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…. SEGUI I NOSTRI CONSIGLI!!

SEGUI - istruzionepadova.it · dimostra che sei interessato e stai partecipando alla lezione. Però non esagerare, il ... •Se non vuoi fare la figura del impara ad organizzare bene

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…. SEGUI

I NOSTRI

CONSIGLI!!

Suggerimenti

della prof.ssa

De Sapientinis

e del prof . Joso Tutto

Indagini

del detective Furbo De Furbis

Questionari

del dott.

Mark Question L’a

ngo

lo d

ei s

ugg

erim

enti

Non fare

i salti

mortali!!

Piccoli suggerimenti per non

sprecare tempo e fatica

Indica un esercizio

Indica un elenco

Indica i passi per

raggiungere uno scopo

Indica una cosa da ricordare

Indica una annotazione

Per facilitare il riconosci-

mento, le pagine

hanno il margine destro

di colore diverso:

Arancio = scheda infor-

mativa

Grigio = questionario

Rosso = indagine

Verde = esercizio

Impara ad

organizzarti

……..

1 È qui elencata una “galleria fotografica” di studenti. Ti ritrovi in qualcuno di loro? Avresti dei sug-gerimenti da dargli?

TIPO 1: L’esagerato. Lo studente che …. chiede sempre. Fare domande è giusto: dimostra che sei interessato e stai partecipando alla lezione. Però non esagerare, il professore di solito capisce se sei veramente interessato o se stai solo cercando di far perdere tempo!

TIPO 2: Lo stressato. Lo studente che aspetta sempre i compiti in classe o le interrogazioni per studiare

TIPO 3: Il sognatore. Lo studente che sembra attento, ma pensa ai fatti suoi. È una categoria piuttosto frequente. TIPO 4: Il bullo. Lo studente che ama farsi vedere ed essere al centro della attenzio-ne, ma che spesso non ha qualcosa d’interessante da mostrare TIPO 5: Il disorientato. Lo studente che non sa prendere decisioni su cosa fare, come farlo, quando farlo,... TIPO 6: Il dubbioso. Lo studente che si pone domande, molte domande, troppe do-mande, e rinuncia a darsi delle risposte

TIPO 7: L’iperattivo. Lo studente che non riesce mai a stare fermo in classe, che si distrae e fa distrarre gli altri con frequenza

TIPO 8: Il rilassato. Lo studente che, quando casca il mondo, si sposta un po’ più in là, che, quando un compito o un’interrogazione vanno male non si preoccupa perché “capita” TIPO 9: L’addormentato. Lo studente che scambia il banco per un cuscino un po’ scomodo e le parole del prof. Per una ninna-nanna

TIPO 10: L’ariete. Lo studente che va avanti a testa bassa, senza guardare dove sta andando e preoccuparsi se la strada è giusta.

TIPO 11: L’archivista. Lo studente che non si prende la briga di selezionare, di fare delle scelte. Legge tutto, ascolta tutto e tutti, mette tutto in archivio, ma non ha il tempo di “metter in ordine” TIPO 12: Il pappagallo. Se ti piace di più possiamo chiamarlo anche “l’attore”. Lo stu-dente che impara a memoria e “recita” la lezione, senza preoccuparsi di capire quello che dice

Che tipo di studente sei ?

Prova a scrivere quali comportamenti dovresti avere per essere un drago!

IL METODO DI STUDIO

Il prof. Joso Tutto dice:

• Lo studio inizia in classe e prosegue a casa • FATTI FURBO! Se impari a sfruttare bene il tempo in classe sei già a buon punto e ti puoi risparmiare un sacco di lavoro a casa

• Se non vuoi fare la figura del impara ad organizzare bene il tuo studio a ca-sa, così ti resterà il tempo anche per fare un di altre cose che ti piacciono!!!

