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STUDIO TECNICO CONTE & PEGORER – VIA SIORA ANDRIANA DEL VESCOVO, 7 – 31100 TREVISO - 2 -
INDICE
1. Premessa .......................................... ....................................................................................................... 3
2. Criteri generali ed informativi del progetto ...... .................................................................................... 4
3. Quadro Normativo Di Riferimento ................... ...................................................................................... 5
4. Inquadramento E Tipologia d’impianto .............. .................................................................................. 6
4.1 Localizzazione del sito e distanze dalle abitazioni civili ............................................................. 6
4.2 Piano Regolatore Generale .............................................................................................................. 8
5. Consistenza e programma dell'intervento ........... .............................................................................. 11
6. Strutture di servizio ............................. ................................................................................................. 15
6.1 Nuovo accesso su via Vignega ................................................................................................. 16
6.2 Recinzione dell'impianto ........................................................................................................... 16
6.3 Pesa e box uffici .......................................................................................................................... 16
6.4 Piastra con pavimentazione rigida .......................................................................................... 16
6.5 Impianto di trattamento e di recupero dei rifiuti ................................................................. 17
6.6 Gruppi elettrogeni a servizio dell'impianto di recupero ..................................................... 33
6.7 Piastra a pavimentazione flessibile ......................................................................................... 34
6.8 Impianto di trattamento acque "in continuo" ....................................................................... 34
6.9 Impianto di trattamento acque di prima pioggia ................................................................. 36
6.10 Impianto lavaggio ruote ............................................................................................................ 38
6.11 Impianto di abbattimento delle polveri .................................................................................. 38
6.12 Area servizi .................................................................................................................................. 39
7. Cronoprogramma della realizzazione degli interventi ...................................................................... 40
8. Ciclo delle acque ................................. .................................................................................................. 41
9. Emissioni in atmosfera ............................ ............................................................................................. 42
9.1 Emissioni convogliate ................................................................................................................ 42
9.2 Emissioni diffuse ......................................................................................................................... 43
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1. PREMESSA
La ditta Secover Srl intende realizzare un nuovo impianto per il recupero di rifiuti inerti / non
pericolosi in località Cà Vignega, comune di Pescantina (Verona). La ditta ha la disponibilità dei
terreni di una porzione di cava esaurita (Cà Vignega), sul cui fondo scavo intende posizionare
l'impianto.
Di seguito, in relazione all’elenco degli elaborati così come previsti dalla D.G.R.V. 2966/06, sono riportati i documenti di cui è costituito il progetto di delocalizzazione proposto. Gli elaborati di progetto sono declinati in:
01. Relazione tecnico – descrittiva: documento R1
02. Relazione geologica: documento R2
03. Elaborati grafici:
T1 Inquadramento;
T2 Stato di Fatto;
T3 Stato di progetto;
T4 Sezioni;
T5 Layout di processo;
T6 Reti di raccolta delle acque meteoriche;
T7 Punti di emissione convogliate in atmosfera;
T8 Cronoprogramma e fasi di realizzazione;
04. Relazione di compatibilità ambientale: nel caso specifico è stata avviata la procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale (V.I.A.) e contestuale approvazione del progetto con la presentazione di apposito Studio d’Impatto Ambientale (S.I.A.);
05. Relazione per la Valutazione di INCidenza Ambientale (VINCA): documento R3;
06. Valutazione di compatibilità idraulica: documento R4;
07. Piano di gestione operativa (PGO): documento R5;
08. Piano di sicurezza (PS): documento R6;
09. Programma di controllo (PC): documento R7;
10. Specifiche tecniche dei materiali da utilizzare: documento R8;
11. Piano di ripristino: documento R9;
12. Piano finanziario: non necessario in quanto il Piano finanziario deve essere presentato esclusivamente per gli impianti di smaltimento dei rifiuti urbani e per quelli pubblici di recupero di cui al punto R1 dell’allegato C alla parte quarta del D.lgs n.152/2006; nell'elenco documenti è presente il Computo Metrico Estimativo: documento R10;
13. Relazione paesaggistica: non necessaria in quanto l’area di progetto risulta esclusa da vincoli paesaggistici riferibili al D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.;
14. Documentazione fotografica dell’area oggetto di intervento con visioni panoramiche di interesse ed indicazione in planimetria dei punti di ripresa: documento R11;
15. Documentazione comprovante la disponibilità dell’area: documento R12.
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2. CRITERI GENERALI ED INFORMATIVI DEL PROGETTO
Il Progetto prevede la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti inerti effettuando le
seguenti operazioni (Allegato C alla parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.):
• R5 – riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche;
• R12 – Scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate da R1 a R11
• R13 – messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da
R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono
prodotti);
La capacità complessiva dell'impianto prevede le seguenti quantità:
• potenzialità di trattamento giornaliera fissata in 1.000 m3/die (ovvero circa 1.800
ton/die);
• potenzialità di stoccaggio istantanea fissata in massimo 10.000 m3 per quanto riguarda
la modalità di stoccaggio in cumuli;
• potenzialità di stoccaggio istantanea fissata in massimo 550 m3 per quanto riguarda la
modalità di stoccaggio in container stagni (14 container da 40 m3 l'uno);
I processi per l'ottenimento di materiali non aventi più caratteristiche di rifiuto (cosiddetti End
of Waste) sono fondamentalmente: frantumazione volumetrica e vagliatura dei materiali in
ingresso all'impianto; in alcuni casi si realizzeranno conglomerati cementizi (non strutturali)
utili per la realizzazione di magroni e di riempimenti.
Nei capitoli successivi verranno compiutamente descritte le operazioni ed i macchinari utilizzati
nel processo di recupero.
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3. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
Il progetto è stato sviluppato con riferimento al seguente quadro normativo nazionale e
regionale:
- Decreto Ministeriale del 27/09/2010 “Definizione dei criteri di
ammissibilità dei rifiuti in discarica, in sostituzione di quelli contenuti nel
decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio 3 agosto
2005”;
- DECRETO LEGISLATIVO N. 152, del 03 aprile 2006: “Norme in Materia
Ambientale” e successive modifiche ed integrazioni;
- D. G. R. V. del 22 giugno 2001, n. 1579: “Nuovi indirizzi in merito al piano
di sicurezza ed ai programmi di controlli previsti dalla L.R. 21 gennaio
2000, n. 3”;
- L. R. n. 3 del 21 gennaio 2000: “Nuove norme in materia di gestione dei
rifiuti”;
Decreto Ministeriale del 05/02/1998 "Individuazione dei rifiuti non
pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli
articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 "
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4. INQUADRAMENTO E TIPOLOGIA D’IMPIANTO
4.1 Localizzazione del sito e distanze dalle abitazioni civili
L’area di intervento è ubicata in località Cà Vignega, nella porzione settentrionale del territorio
comunale di Pescantina (VR) ed è riportata nella seguente documentazione cartografica
ufficiale:
Fonte Cartografica Elaborato Titolo Scala
Istituto Geografico Militare
Italiano (IGMI)
Foglio 123 Verona Ovest 1 : 50.000
Tavoletta 48 I SE
Tavoletta 48 II
NE
S. Pietro Incariano
Pescantina 1 : 25.000
Carta Tecnica Regionale
(CTR)
Sezione 123070 S. Ambrogio di Valp. 1 : 10.000
Elemento
123073 Ospedaletto 1 : 5.000
Inquadramento su CTR
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I centri abitati prossimi all’area di progetto risultano essere i seguenti (misure calcolate dal
perimetro di intervento al perimetro centro abitato):
- Balconi di Pescantina: 1,5 km a Sud-Est;
- Pescantina: 2,2 km a Sud;
- Ospedaletto: 500 m a Ovest;
- S. Ambrogio di Valp.: 1,5 km a Nord-Ovest
- S. Pietro in Cariano: 2,5 km a Nord-Est;
Nelle immediate vicinanze si sviluppano le seguenti reti viarie:
- Via Cà Vignega, strada comunale di avvicinamento all'impianto
- Strada regionale n°12 dell’Abetone e del Brennero che si sviluppa in senso sud/est-
nord/ovest a circa 250 m di distanza dall’area di progetto;
- Tangenziale (ex S.S. 12), che si sviluppa in direzione Nord-Sud, ad una distanza di poche
centinaia di metri dal confine orientale.
