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Imperia, 4 dicembre 2014 Strumenti per la gestione e la tutela del verde pubblico. Il Regolamento per la gestione e tutela della vegetazione urbana di Imperia Enrico Zelioli, Dottore Agronomo

Strumenti per la gestione e la tutela del verde pubblico ... · 2. definizione puntuale delle modalità di cura e riqualificazione . ... criteri di pianificazione, progettazione,

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Imperia, 4 dicembre 2014

Strumenti per la gestione e la tutela del

verde pubblico. Il Regolamento per la

gestione e tutela della vegetazione

urbana di Imperia

Enrico Zelioli, Dottore Agronomo

Il verde urbano, inteso come arredo permanente all’interno delle nostre città, è una componente dell'ambiente che dovrebbe essere costruita in stretta relazione con il paesaggio e andrebbe rapportata alle reali esigenze dell’utenza pubblica attraverso un’analisi che si discosti da quella tradizionale che tiene conto solo dell’aspetto estetico rispetto alle strutture esistenti; le aree verdi vanno pianificate e progettate con il fine di fornire un valore aggiunto di grande importanza per la cittadinanza sia da un punto di vista paesaggistico che ambientale, culturale e sensoriale. In passato la presenza del verde nelle città che caratterizzava ville, giardini, spazi naturalistici e botanici, parchi, contraddistingueva il potere e la cultura delle famiglie aristocratiche e nobili della zona. Oggi questi spazi sono spesso distanti dai contesti territoriali in cui si inseriscono e tendono a essere omologati: tuttavia essi determinano comunque il livello qualitativo di una città e si ripercuotono sul benessere sociale dei cittadini che attribuiscono un grande valore alla presenza di aree verdi di qualità. Un percorso urbanistico corretto, pertanto, non può prescindere dalla definizione di regole attraverso criteri lungimiranti, che minimizzino il rischio di “invecchiamento” delle regole stesse.

Obiettivi

L’auspicabile diffusione del verde urbano, indicata anche da Agenda 21 e dalla Carta di Aalborg, è un elemento di grande importanza ai fini del miglioramento della qualità della vita nelle città. La valutazione attenta delle caratteristiche del verde urbano e dei criteri di gestione appare oggi un passaggio indispensabile per consentire una conservazione ottimale nel tempo del patrimonio esistente e il suo ampliamento mediante nuove realizzazioni, soprattutto in un'epoca in cui il succedersi di periodi di crisi economica provoca la costante diminuzione di risorse da destinarvi: un’approfondita conoscenza delle specie da utilizzare e criteri moderni di sostenibilità ambientale, economica e di biodiversità vegetale e animale devono essere alla base delle scelte progettuali, senza trascurare quelle funzioni estetiche, biologiche, igieniche, sociali, economiche e ricreative che fanno del verde urbano di qualità uno degli elementi centrali dell’urbanistica moderna.

Per questo sarebbe molto importante che nel maggior numero possibile di Comuni (e non solo in quelli di maggiori dimensioni) al piano urbanistico comunale (PUC) fosse affiancato funzionalmente anche il Piano del verde urbano, un regolamento che detti le norme di progettazione e di uso oggi poco utilizzato, la cui mancanza produce un rilevante spreco di denaro pubblico e rende di fatto meno fruibile il verde per i cittadini. Occorre poi tenere presente che il nostro Paese, con il patrimonio culturale delle sue città e del suo territorio e le peculiarità dei suoi paesaggi, possiede importanti attrattive per il turismo europeo ed internazionale e che quindi il verde delle nostre città deve rappresentare una cornice fondamentale in ogni stagione, deve diventare il giusto biglietto da visita per l'accoglienza anche dimostrando la corretta attenzione alla salvaguardia ambientale. Non di meno sarebbe auspicabile attivare una specifica strategia per rendere adeguati gli standard qualitativi e quantitativi previsti dai vari piani territoriali ai diversi livelli di dettaglio per fronteggiare il preoccupante fenomeno della rapida e disordinata crescita urbana, il cosiddetto Urban Sprawl (EEA, 2006).

