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2 Università degli studi del Sannio Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni TESI DI LAUREA IN OPTOELETTRONICA Caratterizzazione Spettrale di Reticoli a Passo Lungo realizzati con tecnica Laser e Scarica ad Arco Relatore: Prof. Andrea Cusano Candidato: Fabio Gianni Caso Matr. 196/000081 Correlatore: Ing.Agostino Iadicicco ANNO ACCADEMICO 2005/2006

TESI

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Università degli studi del Sannio Facoltà di Ingegneria

Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni

TESI DI LAUREA IN OPTOELETTRONICA

Caratterizzazione Spettrale di Reticoli a Passo Lungo

realizzati con tecnica Laser e Scarica ad Arco

Relatore: Prof. Andrea Cusano Candidato: Fabio Gianni Caso Matr. 196/000081 Correlatore: Ing.Agostino Iadicicco

ANNO ACCADEMICO 2005/2006

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La mente umana è finita,

dunque non può trattare con l'infinito.

Galileo Galilei

Lo sai che più si invecchia più affiorano ricordi lontanissimi come se fosse ieri mi vedo a volte in braccio a mia madre e sento ancora i teneri commenti di mio padre i pranzi, le domeniche dai nonni le voglie e le esplosioni irrazionali i primi passi, gioie e dispiaceri…

Che cosa resterà di me? Del transito terrestre? Di tutte le impressioni che ho avuto in questa vita?

F.Battiato

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Indice INTRODUZIONE ________________________________________9

CAPITOLO 1 ___________________________________________13

Reticoli Long Period: Applicazione alle Telecomunicazioni._________________ 13

1.1 LPG nei sistemi di Telecomunicazioni ________________________________ 14

1.2 Applicazione degli LPG come Filtri “Flattening” in Amplificatori EDFAs __ 17

1.3 Applicazione degli LPG come Filtri negli Amplificatori di Raman _________ 22

Conclusioni _____________________________________________________________ 25

CAPITOLO 2 ___________________________________________26

Analisi dei Reticoli Long Period________________________________________ 26

2.1 Accoppiamento dei modi nelle Fibre Ottiche. __________________________ 26

2.2 Dai Reticoli di Bragg ai Long Period _________________________________ 28

2.3 Caratteristiche dei Reticoli Long Period ______________________________ 33

2.4 Fabbricazione dei Reticoli Long Period _______________________________ 40

Conclusioni _____________________________________________________________ 46

CAPITOLO 3 ___________________________________________47

Reticoli a Passo Lungo realizzati mediante “Scarica ad Arco”_______________ 47

3.1 Tecnica “Elettric Arc Discharge” ____________________________________ 48

3.2 Analisi Teorica Elettric Arc Discharge________________________________ 49

3.3 LPG realizzati mediante Scarica ad Arco _____________________________ 50

3.3.1 Ultra Short LPG _______________________________________________50

3.3.2 Bending sensitivity per short LPG _________________________________53

3.3.3 High Temperature sensitivity per short LPG ________________________55

3.3.3 Filtro EDFA Flattening LPG _____________________________________57

3.5 Scopo del lavoro di Tesi ____________________________________________ 60

Conclusioni _____________________________________________________________ 63

5

CAPITOLO 4 ___________________________________________64

Analisi del Processo Sperimentale ______________________________________ 64

4.1 Sensibilità negli LPG al variare dell’indice di rifrazione esterno (SRI) _____ 65

4.2 Riduzione del Diametro mediante Wet Etching ________________________ 69

4.3 Setup Optoelettronico _____________________________________________ 72

Obiettivi e conclusioni ____________________________________________________ 77

CAPITOLO 5 ___________________________________________79

Risultati Sperimentali ________________________________________________ 79

5.1 Caratterizzazione dei Reticoli Bare __________________________________ 79

5.2 Primo Step di Wet Etching _________________________________________ 85

5.3 Step Successivi di Wet Etching ______________________________________ 90

5.4 Caratterizzazione del Reticolo Standard ______________________________ 98

Conclusioni ___________________________________________101

Bibliografia ___________________________________________103

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Indice delle Figure FIGURA 1. SPETTRO IN TRASMISSIONE DI UN GENERICO LPG ------------------------------------------- 15 FIGURA 2. SPETTRO DI GUADAGNO PER UN TIPICO AMPLIFICATORE EDFA---------------------------- 18 FIGURA 3. SPETTRO DI UN EDFA UTILIZZANDO UN FILTRO LPG (LONG-PERIOD GRATING) -------- 20 FIGURA 4. SPETTRO DI UN FILTRO LONG PERIOD, PROGETTATO PER AVERE UN PICCO MINIMO A

1558NM------------------------------------------------------------------------------------------------- 21 FIGURA 5. SCHEMA DI UN EDFA CHE UTILIZZA UN FILTRO LPG --------------------------------------- 21 FIGURA 6. (A) SCHEMA DI UN AMPLIFICATORE RAMAN IN UNA FIBRA OTTICA (B) SETUP

SPERIMENTALE PER LA MISURA DEL COEFFICIENTE DI GUADAGNO RAMAN -------------------- 22 FIGURA 7. (A) SCHEMA DEI RETICOLI LPG IN CASCATA:GENERAZIONE DELLE INTERFERENZE TRA I

MODI DI CORE E DI CLADDING DI DUE LPG, (B) SETUP SPERIMENTALE PER UN FRA CHE

UTILIZZA LPG IN CASCATA. -------------------------------------------------------------------------- 24 FIGURA 8. RISULTATI SPERIMENTALI DELLO SPETTRO DI UN MULTIWAVELENGHT RAMAN LASER

UTILIZZANDO 4KM DI FIBRA NONLINEARE E UN FILTRO MULTICHANNEL BASATO SU LPGS IN

CASCATA.----------------------------------------------------------------------------------------------- 24 FIGURA 9. DISTRIBUZIONE DELLE COSTANTI DI PROPAGAZIONE DEI MODI DI CLADDING.------------ 27 FIGURA 10. ILLUSTRAZIONE DELLA RIFLESSIONE DEL MODO DI CORE PER LA PRESENZA DI UN

RETICOLO DI BRAGG.---------------------------------------------------------------------------------- 29 FIGURA 11. SPETTRO IN RIFLESSIONE DI UN FGB--------------------------------------------------------- 31 FIGURA 12. SPETTRO IN TRASMISSIONE DI UN FBG CON SORGENTE A LARGA BANDA---------------- 31 FIGURA 13. RAPPRESENTAZIONE DELLO SPETTRO IN TRASMISSIONE DI UN LPG---------------------- 32 FIGURA 14. SCHEMA DI UN LPG ---------------------------------------------------------------------------- 33 FIGURA 15. SPETTRO IN TRASMISSIONE SI UN GENERICO LPG ------------------------------------------ 34 FIGURA 16. RAPPRESENTAZIONE DELLA MODULAZIONE SPETTRALE DI UN GENERICO LPG --------- 35 FIGURA 17. ACCOPPIAMENTO TRA IL MODO DI CORE E IL MODO DI CLADDING IN UN RETICOLO LPG.

