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dicembre 2008 Scherma La carriera di Giovanna Trillini Etica dello sport A Napoli il 1° Dicembre alla Federico II Tennis Nasce il canale TV della Federazione Al centro del successo L’oro di Chiara Cainero avvicina le donne al Tiro a Volo foto Grazia Neri

SPORT CLUB DICEMBRE 2008

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SPORT CLUB DICEMBRE 2008

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dicembre 2008

Scherma La carriera di Giovanna Trillini

Etica dello sport A Napoli il 1° Dicembre alla Federico II

TennisNasce il canale TV della Federazione

Al centro del successoL’oro di Chiara Cainero avvicina le donne al Tiro a Volo

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Sommario

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sommario4 Editoriale

Per la cultura del fare

6 L’angolo di CapuaGli uomini che fecero la storia

8 Cultura sportivaParliamo di Barack Obama

10 FocusLo spirito? Fa la differenza

12 Diritto e rovescio

14 PensieriLe regole del rugby

16 CoverIl tiro mancino di Chiara Cainero

20 Roma09Energia mondiale

24 SfideNapule è

28 M.E.C.S.Race for the cure

30 M.E.C.S.Amico Atletico

32 M.E.C.S.I valori dello sport

36 SchermaFiori e fioretti

40 Fiamme GialleFiamme Gialle in vetrina

42 RugbyUn successo tira l’altro

44 TennisNasce il canale TV della FIT

48 Pesca in apnea

54 Sport&Finanza

62 Golf

72 Roma_Tuttincircolo

84 Roma_Tornei

86 NutrizionePer la cultura del fare

88 Sport style

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Sport Club Editori srlvia Morlupo, 51 ! 00191 Romatel. 06 97600342tel 393 [email protected]

Direttore editoriale Luigi CapassoDirettore commerciale Davide Campanella

Sport ClubAnno VI - n. 44 - Dicembre 2008Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Direttore responsabile Luigi Capasso [email protected]

Presidente Onorario Giuseppe Capelli

Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Antonio Conte, Paolo Del Bene, Daniele Popolizio, Roberto Verna

Hanno collaborato a questo numeroMatteo Cirelli, Fabio Onnis, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Gianluca Scarlata, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Anna Tina Mirra, Alexia Amaricci, Andrea Cecinelli, DanielaPerrone, Gianni Boninsegna, Pietro Malato, Luigia Latteri

Golf Simone SelliMotori Davide MontefoscoSport&Finanza Marcel VulpisRugby Andrea Cimbrico

Progetto grafico e ImpaginazioneMarta [email protected]

pubblicità [email protected]@sportclubmagazine.it

Fotografie Grazia NeriStampa Plus Group Srl - RomaFinito di stampare nel mese di novembre 2008

Realizzato da Editrice Capasso srlSalvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.

È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Editrice Capasso srl

Sport Clubrivista ufficialeAssociazione Sportiva LUISS Guido Carli

www.sportclubmagazine.it

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di Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma

l grande impegnodel Comune di Ro-ma verso i grandieventi internaziona-

li che saranno ospitati dalla cit-tà, non deve far ritardare l’obiet-tivo di dotare i municipi di spa-zi sportivi per la tutta la popo-lazione. Esistono zone della ca-pitale sprovviste di impianti na-tatori, di palestre, di aree spor-tive: e questo, nel nuovo millen-nio, non è più accettabile. Nonesistono cittadini di serie A e diserie B. La periferia deve avere,rispetto ai quartieri più densi diimpiantistica, pari dignità. Sportcome grande spettacolo e feno-meno aggregativo, dunque, co-me impegno fisico e aggregazio-ne sociale ma anche come sto-ria e memoria: è forte il deside-rio da parte del governo di Ro-ma, di rendere omaggio a quel-le persone che, con il proprioimpegno, si sono distinte, chehanno rappresentato un esem-pio per i giovani e scritto ilgrande libro dello sport capito-lino. Presto, ad esempio, sarà ri-cordato con un convegno e conuna targa, la figura di GiorgioVaccaro: era un uomo dal carat-tere fermo, di ferrea determina-zione, che nella vita diede esem-pi di coraggio e solidarietà uma-na non comuni.In lui la passione sportiva preva-leva su ogni cosa, e la sua vita dadirigente (fu segretario del Coni,presidente della Federazione Cal-cio e tanto altro) fu costellata da

grandi successi sportivi, ancoraoggi ineguagliati: Campione delMondo 1934, Medaglia d'Oro al-le Olimpiadi nel Calcio del 1936e Campione del Mondo 1938.Giorgio Vaccaro, il Generale. L'u-nico italiano nella storia a fre-giarsi di tre stelle d'oro al meritosportivo. Con lui, il giusto tributo anche aRenzo Nostini. Nato nel 1914 èstato in gioventù pentatleta,schermidore, nuotatore, rugbistae poi, a fine carriera, dirigentesportivo italiano, tra l’altro dellasua amata Lazio. Ha vinto tanto

in tutte le specialità divenendoanche Presidente Onorario delConi. Una figura fulgida, d’esem-pio per i giovani.Sarà ricordato anche Renato Spe-ziale il più grande dirigente del-la Rugby Roma con la quale havinto anche uno Scudetto ed unacoppa Italia. L’idea è quella di ti-tolare lo stadio delle Tre Fonta-ne nella parte dedicata al Rugby. In Campidoglio è stato poi pre-miato con l’ambito Marc’Aurelio,il campione di Pallavolo PaoloTofoli, 25 anni di carriera, oggialla M Roma Volley. Scrive di lui

Silio Rossi, un maestro del gior-nalismo romano, autore del libro“Il Fuoco e la Poesia” dedicato alcampione: “Ha vinto tutto quelche c’era da vincere in Italia e al-l’estero. E’ stato l’eroe di tantebattaglie e ha contribuito perchéla Nazionale italiana conquistas-se di diritto un posto importantenella “hall of fame” dello sportmondiale”. Tanto basta.E’ praticando lo sport e guardan-do ai grandi campioni, campionidentro e fuori dal campo, che i no-stri giovani, gli uomini e le don-ne del domani, si forgeranno.

IGli uomini che fecero la storia

Editoriale

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da sinistra Alessandro Cochi, Angelo Gigli, Alessia Filippi, Paolo Tofoli

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di Pino CapuaConsulente per il Sindaco per lepolitiche sportive del Comune di Roma

ome medico dellosport e Presidentedella CommissioneAntidoping, non mi

stancherò mai di ripetere una sem-plice ma fondamentale equazio-ne, che vuole lo Sport come sino-nimo di tutela della salute. Trop-po spesso, però, proprio nel mon-do sportivo, che per antonomasiadovrebbe dare il buon esempio conregole e valori etici, c’è chi tentadi fare il furbo. Forse sotto la pres-sione di sponsor, giornali e mediain genere, alcuni atleti ricorronoall’uso di sostanze proibite, com-piendo un vero e proprio attenta-to alla loro salute, spesso mal con-sigliati dagli stessi medici socia-li. Fanno molto clamore i casi didoping nel calcio e nel ciclismo,ma anche il mondo dell’atleticanon ne è immune. La corsa, adesempio, non è stata risparmiatada questa “piaga”. Mi viene in mente il caso del ma-ratoneta azzurro Roberto Barbi,risultato positivo all’Epo ad uncontrollo antidoping a sorpresa il30 luglio del 2001. Condannato a4 anni di squalifica, Barbi ha ini-ziato a collaborare con i Nas e siè visto ridurre la pena a 25 mesi.Di recente mi ha colpito il casodella mezzofondista austriaca Su-sanne Pumper, detentrice di sva-riati record austriaci dai 3000malla mezza maratona, trovata po-sitiva per ben due volte all’Epo,che si è dichiarata innocente so-

stenendo di allenarsi in ipossia(stato fisico che determina una ca-renza di ossigeno nel corpo), pra-tica fra l’altro autorizzata.Ancor più eclatanti sono state levicissitudini del maratoneta az-zurro Alberico Di Cecco, uno deipiù forti maratoneti italiani, nonoalle Olimpiadi di Atene 2004: an-ch’egli è risultato positivo all’eri-tropoietina in un test antidopingdel Coni effettuato in occasionedel Campionato italiano a Carpiil 12 ottobre scorso.

Ma che cos’è l’Epo? E’ un ormo-ne glicoproteico prodotto dai re-ni e in misura minore dal fegatoe dal cervello, che serve a regola-re l’eritropoiesi, cioè la formazio-ne dei globuli rossi. L’eritropoie-tina è molto usata come dopingsoprattutto negli sport di fondoperché fa aumentare il livello deiglobuli rossi nel sangue miglio-rando lo scambio d’ossigeno e diconseguenza innalzando la sogliadella fatica. I rischi di un uso in-discriminato di questo ormone da

parte di persone sane sono innu-merevoli: tendenza alla trombofi-lia (l’Epo ha la capacità di inibirefattori della coagulazione del san-gue), ipertermia (pericoloso incre-mento della temperatura corpo-rea), sclerosi vascolare con conse-guente accrescimento del rischiodi infarto, perdita di coscienza. Re-centi studi hanno evidenziato chenel 60% dei casi presi in esame,l’uso dell’eritropoietina provocauna risposta immunitaria, cioè laproduzione di anticorpi specificidell’Epo che possono neutralizza-re l’azione stessa dell’ormone e co-stringere, così, il soggetto che haassunto questo farmaco per uncerto periodo, a ricorrere a vita acontinue trasfusioni di sangue. I vantaggi che si ricavano dall’as-sunzione di questo ormone sonomolto minori di quanto si possacredere e un buon programma diallenamento della durata di cin-que o sei mesi, con un gradualeincremento della distanza percor-sa ogni settimana, è il migliorcompromesso per un podista chevuole rimanere competitivo sal-vando la pelle. Un ultimo appunto. In occasionedella maratona di New York del2007 ha fatto scalpore la decisio-ne della direzione di vietare l’usodell’iPod durante la gara: ascol-tare la propria musica preferita al-tererebbe le prestazioni fisiche delcorridore. L’iPod come il doping?Meglio i Beatles dell’Epo.

L’angolo di Capua

CL’iPod come il doping?

Alberico Di Cecco insieme a Ruggero Pertile e Stefano Baldini

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ormai risaputo che ilquarantaquattresimoPresidente degli StatiUniti è un grande

amante dello sport ed in particola-re del Basket. Lo ha giocato da ra-gazzo a livello di High School, allaPunahou School di Honolulu alleHawaii, dove è nato nel 1961. Eraun’ala piccola molto veloce e tira-va di sinistro. Non è difficile crede-re che già allora avesse una perso-nalità di riferimento per i compa-gni. Oggi sappiamo che ha preso

una strada piuttosto diversa, main Obama non si è mai spento l’a-more per questo sport. Nell’incre-dibile percorso che lo ha portatoalla presidenza, quest’uomo ha sa-puto trasmettere speranza, sicurez-za e fiducia. Una delle chiavi vincenti è statasicuramente mostrarsi come unapersona molto vicina alla gente. E’chiaro che il suo amore per lo sportha contribuito tanto, soprattuttonel suo rapporto con i giovani chelo hanno sostenuto fortemente sia

dagli USA che dall’Europa. Quello che mi interessa osservarescrivendo questo articolo, non è lastraordinaria figura di Obama,bensì il grande bagaglio di signi-ficati e di valori che porta con sel’immagine dello sport. Visto daquesta particolare angolazione iltema sportivo diventa un canaledi valori positivi estremamenteprolifico. La dimensione sportiva è capacedi disegnare su tante persone unadimensione di integrità e solidità,

non perché sia una prospettiva in-gannevole, ma proprio perché losport richiede sacrificio, impegno,lavoro di squadra e grande forzadi volontà. Il 4 Novembre mentrel’enorme elettorato democratico fe-steggiava, mentre McCain accet-tava la sconfitta e preparava undiscorso ai suoi elettori, mentre noitutti seguivamo le notizie alla te-levisione, Barack Obama, come inogni momento cruciale della cam-pagna elettorale, per scaricare lostress giocava a basket…

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Oggi non parliamo

di politica, parliamo di sport:

parliamo di Barack

Obama.

È

di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli

Cultura sportiva

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del prof. Daniele Popolizio Resp.le "Progetto Europeo sulloSport", Direttore Generale CENPIS

i questi “momenti” lastoria dello sport ècolma, fa parte dell’i-dentità stessa dello

sport. Gli allenatori delle squadredi alto livello sanno bene che l’in-sidia è sempre dietro l’angolo, chela sconfitta può sopraggiungerein qualsiasi momento, magari pro-prio dopo vittorie entusiasmanti.Il nocciolo della questione è lacontinuità. Questa delicata dimen-sione psicologica è fondamenta-le per poter raggiungere mete am-bite, per salire in vetta. Come si può raggiungere la con-tinuità? Dal punto di vista scien-tifico, nel mio lavoro di prepara-zione mentale di atleti professio-nisti, consiglio sempre di esplora-re sin dalle prime battute di unastagione sportiva lo “status moti-vazionale” dell’atleta e della squa-dra, cercando di capire se gliobiettivi dichiarati dalla società edal tecnico per quella determina-ta stagione siano davvero interio-rizzati da ognuno, o se invece, aldi là delle battute sulla stampa,

non c’è una reale convinzione che“l’impresa sia possibile”. Parafra-sando potremmo dire che se lamotivazione rappresenta il pen-tagramma di uno spartito musi-cale, lo status motivazionale è in-dicativo di quali note musicali vo-gliamo scriverci sopra: note daitoni alti, note intermedie, note piùbasse…e il tutto alla fine crea unaben definita “composizione”. Chepoi diventa la vera musica diun’intera stagione. (I segnali dello status motivazio-nale sono la frequenza e l’appli-cazione agli allenamenti, le di-chiarazioni pubbliche, le espres-sioni dei volti e dei corpi degli at-leti, gli stati d’animo “amplifica-ti” che accompagnano le perfor-mance della squadra, gli infortu-ni da stress psicosomatico, il gio-co “nervoso”, l’altalenanza delleprestazioni più in generale).Ma cosa si può fare in questi ca-si? Intanto occorre dire che un se-condo elemento è fondamentalein queste situazioni delicate: ilrapporto di fiducia fra l’allenato-

re e la squadra. Nello sport inter-nazionale quasi tutte le gare spor-tive si decidono in fondo per deimomenti, degli attimi che passa-no e si portano via il risultato fi-nale. Ecco, bisogna insegnare aipropri atleti e alle proprie squa-dre a saper riconoscere e coglie-re queste situazioni flash e girar-le a proprio favore. E con il me-todo scientifico oggi questo è fi-nalmente possibile: basti pensareai recenti casi di Federica Pelle-grini e Alessia Filippi alle Olim-piadi di Pechino, due atlete cheabbiamo ben preparato (insiemeanche ai tecnici) a “rispondere ditesta” a qualsiasi situazione sipossa verificare. Il Talento oggi nello sport non ba-sta più, e non va dunque solo in-dividuato ma anche preparato eaddestrato in modo completo e at-tento: e la fiducia è l’ingredientefondamentale, per costruire e “ce-mentare” il rapporto con ogni at-leta e con il gruppo, per potercreare e diventare un blocco uni-co, un’unica mente pensante che

sappia rispondere agli eventi inmodo rapido e deciso. Così facendo, difficoltà dopo dif-ficoltà, si crea la tanto ambitacontinuità, meta ambita di tuttigli allenatori e i preparatori men-tali. Ma se continuità è sinoni-mo di linearità, capiamo alloral’importanza della coerenza edella lealtà per sviluppare, coltempo, una fiducia autentica coni propri atleti. Molti coach han-no costruito questa importantecapacità di “reggere” psicologi-camente lo stress nei momentidelicati, di ripartire dalle scon-fitte e modificare con flessibili-tà i sistemi di gioco e le relazio-ni, di “sentire” lo stato d’animodella squadra e “contenerlo”: inuna parola di essere resilienti.Esattamente come per i campio-ni, in questi momenti anche pergli allenatori occorre, oltre all’a-bilità e ad una “preparazione psi-cologica”, la capacità tutta uma-na di risalire. E sorprendere. Per-ché in fondo è vero: la differen-za la fa lo spirito.

Focus

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“Sicuramente io sto meglio, perché poi come ho sempre pensato attraverso il risultato e le vittorie i ragazzi possono allenarsi con più tranquillità. Così si ritrova il collettivo e il gioco di squadra. Lo spirito fa sempre la differenza”. È Luciano Spalletti a parlare,poco prima di quel Bologna - Roma che dipinge in fondo un momento delicato, visibilea tutti, della squadra capitolina.

Lo spirito? Fa la differenza

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d occuparsi più diret-tamente della tuteladella salute degli spor-tivi professionisti è l’ar-

ticolo 7 della legge n. 91 del 1981.Pur non essendo possibile effet-tuare una trattazione estesa dellatematica, è necessario richiamarein primo luogo l’art. 32 della Co-stituzione, che dichiara la salutecome fondamentale diritto dell’in-dividuo ed interesse della colletti-vità, garantendone la tutela daparte della Repubblica. Bisogna poimenzionare la legge n. 833 del1978, istitutiva del Servizio Sani-tario Nazionale, il d.lgs. n. 626 del1994, teso a migliorare la sicurez-za nei luoghi di lavoro, la legge n.1099 del 1971, il d.m. 5 luglio1975, sull’accesso all’attività spor-tiva, il d.m. 18 febbraio 1982 inmateria di tutela sanitaria dell’at-tività agonistica, la fondamentalelegge n. 376 del 2000, di repres-sione contro il doping, e, infine,l’art. 2087 cod. civ., che impegnal’imprenditore ad adottare le mi-sure necessarie a tutelare l’integri-tà fisica e la personalità morale deilavoratori.Tornando all’art. 7 della legge n.91 del 1981, l’aspetto più interes-sante è dato dall’obbligo per la so-cietà sportiva di approntare, ag-

giornare e custodire una schedasanitaria per ciascuno sportivoprofessionista sotto contratto, pro-cedendo ai controlli medici a ciònecessari e il cui aggiornamentodeve avvenire con cadenza alme-no semestrale. Tali oneri sono acarico della società stessa.Gli sportivi professionisti titolaridi contratto autonomo devono in-vece provvedere a questa incom-benza autonomamente, pagandotutto di tasca propria.Accanto a questa scheda sanitaria,l’atleta deve avere uno specificocertificato di idoneità all’attivitàsportiva agonistica, ottenibile so-lo dopo il positivo riscontro di ap-profonditi esami medici obbliga-tori per accertare l’idoneità gene-rica e specifica alla pratica dellosport prescelto.Ruolo di primaria importanza èsvolto altresì dal medico sociale, ilquale, oltre ad essere responsabi-le della scheda sanitaria, può ef-fettuare ulteriori controlli mediciqualora lo ritenga opportuno. Ov-viamente, in caso di lesioni pro-vocate da scarsa attenzione pro-fessionale del medico sociale, sa-rà chiamata a rispondere dei dan-ni subiti dallo sportivo la società,salva la possibilità di esercitare neiconfronti del medico l’azione di ri-

valsa, purché ne sussistano le con-dizioni.Per ciò che riguarda la tutela as-sistenziale, si deve menzionare inprima istanza l’art. 8 della legge n.91 del 1981, il quale pone in capoalle società sportive l’obbligo distipulare una polizza assicurativaindividuale a favore degli sporti-vi professionisti contro il rischiodi morte e contro gli infortuni ingrado di pregiudicare il prosegui-mento dell’attività sportiva profes-sionistica.Tale disposizione è stata però so-stanzialmente superata da più re-centi provvedimenti normativi, ve-nendo anzitutto in considerazio-ne, per ciò che concerne gli spor-tivi professionisti, l’art. 6 del d.lgs.23 febbraio 2000, n. 38, il qualeha esteso a tali soggetti l’obbligoassicurativo per gli infortuni sullavoro e le malattie professionalia carico della società sportiva diappartenenza, affidandone la re-lativa gestione all’INAIL. Tale in-tervento normativo ha avuto il me-rito di estendere a tutti gli sporti-vi professionisti la disciplina ge-nerale in tema di tutela previden-ziale. Adeguata tutela è assicurata an-che agli sportivi dilettanti tessera-ti in qualità di atleti, dirigenti e

tecnici dalle Federazioni sportive,dalle Discipline sportive associatee dagli Enti di promozione sporti-va, i quali, ai sensi dell’art. 51 del-la legge 27 dicembre 2002, n. 289,godono dell’estensione dell’obbli-go assicurativo per i casi di infor-tunio avvenuti in seguito e in oc-casione di un’attività sportiva, daiquali sia derivata la morte o un’i-nabilità permanente. La gestionedi tale forma di tutela è stata suc-cessivamente affidata alla Cassa diprevidenza per l’assicurazione de-gli sportivi.Diversa è la disciplina per gli spor-tivi professionisti autonomi: l’art.9, comma 3, della legge n. 91 del1981, afferma che l’importo delcompenso mensile di questi sog-getti, ai fini del calcolo del contri-buto e delle prestazioni pensioni-stiche, è determinato convenzio-nalmente con decreto del Ministrodel lavoro e della previdenza so-ciale (oggi Ministro del lavoro edelle politiche sociali). A comple-tamento delle disposizioni sin quisinteticamente esposte è poi statopromulgato il d.lgs. n. 30 aprile1997, n. 166, mediante il quale siè proceduto ad un’armonizzazio-ne della disciplina previdenzialedei professionisti dello sport alladisciplina generale.

