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Terre_di_Lombardia_n_10_luglio_2012
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PERIODICODI CULTURAPOLITICAIMPRENDITORIALITÀ
P E R I O D I C O D I I N F O R M A Z I O N EA N N O 4 N U M E R O 1 0 L U G L I O 2 0 1 2
N U O V A A S S O C I A Z I O N E C U L T U R A L E
www.terredilombardia.com
PIÙ FIDUCIA PER LE NOSTRE
IMPRESE
SOMMARIO
Terre di LombardiaAnno 4 n. 10 - Luglio 2012
pubblicazione periodica distribuzione gratuita
Editore Nuova Associazione Culturale TERRE DI LOMBARDIA via Volturno, 78 - 25126 Brescia www.terredilombardia.com [email protected]. 3339403023 - fax 1786083594
Direttore ResponsabileEugenio Feroldi
Comitato di redazioneAnna RivadossiClaudia Medini
Marco RossiMaria Mastinu
SegreteriaClaudia MediniLaura Giordano
StampaEuroteam srl Via Verdi, 10 25080 Nuvolera (Bs)
Finito di stampare nel mese di Luglio 2012
Autorizzazione Tribunale di Crema N. 145 del 26 Aprile 2007
N U O V A A S S O C I A Z I O N E C U L T U R A L E
In copertina:uno scorcio di Brescia
04 Giuseppe Romele. Da Bruxelles (soprattutto dalla Merkel)un segnale positivo
05 Anna Rivadossi. Più fiducia per le nostre imprese
06 L'Unione Europea: debolezze e possibili soluzioni
07 Fare impresa domani sarà molto diverso rispetto al passato
08 Alloggi sociali, zero imposte e più sviluppo
09 Lo Scaip, una Ong bresciana per grandi progetti
10 Moica: trent’anni per i dirittidel lavoro domestico
11 Pari Opportunità: un diritto, non una semplice esigenza
12 Sulle orme di Ulisse
13 Amici di Enrico, Onlus per passione
14 Terre di Lombardia e l’attenzioneal mondo giovanile del lavoro
16 Nasce “Adotta un nonno”
17 Lotta a sovrappeso e obesità
16 Fumo: smettere prima di cominciare
20 La meditazione in tempo di crisi
21 Sognando il futuro
22 Evviva la filiera corta.Come nel mercato di piazzale Vivanti
24 Mela Verde sbarca a Borno
30 Salviamo il Santuario Madonna della Neve
32 Con Vinitaly alla scoperta del vino bresciano
33 Sapori e melodie della Preseglie di un tempo
34 A Montecitorio con Terre di Lombardia
35 Una graditissima sorpresadagli alunni del 1969
03
locale che mi sta molto acuore, voglio lanciare unbreve sguardo sul san-tuario della Madonnadella Neve di Adro. Vor-rei esprimere la mia vici-nanza ai molti cittadiniche si stanno oppo-nendo all’urbanizza-zione dei territoriintorno a un area sto-rico-paesaggistica digrande pregio. In Fran-ciacorta si è edificatomolto, ma l’area intornoal santuario deve essereconsiderata particolar-mente delicata. Si puòcapire la richiesta di
molti abitanti che non vogliono ri-schiare un cambiamento radicale delpaesaggio svilendone uno dei punti diforza: la questione va trattata con accu-ratezza e di concerto fra le parti sociali.
EDIT
OR
IALE
Terre di Lombardia
OCCORRE CONFRONTARSI PER
TROVARE SOLUZIONI.NON SOLO TRA
GLI STATI EUROPEI,MA ANCHE NEL
NOSTRO PICCOLO, A PARTIRE DA ADRO.
Al momento in cuiscrivo ritengo che l’ac-cordo sullo scudo antispread, il varo di alcunepolitiche per la crescita ela ricapitalizzazione di-retta delle banche sianoda ritenersi segnali disperanza. L’Italia haestremo bisogno di recu-perare uno spirito posi-tivo con cui misurarsi,ha bisogno di riceveresegni di impegno versoun futuro tutt’altro chechiaro e ha, ora più chemai, bisogno che le isti-tuzioni si facciano sen-tire. Occorre checonvergano gli interessi comuni degliStati europei in un’ottica costruttiva piùche si sottolineino le differenze e gli er-rori del passato. Spostando l’attenzione su una questione
04
ra fine giugno e inizio lu-glio il mondo della politicaeuropea ha vissuto ore de-licate. Il vertice tenutosi aBruxelles tra i capi di Stato
dell’Unione ha segnato importanti passiavanti. Abbiamo visto il presidenteMonti che dopo lunghe ore di trattativasi è mostrato visibilmente soddisfattoper i risultati ottenuti. Ha dichiarato aigiornalisti che la visione dell’Italia èstata quasi interamente recepita daglialtri leader, in particolare dal cancelliereMerkel, che fino a quel momento si erasempre mostrata refrattaria dal fareconcessioni.
TBisogna
che converganogli interessi
comuni degliStati europei in un’ottica costruttiva più che si
sottolineino ledifferenze e gli
errori del passato
DA BRUXELLES (SOPRATTUTTO DALLA MERKEL)UN SEGNALEPOSITIVO
ON. GIUSEPPE ROMELE VICEPRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
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a.it
l giorno d’oggi essere im-prenditori comporta unosforzo aggiuntivo rispettoalle usuali problematichedel mondo del business. La
crisi internazionale, dapprima finanziariapoi economica, negli ultimi anni sta ca-ratterizzando in modo totalizzante la no-stra società, con risvolti a volte anchedrammatici. Perchè nondiventi anche una crisi disistema, in un territorio
storicamente attivo eprospero come quello
lombardo, occorre unosforzo congiunto fra isti-tuzioni e tessuto impren-ditoriale. L’Associazione Terre diLombardia, nella misuradelle sue possibilità, operada collettore di bisogni,stimolando l’incontro frail mondo istituzionale e quello civile. Non si può negare che le istanze pro-mosse dalle realtà produttive abbiano tro-vato ascolto e comprensione da partedegli attori politici. Tuttavia occorre orache trovino delle risposte, concrete solu-zioni a esigenze sempre più impellenti in
un aggravarsi del contesto nazionale e in-ternazionale. So e mi rendo conto di cosa significhi fareimpresa, avendo avuto un passato da im-prenditrice. Conosco l’impegno che com-porta in termini di risorse, di tempo, maanche di energie e di cuore. Occorre pon-derare con oculatezza gli investimentiperchè siano valorizzati, trovino terreno
fertile per la crescita e ilconsolidamento. Ė indi-spensabile che lo sviluppovenga aiutato attraversol’operato delle banche,partner imprescindibilidelle dinamiche econo-miche di una societàsana. Se gli istituti di creditonon aiutano le imprese at-traverso l’erogazione di fi-nanziamenti e la normaleattività d’immissione di
liquidità, si corre il rischio dello stallo ge-nerale. Non a caso tra le decisioni dei Go-verni in Europa per far fronte alla crisi, c’èsempre la preoccupazione di rifornire ilmondo bancario, perchè poi renda dispo-nibili le finanze ai cittadini per gli investi-menti, le assunzioni e i consumi.
TERRE DI LOMBARDIA LEVA UNA VOCE A FAVORE
DELL'IMPRENDITORIA LOCALE: "SIAMO
AL VOSTRO FIANCO".
ANNA RIVADOSSI PRESIDENTE DELLA NUOVA ASSOCIAZIONE CULTURALE TERRE DI LOMBARDIA
A
So e mi rendoconto di cosa
significhi fare impresa,avendo avuto
un passato da imprenditrice
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PIÙ FIDUCIA PER LE NOSTRE IMPRESE
LA PRESIDENTE.IL SUO IMPEGNO,
IL SUO ENTUSIASMO
condo recenti studi, potrebbero far ri-sparmiare ogni anno ai Paesi dell’Euro-zona più di 10 miliardi di euro intermini di minori interessi sul debito. È necessario, infine, impiegare il Fondo
Salva Stati per la ri-capitalizzazionedegli istituti di cre-dito e mettere inpratica la goldenrule. In questa fase,dunque, la politicadeve lasciare daparte il populismoperché invocarel’uscita dall’euroavrebbe conse-guenze disastrose:l’inasprirsi degli at-tacchi speculativi, ildefault del debitopubblico, il collassodel sistema bancario
interno, fino a disordini e guerre civili. Il vantaggio competitivo evocato, ov-vero la spinta all’export per effettodella svalutazione della moneta nazio-nale avrebbe esiti positivi solo nelbreve periodo: i Paesi membri dell’Eu-rozona adotterebbero subito misureprotezionistiche per difendersi com-mercialmente da questo tipo di poli-tiche. Chi guida in questo momentol’Europa dovrebbe, quindi, favorire lacrescita delle economie periferiche inmodo tale da arginare le spinte centri-fughe e tendere vero una unione poli-tica europea.
On. Stefano Saglia
Il declino che l’UE sta vivendo è stret-tamente legato alla debolezza dell’euroe all’inadeguatezza della Banca CentraleEuropea che svolge, tra le altre cose, unruolo di vigilanza sull’inflazione.L’unione monetariaè giunta quindi a unpunto di non ri-torno e la svolta èormai diventata ne-cessaria: la conse-guenza sarà ladis integrazionesotto i colpi della re-cessione. È indispensabile,dunque, andare conmaggiore decisioneverso una solidaunione politica eu-ropea e permetterealla Bce di svolgere,sul modello dellebanche centrali del resto del mondo(come l’americana Fed o l’inglese Boe),operazioni che permettano la difesadella moneta e dei debiti sovrani. Una maggiore integrazione europea
porterebbe alla messain comune dei debitinazionali di futuraemissione che limite-rebbe le aggressioni deimercati sui titoli diStato con effetti positivisui livelli dello spread.In questo quadro rien-tra anche il progettodegli eurobond che, se-
Unione Europea è strettatra una crisi finanziaria checontinua a espandersi e unasempre più preoccupantestagnazione. Questi fattori
la stanno portando verso un lento de-clino nel panorama mondiale e, ancorpeggio, al frantumarsi del progetto diunione economica, politica e monetariaavviato col Trattato di Roma.
L
Una maggiore integrazione europeaporterebbe alla messain comune dei debitinazionali di futura
emissione che limite-rebbe le aggressioni
dei mercati sui titoli diStato con effetti positivisui livelli dello spread
GLI SCENARI NON SONO EDIFICANTI,MA USCIRE DALL'EURO
PORTEREBBE CONSEGUENZE
DEVASTANTI.