- Autostrada A22, del Brennero, Casello di Verona Sud ad una distanza di circa 7 km
dall’impianto;
- Ferrovia Verona-Brennero che corre in senso sud/est-nord/ovest a poche decine di metri
dal confine meridionale dell’impianto;
Il sito è inserito in un contesto misto agricolo/industriale ed è interessata da importanti reti
viarie ed a margine di aggregati residenziali minori. Nell’area adiacente ad est, insistono
alcune importanti attività estrattive (ghiaia).
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4.2 Piano Regolatore Generale
Il Piano Regolatore Generale del Comune di Pescantina è stato approvato con deliberazione
della Giunta Regionale del Veneto n. 217 del 28.01.1997 e successiva Variante Ricognitiva
Generale al P.R.G. approvata con deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 379 del
14.02.2003 e adeguato alle successive Varianti Parziali al P.R.G..
L’ultimo aggiornamento è relativo alla Variante Parziale al P.R.G. n. 31 approvata con delibera
di C.C. n. 4 del 14.02.2012.
RIFERIMENTI PROGETTUALI
L’estratto cartografico classifica l’area d’intervento come “Cava attiva o riporto”.
ZONE DI CAVE E/O DISCARICHE
Trattasi di parti del territorio comunale nelle quali vi sono delle cave, alcune attive e d
altre dismesse.
Per le cave attive si applicano i disposti contenuti nell’Autorizzazione alla Coltivazione,
così come formulati nell’atto stesso.
Per quelle dismesse valgono le norme di recupero contenute nelle autorizzazioni relative
e in loro assenza si prescrive la predisposizione di idonei progetti tesi al recupero degli
ambiti territoriali, finalizzandoli alla riproposizione di attività colturali connesse al settore
primario.
4 – CAVE (art. 50 P.A.Q.E.)
(a completamento dell’articolo delle Norme di Zona: “Cave e/o discariche”)
Nella cartografia di Piano, scala 1:5000, si individuano le seguenti categorie di cave:
1. cave attive;
2. cave dismesse
• Per le cave attive si fa riferimento a quanto stabilito dalla L.R. n.44/82 e successive
modificazioni e integrazioni. Non è consentita l’apertura di cave per materiali del
gruppo A, di cui all’articolo 3 della L.R. n.44/82 e s.m., nelle seguenti aree:
a) ambiti di interesse storico-culturale, connotati dalla presenza di: centri storici,
zone di interesse archeologico, forti storici, manufatti di archeologia
industriale, manufatti di interesse storico, reti idrauliche storiche, come indicati
e normati nel presente piano;
b) parchi e riserve naturali;
c) ambiti di interesse paesistico-ambientale come individuati nella tav. n.3 del
piano e normati all’articolo 61;
d) aree di ricomposizione paesaggistica come individuate nella tav. n. 3 del piano
di area e normate dall’articolo 64;
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e) ambiti prioritari per la protezione del suolo come individuati nella tav. n.2 del
piano di area e normati all’articolo 51.
È fatto salvo in ogni caso quanto già autorizzato alla data di adozione del presente
piano.
• Per le cave dismesse, previa convenzione con il comune, è possibile il recupero ad usi
compatibili con l'ambiente, il paesaggio circostante e la difesa dalle piene compresa la
realizzazione di bacini di laminazione purché il risultato finale sia migliorativo della
qualità dell’ambiente. In quelle individuate con asterisco, sono ammessi impianti di
frantumazione che operino, sia in regime ordinario che semplificato, il recupero dei
rifiuti inerti non pericolosi tramite frantumazione, destinati ad essere utilizzati per la
formazione di rilevati e sottofondi stradali, ferroviari, aeroportuali e piazzali industriali.
Tale utilizzo dovrà essere convenzionato con il comune prevedendo un limite
temporale sia per l’attività che per il ripristino ambientale. L’intervento dovrà essere
subordinato a valutazione preliminare di impatto acustico ai sensi della L.n.447/95, ad
una verifica di clima acustico nei luoghi abitativi limitrofi e ad una accurata verifica in
merito alla nuova viabilità eventualmente necessaria.
Nella tavola del PRG sono riportati anche i vincoli del PAT. L’area d’intervento non presenta
alcun vincolo.
Figura 4.2/I: Estratto del Piano Regolatore del Comune di Pescantina relativo all’area in esame.
Area di progetto
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L’attività in esame, secondo la pianificazione comunale, risulta collocata all’interno di un’area
di cava.
Si ricorda comunque che l’articolo 208 del D.Lgs 152/06 e successive modifiche ed integrazioni
al comma 6) prevede che l'approvazione degli impianti di smaltimento e recupero di rifiuti
costituisca ove occorra, variante allo strumento urbanistico e comporti inoltre la dichiarazione
di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori.
Pertanto, sulla base delle considerazioni sopra esposte, sotto il profilo dell’ammissibilità
pianificatoria non sussistono divieti prestabiliti che precludano, in via assoluta, la possibilità di
realizzazione del progetto proposto.
Elaborati grafici – P.R.G. Vincoli/elementi da pianificazione Prescrizioni/vincoli da NTA
PRG – Tavola 13.1 Cava attiva o riporto
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5. CONSISTENZA E PROGRAMMA DELL'INTERVENTO
Di seguito viene riportato:
• l'elenco dei codici CER da sottoporre a recupero,
• la tipologia (secondo quanto previsto dall' Allegato 1 - Suball. 1 del DM 05/02/1998 e
ss.mm.ii),
• le operazioni di cui si intende richiedere l'autorizzazione (Allegato C alla parte IV del
D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.),
• le caratteristiche di conformità del prodotto finito (End of Waste);
Tabella 5/I: Elenco dei codici CER da sottoporre alle operazioni di recupero R13-R5
Tipologia di
cui Allegato
1 -
Suballegato
1 del DM
05/02/1998
e ss.mm.ii.
Codici
CER
Operazioni da
autorizzare
(Allegato C alla
parte IV del
D.Lgs. 152/06 e
ss.mm.ii.
Caratteristiche del prodotto finito (EoW) - Allegato 1 /
Suballegato 1 del DM 05/02/1998 e ss.mm.ii.
2.3 10.11.99 R13-R5 2.3.4 punto b) - Conglomerati cementizi nelle forme
usualmente commercializzate
5.18 10.02.99 R13-R5 5.18.4 punto c) - Conglomerati cementizi nelle forme
usualmente commercializzate
7.1
10.13.11
R13-R5
7.1.4 - Materie prime secondarie per l'edilizia con
caratteristiche conformi all'allegato C della circolare del
Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio
numero UL/2005/5205 del 15 luglio 2005
17.01.01
17.01.02
17.01.03
17.08.02
17.01.07
17.09.04
20.03.01
7.2 01.04.10
R13-R5 7.2.4 punto b)/c) - Conglomerati cementizi nelle forme
usualmente commercializzate 01.04.13
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01.03.99
01.04.08
7.5 10.12.99
R13-R5 7.5.4 punto b) - Conglomerati cementizi nelle forme
usualmente commercializzate 10.10.99
7.8
16.11.02
R13-R5 7.8.4 punto c) - Conglomerati cementizi nelle forme
usualmente commercializzate
16.11.04
16.11.06
06.03.16
07.01.99
7.11 17.05.08 R13-R5 7.11.4 punto a) - Conglomerati cementizi nelle forme
usualmente commercializzate
7.17
01.01.02
R13-R5 7.17.4 punto b) - Conglomerati cementizi nelle forme
usualmente commercializzate
02.04.99
02.07.99
01.04.10
02.04.02
02.07.01
01.03.08
01.04.08
10.02.99
7.18
06.03.14
R13-R5 7.18.4 punto b) - Conglomerati cementizi nelle forme
usualmente commercializzate 10.13.04
07.01.99
7.25
10.02.99
R13-R5 7.25.4 punto e) - Conglomerati cementizi nelle forme
usualmente commercializzate
10.09.10
10.09.12
10.09.06
10.09.08
16.11.02
16.11.04
7.27 10.02.08
R13-R5 7.27.4 punto d) - Conglomerati cementizi nelle forme
usualmente commercializzate 10.02.99
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Di seguito viene, invece, riportato l'elenco dei codici CER da sottoporre alle sole operazioni di
mero stoccaggio (R13) e accorpamento e/o miscelazioni (non in deroga).
