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112 113 La parete di fondo del cenacolo del convento di Santa Croce (11,20x11,70 metri circa) è uno degli esemplari più antichi e maestosi di decorazione monumentale di un refettorio conventuale del XIV secolo ed è stato il prototipo di una prolica tradizione che ebbe grande fortuna a Firenze nel corso dei secoli successivi 1  (g. 1). L ’immancabile ragurazione dell’Ultima cena  è inserita in un più ampio conte- sto iconograco che vede come tema centrale quello dell’ Albero della vita  ispirato all’opuscolo ascetico del Lignum vitae  di Bonaventura da Bagnoregio, a cui sono accostati altri quattro episodi la cui iconograa mette in risalto tematiche legate all’umiltà e alla carità, in contesti narrativ i strettamente connessi alla funzione del locale come luogo cardine della vita comunitaria. Dal punto di vista iconograco il Lignum vitae  di Santa Croce è sicuramente uno degli esemplari più completi e meglio conservati e consente di integrare la comprensione dell’evoluzione icono- graca di questo soggetto nelle regioni centro-italiane e anche in altri paesi che possono aver recepito l’inusso della decorazione orenti na, come ad esempio, la Catalogna, a cui è dedicata la parte conclusiva di questo studio. Le ben note vicende legate all’alluvione del 1966 hanno comportato lo stacco completo degli areschi dalla parete, ma, nonostante una generale consunzione della supercie pittorica, la leggibilità dei dettagli resta, nel complesso, abbastanza buona. Oltre ai danni provocati direttamente dal fango e dalla nafta, i problemi maggiori furono creati dalle inltrazioni di acqua nel muro di fondo e nelle fon- damenta, che aumentando la concentrazione salina comportarono la conseguente cristallizzazione sulla supercie degli areschi, con gravi sollevamenti della pel- licola pittorica e con la caduta dei pigmenti. Data la precarietà del supporto si decise, con una pionieristica operazione di salvat aggio, di staccare interamente la supercie dipinta per ricollocarla su un nuovo supporto 2 . Durante queste opera- zioni venne rinvenuta anche la sinopia dell’Ultima cena , che oggi è conservata nei depositi delle Gallerie orentine presso il Cenacolo di San Salvi. Il tema centrale della decorazione della parete di fondo è la ragurazione del Lignum vitae , che segue fedelmente il trattato di Bonaventura, anche se ne interpreta una versione A S Gli areschi di Taddeo Gaddi nel refettorio: programma, committenza e datazione, con una postilla sulla diusione del modello iconograco del Lignum vitae  in Catalogna g. 1. Taddeo Gaddi: Lignum vitae , Ultima cena  e quattro storie . Firenze, Santa Croce, refettorio..

SIMBENI - Gli Affreschi Di Taddeo Gaddi Nel Refettorio (Santa Croce. Oltre Le Apparenze, 2011)

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La parete di fondo del cenacolo del convento di S

circa) egrave uno degli esemplari piugrave antichi e maestodi un refettorio conventuale del XIV secolo ed egrave stradizione che ebbe grande fortuna a Firenze nel1) Lrsquoimmancabile raffigurazione dellrsquoUltima cena sto iconografico che vede come tema centrale queallrsquoopuscolo ascetico del Lignum vitae di Bonavenaccostati altri quattro episodi la cui iconografia mallrsquoumiltagrave e alla caritagrave in contesti narrativ i strettamlocale come luogo cardine della vita comunitariail Lignum vitae di Santa Croce egrave sicuramente unomeglio conservati e consente di integrare la compgrafica di questo soggetto nelle regioni centro-itpossono aver recepito lrsquoinflusso della decorazioneCatalogna a cui egrave dedicata la parte conclusiva di

Le ben note vicende legate allrsquoalluvione del 19completo degli affreschi dalla parete ma nonosdella superficie pittorica la leggibilitagrave dei dettagli

buona Oltre ai danni provocati direttamente dalmaggiori furono creati dalle infiltrazioni di acquadamenta che aumentando la concentrazione salincristallizzazione sulla superficie degli affreschi clicola pittorica e con la caduta dei pigmenti Dadecise con una pionieristica operazione di salvatsuperficie dipinta per ricollocarla su un nuovo suzioni venne rinvenuta anche la sinopia dellrsquoUltimdepositi delle Gallerie fiorentine presso il Cenacodella decorazione della parete di fondo egrave la raffigsegue fedelmente il trattato di Bonaventura anch

Gli affreschi di Taddeo Gaddiprogramma committenza e dacon una postilla sulla diffusioniconografico del Lignum vitae

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semplificata senza lrsquoillustrazione dei quarantotto episodi cristologici come inveceavviene nella precedente tavola di Pacino di Bonaguida alla Galleria dellrsquoAcca-demia di Firenze la cui provenienza egrave documentata dal convento delle clarisse diMonticelli (fig 2)3 Il tronco dellrsquoalbero egrave formato dal braccio verticale della croceda cui nascono dodici rami con relativi frutti Cristo egrave appeso sulla croce proprioal centro dellrsquoalbero tra il terzo e il quarto ramo Le terminazioni arboree giranoa spirale creando dei racemi al cui interno stanno dei busti di profeti con cartig liomentre alla sommitagrave della croce egrave raffigurato il pellicano Ai piedi dellrsquoalbero sitrovano a sinistra i personaggi tradizionalmente raffigurati nelle scene della Cro-cifissione la Vergine sorretta dalle pie donne con san Giovanni Evangelista Sulla

destra compaiono i santi principali dellrsquoOrdine Antonio e Ludovico tra i quali sicolloca significativamente san Domenico Al centro invece sono raffigurati sanFrancesco nellrsquoatto di abbracciare la croce san Bonaventura mentre egrave intento ascrivere lrsquoopuscolo del Lignum vitae e una donna in abiti da terziaria francescanaprobabilmente la committente del dipinto

Tutte le iscrizioni presenti nellrsquoaffresco si conservano in buone condizioni esono ben leggibili Allrsquointerno dei rami sono cita ti abbastanza precisamente tutti iquarantotto capitoli del testo di Bonaventura cosigrave come nei frutti sono fedelmen-te riportate le vir tugrave cristologiche Lrsquoordine di lettura va rispettivamente da sinistra

verso destra e dal basso verso lrsquoalto come solitamente accade in tutti gli esemplaridi questa iconografia4

I Preclaritas originis Iesus ex Deo genitus Iesus pre Iesus Maria natus II Humilitas conve (r )sationis Iesus conformis patribsubmisu(s ) legibus Iesus regno fugatoIII Celsitudo virtutis Iesus baptista celitus Iesus ho

Iesus transfigurat (us )IV Plenitudo pietatis Iesus pastor sollicit (us ) Iesus pagnitus Iesus panis sacrat (us )V Co(n) fidentia i (n) periculis Iesus dolo venundatuscircu[m]datus Iesus vinc [u]lis ligatus VI Patientia i (n) iniuriis tiss (sic) Iesus notis incPilato trad [i ]t (us ) Iesus morte dapnatus [damnatus

VII Constantia i (n) conflictu mortis [ in suppliciisomnibus ] Iesus cruci clavatus Iesus iun[c ]tus latronVIII Victoria in conflictu [mortis ] Iesus sol morte

Iesus cruore madidus Iesus intumulatus IX Res (ur )resionis novitas Iesus triunphans mortuudoctor [decor ] preciduus [ praecipuus ] Iesus orbis pre

X Asce (n)sionis sublimitas Iesus ductor exercit (us ) Iespirit (us ) Iesus laxans reat (us )

XI [ A ]equitas iudicii Iesus testis veridicus Iesus iudex Iesus sponsus orna [tus ] XII [ Aeternitas regni ] Iesus rex regis filius Iesus lib Iesus finis optatus

Come generalemente accade per questa iconointegra e completa la simbologia dellrsquoimmagine egrave alla sommitagrave della croce vi egrave lrsquoiscrizione riferita a orum mentre poco piugrave in alto sopra il nido del p

con la scritta Similis fact (us ) sum pellicanus Nella ppre sullrsquoasse centrale vi egrave la tradizionale citazionvitae i (n) medio paradisi afferens fruct (us ) XII 5

Meno frequente nella raffigurazione monumegrave la presenza dei quattro evangelisti i quali recanodai rispettivi testi biblici

I Lucas fuit i (n) diebus herodis regis sacerdos quida nII In princinio (sic) erat verbum et ve (r )bum erat apud dIII Initiu(m) eva (n) geli Iesu Christi (Marco 11)IV Liber generationis Iesu Christi (Matteo 11)

fig 2 Pacino di Bonaguida Lignum vi-tae Firenze Galleria dellrsquoAccademia

fig 3 Antonio ViteLignum vitae Pi-stoia San Francesco sala capitolare

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Questa infine la lettura dei cartigli dei dodici profeti seguendo il medesimoordine di lettura

I Pedes meos subverterunt et oppresserunt Iob (Giobbe 3012)II Afacie eius contremuit terra moti sunt celi Yoel (Gioele 210)III Ecce ego mitto angelus meu et preparabi (Malachia 31)IV Ero mors tua ero mors tuus inferne Osee (Osea 1314)V Foderu(n)t manus mea set (sic) pedes meos Davit (Davide Salmi 2217)VI In monte sion erit salvation[em] et erit santus Abdias (Abdia 117)VII Quid sunt plage i (n) manuum tuarum Zacarias (Zaccaria 136)VIII Afacie eius contremuit terra moti sunt cel [i ] (Gioele 210)6

IX Sole nube tegam et luna no(n) dabit lum(en) suu(m) Ezechiel (Ezechiele 327)

X Tradidit in mortem anima suam Isaias (Isaia 5312) XI Christus domin(us ) capt (us ) est in potis [ peccatis nostris ] Ieremias (Geremia La-mentazioni 420)7

XII Fac s (er ) petem eneum et pone eus pro signo (Mosegrave Numeri 218)

Come si puograve notare le iscrizioni presentano numerosi errori grammaticali e ine-sattezze rispetto al testo di Bonaventura di cui la svista piugrave evidente egrave la ripetizionedel medesimo passo biblico di Gioele Si tratta con ogni probabilitagrave di un errore ditrascrizione poicheacute nella replica ad affresco che viene eseguita dopo circa mezzosecolo nella sala capitolare di San Francesco a Pistoia - dove il soggetto egrave copiatoin maniera puntuale da quello di Santa Croce persino nella disposizione dei profeti(fig 3) ndash tale incongruenza fu corretta con lrsquoinserzione di un nuovo passo biblicoVa sottolineato come i tondi con gli evangelisti abbiano uno sfondo di colore giallomentre quelli coi profeti di dimensioni leggermente piugrave piccole sono alternata-mente gialli ocra e verde acido come i frutti dellrsquoalbero anche le decorazioni infinto marmo nelle cornici presentano dei colori interv allati giallo e verde acido Losfondo dellrsquoalbero bonaventuriano cosigrave come anche quello delle altre scene ai lati

doveva essere in azzurrite oggi virata nellrsquoattuale colore nerastroPer quanto riguarda la presenza dei santi ai piedi dellrsquoalbero si puograve notare come lafigura di san Francesco che abbraccia il fusto della croce sia una frequente ricorrenzadiffusa in ambito francescano fin dal XIII secolo specialmente in Umbria8 (fig 6) Senon sorprende trovare tra i santi raffigurati in questa zona neacute il gruppo dei dolenti neacutegli altri due santi piugrave importanti dellrsquoOrdine egrave un fatto abbastanza raro quello di inse-rirvi invece san Domenico (figg 4-5) La sua presenza potrebbe essere determi nata dauna specifica richiesta da parte della committenza o piugrave semplicemente dalla volontagravedi rendere un omaggio al fondatore dellrsquoordine dei Predicatori va ricordato infatti cheesiste un precedente proprio nella sagrestia-sala capitolare dove san Domenico era giagravestato raffigurato La figura femminile inginocchiata dietro san Francesco ha destato i

maggiori problemi di identificazione che si tratti dequalche opinione contraria9 egrave accertato dal fatto chminori rispetto agli altri santi ed egrave inginocchiata innella sua monografia dedicata a Taddeo Gaddi ha pripetuto per quattro volte allrsquointerno delle cornici chquello della famiglia Manfredi Lo studioso avanzograve lessere Vaggia Manfredi moglie di Filippo Manfreddallo stesso Ladis il quale riteneva che lrsquoesecuzionedegli anni sessanta del Trecento mentre Vaggia Mnovembre 1345 data che credo valga come termincronologica degli affreschi come si preciseragrave meglio

Tra i perso naggi ai pie di del lrsquoalbero egrave sing o

ventura se duto colto nellrsquoa tto di medita re menttrattato (in cui si intravede lrsquoiscrizione O cruxnimbo (fig 6) La presenza del generale francescumentata nelle raffigurazioni del Lignum vitaesi puograve supporre che egli fosse presente anche neda Giotto a cui queste si ispirano in tal caso lrsquoasenterebbe una rielaborazione piugrave tarda di unasoprattutto allrsquointerno della bottega giottesca fermato anche da altri indizi10 Per quanto riguatura si puograve segnalare un esempio piugrave tardo masan Luca allrsquointerno dellrsquo Annunciazion e di BenNazionale di Perugia Lrsquoevangelista egrave colto nella sostenere il rotolo appoggiandolo sul ginoccBonaventura tiene il suo cartiglio (fig 8) Un epuograve forse aver suggerito a Taddeo Gaddi questta di san Giovanni nella scena ambientata sullrsquociclo della cappella Peruzzi in Santa Croce (fig

Uno degli aspetti piugrave originali della decorazrefettorio perograve egrave quello di aver accostato il soggepisodi in un contesto monumentale e con effettsono il frutto della grande capacitagrave compositiva dsoprattutto alla genialitagrave con cui le incorniciatur

gnum vitae vengono a scendere in basso collocadita e ai partecipanti dellrsquoUltima cena creando uscena verso un piano prospettico piugrave vicino aldifferenti dimensioni dei personaggi tendono atrompe-lrsquooeil tutti i commensali in primo piano -se proporzioni di Cristo crocifisso mentre i santi

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di dimensioni intermedie i personaggi delle quattro scene ai lati infine sonoancora piugrave piccoli Si viene a creare in questo modo una complessa scansione dipiani il cui risultato egrave quello di far figurare una parete affrescata dentro lrsquoaffre-sco12 Anche lrsquoimpianto dei nastri ornamentali dimostra una notevole abilitagrave nelgestire la complessa organizzazione tridimensionale di una superficie piana cosigravecome il raffinato escamotage di adattare i formati delle scene alla conformazionea cuspide della parete del refettorio

Lrsquoiconografia dellrsquoUltima cena non segue quella tradizionale della tavola circolare(un adattamento di quella a sigma che si trova solitamente in ambito bizantino) maha uno sviluppo longitudinale probabilmente determinato da un lato dallrsquoesigenzadi coprire uno spazio rettangolare molto lungo dallrsquoaltro dalla volontagrave di imitare

quella che doveva essere la disposizione reale delparete e degli stalli al cui centro erano sedute le della comunitagrave13 Per lrsquoepisodio dellrsquoUltima cena il teMarco (1419-20) nel quale egrave descritto il momentopane nel bacile davanti a Cristo Giuda egrave raffiguratocon delle fattezze caricaturali mentre gli altri apolrsquoannuncio dellrsquoimminente tradimento fatto da Ge

La raffigurazione di altre quattro scene ai latpittore di proseguire nel suo tour de force illusionnumentale trittico ad affresco di cui lrsquo Ultima cenadelle Stimmate (fig 10) in alto a sinistra egrave lrsquounicalle tematiche della mensa e del cibo La narraziongiottesca piugrave diffusa dallrsquoaffresco della Cappella BaFrancesco colpito dai raggi provenienti da un CrisLrsquoambientazione paesaggistica egrave molto sviluppatase ricche di una folta vegetazione e gli edifici dallaelaborata Rispetto alle precedenti raffigurazioni ddi dettagli e maggiormente curata negli aspetti p

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da una gestualitagrave poco dinamica Al di sotto della scena vi egrave la scritta O cruciferseraphycer signo dotate pertenatis (sic) angelice sint sedes preparate Le altre tre scenesono tutte strettamente collegate a temi riguardanti il cibo e rappresentano degliesempi di caritagrave e umiltagrave Nella scena inferiore a sinistra egrave raffigurato San Ludovicoche serve a mensa i poveri di Firenze (fig 12) dopo aver appreso della propria no-mina a vescovo di Tolosa Ludovico sostograve per un periodo a Firenze e a Siena nellaprimavera del 1297 durante il suo viag gio verso la Francia Secondo una tradizionetoscana il santo che era noto per la sua umiltagrave sostograve nel convento di Santa Crocedove gli era stato preparato un sontuoso banchetto che egli rifiutograve preferendoriunire i poveri della cittagrave per ser virli personalmente a tavola14 Nella scena posta adestra in alto egrave raffigurata la Mensa pasquale con san Benedetto nella grotta (fig 11)un prete durante il pranzo di Pasqua egrave visitato da un angelo inviato dal Signoreil quale lo ammonisce di spartire il proprio cibo con Benedetto Il santo infatti egraveraffigurato in eremitaggio nella grotta mentre un piccolo diavolo rende vani i ten-tativi del monaco Romano di calare del cibo a Benedetto tramite una carrucola conuna campanella appesa Sotto la scena egrave posta lrsquoiscrizione tu tibi delitias preparas et

servus meus in illo loco fame cruciatur 15

Al di sotto di questa scena vi egrave lrsquoepisodio diCristo a casa del fariseo Simeone (fig 13) La scena raffigura Cristo seduto a mensaospite del fariseo Simeone a Betania mentre una donna ndash dalla tradizione patri-stica poi identificata nella Maddalena ndash gli lava i piedi suscitando lo sdegno degliapostoli che assistono allrsquoepisodio In questo riquadro si nota il gusto naturalisticodi Taddeo Gaddi nella raffigurazione di alcuni dettagli quali lo sfondo al di lagrave delmuro bianco con floridi alberi e uccelli in volo e la ldquonatura mortardquo rappresentatadal tavolino sulla sinistra con un orcio una fiaschetta e una bottiglia di vino

Allrsquointerno delle cornici che delimitano le scene sono raffigurati quattordici piccolibusti di santi disposti entro dei riquadri alle intersezioni dei partiti decorativi Di questii dieci superiori ndash racchiusi entro degli esagoni ndash sono profeti dellrsquoAntico Testamento

riconoscibili per la presenza del tefillim sulla testa mper la mancanza di attributi e iscrizioni i quattro sariore quella che separa lrsquoUltima cena sono contenuti grandi ad indicare la maggiore importanza dei persotendo da sinistra vi egrave san Nicola di Bari (fig 23) nel terzo santrsquoElisabetta drsquoUngheria (fig 15) mentre il qa causa di una grossa lacuna La scelta di questi santdotta allrsquointervento della committenza se per il san Nmente supporre un legame di devozione privata la ppiugrave importanti del mondo francescano collocate al ceconferma lrsquoipotesi che la committente sia stata una t

la decorazione delle cornici le raffigurazioni di Disommitagrave della cuspide e della Colomba dello Spirito SLa decorazione di un ambiente dove una comu

pasti con soggetti attinenti al cibo tratti dallrsquoAntico vite dei santi egrave un fatto abbastanza ovvio La necdi religiosi era quella di ricondurre un momento psfera di sobrietagrave consona con lo stile di vita comunidi ispirazione benedettina prevedevano il silenzioper invitare alla meditazione individuale16 In epocdiffuse per questo ambiente erano la Crocifissione etorio doveva assumere la simbolica sembianza di

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Croce vengono condensati questi due soggetti a cui si uniscono anche altri episodi volti a stimolare la meditazione dei frati su virtugrave quali la caritagrave e lrsquoumiltagrave tramitela narrazione di episodi legati al consumo del cibo Il fatto che nel refettorio sisia voluto raffigurare il Lignum vitae anzicheacute una piugrave canonica Crocifissione derivadallrsquoesplicita simbologia di Cristo quale frutto sublime dellrsquoAlbero della Vita Que-sta interpretazione egrave fortemente sottolineata nel testo di Bonaventura il quale uti-lizzograve un linguaggio frequentemente infarcito di metafore legate al gusto e allrsquoolfattorendendo il soggetto del Lignum vitae una delle raffigurazioni piugrave adatte a decorareun refettorio tenendo presente anche la ricchezza di citazioni bibliche presenti neltesto e mantenute nella sua trasposizione pittorica Comrsquoegrave noto lrsquoOrdine francesca-

no ebbe una devozione particolare nei confronti della Croce e nel convento fiorenti-no questa venerazione si tradusse oltre che negli affreschi del refettorio anche nellastessa intitolazione della chiesa e nel grande ciclo narrativo con le Storie della veraCroce dipinte da Agnolo Gaddi nella cappella absidale maggiore

Per quanto riguarda lrsquoiconografia del Lignum vitae di Santa Croce AnnaEsmeijer ha sostenuto che la composizione non si rifacesse a nessuna tradizioneacquisita negli esemplari in pittura murale ravvisando piuttosto delle analogiecon le miniature di Darmstadt e di Perugia17 Contrariamente a quanto affermatodalla studiosa credo invece che questo Lignum vitae possa essere ricondotto aduna precisa tradizione iconografica diffusa soprattutto in ambito giottesco che hail suo lontano capostipite nel rovinato affresco del convento di SantrsquoAntonio a

Padova databile a mio avviso verso il 1302-13031

ra anche un dettaglio finora trascurato lrsquoesistenzacena 19 potrebbe suggerire lrsquoidea che Taddeo Gadlrsquoesecuzione del Lignum vitae un cartone preparatdalla bottega di Giotto della quale fece parte per rilevograve dopo la morte del maestro A tutto ciograve v a anei cartigli di due profeti Davide e Zaccaria si rsco di Sesto al Reghena il cui anonimo autore potparte della bottega di Giotto a Padova20 i due prosi trovano ugualmente sovrapposti sul lato sinistranalogia non egrave comunque sufficiente a dimostrarecartone che circolava nella bottega di Giotto essameno dei disegni o degli schizzi preparatori che indati tra i piugrave stretti seguaci del maestro fiorentino

Se lrsquoattribuzione degli affreschi al Gaddi egrave conna21 piugrave discussa invece egrave la sistemazione cronoartistica del pittore con una forbice che varia daga partire dalle importanti monografie di PierpaoLadis (1982) perograve egrave prevalsa una datazione alla1360 e il 1366 anno della sua morte22

Al contrario credo fermamente che siano moltinoncheacute alcuni elementi tipici della moda contempdere per una datazione allrsquoinizio degli anni quaraprima del 1345 anno di morte della committentterziaria egrave qui raffigurata nella tipica immagine di 16) Poco o nulla si sa della famiglia fiorentina davere una certa consuetudine con la comunitagrave dei Mlata infatti la presenza di una lapide murata allrsquoestposto sul fianco settentrionale che riporta lo stem

dallrsquoiscrizione heredem d (omi )ni Philippi Manfreditratta di un chiusino funerario non citato nel famtestimonia la presenza della sepoltura di un memcomplesso di Santa Croce e che conferma quindiManfredi La fattura della lapide con dei motivi floteschi potrebbe essere verosimilmente datata al tquanto riguarda lo scudo gentilizio presente nelle c

va registrato che i repertori fiorentini di araldica idleopardo illeonito drsquoargento con la coda biforcutaSe questa descrizione collima perfettamente con ldel Lignum vitae anche per quanto riguarda il col

fig 14 Taddeo Gaddi Santa Chia-ra Firenze Santa Croce refettorio

fig 15 Taddeo Gaddi SantrsquoEli-sabetta drsquoUngheria Firenze SantaCroce refettorio

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no ancora notare gli effetti di chiaroscuro dipinto con diverse tonalitagrave di grigio varegistrata una discrepanza con lo stemma murato sopra il portale di ingresso dovela coda non sembra avere la particolaritagrave della biforcazione Su questo elementoconstrastante perograve prevale la citazione esplicita del nome di Filippo Manfredi raf-forzata dalla lunga tradizione con cui gli stemmari storici fiorentini associano lafigura dipinta nelle cornici del Lignum vitae alla famiglia dei Manfredi Sarebbeinteressante approfondire la notizia riportata da Ladis ndash che perograve non ne ha citatola fonte - secondo la quale alcuni membri della famiglia Manfredi sarebbero sepoltiin Santa Maria Novella un tale indizio potrebbe forse accordarsi con la scelta di farraffigurare sulla parete del refettorio san Domenico tra i due santi francescani fattoche rafforzerebbe la proposta di identificazione della committente

Per quanto riguarda la cronologia degli affreschi del refettorio il primo dato ecla-

tante a sostegno di una datazione allrsquoinizio degli anni quaranta egrave la grandiosa impa-ginazione degli affreschi che mostra un notevole impegno in senso illusionistico neltentativo di raffigurare una sorta di monumentale trittico con predella Queste atten-zioni rientrano pienamente nella fase di forte sperimentalismo prospettico che il pit-tore portograve avanti nel secondo quarto del secolo se le singole costruzioni architettoni-che viste tramite degli scorci arditi sono degli elementi tipici della prima fase stilisticadi Taddeo Gaddi - si pensi al ciclo della cappella Baroncelli (1328-1330 circa) o agliscorci presenti nel Compianto sul corpo di Cristo del Museo di Santa Croce (1335 circa)ndash negli affreschi del refettorio emerge una sintesi matura e perfettamente equilibratadi questo gusto prospettico che rappresenta il punto di arrivo di un percorso di ricercache ha degli esiti paralleli nelle straordinarie vedute ldquoa volo drsquouccellordquo delle Storie di

Giobbe del Camposanto pisano dellrsquoinizio degli ananni che Taddeo Gaddi forse anche stimolato dal cBanco26 affronta le piugrave complesse ideazioni illusionirio di Santa Croce rappresenta senza dubbio lrsquoapice dpitture del cenacolo perograve contengono ancora molti affreschi della cappella Baroncelli dalle scene di notuna forte aura di luminescenza nellrsquo Annuncio ai past19-20) e nelle Stimmate del refettorio (fig 10) alla pdeterminate da gamme fredde e verdi acidi ai frequdel secolo la spinta creativa lo sperimentalismo sp

Taddeo Gaddi sembrano venire meno sfumandosi izioni piugrave formali I volti delle figure nel refettorio inmolto vicini a quelli degli affreschi nella cripta di Sansono dei pagamenti del 1341-1342 in favore di Tadddel Lignum vitae (fig 27) egrave ben confrontabile a miSan Giorgio a Ruballa (fig 29) per la quale credo vdecennio del secolo28 Non egrave mai stato notato inoltreche serve a mensa i poveri di Firenze vi siano dei dettarimandano ad alcuni elementi caratteristici della mo

vesti e i manicottoli che scendono dai gomiti29 (figdi una scena storica che si credeva realmente accadusullo sfondo della chiesa di Santa Croce e il realismosofferenti dei poveri seduti a mensa - questi particolaci i manicottoli della figura femminile in primo piandialogando con un frate mostrano la svasatura tipicancora a metagrave strada con quella lunghissima che arrnegli affreschi di Giovanni da Milano della cappella

La cronologia verso il 1340 per la decorazione d viso di anticipare anche la datazione della Crocifiss

Gaddi nella sagrestia-sala capitolare opera stilistigura del Cristo crocifisso e degli altri dettagli decogia agli anni quaranta della decorazione dei due loin cui fu protagonista indiscusso Taddeo Gaddi consequenziale degli interventi che hanno interessaera utilizzata anche come sala capitolare30 Prima doveva esistere molto probabilmente unrsquoaltra Crocifisulla parete orientale quella successivamente sacrsella in cui fu ricavata una cappella dedicata alla Vpatronato Guidalotti e in seguito Rinuccini talecollocato proprio verso la metagrave degli anni quaran

fig 17 Scultore della seconda metagravedel XIV secolo stemma ManfrediFirenze Santa Croce lunetta delportale laterale

fig 18 Taddeo Gaddi particola-re della cornice decorativa con lostemma Manfredi Firenze SantaCroce refettorio

fig 19 Taddeo Gaddi Annuncio ai pastori Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

fig 20 Taddeo Gaddi Nativitagrave diCristo Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

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Giovanni da Milano sia avvenuta piugrave tardi31 In tal modo si potrebbe ragionevol-mente supporre che in questa occasione vi sia stato un cambio di orientamentodellrsquoaltare della sagrestia-sala capitolare con la conseguente necessitagrave di far raffigu-rare una nuova Crocifissione sulla parete meridionale32

Il Lignum vitae di Santa Croce a Firenze fu probabilmente una delle raffigu-razioni trecentesche piugrave celebri di questo soggetto sia per la sua gran diosa monu-mentalitagrave sia per il prestigio int ernazionale del convento Non egrave un caso quindiche i Minori di Pistoia abbiano deciso di rifarsi ad esso per la decorazione del-la loro sala capitolare nel nono decennio del Trecento riprendendo lrsquoiconografia

dellrsquoesemplare fiorentino fin nei minimi dettagli33

(fig 3) Il prestigio del dipintodi Santa Croce perograve fu tale che esso potrebbe avere av uto dei riflessi anche al difuori dellrsquoItalia A Barcellona infatti sono andati perduti due affreschi raffigu-ranti il Lignum vitae di cui ci egrave nota lrsquoesistenza tramite un prezioso documentoconservato in duplice copia nellrsquoarchivio del convento di Pedralbes 34 qui riportatointegralmente in appendice Si tratta del contratto datato 11 aprile 1348 concui il pittore Arnau Bassa35 figlio del pittore Ferrer Bassa assume lrsquoincarico diaffrescare in una parete della chiesa delle Clarisse tra le altre cose unrsquoimmaginedellrsquolaquoarboris de vida raquo fatta allo stesso modo e delle stesse dimensioni laquode quibus estdepicta in ecclesia fratrum minorum barchinone et cum tot aut tantis figuris et similibusobragiis raquo Questi due affreschi purtroppo non ci sono pervenuti e lrsquounica testimo-

nianza della loro esistenza egrave data da questo documuna certa precisione i dettagli iconografici che i cosi come modello sullrsquoesemplare che esisteva nellacellona Questrsquoultimo presentava i dodici profeti dche dal testo si possa ricavare che i profeti eranrami probabilmente entro dei girali vegetali formstessi Lo conferma il fatto che le Clarisse di Pedra questo (laquoultra hoc raquo) il pittore avrebbe dovuto ddodici apostoli con i rispettivi cartigli che non e

plare della chiesa dei Minori Anche la disposiziomaniera speculare rispetto allrsquoasse cen trale dellrsquoimse i profeti dovevano stare alle terminazioni dei rain una cornice esterna che delimitava il riquadro

