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Sunrise (ITA)

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Fantasy Twilight Saga after Breaking Dawn Fanfiction

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MIRKO GMIRKO GMIRKO GMIRKO GAVELLI AVELLI AVELLI AVELLI SUNRISESUNRISESUNRISESUNRISE

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INTRODUZIONEINTRODUZIONEINTRODUZIONEINTRODUZIONE Ho scritto questo libro, una fanfiction sulla saga dei libri e film di Twilight scritti da Stephanie Meyer. Ho voluto continuare la storia dalla fine di Breaking Dawn. Dalle parole finali del libro che raccontano dell'inizio dell'eternità dei protagonisti Bella e Edward. "E continuammo ad occuparci beati di quella parte piccola e perfetta della nostra eternità." Da queste parole inizia la mia storia che narra le vicende di Bella, che adesso è una donna matura e non più solo la ragazza innamorata del vampiro Edward ma è la roccia della famiglia Cullen. La storia inizia sei anni dopo la dipartita dei Vol-turi dallo scontro che poi non si fece più. La piccola Renesmee sta crescendo e i suoi senti-menti per Jacob stanno cambiando. Un nuovo nemico arriverà a minacciare la fami-glia Cullen, un nemico misterioso e potente. Ho scritto questo libro per concludere la storia di Bella ed Edward e verranno evidenziati tre punti di vista, quello di Bella, quello di Edward e quello di Renesmee. La differenza di pensiero è naturalmente diversa e vi guiderà storia per raccontare appunto come Bella, Edward e Renesmee stanno vivendo quell'e-ternità che verrà messa alla prova. Questo è un romanzo sentimentale horror che spero vi piaccia.

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"il cuore batte e non è detto che quando smetterà di battere io smetterò di amarti." Mirko Gavelli

PREFAPREFAPREFAPREFAZIOZIOZIOZIONENENENE

BellaBellaBellaBella

Non avrei mai pensato di vivere una vita così, o meglio una non vita. Credo che non avrei mai potu-to chiedere di meglio dal destino, Edward mi ama come non mai. Ho una bambina che ormai è un’adolescente, sì perché Renesmee ha quest’abitudine di crescere a vista d’occhio e i suoi capelli ricci e lucenti sono lunghissimi. Quando si deciderà a tagliarli non lo so, ma è sempre bellissi-ma. Oggi è il suo settimo compleanno, ancora mi ri-cordo quando nacque e quando sono nata anch’io. Indimenticabile momento! Edward mi guarda men-tre sto sistemando dei vestiti, quelli occhi marrone dorati, mi stregano sempre, mi fanno sempre venire strane idee. Mi sento una ragazzina ancora guar-dandolo mentre si riveste la mattina presto quando si deve preparare per andare a caccia di qualche cervo. Non mi piace più di tanto quel tipo di san-gue, troppo amaro per i miei gusti. Ridiamo sempre su questa cosa. Io voglio qualcosa di dolce. Anche se devo dire che niente è più dolce dei suoi baci.

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RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee E’ assurdo. Mamma sembra una ragazzina. Sem-pre a baciare e palpare papà. La sento ridere nell’altra stanza e oggi è il mio compleanno. Che dire ho sette anni ma ne dimostro almeno il dop-pio e non so cosa è peggio se essere una bambina interrotta o una ragazza interrotta. In ogni caso ieri Jake mi ha detto che mi avrebbe fatto un re-galo speciale. Sono ansiosa di sapere cosa ha in serbo per me il mio caro amico. Jake mi piace, an-che se è un lupo. Mi piace come persona, è sempre gentile con me. Mi ha dato sempre ascolto da quando sono nata. Mi ricordo quando una volta caddi mentre stavo giocando. Avevo due anni, Ja-ke corse verso di me «Nessie! Ti sei fatta male?» gridò guardando se mi fossi rotta il ginocchio che avevo sbucciato. Fortunatamente non mi ero fatta niente ma Jake mi guardò con tanto di quell’amore che mi sentì strana. Ogni tanto quella sensazione ritorna in me quando guardo Jake e un po’ capisco anche mamma. Che sia questo l’amore? Non sono tanto esperta. Chissà. Papà uscendo dal-la stanza mi dice «che cosa stai facendo Nessie?» non mi piace quando mi chiama così, e allora fac-cio la mia solita faccia imbronciata. Lui mi legge nel pensiero come sempre e capisce «Ok. Rene-

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smee. Va bene?» mi sorride. Papà e Mamma sono veramente belli, mamma è tanto premurosa con me. Anche se sono cresciuta cerca sempre di aiu-tarmi a vestirmi ed io la guardò sempre stranita. Siamo molto simili io e lei, papà si gira verso di me e me lo ripete per l’ennesima volta «Sei proprio come tua madre sai? Oggi è un grande giorno ve-ro? Sei pronta per il tuo compleanno?» mi chiede papà ed io gli rispondo «Certo. Che regalo mi hai preparato oggi?» e papà mi guarda e mi dice «tesoro mio, è una fe-sta bellissima, vedrai che ci divertiremo tanto. E poi ho un'altra sorpresina che ti piacerà sicura-mente. Amore mio» e mi bacia la fronte come fa sempre con mamma. Papà è meno premuroso ma molto affettuoso con me. Cerco di toccarlo e lui si scansa dicendo «Ehi! Non barare!» e scoppiamo in una risata fragorosa. Mamma esce dalla stanza e mi sorride esclamando «Piccola oggi non puoi toc-care nessuno.» Ci giriamo io e papà e guardiamo mamma con un’occhiata stranita e lei s’imbarazza e accenna una giustificazione dicendo «Intendevo! Non puoi leggere nella mente di nessuno oggi! Ma-liziosi!» e papà la guarda come se fosse estasiato dalla sua bellezza e dolcezza. «Quanto ho atteso questi mo-menti amore mio.» esclama alzandosi mentre ba-cia la mano che dolcemente teneva tra le sue. Mamma arrossisce ed io rido imbarazzata, eccola! Questa è la sensazione che provo quando sto con il mio Jacob! E’ forse amore? Ho solo una cotta da

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ragazzini? Papà e mamma mi guardano perplessi e lei mi chiede «Cosa c’è amore? Pensieri?» ed io come al solito mi tengo tutto dentro e dico di no, ma dentro di me ho un fuoco che arde di risposte. In quel momento Jacob entra in casa ed io corro verso di lui dicendo «Jake! Finalmente sei arriva-to» Papà e mamma sorridono e si avvicinano per salutare il mio Jacob. Il mio Jacob…come mi piace dirlo…Lui è solo mio. «Nessie! Ciao sono qui ades-so. Ehi ragazzi. Come sta andando?» dice Jake che oggi è vestito con un paio di jeans e una maglietta che fanno vedere le sue forme muscolose, Il mio Jake è sempre in forma e poi è la sua natura. Una natura da lupo. Papà mi guarda e dice «Nessie?» ed io arrossisco dall’imbarazzo, solo Jake può chiamarmi così, sono la sua Nessie. Ecco la ragazzina che c’è in me, è uscita un’altra volta. Poi papà saluta Jacob «Ciao Jacob come stai?» e lui accenna un sorriso. Mamma abbraccia Jake e dice «Non farti toccare da Nessie.» E Jacob guarda mamma come abbia-mo fatto noi prima e lei dice «Cosa?» «Amore è me-glio che dici non farti leggere i pensieri.» E tutti scoppiamo a ridere e mamma dice «D’accordo. Ve-nite. Andiamo nello studio. Renesmee tu stai qui. Operazioni di compleanno!» e i tre vanno verso lo studio e Jake mi guarda un’ altra volta sorridendo per poi entrare anche lui nella stanza lasciandomi sola.

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Jacob entra per ultimo nella stanza e chiede a mamma «La moto è pronta, Edward ho il tuo permesso?» papà lo guarda per un momento poi accenna un sorriso e dice «Va bene. Ti affido mia figlia, però stai attento. Deve nutrirsi durante il viaggio» e Jake annuisce dicendo «Certo, ho già i sacchetti pronti. Non mi dire che ora non vi fidate di me» e mamma risponde «Certo che sì. Solo che devi stare attento. Nessie è pur sempre una bam-bina. Stai attento ai nuovi vampiri in giro, essi so-no peggio dei Volturi» Jacob sospira e dice «Non credo. Peggio di quella Jane? Nah!» e tutti ripensano a sette anni fa, al quasi scontro con la società di vampiri di Volterra che è denominata appunto, I Volturi. Papà e mamma mi dovettero difendere perché la zia Irina disse a loro che ero un abominio, uno scherzo della natura. Poveretta. Non aveva capito niente di me. Jake si gira verso mamma e dice «Senti che cosa farai per Nessie? Lo sai che non le piacciono le torte gelato!» la guarda in maniera goffa attendendo una rispo-sta da mamma che lo guarda e ruota gli occhi all’insù dicendo «Eccolo. E’ tornata mamma Jac-kie!» i tre ridono di gusto e Jake ancora con il sor-riso in faccia risponde «Spiritosi! Tutti e due!» e mamma continua «Tranquillo. La torta di fragole è pronta. Vero amore?» e papà mette un braccio sulla nuca di mamma la quale sospira.

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«Certo! Una buonissima torta di fragole e panna. A noi non è piaciuta sai com’è, siamo vampiri. Ma sono sicuro che ne vorrete ancora!» Papà risponde a mamma e poi le bisbiglia «Certo se avessi tenuto le mani apposto mentre si-stemavo le fragole, ci avremmo messo meno tem-po» e i due sorridono imbarazzati. «Ok! Andiamo da Nessie ragazzi!» gli interrompe il mio Jacob. Mamma, papà e Jake entrano nella cucina e Jake mi chiede «Andiamo vuoi venire con me? Ti porto a alla fermata dell’autobus» e poi mi tende la mano. Io, un po’ imbarazzata, gli porgo la mia e vedo papà sorridere come se avesse già capi-to quello che penso. «Papà! Non barare anche tu!» e mamma con il suo scudo mentale blocca il potere di papà e mi dice «Ci penso io tesorino mio!» io sorrido arrossita e saluto papà e mamma con la mano. «La mia picco-la è già adulta» dice papà mentre stavo per uscire. Forse è vero. Sono già un’ adulta e so quello che voglio ma lui mi vorrà? E’ questa la mia paura più grande. Forse sono solo una sorellina per lui. E questo mi fa paura. Paura di sbagliare. Apro la porta della casa dove viviamo che tra l’altro devo dire che è una bellissima casa. Papà l’ha comprata con mamma tre anni fa, mi ricordo nonno Carlisle che contrattava con la sua voce calma, pulita e rassicurante con il proprietario d’allora. Che risate ci facemmo io e Jake a vedere nonno che convinceva il signore che non mi ricordo come si chiama, a vendere la casa a metà del prez-

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zo. Il bello è che ci riuscii. Fu fantastico! Jake mi guarda e mi chiede «Ehi. A che pensi?» non so che dire allora sparo un’altra bugia «Niente che oggi sarà una giornata lunga a scuola. Non vedo l’ora di tornare a casa». Jacob sorride e io mi perdo nel suo sorriso sma-gliante e rassicurante. «D’accordo. Oggi ci saremo tutti ok?» mi dice Jake ed io annuisco sorridendo. «Mamma, papà, Nonno Carlisle, Nonna Esme, gli zii. Sam, Seth, Leah.» Che cosa? Quella sciacquet-ta sarà al mio compleanno? Quella cagnetta acida! La mia espressione è cambiata ora sono tutta im-bronciata e Jake mi dice «Che c’è Nessie?» ed io faccio finta di niente e dico «Niente Jake. Sto benissimo!» rispondo un po’ innervosita e fi-nalmente arriviamo alla fermata del Bus e così possiamo finire questo momento triste e ridicolo. Jake mi saluta con la mano e accennando un sor-riso corro subito dentro l’autobus. Sono gelosa di quella smorfiosa che scherza sempre con il mio Ja-cob. Nessuno lo deve toccare come vorrei toccarlo io! E poi mi innervosisco con lui e divento rigida. L’autobus parte e io mi volto per vedere Jake, mi sono già pentita di essere stata così brusca ma lui era già andato via.

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EdwardEdwardEdwardEdward Mi guardo intorno in questa mattina autunnale e la mia splendida moglie mi sta guardando con gli stessi occhi della prima volta in cui facemmo l’amore, che momenti indimenticabili! «Che stai guardando?» mi chiede ed io con il mio indice, le faccio capire che è lei la mia fonte dei pensieri e lei senza dire niente sorride, il sorriso di Bella mi ha sempre ammaliato è come il sole quando sorge e illumina il giorno. Mi viene vicino ed io metto le mie mani sulle sue guance delicate e soffici. Posso sentirla respirare più forte in questo momento. Mi bacia delicatamente e mi dice «Ti amo Signor Cullen.» Ed io le rispondo «Anch’io Signora Cullen.» E poi continuo «Aspettiamo Carlisle per iniziare i preparativi o incominciamo da soli?» Bella ci pensa un momento staccandosi da me «iniziamo noi dai. Apparecchiamo la tavola e poi ci rilassiamo un po’». E mi sorride mentre me lo dice. Sorrido anch’io alla mia ragione di vita e va-do a prendere la tovaglia mentre lei afferra i piat-ti. La mia Bella, con i suoi movimenti femminili mi provoca sempre sensazioni d’amore. Sistemo la tovaglia, una tovaglia color giallo cana-rino, come piace alla nostra piccola Nessie. Bella inizia a sistemare i piatti e in quel momento un qualcosa succede dentro di me, vecchi ricordi, quanto ho desiderato questi momenti familiari con lei. Ho aspettato Bella per un centinaio di anni e

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ora l’ho trovata. E’ qui con me che fa mestieri do-mestici per nostra figlia. Tutto questo è un sogno per me. Un sogno così pu-lito, nitido. Sono sette anni ormai che la nostra vi-ta è un sogno infinito. Bella mette l’ultimo piatto, il mio e mi guarda dolcemente e mi dice «Mi stai ancora fissando a quel modo!» ed io rido beata-mente. Non resisto a lei e al suo fascino e poi abbasso la testa imbarazzato e lei con uno scatto in un attimo arriva da me, le sue abilità vampiresche sono au-mentate tanto negli anni ora è proprio una forza della natura. «Sai voglio farti sentire un attimo cosa ho dentro adesso…» e in quel momento il mio amore fa la co-sa più bella che possa fare con me: aprirmi il suo cuore. Lei sposta il suo scudo mentale per farmi vedere a cosa stesse pensando e la prima cosa che leggo mi riporta a due anni fa a Natale che mi preparò una cena perfetta, una fantastica bistecca e dell’ottimo vino o meglio dell’ottimo sangue di cervo appena cacciato. Jacob era andato con Nessie nella riserva dei Black, noi avevamo la casa tutta per noi. E in un secondo, grazie ai suoi poteri, salì su di me ba-ciandomi avidamente ed io con tutta la passione le dissi «Amore mio, la mia anima è tua. Per sempre» e un altro bacio, e ancora un altro fino a ritrovarci nudi sul pavimento e… In quel momento Bella chiude lo scudo mentale e il ricordo finisce. Ora

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sono in estasi e Bella mi dice «Ehi! Ti sta cadendo un po’ di bava dalla bocca Signor Cullen!» e ci mettiamo a ridere e la bacio ancora mentre cerco di sbottonarle il primo bottone dei suoi jeans stretti che mi fanno impazzire, che disegnano quelle forme bellissime. E in quel momento il campanello suona e capisco che Carlisle è arrivato. Andando da Carlisle non riesco a smettere di pen-sare a questa casa. E' bello non aver abbandonato Forks in questi anni. Questa casa è molto confor-tevole, grazie a mio padre, Carlisle, abbiamo paga-to la metà del prezzo. E' stato un ottimo affare per noi. Beh tre camere da letto, due bagni fantastici, una sala studio, una cucina splendida, Sala da pranzo e soggiorno impressionanti. Vale la pena di fare qualsiasi cosa per comprarla. Bella si riabbot-tona e sospira un attimo imbarazzata, si rialza e va ad aprire a Carlisle che le dice «Bella. Come sono contento di vederti.» E la abbraccia delicatamente e poi vede me e mi sorride e mi chiede «Edward come va?» «Tutto bene» gli rispondo anche se poteva venire una mezz’ora più tardi a casa. Carlisle ha con sé, nel suo cappotto scuro, un paio di bottiglie di qual-che bevanda di questi tempi. Non mi ricordo molto le marche, ho 116 anni ormai, le ho viste tutte. «Sono per le amiche di Renesmee. Non possono be-re sangue giusto?» ed io annuisco «Certamente dalle a me che le metto nel frigorifero. Bella fai vedere a Carlisle i nostri pacchi regalo così ci da una mano».

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Bella sorride e accompagna Carlisle mentre io va-do in cucina a sistemare le bottiglie. Una volta messe le bottiglie nel frigorifero, girandomi verso la finestra inizio a sentire dei dolori lancinanti al cuore. Anche se non batte, ma sento che mi fa ma-le e ho un piccolo flash, una visione. Vedo Rene-smee su un precipizio, non so dove mi trovo, siamo su una montagna credo. E’ tutto rosso scuro intor-no a me, Renesmee mi guarda e mi sorride e poi scompare. Mi riprendo scuotendo il capo, deve essere stato il sangue che è andato al cervello, almeno credo. Bel-la torna insieme a Carlisle che sta portando i quattro regali da parte nostra per Nessie. Carlisle, da ottimo dottore, nota subito che ho qualcosa di strano e mi chiede «Che cosa c’è Edward?» ed io gli rispondo mentendogli «Niente, niente. Tutto appo-sto, sono solo scivolato» il vampiro che mi ha creato mi guarda e credo che abbia bevuto la bugia. Almeno spero, non voglio che si preoccupino per me, sono troppo felici e non voglio fargli stare male proprio adesso. Nello stesso momento arrivano tutti gli altri. Per prima Alice come al solito con il suo carattere sba-razzino bussa aprendo la porta dicendo «Non veni-te ad aprirmi tanto lo sapevo già!» e sorride dolcemente, dietro di lei c’è sempre mio fratello Jasper che oggi indossa un vestito moderno, mi fa strano vederlo vestito in jeans e maglietta lui che è sempre così antico. Forse più antico di me. Emmett e Rosalie

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entrano per ultimi salutando me e poi Bella che abbraccia sia Alice sia Rosalie. «Che piacere rive-dervi! Mi siete mancate» esclama mia moglie men-tre io do una pacca sulla spalla a Emmett che mi chiede «Dai mettiamoci lavoro. Dopo ci guardiamo un po’ la partita? L’hai registrata vero?» ed io mi sono dimenticato di farlo ed Emmett ca-pisce subito e mi fa una delle sue facce e mi ri-sponde «Accidenti! Toccherà a noi andare a caccia allora. Jasper starà qui a sistemare tutto» Bella si gira e ci dice «Tanto questa volta se ci ta-gliamo con i regali non succede niente vero Ja-sper?» e mio fratello sorride e risponde «Basta che gli amici umani di tua figlia non si av-vicinino troppo!» e tutti sorridiamo tranne Bella che dice «Devi controllarti!» e Jasper gli risponde ironica-mente «Come ho fatto con te no?» Bella sospira preoccu-pata e allora gli metto un braccio intorno al collo dicendole «Non avere paura. Jasper ti sta solo prendendo in giro!» e poi lo guardo fintamente serio e concludo «Almeno credo!» e tutti compresa Bella ci facciamo una gran bella risata. Che bella mia moglie quando sorride, le ba-cio la tempia mentre lo fa e mi sussurra «non ti faccio entrare nei miei pensieri adesso. Devi avere pazienza!» ed io sorrido e le bacio la fronte.

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Lei ha un piccolo sussulto e tuti ci guardano e ini-ziano a mormorare maliziosamente, Emmett si gi-ra verso di me e mi dice «Ehi! Affittatevi una stanza!» «Mmm Fuffi è qui!» esclama Alice per annunciare la presenza di Jacob nelle vicinanze e poi leggo nei suoi pensieri e Alice mi guarda e dice «Smettila! Mi da fastidio quando lo fai Ed!» «Sta arrivando anche Esme.» Dico a tutti mentre vado ad aprire la porta per ospitarli dentro. Ed eccoli, Jacob ed Esme che ar-rivano insieme dal negozio dove Renesmee e Jacob avevano comprato il regalo per Nessie. I due mi salutano ed entrano in casa mentre Bel-la, Carlisle e gli altri stanno impacchettando i re-gali. Jacob prende la busta, dove teneva il regalo e lo mette sul tavolo, è un I-Phone di nuova genera-zione. Penso che Jacob avrà speso molti soldi per esso e gli chiedo «Non è un po’ troppo per le tue fi-nanze Jacob?» e lui mi risponde «No. Io ho solo consigliato Esme e comunque anche se fosse l’officina vende bene. Adesso non farmi la paterna-le ok?» e mi guarda con il suo solito modo…cagnesco. Io sorrido per tagliare corto e chiamo Emmett «Ehi! Andiamo dai. Ho sentito che un leone di montagna è nelle vicinanze» ed Emmett mi ri-sponde «Cento punti a chi lo trova per primo. Ah! Niente armi solo denti ok?» Io annuisco e Jacob ci

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guarda alla sua maniera e dice «Sempre i soliti vampiri…» vado da Bella, la bacio lentamente e lei mi sussur-ra «Portami una buona porzione di cervo che ti cu-cinerò un piatto memorabile amore mio.» Jacob sente Bella e fa una faccia addolorata «Mmm penso che sto per vomitare» ed io ed Em-mett usciamo dalla porta per dirigerci nella fore-sta. Forks non è cambiata parecchio in questi sette anni e mentre corriamo velocissimi verso la parte nord della città, notiamo sempre le solite persone girare per la città. «Ehi fratellino! Sei len-to!» mi incita Emmett che è davanti a me. Io aumento la velocità e come una saetta sorpasso Emmett e arrivo prima di lui alla foresta e quando mio fratello giunge sul posto gli dico «Chi è il lento?» ed Emmett che non accetta mai la sconfitta, mi propone un’altra sfida. La nostra solita sfida, per ogni animale preso sono venti punti. Se uccidiamo un leone di montagna, sono cento punti. Se ucci-diamo tre animali di fila, prendiamo un bonus di trenta punti in più. Bella detiene il record di prede uccise nella famiglia Cullen. E’ arrivata a quattordici. Otto cervi, quattro alci, e due leoni di montagna. Emmett è forte ma è trop-po rumoroso. Lui va bene con gli orsi mentre io sono più scaltro di lui. Non sarà difficile vincere la sfida. Emmett si mette alla caccia di qualche pre-da correndo via mentre io salgo sugli alberi per avere una visuale maggiore. Noto subito che c’è un

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gruppo di cervi lungo il piccolo fiumiciattolo a si-nistra. Salto di albero in albero fino ad arrivare in prossimità del fiume e allora mi fermo e scendo dall’albero e inizio a muovermi lentamente come un leone di montagna pronto a uccidere la preda. Il gruppo è formato da cinque cervi, tre maschi e due femmine. Noi abbiamo una regola, non ucci-diamo femmine per il semplice motivo che devono procreare e non potremmo più cacciare nella fore-sta nel lungo periodo. M’inginocchio e camminan-do lentamente mi avvicino al gruppo e punto il mio sguardo al bersaglio che ho scelto. E’ un cervo abbastanza adulto. Mi concentro e inizio a sentire il suo cuore battere. Isolo il suono dei suoi battiti pronto al balzo fatale e salto sulla preda e con un colpo immobilizzo il cervo e gli mordo il collo succhiando il suo sangue. E’ un gusto caldo e buono per i nostri gusti. Em-mett balza su uno dei cervi che stavano fuggendo e con un pugno sul cuore e lo uccide sul colpo. «Ehi! Mi stavi seguendo!» gli grido. «Nessuna regola amico!» e risparisce ed io prendo i due cervi per portarli nella nostra zona di ritrovo per poi ritornare a cacciare. Emmett fa un passo falso schiacciando un ramo e lo sento, è dietro di me che mi stava ancora se-guendo e allora parto velocissimo verso la radura e vedo l’altro cervo, l’unico rimasto del gruppo che si è rintanato vicino al fiume. Emmett arriva affian-co a me e dice «Ultimo. Siamo venti pari Ed! Chi prende questo vince ok?» ed io annuisco.

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Abbiamo bisogno di almeno tre cervi ogni caccia per sfamare le nostre famiglie. Ed Emmett parte alla caccia ma il cervo se ne accorge e corre per salvarsi la vita in quel momento trovo il punto de-bole dell’animale e salto dall’altra parte del fiume sbarrandogli la strada e il cervo corre verso de-stra, all’interno della foresta. Devo prenderlo pri-ma che arrivi al confine con i Quileute dove noi non possiamo cacciare. Carlisle non vuole venire meno al suo patto e nemmeno noi. Emmett ormai è indietro, si è arreso. E tocca a me quindi portare a casa il nostro cibo. Corro più ve-loce possibile e supero il cervo saltando sull’albero con un colpo di reni salto addosso al cervo a pochi metri dal confine e lo uccido con un colpo sul collo. Prendo in braccio il cervo e lo riporto da Emmett e gli dico «Hai perso e lo sai che devi fare!» Chi per-de, infatti, deve portare le prede a casa. Sono sicu-ro che Emmett non avrà problemi e così ripartiamo per casa correndo alla velocità della luce. BellaBellaBellaBella E’ pomeriggio inoltrato ormai e la mia piccola Re-nesmee sta per tornare da scuola. L’autobus si è fermato a metà miglia da qui. In un lampo arriva a casa e bussa alla porta che era stata chiusa da Edward. Eccola la mia bambi-na è tornata da scuola. Apro la porta per accoglier-la in casa e le dico «Allora sei pronta?»

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lei annuisce accennando un sorriso e quando en-tra, rimane sorpresa dalla tavola imbandita, dei regali sul tavolino pronti per essere sfilati da lei e la prima cosa che fa è correre verso Jacob. «Ciao Jake! Scusa per stamattina» Di che sta parlando? Penso tra me e me. Jake se ne accorge e dice «Nessun problema. Dai andiamo a prepararci ci saranno dei regali grandiosi per te oggi!» e i due corrono a lavarsi le mani e in quel momento Edward ed Emmett tornano. Quanto è bello il mio uomo. «Hai vinto?» lui mi sorride ed io corro verso di lui baciandolo e dandogli una pacca sul sedere. «Bravo tesoro mio. Adesso preparo la cena ok?» e lui dice «D’accordo. Io mi vado a fare una doc-cia» io lo guardo maliziosamente e mio marito mi risponde «Anche senza lo scudo capisco i tuoi pen-sieri sai?» e scoppiamo a ridere mentre lui va a farsi la doc-cia io torno in cucina a preparare una cena specia-le. Sento una folata di vento arrivare, sono le amiche di Renesmee. Sangue a volontà. Carlisle che mi sta aiutando a pelare le patate mi guarda e dice «Bella senti a te Edward non ti è sembrato strano?» ed io lo guardo perplessa e gli rispondo «No Carlisle. Perché?» «Una sensazione mia. Ho notato delle stranezze oggi» mi risponde e poi con-tinua «Magari mi sbaglio. Anzi sicuramente mi sbaglio» e sorride.

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Carlisle ha un sorriso così rassicurante, è una per-sona troppo buona. Ecco gli amici di Renesmee e Alice corre per farli entrare. «Jasper mi raccomando!» e mio cognato mi guarda e sorride «Tranquilla Si-gnora Cullen. Non ho neanche sete!» e io cerco di non preoccuparmi. Mi ricordo ancora il mio compleanno e la rottura con Edward, che brutto ricordo quello. Senza di lui non so che farei, è la mia ragione, il mio destino. Mi sento persa senza di lui. Edward arriva proprio in questo mo-mento. Le amiche di Renesmee sono tre: Laurie, una ragazza alta capelli corvini neri vestita con un maglioncino verde, poi c’è Sarah, ragazza bassa con capelli biondi vestita con una gonnellina cari-na, un po’ troppo per una ragazzina di sedici anni per i miei gusti. E poi c’è Claire. Claire è la più ca-rina delle tre ed è anche una vera amica per Rene-smee. E’ alta poco più di Rosalie e ha i capelli castani e gli occhi neri. Mi piace, è sempre gentile. Edward saluta le tre che rimangono infatuate da mio marito come sempre. Esco dalla cucina con il mio grembiule addosso per salutarle. «Buongiorno signora Cullen» mi dicono ed io sorrido e le faccio accomodare «Vi sto preparando una cena squisita. Sedetevi pure ragazze. Devo tornare in cucina» Ed io torno a preparare il primo piatto, pasta al pomodoro e basilico e il secondo piatto è agnello, cacciato da me l’altro giorno, con patate e carote lesse. Ho ormai finito di tagliare le porzioni

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dell’agnello e Carlisle sorride e porta le bevande sul tavolo. «Servitevi pure ragazze». Sul tavolo ci sono gli antipasti. Gli abbiamo com-prati al supermercato. Edward ha insistito che qualcosa non la cucinassi io benché adori la mia cucina. Noi vampiri non ci nutriamo di verdure o patate ma la carne è un ot-timo sostituto del sangue almeno per un po’. Mi ri-cordo una volta cucinai a Edward e Renesmee un arrosto da far venire l’acquolina in bocca. Mi ri-cordo che Edward non voleva neanche bere sangue da quanto era sazio. Ed ecco la mia piccola che apre i suoi regali. I suoi occhi sono così vivi e puri. Il primo regalo è di Emmett e Rosalie, un paio di scarpe alla moda molto carine. Rosalie sorride e Nessie ringrazia. Alice da il suo regalo eccitata come sempre e dice «So che ti piacerà» non avevo dubbi penso tra me e me. Alice e Jasper hanno regalato un album molto bello. «Ci puoi mettere le foto che vuoi» dice Jasper ac-cennando un sorriso. Edward sorride come se sa-pesse già che quell’album diventerà il suo diario segreto di foto con Jacob. Sorrido e Carlisle ed Esme porgono il loro presente, un I-Phone. Rene-smee ride come una matta. Credo che sia il regalo più bello per lei. Le sue amiche sorridono, Edward ed io ridiamo mentre Renesmee abbraccia i geni-tori di mio marito.

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Esme mentre è stretta da mia figlia dice «Piccola devi ringraziare anche Jacob, mi ha aiutato a sce-gliere, sono una frana con questa tecnologia!» Jacob accenna un sorriso e Renesmee ha trovato una scusa per abbracciare il suo amichetto. Anche se amichetto ormai non è più appropriato per lui. Edward si gira verso di me e mi sussurra «Nostra figlia se la fa con un lupo… chi l’avrebbe mai detto eh?» io accenno un sorriso sarcastico e rispondo «Basta che faccia come il padre che non voleva toc-care sua madre per niente e a me va bene!» e gli lancio un’occhiataccia maliziosa e lui cerca per l’ennesima volta di entrare nei miei pensieri ma lo blocco con il mio scudo. «Niente da fare!» e sorridiamo insieme. Jacob dice «Ok. E’ ora del nostro regalo. Io, Edward e Bella abbiamo deciso di farti un re-galo speciale. Edward?» mio marito scuote un se-condo la testa come se fosse sovrappensiero e poi si riavviene dicendo «Si piccola. Questa sarà un’esperienza molto bella per te.» E io finisco «Ma devi stare attenta!» e Nessie ci guarda stranita e mi dice «Mamma cos’è? Dov’è? E’ un cane vero?» Tutti ci guardiamo accennando un sorriso tranne Jacob che mi dice «Non mi servono i vostri poteri per capirvi sai?» e ridiamo mentre Edward dice a Renesmee «Abbiamo deciso di regalarti un viaggio. Potrai visitare i boschi lontani del nordovest! Ti servirà una guida però. Jacob?» e Jacob sorride

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mentre Renesmee è estasiata mentre le dice «Ci facciamo un viaggetto di tre giorni verso le monta-gne. Tu ed io ci divertiremo come matti vedrai!» e Renesmee ormai ha spalancato la sua bocca sor-ridendo, credo che il regalo più bello sia il nostro. Edward s’inginocchia e dice «Allora piccola sei contenta?» e lei lo abbraccia così forte che Edward stava qua-si per cadere. «Grazie papà! Sei il migliore!» ed Edward sorride e io m’inginocchio vicino a loro e Nessie mi stringe a se dicendo «Grazie, grazie, grazie!» Noi vampiri non piangiamo, ma mi sento di pian-gere dentro e la mia piccola mi sorride e io le dico «Renesmee. Devi stare attenta ok? Jacob ti pro-teggerà ma tu devi stare attenta, non ci sono solo leoni di montagna la fuori ok?» e lei fa cenno con il capo e noi ci rialziamo mentre Jacob dice «Ok. La motocicletta è pronta. Sei pronta?» e Renesmee dice «Adesso?» e Jacob dice di sì con la testa. Io e Edward guardiamo la nostra piccola mentre saluta le sue amiche che dicono di essersi divertite ma Edward legge nei loro pensieri e al-meno per Claire è vero. E poi con Jacob si prepara al viaggetto che poco più di un campeggio tra leoni di montagna, lupi e…vampiri. Edward saluta no-stra figlia e dice a Jacob «Jacob. Mi fido di te». Jacob accenna un sorriso e io do un pugnetto a Ja-ke e gli dico «Ci vediamo tra tre giorni!»

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e lui mi sorride e Renesmee ci dice «Grazie! Non mi dimenticherò mai questo bel regalo!» E’ proprio contenta di andare con Jacob in mezzo al nulla! Andrebbe con lui in capo al mondo ne so-no sicura. Si dirigono verso il garage dove la moto è già pronta con provviste e tutto il necessario. Jacob e Nessie si siedono sulla motocicletta e noi due e i Cullen con la mano li salutiamo e Jasper ed Emmett scherzano su Jacob gridando «Jake, Jake Ja-Ja-Ja-Jey!». Edward legge il pensiero di Emmett e dice «Ehi! E’ mia figlia ok?» e Jasper risponde «Senti papino sappi che questo è solo l’inizio!» ed Edward fa il finto sostenuto ma so che lui ormai si fida di Ja-cob, anzi credo che voglia pure bene al mio amico lupo. Ne hanno passate tante insieme e ora sono finiti per fidarsi l’un l’atro. Jacob accende la moto-cicletta e partono verso le montagne a nord. Noi salutiamo ancora la nostra piccola mentre ritor-niamo dentro. «Scusate devo andare in bagno» dice Edward con una faccia tiratissima. Corre dentro e si chiude. Non l’ha mai fatto. Non si chiude mai. Quante volte abbiamo fatto l’amore lì dentro! Che ricordi. Ma poi penso a quello che mi ha detto Car-lisle e penso che forse qualcosa è successo a mio marito e vado vicino alla porta del bagno e busso «Amore? Tutto bene?» e lui non risponde. Sento però il frusciare del lavandino e richiamo Edward «Edward!»

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e lui mi risponde questa volta dicendo «Si sono qui. Un attimo.» E apre la porta e mi sorride. Sta bene e mi dice «Amore. L’agnello era troppo cotto. Ho rigettato un pochino». Mi sento male per questo. E lui mi abbraccia. Siamo freddi, certamente ma sento un calore den-tro di me quando mi abbraccia che non capisco niente e gli dico «Mi farò perdonare quando se ne vanno i tuoi» e lui mi sorride e lo bacio con una fo-ga animalesca che ormai conosce troppo bene. Ho voglia di lui. Ho voglia di sentire i suoi sospiri su di me. Ho voglia. Ci sistemiamo e torniamo dai nostri parenti sa-pendo che la notte sarebbe stata fantastica.

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2222 In ViaggioIn ViaggioIn ViaggioIn Viaggio

RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee Oggi è il secondo giorno che sono da sola con il mio Jake. Che bel regalo che mi hanno fatto! Jacob mi ha portata a vedere la natura e mi ha raccontato di come la sua tribù cacciava le cattive creature durante il periodo della secessione americana. Quante storie sa il mio Jake! Oggi faremo un’escursione sulle montagne, ab-biamo già montato la tenda e le provviste non mancano. Jacob si mette davanti a me «Al primo timore dimmelo ok? Ti proteggerò io!» e mi sorride mentre io annuisco e partiamo verso la montagna. Per fortuna che ho preso gli stivali senno i piedi sarebbero diventati ardenti. La foresta è veramente bella, i suoi arbusti au-tunnali si sono ormai ingialliti e le foglie sono quasi tutte a terra. Non fa freddo ma neanche caldo, è un clima per-fetto. Jacob mi tende la mano per salire un sasso abbastanza grande e superiamo l’ostacolo insieme. Io sorrido e penso a quanto vorrei che mi prendes-se la mano per altri motivi, magari per baciarmi. Sto fantasticando lo so.

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Ma sono pur sempre una ragazza oltre che un ibrido umano-vampiro! Jacob mi guarda e mi chiede «Che succede nella tua testolina Nessie?» ed io imbarazzata dico «Niente. Soliti pensieri» e lui sorride e dice «Forza per di qua» indica con la sua mano la parte della montagna a destra e mi guida come ha sempre fatto da quando sono nata. Da quando è stato folgorato dall’imprinting. Ed eccoci sul punto più alto della montagnetta, posso vedere la nostra tenda da qui. E noto un qualcosa di molto veloce muoversi aldilà della pianura a sud e glielo indico a Jake. «Ho vi-sto. Non è un alce di sicuro. Sento odore di vampi-ro. Nessie stai dietro di me!» e mi afferra per mano cercando di essere il più furtivo possibile. Arriviamo alla tenda e una coltra di nebbia ci invade. «Non avere paura Nessie! Stai dietro di me!» mi dice Jacob mentre si trasforma in lupo subito dopo le risate maligne si possono sentire nella nebbia. E’ una voce sinistra e cattiva che ci dice «Un cane che vuole uccidere l’aria? Che idiota che sei! Sare-sti già morto sai? Ma ho bisogno di te per portare indietro la piccola Renesmee!» ed io penso a come sapesse il mio nome. E Jacob dice «Vattene via brutto schifoso e lascia stare Nessie!» e inizia a sbraitare la sua foga e la nebbia diventa di un bianco come la neve e ci spinge a terra e scompare con una risata dicendo «Questo è solo l’inizio razza di stupidi!» e sparisce completamente.

