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PROGRAMMAZIONE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA “CAV. F. LARIZZA” CASTAGNOLE DI PAESE Innanzitutto ci presentiamo: siamo un team docenti composto da una direttrice (Suor Luisa) e da cinque insegnanti titolari di sezione a tempo pieno, un’insegnante di sostegno, una psicologa e lavoriamo in un clima di collaborazione e corresponsabilità al fine di migliorare sempre più il servizio per la formazione della personalità dei bambini. Nella nostra scuola collaborano anche tre suore (una delle quali è la nostra direttrice) che ci aiutano in vari momenti della giornata: dall’entrata al mattino, alla sala da pranzo, al riposo ma soprattutto aiutano noi insegnanti a vivere ancor più in maniera cristiana il nostro operare e ci sostengono nel percorso scelto. I bambini iscritti alla scuola per l’anno scolastico 2013/2014 sono 128 suddivisi per età eterogenee in 5 sezioni: - sezione A “Orsetti”: 26 bambini; - sezione B “Uccellini”: 23 bambini; - sezione C “Pesciolini”: 26 bambini; - sezione D “ Farfalle”: 27 bambini; - sezione E “Coccinelle”: 26 bambini. LA NOSTRA PARTENZA: La nascita del progetto annuale 2013/2014 pone le basi nella verifica finale dello scorso anno scolastico dove sono state messe in evidenza sia le necessità emerse dai bambini che dalle loro famiglie (attraverso l’osservazione delle insegnanti, il continuo dialogo dei genitori con la scuola ma anche attraverso un questionario consegnato a fine anno), sia le riflessioni del team docenti relative ai lati positivi e alle difficoltà emerse durante l’anno. Guidati dal parroco abbiamo visto come risposta, nonché guida del progetto successivo, alcune parabole di Gesù e a giugno abbiamo pensato di fondare il nostro progetto annuale sul brano biblico della “Pesca miracolosa” (Lc 5, 1-11). Perché, tra tutti, proprio questo brano? Abbiamo scelto questo brano come continuità con il testo di Zaccheo, svolto lo scorso anno. Con lui ci siamo confrontati sui nostri ostacoli per vedere Gesù, con lui abbiamo riflettuto sull’essere tristi e felici, con lui ancora abbiamo avuto la gioia di incontrare Gesù che ha trasformato la nostra vita accogliendolo in casa. A Giugno però questa gioia nell’incontrare e nell’accogliere Gesù ci sembrava incompleta, abbiamo sentito il bisogno di andare oltre e di non fermarci al “semplice” incontro ma bensì di cominciare a metterci in gioco. Ora, con quest’anno scolastico, sta a noi fidarci di Gesù e ributtare in mare le reti per accogliere e farci dono per gli altri. Le nostre finalità: Dalla verifica di fine anno scorso abbiamo rilevato la difficoltà dei bambini ad ascoltare, ad avere i tempi giusti per fare le cose, ad accorgersi degli altri: da qui l’idea di porsi come finalità quelle di superare tali fatiche e far

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PROGRAMMAZIONE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA “CAV. F. LARIZZA”

CASTAGNOLE DI PAESE

Innanzitutto ci presentiamo: siamo un team docenti composto da una direttrice (Suor Luisa) e da cinque

insegnanti titolari di sezione a tempo pieno, un’insegnante di sostegno, una psicologa e lavoriamo in un clima

di collaborazione e corresponsabilità al fine di migliorare sempre più il servizio per la formazione della

personalità dei bambini. Nella nostra scuola collaborano anche tre suore (una delle quali è la nostra

direttrice) che ci aiutano in vari momenti della giornata: dall’entrata al mattino, alla sala da pranzo, al riposo

ma soprattutto aiutano noi insegnanti a vivere ancor più in maniera cristiana il nostro operare e ci

sostengono nel percorso scelto.

I bambini iscritti alla scuola per l’anno scolastico 2013/2014 sono 128 suddivisi per

età eterogenee in 5 sezioni: - sezione A “Orsetti”: 26 bambini; - sezione B

“Uccellini”: 23 bambini; - sezione C “Pesciolini”: 26 bambini; - sezione D “ Farfalle”:

27 bambini; - sezione E “Coccinelle”: 26 bambini.

LA NOSTRA PARTENZA:

La nascita del progetto annuale 2013/2014 pone le basi nella verifica finale dello scorso anno scolastico dove

sono state messe in evidenza sia le necessità emerse dai bambini che dalle loro famiglie (attraverso

l’osservazione delle insegnanti, il continuo dialogo dei genitori con la scuola ma anche attraverso un

questionario consegnato a fine anno), sia le riflessioni del team docenti relative ai lati positivi e alle difficoltà

emerse durante l’anno. Guidati dal parroco abbiamo visto come risposta, nonché guida del progetto

successivo, alcune parabole di Gesù e a giugno abbiamo pensato di fondare il nostro progetto annuale sul

brano biblico della “Pesca miracolosa” (Lc 5, 1-11).

Perché, tra tutti, proprio questo brano?

Abbiamo scelto questo brano come continuità con il testo di Zaccheo, svolto lo scorso anno. Con lui ci siamo

confrontati sui nostri ostacoli per vedere Gesù, con lui abbiamo riflettuto sull’essere tristi e felici, con lui

ancora abbiamo avuto la gioia di incontrare Gesù che ha trasformato la nostra vita accogliendolo in casa.

A Giugno però questa gioia nell’incontrare e nell’accogliere Gesù ci sembrava incompleta, abbiamo sentito il

bisogno di andare oltre e di non fermarci al “semplice” incontro ma bensì di cominciare a metterci in gioco.

Ora, con quest’anno scolastico, sta a noi fidarci di Gesù e ributtare in mare le reti per accogliere e farci dono

per gli altri.

Le nostre finalità:

Dalla verifica di fine anno scorso abbiamo rilevato la difficoltà dei bambini ad ascoltare, ad avere i tempi giusti

per fare le cose, ad accorgersi degli altri: da qui l’idea di porsi come finalità quelle di superare tali fatiche e far

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scoprire ai bambini la bellezza di ascoltare ciò che gli altri - e soprattutto Gesù - ci dicono, di dedicarsi agli altri

scoprendo che è il più bel regalo che possiamo fare.

