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PAGINA 15 Una copia 1,50 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO Numero 11 - Anno 28º Domenica 24 marzo 2013 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI A 14 Luigi Lamma mmetto che quando Papa Francesco ha staccato lo sguardo dal testo scritto e, guardando diritto alla pla- tea di giornalisti, di teleca- mere e di macchine foto- grafiche che aveva di fronte, ha pronunciato con rara ef- ficacia comunicativa quelle nove parole “Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri”, mi ha preso un momento di commozione. Poco prima aveva spiega- to la scelta del nome Fran- cesco con un’altra sintesi programmatica: povertà, pace e custodia del creato. Davanti e dietro di me, titolati giornalisti di radio, tv e carta stampata, vaticanisti di lungo corso, non tacevano i loro com- menti stupiti ed entusiasti- ci, quasi increduli per tale dirompente forza delle pa- role utilizzate dal Papa. Mai mi pare di aver visto mi- gliaia di operatori della co- municazione, giunti da ogni parte del mondo, così cat- turati e incuriositi dalla fi- gura di un Papa, disposti anche ad una lunga attesa prima di ac- cedere alla Sala Nervi. Ha già fatto breccia nel cuore della gente con la sua semplicità e i suoi propositi. Il riferimento al Santo di Assisi ha come orizzonte la povertà, la pace e la custodia del creato. La gioia del vescovo Francesco Cavina: “parlerà la lingua di Dio e degli uomini” per rivelare al mondo Gesù Cristo Ora in cammino con Papa Francesco L’emozione del primo incontro Cambio di prospettiva Parrocchia di Quartirolo • sdoganamenti import export • specialisti nelle formalità doganali e di trasporto con i paesi dell’Est • magazzino doganale proprio di temporanea custodia di merci estere • trasporti e spedizioni internazionali • linea direttissima plurisettimanale Bulgaria-Italia-Bulgaria Consulente Commercio estero • Diritto Doganale Comunitario Import Export • Iva Comunitaria e Nazionale • Accise • Centro Elaborazione dati Intrastat • Contenzioso doganale Docenze • Formazione Aziendale in materia Doganale • www.samasped.com - [email protected] Carpi (Mo), via dei Trasporti, 2/a - tel. 059 657.001 · fax 059 657.044 www.cadmestieri.com - [email protected] dott. Franco Mestieri Risolvere i vostri problemi quotidiani è il nostro lavoro Area Nord Alla ricerca di antidoti Continua a mietere vittime l’occupazione PAGINA 7 Convegni Una vita a colori Giovani di Confindustria riaccendono le imprese Speciale alle pagine 11-14 Speciale alle pagine 11-14 Pag. 17 Pag. 17

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI · ancora parlava, un gallo cantò. [61]Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva

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Page 1: SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI · ancora parlava, un gallo cantò. [61]Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva

PAGINA15

Una copia 1,50Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO

Numero 11 - Anno 28ºDomenica 24 marzo 2013

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI

A

14

Luigi Lamma

mmetto che quandoPapa Francesco hastaccato lo sguardodal testo scritto e,

guardando diritto alla pla-tea di giornalisti, di teleca-mere e di macchine foto-grafiche che aveva di fronte,ha pronunciato con rara ef-ficacia comunicativa quellenove parole “Come vorreiuna Chiesa povera e per ipoveri”, mi ha preso unmomento di commozione.Poco prima aveva spiega-to la scelta del nome Fran-cesco con un’altra sintesiprogrammatica: povertà,pace e custodia del creato.Davanti e dietro di me,titolati giornalisti di radio,tv e carta stampata,vaticanisti di lungo corso,non tacevano i loro com-menti stupiti ed entusiasti-ci, quasi increduli per taledirompente forza delle pa-role utilizzate dal Papa. Maimi pare di aver visto mi-gliaia di operatori della co-municazione, giunti da ogniparte del mondo, così cat-turati e incuriositi dalla fi-gura di un Papa, dispostianche ad una lungaattesa prima di ac-cedere alla SalaNervi.

Ha già fatto breccia nel cuore della gentecon la sua semplicità e i suoi propositi.Il riferimento al Santo di Assisi ha come orizzontela povertà, la pace e la custodia del creato.La gioia del vescovo Francesco Cavina:“parlerà la lingua di Dio e degli uomini”per rivelare al mondo Gesù Cristo

Ora in camminocon Papa Francesco

L’emozionedel primo incontro

Cambio diprospettiva

Parrocchiadi Quartirolo

• sdoganamenti import export• specialisti nelle formalità doganali e di trasporto con i paesi dell’Est• magazzino doganale proprio di temporanea custodia di merci estere• trasporti e spedizioni internazionali• linea direttissima plurisettimanale Bulgaria-Italia-Bulgaria

Consulente Commercio estero •Diritto Doganale Comunitario Import Export •

Iva Comunitaria e Nazionale • Accise •Centro Elaborazione dati Intrastat •

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dott. Franco Mestieri

Risolvere i vostri problemi quotidiani è il nostro lavoro

Area Nord

Alla ricercadi antidotiContinuaa mieterevittimel’occupazione

PAGINA7

Convegni

Una vitaa coloriGiovani diConfindustriariaccendonole imprese

Speciale alle pagine 11-14Speciale alle pagine 11-14

Pag. 17Pag. 17

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2 24 marzo '13

D

Domenica delle Palmee della Passione del Signore

Dio mio, Dio mio,perché mi hai abbandonato?Domenica 24 marzoLetture: Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Lc 22,14-23.56Anno C – II Sett. Salterio

Dal Vangelo secondo Luca (22,54-62)

opo [54] averlo preso, condussero via (Gesù) e lofecero entrare nella casa del sommo sacerdote.Pietro lo seguiva da lontano. [55]Siccome avevano

acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano sedutiattorno, anche Pietro si sedette in mezzo aloro. [56]Vedutolo seduto presso la fiamma, una servafissandolo disse: “Anche questi era con lui”. [57]Ma eglinegò dicendo: “Donna, non lo conosco!”. [58]Poco dopoun altro lo vide e disse: “Anche tu sei di loro!”. MaPietro rispose: “No, non lo sono!”. [59]Passata circaun’ora, un altro insisteva: “In verità, anche questo eracon lui; è anche lui un Galileo”. [60]Ma Pietro disse: “Ouomo, non so quello che dici”. E in quell’istante, mentreancora parlava, un gallo cantò. [61]Allora il Signore,voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle paroleche il Signore gli aveva detto: “Prima che il gallo canti,oggi mi rinnegherai tre volte”. [62]E, uscito, pianseamaramente.

Vita della Chiesa

lo sguardo del discepolo.Quando si sente guardato,Pietro ritorna in sé, si accorgedi ciò che è successo e “pian-ge amaramente”.Si tratta di un piccolo capola-voro, che mostra dov’è l’ani-mo di Gesù mentre è sottoprocesso. Egli è impegnatocon le “smagliature” dei suoidiscepoli che lo abbandona-no e lo rinnegano.Questo testo testimonia ulte-riormente quanto Gesù siacapace di porre il centro al difuori di sé. Anche nel mo-mento della prova più duranon distoglie lo sguardo daisuoi discepoli, continua a pren-dersene cura, perché la sua

Qui, a causa del suo dialetto,viene riconosciuto per tre voltecome discepolo di Gesù; matutte le volte Pietro replica dinon conoscerlo neanche. Allaterza persona che lo accusa diessere un Galileo, si ha lareplica di Pietro (v. 50). Ne-gli altri sinottici si legge che,sentito il gallo cantare, Pietrocorre fuori dal cortile a pian-gere. In Luca si trova un trat-to peculiare (vv. 60-62); se-condo Luca, il gallo canta perGesù, non per Pietro. Gesùsotto processo, sentendo ilcanto del gallo, apprende chePietro lo ha già rinnegato trevolte e, mentre è prigionieroe percosso, si volta a cercare

priorità è che non si allonta-nino da suo Padre, che non siperdano.Gesù vive l’angoscia e la pa-ura - non è una recita quelloche gli sta accadendo, la sof-ferenza è vera, la paura è vera,la tentazione anche - ma, inparticolare nel racconto delGetsemani, nella preghiera alPadre, arriva ad accogliere ead accettare la volontà delPadre.Come ci comportiamo noiquando veniamo sottoposti alleprove della vita, e quando lanostra fedeltà al Signore ealle persone viene messa allaprova? Siamo capaci didecentrarci, di porre il centro

fuori da noi? A chi ci affi-diamo, chi invochiamo, dachi ci lasciamo sostenere neimomenti della prova?

Oratio“Quando ero giovane noncapivo perché Gesù, nono-stante il rinnegamento diPietro, lo volle capo, suosuccessore, primo papa. Oranon mi stupisco più e com-prendo sempre meglio cheavere fondato la Chiesa sul-la tomba di un traditore, diun uomo che si spaventa perle chiacchiere di una serva,era un avvertimento conti-nuo per mantenere ognunodi noi nella umiltà e nellacoscienza della propria fra-gilità. No, non vado fuori diquesta Chiesa fondata su unapietra così debole, perchéne fonderei un’altra su unapietra ancora più debole chesono io”. (Carlo Carretto)

ActioPietro, avendo sperimenta-to tutta la sua fragilità, pau-ra, debolezza, si vede per-donato dallo sguardo di Gesù.Ed entra, quindi, nel dise-gno misterioso di Dio, che èdi perdonare, di salvare, diriconciliare, di riabilitare queipeccatori fragili, timorosi,paurosi (che siamo noi), in-cominciando da Pietro e che,ancora oggi, è il compitodella Chiesa.

A cura del SettoreApostolato Biblico

Gerrit van Honthorst, Il rinnegamento di Pietro (1622-24), Minneapolis

buito (di far parte del gruppodi quelli che erano con Gesùe di essere Galileo); fino alcanto del gallo. Quest’ultimoè come un segno per Gesù –vedi sotto – che il suo disce-polo rischia di perdersi; losguardo del Signore è unosguardo di compassione, lapreghiera di Gesù ha avutol’efficacia di preservare Pie-tro nel momento in cui veni-va vagliato.

MeditatioQuando Gesù è condotto, dinotte, nella casa del sommosacerdote - gesto assolutamen-te illegale: non si può portareun prigioniero in una casaprivata per individuare primacome impostare il successivoprocesso - Pietro lo segue,entrando nel cortile della casa.

LectioNel suo racconto della Pas-sione, Luca descrive la se-guente sequenza: arresto,rinnegamento, scherni e pro-cesso mattutino. In questapericope, l’evangelista fa ri-saltare, prima l’abbandonodi Gesù da parte di Pietro epoi la fedeltà di Gesù allasua vocazione profetica.Quello che Gesù ha predettonei vv. 22,31-34 si avvera inquesta pericope, in cui risal-ta il contrasto tra Gesù che èfedele e Pietro che è infede-le. Luca attenua ilrinnegamento di Pietro, in-fatti, il Pietro lucano non rin-nega Gesù, nega “solo” diconoscerlo. Ai vv. 58-59, Pie-tro viene preso di mira dadue uomini e continua a ne-gare quanto gli viene attri-

Con Notizie per seguire e sostenerela rinascita delle nostre comunità

Con Notizie per vivere insieme l’Anno della FedeCon Notizie per dare voce ai diritti degli ultimi

e all’impegno di tanti per una società giusta e solidaleCon Notizie accompagni la presenza

della Chiesa di Carpi sul territorio e nel mondoNotizie - Settimanale della Diocesi di CarpiORDINARIO EURO 43,00; SOSTENITORE EURO 50,00; BENEMERITO EURO 100,00E’ possibile sottoscrivere l’abbonamento mediante Bollettino postale c/c n. 15517410; BonificoBancario presso UNICREDIT BANCA, agenzia Piazza Martiri, c/c IT 70 C 02008 23307000028474092; presso la Parrocchia; negozio Koinè di Corso Fanti 42

Ultimi numeriper chi non harinnovato

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324 marzo '13

Triduo pasqualeLe celebrazioni presiedute dal Vescovo

Carpi, chiesa della Sagra

Santa Messa in Coena DominiGiovedì Santo 28 marzo, ore 19

Celebrazionedella Passione del Signore

Venerdì Santo 29 marzo, ore 19

Solenne Veglia pasqualeSabato Santo 30 marzo, ore 22

Domenica di PasquaRisurrezione del SignoreSanta Messa episcopale

Domenica 31 marzo, ore 10.45Le celebrazioni del Giovedì, Venerdì e Sabato Santosi aprono ogni mattina alle ore 9 con la preghiera

dell’Ufficio delle Letture e Lodi.

Domenica delle PalmePriorità della fede,primato della caritàCome ogni dono di Dio, fede e carità riconducono all’azio-ne dell’unico e medesimo Spirito Santo (cfr 1 Cor 13),quello Spirito che in noi grida «Abbà! Padre» (Gal 4,6), eche ci fa dire: «Gesù è il Signore!» (1 Cor 12,3) e«Maranatha!» (1 Cor 16,22; Ap 22,20).La fede, dono e risposta, ci fa conoscere la verità di Cristocome Amore incarnato e crocifisso, piena e perfetta ade-sione alla volontà del Padre e infinita misericordia divinaverso il prossimo; la fede radica nel cuore e nella mente laferma convinzione che proprio questo Amore è l’unicarealtà vittoriosa sul male e sulla morte. La fede ci invita aguardare al futuro con la virtù della speranza, nell’attesafiduciosa che la vittoria dell’amore di Cristo giunga allasua pienezza. Da parte sua, la carità ci fa entrare nell’amo-re di Dio manifestato in Cristo, ci fa aderire in modopersonale ed esistenziale al donarsi totale e senza riservedi Gesù al Padre e ai fratelli. Infondendo in noi la carità, loSpirito Santo ci rende partecipi della dedizione propria diGesù: filiale verso Dio e fraterna verso ogni uomo(cfr Rm 5,5).Il rapporto che esiste tra queste due virtù è analogo a quellotra due Sacramenti fondamentali della Chiesa: il Battesi-mo e l’Eucaristia. Il Battesimo (sacramentum fidei) prece-de l’Eucaristia (sacramentum caritatis), ma è orientato adessa, che costituisce la pienezza del cammino cristiano. Inmodo analogo, la fede precede la carità, ma si rivelagenuina solo se è coronata da essa. Tutto parte dall’umileaccoglienza della fede («il sapersi amati da Dio»), ma devegiungere alla verità della carità («il saper amare Dio e ilprossimo»), che rimane per sempre, come compimento ditutte le virtù (cfr 1 Cor 13,13).Carissimi fratelli e sorelle, in questo tempo di Quaresima,in cui ci prepariamo a celebrare l’evento della Croce edella Risurrezione, nel quale l’Amore di Dio ha redento ilmondo e illuminato la storia, auguro a tutti voi di viverequesto tempo prezioso ravvivando la fede in Gesù Cristo,per entrare nel suo stesso circuito di amore verso il Padree verso ogni fratello e sorella che incontriamo nella nostravita. Per questo elevo la mia preghiera a Dio, mentreinvoco su ciascuno e su ogni comunità la Benedizione delSignore!

BenedettoXVI – Dal messaggio per la Quaresima 20136-fine

Via Crucis diocesanaA “Odoardo Focherini, martire della fede in Cristo” èdedicata la Via crucis diocesana che sarà presieduta dalVescovo monsignor Francesco Cavina. Il percorso sidipanerà per le vie del centro storico nei luoghi dellamemoria del Servo di Dio. Partenza alle 21 presso lachiesa di San Francesco d’Assisi, con arrivo alla chiesadella Sagra.

PROCESSIONE DELLE PALME

Carpi, venerdì 22 marzo, ore 21

La parrocchia della Madonna della Neve di Quartiroloospiterà la Liturgia penitenziale diocesana per i giovanie i ragazzi, presieduta dal Vescovo monsignor France-sco Cavina. A seguire la cena insieme e alle 21 nelsalone parrocchiale la Festa spettacolo Palma d’oro2013.

Quartirolo, sabato 23 marzo, ore 19

VIA CRUCIS

GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ

Carpi, domenica 24 marzo, ore 10.20

Presso la chiesa della Sagra partenza della processioneche ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Aseguire sempre presso la Sagra la Santa Messa episcopalepresieduta dal Vescovo monsignor Francesco Cavina.

MESSA CRISMALE

Quartirolo, mercoledì 27 marzo, ore 21

La Santa Messa è presieduta dal Vescovo ed èconcelebrata dai presbiteri della diocesi. Sacerdoti efedeli laici sono invitati ad unirsi nella preghiera e amanifestare l’impegno nella carità verso i più bisogno-si: le comunità parrocchiali consegneranno infatti leofferte raccolte in Quaresima.

“OdoardoFocheriniMartire

della fedein Cristo”

Venerdì 22 marzoore 21 dalla chiesa

di San Francesco Carpi

Via Crucis DiocesanaVenerdì Santo

Collettaper la Terra Santa

La Colletta per la Terra San-ta, conosciuta anche come“Collecta pro Locis Sanctis”,nasce dalla volontà dei papidi mantenere forte il legametra tutti i cristiani del mondoe i Luoghi Santi.La Colletta, che tradizional-mente viene raccolta nellagiornata del Venerdì Santo,è la fonte principale per ilsostentamento della vita chesi svolge intorno ai LuoghiSanti.Le offerte raccolte dalle par-rocchie e dai Vescovi vengo-no trasmesse dai Commissa-ri di Terra Santa alla Custo-dia di Terra Santa e verrannousate per il mantenimento deiLuoghi e per I cristiani diTerra Santa.La Custodia attraverso laColletta può sostenere e por-tare avanti l’importante mis-sione a cui è chiamata: cu-stodire i Luoghi Santi, le pie-tre della Memoria, e sostene-re la presenza Cristiana, lepietre vive di Terra Santa,attraverso tante attività disolidarietà.

Copertina

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4 24 marzo '13

“Vuoi guarire?”. Gesù pone anche a noi la stessa domanda cheha posto al paralitico. Ma voi mi direte da che cosa dobbiamoguarire? Siamo giovani, pieni di forza, di ideali, di creatività,impegnati al servizio degli altri, la vita si apre davanti a noi…Eallora da che cosa dovremmo essere guariti?In effetti c’è una malattia che inquina la nostra vita, che ciconduce su una strada di distruzione, ci allontana da Dio e daifratelli, che è sorgente di inquietudine, di frustrazione e distruggei grandi ideali, il desiderio di novità e di cambiamento… Questamalattia ha il nome di peccato. Il peccato è sempre menzognero,promette un piacere che non può dare, lascia l’amaro in bocca.L’unico che può guarirci da questa terribile malattia è il Signore.Ma perché il Signore possa guarirci è necessario riconoscere lanostra malattia cioè riconoscere il nostro peccato, le nostredebolezze, le nostre carenze, i nostri difetti con onestà e sincerità.Molto, troppo spesso ci giustifichiamo dietro la scusa che quelpeccato, quel difetto fa parte del nostro modo di essere e che giàaltre volte abbiamo cercato di combatterlo senza risultato. Sitratta di un atteggiamento che a lungo andare porta con sérisultati disastrosi perché fa smarrire la nostra verità di fondo,e cioè che siamo creature.Inoltre, il peccato è come una droga: costringe il consumatore adaumentare le dosi, fino a distruggersi. Il segreto per togliere linfae ossigeno al peccato è l’Amore. E’ l’amore che dà significato erende ricco il momento presente, il solo che Dio ci accorda, cheè nostro, sul quale possiamo contare per costruire noi stessi evalorizzare i doni che il Signore ci ha dato per amare Lui e i nostrifratelli. Che cosa c’è di più ragionevole di questo? Il passato nonci appartiene più, e il futuro non è in mano nostra. Pensate quantotempo e quante energie perdiamo ragionando sopra un passatoe sopra un avvenire che non ci appartengono.Per vivere l’amore come fare? Gesù ci ha lasciato un criterio:“Ama il prossimo tuo come te stesso”. Gesù ci dice che il modocon cui amiamo l’altro esprime l’amore che abbiamo per noistessi. Più amiamo l’altro tanto più dimostriamo di amare noistessi. Quanto meno amiamo l’altro tanto meno amiamo noistessi.Inoltre, l’amore vissuto come dono, come cura dell’altro, comepazienza, come conoscenza reciproca, come accoglienza diventala più intima partecipazione alla vita stessa di Dio, che è amore.Osservava Pascal a questo proposito: “Se esiste l’amore, esisteDio”. In altre parole, l’amore ci permette di conoscere e diraggiungere quel bene da cui dipende la nostra vita: Dio. Non acaso San Tommaso d’Aquino scriveva: “Quando credo ho Diodavanti a me; quando spero, salgo verso Dio, quando amo,possiedo Dio, e dispongo della sua misericordia”.Cari ragazzi grazie per il vostro servizio. Ricordate però, che lasorgente di un amore permanente, stabile e altruistico si trovasolo in Gesù. Da Lui impariamo che cosa significa amare contutto se stessi, corpo ed anima, per rendere l’altro felice e renderefelici noi stessi. Oggi ci sono attorno a noi tanti paralitici delcorpo e dello spirito, facciamo in modo che nessuno, in nessunmomento della vita, sia costretto a dire: “Signore, io non honessuno…”.