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All’inizio non vedo niente di strano, sento solo un po’ di calore al braccio. Mi tiro su il cappotto e ve-do che sul braccio c’è una sorta di tatuaggio che non conosco. Jacob si riveste, ed io arrossisco, possibile che an-che in questi momenti sono così? Si rimette il cap-potto e ritorna da me. «Che cosa è successo?» e gli mostro il tatuaggio. E’ un’incisione strana. C’è la lettera V che riconosco e lui mi dice «Voltu-ri! Quei bastardi! Ti hanno marchiata! Dobbiamo tornare a casa Nessie. Dobbiamo far vedere questo marchio a Carlisle e ai tuoi!» io annuisco e capisco che la cosa è grave e iniziamo a togliere tutto, la tenda, i vestiti per terra e tutto il resto. Una va-canza così bella si è dimostrata un incubo. I Volturi non mi lasceranno mai in pace. Piango in silenzio mentre sistemo tutto e Jacob se ne accor-ge e mi prende abbracciandomi e dice «Non ti fa-ranno del male. Non lo permetterò!» sento il suo cuore battere e cerco di sentire i suoi pensieri toccandolo ma si scansa e mi dice «Nessie non c’è tempo dobbiamo tornare a casa! Andiamo!» e così saliamo sulla motocicletta con tutto l’occorrente pronti per tornare a Forks. BellaBellaBellaBella Sto correndo nella foresta. Sto cacciando come tut-ti i martedì e devo portare a casa almeno due cer-vi. Edward è con me come al solito. In questa foresta ci siamo innamorati, in questa foresta ab-

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biamo sofferto e in questa foresta mi ha chiesto di sposarlo, di vivere con lui per sempre. Questa foresta mi ha dato la pace e l’amore che cercavo e mi ha fatto scoprire un mondo che non conoscevo. Ringrazierò e proteggerò sempre questi alberi ormai appassiti dall’autunno. Edward arriva da dietro e mi dice «Ehi. Stai dor-mendo in piedi zuccherino?» ed io mi giro per guardarlo e gli dico sarcasticamente «Zuccherino?» e lui mi guarda stranito e mi dice «Non so come mi è venuta scusa!» e corre via invitandomi a rag-giungerlo. Le nostre corse vampiresche sono sem-pre così. Lui mi provoca, io lo raggiungo e poi finiamo con il fare l’amore tra gli alberi. Edward corre velocissimo ma io sono più furba di lui, cono-sco ormai la foresta come le mie pantofole che metto la sera quando mi accuccio con il mio amore a guardare la tv. Salgo sugli alberi e come una scimmia salto di albero in albero senza che lui se ne accorga e i due cervi sono davanti a noi. Vedo Edward che sta per attaccarli e a destra di loro c’è un leone di montagna pronto a fare altret-tanto. E mentre c’è questa sfida tra mio marito e il felino io giungo sopra di loro e aspetto il momento propizio di fare la mia mossa. Il leone balza sui cervi ed io salto su di lui e lo az-zanno uccidendolo nel frattempo Edward ha preso uno dei due cervi mentre l’altro è a pochi metri. Riesco a vederlo e corro verso di lui e lo atterrò af-ferrandolo da dietro e lo uccidono spezzandogli il collo. Tempo fa, prima di diventare vampira, que-

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ste cose mi avrebbero fatto vomitare ma la mia natura me lo impone. Non posso neanche comprare la carne al super-mercato. Noi vampiri abbiamo bisogno di cacciare, siamo predatori. E non possiamo stare in gabbia. Edward mi raggiunge con il cervo sulle spalle e mi dice «Brava tesoro! Il leone è tutto tuo se vuoi. A me stanno indigesti.» ed io sorrido dicendo «Tu sei più da preda facile lo so…» e lo guardo maliziosamente mentre cammino e muovo il mio corpo sinuosamente verso il leone di montagna e posso sentire le sue pulsazioni sessua-li da qui. E senza girarmi gli grido «Respira amo-re!» e lui mi sorride e mi raggiunge in un attimo e mi bacia con una foga che sa di selvaggio. «Non posso… Ti desidero troppo…» mi appoggia a un albero e inizia a baciarmi il col-lo, sento dei brividi e mi mordo le labbra, ho voglia anch’io di lui ma poi penso che si stia facendo tar-di e poi dobbiamo tornare a casa e mentre mi sta sbottonando la camicia lunga aderente di color blu che porto gli dico «Amore… Fermo.» E lui continua a baciarmi e poi gli metto la fronte sulla sua e continuo «No. Dobbiamo tornare a ca-sa. Forza! Non possiamo fare sempre sesso qui!» e lui sorride e mi dice «andiamo alla macchina dai. Portiamo i due cervi» e cosi facciamo. Edward mi guarda e mi chiede «E il leone?» ed io gli rispondo «messaggio per gli altri: Non si cacciano i cervi qui. Proprietà dei Cullen»

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ci mettiamo a ridere e arriviamo alla macchina senza problemi. Sistemiamo le prede nel cofano e partiamo verso casa. Abbiamo cambiato macchina l’anno scorso. Abbiamo venduto la vecchia per prendere questa Jeep molto grande e confortante. Mi ricordo ancora la prima volta che abbiamo gi-rato in macchina, quando ancora non sapevo chi in realtà Edward fosse. Quando mi salvò da degli schifosi maniaci, la cena che feci con lui o meglio mentre lui mi guardava mangiare, quando gli toccai la mano ed era gelida. Quanti ricordi qui a Forks. E ce ne saranno tanti altri ne sono sicura. Il no-stro per sempre sarà un infinito sentiero di emo-zioni e pensieri. Edward guida con tranquillità mentre io mi ripu-lisco la bocca dal sangue di leone di montagna e mi dice senza togliere gli occhi dalla strada «Chis-sà che starà facendo la nostra piccola» ed io sospi-ro e rispondo «Chissà! Speriamo stiano bene e Jacob tenga le mani apposto!» Edward sorride e dice «Mmm conoscendolo non credo che sarà facile per lui!» lo guardo e imbronciata mi giro sul fine-strino e faccio la finta offesa e lui mi guarda per-plesso «Cosa? Perché fai l’offesa adesso?» ed io non gli rispondo rimanendo girata dall’altra parte guardando sempre il finestrino. Sento che cerca di entrarmi nel cervello per leg-germi il pensiero ma lo blocco per l’ennesima vol-ta. «Ma quale parte della frase «Solo quando voglio

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io, potrai leggermi il pensiero» non hai capito amore?» E si mette a ridere ed io vado in brodo di giuggiole guardando il suo viso così bello aprirsi in quella risata contagiosa e speciale. Mi piace quando Ed-ward ride, lo sento ancora più vicino a me, alla parte umana di me. Perché io credo che ci sia sempre una piccola parte umana in noi vampiri. E la sua è la felicità, il sor-riso e l’amore che prova per me e per la nostra pic-cola Nessie. Arriviamo a casa e parcheggiamo la Jeep nel garage e vedo la motocicletta di Jacob parcheggiata di fianco. Nessie è già tornata! Come mai? Mi chiedo. E guardo Edward preoccupata. Usciamo dalla macchina e corriamo verso la porta di casa. Entriamo e Jacob e Renesmee sono seduti in sala da pranzo. Sono visibilmente preoccupati. Renesmee corre verso di me e mi abbraccia. Io so-no stranita e non capisco cosa stia succedendo. «Nessie! Che cosa è successo?» e poi guardo Jacob che sta in silenzio. Il mio volto cambia subito e penso che lui abbia fatto qualcosa e grido «Che cosa hai fatto alla mia bambina?» e Jacob mi guarda ancora immobile. Edward mi risponde «Aspetta» ma io non lo ascol-to, la mia rabbia ha preso il sopravvento e gli salto addosso atterrandolo gridandogli «che cosa hai fatto a mia figlia! Rispondimi!» Jacob sbofonchia e balbetta «Bella. No. Asp..» Edward cerca di fer-

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marmi e gli dico «Non ti avvicinare. Non doveva andare con lui lo sapevo.» Jacob mi risponde «No. Non ho fatto niente!» e Renesmee «Mamma così lo ammazzi! No!» e Edward cerca di fermarmi ancora dicendomi «Non è andata così. E’ un’ altra cosa. Renesmee è in pericolo!» mi fermo. E sospiro ancora su Jacob e mi rialzo calmandomi. Jacob si rialza lentamente e dice a Edward «Gra-zie per avermi letto il pensiero» Edward risponde «Allora cos’è successo? Come mai siete tornati prima?» e Jacob si siede sulla sedia e ci racconta «Siamo andati alla montagna, la ricordate no?» e noi an-nuiamo. «Stavamo facendo un’escursione quando Nessie ha notato un qualcosa muoversi veloce-mente a sud. Ho pensato subito a un vampiro e al-lora siamo tornati alla tenda per vedere» dice Jacob. Jacob guarda Nessie e continua «Una nebbia ci ha invasi. Non sapevo che fare e mi sono trasformato. La prima cosa che ho pensato era proteggere Nes-sie e nella nebbia si poteva sentire una voce. Una voce infida e cattiva. Ci conosceva. Conosceva Nessie e poi la nebbia è diventata biancastra e ci ha colpiti facendoci cadere a terra. E ora guardate che cosa ha Nessie sul braccio!» e Nessie alza il suo maglioncino facendoci vedere un tatuaggio strano. Una sorta di stemma nero con una grande V rossa in mezzo. Penso subito ai Volturi.

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Guardo Edward che mi dice «Dici che sono i Voltu-ri? E’ impossibile, abbiamo una tregua con loro. Non può essere!» Edward mi guarda ed io penso «Può essere Jane! Quella maledetta arpia!» Jacob fa cenno di no con la testa e mi dice «No Bella. Era una voce maschile. Mi ha detto e cito "Un cane che vuole uccidere l’aria? Che idiota che sei! Sare-sti già morto sai? Ma ho bisogno di te per portare indietro la piccola Renesmee!" » Jacob respira ma-lamente e Edward dice «Devo dirlo a Carlisle.» Jacob risponde «L’avevo pensato anch’io.» Edward va al telefono per chiamare mio suocero che saprà sicuramente che fare. Io sono un po’ im-barazzata con Jacob per prima e gli dico «Jake?» e lui mi dice «Mmm» «Scusa per…» e gli indico il col-lo. Lui fa un mezzo sorriso e risponde «Nessun problema, sei una mamma Bella, difenderesti Nessie contro chiunque. Capisco benissimo.» Sorrido a Jacob e Edward torna dicendo «Ho chiamato a Carlisle, non gli ho detto nulla. Lui saprà sicuramente qualcosa di più su quel mar-chio.» E guardiamo tutti e tre la piccola Nessie che ormai non è più una bambina. La guardo e, però penso che per me sarà sempre la mia piccolina che era minacciata dai Volturi e adesso dopo sette anni non è cambiato niente. Mi sembrava troppo bello per essere vero. Che quei maledetti ci avrebbero lasciato in pace. Avevano ragione Vladimir e Stefan del clan rume-no che ci aiutò a salvare Nessie. «I Volturi non

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dimenticano. Dobbiamo eliminarli adesso che ne abbiamo l’occasione.» Ancora sento le parole riecheggiare nella mia mente. La mia piccola sta seduta inerme e impotente in balia degli eventi che saranno brutali per lei. Guardo la mia Renesmee e penso a cosa possiamo aver fatto per meritarci quest’astio da parte dei Volturi. Abbiamo fatto tutto secondo le regole, le loro regole. Non mi sento di abbandonare mia figlia e mio ma-rito adesso, e non lo farò. Questa volta li ammaz-zerò. Non gli darò la seconda chance che loro non danno mai. Passa una mezz’ora e Carlisle entra e dice «Cosa è successo alla piccola Renesmee?» Ed io accorro da lui e lo ringrazio di essere venuto così in fretta, oggi Carlisle aveva diverse visite ma lui ha sempre una precedenza con noi. La famiglia prima di tutto, questo mi dice sempre come questa volta. Edward inizia a raccontare la questione al padre che ascolta attento e premuro-so come sempre. Poi Edward invita Nessie a mostrare al nonno il tatuaggio e appena Carlisle vede il marchio lo ri-conosce «E’ il simbolo dei Volturi. Un grado mino-re però. Non è Aro e nemmeno Jane» Sospirano i miei insieme a me. «E’ una creatura potente però. Riesce a stare nella nebbia. Dobbiamo chiedere a qualcuno forse a Kate e Garrett. O magari a Ben-

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jamin… Loro sapranno che dirci.» Certamente Ka-te saprà aiutarci. Solo che dobbiamo tornare in Alaska. «Kate e Garrett sono in Alaska Carlisle. Non pos-siamo spostarci troppo» gli dico e lui mi risponde «No. Verranno loro. Li chiamiamo subito.» Ed io respiro lentamente e mi siedo insieme a Nessie e le tengo la mano e le bacio la fronte mentre le dico «Non avere paura tesoro mio.» E lei sospira mestamente. Edward ci guarda e vede la nostra sofferenza e di-ce «D’accordo chiamiamo Garrett e Kate. Carlisle facciamo in fretta però!» e Jacob rimane con noi. Jake si siede vicino a Nessie e dice «Non ti preoc-cupare, adesso papà e mamma ti proteggeranno» e Renesmee risponde «E tu? Che farai Jake?» e lui sorride dicendo «Starò qui. Io, Sam e gli altri fa-remo la guardia per proteggerti! Ti ho promesso che non ti avrei abbandonata e così farò». Io sono assorta nei miei pensieri e Jacob mi dice «Ehi. Come stai?» ed io lo guardo con la faccia sommessa «Una favola.» Edward rientra e dice «Ehi. Carlisle sta parlando con Benjamin. Garrett e Kate hanno già detto che verranno qui per proteggere Renesmee. Jacob? Pensi che Sam possa aiutarci?» e lui risponde «Certo Edward. Ci aiuteranno. I lupi non hanno paura dei vampiri lo sai». E mio marito accenna un sorriso mentre Carlisle rientra. Lui ci guarda un po’ meno preoccupato

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e ci dice «Allora ho parlato con Benjamin. Mi ha detto di non preoccuparvi, tornerà dall’Egitto per aiutarci e fornirci protezione. Jacob tu sai che devi fare no?» e Jake annuisce. Edward mi guarda e si siede vi-cino a me e Nessie ed io appoggio la testa sulla sua spalla, ho bisogno di farmi rasserenare da mio marito. Lui mi sussurra «Non preoccuparti. Farò di tutto per proteggervi!» e mi bacia dolcemente e in quel momento lo lascio entrare nella mia mente, apro lo scudo e lui legge la mia paura e le mie angosce. «Solo adesso mi lasci vedere eh?» mi dice riuscendo a strapparmi un sorriso mentre Carlisle sta organizzando con Jacob la ronda che dovranno fare i vampiri e i lupi in questi giorni. «Emmett e Jasper saranno di guardia stasera. Mentre domani toccherà a Seth e Leah. Mi racco-mando Jacob, massima cautela d’accordo?» dice Carlisle e Jake annuisce. Edward si alza e Rene-smee dice «Papà, Jacob può stare con me in questi giorni. Può farlo?» e lui le risponde «Fare una ronda non è facile, si deve riposare lo sai. Jacob si gira verso di noi e di-ce «Edward lo sai che non posso stare lontano. Starò qui nei paraggi ok Nessie?» e mia figlia sor-ride e annuisce. Domani inizierà la ronda ora non ci dobbiamo fare prendere dal panico, continueremo la nostra vita come abbiamo sempre fatto. Vado in cucina per preparare la cena e chiedo a Carlisle se si vuole

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fermare ma il padre di Edward non può farlo, ha delle ultime visite da completare. Jacob dice «Che c’è per cena?» e Renesmee risponde «Cervo? Leo-ne?» ed io rispondo a entrambi «Pizza per voi e bi-stecca di maiale per noi!» e ridiamo tutti insieme. Una risata per darci forza in questa situazione tragica e pericolosa. Vado in cucina mentre salu-tiamo Carlisle che dice «Non temete, riusciremo a capire tutto!» prima di uscire dalla porta di casa. Carlisle è par-tito ed io sto preparando la bistecca per me e per Edward mentre le pizze surgelate si stanno scon-gelando nel forno. Ormai sono una donna, faccio tutto io in casa. Edward mi guarda lontano, sento il suo sguardo su di me. Mi giro e gli sorrido e lui ricambia. Jacob chiede a Edward qualcosa sul ba-seball mentre io non li ascolto. Sto pensando ai Volturi, sto pensando a proteggere la mia bambina che ormai è una ragazza, sto pensando a protegge-re la mia famiglia. Da Aro, Jane e tutto il resto di quei mostri senza pietà. Edward con il suo fare romantico si avvicina a me e inizia a baciarmi il collo e mi sussurra «Non avere paura. Lo so che stai soffrendo piccola mia ma ce la faremo ancora. Non ti preoccupare» e mi giro per baciarlo. Le nostre labbra sono ormai abituate a incrociarsi tra di loro, sento i suoi respiri sempre più forti e gli dico «Amore aiutami a cucinare dai.» Lui si ferma e sorridendo mi bacia la fronte dolcemente come sempre e prende la tovaglia dal cassetto a

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destra e va ad apparecchiare dicendo «Jacob dammi una mano dai!» e Jake dice «Gli ospiti non fanno la tovaglia sai?» e Edward sorride dicendo «Ma tu non sei un ospite!» e i due sorridono. Sono molto complici, sembra quasi un sogno ve-derli così uniti. Renesmee ha fatto un miracolo, un qualcosa di unico. Un lupo e un vampiro ora non si odiano, anzi si rispettano e si vogliono bene. Non lo ammetteranno mai. Guardando loro mi rassereno e so che non temia-mo nessuno, insieme siamo più forti di ogni cosa.

3333 La rondaLa rondaLa rondaLa ronda

EdwardEdwardEdwardEdward E’ il terzo giorno di ronda e Bella oggi è più tran-quilla, anche se sono stati giorni duri e difficili per noi due. La vedo scansarsi sempre, è preoccupata per nostra figlia. Lei mi ha sempre sorpreso in questi anni, la vedo così forte adesso. E’ proprio la nostra roccia. Oggi è il turno di Carlisle ed Esme che stanno facendo il giro della casa, penso che sia tutto inutile, quel vampiro non è uno stupido, aspetterà un nostro momento di debolezza e so che sarà molto presto. E poi ho questi momenti di debolezza, mi sento stanco a volte. Ho iniziato a vomitare sangue nero ieri nel bagno. Non so che mi sta succedendo ma

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non voglio dirlo a Bella, ha già troppi pensieri. Bella sta aprendo la finestra e si può vedere da qui Jacob, versione lupo che insieme a Carlisle ed Esme fa la guardia a noi tre. «Jacob non lascerà mai sola Nessie vero amore?» mi chiede ed io rispondo «Anche noi Bella, non la lasceremo. Vieni qui» e il mio amore mi guarda. E’ triste in volto, la vedo sempre più impaurita. Ed io che ho bisogno di lei devo sforzarmi di darle ancora più forza, cammina verso di me. Abbraccio mia moglie dolcemente e le dico «Amore mio. Senza di te il mio vivere è inutile sia per me sia per Renesmee. Ricordi quante ne abbiamo affrontate in passato? Non avere paura, non essere triste tesoro mio. Tu ed io dal momento che ti ho sposata ricordi?» lei mi sorride e mi mette una mano sulla guancia destra e mi dice «Ti amo. Sei la mia forza, il mio tutto. Ho bisogno di sentire il tuo calore dentro di me. Amore mio, ho bisogno di te.» E mi bacia dol-cemente le labbra e mi mette le braccia intorno al-le spalle stringendomi lievemente a sé. La mia Bella. Come amo la mia Bella, sempre così tenera e dolce. Sento la voglia di baciarla ancora e le nostre labbra ormai sono così complici che fanno tutto da sole. Prendo la mia Bella in braccio e la porto in camera, come la prima volta che facemmo l’amore, che momento indimenticabile, avevo una paura di ucciderla quella sera ma anche la voglia di sentirmi suo in tutti i sensi, perché ho capito in quel momento che davvero nessuno mi ha amato

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meglio di lei, nessuno mi ha mai fatto sentire così libero e forte. Sono vivo con lei, è lei la mia ragio-ne di vita. Non potrei andare da nessuna parte senza di lei. E mentre appoggio mia moglie sul let-to i ricordi tornano, ricordo il Brasile, l’isola di Esme, com’era fantastica al chiaro di luna. Il suo corpo così delicato faceva una luce così ar-moniosa e mi ricordo il bacio che mi diede. Indi-menticabile momento d’amore. Adesso salgo su di lei e in questa posizione guardo lei che mi sorride mentre le sorrido con amore. «Sei ancora con i vestiti addosso?» mi chiede ironicamente Bella mentre le dico «Quanto ti amo amore». E le bacio il collo come la prima volta in quel ga-zebo al ballo della scuola. Quando ancora ero ri-luttante a farla diventare come me. Meno male che ho cambiato idea, ora sto vivendo una favola moderna. Lei con un colpo di reni riesce a salire su di me e dice «D’accordo te li tolgo io i vestiti, amore mio!» e inizia a slacciarmi la camicia di bottone in bot-tone e sorride guardandomi. Il desiderio aumenta, la voglia di sentirla gemere d’amore è alta adesso. Mi alzo un attimo per togliermi la camicia e ri-mango a torso nudo e Bella inizia a baciarmi il petto e l’addome, lentamente e mi provoca un pia-cere sensazionale. Risale su di me per baciarmi con passione, le nostre lingue si accarezzano dol-cemente l’una contro l’altra e in questo momento il desiderio è allo spasimo.

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La voglio, e lei si toglie la maglia mostrandomi il suo seno e mi invita a baciarlo. Accarezzo il corpo di mia moglie che geme al contatto della mia lin-gua con i capezzoli dei suoi seni. La sua foga mi assale e mi strappa i pantaloni in un secondo e Bella mi guarda sorridendo e abbassando la testa per iniziare a baciarmi l’addome e l’interno delle gambe fino ad arrivare al mio sesso che ha voglia di lei e soltanto di lei. Mi accarezza dolcemente e la sua lingua capace mi provoca un brivido potentissimo, sento il mio sesso diventare sempre più rigido ho voglia di entrare dentro di lei. Lei si toglie i pantaloni della tuta e sale su di me. Entro dolcemente, la vedo addolora-ta all’inizio, un piacevole dolore che la invade e chiude gli occhi. Li chiudo anch’io e il ritmo è sempre più veloce. Non possiamo gridare più di tanto perché Rene-smee sta studiando nello studio, ma non resisto ho voglia ancora di lei e risalgo su di lei e mentre en-tro dentro di lei da questa visuale, la posso vedere che come me è in totale estasi. Il piccolo dolore è diventato un grandissimo piace-re adesso, la sento gemere e sospirare d’amore, come me. La sento dirmi «Ti amo. Ti ho sempre amato! Non smettere mai!» e in quella posizione lei alza le braccia e si dimena, sta per avere un amplesso. La sento muoversi e contrarsi. Un pia-cere la invade ed io sono quasi sul punto di avere il mio di amplesso. «Amore mio. Non ti lascerò mai andare. Mai!» e in quel momento esplodo dentro di

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lei. Mi dimeno ancora mentre rallento il ritmo e lentamente mi accascio. Non ho urlato di piacere questa volta ma dentro di me ho sentito una sensazione unica al mondo. Fa-re l’amore con Bella è la cosa più bella di tutto per me. E’ dimostrare quanto noi due ci amiamo, quanto il nostro amore sia vero e potente. Con lei posso fare tutto, con lei posso essere vivo. Sono af-fianco a lei che mi dice «Ah amore mio. Mi sento molto meglio adesso!» e si appoggia sul mio petto come fa sempre dopo avere fatto l’amore. «Ti amo sai?» e lei mi sorride e non mi dice niente ed io aspetto la sua risposta e poi mi guarda e dice «Sei la mia vita. Sei la mia essenza. Senza di te sono nulla. Sono completa con te.» E mi bacia dolcemente e così stiamo un po’ an-cora sul letto nudi e abbracciati in quel calore d’amore puro che ci da la forza d’amare per sempre. RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee Si è fatto buio ed io e mamma stiamo in soggiorno a guardare la televisione. Mamma è vestita con una tutina verde scuro e le pantofole mentre io porto la solita tuta bordò. Mi accuccio sulle sue gambe mentre guardiamo il nostro telefilm prefe-rito: Mr. Maddox. E’ un telefilm poliziesco di un attore inglese molto bravo che ci piace molto, Ro-nald Peterson. Papà arriva e ci guarda con il suo solito sguardo perplesso e dice «Ancora con questo

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Peterson? E’ brutto e non sa neanche recitare!» e mamma sorride e insieme gli diciamo «Geloso!». Ci mettiamo a ridere mentre lui va da Carlisle ed Esme che stanno preparando la cena. I due sono diventati ottimi cuochi negli anni, non hanno mai cucinato nella loro esistenza prima di conoscere mamma ma guardandola cucinare e an-che grazie a quei programmi televisivi in tv ora sanno cucinare ottime cose. Stanno facendo per me un ottimo salmone affumi-cato con mozzarelle mentre per il resto il solito piatto a base di carne. Dobbiamo bere sangue nelle lattine perché il mio Jake è un po’ sensibile a vedere le persone bere sangue e lui si mangerà un bell’hamburger fatto da Esme. «E’ quasi pronto ragazzi!» esclama Esme mentre il mio Jacob entra in casa e dice «Sam e gli altri stanno facendo la ronda. Possiamo cenare tran-quilli». Io salto dal divano e corro da Jake e lo sa-luto e lui mi dice «Nessie sei pronta? Stasera dama!» e tira fuori la scatola con la quale giochia-mo sempre. E’ bravissimo ma io sono imbattibile. Me l’ha insegnato mamma a giocare con papà non posso ma con mamma che batte sempre papà sia a dama sia a scacchi, riesco a vincere spesso. Passa una mezz’ora in quel momento entrano Ja-sper, Alice, Emmett e Rosalie. La cena è servita e tutti ci sediamo a tavola proprio alla fine della puntata di Mr. Maddox.

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Bella si rialza e Edward la guarda stranito e dice «E’ finita la tortura?» e lei «Fino al prossimo mer-coledì purtroppo sì.» E sorride mentre si siede accanto a papà e gli stringe la mano ed Esme serve insieme a Carlisle il primo. Riso ai funghi per tutti. Esme sorride mentre fornisce le porzioni a tutti mentre Jacob inizia a mangiare il suo hamburger buonissimo. «E’ spettacolare Esme!» dice il mio Jacob e nonna Esme sorride e lo rin-grazia. Jasper sta scherzando con papà su qualco-sa che non sto ascoltando più di tanto. I miei occhi sono tutti su Jacob. Come sempre del resto, il riso di nonna è veramente buono. Emmett prende un’altra razione di riso mentre Rosalie gli dice «Amore quanto mangi!» e lui sorride e dice «Tanto smaltisco subito tutto» e sorridono insieme. Non capisco che significhi ma va bene lo stesso, Jasper che è seduto di fronte a me e Jacob dice «Renesmee sai che ho incontrato la tua amica Claire ieri sera?» ed io gli rispondo sorpresa «Ah si! E che cosa stava facendo?» lui mi risponde tendendo il suo occhio sinistro co-me fa sempre quando deve rivelare qualcosa di malizioso «Stava amoreggiando con un ragazzo. Erano le undici. Ma non era fidanzata?» e Alice lo guarda dicendo «Sei proprio un pettegolo sai?» e si mettono a ridere insieme a me che penso a quanto sia fortunata la mia amica Claire, le può baciarne due. Io ancora non ne ho baciato nemme-no uno in vita mia.

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E l’unico che vorrei baciarmi mi guarda come una sorellina sperduta. Rosalie si alza e aiuta Esme insieme a mamma a preparare il salmone e la carne di vitello. Un roastbeef per loro, un pesce affumicato per me e un insalatona per Jake che mi sta guardando in-tensamente mentre taglio il mio pesce ed io gli sorrido mentre Jake abbassa la testa sul suo piat-to e poi mi giro verso mamma e papà. Papà sta romanticamente imboccando mamma con pezzi di roastbeef e sono molto sorridenti. A tavola si crea una specie di bolla che li fa sparire dal resto degli altri a volte anche da me. Che teneri che sono, quanto vorrei avere un amore come il loro. Adesso mi alzo, corro verso Jacob e lo bacio. Ma poi mi fermo prima di provare ad al-zarmi, ho troppa paura di un rifiuto. Zia Alice intanto sta amoreggiando con Zio Jasper. Mi sento depressa in mezzo a tutto sto amore! Finisco il mio piatto e mi alzo per portarlo al la-vandino e qualcosa mi succede. Un lampo negli oc-chi mi fa scivolare e far cadere il piatto che si rompe in migliaia di pezzi. Non mi sono tagliata per fortuna ma ho avuto una piccola visione. Due occhi di colore verde diamante con delle scaglie rosse sangue. Mamma si alza e viene da me «Nessie! Che è successo? Sei scivolata?» ed io le dico «No mamma, ho visto una cosa?» Tutti si alzano e mi guardano come se fossi un’appestata o qualcosa, ma papà corre verso di me e mi dice «Che visione?»

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ed io gli rispondo «era un volto, vedevo solo gli oc-chi. Verdi diamante con chiazze di rosso, un rosso così scuro che sembrava sangue!». Carlisle mi guarda e dice «Domani arriveranno Benjamin, Ka-te e Garrett. Forse sei legata con quel vampiro piccola Renesmee. Stai tranquilla adesso!» e mi accarezza il viso. Mamma ha già raccolto tutti i pezzi del piatto rot-to e Jacob mi dice «Andiamo in soggiorno dai.» E lo seguo mentre i miei mi guardano preoccupati. Mi sento osservata da tutti adesso e non mi piace per niente. Jacob prende la scatola della dama e forse mi rilasserò battendo un paio di volte il mio amore ma non so. Vedremo. Jacob guarda i suoi ultimi due pezzi ansioso e fa la sua mossa lenta e prevedibile. Io mangio gli ultimi due pezzi in un colpo solo e vinco. L’ho battuto tre volte e Jacob sospirando mi dice «Ok. Niente da fare. Sei troppo forte per me!» ed io sorrido al mio Jake mentre ripone i pezzi nella scatola. Nel frattempo mamma ha lavato i piatti e, papà e gli altri stanno guardando la televisione, mamma è seduta appoggiata a papà come sempre mentre Emmett e Rosalie si alzano e la mia zia preferita mi dice «Ok Renesmee ora dobbiamo andare ma domani toccherà a noi fare la ronda ok? Ci vedia-mo molto presto!» e mi abbraccia dolcemente sor-ridendo. Emmett fa un cenno e i due vengono salutati da tutti. Anche nonno Carlisle e nonna Esme salutano per andare via. Alice e Jasper si guardano e la zia mi

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dice «Ok Renesmee. E’ solo una questione di tem-po e prenderemo il bastardo ok? E poi non avere paura domani Jasper ti accompagnerà a scuola» e Jasper alza il braccio alzando due dita al cielo, il tipico segno del Boy-scout. Salutano tutti e insie-me vanno via per andare a casa loro. I Cullen se ne sono andati. E rimaniamo io, il mio Jake. Mamma e papà si al-zano per andare a letto. «E’ stata una giornata faticosa, direi che è meglio andare ad accucciarsi vero Bella?» Mamma risponde accennando un sorriso mentre stava sbadigliando per finta «Si…ehm…Andiamo sul letto. Notte Jacob! Vieni qua amore» e mi ab-braccia forte. «Vai a dormire tu ok? Mezz’ora al massimo.» Mi sussurra e poi mi bacia sulla guancia e guarda Ja-cob come per dirgli ~stai, attento ti tengo d’occhio! ~ Jacob accenna una smorfia e saluta mamma e pa-pà che vanno verso la loro stanza per andare a fa-re le loro solite cose e magari anche fare finta di dormire, visto che i vampiri non dormono. Jacob si alza e mi chiede «Vuoi un the? Al limone?» ed io annuisco. Siamo da soli ed è notte ormai, sarà quasi mezza-notte ed è una sensazione bellissima. Jake va a farmi il the mentre io mi alzo e lo raggiungo in cu-cina e gli chiedo «Mamma e papà dicono che è tut-to ok. Ma non è così! Non sappiamo neanche chi sia! Sono stanca di aspettare!» e Jacob sistemando

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il the nel pentolino si gira e mi dice «Devi avere pazienza, c’è stato un tempo in cui ero molto più impaziente, ma nel tempo ho imparato che non serve a niente sbuffare. Arriverà, fidati, arriverà lui da noi.» Ed io sono imbronciata e gli chiedo «Che farai domani?» e Jake mi risponde «Devo an-dare da Charlie a dirgli che ti sei ammalata, ma-gari una malattia infettiva. Che suggerisci?» ed io sorrido e dico «Scarlattina?» «No. Già detta da papà» e allora provo con «Pol-monite?» e lui fa una faccia negativa, adoro il suo carisma e la sua simpatia, mi piace questo giochino e poi di-co «Febbre gialla!» e lui mi dice perplesso «Febbre Gialla? Che fantasia Nessie! No qualcosa di più semplice ma anche non troppo letale senno Char-lie verrà qui e non può venire da queste parti e vedere lupi ovunque... Sa solo di me. E’ per il suo bene Nessie!» e allora gli rispondo «Ci sono! Mor-billo! Non l’abbiamo mai detto!» e Jacob sorride e dice «Indovinato!». Lo guardo indispettita, sapeva già la risposta. Il the è pronto e così lo beviamo. E’ fatto molto be-ne, non troppo caldo come piace a me. Sono imbarazzata mentre bevo il mio the, lo guardo e gli chiedo «E sentiamo dove dormi oggi? A casa tua o dormi qui?» e lui mi dice «Certamente qui. Ma devo chiamare Seth e Leah e gli altri. Dobbiamo fare dei turni per stanotte!» ed io m’incupisco ancora sentendo quel nome brutto. Leah. Leah. Sempre questa Leah!

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«Che cosa c’è Nessie! Perché ti sei innervosita? Anche l’altro giorno alla fermata dell’autobus! I lupi ti hanno fatto qualcosa di male?» Io arrossisco e non so che rispondere non riesco a mentirgli più di tanto e dico «Leah. Che cosa fa Leah?» e lui sospira e dice «Leah è una di noi. Ci aiuta ed è molto brava a gestire il branco insieme con Sam e gli altri. Perché? Ti ha fatto qualcosa?» Si sta sempre in mezzo tra te e me! Ma poi svio e dico l’ennesima bugia «No. Niente. Dai devo andare a dormire. Stai qui sul divano?» e lui annuisce di-cendo «Si Nessie. Domani è giorno di scuola dai. Buonanotte» e si alza mentre mi abbraccia dolce-mente «Ciao Nessie. Fai bei sogni e se hai proble-mi? Chiamami che i brutti pensieri li cacceremo insieme ok?» e mi sorride mentre io vado via a dormire in questa notte tranquilla ma solo all’apparenza. C’è un silenzio in camera di mamma, come se non so che mi ha sentito arrivare e si è fermata a fare le sue cose con papà. Credono sempre che sia una bambina e questo non mi piace, sono una donna ormai, anche se vorrei essere ancora più donna con Jake che neanche mi guarda un secondo senza pensare a fare Jackie come dice mamma. Entro in camera mia e mi accuccio sul letto e mi metto sotto le coperte. I miei occhi iniziano a cede-re pian piano fino a che il sonno prende il soprav-

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vento e mi lascio cullare dai miei sospiri che si ad-dormentano con me. Bella Bella Bella Bella Sono ancora nel letto e mi dimeno un attimino… Ci piace stare sdraiati. Ormai è diventata un’abitudine. Non dormiamo ma mi piace chiac-chierare con Edward su tutto quello che ci succede nella giornata. Lui si è già alzato e lo vedo dalla finestra. L’autunno non fa vedere il suo brillare al sole poi-ché esso è coperto da nuvole biancastre che sono tipiche di questo buco che io adoro, questo buco che mi ha fatto vivere davvero, Forks. «Alzati tesoro! Sei proprio una dormigliona!» e sorride ironicamente e gli rispondo «Pensa per te che russi!» e scoppia a ridere. Il suo sorriso alle ot-to del mattino è il mio toccasana. Mi fa svegliare. Spalanco gli occhi per guardarlo meglio. E’ già vestito con dei pantaloni neri e un maglion-cino viola. A volte gli rubo i vestiti quando sta lon-tano da casa voglio sentire il suo odore. Lo so che è una cosa ridicola ma i suoi sensi mi piacciono da morire. Mi alzo, sono ancora in tuta. Vado a farmi una doccia per rigenerarmi e prepararmi all’arrivo di Benjamin e gli altri. Vedremo che cosa ci diranno i cosiddetti esperti. Sento Edward scendere di sotto per andare da Re-

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nesmee che sta per uscire per andare a scuola ed io finisco la mia doccia, mi rivesto e appena in tempo per salutare la mia piccola che viene ac-compagnata da Jacob verso la fermata. «Oggi che si deve fare?» mi chiede Edward ed io ri-spondo «Penso sia meglio aspettare Carlisle e poi andremo alla pianura. Li decideremo il da farsi con Benjamin, Kate e Garrett. Anche se non so se sapranno cosa fare» e Edward si avvicina a me e dice «Tranquilla Bel-la. Sapranno cosa dire e fare. Hanno avuto più contatti con i Volturi di noi in passato e sanno meglio di che cosa si tratta. Il marchio e tutto il resto.» Io sospiro e spero che Edward abbia ragione. Car-lisle arriva dopo un po’. Il padre di Edward è da solo e ci dice «Benjamin è arrivato giusto adesso. E’ a casa mia, ha già individuato il problema forse. Ma vi spiegherà meglio lui credo». Ed io ansiosamente chiedo a Carlisle «Senti Car-lisle, e Kate e Garrett?» e lui fa un cenno con la te-sta e dice «non credo che siano arrivati.» Edward prende il mio giubbottino e mi aiuta, da uomo fantastico qual è, a indossarlo. «Andiamo dai. Benjamin ci aiuterà. Aspetteremo gli altri lì. Al massimo lasciamo un biglietto per Garrett e Kate.». Io mi mordo un secondo le labbra e annui-sco e insieme a Carlisle partiamo per casa di Car-lisle. La villa dei Cullen, la villa dove Edward mi fece innamorare del suo modo di essere. Ancora ri-cordo il suo tentativo di farmi ballare, che goffa

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che ero. Edward mi stringe la mano mentre Car-lisle guida la sua familiare verso casa sua. «Sei bellissima. Ti amo» mi sussurra mentre stavo guardando il finestrino intristita e allora mi giro e gli sorrido dicendogli «Pensavo a Claire De La Lune sai?» e lui accenna un sorriso, adoro quando inarca le labbra in quella maniera, è troppo sensuale. Il padre della mia figlia che adesso è in pericolo mi da sicurezza e metto la mia testa sulla sua spalla mentre Carlisle guarda la strada attento a non correre troppo. Charlie potrebbe essere nei paraggi. Meglio evitar-lo ancora per un po’. Lo so che è terribile da dire, ma è per il suo meglio. Non oso pensare a cosa fa-rebbe quel mostro a mio padre adesso. E ora sono di nuovo qui, vedo la scuola di Forks, la foresta, gli alberi ormai nudi, senza foglie ma comunque an-cora imponenti. Ed ecco che prendiamo la strada della pianura do-ve incontrammo James e Victoria, la prima partita di baseball. Quanti ricordi e quanti momenti che verranno ancora. Questo per sempre è la mia feli-cità, mi sento libera anche in questo momento di difficoltà, perché non sarà un mostro vigliacco che se la prende con una bambina per niente a non farmi godere di questa felicità. Ho desiderato da subito, quando conobbi Edward, di fare parte del suo mondo, ovviamente per lui e per stare con lui per sempre ma anche perché il mio mondo è sempre stato questo. Un mondo fatto

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di creature affascinanti e non di studenti e capita-ne della pallavolo. Sono nata per essere una vam-pira. Lo sento dentro di me nei miei sensi, nelle mie ragioni di vita che sono Edward e Renesmee. Eccola. La villa dei Cullen si presenta a noi. «Bentornati a casa!» sorride Carlisle mentre ferma la macchina e dalla porta principale vedo Esme e Benjamin vestito con una sorta di giubba scura uscire dalla porta. Noi salutiamo con la mano i due mentre e poi usciamo dalla macchina insieme a Carlisle e andiamo incontro a Benjamin che ci dice «Amici! Come state?» ed io guardo Ben-jamin, un ragazzo con la pelle olivastra che ha il potere di scatenare gli elementi del mondo. E’ in grado di produrre un maremoto se si concentra al massimo. «Stiamo bene e siamo preoccupati Benjamin, come sta Tia?» chiedo al nostro amico. Tia è la compa-gna di Benjamin anche lei è una vampira molto potente. «Sta bene. Purtroppo non sarà della partita.» E Edward dice «Con te siamo al sicuro lo stesso» e Benjamin sorride mentre Esme ci sorride dicen-do «Dai venite in casa» ed entriamo nella villa dei Cullen per sapere cosa fare per questa creatura che vuole rovinare il nostro per sempre.

