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STORIA DELLA LETTERATURA SPAGNOLA PARTE PRIMA: IL MEDIOEVO CAP 1 - DALLA FINE DELL’ XI SEC. AGLI INIZI DEL XIII Momento molto importante x la società castigliana: la crescita demografica porta al ripopolamento di ampie zone del territorio e allo stesso tempo fioriscono gli insediamenti urbani con fini commerciali dove prima l’economia era prevalentemente rurale (agricoltura e allevamento). ALFONSO VI (asceso al trono x la morte di suo fratello Sancho II) è il re castigliano che domina la seconda metà del XI sec.: o Annessione di Toledo e di un’ampia zona circostante grazie all’appoggio dei mozarabes (popolazione cristiana vissuta sotto il dominio arabo) o Introduce in Castiglia varie innovazioni culturali promosse da suo nonno Sancho el Mayor di Navarra. Riforme cluniacensi movimento di riforma ecclesiale che dapprima rinnovò l’ordine benedettino e poi si estese a tutta la Chiesa Cattolica. Morte di Almanzor → ministro degli Omayyadi (m. 1002). Detto Almanzor dai cristiani, fu ministro di al-Hākam II (961-976) e Hišām II (976-1009) e sotto quest'ultimo riunì nelle sue mani tutti i poteri. Pacificò l'Africa settentrionale, riordinò l'esercito e condusse numerose campagne contro i regni cristiani di Spagna ottenendo importanti vittorie. Celebre anche per la sua attività di costruttore, ampliò la moschea di Cordova e costruì, nei pressi di questa città, la stupenda residenza di Madīnat az-Zahrā (“la città lucente”). Comporta una profonda crisi per il califfato, con conseguenti rivoluzioni che a partire dall’anno 1008 aggravano la situaizione di Cordoba, provocando la sollevazione degli eruditi e la sollevazione del popolo. 1

Storia Della Letteratura Spagnola

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STORIA DELLA LETTERATURA SPAGNOLAPARTE PRIMA: IL MEDIOEVOCAP 1 - DALLA FINE DELL XI SEC. AGLI INIZI DEL XIIIMomento molto importante x la societ castigliana: la crescita demografica porta al ripopolamento di ampie zone del territorio e allo stesso tempo fioriscono gli insediamenti urbani con fini commerciali dove prima leconomia era prevalentemente rurale (agricoltura e allevamento).ALFONSO VI (asceso al trono x la morte di suo fratello Sancho II) il re castigliano che domina la seconda met del XI sec.: Annessione di Toledo e di unampia zona circostante grazie allappoggio dei mozarabes (popolazione cristiana vissuta sotto il dominio arabo) Introduce in Castiglia varie innovazioni culturali promosse da suo nonno Sancho el Mayor di Navarra.

Riforme cluniacensi movimento di riforma ecclesiale che dapprima rinnov lordine benedettino e poi si estese a tutta la Chiesa Cattolica.Morte di Almanzor ministro degli Omayyadi (m. 1002). Detto Almanzor dai cristiani, fu ministro di al-Hkam II (961-976) e Him II (976-1009) e sotto quest'ultimo riun nelle sue mani tutti i poteri. Pacific l'Africa settentrionale, riordin l'esercito e condusse numerose campagne contro i regni cristiani di Spagna ottenendo importanti vittorie. Celebre anche per la sua attivit di costruttore, ampli la moschea di Cordova e costru, nei pressi di questa citt, la stupenda residenza di Madnat az-Zahr (la citt lucente).

Comporta una profonda crisi per il califfato, con conseguenti rivoluzioni che a partire dallanno 1008 aggravano la situaizione di Cordoba, provocando la sollevazione degli eruditi e la sollevazione del popolo.La mancanza di uneffettiva autorit politica rende possibile lo smembramento del califfato e lapparizione di piccoli regni autonomi (taifas) che arrivarono a pi di 50.Gli almoravidi (incolti guerrieri barbari) mettono fine a questa divisione territoriale nel 1090, dando origine ad un tentativo di riforma religiosa e di ritorno dellortodossia islamica persecuzioni nei confronti degli ebrei e cristiani che tendono a rifugiarsi nei domini del nord.Li si sviluppano centri intellettuali di notevole splendore, mettono in contatto la scienza araba con loccidente medievale (primi passi vs il rinascimento culturale del XXII sec.)La caduta del califfato cordobese, con tutta la sua raffinatezza culturale e letteraria e lignoranza della lingua araba da parte degli Almoravidi portano allabbandono qsi totale della poesia araba classica, che viene sostituita da forme volgari, fse provenienti dalla tradizione: nascono cos i primi zejeles (tipo di poesia spagnola formata da un estribillo e una mudanza che include un verso de vuelta)Dalla fine dellXI sec. si notano nelloccidente europeo alcuni segni di rinvigorimento intellettuale che porteranno al cosidetto Rinascimento culturale del XII sec.

Rivalutazione del latino Maggiore diffusione della cultura grazie allammissione delle donne ai centri di studio, incremento di lettori, apparizione della letteratura in lingue romanze Il XII sec. rappresenta il trionfo della cavalleria e delle crociate2 elementi fondamentali in questo periodo: Piena formazione delle diverse nazionalit peninsulari Graduale dominio del regno di Castiglia sui restanti regni della penisolaI contrasti tra la nobilt e la borghesia penalizzano il commercio e hanno come conseguenza nel 1110 la rottura del matrimonio tra Alfonso I dAragona (difensore degli interessi di contadini e commercianti) e dona Urraca di Leon-Castiglia (incline a proteggere la nobilt), e la successiva ascesa al trono castigliano leonese di Alfonso VII che intraprende una politica di divisione tra i regni cristiani, a proprio vantaggio e a sostegno della sua idea di essere riconosciuto imperatore dagli altri re della penisola.

Sotto il regno di Alfonso VII nasce il Portogallo come contea indipendente da Leon (poco dpo si trasformer in regno) mentre la Castiglia si separer ancora di pi dal regno leonese.Panorama politico del XII sec.:1. Conflitti tra i regni cristiani della penisola2. Decadenza militare degli Almoravidi3. Gli scontri tra gli arabi di El Andalus4. Arrivo a met secolo degli Almohadi (musulmani ancor pi integralisti e guerrieri dei loro predecessori, accusati di essere eterodossi e apostati). Il movimento sfocia in unautentica rivoluzione politica: la Castiglia e gli altri regni peninsulari, gravemente minacciati, si uniscono contro il potere almohade in una crociata che culminer nella battaglia di Las Navas, segnando la fine dellegemonia militare degli Almohadi5. Continue ondate di crociati nei regni peninsulari. I rapporti con altri regni esterni alla penisola venivano mantenuti anche attraverso le alleanze matrimoniali.La letteratura si trasmette di generazione in generazione: il primo esempio sono le canzoni popolari.JARCHAS brevi composizioni che si trovano a conclusione di alcuni poemi in arabo o ebraico chiamati muwaschahas (tra la met dellXI sec e fine del XII)

MUWASCHAHAS sembra fu inventata dai poeti di El Andalus (cordobesi), designa un tipo di ode o di canzone amorosa composta da varie strofe di 5 o 6 versi: i primi 4 o 5 rimano tra loro, mentre lultimo o gli ultimi 2 rimano tra loro o con gli ultimi 2 delle altre strofe costituendo cosi un doppio gioco di rime.La muwaschaha il risultato di una serie di alterazioni e deviazioni delle norme stabilite dalla poesia araba classica, che si basava su sequenze di lunghi versi monorimati, scanditi secondo la qt della sillaba.Si divide in strofe con versi brevi e rime alternate.Lultimo o gli ultimi versi della muwaschaha erano formati dalla jarcha (aveva scarsa relazione tematica con il resto della composizione).

ZEJEL altro tipo di poesia di carattere popolare coltivato in Andalus: scritto in arabo volgare con prestiti romanzi nei suoi versi; di solito pi narrativo e satirico della muwaschaha e presenta una struttura strofica simile a quella di composizioni di tipo tradizionale di altri domini linguistici. Contiene un ritornello iniziale, 3 versi con la stessa rima, un verso di ritorno e di nuovo il ritornello. Lo zejel manca di jarcha.Risulta impossibile conoscerne le origini (si pensa invenzione dei poeti cordobesi).Si ricorda in Aben Guzman il principale cultore (morto nel 1160).

Gi a partire dal XIII sec, la lirica popolare ebbe una chiara confluenza con gli ideali cortesi, modificando limpostazione del genere: Da una parte venne assimilata dalla poesia colta che la rielabor Dallaltra si convert nel genere caratteristico della poesia erotica e delle connotazioni volgari.Enecessario segnalare lesiguo numero di testi di tipo tradizionale che possono essere situati con certezza nel Medioevo.

VILLANCICO la strofa caratteristica della lirica castigliana di tipo tradizionale: formata da 2 o 3 versi, con un nr variabile di sillabe; manca xtanto di forma fissa in qto una composizione di enorme flessibilit (tendenza schema ABB con versi di 8 e 6 sillabe che a volte possono presentare un verso corto).

Il VILLANCICO designa inoltre una forma strofica costituita dalla somma della composizione tradizionale con la sua glossa, con cui ci si abitu ad accompagnare le cancioncillas.

Il VILLANCICO anche un tipo di canto corale liturgico che veniva intonato nelle chiese durante determinate festivit come Natale ed Epifania.

Poche notizie prima del XV sec.

La poesia tradizionale portoghese, castigliana o francese caratterizzata dallabbondanza di componimenti brevi, di 2 o 3 versi, con una distribuzione di rime che tende ad essere fissa.

Il villancico si considera elemento invariabile nella lirica tradizionale, mentre la glossa si modifica continuamente in base ai gusti di epoche ed autori.

La lirica tradizionale si raggruppa intorno ad alcuni temi molto concreti:1. La natura: mette in relazione la lirica primitiva con canti primitivi dedicati allarrivo della primavera. In linea generale lidea dellarrivo della primavera si accompagna con quella della nascita dellamore.2. Nacquero canzoni apposite x celebrare determinati avvenimenti (es. canti di nozze, di morte, di vittoria, )3. Per accompagnare il lavoro furono composte alcune canzoni sulla mietitura, la tessitura, la macinazione del grano, ecc.4. Il gruppo pi nutrito quello formato dalle canzoni di tema amoroso, con tutte le loro variet e sfumature.5. Esistevano anche canzoni dedicate alla burla o alla satira

La lirica tradizionale entra nei Cancioneros a met del XV sec mediante, soprattutto, i maestri di musica, che adattano le canzoni alla polifonia che inizia a diffondersi nella penisola iberica, grz tra gli altri ai musicisti fiamminghi.

CAP 2 LA MATURITA

Lo spirito di crociata dominante nel XII sec era ancora presente in Castiglia agli inizi del sec successivo. E probabile che il Poema de Mio Cid nascesse in questo periodo con la sua forma attuale.

La vittoria degli Almohadi du Alfonso VIII di Castiglia ad Alarcos (1195) costituisce il momento di massima egemonia degli arabi, ma la situazione cambier di li a pochi anni: gi la battaglia di Las Navas del 1212 si pu considerare linizio di una rapida decadenza (in battaglia morirono qsi tutti i componenti dellesercito arabo).

La morte di Yusuf II, emiro degli Almohadi, comport una divisione degli stati locali: Ferdinando III di Castiglia e suo padre Alfonso IX di Leon la sfruttarono x conquistare nuove citt, tra cui Cordoba (1236).