di Antonio Conte Consigliere segretario dell’Ordine degli Avvocati di Roma,specializzato in diritto sportivo

Diritto e rovescio

La tutela sanitaria e previdenzialedel lavoratore sportivo

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i sono persone chehanno coraggio a dirle cose. Con una pa-rola, uno sguardo,

fanno la differenza. Non hannopaura di dire ciò che pensano, an-che se vanno controcorrente. Perloro il rischio non è di fare brut-ta figura ma di rimanere zitti.Andrea Marcato fa parte di que-sta categoria. E’ nato a Padova 25anni fa, gioca al rugby da quan-do ne aveva 7 ed ora è diventa-to il mediano di apertura dellanostra Nazionale. Numero 10. Unsimbolo.Padova, 8 novembre. Italia-Au-stralia. 32.000 spettatori. Stadiostracolmo e pubblico supercom-petente. Il veneto, si sa, è la ter-ra del rugby.La partita è molto equilibrata mal’Australia va in meta con un’a-zione scaturita da un interventofalloso su Marcato.Il pubblico fischia, non è d’accor-do con l’arbitro neozelandese cheha lasciato correre. Fischi e nonapplausi per la meta segnata. An-drea rimane a terra, si rialza e ri-prende il suo posto senza prote-stare.Il padre è a Padova, davanti al te-levisore, lui allo stadio non vamai, preferisce seguire la partita

dalla tv. Non vuole interferire conla sua presenza. Qualche minuto più tardi, quan-do Stirling Mortlock si apprestaa calciare una punizione, il pub-blico riprende a fischiare. Fortu-natamente non sbaglia. Così peril resto della partita. Ogni calcioper l’Australia, giù fischi. Fine partita. L’Italia esce sconfit-ta per una meta subita a sette mi-nuti dal termine. Anche questavolta l’azione australiana è vizia-ta da un evidente fallo su SergioParisse che era senza palla e sta-va per intervenire. Velo, bloccostile basket Nba. Vietato, ma l’ar-bitro non vede e lascia correre.Meta e partita persa. Andrea Marcato viene intervista-to, risponde alle domande, poi siferma e dice: “Voglio dire una co-sa. Non è bello fischiare quandosi calcia. Non si fa e mi dispiaceche il pubblico si sia comportatocosì male. Ci vuole più rispetto”. Chi si aspettava una critica all’ar-bitro è rimasto deluso.Appena una settimana prima mitrovo sulla tribuna di un campodi rugby romano – ma potrebbeessere ovunque - a seguire unapartita. Gioco duro con diversi in-terventi oltre regolamento. Veree proprie intimidazioni. Può suc-

cedere, succede anche che l’arbi-tro non vede e lascia correre. Lasituazione degenera. Male. Cori e fischi piovono dalla tribu-na. Malissimo.Uno degli allenatori della squa-dra di casa interviene energica-mente sul gruppo di ragazzi intribuna bloccando la contestazio-ne. Bravo.Il punto è che bisogna accettaregli errori dell’arbitro. Lo insegna-no il primo giorno che si inizia agiocare al rugby. Se protesti, an-che in allenamento, l’arbitro fer-ma il gioco e lo fa riprendere 10

metri più avanti, con la palla al-l’avversario. E tu devi ricomin-ciare tutto da capo. A Twickenham, lo stadio di Lon-dra, quando si giocano le partiteinternazionali, è possibile acqui-stare (4 sterline) la “Radio-Ref”,una radiolina con auricolare col-legata direttamente al microfonodell’arbitro. Avete capito bene, inuno stadio di rugby – sulle tribu-ne – è possibile ascoltare tuttoquello che dice l’arbitro. Sarebbemai possibile fare la stessa cosain Italia? Magari anche in occa-sione di una partita di calcio.

Andrea Marcato

di Paolo Cecinelli Caporedattore centraleLa7 Sport

Le regole del rugby

Pensieri

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ltro che mano del Diavolo. Quelladell’atleta Chiara Cainero è la ma-no “fatata” che ha regalato all’Ita-lia la prima medaglia d’oro olim-

pica nella storia del tiro al volo femminile. Latiratrice friulana, che impugna il fucile con l’ar-to sinistro, ha sbaragliato temibili concorrenti

come la statunitense Kimberly Rhode e la te-desca Christine Bunker, dopo una finale al car-diopalma. Il suo è solo l’ennesimo esempio dicampioni sportivi mancini o ambidestri: JohnMac Enroe e Rod Laver nel tennis, Ayrton Sen-na e Valentino Rossi nei motori, Bobby Fishernegli scacchi, Diego Armando Maratona nel

calcio, solo per fare qualche nome. Studi scien-tifici hanno dimostrato che essere sinistrorsipuò essere un vantaggio, specialmente nelle di-scipline in cui emerge tale caratteristica (ten-nis, scherma, golf etc). Il motivo? Oltre alla dif-ficoltà, da parte dei destri, di affrontare sfide“speculari”, sembra che i mancini siano dota-

Il 14 agosto, sotto una pioggia scrosciante, la tiratrice Chiara Cainero ha conquistato ilprimo posto nella finale olimpica del tiro al volo, specialità skeet. Giunta in finale con ilrecord dei Giochi (72 centri), ha condotto una gara straordinaria. Nonostante qualcheerrore, che l’ha costretta ad uno spareggio a tre, ha mantenuto freddezza e lucidità perchiudere al meglio la competizione. Incontenibile la gioia dei tifosi presenti tra ilpubblico: papà, mamma, marito e zio, cui si è aggiunta la moglie di Andrea Benelli,medaglia d’oro nella stessa specialità ad Atene 2004.

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Il tiro mancino di Chiara Cainero

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di Alexia Amaricci

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Nata ad Udine il 24 marzo 1978, la Cainero è laureata il relazioni pubbliche ed ama passare il suo tempo libero fra libri, teatro e musica.Cantante preferito in assoluto: Ligabue, da cui trae concentrazione e grinta prima di salire in pedana.

I soldi non sono la sua priorità. Già prima delle gare la friulana aveva di-chiarato di voler dividere con la squadra il compenso olimpico.Ha inoltre intenzione di devolvere in beneficenza i premi ricevuti dagli enti pubblici.

Precedenti risultati in carriera8° ai Giochi Olimpici di Atene, 2° ai Campionati mondiali 2006 e 3° aquelli del 2007, 1° posto agli Europei 2006 e 2007, 3° nella Coppa delMondo 2001, 1° in quella del 2006 e 2° nell’edizione 2007.

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ti di particolari abilità spaziali e visuali e diuna spiccata capacità di sintesi, determinantenelle decisioni ultrarapide. Di certo questo nonè l’unico segreto della cecchina friulana: tra lesue doti determinazione, talento ed un’estre-ma passione ereditata da papà Eddi (51 pre-senze in Nazionale).Pensi sia un vantaggio essere mancini neltuo sport? Il fucile che usi ha caratteristichespecifiche per sinistrorsi?La pedana ha la forma di un semicerchio. Quin-di chi è destro è avvantaggiato nei tiri da de-stra e viceversa. Comunque nel mio sport, nonsono molti gli atleti mancini. Io, tra l’altro, nel-la vita scrivo con la mano destra, ma mi è ve-nuto naturale impugnare il fucile con la sini-stra. Ogni arma è costruita su misura per ognisingolo tiratore, quindi anche i miei fucili siadattano alle mie caratteristiche individuali.

Oltre alla pioggia battente, quali sono statile principali insidie incontrate nella garaolimpica?Per quanto riguarda l’acqua a catinelle ci so-

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no abituata, dato che fra i boschi del Friuli mi ca-pita spesso di effettuare allenamenti in condizio-ni simili. In ogni modo a Pechino la gara è statapiuttosto dura, soprattutto per la scarsa visibilitàdi tiro, dovuta non solo alla pioggia ma anche al-lo sfondo scuro che non permetteva di percepirefacilmente il bersaglio. A ciò si è aggiunto il po-co tempo a disposizione per esercitarsi. Ho dovu-to persino rinunciare alla Cerimonia di Aperturadei Giochi, e mi è molto dispiaciuto.

E’ vero che hai usato proiettili italiani per viadei piattelli molto duri da frantumare?Sapevamo già dalle gare preolimpiche che i piat-telli cinesi avevano questo difetto. In ogni caso era-no già 2-3 anni che lavoravamo (io e la ditta co-struttrice) per realizzare cartucce particolari a se-conda della distanza e delle peculiarità dei bersa-gli. Noi atleti italiani abbiamo fiducia nel Made inItaly e ci affidiamo alle produzioni nazionali. Tral’altro c’è stato qualche problema all’aeroporto: cihanno bloccato la spedizione di proiettili, che ab-biamo ricevuto solo il giorno stesso della gara!

Quante ore ti alleni al giorno? In cosa consistela tua preparazione atletica?Consiste sostanzialmente in esercizi aerobici (è ne-cessario avere molta resistenza) e di potenziamen-to. Mi alleno 2 ore ogni al giorno nel pomeriggio.

Tuo papà ti ha fatto amare questo sport. Comehai iniziato? Mio padre ha vinto diverse medaglie anche se alivello non agonistico. Da piccola ho praticatomolti sport, poi seguendolo nelle varie gare mi so-no appassionata e, a 14 anni, ho iniziato a spara-re anch’io. Che tipo di giocattoli preferivi da bambina? Nondirmi le bambole…Niente pistole. Giocavo con i bambolotti classici,Cicciobello, Barbie, ma non con i fucili. Avendoun fratello maschio, però qualche volta ci diver-tivamo con i soldatini.

Il 5 settembre 2008, insieme ad altri campioniolimpionici, sei diventata Commendatore al Me-rito della Repubblica Italiana. Cosa ti ha detto ilPresidente Giorgio Napolitano?C’è stato un episodio precedente già all’Olimpia-di. Quando ero a Casa Italia, mi hanno passatouna telefonata del Presidente. Ed io, involontaria-mente, l’ho messo in attesa. A causa di ciò un cro-nista mi ha preso un po’ in giro per essere statala prima atleta a lasciare alla cornetta il Presiden-te della Repubblica. Poi c’è stata la Cerimonia: èuna persona davvero squisita e disponibile. Hoavuto poi modo di rivederlo alla festa del Corpo

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Forestale, dove lo stesso presidente mi ha detto:“Ci incontrato un po’ troppo spesso!”.

Nel 2003 hai lasciato un posto sicuro per la car-riera sportiva. E’ stata una scelta difficile?Non è stato facile lasciare un lavoro fisso. Vive-vo a Milano, ero indipendente economicamente;poi si è prospettata la possibilità di andare ad Ate-ne 2004. I miei genitori mi hanno appoggiato pie-namente e per un anno mi sono dedicata total-mente a questo sogno. Successivamente è arriva-ta l’opportunità di entrare del Corpo Forestale, chemi ha sostenuto nella mia carriera sportiva.

Cosa pensi dei tuoi colleghi alle prese con rea-lity e spettacoli televisivi? E della vicenda Gran-bassi?I problemi economici contano molto negli sport“minori”. Non me la sento di dare un giudizio sul-le loro scelte. A proposito di Margherita Granbassi, non riescoperò a comprendere l’aut aut dell’Arma. In fondonon fa nulla di male: né balletti o altre cose chepossano ledere l’onore dei Carabinieri. Penso cheabbia solo voluto seguire il suo sogno: diventa-re giornalista. Bisogna pensare anche al futuro.

Da qualche tempo anche tuo marito pratica iltuo sport. Hai qualche consiglio da dargli?L’importante è che si diverta. Dopo ore passare al-la scrivania davanti al pc, trascorrere un po’di tem-po libero per sparare gli permette di scaricare inervi e di rilassarsi. Dunque ciò che gli ripeto è diconcentrarsi sui bersagli e non pensare ad altro.

Hai dichiarato che per ora, non pensi ad ave-re figli. Quindi non farai come la fiorettistaVezzali, già in pedana a 4 mesi del parto?La vita degli atleti è già troppo programmata nelminimo dettaglio. In molti mi hanno fatto do-mande sulla maternità. Non me la sento di pro-grammare anche questo. Se verrà vedremo. Vor-rei rimanesse un lato della mia sfera privata.

Basta un campione per invogliare i ragazzi altiro al volo?Sicuramente non è sufficiente. Occorre più impe-gno da parte della Federazione e una diffusionedelle gare su reti più accessibili al grande pubbli-co: non solo tv tematiche satellitari o del digitaleterrestre. Essendo il tiro un’attività economicamen-te molto impegnativa, suggerirei di promuovereincentivi in favore dei giovani che intendano pra-ticare tale disciplina. L’importante, comunque, èapprezzare il valore dello sport in sé stesso, senzainseguire sogni di successo e soldi, come troppi ra-gazzi fanno ammirando gli idoli del Calcio.

International Shooting ACADEMYNella foto (da sinistra) Chiara Cainero, Paolo Del Bene, Antonio Lombardo,Luciano Rossi e Francesco Fazi in occasione della consegna della macchina da parte del Vettore ufficiale dell’Accademia AUTOSTEMAC.

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on solo business: nella vita dellegrandi aziende, sempre più atten-te alle tematiche della responsabi-lità sociale, cresce l’attenzione al-

l’ambiente, alla cultura e allo sport. Una dellepiù impegnate è Enel, la prima società elettri-ca italiana e oggi il secondo operatore elettri-co europeo. Cultura, valore e responsabilità so-no le linee guida della sua mission che la spin-gono a sostenere partnership con istituzionipubbliche, private e con organizzazioni impe-gnate nello sviluppo del territorio a sostegno diprogetti culturali, in un panorama nuovo e glo-bale. Enel ha messo ha punto un programmaad hoc chiamato Energiaper, sviluppato nellesei aree di cultura, musica, scienza, ambiente,scuola, sport. E’ il programma che comunica atutti i cittadini, in maniera integrata, una nuo-

va visione dell’energia, orientata al futuro, sim-bolo di forza di vita e traino allo sviluppo. Ener-giaper annulla le distanze tra l’azienda e i con-sumatori e le loro esigenze sociali. E agisce co-me volano di sviluppo socio-culturale: attra-verso la ricerca di importanti iniziative cultu-rali e sportive e di nuovi linguaggi di comuni-cazione, scienziati, artisti, educatori, atleti si af-fiancano a Enel per dare ai cittadini una visio-ne dell'energia pulita, orientata al futuro, chesia incentivo alla crescita. E simbolo di rispet-to. Questa la mission di Energiaper lo sport, checon le sue iniziative contribuisce allo sviluppodelle attività sportive diffondento i valori po-sitivi dello sport come la lealtà e il rispetto del-le regole. Tra le tante iniziative, Enel è partnerufficiale della XIII edizione dei Campionati Mon-diali di Nuoto, che si terranno a Roma dal 18

luglio al 2 agosto 2009, organizzati dalla FINA.Il sostegno alla disciplina del nuoto si inseriscenell'ambito delle iniziative di Enel a favore del-le attività sportive con forti radici territoriali,associando i valori positivi dello sport, la leal-tà, il rispetto delle regole, la competitività e l'af-fidabilità, ai valori di Enel: il rispetto del codi-ce etico, le rigorose norme di governance, latrasparenza e l'attenzione al cliente, la cura perl'ambiente. Il sostegno a questa grande mani-festazione vuol dire anche contributo di Enel alrilancio e alla promozione del territorio e, piùin generale, del sistema Italia a livello interna-zionale.?Il nuoto, infatti, nelle sue varie specia-lità, e con le discipline correlate, come i tuffi,la pallanuoto e le tecniche di salvamento, è unosport con una riconosciuta funzione nel cam-po dello sviluppo psicofisico dei più giovani,

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Il sostegno alla disciplina del nuoto si inserisce nell'ambito delle iniziative di Enel a favore delle attività sportive con forti radici territoriali, associando i valori positivi dello sport,la lealtà, il rispetto delle regole, la competitività e l'affidabilità, ai valori di Enel

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Energia mondiale

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delle pratiche terapeutiche, del benessere e del-la salute che richiama, nelle 1400 società spor-tive e nei 2500 impianti facenti capo alla Fe-derazione Italiana, oltre 6,5 milioni fra prati-canti e iscritti a scuole di nuoto.?I Mondiali diNuoto non sono solo un succedersi di gare spor-tive. La sfida di questa grande manifestazioneè lasciare al territorio un'eredità di sviluppo, ov-vero un patrimonio di infrastrutture e opere uti-lizzate per le gare, pronte, dopo i Campionati,ad ospitare nuovi servizi e spazi per lo sport,cui tutti potranno accedere. L’eredità di Roma2009 sarà anche un patrimonio di valori edesperienze diffuse sul territorio – gli stessi va-lori che Enel, con il suo programma Energia-per, intende portare a tutti i cittadini.Non solo sport. Moltissime le iniziative in cam-po culturale e artistico di Energiaper. Energia-per la cultura sostiene progetti che offrono alpubblico un ambiente culturale ed educativoaperto all’innovazione con iniziative quali EnelContemporanea, Festival della Letteratura diMantova, Lezioni di giornalismo, Artelibro, 2ore con. Energiaper la musica promuove la gran-

de musica e trova spazi per gli artisti emergen-ti. Ricordiamo che Enel è partner dell’Audito-rium Parco della Musica di Roma; socio fonda-tore dell’Accademia Nazionale di Santa Ceciliae del Teatro alla Scala; sponsor del Teatro del-l’Opera di Roma e ha sponsorizzato il SafariTour di Jovanotti a emissioni zero, perché il bi-nomio energia e ambiente è sempre più impre-scindibile. Importanti quindi, nell’ambito delprogramma Energiaper l’ambiente, le iniziati-ve di Enel per la salvaguardia e la valorizzazio-ne dell’ambiente, in partnership con associa-zioni ed enti locali: Natura e Territorio, Centra-li aperte; la sponsorizzazione di Voler bene al-l’Italia in collaborazione con Legambiente. An-che Energiaper la scienza mira a divulgare laconoscenza di temi con rilevanti implicazioniambientali, sociali ed economiche, il cui fineultimo è stimolare lo sviluppo del Paese. Lo stru-mento in questo caso è la promozione del sa-pere scientifico. Tra le iniziative di Energiaperla scienza: Oxigen, la rivista scientifica di Enel;la sponsorizzazione del Festival della Scienzadi Genova e di Roma; Scienza in piazza, il Fe-

stival della Salute di Viareggio. Infine, ma nonmeno importanti, le iniziative per la scuola, per-ché è dalla formazione dei giovani che inizia lacostruzione di una società più attenta ai valo-ri che Enel cerca di diffondere e a una nuovaidea di energia. Energiaper la scuola coinvolgeil mondo della scuola e delle università con pro-getti ludico-formativi come in Energia in gio-co: la sfida per gli studenti delle scuole era mi-gliorare l'utilizzo dell'energia elettrica nei luo-ghi in cui vivono, per immaginare città più inarmonia con l'ambiente.

23PARTNER UFFICIALE DEI 13TH

FINA WORLD CHAMPIONSHIPS

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Università degli Studi di Roma “Fo-ro Italico", con la sua vocazione diistituzione dedicata alle scienze ealla cultura dello sport, non pote-

va non essere in prima fila nel contribuire allarealizzazione di un grande evento come i 13thFINA World Championships”: è quanto dichia-rato dal Professor Paolo Parisi, Rettore delloIUSM (Istituto Universitario Scienze Motorie) inmargine alla firma del protocollo d'intesa fra loIUSM stesso e il Comitato Roma09, organizza-tore dei campionati del mondo di nuoto che sisvolgeranno a Roma dal 18 luglio al 2 agostodel prossimo anno 2009.La firma è stata posta dopo una proficua col-laborazione che è già andata svolgendosi nelcorso dell'avvicinamento all'evento e prevedeil contributo dell'Ateneo romano nel campo delvolontariato: il reclutamento è in fase avviata

e lo IUSM vi partecipa con un largo numero diadesioni da parte dei propri studenti e del pro-prio personale, diventando così parte attiva nel-l'organizzazione e nello svolgimento della gran-de manifestazione che coinvolgerà più di 2000atleti di oltre 170 nazioni e che trasformerà ilForo Italico nel polo d'attrazione sportiva piùimportante del calendario mondiale del 2009.“Il Comitato Organizzatore – ha anche detto ilProfessor Parisi – sta lavorando affinché que-sta manifestazione sia ancora una volta il ri-sultato positivo di una sinergia tra le varie com-ponenti sportive, politiche e culturali della cit-tà. Il nostro Ateneo è dunque particolarmentelieto di partecipare a questo importante appun-tamento, con il contributo dei nostri studentiche saranno presenti come volontari”.Il Professor Parisi ha però voluto sottolineareun altro rilevante aspetto dell'evento Roma09:

“Questa è anche una buona occasione – hadetto il Professore – per valorizzare l'impian-tistica della nostra città e aprirla al territorio,in modo da avvicinare tutti i cittadini a unapratica sportiva sempre più diffusa e capilla-re. Sono convinto che questa manifestazione,con il contributo di tutti, riuscirà a vincere ladifficile sfida di rendere i prossimi Mondialidi Nuoto Roma 09 un evento indimenticabilee pieno di soddisfazioni”.

