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Scopriamo il mondo Anno 2, numero 4, settembre/ottobre 2011 Bambini al centro del nostro agire Il giornalino bimestrale a cura dei bambini della Pediatria dell’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano. cani, gatti... storie a proposito di cucina ...

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Scopriamo il mondo Anno 2, numero 4, settembre/ottobre 2011

Bambini al centro

del nostro agire

Il giornalino bimestrale a cura dei bambini della

Pediatria dell’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano.

cani,

gatti...

storie

a proposito di cucina ...

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Cari lettori, si avvicina il Natale e gli impegni sono sempre moltissimi! Giovedì 15 dicembre alle 15,00 nel reparto di Pediatria ci sarà la festa con Babbo Natale, mentre mercoledì 21 dicembre alle ore 10 e 30 nella sala grande sotto la Chiesa dell’Ospedale la scuola Media “Benedetto Marcello” si esibirà in un concerto per piccoli gruppi e coro, con brani natalizi. E’ partita la raccolta fondi per il progetto di a arte terapia del reparto “Aliarte” e l’1, il 2, il 3 e il 4 dicembre saranno messe in mostra nell’atrio dell’Ospedale alcune opere donate per il progetto, le cui offerte saranno destinate alla Pediatria. In nostro giornalino ha ricevuto un altro premio importante, dall’ Associazione Alboscuole. Si tratta del Premio Nazionale “Giornalista per un giorno” e la premiazione avverrà a maggio 2012 a Cianciano Terme, in occasione del Meeting: grazie alla redazione diretta dal Dr. Giovanni Ruggeri! Abbiamo preparato il calendario della Pediatria, con disegni dei bambini del mondo e foto fatte in reparto: da vedere! E uscirà a breve un piccolo libro che raccoglie le poesie dei pazienti con i ricordi dei loro paesi lontani e con disegni fatti dal San caro e dal Niguarda. Ed ora vi lascio alla lettura di questo splendido numero!

Buon Natale e Sereno Anno Nuovo!

Alessandra

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LA PAROLA A… Mi chiamo Laura Fiori e faccio parte dello staff medico della Pediatria del San Carlo. Ho una bambina di 4 anni, Margherita, che quando torno a casa dal lavoro, mi chiede sempre: “Che sciroppino hai dato ai bambini malati oggi? Ma era molto cattivo o era molto buono?”…. Fino a un paio d’anni fa era difficile spiegarle che il pediatra visita i bambini …. Degli altri! “Ci sono qui io,! Uffa perché devi andare dagli altri bambini?!” Ora è tutto molto più facile. Le ho spiegato con calma che cosa faccio qui tutti i giorni, le ho spiegato che ci sono bambini grandi e piccoli che sono malati e che i loro genitori stanno male con loro, perché sono preoccupati. E anche i nonni arrivano con mille domande sul viso e spesso non osano chiedere. Il nostro lavoro ha molte sfaccettature ed insieme a tutto il personale del reparto, infermiere, aiutanti, maestra e volontarie, cerchiamo di dare il nostro contributo per la cura dei nostri piccoli ospiti, sperando di lasciare un buon ricordo da portare a casa. Dottoressa Laura Fiori

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SOM

MA

RIO

• Lettere da ...

• Le storie di ...

• Un angolo di poesia

• Scopriamo il mondo: Italia

• Concorsi ...

• A proposito di cucina ...

• Evviva le rime!

• Abio news!

• Cani, gatti e c.

• La parola a ...

• Giochi: ora tocca a te

Divertiti e colora i personaggi di questo giornalino

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Segnalazione di elogio per Prof. Luciano Cucchi, Dott. Costantino Zamana, Dott.Daniele Perilli, Dott. Fabio Caccia. Gentile Dr.Zoia, Desidero portare alla Vostra cortese attenzione la mia gratitudine e riconoscimen-to per i Dottori indicati oggetto. Sono mamma di due maschietti entrambi nati con ipospadia.Paolo Crocè è stato operato nel marzo del 2005 all’età di 9 mesi per una ipospadia coronale,mentre il piccolo Giulio Crocè, di 16 mesi,è stato operato di ipospadia balanica con incurva-mento il 15 ottobre 2010. In particolare ,vorrei ringraziare il Dott.Zamana insieme al Dott.Perilli e al Dott.Caccia a loro va tutta la mia gratitudine per le doti umane. Desidero manifestare la mia gratitudine nei confronti del Prof. Cucchi, al riguar-do segnalo quanto sia rimasta entusiasta, in occasione degli incontri di profilassi per l’intervento del piccolo Giulio,riguardo l’iniziativa sperimentale di consentire ai genitori consenzienti di visionare le riprese degli interventi eseguiti e filmati a fini universitari. Questa proposta innovativa ha permesso a noi genitori di scongiurare inutili ansie dovute alla non conoscenza di come avviene l’intervento chirurgico programmato per il proprio figlio, si può ben comprendere quali siano in tali circo-stanze i timori di un genitore, dovuti ad esempio alla durata (2 ore circa) o all’idea che l’intervento chirurgico possa essere particolarmente cruento. Il Prof.Cucchi ci ha aiutato a superare queste paure. Infine un ringraziamento ed un elogio anche per il personale paramedico dell’ambulatorio (Sig.ra Cristina in particolare ) e per quello del reparto di chirurgi-a pediatrica, compresa la Capo Sala, per l’attenzione prestata e la sensibilità dimo-strata. Cordialmente Raffaella Brambilla