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4444 CyrisCyrisCyrisCyris

Edward Edward Edward Edward La casa di Carlisle ed Esme è come l’abbiamo la-sciata. Non è cambiato nulla: il pianoforte nel sog-giorno, la cucina inutilizzata, il quadro dei cappelli del diploma. Tanti ricordi che ritornano come un flash. Benjamin si siede sul divano ed io mi sedio accanto a Bella che si accascia vicino a me ad ascoltare il nostro amico. «Allora di che si tratta Benjamin?» chiede Carlisle. «E’ successo circa cinque anni fa. Uno dei Volturi si è ribellato a loro. O meglio non ha mai accettato la dipartita di Aro e compagni quando dovettero scontrarsi con noi. Il suo nome è Cyris viene dal nord dell’Europa. Svezia per essere esatti. Ha gli occhi verdi con scaglie rosse come ha potuto sco-prire vostra figlia. Ha poteri psichici e può assu-mere varie forme gassose. Aria, Nebbia, e anche gas velenoso. E’ molto abile a combattere ma ha un punto debole. Lo scudo di Bella potrebbe aiu-tarci. Il problema nostro è come individuarlo. Cre-do che le ronde non siano necessarie, non è stupido non verrebbe mai qui. Dobbiamo fargli da esca uno di noi deve portarsi Renesmee con lui. Non pensate a sostituirla, se ne accorgerebbe su-bito»

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Benjamin ci guarda e abbassa la testa mentre con-tinua a spiegarci come risolvere questa situazione. «Con lo scudo potremmo liberarci dalla forma gas-sosa e attaccarlo a dovere. Ma ci vorrà tempo, nel frattempo continuate la vostra vita. Io e Garrett e Kate inizieremo la caccia. Dobbiamo trovarlo lun-go le sponde del Canada. Sono sicuro che è nelle foreste dopo il confine. Il suo habitat naturale è il freddo. In Alaska dovrebbe essere tutto protetto, non andrà da quelle parti. Edward tu e Bella do-vrete combattere insieme con noi quando sarà il momento. Portate Renesmee con voi, per liberarsi del marchio, lei deve vederlo morire altrimenti il marchio rimarrà a vita.» «Che cosa comporta avere il marchio a vita?» chiede Bella sospirando «Malattie, sofferenze e debolezza.» Mia moglie deglutisce preoccupata ed io le prendo la mano e dico «D’accordo Benjamin allora vedremo di aspettare vostre notizie» e in quel momento qualcuno bussa alla porta, de-vono essere Kate e Garrett. Esme apre la porta ed ecco arrivare i due nostri amici in compagnia di Alice che è da sola perché Jasper sta facendo la guardia a Renesmee a scuola. «Amici! Quanto tempo!» ci sorride Garrett e Kate ci abbraccia dolcemente e ci dice «La prossima vol-ta che verremo sarà per un’occasione migliore spe-ro!» e Bella sorride. Benjamin abbraccia Garrett e Kate e dice «Ho già informato loro di Cyris. E’ lui ragazzi!» e i due

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fanno una faccia tesa che fa preoccupare un po’ Bella che dice «Lo conoscete?» e Garrett risponde «Quel bastardo. Ha fatto stragi di bambini in Sve-zia, Norvegia e Olanda. E’ un assassino dei Voltu-ri, o meglio lo era. Ora vuole vendicarsi di voi Cullen. Avete reso disonore al credo dei Volturi che è andato perso. Queste sono le voci che girano su di lui». Carlisle si avvicina e dice «E allora lo uccideremo. Buona fortuna ragazzi! Sentite rimanete per cena o vi do solo un drink?» Benjamin sorride e dice «Certo rimaniamo». E Kate risponde «Non vedo l’ora di vedere la picco-la Renesmee. Sarà quasi una donna ormai». Ed io sorrido a vedere questo piccolo momento di gioia sapendo anche che saranno sempre meno. Sento un dolore alla schiena ma cerco di non farlo vede-re, stringo i denti e il dolore passa. Devo scoprire che cosa mi sta succedendo. Bella sta parlando con gli altri e non si accorge di nulla, Kate è seduta sulle ginocchia di Garrett, sono molto belli insieme e sono contento per loro. Ci alziamo e Bella dice «Se volete, potete venire a casa nostra. Non l’avete ancora vista». E i tre sor-ridono e Kate dice «Ma certo così aspetteremo Re-nesmee. Allora andiamo?» e Garrett le bacia la spalla dolcemente e annuisce e così salutiamo Car-lisle ed Esme e partiamo per casa.

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RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee Sono seduta al mio banco e ormai manca qualche minuto alla fine della giornata. Il professor Higger sta raccontando qualcosa che non come sempre non capisco e poi la mia mente è altrove. Sto pensando a tante cose, a Jacob, ai miei che stanno cercando un modo di salvarmi ancora dai Volturi. Claire sta quasi dormendo sul suo banco mentre noto un qualcosa alla finestra e penso a un riflesso. Mi giro verso Higger che sta scrivendo una formula alla lavagna e mi rigiro verso la fine-stra e vedo per un attimo un uomo bruttissimo almeno penso che sia un uomo. Ho la stessa sensazione di calore che avevo quan-do sono stata marchiata. Ha i capelli biondi scuro, non è tanto alto e mi sta fissando sorridendo. I suoi occhi sono quasi completamente verdi con qualche scaglia di rosso sangue. Ha con sé una spada insanguinata non molto grande e se la pas-sa tra la lingua leccandone il sangue. Io abbasso la testa e mi nascondo, ho paura e quella mi imma-gine mi fa schifo. Mi rialzo e non c’è più nulla sul-la finestra e penso che quel maledetto stia giocando con la mia testa. Claire mi tocca e mi dice «Ehi Renesmee! Che hai?» ed io mi accorgo di essere osservata e borbot-to qualche bugia, sono brava a mentire «Niente. Sono solo un po’ raffreddata.»

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E in quel momento suona la campanella e Claire mi sorride ed io gli dico «Vai da Frank?» e lei an-nuisce e la saluto pensando magari andrà da De-rek invece… Claire è proprio una tipa forte ma non mi piace come stia trattando Frank. Lo sta usando e non è giusto. Comunque esco dalla porta e vado all’uscita dalla scuola con il mio zaino e zio Jasper mi sta aspet-tando con la macchina mentre Jacob arriva con la moto insieme a Leah. Mi sento ribollire dentro. Lui mi sorride, anche quella stronzetta mi sorride! Corro via e vado alla macchina di zio che mi dice «Ehi c’è Jacob? Non lo saluti?» ed io lo guardo e gli dico «No! Andiamo via!» lui mi guarda perplesso e accendendo il motore di-ce «Ok. Andiamo piccola!» e partiamo. Dal finestrino posso vedere Jacob e quella smor-fiosa sorpresi e inebetiti. Mi sono stancata di fare da terza ruota se mi vuole sa dove trovarmi! Sem-pre con quella, se mi vuole sa che deve fare la sua mossa. Io ne ho lanciati troppi di messaggi! Zio Jasper mi sorride e dice «Finalmente!» ed io lo guardo ancora innervosita gli dico «Che co-sa zio?» e lui mi guarda un attimo ed esclama «Fi-nalmente hai fatto la mossa giusta. Fallo soffrire! Capirà che lo ami». Ed io divento rossa e dico allo zio «non dire così dai.» E lui sorride «Renesmee non c’è bisogno che dici nulla, sai ti capisco. Tu guardi Jacob come io guardo sempre la mia Alice. Ora capirà e mi rac-

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comando prendi coraggio. Noi uomini siamo un po’ lenti a capire». Ed io gli chiedo «Che cosa devo fare allora?» e lui mi risponde «Bacialo. Vedrai che capirà. Ve-drai che lui non ti respingerà». Ed io finalmente posso parlare con qualcuno di quello che ho dentro e dico «E se non mi vuole? E se mi rifiuta per quella smorfiosa di Leah! La odio zio!» e lui inizia a ridere di gusto «Ah sei gelosa di un barboncino? Jacob stravede per te e non solo per l’imprinting. Ti ama. Tu sei il suo tutto fidati di me che sono qui da tanto e anche se non parlo molto e sto in disparte capisco quasi tutto. Vuoi ascoltare un po’ di musica?» ed io do un bacio sulla guancia a mio zio che mi sorride imbarazzato e ac-cendo lo stereo e ascoltiamo un po’ i Poets Of The Fall. Una delle band preferite da zio Jasper e pa-pà. Sento una canzone familiare che si chiama «War» che capita proprio a fagiolo. Questa canzone parla di essere dalla parte di qualcuno di comprensione e d’amore. Amore vero fino all’ultimo secondo. Quello che provo con Ja-cob. Adesso basta farò la mia mossa e lo bacerò quando avrò l’occasione. Ora devo sapere se lui mi ama come lo amo io. Arriviamo in casa ed entria-mo. Vedo mamma nell’atrio che mi sta guardando mentre mi tolgo il giubbottino e aldilà del soggior-no si può sentire il pianoforte suonare. Papà sta suonando una melodia dolce e lenta. «Ciao mam-ma»

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e lei mi abbraccia dicendo «Vieni Benjamin e gli altri sono arrivati. Vieni che ti porto da loro» ed io sorrido. Forse riusciremo a capire quale sia il pro-blema. Entriamo nel soggiorno e papà sta suonan-do il pianoforte e si ferma all’improvviso quando Kate mi guarda, sorride e dice «Renesmee! Come sei diventata carina!» io arrossisco e Jasper va da Alice e le bacia le ma-ni mentre papà viene incontro a me e insieme a mamma mi porta da Benjamin che dice «Mia cara Renesmee finalmente ci rivediamo. Allora come ti senti?» ed io tentenno imbarazzata, ma poi papà mi dice «Stai tranquilla Benjamin ci aiuterà» ed io allora trovo il coraggio per rispondere «Sto benino è solo che ho paura di questo mostro. Ho paura di quello che mi fa» e Benjamin chiude gli occhi e riaprendoli mi dice «L’hai visto vero?» e tutti rimangono straniti men-tre annuisco con la testa e mamma preoccupata, mi chiede «Quando amore?» ed io le rispondo «Oggi a scuola. L’ho visto alla fi-nestra mi fissava con una spada insanguinata, leccava il sangue e poi non l’ho visto più. Ho paura mamma!» e mi metto a piangere abbracciando la mia mam-ma che mi sussurra «non avere paura piccola mia. Ti proteggiamo noi. Adesso sappiamo che dobbia-mo fare stai tranquilla!» Alice chiede a Benjamin «Io con le visioni non vedo niente di questo mo-

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stro» e Benjamin risponde «semplicemente non puoi. E’ il suo potere. Inibisce i poteri mentali.» Papà si alza dal pianoforte e viene da me dicendo «Si amore. Si chiama Cyris e non fa parte dei Vol-turi, è stato cacciato da loro. Con lo scudo mentale di mamma potremmo soggiogare i suoi poteri psi-chici e Kate, Garrett e Benjamin gli daranno la caccia nel nord ovest. Lo braccheremo e poi mori-rà.» Mi sento più sicura adesso, anche se ho paura di quello che ci succederà e come non bastasse in quel momento, entra Jacob e dice «Ragazzi che succede? Ah Benjamin quanto tempo. Sono sette anni ormai.» E gli stringe la mano. Sono arrabbiata con lui e abbasso la testa e papà se ne accorge e mi dice sot-tovoce «Che è successo con Jacob?» ed io gli faccio cenno di lasciare stare e lui rispet-ta sempre i miei tempi e mi appoggia una mano sulla spalla. Passano un paio d’ore dopo che Kate mi ha raccontato le sue avventure in Alaska con Garrett, Benjamin dice «D’accordo allora che c’è per cena?» e papà risponde «Per voi sangue, ormai noi ab-biamo delle abitudini diverse. Volete provare an-che voi l’agnello?» e Kate dice «Rimaniamo tradizionali!» e si avvicina a Garrett che sorride e dice «Ehi. So-no anni ormai che bevo sangue di alce. Vorrei sen-tire com’è il cervo da queste parti!» e tutti ridono e ci sediamo a tavola.

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Jacob si siede di fronte a me ed io tengo la testa bassa mentre mangio il mio piatto. Jacob è nervoso ed io pure ma sono troppo arrab-biata con lui e dico «Scusate, ma per me basta co-sì. Sono troppo stanca mi vado a riposare un secondo». Vado via verso camera mia e Jacob nota questo e lo sento da lontano che dice «Vado un at-timo in bagno scusatemi» e mi raggiunge dicen-domi sottovoce «Ehi Nessie!» io faccio finta di non sentirlo e vado avanti e mi ferma bloccandomi per un braccio ed io gli grido «Hey! Che cosa vuoi?» e lui mi guarda e dice «Perché te ne sei andata via così?» ed io non ce la faccio più a tenermi dentro tutte queste frustrazioni e inizio a sputarli addosso tut-to. «Perché? Perché sono stanca. Sono stanca di dovere sempre stare qui ad aspettare. Aspettare che tu ti renda conto di me. E invece che fai? Ti le-ghi ad un’altra che fa più per te. Una lupa come te non a un mezzosangue come me. Non sia mai! Dillo una volta per tutte cosa pretendi da me? Non sono Leah. Non lo sarò mai!» e Jacob rimane sbi-gottito per un attimo e poi dice «Che cosa pensi che a me piaccia Leah? Ma credi che sia così? Con chi passo tutto il giorno? Con te. Con chi vivo sempre? Con te. Sei la mia ragione ricordi?» ed io gli rispondo «Sono una sorellina. Ma non vedi che io muoio quando non ci sei? Mi sento morire anche adesso perché so che non mi vorrai vedere più!» e Jacob si avvicina a me e sento il mio cuore esplodere e mi sussurra «Non dirlo neanche per

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scherzo. Non posso andare da nessuna parte e la-scia stare l’imprinting e tutto il resto. Io senza di te non sono niente Renesmee. Io ti amo». E le sue labbra sfiorano le mie fino a quando esse si uni-scono e i nostri cuori battono forte all’unisono. Il mio primo bacio. La prima volta che provò davvero cosa voglia dire essere amata. Jacob continua a baciarmi mentre io sono in un altro mondo adesso. Vedo noi insieme a molti anni da adesso vedo che siamo circondati da bambini e siamo insieme. La nostra vita insieme quella che ho sempre so-gnato per noi due. «Non dubitare mai il mio amore per te Nessie. Tu sei tutto quello che ho sempre desiderato, sei la mia ragione di vita da sempre. Ti amo con tutto me stesso!» e io inizio borbottare qualcosa e dico «Anch’io. Ti amo! Ti amo!» e lo abbraccio e mi accorgo che sto piangendo, lacrime non più amare ma lacrime di puro amore. Amore che condivido con il mio Jacob e finalmente posso dirlo che lui è il mio Jacob e le mie stupide gelosie erano ingiustificate. Lui mi ama come io amo lui. Lui è mio ed io sono sua e questo mi da la forza per affrontare qualsia-si cosa. Io e lui per sempre.

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5555 Edward e JacobEdward e JacobEdward e JacobEdward e Jacob

BellaBellaBellaBella Benjamin, Kate e Garrett sono partiti e oggi è do-menica. Qui abbiamo una tradizione da circa sette anni. La nostra partita di baseball privata! Eccoci dentro la nostra Jeep: io, Edward, Renesmee e l’immancabile Jacob che è il nostro arbitro. Co-munque il tempo è favorevole, almeno per noi. Piuttosto nuvoloso in questo periodo dell’anno, al dire il vero è quasi sempre nuvoloso per tutto l’anno, siamo esperti di meteo ormai, per andare a cacciare serve discrezione. Arriviamo sul posto vestiti con le nostre belle tute sportive e Renesmee è tutta eccitata come al soli-to. Oggi si può esibire da lanciatrice al posto di Alice che da quando l’anno scorso barava preve-dendo tutti i lanci, l’abbiamo relegata in seconda base con Emmett. Il nostro baseball è un po’ diverso da quello tradi-zionale, siamo in otto e non abbiamo bisogno di esterni grazie alla nostra velocità. Carlisle che gioca in casa base, Jasper gioca in prima base mentre Edward sta come sempre in seconda base ed io gioco in terza base. L’altra squadra è formata da: Esme in casa base, Emmett in prima base. Ali-ce in seconda base e Rosalie in terza. Arriviamo al campo, dove giocammo la prima partita quando

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ancora ero umana. Mi ricordo di James come se fosse successo ieri. Speriamo che Cyris non ci in-terrompa, non vorrei che diventasse un déjà-vu. Carlisle ed Esme fanno il sorteggio e lo vince mio suocero che sorride e dice «Bene. Questa volta vin-ciamo noi!» ed Esme lo schernisce dicendo «Come no…» Il primo a battere è Jasper che si posiziona inar-cando le sopracciglia e dice «Spara Renesmee!» e la mia piccola che ha una forza speciale si posi-ziona e lancia la pallina verso Jasper e al primo lancio la mazza colpisce in pieno e va tra gli albe-ri. Jasper molto velocemente corre verso la prima base e la supera ma Alice sta tornando in fretta e Jasper si ferma in seconda base e bacia la sua Ali-ce e dice «Un po’ lenta!» e Alice sorride dando un buffetto sulla pancia a mio cognato che sorride. Ora è il turno di Carlisle e Renesmee si prepara e lancia la pallina, un lancio carico d’effetto e Car-lisle manca la pallina ed ecco il primo strike, una palla semidiretta viene mancata da Carlisle e gli strike sono due adesso. Renesmee lancia una curva ma troppo lenta e Car-lisle colpisce la palla che s’innalza. Troppo alta e così Alice riesce facilmente a salire sugli alberi e prenderla al volo eliminando Carlisle. Ora tocca a Edward. Io come al solito grido e faccio il tifo per il mio uomo e lui s’imbarazza sempre e mi guarda per farmi smettere ma sono sempre troppo eccita-ta. Prima di diventare vampira avevo sempre il timore di questo gioco che i Cullen mi fecero vede-

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re. Ora invece è diventata una tradizione per noi, ci giochiamo una volta ogni tre mesi. Questa è la terza volta che giochiamo, la prima l’abbiamo vin-ta noi, la seconda Esme e la sua squadra. Verso Natale si giocherà l’ultima. Che bello gioca-re a Dicembre! Finiamo sempre per giocare a palla di neve! Comunque Edward è alla battuta e dice a Renesmee «Vai piccola Nessie!» a Renesmee da fastidio quando la si chiama picco-la Nessie e quando inarca le labbra, è visibilmente innervosita. Lancia la palla con tantissima forza e sembra un fulmine ma Edward capisce subito la traiettoria e colpisce con un colpo che va velocis-simo oltre gli alberi. «Lo sapevo sei troppo prevedibile scricciolo!» dice Edward correndo verso la prima base, Jasper intanto corre a più non posso verso la terza e Ed-ward è già alla seconda e Jasper segna il primo punto per noi seguito da mio marito che arriva po-co dopo che Rosalie era riuscita a recuperare la pallina e la rilancia a Renesmee. «Siamo due a ze-ro cara!» dice Carlisle alla moglie che accenna un sorriso per non dare soddisfazioni al marito che gli passa la mazza dicendo «Vediamo che fate voi do-po Bella!» E’ il mio turno, infatti. Mi metto sulla pedana, so-no pronta con la mazza a colpire la pallina. Guar-do la mia Renesmee che mi sorride e mi dice «Mamma questa non la prenderai!»

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e mi lancia una palla curva che credo che mi stia per colpire e poi cambia traiettoria e colpisco a vuoto. E’ Il primo strike. «Visto mamma?» e la seconda pallina è una veloce diretta che mi lancia sempre per farmela colpire sempre con la parte alta della mazza e farla andare lenta tra le mani di Alice o Rosalie. Allora faccio un passo indietro e con un colpo di reni lascio la mazza con una mano e come se fosse una racchetta con un diritto, scaglio la pallina a destra e corro come un fulmine mentre la palla fluttua oltre Emmett che cerca di riprenderla in-sieme ad Alice che non riescono a fermarmi men-tre corro verso la prima, la seconda, e la terza base arrivo a casa base e realizzo un altro punto per la nostra squadra. Corro ad abbracciare i miei com-pagni che ridono insieme a me. E ora siamo tre a zero. Ora è il turno della squadra di Esme che si prepa-ra a battere. Noi ci posizioniamo sulle basi per di-fendere il punteggio. Usiamo una regola semplice a differenza del baseball normale. Gli eliminati non battono più e la partita finisce quando non ci sono più battitori. Carlisle può solo difendere. La prima a battere è Alice che con il suo cappellino sorride a Renesmee che lancia una palla semicur-va e produce il primo strike e Alice non sta usando i suoi poteri. Edward gli sta leggendo il pensiero per vedere se sta facendo qualche giochetto strano. Il secondo lancio va controvento è una curva che

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Alice vede bene e colpisce la pallina verso me e Edward che mi dice «Lasciala a me. La prendo io!» ed io mi fermo e mio marito salta sulla palla a tre metri d’altezza e la prende eliminando Alice che si arrabbia. Siamo competitivi perché chi perde, deve pulire casa per una settimana e senza poteri tra l’altro. Non è bello pulire duecento metri quadrati di casa più i centotrenta della nostra! Ora tocca Rosalie che è super concentrata come sempre e Renesmee sorride dicendo «Sei pronta zia?» e Rosalie s’intenerisce subito, la sua corazza da dura si spezza in un attimo. La prima palla e una semidiretta al ventre di Ro-salie che colpisce benissimo e la lancia verso Ja-sper che corre ma non in tempo per una corsa completa di Rosalie che è velocissima e arriva in terza base subito. Jasper lancia la palla con tutta la forza verso Carlisle ma è inutile. Emmett e Ro-salie ballano per il primo punto acquisito e ora è il turno di Emmett che esclama «Forza ora la mando sulla luna dai Nessie!» la prima palla è una semi curva che Emmett non riesce a vedere bene e non si muove neanche pen-sando sia un ball ma Jacob chiama lo strike ed Emmett si gira verso di lui dicendo «Ehi! Ma è Ball!» e Jacob risponde «Amico non ci provare l’ho presa senza muovermi neanche. E’ strike!» ed Emmett si gira e vedo Jacob sorridere a Rene-smee. E’ un sorriso diverso, non me la raccontano giusta quei due. Comunque il secondo lancio è una

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curva a sinistra che va in strike, e sono due ades-so. Renesmee si diverte sempre a confondere Em-mett con i suoi lanci e il terzo e ultimo lancio è una semi diretta che si abbassa al momento del tentativo a vuoto di Emmett che viene eliminato. Il risultato rimane tre a uno con un eliminato da parte nostra e due dalla loro. E ora arriva la bestia nera di Renesmee che sa prevedere tutti i lanci di mia figlia: Esme. Rene-smee lancia la palla veloce ma viene colpita facil-mente verso destra e Jasper non riesce a correre in tempo per passarla a Edward ed Esme passa in terza e in quarta base realizzando un altro punto per la sua squadra. Tre a due è il risultato adesso. Il primo inning si conclude 3-2 per noi con un eli-minato per noi e due per loro. Il secondo inning in-comincia con Edward che sta per battere e Renesmee lancia una diretta che Edward colpisce benissimo ma non troppo forte e corre per tre basi ma Rosalie riesce a far fermare Edward sulla ter-za lanciando la pallina a Esme in casa base. Ora è il turno di Jasper che colpisce a vuoto il primo lan-cio di Renesmee mentre la seconda, una semicurva la colpisce bene ma Emmett saltando su un albero la prende al volo eliminando Jasper e Edward cer-ca di correre indietro in terza base e si salva per il momento. Abbiamo due eliminati a testa. Il risul-tato è invariato. Ora tocca a me e il primo lancio non riesco a colpirlo ed ecco il primo strike, un’ al-tra curva che non vedo ed ecco il secondo strike. Poi Renesmee lancia una semidiretta che colpisco

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verso destra e corro verso gli alberi. Emmett corre verso gli alberi e invece di eliminare me, lancia la pallina verso casa base per impedire a Edward di fare un altro punto. Edward torna in terza base mentre io sono in seconda base e il nostro turno diventa così nullo. «Hai notato la tattica di Emmett!» dice Esme a Carlisle che non sorride più e ora è più preoccupato. Ora tocca alle due donne rimaste: Rosalie ed Esme. Rosalie è la prima che colpisce la diretta veloce di Renesmee con facilità verso di me. La pallina è lenta e dico a Edward «E’ mia!» e salto per prenderla al volo. «Accidenti! Mi ha fre-gato!» esclama Rosalie che viene eliminata. E’ rimasta Esme che come al solito non ha difficol-tà a colpire la pallina. Jasper però riesce a pren-derla più velocemente dell’altro inning ma non impedisce a Esme di realizzare un altro punto per la sua squadra. Il secondo inning si conclude e siamo in parità adesso. Io e Edward siamo rimasti e la micidiale Esme dall’altra parte. 3-3 il risultato. Ora tocca di nuovo a noi. Io e Ed-ward dobbiamo portare alla vittoria la nostra squadra. Edward si mette in posizione e Rene-smee lancia una veloce verso il corpo di mio marito che colpisce la pallina fortissimo e la lancia verso destra. Siamo un po’ stanchi e la velocità di tutti è un po’ diminuita e Edward corre come un pazzo verso la prima e arriva in seconda base e si ferma per rifiatare e Alice gli dice

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«Ehi fratello ma con Bella la devi smettere di fare giochetti strani!» E Edward dice «Pensa a quelli che fai tu con Jasper!» e i due sorridono animosamente mentre ora è il mio turno. La prima palla come al solito non la vedo ed è il primo strike. Renesmee lancia una curva verso destra e riesco a lanciarla verso Rosa-lie. La palla va tra gli alberi e Rosalie si affretta per recuperarla. «Corri amore! Corri a fare il punto!» grido a Edward che parte come un fulmine e riesce a superare la terza arriva in casa base facendo il punto del sorpasso. Io sono in seconda base e arri-vo in terza base insieme a Rosalie che lancia la palla verso Esme. Corro velocissima ed io e la pal-lina stiamo andando insieme verso la casa base, ormai siamo ad un passo mi metto sulla traietto-ria della pallina che colpendomi da la spinta ne-cessaria per scivolare sulla pedana e Jacob dice «Salva!» e siamo cinque a tre ora tocca a Esme che da sola dovrà fare tanto. Io e Edward ci baciamo mentre cambiamo il campo per difendere il risultato. «Bravi ragazzi!» dice Carlisle e poi si rivolge a Esme dicendo «La macchina la voglio lucida per domani mi raccomando». Esme sorride e dice «La vuoi? Chissà come sarà vederti pulire il soggiorno!» e si gira per battere. Il primo lancio di Nessie è uno strike. Ma Esme era distratta da Carlisle e dice

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«Ragazzi dai! Già sono da sola!» e il secondo lancio e carica d’effetto e va fuori traiettoria ed è un ball. Renesmee è intimorita e Jacob dice «Guarda me Nessie! Non guardare al-tro!» e la mia piccola si concentra e lancia una curva perfetta che Esme non vede ed è il secondo strike. Esme si gira verso Jacob che sorride e dice «Scusa Esme!» Il terzo lancio viene colpito verso me e Edward che corriamo insieme verso di essa. «ci sei amore?» mi chiede Edward mentre salto insieme a lui e insieme prendiamo la pallina al volo ed eli-miniamo Esme che era arrivata in seconda base. «Vittoria Carlisle!» dice Jacob ed io abbraccio Edward e lo bacio «Ehi! Abbiamo vinto!» e andiamo a esultare con Jasper e Carlisle che sembra un bambino con Esme che poi viene bacia-ta e Jacob si avvicina verso Renesmee e la guarda. Lei sorride e vengono da noi. Jacob viene da me e mi dice «Vi voglio parlare è molto importante. Tu e Edward da soli». Io lo guardo stranito e gli chiedo «Che succede?» e Jacob mi risponde «Niente di grave anzi. Adesso non è il momento. Poi devo andare, l’officina mi aspetta! Ciao a tutti complimenti Carlisle» Jacob va verso la moto e poi guardo Renesmee che lo guarda mentre va via. Questi due hanno fatto qualcosa che non mi vogliono raccontare ma la-sciamo stare. Edward arriva e mi dice «Ehi che voleva Jacob?»

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ed io gli dico del nostro appuntamento con lui e lui mi dice «E poi sono io quello all’antica» ed io lo guardo stranita e chiedo «Perché?» e lui mi risponde «Ci vuole chiedere il permesso di corteggiare Renesmee! Sai leggo i pensieri, spe-cialmente quelli di Jacob!» e noi scoppiamo a ride-re e penso che era ora! EdwardEdwardEdwardEdward Io e Bella stiamo aspettando Jacob per questa chiacchierata privata mentre Renesmee sta finen-do di studiare per il compito di fine trimestre. Bel-la mi guarda e sorride e gli chiedo «Che c’è tesoro?» e lei mi dice «Niente. E’ solo che… Sei d’accordo con Jacob versione corteggiatore di nostra figlia?» ed io sorrido e rispondo alla mia Bella «Ma certo Jacob è un bravo ragazzo. Mi ha fatto molto piacere questo legame con Renesmee negli anni e li ho visti sempre uniti. Jacob ha trovato la sua strada adesso». E Bella mi sorride e poi annusando nell’aria esclama «Sta arrivando…» ed ecco Jacob che bussa alla porta e vado ad aprir-lo. E’ vestito con un giubbotto di pelle e ha con sé una scatolina e gli chiedo «E’ per me questa? Hai portato un regalo ai genitori?» e lo guardo fintamente stranito e gli sorrido e lui imbarazzato mi risponde «No. E’ per Nessie. E’ un

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regalino per lei.» Bella dice «Cos’è?» Jacob entra in casa e risponde «Una collanina della mia gente». Edward sorride e dice «Modus operandi! Un altro scacciapensieri?» e Bella scoppia a ridere e Jacob rimane un po’ imbarazzato di fronte a noi che ri-diamo ricordando quando voleva stare insieme a mia moglie e ora sta corteggiando nostra figlia. Metto una mano sulla spalla di Jacob e cerco di non ridere e gli dico «Seriamente Jacob, sono con-tento che vi siate sbloccati voi due. Sono contento per te soprattutto che hai trovato un bell’equilibrio. Sei uno di famiglia lo sai». Jacob mi stringe la mano e mi sorride. Vedo la sincerità che l’ha sempre contraddistinto e poi ci dice «Posso portarla fuori stasera?» e Bella risponde «Dove la porti?» e Jacob risponde «Al falò vicino alla spiaggia. Si starà tranquilli non ti preoccupare.» E Bella annuisce ed io gli rispondo «So che proteg-gerai Nessie con fino alla morte e poi mi fido di te». Renesmee scende dalle scale e corre a salutare Ja-cob abbracciandolo, vorrebbe baciarlo ma si frena davanti a noi che ridiamo come due ragazzini nel vedere la nostra ragazza diventare sempre più bel-la e ora anche innamorata. «Allora stasera al falò eh?» dico ai due e Renesmee mi dice «Si papà se succede qualcosa torniamo subito a casa!» ed io annuisco sapendo che la minaccia Cyris non ci di-sturberà fino a quando Benjamin e gli altri gli da-ranno la caccia.

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«Prendi il cappottino e stai attenta piccola mia» dice Bella passando il cappotto a nostra figlia che è pronta per uscire. Jacob ci dice «Torneremo per le undici e mezzo tranquilli.» Li accompagniamo alla porta e i due vanno con la moto di Jacob e ci salutano. Chiudiamo la porta e dico a Bella «Fi-nalmente soli!» e lei mi sorride compiacente e va al piano mentre io la raggiungo e dico «Vuoi da be-re?» e lei mi fa cenno di no e sì sulla sedia e intona qualche nota sul pianoforte. Sento una melodia pittoresca mentre mi sto versando un bicchiere di sangue. La vedo e gli dico «La musica non è il tuo forte vero Isabella?» e lei mi sorride mentre mi siedo accanto a lei. Inizio a premere i tasti del pianoforte e gli occhi della mia Bella m’ispirano a un nuovo pezzo musi-cale. Suono una melodia leggera ma anche inten-sa. Note che vengono da sole e Bella mi sorride e sento il suo sguardo mentre sto suonando e mi di-ce «Che bella» ed io mi giro smettendo di suonare dicendole «Sei tu che m’ispiri sempre. Sei tu amo-re mio. Ascolta questa» e inizio a suonare un mo-tivetto che Bella riconosce subito, è la sua ninna nanna, quando ancora era un agnello indifeso. Niente mi rende più felice di quel candore che, an-che se ora è una vampira le è rimasto. Mi alzo e vado allo stereo vicino al pianoforte e metto un cd all’interno e dico «Vieni qua Isabella» e lei mi dice «Smettila di chiamarmi Isabella…»

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e mi sorride lievemente e schiaccio il pulsante per far partire il cd e gli dico «Questa canzone mi ri-corda noi due sai? Si chiama…» e lei mi precede «Cradled in Love… che canzone fantastica.» E con una mano la invito a ballare con me un pic-colo lento. Si alza dalla sedia e viene ad abbrac-ciarmi e si lascia andare tra le mie braccia ed io annuso il suo odore purissimo che mi fa impazzire da sempre. Inizio a canticchiare la canzone mentre lei si la-scia accompagnare dai passi e balliamo questo lento fino alla fine della canzone. Bacio continua-mente la mia Bella mentre lei mi slaccia la cami-cia e dico «Abbiamo tempo fino alle undici e mezzo sai?» e lei sorride dicendo «Non c’è nessun problema» e continua a baciarmi il collo dolcemente e metto una mano sulla sua guancia e la guardo intensa-mente dicendole «Ti amo.» E la bacio appassionatamente mentre lei si toglie il maglioncino e corre via invitandomi a raggiun-gerla in camera da letto. Lei è andata via ed io faccio per raggiungerla ma mi fermo sento ancora quel dolore fastidioso alla schiena e respiro per qualche secondo e il dolore va via. «Amore. Quanto ci vuole?» mi grida dalla camera da letto e prendo i vestiti e arrivo da Bella che è già sotto le coperte e non ha niente addosso, anche se è coperta e mi dice «Dai su spogliati» ed io sor-rido imbarazzato mentre lei mi guarda ed io mi abbasso i pantaloni e poi mi dirigo verso il letto

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ma Bella mi ferma dicendo «No no. I boxer, togli-li!» e lei me li guarda in attesa e la guardo mentre lei sorride e mi tolgo i boxer velocemente e super velocemente corro dentro il letto e mi metto sopra di lei e la bacio mentre lei dice «Ehi così non vale» la bacio ancora e mi dice mettendosi sopra di me «Ho voglia di te. Fammi sentire quanto mi ami, dimostra quanto amore provi per me Edward!» e sedendosi su di me mostra i suoi seni ed io metto una mano sulla sua faccia che lei bacia e così fac-ciamo l’amore. Dimostro alla mia Bella quanto ho aspettato che lei arrivasse. Quanto ho voluto avere accanto a me una donna come lei.

