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Sicurezza & Difesa
Organo Ufficiale del LI.SI.PO. “Libero Sindacato di Polizia”
1
HO PERSO UN FRATELLO
Sabato 11 agosto 2018 Chiesta “S. Giuseppe” di
Monfalcone (GO), sono stati officiati i funerali di
Luigi FERONE, già Segretario Nazionale del
LI.SI.PO.;
Modulo iscrizione LI.SI.PO.;
Violenza sessuale a danno di una anziana.
Castrazione chimica per gli stupratori;
Ponte crollato sulla A/10 (Genova), servono
maggiori controlli;
I tentativi di cambiare;
Problematiche operatori di Polizia in servizio
presso il “Polo Casilino”;
Aggressione agli Agenti della Polizia
Penitenziaria;
Il LI.SI.PO. denuncia: le Città hanno bisogno di
nuovi Agenti il Governo promette ma qualche
dubbio affiora;
Servizi in convenzione;
Leva obbligatoria? Assurdo e fuori dalla storia;
Troppi incidenti sul lavoro. Necessari controlli e
sanzioni severissime per chi non rispetta le
norme sulla sicurezza sui posti di lavoro;
Reddito di cittadinanza?
Un animale è per sempre;
Nuove assunzioni nel Comparto Sicurezza;
Convenzione per gli associati;
News LI.SI.PO.
Sicurezza & Difesa
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HO PERSO UN FRATELLO
Un lutto enorme inatteso,
ha colpito il Partito
Pensionati, il Libero
Sindacato di Polizia
(LI.SI.PO.), IL Sindacato
Comparto Sicurezza e
Difesa ed i tantissimi amici
pensionati e non della
Polizia di Stato. E’ morto,
l’AMICO FRATERNO
Luigi Ferone di anni 70,
lascia la moglie due figli
ed un nipote. Il decesso si
è verificato presso il
nosocomio di Monfalcone
(GO) ed ha provocato
dolore e costernazione, nei
tantissimi che l’ hanno
conosciuto, nel corso degli
anni. Nella Polizia di Stato,
nel Libero Sindacato di
Polizia che ha
rappresentato legalmente
con la carica di Segretario
Nazionale, nel Sindacato
Comparto Sicurezza e
Difesa che rappresentava
con la carica di Presidente
Nazionale era stimato e
conosciuto, per la Sua
serietà ed il Suo
attaccamento al dovere.
Altruista, era da sempre
impegnato nel Sindacato,
per battersi, con energia e
determinazione, in difesa
dei diritti dei Poliziotti e dei
cittadini tutti. Mi piace
ricordarlo da Segretario
Nazionale del Libero
Sindacato di Polizia
(LI.SI.PO.), impegnato in
“prima linea” a fianco di chi
pretendeva il rispetto dei
propri diritti. Anni duri e
difficili, indissolubilmente
legati ad un periodo della
storia del nostro sindacato,
caratterizzate per battaglie
coraggiose che, come
sempre, vedevano
impegnata la nostra sigla
sindacale, in battaglie
durissime che hanno
prodotto nella Polizia di
Stato, enormi progressi,
sulla strada della conquista
di diritti, anche quelli più
elementari, sino ad allora
negati. Il LI.SI.PO., addita
Luigi Ferone, alle nuove
generazioni, quale
esempio di caparbio e
concreto sindacalista, di
coraggio, di amore per la
Sua famiglia.
Sicurezza & Difesa
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SABATO 11 AGOSTO 2018, CHIESA “SAN GIUSEPPE” DI
MONFALCONE (GO), SONO STATI OFFICIATI I FUNERALI DI LUIGI
FERONE, GIÀ SEGRETARIO NAZIONALE DEL LI.SI.PO. LIBERO
SINDACATO DI POLIZIA
UNA COMMOSSA E
PARTECIPATA
PRESENZA. Presente ad
onorare la salma, una
aliquota di poliziotti inviati
dal Questore di Gorizia e
personale della Polizia
Locale con Gonfalone del
Comune di Monfalcone.
Con il consenso della
famiglia, sul sarcofago di
Luigi, oltre ai tanti fiori,
c’erano due bandiere, quella
del LI.SI.PO. e quella del
PARTITO PENSIONATI.
Storico sindacalista del
Comparto Sicurezza, ha
rivestito per anni l’incarico di
Segretario Nazionale del
LI.SI.PO. Libero Sindacato
di Polizia. Una volta in
pensione, “Gigione” aveva
esteso il suo impegno
politico in seno al partito
politico dei pensionati,
divenendo ben presto uno
dei massimi esponenti, per
poi consolidare in Friuli, ed
in particolare a Trieste e
Monfalcone, relazioni e
impegno per il bene
comune. Tale impegno, lo
porterà inoltre a ricoprire
l’incarico di Consigliere
Regionale nella Regione
Friuli, in seno alla quale
darà contributi significativi
che miglioreranno Leggi e
Regolamenti. A giudizio di
chi scrive, ma anche
secondo il popolo di
lavoratori che lo ha sempre
seguito, Possiamo affermare
che FERONE Luigi è stato
l’uomo che per anni, più di
tutti, ha impersonato in
modo realistico e con
decisione la figura del
difensore dei diritti. Gli era
caro dire, come ha ricordato
il parroco nell’omelia durante
i funerali: “ pane e sociale
per tutti “. Sono le stesse
frasi che ha sempre
continuato a dire anche una
volta uscito dall’
Amministrazione di P.S.
continuando nel Suo
impegno volto a dare aiuto e
voce ai bisognosi. Istruttore
di migliaia di Allievi Agenti
della Polizia di Stato che
sono passati dalla scuola di
formazione di Trieste,
dall’insegnamento dei
doveri, all’insegnamento dei
diritti. FERONE Luigi era
un’autentica macchina da
guerra, mai stanco di
insegnare, mai prono ai
Sicurezza & Difesa
4
soprusi. Come dimenticare il
flusso dei tanti comunicati
sindacali che giungevano
dalla Segreteria Nazionale
del Libero Sindacato di
Polizia alle Segreterie
LISIPO nelle periferie in un
tourbillon critico, giornaliero,
ripetitivo. Sempre in anticipo
rispetto alle altre
informazioni che venivano
diramate, con puntualità ed
efficacia. Un uomo dedicato,
che molto spesso sacrificava
la Sua meravigliosa famiglia,
anteponendo principi di
libertà che ritroviamo
ricordati e sanciti nello
Statuto dei Lavoratori al
richiamo dei diritti che questi
hanno e, che, troppo spesso
in ogni amministrazione di
lavoro vengono compressi
ed annullati. Conoscitore,
studioso delle diverse
sentenze della Corte
Costituzionale, sui diritti
inalienabili del cittadino in
uniforme, era sempre in
grado di offrire l’ancora di
salvataggio a coloro ai quali
non potevano essere
disconosciuti i diritti
spettanti, conformandosi allo
spirito democratico di cui il
diritto sindacale è uno dei
cardini fondamentali. Ai
funerali, dove sono risultati
presenti numerosi colleghi in
pensione e ancora in
servizio, hanno voluto
fortemente essere presenti
anche Autorevoli
rappresentanti del mondo
politico e istituzionale. Per la
Camera dei Deputati:
Onorevoli Carlo FATUZZO,
TONDO Renzo e
MISEROTTI Lino. In
rappresentanza del Sindaco
di Monfalcone Dottoressa
CISINT Anna Maria, erano
presenti il Vice Sindaco
VENNI Paolo e l’Assessore
GARIMBERTI Giuliana. Per
la regione FRIULI, in
rappresentanza del
Presidente della Regione,
era presente il Consigliere
Regionale NICOLI
Giuseppe. Molto apprezzato
il gesto del Questore di
Gorizia, PILLININI dr.