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Un giro nel villaggio di Babbo Natale

Il Natale si avvicinava. Thom aveva già da tempo cominciato il conto alla rovescia. Il Natale era da sempre la sua festa preferita; tutta la famiglia riunita intorno al camino, il grande pranzo e soprattutto, momento che gli piaceva di più, l’apertura dei regali. Thom aveva sette anni. Viveva in una grande villa in Irlanda. La sua famiglia era composta da Joseph e Catrine, i genitori, Enya, sorella di quindici anni, Neal fratello di dieci anni ed infine Thom, il più piccolo. Ogni anno Babbo Natale gli portava i regali che lui desiderava da tempo. Non si sa come ma quel vecchio vestito di rosso indovinava sempre. Thom non andava d’accordo con i fratelli. Essendo più grandi si prendevano gioco di lui e questo non gli piaceva affatto. “Un giorno diventerò più grosso, più alto e più potente di voi!! E così sì che ci divertiremo!!” diceva arrabbiato. Ma ai suoi fratelli non importava niente, sapevano che non sarebbe mai acca-duto. Quest’anno Thom rifletté molto prima di mandare la letterina a Babbo Natale. Voleva chiedere qualcosa di unico, che non avesse nessun altro. Non il solito gioco, non la solita playstation, voleva avere in dono la forza cosicché potesse fargliela pagare una volta per tutte ai suoi fratelli.

Ecco la lettera: Caro Babbo Natale, come ogni anno spero di essere nella lista dei buoni. Mi sono comportato bene, ho offerto la mia merenda ai compagni che non l’avevano, ho donato i miei vestiti ai poveri e ho ri-sparmiato sulle caramelle per far un bel regalo ai miei genitori. Quest’anno non ti chiederò il solito gioco. Vorrei qualcosa di unico, speciale, qualcosa che non ha nessun altro. Mi piacerebbe avere la forza di poter fargliela pagare ai miei fratelli. Spero che mi accontenterai. Con affetto. Buon Natale. Thom Mentre i giorni passavano e il Natale si avvicinava, Thom immaginava sempre di più quando avrebbe sterminato i fratelli. Il solo pensiero gli faceva fare salti di gioia. Finalmente il lon-

tano 25 dicembre era arrivato. Tutto era già pronto. La tavola bianca era apparecchiata e tutti i pacchetti erano sotto l’albero. La mamma era presa con il pranzo e le telefonate, papà sistemava il camino. Enya e Neal dormivano ancora e Thom era già sceso per andare ad aprire i pacchetti. Ma nulla andò come si aspettava. C’erano tre pacchetti sotto l’albero. Uno grandissi-mo, uno più piccolo e l’altro più piccolo ancora. Naturalmente Thom si aspettava che il suo fosse quello più grande. Tutta la forza che conteneva non poteva stare in un pacchettino. Ma appena prese il primo, quello più grande, riuscì a distinguere quattro lettere: N-E-A-L. Non si scoraggiò: “Sarà in quello più piccolo…” disse.

Ma appena prese quello più piccolo c’erano scritte altre quattro lettere, diverse da quelle del suo nome però: E-N-Y-A. Stava quasi scoppiando a piangere, aveva un nodo alla gola. “No, non può essere! Babbo Natale, mi serviva più forza… Cosa ci può essere dentro a un pacchetto piccolissimo?” Però lo aprì lo stesso, non si rifiutano mai i regali, anche se non ben accettati. Eh sì, quello era proprio il suo: THOM. All’interno c’era un foglio di carta:

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Caro Thom, so che vedendo questo regalo resterai un po’ deluso, ma se fossi in te mi rallegrerei. Volevi qualcosa di unico, di speciale, che nessuno avesse mai chiesto? Quest’anno ho deciso di regalarti tanti pregi: la calma, la sensibilità, la felicità, l’amore per il prossimo, la gioia. Ma attenzione, se li userai in modo scorretto qualcosa si eliminerà dal tuo destino. Quindi fai molta, moltissima attenzione ad usarli. Qualcosa potrebbe andare storto. Adesso apri le altre scatole che ci sono di fianco alla lettera che stai leggendo. Saranno messe una dentro l’altra. In ognuna di esse ci sarà un pregio che ti ho indica-to prima, devi solo aprirle e il dono sarà dentro di te. Con affetto. Buon Natale anche a te. Babbo Natale

