157

Sommario · Interruzione del traffico veicolare della SP 65 Ungarica sugli spazi ... • conservazione e restauro del complesso di ... Atlante di Passariano

Embed Size (px)

Citation preview

Relazione illustrativa 1

Sommario ANALISI (gennaio 2016) 5  Introduzione 5  

Obiettivi del piano 5  Il concetto di Paesaggio 6  Il particolare sistema insediativo 7  L’ambito di dominio del PAC 8  Il sovrapporsi degli Enti di programmazione e controllo 9  

Piano Strategico del Medio Friuli 10  Norme e Vincoli vigenti 18  

PRGC – Piano struttura 18  PRGC – Zonizzazione e Norme di attuazione 20  

La zonizzazione 20  Le norme 20  Problematiche rilevate 23  

Il perimetro del PAC: 23  PRGC Norme 25  CIRM 26  

Vincoli su Villa Manin ai sensi degli artt. 1 e 21 della L.1089/39 e seguenti 29  Problematiche rilevate 29  

Altri livelli di pianificazione che possono interessare il PAC 32  Zonizzazione geologica 32  

Problematiche rilevate 33  Piano comunale di classificazione acustica (L.447/95 e L.R.16/07) del 2010 33  Regolamento comunale di telefonia mobile (L.R.3/2011) del 2011 34  Zone soggette a limitazione (L.58/1963) 35  Note sul PRPC vigente 35  

Problematiche rilevate 36  Legislazione regionale per Villa Manin 37  

L.R.9 dicembre 2002, n. 32 – Istituzione dell’Azienda Speciale Villa Manin 37  L.R. 25 febbraio 2016, n. 2 - Istituzione dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – ERPAC e disposizioni urgenti in materia di cultura 37  Legislazione regionale per la tutela del Borgo di Passariano 39  

Problematiche rilevate 40  I lavori di riqualificazione della Piazza Tonda di Villa Manin 40  

Problematiche rilevate 43  Viabilità 44  

Formazione degli assi viari principali 44  La viabilità attuale 49  La viabilità ferroviaria 50  La viabilità carrabile 50  

Stradone Manin, un accesso mancato 52  Valutazioni sulla possibilità di individuare delle porte all’area del PAC 53  

Relazione illustrativa 2

Manutenzione e controllo 54  Trasporto pubblico locale su gomma 54  Interruzione del traffico veicolare della SP 65 Ungarica sugli spazi antistanti alla Villa Manin e la viabilità alternativa 56  La viabilità intorno alla villa e quella di servizio per i due parcheggi 57  

La viabilità ciclabile 59  La viabilità pedonale, i parcheggi 60  Una gerarchia di percorsi con attenzione agli assi visuali 61  La comunicazione su come raggiungere Villa Manin 62  

Problematiche rilevate 67  Formazione del territorio agricolo 68  

Utilizzazione del suolo agricolo 71  Problematiche rilevate 74  

Borgo di Passariano e relazioni con Villa Manin 76  Formazione prima dei Manin 76  Formazione con i Manin e dopo i Manin 79  Le relazioni della Villa Manin con il Borgo di Passariano oggi, la comunicazione 85  

L’accesso pedonale alla villa dal parcheggio ovest 85  L’accesso pedonale alla villa dal parcheggio est 85  L’accesso al parco dall’esterno della villa 85  La cartellonistica della Villa Manin e privata 86  Problematiche rilevate 86  

Villa Manin 87  Vincoli e proprietà 87  La collocazione 88  La storia in sintesi 89  Le dimensioni 92  Impianto del costruito 92  Il Parco 93  Funzioni 95  Progetti edilizi e di funzione recenti e futuri 96  Villa Manin/Borgo di Passariano 97  Relazioni visive 98  

Problematiche rilevate 100  Poli d’interesse nell’intorno 101  

Il sistema delle acque, dei terreni, delle attività produttive dei mulini e della cartiera 102  Parco delle Risorgive 102  I mulini 103  Mulino Basanigo 103  Mulino di Bert 103  Mulino Bosa 104  Mulino della Siega 104  Mulino da lis Stalis 105  La Cartiera 105  

Le ville ed i siti storici 105  Villa Kechler-San Martino di Codroipo , Museo delle carrozze e foresteria 105  

Relazione illustrativa 3

Villa Colloredo/Mels – Muscletto 106  Villa Someda Gabrieli a Rivolto 106  Fortino di Rivolto 107  

Frecce Tricolori 107  Problematiche rilevate 108  

Edificato all’interno del PAC 109  Metodologia 110  Il Borgo di Passariano 111  Le case sparse 119  Le attività agricole isolate 119  Le attività produttive e ricettive 122  Le reti tecnologiche 124  

Problematiche rilevate 124  Le varianti e l’attuazione del PRPC vigente 124  

Analisi partecipazione 126  Prima fase del processo partecipativo per la formazione del PAC 126  

Caratteristiche del campione 127  Percezione del luogo - il costruito 128  Percezione del luogo - gli spazi aperti 128  Percezione dei siti naturali nell'intorno 129  Viabilità e parcheggi 129  La segnaletica per raggiungere la villa 131  Percezione dei pubblici esercizi 131  Problematiche rilevate 131  

PROGETTO 134  Dallo stato di fatto al progetto 134  

Incontri istituzionali 135  Comune di Codroipo 135  Enti sovraordinati 135  

Interviste 135  Partecipazione dei portatori di interesse 135  Variante di PRGC 135  

Perimetro del PAC 136  Aree destinate alle attrezzature cimiteriali e fascia di rispetto (a Zompicchia) 136  Normativa di attuazione 136  Vincoli geologici 136  Problematiche relative ad attività agricole comprese in zona A. 136  

Quesiti alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio FVG 136  Progetto 138  

Criteri di pianificazione paesaggistica 138  Materiali di progetto 138  

Zone agricole 138  Costruito 139  

Villa Manin 139  Altre funzioni pubbliche 140  

Relazione illustrativa 4

Viabilità 140  Viabilità carrabile 141  Traffico di attraversamento 141  Percorso di distribuzione 141  Viabilità per i residenti a traffico limitato 142  Piazza dei Dogi 142  Stradone Manin sud 143  Percorsi ciclabili 143  Percorsi ciclabili/ pedonali del borgo 143  Parcheggi 143  Altre accessibilità 144  

Finanziamenti e priorità di interesse pubblico 144  Costruito 145  

Aggregati 145  Borgo di Passariano 145  Case sparse 150  Case sparse ed attività nel territorio agricolo 151  Finanziamenti 151  

Comunicazione 151  Quale offerta turistica? 152  

Coordinamento 153  Ufficio di rete 153  

Relazione illustrativa 5

ANALISI (gennaio 2016) Introduzione

Obiettivi del piano Il piano è finalizzato agli obiettivi definiti dall’Amministrazione Comunale:

• conservazione e restauro del complesso di Villa Manin; • recupero e riuso del costruito storico con margini di nuovi interventi edilizi per

integrazioni funzionali e ripristini; • conservazione e ricomposizione del paesaggio agricolo funzionale; • adeguamento infrastrutturale in ragione degli usi ammessi.

Relazione illustrativa 6

Gli obiettivi sono consolidati e di fatto presenti anche nel PRPC previgente. Quelle che sono individuate come “tematiche” sono le procedure da affinare che garantiscano la continuità ma che assicurino nuovi metodi di gestione del processo, dalla individuazione dei bisogni, alla pianificazione, alla realizzazione, cercando di armonizzare e rendere efficaci i passaggi tra i diversi livelli. Il concetto di Paesaggio Le caratteristiche fondative e le condizioni normative (area vasta assoggettata a zona A) necessitano di una visione unitaria che si può riferire alla parola paesaggio. Non come una visione di paradiso perduto in cui tipicità e bellezza diventano un bersaglio di un processo di estetizzazione, una visione edulcorata. Il paesaggio è, da un lato, un esito concreto, storicamente stratificato del processo di occupazione del territorio e delle sue strutture organizzative, la manifestazione morfologica delle attività e delle generazioni passate e presenti e della loro volontà di plasmare lo spazio per i propri fini. Dall'altro lato è un dispositivo simbolico, di segni più o meno percepiti dei gradi di identificazione da parte dei soggetti sociali. Da ciò deriva un utilizzo da parte dei cittadini per la residenza che scambiano la campagna con un ambiente naturale in grado di autodeterminarsi. Il paesaggio va invece agito con una consapevolezza che tarda a consolidarsi e a tradursi in pratiche di difesa attiva. Ad esempio il tipo di agricoltura che si è sviluppata intorno alla Villa Manin, con l'estensione del riordino e la monocoltura, ha portato all’omologazione formale ed ecologica degli spazi agricoli cancellando le tessiture dei paesaggi. Le monoculture estese su enormi campiture hanno modalità a forte contenuto tecnologico e manageriale, con produttività irraggiungibili con le tecniche colturali tradizionali. I vantaggi economici nuocciono alle condizioni ecologiche dell’ambiente. La cancellazione della trama dei paesaggi tradizionali stravolge e banalizza le tessiture paesaggistiche. La Convenzione per il paesaggio dell'Unione Europea lo individua come quello percepito, dove sono presenti le molteplicità dei punti di vista e la prospettiva delle diverse discipline che appartengono alla quotidianità di tutti i soggetti che attraversano un territorio, abitanti, turisti, persone in transito. Alla diversità dei soggetti corrispondono percezioni diverse che diventano condivise, sociali. Tra queste, forse la più radicata, è quella del paesaggio come stratificazione storica e riflesso della società e degli eventi che hanno modellato il territorio. Un’attenzione al passato che si traduce in senso di appartenenza e identificazione e che alimenta il desiderio di tutela. Il paesaggio si configura come mediatore di riflessione e condivisione sul passato ma anche come occasione per l’immaginazione sociale e territoriale in una fusione di tempo e spazio. Tiene insieme più piani, cognitivi e sociali, ecologici e territoriali, è una categoria indispensabile per leggere la contemporaneità e per tentare di risolvere i problemi che l’attraversano, con attenzione sia alle priorità di carattere ambientale e sociale che alle politiche di gestione partecipata del territorio. E' cardine tra gli aspetti concreti e simbolici. E' prodotto di storia e orizzonte progettuale, opportunità per il cambiamento. Paesaggio ha, in una visione estetizzante, una dimensione esperienziale dell’osservatore ma invece deve contenere la pluralità degli attori che assieme convivono quel paesaggio e ne sono al tempo stesso co-produttori sia sul piano materiale che nella elaborazione della sua configurazione. L'obiettivo strategico è la capacità di creare luoghi di vita in cui, attraverso la condivisione e il comune riconoscimento, si formulano, negoziano e legittimano le scelte di trasformazione del territorio (con un intreccio di tempo e di spazio).

Relazione illustrativa 7

Non intervenire solo conservando l’aspetto visuale ma favorire modelli economici di conduzione in grado di riprodurre esiti voluti, consapevoli della complessità delle concatenazioni territoriali e culturali per poter operare scelte coerenti. Il lavoro di cura e manutenzione dell’agricoltura tradizionale è indispensabile per la salvaguardia dei paesaggi rurali e la difesa attiva del territorio. E' in atto una controtendenza per la ricostruzione dei paesaggi rurali nella loro multiformità, una riformulazione con obiettivi di tutela ambientale e paesistica nel tentativo di rimediare almeno in parte. Si ricorda che nei Piani di Sviluppo Rurale il 40% del budget dell'Unione Europea è destinato a questo scopo. La multifunzionalità è idea di agricoltura che non si esaurisce nella produzione di generi alimentari ma vuole incidere nella produzione del benessere sociale e si realizza attraverso una gamma di funzioni (ambientali, paesaggistiche, ricreative culturali) strategiche orientate al sostegno di agricoltura biologica, dell' agriturismo, con utilizzo di energie alternative, con maggiore diversificazione e schemi culturali meno estensivi. Qui il piano, con la possibilità di creare occasioni concrete di tutela, dovrebbe creare le condizioni partecipative per un diverso orientamento nella gestione del territorio agricolo, attingendo ai fondi Comunitari. Il particolare sistema insediativo

Il complesso monumentale voluto dai Manin in un arco di tempo di molti secoli, appoggiandosi su un borgo preesistente di dimensioni assai modeste. L’insieme unitario delle due entità, inestricabili ma riconoscibili costruisce la villa (villaggio preesistente e complesso padronale), fulcro di un sistema persistente di contesti fisici e di riferimenti percettivi. Il fulcro è interamente circondato dalla campagna, una pianura a forma allungata sull’asse nord/sud mentre ad est/ovest i confini sono dati dal fiume Corno e dalla strada che congiunge i borghi di Lonca e Rivolto. A sud il margine è più ambiguo, con un intricato e suggestivo disegno di forme d’acqua e vegetazioni. L’asse principale Nord/su procede fino a Flaibano, in vista lontano San Daniele, luogo di interesse dei Manin. La collocazione dei borghi si aveva già in età romana. L’area di terra è triangolata da stradoni rettilinei che, a mo’ di raggio, portano Passariano ai diversi borghi e opifici –mulini – cartiere posti sul perimetro. Due viabilità , a mo’ di corde, tagliano la campagna obliquamente. Una è la Stradalta, corre sul sedime della via Postumia e marca un confine idrogeomorfologico con i terreni a monte alti e asciutti ed a valle bassi e umidi all’origine bonificati dai Manin a partire dal XVI secolo, poi in età veneziana ed austriaca, post unitaria fino alle modifiche recenti come l’allineamento del Corno e gli impianti di acquacoltura. (sintesi da AAVV ,Fondazione Benetton Studi Ricerche, Atlante di Passariano 1996, Indagine e proposte per la vita futura della villa e del suo paesaggio culturale, Domenico Luciani, Un’agenda per Passariano, pag.1)

Per sintetizzare le problematiche sono: al centro la Villa Manin:

• storiche trasformazioni della Villa e dell’intorno, • poche problematiche edilizie e di restauro per trasformazioni recenti e vincolo

Sovrintendenza, • tipi d’uso con implicazione a scala territoriale vasta per funzione culturale e turistica, • ruolo del PAC rispetto alla Sovrintendenza (dominio delle scelte).

intorno edilizio del borgo

• storiche trasformazioni dell’intorno (pre Villa e post), • assetto microurbanistico, degli spazi aperti privati,

Relazione illustrativa 8

• trasformabilità degli edifici privati e l’uso, • tipi d’uso degli spazi aperti in relazione alla funzione della Villa, • tipi d’uso con implicazione a scala territoriale vasta per funzione culturale e turistica.

le case sparse

• assetto microurbanistico, degli spazi aperti privati, • trasformabilità degli edifici privati anche in relazione all’uso.

il territorio agricolo e il sistema delle infrastrutture

• mantenimento della memoria del suolo storico (individuazione dei viali, dell’assetto agricolo pre e post villa),

• uso attuale del suolo agricolo (monocultura, perdita della gerarchia degli spazi, acque). Il PAC procede ad una pianificazione coerente con le possibilità di determinare una precisa trasformazione. Agisce con una scalarità di proposte e vincoli proporzionali al suo campo di dominio ed agli obiettivi. L’ambito di dominio del PAC Il PAC tende ad una semplificazione secondo gli indirizzi forniti e secondo le moderne metodologie disciplinari. Per vederne le specifiche operative si consiglia la lettura delle pagine seguenti dedicate. Qui si cercano di enucleare alcuni metodi di risoluzione delle problematiche rilevate. Dalla prima disamina risulta che il piano ha diversi ambiti di proposta, in alcuni casi vincolati a finalità di dimensione più vasta ma che possono essere supportati da una corretta metodologia di piano attuativo, in altri casi più ampi e liberi, sul tessuto urbano, sulle zone agricole, sull’accessibilità e sui segni di riconoscibilità. Del paesaggio ad alta valenza storico paesistica, felicemente inserito nel perimetro di PAC, saranno possibili interventi sulla viabilità e sulle zone agricole. All’inizio della zona A potranno essere previste delle porte urbane, che illustrano l’accesso alla zona, la definiscono con elementi costruiti (steli informative) e verdi (alberi visibili da lontano come pioppi cipressini o cipressi ottocenteschi). Si dovranno creare degli allargamenti visuali impedendo che la coltivazione del mais raggiuga i bordi delle strade, lasciando alcuni metri a coltivazioni basse o meglio a prato. Si prenderà cura dei percorsi per creare una possibilità di percorso pedonale e paesaggistico più ampio delle viabilità esistenti intorno alla villa ed al borgo. Si confermeranno, ed eventualmente specificheranno, spazi aperti e di parcheggio in relazione anche a particolari flussi di traffico generato da eventi straordinari. Sarà verificata la possibilità di integrare le vie d’acqua dai diversi canali, anche se, in qualche caso, recentemente riordinati con rigide geometrie (vd a sud), mirando alla puntuale ripresa dei sistemi di scolo minuti ma non tralasciando di verificale la possibilità di una ripresa dell’antica via d’acqua che portava alla Villa o, per lo meno, di evidenziarne i segni. Le zone verdi hanno subito maggiori trasformazioni dell’edificato. I criteri del riordino e la monocultura hanno annullato la gerarchia e la dimensione dei fondi, escludendo la presenza di filari interpoderali che segnalavano il paesaggio, si dovranno favorire il reinserimento di colture diversificate ed i segni anche con l’utilizzo di fondi dedicati dalla Comunità Europea. Per quanto riguarda la Villa e le altre tematiche si proporranno una scalarità di norme, più vincolanti per gli effetti paesaggistici, meno per gli interventi sugli interni o, in generale, sul privato che non sia immediatamente percepibile. Questa scelta non per effettuare solo proposte di maquillage ma per essere in linea con il rispetto della normativa vigente e con gli indirizzi

Relazione illustrativa 9

contemporanei del restauro ambientale. All’interno di questa volontà si procederà ad una maggiore omologazione delle proposte per i nuclei sparsi con quelle del borgo. Un piano non può essere un libro dei sogni ma un telaio di possibilità, in un tempo possibile che rispetta la contingenza economica. Si cercherà di individuare un insieme di provvedimenti che non dovranno stabilire una volta per tutte un assetto immaginato ma assicurare un governo delle modificazioni. Un piano funziona solo se si inserisce in un processo virtuoso di sviluppo dove deve essere chiaro il futuro delle funzioni della Villa e del suo indotto; è fondamentale una precisa direttiva politica che deve derivare da accordi delle Amministrazioni regionali e locali ai diversi livelli. Allo scopo si sono avuti degli incontri con chi variamente gestisce l’area:

• Comune di Codroipo (Ufficio Urbanistica ed Ambiente, Assessorato e Commissione Urbanistica),

• Provincia di Udine per la gestione e manutenzione delle strade, • Azienda Speciale di Villa Manin.

In fase progettuale si prenderanno contatti con la Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del FVG e con una serie di esperti. E il quella fase potranno essere più chiari anche gli ambiti di controllo in seguito alla nuova organizzazione amministrativa regionale (formazione delle UTI, soppressione della Provincia). Devono essere chiari gli attori possibili e le loro volontà, non solo dei residenti ma di imprese agricole, di ristorazione, commerciali in genere, di gruppi di opinione locali. Centrali sono tutte le informazioni raccolte durante le visite per redigere l’analisi e le schede partecipative fornite dai portatori di interesse, residenti, lavoratori, visitatori sia sul sito on line che su cartaceo, successivamente descritti. Il sovrapporsi degli Enti di programmazione e controllo La tutela è rivolta sia al paesaggio che ai beni paesaggistici, compito primo della pianificazione territoriale e paesaggistica e, per i singoli beni, della tutela vincolistica che resta saldamente affidata alle competenze ed alle responsabilità dello Stato centrale. Ne risulta un intreccio fragile di più soggetti istituzionali. Si veda il capitolo dedicato. In generale le diverse normative sul territorio di Passariano non sembrano essere organizzate secondo gerarchia. Le norme del PRGC spesso si riferiscono al PRPC, ora in fase di nuova redazione, come fonte di normativa. I contenuti necessari devono invece essere riportati nel PRGC. con eventuale variante non sostanziale, da cui discende il PAC, lo stesso si può dire per i criteri di vincolo della Sovrintendenza.

Relazione illustrativa 10

Piano Strategico del Medio Friuli In premessa si sottolinea che l’elaborato è il piano quadro che affronta alla scala corretta le problematiche legate alla villa ed al suo intorno. Qui vengono settorialmente e parzialmente rilevati gli elementi che hanno una ricaduta sulla progettazione del PAC.

Il Piano strategico d'area vasta dell'Associazione lntercomunale Medio Friuli definisce le ipotesi di sviluppo sostenibile del territorio e le unifica in un disegno strategico fissando obiettivi di breve e medio periodo, identificando coerentemente linee di intervento, azioni e progetti e individuando una scala di priorità degli interventi. Tra gli obiettivi:

• valorizzare gli aspetti identitari del territorio essenziali per lo sviluppo, quali: la lingua, la cultura, il paesaggio, il patrimonio storico e archeologico;

• adoperare il vantaggio competitivo proveniente dai grandi attrattori naturali, paesaggistici e culturali;

• valorizzare gli aspetti identitari del territorio essenziali per lo sviluppo, quali: la lingua, la cultura, il paesaggio, il patrimonio storico e archeologico;

• L'identità è il punto centrale per cogliere pienamente il valore del territorio ed attivare processi di sviluppo sostenibile fondati sull'integrazione tra testimonianze del presente e memoria del passato (risorse culturali e naturali), necessità d'innovazione e prospettive economicamente sostenibili.

Il modello di sviluppo sostenibile per il Medio Friuli si attua attraverso tre fasi: • prima fase: riqualificazione territoriale e urbana, • seconda fase: dotazione di servizi e polarità d’area vasta, • terza fase: sistema turistico internazionale.

Estratto ambiti territoriali

Relazione illustrativa 11

Villa Manin è indicata come “potenziali polarità attrattive”, con Palmanova ed Aquileia, dove ubicare grandi manifestazioni, l’area è a forte vocazione attrattiva per presenza della Villa e delle Frecce Tricolori in grado di ospitare eventi di valenza nazionale ed internazionale.

Relazione illustrativa 12

All’interno delle aree indagate, oltre ai valori della tutela dei siti naturali esistenti e della promozione dell’agricoltura di qualità, ecocompatibile ed ecologica, Villa Manin e la presenza dei borghi storici sono ritenuti un punto di forza del patrimonio edilizio. Per la polarità e i servizi Villa Manin viene confermata come potenziale attrattore culturale per servizi d’area vasta, si elencano i punti critici: assenza di relazioni tra Villa Manin, Frecce Tricolori ed il territorio ed assenza di programmazione nel settore turistico, tempo libero, cura del corpo, scarsa collaborazione tra pubblico e privato.

Estratto dai pannelli della mostra, sito web

La Villa Manin deve essere promossa come grande attrattore turistico, con le pievi ed i mulini del territorio, si indica come punto critico il depotenziamento delle funzioni attrattive di Villa Manin e l’eccessiva eterogeneità e assenza di controllo nella collocazione di oggetti per l’arredo urbano e la comunicazione commerciale, insegne e segnaletica pubblica.

Relazione illustrativa 13

Nel “Dossier piano delle Strategie del Medio Friuli” si individuano più puntualmente: VILLA MANIN Potenziale attrattore internazionale, molto promosso come punto di eccellenza del patrimonio regionale ma non collegato al territorio e al sistema socioeconomico locale. Criticità: Assenza di un piano di gestione per le funzioni. TERRA DELLE RISORGIVE Tematica promossa localmente al punto da essere inserita come “logo” del territorio del Medio Friuli nella comunicazione/informazione ufficiale della regione e della provincia. Criticità: La risorgiva non è un tema esclusivo di questa area: è molto esteso in altre zone del Friuli e d’Italia. MULINI E ROGGE I mulini costituiscono una componente importante dell’identità locale. Sono molto promossi nel territorio ma non è ancora stato creato un “sistema” collegato alla realtà locale. Criticità: problematiche di gestione, funzioni e accessibilità alla posizione favorevole rispetto alle infrastrutture di comunicazione nazionali ed internazionali.

Si riportano le considerazioni relative all’accessibilità della Villa Manin.

La qualità della mobilità (come ci si sposta nel territorio) e della sosta (come si diventa pedone) condiziona lo sviluppo di un territorio: ne definisce l’accessibilità e la competitività, facilitandone i sistemi di relazione, molto importanti per orientare gli investimenti nei servizi e nelle polarità d’area vasta. L’unica infrastruttura per la mobilità pubblica d’area vasta per il Medio Friuli . rappresentata dalla linea ferroviaria FS: attraverso le stazioni di Basiliano e Codroipo . Allo stato attuale, le corse hanno una frequenza di circa 30-40 minuti sulla linea Udine-Venezia: un discreto servizio di collegamento …

Relazione illustrativa 14

Il Piano prevede il potenziamento della linea (da parte della regione Friuli-Venezia Giulia) con corse ogni 15-20 minuti (metropolitana di superficie) e soluzioni di mobilità per essere collegati al territorio: parcheggio scambiatore, noleggio auto, bici, servizio navette, car sharing. Per chi si sposta con l’auto propria l’area è servita da tre percorsi autostradali e da sette caselli. Le criticità riguardano l’elevata presenza di mezzi pesanti e la viabilità inadeguata per caratteristiche (sezione stradale, attraversamento centri urbani…). Il Piano individua due viabilità di progetto di interesse strategico: la SP39 e la variante alla SS 13 da Basagliapenta a Udine Sud. Lo spostamento in aereo, forse quello maggiormente interessante per accendere la vocazione turistica dell’area, è da escludere in quanto dagli aeroporti di Treviso e Trieste, attualmente, occorrono quasi due ore di viaggio per raggiungere il Medio Friuli con mezzi pubblici (treno).

Relazione illustrativa 15

ORGANIZZAZIONE DELLA MOBILITA’ La mappa rappresenta le azioni prioritarie per la mobilità, comprese le scelte per il rilancio delle aviopiste esistenti (turismo per ultraleggeri, mongolfiera) e dello “Stradone Manin” (prolungamento ciclabile fino a San Daniele e laguna di Marano). (…) Sono stati implementati i parcheggi per pullman e caravan e si indica quale priorità la definizione di un accordo di programma con le società di servizio pubblico per implementare la presenza ed il servizio nel Medio Friuli.

Seguono gli estratti relativi alla connessione Villa Manin e Piano delle Risorgive e le due tavole dedicate alla Villa.

Relazione illustrativa 16

Relazione illustrativa 17

Relazione illustrativa 18

Norme e Vincoli vigenti

PRGC – Piano struttura Il Piano struttura Vigente individua le seguenti aree:

• Aree, edifici e complessi edilizi di interesse storico architettonico ambientale (comprende la villa e parte dell’intorno assoggettato a vincolo…),

• Aree di interesse agricolo paesaggistico retrostanti i nuclei storici e del complesso di Villa Manin (comprende la vasta area agricola),

• Viale storico di Villa Manin e altre viabilità di interesse storico, • La zona è attraversata da viabilità di collegamento esistente (comunale e provinciale).

A nord confina con le viabilità della SS 13, con la SR 252 Napoleonica.

Relazione illustrativa 19

A ovest confina con: • le previsioni insediative della frazione di Zompicchia, • un’area di interesse agricolo paesaggistico, • aree di interesse ambientale del Parco delle Risorgive e del SIC IT 3320026 Risorgive

dello Stella, • aree per il verde attrezzato – sportivo e aree di parcheggio in adiacenza al PAC

residenziale del capoluogo, • un’area per i servizi e le attrezzature di interesse collettivo e aree parcheggio, • I confini ad ovest non definiscono aree con caratteristiche diverse. Sono piuttosto il

risultato di previsioni antecedenti relative ad una viabilità di previsione soppressa a sud/est del capoluogo.

A sud confina con:

• aree di interesse ambientale della Zona Parco delle Risorgive e del Sic, • un’area di interesse agricolo paesaggistico, • Il confine Sud è definito da viabilità esistenti.

A est confina con:

• le previsioni di sviluppo residenziale delle frazioni di Rivolto e di Lonca.

Per quanto riguarda la Definizione degli Obiettivi e delle Strategie, introdotti con var.55 al PRGC, allegato al Piano Struttura:

Ambito: Aree, edifici e complessi edilizi di interesse storico architettonico ambientale: aree di interesse storico, architettonico e ambientale evidenziate nel Piano Struttura e nel P.R.G.C. con la seguente classificazione:

• zona omogenea A del C.S. Primario di Passariano, • In zona omogenea A7b altri beni di interesse storico: asse viario storico di Villa Manin,

altra viabilità di interesse storico. Obiettivi generali: Procedere all’evidenziazione, perimetrazione e tutela del patrimonio edilizio di interesse storico, architettonico e/o ambientale. Obiettivi invarianti: Permanenza e ripristino dei valori ambientali tradizionali e riferibili: alla tipologia; ai materiali di finitura; agli elementi accessori, funzionali e decorativi. Strategie: Strumenti attuativi di iniziativa pubblica e/o privata per incentivare azioni di recupero del patrimonio edilizio. Interventi diretti di restauro e per azioni di valorizzazione e tutela delle aree interessate. Intervento pubblico per realizzare: opere di arredo urbano; servizi ed attrezzature di interesse collettivo.

Relazione illustrativa 20

PRGC – Zonizzazione e Norme di attuazione La zonizzazione La zonizzazione all’interno del perimetro di PAC (Limite PRPC zona omogenea A di Passariano) prevede:

• Zona omogenea A1 (che comprende le zone a vincolo diretto e indiretto di Passariano), • Zona Omogenea A (parte del borgo, le case sparse, le aree agricole), • Viabilità veicolare e pedonale (all’interno del perimetro), • Percorsi ciclabili esistenti e di progetto (quest’ultima è la viabilità sud San

Martino/Lonca), • N – Aree destinate alle attrezzature cimiteriali e fascia di rispetto (a Zompicchia), • Acqua (canali interni), • Esondazione Corno -30 -50 e Esondazione Corno -30 (soprattutto nella parte est verso

Lonca), • Colture di pregio (vigneti maggiori di 2000 mq), • Vincolo DLgs 42/2004 p.III, art.142, lettera c) (le cosiddette aree Galasso), • Zona archeologica (piccola porzione a sud), • Perimetro ambiti assoggettati ad esproprio (ciclabile verso Rivolto) e Riferimento opera

D. Le norme Il PRGC prescrive indicazioni in punti diversi. Zona A1 (art.11) La norma prescrive e descrive le caratteristiche della manutenzione ordinaria e del restauro conservativo secondo norme sovraordinate. Specifica la non necessità del parere preventivo della Sovrintendenza per la zona A1 del centro storico primario di Passariano. Zona omogenea A di Passariano (art.11-4):

L'area corrispondente all'ambito territoriale di Villa Manin, comprende la sottozona A1 ed è assoggettato ad attuazione mediante Piano Regolatore Particolareggiato Comunale ai sensi della Legge Regionale 52/91 e successive modifiche. Sono definiti gli obiettivi: conservazione, restauro del complesso monumentale, margini di nuovo intervento per integrazioni e ripristini, riproposizione del paesaggio agricolo tradizionale, adeguamento infrastrutturale. Sono definite le destinazioni d'uso: sono quelle delle zone residenziali, con la possibilità di utilizzare il complesso monumentale per attività di interesse generale, promozionali, per l’ inserimento di uffici pubblici, attività commerciali, artigianali, ricettive e sempre nel rispetto dei limiti derivanti dall’ intervento di restauro. Per la zona A circostante il complesso monumentale e il nucleo storico, è ammesso l’ uso agricolo, le attività di agriturismo e per il tempo libero, attività di maneggio e di escursione naturalistica, sempre nel rispetto dei valori ambientali espressi. ed interventi edilizi ed ambientali. Per l’intervento edilizio ed ambientale, per il complesso monumentale è sempre ammesso l’ intervento di restauro conservativo. Per il nucleo storico sono consentite integrazioni volumetriche nel limite massimo di quanto consentito dalle norme del PRPC approvato in data 06.08.1998. Per i nuclei aziendali sono consentite integrazioni volumetriche alle strutture esistenti nel limite massimo di quanto previsto dalle norme del P.R.P.C. approvato in data

Relazione illustrativa 21

06.08.1998. Per l’ area cimiteriale sono ammessi gli impianti derivanti dalle previsioni del Piano Regolatore Cimiteriale vigente. Per l’ attività di agriturismo, maneggio, escursione naturalistica, tempo libero, è ammesso concedere volumi e superfici coperte nella misura massima rispettivamente di 300 mc e 250 mq. Sono consentiti interventi rivolti alla conservazione, ripristino di aree di valore naturalistico e alla realizzazione di aree verdi di interesse ambientale. Nelle norme particolari si stabilisce che lo strumento attuativo dovrà indicare le soluzioni più opportune per pervenire alla salvaguardia e valorizzazione dei viali storici di accesso al complesso monumentale. Si prescrive inoltre il mantenimento e riproposizione dei temi del paesaggio agricolo tradizionale e la realizzazione di quinte alberate e siepi al fine di migliorare la lettura del complesso monumentale nel contesto ambientale agricolo circostante. Non è consentita la riduzione del perimetro del PRPC come definito nella zonizzazione. Norme generali per le zone A (art.11 bis): Si precisano elaborati di progetto e di intervento edilizio. Si stabiliscono i materiali di finitura, tra cui l’utilizzo degli infissi in legno demandando alla commissione edilizia la possibilità di derogare. Si prescrivono coperture in coppi e mantenimento di solai in legno,… Zone per la viabilità e la ferrovia (art.18): Le strade sono indicate come locali ed interne , con sezione minima di carreggiata di 6 metri. La viabilità pedonale e ciclabile riguarda i tracciati relativi con le misure di norma. Il piano del traffico può effettuare correttivi.