Lorenzo, che ha fatto
presenziare al funerale una
aliquota di personale della
Polizia di Stato. Il
Presidente Nazionale del
LISIPO Antonio DE LIETO e
il Segretario Nazionale
IULIANO Flaviano,
accompagnati da Achille
BOTTICELLA, già
Segretario Nazionale
aggiunto del LISIPO, a
margine della funzione
hanno voluto ringraziare tutti
i presenti stringendosi
intorno alla famiglia di Luigi.
Il nostro addio, e il grazie, a
un uomo straordinario.
Sicurezza & Difesa
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VIOLENZA SESSUALE A DANNO DI UNA ANZIANA. CASTRAZIONE
CHIMICA PER GLI STUPRATORI.
Ancora una violenza
sessuale posta in essere
da persona non
identificata, questa volta,
a danno di un’anziana.
La presunta violenza si
sarebbe verificata presso
l’abitazione dell’anziana,
ubicata in località
Pescopagano Castel
Volturno (CE). La vittima
ha trovato la forza di
chiamare il 113 e
prontamente è stato
inviato personale della
Polizia di Stato che,
immediatamente, ha
predisposto
l’accompagnamento
dell’anziana all’Ospedale.
Sull’accaduto sono in
corso le indagini da parte
della Questura di
Caserta. Ultimamente, a
giudizio del LI.SI.PO.
Libero Sindacato di
Polizia, la violenza
sessuale sembra essere
diventata una moda. E’
necessario intervenire
senza lungaggini ed al
riguardo per il reato di
abuso di violenza
sessuale, a nostro
avviso, sarebbe
opportuno prevedere una
pena esemplare: la
“castrazione chimica”
senza se e senza ma. Il
LI.SI.PO. è certo che
questo Governo saprà
apportare quei necessari
correttivi atti a restituire la
sacrosanta tranquillità a
tutte le donne che, per
svariati motivi, si trovano
da sole in casa o a
doversi spostare lungo le
strade della propria città.
Sicurezza & Difesa
7
PONTE CROLLATO SULLA A/10 (GENOVA). SERVONO MAGGIORI CONTROLLI
Troppi crolli, da ultimo, il
ponte sulla A/10
(Genova), che ha
provocato molti morti e
feriti, una strage. Troppi
casi di smottamenti,
frane, crolli, cedimenti
vari: l’Italia sembra
veramente una groviera.
C’è indubbiamente
qualcosa o più di
qualcosa che non va. Se
si pensa che dopo
duemila anni, ancora
resistono i ponti costruiti
dai romani, per non
parlare delle tante opere
viarie o di altra natura,
costruite negli Stati pre-
unitari (Regno delle Due
Sicilie, Stato Pontificio,
Granducato di Toscana
ecc.). C’è da
preoccuparsi del sistema
degli appalti, del
“massimo ribasso” e della
burocrazia che vi ruota
attorno. Il LI.SI.PO.
sottolinea che sulle
autostrade, in genere,
transitano milioni di
persone e sarebbe più
che auspicabile garantire
a questi automobilisti il
massimo della sicurezza,
non fosse altro perché
viene pagato un
consistente pedaggio che
rende ben solida la
gestione amministrativa
dei vari tronchi
autostradale. Il LI.SI.PO.
Libero Sindacato di
Polizia nell’esprime
cordoglio ai familiari delle
vittime, auspica
immediati controlli tecnici
di tutti i ponti dislogati
sull’intera rete
autostradale e non del
nostro Paese.
Sicurezza & Difesa
8
I TENTATIVI DI CAMBIARE
La grandezza e la diversità
dei compiti svolti da alcune
Divisioni in seno alle
Questure conferisce loro un
punto di osservazione
privilegiato dei mutamenti
che riguardano il tessuto
socio criminale. E questo,
non soltanto attraverso i
semplici dati che vengono
raccolti, le cosi dette
statistiche, le cui risultanze
sono poi poste in evidenza.
Pensiamo alle Divisioni
anticrimine, dove la realtà
sociale si manifesta in tutta
la sua problematicità e
complessità, anche e
soprattutto nelle attività
concernenti i cosi detti reati
di minore gravità, ma di
amplissima diffusione
(ingiurie, minacce, lesioni
lievi). Si tratta di ricomporre
dei privati dissidi, con
l’applicazione di
procedimenti amministrativi
finalizzati alla emissione di
una misura di prevenzione.
Ed è proprio nell'esercizio di
queste attività, che il
personale può finalmente
prendere diretto contatto con
una realtà umana in seno
alla quale, da subito, si nota
l'elevatissimo grado di
litigiosità, l'intolleranza nei
rapporti tra persone, già alta
per la sempre minore
predisposizione al dialogo
ed alla comprensione delle
esigenze altrui. Ma il dato
più preoccupante è
sicuramente quello che
emerge non appena dalla
repressione si passa alla
prevenzione, cioè quando si
cerca di comprendere le
ragioni dei conflitti
interpersonali per arrivare ad
una loro composizione ed
evitare che si ripetano. Si ha
allora la dolorosa conferma
di una realtà ormai evidente.
E allora ? Allora, per quanto
ci riguarda, bisogna fare
delle riflessioni che
Sicurezza & Difesa
9
riguardano alcuni settori
assistenziali dello Stato e
degli enti locali. Questi,
infatti, verosimilmente a
causa di tagli economici
subiti, dimostrano
chiaramente di aver “tirato i
remi in barca” lasciando la
Polizia di Stato e le altre
Forze dell’Ordine a tentare
di dare una risposta, spesso
con strumenti nati per altre
finalità, su problematiche
non propriamente rientranti
nei loro compiti istituzionali.
