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magazzino di poesia Racconto Lea Barletti * spagine del precipitare

Spagine magazzino di poesia 09 racconto del precipitare lea barletti

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La poesia di Lea Barletti

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magazzino di poesia

Racconto

Lea Barletti

*spagine

del precipitare

spagine - magazzino di poesia 09

Lea BarlettiRacconto del precipitare

Spagine è un periodico di informazione culturaledell’Associazione Culturale Fondo Verri di Lecce

per A.F.

Racconto del precipitareTesto per corpo e voce

spagine magazzino di poesia 09

1

Sign of the time

e poi disse precipitando anche lei dove ci

siamo conosciuti intendo quando mai ci

siamo parlati e come guardati: eppure io mi

ricordo mi sembra di ricordare almeno mi

sembra si uno sguardo ero però distratta è

vero da altre cose e persone presa ma l’ho

visto con la coda dell’occhio si dice così con

la coda oppure era un’altra me quella che lo

vedeva quel tuo sguardo che mi guardava era

la me che guardava me e io facevo agivo par-

lavo in altra epoca e non guardavo te: ma rie-

sco ancora a vederlo ricordo bene si e oggi

ricordo mentre allagano giorni: anni e ti vedo

e la percezione mia distratta ora vuole vedere

cosa c’era intorno chi dove eravamo e strizzo

gli occhi e mi sforzo ma no non ne viene nien-

t’altro anzi penso capisco: che no non è vero

è un ricordo bugiardo quello sguardo adesso

forse capisco sono le immagini che in questo

affollato inesistente salotto nostro e comune

ho guardato e neppure le interpretazioni se i

fatti non sono ci salvano più e nell’attesa poi

finisce che si mordono la coda si mettono in

coda e finita la coda poi non succede più

niente dopo non resta che scodinzolare e fare

la faccia felice: perché noi disse noi viviamo

in due fumetti diversi e neppure confinanti.

disse. e poi anche sempre precipitando vuoi

ballare con me disse: Time, time Sign o’ the

times mess with your mind hurry before it's

pagina 5

Racconto del precipitare Lea Barletti

2 late: noi non abbiamo mai ballato insieme

vero prima d’ora o forse si può darsi non que-

sta però e questa è perfetta sai a me piace bal-

lare in controtempo un salmone nella pista

da ballo praticamente: però non sono dav-

vero sicura che sia la definizione giusta ma

insomma è così che mi sento mi piace come

si dice il levare lo staccato o come si dice ma

non capisco niente di musica io però per bal-

lare posso ballare per ore disse effettiva-

mente: sono ore che precipitiamo e ancora

non ricordo nulla a parte quello sguardo ma

dove eravamo non ricordo e chi c’era con noi

e che musica e quando e: avevi già i capelli

bianchi forse io non li ho ancora ci sono per-

sone che li hanno prestissimo io ancora no

ma non vuol dire nulla a parte che uno ha i

capelli bianchi nulla di più e: disse io ti ri-

cordo esattamente così come sei adesso ma

non può mica essere sono passati anni e ore

e minuti e taim taim i segni del tempo ci sono

eccome se ci sono ma non sono necessaria-

mente i capelli bianchi io per esempio vedo

milioni di parole sulla tua faccia in corsivo in

stampatello arial black verdana impact cou-

rier courier new cambria futura geneva hel-

vetica milioni di parole: hai mai provato a

pensare pensa quante parole hai detto hai

scritto io tantissime tante da riempire questa

voragine quasi in cui ora precipitiamo in-

sieme e alcune pochissime sicuramente le ho

dette anche a te: alcune: queste le ho scritte

per te sempre poche se pensi a quante in to-

tale e quante vorresti rimangiarti tante che

spagine magazzino di poesia 09

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non erano venute bene per non parlare del

