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I. INTRODUZIONE L'eroe di questo libro è l'uomo senza legami, e in particolare senza legami fissi quali potevano essere i vincoli di consanguineità 1 . Non avendo legami indissolubili e dati una volta per tutte. Ora nel nostro mondo di individualismo rampante, le relazioni presentano i loro pro e contro. Oggi alcuni sociologi come ci sono Miller e Dollard balzano subito alla conclusione che i loro contemporanei sono tutti alla ricerca di amicizie, legami, aggregazione, comunità. Ivece loro dicono che il principale eroe di questo libro è la relazione umana 2 , mentre gli altri protagonisti sono uomini e donne, nostri contemporanei, disperati perché abbandonati a se stessi, che si sentono degli oggetti a perdere, che anelano la sicurezza dell'aggregazione e una mano su cui poter contare nel momento del bisogno, e quindi ansiosi di instaurare relazioni 3 ma al contempo timorosi di restare impigliati in relazioni stabili, 4 per non dire definitive. Poichè la prima di queste teorie vorrei dire che in realta ci sono le relazioni che sono stabili e instabili le relazioni affatti dal cuore, per sentire ciò che sperano di sentire da chi se ne intende essendo troppo timidi o vergognosi per sostenerlo in prima persona un altra relazione è una relazione tascabile che si può tirar fuori all'occorrenza e quindi rificcare in tasca quando non serve più. 1 ZYGMUNT BAUMAN "Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi", Ed. Laterza Roma 2006, V 2 ibidem. VII 3 ibidem. IX 4 ibidem. VI 2

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I. INTRODUZIONE L'eroe di questo libro l'uomo senza legami, e in particolare senza legami fissi quali potevano essere i vincoli di consanguineit[footnoteRef:2]. Non avendo legami indissolubili e dati una volta per tutte. Ora nel nostro mondo di individualismo rampante, le relazioni presentano i loro pro e contro. Oggi alcuni sociologi come ci sono Miller e Dollard balzano subito alla conclusione che i loro contemporanei sono tutti alla ricerca di amicizie, legami, aggregazione, comunit. Ivece loro dicono che il principale eroe di questo libro la relazione umana[footnoteRef:3], mentre gli altri protagonisti sono uomini e donne, nostri contemporanei, disperati perch abbandonati a se stessi, che si sentono degli oggetti a perdere, che anelano la sicurezza dell'aggregazione e una mano su cui poter contare nel momento del bisogno, e quindi ansiosi di instaurare relazioni[footnoteRef:4] ma al contempo timorosi di restare impigliati in relazioni stabili,[footnoteRef:5] per non dire definitive. Poich la prima di queste teorie vorrei dire che in realta ci sono le relazioni che sono stabili e instabili le relazioni affatti dal cuore, per sentire ci che sperano di sentire da chi se ne intende essendo troppo timidi o vergognosi per sostenerlo in prima persona un altra relazione una relazione tascabile che si pu tirar fuori all'occorrenza e quindi rificcare in tasca quando non serve pi. [2: ZYGMUNT BAUMAN "Amore liquido. Sulla fragilit dei legami affettivi", Ed. Laterza Roma 2006, V] [3: ibidem. VII] [4: ibidem. IX] [5: ibidem. VI]

Nell mondo di oggi tutte le relazioni sono come i succhi Ribena: troppo concentrati, nauseanti e forse dannosi per la salute, e che quindi come questi vanno diluite prima di essere consumate. O che le coppie semi-libere[footnoteRef:6] vanno elogiate come dei rivoluzionari che hanno fatto scoppiare la soffocante bolla della coppia. Forse l'idea stessa di relazione accresce la confusione. Forse questo il motivo per cui, anzich riferire la propria esperienza e le proprie prospettive in termini di rapporti e relazioni[footnoteRef:7]. Nella visone della differenza di relazioni, parentele, partnership[footnoteRef:8] e di nozioni simili che puntano l'accento sul reciproco impegno ed escludono o passano sotto silenzio il loro opposto, il disimpegno e il distacco, uomini e donne parlano sempre pi spesso di connessioni, di connettersi o di essere connessi. Anzich parlare di partner, preferiscono parlare di reti-networks. Il termine rete indica un contesto in cui possibile con pari facilit entrare e uscire; impossibile immaginare una rete che non consenta entrambe le attivit. In una rete, connettersi e sconnettersi sono entrambe scelte legittime, godono del medesimo status e hanno pari rilevanza, ma on ha senso chiedersi quale di queste due attivit complementari costituisca l'essenza della rete. In altre parole le rete suggerisce momenti in cui le connessioni sono relazioni virtual. Nella visione della differenza delle relazioni vere, le relazioni virtuali sono facili da instaurare e altrettanto facili da troncare. [6: ibidem. IX] [7: ibidem. XI] [8: ibidem. XI]