----------------------------------------------------------------------------------------------------------- 36 FIGURA 18. RETICOLO LONG PERIOD ---------------------------------------------------------------------- 40 FIGURA 19. SETUP PER LA COSTRUZIONE DI UN LPG UTLIZZANDO UN LASER AD ECCIMERI --------- 42 FIGURA 20. EVOLUZIONE DELLO SPETTRO DI UN LPG ALL’ESPOSIZIONE AI RAGGI UV. LE CURVE DA

A AD E RAPPRESENTANO UNA DIFFERENZA DI UN MINUTO L’UNA DALL’ALTRA. -------------- 42 FIGURA 21. PROCEDURA PER LA FABBRICAZIONE MULTIPLA DI LPG----------------------------------- 43 FIGURA 22. EFFETTO DI UN"ANNELING"TERMICO(@150°C)PER PIÙ BANDE DI ATTENUAZIONE DI

UNLPG-------------------------------------------------------------------------------------------------- 44 FIGURA 23. SPETTRO IN TRASMISSIONE DI UN LPG PRIMA E DOPO IL PROCESSO DI ANNELING ------ 44 FIGURA 24. SETUP PER LA FABBRICAZIONE DI UN LPG CON IL METODO LASER A ONDA CONTINUA 45 FIGURA 25. SETUP PER LA COSTRUZIONE DI LPG CON TECNICA ELETTRIC ARC DISCHARGE-------- 51 FIGURA 26. EVOLUZIONE DEL RETICOLO DURANTE LA COSTRUZIONE CON LA TECNICA ARC

INDUCED------------------------------------------------------------------------------------------------ 52

7

FIGURA 27. FOTOGRAFIA AL MICROSCOPIO DI UN RETICOLO SHORT ARC WRITTEN. ------------------ 52 FIGURA 28. SPETTRO DI 4 DIVERSI LPG COSTRUITI CON METODO ARC INDUCED E DIVERSI

PARAMETRI. (A) 278MS, 11 PERIODI (B) 313MS, 7 PERIODI (C) 357MN, 4 PERIODI (D)

417MS, 2 PERIODI. ------------------------------------------------------------------------------------- 53 FIGURA 29. RISPOSTA SPETTRALE DI UN LPG SOTTOPOSTO A BENDING (M-1). ----------------------- 54 FIGURA 30. VARIAZIONE DEL PICCO DI RISONANZA AL VARIARE DELL'ORIENTAMENTO DELLA

CURVATURA. ------------------------------------------------------------------------------------------- 54 FIGURA 31. VARIAZIONE DELLO SPETTRO DI UN LPG SHORT ALL'AUMENTARE DELLA

TEMPERATURA. ---------------------------------------------------------------------------------------- 55 FIGURA 32. SETUP UTILIZZATO PER VRIFICARE L'EQUALIZZAZIONE DEL GUADAGNO DELL'EDFA-- 58 FIGURA 33. DUE CANALI WDM POSTI IN INGRESSO ALL'EDFA ---------------------------------------- 58 FIGURA 34. SPETTRO NON UNIFORME DELL'AMPLIICATORE EDFA ------------------------------------ 58 FIGURA 35. CANALI WDM AMPLIFICATI DA EDFA SENZA FILTRAGGIO------------------------------- 59 FIGURA 36. SPETTRO DEL RETICOLO LONG PERIOD IMPLEMENTATO ----------------------------------- 59 FIGURA 37. SPETTRO DEI DUE CANALI WDM AMPLIFICATI DOPO IL FILTRAGGIO -------------------- 60 FIGURA 38. APPARATO PER LA COSTRUZIONE DI LPG CON TECNICA ARC DISCHARGE. 1) SORGENTE

A BANDA LARGA 2) FIBRA OTTICA SMF 3)SISTEMA MECCANICO DI TRASLAZIONE 4)

ELETTRODI 5) PULEGGIA 6) PESO 7) OSA 8) COMPUTER ----------------------------------------- 61 FIGURA 39. SPETTRO IN TRASMISSIONI DI UN LPG: Λ=0.75MM L=26MM. ---------------------------- 62 FIGURA 40. RETICOLO LONG PERIOD ARC INDUCED ----------------------------------------------------- 62 FIGURA 41. SPETTRO IN TRASMISSIONE DI UN RETICOLO LPG CON PERIODO Λ=275ΜM IN RISPOSTA

A SRI MINORI DELL’INDICE DI CLADDING ---------------------------------------------------------- 67 FIGURA 42. SPETTRO IN TRASMISSIONE DI UN RETICOLO LPG CON PERIODO Λ=275ΜM IN RISPOSTA

A SRI MAGGIORI O UGUALI ALL’INDICE DEL CLADDING. ------------------------------------- 68 FIGURA 43. IDEA DI PROGETTO DEL CONTENITORE IN TEFLON PER WET ETCHING-------------------- 70 FIGURA 44. REALIZZAZIONE DEL CONTENITORE UTILIZZATO PER IL WET ETCHING ------------------ 71 FIGURA 45. SETUP OPTOELETTRONICO UTILIZZATO DURANTE IL PROCESSO SPERIMENTALE -------- 72 FIGURA 46. MICROSCOPIO LEICA MZ 12.5, UTILIZZATO NEL PROCESSO SPERIMENTALE.------------ 73 FIGURA 47. FIBRA ETCHED (SOPRA) FOTOGRAFATA A FIANCO AD UNA FIBRA BARE (SOTTO)-------- 73 FIGURA 48. DIMENSIONE DEL DIAMETRO DI DUE RETICOLI IN FUNZIONE DEL TEMPO DI ETCHING -- 74 FIGURA 49. SPETTRO IN ARIA DEL RETICOLO F2 --------------------------------------------------------- 80 FIGURA 50. DEL RETICOLO F2, PER SRI=1, 1.38, 1.42, 1.45--------------------------------------------- 80 FIGURA 51. SPETTRO DEI RETICOLI F2 PER SRI=1, 1.46, 1.47 ------------------------------------------ 81 FIGURA 52. LUNGHEZZE D’ONDA CENTRALI DELLE BANDE DI ATTENUAZIONE------------------------ 82 FIGURA 53. DELTA LAMBDA PER I MODI LP02 ED LP03 DEI RETICOLI F2 ----------------------------- 82 FIGURA 54. TRASMITTIVITÀ PER I MODI LP02 ED LP03-------------------------------------------------- 83 FIGURA 55. SENSIBILITÀ PIÙ FITTING DEL LORENZIANO CUMULATIVO DEL MODO LP02 ED LP03 - 84 FIGURA 56. SPETTRI DELLE VARI E ACQUISIZIONI DURANTE IL PROCESSO DI ETCHING. -------------- 86 FIGURA 57. VARIAZIONE DELLE LUNGHEZZE D’ONDA CENTRALI DELLE BANDE DI ATTENUAZIONE IN

FUNZIONE DEI MINUTI DI ATTACCO ACIDO PER I MODI LP02 E LP03.---------------------------- 87

8

FIGURA 58. VARIAZIONE DELLO SPETTRO DOPO 30 MINUTI DI ETCHING ------------------------------- 87 FIGURA 59. ANDAMENTO DELLE LUNGHEZZE D’ONDA CENTRALI DELLE BANDE DI ATTENUAZIONE

LP02 ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 88 FIGURA 60. ANDAMENTO DELLE LUNGHEZZE D’ONDA CENTRALI DELLE BANDE DI ATTENUAZIONE

LP03 ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 88 FIGURA 61. SENSIBILITÀ PER IL MODO LP02 BARE E DOPO 30 MINUTI DI ETCHING ------------------ 89 FIGURA 62. SENSIBILITÀ PER IL MODO LP03 E DOPO 30 MINUTI DI ETCHING-------------------------- 90 FIGURA 63. SPETTRO DEL RETICO DOPO 60 MINUTI DI ETCHING ---------------------------------------- 91 FIGURA 64.DELTA LAMBDA BARICENTRALE LP02 PER I 3 STEP DI ETCHING EFFETTUATI. ---------- 92 FIGURA 65. INGRANDIMENTO DELLA DELTA BARICENTRALE ------------------------------------------- 92 FIGURA 66. LAMBDA BARICENTRALE LP03 PER I 3 STEP DI ETCHING EFFETTUATI ------------------- 93 FIGURA 67. INGRANDIMENTO DELLA DELTA BARICENTRALE ------------------------------------------- 93 FIGURA 68. CURVE DI SENSIBILITÀ RELATIVE AGLI STEP ANALIZZATI DEL MODO LP02 ------------- 94 FIGURA 69. CURVE DI SENSIBILITÀ RELATIVE AGLI STEP ANALIZZATI DEL MODO LP03 ------------- 94 FIGURA 70.SENSIBILITÀ IN FUNZIONE DELL'ETCHING TIME --------------------------------------------- 95 FIGURA 71. SENSITIVITY GAIN LP02 ----------------------------------------------------------------------- 96 FIGURA 72. SENSITIVITY GAIN LP03 ----------------------------------------------------------------------- 96 FIGURA 73. MISURA DEL DIAMETRO DELLA FIBRA DOPO TRE STEP DI ETCHING. --------------------- 97 FIGURA 74. IMMAGINE RIPRESA A MICROSCOPIO DEL RETICOLO DOPO 90 MINUTI DI ETCHING ----- 97 FIGURA 75. SPETTRO DEL RETICOLO STANDARD ---------------------------------------------------------- 98 FIGURA 76. DELTA LAMBDA PER I MODI LP04, LP05, LP06 -------------------------------------------- 99 FIGURA 77. SENSITIVITY GAIN PER IL MODO LP06-------------------------------------------------------- 99 FIGURA 78. SENSITIVITY GAIN PER I MODI LP05 ED LP04 ----------------------------------------------100