Gli obiettivi specifici da raggiungere possono essere così sintetizzati:

1. regolamentazione a livello comunale della progettazione, gestione e manutenzione del verde pubblico e privato; 2. definizione puntuale delle modalità di cura e riqualificazione delle aree urbane / verdi esistenti; 3. definizione di programmi di ampliamento della presenza del verde nelle città; 4. promozione di iniziative culturali nei parchi cittadini allo scopo di migliorare il rapporto cittadino-ambiente; 5. riqualificazione architettonica di pregio delle aree urbane.

Strumenti Certamente il nostro Paese, per le sue caratteristiche storiche e culturali, presenta un patrimonio verde all’interno delle città notevolmente diverso da quello di altre città europee o extraeuropee; ciò a causa del clima ma anche di un'evoluzione storica particolare nella gestione del verde pubblico e privato. Gli spazi verdi pubblici in Italia, sono, generalmente, di proprietà dei Comuni, ma in alcune città è consistente la presenza del verde di ville e giardini privati. In ogni caso è ai Comuni che spetta la regolamentazione e la pianificazione dei propri spazi verdi, anche se di proprietà privata; è auspicabile, invece, un ruolo di coordinamento per la costruzione di una strategia unitaria da parte delle Provincie e delle Regioni, specie per gli aspetti legati alla scelta dei criteri di pianificazione, progettazione, gestione e manutenzione degli spazi verdi urbani. Gli strumenti a disposizione sono da individuare nei regolamenti e normative afferenti alla pianificazione urbanistica ed edilizia dei singoli Comuni (Piani Regolatori, Norme Tecniche di Attuazione, Regolamenti Edilizi, etc.)

Secondo l'ISTAT, ad esempio, solo il 18-19% dei capoluoghi di provincia sottoposti a campione sarebbe dotato di un piano del verde (ISTAT, 2006). Gli strumenti da adottare, in tal senso, riguardano: 1. Il regolamento del verde urbano 2. Il piano del verde urbano 3. Il censimento del verde urbano 4. La carta del verde urbano

Il Regolamento del Verde Urbano Esso costituisce uno degli strumenti di pianificazione comunale direttamente collegato agli altri strumenti urbanistici (es. P.R.G.). Un Regolamento del verde efficace dovrebbe avere carattere prescrittivo e contenere norme sulla progettazione, l’attuazione, la manutenzione del verde pubblico e privato, descrivendo le modalità di realizzazione delle nuove realizzazioni pubbliche e private, le specie e le tipologie dispositive suggerite per le diverse funzioni ornamentali (strade, parchi, giardini pubblici, ecc.) e per i diversi soggetti fruitori. Inoltre il regolamento deve stabilire le prescrizioni sulle modalità di abbattimento, potatura, scavi e danneggiamenti, aree di cantiere, individuando anche sanzioni e norme finanziare in caso di inadempienze.

Il Piano del Verde Urbano E' anch’esso uno strumento di pianificazione integrativo del PRG per la creazione di un “sistema del verde in ambito urbano”, istituito con apposita delibera comunale. Esso consente di determinare un programma organico di interventi per quanto concerne lo sviluppo quantitativo e qualitativo del Verde Urbano, oltre che la sua manutenzione e gestione, in relazione agli obiettivi e alle esigenze specifici dell’area urbana. E’ un documento progettuale che si occupa dell’organizzazione e pianificazione del verde urbano e che in molte città estere è conosciuto come piano di “ urbanforestry”. Il Piano del Verde è lo strumento di tutela, di controllo e di pianificazione per il mantenimento e la formazione del verde pubblico. In rapporto alla situazione locale il Comune decide la qualità, la quantità, la composizione e l'uso delle specie arbustive ed arboree da introdurre negli spazi destinati ad aiuole, prati, giardini, parchi e simili.

