119
0 Università Ca’ Foscari di Venezia – Dipartimento Studi storici Storia del lavoro e del movimento operaio 3° ciclo – a. a. 2009/2010 Il confronto sindacale nell’aerostazione di Venezia Tessera “Marco Polo” nel tempo dei processi di privatizzazione della gestione, liberalizzazione, terziarizzazione dei servizi di assistenza a terra. - I processi, i soggetti, il confronto - Presentata da Bertocco Vittorio “Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera.” Ed è subito sera. Salvatore Quasimodo

Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

  • Upload
    dotuyen

  • View
    216

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

0

Università Ca’ Foscari di Venezia – Dipartimento Studi storici

Storia del lavoro e del movimento

operaio

3° ciclo – a. a. 2009/2010

Il confronto sindacale nell’aerostazione di Venezia Tessera “Marco Polo”

nel tempo dei processi di privatizzazione della gestione, liberalizzazione,

terziarizzazione dei servizi di assistenza a terra.

- I processi, i soggetti, il confronto -

Presentata da

Bertocco Vittorio

“Ognuno sta solo sul cuor della terra

trafitto da un raggio di sole:

ed è subito sera.”

Ed è subito sera. Salvatore Quasimodo

Page 2: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

1

Indice

Titoli pagina

Premessa.

A. I processi.

1. Il sistema aeroportuale.

2. La Gestione aeroportuale disciplinata dal Codice della

Navigazione.

3. Privatizzazione degli aeroporti italiani.

4. Liberalizzazione negli aeroporti italiani.

5. Terziarizzazione negli aeroporti italiani.

6. La situazione contrattuale.

B. I soggetti dell’aeroporto.

1. Provveditorato al porto.

2. Gestore aeroportuale.

3. Handling.

4. Enac (Ente nazionale dell’aviazione civile).

5. Enav (Ente nazionale assistenza al volo).

6. I vettori.

7. L’aeroportualità veneziana e l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia

3

6

9

10

14

16

16

20

21

22

25

25

26

26

1 RSA: Rappresentanza Sindacale Aziendale, ex art. 19 Legge 20 maggio 2970 n° 300.

Page 3: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

2

– Tessera (alcuni elementi storici e statistici).

C. Il confronto sindacale nell’aeroporto di Venezia “Marco Polo” nel

tempo dei processi di privatizzazione della gestione,

liberalizzazione, terziarizzazione dei servizi di assistenza a terra.

• Intervista ad Andrea Dapporto (CGIL).

• Intervista a Valerio Bonato (Enac).

• Intervista a Graziano Cassaro (CGIL).

• Intervista a Giovanni Reina (UIL).

• Intervista a Ignazio Piras (CISL).

• Intervista a Gianpiero Antonini (Rdb CUB).

• Intervista ad Antonio Ghezzo (ex RSA1 Filt CGIL

Venezia).

• Intervista a Pierluigi Gasparini (CGIL).

• Intervista ad Umberto Zannier (Save).

• Intervista ad Aldo Smolizza (ATA handling).

• Intervista a Sandro Niero (CGIL)

Conclusioni e prospettive.

Bibliografia, Leggi, Circolari.

41

48

50

55

58

63

66

72

79

84

91

99

112

Page 4: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

3

Premessa

L’ elaborato rappresenta la “tesina” prevista alla fine del seminario “ Storia del

lavoro e del movimento operaio” tenutosi presso l’Università Ca’ Foscari di

Venezia – Dipartimento Studi storici (3° ciclo – a. a. 2009/2010).

La “tesina” prende a riferimento un arco di tempo che parte dal 24 dicembre

19862, e giunge all’autorizzazione data da Enac all’handler Consulta srl (il

quarto in aeroporto), a operare nel “Marco Polo”, nella condizione di

liberalizzazione prevista dal Decreto Legislativo 13 gennaio 1999 n°183.

2 Data di promulgazione della Legge 938/86 che prevede l’affidamento dell’esercizio dell’aeroporto civile di Venezia – Tessera (art.1) ad una “[…].società per azioni con partecipazione paritetica e complessivamente maggioritaria della Regione Veneto, della Provincia di Venezia, e del Comune di Venezia, la cui costituzione è promossa dallo stesso Ministero dei Trasporti […]” 3 Attuazione della direttiva 96/67/CE relativa al libero accesso al mercato dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti della Comunità.

Page 5: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

4

In questo lungo periodo di tempo lo status dei lavoratori è molto cambiato: da

dipendenti pubblici del Provveditorato al Porto di Venezia (situazione ante 24

dicembre 1986), sono diventati dipendenti di società private come Save (il

gestore aeroportuale) o come degli handlers (ATA, Aviapartner, Gh).

Analizzando il contesto, molto hanno influito in Italia come nel resto del mondo

dell’aviazione civile, le conseguenze della battaglia vinta dal Presidente degli

Stati Uniti Ronald Reagan nei confronti del sindacato dei controllori di volo

Patco, negli anni ’80.

Quella battaglia produsse il licenziamento di migliaia di lavoratori, la

liberalizzazione delle tariffe aeroportuali (già avviata dal Presidente Carter a

partire dal 1978), e la chiusura di due compagnie aeree storiche come Pan Am

e TWA.

La conseguente nascita delle compagnie low coast ha aumentato il numero dei

viaggiatori e abbassato le tariffe aeroportuali.

Di qui la perdita di molte posizioni normative ed economiche per i lavoratori

impiegati nelle aerostazioni e l’avvio del fenomeno denominato

“deregolamentazione” implementato sia nelle compagnie aeree che nei

soggetti economici operanti all’interno delle aerostazioni.

L’avvio di quel fenomeno storico/economico è ancora sotto osservazione

sopratutto in virtù della pesante crisi economica che ancora imperversa nel

mondo, avviata con la visione che prevede l’autoregolamentazione del mercato

economico e finanziario.

Abbiamo potuto rilevare che il mercato ha bisogno di regole per proteggersi.

Page 6: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

5

Affronterò gli effetti prodotti da queste situazioni nello svolgimento della

“tesina”.

Il mio lavoro è poggiato su tre cardini:

• lo studio e la elaborazione di materiali in larga misura presenti in rete

internet;

• le interviste rivolte ai soggetti sindacali (Filt CGIL, Fit CISL, Uiltrasporti, e

CUB), aziendali (SAVE e Handlers), che si sono occupati delle fasi di

privatizzazione, di liberalizzazione e di terziarizzazione nell’aeroporto di

Venezia Tessera.

• gli accordi sindacali, che hanno svolto il ruolo di road map, in questa

trattazione.

La struttura del lavoro prevede una situazione di contesto con la descrizione

dei processi che si sono realizzati nel Trasporto Aereo (TA) italiano in generale

ed i soggetti interessati; infine una serie di interviste rilasciate da alcuni

protagonisti di quel che è accaduto a Venezia e le conclusioni del lavoro.

In questo modo, oltre a concludere il percorso formativo cui ho avuto

l’occasione di partecipare (grazie alla collaborazione tra CGIL Veneto e

l’Università Cà Foscari di Venezia), ho l’occasione di lasciare una testimonianza

forse utile ai lavoratori ed ai sindacalisti che si apprestano a vivere l’esperienza

della liberalizzazione del proprio aeroporto.

Rendo onore agli altri che molto hanno lavorato per rendere gli effetti del

processo “liberalizzante” il meno invasivo possibile per i lavoratori, ma

soprattutto ai lavoratori “bagaglieri” dell’ aeroporto a Venezia.

Il lavoro è dedicato a mia moglie Susi e a mia figlia Claudia.

Page 7: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

6

E’ a loro che ho rubato il tempo (soprattutto di sabato e domenica), per

raccogliere, scrivere e riordinare questa tesi.

A. I processi

Il sistema aeroportuale

L’attuale quadro normativo è stato disegnato tra il 1993 ed il 19974: si prevede

la costituzione di apposite società di capitali per la gestione degli aeroporti

secondo il modello della gestione totale (Venezia – Tessera, per esempio),

evidenziando gli adempimenti posti a carico dei soggetti interessati e i requisiti

da possedere per ottenere la concessione totale fino ad un massimo di 40

anni5.

4Articolo 10, comma 13, della Legge n.537/93, Legge 3 agosto 1995 n° 351, D.M. 12 novembre 1997, n. 521. 5 Da “Il Sole 24 Ore Trasporti” del 26 aprile – 8 maggio 2010: “ Concessioni lunghe e sistematicamente rinnovate, frammentazione dell’attività regolatoria e disposizioni restrittive per l’operatività degli scali. Sono questi i principali

Page 8: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

7

In particolare l’art. 2 del D.M. 521/97 prevede la partecipazione alla società di

capitale e senza il vincolo di maggioranza, delle Regioni, delle Provincie, dei

Comuni e degli enti locali, Camere di Commercio, Industria e Artigianato.

Il quadro dell’attuale situazione nell’aeroporto di Venezia Tessera, raffrontato

con i maggiori gestori europei.

Tab. 1

Paese Società Azionisti6 Percentuale Aeroporti

Germania Fraport AG Francoforte (p) 20,21 Francoforte

Hessen (p) 31,65

Lufthansa (pr) 10,00

Flottante (pr) 48,00

Austria FWAG Bassa Austria (p) 20,00 Vienna

Città di Vienna (p) 20,00

Dipendenti (pr) 10,00

Flottante (pr) 50,00

Francia ADP Istituto pubblico (p) 100,00 14 aeroporti

Venezia SAVE7 Finanziaria Intern. Holding spa (pr) 40,398 Ve - Tessera

Comune di Venezia (p) 14,627

Provincia di Venezia (p) 14,455

Fondazione Venezia (p) 2,168

Comune di Treviso (p) 2,090

Camere di Comm (p) 25

Kairos partners (pr) 2,022

rilievi mossi dall’Antitrust al sistema aeroportuale italiano. Nodi che andrebbero rimossi per <<raggiungere un assetto realmente competitivo>>”. 6 Francesca Assante di Cupillo, tesi dottorato di ricerca “La valutazione delle società di gestione aeroportuale: il caso Aeroporti di Roma”, Università Roma Tre, 2006-2007. 7Sito Wikipedia 12/4/2010

Page 9: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

8

E’ prevista8 la possibilità che gli enti pubblici perdano il controllo della società

di gestione: ciò deve realizzarsi per il tramite di un accordo, in modo da

assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della

conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico, alla gestione del

servizio, prevedendo anche cause di risoluzione o scioglimento del vincolo

sociale.

La concessione9, prevede che la società di gestione aeroportuale possa esercire

i servizi e le attività di assistenza a terra10, nei limiti specificati nella

convenzione e secondo la normativa vigente, a condizione che i risultati di

esercizio di tale attività siano separatamente evidenziati nei bilanci e in tutti i

documenti contabili.

L'Enac effettua l'istruttoria sui programmi di intervento, corredati dai piani di

investimento e dai piani economico - finanziari presentati dalle società

richiedenti per l'affidamento della concessione di gestione totale.

All'esito della positiva istruttoria, previa sottoscrizione della convenzione di

gestione totale, viene disposto l'affidamento in concessione con decreto

interministeriale.

I canoni per le concessioni ai gestori (principale fonte di finanziamento Enac11),

sono fissate dal Ministero dell’economia e delle finanze con apposito decreto12.

La misura dei diritti aeroportuali13 è determinata dal Ministero delle

infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero dell’economia e delle

finanze, tendo conto dei seguenti obiettivi14:

8 art. 5 del D.M. 521/97 9 D.M. 521/97 10D. Lgs. 18/99, allegato “A” 11 Pierluigi Palma (Direttore generale Enac), Forum del 10 maggio 2000. 12 Legge 23 dicembre 1996 n° 662. 13 Legge 5 maggio 1976, n° 324.

Page 10: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

9

• progressivo allineamento ai livelli medi europei;

• differenziazione tra scali aeroportuali in funzione delle dimensioni di

traffico di ciascuno;

• applicazione, per ciascuno scalo di livelli tariffari differenziati in relazione

all’intensità del traffico nei diversi periodi della giornata;

• correlazione con il livello qualitativo e quantitativo dei servizi offerti;

• correlazione con le esigenze di recupero dei costi, in base a criteri di

efficienza e di sviluppo delle infrastrutture aeroportuali;

• conseguimento degli obiettivi di tutela ambientale.

Diritti15 nei maggiori aeroporti italiani16:

Tab. n° 217

Diritti imbarco

passeggeri

Diritti approdo

e partenza

Diritti di sosta

e ricovero

Aeroporti UE Extra UE <25T

Intra UE

>25 T

Extra UE

<25 T

Intra UE

>25 T

Extra UE

Milano Lin 5,47 7,66 1,36 1,88 2,00 2,50 0.07

Milano MXP 5,78 7,62 1,50 1,98 1,99 2,49 0,07

Roma CIA 7,60 7,83 1,47 2,27 2,04 2,55 0,07

Roma FCO 5,17 7,57 1,15 1,76 1,98 2,47 0,07

Ve Tessera 6,46 7,76 1,59 2,03 2,03 2,53 0,07

3. La Gestione aeroportuale disciplinata dal Codice della Navigazione18

Esaurite le ipotesi di applicazione della Legge19, i Ministri competenti rilasciano

la concessione della gestione totale aeroportuale, su proposta dell'Enac,

14 Art.2/189 Legge 23 dicembre 1996 n° 662. 15 Diritti aereoportuali: i prelievi riscossi a favore del gestore aeroportuale e pagati dagli utenti dell’aeroporto per l’utilizzo delle infrastrutture e dei servizi che sono forniti esclusivamente dal gestore aeroportuale e che sono connessi all’atterraggio, , al decollo, all’illuminazione e al parcheggio degli aeromobili a alle operazioni relative ai passeggeri e alle merci (art. 2/4, Direttiva 2009/12/CE dell’11 marzo 2009). 16 G.U. n° 297 del 22 dicembre 2009. 17 I parametri sono individuati dalla L. 5 maggio 1976, n°324. 18 art. 704, come modificato dal D. Lgs. 96/2005 e dal D. Lgs.151/2006.

Page 11: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

10

all'esito di selezione effettuata tramite procedura di gara a evidenza pubblica

secondo la normativa comunitaria.

Il Codice della navigazione definisce ruoli, competenze e responsabilità di vari

soggetti operanti (gestore aeroportuale ed handler20) nel settore dell'aviazione

civile.

In particolare il gestore aeroportuale è il soggetto al quale le disposizioni

normative affidano, insieme ad altre attività, il compito di amministrare e di

gestire le infrastrutture aeroportuali e di coordinare e controllare le attività dei

vari operatori presenti nello scalo, riconoscendogli il ruolo di soggetto

responsabile dell'efficienza e operatività dell'aeroporto in regolarità e sicurezza.

L'idoneità del gestore aeroportuale a espletare le predette attività è attestata

dalla certificazione rilasciata dall'Enac.

4. Privatizzazione degli aeroporti italiani

Definizione: cedere a privati ciò che era pubblico.21

La privatizzazione degli aeroporti risponde a due principali esigenze:

• raccogliere risorse da investire nelle aerostazioni;

• interrompere il monopolio tariffario delle compagnie aeree, cui viene

imputato l’alto costo del vettore aereo, percepito (con serie motivazioni,

di natura culturale ma soprattutto economiche), come un sistema di

trasporto elitario. Le compagnie aeree denominate “di bandiera”

subiscono anch’esse il processo di privatizzazione.

19Legge 537/93 e successivo D.M. 521/97. 20 Artt. 705 e 706 del Codice della Navigazione. 21 Il grande dizionario Garzanti della lingua italiana.

Page 12: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

11

Per avere un’idea di come si sono interpretati ed attuati i processi nei vari

Paesi pongo in evidenza l’attuale composizione azionaria delle maggiori

compagnie aeree di bandiera europee:22

Tab. 3

British Airways Air France Alitalia

Il 100% delle azioni British Airways

sono flottanti e quotate alla Borsa di

Londra.

La compagnia inglese ha in

portafoglio le seguenti partecipazioni:

• 100% BA CityFlyer

• 100% OpenSkies

• 12,85% ComAir

• 9,95% Iberia L.A.E.

• 10% Air Mauritius LTD

• 100% Flyline GMBH

Il Capitale Azionario di Air France è

detenuto al 100% Air France -KLM, E

al 30 giugno 2008 Così suddiviso e[6]:

• Flottante in Borsa: 71,9%

• Stato Francese: 15,7%

• Dipendenti del Gruppo:

10,9%

Buy-back: 1,5%

Il capitale azionario della compagnia

è così suddiviso:

il 25% della società è di proprietà di

Air France (Azioni di Categoria B)

il 75% della società è di proprietà di

una cordata di azionisti (Compagnia

Aerea Italiana S.p.A.) (Azioni di

Categoria A)

• 25,00% - Air France-KLM

• 10,62% - Gruppo Riva

tramite Riva Fire S.p.A.

• 8,85% - Gruppo Benetton

tramite Atlantia S.p.A.

• 8,85% - Intesa San Paolo

S.p.A.

• 7,08% - Roberto Colaninno

tramite Immsi S.p.A.

• 5,31% - Antonio Angelucci

tramite Th S.A.

• 5,31% - Carlo Toto tramite

Toto Costruzioni Generali

S.p.A.

• 4,43% - Gruppo Ligresti

tramite Fondiaria SAI S.p.A.

• 4,43% - Salvatore Mancuso

tramite Equinoxe S.a.r.l.

• 3,10% - Gaetano Carbonelli

22 Sito Wikipedia, 20 aprile 2010

Page 13: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

12

- D'Angelo tramite G&C

Holding

• 2,04% - Achille D'Avanzo

tramite Solido Holding

• 1,77% - Antonio Orsero

tramite Gf Group

• 1,77% - Marco Tronchetti

Provera con Pirelli & C.

S.p.A.

• 1,77% - Gruppo Gavio

tramite Finanziaria di

Partecipazioni e

Investimenti S.p.A.

• 1,77% - Francesco

Caltagirone Bellavista

tramite Acqua Marcia

Finanziaria S.p.A.

• 1,33% - Gruppo Fratini

tramite Fingen S.p.A.

• 1,33% - Maurizio Traglio

tramite MPA S.r.l.

• 1,33% - Edoarda Crociani

tramite Vitrociset

• 1,24% - Davide Maccagnani

tramite Macca S.r.l.

• 0,88% - Giuseppe Fontana

tramite Loris Fontana&C.

S.A.p.A.

• 0,88% - Vincenzo Manes

tramite Fondo I2 Capital

Portfolio S.p.A.

• 0,88% - Steno Marcegaglia

tramite Marcegaglia S.p.A.

• 0,01% - Salvatore Mancuso

Page 14: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

13

tramite Equinox Two S.C.A.

Con l’avvio dei processi derivanti dall’applicazione delle Leggi speciali ha luogo

l’avvio delle privatizzazioni per gli aeroporti a gestione totale23.

In seguito, con l’avvio della costituzione delle società previste dalla L. 537/93,

il processo è perfezionato con la determinazione di società per azioni.

L’insieme di questi processi di trasformazione ha prodotto il risultato cercato e

liberato risorse utili a investimenti negli aeroporti che lo Stato non sarebbe

stato in grado di porre in atto; nello stesso tempo le aerostazioni hanno

cominciato a offrire servizi accessori (non aviation), un tempo sconosciuti

all’interno delle aerostazioni, quali quelli di natura bancaria, ristorazione,

noleggio veicoli, parcheggi (considerati in passato accessori), noleggio auto,

boutique, gioiellerie e orologerie.

In un intervento del 10 maggio 200024, il Direttore generale di Enac, a

proposito delle gestioni aeroportuali e a commento del D. Lgs. 521/97 pone in

evidenza la nuova fase di autofinanziamento interessante la generalità degli

aeroporti italiani, grazie al processo di privatizzazione.

In altro capitolo della sua relazione fa però cenno al finanziamento statale degli

aeroporti in occasione del Giubileo (1.063 miliardi di lire), finanziamenti

comunitari FESR messi a disposizione del programma operativo “Infrastrutture

aeroportuali 94 – 99” (200 miliardi li lire), solo per citare i principali.

23 L.938/86, per Venezia. 24 Politiche per lo sviluppo del settore trasporti, forum del 10 maggio 2010.

Page 15: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

14

L’aeroporto di Venezia Tessera (il sistema aeroportuale Venezia, che

comprende gli scali di Venezia e di Treviso), ha registrato 8.495.964

passeggeri complessivi nell'anno 2009, confermando la posizione già

consolidata di terzo polo aeroportuale italiano nella graduatoria italiana, dopo i

sistemi romano e milanese25; l’incremento di viaggiatori è pari al 3 % annuo26

la trasformazione del trasporto aereo da sistema elitario a popolare, a Venezia

sembra compiuto.

8. Liberalizzazione negli aeroporti italiani

Definizione: rendere conforme ai principi del liberismo, eliminando dazi,

restrizioni valutarie, prezzi amministrati, posizioni monopolistiche27.

Il riferimento di origine UE che dà lo start up al processo di liberalizzazione dei

servizi a terra negli aeroporti europei è rappresentato dalla Direttiva 96/67/CE;

la Direttiva è recepita dal nostro Ordinamento col D. Lgs. 13 gennaio 1999 n°

18.

La nascita e la vita del Decreto è travagliata.

Dal sindacato, come si vedrà, è ritenuto fin troppo “liberalizzante”.

Per contro l’ADUC (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha

formulato un ricorso, il 14 marzo 1999, alla Commissione dell’Unione Europea28

contro il Decreto del 13 gennaio 1999 n° 18 ritenuto non in linea - in quanto

considerato poco “liberalizzante” – con la Direttiva 96/67/CE del Consiglio del

15 ottobre 1996.

25 Sito Wikipedia, 28 aprile 2010 26 Sito SAVE, 20 aprile 2010 27 Il grande dizionario Garzanti della lingua italiana 28 Ricorso presentato alla Diregione Generale VII - Direzione C Trasporti aerei e Direzione Generale XXIV Politica dei consumatori e tutela della loro salute e all’ Autorità Antitrust Italiana.

Page 16: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

15

Con la sentenza del 9 dicembre 2004, “la Corte (Prima Sezione) dichiara e

statuisce:

1) “[…]in quanto il decreto legislativo 13 gennaio 1999, n. 18, recante

attuazione della direttiva 96/67/CE relativa all’accesso al mercato dei servizi di

assistenza a terra negli aeroporti della Comunità, ha introdotto, al suo art. 14

(Protezione sociale), una misura sociale incompatibile con l’art. 18 della

Direttiva del Consiglio 15 ottobre 1996, 96/67/CE, e ha previsto, al suo art. 20

(Norma transitoria), un regime a carattere transitorio non consentito da tale

direttiva, la Repubblica Italiana è venuta meno agli obblighi che a essa

incombono in forza della detta Direttiva”.

2) “La Repubblica italiana è condannata alle spese.”

Peraltro Enac29 afferma che “[...]il legislatore interno […] ha fatto largo uso di

quei principi di gradualità nell’attuazione del processo di liberalizzazione, di

protezione sociale, e dell’ambiente […] nonché di deroghe, esclusioni,

limitazioni ed eccezioni che hanno [...] notevolmente attenuato gli effetti

liberistici e concorrenziali nel settore”.

Nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale, è in vigore, il “Protocollo

d’intesa 16 aprile 1999 – Procedura ex art. 14 D. Lgs. 18/99” che si occupa di

protezione sociale.

Con questo le parti, per il settore del Trasporto aereo e delle Gestioni

aeroportuali “[…] con l’obiettivo della salvaguardia occupazionale, di definire, in

occasione di traffico e/o attività, i criteri e le modalità per l’individuazione del

personale interessato al trasferimento da precedente gestore del servizio al

29 Circolare Enac EAL-01 del 10-06-1999. Oggetto: Decreto Legislativo 13.1.99 n° 18. Accesso al mercato dei servizi a terra in ambito aeroportuale: il ruolo di Enac e prime indicazioni operative.

Page 17: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

16

soggetto subentrante, sia esso Vettore, terzo handler o Gestore aeroportuale

[…]”.

Anche per il catering aereo, nel luglio 2006 si è sottoscritto un “Protocollo

Clausola Sociale”, con cui si condividono le medesime finalità.