• Io conosco bene i professori; adesso ti darò qualche suggerimento…

1] La prima domanda che ti farò io al riguardo è: “possiedi un metodo di studio efficace?” So già che risponderai di sì, ma poiché io sono come S. Tommaso, proveremo a fare un test nel quale ti chiedo varie informazioni sulle tue abitudini di studio

2] La prima domanda che dovresti farti tu al riguardo è: “ mi sono fatto le domande giuste e mi sono date le risposte giuste?” Ricorda che, per non lavorare a vuoto, bisogna sempre fer-marsi a riflettere! 3] Esiste un “modo giusto” per studiare? La risposta è NOOOOO! Ciascuno di noi deve scegliere il metodo giusto per sé; però, per fortuna, esistono delle “tecniche per lo studio” e delle “tappe” che possiamo seguire Che cosa è il metodo di studio? È la strada per organizzare in modo ottimale il proprio lavoro Come è adesso la tua situazione? Per la mia indagine, iniziamo raccogliendo delle informa-zioni sul metodo di studio che utilizzi (compilando un questionario che ti forniamo).

Come dovrebbe essere? Domande e risposte del prof Joso Tutto Quanto studiare? Non esiste una risposta giusta, sei tu che devi stabilire quanto è giusto per te!. Io posso aiutarti dandoti dei consigli pratici:

• predisponi un quadro orario settimanale: ti aiuterà a distribuire lo studio delle materie per non trovarti nei guai,

• Programma sempre il tuo lavoro:non andare alla cieca, l’organizzazione è fondamentale! • Stare incollato alla sedia tante ore per studiare non serve: è la QUALITA’ che conta, non la QUANTITA’!!! Se, mantre stai seduto, mangi, telefoni, mandi SMS, fai disegnini sul libro o sul quaderno,…..a cosa serve?

L’indagine del detective Furbo De Furbis

Servono degli aiutanti per l’indagine: la classe raccoglie i dati con l’aiuto di un prof. in una tabella e li discute in classe.

Dai una tua spiegazione a queste frasi: 1) la mamma (quando va dai prof.) dice:mio figlio sta tutto il pomeriggio sui libri… 2) Tu (dopo il compito o dell’interrogazione) dici: ho studiato tutto il pomeriggio,

ma è andato male lo stesso, quindi…...

Non cercare delle scuse,datti delle spiegazioni!!

IL METODO DI STUDIO

Il prof. Joso Tutto dice:

• Lo studio inizia in classe e prosegue a casa • FATTI FURBO! Se impari a sfruttare bene il tempo in classe sei già a buon punto e ti puoi risparmiare un sacco di lavoro a casa

• Se non vuoi fare la figura del impara ad organizzare bene il tuo studio a casa, così ti reste- rà il tempo anche per fare un di altre cose che ti piacciono!!!

• Io conosco bene i professori; adesso ti darò qualche suggerimento…

1] La prima domanda che ti farò io al riguardo è: “possiedi un metodo di studio efficace?” So già che risponderai di sì, ma poiché io sono come S. Tommaso, proveremo a fare un test nel quale ti chiedo varie informazioni sulle tue abitudini di studio

2] La prima domanda che dovresti farti tu al riguardo è: “ mi sono fatto le domande giuste e mi sono date le risposte giuste?” Ricorda che, per non lavorare a vuoto, bisogna sempre fer-marsi a riflettere! 3] Esiste un “modo giusto” per studiare? La risposta è NOOOOO! Ciascuno di noi deve scegliere il metodo giusto per sé; però, per fortuna, esistono delle “tecniche per lo studio” e delle “tappe” che possiamo seguire

Che cosa è il metodo di studio? È la strada per organizzare in modo ottimale il proprio lavoro

Come è adesso la tua situazione? Per la mia indagine, iniziamo raccogliendo delle informa-zioni sul metodo di studio che utilizzi (compilando un questionario che ti forniamo).

Come dovrebbe essere? Domande e risposte del prof Joso Tutto Quanto studiare? Non esiste una risposta giusta, sei tu che devi stabilire quanto è giusto per te!. Io posso aiutarti dandoti dei consigli pratici:

• predisponi un quadro orario settimanale: ti aiuterà a distribuire lo studio delle materie per non trovarti nei guai,

• Programma sempre il tuo lavoro:non andare alla cieca, l’organizzazione è fon-damentale!

• Stare incollato alla sedia tante ore per studiare non serve: è la QUALITA’ che conta, non la QUANTITA’!!! Se, mentre stai seduto, mangi, telefoni, mandi SMS, fai dise-gnini sul libro o sul quaderno,…..a cosa serve?

L’indagine del detective Furbo De Furbis

Servono degli aiutanti per l’indagine: la classe raccoglie i dati con l’aiuto di un prof. in una tabella e li discute in classe.