Tabella 5/II: Elenco dei codici CER da sottoporre alle sole operazioni di recupero R13-R12
Codici
CER Descrizione CER
Operazioni da
autorizzare
(Allegato C alla
parte IV del
D.Lgs. 152/06 e
ss.mm.ii.
17.02.01 Legno R13-R12
17.02.02 Vetro R13-R12
17.02.03 Plastica R13-R12
17.03.02 Miscele bituminose (diverse
da 17.03.01) R13-R12
17.04.01 Rame, bronzo, ottone R13-R12
17.04.02 Alluminio R13-R12
17.04.03 Piombo R13-R12
17.04.05 Ferro e acciaio R13-R12
17.04.06 Stagno R13-R12
17.04.07 Metalli misti R13-R12
17.04.11 Cavi (diversi da 17.04.10) R13-R12
17.05.02 Terra e rocce (diverse da
17.05.03) R13-R12
17.06.04 Materiali isolanti (diversi da
17.06.01 e 17.06.03) R13-R12
17.08.02
Materiali da costruzione a
base di gesso (diversi da
17.08.01)
R13-R12
15.01.01 Imballaggi in carta e cartone R13-R12
15.01.02 Imballaggi in plastica R13-R12
15.01.03 Imballaggi in legno R13-R12
15.01.04 Imballaggi metallici R13-R12
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15.01.05 Imballaggi in materiali
compositi R13-R12
15.01.06 Imballaggi in materiali misti R13-R12
20.02.01 Rifiuti biodegradabili R13-R12
La capacità complessiva dell'impianto prevede le seguenti quantità:
• potenzialità di trattamento giornaliera fissata in 1.000 m3/die (ovvero circa 1.800
ton/die);
• potenzialità di stoccaggio istantanea fissata in massimo 10.000 m3 per quanto riguarda
la modalità di stoccaggio in cumuli;
• potenzialità di stoccaggio istantanea fissata in massimo 550 m3 per quanto riguarda la
modalità di stoccaggio in container stagni (14 container da 40 m3 l'uno);
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6. STRUTTURE DI SERVIZIO
Per poter effettuare le operazioni di trattamento e di recupero dei rifiuti di cui al paragrafo
precedente, l'impianto sarà dotato delle seguenti strutture di servizio, presso l'area dell'ex
Cava Vignega, vedasi tavola 3 e 5:
• nuovo accesso controllato all'impianto, direttamente su via Vignega;
• recinzione dell’intera area con reti metalliche;
• impianto di pesatura per i mezzi in entrata ed in uscita con relativo box uffici, posto
a fondo cava;
• una piastra costituita da pavimentazione rigida (cemento armato) delle dimensioni
di circa 13.000 m2, sulla quale avverrà il deposito e lo stoccaggio preliminare (R13)
dei rifiuti in ingresso e le operazioni di trattamento (R5);
• un impianto di frantumazione (primaria e secondaria) e di vagliatura dei rifiuti
(operazioni R5);
• gruppi elettrogeni a servizio degli impianti di recupero (posti sotto tettoia);
• una piastra costituita da pavimentazione flessibile (asfalto) delle dimensioni di circa
21.000 m2, sulla quale verranno stoccati i prodotti non aventi più caratteristiche di
rifiuto (EoW);
• un impianto di trattamento delle acque in continuo a servizio della piastra a
pavimentazione rigida;
• un impianto di separazione e di trattamento delle acque di prima pioggia a servizio
della piastra a pavimentazione flessibile;
• due bacini di infiltrazione facilitata nel suolo, per garantire l'invarianza idraulica e la
dispersione delle acque meteoriche;
• un impianto di lavaggio delle ruote;
• un impianto di abbattimento delle polveri (costituito da sistema di nebulizzazione e
bagnatura dei cumuli di materiali, e da sistema di copertura dei nastri trasportatori);
• un'area servizi di circa 2.350 m2, pavimentata con stabilizzato (0-30), sopra la quale
trovano alloggio:
o una tensostruttura telonata per il ricovero dei mezzi, il cui fondo sarà
realizzato in cemento armato;
o un box prefabbricato adibito a magazzino/deposito;
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o un distributore di carburante (con relativa cisterna contenente gasolio da
7.000 l);
o un deposito olii/lubrificanti da circa 3 m3;
o un ulteriore gruppo elettrogeno (posto sotto tettoia)
6.1 Nuovo accesso su via Vignega
L'accesso all'impianto sarà realizzato direttamente su Via Vignega per poter schermare in
maniera più efficiente l'abitazione civile posta nell'angolo nord-ovest dell'impianto.
6.2 Recinzione dell'impianto
Lungo i confini dell'area in disponibilità alla ditta Secover verrà installata una rete metallica di
recinzione di altezza pari a 2m.
6.3 Pesa e box uffici
Verrà realizzato un nuovo impianto di pesatura, con box per l’ufficio di pesatura. Verrà inserito
correttamente nella nuova viabilità interna di accesso, di movimentazione e di uscita dall'area
di trattamento rifiuti.
6.4 Piastra con pavimentazione rigida
La zona dove avverrà lo scarico, lo stoccaggio ed il trattamento dei rifiuti sarà realizzata in
cemento armato, ed avrà le seguenti caratteristiche:
• spessore di 20 cm, gettato su adeguato sottofondo costituito da rullato di cava;
• armatura costituita da doppia rete elettrosaldata (φ 10, maglia 20x20cm);
• giunti di dilatazione realizzati ogni 10 metri;
Sopra tale piastra saranno allocate le zone di conferimento dei rifiuti e di stoccaggio
temporaneo in attesa del trattamento.
Tale area sarà delimitata da manufatti di contenimento.
I volumi complessivi di stoccaggio (vedasi tavola 3 e 5) saranno al massimo di 10.000 m3, per i
rifiuti in cumulo e 550 m3 per i rifiuti in container stagni; i cumuli di rifiuti di stoccaggio in
ingresso saranno indicativamente due e riguarderanno un cumulo di dimensioni più elevate di
materiali appartenenti alla famiglia 7.1 (Allegato 1 - Suballegato 1 del DM 05/02/1998 e
ss.mm.ii) ed un altro cumulo per gli altri codici CER; i rifiuti stoccati in container saranno quelli
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sottoposti alle sole operazioni R12-R13 e verranno messi nei container dedicati suddivisi per
categoria di materiale (metallo, carta. plastica, inerti, ecc...).
Sulla piastra, sarà alloggiato anche l'impianto per il trattamento ed il recupero dei rifiuti (vedasi
paragrafo successivo).
La piastra avrà pendenze verso i bordi esterni (1%) per garantire uno sgrondo ed un
ruscellamento delle acque meteoriche verso la rete perimetrale di raccolta acque costituita da
caditoie (una ogni 20m circa) e tubazioni interrate in PVC (DN600). A valle del sistema di
raccolta è previsto un sistema di trattamento in continuo delle acque che, a sua volta, porta le
acque depurate in una vasca di infiltrazione facilitata (375 m3 di volume), che fungerà da
laminazione e scarico nel sottosuolo.
6.5 Impianto di trattamento e di recupero dei rifiuti
Sopra la piastra in pavimentazione rigida verrà allocato l'impianto di trattamento e di recupero
dei rifiuti in ingresso.
Come detto precedentemente, il processo di recupero consiste in:
• frantumazione
• vagliatura
• riduzione volumetrica
dei materiali in ingresso all'impianto.
Di seguito una sintetica descrizione delle componenti dell'impianto di riduzione volumetrica e
vagliatura, fornita dai costruttori dell'impianto stesso.
L'area di carico dell'impianto (nei pressi della tramoggia) sarà rialzata di circa 4 metri rispetto
al piano della piastra in pavimentazione rigida e realizzata in materiale inerte con capacità
portante adeguata.
