47
1 P P r r o o g g e e t t t t o o D D e e f f i i n n i i t t i i v v o o GRUPPO DI PROGETTAZIONE Geol. Mario Smargiasso Geol. Giuliano Burzacca Ing. Vito Macchia Arch. Patrizio Lazzaro Agr. Giuliana Porrà Geom. Massimo Belelli Geom. Corrado Pace Geom. Luigi Vignoni TECNICI INCARICATI Dott. Geol. Mirco Moreschi Dott. Niki Morganti Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO III DIRIGENTE AD INTERIM DEL SETTORE I Dott. Ing. Roberto Renzi Elaborato 03 int.+all.1-2 DIC. 2012 Oggetto: O.P.C.M. n.3548/2006 - Interventi di completamento per la riduzione del rischio idrogeologico nelle aree interessate dagli eventi alluvionali del settembre 2006. Bacino Idrografico Fiume Esino - Fossi Castelferretti. Fosso Cannetacci, Fosso San Sebastiano, Fosso della Liscia confluenza fossi minori STIMA EMISSIONI INQUINANTI RISPOSTE OSSERVAZIONI ARPAM – MATRICE ARIA PROVINCIA DI ANCONA DIPARTIMENTO III GOVERNO DEL TERRITORIO Settore I Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente Area Ambiente

STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

  • Upload
    others

  • View
    3

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

1

PPrr oo

gg ee tt

tt oo DD

ee ff ii nn

ii tt iivv oo

GRUPPO DI PROGETTAZIONE

Geol. Mario Smargiasso Geol. Giuliano Burzacca

Ing. Vito Macchia Arch. Patrizio Lazzaro

Agr. Giuliana Porrà Geom. Massimo Belelli

Geom. Corrado Pace Geom. Luigi Vignoni

TECNICI INCARICATI

Dott. Geol. Mirco Moreschi

Dott. Niki Morganti

Dott. Carla Bambozzi

IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

Dott. Ing. Massimo Sbriscia

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO III

DIRIGENTE AD INTERIM DEL SETTORE I Dott. Ing. Roberto Renzi

Elaborato 03 int.+all.1-2 DIC. 2012

Oggetto: O.P.C.M. n.3548/2006 - Interventi di completamento per la riduzione del rischio idrogeologico nelle aree interessate dagli eventi alluvionali del settembre 2006.

Bacino Idrografico Fiume Esino - Fossi Castelferretti. Fosso Cannetacci, Fosso San Sebastiano, Fosso della

Liscia confluenza fossi minori

SSTTIIMMAA EEMMIISSSSIIOONNII IINNQQUUIINNAANNTTII RRIISSPPOOSSTTEE OOSSSSEERRVVAAZZIIOONNII AARRPPAAMM –– MMAATTRRIICCEE AARRIIAA

PROVINCIA DI ANCONA DIPARTIMENTO III GOVERNO DEL TERRITORIO

Settore I Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente

Area Ambiente

Page 2: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO
Page 3: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO
Page 4: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO
Page 5: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO
Page 6: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO
Page 7: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO
Page 8: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO
Page 9: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO
Page 10: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

PER RICERCA METALLI - PM10 FILTRI FIBRA DI VETRO A s Cd Ni PbPRELIEVO EFFETTUATO DALLE ORE 8,00 ALLE ORE 7,59 ( 24 h). ng/Nmc ng/Nmc ng/Nmc ng/Nmc

posizionamento 43° 36' 29,61'' N - 13° 22' 15,88'' E

VIA SALVADOR ALLENDE CASTELFERRETTI - FALCONARA MAR. PM2,5N° FIL. PROT MC/N - 0° DATA PRELIEVO µg/Nmc

1 308/IM 53,6894 14/11/2012 19,7 10,3

2 309/IM 53,6322 15/11/2012 26,7 16,8

3 310/IM 53,9443 16/11/2012 18,4 29,6

4 311/IM 54,162 17/11/2012 45,2 36,2

5 312/IM 53,7726 18/11/2012 50,8 34,9

6 313/IM 53,7712 19/11/2012 48,9 42,9

7 314/IM 53,8343 20/11/2012 52,9 22,8

9 315/IM 53,9074 22/11/2012 41,7 28

10 316/IM 53,889 23/11/2012 37,1 42,1

11 317/IM 53,9112 24/11/2012 33,9 36,3

12 318/IM 54,285 25/11/2012 32,6 26,2

13 319/IM 53,9992 26/11/2012 13,7 16,4

14 320/IM 53,6043 27/11/2012 66,4 17,9

15 321/IM 53,3532 28/11/2012 48,5 13,5

16 322/IM 52,1326 29/11/2012 19,8 12,4

17 323/IM 52,131 30/11/2012 45,7 10,3

Page 11: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

1

Matrice aria punti 4 e 5

Stima delle emissioni di PM10 e NOx in attività di trattamento di materiali pulverulenti La stima è effettuata tenendo conto delle informazioni già presenti nello Studio di Impatto Ambientale (SIA) del progetto in esame, nell’ambito del quale è stata condotta un’analisi dettagliata di tutte le componenti ambientali potenzialmente impattate dai lavori di realizzazione dell’intervento in oggetto. Per il Fosso San Sebastiano, si ritengono quindi già noti i dati numerici sotto utilizzati (mc di materiale per fabbisogno/movimento terra, γterr. ecc, relativamente alle diverse fasi di cantiere, e la caratterizzazione del terreno, come descritta nelle indagini geognostiche e geofisiche eseguite in situ, con diversi sondaggi e prelievo di campioni. Per la valutazione delle emissioni in termini di PM10 si è fatto riferimento a dati e modelli dell’US-EPA (AP-42 Compilation of Air Pollutant Emission Factors che presenta fattori di emissione e modelli emissivi ufficialmente adottati come strumento di valutazione da varie regioni italiane per la stima delle emissioni delle polveri. Pur nascendo riferiti ad attività e lavorazioni di materiali inerti, i modelli e i metodi di stima accreditati nel documento AP-42 dell’US-EPA possono essere utilizzati, con opportune considerazioni, anche per valutazioni emissive di attività simili con trattamento di materiali diversi, all’interno di cicli produttivi/costruttivi, non legati all’estrazione di inerti o all’edilizia ed alle costruzioni in generale. Per completezza di esposizione si allega uno stralcio del documento citato AP-42. Nella valutazione sono indicati con SCC (Source Classification Codes) i codici identificativi delle attività considerate come sorgenti di emissione dell’AP – 42, con le opportune considerazioni nei casi in cui l’applicazione è frutto di considerazioni ed analisi più dettagliate.

EMISSIONI PM10 - NOx

Attività di cantiere e tipo di materiale movimentato e/o utilizzato: Nell’area interessata è prevista una zona di cantierizzazione per la realizzazione del progetto, e in particolare sono previsti:

- lavori di sbancamento, scotico e scavo del terreno (13.786,00 mc); - deposito temporaneo di materiale (non contemporaneamente saranno depositati il

materiale derivante da scavo e quello proveniente da cava); - la realizzazione di manufatti (posa in opera di scatolari in c.a., culvert + gabbioni); - movimento terra; realizzazione di rilevati con materiale proveniente da cava ed estratto sul posto: - Formazione del nucleo: 21.777,00 mc - Impermeabilizzazione con argilla: 2.502,00 mc - Ricoprimento argine con terreno proveniente da scotico e scavo sul posto: 7.496,00 - Caricamento e trasporto del terreno proveniente da scotico e scavo in zone destinate a

compensazione e mitigazione mc 6.290,00 - il passaggio di mezzi pesanti lungo la viabilità di servizio e di cantiere.

Page 12: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

2

TRAFFICO SU STRADA

FABBISOGNO PER OPERE IN TERRA SAN SEBASTIANO Cassa S2 (mc) Nucleo argine 1M, A6, A7-6 CNR UNI100061 21.777,00 Argilla per impermeabilizzazione argini 2.502,00 TOTALE materiale da cava 24.279,00 Si ipotizza un mezzo comune, es. da prezziario Regione Marche: Cod 28.01.003.012: - Trattore 4x2 con semirimorchio, ribaltabile, P.U. 30.000 Kg equivalente a 15 mc a viaggio. Il fabbisogno di materiale proveniente da cava ammonta a 24.279,00 mc di materiale, come suddiviso in tabella. E’ quindi ricavabile il numero di viaggi necessari per trasportare questo quantitativo di materiale, pari a 1619 viaggi, da distribuirsi, come indicato nel cronoprogramma, in un arco di tempo di circa 7 mesi, per cui, con una media di circa 231 viaggi al mese. Considerando 22 giorni lavorativi al mese, sono 10,5 viaggi al giorno per approvvigionamento da cava, da raddoppiarsi per il ritorno al vuoto. Sono dunque di media 21 viaggi al giorno da distribuirsi nelle 8 ore lavorative, con una media quindi di 2,65 camion/ora. Da cui: n=2,65 camion all’ora n=3 = n° max di camion all’ora su strada. Non viene presa in considerazione la contemporaneità dei due cantieri, San Sebastiano e Cannettacci, sia per il tipo di appalto, sia per il fatto che il percorso comune su strada è limitato solo ai primi 5 Km di tragitto, e quindi facilmente scansionabile in modo diverso, tale da non creare sovrapposizione. A questo vanno aggiunti i due viaggi al giorno di andata e ritorno delle maestranze.

