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IT EN ES TECNICA OPERATORIA OPERATING TECHNIQUE TÉCNICA QUIRÚRGICA

TECNICA OPERATORIA OPERATING TECHNIQUE TÉCNICA … · 2020. 3. 31. · • Patologia articolare dolorosa ed invalidante a carico dell’anca, risul-tante da: artrite degenerativa,

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TECNICA OPERATORIA OPERATING TECHNIQUE TÉCNICA QUIRÚRGICA

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La soluzione per tutte le esigenze

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The solutionfor every need

La solución para todas las necesidades

Il sistema di wedge acetabolari per il cotile FIN DMD è stato progettato per quegli inter-venti di chirurgia dell'anca che richiedono un ulteriore supporto a carico della compo-nente acetabolare, nei casi in cui la riserva di osso sia insufficiente. I wedge acetabola-ri, infatti, forniscono ai chirurghi laflessibilità intra-operatoria che permette loro di ottimizzare il posizionamento delle viti e fornisce l’opportunità di raggiungerela stabilità iniziale desiderata, durante l’im-pianto del cotile. I wedge sono stati pro-gettati per rispondere a differenti carenze acetabolari, pur conservando l’osso pre-sente. I differenti spessori (15, 20 e 25mm) permettono al chirurgo di personalizzare il riempimento del difetto osseo in base alle diverse esigenze dei pazienti e ripristinare la corretta meccanica articolare.I wedge sono stati progettati per la fissazione non cementata sull’interfaccia osso/wedge e per la fissazione cementata sull’interfaccia cotile/wedge.

The acetabular wedge system for the FIN DMD cup was designed for surgical opera-tions of the hip that require extra support for the acetabular element in cases where the bone stock is insufficient. These ace-tabular wedges give surgeons the intra-operative flexibility they need to optimize positioning of the screws and enable them to achieve the desired initial stability du-ring the implanting of the cup. The wedges were designed to meet various acetabular deficits whilst retaining the existing aceta-bular bone. Different thicknesses (15, 20 and 25mm) enable surgeons to persona-lize the making up of the bone deficit to patients’ differing needs and restore the working of the joint.The wedges were designed for non-cemen-ted fixation on the bone/wedge interface and for cemented fixation on the cup/wedge interface.

El sistema de cuñas de acetábulos para el cótilo FIN DMD ha sido diseñado para las intervenciones quirúrgicas de la cadera que requieren un soporte ulterior a cargo de la componente acetabular, o sea en los casos en que la reserva de hueso no es suficien-te. Las cuñas de acetábulo efectivamente abastecen a los ciruganos la flexibilidad intraoperatoria que les permite optimizar la colocación de los tornillos y les brinda la oportunidad de alcanzar la estabilidad inicial deseada durante la implantacion del cótilo. Las cuñas han sido deseñadas para respon-der a diferentes carencias del acetábulo, también conservando el hueso acetabular existente. Los diferentes espesores (15, 20 y 25mm) permiten al cirujano personalizar el llenado de defectos óseos según las diferen-tes necesidades de los pacientes y restable-cer la correcta mecánica articular.Las cuñas han sido proyectadas para la fija-ción no cementada en la interfaz hueso/ cuña y para la fijación cementada en la interfaz cótilo/ cuña.

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Indicazioni generali per gli interventi di artroplastica totale d’anca

Controindicazioni

Indicazioni specifiche per utilizzo dei wedge

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General indications for total hip replacements

Contraindications

Specific indications for using wedges

Indicaciones generales para las intervenciones de artroplastia total de cadera

Contraindicaciones

Indicaziones propias para el uso de cuña

• Patologia articolare dolorosa ed invalidante a carico dell’anca, risul-tante da: artrite degenerativa, artrite reumatoide, artrite post-traumatica o fase avanzata di necrosi avascolare.

• Revisione della precedente sostitu-zione della testa del femore, della coppa acetabolare o di altre proce-dure che non hanno avuto successo.

• Problemi di gestione clinica in cui artrodesi o tecniche ricostruttive al-ternative hanno meno possibilità di conseguire risultati soddisfacenti.

• Riserva ossea di scarsa qualità o ina-deguata per altre tecniche ricostrut-tive indicate in caso di carenze ossee a livello acetabolare.

• Infezione attiva o sospetta infezione latente a livello dell’articolazione dell’anca.

• Riserva ossea inadeguata per il sup-porto o la fissazione della protesi.

• Immaturità scheletrica.• Qualsiasi disturbo mentale o neuro-

muscolare che potrebbe creare un rischio inaccettabile all’instabilità della protesi, un fallimento della fis-sazione della protesi, o complicazio-ni durante il periodo post-operatorio.

In alternativa a trapianti strutturali di osso in caso di carenze segmentali dell’acetabolo superiore e supero-posteriore.

• Painful and invalidating pathology of the hip due to: degenerative arthri-tis, rheumatoid arthritis, post-trauma arthritis or advanced avascular ne-crosis.

• Revision of a previous femur head replacement, acetabular cup or other procedures with unsuccessful outco-mes.

• Clinical management issues in which arthrodesis or alternative reconstruc-tion are less likely to yield satisfac-tory results.

• Bone stock either of low quality or inadequate substance for other re-constructive techniques indicated in cases of acetabular bone deficit.

• Active infection or suspected latent infection around the hip.

• Bone stock inadequate for supporting or fixating the implant.

• Skeletal immaturity.• Any mental or neuromuscular disor-

der that might create an unaccepta-ble risk of instability of the implant, a failure of an implant fixation or post-operatory complications.

As an alternative to structural bone replace-ments in cases of segmental deficit of the superior and superior/posterior acetabulum.

• Patología articular dolorosa e invali-dante a cargo de la cadera resultante de: artritis degenerativa, artritis reu-matoide, artritis postraumática o fase avanzada de necrosis avascular.

• Revisión de precedente sustitución de la cabeza del fémur, de la copa acetabular o de otros procedimientos que no han sido exitoso.

• Problemas de gestión clínica donde arthrodesis o técnicas de recon-strucción alternativas tienen menos posibilidad en conseguir resultados satisfactorios.

• Reserva ósea de escasa calidad o inadecuada para otras técnicas de reconstrucción indicadas en caso de carencias óseas de nivel acetabular.

• Infección activa o infección latente sospechosa a nivel de la articulación de la cadera.

• Reserva ósea no adecuada para el soporte o la fijación de la prótesis.

• Premadurez esquelética.• Cualquier trastorno mental o neu-

romuscular que podría producir un riesgo inaceptable a la instabilidad de la prótesis, un fracaso de la fija-ción de la prótesis, o complicaciones durante la temporada postoperatoria.

En alternativa a trasplantes estructurales de hueso en caso de carencias segmentadas del acetábulo superior y superior/posterior.