L'UNIONE EUROPEA: DEBOLEZZE E POSSIBILI SOLUZIONI
ECO
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ON. STEFANO SAGLIA SOTTOSEGRETARIO ALLO SVILUPPO ECONOMICO, IV GOVERNO BERLUSCONI
Terre di Lombardia06
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sere consapevoli che serve un cambia-mento. Nel modo di fare business: ladimensione media delle aziende bre-sciane non risulta spesso coerente congli investimenti in innovazione sem-pre più necessari per vincere unacompetizione molto agguerrita. In termini di mercati serviti: rivolgersial mercato interno oesportare in Europanon è più sufficiente; si tratta, infatti,di mercati saturi mentre nel Far East,in Africa e in Sud America assistiamoa ritmi di crescita della domanda adue cifre. È, infine, crucialerivedere la culturaprevalente: è im-portante, in parti-colare, introdurrelogiche di ge-stione dei processim a g g i or m e nt eimprontate a cri-teri manageriali.Introdurre questi
cambiamenti non è certo facile, ri-chiede molto, probabilmente che i no-stri imprenditori superino laprospettiva dell’individualismo e af-
frontino con co-raggio la strada dimettersi in rete. Sidirà: facile a dirsi,non agevole a farsi.Vero, ma franca-mente fare im-presa domani saràmolto diverso ri-spetto al passato.
Giuliano Noci
IL PRORETTORE DEL POLITECNICO DI MILANO
SPIEGA COME LE IMPRESE DOVRANNO RILEGGERSI ALLA LUCE DELLA CRISI.
G I U L I A N O N O C I P R O R E T T O R E P O L I T E C N I C O D I M I L A N O
a crisi non accenna a pla-carsi. L’economia italiana ebresciana danno semprepiù segni di difficoltà; a li-vello nazionale, è previsto
per il 2012 un calo del PIL di oltre l’1percento; il sistema industriale bre-sciano purtroppo non è indenne. Che cosa pensare per il futuro? Alnetto delle vicende di politica interna-zionale, le nostre imprese devono es-
FARE IMPRESA DOMANI SARÀ MOLTO DIVERSO RISPETTO AL PASSATO
Al netto delle vicende di politica internazionale,
le nostre imprese devono essere
consapevoli che serve un cambiamento
IL PARERE
L
07
temporaneamente ren-dere coerente il sistemafiscale con la finalità so-ciale del patrimonio ge-stito azzerando leimposte che le AziendeCasa pagano a Stato eRegioni. Si libererebberocosì oltre 320 milioni dieuro l’anno, pari a unterzo delle entrate da ca-noni, da investire innuovi alloggi e manuten-zione per favorire così ilrilancio di un compartostrategico come l’edilizia.
Non rivendichiamo privilegi né tratta-menti di favore. Chiediamo solo dipoter continuare a svolgere il nostroruolo per arginare l’emergenza abitativae rafforzare coesione, integrazione so-
ciale e sicurezza ancheattraverso, laddove è ne-cessario, azioni coordi-nate per prevenire ecombattere i fenomenidi illegalità – abusivi-smo, evasione fiscale,morosità – e restituire aicittadini fiducia nelleistituzioni e voglia dicollaborare alla conser-vazione e alla valorizza-zione del patrimoniocomune.
Emidio Ettore Isacchini
Due le cause: esauri-mento dei finanziamentie piani di dismissione aprezzi irrisori. In ventianni è stato venduto unquinto del patrimonio,ridotto oggi a circa 750mila alloggi affittati a uncanone medio di 100euro al mese.Cosa fare? In prospet-tiva, sicuramente adope-rarsi per ripristinare unflusso di finanziamenticerti e costanti, in parteanche provenienti dallafiscalità generale. Mentre da subito sulfronte fiscale è essenziale consentirealle Aziende Casa di accedere alle de-trazioni fiscali per le ristrutturazioni ela riqualificazione energetica e con-
ono 600 mila le domande ingraduatoria per l’assegna-zione di un alloggio di edili-zia pubblica. Oltre 2 milionidi persone, due volte la po-
polazione di una città come Napoli,chiedono una casa. Di fronte a questadomanda l’offerta di alloggi a canonesociale non aumenta, anzi, si riduce.
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In venti anni è stato vendutoun quinto del patrimonio, ridotto oggi
a circa 750 milaalloggi affittati aun canone medio
di 100 euro al mese
Terre di Lombardia08
E M I D I O E T T O R E I S A C C H I N I P R E S I D E N T E F E D E R C A S A
LA CASA, BENE PRIMARIO
PER OGNI PERSONA,SEMBRA NON ESSERE
UN DIRITTO PER TUTTI.
ALLOGGI SOCIALI, ZERO IMPOSTE E PIÙ SVILUPPO
SOCI
ALE
LO SCAIP, UNA ONG BRESCIANAPER GRANDI PROGETTI
COOPERAZIONEINTERNAZIONALE
e zootecnico in Mozambico,Africa. Il lavoro impegnerà laOng bresciana e il partner Medi-cus Mundi Italia per un totale ditre anni, con un impegno finan-ziario che si aggira attorno al mi-lione di euro. Ben 700 mila sonostati finanziati dal Ministero degliAffari Esteri, uno dei pochi bandiapprovati nel 2010 dal governoitaliano. Molti agricoltori hanno mostrato
interesse per i progetti di mi-crocredito, prestiti agevolatisenza interessi per favorire
l’avvio di piccole attività impren-ditoriali. Alcune famiglie hannogià superato la valutazione dellecredenziali con successo per otte-nere un importo medio tra gli 8-9 mila meticais, circa 240 euro.Piccole somme che possono farela differenza. L’obiettivo è innescare un circolovirtuoso che dia linfa a un terri-
torio molto po-vero e arretratodi infrastrutture.Lo Scaip, dun-que, è semprealla ricerca difondi per poteraffrontare gli im-pegni futuri conserenità.Progetti concretiper sostenerepersone che vi-vono in contesti
di grande difficoltà, spesso nel buiodell’indifferenza delle istituzioni. Per dare una mano concreta ai missio-
nari piamartini si può utilizzare il c/cbancario intestato allo Scaip, IBANIT82 T 08692 11202 017000171010.
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L’ASSOCIAZIONE DEI PADRIPIAMARTINI SCAIP OPERA
NEI PAESI DEL SUD DEL MONDO PER COOPERARE
ALLO SVILUPPO, SECONDO LO SPIRITO DI
PADRE GIOVANNI PIAMARTA.
rescia vanta una piccola e la-boriosa Ong che lavora per losviluppo della cooperazioneinternazionale attraversoprogetti di educazione, for-
mazione professionale, accesso all’ac-qua, sviluppo rurale, etanto altro ancora. Ė lo Scaip (Servizio Col-laborazione AssistenzaInternazionale Piamar-tino) nato nel 1983 ispi-rato dalle gesta del beatoGiovanni Piamarta, fon-datore della scuola Arti-gianelli, che saràproclamato santo ilprossimo 21 ottobre da
apa Benedetto XVI. Attualmente lo Scaip,oltre ad avere missioni e progetti ope-rativi in Angola, Brasile, Cile, ha avviatoun ingente progetto in ambito agricolo
BIl lavoro
impegnerà la Ong bresciana
e il partner Medicus Mundi
Italia per un totale di tre anni P
dell’Unica (Unione IntercontinentaleCasalinghe) Leni Pane Da Perez Marice-vich, dal Paraguay, la presidente del-l’Unica/Africa Marie Thérèse Mulanga,da Kinshasa (Repubblica del Congo), cheha portato una nota esotica, la svedesemadeleine Wallin, presidente Fefaf dellecasalinghe europee, presente con due deisuoi cinque figli. Bonnie Tamplin diAtlanta ha illustrato la condizione delledonne statunitensi. Hanno concluso le te-stimonianze la brasiliana Rosangela Pa-dilha Lima, l’indianaShafali Mathur e Ala AlMukhallalati dalla lacerataSiria. Un mondo al femmi-nile, dove la vita delledonne è ovunque difficile,ancor più come ha dettoRosangela Padilha Lima,“essere donna sotto l’equa-tore è un dramma”. La se-conda giornata, invece, èstata interamente dedicataal movimento e ai 30 annidi impegno per il ricono-scimento del lavoro fami-liare, svolto per lo più dalledonne, sia a tempo pieno sia a tempo par-ziale da quelle impegnate nel lavoroesterno. “Un lavoro prezioso che non tuttisembrano valutare nella sua importanzagestionale, formativa ma anche econo-mica”, un supporto fondamentale senza ilquale nessun sistema dei servizi può fun-zionare e assicurare cure e garanzie ai pic-coli e agli anziani. Cosa è cambiato per illavoro familiare trent’anni dopo? SecondoTina Leonzi si possono ravvisare una mi-
gliorata valutazione di questo lavoro, unasensibilità sociale più consapevole del suovalore, una serie di pronunce e sentenzeche ne tengono conto, normative ema-nate al riguardo che, seppur non del tuttorispondenti alle esigenze, costituisconoun caso unico nel quadro delle legisla-zioni europee e mondiali. Molto ancora,però, resta da fare per raggiungere unamigliore condizione per le casalinghe euna concreta conciliazione tra tempi dilavoro e tempi di vita.
La relazione della presi-dente Leonzi ha ripercorsoil cammino del passato, colriconoscimento comeOng (Organizzazione nongovernativa dell’Onu), letappe fondamentali, la vitae l’impegno dei numerosigruppi diffusi sul territorionazionale. Ma anche i rap-porti internazionali con leorganizzazioni omologheeuropee e d’oltreoceano dicui il Moica è il membrofondatore, i riconosci-menti attuali (ricordiamo
l’adesione del Presidente della Repubblicacon la medaglia presidenziale e i nume-rosi patrocini istituzionali), la presenza diMoica in organismi istituzionali nazionalie locali, la certezza di un futuro che ha ra-dici in una organizzazione ormai struttu-rata a tutti i livelli. Un solenne e festosoanniversario vissuto tra ricordi di stagioniconcluse e la speranza e l’augurio di tempimigliori per tutti.