Stralcio Elaborato SP. I. 05B int

Page 13: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

3

STIMA DELLE EMISSIONI DI PM 10 In relazione alla richiesta di integrazione ARPAM matrice aria punto 4 e 5, si esaminano le principali attività correlate alla stima delle emissioni di polveri che, come sopra schematizzato, consistono nello sbancamento per l’imbasamento degli argini e dei diaframmi, nella formazione di essi e in opere di costruzione costituite da gabbionate, massi ciclopici e opere in c.a. Dai diversi sondaggi eseguiti in situ, si possono considerare 20-40 cm di terreno vegetale e a seguire un terreno classificabile come limo argilloso, limo argilloso sabbioso, con γterr variabile da 1, 8 [t/m3] per il terreno vegetale e valori compresi tra 1,85 e 1,96 [t/m3] per gli strati successivi interessati dai lavori di scavo. Ricordiamo che solo il diaframma, richiederà lo scavo a sezione obbligata di maggior profondità, progettualmente previsto ad una profondità max di 2,00 m dal piano campagna. In alcuni passaggi, sarà sovrastimato il calcolo di emissione di PTS, e quindi del PM10 che ne costituisce una frazione, in quanto si assume la contemporaneità di alcune azioni, che nella realtà avvengono in momenti diversi. Si ritengono invece trascurabili tutte le operazioni eseguite in alveo e in terreno bagnato, la posa del diaframma, gli scavi a sezione obbligata eseguiti con benna mordente, in presenza di fanghi bentonitici in quiete. Si sono inoltre divisi i due cantieri, San Sebastiano e Cannettacci, in quanto, oltre ad essere le due aree distanti tra loro oltre 2 Km, le varie lavorazioni, avverranno in tempi diversi. Il calcolo è svolto per il cantiere San Sebastiano, in quanto sono maggiori i volumi di terra movimentati e più vicini i recettori sensibili. Riassumendo quindi, le ipotesi di partenza sono: - Assunzione di un valore medio di calcolo γterr = 1.9 [ t/m3] - Emissioni di polveri derivanti dalla realizzazione di diaframmi, ritenute trascurabili, in quanto gli scavi a maggiore profondità (2 metri) eseguiti per la posa in opera del diaframma, saranno realizzati con benna mordente in presenza di fango bentonitico e/ o calcestruzzo. - Analogamente, si considerano trascurabili le emissioni per la posa e la realizzazione delle opere di regolazione, dei massi ciclopici e delle gabbionate, dei relativi sbancamenti, in quanto le operazioni ed il terreno movimentato, sono svolte nell’area naturalmente umida.

Page 14: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

4

Fig. 1 – Indagini terreno - Stralcio

Fig. 2 - Schema costruzione argine

Page 15: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

5

Fig. 3 – Particolare sezione In definitiva le sorgenti di inquinamento da polveri, all’interno del cantiere, saranno essenzialmente di tipo diffuso, legate principalmente a:

- Movimentazione del terreno trasportato dalla cava per la formazione degli argini; - Sbancamento per l’imbasamento degli argini; - Deposito temporaneo di materiale per riutilizzo/trasporto a discarica - Transito di mezzi pesanti sulle piste sterrate - Fumi prodotti dagli scarichi dei mezzi e delle macchine operatrici

Le piste utilizzate dai mezzi nelle aree di lavoro limitate alle zone delle arginature, sono in generale sterrate, e quindi, fonte di emissioni di polveri in condizioni asciutte. E’ quindi da prevedersi un attività di cantiere caratterizzata da una polverosità non costante, dipendente sia dalle variazioni anemometriche che dal numero e tipo di mezzi e macchinari in uso, con particolare riferimento alle macchine movimento terra in generale ed autocarri nello specifico Il terreno è costituito in linea generale da limi argillosi – limi sabbiosi; per la caratterizzazione dettagliata del terreno alle varie profondità, si rimanda alla relazione geotecnica. Altri dati sono evidenziati nell’allegato relativo alla gestione delle materie, già presentato, tra cui anche il fabbisogno previsto per le opere in terra e i quantitativi di materiali provenienti dagli scavi, supposti riutilizzabili in situ. . In sintesi, gli scavi previsti per la realizzazione di cassonetti ed argini e per l’ammorsamento delle opere di regolazione delle casse, interesseranno il terreno vegetale ed il terreno agrario superficiale, più i depositi alluvionali limo argillosi – limo sabbiosi a maggiore profondità Di seguito è rappresentato il flow chart che schematizza le fasi di cantiere con i codici SCC (Source Classification Codes del documento dell’US-EPA AP-42 ) utilizzati per la stima delle emissioni.

Page 16: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

6

SCOTICO E SBANCAMENTO SCC 3-05-27-60

m3 13.786,00

RIPORTO/COSTRUZIONE SCC 3.05.27.60

m3 24.279,00 nucleo m3 7.496,00 riporto veg.

TRAFFICO SU STRADA da cava

21.777,00 m3 nucleo 2.502,00 m3 argilla

SCARICO MATERIALE SCC 3.05.010.042

m3 24.279,00

FORMAZIONE DI CUMULI

m3 31.775,00 EROSIONE DA VENTO

Tab. 7

POSA IN OPERA scatolare culvert gabbioni

no polveri

CARICO SCC 3.05.025.06

m3 6.269,00

SCARICO SCC. 3.05.010.042

su zone mitigazione/compensazione

m3 6.269,00

ALLONTANAMENTO SU PISTA AP42 formula

m3 6.269,00

Flow chart fasi cantiere – Codici SCC documento US-EPA - 42

Page 17: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

7

Si riportano, per completezza di esposizione, i quantitativi già tabulato nel S.I.A. e nella sezione dedicata alla gestione delle terre, separando peròi cantieri in : San Sebastiano e Cannettacci.. Si specifica in questa sede che il terreno proveniente da scavo, eccedente la costruzione dell’argine, sarà comunque mantenuto in situ e destinato alle aree previste per opere di mitigazione e compensazione ambientale.

FABBISOGNO PER OPERE IN TERRA SAN SEBASTIANO (mc) Nucleo argine

1M, A6, A7-6 CNR UNI100061

Argilla per impermeabilizzazione argini

Fosso San Sebastiano Cassa S2

21.777,00

2.502,00

MATERIALI DISPONIBILI IN SITU SAN SEBASTIANO(mc)

Sbancamento totale

Riutilizzabile per rivestimento argini

Riutilizzabile per zone compensazione/mitigazione

Fosso San Sebastiano Cassa S2

13.786,00

7.496,00

6.290,00

FABBISOGNO PER OPERE IN TERRA CANNETTACCI (mc) Nucleo argine

1M, A6, A7-6 CNR UNI100061

Argilla per impermeabilizzazione argini

Fosso Cannettacci Cassa C3

7.309,00

867,00

MATERIALI DISPONIBILI IN SITU CANNETTACCI (mc)

Sbancamento totale

Riutilizzabile per rivestimento argini

Riutilizzabile per zone compensazione/mitigazione

Fosso Cannettacci Cassa C3

5.791,00

2.344,00

3.447,00

Per la stima degli inquinanti prodotti sarà indicato volta per volta il tipo di fattore utilizzato, tramite il codice identificativo delle attività considerate come sorgenti di emissione o il ricorso a formule empiriche di comune utilizzazione. Le emissioni di PM10 sono trattate in termini di rateo emissivo, generalmente orario, valutate inizialmente senza tener conto di possibili sistemi di abbattimento. Il calcolo del rateo emissivo totale si esegue secondo la formula: E i (t) =Sl AD l(t) * EF i,l,m (t) Dove: i = particolato (PM10; PM2,5; PTS) l = fase, processo, attività m= controllo t= periodo di tempo (ora, mese, anno, ecc.) E i = rateo emissivo AD l = attività relativa all’ l-esimo processo (esempio: materiale lavorato, rimosso/ora) EFi,l,m = fattore di emissione

Page 18: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

8

SCOTICO E SBANCAMENTO: Il progetto prevede come prima fase, l’operazione di scotico e sbancamento del terreno dove dovrà essere realizzata l’arginatura di contenimento. Volume orario di terreno rimosso: V = 35 [m3/h] (Vedi Tab. 2.5.2. es. produzione oraria escavatore con cucchiaio da 0,30 mc, in condizioni ideali. Per terra comune 55 mc, per argilla dura 35 mc; per il terreno in situ si opta per una condizione intermedia tra le due.)

Si considera la giornata lavorativa di 8 ore, pertanto: Volume giornaliero di terreno rimosso: 35 [m3/h] x 8[h]= 280 [m3/giorno] Riprendendo il dato di sbancamento totale tramite escavatore, il tempo totale per questo lavoro risulta: Giorni necessari per lo sbancamento di 13.786,00 mc = 49 giorni Il mese è considerato di 22 giorni lavorativi, quindi il lavoro di scotico e sbancamento richiede poco più di due mesi.

Page 19: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

9

Per i fattori di emissione si fa riferimento ai dati dell’US – EPA (AP-42 Compilation of Air Pollutant Emission Factors, tenendo presente che non è presente un fattore specifico per la fase di sbancamento. Ci si tiene tuttavia a favore di sicurezza, utilizzando il fattore di emissione associato al SCC 3 – 05 – 027 – 60 Sand Handling, Transfer and Storage in “ Industrial Sand and Gravel”. (Allegato 1) In assenza di dati specifici, si assume questo fattore, sapendo che è sovrastimato, in quanto riferito a sabbia asciutta; si adottano successivamente coefficienti correttivi, mantenendosi a favore di sicurezza. Sorgente Fattore di emissione [Kg/Mg]

PM totale Fattore di emissione [lb/ton]

PM totale “ Industrial Sand and Gravel” Sand Handling, Transfer and Storage With wet scrubber SCC 3 – 05 – 027 – 60

0,00064

0,0013

Dalla tabella, quindi: Fattore di emissione PTS : EfPTS = 1,30 · 10-3 [lb/tons] EfPTS = 6,45 · 10-4 [Kg/Mg] Il fattore di emissione è assegnato per le polveri totali (PTS) considerando operazioni di scotico e sbancamento del materiale superficiale, effettuata con ruspa o escavatore; Per riferirsi al PM10 si può cautelativamente considerare l’emissione come costituita completamente dalla frazione PM10 oppure considerarla in parte costituita da PM10, esplicitando chiaramente la percentuale di PM10 considerata. In mancanza di informazioni specifiche, osservando però i rapporti tra i fattori di emissione di PM10 e PTS relativi ad altre attività simili ed in aree confrontabili,tenendo conto del tipo di terreno in situ, si può ritenere oltremodo cautelativo considerare una componente PM10 dell’ordine del 60 % del PTS. Quindi: ipotizzando una frazione di PM10 (polveri con particelle di diametro minore o uguale a 10 µm) dell’ordine del 60% del PTS (polveri totali sospese), si ha: Fattore di emissione PM10 : EfPM10 = 3,87 · 10-4 [Kg/Mg] Assunti γ e V: Densità del terreno di sbancamento: = γ 1.900,00 [Kg/ m3] = 1,9 [Mg/ m3] Volume orario di terreno rimosso: V = 35,00 [m3/h] Si ricava: M = Massa oraria di terreno di sbancamento: M = γ · V =(1,9 Mg/ m3 )x (35 m3/h) = 66,50 [Mg/h] M =63,00 Mg/h Pertanto è: E = (EfPM10 = 3,87 10-4 [Kg/Mg]) x (M =63,00 [Mg/h])=0,025 [Kg/h]

Page 20: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

10

Dove E è: Emissione stimata per la fase di sbancamento : E =0,025 Kg/h Pertanto: Emissione per la fase di sbancamento E =25 g/h per un periodo di circa 50 giorni lavorativi.