6666 Preoccupata per EdwardPreoccupata per EdwardPreoccupata per EdwardPreoccupata per Edward

BellaBellaBellaBella Ci rialziamo dal letto ed è già mattina, un’altra giornata ci aspetta. Edward ha già fatto la cola-zione per la nostra Renesmee che è una divoratri-ce di muffin. «Vado a prepararmi per oggi Edward!» grido dalla camera da letto mentre mi rivesto con il mio solito completino jeans e maglioncino nero. Edward esclama «D’accordo!». Apro la porta e Renesmee è di sotto con Jacob e mi salutano. «Ehi! Com’è andata ieri sera?» chiedo a mia figlia notando la collanina al collo re-

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galata dal suo fidanzato… che cosa strana pensare a mia figlia fidanzata. Renesmee mi sorride e dice «Tutto bene ieri c’erano le stelle cadenti!» «Hanno detto che c’è sta-ta una pioggia di stelle cadenti in questi giorni» ci informa Edward. «Quando l’hai letto?» chiedo a mio marito che alzando un sopracciglio mi bisbi-glia «Nelle pause guardavo la televisione! Tu an-davi in bagno ci metti sempre tanto!» Io sorrido e capisco e dico a voce alta. «Si! Ora ricordo!». Renesmee e Jacob si guardano e non hanno notato nulla del nostro sussurrare. Meglio così. «Allora oggi papà ti porta a scuola va bene?» chie-do a Renesmee che mi dice «Benissimo. Jacob an-diamo di là dai!» ed io sapendo cosa andranno a fare di là le intimo di ricordarsi che oggi ha il compito in classe. «Si certo mamma!» mi sorride la mia cucciola mentre va ad appartarsi con il suo fi-danzato, Jacob. «Sei contenta per lei?» mi chiede Edward «Mi leggi nei pensieri?» chiedo sarcastica. Edward alza le mani e dice «No amore. E’ solo che ti vedo strana!». Mi siedo e dico a bassa voce «Mi fa strano vedere la nostra ragazza con un ra-gazzo. E’ strano, inedito. Non dico che sono scon-tenta per lei anzi! Mi ci devo solo abituare!» e Edward mi mette una mano sulla testa e mi ac-carezza i capelli dicendo «penso che Jacob ci riser-verà delle belle sorprese!» e sorride mentre Renesmee e Jake ritornano da noi. Jacob guarda Renesmee, sta per uscire e andare all’officina. Oggi hanno proprio bisogno di lui per

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riparare una fila di macchine quasi infinita e non può portare Renesmee. I due ci guardano imbarazzati e capiamo che ci dobbiamo girare e sentiamo lo schioccare delle labbra. «Avete finito?» chiedo sorridendo e mi giro verso Renesmee e le dico «D’accordo piccola. Oggi fammi sentire ancora più orgogliosa di te? Spacca tutto con quell’esame!» e lei mi sorride dicendo «Ok! Farò una strage!» e sorridiamo tutti. Jacob ci saluta salendo sulla moto e Renesmee corre verso di lui baciandolo da-vanti a noi. Che carina che è la mia Renesmee tutta innamo-rata! Mi sento una di quelle madri che già pensa al matrimonio della sua piccola. Piangerò sicura-mente! Edward mi bacia il collo e mi dice «Sei così radiosa stamattina!» ed io gli sorrido sussurran-dogli «merito tuo!». Edward improvvisamente inizia a tossire ed io gli chiedo «Che succede amore?» «Niente tutto apposto solo un colpo d’aria!» risponde mio marito che continua a tossire. Vedo che si tocca la schiena e istintivamente gli metto le mani sul dorso per capire cosa abbia ma indietreggia al contatto e gli dico «Che cosa hai? Dimmelo!» Edward respira affannando per un paio di secondi e poi chiude gli occhi. «E’ tutto apposto! mi è anda-

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ta di traverso la saliva!» e capisco che mi sta men-tendo. Non vuole dirmi che cosa ha. Non voglio accusarlo, vorrei solo aiutarlo. Aspetterò che sia lui a dirmi che cosa abbia. Sono preoccupata per Edward che sembra scappare da me mentre corre da Rene-smee facendola salire sulla Jeep. «Vado amore! Stai tranquilla davvero!». Io sorrido fintamente e mio marito sale in macchi-na andando via mentre io rimango qui sola e im-paurita che sia successo qualcosa al mio Edward. EdwardEdwardEdwardEdward Sto tornando a casa per andare a cacciare con Bel-la che ormai credo si sia accorta del mio malesse-re. Sento sempre dolori lancinanti alla schiena a volte non riesco neanche a respirare bene. Non so che mi succede. Credo che andrò da Carlisle do-mani per farmi rassicurare da lui. Bella non deve saperlo però, non voglio che si preoccupi con la questione Cyris che ci sta già tormentando. Sento calore all’improvviso e mi devo fermare con la Jeep, sto sentendo una fitta alla schiena, una fitta di calore. Come se mi stesse per uscire. Mi sento male mi sta scoppiando il cuore. Non mi accorgo neanche che sto gridando e il mio cuore esplode in mille pezzi di carne e sangue. Mi sveglio, mi ero addormentato nel garage. «Amore sei qui?» mi chiama Bella. Mi alzo e vado verso di lei e la bacio dolcemente.

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«Dai andiamo nella foresta. Oggi abbiamo bisogno di cacciare anche per Carlisle e gli altri d’accordo?» mi avverte la mia Bella. Usciamo quindi dal garage e Bella m’invita a en-trare in casa. «Non dici niente? Stai tutto zitto…» mi chiede mentre entro dentro l’atrio. «A che cosa ti riferisci?» chiedo casualmente. «Non so, ti vedo distante» mi dice mentre prende i sacchi. «No, sono qui Bella. Dove dovrei essere altrimen-ti?» Bella mi guarda e sospira e dice «Va bene an-diamo forza. Guido io oggi». Accenno un sorriso di circostanza alla mia Bella che mi sembra nervosa e sospettosa verso di me. «Guidi tu allora?» cerco di farmi strada nella sua mente dicendo queste parole. Lei annuisce e il suo scudo, non quello mentale, ma quello delle sue paura mi ferma sul nascere. Entriamo in macchina e partiamo verso la foresta. Il silenzio tra di noi è evidente. Cerco di guardarla come faccio sempre e mi aspetto che si giri verso di me e mi sorrida ma non lo fa questa volta. «Qual-cosa non va?» chiedo a mia moglie. «Lo chiedi a me?» risponde innervosita. «Sei arrabbiata per qualcosa?» e lei dice «Io? Sono solo terrorizzata che mia figlia possa morire e mio marito mi sta mentendo in fac-cia!» ed io capisco che ormai Bella ha capito che qualco-sa con me non va. «Bella…»

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mormoro ma lei inizia a sfogarsi gridando «Perché non mi dici che cos’hai? Sono tua moglie! Ho dirit-to a saperlo! Non mi escludere, non è giusto! Ri-cordi? Per sempre, Qual è per sempre se non ti fidi di me?» ed io rispondo «non è che non mi fido di te. E’ proprio il contrario!» e lei ferma la macchina e mi dice «Adesso me lo devi dire!» ed io la inter-rompo «Dobbiamo cacciare Bella. Ne parliamo…» Bella si stacca la cintura e mi dice «No! Me lo devi dire adesso! Stai male Edward? Dimmelo!» ed io non posso più fuggire e devo dire cosa sento «Sono piccoli dolori niente di più. Non devi preoccupar-ti!» e lei sospira malamente e mi dice «Ma cosa credi che sia una ragazzina? Io sono la tua donna! Pensi che non lo vedessi che stavi male? Credi davvero che non capisca che hai paura?». Bella è un fiume in piena si sta sfogando di tante cosa represse di questo mese di preoccupazioni e frustrazioni. «Amore non voglio farti preoccupare per me. Non te lo meriti!» e lei mi risponde «Se tu stai male, sto male anch’io dannazione! Lo vuoi capire che tu ed io siamo una cosa sola! Da quando hai sentito questi dolori?» metto una mano sulla guancia di Bella per cercare di farla calmare ma lei mi prende la mano e me la mette sul sedile e allora rispondo «Dal compleanno di Renesmee. All’inizio ho vomitato sangue…» lei m’interrompe ancora affermando «Quando mi hai mentito ed io mi sono sentita malissimo perché credevo di averti fatto del male… continua!»

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«Poi le varie volte che andavo in bagno e ci mette-vo tanto…Era un dolore lancinante alla schiena che durava qualche secondo e poi spariva quando trattenevo il respiro, ho imparato a conviverci in questo mese e mezzo.» E lei si gira posando gli occhi verso il volante e non dice nulla per qualche secondo. Accende il mo-tore e poi dice «Andiamo. Dobbiamo cacciare per un bel po’.» E per tutto il resto del viaggio non di-ciamo nulla. Un silenzio insopportabile ci invade. Arriviamo alla foresta e Bella ferma la Jeep ed esce per prendere i sacchi e mi dice «Tu vai a sini-stra io caccerò a destra» io rispondo «Non facciamo insieme?» e lei va via correndo. Mi sento male ma non è il dolore misterioso che mi sta perforando il cuore. La mia Bella è delusa da me e questo non riesco a sopportarla. Ho tradito la sua fiducia ancora una volta. Sento urla di cervo provenire da ovest e cor-ro per vedere se il brano stia fuggendo. Bella ha ucciso tre cervi e sta correndo per prendere gli al-tri. «Bella aspetta!» grido da lontano mentre lei continua la sua strage di cervi. E’ visibilmente in trance, sta cacciando per rabbia e non per necessi-tà. Bella arriva davanti all’ultimo dei sei cervi e in quel momento tre leoni di montagna salgono dal rialzo e tendono un agguato a Bella. «Bella! Attenta!» ma lei è più veloce e spietata dei tre leoni di mon-tagna che inutilmente cercano, con i loro artigli di ucciderla. Bella urla e velocemente corre verso i

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leoni e li uccide strappandogli a uno il cuore e agli altri due strappandogli la testa dal collo. La faccia di Bella è coperta di sangue. Arrivo da lei e la guardo mentre lei mi guarda e vedo nei suoi occhi tanta rabbia. «Edward. Prendi i sacchi e portiamo gli animali a casa». La guardo e la fermo per un braccio mentre cerca di andare via. «No! Bella fermati!» e lascio il braccio mentre lei si gira e le pulisco il viso con un fazzoletto che mi porto sempre. «Ti chiedo scusa angelo mio. Mi dispiace tanto averti fatto del male. Ti ho deluso lo so. Mi dispia-ce. Ho avuto paura che la nostra felicità sarebbe finita se te lo avessi detto. Scusami amore…» Lei non mi sta guardando men-tre le parlo. «Ascoltami. Io senza di te non riesco a stare lo sai. Mi sono fatto del male una volta e so che cosa vuol dire non vivere insieme a te» e lei mi risponde sempre senza guardarmi «Non sono ar-rabbiata, mi sono sfogata con questi animali inno-centi. Lo so che ti dispiace ma credi che i problemi vadano via se non ne parli?» ed io rispondo «No amore mio. I problemi sono come un cancro, diven-tano sempre più grandi. Andremo da Carlisle e vedremo che cosa mi sta succedendo farò tutto con te ma ti prego non odiarmi…» e lei finalmente alza il suo sguardo e i suoi occhi rossi mi guardano. Sono così intensi e così biso-gnosi d’amore. «Odiarti? Come posso odiarti Edward? Non so neanche come qualcuno possa odiare il tuo animo

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nobile e puro. Hai sbagliato a non parlare con me ma non vuol dire perché sono rimasta male che io possa odiarti! Non pensarlo mai! Io muoio d’amore per te e sarà così per sempre e tu lo sai! Domani andremo da Carlisle e vediamo se hai qualche problema fisico!» Poi Bella si gira e va verso i cervi e mormora «Po-veri animali… perdonatemi…» la mia Bella è la persona più buona che abbia mai incontrato, ha capito e mi ha perdonato. Ha per-donato la mia buona fede ma non tollera che gli nasconda le cose. Vuole soffrire insieme a me e co-sì faremo. Siamo sposati e insieme dobbiamo con-dividere qualsiasi cosa. Prendo i sacchi e inizio a raccogliere le prede por-tandole velocemente in macchina. Bella è assorta nei suoi pensieri e dopo aver sistemato l’ultimo animale nel cofano, vado da lei e gli dico «Bella…» e lei mi capisce subito e apre il suo scudo mentale per farmi vedere quando litigammo per Renesmee. Avevo una paura di perderla assurda. E oggi ho fatto di nuovo lo stesso errore, l’ho esclu-sa. Corro verso di lei e la abbraccio dicendole «Amore mio ti amo. Mi dispiace tanto.» Lei mi bacia dolcemente e mi sussurra «Ti amo fol-lemente anch’io. Non farmi più una cosa del gene-re ti prego!» ed io annuisco e prometto «Te lo prometto. Ti dimostrerò che sarà così!» e la bacio sulla fronte. Le sue labbra sono così morbide e mentre la bacio lei mi stringe a sé. «E’ strano pensare che eri ter-

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ribilmente sexy mentre facevi quella strage?» chiedo scherzosamente e lei accenna un sorriso e mi dice «Andiamo a casa che dobbiamo scuoiarli prima che Renesmee torni a casa!» e sorrido alla mia Bella che mi ama e con la Jeep torniamo a casa. Avremo due ore per sistemare gli animali e preparare il pranzo. Bella Bella Bella Bella Siamo alla clinica di mio suocero che aspettiamo il nostro turno. Oggi non possiamo precedere, ci sono troppe persone che aspettano in fila. Sto guardan-do Edward che è un po’ preoccupato di quello che Carlisle possa scoprire. Un’altra mezz’ora passa e Edward mi guarda con un sorriso nervoso e gli dico «Ehi. E’ tutto apposto non ti preoccupare. Andrà tutto bene!» e gli tengo la mano mentre lui appoggia la sua testa alla mia. Sento due signore di una certa età bisbigliare. «Guardali… che dolci che sono a questa età. Poi arriveranno alla nostra e capiranno che l’amore non è per sempre…» dice una delle due all’altra. Io sorrido e Edward mi bacia sulla tempia destra. «Sapessero che siamo mostri che si nutrono di sangue e in due abbiamo già 140 anni…» mi sus-surra in un orecchio mio marito ed io sorrido. L’amore infinito…una cosa da film. Beh. Sono set-te anni circa che vivo il mio film e me lo godo ogni giorno. Carlisle esce dal suo studio e dice «Oh. Bel-la, Edward venite».

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Entriamo nello studio del padre di Edward. Car-lisle quando non è a casa è un dottore modello, un bene per la nostra città. Forks non ha tanti dottori e lui ormai lo è da anni. Il problema è che si deve truccare ogni giorno per essere più vecchio del do-vuto. Per adesso nessuno ha avuto sospetti tranne mio padre. Lo studio è di un colore bianco ospeda-liero, molto accogliente. «Allora che succede ragaz-zi?» Ci chiede Carlisle. «Edward non sta bene» esordisco io. «Diciamo che ho dei dolori strani alla schiena da un mese o poco più». E Carlisle si avvicina al figlio dicendo «Ti vedevo strano in questo periodo, pensavo fosse solo per Renesmee. Allora che cosa senti?» e Edward risponde «Spasmi molto forti qui.» e indica il centro della schiena e Carlisle esclama «D’accordo. Togliti il maglione» Edward si spoglia e rimane a torso nudo. Non ha ferite o altro anche perché me ne sarei accorta in questi mesi. Carlisle prende lo stetoscopio e chiede a suo figlio di respirare profondamente. Dopo alcuni respiri Carlisle rimuove lo stetoscopio dal dorso di mio marito e dice «Non hai problemi respiratori. Senti vertigini o altro?» e Edward risponde «No Carlisle. Capita all’improvviso. Ieri è successo una volta prima di portare Renesmee a scuola. Devo trattenere il respiro per qualche minuto e poi il dolore è come se si addormentasse.

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Come degli spasmi». Carlisle annuisce e senza scomporsi risponde «Ti faccio una lastra e una tac. Non vi preoccupate è per escludere ogni cosa». Edward viene esaminato da Carlisle che lo fa sdraiare sul macchinario che farà uno scatto del suo cervello e della sua schiena. Dopo una decina di minuti tornano nello studio e Carlisle dice «Ti porto il risultato stasera appena finito il turno». Edward annuisce ed io sospiro. Odio aspettare troppo e chiedo a Carlisle «Possia-mo farla subito?» e lui mi risponde «Bella mi di-spiace ma non possiamo. Sono prenotate già tante lastre oggi. Siamo pieni alla clinica. Non possiamo dare la precedenza troppo. Non possiamo destare troppi sospetti. Non avere paura Bella. Risolvere-mo anche questa!». Ci alziamo entrambi e salutiamo Carlisle. Entrando in macchina penso che Alice ci potrebbe aiutare ma Edward è riluttante all’idea. «No amore. Il potere di Alice non è sicuro lo sai. Il futuro è incerto. Non si può prevedere nulla, ci avevo pensato ma dobbiamo aspettare stasera». Bella mi sorride e gli chiedo «Andiamo a prendere noi Renesmee?» e lui fa un cenno e poi dice «Va bene chiama a Jacob per avvertirlo». Ed io annui-sco. «Manca mezz’ora dici che ce la faremo ad arri vare?» chiedo a mio marito che dice «Sicuramen-te». Mentre parlo con Jacob e lo avverto che oggi andiamo noi a prendere Renesmee vedo con la co-da dell’occhio che Edward mentre guida è un po’ preoccupato.

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Chiudo la conservazione con Jake e metto la mano su quella destra di Edward che mi sorride. Arriviamo di fronte alla scuola, Renesmee uscirà a momenti. Sono due anni che viene qui in questa scuola. Abbiamo dovuto nasconderla fino ai sei anni. Già li dimostrava dodici o tredici d’anni. Adesso è già cresciuta potrei dargli quindici, sedici anni. E’ proprio una ragazza bellissima la mia Nessie. Edward spegne il motore ed io lo guardo e gli chiedo sorridendo «Lo sai che ti amo Edward?» e lui senza girarsi mi risponde «Ti ricordi tre anni fa? Quando abbiamo fatto quella vacanza alle Ba-hamas?» ed io sorrido e dico «Ah si! Mi ricordo be-nissimo. Una settimana di totale relax. Mi ricordo che io e te di divertimmo molto. Eravamo da soli. Renesmee stava con Carlisle ed Esme. Ci dobbia-mo tornare amore!» e per un momento dimentico i problemi. Edward riesce a farmi sentire così in armonia con ogni cosa che mi circonda. «Sai dove vorrei andare questa volta?» esclama Edward ed io chiedo «Dove amore mio?» Mio marito si gira e ri-sponde «Vorrei ritornare nella nostra isola. L’isola d’Esme.» Lo guardo e sorrido e dico «Perché no. Alla fine dell’anno scolastico. Renesmee potrà sta-re una settimana con Jacob da sola. Ti fidi di lui no?» e lui mi guarda sorride e il mio cellulare suo-na. E’ Carlisle. «Pronto Bella?» mi chiede mio suo-cero. «Dimmi Carlisle.» chiedo preoccupata. «Allora ho avuto un momento libero e ho pensato ma chi se ne frega della fila. I miei ragazzi vengo-

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no prima e allora…» dice Carlisle ed io lo inter-rompo bruscamente dicendo «D’accordo e allora?» «Non c’è niente. La tac e la lastra non presentano anomalie. Edward ha avuto solo dei problemi re-spiratori, semplice tosse. E’ tutto apposto Bella!» e poi continua «Ora devo andare ci sono due pazien-ti da visitare state tranquilli. Poi stasera ti porto i risultati così li puoi vedere! Ciao.» Ed io saluto Carlisle e girandomi verso di lui lo guardo e sorrido come se mi avessero dato la più bella sorpresa. «Che succede Bella?» ed io mi stac-co la cintura e salgo su di lui baciandolo avida-mente. «Amore mio!» e continuo a baciarlo. «Bella aspetta.» E mi dice «Carlisle ha esaminato la tac e la lastra. Non hai niente! E’ stata solo tosse! Probabilmente i nostri poteri la rendono una tosse più forte del solito!». Lo bacio sempre seduta su di lui mentre i ragazzi sono usciti dalla scuola e Renesmee si accorge di noi due. Mi risiedo al mio posto e vediamo la no-stra bella figlia. «Vieni amore!» la invito con la mano. E lei entra dietro di noi posando lo zaino sul sedile. «Ehi. Co-me va?» chiede Edward e lei dice «Tutto bene! E’ solo che tutta la scuola vi stava guardando mentre facevate atti osceni in luogo pubblico!» e Edward risponde «E’ stata tua madre!». «E chi se ne frega! Amo mio marito e allora?» sono contenta ed estasiata che il mio Edward non abbia

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nulla. Lui mi stringe la mano mentre ripartiamo per casa nostra. «Andiamo dai. Andiamo dove possiamo essere noi stessi senza pensare ai guardoni!» dico ai miei amori. «Mamma perché siete venuti voi a pren-dermi? Doveva venire Jacob» ed io rispondo «Papà ha fatto un piccolo esame, una cosa semplice. Era-vamo di strada. Ho avvertito io Jacob. Allora par-liamo di cose serie. L’esame com’è andato?» e lei mi guarda un po’ imbronciata. «E’ andato male?». Lei non mi risponde e poi richiedo «Così tanto?» e Edward inizia a sorridere e allora capisco che mi stanno prendendo in giro. «Ehi a che pensa nostra figlia?». Renesmee sale sul sedile e mi tocca la spalla e ve-do i suoi pensieri. «Hai preso una B! E brava la mia piccola! Ok ora pensi a Jacob puoi smettere di toccarmi!» e ridiamo tutti e tre. «A proposito di Ja-cob…» mi dice la mia piccola Renesmee. «Ti vuole chiedere se può uscire con lui stasera. Va bene dai! Mamma Cullen tu che dici?» Ed io faccio un po’ di scena e dico «Allora… dob-biamo fare quel discorsetto sai? Me lo fece mio pa-dre una volta. E sembrava proprio… strano. Comunque sai che cos’è il preservativo amore?» e lei arrossisce. «Mamma! Che domande sono! La-scia stare che lo so cos’è…» ed io mi giro d’istinto e la guardo e le dico «Ma non mi dire? E con Ja-cob…» lei mi guarda sempre più imbarazzata e rossa come un peperone. «Mamma!» esclama ed io scoppio a ridere insieme a Edward e dico «Ecco co-

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sì impari a prendermi in giro!» e lei fa una faccetta buffa che mi apre il cuore. «Comunque per rispondere alla tua domanda… va bene. Devi tornare per la mezzanotte però! Ok?» e lei mi sorride. Torniamo a casa ridendo e scher-zando durante tutto il tragitto. Mi sento bene come non mi sentivo da tanto tem-po. Da quando Cyris ci sta minacciando per essere esatti. Ecco l’ho ricordato ancora. Ora sono di nuo-vo un po’ triste. Arriviamo a casa e mio marito mi guarda dice «Comunque prima non ti ho risposto… ti amo anch’io Bella!» mi bacia dolcemente. Usciamo dalla macchina e insieme a Renesmee entriamo e andiamo in cucina. Apro il frigorifero e prendo la carne e le verdure per Nessie. Oggi farò un pranzo perfetto per le persone più importanti della mia vita.

7777 Punto di non ritorno Punto di non ritorno Punto di non ritorno Punto di non ritorno

RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee Sono tre settimane che io e Jake stiamo insieme e oggi è tornato Benjamin. Kate e Garrett stanno proteggendo la zona tra l’Alaska e il Nordovest degli USA. Benjamin sta parlando con papà e mamma nello studio. Io non posso entrare. Jacob sta lavorando ed io posso solo studiare un pochino, matematica, storia

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e biologia. Due ore di completa noia. Mamma esce dallo studio e le vado incontro chiedendo «Mam-ma? Che dice Benjamin?» e mamma si gira e dice «Niente stai tranquilla!» e cammina velocemente verso la cucina senza girarsi verso di me e poi mi dice «Vai a studiare intanto che stasera mi devi aiutare con la cena amore…» ed io sbuffo annoia-ta. Salgo di sopra in camera mia e prendo il libro di Matematica e il prossimo compito sarà sui vet-tori. Mi metto a scrivere qualche appunto di matematica mentre sento dei suoni provenire da fuori di casa mia. «Renesmee!» grida Jacob mentre sta cercando di salire dalla finestra ma viene circondato da una nebbia fittissima. Jake scompare nella nebbia e quando essa si dirada, il mio Jacob è a terra tutto insanguinato! Salto dalla finestra e arrivo da Jacob che sta urlando di dolore. «Jacob! No!» e inizio a piangere vedendo il mio amore morire. Sto gridando e quel bastardo è davanti a me che sorride. E’ alto poco meno di papà e ha i capelli biondo platino. Ha de-gli artigli come un leone al posto delle mani e i denti sono affilati e insanguinati del sangue di Ja-cob. «Renesmee! E’ solo un sogno… ma molto presto tutto questo diventerà realtà. Strapperò il cuore del tuo Jacob e poi spezzerò la testa di quella sot-tospecie di abominio di vampiro di tua madre e poi toccherà al tuo paparino. Mi divertirò a spezzargli tutte le ossa una per una prima di strappargli la

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cosa cui tiene di più. Voi due! Siete una vergogna per la nostra razza! E io farò un grande servizio al mio Ordine! E poi toccherà a te dopo avere ucciso quell’idiota di tua madre e quel poveraccio di tuo padre e aver mangiato il cuore di quel cane di Ja-cob, toccherà a te. Renesmee! Vedrai tutti i tuoi cari morire e poi mi pregherai di ucciderti! E così succederà…Ora svegliati piccola Renesmee, il tuo destino è segnato!». Io mi sveglio urlando e mamma e papà corrono da me. «Che succede Renesmee!» urla mamma men-tre mi prende per le spalle e papà risponde «Ha avuto un altro incubo!» ed io finisco «Ho paura mamma!» e piango abbracciando la mia mamma che cerca di consolarmi. Papà appoggia la sua ma-no sui miei capelli e si avvicina baciandomi la fronte. «E’ tutto apposto?» esclama Benjamin entrando in stanza. «Un altro incubo…» risponde sospirando papà. Io sto ancora piagnucolando mentre mamma mi sussurra «Amo-re… non avere paura. Non gli permetterò mai di arrivare a te! Allora mi vuoi raccontare l’incubo piccola mia?» e mi asciuga le lacrime. Inizio a raccontare l’incubo dall’inizio e quando lo finisco di raccontare Benjamin dice «D’accordo è arrivato il momento. Dobbiamo prenderlo quel verme! Ormai lo abbiamo quasi localizzato. E’ nel-la zona di Toronto, avremo bisogno di voi tre e Ja-cob però. Non uscirà allo scoperto altrimenti. Vado ad avvertire Kate e Garrett! Lo faccio subito.

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Entro una settimana torneremo e andremo a cac-cia di Cyris e la finiremo una volta per tutte!» le parole di Benjamin mi danno sicurezza e vedo mamma che mi sorride dicendo «Visto? Andrà be-ne amore!» ed io mi sento più rasserenata e tutti e quattro scendiamo di sotto e papà dice «Certo che studiare fa male vero piccola?» e mi sorride lieve-mente. Io accenno un sorriso ma ancora ho in te-sta le parole di quel mostro. Non riesco a dimenticarmi la sensazione di paura che ho avuto. Non potevo fare niente in quell’incubo. Potevo solo osservare i miei cari ve-nire squartati e subire una cosa che non meritia-mo. Prendo il telefono di casa e chiamo Jacob per sentire la sua voce. «Jacob? Posso parlare con Ja-cob?» è Seth dall’altra parte che mi saluta e dice «Certo Renesmee! Jake!» e il mio Jake arriva subi-to dopo «Ehi! Ciao Nessie.» Ed io gli rispondo «Ehi amore come va? Volevo sentirti un secondo» e lui mi sorride «Stavo giusto sistemando due sospen-sioni di una moto usata. Sono stanco e tu come stai? Ti sento triste…» «E’ tornato Benjamin ma questo lo sai già. Stavo studiando e mi sono addormentata e l’ho sognato ancora Jake. Ho sognato che morivi! Mi sono sve-gliata urlando come una pazza!» e Jake sospira dall’altra parte del telefono e dice «Quel bastardo! Lo distruggo quando lo troveremo!» ed io mi preoc-cupo e gli dico «Jake? Non andare a cercarlo… stai con me! Non mi lasciare da sola!» e lui «Oh tesoro! Dai arrivo subito e stiamo un po’ insieme dai! Non

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ti preoccupare!» ed io gli rispondo «No amore fini-sci la giornata. Stasera ci vediamo non c’è proble-ma» e lui risponde «Va bene piccola ma se hai bisogno dimmelo ok?» ed io rispondo «Sicuro Ja-ke». «Amore mi manchi sai?» mi dice il mio amore mentre sospiro dolcemente al telefono e gli dico «Amore mio mi manchi tanto anche tu… stasera ti riempio di baci!» e sorrido come una bambina che aspetta il suo dolce preferito. Saluto il mio amore dopo vari ti amo e i miei genitori insieme a Ben-jamin mi guardano sorridenti. «Ti sei ripresa subi-to eh Nessie?» dice papà mentre mette un braccio dietro alla schiena di mamma. E capisco che vuol dire adesso. E’ un senso di appartenenza, con quel gesto papà vuole sentire mamma come faccio io con Jacob. Io e papà siamo molto simili in amore, siamo molto romantici. Poco razionali e tanto so-gnatori. Papà mi ha sempre insegnato che i sogni sono fatti per essere realizzati. EdwardEdwardEdwardEdward Sono passati cinque giorni dalla dipartita di Ben-jamin per il Canada. Il freddo ormai è una costan-te qui a Forks e forse oggi nevicherà un pochino. Bella e Renesmee stanno sistemando in casa men-tre io come al solito mi perdo per ore nei miei pen-sieri e musica. Sono seduto sul pianoforte e mi diverto a suonare qualche canzone del momento. Ho imparato giusto ieri la nuova canzone di Katy

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Perry, certo che quella ragazza è proprio strana, a Renesmee piace e quindi mi sono impegnato a im-pararla. Jacob dovrebbe arrivare a momenti men-tre Alice, Jasper e gli altri domani ci faranno visita. Si sta avvicinando il Natale e noi vampiri abbiamo una tradizione, in quel giorno non be-viamo sangue ma vino. Lo so che sembra stupido e sconclusionato ma è un omaggio alla natura che ci ha fornito della nostra fonte vitale. «Che cosa stai facendo?» dico a Rene-smee mentre cerca di salire su una sedia per prendere un libro su uno scaffale e lei mi risponde «Niente papà aspetta che…» e saltando al volo prende il libro che stava per cadere e la sedia cade per terra. «Sei proprio come tua madre sai? Gof-fa…» e Bella arriva proprio in quel momento. «E bellissima…» e mi salvo all’ultimo sorridendo sor-nione a mia moglie che oggi è molto rilassata. I do-lori vanno e vengono, anche se ormai sono diventati una routine e come una tosse che non accenna ad andarsene. Guardo la mia Bella che ha appena finito di spolverare il tavolo e mi guarda con i suoi occhi splendidi e mi sorride dicendo «Passerà amore…». Io annuisco, anche se non so se sono sicuro di questo. «Speriamo…» rispondo chiudendo gli occhi. «Papà mi fai vedere come si balla?» mi chiede all’improvviso Renesmee e rimango un po’ imbambolato e poi sorrido e dico «Mamma è brava a ballare sai?» e noi due sorridiamo mentre Bella capisce che la stiamo prendendo in giro.

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«Ah è così?» dice Bella che fa la finta sostenuta e inarca quel mento che bacerei all’infinito. Quando si arrabbia, lei sa essere molto dolce, una dolcezza che fa male, perché non la puoi toccare. «Papà dai fammi vedere per favore?» ed io li chie-do «E perché mai?» e Bella mi risponde al posto suo «Indovina un po’?» e allora faccio una faccia fintamente sorpresa e dico «E facciamo sto sacrifi-cio per il nostro Jacob!» e mi alzo dal pianoforte e vado allo stereo affermando «Bella facciamo vede-re come si fa» e lei mi risponde «No amore! Lo sai che non sono brava a ballare!» e sorrido ricordando benissimo il nostro primo ballo ufficiale sotto il gazebo. Era di una bellezza sconvolgente. Ero innamorato perso di lei come ora. «Non c’è problema Bella» e premendo il tasto play, una canzone che al mio amore fa venire sempre i brivi-di inizia…"The day that we met. Frozen, I held my breath…" inizia così una delle più belle canzoni d’amore che abbia mai sentito, si chiama "A Thou-sand Years" sembra essere stata scritta per noi due. «Vieni qui amore». Invito la mia Bella che mi guarda e mette le sue braccia sulle mie spalle ed io la sollevo come feci anni fa sotto quel gazebo e la sistemo sui miei pie-di per guidarla più facilmente. «Ecco se la tua da-ma non è capace di ballare oppure è solo intimidita questo è un metodo inte-ressante» dico a Renesmee che rimane estasiata mentre noi continuiamo a guardarci intensamente come allora.

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La nostra bambina esclama «Che belli! Aww!» e noi sorridiamo imbarazzati. «Signora Cullen la in-formo che non è cambiata per niente da quella se-ra che voleva che la mordessi!» e lei sorride e dice «Lo sa signor Cullen? Voglio vivere quella vita ap-pagante con lei che mi ha promesso. Una vita infi-nita!» e la bacio dolcemente mentre la canzone intona un ritornello che ci rappresenta a pieno "…and all along I believed I would find you. Time has brought your heart to me I have loved you, for a thousand years, I'll love you for a thousand more…". E quando le nostre labbra si staccano le une dalle altre, la mia dolce e tenera Bella mi sor-ride innamorata come quando lo era sotto quel ga-zebo indimenticabile. «Sai che ti amo più della mia stessa vita? Ti ho aspettato così tanto! Anche più di mille anni e ti amo sempre di più» sussurro alla mia Bella men-tre la canzone finisce e Renesmee applaude come una persona che abbia visto un’esibizione e noi sorridiamo al dono che il destino ci ha regalato. Un destino che non ci è stato sempre benevolo cer-tamente, ma alla fine del viaggio sono contento di come sono andate le cose. Sono contento che il mio amore mi ami senza al-cun dubbio, ho una figlia bellissima che sta cre-scendo e fra poco sarà una donna, la mia famiglia è sopravvissuta a tutto. Anche Jacob è sopravvis-suto, è uno di noi adesso. L’imprinting è stato an-che una risposta alle sue domande e al posto che deve occupare nella sua vita.

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Sono contento per lui e oggi sono felice di vederlo accanto a mia figlia. Ma non lo chiamerò mai figlio mio, questo no! Sento la moto di Jacob arrivare da lontano ma prima di vederlo mi accorgo che Rene-smee si è alzata dalla sedia e gli dico «Si sta arri-vando non ti preoccupare sei vestita benissimo!» e lei si gira verso di me «Papà non mi leggere sem-pre i pensieri!» e sorrido mentre guardo Bella che mi fa una faccia fintamente sommessa e poi mi di-ce «Sei proprio un violatore della privacy altrui sai?» ed io sorrido mettendo un braccio sulla nuca di Bella e rispondo «Ah si? Vuoi punirmi?» e lei mi guarda dicendo «Potrei farti vedere una maratona di Mr. Maddox sai?» la guardo e faccio una faccia se-riosa e lei scoppia a ridere e Jacob arriva proprio in quel momento e dice «Ehi ragazzi. Oggi è stata una giornata durissima!» e Renesmee abbraccia il suo fidanzato che la bacia dolcemente e le dice «Amore come stai?» e lei risponde «Ora ancora meglio di prima. Glielo diciamo?» e loro sorridono verso di noi. Bella mi guarda un po’ perplessa ed io sorrido sommessamente e le faccio cenno con la testa di no, nostra figlia non è incinta. Leggere il pensiero fa bene altro che invasione della privacy. «Mamma, papà noi vorremmo andare…» ed io li interrompo dicendo «Al ballo della scuola, ma sei al secondo anno piccola…» e Jacob interviene di-cendo «Non è proprio il ballo della scuola è un esi-bizione che si tiene alla fine dell’anno. Ognuno di noi deve fare un qualcosa di creativo ed io ho scel-

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to di fare un ballo con Jake che ne dite?» e Bella dice «Per me va benissimo e tu amore che ne pen-si?» ed io faccio il sostenuto e poi annuisco dicendo «Basta che non fate roba acrobatica. Dobbiamo stare sempre in basso profilo ricordate». E Jacob conferma dicendo «Sicuro Edward!» e tutti e quat-tro ci spostiamo in cucina e Jacob mi da una pacca sulla spalla e mi invita a raggiungerlo fuori di ca-sa. Lo seguo e mi dice «Edward come ti senti ulti-mamente?» ed io rispondo «Abbastanza bene. Solo quel dolore che mi da più di un fastidio». E Jacob annuisce dicendomi «Mi raccomando se hai bisogno io ci sono d’accordo?» e gli stringo la mano. Sento il calore della sua mano infrangersi con il gelido freddo della mia. «Sei proprio ghiac-ciato sai?» mi dice sorridendo ed io rispondo «Hai la febbre Jacob? Sei caldo come un calorifero!» e sorridiamo insieme. Rientriamo in casa insieme mentre Bella e Rene-smee stanno guardando la televisione in cucina, un programma di cucina. Io e Jacob invece abbiamo vissuto uno dei nostri momenti privati in cui la nostra rivalità è solo un imbarazzante e inutile ricordo. RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee Mamma e papà sono a casa e oggi dobbiamo anda-re a fare le prove del ballo alla palestra della scuo-la di Forks. Siamo a metà Dicembre ormai e vorrei essere pronta. «Non ti preoccupare è facile fare

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questo lento. Dobbiamo provare più che altro con i vestiti addosso» e gli prendo la mano e la tengo stretta alla mia mentre stiamo camminando tra la gente. Mi piace tenerlo per mano, me lo fa sentire ancora più mio. Arriviamo alla scuola e davanti al-la palestra leggiamo –Palestra inagibile- «Accidenti proprio oggi!» sbuffo e Jacob dice «fa niente dai torniamo a casa!» e mi rimetto sotto-braccio al mio ragazzo e mi riaccompagna a casa. Arriviamo alla foresta e camminiamo tra gli albe-ri. Quanto ci piace passeggiare da soli e sentire la natura che ci avvolge. Gli alberi, la neve che ades-so copre una gran parte della vegetazione, il vento leggero che ci sospira e ci abbraccia. «Che bello camminare con te amore!» dico senza neanche gi-rarmi verso di lui. «Qualsiasi cosa con te per me è un grande regalo mia piccola Renesmee!» e mi bacia la tempia quando a un certo punto Ja-cob si ferma e dice «Non siamo soli!» e mette braccio davanti a me come per protegger-mi da una minaccia che non so da dove provenga. Il braccio inizia a farmi male e dico «Jake! Cyris è qui!» e in questo momento sto realizzando che non sto sognando. Ora è tutto vero. E’ tutto vivido e reale. «E’ arrivata l’ora del tuo destino Renesmee!» dice Cyris nell’aria. «Stai dietro di me Nessie!» esclama Jacob. «Oh guarda il lupo che vuole com-battere contro l’aria! Ti sventrerò cane!» e Jacob risponde «Stammi a sentire scherzo della natura! Io sono Jacob Black, sono un nipote di un capo e la

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mia ragione di vita è la mia donna che difenderò fino alla morte! Vieni fuori e combatti!». E il mostro appare, vestito con la giubba rossa tut-ta sbrandellata dalle continue fughe dovute alla caccia di Kate e Garrett. Ha i capelli albini e gli occhi verdi e le fauci affilate come coltelli. Proprio come avevo sempre sognato. Il sogno è realtà adesso. «Eccomi lupo poiché hai questo grande de-siderio di incontrare i tuoi parenti cani! Ti accon-tento subito! Muori!» e Jacob grida «Nessie corri verso casa e avverti i tuoi!» e io non voglio lasciar-lo da solo e tentenno guardandolo preoccupata. Jacob mi guarda e gridando esclama «Non c’è tempo! Corri più veloce che puoi!» e Jacob si gira verso di Cyris che dice «Si Nessie vai da mammina e papino. Poi squarterò anche loro due!». Corro verso casa e Jacob si trasforma in lupo e Cyris parte all’attacco per colpirlo. Io mi giro e Jacob con un artigliata riesce a colpire il vampiro che però è troppo veloce e riesce a rialzarsi facilmente. Cyris è veloce, scaltro e potente, Devo correre da mam-ma e papà o Jacob non resisterà a lungo. Corro ve-locemente verso casa come una pazza e in poco tempo arrivo a casa e urlo «Mamma! Cyris! E’ qui! Jacob è in pericolo! Alla foresta!» e mamma e papà escono velocemente e mamma grida «Nessie!» e papà mi dice «Alla foresta hai detto? Andiamo Bel-la! Corriamo verso Jacob! Forza andiamo!». Mamma mi ferma mentre cerco di andare con loro e mi dice «Devi avvertire nonno Carlisle! Stai a casa!» e rispondo «Mamma e se viene qui?» e

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mamma ribatte «Jacob gli renderà la vita difficile! Tu stai qui e poi verrai con Carlisle ok?» ed io an-nuisco e mamma mi fa un cenno e lei e papà spa-riscono nella foresta lasciando una scia di neve ed io corro in casa per avvertire nonno Carlisle che il momento è arrivato.

