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Scuola2000 Autorizzazione . Tribunale Lucca n. 590 18.07.92. Spedizione in abb. postale art. 2 c. 20 l. 662/96, fil. Lucca. Primaria: si torna al maestro unico I due mali…o no?... Ci siamo finalmente! Abbiamo scoper- to i mali dell’Italia ed ora possiamo aspettarci un futuro magnifico. L’infla- zione, la perdita del potere d’acquisto dei salari, la crisi economica? Macchè, i due grandi problemi, veicolati a di- smisura dai media, sono gli stranieri e i pubblici dipendenti. Sugli stranieri, intendiamoci, il problema è complesso. Probabilmente c’è e c’è stato troppo lassismo sulle regole e troppo permis- sivismo di fronte a fenomeni precrimi- nosi o al limite della legge. Nella foga di semplificare, non vorrei però si di- menticasse un fatto: che avverrebbe se anche per un solo giorno tutti gli stranieri regolari che lavorano nelle aziende del centro nord scioperasse- ro?Beh, ci accorgeremmo di quanta demagogia circola sul problema stra- nieri. L’altra grande questione sembra essere quella dei pubblici dipendenti fannulloni e inefficienti per antonoma- sia. Sono tra coloro che sostengono che il lavoro è una cosa seria, che non possiamo permetterci sprechi e com- portamenti lassisti. Ma da che pulpiti viene la predica! Comincino a guar- darsi in casa, coloro che predicano bene e razzolano male. Comincino dai loro raccomandati, dagli aderenti ai loro partiti che possono permettersi qualsiasi cosa sul luogo di lavoro tanto il potente di turno e il capetto locale li proteggerà comunque. Si vada a ve- dere quanti esoneri, permessi, assen- ze legali e semilegali possono permet- tersi costoro, prima di blaterare di as- senteismo e di vagabondi. Ben venga- no controlli e severità: ma si usi la stessa misura con tutti e per tutti. Ver- rebbero fuori un bel po’ di sorprese. In questo momento sembra che il sordo stia parlando al cieco. O viceversa: se preferite! Intanto però la pubblica opi- nione è ammansita e appagata. (Belzebù) Tagli al personale: 125.000 in due anni? Le intenzioni del Ministro Gelmini (e/o dei ministri Tremonti e Brunetta?) stanno sempre più chiarendosi e, a dire il vero, assumendo contorni sem- pre più preoccupanti. In particolare due sono le questioni che attraversa- no il dibattito politico estivo e che preoccupano non poco la categoria. Prima: i tagli al personale scolastico. Qui più che di dibattito si tratta di de- cisioni (sia pure a futura memoria). Negli anni scolastici 2009-10 e 2010 -11 sarebbero tagliati circa 82.500 docenti e circa 42.500 ATA. Resta da capire come tagli così pesanti potreb- bero conciliarsi con la qualità e l’effi- cienza della scuola pubblica italiana. Seconda: il ritorno al maestro unico nella scuola primaria a partire dal 2009. Beh, a dire il vero, qualche osservazione sull’organizzazione dei moduli e sull’utilizzo della compresen- za, sarebbe da sviluppare. Ma quello che non quadra è che si tornerebbe al maestro unico non per questioni pe- dagogico – didattiche ma per mere esigenze di risparmio economico. Col- legata a questa decisione ce n’è un’al- tra: come si colloca il tempo Pieno in una scelta del genere? La scuola ele- mentare è valutata positivamente in tutte le ricerche europee e in quelle dell’OCSE: perché mortificare e taglia- re proprio nell’ordine scolastico che funziona meglio? E’ incomprensibile e assurdo. Scuola 2000 è del tutto con- traria. Per essere considerata impor- tante anche la scuola primaria dovrà diventare fallimentare e sbracata come l’Alitalia? Ciò che si prepara è davvero molto grave: avrà la categoria la forza e la volontà di reagire? E i sindacati, come le stelle, staranno a guardare? CENTRO STUDI E SERVIZI “SCUOLA 2000” N. 73 - SETTEMBRE 2008 Scuola 2000 pagina 1 25.000 immissioni in ruolo (+ 7.000 Ata) Dopo aver fatto balenare qualche dubbio, il Ministro ha firmato il de- creto per le immissioni in ruolo. Le operazioni si sono svolte nei mesi di luglio e agosto, salvo piccole code che saranno completate nei mesi successivi. Le immissioni in ruolo sono circa la metà di quelle del precedente anno scolastico e non tengono conto di quanto stabi- lito nella finanziaria 2007 che ne prevedeva 60.000 l’anno per un triennio. In Toscana i docenti im- messi in ruolo sono complessiva- mente 1.945. IN QUESTO SCUOLA 2000: Riflessioni d’inizio d’anno Percorso ASSE Alla ricerca del tempo perduto Disturbi specifici dell’ap- prendimento Maestro Unico Bocciare, e poi? UDA efficaci Associazione

Scuola 2000 n. 73 / 2008

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Periodico del Centro Studi e Serivizi Scuola 2000 Lucca

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Scuola2000Autorizzazione . Tribunale Lucca n. 590 18.07.92. Spedizione in abb. postale art. 2 c. 20 l. 662/96, fil. Lucca.

Primaria: si torna al maestro unicoI due mali…o no?...Ci siamo finalmente! Abbiamo scoper-to i mali dell’Italia ed ora possiamo aspettarci un futuro magnifico. L’infla-zione, la perdita del potere d’acquisto dei salari, la crisi economica? Macchè, i due grandi problemi, veicolati a di-smisura dai media, sono gli stranieri e i pubblici dipendenti. Sugli stranieri, intendiamoci, il problema è complesso. Probabilmente c’è e c’è stato troppo lassismo sulle regole e troppo permis-sivismo di fronte a fenomeni precrimi-nosi o al limite della legge. Nella foga di semplificare, non vorrei però si di-menticasse un fatto: che avverrebbe se anche per un solo giorno tutti gli stranieri regolari che lavorano nelle aziende del centro nord scioperasse-ro?Beh, ci accorgeremmo di quanta demagogia circola sul problema stra-nieri. L’altra grande questione sembra essere quella dei pubblici dipendenti fannulloni e inefficienti per antonoma-sia. Sono tra coloro che sostengono che il lavoro è una cosa seria, che non possiamo permetterci sprechi e com-portamenti lassisti. Ma da che pulpiti viene la predica! Comincino a guar-darsi in casa, coloro che predicano bene e razzolano male. Comincino dai loro raccomandati, dagli aderenti ai loro partiti che possono permettersi qualsiasi cosa sul luogo di lavoro tanto il potente di turno e il capetto locale li proteggerà comunque. Si vada a ve-dere quanti esoneri, permessi, assen-ze legali e semilegali possono permet-tersi costoro, prima di blaterare di as-senteismo e di vagabondi. Ben venga-no controlli e severità: ma si usi la stessa misura con tutti e per tutti. Ver-rebbero fuori un bel po’ di sorprese. In questo momento sembra che il sordo stia parlando al cieco. O viceversa: se preferite! Intanto però la pubblica opi-nione è ammansita e appagata.