POSA IN OPERA DI SCATOLARI, CULVERT, GABBIONI, MASS I CICLOPICI SCAVO E POSA DIAFRAMMA Si considerano le emissioni trascurabili, in quanto avvengono tutte su terreno umido. FORMAZIONE DI CUMULI, COSTRUZIONE / RIPORTO. L’ipotesi di formazione di cumuli è cautelativa, in quanto l’operazione così condotta può non essere necessaria, in quanto, sia il terreno appena sbancato che quello trasportato, può essere riportato a breve termine, o caricato direttamente su camion, senza bisogno dell’operazione intermedia di deposito a terra. Nel cronoprogramma infatti, le operazioni sono considerate in contemporanea. Prima di procedere col calcolo delle emissioni derivanti dall’erosione da vento su cumuli, è necessario analizzare le emissioni prodotte nella fase di costruzione/riporto e nella fase di carico e allontanamento del materiale in eccesso. COSTRUZIONE/RIPORTO La fase di riporto viene considerata in maniera analoga allo sbancamento, ma con un volume di materiale movimentato maggiore. Ci si pone quindi in una condizione intermedia tra terra comune e argilla dura. (Tab. 2.5.2 – indicazioni sull’impiego di escavatori). Volume orario di terreno movimentato V = 45 mc/h Materiali per costruzione/riporto: Nucleo: 21.777,00 mc Rivestimento argine: 7.496,00 mc Argilla per impermeabilizzazione 2.502,00 mc TOTALE 31.775,00 mc Si mantiene in via cautelativa anche la parte argillosa che tuttavia sarà lavorata in condizioni umide e pertanto non darà contributo alle emissioni. Volume di terra per costruzione/riporto: V = 31.775,00 mc

Page 21: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

11

Volume giornaliero costruzione/riporto: V = 45mc x 8 ore lavorative: =360,00 mc/giorno Pertanto: Giorni necessari per costruzione/riporto= 31.775,00[mc]/360,00[mc/g]= 88 giorni Sempre nella condizione di 22 giorni lavorativi al mese, per la costruzione sono necessari almeno 4 mesi. I parametri che utilizziamo per la stima di emissioni pulverulente sono gli stessi adottati per descrivere la fase di sbancamento: Volume orario di terreno movimentato V = 45 m3 /h Densità del terreno: = γ = 1,9 [Mg/ m3] Dalla Tab US. EPA AP – 42 SCC 3-05-27-60 Sand handling, transfer, and storage with wet scrubber Fattore di emissione PMTOT = 0,00064[Kg/Mg] => E fPTS = 6,45 10-4 [Kg/Mg] Sempre in Hp. che il PM10 costituisca una frazione pari al 60% delle polvere totali sospese: E fPM10 = 60% E fPTS = 3,87 10-4 [Kg/Mg] => Volume orario di terreno movimentato V = 45 m3 /h => Massa oraria di terreno movimentato per costruzione/riporto M = γ·V = 1,9 [Mg/ m3] · 45 [m3 /h]=85,50 [Mg/ h3] => E =E fPM10 x M=(3,87 10-4 ) x (85,50) = 330,885 10-4 = 0,0331 [Kg/h] => E =Emissione in fase di costruzione/riporto = 33,1 [g/h] Per un periodo lavorativo di 88 giorni, equivalente a circa 4 mesi.

Pertanto: Giorni totali di emissione polveri per sbancamento, costruzione, riporto = 50 + 88 = 138 giorni intesi come giorni lavorativi ed equivalenti a poco più di 6 mesi.

Page 22: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

12

CARICAMENTO MATERIALE ACCANTONATO Circa 6.289,00 m3 di materiale proveniente dallo sbancamento devono essere caricati e trasportati su pista di cantiere sterrata nelle aree definite come zone di mitigazione e compensazione. Anche in questo caso si è introdotta un’operazione intermedia di deposito a terra, a favore di sicurezza, che può essere in larga parte evitata, sbancando e caricando direttamente sul mezzo adibito a trasporto su cantiere. Per il coefficiente di emissione, non essendoci dati precisi riferiti al tipo di lavoro che si sta esaminando, ci si riferisce, come consigliato da diverse linee guida in questo caso, a coefficienti cautelativi, ricavati per lavorazioni di materiali sabbiosi. Il coefficiente che di seguito viene adottato è tabulato al codice SCC 3 – 05 – 025 – 06 Sand and Gravel Operations Bulk (Truck) Loading incontrolled Sempre validato dall’US EPA AP – 42 In merito all’uso di questo coefficiente e ai dati che conseguentemente si ricaveranno, si introducono anticipatamente le seguenti considerazioni: - il coefficiente adottato fornirà un dato che sarà comunque sovrastimato, perché ricavato per materiale totalmente sciolto di tipo sabbioso. In ambiente umido si abbatte notevolmente, fino all’80%. - come già esposto sopra, l’operazione intermedia può essere ragionevolmente eliminata, se non del tutto, almeno per il 60-70% del quantitativo sbancato. - dimensionalmente:[lb/ton] = 0,5 [Kg/Mg] di materiale trattato.

Page 23: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

13

Stralcio di Allegato 2 Fattore di emissione (non occorre ridurlo, perché già espresso in termini di PM10) EfPM10 = 2,4 10-4 [lb/ton] = 1,2 10-3 [Kg/Mg] Il materiale da caricare è pari a 6.289,00 m3 e si può considerare ripartito nei giorni già considerati per lo sbancamento e per la costruzione, quindi nell’arco di 138 giorni lavorativi. => Materiale giornaliero da caricare ≈ 46,00 [m3/g] => Materiale orario da caricare ≈ 5,75 [m3/h] => Massa oraria da caricare Moraria ≈ 13,00 [Mg/h] sempre per γ = 1,9[ Mg/ m3] Quindi l’emissione oraria è pari a: EPM10 oraria = EfPM10 x Moraria =15,6 10-3 [Kg/h] =15,6 [g/h] E =Emissione in fase caricamento materiale accantonato = 15,6 [g/h] ALLONTANAMENTO MATERIALE SU STRADA NON ASFALTATA. La pista di cantiere è di circa 350 m. Il materiale di cui sopra deve essere trasportato con autocarro fino alle aree di mitigazione/compensazione. Per il calcolo dell’emissione di particolato dovuto al transito di mezzi su strade non asfaltate, si ricorre ad un modello emissivo proposto nel paragrafo 13.2.2 “Unpaved roads” dell’AP – 42.

Page 24: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

14

Il rateo emissivo orario risulta proporzionale al volume di traffico e al contenuto in silt del suolo. Il fattore di emissione lineare dell’i-esimo tipo di particolato per ciascun mezzo EFi [Kg/Km] per il transito su strade non asfaltate all’interno dell’area adibita a cantiere è calcolato secondo la formula:

EFi [ Kg/Km] = k i · (s/12)ai · (W/3) bi

Dove: i = tipo di particolato (PTS, PM10, PM2,5 ) s = contenuto del suolo in silt della pista, espresso in % di massa (%) W = peso medio del veicolo (Mg) k i, ai, bi sono coefficienti che variano a seconda del tipo di particolato e i cui valori sono tabulati.