In Catalogna esistono due versioni trecentesche gnum vitae che si differenziano in maniera piuttoLrsquoaffresco piugrave antico egrave probabilmente quello conmenico a Puigcerdagrave nella Cerdagne37 (fig 30) Il rvitae mostra una stretta aderenza iconografica allaniate del nord Europa caratterizzate da una grandedove viene dato grande rilievo alla correlazione tr

fig 21 Taddeo Gaddi Evangelista Firenze San Miniato al Montecripta

fig 22 Taddeo Gaddi Apostolo Fi-renze Santa Croce refettorio

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contenuti nei cartigli dei profeti posti in riquadri esterni ai lati della composizioneIl carattere colto del soggetto e la ricchezza di iscrizioni si esemplificano molto bene

grazie anche alla lunga scritta posta nel cartiglio alla base del tronco molto lacunosanella parte destra che fa riferimento a diverse fonti letterarie38

(I) Per tuam crucem salva nos C (hris )te [re ]dem[ p ]tor [qui ] mo[rtem nostram moriendo dest ](II) ruxisti et vita (m) resur [urgend ]o rep (ar )asti m[hellip]bedr [hellip](III) et p (ro) n(o)b(is ) o c (ru)x fructex salvificus vivo fo[ntes rigatus cuius flos aroma-tic ]us fr [uctus desideratus ](IV) cu(m) dat satis [hellip] p (ro)missus pat (ri )bus deua d [hellip]o [hellip]r [hellip]us m[hellip]us [hellip](V) bat signu(m) m[agn]u(m) aparuit i (n) celo mul [ier amicta s ]ole et lu[na s ]ub

pedibus e [ius ](VI) et in capite corona stellarum duo d [ecim]

Nei rami sono riportati capitoli del testo di Bcasi la citazione egrave stata riformulata con qualche m

nicani Le iscrizioni presenti nei frutti non sono pdove la scritta in esso contenuto (obedientia humiessi anzicheacute le dodici virtugrave di Cristo fissate da e piugrave generiche virtugrave sulla base di scelte contingNella zona in basso del dipinto rimangono traccai piedi dellrsquoalbero a sinistra vi egrave il gruppo della mentre a destra si egrave salvata dalla grossa lacuna solaevangelista39 Alla base del tronco si erge una figuidentificata con la Donna vestita di Sole o Donna aplisse a cui fa riferimento la parte finale dellrsquoiscriziin questione tale figura chiaramente femminile

fig 25 Taddeo Gaddi Profeta Fi-renze San Miniato al Monte cripta

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ramato e una lunga veste scollata di colore blu Nementre non egrave piugrave possibile stabilire cosa fosse rtroppo lacunosa Questa figura il cui significato si

vanni rimane tuttora sfuggente fu interpretata nequale nuova Eva tale lettu ra si adatta molto bene Il Lignum vitae che unisce la tradizione simbolicbero della Conoscenza costituisce la sede ideale figure apocalittiche come questa in un contesto escatologico della salvezza umana41 Allrsquoesterno dsi dispongono entro una serie verticale di riquaddellrsquoAntico Testamento racchiusi sullo sfondo dmata da una serie di edifici di gusto vagamente it

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La prima citazione delle pitture di Puigcerdagrave avvenne per opera di Joseacute Martiacutein un articolo comparso il 24 maggio 1887 in laquoLa Nueva Lucha de Geronaraquodove si avanzograve una proposta di attribuzione al pittore Guillem de Manresa43 Gliaffreschi escludendo alcune brevissime menzioni rimasero inediti fino a llo studiodi Carlos Cid Priego il quale chiarigrave che la fantasiosa attribuzione a Guillem deManresa non si fondava su nessun documento attendibile 44 Secondo Cid Priegoi dipinti sarebbero riferibili agli anni 1340-1360 sulla base delle caratteristichedegli elementi architettonici decorativi e riconoscendo nello stile francogoacutetico dellepitture in questione un crescente influsso dello stile italiano 45 Secondo MarcelDurliat gli affreschi sarebbero databili invece verso il 1320 quando la costru-zione della chiesa era quasi ultimata e si poteva quindi iniziare a pensare alladecorazione pittorica delle cappelle laterali46 Considerato che lrsquoinfluenza italianasulla pittura catalana nei primi decenni del Trecento si diffuse a partire da centriimportanti quali Barcellona si puograve comprendere percheacute studiosi come Cid Priegosiano stati indotti a datare gli affreschi verso la metagrave del secolo Puigcerdagrave perogravenon era affatto una localitagrave periferica bensigrave un centro strategico al confine pire-naico su unrsquoimportante via di comunicazione verso la Francia da cui passaronoprecocemente anche le novitagrave del linguaggio artistico ldquoitalianeggianterdquo attraversoi centri del Mezzogiorno francese Su tali basi credo che le pitture di Puigcerdagravepossano attestarsi su una data alta quindi verso il 1320 47

Il secondo esemplare del Lignum vitae si trova nella Cappella dei Dolori nellachiesa parrocchiale di LrsquoArboccedil una piccola localitagrave nella zona del Pendegraves traBarcellona e Tarragona Lrsquoattuale Cappella dei Dolori egrave quanto rimane dellrsquoanticastruttura romanica successivamente inglobata nella chiesa seicentesca dedicata aSan Giuliano Lrsquoaffresco che misura circa 640x392 centimetri egrave stato strappato ericollocato in situ probabilmente nella sua posizione origin aria (fig 31) Anche inquesto caso la composizione sembra essere una trasposizione in pittura murale diuna pagina miniata sia per la struttura schematica dellrsquoalbero sia per la presenzadi una cornice esterna contenente i profeti sia per la ricchezza di personaggi sim-bolici allrsquointerno della composizione In basso egrave raffigurato a sinistra il gruppodelle Marie con la Vergine svenuta e trafitta da u na spada a destra quello dei sol-dati tra cui egrave ben riconoscibile la figura del centurione che indica Cristo crocifissoVa sottolineata la particolaritagrave iconografica della linea rossa che unisce la spadaconficcata nel petto della Vergine e il costato di Cristo di cui rimangono ancoradelle tracce ben visibili Tale dettaglio la cui diffusione egrave piuttosto rara ha la fun-zione di rimarcare la drammaticitagrave dellrsquoevento e di indurre lo spettatore ad imme-desimarsi nel dolore provato da Maria alla visione di Cristo morto sulla croce48 Afianco del gruppo delle Mar ie si collocano in prossimitagrave del tronco due laici raffi-gurati in scala ridotta rispetto ag li altri personaggi Quello di sinistra egrave vestito conuna tunica verde e indossa uno strano cappuccio dalla forma appuntita mentre

tiene in mano un bastone da pellegrino quello sulampio mantello rosso Credo si tratti dei committmare anche la presenza di unrsquoaltra piccola figura indel tronco di cui rimane solo una piccola traccia un altro componente della famiglia che ha comentro un riquadro orizzontale separato dal resto duna sorta di monumentale predella - sono raffiguuno sfondo rosso decorato con piccoli fiori a sei peI personaggi che si dispongono in due gruppi didel dipinto partendo da sinistra sono san Giova nsonaggi non identificati san Domenico (si veda frammentaria che lo identifica) santa Caterina drsquoAsanto non identificato Al centro di questi otto sacui rimane solamente la parte inferiore ndash che dovcolare importanza in quanto era collocata frontatronco Si tratta come giagrave proposto da Carlos Cidgiagrave raffigurata anche nellrsquoaffresco di Puigcerdagrave Sesu cui poggia la figu ra che potrebbe essere interprgiagrave citato passo dellrsquoApocalisse come la luna sub p

Lungo i bordi laterali si dispongono una serie dirati alternatamene di rosso e di blu contenenti profe

vevano essere quattordici sette per ogni lato Allrsquointma elegante costruzione architettonica accoglie la fischema tipico delle illustrazioni miniate del nord Egrafico della Vergine trafitta dalla spada egrave puntualmpagine miniate che raffigurano il Lignum vitae dovedella frase pronunciata da Simeone (tuam ipsius anim

Le pitture nella Cappella dei Dolori della chienote per la prima volta nel 192249 sono state stud

Joan Sureda il quale ha proposto una datazione aRitengo che questa ipotesi cronologica sia tropprebbe che esso sia di gran lunga lrsquoesemplare piugrave anmentali conosciuti in Francia e Catalogna Se dal sommaria del dipinto rende difficile stabilire dei sta improbabile per le ragioni storiche cui si egrave accepossa essere stato il modello di quello del convenlocalitagrave pireanica inoltre ha molte piugrave probabilitricezione di una nuova iconografia che tra la finedel Trecento circolava soprattuto nel nord EuropaMa egrave lo stesso carattere colto del soggetto la pre

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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semplificata senza lrsquoillustrazione dei quarantotto episodi cristologici come inveceavviene nella precedente tavola di Pacino di Bonaguida alla Galleria dellrsquoAcca-demia di Firenze la cui provenienza egrave documentata dal convento delle clarisse diMonticelli (fig 2)3 Il tronco dellrsquoalbero egrave formato dal braccio verticale della croceda cui nascono dodici rami con relativi frutti Cristo egrave appeso sulla croce proprioal centro dellrsquoalbero tra il terzo e il quarto ramo Le terminazioni arboree giranoa spirale creando dei racemi al cui interno stanno dei busti di profeti con cartig liomentre alla sommitagrave della croce egrave raffigurato il pellicano Ai piedi dellrsquoalbero sitrovano a sinistra i personaggi tradizionalmente raffigurati nelle scene della Cro-cifissione la Vergine sorretta dalle pie donne con san Giovanni Evangelista Sulla

destra compaiono i santi principali dellrsquoOrdine Antonio e Ludovico tra i quali sicolloca significativamente san Domenico Al centro invece sono raffigurati sanFrancesco nellrsquoatto di abbracciare la croce san Bonaventura mentre egrave intento ascrivere lrsquoopuscolo del Lignum vitae e una donna in abiti da terziaria francescanaprobabilmente la committente del dipinto

Tutte le iscrizioni presenti nellrsquoaffresco si conservano in buone condizioni esono ben leggibili Allrsquointerno dei rami sono cita ti abbastanza precisamente tutti iquarantotto capitoli del testo di Bonaventura cosigrave come nei frutti sono fedelmen-te riportate le vir tugrave cristologiche Lrsquoordine di lettura va rispettivamente da sinistra

verso destra e dal basso verso lrsquoalto come solitamente accade in tutti gli esemplaridi questa iconografia4

I Preclaritas originis Iesus ex Deo genitus Iesus pre Iesus Maria natus II Humilitas conve (r )sationis Iesus conformis patribsubmisu(s ) legibus Iesus regno fugatoIII Celsitudo virtutis Iesus baptista celitus Iesus ho

Iesus transfigurat (us )IV Plenitudo pietatis Iesus pastor sollicit (us ) Iesus pagnitus Iesus panis sacrat (us )V Co(n) fidentia i (n) periculis Iesus dolo venundatuscircu[m]datus Iesus vinc [u]lis ligatus VI Patientia i (n) iniuriis tiss (sic) Iesus notis incPilato trad [i ]t (us ) Iesus morte dapnatus [damnatus

VII Constantia i (n) conflictu mortis [ in suppliciisomnibus ] Iesus cruci clavatus Iesus iun[c ]tus latronVIII Victoria in conflictu [mortis ] Iesus sol morte

Iesus cruore madidus Iesus intumulatus IX Res (ur )resionis novitas Iesus triunphans mortuudoctor [decor ] preciduus [ praecipuus ] Iesus orbis pre

X Asce (n)sionis sublimitas Iesus ductor exercit (us ) Iespirit (us ) Iesus laxans reat (us )

XI [ A ]equitas iudicii Iesus testis veridicus Iesus iudex Iesus sponsus orna [tus ] XII [ Aeternitas regni ] Iesus rex regis filius Iesus lib Iesus finis optatus

Come generalemente accade per questa iconointegra e completa la simbologia dellrsquoimmagine egrave alla sommitagrave della croce vi egrave lrsquoiscrizione riferita a orum mentre poco piugrave in alto sopra il nido del p

con la scritta Similis fact (us ) sum pellicanus Nella ppre sullrsquoasse centrale vi egrave la tradizionale citazionvitae i (n) medio paradisi afferens fruct (us ) XII 5

Meno frequente nella raffigurazione monumegrave la presenza dei quattro evangelisti i quali recanodai rispettivi testi biblici

I Lucas fuit i (n) diebus herodis regis sacerdos quida nII In princinio (sic) erat verbum et ve (r )bum erat apud dIII Initiu(m) eva (n) geli Iesu Christi (Marco 11)IV Liber generationis Iesu Christi (Matteo 11)

fig 2 Pacino di Bonaguida Lignum vi-tae Firenze Galleria dellrsquoAccademia

fig 3 Antonio ViteLignum vitae Pi-stoia San Francesco sala capitolare

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Questa infine la lettura dei cartigli dei dodici profeti seguendo il medesimoordine di lettura

I Pedes meos subverterunt et oppresserunt Iob (Giobbe 3012)II Afacie eius contremuit terra moti sunt celi Yoel (Gioele 210)III Ecce ego mitto angelus meu et preparabi (Malachia 31)IV Ero mors tua ero mors tuus inferne Osee (Osea 1314)V Foderu(n)t manus mea set (sic) pedes meos Davit (Davide Salmi 2217)VI In monte sion erit salvation[em] et erit santus Abdias (Abdia 117)VII Quid sunt plage i (n) manuum tuarum Zacarias (Zaccaria 136)VIII Afacie eius contremuit terra moti sunt cel [i ] (Gioele 210)6

IX Sole nube tegam et luna no(n) dabit lum(en) suu(m) Ezechiel (Ezechiele 327)

X Tradidit in mortem anima suam Isaias (Isaia 5312) XI Christus domin(us ) capt (us ) est in potis [ peccatis nostris ] Ieremias (Geremia La-mentazioni 420)7

XII Fac s (er ) petem eneum et pone eus pro signo (Mosegrave Numeri 218)

Come si puograve notare le iscrizioni presentano numerosi errori grammaticali e ine-sattezze rispetto al testo di Bonaventura di cui la svista piugrave evidente egrave la ripetizionedel medesimo passo biblico di Gioele Si tratta con ogni probabilitagrave di un errore ditrascrizione poicheacute nella replica ad affresco che viene eseguita dopo circa mezzosecolo nella sala capitolare di San Francesco a Pistoia - dove il soggetto egrave copiatoin maniera puntuale da quello di Santa Croce persino nella disposizione dei profeti(fig 3) ndash tale incongruenza fu corretta con lrsquoinserzione di un nuovo passo biblicoVa sottolineato come i tondi con gli evangelisti abbiano uno sfondo di colore giallomentre quelli coi profeti di dimensioni leggermente piugrave piccole sono alternata-mente gialli ocra e verde acido come i frutti dellrsquoalbero anche le decorazioni infinto marmo nelle cornici presentano dei colori interv allati giallo e verde acido Losfondo dellrsquoalbero bonaventuriano cosigrave come anche quello delle altre scene ai lati

doveva essere in azzurrite oggi virata nellrsquoattuale colore nerastroPer quanto riguarda la presenza dei santi ai piedi dellrsquoalbero si puograve notare come lafigura di san Francesco che abbraccia il fusto della croce sia una frequente ricorrenzadiffusa in ambito francescano fin dal XIII secolo specialmente in Umbria8 (fig 6) Senon sorprende trovare tra i santi raffigurati in questa zona neacute il gruppo dei dolenti neacutegli altri due santi piugrave importanti dellrsquoOrdine egrave un fatto abbastanza raro quello di inse-rirvi invece san Domenico (figg 4-5) La sua presenza potrebbe essere determi nata dauna specifica richiesta da parte della committenza o piugrave semplicemente dalla volontagravedi rendere un omaggio al fondatore dellrsquoordine dei Predicatori va ricordato infatti cheesiste un precedente proprio nella sagrestia-sala capitolare dove san Domenico era giagravestato raffigurato La figura femminile inginocchiata dietro san Francesco ha destato i

maggiori problemi di identificazione che si tratti dequalche opinione contraria9 egrave accertato dal fatto chminori rispetto agli altri santi ed egrave inginocchiata innella sua monografia dedicata a Taddeo Gaddi ha pripetuto per quattro volte allrsquointerno delle cornici chquello della famiglia Manfredi Lo studioso avanzograve lessere Vaggia Manfredi moglie di Filippo Manfreddallo stesso Ladis il quale riteneva che lrsquoesecuzionedegli anni sessanta del Trecento mentre Vaggia Mnovembre 1345 data che credo valga come termincronologica degli affreschi come si preciseragrave meglio

Tra i perso naggi ai pie di del lrsquoalbero egrave sing o

ventura se duto colto nellrsquoa tto di medita re menttrattato (in cui si intravede lrsquoiscrizione O cruxnimbo (fig 6) La presenza del generale francescumentata nelle raffigurazioni del Lignum vitaesi puograve supporre che egli fosse presente anche neda Giotto a cui queste si ispirano in tal caso lrsquoasenterebbe una rielaborazione piugrave tarda di unasoprattutto allrsquointerno della bottega giottesca fermato anche da altri indizi10 Per quanto riguatura si puograve segnalare un esempio piugrave tardo masan Luca allrsquointerno dellrsquo Annunciazion e di BenNazionale di Perugia Lrsquoevangelista egrave colto nella sostenere il rotolo appoggiandolo sul ginoccBonaventura tiene il suo cartiglio (fig 8) Un epuograve forse aver suggerito a Taddeo Gaddi questta di san Giovanni nella scena ambientata sullrsquociclo della cappella Peruzzi in Santa Croce (fig

Uno degli aspetti piugrave originali della decorazrefettorio perograve egrave quello di aver accostato il soggepisodi in un contesto monumentale e con effettsono il frutto della grande capacitagrave compositiva dsoprattutto alla genialitagrave con cui le incorniciatur

gnum vitae vengono a scendere in basso collocadita e ai partecipanti dellrsquoUltima cena creando uscena verso un piano prospettico piugrave vicino aldifferenti dimensioni dei personaggi tendono atrompe-lrsquooeil tutti i commensali in primo piano -se proporzioni di Cristo crocifisso mentre i santi

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di dimensioni intermedie i personaggi delle quattro scene ai lati infine sonoancora piugrave piccoli Si viene a creare in questo modo una complessa scansione dipiani il cui risultato egrave quello di far figurare una parete affrescata dentro lrsquoaffre-sco12 Anche lrsquoimpianto dei nastri ornamentali dimostra una notevole abilitagrave nelgestire la complessa organizzazione tridimensionale di una superficie piana cosigravecome il raffinato escamotage di adattare i formati delle scene alla conformazionea cuspide della parete del refettorio

Lrsquoiconografia dellrsquoUltima cena non segue quella tradizionale della tavola circolare(un adattamento di quella a sigma che si trova solitamente in ambito bizantino) maha uno sviluppo longitudinale probabilmente determinato da un lato dallrsquoesigenzadi coprire uno spazio rettangolare molto lungo dallrsquoaltro dalla volontagrave di imitare

quella che doveva essere la disposizione reale delparete e degli stalli al cui centro erano sedute le della comunitagrave13 Per lrsquoepisodio dellrsquoUltima cena il teMarco (1419-20) nel quale egrave descritto il momentopane nel bacile davanti a Cristo Giuda egrave raffiguratocon delle fattezze caricaturali mentre gli altri apolrsquoannuncio dellrsquoimminente tradimento fatto da Ge

La raffigurazione di altre quattro scene ai latpittore di proseguire nel suo tour de force illusionnumentale trittico ad affresco di cui lrsquo Ultima cenadelle Stimmate (fig 10) in alto a sinistra egrave lrsquounicalle tematiche della mensa e del cibo La narraziongiottesca piugrave diffusa dallrsquoaffresco della Cappella BaFrancesco colpito dai raggi provenienti da un CrisLrsquoambientazione paesaggistica egrave molto sviluppatase ricche di una folta vegetazione e gli edifici dallaelaborata Rispetto alle precedenti raffigurazioni ddi dettagli e maggiormente curata negli aspetti p

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da una gestualitagrave poco dinamica Al di sotto della scena vi egrave la scritta O cruciferseraphycer signo dotate pertenatis (sic) angelice sint sedes preparate Le altre tre scenesono tutte strettamente collegate a temi riguardanti il cibo e rappresentano degliesempi di caritagrave e umiltagrave Nella scena inferiore a sinistra egrave raffigurato San Ludovicoche serve a mensa i poveri di Firenze (fig 12) dopo aver appreso della propria no-mina a vescovo di Tolosa Ludovico sostograve per un periodo a Firenze e a Siena nellaprimavera del 1297 durante il suo viag gio verso la Francia Secondo una tradizionetoscana il santo che era noto per la sua umiltagrave sostograve nel convento di Santa Crocedove gli era stato preparato un sontuoso banchetto che egli rifiutograve preferendoriunire i poveri della cittagrave per ser virli personalmente a tavola14 Nella scena posta adestra in alto egrave raffigurata la Mensa pasquale con san Benedetto nella grotta (fig 11)un prete durante il pranzo di Pasqua egrave visitato da un angelo inviato dal Signoreil quale lo ammonisce di spartire il proprio cibo con Benedetto Il santo infatti egraveraffigurato in eremitaggio nella grotta mentre un piccolo diavolo rende vani i ten-tativi del monaco Romano di calare del cibo a Benedetto tramite una carrucola conuna campanella appesa Sotto la scena egrave posta lrsquoiscrizione tu tibi delitias preparas et

servus meus in illo loco fame cruciatur 15

Al di sotto di questa scena vi egrave lrsquoepisodio diCristo a casa del fariseo Simeone (fig 13) La scena raffigura Cristo seduto a mensaospite del fariseo Simeone a Betania mentre una donna ndash dalla tradizione patri-stica poi identificata nella Maddalena ndash gli lava i piedi suscitando lo sdegno degliapostoli che assistono allrsquoepisodio In questo riquadro si nota il gusto naturalisticodi Taddeo Gaddi nella raffigurazione di alcuni dettagli quali lo sfondo al di lagrave delmuro bianco con floridi alberi e uccelli in volo e la ldquonatura mortardquo rappresentatadal tavolino sulla sinistra con un orcio una fiaschetta e una bottiglia di vino

Allrsquointerno delle cornici che delimitano le scene sono raffigurati quattordici piccolibusti di santi disposti entro dei riquadri alle intersezioni dei partiti decorativi Di questii dieci superiori ndash racchiusi entro degli esagoni ndash sono profeti dellrsquoAntico Testamento

riconoscibili per la presenza del tefillim sulla testa mper la mancanza di attributi e iscrizioni i quattro sariore quella che separa lrsquoUltima cena sono contenuti grandi ad indicare la maggiore importanza dei persotendo da sinistra vi egrave san Nicola di Bari (fig 23) nel terzo santrsquoElisabetta drsquoUngheria (fig 15) mentre il qa causa di una grossa lacuna La scelta di questi santdotta allrsquointervento della committenza se per il san Nmente supporre un legame di devozione privata la ppiugrave importanti del mondo francescano collocate al ceconferma lrsquoipotesi che la committente sia stata una t

la decorazione delle cornici le raffigurazioni di Disommitagrave della cuspide e della Colomba dello Spirito SLa decorazione di un ambiente dove una comu

pasti con soggetti attinenti al cibo tratti dallrsquoAntico vite dei santi egrave un fatto abbastanza ovvio La necdi religiosi era quella di ricondurre un momento psfera di sobrietagrave consona con lo stile di vita comunidi ispirazione benedettina prevedevano il silenzioper invitare alla meditazione individuale16 In epocdiffuse per questo ambiente erano la Crocifissione etorio doveva assumere la simbolica sembianza di

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Croce vengono condensati questi due soggetti a cui si uniscono anche altri episodi volti a stimolare la meditazione dei frati su virtugrave quali la caritagrave e lrsquoumiltagrave tramitela narrazione di episodi legati al consumo del cibo Il fatto che nel refettorio sisia voluto raffigurare il Lignum vitae anzicheacute una piugrave canonica Crocifissione derivadallrsquoesplicita simbologia di Cristo quale frutto sublime dellrsquoAlbero della Vita Que-sta interpretazione egrave fortemente sottolineata nel testo di Bonaventura il quale uti-lizzograve un linguaggio frequentemente infarcito di metafore legate al gusto e allrsquoolfattorendendo il soggetto del Lignum vitae una delle raffigurazioni piugrave adatte a decorareun refettorio tenendo presente anche la ricchezza di citazioni bibliche presenti neltesto e mantenute nella sua trasposizione pittorica Comrsquoegrave noto lrsquoOrdine francesca-

no ebbe una devozione particolare nei confronti della Croce e nel convento fiorenti-no questa venerazione si tradusse oltre che negli affreschi del refettorio anche nellastessa intitolazione della chiesa e nel grande ciclo narrativo con le Storie della veraCroce dipinte da Agnolo Gaddi nella cappella absidale maggiore

Per quanto riguarda lrsquoiconografia del Lignum vitae di Santa Croce AnnaEsmeijer ha sostenuto che la composizione non si rifacesse a nessuna tradizioneacquisita negli esemplari in pittura murale ravvisando piuttosto delle analogiecon le miniature di Darmstadt e di Perugia17 Contrariamente a quanto affermatodalla studiosa credo invece che questo Lignum vitae possa essere ricondotto aduna precisa tradizione iconografica diffusa soprattutto in ambito giottesco che hail suo lontano capostipite nel rovinato affresco del convento di SantrsquoAntonio a

Padova databile a mio avviso verso il 1302-13031

ra anche un dettaglio finora trascurato lrsquoesistenzacena 19 potrebbe suggerire lrsquoidea che Taddeo Gadlrsquoesecuzione del Lignum vitae un cartone preparatdalla bottega di Giotto della quale fece parte per rilevograve dopo la morte del maestro A tutto ciograve v a anei cartigli di due profeti Davide e Zaccaria si rsco di Sesto al Reghena il cui anonimo autore potparte della bottega di Giotto a Padova20 i due prosi trovano ugualmente sovrapposti sul lato sinistranalogia non egrave comunque sufficiente a dimostrarecartone che circolava nella bottega di Giotto essameno dei disegni o degli schizzi preparatori che indati tra i piugrave stretti seguaci del maestro fiorentino

Se lrsquoattribuzione degli affreschi al Gaddi egrave conna21 piugrave discussa invece egrave la sistemazione cronoartistica del pittore con una forbice che varia daga partire dalle importanti monografie di PierpaoLadis (1982) perograve egrave prevalsa una datazione alla1360 e il 1366 anno della sua morte22

Al contrario credo fermamente che siano moltinoncheacute alcuni elementi tipici della moda contempdere per una datazione allrsquoinizio degli anni quaraprima del 1345 anno di morte della committentterziaria egrave qui raffigurata nella tipica immagine di 16) Poco o nulla si sa della famiglia fiorentina davere una certa consuetudine con la comunitagrave dei Mlata infatti la presenza di una lapide murata allrsquoestposto sul fianco settentrionale che riporta lo stem

dallrsquoiscrizione heredem d (omi )ni Philippi Manfreditratta di un chiusino funerario non citato nel famtestimonia la presenza della sepoltura di un memcomplesso di Santa Croce e che conferma quindiManfredi La fattura della lapide con dei motivi floteschi potrebbe essere verosimilmente datata al tquanto riguarda lo scudo gentilizio presente nelle c

va registrato che i repertori fiorentini di araldica idleopardo illeonito drsquoargento con la coda biforcutaSe questa descrizione collima perfettamente con ldel Lignum vitae anche per quanto riguarda il col

fig 14 Taddeo Gaddi Santa Chia-ra Firenze Santa Croce refettorio

fig 15 Taddeo Gaddi SantrsquoEli-sabetta drsquoUngheria Firenze SantaCroce refettorio

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no ancora notare gli effetti di chiaroscuro dipinto con diverse tonalitagrave di grigio varegistrata una discrepanza con lo stemma murato sopra il portale di ingresso dovela coda non sembra avere la particolaritagrave della biforcazione Su questo elementoconstrastante perograve prevale la citazione esplicita del nome di Filippo Manfredi raf-forzata dalla lunga tradizione con cui gli stemmari storici fiorentini associano lafigura dipinta nelle cornici del Lignum vitae alla famiglia dei Manfredi Sarebbeinteressante approfondire la notizia riportata da Ladis ndash che perograve non ne ha citatola fonte - secondo la quale alcuni membri della famiglia Manfredi sarebbero sepoltiin Santa Maria Novella un tale indizio potrebbe forse accordarsi con la scelta di farraffigurare sulla parete del refettorio san Domenico tra i due santi francescani fattoche rafforzerebbe la proposta di identificazione della committente

Per quanto riguarda la cronologia degli affreschi del refettorio il primo dato ecla-

tante a sostegno di una datazione allrsquoinizio degli anni quaranta egrave la grandiosa impa-ginazione degli affreschi che mostra un notevole impegno in senso illusionistico neltentativo di raffigurare una sorta di monumentale trittico con predella Queste atten-zioni rientrano pienamente nella fase di forte sperimentalismo prospettico che il pit-tore portograve avanti nel secondo quarto del secolo se le singole costruzioni architettoni-che viste tramite degli scorci arditi sono degli elementi tipici della prima fase stilisticadi Taddeo Gaddi - si pensi al ciclo della cappella Baroncelli (1328-1330 circa) o agliscorci presenti nel Compianto sul corpo di Cristo del Museo di Santa Croce (1335 circa)ndash negli affreschi del refettorio emerge una sintesi matura e perfettamente equilibratadi questo gusto prospettico che rappresenta il punto di arrivo di un percorso di ricercache ha degli esiti paralleli nelle straordinarie vedute ldquoa volo drsquouccellordquo delle Storie di