Dai una tua spiegazione a queste frasi: 1) la mamma (quando va dai prof.) dice:mio figlio sta tutto il pomeriggio sui libri… 2) Tu (dopo il compito o dell’interrogazione) dici: ho studiato tutto il pomeriggio,

ma è andato male lo stesso, quindi…...

Non cercare delle scuse,datti delle spiegazioni!!

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Vuoi fare centro?

Le tecniche di studio..….

Le REGOLE D’ORO

⇒ Ricorda che senza impegno non si ottiene nulla, non solo nello studio!!

⇒ Se le cose all’inizio non vanno bene, POSSONO SEMPRE ANDARE ME-

GLIO. Non pensare che “non sei capace”, non arrenderti subito! Quasi

sempre il motivo è una cattiva organizzazione o una scarsa conoscenza

delle tecniche giuste. A questo proposito,….

Ti propongo un “esame di coscienza”

Vuoi evitare questa scena ogni volta che tuo padre torna a casa dopo aver par-lato con i professori? Allora fai attenzione a questi passi: 1. Sottolineare 2. Prendere appunti 3. Schematizzare 4. Archiviare Per ciascuna azione pensa a quello che fai tu abitualmente e prova a rispondere alle domande: Quanto? Quando? Cosa? Come? Perché?

Dove studiare?

NO SI (scrivi tu 3 posti)

Davanti alla TV accesa Sdraiato sul letto Durante le interrogazioni …………………………….

Quando studiare? NO SI

1) Stai attento in classe, diminuirà di MOOOOLTO il tempo di studio a casa 2) Stai attento durante le interrogazioni, ti accorgerai che i prof. fanno spesso le stesse domande (secondo te, per quale motivo?)

3) Prendi appunti, ascolta la prof.ssa De Sapientinis! 4) Se stai assente, informati dai compagnisu ciò che è stato fatto in classe

Come studiare? Lo studio può essere suddiviso in più fasi: • Inizio: a scuola (parole chiave: prestare attenzione, ascoltare, appuntare, partecipare) • Proseguimento: a casa (parole chiave: programmare, organizzare, leggere, schematizzare,.) • Consolidamento e verifica: a casa (parole chiave: rielaborare, riassumere, ripassare, appli-care, ) a scuola (parole chiave: chiedere chiarimenti, produrre,…)

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Le REGOLE D’ORO

1a Indagine del professor Mark Question

“Le mie abitudini di studio”

Non scegliere la risposta che ti sembra giusto dare, cerca di essere sincero al massimo. Non pensare troppo, rispondi spontaneamente.

4 = Moltissimo, sempre 3= Abbastanza, spesso 2= Poco, qualche volta 1= Pochissimo, quasi mai

INTERESSE 4 3 2 1

PARTECIPAZIONE 4 3 2 1

Gli argomenti trattati in classe ti sembrano interessanti?

Sfogli con curiosità i libri di testo nuovi?

Ti capita di approfondire di tua iniziativa qualche argomento?

Quando torni a casa, rifletti sulle cose dette in classe?

Provi a mettere in relazione gli argomenti di studio con la realtà e le esperienze?

1

2

3

4

5

In classe intervieni e poni domande in modo pertinente?

Chiedi chiaramente l’aiuto del professore se non hai capito qualcosa?

Offri e cerchi collaborazione reciproca e solidarietà con i tuoi compagni?

Cerchi di instaurare un rapporto di collaborazione con gli insegnanti?

6

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COMPORTAMENTO E IMPEGNO A SCUOLA

COMPORTAMENTO 4 3 2 1

10 In classe ti comporti in modo responsabile?

11 Durante i cambi d’ora e nell’intervallo ti comporti in modo corretto? 12 Tieni in ordine il libretto personale e lo fai firmare regolarmente? 13 Ti comporti in modo rispettoso delle persone? 34 Ti comporti in modo rispettoso dell’ambiente?

15 Cerchi di limitare al massimo le assenze

16 Cerchi di limitare al massimo i ritardi?

IMPEGNO 4 3 2 1

17 Segui regolarmente le lezioni? 18 Prendi appunti in modo regolare? 19 Prendi nota regolarmente dei compiti assegnati e degli impegni previsti? 20 Se stai assente chiedi ai compagni i compiti assegnati per casa? 21 Se non sei preparato chiedi alla mamma di restare a casa o di giustificarti? 22 Se non sei preparato ti capita di “bruciare”?