Tabella valori dei coefficienti ki, ai, bi al variare del tipo di particolato Il peso medio dell’automezzo W deve essere calcolato sulla base del peso del veicolo vuoto e a pieno carico. La relazione è in parte empirica e di origine sperimentale, quindi vale sotto certe condizioni. In particolare sono date delle limitazioni sul peso medio del veicolo che deve essere inferiore a 260 Mg sulla velocità media che deve essere al di sotto dei 69 Km/h. Nel nostro caso entrambe le condizioni sono ampiamente rispettate. Un altro vincolo è dato dalla percentuale di silt della pista, che deve essere compresa in un range tra l’1,8% e il 25%. La stima di questo parametro è a priori delicata, poiché il valore incide significativamente sul calcolo delle emissioni. I valori raccomandati, in mancanza di informazioni specifiche, si attestano all’interno dell’intervallo 12-22%. Ipotizziamo il contenuto in silt della pista pari al 14%, tenendo conto che si metteranno in atto azioni di mitigazione, quali ad esempio la bagnatura. La trattazione completa dell’uso di questa formula è inserita nel documento AP 42 al punto 13.2.2. Fissati quindi: Lunghezza media della pista: 350 m Contenuto in silt della pista s = 14% Autocarro Cod. 28.01.003.010 a tre assi 6x2 massa tot a terra 26.000 Kg ;P.U. 17.000 Kg; Autocarro Peso a vuoto Wv ≈ 9.000 Kg Autocarro carico massimo Wc ≈ 17.000 Kg Peso medio del veicolo => Wm ≈ 18 Mg Wm : andata pieno + ritorno vuoto => [(2massa a terra + P.U.)/2] Massa oraria = 13 Mg/h (vedi paragrafo precedente) EFPM10 [ Kg/Km] = k PM10 · (s/12)aPM10 · (W/3) bPM10

Page 25: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

15

Dove: EFPM10 fattore di emissione dovuto al passaggio di ciascun mezzo kPM10 = 0,423 aPM10 = 0,9 bPM10 = 0,45 Wm = Wm camion 18Mg Pertanto: EFPM10 [ Kg/Km] = 0,423 x (14/12)0,9 x (18/3) 0,45 = 1,088 [ Kg/Km] Carichi necessari per smaltire la massa oraria: Massa oraria13 Mg/h = 0,72 camion/ora Wm camion 18Mg Da cui: EPM10 oraria = EFPM10 [ Kg/Km] x n° camion/ora x Km su pista ( A.R.) = = 1,088 x 0,72 x 0,700 = 0,548 Kg/ora Pertanto: Emissione oraria dovuta a transito su pista autocarri cantiere E = 548 [g/h] In maniera analoga, sotto le stesse condizioni, eccetto la lunghezza della pista che è di circa 200 metri, si ricava l’emissione oraria dei tre camion provenienti da cava. Emissione oraria dovuta a transito su pista autocarri provenienti da cava E = 526 [g/h] EROSIONE DEL VENTO SUI CUMULI Anche l’operazione intermedia di formazione di cumuli può essere evitata o comunque si può mitigare la dispersione delle polveri bagnando i cumuli. Ad ogni modo, si riporta il calcolo, per completezza di esposizione, dato che ci saranno due fasi di cantiere in cui potrebbe verificarsi il deposito di materiale in cumuli, che sono lo scarico del materiale trasportato dalla cava e lo sbancamento del materiale destinato alle aree di mitigazione /compensazione. Nell’AP 42 le emissioni causate dall’erosione da vento sono tratta al paragrafo 13.2.5 “Industrial Wind Erosion” Il rateo emissivo orario si ottiene dall’espressione:

Ei [Kg/ora] = EFi · a · movh Dove: i =PM10 EFi [Kg/m2] = fattore di emissione areale dell’i-esimo tipo di particolato a = superficie movimentata in m2 movh = numero di movimentazioni/ora Si assume il volume di un cumulo pari alla capacità massima dell’autocarro ribaltabile utilizzato per l’approvvigionamento o per l’allontanamento di materiali:

Page 26: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

16

M = 17,00 Mg γ = 1,9 Mg/ m3 => V ≈9,00 m3 Per semplicità si suppone il cumulo di forma conica. I fattori di emissione areali sono tabulati in funzione del rapporto altezza/diametro del cumulo conico, suddivisi in cumuli bassi e cumuli alti.. Ci mettiamo nell’ipotesi conservativa che il cumulo abbia un’altezza massima di due metri, per cui rientra nella casistica dei cumuli alti: hcono = 2,00 m r cono = √(3V/Πh) = 2,07 Superficie laterale = Π · r· a; dove a =√(h2+r2)= 2,83 da cui: Superficie laterale ≈ 18 m2

Il rapporto H/D nel nostro caso è > 0,2 Per h=2,00 m, D=2r= 2x2,07 tale rapporto è pari a 0, 5, pertanto dalla tabella il fattore di emissione areale per ogni movimentazione per il PM 10 è pari a 7,9 ·E-06.

Pertanto:

Ei [Kg/ora] = EFi · a · movh = 7,9 ·10-6[Kg/m2] x18 [m2] x 0,72 [camion/ora] = 0,1 g/ora

Page 27: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

17

Emissione per erosione del vento sui cumuli = E = 0,1 g/ora => il contributo è trascurabile

SCARICO MATERIALE Le operazioni di scarico saranno in fasi diverse: - scarico su aree mitigazione/compensazione - scarico in cantiere da cava. La prima è una fase autonoma, slegata dalle altre. Per il coefficiente di emissione facciamo riferimento al codice SCC 3.05.010.42 “Truck unloading Botton Dump Overburden” dell’AP-42

(Vedi allegato 2) Emissione media oraria E: E = 5 ·10-4 [Kg/Mg ] E è l’emissione media oraria intesa come Kg per ogni Mg di materiale scaricato. Sono da scaricare 6.289,00 m3 ripartiti in 138 giorni, equivalenti a 45,5 m3/giorno ≈ 5,7 [m3/ora] Massa oraria = 10,9[Mg/ora] E = 5 ·10-4 [Kg/Mg ] 10,9[Mg/ora]= 54,5 ·10-4 [Kg/ora] = 5,45 [g/ora] Emissione per scarico di materiale da mezzi in aree mitigazione/compensazione) E = 5,45 [g/ora] In maniera analoga per lo scarico in cantiere dei camion provenienti da cava, ognuno da 15 m3 di carico: Massa oraria = 1,9 x 15 x 3camion = 85 [Mg/ora] ExM = 0.0005x85,50=0.04275 [Mg/ora] = 42,75 [g/ora] Emissione per scarico di materiale da cava n°3 mezzi E = 42,75 [g/ora]

Nota: quest’ultima può essere ragionevolmente abbattuta del 40% in virtù del fatto che il materiale proveniente da cava non è totalmente sciolto, e non avverrà lo scarico in contemporanea dei tre camion.

==================================== Riassumendo:

Page 28: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

18

Emissione per la fase di sbancamento: E =25 g/h per un periodo di circa 50 giorni lavorativi. E =Emissione in fase di costruzione/riporto = 33,1 [g/h] Per un periodo lavorativo di 88 giorni, equivalente a circa 4 mesi. E =Emissione in fase caricamento materiale accantonato = 15,6 [g/h] E =Emissione oraria dovuta a transito su pista = 548 [g/h] Emissione oraria dovuta a transito su pista autocarri cantiere E = 548 [g/h] Emissione oraria dovuta a transito su pista autocarri provenienti da cava E = 526 [g/h] Emissione per erosione del vento sui cumuli = E = 0,1 g/ora contributo trascurabile Emissione per scarico di materiale da mezzi in aree mitigazione/compensazione) E = 5,45 [g/ora] Emissione per scarico di materiale da cava n°3 mezzi E = 42,75 [g/ora] Si sommano le emissioni, tenendo conto del fatto che ancora non sono stati considerati coefficienti di riduzione per l’adozione di sistemi di abbattimento delle polveri. Le somme sono organizzate in colonne a seconda della contemporaneità delle operazioni. SOMMATORIA DELLE EMISSIONI SENZA ABBATTIMENTO

ATTIVITA’ EMISSIONI [g/ora] Sbancamento 25 Carico mat. accantonato 15,6 Allontanamento su pista 548 Scarico aree mitigaz./compensaz. 5,45 Mezzi da cava su pista 526 Scarico in cantiere da cava 42,75 Costruzione /riporto 33,1

TOTALE 588,6 601,85 5,45 STIMA DELL’ACCETTABILITÀ DEGLI IMPATTI SUI RECETTOR I SENSIBILI Si può stimare in modo empirico l’accettabilità delle emissioni calcolate mediante l’utilizzo delle tabelle presenti nella pubblicazione della ARPA Toscana – Provincia di Firenze “ Linee Guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali polverulenti”.

Page 29: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

19

Le suddette tabelle stabiliscono dei valori soglia di emissione da non superare, a seconda della distanza dei recettori dal cantiere e dei giorni/anno di lavoro. Le tabelle sono state sviluppate a partire dall’impiego dei modelli di dispersione, implementati con dati meteo climatici e topografici, e considerando un valore tipico di concentrazioni di fondo (ante – operam). Le ipotesi di base implicano che la zona in esame non si discosti in modo rilevante da alcune ipotesi di base, in particolare la tipologia dell’area circostante l’emissione deve essere definibile come”rurale”. Nel nostro caso, tutte le condizioni sono rispettate, ma le emissioni pre operam misurate dalla centralina mobile e dalla centrale Chiaravalle 2, mostrano dei valori di fondo superiori ai 20 µg/m3, pur rimanendo limitato il superamento del valore limite dei 50 µg/m3, come previsto da normativa e comunque il sito in esame risente sicuramente meno di quanto misurato in Via Allende. Esistono altre tabelle compilate rimuovendo l’ipotesi di terreno rurale, e quindi riferendosi a condizioni definite “urbane”, dove l’ipotesi sulla concentrazione di fondo è di 30 µg/m3, tuttavia, poiché la stima non è accurata, si preferisce adottare un criterio cautelativo ed utilizzare le soglie, più restrittive, indicate per il caso rurale.

Page 30: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

20

Page 31: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

21

Utilizzando la tabella 17, il primo recettore sensibile dista 160 m dal cantiere. L’emissione è quindi compatibile con la presenza del recettore, sotto condizione. Si può quindi estendere l’attività di monitoraggio, come prevista nel piano di monitoraggio presso il recettore , oppure provvedere a mitigare l’emissione di polveri. Poiché l’emissione principale è data dal transito dei mezzi sulla pista, la semplice operazione di bagnatura abbatte il termine di maggior contributo all’emissione. Nel nostro caso il contributo maggiore è dato da 548 g/h, stima associata al trasporto del materiale proveniente dallo sbancamento verso le aree di mitigazione/compensazione. Su questa

Page 32: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

22

è possibile intervenire con mitigazioni, ad esempio effettuando bagnatura periodica, oppure ricorrendo a prodotti specifici. Da tenere conto inoltre anche dei periodi piovosi, al momento non considerati nella stima dell’abbattimento. Supponendo di trattare la pista di cantiere tramite semplice bagnatura(wet suppression), ci si può avvalere della formula di Cowhered per stimare in prima approssimazione l’efficienza del trattamento.