+ Francesco Cavina, vescovo

A Mirandola grande entusiasmo e partecipazione all’incontronazionale dei giovani in servizio civile

Un impegno per la vitaVirginia Panzani

eati gli operatori dipace”. Su questo tema,che dà il titolo al Mes-saggio di Benedetto

XVI per la Giornata mondia-le della pace 2013, si è artico-lato il IX Incontro nazionaledei giovani in servizio civilenelle associazioni cattoliche.Circa 400 i ragazzi che datutta Italia hanno voluto par-tecipare all’iniziativa organiz-zata dal Tavolo ecclesiale sulservizio civile il 12 marzo,festa di San Massimiliano diTebessa, patrono degli obiet-tori di coscienza, presso ilcampo sportivo di via Posta aMirandola. L’incontro ha pre-so il via in mattinata con ilconvegno, moderato da Pao-lo Lambruschi, giornalistadi Avvenire, in cui sono stateproposte quattro significati-ve testimonianze di serviziocivile. Dall’Albania con Pa-trizia Bettineschi dell’Asso-ciazione Comunità Papa Gio-vanni XXIII a TorreAnnunziata con SalvatoreMignognia e l’opera deiSalesiani, dalla Caritas ita-liana in Guatemala con EnzoRubinetti alla Caritas diReggio Emilia con Serge,giovane del Togo. Esperien-ze diverse ma con un deno-minatore comune, l’impegnoad essere costruttori di pace

nella quotidianità di un servi-zio quanto mai prezioso, an-che se spesso poco conosciu-to. Su questo sono stati con-cordi i tre relatori intervenutidopo i ragazzi, don France-sco Cavazzuti, già missiona-rio in Brasile, GiulianaMartirani, docente di Geo-grafia politica ed economica,e Giovanni Ramonda, re-sponsabile generale dell’As-sociazione Comunità PapaGiovanni XXIII. In partico-lare, don Cavazzuti, con gran-de capacità comunicativa, hasaputo stimolare l’entusiasmodei giovani, spiegando lorocome sia possibile essere “ri-voluzionari in Cristo”. Dopoil pranzo, preparato dalla co-

operativa sociale Il Mantelloin collaborazione con i pani-fici della zona, si è svoltol’itinerario nella città diMirandola, ferita dal terre-moto, facendo tre soste. Al-l’ospedale, dove i mediciSamir Abou Merhi e Gio-vanni Andreoli hanno parla-to dell’emergenza gestita inambito sanitario, presso ilDuomo, con l’intervento delparroco don Carlo Truzzi, edavanti al municipio con ilsaluto del sindaco MainoBenatti. Per concludere, dinuovo al centro sportivo divia Posta, dove il Vescovomonsignor FrancescoCavina, affiancato da donMassimo Dotti, direttore della

Caritas diocesana di Carpi,ha presieduto la Santa Mes-sa.“Siamo molto soddisfatti diquesta giornata – commentaBenedetta Rovatti, coordi-natrice della Caritas diocesana– sia per la partecipazione deiragazzi sia per il messaggioche è emerso. Iniziative comequesta sono inoltre moltoimportanti per mantenere vival’attenzione sulle difficoltà incui si trovano ancora oggi, adistanza di nove mesi, le co-munità toccate dal terremotoe per rafforzare ulteriormen-te i legami di amicizia e divicinanza con tante realtà ita-liane”.

“B

Al Tavolo ecclesiale sulservizio civile, promotoredell’incontro del 12 mar-zo, aderiscono, fra gli altri,Caritas italiana, Fondazio-ne Migrantes, Azione cat-tolica, Agesci, Acli, Asso-ciazione Comunità PapaGiovanni XXIII, Focsiv-Volontari nel mondo,Unitalsi, Anspi.

L’omelia del Vescovo

Che nessunoresti solo

Copertina

Samuele Goccini,19 anni, di Correggio“È stata una giornata, quelladi San Massimiliano, che nondimenticherò facilmente: unsusseguirsi di testimonianze,gesti, emozioni, capaci diaumentare in me la motiva-zione e la carica per lo svolgi-mento del servizio civile checomincerò a breve pressoEffatà! E per tutti noi è statal’occasione per riflettere in-sieme sul tema della Giorna-ta Mondiale della Pace del 1°gennaio e sul contributo cheil servizio civile può dare,appunto per la costruzione del-la pace. Durante la mattinataabbiamo ascoltato l’esperienzadi alcuni volontari e il mes-saggio che ci hanno lasciato èstato lo stesso: ovunque an-diamo, qualsiasi cosa faccia-mo, dobbiamo farci portatoridi pace e di carità per chi neha bisogno! E come? Con lanon violenza e la giustiziache hanno contraddistintol’esperienza di Enzo; con lospirito d’accoglienza che hacaratterizzato il servizio diSerge; con la responsabilità ela capacità d’ascolto di Patri-

zia; con la speranza e la vo-glia di mettersi in gioco checi ha trasmesso Salvatore esoprattutto con il sorriso stam-pato sul volto, come DanieleGhillani, il volontario dellaCaritas di Parma morto nelloscorso ottobre in Brasile: nel-le sue ultime foto tiene inbraccio un bambino e insie-me fanno a gara a chi sorridedi più! E proprio a Danieleabbiamo rivolto un pensierospeciale. Sono state commo-venti le parole di suo padreFederico: “L’ho trovato neisorrisi della gente che lo haaccolto e che ci ha abbraccia-ti per proteggerci dal dolore.Come dice San Paolo, di lui èrimasta la carità”.

Nel pomeriggio abbiamo cam-minato in silenzio per le viedel centro di Mirandola; por-tavamo uno striscione con lascritta : “beati gli operatori dipace”. Il Vescovo di Carpi,monsignor Francesco Cavina,durante la Messa, ha rivolto anoi una frase importante: ‘Ab-biate il coraggio di andarecontro corrente!’. Raccolgoallora tutte le emozioni diquesta giornata e le metto nelmio zaino, quello che avròanche quando inizierò il ser-vizio vero e proprio. E con-cludo con una frase di SanMassimiliano che sempre miaccompagna: ‘Non faccio ilsoldato. Tagliami pure la te-sta, io non faccio il soldatoper questo mondo, ma servoil mio Dio’”.

Debora Forti, 22 anni,di San Marino di Carpi“Anche per me, che prestoservizio civile presso l’Isti-tuto Figlie della Provviden-za di Santa Croce, è stataun’esperienza molto toccan-te, sotto più punti di vista: letestimonianze dei volontari,l’intervento commovente delpapà di Daniele. Poi l’incon-tro con don FrancescoCavazzuti, che in soli 10minuti è riuscito a ‘gasarci’tutti coi racconti delle sueesperienze di gioventù. Cam-minare per le strade diMirandola, vedere ciò che èstato distrutto dal terremotoe ciò che è stato ricostruito,mi ha fatto capire quanta forzae determinazione hanno avutoqueste persone, capaci dirisollevarsi perché credononella loro terra. Certo, è statauna giornata stancante, mabella, e tante sono state leemozioni, in positivo e innegativo. In quei momentieravamo più uniti, ad ascol-tare ed ascoltarci”.

Maria Silvia Cabri

LA GIUSTA CASA......è quella costruita sull’amore

Chi ne ha due o più, ne condivida una con chi non ha casa

Diventerà così la casa della gioia, anzituttoper chi la offre e ancor più per chi la riceve.E’ la gioia di Zaccheo che sempre si rinnovain chi condivide i propri beni con i poveri

(cfr. Lc 19,8)Porta Aperta invita i proprietariad affittare un appartamento adun prezzo agevolato ed inferiorea quello di mercato.Porta Aperta attraverso i suoiCentri di ascolto si rende dispo-nibile a favorire l’incontro tradomanda e offerta di abitazioniin affitto

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www.portaapertacarpi.ite-mail: [email protected]

Le testimonianze

Debora Forti

Samuele Goccini

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524 marzo '13Copertina

“L

Giornata Mondiale della Gioventù 2013

La fede su cui ricostruirea fede è fondamento di ciòche si spera e prova di ciòche non si vede”. È questoil versetto, tratto dalla let-

tera agli ebrei, che dà il titolo allaLiturgia Penitenziale Diocesanaper ragazzi e giovani, che si svol-gerà sabato 23 marzo alle ore 19presso la chiesa di Quartirolo aCarpi.Questa liturgia, così come la fe-sta della Palma d’oro che avràluogo dopo la celebrazione, sem-pre a Quartirolo nel salone par-rocchiale, dà corpo, come ormaiaccade da molti anni, alla Gior-nata mondiale della Gioventù cheogni anno si celebra a livellodiocesano, e che costituisce l’uni-co momento durante l’anno incui il Vescovo incontra i giovanie i ragazzi della diocesi tutti as-sieme. Questa giornata cade acirca dieci mesi dal terremotoche ha colpito i nostri territori ele nostre Chiese, ed è l’occasio-ne, la prima, in cui tutti i ragazzisono invitati in modo specificoad incontrarsi, pregare assieme,confessarsi e fare festa, stringen-dosi attorno al proprio Vescovo eai tanti sacerdoti presenti, viven-do così una significativa espe-

rienza ecclesiale, nella propriacomunità diocesana, una comu-nità certo ferita ma viva e vivace.Si ricomincia allora, o per me-glio dire si continua, partendo daqui, riconciliandosi con il Signo-re attraverso il sacramento dellaconfessione e facendo festa, perdare forza e vigore al propriocammino di fede, prepararsi almeglio a celebrare nella propriaparrocchia i riti della SettimanaSanta, e riempirsi di gioia nelcontemplare il Signore Gesù,morto e risorto per noi.

Simone Ghelfi

Papa Francescovi aspetta a Rio!

Sarà dunque Papa Francesco,nuovo Vescovo di Roma, giàcardinale di Buenos Aires, Gior-gio Mario Bergoglio, ad incon-trare i giovani provenienti daidiversi Paesi e celebrare con loro,a Rio de Janeiro, la XXVIII Gior-nata Mondiale della Gioventùdal 23 al 28 luglio. Una piazzaSan Pietro gremita lo ha accoltocon applausi, canti e musica emoltissimi giovani già gridano:“questa è la gioventù del Papa”.

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6 24 marzo '13 Copertina Speciale

Scuola

Maria Silvia Cabri

a che musica, Maestra”è il nome dello spetta-colo che sarà messo inscena il 26 e 27 marzo

dagli alunni della scuola ele-mentare “Gasparotto” diFossoli, presso il teatro Asiolidi Correggio.Riecheggiando il ritornello diuna nota canzone, l’istitutoha voluto dedicare lo spetta-colo alla musica, come ”ma-estra” di vita e di esperienza,un mondo capace di offriremolti insegnamenti, come ladisciplina, l’armonia con sé econ gli altri, il ritmo nellarealizzazione di un progetto.Il preside Tiziano Mantovani,dirigente del terzo Circolodidattico di Carpi, è partico-larmente orgoglioso di que-sta iniziativa, che rappresen-ta un consolidarsi delle dotiartistiche della scuola elemen-tare di Fossoli.Già nel 2010, infatti, l’istitu-to aveva presentato il proget-to “Un arcobaleno di note”,

grazie al quale fu selezionatodal Miur, nell’ambito delleiniziative sperimentali diret-te a promuove la cultura mu-sicale e la pratica strumentalenelle scuole elementari ita-liane.“La musica consente ai ra-gazzi di acquisire conoscen-ze non solo tecniche, vocali ostrumentali, ma ancheeducative, sociali ecomportamentali”. Così spie-

ga Lorella Pacchioni, inse-gnante della Gasparotto, cheha elaborato questo nuovo pro-getto teatrale insieme ad Ele-na Rustichelli. Grande è l’en-tusiasmo comunicato dalledocenti, che con la loro com-petenza musicale hanno sa-puto coinvolgere i bambini inquesto nuovo spettacolo. Perla realizzazione del loro pro-getto, hanno potuto beneficiaredel contributo degli altri col-

Si è tenuto nei giorni scorsi ilciclo di incontri per gli inse-gnanti organizzato dall’Uffi-cio diocesano per l’educazio-ne e la scuola in collaborazio-ne con l’Uciim. La presenzadei docenti ha raggiunto livellialti, inaspettati; a dimostrazio-ne che la funzione docente haun notevole valore culturale,educativo e formativo.Letematiche trattate da PierpaoloTriani, Mario Agati e Laura Righi hanno messo in rilievoche la scuola oggi, grazie all’autonomia progettuale edorganizzativa di cui gode, non può accogliere a cuor leggerole offerte dei linguaggi multimediali, perché essi aiutano sì glialunni ad apprendere, ma comportano anche tanti rischiampiamente documentati. Infatti Masterman dice che spessoi media non rispecchiano la realtà, ma solo uno dei tanti modidi apprenderla; tuttavia i docenti con forte senso di responsa-bilità utilizzano le nuove tecnologie, per facilitare i tantiapprendimenti degli alunni, precisando che il rapporto uma-no, ossia la comunicazione insegnante-alunno rimane semprepeculiare in ogni momento scolastico.Gli incontri sono stati così ben articolati che la maggioranzadei docenti ha chiesto di farne altri due; le tematiche, insintonia con quanto già trattato, saranno: “C’è dell’altro oltrealla trasmissione delle competenze?”; “Quale messaggio halanciato il Sinodo agli educatori?”. In sintesi le tematichemetteranno in evidenza che il fine assoluto dell’attività educativaconsiste nello sviluppo di quelle facoltà che sono specifichedell’uomo, ossia nell’esercizio della ragione, per star bene ascuola. Inoltre il docente ha il compito di formare la personain maniera integrale, ossia una persona competente in mododa vivere la vita futura con “senso” per il bene di se stessa edella società.

Antonia FantiniDirettore dell’Ufficio diocesano per l’educazione e la scuola

Il ciclo promosso dall’Ufficio scuola.Ampia la presenza dei docenti

Per un’educazioneintegrale

leghi, che hanno garantito laloro piena disponibilità e col-laborazione per ogni aspettotecnico-organizzativo del“dietro le quinte”.Importante è stato anche ilruolo del genitori. “E’ stata lastessa Associazione dei geni-tori a sollecitare un altro spet-tacolo – sottolinea LorellaPacchioni – per proseguire labella iniziativa di tre anni fa,consapevoli di quanto ciòabbia arricchito i bambini”.Significativa la collaborazionecon esperti esterni alla scuo-la, come Gianpaolo Violi,Daniela Bertacchini, Mas-simo Bergamini, LucioCaracciolo e SerenaMarchetto, che hanno offer-to la cooperazione e il soste-gno dell’istituto Tonelli e dellascuola di danza Ecoleklassique di Carpi.Tema portante delle due se-rate è la storia degli apparec-chi sonori, dal grammofonoal mangiadischi, fino all’ipod,per fare conoscere ai bambinidi oggi anche gli strumentimusicali a loro sconosciuti.Dopo la prima parte “corale”,gli scolari si esibiranno nellaparte “strumentale”, utilizzan-do gli strumenti Orff cometriangolo, scatole cinesi, tam-burelli, coadiuvati dagli alunnidel Tonelli, che li accompa-gneranno con i classici stru-menti musicali.Nell’esprimere il suo ringra-ziamento a docenti, alunni egenitori, il preside Mantovaniricorda che “compito prima-rio della scuola è quello diguidare i ragazzi nella lorocrescita personale; in questopercorso si inserisce l’educa-zione musicale, che consentedi comunicare emozioni e dirapportarsi con se stessi e congli altri”.E proprio nell’ottica di unrapporto globale, è bello ri-cordare che alla rappresenta-zione teatrale sarà presenteanche una delegazione dellascuola primaria di Miola, delComune di Baselga di Pinè(Tn), con la quale dallo scor-so novembre la scuola diFossoli ha realizzato un pro-getto di gemellaggio nell’at-mosfera di solidarietà del post-sisma.

Nell’ambito della rassegna “Una serata in San Rocco” - organiz-zata da San Rocco Arte e Cultura grazie al contributo dellaFondazione Cassa di Risparmio di Carpi - giovedì 21 marzo alleore 21 si esibiranno sul palco del Centro sociale Graziosi a Carpi(via Sigonio, 25) gli ottanta elementi che compongono l’Orche-stra della scuola media Alberto Pio. Nata come sperimentazionequindici anni fa e composta dai ragazzi che frequentano il corsoad indirizzo musicale, l’Orchestra è oggi una realtà ormaiconsolidata, nella quale l’emozionante veicolo della musica sirafforza nel fatto di suonare insieme. Dal 2009, poi, l’ensemblecollabora con la Cooperativa Sociale Nazareno per il FestivalInternazionale delle Abilità differenti. Ingresso libero e gratuitofino ad esaurimento posti.

Secondo appuntamento per le scuole Gasparotto di Fossoli

Musica maestra di vita“M

I prossimi incontriorganizzato dall’Ufficio

scuola si terranno il 4aprile e 9 aprile alle ore

16.30 a Mirandola,presso la scuola media

Montanari. I dettagli suiprossimi numeri di

Notizie.

Orchestra della scuola A. PioConcerto al Graziosi giovedì 21 marzo

Parrocchia San Giuseppe ArtigianoIncontro per genitori ed educatori

Sabato 6 aprile si tiene presso la parrocchia di SanGiuseppe Artigiano a Carpi un incontro per i genitori e glieducatori dal titolo “L’erba voglio. Possibili strategieeducative”. Alle 16.30 accoglienza nel salone parrocchialee preghiera iniziale. Alle 17 intervento della pedagogistaSandra Rompianesi, a seguire dibattito. Alle 18.30 mo-mento ricreativo insieme. Servizio di baby sitter organiz-zato dai giovani delle associazioni parrocchiali.

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724 marzo '13CronaCarpi

Annalisa Bonaretti

anno saputo trasforma-re le immagini di quelterribile maggio in unfatto i Giovani Impren-

ditori di Emilia Romagna,Veneto, Friuli Venezia Giulia,Trentino Alto Adige, così leemozioni nate guardando vi-deo e foto trasmessi dieci mesifa dai mezzi di comunicazionehanno dato vita a Mirandola almeeting dei giovani di Con-findustria che tradizionalmen-te si svolge a Cortina. Unascelta fortemente voluta daquesti ragazzi che hanno di-mostrato di avere a cuore lesorti di una terra forte e ferita,che produce il 2% del Pil delPaese e contemporaneamentehanno evidenziato il compor-tamento di queste persone chenon si sono rassegnate ma han-no iniziato, da subito, a lavo-rare per far tornare tutto comeprima. Ovviamente tanto, tan-tissimo resta ancora da fare,ma questo da parte delle istitu-zioni, non certo dai privati chehanno dimostrato un tempera-mento incredibile.Alla nostra terra i Giovani diConfindustria hanno volutodedicare “Start me up!Riaccendiamo le Imprese,Riaccendiamo il Paese!” chesi è svolto il 15 marzo aMirandola presso latensostruttura del Teatro 29,accanto ai container che ospi-tano il Galilei.Per Elena Salda, presidentedel Gruppo Giovani di Con-findustria Modena e GiorgiaIasoni, presidente dei Giova-ni Imprenditori dell’EmiliaRomagna, “è stato un onorepotere ospitare il tradizionalemeeting di Cortina aMirandola”, ma soprattutto “lascelta di spostare l’incontronel luogo simbolo della rina-scita del Paese è una decisioneforte dei Giovani di Confin-dustria che intendono dare unsegnale di discontinuità. Vo-gliamo non solo testimoniarevicinanza alla popolazione ealle imprese colpite dal terre-moto, ma anche chiedere alloStato di voltare pagina, affin-ché l’Italia venga finalmente

progettata e realizzata non solocon i mattoni, ma con le fon-damenta”.Tra i vari relatori, LucaCordero di Montezemolo, investe di presidente di ItaliaFutura, ha sottolineato la qua-lità del territorio con la suagente che si è sacrificata con-tinuando a lavorare mentre vi-veva in tenda, per poi precisa-re quello che, ahinoi, ormaisanno anche i muri: viviamoin un Paese che tarda a pagarele imprese creditrici però – inItalia c’è sempre un però – sitrovano i denari per pagarepartiti morti.Ma su tutti c’è stato un relatoreche ha intrigato la platea per-ché la sua voce è del tutto fuoridal coro. Brunello Cucinelliha saputo infondere fiducia enon solo perché siamo e rima-niamo il secondo Paese mani-fatturiero d’Europa e perché ilmercato continua a esserci no-nostante le difficoltà. Cucinelliha aiutato il pubblico a vederepositivo, a considerare le op-portunità che ci sono e talvoltasfuggono, ha lasciato andareper la loro strada parole e at-teggiamenti come commise-razione e paura. Insomma, hainsegnato a non lasciarsi divo-rare dai tempi ma a essere con-sapevoli delle tantepotenzialità e ad avere fede.Fede, per lui, è una parola ric-ca di significati, ma anche chinon crede può trovare nellafiducia un eccellente appog-gio per prendere slancio. Noncapita spesso, a un incontro diConfindustria, sentire un im-prenditore parlare disant’Agostino, “il dottore del-la Grazia”, Boezio, il filosofo

che diceva: “con le ricchezzenon si ottienel’autosufficienza, non la po-tenza con i regni, non con lecariche il rispetto, non con lagloria la fama, né la gioia coni piaceri. Tutti beni imperfetti,occorre determinare la forzadel bene perfetto, questa per-fezione della felicità. Il beneperfetto è il Sommo Bene, Dioè la vera felicità”. Occorre co-raggio, e un po’ di sana tra-sgressione, per citare filosofidi questo calibro a un conve-gno di imprenditori, ma se siha davanti una platea di giova-ni è un bene osare. E ricordareil valore del libero arbitrio, lanecessità di una sana volontàche vada oltre il “vorrei vole-re”.Cucinelli, che al termine delconvegno ha incontrato il Ve-scovo, monsignor FrancescoCavina, ha dimostrato unaprofonda passione per la co-noscenza, lui che non si ver-gogna ad ammettere di avereterminato le superiori, geome-tra, grazie al 6 politico, di ave-re fatto un paio di esami al-l’università e di avere capitoche, almeno per lui, l’univer-sità sarebbe stata la vita. Equanta vita si è visto passare –lo ricorda con un sorriso –sotto gli occhi al bar del paese.Ed è stato proprio su quellesedie, a quel tavolino con isoliti amici, che gli è venutaun’idea brillante, produrremaglioni di cachemire colora-ti. Era il 1978, aveva 25 anni eBenetton, con le sue magliecolorate in ispido shetland, eraormai un successo internazio-nale. Copiare bene, miglioran-do l’idea originale, è preroga-tiva delle persone intelligentie Brunello Cucinelli è un uomointelligente. La cultura se l’èfatta dopo, da autodidatta, ilibri sono diventati amici fidatie frequentati abitualmente. E’lenta la vera nascita di unuomo.Lui non se ne vanta ma nonnasconde il suo percorso, loracconta con gioia propriocome guarda al domani conferrea speranza. “Ci aspettaun secondo Rinascimento –dice convinto mentre il Ve-

Per il meeting che tradizionalmente a Cortina i Giovani Imprenditori di Confindustria hanno sceltola Bassa ferita dal terremoto, un esempio e un simbolo da cui ripartire. Tra i relatori, BrunelloCucinelli, leader del cachemire colorato. Un imprenditore originale che, citando i filosofi delpassato, ha affascinato i presenti indicando percorsi diversi e offrendo speranza

Il meglio deve ancora venire

Il profitto lo divide in quattroparti. All’impresa, alla fami-glia, alle persone che lavora-no con lui, ad abbellire ilmondo “sia aiutando chi è indifficoltà che edificando unachiesa o un teatro”.Il bonus che i suoi dipendentihanno ricevuto lo scorso Na-tale è stato finanziato con ildenaro familiare.

A Solomeo ha fatto costruireil “Foro delle Arti”: un tea-tro, un anfiteatro, un’acca-demia e una biblioteca. Per-ché non sia solo un borgo“casa e lavoro”, ma nutri-mento dell’anima.

L’Università di Perugia gliha conferito una laureahonoris causa in Filosofiaed Etica delle Relazioni. Haparlato a braccio come amafare. E’ arrivato a braccet-to di un amico di sempre,che di mestiere fa il bidello.Ad applaudirlo anche il papà.

