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Teoria e metodo per l’impostazione

del modello di valutazione

dell’impiantistica sportiva

pubblica piemontese

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Riferimenti metodologici in tema di valutazione

La pratica della valutazione nell’ambito delle politiche pubbliche

Il tema dell’efficacia delle politiche e della sua valutazione si è accompagnato recen-

temente a quello più ampio della governance pubblica. Il Libro Bianco dell’Unione Eu-

ropea, dedicato proprio a questo argomento, richiama l’efficacia delle politiche tra i

cinque principi ispiratori di una buona governance (assieme ad apertura, partecipa-

zione, responsabilità e coerenza). Lo stesso documento contiene anche un riferimento

esplicito all’importanza della valutazione. Il Libro Bianco sottolinea infatti come “le po-

litiche dell’Unione Europea devono essere efficaci e tempestive, producendo i risultati

richiesti in base a obiettivi chiari, alla valutazione del loro impatto futuro e, ove possibile,

delle esperienze acquisite in passato”.

Le azioni delle Pubbliche Amministrazioni (PA) devono essere quindi improntate in ma-

niera trasparente a principi di efficacia, apertura, partecipazione, responsabilità, e coe-

renza per aprirsi al confronto, al dialogo, alla partecipazione dei “portatori di interesse

(gli stakeholder) e dell’intera comunità, sin dalle fasi di individuazione, gestione e valu-

tazione delle politiche pubbliche (public policy).

Si riportano al proposito alcune riflessioni contenute nel Manuale Valutare gli effetti delle

politiche pubbliche. Metodi e applicazioni al caso italiano curato dal Centro di Forma-

zione e Studi Formez (l’associazione, con personalità giuridica partecipata dallo Stato

attraverso la Funzione Pubblica, che opera a livello nazionale e risponde al Dipartimento

della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri):

La governance delinea un passaggio da un modello di autorità, basato sul principio di

legalità che definisce una ripartizione rigida e gerarchica dei poteri e delle compe-

tenze, ad uno, basato sul principio di sussidiarietà, in cui, più che la ripartizione formale,

diviene centrale il risultato finale delle azioni pubbliche e le modalità e le forme più ade-

guate per il suo raggiungimento.

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Il censimento dell’impiantistica sportiva piemontese - Metodi, strumenti ed esiti

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La forte flessibilità del modello non riguarda soltanto i rapporti tra le PA, ma anche tra

queste ed il privato; non solo attraverso l’esternalizzazione di funzioni e servizi pubblici,

o la costituzione di partnership pubblico/privato, ma anche e soprattutto attraverso l’ar-

ricchimento del processo decisionale mediante la partecipazione dei soggetti destina-

tari delle politiche pubbliche.

In tale scenario, alle PA è richiesta una profonda riconfigurazione di ruolo e una rein-

terpretazione intelligente della propria ragion d’essere. Una PA che non fa più tutto au-

tonomamente, ma delega, esternalizza e fa partecipi altri soggetti delle proprie funzioni

ed attività deve necessariamente riuscire a sviluppare un ruolo di regia sapiente, di in-

dirizzo e coordinamento di network, che presuppone una capacità di valutare gli effetti

delle proprie azioni e di apprendere dall’esperienza dei risultati, al fine di acquisire una

maggiore autorevolezza ed una più ampia legittimazione “sostanziale” verso i propri

stakeholder e verso l’intera comunità amministrata.

L’aumento della complessità che questo nuovo modo di operare comporta, richiede

l’utilizzo di un adeguato set di strumentazione orientato a fornire alla PA e ai suoi stake-

holder una maggiore consapevolezza delle proprie azioni e dei relativi risultati.

Da qui si evidenzia l’estrema rilevanza dell’affermazione delle pratiche valutative e della

valutazione intesa come apprendimento nell’ambito delle azioni pubbliche.