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1 Pianificazione pre-operatoria e valutazione a raggi X

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Pre-operative planning and X-ray assessments

Planificación preoperatoria y evaluación de rayos X

La pianificazione pre-operatoria è forte-mente raccomandata al fine di consentire un corretto ripristino del centro di rotazio-ne. Questo può essere ottenuto misurando la taglia della protesi esistente, che deve essere rimossa per determinare le dimen-sioni più appropriate del cotile e del wedge da impiantare. Per una valutazione attraverso RX e per una corretta pianificazione pre-operatoria, sono necessarie le radiografie antero-posteriori (A/P) e medio-laterali (M/L). Nei casi in cui l'acetabolo sia compromesso, al fine di va-lutare i requisiti biomeccanici della ricostru-zione, è opportuno eseguire una radiografia pelvica completa. Posizionare il lucido del cotile sopra la ra-diografia A/P, allineando la superficie del guscio acetabolare con l’osso subcondrale tentando di posizionare il centro della testa nella posizione appropriata. Sulla base delle radiografie pre-operatorie e possibili immagini TAC, il chirurgo deve valutare la regione acetabolare interessata e decidere se vi sia la necessità di eseguire una fissazione supplementare. Questa ne-cessità può essere valutata anche intraope-ratoriamente.È ideale raggiungere la stabilità primaria del cotile unicamente attraverso l’osso ospite. Se ciò non fosse possibile si deve utilizzare un wedge acetabolare che, fissato all’osso ospite disponibile, fornisca punti di contatto aggiuntivi così da ottenere un’immediata stabilità meccanica. L'orientamento del wedge può essere determinato attraverso la valutazione del difetto osseo e la congruità ottimale con l'osso acetabolare, avvalendosi dei lucidi forniti.

Pre-operative planning is strongly recom-mended for the purpose of correctly re-storing the centre of rotation. This can be achieved by measuring the size of the exi-sting prosthesis, which has to be removed, to determine the optimum dimensions for the cup and wedge to implant.X-ray assessment and correct pre-operative planning are based on anterior-posterior (A/P) and mediolateral (M/L) X-rays. In cases where the acetabulum is compromi-sed, a full pelvic X-ray has to be made to evaluate the biomechanical requisites of the reconstruction.Position the template of the cup over the A/P X-ray aligning the surface of the aceta-bular shell with the subchondral bone and trying to position the centre of the head in the appropriate position.On the basis of the pre-operative X-rays and any CT scans, the surgeon must assess the acetabular region and decide whether a supplementary fixation needs to be made. This decision may also be made during the operation.The ideal solution is to obtain primary stabi-lity of the cup by the sole means of the host bone. If this is not possible, an acetabular wedge fixed to the available host bone must be used to provide additional points of con-tact to achieve immediate mechanical sta-bility. The orientation of the wedge may be determined through assessment of the bone deficit and optimal congruity with the ace-tabular bone, using the supplied templates.

La planificación preoperatoria se recomien-da mucho con el fin de permitir un resta-blecimiento correcto del centro de rotación. Esto se puede conseguir midiendo la talla de la prótesis existente que se debe quitar para establecer las dimensiones más apro-piadas del cótilo y de la cuña a implantar. Para una evaluación por RX y para una cor-recta planificación preoperatoria sono ne-cesarias las radiografías anteroposteriores (A/P) y mediolaterales (M/L). En caso de que el acetábulo estuviese comprometido, al fin de evaluar los requisitos biomecáni-cos de reconstrucción, es oportuno hacer una radiografía de la pelvis completa. Colocar las trasparencias del cótilo sobre la radiografía AP, alineando la superficie de la cobertura acetabular con el hueso sub-condral intentando colocar el centro de la cabeza en la posición apropiada. En base a las radiografías preoperatorias y posibles imágenes TAC, el cirujano debe evaluar la región acetabular interesada y decidir si hay la necesidad de llevar a cabo una fijación suplementaria. Dicha necesidad también puede ser evaluada durante la in-tervención.Lo ideal es alcanzar la estabilidad primaria del cótilo únicamente mediante el hueso huésped. Si ello no fuera posible se debe utilizar una cuña del acetábulo que, fiján-dola al hueso huésped disponible, sumini-stre puntos de contacto adicionales con el fin de conseguir una estabilidad mecánica inmediata. La orientación de la cuña puede determinarse mediante la evaluación del defecto óseo y la congruidad optimal con el hueso del acetábulo utilizando las transpa-rencias proporcionadas..

Lucido cotile FIN per radiografie.Fin cup template for x-ray.Transparencia cotilo FIN para radiografías.

Lucido wedge per radiografie.Wedge template for x-ray.

Transparencia wedge para radiografías.

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FIG.2

Preparazione dell’area inte-ressata da difetto osseo

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Preparation of the area af-fected by bone deficit

Preparación de la zona afec-tada por defecto óseo

Nel caso in cui si ritenga necessario utiliz-zare un wedge acetabolare, è fondamentale preparare l'area interessata dal difetto os-seo al posizionamento dello stesso: essa deve essere pulita da qualsiasi tessuto mol-le in modo che il wedge possa entrare in contatto diretto con l’osso. La rimozione o il modellamento osseo devono essere ridotti al minimo per poter sfruttare quanta più superficie ospite disponibile.Per preparare la superficie per il wedge acetabolare utilizzare una delle frese aceta-bolari (110384044 ÷ 110384062) del kit stru-mentario “FIN CUP SYSTEM”, (110384064 ÷ 110384072) del kit strumentario GRANDI DIAMETRI (FIG. 2). Il wedge deve essere fissato all’osso ospite in una posizione in cui possa raggiungere il massimo contatto con la shell acetabolare. Lo stesso wedge può essere utilizzato per contribuire a fornire un sostegno supple-mentare nelle zone della parete acetabola-re in cui sono presenti i difetti ossei.

If the surgeon decides an acetabular wedge needs to be used, it’s vitally important to prepare the area affected by bone deficit prior to positioning the wedge. The area must be cleared of any soft tissue so that the wedge may come into direct contact with the bone. Removal or modelling of bone must be kept to a minimum so that as much of the surface of the available host bone as possible may be used.To prepare the surface for the acetabular wedge, use one of the acetabular reamers (110384044 ÷ 110384062) in the “FIN CUPSYSTEM” instrument kit, (110384064 ÷ 110384072) in the GREAT DIAMETERS instru-ment kit (FIG. 2). The wedge must be fixed to the host bone in a position where it can achieve maxi-mum contact with the acetabular shell. The wedge itself can be used to help provide supplementary support in the zones of the acetabular wall affected by bone deficit.

Si se establece que es necesario utilizar una cuña acetabular, es fundamental pre-parar la zona afectada por el defecto óseo a su colocación: pues esta debe quedar limpia de cualquier tejido blando de manera que la cuña pueda entrar en contacto directamente con el hueso. La eliminación o el modelado óseo deben reducirse al mínimo para poder disfrutar de la mayor cantidad posible de superficie huésped a disposición. Para preparar la superficie para la cuña acetabular utilizar una de las fresas aceta-bulares (110384044 ÷ 110384062) del kit in-strumental “FIN CUP SYSTEM”, (110384064 ÷ 110384072) del kit instrumental GRANDES DIÁMETROS (FIG. 2). La cuña debe fijarse en el hueso huésped en una posición en la que sea posible alcanzar el mayor contacto con la shell acetabular. La misma cuña puede ser utilizada para contribuir dando un apoyo suplementario en las zonas de la pared acetabular donde hay defectos óseos.