Zone a vincolo speciale (art.20): In tutti i corsi d’acqua è stabilita una fascia d’inedificabilità di ml 10,00 ed è vietata la modificazione della morfologia naturale del territorio agricolo tradizionale compreso il mantenimento delle alberature ad alto fusto. Il viale storico di Villa Manin: Il tratto di viale a sud che dalla Villa Manin raggiunge la strada per S.Martino e quello a nord che porta a Zompicchia sono inseriti in zona A e pertanto compresi negli interventi legati alle azioni di valorizzazione del complesso architettonico; quello oltre la SS 13 che si inoltra nel territorio agricolo verso il Comune di Sedegliano è evidenziato e tutelato dalle norme. Il PRGC prescrive il divieto a qualsiasi modifica e alterazione in attesa di promuovere azioni di recupero e valorizzazione. Le zone di interesse archeologico sono sottoposte a tutela, con alcune prescrizioni per la coltivazione in zona agricola. Per le zone a Vincolo DLgs 42/2004 p.III, art.142, lettera c) (le cosiddette aree Galasso ex L.431/85) è prevista una fascia di rispetto di mt.150 della roggia della Cartiera. E’ inoltre prevista una fascia di rispetto di mt 300 dalle sponde dello stagno presso Passariano. Le costruzioni dovranno rispettare le caratteristiche di quanto previsto per le zone A e il progetto dovrà seguire quanto previsto dall’art.24 (Specie arboree ed arbustive consigliate). Specie arboree ed arbustive consigliate (art. 24): L’articolo elenca delle specie da utilizzare negli interventi con valore di ricostruzione paesaggistica.

Relazione illustrativa 22

Modifica al PRGC da parte del PRPC art.42 L.R.52/91(art.25): Si elencano le possibilità di aumento di volumetria e delle superfici coperte non superiori al 10% per la realizzazione di edilizia residenziale convenzionata, inoltre di inclusione o esclusione del 30% delle aree incluse nel PRGC. Nel caso di redazione di piano di iniziativa pubblica è possibile precisare l’assetto delle opere di urbanizzazione primaria, modificare l’assetto e l’ubicazione di opere di urbanizzazione secondaria, per le superfici non più vincolate definire le zone abitativa o agricola. Norme particolari, deroghe (art.26): Al punto 9) si stabilisce che all’interno del perimetro della zona A di Villa Manin, previo recepimento delle presenti integrazioni nei contenuti dello strumento attuativo, è ammesso autorizzare attività di maneggio e di escursione naturalistica tramite intervento convenzionato. Si stabiliscono le recinzioni, la possibilità di realizzare strutture fino a un massimo di 300mc e 200mq. Sono escluse le zone a vincolo della Soprintendenza e le zone interessate dai coni visivi della viabilità. CIRM allegato alla variante n.23 al PRGC (2004) Zona omogenea A

Dalle indagini svolte con i PRPC dei nuclei frazionali risultano valori non apprezzabili di abbandono o sottoutilizzo e la presenza di volumetrie accedenti (magazzini, depositi o fabbricati rurali) prive di interesse e da demolire; pertanto gli interventi saranno rivolti alla demolizione di volumetrie che riguardano parti edilizie prive di valore e in stato precario o interventi destinati al miglioramento dello standard abitativo.

Per i complessi isolati di interesse architettonico, storico, ambientale si sono applicati dei valori incrementali riferiti alle effettive possibilità di riuso abitativo e valutato caso per caso. Per gli indici è stato utilizzato un valore di 197 mc/st e 0,60 ab/st. … Per i Piani attuativi saturi il valore della insediabilità corrisponde agli abitanti residenti: 115 con aggiuntivi 3 per un totale insediabile di 118 abitanti.

Relazione illustrativa 23

Problematiche rilevate Il perimetro del PAC:

• ad ovest separa aree con caratteristiche analoghe, è il risultato di pianificazione antecedente relativa ad una viabilità di previsione soppressa a sud/est del capoluogo; in particolare indica con diversa normativa mappali coltivati unitari, prevede zone di interesse collettivo oltre il confine di quanto già pubblico in seguito alla realizzazione della lottizzazione Belvedere,

Estratto PRGC con individuazione della viabilità

• ad ovest è troppo adiacente a residenze già costruite, • ad est, presso Rivolto e Lonca, include giardini privati e parte di area destinata a campo

sportivo, • la variante n. 43 al PRGC ha previsto introduzione di due comparti di lottizzazione, una

zona A2, un verde privato, un verde attrezzato e dei parcheggi, non ha modificato il perimetro del PAC e pertanto le zone sono inserite all’interno; una domanda di cancellazione della zona C34 è stata rivolta all’Amministrazione Comunale, in base alle decisioni si definirà anche se e come modificare il perimetro in quest’area.

Relazione illustrativa 24

Estratto PRGC con individuazione della viabilità

N – Aree destinate alle attrezzature cimiteriali e fascia di rispetto (a Zompicchia) L’approvazione dell’Aggiornamento del Piano Regolatore Cimiteriale del 2009 prevede l’ampliamento verso sud del cimitero di Zompicchia. L’opera non è finanziata e non è prevista nel piano triennale delle opere pubbliche.

Progetto ampliamento Cimitero di Zompicchia

Relazione illustrativa 25

Ai sensi del suddetto piano l’ampliamento deve essere indicato negli atti di variante di PRGC mediante PAC, con lo spostamento del limite di in edificabilità. PRGC Norme In generale le diverse normative sul territorio di Passariano non sembrano essere organizzate secondo gerarchia. Le norme del PRGC spesso si riferiscono al PRPC come fonte di normativa. I contenuti necessari devono invece essere riportati nel PRGC, con eventuale variante non sostanziale, da cui discende il PAC, lo stesso si può dire per i criteri di vincolo della Sovrintendenza. Inoltre il perimetro di PAC contiene anche altre zone omogenee ma nelle norme ciò non è esplicitato. Zona omogenea A1 e A di Passariano:

• La definizione di zona differisce dalle indicazione della zonizzazione dove tutto l’abitato è indicato come A1 secondo il perimetro del vincolo indiretto della Sovrintendenza.

Zona omogenea A di Passariano: • Devono essere definiti gli indici edilizi nel PRGC da applicarsi nel PAC (si precisa che il

PRPC vigente non indica indici edilizi complessivi ma rinvia alle tavole di progetto se non per alcuni indici di edifici in area agricola),

• Deve essere risolto l’obbligo di non ridurre il perimetro (norma che poteva essere inserita tra gli obblighi del piano struttura e della relazione di flessibilità dove non compare),

Norme generali per le zone A (art.11 bis): • Valutare la deroga demandata alla commissione edilizia, • Verificare i materiali di finitura.

Zone a vincolo speciale (art.20): • Zone a vincolo speciale del viale storico di Villa Manin: i contenuti sono da traslare nella

zona A di Passariano per assicurare la congruenza, in realtà le viabilità non sono interne alla zona A.

Specie arboree ed arbustive consigliate (art.24): • Devono essere verificate in seguito all’analisi dell’area, lo stesso per le coltivazioni

agricole. Modifica al P.R.G.C.da parte del P.R.P.C. art.42 L.R.52/91(art.25):

• Si ricorda che la LR5/2007 art. 63 quater stabilisce che lo strumento urbanistico attuativo può apportare modifiche secondo le indicazioni dello strumento generale e comunque nei limiti previsti dal capo II della legge regionale n. 21/2015 , per le varianti di livello comunale.

Norme particolari, deroghe (art.26): • Per le esclusioni di localizzazione delle attività di maneggio non è chiara l’esclusione

delle zone interessate dai coni visivi della viabilità in quanto la prescrizione del PRGC che li stabiliva non risulta più vigente.

Risulta di difficile gestione la presenza di attività agricole in una zona A per i certificati di destinazione urbanistica.

Relazione illustrativa 26

Conclusione Si ricorda che ai sensi della LR 21/2015 è possibile modificare l’assetto zonizzativo e le norme del PRGC contestualmente alla formazione degli strumenti urbanistici attuativi, secondo alcuni criteri purchè non in conflitto con gli obiettivi e le strategie degli impianti strutturali. Ad una prima sommaria disamina le problematiche individuate sono compatibili con la procedura descritta. CIRM Le previsioni risultano inferiori ai residenti attuali che sono 219 nella frazione di Passariano. La popolazione residente è stata pressoché costante dal 2004 ad oggi.

Relazione illustrativa 27

Relazione illustrativa 28

Relazione illustrativa 29

Vincoli su Villa Manin ai sensi degli artt. 1 e 21 della L.1089/39 e seguenti Villa Manin è sottoposto a vincoli ai sensi dell’artt. 1 e 21 della L. 1089/39 (decreto del 22 gennaio 1962). Decreta nei confronti degli edifici esistenti il divieto di modifiche esterne e di sopraelevazione, in caso di demolizione e ricostruzione dovranno essere realizzati volumi simili, le coperture dovranno essere di tegole. Nei riguardi dei terreni decreta che le nuove costruzioni non potranno occupare più del venticinquesimo dell’intera area, i fabbricati non potranno superare gli otto metri, sono vietati i piani attici, le caratteristiche esterne degli edifici dovranno armonizzarsi con quelli circostanti, le coperture sempre in tegole. In successiva comunicazione viene allegata la planimetria e ribadita la necessità di verifica da parte dell’Ente per gli interventi. Nel 1985 la Soprintendenza dà un parere favorevole al PP Ritiene tuttavia opportuno prevedere una realizzazione graduale dei parcheggi che non dovrebbero superare il numero di due rispetto alle direttrici di provenienza di Udine e Pordenone. Nel 1990 la Soprintendenza fornisce indicazioni di massima sulla installazione di insegne luminose e ribadisce la necessità di debita autorizzazione. Nel 1995 la Soprintendenza specifica che la norma che interessa il vincolo indiretto (le nuove costruzioni non potranno occupare più del venticinquesimo dell’intera area) debba considerarsi relativa a tutta l’area vincolata inserita nel Piano Particolareggiato in quanto il PP deve considerarsi come atto progettuale unitario che definisce in modo puntuale ogni singolo intervento e risulta nel complesso più restrittiva in quanto tende a garantire le aree libere intorno alla Villa. Si specifica che dal computo delle aree libere vanno dedotte le aree relative alle volumetrie esistenti , l’interpretazione deve restare costante nel tempo. Nel 2004 la Sovrintendenza, sulle prescrizioni di tutela indiretta ex art.45 del D.L.vo 42/2004 di cui al vincolo del 1962, specifica che il decreto non prevede l’obbligo da parte di chi detiene il bene di sottoporre il progetto alla Soprintendenza, preso atto dell’approvazione del Piano Particolareggiato del 1998, concorda quindi con l’opportunità di lasciare l’esame a livello comunale. Problematiche rilevate In generale si verificano una serie di accordi relativi alla presenza di un PP che dovrà essere riverificato con il presente PAC. Inoltre:

• Alcuni edifici sono attraversati dalla linea di vincolo e quindi assogettati a due prescrizioni,

• Nel 2012 l’Ufficio Tecnico Comunale ha effettuato una puntuale disamina sulle possibilità di ampliamento relative alle zone a vincolo indiretto (1/25 delle superfici esclusi gli edifici esistenti con le seguenti risultanze:

Se si considera la superficie massima prevista da questi calcoli, e relativa cioè ai soli ambiti (mq 66175-mq13788/25), essa risulta essere pari a mq 2095. Se si sottraggono le previsioni del PP di mq 1769, rimane la disponibilità di mq 326, estremamente esigua. E’ ovvio che il nuovo PAC può reindirizzare le possibilità edificatorie ma risulta opportuna la riverifica del processo con la Soprintendenza.

Relazione illustrativa 30

Estratto Documentazione Ufficio Tecnico Comunale

• E’ necessario verificare se le indicazioni per le insegne luminose siano ancora valide.  

   

Relazione illustrativa 31

Relazione illustrativa 32

Altri livelli di pianificazione che possono interessare il PAC Zonizzazione geologica

• Il PRGC sulla base della relazione geologica allegata alla var.22 prevede due zone Z3 e Z4. Per l’edificazione nella Z3 non sussistono limitazioni particolari; prima dell’ubicazione delle singole opere sono suggeriti indagine geologica e indagine geotecnica. L’utilizzo dei terreni in Z4 e la fattibilità e il dimensionamento delle soluzioni di fondazione sono condizionati al riconoscimento geognostico ed alla caratterizzazione geotecnica del terreno d’appoggio.

• Per le due zone esondabili adiacenti al Torrente Corno (Pericolosità naturali) sono

stabilite delle regole costruttive per il piano di calpestio e per l’esclusione di vani interrati. Sono ammessi interventi idraulici per la messa in sicurezza delle zone a rischio, interventi fino al risanamento conservativo ed interventi di ampliamento di infrastrutture pubbliche purché non aumenti il carico insediativo. (La prescrizione non vale per gli annessi).

Estratto zonizzazione geologica PRGC var.22

• Piano stralcio per la difesa idraulica del torrente Corno (RAFVG –Autorità di bacino

regionale -2011): la zona del PAC non è interessata da esondazioni. • Progetto di piano stralcio per l’assetto idrogeologico dei bacini di interesse regionale –

PAIR (RAFVG -2014). Le indicazioni sono vincolanti per i comuni che devono procedere ad adeguamento del PRGC. In ogni caso la zona che interessa il PAC è definita zona a pericolosità moderata (P1). Deve prevedere un inalzamento del piano di calpestio a 50 cm.

Relazione illustrativa 33

PAIR Estratto tav. 27

• Nel 1984 viene redatta un’indagine geologica sulla zona del PP. Su questa il Servizio

Geologico Regionale stabilisce che nelle zone Z4-5 non possono essere realizzate nuove costruzioni salvo che indagini specifiche accertino situazioni locali nelle quali si possano escludere fenomeni di liquefazione. Nelle zone interessate da possibili fenomeni esondativi ad opera del torrente Corno l’eventuale utilizzazione ai fini edificatori è subordinata ad opere di difesa e di bonifica.

Problematiche rilevate Per le due zone sondabili adiacenti al Torrente Corno (Pericolosità naturali) il PAIR definisce le zone a bassa pericolosità e stabilisce regole per le costruzioni ma non esclude la nuova edificazione Diversa l’indicazione del PRGC. L’Ufficio Tecnico Comunale segue le norme sovraordinate del PAIR. La cogenza dell’indagine geologica del 1984 rispetto alle successive normative più generali. Piano comunale di classificazione acustica (L.447/95 e L.R.16/07) del 2010 Definisce due classi. Nella zona non edificata CLASSE II Aree prevalentemente residenziali rientrano le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali. Nella zona edificata CLASSE III Aree di tipo misto rientrano le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali, aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

Relazione illustrativa 34

Per le aree adibite a pubblico spettacolo di villa Manin deve essere richiesta un’autorizzazione in deroga ai limiti previsti dalla classificazione.

Estratto Piano di classificazione acustica definitivo

Regolamento comunale di telefonia mobile (L.R.3/2011) del 2011 Nella zona non ci sono antenne. Sono controindicate per la localizzazione la Villa Manin e l’ambito del PAC, il viale storico di Villa Manin, le aree sottoposte a vincolo paesaggistico ( stagno del parco della villa e roggia della cartiera). Le installazioni non sono ammesse salvo casi di comprovata ed inderogabile necessità, nel qual caso il rilascio dell’autorizzazione è subordinato al rispetto delle procedure previste e autorizzate dalla Soprintendenza (art.13 del Regolamento). Tra le aree preferenziali delle proprietà pubbliche sono comunque indicati i parcheggi intorno alla villa.

Relazione illustrativa 35

Estratto tav.1 sud aree controindicate e preferenziali

Zone soggette a limitazione (L.58/1963) La presenza dell’aeroporto militare di Rivolto non comporta vincoli particolari che interessano il PAC. Note sul PRPC vigente Il PRPC del centro storico di Passariano è stato approvato nel 1998, sono seguite sei varianti. E’ a tutt’oggi vigente con riapprovazione. E’ un documento importante perché ogni processo di pianificazione che si sovrappone ad altro è un’opera, secondo il principio del palinsesto, dove i segni precedenti diventano fondamenta per i successivi. In altro capitolo si è verificato quanto è stato attuato del previsto per dare una precisa chiarezza sul processo futuro. Gli effetti possono essere potenziati o corretti.

Relazione illustrativa 36

Per quanto riguarda l’ambito di conservazione e restauro della Villa, inevitabilmente i criteri fanno riferimento a norme di tutela sovraordinate per quanto riguarda la parte edile, di paesaggio e d’uso. Diverso è quanto è stato risolto per l’ambito pubblico, degli accessi e dei servizi di parcheggio progettati e realizzati. L’intervento privato respira con una regia che proviene dai singoli proprietari, con una componente abitativa in parte ancora legata al tradizionale uso del territorio agricolo, in parte con abbandoni, in parte con trasformazioni. In altro capitolo si sono indicati gli interventi attuati, in che ambiti, quali problematiche sono emerse dal sistema delle norme vigenti. Si evince dalle varianti effettuate al PRPC che l’Amministrazione ha inteso permettere un maggior ventaglio di proposte rispetto a quelle previste dal PRPC originale, con la supervisione della Commissione edilizia ma, evidentemente, con un maggior aggravio per la stessa. Il piano vigente, pur con un’evidente qualità formale e di indirizzo, deve essere aggiornato alle condizioni della disciplina ed in generale alle possibilità di guida dell’Ente Pubblico in relazione ai diversi attori. Se molto si può dire sull’ambito pubblico, certamente meno su quello privato non tralasciando comunque i buoni criteri di restauro e di costruzione. Il piano vigente sembra avere attuato un processo di progettazione quasi inverso rispetto alle possibilità di incidere nei modi e nei tempi prestabiliti. D’altro canto la Relazione lo ammette dichiarando il “vuoto di potere” in relazione al costruito ed allo spazio coltivato. L’attenzione è stata massimamente volta a prefigurare in modo accurato ogni minuto intervento, prendendo in considerazione il tessuto edilizio ma anche molto puntualmente le case sparse. Alcune indicazioni sono state fornite per la valorizzazione dei coni ottici delle viabilità storiche principali ed alcune specificazioni per il territorio agricolo. Non si analizzano le norme vigenti in quanto modificabili con il presente PAC. Problematiche rilevate Il piano vigente, pur con un’evidente qualità formale e di indirizzo, deve essere aggiornato alle condizioni della disciplina ed in generale alle possibilità di guida dell’ente pubblico in relazione ai diversi attori. Il piano vigente sembra avere attuato un processo di progettazione quasi inverso rispetto alle possibilità di incidere nei modi e nei tempi prestabiliti. Per facilitare la futura stesura delle norme, di fatto abrogate con il riferimento alle decisioni della Commissione Urbanistica, si è preso in considerazione quanto il Questionario Urbanistico predisposto dall’Ufficio Tecnico Comunale prevede per il permesso di costruire nelle zone del PAC.

In caso di interventi sull’esistente e zone A: • Documentazione fotografica,

In caso di modifiche ad edifici dl interesse storico, artistico, architettonico nelle zone A e in caso di immobili soggetti a conservazione tipologica all’ interno di piani attuativi: • Elaborato che illustri Ie fasi storico/formative dell’edificio, • Dimostrazione che Ie modifiche previste dal progetto non interessano caratteri

significativi e meritevoli di tutela.    

Relazione illustrativa 37

Legislazione regionale per Villa Manin L.R.9 dicembre 2002, n. 32 – Istituzione dell’Azienda Speciale Villa Manin Con questa legge la RAFVG ha inteso promuovere la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico e ambientale del compendio di Villa Manin di Passariano e del suo parco per le cui finalità è istituita l’Azienda Speciale di Villa Manin.

All'Azienda sono attribuiti i seguenti compiti: a) l'amministrazione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico e ambientale della Villa Manin di Passariano e del compendio architettonico e naturalistico pertinente affidato in gestione all'Azienda; b) la promozione o la partecipazione diretta, anche sulla base di apposite convenzioni con altri soggetti pubblici e privati, alla organizzazione di iniziative speciali di sviluppo dell'offerta culturale e turistica che si svolgono nella Villa e concorrono all'obiettivo della conoscenza e della fruizione del suo patrimonio architettonico e ambientale; b bis) la collaborazione diretta con l'Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia……. , al fine di promuovere, attraverso una utilizzazione coordinata e integrata delle rispettive risorse umane e tecniche, il migliore svolgimento delle funzioni istituzionali proprie di ciascuno dei due organismi; c) la partecipazione a società e associazioni, consorzi e fondazioni che perseguono le finalità previste dalla presente legge, anche con l'assunzione di amministrazione di lasciti e fondazioni che abbiano come scopo prevalente la valorizzazione e la promozione della Villa e del suo parco.

E’ previsto un Sovrintendente e un Consiglio di amministrazione che nomina il Direttore e un Comitato di indirizzo Scientifico.

L'uso permanente di spazi del compendio riservati all'attività dell'Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia e all'attività del Comitato regionale del Friuli Venezia Giulia dell'Unione nazionale delle Pro-loco d'Italia è disciplinato da apposite convenzioni.

L.R. 25 febbraio 2016, n. 2 - Istituzione dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – ERPAC e disposizioni urgenti in materia di cultura La legge definisce le modalità di gestione e di valorizzazione del compendio di Villa Manin di Passariano (Udine). L’ERPAC si sostituisce all’Azienda Speciale. L'Ente ha sede legale in Gorizia e sede operativa presso Villa Manin. L'Ente provvede in particolare:

• alla gestione, all'incremento e alla valorizzazione dell'Archivio multimediale della memoria dell'emigrazione regionale (AMMER) con sede a Villa Manin;

• alla gestione e valorizzazione del compendio di Villa Manin e del suo parco e degli altri beni culturali, alla promozione delle relazioni col territorio circostante Villa Manin quale principale punto di riferimento storico culturale;

• gestisce la Scuola regionale per il restauro per l'organizzazione di corsi specialistici. In sede di prima applicazione, nelle more dell'approvazione del programma triennale, l'Ente svolge la propria attività tenendo conto della programmazione dell'Istituto Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia … e dell'Azienda speciale Villa Manin … (Istituzione dell'Azienda speciale Villa Manin). E’ stabilito l’incarico di un Commissario, è sciolto il Comitato di indirizzo Scientifico il cui ruolo viene affidato al nuovo Consiglio di Amministrazione. Vengono abrogate le norme incompatibili con la LR 32/2002.

Relazione illustrativa 38

Il 27 maggio 2016 la Giunta Regionale ha proceduto ai sensi della LR2/2016 all’individuazione degli istituti e i luoghi della cultura e i beni culturali da attribuire alla disponibilità dell'Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - ERPAC. Ha deliberato:

…… a far data dal 1° giugno 2016 sono attributi alla disponibilità dell’Ente regionale per il patrimonio culturale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia -ERPAC i beni del compendio di Villa Manin di Passariano di Codroipo e del suo parco, iscritto quale patrimonio indisponibile regionale nella scheda inventariale n. 223….

Segue l’allegato con l’individuazione della proprietà regionale.

Relazione illustrativa 39

Legislazione regionale per la tutela del Borgo di Passariano Nel 1996 Passariano è stato individuato come centro storico primario ai sensi Legge Regionale 10 gennaio 1983 , n. 2 “Interventi regionali per i centri storici”. Nel 1996 è stato stabilito un contributo ventennale per totali € 5.164.569. Nel 2005 sono stati previsti ulteriori ventennali € 610.000 ed € 2.730.000. Il Regolamento Comunale, che disciplina l’attuazione, è stato approvato nel 2002. Gli interventi attuano le previsioni del P.R.P.C. n. 28 di Passariano e sono finalizzati:

• alla rivitalizzazione del centro storico attraverso l'incentivazione della molteplicità di funzioni in esso possibili;

• alla costruzione, al risanamento, al rifacimento, al completamento e al potenziamento delle infrastrutture tecnologiche (viarie, illuminazione pubblica, opere a rete, arredo urbano, ecc.);

• al recupero di immobili fatiscenti, a qualsiasi uso destinati, ed al recupero di aree in degrado, alla piena utilizzazione delle volumetrie esistenti, al soddisfacimento dei bisogni abitativi, sia quantitativi che qualitativi;

• al pieno rispetto dei caratteri architettonici decorativi ed ambientali del Centro Storico di Passariano;

• al superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche sia in edifici pubblici che in edifici privati.

Più precisamente si applica per interventi tesi, tra l’altro: • ad interventi di recupero di edifici a schiera, con particolare riguardo alle facciate

prospicienti le vie e le piazze pubbliche, • all'esecuzione di opere di arredo urbano, • agli interventi volti ad assicurare la viabilità ciclabile tra il Centro Storico di

Passariano e le limitrofe zone di particolare pregio ambientale, quali i parchi; • il recupero od acquisizione da parte del Comune, di ambiti edilizi posti ai margini del

P.P. , aventi particolare pregio ambientale ed inseriti in ambiti di tutela o in zone di reperimento di cui alla L.R. 42/1996, che in qualsiasi forma siano collegati con il territorio interessato dal P.R.P.C. n. 28;

• all'acquisizione di immobili compresi nel P.R.P.C. n. 28 di Passariano ivi compresi quelli per cui il Piano Attuativo ne prevede la demolizione, per i quali si farà carico il Comune con le sovvenzioni previste dalla L.R. n. 2/1983;

• alla concessione di anticipazioni, di contributi una tantum e contributi a fronte di mutui contratti con istituti di credito ai privati per acquisto e/o recupero di immobili;

E’ previsto il programma degli interventi che può essere modificato ed integrato in relazione alle sopravvenute necessità anche prima della scadenza triennale. La gran parte dei finanziamenti sono stati utilizzati per:

• la sistemazione e ripristino della piazza tonda ( in questo momento è stato completato il primo stralcio del progetto per il recupero delle facciate e l’illuminazione delle esedre),

• la realizzazione e sistemazione di piste ciclabili, • la sistemazione di strade, • l’acquisto ed adeguamento dell’ex asilo per destinarlo alla promozione turistica, • la redazione di progetti, • le anticipazioni ai privati e i contributi finalizzati all’intervento edilizio di privati.

Relazione illustrativa 40

Nel 2014 è stato approvato il sesto aggiornamento del piano poliennale con: • la previsione della variante generale al Piano Regolatore Particolareggiato Comunale del

centro storico di Passariano (in fase di attuazione), • la previsione della viabilità a sud di Passariano al fine di creare un collegamento

adeguato tra i due parcheggi pubblici esistenti (non attuato), • la previsione della pista ciclabile sulla strada Lonca - San Martino, nel tratto compreso tra

la prosecuzione dello stradone Manin (via Cartiera) e la strada denominata dei Paludi e relativo collegamento con Passariano (non attuato),

• la previsione del completamento della pista ciclabile sulla strada Lonca – San Martino, nel tratto compreso tra la strada denominata dei Paludi fino a Lonca (non attuato),

• la previsione della concessione di ulteriori contributi finalizzati all’intervento edilizio di privati (attuato),

• la previsione di completamento area verde e sistemazione illuminazione vialetto adiacente INFOPOINT di Passariano (non attuato).

Il Bando riguardante il Centro Storico Primario di Passariano, per la concessione a privati di contributi per acquisto e/o recupero di alloggi e fabbricati del 2014 prevede un massimale di € 25.000 a contributo Gli interventi edilizi ammessi sono quelli considerati dalle norme urbanistico - edilizie di attuazione del Piano Particolareggiato di Passariano, dalla manutenzione straordinaria alla demolizione e ricostruzione. Il bando è in fase di rifinanziamento. Problematiche rilevate Nel complesso sembra che gli interventi siano stati rivolti alla realizzazione di opere pubbliche e destinati in misura minore alle proprietà private, intendendo l’intervento pubblico come possibile volano e facilitatore di interventi residenziali e terziari. I lavori di riqualificazione della Piazza Tonda di Villa Manin Sono in fase di esecuzione. Il progetto interessa le pavimentazioni, gli intonaci e gli impianti delle Esedre, la manutenzione ed il rinnovo del prato e degli spazi pavimentati, le reti tecnologiche, l’impianto di illuminazione generale e altri interventi di pulizia ed arredo. Dalle analisi storiche:

la piazza, così come viene rappresentata in un disegno della fine del secolo XVIII ( disegno di Constans Bourgeois) , appare come un' unica superficie in terra priva di verde ed arredi. Una planimetria territoriale datata 1753 (Tommaso Scalfurotto) evidenzia una superficie non pavimentata con zone a prato e la presenza di innumerevoli corsie lasciate dalle carrozze, dai carri o dai percorsi pedonali. L'attuale situazione della piazza è il risultato delle modifiche apportate tra la fine del XIX secolo e i primi anni del XX secolo; la piazza tonda e la piazza quadrata vengono probabilmente interessate da un apporto di terreno vegetale per la formazione di un prato che verrà contornato da una siepe e utilizzato successivamente anche a fini produttivi.

Dalle indagini archeologiche: il livello di frequentazione sette/ottocentesco della piazza rivela dunque le caratteristiche di una superficie "di servizio", una sorta di spazio di manovra forse connesso ad attività agricole o di mercato, privo di significativi elementi riconducibili ad interventi di valorizzazione estetica.

Relazione illustrativa 41

Dall’analisi critica: Piazza quadra, piazza tonda : il prato centrale si estende dal ponte di entrata a sud fino alla strada di attraversamento; tale situazione unifica lo spazio interno e riduce la percezione del disegno originario improntato ad un succedersi di configurazioni spaziali ed architettoniche che portano dalla piazza tonda finalizzata ad accogliere ed avvolgere chi entra da sud, alla spaziosità della piazza quadra racchiusa da quinte architettoniche atte a valorizzare e rendere ancora più imponente la presenza del palazzo nobiliare oltre il cortile onore.

La strada di attraversamento costituisce una cesura fisica e funzionale, crea situazioni di pericolo, difficoltà di gestione dei transiti. La strada di attraversamento è presente fino dall'origine della Villa, ma si configurava come semplice collegamento tra centri abitati (Codroipo - Passariano; Passariano - Lonca) e per un traffico limitato agli usi locali e delle esigenze del complesso edilizio e delle funzioni della villa.

Il parcheggio organizzato nei settori est ed ovest della piazza quadra, contribuiscono a ridurre la percezione delle architetture scenografiche e a svilirne il significato originario. Architetture: va eliminato il degrado degli intonaci esterni; va migliorata l'illuminazione evitando coni e zone d'ombra.

Il progetto prevede il ripristino dell'impianto settecentesco della piazza quadra restituendone spazialità ed effetto scenografico, la valorizzazione della piazza tonda, la ripavimentazione della viabilità esistente, la dotazione delle reti infrastrutturali che si rendono necessarie per garantire il funzionamento dello spazio per le manifestazioni programmate dalle Pro Loco e dall'Azienda Speciale di Villa Manin. Tra l’altro sono previsti:

• conservazione della superficie a prato, già esistente, • pavimentazione di materiale stabilizzato che si rapporti ai campioni originari ancora

presenti in alcuni tratti sotto l'attuale pavimentazione, • ripavimentazione della viabilità (strada provinciale) con asfalto, • pavimentazione delle esedre da realizzare in acciottolato, • reti tecnologiche ed illuminazione, • sistemazione delle Peschiere a sud tramite riparazione e ripristini delle parti

lapidee in stato di degrado, • rinnovo della pavimentazione del ponte utilizzando ciottoli e pietre grigie per formare

le corsie centrali, • realizzazione di area attrezzata per la sosta dei caravan nel parcheggio est, • sistemazione della pavimentazione dell'area dell'ingresso sud, • lavatoio posto sul canale emissario delle Peschiere: interventi di restauro conservativo

e di pulizia del canale e delle parti a vista.

Relazione illustrativa 42

Schema di progetto Piazza Tonda

Sono stabiliti quattro stralci esecutivi, il primo è completato con il restauro delle superfici intonacate e lapidee delle esedre. Il progetto, nell’ipotesi della pedonalizzazione, indica anche uno schema di collegamento viario tra i due parcheggi con la demolizione della ex scuola elementare.

Estratto planimetria generale

Relazione illustrativa 43

Problematiche rilevate Sono di carattere gestionale, sulla base della complessa attribuzione delle proprietà e delle competenze amministrative dei sedimi. Per la realizzazione delle opere infatti è stato stabilito un accordo di programma nel 2006 che interessa:

• il Comune di Codroipo con riferimento alle strade bianche circostanti le esedre della villa,

• la Regione con riferimento alle aree esterne delle esedre della Villa Manin e allo spazio verde compreso tra le strade del comune,

• La Provincia con riferimento alla SP 65 “Ungarica” e per lo stradone Manin con relative aree accessorie e pista ciclabile,

• l’Azienda con riferimento alla gestione e alla manutenzione delle complessive strutture ed immobili di villa Manin.