Giobbe del Camposanto pisano dellrsquoinizio degli ananni che Taddeo Gaddi forse anche stimolato dal cBanco26 affronta le piugrave complesse ideazioni illusionirio di Santa Croce rappresenta senza dubbio lrsquoapice dpitture del cenacolo perograve contengono ancora molti affreschi della cappella Baroncelli dalle scene di notuna forte aura di luminescenza nellrsquo Annuncio ai past19-20) e nelle Stimmate del refettorio (fig 10) alla pdeterminate da gamme fredde e verdi acidi ai frequdel secolo la spinta creativa lo sperimentalismo sp

Taddeo Gaddi sembrano venire meno sfumandosi izioni piugrave formali I volti delle figure nel refettorio inmolto vicini a quelli degli affreschi nella cripta di Sansono dei pagamenti del 1341-1342 in favore di Tadddel Lignum vitae (fig 27) egrave ben confrontabile a miSan Giorgio a Ruballa (fig 29) per la quale credo vdecennio del secolo28 Non egrave mai stato notato inoltreche serve a mensa i poveri di Firenze vi siano dei dettarimandano ad alcuni elementi caratteristici della mo

vesti e i manicottoli che scendono dai gomiti29 (figdi una scena storica che si credeva realmente accadusullo sfondo della chiesa di Santa Croce e il realismosofferenti dei poveri seduti a mensa - questi particolaci i manicottoli della figura femminile in primo piandialogando con un frate mostrano la svasatura tipicancora a metagrave strada con quella lunghissima che arrnegli affreschi di Giovanni da Milano della cappella

La cronologia verso il 1340 per la decorazione d viso di anticipare anche la datazione della Crocifiss

Gaddi nella sagrestia-sala capitolare opera stilistigura del Cristo crocifisso e degli altri dettagli decogia agli anni quaranta della decorazione dei due loin cui fu protagonista indiscusso Taddeo Gaddi consequenziale degli interventi che hanno interessaera utilizzata anche come sala capitolare30 Prima doveva esistere molto probabilmente unrsquoaltra Crocifisulla parete orientale quella successivamente sacrsella in cui fu ricavata una cappella dedicata alla Vpatronato Guidalotti e in seguito Rinuccini talecollocato proprio verso la metagrave degli anni quaran

fig 17 Scultore della seconda metagravedel XIV secolo stemma ManfrediFirenze Santa Croce lunetta delportale laterale

fig 18 Taddeo Gaddi particola-re della cornice decorativa con lostemma Manfredi Firenze SantaCroce refettorio

fig 19 Taddeo Gaddi Annuncio ai pastori Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

fig 20 Taddeo Gaddi Nativitagrave diCristo Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

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Giovanni da Milano sia avvenuta piugrave tardi31 In tal modo si potrebbe ragionevol-mente supporre che in questa occasione vi sia stato un cambio di orientamentodellrsquoaltare della sagrestia-sala capitolare con la conseguente necessitagrave di far raffigu-rare una nuova Crocifissione sulla parete meridionale32

Il Lignum vitae di Santa Croce a Firenze fu probabilmente una delle raffigu-razioni trecentesche piugrave celebri di questo soggetto sia per la sua gran diosa monu-mentalitagrave sia per il prestigio int ernazionale del convento Non egrave un caso quindiche i Minori di Pistoia abbiano deciso di rifarsi ad esso per la decorazione del-la loro sala capitolare nel nono decennio del Trecento riprendendo lrsquoiconografia

dellrsquoesemplare fiorentino fin nei minimi dettagli33

(fig 3) Il prestigio del dipintodi Santa Croce perograve fu tale che esso potrebbe avere av uto dei riflessi anche al difuori dellrsquoItalia A Barcellona infatti sono andati perduti due affreschi raffigu-ranti il Lignum vitae di cui ci egrave nota lrsquoesistenza tramite un prezioso documentoconservato in duplice copia nellrsquoarchivio del convento di Pedralbes 34 qui riportatointegralmente in appendice Si tratta del contratto datato 11 aprile 1348 concui il pittore Arnau Bassa35 figlio del pittore Ferrer Bassa assume lrsquoincarico diaffrescare in una parete della chiesa delle Clarisse tra le altre cose unrsquoimmaginedellrsquolaquoarboris de vida raquo fatta allo stesso modo e delle stesse dimensioni laquode quibus estdepicta in ecclesia fratrum minorum barchinone et cum tot aut tantis figuris et similibusobragiis raquo Questi due affreschi purtroppo non ci sono pervenuti e lrsquounica testimo-

nianza della loro esistenza egrave data da questo documuna certa precisione i dettagli iconografici che i cosi come modello sullrsquoesemplare che esisteva nellacellona Questrsquoultimo presentava i dodici profeti dche dal testo si possa ricavare che i profeti eranrami probabilmente entro dei girali vegetali formstessi Lo conferma il fatto che le Clarisse di Pedra questo (laquoultra hoc raquo) il pittore avrebbe dovuto ddodici apostoli con i rispettivi cartigli che non e

plare della chiesa dei Minori Anche la disposiziomaniera speculare rispetto allrsquoasse cen trale dellrsquoimse i profeti dovevano stare alle terminazioni dei rain una cornice esterna che delimitava il riquadro

In Catalogna esistono due versioni trecentesche gnum vitae che si differenziano in maniera piuttoLrsquoaffresco piugrave antico egrave probabilmente quello conmenico a Puigcerdagrave nella Cerdagne37 (fig 30) Il rvitae mostra una stretta aderenza iconografica allaniate del nord Europa caratterizzate da una grandedove viene dato grande rilievo alla correlazione tr

fig 21 Taddeo Gaddi Evangelista Firenze San Miniato al Montecripta

fig 22 Taddeo Gaddi Apostolo Fi-renze Santa Croce refettorio

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contenuti nei cartigli dei profeti posti in riquadri esterni ai lati della composizioneIl carattere colto del soggetto e la ricchezza di iscrizioni si esemplificano molto bene

grazie anche alla lunga scritta posta nel cartiglio alla base del tronco molto lacunosanella parte destra che fa riferimento a diverse fonti letterarie38

(I) Per tuam crucem salva nos C (hris )te [re ]dem[ p ]tor [qui ] mo[rtem nostram moriendo dest ](II) ruxisti et vita (m) resur [urgend ]o rep (ar )asti m[hellip]bedr [hellip](III) et p (ro) n(o)b(is ) o c (ru)x fructex salvificus vivo fo[ntes rigatus cuius flos aroma-tic ]us fr [uctus desideratus ](IV) cu(m) dat satis [hellip] p (ro)missus pat (ri )bus deua d [hellip]o [hellip]r [hellip]us m[hellip]us [hellip](V) bat signu(m) m[agn]u(m) aparuit i (n) celo mul [ier amicta s ]ole et lu[na s ]ub

pedibus e [ius ](VI) et in capite corona stellarum duo d [ecim]

Nei rami sono riportati capitoli del testo di Bcasi la citazione egrave stata riformulata con qualche m

nicani Le iscrizioni presenti nei frutti non sono pdove la scritta in esso contenuto (obedientia humiessi anzicheacute le dodici virtugrave di Cristo fissate da e piugrave generiche virtugrave sulla base di scelte contingNella zona in basso del dipinto rimangono traccai piedi dellrsquoalbero a sinistra vi egrave il gruppo della mentre a destra si egrave salvata dalla grossa lacuna solaevangelista39 Alla base del tronco si erge una figuidentificata con la Donna vestita di Sole o Donna aplisse a cui fa riferimento la parte finale dellrsquoiscriziin questione tale figura chiaramente femminile

fig 25 Taddeo Gaddi Profeta Fi-renze San Miniato al Monte cripta

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ramato e una lunga veste scollata di colore blu Nementre non egrave piugrave possibile stabilire cosa fosse rtroppo lacunosa Questa figura il cui significato si

vanni rimane tuttora sfuggente fu interpretata nequale nuova Eva tale lettu ra si adatta molto bene Il Lignum vitae che unisce la tradizione simbolicbero della Conoscenza costituisce la sede ideale figure apocalittiche come questa in un contesto escatologico della salvezza umana41 Allrsquoesterno dsi dispongono entro una serie verticale di riquaddellrsquoAntico Testamento racchiusi sullo sfondo dmata da una serie di edifici di gusto vagamente it

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La prima citazione delle pitture di Puigcerdagrave avvenne per opera di Joseacute Martiacutein un articolo comparso il 24 maggio 1887 in laquoLa Nueva Lucha de Geronaraquodove si avanzograve una proposta di attribuzione al pittore Guillem de Manresa43 Gliaffreschi escludendo alcune brevissime menzioni rimasero inediti fino a llo studiodi Carlos Cid Priego il quale chiarigrave che la fantasiosa attribuzione a Guillem deManresa non si fondava su nessun documento attendibile 44 Secondo Cid Priegoi dipinti sarebbero riferibili agli anni 1340-1360 sulla base delle caratteristichedegli elementi architettonici decorativi e riconoscendo nello stile francogoacutetico dellepitture in questione un crescente influsso dello stile italiano 45 Secondo MarcelDurliat gli affreschi sarebbero databili invece verso il 1320 quando la costru-zione della chiesa era quasi ultimata e si poteva quindi iniziare a pensare alladecorazione pittorica delle cappelle laterali46 Considerato che lrsquoinfluenza italianasulla pittura catalana nei primi decenni del Trecento si diffuse a partire da centriimportanti quali Barcellona si puograve comprendere percheacute studiosi come Cid Priegosiano stati indotti a datare gli affreschi verso la metagrave del secolo Puigcerdagrave perogravenon era affatto una localitagrave periferica bensigrave un centro strategico al confine pire-naico su unrsquoimportante via di comunicazione verso la Francia da cui passaronoprecocemente anche le novitagrave del linguaggio artistico ldquoitalianeggianterdquo attraversoi centri del Mezzogiorno francese Su tali basi credo che le pitture di Puigcerdagravepossano attestarsi su una data alta quindi verso il 1320 47

Il secondo esemplare del Lignum vitae si trova nella Cappella dei Dolori nellachiesa parrocchiale di LrsquoArboccedil una piccola localitagrave nella zona del Pendegraves traBarcellona e Tarragona Lrsquoattuale Cappella dei Dolori egrave quanto rimane dellrsquoanticastruttura romanica successivamente inglobata nella chiesa seicentesca dedicata aSan Giuliano Lrsquoaffresco che misura circa 640x392 centimetri egrave stato strappato ericollocato in situ probabilmente nella sua posizione origin aria (fig 31) Anche inquesto caso la composizione sembra essere una trasposizione in pittura murale diuna pagina miniata sia per la struttura schematica dellrsquoalbero sia per la presenzadi una cornice esterna contenente i profeti sia per la ricchezza di personaggi sim-bolici allrsquointerno della composizione In basso egrave raffigurato a sinistra il gruppodelle Marie con la Vergine svenuta e trafitta da u na spada a destra quello dei sol-dati tra cui egrave ben riconoscibile la figura del centurione che indica Cristo crocifissoVa sottolineata la particolaritagrave iconografica della linea rossa che unisce la spadaconficcata nel petto della Vergine e il costato di Cristo di cui rimangono ancoradelle tracce ben visibili Tale dettaglio la cui diffusione egrave piuttosto rara ha la fun-zione di rimarcare la drammaticitagrave dellrsquoevento e di indurre lo spettatore ad imme-desimarsi nel dolore provato da Maria alla visione di Cristo morto sulla croce48 Afianco del gruppo delle Mar ie si collocano in prossimitagrave del tronco due laici raffi-gurati in scala ridotta rispetto ag li altri personaggi Quello di sinistra egrave vestito conuna tunica verde e indossa uno strano cappuccio dalla forma appuntita mentre

tiene in mano un bastone da pellegrino quello sulampio mantello rosso Credo si tratti dei committmare anche la presenza di unrsquoaltra piccola figura indel tronco di cui rimane solo una piccola traccia un altro componente della famiglia che ha comentro un riquadro orizzontale separato dal resto duna sorta di monumentale predella - sono raffiguuno sfondo rosso decorato con piccoli fiori a sei peI personaggi che si dispongono in due gruppi didel dipinto partendo da sinistra sono san Giova nsonaggi non identificati san Domenico (si veda frammentaria che lo identifica) santa Caterina drsquoAsanto non identificato Al centro di questi otto sacui rimane solamente la parte inferiore ndash che dovcolare importanza in quanto era collocata frontatronco Si tratta come giagrave proposto da Carlos Cidgiagrave raffigurata anche nellrsquoaffresco di Puigcerdagrave Sesu cui poggia la figu ra che potrebbe essere interprgiagrave citato passo dellrsquoApocalisse come la luna sub p

Lungo i bordi laterali si dispongono una serie dirati alternatamene di rosso e di blu contenenti profe

vevano essere quattordici sette per ogni lato Allrsquointma elegante costruzione architettonica accoglie la fischema tipico delle illustrazioni miniate del nord Egrafico della Vergine trafitta dalla spada egrave puntualmpagine miniate che raffigurano il Lignum vitae dovedella frase pronunciata da Simeone (tuam ipsius anim

Le pitture nella Cappella dei Dolori della chienote per la prima volta nel 192249 sono state stud

Joan Sureda il quale ha proposto una datazione aRitengo che questa ipotesi cronologica sia tropprebbe che esso sia di gran lunga lrsquoesemplare piugrave anmentali conosciuti in Francia e Catalogna Se dal sommaria del dipinto rende difficile stabilire dei sta improbabile per le ragioni storiche cui si egrave accepossa essere stato il modello di quello del convenlocalitagrave pireanica inoltre ha molte piugrave probabilitricezione di una nuova iconografia che tra la finedel Trecento circolava soprattuto nel nord EuropaMa egrave lo stesso carattere colto del soggetto la pre

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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Questa infine la lettura dei cartigli dei dodici profeti seguendo il medesimoordine di lettura

I Pedes meos subverterunt et oppresserunt Iob (Giobbe 3012)II Afacie eius contremuit terra moti sunt celi Yoel (Gioele 210)III Ecce ego mitto angelus meu et preparabi (Malachia 31)IV Ero mors tua ero mors tuus inferne Osee (Osea 1314)V Foderu(n)t manus mea set (sic) pedes meos Davit (Davide Salmi 2217)VI In monte sion erit salvation[em] et erit santus Abdias (Abdia 117)VII Quid sunt plage i (n) manuum tuarum Zacarias (Zaccaria 136)VIII Afacie eius contremuit terra moti sunt cel [i ] (Gioele 210)6

IX Sole nube tegam et luna no(n) dabit lum(en) suu(m) Ezechiel (Ezechiele 327)

X Tradidit in mortem anima suam Isaias (Isaia 5312) XI Christus domin(us ) capt (us ) est in potis [ peccatis nostris ] Ieremias (Geremia La-mentazioni 420)7

XII Fac s (er ) petem eneum et pone eus pro signo (Mosegrave Numeri 218)

Come si puograve notare le iscrizioni presentano numerosi errori grammaticali e ine-sattezze rispetto al testo di Bonaventura di cui la svista piugrave evidente egrave la ripetizionedel medesimo passo biblico di Gioele Si tratta con ogni probabilitagrave di un errore ditrascrizione poicheacute nella replica ad affresco che viene eseguita dopo circa mezzosecolo nella sala capitolare di San Francesco a Pistoia - dove il soggetto egrave copiatoin maniera puntuale da quello di Santa Croce persino nella disposizione dei profeti(fig 3) ndash tale incongruenza fu corretta con lrsquoinserzione di un nuovo passo biblicoVa sottolineato come i tondi con gli evangelisti abbiano uno sfondo di colore giallomentre quelli coi profeti di dimensioni leggermente piugrave piccole sono alternata-mente gialli ocra e verde acido come i frutti dellrsquoalbero anche le decorazioni infinto marmo nelle cornici presentano dei colori interv allati giallo e verde acido Losfondo dellrsquoalbero bonaventuriano cosigrave come anche quello delle altre scene ai lati

doveva essere in azzurrite oggi virata nellrsquoattuale colore nerastroPer quanto riguarda la presenza dei santi ai piedi dellrsquoalbero si puograve notare come lafigura di san Francesco che abbraccia il fusto della croce sia una frequente ricorrenzadiffusa in ambito francescano fin dal XIII secolo specialmente in Umbria8 (fig 6) Senon sorprende trovare tra i santi raffigurati in questa zona neacute il gruppo dei dolenti neacutegli altri due santi piugrave importanti dellrsquoOrdine egrave un fatto abbastanza raro quello di inse-rirvi invece san Domenico (figg 4-5) La sua presenza potrebbe essere determi nata dauna specifica richiesta da parte della committenza o piugrave semplicemente dalla volontagravedi rendere un omaggio al fondatore dellrsquoordine dei Predicatori va ricordato infatti cheesiste un precedente proprio nella sagrestia-sala capitolare dove san Domenico era giagravestato raffigurato La figura femminile inginocchiata dietro san Francesco ha destato i

maggiori problemi di identificazione che si tratti dequalche opinione contraria9 egrave accertato dal fatto chminori rispetto agli altri santi ed egrave inginocchiata innella sua monografia dedicata a Taddeo Gaddi ha pripetuto per quattro volte allrsquointerno delle cornici chquello della famiglia Manfredi Lo studioso avanzograve lessere Vaggia Manfredi moglie di Filippo Manfreddallo stesso Ladis il quale riteneva che lrsquoesecuzionedegli anni sessanta del Trecento mentre Vaggia Mnovembre 1345 data che credo valga come termincronologica degli affreschi come si preciseragrave meglio

Tra i perso naggi ai pie di del lrsquoalbero egrave sing o

ventura se duto colto nellrsquoa tto di medita re menttrattato (in cui si intravede lrsquoiscrizione O cruxnimbo (fig 6) La presenza del generale francescumentata nelle raffigurazioni del Lignum vitaesi puograve supporre che egli fosse presente anche neda Giotto a cui queste si ispirano in tal caso lrsquoasenterebbe una rielaborazione piugrave tarda di unasoprattutto allrsquointerno della bottega giottesca fermato anche da altri indizi10 Per quanto riguatura si puograve segnalare un esempio piugrave tardo masan Luca allrsquointerno dellrsquo Annunciazion e di BenNazionale di Perugia Lrsquoevangelista egrave colto nella sostenere il rotolo appoggiandolo sul ginoccBonaventura tiene il suo cartiglio (fig 8) Un epuograve forse aver suggerito a Taddeo Gaddi questta di san Giovanni nella scena ambientata sullrsquociclo della cappella Peruzzi in Santa Croce (fig

Uno degli aspetti piugrave originali della decorazrefettorio perograve egrave quello di aver accostato il soggepisodi in un contesto monumentale e con effettsono il frutto della grande capacitagrave compositiva dsoprattutto alla genialitagrave con cui le incorniciatur

gnum vitae vengono a scendere in basso collocadita e ai partecipanti dellrsquoUltima cena creando uscena verso un piano prospettico piugrave vicino aldifferenti dimensioni dei personaggi tendono atrompe-lrsquooeil tutti i commensali in primo piano -se proporzioni di Cristo crocifisso mentre i santi

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di dimensioni intermedie i personaggi delle quattro scene ai lati infine sonoancora piugrave piccoli Si viene a creare in questo modo una complessa scansione dipiani il cui risultato egrave quello di far figurare una parete affrescata dentro lrsquoaffre-sco12 Anche lrsquoimpianto dei nastri ornamentali dimostra una notevole abilitagrave nelgestire la complessa organizzazione tridimensionale di una superficie piana cosigravecome il raffinato escamotage di adattare i formati delle scene alla conformazionea cuspide della parete del refettorio

Lrsquoiconografia dellrsquoUltima cena non segue quella tradizionale della tavola circolare(un adattamento di quella a sigma che si trova solitamente in ambito bizantino) maha uno sviluppo longitudinale probabilmente determinato da un lato dallrsquoesigenzadi coprire uno spazio rettangolare molto lungo dallrsquoaltro dalla volontagrave di imitare

quella che doveva essere la disposizione reale delparete e degli stalli al cui centro erano sedute le della comunitagrave13 Per lrsquoepisodio dellrsquoUltima cena il teMarco (1419-20) nel quale egrave descritto il momentopane nel bacile davanti a Cristo Giuda egrave raffiguratocon delle fattezze caricaturali mentre gli altri apolrsquoannuncio dellrsquoimminente tradimento fatto da Ge

La raffigurazione di altre quattro scene ai latpittore di proseguire nel suo tour de force illusionnumentale trittico ad affresco di cui lrsquo Ultima cenadelle Stimmate (fig 10) in alto a sinistra egrave lrsquounicalle tematiche della mensa e del cibo La narraziongiottesca piugrave diffusa dallrsquoaffresco della Cappella BaFrancesco colpito dai raggi provenienti da un CrisLrsquoambientazione paesaggistica egrave molto sviluppatase ricche di una folta vegetazione e gli edifici dallaelaborata Rispetto alle precedenti raffigurazioni ddi dettagli e maggiormente curata negli aspetti p

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da una gestualitagrave poco dinamica Al di sotto della scena vi egrave la scritta O cruciferseraphycer signo dotate pertenatis (sic) angelice sint sedes preparate Le altre tre scenesono tutte strettamente collegate a temi riguardanti il cibo e rappresentano degliesempi di caritagrave e umiltagrave Nella scena inferiore a sinistra egrave raffigurato San Ludovicoche serve a mensa i poveri di Firenze (fig 12) dopo aver appreso della propria no-mina a vescovo di Tolosa Ludovico sostograve per un periodo a Firenze e a Siena nellaprimavera del 1297 durante il suo viag gio verso la Francia Secondo una tradizionetoscana il santo che era noto per la sua umiltagrave sostograve nel convento di Santa Crocedove gli era stato preparato un sontuoso banchetto che egli rifiutograve preferendoriunire i poveri della cittagrave per ser virli personalmente a tavola14 Nella scena posta adestra in alto egrave raffigurata la Mensa pasquale con san Benedetto nella grotta (fig 11)un prete durante il pranzo di Pasqua egrave visitato da un angelo inviato dal Signoreil quale lo ammonisce di spartire il proprio cibo con Benedetto Il santo infatti egraveraffigurato in eremitaggio nella grotta mentre un piccolo diavolo rende vani i ten-tativi del monaco Romano di calare del cibo a Benedetto tramite una carrucola conuna campanella appesa Sotto la scena egrave posta lrsquoiscrizione tu tibi delitias preparas et

servus meus in illo loco fame cruciatur 15

Al di sotto di questa scena vi egrave lrsquoepisodio diCristo a casa del fariseo Simeone (fig 13) La scena raffigura Cristo seduto a mensaospite del fariseo Simeone a Betania mentre una donna ndash dalla tradizione patri-stica poi identificata nella Maddalena ndash gli lava i piedi suscitando lo sdegno degliapostoli che assistono allrsquoepisodio In questo riquadro si nota il gusto naturalisticodi Taddeo Gaddi nella raffigurazione di alcuni dettagli quali lo sfondo al di lagrave delmuro bianco con floridi alberi e uccelli in volo e la ldquonatura mortardquo rappresentatadal tavolino sulla sinistra con un orcio una fiaschetta e una bottiglia di vino

Allrsquointerno delle cornici che delimitano le scene sono raffigurati quattordici piccolibusti di santi disposti entro dei riquadri alle intersezioni dei partiti decorativi Di questii dieci superiori ndash racchiusi entro degli esagoni ndash sono profeti dellrsquoAntico Testamento

riconoscibili per la presenza del tefillim sulla testa mper la mancanza di attributi e iscrizioni i quattro sariore quella che separa lrsquoUltima cena sono contenuti grandi ad indicare la maggiore importanza dei persotendo da sinistra vi egrave san Nicola di Bari (fig 23) nel terzo santrsquoElisabetta drsquoUngheria (fig 15) mentre il qa causa di una grossa lacuna La scelta di questi santdotta allrsquointervento della committenza se per il san Nmente supporre un legame di devozione privata la ppiugrave importanti del mondo francescano collocate al ceconferma lrsquoipotesi che la committente sia stata una t

la decorazione delle cornici le raffigurazioni di Disommitagrave della cuspide e della Colomba dello Spirito SLa decorazione di un ambiente dove una comu

pasti con soggetti attinenti al cibo tratti dallrsquoAntico vite dei santi egrave un fatto abbastanza ovvio La necdi religiosi era quella di ricondurre un momento psfera di sobrietagrave consona con lo stile di vita comunidi ispirazione benedettina prevedevano il silenzioper invitare alla meditazione individuale16 In epocdiffuse per questo ambiente erano la Crocifissione etorio doveva assumere la simbolica sembianza di

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Croce vengono condensati questi due soggetti a cui si uniscono anche altri episodi volti a stimolare la meditazione dei frati su virtugrave quali la caritagrave e lrsquoumiltagrave tramitela narrazione di episodi legati al consumo del cibo Il fatto che nel refettorio sisia voluto raffigurare il Lignum vitae anzicheacute una piugrave canonica Crocifissione derivadallrsquoesplicita simbologia di Cristo quale frutto sublime dellrsquoAlbero della Vita Que-sta interpretazione egrave fortemente sottolineata nel testo di Bonaventura il quale uti-lizzograve un linguaggio frequentemente infarcito di metafore legate al gusto e allrsquoolfattorendendo il soggetto del Lignum vitae una delle raffigurazioni piugrave adatte a decorareun refettorio tenendo presente anche la ricchezza di citazioni bibliche presenti neltesto e mantenute nella sua trasposizione pittorica Comrsquoegrave noto lrsquoOrdine francesca-

no ebbe una devozione particolare nei confronti della Croce e nel convento fiorenti-no questa venerazione si tradusse oltre che negli affreschi del refettorio anche nellastessa intitolazione della chiesa e nel grande ciclo narrativo con le Storie della veraCroce dipinte da Agnolo Gaddi nella cappella absidale maggiore

Per quanto riguarda lrsquoiconografia del Lignum vitae di Santa Croce AnnaEsmeijer ha sostenuto che la composizione non si rifacesse a nessuna tradizioneacquisita negli esemplari in pittura murale ravvisando piuttosto delle analogiecon le miniature di Darmstadt e di Perugia17 Contrariamente a quanto affermatodalla studiosa credo invece che questo Lignum vitae possa essere ricondotto aduna precisa tradizione iconografica diffusa soprattutto in ambito giottesco che hail suo lontano capostipite nel rovinato affresco del convento di SantrsquoAntonio a

Padova databile a mio avviso verso il 1302-13031

ra anche un dettaglio finora trascurato lrsquoesistenzacena 19 potrebbe suggerire lrsquoidea che Taddeo Gadlrsquoesecuzione del Lignum vitae un cartone preparatdalla bottega di Giotto della quale fece parte per rilevograve dopo la morte del maestro A tutto ciograve v a anei cartigli di due profeti Davide e Zaccaria si rsco di Sesto al Reghena il cui anonimo autore potparte della bottega di Giotto a Padova20 i due prosi trovano ugualmente sovrapposti sul lato sinistranalogia non egrave comunque sufficiente a dimostrarecartone che circolava nella bottega di Giotto essameno dei disegni o degli schizzi preparatori che indati tra i piugrave stretti seguaci del maestro fiorentino

Se lrsquoattribuzione degli affreschi al Gaddi egrave conna21 piugrave discussa invece egrave la sistemazione cronoartistica del pittore con una forbice che varia daga partire dalle importanti monografie di PierpaoLadis (1982) perograve egrave prevalsa una datazione alla1360 e il 1366 anno della sua morte22

Al contrario credo fermamente che siano moltinoncheacute alcuni elementi tipici della moda contempdere per una datazione allrsquoinizio degli anni quaraprima del 1345 anno di morte della committentterziaria egrave qui raffigurata nella tipica immagine di 16) Poco o nulla si sa della famiglia fiorentina davere una certa consuetudine con la comunitagrave dei Mlata infatti la presenza di una lapide murata allrsquoestposto sul fianco settentrionale che riporta lo stem

dallrsquoiscrizione heredem d (omi )ni Philippi Manfreditratta di un chiusino funerario non citato nel famtestimonia la presenza della sepoltura di un memcomplesso di Santa Croce e che conferma quindiManfredi La fattura della lapide con dei motivi floteschi potrebbe essere verosimilmente datata al tquanto riguarda lo scudo gentilizio presente nelle c

va registrato che i repertori fiorentini di araldica idleopardo illeonito drsquoargento con la coda biforcutaSe questa descrizione collima perfettamente con ldel Lignum vitae anche per quanto riguarda il col

fig 14 Taddeo Gaddi Santa Chia-ra Firenze Santa Croce refettorio

fig 15 Taddeo Gaddi SantrsquoEli-sabetta drsquoUngheria Firenze SantaCroce refettorio

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no ancora notare gli effetti di chiaroscuro dipinto con diverse tonalitagrave di grigio varegistrata una discrepanza con lo stemma murato sopra il portale di ingresso dovela coda non sembra avere la particolaritagrave della biforcazione Su questo elementoconstrastante perograve prevale la citazione esplicita del nome di Filippo Manfredi raf-forzata dalla lunga tradizione con cui gli stemmari storici fiorentini associano lafigura dipinta nelle cornici del Lignum vitae alla famiglia dei Manfredi Sarebbeinteressante approfondire la notizia riportata da Ladis ndash che perograve non ne ha citatola fonte - secondo la quale alcuni membri della famiglia Manfredi sarebbero sepoltiin Santa Maria Novella un tale indizio potrebbe forse accordarsi con la scelta di farraffigurare sulla parete del refettorio san Domenico tra i due santi francescani fattoche rafforzerebbe la proposta di identificazione della committente

Per quanto riguarda la cronologia degli affreschi del refettorio il primo dato ecla-

tante a sostegno di una datazione allrsquoinizio degli anni quaranta egrave la grandiosa impa-ginazione degli affreschi che mostra un notevole impegno in senso illusionistico neltentativo di raffigurare una sorta di monumentale trittico con predella Queste atten-zioni rientrano pienamente nella fase di forte sperimentalismo prospettico che il pit-tore portograve avanti nel secondo quarto del secolo se le singole costruzioni architettoni-che viste tramite degli scorci arditi sono degli elementi tipici della prima fase stilisticadi Taddeo Gaddi - si pensi al ciclo della cappella Baroncelli (1328-1330 circa) o agliscorci presenti nel Compianto sul corpo di Cristo del Museo di Santa Croce (1335 circa)ndash negli affreschi del refettorio emerge una sintesi matura e perfettamente equilibratadi questo gusto prospettico che rappresenta il punto di arrivo di un percorso di ricercache ha degli esiti paralleli nelle straordinarie vedute ldquoa volo drsquouccellordquo delle Storie di