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Roma09 e lo IUSM

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Sfide

Napule è

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di Marco Trozzi_foto Grazia Neri

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apoli è la città che, più di tutte,ben rappresenta le mille contrad-dizioni del nostro Paese. Unosplendido centro portuale nel

cuore del mediterraneo che, spesso, si trovacoinvolto in polemiche legate ai casi di cro-naca nazionale. Il luogo comune più diffu-so parla di una città “caoticamente diverten-te”, rinomata per la cucina, il mare, la sca-

ramanzia e gelosa della sua antica tradizio-ne cabalistica. E proprio sfogliando l’anticaSmorfia napoletana si scopre che il numeroabbinato al Vesuvio, uno dei simboli dellacittà, è il 5, come la maglia da sempre indos-sata da Fabio Cannavaro. Partendo da que-sta “strana” coincidenza, inizia il nostro ex-cursus sui più famosi sportivi nati proprionel capoluogo campano.

Calcio: Ciro e Fabio Due uomini, due campioni. L’uno il mito del-l’altro: Ferrara e Cannavaro, entrambi difen-sori, sono i maggiori rappresentanti del calcionapoletano che si afferma a livello nazionalee mondiale. Sportivi che hanno fatto la fortu-na dei loro club e della nazionale, di cui Fabioè tutt’ora il capitano. Fuoriclasse assoluti chesi sono avvicendati nel club partenopeo con-

27Alessandro Ballan

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tribuendo a renderlo grande. Fabio, infatti, vin-ce il Campionato Allievi ed è uno dei raccat-tapalle del San Paolo, nel periodo d’oro dellasocietà azzurra, quando campioni come Mara-dona e Ferrara, suo idolo e modello tra l’altro,fanno impazzire di gioia la città intera. Di lì aqualche anno, Ciro “passa il testimone” a Fa-bio, è lui ora il simbolo della squadra e dellacittà. Nonostante il lavoro li porti lontano daNapoli, i due creano, nel 2005, la “Fondazio-ne CannavaroFerrara”, un progetto nato peraiutare i ragazzi in difficoltà, attraverso inizia-tive sportive, educative e culturali. Un modo,insomma, per rimanere sempre vicini alla lorogente, perché i figli so' piezz' e core…

Boxe: Patrizio OlivaLo sparviero di Poggioreale, questo il sopran-nome di Patrizio, pugile che incarna la Napo-li sentimentale, orgogliosa, amorevole, che lot-ta e non è incline ad arrendersi. Oliva è indi-scutibilmente uno dei migliori boxeur che l’I-talia abbia mai avuto, un atleta in grado di ar-rivare, nel 1980, alla conquista della medagliad’oro a Mosca, nella categoria Superleggeri. Isuccessi e il suo carattere molto comunicati-vo gli permettono di diventare CommissarioTecnico della nazionale, (guiderà gli azzurri ad

Atlanta ’96 e Sidney 2000) e a essere elettoambasciatore dello sport scolastico, nonché at-leta dell’immagine dello sport napoletano (ca-rica conferitagli dal CONI). Un uomo, dunque,che ha saputo applicare le regole di questa di-sciplina intrisa di sofferenza fisica e di forzamorale, alla vita di tutti i giorni.

Canottaggio:i fratelli AbbagnaleSe si pronuncia la parola canottaggio si pen-sa inevitabilmente ai fratelli Carmine e Giu-seppe Abbagnale, che, insieme a Giuseppe diCapua, hanno reso l’Italia una delle più im-portanti realtà a livello mondiale nella cate-goria “due con”. Per la verità, gli Abbagnalenascono a Pompei, ma da sempre sono uno deisimboli dello sport partenopeo. Il loro incre-dibile palmarés comprende due allori olimpi-

ci e sette titoli mondiali, conquistati tra il 1981e il 1991. Da non dimenticare, però, che an-che il loro terzo fratello, Agostino, ha conqui-stato due ori olimpici e mondiali nel “quattrodi coppia”, uno olimpico nel “due di coppia”,ai quali si aggiungono un argento in quest’ul-tima disciplina ed uno nell’“otto con” ai mon-diali.

Nuoto:da Dennerlein a RosolinoNapoli è città di mare ed è, forse, questo il mo-tivo per cui molti dei suoi campioni più rap-presentativi sono dei nuotatori. A tal propo-sito, è impossibile tralasciare Fritz Dennerlein,che di napoletano non aveva né il nome né ilcarattere. Eppure, il gigante di padre tedescoe madre rumena, era nato a Portici, e a Napo-li si è spento nel 1992. Ha trascorso la sua vi-ta al Circolo Canottieri Napoli, dapprima nuo-tando, facendo dello stile libero e soprattuttodel delfino la sua ragione di vita, per poi pas-sare alla pallanuoto, di cui è stato giocatore eallenatore, sia della Canottieri sia della nazio-nale italiana (i suoi metodi hanno fatto scuo-la, grazie all’invenzione della zona acquatica).Il nuotatore che ha dato lustro alla sua città eall’Italia è, però, Massimiliano Rosolino, checon le sue 58 medaglie vinte è attualmente

Sfide

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La “Fondazione CannavaroFerrara”è un progetto nato per portare unconcreto aiuto ai ragazzi in difficoltà, attraverso iniziativesportive, educative e culturali.Un modo, insomma, per rimaneresempre vicini alla loro gente.

www.fondazionecannavaroferrara.it

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l’atleta che ne ha conquistato il più alto nu-mero. Massimiliano è un modello per costan-za e temperamento: non è da tutti, infatti, ri-uscire a laurearsi campione olimpico, mondia-le, europeo e nazionale.

Pallanuoto: tradizione per eccellenza Dal nuoto alla pallanuoto il passo è breve ed èa questo punto che la tradizione napoletana di-venta scuola. Sono innumerevoli, infatti, i gio-catori che hanno reso quest’attività lo sport par-tenopeo per eccellenza: Enzo D’Angelo, per tut-ti Enzone, è stato un grande centroboa e un ot-timo allenatore (un tricolore nel ’90 con la Ca-nottieri). Le sue realizzazioni erano spesso del-le vere e proprie magie, i gol “alla D’Angelo”,sono passati alla storia e hanno contribuito arendere grande la Canottieri Napoli (quattro scu-detti e una Coppa dei Campioni tra il 1973 e il1979) proprio sotto la guida di Fritz Denner-lein. Con il Settebello, poi, un argento olimpi-co (Montreal ’76) e un bronzo mondiale (Calì’75). A Napoli, però, c’è anche il Circolo Nau-tico Posillipo e sono stati i fratelli Porzio, Fran-cesco e Giuseppe, a rendere questo club uno deipiù prestigiosi al mondo: insieme hanno vintootto titoli italiani, due Coppe dei Campioni e

l’oro olimpico a Barcellona nel 1992, tanto percitare alcuni successi. Compagno dei Porzio,con i quali ha condiviso gran parte dei succes-si, è stato Carlo Silipo, attuale allenatore del Po-sillipo e vero e proprio simbolo della pallanuo-

to nostrana. Silipo, infatti, è stato sia capitanodel suo club sia del Settebello e non a caso, nel2007 è stato anche insignito del titolo di cava-liere dell’Ordine al merito della Repubblica dalPresidente, Giorgio Napolitano.

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emmeno la pioggia è riuscita a fer-mare lo straordinario entusiasmodei 37.000 partecipanti della nona“Roma Race for the Cure – Di cor-

sa contro i tumori del seno”. Lo scorso 18 Mag-gio, un fiume di donne, uomini e bambini hainvaso infatti il centro della Capitale per corre-re i 5 km della celebre minimaratona di solida-rietà organizzata dalla Komen Italia per promuo-vere la prevenzione e sostenere le donne che lot-tano ogni giorno contro il tumore del seno.Lo “start” alla gara è stato dato quest’anno sot-to la pioggia alle Terme di Caracalla dal Pre-sidente della Regione Lazio Piero Marrazzo conil Presidente della Provincia di Roma NicolaZingaretti, la madrina della Race Maria Gra-zia Cucinotta, l’ambasciatore americano a Ro-ma Ronald Spogli e le Signore Flavia PriscoVeltroni, Isabella Rauti Alemanno, Roberta Ser-doz Marrazzo e Raffaella Visonà Petrucci. Protagoniste della Race sono state, come ognianno, le circa 3.000 “Donne in Rosa”, donne

di corsa contro i tumori del senoRace for the Cure

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di Gabriele Cosmelli

M.E.C.S.

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che hanno sconfitto la malattia o che stannoancora combattendo la propria battaglia. Aloro è andato l’incoraggiamento fortissimo ditutto il pubblico presente.Tra i partecipanti, c’erano anche tanti voltinoti come i giornalisti tv Livia Azzariti, Giu-liano Giubilei, Gloria De Antoni e Dario La-ruffa, il CT della Nazionale Under 18 di Cal-cio Francesco Rocca, l’attore Giulio Scarpati,il Direttore degli Impianti Sportivi del CONIDiego Nepi Molineris, l’ex tennista e dirigen-te FIT Marco Meneschincheri e tanti altri.Moltissimi anche i dirigenti delle aziende pre-senti alla Race, tra cui Johnson & Johnson eSamsung, a testimonianza dell’impegno con-creto e non solo formale di chi crede nella ma-nifestazione.Sotto il profilo agonistico, la gara di 5 km èstata vinta da Simone Piferi per gli uomini,con il tempo di 15’06’’. Fra le donne, la vitto-ria è andata a Roberta Boggiatto, con il tem-po di 18’07’’. La più veloce tra le “Donne inRosa” è stata invece Cinzia Barletta, già vin-

citrice della Race nel 2006.La Race for the Cure di Roma, che il 17 Mag-gio 2009 giungerà alla sua decima edizioneromana, ha consentito di raccogliere quest’an-

no circa 680.000 euro, che finanzieranno co-me di consueto progetti concreti nella lotta aitumori del seno, sia della Komen Italia che dialtre associazioni.

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’Amico Atletico è unconcorso organizzatoda Banca Popolare diAncona e dalla Fon-

dazione Gabriele Cardinaletti di Je-si che, dal 2004, ha l’intento di pro-muovere una nuova cultura dellosport nel nostro paese. E' ispiran-dosi a questo concetto che BancaPopolare di Ancona e Fondazione"Gabriele Cardinaletti" indicono laquarta edizione del Concorso "L'a-

mico Atletico", una vera e propriagara alla ricerca degli sportivi piùleali e meritevoli, il cui comporta-mento si è dimostrato in linea coni principi del Codice Atletico pro-mosso da Banca Popolare di An-cona. Il concorso si rivolge a tutticoloro che, sportivi e non, inten-dano segnalare il proprio “AmicoAtletico” . Possono essere votatitutti gli sportivi (atletici, dirigenti,tecnici) di qualsiasi disciplina pur-

ché regolarmente iscritti ad un’as-sociazione sportiva, che hanno di-mostrato, attraverso un compor-tamento meritevole, di essere in li-nea con il Codice Atletico BPA.Possono partecipare al concorsotutti i residenti della regioneAbruzzo, Campania, Emilia Ro-magna, Lazio, Marche, Molise eUmbria. Si può votare on line sul sitowww.codiceatletico.it. I sette

sportivi vincitori del concorso sa-ranno premiati con un riconosci-mento da una giuria composta dapersonaggi famosi del mondo del-lo sport. Ad ogni sportivo premia-to sarà inoltre abbinato un con-tributo in denaro, da destinare adassociazioni senza fini di lucro in-dividuate da un'apposita commis-sione? Per ogni segnalazione per-venuta la Banca Popolare di An-cona devolverà 1 Euro.

M.E.C.S.

Cerchiamo Atletici veri

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di Matteo Cirelli

L

Concorso l’Amico Atletico IV edizione 2009.Lealtà, amicizia, impegno e solidarietà. Sono questi gli elementi di un verocomportamento sportivo. Da queste premesse nasce nel 2004, su iniziativadella Banca Popolare di Ancona e la Fondazione Gabriele Cardinaletti, ilCodice Atletico che sintetizza e individua i comportamenti dell’atleta etico,ispirandosi alla Carta del Fair Play promulgata dal Panathlon International.Ad oggi sono più di 400 le società che hanno aderito al Codice Atletico.

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Lunedì 1° dicembre 2008ore 15.00

Università Federico IIAula Magna

Facoltà di GiurisprudenzaNapoli

Tavola rotonda“L’educazione fisica nella scuola

italiana: quale futuro?”

Cresce il Movimento per l’Etica e la Cultura nello Sport

promotori istituzionali

promotori ufficialiLo sport

per la vita...e non la vita

per lo sport

Provinciadi Napoli

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Olimpiade è un’esperienza unicanella vita di ogni atleta, unmomento indimenticabile, il sognoda realizzare. Riuscire a vivere da

protagonista un evento del genere, “l’evento”rappresenta il massimo per gli sportivi.Giungervi da favorito o comunque con la con-creta possibilità di andare a medaglia riveste unsignificato molto importante. Ma può succede-re che qualcosa vada storto, che non tutto siacome previsto, che per un soffio si perda ilpodio ed allora ci si ritrova “solo” quarti.Medaglie di legno, medaglie di ferro, medagliedi latta. Ma resta un fatto: essere quarti almondo quasi sempre significa essere primi inItalia e spesso primi in Europa. E Pechino 2008ha offerto tante di queste storie, lontane dairiflettori. La solitudine degli atleti che hannosfiorato il podio all’Olimpiade in Cina sarà il filrouge della quarta edizione del Premio “Valoridello Sport” che avrà luogo il 2 dicembre alleore 21,00, presso l’Istituto San Leone Magno a

Roma. “Per un premio che si chiama “Valoridello Sport” ed ha come obiettivo esaltare que-sti valori, era facile, nell’anno Olimpico, pensa-re ai campioni che sono stati protagonisti aPechino - spiega Massimo Caputi, presidentedell’Associazione Valori dello Sport - Lo sport,però, è fatto di vittorie, ma anche di sconfitte,che sono uno spaccato della vita di un atleta.Abbiamo voluto esaltare i “numeri quattro”perché riteniamo che chi non abbia vinto,abbia comunque raggiunto un grande risultatoe che faccia parte dell’elite dello sport”. Tra ipremiati, campioni del calibro di Antonio Rossi,canoa, Igor Cassina, ginnastica, GiovannaTrillini, fioretto, Roberto La Barbera, paraolim-pico dell’atletica, Alessio Boggiatto, nuoto,Veronica Calabrese, taekwondo. “Tutti atletiche hanno già vinto tutto, oppure destinati avincere - continua Caputi - e noi abbiamovoluto raccontare le loro storie da una prospet-tiva diversa”.Insomma “La solitudine dei nume-ri Quattro” proverà, senza retorica, a conferire

un riconoscimento pubblico a coloro che, purnon essendo saliti sul podio Olimpico, ugual-mente rappresentano l’orgoglio dello sport ita-liano, in una serata che, attraverso la voce deipresenti, definisca la propria esperienza secon-do la logica pura dello Sport. Il Premio “Valoridello Sport” è un evento Charlymax prodottoda Net Service in collaborazione conl’Università Luiss Guido Carlo e con l’IstitutoSan Leone Magno, con il patrocinio del Coni,della Regione Lazio, della Provincia e delComune di Roma. La IV edizione del Premio“Valori dello Sport” - “La solitudine dei nume-ri Quattro” sarà presentata da una coppia ine-dita, formata dalla giornalista di Sky Tg24Barbara Dell’Aquila, e Salvatore Sanzo, che perla prima volta si cimenterà su un palcoscenicoe non su una pedana. Sanzo, infatti, oltre adessere un atleta di eccellente livello - tra glialtri successi medaglia di bronzo individualealle Olimpiadi di Pechino 2008 - è anche gior-nalista pubblicista.

M.E.C.S.

I Valori dello Sport

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L’di Alessandro Morucci

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ott. Arena, come maimolti atleti soffronodi “periartrite dispalla”?

La spalla è l'articolazione del cor-po umano dotata della maggiore

ampiezza di movimento e questapeculiare condizione, che rappre-senta una delle basi dell'evolu-zione della specie umana, è statapagata dalla natura al prezzo diuna stabilità più delicata e vul-

nerabile.La pratica di attività sportive checoinvolgono in modo intenso eripetitivo questo delicato mecca-nismo può portare a squilibri bio-meccanici oppure a danni anato-

D

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Club news

Top Physio Network la spalla dolorosa: fisioterapia in mani esperte e nuove metodologie di intervento per risolvere il problema.

Dott. Roberto ArenaMedico chirurgo

specialista in Fisiatria

Fino a pochi anni fa con il termine di "periartrite" si voleva indicareun'infiammazione generica intorno all'articolazione della spalla.Oggi, grazie alle nuove tecniche diagnostiche, è possibile individuarecon molta precisione quali sono le strutture anatomiche interessate e come intervenire in modo mirato e risolutivo con la fisioterapia.

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mici strutturali che si associanoa sintomi dolorosi e perdita del-l'efficienza atletica.

Quali sono gli sport più sogget-ti a sviluppare questa patologia? Tutti gli atleti potenzialmentevanno incontro a questo tipo ditrauma. Ovviamente quello più sogget-to è il tennis, durante lo smashe il servizio, ma anche la palla-volo, pallanuoto e basket utiliz-zano movimenti che determina-no sollecitazioni meccanicheestreme e che possono generaredanni alle strutture articolari.Nel servizio del tennis il brac-cio raggiunge velocità angolaridi rotazione di svariate migliaiadi gradi al secondo!!

Quali le conseguenze sullaspalla?La spalla, da articolazione moltomobile, può scivolare in quadriclinici molto sintomatici a frontedi danni strutturali anche minimie difficilmente evidenziabili.

Ma in alcuni casi i danni pos-sono essere rilevanti ed inva-lidanti?Un trauma alla spalla può limi-tare gesti sportivi semplici, an-che apparentemente poco corre-lati con la spalla, come la corsa.

Ma allora in questi casi cosafare?Affidarsi a mani esperte! Un me-dico fisiatra competente, sup-portato da fisioterapisti costan-temente aggiornati sulle nuovemetodologie d'intervento, è ingrado di valutare tutti gli aspet-ti del problema e risolverli. Spes-so la disfunzione articolare puòessere conseguenza di vizi di po-stura e di cinetica della scapolache portano ad una significati-va perdita di potenza e precisio-ne del colpo associata al dolo-re. La rieducazione funzionalemirata e selettiva, anche contecniche di analisi cinematogra-fica, è il trattamento di primascelta e deve essere attuato se-condo protocolli personalizzati,

studiati e sviluppati da espertidedicati all'argomento.Ma se tutto ciò non basta a ri-solvere il quadro?Se il dolore e l'impotenza funzio-

nale sportiva non si risolvono conil programma riabilitativo e del-la correzione del gesto tecnico,può essere necessario ricorrere al-la chirurgia.

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@

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Scherma

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a incontriamo per cercare di farne un ri-tratto di donna, moglie e mamma. Lagiornata ideale della Trillini? Quella tra-scorsa in compagnia della famiglia.

Partiamo da tanti anni fa. Cosa ti ricordi dell’ar-gento nel Campionato del Mondo a Sofia nel1986?E’ molto lontano. E’ stato l’inizio di tante avventu-re.

Puoi vantare un Palmares esagerato (8 medaglieolimpiche e 20 mondiali ndr). Esiste una medagliacui sei più affezionata?No, sono tutte importanti. Ognuna ha una vita edun’importanza per sé. Sicuramente essere stata al-fiere alle Olimpiadi di Atlanta è stata un’esperienzaindimenticabile ed unica.

La medaglia più bella?Tutte. Quella di Barcellona è stata la più sofferta per-ché avevo il ginocchio rotto e nessuno mi conosce-va….è stata dura! Ma non voglio togliere nulla allealtre.