H

scovo annuisce -; so dei pro-blemi attuali del nostro Paese,la disoccupazione, soprattuttoquella giovanile, è un verodramma, ma abbiamo capaci-tà e risorse per superare questasituazione. Ne sono certo, pernoi il meglio deve ancora ve-nire”. Come fare per renderepossibile questa affermazioneche potrebbe apparire leggerasenza esserlo è semplice, ba-sta scegliere i maestri giusti. Ilsuo è san Benedetto che dicedi essere contemporaneamen-te “rigoroso e dolce, esigentemaestro e amabile padre”. Ri-pete queste parolesoffermandosi su ognuna, leaccarezza mentre le pronun-cia. Poi aggiunge, in un soffio,“cura la mente con lo studio,l’anima con la preghiera e illavoro”. Già, il lavoro, parteintegrante della sua vita, maparte, non tutto, e anch’essosoggetto a regole: dalle 8 alle18, non un momento di piùperché poi “i miei collabora-tori, tutti, (780 nell’azienda diSolomeo, il borgo umbro delTrecento che ha restaurato,ndr) e anch’io abbiamo biso-gno di riposo, di relazioni di-stese, di passeggiate…”. Del-la vita insomma, ma questoapproccio originale è ancheestremamente pragmatico in-fatti è suo convincimento –anche nostro – che si producemeglio quando si lavora inbuone condizioni e il lavoronon assorbe tutte le energie.L’esperienza indiretta lo haaiutato a capire il valoresottostante, la dignità. Ricor-da le fatiche del nonno e delpapà, entrambi contadini, maniente a che vedere con la sof-ferenza che ha visto negli oc-chi del padre quando ha la-sciato i campi per un lavoro infabbrica. Nessun migliora-

mento, nessun passo in avanti,solo il sentirsi sprofondare inun posto dove sentirsi umiliatie offesi. “Avevo 15-16 anni emi sono detto che, qualunquecosa avessi fatto nella vita,avrei sempre avuto un granderispetto per la dignità umana.Ed è con questo spirito che micomporto in fabbrica, i dipen-denti sanno tutto di me, miconoscono e io conosco loro.Quest’anno, a Natale, ho vo-luto dimostrare la mia ‘uma-nissima gratitudine’ a ciascu-no di loro e con queste parolescritte su un biglietto ho ac-compagnato un bonus di oltreseimila euro”. Si aggiunge auno stipendio che è, di suo, il20% in più rispetto al contrat-to, un altro riconoscimento alsaper fare dei suoi artigianiche realizzano capi che amadefinire “costosi”. Guai a direche sono “cari”, con garbo macon la precisione di una lamaspiega la differenza. In un capocostoso “si riconosce la capa-cità di chi lo ha lavorato; in uncapo caro qualcuno ha appro-fittato. Un’impresa deve fareprofitto, ma deve essere sano,garbato, non deve recare dan-ni a nessuno e nemmeno al-l’ambiente”. La sua altra, gran-de passione. Racconta del par-co che ha realizzato, di quan-do ci passeggia con sua mo-glie e dice ‘tra 40 anni questapianta sarà così e così’ e lei,razionale, lo stoppa con un‘tra 40 anni non potremo ve-

derla’ e lui di nuovo ‘certo chela vedrò, la mia anima verràqui a passeggiare, poi se neandrà altrove, ma ritornerà inquesto luogo così bello”. Loascolti e pensi sia la cosa piùnormale del mondo, perun’anima, passeggiare tra glialberi, Brunello Cucinelli ècontagioso in questa sua folliapiù sana di tante ragioni. Volain alto, ma i piedi li ha sullaterra infatti la sua azienda èstata l’unica, nel 2012, a quo-tarsi in Borsa e non si è limita-ta a questo che, comunque diper sé, sarebbe già un granderisultato: quotata a 7.75 euro,oggi vale poco meno del dop-pio. Vola, come il suo fattura-to che in una manciata d’anniè più che raddoppiato toccan-do i 280 milioni d’euro. Il suocachemire l’ha portato in giroper il mondo, lo vogliono inRussia e in Cina e lui viaggiaper promuovere i suoi capi e,assieme a loro, lo stile italia-no, qualcosa in più del madein Italy. Ottimo ambasciatoredelle nostre eccellenze, non silascia tentare, come invecehanno fatto altri, dalla politi-ca. Ammette che gli piace, lasegue, che la sua estrazione èsocialdemocratica, apprezzaRenzi perché ha saputo resti-tuire alla gente il sogno manon gli è piaciuta quella paro-la iniziale, “rottamazione. Per-ché le persone non sirottamano, mai”. Deve aver-glielo detto infatti il sindaco diFirenze ha smesso di usarla.Umanesimo, etica e impresaconvivono a meraviglia in que-sto uomo, quasi 60 anni porta-ti con la grazia di un adole-scente. Non si definisce il pro-prietario – o adesso che è quo-tata – l’azionista di maggio-ranza della sua azienda, masemplicemente il custode. Lui,che dal padre ha imparato atener dritto un aratro, dalla suafamiglia ha appreso ben altroe adesso, come fosse la cosapiù normale del mondo, lo rac-conta a chi incontra, giovani omeno giovani poco importa.Curioso come solo le personeintelligenti sanno essere, sa divivere in un momento partico-lare, che per tanti è pieno didifficoltà e, per lui, di oppor-tunità. Non perché il suo è unprodotto di lusso da esporta-zione (dice che il suo modelloaziendale è replicabile in cia-scun settore) ma perché gli favenire alla mente i mercanti dimetà Cinquecento quando,dall’America, portarono inEuropa pomodoro, mais e pa-tate. C’è sempre un nuovomondo quando uno muore, e ilnuovo che avanza è già qui, aun passo da noi. Gli occhi diqualcuno sanno scorgerlo pri-ma, ma solo perché per unattimo l’hanno immaginato e,per una vita, sognato.

MonsignorFrancesco Cavinae BrunelloCucinelli

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924 marzo '13CronaCarpi

Annalisa Bonaretti

ambio della guardia alvertice di Alice, Asso-ciazione Lotta all’IctusCerebrale: Maurizio

Calestrini è il nuovo presiden-te da quando Gabriele Grecoha rassegnato le dimissioni, maresterà nel consiglio direttivo.“Una bellissima esperienzaquella con voi in questi anni –ha osservato Greco - ma, comechi mi conosce da tempo, sa cheera a termine, che avrei ricoper-to quel ruolo solo fino a che nonavremmo trovato la personaadatta. Resto a disposizione,soprattutto con le mie compe-tenze tecniche e manterrò, conpiacere, il mio ruolo in consi-glio. In ‘squadra’, il mio ruolosarà da mediano… seppur confiatone. Non esco da Alice, ciresto come avrei sempre volu-to, uno tra i tanti. Ho semprecreduto profondamente che siapiù opportuno che un primarioospedaliero non sia anche pre-sidente di un’associazione sa-nitaria e ora, finalmente, possopermettermi di farlo perchéMaurizio, senza nulla togliereagli altri componenti deldirettivo, è la persona giusta almomento giusto. Dedica adAlice tempo e un’appassionatae intelligente opera; la sua con-dizione di ‘non medico’ sarà unvalore aggiunto, non certo unfattore limitante soprattutto senoi addetti ai lavori sapremodare il nostro contributo e seciascun volontario continuerà aregalare il proprio preziosissi-mo apporto”.Gabriele Greco, assieme al neopresidente e al segretario VanniPo, è andato al recente conve-gno regionale di Alice, la primaesperienza “fuori” dal direttivodi Maurizio Calestrini. “Ho pro-vato un grande orgoglio nel fareparte della nostra associazione– osserva Calestrini -, AliceCarpi è molto stimata e consi-derata. Ho potuto verificare lanostra vivacità, le iniziative chefacciamo sono molte di più ri-spetto a quelle realizzate dallealtre associazioni ‘sorelle’ e laqualità è davvero elevata. Sonofiero di essere parte di Alice espero di poter essere un presi-dente adeguato. Farò di tuttoper esserlo, cercherò di farcela,ma ho dalla mia qualche asso.Innanzitutto il past president,Gabriele Greco, poi tutto il con-siglio e tutti i volontari. Senzadi loro, non ci sarebbe Alice”.Calestrini si è avvicinato adAlice nel 2009-2010, quando

era presidente del Lions ClubCarpi Host e Greco era statoinvitato proprio per illustrareAlice e le sue finalità. Un primoapproccio positivo che lo ha“molto colpito”. Gabriele, conestrema chiarezza e grande com-petenza, ci ha parlato dell’ictus,delle sue conseguenze, di quan-to influisce sulle dinamiche fa-miliari e, naturalmente, dell’im-portanza della prevenzione a cuicrede moltissimo. Negli anni avenire sono sempre stato il traitd’union tra il Lions Club CarpiHost ed Alice, e devo dire che,tra i soci, ho trovato la massimacondivisione. Questo nuovoimpegno lo affronto con sensodi responsabilità e la consape-volezza dell’importanza diun’associazione di volontariatosocio-sanitario in un momentocosì complesso, con un welfareche sta riducendosi sempre dipiù a causa della scarsità di ri-sorse. Lo aggiungo a tutto ilresto, un lavoro che mi impegnaparecchio, al Lions di cui sonosegretario e, naturalmente, allafamiglia. So che dovrò organiz-zarmi al meglio per essere al-l’altezza del ruolo, ma sono cer-to di potercela fare perché ho,con me, tante persone motivatee competenti. Inoltre – conclu-de Maurizio Calestrini - la po-sta in gioco è troppo alta pernon affrontare l’incarico con legiuste motivazioni. Ad Alicedarò tutto quello che posso, conuna passione autentica e con-vinta, quella che mi ha trasmes-so Gabriele Greco a cui va tuttala mia riconoscenza per avereportato l’associazione fin qua”.Buon lavoro, presidente.

C

Dopo Gabriele Greco è MaurizioCalestrini il nuovo presidente di Alice

Nel segnodella continuità

Maurizio Calestrini

GabrieleGreco

Asi, Affrontiamo la Sordità Insieme, ha promosso un evento lungo un giorno:assemblea dei soci, incontro con i cittadini sulle tematiche sanitarie e cena

Ascoltando la primaveraabato 16 marzo si è te-nuta presso laP o l i s p o r t i v aSanmarinese a San Ma-

rino di Carpi l’evento ” Ascol-tando la Primavera” promossoda Asi, Affrontiamo la SorditàInsieme, presieduta dall’instan-cabile Domenico Pinto, con-clusosi con una cena convivialealla quale hanno partecipatooltre 250 persone.La mattinata è iniziata con l’as-semblea dei soci. Nel pomerig-gio si sono svolti una serie diincontri con la cittadinanzasulle problematiche sanitarieconnesse con la patologia del-l’udito e possibilità concreta dieliminare questa piaga median-te interventi di microchirurgiad’impianto di protesi cocleari.Sono intervenuti nell’ordine, ilsempre presente assessore allaSanità del Comune di Carpi Al-berto Bellelli, Stefano Gallidirettore del reparto Orl delRamazzini e presidente onora-rio di Asi, Maurizio Negri, di-rigente medico, specialista nel-la microchirurgia dell’orecchioed esperto nelle tecniche di im-pianto di protesi cocleari, Pao-la Benincasa, logopedista delCentro impianti cocleari del re-parto Orl di Carpi e NicolaLucio Castoro, medico legaleesperto nelle pratiche Inps peripoacusia e sordità.Nota dolente, purtroppo, è statail silenzio assoluto dei verticidell’Azienda Asl di Carpi eModena, regolarmente inviati,ma evidentemente in altre fac-cende affaccendati.Erano presenti, invece, pazientie famigliari giunti da ogni parted’Italia da Trieste a Lecce e datutta l’Emilia Romagna (Par-ma, Ravenna Reggio Emilia,Rimini,ecc.).Di rilievo è stata la presenza disuor Rosaria Guidetti dellaScuola Figlie della Provviden-za di Santa Croce di Carpi, spe-cializzata nell’aiuto ai bimbisordomuti e della maestra Fran-cesca che ha tradotto in simul-tanea, nel linguaggio Lis, tuttigli interventi.La serata si è conclusa con laconsegna di diplomi e targhe diringraziamento e con un tripu-dio di applausi a Maurizio Ne-gri, eminente specialista dellamicrochirurgia dell’orecchio.Cucina e servizio logistico atavola a cura del fantasmagoricogruppo “Gli Amici per la Vita”di San Marino di Carpi, sempredisponibili per tutte le associa-zioni: da Amo a Apt, da Alicead Asi.

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MAURIZIO NEGRI“Si lotta: c’è stato il terremoto, per mesi abbiamo operato aBaggiovara con una ovvia riduzione delle sale operatorie, adessoche siamo rientrati al Ramazzini ci sono solo quattro sale per tuttele chirurgie e noi, come gli altri del resto, soffriamo di questasituazione – osserva Maurizio Negri -. Comunque da inizio annoabbiamo fatto sei interventi di impianti cocleari su pazienti che,come sempre, arrivano da fuori Regione”. Dimostrando un altoindice di attrazione di Negri e del suo staff, una serietà e unacompetenza riconosciuta – forse più fuori dall’Azienda Usl cheal suo interno -; essendo fatti da pazienti provenienti da fuoriEmilia Romagna, gli interventi sono ben retribuiti, dunque con-verrebbe all’Ausl aumentarli, ma così non è. Strane le regole inquesto mondo. Negri, ovviamente, vorrebbe lavorare di più, nonsolo perché ama il suo lavoro ma anche per dare ulteriorimotivazioni al suo gruppo che definisce “eccellente”. Abbiamouna logopedista, Paola Benincasa, che in tanti ci vorrebberoportare via, degli ottimi audiometristi e, soprattutto, fra noi c’ètotale sintonia”. E’ anche per questo che arrivano i risultati che,comunque, potrebbero essere ancora migliori per questi profes-sionisti che in tanti ci invidiano. Se da fuori vengono a farsioperare in un ospedale di provincia, una ragione ci sarà.“La nostra è un’attività consolidata, frutto del lavoro di tutto ilgruppo – commenta Maurizio Negri -; le nostre più grandisoddisfazioni derivano dal vedere cambiare la vita dei nostripazienti. Il nostro obiettivo è sostenere questo mondo una voltasenza vie di uscita, ma oggi, per la sordità, c’è una soluzione cheva personalizzata per ogni paziente”. L’intervento chirurgico èfondamentale, ma la riabilitazione non è da meno.“Mi ha fatto molto piacere vedere tra noi suor Rosaria – concludeMaurizio Negri -, solo tutti insieme, ciascuno con la propriaprofessionalità e sensibilità, possiamo assicurare ai non udentiuna vita serena”.

STEFANO GALLISoddisfatto per essere tornato a casa certamente lo è, ma StefanoGalli è uomo troppo intelligente per limitarsi a questo dato.Ripete che, ormai, ha l’età della pensione, eppure questo mode-nese che da anni lavora a Carpi – è il primario del Ramazzini conmaggior anzianità di servizio – ha dato e continua a dare l’animanon solo per il suo reparto ma per l’intero ospedale.“Sì, avremo più sale operatorie quando tutte entreranno a regime,ma se non le fanno funzionare a pieno ritmo le cose non miglio-reranno. Il mio timore (per noi è una certezza, ndr) è che anchel’ospedale di Carpi venga impoverito, un po’ alla volta, dellespecialità. Si depaupera cercando di non dare troppo nell’occhio,poi… poi è troppo tardi”. E’ evidente, se uno legge l’insiemedelle varie mosse, che c’è una volontà superiore a quella dei duedirettori generali dell’Ausl e del Policlinico, che il loro margined’azione è limitato e che le direttive vengono dalla Regione.L’obiettivo, non dichiarato ma chiaro, è smantellare le specialitàche devono finire tutte nel capoluogo. La cosa buffa – e uso laparola buffa come eufemismo – è che a Modena ci sono duemezzi grandi ospedali. A cosa servono, strutturati così? A scia-lare quattrini che, invece, potrebbero essere spesi molto, mamolto meglio. Perché, se si vogliono limitare gli ospedali perife-rici, non c’è il coraggio di fare un unico grande ospedale aModena – ovvio che deve essere Baggiovara – e al Policliniconon si fa fare la fine del Ramazzini? E’ una struttura obsoleta eper questo costosissima. E fuori, ormai, da ogni logica. Ma c’èl’Università...

SUOR ROSARIA“Mi sono sentita a casa – affer-ma suor Rosaria Guidetti, re-sponsabile dell’Istituto Figliedella Provvidenza per le Sordo-mute -; sono contenta che cisiano questi momenti comuniin cui anche noi operatori che cioccupiamo dei diversi settoricoinvolti nel mondo della sor-dità abbiamo la possibilità diincontrarci in un’atmosfera se-rena e distesa. Personalmente –sostiene suor Rosaria – sonofavorevole agli impianticocleari, ricordo sempre quan-to mi ha detto una mia ex alunnaimpiantata: c’è una diversità delsentire tra protesi e impianti.Impianti che, va detto, richie-dono un’adeguata riabilitazio-ne e un sostegno anche da partedel nucleo familiare”.Suor Rosaria è, assieme allasorella suor Giorgia Guidetti,una veterana dell’universo deinon udenti, un mondo comples-so perché, come spiega lei stes-sa, “la sordità è una disabilitàmolto grave anche se non appa-rente. I non udenti amano staretra di loro e questo desiderio varispettato, ma è altrettanto im-portante il loro inserimento nel-la società come persone attive eperfettamente autonome”. Inuna parola, libere ed è a questoche tendono, su diversi piani,medici e terapisti della riabili-tazione. Per di più educatori,come nel caso di suor Rosaria esuor Giorgia.Un elogio particolare di suorRosaria va a Franca PiroloMestieri, volontaria di grandegenerosità in più associazionisocio-sanitarie e “una delle non-ne della nostra scuola”. E’ leiche si è adoperata affinché, allagiornata organizzata da Asi, cifossero tutte, ma proprio tutte,le realtà operanti nel mondo deinon udenti. Sentire con il cuore,oltre che con l’udito, è una suaprerogativa.

Annalisa Bonaretti

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10 24 marzo '13

Cose di valore

CronaCarpi

Bper spinge sugli accantonamentie conferma la solidità patrimoniale

Fare bancaIl consiglio di amministrazionedella Banca popolare dell’EmiliaRomagna ha esaminato e appro-vato i risultati individuali dellaBanca e consolidati di Gruppoal 31 dicembre 2012. Ecco leprincipali evidenze.Il risultato netto consolidatocomplessivo del periodo è nega-tivo per 32,6 milioni di euro, chesi riducono a 11,3 milioni dieuro al netto della quota di per-tinenza di terzi. Il risultato èinfluenzato dall’elevato livellodegli accantonamenti su crediti,conseguenza dell’applicazionedi un approccio valutativo estre-mamente prudente, volto a fa-vorire un significativo incrementodelle coperture sui crediti dete-riorati.Il risultato netto di esercizio dellaCapogruppo Banca popolaredell’Emilia Romagna determi-na un utile pari a 0,8 milioni.Confermata la soliditàpatrimoniale del gruppo, con ilCore Tier 1 ratio in incrementoall’8,27% dal 7,83% del 2011.Da segnalare la bassa leva fi-nanziaria e la buona posizionedi liquidità.Si rileva una buona tenuta deiricavi caratteristici: il marginedi intermediazione è in incre-mento del 2,6% rispetto a fine2011, il margine di interessemostra una sostanziale tenuta (-1,6%) nonostante il forte calodei tassi di mercato a breve, lecommissioni nette risultano insignificativo incremento (+2%)e il contributo del risultato nettodella finanza è positivo.I costi operativi sono in decisocalo (-3%) rispetto al 2011, aconferma del continuo impegnodel Gruppo nel perseguire strut-turali politiche di contenimento dei costi. Le spese per il perso-nale risultano in diminuzione del 2,1% rispetto al 2011 e le altrespese amministrative sono in diminuzione del 2,2% rispetto allafine del 2011.A fronte dell’elevato valore degli accantonamenti, il livellodelle coperture dei crediti deteriorati migliora sensibilmente: ilcoverage ratio sui crediti dubbi complessivi si attesta al 36,8%rispetto al 31,6% di settembre e al 33,8% di fine 2011, mentre lacopertura delle sofferenze risulta pari al 54,9% rispetto al 51,6%di settembre e al 52,8% di fine 2011.

Annalisa Bonaretti

elogio agli operatoridella sanità ormai è unaregola, tutti conosco-no il loro valore; si può

dire lo stesso per la Fonda-zione Cassa di Risparmio diCarpi che, a differenza di al-tre colleghe ben più blasonate,può continuare ad elargirefinanziamenti perché non hagettato al vento il capitale.Quando due eccellenze – diprovincia, certo, ma pur sem-pre eccellenze – si incontra-no, nasce una sinergia esem-plare a vantaggio di tutta lacomunità.E’ così che continua ilpotenziamento dell’ospedale:dopo i 900 mila euro per in-tervenire sul Pronto Soccor-so del Ramazzini, i 400 milaper attivare quattro nuove saleoperatorie e i 214 mila perfornire ai reparti di Medici-na, Cardiologia, Oculistica eal Centro del fegato dotazio-ni altamente tecnologiche, laFondazione CrC intervienecon un nuovo intervento di708 mila euro per potenziareil Ramazzini.Mariella Martini, direttoregenerale Ausl, ha parlato di“sollecitudine e generosità concui la Fondazione sostiene iprogetti di sviluppo del-l’Azienda. Sono donazioni digrande entità per quanto ri-guarda il valore economico,ma sono soprattutto investi-menti particolarmente preziosiper la struttura e la tecnolo-gia. Senza l’intervento dellaFondazione – sottolineaMartini – non sarebbe statopossibile l’intervento radica-le del Pronto Soccorso chesta per essere accantierato ele quattro sale operatorie sa-rebbero state troppo oneroseper l’Azienda. In aprile ci saràla fase di allestimento per lenuove sale operatorie”. Che,ha precisato Teresa Pesi, amaggio saranno sottoposte aicollaudi per ottenere le ne-cessarie autorizzazioni”.

mo iniziato a lavorare 24 oredopo il terremoto. La presen-za della Fondazione accantoall’Azienda sanitaria è im-portante, un punto di riferi-mento, una garanzia di tran-quillità. Un ringraziamentoanche a Giuseppe Ferrario,consigliere d’indirizzo dellaFondazione, per i suoi pro-grammi di educazione allasalute e, naturalmente, al pre-sidente Ferrari che sovrintendea tutto ciò. Queste donazioni– conclude Claudio Vagnini– vanno prevalentemente aireparti ospedalieri ma questonon significa che non ci siaun ritorno sul welfare in ge-nerale”.