Certo, è sicuramente
gratificante la fiducia con cui
il cittadino si rivolge alle
Forze di Polizia per chiedere
un aiuto o consigli sulle
tematiche più disparate, ma
è anche vero, purtroppo, che
non avere i mezzi adeguati
per risolvere queste
questioni, causa la cronica
carenza di personale, non
può che rimandare il tutto,
augurandosi che nulla
accada. Qualche tentativo di
smuovere le cose lo sta
facendo l’attuale Capo della
Polizia con una ministeriale
del 5 luglio 2018
concernente LE LINEE DI
INDIRIZZO IN MATERIA DI
REVISIONE
DELL’ARTICOLAZIONE E
DELLE COMPETENZE
DELLE DIVISIONI
ANTICRIMINE DELLE
QUESTURE. Con questa
circolare il Capo della Polizia
Direttore Generale della P.S.
Prefetto Franco GABRIELLI
ha dettato le linee di
indirizzo in materia di
revisione dell’articolazione e
delle competenze delle
Divisioni Anticrimine delle
Questure. Un Documento
articolato e chiaro che, a
giudizio di questo LI.SI.PO.,
non lo è per tutti
evidentemente. Infatti, non si
comprendono i motivi per i
quali dalla sua emanazione
ad oggi, appaiono
decisamente residuali i
cambiamenti che sono stati
applicati, tanto da generare
interrogativi e un
malcontento galoppante in
diversi dei settori delle
Questure,
conseguentemente
interessati. In relazione a
questo importante tema,
spiace molto prendere atto
che è la prima volta che un
Capo della Polizia viene
poco ascoltato. Il LISIPO,
comunque, intende
intervenire rendendo noto
quanto accade.
Sicurezza & Difesa
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PROBLEMATICHE OPERATORI DI POLIZIA IN SERVIZIO
PRESSO IL “POLO CASILINO”
RIPORTIAMO I
CONTENUTI DELLA NOTA
CHE E’ STATA INVIATA AL
SIGNOR CAPO DELLA
POLIZIA: " il commissariato
di pubblica sicurezza
“Casilino Nuovo” è
competente per il 6°
municipio di Roma, che si
estende per 113,4 chilometri
quadrati, con una
popolazione censita nel
2016 di 257.534 persone, di
cui circa un migliaio di
sottoposte a misure di
prevenzione. la struttura
muraria del commissariato,
ubicata in via delle alzavole
e per la quale viene pagata
una pigione mensile di
diverse migliaia di euro, fa
parte di un comprensorio in
cui insistono alcune attività
commerciali. attualmente
fatiscente e per nulla a
norma, presenta da sempre
barriere architettoniche mai
rimosse, come l’unica scala
di accesso esterna, che non
permette a persone disabili
di accedervi. la citata
struttura, da diversi anni, è
oggetto di discussione e
valutazioni. al riguardo, le
voci che si rincorrono,
indicano la possibilità di
fruire per tutte le attività di
polizia, di una adiacente
struttura, di proprietà dello
stato, dismessa dalla
motorizzazione civile,
sedente in via delle cincie,
tanto che, nel frattempo, in
attesa dei relativi
adeguamenti strutturali ed
impiantistici, presso la citata
futura sede vengono
impiegati, da circa due anni,
sia dipendenti del
commissariato “Casilino
Nuovo” che dei limitrofi, con
turni in quinta, per vigilanza
fissa. intanto, all’interno
dell’attuale sede di via delle
alzavole, non vi è una cella
di sicurezza e i fermati
devono sostare nella stessa
stanza in cui gli operatori di
polizia devono redigere atti,
con la conseguenza di
essere costantemente in
contatto, in condizioni di alta
pericolosità. spesso accade
che due equipaggi sono
condizionati
dall’accompagnare fermati in
ufficio e provvedere
contemporaneamente a
redigere urgenti atti di p.g.,
ma i poliziotti, in questo
squallido e ridotto spazio,
hanno a disposizione un
solo ed obsoleto computer
per la redazione degli stessi.
in tal caso, le condizioni
operative vengono
ulteriormente gravate
poiché, l’unica alternativa,
risulta essere quella di dover
utilizzare un altro computer
collocato nella stanza ove
l’Ufficiale di P.G. di turno
acquisisce le denunce-
Sicurezza & Difesa
11
querele da parte dei
cittadini, che vedono così
violata la propria
riservatezza, nonché
vengono inquietati dal
relativo viavai. come noto, il
Commissariato “Casilino
Nuovo” è stato costituito
sotto forma di “polo”. ciò
detto, nelle ore in cui i
commissariati limitrofi sono
chiusi al pubblico,
nondimeno per carenza di
Ufficiali di P.G., il “polo
casilino” assorbe il relativo
flusso di utenti, con un
sovraccarico di lavoro
difficile da definire, a scapito
dei malcapitati di turno, i
quali, da tempo, nel tentativo
di far sentire le proprie
ragioni, esternano il loro
crescente malcontento. si
valuti, altresì, che personale
impiegato per il servizio
dell’unica autoradio, quando
non è di turno nel quadrante
di competenza, perché in
alternanza con i carabinieri,
viene “dirottato” a far
vigilanza presso altri siti del
centro della città. nonostante
sulla carta il personale
possa apparire di numero
sufficiente, nella realtà
bisogna prendere atto che
talune promozioni dal ruolo
esecutivo a quello direttivo
attuate di recente, hanno di
fatto determinato ulteriori
disagi all’operatività.
peraltro, considerando il
personale non disponibile e
coloro che sono
parzialmente esentati, tra
turni di riposo e ferie, a
coprire i servizi rimangono
pochi dipendenti. spesso,
per sopperire a dette
carenze, viene impiegato
personale degli uffici interni,
che, distolto dalle abituali
mansioni, vede
inesorabilmente aumentare
la mole delle incombenze
burocratiche, con i relativi
ritardi che ne conseguono,
anche nei confronti
dell’autorità giudiziaria. in
ragione di quanto sopra
evidenziato, elogiando lo
sforzo e lo spirito di sacrificio
dei poliziotti che vi prestano
servizio, nonché del quadro
dirigenziale, condizionato
con i pochi uomini anche ed
ulteriormente a contribuire
alla partecipazione nei
servizi di ordine pubblico
della questura, soprattutto
nei fine settimana, questa
segreteria “LI.SI.PO.