Noi insegnanti vorremmo infatti con i bambini affrontare costruttivamente le difficoltà che incontrano

nella vita; aprendoci all’orizzonte dello stupore, della scoperta delle cose belle che ci circondano

esprimendo la gratuità il cui unico scopo è il bene degli altri. E tutto questo usando tempi distesi che

producono nel bambino un bene-stare con se stessi e con gli altri. Lo scorso anno, infatti, abbiamo notato la

difficoltà da parte nostra nello gestire i tempi correttamente rischiando di correre su tante cose pur di riuscire

a far tutto. L’obiettivo di noi insegnanti è di lavorare con i tempi giusti, di dare spazio ancor di più alla

sperimentazione pratica, al dialogo con i bambini e fare quelle cose semplici per noi ma di gran valore per

loro. Quest’anno inoltre abbiamo aderito come scuola al progetto Move.it proposto dalla nostra Ulss, che ha

lo scopo di combattere l’obesità dei bambini e di promuovere il movimento in ogni suo aspetto: questo

percorso ci coinvolgerà in modo ancor più attivo e le attività che proponiamo sono sempre anticipate dalla

parte motoria e con ciò i bambini hanno la possibilità di vivere ancor di più l’esperienza senza per forza essere

collegati all’aspetto della scheda.

Per prime noi insegnanti, prima di proporre il brano della pesca miracolosa, ci siamo soffermate

personalmente su questo testo e durante un collegio docenti, guidate dal parroco, lo abbiamo approfondito

condividendo quello che la Parola ci suggeriva. È stato un momento molto arricchente e profondo che ci ha

dato la possibilità di soffermarci sugli aspetti che meglio ci aiutavano nella realizzazione del nostro percorso.

Ne è uscita la bellezza del fidarsi, ci siamo rese conto ancor meglio che non siamo soli in questo percorso così

come non lo era Simone; ci siamo accorte che anche noi possiamo donarci meglio ai bambini e alle loro

famiglie solo se ci fidiamo della Parola e se ci mettiamo in gioco. Ci siamo soffermate inoltre sull’importanza

di fare qualcosa per gli altri, per il loro bene e non solo per uno scopo.

Ci siamo augurate che questo potesse essere accolto anche dalle famiglie perchè loro si fidano di noi, perchè

anche loro ascolteranno tante opinioni (televisione o altri genitori ogni tanto cercano di insegnare anche in

maniera errata) ma poi si fidano di ciò che facciamo, o di ciò che gli verrà proposto, perchè capiscono che lo

facciamo per il bene dei loro figli.

Persone coinvolte: Per la realizzazione della nostra programmazione siamo coinvolte noi insegnanti in collegio docenti, la nostra

direttrice suor Luisa (che è sempre presente per aiutarci a delineare bene il nostro percorso), il parroco d.

Gino che ad inizio anno ci ha aiutate a comprendere il brano e anche i genitori i quali, attraverso un

questionario, hanno espresso quello che desiderano per i loro figli

Fonti: La Parola di Dio;

il libro “Alza la vela- per scegliere il vento giusto nella vita” (Triverio Fiorino, 1993) che ci ha aiutate

dandoci spunti in più per il nostro percorso;

il lavoro svolto durante il secondo incontro del corso di approfondimento dello scorso anno proprio

sulla pesca miracolosa che ci ha dato una mappa su come o cosa si possa valorizzare con questa

lettura della chiamata;

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il nostro progetto educativo che “ha come finalità propria l’educazione del bambino secondo i valori

cristiani[...]attraverso la assimilazione graduale di contenuti e valori: l’assunzione di comportamenti

di vita coerenti con i valori”; le nuove indicazioni nazionali che ci stanno coinvolgendo con una lettura

diversa degli obbiettivi e ci portano a considerare diversamente le competenze e abilità che i bambini

devono saper svolgere.

Titolo della programmazione e descrizione del percorso:

LE TUE RETI AL LARGO GETTA: UNA VITA FELICE CI

ASPETTA!

Si parte da Settembre...:

Dalla verifica finale svolta a Giugno era emerso un distacco che non ci agevolava tra il periodo

dell’accoglienza (dove c’era un personaggio estraneo al racconto evangelico che illustrava la scuola e

accompagnava il primo periodo) e il resto dell’anno dove c’era invece il protagonista del brano biblico. Lo

scorso anno infatti tutta l’accoglienza era stata impostata usando come sfondo integratore la storia di un

pinguino e - solo successivamente - era stato presentato Zaccheo perdendo quasi definitivamente il nostro

amico pennuto. Quest’anno volevamo evitare il doppio personaggio e abbiamo scelto di ambientare e

trasformare da subito la scuola con il tema del mare, dei pescatori e delle barche, così che il bambino da

subito si sentisse accolto in un ambiente che ritroverà per tutto l’anno e desse continuità tra un lavoro e

l’altro.

Ecco dunque che a Settembre l’ambiente era già “marino” con pesci, onde e barche a colorare tutti gli

ambienti scolastici, facendo da sfondo a tutti i cartelloni delle regole e pure la scansione giornaliera era su

questo tema.

Siamo state contente di questo cambiamento perché abbiamo notato nei bambini un maggior

coinvolgimento fin dai primissimi giorni e tutto ciò ha permesso a noi insegnanti di agganciarci, finito il primo

periodo di inserimento, direttamente con il percorso pensato.

...e si continua da Ottobre in poi:

Anche noi, così come i pescatori, con i bambini vogliamo partire con la nostra barca e prendere il largo verso

nuovi orizzonti. Siamo arrivati a scuola e stiamo vivendo una nuova avventura, siamo in tanti e ci stiamo

Vangelo di Luca 5, 1-11 Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore». Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

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conoscendo. Così ci presentiamo e riscopriamo la nostra storia personale: quando ero piccolo sapevo fare

alcune cose, ora invece sono cresciuto e ne ho imparato tante altre. Non sono solo in questo viaggio: con me

c’è la mia famiglia.

Nel viaggio non è sempre facile stare insieme: nella mia barca vivo gioie e soddisfazioni ma anche fatiche e

insuccessi proprio come i pescatori che dopo aver lavorato tutta la notte non hanno pescato nulla. Sono

stanchi e delusi ma Gesù sale sulla loro barca e si prende cura di loro.

Egli mi raggiunge ovunque io sia, sale perché mi vuole felice, si prende cura di me e mi da la possibilità di

ricominciare sempre.

Simone percependo l’amore di Gesù ha ascoltato la Sua Parola, si è fidato di Lui e ha ributtato le sue reti. Ora

sta a me sul suo esempio ascoltarlo, fidarmi di Lui e ributtare le reti in mare per pescare quello che mi da vita:

sperimento così che con Gesù c’è un modo di vivere e affrontare le esperienze che riempie la rete della mia

persona di cose belle e piene di gioia.

L’evento prodigioso ha permesso una pesca davvero straordinaria tanto che i pescatori hanno avuto bisogno

dell’aiuto di altri amici che li sostenessero nel tirare le reti in barca. Anche noi sperimentiamo che la fatica

diventa minore se fatta con gli altri e scopriamo che insieme possiamo fare di più.

I pescatori dopo aver tirato le reti a terra lasciano tutto e grazie a Gesù, che gli ha riempito il cuore, si aprono

agli altri. Anche noi, con le reti cariche di tanti doni ricevuti, possiamo prendere il largo prendendoci cura di

chi ci sta vicino sostenendoci e lasciandoci sostenere, condividendo gioie e fatiche in un cammino che

arricchisce la nostra vita.