(Belzebù)

Tagli al personale: 125.000 in due anni?Le intenzioni del Ministro Gelmini (e/o dei ministri Tremonti e Brunetta?) stanno sempre più chiarendosi e, a dire il vero, assumendo contorni sem-pre più preoccupanti. In particolare due sono le questioni che attraversa-no il dibattito politico estivo e che preoccupano non poco la categoria. Prima: i tagli al personale scolastico. Qui più che di dibattito si tratta di de-cisioni (sia pure a futura memoria). Negli anni scolastici 2009-10 e 2010 -11 sarebbero tagliati circa 82.500 docenti e circa 42.500 ATA. Resta da capire come tagli così pesanti potreb-bero conciliarsi con la qualità e l’effi-cienza della scuola pubblica italiana. Seconda: il ritorno al maestro unico nella scuola primaria a partire dal 2009. Beh, a dire il vero, qualche osservazione sull’organizzazione dei moduli e sull’utilizzo della compresen-za, sarebbe da sviluppare. Ma quello che non quadra è che si tornerebbe al maestro unico non per questioni pe-dagogico – didattiche ma per mere esigenze di risparmio economico. Col-legata a questa decisione ce n’è un’al-tra: come si colloca il tempo Pieno in una scelta del genere? La scuola ele-mentare è valutata positivamente in tutte le ricerche europee e in quelle dell’OCSE: perché mortificare e taglia-re proprio nell’ordine scolastico che funziona meglio? E’ incomprensibile e assurdo. Scuola 2000 è del tutto con-traria. Per essere considerata impor-tante anche la scuola primaria dovrà diventare fallimentare e sbracata come l’Alitalia? Ciò che si prepara è davvero molto grave: avrà la categoria la forza e la volontà di reagire? E i sindacati, come le stelle, staranno a guardare?

CENTRO STUDI E SERVIZI “SCUOLA 2000” N. 73 - SETTEMBRE 2008

Scuola 2000 pagina 1

25.000 immissioniin ruolo

(+ 7.000 Ata)

Dopo aver fatto balenare qualche dubbio, il Ministro ha firmato il de-creto per le immissioni in ruolo. Le operazioni si sono svolte nei mesi di luglio e agosto, salvo piccole code che saranno completate nei mesi successivi. Le immissioni in ruolo sono circa la metà di quelle del precedente anno scolastico e non tengono conto di quanto stabi-lito nella finanziaria 2007 che ne prevedeva 60.000 l’anno per un triennio. In Toscana i docenti im-messi in ruolo sono complessiva-mente 1.945.

IN QUESTOSCUOLA 2000:

Riflessioni d’inizio d’annoPercorso ASSEAlla ricerca del tempo perdutoDisturbi specifici dell’ap-prendimentoMaestro UnicoBocciare, e poi?UDA efficaciAssociazione

Nominati a tempo indeterminato si dovrebbe dire, ma il termine “ruolo” ha un suo fascino, una sua storia, un signif icato stor ico profondo. Ai nominati, oltre ai complimenti, diamo alcune indicazioni utili e garantiamo la nos t ra consu lenza in caso d i necessità. Di seguito le principali indicazioni: 1 ) P r e s e n t a z i o n e d e i documenti di rito. Vengono richiesti dall’amministrazione e per la maggior parte si tratta di autocertificazioni. (Adempimento obbligatorio) 2) Dichiarazione dei servizi. E’ un adempimento da curare con il massimo scrupolo inserendo tutte le pregresse esperienze di lavoro, studio lavoro, studio, stage ecc. ecc. 3 ) P e r i o d o d i p r o v a generalmente si supera nel primo anno di servizio. a) Servono almeno180 giorni di servizio feste comprese; b) occorre frequentare il corso on line del Ministero acquisendo il numero richiesto di crediti formativi; c) occorre predisporre una relazione da concordare con i l dirigente scolastico, tale relazione sarà discussa con il comitato di valutazione al termine dell’anno scolastico. Chi non dovesse superare il periodo di prova per gravidanza, salute o altro giustificato motivo, potrà farlo l’anno successivo. 4) Sistemazione posizione previdenziale (eventualmente anche di fine rapporto, fondo Espero ecc.) Le singole posizioni sono diverse da caso a caso ed è difficile poter riassumere qui le principali casistiche. E’ importante che le singole posizioni vengano sistemate quanto prima (spesso è sufficiente una semplice domanda in altri casi ne servono molte) e che l’eventuale adesione ad Espero sia chiara nelle motivazioni, nelle aspettative e nelle condizioni economiche. 5) Sistemazione posizione stipendiale. E’ un adempimento importante per chi ha anni pregressi con almeno 180 giorni di servizio. Significa “ricostruire la carriera” cioè passare alle classi superiori di

stipendio subito o in anticipo. Questa domanda va presentata solo dopo il superamento del periodo di prova. 6) Acquisizione sede definitiva Le domande di trasferimento per l’acquisizione della sede definitiva vanno presentate a gennaio. Le eventuali domande di assegnazione provvisoria o di utilizzo intorno alla metà di giugno del prossimo anno. Per consulenza e iscrizione rivolgiti alla nostra sede.

Detrazioni d'imposta per fami-liari a carico: obbligo annuale di dichiarazione La Legge Finanziaria 2008 (Art. 1 comma 221) ha disposto che i lavoratori dipendenti e assimilati per fruire delle detrazioni previste per i familiari a carico (coniuge, figli, altri familiari), debba dichiarare tale situazione tutti gli anni indicando anche i codici fiscali dei familiari per pe rme t te re even tua l i con t ro l l i incrociati. Scadenza il 30 settembre di ogni anno. I moduli sono reperibili nelle segreterie degli Istituti

Graduatorie ATAIl 31 luglio scorso è scaduto il termine per la presentazione delle domande agli Istituti per l’inserimento nella terza fascia del personale ATA. Assistenti amministrativi, Assistenti tecnici e collaboratori scolastici saranno inseriti nel sistema da parte delle singole istituzioni e le graduatorie provvisorie saranno pubblicate in contemporanea. Quando? Al momento non si hanno n o t i z i e c e r t e s u i t e m p i d i pubblicazione. I singoli interessati possono seguire le prat iche e presentare ricorso in opposizione nel caso di errori o omissioni.

Assenze : r i duz ione de l l o stipendio nei primi 10 giorniLa circolare n°7 del 17 luglio 2008 emanata dal Ministro Brunetta prevede che “nei primi dieci giorni di assenza è corrisposto il trattamento economico fondamentale con esclusione di ogni indennità o emolumento, comunque

denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento economico accessorio.” Restano da vedere e capire gli effetti pratici di tale disposizione per il personale della scuola . Con la stesso norma si stabilisce che le fasce orarie in cui il dipendente deve trovarsi presso la propria abitazione sono raddoppiate e che la richiesta di visita fiscale (chi paga? n.d.r.) è obbligatoria anche per le assenze di un giorno. Una disposizione iniqua per chi è davvero malato e inefficace per bloccare i soliti furbi. Ma l’aria è questa…

Consulenza per pensioniFunziona anche quest’anno l’ormai consueto servizio di consulenza per p r a t i c h e p e n s i o n i s t i c h e , riconoscimento dei servizi pregressi, fondo Espero. IL secondo lunedì del mese Andrea Biso esperto in materia è a disposizione degli interessati ma solo per appuntamento. Il servizio è gratuito per gli iscritti.

SCUOLA2000: Ente accreditato che eroga formazione Il Ministero della Pubblica Istruzione ha confermato al Centro Studi e Servizi Scuola 2000 anche per il prossimo triennio la qualifica di Ente accreditato dal Ministero stesso per formazione del personale della scuola. E’ un riconoscimento di prestigio che riteniamo…meritato. Le scuole che dovessero aver bisogno di noi possono contattarci fiduciose…

Scriveteci…Avete quesiti da sottoporci? Volete raccontare esperienze o situazioni? Desiderate comunicarci le vostre impressioni su qualche argomento? Scriveteci e saremo ben lieti di pubblicare le vostre comunicazioni individuali o collettive.

Sede a Castelnuovoil secondo mercoledì del mese ore 15,30-17,30 Via Pascoli 10-12 c/o la sede della Misericordia.