C(%) = 100 – (0,8·P·trh τ)/l Dove: C= efficienza di abbattimento del bagna mento P = potenziale medio dell’evaporazione giornaliera [mm/h] Trh = traffico medio orario [h-1] l = quantità media del trattamento applicato [l/m2] τ = intervallo di tempo che intercorre tra le applicazioni Impostando l’efficienza si può agire sia sulla frequenza delle applicazioni, sia sulla quantità di acqua per unità di superficie impegnata in ogni trattamento, in relazione al traffico medio orario e al potenziale medio di evaporazione giornaliera. Poiché c’è difficoltà a reperire dati reali per quest’ultimo, si assume come riferimento un valore medio annuale riportato come caso-studio nel rapporto EPA (1998a) P=0,34mm/h Ad esempio, volendo ridurre le emissioni del 80%, impostando l’equazione per un traffico orario di un camion all’ora , supponendo un’irrorazione al giorno, si calcola la quantità di litri al mq da applicare e la corrispondente riduzione delle emissioni. Per trh=1; τ=24; C=80% si ricava l=0,32 [l/m2] Le emissioni vengono quindi ridotte di 438,4 grammi/ora, pertanto si ottiene: Emissioni originarie[gr/ora] Abbattimenti [gr/ora] Emissioni mitigate [gr/ora]

548 438,4 109,6 In maniera analoga per il trasporto del materiale da cava: trh=3, imponiamo una bagnatura di 0,5 [l/m2] una volta al giorno, manteniamo gli altri dati e calcoliamo C (%). Risulta C= 60% Da cui : Emissioni originarie[gr/ora] Abbattimenti [gr/ora] Emissioni mitigate [gr/ora]

526 315,60 210,4 In questo ultimo caso non si è tenuto conto che la distanza del recettore dalla pista di scarico ad cava è più del doppio di quella considerata, dalla tabella 17 si desume che non occorre nessuna azione.

Page 33: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

23

SOMMATORIA DELLE EMISSIONI CON ABBATTIMENTO

ATTIVITA’ EMISSIONI [g/ora] Sbancamento 25,00 Carico mat. accantonato 15,60 Allontanamento su pista 109,60 Scarico aree mitigaz./compensaz. 5,45 Mezzi da cava su pista 210,40 Scarico in cantiere da cava 42,75 Costruzione /riporto 33,10

TOTALE 150,20 286,25 5,45 Rientrando in tabella 17 con questi valori, le attività sono compatibili con i recettori sensibili senza richiedere altre azioni. STIMA NOx Il calcolo delle emissioni è legato alla viabilità e al numero di mezzi usati in cantiere. La formula adottata è la seguente: Ei = S i N i x L i x F Ei

dove: N = numero di mezzi utilizzati per il trasporto di materiale, per tipologia di veicolo; L = lunghezza del viaggio effettivo [Km] FE = fattore di emissione per tipologia di veicolo [g/Km] Il contributo emissivo calcolato, andrebbe a sommarsi al valore misurato ex ante della qualità dell’aria locale onde valutare il rischio di superamento dei limiti di legge previsti dalla normativa vigente. Il calcolo, tuttavia, è indicativo, in quanto la valutazione dei fattori di emissione è estremamente delicata e dipendente da molte variabili, al momento non disponibili, quali le condizioni reali dei mezzi e la velocità. Analogamente l’utilizzo di software restituenti il flusso di dispersione dell’inquinante (basati su modelli matematici come COPERT III e IV), necessitano di input accurati di diversi dati (geografici, orografici, pluviometrici, anemometrici, ecc.), ossia occorrono dei dati in entrata ricavati da rilevazioni effettuate per un periodo più esteso di quello al momento disponibile, per una stima numericamente significativa. Nel caso in esame si può comunque adottare una procedura semplificata per il calcolo ex ante dei contributi alla qualità dell’aria locale, in termini di NOx, indicando la tipologia dei mezzi ed un’emissione media per ciascuno, desunta da tabelle ormai accreditate e di uso comune, come ad esempio quella riportata in figura. La definizione dei fattori di emissione per singolo veicolo e per Km di percorrenza compare in diversi inventari e studi accreditati. I fattori medi nazionali sono pubblicati sugli inventari nazionali APAT, INEMAR, ecc.

Page 34: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

24

I fattori di emissione dei veicoli di trasporto su strada utilizzati nella presente relazione, sono riportati sotto in tabella.

Estratto tabella Inventario delle emissioni INEMAR 2007. Analogamente, esistono dei fattori di emissione medi espressi in[g/Kg] di gasolio consumato, calcolati appositamente per i mezzi d’opera, spesso distinti per macrosettori, in cui si possono individuare sia i mezzi da cantiere, sia i mezzi adoperati in agricoltura.

Fattori di emissione medi fonte CORINAIR per grossi motori diesel Nel nostro caso, per quanto concerne la fase di scavo, le emissioni prodotte da un escavatore del tipo considerato per il calcolo del PM10, assumendo la densità del gasolio pari a 0,88 [Kg/dm3] e ipotizzando un consumo medio di gasolio di 20[l/h] ammontano a: Eescavatore = 792 [ g/ora] Il quantitativo emesso è da ritenersi scarsamente significativo e paragonabile come ordine di grandezza a quello prodotto dalle macchine operatrici attualmente utilizzate per la coltivazione di fondi agricoli esistenti nelle vicinanze; occorre inoltre considerare che le emissioni calcolate fanno riferimento ad un arco temporale limitato e ad una localizzazione che solo per qualche settimana sarà in linea col recettore ad una distanza compresa tra i 150 e i 300m. Si considera quindi non significativo l’effetto conseguente alla diffusione dell’ emissione gassosa, in particolare di NOx, generata nella fase di sbancamento. Essendo comunque necessario garantire la salubrità dell’aria in presenza di recettori sensibili, si rimanda ai controlli previsti nel piano di monitoraggio nelle aree limitrofe al cantiere e se sarà ritenuto opportuno saranno adottate misure finalizzate a contenere le emissioni gassose nella fase operativa di sbancamento.

Page 35: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

25

Per il trasporto da cava, la pista di cantiere è lunga circa 250 metri e dista dal primo recettore circa 300 metri Ei = S i N i x L i x F Ei

Per n =2,65 numero medio di camion all’ora, assumendo la tipologia legislativa di veicolo più gravosa, ad esempio EuroII, il fattore di emissione pubblicato da INEMAR è 10,919 [g/h]. Imponendo L=0,25 [Km] si ricava: E≈ 7,234 g/ora di NOx prodotta dagli automezzi provenienti da cava sulla pista di cantiere. L’emissione così stimata si può ritenere accettabile, alla luce delle seguenti considerazioni: -il recettore più vicino è a 300 metri con dati meteo, ricavabili dalle carte anemometriche, in % favorevoli; - il contributo determinato dai trasporti è stato ricavato imponendo un’attività continuativa concentrata in 88 giorni che ha portato ad un numero medio di camion all’ora pari a 2,65. Nella realtà gli approvvigionamenti da cava possono essere diluiti ed alternati a partire dal secondo mese di sbancamento e quindi essere dilazionati fino a dimezzare il numero di camion su strada. Analoghe considerazioni per il traffico su strada asfaltata, dove la media oraria dei camion, ridotta come sopra indicato, è compatibile con quanto già previsto sulla viabilità provinciale per la presenza della cava. Tutta la trattazione esposta è valida a maggior misura per la costruzione dell’opera sul Fosso Cannettacci, in quanto l’ordine di grandezza delle quantità di materiale considerate è circa un terzo di quanto computato per il Fosso San Sebastiano. Per il recettore a distanza minima dalla pista di cantiere sono già previste delle barriere protettive che fungeranno anche da barriere antipolvere. Per quanto afferente il traffico su strada asfaltata, valgono le stesse considerazioni esposte sopra, aggiungendo che solo i primi 5 Km di tragitto cava-cantiere sono comuni e che comunque le fasi operative di lavoro saranno alternate in modo da non sovrapporre i trasporti così che non si sommino le conseguenti emissioni. Da applicarsi in entrambi i casi i comuni i sistemi di abbattimento delle polveri quali il lavaggio delle ruote, la copertura del materiale durante il trasporto, soprattutto in virtù dell’attraversamento di centri abitati dei mezzi provenienti da cava, e la bagnatura della pista di cantiere, come già esplicitato. Allegato 1 : Estratto US-EPA AP-42 Compilation of air Pollutan Emission Factor- Sand and Gravel processing Allegato 2 Emission Calculation Fact Sheet Michigan Department Of Environmental Quality � Environmental Science And Services Division

Page 36: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

11/95 Sand And Gravel Processing 11.19.1-1

11.19.1 Sand And Gravel Processing

11.19.1.1 Process Description1-6

Deposits of sand and gravel, the unconsolidated granular materials resulting from the naturaldisintegration of rock or stone, are generally found in near-surface alluvial deposits and in subterraneanand subaqueous beds. Sand and gravel are siliceous and calcareous products of the weathering of rocksand unconsolidated or poorly consolidated materials. Such deposits are common throughout thecountry. The six-digit Source Classification Code (SCC) for construction sand and gravel processing is3-05-025, and the six-digit SCC for industrial sand and gravel is 3-05-027.

Construction Sand And Gravel -Sand and gravel typically are mined in a moist or wet condition by open pit excavation or by

dredging. Open pit excavation is carried out with power shovels, draglines, front end loaders, andbucket wheel excavators. In rare situations, light charge blasting is done to loosen the deposit. Miningby dredging involves mounting the equipment on boats or barges and removing the sand and gravelfrom the bottom of the body of water by suction or bucket-type dredges. After mining, the materialsare transported to the processing plant by suction pump, earth mover, barge, truck, belt conveyors, orother means.