momento sbagliato taci: che non è mai il mo-

mento giusto l’ho già scritto e detto e lo ripeto

ora: che non è mai il momento giusto che un

tal momento non è mai esistito ci sono giorni

soffocati che cammini a passi falsi e niente ti

risponde che la domanda la tua era stonata e

giorni di grazia sovrumana che splende in ogni

gesto che era quello giusto e non un altro ma

non è detto poi che quelli siano i migliori che

nella troppo luminosa perfezione degli istanti

si perdono gli errori più importanti. allora: po-

tresti senza interrogare gli astri e soprattutto

senza cercare su googlemaps potresti infatti

dirmi per favore dov’è che abbiamo comin-

ciato a guardare con la coda dell’occhio e

quando abbiamo cominciato a precipitare e

perché e dove porta questo buco che si è

aperto tra i miei occhi che non arrivo con le

mani a toccare da quando ho trasgredito alla

prima regola del manuale delle piccole donne

crescono: ma tanto era già tutto accaduto è

non è molto ed è tutto qui ed è abbastanza se

solo adesso tu smettessi di giocare agli indiani

e cowboy se la smettessi se scendessi da quel

pony di plastica se smettessi di spararmi: è

vero a salve ma mi hai già colpito più volte

continui a sparare hai consumato interi cari-

catori a salve sulla mia faccia nuda disse se la

smettessi sarebbe già un buon inizio o una mi-

gliore fine e io salverei appunto la faccia al-

meno quella: sul resto del corpo non ho notizie

sicure i miei piedi hanno già fatto tanta strada

dovrei raggiungerli: e io scusa?

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Racconto del precipitare Lea Barletti

2

domani penserò a te disse oggi raccolgo spaz-

zatura sulla spiaggia ma ti lascio all’ombra e

comunque non preoccuparti il sole non scotta

mai in questa stagione e poi nel mio fumetto

dovrei sicuramente avere una tuta anti UVB-

UVA potrei passare a prenderla che ne pensi:

ma scherzi, non bisogna mai prendere il sole

nei mesi con la erre e questo oggi è un mese

con la erre tuta o non tuta: meglio restare

all’ombra e nella tua possibilmente che la mia

diventa sempre più magra l’ombra intendo la

mia ombra è sottile come io non sono mai

stata almeno non così sottile così come sono

io in realtà: a quale realtà ti riferisci disse ma

all’unica possibile quella che avrei voluto

quella in cui mi sento io come sono e porto

giacche da uomo sul seno piatto e camice

bianche e pantaloni pure quelli da uomo

quella che mi corrisponde sciocchezze è solo

un’immagine una costruzione una sovra-

struttura: aha: e allora il resto cos’è invece le

altre cosa credi le altre me che girano qui e

fuori di qui cosa credi che siano le conosci le

hai incontrate ci hai parlato forse e cosa ne

sai di loro ti hanno detto sanno parlare

hanno le risposte trovano le parole loro le

trovano forse o come me le hanno dimenti-

cate da qualche altra parte le hanno messe in

un posto sicuro ma così sicuro che finisce

sempre che uno poi non si ricorda più qua-

l’era quel posto sicuro sa di aver pensato ecco:

questa cosa la metto qui così poi al momento

giusto la ritrovo e invece zacchete come sopra

spagine magazzino di poesia 09

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magari è il momento che non è quello giusto