Scuola 2000 online:

http://scuola2000.altervista.org

NOTIZIE UTILI N. 73 - SETTEMBRE 2008

Scuola 2000 pagina 2

Neoimmessi in ruolo: adempimenti e consigli

RIFLESSIONI D’INIZIO ANNOdi Gioia Giuliani*

Un nuovo anno scolastico sta per iniziare e come sempre i nostri sforzi sono tesi a progettare percorsi d’insegnamen-to-apprendimento che siano il più possibile significativi e formativi per tutti. Ci ritroviamo dunque a pensare a conte-nuti, obiettivi, metodi e strumenti didattici già praticati o a ricercarne dei nuovi nel tentativo di affrontare, nonostante le difficoltà, con sempre maggiore professionalità ed atten-zione la finalità del nostro lavoro: educare i futuri cittadini di domani. La responsabilità, lo sappiamo bene, è di quelle grandi ma senza farci prendere dall’ansia, occorre ritornare “in campo” e confrontarci con gli annosi problemi con com-petenza, entusiasmo, voglia di stare con i nostri bambini e perchè no? con qualche nuova idea o rinnovata convinzio-ne.

Le nostre realtà, lo sappiamo bene, stanno diventando gra-dualmente sempre più difficili da gestire sia per il numero elevato di alunni sia soprattutto per il loro essere così di-versi per bisogni, interessi, modalità di apprendere….: ognuno con la sua storia personale. Una risorsa certo ma anche una bella sfida, forse tra le maggiori per chi, come noi insegnanti, si occupa, per lavoro o per missione, di educazione. Come poter dunque costruire ambienti d’ap-prendimento davvero “per tutti”? Come fare perché cia-scun bambino sia messo in condizione di impossessarsi di saperi significativi? Quale migliore occasione allora di questa fase di confronti di inizio d’anno per riflettere, anco-ra una volta, su come di fatto possiamo migliorare l’orga-nizzazione delle nostre classi per adattare l’insegnamento alle capacità, ai tempi ed agli stili di apprendimento di ognuno.

Potrebbe essere utile provare a ripensare, senza il bisogno di rinnegare “il già fatto”, le strategie in grado di darci mag-giori garanzie d’aiuto nel delicato compito che siamo chia-mati a svolgere. Allora sarebbe importante ricordare nelle nostre pratiche di:

* non investire tutte le energie e risorse solo ed esclusi-vamente al recupero delle difficoltà dei nostri alunni ma valorizzare al massimo quello che “sanno” e “sanno fare” in modo da dar loro concretamente la possibilità di essere protagonisti attivi del proprio apprendimento e sentirsi così in grado di poter imparare meglio e con maggior voglia;

* stimolare la motivazione di tutti attraverso proposte di “livello ottimale di difficoltà”, vale a dire progettare compiti non tanto complessi da creare sfiducia nelle proprie capaci-tà nè tanto banali da essere demotivanti ma tali da far la-vorare ciascun bambino al livello più alto delle sue possibili-tà;

* farsi carico del bisogno d’imparare di ognuno dedican-do, in fase di valutazione, l’attenzione ed il tempo necessa-rio per descrivere ai bambini i vari aspetti del proprio lavo-ro sottolineando in particolare quelli da potenziare e le mo-

dalità da adottare per farlo al meglio. Un modo questo per prevenire lo sviluppo di insuccessi che, a loro volta, pos-sono alimentare atteggiamenti di scarsa percezione del proprio valore personale, tanto devastanti, come tutti ben sappiamo. Per non parlare che faremo anche il nostro in-vestimento educativo per il futuro!! E’ chiaro che tutto que-sto richiede tempo; quello stesso con il quale spesso sia-mo ai ferri corti per la sensazione che ci manchi ai fini “del programma” (anche se in tali termini non si dovrebbe più pensare!!!). Ma questo rientra in un discorso di scelte e di priorità. Decise e condivise le quali, magari anche con le stesse famiglie, la questione tempo non dovrebbe più rap-presentare un ostacolo.

* proporre, per quanto possibile, attività più motivanti e coinvolgenti rispetto a quelle classiche basate sull’ascolto delle spiegazioni/esecuzioni di esercizi/completamento di schede…..Pensando ad attività in cui sia ridotto al minimo il momento della lezione frontale, in cui sia organizzata la classe per lo svolgimento di compiti individuali ma anche di piccolo gruppo, sia di livello che non ed in cui soprattutto sia possibile dedicare spazio a discussioni utili a ripercor-rere il processo di lavoro compiuto, in modo da dare a tutti l’opportunità di riflettere sulle proprie operazioni.

Differenziare sempre di più l’apprendimento, operando a diversi livelli, è una modalità che può permettere di pensa-re concretamente a forme di uguaglianza possibili.

Un’idea così ambiziosa, perseguibile da un lato, valoriz-zando le diversità e dall’altro, stimolando in ognuno le po-tenzialità possibili di accesso alle conoscenze.

Come sempre, niente di nuovo, solo qualche piccolo spun-to su cui riflettere in questi giorni di ripensamenti e confronti ……d’inizio d’anno!!

*insegnante di scuola primaria I.C. Porcari

PROGETTARE NELLA SCUOLA PRIMARIA N. 73 - SETTEMBRE 2008

Scuola 2000 pagina 3

Alla ricerca del tempo perduto!di Anna Angeli*

C’è un uomo in groppa ad un cavallo lanciato al galoppo. Un altro uomo, fermo sul ciglio di una strada gli chie-de: “Dove stai andando?”. Risponde: “Non lo so, chiedilo al cavallo”. Noi siamo nella stessa situazione. Siamo in groppa a molti cavalli e non sap-piamo dove stiamo andando.(da Thich Nhat Hanh , passi di pace, pub-blicazione privata, Firenze, 2003)

RiflettiamoInizia un altro anno scolastico, pieno delle solite incertezze…anzi con una certezza…siamo tutti fannulloni, biso-gna produrre…ottimizzare i tempi e i costi…non ammalarsi e soprattutto fare tante attività affinché l’utenza (ge-nitori) sia contenta e premi la nostra produttività!!! Sarei dell’opinione di dotare i genitori di un carrellino della spesa per riempirlo di attività…più atti-vità si mettono dentro meglio funziona la scuola e meno fannulloni ci sono. È difficile sentirsi tranquilli in questo nuo-vo clima di caccia allo “statale”, è diffi-cile non subire l’ansia di dimostrare di essere efficienti, quindi “affollare” le pareti delle aule di lavori, scattare mi-gliaia di foto delle attività, organizzare gite, feste; riempire i tempi vuoti con librini pre- scolari così…intanto… im-parano a scrivere…o fare delle fotoco-pie così colorano e poi li mettono…nel carrello… Gli altri ordini di scuola pos-sono salvarsi dando meno compiti a casa, promuovendo con il voto giu-sto…quello “auspicato” dal genitore…

Tempo slowBisogna trovare modalità per far capire ai genitori che, molte volte, il loro bambino passa a scuola più ore di un operaio in fabbrica (tra pre scuola – scuola e post- scuola) e per questo gli insegnanti devono garantire ai bambi-ni, nel tempo scuola, un ritmo di vita sostenibile. Un ritmo fatto di tempi formali e non formali, di tempi “colletti-vi” e “privati”, tempi “strutturati” e di ozio…ozio fecondo, dove la presenza dell’adulto sia attenta ma non invasiva, dove i bambini abbiano gli strumenti a disposizione e uno spazio dove pos-sono suddividersi in gruppi auto – gestiti.(che brutta parola…di questi

tempi!). Per questo, ci vuole una scuola che procede con calma, che vuole il bambino protagonista del suo tempo, dove impara a sostare, a gesti-re, a gustare il proprio tempo.