Il censimento del verde dovrebbe contenere una rilevazione ed un’analisi di dettaglio sulle caratteristiche del verde privato e pubblico delle aree urbane e peri-urbane, con identificazione delle principali specie utilizzate, delle principali tipologie dispositive, corredato di carta di rilievo del verde urbano, in cui siano riportate le principali rilevazioni tipologiche. Il censimento del verde fornisce quindi dati quantitativi e qualitativi delle aree verdi e degli alberi presenti sul territorio comunale. Per essere leggibili, gestibili ed aggiornabili tali dati vanno riportati su una cartografia computerizzata che permetta di individuare ciascuna area con i relativi confini, ed all’interno di essa localizzare le piante presenti. La mappatura delle aree verdi e delle alberature può essere fatta ricorrendo a vari strumenti, tra cui il rilievo topografico, le carte tecniche comunali, mappe catastali, immagini satellitari, attributi georeferenziati con sistemi di GPS (Geographical Positioning System). Si ottiene così una quantità di informazioni a disposizione dei tecnici per la programmazione dei lavori (normalmente su base GIS), ma anche per la compilazione dei bilanci, per la gestione della contabilità dei lavori, per la progettazione di interventi di manutenzione straordinaria, e per il monitoraggio di situazioni a rischio (questa parte è successiva ed è propria della pianificazione e successiva programmazione).

Quadro normativo

• D. Lgs. 42/04 Decreto Urbani. • Legge Urbanistica Nazionale n. 1150 del 17 agosto 1942. • Carta di Aalborg "Carte delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile" Approvata dai partecipanti alla Conferenza europea sulle città sostenibili tenutasi ad Aalborg, Danimarca il 27 maggio 1994. • Convenzione Europea del Paesaggio (documento adottato dal Comitato dei Ministri della Cultura e dell'Ambiente del Consiglio d'Europa il 19 luglio 2000). • Strategia tematica sull’ambiente urbano SEC(2006)

Conclusioni Progettare aree verdi di buon livello e sostenibili sia dal punto di vista ambientale che economico oggi è possibile, ma è necessario l'impegno di tutte le parti in causa: le Amministrazioni che devono approvare i progetti, le Imprese proponenti che devono farsi carico di progetti del verde in linea con i criteri esposti e i progettisti che devono approfondire ogni singolo caso. Solo dalla stretta collaborazione di queste parti potrà scaturire quel salto di qualità nell'urbanistica delle nostre città che i cittadini si aspettano e che è così importante per la qualità della vita di noi tutti e dei nostri figli, cui potremo lasciare città più vivibili e sane.

In tale contesto la categoria dei dottori agronomi e dottori forestali, ritiene che le associazioni che operano nel verde urbano debbano tenere nel dovuto conto la necessaria interdisciplinarietà di questa materia, accogliendo al loro interno i professionisti che hanno competenza in tale ambito. Inoltre ritengono, a tale proposito, che gli Enti locali oltre a dotarsi di adeguati strumenti di programmazione, debbano provvedere: • a realizzare un monitoraggio statistico del verde analizzando il suo stato di efficienza e fruibilità utilizzando precisi indicatori; • a dotarsi di adeguati strumenti di programmazione nei quali coinvolgere le diverse professionalità che agiscono nei diversi campi della materia, con un’attenzione particolare ai criteri di sostenibilità (economica ed ambientale) e di biodiversità; • a dotarsi nel proprio organico di tecnici abilitati, competenti e qualificati nella materia; • a garantire alle proprie maestranze impegnate nella gestione del verde corsi di formazione tenuti da professionisti di provata esperienza; • a far eseguire la realizzazione, la manutenzione e la gestione del verde ad Imprese specializzate nel settore;

• a garantire percorsi virtuosi per la definizione degli iter istruttori finalizzati alla riduzione della burocrazia, eventualmente riconoscendo premialità tecnico‐economiche alla qualità della progettazione e della realizzazione. I dottori agronomi e i dottori forestali, in tale contesto, assumono impegno formale verso le istituzioni e la committenza pubblica e privata: • a contribuire alla creazione della giusta cultura del verde all’interno di tutto il tessuto sociale, attraverso azioni di divulgazione e orientamento; • a proporre, anche attraverso la ricerca scientifica, studi finalizzati alla conoscenza ed all’approfondimento delle tecniche di progettazione, manutenzione e gestione del verde urbano; • a favorire, attraverso gli Ordini ed il Consiglio Nazionale, la condivisione con gli Enti e le amministrazioni pubbliche dei contenuti dei citati strumenti di programmazione; • ad organizzare, all’interno dell’istituzione ordinistica, una rete informativa in grado di portare a conoscenza di tutta la categoria le esperienze locali; • a garantire il proprio aggiornamento professionale continuo; • assicurare una qualità della progettazione adeguata ai principi etici sopraenunciati.