9

INTRODUZIONE

La fibra ottica non è soltanto un mezzo di comunicazione ad alta velocità, con

essa si possono costruire sensori fisici o chimici, oppure filtri utilizzati nelle

telecomunicazioni. L’utilizzo di tali dispositivi ottici è giustificato dagli

innumerevoli vantaggi che essi offrono, ad esempio i sensori in fibra sono immuni

alle interferenze elettromagnetiche, bassa intrusività, elevata sensibilità.

In particolare nel campo delle Telecomunicazioni il ruolo principale delle fibre

ottiche è l’utilizzo come mezzo di comunicazione. Nell’ambito delle reti

metropolitane e delle reti dorsali la percentuale dei cavi ottici sul totale dei

portanti impiegati in Italia supera di molto il 90%, in quanto, dalla seconda metà

degli anni Ottanta, tutti i nuovi collegamenti sono stati realizzati in fibra ottica. I

vantaggi delle fibre ottiche sui conduttori metallici in termini di prestazioni,

ingombro, peso, costo sono, infatti, tali che, non appena la tecnologia è stata

sufficientemente matura, il loro impiego nelle reti di telecomunicazioni si è

immediatamente generalizzato. Le fibre ottiche impiegate nelle reti di trasporto

sono tutte di tipo singolo-modo, costituite da un core e da un cladding concentrici

di silice variamente drogata per realizzare il desiderato profilo dell’indice di

rifrazione. Il diametro del cladding è di 125µm, diametro che, con il rivestimento

protettivo primario, diventa di 250 µm.

I segnali che si propagano lungo le fibre ottiche sono soggetti a degradazioni

causate principalmente da: attenuazione, dispersione cromatica, dispersione di

polarizzazione, effetti legati alle non linearità.

10

I sistemi ottici di trasmissione comprendono gli apparati necessari per trasmettere

sulle fibre ottiche i segnali clienti. Essi possono essere suddivisi in due grandi

categorie: i sistemi a canale singolo e quelli multicanale.

I sistemi a canale singolo, sono chiamati TDM (Time Division Multiplexing) in

quanto i segnali trasmessi sono multiplati a divisione di tempo; essi trasmettono

un solo canale ottico su una coppia di fibre, che è necessaria perchè i segnali

cliente sono bidirezionali.

I sistemi multi-canale, indicati generalmente come WDM (Wavelength Division

Multiplexing), trasmettono invece molti canali a diversa lunghezza d’onda su una

stessa fibra. I sistemi in particolare, WDM, stante la piccola spaziatura in

frequenza tra i canali, hanno un’elevata capacità in termini di numero di canali

trasmessi; campo tipico di applicazione per questi sistemi è costituito oggi dalle

reti dorsali. I sistemi più diffusi consentono la trasmissione di 40 canali a 10

Gbit/s spaziati di 100 GHz nella banda C (1530-1565 nm), su distanze di oltre 600

km senza rigenerazione elettrica intermedia.

La Rete Tutta Ottica costituisce per i gestori l’obiettivo finale dell’evoluzione

della rete di trasporto, poichè essa consente di eliminare quasi completamente i

rigeneratori elettrici posti all’interno della rete di trasporto e permette di avere una

completa trasparenza ai servizi, avvantaggiando tutti quei dispositivi in fibra come

amplificatori ottici e reticoli visti come filtri [1].

Negli ultimi anni sono stati proposti e studiati da ricercatori di tutto il mondo

diversi dispositivi in fibra per applicazioni alle Telecomunicazioni. Tra questi

hanno ricevuto particolare interesse i reticoli in fibra a lungo periodo (LPG da

Long Period Grating). Questo dispositivo è realizzato modificando

opportunamente l’indice di rifrazione di un piccolo segmento di fibra ottica,

11

tipicamente della lunghezza di qualche centimetro. Tipicamente l’indice di

rifrazione assume un andamento sinusoidale con periodo di qualche centinaio di

micron. Questa modificazione permette alla luce dal modo guidato fondamentale

di accoppiarsi con i modi discreti che si propagano nel cladding nella stessa

direzione. Siccome i modi di cladding si attenuano rapidamente, il risultato è la

presenza di bande di attenuazione nello spettro di trasmissione. Proprio per queste

caratteristiche parecchi centri di ricerca in tutto il mondo stanno

concentrando,nell’ultimo decennio, molti dei loro studi per conoscere a fondo

tutte le proprietà di questi dispositivi al fine di avere il massimo controllo su di

essi e sfruttare a pieno le loro potenzialità.

Nel presente lavoro di tesi è studiata e convalidata sperimentalmente una nuova

configurazione di reticoli a lungo periodo in fibra ottenuta da reticoli Arc Induced.

Il concetto di base si fonda sul fatto che la distribuzione dei modi di cladding,

dipende dai parametri fisici e geometrici della struttura guidante. In particolare il

diametro della fibra influenza in modo significativo la distribuzione dei modi di

cladding. Inoltre la componente evanescente nel mezzo esterno associata ad ogni

modo di cladding aumenta se si riduce il diametro della fibra. Dato che la

sensibilità è legata all’interazione dell’onda evanescente associata ai modi di

cladding e il mezzo esterno, questa aumenta se si diminuisce il diametro della

fibra. Per ottenere questa riduzione abbiamo utilizzato una tecnica a basso costo

basata su un attacco chimico per mezzo di una soluzione acquosa di acido

fluoridrico. Al fine di concentrare l’azione dell’acido solo sulla parte di fibra

interessata dal reticolo, si è resa necessaria la progettazione e realizzazione di un

opportuno supporto in teflon.

12

Per avere un maggior controllo del processo abbiamo utilizzato una

concentrazione di acido al 12%, e quindi relativamente bassa, che ci ha permesso

di ridurre il diametro di 14µm dopo 80 minuti. Al fine di analizzare come variava

la risposta spettrale e di conseguenza la sensibilità, il processo è stato suddiviso in

quattro passi da trenta minuti ognuno.

Il lavoro è stato articolato in cinque capitoli:

− Nel primo Capitolo introduciamo i reticoli Long Period nel mondo delle

telecomunicazioni, dove la loro principale funzione è quella di filtraggio

del segnale ottico, in particolare per amplificatori ottici come EDFAs o

amplificatori di Raman.

− Nel secondo capitolo analizziamo i reticoli long period standard da un

punto di vista teorico e pratico

− Nel terzo capito si parlerà della nuova tecnica di costruzione dei reticoli

LPG, che sta avendo enorme successo negl’ultimi anni:la tecnica

Electric Arc Discharge.

− Nel quarto capitolo descriveremo tutta l’analisi sperimentale, partendo

dal setup utilizzato per i wet etching e quello optoelettronica.

− Infine l’ultimo capitolo riporterà i risultati sperimentali ottenuti.