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FIG. 3A

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FIG.3B FIG.3C

Inserimento e valutazione del wedge di prova

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Insertion and assessment of the trial wedge

Inserción y evaluación de la cuña de prueba

Posizionare nell’acetabolo il cotile di prova (110381644 ÷ 110381662) del kit strumentario “FIN CUP SYSTEM”, (110381664 ÷ 110381672) del kit strumentario GRANDI DIAMETRI, di diametro corrispondente all'ultima fresa acetabolare utilizzata (FIG. 3A). Selezionare il wedge di prova (110383044 ÷ 110383268) presente nel kit strumentario “FIN DMD WED-GE” che fornisce il massimo contatto con il cotile di prova posizionato nell’acetabolo e che meglio si accoppia con il difetto osseo. Il wedge di prova deve essere posizionato at-traverso la pinza afferra wedge (110383280) (FIG. 3B) e tenuto in sede, durante la valu-tazione, dallo strumento “posizionatore” dedicato (110383285) (FIG. 3C). Questi due strumenti si trovano nel kit strumentario “FIN DMD WEDGE”.

In the acetabulum, position the trial cup (110381644 ÷ 110381662) in the “FIN CUPSYSTEM” instrument kit, (110381664 ÷ 110381672) in the GREAT DIAMETERS instru-ment kit, having the same diameter as that of the last acetabular reamer used (FIG. 3A). From the “FIN DMD WEDGE” instrument kit se-lect the trial wedge (110383044 ÷ 110383268) that provides maximum contact with the trial cup placed in the acetabulum and that fits best with the bone deficit. The trial wedge must be positioned using the wedge holder forceps (110383280) (FIG. 3B) and held in place during the assessment by the “positio-ner” instrument (110383285) (FIG. 3C). These two instruments can be found in the “FIN DMD WEDGE” instrument kit.

Colocar en el acetábulo el cótilo de prueba (110381644 ÷ 110381662) del kit instrumental “FIN CUP SYSTEM”, (110381664 ÷ 110381672)del kit instrumental GRANDES DIÁMETROS, con diámetro correspondiente al diámetro de la última fresa acetabular utilizada (FIG. 3A). Seleccionar la cuña de prueba (110383044 ÷ 110383268) presente en el kit instrumental “FIN DMD WEDGE” que provee el mayor con-tacto con el cótilo de prueba posicionado en el acetábulo y que mejor se juntan con el defecto óseo. La cuña de prueba debe ser colocada mediante la pinza agarra cuña (110383280) (FIG. 3B) y manteniéndola en el lugar, duran-te la evaluación, por medio del instrumento “posicionador” aplicado (110383285) (FIG 3C). Dichos instrumentos se encuentran en el kit de instrumental “FIN DMD WEDGE”.

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Inserimento e valutazione del wedge di prova

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Insertion and assessment of the trial wedge

Inserción y evaluación de la cuña de prueba

Attenzione: Lo strumento “posizionatore” (110383285) è stato concepito soltanto per mantenere in posizione il wedge di prova ed il wedge definitivo e non per essere utilizzato come impattatore di questi ultimi. Un’ecces-siva forza impressa sullo strumento “posizio-natore” (110383285) potrebbe portare ad un danneggiamento dello stesso, del wedge di prova o del wedge definitivo.

Per fissare il wedge di prova utilizzare fili di Kirschner con diametro massimo di 1,8 mm, che dovranno essere inseriti nei fori più pic-coli presenti su ciascuna componente (FIG. 4). Attenzione: I fori più larghi presenti nei wedge di prova (110383044 ÷ 110383268) permettono il passaggio dello strumento “posizionatore” (110383285) e di avere un’in-dicazione visiva della locazione delle viti, una volta inserito il wedge definitivo. Non inserire alcuna vite all’interno dei fori dei wedge di prova per evitare il rischio di produrre usura delle componenti plastiche.

Important: the “positioner” instrument (110383285) was designed solely for keeping the trial wedge and definitive wedge in posi-tion and not to be used as an impactor on the two wedges. Excessive force applied to the “positioner” instrument (110383285) could damage the instrument itself and the trial or definitive wedge.

To fix the trial wedge, use Kirschner wires, with 1,8mm maximum diameters, which must be inserted through the smallest holes on each component (FIG. 4).Important: The bigger holes on the trial wedge (110383044 ÷ 110383268) are for the “positioner” instrument (110383285) and also provide a visual indication of the position of the screws once the definitive wedge is inser-ted. To avoid the risk of causing wear on the plastic components, don’t put any screws in the holes on the trial wedge.

Atención: El instrumento “posicionador” (110383285) ha sido estudiado solamente para mantener en posición la cuña de prueba y la cuña definitiva y no para que se utili-ce como impactador de estos últimos. Una excesiva fuerza imprimida en el instrumento “posicionador” (110383285) podría llegar a dañar este mismo, la cuña de prueba o la cuña definitiva.

Para fijar la cuña de prueba usar hilos de Kir-schner de diámetro máximo de 1,8mm, que deberán introducirse en los agujeros más pe-queños ubicados en cada componente (FIG. 4). Atención: Los agujeros más anchos presen-tes en las cuñas de prueba (110383044 ÷ 110383268) dejan pasar el instrumento “po-sicionador” (110383285) y tener también una indicación visual de colocación de los tornil-los, tras haber introducido la cuña definitiva. No introducir ningún tornillo dentro de los agujeros de las cuña de prueba para evitar el riesgo que se produzca desgaste en los componentes plásticos.

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FIG.4

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Impianto del wedge definitivoIT EN ES

Definitive wedge implant Implante de la cuña definitiva

Lasciare in sede i fili di Kirschner inseri-ti nei fori del wedge di prova, rimuovere il wedge di prova ed utilizzare gli stessi fili di Kirschner per posizionare il wedge definitivo (110356144 ÷ 110356368) (FIG. 5A). Per posi-zionare il wedge definitivo utilizzare la pinza afferra wedge (110383280).Qualora non si siano utilizzati i fili di Kir-schner per la fase precedente, posizionare il wedge definitivo sempre con la pinza affer-ra wedge (110383280), tenere in sede poi il wedge attraverso lo strumento “posizionato-re” (110383285) ed inserire i fili di Kirschner, con diametro massimo di 1,8mm, nei fori più piccoli presenti su ciascun wedge definitivo (FIG 5B). Dopo che il wedge definitivo è stato posi-zionato attraverso i fili di Kirschner, pro-cedere con l’esecuzione dei fori per le viti attraverso l’utilizzo della punta da trapano (110388771;110388772) e relativo centrapun-te (110388701), presenti all’interno del kit strumentario “FIN CUP SYSTEM”. Pulire poi la superficie del wedge definitivo ed inserire le viti (110364620 ÷ 110364650). Utilizzare le stesse viti utilizzate per la fissazione del co-tile, usando il cacciavite adeguato (110381680 o 170010112 del kit strumentario “FIN CUP SY-STEM” oppure 110383290 del kit strumentario “FIN DMD WEDGE”) (FIG. 5C, 5D).Utilizzare un numero sufficiente di viti per poter raggiungere la corretta fissazione del wedge.Al fine di fornire un supporto meccanico suf-ficiente al cotile, si deve raggiungere un’as-soluta stabilità del wedge acetabolare contro l’osso ospite.Dopo che il wedge definitivo è stato fissato in modo sicuro rimuovere i fili di Kirschner.