23 Quando non svolgi i compiti assegnati per casa, li copi da un compagno? 24 Ti capita di offrirti volontario per le interrogazioni? 25 Ti “accontenti” della sufficienza (o cerchi sempre di migliorare)? 26 Se non ti né riuscito un compito per casa chiedi spiegazioni al professore? 27 Durante le interrogazioni dei compagni presti attenzione?

IMPEGNO E ABITUDINI A CASA

IMPEGNO 4 3 2 1

28 Ti domandi se il tuo impegno è adeguato?

29 Ritieni che il tempo che dedichi allo studio giornalmente sia adeguato? 30 Programmi adeguatamente i tuoi impegni per non ridurti “all’ultimo momento”?

31 Curi lo studio anche quando non ci sono in vista prove di verifica?

32 Quando ti prepari una “tabella di marcia” la rispetti?

ABITUDINI 4 3 2 1

33 Ti prepari una “scaletta di lavoro” settimanale?

34 Ti preoccupi di organizzare il tuo studio in base al tempo a disposizione?

35 Controlli il diario per essere sicuro di ricordare tutti i compiti da svolgere?

36 Rivedi e sistemi con regolarità gli appunti presi al mattino?

37 Prendi nota nel caso ci sia qualche chiarimento da rivolgere al professore?

38 Se stai assente t’informi dai compagni per i compiti assegnati per casa?

39 Quando studi cerchi le circostanze favorevoli per “essere concentrato”?

40 Ti capita di “far finta” di studiare per non sentire la mamma che brontola?

41 Cerchi di dare il giusto spazio a tutte le materie (o escludi quelle antipatiche)?

42 Se un esercizio non ti riesce, cerchi di venirne a capo (riprovi, telefoni a un amico)? 43 Svolgi tutti i compiti assegnati per casa?

44 Hai l’abitudine di “ripetere” a voce alta o di studiare con qualcuno?

METODO DI STUDIO 4 3 2 1

45 Consulti con regolarità il libro di testo?

46 Sottolinei o evidenzi i passaggi importanti?

47 Riassumi gli argomenti studiati (con schemi, diagrammi,…)?

48 Chiedi al professore se non ti è chiaro qualcosa?

49 Quando non capisci una parola usi il vocabolario?

50 Rifletti su ciò che hai letto (o ti accontenti di imparare a pappagallo)?

51 Durante l’interrogazione di un compagni pensi se saresti in grado di rispondere?

52 A casa fai delle “prove di interrogazione” per controllare la tua esposizione?

53 Pensi che sia importante personalizzare l’esposizione (non ripetere a memoria)?

54 Cerchi delle “strategie” personali per aiutare la memoria?

55 Chiedi all’insegnante chiarimenti sugli errori commessi nelle verifiche?

56 Fai delle ricerche personali, anche se non richiesto, per approfondire qualcosa?

VERIFICA DEI RISULTATI 4 3 2 1

57 Sai “prevedere” il voto che prenderai in una verifica?

58 Sai individuare una motivazione per gli errori che hai commesso (distrazione,…)?

59 Sei interessato a comprendere le motivazioni della valutazione ricevuta?

60 Quando prendi una voto negativo cerchi di correre ai ripari?

61 Sei interessato a fare un confronto con le votazioni ricevute dai compagni?

Pensi che una votazione negativa ti possa servire da stimolo per fare meglio?

Pensi che una verifica andata male ti possa aiutare a comprendere le tue difficol-

63

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65 Se vuoi migliorare in una materia, capisci cosa devi approfondire o ripassare?

RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA

66 Riferisci ai tuoi genitori i risultati delle verifiche?

67 Ritieni giusto che la scuola contatti i tuoi genitori quando ci sono dei problemi?

68 Racconti ai tuoi genitori le cose particolari (belle o brutte) che accadono in classe?

69 Apprezzi se i tuoi genitori ti rivolgono domande sulla scuola?

70 Se hai problemi con qualche compagno di classe informi i genitori?

71 Se hai problemi con qualche compagno di classe informi un insegnante?

72 Ritieni giusto che i tuoi genitori abbiano dei colloqui con gli insegnanti?

62 Le motivazioni del voto dell’insegnante ti convincono?

I tuoi errori più frequenti sono dovuti a distrazione?