Dare tempo ai bambiniSiamo sempre più convinti che “Più cose si fanno meglio è”, la società si riconosce in questo paradigma.Nella scuola, invece, dovremmo dare spazio all’organizzazione della vita quotidiana, curare i tempi, sviluppare la socializzazione e soprattutto tessere relazioni che sono la fonte della cultu-ra, della formazione dell’individuo, del-la sua capacità di apprendere. Ripren-diamo i nostri ritmi: lasciamo il tempo al bambino di allacciarsi le scarpe, di vestirsi, di provare a fare le cose con le proprie forze insomma diamogli il tempo di crescere. Facciamo in modo che i bambini abbiano il tempo di usa-re i libri secondo le loro modalità, che abbiano i loro tempi di “lettura”. Ho saputo di scuole dove si premia la quantità di pagine lette…,ancora una volta, una bislacca idea di produttività a scapito della riflessione e dell’edu-cazione a “gustare”.Stiamo attenti, per cedere a logiche produttive, a non diventare molto competenti ad attivare i bambini piut-tosto che renderli attivi (G. Staccioli afferma che “i bambini attivi non sono la stessa cosa dei bambini “attivati”.), dimenticando di creare le condizioni (spazi e tempi) che li rendano auto-nomi; trascurando di attivare contesti favorevoli alla crescita, rispettosi di ogni bambino della sua personalità, della sua storia e dei suoi tempi. La crescita individuale va trattata con ri-spetto e fiducia, senza anticipazioni o logiche di mercato.

La Cultura con la C maiuscola.Non lasciamo che l’immaginario collet-tivo diventi più forte della cultura sco-lastica, condizionandone valori, tempi e ritmi di vita.Non crediamo, ingenuamente, che ci sia in atto un mutamento di pensiero dettato dal naturale cambiamento del nostro tempo, valutiamolo, invece, come un serio pericolo per l’autonomia della scuola pubblica, dello spirito criti-co e dei veri valori della democrazia:

una società appiattita a logiche di con-sumo, alla mancanza di pluralità e al-l’incapacità di soffermarsi a riflettere è una società “fottuta”, che non capisce l’enorme differenza tra le impronte di-gitali e la lotta all’emarginazione; tra i fannulloni e chi “tira” la “cosa” pubblica nel disinteresse più totale; tra i furbi corrotti e chi crede nell’onestà intellet-tuale, tra l’informazione e la formazio-ne. *insegnante di scuola dell’in-fanzia dell’I.C. di Montecarlo

il libro di Cecilia

E. NAVA, Andrea e Lu e la zuppa di pesce stellare, Fanucci

Dice l'autrice, Emanuela Nava. “Un anno fa, un caro amico, Andrea Man-cini, raccontandomi della malattia che aveva avuto da ragazzo, mi confidò che era guarito perchè, affacciandosi alla finestra dell'ospedale, aveva visto passare il diavolo e l'angelo. Ero rima-sta incredula e stupefatta...Lui citava un fatto accaduto nel 1981, quando Giuliano Scabia, drammaturgo e poe-ta, - con la sua commedia itinerante, Il diavolo e il suo angelo, - prediligeva come fondali teatrali luoghi veri:città medioevali, strade, giardini, boschi. Cominciai a scrivere il libro il giorno dopo, colpita da un'idea tanto senti-mentale: un bambino poteva guarire grazie al teatro e alle meravigliose sto-rie che gli venivano narrate.” Dopo aver letto questo libro....• non regalo fiori recisi• ho due scatoline: una per i pensieri

Lieti e una per quelli Tristi• mi piacciono sempre più i profumi e

le essenze• adoro veder volare i palloncini• sono contenta di essere un po' an-

gelo e un po' diavolo e consapevole dell'unità degli opposti!

Consigliato a partire da 9 anni.Cecilia Fabbri

PROGETTARE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA N. 73 - SETTEMBRE 2008

Scuola 2000 pagina 4

PERCORSO IN A.S.S.EUn cammino integrato verso la prevenzione

A cura di Elena Falaschi*Il percorso in A.S.S.E, iniziato a partire da febbraio 2008, ha previsto il coinvolgimento integrato di molteplici com-ponenti che a vario titolo intervengono nei processi for-mativi (alunni di diversi ordini scolastici, insegnanti, geni-tori, Dirigenti scolastici, Enti locali e provinciali, Istituti di formazione e di ricerca). Il Progetto è stato supportato anche dalla Fondazione C R Lucca.

Secondo quanto sintetizzato nello schema, le azioni effet-tuate nell’I.S.I. di Barga e negli I.C. di Borgo a Mozzano, Coreglia e Gallicano sono state rivolte alla formazione e alla ricerca prevedendo anche un momento di riflessione finale dedicato alla condivisione delle buone pratiche adottate e alla pubblicizzazione dei risultati.

Il 30 Maggio presso la sala comunale di Ghivizzano si è svolto il Convegno (con la presenza dell’assessore alla P.I. della provincia e di altre autorità) che ha costituito un’importante occasione di riflessione condivisa anche in vista della prosecuzione dell’esperienza. Gli argomenti presentati hanno ripercorso alcuni concetti fondamentali della Scuola di Palo Alto (l’espansione delle aree di posi-

tività, la didattica come arte, la flessibilità nei modelli rela-zionali, la ricerca costante di sintonia, la teoria dei siste-mi…). Molto interessanti gli interventi degli studenti, sug-gestive le voci dei genitori che si sono “messi in gioco” nel percorso in A.S.S.E. Il momento più coinvolgente è stato la presentazione di un divertente TG, ricco di signi-ficati, da parte del nascente gruppo teatrale “Le Belve”.Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i partecipanti e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del percorso.

* Supervisore di Tirocinio Università di Firenze

PERCORSO IN A.S.S.E. N. 73 - SETTEMBRE 2008

Scuola 2000 pagina 5

Per maggiori informazioni è possibile con-sultare il sito

http://scuola2000.altervista.org e scaricare una parte del materiale presentato in occa-

sione del convegno oppure scrivere a [email protected] .

Sui disturbi specifici di apprendimentodi Cinzia Bertoluccie Rosina Corso*

D.S.A. DESCRIZIONE

Nell’articolo precedente abbiamo par-lato dei bambini con disturbi specifici di apprendimento ed abbiamo detto che si possono osservare, special-mente all’inizio, tutti o alcuni dei se-guenti sintomi: difficoltà nel memoriz-zare informazioni in sequenza; difficol-tà del ritmo e nelle relazioni spazio temporali, lentezza nell’acquisizione della letto-scrittura di lettere, sillabe, parole e numeri; difficoltà nel calcolo orale e nella memorizzazione; errori sistematici e caratteristici che non so-no solo di origine ortografica ma so-prattutto fonologica (sostituzione, in-versione, omissione e aggiunta di suoni e/o di gruppi consonantici).

Sono bambini spesso disorganizzati e molto “sprecisi” perché le procedure necessarie a compiere una azione complessa e organica, come quella della letto-scrittura, non riescono mai a diventare automatiche. Hanno enormi difficoltà nell’associazione suono-se-gno e nella simbolizzazione perché l’impegno di traduzione alfabetica è troppo faticoso per loro.

Sono bambini che si trovano ancora nella fase preconvenzionale del lin-guaggio: scrivono lettere a caso, non sanno fare la rima nè riconoscerla, non hanno idea della lunghezza della parola, perché non ne hanno la rap-presentazione fonologica.Sono bambini che devono conquistare il livello sillabico e alfabetico del lin-guaggio e devono ancora acquisirne le capacità meta fonologiche.Queste capacità generalmente matu-rano spontaneamente con meccanismi di assimilazione per ripetizione, ma quando questa maturazione non è spontanea si può intervenire con suc-cesso attuando strategie meta fonolo-giche specifiche fin dalla scuola ma-terna. Si deve intervenire fin dalla scuola dell’infanzia per evitare un im-patto negativo con la scuola primaria e porre buone basi per un successo sco-lastico.