E’ da notare che, in premessa, gli enti sottoscrittori affermano che è loro interesse ricreare un insieme unitario del complesso monumentale e che il traffico viabilistico risulta porsi in contrasto con l’ideazione architettonica del complesso monumentale come scenografia. L’intervento intende decongestionare il traffico della “ piazza tonda” consentendo l’adeguata circuitazione della Villa e del Borgo di Passariano. Nel 2010, nel progetto esecutivo, è stata prevista l’eliminazione della lastricatura della strada provinciale di attraversamento ed il mantenimento della zona asfaltata attuale limitatamente allo sola carreggiata.

Relazione illustrativa 44

Viabilità

Formazione degli assi viari principali La vasta cartografia disponibile, antecedente alla realizzazione della villa Manin e successiva, prima delle cartografie catastali napoleonica ed austriaca, risulta essere imprecisa in merito alla complessiva formazione del territorio di nostro interesse. Si riporta la planimetria del 1590, l’unica che indica correttamente la Stradalta, che insiste sulla romana Via Postumia, e le località a sud, collegate mediante la “Strada dei paesi” nonché il sistema delle acque dello Stella/Corno. Preseriano è posta ad est del torrente Corno.

Relazione illustrativa 45

Le prime documentazioni, che definiscono alla fine del ‘700 le possidenze Manin, individuano con precisione la Stradalta a partire da Codroipo, attraverso Rivolto e la Strada dei paesi (Ungarica) che attraversa la villa. Rimandando al paragrafo sulla costruzione del borgo quanto di riferimento a quest’ultimo asse ed a quello Rivolto - San Martino, è opportuno riferirsi alle cartografie improntate ad una metodologia che ci permette di comprendere la formazione attuale del sistema viabilistico.

Sorte Cristoforo, Il Friuli 1590 sta in AAVV ,Fondazione Benetton Studi Ricerche, Atlante di Passariano 1996, Indagine e proposte per la vita futura della villa e del suo paesaggio culturale, Massimo Rossi, L’evoluzione del paesaggio nella cartografia storica, p.21

Anton Von Zach, Topographisch Kriegskarte von dem Herzogthums Venedig,1798-1805, f. XVI (estratto) La mappa è stata redatta dopo il trattato di Campoformido del 1797 sotto il dominio austriaco. La località è denominata Persereano di Lonca.

Relazione illustrativa 46

Sono riconoscibili: • La viabilità monumentale dello “Stradone Manin” in asse con la villa, a nord in direzione

San Daniele dove attraversa il Corno; a sud si interrompe nel sistema Corno/Stella presso la cartiera.

• La viabilità di collegamento : la “Stradalta”, sulla linea delle risorgive che collega l’ ovest a Palmanova e attraversa Codroipo e Rivolto, la “Strada Ungarica” che attraversa la Villa est/ovest, (chiamata anche “Strada dei Paesi”), la “Strada nuova” da Codroipo verso Udine attraverso Zompicchia e, nell’altro senso, l’attraversamento sud Bertiolo/San Martino.

• Le viabilità distributive interne dalla Villa Manin : verso Rivolto, ad ovest verso le acque al Belvedere e ai Mulini Buccenigo, del Bert, del nuovo, della Siega, verso Battiferro, a sud (e da Lonca) verso Casali Pascut e del Mucholo, a est da Lonca verso la cartiera.

Si riconosce in questa cartografia un assetto ormai consolidato che definisce le relazioni vicine e d’uso con quelle d’area vasta. Mappa della terza indagine militare 1869/1887 – Mappe storiche dell’Impero Asburgico – Osterreichisches Staatsarchiv (portale MAPIRE) In questa mappa la località è denominata Passariano, si vede la localizzazione della ferrovia verso Udine e una serie di rettifiche e circonvallazioni che sembrano rendere più velocemente percorribili le strade esistenti. Mappa stradale 2016 Si passa poi a considerare il sistema viabilistico attuale.

Relazione illustrativa 47

Relazione illustrativa 48

Relazione illustrativa 49

La viabilità attuale La finalità di quest’analisi è legata:

• all’ottimizzazione dei percorsi ed alla sosta per i residenti ed i lavoratori di Passariano, • al miglioramento degli accessi ed alla sosta nel borgo di Passariano in occasione di

eventi, • alla possibilità di potenziare il sistema intermodale ferro-gomma.

Sono ben noti i limiti normativi del PAC. La sua vasta superficie ed i diversi attori che utilizzano il borgo richiedono alcune considerazioni che tendono inevitabilmente ad essere più ampie. Si suggerisce di leggere con attenzione anche le parti relative sul Piano Strategico del Medio Friuli e sul progetto per i lavori di riqualificazione della Piazza Tonda di Villa Manin qui riassunti.

Estratto Piano Strategico del Medio Friuli

Relazione illustrativa 50

La viabilità ferroviaria Passariano è raggiungibile con la ferrovia da Codroipo, con l’utilizzo di un mezzo dedicato (autobus navetta). Lo stesso tragitto potrebbe essere assicurato con un servizio di affitto biciclette. Attualmente non esiste il collegamento. Passariano può essere raggiunto anche dalla stazione ferroviaria di Udine, sempre con un autobus navetta. Allo scopo è stato sottoscritto in aprile 2016 un accordo tra l’Azienda Speciale e FUC per il trasporto facilitato dalle zone dell’Austria. La viabilità carrabile Passariano è raggiungibile:

• da nord/est da Pordenone e dall’Autostrada A 28 mediante la SS 13, • da sud /ovest da Portogruaro e dall’Autostrada A4 mediante un percorso in parte

rettilineo lungo la SP 96 ma più tortuoso e complesso intorno a Portogruaro e, abbandonata la SP 96 verso Passariano, anche se è stata realizzata la rotonda di Muscletto,

• da nord/est da Udine mediante la SS 13, la rotonda di Zompicchia, parte della SR 252, l’attraversamento di Rivolto e di via Passariano,

• da sud/ovest da Palmanova e dall’Autostrada A4 mediante la SR 252.

Il Piano Regionale delle Infrastrutture di trasporto, delle Merci e della Logistica classifica come viabilità di primo livello la SP 96, di primo livello da migliorare la SS 13 e la SR 252.

Estratto Piano Regionale delle infrastrutture di trasporti, delle merci e della logistica- infrastrutture autostradali e di primo livello

Il Piano Urbano del Traffico del 2005 definisce la SP 97 “Stradalta” e SP 62 “Ungarica” come strade extraurbane secondarie di scorrimento e secondarie di progetto.

Relazione illustrativa 51

La relazione: Ulteriori accessi a Codroipo lungo le direttrici est – ovest e viceversa, sono poi rappresentati dai collegamenti con le vicine frazioni di Rivolto e Passariano. Per quanto riguarda dunque il collegamento con Rivolto, ovvero la S.P. n. 97 “di Rivolto”, il dato disaggregato per tipo di veicoli complessivamente transitanti nelle due direzioni est -ovest ed ovest - est è costituito dalla seguente media: fra il 94% ed il 96% da auto, fra l’2% ed il 3% da furgoni e piccoli autocarri, fra l’1,10% e l’1,30% da autocarri e fra lo 0,30% e lo 0,60% da grandi autocarri e/o autobus. E’ evidente, in proposito, una media disaggregata del tipo di veicoli sostanzialmente simile a quella delle altre sezioni di traffico, mentre relativamente al computo delle entrate e delle uscite da tale asse viario, è possibile notare che a fronte dei 13.606 complessivi veicoli misurati su otto giorni di rilievo lungo la direzione ovest - est, se ne sono misurati 15.459 lungo l’opposta direzione est - ovest, registrando dunque un volume in entrata verso ovest di 1.853 veicoli (231 veic./giorno). Relativamente all’altro collegamento con Passariano, ovvero la S.P. n. 65 “Ungarica”, il dato disaggregato per tipo di veicoli complessivamente transitanti nelle due direzioni est - ovest ed ovest - est è costituito dalla seguente media: fra il 94% ed il 98% da auto, fra l’1% ed il 5% da furgoni e piccoli autocarri, fra lo 0,50% e lo 0,70% da autocarri e fra lo 0,00% e lo 0,35% da grandi autocarri e/o autobus. Anche in quest’ultimo caso è evidente una media disaggregata del tipo di veicoli sostanzialmente simile a quella delle altre sezioni di traffico, anche se con una ancora maggiore accentuazione del traffico di veicoli leggeri, mentre relativamente al computo delle entrate e delle uscite da tale asse viario, è possibile notare che a fronte dei 13.188 complessivi veicoli misurati su otto giorni di rilievo lungo la direzione ovest - est, se ne sono misurati 12.500 lungo l’opposta direzione est - ovest, registrando dunque un volume in uscita verso ovest di 688 veicoli (86 veic./giorno). Viale Duodo, via Ostermann SP 97 e via XXIV Maggio SP 65 Sono le arterie stradali che collegano il centro del capoluogo con tutte le località poste ad est (Zompicchia, Rivolto, Passariano e Lonca). Esse hanno rispettivamente una larghezza della carreggiata di 8,90 m, 8,50 m ed 8,10 m, con dimensione complessiva di 19,30 m, 12,90 m e 15,60 m. Tutte e tre le strade comprendono una pista ciclabile, che solo nel caso di via Ostermann inizia in prossimità del torrente Corno in direzione Rivolto. L’insieme delle strade gravitanti nell’intorno di Villa Manin, Passariano e Rivolto Occorre evidenziare, che la rete viaria dell’ambito di Villa Manin, si compone di due strade provinciali, la n. 65 “Ungarica” e la n. 97 “di Rivolto”, della comunale da Rivolto a Passariano, delle due comunali che collegano Rivolto alla S.S. n. 252, della nuova strada che, rimarcando un tracciato storico, dalla Villa Manin si dirige verso nord fino alla svincolo di Zompicchia. Delle due provinciali, la più importante è senz’altro la “Ungarica”, che unisce Codroipo a Palmanova. Tuttavia, il suo tracciato attraversa lo spazio antistante la Villa, provocando un’intrusione del traffico in un ambiente architettonicamente ed urbanisticamente non certamente ideato per tali scopi. L’altra provinciale, invece, della lunghezza di appena 3,9 km, si stacca dalla citata “Ungarica” ad est di Passariano e, aggirando il complesso della Villa, attraversa l’abitato di Rivolto e si immette in Codroipo prendendo il nome di via Ostermann. L’attraversamento di Rivolto, però, avviene con un andamento planimetrico caratterizzato da una intersezione con le tre comunali sopraccitate che ne determina una curva ad angolo acuto. Entrambe le provinciali sono interessate ad una ben precisa casistica di transiti: la “Ungarica” è percorsa da chi, provenendo dai paesi della linea delle Risorgive (Bertiolo, Flambro, Talmassons, Castions, eccetera) è diretto a Codroipo; la n. 97, assieme alla naturale prosecuzione rappresentata dalla comunale da Rivolto verso est, è invece utilizzata per raggiungere, sempre da Codroipo, la S.S. n. 252 e quindi il casello autostradale di Palmanova.

Relazione illustrativa 52

I problemi sono quindi i seguenti: • eliminare il traffico di attraversamento degli spazi antistanti Villa Manin attraverso

l’individuazione di un percorso alternativo, congiuntamente con l’Amministrazione Provinciale di Udine, l’Azienda Speciale di Villa Manin e la Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia e mediante un accordo di programma al momento in fase di perfezionamento;

• evitare o rendere almeno maggiormente ordinato, il transito attraverso l’abitato di Rivolto;

Il primo obiettivo pare peraltro quasi raggiunto: con il citato accordo di programma si tratta infatti di utilizzare, razionalizzandola, la viabilità di accesso ai due grandi parcheggi posti ad ovest ed a sud di Villa Manin.

Anche parte del secondo obiettivo è parzialmente acquisita. E’ infatti stata recentemente realizzata con buoni risultati una rotonda stradale per lo smistamento del traffico di passaggio nel centro della frazione. Inoltre, è stata costruita una pista ciclabile che consente quasi per l’intera tratta, il collegamento fra Rivolto e Codroipo.

Rimane tuttavia, da porre in sicurezza proprio l’ingresso e l’uscita da e per Rivolto lungo la direttrice di Codroipo. Ciò potrà essere senz’altro effettuato attraverso l’allargamento della sede stradale da entrambi i lati della carreggiata in modo tale da creare una maggiore superficie viabile (e dunque più sicura) ed il tratto di pista ciclabile attualmente mancante.

A commento di quest’accurata disanima si possono fare le seguenti osservazioni, utili per ragionare sui problemi di attraversamento della Villa Manin:

• SP 97 e SP 65 possono essere pensate a sistema: le strada sono utilizzate per la quasi totalità da auto e con volumi complessivi più che ammissibili ( media di 3633 veicoli/giorno per la prima, media di 3211 veicoli/giorno per la seconda), è quindi pensabile riorientare i mezzi pesanti senza un aggravio particolare di traffico.

• Si sottolinea anche in questo caso l’opportunità di eliminare il traffico che attraversa Villa Manin.

• Si manifesta l’opportunità di evitare l’attraversamento dell’abitato di Rivolto e di porre in sicurezza l’entrata e l’uscita da e per Rivolto lungo la direttrice per Rivolto. Si precisa che intervento per la realizzazione della pista ciclabile in questa tratta è ritenuta intervento prioritario ed è in finanziamento.

Stradone Manin, un accesso mancato A corredo di quanto sopra affermato in merito all’attraversamento di Rivolto si sottolinea che la nuova rotonda di Zompicchia, che ha spostato l’incrocio più a est mettendo in relazione la SS 13 e la SR 252, ha creato una situazione anomala rispetto agli accessi alla Villa Manin. Ora la villa è raggiungibile dal suo asse più rappresentativo solo provenendo dalla SS 13 ovest mentre da est risulta obbligatorio il percorso che utilizza la nuova rotonda e l’attraversamento di Rivolto. Il Piano Urbano del Traffico:

Lo svincolo di Zompicchia è sempre stato uno dei punti “neri” della sicurezza in tutto il Friuli – Venezia Giulia. Non si contano quasi più gli incidenti, molti dei quali con esito mortale, colà verificatisi. Dalla fine degli anni ’90 tuttavia, attraverso un accordo di collaborazione fra Amministrazione Provinciale di Udine, Regione Friuli – Venezia Giulia, A.N.A.S. e Comune di Codroipo, si è provveduto a progettare una doppia rotonda che consentisse di separare il traffico viabilistico della S.S. n. 13 da quello della S.S. n. 252, oltre che da quello proveniente da Zompicchia e dunque da Codroipo.

Relazione illustrativa 53

Nuovo svincolo

I lavori di realizzazione delle nuove rotonde sono iniziati nell’anno 2003 ed attualmente sono in fase di completamento. Tali lavori non hanno comportato alcuna grave limitazione alla percorribilità delle diverse tratte viarie e soprattutto hanno fin da subito consentito di evitare il succedersi degli incidenti stradali prima così frequenti.

Valutazioni sulla possibilità di individuare delle porte all’area del PAC Premessa l’evidente importanza del raggiungere la Villa Manin mediante le viabilità carrabili e l’uso di automobili e autobus turistici, nella tavola “Accessi alla Villa” sono indicati dei possibili punti che potrebbero essere enfatizzati con delle vere e proprie porte verdi e con degli elementi di arredo verticali , indicatori dell’area di pertinenza. Questi segni potrebbero essere replicati anche all’interno della villa. Tutto questo per assicurare una visione unitaria del sito.

Relazione illustrativa 54

Attraversamento del torrente Corno verso via dei Mulini

Strada comunale Levada presso l’attraversamento del torrente Corno

Manutenzione e controllo Dalle informazioni ricevute dagli addetti della Provincia, l’estensione delle aree di attribuzione proprietaria, che interessa lo stradone Manin e le piste ciclabili adiacenti, le viabilità che circondano le mura della villa ma anche i prati tra queste e il sedime stradale, ha comportato un sovraccarico di costi di manutenzione della strada ma soprattutto del verde. Trasporto pubblico locale su gomma Il trasporto è assicurato dalla SAF. Al momento non c’è un punto di salita/scalo presso la Stazione Ferroviaria. Il problema sarà risolto con la realizzazione del nuovo centro intermodale progettato. Ad oggi i tracciati, i tempi e le frequenze sono le seguenti. Non esiste un autobus navetta che assicuri il collegamento con la Villa Manin almeno in occasione degli eventi più importanti e dei fine settimana. L’Azienda Speciale ha ventilato l’ipotesi di possibili accordi con il vincitore dell’appalto del trasporto pubblico regionale, determinazione di imminente scadenza.

Relazione illustrativa 55

Da e per Udine, durata 8 minuti, 13 viaggi giornalieri, arriva a Passariano lungo la SP 97

Da e per Codroipo, durata 10 minuti, 9 viaggi giornalieri, arriva a Passariano da Rivolto

Da e per Udine, durata 45 minuti, 7 viaggi giornalieri, arriva a Passariano lungo la SP 65 Estratti sito web SAF

E’ importante notare che il trasporto pubblico non attraversa mai il tracciato antistante la villa, anche se proviene da Codroipo, raggiunge Passariano sempre da est, da Rivolto o da Lonca. E’ un’indicazione importante, anche perché il trasporto pubblico locale utilizza viabilità dalle geometrie corrette per mezzi pesanti.

Da Piazza dei Dogi

Relazione illustrativa 56

Interruzione del traffico veicolare della SP 65 Ungarica sugli spazi antistanti alla Villa Manin e la viabilità alternativa Nel gennaio 2016, per la presenza del cantiere delle Esedre e il concomitante svolgimento di un evento, si è resa necessaria un’episodica interruzione del traffico veicolare come dallo schema seguente.

Il traffico è stato correttamente orientato a ovest mentre ad est si è mantenuta la percorribilità per tutti gli utenti della Piazza dei Dogi, con i fenomeni negativi che si sono evidenziati durante il rilievo della domenica. Alla ricerca di un parcheggio, vicino all’ingresso della Villa e della biglietteria delle mostre molte auto hanno percorso la piazza per poi doversi riorientare verso il parcheggio ovest, con un ricircolo di traffico automobilistico inutile e dannoso anche per i pedoni che attraversavano la stessa Piazza dei Dogi.

Relazione illustrativa 57

In maggio 2006 per altra occasione, pur mantenendo il percorso viario, si sono individuati dei sensi unici per razionalizzare il traffico.

La viabilità intorno alla villa e quella di servizio per i due parcheggi Strettamente connesso alla necessità di eliminare l’attraversamento della villa è stabilire una viabilità alternativa possibile. La tematica era presente fin dal 1960. Si veda l’allegato al PRGC dell’epoca.

Relazione illustrativa 58

La presenza dei due parcheggi rende più ovvia la necessità del collegamento tra i due. Allo scopo anche il finanziamento comunale e le indicazioni del progetto della Piazza Tonda descritti in altro punto. Qui si vuole suggerire che la connessione a sud, nelle caratteristiche fin ad ora ipotizzate informalmente, e cioè la realizzazione di una viabilità transitabile dai mezzi pesanti, potrebbe comportare una modifica della viabilità esistente eccessiva per assicurare sezioni e curve coerenti. L’intervento potrebbe stravolgere l’esistente pensato come distribuzione ai parcheggi, in particolare ovest, e modificare pesantemente un punto nevralgico di accesso alla Villa ed ai suoi assi visuali. Diversa la valutazione se si trattasse di distribuzione di sole automobili con caratteristiche di collegamento urbano dotato dei marciapiedi.

Relazione illustrativa 59

La viabilità ciclabile Il Piano del Traffico Comunale del 2005 definisce una serie di itinerari ciclabili, alcuni di questi interessano Passariano. Stabilisce tipologie, sezioni tipo, norme. Individua tra gli interventi prioritari il tratto di collegamento tra la pista ciclabile di Zompicchia esistente (stradone di Passariano) attraverso Rivolto fino alla pista ciclabile esistente verso Lonca (itinerario n.5).

Il PUT non prevede tuttavia alcun collegamento verso nord, dopo la SS 13, per lo stradone Manin. Soprattutto non individua con chiarezza un percorso di collegamento specifico e leggibile tra Codroipo e la Villa. Anche negli elaborati del polo intermodale presso la ferrovia non si evidenzia un’attenzione particolare al collegamento leggibile con la Villa.

Estratto progetto nuovo polo intermodale a Codroipo

Relazione illustrativa 60

Per quanto riguarda gli assi viari esistenti, già molto dotati di piste ciclabili ed anche molto utilizzati, si riporta quanto previsto del piano del traffico, il citato completamento del tratto verso Rivolto e la realizzazione del tratto tra Lonca e San Martino. Si vuole ricordare che il traffico di attraversamento di quest’ultimo tratto non sembra necessitare di una pista autonoma rispetto alla carreggiata carrabile ed anche l’opportunità di procedere con materiali naturali, ghiaino stabilizzato ad esempio, per il miglioramento dei percorsi esistenti.

E’ a disposizione uno studio che individua dei percorsi che collegano il parco delle Risorgive dello Stella ed i mulini. Saranno integrati nella fase progettuale. La viabilità pedonale, i parcheggi Interventi accurati e preziosi sono stati effettuati in tutto l’abitato di Passariano per dotare la frazione di marciapiedi e parcheggi. Si può notare che la dotazione di parcheggi è più che sufficiente in condizione di visita normale, per tutti i tipi di mezzi, anche in vista della realizzazione di aree servite per i caravan come parte del progetto sulla Piazza Tonda. Diversa è la situazione per gli eventi speciali quando si riscontra molta sosta in aree non appropriate.

Relazione illustrativa 61

Interventi integrativi potranno essere pensati per assicurare una migliore copresenza dei vari utenti, pedoni, ciclisti, automobili secondo le metodologie della pianificazione trasportistica in ambito urbano. Una gerarchia di percorsi con attenzione agli assi visuali Oltre quanto detto risulta evidente la necessità di ripensare i percorsi secondo una gerarchia che assicuri una chiara visione dell’area della villa e del suo intorno, una sottolineatura degli assi visuali principali, ad esempio dello stradone Manin, una maggiore leggibilità dei luoghi adiacenti di sicuro valore ambientale come il Parco delle Risorgive. Vale qui citare l’esperienza attuata nel comune di Sedegliano a seguito dell’imponente riordino fondiario che ha interessato anche la porzione nord del comune di Codroipo. Mediante acquisizioni di aree e convenzioni con i privati proprietari dei fondi finitimi allo stradone Manin si è ricreato il segno paesaggistico con la piantumazione di filari qui sinteticamente riproposti.

Incrocio SP 18 nel comune di Sedegliano, inizio del percorso cicloturistico

Dall’interno del riordino

Dall’interno dello Stradone Manin

Relazione illustrativa 62

La comunicazione su come raggiungere Villa Manin La comunicazione è carente agli accessi autostradali e stradali ma anche poco chiara e confusa a livello locale.

A Codroipo

A Passariano

E’ necessario ripensare una modalità unitaria per la comunicazione ed una integrazione corretta ed ordinata della segnaletica stradale.

Relazione illustrativa 63

Relazione illustrativa 64

Relazione illustrativa 65

Relazione illustrativa 66

Relazione illustrativa 67

Pista pedonale e ciclabile e ponte Via dei Molini

Problematiche rilevate Sono da definirsi gli enti preposti al governo delle viabilità (regione, comune), sono correlati anche i problemi di proprietà delle strade e della manutenzione. Una possibile razionalizzazione potrebbe derivare dalle imminenti decisioni relative al trasferimento alla Regione o al comune di Codroipo delle viabilità di proprietà provinciale, le viabilità già citate intorno alla villa, la SP 97 “Stradalta” e la SP 65 “Ungarica”. Nel febbraio 2016 la Giunta Regionale ha deliberato in merito ai criteri di trasferimento sulla base del Piano Regionale delle infrastrutture di trasporti, delle merci e della logistica. Saranno trasferite alla Regione tutte le strade provinciali ma saranno da individuarsi le viabilità che hanno interesse locale. E’ necessario ripensare una modalità unitaria per la comunicazione ed una integrazione corretta ed ordinata della segnaletica stradale. In particolare è da curare l’accesso da area vasta da sud/ovest per l’attraversamento poco segnalato di centri urbani e di viabilità di livello comunale. I collegamenti e le relazioni con il Capoluogo sono insufficienti:

• manca un servizio di autobus navetta o di affitto di biciclette da Codroipo, • le previsioni del piano del traffico non sottolineano con gli itinerari ciclabili il

collegamento dal capoluogo a partire dal nuovo centro intermodale della stazione ferroviaria,

• la cartellonistica è deficitaria e non permette una visione unitaria. All’interno del PAC deve essere definita una gerarchia di percorsi con effetti di cura del paesaggio e degli assi visuali. In sede progettuale saranno approfonditi gli esempi dello stradone Manin, dei possibili finanziamenti, dei sistemi di gestione. All’interno di Passariano:

• è da privilegiare l’accesso alla Villa da sud (come previsto dall’Azienda Speciale), • deve essere ridefinita la sosta temporanea per eventi in area appropriata, • in generale dovranno essere pensati interventi integrativi per assicurare una migliore

copresenza dei vari utenti, pedoni, ciclisti, automobili secondo le metodologie della pianificazione trasportistica in ambito urbano.

Relazione illustrativa 68

Formazione del territorio agricolo

In queste poche pagine si intende verificare quali elementi costitutivi del borgo di Passariano sono ancora presenti nel territorio agricolo allo scopo di assicurare in fase progettuale il mantenimento dei segni significativi. Si intende quindi una parte integrativa rispetto a quella di studio agrario con fascicolo a parte. Il sistema Fiume Stella/Torrente Corno sta alla base dell’utilizzo agricolo delle aree, per la presenza delle risorgive e di un facile approvvigionamento idrico di superficie. In particolare la “Stradalta” segna un confine tra i terreni a monte, aridi e i terreni a valle, originariamente di terra umida, bonificati dai Manin a partire dal XVI secolo e poi in epoche successive fino alle modificazioni recenti di allineamento del Corno e recentissimi come gli impianti di acquacultura. In generale l’uso dell’acqua è sempre stato legato alla storia della villa ed all’attività produttiva del borgo, per i canali di coltivazione, per la presenza dei mulini e della cartiera.

Relazione illustrativa 69

AAVV, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Atlante di Passariano 1996, Indagine e proposte per la vita futura della villa e del suo paesaggio culturale.

Maurizio Pivetta, Le strutture della natura p.12

Relazione illustrativa 70

Relazione illustrativa 71

Il sistema ha subito solo nel Novecento una razionalizzazione importante per canalizzazioni e realizzazioni di peschiere. Utilizzazione del suolo agricolo Prima dei Manin si può ipotizzare una realtà agricola di piccole proprietà a ridosso dei centri abitati, con fondi irregolari di piccole dimensioni (orti) , poi le braide per la coltivazione di granaglie e legumi, a seguire una zona boscata fino alle terre umide. Dopo i Manin il territorio agricolo si ridisegna secondo l’asse nord/sud dello Stradone Manin che differisce dall’orientamento sud/ovest- nord/est residuo della centuriazione romana. La Ricognizione militare compresa tra il Tagliamento, l’Isonzo e dintorni citata in AAVV, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Atlante di Passariano 1996, Indagine e proposte per la vita futura della villa e del suo paesaggio culturale, Renzo Carniello, Modificazioni dell’ambiente e del paesaggio, p.13:

Evidenzia con immediatezza almeno quattro tipologie di paesaggio. Una grande zona boscata nel margine inferiore del territorio; un’altra zona che documenta le boscaglie sviluppatesi per effetto dell’abbondanza di acque, dei prati molto aridi nella parte superiore alla linea delle risorgive e una fascia aperta, immediatamente al di sotto, che contiene la maggior parte degli insediamenti rurali. Questi ultimi hanno tratto beneficio dall’essere situati in un’area poco esondabile a contatto con zone ricche d’acqua…. I boschi di essenze dure ammontavano a circa 5000 ettari all’inizio dell’ottocento, dopo un secolo erano ridotti a meno della metà, Nel 1962 risultano ancora ridotti della metà….

Seguono le mappe che descrivono questa distinzione.

Catasto napoleonico 1811 – Mappa Copia del Caseggiato, Orti e Giardini del comune di Passariano (estratto) – Limiti costruito/campi coltivati

Relazione illustrativa 72

Catasto Napoleonico del 1811, Passariano Dipartimento di Passariano (estratto) tipologia del coltivato vitato arborato

Catasto Napoleonico del 1811, Passariano Dipartimento di Passariano (estratto) regolazione delle acque (esempio della cartiera), zone umide

Il complesso monumentale è sempre stato strettamente legato agli edifici destinati alle attività produttive del borgo, in particolare la produzione di carta e di seta. Francesca Venuto ne La Villa di Passariano - Dimora e destino dei nobili Manin, 2001, Passariano di Codroipo-Ud , riporta a p.482-483 il documento n.69 Computo gelsi esistenti a Passariano (1780) ASU Spoglio Villa Manin 1 ex 496. Nella tavoletta che segue si sono riportate le localizzazioni e le quantità citate nel documento. La somma complessiva dei gelsi raggiungeva nel 1780 il numero di 2572 piante.

Relazione illustrativa 73

Per completare questa disamina sulla forma dell’assetto fondiario si sono riportate su una mappa del 1843:

• l’andamento dei terreni in direzione nord-ovest residuo di quello della centuriazione romana, esterni all’area di pertinenza della Villa Manin,

• l’andamento dei terreni secondo lo “Stradone Manin”, che però non interessano tutte le zone di pertinenza (i riordini fondiari recenti sembrano aver esteso ed enfatizzato questa organizzazione dei terreni),

• l’andamento dei terreni parallelo alla strada del “Belvedere”, prima sistemazione delle acque,

Relazione illustrativa 74

• l’interessante mantenimento dei campi secondo un andamento preesistente non ordinato di boschetti, aree umide, viabilità curvilinea.  

Queste ultime considerazioni scendono dall’elaborazione della mappa del catasto napoleonico del 1809 confrontata con Sommarioni dell’Archivio di stato di Venezia in AAVV,Fondazione Benetton Studi Ricerche, Atlante di Passariano 1996, Indagine e proposte per la vita futura della villa e del suo paesaggio culturale, Massimo Rossi, L’evoluzione del paesaggio nella cartografia storica p.29 Problematiche rilevate Il tipo di agricoltura attuale ha portato all’omologazione formale ed ecologica degli spazi agricoli cancellando le tessiture dei paesaggi. Si praticano monoculture estese su enormi campiture, con modalità a forte contenuto tecnologico. I vantaggi che ne derivano cancellano la trama dei paesaggi tradizionali e stravolgono e banalizzano le tessiture paesaggistiche. Una nuova formulazione, con obiettivi di tutela ambientale e paesistica, che non sia solo sulla carta, può, nel caso di Passariano, utilizzare la presenza di una vasta area tutelata e la vicinanza con il Parco delle Risorgive. E’ un’idea di agricoltura che non si esaurisce nella produzione di generi alimentari ma vuole incidere nella produzione del benessere sociale e si realizza attraverso una gamma di funzioni (ambientali, paesaggistiche, ricreative culturali) strategiche orientate al sostegno di agricoltura biologica, agriturismo, energie alternative con maggiore diversificazione e schemi culturali meno estensivi. Si ricorda che il RAFVG il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, piano di finanziamento consistente, prevede che tutti i bandi saranno disponibili entro il 2016. Per gli enti locali territoriali e per i parchi e le riserve territoriali sono previsti finanziamenti per itinerari per la valorizzazione e la fruizione turistica del territorio rurale. Per gli enti pubblici e per i privati sono previsti finanziamenti per la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio rurale, sono previste indennità per mantenimento di fasce tampone e per approcci collettivi agro-climatici-ambientali. Di questo e di altre proposte operative si parlerà in fase di progetto.