funzione paesaggistica

funzione estetica

funzione estetica

Funzioni di controllo ambientale

MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)

2500

m g/mq ora

CLORO (Cl)

2000

m g/mq ora

FLUORO (Fl)

100

m g/mq ora

OSSIDI DI AZOTO(NO)

2000

m g/mq ora

OZONO (O3)

80000

m g/mq ora

PAN

2000

m g/mq ora

ANIDRIDE SOLFOROSA (SO2)

500

m g/mq ora

AMMONIACA (H2 NO4)

400

m g/mq ora

Riduzione di inquinanti nell’atmosfera, intorno alla vegetazione

(Aloys Bernatzky - German Academy of Town and Country Planning, Wilhelm-Beerweg 161, Frankfurt)

Benefici ai valori di cittadinanza:

socialità, ricreazione, miglioramento

dello stato psicofisico,

riconoscimento dello spazio urbano

come spazio collettivo

Benefici al valore urbano:

promozione turistica e

valore immobiliare

COMUNE DI IMPERIA

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE

E TUTELA DELLA VEGETAZIONE URBANA

• ARTICOLO 1. - FINALITÀ

• Con il presente regolamento si intende garantire la conservazione, la valorizzazione e la diffusione della vegetazione in genere, posta sia sulla proprietà pubblica, che su quella privata. La vegetazione e le aree verdi sono riconosciute quali elementi di qualificazione Urbana sia sotto il profilo ambientale (funzione termoregolatrice, funzione fonoassorbente, funzione di contenimento dell'inquinamento, funzione faunistica ed ecologica nel complesso) sia sotto il profilo estetico-paesaggistico, con fondamentali ricadute positive sulla qualità di vita Urbana e, in ultimo, sul valore, anche economico, della città.

• ART. 2. - AREE INTERESSATE

• Rientrano nella presente disciplina:

• per il verde pubblico:

• Giardini Pubblici:

• - Tutto il patrimonio arboreo, arbustivo ed erbaceo di proprietà comunale ……

• per il verde privato:

• Giardini privati:

• - gli alberi monumentali e di particolare pregio;

• alberi ed arbusti, alberi con più tronchi che …….. siano considerati esemplari di particolare pregio, ………………..

• - l’impianto tipologico dei giardini privati di tipo “parco geometrico” o “parco naturalistico”;

• - ……. le associazioni vegetazionali significative, costituenti insiemi verdi privati, che,……………., costituiscono “immagini urbane” fruibili, anche se solo visivamente, dalla collettività e contribuiscono alla definizione del paesaggio urbano e alla riconoscibilità dei luoghi………….

• ARTICOLO 4. – DIVIETI

• ……….. a titolo indicativo, e non esaustivo, è vietato, nelle aree a verde sia pubbliche che private:

• depositare o scaricare materiali

• accatastare materiale infiammabile;

• abbandonare rifiuti;

• impermeabilizzare il suolo;

• effettuare scavi non autorizzati;

• versare sali, acidi o sostanze dannose

• eliminare, distruggere, tagliare, danneggiare in qualunque modo la vegetazione,

• danneggiare 1' apparato radicale, i fusti, la chioma delle piante;

• effettuare legature con materiale non estensibile;

• …………nelle aree a verde pubblico è vietato:

– danneggiare e/o imbrattare la segnaletica pubblica;

– danneggiare e/o imbrattare giochi o elementi di arredo pubblici;

– raccogliere o asportare fiori, bulbi, radici, semi, frutti, terriccio, muschio, piante erbacee annuali e perenni, strato superficiale di terreno;

– calpestare le aiuole;