Da dove partire dunque per incorag-giare la motivazione allo studio, la di-sposizione ad apprendere, la curiosità di sapere nel caso in cui ci si trovi di fronte un bambino con tutte le difficoltà sopra citate? Ci sono molte strategie didattiche, scelte contenutistiche e atteggiamenti pedagogici che segnano il successo o l’insuccesso scolastico degli alunni.

VADEMECUMPrima ancora di trovarci di fronte ad una classe con problemi è fondamen-tale non contribuire al loro sorgere; ecco che cosa abbiamo a disposizio-ne. Le neuro scienze ed i più recenti studi pedagogici e didattici affermano che:

1. accertare il grado di acquisizione del livello metafonologico attraverso giochi linguistici; 2. utilizzare solo il metodo fono-silla-bico; 3. presentare un solo carattere cioè lo stampato maiuscolo, almeno fino a marzo, perché ogni lettera è “staccata” dalle altre e questa grafia facilita il passaggio al livello alfabetico; 4. presentare suoni sordi e sonori in tempi diversi facilitando la scoperta del punto di fonazione; 5. presentare i trigrammi nella loro interezza; 6. effettuare uno screening continuo per evidenziare i fattori di rischio pre-cocemente cioè durante la fase di ac-quisizione del codice linguistico; 7. non fare sconto sui contenuti sup-portando la comprensione con schemi e mappe, 8. evitare un affollamento visivo del foglio e delle pareti 9. mantenere un atteggiamento em-patico e incoraggiante!

RILEVAZIONENonostante tutti questi accorgimenti se ci troviamo di fronte ad un disturbo specifico d’apprendimento, noi inse-gnanti possiamo essere i primi riedu-catori potendo operare quotidianamen-te. Per attuare un intervento corretto si rende necessario un bilancio ortografi-co per ogni singolo alunno: si tratta di individuare gli errori sistematici sia a livello della lettera (confusioni, omis-sioni, aggiunte, sostituzioni) che della

parola e della frase (inversioni oriz-zontali, inversioni statiche o verticali, sostituzioni, omissioni o aggiunte di lettere, di sillabe, di gruppi consonanti-ci e di parole).

E’ necessario indagare sulle funzioni e sulle capacità su cui si fonda l’appren-dimento sicuro dell’ortografia: il lin-guaggio orale, la discriminazione sen-so-percettiva, visiva e uditiva, la rap-presentazione -simbolizzazione, l’orientamento, l’organizzazione e la strutturazione spaziale e temporale nonchè la dominanza laterale.

Il bilancio ortografico e l’accertamento delle funzioni implicate si realizza at-traverso prove di accertamento come: copia (riconoscimento visivo); ricogni-zione e trascrizione di parole da un brano; dettati di suoni-segni isolati, di sillabe inverse e dirette, di digrammi; di parole senza significato, di un brano a senso compiuto; dell’autodettato (descrizioni di immagini o di azioni); prove di fusione sillabica fatte oral-mente e per scritto.

TRATTAMENTOPer quanto riguarda il trattamento, la scelta degli esercizi di rieducazione sarà fatta sulla base del tipo di errori sistematicamente presenti e rilevati dalle prove di accertamento.

Nel caso che la disortrografia si pre-senti associata alla disgrafia sarà ne-cessario adottare tipi di trattamento di tipo psicomotorio prima più generali poi sempre più specifici e mirati, fina-lizzati al rilassamento segmentale e alla coordinazione fine quali lo strap-po, il ritaglio la piegatura, l’intreccio, i burattini, il modellaggio; esercizi di opposizione, il pianotage, gli esercizi di dissociazione, le tecniche pittografi-che e scrittografiche (tracciati glissés, esercizi a grande e piccola progres-sione), esercizi di verbalizzazione gra-fica e di ritmo.

E’ fondamentale la verbalizzazione delle azioni che vengono man mano effettuate dall’alunno, la sua costante e consapevole partecipazione e l’al-ternanza di due o più tipi di attività per “aggredire” lo stesso ostacolo con pro-cedimenti diversi. Si tratterà cioè di

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operare fuori e dentro il codice alfabe-tico ( a seconda dei casi sarà più o meno opportuno l’uso di computer e software didattici).

Nel caso in cui la disortografia sia as-sociata ad una dislessia, si impone un ritorno all’analisi percettiva di lettere, sillabe e parole (si tratta di fare un passo indietro per meglio saltare). Per una corretta acquisizione della letto-scrittura è necessario che il modello sia stato prima chiaramente percepito e rappresentato; per questo motivo bisogna identificare quale componen-te, se la percettivo-visiva o la percetti-vo uditiva, rappresenta il fattore causa-le dominante. Nel primo caso, si pre-senteranno esercizi come la ricostru-zione di una lettera per mezzo di frammenti, l’esecuzione di gesti in aria, il pontillage, la tracciatura della lettera in diverse dimensioni, il riconoscimen-to rapido di una lettera nel brano; men-tre nel caso in cui sia compromessa la componente percettivo uditiva si rende necessario avviare attività di tipo abo-ratori ali per promuovere, recuperare e/o consolidare una capacità fonologi-ca a livello globale (rima, sillaba inizia-le, centrale e finale, segmentazione in sillabe, ecc.); che promuovere, recu-perare e/o consolidare una capacità fonologica a livello analitico (distinzio-ne dei singoli fonemi iniziali, centrali e finali, segmentazione, fusione, mani-polazione dei suoni; ecc.);

Lentamente si restringe al massimo il campo di azione,…si lavora con una sola vocale poi con due e così via. Le lettere vengono presentate prima di-stanziate poi ravvicinate, in forma di lettura poi anche di scrittura sotto det-tatura.

Si tratta in sostanza di far scoprire al-l’alunno le regole fondamentali che si possono così riassumere: * ad ogni suono corrisponde un se-gno e viceversa

* il suono si pronuncia tante volte quante volte si presenta la forma scrit-ta * se i segni si presentano raggrup-pati cioè ravvicinati nello spazio, si ha una accelerazione anche nel tempo necessario a pronunciarli e, di conse-guenza, a spazi vuoti, tra un segno e l’altro, corrispondono pause nel tempo (intervalli).Ed è proprio questa fondamentale re-lazione spazio temporale che si cerca di far acquisire, senza tante spiega-zioni, ma per esperienza diretta con questa prima serie di esercizi.Solo in un successivo momento si chiede all’alunno di pronunciare suoni associati e ancora più tardi appare la parola con un suo significato. Quest’ul-timo rappresenta un punto di arrivo e non di partenza, che è rappresentato invece dal valore delle suddette rego-le.

UN’ESPERIENZA

Nel corso di questo anno ci siamo rese conto della validità delle strategie pre-sentateIl progetto DI.SCO.LO al quale il no-stro circolo ha aderito, è nato dalle esigenze di alcune scuole superiori che, trovandosi di fronte ad alunni con disturbi di apprendimento specifici ri-conosciuti tardivamente, non riusciva-no ad attuare un intervento di recupero e riabilitazione efficace.Si tratta di attuare un monitoraggio con prove collettive da somministrare se-condo modalità specifiche nei mesi di febbraio, maggio (classe prima) e no-vembre (seconda classe) che tendono ad individuare con un buon livello di attendibilità, secondo alcuni indici ca-ratterizzanti, i soggetti a rischio di un determinato disturbo.