Leave the Kirschner wires in the holes in the trial wedge, remove the trial wedge and use the same Kirschner wires to position the de-finitive wedge (110356144 ÷ 110356368) (FIG. 5A). To position the definitive wedge use the wedge holder forceps (110383280).If Kirschner wires were not used in the previous phase, position the definitive wed-ge, again with the wedge holder forceps (110383280), then keep the wedge in place with the “positioner” instrument (110383285) and insert Kirschner wires, with 1,8mm maxi-mum diameter, in the smallest holes on the definitive wedge (FIG. 5B).After the definitive wedge has been posi-tioned using Kirschner wires, proceed with the drilling of holes for the screws using the drill bit (110388771;110388772) and relative drill guide (110388701) in the “FIN CUP SY-STEM” instrument kit. Clean the surface of the definitive wedge and insert the screws (110364620 ÷ 110364650). Use the same screws used for the cup fixation, using the appropriate screwdriver (110381680 or 170010112 from the “FIN CUP SYSTEM” in-strument kit or 110383290 from the “FIN DMD WEDGE” instrument kit) (FIG. 5C, 5D).Use a sufficient number of screws to achieve correct fixation of the wedge.To provide sufficient mechanical support to the cup, the acetabular wedge must be abso-lutely stable against the host bone.After the definitive wedge has been securely fixated, remove the Kirschner wires.

Dejar en el asiento los hilos de Kirschner colocados en los agujeros de la cuña de prueba, sacar la cuña de prueba y utilizar los mismos hilos de Kirschner para colocar la cuña definitiva (110356144 ÷ 110356368) (FIG. 5A). Para colocar la cuña definitiva utili-zar la pinza agarra cuña (110383280).En caso de no haber usado los hilos de Kir-schner para la fase anterior, colocar la cuña definitiva siempre con la pinza agarra cuña (110383280), luego tener en su asiento la cuña mediante el instrumento “posicionador” (110383285) e insertar los hilos de Kirschner, de diámetro máximo de 1,8mm, en los aguje-ros más pequeños que se encuentran en cada cuña definitiva (FIG. 5B). Tras haber colocado la cuña definitiva me-diante los hilos de Kirschner, seguir con la ejecución de los agujeros para los tornillos usando la broca (110388771;110388772) y guía de broca correspondiente (110388701), presentes dentro del kit instrumental “FIN CUP SYSTEM”. Luego limpiar la superficie de la cuña definitiva e incluir los tornillos (110364620 ÷ 110364650). Utilizar los mi-smos tornillos utilizados para la fijación del cotilo, usando el destornillador apropiado (110381680 o 170010112 del kit instrumental “FIN CUP SYSTEM” o bien 110383290 del kit instrumental “FIN DMD WEDGE”) (FIG. 5C, 5D).Usar una cantidad suficiente de tornillos para poder alcanzar la correcta fijación de la cuña.Con el fin de suministrar al cótilo un soporte mecánico suficiente, se debe alcanzar una absoluta estabilidad de la cuña acetabular contra el hueso huésped.Después que la cuña definitiva ha sido fija-da de modo seguro, quitar los hilos de Kir-schner.

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FIG.5A FIG.5B

FIG.5C

FIG.5D

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Impianto del cotileIT EN ES

Cup implant Implante del cótilo

La fissazione wedge/cotile deve essere rag-giunta ESCLUSIVAMENTE con l’ausilio di ce-mento osseo, senza l’utilizzo di viti passanti fra le due componenti (cotile e wedge).

Applicare uno strato di cemento adeguato lungo tutta la superficie wedge/cotile (FIG. 6A).Inserire il cotile FIN DMD (110355046 ÷ 110355072) o FIN DMD MULTIHOLE (110353046 ÷ 110353072) nella posizione desiderata e tenerlo in posizione attraverso l’impattatore (110380420) con appositi piat-telli (1103803XX) del kit strumentario “FIN CUP SYSTEM”.Fissare poi il cotile all’osso impattandolo (FIG. 6B) e, eventualmente, utilizzando le apposite viti (vedere tecnica operatoria cotile FIN CUP SYSTEM). Attendere la completa ca-talizzazione del cemento, rimuovendo quello in eccesso.

Wedge/cup fixation must be carried out EXCLUSIVELY with bone cement and without screws between the two components (cup and wedge).

Apply an adequate layer of cement to the en-tire surface of the wedge/cup (FIG. 6A).Insert the FIN DMD cup (110355046 ÷ 110355072) or FIN DMD MULTIHOLE cup (110353046 ÷ 110353072) in the desired po-sition and keep it there using the impactor (110380420) with the appropriate adaptors (1103803XX) from the “FIN CUP SYSTEM” in-strument kit.Then anchor the cup to the bone by impacting it (FIG. 6B) or,if necessary, using the appro-priate screws (see FIN CUP SYSTEM surgicaltechnique). Wait until the cement has fully catalyzed, then remove the excess cement.

La fijación cuña/cótilo debe alcanzarse EXCLUSIVAMENTE con la ayuda de cemento óseo, sin el uso de tornillos pasadores entre las dos componentes (cótilo y cuña).

Aplicar una capa de cemento adecuado a lo largo de toda la superficie cuña/cótilo (FIG. 6A).Alojar el cotilo FIN DMD (110355046 ÷ 110355072) o FIN DMD MULTIHOLE (110353046 ÷ 110353072) en la posición requerida y tenerlo en posición mediante el impactador (110380420) con apósitas adap-tadores (1103803XX) del kit instrumental “FIN CUP SYSTEM”.Luego fijar el cótilo en el hueso impactándo-lo (FIG. 6B) y, eventualmente, utilizando los tornillos apropiados (véase técnica operato-ria FIN CUP SYSTEM). Esperar hasta catalizar completamente el cemento, sucesivamente quitar el cemento excesivo.

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FIG.6A FIG.6B

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Bandeja y tapaBase and coverBase con coperchio REF: 110383300

IT

EN

ES

Vassoi porta strumenti

Trays for instruments

Bandejas para instrumentos

IT EN ES REF

Pinza Afferra wedge Wedge holder forceps Pinza agarra cuña 110383280Posizionatore wedge Wedge positioner Posicionador cuña 110383285FIN DMD Cacciavite flessibile FIN DMD Flexible screwdriver FIN DMD destornillador flexible 110383280Wedge di prova Trial Wedge Cuñas de prueba 110383044 ÷ 110383268Fili di Kirschner 1,6 - L.150mm* Kirschner wires 1,6 - L.150mm* Hilos de Kirschner 1,6 - L.150mm* 150207016*

12

IT EN

Strumentario FIN DMD WEDGE

FIN DMD WEDGEinstrument kit

Instrumental FIN DMD WEDGE

ES

34

IT EN ES

Per gli strumenti appartenenti al kit strumen-tario “FIN CUP SYSTEM” fare riferimento alla relativa tecnica operatoria FIN CUP SYSTEM.

For the instruments belonging to the “FIN CUP SYSTEM” instrument kit, see the FIN CUP SYSTEM surgical technique.

Para los instrumentos del kit instrumental “FIN CUP SYSTEM”, hacer referencia a la correspondiente técnica operatoria FIN CUP SYSTEM.