Relazione illustrativa 75

Relazione illustrativa 76

Borgo di Passariano e relazioni con Villa Manin

In queste poche pagine si intende verificare quali elementi costitutivi del borgo di Passariano sono ancora presenti, prima della realizzazione della villa e dopo, allo scopo di assicurare in fase progettuale il mantenimento dei segni significativi. Formazione prima dei Manin Il sistema dei borghi fu complessivamente impostato in età romana, modificato in epoca barbarica e carolingia quando, all’ordinata griglia della centuriazione, si sostituisce un modello stellare con le strade che partendo dai centri abitati si dirigono verso gli altri abitati vicini. Si forma in epoca medioevale la “Strada dei paesi”, che scorre a sud della Stradalta/Postumia sopra la linea delle risorgive. Nelle tavolette che seguono, evidentemente successive al periodo preso in considerazione ma le uniche disponibili ad una scala adeguata, si riassume quanto presente nel contributo di AAVV ,Fondazione Benetton Studi Ricerche, Atlante di Passariano 1996, Indagine e proposte per la vita futura della villa e del suo paesaggio culturale nei contributi di Mariolina Monge, Segni della storia del territorio e Francesca Rossi Ipotesi sull’insediamento di Passariano prima dei Manin. Per quanto riguarda la conformazione dei borghi gli elementi

…più significativi risultano il loro aggregarsi lungo una strada principale con una serie di unità insediative elementari che, insieme, costituiscono una cortina di edifici chiusi verso il lato della strada. Altro elemento caratterizzante è la centa , in elemento circolare di origine difensiva, individuabile in molti insediamenti rurali (vicino a Passariano, Lonca, Codroipo, Bertiolo, Rivolto); infine la presenza di larghi in corrispondenza delle cortine degli edifici che ospitavano stagli (polle risorgive) usati come abbeveratoi per gli animali. (Monge, p.15). Come si presenta allora Passariano prima dei Manin? Lo sviluppo lineare del borgo friulano, il sistema della viabilità e la precisazione di “frazione di frazione” ci aiuta a

Relazione illustrativa 77

immaginare lo sviluppo originario di Passariano lungo due direttrici viarie: una collega Lonca con Codroipo, attraverso la piazza pricipale, dove si collocava la pozza d’acqua ….attualmente piazza dei Dogi, l’altra assicura il collegamento di Rivolto con i borghi ad ovest del torrente Corno, quali San Martino e Gorizzo, proprio attraverso Passariano. …. La strada Lonca – Codroipo è quindi una matrice di sviluppo della villa di Passariano: lungo tale percorso si dispone secondo la tipologia a doppio pettine, la doppia cortina edilizia, facilmente individuabile nel suo andamento curvilineo di allineamento dei corpi di fabbrica e che include l’edificio dell’ex-latteria, quello inalveolato nella barchessa ovest. Questo assume un ruolo importante per sostenere l’ipotesi di insediamento: infatti il corpo di fabbrica dell’ex-latteria è evidentemente tagliato dalla barchessa ovest, la quale in origine era di lunghezza minore rispetto a quella attuale (…che) sembrerebbe rispettare gli edifici di cortina della villa di Passariano prima dei Manin, per poi , nel prolungamento, tagliare i corpi di fabbrica preesistenti quali l’ex-latteria. …. La strada invece che collega Rivolto al Torrente Corno ritrova l’originario andamento curvilineo di edifici di cortina ad est del Palazzo qui nuovamente interrotti dal muro di cinta del giardino….., mentre a sud ovest suo punto di riferimento è l’edificio detto “la fornace”- torre di ipotizzabile preesistenza all’insediamento dei Manin. La chiesa gioca un ruolo importante nella definizione dell’ipotesi. La sua posizione è proprio in corrispondenza delle due strade matrici di sviluppo della villa, in posizione cruciale. (Rossi p.33).

Catasto Napoleonico 1811 – Corografia del Distretto di Codroipo (estratto)

Relazione illustrativa 78

Catasto Napoleonico 1811 – Passariano –Dipartimento di Passariano (estratto)

Relazione illustrativa 79

Formazione con i Manin e dopo i Manin Molto è stato scritto sulla problematica relazione tra il borgo preesistente e i successivi interventi di demolizione/ costruzione del borgo in seguito all’estendersi dell’area della Villa, del parco, delle barchesse, fino alle esedre che si è completato alla fine del Settecento. Allo stesso modo si è dettagliatamente analizzata la relazione economica che si è andata sviluppando e mutando tra le due entità fino ad oggi. Le questioni sono utili a questo lavoro solo per quanto servono ad una generale politica di indirizzo e non sono approfondite.

Le fonti che riguardano le case coloniche e pertinenze rustiche non permettono che una relativa identificazione con l’assetto attuale del paese, ma confermano un preciso intervento a vasto raggio. Verso la fine del Seicento Passariano viene pertanto ad assumere un aspetto assai prossimo a quello attuale, accentuato nei lavori di ristrutturazione del palazzo e delle sue adiacenze nei primi decenni del Settecento. Ciò sarà evidente soprattutto con la costruzione delle Piazze… Per ciò che concerne invece le pertinenze rustiche è molto più difficile seguire la storia della costruzione delle diverse case coloniche che venivano a contrassegnare il paese. Le rapide annotazioni delle spese nei libri di fabbrica non permettono un discorso approfondito circa l’espansione del paese specie per quanto riguarda l’intervallo tra ristrutturazioni seicentesche (il paese inteso come mega-palazzo da parte di Francesco IV Manin) e l’occupazione napoleonica, che certo troncò definitivamente sia la tradizione arcadica di residenza estiva per la casata, ormai veneziana, sia le sperimentazioni pre-illuministiche affidate al Benoni e poi a Zandrini. (F.Venuto, Relazione storica allegata al PRPC).

Per comprendere la condizione attuale del Borgo si sono prese in considerazione tre mappe catastali significative confrontate con quelle precedenti e si sono verificati i mutamenti rispetto alle acque, al verde, alle costruzioni. Si sono scelti:

• i catasti napoleonico ed austriaco come prima base informativa, • il catasto utilizzato per la formazione del PRPC e quello attuale per verificare le

trasformazioni attuate. Si suggerisce di osservare in dettaglio i commenti posti nei grafici. Si possono osservare:

• il mantenimento sostanziale dell’impianto formativo del borgo, • il mantenimento della cesura tra case e tessuto agricolo, molto leggibile, anche in

seguito alla realizzazione dei due parcheggi, • il minor significato del sistema delle acque.

Per quanto riguarda gli spazi pubblici e la viabilità:

• si sono mantenuti gli assi principali con l’importante trasformazione dell’invaso della piazza dei Dogi in uno spazio alberato,

• si può osservare la trasformazione della porzione a nord/ovest della Strada Ungarica con la formazione anomala di giardini antistanti gli edifici,

• sono andati sparendo, con successivi interventi, i segni delle viabilità formative del borgo prima dell’intervento dei Manin; rimane all’interno di una proprietà privata il percorso ad est “ contrada dell’ancona”,

• è stata soppressa ad est la “Strada consorziale detta di Passariano” e diventa a nord un percorso privato; si è andata perdendo la possibilità di percorrere l’esterno del borgo da questo lato,

• ad ovest si è mantenuta la possibilità di percorrere il borgo con una viabilità parallela all’andamento delle esedre e si è anche mantenuto l’accesso pedonale all’esedra di ponente,

Relazione illustrativa 80

• a sud/ovest non si è mai attraversata la cortina degli edifici per raggiungere più agevolmente la piazza dei Dogi,

• con la realizzazione delle viabilità intorno alle mura e con la realizzazione dei parcheggi e della viabilità distributiva si è ben risolto il sistema di relazione parcheggi/villa a ovest, non si è risolto quello ad est , è da migliorare l’accesso a sud ed il collegamento sud tra i due parcheggi.

Per quanto riguarda la relazione tra costruito e verde si nota:

• un frazionarsi successivo delle proprietà, • uno spostamento del limite costruito/orti, con una minore leggibilità delle relazione tra i

due anche in seguito alla costruzione di ammessi rustici, depositi, posti auto. La modifica del costruito segnala:

• nelle ultime due mappe la realizzazione di annessi all’edificato principale sui retri, spesso collocati lungo i nuovi confini di proprietà,

• una corretta ripulitura dagli annessi recenti nella parte dove la RAFVG è intervenuta per la realizzazione degli edifici della scuola di restauro,

• la realizzazione di edifici isolati (anche pubblici!) intorno agli anni sessanta del Novecento che hanno frazionato la visione unitaria del borgo.

Relazione illustrativa 81

Relazione illustrativa 82

Relazione illustrativa 83

Relazione illustrativa 84

Relazione illustrativa 85

Le relazioni della Villa Manin con il Borgo di Passariano oggi, la comunicazione L’accesso pedonale alla villa dal parcheggio ovest Risulta un percorso ben delineato ed efficace, da verificarsi se, come sembra, gli accessi alle biglietterie saranno spostati a sud.

Vista dal percorso di accesso pedonale ovest

Lungo strada, tuttavia, si riscontrano una serie di informazioni poco chiare, provvisorie, che non facilitano la considerazione della qualità di ciò che si sta per raggiungere. Esistono ancora recinzioni inadatte al luogo e lacune di impianti verdi. Sembra proprio di entrare da “un retro”. E’ evidente che non si deve snaturare la caratteristica formativa di retro ma il percorso può essere completato con interventi più decorosi.

Indicazione percorso

Indicazioni accesso mostra Mirò

L’accesso pedonale alla villa dal parcheggio est Risulta più facilitato da sud che da est dove la cortina degli edifici comporta l’obbligo di un lungo percorso a piedi con interferenze con i percorsi delle auto e degli autobus. L’accesso al parco dall’esterno della villa Risulta poco visibile e mal segnalato anche dalla zona delle biglietterie. Anche in questo caso la cartellonistica è estremamente diversa di qualità, non facilita la percezione unitaria del luogo e talvolta sembra proprio posticcia.

Relazione illustrativa 86

Indicazioni per il parco

L’accesso al parco da via dei Dogi

Informazioni sul parco

La cartellonistica della Villa Manin e privata

Nel porticato di accesso

Lungo via dei Dogi

Pur comprendendo le necessità pubblicitarie delle realtà commerciali e turistiche esistenti, anche in questo caso si dovrebbe puntare ad un sistema regolato. Problematiche rilevate Deve essere salvaguardata e potenziata la salvaguardia del borgo da intrusioni veicolari improprie, in particolare sul lato est, con opportuni interventi di viabilità e di moderazione del traffico nei percorsi esistenti e in piazza dei Dogi. Deve essere chiarita in sede progettuale la relazione tra edifici principali, annessi, verde. Deve essere facilitata la lettura della relazione tra Villa Manin ed intorno. E’ evidente anche a questa scala la necessità di un progetto di comunicazione unitario che interessi prima di tutto la Villa Manin ma anche le attività commerciali presenti nel borgo. In sede progettuale si analizzeranno casi virtuosi che possono essere di indirizzo per risolvere queste problematiche.

Relazione illustrativa 87

Villa Manin

Numerosissime sono le fonti che illustrano la straordinaria storia della Villa Manin. Primo tra tutti il contributo di Francesca Venuto La Villa di Passariano - Dimora e destino dei nobili Manin, 2001, Passariano di Codroipo-Ud. Qui si è utilizzato, e in parte sintetizzato, il Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli Ville e Dimore Storiche del/nel Medio Friuli, p. 79-85. Si è integrato con la relazione storica allegata al PRPC di Passariano, sempre redatto da Francesca Venuto, e con altre fonti. Vista la presenza del vincolo sovraordinato della Soprintendenza ed il controllo diretto nei progetti di trasformazione, la relazione e la cartografia si preoccupano di approfondire quanto di pertinenza del progetto di PAC e quindi:

• la gestione e la definizione delle competenze del Comune di Codroipo, • le destinazioni d’uso attuali e le potenziali compatibili con la gestione, • le relazioni con il borgo, visuali e d’uso, • le accessibilità (affrontate anche in altro capitolo), • i progetti in corso (affrontati anche in altro capitolo).

Vincoli e proprietà La villa è assoggettata a vincolo diretto ai sensi degli artt. 1 e 21 della L.N.1089/1939 e seguenti. E’ di proprietà della RAFVG, compresi gli edifici ovest dei laboratori di restauro oggi in disuso. E’ escluso il sedime della SP 65 che attraversa la Villa di proprietà della Provincia e la viabilità comunale che perimetra il prato delle esedre. La cappella di Sant’Andrea, invece, è di proprietà ecclesiastica.

Relazione illustrativa 88

La collocazione Villa Manin si colloca in un sito strategico per le caratteristiche di accessibilità, agronomiche, di difesa. La vicinanza a Codroipo Quadrivium, incrocio tra due strade romane, assicurava le relazioni via terra fondamentali: la via Postumia che collegava Roma ad Aquileia e la via Julia Concordia ad Silanos che partiva da Concordia Sagittaria, attraversava il Tagliamento vicino a Camino al Tagliamento e proseguiva verso nord intersecando la via Julia Augusta che conduceva al Norico. Inoltre la strada Ungarica, che attraversa ancor oggi la villa, in seguito alle successive invasioni barbariche nella bassa pianura friulana, univa Codroipo a Palmanova. Palmanova e il collegamento con la Stradalta o con la “via dei paesi” assicurava il territorio da possibili invasioni da est. La fortezza di Palmanova, infatti, fu concepita e realizzata come struttura fortificata di confine. Svolse fin dall'inizio un ruolo dissuasivo, funzionò da punto avanzato delle operazioni belliche veneziane. La decisione della Serenissima per la costruzione fu del 1593. Furono realizzate tre cerchie difensive: la prima dal1593 al 1623, la seconda nel 1658 e la terza nel 1806. Ad ovest il confine naturale era dato dal Fiume Tagliamento. Fu tuttavia il sistema a sud/ovest del Corno/Stella con le ricadute di carattere economico date dalla coltivazione in un’area ricca di acque, in parte da bonificare e la presenza dei mulini a determinare la localizzazione. La possibilità di risalire il fiume Stella dalla laguna con chiatte lungo i fiumi navigabili e poi procedere per il sistema viario esistente verso nord, era un’altra attrattiva per la localizzazione. Il tentativo non andò mai a buon fine, anche con studi approfonditi che furono commissionati dalla Serenissima nel 1775, abbandonato per eccessive difficoltà tecnologiche ed economiche. La stessa realizzazione dello Stradone Manin poteva assumere un significato non solo di immagine ma assicurare, pur con difficoltà nell’acquisizione delle aree, un facile accesso verso il sandanielese vicino ai Manin.

Il segno sul territorio impresso dai Manin è d’altronde visibile,…, anche a nord del Palazzo, nello stradone che doveva condurre verso San Daniele. Quest’operazione di tipo urbanistico, iniziata nella prima metà del Settecento, fu portata innanzi per alcuni decenni, allo scopo di collegare il paese con i centri circostanti, secondo un progetto imponente destinato a rimanere incompiuto. Non verificandosi dunque sostanziali mutamenti nella struttura del paese. La storia edilizia del complesso (vede nei Manin) un atteggiamento neomedievale che si esplica mediante la chiusura rispetto allo spazio della campagna circostante. Gli spazi interni (Palazzo, Piazze, Parco) sono ideati in funzione dell’utenza gentilizia, mentre l’immagine esterna del complesso diviene il simbolo della presenza maestosa e ammonitrice della famiglia Manin. Gli edifici che definiscono le piazze di Passariano sono un filtro protettivo tra le costruzioni padronali e rusticali…. A Passariano, inoltre, la persistenza del potere padronale nei confronti della popolazione residente si è protratta, mantenendo l’influsso dei rapporti sociali tra nobiltà e contado ed i suoi relativi effetti, fino alle soglie della seconda guerra mondiale ed oltre, impedendo che l’impianto originario della dimora trovasse un’integrazione con le costruzioni sorte a ridosso del complesso gentilizio e viceversa. Il che è storia recente. (F:Venuto, Relazione storica allegata al PRPC).

Relazione illustrativa 89

La storia in sintesi 1224: Persereano e le sue terre, ricche di acque sorgive, facevano parte giuridicamente della

gastaldia di Sedegliano. 1578: La gastaldia passò ad Antonio Manin, anche grazie ai matrimoni con la famiglia

Strassoldo e Savorgnan. I primi territori acquisiti erano caratterizzati da una serie di case divise tra i vari componenti della famiglia, a cui si aggiunsero in seguito alcune proprietà a Passariano, in un contesto contrassegnato da un nucleo di case rurali e fattorie, al centro del quale eressero la propria dimora. In alcuni documenti del 1520 circa, infatti, si fa riferimento ad una “domus magna” di proprietà dei Manin situata sulla piazza del borgo, una casa semplice e modesta, che metteva però in evidenza il ruolo e il prestigio della famiglia. Il potere e la fama dei Manin crebbe grazie agli importanti ruoli che ricoprivano nella vita politica e culturale del Friuli, con conseguente aumento dei loro possedimenti terrieri attorno al villaggio.

1607: I Manin ottennero il titolo nobiliare e, verso la metà del Seicento, la famiglia acquisto un gran numero di terreni, orientandosi verso la produzione agricola.

1651: Lodovico Manin donò una notevole somma di denaro a Venezia e per questo venne

investito del prezioso titolo di patrizio veneto. Pur risiedendo a Udine, Lodovico si ripropose un ambizioso ridisegno del territorio di Persereano, definito come l’“Unione di Persereano”, con la costruzione di strade di collegamento alla Stradalta, cospicue opere di bonifica e riassetto delle aree del borgo e la creazione di un edificio di rappresentanza degno del suo casato (la “Fabrica in Persereano”). Il progetto venne osteggiato dal cugino Asdrubale, che risiedeva nel borgo e avrebbe visto la propria antica dimora inglobata all’interno del nuovo palazzo.

1655: Lodovico riuscì ad acquisire i terreni necessari alla nuova edificazione e si mise in contatto con le migliori maestranze locali, facendo pervenire una grandissima quantità di pietre per la realizzazione della suntuosa villa, su disegno dello stesso Lodovico e di Giuseppe Benoni, sopraintendente alla realizzazione della fortezza di Palma, nonché architetto emergente (“Proto pubblico” della Magistratura da Mar). Successivamente venne contattato il veneziano Pietro Bagattella, architetto – tagliapietre, per altre strutture del palazzo nonché per studiare un sistema di collegamento tra la laguna e la valle del Tagliamento. Lodovico si occupò anche del restauro della poverissima chiesa del paese.

Relazione illustrativa 90

1659: Alla morte di Lodovico, il cantiere venne ripreso alcuni anni più tardi dal figlio Francesco

IV: i lavori avanzarono con difficoltà. Il disegno del complesso venne rivisto e affidato a Giovan Battista Spinelli, cartografo e proto pubblico di Palma; successivamente vennero realizzate le due barchesse con il porticato disegnato da Benoni. La villa si caratterizzava per un edificio centrale, affiancato da due ali laterali assimilabili a torri; le foresterie sul retro (collegate alle gallerie) racchiudevano un giardino, mentre le barchesse porticate sul fronte principale delimitavano il cortile d’onore, marcato da muraglia coronata da statue. La facciata riprendeva i caratteri delle ville palladiane, mescolate allo stile barocco e alla tradizione friulana. Il palazzo venne riccamente decorato e l’interno fu affrescato con paesaggi, figure di donne e scenografie architettoniche, oltre ad essere arredato da mobili di pregio, specchi, tappeti e quadri d’autore. Francesco fece ristrutturare le case coloniche dando loro l’aspetto più consono alla nuova realtà in cui si trovavano, che aveva assunto le dimensioni di un vero e proprio paese: il giardino formale, rettangolare, bipartito dal viale di accesso, circondava il corpo a corte della villa, separato dall’orto e dalle zone per l’allevamento degli animali mediante ampi tracciati viari. Alla morte di Francesco, l’eredità passò alla moglie Elisabetta Foscari e ai figli, che si divisero il patrimonio e proseguirono il cammino del padre.

1702: Con il soggiorno del patriarca Dolfin, la villa iniziò ad essere visitata da ospiti illustri, pertanto, si decise di ampliare ulteriormente il palazzo, per renderlo ancora più ricco e imponente.

1705: Ripresero i lavori all’interno con Carlo Giuseppe Solari e Pietro Tadio, furono risistemate

le barchesse, all’architetto Domenico Rossi fu affidato il compito di disegnare una piazza antistante il cortile d’onore per separare la villa dagli edifici rustici del paese.

1707: Realizzazione della Piazza Quadra costituita da due quinte polilobate con imponenti

portali ed archi trionfali che costituivano un diaframma e chiudevano la visuale verso l’esterno.

1709: Gli interni della villa furono affidati a Louis Dorigny e Abbondio Stazio, esperto nella

realizzazione di stucchi barocchi, che decorò gli scaloni e l’interno della cappella, ristrutturata nei primi anni del Settecento. Dorigny realizzò il Trionfo della Primavera sul soffitto di una sala e le allegorie di Amore, Gloria, Concordia e Abbondanza ai lati, con altri racconti mitologici desunti da Ovidio.

1714: Un progettista d’oltralpe venne contattato per realizzare un giardino alla francese, ma con

richiami alla tradizione veneta: il parco venne così realizzato su esempio di quello di Versailles e con uno scenario ispirato alla mitologia; i lavori, sotto la guida di Giovanni Ziborghi, proseguirono fino al 1730. Il giardino venne racchiuso da una recinzione con maestosi portali che fungevano da contrappunto prospettico ai viali. Contemporaneamente, vennero abbelliti gli interni della villa a opera di Serini e Oretti, venne costruita una nuova scalinata di accesso alla villa e furono ideate le peschiere ai lati del cancello.

1718: Terminata la Piazza Quadra, si iniziò a realizzare la Piazza Tonda, sempre su progetto di Rossi, seguendo a modello il colonnato di San Pietro del Bernini. L’effetto voluto venne ottenuto tramite la costruzione di due esedre: dalle quinte trionfali si dipartono due edifici ad emiciclo con colonnato che si concludono con due torri. Al di sopra delle arcate del colonnato, in asse con gli archi, si trova un attico con aperture poligonali sormontate da vasi decorativi. Anche la cappella fu inglobata all’interno del complesso, pur mantenendo la sua facciata classicheggiante all’esterno verso la piazza del villaggio. Antonio Manin fece decorare la sacrestia della chiesa, ispirandosi alla cultura gesuita; l’altare venne

Relazione illustrativa 91

realizzato con marmi policromi e putti alati, cherubini e raggi dorati attorno ad una Madonna con Bambino, redatti da Torretti. Le barchesse e le esedre vennero abbellite da statue autocelebrative, tratte dai racconti mitologici.

1724: Venne costruito un labirinto nella zona a nord ovest del giardino, al cui centro spiccava una torretta di avvistamento e furono progettati vari percorsi che miravano a ricreare dei luoghi di riposo, di riflessione, di divertimento, giochi d’acqua, laghetti e colline artificiali. La complessità dell’impianto e la magnificenza del giardino sono documentate da una raccolta di incisioni e da molteplici resoconti letterari: le “stanze di verzura” con gruppi statuari della bottega del Bonazza; gli orologi da sole e le fortezze in miniatura; il tempietto ottagonale o “Bagno di Diana”, ripreso probabilmente dal giardino di Stra; i giardini pensili; la torretta ellittica, sempre su ripresa di quella di Stra; il teatro di verzura; il Boschetto con cupola; l’”utia” (roccolo) esterna alla muraglia; le cedrere; la peschiera verso San Daniele; le quattro montagnole con i gruppi statuari del Bonazza (ripresa dall’iconologia di Versailles). Lodovico III, proseguì i lavori di ampliamento della barchessa di ponente, facendo ornare entrambe le barchesse con motivi a doppio arco affiancato da nicchie con statue allegoriche, sormontate da aperture a 8 e coperture con timpano.

1730: Una relazione dell’ingegnere Bernardino Zendrini rivelò tuttavia le molte deficienze della villa. Fu effettuato un intervento di ristrutturazione ad opera dell’architetto Giorgio Massari, prima con sopraelevazione delle barchesse (dal 1730 al 1740) e del corpo centrale (il belvedere) più tardi, il quale venne decorato tramite sei paraste a capitelli corinzi, poste sugli assi delle semicolonne ioniche, lavori, questi, seguiti da Ziborghi. La “renovatio” architettonica venne suggellata da due monumentali stradoni nord-sud, con palese richiamo ai progetti paesaggistici d’ascendenza francese.

1761: Per rendere armonico l’assetto interno della villa con la monumentalità assunta dalla

parte esterna, nel 1761, Angelo Andrioli venne incaricato per il progetto del salone centrale, che si trovava al piano terra, con accesso diretto dallo scalone antistante la villa. La sala venne abbellita con balaustre lignee e con un grande lampadario in vetro di Murano al centro.

1765: Vi furono ulteriori interventi nei giardini. 1768: Venne realizzata una nuova scuderia al piano terra della barchessa di levante. 1789: Lodovico Manin divenne Doge, vista l’enorme ricchezza della famiglia e la disponibilità

nei confronti della Serenissima. Il suo dogato si inseriva tuttavia in un periodo difficile, con lo scoppio della rivoluzione francese e la caduta di Venezia conseguente all’arrivo di Napoleone.

1797: Il Doge fu costretto a dimettersi e i Manin si trasferirono a Bertiolo, mentre la villa

divenne temporanea residenza dell’imperatore e quartier generale dei francesi, subendo un notevole degrado. Nella villa venne firmato il celebre Trattato di Campoformido, dal nome del paese che inizialmente era stato designato per la firma.

1802: La morte di Lodovico segnò il declino dei Manin, e la villa venne occupata dagli austriaci,

che effettuarono numerose modifiche al complesso, soprattutto al parco, ridefinito su progetto di Giannantonio Selva, figura di spicco della tradizione neoclassica veneta. Il giardino venne quindi ricondotto ad un impianto geometrico, ripartito in sei settori simmetricamente divisi in due parti dal tracciato mediano. A metà degli assi diagonali e del viale centrale, a due terzi del tragitto che ricollegava alla peschiera settentrionale,

Relazione illustrativa 92

vennero disposti due “rond – point”. L’estremità meridionale dell’area a verde venne definita, ad est e a ovest, da due settori rettangolari (orti). Tale riforma andò a erodere irrimediabilmente la complessità compositiva del Settecento, in adesione alle nuove tendenze dell’epoca.

1830: I Manin cercarono di vendere la villa, senza trovare acquirenti a causa delle grandi

dimensioni. 1865: Il giardino venne ridisegnato da Pietro Quaglia, in stile romantico, secondo le guide di

Giuseppe Jappelli. Un disegno del 1863 documenta l’idea di un impianto paesaggistico segnato da un parterre centrale a forma di stivale italico a evocare i fervori rinascimentali, delle strutture boscate laterali, attraversate da sentieri e viali con slarghi erbosi e laghetti e con spostamento dell’apparato lapideo originario. A questo periodo risalgono la creazione dei viali dei Tuliperi, delle Cedrere, delle Mimose, i viali dell’Arena (presso la muraglia orientale, mentre il sito originario venne occupato da un laghetto) e della Ghiacciaia.

1961: Dopo anni di degrado e abbandono, la villa venne espropriata a favore dell’Ente Ville

Venete, che avviò una prima opera di restauro, a seguito del crollo di parte del soffitto della stanza a cupola. I lavori vennero suddivisi in tre lotti, che permisero il ripristino dello splendore della villa e il suo riadattamento al Museo. Dopo essere stata ceduta alla Provincia di Udine, la villa è divenuta proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia, attuale proprietaria.

Le dimensioni

I parametri dimensionali costituiscono il carattere peculiare, inusitato, in rapporto a tutti gli insediamenti di villa nel nord-est. Si tratta di quasi 17.000 mq di superfici disponibili in ambienti chiusi e di alto pregio, di cui 2.800 nel palazzo (corpo gentilizio centrale), 5.500 nelle barchesse, 2.800 nelle ali posteriori e nei corpi contigui al palazzo, oltre 4.600 nelle due esedre, e oltre 1.000 in alcuni edifici esterni all'esedra ovest. Questo complesso di manufatti dispone inoltre di circa 2.500 mq tra portici e terrazze. Negli spazi aperti, la vastità appare, ancor più, elemento del tutto sorprendente, di chiara derivazione francese settecentesca. Si tratta di un totale di quasi 220.000 mq (22 ettari!), dei quali oltre 194.000 a giardini, e circa 25.000 a piazze e cortili. Nella tradizione del giardino a impianto geometrico, disegnato "a parterres e folies", non esiste alcunchè di comparabile in Italia. I l giardino dentro il muro occupa quasi 19 ettari ed è trenta volte più grande dell'area a parterres dei giardini di villa Lante a Bagnaia e cinque volte più grande del giardino Barbarigo a Valsanzibio. D'altra parte, anche la dimensione della piazza rotonda (più di un ettaro, se consideriamo i portici) rinvia a confronti con monumenti e luoghi di densità e di "peso" storico-artistico non usuale, tra i quali perfino piazza San Pietro. (Sintesi da AAVV ,Fondazione Benetton Studi Ricerche, Atlante di Passariano 1996, Indagine e proposte per la vita futura della villa e del suo paesaggio culturale, Domenico Luciani, Un’agenda per Passariano, pag.6)

Impianto del costruito

Lo schema generale attuale è articolato con a sud della facciata principale del corpo centrale il cortile d’onore racchiuso dalle barchesse e quindi da due peschiere. Oltre, la strada Ungarica passante, una monumentale esedra delimita un ampio spazio verde. A nord, il vasto parco si estende all’interno dell’alta muraglia originaria mistilinea che lo delimita.

Relazione illustrativa 93

A ridosso della barchessa est la cappella è posta in modo da essere accessibile anche dall’esterno della villa.

…vengono eliminate, a Passariano , tutte le tracce non conformi a quella che è diventata la nuova costante stilistica dell’intero complesso. Ogni riferimento a soluzioni formali denotanti il permanere di forme plastiche di matrice barocca viene soppresso ed emerge l’aspetto vagamente neo-classico.. (F.Venuto, Relazione storica allegata al PRPC).

Le successive attività di modifica ed estensione della villa, realizzata nel centro del borgo, ha comportato demolizioni e trasferimenti di case coloniche che si trovavano, ad esempio, nel sedime della piazza tonda. Va ricordato, comunque che i Manin, nel processo di graduale trasformazione della villa in un insieme importante e scenografico, si sono sempre dedicati al completamento del borgo, ben consci della relazione funzionale ed economica con lo stesso. La villa all’interno è abbellita dagli stucchi della scuola di Abbondo Stazio, risalenti al 1720 circa e dai dipinti murali di Dorigny Louis, che iniziò la propria attività a Passariano nel 1709. Le stanze della villa sono decorate da grandi lampadari in ferro e vetro di bottega italiana, databili al XVIII secolo; vi sono dei caminetti in marmo e in pietra d’Istria, risalenti anch’essi allo stesso periodo e una bella stufa in maiolica di manifattura tedesca, anche’essa del ‘700. Una delle stanze è intitolata a Napoleone Bonaparte e conserva tutto il corredo da notte dell’imperatore. La cappella sorge addossata alla parte esterna della barchessa orientale di villa Manin. L’edificazione è ascrivibile ai primi decenni del secolo XVIII all’interno della ridefinizione settecentesca del complesso di Passariano, seguita dall’architetto Domenico Rossi. L’edificio venne realizzato sul luogo dell’originaria chiesa del borgo. L’edificio consta di un’aula a pianta centrale ottagonale a cui s’affiancano due stretti corridoi confluenti nella retrostante ampia sacrestia. L’interno presenta quattro arconi sorretti da semicolonne doriche poggianti su alti zoccoli; di fronte all’ingresso si trova il presbiterio con l’altare maggiore, ai lati altri due altari. La volta è a cupola a spicchi illuminata da aperture ellissoidali. Il Parco Il giardino storico più importante della Regione si estende per circa diciotto ettari racchiusi su tre lati da alti muri e a sud dalla Villa Manin. Il progetto del parco venne eseguito nel 1714 da ignoto progettista francese sul modello di Versailles. Il giardino di Passariano è esaltato dai cronisti del tempo come un 'luogo di delizie', per la varietà degli impianti, il gioco delle scenografie e il ricco patrimonio naturalistico: i progetti originali riportano fortezze in miniatura, arene, labirinti, teatri, fontane, bagni, giardini pensili, orologi, uccelliere e serragli. Alla caduta della Repubblica di Venezia, i gardini furono semplificati negli elementi costruttivi per ridurre le spese di gestione. Di tale lavoro progettuale venne incaricato Giannantonio Selva. Nel 1863 si segnala l'intervento di Pietro Quaglia che variò ulteriormente l'impianto creando stradine, macchie d'alberi e laghetti, che nel loro insieme dovevano rappresentare, dato il clima patriottico, la forma dello stivale d'Italia. Il giardino subì un progressivo degrado, fino al recupero da parte della Regione Friuli Venezia Giulia, che lo aprì al pubblico. Il parco, nella fisionomia attuale, presenta nonostante i mutamenti, caratteristiche interessanti dal punto di vista botanico, con presenza di alberi secolari e piante rare come, tra gli altri, di un abete del Caucaso, di una palma del Giappone, di una sequoia sempreverde, di una farnia, di un cedro glauco, di un cedro del Libano, di un cedro di Goa.

Relazione illustrativa 94

Sono presenti inoltre viali, laghetti e monticelli con gruppi statuari di soggetto mitologico, che evocano favole e richiamano lo spirito arcadico. Il grande prato centrale, in primavera, presenta una importante fioritura di narcisi che lo dipingono di giallo. (descrizione tratta dai pannelli divulgativi presenti nel parco). La presenza di manufatti artistici è strettamente connessa alla tipologia di parco. Le piccole colline risalgono al Settecento come i gruppi scultorei con soggetti mitologici che le adornano. Risale alla prima metà dell’Ottocento il tempietto ionico, in parte riproposto nelle forme originali. Nel parco della villa sono presenti alcune installazioni di artisti contemporanei: Rirkrit Tiravanija, “Tea house”; Patrick Tuttofuoco, “Twister”; “Manin City”, Alberto Garutti, “Come se la natura avesse lasciato fuori gli uomini”; Damiàn Ortega, “Amazòn de ensamble” ed altri.