Dopo i 900 mila euro stanziati per il Pronto Soccorso, i 400 mila per quattro nuove saleoperatorie e i 214 mila per vari reparti del Ramazzini, la Fondazione Cassa diRisparmio di Carpi interviene di nuovo con 708 mila euro per potenziare l’ospedale

Cose di valoreL’

Negli ultimi due anni la Fondazione CrC ha deliberato 2milioni 222 mila euro per supportare la riqualificazionetecnologica del RamazziniTutte le donazioni sono il frutto di un nuovo approcciodeciso dalla Fondazione e portato avanti con pragmatismo.“Il contatto diretto con i primari – spiega Elia Taraborrelli,consigliere d’indirizzo della Fondazione CrC e referentedella sanità assieme a Tonino Zanoli, membro del consi-glio d’amministrazione – serve a snellire le procedure, mai rapporti con il direttore sanitario Teresa Pesi sono costan-ti, serve avere un dialogo con la dirigenza per mantenereuna visione d’insieme. Abbiamo rapporti anche con l’ingegnerGaragnani, responsabile dell’Ingegneria clinica dell’Azien-da. Così facendo – conclude Taraborrelli – si velocizzanoi processi nel rispetto del ruolo di controllo dell’Ausl”.Prezioso anche il contributo di due figure interne allaFondazione, il segretario generale Enrico Bonasi e laresponsabile della comunicazione Federica Mastellariche, con le loro diverse competenze, tengono e mantengo-no in rete i vari soggetti.

Dunque un valore non soloeconomico ma anche un rico-nosciuto valore per le ricadu-te assistenziali che vanno ol-tre l’ospedale per toccare l’as-

sistenza a tutto tondo. Lo ri-badisce Claudio Vagnini, ildirettore del Distretto, cheringrazia “Zanoli eTaraborrelli: con loro abbia-

Il nuovo importante intervento economico della Fonda-zione Crc si articola nel potenziamento di numerosireparti, tra i quali l’Otorinolaringoiatria a cui verràconsegnato un equipaggiamento tecnologico di massimaprecisione (139.150 euro) per interventi chirurgici allepatologie funzionali e oncologiche presenti nel cavoorale, nella laringe e nell’orecchio; l’Endoscopiadigestiva e la Gastroenterologia, cui verranno messe adisposizione attrezzature di nuova generazione (127mila euro) per effettuare colonscopie, anche pediatriche,ed esami del tratto digestivo superiore. La Radiologiavedrà implementare le proprie dotazioni grazie a unaserie di strumenti tecnologici integrativi della RisonanzaMagnetica (121 mila euro) per una indagine anatomicadelle strutture cardiache. Il reparto di Ostetricia eGinecologia ottimizzerà ulteriormente i propri standardassistenziali e diagnostici grazie all’introduzione di unletto multifunzione per il parto di ultima generazione edi una colonna isteroscopica ad alta definizione peranalisi accurate delle patologie neoplastiche genitali

femminili (83 mila euro). Le donazioni comprendono,inoltre, un’apparecchiatura pulmo-vista (66.600 euro) peril reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva, volto agarantire la migliore assistenza dei pazienti con graviproblemi polmonari sottoposti a ventilazione meccanica;un letto altamente specializzato per apparecchi gessati(48 mila euro), destinato all’Ortopedia, per consentire lacura ottimale dei pazienti affetti da traumi gravi al bacinoe agli arti; un topografo corneale digitale (45 mila euro)per l’Unità Operativa di Oculistica, che consentiràdiagnosi e analisi pre-operatorie, ad altissima precisione,delle malattie oculari acute e croniche come il glaucomae le patologie corneali e un ecografo cardio-cerebro-vascolare (36 mila euro), per la Neurologia, destinato allacura dei pazienti colpiti da ictus cerebrale e ischemie. Ledonazioni si completano con il mezzo di trasporto (9 milae 500 euro) per il personale sanitario, che consentiràtrattamenti di Medicina Riabilitativa presso il domiciliodi pazienti portatori di gravi disabilità, impossibilitati arecarsi presso l’ospedale.

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lo chef e degustando insieme il risultato.

Una piena collaborazionee un costante collegamen-to permette di ottenere va-lidi risultati. “Tutti i consi-glieri della Fondazione, siaquelli di indirizzo che quellidi amministrazione, han-no assunto volentieri gliimpegni che abbiamo pre-so sul versante della sanità– commenta Tonino Zanoli-, lo abbiamo fatto con or-goglio e soddisfazione.Abbiamo avuto un’atten-zione molto alta al settorema anche al metodo di la-voro che poi ha permessodi raggiungere questi ri-sultati. A mio avviso ab-biamo fatto un passo inavanti, non solo recuperatoi danni del terremoto”.

Luigi Odorici,amministratore delegato delgruppo Bper

“Teniamo”

Luigi Odorici, amministra-tore delegato del Gruppo Bper,dichiara: “Il risultato di que-sto esercizio è stato penaliz-zato dal prolungato clima re-cessivo che il Paese sta vi-vendo. Ciò ha determinatoun generalizzato deteriora-mento della qualità del credi-to a livello di sistema, in par-ticolare tra le piccole e medieimprese, al quale si sono ag-giunti gli effetti del terremo-to in Emilia Romagna delmaggio scorso. In questo con-testo congiunturale straordi-nario, prendendo inoltre attodelle continue revisioni al ri-basso delle prospettive di cre-scita economica per il 2013 edel sostanziale stallo del mer-cato immobiliare, abbiamoadottato un approccio ancorpiù prudente nella valutazio-ne del credito e nelle politi-che di accantonamento. No-nostante il risultato dell’eser-cizio sia stato sensibilmentepenalizzato dagli accantona-menti prudenziali sui crediti,il gruppo ha registrato unabuona tenuta dei ricavi carat-teristici ed una decisa ridu-zione dei costi operativi. Darimarcare, inoltre, la soliditàpatrimoniale del Gruppo conun livello di Core Tier 1 inincremento all’8,27% dal7,83% del 2011 e l’ulterioremiglioramento del profilo diliquidità”.

Le donazioni

Medici e dirigenti Ausl insieme ai membri della Fondazione Crc

I tre MoschettieriTonino Zanoli, Giuseppe Ferrario, Elia Taraborrelli

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“Il Vescovo di Roma parlala lingua di Dio e degli uomini”

Ora in cammino con

Papa Francesco 24 marzo 2013pagina 11

Monsignor Cavinagioisce per la nominadi Papa Francesco

“Sono molto felice per la nomina di Jorge MarioBergoglio al soglio di Pietro. Ogni cristiano si senteorgoglioso di appartenere ad una Chiesa capace diesprimere in così breve tempo una personalità tantosignificativa, spiazzando tutte le previsioni ‘monda-ne’.Papa Francesco ha già dato indicazioni chiare suquello che sarà il suo pontificato – osservamonsignor Francesco Cavina –. Dopo la rinuncia diPapa Benedetto XVI che ci ha lasciato sbigottiti,adesso possiamo gioire per questa nomina capace dievidenziare che è il Signore a guidare la sua Chiesa eche ci fa capire dove e come ci vuole condurre.Papa Francesco è un uomo di grande spiritualità,semplicità di vita, povertà, umiltà al di fuori di ogniforma di protocollo. Porterà, ne sono certo, il fuocodello Spirito nella Chiesa”.Monsignor Cavina non conosce personalmente PapaFrancesco, ma conosce “molto bene la sua opera e lasua persona grazie agli anni trascorsi a Roma inSegreteria di Stato. La nomina è di una importanzaepocale e non solo per il nome, Francesco, scelto perla prima volta. Il fatto che i cardinali abbiano decisoper un Papa che viene ‘quasi dalla fine del mondo’ha un grande valore simbolico: il Sud povero mafiducioso rispetto a un Nord ricco ‘sazio e disperato’,una Chiesa capace di parlare a tutta l’umanità. C’èun altro aspetto che mi piace considerare – sottolineamonsignor Cavina – ed è che Bergoglio, al Conclavedel 2005, è risultato il più votato dopo Ratzinger matanto si adoperò per l’elezione di Papa Benedetto.Evidentemente i disegni della Provvidenza non cam-biano, arrivano al momento opportuno, ma arrivano,sempre. Vorrei aggiungere che questo è il primoPapa gesuita della storia, naturale dunque che parlidi povertà e purificazione della Chiesa. Chiesa che,ancora una volta, ha spiazzato i media e i varipronostici. Una Chiesa che ha dimostrato di guarda-re avanti, di non farsi appesantire dai fardelli delpassato e di indicare chiaramente una via.Nel primo saluto del Vescovo di Roma – concludemonsignor Francesco Cavina – mi ha colpito profon-damente l’indulgenza plenaria e la richiesta ai fedelidi preghiera. Gioiamo per un Papa, Francesco, dallegrandi doti e dalla capacità di essere bilingue: saparlare la lingua di Dio e quella degli uomini”.

Mercoledì 13 marzo ore 19.06:fumata bianca“Venuto dalla fine del mondo”“Annuntio vobis gaudium magnum;habemus Papam: Eminentissimumac Reverendissimum Dominum,Dominum Georgium MariumSanctae Romanae EcclesiaeCardinalem Bergoglio qui sibinomen imposuit Franciscum”. Conqueste parole il cardinaleprotodiacono Jean-Louis PierreTauran ha annunciato dalla loggiadella basilica di san Pietro il nomedel 265° Successore di Pietro: Fran-cesco.

Giovedì 14 marzo:affidamento a Maria“Camminare, edificare,confessare”Subito dopo la sua elezione a 265°successore di Pietro, papa France-sco “ha sentito al telefono il Papaemerito”. I primi atti pubblici delnuovo Pontefice sono iniziati lamattina di giovedì 14 marzo conuna visita privata alla basilica diSanta Maria Maggiore per poi pro-seguire alle 17, quando il Papa hapresieduto la concelebrazioneeucaristica con i 115 cardinali elet-tori nella Cappella Sistina.

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vete lavorato, eh? Ave-te lavorato!”. Guardan-doli idealmente negliocchi uno ad uno, e

ricevendo subito un applau-so, all’inizio del suo discorsoagli oltre seimila giornalistiche hanno gremito sabato 16marzo, l’Aula Paolo VI, PapaFrancesco ha inserito il suoprimo “fuori testo”. Quellopiù ampio lo ha dedicato allaspiegazione della scelta delnome. Agli operatori dei me-dia il Papa ha, infine, confi-dato il sogno del suo pontifi-cato: “Ah, come vorrei unaChiesa povera per i poveri”.Al termine del discorso,un’inedita benedizione apo-stolica, con cui il Papa si èrivolto alla “coscienza” diognuno dei presenti.

Un ruolo indispensabilePapa Francesco è stato accol-to in Aula da un applausoquasi da stadio, con i giorna-listi tutti in piedi. “Il ruolo deimass media - ha affermato - èandato sempre crescendo inquesti ultimi tempi, tanto cheè diventato indispensabile pernarrare al mondo gli eventidella storia contemporanea”,ha osservato il Santo Padre,rivolgendo “un ringraziamentospeciale” ai giornalisti per illoro “qualificato servizio deigiorni scorsi”, in cui “gli oc-chi del mondo cattolico, e nonsolo, si sono rivolti alla cittàeterna, in particolare a questoterritorio che ha per baricentrola tomba di San Pietro”.

La giusta “ermeneutica”“In queste settimane – ha pro-seguito il Papa - avete avutomodo di parlare della SantaSede, della Chiesa, dei suoiriti e tradizioni, della sua fedee in particolare del ruolo delPapa e del suo ministero”. Diqui il “ringraziamento parti-colarmente sentito” di PapaFrancesco “a quanti hannosaputo osservare e presentarequesti eventi della storia del-

la Chiesa tenendo conto dellaprospettiva più giusta in cuidevono essere letti, quella dellafede”. A questo punto, il Papaha tenuto una sorta di lezionesu cosa è la Chiesa e come vacomunicata, delineando unavera e propria “ermeneutica”e dettando così la “vera agen-da” a chi fa questo mestiere.“Gli avvenimenti della storia– ha infatti spiegato - chiedo-no quasi sempre una letturacomplessa, che a volte puòanche comprendere la dimen-sione della fede”. Per il Papa,“gli eventi ecclesiali hannouna caratteristica di fondoparticolare: rispondono a unalogica che non è principal-mente quella delle categorie,per così dire, mondane, e pro-prio per questo non è facileinterpretarli e comunicarli aun pubblico vasto e variega-to”. La Chiesa, infatti, “puressendo certamente ancheun’istituzione umana, stori-ca, con tutto quello che com-porta, non ha una natura poli-tica, ma essenzialmente spi-rituale: è il popolo di Dio. Ilsanto popolo di Dio, che cam-mina verso l’incontro conGesù Cristo”.

Lo Spirito Santoprotagonista“Soltanto ponendosi in que-sta prospettiva si può renderepienamente ragione di quan-

to la Chiesa cattolica opera”,ha ammonito il Santo Padre.Cristo, infatti, “è il pastoredella Chiesa, ma la sua pre-senza nella storia passa attra-verso la libertà degli uomini:tra di essi uno viene sceltoper servire come suo Vicario,successore dell’Apostolo Pie-tro, ma Cristo è il centro, ilriferimento fondamentale, ilcuore della Chiesa. Senza dilui, Pietro e la Chiesa nonesisterebbero né avrebberoragion d’essere”. Il Papa hainoltre citato il suo predeces-sore: “Come ha ripetuto piùvolte Benedetto XVI, Cristoè presente e guida la sua Chie-sa. In tutto quanto è accadutoil protagonista è, in ultimaanalisi, lo Spirito Santo. Egliha ispirato la decisione di Be-nedetto XVI per il bene dellaChiesa; Egli ha indirizzatonella preghiera e nell’elezio-ne i Cardinali. E’ importante,cari amici, tenere in debitoconto questo orizzonteinterpretativo per mettere afuoco il cuore degli eventi diquesti giorni”.

Verità, bontà e bellezzaAi giornalisti il Papa ha dun-que rivolto “un invito a cer-care di conoscere sempre dipiù la vera natura della Chie-sa e le motivazioni spiritualiche la guidano e che sono lepiù autentiche per compren-

derla”.“Voi - ha proseguito - avetela capacità di raccogliere edesprimere le attese e le esi-genze del nostro tempo, dioffrire gli elementi per unalettura della realtà”. Non èmancato un passaggio sullaspecificità della professionegiornalistica: “Il vostro lavo-ro necessita di studio, di sen-sibilità, di esperienza, cometante altre professioni ma com-porta una particolare atten-zione nei confronti della ve-rità, della bontà e della bel-lezza; e questo ci rende parti-colarmente vicini, perché laChiesa esiste per comunicarela Verità, la Bontà e la Bel-lezza in persona”.

Come Francesco d’AssisiMolti “non sapevano perchéil vescovo di Roma ha voluto

chiamarsi Francesco”, così ilPapa ha pensato semplicemen-te di rivelarlo ai giornalisti,quasi come una confidenzache si fa in famiglia.“Nell’elezione – ha raccon-tato – io avevo accanto a mel’arcivescovo emerito di SanPaolo e anche prefetto emeritoper il Clero, il cardinale Clau-dio Hummes: un grande ami-co. Quando la cosa stava di-ventando un po’ pericolosa,lui mi confortava. E quando ivoti sono saliti a due terzi, ègiunto l’applauso consueto,perché è stato eletto il Papa. Elui mi ha abbracciato e mi hadetto: ‘Non dimenticarti deipoveri!’. E quella parola èentrata qui: i poveri, i pove-ri”. E ancora: “Poi, subito inrelazione ai poveri ho pensa-to a Francesco d’Assisi. Poi,ho pensato alle guerre, men-

tre lo scrutinio proseguiva,fino a tutti i voti. E Francescoè l’uomo della pace, l’uomoche ama e custodisce il Crea-to, in questo momento in cuinoi abbiamo con il Creatouna relazione non tanto buo-na”. Continuando nel gioiosoclima di confidenza, papaFrancesco ha anche riferitoalcune battute dei cardinalisulla scelta del nome del Papa:“Ma tu dovresti chiamartiAdriano, perché Adriano VIè stato il riformatore, bisognariformare”. E un altro mi hadetto: ‘No, no: il tuo nomedovrebbe essere Clemente.‘Ma perché?’. ‘Clemente XV:così ti vendichi di ClementeXIV che ha soppresso la Com-pagnia di Gesù’”.

Benedizione inedita“Ah, come vorrei una Chiesapovera per i poveri!”. Questal’esclamazione che rimarrà piùimpressa ai presenti, da tene-re a mente come presagio diun motto per l’intero pontifi-cato. Quindi, proseguendo abraccio, Papa Francesco, hadetto: “Penso al vostro lavo-ro: vi auguro di lavorare conserenità e con frutti, e di co-noscere sempre meglio ilVangelo di Gesù Cristo e larealtà della Chiesa. Vi affidoall’intercessione della BeataVergine Maria, Stelladell’evangelizzazione. Augu-ro il meglio a voi e alle vostrefamiglie”. Dopo aver saluta-to personalmente alcuni deigiornalisti presenti, Papa Fran-cesco, in spagnolo, ha con-cluso: “Vi avevo detto che viavrei dato di cuore la miabenedizione. Molti di voi nonappartengono alla Chiesa cat-tolica, altri non sono creden-ti. Di cuore imparto questabenedizione, nel silenzio, aciascuno di voi, rispettandola coscienza di ciascuno, masapendo che ciascuno di voi èfiglio di Dio. Che Dio vi be-nedica”.

L.L.

Ora in cammino con

Papa Francesco24 marzo 2013pagina 12

Venerdì 15 marzo:incontro con i Cardinali“Doniamo ai giovanila saggezza”“In questi giorni abbiamo av-vertito quasi sensibilmente l’af-fetto e la solidarietà della Chie-sa universale, come anche l’at-tenzione di tante persone che,pur non condividendo la nostrafede, guardano con rispetto eammirazione alla Chiesa e allaSanta Sede”. Con queste parolePapa Francesco si è rivolto aiCardinali riuniti nella SalaClementina.

Sabato 16 marzo:con i media di tutto il mondoPerché Francesco“Avete lavorato, eh? Avete lavo-rato!”. Così il Papa all’inizio delsuo discorso agli oltre seimilagiornalisti che hanno gremitol‘Aula Paolo VI.Un ampio fuori testo lo ha dedi-cato alla spiegazione del motivodella scelta del nome. Agli ope-ratori dei media il Papa ha, infi-ne, confidato il sogno del suopontificato: “Ah, come vorrei unaChiesa povera per i poveri!”.

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Diverse persone dalla Diocesi di Carpi hanno partecipa-to alla celebrazione di insediamento di Papa Francesco.

Chiunque volesse condividere le impressioni e leimmagini di questa giornata, può inviare foto e testi a

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Papa Francesco 24 marzo 2013pagina 13

Domenica 17 marzo:la messa in Sant’Anna“La misericordia il messaggio più forte”Non è una domenica qualunque, questa: ilPapa arriva alle 9.45, e le transenne nonriescono a contenere la folla che si accalcadavanti all’ingresso di Sant’Anna. Per l’omeliasi affida alle letture del giorno. Al centro, ildialogo tra Gesù e l’adultera: la misericor-dia di Gesù, che è “il messaggio più fortedel Signore”, dice Papa Francesco. Dopo lamessa, un altro gesto straordinario delPapa, che ha presentato ai fedeli un preteche da tempo lavora con i ragazzi di strada,per loro ha fatto una scuola, ha fatto tantecose per far conoscere Gesù.

Domenica 17 marzo il primo Angelus“Non stanchiamoci di chiedere perdono”Un applauso fragoroso e prolungato ha accoltol’affacciarsi di Papa Francesco per il suo primoAngelus. Alla folla che ha riempito piazza San Pietroil Pontefice, con il volto sorridente, ha rivolto il suosaluto: “Fratelli e sorelle, buongiorno! Dopo ilprimo incontro di mercoledì scorso, oggi possorivolgere di nuovo il mio saluto a tutti! E sono felicedi farlo di domenica, nel giorno del Signore! Questoè bello, è importante per noi cristiani: incontrarci didomenica, salutarci, parlarci come ora qui, nellapiazza”. Una piazza, ha sottolineato il Santo Padre,che, “grazie ai media, ha le dimensioni del mondo”.Poi la meditazione sulla misericordia di Dio.

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che della tenerezza!”.Poi, il passaggio al ministerodel Vescovo di Roma. Un ruo-lo di potere da leggere, comechiede lo stesso Gesù a Pietro,come servizio, che “che ha ilsuo vertice luminoso sulla Cro-ce; deve guardare al servizioumile, concreto, ricco di fede,di san Giuseppe e come luiaprire le braccia per custodiretutto il Popolo di Dio e acco-gliere con affetto e tenerezzal’intera umanità, specie i piùpoveri, i più deboli, i più pic-coli, quelli che Matteo descri-ve nel giudizio finale sulla ca-rità: chi ha fame, sete, chi èstraniero, nudo, malato, in car-cere (cfr Mt 25,31-46). Solochi serve con amore sa custo-dire!”.Il legame con la speranza, nel-la seconda lettura: “Anche oggidavanti a tanti tratti di cielogrigio, abbiamo bisogno divedere la luce della speranza edi dare noi stessi la speranza.Custodire il creato, ogni uomoed ogni donna, con uno sguar-do di tenerezza e amore, è apri-re l’orizzonte della speranza, èaprire uno squarcio di luce inmezzo a tante nubi, è portare ilcalore della speranza! E per ilcredente, per noi cristiani, comeAbramo, come san Giuseppe,la speranza che portiamo hal’orizzonte di Dio che ci è statoaperto in Cristo, è fondata sul-la roccia che è Dio.Custodire Gesù con Maria,custodire l’intera creazione,custodire ogni persona, speciela più povera, custodire noi stes-si: ecco un servizio che il Ve-scovo di Roma è chiamato acompiere, ma a cui tutti siamochiamati per far risplendere lastella della speranza: Custo-diamo con amore ciò che Dioci ha donato! – conclude il Papa- Chiedo l’intercessione dellaVergine Maria, di san Giusep-pe, dei santi Pietro e Paolo, disan Francesco, affinché lo Spi-rito Santo accompagni il mioministero, e a voi tutti dico:pregate per me! Amen”.