La necessità di valutare l’efficacia richiede l’assunzione di una metodologia e di mo-

dalità adeguate per la sua misurazione. L’efficacia intesa come capacità di realizza-

zione di determinati obiettivi è generalmente misurata attraverso l’individuazione di

opportuni indicatori che quantifichino la percentuale di quelli realizzati rispetto a quelli

programmati. Per tale via, un’amministrazione può qualificarsi efficace se realizza in

tutto o in buona parte gli obiettivi che si è data.

Alcune definizioni di valutazione

Anche negli Stati Uniti, dove la valutazione è nata e conta ormai su un’esperienza qua-

rantennale di lavori e di studi, ogni manuale di nuova pubblicazione si apre con il ten-

tativo di fornire una risposta originale alla domanda: “cos’è la valutazione?”.

Questa necessità di proporre sempre nuove e più puntuali definizioni dipende in parte

dalla natura multidisciplinare di questa pratica professionale, nella quale coesistono

persone con retroterra disciplinari e culturali molto diversi tra loro: sociologi, economisti,

statistici, politologi, psicologi, ingegneri, urbanisti. In parte dipende anche dal fatto che

molti dei termini impiegati in questo campo (tra cui in primis il termine valutazione)

hanno un significato molto esteso, che muta a seconda dei contesti e delle situazioni:

questo provoca a volte una certa difficoltà di comunicazione e di comprensione reci-

proca tra gli stessi addetti ai lavori.Baveno (VB) - Complesso sportivo G. Galli

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Teoria e metodo per l’impostazione del modello di valutazione dell’impiantistica sportiva pubblica piemontese

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Riportiamo le definizioni molto generali di valutazione date da tre autori italiani all’in-

terno di altrettante pubblicazioni sul tema.

“La valutazione è un’attività cognitiva rivolta a fornire un giudizio su di un’azione, in ten-

zionalmente svolta o che si intende svolgere, destinata a produrre effetti esterni, che si

fonda su un’attività di ricerca e che segue procedure rigorose e codificabili” (M. Pa-

lumbo).

“Valutare significa analizzare se un’azione intrapresa per uno scopo corrispondente ad

un interesse collettivo abbia ottenuto gli effetti desiderati o altri, ed esprimere un giudi-

zio sullo scostamento che normalmente si verifica” (N. Stame).

“La valutazione è principalmente (… ) un’attività di ricerca (… ) avente come scopo la

riduzione della complessità decisionale, attraverso l’analisi degli effetti diretti e indiretti,

attesi e non attesi, voluti e non voluti, dell’azione, compresi quelli non riconducibili ad

aspetti materiali (...)” (C. Bezzi).

Nel manuale del Formez, Alberto Martini così commenta le definizioni:

Tutte e tre le definizioni sottolineano la natura prettamente analitica della valutazione,

pur usando termini tra loro diversi (“attività cognitiva”, “attività di ricerca”, “valutare si-

gnifica analizzare”). Si presuppone cioè che per valutare sia necessario l’impiego (non

arbitrario) di appropriati metodi e strumenti d’analisi.

Meno scontato è il fatto che tutti e tre gli autori pongano gli “effetti dell’azione” al cen-

tro della valutazione, seppure con una diversa enfasi e con diverse sottolineature di

cosa sia da intendersi per “effetto” da valutare: Mauro Palumbo fa riferimento agli “ef-

fetti esterni” come scopo ultimo dell’azione da valutare; Nicoletta Stame distingue tra

effetti desiderati ed “altri”; mentre Claudio Bezzi introduce ben quattro distinzioni tra dif-

ferenti tipi di effetti, diretti e indiretti, attesi e non attesi, voluti e non voluti, riconducibili

o meno ad aspetti materiali.