REGIONALE LAZIO” ritiene
sia necessario e doveroso
valutare una rimodulazione
urgente sulle necessità
appena richiamate,
considerando da subito un
cospicuo incremento di
personale e di mezzi per
consentire continuità
operativa al commissariato
de quo. sull’argomentata
questione, tenuto conto del
malcontento rilevato dal
LI.SI.PO. e degli appelli
rivolti a questa O.S.., al fine
di trovare opportune
soluzioni, nel tentativo di
evitare ulteriori proteste, si
consideri la presente anche
come richiesta di un incontro
tra una delegazione
sindacale regionale del
LI.SI.PO. e il Signor
Questore di Roma.
Sicurezza & Difesa
12
AGGRESSIONI AGLI AGENTI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA
RASSEGNA STAMPA LI.SI.PO.
Antonio de Lieto,
Presidente
Nazionale del
LI.SI.PO. – Libero
Sindacato di
Polizia dichiara:
con tutte le
necessarie riserve
sul corretto utilizzo,
concordiamo
pienamente con
quanto dichiarato
dal Ministro
dell’Interno Matteo
Salvini,
auspicando che
anche il Ministro
della Giustizia
Alfonso Bonafede
avvii la formazione
e sperimentazione
della pistola taser
dotandone gli
agenti della Polizia
Penitenziaria.
Conclude de Lieto:
è inaccettabile che
alcuni detenuti
possano servirsi di
qualunque oggetto
in carcere per
aggredire gli
agenti, bisogna
tutelare il lavoro
svolto dalla Polizia
Penitenziaria
tenendo conto del
gravoso impegno
svolto all’interno
degli istituti di
pena.
Sicurezza & Difesa
13
IL LI.SI.PO. LIBERO SINDACATO DI POLIZIA DENUNCIA: LE CITTA’
HANNO BISOGNO DI NUOVI AGENTI, IL GOVERNO PROMETTE MA
QUALCHE DUBBIO AFFIORA
Abbiamo preso atto delle
ulteriori e recenti
dichiarazioni del Governo
sulle promesse di
potenziamento del
comparto sicurezza. Le
riteniamo una
dimostrazione di
attenzione e garanzia alle
esigenze di sicurezza dei
cittadini, che confortano e
supportano le
sollecitazioni che noi del
LI.SI.PO. abbiamo
ripetutamente esternato
durante i mesi appena
trascorsi dell’anno in
corso. In particolare, con
riferimento al gravoso
impegno che si sta
determinando nell’intero
paese, soprattutto in vista
dell’arrivo e gestione di
profughi da accogliere.
Come rappresentanti
della categoria dei
Poliziotti, noi del
LI.SI.PO. siamo
estremamente
preoccupati e riteniamo
che il Ministero
dell’Interno debba
necessariamente
guardare a un territorio
nazionale che sta
mutando e che ha molte
altre esigenze in tema di
sicurezza. Sono sotto gli
occhi di tutti le vicende
che riguardano: 1.“i soliti
teppisti”, 2. le questioni
riguardanti un aumento
dei reati predatori, 3. il
ripetersi di procurati
allarmi, del tipo “allarmi
bomba” sui quali gli
uomini della Polizia di
Stato si sono concentrati
per svolgere le
necessarie indagini
dirette a identificare i
responsabili, 4. le
giustificate
preoccupazioni che
riguardano la potenzialità
di arrivo o transito di
terroristi, o di soggetti
che transitano nel nostro
paese per reclutare
combattenti da inviare nei
teatri di guerra, che
sappiamo bene esiste ed
è reale, con il pericolo
che si possono infiltrare
tra i migranti, (così come
sappiamo tutti che l’Italia
è uno dei paesi a
maggiore rischio in
termini di sicurezza per
l’epocale flusso
migratorio che ci sta
riguardando da anni e del
rischio di attentati
Sicurezza & Difesa
14
terroristici che sta
insidiando l’intera
Europa, sul quale non si
può e non si deve
arretrare in termini di
controlli e investigazioni).
5. l’aumento
esponenziale dell’uso
delle droghe che obbliga
ad un serrato ed attivo
controllo, 6. le
problematiche di
ludopatia 7. la necessità
di aumentare i controlli e
la prevenzione con
pattuglie nel quadrante
delle 24 ore, 8. le
crescenti necessità di
garantire l’ ordine
pubblico. Il LI.SI.PO.,
pertanto, richiama
l’attenzione in
considerazione del fatto
che a nostro avviso,
l'impatto, che in termini di
sicurezza pubblica è
legato alla necessità di
avere a disposizione un
considerevole numero di
risorse umane, non può
essere sottovalutato. Ci
aggiungiamo che a
nostro giudizio dagli
uomini che si occupano
di sicurezza, si pretende
troppo, mentre, ad oggi,
di converso non arrivano
riscontri per quanto
riguarda un ricambio
generazionale in grado di
affrontare le nuove
problematiche che
stanno riguardando la
sicurezza. Il LI.SI.PO., a
tale riguardo, ritiene utile
ribadire che quasi tutti gli
appartenenti alle forze
dell’ordine che operano
nelle diverse province, in
questo caso facciamo
specifico riferimento alla
Polizia di Stato, sono
attualmente costituiti da
operatori che hanno tutti
un tasso di età elevato,
diversi dei quali stanno
per lasciare e andare in
pensione. Di converso,
invece, dovrebbero
essere ripotenziati in
particolare i settori che
svolgono attività di
prevenzione (Squadra
Volante) con nuovi
agenti e con un aumento
di pattuglie per la
vigilanza attiva nelle zona
maggiormente a rischio.
Pertanto, il LI.SI.PO.
denuncia ancora una
volta alle Istituzioni e
all'opinione pubblica il
progressivo
deterioramento e l’acuto
disagio professionale del
personale; non si può
non notare che, negli
ultimi tempi, all'elevato
numero di problematiche
non risolte, si sono
aggiunte e si stanno
aggiungendo nuove e
delicate questioni che
minano in maniera
oltremodo pesante
l'attività lavorativa del
personale di Polizia in
contesti operativi sempre
più difficili, con mezzi
obsoleti, in strutture
inadeguate.
Sicurezza & Difesa
16
LEVA OBBLIGATORIA? ASSURDO E FUORI DALLA STORIA
Si parla nuovamente del
ripristino del servizio
militare obbligatorio. Oggi
ha giudizio del Sindacato
Comparto Sicurezza e
Difesa (SCSD), un
esercito a leva
obbligatoria, sia pure
della durata di pochi
mesi, non serve a nulla,
anzi, danneggia
notevolmente i nostri
giovani che già hanno
enormi difficoltà a trovare
un lavoro, con la leva
obbligatoria, potrebbero
vedersi precludere le
già poche possibilità di
lavoro. Oggi in larga
parte dei Paesi del
mondo, gli eserciti, sono
composti da
professionisti e sono tanti
i giovani che aspirano ad
entrare in maniera
permanente e che,
addirittura, dopo alcuni
anni di permanenza, non
riescono ad essere
collocati nei ruoli delle
nostre Forze Armate.