8888 Bella, Edward e Jacob contro Cyris Bella, Edward e Jacob contro Cyris Bella, Edward e Jacob contro Cyris Bella, Edward e Jacob contro Cyris

BellaBellaBellaBella Stiamo correndo verso la foresta. La neve ci ral-lenta ma non del tutto, dei fiocchi mi coprono il volto ma non ci penso. Dobbiamo arrivare da Ja-cob in tempo. Edward è davanti a me che mi guida in questa corsa contro il tempo. Si gira un attimo verso di me per vedere se sto tenendo il passo e mi dice «Bella stammi dietro!». Sento delle urla, è la voce di Jacob «Siamo vicini Edward!» grido mentre corriamo verso la voce che sicuramente è il nostro amico Jacob. «Jake! Dove sei?» urlo e dopo poco tempo vediamo Jake a terra e si è trasformato in lupo. Sta in allerta pronto al prossimo scontro, ha delle ferite alla schiena e a una zampa. «Jake! Stiamo arrivando resisti!» grida mio marito. Arriviamo da Jacob e ci guarda con i suoi occhi da lupo, è in difficoltà ma ci assisterà fino alla fine. Sentiamo una voce nell'aria. Un suono malefico e beffardo ci sfida «Finalmente! Edward Cullen e si-gnora! Avete nascosto la piccola malformata?»

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«Sta zitto! Brutto bastardo!» gli grido con veemen-za. Una risata ci circonda e Cyris appare di fronte a noi. Le sue mani sono insanguinate, è un essere ripugnante con denti affilati che hanno assaporato il sangue di Jacob, ha i capelli biondo platino e gli occhi sono di un verde penetrante. «Eccomi! Ce la fai Bella?» mi sfida il mostro. Jacob salta su Cyris che con un balzo lo evita, il vampiro salta su Jacob cavalcandolo come se fosse un cavallo. Inizia a mordergli la schiena e Jake con un colpo di reni, lo spinge all'indietro a un paio di metri di distanza. Corro per aiutare Jacob ma mi ferma e mi fa se-gno con la testa di non muovermi. «Jacob attento!» grido mentre Cyris si smaterializza davanti a noi. Le sue risate si contrappongono ai nostri sospiri ed io uso il mio scudo per proteggere Jake mentre Cyris cerca di colpirci. «Ah! Me ne avevano parlato del tuo scudo. Bella mossa. Ma non ti basterà! De-vi essere anche veloce!» dice scomparendo poi scompare nell'aria. «Non ti posso toccare io… ma gli alberi possono farlo!» e Jake si mette davanti ad Edward che cer-ca di vedere dove il mostro sia andato, ma non rie-sce a sentire i suoi passi. «E' andato via?» chiedo a lui che mi fa cenno di no. «E' ancora qui!» E a un certo punto sentiamo gli alberi scivolare e Edward grida «Jacob attento!» e velocemente corre verso di lui per evitare che una grande fila di alberi innevati lo colpisca. «State bene?» chiedo allarmata.

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In quel momento da dietro Cyris arriva ed io mi ero distratta solo un secondo e mi colpisce con un pugno con violenza alla schiena. Urlo di sofferenza e dolore e Edward corre verso il mostro per con-trastarlo. Uno scontro velocissimo, i due si colpi-scono violentemente ma nessuno dei due sembra avere la meglio. Edward colpisce al volto Cyris che però scivola all'indietro e colpisce allo stomaco mio marito che indietreggia e risalta su di lui per colpirlo e poi si smaterializza per sfuggire al colpo di Edward. Ri-compare da dietro ma Jacob balza su di lui facen-dolo cadere a terra e Edward salta sopra di Cyris colpendolo al cuore ma riesce a salire su di un al-bero evitando i due. Jacob si mette a cercare l'odo-re di Cyris che si è nascosto ancora una volta. Ecco che riappare davanti a me, Cerca di colpirmi ma riesco a evitarlo e Edward colpisce da dietro il vampiro malvagio. Con un pugno da dietro colpi-sce Edward che cade a terra. E Cyris salta su di lui ma Jacob riesce a difendere Edward dall'enne-simo colpo violento. Jacob però viene azzannato a una guancia e guaisce per il colpo ed è fuori com-battimento ormai. E' di nuovo in sembianze uma-ne adesso. «Jake!» grido mentre è svenuto a terra. «Ma che cosa vuoi da noi? Maledetto!» grido stanca di questo scontro violento. «Che cosa voglio? Mi pare ovvio no? Io voglio un ordine di vampiri veri e non degli idioti che vanno in giro mangiando animali e concependo scherzi

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della natura!» ed io gli rispondo gridando «Di cosa ci nutriamo è affare nostro! Renesmee è stata con-cepita come qualsiasi bambina! Sei solo un idiota parassita che è stato cacciato dal suo stesso ordine che dici di amare così tanto!» e lui mi guarda innervosito e risponde «Pensi dav-vero che dopo che vi avrò squartati, non mi acco-glieranno a braccia aperte! Siete un problema voi Cullen, non seguite le regole e non state al vostro posto! Questo non sta bene né a me che ai Voltu-ri!» Edward trascina Jacob e lo appoggia a un al-bero e dice «I Volturi non hanno problemi con noi. Se ne avessero avuti in questi sette anni, sarebbe-ro venuti qui non credi? Sei solo un solitario che cerca di vendicarsi!» Cyris quindi grida «Sta zitto! Sei solo uno stupido! Potevi avere il potere dei Volturi e invece hai preferito questa stupida! Sei solo un ingrato!» Cerco di colpirlo ma Edward mi ferma e dice «Sei solo un poveretto e mi fai pena. Non sai cosa sia l'amore, mi dispiace per te. Sei solo un frustrato e ora vorresti colpire noi che siamo felici. Per cosa? Per persone che non ti vogliono neanche vedere? Mi dispiace per te…» Mio marito ha compassione per chiunque soffra anche per le persone malvagie. Per questo lo amo, per questo morirei per lui. Tuttavia Cyris non vuole ascoltarlo e parte all'at-tacco ed io attivo lo scudo mentre cerca di colpire Edward che conclude «E questa è la dimostrazione Cyris, da soli siamo forti… ma insieme siamo in-

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distruttibili!» Ed io e Edward corriamo verso di lui e lo scontro ricomincia. Edward colpisce Cyris che con un calcio riesce a parare il colpo, i suoi artigli sono letali, cerchiamo di evitarli e schiviamo il suo ennesimo pugno ma non possiamo far niente al calcio che ci lancia col-pendoci da dietro. E' velocissimo, ha una foga e una rabbia che ho visto poche volte. I Volturi gli hanno fatto un lavaggio del cervello assurdo nei secoli. «Morirete oggi! Morirete abomini!» e cerca di colpirci ma noi evitiamo e con il mio scudo lo spingo sugli alberi con l'onda d'urto ferendolo a un braccio. Cyris urla di dolore ma riesce a evitare il colpo di Edward e scompare nell'aria. «Bella!» gri-da Edward che corre verso di me e apro il mio scu-do a mio marito che così può usare il suo potere per vedere dove Cyris sia. «Lo vedi Edward?» gli chiedo e lui chiude gli occhi e annuisce con la testa dicendo «E' sotto di noi!» e saltiamo mentre Cyris cerca di afferrarci sotto la neve e risalta di nuovo su di noi e Edward lo riesce ad afferrare anche grazie al piccolo infortunio alla mano che lo ha reso più lento di prima. Edward morde Cyris al collo e il mostro lancia delle urla strazianti. Edward cerca di morderlo ancora ma con un colpo Cyris salta all'indietro zoppicando verso gli alberi. Jacob sta riposando intanto men-tre noi ci rialziamo per rifiatare. Cyris si rialza lentamente ed è ferito mentre noi stiamo respi-rando a fatica.

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A un certo punto si accorge di una nuova presenza e infatti Carlisle, Benjamin, Kate, Garrett, Jasper ed Emmett accorrono in nostro aiuto. Cyris corre via scappando dai tre che lo stanno cacciando da quasi due mesi. «Bella, Edward!» grida Carlisle. Corriamo verso di lui e chiedo «Renesmee?» e Car-lisle mi mette una mano sulla spalla e mi risponde «E' con Esme, Alice e Rosalie non ti preoccupare!» e poi mi viene un dubbio ed esclamo «Potrebbe an-dare a casa nostra da lei!» e Kate viene verso di me dicendo «Non temere Bella. Quel mostro è già lontano da qui. Il nostro odore è impregnato in tutta questa città e siccome ha paura di noi, non verrà qui. Saremo noi ad andare da lui!» ed io an-nuisco e mi sento rassicurata. «Emmett aiuta Jacob, portiamolo a casa e poi ve-dremo cosa fare!» indica Carlisle che mette una mano sulla spalla di Edward. «Si è battuto come un vero lupo!» esclama Carlisle mentre guarda noi due e penso alla mia piccola. Voglio tornare ad ab-bracciare la mia Renesmee e mentre gli altri ci guidano verso casa Edward mi abbraccia da dietro e mi dice «Dobbiamo ucciderlo Bella, non c'è spe-ranza per lui. Non vuole speranza. Dobbiamo an-dare con Kate e gli altri.» E poi gli dico girandomi verso di lui «Si ma Rene-smee? Non vorrà stare da sola se Jacob deve veni-re con noi!» Edward mi risponde guardandomi intensamente «Verrà con noi! Ricordi le parole di Benjamin? Ora che è ferito non uscirà allo scoper-

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to se non vedendo Renesmee. Dobbiamo protegger-la più che mai ma dobbiamo andare a cercarlo noi! Finiamola una volta per tutte Bella!». Leggo nei suoi occhi un'intensità che amo, un'in-tensità da padre e marito che difende la sua fami-glia attaccando. Bacio il mio uomo e dico «Torniamo a casa l'unica cosa che voglio ora, è stringere mia figlia per un po’ poi domani vedremo che fare!» e tutti ci incamminiamo oltre la foresta verso casa nostra. RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee Sono in ansia per Jacob e gli altri. Rosalie mi tiene per mano e Alice mi dice «Andrà bene stai tran-quilla!» La zia è preoccupata perché non può leg-gere il futuro di Cyris e quindi neanche di questo scontro. Esme ci guarda e si gira verso la cucina per non farsi vedere che sta piangendo. Vado da lei e le tengo la mano e leggo i suoi pensieri. La sua paura più grande è quella di perdere la sua famiglia, i suoi ragazzi. Anche se non è la madre naturale di papà e gli altri, li sente suoi da più di un secolo ormai. «Eccoli!» esclama zia Rosalie. Jacob è ferito come avevo predetto. Corro verso di loro ed esco da casa e grido «Jacob! Come sta non-no?» chiedo a Carlisle che mi risponde «E' solo svenuto, si riprenderà tranquilla Renesmee!» Mamma e papà sono dietro di loro e mamma mi stringe a sé che mi manca il respiro. «Amore mio!» mi sussurra piangendo. Chiedo a papà «L'avete

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ucciso papà?» e lui mi fa cenno di no e io sospiro fortemente. Vado da Benjamin e gli prendo la ma-no e gli dico «Non avevi detto che bastava lo scudo di mamma? Che cosa è successo?» Benjamin cerca di calmarmi ma sono molto nervosa e stanca di questa situazione. Benjamin si ferma e si gira verso di me dicendo «Tuo padre lo ha ferito piccola! Non temere ora se-guiremo le sue tracce!» Io sono sempre più frustra-ta di sentire la solita solfa delle tracce e di aspettare che faccia la sua mossa e dico a Benja-min «Ma lo state cacciando davvero o fate per fin-ta?» Mamma mi sgrida «Nessie!». Ed io sto in silenzio per qualche secondo e poi Ben-jamin sorridendo dice «Renesmee adesso è iniziata la seconda fase, quella in cui tu e i tuoi genitori diventano protagonisti! Dovremmo andare al con-fine vicino a Vancouver ! Sono sicuro che quel verme non scapperà. Rimarrà in quelle zone. Tu devi fare da esca! Non starai qui ad aspetta-re…non più!». Deglutisco e sospiro nervosamente e dico «Vado da Jacob!» guardo mamma in malo modo. Perché non capisce che ho paura e sono stanca? Sbuffo mentre posso sentirla che si scusa per me e Benjamin ri-sponde «Ha tutte le ragioni del mondo a essere nervosa, Bella!». Entriamo in casa e Jacob è sul divano che si è ri-svegliato. «Jake!» e corro verso di lui. Lo bacio teneramente e gli sussurro «Che ti ha fat-to amore mio?» e gli bacio la guancia dolcemente.

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Jacob dice «Non è niente!» e tossisce duramente. Gli prendo la mano e lo guardo negli occhi mentre dico «E' tutto invece! La prossima volta non sarai solo. Saremo insieme! Non so perché ma credo che io sia la chiave di tutto!» Jacob cerca di alzarsi a fatica ma lo fermo e lui mi dice «Renesmee! E' troppo pericoloso!» e tossisce. «Lo so che è pericoloso! Però se non affrontiamo il problema che facciamo? Aspetto che squarti tutta la mia famiglia prima di prenderlo? E poi abbiamo un vantaggio adesso! Papà l'ha ferito! Il bastardo perde sangue!» Papà arriva da noi e dice «Si è andata così. Ora ri-posa Jacob, domani vedremo che cosa fare!» e lo bacio lasciandolo a riposare sul divano. Papà spe-gne la luce e Jacob lo ringrazia «Grazie per leg-germi sempre i pensieri!» Papà sorride e lasciamo Jacob da solo a riposare e andiamo in studio, dove gli altri stanno parlando. «Si è meglio agire subito!» mormora Benjamin e poi si gira verso di me e mio padre. «Che succede ragazzi?» chiede papà con la faccia seria. «Dobbiamo partire subito! Tutti insieme!» esclama Kate alzandosi dalla sedia marrone chiaro del no-stro studio. Io mi giro verso papà e lui che ha già letto il mio pensiero risponde «Jacob deve venire con noi». Benjamin si gira verso di me e risponde «Non pos-siamo aspettare ragazzi! Cyris si sta muovendo verso Est. Prenderà una nave per nascondersi e passerà l'oceano Atlantico!» e papà esclama se-

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dendosi vicino a mamma «Non può prendere un aereo?» e Garrett risponde «No. Si lancerà all'ul-timo momento per non dare nell'occhio, nella stiva e tornerà clandestinamente in Europa. Dobbiamo stanarlo prima che sia troppo tardi ragazzi!». Io ho paura, voglio che Jacob stia con noi durante que-sta caccia. Ho bisogno di lui! Non mi accorgo neanche che sto piangendo e mamma si alza dalla sua sedia e viene da me in-ginocchiandosi. «Amore mio! Non ti devi preoccu-pare per Jacob! Starà bene! Ha la pellaccia dura!» e accenna un sorriso. Le mie lacrime scendono noncuranti delle parole di mamma che mi prende le mani e le stringe. «Figlia mia, quando successe a me, dovetti dividermi anch'io da papà… Avevo le tue stesse paure… paura di non rivederlo più, di non sentire il suo odore quando ti sveglierai!» e con una mano mi asciuga le lacrime ed io tirò su il naso. «Abbiamo bisogno di te amore. Tu sei la chiave per liberarci di questo problema!» A un cer-to punto dalla porta arriva Jacob che zoppicante dice a noi «Se pensate che un paio di graffi possa-no mettermi fuori gioco vi sbagliate di grosso!» e Jacob sorride a papà che si alza e dice «Ecco! Jake sei pronto?» «Sono pronto quando lo siete voi!» risponde accen-nando una smorfia sorridente. Io vado dal mio Ja-cob e lo abbraccio e lui ancora indebolito dalle ferite, sospira dal dolore. «Amore verrai con me al-lora?» e lui mi guarda e sorridendo mi risponde «No. Tu andrai con mamma e papà! Io vi seguirò

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con Sam e gli altri. E' meglio così fidati. Tanto lo sai che sono sempre con te!» e mi mette una mano sul petto tirando fuori la collana che mi aveva re-galato. «Quando ti sentirai sola stringila al tuo cuore. Io sarò con te!» e Benjamin annuisce guar-dando noi due e poi dice «Allora è deciso! Domani mattina presto partiremo verso il confine! Carlisle, Edward, Bella e Renesmee andrete in macchina io, Kate e Garrett andremo a piedi. Cyris deve pensare che lo stiamo cacciando a piedi!» e Jacob lo interrompe. «Vado a chiamare Sam e organiz-ziamo un raduno per domani mattina! Ci vediamo al confine con il Canada!» e stringe la mano al vampiro con la pelle olivastra che sorride. «Allora riposiamoci questa notte!» esclama Car-lisle. Jasper dice «E noi? Staremo qui ad aspettar-vi?» e mamma dice «Starete qui con dei vestiti di Renesmee. Può darsi che possa venire qui senten-do l'odore. Non si sa mai! Non vorrei che per la fo-ga ci sfasciasse casa!» ed Emmett ci risponde «Non preoccuparti Bells!» e così possiamo uscire dallo studio ed io seguo Jacob che si siede sul divano. «Jake davvero ti senti bene?» e lui mi sorride di-cendo «Amore, sto benissimo. Domani saranno so-lo piccole contusioni. Noi lupi abbiamo la pelle dura lo sai!» e quel sorriso mi rasserena, anche se vado a fare un viaggio dove posso rischiare la vita, anzi la rischierò sicuramente. «Stai attenta! Promettimi di stare dietro a mam-ma e papà tutto il tempo ok? Non fare stupidaggi-

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ni! Lascia fare a noi! Qualsiasi cosa succeda!» ed io annuisco. Lo bacio dolcemente sul naso e gli dico «Ti chiame-rei cucciolo ma sarebbe offensivo lo sai…» e sorri-do candidamente e lui mi accarezza la guancia «Tu puoi chiamarmi come vuoi…tranne mamma Jac-kie!» e ridiamo insieme ed io sono pronta final-mente. E' ora di farla finita. Cyris ha le ore contate. Bella Bella Bella Bella Gli altri sono di sotto ed io voglio stare da sola con Edward. Mi sorride e gli chiedo «Che c'è?» E lui mi dice «Ci sdraiamo sul letto un attimo!» Andiamo nella camera da letto e ci accucciamo sul nostro letto accogliente. «E' così morbido vero amore? Peccato non potere dormire!» e mi guarda sorridendo. Edward mi chiede mentre appoggio la testa sul suo petto «Allora tesoro mio. Che cosa ronza nella tua testolina?» Ed io rispondo sarcastica «Allora vediamo… un mostro minaccia tutta la mia famiglia, tu non stai bene…» e lui m'interrompe «Ma sono solo spasmi che non contano niente lo sai amore…» e gli bacio il petto dicendo «Però abbiamo la calamita per i problemi vero Edward?» e mi alzo guardandolo. E' bellissimo. I suoi occhi sono sempre più chiari. In un secondo lo bacio e lui mi dice «Stavo rispon-dendo…» e lo bacio ancora più affannosamente.

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«Aspetta… dicevo...» non gli faccio finire la frase che lo bacio ancora. Le mie labbra percorrono tutto il collo di Edward che sospira lievemente. «Ti voglio amore!» gli sussurro a un orecchio. «Credo che ci stiano aspettando di sotto Bella…» continuo a baciarlo sul petto e lui mi tira su e gli dico «Guarderanno la TV non ci disturberà nessu-no lo sai!» «Possiamo sempre guardarla anche noi sai…» mi risponde ed io lo guardo fintamente seria e lui mi sorride. «Hai finito di fare finta di resistermi?» gli chiedo maliziosa. Sento un brivido che mi percorre la pel-le quando Edward mi sbottona la camicia blu che porto. E' una bella camicia, l'ho comprata a un ne-gozio a Seattle. Mi tolgo la camicia e rimango a seno nudo. E lui mi chiede «E il reggiseno dov'è?» ed io sorrido arrossendo «Mi stringeva stamattina!» e lui mi mette una mano sullo stomaco ed io seduto su di lui mi muovo a scatti per il solletico e Edward sor-ride insieme con me. «Sei il mio tesoro Bella Swan…In Cullen!» escla-ma mio marito mentre si appoggia alla ringhiera del letto e si toglie il maglioncino grigio. Mi solleva e mi sposta di lato e mi tolgo i jeans neri e riman-go con le mutandine. Lui mi sorride imbarazzato e lo bacio con foga. Edward si sposta e inizia a slac-ciarsi i pantaloni. E lo guardo dritto negli occhi mentre si spoglia e rimane in mutande sale su di me e mi bacia dolcemente e mi dice «Ti amo!» e i

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miei umori sono vogliosi di lui. Ogni parte del mio corpo lo desidera. S'inginocchia su di me e inizia a baciarmi lo sto-maco e mi toglie le mutandine e rimango comple-tamente nuda. Sospiro violentemente e affondo la testa nel cuscino quando sento la sua lingua pene-trarmi nel mio basso ventre. E' così piacevole che tutto scompare. Inizio a mugolare come una gattina indifesa e lui sale su di me ed eccitata gli dico «Entra dentro di me Edward! Ti voglio dentro di me!» e con i piedi gli abbasso le mutande e lui in poco tempo entra dentro di me. Un movimento dolce e potente e pia-cevole. Sento il piacere di mio marito esplodere con il mio. Sta aumentando il ritmo ed io non resi-sto a lungo ed ho il primo orgasmo. Il mio liquido esce dalla vagina lentamente e s'infrange con il sesso di mio marito che si ferma un secondo a guardare la mia faccia estasiata. «Ti piace amore?» mi chiede sottovoce ed io gli sor-rido di sì e mi bacia appassionato. La sua lingua ormai conosce il mio corpo come le sue tasche e baciandomi il collo mi gira lentamente e a pancia in giù lui mette le mani sulla mia schiena seden-dosi sul mio sedere a cavalcioni. Poi inizia a baciarmi il collo poi la schiena e l'en-nesimo brivido m'invade. A un certo punto sento il suo sesso appoggiarsi sul mio sedere e lentamente avvicinarsi alla mia vagina che lo attende ansio-samente. Lo sento entrare scivolando dentro di me e in poco tempo il ritmo diventa selvaggio e for-

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sennato. Stiamo godendo estasiati del nostro pia-cere ed ecco un altro orgasmo più forte del primo che ho avuto e la mia foga è al massimo adesso. Mi giro velocemente dopo avere ansimato per un paio di secondi e salgo su di lui e a cavalcioni scivola dentro di me in un attimo. E' completamente den-tro di me mentre mi muovo avanti e indietro sem-pre più velocemente e anche lui sta sudando come me e capisco che sta per esplodere anche lui. On-deggio i fianchi avanti e indietro sempre più velo-cemente e infine il suo orgasmo arriva. Lo sento esplodere dentro di me e siamo completamente in estasi. «Ti amo Bella! Ti amo!» esclama Edward sorridendo ed io mi accascio su lui stanca ma sod-disfatta. Sento passi provenire verso la nostra stanza e velocemente ci vestiamo e lo bacio mentre mi abbottona la camicia. Ora sono più rilassata dopo aver fatto l'amore con l'uomo della mia vita. Sento che posso fare ogni cosa. Domani partiremo per cacciare quel mostro per sempre.

9999 Alla ricerca del mostro Alla ricerca del mostro Alla ricerca del mostro Alla ricerca del mostro

EdwardEdwardEdwardEdward E' passato un giorno dal nostro incontro con Cyris nella foresta innevata di Forks. Stiamo viaggiando verso Vancouver nella nostra Jeep, Bella è affian-co a me che è molto tesa per l'incontro che do-

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vremmo fare con il mostro mentre Renesmee sta dormendo sul sedile posteriore. «Quanto ci vorrà ancora Edward?» mi chiede il mio amore che cerca di sorridere ma a stento digrigna le labbra. «Ancora una mezz'ora amore e saremmo a Toronto» le rispondo stringendole la mano. Bella mi guarda sospirando ed io non posso non ri-cordare gli stessi eventi di qualche anno fa. James, Victoria, I Volturi… e ora questo mostro proveniente dal nord Europa, Cyris. Ne abbiamo passate veramente tante in questi anni eppure siamo ancora qui. Ho come la sensazione che questo Cyris sia un pe-ricolo maggiore di quello che Benjamin voglia farci credere. Temo per la mia famiglia, devo difender-la fino all'ultimo, più della mia stessa vita. Meno male che Jacob è con noi, mi fido più di tutti di lui che gli altri vampiri. Jacob ha la tenacia ed è mo-tivato come me e Bella a difendere Renesmee fino allo spasimo. Credo che sia già arrivato nei pressi del confine canadese ormai, è con Sam e gli altri del suo branco che ci stanno aiutando. E' veramente una grande cosa quest'alleanza tra vampiri e lupi, un'alleanza che va oltre il tempo e le nostre origini. Bella ha cambiato molte cose con il suo arrivo nelle nostre vite. Bella mi chiede «Come va la schiena ti fa ancora male?» ed io ab-bozzo una mezza bugia dicendole «Amore è meglio pensare ad altro. Ci sono problemi ben più gravi! E poi non è un problema così grave te l'ho detto tante volte amore» e Bella fa una smorfia con le

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labbra e annuisce. Si gira verso il finestrino e il nostro viaggio continua e dopo qualche miglio ar-riviamo al confine e dopo il passaggio possiamo entrare nel suolo canadese. «Eccoci amore, ecco Jacob e gli altri» e indico a si-nistra dove Jacob, Sam, Seth, Leah e gli altri sono seduti che ci stavano aspettando. Fermiamo la Jeep e usciamo dalla macchina la-sciando Renesmee dentro che ancora dorme. Jacob si avvicina a noi e mi mette una mano sulla spalla dicendo «Ben arrivati! Renesmee dorme?» ed io annuisco e mi scanso per invitarlo ad andare a svegliarla lui stesso, so che le fa piacere. Sam, Seth e gli altri si avvicinano a noi e salutano e ci accorgiamo che anche Carlisle è già arrivato. Ka-te, Garrett e Benjamin sono con lui poco più avan-ti. Carlisle appoggia le sue mani sulle spalle di Bella e mi sorride dicendo «Eccovi forza! Dobbia-mo partire subito per la foresta. Quel bastardo è nelle vicinanze i lupi lo hanno fiutato!» e Seth sor-ride a noi dicendo «E' vero Edward. E' a tre chilo-metri a nord, la bestia voleva arrivare al porto vicino al confine ma non glielo abbiamo permes-so!» ed io sorrido e mi complimento con i ragazzi di Sam e Leah si gira verso Bella chiedendole «Pos-siamo venire anche noi?» e Bella le risponde «Me-glio di no, dovete impedirgli di tornare da queste parti. Sarà circondato se lo attacchiamo subito!» ma Leah insiste «Ma noi vogliamo aiutarvi!»

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Sam interviene dicendo «Bella ha ragione. Noi staremo qui e faremo da guardia al confine. Quello scherzo della natura non passera da queste parti!» Jacob e Renesmee arrivano da noi e la mia piccola ragazza, che ha fatto una bella dormita da Seattle a Vancouver, ci saluta con la mano. «Dormito bene?» chiedo mentre le bacio la fronte e sorrido a Jacob. Renesmee annuisce e abbraccia Bella che sorride e dice «D'accordo! Non perdiamo tempo. Andiamo a caccia di Cyris!» e Jacob annui-sce dicendo «Ok prima di tutto io porto Renesmee con me, sei pronta a venire a cavallo del lupo Nes-sie?» e i due si scambiano affetto e carezze ed io guardo la mia Bella che è assorta nei suoi pensie-ri. «Che c'è amore mio?» le chiedo. «Sono un po’ tesa» e allora le metto una mano sul-la guancia e le dico «Forza amore!» e la bacio dol-cemente sul naso e lei mi sorride. «In questi momenti tu sei sempre così forte amore mio!» le dico per rassicurarla. Lei sospira e mi risponde «Non mi prendere in giro!» ed io le sorrido e le dico «Non lo farei mai! Tu sei la roccia di questa fami-glia non te lo dimenticare mai!» e la bacio appas-sionatamente mentre gli altri ci stanno guardando ammirandoci e sorridendo. «Sto leggendo tutti i vostri pensieri e commenti ragazzi! Comunque Carlisle no! Non siamo sempre così!» esclamo mentre i ragazzi ridono e Carlisle mi risponde «Io non saprò leggere il pensiero come te figlio ma so quando menti!» e ridiamo di gusto tutti insieme e poi un alone di silenzio ci invade. Un piccolo mo-

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mento prima di partire alla caccia di un mostro che altro non vuole che la nostra eliminazione fisi-ca e questo lo impediremo con tutte le nostre forze. Ci incamminiamo nella foresta io e Bella mentre Jacob che si è trasformato in lupo, porta Rene-smee dall'altra parte. Kate, Garrett e Benjamin e Carlisle ci faranno da scorta in questo scontro mortale. La neve non è tanto alta in questa zona canadese, il vento è quasi assente. «Lo sento! E' qui!» grida Bella mentre cerca di pro-teggermi. «Vieni fuori vigliacco! Avevi detto che volevi ucciderci giusto? Allora facciamola finita adesso!» lo sfida mia moglie. Tra gli alberi qualco-sa di sinistro si muove velocemente e dopo qualche secondo una risata oscura si può udire nell'aria. «Mi avete risparmiato la fatica di venire a pren-dervi abomini!» esclama il mostro. «Sei circondato dai lupi vieni fuori una volta per tutte!» grido e Cyris appare alla nostra destra. «E cosi volete uccidermi? Poveretti. Io ho cinque-cento anni e ho seminato morte in tutto il mondo, non riuscirete a sconfiggermi!» e parte all'attacco. Cyris cerca di artigliare Bella ma mia moglie è agile e riesce ad evitare i colpi del mostro. Con un balzo salta su di un albero e noi lo seguiamo e gli dico «Questa volta niente trucchi! Battiti e non fuggire!». Cyris ha ancora la ferita al collo, non è rigenerata del tutto. Salta da un albero all'altro e poi cerca di colpirci ritornando dove siamo posizionati. Mi colpisce e cado dall'albero e

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Bella urla «Edward!» ma la neve attutisce per me-tà la mia caduta e rispondo «Sto bene!» e Cyris salta giù dall'albero e risponde «Per adesso!» e mi tira un pugno allo stomaco mentre io mi sono già rialzato. Il dolore è lancinante ma con una gomita-ta riesco a spostarlo di qualche metro. Il nostro scontro è veloce e spietato come il prece-dente. Siamo molto veloci e i suoi artigli sono letali. Bella salta dall'albero su Cyris e lo colpisce alle spalle, «Brutta vigliacca!» grida dal dolore il vam-piro che con un colpo riesce a divincolarsi da mia moglie che salta all'indietro e rimane in piedi. Bella si avvicina a me e insieme colpiamo Cyris io dandogli un calcio al volto mentre Bella gli da un pugno sul petto e Cyris viene spostato di una decina di metri e cade a terra. «Bel colpo amore!» mi complimento con la mia Bel-la e Cyris scompare nell'ombra. «Dov'è andato adesso?» chiedo e Bella preoccupata non sa che dirmi e il mostro inizia a ridere malignamente. «E ora vediamo che sapete fare contro la mia arma più letale!» e la sua voce si perde nel vento. «Che voleva dire?» mi chiede Bella ed io non ho idea di cosa possa avere in mente quell'assassino. Un vortice di neve si muove da destra e cerca di colpirci. Cyris sta controllando gli alberi che gene-rano questa tormenta che ci sta minacciando. Ini-ziamo a correre per sfuggire dal pericolo incombente il vortice ci ha quasi raggiunti, ma una raffica di vento lo devia verso un'altra parte e

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va a infrangersi sulle frasche lontano da noi. Ben-jamin ha deviato la tormenta con il suo potere immenso e potente. «ragazzi! Siamo qui!» grida Garrett che insieme a Kate e Jacob sono arrivati ad aiutarci. «Dove sta Renesmee?» chiedo a Benjamin che mi risponde «E' con Carlisle non ti preoccupare, è al sicuro! Forza ragazzi!» e Cyris appare di fronte a noi ed esclama «Adesso basta! Vi graffierò il cuore e vi strapperò le interiora uno a uno! Tu negretto sarai il primo!» e si mette in ginocchio come per concentrarsi su una sorta d'incantesimo magico. «Ethra Letihinya Erwat! Oskor Chorin Dadieriet!» Parole oscure vengono pronunciate da Cyris e il vampiro cerca di controllare la mente di Benjamin sapendo che lui è il suo avversario più forte di tut-ti noi. «Bella stai vicino a Benjamin e proteggilo con lo scudo!» le grido e lei corre dal nostro compagno e con lo scudo blocca il tentativo di Cyris di control-lare la mente di Benjamin. «Grazie Bella! Era proprio quello che volevo!» e velocemente rifà un altro tentativo ma non su Benjamin ma su di me che sono rimasto senza protezione. Sento dolori provenire dalla testa. Cyris mi sus-surra nella mente «E' facile vedi? Arrenditi a me. Lo sai che ho ragione… Non potrai sconfiggermi!» ed io mi metto le mani sulla testa cercando di combattere con il mostro e Jacob corre verso il mo-stro per saltargli addosso ma lo evita prontamente ma così facendo spezza il contatto ed io posso cor-

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rere da Bella e venire protetto dal suo scudo. «An-cora tu cane! Adesso mi divertirò a strapparti le ossa!» e i due iniziano a colpirsi violentemente. Cyris tira un pugno alla schiena di Jacob che rie-sce a saltare sul mostro graffiandogli la ferita con i suoi artigli. Jacob morde il braccio del mostro e non molla la presa ma con la mente riesce a pro-vocare un grande dolore alla testa del lupo che guaisce cercando di scappare mentre Cyris ride cercando di controllare la mente di Jacob che è quasi arrivato da noi, ma si ferma e non riesce ad andare avanti. I suoi occhi iniziano a sanguinare, un sangue copre il suo muso da lupo che cerca di dimenarsi ed io corro verso di lui per colpirlo e spezzare il controllo di Cyris e così avviene lo col-pisco al volto mentre lui cerca di parare il mio pu-gno e poi mi afferra per il collo cercando di strozzarmi. «Non ti arrendi Cullen!» esclama il mostro e Bella corre in mio aiuto gridando al mo-stro «Lascialo stare bastardo!» e lo colpisce con un calcio sulle gambe e Cyris molla la presa ed io ca-do a terra tossendo. Benjamin controlla gli eventi atmosferici e formando la neve riesce a formare una lastra di ghiaccio appuntita e la lancia addos-so al mostro che riesce a evitarla saltando sugli alberi ma Kate con una scarica elettrica fa cadere il piccolo arbusto che si accascia al suolo facendo saltare Cyris di qualche metro e il vampiro sbatte contro due alberi adiacenti e si rialza cercando di correre verso Kate ma Garrett lo blocca cercando di colpirlo con un pugno che viene evitato dal mo-

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stro che colpisce a sua volta il compagno di Kate che viene battuto a metri di distanza e sviene. «Garrett!» grida Kate e Cyris ride beffardo mentre Jacob gli salta addosso cercando di sbranarlo, Ka-te intanto fa rinvenire il suo compagno. E' uno scontro incerto e pericoloso, non sappiamo chi potrà avere la meglio in questa foresta fredda e insanguinata. Jacob viene colpito con un calcio e molla la presa al collo di Cyris che inizia a san-guinare copiosamente dalla nuca. «Maledetti ba-stardi! Non mi ucciderete! Morite!» e corre verso di me cercando di colpirmi ma lo evito ma lui non vo-leva colpirmi infatti sfugge a tutti e corre verso le nostre macchine. Vuole dirigersi verso Renesmee. «Corriamo ragazzi! Non deve raggiungere la Jeep!» grida Bella che adesso è tanto preoccupata. Siamo veloci e riusciamo a raggiungere la zona per primi e Carlisle e Renesmee sono seduti vicino al-la Jeep. Carlisle mi chiede «Edward dov'è Cyris?» e il mostro appare. «Renesmee non potevo non essere qui! Devo ucci-derti davanti a loro ricordi?» e la mia piccola si spaventa e si nasconde dietro Carlisle che dice «Cyris perché stai facendo questo?» e Cyris ri-sponde «Ecco il capostipite degli abomini! Hai ro-vinato la nostra immagine maledetto! Ora pagherai! I tuoi figli moriranno davanti a te! Ti ri-sparmierò sai? Così potrai andare in giro a raccon-tare a tutti dell'ira dei Volturi e di Cyris il distruttore dei Cullen!». Kate esclama «Quanto parli! Vieni qui che ti abbrustolisco!» e Cyris corre