Monteu da Po (TO) - Giornata dello sport

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Il censimento dell’impiantistica sportiva piemontese - Metodi, strumenti ed esiti

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I tre autori concordano anche sul fatto che l’oggetto del giudizio dato dal valutatore

sia un’azione, pur non usando mai il termine politica pubblica: Mauro Palumbo sottoli-

nea la possibilità che l’azione da valutare non sia ancora avvenuta (“un’azione, inten-

zionalmente svolta o che si intende svolgere”); Nicoletta Stame si avvicina di più alla

nozione di politica pubblica (“un’azione intrapresa per uno scopo corrispondente ad un

interesse collettivo”); Claudio Bezzi preferisce invece rimanere sul generale (“l’analisi

degli effetti … dell’azione”).

Volendo trovare quindi un minimo comune denominatore tra le tre definizioni propo-

ste, potremmo dire che per valutazione si intende “un’attività analitica che adotta e uti-

lizza metodi e strumenti di analisi per giudicare gli effetti prodotti da un’azione

pubblica”.

L’approccio metodologico al tema della valutazione

I riferimenti bibliografici, la letteratura, relativa alla “valutazione” in senso ampio si riferi-

sce generalmente ai concetti di efficacia e di efficienza di determinate azioni, fornendo

un’ampia serie di principi che devono essere incorporati nei diversi metodi di stima. Esi-

ste una larga varietà di modelli valutativi che prescrivono cosa I valutatori devono fare

e spiegano come condurre particolari tipi di valutazione. Esiste anche una tassonomia

di questi modelli, distinguibile in relazione a chi è rivolta la valutazione, a quali esiti e pro-

dotti esamina, le domande tipiche che vengono poste e che impiegano (con il solo in-

tento di fornire una panoramica generale basata sulla letteratura in materia e non

specificamente rivolta al caso della presente ricerca (cfr. Allegato 1 Il tema della valu-

tazione - Classificazioni di inquadramento, consultabile nel cd-rom).

La valutazione è generalmente riconosciuta come una pratica che implica la sistema-

tica raccolta di dati circa le attività, le caratteristiche e gli esiti di programmi, risorse e

prodotti impiegati da determinate persone per ridurre gli elementi di incertezza, miglio-

rare l’efficacia dei processi e guidare le scelte e le decisioni relativamente a quello che

programmi, risorse e prodotti devono realizzare.

Secondo la letteratura, un approccio sistematico alla valutazione delle politiche pub-

bliche (program evaluation) si struttura essenzialmente su alcune domande:

- quali sono i propositi della valutazione in questione?

- qual è la struttura e il contesto in cui si trova il sistema analizzato?

- come deve essere impostata la relazione con i portatori di interesse (stake-

holder)?

- quali sono le domande valutative (evaluation questions) cui è necessario

dare risposta?

- quali sono i metodi applicabili per dare risposte solide alle domande poste?

È generalmente riconosciuto che la valutazione venga impiegata per soddisfare cinque

grandi tipologie di bisogni conoscitivi. Essa viene infatti utilizzata:

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Teoria e metodo per l’impostazione del modello di valutazione dell’impiantistica sportiva pubblica piemontese

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- come strumento per allocare le risorse agli usi più meritevoli;

- come strumento di controllo della performance nell’ambito di organizza-

zioni od enti;

- come veicolo per rendere conto delle realizzazioni effettuate in un certo

ambito di azione pubblica;

- come strumento di analisi critica dei processi di attuazione di una politica;

- come stima degli effetti prodotti da una politica.

Nel capitolo successivo si propongono gli elementi utili alla definizione di un modello

per la valutazione del sistema dell’impiantistica sportiva in Piemonte, elementi che sa-

ranno declinati a casi studio presentati nella seconda parte del volume. Per la selezione

dei casi studio si è fatto riferimento, come esplicitato nel seguito e coerentemente con

quanto condotto nel Censimento Impiantistica Sportiva Piemontese 2007, ai Comuni

piemontesi come unità territoriali di riferimento per le politiche di programmazione.