Unità di apprendimento:

Mese di settembre 2013: Happy e Smile si presentano

Due barche sono arrivate a scuola portate da un pescatore il

quale, senza dire una parola, le lascia in salone e va via. Le due

barche al richiamo di un campanello prendono vita e ci

raccontano di aver navigato tanto e in tanti mari ma non sanno

dove si trovavano ora. Il nostro compito è stato quello di

presentare la scuola e le sezioni alle due amiche barche ed è

stato così un primo approccio per i bambini piccoli per favorire

l’esplorazione dell’ambiente, la conoscenza con l’insegnante e gli

altri bambini più grandi.

Le barche, inoltre, ci hanno cantato una filastrocca che usiamo

quotidianamente per identificare in quale giorno della settimana

siamo e consegnato dei materiali: il cartellone con le regole, i

contrassegni e alcuni giochi.

In questo mese è stata bella la collaborazione con le famiglie poiché hanno saputo accogliere i tempi che

avevamo richiesto per l’inserimento; si sono resi disponibili a venire ad una riunione serale che ha avuto lo

scopo di presentare il progetto dell’inserimento e dare alcune risposte comuni a domande ricevute nei primi

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giorni; si sono adoperati per costruire un cartellone che identifica gli animali delle varie

sezioni ed infine alcuni di loro hanno dato la disponibilità per fare i rappresentanti di classe

e fungere così da collegamento tra scuola e famiglia.

Mese di ottobre 2013: Partiamo per una nuova avventura

Mentre eravamo in salone tutti insieme è arrivato nuovamente il pescatore che a settembre ci aveva lasciato le barche. Questa volta non va via senza parlare, ma anzi si ferma con noi e ci racconta chi è: abbiamo scoperto che si chiama Simone e che fa il pescatore. Anche noi siamo saliti sulla barca. La barca è il posto dove io sto bene e mi da sicurezza e mi protegge dal mare che a volte può essere pericoloso. Attività:

Sono arrivato a scuola e sto vivendo una nuova esperienza.

Mi presento:

La mia identità: il mio nome, la mia età, sono maschio o

femmina, dove abito;

La mia storia: quando ero piccolo sapevo fare… La mia famiglia mi accompagna in questo viaggio:

analisi dei componenti della mia famiglia (nome e cognome, maschio o femmina, lavoro);

Costruisco la mia barca e inserisco le persone che sono con me in questo viaggio;

La mia bandiera;

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Realizzo con l’aiuto dei genitori una striscia del tempo che racconta la mia storia; Quest’ultimo lavoro di collaborazione con la famiglia è stato molto arricchente. Noi insegnanti avevamo riflettuto in collegio docenti sul fatto che la nostra avventura non è iniziata solo con l’inizio della scuola, ma fin dalla nascita. Io c’ero da prima e con l’esperienza di quest’anno scolastico continuo la mia avventura. Abbiamo consegnato loro una striscia così suddivisa: inizialmente c’era lo spazio per inserire la foto di quand’ero appena nato/a, una cosa che si ricorda la mamma di quando ero piccolo, una cosa che si ricorda il papà, una cosa che si ricorda il bambino stesso, una foto di come è ora. Con il proseguire dei mesi la striscia del tempo si allungherà.

Verifica:

Simone il pescatore ha raggiunto un buon livello di popolarità tra i bambini, è divenuto compagno di

avventura, è presente nei disegni e viene già nominato durante le varie attività. Le barche sono state ottime

accompagnatrici di gioco, bello notare nel bambino l’affiatamento con questo mezzo. Positiva l’opportunità di

coinvolgere i genitori che hanno risposto attivamente alla nostra proposta. Attraverso la striscia del tempo si

è creato un motivo di dialogo e di condivisione tra genitori e figli e quest’ultimi sono poi venuti a conoscenza

dei pensieri della loro mamma e del loro papà.

Queste strisce del tempo sono a tutt’oggi appese alla parete dell’aula e i bambini ancora oggi si avvicinano a

guardare le foto e a ricordare emozionati ciò che le mamme e i papà hanno disegnato per raccontare i

momenti che si ricordano della loro infanzia.

Mese di novembre 2013: Che fatica fare il pescatore…

Simone torna a farci visita, questa volta in maniera differente: non più personalmente ma attraverso un pacco con una lettera.

Mentre eravamo in salone suonano alla porta e un postino ci lascia un pacco misterioso e una lettera (al posto delle parole c’erano dei disegni in maniera che tutti i bambini potessero “leggere” quanto scritto). Nella lettera raccontava di essere stanco poiché aveva pescato tutta la notte senza prendere niente e allora, stremato e deluso, ci ha lasciato la sua rete così da sperimentare anche noi la fatica.

Attività: Ci trasformiamo in pescatori e proviamo a pescare con la rete.

Sperimento la fatica del pescatore: pesco al buio, tiro su una rete pesante…

E le mie fatiche quali sono? Le sperimento, le nomino e le descrivo. + Fatica fisica: corsa in vari modi, strisciare, capriola, corsa con i sacchi, la carriola. + Fatica di stare con gli altri: routine (capofila, preghiera, stare seduti…); Condividere (giochi, spazzi…);

Continuo la mia striscia del tempo: aggiungiamo il disegno di ciò che facciamo fatica a fare;

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Prove di verifica: attività su scheda più strutturate ma che c’hanno permesso di valutare le competenze raggiunte dal bambino.

Verifica: Questa unità di apprendimento è stata molto attiva, diversamente dal solito ci siamo messi più in

gioco a livello motorio. Abbiamo rivisto tutte le fatiche del pescatore e le abbiamo fatte vivere ai bambini:

giochi da bendati per provare il buio, giochi di pesca per provare la fatica, e tanti altri giochi che hanno

permesso ai bambini di prendere coscienza del ruolo del pescatore.

Per molti bambini è stato molto positivo: anche quelli più riservati che solitamente non si spingono in giochi

troppo movimentati si sono messi in gioco. I bambini stessi si sono accorti che Simone aveva ragione a dire

che fare il pescatore era difficile e questo è emerso spontaneamente durante i giochi o durante le loro

conversazioni nei momenti liberi “che fatica i pesci scappano; Simone era forzuto per fare questo; Io avevo

quasi preso il pesce ma lui è scappato e allora dopo ho riprovato ma è difficile...”. questi giochi motori li

hanno messi alla prova, qualcuno si è arrabbiato per non essere riuscito, qualcuno invece ha scoperto delle

doti che non sapeva di avere.