Giovani a ferma breve,
rinnovabile sino a 4 anni
e sono migliaia,
attualmente, coloro che
attendono l’occasione per
far parte di un esercito di
professionisti. Per far
“crescere” i nostri
ragazzi, bisognerebbe
operare in tutte le scuole,
dedicando alcune ore, di
“educazione civica”. Se si
vuole aiutare i nostri
giovani, quella della leva
obbligatoria, è una
proposta totalmente
sbagliata, fuori dalla
realtà, dal buon senso,
dalla storia. Pensiamo a
trovare un futuro per i
nostri ragazzi. In
sostanza, l’idea di far
tornare indietro le
lancette della storia è
fuori tempo e si giudica
da se.
Sicurezza & Difesa
17
TROPPI INCIDENTI SUL LAVORO. NECESSARI CONTROLLI E
SANZIONI SEVERISSIME PER CHI NON RISPETTA LE NORME SULLA
SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO.
Troppi morti, troppi invalidi a
causa del lavoro. Quasi ogni
giorno, qua e là per l’Italia , vi
sono incidenti sul lavoro, che
provocano morti e feriti, anche
gravi, con casi di invalidità
permanente. Per alcuni giorni
se ne parla, qualche sciopero,
dichiarazioni roboanti, poi il
silenzio. Da ultimo il Comune
di Monfalcone ha dichiarato il
“lutto cittadino” dopo il grave
fatto accaduto recentemente,
presso lo stabilimento
Fincantieri : un giovane operaio
di appena 19 anni ha perso la
vita a causa di un incidente sul
posto di lavoro . Ma queste
tristi occasioni devono servire
per riflettere in generale sul
concetto di” sicurezza“, su
quanto ancora ci sia da
lavorare nel nostro Paese per
far crescere una “cultura della
sicurezza”. Non bastano parole
per “fare sicurezza”, non
bastano cartelli, o avvisi o
corsi, ma dalle parole si deve
passare ai fatti. Solo i giusti
comportamenti pratici, derivanti
anche da corsi specifici sulla
sicurezza e dal rispetto di tutte
le norme esistenti e la
consapevolezza che una
distrazione di un secondo può
portare a gravi conseguenze,
possono rendere un posto di
lavoro un luogo più sicuro
possibile. Al centro delle scelte
aziendali dovrebbe esserci in
generale il benessere dei
dipendenti e la loro incolumità
e non il guadagno o il
risparmio, anche perché il
benessere del lavoratore va ad
incidere sulla qualità e quantità
del lavoro prodotto e sulla
soddisfazione del cliente finale.
Investire in ”sicurezza” significa
avere personale formato,
retribuito adeguatamente,
incentivato a lavorare bene. I
responsabili devono dare
sempre il buon esempio e
controllare chi a livello
gerarchico dipende da loro,
pretendendo il rispetto e
l’applicazione delle norme di
sicurezza. Non si può uscire di
casa per andare a lavorare e
non tornare più. E’ compito di
tutti, dalla scuola che forma
giovani che saranno lavoratori,
alle aziende, dallo Stato agli
Enti Locali, dai singoli alle
grosse ditte : aprire gli occhi e
trasformare le belle parole
scritte nelle leggi in fatti
concreti. La ”cultura della
sicurezza” deve espandersi a
macchia d’olio solo così il
luogo di lavoro potrebbe non
diventerà scenario di tragedie.
Servono più controlli e
l’applicazione di sanzioni
severissime nei confronti di tutti
quei datori di lavoro che non
rispettano le norme sulla
sicurezza nei posti di lavoro.
Sicurezza & Difesa
18
REDDITO DI CITTADINANZA?
Per chi ci crede, va bene tutto.
Noi del SCSD - Sindacato
Comparto Sicurezza e
Difesa, pensiamo che in tempo
di crisi c’è bisogno di
programmi chiari, attuabili. Le
promesse che non si possono
realizzare, già in passato sono
state oggetto di ricaduta sui
soliti, con tasse e modifiche sui
diritti già acquisiti (le pensioni).
Il SCSD: CI FAREMO
SENTIRE ! Gli interrogativi
nella popolazione aumentano.
E’ d’obbligo qualche
considerazione su quanto
giornalmente ascoltiamo
attraverso i media e, in
particolare, attraverso i cosi
detti “social network”, questi
ultimi divenuti ”ARMA”
pericolosissima nelle mani di
politici senza pudore. Ci
riferiamo alle critiche che in
queste ultime settimane stanno
arricchendo il panorama dei
social sulle paventate
promesse in sede elettorale da
parte dell’attuale Governo, o
meglio sul cosi detto
riconoscimento del reddito di
cittadinanza. Se la vogliamo
dire tutta, a nostro giudizio, va
compreso lo stato d’animo del
“popolo“ perché i riscontri non
si vedono, mentre si registrano
solo una serie di attività
attraverso le quali si nota il
solito “scannatoio” , tra i soliti
politici, che tentano di farsi le
scarpe a vicenda. Come dire:
non è cambiato niente ! vedi la
storia dei vitalizi ecc. , da un
parte chi si vanta di averli
eliminati, dall’altra chi avvia
azioni legali minacciando
richieste di danni. E intanto, gli
Italiani aspettano di vedere
qualche euro, come promesso
in campagna elettorale. Ci si
interroga, si fanno
considerazioni, e soprattutto al
SUD, si aspettano di veder
mantenute le promesse. In
questo tourbillon frenetico, per
quanto ci riguarda, forse è il
caso di cominciare a scaldare i
motori stando attenti a quanto
si modifica sul panorama
normativo da parte dell’attuale
legislatore. Dobbiamo pensare
in anticipo, “NOI ALTRI”
dobbiamo stare attenti a non
finire in qualche “calderone”
per quanto concerne i diritti
acquisiti, soprattutto sulla
questione che riguarda il
sistema previdenziale con
riflessi alla nostra categoria di
lavoratori. Insomma, prepararsi
per l’inverno, con il “motore
caldo”. A coloro i quali si sono
illusi o ancora si illudono,
diciamo che l’attenzione deve
essere massima, pronti a
batterci strenuamente nel
tentativo di salvaguardare
l’attuale sistema, e se qualcuno
invece pensa di migliorare
qualcosa, è meglio che faccia
bene i conti perché secondo
noi si sbaglia. Sullo sfondo la
conferma di quanto nel tempo
abbiamo sempre detto,
laddove si affermava che forse
più di qualcuno non aveva ben
capito lo stato delle cose,
ovvero che negli ultimi anni, in
considerazione degli eventi che
sono maturati nell’intera
Europa, per quanto riguarda il
nostro paese, si tratta di
mantenere e difendere ciò che
abbiamo conquistato negli
anni, ma non certo di pensare
che l’attuale Governo o i
Governi che si succederanno
possano aprire, per il pubblico
impiego, e pertanto per il
Comparto Sicurezza, a fronti
migliorativi.