1) Tramoggia di carico
Tramoggia con capacità pari a 5 m3 geometrici.
Dimensioni:
• Altezza di carico: mm 4.200
• Lunghezza al carico: mm 3.500
• Larghezza: mm 2.500
La struttura portante è realizzata in carpenteria pesante con l’impiego di profilati in acciaio al
carbonio con sezioni HEA, UNP ed Angolari, elettrosaldati, ed è parte integrante del castello di
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sostegno dell’intero gruppo primario, poggiante su piedini smontabili h=400 mm,
espressamente realizzato per poter sostenere le componenti dell’impianto di frantumazione. Le
ali di contenimento, sono realizzate in lamiera di acciaio antiusura T1, di adeguato spessore
con struttura di rinforzo a nido d’ape, complete di cerniere per il ripiegamento in fase di
trasporto. Il castello è completo di scale di accesso, pianerottoli di servizio, carter di protezione,
canale di carico e scarico materiale.
2) Alimentatore “ Grizzly “
Alimentatore sgrossatore mod. AG 80/4.2
Dimensioni:
• Larghezza bocca: mm 800
• Lunghezza comp.: mm 3.800
• Lunghezza griglia: mm 2.000
Macchina specifica per l’alimentazione primaria di materiali di grosse dimensioni, con notevoli
percentuali di parti fini.
Costituita principalmente da una carcassa rettangolare di cui il fondo, per circa metà della sua
lunghezza, è chiuso da lamiere antiusura di grosso spessore, realizzate in Hardox, mentre nella
parte restante sono montate delle barre sgrossatrici per la selezione dei fini. La macchina è
motorizzata con due vibratori unidirezionali di tipo a masse eccentriche registrabili di adeguata
potenza, comandati da quadro e da telecomando con inverter di regolazione.
Assorbimento kW 4,3+4,3
3) Nastro trasportatore bidirezionale
Nastro trasportatore N.T.Bidir. 800x1,2 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 800
• Interasse tamburi: m 1,2
- Telo gommato antiabrasivo, 250 carico di lavoro, 4+2 mm spessore copertura gomma
- Rulli portanti piani serie pesante Ø 76.
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
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- Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo a vite senza
fine.
- Tramoggia di carico con bavette e spondine di contenimento
- Cuffie di scarico alle testate
- Protezioni antinfortunistiche
- Interruttore di emergenza a fune
- Attacchi di sostegno
- Assorbimento kW 3
4) Nastro trasportatore N.T. 500x7 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 500
• Interasse tamburi: m 7
- Telo gommato antiabrasivo, 250 carico di lavoro, 4+2 mm spessore copertura gomma
- Rulli portanti a coppia serie pesante Ø 76, passo ravvicinato al carico
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
- Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo pendolare,
pulegge, cinghie e carter di protezione.
- Tramoggia di carico con bavette e spondine di contenimento
- Copertura (vedi descrizione specifica copertura nastri)
- Protezioni antinfortunistiche
- Interruttore di emergenza a fune
- Appoggi e funi di sostegno
- Assorbimento kW 3
5) Frantoio primario
Frantoio primario mod. CNP900x650
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Il frantoio in oggetto è una macchina a mascelle a semplice ginocchiera, di eccezionale
robustezza, specifica per la frantumazione primaria.
Il materiale da lavorare viene schiacciato dalla mascella mobile contro la mascella fissa nella
camera di frantumazione, sia le mascelle che le corazze laterali della camera di frantumazione
sono realizzate in fusioni di acciaio antiusura al manganese.
Assorbimento kW 75
6) Nastro estrattore
Nastro estrattore N.E. 800x7 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 800
• Interasse tamburi: m 7
- Telo gommato antiabrasivo, 400 carico di lavoro, 4+2 mm spessore copertura gomma
- Rulli portanti a terna serie pesante Ø 76
- Barrotti d’impatto in poliuretano al carico
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
- Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo a vite senza
fine.
- Tramoggia di carico con bavette e spondine di contenimento
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
- Appoggi e ancoraggi di sostegno
- Assorbimento kW 5,5
7) Deferrizzatore magnetico a nastro
Deferrizzatore magnetico a nastro mod. SM 50/200
Il deferrizzatore è composto da un magnete permanente di adeguate dimensioni, installato in
un nastro trasportatore dotato di listelli trasversali.
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Le parti metalliche presenti nel materiale frantumato da trattare, trasportato dal nastro
sottostante il deferrizzatore, vengono intercettare ed asportare per essere scartate
lateralmente.
Assorbimento kW 1,5
8) Nastro trasportatore brandeggiante
Nastro trasportatore brandeggiante N.T.B. 800x15 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto : mm.800
• Interasse tamburi : m. 15
- Telo gommato antiabrasivo, 315 carico di lavoro, 4+2 mm. spessore copertura gomma
Rulli portanti a terna serie pesante Ø 76, passo ravvicinato al carico.
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
- Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo pendolare,
pulegge, cinghie e carter di protezione.
- Tramoggia di carico con bavette, spondine di contenimento su tutta la lunghezza del
nastro
- Cuffia di scarico
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
- Appoggio su ralla girevole e carrello di traslazione gommato con ruote di tipo
pneumatico
- Assorbimento kW 7,5
9) Vaglio vibrante
Vaglio vibrante tipo VV 1500x4000- 2P
Dimensioni piani di selezione:
• Lunghezza: mm 4000
• Larghezza: mm 1500
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Piani: nr 2
Il vaglio, fornito completo di reti di selezione secondo richiesta, è installato su castello,
realizzato in carpenteria pesante con profilati in acciaio al carbonio con sezioni HEA, UNP,
Angolari ed Elle elettrosaldati.
Lo stesso castello è parte integrante della struttura di sostegno del gruppo di pulizia, descritto
al punto 11. La struttura del castello è completa di canale di carico, scarico, carter di
protezione, pianerottoli di servizio, passerelle di collegamento e scale di accesso.
Copertura (vedi descrizione specifica tamponamento gruppo primario, secondario e vagli)
Assorbimento kW 7,5
10) Nastro estrattore
Nastro estrattore N.E. 800x5 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 800
• Interasse tamburi: m 5
- Telo gommato antiabrasivo, 315 carico di lavoro, 4+2 mm spessore copertura gomma
- Rulli portanti a terna serie pesante Ø 76.
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
- Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo a vite senza
fine.
- Tramoggia di carico con bavette e spondine di contenimento.
- Cuffia di scarico
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
- Appoggi ed ancoraggi di sostegno
- Assorbimento kW 4.
11) Ecocleaner
Gruppo di pulizia composto da Ecocleaner Mod. 1500
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L’ecocleaner mod. 1500 è un separatore di materiali leggeri, appositamente studiato per
risolvere le problematiche dell’inquinamento dovuto alla presenza di materiali come carte,
legni e plastiche negli inerti provenienti da demolizioni. Il separatore viene fornito completo di
canalizzazioni, supporti, carter, scivoli di evacuazione, e ventilatore di aspirazione
Assorbimento kW 37+0,55+0,05
12) Filtro a maniche
Il filtro a maniche avrà le seguenti caratteristiche:
• portata 18.000 m3/h
• superficie filtrante 211m2
• numero maniche 216
• diametro/altezza maniche 125/2500
• tessuto poliestere antistatico 500gr/m2
• velocità di attraversamento 0,029 m/s
- pulizia pneumatica in controlavaggio
- sequenza pausa/lavoro da 30 uscite
- alimentazione: Aria compressa da 4 a 8 Ate
- dimensioni 2100x5100x4800
- camino autoportante Ø 700mm h 10m
13) Nastro trasportatore brandeggiante
Nastro trasportatore brandeggiante N.T.B. 800x24 m.
Realizzato con struttura portante a traliccio in tubolari di acciaio al carbonio e profilati angolari
elettrosaldati, assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 800
• Interasse tamburi: m24
- Telo gommato antiabrasivo, 315 carico di lavoro, 4+2 mm spessore copertura gomma
- Rulli portanti a terna serie pesante Ø 76, passo ravvicinato al carico.
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
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- Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo pendolare,
pulegge, cinghie e carter di protezione.