Questi momenti positivi però sono stati una prova per quei bambini che solitamente amano fare le schede: si

sono accorti che non ne abbiamo fatte e ce le richiedevano spesso. Questo ha aiutato noi insegnanti a capire

l’errore di affidarci troppo spesso ad un lavoro esclusivamente cartaceo e di conseguenza, la difficoltà - anche

per noi - di non svolgerlo e di non aver “prodotto” niente a fine mese ci ha dato stimolo per progettare

diversamente la routine giornaliera.

In questo mese abbiamo saltato due cose che avevamo messo nel programma generale ad inizio anno:

- la presentazione del brano biblico: abbiamo deciso di aspettare a presentare il brano del Vangelo perché

non volevamo anticipare nulla. Abbiamo deciso di fermarci sul ruolo del pescatore e sulla sua fatica per

farla vivere anche ai bambini. Questi ultimi, una volta conosciuto meglio l’amico pescatore e cosa fa nella

sua vita, saranno pronti per accogliere con più esperienza diretta ciò che il Vangelo vuole indicarci.

- la premiazione delle loro fatiche. Avevamo pensato di costruire una stella polare che doveva fungere da

autoverifica: i bambini avrebbero dovuto attaccare un pezzetto sulla stella quando sarebbero riusciti a far

qualcosa che prima non facevano. Abbiamo pensato di sospenderlo perchè, ricordandoci che ad inizio

anno c’eravamo promesse di far le cose con i tempi distesi, stavamo ricadendo nella tentazione di far

tanto. Questo lavoro sarebbe stato sicuramente bello ma l’avremmo vissuto con frettolosità e molto

probabilmente con questi tempi ristretti non avrebbe portato all’obbiettivo finale.

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Mese di dicembre 2013: Nella fatica Gesù si prende cura di me

Torna Simone, accolto da applausi di ammirazione per tutte le fatiche che ha provato, e l’abbiamo ringraziato per la rete che c’ha permesso di giocare a lungo. Questa volta però è diverso: non sembra più triste così come era scritto nella lettera e anche nell’abbigliamento ha qualcosa in più: attaccati alla camicia risplendono una stella polare e un cuore luccicante. Ci ha raccontato che non è più triste perche sulla sua barca era salito Gesù, il quale gli aveva detto di ributtare in mare le reti; ci ha detto inoltre che dapprima non voleva farlo ma che poi si è fidato perché Gesù era lì per prendersi cura di Lui. Attività:

Chi si prende cura di me quando sono stanco e triste? Gesù ha regalato al pescatore Simone la Stella Polare per illuminargli la notte.

Chi sono le mie stelle polari?

Scopro che Gesù è sempre con me.

Prepariamo la festa del natale: canti, addobbi, recita e il dono da portare a casa. Abbiamo deciso questo mese di far vivere tanto la dimensione della luce, in modo tale che i bambini non si soffermassero troppo sul buio e sulle fatiche vissute a Novembre. Un’attività molto bella per loro è stata la realizzazione di un’opera d’arte per vedere se fosse più forte il buio o la luce. Gli abbiamo consegnato un foglio bianco e un pastello a cera gialla chiedendo di fare tanti segni circolari pensando alle persone che portano luce nel loro cuore, cioè le persone che si prendono cura di loro (abbiamo chiesto di fare segni circolari e non disegni più specifici perché il nostro scopo era quello che non si bloccassero davanti alla fatica di fare i disegni e così è stata un’attività vissuta a pieno da tutta la classe, piccoli, medi e grandi assieme). Una volta fatti i cerchi abbiamo preso la pittura nera diluita con un po’ d’acqua e abbiamo chiesto loro se fosse più forte il giallo o il nero. La loro prima risposta è stata il nero. Dopo aver chiesto la loro opinione sulla “potenza” dei due colori abbiamo preso il pennello intinto nella pittura e l’abbiamo passato su tutto il foglio. Noi maestre sapevamo che la pittura non attacca sulla cera ma i bambini no e hanno vissuto quest’attività come una magia. Certi bambini si sono perfino emozionati e qualcuno dei grandi è riuscito a cogliere appieno il messaggio dicendo che l’amore delle persone che gli vogliono bene combatte le cose brutte.

PREPARIAMOCI AL NATALE – con la collaborazione della famiglia

PREMESSA PER VIVERE L’AVVENTO: Quest’anno, grazie alla figura del pescatore Simone, ci stiamo preparando a vivere il cammino di Avvento alla riscoperta dell’amore di Gesù.

Simone è stanco e deluso perché dopo aver lavorato tutta la notte si è ritrovato con le reti vuote e proprio quando è pronto a lasciare tutto arriva Gesù, sale sulla sua barca e si prende cura di lui. Per lui, Gesù è la stella polare che gli indica la giusta direzione.

Anche noi, come Simone, a volte ci ritroviamo a vivere una notte buia e infruttuosa e, pur facendo tanto, non peschiamo nulla. Ma perché? Perché facciamo tutto da soli, perché cerchiamo spesso le risposte fuori di noi, perché non siamo più capaci di fare posto a Lui e viviamo la nostra vita di tutti i giorni come se Lui non avesse niente a che fare con noi. Ecco allora che Gesù ci raggiunge ovunque noi siamo, sale sulla nostra barca, SI

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PRENDE CURA DI NOI illuminando la notte buia e ci chiede di fidarci di ciò che ci dice: “IO SONO CON TE non continuare a pescare senza aprirti ad accogliere l’amore che Io ti voglio donare (pesca abbondante)”.

Con questa premessa spiegata ad una riunione serale, abbiamo chiesto ai genitori di aiutare i bambini in

questo percorso di riscoperta della figura di Gesù e della sua cura, e conoscere sempre più il significato del

Natale attraverso un percorso esperienziale che abbiamo preparato.

Abbiamo lanciato il messaggio di far vivere ai loro bambini dei momenti speciali dove si sentano amati e

“coccolati” e sperimentino cosa significhi prendersi cura.

I suggerimenti dati sono stati questi:

Trovare un momento della giornata, magari alla sera prima di andare a dormire, per raccontare ai bambini una favola o per ascoltare una canzone insieme e fare insieme una preghiera.

Uscire una sera insieme a guardare le stelle, o in un momento della giornata guardare il cielo e le bellezze del creato.

Chiudete gli occhi e fatevi abbracciare dal vostro bambino e poi contraccambiate.

Raccontatevi alla sera una cosa bella che durante la giornata avete ricevuto o vissuto e ringraziate il Signore.

Preparazione del calendario d’avvento. Durante questo cammino anche noi, come Simone, vorremmo riscoprire la stella polare (Gesù) che si prende cura di noi illuminando la nostra notte scura. Ogni giorno su un foglio scuro (a simboleggiare la notte) abbiamo chiesto ai genitori di attaccare un pezzo di stella polare corrispondente al giorno segnato. Alla fine dell’Avvento sarà così completata la stella polare che illumina la notte.