Il giardino Settecentesco IPAC (elaborazione Studio arch. Molinari) da F. Venuto, Giardini del Friuli Venezia Giulia,

Pordenone 1991p.204

Il giardino ottocentesco IPAC Pietro Quaglia 1863, Udine, biblioteca

civica Joppi

All’interno del parco: muratura perimetrale, statuaria, inserimenti recenti.

Come si è detto in premessa non si intende dare spazio a ciò che non è pertinente alla decisioni del PAC, che potranno assicurare criteri di conservazione e trasformazione generali da declinarsi secondo le moderne metodologie della conservazione del giardino storico. E’ opportuno tuttavia far presente che sono disponibili contributi che intendono, in varia maniera, ridisegnare il parco risalendo all’impianto Settecentesco o viceversa proponendo una sorta di palinsesto a partire dagli elementi storico-compositivi più importanti . Tra gli altri si veda il contributo di Simonetta Zanon sul citato testo della Fondazione Benetton o gli atti del convegno di Italia nostra del 1993 “La conservazione del verde storico, il parco di villa Manin”, con il contributo, tra gli altri dell’Architetto Molinari e della Prof. F. Venuto. E’ altrettanto importante far presente che massicci interventi vegetali effettuati a partire dal secondo dopoguerra risultano assolutamente incongrui in riferimento alla storia del giardino. E

Relazione illustrativa 95

molte specie inadatte al clima ed alla collocazione versano in sofferenza. Si ricorda che il dott. Alfonso Tome' per l’IPAC ha censito nel 2002 gli alberi a sud ovest del parco con informazioni fito-sanitarie, indicazioni di cura, in particolare per i cedri. Il Comune di Codroipo nel 2015 ha censito gli alberi monumentali ai sensi della legge 14.01.2013, n.10 "norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani" e d.m. del 23.10.2014.

Nella delibera si stabilisce che, attraverso gli strumenti di pianificazione urbanistica comunali, vengano assunti indirizzi per favorire la salvaguardia e la valorizzazione di tali elementi in coerenza anche con i principi che derivano dalla legislazione regionale e dalla pianificazione sovraordinata. Segue la schedatura. Il PAC ne prende atto. Funzioni Il corpo gentilizio della villa è sede museale. Ospita nelle sue stanze mostre di respiro internazionale a cui si affiancano quelle di carattere locale e strettamente territoriale (esedra di levante). Parte del corpo centrale è destinato ad uffici dell’Azienda Speciale. Nella barchessa di levante, sono presenti sedi museali stabili della villa e ad ingresso gratuito: la stanza delle carrozze e l’antica armeria. Recentemente sono stati collocati la biglietteria e l’Ufficio Informazione ed accoglienza turistica della Regione, gestito dalle Proloco FVG. Ai piani superiori sono presenti una sala riunioni, una sala espositiva, uffici dell’ ERPAC.

Relazione illustrativa 96

Al primo piano di quest’ala si trovano anche gli uffici di Informazione ed Accoglienza Turistica e del Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia dell’Unione Nazionale delle Pro Loco di Italia. Nella barchessa di ponente è presente un ristorante su due piani, il sottotetto non è utilizzato. L’ala edilizia di levante verso il giardino è utilizzata per sala convegni, quella di ponente per fini didattici e per vani accessori. Utilizzate a scopo di deposito sono anche le strutture ad ovest precedentemente adibite a scuola di restauro. Nell’esedra di levante vengono realizzate mostre temporanee su due piani, l’ampio vano del sottotetto è allo stato di grezzo e non utilizzato. Nell’esedra di ponente è stata realizzata una foresteria, residenza per gli artisti. Ha sede inoltre un laboratorio teatrale nei vani dell’ex scuola di restauro e, sempre qui al piano terra, la biblioteca della scuola. Alcune parti non sono utilizzate mentre nel lato più a sud sono presenti gli uffici ERPAC ex IPAC (l’Istituto per il Patrimonio Culturale ex centro di catalogazione). Gli edifici ad ovest dell’esedra di ponente sono ora inutilizzati, erano laboratori della scuola per il restauro della carta e dei materiali lapidei. Le aranciere nel parco erano utilizzate come laboratori di restauro ed ora servono da magazzino per la manutenzione vegetale del parco stesso. Non bisogna dimenticare che la villa nel suo complesso è sede di numerose manifestazioni e rassegne. La villa in questo momento vede la presenza di molti vani sottoutilizzati destinati a deposito, in parte esito dell’interruzione dell’attività della scuola di restauro. Anche le funzioni, che si sono accavallate nel tempo, non sembrano sempre assicurare una fruibilità facilmente leggibile dell’insieme. Progetti edilizi e di funzione recenti e futuri Gli ultimi progetti sono quelli dello studio Avon Associati:

• 1998-2000 (Gianni, Elena, Giulio Avon) “Restauro dell’esedra di levante, di Villa Manin a Passariano di Codroipo . Il progetto era destinato al centro di restauro. Per limiti di spesa l’intervento rimase circoscritto ai soli interventi di miglioramento strutturale e alla realizzazione di nuovi serramenti.

• 2001-2003 (Elena, Giulio Avon) “Opere di abbattimento barriere architettoniche e manutenzione coperture di Villa Manin a Passariano di Codroipo” (dal sito dello studio).

In altro capitolo è descritto il progetto relativo alla valorizzazione delle esedre ed alle pavimentazioni gestito dall’Amministrazione Comunale di Codroipo. Diverse politiche si sono succedute in questo luogo di ampia disponibilità volumetrica ed areale, anche in relazione alle maggioranze di governo regionali che l’hanno governata. Si è sempre mantenuta la funzione “ grandi mostre” in alcuni periodi puntando alla storia artistica locale di respiro nazionale, dai Longobardi ai Tiepolo, in altri privilegiando, come oggi, mostre di arte moderna e contemporanea. In questo momento sono parallelamente presenti mostre di fotografia e di produzioni artistiche locali contemporanee nelle parti agibili dell’esedra di levante e nella sala della barchessa di levante.

Relazione illustrativa 97

In un recente incontro con la dirigenza dell’ Azienda Speciale si sono prospettati degli usi futuri che dovrebbero essere ulteriormente approfonditi per l’accessibilità e le relazioni con l’abitato di Passariano. Sinteticamente:

• l’accesso principale alla Villa dovrebbe avvenire da sud della piazza tonda, con la collocazione della biglietteria nella torre est,

• i lavori di completamento dell’esedra di levante permetterebbero la definitiva destinazione per esposizioni ai due piani superiori mentre il piano inferiore potrebbe essere dedicato alla didattica,

• l’aranciera est potrebbe essere utilizzata, in alcune occasioni, come bar- punto di incontro con accesso esterno dalle mura adiacenti.

Villa Manin/Borgo di Passariano Relazioni funzionali In molte parti di questa relazione si affronta la tematica, qui è opportuno far riferimento alle ricadute che le attività presso la villa hanno sull’abitato. Tralasciando la presenza continua di addetti, il cui numero e la cui presenza è perfettamente assorbita dall’abitato, altro è da dirsi per le manifestazioni. Alcune, come il mercato dell’antiquariato, hanno dimensioni ampiamente accoglibili dall’abitato anche se accadono situazioni in cui un disordinato collocarsi delle auto e dei furgoni rende inaccettabile la fruizione del luogo.

Mercatino dell’antiquariato in piazza tonda

Relazione illustrativa 98

Posteggio selvaggio davanti alla Chiesa

Altro discorso è da farsi per le grandi mostre o gli eventi che portano migliaia di persone alla villa. In questo caso si verifica un’eccessiva presenza di automobili spesse volte fortunosamente parcheggiate anche nei campi coltivati e in sedimi privati. Si verifica anche una carenza per l’accoglienza notturna e per i pasti. Gli accessi pedonali alla villa sono stati descritti in altra parte della relazione.

Parcheggio non autorizzato

Sembra che ultimamente ci sia un contenimento nell’organizzazione di grandi concerti ma anche in quel caso la ricettività collassa. Relazioni visive La natura particolare della Villa, nata con dimensioni e funzioni ben inferiori all’attuale villa di prestigio all’interno di un borgo, si rende visibile da lontano e da vicino. Il fuori scala è cioè percepibile e sottolinea anche il dissidio mai composto tra le funzioni.

Relazione illustrativa 99

Il fuori scala è un’unicità non presente in analoghe residenze settecentesche perché spesso nate in luoghi isolati, non sovrapponendosi a un piccolo borgo rurale. Anche la segnaletica dello stradone sud sottolinea una contaminazione infelice tra necessità scenografiche e la sicurezza stradale. Ultimo ma non meno importante: la villa di notte non si vede da lontano.

La Villa Manin da grande distanza

La Villa Manin dallo Stradone sud

La Villa Manin nei pressi del Borgo

Relazione illustrativa 100

La stessa relazione si può avere dalla villa, ad esempio dal parco verso l’esterno.

Dal parco verso lo Stradone Manin Nord

Problematiche rilevate Prima di tutto si rileva l’intreccio delle proprietà pubbliche, dei livelli di gestione e soprattutto della gerarchia delle decisioni. Ne consegue anche una poco chiara relazione pubblico/privato. Quale ricettività? Facilitare un turismo locale o entrare nel circuito delle grandi mete turistiche? Quale pubblico intercettare: la mobilità lenta ed il turismo locale e i grandi flussi turistici? Come meglio dare risposta a tutte le possibilità? Quale comunicazione per suggerire un progetto unitario alle diverse scale che faciliti la ricettività in loco? E poi, alla scala di un PAC, l’unicità deve essere valorizzata permettendo e favorendo la vista del fuori scala anche da vari punti dell’abitato in un percorso virtuoso che si potrebbe indicare con segnaletica dedicata, allo scopo di guidare il visitatore a conoscere il luogo e le sue potenzialità anche ricettive (alberghi, ristoranti). Villa Manin deve essere vista anche di notte.

Relazione illustrativa 101

Poli d’interesse nell’intorno

Si individuano i punti notevoli che si trovano nelle immediate vicinanze di Villa Manin e che, con essa, formano un sistema ambientale e storico che può essere interpretato come un unico sistema paesaggistico. Ha le sue radici nella storia e si presenta ancora oggi come un notevole sito da percorrere e conoscere, un potenziale polo turistico unitario.

Relazione illustrativa 102

Il sistema delle acque, dei terreni, delle attività produttive dei mulini e della cartiera Parco delle Risorgive

Parco delle Risorgive

Comprende una proprietà regionale di circa 40 ettari, gestito dalla stessa Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Nato nel 1983 con lo scopo di preservare la zona umida a sud di Codroipo si estende per 45 ettari. Il paesaggio è determinato dal riaffiorare delle acque di portata costante, acque potabili e ricche di sostanze minerali che danno vita a un ambiente umido caratterizzato da corsi d’acqua, rogge, rivi, boschetti e rari lembi di boschi planiziali e torbiere. Queste acque, insieme a quelle della roggia di San Odorico, convergono in un unico corso confluente nel torrente Corno e quest’ultimo si collega al fiume Stella. Il parco è attrezzato con strade bianche, sentieri pedonali, ponti e aree di sosta. La zona delle Risorgive dello Stella è interessata da diversi atti di tutela che si sovrappongono:

• l’Area di reperimento “Risorgive dello Stella” (L.R.42/1996), • il biotopo “Risorgive dello Stella (2007), • ZPS IT3320026 delle Risorgive dello Stella, il cui piano di gestione è stato approvato nel

2013. Quest’ultimo è l’atto di governo più dettagliato e corposo che indica azioni relative alla conservazione e al miglioramento degli habitat acquatici, delle torbiere e dei molinieti, delle condizioni ecologiche degli habitat e della biodiversità vegetale. E’ orientato, tra l’altro ad una fruizione sostenibile anche a scopi turistici considerata l’opportunità d’integrare le attrattive naturalistiche dell’area alla consistente e già ben integrata offerta culturale. Un progetto del comune di Codroipo individua la pista ciclabile che collega Villa Manin alla passerella sulla roggia sant'Odorico. L’iniziativa prevede inoltre il recupero dell'ex mulino Bosa, l’acquisizione del castelliere Gradiscije e di una torbiera a sud della strada lonca- San Martino. Con queste acquisizioni il parco raggiunge la dimensione di 55 ettari. Nel 2003 è stato approvato un protocollo di intesa tra la Provincia di Udine e i Comuni del bacino imbrifero del Torrente Corno per un progetto di architettura del paesaggio della Valle del Corno.

Relazione illustrativa 103

Piano di gestione ZPS – carta delle aree di tutela ed intervento estratto

I mulini Lungo la roggia di San Odorico erano dislocati più di venti mulini risalenti al XVI ma costantemente ristrutturati per renderli più operativi. Ne rimengono cinque e l’unico operativo è quello di Bert- Zoratto. Si trovano su via dei Mulini. Mulino Basanigo Si hanno le prime testimonianze nel XV secolo. Consta di tre grandi volumi separati in parte ampliati, negli anni '40 quando al mulino si sostituì un laboratorio di lane. Gli edifici sono di forma rettangolare. In quello centrale era situato il mulino vero e proprio che inizialmente era azionato dalle sole acque di risorgiva. Mulino di Bert

Il mulino di Bert viene citato per la prima volta in un documento del 1514, quando l'edificio compare nel testamento di Daniele Cossio, giurisdicente del paese. Il mulino deve il suo

Relazione illustrativa 104

nome alla famiglia dei mugnai che lo possedeva nel '500, la famiglia Bert era originaria di San Vidotto o di Santa Marizza. Fino all'ultima guerra (1940 - 1945) in questo molino c'era la trebbia per i cereali mossa dalla forza idraulica. L'edificio, dal 1800 proprietà della famiglia Zoratto già mugnai dei Conti Manin, utilizza macchinari originali risalenti alla fine del 1870 quando Luigi Zorat aggiunge al mulino le trebbie per i cereali facendo costruire la grandiosa ruota di ferro diventata oggi elemento caratterizzante del mulino. (Scheda IPAC n.6655).

Oggi si lavorano cereali provenienti dall’agricoltura biologica a coltivazione locale producendo farine. Il mulino svolge una lavorazione del tutto originale, tramite la forza motrice dell’acqua viene ancora effettuata l’antica battitura dello stoccafisso norvegese, l’unica attività di questo tipo in Italia. I merluzzi essiccati sono battuti da un maglio di legno su una base di pietra per renderli adatti a essere bagnati per preparare il baccalà. E’ un’artigianalità di altissimo livello.

Mulino Bosa E’ risalente al XV secolo. Il complesso consta di due edifici molitori situati sulle rive opposte della roggia "Seluset", che attualmente presenta una scarsa portata d'acqua. L'edificio situato più ad Ovest è il più antico e in stato di degrado. Tra il XIX e il XX secolo era stato apportato un aumento alla volumetria dei fabbricati, la parziale sostituzione delle pale e, in luogo alla forza motrice idraulica, era stato introdotto l'uso dell'energia elettrica. L'altro fabbricato, relativamente più recente, è formato da un ex mulino, con annessa residenza (nella parte più a nord), è annessa una chiesetta.

Mulino della Siega Anch’esso costruito nel XV secolo e alimentato dalla roggia Selusset, è stato completamente restaurato ed adibito ad abitazione. Il corpo principale è formato da un volume a tre piani, disposto in direzione nord-sud , mentre l'annesso, dove un tempo si trovavano i pestelli per la

Relazione illustrativa 105

brillatura dell'orzo e i pestoni per battere la canapa e il lino, è una costruzione ad due piani che costeggia la roggia. Il battiferro, si trovava oltre il canale, verso ponente. Per accedere sia al battiferro che al mulino bisognava attraversare un grosso ponte fatto con arcate di mattone. Mulino da lis Stalis Il nome "delle Stalle" sembra essergli stato attribuito dalle famiglia Manin. Il mulino continua la propria attività industriale. Nelle forme attuali è stato costruito nel 1949. La Cartiera La fabbrica della cartiera fu istituita nel 1793. Fu eretta sopra l’acqua del Micolo, dove esisteva un mulino

Usufruita soprattutto nel secolo scorso (XIX), ha costituito l’unico esperimento “industriale” tentato dai Manin, passando poi ad altra proprietà. Nel Seicento il borgo doveva comunque avere una conformazione simile all’attuale. (F.Venuto, Relazione storica allegata al PRPC). A p.334 di Francesca Venuto, La Villa di Passariano - Dimora e destino dei nobili Manin, 2001, Passariano di Codroipo-Ud,è visibile un disegno del 1799 con un impianto di cinque ruote idrauliche.

Il complesso edificato, di qualità architettonica e valore storico, è ora destinato a proprietà privata. Le ville ed i siti storici E’ necessario premettere che nel 2015 sono state redatte delle schede di mappatura dal Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli Ville e Dimore Storiche del/nel Medio Friuli cui si rimanda anche per ciò che non è citato. Villa Kechler-San Martino di Codroipo , Museo delle carrozze e foresteria A sud /ovest della zona del PAC si trova Villa Manin Miniscalchi- Kechler. E’ una villa privata e sorge a San Martino di Codroipo. Eretta dai Manin nel XVI secolo fu ceduta a metà del Seicento per il progetto della villa di Passariano. Passata ai Kechler nel corso dell’Ottocento, la parte occidentale venne trasformata in filanda. La villa consta di una parte centrale, con una grande casa padronale, secondo la tipologia della villa veneta. Ai lati si ergono due lunghe barchesse completamente indipendenti, che delimitano l’ampio giardino decorato con statue in stile neoclassico, a nord si estende il parco. Dal 2003 al 2006 la barchessa o c c i d e n t a l e , di proprietà del Comune di Codroipo, ha subito un’opera di ristrutturazione complessiva c o n cambio di destinazione d’uso a fini museali. La struttura è oggi adibita a luogo espositivo e didattico. Il Museo Civico delle Carrozze d’Epoca raccoglie 44 carrozze dei secoli XIX e XX in collegamento con le manifestazioni a Villa Manin Il Dott. A. Giusa, direttore dell’Azienda Speciale, ha riferito di una proposta di trasferire in questo sito anche le carrozze che si trovano nella barchessa di levante di Villa Manin, proprietà comune di Udine. Il museo contiene inoltre una raccolta di 350 esemplari di giocattoli provenienti da tutto il mondo, una collezione di paramenti sacri dall’Umbria e la collezione d’arte “Elio Bartolini”. Nel 2014 è stato inaugurato il Centro di Documentazione “Maestri della cucina del ‘900”.

Relazione illustrativa 106

Villa Colloredo/Mels – Muscletto A sud/ovest dell’area del PAC si trova la Villa Colloredo/Mels, di proprietà privata. La funzione principale dell’edificio, costruito nella seconda metà del Seicento, è sempre stata legata allo svolgimento delle attività agricole. L’attuale struttura dovrebbe risalire a metà del XVIII secolo. Nella parte retrostante si estende un ampio parco fino alla peschiera, un viale alberato prosegue nella campagna. Villa Someda Gabrieli a Rivolto E’ in fase di recupero per la realizzazione di una residenza per anziani. Sono poche le informazioni sull’edificato. Il giardino:

Il complesso della “Casa Gabrieli-Someda” costituisce una emergenza monumentale nel paesaggio agrario di Rivolto e consta del corpo dominicale, dei fabbricati rustici, della braida e del giardino. Il giardino, che ha un’estensione di quasi mezzo ettaro, occupa la fascia sud occidentale della proprietà ed è cinto ad est dai corpi di fabbrica e ad ovest da muraglie confinarie in sasso che lo separano dalle pertinenze contermini e dall’ampia braida. La composizione “informale” dell’area è definita dai movimenti di terra delle collinette e dall’addensarsi dell’impianto arboreo nella fascia meridionale. La realizzazione del giardino (secondo una ricostruzione del Centro Regionale di Catalogazione dei Beni Culturali del Friuli Venezia Giulia) è collocabile intorno alla metà del secolo XIX, ad opera, presumibilmente, del noto architetto Andrea Scala che all’epoca risultava essere amico della famiglia Someda e frequentatore della casa di Rivolto. (fonte arch. P.Coretti, Relazione storica del PAC)

Relazione illustrativa 107

Carta militare topografica-geometrica del ducato di Venezia – ca. 1804

Estratto Mappa Catastale napoleonica 1811 (A.S.U.)

Fortino di Rivolto Costruito nel 1913, con altri per la difesa militare della linea del Tagliamento, è ora di proprietà del comune di Codroipo. L’opera di fortificazione venne costruita per ospitare gli armamenti (cannoni, mitragliatrici e munizioni). Si tratta di un edificio lungo circa 100 metri, L'edificio era protetto sul lato est da un terrapieno ed era circondato da un fossato di forma ellittica. Gli edifici di servizio ubicati all'ingresso dell'area ospitavano l'alloggio del consegnatario, il corpo di guardia e magazzini. Hanno subito una serie di trasformazioni dovute all'uso e uno dei fabbricati è stato demolito. Sono stati dismessi nel 1915. Il PRGC stabilisce che il fortino deve assumere valenza di interesse generale o essere legato al settore produttivo agricolo o al recupero a fini culturali e/o storico- ambientali. Frecce Tricolori A Rivolto è presente la sede di addestramento delle Frecce Tricolori che costituiscono il 313° Gruppo addestramento acrobatico e sono la Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN) dell’aeronautica militare italiana. E’ possibile compiere una visita guidata della base aerea ed assistere all’addestramento in volo Si specifica che qui non si citano altre ville e giardini, il Museo Archeologico, chiese e pievi nel comune e nelle frazioni, nonché altri luoghi d’interesse dell’area del Medio Friuli. Non si parla delle realtà produttive che possono essere integrate in un percorso turistico come la cantina Rauscedo a Rivolto, il Museo del Vino e del Vetro nell’Azienda Vigneti Pittaro, le diverse trattorie, la manifestazione Sapori Pro Loco che si svolge a Villa Manin.

Relazione illustrativa 108

Problematiche rilevate Il collegamento informativo con la Villa come fulcro in modo che si crei un sistema turistico con diverse potenzialità sembra essere il tema principale Può essere un turismo lento per la conformazione del territorio, fatto da tutte le presenze raggiungibili a piedi ed in bicicletta, molto diverso dall’oggi dove si vede raggiungere la Villa solo per le grandi manifestazioni in un giorno o ancora meno. Il sistema turistico può assicurare un’offerta:

• storico-artistica (diverse mostre a Villa Manin, i musei e le collezioni), • dei trasporti d’epoca (museo delle carrozze), • dei percorsi letterari, da chi ha visitato e vissuto in questi luoghi (Napoleone, Ippolito

Nievo, Ernest Hemingway) alla conoscenza di personalità del luogo (Don Gilberto Pressacco, Elio Bartolini, Sergio Maldini, Amedeo Giacomini , Franco Marchetta),

• naturalistica (Parco delle Risorgive), • della produzione e del consumo alimentare (mulini, trattorie,…).

E’ necessario trovare una regia unitaria, delle proposte coerenti e immagini caratterizzanti perché i diversi soggetti non sempre agiscono in coordinamento, D’altro lato alcune funzioni ricadono come sovraccarico su uno degli attori (si veda la vigilanza urbana sulla villa da parte del comune di Codroipo). Un buon tentativo è stata la recente decisione di quest’anno di trasferire l’Ufficio Informazione ed accoglienza turistica della Regione, gestito dalle Proloco FVG, sotto la barchessa di levante della Villa Manin vicino alla biglietteria. La Pro Loco di Passariano si trova in altro edificio separato, presso il parcheggio ovest, partenza degli itinerari per i dintorni con l’affitto di biciclette.

Proposta interessante giugno 2016

Relazione illustrativa 109

Edificato all’interno del PAC

Passariano … è un luogo nel quale natura, memoria accumulata e tensioni attuali formano un corpo unitario, con un ruolo cruciale nel paesaggio culturale di cui fa parte. Le sue dimensioni fisiche non hanno riscontri nell'area geografica del nord est. Anzi, proprio i suoi parametri dimensionali esprimono il suo connotato fondativo; e perciò, proprio la leggibilità delle sue parti costitutive, fulcro/spazio/margini, e dei loro parametri dimensionali, diventa centro del programma di salvaguardia e valorizzazione. È dunque del tutto evidente che ogni intrusione o insediamento, ogni manufatto o piantagione che vengano a trovarsi all'interno della conterminazione, va considerato elemento che altera la fisionomia del luogo. …È il caso dell'espansione degli insediamenti edilizi all'interno dei margini. Ecco perché è importante che i nuovi strumenti di pianificazione elaborati dal Comune di Codroipo definiscano in modo fisico perentorio i confini del centro abitato ad est del Corno e le regole di edificazione tra borgo e borgo, così da evitare il continuum e da contribuire alla identificazione delle diverse figure insediative intorno alla forma originaria delle cente. ( da AAVV, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Atlante di Passariano 1996, Indagine e proposte per la vita futura della villa e del suo paesaggio culturale, Domenico Luciani, Un’agenda per Passariano, pp.2-3)

Relazione illustrativa 110

Metodologia L’analisi dell’edificato individua otto comparti per il territorio del borgo, distinti tra est ed ovest rispetto alla Villa Manin. Procede in modo puntuale per le case sparse o ai bordi del capoluogo e delle frazioni per le attività produttive nel territorio agricolo. L’analisi è mirata a creare la base di supporto per la normativa e l’abaco di progetto. Si vuole sottolineare che non tutti I proprietari si sono resi disponibili alle visite effettuate per appuntamento da parte dello Studio e con l’ausilio dell’Ufficio Tecnico Comunale. Se possibile, si effettueranno le visite in seguito, ottenuta la disponibilità. Altri proprietari non sono stati raggiunti perché i contatti non erano conosciuti. Del costruito si sono riportati tutti i piani terra desunti dalle mappe catastali e dai progetti presentati in Comune. Si sono anche riportati tutti i prospetti in scala sulla base del rilievo fotografico effettuato da gennaio a maggio 2016. Dove si sono indicati solo i contorni dell’edificato e dei fori non si è potuto condurre il rilievo fotografico per la presenza di alberi ad alto fusto, per la vicinanza di edifici, per la non accessibilità ai luoghi privati. In sede di progetto si effettuerà una classificazione dei fronti con indicazioni di mantenimento o di trasformazione. Nella viabilità si sono indicate le reti tecnologiche e gli accessi pedonali e carrai, pubblici e privati. Gli ambiti definiscono delle unità funzionali unitarie, contraddistinte da un unico accesso. Si distinguono in:

• cortili, se parti di edifici in linea fronte strada con una corte retrostante e un ulteriore edificio, in genere di servizio,

• giardini, se lo spazio scoperto si trova tra l’edificio principale e la viabilità, • edifici isolati residenziali, • complessi produttivi isolati.

Gli spazi aperti sono stati catalogati come: di uso pubblico, corte singola o promiscua, giardino/orto, posto auto, presenza di acque e si alberi ad alto fusto. Del costruito si sono indicati:

• la consistenza in piani, per verificare la volumetria esistente, • la destinazione d’uso (residenziale, alberghiera, commerciale, artigianale, agricola, ad

uffici pubblici e privati, gli accessori, anche precari o correlati all’attività agricola), • lo stato id utilizzo, • gli interventi divisi per decenni secondo dati desunti dalla data di presentazione delle

planimetrie catastali. In tutti gli elementi indagati si sono indicati:

• gli elementi di valore, • gli elementi di degrado, • gli elementi compatibili.

Il giudizio nasce dalla considerazione di un principio di tutela ambientale condiviso dalla letteratura disciplinare ed avrà funzione di indirizzo in sede progettuale. Per quanto riguarda la costruzione e composizione dello spazio aperto si intendono elementi di valore: la pavimentazione con materiali naturali (terra, ghiaia, acciottolato, pietra, mattone), la presenza di alberi ad alto fusto, le recinzioni in sasso/pietra non squadrata. Si intendono elementi di degrado le recinzioni in calcestruzzo a vista o in blocchi di conglomerato. Si intendono elementi compatibili le superfici impermeabili asfaltate, le recinzioni in rete, siepe e rete, in muratura intonacata e tinteggiata, la staccionata in legno, i pannelli fotovoltaici a terra.

Relazione illustrativa 111

Per il costruito si indicano gli elementi di valore: le murature in pietrame a vista, l’allineamento orizzontale e verticale delle aperture con la stessa larghezza o restringentesi ai livelli superiori di forma rettangolare ai piani intermedi, le grandi aperture di opere agricole, la presenza di androni, di portali, di riquadri di finestre in pietra, di ballatoi in legno e altri elementi di pregio. Come elementi di degrado si specificano gli intonaci a base di resina o cemento o altro, i serramenti in alluminio naturale o anodizzato, le coperture non a falde e con lastre di fibrocemento o altro, le terrazze, le superfetazioni, le tettoie addossate. Come elementi compatibili si indicano parti limitate con mattoni faccia vista, pietra naturale e cemento bocciardato, dei portici e delle tettoie isolate. Nel caso delle case sparse e delle attività agricole isolate sono stati indicati ulteriori elementi di degrado e compatibili. E’ evidente che alcuni elementi, non compatibili con il tessuto storico, sono comunque coerenti con la tecnologia costruttiva generale, ad esempio di un capannone agricolo. Si verificherà quindi la coerenza più generale dell’ambito in sede progettuale. E' evidente che l’elencazione non sostituisce un giudizio complessivo sull’impianto edilizio, in particolare se parte di un edificio in linea, sottolinea solo una serie di elementi, inevitabilmente standardizzati, che diventeranno strumenti solo in sede di progettazione del PAC e di verifica dei progetti presentati dopo l’approvazione del PAC. Il Borgo di Passariano Si procede ad una breve disamina dei singoli comparti. Per gli indici edilizi si vedano le tabelle.

Comparto AW

Vincoli sovraordinati

Area di rispetto L.1089/39 e seguenti.

Distribuzione delle proprietà

Ordinata e coincidente con i “giardini”.

Tipologia/Morfologia

Edifici in linea che costituiscono il confine a sud-ovest del parco di Villa Manin (in origine probabilmente agricoli ). I giardini sul fronte strada in seguito dello spostamento della viabilità. Corpi di servizio ortogonali. Facciate con scansione dei fori regolari, muratura in pietra verso il parco.

Destinazioni d’uso e utilizzo

Residenziale per la quasi totalità, esclusi due annessi agricoli, uno non utilizzato; una residenza da uso agricolo. Utilizzo del 70%.

Interventi edilizi

Sia 1980/90 che dopo il 2000.

Informazioni particolari

Sui retri, dove non si sono potuti redigere i prospetti fotografici per la boscaglia esistente, archi ciechi e lesene con semplici capitelli in cotto. L’ambito ad est, di proprietà della RAFVG, analizzato con la Villa Manin. Quattro annessi non accatastati.

Relazione illustrativa 112

Comparto BW

Vincoli sovraordinati

Area di rispetto L.1089/39 e seguenti, esclusi orti a ovest.

Distribuzione delle proprietà

Ordinata e coincidente con i “cortili” e gli spazi aperti.

Tipologia/Morfologia

Spazi non edificati a ovest se non per una residenza isolata. Edifici in linea con orientamento est/ovest, quello più a nord su via dei Dogi. Confini ad ovest con parcheggio pubblico, a sud con passaggio pedonale pubblico. Facciate con scansione dei fori regolari, muratura in pietra.

Destinazioni d’uso e utilizzo

Residenziale solo nell’edificio a sud. Edificio a nord è un’attività ricettiva, quello al centro è un cantiere per una destinazione ricettiva fermo da sei anni; una residenza da uso agricolo. Utilizzo del 70%.

Interventi edilizi

Nel 1980/90 lavori nel Resort su via dei Dogi.

Informazioni particolari

Procedura non conclusa di variante al PRPC per il Resort a nord dove esiste una piscina. Cantiere fermo al centro. Mancata acquisizione pubblica del percorso pubblico a confine sud.

Comparto CW

Vincoli sovraordinati

Area di rispetto L.1089/39 e seguenti.

Distribuzione delle proprietà

Ordinata, a nord ovest pubblica.

Tipologia/Morfologia

Vasta area scoperta, confinante a nord ed est con il percorso pedonale, a sud con viabilità, attraversato da un percorso pedonale, tutti pubblici. Edificio isolato ed ampliato anni ’60 (ex scuola) a nord. A sud, ampia tettoia agricola non utilizzata e residenza. Facciate con scansione dei fori regolari, muratura in pietra.

Destinazioni d’uso e utilizzo

localizzazione della Pro Loco Passariano e di una superficie scoperta pubblica.

Relazione illustrativa 113

Interventi edilizi

Ampliamento dell’edificio della Pro Loco Passariano.

Informazioni particolari

Ad angolo dell’ambito a sud, presenza di torre parzialmente crollata e strutture residue della fornace inalzata nel 1792 atta a produrre calce e cuocere laterizi.

Comparto AE

Vincoli sovraordinati

Area di rispetto L.1089/39 e seguenti.