II. INNAMORARSI E DISAMORARSI

Sostiene Ivan Klima: "Poche cose si avvicinano alla morte quanto l'amore corrisposto. Nessuno pu sperimentare due volte lo stesso amore o la stessa morte - cos come, ci diceva Eraclito, nessuno pu bagnarsi due volte nello stesso fiume"[footnoteRef:9]. Entrambi sono eventi definitivi, irriguardosi e indifferenti a tutto il resto. Dal canto suo, e tanto meno trattenere, la munifica prodigalit dell'esperienza umana. [9: ibidem. 5]

L'amore e il morte non hanno una storia propria: sono eventi che accadono nella storia dell'uomo ciascuno di essi autonomo, non connesso e tanto meno in modo causale ad altri eventi simili. Dunque, nel primo caso di amare[footnoteRef:10] non si pu imparare ad amare; cos come non si pu imparare a morire. In questa prospettiva tutti noi siamo naturalmente inclini a guardarci indietro per acquisire saggezza dalle esperienze passate; tenteremo di scovare gli antecedenti, di tracciare una genesi significativa dell'evento, e il pi delle volte ci riusciremo. Produce anche un'illusione di saggezza acquisita, di apprendimento, e soprattutto di una saggezza che possibile imparare, cos come si impara a guidare l'auto, a mangiare con i bastoncini cinesi o a fare una buona impressione in un colloquio di lavoro. [10: ibidem. 6]

Nel secondo caso della morte[footnoteRef:11] l'apprendimento ovviamente confinato all'esperienza altrui e dunque si tratta di un'illusione in extremis. L'esperienza altrui non pu essere realmente appresa come esperienza e pu essere appresa solo nella veste di una storia elaborata, interpretata, di quanto stato vissuto da altri. Ma resta il fatto che la morte, come la nascita, avviene una sola volta; non c' modo di imparare a fare meglio la prossima volta da un evento che non sar mai pi rivissuto. [11: ibidem. 7]

Certo, possibile innamorarsi pi di una volta, e c' chi si vanta o si lamenta di innamorarsi e disamorarsi fin troppo spesso. Ciascuno di noi avr certamente conosciuto o sentito parlare di tali persone: "particolarmente facili a innamorarsi o vulnerabili all'amore"[footnoteRef:12]. Esistono fondati motivi per considerare l'amore, e in particolare lo stato di innamoramento, come una condizione quasi per sua natura ricorrente, soggetta a ripetersi o che addirittura solleciti ripetuti tentativi. [12: ibidem. 7]

Quasi tutti noi potremmo citare un certo numero di volte in cui abbiamo pensato di esserci innamorati e di amare qualcuno. Dopo tutto, la definizione romantica dell'amore come vincolo che dura finch morte non ci separi decisamente fuori moda resa obsoleta dal radicale sconvolgimento delle strutture di parentela su cui fondava e dalle quali traeva vigore e rilevanza. Le avventure di una notte vengono classificate col nome in codice fare l'amore[footnoteRef:13]. Questa improvvisa abbondanza e palese disponibilit di esperienze amorose potrebbe alimentare e di fatto alimenta la convinzione che l'amore l'innamorarsi, il chiedere amore sia un'arte che si pu imparare e la cui padronanza aumenti in base al numero di esperimenti e all'assiduit di esercizio. [13: ibidem. 8]