Thom era un bambino maturo e molto curioso. Perché non ascoltare quello che Babbo Na-tale gli aveva detto? Richiuse le scatole e andò a svegliare i fratelli. Neal aveva ricevuto lo slittino che aveva tanto desiderato ed Enya la piastra per capelli che desiderava da una vi-ta. Prendendosi nuovamente gioco di lui gli rinfacciarono i loro bellissimi regali materiali. Ma Thom sapeva che era più importante l’essere di una persona e non quello che possiede. Il giorno di Natale gli piacque moltissimo. Tutti i parenti erano venuti a casa sua e il pranzo era buonissimo. Thom era sempre molto attento ad usare i suoi pregi, la minaccia di Babbo Natale un po’ lo aveva spaventato. Ma in realtà quei pregi non glieli aveva regalati Babbo Natale. Quei pregi erano da sempre parte di lui, fin dalla nascita. Babbo Natale aveva un piano. Un bambino ogni cento anni andava nel villaggio di Babbo Natale. Questo bambino però doveva essere il più buono tra tutti e doveva rispettare quel che Babbo Natale gli diceva. Thom, dal punto di vista di Babbo Natale, era perfetto. Ben presto Babbo Natale sarebbe passato a prenderlo e a portarlo nel villaggio che tutti i bambini han-no sempre sognato. La mattina del Natale successivo Babbo Natale mise come prima tappa la casa di Thom. L’avrebbe portato con sé e si sarebbe fatto aiutare a consegnare i regali. Il 25 dicembre dell’anno successivo, all’una di notte, Babbo Natale svegliò Thom e gli spiegò di quel che stava accadendo. Thom incredulo si dava dei pizzicotti, era tutto vero. “Bravo Thom, sei il prescelto per fare un giro nel villaggio di Babbo Natale ed aiutarmi a spedire i regali in tutto il mondo.” disse l’uomo barbuto di nome Natale. E così Thom andò nel villaggio, prese tutti i regali ed insieme a Babbo Natale li spedirono nel mondo, casa per casa. L’emozione era tantissima! Proprio lui, tra miliardi di altri bambini era stato scelto per far compagnia a Babbo Natale in quel giorno così speciale. Alla fine del percorso era esausto. Ma non era ancora finita la sorpresa! Le renne, i folletti e gli aiutanti di Babbo Natale avevano appena cominciato la cerimonia di benvenuto per Thom!! Tutte le renne allineate gli davano benvenuto. Un follet-to lo prese per un braccio e gli mostrò parte per parte del villaggio. Era bellissimo! Thom tornò a casa. Ogni anno appena si avvicinava Natale aiutava Babbo Natale nella consegna dei regali. Divenne un piccolo aiutante di Babbo Natale, un nuovo membro del fantastico mondo al Polo Nord. Debora Lombardo (12 anni)

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Un tè tra amiche Si guardava davanti allo specchio, lisciandosi adosso il suo vestito nuovo. Erano anni che aspettava quel giono e ora tutto era pronto. Controllò di nuovo le tazzi-ne del tè e il tavolino della nonna' che dava quel gusto un pò retrò al solotto, la tovaglia bianca ricamata a mano e i pasticcini sul vassoio d'argento appartenuto alla nonna. Un accenno di rosa sulle labbra e un fiocco sui capelli. Chiese alla sua mamma' se il tè era pronto' sognava da tanto tempo quel momento

e tutto doveva essere assolutamente perfetto. Da lì a poco' sarebbero arrivate le sue migliori ami-che, era da tanto tempo che non le vedeva, a causa dei sui lunghi ricoveri non era mai riuscita a organiz-zare. Il suo cuore batteva forte dall'emozione, con-tinuava a pensare a quante cose belle si sarebbero raccontate in quel meraviglioso pomeriggio. Il campa-nello suonò la mamma ed io andammo ad aprire la porta. Erano loro, Elisabetta, Martina e Chia-ra. Elegantissime con i capelli raccolti e adornati di fiocchi e cerchietti. Sulla mano destra tenevano la borsetta e Martina sulla sinistra un mazzolino di fiori di campo per mè. Adoro i fiori mi mettono alle-gria.Si accomodarono nel salotto e subito mi fecero tanti complimenti per come avevo preparato. La

mamma andò a prendere il tè per servircelo, dalla cucina arrivava l'aroma di agrumi e cannella, il mio preferito! dissi alla mamma. Elisabetta mi chiese qual'era il nostro negozio del tè, lo trovavadelizioso Parlammo tutto il pomeriggio di vacanze tra-scorse, musica e iniziammo a sognare di quante cose belle avremmo organizzato insieme. Vorrei andare a vedere una mostra al castello! disse Martina anch'io rispose Chiara amante dell'arte e delle cose bel-le. Il pomeriggio volò velocemen-te e non ci accorgemmo che or-mai era l'ora di lasciarci. Ci salu-tammo con la promessa di rive-derci presto per trascorrere altri pomeriggi insieme in allegria. Alla sera ringrazziai la mamma per aver organizzato il tè mi ad-dormentai col cuore pieno di gio-ia.