Sicurezza & Difesa
19
UN ANIMALE È PER SEMPRE
Quando si decide di
condividere la propria vita con
un animale domestico il più
delle volte si opta per un cane
o per un gatto. In ogni caso la
scelta deve essere razionale,
non si deve scegliere sulla scia
della storia triste o della
tenerezza nel vedere un
cucciolo. Ascoltando magari la
storia di tutti quei cuccioli che
affrontano viaggi dall’estero
chiusi nei bagagliai, o storie di
abbandoni o di maltrattamenti
l’emotività può prendere ii
sopravvento e su questa
spinta si invia la propria
disponibilità ad adottare un
piccolo. Ma in realtà sarebbe
più auspicabile, proprio per il
bene dell’animale, che si
pensasse bene prima di
compiere sia la scelta
dell’adozione di un cane già
adulto che quella di un
cucciolo. Bisogna considerare i
propri impegni di lavoro, gli
orari, se per lavoro ci si
assenta molto o se si ama
molto viaggiare, se in casa ci
sono persone disposte ad
occuparsi del cucciolo, se ci
sono bambini, se si è persone
sportive o pantofolaie.
Insomma una seria di fattori. Si
potrebbe quasi compilare una
lista d’impegni e possibilità a
tutela dell’animale che si vuole
scegliere. Il gatto ha meno
esigenze pratiche, riesce a
stare forse più ore da solo. I
cani invece in generale hanno
bisogno di uscire, socializzare
“annusare in giro“, poi ci sono
dei cagnolini che per carattere
o per razza hanno proprio
l’esigenza fisica di correre, di
sfogarsi, di fare lunghe
passeggiate. Inoltre la scelta
del cane in base alla razza
deve considerare che anche se
ci sono caratteristiche comuni
a quella specifica razza, ma
ogni cane è diverso perché
diverso è il suo percorso di
vita. Il cane che è nato in casa
che è stata con la mamma fino
ai tre mesi, è stato curato e
amato da subito avrà un tipo di
carattere, il cagnolino, della
stessa razza, abbandonato o
che magari ha cambiato
diverse famiglie avrà un altro
carattere. Inoltre è da tenere
bene in considerazione che
avere un animale vuol dire
avere un impegno:
sentimentale, pratico e
economico. Il cane o gatto ha
bisogno di trovare un suo luogo
dove stare, una sua cuccia o
tappeto in una zona precisa
della casa. Ha bisogno di cibo,
di visite mediche e di una cura
quotidiana. Tutte cose che
hanno un loro costo. Vedendo
il bicchiere mezzo pieno si
potrebbe pensare che non si
ammalerà mai, ma in ogni caso
una visita di controllo, i vaccini
annuali, la sterilizzazione, se
non si desiderano cucciolate,
sono impegni di spesa che
vanno preventivati. Quando si
prende un animale è per
sempre, non è un gioco che si
prende a tempo e quando non
piace più si scambia, vende o
getta. Il fatto di effettuare una
scelta razionale forse può
essere un modo valido di
tutelare gli animali da possibili
abbandoni o incurie. Ciò che il
cane chiede, o meglio ciò di cui
il cane ha bisogno , non è nulla
rispetto a ciò che dà. Un
animale ama senza sé e senza
ma. Non giudica se sei alto,
basso, magro o grasso. Tu sei
la sua famiglia e lui ti amerà
sempre.
Sicurezza & Difesa
20
NUOVE ASSUNZIONI NEL COMPARTO SICUREZZA
Secondo quanto si apprende
riguarderanno 7975 unità
2816 per l’Arma dei
Carabinieri, 2091 per la
Polizia di Stato, 1340 per la
Polizia Penitenziaria, 116
per la Guardia di Finanza e
612 ai Vigili del Fuoco. Il
LI.SI.PO. Libero Sindacato
di Polizia sull’argomento
ritiene utile evidenziare che
la differenza con l’Arma dei
Carabinieri è ancora grande
e che anche l’attuale
Governo non può non
tenerne conto. Il LI.SI.PO. si
batte affinché siano stanziati
fondi per delle assunzioni di
carattere straordinario. Sono
anni che lo ribadiamo,
significando la necessità che
sia avviata una verifica
complessiva
sull’innalzamento dell’età e
sulle reali potenzialità che la
nostra amministrazione è in
grado di offrire in tema di
sicurezza. La verità, quella
che pochi riescono ad
esprimere è che il tasso di
età dei poliziotti italiani è
oramai all’estremo. In più
l’operatività è triplicata con
la conseguenza che alcuni
settori, vedi le DIVISIONI
ANTICRIMINE, non sono più
in grado di sopportare i
carichi di lavoro. Ci pare
anche necessario
evidenziare, in tema di
rafforzamento delle risorse
umane, che a fronte di
questa mancanza di
riscontro sulla quale ogni
altro commento appare
inutile, le ulteriori lagnanze
che nel tempo ci hanno visti
protagonisti di campagna di
lotta riguardano gli
emolumenti da riconoscere
alla nostra categoria di
lavoro. Siamo uno dei paesi
dell’area europea, dove i
poliziotti vengono pagati
meno degli altri, pur
assumendosi impegnative
responsabilità. Il nostro
dovere, quello di una classe
sindacale nata dal duro
lavoro che ci ha visti
protagonisti in anni difficili, ci
impone oggi di invitare il
Governo a riflettere sulle
tematiche che stanno
riguardando il tema delle
assunzioni. NON accettiamo
valutazioni di Ministeri che si
frappongono all’idea di un
aumento di risorse umane;
che questo Governo e lo
stesso Ministro rammentino
e riflettano sui contenuti del
consenso che a loro è
arrivato. Vogliamo un
preciso impegno politico, sul
quale non devono esistere i
se e i ma ! Vi è bisogno di
concretezza, di riscontri
effettivi, di un aumento netto
di personale, capace di
assicurare quel prodotto
tanto agognato dai cittadini,
e cioè la sicurezza.
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LI.SI.PO. Libero Sindacato di Polizia – Segreteria Nazionale Viale Egerio Levio n°18/20 – 00174 ROMA – rep. tel. mob. 3356166931
Email: [email protected] - Web: www.lisipo.com - St. in pr. diff. int. SETTEMBRE 2018
LIBERO SINDACATO DI POLIZIA
Segreteria Nazionale
NEWS LI.SI.PO.