La collaborazione continua con il PRESEPE :

Abbiamo chiesto ai genitori di realizzare una barca assieme al figlio che è servita per costruire il presepe della scuola in un modo più personale e vicino ai bambini.

INCONTRO SERALE: Abbiamo inoltre chiesto ai genitori di scrivere su un foglietto giallo, che poi è andato a comporre la stella

polare, la persona che si è presa cura di loro. Quest’attività è stata fatta subito dopo aver giocato un po’ anche con loro. Erano seduti pronti ad ascoltare la classica riunione serale tra scuola e famiglia ma li abbiamo sorpresi chiedendo loro di lasciare tutte le loro cose (borse e giacche) nella sedia e mettersi al centro del salone, successivamente abbiamo spento tutte le luci lasciandoli al buio completo chiedendo loro di tornare a sedersi al loro posto. Naturalmente è stato difficile e dopo un primo momento di totale buio abbiamo cominciato ad accendere ad intermittenza una pila: solo grazie alla luce sono riusciti a

tornare alla propria sedia. Questo gioco c’è servito per spiegare ai genitori il percorso svolto fino a quel momento con i loro bambini e fargli riflettere sulla luce che è Gesù. Con Gesù che illumina la notte (le nostre fatiche) possiamo trovare la giusta via senza farci abbattere dalle complessità.

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Verifica: è stato un mese che c’ha posto molti interrogativi:

- presentiamo o meno l’intero testo biblico? Alla fine abbiamo scelto di non presentarlo tutto ma di fermarci al fatto che Simone si è fidato di Gesù, ha ributtato in mare le reti e ha pescato molto. Il proseguo della chiamata che è presente nel vangelo verrà affrontato di passo in passo successivamente. Questa decisione è stata presa in quanto ci siamo rese conto che negli anni precedenti abbiamo sempre lavorato abbastanza bene fino al periodo natalizio ma poi, tornate dalle vacanze, perdevamo il filo prese da tutte le altre feste: carnevale, pasqua, festa della famiglia... Così facendo ci auguriamo di tornare a Gennaio pronte a non lasciarci sfuggire ciò che abbiamo programmato e ciò che il Vangelo vuole dirci.

- come presentiamo la figura di Gesù? Lo scorso anno l’aveva impersonificato un’insegnante, ma non eravamo soddisfatte in quanto i bambini hanno “snobbato” la scenetta rappresentata continuando a soffermarsi sul fatto che il Gesù della scenetta in realtà era la maestra Francesca.

Avevamo pensato di chiedere a don Gino di venire a fare la drammatizzazione della scenetta insieme con il pescatore, ma per motivi di tempo del parroco non siamo riusciti e alla fine abbiamo optato per rappresentarlo attraverso un simbolo: la stella polare.

È stata una scelta risultata positiva in verifica perché i bambini hanno accolto bene il simbolo della stella, abbiamo riflettuto insieme a loro che le stelle nel cielo ci sono sempre così come c’è Gesù nel nostro cuore. Alcuni bambini ci hanno inoltre raccontato di essere andati fuori a guardare le stelle con i genitori e di aver fatto una preghierina. I genitori che hanno saputo accogliere il suggerimento di uscire fuori alla sera a guardare le stelle hanno regalato ai loro figli un momento speciale e di questo siamo contente.

La cosa meno positiva è la delusione per la poca partecipazione dei genitori alla serata in preparazione del Natale. Per questo motivo riteniamo che alcuni lavori fatti a casa come la costruzione della barca o la stella polare siano stati superficiali e frettolosi. Ci dispiace di non aver ancora trovato una modalità per richiamarli tutti a partecipare alle riunioni. Questo ha portato anche a una differenza di partecipazione alle attività dei bambini. Alcuni (quelli con i genitori presenti) hanno presentato la loro barca con enfasi, hanno raccontato le cose fatte insieme alla mamma e al papà e hanno seguito meglio il percorso svolto a scuola; alcuni degli altri (con i genitori non presenti) hanno portato in ritardo la barca a scuola e non hanno colto l’attesa dell’avvento.

- Come facciamo la festa di Natale? Ogni anno la preparazione della festa ci coinvolge con ore di preparazione tralasciando ciò che alla fine conta sul serio e cioè fare festa per la nascita di Gesù che viene nel nostro cuore per prendersi cura di noi. Risultato positivo è stata la semplificazione della festa di Natale (meno canti, meno spostamenti e meno parole recitate) per non sovraccaricare i bambini e far gustare loro la gioia di fare festa e non la difficoltà di imparare parti di recita.

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COME ANDREMO AVANTI DA GENNAIO IN POI: idea generale

Gesù è con me e ora? Simone ha ascoltato Gesù, si è fidato di Lui e ha ributtato le reti in mare, anche noi proviamo ad ascoltare…

Ascolto un racconto, il mondo che mi circonda, il mio corpo…

Io chi ascolto? Anche Gesù mi deve dire qualcosa: getta le tue reti.

LA PESCA MIRACOLOSA: quanti doni Gesù mi ha fatto.

Con Gesù al mio fianco sperimento quello che posso fare: Lo scienziato: giochi di travasi e galleggiamenti. Il musicista: realizzo, scopro e suono con vari “oggetti musicali”. Il circo: muovo il mio corpo in mille modi. Con le mie mani posso: creo con materiali diversi. Giacomo e Giovanni, amici di Simone, lo aiutano a tirare a riva le reti piene di pesci.

Sperimento che insieme agli altri posso fare di più... Dopo aver tirato le barche a riva cariche di pesci, Simone segue Gesù e diventa “pescatore di uomini”

Anche io posso donare qualcosa di mio…I nostri prodigi.

MESE DI GENNAIO 2014: GESÙ È CON ME E ORA… PROVO AD ASCOLTARLO

C’eravamo lasciati a Dicembre con la gioia di aver fatto salire Gesù sulla nostra barca, di aver scoperto che è

nato per prendersi cura di tutti noi e per aiutarci a superare le difficoltà. In questo mese abbiamo chiesto ai

bambini di fare un passetto in più: sì certo, era bello vivere con loro la gioia di una presenza costante, ma

volevamo fare in modo che capissero come Simone avesse superato le difficoltà perché era stato bravo ad

ascoltare Gesù. Chi glielo faceva fare di ributtare in mare le reti dopo aver lavorato tutta la notte? Non sapeva

cosa sarebbe successo alle sue reti eppure, anche se stanco e deluso, ha ASCOLTATO Gesù e, anche se magari

controvoglia, ha gettato le reti in mare. In questo mese abbiamo parlato e giocato con i bambini proprio sulla

bellezza di ascoltare, perché prestando ascolto alle parole di chi ti vuole bene puoi fare tante cose e puoi

essere ancor più felice anche se ciò che ti viene detto non ti piace.