La morte di Alfonso IX e lascesa al trono del figlio Ferdinando III, che era gi re di Castiglia dal 1217, ebbero come risultato lunione definitiva dei 2 regni e legemonia castigliana sulla penisola iberica.Nel 1262 restava da conquistare solo il piccolo regno arabo di Granada.

Nascita dei grandi latifondi meridionali: citt deserte che gli arabi sn stati costretti ad abbandonare e campi da coltivare con una manodopera a basso costo (i musulmani sconfitti).Le ampie estensioni rurali in cui ancora vivevano gli antichi abitanti musulmani (mudejares) vennero affidate agli ordini militari e alla nobilt pi antica e fedele al re.Sotto il dominio della chiesa e della nobilt restano gli uomini senza titoli nobiliari, contadini e pastori e i mudejares, i quali mantengono la libert in cambio di ingenti tributi da pagare ai proprietari delle terre che occupano.Gli ebrei costituiscono un gruppo a parte: in generale formarono un nucleo dedito al commercio, allo studio delle scienze e alla pratica della medicina.

Finch perdur la prosperit economica grazie alle conquiste del XIII sec ci fu convivenza e tolleranza allinterno delle 3 culture (cristiana, musulmana ed ebrea).Quando x iniziarono le difficolt e le carestie del XIV sec, lequilibrio instabile si ruppe e cominciarono le sanguinose persecuzioni contro gli ebrei, la pressione economica e religiosa nei confronti dei mudejares (si ribelleranno in numerose occasioni).

Il potere della nobilt spinse i sovrani a cercare lappoggio del popolo, degli abitanti delle citt e dei villaggi che venivano protetti con statuti che permettessero la loro crescita.

Tuttavia i privilegi locali furono sostituiti da codici. Daccordo con i modelli introdotti da Giustiniano e da Graziano, Ferdinando III e suo figlio Alfonso X si sforzarono di unificare i testi legali e di codificare le attivit dei sudditi (come appare evidente nelle Siete Partidas), ma la forza dei nobili imped che la pretesa dei re riuscisse del tutto: sar necessario aspettare fino ai re cattolici, nella seconda met del VX sec x trovare lunit del corpus delle leggi applicato in Castiglia e Leon.

Per qto riguarda la cultura, la differenza pi significativa tra XII e XIII sec la nascita delle universit, che come conseguenza del rinascimento europeo e dello sviluppo delle citt, sostituiscono le scuole monastiche o episcopali.Le universit sorgono come corporazioni formate da maestri e studenti, e come tali si organizzano x difendere alcuni interessi comuni, con statuti e strutture proprie e con grande indipendenza rispetto al potere del re o della chiesa.

Nel 1215 si tenne il IV concilio lateranense in cui risalt la preoccupazione delle alte gerarchie ecclesiastiche per la scarsa formazione dei sacerdoti, mentre si propugnava la necessit che il clero avesse una preparazione pi profonda.

MESTER DE CLERECIA massimi rappresentanti si forme letterarie elaborare, aliene dalla tradizione orale, che iniziano a formarsi anche in Castiglia e Leon allinizio del XIII sec.

Le direttive lateranensi non giunsero in Castiglia fino al termine del Concilio di Valladolid del 1228, ma la penetrazione delle riforme fu lenta.

La letteratura scritta in lingua romanza si configura pienamente dagli inizi del XIII sec.

Ci sono 2 momenti di particolare importanza: il regno di Alfonso VIII e quello di Alfonso X.Durante il XIII sec e in concomitanza con questi 2 sovrani, quasi mezzo centinaio di trovatori e juglares visitano la corte castigliana e leonese.

La poesia epica

Nata con propositi informativi o come notiziario, spesso si converte in un mezzo di propaganda politica, in quanto raggiunge un pubblico molto vasto: Il mondo del feudalesimo e delle crociate Quello dei monasteri e delle reliquie Quello della borghesiaLa poesia epica caratterizzata da oggettivit e realismo. E considerata poesia narrativa perch come qualsiasi tipo di narrazione ha x oggetto lesposizione di cose realizzate o quasi realizzate e qdi la si pu intendere come espressione di verit (carattere oggettivo).Da evidenziare anche il suo carattere non problematico: trionfo e difesa di valori riconosciuti dalla collettivit, dei quali sono portatori gli eroi.I collegamenti tra il poema epico e la storia solitamente sn stabiliti in forma realista, tuttavia da segnalare che in questa trasposizione la realt viene percepita come una dimensione eroica, qdi esagerata: colui che valoroso e leale dovr esserlo sempre in modo sovrumano e viceversa, i malvagi saranno tali fino in fondo.Sul piano fisico eroi e antieroi sn capaci di azioni assolutamente straordinarie, dotati come sn di una forza iperbolica.I poemi epici si cantavano generalmente in una monodia e con laccompagnamento di strumenti a corda. Gli indizi pi attendibili fanno pensare che il juglar (bardo) apprendesse una serie di poemi epici insieme a una struttura narrativa.Lutilizzo del latino come lingua colta vincolata alla Chiesa e la lunga tradizione dei canti eroici tra i popoli germanici stanno alla base della nuova poesia epica.I pi antichi poemi epici in lingua romanza presentavano vari nuclei tematici. In Castiglia erano 2: Linvasione araba e i primi focolai della resistenza Gli inizi dellindipendenza di Castiglia.In Provenza gran parte dei poemi epici della Francia settentrionale hanno per protagonisti eroi meridionali (si sn conservati sl 2 poemi in provenzale ed entrambi sn collegati a Carlo Magno e Rolando).

Avvenimento storico formazione della leggenda epica elaborazione in cantar de gesta

Basandosi sui cantares de gesta conservati e con le notizie che ci giungono attraverso le cronicas, si soliti considerare lepopea castigliana formata da 3 cicli tematici:1. Quello dei conti di castiglia2. Dello del Cid3. Il ciclo cosidetto francese

Il Poema de Mio Cid

E arrivato ai giorni nostri grazie a una copia realizzata nel XIV sec a partire da un manoscritto dellanno 1207 elaborato da Per Abbat (geniale autore o semplice scrivano?)

Il Poema si basa su una parte delle imprese di Rodrigo Diaz de Vivar, nobile castigliano che visse nella seconda met dell XI sec , conquist Valencia nel 1094 e mor nel 1099.Il Cantar allude alla presa di Valencia, ma non dandole particolare importanza (forse perch gli Almoravidi la riscattarono poco dopo nel 1102).

A proposito dellautore, Menendez de Vival parl in un primo tempo dellesistenza di un unico scrittore, ma nellultimo studio del Poema difese la tesi di 2 juglares, uno di Esteban de Gormaz (che stabil il piano generale dellopera e scrisse il Cantar del destierro dellesilio); un altro di Medinaceli (pi moderno che elabor i restanti 2 cantares).

Il Poema de Mio Cid si compone di 3 cantares di estensione simile: circa la met del poema narra le prodezze del Cid con dettagli che completano il ritratto del protagonista (coraggio, astuzia, generosit). Laltra met non include quasi nessuna scena bellica, ma si concentra sulla relazione dei Conti di Carrion e le figlie del Cid.

2 assi del poema:1. Il disonore morale e politico2. Il discredito personale e famigliareIl risultato che lazione costituisce lelemento fondamentale per recuperare lonore e la rispettabilit fino alla piena riabilitazione agli occhi del re.

Il Poema risalta per la straordinaria sobriet e semplicit espressiva: Lazione si sviluppa in forma rettilinea, senza perifrasi ne digressioni Il Cid il personaggio centrale attorno al quale ruoteranno tutti gli altri, collaborando con le loro azioni allesaltazione delleroe che equivale allesaltazione di tutti loro. Per portare a termine il suo lavoro il poeta ricorre alluso di formule ed espressioni formulari, utilizzate con grande abilit per evitarne la ripetizione meccanica e adattandole in ogni momento alle necessit del racconto.

Rodrigo Diaz de Vivar divenne ben presto oggetto di varie leggende, la sua fama raggiunse un ampio pubblico. Rodrigo cominci ad avere un ruolo importante nelle opere che alludevano alla spartizione di regni attuata da Fernando I tra i suoi figli e gli scontri che ne derivarono, fondamentalmente tra il re di Castiglia Sancho II e il re di Leon, Alfonso VI: nasceva cosi il ciclo epico del Cid.

Le Mocedades de Rodrigo

Creazione di un Rodrigo Diaz giovane, ma sicuro di se stesso, come nella maturit disposto a difendere il suo re di fronte a qualsiasi aggressione fisica o morale.

La redazione originale del testo conservato (1350-1360) opera di un autore colto, fse un chierico, che rielabor un cantar de gesta precedente e perduto.La versificazione propria della juglaria, assolutamente irregolare.

Nellintroduzione in prosa si racconta la storia dei giudici di Castiglia, Nuno Rasura e Lain Calvo. Il verso inizia con lo scontro tra Fernan Gonzalez e il re di Leon, che culminer con lindipendenza della Castiglia.Discendente del bellicoso conte fu Sancho Abarca, primo re castigliano, il quale scopr la tomba di san Antolin presso Palencia: il ritrovamento utilizzato dallautore per narrare la storia della diocesi palentina.Da Lain Calvo discendono Rodrigo Diaz e le principali famiglie castigliane. Durante il regno di Ferdinando I si produssero attriti tra i discendenti di entrambi i giudici.

Vedi storia pag. 44/45

Dal punto di vista tematico sono presenti vari nuclei ben definiti: Lintroduzione storica Le imprese di Rodrigo nella penisola Le prodezze in terra di Francia

Molti studiosi pensano che il cantar de gesta debba essere diviso in 2 parti che avrebbero come scopo lesaltazione del re Fernando tra gli altri re peninsulari, di modo che tutti lo considerino imperatore.

Il testo delle Mocedades presenta curiose divergenze rispetto alle altre testimonianze conservate: Rodrigo pi violento e superbo La diocesi di Palencia acquista un ruolo fondamentale, sconosciuto nelle versioni in prosa delle cronicas, chiara testimonianza degli interessi che muovevano lanimo dellautore

Le Mocedades de Rodrigo, testo tardivo dellepica castigliana, mostrano limpronta dei cantares de gesta a cui si ispirano, ma il materiale utilizzato nellanonima rielaborazione include anche elementi che provengono dal folclore.

Con linizio del XIV sec. appare nella penisola un nuovo tipo di poesia narrativa dal tono eroico: le cronicas in rima.Il proposito di una cronica e quello di un pema epico possono coincidere, in qto entrambi servono a volte per confermare la nobilt di una famiglia, o per animare lo spirito guerriro di una collettivit o di un gruppo; altri poemi epici hanno carattere biografico (come nel Poema de Mio Cid).

La poesia colta

Dal XII sec proliferano in tutto loccidente medievale poemi dialogati in cui gli interlocutori discutono in latino o in lingua volgare sui temi pi vari (religiosi o profani, filosofici, teologici, amorosi o sociali).In generale il dibattito prende spunto da personificazioni o allegorie che incarnano i personaggi pi disparati (un cadavere, lanima, il giglio e la rosa, Carnevale e la Quaresima) in un gioco letterario in cui il ricorso allantitesi ha primaria importanza. Tutto ci con una chiara intenzione didattica, che con il tempo pu essere sostituita dalla tendenza alla burla o alla parodia.

