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NUMERO 5 - MAGGIO 2018 - ANNO LXXI Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 24/12/2003 n. 353 (convertito in Legge 27/2/2004 n. 46) Art. 1, comma 1. Pubbl. inf. 45% DCB/Milano - euro 1,03 (abbonamento annuo euro 15,00). Sorriso, Passione, Coraggio... e Resilienza

Sorriso, Passione, Coraggio e Resilienza...2018/04/30  · per il lavoro, perché con i cambiamenti aumentano i rischi e le opportunità. Mentre prevalgono le critiche e continua la

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NUMERO 5 - MAGGIO 2018 - ANNO LXXI

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DI 1DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

Romano AmbrogiPresidente ALDAI-Federmanager

DITORIALEe

Precedenza al lavoro

Il World Economic Forum rileva criticità nell’efficienza del mer-cato del lavoro in Italia, ponendoci al 116° posto di 138 Paesi dell’Europa e dell’America. Ci sono imprese che non trovano persone competenti e candidati, anche giovani con curricula eccellenti, che non trovano lavoro. Eppure gli investimenti non mancano in iniziative di placement e nella ricerca di profili ma-nageriali. Il mondo cambia rapidamente e si affermano soluzioni digitali in grado di favorire l’incontro della domanda con l’offerta, di-sintermediando un mercato del lavoro che ha bisogno di dina-miche di selezione sempre più veloci, a carattere nazionale e con prospettive internazionali sempre più rilevanti.È necessario aprirsi al futuro, prendere coscienza delle oppor-tunità e guardare con lungimiranza alle possibilità offerte dalla società digitale.

Sono rimasto positivamente colpito dai commenti delle pre-miate “Merito e Talento 2018” che hanno testimoniato il valore del ruolo manageriale. È per l’Associazione di categoria un ri-conoscimento importante rilevare la soddisfazione delle colle-ghe manager che hanno dichiarato:

“Faccio un lavoro bellissimo perché mi occupo di accelerare la carriera delle persone e accompagnarle nelle svolte importanti, come cambiare e trovare lavoro. Sono soddisfazioni vere poter dare in un’ora prospettive di inserimento lavorativo ai giovani. Ac-compagnando centinaia e centinaia di persone ogni anno nella ricollocazione professionale, sento la responsabilità di rivolgere un appello per il lavoro, perché questa epoca è caratterizzata da straordinarie opportunità. Se abbiamo molto chiaro l’impatto distruttivo dei cambiamenti generati dalle nuove tecnologie (di-gital disruption), non abbiamo altrettanto chiare le opportunità che si vanno a creare, che possono essere più dei lavori persi e cer-tamente molto più interessanti e creativi. Viviamo un'epoca con

incredibili opportunità ed è nostra responsabilità trasmettere un messaggio responsabile e positivo ai giovani, dobbiamo trasmet-tere passione contagiosa, impegnarci a disegnare un mondo del lavoro interessante, eccitante e ricco di soddisfazioni”.

L’Associazione dei dirigenti ha nell’impegno per il lavoro il mo-tivo principale d’essere e condivido profondamente l’appello delle colleghe.ALDAI assiste ogni anno le vicende del lavoro che coinvolgono i soci che si rivolgono all'Associazione e supporta tutti coloro che la vedono come luogo di formazione ed espressione socia-le. Sentiamo anche noi la responsabilità di rivolgere un appello per il lavoro, perché con i cambiamenti aumentano i rischi e le opportunità.Mentre prevalgono le critiche e continua la paralisi del Paese anche il Pil pro-capite degli spagnoli ha superato quello degli italiani. Abbiamo bisogno di meno chiacchiere e più fatti, più rispetto e attenzione per il merito, il talento e la produzione di valore.L’Osservatorio permanente sui cambiamenti d’impresa e del lavoro presentato da CIDA nell’articolo a pagina 12 costituisce un esempio concreto di iniziative per costruire fiducia nel la-voro futuro.In un’epoca di grandi cambiamenti, nei quali i riferimenti po-litici, istituzionali e sociali non offrono le certezze del passato, abbiamo bisogno di aggregare e sostenere le persone impe-gnate nello sviluppo di valore per l’impresa e la società civile. Più occasioni di networking, di sviluppo manageriale e di so-stegno nelle fasi di crescita e transizione professionale, perché la precedenza spetta al lavoro. ■

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DI 3DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

ommarioSNUMERO 5 - MAGGIO 2018 - ANNO LXXI

EDITORIALE 1 Precedenza al lavoro Romano Ambrogi

FOCUS 4 Premio Merito e Talento 2018 W la leadership al femminile Paola Poli

8 ITALI: il meeting dei giovani leader Renato Fontana

NOTIZIE DA FEDERMANAGER 10 Un pizzico di serietà Stefano Cuzzilla

11 Il bello di essere grandi Mario Cardoni

NOTIZIE CIDA 12 Verso la costituzione di un Osservatorio CIDA Giorgio Ambrogioni

SERVIZI AGLI ASSOCIATI14 Convenzione Assocaaf 2018 Terza parte

16 Smart 1 2 3… via! Eleonora Ratti

ECONOMIA 18 Albania terra di conquista Giuliana Gagliardi

FISCO 20 La mini-voluntary per le attività estere dei lavoratori Nicola Fasano

PREVIDENZA25 Le fortune sulle pensioni Antonio Dentato

27 Un biglietto per Strasburgo… Mario Giambone

VITA ASSOCIATIVA29 Polveri sottili: insieme possiamo ridurle? Francesco Chiesa

30 Assemblee e Convegni Francesco Castelletti

OPINIONI32 Un Paese vocato all’export Renato Signoretti

34 Il ruolo del vettore elettricità Vincenzo Morelli Baldassarre Zaffiro

CULTURA E TEMPO LIBERO35 Terzo concorso letterario ALDAI Un Racconto

38 Emozione Italia Claudio Gregorio

40 Verso un’Europa a “due velocità” Giovanni Sansò

42 La bellezza delle cose… di Liguria Marisa Ballabio

43 Programma golf 2018 Vladimiro Sacchetti

44 4º Campionato Nazionale di sci

45 I libri del mese • Un Paese senza leader recensione di Gianni Fossati • Raccolte Articoli Riflessioni • Il ducato dell'arcipelago

ALLE PAGINE 21/24

INSERTO ASSIDAI WELFARE 24

FOCUS

• Premio Merito e Talento 2018• ITALI: il meeting dei giovani leader

"La Fiorita" di Castelluccio di Norcia è sulla copertina Dirigenti Industria per auspicare la rinascita.

Il terremoto ha messo a dura prova l'Umbria e tanti luoghi della penisola, distruggendo comunità, opere d’arte, paesi, imprese e vie di comunicazione; come la strada per Castelluccio riaperta lo scorso marzo per favorire la ripresa delle attività produttive e la coltivazione delle famose piccole lenticchie.

Con il sorriso per dare la carica e superare le sfide, la passione per il territorio e il proprio lavoro, il coraggio di assumersi rischi e responsabilità, la vita riprende.

Sono così gli Italiani, resilienti; neanche il terremoto li ferma.

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DI4 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

alla sua sesta edizione il Premio Merito e Talento che si è svolto

mercoledì 14 marzo 2018 nella presti-giosa cornice della Sala Alessi a Palazzo Marino, e che ha visto assegnare i premi

Sono solo alcune delle parole chiave emerse nel corso dei tre panel con le premiate.Il sorriso, che non deve mai mancare anche nei momenti dif-ficili, affinché sia di buon auspicio e dia la carica per affrontare la giornata e le sfide che quotidianamente si pongono.Passione, entusiasmo. Atteggiamenti che stimolano, trasci-nano, contagiano. Passione per il proprio lavoro, per ciò che si è; quel trasporto che conduce a superare i propri limiti, met-tendosi in gioco, sfidando il proprio know-how alla ricerca di soluzioni e idee innovative. E poi coraggio e rispetto. Coraggio, resilienza, per uscire da quella che a più voci è sta-ta definita la comfort zone; assumersi il rischio, magari sba-gliando, ma è solo così che si impara e si cresce.

Infine il rispetto, per sé stessi e per gli altri. La diversità è un tema ricorrente tra le premiate; diversità non tanto di genere, ma di cultura (molte provengono da contesti multinazionali), background, idee. Il rispetto alla base di qualsiasi rapporto interpersonale.Forti, positivi e incoraggianti i messaggi inviati dalle donne manager presenti durante le tre tavole rotonde. Ambienti la-vorativi dove il merito è l’ingrediente base per crescere e far crescere i collaboratori, dove la leadership al femminile (an-che nei settori più comunemente maschili come il metalmec-canico e il tecnologico) apporta quel quid che fa la differenza. Questioni di personalità, di cultura o più semplicemente sen-sibilità: in moltissimi casi “women do it better”.

a 18 donne manager dell’industria ita-liana più due riconoscimenti alla Digital Innovation. L’intervento dell’Assessore Cristina Tajani (Politiche del lavoro, At-tività produttive, Commercio e Risorse Umane del Comune di Milano) ha ricon-fermato la grande attenzione sul tema e il valore delle molteplici iniziative.

Ringraziamo come sempre i nostri asso-ciati per le bellissime segnalazioni che ci sono pervenute. Per i 12 giurati – tutte personalità di spicco con ruoli di rilievo sia interne sia esterne all'Associazione – è stato veramente difficile seleziona-re solo 18 donne, avremmo voluto pre-miarne molte di più. Donne che hanno

èPremio Merito e Talento 2018

Sorriso, Passione, Coraggio, Rispetto

Paola Poli Consigliere e Coordinatrice Gruppo Minerva ALDAI-Federmanager

OCUS

W la leadership al femminile

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risollevato le sorti di aziende con nuo-ve strategie industriali e commerciali, donne che hanno creato valore nell'in-dustria italiana con impegno e valoriz-zando le persone, donne che gestiscono incarichi molto impegnativi e che non si trovano sui giornali. Un sentito grazie va, in particolare, all’Onorevole Alessia Mo-sca che ci è stata vicina sin dalla nascita dell’iniziativa insieme a Laura La Posta (Caporedattrice de Il Sole 24Ore) e a Ma-rio Pellizzari di Egon Zehnder. Quest’anno abbiamo avuto anche la partecipazione alla giuria dell’Onorevo-le Lara Comi che ci ha mandato da Stra-sburgo un video di auguri. Come per le passate edizioni, anche questa volta ab-biamo chiesto alle premiate degli anni precedenti di far parte della Giuria. L’iter per la candidatura si conferma quello consolidatosi nelle precedenti edizioni: tutte le segnalate ricevono una lettera in cui le informiamo che sono sta-te indicate per il Premio Merito e Talento

e le invitiamo a fornirci un curriculum dettagliato e un brevissimo profilo pro-fessionale che le caratterizza. Una volta ricevuti i materiali, sono i giurati ad ave-re l’arduo compito della selezione, indi-cando le proprie preferenze. Si giunge così alla lista definitiva. A questo punto tutte le candidate, premiate e non, rice-vono una lettera della Presidenza che le informa dell’esito della votazione e le in-vita a partecipare all’evento.Da dietro le quinte riceviamo le prime reazioni delle premiate. Gioia, commo-zione, stupore, talvolta incredulità: ogni anno è bello vedere l’emozione che que-sto evento genera, e quanto sia impor-tante per le premiate condividere que-sto successo con le persone care e con i propri collaboratori; moltissime chie-dono infatti di poter portare all’evento il proprio team, di poterne parlare sul ter-ritorio. Nel box a pagina seguente pub-blichiamo la lista delle premiate 2018.

* * *

Come ogni anno ho dato una overview sull’andamento della crescita del mana-gement femminile, pur essendo in un Paese che, secondo il Gender Gap Report 2017, è sceso all’82° posto (50° nel 2016) per disparità sul lavoro, sia in termini di partecipazione sia di salari, rappresen-tanza politica e salute.In questa edizione abbiamo anche avuto una bellissima e interessante te-stimonianza di Francesca Lanzara (Se-nior Enterprise Relationship Manager di Linkedin) che ci ha raccontato come sia soprattutto il settore digital a trainare la crescita delle donne manager. Grazie ad un’analisi Linkedin condotta su oltre 467 milioni di profili di utenti attivi, sono emersi dati rilevanti sull’occupazione e su come questa si sia sviluppata anche ad alti livelli in ambiti come istruzione e no-profit (47%), healthcare e farma-ceutico (40%), mentre il settore che ha avuto il maggior aumento di donne ma-nager è quello Tech, che ha registrato un

Le premiate di quest’anno hanno mostrato nel corso della loro carriera una grande grinta, una capacità di mettersi in discussione, talvolta cadendo, ma rialzandosi sempre con la consapevolezza di aver imparato qualcosa di nuovo che arric-chisce il proprio bagaglio culturale. Indiscutibili l’importanza e il valore delle persone presenti;

chiari e sfidanti gli inviti lanciati alla platea sia nei confronti dei giovani sia nei confronti della attualissima frontiera della digital innovation. Merito e Talento sono le parole che meglio contraddistinguo-no queste donne. Chapeau.

Ilaria Sartori

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+18% a livello globale.Durante i tre panel condotti da Laura La Posta (Caporedattrice de Il Sole 24Ore) e da Silvia Pasqualotto (giornalista e con-tributor di Alley Oop - Il Sole 24Ore), le premiate sono state chiamate ad espri-mersi e a raccontarsi su temi quali Cda e vertici aziendali, millennial e role model, innovazione e digitale, offrendo interes-santi contributi attraverso le loro espe-rienze. In qualità di rappresentante di oltre 1.000 donne dirigenti, ALDAI può avere un ruolo costruttivo sia nell’evidenziare esigenze, sia nel promuovere esperienze positive. Il Programma Donne Dirigenti ALDAI Minerva è aperto a tutte coloro che vo-gliono dare un contributo concreto e si muove su due obiettivi principali:1) creare sinergie con enti e organizza-

zioni locali per offrire alle nostre asso-ciate più opportunità di networking, aggiornamento e formazione;

2) far emergere modelli positivi: donne dirigenti di talento portatrici di valori positivi, esperienze che possano con-tribuire al miglioramento.

A proposito di leadership al femminile mi preme evidenziare, in merito ai Cda, gli ultimi dati diffusi da Consob: se è pur vero che le donne sono passate dal 7 al 30%, va sottolineato che si tratta per la maggior parte di consiglieri indipen-denti, mentre la percentuale rimane esigua tra gli executives; ci sono infatti meno manager donna rispetto agli uo-mini e si tratta per lo più di professioni-ste e accademiche.

OCUS6ª EdizionE MErito E talEnto 2018Le splendide premiate

Per la categoria INNOVAZIONE Alessandra Pasini CFO Snam SpA

Sabrina Lucini Management Consulting Principal Director Accenture

Lucy Lombardi Senior Vice President Technology Ecosystem Innovation Tim

Per la categoria GESTIONE ECONOMICABarbara Poggiali Non Executive Director Falck renewables, Astm

Laura Cioli Non Executive Director Pirelli, Brembo, Ansaldo

Cinzia Farisè Chief Executive Officer Trenord

Per la categoria GESTIONE COLLABORATORI

Anna Nozza Head of HR Technology and Head of Diversity & Inclusion Vodafone Italia

Simona Cucco Director of Process Jacobs Italia SpA

Teresa Gentile Responsabile Rete di Distribuzione Acqua Potabile Città di Milano MM Spa

Per la categoria LANCIO NUOVI BUSINESSBeatrice Just e Veronica Just Vicepresidenti Millutensil

Cetti Galante Amministratore Delegato Intoo

Gioia Ferrario Human Resources Director Italy, Greece & Turkey Boston Consulting Group

Per la categoria GIOVANI POTENZIALI

Stefania IngrossoDivisione Onshore Plant & Floaters - Engineering - Head of Oil & Gas Technology Senior Manager

Saipem SpA

Simona Colombo Group Marketing and Communications Director Gruppo Cimbali

Alessandra PaveseHead of Engineering and Delivery of Group Transport & Transmission Network

Vodafone Italia

Per la categoria DIVERSITY/BEST PRACTICENadia Montevecchi Business Unit Manager Parker Hannifin

Daniela Lecchi Country Italy & Malta Regulatory Affairs Head Sanofi SpA

Paola Scarpa Direttore Google

DIGITAL INNOVATION - Premio speciale

Roberta Tempestini Head of Digital Transformation Solution & Delivery Vodafone Italia

DIGITAL INNOVATION - Menzione speciale

Claudia Pingue General Manager Polihub (Innovation District e Start Up Accelerator) Politecnico di Milano

Invitiamo le donne dirigenti a candi-darsi e ad arricchire la loro formazione e network. Per le posizioni di Cda nelle società partecipate del Comune di Mila-no ricordiamo che è possibile candidarsi

tramite ALDAI, tutte le indicazioni relati-ve ai bandi sono reperibili su aldai.it e sul sito del Comune di Milano.  ■

Servizio fotografico di Roberto Colombo

Premiazione di Roberta Tempestini.

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ORE 15,30 CONVEGNO PUBBLICO

Il futuro che già c’èIntervengono:

Romano Ambrogi - Presidente ALDAI-Federmanager

Modera Walter Rolfo - giornalista, autore e appassionato di pensiero illusionistico

Marco Losito - Marketing & CRM Manager - FCA

Simonetta Iarlori - Chief People, Organization and Transformation Officer - Leonardo

Francesco Turrini - Man at Work

Giulia Rossi - Digital Solution Manager, Smart City - Enel X

Stefano Cuzzilla - Presidente Federmanager

Per le prenotazioni al convegno pubblico www.aldai.it

ASSEMBLEA ALDAI 2018

presso LA MACCHINA DEL TEMPOMUSEO STORICO ALFA ROMEOviale Alfa Romeo, Arese

Lunedì 4 giugno 2018

Indicazioni per raggiungere il Museo Storico Alfa Romeo

In autoUscita Lainate/Arese sull’autostrada A8 (ampio parcheggio gratuito all’interno)

Con il treno o la linea della metropolitana M1 fino alla stazione di Rho-Fiera, poi con la linea di bus 561 Airpullman, destinazione Arese, che ferma davanti al Museo

ORDINE DEL GIORNO:

Relazione annuale

Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2017

Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti

ORE 18,00

AssembleaOrdinariaALDAI

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DI8 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

l Meeting dei Giovani Manager che si è svolto a Venezia Mestre è nato

così, dal desiderio di richiamare quel moto di ammirazione verso l’Italia che noi dirigenti, che lavoriamo più all’este-ro che a casa nostra, riconosciamo negli occhi e nelle parole di colleghi e contro-parti stranieri.

Abbiamo voluto fare appello all’ita-lianità del management, che significa creatività, capacità, genio e applica-zione del talento, sapendo il valore che essa racchiude, con l’orgoglio di farlo emergere. Siamo spesso in basso nelle classifiche internazionali per buro-crazia, sistema fiscale, corruzione e via dicendo. Non siamo tra i primi al mondo anche in termini di Pil, finanza pubblica, attrazione di capitali.

Tuttavia, sta a noi decidere cosa fare, ovvero se restare lì a guardare la luna dal pozzo, dove forse a volte ci collo-chiamo, oppure, con le unghie e con i denti, scalare le pareti verticali e arri-vare in cima.Con le nostre migliori energie, ovvero con i componenti del Coordinamento Giovani che ha tanta voglia di fare e con i migliori 40 giovani manager italiani, che abbiamo individuato durante l’anno

i

ITALI: il meeting dei giovani leaderRenato Fontana Coordinatore Gruppo Giovani Federmanager

Lo abbiamo chiamato ITALI perché volevamo conferire la giusta attenzione al nostro Paese e alle sue persone. Ma ITALI è anche l’acronimo di Innovative and Technologically Advanced Leadership for Italy, che qualifica la leadership che dovremo garantire per restare in pista nella competizione globale.

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DI 9DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

2017 e poi portato a Venezia, stiamo la-vorando nella direzione del cambiamen-to e della partecipazione.Il Coordinamento Giovani ha scelto di concentrare l’azione su tre aspetti che contribuiscono alla visione di ITALIA che abbiamo e che rappresentano temati-che fondamentali per restare al passo con le trasformazioni industriali: Le persone al centro, un tema di cui

abbiamo già discusso al seminario di Padova che il Gruppo Giovani ha promosso nel luglio 2017 parlando di idee e startup. Ovvero coltivare, far crescere e ritenere i nostri giovani più talentuosi. Solo dall’uomo, riteniamo, possano derivare in ogni campo le idee vincenti e parlare di questo vuol dire parlare non solo del futuro delle aziende ma dell’intero sistema Paese.

Digital transformation; in questo campo, con la rivoluzione digitale che la fa da padrona, bisogna attrezzarsi su applicazioni dirompenti che ne de-rivano e di cui già vediamo gli effetti. Per esempio, la cybersecurity, che è stata oggetto del seminario che ab-biamo realizzato nel settembre 2017 presso l’Università di Bari. Dobbiamo ragionare sull’impatto delle nuove tecnologie, sulle imprese e sui proces-si che come management siamo chia-mati a governare.

Guardare al mondo, ovvero “going global”. Questa ultima tematica è col-ta sia nell’ottica di conquistare mercati all’estero sia come capacità di saper attrarre risorse nel nostro Paese, da far crescere in Italia.