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LA MIA FAMIGLIA E ALTRO… Mi chiamo Francesco, ho 10 anni e frequento la prima media, perché sono andato a scuola un anno prima. Mi piace stare con la mia famiglia e con i miei parenti. La mia è una famiglia numerosa: ci sono io, mia sorella Maria che ha 13 anni, mio fratello Giacomo che ha 15 anni, mia sorella Chiara che ha 19 anni e mia sorella Lucia che ha 21 anni. Poi ci sono mamma e papà e i miei criceti

Rochi e Bianca. Mi diverto molto quando andiamo in montagna, perché mio zio ha una fattoria vicino ad Asso, dove nei weekend ci andiamo sem-pre. Si chiama Azienda Agricola “Il volo”. Ci sono tanti animali: cani, un bigle, un maremmano un border collie e tanti altri. Poi ci sono i gatti, le galline, i conigli, le mucche e gli asini.

C’è anche un furetto che sta in soffitta con i gatti e non litigano! Alba, la mucca, questa estate è andata al pascolo, ma non ha avuto latte purtroppo. Nella fattoria producono formaggi, miele e altre buone cose da mangiare. Lì vicino c’è un burrone che si chiama “Il picco delle aquile” , dove si vedono le aquile. Volano anche sulla Grigna, una grande montagna che d’inverno è innevata. Mi piace perché mio papà è cresciuto lì, in mezzo alla natura. Il nonno era stato a balia proprio lì, per i primi tre anni e poi c’è tornato da grande. C’è un bosco vicino dove si vedono anche i caprioli, gli scoiattoli e altri animali selvatici.

Francesco T. (10 anni)

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A NATALE

Che bello è quasi Natale! Le strade sono lucenti e gioiose, bambini che si fermano davanti alle vetrine dei negozi illuminati. Babbo Natale è gentile e l’albero è fantastico. Mi piace l’attesa, mi piace aspettare l’arrivo della festa.

Antonella F. (8 anni)

DIVA Bianco , marrone, nero, è il colore del suo pelo! Mangia e beve, corre forte, nella notte torna a corte. Quando arriva poi il nonno, Diva chiede un bob-bon, ma senza tonno. Gioca tanto e porta via molti pupazzi da casa mia. Ma è il mio cane ed è prezioso come il pane!

Christian B. (6 anni)

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SOFFERENZA

Ciao sofferenza, ci conosciamo ormai da sei anni, da quando sono arrivata in Italia, e non sei per me

proprio una grande amica. Anche se a volte sei utile perché

con te le persone che ti fanno soffrire se ne accorgono.

Najla S. (16 anni)

SOLDATO Soldato, un tempo felice, ma ora non più, tra gli insulti e i proiettili. Tutti vogliamo muover guerra, ma nessuno parte. In trincea ogni giorno è l’ultimo tra i ricordi che ti offuscano la vista e quelle parole, le ultime, quelle che andranno a rompere l’ultimo silenzio quello prima della fine.

Marco C. ( 11 anni)

BAMBINI

Cari bambini, siete come noi, fate fatica a vivere a volte siete costretti a fare delle cose che non volete fare. Vivere un’infanzia felice, fatta di gioia, di affetto di scuola e di amicizia. Vorrei vedervi giocare, senza paura.

Pietro D. C. (10 anni)

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NATALE Il Natale lo vedo come armonia e felicità in famiglia. Negli sguardi dei bambini c’è un desiderio di stupore, nei cuori di tutti gioia e amore.

Buon Natale

Jefferson M. (10 anni)

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PENSIERI SUL NATALE Ogni anno arriva Natale. Mi piace l’atmosfera: alcuni giorni prima chiedo alla mamma di farmi l’albero e il presepe. L’albero ha tante luci e la vigilia di Natale quasi tutti i parenti vengono a casa mia per festeggiare il Santo giorno. Si mangia tanto e quando abbiamo finito giochiamo a tom-bola con i soldi o con i dolci che la mamma ha comprato o preparato per tutti. Una volta sono stato molto fortunato! Ho vinto quasi tutto!!