Lo screening intende identificare le difficoltà di elaborazione fonologica della parola e di accesso alla fase al-fabetica. Solo l’insegnante di classe conosce la corrispondenza codice –

alunno e, nel momento della presenta-zione dei risultati può decidere quali misure compensative adottare a livello didattico; nel colloquio con le famiglie ha uno strumento valido e imparziale per comunicare eventuali disturbi.Dalla somministrazione delle prove sono emerse alcune difficoltà di ap-prendimento nella classe nella quale operiamo. Insieme al coinvolgimento attivo delle famiglie e alla più difficile attivazione dei servizi ASL presenti sul territorio, si sono realizzati nei mesi di marzo, aprile e maggio una serie di interventi didattici aboratori ali. Queste attività, per risultare incisive ed effica-ci, hanno richiesto la formazione di piccoli gruppi (molto difficile in un mo-dulo 4 su 3 con sole due ore di com-presenza) nei quali abbiamo proposto, attraverso modalità ludiche, molte del-le attività sopra citate.Sillabino con le sue acrobazie e il salto mortale per le doppie, ha permesso la composizione e scomposizione sillabi-ca delle parole, il treno delle parole ha facilitato l’acquisizione e il consolida-mento della rima, le matrici sillabiche hanno contribuito alla discriminazione delle sillabe ed alla ricombinazione delle sillabe in parole diverse, le fami-glie di lettere realizzate con il didò hanno affinato il tatto, la motricità fine, …il tutto con la sensazione esplicitata dai bambini di aver giocato piuttosto che lavorato. E’ attraverso queste atti-vità che si sono realizzati apprendi-menti significativi e duraturi, capaci di “sbloccare” e rendere pienamente par-tecipi anche gli alunni in difficoltà.

I risultati? Forse è presto per parlare Per ora vediamo una squadra che procede bilanciata, nella quale anche le difficoltà sono vissute come risorse e le conquiste del singolo interpretate come traguardi collettivi; un gruppo classe dove si sono registrati progressi d’apprendimento davvero significativi.

*insegnanti di scuola primaria D.D. di Lucca 4°

PROBLEMI IN CLASSE N. 73 - SETTEMBRE 2008

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La tabella pone a raffronto le fasce orarie di reperibi-lità dopo la “cura Brunetta”

Solo l’insegnante di classe conosce la corrispondenza codice –alunno e, nel mo-mento della presentazione

dei risultati può decidere quali misure compensative

adottare

Alla ricerca di U.D.A. efficacidi Manuela Bulleri*

Nell’ultimo intervento in questa sede, nel maggio scorso, avevo proposto a chi si trovava a lavorare in classi dove fossero presenti bambini non italofoni di provare a capovolgere l’ottica solita di programmazione del lavoro.

Questa volta cercherò di spiegare me-glio cosa intendo aiutandomi con esempi pratici. Racconterò alcune esperienze dirette avute in classe, dal-la progettazione all’esito, cercando di mettere in evidenza ciò che, magari per caso, ha funzionato meglio, nella speranza che la mia esperienza possa essere utile a qualcuno.

Partiamo dalla preparazione di una Unità Didattica di Apprendimento per insegnare la lingua italiana ad appren-denti di madre lingua diversa. Per non creare equivoci, dato lo spinosissimo campo delle definizioni di U.D.A. (“le-zione” tradizionale o “sequenza di le-zioni articolate sugli elementi funziona-li interni al processo di insegnamento” o ancora “capitolo di un materiale di-dattico”) dirò che qui intendo sempli-cemente il lavoro che comincia con la scelta di un testo che si ritiene adatto all’età e alle possibilità dei ragazzi e continua con la ricerca del modo più efficace per proporlo provando a met-tere in moto nella testa quella preziosa dialettica tra ciò che noto e ciò che non lo è, fino a che in qualche modo il terreno del compreso si allarga e quel-lo dell’incompreso si restringe.

Per preparare una U.D. è opportuno seguire uno schema di questo genere (vedi M. Vedovelli “Guida all’italiano per stranieri” Carocci editore) : conte-stualizzazione – comprensione di un testo (orale o scritto che sia) – svi-luppo delle attività di comunicazio-ne – riflessione metalinguistica e eta comunicativa – attività di rinfor-zo – verifica.

La classe che descrivo è una prima formata da 21 alunni, tra i quali due bambine albanesi che non parlano per niente italiano. Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre devo presentare vocali e consonanti; nonostante in percentuale nella classe gli alunni stranieri siano in questo caso una esi-gua minoranza, lo schema di pro-grammazione che seguo è quello che ho descritto sopra, in cui il punto cen-trale è la comprensione del testo.

Il primo problema che si presenta è il libro di testo: piccole storie di animali che evidenziano i vari suoni, ma sono incomprensibili per le mie due bambi-ne e lo sforzo per cercare di far loro comprendere questi testi è intenso quanto inutile. Cosa potrà rimanere di sensato nelle loro menti quando, an-che annaspando con un vocabolario, avrò detto loro che “l’istrice Ilario ha un appetito straordinario” o “l’ape Alice vola felice”? Ho presentato tutti i “suo-ni” con questa modalità:

- Contestualizzazione: grande borsa misteriosa piena di og-

getti, accomunati dall’avere nomi, anche “difficili” che co-minciano con la stessa lettera iniziale.

-- Testo (esempio): velo, vaso,

vino, vela, vuoto, valigia, vesti-to ecc.: toccare ogni oggetto, pronunciare ogni nome, scri-verlo.

-- Sviluppo: passarsi gli oggetti

inventando frasi che conten-gano il nome dell’oggetto, tro-vare nuove parole che conten-gano quel suono.

-- Riflessione: non tutte le paro-

le trovate hanno un significato da sole, non tutte si possono disegnare

-- Rinforzo: disegnare gli oggetti

e scrivere il nome.- Verifiche. -Si capisce che in alcuni momenti le bambine albanesi si perdevano: non sapevano inventare frasi, ma ripeteva-no quelle sentite: forse non seguivano la miriade di parole nuove che spunta-vano, ma per la maggior parte del tempo posso assicurare che seguiva-no e soprattutto non dimenticavano, o ricordavano in buona parte, le parole nuove incontrate in questo modo.E’ stato facile perché era la classe prima? Forse. Proveremo con ragazzi più grandi la prossima volta. *insegnante di scuola primaria dell’I.C. di Montecarlo

STRANIERI IN CLASSE N. 73 - SETTEMBRE 2008

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LIBRERIADORONI FAVILLA

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Bocciare e poi…di Alfredo Pierotti*

Premetto…

Scusatemi, ma trovo la paginetta concessami insufficiente per sviluppare un tema di così grande rilievo. Sento che avrei bisogno dello spazio che si concede alla produzione saggistica tanto è coinvolgente, e per certi versi dirimente, l’argomento. Proverò con alcune suggestioni, riservando-mi di ritornare in seguito sull’argomento. Inizio da un pre-supposto che giudico errato e pericoloso. Secondo i (mol-ti) fautori della bocciatura, è vera e radicata l’equazione: bocciatura uguale serietà. Dico subito, con una metafora un tantino forzata ma suggestiva, che a mio giudizio la bocciatura sta alla serietà della scuola come la pena di morte sta alla serietà di uno Stato. Dopo oltre quaranta anni dalla pubblicazione di “Lettera a una professoressa”, mi verrebbe da affermare che il messaggio milanianio è ancora valido ed attuale ma questa potrebbe apparire co-me una posizione ideologica e di principio e, si potrebbe obiettare, che la società attuale è profondamente diversa da quella raccontata dagli studenti di Don Milani.