Il successo del dibattito nel mondo medievale si deve allabitudine scolastica delle controversia e della disputatio, ereditate dai programmi di insegnamento dellantichit.

Razon de amor con los denuestos del agua y el vin: da una parte un racconto di tipo amoroso ambientato in un giardino; dallaltra un dibattito tra lacqua e il vino. Debate di Elena y MariaDiscussione tra Elena (amica di un cavaliere) e Maria (compagna di un abate) su quale dei 2 sia migliore come amante

Poemi in cuaderna via. Il mester de clerecia

Dagli inizi del XIII sec alla fine del XV sec nasce in Castiglia una serie di opere scritte in strofe di 4 versi in rima consonante di 14 sillabe con cesura dopo la settima, che si conoscono con la denominazione di cuaderna via, dal termine che appare nella seconda quartina del Libro de Alexandre.

La forma metrica di questo gruppo di opere si associa al verso alessandrino francese: linflusso dei modi francesi non sorprende se si considera limportanza della presenza dei commercianti e dei monaci arrivati dalla Francia a partire dalla fine dellXI sec.

Le origini di questo tipo di verso e di strofa si situano nella poesia ritmica goliardica, in latino, e da ci appare evidente la base colta (tuttavia nei testi in latino manca la tendenza didattica o moralizzante che si trova nelle letterature romanze).

I cultori della cuaderna via in Castiglia formano un gruppo ben caratterizzato nel XIII e XIV sec: Il vincolo pi significativo la forma metrica cui ricorrono (si differenziano dai cantares de gesta o da forme pi brevi) Sono scrittori colti, conoscitori del latino e dotati di una formazione superiore alla media. Solo i clerici possedevano una preparazione simile e pertanto stata definita mester de clerecia (=professione del clero) lattivit letteraria espressa in cuaderna via.

Dominano i ricordi retorici e gli autori, data la loro formazione, si considerano eredi di conoscenze trasmesse da altri attraverso le loro opere Disprezzano tutto ci che non si regga su unautorit, qdi anche i juglares per le loro parole ingannevoli Scrivono con una chiara intenzione didattica Affinch le loro parole arrivino a un pubblico pi ampio non utilizzano solo la lingua romanza, ma ricorrono a tecniche juglarescas (coinvolgimento del pubblico, intromissione dellautore nellopera, ) Si concedono grandi libert sia nella metrica, sia nel contenuto delle loro opere, cosi i generi che ricorrono alla cuaderna via sono numerosi

La materia religiosa: Gonzalo de Berceo

Gonzalo de Berceo era chierico, ed anche se non fosse monaco, era vincolato al monastero di San Millan.

Berceo scrisse una dozzina di opere che si soliti riunire in 3 gruppi a seconda del contenuto:1. Vite di santi2. Opere mariane (El duelo de la Virgen, Los Milagros de Nuestra Seora)3. Opere dottrinali o liturgiche

Lopera di maggior diffusione di Berceo Los Milagros de Nuestra Seora.La tradizione letteraria dei miracoli mariani si inserisce nella corrente del culto alla Vergine Maria, testimoniata da numerose opere a lei dedicate per la consacrazione di chiese e cattedrali sotto la sua invocazione e per molte altre manifestazioni artistiche.Le raccolte dei miracoli della Vergine cominciano a formarsi a partire dalla seconda met dellXI sec, ma sar durante i sec XII e XIII che aumenteranno considerevolmente.I Milagros di Berceo si inseriscono in questa tradizione letteraria con dei chiari obiettivi: rendere grazie alla Vergine e intrattenere i pellegrini: poco importa se i miracoli realizzati non sono delimitati geograficamente nelle prossimit del monastero; al contrario, luniversalit testimonierebbe il potere di Maria.

Lintroduzione il filo conduttore dellinsieme dei miracoli riuniti da Berceo, grazie ad un abile utilizzo di un gioco allegorico che permette di apprezzare la storia della caduta delluomo e la sua salvezza per intercessione di Maria: in definitiva lo stesso schema che si ripete in ciascun racconto, anche se basato su casi concreti, lontani dallimpostazione astratta dellintroduzione.

I 25 miracoli (il 5 in nr della Vergine secondo la numerologia cristiana) che compongono la raccolta seguono da vicino una versione latina, in cui sarebbero inclusi gli stessi miracoli, con lo stesso ordine, tranne lintroduzione allegorica.

I limiti creativi di Berceo si basano sullamplificatio, sul dominio del dialogo e sullabilit narrativa, che porta a frequenti cambi di ritmo o a rischiose rotture del filo della narrazione mediante anticipazioni o con altri ricorsi stilistici appresi nelle arti poetiche.

La materia antica: il Libro de Alexandre e il Libro de Apolonio

Il Libro de Alexandre si pu considerare una delle opere pi vigorose della letteratura castigliana medievale, pure come una di quelle che causa maggiori problemi e divisioni tra gli studiosi, in qto se ne ignora lautore e la data approssimativa della redazione si situa tra il 1201 e il 1205.

Lautore si basato sullAlexandreis di Gautier de Chatillon, elaborando il poema latino mediante lutilizzo delle pi varie fonti, orali e scritte, che compongono pi di un terzo del materiale.La ricchezza di fonti straordinaria e manifesta la chiara volont dellautore di raccontare la storia di Alessandro Magno senza lasciare lacune, in modo esaustivo, riunendo perci tutto il materiale a disposizione e combinandolo in un insieme perfettamente omogeneo.

Insieme al materiale classico, scritto in latino, lautore ricorso alla tradizione orale. Inoltre, poich lAlexandreis di Gautier era impostato come un poema epico, lanonimo autore castigliano si sforz di mantenere tale carattere nel narrare le imprese del protagonista dellopera.

Dopo un esordio in cui lautore giustifica il proprio lavoro, si narra la giovent di Alessandro Magno, formato nellideale delle armi e delle lettere, del cavaliere e del chierico.La seconda parte rappresenta la maturit delleroe, dallincoronazione come re alla trasformazione in grande imperatore, in virt delle numerose conquiste realizzate. Infine, il libro spiega le ragioni della caduta e della morte di Alessandro. Lopera si conclude con 5 strofe di commiato dellautore. Questa struttura essenzialmente tripartita mantiene il suo equilibrio su scale pi ridotte (ciascuna delle 3 parti si divide a sua volta in 3 episodi e ogni episodio in 3 scene, e cosi via fino ai minimi dettagli).

La morale dellautore castigliano: Alessandro verr castigato a causa del suo atteggiamento superbo e del suo desiderio di conoscere tutto.Ne conseguono 2 insegnamenti:1. Il disprezzo del mondo2. Labbandono di qualsiasi manifestazione di superbiaMa nel Libro di Alexandre la didattica domina su qualsiasi altro proposito e ci trasforma lopera in un compendio di gran parte del sapere dellepoca: i viaggi del protagonista forniscono il pretesto per la descrizione del mondo, delle varie terre e dei loro abitanti, degli animali e degli alberi; nello stesso tempo litinerario percorso permette di riflettere sulla storia passata (es il caso di Troia). La curiosit di Alessandro non si accontenta del mondo conosciuto, ma lo porta in cielo, nelle profondit marine o allinferno

Libro de Apolonio

Lanonimo Libro de Apolonio viene generalmente situato a met del XIII sec ed elabora in cuaderna via i materiali provenienti dalla Historia Apollonii regis Tyri, probabilmente scritta nel VI sec a partire da un tema precedente.Il Libro de Apolonio presenta una costante preoccupazione per il mondo intellettuale; inoltre lamore o pi esattamente i rapporti sessuali, sono uno degli assi della narrazione.In effetti non solo un caso di incesto (tra Antioco e la figlia) il motore di tutta la trama, ma addirittura lincontro tra Apollonio e la figlia Tarsiana descritto con tinte incestuose, che solo un fortunoso riconoscimento sapr smorzare.

Unaltra delle caratteristiche fondamentali della narrazione costituita dai continui viaggi: Apollonio intraprende 13 traversate marittime.Il mare e la musica saranno le chiavi del libro.

Il Libro de Apolonio narra la storia del re di Tiro, la drammatica separazione dalla moglie e dalla figlia e lincontro finale (agnizione) dei 3.La struttura dellopera segue la stessa impostazione: il filo dellopera quello scandito dalle vicissitudini del protagonista, ma si interrompe in varie occasioni per allacciarsi alla storia di Luciana e Tarsiana. Lincontro finale comporta il termine dellazione, cosi come la morte di Apollonio chiude il racconto.Questa trama elementare si pu complicare con altri elementi narrativi: i soprusi subiti allinizio da Apollonio verranno puniti dopo il ritrovamento della famiglia e, x la stessa ragione laiuto ricevuto sar ricompensato.Il filo narrativo non sempre rettilineo: con una tecnica gi presente nellOdissea, i protagonisti ricordano la loro vita passata con frequenti ricapitolazioni, che aiutano il pubblico a seguire le vicissitudini del racconto e dei personaggi.

La materia di Castiglia: il Poema de Fernan Gonzalez

Il Poema de Fernan Gonzalez si conservato in un manoscritto quasi completo che accoglie un poema scritto in cuaderna via nella seconda met del XIII sec.

La rielaborazione del Poema de Fernan Gonzalez, che segue abbastanza fedelmente le norme poetiche del mester de clerecia, allude in 5 occasioni distinte a un testo scritto, bench in nessuno di questi casi si possa pensare a poemi epici o a cantares de gesta precedenti. Le uniche fonti citate esplicitamente dallautore e che stato possibile identificare, sono fonti colte, in latino e di carattere storiografico.

Per largomento (figura del conte castigliano che rese la sua terra indipendente da Leon) il Poema de Fernan Gonzalez potrebbe essere un testo epico; per la forma un poema di carattere pi o meno storico: in definitiva si potrebbe considerare un cantar de gesta con forma storica.

Lanonimo autore fece in modo che il Poema de Fernan Gonzalez mantenesse unimmagine di seriet e perci ricorse a 2 procedimenti:1. Alluse allo scripto, ossia ricorse auctoridades (lautorit di una precedente elaborazione scritta della vicenda)2. Avvicin largomento dellopera al monastero di San Pedro de Arlanza, conferendogli cos ulteriore autorevolezzaIl risultato della somma di questi 2 fattori ha fatto pensare agli studiosi che lautore fosse un monaco o un chierico di solida formazione.

Il maggiore interesse storico della figura di Fernan Gonzalez consiste nel fatto che fu promotore dellunione delle contee castigliane, facendo in modo che diventassero una sola Castiglia, la pi estesa e potente del regno di Leon, che con il passare del tempo (qsi 100 anni pi tardi) si trasformer in regno.

XIII sec indipendenza della Castiglia ottenuta nei confronti di Leon, proprio in un momento in cui appena avvenuta lunione dei 2 territori in un solo regno sotto la figura di Fernando III.

La presenza di motivi tradizionali insieme allabbondante uso dello stile formulare, rileva una relazione del Poema con la tradizione orale, aspetto evidente anche per le numerose anomalie metriche (strofe composte perfino da 6 versi o rime irregolari).Limpostazione metrica del Poema contrasta con labilit che mostra il suo autore nella strutturazione e nel dominio della tecnica narrativa cercando in ogni momento di identificare leroe con il destino della conte di Castiglia.