A cura del Moica
UN EVENTO PER RICORDARE
L'EVOLUZIONE DELLA CASALINGA:
TUTT'ALTRO CHE UNAFIGURA MARGINALE,REMISSIVA O RASSE-GNATA A RIMANERE
NELL'OMBRA MA, PIUTTOSTO, PROPRIA
DI UNA "MANAGER DELL'IMPRESA
FAMILIARE".
10 Terre di Lombardia
MOICA:TRENT'ANNI PER I DIRITTI DEL LAVORO DOMESTICO
SOCI
ETÀ
l Moica ha ricordato, il 7-8-9 giu-gno, il 30° anniversario (1982-2012) con un convegnointernazionale sul tema “Casalin-ghe/lavoratrici e lavoratrici/casa-
linghe”, una partecipata assembleanazionale e una suggestiva gita in mono-nave sul lago di Garda. Tre giornate vis-sute in un clima di impegno e, insieme, difesta, di amicizia e di solidarietà per le po-polazioni terremotate dell’Emilia Roma-gna. Le giornate sono state aperte da TinaLeonzi, presidente nazionale e dalla vicepresidente Camilla Occhionorelli, conpresenze internazionali, relazioni, inter-venti, testimonianze venute anche dapaesi e continenti lontani: la delegazionedell’America del Sud con la presidente
IUn lavoro
prezioso che nontutti sembranovalutare nella
sua importanza gestionale,
formativa maanche economica
quella di considerare ilsesso femminile inade-guato per molte semplicifunzioni, storicamente eculturalmente associate
ai maschi. Antichi re-taggi di un mondoche doveva avere una
e una sola lettura, nonvoleva cambiare, néemanciparsi. “I probleminon si riscontrano neicasi di emarginazionesociale - spiega Rocca -ma si manifestano anchedove c’è alta scolarizza-zione”. Per questo laCommissione lavoracon le istituzioni e molto con le scuoledi ogni ordine e grado, affinché le ideesbagliate non rimangano sommerse. Uno dei progetti del prossimo autunno,che avrà luogo al Cfp Zanardelli di Bre-scia, spiegherà agli insegnanti come af-frontare gli stereotipi di genere. Unprogetto pilota tenuto dalla pedagogi-sta Daniela Robasto dell’università di
Torino che, se confer-mato, sarà proposto inaltre scuole per educarele nuove generazioni. Molto spesso i ragazzi,maschi e femmine, im-parano a imitare o sop-portare atteggiamenticonsiderandoli “nor-mali”, ma che sono veree proprie devianze. Nonsolo violenze fisiche che,seppur evidenti, ven-gono spesso taciute frale mura domestiche, maanche forme più sottili,oggi denominate stal-king, reato riconosciuto
dalla legislazione. Anche nel campo del lavoro la Com-missione opera attivamente cercandodi abbattere clichè inadeguati alla realtàdi oggi: basti pensare che, secondoun’indagine di Unioncamere, le im-prese rosa nel 2011 sono in crescita inun periodo di piena crisi.
ANNA ROCCA PRESIDENTE COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ DELLA PROVINCIA DI BRESCIA
L’IMPEGNO
11
PARI OPPORTUNITÀ: UN DIRITTO, NON UNA SEMPLICEESIGENZA
LA COMMISSIONE DELLA PROVINCIA GUIDATA DA ANNA ROCCA NON PERDEOCCASIONE PER RICORDARE
AI GIOVANI LA PARITÀ DI GENERE.
romuovere e portare a com-pleta realizzazione la figurafemminile: questo potrebbeessere con buona sintesi ilcompito della Commissione
Pari Opportunità della Provincia diBrescia. Lo spiega il suo presidente,Anna Rocca, madre di famiglia, im-prenditrice metalmeccanica e rappre-sentante dell’Associazione Artigiani,credenziali che afferma con orgoglio. Elencare i progetti, i corsi o le tavole ro-tonde organizzate negli anni dallaCommissione sarebbe impossibile. Fin dal 1986 si lavora per l’emancipa-zione della donna in un mondo che, inpieno ventunesimo secolo e con donneche viaggiano nello spazio e strappanopremi Nobel agli uomini, deve perdereancora molte "brutte abitudini". Come
P
Spesso i ragazzi,maschi
e femmine, imparano a imitare
o sopportare atteggiamenti
considerandoli“normali”,
ma che sono vere e proprie
devianze
INIZIATIVEPER CRESCERE
“Perché – spiega don Osvaldo – cre-scere non significa imporre la propriacultura, ma sapersi aprire anche a quelladegli altri; il tema sceltoquest’anno, quello delviaggio di Ulisse checerca la patria, è partico-larmente indicato perchéinvita i bambini a riflet-tere non solo sulla ri-cerca della propria terraintesa come luogo fisico,ma anche e soprattuttocome luogo del cuore”.Sì, perché un’altra dellecaratteristiche peculiaridel grest di Fiumicellonon è solo quella di es-sere trasversale a nazio-nalità e religioni diverse(tra i frequentanti ci sono anche parec-chi musulmani), ma anche quella ditendere sempre un filo rosso di carat-tere culturale. Un’intuizione avuta diecianni fa dall’instancabile curato Marco
Bosetti e poi divenuta uno dei pilastriportanti del grest, un modo per “solle-citare la fantasia dei bambini” spa-
ziando dai miti greci elatini sino a Pinocchioed Herry Potter, in unmare magnum di me-morie che possono averegrande impatto nell’ot-tica di una crescita glo-bale. Ma che, inutiledirlo, come in ogni buoncampo estivo che si ri-spetti, non possono pre-scindere da immancabilimomenti di condivi-sione quotidiana comele gite settimanali: daquella in piscina (un“must” per tutti i 300
grest della provincia) a quella più pro-priamente culturale che, ad esempio, loscorso 22 giugno ha portato quasi 200persone a Canale D’Agordo per il cen-tenario della nascita di Papa Luciani.
IL GREST DI FIUMICELLOE LA RICERCA DELLA PATRIA "DEL CUORE".
12 Terre di Lombardia
SULLE ORME DI ULISSE
grest aiutano a crescere! Ne èconvinto don Osvaldo Resconi,da 13 anni parroco di Fiumi-cello e da sempre grande soste-nitore del valore educativo dei
campi estivi organizzati negli oratoridurante le vacanze scolastiche. A mag-gior ragione in un quartiere come ilsuo, caratterizzato da una grande mi-scellanea di nazionalità ed etnie, checonsente di sperimentare con efficacial’idea di un percorso di crescita chepassa necessariamente per l’accoglienzadegli altri (su 140 iscritti almeno unacinquantina sono di origine straniera, estraniero è anche uno dei 30 animatoriche seguono i bambini).
ICrescere
non significa imporre
la propria cultura,
ma sapersi aprire anche a
quella degli altri
GREST
st’anno hanno visto dispu-tarsi il primo premio ben 40squadre, divise in tre catego-rie. La partecipazione all’af-fetto per Enrico, scomparso
a soli 21 anniper emofilia,ha spinto ilpadre, To-maso, a crearela onlus Amicidi Enrico. Attiva dal2003, raccoglieproventi da de-stinare ad altrepiccole realtàa s s o c i a t i v e
della zona, fatte di personeche con passione spontanea
si impegnano nel sociale,spesso con poche risorse,nel pieno spirito della
concretezza della provincia,distante dai clamori. Ė così che Amici di Enricocontribuisce nel suo piccolo a soste-nere una casa di riposo, una comunitàdi tossicodipendenti, una casa fami-glia e persino una onlus brasiliana chesi prende cura di bambini disagiati. I proventi vengono raccolti oltre altradizionale evento calcistico, ancheattraverso altre attività, moltiplicatesinel tempo. Come il concorso artisticoa cui nell’anno in corso hanno presoparte sei scuole medie di Palazzolo ePontoglio e tre superiori, tra cui unadi Brescia. In totale 350 disegni, per-venuti alla “giuria” che ha scelto il sog-getto migliore, stampato poi su
simpatiche magliette. Ma anche calen-dari, mostre fotografiche e manifestidel memorial calcistico, tutto per rac-cogliere qualche euro in più. In passato le “serate d’autunno” hannoportato a Palazzolo dibattiti sui pro-blemi dell’adolescenza, la coopera-zione internazionale e altri temiimpegnati ma, confessa papà Tomaso,“la gente preferisce cose più leggere”.Ė stata molto apprezzata l’agenda“l’amore non è un optional”, donataagli amici e agli sponsor. Per chi volesse conoscere qualcosa dipiù può trovare la onlus al sitowww.torneodienrico.it.
nrico è rimasto nel cuoredei suoi amici. Tanti, a Pa-lazzolo e dintorni, non l’-hanno mai dimenticato. Erail 1992, tutto era pronto per
il torneo di calcio, lasua passione, ma la ma-lattia che si portavadentro l’ha reclamato.Non riuscì mai a gio-care quella partita, cosìi compagni, gli amici ei genitori hanno volutoun torneo tutto per lui:il “Memorial EnricoRaccagni”.Dopo vent’anni il tro-feo si disputa ancora alSacro Cuore di Palazzolo, appunta-mento ormai storico, dove anche que-
E
AMICI DI ENRICO, ONLUS PER PASSIONE
IMPEGNOSOCIALE
13
IL “MEMORIAL ENRICO RACCAGNI”,
GIOVANE PALAZZOLESEMORTO DI EMOFILIA,
RADUNA 40 SQUADRE DI APPASSIONATI
DI CALCIO, PER AIUTARE
CHI SI OCCUPA DEGLI ALTRI.
I genitori hannovoluto un torneo
tutto per lui: il “Memorial
Enrico Raccagni
a nuova vestedella rivistaTerre di Lom-bardia èfrutto di un
lavoro realizzato daglistudenti dell’AccademiaSanta Giulia di Brescia.Molti si saranno accortiche il numero di novem-bre scorso presentava di-verse modifiche. Un veroe proprio restyling, discreto ma efficace,voluto dalla Nuova Associazione Terredi Lombardia per il proprio periodicodi informazione. Il merito va a due stu-dentesse, Francesca Pistoni e MartinaSandro, al primo anno della scuola spe-cialistica. Sotto la supervisione del pro-fessor Claudio Gobbi, docente digrafica e comunicazione pubblicitaria,hanno studiato nuovi colori, font diver-
sificati e un’impagina-zione moderna. Confermati gli elementivisivi più equilibrati, ilteam di ragazze, sceltofra alcuni che hanno la-vorato al progetto, ha ri-cercato soprattuttochiarezza ergonomica,come si dice in gergo. Alla presenza del Vice-presidente della Provin-
cia di Brescia, On. Giuseppe Romele, lestudentesse hanno ricevuto dalle manidel presidente dell’Associazione AnnaRivadossi un riconoscimento per il la-voro svolto. Sono state premiate conuna borsa di studio da 250 euro a testa,durante la piccola cerimonia nella sededi via Tommaseo. «Terre di Lombardiaè una realtà che cresce - ha spiegato Ri-vadossi - promuovendo incontri di alto
LA RIVISTA DELL’ASSOCIAZIONE
TERRE DI LOMBARDIA SI È RIFATTA IL LOOK,
AFFIDANDO IL RESTYLING
ALL’ACCADEMIA SANTAGIULIA DI BRESCIA.