B.B.

za a nome di tutto il Collegioda parte di sei cardinali - Re,Bertone, Meisner, Tomko,Martino e Marchisano - inrappresentanza di vescovi,presbiteri e diaconi.Poi, la Messa. Le letture dellamessa sono quelle della solen-nità della festa di san Giuseppee sono in inglese, italiano espagnolo, il Vangelo cantatoin greco, per sottolineare l’unitàtra le Chiese d’Oriente e leChiese d’Occidente, visto cheampie parti della messa sonoin latino.L’omelia del Papa incominciacon il ricordo di JosephRatzinger, nel giorno del suoonomastico. I saluti e poi, su-bito al centro del suo messag-gio: Giuseppe chiamato ad es-sere custos, custode. Di Mariae Gesù, ma anche della Chiesa,mistico corpo di Gesù di cuiMaria è figura e modello.Discrezione, umiltà, silenzio,una “presenza costante e unafedeltà totale, anche quandonon comprende”, sono i modidi Giuseppe, che vive “nellacostante attenzione a Dio, apertoai suoi segni, disponibile alsuo progetto, non tanto al pro-prio”. “Giuseppe è ‘custode’ –osserva il Papa -, perché saascoltare Dio, si lascia guidaredalla sua volontà, e proprio perquesto è ancora più sensibile

alle persone che gli sono affi-date, sa leggere con realismogli avvenimenti, è attento a ciòche lo circonda, e sa prenderele decisioni più sagge. In luicari amici, vediamo come sirisponde alla vocazione di Dio,con disponibilità, con prontez-za, ma vediamo anche qual è ilcentro della vocazione cristia-na: Cristo! Custodiamo Cristonella nostra vita, per custodiregli altri, per custodire il crea-to!”.Una vocazione, questa, checome dimensione pienamenteumana riguarda tutti: “è l’ave-re rispetto per ogni creatura diDio e per l’ambiente in cuiviviamo. E’ il custodire la gen-te, l’aver cura di tutti, di ognipersona, con amore, special-mente dei bambini, dei vecchi,di coloro che sono più fragili eche spesso sono nella periferiadel nostro cuore. E’ l’aver cura

l’uno dell’altro nella famiglia:i coniugi si custodiscono reci-procamente, poi come genitorisi prendono cura dei figli, e coltempo anche i figli diventanocustodi dei genitori. E’ il vive-re con sincerità le amicizie,che sono un reciproco custo-dirsi nella confidenza, nel ri-spetto e nel bene. In fondo,tutto è affidato alla custodiadell’uomo, ed è una responsa-bilità che ci riguarda tutti. Sia-te custodi dei doni di Dio!”.Venire meno a questo è darespazio alla distruzione, all’ari-dità del cuore che deturpano,nella storia, l’uomo e la donna.Ecco l’appello del Papa a chiha responsabilità: “siamo ‘cu-stodi’ della creazione, del di-segno di Dio iscritto nella na-tura, custodi dell’altro, dell’am-biente; non lasciamo che segnidi distruzione e di morte ac-compagnino il cammino diquesto nostro mondo! Ma per“custodire” dobbiamo ancheavere cura di noi stessi! Ricor-diamo che l’odio, l’invidia, lasuperbia sporcano la vita! Cu-stodire vuol dire allora vigila-re sui nostri sentimenti, sulnostro cuore, perché è proprioda lì che escono le intenzionibuone e cattive: quelle che co-struiscono e quelle che distrug-gono! Non dobbiamo averepaura della bontà, anzi nean-

“Solo chi serve con amore sa custodire”M

L’

artedì 19 marzo, laSanta Messa per l’im-posizione del Pallio ela consegna dell’Anello

del Pescatore per l’inizio delministero petrino del Vesco-vo di Roma, ha conservato lasua solennità, pur nella so-brietà voluta dal Pontefice.Seguita in tutto il mondo, èstata preceduta da un lungogiro del nuovo Papa sullavettura, scoperta per l’occa-sione, lungo piazza San Pie-tro. Qui il primo “fuori pro-gramma” - Francesco chescende per accarezzare unammalato -; affettuosi i salu-ti, gli sguardi, i gesti di unPapa che sembra voler darelo stesso calore, uno ad uno,a tutti i 200mila presenti, quasia testimoniare quella curaamorevole che poi indicheràcome orizzonte per i fedeli.Prima della Messa - eranocirca le 4 in Argentina - PapaFrancesco si era collegatotelefonicamente con Plaza deMayo, rivolgendosi alle mi-gliaia di persone presenti. “Vichiedo un favore”, ha dettoloro: “Camminiamo tutti in-sieme, prendiamoci cura gliuni degli altri. Non faccia-moci danno. Proteggiamo lavita, la famiglia, la natura, ibambini, gli anziani. Che nonci sia odio, liti. Lasciate l’in-vidia, dialogate tra di voi.Che questo desiderio di pren-dersi cura cresca nel cuore.Avvicinatevi a Dio”.Durante la messaall’offertorio, il pane e il vinosono semplicemente portatiall’altare. 500 i sacerdoti chedistribuiscono la comunionein tutta la piazza, mentre ilPapa si limita a distribuirlaai diaconi. Un atmosfera digrande raccoglimento e pre-ghiera caratterizza il momentoimmediatamente successivo,immagine del popolo di Diostretto intorno al suo pasto-re.

inizio di tutto è alla tom-ba di San Pietro, nelcentro della Basilica,sotto l’altare centrale,

dove sono conservati l’anelloe il pallio, i due segni del mini-stero petrino che poi verrannoconsegnati al Pontefice: qui ilPapa sosta in preghiera per al-cuni minuti. Poi la salita allapiazza che, secondo la tradi-zione, è anche il luogo delmartirio di Pietro. Sono 180 iconcelebranti accanto a Fran-cesco; oltre ai cardinali ci sonoi patriarchi e gli arcivescovimaggiori delle Chiese orienta-li, poi monsignor LorenzoBaldisseri, segretario dellaCongregazione per i vescovi;padre José RodriguezCarbalho, presidente del-l’Unione Superiori Generali;padre Alfonso Nicols, gene-rale della Compagnia di Gesù. I primi riti, ancor prima cheincominci la messa, sono laconsegna del pallio e dell’anel-lo. Il pallio - lo stesso di Bene-detto XVI - è consegnato eimposto al Papa dal cardinaleprotodiacono, Jean-LouisTauran (colui che ha annun-ciato l‘“Habemus Papam” dal-la Loggia). A consegnare l’anel-lo è il cardinale decano, Ange-lo Sodano, il primo dell’Ordi-ne dei vescovi. Successivamen-te, il momento dell’obbedien-

Custodire il creato,ogni uomo ed ogni

donna, con uno sguardodi tenerezza e amore,è aprire l’orizzonte

della speranza,è aprire uno squarcio

di luce in mezzoa tante nubi.

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14 24 marzo '13

In questi primi giorni di pon-tificato c’è la caccia al parti-colare, a tutto ciò che di ori-ginale e di “strano” compiePapa Francesco, dalle scarpenere anziché rosse, dal pul-mino al posto dell’auto blu,dal conto pagato all’albergo,fino ad arrivare a gesti ancorapiù forti come la rinuncia al-l’oro della croce e dell’anel-lo. Particolari che via via siandranno a stemperare nellostile e nei comportamentiquotidiani checontraddistinguono un pon-tefice come ogni altra autori-tà pubblica. I segnali di rottu-ra sono però forti, quasi iltentativo di mantenersi fede-le ad una propria storia difede personale e comunitariache nemmeno l’elezione aVescovo di Roma può in qual-che modo modificare.Quelle nove parole però nonsono uno slogan e nemmenosono catalogabili tra le sim-patiche esternazioni fuori te-sto. Costituiscono un messag-gio forte e chiaro che PapaFrancesco ha voluto venisseamplificato dai media in tuttele strade del pianeta soprat-tutto in quella parte sud dovevivono masse di poveri e doveora i cattolici sono presenti inmaggior numero. Quasi una

parola d’ordine che per i po-poli dell’America Latina, del-l’Africa e dell’Asia ma ancheper la crescente ondata dipoveri dei paesi occidentali,non ha richiesto ulteriori spie-gazioni se non la confermache il Papa e la Chiesa saran-no ancora di più al loro fian-co.Con l’elezione di Papa Fran-cesco si completa quella di-mensione planetaria checontraddistingue la Chiesacattolica oggi, prima, conGiovanni Paolo II, l’abbrac-cio dell’altro polmone del-l’Europa e ora l’apertura alsud del mondo. Quest’ultimopiù ancora del primo è il verocambio di prospettiva.Quella Chiesa che, chissà perquale stortura semantica, èstata sempre definita “mis-sionaria”, sempre solodestinataria di aiuti e di so-stegno delle antiche Chieseeuropee, ora diviene ilparadigma di tutta la Chiesa.Finalmente, viene da dire, sicancellerà nel tempo questaillusoria dicotomia, e si ri-parte tutti alla pari. Questo èil cambio di prospettiva chesi annuncia con il pontificatodi Papa Francesco. Allora èvero, dirà qualcuno, che laChiesa è ricca se è lo stesso

Papa che la vuole povera?Chissà se Papa Bergoglio sisente di appartenere ad unaChiesa ricca da un punto divista materiale o che ritengaricca la Chiesa europea e oc-cidentale. Se anche avessequalche sospetto gli basteràpoco tempo per realizzare chela Chiesa non solo non è riccama che da un punto di vistafinanziario non se la passacerto bene. Se una ricchezzainvece si può individuare ècostituita da tutte quellesovrastrutture teologiche e pa-storali che impediscono allaChiesa di essere veramentepovera in spirito, libera diannunciare senza condizio-namenti l’essenziale, ciò chene giustifica l’esistenza su que-sta terra: Gesù Cristo.L’incipit con cui Papa Fran-cesco ha dato il via al suoministero di Vescovo di Romache presiede nella carità laChiesa universale, è estrema-mente chiaro e trova una bel-la sintesi in un’affermazionecon cui il vescovo ToninoBello raffigurava la Chiesanel nostro tempo: “Dai segnidel potere al potere dei se-gni”. Un bel cambio di pro-spettiva. Lunga vita a PapaFrancesco!

ontinua dalla primaC Cambio di prospettiva

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Papa Francesco manterrà lo stemmae il motto. L’anello è d’argento dorato.Stesso pallio di Benedetto XVI

Nel segnodella misericordia

Ora in cammino con

Papa Francesco

Nel primo numero, una intervistaa monsignor Francesco Cavina

24 marzo 2013pagina 14

Papa Francesco ha deciso di confermare ilmotto, “Miserando atque eligendo” e, “neitratti essenziali”, anche lo stemma che avevacome arcivescovo, caratterizzato da una li-neare semplicità. All’insegna della semplici-tà anche l’anello del pescatore che porta ilnuovo Papa: non è d’oro, ma di argentodorato. Il pallio che Papa Francesco ha indos-sato è lo stesso del suo predecessore.

Lo stemmaLo scudo blu dello stemma papale è sormon-tato dai simboli della dignità pontificia (mi-tra collocata tra chiavi decussate d’oro ed’argento, rilegate da un cordone rosso),uguali a quelli voluti dal predecessore Bene-detto XVI. In alto, campeggia l’emblemadell’ordine di provenienza del Papa, la Com-pagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeg-giante caricato dalle lettere, in rosso, Ihs,monogramma di Cristo. La lettera “H” èsormontata da una croce; in punta, i tre chiodiin nero. In basso, si trovano la stella e il fioredi nardo. La stella, secondo l’antica tradizio-ne araldica, simboleggia la Vergine Maria,madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fioredi nardo indica san Giuseppe, patrono dellaChiesa universale. Nella tradizioneiconografica ispanica, infatti, san Giuseppe è

raffiguratocon unramo dinardo inmano. Ponendo nel suo scudo tali immagini,il Papa ha inteso esprimere la propria partico-lare devozione verso la Vergine Santissima esan Giuseppe.

Il mottoIl motto di Papa Francesco, “Miserando atqueeligendo”, è tratto dalle omelie di San Bedail Venerabile, sacerdote (Om. 21; Ccl 122,149-151), il quale, commentando l’episodioevangelico della vocazione di san Matteo,scrive: “Vidit ergo Iesus publicanum et quiamiserando atque eligendo vidit, ait illi Sequereme” (Vide Gesù un pubblicano e siccome loguardò con sentimento di amore e lo scelse,gli disse: Seguimi). Questa omelia riveste unsignificato particolare nella vita e nell’itine-rario spirituale del Papa. Una volta elettovescovo, Bergoglio, in ricordo dell’avveni-mento che segnò gli inizi della sua totaleconsacrazione a Dio nella Sua Chiesa, scel-se, come motto e programma di vita, l’espres-sione di San Beda “Miserando atque eligendo”,che ha inteso riprodurre anche nel propriostemma pontificio.

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1524 marzo '13Mirandola Concordia

La sanità dell’Area Norddopo il sisma 2012

Una nuovaopportunitàLa ricostruzione post terremoto sarà davvero una “nuovaopportunità” per la sanità dell’Area Nord? Su questo tema èintervenuta Mariella Martini, direttore generale dell’AziendaUsl di Modena ospite, venerdì 15 marzo, del Circolo MedicoMerighi, presieduto da Nunzio Borelli, presso la sede diMedibase Area Nord a Mirandola.La sanità dell’Area Nord pur caratterizzata dalle conseguen-za del sisma, si inserisce in un contesto regionale che que-st’anno deve fare i conti con una riduzione dei finanziamentidi oltre 260 milioni di euro. L’ospedale di Mirandola oggi puòcontare di 120 posti let-to rispetto ai 200 previ-sti. Il disagio è presen-te, i lavori sono in corsoe occorrerà ancora unanno - ha ricordatoMariella Martini – perquesta prima fase di in-terventi.Con onestà intellettua-le è stato affermato cheper l’Area omogenea diintensità di cura, areanella quale confluisco-no i pazienti diPneumologia, Medici-na e Cardiologia, occorre una formazione adeguata per ilpersonale sanitario e per la quale vi è l’impegno dell’Ausl.Nel corso della serata si sono affrontate altre criticità come gliorganici di Ortopedia e di Cardiologia, oppure il ProntoSoccorso che deve avere posti letto di osservazione breve edeve completare l’organico dei medici questo anche pergarantire l’automedica 24 ore al giorno sette giorni su sette.E’ stato riaffermato che vi è un impegno forte per Ostetricia-Ginecologia con l’obiettivo di arrivare alle 500 nascite all’an-no.Vi è stata una discussione partecipata dove si è parlato anchedel progetto di fattibilità, nei prossimi dieci anni, del nuovoospedale per Carpi e Area Nord con i suoi 200 mila abitanti,ospedale con 400-450 posti letto con un costo previsto dicirca 150 milioni di euro.La fragilità delle persone è aumentata con il terremoto del 20-29 maggio scorsi, e da queste considerazioni si è arrivati aparlare di hospice territoriale cioè una struttura dove i medicidi famiglia, seguono i loro pazienti in fase terminale dimalattia tumorale e non solo, quando la famiglia non riescepiù ad assisterli sull’esempio della struttura di Montericco diAlbinea in provincia di Reggio Emilia.

N.B.

Il 3 marzo scorso è scomparso Giovanni Pirazzoli, medico diSan Prospero, ma molto conosciuto anche a livello provincialeper i numerosi incarichi professionali e pubblici ricoperti.

Giovanni Pirazzoli è stato un medico stimato che per decenniha esercitato la professione prima come condotto poi comemedico di famiglia nella sua San Prospero dal 1954 al 1997.Sempre a San Prospero e nell’Area Nord ebbe diversi inca-richi a testimonianza di una vita vissuta all’insegna delservizio. Fu presidente della scuola materna parrocchiale epoi della scuola media, per oltre tre lustri guidò il CircoloMedico M. Merighi che grazie a lui si consolidò e che ancoraresiste dopo mezzo secolo.Pirazzoli fu grande amico dei Vescovi e con lui iniziò latradizione di avere a Camurana per la festa di San Luca,patrono dei Medici un anno il Vescovo di Modena e l’annodopo il Vescovo di Carpi. Ricordo uno degli ultimi incontricon monsignor Elio Tinti nel giugno del 2011 alla chiusuradell’anno sociale, e la gioia con cui Giovanni e la moglieMarisa salutarono l’allora Vescovo di Carpi. Sul versante

sede nel cratere, utilizzandoil pretesto del terremoto, ti-rassero i remi in barca di frontealle difficoltà della crisi: quindila situazione si presenta forsemeno peggio di ciò che sipensava potesse succedere –commenta Preti -. La disoc-cupazione però aumenta for-temente. Dal 2/3 per centodell’epoca prima della crisi, idati provinciali parlano per il2012 dell’8 per cento. Forsenell’Area Nord, grazie allapresenza del biomedicale cheprima del terremoto assume-va, i dati sono leggermenteinferiori”.Drammatica è la disoccupa-zione giovanile: “Accanto achi cerca occupazione, ci sonoanche giovani che non cerca-no un lavoro; prevalgono lademoralizzazione e la rasse-gnazione e c’è chi decide difare qualcos’altro – tipo con-tinuare gli studi – per postici-pare il più possibile l’ingres-so nel mondo del lavoro”.Grossi problemi stanno vi-vendo anche molti lavoratoriche stanno utilizzando gliammortizzatori sociali:“L’Inps non sta rispondendocon tempestività ai lavoratoriin cassa integrazione in dero-ga, perché per il 2013 mancaancora la copertura finanzia-ria. Per sbloccare le situazio-ni occorre attendere la for-mazione del nuovo Gover-no”.Antidoti a questa grave situa-zione possono essere, secon-do Preti, soprattutto la ricer-ca e la formazione. “Comesindacato cerchiamo di incen-tivare le politiche attive, chepossono permettere a chi èfuori dal mondo del lavoro diintrodursi in settori diversida quello di provenienza”.

Laura Michelini

ei giorni scorsi la Cisldi Mirandola è rientra-ta nella propria sede divia Bernardi, resa tem-

poraneamente inagibile daiterremoti di maggio 2012.“Con un grande sforzo da partedi tutti – spiega Carlo Preti,responsabile Cisl per l’AreaNord fresco di nomina – èstato possibile ritornare allanormalità, dopo aver trascor-so i primi tempi in camper epoi in container”. La Cisl nelterremoto ha visto danneg-giate tutte le sedi della Bassa:oltre a Mirandola, anche aSan Felice dove gli uffici sonostati già sistemati, a FinaleEmilia dove si è trovata unanuova sede, a Camposantodove si è ancora alla ricercadi nuovi locali.Dall’11 marzo Carlo Preti è ilnuovo responsabile Cisl perl’Area Nord, subentrando aRemo Perboni che ha assun-to il ruolo di segretario pro-vinciale per la Filca, il settoredell’edilizia.Preti, di San Felice sul Panaro,viene da una lunga esperien-za in Cisl: “Sono iscritto alsindacato dal 1982, cioè dalmomento in cui sono entratonel mondo del lavoro – spie-ga -. Nel ‘90 ho iniziato a farparte del Consiglio di fabbri-ca dell’azienda per cui lavo-ravo, la International PaperItalia di San Felice; dopo dueanni mi è stato affidato a tem-po determinato il ruolo dioperatore politico per il set-tore cartotecnico, da cui pro-venivo, e per quello della chi-mica, in cui rientra anche ilcomparto del biomedicale”.Nel 2000 Preti ha acquisitoanche il settore del tessile

abbigliamento, in seguito poiha smesso di seguire icartotecnici. Oggi affianca allafunzione di operatore politi-co per i settori della chimicae del tessile abbigliamentol’incarico di responsabile.Sono tanti i temi caldi in que-sta primavera 2013, su cuioccorrerà concentrare il la-voro: a complicare la crisieconomica e occupazionalec’è l’incertezza politica e –nella nostra zona – i gravipostumi del terremoto.Per quanto riguarda l’occu-pazione, non si è invertita latendenza già in atto gli anniscorsi: i tre settori che piùrisentono della crisi –metalmeccanico, tessile, edi-

le – continuano a mietere vit-time in senso figurato sia comeaziende che, di conseguenza,come lavoratori. “Fortunata-mente non si è verificato ilrischio che alcune aziende con

N

Carlo Preti, nuovo responsabile Cisl Area Nord,parla di crisi economica, lavoro e ricostruzione

Segnali di incertezza

Quale welfareIl 14 marzo si è svolto il 17esimo congresso della Cisl aModena, dove il segretario provinciale William Ballottaha parlato anche della crisi e dei tagli ai servizi pubblici,manifestando il timore che, senza un immediato sbloccodei patti di stabilità, si sarà obbligati presto a ridiscutere,anche sul nostro territorio, i servizi di welfare a cui siamoabituati. “E’ una discussione che, lo diciamo con chiarez-za, noi della Cisl vogliamo fare con tutti i comuni primache si metta mano ai servizi, non dopo. Non accetteremosoluzioni precostituite – ha avvertito Ballotta -. Se dovre-mo affrontare responsabilmente scelte difficili sui servizisociali e sanitari, pretendiamo un coinvolgimento attivo epreventivo. Il modello sociale che vogliamo realizzare aModena dipenderà molto da queste scelte. I servizi pubbli-ci vanno ripensati nell’ottica del welfare mix e dellasussidiarietà; si proceda, inoltre, con le Unioni dei comu-ni”. Sul dopo terremoto il segretario Cisl ha detto che deveessere improntato a legalità e semplificazione burocraticae ha proposto una sorta di Osservatorio per la ricostruzio-ne presso la Camera di commercio. “Riteniamo oggiindispensabile avviare un confronto sulle scelte strategi-che che riguardano il futuro non solo delle aree terremo-tate, ma più in generale del nostro territorio provinciale eregionale. Proponiamo, perciò - ha concluso WilliamBallotta -, un patto di comunità che coinvolga tutti gliattori responsabili e che potrebbe essere magari presentatoai cittadini in occasione del primo anniversario del sisma”.

Ricordo di Giovanni PirazzoliUn caro Dottore

Carlo Preti

professionale GiovanniPirazzoli è stato consiglieredell’Ordine dei Medici eOdontoiatri della Provincia diModena dal 1982 al 1987 e peroltre 45 anni, Direttore Sanita-rio dell’Avis di San Prospero eDirettore sanitario della localeCroce Blu.Intensa anche la vita pubblicae sociale, impegnato in politi-ca e all’interno del Lions Clubdi Mirandola di cui fu presi-dente nel 1979- 80. Molti han-no potuto apprezzare la straordinaria gentilezza e ospitalitàdi Giovanni e Marisa, celebri i croccanti di Marisa, con laloro casa sempre aperta e accogliente. Ci mancherai Gio-vanni, ti vogliamo bene.