DOPO I TEST, IL S.A.R.I. È OPERATIVO NELLA CACCIA AI CRIMINALI. IL SISTEMA AUTOMATICO DI RICONOSCIMENTO IMMAGINI DELLA POLIZIA DI STATO. Si chiama SARI, sistema automatico di riconoscimento delle immagini. Il software, è in realtà un sofisticato programma per il riconoscimento facciale. Sari è in grado di
confrontare le immagini catturate dalle telecamere di sicurezza, come nel caso di Brescia, con i volti dei milioni di soggetti schedati. Restringendo il campo a una platea ristretta di sospettati. Sari elabora una lista di candidati o un alert. Garantisce agli operatori di polizia un sistema automatico di ricerca dell’identità di un volto all’interno di una banca dati. Le capacità di riconoscimento sono dell’ordine di centinaia di migliaia di soggetti.
VENERDÌ 7 SETTEMBRE 2018, ORE 09,32. LE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO DEI
MINISTRI. NOMINE E MOVIMENTO DI PREFETTI
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo SALVINI, ha approvato le
seguenti nomine e il seguente movimento di Prefetti:
SILVANA RICCIO - da Catania, è collocata fuori ruolo presso il ministero dell’Ambiente e della
Tutela del territorio e del mare, ai fini del conferimento dell’incarico di Segretario Generale
RICCARDO PAOLO CARMELO ANTONIO CARPINO - cessa dalla posizione di fuori ruolo
presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze per essere collocato in aspettativa ai sensi
dell’art. 23-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165
GIACOMO BARBATO - da Ispettore Generale di Amministrazione, è collocato a disposizione
con incarico ai sensi della legge n. 410 del 1991
UGO TAUCER - nominato Prefetto, è collocato a disposizione con incarico ai sensi della legge n.
410 del 1991.
Sulla GAZZETTA UFFICIALE n. 207 del 6 settembre 2018 la disciplina dei concorsi per l'accesso alle carriere dei funzionari di Polizia, dei funzionari tecnici di Polizia, dei medici e dei medici veterinari di Polizia e per la promozione a Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato.
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LIBERO SINDACATO DI POLIZIA
Segreteria Nazionale
Sulla GAZZETTA UFFICIALE del 7 settembre 2018, n. 208, il regolamento recante norme per l'individuazione dei limiti di età per la partecipazione ai concorsi pubblici per l'accesso a ruoli e carriere del personale della Polizia di Stato.
In data 12 settembre 2018 alle ore 09.30 è prevista la riunione per esaminare proposte premiali in materia di riconoscimenti per meriti straordinari e speciali.
DIRITTO DI INFORMAZIONE: Qualcuno non ci sente, ma il Consiglio di Stato da tempo si è espresso pronunciando la sentenza n. 04580/2014 REG.PROV.COLL – n- 09261/2008 REG. RIC. A seguire le indicazioni con circolare Ministeriale.
NON MOLLIAMO !
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3 LIBERO SINDACATO DI POLIZIA Segreteria Nazionale
FONTE - tutto su http://www.interno.gov.it/it Progetto “SCUOLE SICURE”
L'obiettivo del progetto: “fare una battaglia antidroga quartiere per quartiere, scuola per scuola iniziando
dalle 15 principali città italiane, coinvolgendo i presidi, i Sindaci e le Prefetture”. Nella foto, il Ministro dell’Interno
Matteo Salvini, Il Capo di Gabinetto dr. Matteo Piantedosi, il Capo della Polizia dr. Franco Gabrielli.
SERVIZI DI SICUREZZA E SOCCORSO IN MONTAGNA NELLA STAGIONE INVERNALE
2018/2019 A CURA DELLA POLIZIA DI STATO. INFORMIAMO SUI CONTENUTI DELLA
COMUNICAZIONE DA PARTE DELL’UFFICIO RELAZIONI SINDACALI: Con riferimento alla
riunione del 28 agosto scorso, concernente l’oggetto, la Direzione Centrale per gli
Affari Generali ha comunicato che il servizio di specie venga espletato in 52
località, con l’impiego di 193 operatori, prevedendo nel comprensorio di "‘Cortina
d'Ampezzo - San Vito di Cadore” 9 operatori anziché 7. In tali sensi verrà diramata
la circolare relativa ai servizi di sicurezza e soccorso in montagna nella stagione
invernale 2018/2019>che prevede come termine ultimo per la presentazione delle
istanze il 19 settembre 2018.
ON. CARLO FATUZZO (partito pensionati): solidarietà alle famiglie delle vittime del crollo del ponte Morandi di Genova – Su facebook, ascoltate l’audizione alla Camera Dei Deputati del giorno 4.9.2018.
I MALI DEL NOSTRO PAESE. RECORD DEI COMUNI SCIOLTI PER MAFIA, 20 GLI ENTI
COMMISSARIATI QUEST’ANNO.
Fonte: https://www.corriere.it/buone-notizie/18_settembre_04/record-comuni-sciolti-mafia-20-enti-
commissariati-quest-anno-b292ab70-b063-11e8-943d-6f0a93576229.shtml
Ammiriamo il coraggio di questa giornalista (leggi l’articolo sotto riportato)
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4 LIBERO SINDACATO DI POLIZIA Segreteria Nazionale
Riportiamo pari a quanto leggiamo, un articolo del 5 settembre 2018 di FAUSTA CHIESA, sul quale riteniamo che
si debba riflettere molto.: “Con l’ultimo caso di Siderno (Reggio Calabria) il 2018 in 8 mesi ha già
eguagliato l’intero 2017. La piaga anche al Nord, dal Piemonte alla Liguria passando per la
Lombardia. Ma la scioglimento non è la soluzione ideale, dice Avviso Pubblico.