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verso la vampira che lancia la sua scarica elettrica ma Cyris controlla le scariche e cerca di colpire con il suo stesso potere Kate ma Bella con il suo scudo blocca le scariche elettriche e Cyris grida «Maledetta!» e mia moglie sorride dicendo «Oggi morirai schifoso vigliacco! Non toccare la mia fa-miglia!» e comincia a colpirlo violentemente sem-pre più veloce e Cyris cerca di coprirci dalla raffica di pugni violenti ed efficaci di Bella che continua a colpirlo e Cyris si smaterializza lasciando un alone nero. Nell'aria si può sentire il suo respiro affan-noso «E va bene ora userò la mia arma peggiore. Non vi salverete da questo! Bella questo non lo puoi bloccare!» e il mostro appare a noi. «Ethillium Tohtorkor Ewinstir Likeralis!» e il mo-stro s'inginocchia e in poco tempo si trasforma in un qualcosa di mostruoso. Sembra un demone alto tre metri e con delle mani grandi quanto la nostra Jeep. «Ecco il mio vero volto! Adesso che farete? Vi spazzo via!» e Jacob corre verso il mostro che con un calcio lo lancia a diversi metri e Jacob guaisce per il colpo violento e rimane a terra stremato. Questo è il vero volto di un mostro spietato e letale che non si fermerà davanti a niente se non vedere la nostra famiglia morta e uccisa dalle sue mani. RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee Quel mostro sta avanzando verso di noi mentre io corro verso Jacob che è tornato nella sua forma umana. E' nudo e cerco di coprirlo, la neve non

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perdona neanche persone calorose come il mio ra-gazzo. «Jacob!» e mi tolgo il cappotto per coprire Jake almeno in parte. Tossisce malamente mentre gli bacio la guancia sussurrandogli «Andrà bene stai tranquillo!» e intanto Cyris sta per colpire Garrett e Kate che cercano di ucciderlo. «Vi uccido scarafaggi!» urla il mostro mentre afferra Kate e la lancia a metri di distanza facendola cadere al suolo. «Brutto bastardo!» grida Garrett che riesce a sal-tare sul volto del mostro ma niente da fare anche lui viene colpito e cade a pochi metri da Kate. I due sono acciaccati e Benjamin intanto controlla il tempo e il vento che prima era lento ora diventa potente e inizia a piovere. «Vediamo se fermi que-sto!» esclama Benjamin ma il mostro oltre a essere enorme è anche veloce e arriva in poco tempo da-vanti a Benjamin e con un calcio lo colpisce in pie-no stomaco e vola in aria e così Cyris lo colpisce con un pugno al volo e lo fa sbattere a metri di di-stanza. Benjamin è svenuto, Kate e Garrett sono a terra stremati e Jacob è tra le mie braccia che non riesce neanche a parlare. Siamo in difficoltà e mamma e papà e nonno Carlisle sono gli ultimi rimasti a poter contrastare il mostro. «E voi tre pensate veramente di sconfiggermi?» esclama ridendo beffardamente Cyris e mamma salta verso destra e grazie alla sua agilità riesce a salire sulle spalle di Cyris e papà e il nonno fanno altrettanto ma Carlisle non è veloce come i miei genitori e viene colpito malamente e papà grida

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«Carlisle!» e nonno riesce a rialzarsi per fortuna è stato colpito solo lievemente e può quindi distrarre il mostro. «Formiche che cosa vorreste fare? » gri-da Cyris mentre i due cercando di mordere il collo di Cyris ma è inutile tutto ciò. Cyris ha la pelle verdastra dura come quella di coccodrillo non è fa-cile tagliarla. Jacob nel frattempo mi dice «Dobbiamo aiutare Edward e Bella! Dai!» e cerca di alzarsi e in poco tempo si ritrasforma in lupo. Io salgo sopra Jacob che corre verso Cyris e mamma è papà sono anco-ra sopra di lui e riescono a evitare di essere affer-rati come gli altri grazie alla loro velocità e agilità. «Maledetti Cullen! Quando vi prendo, vi mange-rò!» grida l'enorme mostre mentre Jacob mi fa scendere e inizia a distrarre il mostro. Kate e Gar-rett si sono rialzati e svegliano Benjamin. Papà e mamma saltano giù da Cyris che sta sudando set-te camicie per sconfiggere degli scarafaggi come gli ha chiamati lui. «Ragazzi!» grida Carlisle ai miei genitori. «Dob-biamo sconfiggerlo! Per farlo dobbiamo farlo tutti insieme! Da soli non riusciremo!» Benjamin si av-vicina barcollando e dice «Hai ragione. Saremo tutti complementari!» e Cyris arriva di fronte a noi e Jacob cerca di distrarlo ed io urlo «Jake!» il suo coraggio lo sta aiutando adesso e, infatti, schiva tutti i colpi di Cyris che sta iniziando a stancarsi, merito di mamma e papà che lo hanno infastidito molto. Benjamin scompare e inizia a pronunciare parole che non ho mai sentito «Dormiat Eliutru-

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skat Leir Loir Liut!» e il temporale finisce e la ne-ve sostituisce la pioggia, una tempesta di neve ci circonda «Trovate riparo ragazzi! Ho capito che ha in mente Benjamin!» dice papà e così tutti noi cor-riamo verso sinistra lasciando Cyris da solo. Non capisco che cosa vuole fare il nostro amico ho pau-ra che voglia sacrificarsi per noi. E mamma si mette davanti a me e Cyris avanza verso di noi e ci dice «Ancora con questi trucchetti. Non fanno effetto sulla mia pelle idioti!» e noi siamo in attesa di un qualcosa che ci aiuti in que-sto momento di paura e incertezza.

10101010 Colpo di scenaColpo di scenaColpo di scenaColpo di scena

BellaBellaBellaBella Cyris è davanti a noi in questa tormenta di neve ed io cerco di proteggere Renesmee e la copro die-tro di me e il mostro ci grida «Credete di sconfig-germi con questa neve?» e Benjamin riappare dietro di lui e dice «Con la neve no! Con il ghiaccio sì!» e alza le mani al cielo e la neve si concentra velocemente tutta sulle gambe di Cyris che capisce cosa voglia fare Benjamin, intende immobilizzarlo. Cerca di correre verso di lui ma il vampiro egizia-no riesce a ghiacciare una gamba e poi anche l'al-tra e il mostro rimane bloccato. «ragazzi! Tocca a voi!» ed io dico a Renesmee «vieni con me, ora toc-ca a te!» e insieme corriamo verso la testa di Cyris

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che dice «Brutti bastardi schifosi! Liberatemi!» Renesmee mi guarda impaurita e le dico «Devi toccargli la testa! Io con lo scudo ti aiuterò a im-prigionare il suo pensiero! Così non potrà ragiona-re su liberarsi e sarà bloccato e papà e gli altri potranno ucciderlo! Dai Renesmee toccalo!» grido alla mia ragazza che mette le sue mani sul mostro che non riesce a muovere la bocca per mangiarci perché sto bloccando il suo cervello. «Jacob tocca a te e Edward!» dice Carlisle mentre i due corrono e iniziano uno a mordere il ghiaccio e l'altro a tirare pugni su di esso frantumando il corpo che scoppia pian piano in grandi chiazze di sangue. Il mostro sta urlando di dolore e le forze lo stanno abbando-nando lentamente. I colpi sono sempre più efficaci, ora anche Garrett e Carlisle stanno aiutando Edward e Jacob e rie-scono quasi a dividere in due il mostro che ormai non parla più, sta solo urlando urla di dolore stra-zianti fa quasi pena ma non ho pietà di lui mentre gli dico «Questo è per averci fatto passare due me-si infernali! Siamo una famiglia normale che si vuole bene e non abbiamo mai fatto male a nessu-no! Ci hai costretti a essere come te, degli assassi-ni! Torna dal buco da dove sei venuto! E' la fine per te!» e Kate arriva gridando «Lasciatelo! Lo de-vo fulminare!» e con una scarica elettrica il corpo di Cyris viene folgorato e la sua forma ritorna a essere umana. E' sul punto di morire ormai.

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E' avvolto dal sangue e da noi e Cyris guarda Ed-ward e mio marito abbassa lo sguardo cercando di colpirlo e il mostro tossisce dicendo «Edward Cul-len io muoio ma…» ed esala l'ultimo respiro fis-sando Renesmee che si tocca il braccio. Il suo marchio è svanito. Renesmee è libera e Edward si alza in piedi toccandosi la bocca e tutti noi ci ab-bracciamo e Carlisle dice «Lo abbiamo sconfitto come una famiglia deve fare! Tutti insieme, ce l'abbiamo fatta!» e mi abbraccia e Edward dice «Non è possibile! Non può essere!» ed io mi giro verso mio marito che è pensieroso e gli dico «Che c'è amore?» e lui mi guarda e mi dice «Ho già in-contrato Cyris in passato!» ed io lo guardo e chiedo «Cosa?» Lui si avvicina a me e dice «Quel maledetto mi ha attaccato un anno fa… ma l'ho rimosso dalla men-te. Me lo ha fatto dimenticare!» ed io non ci credo, non ci voglio credere e dico «ma com'è possibile questo?» e mi giro verso Carlisle e gli altri che so-no perplessi e straniti. «Che stai dicendo Ed-ward?» chiede Carlisle e lui ci intima «Non vi avvicinate!» e la sua schiena inizia a fargli male «Ahhh! No! Non può essere!» e s'inginocchia dolo-rante. «I miei dolori alla schiena! Sono collegati con quel mostro! Mi ha marchiato!» e continua a gridare di dolore mentre io m'inginocchio con lui e dico «Ma lo abbiamo sconfitto! Perché non guari-sci!» e lui mi guarda dolorante «Perché quel ba-stardo mi ha avvelenato lentamente! Ecco perché non si vede niente dalle lastre, perché va e viene

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era lui che controllava il mio dolore e ora che è morto a differenza di Renesmee, il dolore non an-drà via!» io grido «No!» Carlisle mi prende da die-tro e cerca di farmi alzare mentre Edward s'inginocchia e il padre di mio marito dice «Prendi la morfina nella mia macchina vediamo di stabi-lizzargli il dolore! Corri Bella!» il suo volto è preoc-cupato come me. Non sa che fare e non sa che cosa possa fare il mostro. Renesmee corre da Edward e dice «Papà che suc-cede?» e lui dice «Jacob! Portala via!» e Jake, anco-ra in forma di lupo, prende Renesmee che grida «Papà! No!» e Jacob corre verso casa più veloce che può mentre Edward continua a gridare di dolore. Un dolore lancinante che non da tregua, sto tre-mando, sto perdendo il mio Edward, lo sento. «Forza con la morfina!» mi grida Carlisle ed io ri-mango impietrita e Carlisle corre a prenderla e prepara la siringa mettendola sul collo del figlio che pian piano sviene e si addormenta. «Bel-la…Bella…» Carlisle mi schiaffeggia e mi riprendo e mi dice «Devi portarlo a casa! Torniamo a Forks! Veloce!» ed io annuisco e mio marito è inerme sve-nuto a terra, quasi morente. Corro verso la Jeep e accendo il motore. Carlisle viene al finestrino di-cendomi «Bella! Se si risveglia e sta ancora male dagli questa siringa di morfina. Solo poche gocce! Non esagerare! Dai vai!» e parto verso Forks. Pensavo che fosse finita e invece l'incubo peggiore sta per arrivare. Non so che cosa abbia Edward. So solo che ho una grande paura di perderlo. La

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mia più grande paura si sta avverando. Cerco di allontanare i brutti pensieri e aumento la velocità cercando di tornare Forks in tempo. RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee Jacob mi sta portando a casa mentre io protesto «Torna indietro Jacob! Papà sta male!» e lui non mi vuole ascoltare. Non capisco che cosa possa es-sere successo a papà e ho paura per lui. Siamo già arrivati nei pressi di Seattle ormai, è notte fonda e le stelle qui sono più chiare. La neve non è un pro-tagonista della storia come a Vancouver e proprio dopo aver superato la città dello stato di Washing-ton, Jacob si ferma per rifiatare. «Jake! Non ce la fai più?» e gli metto una mano sul manto peloso del suo volto per leggergli i pensieri. Jacob è preoccupato come me per papà ma deve portarmi a casa per proteggermi. Il mio ragazzo pensa che papà arriverà prima di noi a Forks. La situazione non è per niente positiva e allora chiedo a Jake «Sei pronto? Dai ripartiamo!» e il mio Jacob corre verso la città dove viviamo noi, Forks. «Sia-mo quasi arrivati! Ancora un piccolo sforzo Jake!» lo incito mentre abbiamo superato la spiaggia de La Push. Jake aumenta il passo e le sue zampe sembrano veloci come saette mentre ansima con il fiato corto ormai. Ecco l'insegna di Forks e Jacob taglia per la foresta e in pochi minuti siamo da-vanti a casa mia. «Siamo arrivati Jake!» e salto giù dal dorso da lupo e mi accorgo che la Jeep è

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già arrivata e allora corro dentro. «Papà! Mam-ma!» grido entrando e corro in camera da letto. Ci sono tutti che stanno aspettando che nonno Car-lisle e mamma escano dalla porta. Zia Rosalie mi ferma e dice «Ferma Renesmee! Aspetta qui! Mamma ha detto di aspettare fuori!» io sospiro nervosamente e le rispondo «Non ho fatto questo viaggio per stare fuori!» ed entro dentro aprendo con violenza la porta. Mamma si gira di scatto e si accorge di me. Nonno Carlisle sta iniettando sirin-ghe nel collo di papà che sta dormendo svenuto. «Che cosa è successo?» chiedo a mamma che m'in-vita ad andare da lei. «Papà non sta bene amore mio!» e la sua voce è strozzata. Ho paura adesso. Papà non sta bene. Queste parole mi rimbombano nella testa mentre abbraccio la mamma che sta piangendo e guardando nonno Carlisle vedo anche in lui tristezza e disperazione. Sta mettendo della morfina per lenire un dolore di cui non si sa la causa. Bussano alla porta, è Jacob che entra e spalanca gli occhi vedendo papà che giace nel letto privo di conoscenza. «Come sta?» chiede a nonno Carlisle che dice «Sto cercando di stabilizzare il dolore. Purtroppo quando si risve-glia la schiena lo piega in due e non so cosa possa essere!» e Jacob dice «Potrebbe essere un veleno?» e nonno guarda perplesso il mio ragazzo e gli ri-sponde «Ci ho pensato anch'io ma non sappiamo l'eventuale antidoto!» e Jacob s'innervosisce di-cendo «Ma ci deve essere qualcosa maledizione!» e vedo per la prima volta l'insicurezza e la paura nel

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volto di nonno Carlisle che cerca a stento di cal-mare gli animi dicendo «E' meglio che uscite tutti ragazzi! E' stata una giornata straziante per tutti quanti. Lo facciamo dormire per un po’ e poi ve-diamo che succederà domani d'accordo?» e mamma dice «Io resto con lui! Non mi chiedere di andare via da mio marito!» e nonno le dice «Sicuramente Bella. Stai con lui stanotte e se sta male…» e mamma lo interrompe dicendo «due gocce di mor-fina lo so.» Vorrei abbracciarla e dirle che andrà tutto bene come fa sempre con me quando succedono le cose brutte ma questa volta, abbiamo tutti paura che papà non possa farcela. Jacob mi mette una mano sulla spalla e mi sussurra «Dai andiamo, ci pensa Bella adesso» ed io annuisco con la testa e cammi-no verso papà e lo guardo così debole e mi sento impotente di fronte a lui e l'unica cosa che posso fare e baciargli la mano e cerco di trattenere le la-crime per non far soffrire ancora di più mamma che sta malissimo e Jacob ed io usciamo dalla ca-mera da letto. Jacob chiude la porta ed io lo ab-braccio piangendo senza sosta. Non riesco a capire cosa stia succedendo a papà e il mio ragazzo mi sussurra «Vieni con me… andiamo a dormire un po’ che hai bisogno di riposarti. Non possiamo fare niente amore mio» e mi bacia dolcemente asciu-gandomi le lacrime. Rosalie e gli altri sono seduti nel soggiorno, quel soggiorno, dove scherziamo e ci divertiamo è diventato un luogo di sofferenza e impazienza. Salgo le scale senza andare da loro,

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non voglio arrecargli troppa tristezza. Sarebbe fa-tale per loro. Zio Jasper è così cupo adesso, non l'ho mai visto così, lui che è così sorridente e amante della vita per non parlare di zia Alice che non sa come consolarlo. «La mia famiglia è maledetta Jake» mormoro al mio ragazzo aprendo la porta di camera mia e lui mi afferra per un braccio e mi dice «Non ti permet-tere di dire una cosa del genere! La tua famiglia è qualcosa d'immenso e infinito che non ho visto da nessuna parte! Tuo padre si rialzerà e guarirà! Non pensare a queste cose Nessie!» i suoi occhi so-no duri e severi ma sta cercando di autoconvincer-si per andare avanti e lo abbraccio capendo quanto sia fortunata ad averlo trovato nella mia vita. Da sempre Jake mi ha sostenuto come l'acqua in un albero, mi ha rivitalizzato sempre. «Scusami. È che non ti devi arrendere» dice il mio ragazzo con la testa bassa e mi bacia dolcemente e mi saluta dicendo «Buonanotte amore mio. Doma-ni mi trovi di là ok? E se hai bisogno…» ed io an-nuisco con la testa e lo bacio appassionatamente e dico «Stai vicino a mamma per favore! Avrà biso-gno del suo amico adesso!» e lui mi risponde te-nendomi le mani «Certo Nessie! Cerca di dormire» e mi saluta andando di sotto insieme con gli altri. Da quando sono nata vivo sempre con il pensiero che tutto possa finire da un momento all'altro ma mai avrei pensato che questo possa succedere a papà. Lui è così semplicemente libero, libero di es-sere e di fare ciò che vuole. Perché è capitato a noi

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tutta quest'agonia? Perché papà deve subire que-sta punizione immeritata. Sospiro malamente mentre mi siedo togliendomi i vestiti sporchi anco-ra del sangue di quel maledetto che ci ha punito amaramente per averlo ucciso. BellaBellaBellaBella Sono da sola adesso. Sola con mio marito morente. Carlisle è uscito sta per andare via lo sento che in-sieme agli altri sta uscendo dalla porta di casa. «Amore mio… non mi lasciare per favore!» dico per l'ennesima volta sperando che questo sia un brut-to sogno e mi accascio sul suo corpo cercando di dormire e così mi abbandono lentamente tra le braccia di mio marito. Sono in un prato verde, credo vicino a casa mia, Edward è seduto sul prato che mi sorride, è guari-to e sta bene. «Bella vieni qui!» mi chiama a sé mio marito ed io sorrido dolcemente e cammino verso di lui. Il suo corpo è così pulito e non soffre più come prima e mi siedo vicino a lui e mi porge un fiore e mi dice «questo è per te amore mio. Qui mi troverai quando ti sentirai sola!» ed io rimango stranita e dico «No! Che cosa stai dicendo Ed-ward!» e lui mi sorride, un sorriso diabolico e così straziante e risponde «Lo sai perché… Sono morto amore mio! Qui nei tuoi sogni mi troverai!» e le sue risate diventano sempre più maligne e sento un'altra voce provenire da dietro di me…

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«Bella! Bella svegliati!» è Jacob che cerca di sve-gliarmi dal sogno che in realtà era un incubo. «Edward!» grido alzandomi di scatto e vedo mio marito che sta dormendo e Jacob dice «Stavi so-gnando vero? Questa cosa è incredibile non puoi addormentarti, sei una vampira!» ed io lo guardo dicendo «Si Jake. Sognavo me e Edward su un prato…» e lui accenna un sorriso ma il mio volto è pieno di paura e finisco dicendo «Ma Edward era morto! Capisci? Morto!» Jacob mi abbraccia e il suo calore mi avvolge. «Non andrà come dici tu! Sai perché? Due motivi: Uno lui è Edward Cullen, non un vampiro qualsiasi! E Due, lui ha te, Bella Swan Cullen come moglie. Riuscirai a dargli quel-la forza che ora non possiede. Per adesso però… prendi questo» mi stacco dal suo abbraccio mentre mi dice queste parole dolci e fraterne. Jacob si to-glie dal collo la collana della sua famiglia e dice «Questo è per cacciare i cattivi pensieri e le paure che ruotano intorno ai tuoi sogni!» ed io stento un sorriso che Jake riesce sempre a strapparmi con la sua dolcezza e infinita positività. Una positività che ha trovato grazie a Renesmee. Sento tossire da sotto di noi e Edward si sta sve-gliando pian piano. Prendo la siringa e aspetto per vedere se il dolore sia passato. «Coff Coff Jacob… hai un altro scacciapensieri anche per me?» e lui sorride dicendo «Certo amico mio!» ed entrambi ci inginocchiamo al suo letto e Edward dice «Coff sento che non è andata. Coff come volevamo che Coff Coff Coff andasse!» e gli bacio la mano dolce-

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mente e rispondo «Non ti affaticare amore! Stai tranquillo! Senti dolore?» e lui risponde «Quando la morfina finirà il suo effetto credo che tornerà. Ma non posso continuare così. Dobbiamo trovare qualcosa da fare ragazzi!» E' la prima volta che vedo Edward con degli occhi così tristi e Jacob dice «Vi lascio soli ragazzi! Mi rac-comando Ed! Non mollare!» e stringe la mano di mio marito accennando un sorriso solenne, il solito sorriso di Jacob. «Ehi ragazza!» sussurra Edward ed io mi giro ver-so di lui sorridendo. Gli prendo la mano e lo guar-do dritto negli occhi, quelli occhi marrone dorati che mi hanno fatto innamorare di lui. «Riposati adesso amore mio. Domani ti porterò nella clinica di Carlisle e facciamo tutti gli esami possibili» e Edward cerca di alzarsi e appoggiarsi sullo schie-nale ed io lo fermo intimandogli di stare sdraiato «No amore. Non devi!» e poi inizia a tossire violen-temente «Coff Coff maledizione! A che serviranno dei test medici per una malattia non umana?» mi chiede ed io mi sdraio con lui nel letto e dico «Non so che cosa possa scoprire Carlisle ma non mi ar-renderò. Tu devi guarire amore mio! Quel bastar-do non l'avrà vinta!» Edward mi sorride e mi dice «Che grinta signora Cullen…Coff E pensare Coff che eri Coff un agn… Coff agnello…» e sospira ma-lamente mentre gli faccio un piccolo sorriso a stento. Mi accascio su di lui e gli sussurro «Ora riaddormentati Edward! Devi assolutamente dor-

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mire mi raccomando. Tanto mi trovi qui domani mattina» e mi alzo dal letto. «Fammi un favore però» dice Edward. Io mi avvi-cino a lui rispondendo «Cosa amore?» e lui tossen-do risponde «Non Coff Coff piangere più dentro di te d'accordo!» ed io lo bacio sulla fronte come spes-so lui fa con me. Pian piano le forze lo abbandona-no e mio marito si addormenta in questa notte che non vuole passare velocemente. Domani lo porterò all'ospedale per vedere cosa Carlisle può fare. Ho sempre pensato che una volta mandati via i Volturi mai avrei pensato di perdere Edward per sempre e oggi quel pensiero è tornato. Un pensiero di desolazione, paura e insicurezza. Mi sento sola adesso e non posso darlo a vedere. Ho bisogno di lui. Ho bisogno di salvarlo. Non pos-so perdere tempo. Edward sta dormendo ed esco dalla stanza per andare in bagno e lavarmi la fac-cia che è ancora sporca di sangue. Arrivo in bagno e mi lavo la faccia, mi asciugo con un panno mor-bido ed esco dal bagno e vado in cucina. Prendo una bottiglia di sangue dal frigorifero né verso un po’ dentro un bicchiere e bevo per rigenerare un po’ la mia debolezza interiore. Mi passo la lingua tra le labbra per pulirle dal sangue fresco che mi disseta e metto la bottiglia di nuovo nel frigorifero e torno da Edward. Entro in camera da letto e lui sta ancora dormen-do. Tra poco il dolore tornerà devo iniettarli un po’ di morfina. Devo prevenire questo dolore che lo piega in due. «Amore ti metto un po’ di morfina

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per farti dormire tranquillo» dico a mio marito dormiente e prendo la siringa e gliela inietto per qualche goccia come ha detto Carlisle e quindi tol-go l'ago dal collo di mio marito e sistemo la siringa sul cassonetto. «Amore adesso vengo a letto an-ch'io» parlo con lui anche se non mi da risposta. Mi tolgo i pantaloni e il maglione blu e rimango nuda. Prendo la vestaglia dall'armadio e la indosso ed entro nel letto sdraiandomi su di lui. Cercherò di dormire qualche ora e domani mi sveglierò sicu-ramente prima di lui. «Adesso dormiamo amore» e gli bacio la guancia e lui non mi da risposta. Sta dormendo profondamente. Spero che la morfi-na lo faccia dormire tranquillo. Mi addormento anch'io insieme a lui e la mattina finalmente arriva.

11111111 Edward e la sua malattiaEdward e la sua malattiaEdward e la sua malattiaEdward e la sua malattia

EdwardEdwardEdwardEdward Sto camminando lentamente verso la macchina aiutato da Emmett e Jacob. «Grazie ragazzi!» sospiro alle loro orecchie mentre mi siedo nel sedile posteriore. Bella è seduta da-vanti con Esme che è alla guida. «Ci siamo Edward!» dice Bella. Il suo volto è molto cupo, leggo la sua paura anche senza poter leggergli la mente. Anch'io ho paura per la prima volta. Sento che non uscirò illeso da

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questo problema. Renesmee è con nonno Charlie adesso, non voglio che mi veda così. Non se lo merita. «Arriveremo alla clinica in fretta amore non ti preoccupare ok?» mi rassicura Bella. Io tossisco un po’, mi sento molto debole, sono sot-to morfina da un giorno intero e questo dolore con-tinua a tornare, sembra un veleno e l'antidoto non esiste per questo genere di malattie. Malattie magiche che i dottori normali non posso-no curare, Carliste è la mia ultima speranza. Arriviamo alla clinica privata di mio padre e la macchina di Esme si ferma. Bella esce per aiutarmi ad uscire prendendomi sotto braccio e mi dice «Dai vieni amore… forza!» Io cammino lentamente mentre vengo aiutato da mia moglie e una volta entrati, mi siedo su una sedia d'attesa e Carlisle esce dalla sua clinica ed esclama «Edward, Bella Esme… venite!» e ci invi-ta a raggiungerlo dentro. Entro lentamente trainato da Bella ed Esme che mi fanno sdraiare sul lettino e iniziano a spo-gliarmi. Bella rimane stupita vedendo che il mio addome inizia ad avere delle piccole lacerazioni. Carlisle cerca di non fare vedere la sua preoccupa-zione e schiarendosi la voce mi dice «Bene Edward adesso respira forte…» e appoggia il suo stetosco-pio sul mio petto. Io respiro profondamente per tutte le volte che appoggia il suo stetoscopio. E poi mi dice di girarmi di lato e così può passare lo ste-toscopio sulla schiena. Tossisco fortemente e sputo

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un po’ di sangue sul pavimento. «Ecco…Il proble-ma è qui! Ti faccio una lastra Edward!» e trascina il lettino che ha quattro rotelle bianche al posto dei piedi, verso la macchina per farmi una lastra della schiena. Mi metto supino e il laser passa attraverso la mia schiena per rilevare il contrasto e fare la foto delle mie ossa e per vedere anomalie. «Ma l'abbiamo già fatta Carlisle…Non c'era niente» e Carlisle risponde «Prima era nascosta ora sicuramente si è attivata e quindi si vedrà» e dopo una decina di minuti tra misure e foto del mio corpo, Carlisle mi fa alzare e mi aiuta a rag-giungere Bella ed Esme che stavano aspettando nello studio di mio padre. «Ehi ragazze…» accenno un sorriso ma tossisco subito. Non ha pietà di me questo male. Mi siedo e Bella chiede a Carlisle «Quanto ci vor-rà?» e lui risponde «Pochi minuti Bella. Oggi ho chiuso la clinica e non verrà nessuno». Non l'ha mai fatto prima. Carlisle poi mi dice «Dobbiamo farti anche gli esami del sangue e vedere se è un'infezione. Ma ti ha morso?» «No Carlisle. Mi ha toccato mani la schiena, e con l'imposizione delle sue mani mi ha fatto una sorta di maledizione! Non è una cosa normale!» Sono nervoso e Bella mi massaggia la mano per calmarmi e sospiro malamente. «D'accordo Ed-ward aspetta qui che prendo la siringa…» e si alza dalla sedia per andare vicino l'armadietto e pren-

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dere un po’ di cotone e una siringa per raccogliere un campione del mio sangue. Esme dice a Bella «E Renesmee?» mia moglie ri-sponde «E' da Charlie…E' meglio così…». Esme annuisce con la testa e Carlisle arriva e mi dice «Tendi il braccio verso di me Edward…» e infila la siringa velocemente e in un secondo raccoglie il campione del mio sangue ed io inizio a sentire un leggero fastidio venire dalle spalle, sta per iniziare di nuovo la mia agonia. E' come un serpente che trova strada nell'erba, sinuoso e letale attraversa le spalle, le costole e il dolore più grande lo sento quando arriva ai reni. Un dolore che non ho mai provato prima. Bella corre subito a prendere la borsa e tira fuori la siringa piena di morfina, inizio a mormorare dolorosamente. Carlisle intanto mi tiene insieme a Renesmee mentre mia moglie m'inietta la sostanza che mi sta facendo sopravvivere almeno per un po’. Sentiamo un beep provenire dal telefono di Car-lisle che aveva impostato il timer per sapere in tempo reale della stampa dei risultati. «I tuoi risultati Edward… vado dall'altra parte a prenderli» dice Carlisle. Guardo Esme che sta fissando suo marito mentre va a prendere i risultati. Metto una mano sulla spalla di colei che mi ha sempre visto come un fi-glio e che io reputo come mia madre. Lei mi sorride e Carlisle torna con un volto serio e dice «Questa… E' qualcosa d'impossibile… Non può…» sta trattenendo la tristezza. Mio padre non

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sa cosa possa essere. «Carlisle!» grido e lui trova il coraggio di dirmi. «Ti sta divorando le viscere, quando arriverà agli organi vitali…morirai» ri-mango a bocca aperta e Bella dice «Ma cosa pos-siamo fare noi?» e lui dice «Aspettiamo i risultati del sangue e se non è un'infezione…dovremmo fargli una visita più accurata. Per eliminare il di-voratore interno… accidenti!» e tira un pugno sul tavolo lasciando un buco su di esso. «Carlisle!» grida Esme e lui si mette una mano al-la bocca e inizia a sentirsi come me e Bella, impo-tente e inutile. «Scusatemi ragazzi…» e si accorge che i risultati del sangue sono pronti. Carlisle ha questo laboratorio privato, utile per una cittadina come Forks ma non per me. Non gliene do una colpa purtroppo il destino è av-verso contro di noi. «Ecco i risultati allora i globuli rossi ci sono in quantità industriale, è pazzesco! E' come se non avessi globuli bianchi! E' come se avessi un tumore! Non è possibile. Noi vampiri non possiamo averlo… La tua malattia è legata al sangue e non è un'infezione.» guardo Carlisle e rispondo «un tumore del sangue?» e lui fa cenno di no con la testa. «E' inutile fare un test così invasi-vo potresti solo peggiorare la situazione!» «Ma ci deve essere qualcosa da fare!» dice Bella esasperata. Prendo la mano di mia moglie e dico «Non c'è niente da fare…è il mio destino…» e Bella mi guarda e mi dice «Ehi! Non ti azzardare sai! Tu non mi lascerai…» ed io le rispondo «Andiamo a casa dai… è inutile stare a pensare cos'abbia…

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non lo scopriremo…» Bella sta soffrendo glielo leg-go negli occhi ma non so che altro fare se non stare tra i miei cari a casa nostra come abbiamo sempre fatto, non ho nemmeno il gusto del sangue. Sto perdendo le forze lentamente. «Voglio andare a ca-sa Bella…» e lei sospira e dice «Va bene Edward andiamo» e mi tiene per mano. Esme dice rivolgendosi a Carlisle «Rimango qui con te» e lui annuisce. Mentre usciamo dallo stu-dio, lo sento piagnucolare con Esme e mi si stringe il cuore a vedere mio padre così sofferente. Bella mi aiuta a salire in macchina per tornare a casa nostra. Che cosa succederà non so ma se devo mo-rire, voglio farlo a casa mia e non in qualche ospe-dale. BellaBellaBellaBella Edward sta dormendo sul letto ed io sono seduta sul pavimento che aspetto Renesmee tornare da Charlie, Non so che fare e come dirglielo. Suo padre non sta bene… non riesco neanche a dirlo a me stessa. Mi rialzo e mi pulisco un attimo e vedo Edward che cerca di rialzarsi dal letto e corro verso di lui «No amore! Devi stare a letto!» gli dico cercando di fermarlo. Edward mi guarda e dice «Che ci sto a fare nel letto tanto è uguale!». Mio marito è già rassegnato e questo non posso accettarlo. Gli prendo la mano e guardandolo negli occhi dico

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«Senti devi lottare! Non ti ho sposato per stare con te per qualche anno!» e lui risponde sussurrando «Per sempre…vuol dire questo forse… il nostro per sempre è destinato ad essere corto amore mio…» vorrei piangere ma non riesco. Sto pian-gendo dentro di me lo sento e poi borbotto «Non dire così! Riusciremo a…» «Non riusciremo a fare niente! Non c’è speranza per me! Cosa dobbiamo fare? Chi ci aiuterà? Chi può veramente farlo? Andiamo dai Volturi a chie-dere aiuto? Ci uccideranno ridendo di noi! Mi dispiace tu non sai quanto ma sto…» e io gli metto una mano sulla bocca e dico «Non dirlo!» e sospira prendendomi il braccio. In quel momento Renesmee entra in casa e mi chiama e Edward si siede sul letto ed io vado da lei che mi guarda e mi chiede «Mamma…e papà?» ed io rispondo «E’ di là amore mio…vieni con me piccola mia!» e la prendo per mano per portarla da Edward che è seduto sul letto e dice «Ciao Rene-smee!» e lei corre verso di lui abbracciandolo. «Stai bene adesso papà?» chiede la piccola e io non ce la faccio ed esco dalla stanza e vado fuori da ca-sa e inizio a correre velocemente verso la foresta. La neve è quasi andata via è rimasto solo qualche fiocco sporco a terra. Sono furiosa con il destino e non so cosa fare. Mi sento impotente e inutile adesso e la cosa peggiore è che non posso perderlo. Non è giusto che sia capitato a lui, dopo tutto quello che insieme abbiamo affrontato, adesso che eravamo felici di vivere per sempre insieme, deve

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finire tutto. Sto gridando nella foresta, la rabbia mi ha invaso e con tutta la forza tiro un pugno ad un albero che cade a terra facendo un grande ru-more. Le mie urla spaventano gli animali che cor-rono via impazziti. Sto passando il momento più brutto della mia vita e ora la mia rabbia sta svanendo pian piano, sta per essere sostituita dall’accettazione. Non voglio arrivare a quel punto. Edward non deve morire, non può morire! Corro tornando a casa e cammi-nando rientro in casa. Jacob è arrivato ed è fuori dalla porta che sta per entrare. «Jake!» lo chiamo e lui viene da me. «Ehi. Che ha detto Carlisle!» e io faccio segno di no con la testa. Ecco l’ho accettato. E non me ne sono neanche accorta. Edward, l’amore della mia vita sta per morire. Jacob è sbigottito e inorridito e do-po poco tempo inizia a piangere. Sta piangendo per la perdita di un amico trovato nel tempo, di un amico che aveva imparato ad amare. Lo abbraccio cercandolo di consolare e gli dico «Vai da Rene-smee ma non farti vedere così! Non se lo merita!» E lui si tira su il naso e si asciuga mentre entria-mo in casa e Renesmee è con Edward sul letto e dice «Mamma! Prima papà si è sentito male!» ed io dico «Che cosa?» e lei mi risponde «Tranquilla! Ci ho pensato io. Due gocce di morfina. Ora sta me-glio. Dai riusciremo a farcela vero mamma?» e Ja-cob mente per me. «Certo amore mio! Papà è un duro!» e abbraccia mia figlia. Io vado da Edward che mi guarda mentre entro nella stanza da letto e

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dico «Dai vieni amore… ti aiuto ad alzarti» e lo aiuto a venire con me nella soggiorno così potrà riposarsi. Edward si alza lentamente e tossisce appoggiandosi sul muro. «Forza amore vieni dai!» lo incito e mio marito mi segue e mia figlia e Jacob stanno parlando in sog-giorno e smettono subito quando vedono Edward camminare insieme a me. «Allora come ti senti?» chiede Jacob a Edward che accenna un sorriso e risponde «Come uno che è stato colpito da un camion invisibile…» Ci sediamo sul divano e Renesmee si siede vicino a suo padre che le sorride e dice «Come sta nonno Charlie?» e lei risponde «Sta bene, oggi ha fatto un giro di pattuglia con una nuova recluta sai?» e Edward sembra interessato alla cosa e dice «Ma davvero? E' bello…un nuovo inizio… sono sicuro che il capo Swan riuscirà a tramanda-re le sue capacità al novizio» e queste parole mi rendono ancora più triste. Edward sta parlando di se stesso, come se non esi-stesse alternativa per lui. Mi sento male ma devo essere forte per mia figlia che è ignara di tutto ciò. «Renesmee senti perché non vieni con me di là che mi aiuti un po’ con la cucina.» e lei mi risponde «E papà?» io le sorrido e indicando Jacob rispondo «Ci penserà Jake giusto?» e lui annuisce. Andiamo in cucina e mentre sto pulendo la tova-glia Renesmee mi sussurra «Papà sta morendo ve-ro?» io rimango immobile e non so cosa rispondere.