Con i 50 e più colleghi che hanno par-tecipato ai tavoli di lavoro del meeting abbiamo condiviso il fatto che  le due leve più libere e forse immediatamen-te attivabili per rilanciare l’economia italiana sono costituite dagli investi-menti  (e quindi parliamo di imprese) e dall’export, mentre gli altri fattori (con-sumi e spesa pubblica) probabilmente richiedono un maggior lavoro di aggiu-stamento.Le idee che abbiamo elaborato nei ta-voli di lavoro stanno confluendo in un documento di confronto che offrirà un quadro di proposte per le Istituzioni e il Paese per dominare i nuovi cambiamen-ti ed esplorare le opportunità legate ai nuovi trend. Sono innanzitutto linee di intervento, che immaginiamo utili a

riorientare i paradigmi formativi tra-dizionali e favorire lo sviluppo delle competenze funzionali al cambia-mento organizzativo in chiave tec-nologica, approfondire le direttrici di sviluppo della digital transformation e individuare le migliori modalità per operare in modo globale.Sono stati molti i momenti, alcuni dav-vero emozionanti, che hanno caratteriz-zato il nostro evento, tra cui, certamen-te, dobbiamo citare il  Premio Giovane

Manager 2017  con i ragazzi Campioni d’Italia della squadra di basket Umana Reyer Venezia che consegnano i trofei Federmanager ai  10 migliori mana-ger  under 44, premiati a Venezia quali testimoni di un’Italia che ce la fa. Un’iniziativa che individua i nostri mi-gliori giovani leader d’azienda, propo-nendosi semplicemente di puntare il riflettore sui volti, le competenze e le sensibilità che il nostro Paese può van-tare. ■

Le idee che abbiamo elaborato nei tavoli di lavoro stanno confluendo in un documento di confronto che offrirà un quadro di proposte per le Istituzioni e il Paese per dominare i nuovi cambiamenti ed esplorare le opportunità legate ai nuovi trends

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OTIZIE DAn

DI10 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

el passaggio dal fatto al re-soconto, tutto si trasforma

secondo l’opportunità politica del mo-mento. Dire le cose come stanno non è mai semplice, tutt'al più durante un pe-riodo di campagna elettorale che stenta a concludersi. Ma asserire il falso può es-sere criminale. Dopo una fase in cui era tutto da abolire, un’altra in cui era tutto da cambiare, fino a quella attuale dove a tentoni si cerca il possibile accordo, vie-ne da invocare solo una cosa: serietà. Guardiamo ciò che finora le forze politi-che hanno presentato in campo econo-mico, spesso con sovrapposizioni: pro-messe che valgono decine di miliardi, nessuna indicazione sull’eventuale rela-tiva copertura finanziaria, invettive ge-neraliste contro il debito pubblico. Que-ste tre cose non possono stare insieme, è stato giustamente fatto notare. La nostra bilancia economica ha fame di investimenti, soprattutto di attra-zione di capitali esteri che sono assolu-tamente sottorappresentati in un Paese che si presenta come la seconda mani-fattura al mondo. Piuttosto che sostene-re una battaglia in Europa sul 3% del deficit, sarebbe il momento giusto per chiedere una più saggia assegnazione dei fondi europei, richiedendo incisivi-tà per recuperare aree dell’Eurozona che sono in grave sofferenza, a partire dal Mezzogiorno d’Italia. La nostra industria ha poi bisogno di in-terventi sistemici per restare competiti-va e soprattutto per innovarsi. Il Piano Impresa 4.0, ad esempio, ha dato re-spiro a molte aziende che oggi defini-remmo senza dubbio dinamiche. Questo cammino non va abbandona-to. Anzi, deve completarsi, compren-dendo altri strumenti di investimento, oltre agli iper e super ammortamenti sui cosiddetti fattori abilitanti, per evitare, come sta pur accadendo, di perdere im-prese per inerzia o immobilismo. La crescita dimensionale, che resta una

sfida tutt’altro che vinta, si inserisce in un quadro complessivo di migliori con-dizioni di salute della nostra industria, imparagonabili a quelle registrate nel 2008 e nel 2011. Tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 gli indicatori, reali e predittivi, sono stati positivi. Il trend va sostenuto, anche con un atteggia-mento di maggior fiducia, convincen-do anche la communis opinio, metten-doci al riparo da esposizioni speculative. Sullo sfondo c’è la partita delle nomi-ne delle società a partecipazione pub-blica: colossi come Eni e Ferrovie ri-schiano di finire danneggiate dal battibecco tra i partiti. A maggio sono in scadenza i vertici di Cassa depositi e prestiti e della RAI, mentre nel 2019 si cambia in Fincantieri e Snam. Inutile dire quanto sia fondamentale che il buon senso prevalga nell’interesse collettivo.Altra questione su cui essere seri è quella del lavoro. Non volendo entrare affatto nella discussione sulla tipologia di sussidio al reddito, promessa, tentata, concedibile, di cui si è straparlato in campagna elettorale, scegliamo di sof-fermarci più volentieri su occupazione e occupabilità. Gli ultimi dati ci dicono che qualche posto di lavoro in più si deve alle riforme recenti, in un’Italia che resta pericolosamente spaccata a metà, dove la faglia separa non solo il Nord dal Sud, ma anche gli uomini dalle donne, gli over dai giovani, i lavoratori stabili dai somministrati, quelli con competenze

qualificate da quelli meno specializzati.Va riconosciuto, piuttosto, che l’Italia non riparte se non riparte l’occupa-zione. Per questo, il disegno del futuro Esecutivo deve includere sostegno alla formazione, collegamento reale tra mondo dell’istruzione e mondo dell’im-presa, un sistema efficiente di politiche attive, una riduzione complessiva del cuneo fiscale. Meno incentivi spot, più misure di sistema. Infine, ci sono riforme come quella fisca-le e amministrativa che non sono più procrastinabili. Vanno fatte, qualsiasi Governo sia. Stessa cosa per il credito all’innovazione, il diritto societario e l’in-tegrazione europea. I dazi di Trump, il capitalismo cinese, Brexit, definiscono confini nuovi che dobbiamo affrontare. Per il nostro Paese, che si regge forte-mente sulla leva dell’export, gli equilibri mondiali sono molto più di una sempli-ce cornice.Sono cose serie destinate a incidere sul nostro futuro, a prescindere dal livello di leadership che riusciremo a esprimere. Ci vuole maggiore senso di responsabili-tà, perché al politico eletto il voto demo-cratico chiede essenzialmente di gover-nare non certo di nascondersi dietro alle storture della legge elettorale. Al politi-co eletto, il voto democratico chiede an-che una buona dose di preparazione, per assumere le decisioni che servono. La questione della competenza, soprat-tutto, resta una questione generale. ■

Un pizzico di serietàStefano Cuzzilla Presidente Federmanagern

...il disegno del futuro Esecutivo deve includere sostegno alla formazione, collegamento reale

tra mondo dell’istruzione e mondo dell’impresa, un sistema efficiente di politiche attive,

una riduzione complessiva del cuneo fiscale

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he il Belpaese non sia mai stato la fertile culla dei grandi gruppi

industriali è risaputo. Ma, come sostene-va lo storico economista Alfred Chandler, proprio le grandi imprese sono la soluzio-ne migliore per l'evoluzione della produ-zione. La crisi della grande industria italia-na ha radici lontane. Dopo albori brillanti, nel passaggio tra gli anni Ottanta e No-vanta è cambiata la morfologia del siste-ma imprenditoriale, al punto da incrinare la struttura e pregiudicarne la tenuta per gli anni a venire, ponendo in discussione la sopravvivenza stessa di alcune tra le più importanti società italiane, come la Montedison e la Olivetti. Non ne è uscita soltanto ridimensionata la loro presenza di mercato e il raggio d’a-zione: il baricentro si è definitivamente spostato in direzione delle imprese mino-ri e dei distretti industriali. Un momento cruciale in cui si è stravolto il ruolo che le grandi imprese avevano avuto fino a quel momento. Ripiegate su se stesse, alle imprese maggiori sono ri-maste poche alternative: gestire la fase di declino, spostarsi in altre direzioni, così come scegliere di trapassare i confini na-zionali o resistere, in attesa di strategiche alleanze internazionali.Ciò nonostante lo spettro della deindu-strializzazione è rimasto lontano. Il para-dosso è stato quello di trovarsi di fronte ad un eccesso di industria quanto al suo con-trario, ad un Paese con un comparto mani-fatturiero diffuso, ma con un numero de-crescente di imprese di grandi dimensioni. Il tessuto produttivo si è sbilanciato a van-taggio delle piccole-medie imprese con-traddistinte, a fronte di costi contenuti, dalla presenza di lavoratori spesso a bassa specializzazione, fortemente esposte alla concorrenza dei Paesi emergenti. Come si intuisce, il dibattito sulla struttura del tessuto imprenditoriale italiano è an-noso e trova nell’aspetto dimensionale un punto cruciale. È radicata l’idea che il gap di crescita e di internazionalizzazione del

nostro Paese rispetto ai Peer europei sia dovuto principalmente alla frammenta-rietà e al dualismo di un tessuto produtti-vo con poche grandi imprese e molte PMI inadatte alla competizione internazionale.Piuttosto, sul piano della concorrenza, il discrimen sta nel guardare alla tipologia di esportazione che, nel caso nostrano, è fo-calizzata prioritariamente su settori mer-ceologici di appannaggio principalmente delle PMI. Ciò nonostante, ad onor del vero, nell’ultimo ventennio il peso delle PMI sul valore delle esportazioni italiane si è notevolmente ridotto per effetto della selezione naturale sul piano della compe-titività, sospinta dall’apertura internazio-nale dei mercati post globalizzazione.A giovarne le medie e grandi imprese, an-che perché è innegabile che l’internazio-nalizzazione e tutto quanto ad essa con-nesso, sia più facilmente accessibile da parte delle imprese di grandi dimensioni. Ma legare il tutto alla solita questione del nanismo dimensionale dell’industria no-strana sarebbe miope. Il discorso va spostato sul piano della qualità dell’attività imprenditoriale e da quanto questa, nel nostro caso, non ven-ga favorita dalla frequente scarsità di ca-pitali e da una struttura proprietaria spes-so a carattere familiare, come si dice a managerializzazione interna, accompa-gnata da una bassa intensità di lavoro al-tamente qualificato che, diversamente, ne assicurerebbe la spinta innovativa e l’apertura internazionale. Per non parlare della macchinosa buro-crazia e di una disciplina giuslavoristica non sempre predisposta ad incentivare/supportare la crescita di un’azienda e il suo lancio sui mercati d’oltralpe; ma que-sto è ancora un altro capitolo.Fortunatamente, negli ultimi tempi, qual-cosa si è smosso e le grandi aziende conti-nuano a lanciare segnali positivi. Nell’aria sembra tornata la voglia di investire. Dall’Indagine EIBIS (European Investment Bank Investment Survey) contenuta nel Rapporto “Investment and Investment Fi-nance in Europe”, è emerso che l'82% delle imprese italiane ha effettuato investimen-

ti nel corso del 2017, un dato inferiore alla media UE (84%), ma che segna un'inver-sione di tendenza rispetto agli anni della crisi; una percentuale che sale al 92% se si restringe il campo alle grandi imprese.I pochi top player nostrani, sopravvissuti al lungo periodo di stagnazione, stanno trainando la ripresa, facendo registrare tassi elevati di crescita negli investimenti in beni materiali (+4% rispetto al 2011) e, ancor di più nei cosiddetti intangibles con un’impennata del 17%. Si può rilevare una marcata propensione verso gli investimenti in innovazione tec-nologica e le novità correlate – nuovi pro-dotti e servizi (29%), edifici, macchinari e IT (29%), espansione di capacità per pro-dotti e servizi esistenti (28%) – frutto del-le agevolazioni fiscali degli ultimi anni, in particolare  iper e super ammortamento, e del piano Industria 4.0. Alla ripresa degli investimenti è seguito chiaramente un incremento del valore della produzione, cresciuto nel 2016 del 3,2%, e della reddi-tività. E la spinta non sembra volersi arre-stare: oltre un terzo delle grandi imprese italiane (il 37%) prevede nei prossimi tre anni di aumentare almeno del 50% le ri-sorse umane e finanziarie dedicate alla sfera digital. Questo ci rincuora. Ma il pro-blema dimensionale va rovesciato. La presenza di una moltitudine di PMI non va vissuta come un handicap strutturale da superare; guardandola, da un altro punto di vista, può rappresentare un se-gno di vitalità del sistema. D’altro canto, la scarsità di aziende grandi che fungano da fattore trainante nell’in-novazione di processo e prodotto e nella giungla dell’internazionalizzazione è un deficit da non sottovalutare. Ma niente è insuperabile se si guarda all’obiettivo di-mensionale sotto un’altra lente non tanto – o non solo – sul piano della politica in-dustriale, quanto piuttosto come l’esito di interventi che puntino ad accrescere la qualità del tessuto produttivo e delle ri-sorse umane dedicate, facilitando la sele-zione competitiva e la crescita delle aziende migliori. Questo il nuovo senso dell’essere “grandi”. ■

Il bello di essere grandiMario Cardoni Direttore Generale Federmanagerc

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DI12 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

Verso la costituzione di un Osservatorio CIDA

risi della rappresentanza, crisi dei corpi intermedi, crisi delle

classi dirigenti: il dibattito su queste tre "crisi" – diverse, ma con un denominato-re comune – è di stretta attualità e tro-va spazio e si alimenta sulle pagine dei principali quotidiani. CIDA, come corpo intermedio, rappresentativo di interessi e di diritti ed espressione di una parte importante della classe dirigente di questo Paese, è profondamente chia-mata in causa da questa discussione. Della quale non intendiamo essere solo spettatori, ma parte attiva, propositiva di idee e capace di fornire letture origi-nali della crisi stessa e di indicarne solu-zioni percorribili. Come molti sapranno, sono mesi che in CIDA ci interroghiamo sul futuro della rappresentanza, sulla qualità che essa deve avere per tutelare e interpretare al meglio le istanze della base; sul livello e sulla capacità di essere valida interlocu-trice dei decisori politici ed amministra-tivi. In breve, sono stati messi in discus-sione gli strumenti che sono alla base della nostra stessa rappresentatività, nello sforzo corale di individuarne le de-bolezze, esaltarne i punti di forza e tro-vare nuove risposte a nuove esigenze. Da pragmatici quali siamo, questa ri-cerca è stata volutamente orientata ad esplorare il territorio più congeniale al dirigente e sul quale si misura ogni gior-no nel suo impegno professionale. Ov-vero il lavoro, in tutte le sue declinazioni e nella consapevolezza che gli strumen-

ti di analisi finora applicati, risultano essere obsoleti o, addirittura, forieri di conclusioni errate tanto è cambiato lo scenario di riferimento. Certamente non mancano studi e ricerche sul futuro del mercato del lavoro, sulle criticità occu-pazionali soprattutto per i più giovani e sulle disfunzioni del nostro modello di welfare. Rispetto a questi cambiamenti è invece mancata una riflessione che andasse oltre i freddi dati statistici e le modifiche al quadro regolatorio. Così come servono analisi più appro-fondite sulle tendenze demografiche o sulla necessità, in Italia, di superare defi-nitivamente lo schema tradizionale del "capitalismo familiare", per avvicinarsi al modello più evoluto del "capitali-smo manageriale", benché calato nella nostra realtà. Ovvero un capitalismo "maturo", non subalterno alla logica del profitto ad ogni costo ed alla visione di breve periodo, ma capace di tener con-to, comunque, che in Italia il 99% delle imprese sono di medio-piccole dimen-sioni e che il 90% di queste è a condu-zione familiare. Ebbene i dati ci dicono che, ogni anno, circa 80mila imprese affrontano il passaggio generazionale con effetti a volte devastanti: solo il 25% sopravvive al primo passaggio, il 14% al secondo ed appena il 5% passa indenne dal terzo. Una situazione che va neces-sariamente affrontata.Per dare forza ed autorevolezza a que-sto sforzo di metodo e di merito, CIDA ha deciso di costituire, in collaborazio-ne con ADAPT (Associazione per studi internazionali e comparati sulle relazio-ni di lavoro e industriali) e sotto la su-

pervisione del prof. Michele Tiraboschi, un Osservatorio per fornire un durevole contributo alla costruzione di "ponti" verso il futuro e non la classica ricerca sul "lavoro che cambia" che esaurisce la sua funzione e forza propulsiva il giorno stesso della pubblicazione o della sua presentazione in un evento convegni-stico o seminariale.L’idea è quella della costituzione di un Osservatorio permanente sui cambia-menti d’impresa e del lavoro. Uno stru-mento che, su un impianto di base fisso, produca ogni anno un "rapporto aper-to" di analisi e proposte che le alte pro-fessionalità del pubblico e del privato offrono al Paese.Ciò significa posizionare al centro dell'a-zione di rappresentanza CIDA, uno strumento capace di fornire proposte originali e dare identità e senso di ap-partenenza: per un verso attivando dei percorsi di ascolto e di sintesi delle istanze e delle proposte dei propri asso-ciati, per l’altro istituendo una piattafor-ma aggregativa capace di intercettare interesse e partecipazione oltre l’attua-le perimetro CIDA verso il mondo della politica, delle istituzioni, della ricerca, della formazione, della cultura. Lo sforzo da compiere consisterà nel ri-comporre dentro un disegno unitario i diversi frammenti che compongono le istanze dei nostri associati con la visio-ne del gruppo dirigente: sullo sfondo un progetto di nuova rappresentanza in grado di parlare con tutto il Paese. L'Osservatorio sarà chiamato a valoriz-zare le esperienze ed il sapere collettivo patrimonio delle Federazioni e dei ma-nager di CIDA. Un ruolo importante lo avranno i territori come primo momen-to di analisi e raccolta delle diverse real-tà, delle nuove esigenze e delle diverse aspettative che emergono dall’econo-mia reale. ■

c

OTIZIEn

Giorgio Ambrogioni Presidente Cida

L’idea è quella di costruire insieme il futuro con un Osservatorio permanente sui cambiamenti

d’impresa e del lavoro

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Avvio e chiusura del progetto (criticità e opportunità)A cura di ANIMPMilano, 5 giugno 2018Nel corso vengono definite le metodologie per “avviare” e “chiudere” al meglio la “macchina progetto”, rispettando gli obiettivi stabiliti dal contratto con il Committente (tempi, costi, qualità, scopo del lavoro, rischi). È rivolto a Project Manager e a tutti i componenti dei team di progetto.

Analisi dei rischi nella costruzione: obiettivi e aspetti metodologiciA cura di ANIMPMilano, 26 giugno 2018Il corso è rivolto a dipendenti di EPC Contractors e di Imprese Appaltatrici medie e grandi che desiderano acquisire e/o ampliare la conoscenza di base sulla metodologia dell’analisi dei rischi in generale e della costruzione in particolare. Le posizioni aziendali interessate sono essenzialmente: construction engineer, coordinatori di progetti e project manager coinvolti nel processo di costruzione. È posta particolare attenzione a tutta la parte documentale.

Corso professionale sul project management (ipma competence baseline)A cura di ANIMPMilano, 1° Modulo: 6-7-8 giugno 2018 2° Modulo: 20-21-22 giugno 2018Il corso è destinato a persone che operano nei settori industriali, nei servizi e negli enti pubblici (quali manifatturiero, telecomunicazioni, informatico, impiantistico, infrastrutture, banche, assicurazioni, sanità, pubblica amministrazione, ...) e che hanno qualche conoscenza dei concetti su cui si fonda la “Gestione per Progetto” acquisita tramite lo studio teorico e/o la partecipazione attiva, operando all’interno di team di lavoro, alla realizzazione di un progetto.Il corso fornisce a ciascun partecipante, qualora fosse interessato alla Certificazione professionale di Project Manager secondo la metodologia IPMA, le conoscenze di base sulle quali si articola la Certificazione ANIMP-IPMA (Italian Certification Body).

L’utilizzo dei sistemi informatici “open source” per la pianificazione ed il controllo di progetto (con project libre)A cura di ANIMPMilano, 12-13 giugno 2018Il corso ProjectLibre è rivolto a tutti i ruoli manageriali e operativi coinvolti nella conduzione di progetti o nella partecipazione a team di progetto ed in particolare a:• Responsabili di progetto• Membri del team di progetto• Responsabili di funzione o di settore• Responsabili di processo

PREREQUISITI PER I PARTECIPANTI:Conoscenza dei principi e degli strumenti fondamentali del Project Management (ciclo di vita del progetto, WBS delle attività, PERT e diagramma di Gantt, relazione tra durata e lavoro delle attività, allocazione delle risorse, percentuale di avanzamento, parametri della tecnica dell’Earned Value, reportistica).

Conoscenze essenziali di project management per la gestione operativa dei progettiA cura di ANIMPMilano 3-4-5 luglio 2018Il corso è stato ideato e messo a punto per preparare il personale con esperienza di lavoro in funzioni aziendali specialistiche, che deve essere inserito in un team di lavoro per la realizzazione di un progetto, ma anche per il personale assunto da poco tempo in Azienda e che deve essere introdotto rapidamente nel processo operativo.

Corsi di Formazione ANIMPgiugno-luglio 2018

Per ulteriori informazioni o per ricevere il depliant informativo del corso rivolgersi alla

Segreteria Corsi ANIMP (Manuela Corbetta)dalle ore 9.00 alle ore 13.00

Tel. 02.6710.0740 ext 7 - Fax 02.6707.1785e-mail: [email protected]

oppure consultare il sito www.animp.italla voce FORMAZIONE.

La partecipazione ai corsi ANIMP prevede l’assegnazione di CREDITI FORMATIVI da parte dell’Ordine degli Ingegneri

Comunichiamo che, su nostra richiesta, la Direzione ANIMP ci ha confermato

che ai Soci ALDAI che si iscriveranno ai corsi promossi dall’ANIMP

a titolo individuale verranno concesse le stesse agevolazioni praticate ai loro iscritti.

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DI14 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

Convenzione Assocaaf 2018Assistenza fiscale

Come pubblicato nelle riviste di feb-braio e marzo, nell'ambito dei servizi offerti alla categoria, l'ALDAI mette a disposizione degli iscritti una qualifica-ta assistenza con particolare riferimen-to alla compilazione del Modello 730 (vedi rivista di marzo) e del Modello Redditi Persone Fisiche. A differenza degli anni passati, considerata l’estrema articolazione e varietà di compilazione, quest’anno la valorizzazione del servizio di elaborazione dei quadri aggiuntivi del Modello Redditi PF, avverrà a seguito di un preventivo personalizzato. Al socio ALDAI, verrà comunque riservato uno sconto minimo del 15%. Convinti di fare cosa utile per i dirigenti che si ap-prestano a compilare il Modello Redditi presso le sedi ASSOCAAF - (*) tipologia di dichiarazione in Convenzione -, pubblichiamo alcune utili informazioni per la sua compilazione.

Chi deve presentare il Modello Redditi PFTutti i contribuenti che presentano il Modello 730, possono presentare in al-ternativa il Modello Redditi PF. Non è vero il contrario: non tutti i contribuen-ti che presentano il Modello Redditi PF possono, in alternativa, presentare il Modello 730. Devono presentare quin-di il Modello Redditi 2018 i contribuenti che si trovano in una delle seguenti si-tuazioni: nel 2017 e/o nel 2018 non sono resi-

denti in Italia (*); devono presentare la dichiarazione per

conto di contribuenti deceduti (*); nel 2017 hanno percepito:

– redditi derivanti da produzione di “agro energie” oltre i limiti previsti dal D.L. 66/14;

– redditi d’impresa, anche in forma di partecipazione;

– redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita IVA;

– redditi di lavoro autonomo a cui si applica l’art. 50 del Tuir (soci delle co-operative artigiane);

– redditi “diversi” non compresi tra quelli indicati nel quadro D, righi D4 e D5;

– plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate o deri-vanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate in società residenti in Paesi o territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli non sono negoziati in mer-cati regolamentati;

– redditi provenienti da “trust”, in quali-tà di beneficiario;

possono detrarre i conferimenti ef-fettuati nel capitale sociale di una o più start up innovative  devono presentare anche una delle

seguenti dichiarazioni: IVA, IRAP, Mod. 770 (sostituti d’imposta)

Quadri aggiuntivi (RM - RT - RW)

La presenza di redditi quali plusvalenze e minusvalenze da attività finanziarie, redditi soggetti a tassazione separata e imposta sostitutiva, gli investimenti all’estero e/o le attività estere di natura finanziaria prevedono la presentazione del/dei quadro/i aggiuntivo/i del Model-lo Redditi PF, in aggiunta al Modello 730. Pertanto, i contribuenti possono: presentare il Modello 730 indicando i

propri redditi e gli oneri e le spese da detrarre/dedurre (per approfondimen-ti si rimanda alla rivista di marzo); successivamente presentare il fron-

tespizio del Modello Redditi PF unita-mente ai quadri RM, RT e RW, nei modi e nei tempi previsti per questo model-lo dichiarativo.