Nunzio BorelliPresidente del Circolo Medico M. Merighi

Mirella Martinie Nunzio Borelli

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16 24 marzo '13

ono stati assegnati esono dunque prossimiall’avvio i lavori per lariapertura delle chiese

di Santa Croce, Cibeno, Roloe San Bernardino da Siena,mentre partiranno le gare, conil successivo inizio delle ope-re, anche per la riapertura dellechiese di Panzano e Sant’An-tonio in Mercadello e per lamessa in sicurezza della chiesamadre di Fossoli. Solo alcu-ne integrazioni richieste suiprogetti faranno perdere qual-che settimana ancora.“Per questo secondo gruppoprevediamo la partenza deicantieri verso la fine di aprile– spiega Stefano Battaglia,economo diocesano –. Unaterza tranche di lavori pren-derà il via più avanti, nonappena decideremo il giornodella gara. Insomma i lavoriprocedono, compatibilmentecon le procedure burocrati-che necessarie per il loro av-vio e anche con le condizioniatmosferiche che finora han-no rallentato un poco l’inizioe il proseguimento di certeopere”. Rispetto alle opereprovvisionali, oltre ai lavoriin corso alla chiesa di Gavello,partiranno le messe in sicu-rezza delle chiese di Cortilee, ad opera dei Vigili del Fuo-co, di Novi e Fossa.Sono stati approvati inoltre adicembre i progetti in vistadella riapertura dell’oratoriodel Sacramento a Mirandolae delle chiese di Cividale eSan Martino Carano.Discorso a parte merita la si-tuazione di Concordia, per laquale il progetto, portato avantidalla Provincia autonoma diTrento, prevede la realizza-zione di un grande comples-so dove sorgeranno la chiesa,le sale della comunità, il camposportivo e i parcheggi. “Ab-biamo raggiunto un accordo

con il Comune per quanto ri-guarda la concessione del ter-reno – spiega Battaglia – econ la Provincia di Trentoabbiamo stabilito la conven-zione. I progetti diurbanizzazione sono stati con-segnati e, dopo le prove geo-logiche che sono state effet-tuate in questi giorni, si stastipulando il contratto per l’ap-palto dei lavori di scavo al-l’impresa scelta. Speriamo chetutto possa prendere il via traun paio di settimane”.

Le ultimeordinanzeL’ordinanza regionale n.16 del15 febbraio contiene l’appro-vazione di alcuni interventiprovvisionali indifferibili edurgenti di messa in sicurezzasulle chiese della Diocesi diCarpi. Per il mirandolese sitratta di Tramuschio, SanGiacomo Roncole, SanMartino Spino, SantaGiustina Vigona, Duomo e

Conclusa la gara, assegnati i lavori. La situazione in Diocesi

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Vita della Chiesa

Oratorio della Madonninaa Mirandola. Ad essi si ag-giungono i lavori nelconcordiese: interventiprovvisionali urgenti sullachiesa di Santa Caterina(puntellamento delle pareti edi realizzazione di coperturaprovvisoria in metallo, fina-lizzati ad evitare il crollo del-l’edificio e a consentire il rien-tro della popolazione in abi-tazione agibile);puntellamento delle facciatee realizzazione della coper-

tura provvisoria della chiesadi San Pietro Apostolo diFossa, finalizzato ad evitarela compromissioneirreversibile del bene stesso;intervento di puntellamentoesterno e interno e di realiz-zazione di copertura provvi-soria nell’Oratorio, in viadella Pace a Concordia, fina-lizzato alla riapertura dellavia; messa in sicurezza tra-mite puntellamenti interni,cerchiatura e rifacimento par-ziale del tetto sulla chiesa diSan Giovanni di Concordia,in vista della salvaguardia dellapubblica incolumità e dell’im-mediato rientro della popola-zione nelle proprie abitazio-ni; messa in sicurezza dellacanonica della chiesa di SanPaolo a Concordia, median-te tirantature, puntellamentie consolidamento dellemurature, finalizzato alla sal-vaguardia della pubblicaincolumità su via della Pace ealla riapertura della zona ros-sa.

CimiteriApprovate anche le opere deiComuni relative ai cimiterifrazionali di Cortile (già ese-guito), San Martino Secchia,Budrione, Migliarina, San Ma-rino, Santa Croce e anche al-cuni lavori al cimitero urba-

no di Carpi e al cimitero diMirandola.

StrutturetemporaneeProcede l’iter per la realizza-zione dei centri di comunitàdonati da Caritas italiana. AFossa la struttura è quasi ter-minata e si prevede a brevel’inaugurazione. Anche aBudrione i lavori sono a buonpunto, mentre a Mirandola,presso il centro sportivo par-rocchiale di via Posta, sonoiniziati nei giorni scorsi. PerMortizzuolo e San Possidoniosi è attualmente in attesa delpermesso di costruire.Più lento è l’iter che riguardaQuarantoli, a causa del vinco-lo archeologico che interessal’area circostante la pieve, dovedovrebbe essere collocato ilcentro di comunità.Anche a Rovereto è finalmentevisibile il cantiere per la rea-lizzazione della chiesa nuo-va, finanziata dal comune diRovereto di Trento: fonda-menta e basamento sono ilprimo passo visibile che ini-zia a dare ai parrocchiani lasperanza di poter avere pre-sto un luogo adeguato dovepotersi riunire.

Pagina a cura diBenedetta Bellocchio

e Virginia Panzani

Struttura Caritas a Budrione

Una fase del montaggio della strutturaCaritas a Budrione

Primi lavori a Mirandolaal centro di comunità Caritas

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1724 marzo '13

Presto sarà Pasqua! Attesae preparata con l’austero estimolante tempo dellaQuaresima, la Pasquaarriva nel bel mezzo di unperiodo pieno di incognite,delusioni e fatiche. Da ogniparte, infatti, si avvertonosegnali e si odono paroleche parlano di crisi, didifficoltà, di incertezza, diprecarietà… e tante perso-ne manifestano malconten-to, sfiducia, rassegnazio-ne… E’ come essere circon-dati da segnali di morte,oppressi come da tanti“no” che la vita continua abuttarci addosso: no, diquesto passo, non c’èfuturo; no, ancora non sivede la fine di questa crisieconomica; no, il paesetarda a ritrovare stabilitàpolitica; no, non vale lapena di impegnarsi per unmondo migliore; e poi, inostri peccati, i nostripersonali no a Dio, che orae sempre appesantiscono ilcuore…Ma, a Pasqua, Dio dice sì!E basta questo “sì” perfare tacere tutti i “no” checi circondano.Con la risurrezione di GesùDio ha sconfitto la morte etutto quello di cui la morteè segno e conseguenza: ilpeccato, il male, il diavo-lo… E ha riaffermato lasperanza.Anche io, nella mia vita,poiché, per il Battesimopartecipo della vittoria diGesù, della sua Pasqua,anche io posso dire di sì,vincere il male con il bene,respingere gli attacchi delmaligno, spargere attorno ame segnali di vita e non dimorte, contribuire nel miopiccolo e creare un mondopiù fraterno e giusto.E’ bastato che il nuovoPapa Francesco compissesemplici gesti e dicessepoche parole perché unsenso di fiducia e speranzasi diffondesse in tanti epassasse di bocca in bocca.Perché un solo sì puòvalere e contagiare moltopiù di tanti no.Soprattutto se a dire di sì èDio e se questo sì, nellaPasqua di Gesù, vale persempre e per tutti.Ad ognuno, a voi e ai vostricari, un sincero augurio diBuona Pasqua.

Don Fabio Barbieri

Speciale parrocchia di

QuartiroloCalendario parrocchiale

Marzo

VENERDÌ 22Astinenza• Ore 21.00: Via Crucis diocesana

SABATO 23Celebrazione diocesana Giornata Mondiale della Gioventù.• Ore 18.00: Santa Messa• Ore 19.00: Penitenziale per i giovani e “Palma d’Oro”

DOMENICA 24 - LE PALME - BENEDIZIONE DELL’ULIVO• SS. Messe ore 8-9.45-11.15-18-30• Ore 15.30: in Aula Liturgica momento di preghiera del

gruppo Milizia dell’Immacolata

LUNEDÌ 25Celebrazione penitenziale comunitaria• Dopo la Santa Messa delle 18.30 alcuni sacerdoti saranno

a disposizione per le confessioni fino alle ore 21.00

MERCOLEDÌ 27• Ore 21.00: Santa Messa Crismale

GIOVEDÌ 28 - GIOVEDÌ SANTOMemoria di don Sergio Galli• Ore 15.00: Santa Messa per i bambini del catechismo• Ore 21.00: Santa Messa della Cena del Signore

VENERDÌ 29 - VENERDÌ SANTOAstinenza e digiuno• Ore 15.00: Via Crucis per i bambini del catechismo• Ore 21.00: Liturgia della Passione del Signore

SABATO 30 - SABATO SANTO• Ore 22.00: Solenne Veglia della Santa Pasqua

DOMENICA 31 - PASQUA DI RISURREZIONE• SS. Messe ore 8-9.45-11.15-19

Aprile: Con l’entrata in vigore dell’ora legale la SantaMessa feriale e festiva serale viene celebrata alle ore 19.00

LUNEDÌ 1 - LUNEDÌ DELL’ANGELO• SS. Messe ore 8-9.45-11.15-18-30

DA MARTEDÌ 2 A VENERDÌ 5• dalle 15.00 alle 19.00 - Adorazione Solenne

VENERDÌ 5• Ore 21.00: Santa Messa celebrata dal Vescovo monsignor

Francesco Cavina• Inizio delle 24 ore di Adorazione solenne - Serra Carpi

SABATO 6• Ore 6.30: processione spirituale del Corpus Domini a

Santa Croce e Santa Messa• Ore 19.00: Santa Messa di chiusura delle 24 ore di Adora-

zione - Serra Carpi

DOMENICA 7• SS. Messe ore 8-9.45-11.15-19.00• Ore 16.00: Prime Confessioni

LUNEDÌ 8• Ore 19.00: Santa Messa in memoria defunti famiglia

Carretti

Maggio

MERCOLEDÌ 1• Pellegrinaggio Mariano Anspi

DA LUNEDÌ 6 A VENERDÌ 10• Ore 21.00: Santo Rosario in via Meloni di Quartirolo

DOMENICA 12• Prima Comunione ore 9.45 -16.00 - 18.30

DA LUNEDÌ 13 A VENERDÌ 17• Ore 21.00: Santo Rosario in via Tonelli

VENERDÌ 17• Ore 19.00: Santa Messa Serra Carpi e Adorazione Eucaristica

SABATO 18• Veglia di Pentecoste

DA LUNEDÌ 20 A VENERDÌ 24• Ore 21.00: Santo Rosario in via Monte Bianco

LUNEDÌ 20San Bernardino da SienaPatrono della città e diocesi di Carpi

DOMENICA 26• Santa Cresima ore 16.30 - 19.00

DA LUNEDÌ 27 A GIOVEDÌ 30• Ore 21.00: Santo Rosario in p.le Alpi

VENERDÌ 31• Ore 20.30: Pellegrinaggio Mariano a Santa Croce

Campo gioco 2013Aprono il prossimo 2 maggio le iscrizioni al Campo giocoper i bambini dai 6 ai 12 anni (compresi quelli che hannofrequentato l’ultimo anno di scuola materna) che si terrà dal10 giugno al 2 agosto. Orario quotidiano: 7.30-18.30.Quote diversificate secono la frequenza e scontate per ifratelli; servizio mensa con cucina interna. Info: parrocchiadi Quartirolo di Carpi tel. 059 694231, orari 9-12 e 14-18.30 (chiedere di Giuli).

Lunedì 11 marzo la nostracomunità parrocchiale si èraccolta in preghiera nel pri-mo anniversario della mor-te di don Claudio.Anche nei due giorni prece-denti “il don” era stato ri-cordato: sabato con un con-certo di musica sacra e do-

Primo anniversario della morte di don ClaudioMemoria e riconoscenza

menica con una festa per ibambini e la visita alla suatomba a Mortizzuolo.Lunedì sera l’aula liturgicasi è riempita di bambini,ragazzi, giovani, adulti che,insieme ai sacerdoti e ai pa-renti, hanno voluto manife-stare il loro ricordo e la

riconoscenza, ancoravivissimi. Una targa, ora,consegna alla memoria an-che dei posteri la tenaciacon cui don Claudio ha vo-luto e realizzato la nuovaaula liturgica e gli spazi ag-gregativi per i giovani e lacomunità tutta.

Nuovi arriviBenvenute Suore Orsoline!

Don Fabio Barbieri,suor Elisabetta, laMadre Generale, suorCleonice e don CarloMalavasi

PARROCCHIADELLA MADONNA

DELLA NEVEQUARTIROLO DI CARPI

PellegrinaggioParrocchiale11-17 aprileBarcellonaTerragona

La via catalana delle abbazieSantiago di Compostela

Info e prenotazioni pressol’ufficio: tel. 059 694231

Da lunedì 10a giovedì 13 giugno

Campo Cresimaa Nomadelfia

INFO - 059 694231

Auguri di Buona Pasqua

Dio dice sì

Da pochi giorni una piccola comunità disuore arricchisce la nostra diocesi. Sono leOrsoline del Sacro Cuore di Gesù di Asola,in provincia di Mantova. Sono giunte in duea Carpi, in attesa di altri rinforzi, e abitanoprovvisoriamente un appartamento nellaperiferia nord di Carpi. Una di loro, suorElisabetta offrirà la sua testimonianza direligiosa nella nostra parrocchia di Quartirolo,una seconda suor Cleonice nella parroc-chia del Corpus Domini.Si renderanno disponibili soprattutto per lavisita agli anziani e agli ammalati nelle loro

case, per offrire un po’ di compagnia edonare una parola di conforto.Si rinnova così la presenza e la testimonian-za della vita religiosa che nella nostra co-munità mancava da molti anni. Un dovero-so grazie alle suore, alla loro Madre Gene-rale e al nostro Vescovo che ci ha procuratoquesta preziosa opportunità.Adesso bisogna trovare del lavoro per suorElisabetta! Perciò, tutti coloro, soprattuttoanziani e malati, che desiderano la visitadella religiosa lo facciano sapere alla segre-teria parrocchiale: 059 694231.

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18 24 marzo '13

differenza degli annipassati, nel 2012, i mis-sionari martiri sono di-minuiti mentre sono au-

mentati notevolmente i cristia-ni laici uccisi: 105 mila è lastima dell’agenzia Fides al 31dicembre 2012. Su questo dila-gare delle persecuzioni contro icristiani offre la sua testimo-nianza don Wilfred Eke, natoin Nigeria nel 1959. Ordinatosacerdote nel 1988, ha vissutoalcuni anni a Modena, comeassistente nella parrocchia diSant’Agostino ed assistenteecclesiastico dei cattolicinigeriani, continuando, contem-poraneamente, i suoi studi diSacra Scrittura all’UniversitàGregoriana a Roma. Nei giorniscorsi è rientrato in Nigeria perinsegnare teologia e filosofia asettecento seminaristi delBigard Memorial Seminarydella diocesi di Anka.Come racconta don Wilfred, laNigeria è tra i paesi più marto-riati dal fondamentalismoislamico: il 30 dicembre 2012,nel villaggio di Masuri, vicinoal confine con il Camerun, inuna zona abitata in prevalenzada musulmani, un gruppo dimiliziani, quasi sicuramente del

gruppo Boko Haram, vicino adAl Qaeda, è entrato di nottenelle case abitate dai cristiani,uccidendo 15 persone. Il primogennaio 2013 vengono ritrova-ti, nel nord-est del paese, i ca-daveri abbandonati di 15 per-sone uccise a colpi d’arma dafuoco da uomini armati, all’in-terno di una chiesa durante laMessa. Il nome Boko Haram èprogrammatico, il suo signifi-cato si può riassumere così: “laformazione occidentale, la scuo-la, la cultura, la chiesa sonopeccato”.

Un po’ di storiaDon Wilfred ritiene importantee necessario, per capire le cau-se di questi eventi, fare qualchepasso indietro leggendo un po’di storia. La Nigeria è un paesediviso in due dal fiume Niger.Nel 1500, attraverso il desertoarrivano i musulmani, conqui-stando il nord del paese e for-mando un sultanato. Nel 1800,dal mare arrivano i colonialistiinglesi che creano il protettora-to del sud e, con loro, arrivanoi missionari anglicani che, però,si occupano solo dei colonialisti.Nel 1885, dalla Francia e dal-l’Irlanda giungono i missionari

Credere è dare la vita

dello Spirito Santo che invecevanno a vivere nei villaggi trala gente comune integrandosicon loro, costruendo scuole echiese per dare cultura e forma-zione religiosa alle fasce piùpovere della popolazione. Coltempo, i cristiani si espandonoraggiungendo anche il nord delpaese per lavorare negli uffici enelle fabbriche costruite daicolonialisti. Altri vanno in In-ghilterra e in America per per-fezionare gli studi e, quandorientrano, iniziano il percorsoper l’indipendenza. Questo,però, non piace agli inglesi che,nel 1914, amalgamano il pro-tettorato del nord con quellodel sud in un’unica colonia a

cui viene dato il nome, appun-to, di Nigeria. Anche imusulmani sono contrari allapresenza dei cristiani e all’in-dipendenza perché il loro terri-torio è più potente sotto il do-minio inglese. Così, per motivieconomici, fanno un accordocon i colonialisti che obbliga icristiani ad andarsene, organiz-zano una “pulizia etnica” che licostringe ad emigrare nel sud-est del paese: il Biafra. DonWilfred ricorda che anche i suoigenitori furono costretti a scap-pare dopo aver visto i militarientrare nelle case dei cristiani,portarli fuori e sgozzarli.

Il petrolio e la guerraNonostante ciò, nel 1960, laNigeria, raggiunge l’indipen-denza dall’Inghilterra. Icolonialisti, però, organizzanoun censimento truffa per deci-dere chi sarà il primo governo acomandare, ed eleggono unmusulmano come capo del go-verno. Da poco è stato scopertoil petrolio ed i giacimenti mag-giori sono proprio nel Biafra,fatto questo che preoccupamusulmani e inglesi, che temo-no che i cristiani possano ap-propriarsi di tale ricchezza.Dopo sei anni, i militari fannoun colpo di stato, uccidono ilcapo del governo, e nel 1967scoppia la guerra del Biafra conl’uccisione di 2 milioni di per-sone.Una guerra delle verità non detteche copre tante cose come ilrifornimento di armi dalla Rus-sia, una guerra sfociata ingenocidio, dove vengono bom-bardati soprattutto i centri abi-tati. “Ero andato al mercato per

comperare una cosa per miamadre - ricorda don Wilfred - eproprio in quel momento èiniziato un bombardamento.Mentre correvo lungo la stradaper fuggire, una bomba mi èpassata sotto le braccia senzacolpirmi. Ricordo in particola-re anche l’aereo della Caritasinternazionale carico di aiutiumanitari e abbattuto dall’eser-cito nigeriano”. Tutto questo ealtro viene affossato: la guerratermina nel 1970.

L’integralismoGrazie anche al governo ingle-se che tutela i propri interessi,tutto è in mano ai musulmani ela Nigeria viene iscritta comemembro dell’Organizzazionedei Paesi Islamici. Intanto con-tinuano sistematicamente le re-strizioni nei confronti dei cri-stiani, tra cui il divieto di co-struire chiese e scuole.Ciononostante, gli integralistinon sono contenti, ritengonoche questo potere non sia suffi-ciente, ora vogliono cambiarela costituzione per far diventa-re tutti musulmani. Per questimotivi mettono le bombe nellechiese, nel palazzo dell’Onu,uccidono e massacrano fami-glie mentre i musulmani mode-rati non prendono posizione edi trafficanti di armi dell’occi-dente aumentano i loro profitti.

Una via di speranzaViene spontaneo chiedere a donWilfred se ha paura a tornare inNigeria e lui sereno e sorriden-te risponde: “Ogni cristiano è arischio in Nigeria ma questonon spaventa la gente che con-tinua a riempire le chiese perpartecipare alla Messa. Sonostate adottate delle misure disicurezza come, per esempio,non fare entrare donne con leborse. Tuttavia la gente vaugualmente perché si sente vi-cino a Gesù, si sente sulla crocecon Lui. Amare Dio è un beneimmenso, riconoscere e segui-re Gesù è un dono enorme”. Halo sguardo aperto sul futuroquando dice: “la migliore armaper combattere il gruppo estre-mista Boko Haram è costruirescuole, dare istruzione e farconoscere Gesù, unico bene”.

Magda Gilioli

on Luigi Plebani, 62anni, missionario fideidonum della diocesi diBrescia nello stato di

Bahia in Brasile, è statotrovato impiccato nella suacasa con un cerotto sullabocca domenica 29 aprile2012. Gli assassini avrebberoinscenato un suicidio, dopouna rapina degenerata inmodo tragico. Don Plebani èl’unico italiano fra i 12missionari (10 sacerdoti, 1religiosa, 1 laico) che sonostati uccisi nel corso del 2012e che verranno ricordatidomenica 24 marzo nellaGiornata di preghiera edigiuno in memoria deimissionari martiri. E’ l’occa-sione in cui il Santo Padreinvita tutta la Chiesa aricordare, con momenti dipreghiera come veglie, ViaCrucis e adorazioni nelleparrocchie, coloro che hannodonato la vita per l’annunciodel Vangelo nel mondo.Queste iniziative possonoanche diventare momenti diincontro con le comunitàcristiane di altre confessioni,con le comunità di immigratipresenti sul territorio, anchedi altre religioni, occasioni diriconciliazione comunitaria,momenti di universalità.Come ha affermato donGianni Cesena, direttore dellaFondazione Missio della Cei,“chi si incammina per la viadella fede cristiana non puòignorare che la parola diGesù, che propone amore,condivisione e pace, si scontracomunque con i poteri domi-nanti e la mentalità prevalen-te. Ricordare i missionariuccisi, insieme all’enormenumero di quanti per la fedehanno subito e subisconopersecuzione fino alla morte, èanche affermare che non c’ècredere senza ‘dare la vita’come Gesù. L’Anno della Fedeci ripete che essa è autenticase si mostra all’esterno e sispende per gli altri, anche sec’è un prezzo da pagare”.

Rubrica a cura della FederazioneNazionale Pensionati CISL

Carpi - Viale Peruzzi 2 - tel. 059 682322Mirandola - Via Bernardi 19 - tel. 0535 21259

“Le Donne nella FNP”Una gran parte di anziani e famiglie, in particolare donne,quotidianamente, assicurano quella parte di welfare integra-tivo, e troppo spesso sostitutivo di quello istituzionale, prati-cato per sollevare e sorreggere le giovani coppie, attraversola custodia dei bambini a cui si aggiunge, con sempre maggio-re frequenza, l’assistenza a tempo pieno dei grandi anziani.Persone sempre più spesso non autonome e necessitantirisposte assistenziali che le tolgano dalla solitudine, dal-l’esclusione, spesso dalla povertà e dal rischio di abbandono.E’ un numero consistente quello delle persone che si trovanogià dentro a questo rischio. Tra coloro che prestano cura,troviamo in misura prevalente donne pensionate sacrificate einvisibili alla società. Questo ruolo, importante e gravoso,non trova né riconoscimento né valorizzazione da parte delleIstituzioni, ed è talvolta sottovalutato anche al nostro interno.Questo Congresso dovrebbe essere l’occasione per affrontarequesta situazione, che in futuro peggiorerà, se nel frattempoil nuovo Parlamento non promulgherà quella legge che laFNP, da anni, va rivendicando.Quanto contenuto e proposto dalla relazione è importante easserisce la consapevolezza che la FNP, come la CISL, hannodelle donne, riconoscendone il valore, la necessità e l’utilitàin quanto persone portatrici di un sentire e di un pensarespesso diverso ma prezioso, integrabile e arricchente lacultura e le politiche della Federazione.