13

CAPITOLO 1

Reticoli Long Period: Applicazione alle

Telecomunicazioni. I reticoli long period (LPG) furono proposti da Vengsarkar nella metà degli anni

novanta, da allora si è avuto un enorme sviluppo di questo componente in fibra,

sia nel campo sensoristico che delle telecomunicazioni.

In questo capitolo si cercherà appunto, di introdurre i reticoli long period nel

mondo delle telecomunicazioni facendo una breve panoramica sui principali

dispositivi ottici che utilizzano reticoli a passo lungo come elemento base.

I sistemi di comunicazione in fibra ottica, che utilizzano amplificatori ottici,

hanno sempre più bisogno di dispositivi ad alte prestazioni che funzionino come

filtri selettivi in frequenza, che siano economici e compatti. I reticoli long period,

che riassumono queste caratteristiche, sono noti per la loro capacità di accoppiare

il modo fondamentale guidato con quelli co-propaganti del cladding e negli ultimi

anni sono stati utilizzati come filtri “Band-Rejection” [2], filtri “Gain Flatteners”

per amplificatori EDFAs [3], compensatori di dispersione [4], e vari tipi di

sensori[5,6]. I vantaggi di questi reticoli sono molteplici e saranno descritti nei

prossimi capitoli, ma la caratteristica fondamentale è la flessibilità che offrono per

ottenere la desiderata risposta spettrale. La sensibilità all’indice di rifrazione del

mezzo esterno è, per esempio, una delle proprietà che possono essere manipolate

affinché il reticolo sia utilizzato come sensore o come filtro.

14

1.1 LPG nei sistemi di Telecomunicazioni

Un reticolo consiste in una perturbazione periodica delle proprietà della fibra

ottica, generalmente dell’indice di rifrazione del core. In base al loro periodo

questi sono suddivisi in due categorie: “short period“ o a periodo corto, meglio

conosciuti come reticoli di Bragg (FBGs), e reticoli “long period” o a periodo

lungo, detti anche reticoli in trasmissione.

I reticoli short period sono caratterizzati da un periodo inferiore a 1 micrometro,

che accoppia i modi che si propagano in una direzione con quelli contro

propaganti. Questo accoppiamento avviene ad una lunghezza d’onda specifica,

detta lunghezza d’onda di Bragg [7].

Lo spettro in trasmissione, come mostrato in Figura 1, si presenta quindi con delle

bande di attenuazione centrate alla lunghezza d’onda di risonanza, dovuto

all’accoppiamento del modo fondamentale con i modi di cladding, che dipendono

dal periodo del reticolo e da parametri fisici e geometrici della fibra. Inoltre la

posizione spettrale delle bande di attenuazione è fortemente dipendente da

perturbazioni provenienti dall’amiente esterno, come temperatura, strain e indice

di rifrazione (SRI) che circonda il reticolo. Un cambiamento di questi parametri

provoca una variazione della lunghezza d’onda centrale della banda di

attenuazione, la quale può essere monitorata utilizzando un analizzatore di spettro

ottico (OSA). Ciò fa sì che il reticolo LPG possa essere utilizzato come sensore di

temperatura, strain o indice di rifrazione nel campo sensoristico, ma anche come

filtro “tunabile”, nel campo delle Telecomunicazioni[7].

15

Figura 1. Spettro in trasmissione di un generico LPG

I vantaggi che i reticoli offrono sulle altre tecnologie competenti includono una

geometria completamente in fibra, basse perdite di inserzione e bassi costi di

produzione. Ma la caratteristica che maggiormente distingue i reticoli è la

flessibilità che essi offrono per ottenere delle desiderate caratteristiche spettrali.

Per questo trovano applicazione come filtri spettrali, nei sistemi a modulazione di

lunghezza d’onda Wavelength Division Multiplexing (WDM), una particolare

tecnica dove segnali ottici multipli sono trasmessi su una singola fibra utilizzando

diverse lunghezze d’onda, insomma, un sistema che permette di aggregare più

canali elementari (ad alta velocità), per realizzare collegamenti ad altissima

capacità [8].

La maggior parte dei reticoli long period, nel campo delle telecomunicazioni,

sono utilizzati come filtri “band-rejection”[2], utili per eliminare l’ASE(Amplified

Spontaneous Emission) negli amplificatori EDFAs, per rimuovere gli ordini di

Stoke negli amplificatori a cascata di Raman oppure come filtri tunabili.

16

Andremo quindi ad analizzare le proprietà dei filtri, le loro caratteristiche e il loro

campo di applicazione, che varia in base alle perturbazioni esterne al reticolo,

quali la temperatura, lo strain o al cambiamento dell’indice di rifrazione.

I reticoli hanno quindi la funzione di selezione spettrale e possono essere applicati

a sistemi in cui lo spettro può essere modificato; in definitiva questo è un

dispositivo versatile, con basse perdite d’inserzione (<0.2 dB), minime retro-

riflessioni (<-80 dB) ed una eccellente insensibilità alla polarizzazione [2].

I reticoli LPG sono utilizzati anche come filtri passa banda, di solito si utilizzano

più reticoli per ottenere dei risultati soddisfacenti, ma ci sono anche altre tecniche

che permettono lo spostamento della banda di attenuazione a lunghezze d’onda

desiderate e che rendono il filtro “tunabile”.

Il filtro può essere sintonizzato modificando la periodicità del reticolo, oppure con

varie tecniche che sfruttano le proprietà intrinseche del reticolo, quali la

variazione dello “strain”, del “bending”, della temperatura e la tecnica dell’attacco

chimico per la dipendenza dall’indice di rifrazione esterno al cladding, descritta e

utilizzata in seguito[2].

In particolare nei sistemi WDM i filtri “tunabili” sono utilizzati per selezionare un

canale desiderato, la larghezza di banda deve essere ampia abbastanza da

permettere la trasmissione dell’intero canale ma nello stesso tempo deve essere

stretta da impedire il fenomeno dell’interferenza.

Le proprietà di un filtro “tunabili” ideale sono [9]:

- un ampio range di “tuning”, in modo da massimizzare il numero di canali

selezionabili;

- “crosstalk” trascurabile per evitare l’interferenza dei canali adiacenti;

- alta velocità di selezione per diminuire i tempi di accesso;

17

- basse perdite d’inserzione;

- insensibilità alla polarizzazione;

- stabilità rispetto alle variazioni ambientali (umidità, temperatura,

vibrazioni…);

- costi contenuti.

E’ molto difficile utilizzare un filtro se esso non può essere modificato utilizzando

tecniche di phase-shifting. Bisogna affrontare un complicato processo di

fabbricazione per ottenere più picchi di risonanza e una risposta spettrale

desiderata.

1.2 Applicazione degli LPG come Filtri “Flattening” in

Amplificatori EDFAs

Un amplificatore ottico è un componente che amplifica direttamente un segnale

ottico senza la necessità di convertirlo prima in un segnale elettrico, poi

amplificarlo elettricamente e infine riconvertirlo. Sono classificati in base alla

tecnologia che li caratterizza, che può essere in fibra o in semiconduttore. Un

amplificatore in fibra amplifica il segnale ottico che si propaga sfruttando

l’emissione stimolata di ioni eccitati otticamente nel core. Il principio di

funzionamento è analogo a quello del laser anche se l’amplificatore in fibra non

richiede di una cavità oscillante.

L’amplificatore ottico in fibra sicuramente più utilizzato è l’EDFA (Erbium

Doped Fiber Amplifier) che combina ad una buona efficienza un basso rumore

introdotto sul segnale. La scelta dell’Erbio è legata al fatto che tale elemento è

l’unico a presentare uno spettro di emissione intorno a 1550 nm, infatti la sua

18

finestra di amplificazione coincide con la terza finestra di trasmissione (C-band

1525nm-1565nm, L-band 1570nm-1610nm) in cui la fibra presenta l’attenuazione

più bassa, con una banda di guadagno di 35 nm, come mostrato in Figura 3,

sufficientemente estesa per applicazioni WDM [9].