In alternativa alla modalità sopra de-scritta i contribuenti possono utilizzare integralmente il Modello Redditi PF.

ERVIZI AGLI ASSOCIATIs

Terza parte Quadro RM (*)Redditi soggetti a tassazioneseparata e imposta sostitutivaDeve essere presentato da quei contri-buenti che nel 2017 hanno percepito: redditi di capitale di fonte estera sui

quali non siano state applicate le rite-nute a titolo d’imposta nei casi previsti dalla normativa italiana; interessi, pre-mi e altri proventi delle obbligazioni e titoli similari, per i quali non sia stata applicata l’imposta sostitutiva prevista dal D.lgs 239/1996; indennità di fine rapporto da soggetti

che non rivestono la qualifica di sosti-tuto d’imposta; proventi derivanti da depositi a garan-

zia per i quali è dovuta un’imposta so-stitutiva; somme a titolo di rimborso di imposte

di oneri dedotti dal reddito complessi-vo o per i quali si è fruito della detra-zione in periodi di imposta precedenti, e che nel 2017 sono state oggetto di sgravio, rimborso o di restituzione da parte degli uffici finanziari o di terzi.

Il quadro RM inoltre, deve essere presen-tato per indicare i dati relativi alla riva-lutazione del valore dei terreni operata nel 2017. I contribuenti che presentano il Modello 730 e devono presentare anche il qua-dro RM del Modello Redditi non posso-no usufruire dell’opzione per la tassa-zione ordinaria prevista per alcuni dei redditi indicati in questo quadro.

Quadro RT (*)Plusvalenze e minusvalenze di natura finanziariaDeve essere presentato dai soggetti che hanno realizzato nel 2017: plusvalenze derivanti da partecipazio-

ni qualificate e non qualificate, da titoli non partecipativi, certificati, valute, metalli preziosi, crediti pecuniari e altri strumenti finanziari, qualora non ab-biano optato per il regime amministra-to o gestito; minusvalenze (possibilità non obbligo)

derivanti da partecipazioni qualificate

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DI 15DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

ERVIZI AGLI ASSOCIATIse/o non qualificate e perdite relative ai rapporti da cui possono derivare altri redditi diversi di natura finanziaria e intendono riportarle negli anni succes-sivi; Il quadro RT deve inoltre essere pre-

sentato per indicare i dati relativi alla rivalutazione del valore delle parteci-pazioni operata nel 2017.

Modulo RW (*)Investimenti all’estero e/o attività estere di naturafinanziaria - monitoraggioIVIE/IVAFEDeve essere presentato dai contribuenti che nel corso del 2017, a titolo di pro-prietà o di altro diritto reale indipenden-temente dalla modalità della loro acqui-sizione, hanno detenuto: investimenti all’estero: beni patrimo-

niali suscettibili di produrre reddito imponibile in Italia (immobili, diritti reali immobiliari o quote di essi, ogget-ti preziosi, opere d’arte, imbarcazioni/navi da diporto, beni mobili iscritti in pubblici registri esteri nonché quelli che pur non essendo iscritti nei pre-detti registri avrebbero i requisiti per essere iscritti in Italia); attività estere di natura finanziaria: at-

tività da cui derivano redditi di capitale o redditi diversi di natura finanziaria di fonte estera (attività i cui redditi sono corrisposti da soggetti non residenti, tra cui, le partecipazioni al capitale o al patrimonio, le obbligazioni estere e titoli similari, titoli pubblici italiani e i titoli equiparati emessi all’estero, i titoli non rappresentativi di merci e i certificati di massa emessi da non resi-denti, le valute estere, i depositi e conti correnti bancari costituiti all’estero); contratti di natura finanziaria stipulati con controparti non residenti; contratti derivati stipulati al di fuori del territorio dello Stato; metalli preziosi detenuti all’estero; diritti all’acquisto o alla sot-toscrizione di azioni estere o strumenti finanziari assimilati; forme di previden-za complementare gestite da società ed enti di diritto estero; le polizze as-sicurative sulla vita e di capitalizzazio-ne organizzate da compagnie estere; le attività finanziarie italiane detenute all’estero; le attività e gli investimenti

detenuti all’estero per il tramite di sog-getti localizzati in Paesi diversi da quelli collaborativi; le attività finanziarie este-re detenute in Italia al di fuori del circu-ito degli intermediari finanziari; i titoli o diritti offerti ai lavoratori dipendenti che danno la possibilità di acquistare, ad un determinato prezzo, azioni del-la società estera con la quale il contri-buente intrattiene il rapporto di lavoro - cd stock option).

Il quadro RW riveste una doppia funzio-ne: assolvere gli obblighi del monitorag-

gio fiscale; calcolare e liquidare (attraverso l’ela-

borazione del modello F24) le even-tuali imposte dovute (Ivie: imposta sul valore degli immobili situati all'estero; Ivafe: imposta sul valore delle attività finanziarie estere).

Quando si presentaIl Modello Redditi Persone Fisiche 2018 deve essere presentato entro il 31 otto-bre 2018 sia se la presentazione viene effettuata per via telematica diretta-mente dal contribuente, sia se viene effettuata da un intermediario abilitato alla trasmissione dei dati.

Quando si pagano le imposteTutti i versamenti che risultano dovu-ti dalla dichiarazione (saldo per l’anno 2017 e prima rata di acconto per il 2018), devono essere eseguiti entro il 2 luglio 2018 (il 30 giugno cade di sabato) op-pure entro il 20 agosto 2018 (il 1° ago-sto, che sarebbe il 30° giorno successivo, cade all'interno della proroga di Ferra-gosto) applicando una maggiorazione dello 0,4% a titolo di interesse corri-spettivo. Il secondo acconto deve essere versato entro il 30 novembre 2018. Per il pagamento delle imposte tutti i con-tribuenti devono utilizzare il modello di versamento F24. Il contribuente ha la facoltà di compen-sare, nei confronti dei diversi enti impo-

sitori, i crediti e i debiti risultanti dalla di-chiarazione. Il modello F24 deve essere presentato in ogni caso da chi opera la compensazione anche se il saldo fina-le indicato dovesse risultare uguale a zero per effetto della compensazione stessa. In questo caso il modello F24 non potrà più essere presentato in maniera cartacea presso gli sportelli bancari o postali ma esclusivamente tramite i servizi dell'Agenzia delle Entrate op-pure tramite un intermediario abilitato quale Assocaaf. Se invece il modello F24 presentasse una compensazione sarà obbligatorio il pagamento telematico mediante i servizi telematici messi a di-sposizione dell'Agenzia delle Entrate o tramite un intermediario abilitato, op-pure mediante i servizi di Internet ban-king quali banche, Poste Italiane e Agen-ti alla riscossione.

Novità

Nella Legge di Bilancio 2018 è previsto che l'Agenzia delle Entrate possa sospen-dere, fino a 30 giorni, l'esecuzione dei modelli F24 relativi a compensazioni che presentano profili di rischio. Se il credito risulta correttamente utilizzato, o decorsi 30 giorni dalla presentazione del modello stesso, il pagamento è ese-guito e le relative compensazioni sono considerate effettuate alla data della loro effettuazione. In caso contrario, la dele-ga di pagamento non sarà eseguita e le relative compensazioni non si considere-ranno effettuate.

Importante

La documentazione in originale deve essere conservata dal contribuente fino al 31 dicembre 2023. Nel caso in cui il contribuente intenda chiedere a rimborso il credito risultante dalla dichia-razione, per ridurre i tempi di erogazio-ne del rimborso stesso, può comunicare direttamente all’Agenzia delle Entrate le proprie coordinate bancarie mediante i canali telematici dell’Agenzia delle Entra-te o presentare la richiesta di accredita-mento ad un qualsiasi ufficio locale. ■

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DI16 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

ERVIZI AGLI ASSOCIATIsEleonora Ratti

Smart 1 2 3… via!

martcity, smartphone, smart watch, smartTv... tutto è diven-

tato smart, tutto è diventato intelligen-te… tranne noi, che spesso, lottando con il cellulare, il tablet o il PC, temiamo di essere diventati stupidi. E poi ci sono le APP, questa nuova collezione di fi-gurine che si incolla sullo schermo del cellulare, invece che su un album. Infatti nel 2010, l’American Dialecy Society ha scelto il termine APP come word of the year per l’inglese americano.

Ma cosa sono?APP è l’abbreviazione di Applicazione, in senso letterale e di contenuto: è infatti un software abbreviato che si differenzia dalle applicazioni tradizionali, sia per il supporto con cui viene usato – disposi-tivi mobili – sia per una semplificazione ed essenzialità strutturale, che lo rende accessibile anche ad utenti inesperti.

A cosa servono? Sono praticamente un "fai da te" tele-matico che consente di consultare, or-ganizzare e realizzare in tempo reale, ed in totale autonomia, esigenze di viag-gio, noleggio mezzi, percorsi guidati, tempo libero, pronto soccorso… Più ne usi, più ne cerchi: sono tante per-ché ognuna è specializzata in servizi diversi, rispondono 24 ore su 24, basta uno smartphone carico e un clic e mol-tissime sono gratis.

Ma come sceglierle? Come funzionano? Che modello di cellulare ci vuole?Scoprirlo da soli è un lavoraccio, farsi aiutare dai figli è impossibile perché non ti spiegano niente e pretendono che tu capisca tutto e subito, ci vorreb-be forse un corso per i tecnologicamen-te disinformati, giusto per capire come iniziare a viaggiare in questo mondo sconosciuto.

Ed è proprio questo che ALDAI propone: una mezza giornata di formazione per rispondere a queste domande in modo interattivo, percorrendo insieme – in diretta – tutti i passi necessari per utiliz-zare le APP che vi presenteremo, o sca-ricarne altre successivamente. Il quader-no sarà il vostro cellulare, la lavagna sarà uno schermo che mostrerà la sequenza delle mosse, una ad una, ed i relatori sa-ranno i vostri assistenti.

Dato il tempo limitato del corso – tre ore – sono state scelte le APP più diffu-se e più eclettiche, per le necessità più comuni e più semplici:

mobilità in treno, in auto, in biciclet-ta, in taxi = calcolo itinerari, scelta del mezzo, acquisto del biglietto;

tempo libero = eventi culturali e di spettacolo, ristoranti;

sanità = emergenze, farmacie, agen-de personalizzate.

Per permetterci di organizzare il corso di assistenza all’installazione delle APP descritte o di altre richieste, invitiamo a scriverci il vostro interesse al nostro indirizzo e-mail: [email protected]

s

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DI 17DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

ERVIZI AGLI ASSOCIATIsGoogle Maps L’abbiamo scelta perché permette in unica applica-

zione di pianificare i percorsi sceglien-do tra auto, bici, a piedi, mezzi pubblici, con indicazioni sul traffico in tempo reale; puoi scegliere di evitare pedaggi, di prenotare un taxi o Uber, di trovare parcheggi, di guidarti alla tua auto se non ricordi dove l’hai parcheggiata, di collegarti con altri siti, i.e. Trenitalia, TreNord. E tutto questo puoi pianificar-lo al tuo PC e poi ritrovartelo sull’APP del tuo cellulare, oppure direttamente sull’APP.

MoovitL’abbiamo scelta perché, rispetto a Google Maps, que-

sto sito è specializzato nell’utilizzo dei mezzi pubblici, in quanto mostra orari di bus e metro in tempo reale. Che si viaggi in treno, in metro, in bus o in tram, tutti i giorni oppure occasionalmente, in ogni caso il viaggio può essere stressante. Moovit guida oltre 100 milioni di utenti, in oltre 1.800 città del mondo. I viaggiatori possono trovare orari ag-giornati e, quando disponibili, tempi di attesa reali basati sulla posizione GPS dei mezzi attivi sulla linea. Troverai le fer-mate più vicine, il percorso passo-passo proprio come sul navigatore, gli avvisi che ti ricordano quando devi scendere e tutto ciò che può rendere più sereno il tuo viaggio.

MytaxiL’abbiamo scelta perché è la APP per la ricerca e la

prenotazione del taxi ed è disponibile in oltre 40 città, inclusa Milano, con più di 45.000 taxi attivi.L'idea alla base della rivoluzione mytaxi è quella di creare un collegamento di-retto tra il tassista e il passeggero, per offrire a entrambi un sistema di gestione delle prenotazioni al passo coi tempi.

ShareNgoL’abbiamo scelta perché è una società di car sharing

che prevede l’utilizzo di auto elettriche ed è convenzionata con ALDAI. Offre un car sharing "one way" puro, senza obbli-go di riportare l’auto alle colonnine di ricarica. La vettura ha un'autonomia di circa 100 chilometri, ma poiché è elet-trica, ShareNgo blocca l'auto quando l'autonomia è al 20%: a quel punto la vettura non è più prenotabile e un tec-nico di ShareNgo si reca sul posto e la sostituisce con una a pieno carico. Ri-ceverai conferma della sua corretta re-stituzione, potrai controllare quanti km hai percorso, in quanto tempo, a quale costo, con quale consumo di calorie e quanta CO2 hai fatto risparmiare.

AVVERTIMI il Ricorda PilloleL’abbiamo scelta perché

gestisce i tuoi farmaci, integratori o qua-lunque altra terapia in modo intuitivo, avvertendoti quando è ora di prenderli: devi solo inserire il nome dei farmaci, volendo anche una foto, gli orari, la du-rata e i giorni della terapia. Include un servizio SMS SOS che invia un SMS ad un parente o ad un amico memorizzato, se dopo 10 minuti non hai confermato il ricevimento dell’avviso che ti è stato inviato.

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DI18 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

CONOMIAe

Giuliana Gagliardi Collaboratrice del Corriere della Sera - Economia

Albania terra di conquistaLe imprese italiane portatrici di sviluppo economico e sociale in un Paese che ha superato il fenomeno dell’emigrazione degli anni ’90

ltre quattrocento le imprese italiane che, dal 2008, sono ap-

prodate in Albania aggiudicandosi con-tratti milionari. Le sole centrali idroelet-triche, dislocate nelle zone montuose e valli, ricche di acqua e nevai, costituisco-no un ottimo investimento nel settore energetico a basso impatto ambientale. I settori “forti” sono l’immobiliare, le in-frastrutture, le comunicazioni, l’alimen-tare, il tessile, la meccanica, i servizi. Si sono affermati anche qui i grossi nomi del fashion Made in Italy: Armani, Gucci, Versace, Zegna.Casa Italia, megastore di Tirana, è una ve-trina dei nostri brand di prestigio legati alla moda e agli accessori di lusso. Il mer-cato è favorevole grazie alla presenza di nouveaux riches, come il tycoon Kastrati, il re delle pompe di benzina diventato uno degli uomini più ricchi d’Europa.Da parecchi anni ormai l’Albania ha di-mostrato di saper accogliere le nostre aziende offrendo condizioni vantaggio-se: bassa pressione fiscale (15%); basso costo della manodopera e degli impie-gati – molti stipendi arrivano ad appe-na 350-400 euro al mese, un operaio specializzato a 500 euro mensili – rap-porti sburocratizzati con l’ente pubbli-co, facile acquisizione dei permessi per l’insediamento di nuovi stabilimenti. Nel settore turistico non si pagano le tasse per alcuni anni in cambio di avviamento delle attività. I nostri manager sono fra i più richiesti e apprezzati.L’Albania, piccolo Stato con meno di quattro milioni di abitanti residenti e cir-ca dieci milioni di emigrati in ogni parte del mondo, ha una superficie che equi-vale a parte del Piemonte e della Lom-bardia messi insieme. Nonostante le sue piccole dimensioni, questo Paese ha una natura ricca con mare, laghi e montagne

che offrono l’occasione di fare turismo in un contesto bellissimo e poco costoso. Governata attualmente da una maggio-ranza socio-democratica, l’Albania ha un passato storico che la lega all’Italia per via dell’occupazione durante la Seconda Guerra Mondiale.Ancora oggi l’80% della popolazione parla l’italiano e i rinnovati rapporti di vi-cinanza con il nostro Paese sbiadiscono il ricordo dell’immigrazione di albanesi negli anni Novanta, quando i barconi stracarichi di giovani approdavano sulle coste della Puglia. Le cose sono cambia-te. Di albanesi nel nostro Paese ve ne sono ancora circa 700 mila. Il fenomeno, quello che fa discutere, è il contributo degli italiani allo sviluppo economico e sociale dell’Albania. Questa terra offre molto lavoro a chi con il business ci sa fare davvero.Pensiamo alle società di call center che, a causa di esuberi, stavano per chiudere in Italia e alle imprese impegnate nello sviluppo delle infrastrutture. I manager italiani trovano in Albania opportunità di lavoro, contribuendo allo sviluppo economico e sociale.

Ne parliamo con Claudio Blasutta, Pre-sidente di HPTooling, un’impresa di Ivrea che si occupa di meccanica di alta preci-sione. Per cominciare ci vuole molto co-raggio e molta voglia di lavorare – dice l’ingegner Blasutta, classe 1948, laurea al Politecnico di Torino e una lunga espe-rienza nel contesto Olivetti – in Albania le occasioni non mancano; i nostri ma-nager lavorano, soprattutto, per le Pmi o piccole aziende sbarcate dall’Italia alla ricerca di un contesto favorevole. Molte – prosegue l’ingegnere – le mul-tinazionali di servizi: call center; Avis; Eu-ropassistance. Il settore portante resta comunque l’immobiliare che è davvero remunerativo, con la carpenteria di me-die e grandi dimensioni.

Quali sono le opere più importanti realizzate dalle imprese italiane in questi anni?Centrali idroelettriche da 64 MW che, da sole, basterebbero a illuminare una città come Milano; dighe, reti ferroviarie e stradali come la superstrada che da Tirana porta in Kosovo. L’imprenditore italiano si è aggiudicato il settore delle comunicazioni in pochi anni. Consiglio di visitare l’aeroporto di Rinas, Tirana, dedicato a Madre Teresa di Calcutta. Si tratta di una struttura supermoderna in cui si vede la mano di noi europei. Facile da raggiungere – dall’aeroporto Malpensa di Milano si arriva a Tirana in settanta minuti di volo – questo Paese ha una situazione politica che possiamo definire “tranquilla”, fuori dall’OCSE e an-tieuropeista. Per contro, il Presidente, il socialdemocratico Edi Rama, amico del-la Merkel, è convinto europeista e inco-raggia sempre più la presenza italiana. I finanziamenti – spiega Blasutta – sono notevoli e, ovviamente, molto ambiti in un Paese la cui moneta è fra le più de-boli d’Europa; ci vogliono ben 132 Lec (la moneta nazionale) per fare un euro.

oClaudio Blasutta.

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CONOMIAeL’Albania possiede anche un sottosuolo ricco di materie prime che costituiscono la fortuna dei nostri costruttori: cromo, basalto, bitume – con cui sono  lastricate  le strade di Parigi – sono da noi utilizzati in vasta misura.

L'azienda di cui è consulente – PEWInternational – che progetti ha nell’immediato futuro?Abbiamo stretti rapporti con la Lezha KonstruKtion che costruisce dighe e centrali elettriche e grandi opere immo-biliari e altre grandi aziende del settore che costruiscono dighe. Con loro stiamo realizzando due torri, che si eleveran-no per 32 piani, di cui l’ultimo girevole. Saranno dotate di apparati di sicurezza molto sofisticati e avranno energia auto-rigerenerante e non inquinante.

Sappiamo che voi siete presenti in Albania anche con il riciclaggio di materiali inertizzati. Di che si trat-ta?Noi recuperiamo olio usato e lo rendia-mo atossico e riutilizzabile come lubrifi-cante industriale.

Ciò che più le sta a cuore?Mi sono innamorato di questo Paese, così come mi sto affezionando anche  al Montenegro, altra area del mondo in forte espansione grazie alla presen-za di noi italiani. Vorrei realizzare delle belle strutture per il turismo. Ci sono montagne stupende ma nessuna ricet-tività per chi volesse andarci in vacanza. Il lago Kukes, il più antico d’Europa, si

presta ad accogliere villaggi. Realizze-remo, entro il 2019, un villaggio di case prefabbricate, stilizzate secondo la tra-dizione albanese per non deturpare il paesaggio. Le fornirà una ditta del bre-sciano. Vi sono poi chilometri di coste con spiagge sabbiose e acque limpide e territori al sud, verso Valona e Cavaje, molto adatti all’agriturismo. Vediamo… il lavoro non manca. ■

Piazza Skanderbej - Tirana - Albania.

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DI20 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

ISCO

l collegato fiscale alla legge di Bi-lancio 2018 (articolo 5-septies, D.L.

148/2017) ha introdotto una nuova sana-toria per i capitali non dichiarati detenuti all’estero, limitata da un lato ai lavoratori già residenti all’estero e poi rientrati in Italia e dall’altro ai frontalieri.In particolare, è previsto che le attività depositate e le somme detenute su conti correnti e sui libretti di risparmio all’este-ro alla data del 6 dicembre 2017 (giorno di entrata in vigore della Legge 172/2017 che ha convertito il D.L. 148/2017), in vio-lazione degli obblighi sul monitoraggio fiscale, da soggetti fiscalmente residenti in Italia (ovvero dai loro eredi) in prece-denza residenti all’estero, iscritti all’AIRE o che hanno prestato la propria attività lavorativa in via continuativa all’estero in zone di frontiera o in Paesi limitrofi, derivanti da redditi prodotti all’estero di lavoro dipendente o di lavoro autono-mo, possono essere regolarizzate, anche ai fini delle imposte sui redditi prodotti dalle stesse, con il versamento del 3% del valore delle attività e della giacenza al 31 dicembre 2016 a titolo di imposte, san-zioni e interessi.

