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Strategie

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Qui le strategie

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Una volta stabiliti gli obiettivi di Unità di Crisi, resta da trovare il modo di dare una forma precisa alla nostra attività. Di seguito riportiamo una descrizione delle strategie che intendiamo percorrere per mettere in pratica i nostri propositi.

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Interventi su specifiche emergenze

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NotaAnche se l’attività di Unità di Crisi non punta alla soluzione completa della Crisi (come potrebbe?), ogni intervento non potrà non fare riferimento ad una visione generale ed il più possibile “distaccata” sulla realtà complessa di cui fa parte. Ogni azione, pur nella sua specificità, dovrebbe a nostro avviso avere valore di paradigma per altri interventi su altre crisi.

È prevista l'organizzazione di cicli di iniziative riguardanti situazioni di emergenza specifiche. Ognuna di esse funzionerà per un trimestre da filo conduttore di una serie di proposte, cosicché durante l'intero anno verranno trattate in maniera estesa 4 situazioni di Crisi.

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Qui sono elencati le emergenze su cui vorremmo intervenire. Tra queste sceglieremo i 4 campi di lavoro:

• Le mani. Svolgono attività sempre più marginali (spingere bottoni). Le mani possono produrre forme particolari di pensiero. C’è un’emergenza mani.

• Il silenzio. L’assenza di percezioni è una condizione periodicamente necessaria per la fisiologia umana. Esiste ancora il silenzio?

• Spazio. Gli ambienti umani si destrutturano, fino a diventare frammenti. I territori si “disadattano” a soddisfare bisogni propri della natura umana (come la socialità di gruppo). Gran parte dei luoghi pubblici sono privati. E’ la crisi dello spazio comune? Ad uno spazio privato-pubblico si accede pagando un fee. Alcuni individui sono esclusi dagli spazi privati-pubblici.

• L’informazione. Dare solo le informazioni che interessano è dis-informare. I media possono solo dis-informare. E’ mai esistita l’informazione? Cos’è?

• La rete esclude la natura. L’essere umano è l’unico animale a potervi accedere, attraverso il linguaggio. Esiste la possibilità di “trasduttori” non linguistici tra la rete e la natura?

• La memoria. L’esternalizzazione della memoria può produrre amnesie di massa.

È prevista inoltre un'iniziativa introduttiva, volta alla presentazione di Unità di Crisi e all'esposizione dello Scenario e degli Obiettivi che abbiamo esposto in questa sede.

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Come usarel’atelier

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Unità di Crisi si propone di agire attraverso una prima fase di ricerca e una successiva fase di interventi diretti, pensati in relazione ai risultati ottenuti. In questo senso lo spazio dell’atelier dovrebbe rispondere ad una duplice esigenza.

•Sede di Unità di Crisi: come gruppo abbiamo bisogno di uno spazio comune in cui svolgere un’attività di pianificazione in merito alla specifica crisi di volta in volta trattata e una successiva analisi ed elaborazione dei risultati ottenuti.

• Luogo di confronto tra Unità di Crisi e la realtà locale. L’atelier può essere luogo di diffusione delle attività intraprese e occasione di scambio, di dialogo, di incontro.

L'atelier deve svolgere la funzione di spazio in cui tale confronto si realizza, attraverso:

• conferenze e dibattiti che vedranno la partecipazione di diverse personalità (cfr. elenco collaborazioni) legate al tema della Crisi e in modo più specifico alle particolari articolazioni della Crisi che verranno di volta in volta approfondite.

• mostre ed eventi a cui parteciperanno artisti, graphic designer, musicisti la cui produzione è in qualche modo relazionata alla Crisi Permanente o alla emergenza chiamata in causa.

• Krisis. Una delle principali modalità di diffusione del percorso di ricerca di Unità di Crisi sarà la pubblicazione Krisis.

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Krisis

Una delle principali modalità di diffusione del percorso di ricerca di Unità di Crisi sarà la pubblicazione Krisis. Krisis è pensata come una pubblicazione trimestrale (in un anno 4 numeri, ognuno dedicato ad una delle specifiche emergenze).

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ContenutiKrisis si presenterà nella forma di una busta dalle dimensioni variabili a seconda delle esigenze. Al suo interno saranno presenti:

• Sezione editoriale: una sorta di rivista composta da brevi saggi, interviste a teorici e professionisti riguardo alla specifica Crisi trattata e la divulgazione dei risultati delle ricerche svolte.

• Contributi: materiali eterogenei (stampe digitali, serigrafie, libretti, oggetti, cd, musicassette, t-shirt ecc.) realizzati da diversi “ospiti”. Tutti i contributi saranno legati alla specifica emergenza su cui verte la pubblicazione.

FormatKrisis non avrà un’immagine coordinata, ma saranno adottate una serie di soluzioni grafiche coerenti con le tematiche trattate, che comunque renderanno riconoscibile un percorso visivo di numero in numero.

ProduzioneLa tiratura sarà variabile (per un massimo di 500 copie). Il numero delle buste stampate varierà a seconda del tipo di contenuti e dei costi di produzione. Abbiamo contattato alcuni possibili finanziatori per la pubblicazione del primo numero.Sarà poi chiesto un contributo ai fruitori, di modo da sostenere la realizzazione dei numeri successivi. La distribuzione della rivista seguirà un sistema “virale” che avrà luogo a Venezia, nei principali punti di diffusione della cultura, e al di fuori del territorio locale, appoggiandosi all’organizzazione di eventi (mostre, concerti, festival).