LE DUE STUDENTESSECOINVOLTE NEL
PROGETTO HANNO OTTENUTO UNA BORSADI STUDIO DI 500 EURO.
UN PICCOLO ESEMPIOCHE VA NELLA DIRE-
ZIONE DEL SOSTEGNO ALMONDO LAVORATIVO
GIOVANILE, TROPPOSPESSO TRASCURATO.
14 Terre di Lombardia
L Nuovi colori,font diversificatie impaginazione
modernaper la rivista
Terre di Lombardia
RICONOSCIMENTI TERRE DI LOMBARDIA E L’ATTENZIONE AL MONDO GIOVANILEDEL LAVORO
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livello, proposte con-crete sviluppate per ilbene del territorio e dellecomunità che su di essovivono».L’Associazione è infattiparticolarmente attentaal mondo giovanile. Inun’epoca in cui il tasso didisoccupazione per i ra-gazzi tra 15 e i 29 anni èintorno al 30 percento,peggior dato in Europadopo Grecia e Spagna,ed è in continuo au-mento il numero di co-loro che non studiano enon cercano attivamentelavoro, occuparsi dellegenerazioni più deboli èimprescindibile. Sia detto per inciso chele problematiche più recenti hanno soloaggravato una situazione cronica delBelpaese; da sempre le fasce cosiddettedeboli lavorativamente, donne com-prese, si sono spartite le briciole di unsistema occupazionale che alimenta an-tichi problemi per nuovi disoccupati.Un recente rapporto della Caritas ita-liana racconta di un aumento del 59,6percento del numero di giovani che sirivolgono ai centri di sostegno. E a ca-tena si alimentano debolezze che ver-ranno a galla in un prossimo futuro.
Sempre secondo il rap-porto, i giovani chehanno iniziato a lavorarenegli ultimi anni matu-reranno una pensioneche nella maggior partedei casi non sarà oltre i500 euro mensili, il mi-nimo previsto oggi dal-l’Inps. Ripensare il modello cheper convenienza o prati-cità si è diffuso in Italiadovrà diventare unaquestione non solo diprincipio, ma più proba-bilmente di sopravvi-venza dell’intero sistema.Giovani quarantenni chevivono con mamma e
papà, lavoratori navigati che hanno co-nosciuto solo contratti a progetto scar-samente retribuiti e stagisti perennisono oggi, ahinoi, le figure simbolodella compagine economico-culturalein Italia. Certamente la crisi morde e famale a tutti, ma forse sarebbe proprio iltempo di girare pagina. Anche per nonalimentare negativamente l’alibi del-l’inattività. Recentemente i dati di alcune Cameredi Commercio hanno riportato un’ana-lisi a prima vista incomprensibile. Sa-rebbero migliaia nella penisola i ruoli
immediatamente disponibili da rico-prire, ma che non trovano lavoratori.La Cisl del Veneto ha dichiarato ilmese scorso che in regione c’è bisognodi almeno 1500 tra metalmeccanici,mulettisti, infermieri e ancora sarti,falegnami, panettieri. Un piccoloesercito che non si trova o, meglio, chenon accetta queste offerte “perchètroppo faticose”. Una delle cause è ilmancato orientamento professionalenelle scuole, che alimenta percorsi for-mativi slegati dalla realtà. Dunque ben vengano istituti come l’Ac-cademia di Santa Giulia che, racconta ilprofessor Gobbi, è caratterizzata da uninsegnamento teorico e pratico altempo stesso. Non nuova a iniziative dicollaborazione con le realtà imprendi-toriali e associative bresciane nel campodella arti visive, artistiche e comunica-tive. Per l’Associazione degli industrialibresciani ha curato recentemente la co-municazione di un congresso nazionaletenutosi nei padiglioni della fiera diBrescia. E ancora si possono citare ilcontributo al materiale pubblicitariofornito ai Musei Mazzucchelli di Cili-verghe e alla Confagricoltura. Insomma, una vera e propria intera-zione con il territorio, in vista che nuoviconsulenti, art director e pubblicitarientrino a pieno titolo nel tessuto lavo-rativo della città.
In un’epoca in cui il tasso didisoccupazioneper i ragazzi tra
15 e i 29 anni è intorno
al 30 percento,peggior dato in
Europa dopoGrecia e Spagna,occuparsi delle
generazioni più deboli è
imprescindibile
dotta un nonno”,un’associazione di vo-lontariato No Profitsenza fini di lucro, èstata accolta con
grande positività dal Direttivo; fon-data su un’idea semplice, quella diaprire una finestra sui servizi sociali,garantisce solidarietàanche alle persone rima-ste sole.Un movimento apolitico,che si propone di stimo-lare e raccogliere la di-sponibilità e il sostegnodel Privato, (inteso comepersona fisica e autoritàgiuridica) in ogni suaforma, tempo, sussidi, as-sistenza, o alloggi. Ap-poggi solidali, destinati agli anziani diBrescia, grazie all’azione diretta, per-sonale e gratuita degli aderenti, in col-laborazione con forze pubblicheoperanti sul territorio. I soci, oltre chefornire mezzi di assistenza e di ricrea-
zione specifici permetteranno infattiagli anziani una vita sociale attiva;un’associazione che si ispira ai valoridella vita, che vuole arrivare con ilbuon senso dove i servizi vengonomeno. Un’idea che potrebbe riscuo-tere un grande successo, ritenutaanche dalle parrocchie bresciane un
“validissimo connubio”,quello di giovani ed an-ziani. Saranno disponi-bili le collaborazioni contutti gli assessori ai ser-vizi sociali della provin-cia, uniti dallo stessoscopo: migliorare le con-dizioni di vita degli an-ziani, fondamenta dellasocietà, sempre più pre-senti sul territorio. Il pro-
getto porta con sé i migliori propositidi andare a buon fine, per dare alla co-munità un valido servizio, innovativoe unico nella zona, volto a cambiare inmeglio la vita nella collettività.
Gloria Piovani
UN’ASSOCIAZIONE CHE AIUTA A TROVARE
SOLUZIONI ALTERNATIVE
IN QUESTO PERIODO DI CRISI GLOBALE
DEI SERVIZI E A FRONTEGGIARE
LE DIFFICOLTÀ QUOTIDIANE
LEGATE NON SOLO A PROBLEMI
ECONOMICI MA TALVOLTA ANCHE
AD UN DISSESTO DI VALORI.
16 Terre di Lombardia
NASCE“ADOTTAUN NONNO”
Un’associazioneche si ispira
ai valori della vita
SOCI
ALE
“A
G L O R I A P I O V A N I R E F E R E N T E A S S O C I A Z I O N E
LOTTAA SOVRAPPESO E OBESITA'
SALUTE
consumo di frutta e ver-dura, la sostituzione deigrassi animali saturi conquelli vegetali insaturi, lariduzione della quantità edelle proporzioni digrassi, sale e zucchero el'attività fisica giornaliera.Relativamente ad unsano stile di vita, limitan-
doci agli aspetti nutri-zionali, possiamoinnanzitutto sugge-rire una regolaritànella assunzione deipasti. Molte personeinfatti saltano o ri-ducono al minimo ipasti o limitano laprima colazione adun solo caffè, o con-sumano a pranzouno snack veloce, un panino, con-centrando l’apporto nutritivo nelpasto serale. Questo comportamento dal puntodi vista nutrizionale rappresenta si-curamente un grossolano errore.
L’assunzione del cibo dovrebbe invece es-sere più correttamente distribuita nellagiornata, rispettando gli orari e frazio-nando opportunamente gli alimenti in trepasti (colazione, pranzo, cena). La prima colazione è molto importanteper iniziare bene la giornata e dovrebbeprevedere latte o yogurt (indispensabilenel bambino come nell’adulto e nell’an-ziano per l’apporto di calcio biodisponi-bile e proteine ad elevato valorebiologico), oltre ai cereali, come biscotti,fette biscottate o altri prodotti da forno. Certamente il pranzo non può più esserecontemplato molto abbondante come eraanni fa, perché nel pomeriggio vi è neces-sità di attenzione, vigilanza e lucidità, percui il suggerimento è per un pasto “leg-gero” e facilmente digeribile (bresaola,prosciutto, pesce, uovo, o un po’ di for-maggio, accompagnati da un po’ di pane,verdure e un frutto).
Nel pasto serale largo spa-zio sempre agli ortaggi,molto importanti per l’ap-porto di vitamine, fibra,minerali, e per l’effetto vo-lumetrico saziante. Essicontengono inoltre prin-cipi attivi ad effetto antios-sidante e “protettivo” dellostato di salute (licopene,polifenoli, bioflavonoidi,ecc.).Ovviamente la razione ali-mentare deve prevederespazio anche per la pastama senza esagerare, ed al-ternando a minestroni diverdura con poca pasta,riso, considerando il dila-gare anche nel nostropaese del sovrappeso edell’obesità. Infine giusto
spazio, in alternanza, a carni, e soprattuttopesci limitando i grassi saturi e privile-giando l’ olio d’oliva, completando inoltrela cena, dove non vi siano controindica-zioni, con un buon bicchiere di vino.Vista la situazione allarmante, l’OMS haproposto una “Strategia globale su dieta,attività fisica e salute” che coinvolga isti-tuzioni pubbliche e private per promuo-vere stili di vita salutari nelle scuole, percontribuire a ridurre i rischi derivanti dauna alimentazione non corretta e da unaridotta attività fisica. L’obiettivo è divul-gare una cultura della salute necessariaper stabilire una rete di enti e istituzioniche condividano questi obiettivi e defini-scano ruoli, regole, modalità di azione evalutazione. E’ importante che venganopianificate diverse iniziative che do-vranno coinvolgere non soltanto le istitu-zioni nazionali, ma anche le famiglie, lascuola, i servizi sanitari e sociali, i medicidi medicina generale e i pediatri, le asso-ciazioni non governative, i mass media, icentri riabilitativi e terapeutici, i clubsportivi.