Dal dettato normativo, pertanto, emerge che destinatari dell’agevolazione sono: i lavoratori già residenti all’estero negli

anni passati, iscritti AIRE, che siano ri-entrati in Italia e

i frontalieri (ossia i lavoratori dipen-denti che quotidianamente varcano il confine per lavorare in Paesi limitrofi con l’Italia);

con riferimento però solo a talune fatti-specie. Si tratta in particolare di: attività depositate e somme detenute

su conti correnti e sui libretti di rispar-mio all’estero alimentate con redditi di lavoro dipendente o autonomo (e non dunque con redditi di altra natura, come per esempio quelli di impresa o derivanti da canoni di locazione di im-mobili);

somme e attività derivanti dalla vendi-ta di beni immobili detenuti nello Sta-to estero di prestazione della propria attività lavorativa in via continuativa.

Ai fini della sanatoria sarà necessario presentare apposita istanza entro il 31 luglio 2018 e gli autori delle violazioni possono provvedere spontaneamente al versamento in un’unica soluzione di quanto dovuto entro il 30 settembre 2018, senza avvalersi però della com-pensazione. Il versamento può essere ripartito in tre rate mensili consecutive di pari importo; in tal caso il pagamento della prima rata deve essere effettuato entro il 30 settembre 2018. Il perfezio-namento della procedura di regolariz-zazione avviene dal momento del ver-samento di quanto dovuto in un’unica soluzione o dell’ultima rata. In ogni caso i termini di accertamento che scadono a decorrere dal 1º gennaio 2018, sono fis-sati al 30 giugno 2020 limitatamente alle somme e alle attività oggetto della pro-cedura di regolarizzazione.Per avere un quadro più completo, tutta-via, si attende ancora il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate

con cui saranno emanate le ulteriori di-sposizioni attuative. In ogni caso la nuo-va sanatoria non si applica alle attività ed alle somme già oggetto di collaborazio-ne volontaria nelle precedenti edizioni (molto più ampie) della sanatoria, né si dà luogo al rimborso delle somme già versate.Ciò posto, diversi sono i dubbi che aleg-giano sulla procedura, impropriamente chiamata dal legislatore di “collaborazio-ne volontaria” ma che per caratteristiche ricorda molto più l’esperienza dei con-doni e degli scudi con la forfettizzazione degli importi dovuti. In primo luogo ap-pare evidente come la sanatoria “copra” le violazioni sul monitoraggio fiscale e sulle imposte (compresa si ritiene l’Ivafe anche se non espressamente richiamata dal testo normativo) derivanti dalle rela-tive attività finanziarie, ma non eventuali violazioni commesse in relazione ai red-diti con cui i capitali esteri sono stati for-mati. Potrebbe essere il caso per esempio di un reddito da lavoro dipendente svol-to all’estero e pagato sul conto corrente estero in annualità ancora accertabili e che avrebbe dovuto essere dichiarato in Italia. In casi simili la procedura non sana anche le violazioni sul reddito “a monte” per il quale si dovrà eventualmente valu-tare la strada del ravvedimento operoso sempre che sia percorribile (richiedendo, quanto meno se si segue l’approccio det-tato dall’Agenzia delle Entrate, che una dichiarazione sia stata presentata). La norma, inoltre, non stabilisce alcun pa-racadute sotto il profilo penal-tributario, lasciando esposto dunque il contribuen-te alle conseguenze di quella che rischia di essere a tutti gli effetti un’autodenun-cia sia sotto il profilo amministrativo sia sotto quello penal-tributario. Non resta dunque che attendere le prime istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per avere un quadro più definito e valutare la reale “convenienza” della sanatoria. ■

La mini-voluntary per le attività estere dei lavoratori

iNicola Fasano Avvocato Tributarista in Milano e Consulente ALDAI

Per avere un quadro più completo, tuttavia,

si attende ancora il provvedimento del

Direttore dell’Agenzia delle Entrate con cui saranno emanate le ulteriori disposizioni

attuative

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ANNO 4 NUMERO 3

Pantone Orange 021 C Pantone 418 C

C 0, M 55, Y100, K 0 C 0, M 0, Y30, K 75

Welfare24I l V a l o r e d e l l e P e r s o n e p e r A s s i d a i

Pantone Orange 021 C Pantone 418 C

C 0, M 55, Y100, K 0 C 0, M 0, Y30, K 75

L’Ocse promuove la sanità italiana“Siete tra i più longevi d’Europa”Uno studio rivela: la nostra speranza di vita è di 82,7 anni, meglio solo la Spagna

lA pAROlA Al pREsidENtE

L a speranza di vita de-gli italiani è tra le più alte d’Europa, anche se si riscontrano di-

sparità a livello regionale e socio-economico. Queste pa-role, che hanno tutto il sapore di una promozione, e anche di una piccola rivincita, per il Servizio Sanitario Nazionale, arrivano dallo “State of Health in the European Union”, ap-profondito studio realizzato dall’Ocse con schede e valuta-zioni ad hoc per ogni Paese. Con una speranza di vita alla nascita di 82,7 anni, l’Italia si colloca al secondo posto tra

i Paesi dell’Unione europea (dietro alla Spagna), con due anni in più rispetto alla me-dia del Vecchio Continente. La speranza di vita è aumentata di 2,8 anni tra il 2000 e il 2015 ma come in altri Paesi c’è an-cora un marcato divario legato al genere (le donne hanno una speranza di vita di circa cinque anni in più rispetto agli uomi-ni) e purtroppo anche alle con-dizioni socio-economiche: chi possiede un livello di istruzio-ne elevato ha una speranza di vita alla nascita di quattro anni superiore rispetto a chi non ha completato l’istruzione secon-

Il Servizio Sanitario Na-zionale italiano è tra i mi-gliori al mondo. A dirlo è l’Ocse, che in una recen-te indagine ha sottoline-ato come l’aspettativa di vita media alla nascita nel nostro Paese sia seconda, nel mondo, solo a quella della Spagna. Una visione confermata da un altro studio illustrato in questo numero di Welfare 24, quello dell’Associazione ospedaliera italiana pri-vata, che rivela come il nostro sistema sa-nitario associ la più bassa spesa pro-capite alla più elevata aspettativa di vita in salute. Certo, tutto ciò non deve farci abbassare la guardia - Ocse lancia un campanello d’al-larme sull’obesità tra i giovanissimi - ma dobbiamo essere consapevoli che la nostra sanità di base è tra le migliori al mondo. Per rafforzare la sua azione in futuro do-vrà, tuttavia, lavorare in sinergia con servizi privati e integrati, anche all’interno delle aziende, ad esempio con i pacchetti di wel-fare: tema sul quale si soffermano l’intervi-sta del Presidente di Praesidium, Salvatore Carbonaro, e il numero uno di Federma-nager, Stefano Cuzzilla, nella rubrica “Il punto di vista”. In ultima pagina, infine, segnalo una best practice dell’ospedale Policlinico Casilino e della sua eccellente “Clinica” (convenzionata con Assidai), in particolare per quanto riguarda i reparti di Ginecologia, Ostetricia, Neonatalogia e Terapia Intensiva Neonatale.

www.assidai.it

di Tiziano neviani - PresidenTe assidai

salute

qualitàassistenza

welfare

benefit

daria. Le principali cause di morte, invece, sono ancora le malattie cardiovascolari e i tu-mori: nel 2014 quasi due terzi dei decessi in Italia erano do-vuti a queste patologie. Anche se le morti dovute all’Alzhei-mer e ad altre forme di de-menza senile hanno riportato un notevole aumento rispetto al 2000 a causa dell’invecchia-mento della popolazione: un trend che dimostra la necessi-tà di uno sviluppo sempre più robusto delle prestazioni per la non autosufficienza-Long Term Care.

>>> Continua a pagina 2

2014, quasi due terzi dei decessi in Italia erano dovuti a patologie

cardiovascolari o oncologiche (Grafico 2). Tra le donne, le malattie

cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte (40 %),

seguite dai tumori (24 %), mentre per gli uomini un terzo dei decessi è

legato a malattie cardiovascolari e un terzo ai tumori.

Se si guarda all’andamento delle cause di morte più specifiche, emerge

che nel 2014 in cima alla lista rimangono le patologie cardiache e

l’ictus (Grafico

2000 a causa

dell’invecchiamento della popolazione, ma anche per effetto di una

diagnosi più precisa e dei progressi nella registrazione di varie forme di

demenza quali cause primarie del decesso.

L’Italia sta affrontando un’elevata incidenza delle malattie croniche legate soprattutto all’invecchiamento della popolazione...Oltre all’impatto dovuto alle malattie cardiovascolari e ai tumori, le

patologie muscoloscheletriche (incluse lombalgia e cervicalgia), il

diabete e le patologie legate all’invecchiamento, tra cui cadute, morbo di

Alzheimer e altre forme di demenza, incidono in modo determinante sugli

anni di vita persi per la disabilità3 (disability-adjusted life years, DALYs)

(IHME, 2016).

Grafico 1. Speranza di vita alla nascita: l’Italia è due anni sopra la media UE

Fonte: Banca dati di Eurostat.

83.0

82.7

82.4

82.4

82.2

81.9

81.8

81.6

81.6

81.5

81.3

81.3

81.1

81.1

81.0

80.9

80.8

80.7

80.6

78.7

78.0

77.5

77.5

76.7

75.7

75.0

74.8

74.7

74.6

60

65

70

75

80

85

902015 2000Anni

Spag

na

Italia

Fran

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Ungh

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Rom

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Letto

nia

Bulga

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Litua

nia

UE media 80.6 anni di età

Italia

82.7anni

1.I livelli di istruzione inferiori corrispondono a quelli di chi non ha completato l’istruzione primaria oppure possiede un’istruzione primaria o secondaria inferiore (livelli ISCED 0-2), mentre i livelli superiori corrispondono all’istruzione terziaria (livelli ISCED 5-8).

2. Tali dati si basano sull’indicatore degli “anni di vita in salute”, che misura gli anni di speranza di vita senza disabilità in base all’età del soggetto in esame.

Speranza di vita alla nascita: l’Italia è due anni sopra la media UE

Fonte: Banca dati di Eurostat.

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Pantone Orange 021 C Pantone 418 C

C 0, M 55, Y100, K 0 C 0, M 0, Y30, K 75

www.assidai.it

>>> continua dalla prima pagina - L’Ocse promuove la Sanità italiana

OcSE: bEnE SuLL’aLcOL, pEricOLO ObESitàVa poi ricordato un altro dato della ricerca su cui è oppor-tuno riflettere: in Italia l’al-lungamento della speranza di vita rispetto al 2000 si deve principalmente alla riduzione dei tassi di mortalità dopo i 65 anni. A questa età, tuttavia, gli italiani hanno sì una speran-za di vita superiore rispetto ai coetanei di altri Paesi europei, ma con meno anni in buo-na salute. Qualche numero? Nel 2015 una donna italiana 65enne aveva una speranza di vita di 22,2 anni (ma con soli 7,5 anni senza disabili-tà), mentre per un uomo della stessa età si scendeva a 18,9 anni (con 7,8 anni in piena sa-lute).Per quanto riguarda invece i fattori di rischio, nel 2014 in Italia gli adulti che fumava-no tabacco quotidianamen-

te erano il 20%, appena al di sotto della media Ue e in calo rispetto al 25% del 2000 men-tre sul consumo di alcol siamo tra i migliori: solo il 7% ne di-chiara un uso “non moderato”

e in questa speciale classifica solo Cipro ci precede con una quota più bassa. Per contro, sta nascendo un preoccupante pericolo obesità, anche se tra gli adulti il 10% dell’Italia è il

secondo dato più basso di tut-ta Europa. Il problema sono gli adolesenti, sovrappeso o obesi, che hanno ormai rag-giunto la media Ue (18%) men-tre i quindicenni maschi - so-prattutto per la scarsa attività fisica - sono arrivati al 26%, al quarto posto in Europa. Infine un cenno alla spesa sanitaria pro capite, che nel 2015 in Italia era pari a 2.502 euro, inferiore del 10% alla media europea, e corrispon-deva al 9,1% del Pil (contro il 9,9% della Ue). Sebbene una serie di servizi di base siano gratuiti, le spese direttamen-te a carico dei pazienti, sot-tolinea l’Ocse, sono relativa-mente elevate (23% del totale, contro una media Ue del 15% nel 2015) e riguardano so-prattutto i farmaci e le cure odontoiatriche.

raESidium, prOtEziOnE dai riSchi a 360°

Con edermanager e

nEL G7 dELLa Sanità aL primO pOStO iL bELpaESE

i l Servizio Sanitario Na-zionale italiano è quel-lo che nel G7 (sigla che comprende anche Fran-

cia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Giapponee Cana-da) associa la più bassa spe-sa pro-capite alla più elevata aspettativa di vita in salute. A sottolinearlo è un recen-te studio dell’Associazione italiana ospedaliera privata (Aiop) che, per raggiunge-re questa conclusione, ha incrociato ed esaminato a fondo sia le modalità di fi-nanziamento del sistema, sia quelle di erogazione dei servizi.

Ebbene, in base a questa ap-profondita analisi la sanità italiana, nonostante l’ormai acclarata necessità di riforma e di adattamento a bisogni nuovi e crescenti della po-polazione, continua a essere tuttora un modello di eccel-lenza e di qualità da seguire per molti Paesi del mondo.Una tendenza confermata, poco meno di un anno fa, da un indice di “The Lancet”, l’autorevole rivista britanni-ca, che riassumeva e valuta-va tre caratteristiche di 195 sistemi sanitari del mondo: l’accessibilità ai servizi sa-nitari da parte della popola-zione, la qualità del servizio e la mortalità per 32 malattie per le quali la morte può es-sere evitata a condizione di ricevere subito trattamenti efficaci. La classifica di “The Lancet” - che prendeva in esame un arco di tempo dal 1990 al 2015 - vedeva l’Italia

al 12esimo posto, meglio di Francia, Germania e netta-mente davanti a Gran Breta-gna e Stati Uniti. Tutti Paesi che, in altri ambiti (in par-ticolar modo per quando ri-guarda l’economia), vengono spesso portati a modello da seguire per l’Italia.C’è un altro tema, non certo secondario, rimarcato dal-lo studio dell’Aiop: il nostro Servizio Sanitario Nazio-nale non solo è in grado di condurre a risultati efficaci in termini clinici ma anche

soprattutto per la prevenzio-ne e la gestione di malattie croniche. Nonostante l’Ita-lia sia il secondo Paese più “vecchio” del mondo dopo il Giappone, gli indicatori di vita in salute mostrano in-fatti un’elevata aspettativa di vita senza malattie invali-danti. In un’ottica più globa-le, si conclude, reinvestire in un Ssn moderno può aiutare a posizionare l’Italia come leader globale nel campo della promozione e della tu-tela della salute.

lo rivela uno studio dell’aiop. anChe per “the lanCet” ilnostro servizio sanitario è il 12esimo al mondo

Italia

I fattori di rischio . 5

STATE OF HEALTH IN THE EU: PROFILO DELLA SANITÀ 2017 – ITALIA

Nota: Più il punto è vicino al centro, migliori sono le condizioni del paese rispetto agli altri Stati membri dell’UE. Nessun paese rientra nell’area obiettivo bianca perché tutti possono migliorare nei vari settori. Per l’Italia non sono disponibili dati comparabili relativi a una misurazione globale dell’attività fisica tra gli adulti.

Fonte: Calcoli dell’OCSE basati sulla banca dati di Eurostat (EHIS, anno 2014 circa), Statistiche sulla salute dell’OCSE e studio HBSC del 2013-2014. (Grafico: Laboratorio MeS).

Grafico 5. Fumo e sovrappeso negli adolescenti: questioni importanti per la salute pubblica in Italia

5. Il “binge drinking” è un comportamento definito come l’assunzione di sei o più bevande alcoliche in un’unica occasione, con una frequenza di almeno una volta al mese nell’ultimo anno.

provvedimenti per la salute pubblica nell’ambito della lotta al tabagismo,

quali il divieto di fumare nei luoghi pubblici e l’introduzione di avvertenze

illustrate alla fine del 2016 (cfr. Sezione 5.1).

Il consumo di alcolici è relativamente basso Rispetto ad altri paesi dell’UE, in Italia la percentuale degli adulti che

riferiscono un consumo di alcolici elevato e regolare (“binge drinking”5)

è molto contenuta. Appena il 7 % degli adulti dichiara un consumo non

moderato, il secondo valore più basso nell’Unione dopo Cipro. Il consumo

complessivo di alcolici, misurato in base alle vendite, è anch’esso

modesto e l’Italia si colloca al terzultimo posto nel consumo pro capite

(prima della Grecia e della Svezia). Tra gli adolescenti il consumo di

alcolici è stabile e relativamente contenuto: il 14 % delle ragazze e

il 19 % dei ragazzi di quindici anni riferiscono di essersi ubriacati più di

una volta, dei tassi inferiori a quelli riscontrati nella maggior parte dei

paesi UE.

Obesità: tassi relativamente bassi tra gli adulti, elevati e in aumento tra gli adolescentiIn Italia gli adulti obesi sono poco più del 10 %, la seconda percentuale

più bassa nell’Unione europea. Nonostante l’obesità sia aumentata,

il tasso è salito più lentamente rispetto ad altri paesi UE. Preoccupa

invece che la percentuale di adolescenti in condizioni di sovrappeso od

obesità sia aumentata piuttosto rapidamente e abbia ormai raggiunto

la media europea del 18 %. In Italia la percentuale di quindicenni maschi

in sovrappeso od obesi è particolarmente elevata (26 %) e si attesta

al quarto posto in Europa. Il tasso degli adolescenti in sovrappeso e

obesi in Italia, elevato e in costante aumento, è legato almeno in parte

agli scarsi livelli di attività fisica (Grafico 5). Tale dato è particolarmente

allarmante se si considera che il sovrappeso e l’obesità nell’infanzia e

nell’adolescenza rappresentano un forte indicatore delle condizioni di

sovrappeso e obesità in età adulta.

Fumo, quindicenni

Binge-drinking, adultiSovrappeso/obesità, quindicenni

Obesità, adulti Ubriachezza, quindicenni

Fumo, adultiAttività fisica, quindicenni

Fumo e sovrappeso negli adolescenti: questioni importanti per la salute pubblica in Italia

Fumo, quindicenni

Fumo, adultiAttività fisica, quindicenni

Obesità,adulti

Sovrappeso/obesità, quindicenni Binge-drinking*, adulti

Ubriachezza, quindicenni

*Il “binge drinking” è un comportamento definito come l’assunzione di sei o più bevande alcoliche in un’unica occasione, con una frequenza di almeno una volta al mese nell’ultimo anno.

Legenda: Più il punto è vicino al centro, migliori sono le condizioni del paese rispetto agli altri Stati membri dell’UE. Nessun paese rientra nell’area obiettivo bianca perché tutti possono migliorare nei vari settori. Per l’Italia non sono disponibili dati comparabili relativi a una misurazione globale dell’attività fisica tra gli adulti.

Fonte: Calcoli dell’OCSE basati sulla banca dati di Eurostat (EHIS, anno 2014 circa), Statistiche sulla salute dell’OCSE e studio HBSC del 2013-2014. (Grafico: Laboratorio MeS).

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www.assidai.it

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OcSE: bEnE SuLL’aLcOL, pEricOLO ObES praESidium, prOtEziOnE dai riSchi a 360°il presidente Carbonaro: il nostro obiettivo è fare sistema Con federmanager e assidai per offrire soluzioni tagliate su misura per i nuovi bisogni dei manager

welfare individuale (area pro-fessionale, salute e famiglia) a quello aziendale (area con-trattuale, integrativa e com-plementare). Nel primo caso offriamo tutele per la respon-sabilità civile patrimoniale, tutela legale, assistenza sani-taria, polizza vita, RCA, assicu-razione multirischi abitazione e assistenza viaggi. Nel secon-do, proponiamo assicurazioni vita e infortuni, tutela legale, assistenza sanitaria, respon-sabilità civile amministratori, dirigenti e sindaci, assistenza viaggi, flexible benefit.Quali sono i prodotti assicu-rativi che consigliereste agli iscritti ad Assidai? Forniamo un servizio di con-sulenza personalizzato e un iscritto Assidai potrebbe esse-re interessato a diversi dei pro-dotti, sia sull’area salute sia su quella famiglia. Stiamo lavo-rando anche a soluzioni relati-ve al passaggio al periodo della

pensione, che consentono di mantenere il benessere dell’età lavorativa, e sui flexible benefit. La proposta di Assidai in ter-mini di assistenza sanitaria è una delle più interessanti, ma talvolta va personalizzata, per-ché cambiano i bisogni e oc-corre adeguarsi alla domanda. Se gli iscritti Assidai o le azien-de fossero interessati a contat-tarvi a chi possono rivolgersi? Possono visitare il nostro sito www.praesidiumspa.it o con-tattarci al numero telefonico dedicato 06 44070640 per ri-cevere tutte le informazioni.

i l valore chiave di Praesi-dium è il “People Care”, ovvero capire le necessità dei manager e delle loro

famiglie e promuovere solu-zioni a 360 gradi che ne ga-rantiscono il benessere. Nato nel 2005 dalla joint venture tra Federmanager, Assidai e Aon Italia, Praesidium è un broker assicurativo specializ-zato nello studio, progettazio-ne e gestione di programmi di welfare aziendale dedicati ai dirigenti, ai quadri, ai profes-sional, ai pensionati e alle loro famiglie. “La nostra missione è coprire una complessità di nuovi bisogni che vanno nella direzione della copertura dal rischio” spiega il Presidente Salvatore Carbonaro.Come nasce Praesidium, a chi si rivolge e quali sono oggi i suoi principali obiettivi? Nasce 13 anni fa da una sem-plice intuizione: dotare il si-stema Federmanager di una realtà che potesse offrire di-

nEL G7 dELLa Sanità aL primO pOStO iL bELpaESE

Siamo arrivati a quaSi 38 miliardi di SpeSa Sanitaria privata, di cui Solo il 9% intermediata. direi che c’è grande Spazio per lo Sviluppo del welfare aziendale alla luce delle ultime leggi di bilancio

il punto di vista

Serve pragmatismo per rispondere alle sfide attuali, prendendo in seria considerazione l’andamento demogra-fico e il bisogno di cura

espresso da cittadini sempre più infor-mati ed esigenti. Abbiamo costruito un sistema di welfare integrativo, sia con-trattuale sia aziendale, che si traduce in azioni concrete di sostegno al Servizio sanitario pubblico. Consapevoli dell’ur-

genza di conferire efficacia al sistema, abbiamo creato una rete di convenzio-ni con le migliori strutture sanitarie del Paese, un network di eccellenza al quale i nostri colleghi possono rivolgersi con sicurezza, sapendo che la gestione è af-fidata ai principali player di mercato e che la nostra supervisione è costante. L’integrazione tra attività pubbliche e private deve sempre essere orientata alla cura, all’assistenza e alla previden-za delle persone. È questo – o tale do-

vrebbe essere - l’obiettivo ultimo della cosiddetta White Economy, una leva di sviluppo certamente economico, ma anche sociale. Riconoscere che la filiera della salute sia ormai diventata un vet-tore per l’export e una delle voci più si-gnificative del nostro bilancio non è ab-bastanza: che abbia superato il 10% del Pil sarà certamente un motivo di orgo-glio nella misura in cui questa industria continuerà a spingere in alto la qualità dell’offerta sanitaria.

crEScErE cOn La WhitE EcOnOmY di StEfanO cuzziLLa, prESidEntE fEdErmanaGEr

Salvatore Carbonaro è Presidente di Praesidium Spa. Vanta nume-rosi incarichi professionali passa-ti, tra cui membro della Giunta Federmanager, della V Commis-sione Cnel (Infrastrutture ed Ener-gia) e del tavolo tecnico di Confin-dustria sullo sviluppo dell’idrogeno per la mobilità sostenibile. è stato anche dirigente Eni ed Enichem.

versi prodotti assicurativi agli iscritti, attraverso una rete di consulenti di welfare sul terri-torio. Abbiamo avuto l’intuito di creare una struttura atipica: i consulenti sono dei broker, ma svolgono anche attività di formazione e informazione per proporre soluzioni assi-curative su base aziendale e/o individuale. Il nostro obiettivo è offrire dei pacchetti di prote-zione a tutto tondo e persona-lizzati. A tale riguardo cito un dato, proveniente da un’inda-gine Ermeneia del 2016, che attesta le ansie e le paure vis-sute dalle famiglie italiane in merito alla propria protezione attuale e futura. Tali preoccu-pazioni indurrebbero a sotto-scrivere nell’ordine le seguenti coperture: malattia grave o invalidità del capofamiglia, morte di un componente fami-liare, perdita del posto di lavo-ro, futuro incerto dei figli, non autosufficienza in vecchiaia e riduzione del reddito. Come dimostrato, le tutele assicura-tive in ambito familiare non sono più una opportunità ben-sì una necessità.Perché un iscritto di Assidai dovrebbe rivolgersi a Praesi-dium per le proprie esigenze assicurative? Perché siamo un partner pre-sente sul territorio e nel dia-logo con l’iscritto per ogni sua esigenza di protezione assi-curativa. I prodotti vanno dal

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Welfare24I l V a l o r e d e l l e P e r s o n e p e r A s s i d a i

Il Sole 24 Ore Radiocor Agenzia di Informazione Registrato al n. 185 del 16.5.2014 presso il Tribunale di Milano Direttore responsabile: Lorenzo Lanfrancone

Proprietario ed editore: Il Sole 24 Ore S.p.A.Sede legale e redazione: via Monte Rosa 91, 20149 Milano Tel: 02.3022.4602-3 - Fax 02.3022.481Progetto grafico e artwork: Lucia Carenini

Copyright 2014-2018 - Il Sole 24 Ore S.p.A.Radiocor Agenzia di Informazioneè vietata la riproduzione anche parziale o a uso interno con qualsiasi mezzo, non autorizzata.