* Su richiesta * Upon request * Bajo solicitud

2 1

4

3

Page 12: TECNICA OPERATORIA OPERATING TECHNIQUE TÉCNICA … · 2020. 3. 31. · • Patologia articolare dolorosa ed invalidante a carico dell’anca, risul-tante da: artrite degenerativa,

Wedge acetabolariIT EN ES

Acetabular wedge Cuñas acetabulares

IT EN ES

Implantable wedge ref. Trial wedge ref. Size Thickness (mm) Colour code on external labels

110356144 110383044 42/46 15 Arancione Orange Naranja

110356244 110383144 42/46 20 Arancione Orange Naranja

110356344 110383244 42/46 25 Arancione Orange Naranja

110356148 110383048 48/50 15 Verde Green Verde

110356248 110383148 48/50 20 Verde Green Verde

110356348 110383248 48/50 25 Verde Green Verde

110356152 110383052 52/54 15 Blu Blue Azul

110356252 110383152 52/54 20 Blu Blue Azul

110356352 110383252 52/54 25 Blu Blue Azul

110356156 110383056 56/58 15 Rosso Red Rojo

110356256 110383156 56/58 20 Rosso Red Rojo

110356356 110383256 56/58 25 Rosso Red Rojo

110356160 110383060 60/62 15 Giallo Yellow Amarillo

110356260 110383160 60/62 20 Giallo Yellow Amarillo

110356360 110383260 60/62 25 Giallo Yellow Amarillo

110356164 110383064 64/66 15 Viola Mauve Violeta

110356264 110383164 64/66 20 Viola Mauve Violeta

110356364 110383264 64/66 25 Viola Mauve Violeta

110356168 110383068 68/70 15 Grigio Grey Gris

110356268 110383168 68/70 20 Grigio Grey Gris

110356368 110383268 68/70 25 Grigio Grey Gris

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Page 13: TECNICA OPERATORIA OPERATING TECHNIQUE TÉCNICA … · 2020. 3. 31. · • Patologia articolare dolorosa ed invalidante a carico dell’anca, risul-tante da: artrite degenerativa,

REF. FIN DMD MULTIHOLE

SIZE. FIN DMD MULTIHOLE

110353042* 42mm*

110353044 44mm

110353046 46mm

110353048 48mm

110353050 50mm

110353052 52mm

110353054 54mm

110353056 56mm

bioimpianti.it

Compatibilità cotile -inserto - wedge

IT EN ES

Cup -insert - wedge compatibility

Compatibilidad cótilo-injerto - cuñas

IT EN ES

FIN DMD cup size Insert size Acetabular wedge size Colour code on external labels

44 42/46 42/46 Arancione Orange Naranja

44 42/46 42/46 Arancione Orange Naranja

46 42/46 42/46 Arancione Orange Naranja

48 48/50 48/50 Verde Green Verde

50 48/50 48/50 Verde Green Verde

52 52/54 52/54 Blu Blue Azul

54 52/54 52/54 Blu Blue Azul

56 56/58 56/58 Rosso Red Rojo

58 56/58 56/58 Rosso Red Rojo

60 60/72 60/62 Giallo Yellow Amarillo

62 60/72 60/62 Giallo Yellow Amarillo

64 60/72 64/66 Giallo Yellow Amarillo

66 60/72 64/66 Giallo Yellow Amarillo

68 60/72 68/70 Giallo Yellow Amarillo

70 60/72 68/70 Giallo Yellow Amarillo

72 60/72 / Giallo Yellow Amarillo

13

REF. FIN DMD MULTIHOLE

SIZE. FIN DMD MULTIHOLE

110353058 58mm

110353060 60mm

110353062 62mm

110353064* 64mm*

110353066* 66mm*

110353068* 68mm*

110353070* 70mm*

110353072* 72mm*

FIN DMD Multiforo REV IT EN ES

FIN DMD Multihole FIN DMD Multihole

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Avvertenze

Precauzioni

Sterilizzazione

Identificazione e rintracciabilità

Scarico di responsabilità

Informazioni

Possibili effetti collaterali

Warnings

Precautions

Sterilization

Identification and traceability

Disclaimer

Information

Possible adverse effects

Advertencias

Precauciones

Esterilisación

Identificación y localización

Descargo de responsabilidad

Información

Posibles efectos adversos

Non combinare mai componenti realizzati da produttori differenti in quanto potrebbero esserci tolleranze differenti che potrebbero compromettere l’esito dell’impianto. In particolare non utilizzare MAI steli e testine femorali di produttori differenti, in quanto i coni di accoppiamento potrebbero non essere compatibili. Gruppo Bioimpianti s.r.l. non risponde di problematiche derivanti da tali usi impropri. Il chirurgo operatore deve essere consapevole che un collo rovinato o graffiato può influenzare la resistenza dello stelo e portare ad una frattura precoce dello stesso collo dello stelo.1. Manipolare i prodotti con le dovute cautele evitando scalfitture accidentali, anche durante i mo-

menti operatori. Una manipolazione del dispositivo inadeguata, pre-operatoria e/o intra-operatoria, o un qualsiasi danno a suo carico, può portare a corrosione, rottura per fatica o usura eccessiva. Usare guanti puliti quando si maneggia il dispositivo;

2. Utilizzare viti o complementi in materiale idoneo: qualora si tratti di un impianto composto da più elementi utilizzare sempre elementi dello stesso kit; qualora si tratti di cotili in lega di titanio (ISO 5832/3) utilizzare, se ritenuto necessario, solo viti dello stesso materiale;

3. Seguire la Tecnica chirurgica fornita da Gruppo Bioimpianti;4. Una completa pulizia e rimozione di particelle metalliche, cemento per ossa così come di qual-

siasi altro debris derivante dall’intervento chirurgico, è necessaria per minimizzare l’usura della superficie articolare;

5. Non utilizzare il dispositivo se si riscontra un qualsiasi danneggiamento dello stesso;6. Non alterare l’impianto in alcun modo;7. L’inadeguata scelta, posizionamento, allineamento e fissazione di uno o più componenti potreb-

be comportare una non corretta distribuzione degli sforzi, con conseguente riduzione della vita dell’impianto protesico.

8. Un non corretto allineamento o un impianto non accurato può portare ad un eccessivo fenomeno di usura e/o al fallimento dell’impianto stesso.

9. Tutti i dispositivi impiantabili per protesizzazione di anca sono MONOUSO perciò non devono assolutamente essere riutilizzati. Il reimpiego porta ad utilizzare un sistema gravato da un uso precedente, che pregiudica la resistenza a fatica e, pertanto, incrementa il rischio di rottura;

10. Non impiantare un componente in un paziente se esso era già stato impiantato, seppur momen-taneamente, in un altro paziente;

11. Per quanto riguarda i wedge acetabolari FIN DMD fissare l’interfaccia wedge /cotile utilizzando la fissazione cementata e fissare invece l’interfaccia wedge/osso acetabolare utilizzando la fissazione non cementata per mezzo di press-fit e di viti con diametro 6,5mm, che devono essere fatte passare attraverso i fori presenti sullo stesso wedge. Non far mai passare le suddette viti fra le due componenti (cotile e wedge): è infatti necessario che il wedge venga fissato al cotile unicamente attraverso cemento osseo, senza l’utilizzo delle viti.