Figura 2. Spettro di guadagno per un tipico amplificatore EDFA Lo spettro del guadagno, mostrato in Figura 2 è la caratteristica più importante di

un EDFA, poiché determina l’amplificazione di ogni singolo canale WDM.

Il guadagno dipende anche dal livello di drogaggio, dalla lunghezza della fibra

drogata e dalla potenza del laser di pompa, dove per pompaggio si intende

l’accoppiamento di un segnale ottico ad elevata potenza con il segnale da

trasmettere.

Tutti gli amplificatori sono caratterizzati da un certo grado di rumorosità, che si

traduce in una degradazione del rapporto segnale rumore (SNR, signal-to-noise

ratio). La principale fonte di disturbo nell'amplificazione del segnale in un EDFA

è l'emissione spontanea nella sezione attiva del materiale, cioè lungo il tratto di

fibra drogata. L'emissione spontanea in ogni sezione viene amplificata

contestualmente al segnale utile durante la propagazione verso la faccia d'uscita

del mezzo, cosicché il segnale amplificato è accompagnato da un disturbo

19

aleatorio a media nulla intrinseco al processo di amplificazione chiamato

Emissione Spontanea Amplificata (ASE, Amplified Spontaneous Emission) [9].

Di primaria importanza, nell’uso degli amplificatori dopati con Erbio, è

l’uniformità di guadagno, infatti, come mostrato in Figura 3, la risposta spettrale

di un EDFA non è uniforme. Nei sistemi WDM, dove gli EDFA sono

maggiormente utilizzati, si ricerca stabilità spettrale all’aumentare del numero di

canali. Esistono diverse tecniche per raggiungere tale obiettivo, che impiegano

filtri gain flattening o gain equalization come ad esempio: filtri Fabry-Perot

etalon [10], acousto-optic tunable filters (AOTF) [11], reticoli di Bragg [12].

In genere i filtri sono posti dopo l’amplificatore EDFA, appiattendo il guadagno

spettrale ed in particolare riducendo il picco alla lunghezza d’onda di

1530nm[13].

Molte delle tecniche utilizzate risentono di alcuni limiti che hanno impedito la

loro diffusione nella maggior parte delle applicazioni, ad esempio la difficoltà

nella costruzione di alcuni componenti, anche su larga scala, la non compatibilità

con alcune fibre ottiche, aumentando cosi le perdite di inserzione.

La tecnica più efficiente, per rendere il guadagno più stabile, è l’utilizzo di filtri

LPG, per via delle sue caratteristiche di basse perdite di inserzione, bassa retro-

riflessioni e per la sua facilità di applicazione. Nella Figura 3 è mostrato lo spettro

di un filtro “flattening” in LPG, che va ad operare su un amplificatore EDFA [14].

20

Figura 3. Spettro di un EDFA utilizzando un filtro LPG (Long-Period Grating) Come già detto i reticoli long period sono delle strutture fotoindotte che

introducono nello spettro in trasmissione delle bande di attenuazione, che

dipendono dal tipo di fibra utilizzata, dal periodo spaziale, dalle condizioni di

scrittura del reticolo e da parametri esterni.

Il principio di funzionamento dei filtri LPG, applicati agli EDFAs, è quello di

eguagliare l’inverso dello spettro dell’amplificatore, utilizzando lo spettro in

trasmissione di uno o più reticoli long period attraverso la manipolazione

dell’indice di rifrazione o la lunghezza del reticolo. Per la maggior parte delle

applicazioni, due o tre reticoli sono sufficienti per appiattire il guadagno sulla

larghezza di banda desiderata e per migliorare il controllo sulla risposta in

frequenza. In Figura 4 è evidenziato lo spettro di un filtro long period che è stato

progettato per ottenere un andamento inverso allo spettro dell’EDFA [15].

21

Figura 4. Spettro di un filtro long period, progettato per avere un picco minimo a 1558nm

Lo schema di un EDFA è mostrato in Figura 5, il filtro long period è posizionato

tra i due laser diodi con un isolante, costruito in fibra standard con una sensibilità

alla temperatura di 0.056°C. Il filtro approssima molto bene lo spettro ideale,

produce un massimo di attenuazione di 14 dB a 1558nm dove l’EDFA produce un

picco minimo[15].

Figura 5. Schema di un EDFA che utilizza un filtro LPG Quindi, la migliore tecnica di “flattening” è l’utilizzo dei reticoli long period per

via dei numerosi vantaggi rispetto alle altre tecniche, grazie anche alla loro

semplicità di fabbricazione e alla al basso costo di produzione [13].

22

L’unico difetto si riscontra nella sensibilità elevata per le torsioni e per il

cambiamento di temperatura che circonda il componente, questo problema può

essere superato usando un rivestimento appropriato.

1.3 Applicazione degli LPG come Filtri negli

Amplificatori di Raman

Negli ultimi anni l’amplificazione Raman ha acquistato sempre più importanza

nei sistemi di comunicazione ottica. L’interesse verso questa tipologia di

amplificatori è aumentato in quanto, attraverso schemi a pompaggio multiplo, si

possono realizzare amplificatori a larga banda di guadagno e ridotta figura di

rumore. Inoltre, il fatto che la posizione spettrale delle bande di guadagno degli

amplificatori Raman, a differenza di quelle degli EDFAs, non siano vincolate dal

materiale ottico impiegato, ma dipendano unicamente dalle sorgenti di pompa,

consente di utilizzarli per amplificazioni anche in bande non convenzionali dove i

tradizionali EDFAs non riescono ad operare.

Il dispositivo, mostrato in Figura 6, amplifica il segnale in una fibra ottica

trasferendo l’energia da un fascio potente della pompa ad un fascio più debole del

segnale [16].

Figura 6. (a) Schema di un amplificatore Raman in una fibra ottica (b) Setup

sperimentale per la misura del coefficiente di guadagno Raman

23

L’effetto Raman è un effetto non lineare che permette il trasferimento di energia

da una lunghezza d’onda inferiore ad una superiore tramite il Stimulated Raman

Scattering (SRS).

La possibilità di avere guadagno a qualsiasi lunghezza d’onda dello spettro rende

tale amplificatore molto flessibile ed inoltre, con i Fiber Raman Amplifier (FRA),

vi è la possibilità di lavorare in regione lineare e non in saturazione, come avviene

per gli EDFA, quindi non si ha la necessità di complessi controllori di guadagno

nel caso di add/drop di canali o di traffico di tipo burst. Per ottenere elevata

amplificazione servono fibre che possiedano alti valori del coefficiente di

guadagno Raman. Questi sono ottenibili con fibre ottiche speciali come le fibre a

cristallo fotonico e le fibre step-index realizzate con materiali diversi dalla silice,

come la tellurite[16].

Sicuramente l’amplificazione sarà intrinsecamente meno rumorosa rispetto

all’inserzione di amplificatori di linea EDFAs e la flessibilità spettrale della banda

di guadagno può essere ampliata ad oltre 100nm con pompe multiple, trovano

quindi larga applicazione nei sistemi WDM.

Negli Amplificatori di Raman, i reticoli long period posti in cascata, sono

utilizzati come filtri multi-wavelength, i loro parametri possono essere controllati

cambiando le caratteristiche fisiche, come la distanza tra i reticoli, la loro

lunghezza o il numero di reticoli. Come al solito gli LPG vengono utilizzati per la

loro facilità di fabbricazione, per le minime retro-riflessioni e per la flessibilità nel

selezionare i canali [17].

24

Figura 7. (a) Schema dei Reticoli LPG in cascata:generazione delle interferenze tra i modi di core e di cladding di due LPG, (b) Setup sperimentale per un FRA che utilizza LPG in cascata.