Distribuzione delle proprietà

Ordinata e coincidente con i “cortili” e gli spazi aperti.

Tipologia/Morfologia

Spazi non edificati a nord. Strutture edilizie degli anni ’60, una isolata ed una in linea. Volumi alti e fuori scala, tecnologie costruttive non consone con il luogo. Dietro, addossate al muro del parco, strutture accessorie in parte trasformate in residenza.

Destinazioni d’uso e utilizzo

Residenziale e agricolo/deposito non utilizzato Utilizzo del 70%.

Interventi edilizi

Sia 1980/90 che dopo il 2000.

Informazioni particolari

Richiesta di trasformazione di corpo di fabbrica addossato alle mura della villa in residenza non autorizzato.

Comparto BE

Vincoli sovraordinati

Area di rispetto L.1089/39 e seguenti.

Distribuzione delle proprietà

Abbastanza ordinata e coincidente con i “cortili” e gli spazi aperti. All’interno della corte comune recinzioni che delimitano la proprietà.

Tipologia/Morfologia

Ad ovest antico nucleo adiacente alle strutture della villa Manin. Nucleo vasto a corte. Recinzioni e corpi accessori al centro. A sud, su piazza del Dogi, edifici in linea, interrotti dagli accessi, facciate in pietra con regolare scansione dei fori. Strutture a nord ed ovest ex agricolo. Ad est edificio perpendicolare alla viabilità. A sud est struttura d’angolo con muratura di pietra a vista, di una certa qualità.

Relazione illustrativa 114

Destinazioni d’uso e utilizzo

A sud/ovest ristorante-bar. Residenza. Ex agricolo non utilizzato, il 50% del complesso non utilizzato. Intervento in fase di progettazione per il recupero del 20% agricolo destinazione rivendita, mescita, camere.

Interventi edilizi

Sia 1960/70, 1980/90 che dopo il 2000.

Informazioni particolari

Nucleo più antico documentato dalla cartografia. Ad ovest ex tracciato di via dell’Ancona. (Si ringrazia il dott. Armano per le informazioni ricevute.)

Comparto CE

Vincoli sovraordinati

Nessuno.

Distribuzione delle proprietà

Abbastanza ordinata e coincidente con i “cortili” e gli spazi aperti. Le corti interne sono ulteriormente divise da recinzioni. Accesso da androni fronti strada e da viabilità privata sul retro che divide gli orti di identica proprietà.

Tipologia/Morfologia

A nord edificio anni ’30. Edifici in linea lungo la viabilità, con parallela struttura nel retro, saldati a formare delle corti con annessi, posti auto a tettoia di recente edificazione.

Destinazioni d’uso e utilizzo

Residenza, anche gli edifici ex agricoli. 5% di agricolo non utilizzato a nord.

Interventi edilizi

Sia 1980/90 che dopo il 2000.

Informazioni particolari

Edificio a nord, ex canonica centro culturale, edificio anni’30 di qualità, catalogato da IPAC Dei quattro cortili esistenti, tre non hanno permesso l’accesso, si sono riprodotti i prospetti disponibili.

Relazione illustrativa 115

Comparto DE

Vincoli sovraordinati

Vincolo diretto e area di rispetto L.1089/39 e seguenti.

Distribuzione delle proprietà

Abbastanza ordinata e coincidente con i “cortili” e gli spazi aperti. Proprietà estremamente frazionate ma leggibili.

Tipologia/Morfologia

Fronte strada su Piazza dei Dogi, impenetrabile, con annessi in parte agricoli di diverso periodo e non allineati, con materiali costruttivi di degrado. Al centro un edificio agricolo manomesso con elementi di valore. A sud/ovest edifici isolati paralleli all’esedra di levante, trasformati negli anni ’60, orti sul retro ortogonali a quelli più a nord/est. Confine con parcheggio pubblico.

Destinazioni d’uso e utilizzo

Residenziale, un negozio di alimentari /bar. Parte di annessi agricoli in disuso.

Interventi edilizi

Sia 1980/90 che dopo il 2000.

Informazioni particolari

Edificio isolato a sud/ovest, tipologia difforme, ex scuola in prossima demolizione per scopi viabilistici.

Prospetto annesso agricolo in disuso di qualità (al centro del comparto DE)

Relazione illustrativa 116

Comparto EE

Vincoli sovraordinati

Nessuno.

Distribuzione delle proprietà

Abbastanza ordinata e coincidente con i “cortili” e gli spazi aperti.

Tipologia/Morfologia

Continuazione degli edifici in linea su Piazza dei Dogi. Tipologie coerenti, ampio scoperto sul retro.

Destinazioni d’uso e utilizzo

Agricolo, per solo ricovero mezzi della vigna a sud. Volumi per il 90% non utilizzati.

Interventi edilizi

Nessuno.

Informazioni particolari

Agricolo in affitto.

Indici edilizi La superficie coperta (SC) e la superficie del lotto (SL) sono ottenute dalle sagome catastali. L'altezza (H) dell'edificio è ottenuta sottraendo la quota piede dalla quota gronda indicata da Ctrn. Seguono le tabelle:

• Borgo, • Case sparse.

I mappali indicati con colore rosso hanno edifici non residenziali.

Relazione illustrativa 117

AM

BIT

O

BO

RG

O

F.

map

. S.

Cop

erta

m

q H

. m

Vo

l. m

c S.

Lot

to

mq

IF

mc/

mq

Ab.

n.

D

en. r

esid

. m

c/ab

A

W

56

26

85

6,69

56

9 41

7

38

3,

30

125

96

5,

84

561

som

man

o 12

55

417

3,01

56

350

15

2,21

33

24

9

85

5,

84

496

som

man

o 53

0 24

9 2,

13

56

27

52

2,

25

117

359

40

2,68

10

7

95

5,41

51

4

so

mm

ano

738

359

2,06

56

312

93

5,41

50

3 24

4 2,

06

56

33

0 77

5,

41

417

202

2,06

56

496

10

2,30

23

47

6

65

5,

41

352

som

man

o 79

4 47

6 1,

67

56

21

7 40

2,

30

92

763

229

7,62

17

45

29

2,

42

70

som

man

o 19

07

763

2,50

56

29

17

2,42

41

76

6

78

7,

62

594

23

6 7,

62

1798

so

mm

ano

2434

76

6 3,

18

56

30

82

6,

21

509

754

168

2,90

48

7

181

3,14

56

8

so

mm

ano

1565

75

4 2,

08

56

35

6 21

8 2,

62

571

680

0,84

56

484

45

2,62

11

8 45

2,

62

to

tale

2074

1083

1 87

39

1,24

27

40

1 B

W

56

132

95

5,89

56

0 45

1 1,

24

56

38

31

4 6,

69

2101

154

3,37

51

9

so

mm

ano

2620

25

31

1,04

56

39

135

6,69

90

3

17

2,

72

46

78

3,

37

263

som

man

o 12

12

755

1,61

56

39

145

3,37

48

9

545

7,00

38

15

som

man

o 43

04

1889

2,

28

56

25

1 15

7 6,

50

1021

26

3,00

78

som

man

o 10

99

575

1,91

56

42

66

6,00

39

6 66

6,

00

56

29

2 61

7,

50

458

61

7,50

56

293

70

7,50

52

5 70

7,

50

to

tale

1863

1061

3 63

98

1,66

15

70

8 C

W

56

161

363

2,93

10

64

1025

1,

04

56

50

50

7 5,

69

2885

27

11

1,06

tota

le

87

0

3948

37

36

1,06

2

1974

AM

BIT

O

BO

RG

O

F.

map

. S.

Cop

erta

m

q H

. m

Vo

l. m

c S.

Lot

to

mq

IF

mc/

mq

Ab.

n.

D

en. r

esid

. m

c/ab

A

E 56

34

9 74

5,

48

406

41

4,

22

173

som

man

o 57

9 83

6 0,

69

56

83

10

6 7,

27

771

587

1,31

56

84

15

2,70

41

34

2,

70

92

96

4,

22

405

som

man

o 53

7 66

5 0,

81

56

13

7 85

0,

33

28

14

3 4,

22

603

som

man

o 63

1 64

9 0,

97

to

tale

594

25

18

2737

0,

92

5 50

4 B

E 56

20

5 28

7 0,

34

98

68

2,

32

158

14

1 6,

79

957

50

2,

50

125

som

man

o 13

38

1758

0,

76

56

78

14

6 6,

71

980

13

7 7,

76

1063

som

man

o 20

43

1490

1,

37

56

76

69

3,

36

232

40

7 6,

71

2731

177

7,76

13

74

85

2,

97

252

som

man

o 45

89

2467

1,

86

56

77

12

0 4,

80

576

69

2,

97

205

som

man

o 78

1 24

67

0,32

56

75

97

6,

71

651

664

0,98

56

18

9 12

4 6,

71

832

43

2,

27

98

som

man

o 93

0 47

9 1,

94

56

20

9 81

8,

49

688

49

3,

14

154

som

man

o 84

2 29

8 2,

82

56

19

5 60

7,

31

439

77

5,

02

387

som

man

o 82

5 25

6 3,

22

56

19

4 12

8 8,

68

1111

35

5,

02

176

som

man

o 12

87

494

2,60

56

34

7 34

6,

00

204

75

2,72

56

73

26

6 6,

90

1835

33

6 5,

46

56

19

1 26

7 6,

90

1842

71

7 2,

57

56

74

11

1 4,

52

502

10

3 6,

71

691

43

2,

27

98

som

man

o 12

90

549

2,35

tota

le

32

74

18

457

1205

0 1,

53

31

595

CE

56

131

126

6,86

86

4

31

2,

46

76

10

2,

78

28

som

man

o 96

8 57

8 1,

68

Relazione illustrativa 118

AM

BIT

O

BO

RG

O

F.

map

. S.

Cop

erta

m

q H

. m

Vo

l. m

c S.

Lot

to

mq

IF

mc/

mq

Ab.

n.

D

en. r

esid

. m

c/ab

C

E 56

87

23

8 7,

32

1742

22

6 7,

49

1693

86

3,

51

302

som

man

o 37

37

819

4,56

56

88

18

6 7,

32

1362

12

4 7,

49

929

13

8 2,

92

403

som

man

o 26

93

779

3,46

56

36

3 19

7 7,

32

1442

29

3 7,

49

2195

18

7 2,

80

524

13

9 2,

72

378

som

man

o 45

38

750

6,05

56

31

6 85

2,

72

231

258

0,90

56

28

9 51

7,

32

373

51

7,32

56

91

10

7 7,

32

783

107

7,32

56

93

34

8 7,

32

2547

88

0

14

3 3,

06

438

som

man

o 29

85

880

3,39

56

28

8 97

7,

32

710

97

7,32

56

32

3 10

8 3,

06

330

273

1,21

56

31

9 78

7,

49

584

78

7,49

56

32

5 78

7,

49

584

78

7,49

56

92

59

7,

32

432

488

19

3,

05

58

88

7,

80

686

60

3,

06

184

som

man

o 13

60

488

2,79

tota

le

3302

1849

0 66

04

2,80

39

47

4 D

E 59

95

83

8,

00

664

16

10

,00

160

30

9,

00

270

45

9,

00

405

26

9,

00

234

som

man

o 17

33

453

3,83

56

16

3 45

9,

00

405

59

6,86

56

21

3 10

7 8,

02

858

132

6,50

56

21

6 23

5,

87

135

238

0,57

56

96

10

5 8,

02

842

32

3,

20

102

20

5,

58

112

76

5,

87

446

som

man

o 15

02

531

2,83

56

13

8 94

8,

02

754

13

7 5,

87

804

15

58

394

3,95

56

97

13

8 8,

02

1107

29

1 3,

80

56

48

1 99

4,

86

481

438

69

7,23

49

9

som

man

o 98

0 47

2 2,

08

56

27

3 87

8,

02

698

251

2,78

AM

BIT

O

BO

RG

O

F.

map

. S.

Cop

erta

m

q H

. m

Vo

l. m

c S.

Lot

to

mq

IF

mc/

mq

Ab.

n.

D

en. r

esid

. m

c/ab

D

E 56

98

22

5 6,

63

1492

83

2,

41

200

som

man

o 16

92

686

2,47

56

99

11

9 7,

63

908

47

2,

41

113

67

5,

36

359

som

man

o 13

80

549

2,51

56

29

1 13

9 7,

63

1061

19

6 5,

41

56

30

8 19

6 5,

53

1084

36

2,

21

80

som

man

o 11

63

564

2,06

56

39

7 20

0 6,

30

1260

10

80

1,17

56

63

16

9 4,

97

840

80

7,

09

567

19

2,

64

50

som

man

o 14

57

2067

0,

71

56

62

93

7,

09

659

13

4,

22

55

37

4,

78

177

som

man

o 89

1 80

2 1,

11

56

60

24

8 5,

85

1451

90

5 1,

60

56

15

2 12

7 6,

75

857

87

6,

67

580

14

38

1144

1,

26

to

tale

32

17

20

769

1081

4 1,

92

36

577

EE

56

100

95

2,93

27

8 54

0

15

2 2,

80

426

som

man

o 70

4 54

0 1,

30

56

30

5 57

2,

39

136

348

77

2,

67

206

som

man

o 34

2 34

8 0,

98

56

50

3 55

3,

09

170

581

10

0 2,

67

267

som

man

o 43

7 58

1 0,

75

56

50

5 13

2 5,

08

671

945

13

3 6,

59

876

19

3,

48

66

12

1,

88

23

som

man

o 16

36

945

1,73

56

50

4 36

9 6,

59

2432

16

16

1,50

to

tale

12

01

55

50

6444

0,

86

4 13

88

Relazione illustrativa 119

Le case sparse Si collocano lungo la viabilità ed in particolare sui bordi sfrangiati delle frazioni di Rivolto e Lonca. Sono il segno degli interventi edilizi degli anni ’60, quando minor attenzione era rivolta alla tutela dello spazio non costruito rispetto al costruito. Come in un palinsesto anch’esse fanno parte del territorio tutelato. Un solo caso a Rivolto comprende un complesso di edificazione di una certa qualità ambientale, residenziale ed agricolo, parzialmente recuperato. Esistono anche abitazioni in disuso o edifici agricoli, sempre degli anni ’60 trasformati in residenza. Nel novero anche un caso di ex-allevamento di polli trasformato in deposito edile e di automobili. Si rimanda alle tavole di dettaglio per l’analisi dei singoli casi. Le attività agricole isolate Si compongono di residenze e di capannoni a destinazione agricola. Sono presenti anche attività agricole di carattere industriale. Gli edifici sono in media recenti ed i complessi hanno subito degli ampliamenti successivi. Solo in un caso si ha il 35% di volume agricolo non utilizzato. Si rimanda alle tavole di dettaglio per l’analisi dei singoli casi. Indici edilizi La superficie coperta (SC) e la superficie del lotto (SL) sono ottenute dalle sagome catastali. L’altezza (H) dell’edificio è ottenuta sottraendo la quota piede dalla quota di gronda indicata da Ctrn.

Relazione illustrativa 120

AM

BIT

O

CS

F.

map

. S.

Cop

erta

m

q H

. m

Vo

l. m

c S.

Lot

to

mq

IF

mc/

mq

Ab.

n.

D

en. r

esid

. m

c/ab

1 1

37

487

96

6,32

60

6 79

3

20

2,29

45

53

5,66

30

2

som

man

o 95

3 79

3 1,

20

2

37

808

74

8,15

60

2 33

3

21

2,45

52

so

mm

ano

654

333

1,96

3 37

48

9 76

6,

33

483

503

32

2,

44

77

so

mm

ano

561

503

1,11

to

tale

372

21

67

1629

1,

33

5 43

3 2

37

75

5 20

0 2,

60

520

2635

0,

20

tota

le

200

52

0 26

35

0,20

0

0 3

37

87

2 24

4 4,

74

1155

14

02

32

2,

73

86

so

mm

ano

1241

14

02

0,89

to

tale

27

5

1241

14

02

0,89

2

621

4 1

37

771

1319

3,

83

5052

15

434

15

9 3,

84

609

so

mm

ano

5661

15

434

0,37

2 37

97

9 21

1 3,

46

729

959

0,76

to

tale

16

88

63

89

1639

2 0,

39

5 12

78

5

37

994

191

5,00

95

7 20

19

17

7 3,

32

588

so

mm

ano

1545

20

19

0,77

to

tale

36

9

1545

20

19

0,77

2

773

6

42

720

177

7,53

13

33

693

1,92

to

tale

17

7

1333

69

3 1,

92

1 13

33

7 1

42

750

196

4,38

86

0 10

31

0,83

2 42

84

5 20

9 6,

01

1256

16

76

0,75

3 42

68

9 97

6,

99

680

1537

20

2,51

49

som

man

o 72

9 15

37

0,47

4

42

754

261

4,54

11

86

3920

0,

30

5

42

692

87

6,75

58

7 14

21

22

4 2,

81

630

214

2,44

52

3

som

man

o 17

40

1421

1,

22

tota

le

1309

5772

95

86

0,60

7

825

8 1

42

721

252

6,38

16

06

2864

0,

56

2

42

411

174

5,65

98

7 92

3

130

2,79

36

4

som

man

o 13

51

923

1,46

3 42

41

6 19

3 7,

49

1447

91

7

142

5,07

71

8

som

man

o 21

65

917

2,36

4 42

41

9 10

8 8,

24

888

391

17

3,

07

53

so

mm

ano

940

391

2,41

to

tale

10

15

60

62

5095

1,

19

7 86

6

AM

BIT

O

CS

F.

map

. S.

Cop

erta

m

q H

. m

Vo

l. m

c S.

Lot

to

mq

IF

mc/

mq

Ab.

n.

D

en. r

esid

. m

c/ab

9 1

56

477

242

6,60

15

97

3983

0,

40

2

56

455

918

5,29

48

56

5860

0,

83

tota

le

1160

6453

98

43

0,66

2

3226

10

1

56

506

489

6,91

33

82

4122

0,

82

2

56

507

936

5,04

47

18

3863

1,

22

tota

le

1426

8100

79

85

1,01

4

2025

11

1

55

292

255

6,55

16

68

2874

42

2,21

93

som

man

o 17

62

2874

0,

61

2

56

642

467

3,01

14

06

4968

0,

28

tota

le

764

31

67

7842

0,

40

2 15

84

12

1 55

29

0 16

2 5,

74

928

1183

0,

78

2

55

839

125

3,49

43

7 50

0 0,

87

3

55

853

113

3,49

39

5 71

9 0,

55

4

55

60

104

6,60

68

9 11

64

73

2,

50

184

19

1,98

37

som

man

o 90

9 11

64

0,78

to

tale

59

7

2670

35

66

0,75

13

20

5 13

55

210

214

5,10

10

90

5879

0,

19

tota

le

214

10

90

5879

0,

19

4 27

3 14

1

68

47

130

5,16

67

2 16

95

0,40

2 68

48

12

7 5,

16

655

1239

0,

53

3

68

54

301

4,47

13

45

301

4,47

to

tale

55

8

2672

32

35

0,83

5

534

15

68

87

10

79

8,50

91

70

4711

419

6,20

26

00

so

mm

ano

1177

0 47

11

2,50

to

tale

14

98

11

770

4711

2,

50

0 0

16

1 56

36

2 14

3 4,

25

606

2816

243

3,87

94

1

35

2,

62

93

so

mm

ano

1639

28

16

0,58

2 56

40

5 15

6 4,

44

692

2331

367

4,18

15

34

so

mm

ano

2227

23

31

0,96

3 56

40

3 12

2 5,

13

627

2885

276

4,30

11

85

so

mm

ano

1811

28

85

0,63

to

tale

13

42

56

77

8032

0,

71

6 94

6 17

56

476

227

5,66

12

83

9717

833

6,29

52

36

626

6,47

40

47

590

6,47

38

15

so

mm

ano

1438

1 97

17

1,48

to

tale

22

74

14

381

9717

1,

48

5 28

76

18

1 69

11

5 29

2 3,

84

1123

61

39

92

2,

75

253

so

mm

ano

1376

61

39

0,22

2

69

100

1256

5,

75

7220

84

94

0,85

to

tale

16

40

85

96

1463

3 0,

59

3 28

65

Relazione illustrativa 121

AM

BIT

O

CS

F.

map

. S.

Cop

erta

m

q H

. m

Vo

l. m

c S.

Lot

to

mq

IF

mc/

mq

Ab.

n.

D

en. r

esid

. m

c/ab

19

1 69

20

63

3 6,

48

4104

49

35

0,83

2

69

19

45

2,70

12

3 81

17

34

0 4,

00

1359

69

5 8,

49

5901

59

3 5,

43

3222

53

0 4,

85

2569

som

man

o 13

173

8117

1,

62

tota

le

2837

1727

8 13

052

1,32

9

1920

20

1

70

100

179

5,30

94

9 13

43

0,71

2

15

0 11

3 6,

98

790

654

44

2,

81

124

so

mm

ano

914

654

1,40

to

tale

33

6

1863

19

97

0,93

3

621

21

1 57

21

1 12

2 5,

43

662

833

0,79

2

57

217

120

7,98

95

4 75

5 1,

26

3

57

313

79

7,98

63

1 68

0 0,

93

4

57

336

537

4,70

25

23

1564

1,

61

tota

le

857

47

70

3832

1,

24

10

477

22

57

30

8 18

0 3,

33

599

697

0,86

to

tale

180

59

9 69

7 0,

86

2 30

0

Relazione illustrativa 122

Le attività produttive e ricettive Non tutte le attività produttive hanno offerto identica disponibilità alla visita dello Studio. Abbiamo raccolto quattordici questionari che saranno molto utili in fase progettuale. Vista la natura del questionario, in cui sono esplicitati i nomi e le esigenze dei singoli, qui si illustra la metodologia adottata e si illustrano alcune conclusioni di sintesi. I questionari assumono notizie su:

• la ragione sociale dell’impresa, • l’indirizzo della sede operativa, • il settore produttivo, • il numero dei dipendenti, • il carico di traffico giornaliero prodotto, • problemi ed esigenze in merito alla condizione della viabilità e dei parcheggi, stoccaggi,

smaltimenti, inquinamenti, conflittualità con altre attività e con gli eventi di Villa Manin, l’eventuale saturazione dello spazio disponibile secondo le norme urbanistiche,

• le previsioni nei prossimi cinque anni. Per quanto riguarda la ricettività, le problematiche rilevate si sintetizzano:

• manca la comunicazione con l’Azienda Speciale per i grandi eventi, • risulta difficile la comunicazione e pubblicizzazione sul luogo dell’attività (cartelli), • esiste conflittualità in occasione dei grandi eventi per la viabilità ed il parcheggio

selvaggio, • normalmente c’è eccessiva velocità su Piazza dei Dogi, • manca l’ADSL veloce, • problema per il posizionamento di strutture temporanee all’aperto per la ricezione di

utenti. Per quanto riguarda la produzione agricola, le problematiche rilevate si sintetizzano:

• manca la comunicazione con l’Azienda Speciale per i grandi eventi, • manca l’ADSL veloce, • manca l’illuminazione pubblica su viabilità principali per rendere visibile i cartelli

indicatori delle Aziende, • alcune strutture mancano di reti tecnologiche, • più aziende hanno saturato i volumi ammissibili dal PRPC, si richiedono volumi per

produttivo agricolo e per residenza, • si richiede la posa di impianti fotovoltaici e la realizzazione di impianti di biogas, • si chiede la costruzione di contenitori per attrezzature tecnologiche particolari allo scopo

di assicurare gli standard richiesti dalla CE per accedere ai finanziamenti, • si chiede la realizzazione di viabilità di servizio interno, • esiste un caso di attività artigianale su due capannoni isolati su cui si ipotizza la

trasformazione in ricettivo o residenza. In fase progettuale si verificheranno anche i possibili finanziamenti dove poter attingere per la particolare condizione di ambito di tutela. Allo stesso tempo si verificherà con i funzionari della Pianificazione Territoriale la corretta attribuzione della destinazione urbanistica per le attività agricole o altro.

Relazione illustrativa 123

Relazione illustrativa 124

Le reti tecnologiche Nel complesso non si ha una condizione unitaria di dotazioni di reti tecnologiche. Per una corretta collocazione si veda la tavola grafica relativa. Si premette che, vista la natura dell’area, molti edifici sono dotati di pozzi idrici autonomi. Anche la raccolta delle deiezioni viene effettuata con sistemi autonomi. Tutti gli edifici sono dotati di rete elettrica, interrata solo in parte dei centri abitati. Sono dotate di rete idrica, fognatura e rete del gas le zone adiacenti alle frazioni e in Passariano:

• Il tratto di Via del Ponte verso Rivolto e via Gratteri sempre a Rivolto, • Il tratto di viale Rivolto fino all’innesto con via delle Torri, • Il tratto urbano di via dei Dogi l’attraversamento della Villa Manin e piazza dei Dogi, • Via Bertiolo e via Gramsci verso Lonca.

Sono dotate di fognatura di sole acque bianche:

• da Viale Rivolto , attraverso I retri del comparto, su via Cartiera-est, • la Piazza Tonda.

Sono privi di reti tecnologiche, ad esclusione di rete elettrica aerea:

• a Passariano gli edifici a sud-est della piazza Tonda, • al confine con Zompicchia alcune residenze di Margine.

La rete di illuminazione pubblica è presente nel borgo di Passariano. Problematiche rilevate E’ necessario:

• prevedere un sistema più completo ed organico di reti tecnologiche in relazione agli usi, • prevedere possibili interramenti delle reti elettriche di media tensione che attraversano il

territorio, in particolare in adiacenza al borgo di Passariano, • deve essere migliorata la dotazione di illuminazione pubblica, anche per rendere più

visibile la Villa Manin. Le varianti e l’attuazione del PRPC vigente Si cerca di verificare quanto il PRPC vigente ha assicurato le trasformazioni dopo la sua approvazione. Cinque sono state le varianti di normativa ed una relativa ai vincoli di tutela sovraordinati, una relativa all’Abaco degli elementi architettonici. Per quanto riguarda i nuclei aziendali le varianti sono state in media due, nei nuclei diversi da tre a una. Negli ambiti del borgo circa la metà delle previsioni non hanno subito modifiche, tre hanno subito quattro varianti. Gli "altri insediamenti" hanno subito due o una variante. Risulta necessario mettere in relazione il numero di modifiche o, viceversa, nessuna modifica con gli interventi effettuati. Una prima verifica sui volumi esistenti dalla data di approvazione del PRPC si attua osservando le tavole alla scala 1:500 dove sono indicati gli interventi desunti da nuovi accatastamenti di mappe.

Relazione illustrativa 125

In questa tabella si è indicato il nuovo nome/numero dato dal PAC in relazione alle precedenti definizioni per assicurare la localizzazione. Si è stimato quanto si è attuato rispetto alle previsioni, indicando in modo sintetico se l’intervento è stato totale (includendo il caso in cui sono stati realizzati tutti i volumi ed, ad esempio, non sono stati realizzati i porticati o le tettoie), parzialmente realizzato (almeno il 50%), non realizzato (sotto il 50%). L’incrocio delle tipologie di edifici, livello di realizzazione/ varianti al piano permette una prima lettura in merito all’efficacia ed alla flessibilità. Se in merito all’efficacia si può affermare che il piano ha dato una risposta, diversa è la valutazione rispetto alla flessibilità, visto il numero notevole di varianti al PRPC resesi necessarie.

Relazione illustrativa 126

Analisi partecipazione Prima fase del processo partecipativo per la formazione del PAC Nella fase di analisi sono state individuate le problematiche principali che caratterizzano il contesto di indagine e si è avviato il processo partecipativo con incontri informativi rivolti agli amministratori sulle strategie da adottare. Successivamente, si è aperta la fase rivolta ai portatori di interesse coinvolgendo non solo i professionisti che operano nell’area ma anche chi frequenta il contesto territoriale in esame in modo saltuario, permettendo di creare una relazione fra le reciproche competenze e "contaminazione" di idee ed esperienze. Nella primo incontro pubblico (17/03/2016) si è spiegato perché è necessario, a cosa serve il PAC e quali sono le tematiche che affronta, in che modo e chi può partecipare. E’ stato elaborato e distribuito ai residenti un piccolo pieghevole con le indicazioni per il reperimento costante delle informazioni sullo stato di avanzamento del PAC e le modalità di partecipazione. L’informazione dell’avvenuto incarico e le modalità di partecipazione sono state rese disponibili anche attraverso un sito internet dedicato che viene costantemente aggiornato e dove chiunque può intervenire con la propria opinione e consultare lo stato di avanzamento del piano. La partecipazione all’incontro è stata ampia ed ha permesso di rendere consapevoli i soggetti coinvolti della volontà di realizzare un documento il più possibile aderente alla realtà socio-economica del territorio. Il progetto che si andrà a redigere sarà fonte di nuove possibilità di sviluppo aderenti, per quanto possibile, alle aspettative dei portatori di interesse. E’ stato elaborato un questionario per facilitare la raccolta delle opinioni sulle diverse tematiche. In una prima parte si richiedono i dati del cittadino, seppur in modo anonimo: età, titolo di studio Nella seconda parte si chiede un valore o disvalore su diversi elementi che caratterizzano l’area divisi in sezioni:

• il costruito (la villa e il borgo), • gli spazi aperti (parchi, orti piazze campagna), • l’intorno (conoscenza delle emergenze all’esterno dell’area: il parco delle risorgive, i

mulini), • viabilità e parcheggi (viabilità veicolare, pedonale, ciclabile, percorsi per disabili), • i trasporti pubblici, • la segnaletica, • le attrezzature (bar, negozi, alberghi….).

Il valore o disvalore degli elementi che caratterizzano l'area è stato richiesto tramite una scala di indicatori da 1, corrispondente a nessun valore, a 6, molto valore. Per rendere immediata la comprensione è stata anche usata una gamma di colori dal rosso al verde come di seguito. Scala di valore

Infine sono state chieste indicazioni prioritarie per migliorare l’area e proposte di intervento. Tali indicazioni, completate dai colloqui individuali con i residenti, verranno esaminate in sede di progettazione. Si è attuata la raccolta dei questionari attraverso il sito e liberamente durante le riunioni o

Relazione illustrativa 127

presso la stessa Villa Manin. Per una campionatura più ampia, lo Studio ha predisposto la raccolta durante due eventi: in data 25/04/2016 in occasione della mostra “MEMORIE – Arte, immagini e parole del terremoto in Friuli” e del “Mercatino del Doge” e in data 15/05/2016 per l’iniziativa “Sapori Pro Loco”. La differenziazione degli eventi è stata voluta per dare maggior eterogenità al campione esaminato in quanto gli eventi considerati richiamano una diversa utenza. Sono stati raccolti 51 questionari, di cui 8 on line. Caratteristiche del campione

Età - tab. A

Titolo di studio - tab. B

Tipo di interesse - tab. C

Il campione analizzato ha dimostrato la sua eterogeneità nell'età. L'analisi del titolo di studio conferma un maggiore interesse nella frequentazione della Villa Manin per un pubblico con una alta scolarizzazione. La Villa Manin viene frequentata soprattutto in occasione degli eventi ma il campione è costituito da una buona parte di abitanti e da chi ci lavora. La presente rilevazione ha lo scopo di costruire un quadro della percezione dei luoghi che non derivi solamente dai portatori di interesse ma da una pluralità di voci a qualsiasi titolo interessate alle aree di studio.

4% 0% 6%

10%

14%

66%

1

2

3

4

5

6

Relazione illustrativa 128

Percezione del luogo - il costruito

La Villa Manin - tab 1

La Villa Manin - tab 1a

Della Villa Manin si ha una percezione molto positiva come si può leggere nella tabella 1a che distingue le voci nel complesso positive da quelle negative. Solamente una piccola parte (10%) percepisce la Villa Manin come un elemento negativo.

Il borgo - tab 2

Un'ampia maggioranza ha espresso una percezione positiva del borgo ad esclusione di un 14%. Percezione del luogo - gli spazi aperti

Il parco della Villa Manin- tab 3

I giardini e gli orti privati - tab 4

4% 0% 6%

10%

14%

66%

1

2

3

4

5

6

0% 2%

12%

27%

26%

33% 1

2

3

4

5

6

0% 2%

12%

27%

26%

33% 1

2

3

4

5

6

4%

6% 8%

17%

18%

43%

4%

1

2

3

4

5

6

non so

6% 4%

8%

29%

25%

12%

16% 1

2

3

4

5

6

non so

4%

6% 8%

17%

18%

43%

4%

1

2

3

4

5

6

non so

6% 4%

8%

29%

25%

12%

16% 1

2

3

4

5

6

non so

Relazione illustrativa 129

Le piazze e i percorsi pubblici - tab 5

Le zone coltivate (vigneti, seminativi..) - tab 6

Gli spazi aperti vengono complessivamente percepiti in modo positivo con una piccola percentuale che ritiene di non avere pareri in merito. Ne deriva una percezione, alle diverse scale, di un luogo coerente ed armonico. Percezione dei siti naturali nell'intorno

Il Parco delle Risorgive e i mulini - tab 7

Le emergenze dell'intorno della Villa Manin come il Parco delle Risorgive o i mulini lungo il Canale di S. Odorico sono scarsamente conosciuti. Poco meno della metà dei visitatori nulla sa della loro esistenza o ritiene che non siano in alcun modo collegati alla Villa Manin in quanto non inseriti nei percorsi pubblicitari per le attività di Villa Manin. Viabilità e parcheggi

La viabilità veicolare per la Villa - tab 8

La viabilità ciclabile e pedonale - tab 9

La viabilità ha in genere una valutazione positiva (59%) pur rilevando delle criticità.