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pOLicLinicO caSiLinO, un OSpEdaLE a miSura di pErSOna

i reparti di gineCologia, ostetriCia, neonatologia e terapia intensiva neonatale sono guidati da tre valori: siCurezza, aCCoglienza e umanizzazione

u n ospedale a misura di persona e territo-rio. È questo, in sin-tesi, lo spirito del

Policlinico Casilino di Roma, sede di DEA (Dipartimento Emergenza e Accettazione) di I livello, terzo della Capitale per accessi al Pronto Soccorso, in cui è presente anche una specifica realtà gestita da Eu-rosanità S.p.A. denominata “La Clinica”. Quest’ultima, con-venzionata con Assidai, offre servizi in tutte le specialità (tra cui medicina d’urgenza, car-diologia, chirurgia urologica e plastica ecc.) a privati e a colo-ro che optano per l’assistenza, anche in ricovero out of pocket. Il servizio è garantito con stan-dard di accoglienza e ricovero simili a quelli di una clini-ca privata (grazie anche alle esperienze acquisite negli anni con la gestione delle strutture Quisisana, Villa Stuart e Cen-tro Progenies - PMA a Roma, e RSA Sant’Elisabetta I° e II° a Fiuggi) con la possibilità per i pazienti di scegliere propri medici di fiducia e con accesso a tutti i servizi dell’ospedale. Insomma: la qualità di una cli-nica di lusso coniugata alla si-curezza di un grande ospedale. In questo quadro, un capito-lo a parte meritano il reparto di Ginecologia e Ostetricia e quello di Neonatologia, diretti rispettivamente dal Professor Herbert Valensise e dal Pro-fessor Piermichele Paolillo. Le loro carte vincenti? Si riassu-mono in tre parole: sicurezza,

accoglienza e umanizzazione. A spiegarle in dettaglio è il Pro-fessor Valensise, che sottolinea come alla fine del 2017 il la-voro svolto nell’anno e mezzo precedente abbia dato i propri frutti con un netto incremen-to dei parti annui - arrivati a più di 3.500 - e un sensibile aumento degli standard di accoglienza. “Al primo punto del nostro lavoro c’è la sicu-rezza della donna in trava-glio” spiega il Professor Va-lensise. “Cerchiamo di vedere tutto in un’ottica di continuità: dall’assistenza al pronto soc-corso fino al reparto abbiamo ridotto i rischi per le pazienti che si trovano in situazioni di difficoltà ed emergenza”. Poi c’è il tema dell’accoglienza, per il quale è stato creato un punto che assiste a 360 gradi le donne in gravidanza e le fa sentire a loro agio cercando di ridurre al minimo ogni ri-schio. “Si tratta di un percorso che parte nell’ultimo trime-stre di gravidanza - continua il Professore. “Facciamo sì che le donne vengano accolte, va-lutate, coccolate e controllate, non solo nella parte medica

ma anche in quella umana, in modo che si sentano davvero in famiglia”. Punto essenziale è stato l’introduzione di una guardia anestesiologica 24 ore su 24, con la possibilità così di accedere all’epidurale in qual-siasi momento e a un livello di sicurezza ancora maggiore. L’attenzione alla persona e alla famiglia è legata anche al terzo elemento chiave dell’ospedale: l’umanizzazione. “Il padre in sala parto e il rooming in sono stati grandi punti di arrivo, - conclude il Professor Valensi-se - perché il nostro obiettivo, in un mondo dove l’ospedale è a volte disumano e le persone vengono trattate come nume-

ISSN 2532-7739

ri, è di dare alle donne la sensazione di essere in famiglia, con la sicurezza di avere tutti i mezzi per fronteggiare ogni emer-genza”. “La nascita è uno dei mo-menti più difficili della

vita. Nel 90% dei casi va tutto bene, ma nel 10% qualcosa può andare storto. Quindi è im-portante avere un’organizza-zione umana e tecnologica in grado di sopperire a eventuali problematiche”, fa notare il Professor Paolillo, che spiega “assistiamo un numero molto alto di neonati patologici con tutte le strutture idonee. Siamo poi dotati di un ottimo centro di rianimazione per la mamma e degli strumenti per far sì che anche le gravidanze che non sono decorse nel modo miglio-re vadano a buon fine”.

Per approfondimenti:https://youtu.be/pM6IoY1RCMU www.policlinicocasilino.it

Herbert Valensise, 62 anni, è il Direttore U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico Casilino. è Professore Associato di Gine-cologia e Ostetricia all’Università Tor Vergata; è impegnato nelle ricerche sulla medicina materno fetale ed è autore di numerosi articoli pubblicati su riviste inter-nazionali e di libri.

Piermichele Paolillo, 63 anni, è il Direttore della U.O.C. di Ne-onatologia, Terapia Intensiva e Patologia Neonatale del Policli-nico Casilino. è specializzato in pediatria e puericultura e vanta un’ampia esperienza a livello di-dattico (in particolare universita-rio) e scientifico, nonché svariate pubblicazioni.

Nelle immagini, dall’al-to in basso, la Palaz-zina A del Policlinico Casilino che ospita il reparto di Ginecologia e Ostetricia e quello di Neonatologia; i Profes-sori Valensise e Paolillo, il reparto solventi, l’ac-coglienza in sala trava-glio-parto e la Terapia Intensiva Neonatale

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DI 25DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

REVIDENZApLe fortune sulle pensioni

alle statistiche in breve al-legate all’Osservatorio sul-le pensioni con i dati del 2017 pubblicato dall’Inps lo scorso marzo risulta che le

pensioni vigenti all’1 gennaio 2017 sono 18.029.590. Delle quali 14.114.464 sono di natura previdenziale. Le rimanenti sono di natura assistenziale: invalidi ci-vili, indennità di accompagnamento, pensioni e assegni sociali (Nota: nel do-cumento non sono presi in conto i tratta-menti pubblici e quelli dello spettacolo). Il 72,7% del totale è sotto i mille euro. Una notizia che merita qualche appro-fondimento. Perché, ben orchestrata, fi-nirebbe per accreditare l’idea che la più gran parte dei pensionati vive con asse-gni sotto i mille euro. È superfluo dirlo, eppure sembra sia necessario precisare che una cosa è il numero delle pensioni, altra è quella dei pensionati. Confonde-re le due entità, sovrapponendole, come accade di sentire, può fruttare un buon impatto mediatico; può anche alimen-tare fortune nella polemica politica. Ma questo significa distorcere le informa-zioni, con conseguente incitamento alla conflittualità e all’odio sociale.In effetti l’analisi Inps è molto precisa. Parla di prestazioni pensionistiche, non del numero dei pensionati che ne sono beneficiari. Analizzando la distribuzione delle pensioni per importi mensili, il ri-chiamo è soprattutto ai trattamenti più modesti. Infatti opera una significativa distinzione fra classi pensionistiche che si trovano sopra i 750 euro e quelle sot-to tale importo (tab. n. 1). E spiega che il 63,1% delle pensioni inferiori a 750 euro si concentra nelle classi basse. Chiari-sce anche che questa percentuale “co-stituisce solo una misura indicativa della ‘povertà’, per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionisti-che o comunque di altri redditi”. Delle 11.374.619 pensioni con impor-

to inferiore a 750 euro “solo il 44,9% (5.106.486) beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, quali integra-zione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di in-validità civile”. Dobbiamo convenire che i 5 milioni e passa di prestazioni che hanno bisogno di sostegni aggiuntivi, per consentire ai relativi beneficiari di fronteggiare con-

dizioni d’indigenza, non è una cifra da poco. E, pertanto, ogni sforzo volto a migliorarle va sostenuto senza riserva. Con la partecipazione collettiva, ovvia-mente, attraverso la fiscalità generale. Ma va anche aggiunto che, quelle di cui parliamo, sono prestazioni i cui titolari, nella loro vita attiva, hanno versato po-chi o zero contributi (e parallelamente poche o nessuna tassa) (cfr. Il Bilancio

dAntonio Dentato Componente Sezione Pensionati Assidifer - Federmanager

Tabella. n. 1 - Pensioni inferiori a 1.000 euro vigenti al 1° gennaio 2017

Distribuzione per classi d’importo Numero pensioni % sul totalefino a 499,99 4.691.557 26,0da 500,00 a 749,99 6.683.062 37,1totale parziale 11.374.619 63,1di cui prestazioni legate al reddito* 5.106.486 28,3da 750,00 a 999,99 1.733.086 9,6totale 13.107.705 72,7

* Pensioni integrate al minimo, pensioni con maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali, pensioni di invalidità civile.

Fonte: nostra tabella da dati Inps. Statistiche in breve allegate all’Osservatorio sulle pensioni con i dati del 2017

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DI26 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

REVIDENZAp

del Sistema Previdenziale italiano, Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenzia-li, Rapporto n. 5/2018). Pertanto sono prestazioni che solo per assimilazione terminologica sono definite “pensioni”, mentre andrebbero più correttamente classificate come interventi finalizzati alla “protezione sociale”. Procedere in questa chiarificazione con-sentirebbe anche alla politica di agire con interventi mirati sul disagio sociale e correggere le disuguaglianze, le discri-minazioni. Come risulta da molti studi, la questione presenta notevoli difficoltà di analisi. Per venirne a capo, specialmente in presenza delle tante proposte e pro-messe ascoltate nel mai finito tempo elettorale, occorrerebbe centralizzare e informatizzare i numerosi dati che ri-guardano l’assistenza: per quantificare l’effettiva dimensione della spesa a tutti i livelli (Stato, territorio), per intervenire nelle situazioni di effettivo bisogno e, in-fine, per reprimere ogni eventuale abu-so. La mala pianta che sempre alligna nel nostro Paese. Avere migliore cono-scenza di tutta la problematica assisten-ziale, soprattutto, consentirebbe ai Go-verni pro tempore di fare uscire il nostro sistema previdenziale dal cono d’ombra in cui lo collocano anche gli organismi internazionali, l’Eurostat, l’Ocse e, più re-centemente, anche il Fondo Monetario Internazionale (FMI) (vedi IMF Working Papers, Italy: Toward a Growth-Friendly Fiscal Reform March 16, 2018). Il quale ritiene che il sistema previdenziale ita-

liano, per i meccanismi che lo regolano, sia molto generoso verso i pensionati. In linea con gli altri enti internazionali, anche il FMI valuta la spesa pensionisti-ca italiana al 16% del Pil, giudicandola la più elevata fra i Paesi europei. Sembra trascurare, però, il fatto che tale spesa è comprensiva di voci non tutte di caratte-re previdenziale e che la stessa è esposta al lordo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. La questione fiscale trova elementi di convergenza fra il FMI e la Commissione europea. Il FMI si sofferma sulle imposte personali sul reddito, in Italia, e ne osser-va l’elevata pressione: fra le più alte in Eu-ropa. E la Commissione ne dà conferma, documentando, peraltro, come nella ri-partizione del gettito complessivo di tali imposte, quello derivante dalle pensioni vede l’Italia, fra i Paesi europei, al più alto livello (Cfr. Taxation Trends in the Euro- pean Union, 2017 Edition) (fig. n. 1). Alla domanda: chi contribuisce in ma-niera più rilevante a tale gettito? La risposta è la seguente: di tutta l’Irpef a carico dei pensionati, il 47,67% è pagata dal 10,72% di quelli con redditi superio-ri a 35mila euro (vedi dichiarazione dei redditi ai fini Irpef per importi, tipologia di contribuenti e territori e analisi Irap, CSR Itinerari Previdenziali, approfondimento 2017).Si potrebbe partire da qui per avviare chiarificazioni da sempre auspicate: l’e-sposizione della spesa pensionistica al netto dell’onere fiscale e la classificazio-

ne fuori dal capitolo della previdenza di tutte le prestazioni che non hanno avu-to origine dal versamento di contributi previdenziali durante l’attività lavorativa del pensionato. Vogliamo sperare che di queste chiarifi-cazioni si faccia carico la Commissione tecnica per la separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale che sarà insediata dal Governo, in attua-zione dei decreti previdenziali previsti nella manovra economica sulle pensio-ni. Sono obiettivi prioritari che i rappre-sentanti sindacali partecipanti alla Com-missione non dovrebbero mancare di perseguire. Perché è dai risultati dei lavori di questo gruppo di esperti che deriveranno ar-gomenti per rintuzzare i pressanti inter-venti degli organismi sovranazionali sui nostri conti pubblici e per respingere, anche al nostro interno, le continue sol-lecitazioni ad adottare ulteriori misure sottrattive sulle pensioni. Probabilmente saranno svelate le mi-stificazioni propagandistiche e risulte-ranno appannate le fortune costruite su informazioni deformate. Ma se ne av-vantaggerà la verità sulla spesa pensio-nistica; una partita, questa, troppo spes-so giocata sulla pelle dei cittadini più fragili, in nome di una solidarietà contro altri cittadini che, privi di forza contrat-tuale, sono trascinati prepotentemente nella mischia delle fazioni sociali. I pensionati ne sopportano le spese da troppo tempo. ■

FONTE: NOSTRO GRAFICO DA DATI ESTRATTI DA " TAXATION TRENDS IN THE EUROPEAN UNION, 2017 EDITION" DG TAXATION AND CUSTOMS UNION / EUROPEAN COMMISSION.

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DI 27DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

REVIDENZApMario Giambone Presidente Comitato Pensionati ALDAI

Un biglietto per Strasburgo…

a mesi, ormai, non si è mai smesso di promuovere e sostenere quello che si è considerato legittimo e do-veroso attendersi. Natural-

mente ci riferiamo alla lunga battaglia con la quale cerchiamo di mantenere viva l’azione di contrasto alle preoccu-panti conseguenze derivanti dall’ormai progressiva avanzata alla “lotta alle pen-sioni in atto”! Non abbiamo mancato di aggiornare i lettori, attraverso le occasioni offerte dalla redazione della nostra bella rivista Dirigenti Industria, da tempo anche edi-ta in versione on-line, di come sia stata mantenuta alta e costante l’attenzione

sulla questione. Siamo ricorsi anche ad inviti di condivisione e compattezza ci-tando brocardi, anche di… latina me-moria. Ci piace ricordare alcuni dei titoli che si sono susseguiti, da “Estote parati” che fin dal maggio 2016 incitava la categoria a "stare pronta" perché "Perseverare non è sempre diabolico" (novembre 2016), "Aspettando Godot" (maggio 2017) so-stenendo che "Il lavoro non è una merce" (luglio 2017) e che "La corsa non è finita e il traguardo è tutto in salita" (novembre 2017). Infatti a dicembre l’ultima sen-tenza, la n. 250/2017, decreta uno stop e quindi "Ci risiamo… corsa interrotta". L'esortazione a febbraio 2018 è “Nes-sun dorma…” preludio della proposta di ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU).

I titoli citati sono significativi, letti in se-quenza riassumono da soli gli sforzi e l'impegno con i quali il Comitato Pensio-nati ALDAI si è dedicato a fronteggiare la situazione in modo serrato. Infatti dopo aver esperito i molteplici tentativi di far fronte alle circostanze che si sono suc-cedute a valle dell’ormai nota sentenza della Corte Costituzionale, la n. 70/2015, che sembrava aver aperto uno spiraglio di ragionevolezza alle nostre istanze, la situazione non solo non ha avuto prati-ca chiarificazione, ma ha registrato ulte-riori segnali di crescenti difficoltà, le cui conseguenze sono state sotto gli occhi di tutti. Naturale quindi che si intensificassero le iniziative per sostenere una giusta pro-testa, manifestata attraverso comuni-cati esplicativi, anche a mezzo stampa,

dTanto tuonò che piovve!

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DI28 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

REVIDENZAp

Dal 2003 ci dedichiamo al tuo sorriso e alla tua salute

VORREI INVIARE UN TESTO ALLA REDAZIONE DI "DIRIGENTI INDUSTRIA"...

1) Quale formato è idoneo? Formato word (.doc)2) Quante battute compongono una pagina della

rivista? 3.500 battute spazi compresi3) Come si contano eventuali occhielli, box e

immagini da inserire nel testo? Se sono previsti occhielli, box, immagini e

foto il numero delle battute va ridotto in modo proporzionale

Per l’ottimizzazione dei tempi e per non creare disguidi nell’iter della lavorazione tecnica della rivista invitiamo cortesemente ad inviare alla Redazione i testi in versione definitiva. Il titolo

fornito dall’Autore può essere modificato dalla redazione per uniformità, come lunghezza e stile, ai titoli degli altri articoli della rivista.

ILLUSTRAZIONILe immagini non devono essere inserite nel documento Word di testo, bensì inviate separatamente in file ad alta risoluzione per la stampa. Formato per le immagini: JPG, TIFF, PDF alta risoluzione.

PER ULTERIORI CHIARIMENTIGabriella Canuti, Segreteria di Redazionevia Larga, 31 - 20122 MilanoTel. 02.58376.237Fax 02.5830.7557 e-mail: [email protected]

VADEMECUM PER GLI AUTORI

LETTERE E ARTICOLI FIRMATI IMPEGNANO TUTTA E SOLA LA RESPONSABILITÀ DEGLI AUTORI E NON RISPECCHIANO NECESSARIAMENTE L'OPINIONE DELL'ALDAI.GLI ARTICOLI SONO PUBBLICATI A TITOLO GRATUITO.

1 pagina, 3.500 battute!

sostenuta con convincente slancio, da parte della Federazione. Il Presidente Cuzzilla ha infatti inteso so-stenere tale atteggiamento, oltre a quel-la promossa attraverso i media naziona-li, anche attuando i frequenti contatti susseguitisi, con le differenti espressioni politiche, operanti nella fase pre-elet-torale. Obiettivo attuato per sostenere e dar corpo alla totalità delle richieste emerse a carattere nazionale dalle varie realtà territoriali, decise con comune vo-lontà a promuovere anche un ricorso in sede europea, che avesse la più efficace risonanza. L’ampio giro di opinioni raccolte, con-seguenti alle numerose occasioni suc-cedute, ha evidenziato una sostanziale condivisione sulla necessità di rimarcare che un manager che si impegna a fondo nel lavoro e di fatto dedica risorse anche alla società, deve avere legittimamente una garanzia che il “suo dopo” sia certo

e che non si cambino le regole in corso d’opera! Ma la più significativa espres-sione di non voler cedere a quanto ac-caduto, ha preso corpo con la convin-zione di promuovere un ricorso innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uo-mo, CEDU, organo giurisdizionale inter-nazionale, istituita dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, per assicurarne le applicazioni e il rispet-to. Vale ribadire che tale organismo, con sede a Strasburgo, cui aderiscono tutti i 47 membri del Consiglio d’Europa, non deve essere confuso con la Corte di Giu-stizia dell’Unione europea, che ha inve-ce sede in Lussemburgo. Alla CEDU possono essere avanzati sia ricorsi da parte degli Stati contraenti sia ricorsi individuali in cui si lamenti la viola-zione di una delle disposizioni della Con-venzione o dei suoi protocolli addizionali. Pertanto con tutte le migliori intenzioni

e dopo aver ben valutato tale possibilità, si sono sollecitamente svolte le oppor-tune verifiche sia riguardanti i contenuti e le precondizioni necessari sia per gli aspetti procedurali da eseguire.Da parte di tutte le sedi Federmanager sono state esposte comunicazioni e puntualizzazioni, a partire dal mese di aprile scorso, ed ampiamente diffuse dettagliatamente dalle versioni digitali della nostra Rivista che, unitamente a questa cartacea – la cui edizione divie-ne concomitante con i termini essenziali da ottemperare – assolve essenzial-mente anche una buona opportunità di rimanere ”testimonianza stabile” di quanto è stato svolto, anche a memoria futura.Al riguardo, da queste pagine, si ritiene opportuno nonché doveroso, indirizzare una concreta testimonianza a quanti si sono adoperati al conseguimento di tale tempestiva iniziativa, senza distinzione di genere tra noi soci elettivi – impe-gnati in maniera diretta – e quanti co-stituiscono il folto gruppo di addetti che rappresentano la valida struttura opera-tiva, deputata a realizzare nel concreto l’aspetto pratico delle decisioni assunte.Penso che tutti noi avremmo certamen-te preferito pensare a un viaggio in Euro-pa con finalità diverse, magari storiche e culturali…, invece siamo in attesa di una metaforica "ultima chiamata d'imbarco" per ricorrere alle nostre legittime riven-dicazioni, confidando nella migliore sor-te per le nostre istanze. ■

L’ampio giro di opinioni raccolte... ha evidenziato una sostanziale condivisione sulla necessità di rimarcare che un manager che si impegna

a fondo nel lavoro e di fatto dedica risorse anche alla società, deve avere legittimamente una garanzia

che il “suo dopo” sia certo e che non si cambino le regole in corso d’opera!