Biella - Campo da rugby

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Il censimento dell’impiantistica sportiva piemontese - Metodi, strumenti ed esiti

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Sistema sportivo e sistema territoriale

La valutazione di “sistemi complessi di servizi” dislocati sul territorio è stata prevalente-

mente affrontata dalla ricerca teorica ed empirica come questione di settore, gene-

ralmente con scarsa considerazione degli aspetti territoriali connessi ai processi di

insediamento. L'obiettivo di prendere in considerazione la dimensione territoriale delle

localizzazioni – nella sua accezione più ampia di sistema delle risorse e infrastrutture di

accesso - potrebbe essere invece posto al centro del quadro della programmazione

sportiva ed è quindi il punto di partenza delle riflessioni che qui saranno presentate.

Occorre preliminarmente affrontare due diverse questioni, inerenti il tema della valuta-

zione, nel tentativo di inserire la programmazione sportiva negli scenari di sviluppo e va-

lorizzazione territoriale, soprattutto connessa ai temi della fruibilità “per ognuno” e “per

tutti” e dell’integrazione dell’offerta turistica.

La prima questione muove dall'osservazione della dinamica di localizzazione in atto nel

contesto regionale che mostra come l'offerta sportiva non si collochi soltanto come ri-

sposta ai fabbisogni della pratica continuativa e regolare (competitiva o ricreativa dal

lato della sua qualificazione, di prossimità o estesa dal lato della sua fruizione spaziale)

o della pratica occasionale, ma investa anche altri settori - come appunto quello inte-

grato con le politiche di sviluppo turistico - potendo così innescare processi di riqualifi-

cazione locale di più ampio respiro (il caso più evidente è forse quello dei XX Giochi

Olimpici Invernali 2006).

La specificità di questi processi di insediamento, evidenziata nelle elaborazioni condotte

dal gruppo di ricerca per il Censimento Impiantistica Sportiva Piemontese 2007, mette

in luce come l’articolazione del sistema infrastrutturale in complessi sportivi, impianti e

spazi attività, in genere rivolti al "vicinato", non corrisponda sempre ai processi in atto, dai

quali emergono invece fenomeni di integrazione funzionale tra diversi formati di offerta

e di complementarità insediativa con altre tipologie di funzioni localizzate in un ampio

sistema territoriale. Le intense dinamiche territoriali realizzate o in atto e le trasformazioni

programmate innescano un circolo virtuoso di fenomeni insediativi e opportunità di tra-

sformabilità, i cui effetti territoriali potrebbero essere meglio valorizzati se inseriti in

un'azione di monitoraggio e valutazione territoriale ex ante, in itinere ed ex post. La pro-

posta di valutazione che si propone intende perciò promuovere il passaggio da strate-

gie di promozione, comunque utili a rafforzare l’immagine del territorio in tutti i possibili

fruitori, ad azioni di valorizzazione delle risorse (cfr. G. Brunetta).

Definire un modello di valutazione del sistema sportivo piemontese rappresenta un'op-

portunità per mettere alla prova quanto elaborato metodologicamente e operativa-

mente nel corso del Censimento Impiantistica Sportiva Piemontese 2007 e per

sperimentarlo, con la verifica diretta e alcuni approfondimenti, nelle pratiche concrete

di programmazione e sviluppo.

I contenuti del modello di valutazione integrata proposto

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Teoria e metodo per l’impostazione del modello di valutazione dell’impiantistica sportiva pubblica piemontese

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Il caso del sistema infrastrutturale e impiantistico sportivo regionale pie-montese

L’approccio integrato di valutazione costituisce la base per la definizione di un possibile

modello di valutazione del sistema sportivo piemontese; esso prende quindi le mosse

da diversi tipi di considerazioni connesse alle finalità che il modello stesso può assumere

e che potremmo esplicitare formulando, per ognuna delle possibili finalità, la questione

fondamentale e la relativa ipotesi di strutturazione delle possibili risorse informative:

- alla scala territoriale, come l’attuale articolazione e insediamento delle in-

frastrutture sportive risponde ai fabbisogni locali e complessivi e come que-

sto si riflette nel sistema regione?