2%

6% 6%

25%

39%

14%

8% 1

2

3

4

5

6

non so

6% 2%

12%

23%

25%

24%

8% 1

2

3

4

5

6

non so

2%

6% 6%

25%

39%

14%

8% 1

2

3

4

5

6

non so

6% 2%

12%

23%

25%

24%

8% 1

2

3

4

5

6

non so

15%

58%

27%

negativo

positivo

non conosco

8%

15%

14% 14%

8%

37%

4%

1

2

3

4

5

6

non so

15%

58%

27%

negativo

positivo

non conosco

8%

15%

14% 14%

8%

37%

4%

1

2

3

4

5

6

non so

2%

8%

12%

21% 14%

29%

14% 1

2

3

4

5

6

non so

4% 6%

10%

14%

23%

39%

4%

1

2

3

4

5

6

non so

Relazione illustrativa 130

I parcheggi - tab 10

I parcheggi - tab 10a

I parcheggi vengono definiti buoni per il 76% degli intervistati.

I percorsi per disabili - tab 11

Diversi intervistati (23%) non sanno dare un giudizio sull' abbattimento delle barriere architettoniche in quanto non interessati dal problema mentre si rilevano alcune criticità in riferimento alle pavimentazioni talvolta poco scorrevoli.

I trasporti pubblici -tab 12

Il trasporto pubblico di collegamento per la Villa Manin risulta sconosciuto per buona parte degli intervistati (39%) e il 29% lo giudica negativamente.

2%

8%

12%

21% 14%

29%

14% 1

2

3

4

5

6

non so

4% 6%

10%

14%

23%

39%

4%

1

2

3

4

5

6

non so

20%

76%

4%

negativo

positivo

non so

12% 2%

6%

12%

22%

23%

23% 1

2

3

4

5

6

non so

20%

76%

4%

negativo

positivo

non so

12% 2%

6%

12%

22%

23%

23% 1

2

3

4

5

6

non so

16%

6%

6%

6%

8% 19%

39% 1

2

3

4

5

6

non so

4%

14%

19%

12% 14%

31%

6%

1

2

3

4

5

6

non so

Relazione illustrativa 131

La segnaletica per raggiungere la villa

tab. 13

tab 14

Una buona percentuale, il 37% ritiene la segnaletica per la Villa Manin inadeguata. Percezione dei pubblici esercizi

tab. 15

Gli utenti hanno rilevato nella ricettività alcune criticità. L'opinione si divide tra chi apprezza la presenza di bar e ristoranti e chi ritiene insufficiente o carente la presenza di servizi. Per le attività economiche è stato elaborato un particolare questionario compilato dalle singole imprese i cui contenuti sono stati analizzati in forma complessiva in altro capitolo della Relazione. Le problematiche individuali troveranno risposta in fase progettuale in quanto sono di diversa natura per le singole aziende e non generalizzabili. Problematiche rilevate L'analisi condotta ha portato a definire una visione condivisa dell’oggetto di lavoro e dei problemi da affrontare con il coinvolgimento di tutti gli attori nel processo. Sono state rilevate criticità nella comunicazione dell'intorno della Villa. Le emergenze come il Parco delle Risorgive o i mulini lungo il Canale di S. Odorico sono risultato sconosciuti ad un quarto dei visitatori della Villa. I parcheggi si possono definire buoni; sufficiente la viabilità; carente o sconosciuto il trasporto pubblico di collegamento con la Villa; inadeguata la segnaletica per raggiungere la Villa. In allegato:

• depliant informativo, • tipologia di questionario proposto.

16%

6%

6%

6%

8% 19%

39% 1

2

3

4

5

6

non so

4%

14%

19%

12% 14%

31%

6%

1

2

3

4

5

6

non so

37%

57%

6%

negativo

positivo

non so

33%

45%

22%

negativo

positivo

non so

37%

57%

6%

negativo

positivo

non so

33%

45%

22%

negativo

positivo

non so

Relazione illustrativa 132

Depliant - fronte

Depliant - retro

Relazione illustrativa 133

Questionario

Relazione illustrativa 134

PROGETTO Dallo stato di fatto al progetto

Alberature su Stradone Manin sud

Una speranza ...“La mappa della metropolitana di Londra” Quella mappa, disegnata nel 1932, ha avuto talmente successo che ancora oggi non è cambiata. Sono state aggiunte delle fermate, altri dettagli sono stati modificati, ma la mossa che sta alla sua base – che è di una genialità notevole – ha resistito a tutti questi anni. E’ una mappa fatta con alcuni principi piuttosto acuti. Per dirne uno: il percorso tra una stazione della metropolitana e un’altra è sempre uguale. Nella realtà non è così: alcune fermate sono più vicine, altre più lontane. Dunque, il tratto più sorprendente della mappa è che è molto meno vera delle piantine che c’erano prima. Le mappe precedenti riportavano esattamente le distanze, erano più vicine alla realtà. Eppure, non funzionavano: non riuscivano ad orientare le persone. Quando noi riusciamo ad allontanarci dalla realtà, riassumendola con genialità e bellezza, disegnamo una mappa che possiamo usare. …Facciamo quattro passi indietro e da lì riusciamo a vedere come vanno le cose. Vediamo meglio. Vediamo qualcosa che ci serve a vivere...

Intervista ad Alessandro Barrico,

La Repubblica del 9 settembre 2016

Relazione illustrativa 135

Incontri istituzionali Comune di Codroipo Si sono svolti successivi incontri di approfondimento con l’Ufficio Tecnico Comunale per definire i criteri di progetto. Si sono anche definiti i principi per la variante del PRGC di perimetro e di norma, nonchè le procedure. Il PAC è redatto in coerenza con la variante di PRGC. Si è svolto un incontro con gli incaricati per la redazione della microzonizzazione sismica. Un altro incontro ha visto la presenza dei Vigili urbani per concordare alcuni principi di moderazione del traffico. Si sono cinque svolte riunioni con la Commissione Urbanistica. Enti sovraordinati Ufficio di Piano per la redazione del Piano Paesaggistico Regionale (Architetto Chiara Bertolini) e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia (Architetto Stefania Casucci) Si sono avuti due incontri informativi ed esplicativi che hanno portato ad una richiesta formale di specifiche del vincolo di cui si attende risposta. I contenuti sono in seguito riassunti. Interviste Si sono svolte delle interviste con personalità a vario titolo interessanti per il contributo offerto:

• Dott. Antonio Giusa, in qualità di Direttore, per le prospettive di Villa Manin, • Architetto Gilberto Iacuzzi, in qualità di dipendente della Soprintendenza in quiescenza,

che aveva curato i rapporti con il Comune di Codroipo per le questioni relative al vincolo, partecipando anche alle riunioni della Commissione urbanistica,

• Dott. Agronomo Alessandro Armano, come abitante del borgo ma, soprattutto come esperto del Parco Monumentale di Villa Manin,

• Signor Guerrino Puzzoli in qualità di Presisdente della Pro Loco di Passariano. Partecipazione dei portatori di interesse Si sono svolte tre riunioni all’interno della sede della Pro Loco di Passariano:

• una per illustrare i contenuti delle analisi, • due con due tavoli di ascolto, dove i proprietari e gli aventi titolo presentavano le

richieste per il PAC. Due successive riunioni per le stesse categorie si sono svolte presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Codroipo e comunicazioni via mail di specifica, anche con l’intervento dei professionisti incaricati dalle proprietà. L’esito di queste richieste è sintetizzato in una tabella in allegato per le case sparse e le attività. Poche questioni sono lasciate in sospeso perchè mancano ancora le risposte della Soprintendenza e la redazione della variante al PRGC. Variante di PRGC Si ricorda che ai sensi della LR 21/2015 è possibile modificare l’assetto zonizzativo e le norme del PRGC contestualmente alla formazione degli strumenti urbanistici attuativi, secondo alcuni criteri purchè non in conflitto con gli obiettivi e le strategie degli impianti strutturali.

Relazione illustrativa 136

Perimetro del PAC Il perimetro di PAC deve essere modificato. Gli elaborati di progetto seguono il nuovo perimetro che:

• ad ovest unifica aree con caratteristiche analoghe, • a nord esclude alcune residenze di Zompicchia, • ad est, presso Rivolto e Lonca, esclude giardini privati e parte di area destinata a campo

sportivo, • ad est esclude quanto previsto dalla variante n. 43 al PRGC ma mantiene all’interno il

sedime del comparto C34 che si propone di eliminare (anche per esplicita richiesta della proprietà),

• ad est esclude la zona di pertinenza del campo sportivo, i sedimi dei giardini privati ed alcune abitazioni.

• Aree destinate alle attrezzature cimiteriali e fascia di rispetto (a Zompicchia) E’ stato introdotto quanto approvato dall’Aggiornamento del Piano Regolatore Cimiteriale del 2009 che prevede l’ampliamento verso sud del cimitero di Zompicchia. Normativa di attuazione Le norme del PRGC spesso si riferiscono al PRPC previgente come fonte di normativa. I contenuti necessari devono invece essere riportati al PAC. La variante di PRGC coordina lo strumento sovraordinato. Vincoli geologici Secondo il Progetto di piano stralcio per l’assetto idrogeologico dei bacini di interesse regionale – PAIR (RAFVG -2014) parte della zona che interessa il PAC è definita zona a pericolosità moderata (P1). Deve prevedere un innalzamento del piano di calpestio a 50 cm. Problematiche relative ad attività agricole comprese in zona A. Sono definite alcune questioni ancora presenti:

• la corretta destinazione agricola e la redazione dal parte del comune del Certificato di destinazione urbanistica,

• la destinazione d’uso, in particolare di allevamento industriale ammesso solo in zona agricola,

• gli effetti sulle case sparse all’interno del vincolo dei 300mt per la presenza di allevamento industriale (nel progetto di PAC si sono ammessi lievi ampliamenti),

• gli effetti della normativa del Codice della strada sui rispetti stradali che stabilisce, per strade di tipo F, la distanza minima di 20 metri al di fuori dei centri abitati. Ammette tuttavia una diversa determinazione nel caso di zone soggette a piano attuativo, come nel nostro caso, sia per la realizzazione di nuove costruzioni che per ampliamenti e recinzioni. Permane invece la distanza minima di sei metri per l’impianto di alberi lateralmente alla strada e comunque pari alla massima altezza raggiungibile per ciascun tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativo,

Quesiti alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio FVG Il PRPC previgente stabilisce all’art.21 in merito al vincolo indiretto sulle aree che circondano Villa Manin, dove le nuove costruzioni non potranno occupare più di un venticinquesimo dell’intera area a loro attribuita e connessa: “Detta norma deve intendersi verificata non per singole proprietà ma nel rapporto complessivo tra edificabilità consentita dalle norme di Piano Particolareggiato e area vincolata inclusa nel Piano Particolareggiato”. La determinazione era l’esito di un carteggio tra Comune e Soprintendenza che aveva interpretato il testo del vincolo in quel modo.

Relazione illustrativa 137

L’Amministrazione Comunale di Codroipo, in seguito agli incontri con l’Architetto Casucci di cui si è detto, ha formulato in data 08.09.2016 formale richiesta alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia - Ufficio di Udine affinchè siano chiarite anche per il PAC le modalità applicative in seguito a conteggi che hanno verificato l’incremento delle costruzioni dalla data del vincolo (1962) ad oggi. Il Comune afferma che con il nuovo piano attuativo si intende riallocare la superficie residua, già assentita, in misura comunque non superiore a mq. 1.769,00, all’interno dei lotti già edificati, senza intaccare suolo agricolo o di cintura, per piccoli ampliamenti e soprattutto per la realizzazione di accessori/ tettoie per la protezione della automobili. Contestualmente vengono richieste delucidazioni in merito:

• alla presenza di edifici interessati sia dal vincolo diretto che da quello indiretto, • alla tutela di tutti gli spazi verdi ed in particolare alla valorizzazione dello Stradone Manin

nord e sud (con riproposizione delle alberature su basi documentali), • alla interdizione al traffico di attraversamento veicolare da Piazza dei Dogi

all’intersezione di Via dei Dogi con Via Quarnic (compreso il tratto di viabilità ex provinciale all’interno della Villa) mediante una serie di interventi di moderazione del traffico.

L’Amministrazione Comunale è in attesa di risposta.

Cartolina storica, Stradone Manin sud

Relazione illustrativa 138

Progetto Criteri di pianificazione paesaggistica I criteri di trasformazione derivano dalle finalità precisate dall’Amministrazione Comunale:

• conservazione e restauro del complesso di Villa Manin, • recupero e riuso del costruito storico con margini di nuovi interventi edilizi per

integrazioni funzionali e ripristini, • conservazione e ricomposizione del paesaggio agricolo funzionale, • adeguamento infrastrutturale in ragione degli usi ammessi.

Il PAC tende, sulla base della disciplina corrente, a leggere l’insieme più del dettaglio, a suggerire procedure e buone pratiche più che puntualizzare con divieti difficilmente gestibili, anche in relazione alla durata del piano ed alle possibili nuove necessità. Un approccio simile rimanda ad una accorta gestione e ad una scelta partecipata delle soluzioni proposte. Villa Manin è sempre ritenuta il fulcro del progetto anche se, per le particolari condizioni di vincolo, di proprietà ed uso, è normata solo per le parti che interessano le relazioni rispetto all’intorno. La viabilità è accuratamente studiata per proporre soluzioni che assicurino l’arrivo alla Villa Manin ma dissuadano un traffico di attraversamento dannoso per l’insieme. Sono specificati, nella parte relativa la territorio agricolo, i criteri di conservazione delle parti naturali ancora esistenti e di rinaturalizzazione di quelle trasformate, compatibili con le necessità delle attività presenti. Per quanto riguarda il costruito, si è cercato di utilizzare una normative simile sia nel borgo che nelle case sparse ed attività, nella consapevolezza del diverso impatto ma anche dell’essere tutto l’edificato parte dello stesso ambito paesaggistico. Ultimo, ma non meno importante, dalla serie di incontri che si sono avuti risulta necessario, se non impellente, un coordinamento tra tutti gli attori che gestiscono l’ambito, per questo un piccolo contributo sulla comunicazione. Materiali di progetto Il progetto norma tutte le aree all’interno del perimetro del PAC come specificate nella tavola 1.3 – Inquadramento generale e ambiti zone agricole. Distingue in apparati separati le norme relative al territorio agricolo ed al costruito. Chi intende intervenire sul costruito deve verificare sempre anche le implicazioni sugli spazi scoperti. Il primo articolo delle norme sul territorio agricolo mette in relazione gli interventi richiesti dal PAC con autorizzazioni o permessi di costruire. Lo stesso avviene nelle norme del costruito. Inoltre una tabella indica le procedure previste per gli interventi pubblici e privati sul costruito e sugli spazi aperti. Zone agricole Un fascicolo dedicato contiene la relazione illustrativa dei criteri metodologici, le norme di attuazione, un abaco degli interventi. Nella relazione e nelle tavole 1.2 e 1.3 sul Territorio agricolo, si specifica la motivazione dell’individuazione di tre zone diverse:

• ambiti fondiari con unità culturali tradizionali, • ambiti fondiari con unità culturali commassate,

Relazione illustrativa 139

• allevamenti ittici. Specifica inoltre le condizioni per gli allevamenti di carattere industriale. La normative precisa le caratteristiche di conservazione di elementi funzionali quali fossi, scoline, etc. Definisce le cornici verdi ai campi coltivati, alle viabilità, ai giardini privati con una scalarità di indicazioni che sono relative all’impatto visivo dell’ambito paesaggistico. Stabilisce anche semplici criteri di conservazione e trasformazione del parco monumentale della Villa Manin e del suo immediato intorno. Ciò che fa riferimento agli edifici all’interno del territorio agricolo è normato dal materiale dedicato al costruito. In merito alle richieste degli agricoltori, si è cercato di dare una risposta positiva, sostenendo in particolare chi ha compreso l’unicità di risiedere in un compendio di particolare qualità paesaggistica ed ha intenzione di valorizzare la propria attività anche con un’attività agrituristica. Per altre richieste di maggior impatto ambientale, come gli impianti di biogas, si propone di valutare altri luoghi di localizzazione, anche in seguito ai suggerimenti della Sovrintendenza. Si è fatto in modo di avere a disposizione tutte le informazioni necessarie per facilitare la scelta. In allegato si trova una sintesi di ciò che è stato realizzato in base al PRPC previgente in relazione alle richieste degli eventi titolo. Si ricorda che nei Piani di Sviluppo Rurale il 40% del budget dell'Unione Europea è destinato a scopo di tutela del paesaggio, che sono in via di indizione i bandi della Regione Friuli Venezia Giulia. Costruito Si è cercato di individuare una normative unitaria sia per gli edifici del borgo che per le case sparse e le attività, verificando il diverso peso storico e di tutela paesaggistica. Oltre a questa relazione, il progetto si dota di una normativa di attuazione e di abachi delle buone pratiche, uno per la viabilità e la comunicazione, l’altro per il costruito del borgo di Passariano. Le tavole contengono in un unico documento informazioni sullo stato di fatto propedeutiche al progetto con l’individuazione elementi di valore, di degrado, compatibili. La normativa definisce i criteri d’obbligo di modifica degli elementi in relazione agli interventi. Le tavole stabiliscono tipi di interventi che interessano anche l’utilizzo collettivo di percorsi, la restituzione dei prospetti con la classificazione cui corrisponde in normativa il principio di conservazione e trasformazione. Prescrizioni specifiche per gli aggregati sono indicate nelle singole tavole. Si precisa che le planimetrie di progetto contengono anche il segno degli edifici e dei sedimi come accatastati. Talvolta sono difformi dall’indicazione dello stato di fatto/ progetto. Si precisa che l’indicazione di progetto è prevalente. Villa Manin Per gli interventi edilizi si fa riferimento alla Soprintendenza che gestisce il vincolo diretto ed indiretto ai sensi della L.1089/39 e seguenti. Per gli usi si fa riferimento a quanto comunicato dal Direttore incaricato. Si ritiene importante segnalare l’intendimento di rendere la Villa visitabile indipendentemente dalla presenza di

Relazione illustrativa 140

esposizioni, di consolidare l’utilizzo come residenza per stage artistici, di potenziare i laboratori didattici ed, in generale, di dare un migliore ordine ed una maggiore leggibilità all’insieme. Il progetto di PAC è costruito sull’ipotesi che sia interdetto l’attraversamento viabilistico della Villa, che sia migliorato l’accesso al parco ed alle potenziali funzioni, che la biglietteria sia portata nella torre dell’esedra di levante, modificando sostanzialmente l’accessibilità al complesso. Non dipende ovviamente dal PAC che i volumi notevoli della Villa possano essere meglio utilizzati in futuro, suo compito è creare le condizioni di fruibilità e di tutela che rendano agibile la politica culturale promossa dalla Regione. Per questo motivo si è posta particolare attenzione all’accessibilità, suggerendo, ad esempio, il recupero della funzione dello Stradone Manin nord e proponendo una diversa segnaletica ed una alberatura dello Stradone Manin sud, secondo la testimonianza fotografica che si può vedere in questo testo. Si è sempre sottolineata come prioritaria la salvaguardia dei coni visuali da lontano ma anche dal borgo (si veda la parte dell’abaco sulla tutela e valorizzazione della percezione di Villa Manin). Lo stesso si è fatto proponendo la riapertura delle viste che mettono in connessione il parco con l’intorno. Con la stessa attenzione si è suggerita una corretta valutazione per l’inserimento di funzioni ed attrezzature turistiche, anche con l’ausilio metodologico della Sovrintendenza. Si è posta una particolare attenzione alla salvaguardia delle mura e si è proposto, dove possibile, lo spostamento di volumi addossati alle stesse in modo disordinato e confuso anche all’interno delle proprietà private. Nella relazione di analisi si è sottolineata la complessità gestionale per l’attribuzione di proprietà tra Regione e Comune sui sedimi delle strade esterne ed interne alla Villa. Nella parte relativa agli espropri si suggerirà il passaggio ad un unico intestatario di tutti i sedimi che interessano direttamente la Villa, per facilitare la gestione. Si è ancora in attesa della determinazione Regionale in merito all’attribuzione di alcune viabilità ex provinciali al Comune di Codroipo. Altre funzioni pubbliche In normativa si sono riportate le indicazioni del PRGC per il cimitero di Zompicchia, la sede della Pro Loco di Passariano, il verde pubblico attrezzato, le acque pubbliche. Sono riportate anche le prescrizioni dell’unica zona di interesse archeologico presente. Per quanto riguarda le reti tecnologiche, si rileva che non tutti gli Enti preposti, pur sollecitati dall’Ufficio Tecnico Comunale, hanno inviato le planimetrie dello stato di fatto, quanto riportato è ciò che si conosce. In generale dovrebbe essere meglio approfondito e razionalizzato il sistema della fognatura, pur sufficiente. Sarebbe opportuno prevedere possibili interramenti delle reti elettriche di media tensione che attraversano il territorio, in particolare in adiacenza al borgo di Passariano. Dovrebbe essere redatto e finanziato un progetto unitario dell’illuminazione, per valorizzare la percezione delle mura e di Villa Manin, utilizzando corpi illuminanti moderni ed escludendo ciò che simula la prima illuminazione della fine dell’Ottocento. Viabilità Il sistema viabilistico viene stabilito secondo i criteri:

• rendere riconoscibile il valore paesaggistico del compendio di Villa Manin e del suo intorno,

Relazione illustrativa 141

• assicurare il trasporto pubblico e privato di collegamento tra le frazioni, • permettere il restante traffico di attraversamento strettamente necessario, • facilitare quello che ha come polo attrattore le attività di Villa Manin e Passariano, • costituire una zona a traffico limitato su via dei Dogi e piazza dei Dogi, • valorizzare i percorsi pedonali e ciclabili dell’ambito paesaggistico, • assicurare la sosta per tutte le categorie di fruitori.

Le tavole 1.4 specificano gli assetti della viabilità, gli interventi di moderazione del traffico nel percorso di distribuzione e in via dei Dogi e nella piazza dei Dogi. Viabilità carrabile Nella tavola 1.4a la viabilità carrabile è classificata con una gerarchia di funzioni e di velocità ammesse. Traffico di attraversamento Per rendere riconoscibile il valore dell’ambito paesaggistico vengono indicate alcune “porte” nei punti notevoli di accesso che, per prime, devono allertare le diverse componenti di traffico dell’aver raggiunto un luogo particolare ed importante. Spesse volte dalle “porte” è già visibile la Villa Manin o lo sono almeno gli stradoni. Per enfatizzare l’importanza dello Stradone Manin nord si modifica l’accesso utilizzando una viabilità già esistente ed escludendo da un irragionevole traffico di attraversamento la frazione di Rivolto. Per escludere il traffico di attraversamento su Villa Manin si ipotizza di creare le condizioni perchè lo stesso in direzione est-ovest si sposti sulla “Stradalta”. La strada (con via Rivolto) è già utilizzata dal trasporto pubblico e risponde alle caratteristiche funzionali necessarie. Inoltre ha un utilizzo ampliamente inferiore alla sua potenzialità ed è servita da una pista ciclabile in sede propria. Il traffico di attraversamento che utilizza l’”Ungarica” può essere indirizzato sulla “Stradalta”, liberando il tratto che unisce il capoluogo a Passariano a viabilità privilegiata verso la Villa ed il borgo. Parte del traffico da est può anche essere indirizzato verso l’ampia rotonda sulla SS13 prima di raggiungere Lonca. Sempre per escludere il traffico di attraversamento, si crea una viabilità che circonda il borgo, utilizzando gran parte delle viabilità esistenti. Si propone di valutare il rifacimento di un percorso ad est tra via Rivolto e via Bertiolo, per facilitare il trasporto pubblico locale e raggiungere il parcheggio a sud-est, nonchè per enfatizzare la vocazione pedonale di Piazza dei Dogi. Percorso di distribuzione Secondo le ormai consolidate tecniche di moderazione del traffico, i cui contenuti sono riassunti nell’Abaco relativo alla viabilità, in questo percorso di distribuzione si favorisce la velocità massima di 30km/h. Una velocità più lenta è più consona al luogo, più sicura anche per pedoni e ciclisti, suggerisce a chi vorrebbe solo attraversare il borgo che i tempi sono troppo lunghi e non convenienti. Si suggerisce un percorso che per le sue condizioni geometriche impedisca una velocità maggiore di quella stabilita e non una semplice sequela di segnali che talvolta sono persino più pericolosi. Per assicurare la condizione di una geometria opportuna è necessario prevedere elementi di moderazione del traffico ogni ottanta metri circa. Per questo il progetto individua elementi di riduzione dell’ampiezza di carreggiata o rotonde sormontabili e semisormontabili in relazione al loro diametro. Il completamento del percorso a sud, sul sedime della ex scuola elementare in via di demolizione, rende transitabile dal percorso di distribuzione quella che, fino ad oggi, è stata la viabilità di accesso al parcheggio sud. Il presumibile maggior carico di traffico e la necessità degli elementi di moderazione ha comportato una razionalizzazione, separando il traffico delle

Relazione illustrativa 142

corriere da quello delle automobili e la previsione di pochi e separati accessi al parcheggio. In coerenza sono stati pensati i percorsi pedonali. La proposta prevede poche opere di adeguamento e non riduce il numero degli stalli. Viabilità per i residenti a traffico limitato Gli interventi di moderazione del traffico sono propedeutici ad una viabilità a traffico limitato destinata a residenti ed ai soli mezzi che devono raggiungere Villa Manin che si sviluppa ad est su piazza dei Dogi ed ad ovest su via dei Dogi fino al percorso di distribuzione. L’intersezione ovest è realizzata privilegiando il percorso di distribuzione e riducendo la dimensione della corsia per le automobili con la formazione su parte della carreggiata nord di una pista ciclabile. Le motivazioni della riduzione della dimensione della carreggiata destinata alle automobili sono spiegate nell’abaco della viabilità per cui l’intervento è uno dei modi per assicurare la moderazione del traffico. Il rialzamento della sede stradale alla stessa quota dei marciapiedi rende ugualmente importanti i diversi fruitori e fa percepire all’automobilista la diversità della strada come spazio specificatamente urbano. Si propone inoltre di mantenere la previsione del sedime in ghiaino stabilizzato per la viabilità all’interno di Villa Manin, già presente nel Progetto di restauro delle esedre, poi cassata dalla Provincia, allora titolare del tratto viario. La differenza di materiali permette di identificare l’area di pertinenza di Villa Manin. Corollario a questa scelta, l’impossibilità di sostare nella piazza tonda per i mezzi di trasporto delle attività saltuarie come il Mercatino dell’antiquariato. Piazza dei Dogi Piazza dei Dogi è ripensata per migliorare la sua caratteristica di piazza urbana, subordinata alla Villa Manin ma fulcro centrale della vita del borgo per la presenza della Cappella di Sant’Andrea e la memoria dell’invaso d’acqua ora trasformato in prato arborato. Il sedime stradale è rialzato per caratterizzare l’uso destinato a diversi tipi di utenti, dai pedoni e cicli alle automobili . Il percorso di distribuzione, con elementi di moderazione del traffico e la salvaguardia dei percorso e della sosta del trasporto pubblico, è segnalato dall’asfalto grigio. La sede stradale è ridotta con l’ampliamento del marciapiede a est che assicura la possibilità di accogliere fruitori delle attività di pubblico esercizio presenti e future. La parte restante della piazza è in cemento bianco ad esclusione dello spazio a prato. Lungo la viabilità sud prosegue la pista ciclabile esistente proveniente da Lonca. Si mantiene la circolazione automobilistica per i soli fruitori dei pubblici esercizi della piazza e per i residenti. In particolari occasioni potrà essere vietato tutto il traffico esclusi i residenti. Si collocano i parcheggi a spina solo nel lato nord della piazza (confermando, nel complesso, lo stesso numero dei posti precedenti). Con il principio del palinsesto, si mantiene la forma del’area a prato, pur risistemando le sedute e l’illuminazione. Viene attraversato dal percorso carrabile per lasciare spazio al Sagrato della Cappella di Sant’Andrea sottolineato da linee ad arco di cerchio in materiale diverso. Sul sagrato è vietato il parcheggio. Nella parte più distante dalla chiesa possono trovare posto gli arredi della trattoria esistente, ricopribili anche con un semplice gazebo. Pur rimanendo la forma della parte prativa come segno, in quest’ultima parte viene sostituita con pavimentazione in pietra o altro. All’interno del prato si è invece previsto un canale d’acqua, le cui sponde sono utilizzabili come panchina, per ricordare la funzione originaria dell’invaso. Gli interventi sono pochi ma con l’intento di un importante ripensamento sull’uso della piazza che, ricordiamolo, non deve essere “competitiva”, per gli effetti percettivi e d’uso, con le piazze tonda e quadra di Villa Manin.

Relazione illustrativa 143

Stradone Manin sud Il percorso è enfatizzato con la proposta di alberatura di ciliegi e carpini. (Si ricorda l’impossibilità di prevedere pioppi cipressini come nello Stradone Manin nord per le norme del Codice della Strada sulla relazione tra altezza della pianta e distanza dalla sede stradale). Il tratto rettilineo è altresì enfatizzato con lo spostamento dell’intersezione con il percorso di distribuzione più a est nell’ex sedime della scuola elementare. L’intendimento è non confondere le più importanti ragioni percettive dell’asse con quelle trasportistiche. Per lo stesso motivo deve essere cambiata, con illuminazione a raso, anche la segnaletica stradale che riduce ora lo stradone ad un percorso extraurbano qualsiasi. La parte terminale verso la Villa, solo ciclo/pedonale, è trattata in cemento bianco e si integra con gli interventi di restauro delle peschiere, dei lavatoi, del ponte previsti nel Progetto per in restauro delle esedre. La destinazione solo ciclo/pedonale (esclusi i residenti per cui è ovviamente carrabile) con i collegamenti ai parcheggi sud ed ovest è motivata dalla volontà di facilitare l’accesso principale alla Villa e alla futura biglietteria. Per l’importanza dell’accesso a sud, si mantiene la previsione del PRPC previgente con la demolizione dell’edificio adiacente alla peschiera est (con possibile recupero di volumetria nello stesso aggregato). Percorsi ciclabili Vengono individuati i molti esistenti in sede propria. Altri sono proposti in sede stradale, e cioè condivisa con le autovetture, per la riduzione del traffico che tutto il progetto concorre ad ottenere. In generale dovrebbe essere assicurata una migliore manutenzione di tutte le siepi, che segnano la presenza della pista ciclabile in sede propria, per motivi di sicurezza. Un esempio tra tutti la condizione dei percorsi a lato dello Stradone Manin nord: i tracciati non sono utilizzati, i ciclisti percorrono lo Stradone. E’ importante mantenere il sedime stradale in ghiaino stabilizzato dove già esiste. Percorsi ciclabili/ pedonali del borgo L’accesso pedonale alla Villa dal parcheggio ovest risulta un percorso ben delineato ed efficace, anche se la biglietteria sarà spostata a sud. Nell’intorno sono presenti ancora recinzioni inadatte al luogo e lacune di impianti verdi. Sarebbe opportuno favorire con finanziamenti pubblici la manutenzione della recinzione per annullare la percezione attuale. E’ evidente che non si deve snaturare la caratteristica formativa del luogo di retro ed orto ma il percorso può essere completato con interventi più decorosi. Sempre ad ovest è in via di completamento la previsione di arredo dell’area verde e del percorso nonchè la sistemazione dell’illuminazione adiacente alla sede della Pro Loco di Passariano. L’accesso pedonale alla Villa dal parcheggio sud-est risulta facilitato con le previsioni viabilistiche già descritte. Inoltre si prevede un nuovo passaggio da sud verso la Villa che interessa alcuni orti privati e parte della proprietà regionale. Il percorso sarà soggetto ad esproprio. Sarà anche l’occasione affinché L’ERPAC provveda a risanare una parte retrostante i portali est adiacenti alle esedre gestita a magazzino. Si stabilisce l’obbligo di realizzare un altro percorso pedonale-ciclabile verso piazza dei Dogi in caso di trasformazione degli edifici a sud est del borgo in strutture alberghiere o di pubblico esercizio. L’insieme di questi interventi migliorerà le condizioni di accessibilità a Villa Manin. Parcheggi La dotazione di parcheggi è più che sufficiente per le attività di villa Manin e per il suo indotto in condizione di visita normale. Le attività ricettive, come indicato in normativa, potranno usare i parcheggi pubblici se, all’interno delle proprietà, non sarà raggiunto lo standard previsto. Potranno essere stipulate convenzioni tra privati e Comune.