Dott.ssa Maria Mastinu Specialista in Idrologia Medica
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UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE COMBATTE
PROBLEMI DI PESO CHE, SE NON AFFRONTATI
IN GIOVANE ETÀ, POSSONOSFOCIARE IN PATOLOGIE.
egli ultimi anni sovrappesoe obesità sono diventati unproblema di salute pubblicanei Paesi occidentali. In Ita-lia ne soffrono 4-5 abitanti
su 10, con tassi che sono ancora più ele-vati nelle regioni meridionali e che ten-dono ad aumentare. Il fenomenoriguarda anche i bambini, con una preva-lenza che è tra le più alte d'Europa. I datirilevati sono particolarmente preoccu-panti, in quanto un bimbo obeso è pro-babile che lo sia anche da adulto. Accantoall'alimentazione non equilibrata, la se-dentarietà rappresenta un altro fattore chefavorisce il sovrappeso, e che caratterizzalo stile di vita di molti adulti e bambini. Per fare fronte al problema l'Oms ha re-centemente sviluppato una Linea Guidaintitolata Strategia globale su dieta, atti-vità fisica e salute. Tra i punti principali ei consigli da seguire, ci sono l'aumento del
N
L’assunzione del cibo dovrebbe
essere corretta-mente distribuita
nella giornata, rispettando
gli orari e frazionando
opportunamentegli alimenti in trepasti (colazione,
pranzo, cena)
siste una piaga nella nostrasocietà che, malgrado glisforzi fatti fin’ora, non è an-cora stata debellata. Ė ilfumo, che provoca ogni annoottantamila decessi solo in
Italia e coinvolge in misura crescente legiovani generazioni. Dal 19 al 30 marzoscorso a Brescia si è tenuto un progettorealizzato nelle scuole, con partner pre-stigiosi quali Ubi Banca e la vicepresi-denza della Provincia di Brescia. La Fondazione Veronesi, da anni impe-gnata nella lotta contro il fumo attra-verso la ricerca e la divulgazione, hamesso in campo gli "animatori scienti-fici" per promuovere i laboratori interat-tivi denominati “No smoking, behappy”. Oltre mille studenti bresciani tragli 8 e i 16 anni, la fascia d’età più critica,
sono stati informati sugli effetti delle si-garette sul corpo e sulla mente. Hannoosservato le differenze tra un polmonesano e quello di un fumatore. Attraversogiochi e casi simulati, in un ambientestimolante, hanno toccato con mano unproblema insidioso e troppo spessodalle conseguenze poco chiare. Sebbene tutti sappiano che fumare fac-cia male, sono ancora tanti, troppi, i gio-vani che scelgono di iniziare. “Se fosseroinformati su ogni lato negativo del fumo- ha spiegato il Professor Paolo Veronesidella Fondazione - si potrebbe parlaredi scelta libera, ma abbiamo l’impres-sione che non sappiano realmente acosa vanno incontro”. Da recenti inda-gini emerge che su quattromila ragazzitra i 14 e i 18 anni d’età, un terzo è fu-matore regolare e il 40 percento lo fa sal-tuariamente. Le giornate di divulgazione, che hannotrovato fin da subito l’appoggio del Vi-cepresidente della Provincia di BresciaOn. Giuseppe Romele, sono state dun-que orientate alla comprensione di unfenomeno preso alla leggera. I rischi chesi corrono non sono visibili se nonmolto tempo dopo. Anche secondo ladottoressa Maria Cristina De Leonardisdell’ambulatorio antifumo degli SpedaliCivili di Brescia, il problema va colpitosul nascere. “Il 20 percento dei fumatori- spiega la dottoressa - ha iniziato primadei 15 anni; del 16 percento il dato rela-tivo alle ragazze”.
E
SI INIZIA DA GIOVANISSIMI,
POI IL GESTO DIVENTA ABITUDINE
E INFINE VIZIO. LA FONDAZIONE
VERONESI, CON L’APPOGGIO DELL’UBI BANCA
E DELLA VICEPRESI-DENZA DELLA
PROVINCIA, È ANDATANELLE SCUOLE
BRESCIANE PER FAREPREVENZIONE.
18 Terre di Lombardia
FUMO.SMETTERE PRIMA DI COMINCIARE
SALU
TE
Nel centro antifumo divia Marconi ogni annochiedono consulenza130 persone e gli adole-scenti sono soltanto unpaio, costretti dalle fami-glie preoccupate. Gio-vani, dunque, che non sipongono alcun pro-blema. Iniziano a fumarecon leggerezza imitandogli amici e i fratelli piùgrandi, se non, in molticasi, quegli stessi genitori che proibi-scono ai figli farlo.Stando a questi dati si intuisce che perun adolescente il fumo è più che altroun piccolo rituale sociale, un’iniziazionea un mondo adulto o per essere accettatidal gruppo. Secondo l’indagine di Cit-tadinanzattiva dell’ottobre 2011 fumanoper il gusto di farlo il 37 percento dei ra-gazzi alle superiori e il 12 percento allemedie. Gli adulti vengono rappresentatidai giovani come “modelli negativi”, de-scritti nella relazione, che riassume le ri-sposte di 3.213 adolescenti, come“incoerenti e incerti sull’atteggiamentoda tenere”.Un dato che lascia ben sperare, secondol’Istituto Superiore di Sanità, riguarda lafascia di fumatori tra i 15 e i 24 anni. Sicaratterizza per un’inversione di ten-denza che ha registrato una diminu-zione del numero dei fumatori dal 21,9percento del 2010 al 18,8 percento del
2011. Capire se è unascelta pragmatica dovutaai continui aumenti delprezzo delle sigarette o auna maggiore consape-volezza verso i rischi, èpresto. Tuttavia non bi-sogna abbassare la guar-dia se si pensa che nelmondo muore per causelegate al fumo una per-sona ogni sei secondi,ben sei milioni in un
anno. Nessun prodotto di consumo ge-nera un numero così elevato di vittimee, per onor di cronaca, pare coinvolgerein misura sempre più crescente ilmondo femminile. Le donne conti-nuano a fumare “perchè è l’unico modoche hanno per rilassarsi”, dichiaranocandidamente nei sondaggi. Dipen-denza psicofisica, scarsa forza di volontàe paura di ingrassare sembrano essere lescuse più diffuse per prolungare il vizio.Ma soprattutto uno zoccolo duro di si-gnore che non hanno alcun rimpianto ereclamano la sigaretta come un mo-mento di distensione, di sottile piacere,effimera distrazione dagli impegni quo-tidiani.Si potrebbe continuare la triste lista svi-scerando statistiche sempre più elabo-rate, ma poco cambia nella sostanza.Ciò che invece è sensibilmente mutatoda un po’ di tempo è la qualità della vitaper i non fumatori. Da quando nel Bel-
paese è stato introdotto il coraggioso di-vieto di fumo nei locali pubblici moltis-simi hanno iniziato a tirare un sospirodi sollievo. Non solo chi non ha mai fu-mato, costretto fino a quel momento asopportare lo sgradevole e nocivo fumopassivo, ma anche la maggior parte deifumatori si dichiara oggi soddisfattadella direttiva. Luoghi pubblici più civiliche non danno esempi dannosi da imi-tare ai giovanissimi.
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Nessun prodottodi consumo
genera un numero così elevato di vittime
attraverso strade differenti. Lo Yoga non èuna religione né una filosofia, ma una di-sciplina propedeutica al miglioramentodella qualità di vita sotto tutti i punti divista: psico-fisico-emotivo.Nell’immaginario occidentale colpiscemolto l’idea del guru, il maestro, magariavvolto in un’atmosfera mistica e seducente,
ma cosa significa real-mente diventare un guru? Il termine guru originadalle radici gu, oscurità eru, svanire: significa quindi“colui che disperde l’oscu-rità”. Presso la religione in-duista ha il significato dimaestro o precettore spiri-tuale. Il rapporto che si creatra un guru e un discepoloè molto profondo, perché ilprimo è responsabile del-l’evoluzione del discepolo.Non esiste alcun organismoufficiale che ne possa certi-ficare la carica, se non il di-scepolo stesso che elegge ilsuo maestro a guru. Si può dire che la medita-zione nasca in un luogoben definito, attribuendola paternità a un leader delpassato? Pare che l’origine della me-ditazione risalga a circa
5.000 anni fa, ispirata ai Veda, antichi testisapienziali indiani espressi in forma di nar-razioni, miti e simboli. La meditazione esistenel passato di tutti i popoli, e rappresenta idiversi tentativi fatti dall’uomo per ritrovarela propria origine trascendente. La radice
della meditazione è la stessa nelle diverse tra-dizioni, nonostante le differenze apparenti,ed è facile trovare tecniche analoghe in tuttoil mondo. In un periodo di difficoltà generalizzata, nonsoltanto economica, ritiene che la medita-zione possa essere una risposta adeguata alla“crisi dell’uomo contemporaneo”?Sì, la meditazione può essere una rispostaadeguata. Lo stato di vita attuale, sempremeno attento ai nostri bisogni interiori, è go-vernato oltre modo dalla logica della com-petizione, della separazione, del profitto, esta portando l’uomo al suo annullamento.Queste sono le leve che lo dirigono alla ri-cerca interiore. L’unità dalla quale tutti ve-niamo e alla quale tutti tendiamo può essereconosciuta attraverso un’esperienza inte-riore, perché essa è già dentro di noi.Dalla sua esperienza sanno meditare me-glio le donne o gli uomini, i giovani o i piùmaturi? Secondo la mia esperienza è importante in-terrogarsi circa la vera molla che spinge allameditazione. La risposta dovrebbe essereche desideriamo conoscere le leggi della na-tura e della vita, per vivere meglio e in pie-nezza, più consapevoli di noi stessi, orientaticosì alla cooperazione e alla condivisione perl’espansione di tutta l’umanità. Le nuovescienze di frontiera hanno portato nuovecomprensioni sulle leggi che governanol’universo e l’uomo in esso, infatti esse ci di-cono che i nostri pensieri, i nostri statid’animo, influenzano le persone che cistanno vicino, quelle che incontriamo, maanche la città in cui viviamo. Ė praticamenteimpossibile non influenzare o non essere in-fluenzati dall’ambiente, ricordiamoci chesiamo tutti interconnessi.