Aumentarne il numero e l’assegnazione di responsabilità intutti gli organismi, è una scelta di democrazia e di pari oppor-tunità oltre che di aumento del potenziale organizzativo.Per facilitare e rafforzare il percorso, non vanno dimenticati gliimpegni femminili nell’ambito familiare e ciò comporta, per ilsindacato, la disponibilità alla flessibilità degli orari per favo-rire la conciliazione dell’uno e dell’altro ruolo.Da parte nostra, come Coordinatrici, riteniamo d’avere ancoramolto lavoro da svolgere, cioè fare la nostra parte per contribu-ire, insieme a tutti, al rafforzamento della cultura della solida-rietà, della relazione, dell’empatia, dell’ascolto, dell’acco-glienza, contrapposte alla cultura dell’indifferenza e dell’ego-ismo che sono i grandi mali della nostra società.

C’è poi il problema della violenza da combattere. Quellaviolenza che distrugge e uccide l’anima e il corpo delle donnecon inaudita frequenza. In Italia e nel mondo serve contribu-ire alla cultura del rispetto dei e tra i generi serve poicontrastare e combattere la povertà che grava pesantementesu troppe persone di cui anche le donne anziane.Trascurare, o peggio ignorare la povertà, è una forma diviolenza che non uccide ma umilia ed esclude.Se sapremo, con il sostegno della Dirigenza e la collaborazio-ne fra tutti, agire collettivamente nella direzione anche quirichiamata, contribuiremo ad aumentare il numero dellepersone disponibili ad iscriversi e impegnarsi, questione daconsiderare impellente e necessaria.Rafforziamo insieme la FNP, difendiamo anche l’utilità delCoordinamento – ringrazio Anna per il prezioso lavorosvolto, certa della continuità da parte di colei che la sostituirà.Candidiamoci alla possibilità e necessità di utilizzare megliolo strumento del Coordinamento, con un rapporto più fre-quente con la Segreteria, offrendo una ulteriore disponibilitàpartecipativa, collaborativa, convinte come siamo che lamarginalità, e l’indifferenza verso il nostro ruolo, peggiol’incomprensione tra i generi o intragenere, non consentonodi produrre i risultati possibili.

Dall’intervento al Cogresso FNP di Modena di Valeria DeBortoli, responsabile nazionale del Coordinamento Donne

Si celebra domenica 24 marzo la Giornata di preghierae digiuno in memoria dei missionari martiri

D

A

Animatrici missionarieIncontro di preghiera

e riflessioneSi tiene martedì 26 marzoalle 15.30 presso il Centro

Missionario Diocesano (viaMilazzo 2/A - Carpi)

l’incontro di preghiera e diriflessione nella Giornata di

preghiera in memoria deimissionari martiri. Tutti

sono invitati a partecipare.

La testimonianza di don Wilfred dalla NigeriaLa testimonianza di don Wilfred dalla Nigeria

Don WilfredEke e don

RobertoBianchini

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1924 marzo '13

CANTINA DI S. CROCE Soc. Agr. Coop. ( a soli 300 mt. dal casello autostradale di Carpi )

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Le Lune 2013 imbottigliamento vini frizzantiDal 20/01/2013 Dal 18/02/2013 Dal 20/03/2013 Dal 19/04/2013

a l 10/02/2013al 11/03/2013al 10/04/2013al 10/05/2013

Benedetta Bellocchio

terremoto non ha fer-mato le nostre attività,abbiamo avuto un ral-

lentamento nell’immedia-to post-sisma ma con l’arrivodell’autunno le richieste sonodi nuovo aumentate”. Lo af-ferma Stefano Facchini, di-rettore di Porta Aperta, nelpresentare i dati relativi al2012. Centro d’ascolto eRecuperandia continuano adessere un punto di riferimen-to per moltissime persone; aqueste si aggiungono 320nuovi nuclei che per la primavolta hanno contattato questidue servizi nell’anno appenaconcluso.“Si tratta di famiglie che sitrovano in difficoltà per l’as-senza del lavoro – chiarisce

Facchini - e assistiamo a unaimportante inversione di ten-denza: non sono immigratidal sud o stranieri, ma perso-ne nate nel Modenese. Il si-sma e comunque la crisi eco-nomica hanno intaccato le ri-sorse messe da parte in tantianni dalle famiglie del nostroterritorio”.Se la maggioranza di chi ac-cede al Centro d’ascolto hadai 25 ai 55 anni, è soprattut-to la fascia degli over 45 oggiad avere problemi a causadella perdita del lavoro e,purtroppo, nonostante qual-che risorsa “interna” ci sia –un esempio è il progetto Diora in ora – le soluzioni sonosempre inadeguate a questobisogno, che tocca l’80% deinuovi arrivi. “La settimanascorsa non c’erano offerte aCarpi e pochissime aMirandola”, commenta la pre-sidente dell’associazioneMaria Luisa Bignardi, chesi occupa proprio della ricer-ca del lavoro. Necessità im-portante per il territorio è oggiriqualificare gli adulti aiutan-doli a trovare un modo digni-

toso per mantenere la fami-glia.22 incontri al giorno per ivolontari del Centro d’ascol-to, che hanno accolto moltiitaliani – sono il 27% dei nuoviarrivi, chiarisce il responsa-bile Alessandro Gibertoni –accanto a tantissimi nucleistranieri; da notare che di 4.241

colloqui (tra famiglie già se-guite e altre nuove), più di 1su 4 si è svolto con italiani. Ipaesi stranieri più rappresen-tati sono quelli storici – Ma-rocco, Ucraina, Pakistan,Tunisia – ma si registra unnumero superiore di nuoviarrivi dall’est Europa (piut-tosto che dall’area di tradi-

I dati 2012 dell’associazione confermano un bisogno altissimo,non solo materiale, ma di ascolto e socializzazione

Porta Aperta alle difficoltà“Il

zionale immigrazione delMaghreb).Anche Recuperandia mantienecostante la sua attività e siconferma, oltre che luogo diacquisto a prezzi solidali, spa-zio di socializzazione per chivi si reca anche solo per tra-scorrere del tempo o rendersiutile agli altri (64 volontarihanno donato quasi 12milaore di lavoro). Significativoil numero di scontrini emes-si, 28mila, e l’accesso da par-te degli italiani che ormaisuperano gli stranieri.Il negozio, sottolinea il re-sponsabile MassimoMelegari, diviene anche luo-go di impegno per tanti ra-gazzi e giovani, in serviziocivile, provenienti dalle as-sociazioni, o inviati dalle scuo-le e dalle famiglie nei proget-ti di alternanza scuola-lavoroo di volontariato estivo gui-dato. “Un mondo spesso na-scosto, ma molto sensibilequello del volontariato, gio-vanile e non – concludono daPorta Aperta – sempre piùaperto alle tematiche del-l’ascolto, della solidarietà edel riuso”.

La giusta casaProsegue la campagna, nellasperanza di coinvolgerequalche proprietario anchenel breve periodo: “pur-troppo – commenta Fac-chini – abbiamo una rispo-sta bassa rispetto ai biso-gni e alle aspettative, e ilsisma ha fatto ulteriormenteaumentare la pressione sulleabitazioni, nel nostro terri-torio”. Due sono infine gliappartamenti acquistatigrazie al progetto “Matto-ne su mattone”.

Di ora in ora“È una risposta d’emergenzaper far fronte alle scadenzeurgenti delle famiglie, quan-do la collocazione lavorativanon è possibile”: prevede lapossibilità di far eseguire qual-che piccolo lavoretto attraversolo strumento dei voucher.

Aggiungi una sportaCon l’autunno, dopo che laProtezione civile ha lasciatole città, le richieste sonoaumentate, giungendo an-che nel 2012 a 8000 sporteerogate, anche grazie allaraccolta alimentare promos-sa dall’associazione Rockno war.

Cultura e Società

Maria Luisa Bignardi, Massimo Melegari,Alessandro Gibertoni e Stefano Facchini

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20 24 marzo '13

La corrispondenza dei lettori va inviata a:Notizie - Giornale Aperto - Via don Loschi 8 - 41012 Carpi

Fax 059/630238 - E-Mail: [email protected]

Il malcontento dei disabili

Da diverso tempo i cittadini disabili e i loro familiari stannomanifestando il loro malcontento verso i politici che negli ultimidecenni si sono succeduti nell’amministrazione del nostro Paesecolpevoli di aver agito soprattutto per favorire se stessi e coloroche, accumulando sempre più risorse, le hanno poi investite perfini speculativi, danneggiando irreparabilmente l’economia ita-liana. (…)La lotta poi ai truffatori di pensioni e indennità di accompagna-mento dei disabili, si è preferito chiamarla “lotta ai falsi invalidi”anziché “lotta ai disonesti”. I veri invalidi, molto spesso, si sonovisti decurtare la pensione o l’indennità oppure i permessi perl’assistenza a seguito di circolari che non hanno forza di legge enonostante le sentenze della Cassazione e del Consiglio di Statoa loro favorevoli. Oltre ai tagli dei proventi economici dobbiamopurtroppo constatare i tempi “biblici” decorrenti dal momentodella richiesta di concessione degli stessi al loro effettivopercepimento da parte degli aventi diritto; contemporaneamentesi sta verificando anche la riduzione dell’assistenza da parte deiServizi Sociali dei Comuni di appartenenza.Purtroppo le Commissioni Mediche e quelle di verifica, sottopressione di chi ha scatenato la cosiddetta “lotta ai falsi invalidi”spesso negano i permessi per l’assistenza ai veri invalidi. Capitacosì che il lavoratore disabile beneficiario dei permessi dellalegge 104, non avendo più la giustificazione per revoca o per itempi lunghi per la concessione di detti permessi, deve lavorarea orario intero e dopo alcuni giorni, a causa delle sue patologie,il fisico è così provato da non reggere ed è costretto a ricorrere allacertificazione di malattia, sentendosi oltremodo mortificato nellaconsapevolezza di gravare economicamente sull’INPS, di causa-re perdita di produzione per il datore di lavoro e, ulteriore beffa,farsi la nomea tra i colleghi di essere assenteista. A lungo andarecol peggioramento delle patologie si arriva alla totale inabilità esi costringe la persona a vivere con la miserabile pensioned’inabilità con conseguente maggiorazione dei costi per lo Stato.Quella politica che oggi parla di “conflitto d’interesse” è colpe-vole, a sua volta, di aver concesso all’INPS, oltre alla fase diconcessione e di controllo, anche quella di revoca, senza che lapersona disabile possa essere valutata da una commissione medi-ca imparziale.Ricordiamo infine che la persona con gravi patologie invalidanti,chiamata a visita di verifica, deve obbligatoriamente presentarsipresso l’ambulatorio preposto anche in barella, se il trasporto nonmette a rischio la vita. Di fronte a queste situazioni come puòqualcuno ritenere una vergogna che un parlamentare debba pre-sentarsi in tribunale nonostante sia affetto da una semplicecongiuntivite.

Antonio MazzarellaPresidente Associazione Disabili e Familiari

Veni Creator Spiritus...E’ venuto. L’invocazione sul Conclave affinché lo Spirito Santo – cheper noi credenti è infallibile - scendesse sui cardinali elettori e neilluminasse la scelta più opportuna per una Chiesa cattolica in difficol-tà, sì è realizzata... E’ venuto. Lo Spirito Santo ha illuminato la figuradel nuovo Papa, Jorge Mario Bergoglio, argentino di Buenos Aires, cheincarna il futuro della Chiesa.Un futuro fatto di cose concrete, di amore e di bontà verso chi soffre, chiè debole, chi non ha nulla...Il pragmatico rifiuto di ogni forma di esteriorità, di opulenza, di rincorsaal benessere carrierista che questo Papa esterna con il suo esempio divita e con il nome da lui scelto che è già un programma...Francesco, come il poverello di Assisi al quale il nuovo Pontefice siispira. Alla faccia di certi vaticanisti che descrivono come ‘leggenda’la guida dello Spirito Santo, quello che invece sta in... ‘cabina di regia’nella Cappella Sistina! La Chiesa è salva, dunque il mondo è salvo. Civoleva tanto?

Sauro Mazzola - Carpi

Il Conclave: un grande impegno per lo Spirito SantoMassimo gaudio per Papa FrancescoGiovanni Arletti

Fare previsioni sul nome del prossimo Pontefice è un’operazio-ne idiota.A metà dell’800 la Chiesa Cattolica, nel momento in cui perse ilpotere temporale, si convinse che i massoni avevano vinto e cheloro avrebbe dovuto tornare nelle catacombe.Mai valutazione fu più errata, la Chiesa Cattolica crebbe, mentretutte le altre chiese cristiane degradarono. Lungi da me daregiudizi sulla Chiesa, la cui traiettoria da oltre duemila anni seguepercorsi sconosciuti a noi umani, a maggior ragione la scelta delPontefice, trovo impropri i dibattiti, i libri, gli articoli, i film(compreso l’orrendo “Habemus Papam”) che trattano l’elezionedel Pontefice alla stregua di uno spettacolo, come se il Conclaveavesse lo stesso format del Parlamento italiano, del CongressoUsa, della serata degli Oscar, della finale al Camp Nou diBarcellona.Capisco che i media vogliano trasformare anche il Conclave,compreso il pre e il post, in un grande spettacolo mediatico alargo consumo di parole e di immagini (e di pubblicità, bisognapur campare), dando il destro ai presunti vaticanisti di blateraresu dietrologie di ogni tipo e genere. Penosissimi i talk showcostruiti per la bisogna: una grande torta, con lo scandalo deipreti pedofili, le lotte fra i curiali e i pastori, i progressisti e iconservatori e, in cima, il palazzo dello Ior in panna montata.Nel parterre, il solito conduttore che nulla sa ma tutto presume,un vaticanista, un ateo, un buffone, uno di Famiglia Cristiana, unteologo laico, in collegamento da Genova la solita spruzzata diprezzemolo con don Gallo.Comunque, inutile agitarsi, disegnare scenari, ipotizzare lottefra porporati bianchi, neri, gialli.I 115 cardinali sono come noi, quando saranno nella CappellaSistina, per qualche giorno si trasfigureranno, faranno ciò chesuggerisce loro lo Spirito Santo. Uno di loro diventerà Pontefi-ce, gli altri 114 torneranno ad essere come noi.Dopo due giorni di pioggia e grandine su Roma, la pioggia hasmesso di cadere, la fumata è stata bianca, siamo tutti in trepidaattesa di conoscere chi sarà, che nuovo nome assumerà. A questoproposito, ricordo che il primo Papa che cambiò il suo nome fuun romano, nella vita si chiamava Mercurio: ben fece.Ecco il nuovo Papa, massimo gaudio per Jorge Maria Bergoglio.Finalmente abbiamo una guida, un uomo vicino ai poveri, unuomo umile. Di lingua spagnola (l’idioma del mondo futuro),assume il nome di Francesco.“Sono andati a prendermi da molto lontano”, la battuta. Harecitato il Padre Nostro, l’Ave Maria, poi ha chiesto ai presentiil silenzio, si è tolto la stola, si è ritirato a pregare.Andiamocene a casa, sforziamoci di tacere. Amen.

Nuovo pontefice: Confagricoltura Carpi esprime “immensa gioiaper l’elezione di Papa Francesco”“Accogliamo con gioia l’elezione di Papa Bergoglio, primo Ponte-fice non europeo”, il commento del segretario di Zona diConfagricoltura Carpi Stefano Gasperi in merito all’elezione delnuovo Papa. “Ad attenderlo ci sarà una missione difficile, maguardiamo tutti con speranza all’operato del nuovo Pontefice afavore dell’umanità intera. In un momento come questo è fonda-mentale poter contare su figure di riferimento, sulle guide, a partireproprio dalla più rappresentativa per i fedeli e non solo. Il richiamoal nome di Francesco – conclude Gasperi – ci fa pensare ad unPapato in cui saranno riproposti e coltivati i valori cui si è ispiratala missione del nostro patrono d’Italia”.

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W il Papa, il commento degli argentini d’ItaliaMolti dei suoi parenti risiedono in Argentina, Paese in cui si è recatoquattro volte; Massimo Fontanarosa, direttore di Confcommercioarea Carpi, subito dopo la nomina di Jorge Mario Bergoglio alsoglio di Pietro, li ha sentiti telefonicamente. “Hanno espresso unagrande gioia – racconta -, per loro, ancora più che per noi, è unevento. La nomina di Papa Francesco ha dato loro un entusiasmoincredibile, viva il Papa, ripetevano. Da qui – osserva MassimoFontanarosa – non è facile capire cosa può rappresentare per questopopolo che, da troppi anni, soffre di una crisi immensa, crisi che èarrivata dopo anni di dittatura. Papa Francesco dona loro, ancorapiù che a noi, tanta speranza e fiducia. Personalmente ritengo cheil legame Italia-Argentina, già forte di per sé anche grazie ai tantiemigranti, si rafforzerà ulteriormente e che aumenteranno i voli dalà a qui. Papa Francesco è un legame fortissimo tra il nostro Paesee l’Argentina, ma penso sarà un legame per l’umanità tutta”.

Parrocchia San NicolòImmagini della Passione

Il grande presepe che a Natalepadre Ivano Cavazzuti allestiscein San Nicolò o, dopo il sisma, nelcortile adiacente, ha sempre rac-colto ampi consensi nei visitatori.Anche quest’anno la sacra rappre-sentazione viene riconvertita nel-l’ottica dell’evento pasquale: nelprimo giorno del Triduo la scenasarà dominata dalla collina delGolgota con la Crocifissione. L’in-domani ecco la Deposizione con ilCristo morto esposto alla venera-zione dei fedeli. La sequenza siconclude con la Resurrezione: nel sepolcro vuoto resta soloil sudario a testimoniare il “fatto” che sta alla radice dellanostra salvezza. In questo modo quanti converranno in SanNicolò per i riti della Settimana Santa, o anche solo per unavisita, troveranno questi “quadri” della Passione di Cristo,suggestive occasioni di preghiera o anche solo di beneficariflessione.

B.L.

Parrocchia San FrancescoDiretta con Radio Maria

Martedì 19 marzo, alle 7.30, nella festa di San Giuseppe,Radio Maria ha trasmesso dalla parrocchia di San Francescodi Carpi la preghiera del Rosario e delle Lodi, seguita dallacelebrazione della Santa Messa. Molto intensa e partecipatala liturgia, presieduta dal parroco don Roberto Bianchini,affiancato da don Andrea Wiska. Si è ricordata in particola-re la figura di Odoardo Focherini e si è pregato per l’inizio delpontificato di Papa Francesco.

UnitalsiGrazie al Carpi calcio

Lunedì 11 marzo l’Unitalsi è stata presente con il suo “ban-chetto” presso lo stadio Cabassi durante la partita Carpi-SanMarino. “Desideriamo esprimere un vivo ringraziamento –afferma Paolo Carnevali, presidente della sottosezione Unitalsidi Carpi – alla società Carpi Fc 1909 e a Paolo Ferrari per ladisponibilità nell’ospitarci in occasione della partita. Il rica-vato di questa serata benefica sarà devoluto alle iniziative infavore dei nostri amici ‘fragili’ carpigiani”.

Vita della Chiesa

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APPUNTAMENTII LIBRI DI SAN ROCCOVenerdì 22 marzoCarpi – Palazzo Pio, Sala dei MoriSecondo appuntamento con “I Li-bri di San Rocco: aspettando ilpremio Arturo Loria” organizzatada Fondazione Crc e AuditoriumSan Rocco, in collaborazione conla Biblioteca Loria. Alle 21 “Lamusica forte e i suoi nemici” diQuirino Principe, musicologo,saggista e autore teatrale. Ingressolibero fino ad esaurimento posti.

Info: Biblioteca Loria tel. 059 649368

APT E GLI EFFETTI DEL SI-SMADomenica 24 marzoSan Marino di Carpi – PolisportivaSanmarinese (via Traversa SanLorenzo 1/A)Alle 16 Apt (Associazione pa-zienti tiroidei) promuove un in-contro con la cittadinanza sul tema“Terremoto esterno e tremore

d’animo: quale relazione?”. Interviene Monia Mescoli,psicologa e psicoterapeuta. Ingresso libero. Info: Apt tel.059 657 001, www.associazionepazientitiroidei.it

Cultura e Spettacoli

L’ANGOLO DI ALBERTO

N

Virginia Panzani

on un’esposizionetematica né cronologica,bensì un percorso idea-le che si sviluppa dalle

porte di Modena alla zona norddella Provincia, immergendo-si nel cuore del cratere sismi-co. Così si può definire la mo-stra “L’arte nell’epicentro daGuercino a Malatesta. Operesalvate nell’Emilia ferita dalterremoto” che è stata inaugu-rata il 16 marzo al Museo be-nedettino e diocesano di artesacra a Nonantola. All’eventosono intervenuti, fra gli altri,monsignor Antonio Lanfran-chi, arcivescovo di Modena-Nonantola, monsignor Fran-cesco Cavina, vescovo di Carpi,e Carla Di Francesco, diret-tore regionale per i beni cultu-rali e paesaggistici dell’EmiliaRomagna. “Dopo il terremoto– spiegano i curatori dellamostra Simona Roversi eJacopo Ferrari dell’Ufficio

diocesano beni culturali diModena – parallelamente allaboratorio istituito dalla So-printendenza a Sassuolo, an-che il deposito del Museo diNonantola ha iniziato ad acco-gliere opere recuperate dallechiese della Bassa. Visto chequesti pezzi, al contrario di moltidei luoghi che li ospitavano,non sono stati danneggiati, si èpensato di non lasciarli ‘sepol-ti’ in deposito ma di valoriz-zarli. E’ nata così l’idea di que-sta mostra”. Il percorsoespositivo, introdotto da unagalleria fotografica che mettein luce la grave distruzionecausata dal sisma, si sviluppatramite una settantina di opere,provenienti dalle chiese dan-neggiate nel territorio traBastiglia e Finale Emilia. Unasala specifica è inoltre dedica-ta ad una selezione di 37 pezzidel Museo diocesano di Carpi,ospite a Nonantola in segno difratellanza tra Chiese sorelle,essendo inagibile la sede di

Sant’Ignazio. Agli occhi delvisitatore si presentano dun-que capolavori, quali la Ma-donna col Bambino e San Lo-renzo del Guercino e l’Adora-zione dei Magi di GiuseppeMaria Crespi da Finale Emilia,la Madonna di Monserrato eSanti di Simone Contarini daStuffione, l’Annunciazionedello Scarsellino e la Madon-na del Buon Consiglio diAdeodato Malatesta dal Mu-seo diocesano di Carpi, maanche opere meno note, scul-ture lignee e in terracotta,reliquiari, argenti e scaglioletra XV e XIX secolo. “Nel vi-sitare la mostra – ha affermatomonsignor Adriano Tollari,direttore del Museo benedetti-no e diocesano di Nonantola –sono due gli elementi che emer-gono. Innanzitutto, il ricordo,che ci accompagna con emo-zione mentre ammiriamo ope-re di fronte alle quali genera-zioni di persone hanno pregatoe celebrato i santi misteri, vi-vendo i passi della loro fede. Insecondo luogo, la speranza dirinascita, di cui queste opere,recuperate e oggi nuovamentefruibili, si fanno veicolo, invirtù del legame affettivoinscindibile con le comunità acui appartengono”.