comunque sia non ti ricordi più dove hai

messo l’ombrello e sta piovendo e se non è

questo il momento giusto allora quale: eh

vorrà dire che era il posto che non era quello

giusto ecco e poi ormai tra poco smette di

piovere basta aspettare o anche uscire senza

tanto che fa mica siamo di zucchero noi si

dice così non ci sciogliamo mica a contatto

con l’acqua: noi siamo esseri umani insolubili

quasi quanto i famosi dubbi o forse proprio a

causa di quelli però a me non spiacerebbe

averla questa qualità la solubilità deve essere

una sensazione ah lo sciogliersi in lacrime es-

sere solubile: solubile in lacrime starebbe

scritto sul bugiardino sul mio personale leg-

gere attentamente le avvertenze e sciogliere

in una sufficiente quantità: lasciamo pure al

libero arbitrio quale sia la sufficiente quantità

agitare bene ed ecco pronta la sospensione e

ora chi sa spiegarmi la differenza tra solu-

zione e sospensione senonché io propendo si-

curamente per la seconda che è in qualche

modo anche la mia specialità: diversa dalla

pausa anzi non ha niente a che fare con la

pausa che la pausa interrompe la sospen

sione appunto sospende la pausa è orizzon-

tale la sospensione verticale nella pausa re-

spiro in sospensione trattengo il respiro

infatti: col fiato sospeso si dice così e così sto

da quando abbiamo iniziato questa caduta

perché non dimentichiamolo noi stiamo an-

cora ebbene si precipitando non c’è fine tu

vedi una fine una luce un segno a parte quelli

pagina 9

Racconto del precipitare Lea Barletti

che ho fatto io l’ultima volta se non sono an-

dati perduti: ogni volta bisogna ricominciare

tutto daccapo nuova caduta nuovi segni è così

bisogna sempre farsi trovare pronti avere in

tasca qualcosa gessetto coltellino sassolini-

bianchi ma perché fare i segni se poi non si

ritrovano mai se si cancellano se gli uccellini

mangiano sempre tutte le briciole perché

continui a spargerle dietro di te disse eh: che

mica uno fa solo cose sensate uno continua a

lasciare segni hai mai mandato un messaggio

in una bottiglia sai io pensavo magari sarebbe

una buona idea un ufficio per la posta in bot-

tiglia ne vorrei aprire uno sulla riva di un

fiume per esempio: un’idea romantica si lo so

è un’idea romantica anche io a volte ho idee

romantiche mica vorrai avere l’esclusiva delle

idee romantiche tu: anche altri e nella fatti-

specie anche io ne ho: fattispecie è una parola

che mi fa venire voglia di andare a cercarla

sul vocabolario salvo che poi le definizioni del

vocabolario sono quasi sempre deludenti

manca qualsiasi collegamento: chiaro quelli

li devi fare tu non vorrai mica che il vocabo-

lario pensi per te no certo dicevo solo che è

deludente il più delle volte eccerto che i col-

legamenti chiaro che li faccio io e pure arditi

infatti un collegamento ardito è una specie di

ponte di corde hai presente quei ponticelli sul

vuoto lunghissimi che traballano tutti

quando ci cammini sopra roba da Indiana

Jones ecco quello si può a buona ragione de-

finire un collegamento quantomeno ardito

intanto per favore: potresti quando nella ca-

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duta passi accanto ad un buon dizionario po-

tresti allungare la mano e passarmelo grazie

scegli pure tu quale non ho preferenze

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il devoto oli comunque va sempre bene ecco

vedi è un termine giuridico che delusione non

mi piace per niente lo sapevo che ci restavo

male io mi immaginavo invece come una

serie una specie di argomenti messi in rela-

zione tra loro dai fatti che poi: non esistono

come hai detto bene tu oppure qualcun’altro:

che non bisogna prendersela c’è sempre qual-

cuno che l’ha detto prima di te e pure meglio

ma tu dillo lo stesso mi piace come lo dici tu

e detto da un’altro mi sarebbe sembrata

un’ovvietà invece: ecco che sono già due pa-

gine che scrivo in caduta libera solo perché tu

o chi per te hai detto fermo restando che non

esistono fatti ma solo interpretazioni di fatti

vedi questo lo si potrebbe anche considerare

appunto un fatto il fatto che è da lì che hanno

cominciato a srotolarsi tutte queste parole

mie ma non solo eh che ti credi non così non

già dopo due pagine sole è troppo presto di-

ciamo che dobbiamo precipitare insieme per

almeno una decina di pagine come minimo

allora potrò allora avrà un senso questo affol-

larsi di segni e messaggi in codice e magari

ecco: potrei anche decidere di venirti a cer-

care lì dove sei tu non qui dove precipiti in-

sieme a me ma proprio lì dove sei e cammini

e respiri e mangi e se vengo e ti trovo sempre

se non faccio ora ma proprio ora e nemmeno

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Racconto del precipitare Lea Barletti

domani o comunque troppo presto la cazzata

di spifferarti tutto subito che come sopra boc-

caccia mia allora forse se ti trovo se ti fai tro-

vare ti leggo tutte queste parole ci mettiamo

comodi e ti leggo tutto e poi non so poi pos-

siamo camminare insieme all’alba che ma-

gari dopo tante parole sarà pure il caso di

camminare un po’ e non parlare non dire

niente ecco non dire niente no lasciamoci

camminare magari se puoi se ce la fai se non

è contrario alla tua religione o ad alcuna al-

lora: dammi la mano ecco così però atten-

zione no: non so forse non è una buona idea

questa della mano mi distrae mi vengono in

mente altre cose e altri posti dove potresti

metterla la mano e intendo posti a tua scelta

addosso a questo mio me ma non mentre

camminiamo no ma adesso proprio adesso

mentre precipitiamo tra tutte queste parole:

potresti non fare quella faccia era già da un

po’ che ci pensavi anche tu ammettilo e non

solo insomma non limitarti ad ammettere se

non ti di spiace per esempio: potresti ba-

ciarmi si proprio così hai capito bene anche

stavolta ho detto proprio: baciarmi: ma non

preoccuparti anche io sono timida anche a

me viene da ridere e anche io non so mai se

devo chiudere gli occhi o aprirli e mi vergo-

gno sempre dopo e guardo a terra e mi

chiedo: ma possibile ancora così mi emo-

ziono anche solo all’idea che mi baci figurati

poi quando lo farai perdavvero perché lo so

che lo farai è scritto qui è già tutto accaduto:

ecco l’hai fatto mi hai baciato ti ho baciato

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così al volo precipitando mi hai preso per un

fianco e hai premuto le tue labbra sulle mie e

io ho aperto la bocca e tu hai aperto la bocca

e: ci siamo precipitati uno dentro l’altra e non

finiva più e mi fa male tutto il corpo per

quanto è bello e soprattutto mi fa male un

punto nel centro del petto e uno che non

posso dire sennò poi mi vergogno quando ci

vediamo e non ti leggo più niente: e se non ti

leggo più niente tu non saprai mai quante pa-

role hai causato non precipiterai con me in

questo vortice cominciando da quello

sguardo che mi ricordo anche se non era

certo un fatto ma un’interpretazione a poste-

riori un ricordo artificialmente indotto come

d’altra parte potrebbe essere altrimenti se

non a posteriori un’interpretazione e invece

no: è proprio nello stesso momento accade

qualcosa e nel mentre già la interpreto il fatto

è che non credo nemmeno che sia mai suc-

cesso e allora cosa in terpreto un’idea un de-

siderio e a posteriori o nel momento il

desiderio dico: si lo so ho le idee confuse mi

piace però c’è una certa qual varietà di pen-

sieri e mi vedo camminare con te in un bosco

all’alba e leggere quel libro che dicevi tu e:

mettimi immediatamente una mano tra le

gambe disse lei o lui non importa qualcuno

comunque lo dirà lo ha detto per primo e ci

scommetto non io e nemmeno tu perché noi

saremo troppo occupati a guardare per terra

come ora lo sono al solo pensiero di poter mai

dire una cosa del genere ma: c’è un’altra pos-

sibilità potresti farlo e basta: perché proprio

Racconto del precipitare Lea Barletti

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io disse beh ma scusa tocca a te io ho già fatto

abbastanza ho scritto tutte queste parole ti

sono venuta a cercare fin dove sei adesso

tocca a te non vorrai mica che faccia proprio

tutto io: adesso io aspetto una tua mossa in-

somma preferibilmente di avvicinamento

ma: fa’ pure un po’ come ti pare se non vuoi

per esempio non è che devi farlo per forza

solo se ti va

4

e mi era parso che volessi ecco tutto e non è

ancora tutto ma è abbastanza un buon incipit

si potrebbe definire: to je to: ecco adesso sai

ma cosa sai non sai niente di niente di niente

sono solo interpretazioni sono io che vedo

segni dove non ci sono ma se uno aspetta un

segno allora questo è questo ogni segno è un

segno se lo si aspetta non è così? poi s’era

fatto tardi molto tardi e la torta stava bru-

ciando in forno già da tempo ma ancora un

attimo: dimmi soffri molto? disse mentre

precipitavano chiese: perché ho l’impressione

che tu soffra moltissimo cosa posso fare per

te disse lasciami toccare la tua ferita lasciami

toccarti dove ti fa male ti fa molto male vero

voglio toccare la tua ferita posso non tocco

forte provo con le labbra ti bacio dove ti fa

male dicono passi tutto: non è vero non passa

niente ma lo posso fare se vuoi posso provare

posso baciare e leccare dappertutto dove ti fa

male posso leccarti via le lacrime dal viso

posso accarezzarti fino a farti dormire disse:

oh si fallo accarezzami fino a farmi dormire

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addormentami non mi lasciare precipitare da

solo sciolto da braccia umane no: non lo farò

continuerò a cadere con te non vedi com’è

bello non conosco il tuo nome ti ho visto lì nel

fumetto accanto che cadevi da tanto tempo

ho pensato: voglio cadere con lui e voglio che

senta la mia mancanza voglio che mi chieda

di leccargli via le lacrime dal viso e voglio che

passi attraverso la sua copertina cartonata

per stare con me: io sono qui mi senti mi vedi

se vuoi che io sia dammi un nome che io mi

possa riconoscere finalmente e: mi piacerà il

nome che mi darai imparerò a voltarmi

quando lo pronunci devi solo avere un po’ di

pazienza all’inizio non è facile tra tanti nomi

riconoscere il proprio riconoscere il suono

della tua voce qui in mezzo a questo continuo

passaggio d’asteroidi e tutta questa gente

transumante da un fumetto all’altro: quando

te ne andrai poi resterà il nome che mi hai

dato se pure non sufficiente ma assente te in-

segnerò ad altri a pronunciarlo mi farà male

ma purché labbra umane pronuncino purché

io ricordi purché non si perda quella me in-

ventata da te in nome mio ti dico non avrò

paura se non quella che avrai tu in nome tuo

mi lascerò ancora una volta ingannare dalla

scritta in basso a sinistra: continua: dice nel

prossimo numero ma continua cosa e dove e

comunque ho sempre perso il prossimo nu-

mero e pure il precedente e non ho mai sa-

puto come continua e meno che mai come

inizia se con un boato o con un piagnisteo sia

come sia io verrò a cercarti e sentiremo come

Racconto del precipitare Lea Barletti

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inizia o come finisce: disse adesso che ho pro-

nunciato il nome tuo seppure con la minu-

scola perché non credo io nel nome con la

maiuscola e mi sono sporta così dal davan-

zale così fino a te e la mano e la voce dentro

mi tremava mentre lo dicevo e mi pareva così

sconosciuto e caro e stava lì sulle sue sillabe

e lettere e io lo guardavo e avrei abbracciato

quel nome fermo lì tutto nuovo che pronun-

ciarlo era la mia carezza per te e invece: non

c’era nessun attraverso da cui passare nessun

davanzale da cui sporgersi non c’era ed era-

vamo soli in verità soli da questa e da quel-

l’altra parte come sospettavo: soli a

concordare tempi e altri ancor più umani e

concordabili organi e orari interni ed esterni

doublefass di parole e straparlati fino all’ul-

tima goccia succhiati fino all’ultimo fonema

ma adesso: basta: disse: baciami voglio la tua

lingua con tutta la tua grammatica preposi-

zione per preposizione articoli pronomi pos-

sessivi e congiunzioni astrali e copule e

complementi vari: ma soprattutto gli avverbi:

altrimenti.

*

Racconto del precipitare Lea Barletti

I titoli del magazzino di poesia

Mauro Marino 01 Non c’è

Elena Chigas02 Scritti poetici e svergognati

Gianluca Conte03 28 strade

Francesco Aprile04 Grandine

Gioia Perrone05.1 Lettere lontanissime

05.2 Prepararsi a tutto

Paolo Vincenti06 L’una e due

Vito Antonio Conte07 Naturalmente

Maira Marzioni08 Parto a novembre

Lea Barletti09 Racconto del cadere

SaggiAntonio Errico01 Solo per amore

Frammenti su Vittorio Bodini

TraduzioniSilverio Tomeo

01 Il cimitero marino di Paul Valéry

spagine magazzino di poesia 09

spagine - magazzino di poesia 09

Dicembre 2013

Il Fondo Verriè in via Santa Maria del Paradiso 8.aa Lecce (cap 73100)telefono [email protected]

Spagine è suissuu.com/mmmotushttps://www.facebook.com/perspagine

*spagine

Lea Barlettiè nata a Roma il 2 agosto 1967

Vive a Berlino