Giobbe del Camposanto pisano dellrsquoinizio degli ananni che Taddeo Gaddi forse anche stimolato dal cBanco26 affronta le piugrave complesse ideazioni illusionirio di Santa Croce rappresenta senza dubbio lrsquoapice dpitture del cenacolo perograve contengono ancora molti affreschi della cappella Baroncelli dalle scene di notuna forte aura di luminescenza nellrsquo Annuncio ai past19-20) e nelle Stimmate del refettorio (fig 10) alla pdeterminate da gamme fredde e verdi acidi ai frequdel secolo la spinta creativa lo sperimentalismo sp

Taddeo Gaddi sembrano venire meno sfumandosi izioni piugrave formali I volti delle figure nel refettorio inmolto vicini a quelli degli affreschi nella cripta di Sansono dei pagamenti del 1341-1342 in favore di Tadddel Lignum vitae (fig 27) egrave ben confrontabile a miSan Giorgio a Ruballa (fig 29) per la quale credo vdecennio del secolo28 Non egrave mai stato notato inoltreche serve a mensa i poveri di Firenze vi siano dei dettarimandano ad alcuni elementi caratteristici della mo

vesti e i manicottoli che scendono dai gomiti29 (figdi una scena storica che si credeva realmente accadusullo sfondo della chiesa di Santa Croce e il realismosofferenti dei poveri seduti a mensa - questi particolaci i manicottoli della figura femminile in primo piandialogando con un frate mostrano la svasatura tipicancora a metagrave strada con quella lunghissima che arrnegli affreschi di Giovanni da Milano della cappella

La cronologia verso il 1340 per la decorazione d viso di anticipare anche la datazione della Crocifiss

Gaddi nella sagrestia-sala capitolare opera stilistigura del Cristo crocifisso e degli altri dettagli decogia agli anni quaranta della decorazione dei due loin cui fu protagonista indiscusso Taddeo Gaddi consequenziale degli interventi che hanno interessaera utilizzata anche come sala capitolare30 Prima doveva esistere molto probabilmente unrsquoaltra Crocifisulla parete orientale quella successivamente sacrsella in cui fu ricavata una cappella dedicata alla Vpatronato Guidalotti e in seguito Rinuccini talecollocato proprio verso la metagrave degli anni quaran

fig 17 Scultore della seconda metagravedel XIV secolo stemma ManfrediFirenze Santa Croce lunetta delportale laterale

fig 18 Taddeo Gaddi particola-re della cornice decorativa con lostemma Manfredi Firenze SantaCroce refettorio

fig 19 Taddeo Gaddi Annuncio ai pastori Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

fig 20 Taddeo Gaddi Nativitagrave diCristo Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

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Giovanni da Milano sia avvenuta piugrave tardi31 In tal modo si potrebbe ragionevol-mente supporre che in questa occasione vi sia stato un cambio di orientamentodellrsquoaltare della sagrestia-sala capitolare con la conseguente necessitagrave di far raffigu-rare una nuova Crocifissione sulla parete meridionale32

Il Lignum vitae di Santa Croce a Firenze fu probabilmente una delle raffigu-razioni trecentesche piugrave celebri di questo soggetto sia per la sua gran diosa monu-mentalitagrave sia per il prestigio int ernazionale del convento Non egrave un caso quindiche i Minori di Pistoia abbiano deciso di rifarsi ad esso per la decorazione del-la loro sala capitolare nel nono decennio del Trecento riprendendo lrsquoiconografia

dellrsquoesemplare fiorentino fin nei minimi dettagli33

(fig 3) Il prestigio del dipintodi Santa Croce perograve fu tale che esso potrebbe avere av uto dei riflessi anche al difuori dellrsquoItalia A Barcellona infatti sono andati perduti due affreschi raffigu-ranti il Lignum vitae di cui ci egrave nota lrsquoesistenza tramite un prezioso documentoconservato in duplice copia nellrsquoarchivio del convento di Pedralbes 34 qui riportatointegralmente in appendice Si tratta del contratto datato 11 aprile 1348 concui il pittore Arnau Bassa35 figlio del pittore Ferrer Bassa assume lrsquoincarico diaffrescare in una parete della chiesa delle Clarisse tra le altre cose unrsquoimmaginedellrsquolaquoarboris de vida raquo fatta allo stesso modo e delle stesse dimensioni laquode quibus estdepicta in ecclesia fratrum minorum barchinone et cum tot aut tantis figuris et similibusobragiis raquo Questi due affreschi purtroppo non ci sono pervenuti e lrsquounica testimo-

nianza della loro esistenza egrave data da questo documuna certa precisione i dettagli iconografici che i cosi come modello sullrsquoesemplare che esisteva nellacellona Questrsquoultimo presentava i dodici profeti dche dal testo si possa ricavare che i profeti eranrami probabilmente entro dei girali vegetali formstessi Lo conferma il fatto che le Clarisse di Pedra questo (laquoultra hoc raquo) il pittore avrebbe dovuto ddodici apostoli con i rispettivi cartigli che non e

plare della chiesa dei Minori Anche la disposiziomaniera speculare rispetto allrsquoasse cen trale dellrsquoimse i profeti dovevano stare alle terminazioni dei rain una cornice esterna che delimitava il riquadro

In Catalogna esistono due versioni trecentesche gnum vitae che si differenziano in maniera piuttoLrsquoaffresco piugrave antico egrave probabilmente quello conmenico a Puigcerdagrave nella Cerdagne37 (fig 30) Il rvitae mostra una stretta aderenza iconografica allaniate del nord Europa caratterizzate da una grandedove viene dato grande rilievo alla correlazione tr

fig 21 Taddeo Gaddi Evangelista Firenze San Miniato al Montecripta

fig 22 Taddeo Gaddi Apostolo Fi-renze Santa Croce refettorio

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contenuti nei cartigli dei profeti posti in riquadri esterni ai lati della composizioneIl carattere colto del soggetto e la ricchezza di iscrizioni si esemplificano molto bene

grazie anche alla lunga scritta posta nel cartiglio alla base del tronco molto lacunosanella parte destra che fa riferimento a diverse fonti letterarie38

(I) Per tuam crucem salva nos C (hris )te [re ]dem[ p ]tor [qui ] mo[rtem nostram moriendo dest ](II) ruxisti et vita (m) resur [urgend ]o rep (ar )asti m[hellip]bedr [hellip](III) et p (ro) n(o)b(is ) o c (ru)x fructex salvificus vivo fo[ntes rigatus cuius flos aroma-tic ]us fr [uctus desideratus ](IV) cu(m) dat satis [hellip] p (ro)missus pat (ri )bus deua d [hellip]o [hellip]r [hellip]us m[hellip]us [hellip](V) bat signu(m) m[agn]u(m) aparuit i (n) celo mul [ier amicta s ]ole et lu[na s ]ub

pedibus e [ius ](VI) et in capite corona stellarum duo d [ecim]

Nei rami sono riportati capitoli del testo di Bcasi la citazione egrave stata riformulata con qualche m

nicani Le iscrizioni presenti nei frutti non sono pdove la scritta in esso contenuto (obedientia humiessi anzicheacute le dodici virtugrave di Cristo fissate da e piugrave generiche virtugrave sulla base di scelte contingNella zona in basso del dipinto rimangono traccai piedi dellrsquoalbero a sinistra vi egrave il gruppo della mentre a destra si egrave salvata dalla grossa lacuna solaevangelista39 Alla base del tronco si erge una figuidentificata con la Donna vestita di Sole o Donna aplisse a cui fa riferimento la parte finale dellrsquoiscriziin questione tale figura chiaramente femminile

fig 25 Taddeo Gaddi Profeta Fi-renze San Miniato al Monte cripta

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ramato e una lunga veste scollata di colore blu Nementre non egrave piugrave possibile stabilire cosa fosse rtroppo lacunosa Questa figura il cui significato si

vanni rimane tuttora sfuggente fu interpretata nequale nuova Eva tale lettu ra si adatta molto bene Il Lignum vitae che unisce la tradizione simbolicbero della Conoscenza costituisce la sede ideale figure apocalittiche come questa in un contesto escatologico della salvezza umana41 Allrsquoesterno dsi dispongono entro una serie verticale di riquaddellrsquoAntico Testamento racchiusi sullo sfondo dmata da una serie di edifici di gusto vagamente it

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La prima citazione delle pitture di Puigcerdagrave avvenne per opera di Joseacute Martiacutein un articolo comparso il 24 maggio 1887 in laquoLa Nueva Lucha de Geronaraquodove si avanzograve una proposta di attribuzione al pittore Guillem de Manresa43 Gliaffreschi escludendo alcune brevissime menzioni rimasero inediti fino a llo studiodi Carlos Cid Priego il quale chiarigrave che la fantasiosa attribuzione a Guillem deManresa non si fondava su nessun documento attendibile 44 Secondo Cid Priegoi dipinti sarebbero riferibili agli anni 1340-1360 sulla base delle caratteristichedegli elementi architettonici decorativi e riconoscendo nello stile francogoacutetico dellepitture in questione un crescente influsso dello stile italiano 45 Secondo MarcelDurliat gli affreschi sarebbero databili invece verso il 1320 quando la costru-zione della chiesa era quasi ultimata e si poteva quindi iniziare a pensare alladecorazione pittorica delle cappelle laterali46 Considerato che lrsquoinfluenza italianasulla pittura catalana nei primi decenni del Trecento si diffuse a partire da centriimportanti quali Barcellona si puograve comprendere percheacute studiosi come Cid Priegosiano stati indotti a datare gli affreschi verso la metagrave del secolo Puigcerdagrave perogravenon era affatto una localitagrave periferica bensigrave un centro strategico al confine pire-naico su unrsquoimportante via di comunicazione verso la Francia da cui passaronoprecocemente anche le novitagrave del linguaggio artistico ldquoitalianeggianterdquo attraversoi centri del Mezzogiorno francese Su tali basi credo che le pitture di Puigcerdagravepossano attestarsi su una data alta quindi verso il 1320 47

Il secondo esemplare del Lignum vitae si trova nella Cappella dei Dolori nellachiesa parrocchiale di LrsquoArboccedil una piccola localitagrave nella zona del Pendegraves traBarcellona e Tarragona Lrsquoattuale Cappella dei Dolori egrave quanto rimane dellrsquoanticastruttura romanica successivamente inglobata nella chiesa seicentesca dedicata aSan Giuliano Lrsquoaffresco che misura circa 640x392 centimetri egrave stato strappato ericollocato in situ probabilmente nella sua posizione origin aria (fig 31) Anche inquesto caso la composizione sembra essere una trasposizione in pittura murale diuna pagina miniata sia per la struttura schematica dellrsquoalbero sia per la presenzadi una cornice esterna contenente i profeti sia per la ricchezza di personaggi sim-bolici allrsquointerno della composizione In basso egrave raffigurato a sinistra il gruppodelle Marie con la Vergine svenuta e trafitta da u na spada a destra quello dei sol-dati tra cui egrave ben riconoscibile la figura del centurione che indica Cristo crocifissoVa sottolineata la particolaritagrave iconografica della linea rossa che unisce la spadaconficcata nel petto della Vergine e il costato di Cristo di cui rimangono ancoradelle tracce ben visibili Tale dettaglio la cui diffusione egrave piuttosto rara ha la fun-zione di rimarcare la drammaticitagrave dellrsquoevento e di indurre lo spettatore ad imme-desimarsi nel dolore provato da Maria alla visione di Cristo morto sulla croce48 Afianco del gruppo delle Mar ie si collocano in prossimitagrave del tronco due laici raffi-gurati in scala ridotta rispetto ag li altri personaggi Quello di sinistra egrave vestito conuna tunica verde e indossa uno strano cappuccio dalla forma appuntita mentre

tiene in mano un bastone da pellegrino quello sulampio mantello rosso Credo si tratti dei committmare anche la presenza di unrsquoaltra piccola figura indel tronco di cui rimane solo una piccola traccia un altro componente della famiglia che ha comentro un riquadro orizzontale separato dal resto duna sorta di monumentale predella - sono raffiguuno sfondo rosso decorato con piccoli fiori a sei peI personaggi che si dispongono in due gruppi didel dipinto partendo da sinistra sono san Giova nsonaggi non identificati san Domenico (si veda frammentaria che lo identifica) santa Caterina drsquoAsanto non identificato Al centro di questi otto sacui rimane solamente la parte inferiore ndash che dovcolare importanza in quanto era collocata frontatronco Si tratta come giagrave proposto da Carlos Cidgiagrave raffigurata anche nellrsquoaffresco di Puigcerdagrave Sesu cui poggia la figu ra che potrebbe essere interprgiagrave citato passo dellrsquoApocalisse come la luna sub p

Lungo i bordi laterali si dispongono una serie dirati alternatamene di rosso e di blu contenenti profe

vevano essere quattordici sette per ogni lato Allrsquointma elegante costruzione architettonica accoglie la fischema tipico delle illustrazioni miniate del nord Egrafico della Vergine trafitta dalla spada egrave puntualmpagine miniate che raffigurano il Lignum vitae dovedella frase pronunciata da Simeone (tuam ipsius anim

Le pitture nella Cappella dei Dolori della chienote per la prima volta nel 192249 sono state stud

Joan Sureda il quale ha proposto una datazione aRitengo che questa ipotesi cronologica sia tropprebbe che esso sia di gran lunga lrsquoesemplare piugrave anmentali conosciuti in Francia e Catalogna Se dal sommaria del dipinto rende difficile stabilire dei sta improbabile per le ragioni storiche cui si egrave accepossa essere stato il modello di quello del convenlocalitagrave pireanica inoltre ha molte piugrave probabilitricezione di una nuova iconografia che tra la finedel Trecento circolava soprattuto nel nord EuropaMa egrave lo stesso carattere colto del soggetto la pre

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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di dimensioni intermedie i personaggi delle quattro scene ai lati infine sonoancora piugrave piccoli Si viene a creare in questo modo una complessa scansione dipiani il cui risultato egrave quello di far figurare una parete affrescata dentro lrsquoaffre-sco12 Anche lrsquoimpianto dei nastri ornamentali dimostra una notevole abilitagrave nelgestire la complessa organizzazione tridimensionale di una superficie piana cosigravecome il raffinato escamotage di adattare i formati delle scene alla conformazionea cuspide della parete del refettorio

Lrsquoiconografia dellrsquoUltima cena non segue quella tradizionale della tavola circolare(un adattamento di quella a sigma che si trova solitamente in ambito bizantino) maha uno sviluppo longitudinale probabilmente determinato da un lato dallrsquoesigenzadi coprire uno spazio rettangolare molto lungo dallrsquoaltro dalla volontagrave di imitare

quella che doveva essere la disposizione reale delparete e degli stalli al cui centro erano sedute le della comunitagrave13 Per lrsquoepisodio dellrsquoUltima cena il teMarco (1419-20) nel quale egrave descritto il momentopane nel bacile davanti a Cristo Giuda egrave raffiguratocon delle fattezze caricaturali mentre gli altri apolrsquoannuncio dellrsquoimminente tradimento fatto da Ge

La raffigurazione di altre quattro scene ai latpittore di proseguire nel suo tour de force illusionnumentale trittico ad affresco di cui lrsquo Ultima cenadelle Stimmate (fig 10) in alto a sinistra egrave lrsquounicalle tematiche della mensa e del cibo La narraziongiottesca piugrave diffusa dallrsquoaffresco della Cappella BaFrancesco colpito dai raggi provenienti da un CrisLrsquoambientazione paesaggistica egrave molto sviluppatase ricche di una folta vegetazione e gli edifici dallaelaborata Rispetto alle precedenti raffigurazioni ddi dettagli e maggiormente curata negli aspetti p

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da una gestualitagrave poco dinamica Al di sotto della scena vi egrave la scritta O cruciferseraphycer signo dotate pertenatis (sic) angelice sint sedes preparate Le altre tre scenesono tutte strettamente collegate a temi riguardanti il cibo e rappresentano degliesempi di caritagrave e umiltagrave Nella scena inferiore a sinistra egrave raffigurato San Ludovicoche serve a mensa i poveri di Firenze (fig 12) dopo aver appreso della propria no-mina a vescovo di Tolosa Ludovico sostograve per un periodo a Firenze e a Siena nellaprimavera del 1297 durante il suo viag gio verso la Francia Secondo una tradizionetoscana il santo che era noto per la sua umiltagrave sostograve nel convento di Santa Crocedove gli era stato preparato un sontuoso banchetto che egli rifiutograve preferendoriunire i poveri della cittagrave per ser virli personalmente a tavola14 Nella scena posta adestra in alto egrave raffigurata la Mensa pasquale con san Benedetto nella grotta (fig 11)un prete durante il pranzo di Pasqua egrave visitato da un angelo inviato dal Signoreil quale lo ammonisce di spartire il proprio cibo con Benedetto Il santo infatti egraveraffigurato in eremitaggio nella grotta mentre un piccolo diavolo rende vani i ten-tativi del monaco Romano di calare del cibo a Benedetto tramite una carrucola conuna campanella appesa Sotto la scena egrave posta lrsquoiscrizione tu tibi delitias preparas et

servus meus in illo loco fame cruciatur 15

Al di sotto di questa scena vi egrave lrsquoepisodio diCristo a casa del fariseo Simeone (fig 13) La scena raffigura Cristo seduto a mensaospite del fariseo Simeone a Betania mentre una donna ndash dalla tradizione patri-stica poi identificata nella Maddalena ndash gli lava i piedi suscitando lo sdegno degliapostoli che assistono allrsquoepisodio In questo riquadro si nota il gusto naturalisticodi Taddeo Gaddi nella raffigurazione di alcuni dettagli quali lo sfondo al di lagrave delmuro bianco con floridi alberi e uccelli in volo e la ldquonatura mortardquo rappresentatadal tavolino sulla sinistra con un orcio una fiaschetta e una bottiglia di vino

Allrsquointerno delle cornici che delimitano le scene sono raffigurati quattordici piccolibusti di santi disposti entro dei riquadri alle intersezioni dei partiti decorativi Di questii dieci superiori ndash racchiusi entro degli esagoni ndash sono profeti dellrsquoAntico Testamento

riconoscibili per la presenza del tefillim sulla testa mper la mancanza di attributi e iscrizioni i quattro sariore quella che separa lrsquoUltima cena sono contenuti grandi ad indicare la maggiore importanza dei persotendo da sinistra vi egrave san Nicola di Bari (fig 23) nel terzo santrsquoElisabetta drsquoUngheria (fig 15) mentre il qa causa di una grossa lacuna La scelta di questi santdotta allrsquointervento della committenza se per il san Nmente supporre un legame di devozione privata la ppiugrave importanti del mondo francescano collocate al ceconferma lrsquoipotesi che la committente sia stata una t

la decorazione delle cornici le raffigurazioni di Disommitagrave della cuspide e della Colomba dello Spirito SLa decorazione di un ambiente dove una comu

pasti con soggetti attinenti al cibo tratti dallrsquoAntico vite dei santi egrave un fatto abbastanza ovvio La necdi religiosi era quella di ricondurre un momento psfera di sobrietagrave consona con lo stile di vita comunidi ispirazione benedettina prevedevano il silenzioper invitare alla meditazione individuale16 In epocdiffuse per questo ambiente erano la Crocifissione etorio doveva assumere la simbolica sembianza di

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Croce vengono condensati questi due soggetti a cui si uniscono anche altri episodi volti a stimolare la meditazione dei frati su virtugrave quali la caritagrave e lrsquoumiltagrave tramitela narrazione di episodi legati al consumo del cibo Il fatto che nel refettorio sisia voluto raffigurare il Lignum vitae anzicheacute una piugrave canonica Crocifissione derivadallrsquoesplicita simbologia di Cristo quale frutto sublime dellrsquoAlbero della Vita Que-sta interpretazione egrave fortemente sottolineata nel testo di Bonaventura il quale uti-lizzograve un linguaggio frequentemente infarcito di metafore legate al gusto e allrsquoolfattorendendo il soggetto del Lignum vitae una delle raffigurazioni piugrave adatte a decorareun refettorio tenendo presente anche la ricchezza di citazioni bibliche presenti neltesto e mantenute nella sua trasposizione pittorica Comrsquoegrave noto lrsquoOrdine francesca-

no ebbe una devozione particolare nei confronti della Croce e nel convento fiorenti-no questa venerazione si tradusse oltre che negli affreschi del refettorio anche nellastessa intitolazione della chiesa e nel grande ciclo narrativo con le Storie della veraCroce dipinte da Agnolo Gaddi nella cappella absidale maggiore

Per quanto riguarda lrsquoiconografia del Lignum vitae di Santa Croce AnnaEsmeijer ha sostenuto che la composizione non si rifacesse a nessuna tradizioneacquisita negli esemplari in pittura murale ravvisando piuttosto delle analogiecon le miniature di Darmstadt e di Perugia17 Contrariamente a quanto affermatodalla studiosa credo invece che questo Lignum vitae possa essere ricondotto aduna precisa tradizione iconografica diffusa soprattutto in ambito giottesco che hail suo lontano capostipite nel rovinato affresco del convento di SantrsquoAntonio a

Padova databile a mio avviso verso il 1302-13031

ra anche un dettaglio finora trascurato lrsquoesistenzacena 19 potrebbe suggerire lrsquoidea che Taddeo Gadlrsquoesecuzione del Lignum vitae un cartone preparatdalla bottega di Giotto della quale fece parte per rilevograve dopo la morte del maestro A tutto ciograve v a anei cartigli di due profeti Davide e Zaccaria si rsco di Sesto al Reghena il cui anonimo autore potparte della bottega di Giotto a Padova20 i due prosi trovano ugualmente sovrapposti sul lato sinistranalogia non egrave comunque sufficiente a dimostrarecartone che circolava nella bottega di Giotto essameno dei disegni o degli schizzi preparatori che indati tra i piugrave stretti seguaci del maestro fiorentino

Se lrsquoattribuzione degli affreschi al Gaddi egrave conna21 piugrave discussa invece egrave la sistemazione cronoartistica del pittore con una forbice che varia daga partire dalle importanti monografie di PierpaoLadis (1982) perograve egrave prevalsa una datazione alla1360 e il 1366 anno della sua morte22

Al contrario credo fermamente che siano moltinoncheacute alcuni elementi tipici della moda contempdere per una datazione allrsquoinizio degli anni quaraprima del 1345 anno di morte della committentterziaria egrave qui raffigurata nella tipica immagine di 16) Poco o nulla si sa della famiglia fiorentina davere una certa consuetudine con la comunitagrave dei Mlata infatti la presenza di una lapide murata allrsquoestposto sul fianco settentrionale che riporta lo stem

dallrsquoiscrizione heredem d (omi )ni Philippi Manfreditratta di un chiusino funerario non citato nel famtestimonia la presenza della sepoltura di un memcomplesso di Santa Croce e che conferma quindiManfredi La fattura della lapide con dei motivi floteschi potrebbe essere verosimilmente datata al tquanto riguarda lo scudo gentilizio presente nelle c

va registrato che i repertori fiorentini di araldica idleopardo illeonito drsquoargento con la coda biforcutaSe questa descrizione collima perfettamente con ldel Lignum vitae anche per quanto riguarda il col

fig 14 Taddeo Gaddi Santa Chia-ra Firenze Santa Croce refettorio

fig 15 Taddeo Gaddi SantrsquoEli-sabetta drsquoUngheria Firenze SantaCroce refettorio

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no ancora notare gli effetti di chiaroscuro dipinto con diverse tonalitagrave di grigio varegistrata una discrepanza con lo stemma murato sopra il portale di ingresso dovela coda non sembra avere la particolaritagrave della biforcazione Su questo elementoconstrastante perograve prevale la citazione esplicita del nome di Filippo Manfredi raf-forzata dalla lunga tradizione con cui gli stemmari storici fiorentini associano lafigura dipinta nelle cornici del Lignum vitae alla famiglia dei Manfredi Sarebbeinteressante approfondire la notizia riportata da Ladis ndash che perograve non ne ha citatola fonte - secondo la quale alcuni membri della famiglia Manfredi sarebbero sepoltiin Santa Maria Novella un tale indizio potrebbe forse accordarsi con la scelta di farraffigurare sulla parete del refettorio san Domenico tra i due santi francescani fattoche rafforzerebbe la proposta di identificazione della committente

Per quanto riguarda la cronologia degli affreschi del refettorio il primo dato ecla-

tante a sostegno di una datazione allrsquoinizio degli anni quaranta egrave la grandiosa impa-ginazione degli affreschi che mostra un notevole impegno in senso illusionistico neltentativo di raffigurare una sorta di monumentale trittico con predella Queste atten-zioni rientrano pienamente nella fase di forte sperimentalismo prospettico che il pit-tore portograve avanti nel secondo quarto del secolo se le singole costruzioni architettoni-che viste tramite degli scorci arditi sono degli elementi tipici della prima fase stilisticadi Taddeo Gaddi - si pensi al ciclo della cappella Baroncelli (1328-1330 circa) o agliscorci presenti nel Compianto sul corpo di Cristo del Museo di Santa Croce (1335 circa)ndash negli affreschi del refettorio emerge una sintesi matura e perfettamente equilibratadi questo gusto prospettico che rappresenta il punto di arrivo di un percorso di ricercache ha degli esiti paralleli nelle straordinarie vedute ldquoa volo drsquouccellordquo delle Storie di

Giobbe del Camposanto pisano dellrsquoinizio degli ananni che Taddeo Gaddi forse anche stimolato dal cBanco26 affronta le piugrave complesse ideazioni illusionirio di Santa Croce rappresenta senza dubbio lrsquoapice dpitture del cenacolo perograve contengono ancora molti affreschi della cappella Baroncelli dalle scene di notuna forte aura di luminescenza nellrsquo Annuncio ai past19-20) e nelle Stimmate del refettorio (fig 10) alla pdeterminate da gamme fredde e verdi acidi ai frequdel secolo la spinta creativa lo sperimentalismo sp

Taddeo Gaddi sembrano venire meno sfumandosi izioni piugrave formali I volti delle figure nel refettorio inmolto vicini a quelli degli affreschi nella cripta di Sansono dei pagamenti del 1341-1342 in favore di Tadddel Lignum vitae (fig 27) egrave ben confrontabile a miSan Giorgio a Ruballa (fig 29) per la quale credo vdecennio del secolo28 Non egrave mai stato notato inoltreche serve a mensa i poveri di Firenze vi siano dei dettarimandano ad alcuni elementi caratteristici della mo

vesti e i manicottoli che scendono dai gomiti29 (figdi una scena storica che si credeva realmente accadusullo sfondo della chiesa di Santa Croce e il realismosofferenti dei poveri seduti a mensa - questi particolaci i manicottoli della figura femminile in primo piandialogando con un frate mostrano la svasatura tipicancora a metagrave strada con quella lunghissima che arrnegli affreschi di Giovanni da Milano della cappella

La cronologia verso il 1340 per la decorazione d viso di anticipare anche la datazione della Crocifiss

Gaddi nella sagrestia-sala capitolare opera stilistigura del Cristo crocifisso e degli altri dettagli decogia agli anni quaranta della decorazione dei due loin cui fu protagonista indiscusso Taddeo Gaddi consequenziale degli interventi che hanno interessaera utilizzata anche come sala capitolare30 Prima doveva esistere molto probabilmente unrsquoaltra Crocifisulla parete orientale quella successivamente sacrsella in cui fu ricavata una cappella dedicata alla Vpatronato Guidalotti e in seguito Rinuccini talecollocato proprio verso la metagrave degli anni quaran

fig 17 Scultore della seconda metagravedel XIV secolo stemma ManfrediFirenze Santa Croce lunetta delportale laterale

fig 18 Taddeo Gaddi particola-re della cornice decorativa con lostemma Manfredi Firenze SantaCroce refettorio

fig 19 Taddeo Gaddi Annuncio ai pastori Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

fig 20 Taddeo Gaddi Nativitagrave diCristo Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

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Giovanni da Milano sia avvenuta piugrave tardi31 In tal modo si potrebbe ragionevol-mente supporre che in questa occasione vi sia stato un cambio di orientamentodellrsquoaltare della sagrestia-sala capitolare con la conseguente necessitagrave di far raffigu-rare una nuova Crocifissione sulla parete meridionale32

Il Lignum vitae di Santa Croce a Firenze fu probabilmente una delle raffigu-razioni trecentesche piugrave celebri di questo soggetto sia per la sua gran diosa monu-mentalitagrave sia per il prestigio int ernazionale del convento Non egrave un caso quindiche i Minori di Pistoia abbiano deciso di rifarsi ad esso per la decorazione del-la loro sala capitolare nel nono decennio del Trecento riprendendo lrsquoiconografia

dellrsquoesemplare fiorentino fin nei minimi dettagli33

(fig 3) Il prestigio del dipintodi Santa Croce perograve fu tale che esso potrebbe avere av uto dei riflessi anche al difuori dellrsquoItalia A Barcellona infatti sono andati perduti due affreschi raffigu-ranti il Lignum vitae di cui ci egrave nota lrsquoesistenza tramite un prezioso documentoconservato in duplice copia nellrsquoarchivio del convento di Pedralbes 34 qui riportatointegralmente in appendice Si tratta del contratto datato 11 aprile 1348 concui il pittore Arnau Bassa35 figlio del pittore Ferrer Bassa assume lrsquoincarico diaffrescare in una parete della chiesa delle Clarisse tra le altre cose unrsquoimmaginedellrsquolaquoarboris de vida raquo fatta allo stesso modo e delle stesse dimensioni laquode quibus estdepicta in ecclesia fratrum minorum barchinone et cum tot aut tantis figuris et similibusobragiis raquo Questi due affreschi purtroppo non ci sono pervenuti e lrsquounica testimo-

nianza della loro esistenza egrave data da questo documuna certa precisione i dettagli iconografici che i cosi come modello sullrsquoesemplare che esisteva nellacellona Questrsquoultimo presentava i dodici profeti dche dal testo si possa ricavare che i profeti eranrami probabilmente entro dei girali vegetali formstessi Lo conferma il fatto che le Clarisse di Pedra questo (laquoultra hoc raquo) il pittore avrebbe dovuto ddodici apostoli con i rispettivi cartigli che non e

plare della chiesa dei Minori Anche la disposiziomaniera speculare rispetto allrsquoasse cen trale dellrsquoimse i profeti dovevano stare alle terminazioni dei rain una cornice esterna che delimitava il riquadro