– calpestare i tappeti erbosi……………;

– abbandonare, catturare, molestare o ferire intenzionalmente animali, nonché sottrarre uova e nidi;

– porre in atto qualsiasi comportamento che possa nuocere alla sicurezza, al benessere, al riposo ed allo svago di chiunque utilizzi le aree a verde pubblico;

– scavalcare transenne, ripari, steccati posti a protezione di strutture, piantagioni, prati, aiuole fiorite in aree pubbliche;

– circolare con veicoli al di fuori dei percorsi destinati;

– apporre insegne pubblicitarie e cartellonistica di ogni tipo;

– affiggere sui tronchi degli alberi e sugli arbusti materiale di qualsiasi genere (volantini, manifesti, ecc.) ad esclusione delle targhe di riconoscimento botanico o numerico autorizzate;

- appendere agli alberi ed agli arbusti strutture di qualsiasi genere, compresi cartelli segnaletici

- mettere a dimora piante senza l'assenso dei competenti Uffici Comunali;

– permettere ad un animale, in proprio affidamento, di cacciare, molestare o ferire un altro animale o persone o danneggiare alberi, siepi e aiuole;

– introdurre nuovi animali selvatici, senza l'assenso dell'Amministrazione Comunale o nutrire quelli presenti, salvo che negli eventuali spazi attrezzati;

– permettere ad un animale, in proprio affidamento, di imbrattare i viali e i giardini;

– permettere il pascolo non autorizzato di animali;

– campeggiare, pernottare senza la preventiva autorizzazione dell'Amministrazione Comunale;

– effettuare operazioni di pulizia o manutenzione di veicoli o parti di essi;

– abbandonare ogni genere di rifiuti;

– sostare sotto alberi isolati o gruppi di piante nel corso di eventi meteorologici particolarmente intensi;

– accendere fuochi senza la preventiva autorizzazione dell'Amministrazione Comunale.

• DIFESA DELLA VEGETAZIONE IN AREE DI CANTIERE

• I lavori di scavo in prossimità di alberature devono essere autorizzati. La richiesta di manomissione e/o occupazione dell'area a verde o della banchina alberata deve essere accompagnata dai seguenti elaborati:

• una planimetria quotata che individui le presenze vegetali su una porzione di terreno di almeno 6 metri oltre il limite dell'intervento;

• una relazione tecnica che specifichi i lavori da eseguire, l'ingombro del cantiere, la sua durata, le misure di salvaguardia adottate per preservare la vegetazione ed i manufatti eventualmente presenti;

• una dichiarazione del richiedente che riconosca di essere edotto sulla normativa vigente e si impegni ad eseguire i ripristini a propria cura e spese, nonché gli eventuali interventi agronomici specializzati e ad indennizzare la proprietà pubblica o privata, nel caso venissero provocati danni agli alberi;

• una dettagliata documentazione fotografica.

• Nelle aree sottostanti e circostanti le piante o sulle piante stesse è vietato:

• il versamento o spargimento di qualsiasi sostanza nociva e o fitotossica………………;

• la combustione di sostanze di qualsiasi natura;

• l'impermeabilizzazione del terreno ………………………………;

• l'effettuazione di lavori di scavo con mezzi meccanici nelle aree di pertinenza delle alberature al fine di tutelare l'integrità degli apparati radicali …………………..;

• causare ferite, abrasioni, lacerazioni, lesioni o rotture…………………….;

• l'affissione diretta con chiodi……………………………..;

• il riporto ovvero l'asporto di terreno…………………………….;

• il transito e la sosta di veicoli e mezzi meccanici nell'area basale prossima al colletto,…………………………….;

• il deposito di materiale di costruzione e lavorazione di qualsiasi genere nella zona basale a ridosso del colletto e degli apparati radicali;

• Nelle aree di cantiere,…, è fatto obbligo di installare sistemi di protezione … a salvaguardia dell'integrità delle piante…. Nel caso di singoli alberi, la protezione dovrà interessare il fusto fino al colletto attraverso l'impiego di tavole in legno o … materiale di spessore adeguato, poste a ridosso del tronco sull'intera circonferenza previa interposizione di una fascia protettiva di materiali cuscinetto tra le tavole e il fusto. I sistemi di protezione dovranno essere rimossi al termine dei lavori.