La mafia si sta infiltrando sempre di più nei piccoli Comuni italiani. Con l‟ultimo caso di Siderno (RC) l‟8 agosto scorso, sono 20 quest‟anno le amministrazioni finite sotto commissariamento da parte del governo. Una tendenza in aumento: secondo i dati di Avviso pubblico, l‟associazione di enti locali per la formazione civile contro le mafie, nell‟intero 2017 erano state sciolte ventuno amministrazioni locali. Dal 1991 - anno in cui è stato introdotto lo scioglimento delle amministrazioni locali dovuto a infiltrazioni mafiose, che è ora disciplinato dal testo unico degli enti locali - sono stati emanati 316 decreti di scioglimento (di cui 25 annullati) e 168 di proroga di provvedimenti precedenti. Il 92 per cento si concentra nel Sud, tra Campania, Calabria e Sicilia, ma il Centro e Nord non sono rimasti immuni dalla criminalità organizzata: il primo caso è stato, nel 1995, Bardonecchia in provincia di Torino. Dal 2011 si sono aggiunti anche altri enti locali tra Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna e Lazio, con Lavagna (Genova), Sedriano (Milano) e - sempre della provincia di Torino - Rivarolo Canavese e Leini. L’infiltrazione mafiosa è un cancro che si sta ramificando sempre di più, come ha scritto la Commissione parlamentare antimafia nella relazione conclusiva della XVII legislatura presentata al Parlamento il 21 febbraio scorso. «Il fenomeno ha assunto un andamento molto preoccupante, a conferma del fortissimo interesse da parte dei gruppi criminali per le risorse gestite dagli enti locali e di una strategia volta a condizionare dall‟interno le singole amministrazioni, a partire da quelle dei Comuni di dimensioni più limitate, al fine di indirizzarne le decisioni di spesa». Come è avvenuta l‟espansione verso Nord della criminalità organizzata? «Le indagini ci dicono che inizialmente la „ndrangheta si è inserita nel tessuto economico prestando soldi agli imprenditori in difficoltà che non trovavano accesso ai circuiti legali», spiega Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico. «Poi ha investito denaro anche in aziende non in crisi, ma che grazie alla mafia hanno potuto avere accesso a un mercato falsato da una concorrenza sleale, perché le imprese mafiose sfruttando il lavoro possono praticare prezzi più bassi rispetto alle aziende che rispettano le leggi e vincere gli appalti. Dall‟economia alla politica locale il passo è stato breve: i mafiosi votano e fanno votare. E l‟interesse oggi è più verso un sindaco o un assessore piuttosto che un parlamentare, perché gli enti comunali sono diventati importanti centri di spesa». Ma azzerare interamente un’amministrazione collusa o infiltrata potrebbe non essere la soluzione migliore per contrastare il fenomeno. Infatti, da qualche tempo si parla di riformare la legge, che, se permette di sciogliere il Consiglio comunale (e di mandare a casa tutti gli amministratori, anche quelli che non hanno fatto niente di male), lascia però intatta la struttura amministrativa. «La vera gestione degli appalti – dice Pierpaolo Romani - non la fanno i politici, ma i burocrati. Dal 2009 è possibile sospendere, trasferire o licenziare un funzionario colluso, al termine di un procedimento disciplinare, ma soltanto nel caso di un Comune che sia stato sciolto». Inoltre, la procedura di scioglimento rischia di essere troppo drastica perché crea un trauma operativo per l‟ente che lo subisce. Anche per la Commissione parlamentare antimafia servono misure intermedie. È la cosiddetta «terza via», che auspica una alternativa tra le uniche due soluzioni possibili oggi, cioè lo scioglimento o l‟archiviazione, la misura «dissolutoria» e quella «assolutoria». «Non sono disciplinati in modo soddisfacente i problemi connessi al mancato scioglimento di un ente che presenti segnali di compromissione irrisolti, come potrebbero essere i casi di appalti in cui siano state turbate le procedure di gara in favore di soggetti o imprese riconducibili all‟associazione mafiosa o le situazioni in cui una determinata percentuale di dipendenti o di dirigenti sia sospettata di collegamenti con soggetti o imprese - conclude - riconducibili all‟associazione mafiosa. Nelle situazioni borderline si potrebbe ipotizzare la nomina di una “commissione di affiancamento” che accompagni l‟ente nel suo percorso di risanamento».
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5 LIBERO SINDACATO DI POLIZIA Segreteria Nazionale
LI.SI.PO. noi sosteniamo “ LIBERA” contro le mafie, LI.SI.PO. : noi diciamo che “ IL SILENZIO E’ MAFIA “
RASSEGNA STAMPA Scritto da Mirella Falco, pubblicato il 05 Settembre 2018: http://www.informazione.campania.it/interni/216739-interni-aggressioni-agli-agenti-della-polizia-penitenziaria-de-lieto-
pistole-taser-per-tutelare-gli-agenti.html - INTERNI - AGGRESSIONI ALLA POLIZIA PENITENZIARIA, DE LIETO:
PISTOLE TASER PER TUTELARE GLI AGENTI. DE LIETO ANTONIO, PRESIDENTE DEL LI.SI.PO LIBERO
SINDACATO DI POLIZIA dichiara: con tutte le necessarie riserve sul corretto utilizzo, concordiamo pienamente con quanto dichiarato dal Ministro dell'interno SALVINI Matteo, auspicando che anche il Ministro di Grazia e Giustizia Alfonso BONAFEDE avvii la formazione e sperimentazione della pistola Taser dotandone gli agenti della polizia penitenziaria. Conclude DE LIETO: è inaccettabile che alcuni detenuti possano servirsi di qualunque oggetto in carcere per aggredire gli agenti., bisogna tutelare il lavoro svolto dalla polizia penitenziaria tenendo conto del gravoso impegno svolto all'interno degli istituti di pena.
INFO DALL’ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE.
Certificazione di malattie visite mediche di controllo per i lavoratori privati e pubblici. …Su “leggi tutto” la nota esplicative in pdf dell’INPS…
L'Inps spende ogni anno due miliardi per indennità di malattia per i dipendenti privati (che sono a carico delle imprese nei primi tre giorni di assenza) e 2,8 miliardi per le giornate di assenza dei dipendenti pubblici, calcolati in termini di retribuzione corrisposta al lavoratore in malattia. Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri alla Commissione Lavoro del Senato spiegando l'importanza dell'estensione della competenza Inps sulle visite di
controllo ai dipendenti pubblici, sia d'ufficio che su richiesta dei dipendenti di lavoro. L'estensione ha dato via al Polo unico sulla medicina fiscale a settembre 2017. Boeri, in audizione alla Commissione Lavoro del Senato, ha affermato che l'Inps riceve ogni anno 12 milioni di certificati di malattia dai lavoratori privati e sei milioni da quelli pubblici e che effettua circa un milione di visite di controllo l'anno (circa il 5% sui certificati). E' quindi particolarmente importante - spiega Boeri - "scegliere con cura dove e quando eseguire le visite". A marzo il Garante per la privacy ha chiesto la sospensione di "data mining". Da allora la programmazione intelligente delle visite fiscali è stato sospesa passando all'estrazione casuale dei malati da visitare "riducendo fortemente - dice Boeri - l'efficacia delle visite".
Fonte:http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/09/06/lavoro-boeri-48-miliardi-spesa-annua-malattia_d491e3d2-39f2-4dae-b3f7-f4869c296efe.html del giorno 6 settembre 2018.