Mi hai anticipata. Mi racconti le emozioni prova-te ad Atlanta come portabandiera azzurra?E’ stata una bellissima esperienza. Mi ricordo unabandiera pesante, la difficoltà di una grandissimadiscesa con scarpe nuove e gonna e il mio sforzo dinon mostrarmi impacciata.E’ vero che ti ritiri dalle gare?Ora vediamo, valutiamo.Che progetti hai nell’immediato futuro?Il più imminente è la vacanza in Australia con lamia famiglia, mio marito e mia figlia.

Non servono presentazioni perGiovanna Trillini, campionessa

nella vita professionale e privata,come tutti i grandi campioni che,prima di essere fuoriclasse nella

propria disciplina sportiva,sono delle persone speciali.

Fiori e fioretti

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di Daniela Perrone

L

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Hai un sogno nel cassetto raccontabile?Più di uno, ma li tengo belli chiusi nel cassetto!

Perché hai scelto fra le specialità il fioretto?A Jesi c’era un bravissimo maestro di fioret-to e da noi quasi tutti fanno fioretto.

Sei di Jesi come la Vezzali. Hai amiche oamici fra le colleghe e i colleghi?Gli amici veri e propri sono quelli con cui cre-sci da bambini, nel lavoro trovi delle belle co-noscenze con cui condividi esperienze, fati-che, onori e oneri. Amico è una parola im-portante da utilizzare per pochissimi.

Quali sono le tue caratteristiche personalideterminanti per vincere le imprese indivi-duali e quali invece quelle per conquistarele imprese di squadra?Una per tutte: costanza e professionalità ne-gli allenamenti. Una grande fortuna è stataaver avuto dal grande maestro Triccoli unabuona impostazione per lavorare a livello tec-nico durante gli allenamenti.

Cosa pensi, se pensi, quando sei in pedana?Meglio non pensare. Pensare negativo è la fi-ne, positivo ti può esaltare. Devi lavorare duroe basta.

Quando e come hai cominciato?A sei anni, perché mi sono rotta la clavico-la. Fra gli zii avevo un maestro di scherma,poi una serie di coincidenze ne hanno fattoil mio lavoro!

Quali sono i valori irrinunciabili di Giovan-na?Lealtà e correttezza.

Ci racconti la giornata tipo di allenamento?Dipende dal periodo. La mattina preparazioneatletica e lezioni col maestro, il pomeriggiosalti in palestra ed incontri con altri atleti.

Come e con chi trascorri la tua giornata idea-le?Sabato? Domenica? Cambia a seconda deigiorni della settimana. Vi racconto un saba-to. Sveglia, mettere un po’ a posto le cose acasa, giocare con la bimba, preparare il pran-zo, metterla a dormire, fare la spesa col ma-rito e chiacchierare un po’ con lui.

Qual è il tuo look ideale?Sportivo.

Fai quello che volevi fare da bambina?Assolutamente si!A proposito e per concludere, consigli lascherma a bambine e bambini che si voglio-no avvicinare a questo sport?Si. E’ uno sport che richiede doti tattiche ol-tre che tecniche. Concentrazione e strategia,che sicuramente servono anche nella vita aldi fuori della pedana!

Scherma

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Fiamme Gialle

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ento e pioggia non hanno fermatola voglia di neve dei visitatori diSkipass, il Salone del turismo, de-gli sport invernali e del freestyle

che si è tenuto a ModenaFiere dal 30 ottobreal 02 novembre. Turismo, sport e spettacolosono gli ingredienti essenziali della kermesseche, alla sua quindicesima edizione, ha regi-strato un crescente successo di pubblico conun' ottima l'affluenza nelle quattro giornate diapertura. I 25 mila mq di esposizione, i 20 mi-la mq di aree di intrattenimento e spettacolosono stati presi d'assalto da centinaia di mi-gliaia di visitatori, soprattutto giovani, chahanno avuto la possibilità di immergersi com-pletamente nel mondo degli sport invernali (enon solo) e conoscere da vicino i propri benia-mini. La più grande parata di stelle dello sportè avvenuta presso lo stand delle Fiamme Gial-le (presenti a Skipass per il secondo anno con-secutivo) dove, in un ideale passaggio di testi-mone fra stagione estiva ed invernale, sonosfilati nel corso delle quattro giornate di Fie-ra i medagliati olimpici di Pechino 2008 Giu-

lia Quintavalle, Simone Venier, Simone Raine-ri, Andrea Facchin ed Elisa Rigaudo e il por-tabandiera azzurro Antonio Rossi. A far lorocompagnia i "padroni di casa", visto il tema diSkipass, Denise Karbon, Manfed e ManuelaMoelgg, Max Blardone, Cristian Deville, Cri-stian Zorzi, Roland Clara, Nadia Fanchini, Lu-cia Recchia e molti altri. Le Fiamme Gialle han-no portato il proprio mondo a Skipass, hannoavvicinato la gente alle attività dei propri Grup-pi Sportivi e hanno offerto la possibilità al pub-blico di interagire direttamente con i campio-ni presenti che si sono esibiti in varie dimo-strazioni mettendosi anche in gioco in diver-tenti faccia a faccia con i propri colleghi chepraticano altri sport. Le Fiamme Gialle porte-ranno nuovamente i propri campioni davantial grande pubblico in occasione del MotorShow 2008, che si terrà a Bologna dal 5 al 14dicembre. In questa occasione si potranno in-contrare i campioni gialloverdi protagonisti aPechino 2008 e i loro colleghi degli sport in-vernali, ospiti presso lo stand NISSAN, part-ner dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle.

V

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Fiamme Gialle in vetrina

Successo di pubblico nello stand Fiamme Gialle aSkipass 2008. Ora l'appuntamento con i campionigialloverdi è fissato a Bologna per il Motor Show

di Gianni Boninsegna

Manfred Moelgg

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ennis 24 ore al giorno? Per chi,come me, è cresciuto a pane eWimbledon tra le leggendarie te-lecronache di Rino Tommasi e

Giampiero Galeazzi, il nuovo canale temati-co promosso dalla FIT appare come il paesedei Balocchi. Parliamo del progetto Superten-nis, gestito dal direttore editoriale GiancarloBaccini e presentato ufficialmente agli Inter-nazionali d’Italia 2008. Le trasmissioni han-no preso inizio il 10 novembre scorso. Ingen-te l’impiego finanziario messo in atto: 3 mi-lioni di euro per un’operazione televisiva chenel nostro Paese non ha precedenti. L’unicoesempio del genere nel mondo è “Tennis Chan-nel”, prodotto negli States ma non visibile nelcontinente europeo.L’iniziativa risponde ad una crescente esigenzadel popolo della racchetta. Secondo il 1° Rap-porto “Sport&Società” elaborato da Censis e Co-ni, il tennis è, infatti, il quarto sport naziona-le per numero di tesserati (pari al 5,9% del to-tale) ed il primo in assoluto fra le specialità in-dividuali. Ma, oltre ai praticanti, è in evidenteaumento anche il pubblico di spettatori, cheogni anno affolla le manifestazioni presenti sul-la penisola. Il nuovo network è accessibile a tut-ti. Basta infatti possedere una parabola ed undecoder e sintonizzarsi gratuitamente sul satel-

lite Hot Bird 6 alla frequenza 11.790,00 Mhz,oppure, per gli abbonati Sky, collegarsi al ca-nale 224. Finalmente una programmazione inchiaro in grado di offrire una variegata propo-sta di immagini e notizie, dai grandi eventi delpassato alle ultime news dell’attualità. Nutritala compagine impegnata sul campo, ad inizia-re dai testimonial d’eccezione Lea Pericoli e Ni-cola Pietrangeli. Altri nomi di spicco: MassimoCaputi, Paolo Canè, e Karolina Boniek.Per saperne di più abbiamo rivolto alcune do-mande al neo caporedattore di Supertennis,Beatrice Manzari, che abbiamo apprezzato ne-gli anni per il valido impegno come capuffi-ciostampa FIT. Supertennis è partita lunedì 10 novembre.Come è andato il riscontro di ascolti?Per la televisione satellitare è sempre difficilefare una stima, dato che non esistono, comenella tv generalista, dati Auditel. Ad ogni mo-do il feedback è finora molto positivo, datoche Supertennis va a coprire uno spazio va-cante nel mondo dell’informazione: è il primocanale tematico gestito da una federazionesportiva. Solo negli Stati Uniti esisteva già unnetwork dedicato totalmente al tennis. Ma ilnostro è il primo che propone informazione a360 gradi. Nel palinsesto ci sono ben due stri-sce quotidiane con notizie ed approfondimen-

ti: una pomeridiana alle 16:45 simile al tgcomdi Mediaset, l’altra, in onda alle 20:45, con-centrata sui risultati dei tornei e sulle novitàpiù rilevanti. E’ la prima volta nel mondo diun tgnews sul pianeta tennis, che ha richiestoun considerevole impegno di risorse umane.

Come si compone il palinsesto? Il compito assunto è ambizioso. Sono molti glieventi ed i risultati del movimento tennisticoitaliano che non hanno avuto finora sufficien-te riscontro. Un esempio su tutti la una grandeimpresa delle nostre ragazze, nella finale di FedCup giocata lo scorso anno a Mosca contro laRussia: un evento che non ebbe la necessariaeco sui media. Non bastano le dirette Sky, chesegue prevalentemente i tornei internazionali:dal canto suo anche la Rai non copre con ca-pillarità le dirette delle partite. Supertennis par-te da zero. Ad oggi il palinsesto, con orari a ro-tazione, presenta molte rubriche: rievocazionistoriche (grazie alla collaborazione con le Te-che Rai e Rai Trade), approfondimenti sui cam-pioni del passato, italiani e stranieri, spazi diattualità, didattica e tecnica con le “lezioni” delDirettore della Scuola Nazionale Maestri Rober-to Lombardi, servizi su personaggi, infine unaserie di itinerari presso i circoli sparsi sul terri-torio, a cominciare dai club con tradizione cen-

È nato il 10 novembre il primo canalemonotematico realizzatoda una federazionesportiva nazionale

Tennis

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Tdi Alexia Amaricci

Maniaci della racchetta?

Supertennis è la tv per voi!

Maniaci della racchetta?

Supertennis è la tv per voi!

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tenaria. Di tale rubrica se ne occupa l’ex Davi-sman Paolo Canè.

E, per iniziare, avete mandato in onda del-le vere e proprie “chicche”…E’ vero. Per la prima settimana abbiamo deci-so di trasmettere in esclusiva la vittoria italia-na di Coppa Davis, svoltasi nel 1976 in Cile.Immagini uniche che non vennero trasmessein diretta dalla Rai, a causa delle infuocate po-lemiche sulla partecipazione ad una finale or-ganizzata nel Paese del dittatore Pinochet. Al-tro appuntamento di rilievo è stato lo specialesul campione svedese Stefan Edberg: un’occa-sione imperdibile per gli amanti del bel gioco.

Le prospettive future per il canale?Da gennaio la stagione tennistica ripartirà conil calendario 2009 e l’obiettivo perseguito peril nuovo anno è soprattutto quello di dare ri-salto al tennis giocato in Italia. Non dimenti-chiamo che il nostro è fra i Paesi che orga-nizza più tornei al mondo. A questo proposi-to è nostra intenzione seguire le dirette diChallenger e Futures, in particolare nelle fasifinali, in programma nei week-end.

A che tipo di pubblico si rivolge il network?Non c’è un target predefinito. I destinatari so-

no tutti gli appassionati della racchetta, chein Italia sembrano crescere ad ogni stagione.Infatti, nonostante la crisi del settore e la man-canza di campioni Made in Italy, c’è sempregrande attenzione verso il nostro sport. Lo te-stimoniano le numerose iscrizioni di bambi-ni nelle scuole federali e l’enorme successo dispettatori ai recenti Open di Roma.

Seguirete da vicino anche i tornei del Gran-de Slam e gli Internazionali d’Italia?Per quanto concerne questi ultimi, i diritti tv deltorneo femminile appartengono alla FIT, che haun accordo con Sky: dunque nel 2009, vedre-mo come gestire le trasmissioni con tale rete:non escludiamo la possibilità di mandare in on-da 10 ore di programmazione del torneo. Per lagara maschile, non siamo i detentori dei dirittima avremo comunque una grande attenzioneall’evento. Riguardo al Grande Slam il proble-ma è economico: non è facile accedere a mani-festazioni così importanti. Non verrà comunquemeno l’impegno di garantire qualcosa dei prin-cipali tornei internazionali.

Da capo ufficio stampa della FIT a capo re-dattore di Supertennis. Come ha accolto ilnuovo incarico?Sono stata molto lusingata della proposta daparte del Presidente della Federtennis Ange-lo Binaghi. Per me si tratta di un debutto nel-l’universo televisivo, un campo nuovo e mol-to stimolante.

Come è gestita l’organizzazione?Attualmente contiamo su una redazione di ra-gazzi molto motivati (provenienti da Sportcast,società editrice del canale) ed entusiasti di oc-cuparsi 24 ore su 24 del loro sport preferito.Tra questi Gianluca Galeazzi, figlio del notoGiampiero. E’ un sogno, per me come per tut-ti i giornalisti della neonata TV, seguire da mat-tina a sera notizie concernenti il tennis e dar-ne diffusione a tutti gli appassionati italiani.

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Crescita dei tesserati FIT

20010

50.000

100.000

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200.000

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2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

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797

137.

068

166.

388

166.

426

185.

910

198.

904

208.

699

225.

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La redazione di Supertennis coordinata da Beatrice Manzari (nella foto in basso a sinistra)

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on buona pace della redazione diSport Club, questo pezzo su cuiavete appena puntato gli occhi èstato l’ultimo a raggiungere la ti-

pografia. Merito, o colpa a seconda dei pun-ti di vista, dell’entusiasmo travolgente che inquesto autunno internazionale sta accompa-gnando gli Azzurri di Nick Mallett.Nel momento in cui avrei dovuto trovarmisegregato nella mia stanza d’albergo, a ver-gare le mie memorie per la rivista dell’ami-co Luigi Capasso, ero invece a Piazza SanCarlo, il meraviglioso salotto di quella splen-dida città che è Torino ad assistere, un po’incredulo, all’assedio di centinaia di ragaz-zini a Parisse e compagni.Una sessione di autografi, organizzata dai

principali sponsor della FIR – molti dei qua-li, guarda caso, torinesi – che ha acceso l’en-tusiasmo del capoluogo sabaudo, che ospita-va per la prima volta gli Azzurri per il Cari-parma Test Match contro l’Argentina, di cuipotremo parlare, speriamo positivamente, nelnumero che verrà. In questa prima metà del raduno per i tre im-pegni di novembre – vittoria sfiorata a Pado-va con l’Australia, ancora due partite con Pu-mas e Pacific Islanders mentre scrivo – ci ècapitato di riflettere su quanto sia cambiatoil rugby italiano e, soprattutto, quanto si siamodificata la percezione di esso presso la gen-te comune. Qualcuno continua a parlare di“boom del rugby”, di “fenomeno rugby”. Co-me se si trattasse di un qualcosa di estempo-

raneo, destinato ad esaurirsi in un lasso ditempo più o meno breve. Eppure, le cose nonsembrano andare precisamente così: è dal2000, anno in cui l’Italia fece capolino nel 6Nazioni – e di questo il movimento dovrà rin-graziare in eterno Giancarlo Dondi – che iltrend, per il rugby italico, è di costante cre-scita. Economica, mediatica, di tesserati. Maiuna flessione, nemmeno nei momenti più bui.Questo novembre di incontri internazionaliha lanciato un messaggio ulteriore, capace dizittire speriamo una volta per tutte anche ipiù scettici, anche quelli che dicevano che sì,l’Italia il Flaminio di Roma lo riempiva, masolo perché al Sei Nazioni soi poteva conta-re sulle migliaia di gallesi-scozzesi-irlandesi-inglesi-francesi al seguito delle squadre ospi-

Rugby

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Un successotira l’altro

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di Andrea Cimbrico, addetto stampa Nazionale Italiana Rugby

Graz

ia N

eri

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ti. A Padova, contro l’Australia – zero tifosial seguito – trentamila e rotte persone, primo“sold-out” nella storia dell’Euganeo; a Tori-no, contro l’Argentina – anche qui, quanti ti-fosi ospiti? – ancora un tutto esaurito, con bi-glietti introvabili nel capoluogo sabaudo dagiorni prima del calcio d’inizio. Per ReggioEmilia difficile fare pronostici sull’affluenza,ma in ogni caso quale realtà italiana di oggi,al di là dei Campioni del Mondo di Lippi, puòmettere insieme in tre settimane un qualcosacome settanta-ottantamila spettatori?Ecco perché all’Italrugby questa storia delboom, del fenomeno, forse comincia ad an-dare un pochino stretta. Cominciare a parla-re di realtà, arrivati a questo punto, sarebbemolto meglio.

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a nostra Daniela Perrone Bruzzo-ne ha ricevuto il Premio Furore diGiornalismo sabato 11 ottobrescorso nell’incantevole scenario di

Furore, perla della Costiera Amalfitana. E loha ricevuto per un articolo, scritto sulla no-stra rivista Sport Club, “28 metri sopra il cie-lo”, grazie anche alle bellissime foto di Anto-nello Venditti, che raccontava i tuffi grandialtezze dal fiordo di Furore.“Sono particolarmente lieto di annunciarLeche la Giunta Comunale, a giudizio unanime,Le ha conferito il Premio Furore di Giornali-smo 2008 giunto quest’anno alla sua tredice-sima edizione, per l’articolo ‘28 metri sopra ilcielo’, pubblicato sulla rivista Sport Club diSettembre 2007” questa la motivazione firma-ta dal Sindaco di Furore dottor Alfonso Avi-tabile e ricevuta dalla nostra Daniela nel lu-

glio scorso. Il Premio Furore di Giornalismoha tagliato il traguardo della XIII edizionee si fregia quest'anno dell'Alto Patronatodella Presidenza della Repubblica. Il drap-pello dei premiati di quest'anno è stato co-sì composto: Daniela Bruzzone, giornalistaromana di Rai e Sport Club, per la sezione"Periodici Sportivi"; Laura Campo, della ri-vista tedesca "Adesso" di Monaco di Bavie-ra, per la sezione "Stampa Estera"; VinicioCoppola, della Gazzetta del Mezzo¬giornodi Bari, per la sezione "Quotidiani Naziona-li"; Laura Franco, de "Il Giornale - Mete d'é-lite", per la sezione "Stampa Turistica"; En-zo Landolfi, di Telecolore - Salerno, per lasezione "Televisioni Locali". La storia di que-sto premio annovera firme prestigiose: Do-natella Bianchi, Attilio Romita, Beppe Bi-gazzi, Antonella Clerici, Bruno Gambacor-

ta, Gianfranco De Laurentis, Vittorio Paliot-ti, solo per citarne alcuni. "Resta un dato: ilPremio, più che assegnarlo, Furore Io rice-ve – spiega il sindaco Alfonso Avitabile -Nel senso che protagonisti della cerimonianon sono i premiati ma il paese. Una realtàin continua crescita anche grazie al contri-buto dei tanti amici giornalisti e che è di-ventata in pochi anni una delle destinazio-ni turistiche emergenti della Divina Costie-ra". A consegnare la targa alla nostra Danie-la l’Onorevole Angelo Villani, Presidente del-la Provincia di Salerno. Dopo una breve in-tervista, ricevuto il riconoscimento, la Bruz-zone Perrone ha pubblicamente dedicato ilPremio alla mamma, presente alla cerimonia.La premiazione è stata trasmessa da Sky e daTelecolore e ne ha dato grande risonanza tut-ta la stampa locale.