12. È responsabilità del chirurgo determinare se la stabilità e il fissaggio realizzati sono adeguati;13. Pazienti fumatori possono avere un ritardo nella guarigione, non guarigione e/o una compromis-

sione della stabilità;14. E’ responsabilità del chirurgo assicurarsi che il paziente non sia sensibile ai materiali con cui sono

realizzati i componenti dell’impianto mediante opportuni test.I dispositivi impiantabili per la protesizzazione dell’anca forniscono al chirurgo gli strumenti necessari per ridurre il dolore e ripristinare la funzionalità articolare. Seppur questi dispositivi abbiano successo in questo, essi non possono restituire i livelli di attività e funzionalità di un’articolazione fisiologica.

Gli strumentari relativi ai componenti femorali ed acetabolari realizzati da Gruppo Bioimpianti sono stati oppor-tunamente studiati e realizzati per fornire al chirurgo gli strumenti opportuni per un facile e sicuro impianto. L’uso di componenti e/o strumenti non inclusi nello specifico strumentario fornito da Gruppo Bioimpianti S.r.l., al di là di quelli generici utilizzati all’interno di una sala operatoria (trapano, lame oscillanti), può portare ad eventi negativi. Qualsiasi frattura o alterazione riscontrata nello strumentario deve essere comunicata all’azienda. Gli strumenti chirurgici vanno inevitabilmente incontro, nel tempo, ad usura e se sottoposti a stress eccessivi pos-sono andare incontro a rottura. Gli strumenti chirurgici devono essere utilizzati esclusivamente per il loro scopo previsto, come illustrato nella Tecnica Operatoria fornita da Gruppo Bioimpianti. Si raccomanda l’esecuzione di un controllo periodico degli strumenti al fine di individuare preventivamente qualsiasi caso di danneggiamento. Non lasciare nel sito chirurgico alcun componente di prova, confezione, strumento o sua parte.

Il prodotto viene fornito sterile (secondo la definizione riportata nella norma UNI EN 556). In particolare le componenti metalliche sono sterilizzate a raggi (Beta o Gamma) attraverso sistemi conformi alla norma UNI EN ISO 11137-1;-2;-3 mentre quelle in UHMWPE ad ossido di etilene (ETO) attraverso sistemi conformi alla norma UNI EN ISO 11135-1. La sterilizzazione è garantita 10 anni in entrambi i casi. La modalità di sterilizzazione viene riportata sull’apposita etichetta unitamente alla data di scadenza che indica il limite massimo entro il quale il prodotto deve essere utilizzato. La confezione (doppio imballaggio) permette la movimentazione da parte di personale non sterile durante la conservazione del prodotto. L’estrazione del pezzo dall’imballaggio, invece, deve essere eseguita da personale sterile addetto all’intervento operatorio. Qualora in qualsiasi momento delle fasi di disimballaggio compaia una situazione anomala ci si raccomanda la non utilizzazione del pezzo, in quanto c’è il rischio che possa aver perso la natura di “sterile”, e la riconsegna dello stesso a Gruppo Bioimpianti che provvederà a effettuare, ove possibile, un ricondizionamento.

Tutti i prodotti di Gruppo Bioimpianti sono identificati dall’etichetta riportata sulla confezione in cui viene dichia-rato il contenuto, la taglia o un altro parametro che ne identifica la misura, il codice, il lotto di fabbricazione, il simbolo di sterilità unitamente alla data di scadenza e al metodo di sterilizzazione utilizzato. Per garantire la rintracciabilità esterna anche dopo l’impianto, vengono fornite 6 etichette all’interno della confezione che devono essere utilizzate sul registro degli interventi e sulla cartella clinica del paziente.

Questa tecnica operatoria è destinata esclusivamente a professionisti sanitari, in particolar modo a medici e chirurghi.Questo documento non sostituisce un consulto medico, non fornisce raccomandazioni mediche, né dispensa alcuna diagnosi o terapia medica. Le informazioni e le tecniche contenute in questo documento sono state redatte da un team di esperti medici e specialisti di Gruppo Bioimpianti; tuttavia, Gruppo Bioimpianti esclude ogni responsabilità per un uso improprio delle informazioni fornite.

Per ogni tipo di informazione o chiarimento su quanto riportato o altro si raccomanda di contattare GRUPPO BIOIMPIANTI.

I possibili effetti collaterali che possono derivare dall’utilizzo di un sistema protesico, sono i classici che possono derivare da una artroplastica di anca ed includono i seguenti: 1. Osteolisi (riassorbimento osseo progressivo). Osteolisi può essere asintomatica per cui risulta

fondamentale effettuare valutazioni radiografiche periodiche per evitare serie complicanze future;2. Particelle che possono portare ad un aumento dell’usura con la necessità di una revisione precoce;3. Infezione precoce o tardiva che può comportare la necessità di rimuovere l’impianto, 4. Reazioni allergiche;5. Fratture ossee intra-operatorie in particolare in presenza di scarsa densità ossea dovuta a oste-

oporosi, difetti ossei derivanti da precedenti interventi, riassorbimento osseo, o nell’inserimento del dispositivo;

6. Danneggiamento dei vasi sanguigni o ematoma7. Dislocazione, migrazione e/o sublussazione dell’impianto a causa di traumi, non corretto fissaggio,

perdita di fissazione, non corretto allineamento, non corretto posizionamento, riassorbimento osseo, lassità dei tessuti molli, movimento improvviso e/o non naturale e/o eccessiva attività;

8. Calcificazione o ossificazione peri-articolare, con o senza impedimento della mobilità articolare;9. Variazione indesiderata della lunghezza dell’arto;10. Riduzione del Range di Movimento a causa di una scelta non corretta dei componenti o di un non

adeguato posizionamento dell’impianto, o di impingement femorale;11. Rottura per fatica di uno dei componenti derivante da una perdita nel fissaggio o non completo

fissaggio, attività faticosa, trauma, non corretto allineamento o peso eccessivo;12. Corrosione all’interfaccia tra i componenti;13. Usura e/o deformazione delle superfici articolari;14. Dolore;15. Frattura ossea post-operatoria e/o dolore post-operatorio;16. Rumore udibile durante il movimento;17. Danno nervoso;18. Avulsione trocanterica o non-unione come risultato di un’eccessiva tensione muscolare, di un carico

precoce, o di un inadeguato riattacco;19. Problemi al ginocchio o alla caviglia dell’arto interessato o dell’arto contro laterale aggravato da una

discrepanza nella lunghezza degli arti, da troppa medializzazione femorale o da carenze muscolari.

Never combine components made by different manufacturers because there may be different tolerances that might prejudice the outcome of the implant. In particular, never use stems and femoral heads produced by different manufacturers, because coupling tapers can be non-compatible. Gruppo Bioimpianti S.r.l. will not respond for any problems arised by a similar choice. The surgeon must be aware that a damaged or scratched neck can influence stem resistance and lead to a premature neck fracture.1. Handle the product with due care to avoid accidental scratches, even during surgery. An inadequate

handling of the device, pre-operative and / or intra-operative, or any damage can lead to corrosion, fatigue failure or excessive wear. Use clean gloves when handling the device;

2. Use screws or accessories made of suitable material: in the case of a system composed of several elements, always use the same kit elements; in case of acetabular cups made of titanium alloy (ISO 5832/3) use, if necessary, only screws of the same material;

3. Follow the surgical technique provided by Gruppo Bioimpianti;4. A complete cleaning and removal of metal particles, bone cement, as well as any other debris

resulting from surgery, it is necessary to minimize the wear of the articular surface;5. Do not use the device if there is any damage;6. Do not alter the system in any way;7. Inadequate choice, positioning, alignment and fixation of one or more components could result

in an incorrect distribution of the stresses, with a consequent reduction of life of the prosthetic implant.