I tuoi errori sono dovuti spesso al non aver letto con attenzione il testo?

I tuoi errori sono dovuti spesso al non aver capito le consegne?

DICE MARK QUESTION:

1] Per l’interpretazione del questionario: • Alle risposte attribuisci i punteggi indicati nella colonna relativa alla scelta (4,3,2,1) • Fai la somma di tutti i punteggi • Dividi il punteggio totale per 30, e……

IL NUMERO CHE RISULTA DALLA DIVISIONE, SECONDO ME,

E’ IL VOTO CHE TI MERITI !!! PENSI DI DOVER FARE QUALCOSA PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE?

2] Dato che ci sei, compila, con sincerità, anche il riquadro sottostante. Nelle 2 righe vuote aggiungi altre due motivazioni, che secondo te sono importanti e io non ho individuato

2a Indagine del professor Mark Question

“CONSAPEVOLEZZA DI SE’”

Non scegliere la risposta che ti sembra giusto dare, cerca di essere sincero al massimo. Non pensare troppo, rispondi spontaneamente.

4 = Moltissimo, sempre 3= Abbastanza, spesso 2= Poco, qualche volta 1= Pochissimo, quasi mai

CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA 4 3 2 1 1 Fino ad ora, ritieni di essere stato giustamente apprezzato dai tuoi compagni di

2 Fino ad ora, ritieni che i professori abbiano compreso il tuo giusto valore? 3 Di solito, riesci a capire ciò che i genitori e gli insegnanti si aspettano da te? 4 Riesci ad organizzare il tu tempo in base alle tue capacità? 5 Riesci a riconoscere le tue responsabilità?

6 Ti trovi a tuo agio nell’ambiente scolastico? 7 Pensi di saper riconoscere quando sei davvero “preparato”? 8 Ti rendi conto quando delle tue reazioni emotive per evitare di esserne travolto? 9 Dai importanza alle reazioni che i tuoi comportamenti determinano negli altri? 10 Sei rispettoso delle debolezze altrui? 11 Sei disponibile ad accettare delle critiche per migliorarti?

Ti voglio ora invitare a riflettere sul fatto che non sempre va bene rispondere “Sì, Moltissimo, Sempre”. Qui sotto c’è un elenco che comprende alcune domande che ti faccio io e alcune affermazioni che potresti fare tu. Resta comunque il fatto che devi rispondere sinceramente, ma in questo caso pensi che sia un bene se ci sono tante crocette nelle colonne più a sinistra?

AUTOVALUTAZIONE E AUTOSTIMA 4 3 2 1

12 Pensi che le responsabilità di cui sei caricato siano eccessive? 13 Hai l’impressione di aver troppo da fare per poter concludere qualcosa di buono? 14 Le prove di verifica ti fanno paura? 15 Se devi studiare qualcosa di complesso, preferisci impararlo a memoria? 16 Pensi che passare del tempo “a riflettere” sulle cose accadute sia tempo perso? 17 Ti scoccia se qualcuno riesce a metter in luce un tuo difetto? 18 Quando devi prendere una decisione ti fai travolgere dalla paura di sbagliare? 19 Non faccio quasi mai domande per non fare brutte figure (con i professori) 20 Non faccio quasi mai domande per non essere preso in giro (dai compagni) 21 Preferisco quando devo ripetere una formula piuttosto che esprimere un parere 22 Se devo lavorare in gruppo preferisco che sia l’insegnante a decidere i gruppi

AUTOCONTROLLO 4 3 2 1

23 La preparazione di una prova di verifica ti causa molto stress (brufoli, nervoso…)? 24 Prima di una verifica (o durante) ti viene spesso “mal di pancia”? 25 Ti lasci influenzare facilmente dagli altri? 26 In una discussione ti lasci facilmente travolgere dall’ira? 27 Se qualcuno ti fa un torto, pensi di fargliela pagare alla prima occasione? 28 Quando studi ti distrai facilmente? 29 Quando studi, passa molto tempo prima che tu riesca a concentrarti? 30 In una verifica l’agitazione non mi permette di capire ciò che il professore chiede