News

Premio Furore di Giornalismo

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Ldi Enrico Morucci_Foto di Antonello Venditti

Daniela Bruzzone Perrone premiata dall’on. Angelo Villani, presidente della Provincia di Salerno

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razie alle nuove didattiche de-scritte nel numero scorso, il mi-to del “superuomo” è stato ab-bondantemente superato lascian-

do spazio a un approccio più disteso e con-templativo che spesso si avvale di praticheyoga e di training autogeno. Nelle nostre città si tengono ormai regolar-mente corsi di apnea diretti da validi e pre-parati istruttori che, con didattiche specifi-che e supportati da conoscenze mediche ap-propriate, trasferiscono agli iscritti i princi-pi basilari e non di questa attività. Così come per il mondo dei diving e dellebombole queste scuole, dopo i necessari esa-mi, rilasciano brevetti che attestano l’ido-neità del praticante e certificano le sue ca-pacità. Ma rispetto al mondo dei diving l’apnea nondeve limitarsi a un corso che attesti l’ido-neità e le capacità momentanee del singoloperché l’apneista preparato deve costante-

Pesca in apnea

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Pesca in apneaII parte

In passato si vedeva nell’apneistae più in generale nel pescatoresubacqueo un “superuomo”capace di trattenere il respiro per chissà quanto…

G

di Pietro Malato

di Piero Malato

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mente tenersi allenato per esercitare in sicu-rezza. Per questo che le scuole di apnea, ter-minati i corsi per il rilascio del brevetto, dan-no la possibilità di proseguire gli allenamen-ti nel circolo affiliato seguendo un percorsostudiato per chi ha già esperienza. Pescare in apnea nella giusta maniera non èfacile e non ci si improvvisa senza la neces-saria preparazione e il giusto allenamento.L’azione di pesca si svolge in un ambienteper noi inizialmente ostile con una pressio-ne crescente all’aumentare della profonditàdi esercizio che solo con la giusta prepara-zione psicofisica, può essere gestita e con-trollata. Ogni singolo tuffo alla ricerca della preda,indipendentemente dalla profondità, andràfatto contando su una breve riserva d’ariache dovrà essere centellinata e sfruttata almeglio non solo per la cattura ma per la no-stra sicurezza. L’atteggiamento del “tutto esubito” non paga nello sport e ancor meno

in questo dove oltre a non raggiungere tra-guardi ci si esporrebbe a inutili pericoli. Ilconsiglio per chi volesse cominciare a muo-vere i primi passi in questo magnifico sportè quello di frequentare un corso di apnea inmodo da assimilare i concetti base della ma-teria per poi eventualmente proseguire an-che in maniera autonoma. Solo in futuro, qualora la passione divente-rà pressante, sarà necessario abbinare un al-lenamento specifico andando in mare il piùpossibile. Ma se la pratica dell’apnea purapuò e deve essere alimentata e allenata an-che in piscina la pesca in apnea è molto al-tro e di più. Su una buona base sarà infattinecessario costruire il proprio bagaglio diesperienze fatto di tecniche e malizie che so-lo il mare può darci. Non dimentichiamo infatti che, imparato agestire l’apnea, sarà necessario adoperarsi perportare a termine la cattura del pesce, il fi-ne ultimo, il traguardo della pesca in apnea.

Qui oltre all’aspetto prettamente fisico del-l’apnea subentra la preparazione tecnica chesolo con un giusto affinamento diventerà vin-cente. Spaziare fra le diverse tecniche di pe-sca in funzione delle variabili del momento,attuarle correttamente e capire come impo-stare una battuta di pesca sono tutte malizieche solo la frequentazione costante del ma-re riuscirà a darci. Il pescatore in apnea evoluto, quello che pe-sca in sicurezza e nel pieno rispetto delle re-gole e del buon senso è infatti colui che co-niuga in maniera ottimale il gesto fisico conquello tecnico e venatorio. Non ci sarannorisultati di nessun tipo se prima non si riescein questo. Le riviste, internet e gli allenamen-ti in piscina riusciranno solo in parte a com-pensare la lontananza dal mare perché, se sivuol crescere, sarà fondamentale esercitaresul campo con costanza e dedizione. Il risul-tato ultimo della nostra passione sarà la con-divisione del pescato con chi è meritevoleperché una spigola pescata da noi, mangia-ta in compagnia di chi sa apprezzare, sarà lanostra più grande ricompensa. Ma la cattu-ra del pesce pur rappresentando il fine ulti-mo di tutta l’azione rappresenterà sempre,indipendentemente dal livello di pratica, undi più. La magia della pesca in apnea è infatti l’as-soluta libertà con cui si vive il mare liberi dacondizionamenti e in sintonia con questo.Sarà privilegio del pescatore in apnea osser-vare spettacoli che si credeva non potesseroappartenere ai nostri mari, capire le leggi sem-pre meno misteriose dei nostri fondali e con-frontarsi sportivamente con i suoi abitanti. Iltrattenere il respiro da condizione innaturalee di iniziale disagio, dopo aver appreso le re-gole dell’apnea consapevole, diventerà benes-sere interiore e ci darà quell’appagamento dacui può anche prescindere la cattura. Il mareci apparirà sotto una dimensione a cui non era-vamo abituati anche se in passato, magari conle bombole, avevamo già avuto la fortuna divisitare i suoi fondali. Ogni pescata e ogni sin-golo tuffo avrà qualcosa da dirci e col temporiusciremo sempre più facilmente a interpre-tare quei segnali che in un primo momentosembravano incomprensibili. L’evoluzione delmare, i suoi cambiamenti al variare delle sta-gioni, la sua crescente “tropicalizzazione” etanti altri aspetti conosciuti solo per sentitodire potranno finalmente essere verificati e so-prattutto capiti…

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er questo la visita me-dica per l’idoneità al-la pratica dell’attivitàsportiva è un adem-

pimento di fondamentale impor-tanza, sia sotto l’aspetto della re-golarità della documentazionenecessaria che, soprattutto, in re-lazione alla responsabilità del di-rigente sportivo.

Prof. Brozzi, si sta sempre di piùsensibilizzando l’importanza diuna buona e regolare visita d’i-doneità. Cosa sta cambiando?Dopo i vari eventi luttuosi che

hanno colpito i “nostri” ragazzi,si sta finalmente comprendendol’importanza di effettuare una cor-retta visita d’idoneità sportiva.Ancora oggi, vengono svolte pres-so le strutture sportive da alcunimedici dello sport, le visite d’ido-neità, senza rendersi conto che ta-le prestazione è fuorilegge e cheper la valutazione clinica di unpaziente ci vogliono strutture ido-nee e adeguate. Come tutti san-no, le valutazioni di visite effet-tuate in strutture non attrezzate enon idonee non hanno alcun va-lore, soprattutto non hanno affi-

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Club news

“Non è lo sport di per sé che può far accadere un evento fatale,quanto l'esistenza di malattie cardiovascolari occulte, non in grado di tollerare uno sforzo intenso”.

Istituto di Medicina dello SportVilla Stuart Sport Clinic Visita medica per l’idoneità:il salvavita degli sportivi

Prof. Mario BrozziMedico Chirurgo Specialista

in Medicina dello SportMedico Sociale della AS Roma

Presidente del Centro di Etica dello Sportdell’Università di Tor Vergata

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dabilità e possono mettere a re-pentaglio la salute dell'atleta.

Ma ci sono leggi che vietanoquesti medici a svolgere le pro-prie prestazioni in strutture nonidonee e non riconosciute?La legge italiana impone a chiun-que si appresti ad iniziare un'at-tività sportiva di sottoporsi aduna visita di idoneità, distinguen-do tra quella prevista per l'attivi-tà agonistica e quella per l'atti-vità non agonistica. La visita me-dico sportiva non può essereespletata al di fuori delle struttu-re autorizzate, quindi non è am-missibile uno studio di Medicinadello Sport all'interno di unastruttura sportiva, a meno chenon rispetti tutte le norme pre-

scritte dal DPR del 22/7/1996.

Come si può distinguere un cer-tificato idoneo da uno non ido-neo?Il certificato di idoneità sportiva peressere a norma di legge deve ave-re alcune caratteristiche: nell'inte-stazione devono comparire i datidel medico e la sua specializzazio-ne, oppure la ASL o l'Ospedale diriferimento; deve essere specifica-to se trattasi di un certificato perl'attività agonistica o non agoni-stica e devono essere riportati da-ta, nome del medico che ha esegui-to la visita e timbro con numero diautorizzazione regionale.Qual è la differenza tra una vi-sita medica per l'idoneità spor-tiva effettuata all'interno dell'I-

stituto di Medicina dello Sporte una visita effettuata in strut-ture non idonee?L'istituto di Medicina dello Sportè prima di tutto un centro di me-dicina dello sport autorizzatodalla Regione Lazio con la legge24/97, perché dotato di un'equi-pe medico sanitaria specialisticae delle strumentazioni necessa-

rie ad eseguire tutti gli esami cli-nici previsti dalla legge per otte-nere l'idoneità agonistica ai sin-goli sport, oltre agli eventuali ac-certamenti specialistici richiestidal medico dello sport su moti-vato sospetto clinico. E', inoltre,attrezzato per le visite e relativecertificazioni di idoneità per gliatleti diversamente abili.

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Cos’è il Serviziod’Urgenza di Diagnostica,Ortopedia e Traumatologia dello Sport?

Il servizio nasce dallacollaborazione tra l’Istitutodi Medicina dello Sport di Roma e le Sport Clinic, Villa Stuart e Quisisana, cheattualmente rappresentano le uniche strutture a Roma nellequali l’atleta può essere seguito dai migliori specialisti ed usufruire, dalla diagnosi alla terapia, di una vasta gamma di servizi scientificamente e tecnologicamente avanzati.Chi si affida riceverà, al termine della visita di idoneitàmedico sportiva, una Personal Card, che in caso diinfortunio, dà la possibilità di accedere ad un percorsodiagnostico facilitato all’interno delle Sport Clinic Villa Stuarte Quisisana, sotto il controllo degli specialisti in grado di portarlo in tempi rapidi al recupero fisico, attraverso la terapia o l’intervento che si riterranno più opportuni,dopo averlo sottoposto ai necessari accertamenti.

Il Servizio d’Urgenza di Diagnostica, Ortopedia e Traumatologia dello Sport

L’Istituto di Medicinadello Sport di Roma Villa StuartVia Trionfale 5952 (Balduina)

PER INFORMAZIONIE APPUNTAMENTI

06-3552839306-35528394

CASA DI CURA VILLA STUARTVIA TRIONFALE, 5952 (BALDUINA)

SERVIZIO D'URGENZA DIDIAGNOSTICA, ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA

numero verde800-118166

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Memorial Nostini

’evento - fortemente voluto dalProf. Avv. F.M. Emmanuele Ema-nuele, presidente della Fondazio-ne Roma e presidente generale

onorario della S.S. Lazio, ed organizzato dal-la S.S. Lazio Nuoto – è andato di scena al CPO“Giulio Onesti” - Acquacetosa e ha visto in tregiornate le sfide - nelle quattro discipline tan-to care a colui che è stato al centro del mo-vimento sportivo nazionale ed internaziona-le per più di due terzi di secolo - tra giova-nissimi di età compresa fra gli 8 e i 14 anni.Quei giovanissimi verso i quali Renzo Nosti-ni riteneva fosse assolutamente necessario cheil mondo dello sport volgesse la massima at-tenzione. Quei giovanissimi che saranno icampioni del futuro.Al termine delle finali nelle discipline di nuo-to, pallanuoto e rugby – le gare di fiorettofemminile e maschile si erano concluse, ri-spettivamente, venerdì e sabato – sul campo3 del rugby è andata di scena la premiazione,

che ha visto sfilare sul palco i numerosissimipiccoli partecipanti. Ma non solo. Non è man-cata la partecipazione della squadra della S.S.Lazio Calcio Femminile al gran completo e dinumerosi atleti, dirigenti e personaggi chehanno fatto e fanno la storia dello sport na-zionale e biancoceleste, quali Felice Pulici, exportiere della Lazio Campione d’Italia del 1974,Stefano Pantano, pluricampione mondiale discherma, la campionessa del canottaggio bian-coceleste Gabriella Bascelli (alla quale è an-dato il premio speciale Renzo Nostini) e il ca-pitano della squadra di pallanuoto maschiledi serie A1, Claudio Sebastianutti.Le premiazioni hanno preso il via con il salutodel presidente generale della S.S. Lazio, Anto-nio Buccioni. “Ricordate - ha detto ai numero-si piccoli partecipanti - nel momento in cuiprenderete in mano un pallone, una palla ova-le o un fioretto, diventerete gentiluomini”. E haconcluso annunciando: “Una sezione di scher-ma non c’è più nella Lazio dal lontano 1960.

Esiste ora la concreta possibilità che si costitui-sca presto un sodalizio biancoceleste di questadisciplina che era tanto cara a Renzo Nostini”.A prendere poi la parola è stata una emoziona-ta Patrizia Nostini. “Mio padre sarebbe stato fe-licissimo nel vedere qui riuniti tanti ragazzini.Ricordate – ha detto loro - le parole tanto carea mio padre ‘vinci per superare te stesso nel ri-spetto dell’avversario’ stanno ad indicare che lavittoria va ricercata per migliorare se stessi. Fa-re sport vi insegnerà sicuramente quelli che so-no i veri valori della vita”.A ringraziare le famiglie dei tantissimi piccolipartecipanti è stato il Prof Emanuele. “Senzauna vostra partecipazione così massiccia que-ste tre giornate non sarebbero state altrettantobelle. Questi giovani, che costituiscono il futu-ro del nostro paese, hanno dimostrato una ma-turità ed un fair play notevole per la loro gio-vane età. Questa è stata soltanto la prima edi-zione del Memorial, che è nostra intenzione fardiventare un appuntamento biennale”.

Una mattinata all’insegna della sana competizione sportiva e del fair play hacaratterizzato la giornata conclusiva del 1° Memorial Renzo Nostini.

In memoria di Nostini

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di Anna Tina Mirra

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a crisi c’è e si sente, è inutile na-sconderlo. L’economia “reale” ini-zia a sentire gli effetti del crollodelle Borse mondiali e lo sport, che

in quasi tutti i Paesi è tra le prime 5-10 indu-strie nazionali, non è immune da questo “do-mino” finanziario. Sono le sponsorizzazioni a

sentire i primi contraccolpi della situazione con-tingente. Le aziende vogliono continuare a le-garsi al pianeta sport, ma non ai costi di un an-no fa. Il mondo è cambiato e anche gli addettiai lavori di questo comparto devono correre airipari in tempi brevi. Ma non è tutto lacrime esangue. Il “betting”, o meglio le scommesse

sportive, continuano a crescere e ad attrarreflussi importanti di denaro. Logico, quindi, chele realtà principali di questo settore abbiano de-ciso di continuare a sponsorizzare i principaliclub di calcio. In Italia dominano Bwin ed Eu-robet, rispettivamente sponsor di maglia di A.c.Milan e Genoa Cfc, entrambi club di serie “A”.

Crack in Borsa, crisifinanziaria, mercati in recessione. Solo le“scommesse sportive”continuano a crescere e a investire nellesponsorizzazioni. Unicocomparto in controtendenzarispetto all’andamentonegativo dello sponsoring.L’impegno di tre colossi del betting: Bwin,Eurobet e Unibet.

Sport&Finanza

“Bettingscacciacrisi”

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di Marcel Vulpis, direttore agenzia stampa Sporteconomy.it

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Bwin ha lanciato quest’anno, con l’arrivo delnuovo a.d. Umberto Pieraccioni (ex ceo di Adi-das Italia) una serie di progetti innovativi chemirano a “catturare” nuovi clienti, utilizzandola piattaforma del poker e le iniziative specialicome Poker island. Per l’occasione, in conco-mitanza del match Milan-Samp (19 ottobre scor-so), i rossoneri sono scesi in campo con il logo“Bwin Poker” sulle divise ufficiali (una uniqueedition messa all’asta successivamente su eBay).I fondi raccolti verranno donati dalla casa au-striaca al nuovo progetto “Fondazione A.c. Mi-lan per l’Ospedale dei Bambini Buzzi” (con se-de a Milano). Eurobet quest’anno ha annunciato l'acquistodi un'importante sala Bingo nella città di Ge-nova, dove è, tra l'altro, main sponsor di ma-glia del Genoa Cfc (cui eroga un milione dieuro annui) del presidente Enrico Preziosi.Con questa operazione l'operatore del grup-po Gala Coral lancia sul mercato il "BingoOnline" a marchio Eurobet. La scelta da par-te di Eurobet di acquistare proprio la sala Bin-go di Genova non è casuale. L’azienda hamosso i suoi primi passi nel mercato tricolo-re proprio nella città ligure, dove ha ancheacquistato una licenza “storica” per la rac-colta di scommesse ippiche e sportive a viaTravi. Genova è inotre la città del nord Ita-lia, dove Eurobet ha acquisito più licenze: treper l’apertura di corner e due per negozi digioco sportivi. Tutta la regione Liguria, co-munque, rappresenta una piazza importantecon nove licenze ottenute per l’apertura dipunti gioco (corner), quattro per l’apertura dinegozi per scommesse sportive e una per ne-gozi ippico–sportivi. Sempre Eurobet è part-ner ufficiale dell’Udinese calcio. Ma non è solo il futball a beneficiare di que-sti investimenti (dove, per esempio, quest’an-no è entrato anche il marchio tedesco Mer-kur-Win, sponsor del Chievo Vr, del Modenacalcio e del Pisa). Il brand anglo-svedese Uni-bet infatti ha debuttato negli sport cosiddet-ti “minori” a supporto delle discipline e dellesocietà collegate al gruppo Verde Sport, brac-cio “sportivo” della famiglia Benetton (ne fan-no parte la Sisley volley, Benetton rugby e Be-netton basket). A livello tricolore infine do-mina “Better” di Lottomatica, che sponsoriz-za, a vario titolo, più di 15/20 realtà calcisti-che (tra queste Ssc Napoli, Acf Fiorentina, Cal-cio Catania, Ss Lazio, Us Lecce, Cagliari, Reg-gina, Uc Sampdoria, Palermo calcio e As Ro-ma), mentre l’Inter campione d’Italia si affi-da al brand Sisal-Matchpoint.

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CRISI O NON CRISI IL BETTINGCONTINUA A VOLARERecord per le scommesse sportive a quota fissa ad ottobre. Il comparto hainfatti registrato una raccolta di 414 milioni di euro.Ottima anche la raccolta del telematico pari a circa 115 milioni di euro.Leader di mercato sempre Snai con una raccolta pari a 133,3 milioni di euro,seguita da Lottomatica con 61 milioni. Al dato di Lottomatica bisogna poiaggiungere i 16,4 milioni di Totosì (recentemente acquisita dalla stessa). Sulterzo gradino del podio MatchPoint con una raccolta di 51,8 milioni di euro.Ecco il giro d’affari in milioni di euro degli altri principali operatori del mercato tricolore: Microgame 39,8; Intralot 21,6; Eurobet 16,7; Cogetech 13;Pianeta Scommesse 10,5; Toto2000 9,6; Bwin 8,4 mln. Da segnalare l'ottimaperformance di Gioco Digitale, che, ad ottobre, ha raccolto 1,4 milioni di euro (fonti: Agicos/Agipro).I dati in esame confermano le potenzialità del settore del betting online, checontinua a “macinare” milioni di euro, nonostante che il Paese si stia avvitandoin una pericolosa recessione (o peggio ancora “deflazione” come è stato sottolineato di recente dai vertici di Bankitalia).

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uesto progetto non è partito ieri,ma otto anni fa, quando abbia-mo deciso di far ripartire il CIVavvalendoci della collaborazio-

ne della Sport Promotion. Adesso per diver-si motivi nonostante il grande sforzo orga-nizzativo previsto (con un team specificoche opera a tempo pieno su questo proget-to), partiamo per una sfida affascinante cheè il nuovo CIV 2009" - ha dichiarato a mar-gine della conferenza stampa, svoltasi al-l’Eicma 2008 di Milano, il presidente PaoloSesti (Fmi). Il budget annuale di questo nuo-vo format è stato stimato dalla stessa diri-genza federale in 3 milioni di euro. Dunlop fornirà la monogomma in una clas-se specifica (la 600 Superstock), Progrip sa-rà uno dei partner principali, "MotoTv" (ca-nale monotematico prodotto da DigicastSpA/channel 237 di Sky) manderà in ondain diretta tutte le gare del campionato. Ilcampionato italiano velocità avrà anche unsuo portale ad hoc (www.civ.tv) con news,esclusive e approfondimenti in tempo reale.Sette ore di diretta ogni domenica in occasio-

ne delle gare CIV, grazie al supporto di Mo-toTv. Gli aspetti mediatici al centro del nuo-vo format gestito dalla Federmoto a partireda marzo 2009. "E' questa la grande novità mediatica del Cam-pionato italiano velocità", ha dichiarato Al-fredo Mastropasqua - direttore marketing esponsorizzazioni della Federmoto. "Ma noivogliamo andare oltre lavorando sul territo-rio italiano, puntando su tre aspetti: prezzipolitici in occasione del week-end di gare,operazioni di corporate marketing per le azien-de partner del CIV, attività di promozione delnuovo format nelle piazze delle località cheospitano le gare ufficiali del campionato". For-te attenzione quindi agli aspetti mediatici, chesaranno strategici per le opportunità di cre-scita di questo "rinnovato" campionato mo-tociclistico, con l'obiettivo dichiarato di vo-lersi porre in parallelo a quanto realizzato nel-la stessa categoria (la velocità) dai "cugini"spagnoli e inglesi, vero punto di riferimentoa livello continentale.Le classi saranno: 125gp, Stk 600 e 1000, SSP600 e Superbike (da sempre campionato di ri-

ferimento per le moto derivate dalla serie). Perla prima volta il campionato italiano veloci-tà saranno "open", quindi aperto a tutti i cen-tauri stranieri che potranno in questo modoconcorrere al titolo nazionale. Si parte il 22marzo a Monza, per terminare l'11 ottobre alMugello, per un totale di sette mesi di gare(complessivamente 7 gare, con Mugello, Mi-sano e Monza con due prove a testa, oltre Val-lelunga il prossimo 7 giugno). Raddoppiatoinfine il montepremi, erogato gara per gara,per un totale di 200 mila euro.Ultimo, ma non per importanza il rapportosempre più stretto tra Fmi e Yamaha. Questidue soggetti saranno ancora insieme per dueanni nel trofeo monomarca del CampionatoItaliano Velocità (CIV).Prosegue così il rapporto di collaborazioneche riguarda la disputa del monomarca “Ya-maha R Series Cu”p (all'interno del format delCIV), dove sono attesi oltre 100 giovani pilo-ti. Il rapporto di partnership avrà durata bien-nale, così come è prevista la collaborazioneFmi con la Dunlop (fornitrice monogommanella categoria Superstock 600 del CIV).