Relazione illustrativa 144

Per gli eventi speciali, quando si riscontra molta sosta in aree non appropriate, si propongono aree di proprietà pubblica da dedicare a parcheggi saltuari (Tav. P.1.5a). Con la stessa finalità sono state individuate delle aree private vicine a Villa Manin da destinare a parcheggio saltuario convenzionato. La disponibilità è riassunta nella seguente tabella: Proprietà dell’area

Superficie in mq

N. stalli Localizzazione

Pubblica 19712 657 Area prativa tra il muro del parco e via delle Torri Pubblica 990 30 Sedime ex scuola in demolizione

Totali pubblici 687 Privata 2295 75 Prato situato all’incrocio tra via Cartiera e via

Quarnic Privata 750 25 Prato parrocchiale su via Rivolto Privata 4897 160 Area festeggiamenti Lonca

Totali privati 260 Totali generali 947

Altre accessibilità E’ importante prevedere il servizio di autobus navetta, almeno nei fine settimana, che colleghi la stazione ferroviaria e delle corriere (il centro intermodale quando sarà costruito) con Villa Manin lungo la via “ Ungarica”. E’ necessario potenziare il servizio di biciclette in affitto dal centro intermodale di Codroipo e non solo dalla sede della Pro Loco di Passariano dove l’utilizzo attuale risulta molto inferiore alla potenzialità, di circa 60 prenotazioni all’anno. Le modalità sono quelle presenti in molte città con delle sedi all’aperto che non richiedono addetti. Un servizio di affitto di biciclette favorirebbe l’accesso a tutti i poli attrattori dell’intorno e non solo a Villa Manin utilizzando l’importante rete ciclabile esistente. Segnaletica E’ necessario prevedere un progetto unitario per la segnaletica stradale affincè sia meno invasiva, più consona ad un ambito paesaggistico dove sono previste velocità moderate. Si veda la normativa e l’abaco per la viabilità. La segnaletica stradale deve essere distinta da quella turistica. Finanziamenti e priorità di interesse pubblico La legislazione regionale prevede finanziamenti ai sensi della L.R.2/1983 per interventi tesi tra l’altro:

• all'esecuzione di opere di arredo urbano, • agli interventi volti ad assicurare la viabilità ciclabile.

Tutti gli interventi previsti dal PAC si collocano all’interno di queste tematiche, senza dimenticare che finanziamenti sono previsti anche da altre fonti pubbliche citate nell’elaborato di analisi. E’ possibile che debba essere perfezionato il Regolamento Comunale di applicazione della LR2/1983. Si vogliono invece suggerire le priorità. Gli interventi per la moderazione del traffico del percorso di distribuzione a sud e su Piazza dei Dogi sono prioritari per escludere l’attraversamento di Villa Manin e la sosta non corretta.

Relazione illustrativa 145

Si ribadisce, come già indicato nell’abaco della viabilità, che gli interventi devono essere realizzati a sistema, il singolo intervento non solo può essere inefficace ma addirittura pericoloso. Sulla base delle possibilità di finanziamento si potranno stabilire comunque degli stralci. La sistemazione a verde dello Stradone Manin sud e la manutenzione dello stesso a nord sono la seconda priorità per assicurare un inserimento ambientale ed una restituzione storica corretta. La sistemazione dei parcheggi e la realizzazione del percorso pedonale dal parcheggio sud all’esedra di levante sono la terza priorità. Altri interventi sul suolo agricolo e sul costruito devono essere convenzionati con il privato Per ragioni già esposte non si trattano le priorità di intervento nella Villa Manin.

Costruito Aggregati Gli aggregati associano parti di tessuto urbano per unità discrete. L’unità identificata crea le condizioni per la trasformazione e prevede un assetto progettuale unitario. In base a quanto già descritto nell’analisi il costruito è stato distinto in:

• Borgo di Passariano (cortili e giardini), • Case sparse, • Case sparse ed attività.

La normative specifica i tipi di interventi possibili, gli elementi da conservare e da riproporre, la salvaguardia delle facciate. E’ necessario chiarire che le definizioni di intervento, pur riprese dalla normativa corrente, non la intendono in modo letterale per il sistema autorizzativo. Ad esempio un intervento di nuova costruzione in adiacenza previsto dal PAC può risultare un ampliamento nel progetto presentato dall’avente titolo, per la dimensione inferiore al 20% dell’edificio principale. L’assetto proprietario può modificarsi ed anche il tipo di intervento può non utilizzare tutta la volumetria ammissibile. Allo stesso modo, dove si indica la demolizione, si intende ammettere la sola manutenzione ordinaria e non tutti gli interventi previsti dalla LR19/2009, per il contesto particolare. Ove è stato possibile, si sono recuperati i volumi esistenti, anche se non accatastati, indicando sul sedime la nuova costruzione secondo i criteri del PAC. Borgo di Passariano Nel borgo di Passariano, all’interno dei comparti, sono identificati i cortili ed i giardini, dove sono presenti diversi tipi di trasformazioni, edilizie ed uso, con diversi gradi di corretto costruire.

Relazione illustrativa 146

La normativa sovraordinata vigente tende a fornire prescrizioni piuttosto generiche, se non addirittura a non dare alcuna indicazione, per una corretta relazione tra distribuzione degli spazi interni e involucro esterno. Tutela l’involucro ma non il contenuto. Posta l’impossibilità di stabilire delle prescrizioni non previste dalla normativa sovraordinata, si sono suggeriti nell’abaco del costruito pochi criteri necessari per un percorso progettuale. Si vuole assicurare una trasformazione compatibile del tessuto storico in relazione alla vicinanza fisica o visiva a Villa Manin e alle destinazione d’uso. Si sono ammesse tutte le destinazioni d’uso residenziali, direzionali e ricettivo/alberghiere, con suggerimenti molto precisi per verificare compatibilità tipologica e soddisfacimento di standard. Particolare attenzione si è posta agli aggregati trasformati, o in via di trasformazione, in strutture ricettive. Si sono valutate con cura le modifiche ammissibili. Si sono previsti interventi adatti alla preesistenza ma anche alle nuove necessità. In particolare si sono sottolineati i criteri di tutela delle tipologie in linea o a corte, evitando inserimenti di porticati o di terrazzini, dove possibile si sono integrati nuovi volumi per depositi/autorimesse secondo le richieste dei proprietari. Dalle nostre indagini è emerso che spesso le autorimesse sono diventate depositi, non sempre ordinati. Si suggerisce un utilizzo più efficace dei volumi già disponibili. Dove i volumi esistenti sono ancora da ristrutturare, si è prevista la realizzazione di autorimesse all’interno del corpo di fabbrica principale. In altri casi si è indicato il numero dei posti auto allo scoperto, in alcuni casi copribili da tettoie. Il frazionamento della proprietà all’interno di un aggregato, che risponde all’enuclearsi della singola famiglia, ha comportato forzature nell’uso esclusivo dei luoghi comuni come le corti o i giardini, con la realizzazione di recinzioni irrispettose della tipologia originaria. Per quanto possibile devono essere eliminate. L’abaco del costruito, che interessa solo il borgo di Passariano, affronta situazioni generali, non standardizzabili all’interno di una tavola o di una norma, ma molto importanti in fase progettuale. Tratta:

• della tutela e valorizzazione della percezione di Villa Manin dal territorio agricolo fino al borgo, degli inserimenti edilizi a confine da evitare,

• delle recinzioni, delle recinzioni in corte promiscua, • dell’inserimento delle piscine, • della modalità di integrazione dei nuovi volumi, • della trasformazione dei volumi agricoli, • delle tettoie, • dei ballatoi, terrazzi, coperture di protezione, • delle murature esterne, • dei fori di portali, porte, finestre, • di torrette da camino, lucernai, apparecchi tecnologici.

Si passa ad una disamina dei comparti in analogia a quanto si è fatto nella relazione di analisi.

Relazione illustrativa 147

Comparto AW

Criteri progettuali particolari

Si è mantenuto l’impianto principale degli edifici a confine con il parco della Villa Manin. Si è ordinato l’assetto dei volumi accessori.

Comparto BW

Criteri progettuali particolari

Giardino 1: razionalizzazione dell’edificato di progetto. Cortile 1: previsione di nuovi volumi ordinati, esclusione della piscina nelle forme presenti. Cortile 3: previsioni di completamento del cantiere, con lieve aumento di volumetria di servizio. Cortile 4: da definire l’assetto proprietario del sedime. Mantenimento degli orti esistenti.

Relazione illustrativa 148

Comparto CW

Criteri progettuali particolari

Cortile 1: prescrizioni particolari per il restauro della fornace.

Comparto AE

Criteri progettuali particolari

Giardino 4: interventi possibili sugli immobili in adiacenza al muro della Villa Manin. Demolizione dell’edificio con caratteristiche improprie anni’60 e sostituzione con altro fronte strada di volumetria pari all’esistente.

Comparto BE

Criteri progettuali particolari

Definizioni di corretto assetto proprietario. Previsione di una viabilità privata di uso pubblico con realizzazione di posti auto di servizio. Mantenimento degli assetti volumetrici, esclusi corpi accessori impropri, e previsti piccoli ampliamenti ad est.

Relazione illustrativa 149

Comparto CE

Criteri progettuali particolari

Mantenimento dei volumi esistenti vista la densità edilizia. Pur se richiesti, non si prevedono ulteriori volumi ad est per tutelare la cortina esistente.

Comparto DE

Criteri progettuali particolari

Interventi minimi sugli edifici a Vincolo Diretto. Creazione di un nuovo possibile affaccio agli aggregati da sud con la realizzazione del percorso pedonale. Quindi possibilità di scindere funzionalmente gli edifici fronte strada su Piazza dei Dogi da quelli retrostanti su cui sono previsti interventi di ristrutturazione ed integrazione. Dove possibile razionalizzazione degli accessori con previsione di posti auto coperti.

Relazione illustrativa 150

Comparto EE

Criteri progettuali particolari

Importanti possibilità di riuso con diverse indicazioni per residenza e attività ricettive. In questo caso obbligo di previsione di percorso pedonale su via dei Dogi.

Verifica delle superfici coperte all’interno del Vincolo ai sensi della L.1039/89 e seguenti Si prendono in considerazione i dati di progetto di PAC distinti per Comparti. Si precisa che sono state sommate anche le superfici in demolizione non accatastate. Si evidenzia il fatto che anche le superfici di puro incremento sono inferiori a mq 1769 (si veda il punto “Quesiti alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio FVG”

Comparto Sup. in detrazione - mq Sup.in incremento - mq Saldo -mq n. 10 - Case sparse

ed attività -23 254 231 AW -124 158 34 BW -101 206 105 CW -57 -57 AE -80 98 18 BE -543 221 -322 CE -154 27 -127 DE -473 519 46

Totale -1555 1483 -72 Case sparse Sono aggregati di solito non caratterizzati da valore storico o paesaggistico ma il loro sviluppo deve essere pianificato per la particolare qualità dell’intorno agricolo nel rispetto degli assi visuali che devono salvaguardare la percezione dell’ambito. E’ opportuno realizzare una progettazione trasformativa che non simuli forme che non esistono più ma che siano rispettose per semplicità, armonia, fattibilità costruttiva del contesto ambientale. Se per il mantenimento del tessuto storico i principi di conservazione sono più consolidati ed evidenti, in questo caso si entra in un sistema progettuale dove più facilmente può essere ritenuto un valore l’arbitrio estetico. Il PAC norma un ambito di valore paesaggistico ambientale, pertanto la trasformazione delle case sparse deve garantire principi di qualità: forme semplici, dimensioni proporzionate, sistemi costruttivi tendenzialmente tradizionali, elementi di finitura dai colori ben inseriti nell’ambiente. Particolare cura deve essere assicurata alla sistemazione delle recinzioni e dello spazio scoperto. I criteri progettuali del PAC sono:

• Mantenere/migliorare la percezione.

Relazione illustrativa 151

Eventuali ampliamenti o nuove costruzioni non devono collocarsi sul fronte strada o alterare i coni visuali lungo la viabilità di accesso alla Villa Manin.

• Limitare il consumo di suolo. Viene privilegiato il recupero dei volumi esistenti, eventuali ampliamenti o nuove costruzioni devono collocarsi a prosecuzione o in immediata adiacenza agli edifici esistenti.

• Verificare le potenzialità edificatorie previste dal PRPC previgente. Le potenzialità edificatorie previste e non sfruttate sono localizzate, sulla base dei principi precedenti, anche in relazione alle reali esigenze delle proprietà. Nel caso di saturazione delle potenzialità edificatorie previste dal PRPC previgente si sono date indicazioni per localizzare possibili ampliamenti in analogia a quanto stabilito dalla LR19/2009 (es. 20mq per costruzione di posti auto coperti). In una tabella in allegato sono indicati gli indici edilizi dello stato di fatto confrontati con quelli di progetto, evidenziando, in relazione alle richieste degli aventi titolo, se vi è stato accoglimento totale o parziale o se non è stato possibile accettare quanto richiesto.

Case sparse ed attività nel territorio agricolo Gli aggregati comprendono l’insieme degli edifici isolati circondati da spazio scoperto, realizzati spesso in epoca recente, dove si associa l’attività produttiva agricola (o artigianale) alla residenza. I manufatti più antichi hanno un valore storico mentre quelli più recenti sono di edilizia comune. Il loro sviluppo deve essere pianificato per la particolare qualità dell’intorno agricolo nel rispetto degli assi visuali che devono salvaguardare la percezione dell’ambito paesaggistico. Non tutti gli impianti richiesti dalla moderna agricoltura possono essere realizzati in questo contesto, in particolare se assumono forme e dimensioni ed impatto visivo dissonanti, lo stesso si dica per la dimensioni degli allevamenti. Più facile è, in genere, la trasformazione in strutture ricreative e ricettive che si associano all’attività agricola primaria. I volumi esistenti, originariamente a destinazione produttiva, possono essere trasformati in modo anche sostanziale purché si rispettino dimensioni e forme semplici ed armoniche, lo stesso per i materiali. Nelle singole tavole si suggeriscono degli esempi, servono per orientare la progettazione. I criteri di progetto del PAC sono analoghi a quelli delle case sparse con una maggiore attenzione alle destinazioni d’uso compatibili. Prescrizioni sono presenti anche nelle norme di attuazione del territorio agricolo (ad esempio per gli impianti ittici). In un caso di richiesta di ampliamento dell’allevamento industriale di suini e di realizzazione di un impianto di biogas, sono state richieste tutte le informazioni per valutare il tipo di impatto ma si è deciso di valutare altre destinazioni possibili, anche su suggerimento della Sovrintendenza. Finanziamenti Si ritiene opportune calibrare i finanziamenti ai sensi della LR2/1983 sia tra pubblico e privato che per i tipi di intervento (non solo per le facciate). Comunicazione E’ necessario ripensare una modalità unitaria per la comunicazione, insieme ad una integrazione corretta ed ordinata della segnaletica stradale, anche utilizzando I fondi per l’arredo urbano della LR13/1983. La cartellonistica esistente è deficitaria e non permette una visione unitaria dell’offerta. Si pone attenzione alla sola comunicazione che interessa il Comune di Codroipo perchè gestibile dall’Ente insieme alle entità giuridiche individuate per l’ufficio di rete di cui si tratterà in seguito. Non si dimenticano comunque le problematiche rilevate ad area vasta. Nell’abaco delle buone pratiche per la comunicazione si individuano dei modelli efficaci.

Relazione illustrativa 152

In particolare, quanto realizzato a Venaria Reale, sito che presenta analogie con quello oggetto del PAC, sembra essere semplice, elegante, facilmente comunicativo. Deve essere comunque previsto un progetto unitario. Si suggerisce la realizzazione di:

• totem che segnino le porte e individuino il perimetro dell’ambito paesaggistico, • un sistema di informazione efficace dal centro intermodale di Codroipo verso la Villa

Manin e verso i poli attratori di interesse adiacenti al compendio, • un sistema informativo anche all’interno del borgo di Passariano dove le comunicazioni

dell’Erpac, del Comune e dei privati sono assolutamente deficitarie. Pur non essendo pertinente alla redazione del PAC, si suggerisce anche un maggior coordinamento ed aggiornamento di tutti i siti turistici ed istituzionali che interessano Villa Manin e l’ambito paesaggistico. Anche in questo caso il sito di Venaria Reale insegna molto per semplicità e sollecitazione alla visita. Quale offerta turistica? Il sistema turistico può assicurare un’offerta:

• storico-artistica (diverse mostre a Villa Manin, i musei e le collezioni), • dei trasporti d’epoca (museo delle carrozze), • dei percorsi letterari, da chi ha visitato e vissuto in questi luoghi (Napoleone, Ippolito

Nievo, Ernest Hemingway) alla conoscenza di personalità del luogo (Don Gilberto Pressacco, Elio Bartolini, Sergio Maldini, Amedeo Giacomini , Franco Marchetta),

• naturalistica (Parco delle Risorgive), • della produzione e del consumo alimentare (mulini, trattorie,…), • delle Frecce Tricolori.

Anche in questo caso il tema è solo tangente al profilo urbanistico ma si ricorda che esiste uno studio di marketing urbano del 2001, con aggiornamento del 2004, propedeutico alla formulazione di proposte ai Sindaci facenti parte del PIC (Progetto integrato cultura con capofila Codroipo) e poi in sede di formazione dell'Associazione Intercomunale Medio Friuli. L’elaborato consultato è a cura dello studio Trend di Calmaggiore-Treviso. Nello studio sono indicati opportunità, vincoli e strategie ancora condivisibili.

Relazione illustrativa 153

Ciò che è essenziale è iniziare a coinvolgere le varie categorie in un progetto Comune di sviluppo turistico, in modo da creare il massimo consenso possibile attorno ad alcuni progetti e linee-guida. Il fine è quello di poter disporre di risorse e di competenze che altrimenti andrebbero suddivise tra i vari operatori, evitare sprechi e sovrapposizioni di competenze ed alla fine proporsi in modo più efficiente possibile al mercato turistico. La scelta di base dovrà poi concretizzarsi nella scelta sia del nome, sia nella identificazione di un logo, sia nella eventuale identificazione di uno slogan; in breve, ci si muoverà verso la realizzazione della "marca" Codroipo e/o Medio Friuli. L'organizzazione dell'offerta turistica locale e del prodotto deve individuare un unico referente che gestisca il servizio di informazioni turistiche, e dotarlo dei mezzi per poter offrire un servizio efficiente e facilmente accessibile. A livello locale migliorare la segnaletica turistica stradale e la presenza di cartellonistica che descriva sul posto le bellezze del territorio, proponendo anche un "circuito" di visita alle principali attrazioni. Fornire quindi un migliore servizio di comunicazione (informazione) al turista che già si trova sul territorio di Codroipo, affinché renda il suo soggiorno e la sua visita il più completa possibile. A livello esteso mettere in atto un'attività di comunicazione generale sulle opportunità di visita del territorio e mirate a target specifici. Sostenere la comunicazione commerciale: degli operatori che lanciano nel mercato proposte di fruizione turistica del territorio.

Coordinamento Un lunedì mattina della seconda metà di agosto lo Studio ha effettuato un soprallugo a Passariano in cui sono emerse tutte le problematiche descritte sul coordinamento e sulla corretta gestione del compendio e del suo intorno. Il lunedì è giorno di chiusura per le mostre di Villa Manin ed anche tutti i pubblici esercizi erano chiusi. I contenitori della raccolta delle immondizie si trovavano In vista in piazza dei Dogi e fuori da Villa Manin probabilmente perchè lasciati dalla sera prima in vista di un passaggio della ditta incaricata per lo smaltimento. Molti turisti si aggiravano con le machine fotografiche in un luogo poco accogliente e, apparentemente, poco curato. Ufficio di rete E’ necessario che si preveda una regia unitaria che ponga in relazione gli interessi di tutti gli attori e di tutti I decisori, potenziando ciò che già c’è o inventando un nuovo coordinamento che metta in rete le tante voci che si sono ascoltate in questi mesi. In prima ipotesi gli attori dovrebbero essere:

• Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio FVG, • Erpac Istituzione dell’Ente regionale per il patrimonio culturale della Regione Autonoma

Friuli Venezia Giulia, • Associazione lntercomunale Medio Friuli, • Comune di Codroipo, • Pro Loco di Passariano, • Rappresentanti dei residenti, • Rappresentanti delle attività ricettive esistenti, • Rappresentanti delle atitvità produttive esistenti.

Si potrebbe: • attivare progetti coerenti, • ovviare anche a banali questioni di comunicazione evidenziate nel colloquio con

Relazione illustrativa 154

iportatori di interesse, • armonizzare la difficile coesistenza in occasione dei grandi eventi, • gestire le competenze della manutenzione e della sorveglianza pubblica, • trovare soluzioni condivise per la distribuzione delle risorse economiche, • valorizzare le diverse proposte dei portatori di interesse privati.

Un buon strumento di indirizzo può essere anche la valutazione di come si procede per la familiarizzazione con i contenuti del PAC.

Relazione illustrativa 155

ALL

EGAT

O -

CA

SE S

PAR

SE E

D A

TTIV

ITA

'

IN V

ERD

E I "

FAB

BR

ICAT

I NO

N A

GR

ICO

LI"

SEC

ON

DO

IL P

RPC

PR

EVIG

ENTE

RIC

HIE

STE

PAC AMBITO N

AMBITO PRPC MQ

Q MAX %

Q ESISTENTE MQ

Q RESIDUO PRPC MQ

VOLUME RESIDUO PRPC

PAC MC ANALISI

PAC MC PROGETTO

PAC MQ LOTTO

PAC IF MC/MQ

RIC

HIE

STA

NO

TE

1.1

TOR

OS

SI

1600

9011

301,

50N

OA

MP

LIA

ME

NTO

1.2

TOR

OS

SI

560

4050

01,

20N

OA

MP

LIA

ME

NTO

2C

OM

O87

390

950

1,01

NO

CO

NFE

RM

A VA

NI E

SIS

TEN

TI3

LEN

AR

DU

ZZI

1241

230

1402

1,05

NO

CO

NFE

RM

A VA

NI E

SIS

TEN

TI4.

3 A

ED

IL D

RI

600

1690

2000

700

5280

0,51

NO

Q P

AR

ZIA

LME

NTE

RIC

ON

FER

MAT

A P

ER

300

MQ

- N

ON

PR

EV

ISTA

LA

DE

MO

LIZI

ON

E D

I CO

RP

O

ISO

LATO

4.2

AB

ER

TIO

LES

E24

593

8,35

1532

1400

3118

0,94

TETT

OIA

RIC

OV

ER

O A

UTO

. AS

FALT

ATU

RA

E

ILLU

MIN

AZI

ON

E P

IAZZ

ALE

. IN

CR

EM

EN

TO

ALT

EZZ

A R

EC

INZI

ON

E

Q R

ICO

NFE

RM

ATA

CO

N M

OD

ES

TO

INC

RE

ME

NTO

DI 4

0MQ

. RIP

OS

IZIO

NAT

A P

ER

O

MO

GE

NE

ITA

' CO

N A

TTIG

UI.

AC

CO

LTA

CO

N

PR

ES

CR

IZIO

NI

4.1

AS

CA

INI

280

1072

,418

8870

037

780,

69TE

TTO

IA O

RTO

GO

NA

LE A

L C

OR

PO

DI

FAB

BR

ICA

.A

CC

OLT

A. Q

PA

RZI

ALM

EN

TE R

ICO

NFE

RM

ATA

PE

R 1

40M

Q4.

1 C

SB

ER

NA

RD

IS54

020

68,2

1100

1570

4176

0,64

UN

ITA

' AB

ITAT

IVA

IN P

IU' A

OV

ES

TQ

RE

SID

UO

PA

RZI

ALM

EN

TE R

IDIS

TRIB

UIT

O.

INC

RE

ME

NTA

TA L

'ALT

EZZ

A A

MM

ISS

IBIL

E

SU

LL'A

BIT

AZI

ON

E E

SIS

TEN

TE. P

AR

ZIA

LME

NTE

A

CC

OLT

A5

DR

I15

4511

0020

201,

31N

OC

ON

FER

MA

PR

PC

CO

N R

IDIS

TRIB

UZI

ON

E6

PE

CM

AN

950

069

21,

37N

OS

PAZI

SAT

UR

I. FA

SC

IA D

I RIS

PE

TTO

STR

AD

ALE

.7.

1P

LAZZ

OTT

A B

UR

AN

860

150

1300

0,78

DE

PO

SIT

O A

TTR

EZZ

IC

ON

FER

MA

VAN

I ES

ISTE

NTI

7.2

PLA

ZZO

TTA

BU

RA

N12

550

1675

0,75

SPA

ZI S

ATU

RI.

FAS

CIA

DI R

ISP

ETT

O S

TRA

DA

LE.

7.3

UR

LI73

015

070

01,

26N

OC

ON

FER

MA

VAN

I ES

ISTE

NTI

7.4

FAP

RA

NZI

1186

150

1800

0,74

NO

CO

NFE

RM

A VA

NI E

SIS

TEN

TI7.

517

4015

015

001,

26N

OC

ON

FER

MA

VAN

I ES

ISTE

NTI

8.1

940

135

391

2,75

NO

RID

ISTR

IBU

ZIO

NE

PO

SS

IBIL

ITA

' PR

PC

8.2

MO

LAR

O21

6413

312

001,

91C

ON

VE

RTI

RE

AC

CE

SS

OR

IO C

ON

TE

TTO

IA IN

E

TER

NIT

IN 2

UN

ITA

' AB

ITAT

IVE

.A

CC

OLT

A

8.3

CA

PP

ELL

AR

O16

400

923

1,78

NO

RID

ISTR

IBU

ZIO

NE

PO

SS

IBIL

ITA

' PR

PC

. C

ON

FER

MA

VAN

I ES

ISTE

NTI

8.4

SO

RR

IDE

NTE

1100

013

000,

85N

OR

IDIS

TRIB

UZI

ON

E V

OLU

MI E

SIS

TEN

TI9

BIA

SIA

TO98

4317

%11

6051

3,31

6400

800

5700

1,26

AB

ITA

ZIO

NE

ISO

LATA

PAR

ZIA

LME

NTE

AC

CO

LTA

. SU

PE

RFI

CIE

C

OP

ER

TA C

ON

FER

MAT

A 15

0MQ

10LA

ZZA

RIN

I12

455

13%

1425

194,

1581

0070

079

841,

10D

ES

TIN

AZI

ON

E A

GR

ITU

RIS

MO

AC

CO

LTA

. Q R

ES

IDU

O C

ON

FER

MAT

O P

ER

10

0MQ

11FA

LAS

CH

I31

7010

0095

000,

44N

OC

APA

NN

ON

E D

ISM

ES

SO

DA

RIC

OS

TRU

IRE

IN

SIT

O C

ON

BO

NU

S V

OLU

ME

TRIC

O D

EL

+12

.1V

EN

UTO

FLL

I83

069

016

000,

95R

ICO

VE

RO

TR

ATTO

RE

PAR

ZIA

LME

NTE

AC

CO

LTA

. RIC

ON

OS

CIM

EN

TO

TETT

OIE

ES

ISTE

NTI

12.2

LIU

T92

815

010

341,

04A

UTO

RIM

ES

SA

/ AC

CE

SS

OR

IOA

CC

OLT

A12

.3ZO

RZI

909

200

1170

0,95

NO

CO

NFE

RM

A VA

NI E

SIS

TEN

TI

Relazione illustrativa 156

PAC AMBITO N

AMBITO PRPC MQ

Q MAX %

Q ESISTENTE MQ

Q RESIDUO PRPC MQ

VOLUME RESIDUO PRPC

PAC MC ANALISI

PAC MC PROGETTO

PAC MQ LOTTO

PAC IF MC/MQ

RIC

HIE

STA

NO

TE

1310

900

3380

0,32

NO

VAR

. 3 P

OTE

NZI

ALI

TA' E

SA

UR

ITA

14.1

CS

TELL

672

150

1695

0,48

AM

PLI

AM

EN

TO T

ER

RA

ZZA

. PO

STO

AU

TOPA

RZI

ALM

EN

TE A

CC

OLT

A. R

ICO

NO

SC

IME

NTO

TE

TTO

IE E

SIS

TEN

TI14

.2 C

SP

UZZ

OLI

GU

ER

RIN

O65

415

012

470,

64A

MP

LIA

ME

NTO

TE

RR

AZZ

A. P

OS

TO A

UTO

PAR

ZIA

LME

NTE

AC

CO

LTA

. RIC

ON

OS

CIM

EN

TO

TETT

OIE

ES

ISTE

NTI

14.3

CS

PU

ZZO

LI M

AU

RO

442

180

675

0,92

TETT

OIA

PO

STO

AU

TOA

CC

OLT

A14

.1 A

PU

ZZO

LI O

DIN

O90

345

015

340,

88C

OM

ME

RC

IALE

AG

RIC

OLO

AC

CO

LTA

15V

EN

DR

AM

E D

AN

IELE

8000

18%

1500

00

1176

921

047

112,

54R

EA

LIZZ

AR

E U

NA

UN

ITA

' AB

ITAT

IVA

AG

GIU

NTI

VA N

EI D

UE

PIA

NI D

ELL

O S

TAB

ILE

A

L G

RE

ZZO

CH

E O

SP

ITA

I GA

RA

GE

E

RIC

OS

TRU

IRE

LA

TETT

OIA

SU

L LA

TO E

ST

P

RE

SE

NTE

STO

RIC

AM

EN

TE

PAR

ZIA

LME

NTE

AC

CO

LTA

. TE

TTO

IA

PO

SIZ

ION

ATA

SU

LAT

O C

IEC

O D

EL

CA

PAN

NO

NE

.

16.1

-16.

2C

OR

DO

VAD

O70

0020

%93

346

740

3812

0052

151,

00R

IUTI

LIZZ

O C

APA

NN

ON

I DE

STI

NA

ZIO

NE

: A

GR

ITU

RIS

MO

RIS

TOR

AZI

ON

E E

BE

B -

GLI

A

MP

LIA

ME

NTI

CO

ME

PR

PC

MA

H +

1M

T P

ER

O

TTE

NE

RE

2 P

IAN

I, N

ON

PIÙ

ALT

I D

ELL

'AB

ITA

ZIO

NE

. MA

NTE

NE

RE

ATT

IVTÀ

ID

RA

ULI

CO

AD

ES

T M

A IN

PR

OS

PE

TTIV

A B

EB

, A

D O

VE

ST

È A

DE

STI

NA

ZIO

NE

AG

RIC

OLT

UR

A FA

MIL

IAR

E ,

IN P

RO

SP

ETT

IVA

ATTI

VIT

À

IDR

AU

LIC

O E

30%

RE

SID

EN

ZIA

LE

PAR

ZIA

LME

NTE

AC

CO

LTA

. Q R

ES

IDU

O N

ON

C

ON

FER

MAT

O M

A IN

CR

EM

EN

TATA

ALT

EZZ

A D

A R

ICH

IES

TA.

16.3

3400

17%

423

155

1640

620

2816

0,80

NO

Q R

ES

IDU

O N

ON

CO

NFE

RM

ATO

MA

INC

RE

ME

NTA

TA A

LTE

ZZA

IN A

NA

LOG

IA A

L P

RE

CE

DE

NTE

. 17

STE

L10

706

20%

2274

0IM

PIA

NTO

BIO

GA

S E

NU

OVA

STA

LLA

SO

SP

ES

A18

VE

ND

RA

ME

VIG

NIS

DE

L D

OG

E20

477

13%

1639

1023

,01

8600

4100

2036

50,

62TE

RR

AZZ

O P

AN

OR

AM

ICO

PE

R T

UR

ISTI

. S

TRU

TTU

RA

RIC

ETT

IVA

CO

MP

LEM

EN

TAR

E

EC

O C

OM

PATI

BIL

E R

IALZ

ATA

.

AC

CO

LTA

PAR

ZIA

LME

NTE

. Q R

ES

IDU

O

CO

NFE

RM

ATO

PE

R 7

00M

Q

19V

EN

DR

AM

E T

RO

TE38

404

9%29

6349

3,36

1727

728

8025

463

0,79

AM

PLI

AM

EN

TO P

ER

IME

TRO

AM

BIT

O.

PO

SS

IBIL

ITA

' DI I

MP

ER

ME

AB

ILIZ

ZAR

E

VAS

CH

E IT

TIC

HE

AC

CO

LTA

PAR

IZIL

AM

EN

TE

20.1

950

013

430,

71N

OFA

SC

IA R

ISP

ETT

O S

TRA

DA

LE20

.291

30

2056

0,44

NO

FAS

CIA

RIS

PE

TTO

STR

AD

ALE

. 21

.1 C

S66

015

088

30,

92N

OR

ICO

NO

SC

IME

NTO

VO

LUM

I ES

ISTE

NTI

21.2

CS

953

075

41,

26N

O21

.1 C

SA

VIG

NIS

DI D

RIU

T31

5077

036

661,

07R

IDIS

TRIB

UZI

ON

E P

RE

VIS

ION

E P

RP

CPA

RZI

ALM

EN

TE A

CC

OLT

A. Q

CO

NFE

RM

ATO

30

0MQ

6000

20%

520

680

5946

23%

737

630,

58