La struttura del Poema de Fernan Gonzalez si presenta come se si trattasse di una narrazione cronachistica: unintroduzione storica (precursori del conte) e le imprese del protagonista.La narrazione come nella storiografia lineare, bench esistano eccezioni, dovute alla necessit di menzionare fatti accaduti contemporaneamente o dinterrompere il racconto per dare spazio a differenti digressioni. Lautore riesce a mantenere salda la struttura dellinsieme mediante premonizioni, riepiloghi, parallelismi e altre risorse narrative.Dellepica e della tradizione orale lautore ha mantenuto labbondante utilizzo del dialogo e dello stile diretto, cosa che allinizio permette lintroduzione di diversi punti di vista e fa si che il narratore possa intervenire sugli avvenimenti che si raccontano come uno spettatore aggiuntivo.

Sembra che il Poema de Fernan Gonzalez non abbia incontrato un grande successo, nonostante linteresse dellargomento trattato.

La prosa e le traduzioni dallarabo

A Cordoba si produce uno straordinario incremento degli studi, specie scientifici, durante il califfato di Abd al-Rahman III (912-61) e di suo figlio al-Hakam II (961-76), protettori della scienza e della cultura.La presenza, nella biblioteca del califfato, di alcuni testi tradotti dal greco, dal persiano e dal siriano favoriscono e stimolano linteresse per la medicina, la matematica o lastronomia.

A met del X sec in Occidente inizi a esistere la consapevolezza dellesistenza delle scienze arabe, particolarmente sviluppate in matematica e astronomia, campi estranei agli interessi dei Romani e quasi sconosciuti tra i popoli occidentali.

La morte di al-Hakam II, la turbolenta successione del debole figlio Hixam II condizionato da Almanzor, la rapida disintegrazione del califfato di Cordoba e la sua definitiva scomparsa fecero si che cambiasse completamente il panorama: in alcuni casi i reinos de taifas si trasformeranno in centri scientifici distaccati, ma Cordoba perder legemonia e la sua biblioteca gi ripulita da Almanzor verr distrutta, bench numerosi volumi siano trasferiti a Toledo.

NellOccidente europeo iniziano a esserci chierici interessati ad approfondire lo studio delle nuove scienze di origine orientale.Le biblioteche di alcune localit e la privilegiata situazione culturale ispanica che permettevano una coesione tra ebrei, arabi e cristiani facilitava in modo straordinario la conoscenza delle lingue e rendeva possibile la realizzazione di traduzioni.

La conquista di Toledo da parte di Alfonso VI e il flusso dei commercianti franchi verso la nuova citt cristiana, dei musulmani eterodossi che fuggivano da Cordoba e degli ebrei perseguitati dallintolleranza degli Almohadi, furono fattori decisivi affinch si producesse uno spostamento della cultura dalla Valle dellEbro a Toledo (in seguito i monasteri della Marca Superior diventeranno centri di grande importanza culturale grazie alle ricche biblioteche e allo sviluppo economico).

La politica di Alfonso VI, decisamente francofona, stimol la presenza di cluniacensi alla guida dei monasteri pi importanti di Castiglia e nelle principali sedi episcopali.

Lattivit dei traduttori del XII sec si incentr sulle stesse materie che erano state oggetto di versioni in latino nei secoli precedenti: matematica, astronomia, medicina, filosofia.Viene mantenuto il metodo abituale nel medioevo: un ebreo o un arabo traduceva direttamente il testo in lingua romanza, parola per parola, e un altro autore volgeva in latino la materia che era stata tradotta.

Il panorama delle traduzioni si altera durante il XIII sec uso del romanzo come lingua finale del processo di traduzione.

Sermoni ed exempla

Il Concilio di Tours (1813), raccomandava al clero di utilizzare la lingua dei fedeli per farsi comprendere e a partire da quel momento esso avr il doppio ruolo di ricettore di una tradizione letteraria in latino e di emissario di nuove forme in lingue vernacole (dialettali).Con la prescrizione del Concilio di Tours le prediche dovevano essere fatte in lingua volgare.

La finalit moralizzante dei sermoni porta alcuni chierici a coinvolgere il pubblico, migliorando le omelie: il primo passo consiste nellelaborazione di sermoni in versi (tendenza abituale nella letteratura francese del XII sec).

Altri predicatori cercano di abbellire i sermoni attraverso distinctiones, divisioni e suddivisioni della materia trattata, e non rinunciano alluso di rime e ritmi: si trovano con frequenza giochi che facilitano la costruzione di unomelia basata su determinate associazioni di idee. Abbondano le testimonianze e forse per questo la Chiesa reag violentemente contro questa forma di predicazione, che considerava poco edificante.

Un altro modo di abbellire i sermoni e mantenere lattenzione delluditorio consisteva nelluso di exempla (singolare exemplum), tratti generalmente dai libri sacri, dalle vite dei santi o dagli scritti dei Padri della Chiesa.

Lexemplum era qualsiasi narrazione, storia, favola o parabola, descrizione o morale, proverbio o aneddoto capace di servire come prova a sostenere unargomentazione dottrinale, religiosa o moralizzante.Saranno gli ordini mendicanti a disputarsi la priorit nel genere: il contatto diretto con la gente e la conoscenza di espedienti consacrati dai juglares, permette loro di trarre il massimo profitto da questa nuova forma di argomentazione.

In un lasso di tempo di 15 anni, le idee cambiarono: lexemplum al principio era solo un espediente per sottolineare o appoggiare una dottrina; pi tardi si convert anche in una forma di distrazione, carica naturalmente di intenzioni moralizzanti.

Nelle raccolte di exempla le narrazioni costituiscono unit autonome, con valore proprio e sn indipendenti luna dallaltra, in qto sostengono una dottrina servendo da prova oggettiva.Alla fine del XIII sec non erano solo i predicatori a riunire collezioni di exempla: altri autori lo facevano con interessi puramente letterari.

Massime e proverbi

A met del XIII sec si traducono dallarabo una serie di testi di carattere moralizzante o didattico. Sappiamo che tali opere apparvero nella penisola iberica nellXI o XII sec, tra i medici ebrei: c da considerare che sono proprio gli ebrei a richiedere queste versioni, in qto gli ebrei sn i medici reali.Sono molto numerose le opere medievali formate da proverbi, aforismi o sentenze.Laddottrinamento dei principi

Fin dallantichit la forma abituale per laddottrinamento dei giovani di famiglie nobili erano gli Specula: genere basato sul consiglio di un padre a suo figlio, di un saggio al discepolo o di un re allerede.

Con il passare del tempo, queste opere concepite come trattati morali si trasformano e danno origine a regole di carattere militare.Durante il XIV e XV sec, i trattati bellici e di cavalleria sostituiranno in gran misura qualsiasi altra forma di istruzione e occuperanno un posto di primordine x leducazione della nobilt.

Il Calila e Dimna

Forse la pi importante tra tutte le raccolte di racconti medievali conservate.Si basa su una collezione hind di favole animali, probabilmente del IV sec, direttamente imparentata con il pancatantra (Il Pacatantra la pi famosa raccolta di favole indiana e probabilmente anche la pi antica).

La popolarit dellopera e il lungo cammino percorso fece si che presto si distanziasse dalla sua primitiva finalit (manuale di addottrinamento dei principi) e ampliasse il suo pubblico.La traduzione castigliana riappare vincolata alla famiglia reale.

Il Calila e Dimna strutturato come un dialogo tra un re e un filosofo durante i 15 capitoli di cui si compone lopera.Il filosofo consiglia il suo signore esemplificando mediante racconti, quasi sempre con animali per protagonisti, come le due linci nel cap III i cui nomi daranno il titolo al libro.

Limportanza del Calila e Dimna si deve non solo al contenuto, che rafforz la tradizione delle favole animali, ma anche alla grande ricchezza di tecniche narrative che si sviluppano allinterno dellopera e che costituiscono la base della narrativa breve successiva, organizzando i racconti in un quadro pi ampio, rappresentato dal dialogo tra il re e il filosofo.

Alfonso X

Lattivit di Alfonso X come sostenitore e coltivatore delle scienze e delle lettere di straordinaria importanza: il suo nome appare su trattati scientifici, opere legali, compilazioni storiche e composizioni poetiche, liriche e narrative, damore e di burle, e cantigas religiose.

Il contributo fornito alla redazione delle sue stesse opere stato oggetto di dibattiti e precisazioni che si basano sulle parole dello stesso Alfonso nella General Estoria.

Bisogna considerare il nome di Alfonso X come unetichetta sotto la quale si riunirono numerosi autori che lavorarono al servizio del re.

I libri astronomici, astrologici e di magia

Alla fine dellantichit, lastrologia formava parte integrante di tutte le scienze della natura: astronomia, mineralogia, botanica, zoologia e anche medicina psicologica.

Tutti gli esseri e tutti i fenomeni sono vincolati in un modo o nellaltro dal dominio dello zodiaco e in definitiva dei pianeti: luniverso, il tempo e luomo lasciano percepire linflusso continuo degli astri. La chiave della conoscenza totale si trover nellesattezza con cui verranno decifrate le relazioni esistenti, che si stabiliscono sia nel mondo (macrocosmo) sia nelluomo (microcosmo).La situazione cambier a partire dal XII sec grazie alle traduzioni in latino dei testi scientifici arabi. Per gli arabi astronomia e astrologia erano unite e inseparabili, perci con il fiorire degli studi astronomici (facilitato dalle abbondanti traduzioni di testi arabi realizzate dagli ebrei), si produsse il risveglio dellastrologia.

Gli autori cristiani cercarono di adattare queste conoscenze alle dottrine della Chiesa e trovano la soluzione adeguata nel considerare che gli astri sono la manifestazione pi evidente dei disegni divini: interpretare il mondo degli astri in modo adeguato equivale a conoscere la volont di Dio.

Alfonso X storiografo e astronomo-astrologo

I Libros del saber de Astronomia costituiscono la raccolta pi importante di trattati astronomici in lingua romanza.Linsieme fu riunito da diversi collaboratori di Alfonso X, su istanza e sotto supervisione pi o meno diretta dello stesso re.

I Libros del saber de Astronomia si dividono in 3 parti ben differenziate, riunite in epoche molto diverse, e che ebbero vita indipendente luna dallaltra:1. Los cuatro libros de la ochava espera : daccordo con le osservazioni che risalgono a Tolomeo e ai matematici greci secondo le quali la terra sarebbe al centro di una serie di circoli e sfere, le orbite - considera il cielo delle stelle fisse e dei segni zodiacali come lottava sfera.2. Libro de los estrumentos et de las huebras: manuale per la costruzione e lutilizzazione di 13 strumenti diversi che in vari casi costituiscono novit per il campo dellastronomia (anche se di dubbia utilit)3. Libros del saber de Astronomia formati dalle Taulas alfonsies:tavole di calcolo astronomico che hanno come base le coordinate di Toledo e sn di gran lunga il lavoro scientifico pi importante tra quelli realizzati alla corte di Alfonso X.

Lattivit astronomica e astrologica dei collaboratori di Alfonso X dura una trentina danni, tra il 1250 e il 1279 (si possono identificare almeno 12 collaboratori).

Opera storiografica

Il Chronicon Villarense, redatto in riojano (Rioja regione della Spagna) allinizio del XIII sec, costituisce il primo esempio di utilizzo di una lingua romanza peninsulare nella redazione di opere storiche.Il latino, tuttavia, continuer ad essere usato ancora per mezzo secolo.