Guercino, Madonna col Bambino e San Lorenzo (1624),già a Finale Emilia

Inaugurata a Nonantola la mostra delle opere recuperate dallechiese della Bassa. Ospite speciale il Museo diocesano di Carpi

Ricordo e speranza

ConcertiAndrea & Simona

Sabato 23 marzo alle 21 pres-so la Sala dei Concerti delClub del Corso a Carpi, siterrà un concerto per cele-brare il decennale del Duo.Nel 2003 infatti è nata lacollaborazione artistica diAndrea Aldini (flauto) eSimona Boni (chitarra).Il programma della serataprevede serenate, arie enotturni fra Ottocento eNovecento, con musiche,tra gli altri, di Paganelli,Schubert, Rossini e Verdi.Ingresso libero

M.S.C

LibriI gatti di Pirano

Il libro “I gatti di Pirano.Dal mare istriano al campodi Fossoli”, dei coniugiAnna Malavasi e MarinoPiuca, testimonianza diret-ta dell’esodo istriano rivis-suto attraverso gli occhi diun bambino, è stato presen-tato alla Giura del Premioletterario “Gen. LorisTanzella”, ed ha consegui-to il secondo premio dellaSezione Testimonianze. Ilriconoscimento verrà con-segnato il 22 marzo a Ve-rona, presso il Foyer delTeatro Nuovo.Il racconto di Marino Piuca,raccolto dalla moglie Anna,resta un momento di vitamolto intenso che riesce afondere insieme note didolore e di nostalgia e mo-menti di dolcezza, sullosfondo del Villaggio SanMarco, la cui memoria èsempre vivissima nel cuoredei due autori.

M.S.C.

MOSTRA DI GIORGIO DE CHIRICOSabato 23 marzoModena – Hotel Real Fini (via Emilia Est441)Alle 17.30 sarà inaugurata la mostra “Gior-gio De Chirico e Lisa Sotilis. La formasegreta nel grembo di Afrodite”. L’espo-sizione, curata dal critico Floriano DeSanti, raccoglie sculture, dipinti, stampe

acquerellate di De Chirico, insieme ad una trentina tragioielli, dipinti e sculture di Lisa Sotilis, l’artista grecaassistente del pittore. Info: www.clublameridiana.it

CARPI FASHION SYSTEMGiovedì 21 marzoCarpi - Carpi Fashion System (via C. Marx131/C)Continuano le attività del progetto Carpi Fashion

System: sul tema dell’innovazione vengono presentate al-cune sperimentazioni, realizzate da Democenter-Sipe incollaborazione con le associazioni imprenditoriali e con ilComune di Carpi, grazie al contributo della FondazioneCrc. Giovedì 21 marzo alle 17.30 “Tecnologia elettronicaper la tessitura di tessuti microforati”, presentazione delsistema brevettato Santoni per la produzione di capi dimaglieria intima, esterna, da bagno, sportiva e sanitaria.Info: tel. 059 699554; [email protected];www.carpifashionsystem.it

Promossa dall’Ufficiodiocesano beni culturali diModena, in sinergia conArcheoNonantola, Fonda-zione Ora et Labora e Co-mune di Nonantola, l’ini-ziativa è nata in stretta col-laborazione con la diocesidi Carpi e con il Museodiocesano di Sant’Ignazio,specialmente nella personadel direttore, AlfonsoGaruti. La mostra è corre-data da un volume, curatoda Simona Roversi, JacopoFerrari e Alfonso Garuti, che,lungi dall’essere semplice-mente un catalogo, si pro-pone come memoria storicadi quanto successo in Emiliaa seguito del terremoto.

Fino al 31 marzo ingresso gratuito alla mostra per tutti icittadini residenti nei comuni del cratere sismico; fino al16 marzo 2014 ingresso gratuito con visita guidata per leparrocchie dei comuni del cratere sismico che si recanoalla mostra in gita organizzata, previo accordo col Mu-seo. Info: Museo benedettino e diocesano di arte sacra,via Marconi 3, Nonantola; tel. 059549025; e-mail:[email protected]. Apertura: da martedì asabato ore 9-12.30; sabato e domenica ore 15-18.30.

Musica e solidarietà per la Corale Savani di CarpiDi coro in coro

Venerdì 22 marzo alle 21 presso il Circolo Graziosi di Carpi sisvolgerà la XXIX Rassegna Corale denominata quest’anno‘Di Coro in Coro’, cui parteciperà la Corale G. Savani di Carpiinsieme al “Coro Et Laboro” di Castelnovo di Sotto (RE)diretto da Rossana Rossi, a “Vocinsieme” di Praticello diGattatico (RE) diretto da Ilaria Cavalca, Josette Carenza eCorrado Pessina, a “Il Bosco” di Cadelbosco Sopra (RE)diretto da Francesco Trapani e al coro “Mavarta” di S. Ilariod’Enza (RE) diretto da Silvia Perucchetti.Sospesa a causa del sisma, la manifestazione vedrà la parteci-pazione di quattro cori reggiani che, all’indomani dell’eventoche ha colpito, nelle loro abitazioni, anche diversi coristicarpigiani della Savani, hanno deciso di riunire le loro forzeper un progetto di solidarietà. Il nome stesso del progettosintetizza lo spirito che l’aveva animato: “Di coro in coro.Cantiamo per l’Emilia”. Dopo un tour di quattro date, la tappadel 22 rappresenta un momento finale di saluto e ringrazia-mento. I cori reggiani consegneranno un assegno alla coraleSavani diretta da Giampaolo Violi: i denari raccolti con offertalibera durante i loro quattro concerti. Una cifra significativache sarà devoluta ai coristi che hanno subito danni materiali.

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Ai sensi del D.Lgs n. 196 del 30/06/1993 si comunica che i dati dei destinatari del giornale, forniti all'impresa editrice Notizie scrl all'attodella sottoscrizione dell'abbonamento, o diversamente acquisite da enti e associazioni collegati, sono contenuti in un archivioinformatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagliinteressati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento o di invio pacchi, anche per le proprie attività istituzionali, ivi compresela comunicazione, l'informazione e la promozione, nonchè per conformarsi ad obblighi normativi e di legge.

Settimanale della Diocesi di Carpi

ASSOCIATO ALL'USPI - UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANAE ALLA FISC - FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Via don E. Loschi, 8 – 41012 Carpi (Mo) - Tel. 059/687068 – Fax 059/630238Redazione: [email protected]

Amministrazione: [email protected]à: [email protected] Grafica: [email protected]

CHIUSO IN REDAZIONE E IN TIPOGRAFIA IL MARTEDI’

Direttore Responsabile: Luigi LammaCoordinamento di Redazione: Annalisa Bonaretti – CoordinamentoArea Ecclesiale: Benedetta Bellocchio e Virginia Panzani – Redazio-ne: Laura Michelini (Mirandola – Concordia), Pietro Guerzoni, SaverioCatellani, Corrado Corradi, Maria Silvia Cabri, Magda Gilioli - Fotogra-fia: Fotostudioimmagini, Carlo Pini. Editore: Notizie soc. coop.Grafica e impaginazione: Compuservice sas - 059/684472

Registrazione del Tribunale di Modena n. 841 del 22.11.86 - C.C.P. n. 15517410 intestato a Notizie, Settimanaledella Diocesi di Carpi - Stampa: Sel srl - Cremona - Autorizzazione Prot. DCSP/1/1/5681/102/88/BU del 13.2.90.La testata percepisce contributi statali diretti ex L. 7/8/1990 nr. 250.

Una copia 1,50(i.i) - Copie arretrate 3,00(i.i)ABBONAMENTO ORDINARIO 43,00 (i.i)

ABBONAMENTO SOSTENITORE 60,00 (i.i)BENEMERITO 100,00 (i.i)

GAVELLOFestiva: 9.30

SAN MARTINO SPINOFeriale: 15.30 (canonica)Sabato prima festiva: 17.00 (canonica)Festiva: 11.00 (capannine di via Zanzur)

SAN MARTINO CARANO (salone parrocchiale)Feriale: 7.30Sabato prima festiva: 17.00Festiva: 8.00-10.00-11.30

MORTIZZUOLOFeriale: 19.00 (cappella dell’asilo)Sabato prima festiva: 19.00 (atrio dell’asilo)Festiva: 10.00 (salone struttura parrocchiale)

SAN GIACOMO RONCOLE (ex negozio di fronte allachiesaFeriale: tutti i venerdì di Quaresima 19.00 Rosario, ViaCrucis e Santa MessaSabato prima festiva: 19.00Festiva: 10.00-11.30

SANTA GIUSTINA VIGONA(presso la cappella della ditta Acr Reggiani in via Valli 1 aQuarantoli)Festiva: 9.45

TRAMUSCHIO (Sala civica, via Bastiglia)Festiva: 11.15

SAN POSSIDONIOFeriale: lunedi, mercoledì, giovedì 18.30; martedì e venerdì9.00 (casetta nel parco di Villa Varini)Sabato prima festiva: 18.30 (tensostruttura di fronte alcimitero)Festiva: 9.30-11.00 (tensostruttura di fronte al cimitero)

CONCORDIA E FRAZIONICONCORDIA (tensostruttura scuola materna Muratori)Feriale: 9Sabato prima festiva: 18.30Festiva: 9.30 e 11.15

SAN GIOVANNI (presso il parco di Casa Belli)Festiva: 11

SANTA CATERINA (presso Sala parrocchiale)Festiva: 9.30

FOSSAFeriale: 8.30 (cappella della canonica)Festiva: 9.30 (tensostruttura)

VALLALTA (salone della canonica)Feriale: 17.30Sabato prima festiva: 20.00Festiva: 9.00-11.00

LIMIDIFeriali: lunedì 18.30; dal martedì al venerdì 19.00 (presso lacappellina delle Suore alla scuola materna)Sabato pref: 19.00 (salone parrocchiale)Festive: 8.00, 10.00 (salone parrocchiale)

PANZANOFeriale: venerdì 20.30Festiva: 11.30

CARPI CITTÀCATTEDRALEFeriali: 9.00, 18.30 (preceduta dal Rosario)Sabato pref: 18.00Festive: 8.00, 9.30, 10.45, 12.00, 18.00Nella chiesa della Sagra (salvo festiva 9.30, oratorio Eden)

SAN FRANCESCOFeriale: 8.30Sabato pref: 19.00Festive: 11.00, 19.00

SAN NICOLO’Feriali: 8.30, 18.30Sabato pref: 18.30Festive: 8.00, 9.30, 11.00, 17.30Nei giorni feriali alle ore 10 Lodi, Messa e AdorazioneEucaristica presiedute da don Gianpio Caleffi

CORPUS DOMINIFeriale: 18.30Sabato pref: 18.30Festive: 8.30, 10.00, 11.30

QUARTIROLOFeriale: 18.30Sabato pref: 18.30Festiva: 8, 9.45, 11.15, 18.30

SAN BERNARDINO REALINOFeriale: 18.30Sabato pref: 19.00Festive: 9.30, 11.00

SAN GIUSEPPE ARTIGIANOFeriali: 8.30, 19.00Sabato pref: 19.00Festive: 9.30, 11.00, 18.30

SANT’AGATA CIBENOFeriale: martedì e giovedì 19.00; venerdì 20.30Sabato pref: 19.00Festive: 9.30, 11.15

SANTA CHIARAFeriale: ore 7Festiva: ore 7.30

OSPEDALE RAMAZZINI (atrio della cappella)Festiva: ore 9

CIMITERO (sala del commiato)Festiva: ore 10

CASE PROTETTE - Messe di marzoSabato 23 ore 17 Il Quadrifoglio; domenica 24 ore 10 Il Carpine;domenica 31 ore 9,30 Il Carpine, ore 10,30 Il Quadrifoglio S.s. Messedi Pasqua

CARPI FRAZIONISANTA CROCEFeriale: 19.00Sabato pref: 19.00Festive: 8.30, 11.15

GARGALLOFeriale: solo il mercoledì 20.30Festiva: 10.00

BUDRIONE-MIGLIARINAFeriale: 20.30Sabato pref: 20.30Festive: 9.30, 11.00Celebrazioni sotto il tendone a Budrione.

SAN MARINOFeriale: lunedì, mercoledì e giovedì 20.30Sabato pref: 19.00Festive: 8.00, 11.00Nel salone parrocchiale

FOSSOLIFeriale: 19.30Sabato pref: 19.00Festive: 10.00, 11.30Nel salone parrocchiale

CORTILE E SAN MARTINO SECCHIAFeriali: (lunedì 19.00 solo vespri); dal martedì al giovedì19.00 (cappella “provvisoria” dell’oratorio).Sabato pref: 19.00 (cappella “provvisoria” dell’oratorio)Festive: 9.30 a San Martino Secchia (nei locali parrocchiali);11.00 a Cortile

ROLOFeriale: lunedì 20.30; martedì e venerdì 8.30; mercoledì egiovedì 19,00Sabato pref: ore 18,00Festive: 9.30, 11.15All’oratorio o nel salone della canonica.

NOVI E FRAZIONINOVIFeriale: 18.00Sabato pref: 18.00Festive: 8.30, 10.00, 11.15, 18.00Le Messe Feriali si svolgono nella cappella delle suore dellascuola d’infanzia. Le Messe Festive si svolgono nella “Chie-sa succursale” di Maria Stella Dell’Evangelizzazione.

ROVERETOFeriali: 20.30Sabato pref: 20.30Festiva: 8.30 e 11.00Sotto il tendone in piazza

SAN ANTONIO IN MERCADELLOFestiva: 11.15

MIRANDOLA CITTÀFeriale: 8.30-18.30 (salone della canonica); 9.00 al mercoledì(casa di riposo)Sabato prima festiva: 17.00 (casa di riposo); 18.30 (via Posta)Festiva: 7.30 (ospedale); 9.00-10.30-12.00-18.30 (via Po-sta); 17.00 (salone della canonica)

MIRANDOLA FRAZIONICIVIDALEFeriale e sabato prima festiva: 18.00 (canonica)Festiva: 10.00 (tensostruttura)

QUARANTOLIFeriale: dal lunedì al giovedì 18.30 (cappella dell’asilo);venerdì 19.00 (cappella ditta Acr Reggiani)Sabato prima festiva: 18.30 (cappella dell’asilo)Festiva: 11.15 (centro civico, Polisportiva Quarantolese)

Vita della Chiesa

Si invitano i parroci e le segreterie parrocchiali a comunicare tempestivamenteeventuali aggiornamenti degli orari delle Sante Messe

22.12.2012 – 22.03.2013

PIETRO BASSOLI

A tre mesi dalla scomparsa lamoglie e i figli

così lo vogliono ricordare:

“Volato in cielo abbracciatoa quella Madonna

che tante volte ha portatoin processione

nelle calde giornatedi ferragosto”.

Ci manchi troppo.

Vicini a don Vianney e ai suoi familiari

Nei giorni scorsi la famiglia di don Vianney, parrocodi San Marino, è stata vittima dell’aggressione di ungruppo di ribelli nella Repubblica Democratica del

Congo dove risiede. I banditi sono entrati nella notterompendo i vetri, rubando tutto quello che potevanoe picchiando i nipoti. Per fortuna non sono riusciti ad

entrare nella stanza dove dormivano gli anzianigenitori. Ci uniamo alla sofferenza e alla preoccupa-zione di don Vianney per la sorte dei familiari e delsuo Paese attraversato da un’interminabile guerra

civile e a tutti assicuriamo una speciale preghiera peril ritorno della pace.

Il Consiglio di amministrazionee la Redazione di Notizie

si uniscononella preghiera all’amico

e amministratore Silvio Cavazzolie ai familiari tutti

per la scomparsa della sorella

Pia Cavazzolivedova Mora

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2324 marzo '13

Il quotidianodei cattolici

Agenda

Frequenza per la diocesiFM 90,2

La Tvdell’incontroDigitale terrestreCanale 801 Sky“E’ TV” Bologna

www.carpirinasce.it

Segreteria del VescovoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Il sabato: dalle 9.30 alle 12.30Tel: 059 686707 (cellulare 334 1853721), fax 059 651611

Centralino e ufficio economatoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. Telefono: 059 686048

Ufficio del Vicario generaleIl martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 12. Telefono: 059 6325077

Cancelleria e ufficio beni culturaliDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. Telefono: 059 686048

Curia Vescovilevia Trento Trieste 48/a a Carpi

BENEDIZIONI NELLE DITTEVenerdì 22 marzo alle 10.15 monsignor Francesco Cavinaimpartirà la benedizione pasquale alla Cmb.Il giorno seguente alle 10 sarà alla ditta Union per la benedi-zione e per celebrare la Messa.

VIA CRUCISVenerdì 22 marzo alle 21 il Vescovo parteciperà alla ViaCrucis Cittadina, con partenza da San Francesco e arrivo allachiesa della Sagra. Venerdì 29 marzo alle 20.15 sarà aMirandola per la Via Crucis organizzata da Comunione eLiberazione.

SETTIMANA SANTA E TRIDUO PASQUALEDomenica 24 marzo alle 10.20 monsignor Cavina parteciperàalla benedizione delle Palme e alla processione, con partenzadalla chiesa della Sagra. Mercoledì 27 marzo alle 21 celebreràla Messa Crismale a Quartirolo.Da giovedì 28 marzo e per tutto il triduo pasquale il Vescovopresiederà le celebrazioni in Sagra: giovedì 28 marzo, Giove-dì Santo, alle 19 la Messa nella Cena del Signore; venerdì 29,Venerdì Santo, la celebrazione della Passione del Signore(sempre in Sagra alle 19) con Adorazione della Santa Croce.Sabato 30 marzo alle 22 celebrerà la solenne Veglia Pasquale.Domenica 31 marzo alle 10,45 monsignor Cavina presiederà laMessa alla Sagra nel giorno della Resurrezione del Signore.

GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’Sabato 23 marzo alle 19 presiederà la penitenziale per Giova-ni a Quartirolo nella Giornata mondiale della Gioventù.Contemporaneamente a Rovereto, il Vescovo di Fidenza conla pastorale giovanile della sua Diocesi saranno presenti allaVia Crucis organizzata dalla parrocchia per accoglierli;monsignor Cavina, non potendo essere presente, ha conse-gnato una lettera che verrà letta a suo nome da Simone Ghelfi.

CONFERENZA EPISCOPALE E SEMINARISTILunedì 25 marzo, nella mattinata il Vescovo parteciperà allaConferenza Episcopale dell’Emilia Romagna e nel pomerig-gio incontrerà i seminaristi di Carpi e Modena per un momen-to di meditazione insieme.

PRANZO CON I SACERDOTIGiovedì 28 marzo alle 12, monsignor Cavina sarà presente inVescovado al pranzo con i sacerdoti anziani della Casa delClero, insieme al rettore don Massimo Dotti.

Odoardo Focherini Martiredella fede in Cristo

Mercoledì 10 aprile ore 21Mirandola, Scuole medie Montanari, via D. Pietri

intervieneMonsignor Lorenzo Chiarinelli

Vescovo emerito di Viterbo e membro della Con-gregazione delle Cause dei Santi

Azione Cattolica Diocesana

Domenica 24 marzo ore 15,45Parrocchia di Mirandola, via don Minzoni

Veglia di preghieraFede e Perseveranza nella prova

(Luca 22, 28-32)Intervengono: Don Carlo Gasperi, Assistente Azione Cattolica

Dott. Giorgio Magnani, Psichiatra

Centro Universitario CattolicoBorse di studio

Il Centro Universitario Cattolico bandisceun concorso per l’assegnazione di 21 borsedi studio per l’anno 2013-2014, dell’im-porto di 6 mila euro annui, sulla base di unprogetto triennale di ricerca. Possono pre-sentare domanda tutti i laici nati dopo il 31dicembre 1981, in possesso di un diplomadi laurea di secondo livello conseguito pressouna università italiana entro l’anno accade-mico 2011-2012 con valutazione non infe-riore a 104/110, con un reddito personalecomplessivo lordo previsto per l’anno 2013non superiore a 15 mila euro. Chi fosseinteressato a partecipare può rivolgersi, perle modalità da seguire, al referente diocesanoper il Progetto culturale Pier GiuseppeLevoni. Le domande dovranno essere pre-sentate entro il 15 maggio 2013. Info: tel.059 693793

Faith Gospel Choir in Santa ChiaraVerso la Pasqua

“Benedetto colui che viene nel nome del Signore.Osanna nell’alto dei cieli!”. Con la festosa accoglienzadi Gesù in Gerusalemme, domenica delle Palme, sientra nella Settimana Santa. Il Faith Gospel Choir propone per sabato 23marzo alle ore 17 nella chiesa di Santa Chiara a Carpi una veglia con salmie canti in preparazione alla Santa Pasqua. Alle ore 18 la preghiera dei PrimiVespri della Domenica delle Palme guidata dalle Sorelle Clarisse.

Pratica Penitenziale deiPrimi cinque sabati del mese

Pellegrinaggio penitenzialeper chiedere al Signore

il dono di Vocazioni sacerdotali e religiose

La partenza è prevista alle ore 6.30 del mattino dalla Chiesa delCorpus Domini a Carpi per raggiungere il santuario della

Beata Vergine dell’Aiuto di Santa Croce.Durante il pellegrinaggio si reciterà il Santo Rosario.

La pratica si concluderà con la celebrazione della Santa Messa.

TUTTI I FEDELI DELLA DIOCESI SONO INVITATI APARTECIPARE, IN PARTICOLARE GIOVANI E FAMIGLIE

Sabato 6 aprileSabato 4 maggioSabato 1 giugnoSabato 6 luglio

guidato daS. E. Monsignor FrancescoCavina, Vescovo di Carpi

Page 24: SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI · ancora parlava, un gallo cantò. [61]Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva

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