- Tramoggia di carico con bavette, spondine di contenimento su tutta la lunghezza del
nastro
- Cuffia di scarico
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
- Appoggio su ralla girevole e carrello di traslazione gommato con ruote di tipo
pneumatico
- Assorbimento kW 9
14) Vaglio vibrante
Vaglio vibrante tipo VV 1500x5000- 3.5P
Dimensioni piani di selezione:
• Lunghezza: mm 5000
• Larghezza: mm 1500
• Piani: nr 3.5
Il vaglio, fornito completo di reti di selezione secondo richiesta, è installato su castello,
realizzato in carpenteria pesante con profilati in acciaio al carbonio con sezioni HEA, UNP,
Angolari ed Elle elettrosaldati.
La struttura del castello è completa di canale di carico, scarico, carter di protezione,
pianerottoli di servizio, passerelle di collegamento e scale di accesso
Assorbimento kW 15
15) Nastro estrattore
Nastro estrattore N.E. 650x5 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 650
• Interasse tamburi: m 5
- Telo gommato antiabrasivo, 315 carico di lavoro, 4+2 mm spessore copertura gomma
- Rulli portanti a terna serie pesante Ø 76.
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- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
- Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo a vite senza
fine.
- Tramoggia di carico con bavette e spondine di contenimento.
- Cuffia di scarico
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
- Appoggi ed ancoraggi di sostegno
- Assorbimento kW 4.
16) Nastro trasportatore (nr 4 pezzi)
Nastro trasportatore N.T. 500x20 m.
Realizzato con struttura portante a traliccio in tubolari di acciaio al carbonio e profilati angolari
elettrosaldati, assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 500
• Interasse tamburi: m 20
- Telo gommato antiabrasivo, 250 carico di lavoro, 4+2 mm spessore copertura gomma
- Rulli portanti a coppia serie pesante Ø 76, passo ravvicinato al carico.
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
- Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo pendolare,
pulegge, cinghie e carter di protezione.
- Tramoggia di carico con bavette e spondine di contenimento
- Spondine di contenimento su tutta la lunghezza del nastro per le pezzature +25 mm
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
- Appoggi e gambe di sostegno
- Assorbimento kW 4 cad.
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17) Nastro trasportatore
Nastro trasportatore N.T. 650x24 m.
Realizzato con struttura portante a traliccio in tubolari di acciaio al carbonio e profilati
angolari elettrosaldati, assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 650
• Interasse tamburi: m 24
Telo gommato antiabrasivo, 315 carico di lavoro, 4+2 mm spessore copertura gomma
Rulli portanti a coppia serie pesante Ø 76, passo ravvicinato al carico.
Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo pendolare, pulegge,
cinghie e carter di protezione.
Tramoggia di carico con bavette, spondine di contenimento su tutta la lunghezza del nastro
Protezioni antinfortunistiche.
Interruttore di emergenza a fune.
Appoggi e gambe di sostegno
Assorbimento kW 7,5
18) Tramoggia polmone
Tramoggia polmone a pianta quadrata per lo stoccaggio delle pezzature da frantumare con
capacità pari a 1,5 m3 geometrici, per alimentare il frantoio ad urto reversibile per la
frantumazione secondaria, completo di struttura portante e scivolo di scarico troppo pieno La
bocca per l’alimentazione del frantoio ad urto è completa di controflangia per l’attacco
dell’alimentatore vibrante.
19) Alimentatore vibrante
Alimentatore vibrante mod. AV 060
Dimensioni:
• Larghezza bocca: mm. 600
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• Lunghezza canale: mm. 1600
Costituito principalmente da una carcassa rettangolare il cui fondo, è rivestito da lamiere
antiusura di grosso spessore, realizzate in Hardox.
La macchina è comandata da motovibratori a masse eccentriche registrabili
Assorbimento kW 0,9 + 0,9
20) Frantoio ad urto secondario reversibile
Frantoio ad urto secondario reversibile mod. MR2
• Dimensioni bocca mm 600x350
• Nr. Martelli 3
I frantoi ad urto reversibili sono macchine progettate per la produzione di inerti con alte
percentuali di sabbie e fini, con ottime scale granulometriche e forme poliedriche Percentuali e
forma dei fini prodotti sono variabili mediante nr. di giri del rotore e distanza dei martelli dalla
corazzatura esterna. Il doppio senso di rotazione del rotore permette di ottimizzare i consumi
dei martelli e dei barrotti della corazzatura è possibile intervenire su questi ultimi aprendo la
camera di frantumazione della macchina per mezzo di una centralina idraulica manuale
disposta sulla macchina stessa. Il mulino è installato su castello, poggiante su skid, realizzato in
carpenteria pesante con profilati in acciaio al carbonio con sezioni HEA, UNP, Angolari ed Elle
elettrosaldati ed è completo di canale di carico, scarico, carter di protezione, pianerottoli di
servizio, passerelle di collegamento, scale di accesso.
Assorbimento 90 kW
21) Nastro trasportatore
Nastro trasportatore N.T. 650x17 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 650
• Interasse tamburi: m 17
- Telo gommato antiabrasivo, 315 carico di lavoro, 4+2 mm. spessore copertura gomma
Rulli portanti a terna serie pesante Ø 76, passo ravvicinato al carico.
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
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- Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo pendolare,
pulegge, cinghie e carter di protezione.
- Tramoggia di carico con bavette, spondine di contenimento su tutta la lunghezza del
nastro
- Cuffia di scarico
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
- Appoggi e gambe di sostegno.
- Assorbimento kW 4
Per poter ottenere prodotti finiti con caratteristiche compatibili con i punti 4 dell'allegato 1
(suballegato 1) del DM 05/02/1998 e ss.mm.ii., a valle del sistema di riduzione volumetrica e
vagliatura sopra descritto è necessario prevedere un impianto di produzione di conglomerati
cementizi (non strutturali, utilizzabili per magroni e/o sottofondi), che si descrive, nelle sue
macrocomponenti di seguito:
1) Tramoggia di carico con griglia sgrossatrice
Tramoggia con capacità pari a 10 m3 geometrici
Dimensioni :
• Altezza di carico: mm 4400
• Lunghezza: mm 4000
• Larghezza: mm 2200
• Luce griglia: mm 100
La struttura portante è realizzata in carpenteria pesante con l’impiego di profilati in acciaio al
carbonio con sezioni HEA, UNP ed Angolari, elettrosaldati, poggiante su skid’s. Le ali di
contenimento, sono realizzate in lamiera di acciaio antiusura, di adeguato spessore con
struttura di rinforzo a nido d’ape.
La griglia sgrossatrice, realizzata sempre in carpenteria pesante, e con una struttura
sovradimensionata rispetto alle sollecitazioni richieste, è incernierata al fine di consentirne il
ribaltamento meccanico per l’evacuazione della pezzatura +100 mm.
Il fondo della bocca di scarico, dotato di profilo divergente nel senso di scarico del materiale, e
bocca di scarico completa di serranda di regolazione luce d’uscita
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2) Nastro estrattore
Nastro estrattore N.E. 800x5 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 800
• Interasse tamburi: m 5
- Telo gommato antiabrasivo, 315 carico di lavoro, 4+2 mm. spessore copertura gomma
- Rulli portanti a coppia serie pesante Ø 76 passo ravvicinato.
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento e controtamburo di
pressione.
- Trasmissione costituita da motore elettrico e riduttore ad ingranaggi di tipo a vite senza
fine con variatore di velocità
- Disgregatore controrotante a denti, allo scarico del nastro trasportatore, con
motorizzazione dedicata e supporti registrabili, per la regolazione della distanza dal
nastro sottostante
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
- Appoggi e gambe di sostegno.
- Assorbimento kW 0,75+2,2
3) Nastro trasportatore
Nastro trasportatore N.T. 650x10 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 650
• Interasse tamburi: m 10
- Telo gommato antiabrasivo, 315 carico di lavoro, 3+2 mm. spessore copertura gomma
- Rulli portanti a terna serie pesante Ø 76, passo ravvicinato al carico.
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
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- Trasmissione costituita da motore elettrico di produzione nazionale, riduttore ad
ingranaggi di tipo pendolare, pulegge, cinghie e carter di protezione.