- al livello programmatorio e pianificatorio, in che modo lo sviluppo del siste-

ma sportivo può essere maggiormente orientato dalle politiche regionali?

- alla scala edilizia e in termini di funzionalità dei servizi, in che modo il singolo

spazio attività, impianto o complesso sportivo risponde a livello locale e so-

vra-locale ai fabbisogni espressi dalla cittadinanza?

L’approccio valutativo implica la definizione e l’assunzione di modelli di valutazione ap-

propriati e significativi. Classificando i possibili modelli di valutazione in relazione al pa-

radigma interrogativo che viene formulato, potremo quindi definire differenti necessità

informative e livelli di approfondimento utili alla sua elaborazione.

- Dati Censimento Impiantistica Sportiva Piemontese 2007 (CSI Piemonte);

- Dati di base territoriali (CSI Piemonte);

- Dati relativi ai finanziamenti erogati dalla Regione Piemonte a favore della

impiantistica sportiva nell’ultimo quinquennio;

- Indagini Multiscopo ISTAT;

- Dati Federazioni e Associazioni Sportive (es. tesseramenti);

- Informazioni di livello comunale (referente);

- Eventuali fonti integrative di tipo speditivo presso le strutture sportive.

Per tutte le finalità sopra esplicitate, l’applicazione del modello dovrà comunque es-

sere articolata al suo interno in ulteriori specializzazioni:

- lato sistema sportivo (offerta): quantità (i dati del censimento 2007), qualità

(insieme di indicatori) e organizzazione (strutturazione dell’offerta di pro-

grammazione promossa e coordinata da scuole, federazioni, associazioni,

soggetti pubblici e privati)

- differenziazione dei diversi livelli (spazio attività, impianto e com-

plesso sportivo)

- lato utenti del sistema (domanda)

- differenziazione dei livelli di utenza in relazione alla pratica (esem-

pi di classificazione dal progetto europeo Compass Coordinated

monitoring of partecipation in sports lanciato nel 1997 per elabora-Baveno (VB) - Complesso sportivo G. Galli

Baveno (VB) - Complesso sportivo G. Galli

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Il censimento dell’impiantistica sportiva piemontese - Metodi, strumenti ed esiti

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re un quadro statistico omogeneo della pratica sportiva nelle diver-

se nazioni): intensa, competitiva e organizzata; regolare, competiti-

va e/o organizzata/ricreativa; irregolare; occasionale; mancata

partecipazione.Tali specializzazioni, utili all’organizzazione in elementi fondamentali del discorso, do-

vranno poi essere ricomposte (dal particolare al generale) nel processo di valutazione

complessivo.

Nel contesto della ricerca sulla qualità del sistema infrastrutturale e impiantistico sportivo

piemontese in relazione alla domanda, il processo di valutazione dovrebbe essere pen-

sato come un processo dinamico nel quale sia le misure qualitative che le misure quan-

titative giocano un proprio ruolo. I “portatori di interesse” (stakeholders) e la comunità

in genere devono essere attivamente coinvolti nella valutazione. Quindi, il processo di

valutazione dovrebbe essere guidato dai seguenti principi:

- essere un processo interattivo e ciclico che coinvolge elementi di ritorno;

- avere la capacità di essere tagliato sul contesto specifico e sufficientemen-

te flessibile;

- avere la capacità di fare uso sia di misure qualitative sia di misure quantita-

tive;

- coinvolgere attivamente le varie comunità rappresentate nel progetto.