È FORSE GIUNTO IL TEMPO DI FERMARSI,
PRENDERE FIATO E CAPIREDOVE STIAMO ANDANDO.
LA MEDITAZIONE,
CHE CI AIUTA A VEDERETUTTO CON MAGGIOR
OBIETTIVITÀ, PUÒ DARCIUNA MANO.
20 Terre di Lombardia
LA MEDITAZIONE IN TEMPO DI CRISI
SALU
TE
e scuole di meditazione prolife-rano nel nostro Paese, sottoforma di centri Yoga o accade-mie di spiritualità. Molti sonocoloro che si interessano al feno-
meno: curiosi, simpatizzanti verso disciplineconsiderate esotiche e stressati dell’ultimominuto desiderosi di ascendere alla dimen-sione di mitici guru, forsepiù sognati che altro, comeci racconta Umberto Maz-zoni (nella foto), consulenteesperienziale metafisico alCentro Esperienza Benes-sere. A Brescia è uno deicentri più conosciuti per leNuove Scienze di Frontiera,dove si pratica l’integrazionepsico-corporea-transperso-nale e si insegna che il veromaestro è dentro di noi. Cosa significa meditare algiorno d’oggi?Meditare significa porsi inun atteggiamento di osser-vazione interiore. La medi-tazione é uno stato naturaledell’essere, che l’uomo oggiha perduto, la via che uniscel’esterno all’interno di noi, èla nostra casa, la nostra na-tura più intima. La medita-zione ci riporta all’unità.Che differenza c’ è tra loyoga diffuso in quasi tutte le palestre inItalia e la meditazione, quella orientale?La meditazione, essendo uno stato dell’es-sere, è universale, mentre le tecniche perraggiungerla sono diverse e molteplici:come se volessimo raggiungere un luogo
L
Lo stato di vita attuale
è governato oltre modo dalla
logica della competizione,
della separazione,del profitto
ci credono al di là delle avver-sità e di un mondo di adultiche spesso non si cura di loro. Piccole storie magari, che cer-tamente non cambiano ilmondo, ma cariche di spe-ranza per tutti. Come quella diPaolo Rigali, diciannovennebresciano, che sta percorrendopasso dopo passo la stradaverso il suo obiettivo. Fin dalprimo anno di scuola supe-riore di perito elettronico si èinnamorato di una profes-sione, quella di agente di poli-zia. Ha studiato e conseguito ildiploma. E' trascorso qualche anno, manon si è dimenticato del suosogno, anzi. Finalmente havisto la possibilità di perse-
guirlo e forse, glielo augu-riamo, di raggiungerlo. Saputo che il concorsoper entrare in polizia eravincolato a coloro chesono nell’esercito, si èiscritto tra i militari vo-lontari in ferma prefissatadi un anno. Dopo i primidue mesi di addestra-mento formale nella Ca-serma G. Duca, il restodell’anno lo trascorrerà inreparto, ma per Paolo l’at-tenzione sarà rivolta al
concorso. Infatti, a dicembre, dovrà superare untest di cultura generale e prove fisiche
per stabilire l’idoneità a diventare atutti gli effetti poliziotto. “Ora sto vi-vendo nell’esercito un’esperienza for-mativa a livello personale eprofessionale - dichiara Paolo -, maentrare in polizia è sempre stato il miosogno. Ci tengo molto, credo sia piùdi un semplice lavoro e mi sto impe-gnando al massimo per ottenere il ri-sultato”. E allora ci auguriamo che questa pic-cola grande storia di passione si possaavverare, un po’ per Paolo e un po’ pertutti, giovani o adulti in cerca di unpizzico di quella felicità che allontanadalla paura.
duardo Punset, economista,giornalista, ex ministro spa-gnolo, uno degli intellettualipiù seguiti in Europa, pre-dica ai giovani che la felicitàè l’assenza di paura. Ci vuole
una certa dose di corag-gio, piccola o grande a se-conda del contesto, percompiere delle scelteoggi, in un mondo cosìincerto, soprattutto per legenerazioni più giovani. Fra un mare di adole-scenti annichiliti dalle lo-giche complicate dellacontemporaneità, se-condo la lettura di qual-siasi statistica che riportal’aumento di chi noncerca lavoro né studia, èbene parlare anche di coloro che in-vece sanno bene qual è il sogno dellavita. Ci sono giovani che lo nutrono e
E
C’È QUALCOSA CHE NONDOBBIAMO PERDERE
DI VISTA, MALGRADO LA CRISI, IL FUTURO
INCERTO E LE PAUREDELLA NOSTRA EPOCA.
È IL PERSEGUIMENTO DEI NOSTRI SOGNI CHE CI PERMETTE
DI PENSARE AL DOMANI.
SOGNANDOIL FUTUROID
EE&
IDEA
LI
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Piccole storiemagari,
che certamentenon cambiano
il mondo, ma cariche di speranza
per tutti
Paolo Rigali
dotti, aspetti che nellagrande distribuzionenon sono sempre chiari.L’iniziativa radunaaziende famigliari dellaBassa bresciana, dellevalli e dei laghi, tutte ri-gorosamente attente alciclo di produzione. Ac-canto a un uso mode-rato di prodottifitosanitari, si predili-gono tecniche di coltiva-zione meno invasive, come la lottaintegrata di insetti selezionati per an-nientare i parassiti nocivi. “Il mercatoè stato richiesto dagli abitanti dellazona con una raccolta di firme, - haspiegato il presidente della circoscri-zione nord Marco Rossi - perché sen-tono il bisogno di comprare prodottigenuini". Anche il prezzo è vantaggioso, aquanto pare meno caro rispetto ad altricanali anche del 30 percento, come ha
sottolineato l’On. Giu-seppe Romele: “Senzatroppi intermediari è unvantaggio per i produt-tori e per i consumatori”. L’iniziativa, spiega Mi-riam Franzoni dell’agri-mercato, vuole andareincontro alla gente che,sempre più spesso, hapoco tempo per le spesee difficilmente rag-giunge il produttore, op-
tando per ciò che offre la distribuzioneorganizzata. Tuttavia il mercato, che perora è ancora in una fase sperimentale,non vuole fare concorrenza al commer-cio al minuto o alle grandi filiere. I gazebo, dall’inconfondibile coloregiallo, saranno aperti la mattina del lu-nedì, giorno di chiusura per la maggiorparte dei negozi. Un rapporto direttodunque fra produttore e consumatoreall’insegna della qualità e della conve-nienza.
IN PIAZZALE VIVANTIUN MERCATO
IN VIA SPERIMENTALE.FRUTTA E VERDURA
LOCALI, MENO PESTICIDI E PREZZI
PIÙ CONTENUTI, ALL’INSEGNA
DELLA GENUINITÀ E TRACCIABILITÀ.
22 Terre di Lombardia
EVVIVA LA FILIERA CORTA. COME NEL MERCATO DI PIAZZALE VIVANTI
ono sempre di più i consu-matori interessati a capirecosa mettono sulla propriatavola. Per avvicinare la do-manda all’offerta accor-
ciando una filiera diventata ormailunga e misteriosa, anche piazzale Vi-vanti ospita il mercato Coldiretti, cheoffre frutta, verdura, ma anche for-maggi e salumi locali. L’attenzione è orientata a ricercare laqualità e capire la provenienza dei pro-
S
Terre di Lombardia
a fianco dell' agricoltura
bresciana
TERRITORIO
LA CIRCOSCRIZIONE NORD VICINO AGLI AGRICOLTORIColtura, cultura ed agricoltura rappre-sentano un trinomio vincente per va-lorizzare il nostro territorio e farconoscere l’ambiente sotto variaspetti. Per questo motivo, in qualitàdi Presidente della Circoscrizione Nord
del Comune di Brescia, ho voluto dedicare risorse ed energie perrealizzare direttamente o indirettamente iniziative di carattereagroalimentare ed enogastronomico, grazie alla preziosa collabo-razione di realtà pubbliche e private.Ho individuato sinergie abbinate a strategie di marketing terri-toriale per comunicare ai cittadini, alle associazioni e al mondoscolastico le potenzialità dell’agricoltura bresciana, in alcuni casipoco conosciuta, ma con caratteristiche organolettiche uniche,espressione di una ben definita identità territoriale.La promozione e la divulgazione dei prodotti agroalimentari rap-presentano uno strumento indispensabile per valorizzare l’imma-gine dell’agricoltura bresciana, incrementare il valore aggiuntodell’economia della Provincia di Brescia e per creare occupazioneper le nuove generazioni, sempre più attente alla sicurezza ali-mentare e alla filiera di produzione.Voglio ringraziare tutti gli imprenditori agricoli, le istituzioni pub-bliche e private che credono in questi progetti e affrontano ognigiorno le difficoltà e i sacrifici dell’agricoltura.
Marco Rossi, Presidente Circoscrizione Nord Comune di Brescia
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IL C
OM
MEN
TO
Anna Rivadossi, Presidente dell’AssociazioneTerre di Lombardia e Miriam Franzoni, Presidente Mercato Campagna Amica.
fine marzoscorso lat r a s m i s -sione tele-visiva di
Rete Quattro MelaVerde non poteva sce-gliere scenario più sug-gestivo. Nell’altopianodel Sole, a Borno, latroupe ha visitato le ec-cellenze locali respi-rando l’aria tersa di unafresca giornata d’inizioprimavera, tra picchi dimonti ancora carichi di neve. I simpatici conduttori Ellen Hiddinged Edoardo Raspelli si sono divertiti ascoprire alcuni dei motivi per cui valela pena una gita da queste parti, inuno degli angoli più interessanti delle
Prealpi Orobiche. Lavori tipicitra passato e contemporaneità,piatti della tradizione enoga-stronomica del territorio ca-muno e natura incontaminata
sono stati gli ingredientidella puntata andata inonda il primo aprile.Alla piacevole scopertadi una realtà che po-trebbe nasconderequalche sorpresa ancheagli stessi bresciani. I due protagonistihanno visitato alcunepiccole imprese che dasole sintetizzano un in-tero paese, Borno, eun’intera valle, la Valca-monica, teatri operosi
nell’Italia di oggi alle prese con la crisi.Alle prime luci dell’alba, Raspelli havisitato l’azienda agricola Quadrifo-glio. Conosciuta per l’allevamento divacche da latte e capre, produzioni diformaggi e salumi all’insegna dellaproduzione tipica. Con i fidati Luna eGringo, i due cani che da soli sono ca-paci di tenere a bada la mandria in-tera, Maffeo Magnolini, patrondell’azienda, ha mostrato le cure che
A
LAVORI ANTICHIQUANTO LE MONTAGNE, SEGUENDO TRADIZIONI
AFFINATE NEL TEMPO,MA ANCHE AGGIORNATE
ALLE TECNOLOGIE MODERNE.