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ITA ASSOCIATIVAvPolveri sottili:insieme possiamo ridurle?

ai dati rilevati nel 2017 dalle ARPA – Agenzie Regionali per la Protezione Ambien-tale – emerge che le città più colpite dagli sforamenti

giornalieri di concentrazioni di polveri in atmosfera rispetto alla soglia europea – media giornaliera >50 µgr/m3 – sono le città del Nord, capeggiate da Torino con 112 sforamenti, con Milano al settimo posto (97 sforamenti rilevati in via Sena-to); la prima città non del Nord è Frosi-none (nono posto). I principali imputati

dper la cattiva qualità dell’aria all’interno dei centri urbani sono il riscaldamento domestico e la mobilità sia privata che pubblica. Sulla necessità di interventi tesi a limi-tare gli effetti locali nocivi imputabili ai trasporti, con introduzione del prof. E. Croci (Bocconi-IEFE) ne discuteranno, moderatore il dott. L. Bergamaschi (gior-nalista), i rappresentanti delle Istituzioni

Francesco Chiesa Componente GdL Energia Ecologia

(Regione Lombardia, Città Metropolita-na, Comune di Milano e Municipio 3) ed esperti e tecnici degli stakeholder.L’Associazione Amici di “Dai Nostri Quar-tieri” e “Consulta Periferie Milano”, in col-laborazione con ALDAI-Federmanager hanno organizzato un seminario gratu-ito sulla difficile situazione ambientale nel catino padano che determina una emergenza smog. ■

Il seminario si terrà presso l’Auditorium “Stefano Cerri” via Carlo Valvassori Peroni 56 - Milanogiovedì 24 maggio 2018 a partire dalle ore 9,00

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DI30 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

ITA ASSOCIATIVAv

Le specifiche esigenze dei territori e dei manager cui appartengono, acquistano concre-tezza nella forma che sta alla base di ogni organizzazione partecipativa: esprimendo un proprio voto. Si rende quindi necessaria la massima adesione della base associativa a tale momento perché è solo partecipando attivamente alla vita dell’associazione ter-ritoriale – di cui l’assemblea è la massima espressione – che il manager, in servizio o in pensione, si rende consapevole, concorre e può incidere con il proprio contributo “locale” a determinare le migliori strategie future sia a livello regionale di Federmanager Lombar-dia sia a livello nazionale  della Federazione. È così che “il territorio” porta “al centro” le proprie posizioni ed è solo così che il centro può conoscerle e valorizzarle. 

Francesco Castelletti  Presidente Unione Federmanager Lombardia

L’assemblea annuale dei soci è il momento certamente più incisivo nella vita delle associazioni Federmanager lombarde: è in quella sede che i soci, con il loro voto, esprimono un giudizio sulla gestione dell’Associazione votando il bilancio e il consuntivo delle attività realizzate.

Per Milano, sede della più grande asso-ciazione territoriale per numero di asso-ciati con ALDAI-Federmanager, in que-sto stesso numero di Dirigenti Industria è disponibile una serie di articoli con ampia informativa delle relazioni sull’at-tività dell’associazione.“Il futuro che già c’è”, è il tema del convegno del 4 giugno 2018 aperto al pubblico che costituisce la prima parte dell’evento, che vedrà l’ingegnere, gior-nalista, autore e appassionato di pensie-ro illusionistico, Walter Rolfo, relazionarsi sul tema con alcuni personaggi, focaliz-zandosi sulla velocità dei cambiamenti e delle innovazioni, sull’evoluzione e sullo sviluppo. La seconda parte riservata ai soci – con inizio alle ore 18,00 – sarà invece istitu-zionale e riguarderà le tematiche stret-

ALDAI - FEDERMANAGERAssemblea Annuale e Convegnolunedì 4 giugno 2018Museo Storico Alfa Romeo Arese (MI)

FEDERMANAGER COMOAssemblea Annuale sabato 19 maggio 2018Opera Don Guanella - Como

L'assemblea dei manager comaschi è fissata per sabato 19 maggio dalle ore 10.00. Il luogo prescelto è "L’Opera Don Guanella" di Como, in via Tommaso Grossi, 18.

FEDERMANAGER CREMONAAssemblea Annuale Ordinaria ed Elettivasabato 12 maggio 2018Federmanager CremonaVia Palestro 66 - Cremona

Sabato 12 maggio 2018 in concomitan-za con l'Assemblea annuale Ordinaria avranno luogo le elezioni per la nomina del Presidente, del Consiglio Direttivo, del Collegio dei Revisori dei Conti e del Collegio dei Probiviri di Federmanager Cremona per il triennio 2018/2021.Parteciperanno all’Assemblea il Consi-gliere di Amministrazione del Fasi Fran-cesco Belelli e Romualdo Gloria, respon-sabile dell’Ufficio Prestazioni-servizi collaterali Fasi. Romualdo Gloria sarà a disposizione de-gli iscritti per la risoluzione di eventuali problematiche Fasi.

tamente legate all’Associazione: la rela-zione annuale il Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2017; la relazione del Collegio dei Revisori dei Conti.

Anche altri territori, oltre ad aver già fissa-to le loro assemblee, fanno coincidere in questo periodo importanti convegni pub-blici su temi di interesse per la categoria prevedendo specifici interventi istituzio-nali locali. In dettaglio vediamo  Como, Cremona, Lecco, Mantova, Pavia e Varese.

Federmanager Lombardia

Assemblee e Convegni

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DI 31DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

ITA ASSOCIATIVAvFEDERMANAGER LECCOAssemblea Annualesabato 19 maggio 2018Hotel Griso - Malgrate

Federmanager Lecco ha fissato la sua assemblea per sabato 19 maggio 2018 alle ore 10.30 scegliendo come location Il Griso di Malgrate, in via Prvovincia-le, 51. Nel corso dell’Assemblea che di-scute il bIlancio 2017 e la relazione del Consiglio Direttivo presieduto da Diego Bresciani vi saranno gli interventi di Ti-ziano Neviani, Presidente di Assidai e di un esponente del Fasi. L’assemblea sarà anche l’occasione per condividere con gli associati il programma di attività per la seconda parte del 2018. L’assemblea si concluderà con un aperitivo ammirando la bellezza del Golfo di Lecco da un pun-to di vista impareggiabile.

FEDERMANAGER MANTOVAAssemblea Annuale e Convegnovenerdì 8 giugno 2018Confindustria, Sala RossaVia Portazzolo 9 - Mantova

In concomitanza con l’Annuale Assem-blea dei Soci, che inizia l’8 giungo alle ore 18,00 e a cui parteciperanno anche delegati dagli Enti bilaterali Fasi-Previn-

FEDERMANAGER PAVIAAssemblea Annualevenerdì 21 settembre 2018Federmanager Paviavia Bernardino da Feltre, 6Pavia

Il Consiglio Direttivo di Federmanager Pavia ha stabilito con largo anticipo la data dell’assemblea. Il programma degli interventi e i nominativi dei relatori sa-ranno pubblicati a breve, sul sito dell’As-sociazione: http://www.federmanager.it/associazione/pavia/ alla sezione Eventi.

FEDERMANAGER VARESEAssemblea Annuale e Convegnosabato 9 giugno 2018Centro Congressi Ville Ponti - Varese

Sabato 9 giugno anche Varese, in con-comitanza con l’annuale Assemblea dei Soci, che si terrà nel pomeriggio a par-tire dalle 14,30, è previsto, nella matti-nata, alle 10,30, un convegno aperto al pubblico dal titolo “(Tras)formazione digitale: sfide ed opportunità”, che af-fronterà gli impatti della trasformazione tecnologica all’interno delle aziende, nella Pubblica Amministrazione e, più in generale, nella società. Interverranno esperti del settore, moderati da Federi-co Visconti, Rettore di Università Carlo Cattaneo LIUC di Castellanza: Eros An-dronaco, Vice Presidente di Federmana-ger; Marinella Levi, Ordinario Scienze e Tecnologia dei Materiali Politecnico di Milano;  Tommaso Rossi, Direttore Exe-cutive Program “Leandustry 4.0.” di Liuc Business School; Francesco Seghezzi, Di-rettore Fondazione ADAPT; Luca Spada, Ceo di Eolo SpA. È possibile  partecipare al convegno previa registrazione on line sul sito www.varese.federmanager.it se-zione ”Eventi”.Per info:[email protected] telefonare allo 0332/313198. ■

dai-Praesidium, è previsto alle h 17,00 un Convegno sul tema “Impresa 4.0 e Be Manager. Il futuro del lavoro, la trasfor-mazione digitale, welfare ed opportu-nità”. Verranno affrontate le tematiche professionali e di impatto manageria-le più stimolanti ed attuali che vanno dall’innovazione di processi beni e servi-zi, alla digitalizzazione ed automazione, dai Digital Innovation Hub e Competen-ce Center, alla formazione manageriale, alle tematiche di welfare, oltre a fattori tecnologici ed organizzativi che influen-zeranno profondamente il prossimo fu-turo.Nel corso del Convegno interverranno il Presidente o Direttore Generale Con-findustria Mantova (Alberto Marenghi o Mauro Redolfini), il Presidente di Staff Spa Giancarlo Malavasi, un rappresen-tante dell’Università locale, un rappre-sentante di una Pmi innovativa 4.0, un rappresentante Federmanager Naziona-le ed il Presidente Federmanager Man-tova Rodolfo Bellintani. Per partecipare al Convegno è possibile registrarsi via mail [email protected] o tel/fax 0376-365393.

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DI32 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

PINIONIoUn Paese vocato all’exportLe esportazioni industriali per far ripartire la crescita dell’Italia

n el nostro Paese la produ-zione manifatturiera indu-

striale è sostenuta in via principale da esportazioni in costante crescita; esse hanno raggiunto nel 2017 un importo complessivo pari a 448 miliardi di euro con incremento del 7,4% sul 2016. Il sal-do positivo export-import è stato di 47,5 miliardi di euro, di poco inferiore al sur-plus record del 2016, pari a 51,6 miliardi di euro.Come si desume da un recente arti-colo di Marco Fortis, apparso a feb- braio sul “Foglio”, i principali settori in crescita rispetto all’anno 2016 sono ri-sultati quelli inerenti i prodotti farma-ceutici (+16%), gli autoveicoli (+11,3%), i metalli e prodotti in metallo (+8,9%), e i prodotti alimentari e bevande (+7,5%). L’export italiano costituisce da anni il punto di forza del sistema industriale, mentre negli ultimi anni si è grande-mente ridotta rispetto al massimo stori-co raggiunto nel 2008 la quota prodotta della manifattura destinata ad alimen-tare i consumi interni. Come coniugare il virtuoso procedere dell’export con un rafforzamento della domanda nazionale interna?La presente proposta si basa sulla se-guente strategia: rendere disponibile, a livello nazionale, una quota maggiore di redditi complessivi da lavoro dipenden-te, in particolare rispetto alla loro decisa compressione verificatasi negli anni re-

centi (il monte redditi si è infatti grande-mente ridotto negli ultimi dieci anni).

Dal “Salario di produttività” al nuovo “Patto per il lavoro” Essenzialmente che cosa soprattutto si chiede al sistema industriale produttivo italiano? In una parola, il sistema ha bi-sogno per crescere di essere ancora più reattivo e maggiormente flessibile alle richieste di mercato, in modo particolare dall’export.Immaginiamo di proporre che le im-prese esportatrici possano utilizzare un numero di ore supplementari, oltre a quelle contrattuali, pari a 150 massime nell’arco di un anno, da definire a livello nazionale tramite la stipulazione fra gli attori sociali e le istituzioni di un accordo quadro, denominato “Patto per il lavoro”, senza dover passare preliminarmente da una contrattazione preventiva terri-toriale/aziendale di secondo livello.Tale contrattazione di secondo livello, già ora possibile, avrebbe comunque luogo a valle di apposita comunicazione alle parti sociali da parte dell’impresa ed all’avvio dell’attività produttiva aggiun-tiva, avendo come riferimento l’accordo quadro nazionale.La flessibilità oraria poggerebbe sull’u-tilizzo dello strumento contrattuale denominato “Salario di produttività”, legislativamente già previsto1, e da mo-dificare ulteriormente attraverso il suo inquadramento in un nuovo “ Patto per

il lavoro”. Il “salario di produttività”, che è entrato in uso con la legge n. 228 del 2012, si è sviluppato parecchio negli ul-timi anni; attualmente in Italia sono at-tivi più di 15.650 contratti circa (dicem-bre 2017), stipulati a livello territoriale/locale. Il processo di diffusione di questo strumento è però decisamente lento, ci sono voluti infatti cinque anni per rag-giungere tale numero di contratti2.Esistono ampi margini di maggiore im-piego dello strumento “Salario di pro-duttività”, dato che le imprese manifat-turiere esportatrici sono in Italia almeno 88.000, di cui 1.180 con almeno 250 ad-detti, e 87.240 con meno di 250 addetti (dati Eurostat 2015). Le 88.000 imprese manifatturiere esportatrici fanno capo principalmente alle organizzazioni dato-riali Confindustria e Confapi che hanno quasi trecentomila soci iscritti (dati Inps di fine 2017).La sottoscrizione tra imprese, sindacati e Governo del nuovo “Patto per il lavoro”3

dovrebbe pure stabilire il periodo di va-lidità sperimentale dell’accordo, che po-trebbe essere inizialmente di un anno; esso dovrebbe avere validità anche per le imprese non dotate di rappresentan-ze sindacali, come avviene ora per il “Sa-lario di produttività”.Questo accordo nazionale, agendo da quadro di “garanzia”, eliminerebbe la necessità di definire accordi preventivi impresa per impresa o territoriali, come previsto dall’attuale strumento “Salario di produttività”. Gli accordi verrebbero infatti stipulati a seguire la prima richie-

Renato Signoretti

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DI 33DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

PINIONIosta di attività supplementare, entro un termine massimo stabilito dalla data di comunicazione dell’impresa alle rispetti-ve organizzazioni imprenditoriali/sinda-cali ed ai propri lavoratori, della volontà di utilizzo del “Patto per il lavoro”.Del nuovo “Patto per il lavoro” potranno usufruirne tutte le imprese, in particola-re quelle che principalmente esportano, qualora avessero l’esigenza di garantire la consegna dei loro prodotti in tempi più stretti o quella di soddisfare picchi non previsti di domanda.Il vantaggio si estenderebbe in modo “quasi automatico” anche ai subfornitori sottesi alle rispettive catene di produ-zione, semplicemente avanzando, a loro volta quando ne necessitassero, ai pro-pri lavoratori ed alle rispettive organiz-zazioni sindacali/datoriali territoriali di riferimento, la richiesta di applicazione del “Patto per il lavoro”.

Vantaggi per tutti: lavoratori, datori di lavoro ed organizzazioni sindacaliA fronte del maggiore impegno lavora-tivo (fino alla saturazione delle 150 ore), i lavoratori disporrebbero di un mag-gior reddito/potere di acquisto che, nel tempo, sarebbe di grande giovamento alla ripresa dei consumi interni che rista-gnano da tempo; ciò contribuirebbe a potenziare la ripresa economica in atto.Va pure considerato il fatto che il “Salario di produttività” ha per legge una tratte-nuta fiscale favorevole in quanto limitata al solo scaglione del 10% (cedolare sec-ca), che andrebbe estesa al “Patto per il lavoro”; ciò non potrà che incontrare il fa-vore dei lavoratori, dato che essi dispor-ranno di un maggior reddito, e quello delle organizzazioni sindacali, in quanto nel tempo il Patto provocherà un’acce-lerazione economica con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro. Il vantaggio da parte delle imprese ma-nifatturiere sarebbe invece costituito dal fatto di poter essere maggiormente fles-sibili nell’adattare i propri processi pro-duttivi, con beneficio sui loro fatturati ed utili, favorendo pertanto le possibilità di investimento.Di certo occorrerà superare il problema legislativo costituito dal fatto che, allo stato attuale, il salario di produttività an-nuo non può superare, come reddito, il

tetto in valore assoluto di 3.000 euro o di 4.000 euro, quest’ultimo nel caso in cui i lavoratori vengano coinvolti in progetti di partecipazione societaria.La legge di stabilità 2017 (G.U. n. 297 del 21 dicembre 2016) ha pure ampliato a 80.000 euro (precedenti 50.000 euro) il limite di reddito dei lavoratori che pos-sono accedere e venire coinvolti nell’uso del salario di produttività.Pur avendo ampliato il limite di reddito di coloro che possono usufruire dello strumento contrattuale, i suddetti limiti di 3.000 e 4.000 euro non sono in grado di consentire il raggiungimento del red-dito corrispondente alle 150 ore previ-ste dal “Patto per il lavoro”. La soluzione potrebbe essere quella di prevedere un limite percentuale massimo del salario base annuo contrattuale, anziché un li-mite annuo in cifra fissa per tutti. Così si potrebbe allargare l’applicabilità a tutti i lavoratori, fino a comprendere i manager/dirigenti delle varie impre-se, ora praticamente esclusi dall’utilizzo dello strumento “Salario di produttività”. Nella sostanza si tratta di ripercorrere il cammino virtuoso percorso nella fase di “miracolo economico” italiano degli anni ’60, quando allo sviluppo notevole degli investimenti si accompagnò una ecce-zionale mole di lavoro, svolto da parte di tutti con grande spirito di adattamento.

“Patto per il lavoro”:la proposta in sintesiIl nuovo strumento contrattuale potreb-be avere una durata temporale speri-mentale di un anno, nel quale la singola azienda esportatrice ed i relativi subfor-nitori coinvolti, per specifiche esigenze di accelerazione produttiva, potranno richiedere alle proprie maestranze ed avvertendo le rappresentanze sinda-cali/datoriali, prestazioni aggiuntive ri-

1) - Il "Salario di produttività" è stato introdotto la prima volta con la Legge n. 228 del 24 di-cembre 2012 e DPCM del 22 gennaio 2013; lo strumento è stato confermato recentemente dalla Legge 28 dicembre 2015 n. 208 (legge di stabilità 2016) e successivo Decreto del Mi-nistero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, del 25 marzo 2016. 2) - Si segnala che le domande presentate al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il riconoscimento di sgravio fiscale del 10% in qualità di “premi di produzione” sono pari, a dicembre 2017, a n. 28.500. Di queste le domande che si riferiscono a contratti aziendali e territoriali già attivi sono pari a 15.650. 3) - Esiste già un quadro confederale di riferimento sul medesimo argomento siglato fra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil del 14 luglio 2016, che andrebbe implementato con le modalità espresse nel presente articolo.