Le domande valutative più sopra richiamate costituiscono altrettanti stadi del processo

di valutazione delle azioni in materia di infrastrutture e impiantistica per lo sport:

- Caratterizzazione della domanda: stima dei bisogni sociali (indagini multi-

scopo ISTAT, indagini presso le Federazioni sportive);

- Caratterizzazione dell’offerta: individuazione di parametri chiave per la let-

tura dell’articolazione dell’impiantistica pubblica sul territorio regionale;

- Stato dei finanziamenti erogati a favore dell’impiantistica sportiva da parte

della Regione Piemonte;

- Individuazione di valori e gerarchie territoriali in tema di infrastrutture sportive;

- Test della classificazione su specifici casi studio rappresentativi;

- Valutazione di efficienza della strutturazione dell’impiantistica sportiva a li-

vello territoriale.

Per la definizione di un modello di valutazione rivolto alla stima del sistema sportivo re-

gionale in termini di sua efficacia rispetto al bisogno collettivo e alla necessità di pro-

muovere specifici obiettivi che incidano sulla buona vita dei cittadini, è utile riprendere

la considerazione contenuta nel Manuale del Formez:

Non di tutte le politiche è possibile valutare gli effetti (anche se magari potrebbe essere

desiderabile farlo); e anche nel caso in cui sia possibile, i risultati ai quali si giunge sono

sempre (anche se in misura ogni volta diversa) discutibili, parziali e controversi. Ciò di-

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Teoria e metodo per l’impostazione del modello di valutazione dell’impiantistica sportiva pubblica piemontese

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Alcuni approcci di metodo nella programmazione regionale piemon-tese

I temi che ricorrono nell’idea di pianificazione del territorio proposta dalla Regione nel

corso di questa legislatura sono quelli del governo attraverso strumenti aventi valenza

strategica e meno conformativi, della devolution o sussidiarietà, della co-pianificazione

(l’incontro dei soggetti coinvolti nei diversi momenti di governo del territorio attorno ad

un unico tavolo per discutere lo specifico progetto territoriale), della partecipazione e

coinvolgimento di una pluralità di attori, della prevenzione degli squilibri territoriali at-

traverso strumenti di perequazione territoriale. La conoscenza è assunta come asse por-

tante delle strategie di sviluppo e la governance come fondamentale fattore di

competitività.

Nella lettura degli strumenti predisposti dalla Regione in questi ultimi cinque anni a li-

vello di programmazione e pianificazione territoriale – tra i più importanti: il Piano Terri-

toriale Regionale, che si configura come un piano di indirizzo strategico inteso come il

prodotto di una costruzione partecipata, volontaria e condivisa dai sistemi locali; il di-

segno di legge relativo alla nuova “Legge della pianificazione per il governo del terri-

torio”; la legge regionale 1/2007 volta alla sperimentazione delle conferenze di

co-pianificazione, uno dei temi importanti della futura Legge della pianificazione re-

gionale – sostanzialmente finalizzati a creare occasioni di sviluppo compatibili con le ri-

sorse disponibili (l’Italia è il paese europeo a più basso tasso di incremento di

popolazione ma a più alto tasso di consumo di suolo), possono forse interessare la pre-

sente trattazione gli approcci sintetizzati di seguito.

Nella programmazione economica di ultima generazione l’identificazione congiunta di

territori e progetti di trasformazione ha assunto il modello implicito di distretto industriale

di cui il programma territoriale s’incaricava di costruire le condizioni contestuali; molta

enfasi era data sui risultati processuali piuttosto che sugli effetti concreti sul piano dello

sviluppo economico. Il problema affrontato dalla Regione è l’individuazione di aree

vaste corrispondenti a reti di città e di sistemi locali in vista della loro possibile messa a

sistema, considerato l’esaurimento progressivo di una fase storica nella quale il dinami-

smo delle singole città o dei singoli sistemi produttivi locali era di per sé sufficiente a ga-

rantire margini di crescita e, talora, di presenza attiva sulla scena internazionale. È

percezione diffusa che, nell’attuale fase competitiva, distretti industriali e singoli poli ur-

bani corrano il rischio di vedere interrompersi la propria traiettoria di sviluppo a meno

pende essenzialmente dalle molteplici, e mai del tutto eliminabili, difficoltà cognitive

che il valutatore si trova dinanzi nella costruzione del suo percorso d’analisi. Chi ignora,

o non chiarisce fino in fondo, la natura e la portata di tali difficoltà, rende di solito un pes-

simo servizio al suo committente.