9.Terziarizzazione negli aeroporti italiani

Definizione: tutte le volte che un’attività, utile al funzionamento di

un’azienda/istituzione, viene affidata alla gestione di organizzazioni esterne

specializzate si parla di terziarizzazione (o di “outsourcing” se vogliamo

utilizzare un termine anglosassone)30.

La circolare Enac APT-02 disciplina la condizione del subappalto31, effettuabile

dal gestore (se effettua anche attività di prestatore di servizi a terra) o dal/da

un prestatore di servizi a terra (handler32).

La condizione del subappalto si realizza per servizi di assistenza a terra con

disciplina semplificata33, previa autorizzazione Enac.

Sia il gestore che l’handler può ricorrere a subappalto anche per servizi diversi

da quelli precedentemente previsti. In questo caso è fatto d’obbligo la

certificazione Enac nei termini previsti dalla Circolare APT-02 per tutti i

prestatori di assistenza a terra.

10. La situazione contrattuale.

Allo stato attuale, negli aeroporti italiani si applicano almeno cinque CCNL:

• Assoaeroporti, applicato ai lavoratori dipendenti dal gestore.

• Assohandler, applicato ai lavoratori dipendenti dagli handlers.

30 La terziarizzazione, Sabina Giusti. 31 Cap. 7. Subappalto (Art. 7 Regolamento ENAC). 32 Handler da hand, mano. 33 Circolare APT-02, 6.5 Servizi a terra con disciplina semplificata (Art. 8 Regolamento Enac):

Page 18: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

17

• Assocatering, applicato ai lavoratori dipendenti dalle società che si

occupano di ristorazione.

• Multiservizi e pulimento per i lavoratori che si occupano delle pulizie

dell’aerostazione e delle aeromobili.

• Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni per i lavoratori che con i loro

camion riforniscono di carburante avio le aeromobili; in alcuni

aeroporti sono impiegate cooperative di facchinaggio per

l’effettuazione dei servizi a terra.

Tab. 4

Assoaeroporti Assohandler Assocatering Multiservizi Logistica, ecc.

Livello operaio

esecutivo

6°34 6°35 G36 III37 5°38

Stip. conglobato 1373,53 1355,82 1329,89 1163,61 1249,53

Come è facile rilevare, la possibilità di esercitare dumping sociale è dietro la

porta, in particolare nella situazione del subappalto.

Il 3 luglio 2006 le OO. SS. ed Enac siglarono un accordo che prevedeva, come

primo passo, l’applicazione del CCNL Assaeroporti sia per i lavoratori del

gestore che per quelli degli handlers.

Enac recepì, il 19 dicembre 2006, l’accordo con un’apposita delibera39.

L’accordo venne impugnato da un’azienda di Milano40 (handler), presso il TAR

del Lazio e vinse il ricorso.

34 Dal 26/1/10. 35 Dal 1/6/10 36 Dal 1/7/10 37 Dal 1/6/09. 38 Dal 1/7/08. 39 DELIBERAZIONE N. 66/2006 “In conformità con quanto disposto dall’art. 13 del D. Lgs. 18/99, l’ENAC verifica, in sede di autorizzazione all’accesso ai servizi di assistenza a terra ed in occasione della successiva attività di sorveglianza, che al personale addetto alle attività di handling venga applicato il tipo di contratto che regola il rapporto di lavoro dei dipendenti delle aziende di gestione e dei servizi aeroportuali di assistenza a terra identificato con il contratto Assoaeroporti fatti salvi, comunque, gli accordi aziendali e/o locali attualmente in essere”.

Page 19: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

18

Ad oggi le OO. SS.41 hanno presentato una piattaforma di rinnovo che prevede

l’unificazione contrattuale del settore; il processo stenta a decollare a causa

delle forti tensioni esercitate dagli Handlers (che rispondono a logiche

esclusivamente privatistiche) e in seguito agli effetti dell’accordo separato CISL

– UIL e altri (esclusa CGIL), del 22 gennaio 2009

In una recente indagine42, la IX Commissione Lavoro della Camera rileva “..che

la liberalizzazione dell’handling ha determinato una contrazione dei margini di

profitto e una riduzione di costi. Le difficoltà che si sono presentate nel corso di

questo processo hanno avuto risvolti negativi sulla qualità dei servizi offerti ai

vettori e ai passeggeri. Ciò è dipeso per un verso, da condotte di vero e proprio

dumping che hanno accompagnato la liberalizzazione.

Ancora oggi il settore presenta situazioni di distorsione della concorrenza,

dovute in particolare, all’applicazione di contratti collettivi diversi. In

considerazione dell’elevata intensità di manodopera nel settore e delle

caratteristiche particolari dei servizi da essi forniti, sarebbe opportuna

l’individuazione di un CCNL specifico, da applicarsi da tutti i soggetti

dell’assistenza a terra. Ciò sarebbe sufficiente per creare un quadro di regole

comuni tra gli operatori”.

Il rinnovo del CCNL per i lavoratori del ““Trasporto Aereo e delle Attività

Aeroportuali – Sezione Handlers”43, prevede che l’ una tantum sia erogata ai

lavoratori “ in forza alla data di sottoscrizione della presente intesa[…] del

mancato rinnovo della parte economica 2008-2009 […]”.

40 Giacchieri. 41 Organizzazioni Sindacali. 42 Indagine conoscitiva sul sistema aeroportuale italiano, 12 febbraio 2010 43 CCNL del 4 giugno 2010.

Page 20: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

19

Il rinnovo del CCNL per i lavoratori del ““Trasporto Aereo e delle Attività

Aeroportuali”44 prevede che l’ una tantum sia erogata ai lavoratori “[…] in forza

alla data di sottoscrizione della presente intesa […] del mancato rinnovo della

parte economica 2008-2009 […]”.

Se un lavoratore è stato oggetto di liberalizzazione ed è transitato, in virtù

dell’applicazione del D. Lgs. 18/99 da un gestore ad un handler il 25 gennaio

2010, ha perso l’una tantum per il biennio 2008-2009 pari a 1.700/00 €. lordi.

Stesso situazione per i passaggi da handler a handler realizzati sino al 3 giugno

2010.

Un bell’affare per il gestore o per l’handler cedente che non corrispondono

nulla e per l’operatore di servizi a terra acquisente che deve corrispondere solo

gli aumenti contrattuali (sempre che accordi sindacali locali non prevedano

altro).

44 CCNL del 26 gennaio 2010.

Page 21: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

20

B. I soggetti dell’aeroporto

1. Il Provveditorato al Porto45

Il Provveditorato al Porto di Venezia (PPV) venne istituito con R. D. Legge 14

marzo 1929, n. 503.

La costruzione dell’aeroporto venne affidata dallo Stato al PPV nel 195746 :

“[...]possono essere affidati al Provveditorato anche la costruzione e la

gestione di aeroporti che sorgessero nel territorio della provincia di

Venezia[…]il provveditorato potrà contribuire alle spese per l'eventuale

costruzione e gestione di aeroporti nella provincia di Venezia nella misura che

sarà stabilita con deliberazione del proprio consiglio di amministrazione,

45 Legge 12 agosto 1957 n° 797 “[…] il provveditorato è persona giuridica di diritto pubblico […]” 46 Legge 12 agosto 1957 n° 797 “Modifiche al Regio Decreto Legge 14 marzo 1929 n° 503 […] concernente l’ordinamento del Provveditorato al Porto di Venezia”.

Page 22: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

21

approvata dal ministero della marina mercantile, di concerto col Ministero del

Tesoro[…]”

L’istituzione svolge il suo ultimo ruolo in ambito aeroportuale con la L. 938/86

che prevede il passaggio delle infrastrutture e dei lavoratori presso il neo

costituito gestore aeroportuale SAVE.

Il PPV diverrà Autorità Portuale di Venezia nel 199447.

2. Gestore aeroportuale.

Tipologia delle gestioni aeroportuali.

Le diverse tipologie di gestione aeroportuale possono essere così suddivise:48

I. aeroporti affidati in gestione totale (l’intera aerostazione incluse le

infrastrutture di volo, è affidata a un solo concessionario. In questo caso

le attività affidate alla gestione aeroportuale riguardano:

• Manutenzione ordinaria straordinaria dell’aerostazione;

• Predisposizione di servizi (fornitura di energia, di illuminazione, di

acqua, di riscaldamento, di condizionamento, di depurazione, di

smaltimento rifiuti, di pulizia, di gestione del sistema informatico).

II. aeroporti affidati in gestione parziale o precaria (le infrastrutture di volo

– torri di controllo – rimangono dello Stato, mentre l’affidamento in

concessione riguarda le aerostazioni e le relative competenze);

III. aeroporti in gestione diretta (la realizzazione e la manutenzione dei beni

aeroportuali sono affidate a Enac, mentre l’assistenza a terra è di norma

affidata, in autoproduzione, alle compagnie aeree).

47 Legge 28 gennaio 1994 n. 84 Riordino della legislazione in materia portuale”. 48 Angelo Fragliasso, Tesi di laurea “Progettazione ed implementazione di un sistema di Ramp Menagement basato su architettura multi agente”, Università agli Studi di Napoli, Federico II, anno accademico 2007/2008.

Page 23: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

22

I gestori aeroportuali sono tenuti a versare allo Stato un canone di concessione

per l’uso delle infrastrutture, a fronte del quale i gestori stessi percepiscono

proventi, distinti in tre fattispecie:

• Lato aria (air side); diritti d’approdo, partenza e sosta delle

aeromobili, diritti d’imbarco passeggeri, per la fornitura dei

particolari carburanti (avio), destinati al volo.

• Lato terra (land side); ricavi dalla gestione commerciale e degli

spazi interni ed esterni alla aerostazione.

• Tariffe di assistenza a terra; derivanti da canoni versati dalle

società di handling al gestore per le operazioni effettuate

nell’aerostazione.

Secondo una ricerca prodotta da ATAG (Air Transport Action Group) nel 2005,

il contributo diretto, indiretto e indotto dal settore “Gestione aeroportuale” è

equivalente all’8 % del PIL mondiale ed è in costante crescita.

Il trasporto aereo, secondo ATAG, è un importante datore di lavoro.

L'industria del trasporto aereo genera un totale di 29 milioni di posti di lavoro a

livello globale. 49

Save spa è la società che gestisce l'aeroporto Marco Polo di Venezia dal 1987,

anno della sua fondazione.

3. Handling

Per handling50 si intende l'insieme dei servizi svolti in aeroporto, finalizzati a

fornire assistenza a terra a terzi, vettori, utenti di aeroporto o in

autoproduzione (self handling).

49 Francesca Assante di Cupillo, tesi di dottorato di ricerca: “La valutazione delle società di gestione aeroportuale: il caso Aeroporti di Roma”, Università degli Studi di Roma Tre, anno accademico 2006/2007. 50 Sito Enac.

Page 24: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

23

Per svolgere l'attività di handling è necessario acquisire la relativa

certificazione da parte dell'Enac, che vi provvede in conformità con la verifica

del rispetto dei requisiti di cui all'art. 13 del D. Lgs. 18/99:

La direttiva comunitaria n. 67 del 15 ottobre 1996, che introduce la libera

concorrenza dei servizi di assistenza a terra, contiene un elenco dettagliato dei

servizi da garantire negli aeroporti comunitari, sia in Air Side che Land Side, e

ammette la possibilità per le compagnie aeree di prestare il servizio in

autoproduzione (self handling).

Nell'ordinamento nazionale la direttiva comunitaria è stata recepita con D. Lgs.

del 13 gennaio 1999, n.18 con l'intento, oltre che di guidare il processo di

liberalizzazione dei servizi handling, anche di incidere ai fini di una riduzione

dei costi di gestione da parte dei vettori aerei e di un graduale innalzamento

della qualità dei servizi a favore dell'utenza senza con ciò far venir meno la

salvaguardia della sicurezza.

L'Enac ha fissato con le circolari EAL-01 del 10 giugno 1999 e APT-02 del 28

luglio 1999, le prime linee guida per dare attuazione ai principi innovativi della

nuova disciplina.

Successivamente ha avviato un processo di revisione e aggiornamento della

disciplina di settore con la predisposizione del “Regolamento Certificato di

prestatore di servizi aeroportuali di assistenza a terra”, e una rivisitazione della

circolare APT 02 con l'emanazione della circolare APT-02A del 25 gennaio

2007, relativa alla definizione dei requisiti e delle procedure per il rilascio del

certificato di handler e per l'accesso al mercato dei prestatori di servizi. Lo

scopo è dare rilevanza ai profili organizzativi dell’impresa, con particolare

Page 25: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

24

attenzione agli standard di qualità e di sicurezza e conferendo maggior rigore

all'attività di controllo e vigilanza dell'Enac da svolgersi sia in sede di rilascio

della certificazione, sia in occasione dell'attività di sorveglianza espletata ai fini

del mantenimento e del rinnovo del certificato, attraverso un’attenta analisi

tecnica e amministrativa.

Le attività di assistenza a terra sono descritte dall’allegato “A” al D. Lgs. 18/99.

Gli handlers presenti a Venezia:

ATA handling51: il gruppo opera attraverso le proprie controllate ATA Handling

e Ali Trasporti Aerei, fornendo servizi di handling commerciale in vari scali

nazionali e gestendo l’aeroporto privato di Milano Linate, leader in Europa per

traffico di voli executive. Oggi il gruppo ATA serve oltre 60 compagnie aeree,

un flusso più di 8 milioni di passeggeri l’anno e rappresenta il primo operatore

privato nel panorama nazionale dei servizi aeroportuali.

GH ITALIA52: è la società del Gruppo Alisud capofila per i servizi di assistenza

ad aeromobili e passeggeri negli aeroporti civili. GH ITALIA controlla a sua

volta tre società operative negli scali di Napoli, Palermo, Venezia.

Vanta, attraverso le sue società operative (GH Napoli, GH Venezia, GH

Palermo), un’esperienza ormai consolidata nella gestione delle attività di

handling acquisite a seguito di outsourcing da parte di gestori aeroportuali e/o

compagnie aeree.

Aviapartner53: è una società di assistenza a terra, fornisce una vasta gamma di

servizi alle compagnie aeree presso i seguenti aeroporti in 5 paesi europei.

51 Sito: “Società dell’Acqua Pia Antica Marcia”, 15 maggio 2010. 52 Sito: “GH Italia”, 15 maggio 2010 53 Sito “Aviapartner”, 15 maggio 2010; “….è presente negli aeroporti di: Anversa, Bruxelles, Liegi, Ostenda, Bordeaux, Lille, Lione, Marsiglia, Basel-Mulhouse, Nantes, Nizza, Parigi (CDG), Parigi-Orly, Strasburgo, Tolosa, La Rochelle, Colonia, Düsseldorf, Francoforte, Hahn, Hannover, Monaco di Baviera, Münster-Osnabrück, Milano-Linate, Milano- Malpensa, Roma-Fiumicino, Torino, Venezia, Amsterdam, Rotterdam”.

Page 26: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

25

4. Enac.

L’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile54, organismo regolatore delle attività del

trasporto aereo in Italia è stato istituito il 25 luglio 1997 con Decreto

Legislativo N° 250/97.

L’Enac, che ha riunito in un unico soggetto le competenze precedentemente

esercitate da tre diverse organizzazioni quali la Direzione Generale

dell’Aviazione Civile, il Registro Aeronautico Italiano e l’Ente Nazionale Gente

dell’Aria, si occupa dei molteplici aspetti di regolamentazione del sistema del

trasporto aereo, del controllo e presidio dell’applicazione delle norme adottate,

della disciplina degli aspetti amministrativo-economici del sistema stesso.

Gli aspetti più importanti del settore aereo che rientrano nel mandato

istituzionale dell’Ente: controllo della sicurezza, nelle accezioni di safety e di

security, nel rispetto e in applicazione della normativa internazionale.

Per safety si intende la sicurezza dal punto di vista della progettazione,

costruzione, manutenzione ed esercizio degli aeromobili, nonché la valutazione

dell’idoneità degli operatori aerei e del personale di volo.

Con il termine security, invece, ci si riferisce alla sicurezza a terra, all’interno e

all’esterno degli aeroporti per la prevenzione degli atti illeciti.

5. Enav55

Enav è la Società a cui lo Stato italiano demanda la gestione e il controllo del

traffico aereo civile in Italia. Interamente controllata dal Ministero

dell'Economia e delle Finanze e vigilata dal Ministero delle Infrastrutture e dei

Da “Il Sole 24 ore Trasporti” del 28 aprile – 10 maggio 2008: “…il gruppo Aviapartner ha chiuso il 2007 con un aumento del 35% del fatturato rispetto al 2006 portandolo da 280,5 a 378,6 milioni di €.[ …] con un organico (in Italia) di 600 persone che assistono 31.000 voli di 100 vettori e 6.600.000 passeggeri l’anno[…].in Europa con 5.800 persone è presente[…] dove assiste più di 400 compagnie aeree, 32 milioni di passeggeri e 261.000 aerei […]. 54 Sito Enac. 55 Sito Enav.

Page 27: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

26

Trasporti, Enav S.p.A. deriva dalla trasformazione avvenuta nel 2000 dell'Ente

Nazionale Assistenza al Volo in Società per Azioni, dopo la precedente

trasformazione del 1996 in Ente Pubblico Economico. La configurazione

organizzativa vede la sede legale a Roma e presidi operativi su tutto il

territorio nazionale. Compito primario di Enav è contribuire all'efficienza del

sistema nazionale dei trasporti garantendo la sicurezza e la regolarità della

circolazione nello spazio aereo italiano a tutte le categorie di utenza, nel

rispetto degli impegni internazionali del Paese. Tale obiettivo deve essere

raggiunto conseguendo l'efficienza economica dell'Azienda e la soddisfazione

della domanda espressa dall'utenza in termini di efficacia e qualità del servizio.

La Società provvede direttamente all’erogazione dei servizi di gestione e

controllo del traffico aereo, assicurando i massimi standard tecnici e di sistema

nella sicurezza del volo.

6. I vettori.

Definizione: Un'impresa di trasporto aereo munita di valida licenza di

esercizio56.

Nell'Unione Europea un vettore aereo è un'impresa munita di licenza di

esercizio rilasciata da uno Stato membro ai sensi delle disposizioni del

regolamento (CEE) n. 2407/92 del Consiglio, del 23 luglio 1992, sul rilascio

delle licenze ai vettori aerei.

I vettori aerei operanti nell’aeroporto Marco Polo57 sono ben 50.

7. L’aeroportualità veneziana e l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia Tessera

56 Sito Enac 57 Sito Wikipedia, 28 aprile 2010

Page 28: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

27

192658: Venezia entra nel circuito internazionale con il volo Venezia

(Lido) – Vienna.

In origine l’ aeroporto civile di Venezia era il “Nicelli” del Lido di Venezia,

inaugurato nel 193059; divenne il primo aeroporto civile d'Italia con

l'attivazione della linea passeggeri Venezia - Vienna, estesa l'anno successivo a

Roma - Foligno - Venezia - Vienna, da parte della Società Anonima

Transadriatica60.

58 Cronologia messa a disposizione dello scrivente da Save spa. 59 Aeroporto G. Nicelli Venezia - Lido Via Morandi, 9 - 30126 Lido di Venezia (VE) S. Nicolò, le origini (1915-1918). ………L’iniziale schieramento dei Neuport nel campo di Bazzera, nei pressi di Mestre, non si dimostrò adatto a tempestivi interventi di intercettazione di aerei nemici prima del loro arrivo sulla laguna rendendosi pertanto necessaria la ricerca di una nuova base. Con scelta originale il Comando della Marina, responsabile della piazzaforte veneziana, decise di ricavare un campo di aviazione dalla piazza d’armi del Forte di S. Nicolò al Lido. Lo spazio, ampliato con la demolizione di alcuni fabbricati minori, dimostrò la praticabilità del progetto e il primo dicembre, dopo tre mesi di lavori, la squadriglia francese si trasferì nella nuova sede segnando così la nascita dell’aeroporto lidense, l’attuale Nicelli……… Da “SAPERE” – Ulrico Hoepli Editore, Anno IV - Volume VIII - n. 96, 31 dicembre 1938 – XVII: “Le aerostazioni di partenza e di arrivo adattate nei primordi dell'aviazione civile in piccoli locali fraternamente ceduti dall'aviazione militare non esistono più. In loro vece sono sorti maestosi edifici del tutto rispondenti alle complesse esigenze del foltissimo traffico dei passeggeri, della posta e delle merci. A Torino, a Milano, a Venezia, a Roma. in Sicilia, in Sardegna, in Libia, nell'Impero, le nuove aerostazioni ormai non si contano più. Chi parte da queste modernissime costruzioni o vi arriva, riceve subito l'impressione graditissima di trovarsi in un ambiente in cui l'organizzazione è sotto ogni riguardo perfetta, perché il viaggiatore vi trova le comodità di un grande albergo e, insieme, un senso di allegrezza e di giovinezza forse in virtù dell'ardente spirito dei piloti che si accingono sorridenti a collegare d'un balzo due metropoli o della rapidità e precisione, scevra di qualsiasi pesantezza burocratica, con cui si svolgono i vari servizi. Biglietteria, posta ordinaria ed aerea, telefono, telegrafo, bagagli, dogana, passaporti, cambia valute, informazioni turistiche, interprete, sono gli uffici che per primi appariscono allo sguardo. Ogni ufficio ha il proprio addetto pronto, sollecito, cortese nel fornire tutti i ragguagli che il passeggero può desiderare. Poi, sale di attesa, di riposo e di lettura; sale di toletta, docce, parrucchiere, tabacchi, fiori, riviste e giornali, bar, ristorante, albergo, orari ferroviari e marittimi, automobili ed autobus, assistenza sanitaria e di polizia... ecco i servizi delle aerostazioni che danno al viaggiatore la possibilità di provvedere a tutte le proprie esigenze siano esse di carattere professionale, turistico o commerciale.”

60 Sito Wikipedia, 29 maggio 2010.

Page 29: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

28

Foto 161

Foto 2

61 Foto 1, 2, 3, 4 provenienti (e di proprietà) dall’Archivio storico della Provincia di Venezia.

Page 30: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

29

Foto 3, 4

L'aerostazione di Venezia – Nicelli (1930)

Page 31: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

30

1938: l’aeroporto del Lido viene riconosciuto con Regio Decreto; le

infrastrutture aeroportuali sono ubicate all’interno di un complesso sistema di

fortificazioni militari facenti capo al Forte San Nicolò del 1573.

La pista è erbosa, lunga 1.000 metri.

Il sistema di infrastrutture aeroportuali del Veneto prima della seconda guerra

mondiale era rispondente alle necessità tecniche del traffico aereo dell’epoca.

Venezia si trovava al secondo posto dopo Roma come centro aereo italiano per

numero di collegamenti ed al terzo posto dopo Milano per numero di passeggeri

trasportati. Le Tre Venezie partecipavano complessivamente al traffico

aeroportuale italiano per il 18%.

Dopo la Seconda Guerra mondiale l’aviazione civile italiana ebbe uno sviluppo

notevole, riguadagnando le posizioni che aveva perduto nel periodo pre-bellico.

Il tasso di incremento del traffico nel periodo 1956 – 1960 risultava superiore

sia al tasso di incremento europeo che mondiale. Le aviolinee italiane

segnavano un aumento annuo di traffico del 24% contro rispettivamente il16%

del traffico mondiale ed il 18% del traffico europeo. Una conseguenza delle

migliori condizioni tecniche delle linee aeree e del richiamo turistico esercitato

dall’Italia. Roma realizzò il nuovo aeroporto internazionale di Fiumicino, Milano

raddoppiò le piste della Malpensa ed aprì Linate. Anche Genova e Palermo si

dotarono di nuovi aeroporti internazionali.