Attività:

Riprendiamo la storia di Simone. Egli ha ascoltato Gesù, si è fidato di Lui e ha ributtato le reti in mare:

anche noi proviamo ad ascoltare.

Abbiamo chiesto ai bambini cosa si può ascoltare e loro hanno detto la voce, il rumore degli oggetti, il

cuore che batte, il corpo che si muove, la televisione, la musica, le storie. Ogni situazione di ascolto che i

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bambini proponevano abbiamo poi provato tutti insieme ad ascoltarla facendo vivere così varie esperienze di

ascolto.

Sperimento varie situazioni di ascolto:

- ascolto un mio amico che mi parla con il gioco del telefono senza fili che abbiamo anche realizzato

utilizzando rotoli di carta igienica e qualche filo di lana;

- ad ogni suono associo un movimento, aiutati anche dalla canzone dello zecchino d’oro “I suoni delle cose”

e mimando i vari suoni che la canzone diceva;

- racconti di storie con tonalità di voci differenti. Tra le altre questa attività è stata molto d’impatto perchè

hanno sperimentato cosa significhi far fatica ad ascoltare. Abbiamo preso una storia già conosciuta dai

bambini ma. al posto di leggerla normalmente modulando le varie voci. abbiamo provato a leggerla con una

voce molto alta, poi molto bassa, successivamente fermandomi e ricominciando saltando una pagina, poi

ho provato a leggere la storia girata di spalle e infine con la musica sotto che faceva da distrazione. I

bambini all’inizio l’hanno presa come un gioco, poi però qualcuno si è innervosito poiché non sentiva ciò

che raccontavo; altri mi guardavano straniti dal fatto che alla storia da loro conosciuta mancavano dei

pezzi: da questa attività noi insegnanti ci siamo agganciate per parlare degli atteggiamenti che servono per

ascoltare gli altri e sono stati i bambini stessi a dirci che per ascoltare serve “la voce bella, e le orecchie ben

aperte”.

Io chi ascolto? Abbiamo così pensato alle cose che ci vengono dette dalla mamma e dal papà, dagli

amici, dalla maestra, le cose belle e quelle che ci fanno restare male.

Anche don Gino, il parroco, deve darci una notizia importante. Abbiamo

chiesto se poteva raggiungerci una mattina a scuola per concludere un po’ tutto il

percorso sull’ascolto e aiutarci a lanciare il nucleo successivo. É arrivato così a

scuola vestito con la veste bianca e c’ha raccontato nuovamente la pesca

miracolosa soffermandosi sulla gioia che ha avuto Simone nell’ascoltare Gesù e

sulla bellezza di aver avuto poi delle reti piene di pesci. Ha poi consegnato ad ogni bambino un medaglione

con il disegno di un pescatore con le reti piene e con su scritto: se ascolterai più felice tu sarai. É stato un

intervento molto positivo, è riuscito a catturare bene l’attenzione dei bambini che hanno saputo riportare

anche a casa l’esperienza.

Verifica:

Siamo contente di aver scelto a Dicembre di non presentare l’intero testo biblico ma di esserci soffermati solo

sul fatto che Simone si è fidato di Gesù, ha ributtato in mare le reti e ha pescato molto. Questa scelta ci ha

permesso di ritornare dalle feste con un obbiettivo ben presente e, non avendo rivelato la finale del racconto,

non abbiamo perso il filo del discorso e non abbiamo rischiato di ripeterci, ma ripartendo dal punto in

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sospeso siamo state pronte a non lasciarci sfuggire ciò che abbiamo programmato e ciò che il Vangelo vuole

dirci.

MESE DI FEBBRAIO E MARZO: LA PESCA MIRACOLOSA

In questi due mesi ci siamo soffermati sulla pesca, e per far questo ci siamo chieste come far passare la gioia

della sorpresa delle reti piene e, ai bambini, come si poteva spiegare tale pesca. Cosa può voler significare

nella nostra vita di non pescatori fare un’abbondante pesca? Confrontandoci durante il collegio docenti

abbiamo scelto così di far capire loro che, se per Simone la pesca costituiva il riempire la sua barca di pesci,

per noi è riempire la nostra vita di esperienze buone che aiutano a crescere e così abbiamo scelto quattro

aree per far sperimentare loro le cose che possono fare.

Attività:

Sperimentiamo ciò che sappiamo fare tramite quattro laboratori esperienziali: lo scienziato, il musicista,

l’area motoria con uno sfondo ambientato nel circo e l’area manuale che abbiamo chiamato “con le mani

posso”.

Abbiamo iniziato con il circo (collegandoci anche ad un progetto sul move.it proposto dall’Ulss 9 riferito

all’equilibrio) un bel periodo, in quanto ogni giorno abbiamo fatto sperimentare ai bambini che ci si può

muovere in mille modi e hanno potuto far esperienza di abilità motorie che non sempre vengono vissute.

Hanno vestito i panni di domatori e tigri e abbiamo proposto loro molti usi del cerchio, dal saltarci dentro da

varie altezze, al farlo rotolare, all’hula-hop. Successivamente si sono trasformati in giocolieri e si sono

sperimentati nel lancio di una o più palline di vario peso con una mano sola, con due, lanciando in avanti e

all’indietro. Sono poi diventati anche degli equilibristi e hanno provato a camminare su superfici diverse, su

vari percorsi sopra le sedie e le panchine e infine sopra i tavoli.

“Con le mani posso”: creo con materiali diversi. Abbiamo collegato queste attività con il carnevale,

realizzando una parrucca fatta con strisce di carta usata per la festa in maschera e ci siamo trasformati

anche in cuochi preparando dei biscotti con l’aiuto della nostra cuoca.

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Lo scienziato: giochi di travasi e galleggiamenti. Queste attività sono state molto

esperienziali e davvero gradite dai bambini, ma hanno messo noi insegnanti alla prova in

quanto abbiamo dovuto sia scegliere con attenzione quali esperimenti provare e, soprattutto,

si è creata una gestione della classe non sempre facile da tenere. Abbiamo suddiviso

quest’area in cinque e ogni classe ne sperimentava una all’inizio presentandola poi alle altre classi: così

facendo abbiamo cominciato a lanciare il discorso del donare qualcosa agli altri.

I bambini hanno giocato con il galleggiamento, con i miscugli, con i travasi, con la tensione dell’acqua e infine

con i vari effetti che l’acqua produce. È stato molto coinvolgente in quanto ogni bambino aveva portato da

casa una bacinella e ogni giorno gli abbiamo fatto fare varie prove senza mai dare una risposta, ma facendola

trovare a loro.

Verifica:

In generale sono stati due mesi molto densi in cui, grazie alle quattro aree scelte, i bambini si sono messi in

gioco con tutto il loro corpo e hanno potuto mettere in campo diverse abilità. Abbiamo valutato

positivamente la scelta di far passare la pesca miracolosa attraverso delle esperienze, perché ci sembra che i

bambini abbiano saputo cogliere la bellezza di aver scoperto qualcosa di nuovo che li fa crescere.