• Gli scavi per la posa in opera di impiantistica tecnologica interrata (condutture di ogni genere) dovranno essere eseguiti con l'adozione di tutte quelle precauzioni che permettano di non danneggiare gli apparati radicali delle piante.

• ARTICOLO 7. – ABBATTIMENTI

• gli abbattimenti, ad eccezione di quelli effettuati direttamente dai competenti servizi comunali, sono soggetti a specifica e preventiva autorizzazione dei competenti servizi comunali.

• Il rilascio dell’autorizzazione … è diversamente regolamentato…., nel modo seguente:

– in caso di pericolo, non emergenziale, per la pubblica incolumità, l’autorizzazione all’abbattimento potrà essere rilasciata dai competenti Uffici Comunali, previa presentazione, da parte del richiedente, di una perizia con metodologia VTA (visual tree assessment) redatta da tecnico abilitato nel settore Agroforestale.

– in caso di richiesta di abbattimento da parte di un soggetto privato, non connesso a interventi edilizi, l’autorizzazione all’abbattimento potrà essere rilasciata dai competenti Uffici Comunali, previa presentazione, da parte del richiedente, di domanda conforme all'allegato 2 corredata da

idonea relazione tecnica agronomica.

– In caso di richiesta di abbattimento connesso a interventi edilizi, l’autorizzazione all’ abbattimento potrà essere rilasciata dai competenti Uffici Comunali nel contesto della stessa autorizzazione edilizia. A tal scopo, entro mesi 12 dall’ entrata in vigore del presente regolamento, i progetti edilizi, compresa la Dichiarazione di Inizio Attività (DIA/SCIA) e analoghe richieste subordinate al principio del silenzio assenso, dovranno contenere le prescrizioni previste in nota dall’allegato 2 del presente regolamento.

• ARTICOLO 7. – ABBATTIMENTI

• Sia in aree pubbliche che private potranno essere realizzati, in via straordinaria, gli abbattimenti facenti parte di progetti di riqualificazione della vegetazione urbana che comportino il miglioramento ambientale dell’esistente;…...

• ARTICOLO 7. – ABBATTIMENTI

• Di norma gli alberi abbattuti devono essere sostituiti, secondo le prescrizioni dettate dal presente regolamento, da altrettanti esemplari, nel rispetto delle indicazioni impartite dal competente servizio comunale, sia per quanto concerne l'individuazione della specie, che per le dimensioni.

• Fatta salva l’applicazione di altre sanzioni, il mancato reimpianto dovrà essere oggetto di indennizzo a favore del comune, in accordo alle risultanze di specifica stima di cui all’ All. 4.

• ARTICOLO 7. – ABBATTIMENTI

• L'istruttoria, espletata dal competente settore, sarà definita nel termine massimo di giorni 30 dal ricevimento della richiesta, fatti salvi i casi in cui debbano essere richiesti pareri tecnici. Il proprietario, per il rilascio dell'autorizzazione, dovrà costituire, a garanzia di quanto sopra, specifico deposito cauzionale di entità pari al valore delle piante da mettere a dimora. Tale deposito sarà svincolato, previa verifica dei tecnici dell'ufficio competente nel rispetto delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione, comunque non prima di un anno dalla messa a dimora delle piante sostitutive, di cui dovrà essere accertato l'attecchimento. L'autorizzazione comunale dovrà contenere le seguenti indicazioni:

• tempistica e modalità dell'abbattimento;

• l'eventuale eradicazione della ceppaia;

• le modalità di allontanamento del materiale di risulta

• tempistica, modalità e specie da impiegare in caso di reimpianto.