Sostiene Sren Kierkegaard, il Don Giovanni di Mozart era il massimo archetipo: "Don Giovanni fu anche un archetipo di uomo incapace di amare"[footnoteRef:14]. Se il fine dell' infaticabile ricerca e sperimentazione di Don Giovanni fosse stato l'amore, la compulsione a sperimentare avrebbe sconfitto tale fine; e come nel caso di Don Giovanni, il dis-imparare ad amare che era una addestrata incapacit di amare. Si pu imparare a svolgere un'attivit laddove esista una serie di regole fisse riferite a uno scenario stabile, monotonamente ripetitivo, che ne favorisce l'apprendimento, la memorizzazione e il successivo espletamento. In altre parole, si vede oggi che la tentazione di innamorarsi grande e travolgente, ma altrettanto lo l'attrattiva della fuga, invence la seduzione di cercare una rosa senza spine costantemente in agguato, e resistervi impresa sempre ardua. [14: Ibidem. 9]

In particolare l'amare significa desiderare di generare e procreare[footnoteRef:15], e dunque chi ama quando si avvicina al bello diviene ilare, e nella sua letizia si effonde e procrea e genera Simposio di Platone. Se la radice di tutte le virt sta l'amore simile alla trascendenza. In questa frase si palesa una delle questioni principali legate al concetto di amare che significa offrirsi a quel destino, alla pi sublime di tutte le condizioni umane, una condizione in cui paura e gioia si fondono in una miscela che non permette pi ai suoi ingredienti di scindersi. Nel secondo caso l'accettazione della libert nell'essere quella libert che incarnata nell'altro, il compagno in amore. Detto questo l'amore un mutuo ipotecario[footnoteRef:16] su un futuro incerto e imperscrutabile finch, l'eros come afferma Lvinas e "diverso dal possesso e dal potere non n battaglia n una fusione e non neanche conoscenza"[footnoteRef:17], un relazione con l'alterit, con il mistero, con il futuro, con ci che assente dal mondo che contiene ogni cosa che c'. Invence il pathos dell' amore consiste nell'insormontabile dualit degli esseri. Invence, la sfida, l'attrazione, la seduzione dell' altro rende ogni distanza, per quanto piccola o minuscola, insopportabilmente grande. L' eros non pu essere fedele a se stesso senza dispensare l'una, ma non pu farlo senza rischiare di infliggere l'altra. In tutto questo processo l'eros tende una mano verso l'altro, ma la stessa mano che accarezza pu anche stringere e stritolare. [15: ibidem. 10] [16: ibidem. 11] [17: ibidem. 12]

III. DESIDERIO E AMORE

Il desiderio la brama di consumare. Di assorbire, divorare, ingerire e digerire, di annichilire. Il desiderio non necessita di altro stimolo che la presenza dell'alterit. E' una compulsione a colmare il divario con l'alterit. Il desiderio un impulso a spogliare l'alterit della sua diversit e, cos facendo, a delegittimarla. Per contro, l'amore il desiderio di prendersi cura e di preservare l'oggetto della propria cura. Un impulso centrifugo, a differenza del desiderio, che centripeto. L'amore consiste nell'aggiungere qualcosa al mondo, e ciascuna aggiunta la traccia vivente dell'io amante; nell'amore, il proprio io viene a poco a poco trapiantato nel mondo: "L'io amante si espande attraverso il proprio donarsi all'oggetto amato"[footnoteRef:18]. L'amore consiste nella sopravvivenza dell'io attraverso l'alterit dell'io. E dunque amore significa prepotente desiderio di proteggere, nutrire, riparare; e anche di accarezzare, coccolare e accudire, oppure di difendere gelosamente, isolare, imprigionare. Amore significa essere al servizio, stare a disposizione, attendere ordini. Desiderio e amore agiscono con finalit contrapposte. L'amore una rete gettata sull'eternit, il desiderio uno stratagemma per risparmiarsi l'onere di tessere la rete. Fedele alla propria natura, l'amore si sforza di perpetuare il desiderio. Il desiderio, per contro, sfugge alle manette dell'amore. [18: ibidem. 15]