Sport&Finanza

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di Massimo Lucchese

Prima vetrina ufficiale per il "CIV 2009", che,dal prossimo anno, saràgestito direttamente dallaFederazione motociclisticaitaliana (FMI).

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FMI:con il CIV a tutta velocitàpuntando sui media

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FedernewsFedernews-S&FFedernews-S&FFedernews-S&FFedernews-S&F

Federnews-S&F

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Il badminton investe in comunicazioneProsegue il rapporto di collaborazione con le Federazionisportive nazionali, da parte di studio Ghiretti, che ha rag-giunto un nuovo accordo con la Federazione Italiana diBadminton (FIBA). L'assegnazione dei campionati EuropeiJuniores che si svolgeranno a Milano dal 3 al 12 aprile2009, sono l'ulteriore impegno di questa Federazione nelsettore dello sport e della comunicazione. Lo studio diconsulenza emiliano supporterà FIBA nell'organizzazionee nella comunicazione degli Europei juniores di Badmin-ton 2009 sviluppando azioni di marketing mirate, curandoi rapporti con le istituzioni sul territorio e costruendo unpiano di comunicazione da cui poter creare nuove occa-sioni di visibilità su periodici ed altri mezzi di comunica-zione nazionali extra sportivi.

I numeri del Futsal in ItaliaQuali sono i numeri del calcio a 5 in Italia, feno-meno sportivo che sta sempre più prendendo piedenel nostro Paese? Il portale giornalistico Sporteco-nomy.it Ha cercato di rispondere a questa doman-da analizzando tutti i numeri forniti dalla Divisio-ne calcio a 5. Quest’ultima gestisce i campionatinazionali di serie A (girone unico) di serie A2 (duegironi),di serie B (6 gironi) e Under 21. I campio-nati nazionali di serie A, A2 e B coinvolgono 126società, in rappresentanza di 19 regioni, 48 pro-vince. La Divisione organizza anche la fase finaledel campionato femminile, che si svolge su baseregionale. Le società “rosa” presenti sul territorionazionale sono 290. Stesso avviene per il campio-nato juniores, che conta 302 squadre. In totalequindi l'attività ufficiale di calcio a 5 coinvolgeannualmente 3.088 società e 80.000 tesserati.

Si sono svolti al Nord (Padova, Torino e ReggioEmilia) i tre “Cariparma Test Match” della Naziona-le italiana di rugby. Tradizionale prologo del Sixnations, che si svolge in Europa in primavera. Perla prima volta l’operazione è stata gestita dalla Fe-derugby in collaborazione con RCS Sport, che pro-mette entro il termine della collaborazione (autun-no 2009) di portare a casa un giro d’affari annuopari a 2 mln di euro. Strategico l’impegno di Cari-parma, che oltre a questi tre test match, sponsorizzala Nazionale (è il main sponsor di maglia) e un clubdel Super10 (la massima serie tricolore).

RCS gestisce i Test Match della FIR

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iovedì 16 ottobre nello sho-wroom della Mercedes-Benz Ro-ma di Via Salaria adibito a setcinematografico, l’Amministra-

tore Delegato di Mercedes-Benz Roma, dr.Tim A. Reuss ha presentato ai suoi ospiti lanuova arrivata della casa tedesca, la Merce-

des GLK. La grande macchina del cinemaprende avvio. Le luci si accendono e la pellicola cominciaa scorrere, su un mondo scintillante e pati-nato… E’ Lei la Diva. Desiderata, rincorsa, fotografata. Al centrodell’attenzione di tutti. E’ così che si è mo-

Motori

Inaspettatamente Mercedes

GLK

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Giorgio Pasotti

di Andrea Tranquilli

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strata al pubblico durante l’evento di pre-sentazione. Lei sola, al centro dello spazio.Pedana luccicante, riflessi di luce….. e Lei,assoluta protagonista. Tantissimi gli ospitiintervenuti, tra i quali Giorgio Pasotti, Mas-simo Crosa, Roberto Ciufoli, Massimo Capu-ti, Severino Antinori, il Top Management diMercedes-Benz Italia tra cui l’Amministra-

tore Delegato, Volker Wiedmeyer, il Diretto-re Generale Cars, Vittorio Braguglia, il Di-rettore Generale dei Veicoli, Giancarlo Co-dazzi, l’Amministratore Delegato dei Servi-zi Finanziari, Antonio Millan Sacristan etante altre persone dell’imprenditoria, delgiornalismo, nonché numerosi clienti sele-zionati affezionati alla Stella.

Massimo Caputi

Tim A. Reuss - Volker Wiedmeyer

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er cercare di spiegarlo nel mi-gliore dei modi ai nostri lettori,abbiamo incontrato il Dott. Da-niele Puzzilli, odontoiatra che da

sempre si occupa di postura e di medicinaolistica e che ha dato vita, per la prima vol-ta in Italia, ad uno Studio di OdontoiatriaOlistica a Roma, nella zona dell’Eur.Seguendo un approccio olistico, le patolo-gie di origine odontoiatrica vengono valu-tate attraverso un’analisi globale del pazien-te e molto spesso possono risultare come lacausa di altri disturbi.I disturbi più comuni, quali mal di testa e

mal di schiena, che spesso eliminiamo assu-mendo degli analgesici, spesso non dipen-dono direttamente dalla zona infiammata edolente, ma è necessario che il medico esa-mini a fondo la situazione clinica del pa-ziente per individuare la causa delsintomo.Solo curando la causa si può elimi-nare definitivamente la sintomatologia. L’approccio dell’odontoiatria olistica permet-te al medico di effettuare una diagnosi basa-ta sulla conoscenza e l’approfondimento del-la meccanica del corpo, attraverso un esameclinico e computerizzato per individuare la te-rapia eziologia risolutiva per ogni paziente.

Spesso un problema occlusale o una para-funzione, come il vizio di arrotare o serra-re i denti, oppure un lavoro odontoiatricomal eseguito, possono causare dolori lom-bo-sacrali e cervicalgie, dolori al ginocchio,pubalgie, tendinite achillea o rotulea, con-tinui infortuni muscolari e molto altro.Secondo il Dott. Puzzilli è molto frequente adesempio che un cattivo appoggio del piede pos-sa causare dolori cervicali, mal di testa o rigi-dità nella zona dorsale. Questo dimostra il fatto che la causa di unapatologia può anche essere più lontana diquanto si immagini.

Club News

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Spesso dalla bocca derivano ricorrenti infortunimuscolari, deficit durante la performance, perdita diforza esplosiva e cattivo recupero dopo un allenamento

L’odontoiatria olistica nello sport

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Ciò che caratterizza il suo studio è che al suointerno viene svolto un lavoro di equipe tra ivari specialisti, sia per quanto riguarda la par-te odontoiatrica sia per quanto riguarda laparte olistica, la quale si occupa di posturo-logia, omeopatia,osteopatia, riprogrammazio-ne posturale globale, posturologia plantare,terapia craniosacrale, fisioterapia cranio-man-dibolare. Il Dott. Puzzilli collabora da annicon molte federazioni e società sportive, daltennis al calcio, dal basket all’atletica, dal golfal volley. Il lavoro che viene svolto sugli at-leti, più o meno professionisti, risulta impor-tante sia per risolvere problemi e patologieche li limitano nello svolgimento delle loroattività, ma anche e soprattutto a livello pre-ventivo per evitare eventuali infortuni e permigliorare le loro performances sportive, ot-timizzando la condizione globale. Proprio durante un gesto sportivo si ha lanecessità di ottenere dal proprio fisico ilmassimo risultato con il minimo sforzo. Mol-to spesso invece un deficit posturale mai dia-

gnosticato ci porta ad un continuo adatta-mento, fino a quando l’insorgenza di unodei sintomi sopra citati ci inserisce in un cir-colo vizioso che purtroppo molto spesso sicaratterizza per l’utilizzo di antidolorifici oterapie atte solo alla momentanea elimina-zione del dolore.Il problema o la patologia deve essere risoltaalla base senza però che vi siano ripercussionisu altri organi. Proprio per questo l’odontoia-tria olistica riserva una particolare attenzioneanche ai materiali che vengono utilizzati, ese-guendo sempre un test di biocompatibilità pre-ventivo. Per le otturazioni non vengono piùutilizzate amalgame ma materiali bio-compa-tibili, mentre per le protesi si utilizza zirconio-ceramica, tecnica nuovissima che prevede l’as-senza di qualsiasi tipo di metallo a sostegnodella ceramica.Per un impatto meno invasivo, vengono svol-te direttamente in studio delle ortopanorami-che digitali che riducono notevolmente le ra-diazioni e non richiedono sviluppo ma ven-

gono stampate su CD. Viene utilizzato inol-tre il laser per lo sbiancamento dentale, perpiccola chirurgia, per la cura di herpes o aftee per la ipersensibilità dentale. Qualunque siala cura o il trattamento cui il paziente è sot-toposto, è fondamentale non perdere mai lavisione d’insieme della situazione clinica delpaziente: questo è ciò che il Dott.Puzzilli po-ne alla base del suo lavoro e ha voluto met-tere a disposizione dei nostri lettori.

Studio di Odontoiatria Olistica Dott. Daniele PuzzilliInfoline 065925129www.olisticsmile.com

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Un’immagine dello studio di odontoiatria olistica Puzzilli.Un lavoro di equipe permette di tenere sempre sott’occhio la situazione clinica globaledel paziente.L’obiettivo non è quello di eliminareil sintomo del malessere, ma lacausa che ne è alla base

Il dott. Daniele Puzzilli con Goran Pandev

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di Franco ChimentiPresidente FederazioneItaliana Golf

Golf

L’Open d’Italia 2010

l prossimo anno l'Opend'Italia maschile sisvolgerà sul percorsodel Royal Park Golf &

Country Club. E' stata una delle pri-me decisioni del nuovo ConsiglioFederale, ma sicuramente importan-te perché porta un evento, da sem-pre itinerante pur se negli ultimi cin-que anni si è fermato con ottimi ri-sultati al Castello di TolcinascoG&CC, in una città e in una Regio-ne che stanno facendo molto per ilgolf. Basta pensare alle due struttu-re pubbliche che sono state voluteda Comune, in accordo con la FIG:

il campo pratica di Parco Colonnet-ti e il campo pubblico che sorgerànel Parco della Stura. Inoltre la Re-gione Piemonte è stata, ed è tutto-ra, quanto mai vicina alla discipli-na con una presenza costante in tut-te le manifestazioni a iniziare dalPiemonte Open, disputato proprioal Royal Park. In quella occasioneil circolo ha avuto modo di far co-noscere sia le grandi capacità orga-nizzative che la qualità del percor-so, sviluppando anche una proficuacollaborazione con il Circolo GolfTorino, dove si svolse una parte del-la gara in calendario nel Challenge

Tour. L'Open d'Italia, dunque, saràaccolto nella nuova sede del RoyalPark i cui dirigenti hanno progettiambiziosi per il futuro che arriva-no fino alla candidatura per ospi-tare la Ryder Cup nel 2018 o piùavanti, un progetto che può sem-brare lontano nel tempo, ma che inrealtà richiede una lunga e metico-losa preparazione. Tutto questo evi-dentemente fa onore a un club chesta seguendo una politica innova-tiva, coinvolgendo aziende, anchenon strettamente legate al golf, sem-pre più interessate alle sue attività.E l'Open d'Italia rappresenta una

straordinaria opportunità, come haampiamente dimostrato negli ulti-mi anni da quando è stato preso ingestione congiunta dalla Federazio-ne e dall'European Tour. In Piemon-te, però, la sinergia nata dalla stret-ta collaborazione tra le ottime strut-ture golfistiche della Regione e leistituzioni sta dando frutti concretinon solo sotto l'aspetto organizza-tivo, perché vanno ricordati gli Opendisputati al Feudo d'Asti, al GC Mar-gara e al GC La Margherita, ma an-che in ottica promozionale. Non èun caso, infatti, se nel Piemonte itesserati sono in continua crescita.

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TUTTINCIRCOnews dal circoli di golf a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile del Golf Forense

CIRCOLO DEL GOLFACQUASANTA

Cetus Golf Challenge 2008Si è disputata nel prestigioso e piùantico circolo romano una dellequattro gare del “Cetus Golf Chal-lenge 2008”, tour organizzato dal-

la azienda romana Cetus. Oltre aibellissimi trofei i primi classificatidelle tre categorie in gara si sonoguadagnati il biglietto per la fina-le che si disputerà a Novembre suipercorsi di Punta Ala e del GolfClub Toscano. La gara ha visto pre-valere nella Prima Categoria 1° Net-to Marco Carloni, 1° Lordo MatteoMassitti; nella Seconda Categoria1° netto Roberto Cappellin; nellaterza Categoria 1° Netto Maria Ca-rolina Mannelli.

OLGIATA GOLF CLUB

Il Torneo SocialeCome ogni anno il circolo ha orga-nizzato il tradizionale Torneo Socia-le. Alla competizione hanno parte-cipato numerosi soci che ci sono sfi-dati nella cornice verde di RomaNord. Il club con i suoi millecento-settanta soci è inserito in quell’am-pio contesto quale è il centro resi-denziale dell’Olgiata con i suoi ot-tocento ettari di verde, novanta dei

quali dedicati al golf. I vincitori deltorneo sono stati per la categoriamaschile: 1° Categoria 1° LordoEdoardo Resseguier, 1° Netto Ales-sandro Balice; nella Seconda Cate-goria 1° Lordo Kevin Bozzi, 1° Net-to Lorenzo Fiorani; nella Terza Ca-tegoria 1° Lordo Pier Paolo Riandi,1° Netto Attilio Di Donato. La cate-goria Femminile ha invece vistotrionfare nella Prima Categoria 1°Lordo Virginia Votano, 1° NettoChiara Mantegazza; nella SecondaCategoria 1° Lordo Alice Di Piero, 1°Netto Gabriella lemonnier; nella Ter-za Categoria 1° Lordo Maria Tillman,1° netto Annemaj Montonen.

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ARGENTARIO GOLF CLUB Bulgari Golf Cup by Mercedes Benz Roma

Si è svolta sabato 6 settembre nelprestigioso circolo toscano la "Bul-gari Golf Cup by Mercedes Benz Ro-ma" manifestazione di golf che havisto la partecipazione di oltre 160partecipanti provenienti da tutta Ita-lia. All'evento hanno partecipato an-che l'Amministratore Delegato diMercedes Benz Italia, Dott. VolkerWiedmayer, il Direttore Generale diBulgari, Dott. Alberto Festa e il Vi-ce Presidente dell'Argentario GolfClub, Augusto Orsini. I vincitori del-la manifestazione sono stati per la1° Categoria 1° Netto, Nicola Pigna-taro, 1° Lordo Philippe Geerts , 2°

Netto Enrico Mangani;1° Netto 2°Categoria Fabrizio Tomada ; 1° Net-to 3° Categoria Claudio Orlandini.Prima classificata della categoriaLady è stata Beth O’Rourke, mentrela prima classificata della categoriaSenior è stata Donatella Cladolo. Altermine dell'evento si è svolta la ce-rimonia di premiazione con una fa-volosa "estrazione di premi" messiin palio dagli sponsor: sono stati sor-teggiati una collezione di piatti inargento, portachiavi, penne e vali-gie firmate Bulgari e una "City BikeMercedes". A conclusione della gior-nata, è stata servita, sulla terrazzadell'Argentario Golf Resort & Spa,un "dinner party" al quale hannopartecipato 200 "amici" del circoloe dei 2 prestigiosi "brand". L'even-to, per la prima volta, ha visto la si-nergia di due grandi sponsor comeBulgari e Mercedes Benz cosi diver-si ma ambedue orientati verso il mer-cato del lusso che hanno scelto an-cora una volta il bellissimo percor-so dell'Argentario Golf Club.

PARCO DI ROMA

J. Glen Golf ClassicVespa PiaggioSi è svolta il 4 Ottobre 2008 nel clubdi Roma nord la J. Glen Golf Clas-sic-Vespa Piaggio. La gara avvin-

cente disputata sul manto verde delParco di Roma Golf Club ha visto lasupremazia nella Prima Categoria1° Netto Andrea Corati, 1° Lordo Ro-berto Battaglia; nella Seconda Ca-tegoria 1° Netto Salvatore Bello; nel-la Terza Categoria 1° Netto NiccolòSaligari. La competizione ha vistouna grande partecipazione dei gol-fisti Romani, e non solo, che non sisono voluti perdere una bellissimagiornata di puro relax.

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i è chiusa sul green dell’Olgiata GolfClub la stagione del “BMW RomaGolf Forense Challenge Tour 2008“,vero e proprio “must” per i profes-

sionisti del diritto ideato ed organizzato dall’Av-vocato Nicola Colavita.E ad applaudire la chiusura di questa riusci-tissima manifestazione, assolutamente unicanel suo genere e che nell’arco di pochi anni haraggiunto livelli di eccellenza, erano presentitutti i massimi esponenti del mondo “golfisti-

co forense” romano: dal Dott. Paolo De Fiore,Presidente del Tribunale di Roma, al Dott. Se-bastiano La Greca, ex Presidente della Corte diAppello; dall’Avv. Alessandro Cassiani, Presi-dente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, al-l’Avv. Antonio Conte, Consigliere Segretariodell’Ordine degli Avvocati di Roma e legaledella AS Roma; dal Dott. Andrea Pischiutta,Presidente della F.I.G. Lazio al Dott. Carlo Sca-tena, Vice Presidente della FIG Lazio.Oltre 120 giocatori si sono affrontati per l’ulti-

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Golf Forense:di tutto di più

il dirigente della AS Roma Tonino Tempestilli e l'Avv. Nicola Colavita

Alessandro Graziani di Brusco Roma con il Team del Golf Forense

Virginia Votano e Maria Beatrice Andreucci vincitrici nella Ptima Categoria Netto

Di Andrea Cecinelli - Foto di Damiano Rosa

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lo staff del Golf Forense

l'Avv. Paolo Vitali intervistato da High Life TV

l'Ing. Antonio Monaco con Francesca Ridolfi

golfisti forensi in azione Alessandro Graziani di Brusco Roma, Fornitore Ufficiale delGolf Forense, ai microfoni di High Life TV

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ma tappa del circuito golfistico più “in” dellaCapitale, che vanta un parco sponsors da fareinvidia ad un Open. E degno di un Open è an-che lo spiegamento dei mezzi di informazioneal seguito del Golf Forense che quest’anno haavuto tra i suoi media partners televisioni delcalibro di Rai 3, La 7 ed High Life TV (canale862 di Sky), che tappa dopo tappa hanno rac-

contato le gesta dei golfisti forensi.La competizione ha visto il successo nella 1^CATEGORIA NETTO della coppia formata da Vir-ginia Votano e Maria Beatrice Andreucci. Lacoppia composta dall’Avv. Alessio Gattamelata,Vice Presidente dell’Olgiata Golf Club e TullioForesta ha invece vinto nella 1° CATEGORIALORDO.

La 2^ CATEGORIA NETTO ha visto vincitori lacoppia formata dall’Avv. Giuseppe Valvo e daFederico Montanino.Nella 1^ CATEGORIA AMICI si è imposta la cop-pia formata da Andrea Pischiutta, Presidentedella F.I.G. Lazio e dal figlio Filippo Pischiutta.1^ COPPIA MISTA quella formata dall’Avv. Al-berto Gommellini e da Camilla Guglielmotti.