8. An incorrect alignment or a plant not accurate can lead to a phenomenon of excessive wear and / or failure of the system itself.

9. All implantable devices for hip replacement are DISPOSABLE so it’s not allowed their reuse. The repeated use leads to a system burdened by a previous use, which affects the fatigue strength and thus increases the risk of breakage;

10. Not implant a component in a patient if it had already been implanted, albeit temporarily, in another patient;

11. As regards the acetabular wedges of FIN DMD system fix the wedge/cup interface using the cemen-ted fixation and fix the wedge/remained acetabular bone using the cementless fixation by press-fit and 6.5mm screws, which must be passed through the holes present on the same wedge. Never use these screws between the two components (through cup and wedge): the wedge need to be fixed to the cup only using bone cement, without the use of the screws.

12. It is the responsibility of the operating surgeon to determine whether there is adequate initial fixation and stability

13. Patient smoking may result in a delayed healing, non-healing and/or compromised stability;14. It is the responsibility of the operating surgeon to ensure that patient is not sensitive to the mate-

rials used to manufacture the implant’s components.Implantable devices for hip replacement surgeon provides the surgeons the necessary tools to reduce pain and restore the Hip joint function. While this product is generally successful in attaining these goals, it cannot be expected to withstand the activity levels and function of a normal healthy joint.

The instruments set, realized by Gruppo Bioimpianti, was designed and manufactured to provide surgeons with the necessary instruments to realize a simple and safe implantation. The use of components and/or instruments not included in the instruments set provided by Gruppo Bioimpianti S.r.l., except the generic instruments present in the operating rooms (drill, oscillating blades..) could determine negative events. Any fracture or breaking of instruments shall be reported. Surgical instruments are inevitably subject to wear with normal usage and if they have experienced excessive force are susceptible to fracture. Surgical instruments should only be used for their intended purpose, as illustrated in the surgical technique provided by Gruppo Bioimpianti. It is recommended that all instruments be regularly inspected to identify any possible damage.Do not leave in the surgical site any trial, packaging, instrument or its part.

Product is supplied sterile (according to the definition reported on the standard UNI EN 556). In particular metal components are sterilized through rays (Beta or Gamma) according to the normative UNI EN ISO 11137-1;-2;-3 while the elements manufactured in UHMWPE are sterilized with ethylene oxide (ETO) according the normative UNI EN ISO 11135-1. Both sterilizations are guaranteed for 10 years. The sterilization method is indicated on the label in which is also reported the expiry date that indicates the maximum time to use the product. The packaging (double pack) allows products to be handled by non-sterile personnel during conservation. The extraction of the product must be carried out by sterile operating personnel. If at any time during unpacking an anomalous situation arises, it is advisable not to use the piece because there is a risk that it may have lost the sterility and its return to Gruppo Bioimpianti which will carry out, if it is possible, a reconditioner.

All products manufactured by Gruppo Bioimpianti s.r.l. are identified by the label on the packaging which states the contents, size or another parameter which indicates the dimensions, the product’s code, the production batch, the sterility symbol with the expiration date and the sterilization method. To guarantee external trace-ability even after implantation they are provided six labels inside the packaging, which shall be used on the surgery register and on the patients’ medical records.

This surgical technique is exclusively intended for medical professionals, especially physicians and surgeons.This document does not constitute medical advice, it does not dispense medical recommendations and it does not convey any diagnostic or therapeutic information.Informations and techniques presented in this document were compiled by a team of medical experts and Gruppo Bioimpianti’s specialists; however Gruppo Bioimpianti excludes any liability for improper use of in-formations.

For any information or enquires about this publication or anything else, contact GRUPPO BIOIMPIANTI.

The possible adverse effects that may result from the use of a prosthetic system, are the classics that may result from a hip arthroplasty and include the following:1. Osteolysis (progressive bone resorption). Osteolysis can be asymptomatic and therefore routine

periodic radiographic examination is essential to prevent any serious future complication2. Particles leading to increased wear rates necessitating early revision;3. Early or late deep infection which may necessitate the removal of the prosthesis,4. Allergic reactions;5. Intra-operative bone fractures particularly in the presence of low bone density due to osteoporosis,

bone defects resulting from previous surgeries, bone resorption, or insertion of the device;6. Damage to blood vessels or hematoma7. Dislocation, migration and / or subluxation of the prosthetic components due to trauma, incorrect

attachment, loss of fixation, misalignment, improper positioning, bone resorption, soft tissue laxity, sudden movement and / or natural and / or excessive activity;

8. Peri-articular calcification or ossification, with or without impediment to joint mobility;9. Undesirable variation of the length of the limb;10. Reduced Range of Movement due to an incorrect choice of the components or a inadequate place-

ment of the implant, or femoral impingement;11. Fatigue fracture of the prosthetic components can occur as results of loss of fixation or uncomplete

fixation, strenuous activity, trauma, misalignment or excessive weight.12. Corrosion at the interface between components; 13. Wear and / or deformation of the articular surfaces; 14. Pain; 15. Post-operative bone fracture post-operative and / or post-operative pain;16. Audible sounds during motion;17. Nerve damage;18. Throchanteric avulsion or non-union as result of excess muscular tension, early weight bearing,

or inadequate reattachment;19. Problems of the knee or ankle of the affected limb or controlateral limb aggravated by leg length

discrepancy, too much femoral medialization or muscle deficiencies.

Nunca combine componentes de diferentes fabricantes, porque puede haber diferentes tolerancias que pu-dieran mermar el resultado de la instalación. En particular, NUNCA utilizar vastagos y cabezas femorales de diferentes fabricantes, ya que los conos de acoplamiento podrian no ser compatibles. Gruppo Bioimpianti srl no es responsable de los problemas derivados de usos impropios.El cirujano debe ser consciente de que un paquete dañado o rayado puede afectar a la resistencia del vástago y conducir a la fractura prematura delmismo cuello del vástago.1. Maneje el producto con cuidado para evitar rasguños accidentales, incluso durante los momentos

operadores. Un manejo inadecuado del dispositivo, antes de la operación y / o intra-operatorio, o cualquier daño a su carga, que puede conducir a la corrosión, falla por fatiga o desgaste excesivo. Utilice guantes limpios al manipular el dispositivo;

2. Use tornillos o accesorios de material adecuado: en el caso de un sistema compuesto de varios elementos que siempre utiliza los mismos elementos del kit; en el caso de copas acetabulares hechas de aleación de titanio (ISO 5832/3) para usar, si se considera necesario, sólo tornillos del mismo material;

3. Siga la técnica quirúrgica proporcionada por Grupo Bioimpianti;4. Una limpieza completa y la eliminación de partículas de metal, cemento óseo, así como cual-

quier otro escombros resultantes de la cirugía, es necesario para minimizar el desgaste de la superficie articular;

5. No use el dispositivo si hay algún daño a la misma;6. No altere el sistema en modo alguno;7. La elección inadecuada, posicionamiento, alineación y fijación de uno o más componentes podría

resultar en una incorrecta distribución de las tensiones, con la consiguiente reducción de la vida del implante de prótesis;