NOTE

spetto a quelle contrattuali, sino ad un pacchetto massimo di 150 ore, vale a dire, una media mensile di 16 ore circa. Tali ore di lavoro potrebbero, per esem-pio, essere individuate in due giornate o quattro mezze giornate di sabato al mese od altre modalità alternative.Il “Patto per il lavoro” costituirebbe un “accordo quadro” a livello nazionale, sottoscritto ex ante dalle organizzazioni datoriali, sindacali e Governo, attivabile subito da parte delle imprese e da con-fermare, ove presenti rappresentanze sindacali, con successivi accordi di se-condo livello, da portare a termine in un tempo massimo prestabilito dalla data di prima attivazione da parte dell’impre-sa nel periodo di vigenza del Patto. La morale è che occorre ritornare ad un momento di “concertazione” tra le forze lavoro del Paese, organizzazioni imprenditoriali e sindacali, come quello recentemente avvenuto a febbraio 2018 con la stipulazione dell’accordo che sta-bilisce una cornice di riferimento per i prossimi rinnovi contrattuali di catego-ria e per le nuove relazioni industriali.La proposta di “Patto per il lavoro” richie-de pure il coinvolgimento del Governo per lo stabilimento dei provvedimen-ti fiscali necessari alla sua attuazione operativa. Senza una “cabina di regia” e l’ottenimento del consenso delle parti sociali, la ripresa economica in Italia non potrà consolidarsi e procedere in modo più sostenuto.Come dirigenti industriali, parte attiva ed insostituibile del processo produtti-vo, rileviamo che la nostra organizzazio-ne Federmanager non dovrebbe man-care nella citata “cabina”. Tutti insieme potremmo dare un contributo davvero fattivo alla ripresa economica nazionale e migliorare la coesione sociale nel mon-do del lavoro. ■

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DI34 DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

PINIONIo

ome abbiamo ripetutamente sostenuto in precedenti artico-

li, l’elettricità è stata, è e sarà ancora di più nel futuro, essenziale per lo svilup-po economico di una società moderna. L’elettricità, è bene ricordarlo, non è una fonte energetica primaria bensì il risulta-to di una sua trasformazione e perciò è un “vettore”. Elettricità che per le sue pe-culiari caratteristiche è utilizzata in una molteplicità e varietà di impieghi e può essere trasmessa e distribuita in grandi quantità anche a lunghe distanze. Pur-troppo nel mondo attualmente solo il 30% dell’energia è consumata sotto forma di elettricità e oltre un miliardo e mezzo di persone ancora non ne dispo-ne. Una società moderna in continua evoluzione, per affermarsi su un merca-to globalizzato, deve poter disporre di quantità di elettricità sempre crescente.A chiarimento è utile fare qualche esem-pio. A partire dalla ricerca, qualsiasi at-tività dopo le fasi di “intuizione e dimo-strazione teorica” per la conseguente necessaria sperimentazione, consuma quantità importanti di elettricità. È signi-ficativo ricordare l’impianto LHC (Large Hadron Collider) del CERN di Ginevra che è uno degli strumenti di ricerca tra i più significativi per studiare la materia, con un acceleratore anulare di 27 km, equipaggiato con una serie di magneti e altri apparati, che per poter funziona-re necessitano di grandi quantitativi di elettricità. Così come nel campo indu-striale per produrre beni e servizi con alto contenuto tecnologico, è indispen-sabile che i relativi processi produtti-vi abbiano la disponibilità del vettore elettricità. Processi che vanno concepiti, progettati e realizzati nel quadro di un modello di sviluppo di forma circolare in modo cioè da ottenere rendimenti ele-vati con materiali usati che siano com-pletamente riciclabili, riducendo così gli sprechi(1).Un altro esempio significativo è il campo

cIl ruolo del vettore elettricità

medico dove, a partire dalla diagnostica e dalla farmacologia, sono stati raggiun-ti livelli una volta impensabili, grazie anche all’apporto della robotizzazione e dell’informatica. Sistemi così sofisticati richiedono comunque quantità sempre crescenti di elettricità. Per non parla-re poi della chirurgia per la quale una moderna sala operatoria è diventata un sistema molto complesso costituito da una serie di componenti robotizzati, la cui operatività è resa possibile, anche a grande distanza, dalla disponibilità di elettricità. Ad esempio, un intervento chirurgico ad un occhio è stato esegui-to telecomandando da una clinica negli Stati Uniti un'équipe di operatori in una sala operatoria nel nostro Paese.Anche nelle linee produttive dell’agri-coltura e della pesca, per ottenere il prodotto destinato al consumo, è neces-sario avere elettricità. Basti pensare alla linea del freddo, all’immagazzinamento e la distribuzione dei prodotti alimenta-ri, che funzionano solo con l’elettricità. Quali ostacoli si frappongono in tutte le attività che abbiamo sinteticamente esposto? La prima è di avere disponibile una fonte primaria che possa essere age-volmente trasformata nel vettore elettri-cità, trasformazione che è resa tecnica-mente, economicamente e socialmente possibile nella misura in cui la risorsa è costituita da una fonte rinnovabile(2). Fonte, definita anche come non fossile, che è costituita da energia idrica, geo-termica, eolica, solare nonché biomassa (comprensiva della parte biodegrada-bile dei rifiuti industriali ed urbani) e i vari gas di risulta (compresi i biogas). Per quanto riguarda le energie idrica e geo-termica, la loro produzione per obiettive ragioni legate agli stringenti vincoli sul territorio, alla sua morfologia e all’idrolo-gia, ha praticamente raggiunto già oggi il limite di sfruttamento del loro poten-ziale. Diverso è il discorso dell’eolico. Date le caratteristiche orografiche del nostro territorio non abbiamo pianu-re tali da consentire, come all’estero, le wind farm che sono tipiche dei regimi

eolici oceanici e continentali. Nei bran-delli delle nostre pianure densamente abitate è difficile localizzare grandi im-pianti eolici, i quali oltretutto richiede-rebbero anche una manutenzione eco-nomicamente molto impegnativa. Per il nostro Paese ben diversa per importan-za e ruolo futuro è il fotovoltaico, anco-ra oggi in continua evoluzione per rag-giungere rendimenti sempre più elevati. Con una produzione discontinua e dif-fusa in modo parcellizzato, occorre che la rete di distribuzione sia di tipo intelli-gente (smart grid), in grado cioè di risol-vere sempre con continuità la variabilità di questa fonte nei due sensi (produ-zione/consumo). A questo proposito è indispensabile che venga risolto al più presto il problema dell’immagazzina-mento dell’energia elettrica. In conclu-sione, da queste brevi riflessioni emerge la necessità che la classe politica, nella sua funzione di legislatore(3), emani nor-mative chiare onde facilitare la realizza-zione dell’impiantistica indispensabile per produrre, trasformare, trasmettere e distribuire l’elettricità, che contestual-mente affronti e risolva i problemi per ottenere una mobilità sostenibile. Tutto questo per ridurre inquinamento, sprechi(4) e migliorare il rendimento dei processi produttivi. Invece, nel Piano Energetico Nazionale contenuto nella legge 205 del 27 dicembre 2017, emer-ge per il triennio 2018-2020 un quadro nel quale non sono stati né affrontati né risolti i problemi enunciati. ■

Vincenzo MorelliGià Direttore DCO Enel

Baldassarre ZaffiroGià Project Manager DCO Enel

1) - Perché il modello di sviluppo deve assumere una forma “circolare”, Staffetta Quotidiana n. 197, 31 ottobre 2015.2) - Il ruolo dell’energia elettrica nel nuovo modello di sviluppo. Staffetta Quotidiana n. 64, 2 aprile 2016.3) - Il caos normativo blocca il recupero e la messa in sicurezza del territorio. Staffetta Quotidiana n. 20, 3 gennaio 2016.4) - Il miraggio della mobilità sostenibile (verso la SEN). ALDAI. Dirigenti Industria, gennaio 2018.

NOTE

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ULTURA E TEMPO LIBEROc

DI 35DIRIGENTI INDUSTRIA MAGGIO 2018

3° CONCORSO LETTERARIO ALDAI

Un RaccontoSave the date:mercoledì13 giugno 2018

Il Gruppo Cultura ALDAI invita tutti i partecipanti al 3° Concorso Letterario “Un racconto”

ad essere presenti alla

PREMIAZIONEche si terrà in ALDAI - Sala Viscontea Sergio Zeme - via Larga 31, Milano

mercoledì 13 giugno 2018 alle ore 17.00

Il programma della serata sarà il seguente:

a) saluto di benvenuto del Presidente ALDAI;b) introduzione e scopi del Concorso - Mario Garassino;c) presentazione del 3° Concorso - Nicoletta Bruttomesso;d) lettura di brani dei testi concorrenti;e) consegna degli attestati di partecipazione a tutti i concorrenti;f ) premiazione finale del vincitore.

Tutti i concorrenti potranno invitare una persona alla premiazione

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Villaggio La Pizzuta★★★★

Informazioni su disponibilità e prenotazioniSegreteria Villaggio La Pizzuta, Corso Venezia, 8 - Milano

Tel. 02/79.84.93 - E-mail: [email protected] visitare il resort: www.lapizzuta.it

Vacanze indi menticabili sul mare di Tropea

Il villaggio si trova nella Contrada Cervo in località Parghelia (VV). Si può raggiunge in aereo (Lamezia Terme), in treno (Tropea) o in auto (uscita Autosole di Pizzo Calabro).Il Villaggio La Pizzuta★★★★, è apprezzato dai manager italiani per la qualità del soggiorno e il rapporto qualità-prezzo. Il Certificato di Eccellenza TripAdvisor è stato assegnato anche per il 2017. Il punto di forza del resort è la splendida natura entro la quale si trova, immerso in un grande giardino mediterraneo con centinaia di varietà botaniche. La vacanza si vive all’insegna del comfort e in armonia con la natura, tra cielo e mare, davanti alle isole Eolie.

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Villaggio La Pizzuta★★★★

• La qualità del soggiorno, tra piante e fiori, in linde camere dotate di ogni comfort e la sensazione di relax e benessere che si avverte subito all’arrivo in questo “piccolo Eden fiorito sul mare di Tropea”.

• L’alto livello della ristorazione, con squisiti piatti della cucina mediterranea serviti al tavolo da personale premuroso.

• L’ascensore a mare che porta comodamente alla spiaggia privata.

• La spiaggia privata di sabbia bianca e scogli che giunge fino a Tropea.

• La piscina “hollywoodiana” a quattro petali, con idromassaggio e vasca per bambini.

• Il servizio di animazione, diurno e serale, per grandi e piccoli, curato da un brillante staff.

• Gli spettacoli serali nell’area del teatrino, con mini-dance, show, cabaret e giochi coinvolgenti.

• Le offerte di escursioni culturali e turistiche (esempio la mini-crociera alle Eolie, la gita in motobarca alla caletta di Capo Vaticano, la visita ai Bronzi di Riace e altro ancora).

• Le attività sportive (beach-volley, ping-pong, bocce, ecc.) e ricreative (esempio le settimane di tornei di bridge e burraco, dal 15 al 22 settembre 2018).

• L’efficienza del personale di Segreteria, attento alle varie esigenze dell’ospite.

• Il servizio di taxi convenzionato (transfer da e per l’aeroporto di Lamezia Terme, visite a Tropea ed escursioni varie).

• L’eccezionale quotazione settimanale (a partire da 420,00 euro, compreso soggiorno e trattamento di pensione completa - bevande escluse).

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LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLA STRUTTURA

Settimane tutto compreso a partire da soli 420,00

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ULTURA E TEMPO LIBEROc

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Emozione ItaliaAccoglienza ai visitatori nelle città italiane

stato lanciato e sta riscuotendo un notevole successo un inte-

ressante progetto di  accoglienza dei visitatori  che potrebbe dar modo ai colleghi Federmanager di partecipare a questa iniziativa meritoria con soddisfa-zione personale a favore dell'immagine del Paese.Si tratta dell’iniziativa che, con lo slogan “vieni nelle città italiane e ti accoglierà un amico”, intende proporre ai visitatori (soprattutto stranieri, ma anche italiani)un’accoglienza e un accompagnamento alla scoperta delle bellezze dei luoghi, degli eventi e dello shopping, e fornire anche i suggerimenti per vivere al me-glio le vere emozioni italiane in tutti i settori di eccellenza ”Italian style of life”.Si tratta del progetto “Emozione Ita-lia”, iniziato in occasione di Expo 2015 e presentato alla Camera dei Deputati lo scorso gennaio. Si vuole promuovere, grazie soprattutto al contributo volonta-

è rio di persone e di professionisti aperti e disponibili, l’interesse dei visitatori per l’arte, la cultura, le bellezze dei luoghi, l’enogastronomia, la moda, l’artigianato, l’industria e gli stili di vita, tramite l’ac-coglienza ai visitatori nelle città italiane, l’accompagnamento dedicato e magari anche l’ospitalità. Per usufruire dei ser-vizi di accoglienza offerti da “Emozione Italia” basta effettuare la prenotazione sul sito www.emozioneitalia.it (in italia-no e inglese), a seguito della quale viene inviata una e-mail di accettazione della richiesta di accoglienza e vengono dati i riferimenti della persona che si è resa disponibile per accogliere i visitatori in arrivo nella sua città.L’iniziativa, nata inizialmente sotto l’egi-da del Rotary Club, ma poi estesa a molti altri partner che partecipano come vo-lontari, ha come idea di base quella di mettere in contatto diretto: i visitatori stranieri e italiani in arrivo

nelle città italiane; le persone di tali città disponibili ad

accoglierli ed accompagnarli per le vie

Claudio Gregorio  Socio ALDAI-Federmanager - Componente dei GdL Progetto Innovazione e Mind the Gap [email protected]

delle città e nei dintorni, alla scoperta delle bellezze dei luoghi, delle manife-stazioni e dello shopping.

L’attività di accoglienza e accompagna-mento dedicato viene offerta dalle per-sone residenti che mettono a disposi-zione di questa iniziativa una parte del proprio tempo libero, indicando a “Emo-zione Italia” quale è la loro disponibilità in termini di giorni al mese e di orari. Le persone che intendono dedicarsi a que-sta iniziativa no profit svolgono l’attività con spirito di amicizia e di assistenza ai visitatori, in un contesto di credibilità ed efficienza. I volontari di “Emozione Italia” non sono certamente guide turistiche, né debbono avere particolari cono-scenze o competenze; sono “amici” che accompagnano i visitatori. Per chi desi-derasse essere assistito, eventualmente, da una guida professionale, "Emozione Italia" segnalerà gli operatori turistici idonei caso per caso. I rapporti di conoscenza – e, come è stato già verificato, anche di amicizia – tenuti vivi con i visitatori anche dopo il

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ULTURA E TEMPO LIBEROcloro soggiorno in città, consentiranno di amplificare la buona immagine di italianità suscitata nel corso dell’attività di accoglienza, invitando i visitatori più disponibili a estendere l’apprezzamento del patrimonio italiano nel loro giro di conoscenti.L’iniziativa di accoglienza è già stata mes-sa in atto con risultati lusinghieri con i visitatori arrivati a Milano durante il pe-riodo Expo 2015 (www.expoguide.it) e a Roma durante tutto l’anno del Giubileo 2015-2016 (www.giubileoguide.it). Al momento i luoghi in cui viene offer-ta l’accoglienza di Emozione Italia sono: Milano, Torino, Genova, Cortina d’Am-pezzo, Mantova, Cremona, Padova, Co-stiera Romagnola, Firenze, Siena, Arezzo, Perugia, Roma, Napoli, Paestum-Pom-pei-Ercolano, Lecce, Trapani. I servizi di accoglienza saranno estesi gradualmen-te a tutti i luoghi italiani, migliorandoli progressivamente sulla base dei fee-dback indicati dai visitatori. Il progetto, ampio e articolato, si concen-tra in questa prima fase nello sviluppo in termini operativi del concetto di acco-

glienza, mettendo a frutto la naturale predisposizione italiana di ospitalità nei confronti dei visitatori e indirizzandola verso l’obiettivo, sentito da molti, di vo-ler fare qualcosa di buono per il rilancio del Paese.I risultati acquisiti nel corso di questa fase di progetto, opportunamente analizzati, potranno generare utili indicazioni per migliorare i prodotti, i servizi e le moda-lità di fruizione attualmente offerti nei settori, già citati, di arte, cultura, bellezze dei luoghi, enogastronomia, artigianato, moda, industria e stili di vita. Infatti, l’a-nalisi dei feedback indicati dai visitatori, integrata dagli altrettanto utili feedback acquisiti da parte degli accompagnatori, consentirà di individuare le linee di mi-glioramento da applicare in tali settori, che, reiterate progressivamente nel cor-so del tempo, daranno vita a un circolo

Chi è interessato ad approfondire e partecipare all’iniziativa, può inviarmi una e-mail all'indirizzo: [email protected]

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virtuoso di miglioramento continuo. Per alcuni associati – in particolare per i Senior, ma non solo, in quanto i diri-genti in servizio potrebbero mettere a disposizione qualche ora del week-end – l’iniziativa Emozione Italia può essere interessante e anche di grande soddi-sfazione personale, in termini di nuova esperienza e di ampliamento delle re-lazioni e dei rapporti umani, e può co-stituire in qualche modo una forma più “leggera” e più appagante del classico volontariato a cui parecchi colleghi già aderiscono. ■

Per alcuni associati l’iniziativa Emozione Italia può essere interessante e anche di grande

soddisfazione personale

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Verso un’Europa a “due velocità”

attuale situazione politico economica europea presen-ta prospettive non felici. Le recenti elezioni politiche in Francia, Germania ed Italia,

hanno messo in chiara evidenza tutta una serie di problemi la cui soluzione non è più procrastinabile. Sono il conto degli errori fatti nel passato, la storia non fa sconti, e cadono tutti insieme, aggra-vati dai problemi di altri Stati e popoli, con i quali abbiamo necessariamente rapporti, che diventano così sempre meno lineari che in passato. Nei discorsi di Macron e di Junker dello scorso anno, cui sono seguiti contatti tra Macron, Merkel e Gentiloni, sui temi che gravano la UE, sono state ipotizzate

proposte per risolverli e per rafforzare l’Unione stessa, che altrimenti rischia di perdersi. Il discorso di Macron, ispirato ai principi alla base della stessa Unione, così come fu concepita dai Padri Fondatori, eviden-zia le sei chiavi della sovranità europea: garanzia della sicurezza in tutte le sue dimensioni; risposta alla sfida migrato-ria; attenzione in politica estera all’Africa e al Mediterraneo; impostazione di un modello di sviluppo sostenibile; innova-zione e regolamentazione adeguata al mondo digitale; solida struttura econo-mica e monetaria. Sono le risposte alle sfide esistenziali provocate dai cambiamenti importanti nella politica e nell’economia interna-zionale di Stati come USA, Russia, Cina; dall’imponente emergenza migratoria dagli Stati africani, dal terrorismo islami-

co, ma soprattutto da un liberismo eco-nomico, espresso sia dagli USA sia dalla UE, talmente deregolamentato da dive-nire liberticida, con un sovvertimento totale dei principi illuministici e dei va-lori etici sui quali si basa tutta la nostra civiltà. L’uomo è diventato non il fine della po-litica, ma solo un mezzo, anzi un “pro-dotto” completamente asservito ad una ricchezza concentrata nelle mani di pochi, peraltro aleatoria in quanto non basata su beni effettivi, ma volatili, su un deserto sempre più ampio di umanità povera in tutti i sensi: scriveva Don Mila-ni in Esperienze pastorali che “La povertà dei poveri non si misura a pane, a casa, a caldo. Si misura sul grado di cultura”. L’uo-mo sta perdendo il lavoro e, con esso, ha perduto la sua dignità e, di conseguen-za, ha perduto il senso stesso di esistere

Giovanni Sansò Componente dei GdL Cultura e Dirigenti per l'Europa - Socio ALDAI-Federmanager

l’

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come “homo sapiens”. Insomma siamo in presenza di una degradazione ultima di un sistema economico che non ha più nulla di quello che si definiva capitali-sta, né è certo degno di dirsi democra-tico, ma che distrugge l’essere umano in quanto tale. Le soluzioni proposte dalla Francia e dal-la Germania prevedono interventi decisi principalmente sull’unione bancaria eu-ropea, l’unione energetica e il flusso dei capitali, sul lavoro e sul mercato digitale, sulla sicurezza, sulla fiscalità. Nei confronti dell’Italia si chiede anche un efficace rilancio della sua economia al fine di ridurre la devastante disoccu-pazione/sottoccupazione ed il debito pubblico, che viene indicato elemento grave dello stato di crisi. Si intravvede una crescita seppur lieve, ma che anco-ra non si è sviluppata completamente e, mentre non sappiamo se sia “in fieri” una condizione politica definibile stabile, ri-mangono mali irrisolti le divisioni gravi e nette specie tra Nord e Sud.Infine, anziché di sprone ad un’Unio-ne più spinta in senso politico-econo-mico, che significa essenzialmente un Governo efficace e solidale dell’Unione economica e monetaria e una politica estera comune, di sicurezza e di difesa, l’Europa intera appare divisa in blocchi contrastanti tra loro, il che non prelude a nulla di buono.Emergono tutti i punti di debolezza e vulnerabilità, causati dalle mancate realizzazioni degli obiettivi posti nel pas-sato, dal tradimento dei principi illumi-nistici ispiratori dell’Unione, dall’entrata nella UE di nazioni provenienti dal Bloc-co ex URSS non ancora mature per una democrazia libera da nazionalismi e da spinte separatiste. Tutti problemi che si sono ulteriormente aggravati per la crisi monetaria degli anni appena trascorsi, dalla quale peraltro alcuni Stati, i Paesi mediterranei principalmente, non sono ancora del tutto usciti. Stiamo insomma assistendo al formarsi di gruppi diversi e, talvolta, animati da una sempre più va-sta diffidenza reciproca.Un primo nucleo di nazioni dell’Est euro-peo, comunemente indicate con il nome di Gruppo di Višegrad (Polonia Rep. Ceca, Slovacchia ed Ungheria) esprime il suo dissenso sulle direttive indicate da Francia e Germania. Un secondo gruppo guidato dall’Olanda e comprendente Norvegia, Finlandia, Danimarca, Irlanda,

Estonia, Lettonia e Lituania, ha espresso un secco no alla proposta di Macron di istituire un Bilancio Comune dell’Euro-zona ed un superministero del Tesoro. L’ultimo gruppo riunisce i Paesi mediter-ranei: Grecia, Italia, Portogallo e Spagna, le cui economie sono in sofferenza o per l’elevato debito pubblico o per un caren-te sviluppo economico in generale. Per quanto attiene l’Italia, essa è ora in una situazione critica e contraddittoria insieme. Il nostro Paese, in linea con il suo tradizionale comportamento nei momenti sostanziali dell’integrazio-ne europea, è chiamato a svolgere un ruolo di importanza centrale rispetto all’affermarsi della scelta di un avanza-mento politico ed economico in senso federale ed al rafforzamento delle scel-te franco-tedesche. Ci piace notare che, in alcune situazioni, l’Italia è stata, anzi, all’avanguardia e che, se passi indietro sono stati fatti verso la realizzazione di una vera unione politica in senso federa-le, non sono certo stati del nostro Paese.

L'incontro si terrà in ALDAIsala Viscontea Sergio Zeme - via Larga 31 - Milano

Martedì 5 giugno 2018 dalle ore 17,00 alle ore 19,30

Per prenotazioni vedi box sottostante.

savethe date

Prenotazioni online - www.aldai.itSelezionare il menu EVENTI per visualizzare il calendario mensile. Scegliere l'evento di interesse. Cliccare sul titolo per consultare l'agenda. Registrare la partecipazione compilando i campi obbligatori. IMPORTANTE: inserire il flag (✔) in basso a sinistra per evidenziare il bottone verde.

Prenotazioni a mezzo faxInviare la comunicazione al numero 02/5830.7557 indicando nell'oggetto il titolo dell'argomento prescelto.

Le date pubblicate, nella rivista cartacea, potrebbero variare successivamente alla stampa. Invitiamo i lettori all'aggiornamento tramite le periodiche newsletter, il sito e la rivista digitale.