Il principio degli LPG in cascata è basato sull’interferenza tra i modi di core e

quelli di cladding, come mostrato in Figura 7(a). Il primo LPG divide la potenza

del modo fondamentale tra il core e il cladding, mentre nella regione priva di

reticoli, i modi di core e di cladding si propagano simultaneamente fino a quando

non incontrano il secondo LPG. L’analisi può essere effettuata sulla base della

teoria dei modi co-propaganti mentre l’intervallo tra i canali, come già detto, può

essere controllato variando la distanza fisica tra i reticoli oppure andando ad agire

su altri parametri.

Figura 8. Risultati sperimentali dello spettro di un multiwavelenght Raman laser utilizzando 4Km di fibra nonlineare e un filtro multichannel basato su LPGs in cascata.

25

In Figura 8 possiamo osservare lo spettro in uscita di un laser multiwavelenght

Raman che utilizza 4 Km di fibra HNLF(High NonLinearity Fiber) con una

pompa di potenza 4.8 W e reticoli LPG con le seguenti caratteristiche: Λ=650 µm,

(Lunghezza dei reticoli) L=2 cm, (Distanza tra i reticoli) D=20 cm.

L’uscita spettrale del multiwavelenght laser, modificata dalla cascate dei reticoli

LPGs, può essere ulteriormente modificata andando ad agire sulle proprietà del

filtro, quali temperatura, strain, attacco chimico [15].

Conclusioni In questo capitolo abbiamo evidenziato alcune delle possibili applicazioni dei

reticoli long period nel campo delle Telecomunicazioni, tralasciando altri tipi di

applicazioni in cui gli LPG sono presenti, uno su tutti, il campo della sensoristica.

Il ruolo principale degli LPG riguarda il filtraggio; notevoli soluzioni sono state

affrontate per risolvere problemi che creano gli amplificatori ottici, ma i reticoli

long period risultano essere la soluzione ideale, per via del basso costo di

produzione, per la flessibilità e per le basse perdite di inserzione. Inoltre, sono ben

visti anche perché l’obiettivo finale dell’evoluzione della rete di trasporto ottica

favorisce lo sviluppo di componenti intrinseci, eliminando rigeneratori elettrici

che rallentano il sistema [1].

Nei prossimi capitoli si approfondiranno i reticoli a passo lungo, studiandone la

teoria e i vari metodi di fabbricazione ed in particolare ponendo attenzione su un

nuovo metodo di scrittura definito Elettric Arc Discharge, che rende ancora più

semplice, veloce e meno costosa la costruzione di reticoli long period,

analizzandone le variazioni spettrali al variare del diametro della fibra mediante

Wet Etching.

26

CAPITOLO 2

Analisi dei Reticoli Long Period Lo sviluppo dei reticoli negli ultimi anni ha favorito la crescita di numerosi

componenti per applicazioni nel campo delle telecomunicazioni e nel campo

sensoristico.

Il fenomeno che sta alla base del funzionamento dei reticoli è l’accoppiamento dei

modi, gli LPG, a differenza dei reticoli di Bragg, accoppiano il modo

fondamentale con i modi di cladding co-propaganti, quindi un confronto è tra

questi due tipi di reticoli è d’obbligo. In particolare il secondo capitolo si baserà

sulla teoria dei reticoli, partendo dai Bragg per poi passare agli LPG e analizzare

le caratteristiche teoriche fondamentali, poi lo studio si sposterà sui vari metodi di

fabbricazione ma soffermandosi soprattutto sul metodo standard a radiazione UV,

mentre la tecnica Arc Induced sarà trattata in modo più approfondito nel terzo

capitolo.

2.1 Accoppiamento dei modi nelle Fibre Ottiche.

Un modo è definito come un set di onde elettromagnetiche che partecipano alla

propagazione dell’energia. In una fibra ottica, un numero finito di modi viaggiano

con costanti di propagazione β, che sono funzioni della lunghezza d’onda della

sorgente ottica e dai parametri fisici e geometrici della fibra e possono essere

ricavate utilizzando le equazioni di Maxwell ed il campo elettrico e magnetico

nell’interfaccia core-cladding come condizioni al contorno. I valori discreti della

costante di propagazione, per i modi guidati, sono confinati in n2k<|β|<n1k, dove

27

n1 ed n2 sono rispettivamente l’indice di rifrazione del core e del cladding e k è la

costante di propagazione alla lunghezza d’onda λ pari a k=2π/ λ.

In Figura 9, denominata β-plot, possiamo osservare le costanti di propagazione dei

modi guidati per β>0 (modi co-propaganti) e per β<0 (modi contro-propaganti).

Inoltre la costante di propagazione è anche espressa come β=ωn/c dove ω è la

frequenza angolare, n è l’indice di rifrazione effettivo e c è la velocità della luce

nel vuoto [15].

Figura 9. Distribuzione delle costanti di propagazione dei modi di cladding.

L’analisi ci rivela che in presenza di imperfezioni nella guida d’onda, oltre ai

modi guidati, esistono altri set di modi che soddisfano ugualmente le equazioni di

Maxwell ed i valori al contorno. Questi modi, definiti radiativi, non sono guidati

dalla fibra ed in molte applicazioni bisogna prendere delle precauzioni per

prevenire queste perdite di potenza.

I modi di cladding, possono viaggiare in entrambe le direzioni, come possiamo

notare dalla Figura 9, essi attenuano molto rapidamente grazie alla curvature della

fibra, alle perdite di scattering e all’assorbimento da parte del jacket.

Proprio l’accoppiamento tra il modo guidato e i modi di cladding, dovuto alla

variazione dell’indice di rifrazione nel core della fibra, è alla base del meccanismo

di operazione dei reticoli long period.

28

Il trasferimento di potenza tra due modi propaganti fu analizzato per la prima

volta da Pirce nel 1953, il quale studiò l’accoppiamento dei modi in dispositivi

come filtri e guide d’onda. Nelle fibre ottiche, la potenza è trasmessa sottoforma

di modi, in un sistema ideale ogni modo si propaga senza perdite e senza

guadagno di potenza lungo la fibra, mentre nella realtà, anche una piccola

irregolarità provoca l’accoppiamento della potenza tra due più modi.

Nei sistemi a lunga distanza , l’accoppiamento dei modi guidati con i modi

radiativi, dovuti a microbends, possono portare a significanti attenuazioni in

trasmittività e quindi si prendono particolari precauzioni durante la fabbricazione

e la loro istallazione. D’altro canto, interessanti ed utili componenti in fibra

possono essere costruiti basandosi proprio sull’accoppiamento dei modi, quali

accoppiatori direzionali[18], accoppiatori di modi[19] e reticoli con diverso indice

di rifrazione (reticoli di Bragg e reticoli long period) che stanno avendo grande

sviluppo nel campo dell’optoelettronica.

2.2 Dai Reticoli di Bragg ai Long Period

Un reticolo è una perturbazione periodica dell’indice di rifrazione del core della

fibra attraverso una esposizione ai raggi UV [20].

I reticoli in fibra possono essere classificati in due tipi: i reticoli di Bragg (detti

anche “short period“ ), in cui l’accoppiamento si ha tra i modi che viaggiano in

senso opposto nel core; e i reticoli in trasmissione( detti anche “long-period”), in

cui l’accoppiamento avviene tra i modi di core e di cladding che viaggiano nello

stesso verso [21].

29

I reticoli di Bragg furono proposti per la prima volta da un gruppo di ricerca

canadese, il quale dimostrò che introducendo una modulazione dell’indice di

rifrazione, nel core di una fibra, si poteva ottenere un accoppiamento di potenza

tra il modo guidato fondamentale LP01 e quello contro propagante LP-01.

La Figura 10 illustra la riflessione di un modo in un reticolo di Bragg, che viaggia

nella stessa direzione ma in senso opposto con angolo di incidenza pari a θ2=-θ1.

Figura 10. Illustrazione della riflessione del modo di core per la presenza di un reticolo di Bragg.