Ci sarebbero ancora tante domande da fare, ma penso che queste sia già suffi-cienti per fermarci a riflettere un po’. Possiamo fare un esercizio: “ESAMINIAMO I NOSTRI PUNTI DEBOLI”. È ovvio che in questo tipo d’esercitazione non ha senso copiare. Inoltre, ricorda che nessuno di noi è perfetto, quindi, continua a rispondere sinceramen-

te! L’esercizio non serve a valutarti, sei tu che devi cominciare a capire se sei più simile a uno o ad un Anche se non sei già un manager, riconosci come tuo qualcuno dei punti deboli sotto elencati? In questo caso, è bene che cominciamo a lavorarci subito sopra. Non é un esercizio faticoso, ma è molto importante!!

ESERCIZIO: esaminiamo la lista seguente (elaborata da Goleman in “Lavorare con intelligienza emotiva”)

La Hit-parade dei punti deboli dei manager

Ambizione cieca: chi ne soffre deve a tutti i costi averla vinta o sembrare dalla parte della ragione; costui compete invece di cooperare; sottolinea in modo esagerato il proprio valore e i propri contributi; è arrogante; vede le persone in bianco e nero- amiche o nemiche. Obiettivi poco realistici: stabilire per il gruppo o per l'organizzazione obiettivi troppo ambiziosi o irraggiungi-bili; stimare in modo poco realistico ciò che occorre per fare il lavoro. Lotta implacabile: questa persona lavora senza tregua e in modo compulsivo a spese di tutto il resto; tende a isolarsi dal resto del mondo e ad essere vulnerabile all'esaurimento. Pressione sugli altri: chi ne soffre esercita una pressione esagerata sugli altri, portandoli allo sfinimento; in-vece di delegare, li gestisce nei minimi dettagli prendendo il sopravvento; villano e spietato, è insensibile al co-sto che tutto ciò comporta emotivamente per gli altri. Sete di potere: questa persona mira al potere per soddisfare interessi propri invece che per realizzare gli scopi dell'organizzazione; dà spazio ai propri obiettivi senza tener conto delle prospettive altrui; sfrutta gli altri. Insaziabile bisogno di riconoscimento: si tratta di una persona successo-dipendente; si prende il merito degli sforzi degli altri, scaricando su di loro la colpa dei propri errori; sacrifica la completezza del lavoro alla ri-cerca della vittoria successiva. Preoccupazione per le apparenze: costui deve apparire positivo a tutti i costi, è eccessivamente interessato alla propria immagine pubblica; brama manifestazioni esteriori di prestigio. Bisogno di apparire perfetto: costui rifiuta le critiche o comunque reagisce ad esse con rabbia, anche quan-do sono realistiche; incolpa gli altri dei propri fallimenti; non sa ammettere errori o debolezze personali.

Fate amicizia con il Dubbio

non come esitazione nell'agire, ma come messa in discussione delle idee

Tratto dal libro “il dubbio” di Luciano De Crescenzo: “un giorno il professor Barbieri mi portò in camera da letto a vedere il ritratto del suo Santo protettore. Ingegné, " intervenne Barbieri "Il Punto Interrogativo è il simbolo del Bene, così come quello E-sclamativo è il simbolo del Male. Quando sulla strada vi imbattete nei Punti Interro-gativi, nei sacerdoti del Dubbio positivo, allora andate sicuro che sono tutte brave persone, quasi sempre tolleranti, disponibili e democratiche.

Quando invece incontrate i Punti Esclamativi, i paladini delle Grandi Certezze, i puri della Fede incrollabile, allora mettetevi paura, perchè la Fede molto spesso si trasforma in violenza. E badate bene che io qui non sto parlando solo di Fede religiosa, ma anche di Fede politica e di Fede sportiva, di qualsiasi tipo di Fede insomma. Gli integralisti, i tifosi di calcio, i brigatisti, appartengono tutti a una stessa razza, quella che ritiene di essere la sola a possedere la Verità, come se poi potesse esistere davvero una Verità unica.

Il Dubbio invece è una divinità discreta, è un amico che bussa con gentilezza alla vostra porta. Il Dub-bio espone con calma le sue idee ed è pronto a cambiarle radicalmente

Se questo spunto vi sembra interessante, cominciate a rifletterci sopra….prima o poi ci torneremo su! (punto esclamativo!)