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68il Presidente della F.I.G. Lazio Dott. Andrea PischiuttaI tre “padrini” del Golf Forense: l'Avv. Antonio Conte, l'Avv. Giandomenico Magrone ed il Dott. CarloScatena

ai microfoni di High Life TV

l'Avv. Luca Nicolao ed il Dott. Attilio Di Donato

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Nella CATEGORIA SENIOR si è imposta la coppiaformata dall’Avv. Giorgio Bellinzoni e FrancescoD’Eramo. Affollatissima come sempre la cerimoniadi premiazione: il cocktail di fine gara - a cui han-no preso parte, oltre alle bellissime ragazze dellostaff del Golf Forense, l’Avv. Francesco Gianzi, l’Avv.Giandomenico Magrone, l’Avv. Paolo Vitali, il Prof.Franco Braga, l’Ing. Antonio Monaco ed il Prof. Wal-ter Regolo – si è colorato di giallorosso per la gra-ditissima incursione del dirigente della AS RomaTonino Tempestilli, che ha consegnato all’Avv. Ni-cola Colavita la mitica maglia n. 10 di FrancescoTotti. Tra sport e beneficenza, divertimento e comu-nicazione, incursioni e sorprese, oscar e tapiri, ilGolf Forense va in vacanza. Appuntamento per ilprossimo anno con tante novità e qualche sorpre-sa. Golf Forense: di tutto di più.

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Alessandro CerquaEleganza e bellezza si incontrano al Golf Forense: Alessandro Piscioneri della SartoriaIlario tra Silvia Manduzio e Francesca Mercantini

Un trio forense doc: Il Dott. Paolo De Fiore Presidente del Tribunaledi Roma, l'Avv. Alessandro Cassiani, Presidente dell'Ordinedegli Avvocati di Roma e l'Avv. Nicola Colavita, Patron del Golf Forense

l'Avv. Nicola Colavita mostra una targa consegnatagli dal Vice Presidente della F.I.G. LazioDott. Carlo Scatena per l'ottimo lavoro svolto in questi anni

l'Avv. Antonio Conte mentre consegna, a nome del Golf Forense, una targa al Presidente delTribunale di Roma, Dott. Paolo De Fiore

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a maggior parte deigiocatori soffre diquesto male che sievidenzia maggior-

mente con i ferri lunghi e con ildriver. La traiettoria della testadel bastone taglia la linea di tiroideale durante l'impatto colpendola pallina con la faccia aperta. Latraiettoria del bastone indirizza lapallina alla sinistra del bersagliocon una curva accentuata che fa-rà cadere la pallina con scarsa di-

stanza a destra dell'obiettivo (Pull-Slice). Colpi poco consistenti e discarsa precisione come questi ri-chiedono alcune modifiche tecni-che: 1)Posizioniamo bene la ma-no sinistra impugnando il basto-ne nelle dita in modo da vedere 3nocche. 2)Assumete una correttaposizione di fronte alla pallina conla schiena inclinata verso destrain modo che lo sterno (centro del-lo swing) sia bene dietro la palli-na e ruotate bene le spalle sull'as-

se della spina portando la spallasinistra oltre la pallina. Nella ri-partenza o inversione, nel down-swing, ruotare i fianchi in modonaturale e continuo attraversan-do la pallina fino a portare l'om-belico di fronte al bersaglio. Que-sto movimento abbinato ad unaazione rilassata delle braccia pro-durrà una traiettoria del bastonefinalmente interna alla linea idea-le di tiro. 3) Durante l'impattoruotare l'avambraccio e mano si-

nistra, pensando di portare la mar-ca del guanto a sinistra del bersa-glio e permettere alla faccia delbastone di chiudersi. Sarete stupi-ti della velocità prodotta dai vo-stri colpi che copriranno distanzenotevolmente superiori. La palli-na pian piano prenderà un effet-to da destra a sinistra. Portando-vi a frequentare anche il lato si-nistro delle buche, ma molto piùavanti. Provateci e...Buona pratica.

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Tecnica elimina lo slice in 5 mosse

Ldi Simone Selli

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CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO

Torneo Pezzana: i campioni in carica tentano il bisIl Circolo Canottieri Lazio è subi-to partito bene nel “Torneo Pezza-na” categoria Over 40. La squadra,vincitrice dell’edizione passata, af-fronta questa nuova avventura conil nome di Juventus e la voglia diconfermarsi la squadra da battere.Dopo le prime cinque giornate, i ragazzi del sodalizio bianco celestesi trovano al secondo posto in clas-sifica con quattro vittorie ed un pa-reggio, ad una sola lunghezza dallacapolista Benfica. In classifica can-nonieri spicca il nome di FrancescoLeone, al comando con nove reti edindiscusso bomber della squadra. Perquanto riguarda gli altri sport destagrande interesse il movimento dellaBoxe. Inizialmente si poteva pensa-re ad un hobby passeggero, ma conil passare dei mesi il piccolo grup-petto di Soci, da cui è partita l’ini-ziativa, si è ingrandito rapidamentefino a superare le 20 unità. Dalla pa-lestra, diventata ormai piccola persostenere l’allenamento, i ragazziguidati dal Maestro Davide si sono

trasferiti nel campo polivalente. Ilsuccesso straordinario di questa at-tività è dovuto al fatto che viene pra-

ticata con grande passione e non èsolo un modo per sfogare la propriarabbia e allenare il proprio fisico,

quanto un modo molto semplice difare gruppo e stare insieme. Fabio Onnis

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TUTTINCIRCnews dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici Romatuttincircolo news dal Club dei Circoli Sportivi Storici

CIRCOLO TENNIS EUR Stiamo lavorando per i... nostri sociIl C.T. EUR ha ospitato dal 20 al 26ottobre le finali del Master Città diRoma con 120 giocatori provenien-ti dalle 8 tappe disputate presso iCircoli tennis del Lazio che ha vi-sto la partecipazione di ben 1,100giocatori e giocatrici guidati dalla

sapiente organizzazione del sig.Giorgio Granellini (addetto al set-tore veterani della FIT).Tra i giocatori del CT EUR si sonoparticolarmente distinti i soci DeSanctis Maurizio e Vellucci Bene-detto (nelle foto insieme al Presi-dente del Circolo avv. Massimo Gri-maldi) che si sono classificati al pri-mo posto rispettivamente nella ca-tegoria over 50 e over 55. La manifestazione è stata seguita,

durante l’arco della settimana, daun folto e appassionato pubblicoche è stato ripagato dal clima par-ticolarmente mite e dall’alto livel-lo tecnico degli incontri.A chiusura del Master si è tenuta lapremiazione durante una serata ani-mata dai partecipanti e dai loro so-stenitori con un ricco buffet offer-to da Circolo nel Salone delle Festeall’interno della palazzina sociale.Mauro De Zordo

CIR C

O LO T E N

NIS

E . U . R .

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CIRCOLO CANOTTIERIANIENEPremiati i migliori atleti della stagione canoista 2008 Si è svolta sabato 15 novembre,presso la sede del CC Aniene, lapremiazione sportiva del Comita-to regionale Lazio della federca-noa. Alla presenza del padrone dicasa il Presidente Giovanni Mala-gò, il Presidente della FICK Lucia-no Buonfiglio e il Presidente delComitato regionale Lazio MarcoManzetti hanno premiato i miglio-ri canoisti della stagione da pococonclusa. Hanno preso parte all'e-vento i rappresentanti di tutte lesocietà militari, oltre agli olimpio-nici Antonio Scaduto, bronzo nelK2 1000m, e alle ragazze del K4,finaliste nella specialità 500 m.

EUR SPORTING CLUB

Mens sana in corporesanoÈ questo che sostenevano i lati-ni....e non sbagliavano!La necessità di fare una buona esana attività sportiva e' sempre piu'sentita soprattutto nell'era moder-na dove stress e tensioni accumu-late durante la giornata portanofisico e mente al limite delle no-stre possibilità.Qui da noi questo èstato recepito da sempre e non èun caso che la nostra palestra siaal centro dell'attenzione di tutti isoci. Qli sforzi fatti dal circolo e lagrande collaborazione dei gestori,responsabili della struttura, ha por-

tato a dei risultati veramente im-portanti. Sono tanti i fattori chehanno contribuito a questo succes-so.sicuramente l'investimento cheil circolo ha fatto sulla nuova pa-lestra sta dando degli ottimi risul-tati, ci dice orgoglioso il presiden-te Bruno Albani, ma tutto questonon sarebbe stato possibile se alnostro fianco non avessimo avutodelle persone esperte e titolate. Maoltre alla palestra e ai nuovi e sem-pre più aggiornati macchinari,lastruttura può contare su uno staffdi primissimo livello. Abbiamo cir-ca 30 istruttori qualificati che a ro-tazione sono sempre a disposizio-ne dei soci per meglio soddisfarele singole esigenze. Non è un casoinfatti che siano stati scelti istrut-tori competenti come Ivan Pecic-cia e marianna gammacurta.in-somma nulla è lasciato al caso e lo

dimostra l'interesse dei soci che ap-prezzano sempre di più le nuoveiniziative e le novità relative aicorsi che si svolgono all'internodella palestra stessa. Non ultimi ilnuovo corso di “power jam" e le

due nuovissime macchine per lostretching di Technogym: le Flexa-bility anterior e posterior che al-lungano rispettivamente la parteanteriore e e posteriore del corpo...Roberto Cundari

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RCOLOnews dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici

Antonio Scaduto

Gra

zia N

eri

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TUTTINCIRCnews dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici Roma

tuttincircolo

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CIRCOLO CANOTTIERI ROMA

Festa dello sportAutunno ricco di iniziative. Il pre-stigioso Club di Lungotevere Fla-minio 39 ha infatti ospitato inquesti due mesi di novembre e di-cembre svariate manifestazionilegate sia allo sport che allamon-danità e alla cultura. Lunedì 17novembre, ad esempio, GiulianoGemma hascelto proprio il Circo-lo giallorosso per festeggiare isuoi 50 anni di cinema. Una se-rata memorabile a cui hanno pre-so parte molti personaggi delmondo dello spettacolo legati daun’amicizia profonda con l’atto-re. Da Umberto Orsini a EdwigeFenech, da Armando Trovajoli aGiovanna Ralli fino all’amica Mo-nica Guerritore a Nino Benvenu-ti e Joaquin Navarro Valls, ex ca-po ufficio stampa del Vaticano.Appena una settimana dopo, os-sia lunedì 24 novembre, il Canot-tieri Roma ha invece organizza-to la Festa dello Sport con il Pre-mio “Rudi Di Dato… che meravi-glia” assegnato ogni anno ad una grande personaggio del mondo

sportivo. Quest’anno la scelta ècaduta su Pietro Mennea, Cam-pione Olimpionico (1980) e de-tentore del primato mondiale dei200 metri piani dal 1979 al 1996con il tempo di 19”72. Oltre aMennea sono stati premiati ov-viamente i campioni sociali nel-le varie discipline: calcio e cal-cetto (Alessandro Di Matteo, Fa-bio Meloni, Vasco Garzoni Pro-venzani, Alessandro Tersigni,Tommaso Tinarelli); canottaggio(Bruno Mascarenhas, Michele Pe-tracci, Giulia Domini Janni, Lo-ris Agostinelli); runner (SaverioSignori, Claudio Lautizi, FabianoRebecchini, Piero Del Vecchio,Manlio Amato); tennis (Giovan-ni Lellimami, Bruno Orecchio, Da-rio Roscioli, Fabio Roversi, An-drea Stucchi e molti altri atletiche si sono distinti nei recenti tor-nei). La fine di novembre e i pri-mi di dicembre hanno infine vi-sto la presentazione di due libri.Giovedì 27 novembre è stata lavolta di "Ho freddo" di Gianfran-co Manfredi, a cui hanno presoparte Emma Bonino e Barbara Pa-lombelli, mentre martedì 2 dicem-bre è stato presentato "La BION-DA della mia vita" ritratto dellafamiglia che ha creato la birra inItalia di Rudi Peroni.

REALE CIRCOLOCANOTTIERI TEVERE REMO

Sport e manifestazioni:calendario fittoCon grande impegno e passioneotto tenaci runners, in rappre-sentanza del Reale Circolo

Canottieri Tevere Remo, hannopartecipato alla 1a edizione della“Corsa dei Santi”. La manifestazione, cui hannopartecipato circa duemila perso-ne, si è svolta a Roma sulladistanza di 10,5 km snodandosiin un percorso straordinario emolto tecnico attraverso il centrostorico. Con un clima favorevole,e con l’entusiasmo di chi vuolesempre ben figurare, i ragazzi delcircolo rosso blu hanno sfoggia-

to un ottima prestazione conclu-dendo la gara, nelle diverse cate-gorie, con i seguenti tempi:Maurizio Tabili 48’,16”; FabioFradusco 50’,49”; FrederickCucchi 51’,47”; David Sgrò56’,28”; Spithover Haass 56’,31”;Aldo Tabili 56’,40”; GiuseppeSilvestre 59’,46”; GiuseppeCatinelli 1h 01’,08”;Per quanto riguarda la vitasociale, il sodalizio ha program-mato alcune interessanti attività:

il 23 novembre alle ore 18,30presso la sede Sociale si terrà, incollaborazione con la RomaPoker un Torneo di TexasHold’em (Poker Sportivo). Il 29novembre invece, alle ore 22,00si terrà una serata dedicata alladegustazione della cioccolata.L’evento è stato organizzato incollaborazione con la “Amadei”,azienda vincitrice di tre oscar peril miglior cioccolato. Fabio Onnis

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RCOLOnews dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici

TENNIS CLUB PARIOLI

Bridge: Il Parioli si conferma Campione d’EuropaIl Tennis Club Parioli Bridge TeamAngelini ha vinto l’edizione 2008della Champion’s Cup che si è svol-ta ad Amsterdam dal 6 al 9 novem-bre. La squadra guidata da ErcoleBove, capitano giocatore, e compo-sta da Francesco Angelini, LorenzoLauria, Fulvio Fantoni, Claudio Nu-nes e Alfredo Versace ha difeso consuccesso il titolo conquistato lo scor-so anno in Polonia sconfiggendo gliolandesi del Bridge Club Star. In unafinale avvincente, il Team capitoli-no si è aggiudicato tre delle quattro

sessioni previste prevalendo di 46punti nel risultato finale. Con que-sto successo salgono a cinque i ti-toli conquistati dai ragazzi biancoverdi dopo quelli conquistati a Ro-ma (2003), a Barcellona (2004), aBruxelles (2005), e a Wroclaw(2007). Al rientro a Roma la squa-dra si è radunata al T.C. Parioli pergirare alcune riprese, trasmesse daRai Sat, in cui sono state svelate al-cune delle tattiche di gioco che han-no permesso la vittoria nella finaledi Amsterdam. Dal “bridge parioli-no” non si finisce mai d’imparare.Grande gioia al T.C. Parioli ancheper i tenaci atleti della sezione cor-sa che hanno partecipato all’entu-siasmante maratona di New York.Maurizio Battaglia, Anna Pinto,Paolo Cerasi, Riccardo Fratini edAlessandro Varaldo sono stati arte-fici di un ottima prestazione e a lo-

ro va il grande merito di aver rap-presentato il Tennis Club Parioli nelmondo e a livello personale, di aver

gareggiato nella maratona più bel-la del mondo.Fabio Onnis

CIRCOLO CANOTTIERITIRRENIA TODARO

Si riparte dal vivaioDopo la splendida vittoria nella Cop-pa Tevere il Circolo Canottieri Tirre-nia Todaro si appresta ad affronta-re una nuova difficile sfida. C’erauna volta una grande squadra, co-

struita grazie alla promozione nellescuole e composta da tutti ragazzicresciuti nell vivaio. Ora quella squa-dra non c’è più. Dopo l’improvvisoaddio dell’allenatore e la partenza dinumerosi atleti, di cui ben nove pas-sati al C.C. Lazio, il sodalizio neroazzurro dovrà interamente ricostruir-la ed evitare la distruzione totale del-la sezione. Ma dopo tutto ciò che dibuono il Tirrenia ha costruito e di-mostrato negli anni ha data la for-za di rimettersi subito a lavoro. Emi-

lio Trivini, con l’ausilio di StefanoTenderini stanno già lavorando aduna sezione giovanissima formatasu un vivaio interno guidato dall’i-struttrice Cecilia Valentini, ottimainterprete del ruolo che sta già se-guendo in modo passionale i ventiragazzi affidatigli. Tra questi c’è unanutrita presenza femminile e ciò dal’idea del rilancio che il sodalizio delpresidente Giorgio Gatti vuole co-struire. Fabio Onnis Trivini

Tenderini

Valentini

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TUTTINCIRCORomatuttincircolo

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi

TENNIS ROMAFondato nel 1944presidente Giuseppino PolegriVia Ipponio 11T. 06 7008976www.circolotennisroma.it

Il Tennis fra le muraViaggio fra storia e futuro del TennisRoma. Il prestigioso circolo sorto al-l'ombra delle Mura Aureliane è da ol-tre sessanta anni protagonista del ten-nis capitolino. Ed oggi lavora con im-pegno per continuare la tradizione.L'ASD Tennis Roma è uno dei circo-li storici della capitale. Costituito nel1940 e dopo un breve periodo di at-tività svolta presso i campi del Mini-stero dei Lavori Pubblici, il club bian-corosso ha traslocato nel 1944 nel-

l'attuale sede di Viale Ipponio, all'om-bra delle maestose Mura Aureliane.Nessun circolo romano può vantareun perimetro così maestoso e inimi-tabile e, da quasi settanta anni, i so-ci del Tennis Roma continuano adonorare l'anima della Città Eterna. “IlTennis Roma era depositario di un'a-ristocrazia sportiva e comportamen-tale, vera e genuina”. Così Carlo Giau-na, ex giocatore di Coppa Davis edautore del libro “Il Tennis a Roma”,si esprime sul circolo. E da sempre i

valori su cui il club si poggia sono ilrispetto per lo sport e per l'avversa-rio, i profondi e sinceri legami di ami-cizia creatisi fra i soci e la passioneper l'eccellenza. Anche il CONI ha vo-luto onorare nel tempo il Tennis Ro-ma conferendogli per meriti sportiviprima la Stella d'Argento (1985) e poila Stella d'Oro (1995), a sottolineareil constante impegno del club a cu-stodire questi valori. Nella sua set-tantennale storia sportiva il circolobiancorosso ha poi conquistato ogni

tipo di trofeo nazionale e internazio-nale legato al mondo della racchet-ta. Per due anni è stato il primo cir-colo d'Italia per l'organizzazione dieventi tennistici e nella bacheca so-ciale brillano i 36 titoli individuali e35 titoli a squadre di Campioni d'Ita-lia, nelle varie categorie maschili efemminili. L'ultimo importante risul-tato raggiunto dal club capitolino èlegato al titolo di Campione Mondia-le Ladies 40 conquistato circa un me-se fa dalla squadra italiana, della qua-

le facevano parte Sandra Cecchini eLaura Garrone, entrambe tesserate peril Tennis Roma. Pronti a riorganizza-re e rilanciare il prestigioso circoloromano sono il nuovo PresidenteGianvittorio Martino e il ConsiglioDirettivo, eletti nell'Assemblea del 28settembre scorso. Presidente, congratulazioni per larecente elezione. Lei è socio del Ten-nis Roma da oltre quaranta anni. Si-curamente conosce profondamenteil circolo e la sua storia.

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news dal Club dei Circoli Sportivi news dal Club dei Circoli Sportivi

news dai circoli sportivi

Grazie. Per me essere Presidente delTennis Roma è sicuramente un ono-re, ma ho consapevolezza che que-sto è anche un onere e un impegnomolto gravosi. Il Tennis Roma è sta-to ed è tuttora un circolo d'eccellen-za con un grande passato morale, or-ganizzativo e sportivo. Mi piace ri-cordare che il primo torneo tennisti-co realizzato a Roma dopo la Secon-da Guerra Mondiale fu disputato nelnostro club nel luglio del 1945. Viparteciparono tra gli altri i calciato-ri Amedeo Amadei e Naim Krieziu,lo scrittore Nantes Salvalaggio e ilmitico Fulvio Bernardini, ex cittì del-la nazionale. Nomi che hanno fatto la storia dellosport italiano, e non potevano certomancare in un circolo che la storia larespira quotidianamente.Le Mura Aureliane sono lì a testimo-niarlo. A questo proposito ricordo cheper molti anni addirittura gli spoglia-

toi erano all'interno delle mura. Si vi-veva una situazione originalissima,sembrava quasi di stare in una cata-comba, ma quante risate ci siamo fat-ti in quello spazio angusto!

Le mura sono un vanto per il circo-lo, ma sono anche fonte di proble-mi. Perché?Purtroppo è così. Tutta l'area del cir-colo è supervincolata dalla sovrinten-denza alle Belle Arti. Questo ci ha im-pedito per molti anni di realizzarenuove strutture. Oggi però abbiamoin cantiere un profondo ammoderna-mento degli spazi sociali. E questo ciporta a parlare della situazione attua-le del circolo. Negli ultimi anni, oltreai citati vincoli restrittivi imposti dal-le Belle Arti, sono sopraggiunti pro-blemi derivanti soprattutto dai nuovioneri di Concessione da parte del Co-mune. Queste situazioni hanno deter-minato un periodo di stasi, ma ora

stiamo affrontando questi problemi inmodo decisivo. Stiamo per stipulareuna nuova Convenzione con il Comu-ne, che è stato disponibile a venire in-contro alle nostre esigenze anche perl'attività che il circolo svolge sul ter-ritorio del IX Municipio. Il Tennis Ro-ma infatti organizza corsi di tennisper circa duecento bambini dagli 8 ai14 anni, ma anche per adulti. In piùabbiamo più di 300 partecipanti aicorsi estivi. Infine teniamo nella sedesociale convegni letterali e storici incollaborazione con l'Archeo Club edaltre associazioni culturali.