Verso mezzanotte arrivano i “consulenti di Babbo Natale”: portano tanti doni e un sacchet-to di polvere magica, che viene sparsa su questi pacchetti, perché se vengono toccati prima di Natale possono scomparire! I doni vengono aperti a mezzanotte: è sempre una grande sorpresa!

Buon Natale!

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L’ITALIA

"il bel paese ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe"

da il “ Canzoniere” Francesco Petrarca

Vivo in Italia da sei anni. E’ un paese meraviglioso, ricco di bellezze naturali, artistiche e storiche.

L'Italia ha una superficie di 301.338 km² e il territorio è montuoso e molto variega-to, con il 35% di montagna, il 42% di collina e solo il 23% di pianura.

Le due catene montuose principali sono le Alpi e gli Appennini, tra i quali si apre la Pianura Padana, lungo la quale scorre il fiume Po. Le coste sono basse e lagunate sull'alto Adriatico, rocciose o con strisce di sabbia ai piedi delle colline nell'Italia peninsulare. I laghi principali di origine glaciale si trovano sulle pre-alpi, mentre in Italia centrale si trovano alcuni laghi di formazione vulcanica. Il clima passa dal clima alpino (regione delle Alpi) al semicontinentale (regione pada-na), dal continentale (Adriatico settentrionale e regione appenninica) al marittimo (regione ligure-tirrenica) fino al clima di tipo mediterraneo (Adriatico e Tirreno centro-meridionale).

L'Italia ha una popolazione di 57.000.000 abitanti (con una densità media di circa 190 ab./km²), distribuita in modo irregolare sul territorio a seconda del territorio e dell'urbanizzazione, con un alto indice di vecchiaia.

La lingua parlata dalla maggioranza della popolazione è l'italiano o uno dei dialetti o idiomi (sardo, friulano e ladino); in alcune regioni accanto all'italiano come lingua ufficiale figura il francese (Val d'Aosta) o il tedesco (Alto Adige). Esistono mino-ranze di lingua slava, serbo-croata, greca, albanese e catalana.

L'immigrazione è in costante aumento, specialmente nel Nord, e le comunità più numerose sono marocchi-na e albanese. La capitale è Roma, una splendida città! Tutta l’Italia è da visitare! Najla (16 anni)

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Morena E.(16 anni)

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UOVA AFFOGATE AL POMODORO. Ingredienti:

4 uova mezzo litro di salsa di pomodoro foglie di basilico olio di oliva sale

Procedimento: Preparare in una padella la salsa: unire il pomo-doro, l’olio, il sale e per ultimo il basilico, eventualmente aggiungere un poco d’acqua. Quando il sugo ha cotto per circa 20 minuti rompere le uova una ad una e immer-gerle nel sugo. Far raffredare l’albume e servire con del pane. Squsito!

Lucrezia V.

TARTUFELLI NATALIZI Ingredienti per 4 persone: 1 etto di farina di mandorle o di nocciole 1 etto di burro fuso 1 etto di cacao amaro e 1 etto di zucchero 1 albume d’uovo (far bollire per 30’ l’uovo, prima di usare l’albume) 1 etto di farina di cocco, di cacao amaro per guarnire.

Procedimento: unire in una terrina la farina, lo zucchero, il cacao, l’albume stemperato, il burro fuso. Formare una palla e metterla in frigorife-ro per almeno 12 ore. Formare delle palline con le mani e rotolarle nel cacao o nel cocco! Met-terle nei pirottini per servirle! Buonissime!

Alessandra A P

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CAMILLA Vi racconto una storiella, che parla anche di mia sorella. Io sono Camilla sono vivace e il mio colore preferito è il lilla. A casa ho un cane e un gatto, che è proprio tutto matto! Si arrampica sui mobili, anche quando restiamo immobili! E poi c’è Gavetta,

che canta sempre il cameretta. L’altro giorno, mentre con lei giocavo sul letto, ecco, ho fatto un bel voletto! Per questo all’Ospedale sono andata e mi han subito ricoverata! Ma per fortuna tutto bene, me ne torno a casa senza catene! Camilla S. (6 anni)

TUFFO Tuffo è il cane di mia zia, e quando lo vedo corre via! Poi mi fa le feste e mi bagna tutto, mi riempie di baci dappertutto! E’ bianco e piccolino, è più piccolo di un bambino! Gioca con la palla e me la riporta, mangia un po’ e quindi corre fino alla porta. La sua cuccia è calda e accogliente, dentro ci sta bene e vorrebbe anche altra gente! Marco Y. (6 anni)

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WW I COLORI

Mi piacerebbe vedere i colori, i colori del mondo, un mondo pieno di gioia e di allegria, per tutti tanta fantasia! Il giallo del sole, che ricorda il calore, il rosso del fuoco, che illumina il gioco, l’azzurro del cielo che a volte fa sentire il suo gelo. Molti uomini tolgono i colori, facendo la guerra e con tanti dolori. Ma noi vogliamo un mondo colorato, e la vita è bella se ti senti amato. Il blu intenso del mare, dove ci si può tuffare, il rosa dei fiori, che riaccende i colori, il verde dei prati, che lascia i nostri cuori incantati. RIT: Se il mondo fosse tutto bianco e nero, che triste sarebbe, se ci penso sembra vero. I colori riempiono i cuori, basta poco e ti senti colmo di tesori.