3a Indagine del professor Mark Question

“SEI TOLLERANTE?”

Come al solito, non scegliere la risposta che ti sembra giusto dare, cerca di esse-re sincero al massimo. Non pensare troppo, rispondi spontaneamente. Questo test di autovalutazione ha lo scopo di farti riflettere sulla tua tolleranza al dubbio e ver-so gli atri. Misura questa tua capacità, assegnandoti un punteggio da zero a quattro per ciascu-na delle domande che seguono: 0 se non ti riconosci per nulla ; 4 se ti riconosci perfettamente nell'affermazione. Più alto è il tuo punteggio, più sei dotato della capacità di trarre vantaggio dal Dubbio.

Soprattutto se il tuo punteggio non è molto alto, pensa che cosa si potrebbe fare di concreto per aumentarlo.

TOLLERANZA AL DUBBIO 4 3 2 1 1 Cerco di sfruttare a mio vantaggio i cambiamenti 2 Preferisco sdrammatizzare

3 Apprezzo l’ironia, anche nei mie confronti

4 Mi piace vedere il lato comico delle situazioni

5 Mi piacciono i rebus, i giochi di parole,...

6 Mi piace passare del tempo da solo 7 Mi fido del mio intuito 8 Non ho la tendenza a saltare subito alle conclusioni

9 Quando sono nervoso me ne rendo conto 10 Nelle situazioni ambigue mi sento comunque a mio agio

11 Preferisco imparare le cose osservando la pratica

12 Preferisco che l’insegnante mi faccia scoprire i miei errori invece che correggermeli

13 Se non capisco quello che un altro mi sta dicendo non mi irrito subito

Ti voglio ora invitare a riflettere sul fatto che la tolleranza al dubbio è in realtà lo specchio di una più generale “tolleranza” verso gli altri. Sappiamo tutti che abbiamo la tendenza ad essere molto tolleranti con noi stessi e molto intransigenti (se non capisci bene il significato di questa parola chiariscilo prima di proseguire) con gli altri. Ma se siamo in grado di riconoscere i nostri difetti (e siamo intelligenti), allora siamo anche stimolati a correggerli

Quando uno mi è antipatico a prima vista, lo resterà sempre Se qualcuno mi è antipatico, cerco sempre di “prenderlo in castagna”

Se non capisco quello che un altro sta dicendo penso che sia colpa sua

Se qualcuno la pensa diversamente da me in generale penso che abbia torto

Se qualcuno ha idee diverse dalle mie su questioni importanti, penso che è un cretino

Quando litigo, è per farti capire che ho ragione

Concordo con il proverbio “o con me o contro di me”

Non mi piacciono le novità in generale

Le cose che non conosco mi creano ansia e diffidenza

Non mi piacciono le lingue perché non mi va di fare brutte figure nel parlare

Preferisco gli esercizi con una sola risposta giusta a quelli “aperti”

Preferisco le materie dove c’è sempre una risposta chiara alle domande

Non vorrei mai lavorare in gruppo con qualcuno che “mi sta sulle scatole”

1PRENDERE APPUNTI

La prof.ssa De Sapientinis dice:

• Gli appunti sono - un aiuto alla concentrazione: mentre prendi appunti non ti distrai;

- un’importante fase del tuo studio: prendendo appunti stai già studiando.

• Non pensare mai di imparare a memoria: sa-rebbe da….. e perderesti molto tempo inutil-mente!!!

1] Non serve prendere appunti se non si capisce Molto spesso quando siamo di fronte a qualcosa o qualcuno di nuovo non riusciamo subito a capire come il professore o lo scrittore del libro intendono esporre i concetti chiave del ragionamento o della lettura che stiamo facendo. Quindi la cosa fondamentale è quella di cercare di capire il filo del discorso.

2] Se si cerca di prendere appunti senza capire il filo del discorso si perde tempo e si fatica il doppio.

3] Se non abbiamo capito il succo della questione i nostri appunti saranno confusi come le nostre idee quando li abbiamo presi; di conseguenza quando li andremo a rileg-gere continueremo a non capirci nulla

4] Annotare tutto quello che viene detto non ci servirà a nulla: perché non ci consente di seguire il ragionamento e ci farà perdere una buona occasione per partecipare.