Although significant amounts of sand and gravel are used for fill, bedding, subbase, andbasecourse without processing, most domestic sand and gravel are processed prior to use. Theprocessing of sand and gravel for a specific market involves the use of different combinations ofwashers, screens, and classifiers to segregate particle sizes; crushers to reduce oversized material; andstorage and loading facilities. A process flow diagram for construction sand and gravel processing ispresented in Figure 11.19.1-1. The following paragraphs describe the process in more detail.

After being transported to the processing plant, the wet sand and gravel raw feed is stockpiledor emptied directly into a hopper, which typically is covered with a "grizzly" of parallel bars to screenout large cobbles and boulders. From the hopper, the material is transported to fixed or vibratingscalping screens by gravity, belt conveyors, hydraulic pump, or bucket elevators. The scalping screensseparate the oversize material from the smaller, marketable sizes. Oversize material may be used forerosion control, reclamation, or other uses, or it may be directed to a crusher for size reduction, toproduce crushed aggregate, or to produce manufactured sands. Crushing generally is carried out in oneor two stages, although three-stage crushing may also be performed. Following crushing, the materialis returned to the screening operation for sizing.

The material that passes through the scalping screen is fed into a battery of sizing screens,which generally consists of either horizontal or sloped, and either single or multideck, vibratingscreens. Rotating trommel screens with water sprays are also used to process and wash wet sand andgravel. Screening separates the sand and gravel into different size ranges. Water is sprayed onto thematerial throughout the screening process. After screening, the sized gravel is transported to stockpiles,storage bins, or, in some cases, to crushers by belt conveyors, bucket elevators, or screw conveyors.

The sand is freed from clay and organic impurities by log washers or rotary scrubbers. Afterscrubbing, the sand typically is sized by water classification. Wet and dry screening is rarely used tosize the sand. After classification, the sand is dewatered using screws, separatory cones, or

Page 37: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

Sizing Screening

Crushing(3-05-025-10)

Washing/scrubbing

Dewatering Fine Screening(3-05-025-23)

Fine Screening(3-05-025-23)

oversize

undersize

gravel

sand

water spray

Rodmilling(3-05-025-22)

Scalping Screening(3-05-025-11)

Raw Material Transport

(3-05-025-04)

Raw Material Storage

(3-05-025-07)

Mining

Product Storage

Wet Classifying

Product Storage

Optional process

PM emissions

11.19.1-2 EMISSION FACTORS 11/95

Figure 11.19.1-1. Process flow diagram for construction sand and gravel processing.(Source Classification Codes in parentheses.)

Page 38: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

11/95 Sand And Gravel Processing 11.19.1-3

hydroseparators. Material may also be rodmilled to produce smaller sized fractions, although thispractice is not common in the industry. After processing, the sand is transported to storage bins orstockpiles by belt conveyors, bucket elevators, or screw conveyors.

Industrial Sand And Gravel -Industrial sand and gravel typically are mined from open pits of naturally occurring quartz-rich

sand and sandstone. Mining methods depend primarily on the degree of cementation of the rock. Insome deposits, blasting is required to loosen the material prior to processing. The material mayundergo primary crushing at the mine site before being transported to the processing plant.Figure 11.19.1-2 is a flow diagram for industrial sand and gravel processing.

The mined rock is transported to the processing site and stockpiled. The material then iscrushed. Depending on the degree of cementation, several stages of crushing may be required toachieve the desired size reduction. Gyratory crushers, jaw crushers, roll crushers, and impact mills areused for primary and secondary crushing. After crushing, the size of the material is further reduced to50 micrometers ( m) or smaller by grinding, using smooth rolls, media mills, autogenous mills,hammer mills, or jet mills. The ground material then is classified by wet screening, dry screening, orair classification. At some plants, after initial crushing and screening, a portion of the sand may bediverted to construction sand use.

After initial crushing and screening, industrial sand and gravel are washed to remove unwanteddust and debris and are then screened and classified again. The sand (now containing 25 to 30 percentmoisture) or gravel then goes to an attrition scrubbing system that removes surface stains from thematerial by rubbing in an agitated, high-density pulp. The scrubbed sand or gravel is diluted with waterto 25 to 30 percent solids and is pumped to a set of cyclones for further desliming. If the deslimed sandor gravel contains mica, feldspar, and iron bearing minerals, it enters a froth flotation process to whichsodium silicate and sulfuric acid are added. The mixture then enters a series of spiral classifiers wherethe impurities are floated in a froth and diverted to waste. The purified sand, which has a moisturecontent of 15 to 25 percent, is conveyed to drainage bins where the moisture content is reduced to about6 percent. The material is then dried in rotary or fluidized bed dryers to a moisture content of less than0.5 percent. The dryers generally are fired with natural gas or oil, although other fuels such as propaneor diesel also may be used. After drying, the material is cooled and then undergoes final screening andclassification prior to being stored and packaged for shipment.

11.19.1.2 Emissions And Controls6-14

Emissions from the production of sand and gravel consist primarily of particulate matter (PM)and particulate matter less than 10 micrometers (PM-10) in aerodynamic diameter, which are emittedby many operations at sand and gravel processing plants, such as conveying, screening, crushing, andstoring operations. Generally, these materials are wet or moist when handled, and process emissionsare often negligible. A substantial portion of these emissions may consist of heavy particles that settleout within the plant. Other potentially significant sources of PM and PM-10 emissions are haul roads. Emissions from dryers include PM and PM-10, as well as typical combustion products including CO,CO , and NO . In addition, dryers may be sources of volatile organic compounds (VOC) or sulfur2 x

oxides (SO ) emissions, depending on the type of fuel used to fire the dryer. x

With the exception of drying, emissions from sand and gravel operations primarily are in theform of fugitive dust, and control techniques applicable to fugitive dust sources are appropriate. Somesuccessful control techniques used for haul roads are dust suppressant application, paving, route

Page 39: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

1

1

1

1

1

1

Crushing(3-05-027-01, -05)

Grinding(3-05-027-09)

Screening(3-05-027-13)

Froth FlotationWet Processing

Draining(3-05-027-17)

Drying(3-05-027-20, -21,

-22, -23, -24)

Cooling(3-05-027-30)

Final Classifying(3-05-027-40)

Washing, wet classifying,scrubbing, and desliming

For use as constructionsand and gravel

Mining

Raw Material Transport

Raw Material Storage

Ground Material Storage

Product Storage(3-05-027-60)

1 2 3

1

1

Emission point

PM emissions

Combustion product emissions

Organic emissions

1

2

3

1

1

1

11.19.1-4 EMISSION FACTORS 11/95

Figure 11.19.1-2. Process flow diagram for industrial sand and gravel processing.(Source Classification Codes in parentheses.)

Page 40: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

11/95 Sand And Gravel Processing 11.19.1-5

modifications, and soil stabilization; for conveyors, covering and wet suppression; for storage piles, wetsuppression, windbreaks, enclosure, and soil stabilizers; for conveyor and batch transfer points, wetsuppression and various methods to reduce freefall distances (e. g., telescopic chutes, stone ladders, andhinged boom stacker conveyors); and for screening and other size classification, covering and wetsuppression.

Wet suppression techniques include application of water, chemicals and/or foam, usually atcrusher or conveyor feed and/or discharge points. Such spray systems at transfer points and on materialhandling operations have been estimated to reduce emissions 70 to 95 percent. Spray systems can alsoreduce loading and wind erosion emissions from storage piles of various materials 80 to 90 percent. Control efficiencies depend upon local climatic conditions, source properties and duration of controleffectiveness. Wet suppression has a carryover effect downstream of the point of application of wateror other wetting agents, as long as the surface moisture content is high enough to cause the fines toadhere to the larger rock particles.

In addition to fugitive dust control techniques, some facilities use add-on control devices toreduce emissions of PM and PM-10 from sand and gravel processing operations. Controls in useinclude cyclones, wet scrubbers, venturi scrubbers, and fabric filters. These types of controls are rarelyused at construction sand and gravel plants, but are more common at industrial sand and gravelprocessing facilities.

Emission factors for criteria pollutant emissions from industrial sand and gravel processing arepresented in Table 11.19.1-1 (metric and English units), and emission factors for organic pollutantemissions from industrial sand and gravel processing are presented in Table 11.19.1-2 (metric andEnglish units). Although no emission factors are presented for construction sand and gravel processing,emission factors for the crushing, screening, and handling and transfer operations associated with stonecrushing can be found in Section 11.19.2, "Crushed Stone Processing." In the absence of other data, theemission factors presented in Section 11.19.2 can be used to estimate emissions from correspondingsand and gravel processing sources. The background report for this AP-42 section also presents factorsfor the combined emissions of total suspended particulate from construction gravel storage pile winderosion, material handling, and vehicle traffic. However, because the applicability of those emissionfactors to other storage piles is questionable, they are not presented here. To estimate emissions fromfugitive sources, refer to AP-42 Chapter 13, "Miscellaneous Sources". The emission factors forindustrial sand storage and screening presented in Table 11.19.1-1 are not recommended as surrogatesfor construction sand and gravel processing, because they are based on emissions from dried sand andmay result in overestimates of emissions from those sources. Construction sand and gravel areprocessed at much higher moisture contents.