La Estoria de Espaa

Non si sa con precisione quando Alfonso X e i suoi collaboratori intrapresero la composizione della Cronica General de Espaa. Si pensa che verso il 1272 fossero gi stati redatti 565 capitoli della Estoria de Espana.Allinterno di questi capitoli si racconta la storia dellantichit e del dominio dei Goti fino allarrivo degli arabi: nellinsieme fu utilizzata una sola fonte poetica, la Farsalia, ma fu dato spazio a ogni tipo di informazione proveniente da testi storici e da leggende tradizionali.

La seconda parte della Estoria de Espana che arriva fino alla morte di Ferdinando III venne terminata durante il regno di Sancho IV, ma seguendo la struttura e i modelli stabiliti nei primi 565 capitoli: la bozza di questa seconda parte su probabilmente redatta prima del 1274, ma il Re Saggio non arriv a poterla correggere; pi tardi con Sancho IV venne attualizzata e lievemente ritoccata.

Ci fu anche unaltra continuazione auspicata dal re Alfonso XI, che terminer verso il 1340, settantanni dopo linizio della Cronica.Laspetto pi importante dellopera che Alfonso X amplia il concetto di storia per dare spazio a tutti i fatti che si potessero trovare in Spagna e non solo alla biografia dei monarchi.

La Grande e General Estoria

Le 2 imprese storiografiche di Alfonso X presentano analogie metodologiche, ma in esse abbondano differenze sui dettagli e sullesecuzione.Sono profondamente separate dal criterio compilatorio utilizzato: Nella Estoria de Espana restrittivo Nella General Estoria si presenta con una tendenza pi esaustiva. Qui inoltre presenta informazioni ricevute da fonti diverse, mediante una concatenazione di dati e ripetendo differenti versioni dello stesso fatto.

Si stima che la stesura della storia universale inizi nel 1272 e che il lavoro dur fino alla morte del re, nel 1284.

Il piano generale era molto ambizioso: realizzare una storia universale della creazione del mondo fino a i tempi di re Alfonso.Utilizz come trama i Canones cronicos di Eusebio da Cesarea (san Gerolamo), con le modifiche apportate da santAgostino e san Isidoro, specialmente quelle relative alla divisione del mondo in 6 et distinte.

I. La prima et si estende dalla genesi e creazione del mondo fino a Mos, includendo i fatti pi importanti degli antichi imperi dEgitto, Assiria e cosi viaII. arriva fino alla morte di re DavideIII. inizia dai Salmi e giunge a EzechieleIV. si estende dallepoca di Daniele allEcclesiasteV. narra la storia dei Maccabei, insieme a una traduzione della Farsalia di Lucano e la storia di Roma fino alla nascita di CristoVI. parte molto frammentata, narra dei profeti e della genealogia della Vergine Maria

Alla trama attinta dallAntico testamento si sono intrecciate informazioni provenienti dalle fonti pi svariate.

La simultaneit dei fatti narrati obbligava a interrompere continuamente il racconto del filo principale (la storia degli Ebrei), di conseguenza i redattori della General Estoria formarono unit narrative autonome con tutte le conoscenze relative a un fatto o a un personaggio.

Limportanza dellEstoria de Espana e della General Estoria grande non solo per la storiografia medievale, ma per la cultura peninsulare e per la formazione della prosa castigliana: in entrambi i testi si trovano le prime versioni nella lingua romanza di opere fondamentali per lo sviluppo del pensiero letterario medievale (dalla Bibbia, a Ovidio, la storia di Alessandro Magno, ) tutto scritto in una lingua di grande ricchezza espressiva, in cui le costruzioni sintattiche hanno guadagnato in complessit e anche in esattezza.

Lattivit giuridica e legislativa

Le differenti forme di occupazione dei territori e la necessit di ripopolare zone abbandonate diedero luogo nella penisola iberica alla nascita di tradizioni e abitudini di diritto consuetudinario, raramente messo per iscritto.Fra i testi scritti, pi importanti e caratteristici di Castiglia e Leon: i fueros: compendio dei privilegi di ogni localit i cartas pueblas: costituivano i documenti destinati a proteggere il ripopolamento dei luoghi di frontieraFerdinando III cominci il lavoro di unificazione degli strumenti legali di Castiglia e Leon: fece tradurre il Liber iudicum: il testo che ne deriv, il Fuero juzgo, simpose quale strumento legale delle citt conquistate sotto il suo regno, in modo che gran parte dellAndalusia e della Murcia ebbero le stesse leggi. Inizi un nuovo corpus legale, il Setenario, che venne terminato allepoca di Alfonso X.

Le Siete Partidas furono probabilmente concepite come codice legale, ma le continue revisioni e le stesure a cui furono sottoposte fecero dellopera un trattato pi retorico, tanto da diventare un testo di consultazione per giudici e legislatori in generale.

Per qto riguarda il contenuto, le Siete Partidas si occupano delle relazioni con e tra i sudditi, sulla base di una chiara gerarchizzazione: Della religione e dello status ecclesiastico Dei re e dei grandi signori, includendo problemi giuridici relativi alla guerra, agli studi e al sapere Dellamministrazione della giustizia Del matrimonio e dei rapporti di parentela Lattivit mercantile I testamenti e le eredit I delitti e le pene

Lattivit legislativa di Alfonso X non si concluse con le Siete Partidas. Sotto il suo regno fu raccolta una serie di opuscoli legali di minore importanza per la storia della letteratura.

I sovrani successori di Alfonso X rielaborarono parzialmente la sua opera legislativa.Basandosi su criteri diversi circa i rapporti tra nobilt e potere reale e i ripetuti tentativi di ricreare un sistema giuridico pi agile si scontrarono durante tutto il XIV sec con la resistenza della nobilt, che vedeva ridursi parte dei suoi privilegi.

CAP 3 CRISI

Dalla morte di Alfonso X allinizio del XV sec

Gli ultimi anni del regno di Alfonso X furono segnati dalla guerra civile tra i sostenitori dei discendenti del primogenito Fernando de la Cerda, morto prima di essere incoronato, e coloro che sostenevano i diritti dellaltro figlio maschio di Alfonso, Sancho.

Fu Sancho ad imporsi e almeno in apparenza, a riportare la calma.In realt le ragioni che condussero allo scontro furono pi profonde, quali le tensioni esistenti tra nobilt e chiesa (che appoggiavano Sancho) e gli abitanti dei centri urbani, insieme alla nascente borghesia (favorevoli alle pretese di Alfonso).

Alla morte di Sancho IV (1295) la situazione si fece particolarmente delicata in quanto il figlio maggiore, Fernando aveva appena 9 anni: le tensioni che erano state soffocate con la forza da Sancho riapparvero.

Da una parte cerano i successori di Fernando de la Cerda; dallaltra la nobilt pronta a ottenere vantaggi dalla debolezza del giovane re il Portogallo e lAragona decisi a conquistare nuovi territori a detrimento della Castiglia.

La situazione era critica e inoltre bisognava anche considerare le manovre interessate della famiglia reale per la tutela del re bambino.

La regina vedova, Maria de Molina, riusc a salvare la situazione, contando sullappoggio ambiguo dellinfante don Enrique (bellicoso fratello di Alfonso X).Dalla parte della regina si era schierato anche un altro membro dellalta nobilt, don Juan Manuel (nipote di Alfonso X e cugino di Sancho IV) che diventer il pi importante prosatore del XIV sec.

La morte prematura di Ferdinando IV, a 25 anni, ricre la situazione instabile di fine secolo.Lerede era nato appena un mese prima della morte del padre, per cui si riprodussero gli scontri della nobilt in cerca di incarichi che avvicinassero alla corte del re.

Di nuovo la regina Maria de Molina torn a farsi carico della reggenza, destreggiandosi tra i pericoli che minacciavano il piccolo Alfonso XI.La morte dellabile sovrana (1321), tuttavia, provoc in Castiglia una profonda frammentazione del potere e la crisi di autorit si avvertir ovunque fino al compimento della maggiore et del re.

Le rivolte nobiliari non cessarono, ma a poco a poco, venne ristabilito lordine, grazie allappoggio incondizionato di citt e comuni al potere regio, che presuppose al tempo stesso un incremento della rappresentanza del popolo nelle Cortes (istituzione creata inizialmente con funzioni giudiziarie e diventata pi tardi organismo legislativo).

Alfonso XI si preoccup di pacificare il regno e di assicurare le frontiere con i Portoghesi, gli Aragonesi e gli Arabi. Il pericolo rappresentato da questi ultimi era accresciuto con lapparizione dei Ben Mern (trib berbera che aveva gi strappato il Marocco agli Almohadi) che avevano passato lo Stretto di Gibilterra per intervenire nella politica del regno di Granada.Qui si forma una situazione di instabilit analoga a quella castigliana: lo stretto costituiva una posizione strategica, dominarlo voleva dire possedere la chiave daccesso alla penisola.

Alfonso XI spese buona parte delle sue energie per raggiungere tale proposito.Con la vittoria di Salado il dominio sullo stretto era stato raggiunto, restava solo la conquistare la piazzaforte di Gibilterra, ma durante lassedio mor il re, a causa della peste che in soli 2 anni aveva decimato la popolazione delloccidente europeo.

La riconquista di vasti territori durante il XIII sec e la riduzione del dominio arabo al solo regno di Granada limitarono considerevolmente le entrate finanziarie, perci i sovrani di Castiglia dovettero cercare fonti alternative.Inoltre lo stato di guerra continuo, spesso alimentato dai mercenari, rendeva urgente il bisogno di denaro: le cortes si mostravano restie allimposizione di nuovi oneri fiscali, se non in determinati casi, per i quali i sovrani ricorsero ad imposte indirette (tasse sul commercio).Per la riscossione fu formato un gruppo di ufficiali che avrebbero garantito le entrate con i propri beni. In questo modo gli ebrei pi ricchi entrarono al servizio diretto del re, svolgendo incarichi che risultarono particolarmente odiosi al resto della popolazione: di fronte alla generale povert essi erano gli unici ad avere denaro e a poterlo prestare. Non tarderanno le sistematiche persecuzioni nei confronti di alcuni di loro, in un primo momento, e pi tardi, generalizzate contro tutta la popolazione, raggiungendo lapice con i massacri del 1391.

La scarsa produzione di opere in latino evidenzia lignoranza di gran parte del clero: ne il IV Concilio lateranense (1215) ne i sinodi successivi riuscirono a compensare la mancanza di preparazione degli ecclesiastici castigliani.

Tre nomi sembrano degni di attenzione bench non rappresentino autori straordinari: Pedro Compostelano Gonzalo de Hinojosa Martin de Cordoba

Nemmeno nel regno arabo di Granada ci sono scrittori di particolare rilievo.Gli ebrei continuarono a scrivere commenti ai loro testi sacri in un ambiente sempre pi ostile: in tale situazione non stupiscono le continue conversioni al cristianesimo, che sviluppano una ricca letteratura di polemica religiosa, sia in ebraico che in castigliano.