- Tramoggia di carico con bavette e spondine di contenimento
- Cuffia di scarico.
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
- Appoggi e gambe di sostegno.
- Assorbimento kW 5,5
4) Silo di stoccaggio
Silo di stoccaggio, in pannelli di carpenteria metallica bullonati tra loro con capacità di mc. 45,
diametro del fasciame pari a mm.2500, altezza del fasciame del corpo cilindrico di mm. 9000,
altezza del cono di scarico di mm. 1470.
Il silo sarà completato e corredato con le seguenti voci:
• Bocca di carico
• Botola di ispezione a tenuta stagna Ø mm. 450, con bulloneria e guarnizioni
• Impianto di fluidificazione con nr 6 ugelli soffianti, tubo distribuzione arie e filtro con
regolatore
• Valvola a farfalla VFS 300 con comando manuale e asola a settore per regolazione
intermedia
• Raccordo conico tra silos e valvola a farfalla
• Valvola di sicurezza per il controllo della pressione all’interno del silo
• Indicatore di livello a paletta
• Filtro a cartucce da 13 mq. con sistema di pulizia pneumatica
• Protezioni perimetrali su tetti silos con battipiede
• Scala alla marinara per accesso tetto silos complete di guardia corpo di protezione,
piano di riposo intermedio, sbarco superiore e staffe di ancoraggio
• Piedi di appoggio per posizionamento a pavimento
5) Coclea dosatrice
• Coclea dosatrice Mod. CTS 168
• Coclea specifica per l’estrazione di materiali sfusi,
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• Diametro mm. 168
• Lunghezza m. 5
• Assorbimento kW 5,5
6) Miscelatore
Miscelatore Mod. Mixer MC
Il miscelatore, completo di gruppo di trasmissione per la rotazione della testata con vomeri di
miscelazione con motoriduttore idraulico, è installato su di un robusto castello di appoggio,
realizzato in carpenteria pesante con l’impiego di profilati in acciaio al carbonio con sezioni
HEA, UNP ed Angolari assemblati con elettrosaldatura a filo continuo e completo di passerelle e
scale di accesso, il tutto poggiante su skid’s.
Assorbimento kW 30
7) Nastro trasportatore
Nastro trasportatore N.T. 650x10 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 650
• Interasse tamburi: m 10
- Telo gommato antiabrasivo, 315 carico di lavoro, 3+2 mm. spessore copertura gomma
- Rulli portanti a terna serie pesante Ø 76, passo ravvicinato al carico.
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
- Trasmissione costituita da motore elettrico di produzione nazionale, riduttore ad
ingranaggi di tipo pendolare, pulegge, cinghie e carter di protezione.
- Tramoggia di carico con bavette e spondine di contenimento
- Cuffia di scarico.
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
- Appoggi e gambe di sostegno.
- Assorbimento kW 5,5
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8) Vaglio vibrante
Vaglio vibrante tipo VV 1200x4000- 2P
Dimensioni piani di selezione:
• Lunghezza: mm 4000
• Larghezza: mm 1200
• Piani: nr 2
Il vaglio è realizzato in versione pesante, particolarmente indicato per la selezione di terre
naturali, dotato di masse eccentriche sovradimensionate, così pure come la motorizzazione e il
corpo oscillante, oltre alla rete di selezione realizzata in acciaio inox Il vaglio è installato su
castello, realizzato in carpenteria pesante con profilati in acciaio al carbonio con sezioni HEA,
UNP, Angolari ed Elle elettrosaldati. La struttura del castello è completa di canale di carico,
scarico, carter di protezione, pianerottoli di servizio, passerelle di collegamento e scale di
accesso.
Motore: kW 15
9) Nastro estrattore
Nastro estrattore N.E. 650x5 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 650
• Interasse tamburi: m 5
- Telo gommato antiabrasivo, 315 carico di lavoro, 4+2 mm. spessore copertura gomma
- Rulli portanti a terna serie pesante Ø 76.
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
- Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo a vite senza
fine.
- Tramoggia di carico con spondine di contenimento e bavette.
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
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- Appoggi e ancoraggi di sostegno.
- Assorbimento kW 4
10) Nastro trasportatore (nr. 3 pezzi)
Nastro trasportatore N.T. 500x10 m.
Realizzato con struttura portante costituita da tubolare rettangolo di grossa sezione e profili di
acciaio elettrosaldati, ed assemblati con bulloneria zincata.
• Larghezza tappeto: mm 500
• Interasse tamburi: m 10
- Telo gommato antiabrasivo, 250 carico di lavoro, 4+2 mm. spessore copertura gomma
- Rulli portanti a terna serie pesante Ø 76, passo ravvicinato al carico.
- Rulli di ritorno piani serie pesante Ø 76.
- Testata di rinvio munita di tenditore a vite e vomere per pulizia tappeto.
- Testata motrice con tamburo rivestito con gomma antislittamento.
- Trasmissione costituita da motore elettrico, riduttore ad ingranaggi di tipo pendolare,
pulegge, cinghie e carter di protezione.
- Tramoggia di carico con bavette e spondine di contenimento
- Spondine di contenimento su tutta la lunghezza del nastro per le pezzature +25 mm
- Protezioni antinfortunistiche.
- Interruttore di emergenza a fune.
- Appoggi e gambe di sostegno
- Assorbimento kW 4 cad.
6.6 Gruppi elettrogeni a servizio dell'impianto di recupero
A servizio degli impianti di recupero rifiuti saranno posizionati due gruppi elettrogeni
(alimentati a gasolio) di rispettivamente 320 KW e 83 KW.
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Entrambi avranno le seguenti caratteristiche:
KW
T fumi
(°C) Portata fumi (Nm3/h)
GE impianto frantumazione 320 550 5.640
GE impianto conglomerati 83 468 1.458
Saranno dotati di serbatoi (entrambi da 9.000 litri) per lo stoccaggio del combustibile, dotati di
vasca di contenimento e di tettoia.
6.7 Piastra a pavimentazione flessibile
La zona dove avverrà lo stoccaggio delle materie ottenute dal recupero dei rifiuti (EoW) sarà
realizzata in asfalto, ed avrà le seguenti caratteristiche:
• bynder chiuso spessore di 7 cm, gettato su adeguato sottofondo costituito da rullato di
cava;
• strato di usura spessore di 3 cm;
Sopra tale piastra saranno allocate le zone di stoccaggio temporaneo dei materiali non aventi
più caratteristiche di rifiuto. I volumi complessivi (vedasi tavola 3 e 5) saranno indicativamente
10.000 m3, altezza dei cumuli inferiore a 14 m (-1m rispetto al fondo cava).
Inoltre, sarà alloggiato anche l'impianto per il trattamento ed il recupero dei rifiuti (vedasi
paragrafo successivo).
La piastra avrà pendenze verso i bordi esterni (1%) per garantire uno sgrondo ed un
ruscellamento delle acque meteoriche verso la rete perimetrale di raccolta acque costituita da
caditoie (una ogni 20m circa) e tubazioni interrate in PVC (DN400). A valle del sistema di
raccolta è previsto un sistema di separazione e di trattamento delle acque di prima pioggia
che, a sua volta, porta le acque depurate in una vasca di infiltrazione facilitata (650 m3 di
volume), che fungerà da laminazione e scarico nel sottosuolo.
6.8 Impianto di trattamento acque "in continuo"
A servizio della piastra in pavimentazione rigida (zona di stoccaggio e trattamento rifiuti) viene
previsto il trattamento delle acque in continuo, ovvero senza distinguere tra I e II pioggia. Si fa
riferimento alla tavola 6.
Per ottenere ciò è prevista la realizzazione di un separatore sabbie ed oli minerali, classe 1, con
sistema coalescente a pacchi lamellari realizzato con vasca prefabbricata monoblocco in
calcestruzzo armato.
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Tali impianti assicurano il rispetto dei limiti previsti dalla tabella 3, allegato 5 del DL 152/2006,
per i parametri oli minerali e solidi sedimentabili.
Sono definiti di Classe 1, ossia prevedono un dimensionamento tale da permettere uno scarico,
in termini di idrocarburi liberi non emulsionati, inferiore a 5 mg/l, nelle condizioni di prova
previste dalla norma EN 858-1. Sono realizzati secondo le specifiche della norma UNI EN 858.