Page 41: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

11.19.1-6 EMISSION FACTORS 11/95

Table 11.19.1-1 (Metric And English Units).EMISSION FACTORS FOR INDUSTRIAL SAND AND GRAVEL PROCESSINGa

EMISSION FACTOR RATING: D

Source kg/Mg lb/ton kg/Mg lb/ton kg/Mg lb/ton

Total PM NO COx 2

Sand dryer 0.98 2.0 0.016 0.031 14 27(SCC 3-05-027-20)

b,c b,c d d e e

Sand dryer with wet scrubber 0.019 0.039(SCC 3-05-027-20)

b,f b,fg g g g

Sand dryer with fabric filter 0.0053 0.010(SCC 3-05-027-20)

b,h b,hg g g g

Sand handling, transfer, and storagewith wet scrubber 0.00064 0.0013 ND ND ND ND(SCC 3-05-027-60)

j j

Sand screening with venturi scrubber 0.0042 0.0083 ND ND ND ND(SCC 3-05-027-13)

k k

Factors represent uncontrolled emissions unless noted. Dryer emission factors in units of kg/Mg anda

lb/ton of dried material produced; other factors in units of kg/Mg and lb/ton of material stored orscreened. SCC = Source Classification Code. Factors are for filterable PM only. Filterable PM is that PM collected on or prior to the filter of anb

EPA Method 5 (or equivalent) sampling train. Condensible organic and inorganic PM emissionfactors are not available. Factors presented can be considered a conservative underestimate of totalPM.Reference 12. EMISSION FACTOR RATING: E.c

Reference 10.d

References 10,13.e

References 5,13. EMISSION FACTOR RATING: C.f

Control device has no effect on emissions. See factor for uncontrolled emissions.g

References 7,11.h

Reference 9. For dried sand.j

Reference 14. Screening of dried sand.k

Page 42: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

11/95 Sand And Gravel Processing 11.19.1-7

Table 11.19.1-2 (Metric And English Units).EMISSION FACTORS FOR INDUSTRIAL SAND AND GRAVEL PROCESSING--

ORGANIC POLLUTANTSa

EMISSION FACTOR RATING: D

Source CASRN Name kg/Mg lb/ton

Pollutant Emission factor

b

Diesel-fired rotary sanddryer with fabric filter 50-00-0 Formaldehyde 0.0021 0.0043(SCC 3-05-027-22)

206-44-0 Fluoranthene 3.0 x 10 6.0 x 10-6 -6

91-20-3 Naphthalene 2.9 x 10 5.9 x 10-5 -5

85-01-8 Phenanthrene 7.5 x 10 1.5 x 10-6 -5

Reference 8. Factors represent uncontrolled emissions unless noted. Dryer emission factors in unitsa

of kg/Mg and lb/ton of material dried. SCC = Source Classification Code. Chemical Abstract Service Registry Number.b

References For Section 11.19.1

1. Air Pollution Control Techniques For Nonmetallic Minerals Industry, EPA-450/3-82-014, U. S.Environmental Protection Agency, Research Triangle Park, NC, August 1982.

2. S. Walker, "Production Of Sand And Gravel", Circular Number 57, National Sand And GravelAssociation, Washington, DC, 1954.

3. "Construction Sand And Gravel", U. S. Minerals Yearbook 1989, Volume I: Metals AndMinerals, Bureau Of Mines, U. S. Department Of The Interior, Washington, DC.

4. "Industrial Sand And Gravel", U. S. Minerals Yearbook 1989, Volume I: Metals And Minerals,Bureau Of Mines, U. S. Department Of The Interior, Washington, DC.

5. Calciners And Dryers In Mineral Industries - Background Information For ProposedStandards, EPA-450/3-85-025a, U. S. Environmental Protection Agency, Research TrianglePark, NC, October 1985.

6. Written communication from R. Morris, National Aggregates Association, Silver Spring, MD,to R. Myers, U. S. Environmental Protection Agency, Research Triangle Park, NC,December 30, 1994.

7. Stack Test Report For Redi-Crete Corporation, Trace Technologies, Inc. Bridgewater, NJ,December 19, 1988.

8. P. W. Gillebrand Company, Toxic Emissions Testing, Specialty Sand Dryer, BTCEnvironmental, Inc., Ventura, CA, November 8, 1991.

Page 43: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

11.19.1-8 EMISSION FACTORS 11/95

9. U. S. Silica Company, Newport, New Jersey, Emission Compliance Test Program, AirNova,Inc., Collingswood, NJ, April 1990.

10. The Morie Company, Inc., Mauricetown Plant, Emission Compliance Test Program, AirNova,Inc., Collingswood, NJ, November 1989.

11. Source Emissions Compliance Test Report, Number Two Sand Dryer, Jesse S. Morie & Son,Inc., Mauricetown, New Jersey, Roy F. Weston, Inc., West Chester, PA, August 1987.

12. Source Emissions Compliance Test Report, Sand Dryer System, New Jersey PulverizingCompany, Bayville, New Jersey, Roy F. Weston, Inc., West Chester, PA, January 1988.

13. Compliance Stack Sampling Report For Richard Ricci Company, Port Norris, NJ, ReconSystems, Inc., Three Bridges, NJ, July 31, 1987.

14. Report To Badger Mining Corporation, Fairwater, Wisconsin, For Stack Emission Test,Particulate Matter, Sand Rescreening System, St. Marie Plant, April 7, 1987, EnvironmentalTechnology & Engineering Corporation, Elm Grove, WI, June 17, 1987.

Page 44: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

FACT SHEET #9843 (Rev. 11/05)

Emission Calculation Fact Sheet

Michigan Department Of Environmental Quality Environmental Science And Services Division (800) 662-9278

MINERAL PRODUCT PROCESSES

The purpose of this document is to provide guidance for calculating emissions from mineral product processes at lime manufacturing, limestone, gypsum, stone quarrying, concrete recycling, asphalt pavement recycling, and sand and gravel facilities. These processes include, but are not limited to, Standard Industrial Classifications (SIC) 1422, 1423, 1429, 1442, 1446, and 1499. This document lists Source Classification Codes (SCC) and emission factors for mineral product processes. The emission factors were obtained from the Factor Information Retrieval (FIRE) Data System, Versions 6.23 & 6.24 or the Environmental Protection Agency’s (EPA) Compilation of Air Pollutant Emission Factors (AP-42). Both are available on the Internet at www.epa.gov/ttn/chief/index.html. It is not required that facilities use these listed factors to quantify their emissions. If a facility disagrees with any emission factor in this document, it may use other emission factors or another method of calculating emissions providing the emission factor or method correctly characterizes the processes and the resulting emissions at the facility. A facility doing so must submit calculations and documentation showing the source of the factors or method used and justification for their use. In addition to the specific individual component emission factors, this document also contains a combination plant-wide general emission factor for use by sand and gravel, concrete recycling, limestone, asphalt pavement recycling, gypsum, and stone quarrying operations with an annual production of 2,000,000 tons or less. The combination general factor was developed by the Air Quality Division to aid these smaller sources in making calculations. A facility is not required to use the plant-wide general emission factor – it may use the more specific emission factors for each individual process or it may calculate emissions by some other method.

Portable Sources Portable sources must submit a Supplemental Portable Form (SP-101) when reporting their emissions. For information about the SP-101 form and other portable source requirements, refer to the MAERS General Instructions. Control Factors If a facility has control equipment, the emissions can be multiplied by a control factor. Calculate the control factor by subtracting the percent control efficiency from 100 and then divide that number by 100. For example, if the control efficiency is 87%, the control factor would be (100 - 87)/100 = 0.13. Control efficiencies may be listed on the equipment or in the equipment documentation. Alternatively, equipment suppliers can provide control efficiency values. Facilities with a DEQ, Air Quality Division approved Fugitive Dust Plan are allowed to use an 80% control efficiency for fugitive dust emissions. However, the use of this value is not mandated and derived control factors may be used if information and documentation showing the source of the control factor and justification for its use are submitted. Scientific Notation The emission factors are expressed in scientific notation, which means that the decimal point has been moved. If the exponent is negative, move the decimal point to the left. If the exponent is positive, move the decimal point to the right. If the exponent is zero, the decimal point does not move. For example, if a number is expressed as 2.0E-1, move the decimal point one place to the left to get 0.20. If a number is expressed as 2.0E2, move the decimal point 2 places to the right to get 200. If a number is expressed as 2.0E0, the decimal point does not move – the number is 2.0. A number expressed as E3 is 1,000.

TOTAL PLANT-WIDE emission factors are permissible, instead of reporting emissions for individual processes, provided less than 2,000,000 tons of product is produced annually at the site. Facilities may use 80% as the control efficiency for a combined wet suppression and comprehensive fugitive dust control program. Emissions from generators and compressors must also be calculated (see Fuel Combustion Sources).

SCC DESCRIPTION POLLUTANT EMISSION FACTORS

3-05-025-01 Plant-wide particulate processes – uncontrolled PM10,FLTRBLE PM,FLTRBLE*

5.0E-2 LB/TON SAND & GRAVL 1.0E-1 LB/TON SAND & GRAVL

*You do not have to report PM,FLTRBLE emission in MAERS. This factor is provided for other emission calculation purposes (e.g., demonstrating compliance with R 336.1290(a)(iii)).

Page 45: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

Mineral Product Processes Fact Sheet

2

SAND AND GRAVEL OPERATIONS include wash plants, crushers, screens, etc. Sand and gravel is defined as unconsolidated granular materials resulting from the natural disintegration of rock or stone. They are products of the weathering of rocks and unconsolidated or poorly consolidated materials. Facilities may use the uncontrolled emission factors with 80% control efficiency if using a wet suppression system and a comprehensive fugitive dust control program or an alternate control factor with justification.