Lo stesso triveneto presentava tutte le caratteristiche per entrare in questo

sviluppo del traffico aereo (circa il 40% dei turisti stranieri in Italia visitava il

Veneto). Le prospettive di sviluppo del traffico aereo erano buone anche sul

piano dei trasporti commerciali, in relazione alla presenza di fattori economici

Page 32: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

31

quali i porti di Venezia e Trieste, la zona portuale industriale di Marghera, altri

centri industriali della regione. Tuttavia sarebbe rimasta un’occasione mancata

senza la realizzazione di nuove infrastrutture. Il Nicelli risultava infatti del tutto

inadeguato, tanto che il traffico civile dovette essere convogliato in parte

sull’aeroporto di Treviso. Come conseguenza, il traffico aeroportuale veneziano

si ridusse al 75% del traffico prebellico, proprio mentre il traffico di altre città

italiane cresceva vertiginosamente (a Roma il traffico si moltiplicò di 22 volte

rispetto al 1938). Se Venezia non si fosse adeguata, sarebbe stata destinata a

scomparire dal novero delle località servite dalle grandi rotte aeree. Il che

sarebbe stato un controsenso in quanto Venezia si trovava in una posizione

geografica ideale, sull’asse del meridiano della rotta Africa – Palermo – Roma –

Monaco – Copenhagen e sull’asse del parallelo Lione – Torino – Milano -

Zagabria – Belgrado – Budapest.

L’utilizzazione dell’aeroporto di Treviso era comunque provvisoria. Nato come

campo per l’Aero Club, Treviso S. Angelo divenne aeroporto civile a metà degli

anni Trenta, mentre alla fine della stessa decade venne insediata una base

dell’Aeronautica Militare. Nel 1953, su iniziativa degli enti locali, nacque la

prima aerostazione civile e nel maggio dello stesso anno fu inaugurato il primo

volo internazionale a cui seguirono altri voli per Londra e Vienna. Nel 1956 la

decisione di costruire il nuovo Aeroporto di Venezia Tessera segnò il futuro

dello scalo, in quanto fu deciso di trasferire tutto il traffico trevigiano a Tessera.

1950: costituzione del Consorzio per lo sviluppo per le comunicazioni aeree

delle Venezie che, sotto la presidenza del senatore Giuseppe Caron, aveva

l’obiettivo di costruire un nuovo aeroporto a Venezia, situato nella terraferma

Page 33: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

32

lagunare. Il Consorzio associava il Comune, la Provincia, il Provveditorato al

Porto, la Camera di Commercio di Venezia e altri enti pubblici di alcune città del

Veneto.

Il Consorzio nominò una commissione di esperti tecnici ed economici che

segnalò all’unanimità la zona di Tessera per la costruzione di un nuovo

moderno aeroporto internazionale che si sarebbe chiamato “Marco Polo”. Nel

1974 anche le Officine Aeronavali vennero spostate a Tessera. L'aeroporto per

anni rimase attivo solo grazie al locale Aeroclub.

1956: il Consorzio scelse definitivamente Tessera come sede del nuovo

aeroporto di Venezia.

Lo stesso Consorzio curò la preparazione del progetto esecutivo che fu

elaborato sotto la guida dell’ing. Pagello e dell’arch. Scattolin di Venezia.

Il Provveditorato al Porto venne scelto come ente gestore.

La località Barene di Tessera si presentava particolarmente adatta

principalmente per i seguenti motivi:

• l’area era di proprietà demaniale, pertanto non serviva sottrarre terreni

all’agricoltura né era necessario espropriali. I lavori potevano pertanto

iniziare immediatamente;

• l’area aveva una posizione di facile individuazione aerea; l’area di

avvicinamento e quella orizzontale erano prive di ostacoli;

• l’orientamento della pista, a 43° nord, era una soluzione ottimale in

quanto nell’area di avvicinamento gli aeromobili non avrebbero sorvolato

il centro abitato di Mestre (il prolungamento ideale dell’asse della pista

era praticamente perpendicolare al ponte lagunare Venezia - Mestre).

Page 34: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

33

Dal punto di vista costruttivo, la realizzazione del Marco Polo comportò

difficoltà supplementari per via della laguna circostante e del fondo fangoso

delle barene. Contro l’acqua alta fu necessario costruire un argine di protezione

in sasso trachitico lungo 1.500 metri e una scogliera artificiale. Il suolo delle

barene fu preparato all’imbonimento con l’asportazione di 430.000 metri cubi

di materiale. Sul fondo così risanato sorse il grande terrapieno, sopraelevato a

metri 2,25 sul livello medio del mare. Su questo si poté dare inizio alla

costruzione delle piste, dei piazzali e di tutte le infrastrutture.

“Fissiamo innanzitutto alcune date fondamentali: era il 1956 quando il

Parlamento italiano varava la legge n. 52462 che autorizzava la costruzione

dello scalo di Tessera. Nel 1958 inizia l’imbonimento di 250 ettari di laguna e

iniziano i lavori. Nel 1960 lo scalo viene inaugurato ufficialmente dall’allora

Ministro Fanfani. Nel 1993 per l’aeroporto Marco Polo passavano 2 milioni di

persone, una cifra più che raddoppiata due anni dopo, 4,2 milioni nel 2003,

ulteriormente quasi raddoppiata negli ultimi cinque anni.63 “

62 Legge 5 maggio 1956, “Costruzione dei nuovi aeroporti civili di Venezia e Palermo ed esecuzione di opere straordinarie agli aeroporti già aperti al traffico aereo civile.” 63 Dall’intervento di Gianfranco Bettin, allora Prosindaco di Mestre, nella pubblicazione “Il paesaggio che cambia”, a cura dell’associazione Terra Antica, anno 2002

Page 35: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

34

Foto 5, 6 64

29 marzo 1958: cerimonia di posa della 1^ pietra. Il Patriarca di Venezia

Cardinal Angelo Giuseppe Roncalli, pochi mesi prima della sua elezione al soglio

pontificio, benedisce i lavori che davano inizio alla costruzione dell’aeroporto

“Marco Polo”.

Foto 7

64 Foto 5,6,7 e 8 fornite (e di proprietà) da Save spa.

Page 36: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

35

31 luglio 1961: inaugurazione ufficiale della 1^ aerostazione.

Il corpo centrale dell’aerostazione comprendeva il salone passeggeri, il

ristorante-bar, le sale doganali e di polizia, gli uffici operativi di scalo delle

compagnie aeree, negozi. La capienza era di 600.000 passeggeri annuo.

“………..Andare a vedere gli aerei che atterravano o decollavano dalla terrazza

dell’aerostazione divenne la meta di molte scampagnate domenicali, l’occasione

per sognare di essere un giorno tra i passeggeri e intanto godere

l’accostamento tra l’immobile bellezza di una natura familiare e l’incredibile

velocità dei più moderni mezzi di trasporto…….65”.

1963: nasce l’Aviazione Civile, come Direzione Generale del Ministero dei

Trasporti. Prima d’allora il trasporto aereo civile era gestito dal Ministero della

Difesa.

65 Cesare De Michelis, cinquant’anni dopo. Un aeroporto per Venezia. I cinquant’anni del Marco Polo. Marsilio Editore.

Page 37: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

36

Foto 8

1974: la pista del Marco Polo viene ulteriormente ampliata e portata agli

attuali 3,3 km.

Foto 9

Page 38: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

37

1975: dopo una lunga fase di studi e progetti per la realizzazione

dell’aerostazione definitiva viene approvato il progetto di massima del Prof.

Castiglioni.

1983: termina l’iter relativo al progetto esecutivo per la realizzazione della

nuova definitiva aerostazione, ma i lavori (affidati alla Ditta Guaraldo) vengono

sospesi nel 1986 dopo l’avvio del cantiere per alcune irregolarità riscontrate

nelle procedure di affidamento. Il progetto sarà poi abbandonato. Ne segue un

contenzioso complesso nel merito ed aspro nei toni. In questa fase matura la

decisione di una radicale revisione delle strategie di sviluppo dell’aeroporto: il

Marco Polo doveva uscire dall’ente portuale e porsi come soggetto giuridico

nuovo che operasse in piena autonomia secondo propri e specifici obiettivi di

sviluppo.

1987: tale cambio di rotta si concretizza nella costituzione di SAVE, società per

azioni a maggioranza pubblica che, nel marzo 1987, subentra al Provveditorato

al Porto nella gestione dell’aeroporto: una decisione favorita da una forte spinta

della Regione Veneto, che esprime il primo Presidente, e dal concorso decisivo

delle forze politiche, economiche e sindacali del territorio.

SAVE eredita un’aerostazione di 3.500 mq ormai obsoleta ed un cantiere

destinato alla nuova aerostazione già avviato ma bloccato per irregolarità.

1988: SAVE decide di realizzare un parcheggio al posto dell’aerostazione,

sfruttando i finanziamenti per i Mondiali di Calcio del 1990. Il progetto è

affidato all’architetto Giampaolo Mar e all’ingegnere Giuseppe Creazza, che

presentano il definitivo progetto esecutivo nel 1989. I lavori hanno inizio a

Page 39: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

38

novembre 1989 e terminano il 15 maggio 1990 (1.500 posti auto, poi

aumentati con l’ampliamento nel 1996 ed il completamento nel 2000).

Il parcheggio viene inaugurato ufficialmente nel 1997.

1991: assegnazione degli incarichi di progettazione del primo Master Plan al

gruppo formato dall’ing. Creazza e dagli architetti Lombardi e Mar.

1988 – 1989: 1^ ampliamento aerostazione provvisoria.

6 marzo 1996: manifestazione “Dai progetti alle Opere” ideata dall’allora

Presidente di SAVE, On. le Gianni Pellicani, che segna l’inizio di un periodo di

ripresa di progetti e lavori (completamento dei lavori sulle piste,

completamento del Marco Polo Park, completamento della viabilità di servizio

aeroportuale e dei lavori di ampliamento dell’aerostazione provvisoria, avvio

dell’appalto per la costruzione della nuova aerostazione, valorizzazione

dell’integrazione con Treviso, approvazione del Master Plan da parte del

Ministero dei Trasporti)

26 ottobre 1997: 2^ ampliamento aerostazione provvisoria per

l’adeguamento agli accordi di Schengen. Interviene l’allora Ministro dell’Interno

Giorgio Napolitano.

Nuova aerostazione: 1997 – 2002 Il 1^ progetto dell’attuale aerostazione

viene elaborato tra il 1992 e il 1994; tra il 1995 e il 1996 viene introdotta una

piccola variante. I lavori iniziano nel 1997, solo la parte interna viene

modificata in fase esecutiva tra il 1997 e il 2002.

2000: inizia lo sviluppo dei voli intercontinentali con il collegamento diretto di

linea Venezia – New York di Delta Air Lines. Seguiranno Philadelphia (Us

Airways), Atlanta (Delta Air Lines), Dubai (Emirates).

Page 40: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

39

7 Luglio 2002: inaugurazione ufficiale della nuova aerostazione (progetto

dell’arch. Giampaolo Mar).

Foto 9,66.

L’aerostazione si sviluppa su una superficie complessiva di circa 60.000 mq, e

su cinque livelli, ognuno dei quali comprende aree pubbliche per i passeggeri,

aree operative e aree tecnologiche. Il piano terra è principalmente destinato

agli arrivi ed articolato in due zone ben distinte: la zona Air side, in cui

sbarcano i passeggeri, e la zona Land side, dove trovano collocazione le attività

commerciali e di servizio. Il mezzanino piano terra è occupato dalla

movimentazione bagagli, dall’impianto di controllo sicurezza e dal corridoio

per gli arrivi.

Il piano primo è riservato alle partenze ed articolato in tre zone: la hall

accettazione, la zona commerciale e la sala d’imbarco.

Il mezzanino piano primo è destinato ai magazzini ed ai servizi per il personale.

Il piano secondo ospita gli uffici, gli impianti e le aree destinate ai passeggeri

più facoltosi.

66 Sito Venice airport.

Page 41: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

40

Le caratteristiche architettoniche dell’edificio si rifanno a tipologie della

tradizione veneziana, traendo spunto in particolare da edifici con destinazioni

d’uso e funzioni che potevano avvicinarsi alle complesse esigenze e funzioni

proprie dell’odierna “macchina aeroportuale".

Vale in confronto con i fabbricati destinati un tempo agli Spedizionieri ed alle

Agenzie Marittime (di recente restaurati) presenti alle Zattere.

L'Aeroporto Marco Polo di Venezia - Tessera67, è un aeroporto internazionale

ed è compreso in un sistema che comprende anche l'aeroporto di Treviso.

Primo in Italia, l'aeroporto Marco Polo ha terziarizzato tutte le attività di

handling.

Le uscite sono in tutto 28, 12 da finger68 o bridge di cui 7 con tunnel

telescopico (collegamento diretto con l'aeromobile).

Maggio 2005: SAVE si quota in Borsa .

Ottobre 2007: Stati Generali dell’aeroporto di Venezia: verso il modello di

airport city.

IL FUTURO: Master Plan – Quadrante di Tessera (il 1^ Master Plan era del

1993, firmato da Mar / Creazza / Lombardi).

67 www.venicevacationsrentals.it (25 maggio 2010) 68 Il corridoio attraverso il quale i passeggeri scendono direttamente in aeroporto senza far uso delle scale.

Page 42: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

41

C. Il confronto sindacale: dalla Legge 24 dicembre 1986 n° 938 ai giorni

nostri.

Disegnato il quadro generale in cui si è realizzato il movimento sindacale in

questo arco di tempo, offro la parola ad alcuni protagonisti veneziani.

Intervista ad Andrea Dapporto69.

I passaggi politici.

“L’idea di privatizzazione che prevede il passaggio dal Provveditorato al Porto

di Venezia (PPV), a una Spa pubblica, nasce nel biennio 83/84.

69 Già Segretario regionale CGIL Veneto, segretario regionale Filt Veneto, Segretario generale Filt Venezia, Segretario CGIL Venezia.

Page 43: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

42

Le forze politiche veneziane e la CGIL vedono nell’aeroporto di Venezia una

grande potenzialità di crescita, mentre l’aerostazione era quasi una baracca.

Il PPV capisce male come organizzare un aeroporto ed ha un bilancio

perennemente in deficit.

Mancano i denari e le idee per sviluppare l’aerostazione e rispondere

all’interesse che un aeroporto a Venezia poteva vantare70.

Questa idea di privatizzazione aveva il sostegno di parte del PCI veneziano e

della CGIL. Il PSI appoggiava questa posizione.

CISL e Uil mantenevano una posizione più corporativa: i lavoratori del PPV

sono tutt’ oggi lavoratori pubblici le cui norme sono disciplinate per Legge; il

passaggio veniva visto come perdita di diritti.

Bisogna tenere conto che i lavoratori, nel settore pubblico, godevano della

possibilità (ante riforma Amato), di uscire dal lavoro con 19 anni sei mesi e un

giorno se uomini e con 15 anni, sei mesi e un giorno se donne.

Se i delegati CGIL vedevano con favore il passaggio, i lavoratori si

dimostravano meno disponibili.

E’ stata necessaria una gestazione di 2/3 anni perché si addivenisse a una

soluzione della questione.

Come spesso accade sono fattori esterni a provocare accelerazioni: il Porto

rimane senza lavoro, il PPV è insolvente e di riflesso i lavoratori restano senza

stipendio per quattro mesi.

70 Le conclusioni elaborate dal PPV nella chiusura d’esercizio 1983, al punto 2.6 “Considerando i dati d’insieme il 1983 si può considerare positive per il Marco Polo, sopratutto sotto l’aspetto finaziario …registrare segni di debolezza [……] dopo otto anni di crescita […] si registra un calo di traffico [ …].Questa indicazione di flessione dei traffici preoccupa in quanto coincide anche con la crisi finanaziaria dell’Ente (PPV), che ha comportato e comporterà tagli di spese anche di scarsa rilevanza e quindi riduzione di operatività, mentre, al contrario si dovrebbero potenziare l’attività di commercializzazione e qualificare ulteriormente i servizi offerti con evidenti maggiori oneri finanaziari […..]” Dall’ atto risulta che nel 1983 transitatavano in aeroporto 1.077.911 passeggeri.

Page 44: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

43

Se nel Porto il lavoro langue, in aeroporto i lavoratori sono impegnati al limite;

la situazione stipendi è però comune, non ce n’è per nessuno, gli investimenti

nell’aerostazione non vengono realizzati.

Questa è la molla che fa scattare l’avvio dei ragionamenti, in particolare tra i

lavoratori dell’aeroporto che si vedono privare del presente ma soprattutto

delle occasioni per il futuro.

Il messaggio che però passa è semplicistico: concretizziamo questo passaggio

senza che però cambi nulla ovvero si prevede, dal bilancio PPV, lo scorporo

dell’attività aeroportuale individuando una separazione sostanziale ma non

formale delle attività. In astratto, tutti i lavoratori dovrebbero rimanere

dipendenti PPV.

Questa tesi è sostenuta dal Presidente del PPV, Di Ciò, che si rende conto della

potenzialità dell’aeroporto e del potere che esso rappresenterà e perciò e poco

disponibile a lasciare “la mano”.

La DC di quel tempo ha un forte controllo politico sul parastato ed è poco

disponibile a perdere un’area di consenso.

Sono favorevoli all’ipotesi di Spa pubblica Comune e Provincia di Venezia per

motivi esattamente opposti. Il Governo delle due istituzioni è in mano a partiti

di sinistra che intravvedono, nell’ipotesi di gestione dell’aeroporto, una chance

di acquisizione di consenso politico.

Resta alla CGIL la gestione della vertenza.

A quel tempo ero segretario regionale confederale.

Sia la confederazione che la neo nata Filt veneziane avevano manifestato

difficoltà nel gestire la vertenza.

Page 45: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

44

In categoria erano anche presenti elementi di ambiguità rispetto le scelte da

fare.

Venni incaricato da CGIL nazionale a occuparmi in prima persona della

vertenza aeroporto di Venezia – Tessera.

Tre punti devono essere evidenziati, relativamente alla situazione:

• Quella dei lavoratori: “Non possiamo più restare in mano al Porto”.

L’insediamento FILT era concentrato nei lavoratori di rampa, mentre FIT

e Uiltrasporti godevano del sostegno politico dei lavoratori impiegati.

• Quella di Comune e Provincia che, pur vantando nel proprio territorio un

forte insediamento logistico, erano consapevoli che l’interporto di Padova

rappresentava un pericolo e ritenevano l’aeroporto, una possibilità di

supremazia;

• la DC era indifferente a entrambe queste opzioni.

Cisl e Uiltrasporti, su spinta dei lavoratori, accettano l’opzione che prevede il

passaggio in una Spa pubblica.”

La contrattazione e la Spa.

“Un problema vero era rappresentato dall’armonizzazione contrattuale.

Nei contratti dei Porti (PPV e Compagnie), la figura centrale era rappresentata

da quel che un tempo veniva definito “scaricatore” che equivaleva al

“bagagliaro” in aeroporto.

Nel contratto degli aeroportuali non era così. L’attuale prestatore di assistenza

a terra era considerato un comune facchino, con una retribuzione relativa a

questa figura professionale.

Page 46: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

45

A Genova accadeva che nel medesimo passaggio i “bagagliari” trovassero

risposta in un inquadramento superiore rispetto alle previsioni contrattuali.

Era difficile trovare la medesima soluzione a Venezia, considerando inoltre che

l’aeroporto di Genova era molto più piccolo di quello di Venezia, e impiegava

molti meno lavoratori.

Inoltre, tra i lavoratori pubblici del tempo e dunque anche tra i PPV, mancava

una cultura di contrattazione aziendale, per cui era difficile far capire che un

problema di questo tipo poteva trovare soluzione in questo ambito negoziale.

A Venezia, prima che mi fosse conferito l’incarico di seguire la vicenda, i

lavoratori scioperavano quando gli aerei erano sopra Venezia. Lo sciopero

terminava quando il volo veniva dirottato a Ronchi dei Legionari.

La discussione era anche politica: come distribuire i pesi della gestione

aeroportuale tra Comune, Provincia, Regione e Privati.

Per Privati si intendevano quelle istituzioni che erano interessate allo sviluppo

dell’aeroportualità veneziana: Albergatori, Commercianti, ecc.

A capo del Governo allora vi era l’onorevole Goria, in Regione Bernini e in

Comune l’interlocutore era Pellicani71.

Si ragionava su due ipotesi: smussare il ruolo di Provincia, Comune e Regione

a favore dei Privati o viceversa?

L’accordo con Bernini prevedette si istituisse un patto di sindacato tra gli Enti

Locali non in contrapposizione ai privati. Ciò parve accettabile al PCI, allo PSI e

alla DC di allora”.

71 Gianni Pellicani (1932-2006). Nel 1994 fu nominato presidente della Save, la società di gestione dell’aeroporto veneziano di Tessera, un ruolo che ricoprì fino al 2000. Sotto la sua presidenza venne realizzata la nuova aerostazione. Successivamente fu nominato presidente onorario della società.

Page 47: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

46

Il Decreto di affidamento alla Società “Aeroporto di Venezia Marco Polo spa”

Save è del 23 settembre 1987.

“La ripartizione, nella Spa, fu la seguente:

• Comune di Venezia: 27 %

• Provincia di Venezia: 27%

• Regione di Venezia: 27 %

• PPV: 14 %

• Privati: 5 %.

Difficili furono i primi approcci con il centro nazionale. Il membro della

segreteria nazionale con cui ebbi a che fare, e che seguiva gli aeroporti allora,

sosteneva che tutto doveva rimanere com’era e l’applicazione contrattuale

costante.

A una delle riunioni cui partecipai, uscii imprecando e nello stesso tempo

incrociai il segretario nazionale generale Lucio De Carlini che volle sapere il

motivo di tanta “tensione”.

Spiegata la motivazione, ebbi anche dalla Segreteria Nazionale, il nulla osta a

occuparmi della vicenda; la struttura mi accompagnò nella delicata fase

contrattuale. Nella fase iniziale della trattativa, chiesi il riconoscimento di una

categoria maggiore per i “bagagliari”, in altre parole un inquadramento

superiore a quanto previsto dal CCNL degli aeroportuali.

In seguito la discussione si spostò verso il riconoscimento economico

sostitutivo della differenza tra un livello d’inquadramento e l’altro, evitando di

parificare nel contratto figure operaie a figure impiegatizie di concetto.

Page 48: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

47

Questo differenziale doveva però avere la natura del superminimo individuale

non assorbibile, in modo da essere inserito come base di calcolo per la futura

pensione e allo stesso tempo essere impermeabile a futuri incrementi derivanti

dalla contrattazione collettiva nazionale.

Il superminimo riguardava i lavoratori in quel momento in servizio.

In quel periodo i lavoratori dei porti italiani (compresi i Provveditorati ai Porti –

P.P.V. -), ottennero la possibilità di un esodo incentivato da benefici

previdenziali.

La novità ci pose in difficoltà, in un primo momento, giacché stavamo

contrattando un passaggio di 153 lavoratori dal PPV alla Spa pubblica (di cui 37

donne)72 a beneficiare dell’esodo poteva essere circa la metà di essi.

Nel frattempo, l’ultimo atto del Governo Goria prevedette il passaggio dei

lavoratori dai P.P. agli aeroporti, senza considerare l’aspetto previdenziale.

L’esodo interessava, come detto, molte persone che però dovevano essere

sostituite da altrettante senza superminimo: il vantaggio economico

dell’operazione era chiaro. Meno chiaro come sostituire una platea così vasta di

lavoratori esperti con altri assolutamente nuovi del settore aeroportuale.

La chance di sviluppo rischiava di patire a causa dell’inesperienza della nuova

forza lavoro.

La gestione dell’aeroporto non era convinta del passaggio dal PPV all’aeroporto

di un numero così consistente tra lavoratrici e lavoratori: i costi sembravano

esorbitanti.

A me e agli altri sindacalisti sembrava invece chiaro che l’operazione

economica avrebbe prodotto soprattutto nell’ottica del futuro esodo che

72 Decreto del Provveditore n° 4525 del 4 novembre 1987.

Page 49: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

48

avrebbe rappresentato, almeno sotto questo profilo, una possibilità di lancio

delle attività portuali.

I nuovi, come dicevo poc’anzi, sarebbero stati assunti senza le indennità

riconosciute agli esodanti.

La gestione, diretta da Lia Sartori, si convinse e firmò l’integrativo

permettendo a tutti di entrare in aeroporto: i lavoratori mantengono le

differenze “ad personam”73 e l’iscrizione al fondo CIPDEL.

Le privatizzazioni, nel frattempo, si realizzano anche altrove con un livello di

conflittualità molto alto.

L’accordo, ricordo, venne sottoposto al voto in assemblea.

Si presentò un numero esiguo di “bagagliari” che votarono tutti a favore

dell’accordo.