Sostiene Catherine Jarvie[footnoteRef:19] sul Guardian Weekend, che "locanda emotiva a met strada tra la libert del frequentarsi e l'impegno di una relazione seria allorch uno dei due partner resta coinvolto e vorrebbe continuare la relazione mentre l'altro ha voglia di rimettersi a caccia". Nella sua interpretazione ortodossa, il desiderio va curato e coltivato, implica una cura prolungata, un difficile negoziato senza soluzioni scontate, qualche scelta difficile e alcuni compromessi dolorosi, ma soprattutto e cosa peggiore di tutte comporta procrastinare il suo soddisfacimento, il sacrificio senza dubbio pi aborrito nel nostro mondo fatto di velocit e accelerazione. Nella sua radicalizzata, il desiderio ha perso gran parte di tali fastidiosi attributi e si concentrato maggiormente sul proprio obiettivo. Come recitava il messaggio pubblicitario di una famosa carta di credito, oggi possibile eliminare l'attesa dal desiderio. Quando pilotata dalla voglia, la relazione tra due persone segue il modello dello shopping, e non chiede altro che le capacit di un consumatore medio, moderatamente esperto. Se ritenute scadenti o non di piena soddisfazione. Ma anche se mantengono le promesse, nessuno si aspetta da esse che durino a lungo. [19: ibidem. 16]

Sostiene Adrienne Burgess che "le promesse di impegno sono insignificanti nel lungo termine"[footnoteRef:20]. Ad esempio una relazione, ti dir l'esperto, un investimento come tutti gli altri ci metti tempo, denaro, fatica che avresti potuto riservare ad altri scopi, cosa che per non hai fatto, nella speranza di compiere la scelta giusta e che tutto ci che hai perduto o che non hai guadagnato sarebbe stato recuperato con gli interessi nel corso del tempo. E come potrebbe essere altrimenti le relazioni sono investimenti come tutti gli altri, ma ti verrebbe mai in mente di pronunciare un giuramento di fedelt alle azioni . La medesima cosa accade con l'altro tipo di azione: le relazioni sentimentali. Solo che in questo caso non c' nessuna borsa valori e nessuno che si sobbarca per te l'onere di calcolare le probabilit e valutare le possibilit a meno che non paghi un consulente, cos come paghi un promotore finanziario o un commercialista, sebbene nel caso delle relazioni sentimentali una pletora di talk show e programmi-verit cerchino in tutti i modi di sostituirsi agli esperti. E quindi ci avere una relazione significa un mucchio di grattacapi, ma soprattutto vivere nella perpetua incertezza. Non potrai mai essere realmente, pienamente sicuro di cosa fare, n certo di aver fatto la cosa giusta o di averla fatta al momento giusto. la relazione non solo non soddisfa il bisogno che doveva si sperava dovesse placare, ma lo rende ancor pi intenso e bruciante. [20: ibidem. 20]

Si vede pi difficile da accettare diversamente dal caso in cui sei tu a decidere se prendere o lasciare, non in tuo potere impedire al tuo partner di decidere di mettere fine alla relazione. Puoi fare ben poco per sovvertire la sua decisione. Ai suoi occhi, tu sei l'azione da vendere o la perdita da tagliare, e nessuno si consulta con le proprie azioni prima di venderle, o con le perdite prima di tagliarle. A quanto pare, la relazione sentimentale vista come una transazione d'affari non certo una cura per l'insonnia. L'investimento rischioso e destinato a restare tale anche contro i tuoi desideri fa venire il mal di testa, invece di farlo passare. Fino a quando le relazioni sono viste come investimenti redditizi, come garanzie di sicurezza e soluzioni ai tuoi problemi, non c' via di scampo: testa perdi, croce vince l'altro. La solitudine genera insicurezza, ma altrettanto sembra fare la relazione sentimentale. In una relazione, puoi sentirti altrettanto insicuro di quanto saresti senza di essa, o anche peggio. Cambiano solo i nomi che dai alla tua ansia. Sostiene Christopher Clulow del Tavistock[footnoteRef:21] nel suo lavoro The Marital Studies Institute dice che chi ama si sente insicuro, tende a comportarsi in modo non costruttivo, tentando o di compiacere o di controllare, o forse addirittura venendo alle mani tutti sistemi che probabilmente non fanno altro che allontanare la persona amata. Una volta insinuato il tarlo dell'insicurezza, la navigazione non mai sicura, agionata e tranquilla. Senza timone, la fragile zattera della relazione ondeggia tra due nefasti scogli su cui tanti rapporti si infrangono: sottomissione totale e potere totale, accettazione supina e prevaricazione arrogante, rinuncia alla propria autonomia e distruzione dell'autonomia del partner. [21: ibidem. 23-24]