Testi aljiamidi opere scritte in dialetto romanzo e conservanti la grafia araba o ebraica (cominciano a diffondersi qdo arabi ed ebrei persero terreno, forme letterarie che perdureranno nel XVI sec)

Dallultimo periodo del XIII sec si sono prodotte importanti alterazioni nei generi letterari (nuova sensibilit letteraria legata alla nuova situazione politica e socio-culturale): I cantares de gesta restano ancora parte della tradizione orale Allo stesso tempo appaiono i pi antichi romances, forse come risultato della frammentazione dei cantares de gesta. Appare il romanzo allinizio del XIV sec

Il panorama letterario castigliano in questo periodo contrassegnato dalla presenza di 2 figure, rappresentanti delle categorie di maggiore preparazione culturale, nobilt e clero: Linfante don Juan Manuel Larciprete de Hita, Juan Ruiz Manuel

La morte di Alfonso XI nel 1350, vittima della peste, riaccende i problemi di successione che si erano creati a inizio secolo: non si tratta della minore et dellerede, per qto avesse appena 16 anni, ma della disputa tra i figli del sovrano.Pedro I era lerede legittimo, figlio del re e di sua moglie, la regina Maria del Portogallo; contro di lui si sollev Enrique II, figlio di Alfonso XI e di Leonor Guzman.

I duri scontri tra fratellastri erano solo un riflesso di ci che stava capitando nel resto del paese, in quanto comportarono il riaccendersi delle ostilit tra nobili e sovrani (irrisolte dai tempi di Alfonso X) e la partecipazione della Castiglia come nuovo scenario della guerra dei centanni tra Inghilterra e Francia.

La morte violenta di Pedro per mano del fratello a Montiel permise a Enrique di ascendere al trono e di stabilire la dinastia bastarda dei Trastamara sulla Castiglia, ma fu anche causa di un profondo sconvolgimento tra gli abitanti del regno, come testimoniano alcuni scrittori.

Pedro I, bisognoso di denaro, proteggeva i commercianti (esattamente come suo padre) in qto qualsiasi operazione mercantile pagava un tributo, cosa che comportava una ingente fonte di introiti costanti.Per maggiore sicurezza promulg leggi e impose garanzie al fine di reprimere gli abusi, fisici ed economici, di nobili ed ecclesiastici: lo sviluppo della borghesia e lascesa degli ebrei erano inevitabili.

La nobilt e la chiesa, scontente per ci che consideravano una riduzione del loro potere, si opposero al re, che non esit a punirle, confiscando beni e imponendo tributi: tutte manovre atte solo ad accrescere le ostilit e a portare il regno alla guerra civile.Mentre la borghesia e i commercianti appoggiavano il sovrano, i nobili e il clero cercarono un sostituto in Enrique di Trastamara.

Il nuovo re dovette occuparsi in primo luogo di riportare la pace, e perci fece ricorso agli eserciti stranieri, ridusse le imposte e fece il possibile per guadagnarsi lappoggio del terzo stato, senza perdere la fiducia di quanti lo avevano appoggiato a scapito di Pedro I.

Intanto la guerra dei centanni continuava e il panorama politico delloccidente europeo da anni non riusciva a raggiungere la stabilit.La pace in Castiglia non conveniva allInghilterra, in quanto era prevedibile unalleanza con i francesi, che avevano appoggiato Enrique II nella lotta per il potere.

I timori inglesi vennero confermati: le navi castigliane distrussero la flotta inglese al largo di La Rochelle e questa piazzaforte, uno dei principali punti di appoggio inglesi sul continente, soccombette allassedio francese.La vittoria assicur la supremazia della flotta castigliana sullAtlantico per molti anni e tranquillizz Enrique II che pot negoziare la pace, in posizione di vantaggio, con portoghesi e aragonesi, e al tempo stesso stringere rapporti con la Francia.

Ma la pace fu minacciata dallazione di Juan I di Castiglia in Portogallo alla morte di Ferdinando I: dopo una serie di combattimenti e assedi fu nominato re del Portogallo.

Ci che resta del secolo segnato da nuove guerre intestine in Castiglia, motivate dalla morte prematura di Juan I, quando il figlio Enrique III aveva appena 11 anni, e le conseguenti lotte tra nobili per una collocazione allinterno della corte. La situazione era simile in Aragona:lerede al trono, unico figlio maschio di Martin I, mor nel 1409 e lo stesso sovrano (che non aveva pi eredi legittimi n poteva pi averne) cerc di nominare un erede accettato dai suoi sudditi, ma non fece in tempo a causa della sua morte improvvisa.Si acutizzarono le tensioni interne tra valenciani, aragonesi e catalani, difensori di diversi pretendenti al trono, e ci furono 9 delegati (3 per ogni regno) che si riunirono a Caspe per scegliere il candidato pi adatto alla corona: venne eletto Fernando de Antequera, zio del sovrano di Castiglia (casato dei Trastamara).

Linstabilit nei regni di Castiglia e Aragona aument a causa della crisi del papato e dello scisma doccidente che comport lelezione qsi simultanea di due papi: Urbano VI e Clemente VII.Lappoggio ispanico al papa di Avignone fu costante, specialmente dallelezione di Pedro de Luna (Benedetto XIII) e si mantenne fino al 1416, ma le pressioni esterne e la ferma volont del Concilio di Costanza porteranno allabdicazione di papa Luna, alla fine dello scisma e alla riunificazione della chiesa.

Le guerre e, soprattutto, le successive ondate epidemiche di peste ridussero notevolmente la popolazione della penisola iberica, come accadeva anche per Francia, Italia, Inghilterra e in generale x tutti i paesi delloccidente.Si aggrav la carestia, la decadenza economica delle citt e degli stati dediti allattivit agricola o commerciale; le regioni che allevavano bestiame si arricchirono proprio per la diminuzione della popolazione (la Castiglia esport lana in abbondanza nelle Fiandre e nei Paesi Bassi).

La peste segn in larga misura anche le relazioni sociali nella seconda met del XIV sec.La mortalit fece si che il numero di contribuenti diminuisse sensibilmente in un momento in cui i sovrani avevano necessit di abbondante denaro per armare e mantenere gli eserciti.Aumentarono le imposte e gli esattori (x la maggior parte ebrei). Verso di loro si andava formando unostilit crescente, in quanto erano considerati rappresentati del re e membri di una comunit diversa.

I massacri degli ebrei, sporadici nei primi anni della seconda met del secolo, divennero sempre pi frequenti, in qto li si associava alla diffusione della peste.

Conversos o cristianos nuevos svolgevano le stesse attivit prima svolte dagli ebrei. In definitiva erano le stesse persone e in molti casi avevano anche mantenuto di nascosto le loro pratiche religiose. Il gruppo di convertiti era numeroso e riuniva membri di tutte le classi sociali, dalle grandi famiglie, agli ecclesiastici, agli uomini di lettere, borghesi o artigiani.

La seconda met del XIV sec segnata dalla scomparsa della scuola poetica galaico-portoghese e dallo sviluppo della cosiddetta scuola galaico-castigliana.La sostituzione di una lingua con unaltra ha come punto di partenza lanno 1350, quando don Pedro, conte di Barcelos, affida ad Alfonso XI un libro de canciones. Il punto di arrivo di tale processo il Cancionero de Baena (1430 ca), dove la costante principale luso del castigliano, bench permangano alcune testimonianze della moda precedente.

Poesia e prosa alla fine del XIII sec e agli inizi del XIV

Lultimo quarto del XIII sec presenta caratteristiche letterari pienamente configurate: Le traduzioni, i testi scientifici e le cronache si scrivono in prosa Il verso utilizzato per gli altri generi: cantares de gesta, letteratura devasione, opere del mester de clerecia, narrazioni varie.

La letteratura pi impegnata ricorre alla prosa (libri destinati allo studio o alla lettura individuale).Alla fine del XIII sec compaiono racconti sui temi pi vari: argomenti che pochi anni prima erano stati trattati in versi, ora cambiano forma letteraria, cercando forse di avvicinarsi alla storiografia per ottenere una maggiore credibilit con la prosa (fino ad allora riservata ad opere importanti). Questo cambiamento da attribuire probabilmente alla diffusione di scuole e universit.

mester de clerecia in piena espansione, anche se gli autori non si sentono tanto legati a conservare la cuaderna via nella sua forma pi pura (il tetrastico monorimo di 14 sillabe con 2 emistichi). Al contrario alla fine del secolo, gli autori tendono ad utilizzare diverse combinazioni metriche in una stessa opera.

In tale conteso si sviluppa un nuovo genere, il romanzo. Appaiono i primi romances, composizioni lirico-narrative che avranno un successo straordinario nei secoli successivi.

Romance parola che in castigliano ha pi significati: Lingua derivata dal latino Parola usata nel medioevo per denominare la narrativa fantastica, in versi o in prosa, diversi tipi di canzoni e le composizioni lirico-narrative in versi ottonari.

Con il passare del tempo, il termine romance si focalizza su questultima accezione, abbandonando i significati di narrativa fantastica e canzone.

Inoltre, anche la lirica fantastica tende a scomparire durante il medioevo; nel rinascimento si adotter un italianismo (novela) x designare il genere imposto da Cervantes, con il risultato che le narrazioni fantastiche medievali rimangono senza etichetta e gli studiosi li denominano libros, istoria, novelas, romances.

Genere narrativo in cui predominano caratteristiche ben delineate: carattere simbolico, struttura idealizzante, i personaggi mancano di spessore in qto sn generalmente modelli esemplari che si limitano a seguire un destino imposto in precedenza. Il protagonista sar sempre un cavaliere, di cui si narrano le imprese o le avventure, fino al raggiungimento del trionfo finale (amoroso, bellico, religioso, morale) dopo aver superato innumerevoli prove.

Gli ultima anni del XIII sec e linizio del XIV si presentano, dunque, come un momento di maggiore interesse letterario per lapparizione di nuovi generi e per il cambiamento di mentalit che si sta verificando. Linnovazione x si produce solo nella forma.

Gli inizi del Romancero

Con la graduale scomparsa dellepica e con la nascita di nuovi generi narrativi, nascono i primi romances.Termine inizialmente polisemico, poi fu utilizzato per indicare i poemi narrativi, di estensione variabile (generalmente brevi), di carattere epico-lirico, formati da versi assonanti di 16 sillabe, divisi in 2 emistichi.

Inoltre, tali versi sn caratterizzati da una grande semplicit espressiva, di immediata comprensione, poich nella loro sinteticit e nella frammentazione finale tendono a essere concisi e drammatici, senza alcun tipo di digressione.

Decadenza dei cantares de gesta nascita dei romances

Secondo Menendez Pidal, con lampliarsi del numero dei lettori dellepopea, vennero introdotti elementi graditi ad una platea pi eterogenea (amore, episodi romanzeschi). Il pubblic si entusiasmer per certi passaggi del cantar e li far ripetere al juglar che in qke caso ritocca frammenti o li rielabora x dare maggiore drammaticit o introduce novit x una comprensione pi immediata del testo.

I romances pi antichi risalgono al XIV sec e sn di carattere informativo (alludono alla morte di Fernando IV nel 1312, alla ribellione di Fernan Rodriguez allordine di San Juan sotto il regno di Alfonso XI, .).Tra i romances pi antichi databili nessuno di carattere epico; bisogna attendere fino al 1465-70 x trovarne uno.Gli antichi romances, derivati dai cantares (non dalle versioni in prosa contenute nelle cronicas), sn assai scarsi e furono raccolti in epoca tardiva; sn difficilmente databili e classificabili.