In plenaria dissi che mai avrei firmato un accordo con una presenza così bassa

di lavoratori e promossi un referendum.

Il referendum fece passare l’accordo con un consenso di oltre il 90 %.

Qui partì la prima fase di privatizzazione dell’aeroporto e poco dopo, con

l’intervento della segreteria nazionale, venni proposto ed eletto segretario

generale della Filt di Venezia.

Lasciai poco dopo l’incarico per motivazioni personali.”

Intervista a Valerio Bonato 74

L’intervista all’ingegner Bonato è iniziata con una sua bella affermazione: ha

raccontato di aver assistito al tramonto del 27 aprile 2010 e al sorgere del sole

del 28 (giorno in cui si è realizzata l’intervista).

73 Accordo sindacale del 28 luglio 1987. 74 Direttore Aeroportuale Venezia - Ronchi dei Legionari.

Page 50: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

49

I due momenti della giornata hanno un chiaro riferimento aeronautico: fino a

un’ora prima del tramonto e un’ora dopo il sorgere del sole è possibile navigare

a vista.

“Il compito principale di Enac è assicurare la sicurezza ai passeggeri,

consapevoli che la sicurezza assoluta non esiste.

La sicurezza si manifesta attraverso la regolarità del servizio; la qualità si

esprime attraverso la regolarità, la puntualità del volo, l’assenza di attesa ai

vari punti dell’aerostazione, la carta dei servizi.

Se il servizio è regolare e sicuro, il lavoro, le competenze e i posti di lavoro

sono salvaguardati.

L’eccellenza del servizio non è punto d’arrivo quotidiano ma punto di partenza

per il giorno successivo; è necessario promuovere il miglioramento continuo.

Se non si migliora il risultato precedente, la responsabilità fa capo alla

Direzione Enac.

La centralità, in aeroporto, è determinata dal passeggero.

Quando arrivai a Venezia a dirigere l’aeroporto, la percentuale di puntualità è

del 34%, un dato pesantissimo.

Lavorammo prendendo l’unico riferimento di puntualità nella vita di un

individuo, ossia la sua morte.

Riuscendo a far volare puntualmente il passeggero defunto, a cascata la

puntualità si riversa sull’assieme del sistema aeroportuale.75

Quattro sono i cardini su cui poggia il funzionamento simbolico dell’aeroporto di

Venezia:

75 Apparentemente macabro, il concetto seppure sotto traccia, è evidenziato in un film di recente uscita: “Taking Chance” del 2009, premiato con il Golden Globe 2009, diretto da Ross Katz ed interpretato da Kevin Bacon, tra gli altri.

Page 51: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

50

• la protettrice dell’aeroporto, la Madonna di Loreto;

• il luogo di accoglienza dei passeggeri defunti;

• il luogo di culto76.

• Le bandiere77.”

Intervista a Graziano Cassaro.78

“Sono stato assunto in Save subito dopo l’esodo che aveva favorito i lavoratori

del Porto di Venezia e del PPV, nel 1988, come bagagliaro (il termine è stato

usato anche da altri interlocutori, pur non avendo nessun riscontro

contrattuale).

Il primo problema che affrontammo fu di natura previdenziale. Gli accordi

sottoscritti prevedevano il passaggio dei lavoratori da PPV (Ente pubblico) a

Save (Spa pubblica).

76 ……….Che ho personalmente visitato, accompagnato da Bonato: si tratta di un luogo all’interno dell’aerostazione. L’ingegner Bonato mi ha illustrato il valore simbolico degli oggetti sacri e profani in esso contenuti. Il Cristo crocefisso: la Croce rappresenta l’aeroplano con le sue ali e il Cristo, il passeggero che ha già sofferto. Sulla Croce è proiettata una luce: l’ombra riflessa sul muro, lo Spirito Santo. Il codice della Navigazione: le norme che disciplinano la navigazione aerea. Una lanterna con una fiamma accesa: la speranza. Una piccola madia da muro: in essa è contenuto il pane di cui vive il passeggero, il lavoratore. Il tappeto orientale ha una croce al centro che rappresenta la conformazione dell’aeroplano. Cinque sedie in rappresentazione dei continenti. E’ affisso alla parete un piccolo quadro raffigurante tre Santi; i tre rappresenterebbero il gestore, il direttore dell’aeroporto, l’handler, che assieme fanno funzionare l’aeroporto. C’è una sedia vuota, nella rappresentazione, riservata al passeggero); 77 Finché stavo visitando l’aerostazione guidato dall’ing. Bonato, alcuni operai stavano montando le aste di due bandiere oltre alle tre – Unione Europea, Italia, Regione Veneto - già issate. Alla quarta asta è stata issata la bandiera che rappresenta il Comune di Venezia, alla quinta la bandiera del gestore Save. A quest’ultima Bonato ha attribuito il valore simbolico del significato inglese del termine, ossia salvezza. L’intervista è da ritenersi anch’essa a significato simbolico. L’ingegner Bonato, a mio avviso, senza entrare nel merito delle partite sindacali (apparentemente l’intervista si pone fuori dall’ambito di questo capitolo), mette in evidenza un tratto essenziale della sua attività ma soprattutto della sua visone; in altre parole la regolamentazione del servizio aeroportuale nell’ambito della sicurezza, missione che il D. Lgs. 18/99 e il Codice della Navigazione affida alla Direzione aeroportuale. Enac Venezia ha in cantiere il “Progetto Santità” intendendo per Santità il participio passato di sancire (certificare). Questa particolare funzione che Bonato fa propria, è lo strumento che egli intende utilizzare per raggiungere il livello di sicurezza che secondo il suo parere, deve essere migliorato quotidianamente. Sotto la sua direzione, l’aeroporto definito “baracca” da Dapporto e da Piras (più avanti), si trasforma in una moderna struttura con grandi potenzialità per il futuro. L’aerostazione è stata costruita per ospitare un traffico di 10 milioni di passeggeri. L’azione di controllo e certificazione effettuata sotto la sua Direzione non è esente da critiche esercitate dal sindacato, come vedremo, ma è indubbio che in aeroporto non si siano verificati incidenti significativi a lavoratori e passeggeri: ciò va ascritto a suo favore. In coda all’intervista egli ha dichiarato che la liberalizzazione non ha prodotto la perdita di nessun posto di lavoro in aeroporto. Bonato mi ha salutato ricordando (e in qualche modo rendendomi partecipe), il grido di appartenenza all’aeronautica: Ghereghereghez! Devo ammettere che la cosa mi ha fatto molto piacere. 78 Delegato sindacale e successivamente Responsabile di settore Filt CGIL Venezia con delega sull’aeroporto, anni ‘80/90.

Page 52: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

51

I lavoratori passavano da un sistema previdenziale pubblico (che consentiva

l’uscita dal lavoro giovanissimi) a un sistema privato che prevedeva invece la

possibilità di essere collocati in quiescenza solo dopo un lungo periodo di

versamenti contributivi.

Le maggiori tensioni si scaricarono su CGIL, sindacato di riferimento in

aeroporto e in porto.

Vi fu una forte mediazione politica.

L’onorevole Pellicani, allora deputato eletto nel nostro territorio, venne a

Venezia a discutere col sindacato e i lavoratori.

L’effetto della mediazione si tradusse nel fatto che nella finanziaria di

quell’anno apparve un articolo che prevedeva la possibilità, per i lavoratori che

transitavano da un Ente pubblico a una Spa pubblica, la possibilità di

conservare i diritti acquisiti (ossia l’iscrizione al Fondo CEPDEL).

Questo fatto del transito consentiva di applicare la norma anche

retroattivamente e molti lavoratori inizialmente se ne servirono. Cambiarono

idea in seguito verificando che il sistema Inps era molto più favorevole sotto il

profilo economico. La base di calcolo su cui poggiava la pensione Inps era

molto più grande della base di calcolo utilizzata dal fondo pubblico. Molti, prima

di uscire dal lavoro chiesero di entrare nel sistema Inps. Ciò rappresentò, col

senno del poi, una vittoria per la CGIL che sostenne la scelta dell’opzione Inps,

fin dall’inizio.

Entrai a far parte del Comitato degli Iscritti CGIL nel 1990.

I lavoratori erano rappresentati dalle categorie dei trasporti di CGIL, CISL e Uil.

Page 53: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

52

Uil allora usava il passaggio da un sistema previdenziale all’altro, denunciando

una certa incuria espressa dal sindacato di maggioranza CGIL.

La Uil ottenne un considerevole consenso, grazie a questa strategia.

Si apre allora una discussione profonda col Governo interessante, i processi di

liberalizzazione del Trasporto Aereo a terra.

La liberalizzazione non doveva impattare negativamente sulle situazioni dei

lavoratori, in particolare una lunga discussione ebbe luogo sulla scrittura del

futuro art. 1479. A discuterne erano le Confederazioni assistite dalle Categorie

dei Trasporti.

Il numero dei lavoratori da impiegare negli aeroporti doveva aumentare e non

diminuire; ha luogo un accordo nazionale interconfederale che produce

l’attuale scrittura dall’art. 14.

La liberalizzazione offre la possibilità di effettuare servizio di handling al

gestore, all’handler, oppure in autoproduzione (a carico delle compagnie

aeree).

Le aziende chiedevano l’applicazione del C.C.80 mentre il sindacato era di idea

diversa: a nostro avviso il passaggio non era configurabile come trasferimento

di ramo d’azienda ma un passaggio di lavoratori da un’azienda all’altra,

rispetto a una nuova attività.

All’epoca erano SG nazionale Mancini, in Veneto Gobbin, a Venezia Dapporto. A

occuparsi di TA a livello nazionale un signore come Roberto Scotti.81

Per quanto riguarda alcuni passaggi che si sono compiuti ho manifestato allora

la mia contrarietà che oggi confermo: alcune attività come la pulizia delle

79 Art. 14, D. Lgs. 18/99 (Protezione sociale) 80 Articolo 2112 del Codice Civile (Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda). 81 Riportato letteralmente dall’intervista.

Page 54: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

53

aeronavi doveva rimanere in capo al gestore e non affidate a terzi. Nella fase

da me vissuta il pulimento venne affidato a Vesta82 ciononostante si produsse

dumping, sia normativo che economico, con l’applicazione di un altro contratto

collettivo nazionale.

Mi pareva che la liberalizzazione dell’handling avesse un senso perché

emancipabile dall’attività del gestore, mentre tutta una serie di altre attività mi

pareva più intimamente legate a una certa qualità del servizio che proprio il

gestore doveva e deve offrire e di cui si deve assumere responsabilità diretta.

Sta nei fatti che il gestore oggi si occupa anche di ristorazione; la pulizia

dell’aeroplano a mio avviso è indice di qualità almeno quanto un cibo ben

cotto.

Per evitare l’uscita di questa fetta di lavoro dalla gestione ero disponibile a

trasformare la contrattazione economica aziendale in assegni “ad personam”,

privando i nuovi assunti di questa facoltà ma mantenendo intatta la rete dei

diritti………..

…………… questa iniziativa incontrò il favore del SG Nazionale Mancini. Promossi

l’iniziativa a Verona (dove il provvedimento passò con grande sostengo dei

lavoratori) e a Bologna.

In quel periodo si realizzò una protesta sindacale di rilevo: articolammo azioni

di sciopero per oltre trenta giorni.

In aeroporto venne assunto il DG Galelli, dirigente di esperienza nel TA.

Egli intendeva apportare novità organizzative di rilievo che il sindacato non

condivideva:

• eliminare le pause retribuite per il pranzo;

82 Multi utility a partecipazione pubblica

Page 55: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

54

• rendere le prestazioni straordinarie pressoché obbligatorie;

• introdurre l’orario spezzato.

Organizzammo una protesta a scacchiera: due ore di lavoro e due di sciopero.

mediarono questa situazione il Prefetto e l’Associazione Industriali di Venezia

con la stipula di un accordo che migliorava alcune situazioni previste dal CCNL

legate alle prestazioni notturne.83

Nello stesso accordo inserimmo nuovi turni di lavoro, più consoni allo sviluppo

che l’aeroporto stava vivendo, senza però cedere sulle richieste avanzate da

Galelli.

Nel 1998 termina la mia esperienza sindacale in Filt Venezia.

Secondo il mio punto di vista Enac ha interpretato troppo liberamente quanto

previsto dal D. Lgs. 18/99.

Gli handler entrati in aeroporto non avevano le condizioni finanziarie per

sostenere l’attività industriale e ciò si è potuto notare in relazione agli scarsi

investimenti effettuati sui lavoratori (formazione) e sulle macchine nel corso

degli anni.

Anche sugli spazi c’è da dire.

I lavoratori sono stati ospitati in spogliatoi fatiscenti per lunghissimi periodi di

tempo84. L’insufficienza di infrastrutture idonee avrebbe autorizzato Enac a

impedire la liberalizzazione per come si è realizzata.

A mio avviso, in un aeroporto delle dimensioni del Marco Polo, un giusto

equilibrio in aeroporto poteva essere raggiunto con un handler in concorrenza

con l’attività di handling svolta dal gestore.”

83 Accordo dell’8 luglio 1992. 84 Cassaro fa riferimento all’art. 4/2 del D. Lgs. 18/99 Accesso dei prestatori di assistenza a terra.

Page 56: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

55

Intervista a Giovanni Reina85

“Ho iniziato la mia attività sindacale Uil in aeroporto di Venezia a partire dal

2000. Attualmente sono componente di Segreteria Regionale Uiltrasporti

Veneto, con delega sul Trasporto Aereo.

Nel 2000 Save monopolizzava, con la sua posizione, le attività in aeroporto. Di

lì a poco firmammo un accordo con il gestore che prevedeva le iniziative da

intraprendere per realizzare la liberalizzazione dell’aeroporto86.

Save, con l’accordo, comunicava alle OO. SS. la propria partecipazione ad una

società di handling (SAV).

Col passaggio di lavoratori da SAVE ad Eagles Service (l’handler di Alpi Eagles),

si manifestarono i primi problemi legati alla mancata realizzazione di accordi

sindacali disciplinanti i passaggi stessi. Venne comunicato un elenco

nominativo per 40 lavoratori (di cui 14 donne).

Successivamente87 si determinò il passaggio di 42 lavoratori (di cui 15 donne)

da Save a Sav.

Quell’epoca fu particolarmente confusa, sul piano della rappresentanza

sindacale.

La O. S. UGL siglava accordi in tavoli separati ed anche Fit CISL adottò, in

alcune occasioni la stessa prassi, indebolendo, di fatto la nostra

rappresentanza.

Alcuni accordi vennero siglati da Filt E Fit, aumentando le difficoltà nel

rappresentare i lavoratori. Nel marzo 2003 Save ci comunicò che il movimento

85 Segreteria Regionale Uiltrasporti Veneto

86 Accordo sindacale Filt, Fit e Uilt del 24 maggio 2001 e seguenti. 87 Accordo sindacale del 22 ottobre 2001

Page 57: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

56

passeggeri per il 2002 era stato pari a 4.216.398 unità: eravamo il terzo

aeroporto in Italia dopo i sistemi di Milano e Roma.

Attualmente gli handler presenti in aeroporto sono cinque: tre per l’area

commerciale (passeggeri e charter) e due per l’aerea aviazione generale (voli

privati).

A Sav è subentrata ATA e a Eagles Service, GH.

Poi è stato autorizzato Aviapartner.

Siamo di fronte ad una seconda generazione di handler, stavolta specializzati e

ramificati in molti aeroporti italiani e stranieri.

Ciò non toglie che per farsi concorrenza nei confronti delle compagnie aeree,

questi soggetti, abbiano raschiato il fondo del barile.

I passaggi di lavoratori si sono realizzati con esodi incentivati, contratti a

tempo determinato e ovviamente, mancato riconoscimento degli integrativi

aziendali di provenienza.

E’ ovvio che i lavoratori assunti con tempo determinato siano facilmente

ricattabili e dunque disponibili a derogare sulle normative più varie, a partire

dagli orari di lavoro.

Nella forma l’art. 14 del D. Lgs. 18/99 è stato rispettato: i lavoratori sono

impiegati. Il Decreto però non stabilisce come e qui si apre la voragine.

La prima vera protesta si avvia con l’ingresso in aeroporto di Avia Partner, nel

2003.

La legge che disciplina il tempo determinato prevede che il termine del

contratto può essere prorogato, con il consenso del lavoratore, solo quando la

durata iniziale del contratto sia inferiore a 3 anni.

Page 58: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

57

La Uiltrasporti del Veneto chiede che tale limite sia posto a 2 anni e il

riconoscimento dell’integrativo aziendale di Save che cedeva i lavoratori; non

ottenendo risposta positiva, abbandonava il tavolo negoziale e confermava lo

sciopero proclamato unitariamente prima dell’avvio del negoziato.

Avia era stata certificata solo due giorni prima l’inizio della trattativa: l’esito

negativo del negoziato avrebbe messo in discussione sia la certificazione stessa

che l’applicazione dell’art. 14 del D. Lgs. 18/99.

Dopo alcune ore la Uiltrasporti venne richiamata al tavolo per la firma di un

accordo che prevedeva la trasformazione dei contratti a tempo determinato in

tempo indeterminato dopo 24 mesi, in deroga positiva alla Legge88.

La discussione dei nostri giorni vede interessate le OO. SS. (e non solo), sulla

possibilità di autorizzare un quarto handler per l’aerea commerciale.

In linea di massima nulla ho a eccepire verso il percorso di liberalizzazione se

esso è regolato con norme stringenti a tutela dei lavoratori, sia sul piano

normativo che salariale.

La posizione assunta dalla Direzione Aeroportuale Venezia – Ronchi dei

Legionari Enac a riguardo è subordinata a quanto dichiarato dal gestore:

mancano gli spazi per ospitare, a Venezia, per un quarto handler.

Alla fine del percorso previsto dalla Legge89 a carico del gestore, Enac

promuoverà una gara europea per assegnare i servizi di handling in aeroporto.

E’ finalmente definito il limite numerico degli handlers che possono operare a

Venezia; nel contempo si apre una nuova sfida per il sindacato ed i lavoratori

88 D. Lgs. 368/2001. 89 Art. 12 D. Lgs. 18/99.

Page 59: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

58

che saranno chiamati a vigilare sulle condizioni della gara, qualora si

realizzasse.”

Intervista a Ignazio Piras90

“Negli anni 1983/1984 si manifestano avvisaglie di crisi le cui cause sono

determinate anche dalla necessità di ammodernare le imprese.

Si individua nello scorporo tra PPV e aeroportualità una chance per lo sviluppo

del traffico passeggeri nel Marco Polo: allora la Direzione manageriale

dell’aeroporto non esisteva; il gruppo dirigente si occupava di gestire in

maniera analitica il traffico passeggeri registrandone il calo o l’aumento.

Nel linguaggio comune, bastava, per far aeroportualità a Venezia aver “un

ombrellone ed una sedia sdraio”.

A fronte di una pesantissima crisi del sistema portuale veneziano l’aeroporto è

privatizzato e trova vita una società denominata SAVE a maggioranza azionaria

pubblica.

Si trattava di un importante investimento pubblico.

Avevano luogo alcuni importanti accordi sindacali che disciplinarono il

passaggio di lavoratori da PPV a SAVE; ebbero luogo importanti confronti

politici e sindacali sulla problematica legata alla previdenza.

Per il PPV valeva la previdenza pubblica, per la SAVE la previdenza dedicata ai

dipendenti di aziende private.

Era necessario tutelare i lavoratori; ebbero luogo intese politico/sindacale

trasversali che interessavano il PCI, PSI, DC da un lato e CGIL, CISL E UIL

90 Segretario provinciale Fit Cisl Venezia, regionale Veneto negli anni 1987-2010. Attualmente coordinatore Porto e Logistica Veneto.

Page 60: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

59

dall’altro. Queste intese produssero la possibilità per i lavoratori, attraverso

apposito strumento legislativo, di un doppio binario parallelo.

Ai lavoratori la scelta di utilizzarne uno piuttosto che l’altro.

Da parte mia non posso che valutare positivamente quel passaggio, in qualche

modo anticipatore delle grandi riforme del sistema previdenziale poi

realizzatesi nel 1992 e nel 1995.

I lavoratori erano profondamente legati all’attività aeroportuale.

I Dirigenti SAVE dell’epoca venivano nominati grazie ad investiture di natura

politica ed in alcuni casi la inadeguatezza a dirigere un aeroporto risultava

evidente. Solo l’attaccamento al lavoro degli aeroportuali ha tenuto in piedi il

Marco Polo, in alcuni momenti.

Ricordo che nel 1987 l’aeroporto faceva volare 1.620.000 passeggeri e che in

un paio d’anni l’incremento era pari al 20% annuo. Il merito va ascritto ai

lavoratori che accettarono, con accordi sindacali, di modificare i propri turni in

considerazione della concentrazione delle attività, in alcune fasce giornaliere.

Nel giro di pochi anni si passa dal 1.620.000 ai 4.000.000 di passeggeri.

I presidenti di SAVE che si susseguono sono Trevisan, Coppola, Pellicani.

Pellicani va ricordato per il profilo politico nazionale ma soprattutto per l’affetto

più volte manifestato nei confronti del territorio veneziano considerando che

era di originario di Lugo di Puglia.

I finanziamenti pubblici sono arrivati grazie a Pellicani: sotto la sua presidenza

l’aerostazione è diventata degna di questo nome. Prima era poco più che una

baracca. L’aeroporto ha potuto fare un salto di qualità anche grazie alle nuove

segnalazioni di pista, permettendo una classificazione maggiore.

Page 61: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

60

Marchi ha raccolto il meglio del lavoro fatto in precedenza e l’ha stravolto

facendone scempio: decide di lasciare il business primario (attività aviation)

per prendere le attività commerciali (non aviation).

Il passeggero è inserito in un tunnel di attività commerciali e spremuto91.

La qualità del servizio è considerata opzionale.

Il processo avviato dal D. Lgs. 18/99 più che verso la liberalizzazione ha

portato verso la deregolamentazione nei servizi aeroportuali.

Le regole previste dal Decreto non sono state rispettate grazie a

comportamenti non in linea con le previsioni espresse rispetto all’accesso degli

handler in aeroporto come la regolarità dei bilanci92, il deposito in Enac del

lavoro affidato dalle compagnie aeree, la manutenzione dei mezzi (bus, cargo

loader, carrelli e trattori, push back).

Secondo la carta del passeggero il primo bagaglio deve essere a disposizione

entro 19 minuti e l’ultimo entro 27 minuti dall’apertura delle stive.

Al di là del risultato che emerge dalla carta dei servizi, oggi il primo bagaglio è

a disposizione dopo 40 minuti e a volte anche dopo 1 ora.

Le OO. SS.93 hanno più volte segnalato ad Enac queste anomalie, ponendo in

evidenza che la carta poteva essere rispettata solo impiegando un numero

diverso di lavoratori in rampa.

91 Questo punto di vista è stato più volte espresso nelle interviste ai sindacalisti. Oliver Jankovec , direttore generale di ACI Europe (da “Il sole 24 ore Trasporti del 17 – 19 marzo 2008) è di diverso avviso: “ Nel futuro ci sarà tanta innovazione perché gli aeroporti puntano sempre di più sul “commercial revenue” (ricavo commerciale) per finanziare le infrastrutture, pressati come sono dalle compagnie aeree che vogliono tariffe aeroportuali sempre più basse. Tra si nostri membri abbiamo gestori che arrivano al 70 % di proventi commerciali sul totale, anche se la media si aggira tra il 40 ed il 45 %........dobbiamo pensare, come diciamo in inglese “out of the box” (fuori della specializzazione) in maniera innovativa e il rapporto con i retaliler (commercianti) è fondamentale”. 92 Ignazio fa riferimento alla circolare Enac EAL-01 del 10-6-1999 punto 3) ove si prevede che l’ente verifichi che:

a) Il capitale sociale deve essere almeno pari ad un quarto del presumibile giro d’affari derivante dall’attività da svolgere;

b) Le risorse strumentali e capacità organizzative diano idonee in relazione alle categorie di servizio richiesto. c) Ecc. ecc.