MELA VERDE,TRASMISSIONE
DI RETE QUATTRO, FA VISITA ALLE
BELLEZZE DI BORNO, DOVE I CONDUTTORI
ELLEN HIDDING ED EDOARDO RASPELLI
NON MANCANO DI GUSTARE
LE BONTÀ LOCALI.
MELA VERDESBARCA A BORNO
TER
RIT
OR
IO
Nell’altopiano del Sole, a Borno, la troupe
ha visitato le eccellenze
locali
24 Terre di Lombardia
G I A C O M O T I R A B O S C H I P R O D U T T O R E D I “ M E L A V E R D E ”
dedica alle sue amate mucche. Utiliz-zando gesti tramandati da genera-zioni, poche risolute parole in strettodialetto locale e provvidenziali fischicome strumenti di lavoro, Maffeo go-verna la mandria di brune alpine epezzate rosse. Razze forti e selezionateche pascolano da secoli sugli alpeggidi Alpi e Prealpi. Ma all’interno dellastalla convive anche molta tecnologia.Macchinari per la mungitura automa-tica e, in sottofondo, con sorpresa diRaspelli, un filo di musica per creareun ambiente rilassato. Genuinità e in-novazione al tempo stesso. Intanto Ellen visita uno dei panificipiù conosciuti. Pane, cracker, grissinie dolci trovano forma attraverso un la-voro che è una piccola passione. Ecerto non può che essere così. I tre fra-telli Rigali si alzano tutti i giorni amezzanotte “prima degli altri - rac-conta uno dei fratelli - perché fac-ciamo il pane con la biga, unprocedimento più lungo di quellonormale”.
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26 Terre di Lombardia
Negli ultimi anni gravano le debolezzedelle difficoltà occupazionali e del-l’impegno per un territorio bellissimoe fragile nello stesso tempo. MarcoSangalli, del Consorzio Forestale diPizzo camino, è il “dottore forestale”che si prende cura di un’ampia por-zione in valle. Sei comuni dell’alto-piano del Sole si sono uniti per lasalvaguardia dei boschi. Non tuttisanno che i magnifici larici e abetirossi che ornano il pro-filo dei monti ed emet-tono i caratteristicibagliori autunnali chelasciano senza fiato,non sono autoctoni.Sono piante che l’uomoha deciso di inserire alposto di altre meno pre-giate, dando vita a bo-schi da fiaba. Si trovanofusti alti decine di metrie con un’età indicativadi circa centocinquan-t’anni. Piante suggestiveche vanno tutelate e ge-stite. Il Consorzio sipreoccupa di tagliare gli alberi maturiper lasciare spazio a quelli giovani,che rigenerano in questo modo ilbosco in un ciclo continuo. Il paesag-gio è patrimonio della comunità che
non può essere lasciato a una gestionecasuale o, peggio ancora, a disposi-zione di un taglio indiscriminato. Glialberi tagliati vengono utilizzati nelleattività presenti in zona per l’edilizia oil mobilio. La troupe di Mela Verde hadocumentato il lavoro di una tipicasegheria artigianale. Gli uomini si oc-cupano delle attività più impegnativefisicamente come lo spostamento deigrandi tronchi, l’utilizzo di macchi-
nari e delle seghe circo-lari. Mentre ilcontributo delle donnesi concentra sulla pro-duzione di pallet e altrelavorazioni particolari. Colpiscono le imma-gini di piante trasfor-mate lentamente, tra lemani di uomini edonne, dall’impegnoche richiede attenzionee precisione; fruttodella fatica da lavoromanuale, spesso di-menticata in un mondoche sembra pensare
solo alle relazioni immateriali e allavirtualità dei processi. Ė con questaabnegazione che da tanti anni Anni-bale e Giovanni Rivadossi gestisconoun’attività vecchia come il mondo, di
Il pane fatto con questa accortezza,promettono essere più croccante al-l’esterno e con la mollica più soffice.Non mancano i dolci come la spon-gada, tipico panetto goloso della valle.D’altra parte solo con passione ci sipuò inventare una vita da queste parti,dove la caparbietà camuna, raccontauno dei fratelli, spinge ad inventarsiun lavoro e a rimanere attaccati a unaterra che si ama nonostante le diffi-coltà.
Lavori tipici tra passato e
contemporaneità,piatti
della tradizione enogastronomica
del territorio camuno e natura
incontaminata
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cui c’era bisogno ieri, quando le tec-nologie più avanzate si fermavano aduna buona lama dentata, così come cen’è bisogno oggi, nell’epoca di internet. Questa terra di contrasti e di personeche amano il proprio paese, ma anchela natura e gli animali. Proprio aBorno vive uno dei “vecchi” allevatoridi cavalli della Valcamonica, MartinoFilippi, conoscitore di “trottatori erazza araba”. Usa il purosangue araboper le passeggiate nei viottoli di mon-tagna, animale duttile, molto resi-stente, adatto per le escursioni chemolti turisti organizzano da questeparti. “Se c’è una gara in montagnavince quasi sempre l’arabo”, sostieneFilippi senza incertezza. Ellen Hid-ding non ha resistito a una lunga ca-valcata nella frescura del bosco.
utto questo cemento “nons’ha da fare”. È forte echiaro il messaggio emersodal convegno “Lo sviluppodel territorio di Adro e la
tutela del santuario nel paesaggio dellaFranciacorta” organizzato lo scorso 23
giugno dall’Associazione Terre di Lom-bardia nella sede dell’Istituto scolasticoMadonna della Neve. Una sorta di “uno contro tutti”, che havisto da un lato il primo cittadino fran-ciacortino Oscar Lancini e dall’altro icirca 150 cittadini intervenuti al dibat-tito, il presidente dell’Associazione Terredi Lombardia Anna Rivadossi, i PadriCarmelitani Scalzi, sino al Vicepresi-dente della Provincia On. Giuseppe Ro-mele e l’assessore provincialeall’Agricoltura Gianfranco Tomasoni. Tra i promotori dell'iniziativa anche irappresentanti del Comitato 1519,nome che deriva proprio dall’anno incui è apparsa la Madonna e dove poi èstato eretto il santuario. Convinti, allaluce delle quasi 2.000 firme raccolte enonostante qualche timido segnale diapertura giunto da parte del sindaco,della necessità di stralciare definitiva-mente le modifiche che porterebberoalla cementificazione delle aree – oracostituite da campi e vigneti – immedia-tamente a ridosso dello storico santua-rio e delle scuole. "Vogliamo essere dallaparte del giusto e, in un contesto come
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ADRO: AL CONVENGO DI TERRE DI LOMBARDIA
UN CORO DI VOCI UNANIMI DALLA PARTE
DEI CITTADINI DELLAFRANCIACORTA.
30 Terre di Lombardia
SALVIAMOIL SANTUARIO MADONNA DELLA NEVE
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quello adrense, schie-rarci a fianco dei citta-dini che non vogliono veder martoriato un ter-ritorio meraviglioso come questo" spiega il presidente di Terre di Lombardia Anna Riva-dossi, che sottolinea l’importanza di perse-guire "il bene spirituale e la pace sociale" anche passando attraverso ini-ziative di sensibilizza-zione come quella del convegno messo incampo dall’associazione. "Questo pgt non mi convince per niente" le fa eco l’assessore all’Agricoltura Gianfranco Tomasoni, non si può "usare il ce-mento per fare cassa sacrificando una terra tanto preziosa", ha dichiarato an-nunciando che anche la Provincia pro-verà a dire la sua, “almeno nei limiti del possibile”. Una opinione sposata anche dal vice-presidente provinciale e assessore al Territorio On. Giuseppe Romele, che con Tomasoni condivide anche il pro-getto della nuova Università del Vino, il centro specializzato sulla viticultura di circa 50mila mq che, a detta del nuovo pgt, dovrebbe sorgere tra via del Torbiato e via Madonna della Neve. Ma che, al-meno per i due rappresentanti di Pa-lazzo Broletto, potrebbe benissimo
essere realizzata nella splendida villa signorile della Franciacorta messa a disposizione per l’ate-neo invece che in una struttura costruita ex novo con non poco con-sumo di territorio. Ancora più esplicita la posizione del presidente del Comitato 1519 Gian Luigi Zanetti, che chie-dendo al primo cittadino e alla sua Giunta “mag-giore lungimiranza” lan-cia addirittura l’idea di
trasformare l’area in cui dovrebbero sor-gere la tangenziale e le tre rotonde in un vero e proprio "ambito di tutela del santuario della Madonna della Neve" in virtù del valore paesistico, storico, reli-gioso e spirituale della zona. “Perché -chiarisce Zanetti - negli ultimi decenni abbiamo edificato tantissimo, decisa-mente troppo. Ora serve più qualità e meno quantità. Non servono cinture di asfalto, tanto meno attorno al santuario. Un luogo dalla dimensione universale, vero patrimonio dell'umanità, e che nes-suna amministrazione locale dovrebbe permettersi di modificare”. Dal canto suo, e nonostante il fuoco in-crociato, il sindaco Oscar Lancini man-tiene le posizioni e continua a difendere a spada tratta un pgt che a suo dire è “il migliore della Franciacorta”. “L'obiettivo
dell’amministrazione è quello di mi-gliorare quello che già c'è” ribatte il primo cittadino leghista insistendo:“la cintura di strade esiste già da tempo” e “la nuova strada nascerà con l'intento di unire le proprietà della parrocchia, ri-ducendo l'attuale congestione viaria”. Un progetto che per Lancini non sa-rebbe nato per caso, ma proprio “per ac-corpare urbanisticamente quelle che sono realtà similari senza sprecare ter-ritorio”. Sarà, resta il fatto che il piano alla stra-grande maggioranza degli abitanti della Franciacorta sembra decisamente non piacere: lo dimostra la lunga coda che ogni domenica si palesa innanzi al ban-chetto per la raccolta firme allestito fuori dal santuario.