COME PRENOTARSI AGLI EVENTI DI QUESTO NUMERO

L’ECONOMIA ITALIANA NELL’EUROPA UNITA 1. Introduzione - Mario Garassino2. Verso un’Europa “a due velocità” -  Giovanni Sansò 3. Le risorse finanziarie per sentirsi membro UE - Fabrizio Pezzani4. La visione dei dirigenti italiani -  Giorgio de Varda5. Fare dell’Eurozona una potenza economica globale - MFE - Paolo Lorenzetti 6. Discussione e conclusioni - Mario Garassino

D’altra parte non possiamo negare che oggi l’Italia è uno degli anelli deboli dell’Unione per due motivi fondamenta-li: il primo è l’esorbitante debito pubbli-co, con l’oggettiva possibilità di default, che avrebbe conseguenze catastrofiche sia per l’Italia sia per la stessa unione eco-nomica e monetaria europea, mentre il secondo è la prevista instabilità politica, che, d’altronde, abbiamo già visto in altri Paesi per periodi più o meno lunghi. È giunto il momento di chiedere a tutte le forze politiche italiane di perseguire una linea economica che affronti effica-cemente e superi le situazioni critiche interne, in modo che l’Italia continui a dare il suo contributo all’evoluzione dell’Unione Europea al passo con i futuri leader del cambiamento: Francia e Ger-mania.L’incontro si propone di esaminare qua-li soluzioni sono possibili a fronte di tali problemi, a partire da quelli economici, e quali strade sono percorribili in tale si-tuazione. ■

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La bellezza delle cose… di Liguria

a Liguria non finisce di stupire e continuamente si scoprono (o ri-scoprono) nuove bellezze. Questa volta è un volume "Prïe de Mâ - La Liguria dei risseu da Portofino

a Moneglia” ad accendere i riflettori sull’arte antica e tipicamente ligure dei risseu: mosaici a ciottoli arrotondati che decorano sagrati di chiese e spazi ester-ni di residenze private.I materiali di base sono semplici: ciottoli di varie misure e colori: grigi, neri, cre-ma… selezionati e raccolti in riva al mare o sui greti dei torrenti, utilizzati come la natura li offre. Il risultato finale è prezio-so, perché la mano e l’occhio del mae-stro rissaieu sanno posizionare i ciottoli che esattamente servono per delineare fiori, simboli, figure,… Dalla combina-zione sapiente di un materiale povero: ciottoli di forma, colore e dimensione di-versi, nascono composizioni articolate, in grado di valorizzare e, a volte, rivaleg-giare in bellezza con gli edifici davanti ai quali sono collocate.Ogni risseu costituisce un'opera unica in cui è fondamentale il "messaggio" che si intende trasmettere, tanto più quando il risseu orna il sagrato di una chiesa. Non

solo, quindi, le linee del risseu raccordano il decoro del sagrato con l’edificio di cul-to per enfatizzarne l'ingresso e  guidare il fedele verso il raccoglimento, ma rappre-sentano anche simboli: il fiore, attributo della speranza, le stelle, che richiamano Cristo, il monogramma di Maria, … “Prïe de Mâ” accompagna il lettore alla scoperta di 56 sagrati a risseu del Tigul-lio, mostrando risseu famosi, come quel-li di Portofino, Zoagli o Moneglia e altri meno noti, ma non meno preziosi, come quello di Velva. Non un testo per erudi-ti, ma un volume di agevole lettura con un ampio corredo di immagini originali. Perché solo le immagini possono testi-moniare la bellezza e varietà dei risseu,

che, ripresi con un drone, si mostrano nella loro interezza, come nessuno li po-trà mai vedere percorrendoli a piedi. Un volume da usare anche come guida da portare con sé alla scoperta di angoli inediti del territorio ligure. Seguendo un percorso fra Portofino e Moneglia, lungo la costa e nell’entro-terra, si potranno vedere  risseu conser-vati con cura e altri abbandonati a se stessi. L’obiettivo degli autori è quello di far meglio conoscere i risseu, parti inte-granti del nostro patrimonio culturale e artistico. Ma anche valorizzare il lavoro del rissaieu, antico mestiere d’arte ormai patrimonio di pochi.Far apprezzare i risseu perché nasca il de-siderio di prendersi cura di un bene che testimonia il gusto, la perizia e il lavoro di chi ci ha preceduto e che oggi può co-stituire motore di ricchezza attraverso lo sviluppo di un turismo “di qualità”. ■

Marisa Ballabio

lPRÏE DE MÂ La Liguria dei risseu da Portofino a MonegliaFoto Darko V. Perrone HiroandCo Edizioni Pagine XIX + 134 - euro 25,00In vendita a Milano da Walden (via Vetere 14) e nelle Librerie del Tigullio.

“La bellezza delle cose esiste nella mente di chi osserva”

David Hume

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CIRCUITO GOLFMANAGER 2018Circolo Località Data Giorno Evento

Cena a Monticello Cassina Rizzardi (CO) 16 febbraio venerdì Presentazione CircuitoGardagolf Soiano Lago (BS) 29 marzo giovedì 1° garaGolf Barlassina Birago di Camnago (MB) 11 aprile mercoledì 2° garaGolf Ambrosiano Bubbiano (MI) 23 aprile lunedì 3° garaAlgarve Portogallo Hotel Pine Cliffs 7-14 maggio Una settimana Gara dei partecipantiGolf Pinetina Appiano Gentile (CO) 28 maggio lunedì 4° garaGolf Villa Carolina Capriate d'Orba (AL) 7 giugno giovedì 5° garaGolf Des Iles Borromees Brovello Carpugnino Stresa (VCO) 28 giugno giovedì 6° garaGolf Asiago Asiago (VI) 15 settembre sabato 7° garaGolf Molinetto Cernusco sul Naviglio (MI) 24 settembre lunedì 8° garaGolf Tolcinasco Pieve Emanuele (MI) 4 ottobre giovedì 9° Gara Finale del circuitoGolf Donnafugata Hotel Donnafugata Ragusa 8-15 ottobre Una settimana Gara dei partecipanti

Programma golf 2018 Il golf: lo sport dei manager

Vladimiro Sacchetti Coordinatore Gruppo Tempo Libero ALDAI – [email protected]

ltre 130 colleghi e numerosi sponsor, la sera del 16 febbra-

io, presso la sala conferenze dell'esclusi-vo Golf Club Monticello, hanno parteci-pato alla cerimonia di presentazione del Circuito Golfistico Golfmanager 2018.È stato proiettato il filmato con le miglio-ri immagini del Circuito dell'anno scorso. Si può vedere questo filmato su Youtu-be, digitando nella ricerca Golfmanager 2017. La serata è poi proseguita presso il risto-rante del circolo per la cena di apertu-ra della stagione con musica dal vivo e danze.Il Circuito Golfmanager di quest'anno è composto da nove gare, che si svolge-ranno da marzo sino a ottobre nei mi-gliori circoli del nord Italia. La prima gara si svolgerà sul prestigioso percorso di Gardagolf che dopo pochi mesi ospiterà il famoso Open d'Italia. Sono previsti anche due viaggi di una settimana: uno in Algarve a maggio e uno a Donnafugata in ottobre e un weekend lungo ad Asiago a settembre. ■

oGolf in Algarve.

Serata Presentazione del circuito 2018.

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4º Campionato Nazionale di sciIl primo week end di marzo si è svolto il 4° Campionato Nazionale di Sci (47° del Triveneto). La splendida cornice per il 2018 è stata Folgaria nel comprensorio dell’Alpe Cimbra. Come sempre i colleghi e familiari amanti dello sci si sono dati appuntamento a Fol-garia per partecipare alle gare, alle varie iniziative di intrattenimento organizzate e alla cena di premiazione.

Vi aspettiamo numerosi al prossimo Campionato 2019!

Gara di fondo al Passo Coe di venerdì 2 marzo Vartan Gianighian secondo posto gara

di fondo maschile individuale 3 km

Gara di slalom gigante presso la pista Salizzona di sabato 3 marzo Cristiana Bertolotti secondo posto

slalom gigante dirigenti donne Fabrizio Ercolano terzo posto slalom

gigante dirigenti maschile cat. 58-62 Vartan Gianighian secondo posto

slalom gigante dirigenti maschile cat. 43-47

Classifica Nazionale per Associazioni: Vicenza 1° posto – ALDAI 6° posto.

Tra gli ospiti di Milano si segnala il podio nello slalom gigante di Alessandra Lom-bardi, Stefano Rodeschini, Giorgio Gran-dolini, Dario Chiarello.

Vincitori di ALDAI Milano(in ordine alfabetico)

Sopra: i premiati, Bruno Villani, Vice Presidente ALDAI; Marcello Garzia, Presidente Fasi;Cristiana Bertolotti e Michela Bitetti, ALDAI.

Spettacolo del “non tradizionale” Coro Martinella presso il Cinema Teatro di Folgaria.

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I libri del meseLuciano FontanaUN PAESE SENZA LEADERStorie, protagonisti e retroscena di una classe politica in crisiLonganesi EditoriePagine 223 - euro 16,90

Esce in un momento delicato per il nostro Paese, il nuovo libro del Direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. Non è un saggio di politologia ma un contributo di grande attualità che indaga sulle ragioni profonde della crisi politica e di un'irritan-te campagna elettorale che è stata da più parti giudicata tra le peggiori. Obiettivo di un buon saggio è tuttavia quello di riuscire ad animare un dibattito e andare oltre le pagine iniziali. E questo è successo e sta accadendo con quello di Fontana attraverso incontri e presentazioni in tutta Italia chiedendosi dove sta an-dando il Paese. Anche le sferzanti vignette di Emilio Giannelli, incominciando da quella parlante in copertina: una monumen-tale carrozza barocca guidata dal Presidente della Repubblica, con i protagonisti della scena politica sull’orlo di uno strapiom-bo, accompagnano gli otto capitoli che analizzano i venticin-que anni della cosiddetta Seconda Repubblica. Un lavoro mol-to accurato che ripercorre i passaggi cruciali della democrazia rappresentativa attraverso un intreccio di personaggi visti da vicino; episodi, dettagli e incontri inediti da Berlusconi a Renzi, da Prodi a Veltroni e Rutelli, da D’Alema a Salvini, da Grillo a Di Maio e Gentiloni in un contesto che sembra aver dimenticato i valori unificanti della Costituzione. Nell'introduzione, Fontana ricorda come siamo partiti con l’il-lusione di un Paese conteso da due schieramenti, sinistra ri-formista e destra conservatrice con forti leadership investite direttamente (o quasi) dagli elettori e come siamo arrivati al traguardo delle elezioni politiche con un sistema frantumato, diviso, affollato di partiti e partitini che invocano le virtù del proporzionale. Così il Paese è rappresentato meglio, si dice, così non si piega la volontà popolare. È il segno di una resa, di

un male oscuro che ha prodotto governi instabili, consumato leader veri o presunti, diffuso nel mondo l’immagine di un’Ita-lia inaffidabile, capace solo di accumulare debito, moltiplicare gli impedimenti burocratici, tassare chi produce e chi lavora. Ma c’è qualcos’altro nello spirito del Paese che sta cambiando in peggio: la rete, di cui l’autore si è a lungo occupato, ha tanti aspetti positivi, ma purtroppo a causa dell’anonimato, sta di-ventando la palestra degli odiatori di professione che fanno proseliti. Sono un’opportunità grande che però va maneggiata con cura perché semplificano molto l’articolazione del pen-siero e spingono a utilizzare frasi ad effetto e il richiamo del nulla. Del resto una battuta di sicuro porta più “mi piace”, ma quasi mai offre risposte concrete ed efficaci a problemi come il debito pubblico o il tasso di disoccupazione. Un luogo di esibi-zionismo digitale di massa del rancore e della svalutazione del merito e delle competenze. Formare la classe dirigente sembra diventato un compito secondario. “Uno vale uno”, ci penserà la democrazia del web a risolvere tutto con qualche centinaia di clic dimenticando che il proliferare di “false notizie” dimostra quanto sia necessaria per i cittadini e la democrazia una infor-mazione verificata e di qualità. È iniziata una nuova fase, la tanto invocata e mai arrivata com-petizione bipolare perde la maschera. La legge elettorale deve essere più proporzionale possibile, per la classe dirigente si ve-drà. Il politologo Giovanni Sartori con i suoi scritti sul Corriere della Sera lo aveva capito sin dal 1993 ricordando che dal si-stema bloccato era uscito soltanto un sistema frantumato che non fa più sistema. Era solo nascosto da un velo di ipocrisia che non ci faceva vedere la verità. Da dove ripartire? Se lo chiedono in tanti, ma la speranza arriva proprio nell’ultimo capitolo con il coraggio della responsabili-tà, perchè competenza, professionalità e selezione dei rappre-sentanti in base al merito, in una situazione estremizzata, sono indispensabili insieme alla volontà di fare tanti passi in avanti per recuperare la civiltà del dialogo, il rispetto degli altri e lo spirito di servizio. L’unico modo per scongiurare l’immagine di Giannelli perché l’Italia non può restare a lungo in quella posizione davanti al precipizio in attesa di qualcosa che non immagina.

Gianni Fossati

Giuseppe Samir EidRACCOLTE ARTICOLI RIFLESSIONICristiani e Musulmani, conoscersi per convivere e costruire la pacePagine 352 - euro 16,00

Di fronte alle ondate migratorie presento una raccolta di ar-ticoli, riflessioni e commenti sul rapporto tra popolazioni di fede e culture diverse provenienti dal mondo arabo musul-mano. Sono letture che hanno lo scopo di suscitare la pratica

della convivenza, di fornire gli strumenti per una inclusione sociale del flusso migratorio, gettare una luce sulla condizio-ne di vita dei cristiani e i diritti umani nel mondo islamico da cui provengo.La conoscenza dell’altro della sua cultura, delle diversità cultu-rali e religiose sono ingredienti primari per creare la pace nei cuori degli uomini con l’obiettivo di una serena convivenza tra le due rive del Mediterraneo.Auguro che lo stesso sentimento di reciproca attenzione e di rispetto sia rispecchiato nelle leggi del mondo arabo.

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ULTURA E TEMPO LIBEROcGiorgio CampiglioIL DUCATO DELL'ARCIPELAGOStoria di uno Stato italianoGreco & Greco EditoriPagine 122 - euro 10,00

Nella Storia della Grecia, antica e me-dievale, l'isola di Naxos (Nasso), la più estesa delle Cicladi, ha sempre rivestito

un ruolo centrale. Posta al centro del mare Egeo, tra l'Attica e l'isola di Creta, la sua posizione geografica la destinava fatal-mente a svolgere una funzione strategicamente importante per le comunicazioni tra Oriente e Occidente. Gli insediamenti crociati del cosiddetto "Outremer" erano destinati a rimane-re un fallimento e con essi anche i fondachi commerciali che le Repubbliche Marinare possedevano nel Levante e nel mar Nero. Per primi furono i mercanti-pirati genovesi, ma il merito maggiore deve essere riconosciuto ai crociati e alle loro qualità di combattenti che riuscirono a consolidare il Ducato dell'Ar-

cipelago, uno stato indipendente che per la sua straordinaria vitalità sopravvisse dal 1207 al 1566 d.C. Il clima di libertà re-ligiosa e culturale si rivelò la chiave di volta del successo del Ducato dell'Arcipelago. La riconosciuta presenza a Naxos di un patriarca greco-ortodosso e di un vescovo latino-cattolico rappresentò un esplicito riconoscimento della libertà religiosa grazie a queste condizioni potè affermarsi nel Ducato un'ori-ginale forma di cultura italo-ellenica con una speciale lingua.

Giorgio Campiglio è nato il 29 aprile 1942 a Milano. Appassio-nato di storia si è dedicato soprattutto all'emigrazione italiana nel mondo. Nel 2009 e nel 2013 sono stati pubblicati L'altra Italia, il Rio de la Plata dalle origini alla Repubblica (Bietti) e con la Greco&Greco: L'altra Italia, storia del Rio de la Plata dalla Repub-blica a Peròn (1853-1955) (Greco&Greco editori), Africa Bianca - dalle origini all'indipendenza (1652-1910).

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Chi siamo e che cosa facciamoL’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali) con circa 16.000 iscritti è il maggiore tra i Sindacati territoriali che fanno capo alla Federa-zione Nazionale (FEDERMANAGER). Al fine di perseguire i propri scopi istituzio-nali di tutela e promozione dell’immagine e del ruolo dei dirigenti industriali, l’As-sociazione si occupa delle problematiche collettive e individuali della categoria, nelle situazioni più diverse, offrendo servizi nei vari settori agli iscritti quale che sia la loro condizione: dirigenti in servizio, inoccupati, in pensione o che svolgono attività di tipo professionale. Tra i vari servizi, prestati gratuitamente, ricordiamo: il Servizio Sindacale rivolto a fornire ai dirigenti iscritti supporto

ed assistenza nell’ambito di tutte le problematiche relative all’instaurazione, svolgimento e cessazione del rapporto di lavoro nonché ad aspetti di carattere fiscale e previdenziale; il Servizio FASI/ASSIDAI fornisce consulenze relative alla gestione dei

rapporti con i Fondi. Tramite delega e accesso prioritario ai Fondi, provvede alla gestione ed all’invio online delle richieste di prestazioni con notevole

riduzione dei tempi di liquidazione. Fornisce informazioni sulle norme statutarie e regolamentari di Fasi ed Assidai e sulle posizioni anagrafiche e contributive dell’iscritto; Servizio Orientamento e Formazione a supporto dei dirigenti interessati

alla valorizzazione del cv ed al potenziamento del networking (Multibrand), ai percorsi formativi di riqualificazione (Fondirigenti) ed alla partecipazione ad iniziative per favorire la propria employabiliy. Servizio Tutoring: a disposizione degli iscritti ed erogato volontaristicamente

da colleghi Senior certificati per il supporto e l’analisi delle criticità manageriali.

Ricordiamo infine le convenzioni sanitarie, commerciali e formative, le ini- ziative di carattere culturale (organizzazione di conferenze, convegni, corsi, concerti, visite guidate) e ricreativo tendenti a favorire l’aggregazione tra i soci (viaggi). Di tutti i servizi riportiamo le necessarie indicazioni per poter stabilire gli opportuni contatti.

SEDE E UFFICIVia Larga, 31 - 20122 MilanoM1 Duomo - M3 MissoriMezzi di superficie: 12 - 15 - 19 - 54

CENTRALINO 02.58376.1FAX 02.5830.7557

APERTURALunedì / VenerdìDalle ore 8.30 alle ore 17.30

SITO WEB www.aldai.itPEC [email protected]

ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI

Servizi e contattiALDAI - ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALIPresidenzaPresidente: Romano Ambrogi - [email protected]: Silvana Menapace - [email protected]: Bruno Villani - [email protected]: Elisabetta Borrini

Direzione - [email protected]: Annalisa Sala - [email protected] sindacali su appuntamentoSegreteria Presidenza e Direzione - [email protected] Romagnoli 02.58376.204 Comunicazione e Marketing - [email protected] Tiraboschi 02.58376.208

Servizio SindacaleCristiana BertolottiCONSULENZE RISERVATE AGLI ISCRITTI SOLO SU [email protected][email protected] sindacali - previdenzialiCristiana Bertolotti - [email protected] Peretto - [email protected] previdenziali - Salvatore Martorelli1°, 2°, ultimo lunedì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.303° mercoledì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.30Consulenze previdenza complementare / INPS - Rosanna Versiglia martedì e giovedì dalle 9.00 alle 14.00Consulenze convenzione ENASCO / INPS - Silvia BarbieriTutti i venerdì dalle 9.00 alle 12.003° lunedì di ogni mese dalle 14.00 alle 17.00 solo domande di pensione con telematica Inps

Consulenze fiscali - Nicola Fasano - martedì pomeriggio

Area sindacale - previdenzialeValeria Briganti 02.58376.221 Maria Caputo 02.58376.225 Francesca Sarcinelli 02.58376.222

Servizio FASI/ASSIDAICristiana Scarpa 02.58376.224 - [email protected]

Salvatore Frazzetto 02.58376.206 - [email protected] RISERVATI AGLI ISCRITTI SOLO SU APPUNTAMENTOTelefonate solo martedì, giovedì e venerdì dalle ore 14.00 alle ore 17.00

Servizio Orientamento e FormazioneSilvia Romagnoli 02.58376.204 - [email protected]

Servizio Amministrazione - Organizzazione - [email protected] Bitetti - [email protected]

Giordano Bergomi 02.58376.235 Viviana Cernuschi 02.58376.227Stefano Corna 02.58376.234 Laura De Bella 02.58376.231

Servizio Tutoring - per appuntamento: [email protected]

Gruppo Giovani Dirigenti - [email protected] Coordinatore: Sergio Quattrocchi

ARUM S.R.L. - SOCIETÀ EDITRICE E SERVIZI ALDAIPresidente: Fabio Pansa CedronioRedazione “DIRIGENTI INDUSTRIA” - [email protected] Canuti 02.58376.237

COMITATO NAZIONALE DI COORDINAMENTO DEI GRUPPI PENSIONATIPresidente: Mino Schianchi - [email protected]

FONDIRIGENTIAgenzia Lavoro - [email protected]

UNIONE REGIONALE FEDERMANAGER LOMBARDIAPresidente: Francesco Castelletti - [email protected]

SEGRETERIA CIDA LOMBARDIAFranco Del Vecchio - [email protected]

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QUESTO NUMERO È STATO CHIUSO IN TIPOGRAFIA IL 26 APRILE 2018

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati in possesso - DLGS 196/2003 (Tutela Dati Personali) che sono utilizzati al solo scopo di inviare il mensile “DIRIGENTI INDUSTRIA”, nonché la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo direttamente a:Arum – Via Larga, 31 – 20122 Milano

Per esercitare i diritti di cui all’art. 7 del DLGS 196/2003 inviare un fax al numero02.5830.7557 o inviare una e-mail a: [email protected] indicando un recapito presso cui essere contattati.

Dichiarazione di tiratura resa al Garante per l’editoria, ai sensi del comma 28 della Legge 23 dicembre 96 n. 650:n. 20.000 copie.

Costo abbonamento 11 numeri: euro 15,00.

Il pagamento della quota associativa ALDAIcomporta automaticamente la sottoscrizionedell’abbonamento a “DIRIGENTI INDUSTRIA”.

DIRETTORE RESPONSABILE Romano Ambrogi

COORDINATORE DELLA RIVISTA E DEGLI ALTRI MEZZI DI COMUNICAZIONE ALDAI Franco Del Vecchio

SEGRETERIA DI REDAZIONE Gabriella Canuti

COMITATO DI REDAZIONE Romano Ambrogi, Michela Bitetti, Manuela Biti, Gabriella Canuti, Giuseppe Colombi, Franco Del Vecchio, Mario Giambone, Silvana Menapace, Fabio Pansa Cedronio, Annalisa Sala, Chiara Tiraboschi, Bruno Villani

SOCIETÀ EDITRICE ARUM Srl, Via Larga 31, 20122 Milano Partita IVA 03284810151Tel. 02.5837.6237 - Fax 02.5830.7557PEC: [email protected] al Registro Nazionale della Stampa con il numero 5447, vol. 55, pag. 369, del 20.11.1996.Società soggetta alla direzione e coordinamento dell’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali).

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE LOMBARDA DIRIGENTI AZIENDE INDUSTRIALI

Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale Decreto Legge 24/12/2003 n. 353 (convertito in Legge 27/2/2004 n. 46) Art.1, comma 1. Pubbl. inf. 45% DCB/Milano euro 1,03.Autorizzazione del Tribunale di Milano, 20 novembre 1948, numero 891.

STAMPARotolito SpA - Pioltello - Milano www.rotolito.it - www.rotolito.com

ART DIRECTIONCamillo Sassi - [email protected]

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FORMATO DELLE INSERZIONIPagina intera 210x297 mmMezza pagina verticale 100x297 mmMezza pagina orizzontale 210x145 mmPiedino interno 60x190 mmAllegato - formato da definireInserto Pubblicitario IP - formato da definire

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERORomano Ambrogi, Paola Poli, Renato Fontana, Stefano Cuzzilla, Mario Cardoni, Giorgio Ambrogioni, Eleonora Ratti, Giuliana Gagliardi, Nicola Fasano, Antonio Dentato, Mario Giambone, Francesco Chiesa, Francesco Castelletti, Renato Signoretti, Vincenzo Morelli, Baldassarre Zaffiro, Claudio Gregorio, Giovanni Sansò, Marisa Ballabio, Vladimiro Sacchetti, Michela Bitetti, Gianni Fossati

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