SCC DESCRIPTION POLLUTANT EMISSION FACTORS

3-05-025-02 Aggregate storage - uncontrolled PM10,FLTRBLE 1.2E-1 LB/TON PRODUCT

3-05-025-03 Material transfer points and conveying – uncontrolled PM10,FLTRBLE PM,FLTRBLE*

6.4E-3 LB/TON SAND & GRAVL 2.9E-2 LB/TON SAND & GRAVL

3-05-025-04 Hauling – uncontrolled PM10,FLTRBLE 6.2E0 LB/MILE DEVICE

3-05-025-05 Pile forming – stacker – uncontrolled PM10,FLTRBLE 6.0E-2 LB/TON SAND & GRAVL

3-05-025-06 Bulk (truck) loading – uncontrolled PM10,FLTRBLE PM,FLTRBLE*

2.4E-3 LB/TON SAND & GRAVL 2.0E-2 LB/TON SAND & GRAVL

3-05-025-10 Primary crushing – uncontrolled PM10,FLTRBLE 2.4E-3 LB/TON SAND & GRAVL

3-05-025-10 Secondary crushing – uncontrolled PM10,FLTRBLE 2.4E-3 LB/TON SAND & GRAVL

3-05-025-10 Tertiary crushing – uncontrolled PM10,FLTRBLE 2.4E-3 LB/TON SAND & GRAVL

3-05-025-11 Screening – uncontrolled PM10,FLTRBLE 1.2E-1 LB/TON SAND & GRAVL

*You do not have to report PM,FLTRBLE emission in MAERS. This factor is provided for other emission calculation purposes (e.g., demonstrating compliance with R 336.1290(a)(iii)). STONE QUARRYING OPERATIONS, LIME MANUFACTURING, LIMESTONE OPERATIONS, CONCRETE RECYCLING, AND ASPHALT PAVEMENT RECYCLING OPERATIONS are facilities primarily engaged in mining, quarrying, and crushing granite and associated rock (such as gneiss, gyenite and diorite). This category can also be used for limestone and lime processing because alternative emission factors are not readily available at this time. Facilities may use the uncontrolled emission factors with 80% control efficiency if using a wet suppression system and a comprehensive fugitive dust control program or other alternate control efficiency with justification.

SCC DESCRIPTION POLLUTANT EMISSION FACTORS

3-05-020-01 Primary crushing – uncontrolled PM10,PRIMARY 2.4E-3 LB/TON STONE

3-05-020-02 Secondary crushing – uncontrolled PM10,PRIMARY 1.5E-2 LB/TON STONE

3-05-020-03 Tertiary crushing – uncontrolled PM10,PRIMARY 1.5E-2 LB/TON STONE

3-05-020-04 Screening – uncontrolled PM10,FLTRBLE 1.5E-2 LB/TON STONE

3-05-020-05 Fines crushing – uncontrolled PM10,PRIMARY 1.5E-2 LB/TON STONE

3-05-020-06 Material transfer points and conveying – uncontrolled PM10,PRIMARY 1.4E-3 LB/TON STONE

3-05-020-07 Open storage – uncontrolled PM10,FLTRBLE 1.2E-1 LB/TON-YR PRODUCT

Page 46: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

Mineral Product Processes Fact Sheet

3

GYPSUM OPERATIONS are facilities primarily engaged in mining, quarrying, and crushing gypsum. Facilities may use the uncontrolled emission factors with 80% control efficiency if using a wet suppression system and a comprehensive fugitive dust control program or other alternate control efficiency with justification.

SCC DESCRIPTION POLLUTANT EMISSION FACTORS

3-05-015-01 Rotary Ore Drier PM10,FLTRBLE PM,FLTRBLE*

1.0E-2 LB/TON GYPSUM 4.0E-2 LB/TON GYPSUM

3-05-015-02 Primary Grinder/Roller Mills PM10,FLTRBLE PM,FLTRBLE*

2.2E0 LB/TON GYPSUM 2.6E0 LB/TON GYPSUM

3-05-015-04 Conveying PM10,FLTRBLE 1.5E-1 LB/TON GYPSUM

3-05-015-05 Primary Crushing PM10,FLTRBLE 2.6E-1 LB/TON GYPSUM CRUDE

3-05-015-06 Secondary Crushing PM10,FLTRBLE 1.13E0 LB/TON GYPSUM CRUDE

3-05-015-07 Screening PM10,FLTRBLE 1.2E-1 LB/TON GYPSUM CRUDE

3-05-015-08 Open Storage – uncontrolled PM10,FLTRBLE 1.2E-1 LB/TON GYPSUM CRUDE

*You do not have to report PM,FLTRBLE emission in MAERS. This factor is provided for other emission calculation purposes (e.g., demonstrating compliance with R 336.1290(a)(iii)).

STONE QUARRYING OPERATIONS, LIME MANUFACTURING, LIMESTONE OPERATIONS, GYPSUM OPERATIONS, CONCRETE RECYCLING, AND ASPHALT PAVEMENT RECYCLING OPERATIONS (continued)

SCC DESCRIPTION POLLUTANT EMISSION FACTORS

3-05-020-09 Blasting – uncontrolled PM10,FLTRBLE 7.6E-2 LB/TON STONE**

3-05-020-10 Wet drilling- uncontrolled PM10,PRIMARY 8.0E-5 LB/TON STONE

3-05-020-11 Hauling - uncontrolled PM10,FLTRBLE 6.2E0 LB/MILE DEVICE

3-05-020-31 Truck unloading - uncontrolled PM10,PRIMARY 1.6E-5 LB/TON STONE

3-05-020-32 Truck loading – Conveyor - uncontrolled PM10,PRIMARY 1.0E-4 LB/TON STONE

3-05-020-33 Truck loading – Front end loader - uncontrolled PM10,FLTRBLE 1.0E-4 LB/TON STONE

** The following equation can be used instead of the emission factor: PM10,FLTRBLE emissions = 1.4E-5 x A1.5 where A is the horizontal area of the blast in square feet.

OVERBURDEN REMOVAL calculations should be performed in conjunction with the Limestone, Lime Manufacturing, Gypsum, and Stone Quarrying Operation calculations. Sand and gravel, concrete recycling, and asphalt pavement recycling operations are not required to perform the following calculations.

SCC DESCRIPTION POLLUTANT EMISSION FACTORS

3-05-010-30 Topsoil removal - uncontrolled PM10,FLTRBLE PM,FLTRBLE*

5.8E-2 LB/TON TOPSOIL 6.0E-2 LB/TON TOPSOIL

3-05-010-32 Topsoil unloading - uncontrolled PM10,FLTRBLE PM,FLTRBLE*

4.0E-2 LB/TON TOPSOIL 4.0E-2 LB/TON TOPSOIL

Page 47: STIMA EMISSIONI INQUINANTI · 2013. 1. 17. · Dott. Carla Bambozzi IL RESPONSABILE DELL’AREA E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Dott. Ing. Massimo Sbriscia IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO

Mineral Product Processes Fact Sheet

4

OVERBURDEN REMOVAL (continued)

SCC DESCRIPTION POLLUTANT EMISSION FACTORS

3-05-010-37 Truck loading overburden - uncontrolled PM10,FLTRBLE 1.5E-2 LB/TON OVERBURDEN

3-05-010-42 Truck loading – bottom dumping, overburden - uncontrolled

PM10,FLTRBLE PM,FLTRBLE*

1.0E-3 LB/TON OVERBURDEN 2.0E-3 LB/TON OVERBURDEN

*You do not have to report PM,FLTRBLE emission in MAERS. This factor is provided for other emission calculation purposes (e.g., demonstrating compliance with R 336.1290(a)(iii)). FUEL COMBUSTION SOURCES include emissions from generators and compressors. Emissions from front-end loaders and trucks do not have to be calculated.

SCC DESCRIPTION POLLUTANT EMISSION FACTORS

2-02-001-02 Distillate oil (Diesel) CO NOX PM10,FLTRBLE PM2.5,FLTRBL SOX TOC

1.30E2 LB/E3 GAL DIESEL FUEL 6.04E2 LB/E3 GAL DIESEL FUEL 4.25E1 LB/E3 GAL DIESEL FUEL 4.25E1 LB/E3 GAL DIESEL FUEL 3.97E1 LB/E3 GAL DIESEL FUEL 4.93E1 LB/E3 GAL DIESEL FUEL

2-02-002-02 Natural gas CO NOX PM10,PRIMARY PM2.5,PRIMRY SOX VOC

3.99E2 LB/MMCF NATURAL GAS 2.84E3 LB/MMCF NATURAL GAS 2.011E1 LB/MMCF NATURAL GAS 2.011E1 LB/MMCF NATURAL GAS 6.0E-1 LB/MMCF NATURAL GAS 1.16E2 LB/MMCF NATURAL GAS

2-02-005-01 Residual/Crude oil CO NOX PM10,FLTRBLE SOX TOC

1.3E2 LB/E3 GAL RESIDUAL OIL 6.04E2 LB/E3 GAL RESIDUAL OIL 4.25E1 LB/E3 GAL RESIDUAL OIL 1.55E2 LB/ KGAL-S% RESIDUAL OIL* 4.93E1 LB/E3 GAL RESIDUAL OIL

2-02-010-01 Liquefied petroleum gas (LPG) – Butane CO NOX PM10 VOC

3.57E1 LB/E3 GAL LPG 2.54E2 LB/E3 GAL LPG 8.95E-1 LB/E3 GAL LPG 1.04E1 LB/E3 GAL LPG

2-02-010-02 Liquefied petroleum gas (LPG) – Propane CO NOX PM10 VOC

3.57E1 LB/E3 GAL LPG 2.54E2 LB/E3 GAL LPG 8.95E-1 LB/E3 GAL LPG 1.04E1 LB/E3 GAL LPG

* KGAL-S% = (E3 GAL) X (S%) S% = WT% SULFUR IN OIL SAMPLE CALCULATIONS • For a facility using the plant-wide emission factor that processes 600,000 tons of product per year, the emissions

would be as follow (the facility is not controlled):

PM10: 600,000 ton product x 0.05 lb PM10/ton product x 0.0005 ton PM10/lb PM10 = 15 tons of PM10

• If the facility was controlled by a wet suppression system and a comprehensive fugitive dust control program, the controlled emissions (using 80% control) would be the following:

PM10: 15 tons PM10 x (100 - 80) / 100 = 3 tons of PM10

The Michigan Department of Environmental Quality (MDEQ) will not discriminate against any individual or group on the basis of race, sex, religion, age, national origin, color, marital status, disability, or political beliefs. Questions or concerns should be directed to the MDEQ Office of Personnel Services, PO Box 30473, Lansing, MI 48909.