93 OO.SS.: Organizzazioni sindacali.

Page 62: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

61

Inoltre impiegare tre handler in pista non può che creare confusione, in virtù di

un’organizzazione del lavoro diversa (tra soggetti) e non coordinata. Il fatto

che non si siano verificati incidenti gravi è solo fortuna. Il fatto è che non

esistono margini di guadagno, la concorrenza è spietata e realizzata tutta sul

costo del lavoro e la scarsa manutenzione dei mezzi.

Anche il servizio di pulizia è stato liberalizzato, aprendo la strada ad

un’ulteriore fase di dumping sociale grazie alla possibilità di utilizzare un

contratto diverso nonostante l’attività si tra quelle comprese dall’allegato “A”

del D. Lgs. 18/99.

In qualsiasi caso CGIL, CISL e UIL hanno sempre lavorato per conquistare il II

livello di contrattazione, mano a mano che il lavoro aumentava: siamo partiti

con circa 180 lavoratori e siamo arrivati a circa 650.

Molti di questi lavoratori sono precari: impiegheranno, per uscire da questa

condizione, mediamente cinque anni.

Per aver diritto ad una carriera economica impiegheranno 7/8 anni.

Considero la situazione di questi lavoratori, inaccettabile.

Ma capisco anche qual è l’origine di questa situazione: lo scadimento

progressivo dei rapporti unitari.

Le stagioni passate sono state dirette da sindacalisti come Sartirana, Grubissa,

Dapporto, Bellò, Palumbo, gente che aveva una visione unitaria dei processi.

Altri sindacalisti con quest’idea in testa sono stati Corich, Grisetti, Gritti,

Cassaro.

Page 63: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

62

La generazione oggi in attività risente dei tempi ed ha una visione più

personalistica dell’attività sindacale: tende a primeggiare anziché produrre

un’ipotesi da sottoporre alle imprese, condivisa.

In particolare i rapporti con la Filt di Venezia sono difficilissimi.

Quest’attività o meglio questa non attività produce, nel 2004 l’ingresso in

aeroporto di Rdb CUB.

In poco tempo tutto ciò che il movimento sindacale ha prodotto, in termini di

iniziativa unitaria, viene pressoché azzerato.

Nel frattempo la Regione non sottoscrive la ricapitalizzazione e la sua quota

che viene pressoché assorbita da SAVE, l’Autorità Portuale (ex PPV) vende la

sua quota che è acquistata ancora una volta da SAVE, nel disinteresse di

Comune e Provincia che lasciano l’aeroporto Marco Polo nelle mani di Enrico

Marchi.

Il vuoto politico di quei tempi (primi anni del millennio) è spaventoso, ed il

movimento sindacale supplisce, con proteste di vario genere, ad iniziative che

altri avrebbero dovuto intraprendere.

La scarsa prospettiva unitaria fa si che il lavoro sindacale sia concentrato

sull’handling perdendo di vista l’aeroporto come sistema complesso:

Eurocontrol (struttura parallela ad Enac), attribuisce rotte in gestione a

compagnie aeree tedesche e francesi a discapito di Alitalia e delle altre

compagnie nazionali senza che ciò produca alcuna iniziativa sindacale.

Enac viene chiamata in causa come fosse un randello da utilizzare sugli handler

mentre Enav mai è considerata come parte integrante al sistema.

Page 64: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

63

Questa è una sfida che mai si è combattuta e che merita di essere valutata per

il futuro.

Ciò passa però attraverso la condivisione di un politica sindacale di alto profilo,

attraverso una piattaforma che interessi e coinvolga tutti i soggetti operanti in

aeroporto.

I giorni d’oggi sono pesanti: è di queste ore la notizia che Assohandler

utilizzerà come punto di riferimento l’accordo nazionale siglato dalle OO. SS.

con CAI per l’handler di autoproduzione.

L’impatto è fortemente negativo sulle condizioni dei lavoratori che potrebbero

veder applicate norme ancora peggiori rispetto all’esistente.

E’ necessario ripensare alla nostra azione e riportarla sul versante

dell’unitarietà”.

Intervista a Giampiero Antolini94

“Entriamo in aeroporto nel 2004; un gruppo di lavoratori SAV (oggi ATA),

manifesta insoddisfazione rispetto alle politiche sindacali messe in atto da

CGIL, CISL e UIL e viene in sede a chiedere il nostro intervento.

Non siamo firmatari di CCNL, per cui non abbiamo diritto a permessi sindacali

nè ad assemblee retribuite; svolgiamo la nostra attività in questo modo.

Nonostante questa condizione, nel 2005 diventiamo un punto di riferimento in

aeroporto.

Nel 2005 CGIL, CISL e UIL sottoscrivono con SAV un accordo sindacale di

solidarietà.

In virtù dell’ingresso di altro handler in aeroporto e di difficoltà proprie, su 280

lavoratori circa presenti in organico, SAV dichiara un esubero di 148 lavoratori.

94 Rdb CUB, Responsabile regionale trasporti Veneto

Page 65: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

64

L’handler utilizzava, al tempo, lavoratori in somministrazione di mano d’opera

(ben oltre i limiti previsti dal CCNL) e con contratto a tempo determinato.

Il contratto di solidarietà, siglato da CGIL, CISL e UIL che limita la dimensione

dell’esubero, prevedeva il rientro del lavoro dalla somministrazione, dal tempo

determinato e l’impiego dei lavoratori a 5 ore giornaliere.

La ripercussione sulle condizioni economiche dei lavoratori è relativa giacché il

contributo INPS pareggia rispetto le condizioni iniziali.

Il punto è che CGIL, CISL e UIL non riescono a produrre una politica che

determini un vero controllo sulla somministrazione (che anzi aumenta, in

percentuale agli occupati) e ciò accresce lo scontento dei lavoratori:

aumentano il consenso verso la nostra Organizzazione e la nostra

rappresentatività.

Il controllo che Enac esercita i termini generali sulle condizioni degli handlers è

blanda: queste società sono perennemente in difficoltà economica con bilanci

in rosso e SAV è, i quel momento e finché esiste, una di queste.

SAV viene sanzionata quattro volte per aver oltrepassato il rapporto limite

previsto tra somministrazione e occupati, senza che ciò produca un sostanziale

cambio di rotta per la società.

Su questo punto abbiamo avviato una causa legale, a tutela dei lavoratori che

hanno perso il posto di lavoro: il Giudice si pronuncerà fra pochi giorni.

La gestione di questa vertenza, seppure con l’incertezza di un giudizio terzo, ci

ha permesso di raggiungere un buon grado di rappresentatività in tutti e tre gli

handler operanti a Venezia.

Page 66: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

65

Rdb inserisce la propria iniziativa nel rinnovo dell’integrativo presso tutti gli

handlers, ripeto, con una forma si sindacalismo del tutto volontario, senza

permessi o altro.

Anche sulla gestione delle cause legali siamo riusciti a far meglio di altri: se

avvii una causa fuori di qui, molto spesso se ne perdono le tracce.

Non si sa che fine abbia fatto e molto spesso quando i lavoratori manifestano

la volontà di lasciare il mandato vengono minacciati sotto il profilo economico:

spese a carico del ricorrente, eccetera.

Noi siamo organizzati in maniera diversa: ogni mese facciamo il punto della

situazione ed informiamo i lavoratori.

La causa si può perdere o vincere: il lavoratore è costantemente informato

della situazione.

Anche con queste banali prassi abbiamo aumentato il nostro consenso.

Penso che aver lasciato l’aeroporto completamente in mano a privati sia pratica

suicida: certi settori decisivi per un Paese non possono essere completamente

abbandonati dallo Stato, che deve esercitare il proprio controllo ed il trasporto

aereo è, secondo me, uno di questi.

Il ruolo esercitato da Enac è blando e risponde evidentemente ad altri

interessi: ripeto, gli handler esercitano la loro attività con bilanci in rosso e ciò

è incomprensibilmente tollerato.

A suo tempo coinvolgemmo sul punto il ministro dei trasporti Bianchi con la

consegna di un dossier; Bianchi intervenne anche in una assemblea di

lavoratori organizzata a proposito.

Page 67: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

66

Il ministro si impegnò ad intervenire ma poco dopo il governo Prodi cadde e

con esso qualsiasi iniziativa sull’argomento.

Il bilancio SAVE è costruito su fattori che nulla hanno a che fare col trasporto

aereo: l’attività aeroportuale non rientra nelle strategie della società.

I negozi (tutti destinati a passeggeri di alto target), presenti nell’aerostazione,

compresa la ristorazione sono perlopiù, gestiti da SAVE.

Marchi gestisce da privato una aerostazione costruita con soldi pubblici,

lasciando a margine la qualità del servizio e le condizioni dei lavoratori.

Sono sperimentati i body scanner mentre la sicurezza dei lavoratori è lasciata

in disparte.

In questi 5/6 anni d’attività siamo cresciuti costantemente e siamo presenti,

firmando accordi, in SAVE, GH, Avia Partner, ATA, SAVE Security, Giacchieri.

Siamo presenti in LCTS ed in Gruppo vigilanza Venezia.

La nostra prassi sindacale è fortemente poggiata su prassi democratiche ed

allo stesso tempo pragmatiche: i possibili effetti collaterali alla nostra azione

sono largamente considerati e vagliati; ogni iniziativa è ampiamente condivisa

dai lavoratori che ne danno poi attuazione”.

Intervista a Antonio Ghezzo95.

“Sono stato dipendente a tempo determinato SAVE per 5 stagioni, tra il 2000

ed il 2002, come “bagagliere” di 8° livello.

I contratti erano di 3 o 6 mesi: complessivamente ho lavorato lì per 22 mesi.

L’accordo sindacale che apriva alla liberalizzazione dell’handling a Venezia è di

ottobre 2001; in quel momento stavo lavorando con un contratto che scadeva

il 10 gennaio 2002.

95 Ex RSA ATA handling

Page 68: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

67

Ebbi dunque l’occasione di valutare l’opportunità di scegliere tra Sav (handler

partecipato inizialmente al 40 % da Save) e Aviapartner.

Se le condizioni non fossero state interessanti avrei chiuso lì la mia esperienza

lavorativa in aeroporto, considerando che ero già sposato e padre di un figlio.

Mi impressionò in maniera più favorevole Avia: mi promisero che appena il

traffico aereo si fosse intensificato mi avrebbero assunto a tempo

indeterminato. Si partiva allora con un volo KLM.

Le stesse garanzie non venivano offerte da Sav e scelsi Avia.

Siglai un contratto d’assunzione per tre mesi, dal 16 gennaio 2002.

Persi gli assegni “ad personam” erogato da Save e iniziai la mia nuova

esperienza “a contratto”.

Partii con altri 33 colleghi, 14 addetti alla rampa, 14 al check in, altri al

traffico.

Avia, acquisendo voli KLM, Sabena, Brusselles, British Midland fu di parola: l’ 1

giugno 2002 venni assunto con un contratto a tempo indeterminato.

L’handler prende forma.

La rappresentanza sindacale, in quel periodo, era completamente Cisl; essendo

di “fede” diversa mi iscrissi alla Filt di Venezia e portai con me altri quattro

lavoratori: venni quasi immediatamente nominato RSA.

Aprii, sotto la direzione Filt di Venezia un fronte di confronto sindacale sui

seguenti argomenti:

• mansioni;

• livelli;

• orari di lavoro;

Page 69: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

68

• organizzazione del lavoro.

Nell’handler venivamo considerati “di famiglia” e l’impiego, a parte per i capi

era promiscuo: tutti facevano tutto a parità di inquadramento (naturalmente il

più basso).

La concorrenza tra handler si basava unicamente sul costo del lavoro.

Il primo risultato che ottenemmo in qual periodo (fine 2007), fu il

consolidamento dell’organico con la conferma a tempo indeterminato dei

precari a tempo determinato (circa 130 lavoratori).

L’organico passò da 34 a circa 400 lavoratori (apice raggiunto a gennaio

2008).

Il nodo su cui si è sviluppata la nostra attività è rappresentato

dall’interpretazione che il sindacato ha imposto all’atto del passaggio dei

lavoratori da Sav ad Avia prima e da Avia ad ATA dopo: la clausola sociale

espressa dall’art. 14 del D.lgs. 18/99 fu applicata in senso positivo ai

lavoratori.

I lavoratori si videro riconoscere, all’atto del passaggio, anzianità, assegni

personali e quanto altro maturato nell’handler di provenienza; esclusa la

contrattazione di II livello.

Le aziende avrebbero voluto imporre i passaggi da un handler all’altro su base

volontaria aprendo un vero e proprio mercato di persone.

Il sindacato e le RSA hanno invece imposto criteri poggiati su base d’anzianità

e di funzione, in base alle necessità di traffico a carico dell’handler che veniva

reso manifesto.

Page 70: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

69

In quel periodo (2007), venivo impiegato già da due anni come Capolinea

asteriscato (in mansioni superiori), senza riconoscimento d’inquadramento e

retributivo, assieme ad altri 9 lavoratori.

Aviapartner decise di assumere altri 8/9 lavoratori Capolinea da Sav; in qual

modo i lavoratori provenienti dal gestore avrebbero coperto i posti lasciandoci

al palo. Aprimmo una dura vertenza ed ottenemmo quanto ci spettava.

In seguito aprii anche una vertenza legale per il riconoscimento del pregresso.

Save disponeva di un’organizzazione del lavoro molto efficace.

Il trattamento di cui godevano i lavoratori Save era di privilegio rispetto a

quello disponibile ai lavoratori degli handler: era un retaggio del passaggio da

PPV alla società per azioni.

Il trattamento notturno, le maggiorazioni per la domenica lavorata,

l’integrativo aziendale ponevano i lavoratori parecchi gradini sopra noialtri.

Al tempo del mio impiego a tempo determinato (2000), guadagnavo circa

2.000.000 di lire con un contratto part time a cinque ore.

La mia esperienza come RSA in Avia fu gratificante: iscrissi alla Filt di Venezia

quarantacinque lavoratori in poco tempo.

La contrattazione produceva buoni risultati soprattutto sulle questioni che

interessavano il mercato del lavoro, col consolidamento di lavoratori a tempo

determinato, di cui già ho detto.

Girava un progetto interessante: unificare il trattamento economico e le regole

tra i lavoratori degli handler.

Non riuscimmo a produrre risultati su questo fronte a causa di divisioni

all’interno delle OO. SS.

Page 71: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

70

I problemi che oggi gravano sull’operatività dell’aeroporto riguardano:

• l’organizzazione del lavoro;

• la mancanza di mezzi;

• la mancata attuazione della ATP-02;

• la sicurezza, al limite.

Sav (in eredità Save), disponeva di un sistema informatizzato per gestire il

lavoro e le squadre, sussidiato da un sistema di telecamere che permetteva il

controllo in tempo reale delle necessità in pista.

Il sistema, per risparmiare, è stato abbandonato da ATA (che ha acquisito Sav)

e la gestione dei lavoratori si realizza con carta e penna, come nei bei tempi

andati.

I mezzi sono obsoleti e la formazione approssimativa.

Quel che pesa di più però è rappresentato dai ritmi di lavoro che fanno

compiere gesti, ai lavoratori, che in situazioni normali mai porrebbero in atto.

Quattro grossi danni sono stati provocati in tempi recenti:

• due al finger o bridge;

• un pullman in movimento in pista, in un momento particolarmente

delicato;

• una scala che ha urtato un’ala di un velivolo in stazionamento.

Gli incidenti hanno riguardato lavoratori con un’anzianità significativa di lavoro

aeroportuale.

Molto spesso si è discusso, anche in recenti riunioni regionali con Enac, di

limitare l’accesso degli handler in aeroporto, a causa dell’indisponibilità degli

spazi a disposizione.

Page 72: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

71

L’aeroporto ospitava gli uffici e gli spogliatoi Avia sul raccordo: quando in pista

si muoveva il Boeing 747 (Jumbo jet), l’ala passava sopra lo spogliatoio.

Eravamo, in quella fase, in sessanta per turno ed avevamo (in un container), a

disposizione 3 docce.

La struttura oggi non è più lì, ma lo spogliatoio è sempre un container in cui

girano giornalmente settanta lavoratori.

Oggi lavoro in ATA handling (due passaggi), e gli spogliatoi sono in muratura

ed ospitati in una ex struttura Save.

Il 28 gennaio 2009 siglammo, in Avia partner, un importante accordo che

aveva come argomenti:

• Struttura organizzativa;

• Turni;

• Lavoratori a tempo determinato;

• Premio di risultato;

• Investimenti;

• Ambienti di lavoro.

Quell’accordo, in particolare sul tema del mercato del lavoro (lavoratori a

tempo determinato) avrebbe avuto le caratteristiche giuste per essere esteso

anche agli altri handler,equilibrando così almeno una delle condizioni che

determinano il costo del lavoro, in aeroporto.

Per un po’ di tempo se ne parlò e poi il progetto venne abbandonato.

Poco tempo fa mi sono dimesso da RSA.

L’handler (gruppo Acqua marcia), intendeva armonizzare gli stipendi

dell’handler con tutto il gruppo industriale.

Page 73: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

72

Noi percepivamo la stipendio il 27, gli altri il 10 di ogni mese.

Inizialmente la situazione era dipinta come una provocazione (ottobre 2009) e,

assieme ai lavoratori, pensai che così fosse.

A dicembre invece la “provocazione” si tradusse il 14 dicembre 2009, in atto e

tutti noi ci trovammo senza mediazioni temporali, a percepire lo stipendio del

27 dicembre 2009, il 10 gennaio 2010 con i disagi che si possono intuire.

La gestione della vicenda non era condivisa dai lavoratori e tantomeno dal

sottoscritto.

In questi anni la Filt di Venezia ha svolto una funzione di traino del lavoro

sindacale in aeroporto, anche se le divisioni tra OO. SS. confederali hanno

rafforzato molto l’azione di Rdb CUB.

Penso di riprendere il dialogo con Filt di Venezia: mi pare di vivere una vita

amorfa, senza svolgere l’attività di rappresentanza per il mio sindacato.”

Intervista a Pierluigi Gasparini96.

“Il dibattito interno al PCI veneziano, alla fine degli anni ’70, verteva sulla

necessità di scorporare le attività aeroportuali dalla gestione del PPV.

Le ragioni fondamentalmente erano due:

• la crisi del porto derivante dal nuovo modo di trasportare (l’avvento del

container), la difficoltà a recuperare risorse per remunerare (sia per

l’Ente che per la Compagnia lavoratori portuali), un numero di lavoratori

di gran lunga superiore alle nuove necessità, inibivano la possibilità di

distrarre risorse utili allo sviluppo dell’aeroportualità;

96 Ex componente di segr. p.le Filt Venezia (delega sul Trasporto Aereo), ex Consigliere comunale Venezia, dipendente Save sino al 1987 (biglietteria).

Page 74: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

73

• si riteneva politicamente necessario staccare dalla gestione pubblica

l’aeroporto; era necessario che l’aeroporto si gestisse da sé promovendo

con le proprie forze la potenzialità, si ipotizzava, di grande sviluppo.

Dovevano essere sciolti dei legami che rischiavano di tenere “a terra”,

una grande risorsa.

Su questo argomento si organizzò un grande convegno pubblico: ad

organizzarlo fu il segretario provinciale veneziano del PCI, Cesare de Piccoli;

partecipò da protagonista interessato l’allora vice sindaco di Venezia Gianni

Pellicani.

L’idea era profondamente contrastata da DC e PSI.

Il timore era squisitamente di natura politica: in CLP l’egemonia del PCI era

schiacciante rispetto alle altre forze politiche della Città; il PPV era gestito dalla

DC anche se la presenza di iscritti al PCI era significativa. Si temeva,

estrapolando l’aeroporto dalla gestione PPV, di dare origine ad una nuova fonte

di consenso al PCI.

Tra le altre cose, il PCI vedeva nella portualità un’esperienza in fase di lento

tramonto mentre l’aeroportualità era percepita come l’esperienza del futuro su

cui, naturalmente, investire anche politicamente.

Anche all’interno di CGIL il dibattito era molto impegnato ed intenso:

l’aerostazione era da terzo mondo e non tutti intravvedevano la possibilità di

uno sviluppo autonomo dell’aeroporto come una soluzione. La protezione che il

PPV poteva esprimere era intravista da alcuni come una garanzia di

sopravvivenza.

Page 75: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

74

I punti di vista erano molti in relazione alle possibilità di sviluppo del Paese e

su come ciò dovesse realizzarsi: l’aeroportualità faceva parte di quel dibattito.

Bisogna ricordare che la crisi portuale a Venezia, sul finire degli anni ’70 era

davvero molto forte; i lavoratori della Compagnia erano in 1700 e 1700 erano

anche i dipendenti del PPV (1500 in porto e circa 300 in aeroporto).

Il container, come si diceva, aveva prodotto un grande cambiamento nel modo

di lavorare: il termine manodopera era oramai superato.

Si lavorava con gru, con macchine: il concetto di braccia al lavoro apparteneva

di colpo al passato.

Come abbiano reagito a questa crisi Genova e Livorno è un’altra storia.

La gestione di bilancio nel PPV era separata tra porto e aeroporto.

Nei fatti con i quattrini che si ricavavano dalle attività aeroportuali si pagavano

anche gli stipendi dei portuali.

I ritardi nel pagamento degli stipendi era però comune ai due settori del lavoro

e così gli aeroportuali “pagavano” per una crisi che non derivava dal loro

sistema industriale.

Nel 1983 la crisi nel porto di Venezia raggiunse un apice mai visto prima.

Molte furono le iniziative di lotte promosse per il recupero degli stipendi97 che

tardavano ad essere erogati, con disagi enormi naturalmente, per le famiglie.

97 Alcuni cenni editoriali su quella stagione. VENEZIA, SCIOPERO DA QUATTRO GIORNI ALL' AEROPORTO. Repubblica — 13 febbraio 1986 pagina 14 sezione: CRONACA VENEZIA - Quarto giorno di sciopero consecutivo all' aeroporto "Marco Polo" di Tessera. L' attività dello scalo è paralizzata per l' agitazione, ad oltranza, proclamata dai 340 dipendenti. Per evitare disagi ai passeggeri, l' Alitalia e le principali compagnie straniere hanno dirottato i voli sul vicino aeroporto di Treviso, collegato al "Marco Polo" da un servizio di autobus. La protesta è stata decisa per ottenere la corresponsione della tredicesima e dello stipendio di gennaio, oltre a garanzie di regolare pagamento delle retribuzioni nei prossimi mesi. A VENEZIA SI VOLA IL PERSONALE A TERRA AVRA' GLI ARRETRATI Repubblica — 01 marzo 1986 pagina 18 sezione: CRONACA .VENEZIA - Due vertici fra autorità e politici, uno a Venezia nel Consiglio di amministrazione del Provveditorato al porto, l' altro a Roma al Ministero dei Trasporti, hanno portato ieri ad una schiarita nella vertenza dell' aeroporto veneziano Marco Polo. Entro il 15 marzo verranno pagati gli stipendi arretrati ai dipendenti dell' aeroporto, che dopo tre mesi di voli a singhiozzo, di scioperi e un mese ormai di paralisi assoluta, dovrebbe tornare rapidamente alla normalità. Si prevede che già oggi stesso vengano ripristinati alcuni voli, e che entro martedì tutte le linee interrotte e dirottate in queste ultime settimane verso Treviso e Ronchi dei Legionari, possano riprendere regolarmente. E' stato anche deciso di rendere operativa entro la fine di marzo la nuova società di gestione dell' aeroporto "Marco Polo". Le prime indicazioni positive verso una soluzione della vertenza, commentate

Page 76: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

75

Si tamponava con fidejussioni, col contributo del Comune che attingeva da

risorse della Legge speciale per Venezia e così far fronte alle difficoltà che via

via si manifestavano.

Ricevavamo gli stipendi con 15, 20 giorni di ritardo e molto spesso si trattava

di semplici anticipi.

Gli scioperi in porto ed in aeroporto furono durissimi.

A quell’epoca ero componente di segreteria Filt Venezia con delega sul TA.

Nell’agosto del 1985 decidemmo, ancora una volta di protestare.

A Venezia non c’era nessuno con cui interloquire: decidemmo di organizzare

una manifestazione davanti alla sede della Regione Veneto: quella occasione

fu, quasi certamente, la chiave di volta.