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Convintidella necessità
di stralciare definitivamente le modifiche che
porterebbero alla cementificazione
delle aree
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In particolare, Anna Ri-vadossi ha apprezzato laprofessionalità dei pro-duttori e degli espertienologi che continuanoa vivere, in ambito inter-nazionale, una stagionepositiva grazie ad unaserie di fattori tra cui laforza del made in Italy, ilmiglioramento dei pro-cessi produttivi, che con-feriscono qualità alprodotto, e le varietà deivitigni che rende unica e
fortemente caratterizzata l’offerta deiprodotti enologici italiani ed in partico-lare quelli della Provincia di Brescia.Terre di Lombardia è orgogliosa di aver
visitato il Vinitaly diVerona in quantoopportunità dasfruttare per crearecontatti con i Paesiemergenti: il nostrostaff ha voluto esserevicino agli operatorivitivinicoli perchécredono nella valo-rizzazione e nellapromozione del ter-ritorio attraverso ilturismo, l’agricol-tura e l’enogastrono-mia.
Marco Rossi
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CONOSCERE LA REALTÀ
VITIVINICOLA PER VALORIZZARE
IL TERRITORIO DELLA PROVINCIA
DI BRESCIA Al Vinitaly la Presidentedell’Associazione Cultu-rale Terre di LombardiaAnna Rivadossi ha sot-tolineato l’assoluta qua-lità, con quasi due terzidi etichette con il mar-chio di origine control-lata. I produttori lombardierano collocati in un pre-stigioso spazio espositivo,passato rispetto all’annoprecedente da 7.000 a8500 metri quadrati, cheha registrato il tutto esaurito, vetrinaideale per l’eccellenza della produzionevitivinicola della Lombardia che anno-vera ben 5 Docg, 22 Doc e 15 Igt.
CON VINITALY ALLA SCOPERTADEL VINO BRESCIANO
l Vinitaly di Verona è la manife-stazione che più di ogni altra hascandito l’evoluzione del sistemavitivinicolo nazionale ed inter-nazionale, contribuendo a fare
del vino una delle più coinvolgenti e di-namiche realtà del settore primario.La presenza della Lombardia ed in par-ticolare della Provincia di Brescia è fon-damentale per accrescere la cultura delvino, soprattutto in un momento dicrisi e di calo dei consumi interni.
IVetrina ideale
per l’eccellenzadella produzione
vitivinicola della Lombardia
che annovera ben 5 Docg,
22 Doc e 15 Igt
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tamento per molti appassionati non solo del buon cibo della tradizione valsabbina, ma anche degli antichi mestieri e di quegli angoli suggestivi, fra cortili e usci, che per molte gene-razioni hanno costituito piccoli uni-versi sconosciuti ai “forestieri”. Sono
molti gli abitanti del paese che apri-ranno le loro case, orgogliosi di co-gliere lo sguardo curioso dei visitatori. Si potranno ammirare abilità artigia-nali sconosciute ai più giovani, dalla costruzione di zoccoli in legno all’im-pagliatura delle seggiole, fino ai cestini di fibre pazientemente intrecciate co-nosciute nel bresciano come “stropei”. Inoltre si potranno visitare mostre di quadri, fotografie e libri. L’anno scorso l’evento è stato presenta nella sede bresciana della Provincia alla presenza del Vicepresidente On. Giuseppe Romele, dell’assessore all’Agricoltura Gianfranco Tomasoni, del sindaco di Preseglie Stefano Gaburri e della presidente di Terre di Lom-bardia Anna Rivadossi. La manifestazione, oltre alle finalità culturali per valorizzare la Valsabbia, vuole essere d’aiuto ad alcune associa-zioni del territorio attive nel sociale.
iamo giunti all’ottava edi-zione. L’ormai usuale appun-tamento enogastronomico di Preseglie, il prossimo set-tembre, ospiterà il percorso
alla scoperta dei “Sapori e melodie di un tempo”. Il borgo valsabbino l’anno scorso ha registrato numeri di tutto ri-spetto: undici associazioni coinvolte, un centinaio di volontari attivi nell’or-ganizzazione, ben trenta cortili prepa-rati per l’occasione e 300 coupon venduti. Ormai è diventato un appun-
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IL PROSSIMO SETTEMBRE IL PAESE VALSABBINO
OSPITERÀ “SAPORI E MELODIE DI UN TEMPO”:
PERCORSI CULTURALI ED ENOGASTRONOMICI.
SAPORI E MELODIE DELLA PRESEGLIE DI UN TEMPO TR
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Il borgo valsabbino l’anno scorso ha registrato
numeri di tutto rispetto: undici associazioni
coinvolte, un centinaio di volontari attivi
nell’organizzazione, ben trenta cortili
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verno, che non tutti co-noscono perché il piùdelle volte rimangono insecondo piano”. Lungo il percorso sonoavvenuti diversi incontricon personalità della po-litica, tra cui l’On. FabioGaragnani. I visitatorihanno poi potuto assi-stere al funzionamentodella sala stampa diMontecitorio, vera epropria finestra sulmondo, a completa-mento della visita. Non è
mancata una trasferta in Vaticano e in-fine al centro della città eterna che, datele giornate favorevoli, ha mostrato i suoigrandiosi scenari al massimo dellaforma. Per l’Associazione, spiega Riva-dossi, è di fondamentale importanza“creare le occasioni per prendere con-tatto con le bellezze storico-paesaggisti-che del nostro territorio, che deve esserevalorizzato come linfa dell’economia edello sviluppo”.
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Terre di Lombardia
UNA VISITA A MONTECITORIO
E ALLA CITTÀ ETERNAPER GLI AMICI
DELL’ASSOCIAZIONETERRE DI LOMBARDIA,
ALLA SCOPERTA DEI MECCANISMI
CHE MUOVONO IL PALAZZO
DEL GOVERNO."Non capita tutti i giornidi visitare il cuore pul-sante delle istituzioni delnostro Paese, dove si èfatta la storia della poli-tica italiana", ha ribaditoRossi. Basti citare il sa-lone della Lupa, arric-chito da arazzifiamminghi e dalla notascultura bronzea raffigu-rante il noto animale,dove il 2 giungo del 1946fu proclamato il risultatodel referendum che di-chiarò l’Italia una Re-pubblica. La visita è stata piacevole ericca di spunti, attraverso le curiosità eil racconto di una delle guide ufficialidel palazzo. L’Associazione Terre di Lombardia è co-stantemente interessata a organizzareesperienze con la gente alla scoperta delterritorio e dei suoi valori. “Ė stato unmomento formativo - ha raccontato Ri-vadossi - con cui prendere coscienza dellavoro e dei meccanismi del nostro Go-
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A MONTECITORIOCON TERRE DI LOMBARDIA
al 28 al 30 maggio scorsol’Associazione Terre diLombardia ha voluto or-ganizzare una visita aMontecitorio, in un pe-
riodo ideale per visitare Roma. Con lapresenza dell’On. Giuseppe Romele ilgruppo formato dalla presidente AnnaRivadossi, da Marco Rossi, presidentedella Circoscrizione Nord di Brescia, eda una numerosa rappresentanza digiovani, ha potuto accedere ai magni-fico palazzo del Governo.
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I visitatorihanno poi potuto
assistere al funzionamento
della sala stampadi Montecitorio,
vera e propria finestra sul
mondo
Scoprire che dopo tanto tempo ricor-davano con piacere gli anni trascorsiinsieme a scuola mi ha fatto capireche, dopo tutto, qualcosa di quello chesi semina rimane e si raccoglie.Grande è stata la soddisfazione veden-doli crescere sereni, equilibrati, fidu-ciosi di se stessi, ricchi di vitalità.Sono ormai uomini e donne, hannofamiglia, lavoro e promettenti car-riere, ma io li ricordo ancora con que-gli sguardi curiosi, un po’ spaventati,
con i quali mi guardavano il primogiorno di scuola.
Iniziavo piena di entusiasmo la miacarriera di insegnante, ma c’era ancheun po’ di preoccupazione!Sarei stata in grado di soddisfare leloro aspettative? Di aiutarli a superareconflitti, timori, difficoltà?Non è sempre facile capire le proble-matiche, gli stati d’animo, le richiested’aiuto di un alunno, ma dovevanopoter contare su di me! I cinque annitrascorsi insieme hanno lasciato sicu-
ramente un segno, aiutandoci a cre-scere e a maturare reciprocamente.Questo gruppo, ancora così unitoanche dopo tanti anni, mostra di averinteriorizzato i valori dell’ amicizia,della solidarietà, del rispetto, della sin-cerità, che sono stati i fondamenti delnostro modello educativo.La loro simpatica spontaneità è testi-moniata da quel “ ciao maestra” cherisuona quando mi incontrano e chemi fa tanto piacere. Dopo questi, hoavuto tanti altri alunni che ricordocon affetto e simpatia. Un pensieroparticolare va a quelli che ci hanno la-sciato troppo prematuramente, il cuiricordo rimane comunque vivo inognuno di noi.Potrei scrivere un libro per raccontareepisodi e aneddoti della mia lungacarriera, ma per non tralasciare nes-suno mi limito ad augurare a tutti voiuna vita ricca di serenità e di soddi-sfazioni e a ringraziare per l’ affettodimostrato.
Maestra Teresina
osa farà quel gruppo diragazzi di fronte allascuola? Ma… li cono-sco! Sono stati mieialunni…
Uno tiene un mazzo di fiori fra lemani… quale ricorrenza festeggiano?Finalmente le mie domande otten-gono una sorprendente risposta.Aspettano proprio me!Complice una mia amica chemi ha portato fin lì col prete-sto di trovarci con altre perandare in pizzeria, i ragazzi,saputo del mio pensiona-mento, hanno organizzatouna piacevolissima serata perricordare in amicizia gli annidella scuola elementare.Sono i primi alunni che hoavuto al mio arrivo a Bornocome insegnante. Non vi dicol’emozione e la gioia che inquel momento ho provato.Non potevano farmi un regalopiù bello!
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LA CLASSE DELLA PRESIDENTE
ANNA RIVADOSSI FA UNA SORPRESA
ALLA MAESTRA TERESINA: RIPORTIAMO QUI LA SUA LETTERA
UNA GRADITISSIMA SORPRESA DAGLI ALUNNI DEL 1969
LA LETTERADI MAESTRA TERESINA
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