8. Una alineación incorrecta o una planta no precisa pueden conducir a un fenómeno de desgaste excesivo y / o el fracaso del propio sistema;

9. Todos los dispositivos implantables para el reemplazo de cadera son desechables, por lo tanto no deben ser reutilizados. La reutilización conduce a utilizar un sistema cargado por un uso anterior, que afecta a la resistencia a la fatiga y, por lo tanto, aumenta el riesgo de rotura;

10. No implantar un componente en un paciente si éste ya se había implantado, aunque de manera temporal, en otro paciente;

11. En cuanto a las aumentaciones acetabulares FIN DMD fijar la superficie entreaumentación / acetábulo mediante la fijación cementada y fijar la superficie entreaumentación/ hueso sin cemen-to por medio del press-fit y con tornillos de 6,5 mm de diámetro, que tienen que pasar a través de los orificios presentes en la mismaaumentación. Nunca insertar los tornillos entre los dos componentes (copa y aumentación): de hecho, es necesario que la aumentaciónse fija a la copa solamente por medio de cemento para huesos, sin el uso de tornillos.

12. Es responsabilidad del cirujano determinar si la estabilidad y la fijación realizadas son adecuadas;13. Pacientes fumadores pueden tener un retraso en la cicatrización, no reciperació y / o un deterioro

de la estabilidad;14. Es responsabilidad del cirujano asegurarse de que el paciente no es sensible a los materiales de

los componentes del sistema mediante la prueba correspondiente.Los dispositivos implantables para el cirujano de reemplazo de cadera para proporcionar las herramientas necesarias para reducir el dolor y restaurar la función articular. Aunque estos dispositivos tienen éxito en esto, no puede restaurar los niveles de actividad y la función fisiológica de la articulación.

El instrumental del sistema protésico realizado por Gruppo Bioimpianti, ha sido estudiado y realizado para proveer al cirujano los instrumentos para efectuar un implante facil y seguro. El uso de instrumentos y/o componentes que no están incluidos en el instrumental de Gruppo Bioimpainti S.r.l., salvo los instrumentos genéricos utilizados en la sala operaroria (barreno, cuchilla oscillante), pueden llevar a consequencias negati-vas. Cualquier rotura o alteración que se encuentre en el instrumental tiene que ser comunicada a la empresa. Por el paso del tiempo, los instrumentos quirúrgicos están inevitablemente sujetos al desgaste, si se utilizan con fuerzas excesivas pueden romperse. Hay que utilizar los instrumentos quirúrgicos para la finalidad previ-sta, como se enseña en la técnica operatoria proporcionada por Gruppo Bioimpainti. Recomendamos la eje-cución de controles periodicos de los instrumentos para asegurarse con antelación que no haya ningun daño.No hay que dejar en la sala operatoria ningun componente de muestra, envase, instrumento o partede eso.

Se ofrecen los productos esterilizados (cumplendo con la norma UNI EN 556). En particular los componentes metalicos están esterilizados con rayos(Beta o Gamma), mediante modalidades previstas por la norma UNI EN ISO 11137-1;-2;-3, mientras que los compontentes en UHMWPE están esterilizados con óxido de etileno (ETO) mediante modalidades previstas por la norma UNI EN ISO 11135-1. La esterilización tiene una garantía de 10 años en ambos casos. El metodo de esterilización está indicado en la etiqueta junto a la fecha de caducidad que indica la fecha despues de la cual no hay que utilizar el producto. El envase (doble embalaje) permite el deplazamiento de parte del personal no esterilizado durante la conservación del producto. En cambio, la estracción del producto del embalaje, tiene que hacerse por el personal esterilizado. Si en cualquier momento de la fase de desembalaje occurre una situación anómala, recomandamos no utilizar el producto, por el riesgo de contaminación del producto y recomandamos entregar el producto a Gruppo Bioimpianti para que efectue de nuevo, si posible, un condicionamiento.

Todos los produco están identificados en la etiqueta en el envase del producto, donde se indican el contenido, la talla (u otro parámetro que identifica la medida), el codigo, el lote de fabricación, el símbolo de esteriliza-ción con la fecha de caducidad y el método de esterilización utilizado. Para garantizar la localización externa después del implante, se facilitan unas etiquestas en el envase, hay que aplicar las etiquestas en el registro de las operaciones y en el registro clínico del paciente.

Esta técnica quirúrgica está destinada exclusivamente a los profesionales médicos, especialmente médicos y cirujanos.Este documento no constituye un consejo médico, no dispensa recomendaciones médicas y no transmite ninguna información diagnóstica o terapéutica. Las informaciones y técnicas presentadas en este documento fueron compiladas por un equipo de expertos médicos y de especialistas de Gruppo Bioimpianti; pero Gruppo Bioimpianti no se hace responsable del uso indebido de las informaciones.

Para cualquier información, pregunta sobre esta publicación o cualquier otra cosa, contactar con GRUPPO BIOIMPIANTI.

Los posibles efectos secundarios que pueden derivarse de la utilización de un sistema de prótesis, son los clásicos que pueden derivarse de una artroplastia de cadera y incluyen lo siguiente:1. Osteolisis (reabsorción progresiva del hueso). Osteolisis puede ser asintomática por lo que es

esencial llevar a cabo evaluaciones regulares de la serie radiográfica para evitar complicaciones futuras

2. Las partículas que pueden conducir a un mayor desgaste en la necesidad de revisión temprana;3. Temprana o tardía infección que puede implicar la necesidad de retirar el implante;4. Las reacciones alérgicas;5. fracturas intraoperatorias especialmente en la presencia de una baja densidad ósea debido a

defectos de la osteoporosis, los huesos resultantes de las intervenciones anteriores, la resorción ósea, o la inserción del dispositivo;

6. Daño a los vasos sanguíneos o hematoma;7. La dislocación, la migración y / o subluxación del implante debido a un traumatismo, fijación incor-

recta, pérdida de fijación, la desalineación, la colocación incorrecta, la resorción ósea, la laxitud del tejido blando, el movimiento repentino y / o natural y / o actividad excesiva;

8. Calcificaciones periarticulares u osificación, con o sin impedimentos a la movilidad articular;9. Variación no deseada de la longitud de la extremidad;10. Reducción del rango de movimiento debido a una elección incorrecta o una mala colocación del

implante, o impingement femoral.11. Rotura debido a la fatiga de una de las componentes resultantes de una pérdida en la fijación o no

fijación completa, la actividad vigorosa, el trauma, la desalineación o el peso excesivo.;12. Corrosión en la interfase entre los componentes;13. El desgaste y / o deformación de las superficies articulares;14. Dolor;15. Fractura ósea dolor intraoperatoriay / o post-operatoria;16. Ruido audible durante el movimiento;17. Daño nervioso;18. Avulsióntrocantérea como resultado de la tensión muscular excesiva, una carga temprana o una

reinserción no adecuada;19. Problemas de rodilla o tobillo de la extremidad afectada o contralateral exacerbada por una

discrepancia en la longitud de las extremidades, por el exceso de medialización femoral o de-ficiencias musculares.

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Tecnica operatoria FIN CUP SYSTEM

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Técnica quirúrgica FIN CUP SYSTEM

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