5] Senza carta e penna non si fa niente, è come andare a giocare a calcio senza il pallone!!

Resta adesso il problema di scegliere il materiale giusto per ottenere i migliori risultati.

Prima di cominciare procurati:

• Dei fogli formato A4 mobili. Scegli preferibilmente i quadretti grossi, molto più comodi per disegnare schemi e grafici, e scrivi su una sola facciata, sia per e-vitare l’effetto "ricalco", sia per avere la possibilità di ritagliare e incollare pezzi di testo.

• Almeno 2 penne di colore diverso e una matita. Meglio sarebbe avere anche un righello e un evidenziatore.

A questo punto, scrivi l’argomento e la data in alto sul primo foglio; numera poi tutti i fogli che scrivi (a matita se vuoi poter correggere)

A) Dividi la pagina in 2 colonne (2/3 e 1/3 del foglio): nella parte più grande scrivi gli appun-ti; la parte più piccola la utilizzerai in fase di rielaborazione.

B) La colonna più stretta ti serve per evidenziare: riporta un indice degli argomenti principali (titoli), le parole chiave, brevi domande,….

C) Lascia uno spazio a fondo pagina: ti servirà quando rileggerai gli appunti, se devi aggiun-gere qualcosa o se vuoi scrivere un brave riassunto

D) Quando ripasserai, se hai lavorato bene, puoi coprire la colonna di destra e servirti solo di quella di sinistra!

Partiamo dall’attrezzatura..….

...e dall’organizzazione del foglio

2 Ricorda che saper prendere buoni appunti significa es-sere in grado di svolgere più operazioni contempora-neamente: guardare, ascoltare, annotare …. tutto in-sieme.!!!

Quindi capisci subito che non è un’operazione facile e che, se non è ben organizzata, rischia di essere un buco nell’acqua!!

COSA APPUNTARE? 1. le parole chiave 2. i fatti sintetici 3. gli schizzi fatti alla lavagna 4. la progressione numerata delle idee 5. le formule che vengono usate 6. i passaggi logici che vengono sottolineati

COME APPUNTARE? E’ utile imparare ad usare un “codice personale”, essenziale e fatto di segni convenzionali; cioè un tuo….. codice segreto

LA REGOLA DEL 3:

1. Elimina le parole superflue 2. Adotta una tecnica di scrittura 3. Fai uso di abbreviazioni e di segni convenzionali

COME UTILIZZARE GLI APPUNTI? I 6 PASSI

Nella fase dello studio personale, quando sei da solo a casa ad esempio, gli appunti vanno rielaborati:

1. Completa: sviluppa le abbreviazioni e i simboli 2. Evidenzia: la parte centrale dell’argomento e le sue fasi di sviluppo (numerando i vari

passaggi) compila la colonna di sinistra 3. Rielabora: gli appunti vanno rielaborati. Possono essere rivisti, arricchiti, integrati con

altre informazioni (per esempio, le notizie dal libro di testo, dal web, dal confronto con gli appunti dei compagni, dalle nuove informazioni rilevate durante le interrogazioni,….)

4. Rifletti: utilizza gli appunti come punto di partenza per le tue riflessioni sull’argomento e sui suoi collegamenti con altri argomenti compila lo spazio a fondo pagina

5. Schematizza: dopo aver rielaborato gli appunti ed aver riflettuto su di essi, sei pronto per riassumere i contenuti e i concetti predisponendo degli schemi, quali: tabelle, dia-grammi di flusso, schemi a blocchi, mappe,… Schematizzare è molto utile per il ripasso e per focalizzare le idee quando vuoi passare ad un altro argomento!

6. Raccogli gli appunti in un quaderno ad anelli: è il modo più pratico per togliere e aggiungere fogli, spostare, metter in ordine, raggruppare per materie o argomenti,… Ovviamente, oltre agli appunti tuoi nel quaderno puoi raccogliere anche altri appunti che trovi interessanti, fotocopie, ritagli di giornale,...

Esercizio 1: scegli una pagina da appuntare, da un libro di testo, e procedi…..

Esercizio 2: concordate un telegiornale (rete, orario) del quale prendere appunti, da confrontare il giorno succes-sivo in classe