Alessia Z. (10 anni) Dounia L. (9 anni)

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LA CANZONE DI GIULIA. Giulia che va in II D, studia tutto il giorno a scuola, poi però esce a giocare. Giulia occhi azzurri, naso piccino, con le lentiggini, che mangia sul letto tanti formaggini. Giulia che in Ospedale gioca e si diverte, mentre il Dottore la visita sotto le coperte. Giulia che si lava le mani, perché vuole tenere lontano i batteri, ricorda che tra non molto potrà tornare a casa! Giulia S. (7 anni)

DR: PERILLI

Ho aspettato molto tempo, alla fine è arrivato,

perché dovevo essere visitato! E’ un dottore molto simpatico,

diligente ed enigmatico, scherza sempre e mi consola,

anche se poi devo tornare a scuola! E’ moderno e usa la moto,

veste Haber , ma non solo, è elegante e fa il giovanotto,

ma di esperienza ne ha un botto! Grazie mille al Dr. Perilli,

che guarisce e cura con pazienza e senza farti venir paura!

Axel G. (12 anni)

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I TRE DOTTORI Al San Carlo sono andato, e tre dottori ho incontrato, per trovare la soluzione, dovrò far l’operazione! Sul lettino mi son trovato, e Zamana ha subito esclamato: “Oh che bella sta visione, si farà una medicazione!”. Poi Perilli è intervenuto, e mi ha dato il benvenuto! Quindi Caccia mi ha informato, di come tutto sarebbe andato! Sono qui dunque in questo momen-to, e aspetto l’ intervento, la giornata non è bella, tornerò con la ciambella! Son tranquillo e fiducioso, nel frattempo mi riposo, non mi sono presentato: sono Stefano, il malato! Stefano M. (15 anni)

WW LE VACANZE Le vacanze sono ormai passate, ma io non me le sono mica scordate! La piscina mi è piaciuta tanto tanto, e sotto il sole mi sono abbronzata come d’incanto! Mi sono divertita, ma purtroppo la pacchia è finita! La vacanza è bella , perché sono spensierata, ma ormai la scuola è tornata! Aspetto con ansia la prossima estate, così tornerò a godermi tante belle giornate! Dounia L. (9 anni)

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ABIO Tra i piccoli ricoverati in Pediatria, ci sono alcuni che piccoli non sono!Frequentano già la scuola media o le superiori, perché nel nostro reparto si accettano anche ragazzi fino ai 18 anni. Proprio pensando a loro, a come intrattenerli nelle lunghe ore di degenza, ABIO ha dedicato due giornate alla sco-perta dei giochi intelligenti. Il 27 ottobre e l’8 novembre noi volontari ABIO ci sia-

mo cimentati in quesiti divertenti, ma che richiedono prontezza logica e matematica, per poi riproporli ai ragazzi che incontreremo in ospedale. Dunque adolescenti giocate con noi! Diventerete dei maghi e sbalordirete i vostri amici! In questi giorni si sente freddo e si avvi-cina il Natale Volete scoprire se anche quest’anno Babbo Natale riuscirà ad ar-rivare fino all’Ospedale San Carlo? Veni-te allora giovedì 15 dicembre alle ore 15,00 nella sala giochi del reparto di Pediatria e lo scoprirete!

Raffaella

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FOTO DI ALESSIA CONCA

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Il salvataggio Un’estate ero in montagna, in una località di no-me Vedeseta con la mia famiglia. La mia famiglia è formata dalla mia mamma, il mio papà e la mia sorella maggiore. Mi trovavo in un bosco quando ho visto un gatti-no attaccato da un lupo. Il gattino era piccolo, con la pelle bianca e molto tenero. Il lupo era invece grande, di color nero e affama-to. Allora io per salvare il micetto presi un bastone, lo feci vedere al lupo e lo gettai lontano. Così mentre il lupo era occupato a prendere il bastone, raccolsi il gattino impaurito e nuotai con tutte le mie forze nel lago

per raggiungere l’altra riva e andare in salvo. Alla fine ero tutto bagnato e stanco, ma riuscii nella mia impresa. Ritornai dalla mia famiglia, chiesi se potevo tenere l’animaletto e loro acconsentirono di buon cuore.