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Il censimento dell’impiantistica sportiva piemontese - Metodi, strumenti ed esiti

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che non riescano a fare massa critica all’interno di sistemi territoriali più ampi, condivi-

dendo reti e snodi infrastrutturali, polarità della conoscenza e dell’innovazione, imma-

gine d’area, pervenendo a una gestione unitaria dei bacini delle risorse territoriali, dal

capitale umano al patrimonio naturale e ambientale.

Per favorire la cooperazione e il coordinamento tra i Comuni, la sfida evidenziata negli

atti regionali è quella di riconoscere e favorire le territorialità attive (aggregazioni di mu-

nicipalità intorno alla possibilità di agire insieme per creare valore aggiunto territoriale)

definendo le soglie critiche di efficienza e efficacia delle politiche territoriali.

Questo è uno degli elementi che possono concorrere ad una strutturazione coerente

dell’offerta di impiantistica sportiva pubblica e che è stato assunto in maniera costante

nelle recenti politiche di programmazione sportiva. La Regione ha infatti promosso la

pianificazione per progetti all’interno di ambiti di integrazione territoriale sottendendo la

Dronero (CN) - Campo sportivo comunale

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Teoria e metodo per l’impostazione del modello di valutazione dell’impiantistica sportiva pubblica piemontese

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ricomposizione dal livello intercomunale verso il livello regionale degli interessi locali,

cioè il ridisegno dal basso del mosaico delle vocazioni territoriali della regione, che de-

vono però incontrare lo schema di riferimento che la regione fornisce, in qualche modo

dall’alto e sulla base della conoscenza strutturale, con i propri documenti di program-

mazione economica regionale.

È questo il tema dei territori di progetto ovvero, sulla scorta del Quadro Strategico Na-

zionale, delle dimensioni territoriali pertinenti alla nuova programmazione strategica. Fra

questi rientrano appunto le aggregazioni territoriali, territori di cooperazione locale che

permettono di disegnare profili di transizione economica, reti di imprese, catene del va-

lore localizzate, aree infrastrutturali e logistiche, conurbazioni, cinture ambientali e cor-

ridoi ecologici, bacini fluviali.

La visione regionale è quindi costruita per quadranti territoriali (metropolitano torinese,

nord-est, sud-est, sud-ovest) che hanno la funzione soprattutto di unificare le visioni set-

toriali delle direzioni regionali e fornire una cornice ai progetti territoriali integrati.

La prefigurazione delle future sfide istituzionali - relative in particolare all’integrazione tra

governo del territorio e politiche locali e alla governance multilivello in Piemonte – evi-

denzia la necessità di una nuova legge quadro nazionale in materia di pianificazione

che non trascuri di incorporare gli elementi di promozione territoriale in chiave turistica

e di promozione della pratica sportiva di base.

Elementi per la definizione del modello

Considerato quanto sopra richiamato, si individuano di seguito gli strumenti del modello

di valutazione; questi possono riassumersi in una matrice-tipo che può guidare la fase di

applicazione ed è stata utile per formalizzare la traccia delle interviste svolte presso le

unità territoriali di riferimento, i Comuni.

La prima fase riguarda la determinazione del contesto territoriale, dove gli indicatori

possono essere così classificati:

- struttura distributiva dell’offerta sportiva all’interno del Comune;

- struttura distributiva dell’offerta sportiva nei Comuni contermini e nella se-

conda cintura territoriale;

- progettualità istituzionali in atto nel Comune;

- mobilità e accessibilità;

- assetto insediativo;

- ecosistema e paesaggio come risorsa.