Santob de Carrion: un ebreo che scrive in castigliano

Proverbios morales di Santob de Carrion si allontanano dalla cuaderna via. Contengono una complessa tradizione testuale e presentano evidenti relazioni con le didattiche ebraiche.I proverbios morales sn dedicati a Pedro I di Castiglia, anche se furono composti sotto il regno di Alfonso XI, tra il 1355 e il 1360. Sono di chiara radice ebraica, sia per la forma metrica utilizzata che per gli insegnamenti in essi contenuti: Il metro utilizzato pu essere quartina di settenari o distico alessandrino con rima interna, giochi di parole, omonimie, paradossi, Il contenuto si nutre del pensiero ebraico, caricato di relativismo morale e di un innegabile pessimismo basato sullosservazione della vita quotidiana.

Il Libro de buen amor

Lautore Juan Ruiz, arciprete de Hita. Il protagonista di questa autobiografia fittizia considera se stesso un chierico, dalla preparazione scarsa, e ha come messaggero Fernan Garcia, un altro chierico compagno di baldorie, il quale finir x portargli via Cruz la panettiera.

Dalla lettura dellopera si evince che lautore doveva essere un uomo di ottima cultura, tuttavia il complicato gioco dellio narrante non ci da sempre la sicurezza che le informazioni del racconto riferite in prima persona coincidano con la realt storica di Juan Ruiz.

Il contenuto del libro presenta una grande ricchezza di argomenti e in molte occasioni risulta difficile seguire il filo narrativo per la qt di excursus, digressioni, exempla, similitudini che rompono il ritmo o complicano la logica del racconto. Lopera comincia con unintroduzione in cui si mescolano verso e prosa: si tratta di un paio di orazioni e di un sermone scolastico, di chiara impronta universitaria che ci prepara allambiguit del testo.Pi avanti Juan Ruiz difende il naturalismo amoroso: lautore giunge alla conclusione della necessit che ha luomo di amare e lesempio concreto rappresentato dal primo insuccesso amoroso del protagonista, che a sua volta lascia spazio a un paio di exempla di tradizione esopica (favole) e biblica.

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Il Libro de buen amor si presenta in prima analisi come un insieme caotico, per non dire amorfo: laccumulo di episodi e lo squilibrio tra le loro estensioni contribuiscono a dare questa sensazione.Utilizzo della cuaderna via, possibile suddividere lopera in 6 nuclei perfettamente differenziati:1. Un prologo in prosa che segue le tecniche del sermone2. Diversi exempla usati nelle argomentazioni3. Un insieme di composizioni liriche, con diverse forme metriche4. Alcune digressioni didattiche o burlesche5. Una parafrasi libera del Pamphilus6. Una versione della Batalla de Carnal y Cuaresma e una composizione che segue il tema della Consultatio sacerdotum (la Cantica de los clerigos de Talavera)

La componente didattica nellarciprete de Hita intrinsecamente associata allhumor, come lo stesso Juan Ruiz riconosce in varie occasioni nel corso dellopera, gi dai primi versi.Ma non tutto uno scherzo. Juan Ruiz si fa eco, a iniziare dal prologo in prosa, di alcune questioni molto dibattute negli ambiti universitari dellepoca: La necessit della riproduzione per la conservazione della specie Linsensatezza di considerare peccato la relazione sessuale tra uomo e donna, cosa che porta necessariamente a proclamare lamore libero x il beneficio della specie.

Lambiguit segnalata da tutti gli studiosi del Libro de buen amor una delle costanti dellopera sia dal punto di vista didattico (serio) che da quello scherzoso.Nel primo caso molto difficile decifrare il pensiero dellautore, sempre nascosto dietro uno schermo sul quale si mescolano verit e fantasia, eterodossia e ortodossia.

Il Libro de buen amor si presenta come unopera di immensa ricchezza di significati, con una grande variet di livelli di lettura e con ampie possibilit di interpretazione.

La prosa: don Juan Manuel

Don Juan Manuel il pi importante prosatore castigliano del XIV sec.Rappresentante della pi alta nobilt (figlio dellinfante don Manuel, fratello minore di Alfonso X), fu educato alla corte del re Sancho IV.

Dopo la morte di Sancho IV (1295) partecip attivamente alla politica castigliana, cercando di mantenere incolume il proprio patrimonio. Morto anche Fernando IV (1312), la sua ambizione si concentr sulla possibilit di diventare reggente (incarico che sarebbe stato duraturo visto che linfante don Alfonso, futuro Alfonso XI, era nato appena un mese prima della morte del padre).Don Juan Manuel impieg 9 anni per vedere realizzati i suoi propositi: nonostante tutto dovette condividere la tutela del giovane re con Maria de Molina e linfante don Felipe.

Non tutti i nobili accettarono di buon grado il nuovo passo di don Juan Manuel: si susseguirono morti e assassini, ostilit e battaglie in campo aperto, finch nel 1325 Alfonso XI fu dichiarato maggiorenne e chiese ai reggenti di abbandonare i loro incarichi.

Gli scontri armati con il re cominciarono e durarono 5 anni, durante i quali don Juan Manuel si vide confiscare e poi restituire i possedimenti a Murcia e poi conferire il titolo di principe di Villena.

Ma la tregua dur poco: alla morte di Alfonso IV di Aragona (1336) ricominciarono gli scontri tra castigliani, aragonesi e portoghesi, tutti interessati alla successione al trono.Don Juan Manuel si schier a fianco del re portoghese, contro quello di Castiglia.Le guerre e gli intrighi politici terminarono solo dopo la sua morte avvenuta nel 1348.

Don Juan Manuel fu principalmente un nobile che conosceva e difendeva i propri interessi, con chiare idee politiche testimoniate nelle sue opere, ma anche nelle cronache del XIV sec e nel Poema de Alfonso XI.

La sua opera fondamentalmente di carattere didattico. Tra i suoi scritti: Conde Lucanor Libro de los exemplos Libro de los proverbios

Don Juan Manuel non nasconde in nessuna occasione la sua scarsa cultura e non esita a ripetere ci che si aspetta dalla sue opere.Oltre ad essere espressione di umilt, il suo intento di scrivere libri didattici per coloro che non conoscono il latino e cio per la maggior parte dei nobili che frequentano la corte.

Per don Juan Manuel forma e contenuto sono inseparabili e devono svilupparsi insieme se si vogliono raggiungere fini didattici (sono importanti i temi qto le parole).Stile dello scrittore: non c parola che non sia stata soppesata e ponderata secondo le regole della retorica.

Don Juan Manuel utilizza la parola cercando di occupare un posto nella cultura, quasi esclusivamente dominata dal clero, per contrastare la perdita di potere politico.La sua grande originalit stata quella di tessere elementi tradizionali con uno stile nuovo, personalissimo, perfettamente equilibrato e ponderato, attraverso il quale si intravede lanima dello scrittore che lotta contro un ordine di cose che non gli piace e contro cui combatte anche nella vita reale.

CAP 4 VERSO UN NUOVO MONDO

Il XV secolo

XIV sec in Castiglia fu segnato dalle lotte intestine e dalla debolezza dei sovrani, che spesso dovettero sottomettersi alle pretese della nobilt per mantenere il potere.

La situazione non miglior con la morte di Enrique III (1406) in quanto dovettero scontrarsi con Ferdinando I dAragona e Juan II di Aragona e Navarra che partecipavano alle guerre civili come nobili di questo regno.

A causa dei continui scontri, il potere della nobilt andava aumentando e al tempo stesso decadeva il prestigio della monarchia: nel 1480 qsi pi della met delle rendite dello stato appartenevano alla nobilt, che costituiva appena una decima parte della popolazione.I re cattolici dovettero porre fine a questi abusi, che avevano provocato numerose ribellioni dei contadini, stremati dai continui eccessi dei signori.

Juan II aveva appena 2 anni alla morte del padre. I reggenti erano Caterina di Lancaster e Fernando duca di Panafiel (fratello di Enrique III), che ottenne un enorme prestigio militare per la conquista di Antequera.Lintroduzione dei compromissare di Caspe produsse un importante cambiamento: trasform in re dAragona colui che fino ad allora era stato reggente di Castiglia.

Alla morte del re lalt nobilt tornava ad imporsi.Il potere raggiunto dagli aristocratici durante le guerre contro il re ancora pi evidente sotto il regno di Enrique IV, il quale diventa vittima delle manovre di corte fino al punto di vedersi obbligato a riconoscere come erede il fratello Alfonso (di fronte ai legittimi diritti della figlia Juana, che viene allontanata da corte perch sospetta di non essere figlia del re ma del suo favorito Beltran de la Cueva).Quando il re cerc di annullare tale decisione i nobili lo destituirono, dimostrando cosi la loro mancanza di scrupoli e la debolezza morale e politica della corona.

La morte di Alfonso (1467) port i nobili a nominare erede Isabella, sorellastra di Enrique IV, e il re ancora una volta accett limposizione.

Il matrimonio della nuova ereditiera (Isabella) con linfante don Fernando, erede di Aragona, spinse Enrique IV a modificare le decisioni gi prese, nominando successore la figlia Juana e provocando una nuova guerra civile, che finir solo con la morte del monarca (1474) e la proclamazione di Isabella I regina di Castiglia, con lappoggio delle pi importanti citt del regno, specialmente la poderosa Segovia, e di una parte della nobilt, guidata dal suo stesso marito.

Il regno dei re cattolici (1479-1516), Isabella I di Castiglia e Fernando II di Aragona, cambia completamente il panorama, mettendo fine alla crisi politica e imponendo lautorit reale sugli interessi nobiliari.

Le corti di Toledo obbligarono i nobili a restituire alla corona tutte le terre di cui si erano impadroniti dal 1464, mentre venne loro consentito di mantenere le terre acquisite prima di tale data situazione di superiorit adottata dal potere reale.

Lunione di Castiglia e Aragona, la fine dei disordini promossi dai nobili e il lavoro di organizzazione interna effettuato dai re cattolici, insieme allunit del territorio, fanno della Spagna uno stato moderno, con una monarchia forte.

Come conseguenza delle epidemie del XIV sec, la Castiglia era riuscita ad imporsi economicamente sul resto del regno peninsulare (lallevamento era concentrato nelle mani di pochi, lindustria e lartigianato erano qsi completamente scomparsi ed erano aumentate le terre incolte per mancanza di manodopera o per le carestie). La lana di Castiglia era diventata una fonte di ricchezza, favorita nellesportazione dalla potente flotta castigliana (x i proprietari dei greggi, di solito nobili e clero, destinavano gli introiti di tale commercio allacquisto di generi di lusso come tessuti, quadri, gioielli, senza che la popolazione rurale riuscisse a percepire un miglioramento della qualit della vita).

Gli ebrei e i mudejares, ultimo anello della catena sociale, subirono lattacco di tutti, in qto accusati di essere responsabili dei problemi: Nelle corti di Valladolid fu loro imposto un distintivo sugli abiti Nel 1412 fu emanato un ordinamento con il quale si inasprivano le leggi nei confronti di musulmani ed ebrei nel territorio castigliano Fu messo in moto il tribunale dellinquisizione, sotto il regno dei re cattolici espulsione degli ebrei e dei mudejares granadini, conversione forzata del resto dei mudejares e repressioni contro i moriscos (mudejares convertiti al cristianesimo)Al contrario gli ebrei continuarono a mantenere unattivit culturale importante, malgrado le persecuzioni a cui vennero sottoposti con sempre maggior frequenza e intensit.

Gi agli inizi del XV sec si apprezza lo sforzo di alcuni intellettuali castigliani di dominare il latino e linsieme degli studia humanitatis (grammatica, retorica, poetica, storia e filosofia morale): si tratta fondamentalmente di studiosi che si sn formati fuori dal regno castigliano (a Barcellona), o che hanno frequentato le aule universitarie di Salamanca.