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Collaborazioni

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Unità di crisi non pensa a sé come ad un circolo chiuso. Alla base del nostro progetto sta la volontà di interagire e confrontarci con la realtà locale che ci circonda e con chi si occupa delle emergenze che trattiamo. Lavoriamo dunque con l’intento di costruire una rete di relazioni che includa giovani autori locali e personaggi di rilievo internazionale. Verrà promossa l’ibridazione tra le discipline e i linguaggi delle varie forme di espressione.

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• Experimental Jetset (comunicazione visiva/design/arte) Il famoso collettivo olandese si è detto disponibile a preparare contributi editoriali e ha rilasciato una corposa intervista. www.experimentaljetset.nl• Shobo Shobo (illustrazione/arte) L’artista parigino ci ha inviato due disegni originali, dando il consenso per la pubblicazione degli stessi. Ha inoltre dato la disponibilità per eventuali interviste. www.shoboshobo.com• Canedicoda (illustratore/artista/musicista/serigrafo) Giovanni Donadini ci ha consegnato una serie di 50 serigrafie uniche (formato 25x70 cm). Ha dato la disponibilità ad esibirsi in performances e installazioni audio presso l’atelier.www. canedicoda.com• Federico Danesi (scrittore) Il giovane scrittore bresciano ci ha mandato un racconto scritto appositamente sul tema della Crisi.• Pioggiadibastoni (litografia) Tommaso Gorla ha dato la disponibilità ad esporre alcune delle sue litografie presso l’atelier.www.tommasogorla.com• Giovanni Gurisatti (filosofo) Lo studioso, docente di estetica presso la Fa dato la sua disponibilità a rilasciare un’intervista.

Qui di seguito. un elenco delle collaborazioni che abbiamo già avviato. L’ elenco è ovviamente destinato a crescere.

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• Alberto Casiraghy (microeditore/illustratore/stampatore) Il poliedrico autore e stampatore lombardo ha dato la sua disponibilità per interviste ed eventuali esposizioni Pulcinoelefante (questo è il nome della casa di libri d’arte di cui è titolare).Alcuni dei libri di Pulcinoelefante sono riprodotti sul sito: www.carlooberti.it/pulcinoelefante/pulcinoelefante1.htm

• Sosaku Miyazaki (artista) L’artista giapponese ha dato la sua disponibilità ad esporre video e quadri presso l’atelier e a rilasciare interviste.www.sosakumiyazaki.com

• Mario Ciaramitano (artista/ graphic designer/ curatore) Attivo a Venezia con una serie di iniziative a cavallo tra arte e comunicazione, Mario ha dato la sua disponibilità a collaborare con il nostro progetto.

• Claude Marzotto (illustrazione/tipografia/esperta in media obsoleti) Associata nel progetto Taller Vostok con il catalano Alexis Rom, ci ha spedito una serie di poster realizzati con tecniche di stampa obsolete.www.alexisromestudio.eu

• Martino Rossi (illustrazione/tipografia) Il giovane disegnatore mestrino ci ha consegnato un breve fumetto intitolato Crisi.

• Luca Luisa (responsabile sezione cortometraggi del s+f festival, a trieste) ha dato la disponibilità per scrivere periodicamente una rubrica all’interno della rivista Krisis.www.scienceplusfiction.org

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Azione diretta sul territorio

Gli interventi di Unità di Crisi sono, come detto, pensati nella loro relazione col territorio in cui hanno luogo e svolgono un’attività di costante monitoraggio delle modalità attraverso le quali le crisi specifiche si manifestano nella città di Venezia e nel territorio circostante, modificando di fatto la conformazione e la percezione urbana, spaziale, economica e sociale della regione. Al tempo stesso però, crediamo che mantenere una visione generale sulla realtà complessa possa agevolare l’attività di ricollocazione delle situazioni di emergenza all’interno di una rete di collegamenti con altri fenomeni e contesti che, in un primo momento, non sembrano assolutamente in relazione con esse.

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All’attività di ricerca e monitoraggio seguirà un’azione finalizzata alla divulgazione dei risultati e una serie di interventi sul territorio. In questo caso l’attività del gruppo di ricerca non intende limitarsi all’ambito circoscritto dell’atelier, per interagire direttamene con lo spazio urbano. La necessità di effettuare una serie di interventi sul territorio risponde ad una duplice finalità:

• focalizzare l’attenzione su determinati fenomeni stimolando una riflessione ed un confronto diretto con la città

• promuovere una rivalutazione della modalità di utilizzo dello spazio pubblico.Dal momento che “gli usi degli spazi della città concorrono a costituire delle pratiche che implicitamente ne regolano la fruizione in modo tendenzialmente perpetuo”(Guy Bonsiepe, Dall’oggetto all’interfaccia), crediamo sia importante contestualizzare l’attività di Unità di Crisi all’interno di una prospettiva di questo tipo.

Tali attività, che potranno essere costituite da interventi di public design piuttosto che da installazioni o interventi artistici, saranno realizzate sia in prima persona dal collettivo, sia da collaboratori esterni. In ogni caso l’intervento verrà documentato e farà parte dei contenuti del numero di Krisis.Le azioni dirette sul territorio sono finalizzate a costruire una maggiore interazione con Venezia e a cercare di generare un dibattito su alcuni temi che riteniamo dovrebbero essere oggetto di discussione pubblica.