Per quanto riguarda l’area del circo c’è stata una buona collaborazione tra noi insegnanti nell’uso dello

spazio: siamo riuscite a organizzarci lo spazio del salone in modo tale da favorire giochi di maggior

movimento per tutte e cinque le sezioni. Per questo periodo avevamo scelto di andare a vedere un circo ma

questo non è stato possibile e allora siamo riuscite a contattare una ragazza con l’hobby della giocoleria e si è

prestata a fare dei giochi insieme ai bambini.

Per quanto riguarda l’area delle creazioni con le mani riteniamo di non aver dedicato il giusto tempo e di

esserci fatte sfuggire delle occasioni per rafforzare la parte oculo-manuale. Soprattutto riteniamo di aver

perso di vista il pescatore Simone e il resto del brano per concentrarci solo sul carnevale. Nonostante tutto è

risultato comunque un bel periodo per i bambini, anche se forse avremmo potuto collegarci maggiormente

alla storia che fa da sfondo integratore alla nostra programmazione.

Per quanto riguarda l’area scientifica, crediamo di aver dato la possibilità di fare delle cose mai provate: ai

bambini è piaciuto tantissimo e hanno saputo dare delle risposte intelligenti agli avvenimenti che

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succedevano. Positivo anche l’aver scelto di preparare un elaborato da portare a casa come riassunto

dell’esperienza: questo c’è servito sia per verificare gli obbiettivi di quest’area e sia per coinvolgere i genitori

che hanno potuto capire meglio quanto fatto a scuola (e in tanti sono poi venuti a chiederci come realizzarli

perchè avevano provato a casa ma non sempre riuscivano).

Una nota negativa è stata sicuramente la gestione della classe in quanto giocare con l’acqua naturalmente ha

creato confusione e non siamo state sempre supportate nella pulizia degli ambienti.

Da programma avevamo ipotizzato di lavorare anche nell’aerea musicale ma non siamo riusciti per via dei

tempi e quindi è stato scelto di dedicare a questo una parte del tempo dei laboratori con i medi nel

pomeriggio. Anche la preparazione dell’orto e l’osservazione delle trasformazioni delle piantine seminate è

stata posticipata al mese successivo.

MESE DI APRILE: IL DONO PIÙ GRANDE

A scuola, con il pescatore Simone, stiamo sperimentando la gratuità e stiamo scoprendo i tanti doni che Dio

Padre, i nostri genitori e tutte le persone che ci vogliono bene ci fanno ogni giorno. Per avere una pesca

abbondante dobbiamo fidarci di Gesù: solo con Lui le nostre reti si potranno riempire perché gratuitamente ci

dona il Suo amore.

Questo mese è dedicato ancora alla pesca miracolosa ma non più soffermandoci solo sulle cose che possiamo

fare e imparare, ma nello scoprire quanti doni Gesù ci ha fatto.

Simone ci ha donato gli esperimenti per imparare a pescare, anche Gesù dona il suo amore ai suoi amici.

Attività:

La lavanda dei piedi: ancora oggi è ben presente nei bambini e della quale molti genitori hanno

avuto un’opinione positiva. Abbiamo invitato don Gino a scuola, il quale ha lavato i piedi a tutti i grandi che

successivamente, in classe, li hanno lavati ai medi e ai piccoli. É stato un bel momento: i bambini grandi lo

hanno vissuto con emozione e si sono prestati volentieri a lavare i piedi ai compagni.

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Scopro quanti doni ricevo ogni giorno dai miei genitori e dalle persone che mi vogliono bene, nonché i

doni dell’amicizia, della vita, della natura e del cibo. In questo periodo i bambini hanno avuto modo di

riflettere sulle cose belle che possiedono e hanno espresso il loro grazie.

+ I grazie alla mamma “perchè ci coccola, perchè ci legge le storie, perchè mi asciuga i capelli e fa le treccine,

perchè fa il mangiare buono...”;

+ i grazie al papà “perchè quando arriva a casa mi viene a salutare, perchè taglia l’erba, perchè mi abbraccia,

perchè mi aiuta a fare le capriole...”;

+ i grazie agli amici “perchè quando litighiamo facciamo la pace, perchè giocano con noi, perchè ci

raccontiamo i segreti...”;

+ i grazie per le cose che abbiamo imparato a fare “perchè faccio la torre alta alta, perchè so fare la verticale e

la ruota, perchè faccio le schede bene, perchè ascolto le storie anche quelle che non mi piacciono...”

Anche Gesù mi dona il suo amore: scopro che anche la croce può diventare un dono. Man mano che

parlavamo dei vari doni ricevuti, abbiamo fatto colorare su di un tagliandino l’immagine della mamma e del

papà, degli amici su un altro, della natura, del cibo e di loro stessi dicendo che ci sarebbero serviti per un

dono speciale. Così un giorno è arrivato in classe un’immagine di Gesù risorto che teneva tutti questi doni in

mano e questo ci ha permesso di raccontare il sacrificio grande che Gesù ha fatto per noi, la sua morte per

donarci la vita. Con i bambini abbiamo costruito una croce dove abbiamo attaccato al centro l’immagine del

Risorto e nel resto dello spazio i vari doni ricevuti, abbiamo poi piegato la croce in modo tale da avere un

cubo che è divento un dono.

Viviamo la quaresima con i genitori per una collaborazione casa-scuola

È questo che durante il tempo della Quaresima vogliamo far vivere ai bambini, il messaggio che Gesù è il

nostro dono più grande

Egli a Pasqua si dona totalmente con un unico scopo: il nostro bene e il bene di tutti. Anche se non siamo

riusciti a pescare niente, anche se volendo fare da soli lo allontaniamo dalla nostra vita, Lui è sempre con noi

perché ci vuole felici.

Abbiamo chiesto ai genitori di aiutare i loro bambini in questo itinerario di scoperta dei DONI preparando un

percorso esperienziale da completare a casa con la loro collaborazione. Ogni settimana abbiamo mandato a

casa una preghiera sotto forma di canto con la richiesta di trovare un momento durante la giornata per vivere

dei piccoli momenti speciali di dono.

Il dono da riscoprire la prima settimana era: il dono di mamma e papà. Aiutati dalla

preghiera/canzone “Una piccola preghiera per mamma e papà” che i bambini conoscono bene perchè usata

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anche durante l’anno durante la preghiera. Il momento di dono condiviso era quello di uscire con la mamma

e il papà a fare un passeggiata, camminare tenendo la mano della mamma, poi quella del papà e poi tutti e

tre insieme. Che bello il dono della mamma e il papà che mi fanno fare “l’altalena” tenendomi per mano e mi

fanno “volare” in alto.