Sostiene Catherine Jarvie,[footnoteRef:22] nel commentare le opinioni di Gillian Walton del London The Marriage Guidance che le relazioni tascabile vengono cos chiamate perch la tieni in tasca di modo che puoi tirarla fuori quando serve Una relazione tascabile di successo dolce e di breve durata, afferma la Jarvie. Possiamo presumere che sia dolce "perch" di breve durata, e che la sua dolcezza risieda precisamente nella piacevole consapevolezza del fatto che non occorre farsi in quattro per prolungarne la dolcezza; in pratica, non devi fare assolutamente nulla per goderne. La relazione tascabile l'incarnazione dell'istantaneit e della smaltibilit. Per poter acquisire tali meravigliose doti, tuttavia, la tua relazione deve prima soddisfare certe condizioni: Prima condizione: la relazione dev'essere intrapresa in piena coscienza e con giudizio. Niente "amore a prima vista", ricordatelo bene. Niente innamoramento; niente ridda di emozioni che ti tolgono il respiro: "n le emozioni che chiamiamo amore", n quelle che descriviamo giudiziosamente come desiderio. [22: ibidem. 30-31]

IV. LA CONVIVENZA

In riferimento al capitolo quarto, l'affinit : "consanguineit con riserva , consanguineit ma erroneamente e ingannevolmente tradotto con affinit elettiva un palese pleonasma quale trasforma la consanguineit in affinit ma l'elemento qualificante la scelta"[footnoteRef:23]. A meno che la scelta non venga reiterata quotidianamente e non si compiano sempre nuove azioni per confermarla, l'affinit avvizzir fino a svanire. L'intento di mantenere l'affinit viva e vegeta presagisce una lotta quotidiana e promette una costante vigilanza. Per noi, abitanti del mondo liquido-moderno che aborre tutto ci che solido e durevole, che non si presta all'uso istantaneo, e che non concede tregua allo sforzo, una simile prospettiva potrebbe rivelarsi inaccettabile. Mentre la convivenza acquisisce l'attrattiva che manca ai legami di affinit. I suoi intenti sono modesti, non si fanno giuramenti e le dichiarazioni, semmai pronunciate, non sono mai solenni; non si stringono pastoie e non si legano mani. Quasi sempre, non ci sono testimoni n alti plenipotenziari a consacrare l'unione. La convivenza a causa di, non alfine di. Tutte le opzioni restano aperte, non si consente ad azioni passate di ridurle. [23: ibidem. 40-41]

I ponti non servono a niente se non coprono l'intera distanza che separa le due sponde opposte ma nella convivenza l'altra sponda avvolta da una nebbia perenne. La sponda opposta c' davvero, o non altro che una fata morgana, un'illusione creata dalla nebbia[footnoteRef:24]. Convivere pu significare condividere la barca, il desco e le cuccette. Pu significare navigare insieme e condividere le gioie e le fatiche del viaggio. Ecco l'affinit un ponte che porta al paradiso sicuro della consanguineit. A mio parere, la convivenza non n un ponte di questo tipo n un'opera di costruzione di un ponte. Invece, l'aggregazione della convivenza e l'aggregazione del sangue sono due universi distinti con un diverso spazio-tempo, ciascuno dotato di proprie logiche e leggi. In questo nessun passaggio dall'uno all'altro contemplato, sebbene si possa casualmente sbatterci contro o rimbalzarci sopra. [24: ibidem. 43]