Il Tennis Roma è da sempre fucinadi grandi campioni della racchetta. Itantissimi trofei esposti in bachecane sono la prova più fulgida. Qualisono i progetti sportivi del nuovocorso del circolo?Per quanto riguarda il tennis voglia-mo puntare fortemente sui giovani.

Abbiamo già un'ottima scuola tennisma il nostro primo obiettivo è quellodi rafforzare il settore agonistico gio-vanile. Il Tennis Roma crede molto neivalori positivi dello sport e trasmet-terli alle nuove generazioni per noi èun dovere morale. Senza dimenticarenaturalmente la presenza costante deicolori biancorossi nei vari Campiona-ti regionali, dall' Under 12 ai Vetera-ni. In più a Roma siamo stati fra i pri-mi circoli a dotarsi di un campo illu-minato per il Beach Tennis, discipli-na che sta coinvolgendo negli ultimitempi tantissime persone. Da qualchetempo il club ha poi fortemente in-crementato anche l'attività bridgisti-ca, sia organizzando corsi per princi-pianti e più avanzati sia riportandovari successi nei Campionati nazio-nali a coppie maschili e femminili.Siamo decisi a continuare e incremen-tare questi obiettivi.Davide Montefosco

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SALARIASPORT VILLAGE

Calcio a 5: chi ben comincia…Partiti alla grande i ragazzi dellasquadra di calcio a 5 del Salaria SportVillage, che continuo da due anni aprocedere con il passo più rapido pos-sibile, guadagnano di anno in annola promozione in categoria superio-re. Quest’anno Ripesi e compagni dis-putano il Campionato di serie C1, l’ul-timo a livello regionale, prima di pas-sare sotto le luci della ribalta nazio-nale in Serie B. Peraltro, a detta de-gli intenditori, il raggruppamento la-ziale sarebbe quello più promettentein quanto a spettacolo e competizio-ni sofferte, essendo composto dacompagini molto ben costruite. Ibianco verdi, stazionano in testa al-la classifica, in coabitazione con laCogianco, altra squadra presente nel-la lista delle migliori, con otto vitto-

rie ed un solo pareggio (quello con-tro la Simald finito sul 7-7) su noveincontri disputati. I numeri sono giàentusiasmanti: 58 reti segnate, unCapitano, Andrea Penna (capocan-noniere dello scorso anno) autore di13 reti ed il lotta per il primo postonella classifica dei marcatori. La squa-dra, anche quest’anno, è attrezzataper raggiungere i migliori risultati etentare di effettuare l’ennesimo sal-to di categoria; durante il mercatoestivo sono arrivati in maglia bian-co verde altri giocatori straordinari:Riccardo Gaucci, Mirko Medici, An-drea Fois, Filippo Barberini, Cabras,Anzidei, Manuele Ciaralli, Fabio Ga-lasso.Il campionato è lungo, ma lepremesse sono ottime e i nuovi ac-quisti hanno già fatto vedere grandicose, perfettamente inseriti nel gio-co della squadra. Il segreto di questasplendida nuova realtà sportiva nelcalcio a 5, rimane quello delle scor-se stagioni, che va oltre le capacitàoggettive di giocatori del calibro diMarco Ripesi, allenatore e portiereanche quest’anno, Diego Tavano e

Andrea Penna; la coesione del grup-po amalgamato che continua a cre-scere in sintonia, scendendo in cam-po ad ogni gara con l’umiltà e la fi-ducia nelle proprie caratteristiche,sempre intento nella ricerca del mas-simo risultato; i ragazzi si allenanoinsieme, assistiti da uno staff tecni-co e medico attento ad ogni tipo dinecessità, in un contesto di tranquil-lità e con le migliori attrezzature adisposizione, in palestra e sui campidel circolo di Settebagni.

RomatuttincircoloTUTTINCIRCnews dai circoli sportivi

news dai circoli sportivi news dai circoli sportivi Roma

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FUTBOLCLUB

Riparte l’attesissimotorneo socialeCome da tradizione ormai, ognilunedì un gran numero di socidi Via degli Olimpionici, scendesui campi di calciotto per dispu-tare le gare della Futbol League,il prestigioso torneo sociale incui presidenti e giocatori si dan-

no battaglia a colpi di mercatoe virtuosismi tecnici, tra agoni-smo e spirito sociale. Dopo le prime due giornate ipresidenti, chi nel tentativo diriparare l’avvio incerto, chi permantenere la posizione già in-vidiabile in classifica, hanno giàavuto l’opportunità di “tornaresul mercato”, occasione questache si ripeterà altre tre volte nelcorso dell’anno, per consentirea tutti i soci neo iscritti al Fut-bolclub di andare all’asta perprendere così parte al torneo.

Iniziata, intanto, anche l’avven-tura dei soci Young Orange, pro-getto rivolto a tutti i ragazzi conpiù di tredici anni che vogliono

far parte del mondo Futbolclube di una squadra di calcio a cin-que con cui allenarsi e parteci-pare a campionati federali.

Il socio del mese Mascia Facchinetti

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Detto “Ringhio”Ruolo attaccantePiede preferito destroPezzo forte del repertorio bomba…sotto reteAl circolo la trovi puntuale ad ogni allenamen-to della Serie D FemminileSquadra del cuore Roma

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Divisi in cinque categorie, daipiù grandi dell’Under 21 fino aiGiovanissimi Provinciali, hannoiniziato a confrontarsi con i ri-spettivi pari età indossando lamagli Orange. A vele spiegate poi le ragazzedel Calcio a cinque Femminileche, dopo le prime giornate delCampionato Federale di Serie D,grazie alla compattezza del neo-nato gruppo ed ai gol del bom-ber Mascia Facchinetti, occupa-no già stabilmente i primi postidella classifica del girone A, inattesa del rientro dell’infortuna-ta Alessia Moretti.Carlo M. Stigliano

SANT’AGNESE TENNIS CLUB

I giovani e il tennisQuesto mese vogliamo parlarvi del-l’importanza che hanno i giovanial Sant’Agnese Tennis Club, a par-tire dai bambini più piccoli che siavvicinano per la prima volta albellissimo sport del Tennis fino airagazzi più grandi che settimanadopo settimana si cimentano in du-ri allenamenti, tornei individuali ea squadre. Per noi lo sport è un ele-mento fra i più importanti per losviluppo della vita, svolge un ruo-lo importantissimo nella formazio-ne, nello sviluppo e nell’educazio-ne di un bambino, sia a livello fi-sico che mentale. Ecco perchè il la-voro rivolto ai giovani è da sem-pre il punto di forza del nostro Cir-colo. I bambini e i ragazzi, infatti,oltre ad eseguire un mirato pro-gramma di addestramento tenni-stico con i nostri maestri, vengonocoinvolti in tornei, giochi ludico –

motori e in tante attività ricreati-ve, ma vengono anche indotti alladisciplina sportiva, all'educazionealimentare ed alla vita di gruppo.Una mole imponente di lavoro nel

quale quantità e qualità si sonosempre fuse in un binomio vincen-te fino a fare diventare la scuolaaddestramento tennis il vero ''fio-re all'occhiello'' del Sant’Agnese

Tennis Club. E i risultati si vedono:complimenti ad Alessia Pappalar-do che ha vinto il torneo del Cir-cuito Grand Prix di Rieti Under 14.Brava!!!

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DUE PONTI SPORTING CLUB

Il Due Ponti alla maratona più importantedel MondoNew York, 2 novembre ore 6,00: gliatleti del Due Ponti lasciano anco-ra sonnacchiosi l’albergo per rag-giungere Staten Island: inizia l’av-ventura o meglio la parte finale di

una bellissima avventura comin-ciata nel caldissimo luglio romanoseguendo le “tabelle” dei marato-neti e vissuta sempre con grandespirito di gruppo. Comincia ad albeggiare e la neb-biolina che avvolge i grattacieli diManhattan si alza, come l’adrena-lina degli atleti, che nella penom-bra del pullman cominciano a con-centrarsi. Ai loro occhi appaiono leimmagini della Grande Mela deser-ta, ma ancora per poco, perché traqualche ora inizierà quella che per

i newyorchesi è una vera festa, vis-suta con entusiasmo e allegria.Ecco il Ponte di Verrazzano emer-gere dalla foschia e il cuore comin-cia a battere più forte perché si co-mincia a prendere consapevolezzadi ciò che da lì a poco inizierà: ilponte è la porta dell’Inferno, maanche del Paradiso, perché da lìparte una prova estenuante e pe-sante che, però, ti regalerà sensa-zioni uniche e incredibili.Inizia l’attesa nell’area di parten-za in un succedersi di parole, ge-

sti di scaramanzia, esercizi di al-lungamento. Poi, finalmente, ci siimmette nel corridoio di partenza,le note dell’inno nazionale vibra-no verso il cielo azzurro, il colpodi cannone: si parte! E si sale ine-sorabilmente verso il centro dei pi-loni, finalmente protagonisti diuna scena che è l’emblema dellaMaratona più bella, vista tantevolte nei servizi televisivi che neigiorni successivi all’evento sonotrasmessi dalle emittenti di tutto ilMondo. Sono gli ultimi momenti

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di silenzio, poi sarà difficile sen-tire anche il proprio ansimare, per-ché alla fine del Ponte, dal qualesi intravedi la sagoma di Manhat-tan, si viene sommersi dal bagnodi folla di Brooklyn. E’ l’abbraccioaffettuoso della Grande Mela cheti accompagnerà fino al traguar-do, facendoti sentire eroe unico inmezzo a 40.000 persone. Milionidi persone sono accalcate sui mar-ciapiedi per applaudire e incitarei runners, pronti a spingerli e ri-sollevarli psicologicamente con unaffetto spontaneo e, proprio perquesto, più apprezzato. Il cuorebatte forte quasi esplode e non perla salita o un aumento di ritmo,ma per l’emozione che questo in-citamento provoca.A Brooklyn si attraversa una gran-de varietà di quartieri, percorren-do metà del percorso, infatti alkm.21,1 la corsa passa nel distret-to di Queens. Dopo 4 km si attra-versa nuovamente l’East River sulPonte di Queensboro, piombandoin una situazione che sembra ir-reale, quasi una faticosa pausa direcupero, fatta di fresco d’ombrae silenziosa salita. Quando iniziala discesa verso Manhattan, si co-mincia a sentite un brusio lonta-no, una curva ripida ed ecco nuo-vamente la luce e il boato del pub-blico: inizia la First Avenue, unrettilineo in perenne salita che por-ta al Bronx, nel quale si percorreun chilometro per tornare a Man-

hattan, sulla Fifth Avenue. Si prosegue per Central Park Southdove migliaia di spettatori accla-mano gli atleti per l'ultimo miglio.A Columbus Circle si rientra nelparco per percorrere gli ultimi este-nuanti e interminabili metri primadi alzare le braccia al cielo, felici diaver concluso una grande impresa,fatta di fatica ma anche di emozio-ni indimenticabili.

1° GHERMEZIAN ROMANO RAMIN 2h50'2° CAPPETTA DIEGO 3h00'3° GAUDIOSO ERNESTO 3h08'4° DI VITA LUISA 3h10'5° REDAELLI ANDREA 3h16'6° TODI MAURO 3h20'7° CHECHERITA ELEONORA 3h28'8° MAISANI ANDREA 3h33'9° ATZENI STEFANO 3h40'10° LATTERI LUIGIA 3h45'

11° TORNABONI EMANUELE 3h56'12° BIANCO ROBERTO 3h56'13° PACILLO FRANCESCO 3h56'49"14° GRENGA EMMA 4h07'15° D'ASERO CARMELO 4h14'16° FAUSTI FABRIZIA 4h15'17° VALENTI PAOLO 4h17'18° D'ANTONA GIOVANNI 4h38'19° FARABOLINI MARCO 4h56'

Classifica generale degli atleti Due Ponti alla maratona di New York - 2 Novembre 2008

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Romatornei

di Gianluca Scarlata_foto di Matteo Ciambelli

Alla sesta giornata è lottaaperta per il vertice

Vasco da Gama (assoluti) e Benfica (Over40) le nuove forze del Pezzana

a 32esima edizione èiniziata a mille, tuttia caccia della primapiazza. A rendersi

protagonista nella categoria As-soluti troviamo il solito Manche-ster campione in carica, i TokyoVerdy (Studio Legale Spadafora-DeRosa) una compagine sicura-mente rinforzata rispetto allapassata stagione, ha acquisitoelementi giusti al posto giusto, eil Vasco da Gama (Due Ponti). Danotare l'ottimo rendimento dei"brasiliani" ovvero del Due Pon-ti alla prima apparizione nel tor-

neo. Dopo il lungo corteggia-mento finalmente si è realizzatoquesto fidanzamento tra uno deicircoli più prestigiosi della capi-tale e l’organizzazione del cal-ciotto più famoso della capitale.E ora i bianconeri danno spetta-colo in tutte le salse, il Vasco èuna squadra completa in tutti ireparti che gioca un buon calcioin entrambe le fasi: attenta e co-perta quando occorre, spietata efulminea dalla metà campo inpoi. Il Benfica a parte i due re-centi passi falsi si sta conferman-do la squadra della scorsa sta-

gione, i ragazzi di Telarico benmessi in campo sono molto equi-librati tatticamente. Il commen-to di Fausto Tabacco, presidentedel Benfica "Ci siamo preparatimolto per questo torneo e pos-siamo ancora migliorare. L'obiet-tivo è quello di superare il risul-tato della stagione passata (scon-fitta in semifinale), ovvero con-quistare la finale. Siamo unasquadra che ormai gioca insiemeda 4-5 anni insieme, sempre ingiro per tornei. Continuiamo suquesta strada positiva. Sul Pez-zana posso dire che è uno dei mi-

gliori tornei, sembra di giocareuna competizione per professio-nisti. È organizzato ottimamen-te, ci troviamo molto bene".Tante le squadre che vogliono latesta della classifica. Ovviamen-te in lizza anche la Roma di Ma-riani, mister Torrisi e Mido, sem-pre presente e dalla grande ver-ve agonistica. Appassionante lasfida nella classifica marcatori traAndrea Carcione dei Tokyo, Ales-sandro Crudi e Andrea Caturellidel Vasco da Gama e Matteo Ma-terazzi del Manchester, una garanella gara a suon di gol.

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Battaglia vera anche nella catego-ria Over 40, che in questa stagio-ne si è rivelata quanto mai ambi-ta e azzeccata da parte degli or-ganizzatori. Molte squadre hannorinnovato l’appuntamento, per al-tre è la prima volta al Pezzana. Inqueste prime giornate Benfica(Mobilnovo) e Juventus (Canottie-ri Lazio), ex Inter nonché campio-ne in carica, hanno imposto subi-to il proprio ritmo. Faranno scin-tille fino all’ultimo, non sono pe-rò da meno Flamengo (Gruppo Si-ri), Boca Junior (Sparkle – Tele-com Italia) e Lazio (Flann O’Brien).

Tutte possono concorrere alla vit-toria finale. “Per il futuro credoche abbiamo una rosa competiti-va – afferma Pino Capua della La-zio - e l’obiettivo è di arrivare nel-le prime posizioni. Abbiamo ungruppo compatto che può tran-quillamente ambire alla vittoria fi-nale. Secondo me abbiamo il por-tiere più forte della competizione,Walter Coccia ha dimostrato unaqualità elevata”. Tra gli attuali mi-gliori marcatori segnaliamo Fran-cesco Leone, Vincenzo Giordano,Stefano Medros, Luca Remondi eYuri Picciotti.

Over 40, occhio a quelle due

87www.torneopezzana.com.

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del prof. Roberto Verna Direttore del Centro di Ricerca per la Sperimentazione Clinica “Sapienza” Università di Roma

olte persone mi pon-gono la domanda:faccio sport, cosadebbo mangiare? La

risposta non è semplice, ma de-ve tener conto di un ampio elen-co di fattori. Per poter definire la corretta ali-mentazione di chi vuole dedicar-si ad un’attività sportiva, innan-zitutto bisogna conoscere le suecaratteristiche fisiche, il tipo diattività sportiva che intende svol-gere e se ha già praticato questao altre attività sportive: in pocheparole il suo stato metabolico edi allenamento. A maggior ragione, per chi svol-ge uno sport a livello agonistico(sia amatoriale che professionisti-co), è indispensabile una visitapreventiva per definire il corret-to schema alimentare da seguireprima e dopo l’attività sportiva edanche nei periodi di intervallo. E’, tuttavia, possibile dare alcu-ne indicazioni di massima, vali-de per sapere come seguire unacorretta nutrizione in molte si-tuazioni, purché non vi siano pa-tologie che necessitino di specia-li condizioni.Tutta l'energia di cui abbiamo bi-sogno, sia per vivere che per l’e-sercizio fisico, viene dal cibo che

mangiamo e dai liquidi che be-viamo. Gli alimenti che consu-miamo sono costituiti da princi-pi nutritivi semplici: i carboidra-ti, i grassi, le proteine, che ven-gono messi a disposizione dell’or-ganismo attraverso il processodella digestione.Ogni categoria è importante perla salute e dobbiamo consumarecibi in modo che tutte e tre le ca-tegorie vengano rappresentate. Ilrapporto nel quale dobbiamoconsumare queste categorie dinutrienti non deve essere casua-le e va definito a seconda dell’at-tività che si svolge, in particola-re per quella sportiva.L’utilizzo di carboidrati o di gras-si da parte dell’organismo comefonte principale di energia, dipen-de dall’intensità e dalla duratadell’esercizio. La principale fonteenergetica degli atleti sono i car-boidrati; indipendentemente daltipo di sport che si svolge, essi for-niscono l’energia che alimenta imuscoli in contrazione. Anche igrassi forniscono energia per l’e-sercizio fisico, anzi, essi fornisco-no la maggiore concentrazione dienergia di tutti i nutrienti e rap-presentano la fonte principale dienergia per gli sport di durata, masono meno accessibili per l’eser-

cizio rapido ed intenso.Gli atleti hanno bisogno di pro-teine principalmente per ricostrui-re e riparare le perdite muscolariche si verificano durante l’eserci-zio e per ottimizzare il deposito dicarboidrati sotto forma di glico-geno; è tuttavia necessario verifi-care di quale quantità di proteinel’atleta abbia effettivamente biso-gno per gli esercizi di potenza e didurata, perché anche i carboidra-ti servono a questo scopo. Inoltre,diete altamente proteiche non sisono rivelate particolarmente uti-li per gli atleti. Ma gli atleti deglisport di potenza hanno realmen-te bisogno di diete speciali per co-struire la muscolatura e, se si, co-me aumentarla? Gli atleti deglisport di potenza necessitano di unquantitativo di proteine solo mo-deratamente maggiore rispetto aglialtri atleti, principalmente per ri-parare e ricostruire i muscoli, mal’aumentata necessità viene spes-so sovrastimata. I carboidrati so-no certamente la principale fontedi energia per gli atleti, anche perquelli che necessitano di forza epotenza, perché forniscono l’ener-gia che alimenta la contrazionemuscolare.Non solo gli alimenti, ma anchele bevande sono importanti nel-

lo sport. Più lungo e più intensoè l’esercizio, maggiore è la neces-sità di bere il giusto tipo di liqui-di. Molti atleti hanno l’abitudinedi eccedere nell’assunzione diproteine perché pensano così dicostruire maggiore massa musco-lare. Questo è vero fino ad un cer-to punto, ma è certo che le dietead alto contenuto proteico cau-sano disidratazione anche negliatleti più allenati come nel casodegli sport di resistenza, il cui al-lenamento specifico consentivauna maggiore capacità di adat-tarsi alla disidratazione rispettoalle persone normali.E’ inoltre importante conoscerecome alimentarsi per la compe-tizione, cioè cosa mangiare pri-ma della gara e dopo la gara, perfacilitare il recupero. Infatti, men-tre il pasto pre gara deve assicu-rare un’adeguata disponibilità dienergia disponibile per una per-formance ottimale, il pasto postesercizio è fondamentale per il re-cupero e per consentire la prose-cuzione dell’allenamento in vistadelle gare successive.Purtroppo non è possibile fare tut-ta insieme una trattazione com-pleta e dettagliata di quanto hoaccennato; cercherò di farlo ma-no a mano nei prossimi numeri.

Nutrizione

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I principi di una correttaalimentazione nello sport

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