I fautori delle bocciature dicono che…Il discorso che intendo accennare più che sviluppare, vuol essere, invece, soprattutto pragmatico e concreto. Il pro-blema è il seguente: cosa facciamo degli studenti che non raggiungono determinati strandards in una o più discipline, che non dimostrano neppure impegno e costanza applica-tiva? Perché promuovere alle classi successive coloro che non raggiungono la sufficienza (il 6…) e neppure dimo-strano impegno in tale direzione? Perché non inviare un messaggio preciso alle famiglie che non seguono i figli e che considerano la scuola come l’ultima ruota del carro? Uso gli argomenti principali dei fautori della bocciatura e della cosiddetta serietà della scuola.

Le mie obiezioni…Le mie telegrafiche obiezioni sono le seguenti:

1. che fa la scuola per coinvolgere e interessare tutti e ciascuno in percorsi di cui gli studenti capiscano e condi-vidano il senso? 2. Il fatto che la scuola sia obbligatoria significa che, a meno di diventare fautori della dispersione scolastica, che con certi studenti dovremo convivere fino a 16 anni. 3. Quanti sono i casi in cui la bocciatura si è dimostrata efficace nello sviluppo successivo delle abilità e dei com-portamenti dello studente; 4. Quanti sono i casi in cui la bocciatura ha finito per aggravare le situazioni e ha finito per riempire le classi di “casi” con i quali è ancora più difficile convivere negli anni successivi? 5. Che valore ha il diploma di terza media se non basta più neppure per presentare domanda di collaboratore sco-lastico? (leggi bidello).

La sfida…La sfida che intendo lanciare, si muove intorno a quattro questioni:

1. i bocciati finiscono per essere una mina vagante che altera e complica la vita delle successive classi di in-serimento. Poiché non mi pare che i docenti scuola media siano masochisti, credo sarebbe utile si interro-gassero su questo concreto argomento;

2. La bocciatura fa leva sulla patente di negatività che viene attribuita al soggetto che, come tale, si sente autorizzato a comportamenti sempre più negativi sul piano del comportamento e del rendimento scolastico (tanto…). E contesti classe negativi…

3. Le famiglie vivono la scuola come nemica e finiscono per assumere un atteggiamento sempre più giustifica-zionista nei confronti dei figli;

4. La bocciatura finisce col somigliare ad una sorta di vendetta di colui (o di coloro) che dopo aver subìto per un anno, finisce per esercitare il proprio potere discre-zionale e quindi si è vendicato di … e del…

La proposta…La proposta che intendo lanciare è la seguente:C’è una scuola media (o un corso di scuola media) dispo-nibile a sperimentare per un triennio la non bocciatura? Sarebbe interessante analizzare comparativamente un’esperienza del genere sul piano del rendimento e dei comportamenti scolastici nonchè su quello della collabo-razione delle famiglie.

C’è una scuola media del genere? Scuola 2000 è disponi-bile a monitorare e supportare una tale esperienza speri-mentale. Come dire: se ci sei batti un colpo.

Intanto consigliamo di leggere “Una testa ben fatta “ di Morin e “Diario di scuola” di Pennac con mente aperta ed attenta. Non sono pericolosi sovversivi…

*Presidente del Centro Studi e Servizi Scuola 2000

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO N. 73 - SETTEMBRE 2008

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A colpi di decretoIL TESTOdel DECRETO-LEGGE 1 set-tembre 2008, n. 137 Disposizioni urgenti in mate-ria di istruzione e universita'. (GU n. 204 del 1-9-2008 )

Art. 3.Valutazione del rendimento scolastico degli studenti 1. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed an-nuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e' espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno. Art. 4. Insegnante unico nella scuo-la primaria 1. Nell'ambito degli obietti-vi di contenimento di cui all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, conver-tito, con modificazioni, dalla leg-ge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti di cui al relativo comma 4 è ulteriormente pre-visto che le istituzioni scolasti-che costituiscono classi affida-te ad un unico insegnante e funzionanti con orario di venti-quattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene co-munque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia arti-colazione del tempo-scuola. 2. Con apposita sequenza con-trattuale e a valere sulle risorse di cui all'articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con

modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è definito il trattamento economico do-vuto per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all'orario d'obbligo di insegnamento stabi-lito dalle vigenti disposizioni contrattuali.

Sul sitodi Scuola 2000, il comunica-to emesso dalla Presidenza dell'Associazione:

http://scuola2000.altervista.org

RASSEGNA STAMPA...

( d a http://www.flcgil.it/notizie/news/2008/settembre/decreto_di_inizio_d_anno_colpo_di_mano_del_ministero_in_direzione_della_restaurazione_scolastica)

L’articolo 3 riguarda la restaura-zione del voto in decimi per la valutazione del “rendimento sco-lastico” (sic!) degli studenti. E’ un passo che riporta la scuola indietro di 31 anni, a prima del 1977, e non fa fare passi avanti alla cultura della valutazione tra gli insegnanti. Si tratta quindi di mettere i voti da 1 a 10 nella valutazione periodica e annuale degli apprendimenti sia nella scuola media che in quella ele-mentare. ... Forse il ministro spera così di recuperare la benevolenza degli insegnanti più oberati da compiti di scrittura e rendicontazione dei giudizi (sembrano muoversi in tal senso molte abrogazioni e sospensioni), ma attenzione: su

di loro pende la spada di Da-mocle dell’ultimo comma con cui il Ministro si riserva di fornire ulteriori disposizioni applicative su schede e quant’altro.

L’articolo 4 riguarda l’introduzio-ne del maestro unico nella scuola primaria, anche se in realtà sul-l'entrata in vigore del maestro unico si rinvia, di fatto, all'a.s. 2009-2010. ...Il ritorno al maestro unico, su cui abbiamo espresso un netto dissenso nei giorni scorsi, è sta-to motivato in modo grottesco dal governo e dal suo ministro dell'istruzione – su copione del ministro dell'economia – richia-mandosi ad inesistenti legittima-zioni pedagogiche e psicologiche finalizzate a mascherare il feroce taglio degli organici nella scuola pubblica. Con questo ritorno alla scuola del passato si fa scempio di decenni di ricerca, crescita e sviluppo di un segmento del si-stema di istruzione riconosciuto da tutti gli organismi europei ed internazionali come uno dei mi-gliori al mondo in termini di ri-sultati di apprendimento e com-petenze acquisite dagli alunni.Peraltro, la riforma degli ordina-menti della scuola elementare, oggi primaria, dopo anni di risul-tati eccellenti ha avuto il suo ri-conoscimento a seguito delle ve-rifiche del Parlamento italiano e degli organi di controllo sul ver-sante dei costi.Alla base del progetto politico del governo c'è l'idea di una scuola (solo quella pubblica) che deve costare sempre meno e che per questo si limita ad offrire poche e inadeguate conoscenze, senza tenere minimamente con-to delle nuove e crescenti esi-genze formative dei bambini in una società sempre più comples-sa ed in evoluzione.

VOTO E MAESTRO UNICO N. 73 - SETTEMBRE 2008

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Tutto su ESSEDINOVITA’I bambini della scuola primaria di Montecarlo“Una fiaba matematica”Ed.2007 pagg. 52 € 8,00I bambini delle classi quarte della scuola primaria di Montecarlo, con l’aiuto dell’insegnante Manuela Uli-vieri, hanno costruito una fiaba ricca di enigmi e di quesiti matematici. Riuscirà il protagonista a sposare la bella principessa? Per avvicinare gli alunni al libro facendoli sentire pro-tagonisti e scrittori.