• ARTICOLO 8. - POTATURE

• Di norma non hanno bisogno di potatura gli alberi impiantati e coltivati in modo corretto,………….;

• Gli interventi di potatura assumono pertanto un carattere straordinario e possono essere effettuati esclusivamente per scopi fitosanitari, o per esigenze urbane di vario tipo, come sotto indicato:..........................................;

• Nelle aree urbane la potatura è consentita per rimuovere quelle porzioni di chioma che rappresentino un grave ostacolo per la circolazione stradale …, siano eccessivamente ravvicinate a edifici e infrastrutture o interferiscano con gli impianti elettrici, semaforici e della segnaletica stradale, ……

Gli alberi in natura attuano un’AUTOPOTATURA

cioè un processo naturale di concentrazione di materiali “resinosi” capaci di provocare il distacco dei rami non più efficienti per motivi accidentali (urti, agenti atmosferici) o naturali (mancanza di luce, patologie dovute ad attacchi di insetti, funghi, ecc.).

FINALITA’

• REGOLAZIONE DELLA ATTIVITA’ VEGETATIVA IN FUNZIONE DEL MANTENIMENTO ED

IMPLEMETAZIONE DEL VALORE ESTETICO-FUNZIONALE (ORNAMENTALE)

ALBERO “GUIDATO”

POTATURA

• ASSECONDA O MODIFICA LA NATURALE TENDENZA

DELL’ALBERO PER GIUDARLA AL RAGGIUNGIMENTO

DEGLI OBIETTIVI RICHIESTI DALL’HABITAT URBANO

• N.B. SEGUIRE L’ALBERO DALL’IMPIANTO

IN AMBITO URBANO

• FAVORIRE LA LONGEVITA’ DELLA PIANTA

• MANTENERE IL PORTAMENTO SCELTO (NATURALE O IN FORMA OBBLIGATA)

• RISOLVERE PROBLEMI DI STABILITA’, VERTICALITA’ ED INGOMBRO

• RIMUOVERE FOCOLAI DI MALATTIA (BATTERICA)

• ARTICOLO 8. - POTATURE

• Nel caso di alberi che evidenziano difetti che, in grado di costituire fonte di pericolo per le persone e per le cose, non possono essere eliminati attraverso la potatura, è consentita l’installazione di tiranti di materiale idoneo….

• ARTICOLO 8. - POTATURE

• ARTICOLO 8. - POTATURE

• Le valutazioni tecniche della stabilità di soggetti arborei, le relative indagini con metodologia VTA (valutazione visiva dell'albero su basi biomeccaniche) e l'eventuale connesso esame strumentale invasivo (Martello ad impulsi, Trapano dinamometrico, Fractometro) dovranno essere effettuate da professionisti abilitati

• ARTICOLO 28. – SANZIONI

– lesioni all'apparato radicale, potatura eseguita in difformità da quanto prescritto, ma senza gravi lesioni all'albero: € 150,00;

– lesioni all'apparato radicale, potatura eseguita in difformità da quanto prescritto, con danneggiamento consistente: € 800,00;

– lesioni gravi all'apparato radicale, abbattimento di alberi di scarso valore ornamentale od ambientale: € 800,00;

– mancato rispetto degli adempimenti previsti dalle disposizioni autorizzative, fatto salvo l'obbligo di provvedere ugualmente all'esecuzione di tutte le prescrizioni previste nell'autorizzazione stessa: € 500,00;

– mancato rispetto degli adempimenti previsti nei tempi richiesti nelle ordinanze di lavori di manutenzione, bonifica, protezione di alberi, fatto salvo l'obbligo di provvedere ugualmente all'esecuzione di tutte le prescrizioni previste nell'ordinanza stessa: € 500,00;

– affissione agli alberi di qualsiasi genere di cartello: € 1.000,00;

– affissione nelle aree verdi di ogni tipo di cartellonistica: € 500,00

- effettuazione di interventi non autorizzati: da € 100,00 ad € 800,00, (in base al tipo d'intervento);

- mancato rispetto delle misure di protezione delle alberature (prescrizioni per la salvaguardia e laprotezione della vegetazione su area di cantiere): da € 500,00 ad € 1.000,00 (per ciascuna pianta in base al danno e al valore della pianta danneggiata);

- per deiezioni canine da € 50,00 ad € 500,00

. ARTICOLO 28. – SANZIONI

• STIMA DEL VALORE ORNAMENTALE

• Abbattimenti

• Nel caso il Settore Ecologia debba procedere in proprio o autorizzi l'abbattimento di piante……………, l’Amministrazione Comunale si riserverà il diritto di richiedere "l'indennizzo" determinato in base alla stima del valore ornamentale dei soggetti vegetali coinvolti.