Il trattamento delle acque si articola nelle seguenti fasi:
• comparto di decantazione,
• comparto di separazione oli minerali, idrocarburi leggeri equipaggiato con pacchi
tubolari in polipropilene del tipo “equicorrente”,
• sistema di scarico mediante otturatore a galleggiante.
Decantatore
Questo comparto, sfruttando la situazione di quiete che si viene a determinare, a mezzo del
rallentamento dell’affluente, garantisce la decantazione degli inquinanti sedimentabili. Il
dimensionamento del decantatore viene eseguito considerando un volume specifico di 100 l
per ogni l/s di acqua trattata. Il decantatore deve essere pulito quando i fanghi raggiungono il
50% del suo volume utile ed almeno una volta all’anno.
Camera di separazione
Tali impianti sono dotati di un sistema a pacchi lamellari in grado di assicurare l’aggregazione
in equicorrente e la conseguente separazione di oli minerali ed idrocarburi .
Lo scopo dei pacchi lamellari è quello di aggregare le particelle oleose che li attraversano,
passando da piccole a maggiori dimensioni, in modo da favorire la successiva flottazione in un
apposito bacino di raccolta.
I pacchi lamellari, che costituiscono il cuore e la tecnologia del sistema, vengono montati
all’interno delle vasche e possono essere ispezionati mediante apposite aperture realizzate
sulla soletta che permettono anche l’asporto degli oli accumulati sulla superficie del comparto
di flottazione.
Le cellule tubolari, grazie alla loro elevata superficie efficace, consentono di avere un
coefficiente di separazione elevato, combinato con una ottimale alimentazione idraulica .
I canali sono di sezione uniforme tutti nella stessa direzione. Per il dimensionamento del
separatore si considera, conformemente a quanto previsto dalla norma EN 858, un carico
idraulico superficiale compreso tra 6 m/h e gli 8 m/h.
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Rispetto i sistemi a barriera spugnosa, gli impianti dotati di separatore a pacchi lamellari, sono
pressoché insensibili alla presenza di solidi, mantengono una migliore costanza di rendimento
senza richiedere, in alcun caso, la sostituzione del filtro.
Otturatore a galleggiante
L’uscita del separatore è equipaggiata con un otturatore automatico posto in corrispondenza di
una ispezione e comprende un galleggiante (in generale tarato per una densità degli
idrocarburi di 0,85) che segue l’interfaccia acqua/idrocarburi e determina la chiusura
dell’uscita, a protezione del corpo recettore, quando viene raggiunto il livello corrispondente
alla massima capacità di ritenzione degli idrocarburi.
Figura 6.8/I: schema indicativo dell'impianto di trattamento acque "in continuo". Per dettagli si rimanda alla tavola 6
Calcolo delle portate di “acque meteoriche da trattare”:
• Superficie scolante S ≈ 13.000 m2;
• Coefficiente di afflusso (P.T.A. Regione Veneto) K = 0,9;
• Portata Q = 225 l/s;
6.9 Impianto di trattamento acque di prima pioggia
A servizio della piastra in pavimentazione flessibile (zona di stoccaggio materiali non aventi più
caratteristiche di rifiuto) viene prevista la separazione ed il trattamento delle acque di I
pioggia. Si fa riferimento alla tavola 6.
La normativa definisce acque di prima pioggia quelle corrispondenti, nella prima parte di ogni
evento meteorico, ad una precipitazione di 5 mm uniformemente distribuita sull’intera
superficie scolante servita dalla rete di drenaggio per eventi meteorici, costituiti da una o più
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precipitazioni, anche tra loro temporalmente distanziate o che si susseguano a distanza di
almeno 48, da un analogo precedente evento, in relazione alla normativa di riferimento.
Le acque di prima pioggia, raccolte dalle superfici scolanti, risultano a rischio di
contaminazione per la presenza di sabbie ed oli minerali provenienti dalla sosta o dal transito
di automezzi.
Il trattamento delle acque si articola nelle seguenti fasi:
• raccolta dei volumi di acque di prima pioggia,
• separazione acque di prima pioggia da quelle successivamente cadute,
• separazione di solidi sedimentabili ed oli minerali,
• smaltimento separato dei due effluenti.
Le acque meteoriche di dilavamento delle superfici scolanti vengono raccolte nel bacino di
invaso le cui dimensioni garantiscono la raccolta del volume di prima pioggia.
La separazione delle acque di prima pioggia da quelle successivamente cadute viene
determinata da una valvola antiriflusso con comando a galleggiante, che occlude l’ingresso
all’impianto di trattamento al raggiungimento del livello predefinito.
Nella vasca di trattamento, sfruttando la situazione di quiete che si viene a determinare,
garantita dalla valvola antiriflusso, avviene la fase di dissabbiatura (decantazione dei solidi
sedimentabili) e contemporaneamente si determina la fase di disoleatura che, sfruttando il
minor peso specifico degli oli rispetto all’acqua, garantisce la separazione degli oli minerali per
flottazione. Un particolare dispositivo permette di trattenere tali sostanze inquinanti all’interno
dei bacini di prima pioggia, garantendo una qualità dell’effluente conforme ai limiti allo scarico
previsti dalle vigenti normative per i parametri specifici (oli minerali e solidi sedimentabili). Le
morchie accumulatesi verranno periodicamente smaltite mediante auto spurgo.Trascorso
l’intervallo di tempo definito dalle normative specifiche, avviene il recapito al recettore finale
(solitamente fognatura, salvo diverse prescrizioni) tramite un gruppo di pompaggio che rilancia
le acque trattate a portata controllata.
DATI DI PROGETTO
• Quantità di acque da trattare definite prime piogge: 5 mm/m2 di superficie scolante
• Coefficiente di afflusso (P.T.A Regione Veneto): 0,9 (superfici impermeabili)
• Area non permeabile: 25.000 m2
• Volume acque di prima pioggia: 112,5 m3
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Nel caso in esame, vista la geometria della piastra e visti i tempi di corrivazione, si propongono
due impianti (ognuno a servizio di metà della superficie complessiva) per un volume totale di
120 m3.
Figura 6.9/I: schema indicativo dell'impianto di trattamento acque "di I pioggia". Per dettagli si rimanda alla tavola 6
6.10 Impianto lavaggio ruote
Sarà installato l'impianto per il lavaggio delle ruote dei mezzi da e per l'impianto. Le
caratteristiche dell’impianto, dedicato sia alla igienizzazione dei mezzi pesanti adibiti al
trasporto dei rifiuti sia dei mezzi dedicati all'allontanamento delle materie ottenute, saranno
adeguate alla normativa vigente.
Il sistema di lavaggio automatizzato, che poggia su una struttura realizzata in opera in c.a. di
portata massima pari a 60 tonnellate, è costituito da una pompa di alimentazione e da una
serie di testine idrauliche rotanti con snodo orientabile per il lavaggio a media pressione;
guidaruote interni ed esterni facilitano il corretto posizionamento degli automezzi. L'acqua
usata in parte è ricircolata all'interno dell'impianto di lavaggio, previo trattamento, e in parte,
mandata progressivamente al trattamento.
6.11 Impianto di abbattimento delle polveri
Al fine di abbattere in maniera efficiente le polveri risospese all'interno dell'impianto è stato
previsto un sistema costituito da:
• impianto di nebulizzazione e di bagnatura continua dei cumuli al fine di mantenere
costante (e sopra una certa soglia, pari al 4 %) l'umidità dei materiali in stoccaggio; sarà
costituito da nebulizzatori sulla bocca di carico e scarico del frantoio e del mulino,
tubazioni di collegamento e pompa a girante, con filtro e valvola di fondo.