V. COPPIE SEMILIBERE

La sezione "Modi di vita di OM" [footnoteRef:25] del 16 giugno 2002 dedicata alle coppie semi-libere, questi rivoluzionari delle relazioni che hanno fatto esplodere la soffocante bolla della coppia e vivono il rapporto a modo loro. La loro relazione part-time. Entrambi aborrono l'idea di mettere su casa insieme e formare una famiglia, preferendo tenersi ciascuno il proprio appartamento, conto in banca e cerchia di amici, e condividere tempo e spazio solo ed esclusivamente quando ne hanno voglia. D'altro canto, al pari del lavoro vecchio stile che oggigiorno si frantumato in una serie di occupazioni flessibili, impieghi saltuari o progetti a breve termine, e cos come la consuetudine vecchio stile di comprare o prendere in affitto una propriet tende oggigiorno a essere sostituita con le multipropriet e le vacanze a pacchetto il matrimonio vecchio stile finch morte non ci separi, gi emarginato dalla coabitazione temporanea del tipo vediamo se funziona, sostituito da un modello flessibile, part-time di stare insieme. Infine, il matrimonio, potremmo dire, l'accettazione della consequenzialit che gli incontri casuali si rifiutano di accettare quanto meno una dichiarazione di intenti ad accettarla per la durata del vincolo coniugale. [25: ibidem. 50-51]

VI. SULLA DIFFICOLT' AD AMARE IL PROSSIMO.

L'invito ad amare il prossimo tuo come te stesso, dice Freud uno dei principi di fondo della vita civile[footnoteRef:26]. E' anche quello maggiormente contrario al genere di ragione che la civilt promuove: la ragione dell'egoismo, e quella della ricerca della felicit. In realt, basta chiedersi Perch mai dovremmo far ci? Che vantaggio ce ne pu derivare? Per percepire l'assurdit della richiesta di amare il proprio prossimo qualsiasi prossimo, per il solo fatto che il mio prossimo. Se amo qualcuno, perch in qualche modo se l' meritato. Ama il prossimo tuo come te stesso accettare tale ordine un grande atto di fede; un atto decisivo, in virt del quale un essere umano infrange e fuoriesce dal guscio degli impulsi, degli stimoli e delle inclinazioni naturali e si trasforma nell'essere innaturale che l'uomo, a differenza delle bestie e degli angeli, come sostenuto da Aristotele. [26: ibidem. 107-108]

L'accettazione del precetto di amare il proprio prossimo "l'atto di nascita dell'umanit"[footnoteRef:27]. Amare il prossimo segna anche il fatidico passaggio dall'istinto di sopravvivenza alla moralit. L'amore di s una questione di sopravvivenza, e la sopravvivenza non necessita di comandamenti, dal momento che le altre creature viventi non umane ne fanno benissimo a meno. Senza questa estensione trascendenza dell'amore di s, il prolungamento della vita fisica, corporea, non ancora, di per s, una sopravvivenza umana; non il genere di sopravvivenza che contraddistingue gli uomini dalle bestie. [27: ibidem. 108-109]

Amore di s: cosa significa? Cos' che amo in me stesso. Cos' che amo quando amo me stesso. Noi esseri umani condividiamo l'istinto di sopravvivenza con i nostri cugini stretti, meno stretti e distanti gli animali; ma quando si tratta di amore di s, le nostre strade si dividono e restiamo soli. E' vero che l'amore di s ci induce ad aggrapparci alla vita[footnoteRef:28], a tentare in tutti i modi di restare vivi, nel bene e nel male. Ci che amiamo nel nostro amore di s un proprio io degno di essere amato. Ci che amiamo lo stato, o la speranza, di essere amati. Di essere oggetti degni di essere amati, di essere riconosciuti come tali, e di ricevere adeguata prova di tale riconoscimento. Amare il nostro prossimo come amiamo noi stessi significherebbe dunque "rispettare la reciproca unicit [28: ibidem. 110-111]