In Catalogna esistono due versioni trecentesche gnum vitae che si differenziano in maniera piuttoLrsquoaffresco piugrave antico egrave probabilmente quello conmenico a Puigcerdagrave nella Cerdagne37 (fig 30) Il rvitae mostra una stretta aderenza iconografica allaniate del nord Europa caratterizzate da una grandedove viene dato grande rilievo alla correlazione tr

fig 21 Taddeo Gaddi Evangelista Firenze San Miniato al Montecripta

fig 22 Taddeo Gaddi Apostolo Fi-renze Santa Croce refettorio

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contenuti nei cartigli dei profeti posti in riquadri esterni ai lati della composizioneIl carattere colto del soggetto e la ricchezza di iscrizioni si esemplificano molto bene

grazie anche alla lunga scritta posta nel cartiglio alla base del tronco molto lacunosanella parte destra che fa riferimento a diverse fonti letterarie38

(I) Per tuam crucem salva nos C (hris )te [re ]dem[ p ]tor [qui ] mo[rtem nostram moriendo dest ](II) ruxisti et vita (m) resur [urgend ]o rep (ar )asti m[hellip]bedr [hellip](III) et p (ro) n(o)b(is ) o c (ru)x fructex salvificus vivo fo[ntes rigatus cuius flos aroma-tic ]us fr [uctus desideratus ](IV) cu(m) dat satis [hellip] p (ro)missus pat (ri )bus deua d [hellip]o [hellip]r [hellip]us m[hellip]us [hellip](V) bat signu(m) m[agn]u(m) aparuit i (n) celo mul [ier amicta s ]ole et lu[na s ]ub

pedibus e [ius ](VI) et in capite corona stellarum duo d [ecim]

Nei rami sono riportati capitoli del testo di Bcasi la citazione egrave stata riformulata con qualche m

nicani Le iscrizioni presenti nei frutti non sono pdove la scritta in esso contenuto (obedientia humiessi anzicheacute le dodici virtugrave di Cristo fissate da e piugrave generiche virtugrave sulla base di scelte contingNella zona in basso del dipinto rimangono traccai piedi dellrsquoalbero a sinistra vi egrave il gruppo della mentre a destra si egrave salvata dalla grossa lacuna solaevangelista39 Alla base del tronco si erge una figuidentificata con la Donna vestita di Sole o Donna aplisse a cui fa riferimento la parte finale dellrsquoiscriziin questione tale figura chiaramente femminile

fig 25 Taddeo Gaddi Profeta Fi-renze San Miniato al Monte cripta

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ramato e una lunga veste scollata di colore blu Nementre non egrave piugrave possibile stabilire cosa fosse rtroppo lacunosa Questa figura il cui significato si

vanni rimane tuttora sfuggente fu interpretata nequale nuova Eva tale lettu ra si adatta molto bene Il Lignum vitae che unisce la tradizione simbolicbero della Conoscenza costituisce la sede ideale figure apocalittiche come questa in un contesto escatologico della salvezza umana41 Allrsquoesterno dsi dispongono entro una serie verticale di riquaddellrsquoAntico Testamento racchiusi sullo sfondo dmata da una serie di edifici di gusto vagamente it

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La prima citazione delle pitture di Puigcerdagrave avvenne per opera di Joseacute Martiacutein un articolo comparso il 24 maggio 1887 in laquoLa Nueva Lucha de Geronaraquodove si avanzograve una proposta di attribuzione al pittore Guillem de Manresa43 Gliaffreschi escludendo alcune brevissime menzioni rimasero inediti fino a llo studiodi Carlos Cid Priego il quale chiarigrave che la fantasiosa attribuzione a Guillem deManresa non si fondava su nessun documento attendibile 44 Secondo Cid Priegoi dipinti sarebbero riferibili agli anni 1340-1360 sulla base delle caratteristichedegli elementi architettonici decorativi e riconoscendo nello stile francogoacutetico dellepitture in questione un crescente influsso dello stile italiano 45 Secondo MarcelDurliat gli affreschi sarebbero databili invece verso il 1320 quando la costru-zione della chiesa era quasi ultimata e si poteva quindi iniziare a pensare alladecorazione pittorica delle cappelle laterali46 Considerato che lrsquoinfluenza italianasulla pittura catalana nei primi decenni del Trecento si diffuse a partire da centriimportanti quali Barcellona si puograve comprendere percheacute studiosi come Cid Priegosiano stati indotti a datare gli affreschi verso la metagrave del secolo Puigcerdagrave perogravenon era affatto una localitagrave periferica bensigrave un centro strategico al confine pire-naico su unrsquoimportante via di comunicazione verso la Francia da cui passaronoprecocemente anche le novitagrave del linguaggio artistico ldquoitalianeggianterdquo attraversoi centri del Mezzogiorno francese Su tali basi credo che le pitture di Puigcerdagravepossano attestarsi su una data alta quindi verso il 1320 47

Il secondo esemplare del Lignum vitae si trova nella Cappella dei Dolori nellachiesa parrocchiale di LrsquoArboccedil una piccola localitagrave nella zona del Pendegraves traBarcellona e Tarragona Lrsquoattuale Cappella dei Dolori egrave quanto rimane dellrsquoanticastruttura romanica successivamente inglobata nella chiesa seicentesca dedicata aSan Giuliano Lrsquoaffresco che misura circa 640x392 centimetri egrave stato strappato ericollocato in situ probabilmente nella sua posizione origin aria (fig 31) Anche inquesto caso la composizione sembra essere una trasposizione in pittura murale diuna pagina miniata sia per la struttura schematica dellrsquoalbero sia per la presenzadi una cornice esterna contenente i profeti sia per la ricchezza di personaggi sim-bolici allrsquointerno della composizione In basso egrave raffigurato a sinistra il gruppodelle Marie con la Vergine svenuta e trafitta da u na spada a destra quello dei sol-dati tra cui egrave ben riconoscibile la figura del centurione che indica Cristo crocifissoVa sottolineata la particolaritagrave iconografica della linea rossa che unisce la spadaconficcata nel petto della Vergine e il costato di Cristo di cui rimangono ancoradelle tracce ben visibili Tale dettaglio la cui diffusione egrave piuttosto rara ha la fun-zione di rimarcare la drammaticitagrave dellrsquoevento e di indurre lo spettatore ad imme-desimarsi nel dolore provato da Maria alla visione di Cristo morto sulla croce48 Afianco del gruppo delle Mar ie si collocano in prossimitagrave del tronco due laici raffi-gurati in scala ridotta rispetto ag li altri personaggi Quello di sinistra egrave vestito conuna tunica verde e indossa uno strano cappuccio dalla forma appuntita mentre

tiene in mano un bastone da pellegrino quello sulampio mantello rosso Credo si tratti dei committmare anche la presenza di unrsquoaltra piccola figura indel tronco di cui rimane solo una piccola traccia un altro componente della famiglia che ha comentro un riquadro orizzontale separato dal resto duna sorta di monumentale predella - sono raffiguuno sfondo rosso decorato con piccoli fiori a sei peI personaggi che si dispongono in due gruppi didel dipinto partendo da sinistra sono san Giova nsonaggi non identificati san Domenico (si veda frammentaria che lo identifica) santa Caterina drsquoAsanto non identificato Al centro di questi otto sacui rimane solamente la parte inferiore ndash che dovcolare importanza in quanto era collocata frontatronco Si tratta come giagrave proposto da Carlos Cidgiagrave raffigurata anche nellrsquoaffresco di Puigcerdagrave Sesu cui poggia la figu ra che potrebbe essere interprgiagrave citato passo dellrsquoApocalisse come la luna sub p

Lungo i bordi laterali si dispongono una serie dirati alternatamene di rosso e di blu contenenti profe

vevano essere quattordici sette per ogni lato Allrsquointma elegante costruzione architettonica accoglie la fischema tipico delle illustrazioni miniate del nord Egrafico della Vergine trafitta dalla spada egrave puntualmpagine miniate che raffigurano il Lignum vitae dovedella frase pronunciata da Simeone (tuam ipsius anim

Le pitture nella Cappella dei Dolori della chienote per la prima volta nel 192249 sono state stud

Joan Sureda il quale ha proposto una datazione aRitengo che questa ipotesi cronologica sia tropprebbe che esso sia di gran lunga lrsquoesemplare piugrave anmentali conosciuti in Francia e Catalogna Se dal sommaria del dipinto rende difficile stabilire dei sta improbabile per le ragioni storiche cui si egrave accepossa essere stato il modello di quello del convenlocalitagrave pireanica inoltre ha molte piugrave probabilitricezione di una nuova iconografia che tra la finedel Trecento circolava soprattuto nel nord EuropaMa egrave lo stesso carattere colto del soggetto la pre

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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da una gestualitagrave poco dinamica Al di sotto della scena vi egrave la scritta O cruciferseraphycer signo dotate pertenatis (sic) angelice sint sedes preparate Le altre tre scenesono tutte strettamente collegate a temi riguardanti il cibo e rappresentano degliesempi di caritagrave e umiltagrave Nella scena inferiore a sinistra egrave raffigurato San Ludovicoche serve a mensa i poveri di Firenze (fig 12) dopo aver appreso della propria no-mina a vescovo di Tolosa Ludovico sostograve per un periodo a Firenze e a Siena nellaprimavera del 1297 durante il suo viag gio verso la Francia Secondo una tradizionetoscana il santo che era noto per la sua umiltagrave sostograve nel convento di Santa Crocedove gli era stato preparato un sontuoso banchetto che egli rifiutograve preferendoriunire i poveri della cittagrave per ser virli personalmente a tavola14 Nella scena posta adestra in alto egrave raffigurata la Mensa pasquale con san Benedetto nella grotta (fig 11)un prete durante il pranzo di Pasqua egrave visitato da un angelo inviato dal Signoreil quale lo ammonisce di spartire il proprio cibo con Benedetto Il santo infatti egraveraffigurato in eremitaggio nella grotta mentre un piccolo diavolo rende vani i ten-tativi del monaco Romano di calare del cibo a Benedetto tramite una carrucola conuna campanella appesa Sotto la scena egrave posta lrsquoiscrizione tu tibi delitias preparas et

servus meus in illo loco fame cruciatur 15

Al di sotto di questa scena vi egrave lrsquoepisodio diCristo a casa del fariseo Simeone (fig 13) La scena raffigura Cristo seduto a mensaospite del fariseo Simeone a Betania mentre una donna ndash dalla tradizione patri-stica poi identificata nella Maddalena ndash gli lava i piedi suscitando lo sdegno degliapostoli che assistono allrsquoepisodio In questo riquadro si nota il gusto naturalisticodi Taddeo Gaddi nella raffigurazione di alcuni dettagli quali lo sfondo al di lagrave delmuro bianco con floridi alberi e uccelli in volo e la ldquonatura mortardquo rappresentatadal tavolino sulla sinistra con un orcio una fiaschetta e una bottiglia di vino

Allrsquointerno delle cornici che delimitano le scene sono raffigurati quattordici piccolibusti di santi disposti entro dei riquadri alle intersezioni dei partiti decorativi Di questii dieci superiori ndash racchiusi entro degli esagoni ndash sono profeti dellrsquoAntico Testamento

riconoscibili per la presenza del tefillim sulla testa mper la mancanza di attributi e iscrizioni i quattro sariore quella che separa lrsquoUltima cena sono contenuti grandi ad indicare la maggiore importanza dei persotendo da sinistra vi egrave san Nicola di Bari (fig 23) nel terzo santrsquoElisabetta drsquoUngheria (fig 15) mentre il qa causa di una grossa lacuna La scelta di questi santdotta allrsquointervento della committenza se per il san Nmente supporre un legame di devozione privata la ppiugrave importanti del mondo francescano collocate al ceconferma lrsquoipotesi che la committente sia stata una t

la decorazione delle cornici le raffigurazioni di Disommitagrave della cuspide e della Colomba dello Spirito SLa decorazione di un ambiente dove una comu

pasti con soggetti attinenti al cibo tratti dallrsquoAntico vite dei santi egrave un fatto abbastanza ovvio La necdi religiosi era quella di ricondurre un momento psfera di sobrietagrave consona con lo stile di vita comunidi ispirazione benedettina prevedevano il silenzioper invitare alla meditazione individuale16 In epocdiffuse per questo ambiente erano la Crocifissione etorio doveva assumere la simbolica sembianza di

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Croce vengono condensati questi due soggetti a cui si uniscono anche altri episodi volti a stimolare la meditazione dei frati su virtugrave quali la caritagrave e lrsquoumiltagrave tramitela narrazione di episodi legati al consumo del cibo Il fatto che nel refettorio sisia voluto raffigurare il Lignum vitae anzicheacute una piugrave canonica Crocifissione derivadallrsquoesplicita simbologia di Cristo quale frutto sublime dellrsquoAlbero della Vita Que-sta interpretazione egrave fortemente sottolineata nel testo di Bonaventura il quale uti-lizzograve un linguaggio frequentemente infarcito di metafore legate al gusto e allrsquoolfattorendendo il soggetto del Lignum vitae una delle raffigurazioni piugrave adatte a decorareun refettorio tenendo presente anche la ricchezza di citazioni bibliche presenti neltesto e mantenute nella sua trasposizione pittorica Comrsquoegrave noto lrsquoOrdine francesca-

no ebbe una devozione particolare nei confronti della Croce e nel convento fiorenti-no questa venerazione si tradusse oltre che negli affreschi del refettorio anche nellastessa intitolazione della chiesa e nel grande ciclo narrativo con le Storie della veraCroce dipinte da Agnolo Gaddi nella cappella absidale maggiore

Per quanto riguarda lrsquoiconografia del Lignum vitae di Santa Croce AnnaEsmeijer ha sostenuto che la composizione non si rifacesse a nessuna tradizioneacquisita negli esemplari in pittura murale ravvisando piuttosto delle analogiecon le miniature di Darmstadt e di Perugia17 Contrariamente a quanto affermatodalla studiosa credo invece che questo Lignum vitae possa essere ricondotto aduna precisa tradizione iconografica diffusa soprattutto in ambito giottesco che hail suo lontano capostipite nel rovinato affresco del convento di SantrsquoAntonio a

Padova databile a mio avviso verso il 1302-13031

ra anche un dettaglio finora trascurato lrsquoesistenzacena 19 potrebbe suggerire lrsquoidea che Taddeo Gadlrsquoesecuzione del Lignum vitae un cartone preparatdalla bottega di Giotto della quale fece parte per rilevograve dopo la morte del maestro A tutto ciograve v a anei cartigli di due profeti Davide e Zaccaria si rsco di Sesto al Reghena il cui anonimo autore potparte della bottega di Giotto a Padova20 i due prosi trovano ugualmente sovrapposti sul lato sinistranalogia non egrave comunque sufficiente a dimostrarecartone che circolava nella bottega di Giotto essameno dei disegni o degli schizzi preparatori che indati tra i piugrave stretti seguaci del maestro fiorentino

Se lrsquoattribuzione degli affreschi al Gaddi egrave conna21 piugrave discussa invece egrave la sistemazione cronoartistica del pittore con una forbice che varia daga partire dalle importanti monografie di PierpaoLadis (1982) perograve egrave prevalsa una datazione alla1360 e il 1366 anno della sua morte22

Al contrario credo fermamente che siano moltinoncheacute alcuni elementi tipici della moda contempdere per una datazione allrsquoinizio degli anni quaraprima del 1345 anno di morte della committentterziaria egrave qui raffigurata nella tipica immagine di 16) Poco o nulla si sa della famiglia fiorentina davere una certa consuetudine con la comunitagrave dei Mlata infatti la presenza di una lapide murata allrsquoestposto sul fianco settentrionale che riporta lo stem

dallrsquoiscrizione heredem d (omi )ni Philippi Manfreditratta di un chiusino funerario non citato nel famtestimonia la presenza della sepoltura di un memcomplesso di Santa Croce e che conferma quindiManfredi La fattura della lapide con dei motivi floteschi potrebbe essere verosimilmente datata al tquanto riguarda lo scudo gentilizio presente nelle c

va registrato che i repertori fiorentini di araldica idleopardo illeonito drsquoargento con la coda biforcutaSe questa descrizione collima perfettamente con ldel Lignum vitae anche per quanto riguarda il col

fig 14 Taddeo Gaddi Santa Chia-ra Firenze Santa Croce refettorio

fig 15 Taddeo Gaddi SantrsquoEli-sabetta drsquoUngheria Firenze SantaCroce refettorio

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no ancora notare gli effetti di chiaroscuro dipinto con diverse tonalitagrave di grigio varegistrata una discrepanza con lo stemma murato sopra il portale di ingresso dovela coda non sembra avere la particolaritagrave della biforcazione Su questo elementoconstrastante perograve prevale la citazione esplicita del nome di Filippo Manfredi raf-forzata dalla lunga tradizione con cui gli stemmari storici fiorentini associano lafigura dipinta nelle cornici del Lignum vitae alla famiglia dei Manfredi Sarebbeinteressante approfondire la notizia riportata da Ladis ndash che perograve non ne ha citatola fonte - secondo la quale alcuni membri della famiglia Manfredi sarebbero sepoltiin Santa Maria Novella un tale indizio potrebbe forse accordarsi con la scelta di farraffigurare sulla parete del refettorio san Domenico tra i due santi francescani fattoche rafforzerebbe la proposta di identificazione della committente

Per quanto riguarda la cronologia degli affreschi del refettorio il primo dato ecla-

tante a sostegno di una datazione allrsquoinizio degli anni quaranta egrave la grandiosa impa-ginazione degli affreschi che mostra un notevole impegno in senso illusionistico neltentativo di raffigurare una sorta di monumentale trittico con predella Queste atten-zioni rientrano pienamente nella fase di forte sperimentalismo prospettico che il pit-tore portograve avanti nel secondo quarto del secolo se le singole costruzioni architettoni-che viste tramite degli scorci arditi sono degli elementi tipici della prima fase stilisticadi Taddeo Gaddi - si pensi al ciclo della cappella Baroncelli (1328-1330 circa) o agliscorci presenti nel Compianto sul corpo di Cristo del Museo di Santa Croce (1335 circa)ndash negli affreschi del refettorio emerge una sintesi matura e perfettamente equilibratadi questo gusto prospettico che rappresenta il punto di arrivo di un percorso di ricercache ha degli esiti paralleli nelle straordinarie vedute ldquoa volo drsquouccellordquo delle Storie di

Giobbe del Camposanto pisano dellrsquoinizio degli ananni che Taddeo Gaddi forse anche stimolato dal cBanco26 affronta le piugrave complesse ideazioni illusionirio di Santa Croce rappresenta senza dubbio lrsquoapice dpitture del cenacolo perograve contengono ancora molti affreschi della cappella Baroncelli dalle scene di notuna forte aura di luminescenza nellrsquo Annuncio ai past19-20) e nelle Stimmate del refettorio (fig 10) alla pdeterminate da gamme fredde e verdi acidi ai frequdel secolo la spinta creativa lo sperimentalismo sp

Taddeo Gaddi sembrano venire meno sfumandosi izioni piugrave formali I volti delle figure nel refettorio inmolto vicini a quelli degli affreschi nella cripta di Sansono dei pagamenti del 1341-1342 in favore di Tadddel Lignum vitae (fig 27) egrave ben confrontabile a miSan Giorgio a Ruballa (fig 29) per la quale credo vdecennio del secolo28 Non egrave mai stato notato inoltreche serve a mensa i poveri di Firenze vi siano dei dettarimandano ad alcuni elementi caratteristici della mo

vesti e i manicottoli che scendono dai gomiti29 (figdi una scena storica che si credeva realmente accadusullo sfondo della chiesa di Santa Croce e il realismosofferenti dei poveri seduti a mensa - questi particolaci i manicottoli della figura femminile in primo piandialogando con un frate mostrano la svasatura tipicancora a metagrave strada con quella lunghissima che arrnegli affreschi di Giovanni da Milano della cappella

La cronologia verso il 1340 per la decorazione d viso di anticipare anche la datazione della Crocifiss

Gaddi nella sagrestia-sala capitolare opera stilistigura del Cristo crocifisso e degli altri dettagli decogia agli anni quaranta della decorazione dei due loin cui fu protagonista indiscusso Taddeo Gaddi consequenziale degli interventi che hanno interessaera utilizzata anche come sala capitolare30 Prima doveva esistere molto probabilmente unrsquoaltra Crocifisulla parete orientale quella successivamente sacrsella in cui fu ricavata una cappella dedicata alla Vpatronato Guidalotti e in seguito Rinuccini talecollocato proprio verso la metagrave degli anni quaran

fig 17 Scultore della seconda metagravedel XIV secolo stemma ManfrediFirenze Santa Croce lunetta delportale laterale

fig 18 Taddeo Gaddi particola-re della cornice decorativa con lostemma Manfredi Firenze SantaCroce refettorio

fig 19 Taddeo Gaddi Annuncio ai pastori Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

fig 20 Taddeo Gaddi Nativitagrave diCristo Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

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Giovanni da Milano sia avvenuta piugrave tardi31 In tal modo si potrebbe ragionevol-mente supporre che in questa occasione vi sia stato un cambio di orientamentodellrsquoaltare della sagrestia-sala capitolare con la conseguente necessitagrave di far raffigu-rare una nuova Crocifissione sulla parete meridionale32

Il Lignum vitae di Santa Croce a Firenze fu probabilmente una delle raffigu-razioni trecentesche piugrave celebri di questo soggetto sia per la sua gran diosa monu-mentalitagrave sia per il prestigio int ernazionale del convento Non egrave un caso quindiche i Minori di Pistoia abbiano deciso di rifarsi ad esso per la decorazione del-la loro sala capitolare nel nono decennio del Trecento riprendendo lrsquoiconografia

dellrsquoesemplare fiorentino fin nei minimi dettagli33

(fig 3) Il prestigio del dipintodi Santa Croce perograve fu tale che esso potrebbe avere av uto dei riflessi anche al difuori dellrsquoItalia A Barcellona infatti sono andati perduti due affreschi raffigu-ranti il Lignum vitae di cui ci egrave nota lrsquoesistenza tramite un prezioso documentoconservato in duplice copia nellrsquoarchivio del convento di Pedralbes 34 qui riportatointegralmente in appendice Si tratta del contratto datato 11 aprile 1348 concui il pittore Arnau Bassa35 figlio del pittore Ferrer Bassa assume lrsquoincarico diaffrescare in una parete della chiesa delle Clarisse tra le altre cose unrsquoimmaginedellrsquolaquoarboris de vida raquo fatta allo stesso modo e delle stesse dimensioni laquode quibus estdepicta in ecclesia fratrum minorum barchinone et cum tot aut tantis figuris et similibusobragiis raquo Questi due affreschi purtroppo non ci sono pervenuti e lrsquounica testimo-

nianza della loro esistenza egrave data da questo documuna certa precisione i dettagli iconografici che i cosi come modello sullrsquoesemplare che esisteva nellacellona Questrsquoultimo presentava i dodici profeti dche dal testo si possa ricavare che i profeti eranrami probabilmente entro dei girali vegetali formstessi Lo conferma il fatto che le Clarisse di Pedra questo (laquoultra hoc raquo) il pittore avrebbe dovuto ddodici apostoli con i rispettivi cartigli che non e

plare della chiesa dei Minori Anche la disposiziomaniera speculare rispetto allrsquoasse cen trale dellrsquoimse i profeti dovevano stare alle terminazioni dei rain una cornice esterna che delimitava il riquadro

In Catalogna esistono due versioni trecentesche gnum vitae che si differenziano in maniera piuttoLrsquoaffresco piugrave antico egrave probabilmente quello conmenico a Puigcerdagrave nella Cerdagne37 (fig 30) Il rvitae mostra una stretta aderenza iconografica allaniate del nord Europa caratterizzate da una grandedove viene dato grande rilievo alla correlazione tr

fig 21 Taddeo Gaddi Evangelista Firenze San Miniato al Montecripta

fig 22 Taddeo Gaddi Apostolo Fi-renze Santa Croce refettorio

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contenuti nei cartigli dei profeti posti in riquadri esterni ai lati della composizioneIl carattere colto del soggetto e la ricchezza di iscrizioni si esemplificano molto bene

grazie anche alla lunga scritta posta nel cartiglio alla base del tronco molto lacunosanella parte destra che fa riferimento a diverse fonti letterarie38

(I) Per tuam crucem salva nos C (hris )te [re ]dem[ p ]tor [qui ] mo[rtem nostram moriendo dest ](II) ruxisti et vita (m) resur [urgend ]o rep (ar )asti m[hellip]bedr [hellip](III) et p (ro) n(o)b(is ) o c (ru)x fructex salvificus vivo fo[ntes rigatus cuius flos aroma-tic ]us fr [uctus desideratus ](IV) cu(m) dat satis [hellip] p (ro)missus pat (ri )bus deua d [hellip]o [hellip]r [hellip]us m[hellip]us [hellip](V) bat signu(m) m[agn]u(m) aparuit i (n) celo mul [ier amicta s ]ole et lu[na s ]ub

pedibus e [ius ](VI) et in capite corona stellarum duo d [ecim]

Nei rami sono riportati capitoli del testo di Bcasi la citazione egrave stata riformulata con qualche m

nicani Le iscrizioni presenti nei frutti non sono pdove la scritta in esso contenuto (obedientia humiessi anzicheacute le dodici virtugrave di Cristo fissate da e piugrave generiche virtugrave sulla base di scelte contingNella zona in basso del dipinto rimangono traccai piedi dellrsquoalbero a sinistra vi egrave il gruppo della mentre a destra si egrave salvata dalla grossa lacuna solaevangelista39 Alla base del tronco si erge una figuidentificata con la Donna vestita di Sole o Donna aplisse a cui fa riferimento la parte finale dellrsquoiscriziin questione tale figura chiaramente femminile

fig 25 Taddeo Gaddi Profeta Fi-renze San Miniato al Monte cripta

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ramato e una lunga veste scollata di colore blu Nementre non egrave piugrave possibile stabilire cosa fosse rtroppo lacunosa Questa figura il cui significato si

vanni rimane tuttora sfuggente fu interpretata nequale nuova Eva tale lettu ra si adatta molto bene Il Lignum vitae che unisce la tradizione simbolicbero della Conoscenza costituisce la sede ideale figure apocalittiche come questa in un contesto escatologico della salvezza umana41 Allrsquoesterno dsi dispongono entro una serie verticale di riquaddellrsquoAntico Testamento racchiusi sullo sfondo dmata da una serie di edifici di gusto vagamente it

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La prima citazione delle pitture di Puigcerdagrave avvenne per opera di Joseacute Martiacutein un articolo comparso il 24 maggio 1887 in laquoLa Nueva Lucha de Geronaraquodove si avanzograve una proposta di attribuzione al pittore Guillem de Manresa43 Gliaffreschi escludendo alcune brevissime menzioni rimasero inediti fino a llo studiodi Carlos Cid Priego il quale chiarigrave che la fantasiosa attribuzione a Guillem deManresa non si fondava su nessun documento attendibile 44 Secondo Cid Priegoi dipinti sarebbero riferibili agli anni 1340-1360 sulla base delle caratteristichedegli elementi architettonici decorativi e riconoscendo nello stile francogoacutetico dellepitture in questione un crescente influsso dello stile italiano 45 Secondo MarcelDurliat gli affreschi sarebbero databili invece verso il 1320 quando la costru-zione della chiesa era quasi ultimata e si poteva quindi iniziare a pensare alladecorazione pittorica delle cappelle laterali46 Considerato che lrsquoinfluenza italianasulla pittura catalana nei primi decenni del Trecento si diffuse a partire da centriimportanti quali Barcellona si puograve comprendere percheacute studiosi come Cid Priegosiano stati indotti a datare gli affreschi verso la metagrave del secolo Puigcerdagrave perogravenon era affatto una localitagrave periferica bensigrave un centro strategico al confine pire-naico su unrsquoimportante via di comunicazione verso la Francia da cui passaronoprecocemente anche le novitagrave del linguaggio artistico ldquoitalianeggianterdquo attraversoi centri del Mezzogiorno francese Su tali basi credo che le pitture di Puigcerdagravepossano attestarsi su una data alta quindi verso il 1320 47

Il secondo esemplare del Lignum vitae si trova nella Cappella dei Dolori nellachiesa parrocchiale di LrsquoArboccedil una piccola localitagrave nella zona del Pendegraves traBarcellona e Tarragona Lrsquoattuale Cappella dei Dolori egrave quanto rimane dellrsquoanticastruttura romanica successivamente inglobata nella chiesa seicentesca dedicata aSan Giuliano Lrsquoaffresco che misura circa 640x392 centimetri egrave stato strappato ericollocato in situ probabilmente nella sua posizione origin aria (fig 31) Anche inquesto caso la composizione sembra essere una trasposizione in pittura murale diuna pagina miniata sia per la struttura schematica dellrsquoalbero sia per la presenzadi una cornice esterna contenente i profeti sia per la ricchezza di personaggi sim-bolici allrsquointerno della composizione In basso egrave raffigurato a sinistra il gruppodelle Marie con la Vergine svenuta e trafitta da u na spada a destra quello dei sol-dati tra cui egrave ben riconoscibile la figura del centurione che indica Cristo crocifissoVa sottolineata la particolaritagrave iconografica della linea rossa che unisce la spadaconficcata nel petto della Vergine e il costato di Cristo di cui rimangono ancoradelle tracce ben visibili Tale dettaglio la cui diffusione egrave piuttosto rara ha la fun-zione di rimarcare la drammaticitagrave dellrsquoevento e di indurre lo spettatore ad imme-desimarsi nel dolore provato da Maria alla visione di Cristo morto sulla croce48 Afianco del gruppo delle Mar ie si collocano in prossimitagrave del tronco due laici raffi-gurati in scala ridotta rispetto ag li altri personaggi Quello di sinistra egrave vestito conuna tunica verde e indossa uno strano cappuccio dalla forma appuntita mentre

tiene in mano un bastone da pellegrino quello sulampio mantello rosso Credo si tratti dei committmare anche la presenza di unrsquoaltra piccola figura indel tronco di cui rimane solo una piccola traccia un altro componente della famiglia che ha comentro un riquadro orizzontale separato dal resto duna sorta di monumentale predella - sono raffiguuno sfondo rosso decorato con piccoli fiori a sei peI personaggi che si dispongono in due gruppi didel dipinto partendo da sinistra sono san Giova nsonaggi non identificati san Domenico (si veda frammentaria che lo identifica) santa Caterina drsquoAsanto non identificato Al centro di questi otto sacui rimane solamente la parte inferiore ndash che dovcolare importanza in quanto era collocata frontatronco Si tratta come giagrave proposto da Carlos Cidgiagrave raffigurata anche nellrsquoaffresco di Puigcerdagrave Sesu cui poggia la figu ra che potrebbe essere interprgiagrave citato passo dellrsquoApocalisse come la luna sub p