• Esso rappresenta il valore di mercato che consente di definire il costo di riproduzione del bene albero, adottando un procedimento di tipo parametrico con variabili in base al prezzo d'acquisto, valore estetico, ubicazione urbana, dimensioni e alle condizioni di salute, secondo quanto indicato nelle tabelle seguenti.

• STIMA DEL VALORE ORNAMENTALE

• Valore ornamentale V.o. =b x c x d x e

• Dove:

• a. prezzo di vendita al dettaglio (listino Assoverde in vigore)

• b. indice relativo al prezzo rilevato presso i vivai produttori di una nuova pianta, con caratteristiche di allevamento e di portamento il più possibile simili all’esemplare da sostituire. Il valore da prendere in considerazione è la decima parte del prezzo di vendita unitario di una pianta di circonferenza 10 – 12 cm per le latifoglie o 15 – 18 cm per le conifere (altezza delle conifere 2,5 – 3,00 m). b = a/10

• c. indice estetico dell’esemplare da sostituire, parametro variabile da 0,5 a 10 in funzione della bellezza, della posizione (pianta isolata, in filare, in gruppo, ecc.), delle condizioni fitosanitarie, della vigoria, ecc., secondo la seguente tabella:

• STIMA DEL VALORE ORNAMENTALE

• 10 -pianta sana , vigorosa - solitaria, esemplare

• 9 -pianta sana , vigorosa - in gruppi da tre a cinque esemplari

• 8 - pianta sana , vigorosa - in gruppo con più di cinque esemplari o in filare

• 7 - pianta sana, di medio vigore - solitaria

• 6 - pianta sana, di medio vigore - in gruppo da tre a cinque esemplari

• 5 - pianta sana, di medio vigore - in gruppo con più di cinque esemplari o in filare

• 4 -pianta poco vigorosa, a fine ciclo vegetativo - in gruppo

• 3 -pianta poco vigorosa, a fine ciclo vegetativo - solitaria

• 2 -Pianta scadente, malformata, a fine ciclo vegetativo - solitaria

• 1 -pianta senza vigore, ammalata - in gruppo o in filare

• 0,5 -pianta priva di valore - in gruppo o in filare

• STIMA DEL VALORE ORNAMENTALE

• d. indice di locazione della pianta rispetto al territorio urbano

• 10 -Centro città, parchi, aree verdi scolastiche

• 7,5 -Aree verdi attrezzate non recintate, viali alberati

• 5 -Quartieri periferici, frazioni

• 2,5 -Aree verdi non attrezzate, zone rurali

• STIMA DEL VALORE ORNAMENTALE

• e. Indice di dimensioni. Viene considerata, nel caso delle dicotiledoni, la circonferenza della pianta, misurata a 1 m dal colletto,

• Circ. in cm Ind. Circ. in cm Ind Circ. in cm Ind.

• 30-40 2 120-130 11 210-220 20

• 40-50 3 130-140 12 220-230 21

• 50-60 4 140-150 13 230-240 22

• 60-70 5 150-160 14 240-250 23

• 70-80 6 160-170 15 250-260 24

• 80-90 7 170-180 16 260-270 25

• 90-100 8 180-190 17 270-280 26

• 100-110 9 190-200 18 280-290 27

• 110-120 10 200-210 19 290-300 28

Le città belle sono una delle più straordinarie

e complesse invenzioni dell’uomo, veri

monumenti allo stratificarsi del tempo.

Ma sono gli alberi a scandire il tempo che ha

reso belle queste città.

Sono loro la finestra aperta sul ciclo della

natura, che poi è anche il ciclo non eterno

della nostra vita.

(Renzo Piano – Architetto)

GRAZIE PER L'ATTENZIONE