L’accoppiamento avviene a una lunghezza d’onda specifica, detta Lunghezza

d’onda di Bragg ed è pari a :

λBragg=2neff Λ (2.3.1)

dove neff è l’indice di rifrazione efficace (ncl<neff<nco), mentre Λ è il periodo

spaziale del reticolo. La Lunghezza d’onda di Bragg deriva dal fatto che il modo

guidato fondamentale ha una costante di propagazione (β) alla lunghezza d’onda

λ data da:

β01 = λπ effn2 (2.3.2)

Il modo guidato contro propagante sarà uguale in modulo ma avrà segno opposto,

per cui sarà

30

β -01= -β 01 = -λπ effn2

(2.3.3)

La condizione di phase-matching, alla quale avviene l’accoppiamento è data da:

∆β = β01 – β02 = Λπ2 (2.3.4)

dove β01 e β02 sono le costanti di propagazione dei due modi implicati

nell’accoppiamento, mentre Λ è il periodo del reticolo. Andando a sostituire la

(2.3.1) e la (2.3.2) nella condizione di phase-matching (2.3.4), si risale alla

lunghezza d’onda di Bragg (2.3.1).

La condizione di phase matching espressa nella (2.3.4) è indicata nel β-plot sotto

la fibra in Figura 10. Come possiamo vedere, infatti, è riportata con una freccia

tratteggiata ottenuta come differenza tra le costanti di propagazione β01 e β02

indicate dalle frecce continue. I cerchi neri indicano i modi di core confinati

(ncl<neff<nco), i cerchi bianchi rappresentano i modi di cladding (1<neff<ncl). I

modi che si propagano nella direzione –z avranno valori di β negativi. Dal grafico

si evince che, nel caso in cui β01 e β02 siano uguali in modulo, l’accoppiamento

cade soltanto nella parte del plot in cui sono indicati i modi di core [21].

Interrogando il reticolo di Bragg con una sorgente di luce a banda larga, la λBragg

verrà riflessa come mostrato in Figura 11. Questa λBragg è la lunghezza d’onda

alla quale il modo LP01 che si propaga in avanti si accoppia con il modo LP-01

contro propagante [21].

31

Figura 11. Spettro in riflessione di un FGB La Figura 12, invece, mostra lo spettro trasmesso del reticolo che è dato dallo

spettro incidente meno il raggio riflesso (λBragg ) e mostra, quindi, una banda di

attenuazione centrata proprio in λBragg.

Figura 12. Spettro in trasmissione di un FBG con sorgente a larga banda La lunghezza d’onda d’accoppiamento (2.3.1) è funzione sia del periodo (Λ) che

dell’indice di rifrazione effettivo (neff) del modo fondamentale, ecco perché una

variazione dello strain o della temperatura causa lo spostamento della λBragg.

Proprio questo fenomeno sta alla base dei vari utilizzi che vengono fatti dei

reticoli di Bragg sia nell’ambito sensoristico che delle telecomunicazioni [15].

In particolare per le telecomunicazioni i reticoli di Bragg sono utilizzati per la

costruzione di filtri narrowband e broadband che servono a separare i diversi

canali nel sistema WDM.

32

Una nuova classe di reticoli in fibra, chiamata Long Period Grating (LPG), fu

sviluppata da Vengsarkar nel 1995 [15]. Nei long period, l’accoppiamento non

avviene più tra il modo fondamentale LP01 e quello contro propagante, bensì con i

modi di cladding, ovvero, quei modi radiativi che sono intrappolati nel cladding

per mezzo della riflessione all’interfaccia cladding-mezzo esterno. Questi modi

attenuano rapidamente e così la luce che si accoppia alla lunghezza d’onda di

phase matching viene dispersa nella fibra [22]. Il risultato è la presenza di un

numero discreto di bande di attenuazione nello spettro di trasmissione, come

rappresentato in Figura 13.

Figura 13. Rappresentazione dello spettro in trasmissione di un LPG

I reticoli LPG si distinguono dai Bragg, sia per la lunghezza del periodo, hanno,

infatti un periodo di qualche centinaio di micrometri, sia per le differenze che

esistono in termini di modalità di accoppiamento e di risposta spettrale.

I vantaggi che offrono rispetto ai Bragg sono: una più semplice fabbricazione, una

bassissima riflessione (funzionano in trasmissione) e, soprattutto una elevata

sensibilità alle variazioni di temperatura, torsione, carico e indice di rifrazione del

mezzo esterno. Una delle caratteristiche più importanti è la grande sensibilità che

lo spettro ottico ha al cambiamento dell’indice di rifrazione del cladding o del

modo esterno. Proprio per questa caratteristica i Reticoli Long Period sono degli

ottimi candidati per la realizzazione di filtri “tunabili” [23].

33

2.3 Caratteristiche dei Reticoli Long Period

Un reticolo LPG è una modulazione ultravioletta (UV) periodica dell’indice di

rifrazione del core della fibra, con un periodo spaziale Λ pari a 100-500 nm ed

una lunghezza di circa 2.5 cm. Lo schema di un LPG è mostrato dalla Figura 14,

notiamo che in ingresso abbiamo un segnale lineare, mentre in uscita ci sono m

bande di attenuazione che coincidono con l’accoppiamento del modo di core con

quelli co-propaganti di cladding, l’indice di rifrazione del core è n1, quello del

cladding è n2 e l’indice del mezzo esterno, denominato SRI, è n3 [22]..

Figura 14. Schema di un LPG

Ricordando la condizione di phase-matching (2.3.4) e, andando a sostituire le

costanti di propagazione per un LPG:

λπ

β con201 = e

λπβ clm n2

=

la condizione di risonanza o di Bragg, per un LPG può essere scritta come:

λLPG=(nco-ncl)Λ (2.4.1)

dove λLPG è il picco della lunghezza d’onda di risonanza, nco e ncl sono

rispettivamente, l’indice di rifrazione effettivo del core e dei modi di cladding e Λ

è il periodo spaziale del reticolo.

34

Lo spostamento della lunghezza d’onda di risonanza, in funzione del

cambiamento dell’SRI ( )( clco nn −∆ ), può essere pari a [23]:

∆λLPG= LPGclco

clco

nnnn

λ−−∆ )(

(2.4.2)

Lo spettro in trasmissione di un generico LPG, mostrato nella Figura 15, individua

le bande di attenuazione (λLPG) dovute all’accoppiamento del modo di core con i

modi di cladding.

Figura 15. Spettro in trasmissione si un generico LPG Le bande hanno diversi valori, di picco minimo e di larghezza di banda, dovuto a

diversi coefficienti di accoppiamento che sono funzioni della sovrapposizione dei

modi. La Figura 16, mostra lo spettro in trasmissione ed in riflessione di una

sorgente a larga banda usata per interrogare un LPG. Si nota perfettamente che lo

spettro in trasmissione consiste in un numero finito di picchi minimi per

determinate lunghezze d’onda. La luce persa a queste lunghezze d’onda non è

riflessa ma viene dispersa nei modi di cladding . L’indice di rifrazione efficace del

cladding è fortemente dipendente dall’indice di rifrazione del mezzo esterno, ciò

significa che l’i-esima lunghezza d’onda di risonanza del modo di cladding

cambierà in funzione dell’indice di rifrazione esterno [15].

35

Figura 16. Rappresentazione della modulazione spettrale di un generico LPG

In Figura 17 è mostrato l’accoppiamento del modo di core con quello di cladding

ed il β-plot che esprime la condizione di phase-matching relativa ai long period. I

cerchi neri indicano i modi di core confinati (ncl<neff<nco) e i cerchi bianchi

rappresentano i modi di cladding (1< neff<nco). In questo caso, però, β02>0, per cui,

ricordando la condizione di phase-matching (2.3.4), si può determinare il periodo

spaziale Λ, richiesto per produrre un accoppiamento tra il modo guidato e un

modo di cladding di ordine m [15]:

Λ=)(

)(

mcleff

m

nn −λ (2.4.3)

dove )(mλ è la lunghezza d’onda di accoppiamento, neff è l’indice di rifrazione

efficace del core e ncl è l’indice di rifrazione del cladding [15]. Nel caso dei long

period notiamo che la differenza tra le costanti di propagazione β01 e β02 è minore

rispetto a quella dei reticoli di Bragg; da ciò deduciamo che per una fissata

lunghezza d’onda, affinché ci sia accoppiamento è necessario, negli LPG, un

periodo Λ molto più grande di quello necessario nei Bragg.