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Mi giro verso di lei che mi guarda con un volto così triste che mi sta spezzando il cuore. «Papà non sta bene amore… Nonno Carlisle non può curarlo… E' tutto inutile…». Mia figlia non vuole piangere ma sento che è sull'orlo di farlo. La prendo e l'abbraccio e la sento singhiozzare si-lenziosamente per non farsi sentire dal padre che sta scherzando con Jacob. «Non è giusto mamma!» mi dice guardandomi. «Lo so amore… dobbiamo cercare di accettarlo. E' impossibile ma non possiamo fare niente… niente per...almeno che…ma certo!» e corro verso Edward e Jacob e dico «Edward forse so come curarti!» e lui si gira verso di me e io gli dico «Ti ricordi quando mi hai tolto il veleno di James?» e lui an-nuisce e io continuo «Io e Carlisle possiamo fare la stessa cosa!» e lui risponde «Ma il veleno poi lo prenderesti tu! Non posso lasciartelo fare!» e lei risponde «Io non sono stata toccata da Cyris. Non avrebbe nessun effetto su di me! Come tutti i ve-leni comuni! Vale la pena tentare amore mio!» e Jacob dice «Si. Bella ha ragione proviamoci!» e Edward guarda Renesmee che aspetta un si dal padre che dice «D'accordo ma aspettiamo Car-lisle!» e Jacob si alza dicendo «Lo chiamo subito così verrà qui!». Io e Renesmee aiutiamo Edward portandolo sul letto mentre Jacob sta chiamando Carlisle per far-lo venire qui velocemente.

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«Non credo che dobbiamo avere false speranze Bella!» mi sussurra mentre lo appoggiamo sul let-to ed io gli rispondo esasperata «Io non rinuncio a lottare e non lo devi fare nean-che te! Mi hai sentito Edward? Tu ed io siamo per sempre capito? Per sempre!» e lo bacio delicata-mente sulle labbra secche e deboli. Il suo respiro è pesante e Jacob arriva da noi dicendo «Ho chiama-to Carlisle, non gli ho detto niente, ma sta corren-do qui da noi!» e guarda Renesmee che gli sorride un attimo mentre le prende la mano. Passa una mezz'ora e Carlisle parcheggia la mac-china nel vialetto suonando il campanello. «Arrivo Carlisle!» grido correndo verso la porta. Faccio entrare il padre di Edward in casa che mi chiede «Allora Bella. Cosa si può fare?» ed io gli ri-spondo «Ti ricordi quando Edward mi tolse il vele-no dal corpo succhiandolo fuori da me?» e lui sorpreso risponde «Possiamo farlo anche noi! Per-ché non ci ho pensato!» corre verso di lui in came-ra e noi lo seguiamo. «Carlisle» esclama Edward mentre si gira verso di me e mi chiede «Bella dobbiamo farlo insieme. Il veleno deve essere molto potente» e mi inginoc-chio dall'altra parte del letto e prendo il braccio di mio marito e insieme a Carlisle siamo pronti per succhiare e rimuovere l'eventuale veleno. Affondiamo i denti nella carne di Edward e ini-ziamo a succhiarne il sangue… Edward intanto viene tenuto fermo da Jacob che è seduto sopra di lui. Sento il lamento di mio marito e a un certo

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punto come un blocco che non mi fa succhiare sen-to che mi sta facendo un male assurdo. Sento un forte dolore nella schiena e anche Carlisle come un ragno che sta per morire si dimena per cercare di resistere ma è inutile. Il dolore è troppo forte e saltiamo al di fuori. Rimaniamo fermi e Jacob chiede a Edward «Come ti senti adesso?» e lui ri-sponde «Come prima…è tutto inutile ragazzi. Mi dispiace tanto!» e Renesmee grida «No! Non mi la-scerai papà!» e cerca di mordere Edward ma non posso lasciarla fare, non posso perdere anche lei. Afferro mia figlia per un braccio e insieme a Jacob la trasciniamo fuori mentre grida di lasciarla fare. «No amore non puoi fare niente per papà mi di-spiace amore mio!» e lei mi risponde «Fammi pro-vare!» e Jacob risponde «E se il veleno ti uccide? Pensi che tuo padre vorrebbe ucciderti? Non è giu-sto. Rispettiamo la sua volontà almeno per una volta!» e Edward chiama Renesmee a sé dicendo «Nessie vieni qui!» e lei corre verso suo padre. «Papà! Perché non vuoi che ti aiuti?». Edward si gira verso di lei e dice «Perché non riu-sciresti a resistere ancora non sei sviluppata al massimo e sei un ibrido non una vampira lo sai! Non posso uccidere anche te! Voglio fare una cosa. Promettimi che lo farai per me!» posso vedere dal-la cucina la mia Renesmee che sta parlando con il padre e gli sto ascoltando da qui, non riesco a resi-stere e vedere mio marito che augura a mia figlia di fare la brava quando non ci sarà più. Esco di casa e Jacob mi segue.

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«Mi dispiace tanto Bella. Non sai quanto mi di-spiace! Edward non si meritava questo!» e mi ab-braccia, il suo calore mi avvolge e Carlisle ci chiama dicendo che Renesmee vuole parlare con me. «Amore dimmi» le dico entrando in casa. «Papà vuole che ognuno di noi lo saluti adesso, prima che stia male e non capisca più nulla. Uno ad uno non vuole saluti di gruppo. Vuole salutarci uno ad uno!» è così seria e matura. Più matura di me che non sopporto una cosa del genere ma guardando lei riesco a farmi forza e non posso che accettare la volontà di Edward. E' finita ormai.

12121212 Il saluto a EdwardIl saluto a EdwardIl saluto a EdwardIl saluto a Edward

EdwardEdwardEdwardEdward Sono seduto sul letto e in questa mattina con una leggera nebbiolina sto per salutare tutti. Sì perché sto per morire. Non l'avrei mai detto qualche anno fa. Oggi è il giorno dei saluti e degli addii. Un vampiro sta lasciando questo mondo per colpa di un tragico destino. Un destino che io ho scelto e quindi non ne faccio una colpa. I miei sono rassegnati ormai come me che mi sto imbottendo di morfina per non soffrire più di tanto. Bussano alla porta il primo a entrare è mio

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fratello Emmett che entrando mi saluta a occhi bassi. Il gigante è triste oggi e mi guarda e dice «Ehi fratellino! Sai che oggi ho cacciato da solo ho preso tre leoni di montagna! Trecento punti!» e ac-cenna un sorriso ma sta mascherando e lo capisco, glielo leggo nella mente e gli rispondo «Emmett lo so che non è giusto ma dobbiamo accettarlo, fare-sti una cosa per me!» e lui mi risponde «Qualsiasi cosa!» ed io gli dico «pensa a Renesmee, proteggila al posto mio! Tu sei la roccia non te lo dimenticare mai!» e lui annuisce a testa bassa e in silenzio ed io continuo «Non sarà facile lo so, però mi racco-mando sei tu il più forte adesso! Forza e coraggio fratello mio!» ed Emmett mi abbraccia e i suoi sospiri sono molto duri da accettare ma è la vita. Saluto mio fratello che se ne va senza voltarsi per non farmi vedere la sua sofferenza. Rosalie entra subito dopo di lui e mi saluta accennando un sor-riso dicendo «Ti sei visto come sei buffo in questo letto?» ed io sorrido insieme con lei mentre cer-chiamo di non soffrire più del dovuto e mia sorella mi dice «Allora sappilo non ti dirò né addio che ciao o altro! Perché per me la speranza è l'ultima a morire e solo allora ti dirò addio!» la mia sorellina bionda mi sorride, ho sempre apprezzato la sua tempra e gli dico «Solo una cosa devi fare per me…Bella… stalle vicino, specialmente all'inizio. Soffrirà tanto e avrà bisogno di te!» e Rosalie ri-sponde «Bella è una di noi lo sai… e noi l'aiutere-mo a essere felice!» e mi tende la sua mano che io

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afferro e stringo e guardo Rosalie negli occhi e gli dico «No. Non ho paura di morire è che sono pron-to…» e Rosalie dice «No Edward. Non dire così! Non de-vi mollare la speranza! E poi chi ha detto che non possiamo stabilizzarti!» ed io le rispondo «Lascia stare Rosalie, non si può fare nulla. Stai attenta a mamma e papà… avran-no bisogno di te.» leggo la sua tristezza quando mi abbraccia e mi bacia il collo dolcemente e mi av-volge nel suo abbraccio. «Quanto mi dispiace non averti abbracciato più spesso Ed!» e si alza dal letto salutandomi ed io gli dico «Arrivederci Rosalie!» e lei esce dalla porta della camera da letto. Entra Alice sorridente e spiritosamente mi dice «Allora che brutta cera! Sembra che hai visto un morto!» ed io le sorrido dicendo «Ho una brutta ce-ra lo so…» e lei risponde «Stai benissimo tranquil-lo!» e gli dico «Che cosa vedi nel mio futuro?» e lei diventa seria e mi dice «Non riesco a leggerlo! Co-munque stammi bene fratello!» lei fa per alzarsi e andare via ed io la fermo dicendole «Aspetta Alice! E mi guarda tristemente. Non vuole salutarmi, perché significherebbe dirmi addio e non riesce a nascondere più la sua soffe-renza e mi abbraccia e mi dice «Mi mancherai tan-to Edward! Non è giusto! Non è giusto! Non è giusto!» e mi stringe ed io le rispondo «Lo so man-cherai molto anche a me! Non sai quanto!» e in

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quest'abbraccio saluto la mia sorellina che esce dalla stanza a testa bassa. Jasper entra con un I-Pod in mano ed io gli dico «Poets?» e lui sorridendo risponde «Certamente… niente saluti, niente addii solo la musica amico e fratello mio! Late Goodbye è perfetta per noi!» e si sdraia passandomi una delle cuffie e iniziamo a sentire la melodia della celebre canzone che senti-vamo spesso durante le nostre sessioni di caccia. La melodia è un misto tra il malinconico e il so-lenne, è il modo di Jasper per salutarmi. "and we keep driving into the night… it's a late goodbye, such a late goodbye…" la musica scorre e Jasper mi guarda sorridendo e senza dire niente mi sta parlando per tutto il tempo. La canzone finisce e Jasper si alza e dice «Ci ve-diamo dall'altra parte!» e mi saluta sorridendo. Ed ecco entrare Carlisle ed Esme, i miei genitori, la mamma che mi ha amato e chi amerà anche do-po la fine e colui che mi ha mostrato questo mondo speciale e pieno di felicità e che mi ha fatto incon-trare il mio destino. «Papà, Mammà…» non riesco a dire altro e iniziò a mormorare «Non volevo mo-rire e lasciarvi…non volevo tante cose… promettetemi di non cadere e siate forti! Mi rac-comando quando non ci sarò più, Bella avrà biso-gno di voi. Aiutate la mia piccola Renesmee, sarà triste e sconsolata.» Carlisle mi dice «Non ti affati-care figlio mio. Bella e Renesmee sono il nostro sangue e le proteggeremo anche con la nostra stessa vita!» e mi mette una mano sulla gamba

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mentre Esme si avvicina e mi dice «Mi dispiace tanto… sei un caro ragazzo. Non ti meriti il ma-le… sei stato un orgoglio per me. Lo sarai sempre anche dopo che te ne sarai andato" E si accascia su di me ed io gli appoggio la mano sulla testa. Carlisle fa rialzare la moglie e la solle-va mentre mi salutano senza dire nulla. I miei genitori mi lasciano andare e Jacob entra nella stanza. «Ehi Edward!» mi dice serio ed io gli leggo il pen-siero e gli dico «Si sto per morire Jake… ma prima di farlo lasciami dire una cosa importante! Sei una grande persona. Ti ho sempre stimato e oggi sono contento che tu sia parte della famiglia. Mi devi promettere che non lascerai sola Renesmee e nemmeno Bella. Lei ha bisogno di quell'amico che sei sempre stato!» e lui annuisce. Jacob si appoggia sul letto e dice «Senti Edward, so che ti potrei dire di lottare per la tua vita e al-tro ma non possono non accettare la tua scelta e il tuo volere. Mi dispiace tanto, ora che ci eravamo ritrovati, eravamo amici e non più degli stupidi rivali. Grazie per la pazienza, per i consigli e per la stima. Ti voglio bene Edward!» e mi stringe la mano tra le sue e il suo calore riscalda la mia mano gelida. «Anch'io ti voglio bene amico mio. Difendi la no-stra famiglia, fino alla fine e oltre!» e lui annuisce sospirando e mi lascia la mano dicendo «Sarà un onore per me. Quando raggiungerai gli spiriti amico mio, dall'alto ci guiderai per sempre!» e dal-

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la tasca tira fuori una sua collana ed io sorrido. «Ci stai provando con me?» e lui sorride. «No. Ecco è per scacciare il male, ti aiuterà nell'ul-timo viaggio!». Io annuisco dicendo «Grazie Jacob». Entra in stanza Renesmee e dice «E' il mio turno adesso!» e Jacob dice mentre si rialza dal letto «Vi lascio soli amore…» e si gira verso di me e mi dice «Buona fortuna Edward Cullen!» e mi stringe an-cora la mano andando via. Renesmee mi guarda e dice «Allora? Come stai papà?» ed io gli rispondo «Sto bene da morire…» e cerco di accennare un sorriso ma mia figlia non ha voglia di scherzare. «Ehi Nessie!» dico a mia figlia che si avvicina ver-so di me. Renesmee è triste in volto e stando in piedi mi chiede «Come stai?» ed io tossisco un at-timo e rispondo «Bene amore… e tu?» e lei mi guarda seria e sempre più intristita e risponde «Come vuoi che mi senta? Ci stai per lasciare!». E' arrabbiata e allora io le chiedo «Amore non eri d'accordo anche tu a fare questo saluto?» e lei mi guarda e dice gridando «Ho assecondato le richie-ste di una persona che vuole morire e non vuole lottare fino all'ultimo!» mi fa male quando dice queste cose, anche se sono vere. «Ascolta è andata così Renesmee! Non ci possia-mo…» e lei mi interrompe «Sei solo un vigliacco! Possiamo invece ma tu hai solo paura!» ed io ri-spondo «No amore mio… E' solo che sono pronto ormai. E' così credimi!» e lei mi guarda e dice «Si ti

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credo vuoi abbandonarci! Vuoi lasciarci soli! Non pensi alla mamma? Non pensi a quanto soffrirà?» ed io mi innervosisco e rispondo gridando «Ma credi che non lo sappia! Credi che non mi si stia spezzando il cuore ogni volta che vi guardo sapen-do che non potrò più vedervi! Sto per morire e non è giusto ma è così! Accettalo Renesmee! Prima che sia troppo tardi!» lei mi guarda e le lacrime inizia-no a cadere dal suo volto e Bella entra dentro la camera da letto e dice «Che cosa sono queste ur-la?» e Renesmee mi guarda e corre via piangendo. «Renesmee!» grida Bella ed io le dico «Lascia stare Bella. Vieni qui» e lei mi guarda così dolcemente. «Ehi. Che brutta cera che hai…» dice mia moglie mentre si accascia sul letto insieme con me. «Eccoci qua. Il leone sta morendo e l'agnello è con lui fino alla fine… l'amore è una cosa strana ve-ro?» e lei annuisce appoggiando la sua testa sulla mia spalla e mi sussurra «Amore… ti amo più del-la mia stessa vita!» e mi bacia il collo. Io mi giro verso di lei e ci guardiamo intensamente come solo noi sappiamo fare. «Amore mio. Grazie per avermi detto di sì, per aver scelto il mio mondo. Grazie per essere qui con me fino all'ultimo…» e lei mi mette una mano sul-la bocca per zittirmi. «La vita è stata generosa con noi. Tu sei e sarai per sempre l'amore per me. Nessuno potrà occupa-re il tuo posto. Nessuno potrà essere te Edward Cullen!» ed io cerco di sorridere ma sono triste. E' inutile fare finta di non pensare alla morte,

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quando arriva, essa è violenta come un uragano. Essa non ha pietà di niente e colpisce tutto e tutti con la sua forza e imponenza. «Amore… la morfina…» e lei mi risponde «Certo Edward!» e prende dalla cassetta vicino al comodino una siringa preparata per me da Carlisle. «Bella grazie…» dico mentre mi inserisce l'ago nel collo per lenire il mio dolore mortale. La guardo e gli occhi mi battono mentre toglie l'a-go dopo aver iniettato la morfina. «Edward! Sai cosa mancherà a me invece?» chiede Bella. «Cosa ti mancherà Bella?» e lei mi dice «Na-turalmente quella cosa… ma la cosa che mi man-cherà di più sarà il tuo sguardo su di me. Sono anni che mi guardi. Mi mancherà non vedere più i tuoi occhi su di me!» ed io sorrido. Bella alza dal letto e sta per andare via, io la fer-mo, non voglio lasciarla andare. «Aspetta Bella…» Lei si gira verso di me e gli dico «Mi fai entrare?» e lei dice «D'accordo…» e leggo i suoi pensieri. Sta pensando alla fine e al principio. A quando mi baciò la prima volta a casa di Charlie, quando la lasciai sola e quando andai dai Volturi. Ora pensa alla mia proposta di matrimonio, al suo sì. Sta sorridendo adesso, bei ricordi. Sta ricordando il matrimonio, la prima volta che abbiamo fatto l'amore. Gli scherzi della mattina dopo, la gravidanza e la nascita di Nessie, il nostro

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gioiello. Questi anni di felicità e Cyris che l'ha tol-ta. Il suo volto è triste adesso. «Amore mio…» le dico mentre si avvicina a me e mi bacia appassionatamente. «Questa cosa mi mancherà come l'aria. Il tuo sapore!» le dico mentre continua a darmi piccoli baci e ci accorgiamo che Renesmee è torna-ta. La mia piccola è ancora con le lacrime agli oc-chi e Bella si alza e dice «Ehi Nessie!» e corre verso di me per abbracciarmi. «Mi dispiace papà! Ti voglio bene! Scusami tanto!» ed io adesso vorrei piangere se potessi. Bella si allontana un attimo lasciando a me e Re-nesmee un attimo di legame per noi due. «Mi dispiace…» e mi bacia lentamente il collo e in poco tempo mi accorgo che il suo intento è un al-tro. Non faccio in tempo a dire niente che Rene-smee mi morde il collo. La sua presa è forte inizio a soffrire e sento che le forze mi stanno abbandonando. «Renesmee no!» grida Bella mentre cerca di pren-dere mia figlia che sta succhiando il sangue. Ho una sensazione strana, mi sento strano. Come se mi avessero aperto un polmone e me lo avessero pulito. Bella riesce a staccare Renesmee da me e dice «Che cosa volevi fare!» e mia figlia vomita una sostanza nera. E' il veleno che mi sta uccidendo. «Papà!» e si gira verso di me e mi sento strano, mi sento più… vivo. «Ragazze…» dico mentre mi sento stranamente meglio. «Come stai adesso?» mentre mi pulisco il

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collo e dico «Sto meglio… non tossisco neanche più. Ma sento ancora il dolore nelle ossa…» e Re-nesmee dice «Devo toglierti il veleno! Lo posso fare visto?» e sorride mentre si avvicina, ma la fermo e dico «aspetta chiama Carlisle. Così facciamo le co-se per bene amore!» e lei annuisce correndo gri-dando il nome di suo nonno. Guardo Bella e sorrido e mi dice «Lo sapevo che non mi abbando-navi!» e mi abbraccia dicendomi che mi ama e la speranza di vivere è tornata nei miei occhi. RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee Sto correndo verso nonno Carlisle, ho il fiatone quando raggiungo i miei nonni e gli altri che sta-vano fuori in giardino. «Nonno! Vieni da papà! Posso curarlo!» e Carlisle dice «Che cosa vuoi dire Renesmee?» ed io rispon-do «Vieni subito! Vieni con me!» e lui annuisce e mi segue da papà e mamma. Entriamo nella stanza da letto e i due sono ab-bracciati e Carlisle sorride dicendo «E' un miraco-lo!» e papà dice «E' il miracolo Renesmee!» e nonno si avvicina e mette la testa sulla schiena di papà per sentirne il respiro. «I polmoni sono liberi!» e mamma dice «Però sente i dolori alle ossa. Il veleno è ancora presente! Ecco-lo è lì per terra Carlisle!» e indica il pavimento e nota la sostanza nera che sì inacidita.

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«Dobbiamo farti succhiare il sangue da Renesmee ma dobbiamo farlo in una maniera differente» e mamma chiede «Quale maniera?» e Nonno Carlisle risponde «Semplicemente deve fare delle trasfusioni. Ma il veleno dovrà essere drenato fuori da Renesmee immediatamente così da fare un'altra trasfusione, con altro sangue, e non uccidere nessuno dei due. Dobbiamo portarti in clinica Edward!» dice Carlisle. Gli occhi di Carlisle brillano di serenità, gli ho da-to la speranza che avevano perso. «Vado a dirlo agli altri. Preparati Edward partia-mo subito per la clinica!» e mamma e papà annui-scono ed io sorrido. «Amore mio!» dice mamma baciando papà. Come sono belli e contenti. Mi guardano e mi sor-ridono e mamma mi dice «Vieni subito sul letto con noi!» e io corro e abbraccio i miei genitori e mamma mi sussurra «Sei un angelo, grazie amore mio! Grazie» e io piango subito riempio di baci la mia mamma e papà dice «Vi amo» e mi abbraccia stringendomi dolcemente mentre la porta si apre e Jacob entra commosso e ci guarda e tutti gli altri sono dietro di lui. Eccoli entrare dentro tutti insieme, ci sono anche Kate, Garrett e Benjamin che sorridono a mio pa-dre e a mamma. «Dai ragazzi lasciamo spazio a Edward e Bella. Forza ragazzi!» intima Jake tirandosi su il naso. L'amore mio piangeva poco fa.

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Vorrei strapazzarlo adesso ma non posso, dobbia-mo pensare a papà. Nonno si gira verso di me e mi dice «Sei pronta amore?» e io annuisco. Carlisle spiega cosa do-vremmo fare alla clinica e Emmett dice «Avete bi-sogno di sangue di vampiro? Perché senno andiamo nella foresta!» e Carlisle dice «No ragazzi. Nella clinica ci sono le sacchette dei volontari. Servirà per nutrire la nostra Renesmee!» e sorride mentre io sono pron-ta a estrarre il veleno e sconfiggere definitivamen-te quel bastardo che voleva uccidere mio padre.

13131313 Edward e RenesmeeEdward e RenesmeeEdward e RenesmeeEdward e Renesmee

EdwardEdwardEdwardEdward Io e Renesmee siamo seduti dietro mentre Bella e guida affianco a Carlisle, stiamo per arrivare alla clinica di mio padre. Oggi dovremo fare la trasfusione e il drenaggio del mio veleno. La macchina trasferirà il mio veleno all'interno del corpo di Renesmee che dovrà darmi il suo sangue altrimenti, morirei sul colpo e infine le sacche di sangue dei volontari saranno trasferi-te nel corpo di mia figlia per ridargli energia. E' un'operazione molto delicata e Renesmee ades-so pare non essere preoccupata anche se io ho paura per lei. Non vorrei che fosse uccisa per cau-sa mia, sarebbe terribile.

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«Sei pronto amore?» mi chiede Bella. «Non so. Ho un po’ di paura» rispondo sospirando. Carlisle si gira verso di me dal suo sedile anteriore e mi dice «E' un'operazione tranquilla non ti devi preoccupare Edward!» Io guardo la mia piccola Nessie e faccio finta di niente e lei mi guarda e la bacio in fronte. «Sei pronta piccola mia?» le chiedo. «Si papà. Farà male nonno?» Carlisle ci guarda e sospirando risponde «No ragazzi. Starete dormendo mentre rimuoverò i il sangue e il veleno» Penso alla mia malattia e Bella, che è al volante, mi chiede «Cosa c'è amore?» ed io le rispondo «Pensavo al dormire… erano più di 100 anni che non lo facevo...» e Bella mi guarda dal finestrino e mi dice «E ades-so vorresti dormire ancora?» ed io sorrido lenta-mente mentre rispondo «In circostanze diverse… un' altra dormita l'avrei gradita!» e ridiamo in-sieme. Che bello ridere con la mia famiglia tranquilla-mente anche per smorzare la paura che ho per mia figlia. Non ho più la tosse, ho solo dei dolori alle ossa che mi tirano la pelle. Arriviamo alla clinica e Bella mi aiuta a cammi-nare verso di essa. E' una giornata di Dicembre e fra poco sarà nata-le, vorrei festeggiarlo con i miei e tutto dipende da quest'operazione.

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«Vieni Edward!» m'invita Carlisle e mi accorgo che anche oggi la clinica è chiusa. -Chiusa per lutto- «Chiusa per lutto? Andiamo bene!» dico mentre Carlisle mi spiega «Non posso dire sempre dire che ho preso le ferie no?» e accenno un sorriso nervoso. «D'accordo. Nessie sei pronta?» dice Bella. Mia figlia annuisce e si toglie il giubbotto e mi sorride. «Allora andiamo» dico a Carlisle che indossa il suo camice. «Spogliati Edward e sdraiati sul lettino» E noto che la stanza è preparata con due letti at-taccati e la macchina per la trasfusione adagiata a sinistra e i secchi da drenaggio sono a destra, sarà come fare il cambio dell'olio a un' automobile. «Adesso vi faccio addormentare con l'anestesia…» ed io chiedo a Carlisle mentre mi sdraio sul lettino «Ora però come dormirò, sono pur sempre un po’ guarito no?» e Carlisle preparando la sostanza per addormentarmi risponde «No Edward. Il veleno si sta rigenerando nei tuoi polmoni. Dobbiamo ri-muoverlo tutto per non permetterli di ritornare!» ed io annuisco e sospiro. «Ok amore. Ti amo. Ci vediamo dopo. Mi trovi qui ok?» mi dice Bella avvicinandosi vicino a me. La bacio dolcemente e le dico che la amo mentre poi si avvicina a Renesmee. «Piccola mia. Stai tranquilla ok? Ti voglio bene cucciola mia!» e abbraccia Renesmee che le ri-sponde «anch'io mammina. Stai tranquilla te lo

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riporto a casa!» e sorride mentre Carlisle invita Bella a lasciare la stanza e mia moglie ci guarda mentre passa nella sala d'attesa e ci saluta con la mano. «Ragazzi state fermi mentre v'inietto l'anestesia, dormirete tutto il tempo…Ecco fatto iniziate a fare un conto alla rovescia da dieci…» Insieme a mia figlia contiamo alla rovescia «Dieci…nove...» I sensi iniziano ad abbandonarci «Otto…sette…sei…mmm» e gli occhi si chiudono «Ccc…cinque» e mi addormento. Tutto è rosso intorno a me. Sto camminando su una montagna e c'è un precipizio, non so dove mi trovo. Ho già avuto questa visione, è stata al com-pleanno di Renesmee. Solo che ora è molto più rea-le e nitida. Vedo Renesmee davanti a me che mi saluta mentre cammino verso di lei e le dico «Nes-sie! Vieni qui andiamo a casa!» e lei annuisce. Ecco spuntare dal nulla Cyris nelle sue sembianze umane che si contrappone tra me e lei. «Vorresti liberarti di me Edward Cullen? Ma lo sai che è impossibile… poveretto e pensare che ci eri quasi riuscito… è solo che quello sgorbio di tua fi-glia non potrà aiutarti!» mi dice il mostro. Renesmee scende dal rialzo gridando «Non ascol-tarlo papà! E' solo un ricordo!» ed io mi sforzo di non farlo entrare nella mia mente e per farlo pen-so a un ricordo bello e positivo che mi aiuterà a sconfiggere quel mostro definitivamente. Sto pensando a Bella e a quando la vidi tre mesi fa mentre si stava facendo carina per me. Era di una

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bellezza da mozzare il fiato e sentivo la voglia di fare l'amore con lei perché ho bisogno di sentirmi un tutt'uno con la donna che mi ha dato una fami-glia e l'amore che ho sempre cercato. Bella è il mio scudo contro ogni avversità e pro-blema e grazie a lei che riuscirà a tornare dall'al-tra parte. «Allora basta adesso!» Grido a Cyris mentre con un pugno lo lancio a chi-lometri di distanza. I sogni mettono forze straordinarie nel nostro cuore, Bella appare sulla cima della montagna e Renesmee mi raggiunge abbracciandomi. «Corriamo papà! Corriamo da mamma dai!» e in-sieme corriamo verso di lei. RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee Stiamo salendo la montagna, Papà mi tiene per mano mentre i sassi cadono dietro di noi. La polvere ci sporca i vestiti mentre non è più ros-so intorno a noi. Mamma ci sta guardando immobile davanti a noi a pochi metri di distanza e una volta raggiunta scompare nel nulla. «Mamma!» grido mentre papà mi dice «Dobbiamo sforzarci di pensare a qualcosa… un pensiero d'a-more perfetto! Vieni qui Renesmee!» e mi abbrac-cia e così posso leggere i suoi pensieri. Papà pensa a quando giocava con me a scacchi quest'estate. Io invece penso al primo bacio con Jacob e al mio senso di serenità infinita.

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«Jacob… il tuo pensiero perfetto con me è Jacob?» chiede papà sorridendo. «E' il primo che mi è venuto in mente…» rispondo imbarazzata. Papà si gira verso destra e si accorge che l'ambientazione sta cambiando. «Però ha funzionato!» Ci troviamo davanti ad un prato fiorito, fa caldo e indossiamo vestiti estivi. «Siamo vicino alla fore-sta di Forks!» esclama papà. «Ho una sensazione strana…» e si accorge di vive-re un ricordo del passato. «Avevamo giocato una partita di baseball da po-co… Non eri ancora nata Nessie…» E a un certo punto dal nulla appare James, il vampiro predatore che tormentò Bella. «Edward Cullen! Guarda chi si rivede!» e papà si mette davanti a me per proteggermi. «James! Che ci fai qui?» chiede papà e il vampiro risponde «Sono un immagine del tuo pensiero. Ogni tanto nei tuoi pensieri torno e pensi a cosa sarebbe stata la tua vita se Bella fosse diventata vampira pe mano mia. Come avresti vissuto?» Papà mi guarda e dice «Non avere paura non può farci niente è solo un'illusione!» e allora James con la sua mano graffia la faccia di papà sfregiandogli il viso. «Dicevi Ed?» esclama beffardo James. «Scappa Renesmee!» grida papà e io corro mentre i due iniziano a lottare tra di loro. «Papà! Lascialo stare!» non mi vuole ascoltare mentre cerco di farlo scappare.

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Purtroppo la sua mente è offuscata da quel mostro che sta giocando ancora con la nostra mente. Devo escogitare qualcosa, devo trovare un pensie-ro che lo liberi da quell'assassino. «Si certo!» e mi concentro a pensare al modo di guardarmi che hanno mamma e papà. Il loro sguardo pieno d'amore e serenità, pian pia-no James scompare e le ferite di papà svaniscono. «Ce l'ho fatta!» e papà correndo verso di me mi abbraccia e mi chiede «Come hai fatto? A che pen-savi?» ed io sorrido e dico « A quanto mi piace quando mi guardate tu e la mamma!» Papà si stacca dall'abbraccio e mi risponde «Dovevo immaginarlo!» ridiamo insieme. L'ambientazione cambia ancora e ora siamo nella foresta e Jacob e la mamma sono davanti a noi ma non sono veramente loro stessi. «Jake! Mamma!» grido ma papà mi ferma mentre corro verso di loro. «E pensare che avevo ragione…» dice Jacob. «A cosa?» chiede papà dubbioso. «Cosa non riesci a leggermi nei pensieri! Lo sapevo che Bella doveva stare con me!» e io guardo papà mentre risponde «Smettila… Cyris non attacca!» e mamma risponde «Non attacca? Ho perso la mia vita e avrei potuto stare con Jacob in questi anni e tu me lo hai impedito! Sei solo un mostro Edward! Lui mi completa come donna e tutto e lasciamelo dire! Il sesso con lui è qualcosa di unico!» Papà è in difficolta e gli grido «Papà non ascoltar-lo!» e lui si gira verso di me e in quel momento Ja-

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cob mi dice «E questo incrocio che vuole adesso?» ed io mi giro verso di lui dicendo «Jake?!». Lui sorride e facendomi il verso, risponde «Il mio Jake! E' solo mio! No cara io sono solo di Bella! E sarà così… il mio calore la farà stare benissimo!» Edward si gira e avanza verso di loro e io cerco di fermarlo ma è inutile. «Non ti credo Cyris!» e mamma dice «Ah no? Allora guarda!» e mamma bacia Jacob appassionatamente mentre io rimango allibita. Papà per un momento rimane stranito ma poi sor-ride e dice «Cyris te lo ripeto non attacca! Jacob è troppo innamorato di mia figlia per stare con Bel-la… L'avrei lasciata andare se Bella l'avesse volu-to ma ha scelto me. Ha sempre scelto me. Bella ama me e mi sta aspettando. Io, Bella, Renesmee e Jacob siamo una famiglia e tu non potrai mai cancellare questo!» Mamma e Jacob scompaiono con un raggio di luce potente e papà si gira verso di me e sorride. «Vieni con me e ora di tornare dalla nostra fami-glia piccola mia!» e mi tende la mano. C'è una luce immensa davanti a noi, una luce verde smeraldo luccicante. Ci teniamo per mano mentre camminiamo lenta-mente in questa luce che ci circonda. «Non lasciare la mia mano!» esclama papa. «No papà! Non ti lascio più!» gli rispondo mentre la luce ci ha avvolto completamente.

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Veniamo catturati da un vortice di colore viola mentre iniziamo a volare, continuo a tenere per mano mio padre che mi guarda. Intorno a noi scorrono i ricordi della nostra vita. L'arrivo di papà a Forks, il primo bacio di mamma e papà, il matrimonio, la mia nascita e l'imprin-ting di Jacob, le partite di baseball, la mia gelosia stupida nei confronti di Leah, il primo bacio con Jacob e papà mi guarda e dice «Baci come tuo padre sai?» ed io gli dico imbarazzata! «Papà!» e sorrido. Sento la vita tornare in noi anche se è una vita sovrannaturale e diversa da quella umana comune di tante persone. Perché noi siamo intrecciati in una vita unica e che non tutti possono avere la fortuna di avere. La vita scorre e non si ferma mai perché la forza dell'amore ci permette di vivere per sempre. E' questo il nostro segreto. Altri ricordi si susseguono in questo vortice e sembra di vedere un film della nostra vita. Il mio ultimo compleanno, la malattia di papà, le paure di mamma che è in sala d'attesa e sta cam-minando avanti e indietro. Nonno Carlisle infine che sta operando con il camice sporco del nostro sangue. Mi accorgo che stiamo ancora dormendo e nonno Carlisle ha finito di drenare il veleno. Davanti a noi Cyris in versione mostro gigante cerca di contrastarci ed io e papà ci guardiamo sorridendo sapendo cosa fare. «Sei pronta?» mi chiede papà e in quel momento pensiamo alla speranza e la gioia di vivere.

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Una speranza che Cyris non ha mai avuto, una speranza che lo fa esplodere in piccoli raggi di verde e scompare per sempre, sconfitto. Una luce bianca ci avvolge e perdiamo finalmente i sensi in questa sensazione di beatitudine. Bella Bella Bella Bella Cammino da un'ora ormai e i piedi mi fanno male. Scarpe strette e da buttare ormai. Carlisle esce ed io corro verso di lui e lui mi guarda. E' un momento che dura un secolo per la mia testa apprensiva e dolorante. «Carlisle allora?» e lui mi risponde «Ho tolto tutto il veleno adesso si devono solo svegliare… pazienza Bella ancora pochi minuti!». Pochi minu-ti che sembrano ore per me. A un tratto Jacob e gli altri arrivano entrando nel-la clinica. Io corro dentro la stanza e Carlisle cerca di affer-rarmi ma una madre e una moglie non si può fermare. Mi fermo davanti a loro e Jacob riesce ad entrare anche lui e mi sorride. «E adesso?» mi chiede ed io gli rispondo guardan-dolo negli occhi «adesso aspettiamo…». Jacob si mette dal lato di Renesmee e s'inginoc-chia davanti al lettino e dice «Forza amore mio. Torna da noi! Forza Edward! Ti stiamo aspettan-do!» ed io sorrido e prendo la mano di Edward e la tengo tra le mie.

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E' così gelida e cerco istintivamente di riscaldarla ma le mie sono fredde come le sue e sorrido pen-sando alle nostre temperature. «Edward ti amo… Ho sempre amato te…» e i suoi occhi iniziano a muoversi. Deve essere un qualcosa ai nervi ma pian piano i suoi occhi si aprono e anche quelli di Renesmee e mi stringe la mano che tenevo. Edward e Renesmee sono tornati, e si stanno guardando sorridendo mentre Jacob sta baciando le mani di mia figlia che mi sorride. «Amore mio… che dolore alle ossa!» mi dice pian piano… è ancora debole e allora il veleno è ancora in corpo… e poi in un colpo velocissimo si solleva e si appoggia sedendosi ed esclama sorridendo «Piaciuto lo scherzo? Sto benissimo!» e ride mentre io mi stavo già disperando. Jacob dice «Sei tornato si vede! Sempre a scherza-re!» e sorride. Renesmee si tira su aiutata da Ja-cob e dice «Scommetto che mi puzza l'alito…» e Jake risponde «Non mi importa!» e la bacia dolce-mente e mentre loro si fanno le coccole, Edward esclama «Carlisle…» e mi giro e vedo mio suocero che si avvicina sorridendo. «Come ti senti figlio mio?» chiede e lui risponde «Mi sento sopravvissuto e questo è solo grazie a voi!» e Carlisle dice «Se Renesmee non fosse stata così testarda non ti avremmo mai salvato, il meri-to è suo. Grazie nipotina mia per aver salvato mio figlio!» e abbraccia i due dolcemente e quanto vor-rei piangere di gioia adesso.