Matteo G. (9 anni e mezzo)

ACE E LUNA.

Ace è il mio gatto, ed è proprio tutto matto! Mangia come un lupo, e se continua così rotola e cade dal dirupo! Di giorno è sempre in giro, mentre la notte dorme come un ghiro! Luna, invece, è la mia cagnolina, che mi lecca il muso ogni mattina. Corre in mezzo ai prati e sulla neve, mi salta addosso, mangia e beve. Sono molto contento di stare con loro, mi fanno tanta compagnia, e mi tolgono la malinconia! Samuele B. (13 anni)

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LA STORIA DI SANT’AMBROGIO LA MULA E CORBETTA

Tanti anni fa Ambrogio si trovava a Roma e doveva arrivare a Milano entro il 7 dicembre, poiché era stato eletto Vescovo dai milanesi. Allora in una notte ha fatto e percorso magicamente Roma-Milano a dorso di una mula, di nome Betta. La notte era magica e anche la Betta era magica, però, povera Betta, pochi chilometri prima di arrivare a Milano, si accasciò a terra con le zampe larghe.

Allora Ambrogio la incitava a continuare e le diceva in milanese:” Cur Betta! Cur!” , ma la povera mula non ce la faceva più! Allora i contadini uscirono dalle loro povere capan-ne, quasi delle stamberghe, riconobbero il loro futuro Vescovo, gli diedero pane sec-co, un po’ di latte e alla Betta del fieno. Ambrogio e la mula rifocillati, hanno ritro-vato la forza per arrivare a Milano, dove Sant’Ambrogio poi verrà nominato Vescovo. A ricordo di quella notte magica, il luogo

dove Sant’Ambrogio si era fermato, venne chiamato “Corbetta” da “Cur, Betta!” e i bambini di Milano nella notte tra il 6 e il 7 dicembre mettono fuori dalla porta o sul balcone un po’ di latte e un po’ di pane secco per Ambrogio e un po’ d’erba secca per la mula, così Sant’Ambrogio, rifocillandosi un po’, lascia un ricordino per ogni bambino. Laura B. (10 anni) e la sua nonna Marisa.

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Il diario della tua vita Non strappare mai una pagina del diario della tua vita. Tutte, in un modo o nell’altro, ti hanno aiutato a crescere. Sì, anche i dolori ti fanno diventare più grande. Apprezza e accetta ogni pagina, perché la vita è così, piena di cose belle e di cose brutte, di brave e cattive persone. Ogni giorno fa e farà parte di questo immenso diario. Anche se rileggendo alcune pagine starai male, fatti coraggio e va avanti. E pensa che ogni pagina ti ha aiutato ad essere quello che ora sei. Debora Lombardo (12 anni)

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SIMPATIA

Sono stata in ospedale per un po’ e ho trovato tutti, ma veramente tutti molto simpatici!! Al Dr. Sangermani alla Dr.ssa Scalfaro un grazie enorme! .. perché oltre ad avermi curato, e molto bene, mi hanno sempre regalato un sorriso e un gesto d’affetto!

Arianna D. (5 anni)

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IL MIO SPORT PREFERITO.

Mi chiamo Axel e frequento la II media. Dall’anno scorso seguo un corso di Karate. Due volte alla settimana vado in palestra per allenarmi. Il mio istruttore si chiama Dario. Siam circa in dieci e una volta messo il kimono facciamo il saluto. Poi inizia la lezione: un po’ di riscaldamento e quindi ci esercitiamo ripassando la mossa che abbiamo imparato. Ci fa sedere e saltellando dobbiamo far cadere il nostro avversario. Il punto jodan, cioè il pugno che si dà in faccia, è una mossa che serve per attaccare . Karate mi piace perché mi concentro molto, imparo ad essere veloce, attendo ma riflessivo. Ho già fatto delle gare, sono arrivato secondo nei Katà, vari attacchi e difese con altri atleti. Axel G. (12 anni)

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NATALE Il Natale lo vedo come armonia e felicità in famiglia. Negli sguardi dei bambini c’è un desiderio di stupore, nei cuori di tutti gioia e amo-re. Buon Natale

Jefferson M. (10 anni)

IL CINEMA

Da grande vorrei fare l’attore, come quelli di adesso che vedo al cinema e alla televisione. Recitare è esprimersi in amore e in felicità. A volte non sono me stesso, perché mi fanno essere un’altra persona, ma l’importante è trasmettere nel cuore di chi ti ascolta e ti guarda

emozioni…

Jefferson M. (10 anni

A BABBO NATALE

Come ogni Natale arriva Babbo Natale. Io lo aspet-to a casa e quando appare per tutti è una festa. Sono molto emozionato e anche fortunato, così mi hanno detto, perché io riesco a vederlo sempre. Mi porta tanti doni, saluta quando arriva ed io con-tento sorrido, poi esce per andare a trovare un al-tro bambino che sta all’ottavo piano.