VII. LA RELAZIONE PURA

L'odierna relazione pura, cos come ce la descrive Giddens, non , "com'era invece un tempo il matrimonio, una 'condizione naturale la cui durabilit pu essere data per scontata a meno di circostanze estreme"[footnoteRef:29]. Una delle caratteristiche della relazione pura che pu essere troncata, pi o meno a proprio piacimento e in qualsiasi momento, da ciascuno dei due partner. Perch una relazione abbia una chance di durare, necessario l'impegno; ma chiunque si impegni senza riserve rischia di soffrire molto in futuro qualora la relazione dovesse dissolversi. [29: ibidem. 124-125]

Oggigiorno tra i giovani di lingua inglese, quando si vuole esprimere apprezzamento per qualcosa si dice che cool, letteralmente fresco. Si tratta di un termine appropriato; qualunque altra caratteristica le azioni e interazioni umane possano avere, non si deve mai permettere che si riscaldino e soprattutto che si mantengano calde; sono ok fino a quando restano cool, ed essere cool significa essere ok[footnoteRef:30]. Se sai che il tuo partner pu decidere di lasciarti in qualunque momento, con o senza il tuo consenso non appena scopre che hai esaurito le tue risorse quale fonte del suo godimento, offri poche promesse di nuove gioie, o semplicemente perch l'erba del vicino sempre pi verde, investire i propri sentimenti nella relazione sempre un passo avventato. Investire sentimenti profondi nel rapporto e fare un giuramento di fedelt significa correre un rischio enorme: ti rende dipendente dal tuo partner. [30: ibidem. 125]

E tanto per versare sale sulla ferita la tua dipendenza per via della purezza della tua relazione potrebbe non essere e non deve essere necessariamente ricambiata[footnoteRef:31]. E quindi tu sei legato, ma il tuo partner libero di andare, e nessun tipo di legame capace di mantenere te al tuo posto sufficiente a garantire che l'altro non se ne vada. Rapporti elastici e facilmente revocabili hanno sostituito il modello di unione personale finch morte non ci separi. La fragilit, cagionevolezza e vulnerabilit delle unioni tra persone non sono tuttavia gli unici tratti dell'odierno scenario di vita che minano la credibilit delle affermazioni di Lgstrup. Se non ci si prepara alla possibilit di fare le scelte sbagliate, diventa impossibile perseverare nella ricerca della scelta giusta. Lungi dall'essere una grande minaccia alla moralit, l'incertezza l'humus naturale della persona morale e l'unico terreno dal quale la moralit pu germogliare e fiorire[footnoteRef:32]. Il punto , tuttavia, che errori e scelte corrette nascono dalla medesima condizione cos come avviene per il vile impulso a rintanarsi nel rifugio premurosamente offerto dal comando autorevole e l'audacia di assumersi la responsabilit. [31: ibidem. 126] [32: ibidem. 130]

VIII. CONCLUSIONE

Vorrei concludere il mio lavoro con il argomento di Claude Lvis Strauss. In altri termini, come tutti noi sappiamo l'incontro dei sessi il terreno su cui natura e cultura vennero a contatto per la prima volta allo stesso mondo esso il punto di partenenza l'origine di ogni forma di cultura[footnoteRef:33]. Il sesso fu il primo ingrediente della constituzione naturale dell' homo sapiens su cui furono scolpite distinczioni artificiali convenzionali arbitrarie prodotti di base di ogni cultura e sopratutto il primo atto di cultur la proibizione dell' incesto la divisione delle femmine in categorie idonee e no alla coabitazione sessuale. [33: ibidem. 53.]

Oggi nell'era della globalizzazione e la causa politica del' umanit comune affrontano i passi pi decisivi che abbiamo mai dovuto compiere nel corso della loro lunga storia. Ma la perdurante imposibilit di controllare la rete gi oggi globale di reciproca dipendenza e reciproca vulnerabilit assicurata quasi certamente nun aumenta la realizzazione di tale unit. Di fatto, oggi si pu immaginare un mondo pi adatto per il viaggio verso la kantiana unit universale del genere umano che non il mondo in cui ci tocca oggi vivere alla fine dell'era teritorio nazione e stato. Come tutti noi sappiamo , i recinti hanno due latti e servono a dividere lo spazio altrimenti uniforme in un dentro per chi sta da ul lato e fuori per chi sta dal lato opposto io pensso che cossi funcziona anche le relazioni.

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