Il dono da riscoprire la seconda settimana è: il dono del pane quotidiano. Alla famiglia abbiamo

chiesto di trovare un giorno durante la settimana per fare la colazione tutti insieme: la sera precedente

preparare tutto il necessario (tovagliette, scodelle, cucchiai, zuccheriera, biscotti…), così il giorno seguente

dopo essersi alzati, gustare una dolce colazione in famiglia aiutati anche dal canto: Per questo pane bianco.

Il dono da riscoprire la terza settimana è: il dono della natura. Accompagnati dal canto acqua

siamo noi abbiamo chiesto di scegliere un momento durante la settimana per uscire con la mamma e il papà

e fare con loro un giro in bicicletta o una corsa al parco o in un prato; mi fermo a raccogliere dei fiori e a

guardare le bellezze della natura che si risveglia.

Il dono da riscoprire la quarta settimana è: il dono della vita. Sostenuti dal canto vivere alla

grande abbiamo chiesto di scegliere un momento durante la settimana per piantare in un vasetto alcuni semi

che abbiamo consegnato loro. il compito era quello di prendersi cura annaffiandoli e osservandone la

crescita.

Un dono se coltivato può diventare qualcosa di grande.

Verifica:

Ascoltare i grazie dei bambini ci aiuta a capire ancor meglio le situazioni che vivono e ha permesso di

collegarci per favorire le conversazioni e per far capire loro che sono fortunati ad avere tutti questi doni che

Gesù ha fatto loro.

Ancora una volta ci stupiamo della poca collaborazione che alcune famiglie ci offrono: quando si tratta di

organizzare le feste ci sono sempre ma quando vien chiesto loro di fare qualcosa con i loro figli alcuni fanno

fatica. Le idee proposte secondo noi erano di facile esecuzione ma alcuni bambini non hanno riportato niente

a scuola perchè non fatto con i genitori, e per questo ci dispiace: sentiamo che si sono lasciati sfuggire delle

occasioni che noi ritenevamo belle e utili per far vivere il dono della Pasqua a tutta la famiglia.

Maggio: IO HO RICEVUTO TANTI DONI, ORA TE LI DONO

Siamo verso la fine dell’anno scolastico e questo è il mese conclusivo per la nostra programmazione in quanto

vogliamo tenerci il mese di Giugno per le prove di verifica e la conclusione di eventuali lavori lasciati in

sospeso.

Abbiamo scelto di lanciare quest’ultimo nucleo tematico attraverso una storia “Il dono di Pepito” che

racconta di un uccellino che porta riceve in dono alcuni colori da parte della natura e li dona a sua volta al re

del mondo. Attraverso questo racconto i bambini hanno vissuto una prova non facile: li abbiamo

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accompagnati nella bellezza del donare qualcosa agli altri. Solo dopo aver sperimentato il dono abbiamo

scelto di concludere facendo riferimento a Simone. É arrivato il momento, infatti, di raccontare l’intero brano

del Vangelo e far scoprire ai bambini che il nostro amico è diventato “pescatore di uomini” cioè si è donato

agli altri.

Attività:

Raccontiamo la storia di Pepito e drammatizziamo la storia.

Doniamo anche noi qualcosa agli altri: il sorriso ai compagni di scuola, il saluto alle persone che

incontriamo, i nostri pensieri al cielo (attraverso il lancio di alcuni palloncini colorati), i nostri disegni, cose per

l’infanzia – cibo e vestiti – da donare al centro aiuto per la vita;

Raccontiamo il brano completo del brano del Vangelo e salutiamo Simone.

Verifica:

La cosa che più ci è saltata agli occhi è stata la difficoltà da parte dei bambini a riconoscere ciò che loro

possono donare, perchè spesso si fermano a ciò che ricevono. Per loro è facile pensare ai doni ricevuti ogni

giorno ma quando abbiamo chiesto loro di fare il passaggio successivo, cioè quello di donare loro qualcosa

agli altri, in molti hanno fatto fatica. Solo se accompagnati sono riusciti a donare i loro disegni, i loro saluti ma

se lasciati “soli” non ce la facevano a staccarsi facilmente dalle loro cose per darle ad un altro. Siamo

consapevoli che questo è un obbiettivo difficile da realizzare ma sarà sicuramente un punto che terremo in

considerazione il prossimo anno.

Verifica finale dell’anno scolastico svolto:

In generale siamo soddisfatte del lavoro fatto in quanto il tema scelto ha da subito appassionato i bambini

che si sono resi partecipi di un anno ricco di avventure e nuovo sotto molti punti di vista. Abbiamo tralasciato

molto, rispetto gli anni precedenti, il lavoro su scheda puntando sul movimento e su ciò che l’esperienza

pratica suggeriva. Abbiamo anche modulato il nostro modo di programmare in base alle nuove indicazioni

nazionali, che siamo già però intenzionate a sistemare il prossimo anno scolastico, aggiungendo informazioni

che abbiamo ricevuto durante un corso di aggiornamento. Riteniamo che l’esperienza motoria abbia

influenzato positivamente sulle scelte fatte e c’ha aiutato a pensare alle varie attività con un’ottica nuova.

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Un punto a favore deve essere attribuito anche alla scelta di canzoni che abbiamo usato durante l’anno:

siamo state supportate molto dai testi che sono diventati parte integranti delle attività svolte.

Siamo dispiaciute di non aver mantenuto fede ad una promessa che c’eravamo fatte ad inizio anno scolastico

cioè quella di non correre, di non preoccuparsi se tutto ciò che avevamo ipotizzato non veniva svolto, di non

preoccuparsi dell’aspetto cartaceo e invece dopo i primi mesi abbiamo cominciato a ritornare nei ritmi

sbagliati. Tante cose in programma, tante cose da realizzare e il tempo che mancava: sicuramente il prossimo

anno sarà un punto da tenere presente tutto l’anno magari ricordandocelo qualche volta in più e fermandoci

maggiormente a fine mese per valutare con più attenzione il lavoro svolto, pianificando poche cose per il

mese successivo. Questo non va inteso come poco lavoro da fare con i bambini o poche esperienze lanciate

ma anzi soffermarsi maggiormente sugli argomenti, potendo ricavare dai bambini molti più spunti e

aiutandoli molto di più negli apprendimenti trattati.

Abbiamo scelto, inoltre, di gestire in maniera diversa i lavori che i bambini producono: fino a quest’anno

teniamo tutto a scuola, preparando un bustone finale da portare a casa a Giugno, ma dal prossimo anno a

fine unità tematica faremo portare a casa tutti i lavori in modo tale da accompagnare maggiormente la

famiglia su ciò che i bambini svolgono, e anche per loro stessi che potranno godere dei loro prodotti in

tempi ravvicinati senza dover aspettare la fine dell’anno scolastico.