Anche le forze politiche più restie si convinsero che l’aeroporto doveva vivere

di vita propria rispetto al porto, se non altro per non far risucchiare la realtà

produttiva in una crisi che nulla aveva a che fare con l’attività aeroportuale.

Ottenemmo comunque una fidejussione per 10 miliardi di lire ed in questo

modo gli stipendi dei lavoratori portuali ed aeroportuali vennero erogati.

favorevolmente anche dai sindacati che hanno subito deciso di convocare il consiglio d' azienda per metterlo al corrente degli ultimi sviluppi, sono venuti dalla riunione del consiglio di amministrazione del Provveditorato al porto, che è l' ente gestore dell' aerostazione. Il Consiglio ha accolto una fideiussione di 7 miliardi garantita dal Comune e della Provincia di Venezia con 5 e 2 miliardi rispettivamente, e ha annunciato che per la metà del mese salnderà tutte le pendenze arretrate ai 350 dipendenti: la tredicesima dell' 85 e gli stipendi di gennaio e febbraio. A Roma intanto, al ministero dei Trasporti, insieme al consigliere di Signorile per le relazioni industriali, l' onorevole Salvatore, si riunivano i rappresentanti del Provveditorato al porto, del Comune di Venezia, della direzione generale dell' Aviazione civile e dei sindacati. La conclusione della riunione è stata la decisione di avviare entro la fine di marzo una società per azioni a capitale misto che rilevi la gestione diretta dello scalo veneziano. La nuova società dovrebbe essere composta dal Provveditorato al porto al 55 per cento, dalla finanziaria regionale "Veneto Sviluppo" al 15 per cento, dal Comune, dalla Provincia e dalla Camera di commercio al 10 per cento ciascuno. Questa società dovrà farsi carico del risanamento amministrativo e finanziario dell' aeroporto, nonché dei suoi programmi di sviluppo e di potenziamento. Per definire più precisamente la questione, si terrà una nuova riunione fra dieci giorni sempre al ministero dei Trasporti. All' aeroporto veneziano nel frattempo, è scoppiato un nuovo sciopero: quello dei 70 dipendenti della società Sas (linea aeroportuale Sole) che gestisce i servizi dell' aeroporto. Così, se riprenderanno i voli, i passeggeri rischieranno stavolta di trovare chiusi i bar, il ristorante, i duty free shop, e di non trovare i pasti in volo. I dipendenti della "Sole" hanno sospeso infatti anche la mensa e il servizio di "catering", cioè la preparazione dei pasti da consumare in volo. Motivo dello sciopero, la protesta contro la decisione della società di spostare il servizio di "catering" fuori dall' aeroporto, in un' altra sede a quindici chilometri di distanza. - di ROBERTO BIANCHINI (Archivio di “La Repubblica”).

Page 77: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

76

Questa decisione politica (l’emancipazione dell’aeroporto dal porto), si tradusse

in una Legge regionale composta di un solo articolo.

I provveditori al porto erano di norma d’area DC; la presidenza del PPV era,

temporaneamente,affidata al comandante della Capitaneria di Porto in quanto

vicepresidente di diritto del Consiglio di Amministrazione. In qualsiasi caso

l’operazione ebbe luogo, si diede vita a SAVE spa con una distribuzione

azionaria che prevedeva la maggioranza in mano pubblica.

Si stipulò un patto di sindacato che prevedeva il mantenimento, nel tempo, di

questa situazione.

Il PPV restava partecipe alla vita finanziaria dell’aeroporto con una propria

quota azionaria.

Gli organici della Compagnia lavoratori portuali e del PPV erano

sovradimensionati a Venezia ed in tutti i porti italiani.

Per alleggerire il carico sugli Enti e sulle Cooperative il Governo di allora diede

luogo alla possibilità di prepensionare i lavoratori in esubero (in due fasi, nel

1984 e nel 1987)..

La composizione anagrafica delle due realtà (porto e aeroporto), prevedeva

una età media molto più alta in porto; la politica, il sindacato, i lavoratori

portuali veneziani puntarono sullo spopolamento delle due realtà anziché

puntare (come a Genova), sulla riorganizzazione dei turni e del lavoro.

Nonostante la popolazione aeroportuale fosse relativamente giovane, in parte

aderì al prepensionamento; questa iniziativa, dopo il 1986, favorì Save che per

sostituire quei lavoratori e quelle lavoratrici assunse giovani con un costo del

lavoro molto più basso (se non altro a causa degli scatti d’anzianità).

Page 78: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

77

Aggiungo che l’attuale situazione del porto di Venezia è figlia di quelle scelte

operate con il consenso di tutti. I portuali veneziani utilizzarono quote di

prepensionamento che spettavano ad altri che invece decisero di scommettere

sul lavoro e su se stessi. L’aeroporto di Venezia, avevano regione a temere i

vecchi DC, divenne il più combattivo d’Italia e di matrice CGIL.

I delegati di allora coinvolsero nelle proteste le nuove generazioni: aderirono

agli scioperi lavoratori assunti a tempo determinato da tre giorni a sostengo

delle politiche sindacali che prevedevano le condizioni per il passaggio dei

lavoratori dal PPV a Save e le condizioni dei nuovi lavoratori in Save.

Vi fu una spartizione politica nella gestione dell’aeroporto: il primo presidente

fu Lia Sartori che nel frattempo era Assessore regionale Veneto per il PSI, poi

vennero Trevisan e Coppola di chiara marca DC.

La scelta politica di separare l’aeroporto dal porto fu una scelta giusta;

nonostante l’aerostazione fosse più simile ad una baracca che ad un moderno

sistema di vezione, tra arrivi e partenze era frequentata da più di tre milioni di

passeggeri: la gente faceva la coda per fare il biglietto, fuori della porta,

mentre la pista e le segnalazioni erano di prim’ordine; era, allora, isolata dal

sistema viario.

Era necessario ampliare l’aerostazione: richiedemmo ed ottenemmo un

incontro col Ministro dei Trasporti Claudio Signorile a Roma.

L’esito dell’incontro fu positivo: venne posata la prima pietra della nuova

aerostazione che poi fu costruita in un luogo completamente diverso: fu

importante però aprire un canale di finanziamenti che produsse in seguito il

risultato odierno.

Page 79: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

78

Venne costruita una sede provvisoria e poi Pellicani diede il via alla nuova

costruzione; è a lui che si deve quel che c’è oggi, anche grazie alle sue

entrature in Parlamento.

Nel tempo si sono realizzati profondi cambiamenti: il patto di sindacato che

prevedeva la partecipazione maggioritaria di Istituzioni pubbliche salta.

Il nuovo presidente, Marchi, propone una ricapitalizzazione cui Veneto Sviluppo

(Regione Veneto) non partecipa. Marchi acquisisce la quota in possesso di

Veneto Sviluppo (che dopo la ricapitalizzazione vale molto meno) ed in seguito

la quota in capo al PPV.

Con poco Marchi diviene il dominus dell’aeroporto costruito su suolo pubblico

con denari pubblici.

Il confronto in questa fase con Provincia (Zoggia) e Comune (Cacciari) è

serrato e produce un ricorso legale: Cacciari e Zoggia erano contrari alla

ricapitalizzazione.

Alla fine si giunge ad un accordo che fotografa lo status quo.

Per la verità, dopo il possibile varo della legge finanziaria 2010 ed il

conseguente taglio di risorse agli Enti locali, non si sa se il Comune sarà in

grado di reggere i propri conti e mantenere una partecipazione che vale

economicamente molto denaro.

La forza espressa dal sindacato, negli anni ’80, era grande: scioperavamo

quando l’aereo stava atterrando o decollando e riprendevamo il lavoro quando i

voli venivano annullati.

Page 80: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

79

Avevamo la mentalità della Compagnia lavoratori portuali anche se lavoravamo

o se avevamo lavorato per l’Ente: quando una cosa secondo noi non andava, la

risposta doveva essere immediata altrimenti era sciopero!

Nel tempo la forza contrattuale è molto diminuita; ritengo che molte

responsabilità siano da attribuire al sindacato ed alle scelte che fece, seppure i

tempi non fossero facili. Secondo il mio punto di vista grandi furono i meriti di

Pellicani; una grossa responsabilità però gli va ascritta.

All’epoca della liberalizzazione in tutti i grandi aeroporti l’handler maggiore è di

emanazione del gestore. A Venezia si fece una scelta diversa che non condivisi:

Save aveva una partecipazione in Sav che poi venne completamente ceduta ad

altri(ATA handling). Save abbandonò, diversamente da quanto accadde a

Milano o Roma, il core business dell’aeroporto.”

Intervista a Umberto Zannier98.

“L’attuale compagine societaria si rappresenta nel 2004 con l’ingresso di

Marco Polo Holding quale socio privato e primo artefice della nuova onda di

sviluppo delle attività.

In tale scenario va a configurarsi la quotazione in borsa avvenuta nel 2005 con

la quale ci si apre al mercato e agli investitori.

Quale società quotata e gestore aeroportuale Save deve conformarsi a precisi

regolamenti e principi economico finanziari, sottoposta al vaglio di enti di

controllo esterni (Consob99e ENAC) e interni. L’attività deve rispondere a criteri

di economicità ed efficienza affinché gli azionisti, tra i quali anche Comune e

Provincia di Venezia che siedono anche con due loro rappresentanti nel

98 Direttore Risorse umane di Gruppo, Save spa. 99 Commissione nazionale per le Società e la Borsa.

Page 81: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

80

Consiglio di Amministrazione, traggano profitto dai propri investimenti e/o

partecipazioni. Giova ricordare che gli esercizi succedutisi nel corso degli ultimi

anni hanno visto Save consolidare i propri risultati garantendo crescita e

sviluppo rappresentando una felice eccezione in un panorama economico che

ha visto anche il Veneto travolto dalla crisi dell’ultimo biennio. In tale scenario

Save ha saputo non solo garantire occupazione ma ha visto incrementare il

numero dei propri dipendenti.

La volontà del management e degli azionisti è ancora volta alla crescita e allo

sviluppo come dimostrano gli impegni delineati nel contratto di programma in

fase di discussione con le Autorità di controllo (Enac e Ministero Infrastrutture).

Elemento portante dello sviluppo sarà la realizzazione del nodo intermodale

che farà confluire al Marco Polo la sub lagunare, l’Alta Velocità Torino – Trieste

quale tratto italiano del corridoio 5, la SFMR. Ciò fa dell’Aeroporto di Venezia

un’ esclusività di eccellenza nazionale riconosciuta anche dall’Unione Europea e

dal CIPE che ha riconosciuto tale investimento infrastrutturale come

fondamentale per lo sviluppo del Paese.

La stessa SAVE spa è pronta a effettuare decine di milioni di investimenti sul

sedime aeroportuale a supporto della crescita del numero dei passeggeri (si

stima di raggiungere i 15 milioni entro il 2020).

Ciò passa tuttavia necessariamente da una rivisitazione delle tariffe

aeroportuali (ferme dal 2000) adeguando le stesse a criteri e livelli europei

garantendo anche alle società di gestione italiane le risorse finanziarie per

garantire livelli di servizio e di qualità in linea con gli standard internazionali.

Page 82: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

81

Proprio la qualità e l’attenzione al servizio al passeggero hanno fatto di Save

un punto di riferimento certificato sia dall’ente di controllo (ENAC) che dalle

annuali rilevazioni dell’associazione internazionale dei gestori.

La liberalizzazione dei servizi di terra (handling) determinata dall’applicazione

del D. Lgs. 18/99 è stato un fenomeno che ancorché indotto da terzi Save ha

cercato di governare al meglio.

Ritenendo sin dall’inizio che le attività di handling non rientrassero tra quelle

proprie del gestore aeroportuale, SAVE non mancò di pilotare, d’intesa con le

OOSS, un processo di esternalizzazione garantendo l’occupazione, i livelli

retributivi dei lavoratori trasferiti, il servizio all’utenza. L’intera operazione fu

attuata senza alcun sciopero.

Oggi SAVE osserva e monitora che i tre handlers, attualmente presenti in

aeroporto, garantiscano i livelli di servizio attesi e di tanto in tanto agisce

quale camera di compensazione dei conflitti non esitando a farsi chiamare in

causa quando il proprio contributo possa validamente smussare e comporre i

conflitti medesimi, specie in occasione dei cambi di appalto tra vettori e

handlers.

Inoltre da sempre SAVE si è fatta promotrice di regole e equilibri che vadano a

governare l’accesso al mercato dei servizi di terra garantendo il libero mercato

ma mai a discapito del miglior servizio al passeggero nella garanzia e rispetto

dei diritti dei lavoratori.

Quanto sopra anche in presenza di un mercato che spinge per voli sempre

meno costosi e imprenditori che debbono fronteggiare difficoltà crescenti nel

bilanciare l’equilibrio dei conti con li esigenze di flessibilità della forza lavoro.

Page 83: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

82

Per quanto attiene il confronto interno con RSA e OO. SS., a fronte di oltre 40

anni di contrattazione aziendale, negli ultimi tempi ci si è focalizzati su

tematiche organizzative volte a ricercare la miglior efficienza garantendo,

sempre e comunque, livelli di servizio e posti di lavoro. Ciò è tuttavia sempre

avvenuto senza che il confronto si inasprisse con azioni di sciopero o impatti

sull’operatività aeroportuale.

Un esempio dell’attenzione di SAVE verso questi equilibri è rappresentata dalla

decisione di svolgere in prima persona l’attività a supporto dei Passeggeri a

Ridotta Mobilità (PRM). Attività richiesta e regolamentata dall’Unione Europea a

partire dal luglio del 2008. Pur potendo affidare tale servizio a terzi come

operato in altri aeroporti, SAVE ha deciso di investire direttamente in mezzi,

tecnologia e risorse umane assumendo e formando oltre 50 persone che oggi

costituiscono un certo e professionale supporto per tutti i passeggeri disabili

che a migliaia transitano dal Marco Polo senza alcun limite alla loro accessibilità

e diritto alla mobilità.

Un altro importante e critico processo da governare è rappresentato dal

garantire la sicurezza dei passeggeri che si imbarcano al Marco Polo. Da qui la

continua attenzione al comparto degli addetti di Save Security con periodici

investimenti sulla formazione, sulle tecnologie e ancora una volta sulle risorse

per poter rispondere efficacemente alle sempre più attente e rigorose

procedure di sicurezza antiterrorismo specie verso i passeggeri israeliani e

nordamericani (cd voli sensibili).

Page 84: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

83

Anche questo settore è cresciuto negli ultimi anni costituendo un’altra

esperienza importante nel rimarcare la costante attenzione di SAVE verso il

passeggero e il proprio personale.

Da ultimo rammento il confronto con OOSS e RSA sul processo di

terziarizzazione e armonizzazione dei servizi manutentivi dove ancora una

volta SAVE, nel ricercare la massima efficienza, ha saputo garantire i livelli di

organico preservando al suo interno quelle specificità che costituiscono allo

stato asset critici per l’operatività (AVL e BHS).

L’attenzione verso le norme di sicurezza è puntuale: i corsi sulla salute e

sicurezza si realizzano con puntualità e la collaborazione tra RLS, RSPP, Medico

Competente e Datore di Lavoro è aperta, schietta e efficace.

L’utilizzo delle forme di flessibilità avviene nel pieno rispetto delle norme di

legge e contratto.

Alla luce di tutto quanto sopra, dei piani di investimento pubblico, dei piani di

investimento direttamente messi in campo dalla società di gestione, Save

guarda al futuro e alle nuove sfide che l’attendono con ottimismo e con la

certezza di poter essere un importante attore dello sviluppo del Veneto

garantendo occupazione anche negli anni a venire per centinaia di nuovi posti

di lavoro diretti e nell’indotto.

Già oggi in aeroporto gravitano circa 3.500 persone che quotidianamente

contribuiscono a fare del Marco Polo un esempio di eccellenza”.

Intervista ad Aldo Smolizza100.

100 Responsabile delle risorse umane ATA Handling, Consulente del Gruppo Acqua Marcia, ex componente di segreteria nazionale CISL.

Page 85: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

84

“Quando Caltagirone acquista il Gruppo Acqua Marcia trova nel “pacchetto” la

gestione dell’aeroporto di aviazione generale di Milano Linate.

Questa attività rappresenta un piccolo “pozzo di petrolio”: si tratta del secondo

aeroporto europeo di aviazione generale (voli privati) e presenta bilanci

economici positivi. E’ questo la molla che all’ avvio del percorso di

liberalizzazione degli aeroporti italiani, spinge il Gruppo Acqua Marcia ad

entrare nel settore degli Handlers senza avere dirigenti con esperienza di

gestione aeroportuale fatta esclusione dei dirigenti di Linate che però non

potevano essere dirottati in altre attività.

Come fare a sviluppare questa iniziativa? La risposta, in quel momento, fu di

fondare nuove società ricercando e coinvolgendo dirigenti presenti nel mercato

aeroportuale (di gestori come ADR o SAE o di compagnie aeree).

Si costituiscono più società: ATA handling per Milano Malpensa e Linate; a

Venezia abbiamo la SAV, dove arriva come direttore Fontana oggi responsabile

di scalo della compagnia aerea “Emirates” e a Bologna BAS

Al centro arrivano Brienza (ex Sea) e Marini (ex ADR) come capo del personale

ATA (attualmente presidente di Assohandler).

La proprietà ha la maggioranza nei Consigli di Amministrazione e si limita ad

un’azione di controllo sulle attività negli aeroporti: la gestione è affidata agli

esperti. Per molti anni il risultato economico presenta forti perdite.

I problemi da affrontare in quel periodo, ma in parte presenti ancora oggi,

sono diversi: il primo riguarda l’atteggiamento del personale che mal si adegua

alla trasformazione del suo rapporto di lavoro da dipendente pubblico a

dipendente di azienda privata che agisce in concorrenza con altri.

Page 86: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

85

Questo impatto è complicato anche dalla presenza di dirigenti sindacali che

hanno la medesima mentalità: agiscono come se il bilancio possa essere

“sistemato” da terzi, lo Stato.

Erano abituati a ragionare di pareggio di bilancio costruito con interventi di

spesa pubblica.

Quest’atteggiamento, per la verità, è ancora in atto.

Il rinnovo del CCNL arriva in un momento di forte crisi economica.

E’ bene porre in risalto che l’attività di handling è svolta (relativamente alla

platea cui si applica la contrattazione collettiva nazionale), da tre soggetti:

• il gestore;

• l’handler;

• la compagnia aerea (in autogestione).

Le condizioni contrattuali sono diverse, ma diversi sono i soggetti che pagano

quel contratto.

Di certo l’handler paga in proprio mentre gli altri soggetti possono adire a

ripianamenti che arrivano da altrove (questo vale in particolare per i gestori a

maggioranza azionaria pubblica).

In questa situazione la richiesta logica, che viene dalle OO. SS., di creare le

condizioni affinché i lavoratori che svolgono le stesse mansioni, pur alle

dipendenze di soggetti diversi, abbiano un trattamento normativo ed

economico simile, può diventare percorribile solo se gli Handlers verranno

messi in condizione di accedere a quote di fiscalizzazione di parte degli oneri

sociali per un periodo sufficiente ad attutire i costi economici del CCNL.

Page 87: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

86

Quando si parla di liberalizzazione, si parla di un tema estremamente

complesso, in particolare se ci si riferisce alla clausola sociale.

Resta in ogni caso sempre più urgente un intervento normativo che preveda

una più rigorosa ripartizione dei compiti tra Gestori, Compagnie aeree e

Handlers, facendo in modo che i servizi a terra negli aeroporti siano svolti solo

da questi ultimi.

Un altro tema molto delicato, che non ha ancora trovato una risposta adeguata

è la gestione della cosiddetta “clausola sociale” prevista dalla legge in

occasione del passaggio di una Compagnia aerea da un’azienda di Handler ad

un'altra.

Il passaggio di lavoratori, per esempio, da una compagnia aerea che decide di

dismettere l’attività di autoproduzione e cedere l’attività ad un handler avvia

dinamiche costosissime.

In una recente esperienza (British Airways) ci siamo trovati a gestire il

passaggio di lavoratori che avevano un superminimo doppio rispetto allo

stipendio totale percepito dai nostri operatori del check in.

Il problema sta quindi nelle regole. E’ di questi giorni l’avvio della discussione

su una circolare Enac101 che ci auguriamo possa definire con maggior

puntualità chi potrà fare questo servizio negli aeroporti d’Italia.

101 Attualmente in bozza. Circolare APT- 02B che recita in premessa: ………La predetta normativa, unitamente alla legge 10 ottobre 1990, n. 287, individua e definisce i prestatori di servizi e gli autoproduttori, e, all’all. A del decreto, che riproduce fedelmente quello della direttiva, le categorie di handling oggetto di disciplina. I criteri indicati dalla direttiva per qualificare i prestatori di handling sono relativi a: - situazione finanziaria sana, - copertura assicurativa sufficiente, - sicurezza degli impianti, degli aeromobili, delle attrezzature e delle persone, e - rispetto della legislazione sociale. A questo proposito l’ENAC ha emanato il Regolamento per il rilascio del “Certificato di prestatore di servizi aeroportuali di assistenza a terra” (d’ora in avanti “regolamento”) e la relativa Circolare applicativa APT 02A . Con questo regolamento l’ENAC non ha introdotto criteri nuovi, ma ha specificato quelli già previsti all’art. 13 del decreto, da una parte garantendo la liberalizzazione del mercato dell’handling e dall’altro ottimizzando gli aspetti di sicurezza delle operazioni, regolarità delle prestazioni e qualità del servizio. Alla luce dell’esito positivo riscontrato dopo un primo periodo di applicazione del regolamento, si è ritenuto opportuno recepire le istanze che il settore ha prodotto ed aggiornare così il Regolamento (pervenuto alla sua quarta edizione e

Page 88: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

87

Un altro elemento da tenere in considerazione è quello legato al rapporto tra la

politica locale ed il gestore quando il rapporto è troppo stretto: molte volte le

Amministrazioni pubbliche si fanno rappresentare nei consigli di

amministrazione da persone impreparate ad affrontare le necessità del T.A.

sottovalutando la delicatezza del servizio che è di altissimo livello.

La liberalizzazione stessa, è stata a mio modo di vedere, gestita

legislativamente in maniera superficiale.

Lei è venuto qui oggi102 nella giornata in cui acquisiamo,come cliente, Easy jet,

che produrrà uno sviluppo del 25 % delle nostre attività nell’Aeroporto di

Venezia, con un incremento medio di 10 voli al giorno.

Ora il nodo da affrontare riguarda quanto personale è necessario per svolgere

adeguatamente il nuovo servizio e che qualità professionale deve possedere?

Nel recente passato di fatto quasi nessuno aveva una cultura imprenditoriale in

questo settore, è sufficiente analizzare il rapporto con il passeggero che era di

natura burocratica. Per questo abbiamo sentito l’obbligo di dare la nostra

prestazione nel migliore dei modi, mettendo al centro dell’attenzione il

passeggero, cercando di modificare il modo di pensare della nostra gente e di

unificare in una sola società le attività di handling, per avere un indirizzo

univoco.

In questo scenario SAV è stata assorbita da ATA e la proprietà ha assunto la

gestione di tutte le attività.

ridenominato “Certificazione dei prestatori di servizi aeroportuali di assistenza a terra”) e adeguare la relativa Circolare con la presente revisione (d’ora in avanti “circolare”). Il nuovo testo è stato altresì conformato all’intervenuto decentramento da parte dell’ENAC dell’attività di rilascio della certificazione. E’ stato inserito un intero capitolo dedicato alla certificazione dei Consorzi. Preso atto infatti della loro forte presenza nel settore dei servizi aeroportuali, ma considerato altresì l’impatto della loro presenza su problematiche di safety e security aeroportuale, l’ENAC ha ritenuto dover fornire delle linee guida certe per la procedura di certificazione. Oggetto di attenta disciplina sono stati altresì l’accertamento del requisito finanziario e di quello assicurativo e la parte dedicata alle sanzioni. E’ stata data infine sistemazione organica al contenuto tipo del Manuale delle operazioni. 102 L’intervista si è realizzata il 18 giugno 2010, presso la sede ATA handling di Venezia - Tessera.

Page 89: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

88

A Venezia la clausola sociale si è realizzata basandosi più sui rapporti di forza

che su di un reale rapporto tra l’ incremento e il decremento della quantità e

qualità del lavoro.

