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Scuola Secondaria Di Primo Grado “Giosuè Carducci” Bagheriaa.s. 2014/15 EDUCAZIONE DI GENERE CLASSE IIID
Dirigente ScolasticaProf.ssa Maria Angela TroìaReferente alla legalitàProf.ssa Teresa Maggiore
La discriminazione consiste in un trattamento non paritario attuato nei confronti di un individuo o un gruppo di individui in virtù della loro appartenenza ad una particolare categoria.
E’ una forma di discriminazione, sfortunatamente molto diffusa; si basa sulla divisione di individui in base al loro sesso, ‘a discapito’ del genere femminile.
Il sessimo oltre a comprendere il disprezzo per la donna,dà un senso di supremazia all’uomo nei confronti della donna.
Studi recenti hanno dimostrato che tutt’ora, proprio qui, in Italia le donne hanno “il loro tipo di lavoro”, e gli uomini il loro. Oltretutto la donna, sempre in base a studi, è molto “penalizzata” in ambito di sport, vita sociale, politica, ecc…
Nelle descrizioni riguardanti risultati sportivi spesso
mancano quelli riferibili alle atlete.
Gli aggettivi usati per gli uomini sono sempre positivi,
come:grande,sicuro di sè,forte, attivo, competitivo…
differenti da quelli usati per descrivere le donne come
ad esempio stanca,debole,vulnerabile, emotiva, fragile,
gentile.
Sessismo nei mediaSessismo nei media
Lo sport è dominato da atleti , allenatori, dirigenti e
commentatori uomini
Le forniture sportive sono spesso disegnate per soli uomini
Alcune discipline sportive sono state aperte da poco alle
donne
Le donne nello sport ricevono meno denaro rispetto alla
controparte maschile
Accesso alle opportunitàAccesso alle opportunità
Donna Uomo
Nome Michelle Wie Matt Kuchar
Sport: Golf Torneo Lpga $ 337.500
Torneo Barclays $ 1,35 mil.
Nome Atleta Wnba Atleta Nba
Sport: Basket
$ 100.000 a stagione
Fino a $ 23 milioni a stag.
Nome Serena Williams Roger Federer
Sport: Tennis
$ 20.000.000 $ 43.000.000
Torneo US Open
$ 1,7 milioni $ 1,7 milioni
Sessismo nello sportSessismo nello sport
Basket maschile Basket femminile
146 descrittori indicano forza
95 descrittori indicano forza
38 descrittori indicano debolezza
103 descrittori indicano debolezza
Rapporto 3.84:1 Rapporto 0.92:1
:
L'Anno europeo delle pari opportunità per tutti 2007 era destinato a offrire un’occasione per promuovere una
società più solidale e sensibilizzare meglio l’opinione pubblica nel campo dell’uguaglianza e della non discriminazione,
favorendo al contempo la mobilitazione di tutti gli interessati per promuovere la strategia-quadro dell'UE in materia di non
discriminazione e di pari opportunità anche dopo il 2007.
2007: Anno europeo delle pari opportunità per tutti
disoccupazione femminiledisoccupazione femminile
……ma nel cervello politico e ma nel cervello politico e organizzativo della organizzativo della ““ccosa osa
pubblicapubblica”” le donne le donne continuano a mancare o, continuano a mancare o,
quando ci sono, assumono quando ci sono, assumono spesso modelli di spesso modelli di
leadership leadership ““maschilimaschili”” o o sono prive di autonomia...sono prive di autonomia...
Mancano nei vertici della politica, Mancano nei vertici della politica, come sindaco, assessore, consigliere, come sindaco, assessore, consigliere, e mancano negli apparati dirigenziali e mancano negli apparati dirigenziali delldell’a’amministrazione, di prima e mministrazione, di prima e anche di seconda fascia.anche di seconda fascia.
1 DONNA SU 5 LASCIA IL LAVORO DOPO LA NASCITA DI UN FIGLIO
In Italia, una donna su cinque smette di lavorare dopo la maternità. A distanza di 18-21 mesi dalla nascita dei figli, secondo dati Istat, ben il 20,1% delle neo-mamme lascia il posto di lavoro. Ad abbandonare la carriera sono, in particolare, le madri fino a 30 anni. Sempre secondo i dati divulgati dall’Istat, tra queste ex lavoratrici il 7% perde il lavoro, il 24% non vede rinnovato il proprio contratto e il 69% abbandona il lavoro di propria volontà. Per il 60,8% delle madri, la motivazione più ricorrente è quella di voler “trascorrere più tempo con i propri figli” e l'inconciliabilità del lavoro con l’organizzazione familiare.
UN ALTRO ESEMPIO…UN ALTRO ESEMPIO…
……cioè rappresentazioni e cioè rappresentazioni e immagini del immagini del maschilemaschile e del e del
femminilefemminile ipersemplificate che ipersemplificate che riproducono e a loro volta riproducono e a loro volta
influenzano il pensiero collettivo, influenzano il pensiero collettivo, riempiendo di specifici contenuti riempiendo di specifici contenuti
le convinzioni e le idee di un le convinzioni e le idee di un determinato gruppo sociale determinato gruppo sociale
rispetto a uomini e donne e ai rispetto a uomini e donne e ai rapporti tra essirapporti tra essi
L’essere uomo e l’essere donna devono andare al di là degli stereotipi di genere. Ognuno è di per sé essere umano, non per contrapposizione, nella consapevolezza della parzialità = uguaglianza sostanziale nelle diversità.
Occorre partire dalla differenza fondamentale uomo-donna e non cadere nel tranello della riscrittura del maschile e femminile in chiave neutralizzante. Ad esempio c’è la tendenza a sostituire i termini “madre” e “padre” con “genitore”, a nominare con il neutro maschile “amici” sia le bambine che i bambini. Ci chiediamo: quale prezzo comporta per tutti questa astrazione?
Da “una stanza tutta per sé” di V.Woolf“Sarebbe mille volte un peccato se le donne
scrivessero come gli uomini, o vivessero come gli uomini, o assumessero l’aspetto degli uomini; poiché se due sessi non bastano, considerando la vastità e la varietà del mondo,come ci potremmo arrangiare con uno solo? C’è sempre un punto, dietro la testa, della grandezza di uno scellino, che non si riesce mai a vedere da soli. E una delle funzioni positive che un sesso può svolgere a favore dell’altro è descrivere quella chiazza, della grandezza di uno scellino, che sta dietro la testa”
REALIZZATO DA:EMANUELA FRICANO