Alfredo Pierotti“Imperfetti e sereni” - La ri-sposta a 100 (e tre) domande dei genitoriEd. 2007 pagg.176 € 15,00Essere madri e padri è certamente difficile: non esistono genitori perfet-ti ma è possibile trovare una busso-la per vivere questo ruolo con sere-nità. Proviamoci! “Imperfetti e sere-ni” è rivolto ai genitori di bambini da 0 a 15 anni. 57 schede che affron-tano, offrendo idee e suggerimenti concreti, le principali domande a cui genitori, insegnanti ed educatori sono chiamati quotidianamente a dare risposta.

NARRATIVAFrealdo Erittopi“Reparto D” (illustrazioni di Michele Lovi),

ed. 2000, pagg. 62 € 6,20Una satira dolceamara sul mondo-della scuola ai tempi dell’autonomia scolastica.

Alfredo Pierotti“Volavano lievi gli anni ‘60”ed. 2003, pagg. 160 € 12,00Ritmi, abitudini, miti di quegli anniat-traverso gli occhi disincantati, ma-non troppo, di quattro protagonisti.Per capire e per sorridere…

Fiorella Defons“Fra terra e mare”ed. 2005, pagg. 80 € 8,50La fanciullezza, l’età dei giochi, la ricchezza dei ricordi… il tempo delle mele che rivive nelle parole e nella poesia.

TERZO MILLENNIO

Alfredo Pierotti“Se Comunicando…” Manualedi comunicazione efficace per insegnanti e genitoried. 1999, pagg. 135 € 11,00E’ il libro che ha introdotto nellascuola le teorie e le tecniche della scuola americana di Palo Alto. Co-me affrontare i casi difficili, come gestire la classe, come attivare la positività, come gestire al meglio le relazioni.

“Palo Alto nella didattica”ed. 2006, pagg. 116 € 11,00 - a cura di Elena Falaschi e Al-fredo Pierotti.Undici esperienze concrete effettua-te nelle Scuole dell’Infanzia e Pri-marie.Una didattica realizzata secondo i principi di Palo Alto. Riproponibili...

NARRATIVA BAMBINIFatima Chini“Le storie della signora ac-qua”ed. 2003, pagg. 32 (a colori) € 9,00

VARIAAlfredo Pierotti“Luciano Donatelli, Uomo e maestro”ed. 2000, pagg. 24 Omaggio

Giovanni Amato Pierotti“Com’era buona quella po-lenta anche senza lavarsi le mani”ed. 2005, pagg.48 Omaggio

Distribuito da ESSEDIB. D’Amore, S. Sbaragli“Il grande gioco della ma-tematica (2)”ed. 2004, pagg. 110 € 5,00

CEDOLA DI COMMISSIONE LIBRARIA (tagliare e spedire)Intendo ricevere all’indirizzo indicato i seguenti libri:

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□ Pagherò con bollettino di CCPInviare l’ordine per posta o via fax. Si possono ordinare i libri anche per telefono o tramite e-mail: [email protected] Per i libri a pagamento non sono previste spese postali aggiuntive.Cognome e Nome / Rag. Sociale ................................................................................Indirizzo completo .........................................................Tel. .............................□ Desidero ricevere fatturaData ............./.........../..................Firma _________________________________

LIBRI LIBRI LIBRI N. 73- SETTEMBRE 2008

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Come è noto, non facciamo tratte-nute sullo stipendio e costiamo mol-to molto meno di un sindacato. Siamo un’associazione professiona-le, laica, apartitica e aconfessionale, crediamo nel pluralismo ideale e culturale e ci battiamo per la valo-rizzazione della scuola pubblica. Non riceviamo soldi o altri benefici dallo Stato, le nostre risorse sono unicamente quelle degli iscritti o sono il frutto delle attività che svol-giamo. L’iscrizione dura un anno e poi ciascuno è libero di rinnovarla o meno (non c’è, come dicevo prima, la trattenuta sullo stipendio che dura tutta la vita lavorativa a meno che…). E’ dal 1990 che svolgiamo la nostra attività di volontariato cul-turale e fino ad oggi insegnanti e non di Lucca e altre province ci hanno confermato la loro fiducia.Costo dell’iscrizione:

- Personale di ruolo, supplen-ti annuali, pensionati: € 30,00

- Personale supplente tempo-raneo: € 12,00

-E’ possibile, per chi lo desidera, avere una copertura assicurativa (pari ad un miliardo delle vecchie lire) che tutela la Responsabilità Civile dell’insegnante nell’eserci-zio delle proprie funzioni. In questo caso basta aggiungere la quota di € 10,00 a quella di iscrizione.

SERVIZISCUOLA 2000Settore giuridicoConsulenza Trasferimenti, Asse-gnazioni, Utilizzi ecc.Consulenza Supplenze (nomine, diritti e Nuovo Regolamento)Consulenza pratiche e adempi-menti per i neo immessi in ruoloConsulenza Pensioni, Buonusci-ta, Fondi Espero

Consulenza giuridica generale (lavoratrici madri, part-time, con-gedi e assenze ecc.)

Settore pedagogico e formazioneCorsi di formazione organizzati in proprioCorsi di formazione commissio-nati dalle scuoleConvenzioni con Enti e Istituti scolasticiConsulenza pedagogicaConsulenza periodo di prova, relazioni universitarie ecc.Organizzazione incontri e con-vegni

Settore Editoriale – Edizioni EssediPubblicazione Libri e Opuscoli*(i servizi sono gratuiti per gli iscritti)

POLIZZE AUTOConvenzione(e risparmi)

per gli iscrittiScuola 2000 sta in questi giorni per-fezionando una Convenzione con una primaria compagnia di Assicu-razioni per consentire agli iscritti alla nostra Associazione (e ai loro fami-liari) sconti fino al 25% sulle polizze Auto e addirittura del 40% sulle ga-ranzie accessorie come furto, in-cendio ecc., La Convenzione sarà attiva fin dalle prossime settimane e ciascun iscritto riceverà a casa per lettera le condizioni dettagliate e le modalità per aderire. E’ un ulteriore servizio che Scuola 2000 offre ai propri iscritti e che può consentire di risparmiare una bella cifra in un pe-riodo di inflazione alta e di difficoltà economiche. Se molti di noi aderi-ranno vi sarà addirittura la possibili-

tà di ricontrattare al meglio le condi-zioni nei prossimi anni. In attesa di ricevere la nota scritta è possibile ottenere già ulteriori informazioni rivolgendovi alla nostra sede.

Come iscriversiL’iscrizione si può sottoscrivere in sede o tramite bollettino di

CONTO CORRENTE POSTALE n° 12386553 intestato a Centro Studi Scuola 2000 - Via Pisana 1181/d Lucca. La nostra sede si

trova in Via Pisana 1181/d S.Anna – Lucca (assai vicina all’uscita

della Bretella) Recapiti telefonici: 0583 513702

3398658576Sito:

http://scuola2000.altervista.org

APERTURELunedì pomeriggio ore 16 – 18

(negli altri giorni per appun-tamento). Siamo costantemen-te reperibili per telefono in ca-

so di problemi urgenti.

A Castelnuovo Garfagnana: secondo mercoledì del mese.Stiamo cercando di trovare un

recapito anche in Versilia.

VITA ASSOCIATIVA N. 73 - SETTEMBRE 2008

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Iscrizioni a Scuola 2000anno 2009

Scuola 2000mensile del Centro Studi

e Servizi Scuola 2000.

Direzione e Redazione:Via Pisana 1181/d – 55100 S.Anna Lucca.

Direttore responsabile: Laura Sar-tini

Direzione: Alfredo Pierotti, Romo-lo Pranzetti – Hanno collaborato: Anna Angeli, Cinzia Bertolucci, Manuela Bulle-ri, Rosina Corso, Cecilia Fabbri, Elena Falaschi, Gioia Giuliani, Nadia Lucchesi.