In passato quando l’azienda perdeva un contratto di norma non cedeva

lavoratori, al contrario quando acquisiva un nuovo contratto acquisiva decine di

lavoratori.

Allora a pagare era la “mucca romana che dava il latte”.

Gli amministratori cedevano frequentemente al ricatto: si passava in tempi

brevi dalla dichiarazione di personale in esubero a assunzioni e ad accordi locali

che prevedevano incrementi salariali distribuiti a pioggia.

Qualche tempo fa l’A.D. del Gruppo mi incaricò di analizzare la situazione ATA

come consulente e alla presentazione del mio reporting, circa un anno fa,

decise di prender in mano la situazione in prima persona, affidandomi in

quell’occasione, l’incarico di responsabile delle risorse umane.

Viene avviato un cambiamento radicale del gruppo dirigente di ATA e negli

aeroporti si punta sulla valorizzazione delle professionalità esistenti interne ad

ATA. Oggi 3 responsabili di aeroporto su 4 sono donne, altrettanto massiccia è

la presenza femminile tra i responsabili del check in mentre tra i responsabili

delle attività nei piazzali prevalgono i maschi. Anche per il futuro

l’orientamento è quello di valorizzare le risorse presenti all’interno

dell’azienda.

Puntiamo sulla qualità e già da ora possiamo dire che la scelta pare premiarci,

recentemente abbiamo acquisito nuovi contratti pur presentando, in alcuni

casi, tariffe più alte rispetto alla concorrenza.

Page 90: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

89

Il bilancio delle nostre attività aeroportuali è in attivo, nel suo complesso

(valutando tutti gli aeroporti in cui siamo presenti), per cui possiamo

rispondere ai requisiti previsti dalla Legge e dalle Circolari Enac.

Per l’aeroporto di Venezia, in particolare, si pone poi il problema degli incidenti

nel corso delle attività.

Questi si verificano prevalentemente in orari ben definiti, mettono a rischio

l’incolumità personale dei lavoratori e sono solitamente molto costosi. Gli

eventi non sono apparsi sugli organi di stampa unicamente perché non sono

stati coinvolti passeggeri.

Sembra che ad un certo punto della giornata (dopo le ore 20,00) il livello di

tensione cada in maniera inspiegabile: si realizzano eventi difficili da

comprendere. L’errore non viene immediatamente percepito: può succedere

che l’uomo alla guida di una camioncino spinga con il braccio della scala un

aereo passeggeri e lo sposti per un metro di lato.

La spinta è così prolungata nel tempo da piegare il carrello anteriore dell’aereo.

Certamente durante la spinta il camioncino, bloccato a terra dai piedistalli di

fissaggio, vibrava fortemente ma il conduttore ha continuato nella sua azione

senza accorgersi di nulla.

Il caso non è purtroppo, isolato.

Sono convinto della necessità di attivare un controllo sistematico di tutti gli

operatori che utilizzano mezzi di movimento sul piazzale per verificare il tasso

alcolico anche per questa fattispecie di lavoratori.

Svolgiamo una attività costante di formazione di tutti i nostri lavoratori, in

merito alla sicurezza, in maniera rigorosa e puntuale. L’informazione è estesa

Page 91: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

90

anche alle norme di tipo periferico, per la nostra attività. Spendiamo per far

questo, una piccola fortuna.

I temi di confronto col sindacato sono per lo più di natura retributiva.

Uno degli argomenti che ci vede maggiormente distanti è il ridimensionamento

delle giornate di riposo, che a Venezia sono una pesante eredità, e,

diversamente da quel che è accaduto altrove, non vi è la disponibilità di

modificare lo status quo.

Abbiamo rapporti di normale confronto e contrattazione con CGIL, Cisl, Uil e di

informazione con i Cub di Antonini.

Il confronto si realizza senza particolari spigolosità. Esiste un condizionamento

reciproco (sotto il profilo sindacale) tra Tronchin103 e Antonini, dovuto quasi

certamente a percorsi sindacali fortemente afferenti. Ci aspettiamo un salto di

qualità nella rappresentanza con la elezione delle RSU, in modo che tutti i

soggetti effettivamente rappresentativi possano partecipare nelle sedi di

confronto.

Il settore dell’handling deve essere riordinato dalle Istituzioni con norme

chiare, condivise, trasparenti. Se non vi sarà questo genere d’intervento il

settore tenderà a riordinarsi da solo ed il risultato potrà mettere a rischio la

presenza di varie imprese e di posti di lavoro.

E’ un settore nel quale la qualità del servizio, la tutela dei lavoratori e le

garanzie economiche devono prevalere.

I controlli devono essere rigorosi e devono essere chiari e definiti i limiti di

sicurezza che se oltrepassati devono prevedere anche l’estromissione

dell’handler dall’aeroporto”, specialmente quando la loro mancata osservanza

103 Segretario generale Filt CGIL Venezia.

Page 92: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

91

potrebbe mettere a rischio l’incolumità personale dei passeggeri e dei

lavoratori negli aeroporti”.

Sandro Niero104

Fin dall’83, quando sono passato dal porto all’aeroporto, ho condiviso le lotte

sindacali per poi assumere l’incarico di coordinatore Filt CGIL in aeroporto dal

’99, prima con Renzo Varagnolo105 poi dal 2002 con Umberto Tronchin106.

Considero l’accordo dell’87 sul passaggio da PPV a SAVE un buonissimo

accordo: ha permesso di “travasare” i diritti e le conquiste acquisite anche ai

nuovi assunti SAVE.

Ancora oggi quell’accordo ha i suoi effetti positivi su tutti i lavoratori

aeroportuali (SAVE e handlers).

Un elemento per tutti: la mezz’ora di mensa pagata, forse unico caso

nell’universo aeroportuale italiano.

Per contro, l’esodo agevolato nell’87 dei lavoratori ex PPV anche in aeroporto,

ha prodotto effetti devastanti sul piano della tenuta della struttura sindacale al

“Marco Polo” e della sua capacità di iniziativa.

Usciti dal ciclo produttivo i “vecchi sindacalisti”, non si è mai riprodotta una

leva di giovani di pari livello, rispetto a quella uscita col prepensionamento.

E’ mancata la trasmissione di quei valori sindacali, culturali e di coscienza che

avevano contraddistinto chi aveva fatto sindacato negli anni ’70 e ’80.

Non c’è stato il tempo, o forse era il segno culturale e politico degli anni

seguenti.

104 Rsa Filt CGIL Save e Coordinatore provinciale per la Filt CGIL Venezia dell’aeroporto; è l’unico, tra gli intervenuti nella tesi, ad aver vissuto tutte le fasi vissute dal “Marco Polo”. Sandro appare infatti nell’elenco dei lavoratori PPV (accordo sindacale 1987), transitati in aeroporto e dunque protagonista della privatizzazione dell’aeroporto. 105 Segretario Generale (SG) Filt CGIL Venezia (dal 1999 al 2006). 106 Segretario Generale (SG) Filt CGIL Venezia (dal 2006, attualmente in carica).

Page 93: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

92

Ancora oggi mi capita di intuire che molti, anche fra chi ormai ha 20 anni di

aeroporto, non sanno perché, unici in Italia, godono di 15 giorni di ROL.

Gli anni ’90 rappresentano, a Venezia107, una lunga vigilia verso la

liberalizzazione del settore.

Gli accordi della seconda metà degli anni ’90 avevano tutti quest’impronta.

In particolare, mi riferisco all’accordo sull’esternalizzazione delle pulizie e sul

salario d’ingresso.

Quest’ultimo, in casa CGIL fu molto sofferto, anche se portò alla più grande

assunzione di personale a tempo indeterminato (circa 60 lavoratori fra operai e

impiegati).

Il 3 agosto 2001, due mesi prima dell’avvio d’attività del primo handler Eagles

Services (in SAVE era capo del personale Luca Pisano), fu raggiunto un accordo

di grande importanza, propedeutico all’imminente liberalizzazione che mise in

salvo una parte del salario derivato dalla contrattazione di secondo livello.

Si spostarono, contrattualmente, nella “parte alta”108 della busta paga

(rendendole fisse), le cifre derivanti dall’applicazione dei premi di produzione

nel timore che i futuri handlers non volessero riconoscerle.

È iniziata poi una lunga sequenza di passaggi da SAVE agli handlers e fra

handlers stessi.

107 …e non solo: vedere “Quale strategia per difendere i nostri diritti?”, Romolo Vivarelli, Responsabile Ufficio Internazionale Filt CGIL, 1994; “Proposta di direttiva del Consiglio, relativa all’accesso al mercato dell’assistenza allo scalo negli aeroporti della Comunità”, 1994; “Posizione delle Organizzazioni Sindacali Europee del Trasporto Aereo”, 1995;Parere del Comitato economico e sociale in merito alla “Proposta di direttiva del Consiglio relativa all’accesso al mercato dell’assistenza allo scalo negli aeroporti della Comunità”, 13 settembre 1995; “Forse adottata entro l’anno la direttiva sui servizi di handling”, Air Press, 15 luglio 1996; “Tutti i compiti e le attribuzioni delle società di Gestione aeroportuale”, Air Press, 13 maggio 1996, solo per citarne alcuni. 108 Parte fissa della retribuzione.

Page 94: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

93

Ancora oggi il passaggio dei lavoratori tra handlers sono vissuti spesso in

maniera traumatica, ma la “clausola sociale” rimane per noi una grossa

conquista109.

Non penso che, oggi, ci siano molti settori in cui se un’azienda perde un cliente

o una commessa, i propri lavoratori transitino nell’azienda subentrante, a

invarianza di dritti e salari.

Anzi quei lavoratori, probabilmente, conoscerebbero mobilità e licenziamenti.

Fin dall’inizio i rapporti con gli handlers sono risultati conflittuali.

Con SAV, che all’inizio era partecipata con una quota di minoranza da SAVE, il

conflitto si è subito acceso sul costo del lavoro.

In Sav si realizzava un paradosso evidente: da un lato accusavano un alto

costo del lavoro, dall’altro, anziché assumere persone da fuori, le “rubavano”

agli altri handlers (personale ex SAVE).

Ben 35 lavoratori ex SAVE furono acquisiti da Sav assumendoli dagli altri 2

handlers alzando ulteriormente il costo del lavoro.

Vi era una palese incapacità organizzativa.

Un capitolo a parte meriterebbero le capacità dei manager che si sono

susseguiti nei vari handlers.

In SAV (ora ATA) ma soprattutto in Aviapartner abbiamo assistito a un

ricambio di dirigenti anno dopo anno.

Spesso erano dirigenti catapultati nel trasporto aereo da altri settori.

Inesperti, al tavolo di trattativa, davano sovente la chiara sensazione di non

sapere organizzare con efficacia i reparti.

109 Art. 14 D. Lgs. 18/99. Ho già detto nelle parti precedenti, in relazione alla parte variabile della retribuzione (accordi di II livello, successivi a quello citato da Sandro e relativo all’accordo del 3 agosto 2001), delle eventuali “una tantum” contrattuali, degli scatti d’anzianità.

Page 95: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

94

Il settore aereo benché liberalizzato ha per sua natura una complessità ed una

certa quantità di regole da tener presente.

Non ci si può improvvisare dirigente di un handler dalla mattina alla sera.

Solo con Antonio Zenti, direttore operativo di SAV/ATA, abbiamo conosciuto in

quell’azienda una stagione di relazioni industriali basate sulla correttezza e

competenza.

La CGIL ha sempre valutato la sconsiderata politica tariffaria degli handlers

l’ostacolo maggiore al dispiegarsi di una liberalizzazione “sana”.

Ancora oggi una politica tariffaria improntata al massimo ribasso per acquisire

il cliente dell’altro produce una stupida guerra dove tutti alla fine vanno a

perdere.

Tariffe basse sempre vicine alla soglia dei costi danno pochi margini per

costruire strutture aziendali efficienti.

Le conseguenze si pagano in termini di parco mezzi vecchio, scarsamente

manutentato con relativi problemi di sicurezza, problemi di bilancio, scarse

risorse per gli integrativi economici per valorizzare il personale e fidelizzarlo

all’azienda.

Bassa qualità del servizio, poche risorse per la qualificazione professionale del

personale in un settore che per sua natura avrebbe bisogno di un continuo

aggiornamento.

A questo si aggiunga una cronica incapacità di aggregarsi in un’associazione di

categoria o di consorziarsi per abbattere alcuni costi comuni.

Del resto è difficile mettere assieme chi si combatte in una guerra tariffaria

senza esclusione di colpi.

Page 96: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

95

A livello “romano” gli handlers poi non contano nulla diversamente da

Assoaereoporti110 che sa fare “lobby”.

È paradossale che gli handlers, titolari del “core business” dell’aeroporto (far

arrivare e partire aerei e passeggeri), cioè la fonte di reddito di tutte le attività

aeroportuali, gestore compreso, debbano subire la politica tariffaria della SAVE

che impone agli handlers affitti degli spazi che hanno pressoché gli stessi costi

di qualsiasi altro esercizio commerciale; per non parlare degli spazi e degli

spogliatoi per i lavoratori degli handlers che spesso sono dei semplici

“containers” sovraffollati. Filt CGIL di Venezia ha fatto un grosso sforzo per

tentare di tenere il costo del lavoro ed i diritti in equilibrio in tutti e tre gli

handlers.

Questo per non creare squilibri che avrebbero potuto riflettersi sulle tariffe e

dare vantaggi a qualcuno piuttosto che ad un altro.

È chiaro che SAVE, a 9 anni dalla liberalizzazione dell’handling, ha puntato

sulle attività commerciali (negozi, ristorazione, …), investimenti e risorse

maggiori sono in queste attività a scapito di quelle aeronautiche.

Conseguentemente è stata terziarizzata quasi tutta l’assistenza tecnica (tranne

le piste), con una caduta verticale della qualità e, sinceramente, non saprei

dire se vi sono riscontri economici positivi.

I delegati del settore tecnico mi dicono che alla fine la manutenzione viene a

costare anche di più.

L’aerostazione stessa, d’estate, è chiaramente insufficiente e si assiste spesso

a code curiose quanto vergognose111.

110 Associazione che rappresenta i gestori aeroportuali. 111 L’aerostazione è progettata per ospitare fino a 10 milioni di passeggeri/anno, sito internet Venice Airport.

Page 97: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

96

Il 24 maggio 2001 dopo una serie di scioperi organizzati dalla sola Filt CGIL

eravamo riusciti a far firmare un accordo dove SAVE si impegnava a rimanere

nell’handling.

Lo ritenevamo indispensabile ai fini dell’avviamento della liberalizzazione, da

una parte per mantenere un certo livello di qualità del servizio, e dall’altra per

evitare contraccolpi troppo pesanti sul personale.

SAVE aveva un know how di alto livello, una capacità organizzativa e risorse

tecnologiche che erano inavvicinabili per gli handlers subentrati.

Ma con la prima occasione SAVE si è defilata dall’handling attestandosi sulle

attività di cui ho parlato in precedenza.

La politica, compreso quella di centro-sinistra che guidava il Comune, ha avuto

un atteggiamento di contrasto verso SAVE molto timido.

Qualcuno nel centro-sinistra, riconducibile alla Margherita, riteneva inevitabile

se non giusta la politica industriale che SAVE stava intraprendendo.

Un discorso particolare va fatto su ENAC le cui circolari, ed in particolare APT-

02, se applicate, avrebbero regolato la liberalizzazione e l’attività degli

handlers evitando buona parte dei problemi che abbiamo dovuto affrontare

sotto il profilo sindacale.

Mi riferisco in particolare al controllo sullo stato economico-finanziario

dell’impresa, alla capacità del parco mezzi ed alla sua efficienza, alle

caratteristiche ed abilitazioni del personale dirigente delle aziende di handling.

Spesso ci è parso di capire che gli ostacoli maggiori venissero da ENAC

Centrale e che qui a Venezia, tutto sommato, l’intervento di ENAC fosse anche

maggiore e migliore che nel resto d’Italia.

Page 98: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

97

I rapporti con gli altri sindacati non sempre sono stati lineari.

C’è stata una sostanziale tenuta con UIL e CISL mentre i COBAS di fatto, più

che un sindacato, sono un “ufficio legale” poco efficiente.

La loro ultima vertenza che impugnava l’accordo di solidarietà fra SAV e Filt

CGIL, Fit CISL e Uiltrasporti dopo il fallimento di Volare, ha avuto esito

negativo ed il Giudice nel motivare la sentenza, ha usato gli stessi argomenti

per i quali il sindacalismo confederale aveva firmato quell’accordo.

La politica dei COBAS è improntata sul classico “più uno” e su una presunta

purezza che non ha mai portato un Euro in tasca ai lavoratori.

La loro è una politica sindacale che alimenta un velleitarismo che ha uno dei

suoi capisaldi nelle rituali dichiarazioni di sciopero che quando si realizzano

spesso risultano inattuali rispetto agli argomenti per cui erano stati indetti.

Penso che ci sia un problema di scarso coinvolgimento dei lavoratori, di poca

coscienza dei problemi e soprattutto delle loro soluzioni.

Ritengo che la via d’uscita sia l’elezione delle RSU, i cui rappresentanti, eletti

direttamente da tutti i lavoratori, farebbero fare un salto di responsabilità a

tutti, elettori ed eletti, limitando i velleitarismi o giochi più o meno interessati.

Chiudo questo mio intervento con una considerazione finale: il contratto d’area

firmato quest’estate112, rappresenta un grande passo in avanti dove, a fronte

di poche differenze di carattere economico, c’è una piena parità del carattere

normativo tenendo assieme tutti i lavoratori del trasporto aereo a terra.

112 Accordo del 08/7/2010.

Page 99: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

98

Con questo contratto il settore è stato regolarizzato non solo per lavoratori ma

anche per chi in questo settore vuole investire, senza ricorrere a dumping e

scorciatoie “all’italiana”.

Il problema sarà farlo rispettare!

Page 100: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

99

Conclusioni e prospettive

Il mondo del 1986 è oggi lontano.

Nel lasso di tempo che ci separa da quell’anno il mondo si è aperto e chiuso più

volte: si è aperto con la caduto del muro di Berlino, col trattato di Maastricht,

con l’entrata in vigore del trattato di Shengen, con il fenomeno della

globalizzazione.

Si è chiuso dopo l’attentato alle Torri gemelle (a causa degli atti del Presidente

Bush), dopo l’avvio della crisi economica (a causa delle scelte unilaterali

assunte nelle varie parti del pianeta).

Nel nostro Paese abbiamo vissuto il fenomeno di tangentopoli del 1992.

La II Repubblica sorta sulle ceneri di quel fenomeno non ha prodotto una

nuova cultura o una nuova stagione di riforme, (se non per brevissimi periodi

ininfluenti in un periodo di vent’anni).

Page 101: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

100

Il mondo del lavoro è profondamente mutato dal 1986 ad oggi: il grado di

tutela, di diritto a disposizione dei lavoratori si è molto abbassato.

Sono mutate le condizioni dell’ingresso al lavoro scambiando flessibilità

(necessaria) con precarietà, gli orari di lavoro, le condizioni per il tempo

determinato.

E’ stato introdotto quell’orrore del lavoro a chiamata.

Anche se il lavoro a tempo indeterminato si esprime ancora con una quota

maggioritaria dei contratti stipulati, il lavoro atipico si diffonde sempre di più.

I soggetti colpiti rappresentano il futuro del Paese: i giovani.

Tutti questi fattori esogeni ed endogeni al nostro Paese hanno inciso nel

confronto sindacale in generale; l’aeroporto di Venezia Tessera, Marco Polo non

è stato esente da queste profonde trasformazioni, risentendone in maniera

evidente.

I soggetti sindacali intervistati hanno inoltre posto in evidenza (chi con

chiarezza, chi con sfumature), il valore ed i risultati prodotti dall’azione

sindacale unitaria, figlia di una cultura che pare oggi considerata residuale.

In aeroporto questa situazione di grazia è durata circa un decennio a partire

dalla fase di privatizzazione sino all’accordo sindacale che ha previsto la

liberalizzazione nell’aeroporto.

Forte emerge soprattutto nelle fasi iniziali l’intreccio tra lavoratori e cittadini di

cui la Politica locale si è occupata e di cui oggi si sente la mancanza: il

progresso determinato da un aeroporto a Venezia venne vissuto come una

chance da discutere tra tutti.

Page 102: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

101

Nel momento in cui la fase armonica rappresentata dai legami tra politica e

lavoro si è sbrecciata, i risultati si sono rivelati di minor valenza e la tenuta

degli accordi più bassa.

Save nell’epoca post Pellicani (e successivamente gli handlers), l’azione di Rdb

CUB (che continua, come afferma il suo capo veneziano, a mietere successi sia

sul versante politico che della rappresentanza), si sono infilati in queste crepe.

L’interlocutore autonomo assume sempre maggior rilevanza e condiziona

pesantemente l’azione sindacale di matrice confederale, spesso costretta ad

inseguire.

Un classico della storia del movimento sindacale italiano, quando le azioni

politiche e sindacali unitarie sono deboli.

Questa situazione provoca, inoltre, frustrazioni con alcune ricadute collaterali:

• si scaricano sul controllore Enac responsabilità che la Legge gli affida

parzialmente; a volte gli vengono attribuite responsabilità che la Legge

affida al gestore113. La carenza di un progetto politico condiviso scarica,

ancora una volta le frustrazioni sul controllante, che ha comunque le sue

responsabilità ed i suoi problemi114.

• Il rapporto con la rappresentanza politica è, quando c’è, per

organizzazione;

• passa senza un’azione politica e sindacale unitaria l’assorbimento del

gestore veneziano della maggioranza azionaria dell’aeroporto..

Politicamente questo passaggio, seppur previsto dalla Legge è

importantissimo. L’aeroporto costruito con risorse pubbliche è gestito da

113 Codice della Navigazione e D. Lgs. 18/99. 114 Sono peraltro note le difficoltà in cui versa Enac, il blocco delle assunzioni e la relativa mancanza di turn over, la diminuzione degli organici legati ai numerosi pensionamenti stanno portando verso un lento blocco in tutte le attività dell’Ente. (FP - CGIL, maggio 2010).

Page 103: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

102

una società privata senza che la componente istituzionale pubblica possa

intervenire con iniziative. La parte pubblica passa, incassa e va.

Il Direttore dell’aeroporto ingegner Bonato dà spessore alla sua funzione di

controllo istituzionale con la difesa del lavoro e dell’occupazione.

L’azione promossa dal Direttore ha dimostrato una sua validità giacché la

perdita di posti di lavoro è contenuta e “pilotata”, anzi l’aeroporto con il suo

sviluppo ha notevolmente incrementato il numero di lavoratori presenti nel

1986. Il dottor Zannier ci ha raccontato che l’aeroporto vive con l’opera di

3.500 persone: complessivamente più dell’organico presente in porto nel

1986.

Nonostante la crisi che attanaglia l’economia mondiale oramai dal 2008,

nessun provvedimento relativo ai c.d. “ammortizzatori sociali” è stato

adottato a Tessera, contrariamente a quel che è avvenuto altrove115.

Dei diritti goduti dai lavoratori “bagagliari” del 1986 è rimasto ben poco.

E’ probabile che un’azione di controllo più stringente, in particolare legata a

poste di bilancio, avrebbe forse provocato l’abbandono dell’aeroporto di uno

o più handler oggi attivi al Marco Polo con conseguenti tensioni sociali. Forse

però un intervento di maggior incisività avrebbe rafforzato di più le

condizioni del lavoro, dei lavoratori e delle aziende. Il Responsabile del

Personale di ATA handling lamenta una concorrenza che non tiene conto (o

115 Da “Il sole 24 ore Trasporti” del 16 – 18 marzo 2009”:

Scalo Società In mobilità Linate – Malpensa (Milano) Sea 750 Fiumicino – Ciampino (Roma) Adr 394 Palese (Bari) Adp 100 (stimati dai sindacati) Capodichino (Napoli) Gesac 42 Caselle (Torino) Sagat 38

Page 104: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

103

che tiene poco in conto), la salute economica delle imprese che si dedicano

ai servizi a terra.