Lungo i bordi laterali si dispongono una serie dirati alternatamene di rosso e di blu contenenti profe

vevano essere quattordici sette per ogni lato Allrsquointma elegante costruzione architettonica accoglie la fischema tipico delle illustrazioni miniate del nord Egrafico della Vergine trafitta dalla spada egrave puntualmpagine miniate che raffigurano il Lignum vitae dovedella frase pronunciata da Simeone (tuam ipsius anim

Le pitture nella Cappella dei Dolori della chienote per la prima volta nel 192249 sono state stud

Joan Sureda il quale ha proposto una datazione aRitengo che questa ipotesi cronologica sia tropprebbe che esso sia di gran lunga lrsquoesemplare piugrave anmentali conosciuti in Francia e Catalogna Se dal sommaria del dipinto rende difficile stabilire dei sta improbabile per le ragioni storiche cui si egrave accepossa essere stato il modello di quello del convenlocalitagrave pireanica inoltre ha molte piugrave probabilitricezione di una nuova iconografia che tra la finedel Trecento circolava soprattuto nel nord EuropaMa egrave lo stesso carattere colto del soggetto la pre

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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Croce vengono condensati questi due soggetti a cui si uniscono anche altri episodi volti a stimolare la meditazione dei frati su virtugrave quali la caritagrave e lrsquoumiltagrave tramitela narrazione di episodi legati al consumo del cibo Il fatto che nel refettorio sisia voluto raffigurare il Lignum vitae anzicheacute una piugrave canonica Crocifissione derivadallrsquoesplicita simbologia di Cristo quale frutto sublime dellrsquoAlbero della Vita Que-sta interpretazione egrave fortemente sottolineata nel testo di Bonaventura il quale uti-lizzograve un linguaggio frequentemente infarcito di metafore legate al gusto e allrsquoolfattorendendo il soggetto del Lignum vitae una delle raffigurazioni piugrave adatte a decorareun refettorio tenendo presente anche la ricchezza di citazioni bibliche presenti neltesto e mantenute nella sua trasposizione pittorica Comrsquoegrave noto lrsquoOrdine francesca-

no ebbe una devozione particolare nei confronti della Croce e nel convento fiorenti-no questa venerazione si tradusse oltre che negli affreschi del refettorio anche nellastessa intitolazione della chiesa e nel grande ciclo narrativo con le Storie della veraCroce dipinte da Agnolo Gaddi nella cappella absidale maggiore

Per quanto riguarda lrsquoiconografia del Lignum vitae di Santa Croce AnnaEsmeijer ha sostenuto che la composizione non si rifacesse a nessuna tradizioneacquisita negli esemplari in pittura murale ravvisando piuttosto delle analogiecon le miniature di Darmstadt e di Perugia17 Contrariamente a quanto affermatodalla studiosa credo invece che questo Lignum vitae possa essere ricondotto aduna precisa tradizione iconografica diffusa soprattutto in ambito giottesco che hail suo lontano capostipite nel rovinato affresco del convento di SantrsquoAntonio a

Padova databile a mio avviso verso il 1302-13031

ra anche un dettaglio finora trascurato lrsquoesistenzacena 19 potrebbe suggerire lrsquoidea che Taddeo Gadlrsquoesecuzione del Lignum vitae un cartone preparatdalla bottega di Giotto della quale fece parte per rilevograve dopo la morte del maestro A tutto ciograve v a anei cartigli di due profeti Davide e Zaccaria si rsco di Sesto al Reghena il cui anonimo autore potparte della bottega di Giotto a Padova20 i due prosi trovano ugualmente sovrapposti sul lato sinistranalogia non egrave comunque sufficiente a dimostrarecartone che circolava nella bottega di Giotto essameno dei disegni o degli schizzi preparatori che indati tra i piugrave stretti seguaci del maestro fiorentino

Se lrsquoattribuzione degli affreschi al Gaddi egrave conna21 piugrave discussa invece egrave la sistemazione cronoartistica del pittore con una forbice che varia daga partire dalle importanti monografie di PierpaoLadis (1982) perograve egrave prevalsa una datazione alla1360 e il 1366 anno della sua morte22

Al contrario credo fermamente che siano moltinoncheacute alcuni elementi tipici della moda contempdere per una datazione allrsquoinizio degli anni quaraprima del 1345 anno di morte della committentterziaria egrave qui raffigurata nella tipica immagine di 16) Poco o nulla si sa della famiglia fiorentina davere una certa consuetudine con la comunitagrave dei Mlata infatti la presenza di una lapide murata allrsquoestposto sul fianco settentrionale che riporta lo stem

dallrsquoiscrizione heredem d (omi )ni Philippi Manfreditratta di un chiusino funerario non citato nel famtestimonia la presenza della sepoltura di un memcomplesso di Santa Croce e che conferma quindiManfredi La fattura della lapide con dei motivi floteschi potrebbe essere verosimilmente datata al tquanto riguarda lo scudo gentilizio presente nelle c

va registrato che i repertori fiorentini di araldica idleopardo illeonito drsquoargento con la coda biforcutaSe questa descrizione collima perfettamente con ldel Lignum vitae anche per quanto riguarda il col

fig 14 Taddeo Gaddi Santa Chia-ra Firenze Santa Croce refettorio

fig 15 Taddeo Gaddi SantrsquoEli-sabetta drsquoUngheria Firenze SantaCroce refettorio

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no ancora notare gli effetti di chiaroscuro dipinto con diverse tonalitagrave di grigio varegistrata una discrepanza con lo stemma murato sopra il portale di ingresso dovela coda non sembra avere la particolaritagrave della biforcazione Su questo elementoconstrastante perograve prevale la citazione esplicita del nome di Filippo Manfredi raf-forzata dalla lunga tradizione con cui gli stemmari storici fiorentini associano lafigura dipinta nelle cornici del Lignum vitae alla famiglia dei Manfredi Sarebbeinteressante approfondire la notizia riportata da Ladis ndash che perograve non ne ha citatola fonte - secondo la quale alcuni membri della famiglia Manfredi sarebbero sepoltiin Santa Maria Novella un tale indizio potrebbe forse accordarsi con la scelta di farraffigurare sulla parete del refettorio san Domenico tra i due santi francescani fattoche rafforzerebbe la proposta di identificazione della committente

Per quanto riguarda la cronologia degli affreschi del refettorio il primo dato ecla-

tante a sostegno di una datazione allrsquoinizio degli anni quaranta egrave la grandiosa impa-ginazione degli affreschi che mostra un notevole impegno in senso illusionistico neltentativo di raffigurare una sorta di monumentale trittico con predella Queste atten-zioni rientrano pienamente nella fase di forte sperimentalismo prospettico che il pit-tore portograve avanti nel secondo quarto del secolo se le singole costruzioni architettoni-che viste tramite degli scorci arditi sono degli elementi tipici della prima fase stilisticadi Taddeo Gaddi - si pensi al ciclo della cappella Baroncelli (1328-1330 circa) o agliscorci presenti nel Compianto sul corpo di Cristo del Museo di Santa Croce (1335 circa)ndash negli affreschi del refettorio emerge una sintesi matura e perfettamente equilibratadi questo gusto prospettico che rappresenta il punto di arrivo di un percorso di ricercache ha degli esiti paralleli nelle straordinarie vedute ldquoa volo drsquouccellordquo delle Storie di

Giobbe del Camposanto pisano dellrsquoinizio degli ananni che Taddeo Gaddi forse anche stimolato dal cBanco26 affronta le piugrave complesse ideazioni illusionirio di Santa Croce rappresenta senza dubbio lrsquoapice dpitture del cenacolo perograve contengono ancora molti affreschi della cappella Baroncelli dalle scene di notuna forte aura di luminescenza nellrsquo Annuncio ai past19-20) e nelle Stimmate del refettorio (fig 10) alla pdeterminate da gamme fredde e verdi acidi ai frequdel secolo la spinta creativa lo sperimentalismo sp

Taddeo Gaddi sembrano venire meno sfumandosi izioni piugrave formali I volti delle figure nel refettorio inmolto vicini a quelli degli affreschi nella cripta di Sansono dei pagamenti del 1341-1342 in favore di Tadddel Lignum vitae (fig 27) egrave ben confrontabile a miSan Giorgio a Ruballa (fig 29) per la quale credo vdecennio del secolo28 Non egrave mai stato notato inoltreche serve a mensa i poveri di Firenze vi siano dei dettarimandano ad alcuni elementi caratteristici della mo

vesti e i manicottoli che scendono dai gomiti29 (figdi una scena storica che si credeva realmente accadusullo sfondo della chiesa di Santa Croce e il realismosofferenti dei poveri seduti a mensa - questi particolaci i manicottoli della figura femminile in primo piandialogando con un frate mostrano la svasatura tipicancora a metagrave strada con quella lunghissima che arrnegli affreschi di Giovanni da Milano della cappella

La cronologia verso il 1340 per la decorazione d viso di anticipare anche la datazione della Crocifiss

Gaddi nella sagrestia-sala capitolare opera stilistigura del Cristo crocifisso e degli altri dettagli decogia agli anni quaranta della decorazione dei due loin cui fu protagonista indiscusso Taddeo Gaddi consequenziale degli interventi che hanno interessaera utilizzata anche come sala capitolare30 Prima doveva esistere molto probabilmente unrsquoaltra Crocifisulla parete orientale quella successivamente sacrsella in cui fu ricavata una cappella dedicata alla Vpatronato Guidalotti e in seguito Rinuccini talecollocato proprio verso la metagrave degli anni quaran

fig 17 Scultore della seconda metagravedel XIV secolo stemma ManfrediFirenze Santa Croce lunetta delportale laterale

fig 18 Taddeo Gaddi particola-re della cornice decorativa con lostemma Manfredi Firenze SantaCroce refettorio

fig 19 Taddeo Gaddi Annuncio ai pastori Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

fig 20 Taddeo Gaddi Nativitagrave diCristo Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

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Giovanni da Milano sia avvenuta piugrave tardi31 In tal modo si potrebbe ragionevol-mente supporre che in questa occasione vi sia stato un cambio di orientamentodellrsquoaltare della sagrestia-sala capitolare con la conseguente necessitagrave di far raffigu-rare una nuova Crocifissione sulla parete meridionale32

Il Lignum vitae di Santa Croce a Firenze fu probabilmente una delle raffigu-razioni trecentesche piugrave celebri di questo soggetto sia per la sua gran diosa monu-mentalitagrave sia per il prestigio int ernazionale del convento Non egrave un caso quindiche i Minori di Pistoia abbiano deciso di rifarsi ad esso per la decorazione del-la loro sala capitolare nel nono decennio del Trecento riprendendo lrsquoiconografia

dellrsquoesemplare fiorentino fin nei minimi dettagli33

(fig 3) Il prestigio del dipintodi Santa Croce perograve fu tale che esso potrebbe avere av uto dei riflessi anche al difuori dellrsquoItalia A Barcellona infatti sono andati perduti due affreschi raffigu-ranti il Lignum vitae di cui ci egrave nota lrsquoesistenza tramite un prezioso documentoconservato in duplice copia nellrsquoarchivio del convento di Pedralbes 34 qui riportatointegralmente in appendice Si tratta del contratto datato 11 aprile 1348 concui il pittore Arnau Bassa35 figlio del pittore Ferrer Bassa assume lrsquoincarico diaffrescare in una parete della chiesa delle Clarisse tra le altre cose unrsquoimmaginedellrsquolaquoarboris de vida raquo fatta allo stesso modo e delle stesse dimensioni laquode quibus estdepicta in ecclesia fratrum minorum barchinone et cum tot aut tantis figuris et similibusobragiis raquo Questi due affreschi purtroppo non ci sono pervenuti e lrsquounica testimo-

nianza della loro esistenza egrave data da questo documuna certa precisione i dettagli iconografici che i cosi come modello sullrsquoesemplare che esisteva nellacellona Questrsquoultimo presentava i dodici profeti dche dal testo si possa ricavare che i profeti eranrami probabilmente entro dei girali vegetali formstessi Lo conferma il fatto che le Clarisse di Pedra questo (laquoultra hoc raquo) il pittore avrebbe dovuto ddodici apostoli con i rispettivi cartigli che non e

plare della chiesa dei Minori Anche la disposiziomaniera speculare rispetto allrsquoasse cen trale dellrsquoimse i profeti dovevano stare alle terminazioni dei rain una cornice esterna che delimitava il riquadro

In Catalogna esistono due versioni trecentesche gnum vitae che si differenziano in maniera piuttoLrsquoaffresco piugrave antico egrave probabilmente quello conmenico a Puigcerdagrave nella Cerdagne37 (fig 30) Il rvitae mostra una stretta aderenza iconografica allaniate del nord Europa caratterizzate da una grandedove viene dato grande rilievo alla correlazione tr

fig 21 Taddeo Gaddi Evangelista Firenze San Miniato al Montecripta

fig 22 Taddeo Gaddi Apostolo Fi-renze Santa Croce refettorio

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contenuti nei cartigli dei profeti posti in riquadri esterni ai lati della composizioneIl carattere colto del soggetto e la ricchezza di iscrizioni si esemplificano molto bene

grazie anche alla lunga scritta posta nel cartiglio alla base del tronco molto lacunosanella parte destra che fa riferimento a diverse fonti letterarie38

(I) Per tuam crucem salva nos C (hris )te [re ]dem[ p ]tor [qui ] mo[rtem nostram moriendo dest ](II) ruxisti et vita (m) resur [urgend ]o rep (ar )asti m[hellip]bedr [hellip](III) et p (ro) n(o)b(is ) o c (ru)x fructex salvificus vivo fo[ntes rigatus cuius flos aroma-tic ]us fr [uctus desideratus ](IV) cu(m) dat satis [hellip] p (ro)missus pat (ri )bus deua d [hellip]o [hellip]r [hellip]us m[hellip]us [hellip](V) bat signu(m) m[agn]u(m) aparuit i (n) celo mul [ier amicta s ]ole et lu[na s ]ub

pedibus e [ius ](VI) et in capite corona stellarum duo d [ecim]

Nei rami sono riportati capitoli del testo di Bcasi la citazione egrave stata riformulata con qualche m

nicani Le iscrizioni presenti nei frutti non sono pdove la scritta in esso contenuto (obedientia humiessi anzicheacute le dodici virtugrave di Cristo fissate da e piugrave generiche virtugrave sulla base di scelte contingNella zona in basso del dipinto rimangono traccai piedi dellrsquoalbero a sinistra vi egrave il gruppo della mentre a destra si egrave salvata dalla grossa lacuna solaevangelista39 Alla base del tronco si erge una figuidentificata con la Donna vestita di Sole o Donna aplisse a cui fa riferimento la parte finale dellrsquoiscriziin questione tale figura chiaramente femminile

fig 25 Taddeo Gaddi Profeta Fi-renze San Miniato al Monte cripta

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ramato e una lunga veste scollata di colore blu Nementre non egrave piugrave possibile stabilire cosa fosse rtroppo lacunosa Questa figura il cui significato si

vanni rimane tuttora sfuggente fu interpretata nequale nuova Eva tale lettu ra si adatta molto bene Il Lignum vitae che unisce la tradizione simbolicbero della Conoscenza costituisce la sede ideale figure apocalittiche come questa in un contesto escatologico della salvezza umana41 Allrsquoesterno dsi dispongono entro una serie verticale di riquaddellrsquoAntico Testamento racchiusi sullo sfondo dmata da una serie di edifici di gusto vagamente it

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La prima citazione delle pitture di Puigcerdagrave avvenne per opera di Joseacute Martiacutein un articolo comparso il 24 maggio 1887 in laquoLa Nueva Lucha de Geronaraquodove si avanzograve una proposta di attribuzione al pittore Guillem de Manresa43 Gliaffreschi escludendo alcune brevissime menzioni rimasero inediti fino a llo studiodi Carlos Cid Priego il quale chiarigrave che la fantasiosa attribuzione a Guillem deManresa non si fondava su nessun documento attendibile 44 Secondo Cid Priegoi dipinti sarebbero riferibili agli anni 1340-1360 sulla base delle caratteristichedegli elementi architettonici decorativi e riconoscendo nello stile francogoacutetico dellepitture in questione un crescente influsso dello stile italiano 45 Secondo MarcelDurliat gli affreschi sarebbero databili invece verso il 1320 quando la costru-zione della chiesa era quasi ultimata e si poteva quindi iniziare a pensare alladecorazione pittorica delle cappelle laterali46 Considerato che lrsquoinfluenza italianasulla pittura catalana nei primi decenni del Trecento si diffuse a partire da centriimportanti quali Barcellona si puograve comprendere percheacute studiosi come Cid Priegosiano stati indotti a datare gli affreschi verso la metagrave del secolo Puigcerdagrave perogravenon era affatto una localitagrave periferica bensigrave un centro strategico al confine pire-naico su unrsquoimportante via di comunicazione verso la Francia da cui passaronoprecocemente anche le novitagrave del linguaggio artistico ldquoitalianeggianterdquo attraversoi centri del Mezzogiorno francese Su tali basi credo che le pitture di Puigcerdagravepossano attestarsi su una data alta quindi verso il 1320 47

Il secondo esemplare del Lignum vitae si trova nella Cappella dei Dolori nellachiesa parrocchiale di LrsquoArboccedil una piccola localitagrave nella zona del Pendegraves traBarcellona e Tarragona Lrsquoattuale Cappella dei Dolori egrave quanto rimane dellrsquoanticastruttura romanica successivamente inglobata nella chiesa seicentesca dedicata aSan Giuliano Lrsquoaffresco che misura circa 640x392 centimetri egrave stato strappato ericollocato in situ probabilmente nella sua posizione origin aria (fig 31) Anche inquesto caso la composizione sembra essere una trasposizione in pittura murale diuna pagina miniata sia per la struttura schematica dellrsquoalbero sia per la presenzadi una cornice esterna contenente i profeti sia per la ricchezza di personaggi sim-bolici allrsquointerno della composizione In basso egrave raffigurato a sinistra il gruppodelle Marie con la Vergine svenuta e trafitta da u na spada a destra quello dei sol-dati tra cui egrave ben riconoscibile la figura del centurione che indica Cristo crocifissoVa sottolineata la particolaritagrave iconografica della linea rossa che unisce la spadaconficcata nel petto della Vergine e il costato di Cristo di cui rimangono ancoradelle tracce ben visibili Tale dettaglio la cui diffusione egrave piuttosto rara ha la fun-zione di rimarcare la drammaticitagrave dellrsquoevento e di indurre lo spettatore ad imme-desimarsi nel dolore provato da Maria alla visione di Cristo morto sulla croce48 Afianco del gruppo delle Mar ie si collocano in prossimitagrave del tronco due laici raffi-gurati in scala ridotta rispetto ag li altri personaggi Quello di sinistra egrave vestito conuna tunica verde e indossa uno strano cappuccio dalla forma appuntita mentre

tiene in mano un bastone da pellegrino quello sulampio mantello rosso Credo si tratti dei committmare anche la presenza di unrsquoaltra piccola figura indel tronco di cui rimane solo una piccola traccia un altro componente della famiglia che ha comentro un riquadro orizzontale separato dal resto duna sorta di monumentale predella - sono raffiguuno sfondo rosso decorato con piccoli fiori a sei peI personaggi che si dispongono in due gruppi didel dipinto partendo da sinistra sono san Giova nsonaggi non identificati san Domenico (si veda frammentaria che lo identifica) santa Caterina drsquoAsanto non identificato Al centro di questi otto sacui rimane solamente la parte inferiore ndash che dovcolare importanza in quanto era collocata frontatronco Si tratta come giagrave proposto da Carlos Cidgiagrave raffigurata anche nellrsquoaffresco di Puigcerdagrave Sesu cui poggia la figu ra che potrebbe essere interprgiagrave citato passo dellrsquoApocalisse come la luna sub p

Lungo i bordi laterali si dispongono una serie dirati alternatamene di rosso e di blu contenenti profe

vevano essere quattordici sette per ogni lato Allrsquointma elegante costruzione architettonica accoglie la fischema tipico delle illustrazioni miniate del nord Egrafico della Vergine trafitta dalla spada egrave puntualmpagine miniate che raffigurano il Lignum vitae dovedella frase pronunciata da Simeone (tuam ipsius anim

Le pitture nella Cappella dei Dolori della chienote per la prima volta nel 192249 sono state stud

Joan Sureda il quale ha proposto una datazione aRitengo che questa ipotesi cronologica sia tropprebbe che esso sia di gran lunga lrsquoesemplare piugrave anmentali conosciuti in Francia e Catalogna Se dal sommaria del dipinto rende difficile stabilire dei sta improbabile per le ragioni storiche cui si egrave accepossa essere stato il modello di quello del convenlocalitagrave pireanica inoltre ha molte piugrave probabilitricezione di una nuova iconografia che tra la finedel Trecento circolava soprattuto nel nord EuropaMa egrave lo stesso carattere colto del soggetto la pre

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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no ancora notare gli effetti di chiaroscuro dipinto con diverse tonalitagrave di grigio varegistrata una discrepanza con lo stemma murato sopra il portale di ingresso dovela coda non sembra avere la particolaritagrave della biforcazione Su questo elementoconstrastante perograve prevale la citazione esplicita del nome di Filippo Manfredi raf-forzata dalla lunga tradizione con cui gli stemmari storici fiorentini associano lafigura dipinta nelle cornici del Lignum vitae alla famiglia dei Manfredi Sarebbeinteressante approfondire la notizia riportata da Ladis ndash che perograve non ne ha citatola fonte - secondo la quale alcuni membri della famiglia Manfredi sarebbero sepoltiin Santa Maria Novella un tale indizio potrebbe forse accordarsi con la scelta di farraffigurare sulla parete del refettorio san Domenico tra i due santi francescani fattoche rafforzerebbe la proposta di identificazione della committente

Per quanto riguarda la cronologia degli affreschi del refettorio il primo dato ecla-

tante a sostegno di una datazione allrsquoinizio degli anni quaranta egrave la grandiosa impa-ginazione degli affreschi che mostra un notevole impegno in senso illusionistico neltentativo di raffigurare una sorta di monumentale trittico con predella Queste atten-zioni rientrano pienamente nella fase di forte sperimentalismo prospettico che il pit-tore portograve avanti nel secondo quarto del secolo se le singole costruzioni architettoni-che viste tramite degli scorci arditi sono degli elementi tipici della prima fase stilisticadi Taddeo Gaddi - si pensi al ciclo della cappella Baroncelli (1328-1330 circa) o agliscorci presenti nel Compianto sul corpo di Cristo del Museo di Santa Croce (1335 circa)ndash negli affreschi del refettorio emerge una sintesi matura e perfettamente equilibratadi questo gusto prospettico che rappresenta il punto di arrivo di un percorso di ricercache ha degli esiti paralleli nelle straordinarie vedute ldquoa volo drsquouccellordquo delle Storie di

Giobbe del Camposanto pisano dellrsquoinizio degli ananni che Taddeo Gaddi forse anche stimolato dal cBanco26 affronta le piugrave complesse ideazioni illusionirio di Santa Croce rappresenta senza dubbio lrsquoapice dpitture del cenacolo perograve contengono ancora molti affreschi della cappella Baroncelli dalle scene di notuna forte aura di luminescenza nellrsquo Annuncio ai past19-20) e nelle Stimmate del refettorio (fig 10) alla pdeterminate da gamme fredde e verdi acidi ai frequdel secolo la spinta creativa lo sperimentalismo sp

Taddeo Gaddi sembrano venire meno sfumandosi izioni piugrave formali I volti delle figure nel refettorio inmolto vicini a quelli degli affreschi nella cripta di Sansono dei pagamenti del 1341-1342 in favore di Tadddel Lignum vitae (fig 27) egrave ben confrontabile a miSan Giorgio a Ruballa (fig 29) per la quale credo vdecennio del secolo28 Non egrave mai stato notato inoltreche serve a mensa i poveri di Firenze vi siano dei dettarimandano ad alcuni elementi caratteristici della mo

vesti e i manicottoli che scendono dai gomiti29 (figdi una scena storica che si credeva realmente accadusullo sfondo della chiesa di Santa Croce e il realismosofferenti dei poveri seduti a mensa - questi particolaci i manicottoli della figura femminile in primo piandialogando con un frate mostrano la svasatura tipicancora a metagrave strada con quella lunghissima che arrnegli affreschi di Giovanni da Milano della cappella

La cronologia verso il 1340 per la decorazione d viso di anticipare anche la datazione della Crocifiss

Gaddi nella sagrestia-sala capitolare opera stilistigura del Cristo crocifisso e degli altri dettagli decogia agli anni quaranta della decorazione dei due loin cui fu protagonista indiscusso Taddeo Gaddi consequenziale degli interventi che hanno interessaera utilizzata anche come sala capitolare30 Prima doveva esistere molto probabilmente unrsquoaltra Crocifisulla parete orientale quella successivamente sacrsella in cui fu ricavata una cappella dedicata alla Vpatronato Guidalotti e in seguito Rinuccini talecollocato proprio verso la metagrave degli anni quaran

fig 17 Scultore della seconda metagravedel XIV secolo stemma ManfrediFirenze Santa Croce lunetta delportale laterale

fig 18 Taddeo Gaddi particola-re della cornice decorativa con lostemma Manfredi Firenze SantaCroce refettorio

fig 19 Taddeo Gaddi Annuncio ai pastori Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

fig 20 Taddeo Gaddi Nativitagrave diCristo Firenze Santa Croce Cap-pella Baroncelli

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Giovanni da Milano sia avvenuta piugrave tardi31 In tal modo si potrebbe ragionevol-mente supporre che in questa occasione vi sia stato un cambio di orientamentodellrsquoaltare della sagrestia-sala capitolare con la conseguente necessitagrave di far raffigu-rare una nuova Crocifissione sulla parete meridionale32

Il Lignum vitae di Santa Croce a Firenze fu probabilmente una delle raffigu-razioni trecentesche piugrave celebri di questo soggetto sia per la sua gran diosa monu-mentalitagrave sia per il prestigio int ernazionale del convento Non egrave un caso quindiche i Minori di Pistoia abbiano deciso di rifarsi ad esso per la decorazione del-la loro sala capitolare nel nono decennio del Trecento riprendendo lrsquoiconografia

dellrsquoesemplare fiorentino fin nei minimi dettagli33

(fig 3) Il prestigio del dipintodi Santa Croce perograve fu tale che esso potrebbe avere av uto dei riflessi anche al difuori dellrsquoItalia A Barcellona infatti sono andati perduti due affreschi raffigu-ranti il Lignum vitae di cui ci egrave nota lrsquoesistenza tramite un prezioso documentoconservato in duplice copia nellrsquoarchivio del convento di Pedralbes 34 qui riportatointegralmente in appendice Si tratta del contratto datato 11 aprile 1348 concui il pittore Arnau Bassa35 figlio del pittore Ferrer Bassa assume lrsquoincarico diaffrescare in una parete della chiesa delle Clarisse tra le altre cose unrsquoimmaginedellrsquolaquoarboris de vida raquo fatta allo stesso modo e delle stesse dimensioni laquode quibus estdepicta in ecclesia fratrum minorum barchinone et cum tot aut tantis figuris et similibusobragiis raquo Questi due affreschi purtroppo non ci sono pervenuti e lrsquounica testimo-

nianza della loro esistenza egrave data da questo documuna certa precisione i dettagli iconografici che i cosi come modello sullrsquoesemplare che esisteva nellacellona Questrsquoultimo presentava i dodici profeti dche dal testo si possa ricavare che i profeti eranrami probabilmente entro dei girali vegetali formstessi Lo conferma il fatto che le Clarisse di Pedra questo (laquoultra hoc raquo) il pittore avrebbe dovuto ddodici apostoli con i rispettivi cartigli che non e

plare della chiesa dei Minori Anche la disposiziomaniera speculare rispetto allrsquoasse cen trale dellrsquoimse i profeti dovevano stare alle terminazioni dei rain una cornice esterna che delimitava il riquadro

In Catalogna esistono due versioni trecentesche gnum vitae che si differenziano in maniera piuttoLrsquoaffresco piugrave antico egrave probabilmente quello conmenico a Puigcerdagrave nella Cerdagne37 (fig 30) Il rvitae mostra una stretta aderenza iconografica allaniate del nord Europa caratterizzate da una grandedove viene dato grande rilievo alla correlazione tr

fig 21 Taddeo Gaddi Evangelista Firenze San Miniato al Montecripta

fig 22 Taddeo Gaddi Apostolo Fi-renze Santa Croce refettorio

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contenuti nei cartigli dei profeti posti in riquadri esterni ai lati della composizioneIl carattere colto del soggetto e la ricchezza di iscrizioni si esemplificano molto bene

grazie anche alla lunga scritta posta nel cartiglio alla base del tronco molto lacunosanella parte destra che fa riferimento a diverse fonti letterarie38

(I) Per tuam crucem salva nos C (hris )te [re ]dem[ p ]tor [qui ] mo[rtem nostram moriendo dest ](II) ruxisti et vita (m) resur [urgend ]o rep (ar )asti m[hellip]bedr [hellip](III) et p (ro) n(o)b(is ) o c (ru)x fructex salvificus vivo fo[ntes rigatus cuius flos aroma-tic ]us fr [uctus desideratus ](IV) cu(m) dat satis [hellip] p (ro)missus pat (ri )bus deua d [hellip]o [hellip]r [hellip]us m[hellip]us [hellip](V) bat signu(m) m[agn]u(m) aparuit i (n) celo mul [ier amicta s ]ole et lu[na s ]ub

pedibus e [ius ](VI) et in capite corona stellarum duo d [ecim]