Paolo C. (7 anni)

IL CINEMA

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W LA SCUOLA!! Mi piace andare a scuola e al mattino non vedo l’ora di uscire dalle lenzuola!

Sono in seconda A le maestre sono tante, le materie divertenti: musica, matematica, scienze, inglese, geogra-fia e italiano volo in alto come un aeroplano! Maestre simpatiche e amici fantastici, poi gli intervalli tutti scolatici! A mensa purtroppo niente spaghetti, ma mi consolo mangiando confetti. A scuola si lavora davvero molto, ma la domenica il quaderno è sepolto! Paolo C. (7 anni)

Un grazie speciale Un grazie speciale a tutti i dottori ed infermiere del reparto di pediatria… Ed un grazie a tutte le volontarie abio e anche alla maestra che mi ha regalato un dinosauro magico Manoel C.(4 anni)

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GUNTER! E’ un bellissimo setter, tutto fulvo, con la coda a frangia, occhi marroni chiarissimi. Pesa tanto, perché è molto grande! E’ un giocherellone, ha solo un anno! Se gli dai una caramella al caffè, senza dirglielo, si siede, ti dà la zampa e il bacio. Dovrebbe dormire sulla brandina, ma Gunter dorme spesso nel letto!!... anzi sempre!! Quando sta male, mi sta vicino per tenermi compagnia. Ama lanciare i cuscini e spostare le poltrone. Quando gli metto il kway corre dappertutto per la casa, finchè tutte le porte sono chiuse! Ha il muso da cucciolone e ha la pappagorgia! E’ bellissimo il mio Gunter!

Laura B. (10 anni)

INTERVISTA A NONNA LUIGA. Oggi ho intervistato nonna Luigia per sapere come si trascorreva il Natale tanti an-ni fa. Come passava da piccola il Natale? Il Natale lo trascorrevo con papà Virginio, mamma Angela, sorella Ivana, fratello Dionigi e la nonna Felicità. Quanti doni riceveva? Ne ricevevo due o tre. Di solito erano, se ero fortunata, una bambola di pezza, un paio di calze e delle matite per la scuola. Ero molto felice per i regali. Cosa succedeva alla vigilia? A mezzanotte aspettavamo la nascita di Gesù. Poi la mattina guardavamo i regali e andavamo a messa. Al ritorno si potevano scartare i doni e ci mettevamo a giocare. Alessia L. (9 anni)

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A TUTTI

Ringraziamenti grandi a tutti quanti i medici e gli infermieri, per i giorni trascorsi in Pediatria, anche se sono un po’ fuori corso!

Matteo C. (20 anni)

FREDDURE NATALIZIE

Quale canzone cantano le scimmie a Natale? … Jungle bells! Che cosa mangia un pupazzo di neve a colazione? I fiocchi… di neve? Perché fa così freddo a Natale? Perché arriva nel mese di dicembrrrrrr….. Quanti regali può mettere in un sacco vuoto Babbo Natale? Uno solo,perchè dopo quel sacco non è più vuoto. Qual è la cosa più bella da donare ai geni-tori per Natale? La lista dei regali che volete!

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Via Pio II, 3 - 20153 Milano Tel. 02/4022.1

www.sancarlo.mi.it

Azienda Ospedaliera Ospedale San Carlo Borromeo

U.O.C. di Pediatria - tel. 02/4022.2278

Settembre - Ottobre 2011

La Pediatria contribuisce alla realizzazione di questo giornalino bimestrale, con i propri suggerimenti e indi-

cazioni.

Solo il frutto di una stretta collaborazione fra tutto il personale sanitario, il corpo insegnanti, gli angeli del vo-

lontariato e i frequentatori, ha reso possibile questa pubblicazione.

REDAZIONE:

Primario - Alberto Podestà

Caposala - Claudia Papapicco

Medici - Fabio Caccia, Luciano Cucchi, Laura Fiori, Maddalena Gibelli, Marisa Gigliotti, Vittori Locatelli, Cristina

Marcellino, Marco Nebdal, Daniele Perilli, Stefano Rizzi, Maria Lorena Ruzza, Roberto Sangermani, Concetta

Scalfaro, Monica Tonella, Vaglia Paolo, Costantino Zamana.

Infermieri e Puericultrici

Insegnanti - Alessandra Guanzani

Responsabile ABIO - Rita Ferranti

Lavoro grafico - Alessia Conca

Realizzazione a cura del Servizio Relazioni Esterne, Comunicazione e Marketing