La qualità del lavoro aviation è giudicata, da chi ne ha parlato, appena

sufficiente: l’organizzazione complessiva del lavoro è scarsa in pista, la

sicurezza è garantita sul filo di lana, i servizi di terra offerti al passeggero

rispondono al luogo comune “….tanto siamo in Italia, comunque meglio qui

che Roma o Milano…….”.

Credo che il Gestore non possa accontentarsi di questo.

Le condizioni dei lavoratori degli handler: alcuni di loro sono ospitati in

spogliatoi al limite della vergogna, i contratti di lavoro sono spesso precari

tra contratti a tempo determinato e altre situazioni previste dal D. Lgs.

276/03.

L’aeroporto di Venezia è un vulcano sempre pronto ad esplodere.

Il TA ha una caratteristica che lo distingue dagli altri sistemi di vezione: i

suoi confini sono il mondo.

Per questo una delle necessità che l’aeroporto Marco Polo manifesta è

l’inclusione in un sistema più vasto di quello odierno sia sotto il profilo

strategico, che sul versante sindacale: è necessario individuare livelli

intermedi di relazione e uscire dai confini del singolo aeroporto.

E’ necessario inserire un livello intermedio tra il CCNL ed il singolo gestore o

handler superando il valore del campanile che si considera ancora fondante

negli aeroporti italiani e dunque anche a Venezia.

Page 105: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

104

E’ inoltre difficile comprendere le differenze esistenti con altre realtà dei

trasporti: un’azienda con unità locali in più regioni genera contrattazione

nazionale e supera quella legata al territorio provinciale.

E’ inoltre necessario riportare con maggiore autorevolezza nell’alveo delle

proprie responsabilità e competenze Enac, la quale deve essere dotata di

maggiori e più forti funzioni ispettive.

Le normative devono necessariamente tenere conto della delicatezza del TA

ed essere più rigorose prevedendo maggior prevenzione e più rigore.

Infine il processo di liberalizzazione che può aprire spiragli virtuosi, deve

essere accompagnato da elementi di bilanciamento più pesanti.

La concorrenza deve poggiare la sua essenza sulla qualità e non sul

dumping, non sul peggioramento delle condizioni dei lavoratori, non sulla

depressione della sicurezza sul posto di lavoro.

E’ inoltre evidente che l’ambiente “liberalizzazione” ha dei limiti legislativi e

contrattuali precisi: non esiste oggi clausola sociale che regga a tre/quattro

passaggi di lavoratori da un’azienda all’altra.

Le condizioni maturate coll’eventuale terzo passaggio sono empiricamente

molto peggiori rispetto a quelle maturate col primo sotto tutti i punti di

vista: normativo ed economico.

Di questa situazione deve farsi carico anche il legislatore che non dovrebbe

permettere una così grande svalutazione delle condizioni di lavoro e del

lavoro.

Page 106: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

105

Oggi si discute di una nuova Città che dovrebbe sorgere attorno

all’aeroporto: su questo punto è necessario aprire un dibattito pubblico per

capire, per discutere dei mutamenti che l’area dovrà vivere.

Bisognerà capire perché di norma gli aeroporti crescono lontani dai centri

abitati per via degli effetti collaterali al Traffico Aereo (smog, rumore),

mentre a Venezia si intende percorrere una strada in senso opposto, ossia

costruire una città attorno all’aeroporto.

Il sindacato, la politica della Città deve farsi carico delle sue responsabilità,

ed impedire che l’aeroporto di Venezia Tessera “Marco Polo” cresca

nonostante essi.

Integrazione alle conclusioni.

E’ di qualche giorno fa l’intervista – contributo, inviatami da Sandro Niero, RSA

Save e coordinatore provinciale per la Filt CGIL di Venezia del Trasporto Aereo.

Il contributo offerto entra a pieno diritto nell’ambito del mio lavoro.

Oltre a qualificare la tesina, Sandro mi offre l’opportunità di riprendere alcuni

argomenti su cui buona parte dei miei interlocutori si sono pronunciati.

Il contributo di Sandro mi fa capire che la tesi è un lavoro aperto, che già ha

suscitato discussioni, in particolare in CGIL.

Oltre a portare a termine un lavoro previsto dal corso universitario, è proprio

quel che volevo ottenere: tenere aperta la discussione su un settore del lavoro

strategico per lo sviluppo di un Paese, non solo di una singola realtà territoriale

seppure importante come quella veneziana.

Sono d’accordo con coloro che ritengono un’esperienza positiva la

liberalizzazione di alcune attività; i risultati sociali ed economici che il

Page 107: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

106

fenomeno ha prodotto sono sotto gli occhi di qualsiasi osservatore in grado di

far confronti tra il Trasporto Aereo degli anni ‘80 e quello odierno.

Gli effetti prodotti dalla privatizzazione degli aeroporti e successivamente la

liberalizzazione dell'handling hanno liberato importanti investimenti negli

aeroporti: nel caso di Venezia si vede dove i soldi sono stati spesi.

I miei interlocutori hanno parlato, in alcune occasioni, di strategie sbagliate

mai di sprechi o altro.

Ritengo necessario che il detentore di una concessione statale mantenga un

ruolo nell’attività propria dell’aeroporto (come l’handling); considero primaria

rispetto all’attività commerciale, pure importante e fonte decisiva di

finanziamento per lo sviluppo dell’aerostazione.

Ancora una volta le motivazioni sono più d’una: la mancanza di un punto di

riferimento istituzionale produce una fisiologica corsa verso il ribasso di tutti i

parametri di qualità e sicurezza, e dunque dei costi (la qualità e la sicurezza

costano).

La tendenza sin qui prodotta Venezia produce l’effetto che l’attualmente si

misura a Venezia: la difficoltà di onorare, per l’handler in genere, il patto

commerciale stipulato con il gestore.

Il gestore veneziano sta amaramente rilevando questi effetti; per questo è

maturata la posizione di Save che ha dichiarato (in merito alla richiesta del

quarto handler, in prima fase accolta da Enac): non esistono spazi fisici (ma

soprattutto di carattere economico), per ospitare altri soggetti.

Page 108: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

107

Enac, su dichiarazione del gestore116, ha di fatto imposto un limite al numero

degli handler (tre per l’aviazione commerciale), che poggia su più

considerazioni: di carattere fisico, di carattere economico117.

Spettava peraltro al gestore esprimere l’ultima parola sul punto118.

E’ assai probabile che l’ing. Bonato attendesse (valutazione personale di cui mi

assumo ogni responsabilità), una presa di posizione ufficiale da parte del

gestore: in questo modo si giustificano, a mio avviso, le spiegazioni più volte

offerte al sindacato, in merito alle procedure119 che delineano un limite

all'accesso in aeroporto “Marco Polo” di handler, nel corso degli incontri

sindacali regionali più volte realizzatisi negli ultimi quattro – cinque anni.

La professionalità espressa dal gestore nell’handling una volta esercitata (se

non altro a causa del fatto che nella fase iniziale l'attività di handling era svolta

dallo stesso), sarebbe punto di riferimento per qualsiasi soggetto economico

che voglia affacciarsi in “Marco Polo”.

Questa risposta potrebbe rispondere alle qualificate osservazioni poste da Aldo

Smolizza che chiede qualità, oltre ad una più puntuale analisi delle condizioni

economiche dei suoi competitori.

Nel corso della ricerca d’informazioni, con sorpresa conoscendo bene i toni e le

argomentazioni delle proteste che hanno animato il confronto sindacale negli

ultimi anni (lavoro in Filt CGIL come quadro sindacale dal 1997), ho potuto

rilevare che gli handlers operanti a Venezia sono operatori con ramificazione

diffusa, nell’aeroportualità europea.

116 D. Lgs. 18/99, art. 4/2. 117 […] Intanto Enac è tornata sui suoi passi e dopo le proteste congiunte dei sindacati e della stessa società Save […], ha deciso di non autorizzare l’annunciato arrivo del quarto handler […]. Enac ha convenuto che tre handler a Tessera bastano e avanzano […], La Nuova Venezia, 29 maggio 2010. 118 D. Lsg. 18/99, art. 4 e 12. 119 D. Lgs. 18/99, art. 4 e seguenti.

Page 109: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

108

I problemi posti in evidenza dalle interviste (legati al bilancio e ad una certa

apparente improvvisazione organizzativa), appartengono più verosimilmente

alle piccole aziende a conduzione familiare, più che a competitori che si

misurano sul mercato globale.

E’ evidente inoltre l’incapacità di dialogare tra loro e divenire, assieme, valido

interlocutore del gestore.

In questi ultimi giorni si sono realizzate molte novità, tra queste la sigla di un

accordo nazionale per il “Personale di terra del trasporto aereo e delle attività

aeroportuali”.

Finalmente trova realizzazione il progetto Filt pensato alla Conferenza di

Malpensa del 1999 [(che prevedeva la ricomposizione del lavoro, attraverso

l’unificazione contrattuale nei vari settori: TA, Mobilità (Trasporto ferroviario e

trasporto pubblico locale), Trasporto merci, logistica e spedizioni, Viabilità

(autostrade e Anas)] e condiviso dalle altre OO. SS. firmatarie.

I passaggi dei lavoratori dal gestore all’handler, negli eventuali prossimi

processi di liberalizzazione, sono maggiormente tutelati sotto il profilo

normativo.

E' sostanzialmente avviato un percorso di armonizzazione economica.

Il CCNL può definirsi d'area e questo vincola Save all'applicazione dello stesso

anche ai lavoratori delle pulizie operanti in aeroporto120: il movimento

sindacale veneziano dovrà, a mio modesto avviso, chiederne conto.

Grava come un macigno sulle attività sindacali una comune osservazione

offerta da Ignazio Piras e da Sandro Niero.

120 Accordo del 24 novembre 1995, punto E) Attività complementari, comma 1.

Page 110: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

109

Ad un certo punto della storia sindacale dell'aeroporto, forse a causa del

prepensionamento (evento contingente che forse ha provocato la mancata

trasmissione di una certa cultura, figlia dei confronti degli anni '60 e '70), forse

a causa del cambiamento intercorso in tutta la società civile, i percorsi unitari

si sono frastagliati.

Eppure in Filt CGIL, in un Coordinamento Regionale del 1992121 Si

promuovevano percorsi unitari (faccio riferimento a questa O. S. perché al

Maggiore spetta l’iniziativa, la responsabilità di orientamento).

La proposta di percorso unitario poggiava per la Filt Veneto dell'epoca su una

precisa strategia122, poi ripresa molti anni dopo123 che forse avrà sviluppi con i

nuovi gruppi dirigenti, di recente eletti nelle tre OO. SS. dei trasporti, di

matrice confederale.

Lo sviluppo dell’iniziativa unitaria è un passaggio obbligato sempre, a maggior

ragione nei momenti di crisi economica come quello che oggi il mondo sta

vivendo: tale attività deve tornare ad assumere dimensione di prassi anche in

aeroporto.

Il rapporto tra Rdb CUB e le altre OO. SS. (in particolare con CGIL, in quanto

Maggiore), è difficile da decifrare.

Il rilancio a + 1 di cui parla Sandro Niero è una strategia nota (l’affermazione

strutturata della presenza sindacale autonoma risale alla prima metà degli anni

’70, tra i ferrovieri, nel mondo dei trasporti); stupisce piuttosto che Filt, Fit e

121 Coordinamento Regionale Veneto TA del 5 febbraio 1992: c) [...]Operare da subito per definire nostre posizioni sindacali su cui avviare, possibilmente con sintesi unitaria,

confronti con gli interlocutori istituzionali e le controparti naturali […]. 122 Coordinamento Regionale Veneto TA del 5 febbraio 1992: d) […] e soprattutto per imprimere alla futura contrattazione decentrata un coordinato momento di proposta […]. 123 Lavoro e Trasporti nel Veneto, n° 2, maggio giugno 2010, “Gli aeroporti del Veneto e l'applicazione del D. Lgs. 18/99, ” Vittorio Bertocco.

Page 111: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

110

Uilt non abbiano unitariamente chiuso gli spazi a questa strategia, anzi, in

qualche modo l’abbiano favorita procedendo a ranghi sparsi.

L’aeroporto e con esso il TA ha margini di sviluppo, a Venezia, talmente grandi

da essere difficili da individuare.

I sistemi di collegamento con gli altri vettori (in particolare ferroviaro) oggi non

hanno uno sbocco: questa situazione deve rapidamente trovare una soluzione,

con risorse pubbliche o private.

Diversamente dai due sistemi principali del Trasporto Aereo (Milano e Roma),

Venezia non è collegata via ferro alle stazioni di Venezia Santa Lucia e Venezia

Mestre.

I collegamenti interni alla cittadella aeroportuale sono inesistenti.

Migliaia di persone ogni giorno, sono costrette a spostarsi a piedi dai parcheggi

all’aerostazione, percorrendo centinaia di metri e trascinando i propri bagagli.

I più maturi d’età con cui discuto questi argomenti, equiparano la situazione al

movimento delle persone sfollate, durante la seconda guerra mondiale.

Forse sotto il profilo economico l’investimento sul People Mover124 non paga,

ma sotto il profilo dell’immagine, in questo secolo paga eccome: è tutto.

Resta aperta la discussione con i cittadini veneziani, come ho già detto nella

prima fase della stesura delle conclusioni, la necessità per la politica veneziana

di riappropriarsi della discussione circa lo sviluppo del TA veneziano.

Le implicazioni nell’intraprendere una direzione piuttosto che un’altra sono

troppo delicate per essere lasciate in poche mani.

Il territorio inoltre, senza essere troppo drastici, si sta esaurendo ed il suo

utilizzo deve essere vissuto da tutti i cittadini, consapevolmente.

124 Trenino adatto a brevi collegamenti.

Page 112: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

111

Tutti devono essere coinvolti in merito alle decisioni che verranno assunte

(discutere col popolo è una pratica moderna, pur risalendo all’antichità), nel

rispetto del lavoro, della vita di ognuno di noi.

In conclusione, e stavolta la finisco davvero, posso dire che il lavoro e il

confronto sociale che esso porta con se è stato il centro dei miei interessi nella

stesura della tesi, seppure la stesura della tesi abbia aperto più argomentazioni

(pianificazione del sistema trasporti in Italia, sfruttamento del territorio,

ambiente, mobilità interna ed esterna, il problema energetico, solo per citarne

alcuni), che potranno essere sviluppati anche da altri in futuro.

Tutti argomenti che portano, ancora una volta, al lavoro.

L’utilizzo intelligente del territorio, dell’energia, dello sviluppo, del dialogo e del

confronto, portano a mio avviso a chiudere in cerchio e ponendo al centro di

esso il lavoratore (e quindi il sindacato), con i suoi valori ed i suoi problemi,

anche in questo millennio.

Page 113: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

112

Nota: ringrazio con gratitudine tutte le persone che si sono pazientemente

lasciate tormentare in interviste effettuate da un ricercatore autodidatta,

pedante ma appassionato.

In particolare voglio ricordare la disponibilità a farmi da guida in aeroporto

dell’ingegner Bonato, la gentilezza del signor Bertoni dell’Archivio Storico della

Provincia di Venezia che mi ha messo a disposizione le belle foto del “Nicelli”,

la pazienza del dottor Zanier di Save che ho letteralmente tormentato per aver

l’intervista e le foto del “Marco Polo”.

Ringrazio Giada La Fata di CGIL Treviso, splendida lettrice.

Mi scuso col mondo femminile ma nonostante gli sforzi non sono riuscito ad

intercettare lavoratrici o sindacaliste che abbiano vissuto questo periodo.

Ancora grazie, Vittorio Bertocco.

Filt CGIL Treviso, 12 luglio 2010 e per le conclusioni finali, 5 settembre 2010.

Page 114: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

113

Bibliografia

• “Gli effetti della liberalizzazione del trasporto aereo e il ruolo delle

compagnie low cost un confronto Usa – Europa”. Ugo Arrigo e Andrea

Giuricin.

• La gestione aeroportuale nella riforma dell’aviazione civile” Gerardo

Mastrandea (consigliere di stato). Pubblicato su air press raccolta 1999 e

su "studi in ricordo di Gabriele Silingardi".

• Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – facoltà di economia.

Andrea Rocchi “Le imprese di navigazione aerea”. Anno accademico

2001/2002).

• “Là dove acqua e terra convivono. Il progetto di recupero della gronda

lagunare (senza dimenticare il passato. La trasformazione del paesaggio

della gronda lagunare nord con la costruzione dell’aeroporto”. G. Franco

Bettin nella pubblicazione “Il paesaggio che cambia”, a cura

dell’associazione terra antica, anno 2002.

• Verbale IX Commissione – Consiglio comunale di Venezia – seduta del

16/12/2004.

• Università degli studi di Padova – facoltà di scienze statistiche- tesi di

laurea “Analisi preliminare del flusso dei passeggeri presso aeroporto

Marco Polo – Venezia. Antonio Fornari, anno accademico 2004-2005.

• Ricorso dell' Aduc contro il Decreto italiano che mantiene lo status quo

(1999) e accoglimento dello stesso da parte della Corte di giustizia

europea (2004, pubblicato 2005).

Page 115: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

114

• XV legislatura allegato b seduta n. 80 del 30/11/2006 “...economia e

finanze interrogazione a risposta in commissione”.

• Universita’ degli studi Roma tre facoltà di economia e commercio tesi

dottorato di ricerca “La valutazione delle società di gestione

aeroportuale: il caso aeroporti di Roma”. Guida, candidata anno

accademico 2006-2007.

• L’abuso di posizione dominante del gestore aeroportuale (nota a margine

della decisione dell’autorità garante della concorrenza e del mercato del

26 novembre 2008 nel procedimento n. 19189). Di Gianluca Lo Bianco.

• Università degli studi di Sassari - dipartimento di scienze giuridiche -

dottorato di ricerca in diritto ed economia dei sistemi produttivi XXI ciclo

“La ripartizione di responsabilità nell’esercizio dell’handling aeroportuale

relativamente al trasporto aereo di persone”. Alfredo Attili, anno

accademico 2007/2008.

• Università degli studi di Napoli Federico II, facoltà di ingegneria corso di

laurea in ingegneria delle telecomunicazioni elaborato di laurea

“Progettazione ed implementazione di un sistema per il ramp

management basato su architettura multi agente”. Domenico Cotroneo

matr. 887/000216, anno accademico 2007/2008.

• Iolanda Borzì - l’accesso al mercato dei servizi di assistenza a terra negli

aeroporti comunitari l’accesso al mercato dei servizi di assistenza a terra

negli aeroporti comunitari: nota alla sentenza della corte di giustizia del

05 luglio 2007, emessa nella causa c-181/06. Sentenza n. 51 anno 2008.

Page 116: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

115

• Commento alla decisione di Silvio Busti “La leale collaborazione tra stato

e regioni per i «requisiti di sistema» delle gestioni aeroportuali”,

convegno “Il regime giuridico degli aeroporti tra interessi pubblici e

concorrenza”. Firenze, palazzo incontri venerdì 15 maggio 2009.

• Commissione IX trasporti, poste e telecomunicazioni indagine conoscitiva

seduta di mercoledì 25 novembre 2009.

• La liberalizzazione dei servizi di handling aeroportuale a dieci anni dal

d.lgs. N. 18 del 1999. Aristide Police

• IX commissione trasporti. Indagine conoscitiva sul sistema aeroportuale

italiano, 12 febbraio 2010.

• Università degli studi di Napoli “Federico II” “La privatizzazione delle

società di gestione aeroportuale”.Marco di Cataldo. Rilevato il 20 maggio

2010.

Leggi

• Legge 5 maggio 1956, n. 524 (Gu n. 150 del 19/06/1956) costruzione

dei nuovi aeroporti civili di Venezia e Palermo ed esecuzione di opere

straordinarie agli aeroporti già aperti al traffico aereo civile. (Pubblicata

nella Gazzetta Ufficiale n.150 del 19 giugno 1956)

• Legge 12 agosto 1957, n. 797 (GU n. 224 del 09/09/1957) modifiche del

Regio Decreto Legge 14 marzo 1929, n. 503, convertito con Legge 8

luglio 1929, n. 1342, e successive modificazioni, concernente

l'ordinamento del Provveditorato al Porto di Venezia.

Page 117: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

116

• Legge 5 maggio 1976, n. 324 (GU n. 142 del 31/05/1976) nuove norme

in materia di diritti per l'uso degli aeroporti aperti al traffico aereo civile.

• Legge 10 ottobre 1990, n. 287 Gazz. Uff. 13 ottobre 1990, n. 240.

Norme per la tutela della concorrenza e del mercato.

• Legge 24 dicembre 1993, n. 537 (G.U. n. 303 del 28 dicembre 1993 -

suppl. Ord.) Oggetto: interventi correttivi di finanza pubblica legge 23

dicembre 1996, n. 662 "Misure di razionalizzazione della finanza

pubblica".

• Legge 28 gennaio 1994 n. 84 “Riordino della legislazione in materia

portuale”.

• Direttiva 96/67/CE del Consiglio del 15 ottobre 1996 relativa all' “accesso

al mercato dei servizi di assistenza a terra negli aeroporti della comunità

direttiva 2009/12/ce del parlamento europeo e del consiglio dell’11

marzo 2009 concernente i diritti aeroportuali”.

• Legge del 3 agosto 1995 n. 351 conversione in legge, con modificazioni,

del Decreto Legge 28 giugno 1995, n.251, recante “Disposizioni urgenti

in materia di gestioni aeroportuali, di trasporti eccezionali e di veicoli

adibiti a servizi di emergenza”.

• Decreto Presidente Repubblica 16 settembre 1996, n. 533 (gu n. 247 del

21/10/1996) “Regolamento recante norme sulla costituzione di società

miste in materia di servizi pubblici degli enti territoriali”.

• Decreto 12 novembre 1997, n. 521. “Regolamento recante norme di

attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 10, comma 13, della legge

24 dicembre 1993, n. 537, con cui e' stata disposta la costituzione di

Page 118: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

117

società di capitali per la gestione dei servizi e infrastrutture degli

aeroporti gestiti anche in parte dallo stato”.

• Decreto legislativo 13 gennaio 1999, n. 18 "Attuazione della direttiva

96/67/ce relativa al libero accesso al mercato dei servizi di assistenza a

terra negli aeroporti della comunità"

• Decreto-legge 8 settembre 2004, n. 237 (in G.U. n. 213 del 10

settembre 2004), “Interventi urgenti nel settore dell'aviazione civile”.

• Legge 2 dicembre 2005, n. 248 "Conversione in legge, con modificazioni,

del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, recante misure di

contrasto all'evasione fiscale e disposizioni urgenti in materia tributaria e

finanziaria"

• D.lgs. 9 maggio 2005, n. 96 (1), “Revisione della parte aeronautica del

codice della navigazione, a norma dell'articolo 2 della l. 9 novembre

2004, n. 265”.

• Decreto 23 dicembre 2009 – agenzia del demanio determinazione dei

canoni di gestione aeroportuale, per il periodo 2010-2012.

• Direttiva 31 luglio 2009 – Ministero delle infrastrutture e dei trasporti:

“Individuazione dei criteri per l'allocazione del margine commerciale ai

fini del calcolo della misura dei diritti aeroportuali”.

• Decreto 8 ottobre 2009 “Aggiornamento dei diritti aeroportuali per l'anno

2009”. Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Circolari

Page 119: Storia del lavoro e del movimento operaio · assicurare il corretto svolgimento del servizio e la permanente verifica della conformità dell'assetto societario all'interesse pubblico,

118

• Enac EAL-01 del 10-06-1999 (decreto legislativo 13.1.1999, n. 18.

“Accesso al mercato dei servizi di assistenza a terra in ambito

aeroportuale: il ruolo dell’enac e prime indicazioni operative”).

• Enac protocollo del 7-3-2006 (applicazione CCNL Assaeroporti)

• Enac deliberazione n. 66/2006.

• Enac APT-02A del 25-01-2007 “Accesso al mercato dei servizi di

assistenza a terra. Accertamenti di idoneità, certificazione e sorveglianza

dei prestatori di servizi negli aeroporti- limitazioni e deroghe”

• Enac AGA-07 del 14-09-2007. “Modalità operative di applicazione della

circolare APT-02”.

• Enac - bozza consolidata del 16 giugno 2010 - APT–02B “Certificazione

e sorveglianza dei prestatori di servizi aeroportuali di assistenza a terra”.