In particolare la struttura distributiva (distribuzione e densità di infrastrutture sportive), co-

munale o extra comunale, dovrebbe concorrere all’individuazione di effetti diretti sulla

popolazione (possibilità di scelta) e quindi definire strategie di integrazione funzionale e

Dronero (CN) - Piastra polivalente

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Il censimento dell’impiantistica sportiva piemontese - Metodi, strumenti ed esiti

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diversificazione dell’offerta sportiva nelle diverse aree, anche attraverso politiche di va-

lorizzazione delle risorse naturali e culturali locali.

Analogamente a quanto avviene in altri comparti di programmazione e pianificazione

territoriale amministrati dalla Regione (cfr. paragrafo precedente), utile ci sembrerebbe

definire una gerarchia di Comuni della rete infrastrutturale sportiva e, conseguente-

mente, delle aree omogenee di programmazione sportiva (distretti dello sport) all’in-

terno delle quali valutare l’effettiva rispondenza dell’offerta del sistema sportivo rispetto

alle necessità della cittadinanza.

Gli obiettivi della eventuale sperimentazione potrebbero riguardare la messa a punto di

criteri generali da utilizzare per la definizione geografica dei distretti nella regione che,

in prospettiva, dovrebbero corrispondere ad aggregazioni territoriali sovra-comunali,

anche di iniziativa volontaria.

Una possibile lista di controllo tipo per l’individuazione dei temi per la valutazione che è

possibile far emergere dall’impostazione teorica sopra assunta potrebbe essere così

tracciata:

Progettualità istituzionale

- in che modo è possibile favorire l’iniziativa pubblica attraverso le politiche

regionali?

- esistono strumenti di ascolto della cittadinanza utili per l’indirizzo program-

matorio locale, dalla scala provinciale a quella comunale?

- è prevista la realizzazione di altre strutture sportive o l’integrazione di quelle

esistenti?

- quale rapporto intercorre tra le Federazioni e le Associazioni sportive e l’am-

ministrazione comunale?

- …

Assetto localizzativo e struttura distributiva

- quale relazione tra la distribuzione dell’offerta di strutture sportive e la tradi-

zione sportiva locale?

- quale relazione tra la distribuzione dell’offerta di strutture sportive e le eccel-

lenze sportive locale?

- …

Infrastrutture e mobilità

- in che modo l’organizzazione della mobilità e dei trasporti sostiene la diffu-

sione della pratica sportiva e l’accessibilità alle strutture sportive nel territorio

comunale e nei comuni contermini?

- esistono particolari servizi, nati per iniziativa pubblica o privata, che favori-

scono lo spostamento della cittadinanza verso le dotazioni sportive di carat-

tere sovracomunale?

- …

Biella - Piscina M. Rivetti

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Teoria e metodo per l’impostazione del modello di valutazione dell’impiantistica sportiva pubblica piemontese

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Ecosistema e paesaggio

- quali risorse di carattere naturale e paesaggistico a livello locale possono es-

sere messe a sistema rispetto all’organizzazione complessiva del patrimonio

culturale e ambientale?

- quali opportunità di riorganizzazione territoriale sono state colte per favorire

lo sviluppo di processi di valorizzazione locale legati allo sport e al turismo?

- …

Insieme a questa operazione di selezione di pochi indici sintetici, un lavoro di organiz-

zazione mirata dei dati regionali (Censimento Impiantistica Sportiva Piemontese 2007,

territorio, statistica demografica, …), al fine di rendere possibile la corretta restituzione

cartografica dei fenomeni rintracciabili, dovrebbe essere svolto di concerto tra Ente

Regione, attori istituzionali e Politecnico di Torino al fine di definire dei quadri di lettura

territoriale condivisi e omogenei.

Biella - Pala Orsi