Nei rami sono riportati capitoli del testo di Bcasi la citazione egrave stata riformulata con qualche m

nicani Le iscrizioni presenti nei frutti non sono pdove la scritta in esso contenuto (obedientia humiessi anzicheacute le dodici virtugrave di Cristo fissate da e piugrave generiche virtugrave sulla base di scelte contingNella zona in basso del dipinto rimangono traccai piedi dellrsquoalbero a sinistra vi egrave il gruppo della mentre a destra si egrave salvata dalla grossa lacuna solaevangelista39 Alla base del tronco si erge una figuidentificata con la Donna vestita di Sole o Donna aplisse a cui fa riferimento la parte finale dellrsquoiscriziin questione tale figura chiaramente femminile

fig 25 Taddeo Gaddi Profeta Fi-renze San Miniato al Monte cripta

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ramato e una lunga veste scollata di colore blu Nementre non egrave piugrave possibile stabilire cosa fosse rtroppo lacunosa Questa figura il cui significato si

vanni rimane tuttora sfuggente fu interpretata nequale nuova Eva tale lettu ra si adatta molto bene Il Lignum vitae che unisce la tradizione simbolicbero della Conoscenza costituisce la sede ideale figure apocalittiche come questa in un contesto escatologico della salvezza umana41 Allrsquoesterno dsi dispongono entro una serie verticale di riquaddellrsquoAntico Testamento racchiusi sullo sfondo dmata da una serie di edifici di gusto vagamente it

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La prima citazione delle pitture di Puigcerdagrave avvenne per opera di Joseacute Martiacutein un articolo comparso il 24 maggio 1887 in laquoLa Nueva Lucha de Geronaraquodove si avanzograve una proposta di attribuzione al pittore Guillem de Manresa43 Gliaffreschi escludendo alcune brevissime menzioni rimasero inediti fino a llo studiodi Carlos Cid Priego il quale chiarigrave che la fantasiosa attribuzione a Guillem deManresa non si fondava su nessun documento attendibile 44 Secondo Cid Priegoi dipinti sarebbero riferibili agli anni 1340-1360 sulla base delle caratteristichedegli elementi architettonici decorativi e riconoscendo nello stile francogoacutetico dellepitture in questione un crescente influsso dello stile italiano 45 Secondo MarcelDurliat gli affreschi sarebbero databili invece verso il 1320 quando la costru-zione della chiesa era quasi ultimata e si poteva quindi iniziare a pensare alladecorazione pittorica delle cappelle laterali46 Considerato che lrsquoinfluenza italianasulla pittura catalana nei primi decenni del Trecento si diffuse a partire da centriimportanti quali Barcellona si puograve comprendere percheacute studiosi come Cid Priegosiano stati indotti a datare gli affreschi verso la metagrave del secolo Puigcerdagrave perogravenon era affatto una localitagrave periferica bensigrave un centro strategico al confine pire-naico su unrsquoimportante via di comunicazione verso la Francia da cui passaronoprecocemente anche le novitagrave del linguaggio artistico ldquoitalianeggianterdquo attraversoi centri del Mezzogiorno francese Su tali basi credo che le pitture di Puigcerdagravepossano attestarsi su una data alta quindi verso il 1320 47

Il secondo esemplare del Lignum vitae si trova nella Cappella dei Dolori nellachiesa parrocchiale di LrsquoArboccedil una piccola localitagrave nella zona del Pendegraves traBarcellona e Tarragona Lrsquoattuale Cappella dei Dolori egrave quanto rimane dellrsquoanticastruttura romanica successivamente inglobata nella chiesa seicentesca dedicata aSan Giuliano Lrsquoaffresco che misura circa 640x392 centimetri egrave stato strappato ericollocato in situ probabilmente nella sua posizione origin aria (fig 31) Anche inquesto caso la composizione sembra essere una trasposizione in pittura murale diuna pagina miniata sia per la struttura schematica dellrsquoalbero sia per la presenzadi una cornice esterna contenente i profeti sia per la ricchezza di personaggi sim-bolici allrsquointerno della composizione In basso egrave raffigurato a sinistra il gruppodelle Marie con la Vergine svenuta e trafitta da u na spada a destra quello dei sol-dati tra cui egrave ben riconoscibile la figura del centurione che indica Cristo crocifissoVa sottolineata la particolaritagrave iconografica della linea rossa che unisce la spadaconficcata nel petto della Vergine e il costato di Cristo di cui rimangono ancoradelle tracce ben visibili Tale dettaglio la cui diffusione egrave piuttosto rara ha la fun-zione di rimarcare la drammaticitagrave dellrsquoevento e di indurre lo spettatore ad imme-desimarsi nel dolore provato da Maria alla visione di Cristo morto sulla croce48 Afianco del gruppo delle Mar ie si collocano in prossimitagrave del tronco due laici raffi-gurati in scala ridotta rispetto ag li altri personaggi Quello di sinistra egrave vestito conuna tunica verde e indossa uno strano cappuccio dalla forma appuntita mentre

tiene in mano un bastone da pellegrino quello sulampio mantello rosso Credo si tratti dei committmare anche la presenza di unrsquoaltra piccola figura indel tronco di cui rimane solo una piccola traccia un altro componente della famiglia che ha comentro un riquadro orizzontale separato dal resto duna sorta di monumentale predella - sono raffiguuno sfondo rosso decorato con piccoli fiori a sei peI personaggi che si dispongono in due gruppi didel dipinto partendo da sinistra sono san Giova nsonaggi non identificati san Domenico (si veda frammentaria che lo identifica) santa Caterina drsquoAsanto non identificato Al centro di questi otto sacui rimane solamente la parte inferiore ndash che dovcolare importanza in quanto era collocata frontatronco Si tratta come giagrave proposto da Carlos Cidgiagrave raffigurata anche nellrsquoaffresco di Puigcerdagrave Sesu cui poggia la figu ra che potrebbe essere interprgiagrave citato passo dellrsquoApocalisse come la luna sub p

Lungo i bordi laterali si dispongono una serie dirati alternatamene di rosso e di blu contenenti profe

vevano essere quattordici sette per ogni lato Allrsquointma elegante costruzione architettonica accoglie la fischema tipico delle illustrazioni miniate del nord Egrafico della Vergine trafitta dalla spada egrave puntualmpagine miniate che raffigurano il Lignum vitae dovedella frase pronunciata da Simeone (tuam ipsius anim

Le pitture nella Cappella dei Dolori della chienote per la prima volta nel 192249 sono state stud

Joan Sureda il quale ha proposto una datazione aRitengo che questa ipotesi cronologica sia tropprebbe che esso sia di gran lunga lrsquoesemplare piugrave anmentali conosciuti in Francia e Catalogna Se dal sommaria del dipinto rende difficile stabilire dei sta improbabile per le ragioni storiche cui si egrave accepossa essere stato il modello di quello del convenlocalitagrave pireanica inoltre ha molte piugrave probabilitricezione di una nuova iconografia che tra la finedel Trecento circolava soprattuto nel nord EuropaMa egrave lo stesso carattere colto del soggetto la pre

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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Giovanni da Milano sia avvenuta piugrave tardi31 In tal modo si potrebbe ragionevol-mente supporre che in questa occasione vi sia stato un cambio di orientamentodellrsquoaltare della sagrestia-sala capitolare con la conseguente necessitagrave di far raffigu-rare una nuova Crocifissione sulla parete meridionale32

Il Lignum vitae di Santa Croce a Firenze fu probabilmente una delle raffigu-razioni trecentesche piugrave celebri di questo soggetto sia per la sua gran diosa monu-mentalitagrave sia per il prestigio int ernazionale del convento Non egrave un caso quindiche i Minori di Pistoia abbiano deciso di rifarsi ad esso per la decorazione del-la loro sala capitolare nel nono decennio del Trecento riprendendo lrsquoiconografia

dellrsquoesemplare fiorentino fin nei minimi dettagli33

(fig 3) Il prestigio del dipintodi Santa Croce perograve fu tale che esso potrebbe avere av uto dei riflessi anche al difuori dellrsquoItalia A Barcellona infatti sono andati perduti due affreschi raffigu-ranti il Lignum vitae di cui ci egrave nota lrsquoesistenza tramite un prezioso documentoconservato in duplice copia nellrsquoarchivio del convento di Pedralbes 34 qui riportatointegralmente in appendice Si tratta del contratto datato 11 aprile 1348 concui il pittore Arnau Bassa35 figlio del pittore Ferrer Bassa assume lrsquoincarico diaffrescare in una parete della chiesa delle Clarisse tra le altre cose unrsquoimmaginedellrsquolaquoarboris de vida raquo fatta allo stesso modo e delle stesse dimensioni laquode quibus estdepicta in ecclesia fratrum minorum barchinone et cum tot aut tantis figuris et similibusobragiis raquo Questi due affreschi purtroppo non ci sono pervenuti e lrsquounica testimo-

nianza della loro esistenza egrave data da questo documuna certa precisione i dettagli iconografici che i cosi come modello sullrsquoesemplare che esisteva nellacellona Questrsquoultimo presentava i dodici profeti dche dal testo si possa ricavare che i profeti eranrami probabilmente entro dei girali vegetali formstessi Lo conferma il fatto che le Clarisse di Pedra questo (laquoultra hoc raquo) il pittore avrebbe dovuto ddodici apostoli con i rispettivi cartigli che non e

plare della chiesa dei Minori Anche la disposiziomaniera speculare rispetto allrsquoasse cen trale dellrsquoimse i profeti dovevano stare alle terminazioni dei rain una cornice esterna che delimitava il riquadro

In Catalogna esistono due versioni trecentesche gnum vitae che si differenziano in maniera piuttoLrsquoaffresco piugrave antico egrave probabilmente quello conmenico a Puigcerdagrave nella Cerdagne37 (fig 30) Il rvitae mostra una stretta aderenza iconografica allaniate del nord Europa caratterizzate da una grandedove viene dato grande rilievo alla correlazione tr

fig 21 Taddeo Gaddi Evangelista Firenze San Miniato al Montecripta

fig 22 Taddeo Gaddi Apostolo Fi-renze Santa Croce refettorio

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contenuti nei cartigli dei profeti posti in riquadri esterni ai lati della composizioneIl carattere colto del soggetto e la ricchezza di iscrizioni si esemplificano molto bene

grazie anche alla lunga scritta posta nel cartiglio alla base del tronco molto lacunosanella parte destra che fa riferimento a diverse fonti letterarie38

(I) Per tuam crucem salva nos C (hris )te [re ]dem[ p ]tor [qui ] mo[rtem nostram moriendo dest ](II) ruxisti et vita (m) resur [urgend ]o rep (ar )asti m[hellip]bedr [hellip](III) et p (ro) n(o)b(is ) o c (ru)x fructex salvificus vivo fo[ntes rigatus cuius flos aroma-tic ]us fr [uctus desideratus ](IV) cu(m) dat satis [hellip] p (ro)missus pat (ri )bus deua d [hellip]o [hellip]r [hellip]us m[hellip]us [hellip](V) bat signu(m) m[agn]u(m) aparuit i (n) celo mul [ier amicta s ]ole et lu[na s ]ub

pedibus e [ius ](VI) et in capite corona stellarum duo d [ecim]

Nei rami sono riportati capitoli del testo di Bcasi la citazione egrave stata riformulata con qualche m

nicani Le iscrizioni presenti nei frutti non sono pdove la scritta in esso contenuto (obedientia humiessi anzicheacute le dodici virtugrave di Cristo fissate da e piugrave generiche virtugrave sulla base di scelte contingNella zona in basso del dipinto rimangono traccai piedi dellrsquoalbero a sinistra vi egrave il gruppo della mentre a destra si egrave salvata dalla grossa lacuna solaevangelista39 Alla base del tronco si erge una figuidentificata con la Donna vestita di Sole o Donna aplisse a cui fa riferimento la parte finale dellrsquoiscriziin questione tale figura chiaramente femminile

fig 25 Taddeo Gaddi Profeta Fi-renze San Miniato al Monte cripta

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ramato e una lunga veste scollata di colore blu Nementre non egrave piugrave possibile stabilire cosa fosse rtroppo lacunosa Questa figura il cui significato si

vanni rimane tuttora sfuggente fu interpretata nequale nuova Eva tale lettu ra si adatta molto bene Il Lignum vitae che unisce la tradizione simbolicbero della Conoscenza costituisce la sede ideale figure apocalittiche come questa in un contesto escatologico della salvezza umana41 Allrsquoesterno dsi dispongono entro una serie verticale di riquaddellrsquoAntico Testamento racchiusi sullo sfondo dmata da una serie di edifici di gusto vagamente it

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La prima citazione delle pitture di Puigcerdagrave avvenne per opera di Joseacute Martiacutein un articolo comparso il 24 maggio 1887 in laquoLa Nueva Lucha de Geronaraquodove si avanzograve una proposta di attribuzione al pittore Guillem de Manresa43 Gliaffreschi escludendo alcune brevissime menzioni rimasero inediti fino a llo studiodi Carlos Cid Priego il quale chiarigrave che la fantasiosa attribuzione a Guillem deManresa non si fondava su nessun documento attendibile 44 Secondo Cid Priegoi dipinti sarebbero riferibili agli anni 1340-1360 sulla base delle caratteristichedegli elementi architettonici decorativi e riconoscendo nello stile francogoacutetico dellepitture in questione un crescente influsso dello stile italiano 45 Secondo MarcelDurliat gli affreschi sarebbero databili invece verso il 1320 quando la costru-zione della chiesa era quasi ultimata e si poteva quindi iniziare a pensare alladecorazione pittorica delle cappelle laterali46 Considerato che lrsquoinfluenza italianasulla pittura catalana nei primi decenni del Trecento si diffuse a partire da centriimportanti quali Barcellona si puograve comprendere percheacute studiosi come Cid Priegosiano stati indotti a datare gli affreschi verso la metagrave del secolo Puigcerdagrave perogravenon era affatto una localitagrave periferica bensigrave un centro strategico al confine pire-naico su unrsquoimportante via di comunicazione verso la Francia da cui passaronoprecocemente anche le novitagrave del linguaggio artistico ldquoitalianeggianterdquo attraversoi centri del Mezzogiorno francese Su tali basi credo che le pitture di Puigcerdagravepossano attestarsi su una data alta quindi verso il 1320 47

Il secondo esemplare del Lignum vitae si trova nella Cappella dei Dolori nellachiesa parrocchiale di LrsquoArboccedil una piccola localitagrave nella zona del Pendegraves traBarcellona e Tarragona Lrsquoattuale Cappella dei Dolori egrave quanto rimane dellrsquoanticastruttura romanica successivamente inglobata nella chiesa seicentesca dedicata aSan Giuliano Lrsquoaffresco che misura circa 640x392 centimetri egrave stato strappato ericollocato in situ probabilmente nella sua posizione origin aria (fig 31) Anche inquesto caso la composizione sembra essere una trasposizione in pittura murale diuna pagina miniata sia per la struttura schematica dellrsquoalbero sia per la presenzadi una cornice esterna contenente i profeti sia per la ricchezza di personaggi sim-bolici allrsquointerno della composizione In basso egrave raffigurato a sinistra il gruppodelle Marie con la Vergine svenuta e trafitta da u na spada a destra quello dei sol-dati tra cui egrave ben riconoscibile la figura del centurione che indica Cristo crocifissoVa sottolineata la particolaritagrave iconografica della linea rossa che unisce la spadaconficcata nel petto della Vergine e il costato di Cristo di cui rimangono ancoradelle tracce ben visibili Tale dettaglio la cui diffusione egrave piuttosto rara ha la fun-zione di rimarcare la drammaticitagrave dellrsquoevento e di indurre lo spettatore ad imme-desimarsi nel dolore provato da Maria alla visione di Cristo morto sulla croce48 Afianco del gruppo delle Mar ie si collocano in prossimitagrave del tronco due laici raffi-gurati in scala ridotta rispetto ag li altri personaggi Quello di sinistra egrave vestito conuna tunica verde e indossa uno strano cappuccio dalla forma appuntita mentre

tiene in mano un bastone da pellegrino quello sulampio mantello rosso Credo si tratti dei committmare anche la presenza di unrsquoaltra piccola figura indel tronco di cui rimane solo una piccola traccia un altro componente della famiglia che ha comentro un riquadro orizzontale separato dal resto duna sorta di monumentale predella - sono raffiguuno sfondo rosso decorato con piccoli fiori a sei peI personaggi che si dispongono in due gruppi didel dipinto partendo da sinistra sono san Giova nsonaggi non identificati san Domenico (si veda frammentaria che lo identifica) santa Caterina drsquoAsanto non identificato Al centro di questi otto sacui rimane solamente la parte inferiore ndash che dovcolare importanza in quanto era collocata frontatronco Si tratta come giagrave proposto da Carlos Cidgiagrave raffigurata anche nellrsquoaffresco di Puigcerdagrave Sesu cui poggia la figu ra che potrebbe essere interprgiagrave citato passo dellrsquoApocalisse come la luna sub p

Lungo i bordi laterali si dispongono una serie dirati alternatamene di rosso e di blu contenenti profe

vevano essere quattordici sette per ogni lato Allrsquointma elegante costruzione architettonica accoglie la fischema tipico delle illustrazioni miniate del nord Egrafico della Vergine trafitta dalla spada egrave puntualmpagine miniate che raffigurano il Lignum vitae dovedella frase pronunciata da Simeone (tuam ipsius anim

Le pitture nella Cappella dei Dolori della chienote per la prima volta nel 192249 sono state stud

Joan Sureda il quale ha proposto una datazione aRitengo che questa ipotesi cronologica sia tropprebbe che esso sia di gran lunga lrsquoesemplare piugrave anmentali conosciuti in Francia e Catalogna Se dal sommaria del dipinto rende difficile stabilire dei sta improbabile per le ragioni storiche cui si egrave accepossa essere stato il modello di quello del convenlocalitagrave pireanica inoltre ha molte piugrave probabilitricezione di una nuova iconografia che tra la finedel Trecento circolava soprattuto nel nord EuropaMa egrave lo stesso carattere colto del soggetto la pre

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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contenuti nei cartigli dei profeti posti in riquadri esterni ai lati della composizioneIl carattere colto del soggetto e la ricchezza di iscrizioni si esemplificano molto bene

grazie anche alla lunga scritta posta nel cartiglio alla base del tronco molto lacunosanella parte destra che fa riferimento a diverse fonti letterarie38

(I) Per tuam crucem salva nos C (hris )te [re ]dem[ p ]tor [qui ] mo[rtem nostram moriendo dest ](II) ruxisti et vita (m) resur [urgend ]o rep (ar )asti m[hellip]bedr [hellip](III) et p (ro) n(o)b(is ) o c (ru)x fructex salvificus vivo fo[ntes rigatus cuius flos aroma-tic ]us fr [uctus desideratus ](IV) cu(m) dat satis [hellip] p (ro)missus pat (ri )bus deua d [hellip]o [hellip]r [hellip]us m[hellip]us [hellip](V) bat signu(m) m[agn]u(m) aparuit i (n) celo mul [ier amicta s ]ole et lu[na s ]ub

pedibus e [ius ](VI) et in capite corona stellarum duo d [ecim]

Nei rami sono riportati capitoli del testo di Bcasi la citazione egrave stata riformulata con qualche m

nicani Le iscrizioni presenti nei frutti non sono pdove la scritta in esso contenuto (obedientia humiessi anzicheacute le dodici virtugrave di Cristo fissate da e piugrave generiche virtugrave sulla base di scelte contingNella zona in basso del dipinto rimangono traccai piedi dellrsquoalbero a sinistra vi egrave il gruppo della mentre a destra si egrave salvata dalla grossa lacuna solaevangelista39 Alla base del tronco si erge una figuidentificata con la Donna vestita di Sole o Donna aplisse a cui fa riferimento la parte finale dellrsquoiscriziin questione tale figura chiaramente femminile

fig 25 Taddeo Gaddi Profeta Fi-renze San Miniato al Monte cripta

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ramato e una lunga veste scollata di colore blu Nementre non egrave piugrave possibile stabilire cosa fosse rtroppo lacunosa Questa figura il cui significato si

vanni rimane tuttora sfuggente fu interpretata nequale nuova Eva tale lettu ra si adatta molto bene Il Lignum vitae che unisce la tradizione simbolicbero della Conoscenza costituisce la sede ideale figure apocalittiche come questa in un contesto escatologico della salvezza umana41 Allrsquoesterno dsi dispongono entro una serie verticale di riquaddellrsquoAntico Testamento racchiusi sullo sfondo dmata da una serie di edifici di gusto vagamente it

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La prima citazione delle pitture di Puigcerdagrave avvenne per opera di Joseacute Martiacutein un articolo comparso il 24 maggio 1887 in laquoLa Nueva Lucha de Geronaraquodove si avanzograve una proposta di attribuzione al pittore Guillem de Manresa43 Gliaffreschi escludendo alcune brevissime menzioni rimasero inediti fino a llo studiodi Carlos Cid Priego il quale chiarigrave che la fantasiosa attribuzione a Guillem deManresa non si fondava su nessun documento attendibile 44 Secondo Cid Priegoi dipinti sarebbero riferibili agli anni 1340-1360 sulla base delle caratteristichedegli elementi architettonici decorativi e riconoscendo nello stile francogoacutetico dellepitture in questione un crescente influsso dello stile italiano 45 Secondo MarcelDurliat gli affreschi sarebbero databili invece verso il 1320 quando la costru-zione della chiesa era quasi ultimata e si poteva quindi iniziare a pensare alladecorazione pittorica delle cappelle laterali46 Considerato che lrsquoinfluenza italianasulla pittura catalana nei primi decenni del Trecento si diffuse a partire da centriimportanti quali Barcellona si puograve comprendere percheacute studiosi come Cid Priegosiano stati indotti a datare gli affreschi verso la metagrave del secolo Puigcerdagrave perogravenon era affatto una localitagrave periferica bensigrave un centro strategico al confine pire-naico su unrsquoimportante via di comunicazione verso la Francia da cui passaronoprecocemente anche le novitagrave del linguaggio artistico ldquoitalianeggianterdquo attraversoi centri del Mezzogiorno francese Su tali basi credo che le pitture di Puigcerdagravepossano attestarsi su una data alta quindi verso il 1320 47

Il secondo esemplare del Lignum vitae si trova nella Cappella dei Dolori nellachiesa parrocchiale di LrsquoArboccedil una piccola localitagrave nella zona del Pendegraves traBarcellona e Tarragona Lrsquoattuale Cappella dei Dolori egrave quanto rimane dellrsquoanticastruttura romanica successivamente inglobata nella chiesa seicentesca dedicata aSan Giuliano Lrsquoaffresco che misura circa 640x392 centimetri egrave stato strappato ericollocato in situ probabilmente nella sua posizione origin aria (fig 31) Anche inquesto caso la composizione sembra essere una trasposizione in pittura murale diuna pagina miniata sia per la struttura schematica dellrsquoalbero sia per la presenzadi una cornice esterna contenente i profeti sia per la ricchezza di personaggi sim-bolici allrsquointerno della composizione In basso egrave raffigurato a sinistra il gruppodelle Marie con la Vergine svenuta e trafitta da u na spada a destra quello dei sol-dati tra cui egrave ben riconoscibile la figura del centurione che indica Cristo crocifissoVa sottolineata la particolaritagrave iconografica della linea rossa che unisce la spadaconficcata nel petto della Vergine e il costato di Cristo di cui rimangono ancoradelle tracce ben visibili Tale dettaglio la cui diffusione egrave piuttosto rara ha la fun-zione di rimarcare la drammaticitagrave dellrsquoevento e di indurre lo spettatore ad imme-desimarsi nel dolore provato da Maria alla visione di Cristo morto sulla croce48 Afianco del gruppo delle Mar ie si collocano in prossimitagrave del tronco due laici raffi-gurati in scala ridotta rispetto ag li altri personaggi Quello di sinistra egrave vestito conuna tunica verde e indossa uno strano cappuccio dalla forma appuntita mentre

tiene in mano un bastone da pellegrino quello sulampio mantello rosso Credo si tratti dei committmare anche la presenza di unrsquoaltra piccola figura indel tronco di cui rimane solo una piccola traccia un altro componente della famiglia che ha comentro un riquadro orizzontale separato dal resto duna sorta di monumentale predella - sono raffiguuno sfondo rosso decorato con piccoli fiori a sei peI personaggi che si dispongono in due gruppi didel dipinto partendo da sinistra sono san Giova nsonaggi non identificati san Domenico (si veda frammentaria che lo identifica) santa Caterina drsquoAsanto non identificato Al centro di questi otto sacui rimane solamente la parte inferiore ndash che dovcolare importanza in quanto era collocata frontatronco Si tratta come giagrave proposto da Carlos Cidgiagrave raffigurata anche nellrsquoaffresco di Puigcerdagrave Sesu cui poggia la figu ra che potrebbe essere interprgiagrave citato passo dellrsquoApocalisse come la luna sub p

Lungo i bordi laterali si dispongono una serie dirati alternatamene di rosso e di blu contenenti profe

vevano essere quattordici sette per ogni lato Allrsquointma elegante costruzione architettonica accoglie la fischema tipico delle illustrazioni miniate del nord Egrafico della Vergine trafitta dalla spada egrave puntualmpagine miniate che raffigurano il Lignum vitae dovedella frase pronunciata da Simeone (tuam ipsius anim

Le pitture nella Cappella dei Dolori della chienote per la prima volta nel 192249 sono state stud

Joan Sureda il quale ha proposto una datazione aRitengo che questa ipotesi cronologica sia tropprebbe che esso sia di gran lunga lrsquoesemplare piugrave anmentali conosciuti in Francia e Catalogna Se dal sommaria del dipinto rende difficile stabilire dei sta improbabile per le ragioni storiche cui si egrave accepossa essere stato il modello di quello del convenlocalitagrave pireanica inoltre ha molte piugrave probabilitricezione di una nuova iconografia che tra la finedel Trecento circolava soprattuto nel nord EuropaMa egrave lo stesso carattere colto del soggetto la pre

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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ramato e una lunga veste scollata di colore blu Nementre non egrave piugrave possibile stabilire cosa fosse rtroppo lacunosa Questa figura il cui significato si

vanni rimane tuttora sfuggente fu interpretata nequale nuova Eva tale lettu ra si adatta molto bene Il Lignum vitae che unisce la tradizione simbolicbero della Conoscenza costituisce la sede ideale figure apocalittiche come questa in un contesto escatologico della salvezza umana41 Allrsquoesterno dsi dispongono entro una serie verticale di riquaddellrsquoAntico Testamento racchiusi sullo sfondo dmata da una serie di edifici di gusto vagamente it

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La prima citazione delle pitture di Puigcerdagrave avvenne per opera di Joseacute Martiacutein un articolo comparso il 24 maggio 1887 in laquoLa Nueva Lucha de Geronaraquodove si avanzograve una proposta di attribuzione al pittore Guillem de Manresa43 Gliaffreschi escludendo alcune brevissime menzioni rimasero inediti fino a llo studiodi Carlos Cid Priego il quale chiarigrave che la fantasiosa attribuzione a Guillem deManresa non si fondava su nessun documento attendibile 44 Secondo Cid Priegoi dipinti sarebbero riferibili agli anni 1340-1360 sulla base delle caratteristichedegli elementi architettonici decorativi e riconoscendo nello stile francogoacutetico dellepitture in questione un crescente influsso dello stile italiano 45 Secondo MarcelDurliat gli affreschi sarebbero databili invece verso il 1320 quando la costru-zione della chiesa era quasi ultimata e si poteva quindi iniziare a pensare alladecorazione pittorica delle cappelle laterali46 Considerato che lrsquoinfluenza italianasulla pittura catalana nei primi decenni del Trecento si diffuse a partire da centriimportanti quali Barcellona si puograve comprendere percheacute studiosi come Cid Priegosiano stati indotti a datare gli affreschi verso la metagrave del secolo Puigcerdagrave perogravenon era affatto una localitagrave periferica bensigrave un centro strategico al confine pire-naico su unrsquoimportante via di comunicazione verso la Francia da cui passaronoprecocemente anche le novitagrave del linguaggio artistico ldquoitalianeggianterdquo attraversoi centri del Mezzogiorno francese Su tali basi credo che le pitture di Puigcerdagravepossano attestarsi su una data alta quindi verso il 1320 47

Il secondo esemplare del Lignum vitae si trova nella Cappella dei Dolori nellachiesa parrocchiale di LrsquoArboccedil una piccola localitagrave nella zona del Pendegraves traBarcellona e Tarragona Lrsquoattuale Cappella dei Dolori egrave quanto rimane dellrsquoanticastruttura romanica successivamente inglobata nella chiesa seicentesca dedicata aSan Giuliano Lrsquoaffresco che misura circa 640x392 centimetri egrave stato strappato ericollocato in situ probabilmente nella sua posizione origin aria (fig 31) Anche inquesto caso la composizione sembra essere una trasposizione in pittura murale diuna pagina miniata sia per la struttura schematica dellrsquoalbero sia per la presenzadi una cornice esterna contenente i profeti sia per la ricchezza di personaggi sim-bolici allrsquointerno della composizione In basso egrave raffigurato a sinistra il gruppodelle Marie con la Vergine svenuta e trafitta da u na spada a destra quello dei sol-dati tra cui egrave ben riconoscibile la figura del centurione che indica Cristo crocifissoVa sottolineata la particolaritagrave iconografica della linea rossa che unisce la spadaconficcata nel petto della Vergine e il costato di Cristo di cui rimangono ancoradelle tracce ben visibili Tale dettaglio la cui diffusione egrave piuttosto rara ha la fun-zione di rimarcare la drammaticitagrave dellrsquoevento e di indurre lo spettatore ad imme-desimarsi nel dolore provato da Maria alla visione di Cristo morto sulla croce48 Afianco del gruppo delle Mar ie si collocano in prossimitagrave del tronco due laici raffi-gurati in scala ridotta rispetto ag li altri personaggi Quello di sinistra egrave vestito conuna tunica verde e indossa uno strano cappuccio dalla forma appuntita mentre

tiene in mano un bastone da pellegrino quello sulampio mantello rosso Credo si tratti dei committmare anche la presenza di unrsquoaltra piccola figura indel tronco di cui rimane solo una piccola traccia un altro componente della famiglia che ha comentro un riquadro orizzontale separato dal resto duna sorta di monumentale predella - sono raffiguuno sfondo rosso decorato con piccoli fiori a sei peI personaggi che si dispongono in due gruppi didel dipinto partendo da sinistra sono san Giova nsonaggi non identificati san Domenico (si veda frammentaria che lo identifica) santa Caterina drsquoAsanto non identificato Al centro di questi otto sacui rimane solamente la parte inferiore ndash che dovcolare importanza in quanto era collocata frontatronco Si tratta come giagrave proposto da Carlos Cidgiagrave raffigurata anche nellrsquoaffresco di Puigcerdagrave Sesu cui poggia la figu ra che potrebbe essere interprgiagrave citato passo dellrsquoApocalisse come la luna sub p