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Dall'altra parte del vetro gli altri ci stanno sorri-dendo, ci sono anche Seth e gli altri che stanno fa-cendo cori da stadio. «Sono contenti per un vampiro che è sopravvissuto è vero quello che sto vedendo?» dice Edward sorri-dendo e Jacob risponde «Sono contenti perché uno della famiglia ha vinto il male oggi!» e si alza e di-ce «Vado da loro ma torno subito!» ed io mi alzo dal lettino e vado da Jacob che ha il volto sorri-dente e felice come il mio, il peggio è passato. «Grazie Jake per essermi stata vicina, sei il mi-glior amico che abbia mai avuto!» e lo abbraccio. «Sono anche il tuo unico amico quindi…» e sorri-diamo mentre Edward dice «Hai l'esclusiva! Anche per me…grazie di tutto come al solito Jacob Black nipote di Ephraim Black!» e stringe la mano del mio amico che sorride e va verso gli altri. Jacob è uscito e sta abbracciando gli altri del suo branco e i Cullen che ormai sono in festa. «Li facciamo entrare? Non vorrei che vi assaltas-sero!» dice Carlisle sorridendo e andando verso di loro. «Non ho mai visto Carlisle così apprensivo!» dice Edward ed io gli rispondo «Carlisle stravede per te amore mio. Lui è tuo padre lo sai...» e lui mi guarda e mi dice «Mi dispiace che non vedi Char-lie… siete molto legati voi due». Sorrido e rispondo «Faremo una vesta di bentor-nato e lo inviteremo! Si mangerà e si berrà vino e saremo una famiglia umana barra vampiresca e barra licantropa. Che ne dici tesoro?» e mi riferi-sco anche a Renesmee che annuisce dicendo di sì e

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mio marito accetta dicendo «D'accordo la facciamo a casa di Carlisle! Però cosa diremo a Charlie?» ed io gli rispondo «Hai vinto alla lotteria… ci penserà Jacob a questo!» e mi bacia dolcemente mentre Renesmee sorride voltandosi verso il gruppo della nostra famiglia allargata formata da vampiri, lu-pi, ed esseri umani.

14141414 Ritorno a casaRitorno a casaRitorno a casaRitorno a casa

RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee Mamma viene da abbracciata da nonna Esme mentre io e papà siamo sommersi da tutto il resto della nostra famiglia che naturalmente è contenta di averci ancora tra i piedi. «Fateli respirare!» dice Carlisle. «Lo sapevo che non ci abbandonavi! D'altron-de…sei un Cullen non un vampiro da telefilm via cavo!» esclama Emmett. Zia Alice dice «Ragazzi non riesco a vedere il vo-stro futuro…» e Carlisle dice «Il sangue di Rene-smee te lo impedisce Alice» e lei annuisce. «Così la smetti di guardare nel futuro per sapere quando beccare me e Bella in flagrante!» Tutti ridono felici e zio Jasper dice «Dobbiamo fare una grande festa!» ed io chiedo a mamma «Mam-ma possiamo invitare Claire e le altre mie

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amiche?» mamma mi sorride e dice «Certo amore!» e mi tiene la mano baciandomela. La mia mamma vorrebbe strapazzarmi adesso ma non può, c'è troppa gente adesso. Non ha lo spazio per prendermi e farmi tutte le coccole che vorreb-be. Zia Rosalie e in disparte e la chiamo ma non viene e il gruppo si apre e la mia cara zia sta da sola tutta triste seduta su una sedia. «Vieni zietta!» le dico mentre mi guarda. I vampiri non possono piangere ma la loro sensa-zione triste non possono nasconderla. La zia corre verso di me e mi abbraccia mentre gli altri rimangono in silenzio. Lei è molto legata a me, mi ha sempre trattato con la figlia che non ha mai avuto e diciamo che sono la sua nipote preferita, anche perché sono l'unica. Papà esclama «A me non mi stringi così?» e la zia si alza e sorride. «Mi basta il sorriso!» dice papà. Mi guarda il mio Jacob in distanza mentre gli sor-rido e poi si avvicina verso di me. Mi tiene la mano e inizio a leggere il suo pensiero, vorrebbe abbracciarmi nella foresta e farmi senti-re l'amore completo che ha per me. «Jacob! Contieniti dai!» dice Edward ed io divento rossa e zio Jasper dice «E bravo il nostro lupo!» e sorride mentre Jacob inarca gli occhi. «Ehi! Lo sapete che è brutto sentire sempre i pen-sieri degli altri!» e Edward dice «A chi lo dici!» ri-sata generale di tutti mentre Carlisle invita il

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gruppo a uscire per darci spazio, tra poco torne-remo a casa, tra qualche ora. Jacob mi bacia dolcemente sulle labbra e mi dice guardandomi le mani «A dopo amore mio» ed esce insieme agli altri. Mamma mi guarda dopo aver baciato per la cente-sima volta papà negli ultimi due minuti. «Adesso c'è né anche per te stai tranquilla!» e mi salta addosso sorridendo e mi strapazza di baci e abbracci. Mi piace il suo calore freddo da vampiro che lascia quel velo umano che le è rimasto nono-stante la trasformazione. «Bella così la soffochi però!» dice papà mentre si mette in mezzo tra noi. «Scusate vi amo troppo!» esclama lei mentre si di-stende su papà. Carlisle rientra e dice a mamma «Ok volete prova-re ad alzarvi? L'anestesia non dovrebbe farvi effet-to tenetevi al muro. Mamma si alza facendoci alzare lentamente e camminiamo lentamente ma senza dolore. Abbiamo subito un'operazione complessa è norma-le che siamo un po’ stanchi. «Camminate nella clinica mentre io parlo con Bel-la. Ragazzi poi vi do i vostri vestiti e ci prepariamo a partire» e si toglie il camice rimanendo vestito in pantaloni e camicia e gilet grigi. Il nonno si veste sempre bene e poi è sempre bellissimo. Questa è una caratteristica di noi vampiri, non invecchiamo mai.

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Dobbiamo imbruttirci con gli umani per non ren-derci troppo giovani e poi cambieremo città. E così camminiamo nella stanza come due scemi appena svegliati da un incubo che ora è solo un brutto e dimenticabile ricordo. «Amore non camminare così piano però! Aumenta il passo! Nel mio sogno correvi come un fulmine!» ed io rimango sorpresa ed esclamo «hai sognato anche di James vero papà?» e lui annuisce giran-dosi verso di me fermandosi. «Abbiamo sognato la stessa cosa… e ora siamo salvi amore mio!» e mi abbraccia mentre io corro incontro a lui e sento il mio papà. Sento l'amore indissolubile che lui ha per me, un amore che non può essere sconfitto da un essere che nella vita ha solo odio e nient'altro che odio. Torniamo da mamma e nonno Carlisle e ci rive-stiamo, e mentre m'infilo i miei jeans blu, sorrido e penso che stiamo finalmente per tornare a casa e l'agonia è veramente finita. Bella Bella Bella Bella Stiamo tornando a casa finalmente, dopo una lun-ga lotta e una battaglia estenuante abbiamo por-tato a casa il mio amore. E' un pomeriggio mite di dicembre a Forks e Carlisle ci sta portando dagli altri in macchina e tornare quindi alla nostra vita. Organizzerò una festa per mio marito e mia figlia, una festa del sopravvissuto.

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Sorrido guardando dal finestrino e vedo la tavola calda di Forks e noto mio padre Charlie da solo. Mi fa tenerezza e tristezza guardarlo da qui. Voglio rivedere mio padre e la festa sarà la scusa perfetta per farlo. Edward sta coccolando Rene-smee mentre mi giro verso Carlisle e gli dico «Non avrò il tempo di dirtelo dopo, sei un padre eccezionale Carlisle!» e lui mi sorride. «E' stata dura ma è andata… Adesso non pensia-moci più Bella. Benjamin e gli altri ci stanno aspettando, credo che non potranno esserci alla festa» ed io annuisco. Stiamo quasi per arrivare a casa e mio marito mi chiama «Ehi! Scusami se sono stato debole!» ed io mi giro verso di lui e gli dico «Non sei stato debole per niente amore mio. Essere pronto e accettare la morte è un sintomo di forza non di debolezza. Avevo accettato di non vederti più, sono stata premiata per questo e ti amo ancora di più». Edward mi sorride mentre dico queste parole e Renesmee è sdraiata con la testa sulle sue ginocchia che ha gli occhi chiusi. «Papà anche tu dovresti contenerti sai?» ed io sor-rido e capisco che il loro legame si è rafforzato. Edward dice «Lo so che ci posso fare, amo la mamma!» e il suo sorriso mi cattura come sempre. Eccoci arrivati a casa nostra dove due macchine sono parcheggiate, gli altri sono già dentro. Jacob esce da casa e viene fuori mentre parcheg-giamo la macchina nel vialetto.

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«Renesmee, ora puoi andare da lui!» dice Edward e mia figlia apre la porta correndo verso Jacob. I due si abbracciano e si baciano felici ed io guardo il mio Edward mentre Carlisle è già uscito e gli di-co «Stanotte recuperiamo il tempo perso!» e lui ri-dendo mi risponde «D'accordo signora Cullen!» e usciamo dalla macchina insieme. Gli altri sono usciti e ci guardano dal portico all'entrata di casa nostra mentre gli andiamo in-contro. Questo è il nostro senso di famiglia, che poi non è tanto differente da molte famiglie america-ne. Noi ci prendiamo cura dei nostri da soli, siamo una famiglia appunto. Entriamo in casa con gli altri e Jasper fa una bat-tuta che non sento mentre guardo mio marito e Renesmee entrare insieme a Jacob. Sono fortunata e oggi più che mai mi ricordo la mia scelta, io ho voluto questa famiglia. Io ho fatto una scelta anni fa e non me ne pentirò mai, ho scelto il mondo di Edward e sapevo che tutti avremmo preso il nostro equilibrio alla fine. Edward mi bacia il collo da dietro e sento un picco-lo brivido che pensavo di non provare più. Mi giro e lo bacio appassionata mentre tutti fanno mormorii maliziosi. Non m'interessa e lo bacio, le nostre lingue si rincontrano dopo tanto tempo d'in-felicità e sofferenza. Ora il peggio è passato e men-tre lo abbraccio in questo bacio infinito, mi sento di nuovo un tutt'uno con il mio amore. Andiamo in soggiorno e insieme agli altri festeg-giamo la nostra ritrovata speranza e felicità.

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Jasper ci dice mentre mi stacco da mio marito «Ehi… un po’ di contegno!» e alza il sopracciglio sorridente. Parla lui che ancora mi ricordo quando l'ho beccato in garage con Alice. Un ricordo, quello sì, che non potrò dimenticare! «Accendiamo la TV, stanno giocando i Red Sox!» esclama Emmett dando una pacca sulla spalla a Edward che lo segue e i due si guardano la partita di baseball alla tv insieme a Rosalie, Renesmee e Jacob. Esme mi sorride e dice «Piccola mia abbracciami!» e mi stringe a sé. Che bella che è Esme, mi ha sempre amato anche quando ero appena entrata in famiglia. E' proprio una bella suocera e mi sussurra «Hai visto? Siamo felici adesso mia piccola Bella… Ti voglio tanto bene!». Se fossi stata ancora umana, oggi avrei pianto per ore almeno il poco trucco che ho messo non si sporca questa è un'altra caratteristica di noi vampiri, sembriamo insensibili ma non è così. Andiamo in cucina insieme ad Alice e Jasper che non sono amanti del baseball e come noi sono un po’ più appassionati di cucina. «Allora per la festa che hai intenzione di fare?» mi chiede Alice mentre Jasper la stringe da dietro. «Domani inviteremo tutti…» e nella confusione non mi accorgo neanche che Garrett, Kate e Ben-jamin sono con noi. «Oh amici! Non vi avevo nean-che visto!» esclamo sorridendo ai tre. «Non c'è nessun problema, purtroppo dobbiamo andare via, ognuno per la sua strada amica mia

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ma sappi che al primo problema saprai dove tro-varci!» mi risponde Benjamin mentre mi stringe. Benjamin va a salutare gli altri mentre Kate e Garrett rimangono ancora un po’. «Allora la prossima volta che ci vediamo…» dice Kate mentre io completo la sua frase dicendo «Al tuo matrimonio con questo bell'imbusto!» e sorrido dolcemente mentre i due rispondono al mio sorri-so. Garrett mi dice «Tra due mesi… siete invitati naturalmente! Ma dovrete venire in Australia!» ed io sorpresa rispondo «Australia? E vi sposerete lì?» e loro annuiscono mentre sorrido insieme a loro. «Natura e libertà…e lì non fanno domande… che si vuole di più?» dice Garrett. «Saremmo i primi ad arrivare! Faremo una bella vacanza Edward ed io da soli e poi verremo tutti insieme. Febbraio è un bel mese per sposarsi!» di-co ai due che mi abbracciano e capisco che devono partire e gli dico «Grazie di tutto. Grazie per aver-ci aiutato in questa battaglia» e Kate mi risponde «Siamo una famiglia ragazzi! Se non ci aiutiamo noi chi lo farà?» e mi abbraccia sussurrando nelle orecchie «Stasera non mollare Edward per un momento mi raccomando!» e sorride salutandomi. I due salutano anche gli altri che sembravano cat-turati dalla partita, i Red Sox stanno vincendo og-gi, deve essere proprio un giorno speciale.

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EdwardEdwardEdwardEdward Sono passati due giorni dal mio ritorno alla vita, sono felice e finalmente mi sento libero. Sono tornato a cacciare con mia moglie e stiamo tornando dalla foresta e oggi si sta preparando la festa per me e Renesmee. Stiamo andando da Charlie e Sue alla vecchia ca-sa di Bella e insieme a loro torneremo dagli altri. «Sono mesi che non parli con Charlie, lo senti solo al telefono, mi dispiace di questo… è ora di cambiarla questa cosa amore mio!» dico a mia moglie che mi ha lasciato guidare la nostra Jeep. Siamo arrivati alla casa di Charlie e ci fermiamo e Bella sospira e mi guarda. «Andrà bene dai… non temere tuo padre non vede l'ora di rivederti!» e mi sorride. «Allora usciamo dai!» esclama Bella uscendo dalla Jeep e Charlie appare davanti a noi sulla porta di casa sua dicendo «Hai vinto alla lotteria Edward? Hai sposato mia figlia!» e sorride e guarda la figlia che corre, in modalità umana, verso di lui. I due si abbracciano, cerco di non leggere i pensie-ri di Charlie anche perché poi Bella me lo impedi-rebbe con il suo scudo. Siamo tornati al nostro per sempre ma dopo questa vicenda abbiamo deciso che non è giusto tenere fuori Charlie dalle nostre vite, allontanarlo lentamente da noi non va bene per Bella.

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Sue esce vestita con un completino scuro molto ca-rino e ci saluta sorridendo. «Ciao ragazzi. Come va?» ed io uscendo dalla mac-china vado incontro a lei salutandola. «E' tutto apposto adesso. Diciamo che questa vit-toria alla lotteria mi ha sorpreso…non ho mai gio-cato è stato un caso… e ora voglio farvi dei regali a tutti, mi sembra il minimo. Del resto Charlie ha ragione, la mia fortuna è stata sua figlia» e Char-lie accenna un sorriso fintamente forzato. Lui fa sempre la parte del padre duro e concentra-to e ora che lo sono anch'io, capisco bene il perché. Non è facile lasciare andare propria figlia ma gli ho sempre promesso che l'avrei rispettata. «Sono curioso di sapere che regalo mi farai Ed-ward!» ed io leggendo il suo pensiero capisco cosa vuole e gli rispondo «Avevo pensato ad aiutarvi, io e i miei fratelli, a ristrutturare la casa, natural-mente provvederò io a tutto. Che ne dici?» e lui rimane a bocca aperta e dice «Mi hai letto nel pen-siero?» e Bella mi guarda sospettosa ed io rispondo «Capo Swan ho solo una buona memoria, mi ricor-do che dici sempre di volere dare una pennellata di cambiamento alla casa e allora…» e lui sorride dandomi una pacca sul braccio e dice «Allora an-diamo a questa festa ragazzi?» e prende mia mo-glie sottobraccio e l'accompagna alla Jeep insieme a me. «Senti Edward dopo ti devo parlare d'accor-do?» ed io cerco di leggere il suo pensiero ma Bella lo sta bloccando ed io guardando in avanti rispon-do

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«Certamente Capo Swan!» e sorrido. Rientriamo in macchina e Charlie, insieme a Sue, entra nella sua. «Che cosa pensava tuo padre?» e Bella sorride ed io sono un po’ preoccupato «Non cambierà mai questa cosa vedi? Anche se sono una vampira e starò con te per sempre. Avrai sempre paura di mio padre!» e ride insieme a me. Riaccendo il motore e ripartiamo verso casa e du-rante il viaggio continuo a pensare alle parole di Charlie e a cosa possa dirmi. Ed eccoci in viaggio verso casa di Carlisle, è quasi Natale a Forks e le lucine sono sempre al minimo in questo paesino sperduto. «Per natale voglio invitare tutti a casa nostra sai?» e Bella dice «A proposito le amichette di Renesmee non ci saranno oggi. Claire aveva dei piani con il suo nuovo ragazzo… e le altre non possono venire» ed io annuisco e dico «Tanto Renesmee starà tutto il tempo attaccata a Jacob!» e sorrido pensando che neanche una settimana ero in un letto moren-te e oggi sono più vivo che mai. Siamo arrivati a casa di Carlisle e parcheggiamo la Jeep e uscendo notiamo che gli altri sono pronti fuori da casa di mio padre. Sam, Seth e gli altri porteranno la tavola e faremo una celebrazione all'aperto. Andiamo verso Carlisle e gli altri che ci salutano sorridenti e Rosalie mi indica Emmett e mi dice «Ora sei guarito! Vai ad aiutarlo!» e mi sorride.

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Vado da mio fratello e lo aiuto a prendere i timbal-li pronti di riso preparati da Esme. E poi in questi anni devo dire che Bella ci ha inse-gnato ad apprezzare la cucina, che prima non usa-vamo mai. Bella ed io entriamo in macchina, Renesmee è con Jacob e gli altri del branco di Sam nella foresta e noi gli stiamo andando incontro. In quel luogo speciale dove ogni tanto facciamo le no-stre sfide di baseball. A gennaio ne faremo un' altra, purtroppo siamo stati impegnati in questi mesi ma ormai è alle no-stre spalle.

11115555 La festa del sopravvissuto La festa del sopravvissuto La festa del sopravvissuto La festa del sopravvissuto

RenesmeeRenesmeeRenesmeeRenesmee I ragazzi stanno sistemando la tavolata mentre io e Jacob stiamo passeggiando nella foresta. «Ti volevo chiedere una cosa importante Nessie» dice Jacob tenendomi per mano. Guardo il mio ragazzo e gli rispondo «Si amore?» e lui continua «amore mio avevo pensato che sicco-me siamo stati interrotti, vuoi fare un altro viaggio con me?» ed io sorrido. «Sicuro amore! Dove andiamo ancora a nord?» e lui, mettendomi un braccio tra le spalle, risponde «No amore questa volta andremo a San Francisco! Sarà bellissimo vedrai!» e io tengo la sua mano che

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è appoggiata sulla mia spalla e la bacio tenera-mente. «E poi a San Francisco…» dico a lui guardandolo negli occhi. Jacob mi chiede «Cosa amore?» ed io gli sussurro in un orecchio «Sarai mio!» e lui s'imbarazza. Che bello il mio amore quando è rosso dalla vergogna e dall'imbarazzo. Ecco arrivare i miei e nonno Charlie Jacob cam-mina veloce dicendo «Appena in tempo!» e sorri-diamo mentre papà e mamma escono dalla Jeep. Papà mi vede e sorride e dice «Però che lavoro ave-te fatto ragazzi! Grazie!» e Seth e gli altri sorrido-no a mio padre che lo salutano uno ad uno. Zio Jasper e zia Alice stanno per arrivare insieme a nonno Carlisle e gli altri. Mi dispiace che Claire non è venuta, da quando s'è messa insieme a Derek non la vedo più. Le altre poi, si sono volatilizzate, pazienza. Ecco arrivare zia Rosalie insieme agli altri, corre verso di me e mi abbraccia dicendomi «Amore mio come stai?» e le rispondo «Se mi stringi meno forte meglio zietta!» e mi guarda negli occhi. La mia zia è raggiante oggi, con un vestitino color panna molto sofisticato. E' sempre bella. Zio Emmett invece è vestito in maniera casual con un paio di jeans neri e camicia blu. Mi giro e vedo che mamma si toglie il giubbottino e tutti rimangono estasiati dal suo vestito. Ha un completo beige con una spaccatura alle gambe, è bellissima.

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«Avete visto la signora Cullen?» dice Seth mentre Charlie arriva lì vicino e tossisce dicendo «Vuoi che ti tenga d'occhio Seth?» e Seth imbarazzato sa-luta con la mano Charlie. Ci sediamo tutti sulla tavola e dopo aver riscalda-to il riso, nonna Esme da le porzioni insieme a mamma. Siamo in diciassette e la scaramanzia, dopo quello che abbiamo passato, la lasciamo fuori da noi. Mamma e papà sono a capotavola, poi alla loro sinistra ci sono in ordine: nonno Charlie, Sue, zia Rosalie e zio Emmett, poi ci sono zio Jasper e zia Alice e Sam e la compagna Emily. Alla destra di papà invece ci sono io e il mio Jacob, Poi nonno Carlisle e nonna Esme e infine Seth e Leah. Il primo piatto è buonissimo, un riso ai fun-ghi perfetto cucinato a quattro mani da mamma e nonna Esme. Nonno Charlie si alza in piedi e dice «Vorrei pro-porre un brindisi alle cuoche di questo riso magni-fico… alla mia figliola e ad Esme! Complimenti!» e tutti alziamo i nostri bicchieri in alto in questo augurio per le due donne. Tutti gridano «Discorso! Discorso! Discorso!» e nonna Esme si alza e dice «D'accordo!» e tutti rimaniamo in silenzio mentre lei si alza in piedi e dice «Oggi celebriamo la famiglia, l'amicizia e la fortuna... a Edward e Bella, siete la nostra forza!» e i miei genitori sorridono e anche noi altri siamo eccitati ed applaudiamo come se fossimo agli oscar. Sam si alza un po’ impacciato e dice

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«Voi Cullen siete una gran bella famiglia e lascia-temi dire… i migliori giocatori di baseball che ab-bia mai visto!» e i ragazzi del suo branco, seduti nell'altro tavolino ululano ed esultano insieme a noi. Ora è il turno di Seth che si alza e spiritosa-mente esordisce dicendo «Però a Football non ci batterete mai!» e tutti sorridiamo tranne Emmett che dice «Settimana prossima vediamo allora Settie!» e i lupi e i vampiri scherzosamente si lan-ciano gesta di sfida e Seth forse per la prima volta diventa serio e dice «Scherzi a parte. Edward! Sei proprio una bella persona, ci accetti e ci vuoi bene e questo non è da tutti. Bella… che posso dire guardandoti… capo Charlie! Stavo scherzando! Si mi siedo è meglio!» e tutti ridiamo tranne nonno che deve mantenere il broncio da buon padre. «Se ti becco con la cintura slacciata sono guai per te Seth!» esclama Charlie sorridendo. Jacob mi dice sottovoce «Se sapesse che corriamo nudi trasformati in lupi nella foresta ci arreste-rebbe per atti osceni!» e rido a crepapelle con il mio ragazzo quando zia Rosalie si alza e dice «Non sono pratica dei discorsi ma ne faccio uno breve… Siete la mia famiglia, e per voi morirei anche adesso. Siete tutto per me e non potrò mai ringraziarvi per il dono immenso che mi date. Prima pensavo fossi sola ma dopo Emmett e voi ho capito che non è così. E poi è arrivata la nostra Renesmee!» e tutti applaudono ed io sorrido dol-cemente alla mia bella zietta che si risiede.

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Zio Emmett si alza e dice «Allora per prima cosa voglio dire grazie mamma per la cucina di oggi e per tutto il resto. Bella, sei la mia sorellina e sarei pronto a proteggerti da tutto e tutti. Perché? Semplice. Sei speciale, hai coraggio e te-nacia e sei una di noi. E poi tieni testa al mio fra-tellino quindi! Tanto di cappello! Sei una grande donna oltre che moglie e madre!» e mamma rin-grazia zio Emmett sorridendo e annuendo. E così che zia Alice si alza e dice «E' così inaspet-tato tutto questo che mi piace solo l'idea di non saperlo. Vi amo Edward, Renesmee. Ti adoro Bella sei la mia amica, il mio tutto. Sei così dolce e forte. Sei la donna e la roccia di casa. Ti voglio bene!» Ci commuoviamo insieme alla zia mentre Jasper si alza e dice «E per spezzare la tensione di questo momento… volete il secondo?» e tutti ridono. Ci alziamo insieme agli altri che iniziano a servire l'agnello che mamma ha cacciato stamattina pre-sto. Nonno Charlie naturalmente è all'oscuro. Guardo il mio Jacob e lo bacio all'orecchio dolce-mente sussurrandogli «Voglio sentire che hai da dire tu adesso…» e lui risponde guardandomi «Rimarrai stupida da me stesso vedrai!» e ci risie-diamo ognuno ai suoi posti a gustare questa preli-batezza cacciata da mamma e papà. Papà mi guarda e gli dico «E' buonissimo papà!» e lui dice ridendo «E' stata dura… costava parec-chio!» e sorride con me. Sappiamo che cacciare un agnello così è molto difficile, bisogna farlo in fretta e alla mattina presto. Ho finito il mio piatto e lo

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porto insieme ai piatti del primo e Jacob si alza in piedi, sta per fare il suo discorso. EdwardEdwardEdwardEdward Sto imboccando dolcemente mia moglie quando Jacob si alza in piedi e ci fermiamo ad ascoltare le sue parole. «Amici oggi celebriamo una famiglia che mi è en-trata nel cuore e la prima cosa che voglio dire è a Edward. Sei un padre fantastico, un marito e un uomo perfetto per Bella. Molto tempo fa ero uno stupido che credeva di poter essere giusto per te, Bella, ho capito che non è così. Edward mi rispetti da sempre e avresti lasciato andare tua moglie se lei voleva, questo ti rende nobile. Grazie Edward per Renesmee, grazie per avermi dato la possibilità di viverla. Lei è la mia ragione, e per la prima volta sento quello che cercavi di spiegarmi anni fa. L'amore fa dei giri strani e oggi ho incontrato questo angioletto dai capelli scuri. Sono innamorato di questa bellissima ragazza che mi ha stregato il cuore». Mia figlia sta piangendo mentre Jacob conclude il suo discorso «Bella grazie! Sei la mia migliore amica e ci sarò sempre per te. Cascasse il mondo io correrò per salvarvi. Ci potete scommettere! Vi voglio bene!» e Bella e Renesmee corrono verso di lui abbracciandolo e io mi alzo e quando le due si spostano anch'io abbraccio Jacob.

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Jacob è cambiato molto in questi anni, ora non è più quel rivale che non mi apprezzava perché ero diverso da lui, un vampiro appunto. «Jacob tu sei come un fratello per me! Non te lo dimenticare mai!» gli dico staccandomi da lui. Ja-cob è commosso ma non vuole darlo a vedere e Carlisle si alza mentre noi ci risiediamo. «Che dire. Jacob ha detto tutto, siete due ragazzi straordinari. Vorrei però ribadire quanto questa piccola stella affianco a me sia speciale» e mette una mano sulla spalla di mia figlia. «Non è facile fare bilanci su una vita ma posso di-re che dopo tutti questi anni, tutto rimane così nuovo e mai scontato. Per sempre vivremo così fino alla fine dei nostri giorni. Vi voglio bene e per ogni problema sapete che farei il diavolo a quattro per voi!» e sorride guardandomi e leggo il suo pensiero. Sta pensando: -Fino alla fine e oltre figlio mio!- «Edward anni fa mi ringraziasti per il mondo che ti ho fatto scoprire, bene, sono io che vi ringrazio figli miei, tutti e quattro. Siete la gioia di una fa-miglia e la speranza in un futuro. Vi voglio bene e vi proteggerò contro ogni cosa!» tutti si alzano ed applaudono a mio padre e noi rimaniamo seduti. E' bello emozionarsi così, la mia famiglia è riunita oggi in questa occasione e lo sarà per sempre. Siamo forti e niente potrà spezzare questo legame. E' il turno di Renesmee ad alzarsi e fare il suo discorso e dico a Bella sottovoce «Sentiamo che di-ce la nostra piccolina!» e lei sorride mentre le

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bacio la guancia. «Scusate ma non so dire molto…» e si risiede emozionata e arrossita. «No amore dai! Coraggio!» le dico e si rialza dicendo «D'accordo ci riprovo!» e tutti la incitano a dire qualcosa. «E' tutto un sogno…questa vita è un sogno per me! Credo che non potevo desiderare di meglio dal destino. Ho dei nonni bellissimi. Nonno Charlie sei fighissimo!» e Charlie sorride digri-gnando i baffi e Renesmee continua «Nonno e Nonna siete fantastici. Vi adoro! La mia zietta Ro-salie e gli altri. Grazie perché mi volete bene! Gra-zie perché siete la mi famiglia bellissima! E poi mamma e papà…siete il mio modello. E non vi abbandonerò mai. E poi vorrei dire al mio Jacob. Ti amo! Ti amo! Più della mia vita!» e tutti ap-plaudiamo a mia figlia si risiede venendo baciata da Jacob. Io stringo la mano di Bella e mi guarda e mi dice «Faccio prima io dai…» ed ecco Bella che si alza e dice «Non ho fatto il dolce ragazzi!» e tutti ridono serenamente e Bella diventa seria e conti-nua sospirando e dicendo «Sapevo fin dal princi-pio, da quando questo signore alla mia destra entrò nella mia vita, che non sarei tornata più in-dietro. Oggi sono contenta di sapere che avevo ra-gione, ho fatto bene e devo tutto a lui e a voi. A mio padre Charlie che mi ha sempre supportato, ad Esme che è così buona con me e al mio secondo padre Carlisle che non solo è una persona speciale è anche un uomo straordinario e un padre assolu-tamente fantastico. Grazie alle mie cognatine bel-lissime e infine grazie al mio migliore amico,

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Jacob senza di te credo che oggi non avrei avuto la forza di dirtelo, hai il permesso di sposare mia fi-glia! Sappi che se le farai del male però ti renderò la vita un inferno!» e sorridiamo tutti mentre si gi-ra verso di me e mi sorride «Tanti anni fa mi sono innamorata di te Edward Cullen e da quel giorno durante l'ora di biologia, ho saputo che tu eri il mio destino. Mi hai donato la piccola Nessie che è il nostro gioiello più bello. E mi ami come allora, sei la mia fonte di vita. Sei tutto per me e non so che farei oggi se non ci fossi. Ringrazio tutti e il cielo che sei con me. Sono fortunata e felice. E vi invito ad alzare i bicchieri in onore di mio marito, il mio tutto, l'uomo che mi ha reso felice, Edward Cullen!» e ci alziamo tutti in piedi e guardo la mia Bella e la bacio dolcemen-te mentre tutti gli altri applaudono ed esultano. «Ti amo Isabella Swan Cullen, ti amerò per sem-pre, e per sempre io e te saremo una sola cosa!» e l'abbraccio e stringendola lei apre i suoi pensieri e ricordo l'ora di chimica, il primo bacio, in ospedale dopo la morte di James, il matrimonio, la prima volta che abbiamo fatto l'amore, le altre volte che abbiamo fatto l'amore… e rimette lo scudo. «Basta così…c'è Charlie amore!» mi sussurra men-tre mi guarda e sorrido. Ora è il mio turno e sorridendo aspetto che tutti si siano calmati e mi alzo in piedi. Sono emozionato, dopo un'avventura del genere è strano ritrovarsi tutti seduti e felici. Noi stiamo provando a tornare alla vita, quella vita che Cyris

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ci voleva togliere ma abbiamo vinto noi e questo mi riempie l'animo. «E' entusiasmante stare in una famiglia così. Posso solo dire che la mia grati-tudine è infinita. Sono grato al destino, a Carlisle ed Esme, grazie a Sam e gli altri, siete speciali. Grazie ai miei fratelli e sorelle. Grazie al mio ami-co Jacob Black, c'è ne voluto di tempo per convin-certi eh?» e sorridiamo insieme mentre sta tenendo la mano di mia figlia. «Figlia mia sei il mio gioiello! Sappi che tuo papà non ti lascerà mai andare e sarai sempre la mia piccola Nessie e smettila di piangere…» e poi vado ad abbracciarla ed asciugandole le lacrime le sussurro «Si va bene… puoi andare San Francisco con Jake!» e mia figlia mi sorride dolcemente. Mi giro verso Bella e dico «Isabella Swan Cullen mi hai concesso lo straordinario dono di diventare mia moglie e la madre dei miei figli. Tu sei la mia vittoria. Una lotteria non vale niente senza di te. Tu sei il mio cuore e il mio destino. Ti amo Bella!» e abbraccio la mia donna e tutti applaudono. Amo mia moglie più di prima, ora apprezzo meglio le cose e la mia famiglia e farei di tutto per loro. Bella Bella Bella Bella Emmett e il branco di Sam stanno scherzando mentre mettono i piatti nella cesta per portarli a casa e poi li puliremo senza che Charlie possa ve-dere le nostre qualità vampiresche.

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Renesmee è seduta da sola mentre io, Rosalie e Alice stiamo commentando i nostri vestiti. C'è bel tempo oggi anche se il sole è coperto. Edward sta scherzando con Jasper e da lontano sento dei passi arrivare verso di noi. Mi giro d'istinto verso Renesmee che mi guarda e poi guardo Edward che capisce anche lui che non siamo più soli. Tre persone sono a circa venti me-tri di distanza da noi. «Sam!» e indico con la faccia di portare via Charlie. Sue si alza dalla sedia e dice «Andiamo a casa Charlie mi sono scordata di chiudere la porta e non vorrei che entrassero i ladri!» e lui sospettoso annuisce e Sam risponde «Veniamo con voi!» e Raggiungo Edward mentre Charlie se ne va in-sieme a Sue, Sam e gli altri lupi. Jacob si avvicina a Renesmee che li chiede «Che succede Jake?» e lui risponde «Problemi…sento puzza di…Volturi!» ed ecco i tre avvicinarsi velocissimi e Carlisle dice «Edward, Bella, Jacob andiamo!» e Renesmee vie-ne dietro di me e io le dico di stare dietro e non muoversi quando mi accorgo che I tre sono Felix scortato da due guardie del corpo. La guarda di Aro è vestito di nero e rosso e viene verso di noi. «Carlisle! Quanto tempo!» esclama il vampiro e ci mettiamo di fronte ai tre proteggendo Renesmee dietro di noi. «Cosa vi porta qui Felix?» e lui risponde serio «Ho saputo che avete avuto problemi con Cyris. Il mostro nordico… che è successo?» e Edward ri-sponde «E' morto. L'abbiamo ucciso. Ci voleva

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uccidere!» e Felix sorride beffardo. «Questa lettera è per voi Cullen!» E Felix passa una lettera a Car-lisle, che legge a voce alta. «Illustrissima famiglia Cullen. A causa della vostra condotta imperdona-bile che vi ha condotto ad uccidere un membro del-la nostra stirpe, vi invitiamo a radunarvi a sei mesi da oggi, quel giorno ci incontreremo e vi ren-deremo giustizia. Non si uccidono i Volturi con af-fetto Aro!» ed io mi faccio avanti e dico «Ma non era uno dei vostri! L'avete cacciato pure voi! Era un pazzo!» e Felix risponde «L'abbiamo allontana-to ma non rimosso dalla famiglia! Siete degli as-sassini!» e Jacob risponde «Siete solo dei vigliacchi!» e Carlisle si gira verso di lui dicendo «Jacob! Lascia stare!» e Edward dice «L'avete fatto apposta! Avete mandato quel mostro ad avvele-narmi per poi farcelo uccidere e avere le carte in regola per attaccarci!» Alice si avvicina a noi e dice «Il futuro vi da sconfitti ricordate?» e Felix alza la mano dicendo «Aro sapeva che avreste detto così. Il futuro dei Cullen è oscurato adesso, prova a leg-gere nel mio e nel loro futuro adesso! Nel momento che avete ucciso Cyris è partito un conto alla rove-scia che finirà tra sei mesi, quando arriveremo noi e voi non potrete prevedere l'esito dello scontro! L'abbiamo studiata bene Carlisle! Cosa devo rife-rire ai tre?» E mi avvicino dicendogli «Devi dire a quella stronza di Jane e al tuo padrone Aro che questa volta vi uccideremo e non vi daremo più al-tre chances !» Edward viene affianco a me ed esclama «Questa volta sarà l'ultima».

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«Aro ha i giorni contati amico!» dice Jacob metten-dosi dietro di noi tenendo Renesmee per mano. «D'accordo! Vi informo che non siete primi che squartiamo… ma ci divertiremo con voi… e dopo di voi toccherà al tuo caro padre, Isabella!» Carlisle dice «Devi dire ad Aro che quando lo incontreremo sarà la fine dei Volturi. Digli que-sto!» «E sia! Vi saluto Cullen!» e cammina verso la foresta correndo poi e scomparendo alla nostra vi-sta. «Quei maledetti! Non ci lasceranno mai in pa-ce!» dice Renesmee piangendo e Jacob la consola e io mi giro verso di lei e guardandola le rispondo «Amore mio… non ti spaventare! Siamo una fami-glia ricordi? E la nostra famiglia non ha paura di nessuno!» e mi abbraccia dolcemente. Edward esclama «La mamma ha ragione tra sei mesi ci scontreremo con quei maledetti e questa volta li uccideremo. Sapete perché sono così sicu-ro? Perché siamo una famiglia indistruttibile!» e Jacob conclude dicendo «E poi ci siamo anche noi! Noi lupi odiamo i Volturi!» e Edward si gira verso di me e mi dice «Tu ed io per sempre ok?» «Difenderò la mia famiglia per preservare il nostro mondo!» e lo bacio intensamente. Io, Edward Renesmee, Jacob e gli altri siamo pronti... e tutti insieme guardiamo verso la foresta e siamo consapevoli della grande minaccia dei Volturi ma guardandoci negli occhi, sappiamo di essere una famiglia e che faremo di tutto per preservare il nostro futuro e il nostro amore per sempre…

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SOMMARIO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 1111 - 5 - CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 2222 - 27 - CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO CAPITOLO 3333 - 40 - CAPITOLO 4 - 56 - CAPITOLO 5555 - 66 - CAPITOLO 6666 - 79 - CAPITOLO 7777 - 94 - CAPITOLO 8888 - 106 - CAPITOLO 9999 - 120 - CAPITOLO 10101010 - 132 - CAPITOLO 11111111 - 144 - CAPITOLO 12121212 - 156 - CAPITOLO 13131313 - 167 - CAPITOLO 14141414 - 179 - CAPITOLO 15151515 - 190 -

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