Nonostante la padronanza del latino e gli sforzi realizzati, non si pu definirli umanisti. Essi stavano per preparando il terreno: se costoro si limitavano a sporadici viaggi in Italia e mantenevano isolati i contatti con gli umanisti italiani, per la generazione successiva diventano unabitudine le prolungate permanenze a Roma, Firenze e Bologna.

Anche i nobili cominciarono a dilettarsi con la lettura e a formare le prime biblioteche personali.

Il XV sec caratterizzato dal fiorire dei Cancioneros, dallo sviluppo dei libri di cavalleria e dalla nascita di altre forme narrative, come le finzioni sentimentali.

Si tratta della risposta dellaristocrazia alla crisi dei valori che lavevano sostenuta nei secoli precedenti.I cavalieri non possono quasi pi occuparsi di guerra, in qto completamente cambiato il modo di combattere nata la burocrazia, in cui nemmeno i nobili hanno un gran peso e sul versante economico la borghesie e i commercianti sono riusciti a superare buona parte dei cavalieri.

I rapporti che si stabilirono tra Aragona e Castiglia dal momento del compromesso di Caspe facilitarono larrivo di nobili castigliani alla corte reale aragonese di Barcellona e in seguito alla corte di Alfonso V a Napoli. Linflusso delloriente peninsulare si incontra cos con le novit italiane, i nuovi modelli letterari confluiscono nel profondo cambiamento che si produsse con la salita al trono dei re cattolici, la conquista di Granada e la scoperta dellAmerica.

A partire da quel momento inizia la lunga decadenza della poesia dei Cancioneros e la trasformazione dei libri di cavalleria e delle finzioni sentimentali.

La poesia

Pero Lopez de Ayala

Apparteneva a una delle famiglie nobili che ottennero grandi benefici dalle guerre fratricide tra Pedro I ed Enrique II. Svolse incarichi diplomatici in varie ambasciate, alla curia pontificia di Avignone e alla corte del re di Francia. Questo permise a Pero Lopez de Ayala di entrare in contatto con gli scrittori pi importanti del momento.

Venne fatto prigioniero nella battaglia di Aljubarrota e rinchiuso per 2 anni e mezzo nella fortezza di Obidos, dove comporr buona parte del Libro Rimado de Palacio.Nel 1398 fu nominato cancelliere maggiore di Castiglia da Enrique III.

Presso la corte dei re Carlos V e Carlos VI, Pero Lopez conobbe gli autori francesi pi famosi dellepoca.

Lo scritto pi importante del cancelliere Ayala senza dubbio il Libro Rimado de Palacio, redatto per buona parte della sua vita e probabilmente ritoccato prima della morte: in esso critica la societ del suo tempo, censurando anche la chiesa e i diversi governi civili.

Ayala considera lo scisma di occidente come la pi chiara manifestazione della crisi spirituale del mondo e conclude parafrasando liberamente le Moralia gregoriane e il Libro di Giobbe.Con una straordinaria sobriet di mezzi espressivi reclama il ritorno allordine perduto, come unica possibilit per recuperare lequilibrio. Sullo sfondo risaltano i problemi in cui si trov coinvolta la Castiglia nella seconda met del XIV sec e che continueranno durante parte del XV.

Luso della cuaderna via e il carattere didattico-moralizzante dellopera evidenziano la tendenza arcaicizzante delle impostazioni estetiche dellautore che riunisce le sue poesie in una sorta di canzoniere personale in cui luso della prima persona singolare fa da filo conduttore; a differenza del Libro de buen amor, per, nel Rimado non c spazio per le burle, al contrario tutto serio e solenne e lo spirito pessimista.

La poesia del Cancionero

La scuola poetica galaico-portoghese da gli ultimi frutti nella prima met del XIV sec, e gli autori posteriori al 1350 abbandonano a poco a poco la loro lingua per ricorrere al castigliano.Il processo di abbandono del galaico-portoghese e ladozione del castigliano hanno come punto di partenza lanno 1350 in cui don Pedro, conte di Barcelos, lascia ad Alfonso XI un libro de cancionas. Il punto di arrivo di tale processo il Cancionero de Baena (1430 ca).

La stanchezza per le forme e i temi, o la mancanza di rinnovamento degli stessi, port a una plebeizzazione della lirica cortese perdita di prestigio legata anche allallontanamento del rigore feudale e limpostazione di una nuova scala di valori

Varie ragioni che spiegano labbandono del galaico-portoghese in Castiglia: Lallontanamento e le tensioni sempre maggiori con il regno del Portogallo, che terminarono con la sconfitta castigliana ad Aljubarrota in cui morirono e furono catturati numerosi nobili Qualsiasi concessione anche linguistica ai vincitori sarebbe stata considerata un affronto al re

Il primo passo verso nuove forme fu la separazione di musica e parole, che fino alla met del XIV sec erano rimaste unite: tale dissociazione permise composizioni poetiche destinate alla lettura e non al canto (dezires), per cui si poteva arricchirne il contenuto, allargarne lestensione e cercare diversi livelli di significato attraverso lallegoria.Inoltre, la separazione della musica dalle parole facilit la formazione di generi fissi, inesistenti fino ad allora: il fenomeno comune a tutto loccidente europeo e alimenta lo sviluppo di canciones e villancicos in Castiglia, canzoni e sonetti in Italia o vi relais, rondeaux e ballades in Francia.

Il caso di Alfonso Alvarez di Villasandino si pu considerare paradigmatico: unisce le vecchie tendenze incluso lutilizzo del galaico-portoghese e i nuovi modelli, in modo da diventare uno dei poeti di corte pi apprezzati; alla fine sar per dimenticato, in qto incapace di seguire il sentiero tracciato dal genovese-sivigliano Francisco Imperial (1350-1409 ca).

Dopo Baena, molti autori si occupano di raccolte poetiche, fino ad arrivare ad un totale di ca 200 cancioneros manoscritti diversi, con un insieme di oltre 800 autori e 7000 opere databili fra il 1360, data in cui comincia la produzione dei poeti pi vecchi del Cancionero de Baena, e il 1564 in cui viene pubblicato il primo Cancionero composto solo da opere del XVI sec.Secondo i contenuti e i criteri di selezione, sono stati raggruppati in 4 serie delle caratteristiche differenti, che costituiscono la base di altrettanti gruppi: Baena, Palacio, Estuniga e Herberay.

Cancionero de Baena fu riunito in almeno 2 tappe (1430-1445), anche se posteriormente furono aggiunti alcuni poemi e lultima poesia databile risale al 1449.

Non contiene nessuno dei grandi poeti della prima met del secolo e non vi trovano posto neppure i membri della nobilt, senza che se ne conoscano le ragioni.La raccolta viene presentata al re Juan II e alla regina Maria nel febbario 1445.La selezione realizzata da Juan Alfonso de Baena sembra basarsi su criteri passati di moda a met del XV sec e per questo possibile che lo sforzo del compilatore fosse inutile e sterile.Le ragioni dellesclusione dei poeti nobili restano oscure; si potrebbe pensare che il circolo culturale e sociale di Baena non coincidesse con lambiente degli aristocratici di corte.In un tentativo di avvicinarsi alla nobilt, Baena imita e raccoglie un tipo di poesia gi obsoleta, forse lunica che conosceva e a cui poteva accedere, che non era coltivata dai nobili, ma dai funzionari reali ancorati ad un passato che inesorabilmente scompariva.

Cancionero de Palacio di fronte al volume della raccolta di Baena, il Cancionero de Palacio misura appena la met ed accompagnato da disegni scabrosi, spesso osceni, che servono ad interpretare il doppio senso di alcune canzoni teoricamente appartenenti alla tradizione pi casta dellamor cortese.

Il marchese de Santillana (Don Inigo Lopez de Mendoza)

Don Inigo Lopez de Mendoza, marchese di Santillana (1398-1458), era un membro dellalta nobilt di corte dei Trastamara, con un incarico politico di primordine sotto il regno di Juan II.Combatt contro i mori, appoggiando il re in alcune occasioni o alleandosi con gli infanti dAragona o scontrandosi con don Alvaro de Luna, suo acerrimo nemico.Risalt anche come uomo di lettere.La sensibilit del marchese di Santillina si era formata, inoltre, presso la corte di Barcellona dove era giunto allet di appena 14 anni, al seguito di don Fernando de Antequera; qui conobbe don Enrique de Villena e i numerosi poeti catalani che stavano dando nuovi impulsi alla lirica.

Egli riun una ricca biblioteca nel suo palazzo di Guadalajara: in essa si trovavano i libri pi letti dalla nobilt del momento e altri che arrivavano per la prima volta in Castiglia dalla Francia e dallItalia, e che lo stesso marchese ordinava di comprare, di copiare o di tradurre. La biblioteca di Guadalajara, a met del XV sec, divent un luogo di incontro di intellettuali, cristiani ed ebrei.

Per lui in poesia, il contenuto (che deve essere utile) tanto importante quanto la forma, che deve essere bella ed esatta nella suddivisione sillabica; tuttavia molte volte si ha limpressione che egli si lasci trascinare dagli aspetti formali, senza riuscire ad elaborare sufficientemente il contenuto.Ci si avverte soprattutto nelle sue composizioni giovanili, di carattere cancioneril, in cui la variet metrica rivela uninquietudine artistica, una ricerca delle fonti espressive, che non raggiunge pienamente il suo fine.

Decires narrativos (sentenze) altro tipo di poesia in cui si impegn il marchese; di contenuto pi serio, vincolati alla tecnica utilizzata da autori come Dante o Petrarca, e come Guillame de Machaut e Alain Chartier, tutti conosciuti e ammirati dallo stesso marchese.

Juan de Mena

Di origine cordobese, costituisce un chiaro esempio di una nuova classe emergente: lintellettuale puro, senza rendite e prebende, che esercit unattivit a corte (notaio, segretario).Probabilmente Juan de Mena fu un ebreo convertito, in qto le sue origini sn avvolte da una sospetta oscurit.Laureato come maestro in arte, si trasfer in Italia, ma dopo 2 anni ricevette un incarico presso la corte di Juan II, che divenne suo protettore.Come membro della corte partecip agli stessi giochi letterari dei suoi contemporanei, scrisse canzoni amorose e sentenze che ottennero unimportante diffusione, e il fatto che appaiano in un gran numero di Cancioneros indica il prestigio di cui godette Mena nella sua epoca.La sua maggior fama si deve alle composizioni pi lunghe come la Coronacion del Marques de Santillana (1438) in cui si celebra il successo del marchese durante la campagna di Huelma contro i Mori. Si tratta di unopera allegorica che spazia dalle miserie del mondo allesaltazione di don Inigo Lopez de Mendoza, con unimpostazione che potrebbe avere un remoto punto di partenza nella Divina Commedia di Dante.

Laberinto de fortuna lopera principale di Juan de Mena (1444). Dedicata al re, il poeta narra i vizi e le virt dei poeti di tutti i tempi attraverso un continuo scontro tra Fortuna e Provvidenza (filo conduttore). La descrizione della casa di Fortuna si estende per i 7 circulos (Diana, Mercurio, Venere, Apollo, Marte, Giove e Saturno) in cui si trovano i diversi personaggi (casti, consiglieri, amatori, saggi, eroi, re e cavalieri, e infine don Alvaro de L