• copertura dei nastri di trasporto e di trasferimento dei materiali; tali coperture saranno
realizzate con archetti in lamiera calandrata da fissare sulla struttura dei nastri
trasportatori con bulloneria e/o piatti di fissaggio a saldare, che sosterranno i teli in
tessuto Poliestere spalmato, bilaccato, con fissaggi ad occhielli TIR ovali sui due lati
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lunghi; i teli verranno poi fissati alla struttura dei nastri con un elastico passante che
verrà ancorato ai ganci, anch’essi fissati sulla struttura dei nastri, in modo che siano
facilmente rimovibili per le manutenzioni delle macchine; ove non sarà possibile
installare le coperture in telo, verranno realizzate delle coperture in lamiera zincata,
opportunamente sagomata e fissata con bulloneria per il facile smontaggio
6.12 Area servizi
L'area servizi (circa 2.350 m2) sarà pavimentata con stabilizzato (0-30).
All'interno di tale spazio trovano alloggio:
• una tensostruttura telonata per il ricovero dei mezzi, il cui fondo sarà realizzato in
cemento armato;
• un box prefabbricato adibito a magazzino/deposito;
• un distributore di carburante con cisterna contenente gasolio da 7.000 l; la cisterna sarà
posta su vasca di contenimento dedicata e realizzata sotto tettoia;
• un deposito olii/lubrificanti da circa 3 m3;
• un ulteriore gruppo elettrogeno di potenza pari a 76 KW; sarà dotato di punto di
emissione in atmosfera con le seguenti caratteristiche:
KW
T fumi
(°C) Portata fumi (Nm3/h)
GE area servizi 76 488 1.350
sarà dotato di serbatoio (9.000 litri) per lo stoccaggio del combustibile, a sua volta
dotato di vasca di contenimento e di tettoia.
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7. CRONOPROGRAMMA DELLA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI
La ditta Secover intende realizzare l'opera nel suo complesso per stralci.
La tavola a cui fare riferimento è la 8.
Nella fase 1 verrà realizzato:
• la recinzione perimetrale nel suo complesso;
• lo spostamento dell'ingresso su via Vignega;
• la strada di accesso, dall'entrata al fondo cava;
• la piastra in pavimentazione rigida per tutti i 13.000 m2;
• la piastra in pavimentazione flessibile per circa 14.000 m2;
• il posizionamento del solo impianto di vagliatura, frantumazione e riduzione
volumetrica;
• il sistema di nebulizzazione e di bagnatura dei cumuli;
• il sistema di collettamento e di trattamento delle acque per le due porzioni di piastra;
• le vasche di laminazione e di infiltrazione facilitata nel suolo;
Nella fase 2 verrà realizzato:
• il completamento delle piastre per la superficie complessivamente autorizzata:
• il posizionamento dell'impianto di produzione di conglomerati cementizi;
Nella fase 1, non essendo ancora posizionato l'impianto di produzione di conglomerati cementizi,
sarà possibile effettuare operazioni R5-R13 esclusivamente sui rifiuti della tipologia 7.1.
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8. CICLO DELLE ACQUE
Le piastre avranno pendenze verso i bordi esterni (1%) per garantire uno sgrondo ed un
ruscellamento delle acque meteoriche verso la rete perimetrale di raccolta acque costituita da
caditoie (una ogni 20m circa) e tubazioni interrate in PVC.
Si fa riferimento alla tavola 6.
La pendenza delle tubazioni è almeno dello 0,25% in quelle a servizio della piastra a
pavimentazione flessible ed almeno dello 0,1% in quelle a servizio della piastra a
pavimentazione rigida.
Ipotizzando le condizioni di moto uniforme di deflusso e di corrente a pelo libero in una
tubazione è possibile applicare la relazione di Chèzy o Gauckler-Strikler:
2/13/2 iRKAQ HS ⋅⋅⋅=
dove:
• Q: portata defluente (m3/s);
• A: area bagnata (m2);
• RH: raggio idraulico, dato da A/P (con P contorno bagnato) (m);
• i: pendenza (m/m);
• Ks: coefficiente di scabrezza (m1/3/s),;
Nell'ipotesi di un evento meteorico estremo (50 mm di pioggia di durata pari ad un'ora), la
portata massima afferente ad ogni caditoia di drenaggio sarebbe pari a 325 l/s per la piastra in
pavimentazione rigida e di 500 l/s per la piastra a pavimentazione flessibile.
Con una tubazione DN600 e con le ulteriori condizioni sovradescritte, la portata defluita
sarebbe pari a circa 330 l/s per l'una e 550 l/s per l'altra (con una velocità di deflusso superiore
a 1 m/s), pertanto in grado di svolgere le funzioni per cui essa è preposta, con un adeguato
coefficiente di sicurezza .
A valle del sistema di raccolta è previsto un sistema di trattamento delle acque a seconda della
tipologia di piastra:
• per le acque ricadenti sulle zone di stoccaggio e di trattamento dei rifiuti, si prevede il
trattamento in continuo della totalità delle acque meteoriche secondo il sistema
descritto nel paragrafo 6.8;
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• per le acque ricadenti sulle zone di stoccaggio dei prodotti finiti, si prevede la
separazione ed il trattamento delle acque di prima pioggia, secondo il sistema descritto
nel paragrafo 6.9;
A valle di tutto il sistema di collettamento e di trattamento sono previste delle vasche di
laminazione/infiltrazione facilitata nel suolo.
Le acque ricadenti sulle piattaforme industriali saranno quindi (previo trattamento) scaricate al
suolo.
Le acque provenienti dai servizi igienici (posti entro il box uffici) saranno anch'esse infiltrate nel
suolo previo trattamento (vasca Imhoff da 10 AE, dedicata).
9. EMISSIONI IN ATMOSFERA
9.1 Emissioni convogliate
Le emissioni convogliate previste sono quelle:
• a valle del sistema di "filtrazione a maniche" posto a presidio dell'impianto di
frantumazione e vagliatura;
• a valle dei gruppi elettrogeni utilizzati per il funzionamento degli impianti (le emissioni
sono state stimate sulla base della potenza e del combustibile utilizzato);
I punti di emissione convogliati sono in totale 4 (E1, E2, E3, E4), visibili in tavola 7, e nella
tabella seguente ne sono riassunte le principali caratteristiche geometrico-chimiche:
Emissione --> E1 E2 E3 E4
Tipologia --> filtro a maniche gruppo elettrogeno gruppo elettrogeno gruppo elettrogeno
Portata Nm3/h 18.000 5.640 1.458 1.350
Temperatura °C ambiente 550 468 488
Diametro mm 700 400 200 200
Altezza camino mlss 10
Polveri Totali mg/Nm3 <10 0,1 g/KWh 0,13 g/KWh -
CO mg/Nm3 - 0,5 g/KWh 0,5 g/KWh 0,5 g/KWh
NOx mg/Nm3 - 5 g/KWh 5,42 g/KWh 8,5 g/KWh
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9.2 Emissioni diffuse
Le emissioni diffuse sono quelle dovute alle attività di gestione di materiali incoerenti e quindi
potenzialmente pulvurulenti all'interno dell'area di impianto.
Sono quantificate con precisione nel capitolo Atmosfera del Quadro di Riferimento Ambientale -
Impatti dello Studio di Impatto Ambientale.
Per minimizzarne la produzione sono in essere alcuni presidi (impianto di
bagnatura/nebulizzazione e copertura dei nastri trasportatori):
• impianto di nebulizzazione e di bagnatura continua dei cumuli al fine di mantenere
costante (e sopra una certa soglia, pari al 4 %) l'umidità dei materiali in stoccaggio; sarà
costituito da nebulizzatori sulla bocca di carico e scarico del frantoio e del mulino,
tubazioni di collegamento e pompa a girante, con filtro e valvola di fondo.
• copertura dei nastri di trasporto e di trasferimento dei materiali; tali coperture saranno
realizzate con archetti in lamiera calandrata da fissare sulla struttura dei nastri
trasportatori con bulloneria e/o piatti di fissaggio a saldare, che sosterranno i teli in
tessuto Poliestere spalmato, bilaccato, con fissaggi ad occhielli TIR ovali sui due lati
lunghi; i teli verranno poi fissati alla struttura dei nastri con un elastico passante che
verrà ancorato ai ganci, anch’essi fissati sulla struttura dei nastri, in modo che siano
facilmente rimovibili per le manutenzioni delle macchine; ove non sarà possibile
installare le coperture in telo, verranno realizzate delle coperture in lamiera zincata,
opportunamente sagomata e fissata con bulloneria per il facile smontaggio