Lungo i bordi laterali si dispongono una serie dirati alternatamene di rosso e di blu contenenti profe

vevano essere quattordici sette per ogni lato Allrsquointma elegante costruzione architettonica accoglie la fischema tipico delle illustrazioni miniate del nord Egrafico della Vergine trafitta dalla spada egrave puntualmpagine miniate che raffigurano il Lignum vitae dovedella frase pronunciata da Simeone (tuam ipsius anim

Le pitture nella Cappella dei Dolori della chienote per la prima volta nel 192249 sono state stud

Joan Sureda il quale ha proposto una datazione aRitengo che questa ipotesi cronologica sia tropprebbe che esso sia di gran lunga lrsquoesemplare piugrave anmentali conosciuti in Francia e Catalogna Se dal sommaria del dipinto rende difficile stabilire dei sta improbabile per le ragioni storiche cui si egrave accepossa essere stato il modello di quello del convenlocalitagrave pireanica inoltre ha molte piugrave probabilitricezione di una nuova iconografia che tra la finedel Trecento circolava soprattuto nel nord EuropaMa egrave lo stesso carattere colto del soggetto la pre

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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La prima citazione delle pitture di Puigcerdagrave avvenne per opera di Joseacute Martiacutein un articolo comparso il 24 maggio 1887 in laquoLa Nueva Lucha de Geronaraquodove si avanzograve una proposta di attribuzione al pittore Guillem de Manresa43 Gliaffreschi escludendo alcune brevissime menzioni rimasero inediti fino a llo studiodi Carlos Cid Priego il quale chiarigrave che la fantasiosa attribuzione a Guillem deManresa non si fondava su nessun documento attendibile 44 Secondo Cid Priegoi dipinti sarebbero riferibili agli anni 1340-1360 sulla base delle caratteristichedegli elementi architettonici decorativi e riconoscendo nello stile francogoacutetico dellepitture in questione un crescente influsso dello stile italiano 45 Secondo MarcelDurliat gli affreschi sarebbero databili invece verso il 1320 quando la costru-zione della chiesa era quasi ultimata e si poteva quindi iniziare a pensare alladecorazione pittorica delle cappelle laterali46 Considerato che lrsquoinfluenza italianasulla pittura catalana nei primi decenni del Trecento si diffuse a partire da centriimportanti quali Barcellona si puograve comprendere percheacute studiosi come Cid Priegosiano stati indotti a datare gli affreschi verso la metagrave del secolo Puigcerdagrave perogravenon era affatto una localitagrave periferica bensigrave un centro strategico al confine pire-naico su unrsquoimportante via di comunicazione verso la Francia da cui passaronoprecocemente anche le novitagrave del linguaggio artistico ldquoitalianeggianterdquo attraversoi centri del Mezzogiorno francese Su tali basi credo che le pitture di Puigcerdagravepossano attestarsi su una data alta quindi verso il 1320 47

Il secondo esemplare del Lignum vitae si trova nella Cappella dei Dolori nellachiesa parrocchiale di LrsquoArboccedil una piccola localitagrave nella zona del Pendegraves traBarcellona e Tarragona Lrsquoattuale Cappella dei Dolori egrave quanto rimane dellrsquoanticastruttura romanica successivamente inglobata nella chiesa seicentesca dedicata aSan Giuliano Lrsquoaffresco che misura circa 640x392 centimetri egrave stato strappato ericollocato in situ probabilmente nella sua posizione origin aria (fig 31) Anche inquesto caso la composizione sembra essere una trasposizione in pittura murale diuna pagina miniata sia per la struttura schematica dellrsquoalbero sia per la presenzadi una cornice esterna contenente i profeti sia per la ricchezza di personaggi sim-bolici allrsquointerno della composizione In basso egrave raffigurato a sinistra il gruppodelle Marie con la Vergine svenuta e trafitta da u na spada a destra quello dei sol-dati tra cui egrave ben riconoscibile la figura del centurione che indica Cristo crocifissoVa sottolineata la particolaritagrave iconografica della linea rossa che unisce la spadaconficcata nel petto della Vergine e il costato di Cristo di cui rimangono ancoradelle tracce ben visibili Tale dettaglio la cui diffusione egrave piuttosto rara ha la fun-zione di rimarcare la drammaticitagrave dellrsquoevento e di indurre lo spettatore ad imme-desimarsi nel dolore provato da Maria alla visione di Cristo morto sulla croce48 Afianco del gruppo delle Mar ie si collocano in prossimitagrave del tronco due laici raffi-gurati in scala ridotta rispetto ag li altri personaggi Quello di sinistra egrave vestito conuna tunica verde e indossa uno strano cappuccio dalla forma appuntita mentre

tiene in mano un bastone da pellegrino quello sulampio mantello rosso Credo si tratti dei committmare anche la presenza di unrsquoaltra piccola figura indel tronco di cui rimane solo una piccola traccia un altro componente della famiglia che ha comentro un riquadro orizzontale separato dal resto duna sorta di monumentale predella - sono raffiguuno sfondo rosso decorato con piccoli fiori a sei peI personaggi che si dispongono in due gruppi didel dipinto partendo da sinistra sono san Giova nsonaggi non identificati san Domenico (si veda frammentaria che lo identifica) santa Caterina drsquoAsanto non identificato Al centro di questi otto sacui rimane solamente la parte inferiore ndash che dovcolare importanza in quanto era collocata frontatronco Si tratta come giagrave proposto da Carlos Cidgiagrave raffigurata anche nellrsquoaffresco di Puigcerdagrave Sesu cui poggia la figu ra che potrebbe essere interprgiagrave citato passo dellrsquoApocalisse come la luna sub p

Lungo i bordi laterali si dispongono una serie dirati alternatamene di rosso e di blu contenenti profe

vevano essere quattordici sette per ogni lato Allrsquointma elegante costruzione architettonica accoglie la fischema tipico delle illustrazioni miniate del nord Egrafico della Vergine trafitta dalla spada egrave puntualmpagine miniate che raffigurano il Lignum vitae dovedella frase pronunciata da Simeone (tuam ipsius anim

Le pitture nella Cappella dei Dolori della chienote per la prima volta nel 192249 sono state stud

Joan Sureda il quale ha proposto una datazione aRitengo che questa ipotesi cronologica sia tropprebbe che esso sia di gran lunga lrsquoesemplare piugrave anmentali conosciuti in Francia e Catalogna Se dal sommaria del dipinto rende difficile stabilire dei sta improbabile per le ragioni storiche cui si egrave accepossa essere stato il modello di quello del convenlocalitagrave pireanica inoltre ha molte piugrave probabilitricezione di una nuova iconografia che tra la finedel Trecento circolava soprattuto nel nord EuropaMa egrave lo stesso carattere colto del soggetto la pre

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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questioni dottrinali come ad esempio quello delficativa assenza di espliciti richiami allrsquoordine dei un tale tema sia stato recepito piugrave probabimentdomenicani di Puigcerdagrave piuttosto che in una pe

I modelli iconografici di questi due dipinti sondei paesi dellrsquoEuropa settentrionale con cui cone soprattutto la struttura stessa dellrsquoimpaginaziodiversa da quella consolidatasi in Italia a partireprivilegiava una raffigurazione piugrave realistica e meeclatante la diversitagrave con cui vengono trattati in fiche i partiti decorativi laterali e la presenza deieuropee e nei due affreschi catalani sopravvissuti riquadri lungo le cornici laterali in maniera necentrale col Lignum vitae mentre nella tradizionprevale la tendenza ad inserire i profeti in giralimento dei rami in un effetto complessivo improntipico della mentalitagrave giottesca e dellrsquoarte italiana Su queste basi ritengo plausibile quindi che lrsquoaffdi Barcellona traesse ispirazione da un esemplarein questione possa essere stato quello di Taddeoera stato dipinto Oltre alla serie di somiglianze

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

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evidenza un altro dettaglio che ritengo assai significativo nel contratto egrave richie-sto altresigrave che nellrsquoaffresco siano raffigurate anche quattro scene della Passione diCristo anche queste disposte a due a due ai lati della scena centrale con il Lignumvitae a completamento del complesso programma iconografico della parete dellachiesa Lrsquoimpianto delle scene quindi sembra ricalcare da vicino lrsquoesemplare diSanta Croce pur se le tematiche nelle scene ai lati sono diverse in quanto quelledellrsquoaffresco fiorentino erano state determinate soprattutto dalla funzione del lo-cale come refettorio mentre quelle delle Clarisse di Barcellona dovevano esserecollegate alla funzione della liturgia delle suore come si diragrave piugrave avanti Il fatto chele Clarisse di Pedralbes abbiano voluto espressamente copiare nei minimi dettagli(e nelle medesime misure) il dipinto presente nella chiesa dei Minori a Barcellonapuograve significare che questrsquoultimo fosse stato eseguito da poco e che rappresentasseuna novitagrave Su queste basi credo che si possa ritenere il perduto affresco di San

Francesco eseguito verosimilmente dopo il 1340 e prima del 1348Se per lrsquoesemplare nella chiesa dei frati Minori51 non egrave dato sapere in quale

luogo allrsquointerno della chiesa esso si trovasse per quello delle Clarisse inveceegrave lo stesso documento sopra citato che informa con precisione quale fosse ilpunto destinato a tale pittura la parete interna della facciata della chiesa (laquoadtestudinem dicte ecclesie raquo) dove egrave posto il coro sopraelevato delle clarisse in cor-rispondenza del rosone (laquocirca fenestram rotundamraquo) Il dipinto doveva occuparetutta la parete (laquototum parietemraquo) inglobando anche il rosone allrsquointerno dellacomposizione Si tratta quindi di unrsquoimmagine pensata per un pubblico esclu-sivamente religioso ed egrave plausibile ritenere che essa potesse avere anche unafunzione liturgica come egrave sottinteso allrsquointerno dello stesso documento (laquoubisorores dicti monasterii dicunt horas raquo) Purtroppo non vi egrave nessuna prova che talipitture siano effettivamente state eseguite egrave piugrave probabile anzi che il contrattosia rimasto inadempiuto a causa dellrsquoimprovvisa morte di Arnau Bassa avvenutanello stesso 1348 a causa della peste 52

Per quanto riguarda le considerazioni di carattere generale comunque tale do-cumento egrave di primaria imp ortanza poicheacute ci conferma che i due esemplari di LrsquoAr-boccedil e Puigcerdagrave sono precedenti ai due perduti affreschi di Barcellona La conferma

viene proprio dal confronto iconografico con le altre testimonianze note del Lignumvitae se per i dipinti barcellonesi egrave possibile ipotizzare una derivazione iconograficadai modelli italiani per LrsquoArboccedil e Puigcerdagrave invece egrave comprovato il prevalenteinflusso esercitato dalle miniature nordeuropee Egrave difficile credere infatti che seil Lignum vitae nella chiesa dei frati Minori di Barcellona fosse cronologicamenteprecedente ai due esemplari catalani questi non ne avessero riflesso almeno parzial-mente le scelte iconografiche

A983152983152983141983150983140983145983139983141

Die veneris tertio idus aprilis anno XIVIII In Dei Nomine Ego Arnaldus Bassa pictor ymaginum ci filius Fferrerii de Bassa compictoris et concivis mei gratis to vobis venerabilis Fferrario Payroni Canonico Barchinreligiose domine Ffrancische de Portella abbatisa Monastsanctae Clare barchinonensis diocesis quod ego depingam parietem qui est in fine dicte Ecclesie ad corum eiusdem ubquam picturam faciam de bonis coloribus et fines cum asuarboris de vida de illis mensuris de quibus est depicta in E

et cum tot aut tantis figuris et similibus obragiis et ultraduodecim Apostolorum videlicet sex ex unaquaque parte atatum divine scripture quam tenebit quelibet ymago dictoeam figure profetarum depictorum in istoriis arboris fratrdepingam quatuor istorias passionis domini nostri Jeshu Cte arboris sepedicte ceterum circum circa fenestram rotuntestudinem dicte Ecclesie inclusive faciam sive depingamdomina abbatisa dicti Monasterii voluerit et etiam ipsadiversis obragiis competentibus et bonis Et premissa omnet scripta faciam et complebo veraciter atque bene et con predictis omnibus et singulis complendis et firmiter attendmine Abbatise et Conventui eiusdem ac vobis dicto veneri amdicto me et omnia bona mea habita et habenda Prem promito vobis dicto venerabili Fferrario et not etc et etiminum Deum etc attendere complere et observare et nonaliquo causa vel racione Vos vero dabitis michi pro predicde terno quos salvatis michi nomine predicto in hunc modincepero opus ccc solidos et alios ccc solidos cum dictum opusupradictas et incasamenta earundem et residuos CCCC s o perfecta et ulterius predictos Mille solidos fiat michi provismecum erunt ibi pro opere per inserto per dictam Abbatissaeorumdem Ad hoc ego Fferrarius Payroni jam dictus concuberius iamdicto nomine de opere preinserto fiendo et depi promissum et iuratum quibus etiam consentio conveniensminatur sub bonorum dicti Monasterii omnium ipotheca qtis predictos Mille solidos per terminos supradictos et etiamultra dictos Mille solidos providebunt vobis et per sonis que ipso opere perdurante diebus quibus operaremini in eodemomni missione vestri et personarum predictarumTestes Jacme Verneda A de Casellis pbr et A Peraciti scrip

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N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

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32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

7242019 SIMBENI - Gli Affreschi Di Taddeo Gaddi Nel Refettorio (Santa Croce Oltre Le Apparenze 2011)

httpslidepdfcomreaderfullsimbeni-gli-affreschi-di-taddeo-gaddi-nel-refettorio-santa-croce-oltre 1415

138

N9831519831569831411 Si vedano quali altri esempi fiorentini di refettori trecenteschi con una decorazione ad affresco di

carattere monumentale quello della SS Annunziata decorato nel 1358 forse proprio da TaddeoGaddi e poi rimpiazzato da un altro dipinto cinquecentesco e quello di Santo Spirito eseguitodalla bottega di Andrea Orcagna verso il 1360 Altri celebri esempi di epoca successiva sonoquelli di Santa Maria Novella di San Marco di SantrsquoApollonia di San Miniato al Monte di SanPancrazio e di SantrsquoOnofrio La trattazione piugrave approfondita egrave in S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 1981

2 B983137983148983140983145983150983145 1972 p 1043 O983142983142983150983141983154 ndash B983151983155983147983151983158983145983156983155 1987 p 82 si veda anche la recente scheda redatta da piugrave autori nel

catalogo dei dipinti della Galleria dellrsquoAccademia i n Dipinti Dal Duecento a Giovanni da Milano 2003 p 204

4 Si aggiunge tra parentesi quadre la versione presente nel Lignum vitae di Bonaventura lagrave dove visiano errori grammaticali o piccole variazioni rispetto al testo originale Le iscrizioni sono stateriportate integralmente anche in L983137983140983145983155 1982 pp 171-172

5 Apocalisse 222

6 Il medesimo passo di Gioele egrave ripetuto due volte in un evidente refuso del pittore7 Il riferimento a Cristo egrave chiaramente unrsquointerpolazione del passo biblico voluta dalla committenza8 Lrsquointerpretazione della figura di san Francesco che abbraccia la croce egrave stata spiegata in passato

chiamando in causa una supposta predisposizione alla spiritualitagrave delle popolazioni umbreNonostante tale tesi sia stata recentemente messa giustamente in discussione a causa della suainattendibilitagrave scientifica va comunque sottolineato come questo motivo iconografico si siadiffuso principalmente nel territorio dellrsquoUmbria

9 Attualmente nonostante la mancanza di prove obiettive egrave ancora piuttosto diffusa lrsquoopinionesecondo cui questa figura femminile potrebbe essere la beata Umiliana dersquo Cerchi terziariafrancescana fiorentina morta nel 1246 e da subito venerata per la sua santitagrave le cui reliquiesono custodite proprio allrsquointerno della chiesa Tale ipotesi egrave contraddetta in maniera categoricadalla mancanza del nimbo (o perlomeno dei raggi) che in un contesto francescano non sarebbecerto mancato qualora si fosse voluto raffigurare una terziaria vissuta un secolo prima Sononoti numerosi casi in cui dei personaggi appartenenti allrsquoOrdine non ancora canonizzati sonostati raffigurati con il nimbo con lo scopo di promuoverne il culto e facilitare il percorso disantificazione fra tutti basti segnalare proprio lrsquoesempio di Bonvantura (il quale fu canonizzatosolo nel 1482) nello stesso affresco del refettorio di Santa Croce

10 Ho trattato questo argomento in una relazione intitolata Le pitture del ldquoparlatoriordquo nel convento

di SantrsquoAntonio lrsquointervento di Giotto e la tradizione iconografica del Lignum vitae in occasionedel convegno Varia et inmensa mutatio (1310) Percorsi nei cantieri architettonici e pittorici della

Basilica di SantrsquoAntonio in Padova (Padova 2010) i cui atti sono in corso di stampa11 Anna Esmeijer tentograve di spiegare il complesso gioco di rimandi tra i partiti decorativi e i punti

focali della composizione come un esplicito omaggio del pittore alle riflessioni filosoficheche i teologi francescani portarono avanti fin dal XIII secolo nei confronti della perspectiva

artificialis A mio avviso la studiosa forza lrsquointerpretazione di questo tipo di lettura adducendocome prova il ben noto scambio di corrispondenza tra un certo Taddeus de Florentia e il teologoagostiniano Simone Fidati E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 pp 14-18 Cfr anche I M983137983145983151983150983141 1914 pp 107-117Fra Simone Fidati e Taddeo Gaddi in laquoLrsquoArteraquo 17 Giagrave Pier Paolo D983151983150983137983156983145 1966 p 9 Taddeo

Gaddi Firenze aveva giustamente messo in discussione lrsquoidentificazione col pittore notandocome la presunta lettera scritta da Taddeus de Florentia altro non fosse che un pretesto letterarioper fornire a Simone Fidati la possibilitagrave di dilungarsi in una saccente e dottrinaria risposta dicarattere teologico Visto il mancato ritrovamento di ulteriori riscontri documentari credo sia

preferibile perlomeno mantenere a livello dubitativo lrsquoicitato nella lettera di Simone Fidati con il pittore Tadde

12 V983141983154983156983151983158983137 1965 p 2413 Ibid pp 17-2014 Ibi d p 21 S983139983151983156983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 p 9015 G983154983141983143983151983154983145983157983155 M983137983143983150983157983155 Liber Dialogorum II in PL LXV16 S983139983151983156 983156 W983137983148983147983141983154 983089983097983096983089 pp 18-2717 E983155983149983141983145983146983141983154 983089983097983096983093 p 1318 S983145983149983138983141983150983145 2006 pp 187-200 Serena R983151983149983137983150983151 (2008 p

una diversa ipotesi cronologica propendendo per una datquestione cronologica egrave stata dibattuta al giagrave citato convegnatti rimando per ogni approfondimento

In un mio precedente studio inoltre ho avanzato lrsquoipotesi cheGaddi possa essersi ispirato ad un perduto e incompleto affrericondotta in via ipotetica a Giotto ndash presente nel refettorio

con una probabile datazione al 1319 anno dello scoppio deinterruzione di tutte le campagne decorative allora in corsaffresco assisiate quindi potrebbe rappresentare una versiovitae diffusa in ambito giottesco e lrsquoesemplare fiorentino ne passieme a quella nel refettorio di San Francesco a Gubbio C

19 T983137983154983156983157983142983141983154983145 1997 pp 116-11820 Lrsquoanalogia era giagrave stata notata da C 983151983162983162983145 983090983088983088983089 p 76)21 Crowe e Cavalcaselle furono i primi a proporre il n

dellrsquoUltima cena ritenendo le altre pitture opera di Nictoto la decorazione a Taddeo Gaddi Cfr C983154983151983159983141 ndash C983137983158V983141983150983156983157983154983145 1907 pp 545 e 549

22 D983151983150983137983156983145 983089983097983094983094 p 29 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 66-73 e 171-173 aVa registrata perograve qualche autorevole opinione discordcon una datazione agli anni trenta

23 Avevano giagrave espresso un giudizio circa una possibile p(1951 p 620 n 141) e Roberto L983151983150983143983144983145 (1959 pp 31-25-26) il primo a proporre una cronologia agli anni quaAngelo T983137983154983156983157983142983141983154983145 (1997 pp 118-119)

24 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 172-17325 M983137983154983139983144983145 1992 p 272 (fascicolo 2935)

26 N983141983154983145 L983157983155983137983150983150983137 1995 p 438 Sul confronto tra Taddeo Gcontributo di Andrea De Marchi in questo stesso volum

27 L983137983140983145983155 983089983097983096983090 pp 142-144 Si veda anch e B983141983148983148983151983155983145 1985 28 F983141983154983154983141983156983156983145 983089983097983096983094 pp 25-2629 B983141983148983148983151983155983145 1977 p 2530 V983151983146983150983151983158983145983139 2007 pp 299-301 Lrsquoesplicita menzione dellrsquo

testamento di Lapo di Lizio Guidalotti datato 2 giugno2008 p 298 Si vedano a questo proposito anche le osservazassisiati il Maestro di Figline e la sua bottega in corso di della doppia funzione della sala capitolare rimando allo salle prime fasi decorative della sagrestia di Santa Croce d

31 La precedente decorazione della sala era stata forse affi

7242019 SIMBENI - Gli Affreschi Di Taddeo Gaddi Nel Refettorio (Santa Croce Oltre Le Apparenze 2011)

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1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157

7242019 SIMBENI - Gli Affreschi Di Taddeo Gaddi Nel Refettorio (Santa Croce Oltre Le Apparenze 2011)

httpslidepdfcomreaderfullsimbeni-gli-affreschi-di-taddeo-gaddi-nel-refettorio-santa-croce-oltre 1515

140

1325-1330 come sembrano dimostrare i trascurati resti di decorazione a finti marmi e a figuredi santi secondo quanto messo in luce da Emanuele Zappasodi

32 Andrew L983137983140983145983155 (1982 p 186) riteneva invece che sulla medesima parete meridionale potessesussistere una Crocifissione lignea precedente a quella di Taddeo Gaddi interpretando lrsquoinsolitasporgenza del muro come il suppedaneo di questa perduta scultura

33 Per gli affreschi della sala capitolare pistoiese riferibili al pagamento e ffettuato da Donna Lippanel 1386 e attribuibili al pittore Antonio Vite si rimanda a F983141983154983137983139983145 2006-2007 pp 12-16

34 Il documento egrave stato reso noto per la prima volta in T983154983141983150983155 1936 pp 176-177 (documenti XXXVII-XXXVIII) Per il convento d i Pedralbes si rimanda agli studi di C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 1998 e per quanto riguarda le pitture a A983148983139983151983161 1998 pp 75-85 Il documento egrave statocitato in B983141983155983141983154983137983150 2010 p 72 dove si mette in evidenza il carattere ambizioso del programmaiconografico che doveva decorare la parete di controfacciata della chiesa delle Clarisse

35 Bencheacute in questo documento sia citato il solo Arnau Bassa egrave possibile che fosse coinvoltoanche il padre Ferrer come ha proposto Anna C983137983155983156983141983148983148983137983150983151 T983154983141983155983155983141983154983154983137 (1998 p 332) citandoun altro documento stilato sei giorni dopo il contratto in questione nel quale si regolavano

eventuali inadempienze e dal quale si ricaverebbe la presenza di entrambi i pittori36 Nei Ligna vitae italiani i dodici apostoli sono raffigurati solo nellrsquoesemplare di San Leo a BitontoSi tratta con ogni probabilitagrave di un curioso parallelo che non significa una diretta dipendenzadel perduto dipinto di Barcellona da quello bitontino

37 Lrsquoinsediamento dei frati Predicatori a Puigcerdagrave egrave solitamente fatto risalire al 1288 e lrsquoerezionedella nuova chiesa e del connesso convento fanno parte della massiccia campagna di espansione deiPredicatori in tutta la Catalogna nel corso della seconda metagrave del XIII secolo In questo contesto ilconvento domenicano di Puigcerdagrave svolgeva un ruolo strategico trovandosi in prossimitagrave dei passimontuosi che collegavano i due versanti della catena dei Pirenei Quando il convento fu soppressonel 1835 si contavano sedici religiosi e alcune testimonianze tramandate oralmente ricordano che ilconvento possedeva una notevole biblioteca andata completamente perduta a seguito di un incendioLa chiesa egrave una costruzione a pianta longitudinale con navata unica e senza transetto terminantecon un abside poligonale lungo i fianchi della navata si aprono cinque cappelle per lato Lrsquoaffrescocol Lignum vitae occupa tutta la parete di fondo della terza cappella lungo il fianco sinistro sul murodestro della stessa cappella vi sono dei riquadri che illustrano delle Storie di san Pietro martire mentrequello sinistro egrave interamente occupato da una decorazione aniconica che ricorda i motivi dei tappetiorientali Egrave interessante rilevare come lrsquoapparato pittorico di questa cappella sia stata pianificato infunzione della visibilitagrave dallrsquoingresso in chiesa con la decorazione aniconica posta sulla parete rivolta

verso lrsquoaltare quella meno visibile dai fedeli Le pitture della cappella furono staccate nel 1954 persalvarle dalle degradanti condizioni di umiditagrave della parete e furono ricollocate successivamente nella

stessa posizione originaria Cfr M983157983150983155 1888 p 56 C983145983140 P983154983145983141983143983151 1961-1962 pp 7-1138 Le prime due righe sembrerebbero un riferimento ad una litania la terza riga egrave ripresa dal

prologo del Lignum vitae bonaventuriano la quarta risulta di difficile interpretazione a causadella sua estrema lacunositagrave mentre la quinta e la sesta citano il passo dellrsquoApocalisse (121)relativo alla Donna vestita di sole

39 Nel cartiglio della Vergine compare la scritta [o vos omne ]s q [u]i [t ]ra (n)sitis p (er ) via [m] atendite

et videte [si est ] do[l ]or s [i ]milis sicut dolor meus (Lamentazioni 112)40 Carlos Cid Priego diede unrsquointerpretazione contraddittoria di questa figura in un primo

momento la descrisse come una figura maschile con barba capelli bianchi e nimbo contenentemolte stelle dalla forma puntiacuta nella cui mano terrebbe un calice per raccogliere il sanguedi Cristo proponendo unrsquoidentificazione col profeta Isaia (Ibid p 25) Lo studioso qualchepagina piugrave avanti (Ibid p 27) descrisse lo stesso personaggio come una donna coronata di

stelle Joan S983157983154983141983140983137 (983089983097983096983089 p 24) la identificograve correttame41 Sulle raffigurazioni della donna apocalittica con partic

Spagna si veda T983154983141983150983155 1947 pp 55-6142 Lrsquounico cartiglio ancora leggibile (occi [d ]e [t ] sol [ in] m

quello tenuto dal profeta Amos identificabile anche dall43 C983145983140 P983154983145983141983143983151 983089983097983094983089-983089983097983094983090 p 8 n 1844 I pareri degli studiosi non sono concordi secondo alcuni

nativo di Lerida secondo altri invece di Perpignan Sembrenel 1362 a Puigcerdagrave ed egli risulta morto nel 1393 A parte qcollegamento con le pitture di San Domenico a PuigcerdagraveLo stesso studioso (Ibid p 10) riporta senza perograve citarnsecondo il quale il maestro Alouns o Alonus di Carcassonnpala per lrsquoaltare maggiore della chiesa parrocchiale di Puigcedi san Pietro nella predella ricevendo cinque soldi barcellon

45 Ibid p 49

46 D983157983154983148983145983137983156 1962 p 31647 Per la discussione sui tempi e sui modi della diffusionCatalgona e sui rapporti artistici tra i due paesi nella pA983148983139983151983161 2008 pp 316-338 e a A983148983139983151983161 2009a pp 49-90proficuo scambio di opinioni su questi argomenti

48 B983137983143983150983137983154983151983148 2008-2009 pp 321-32749 V983145983137983152983148983137983150983137 1922 p 1950 S983157983154983141983140983137 1992 pp 359-36051 Il convento di San Francesco di Barcellona egrave citato pe

1257 anche se un insediamento francescano presso lrsquoosinglobato dal nuovo convento egrave testimoniato fin dal 1229alla fine della Rambla ed era composto dalla chiesa dae dallrsquoantico ospedale Il convento fu completamente destorica del convento si veda G983145983150983272 T983151983154983154983141983155 1988 pp 221nel 1217 ma giagrave nel 1232 fu necessaria unrsquoulteriore divisidistinte (Castiglia Aragona e San Giacomo) Per la stCatalogna si vedano alme no S983137983150983137983144983157983146983137 1959 e il piugrave rec

52 A983148983139983151983161 1992 p 194 A983148983139983151983161 2009b p 330 Tra i possibilsegnalato un affresco dallrsquoinsolita iconografia che in originedi accesso al Capitolo nel chiostro della cattedrale di Pamp

di Navarra nella stessa cittagrave Il dipinto egrave una rielaborazione e lrsquo Albero della Croce a cui sono stati aggiunti anche altri registri narrativi Lrsquoiconografia egrave una rappresentazione visFortunato le cui strofe compaiono spesso in alcune delle me anche in alcuni affreschi italiani di questa iconografia chegiottesca come ad esempio quelli in San Giovenale ad Opittura di Pamplona egrave stata datata su basi stilistiche tra il 12antica di tutti gli esemplari del Lignum vitae attualmente n1974 pp 136-154 Un esempio piugrave tardo gentilmente segdellrsquointeresse verso questi soggetti invece egrave dato dal capitsecolo di una colonnina nel lato occidentale del chiostro dealcuni episodi della Leggenda della vera Croce Cfr S983157983281983273 M983157