36

Figura 17. Accoppiamento tra il modo di core e il modo di cladding in un reticolo LPG.

Consideriamo una fibra ottica, con una perturbazione di periodo Λ lungo il

proprio asse, con origine in z=0 e termine in z=L e due modi, denominati a1 e a2.

che viaggiano in senso positivo lungo l’asse z con le costanti di propagazioni β01 e

β02 [15]:

a1(z,t)=A1(z) e j(ωt – β01

z) (2.4.4 (a))

a2(z,t)=A2(z) e j(ωt – β02

z) (2.4.4 (b))

dove ω è la frequenza angolare e A1(z), A2(z) sono le ampiezze complesse

normalizzate che sarebbero indipendenti da z se si considerasse una fibra senza

perdite ed imperturbata. L’obiettivo della teoria dei modi di accoppiamento è di

trovare la variazione di A1(z) e A2(z) in funzione di z. Il campo elettrico di una

fibra perturbata è espresso come una combinazione lineare di due autovalori

nell’equazione (2.4.4) sostituiti poi nell’equazione d’onda scalare per sistemi

perturbati. Per una fibra imperturbata, invece, la polarizzazione guidata prodotta

dal disturbo non esiste, quindi si prende in considerazione l’equazione d’onda

scalare standard. Per una fibra perturbata, utilizziamo un’approssimazione a

variazione lenta (SVA) per annullare l’effetto della derivata di secondo ordine

dell’ampiezza complessa e integrare la sezione della fibra per ottenere due

accoppiamenti [15]:

37

zjezAkdz

zdA ∆−= )()(212

1 (2.4.5 (a))

zjezAkdz

zdA ∆+= )()(

1212 (2.4.5 (b))

dove k12 e k21 sono i coefficienti di cross-accoppiamento ed esprimono la

grandezza dell’accoppiamento tra i due modi.

La potenza totale trasportata dai modi a1 e a2 è data da [15]:

P1(z)= |A1(z)|2 =P0 2

22

1

1sin

⎟⎠⎞

⎜⎝⎛+

⎥⎥⎦

⎢⎢⎣

⎡⎟⎠⎞

⎜⎝⎛+

k

kkz

δ

δ

( 2.4.6 (a))

P2(z)= |A2(z)|2 =P0

⎪⎪⎪

⎪⎪⎪

⎪⎪⎪

⎪⎪⎪

⎟⎠⎞

⎜⎝⎛+

⎟⎠⎞

⎜⎝⎛+

⎥⎥⎦

⎢⎢⎣

⎡⎟⎠⎞

⎜⎝⎛+

2

222

1

1cos

k

kkkz

δ

δδ

(2.4.6 (b))

Dove δ=∆/2 è definito parametro di detuning, k è il coefficiente di accoppiamento

del reticolo e P0 è la potenza incidente in a2(P0=P2(0)=|A|2). La frequenza e la

grandezza della potenza di accoppiamento sono funzioni del rapporto di detuning

δ/k. In particolare per δ≠0 l’accoppiamento dei modi è molto piccolo e diventa

trascurabile per δ/k>>1. Per la condizione di phase-matching (δ=0), invece, le

equazioni (2.4.6) possono essere riscritte come:

P1(z)=P0 sin2(kz) (2.4.7 (a))

P2(z)=P0 cos2(kz) (2.4.7 (b))

Tipicamente, si desidera un valore che sia il più piccolo possibile del rapporto di

detuning per avere il massimo trasferimento di potenza.

L’equazione del coefficiente di accoppiamento è data da [15]:

38

k(m)=

∫∫

∫∞∞

0

2)(2

001

)(

001

))(())((

)()(

2||

rdrrErdrrE

rdrrErnEAk

mcl

mcl

a

N (2.4.8)

dove 01E (r) e )(mclE (r) sono la distribuzione dei campi elettrici del modo

fondamentale e dei modi di cladding di ordine m, ∆n è il cambiamento dell’indice

prodotto durante il processo di fabbricazione del reticolo ed a è il raggio del core.

Definendo l’integrale di sovrapposizione η(m) come [15]:

η(m) =

∫∫

∫∞∞

0

2)(2

001

)(

001

))(())((

)()(

rdrrErdrrE

rdrrErnE

mcl

mcl

a

(2.4.9)

possiamo riscrivere il coefficiente di accoppiamento come:

k(m)= )()(

|| mm

NAη

λπ (2.4.10)

dove AN sono i coefficienti di Fourier; ricordiamo che il coefficiente di

accoppiamento per un reticolo long period ha la stessa equazione del reticolo di

Bragg.

Utilizzando ora l’analisi per l’accoppiamento dei modi, possiamo determinare la

potenza trasmessa attraverso il reticolo. Il rapporto C dell’accoppiamento di

potenza tra un modo di cladding di ordine m ed il modo fondamentale è dato da

[15]:

C = 2

)(

)(

2

)(

)()(2

01

(m)

1

1sin

)0((L)P

⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛+

⎥⎥

⎢⎢

⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛+

=

m

m

m

mm

k

kLk

P δ

δ

(2.4.11)

39

Dove L è la lunghezza del reticolo, k(m) e δ(m) sono rispettivamente il coefficiente

di accoppiamento e il parametro di detuning.

La potenza normalizzata T, trasmessa dal modo fondamentale guidato attraverso il

reticolo è data da [15]:

T = 2

)(

)(

2

)(

)(2

)(

)()(2

01

01

1

1cos

)0(P(L)P

⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛+

⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛+

⎥⎥

⎢⎢

⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛+

=

m

m

m

m

m

mm

k

kkLk

δ

δδ

(2.4.12)

Che alla lunghezza d’onda di phase-matching (condizione ideale δ=0); si riduce

all’espressione [15]:

T0=cos2(k(m)L) (2.4.13)

dove L è la lunghezza dell’LPG e k(m) è l’m-esimo coefficiente di accoppiamento

del modo di cladding che è determinato dall’integrale di sovrapposizione del

modo di core con quello di cladding e dalla modulazione dell’indice di rifrazione

fotoindotta. La trasmissione normalizzata è espressa in decibel (dB) ed è

tipicamente compresa in un range che va da 5 dB (68,3% di accoppiamento) a 35

dB (99,97% di accoppiamento).

L’equazione (2.4.13) ci rivela che la minima potenza nel modo guidato è

trasmessa alla lunghezza d’onda di phase-matching e dipende dal coefficiente di

accoppiamento e dalla lunghezza del reticolo.

Durante il processo di scrittura del reticolo si ha un’esposizione continua della

fibra nuda alla radiazione UV fino a quando la potenza di trasmissione alla

lunghezza d’onda di accoppiamento si riduce quasi a zero. Questa è chiamata

condizione di completo trasferimento di potenza al modo di cladding e

corrisponde a [15]:

40

2

)( π=Lk m (2.4.14)

Se , una determinata porzione della fibra, a lunghezza costante, è esposta ad una

radiazione UV, la potenza totale trasferita è ottenuta aumentando il coefficiente di

accoppiamento. 2.4 Fabbricazione dei Reticoli Long Period

Il processo di fabbricazione dei Long Period consiste nell’introdurre una

modulazione periodica nel core della fibra ottica modificando permanentemente

l’indice di rifrazione come mostrato in Figura 18.

Figura 18. Reticolo Long Period La fotosensibilità, è il principio fondamentale su cui si basa la loro fabbricazione

essa è la capacità, dei materiali foto-conduttori o elettro-ottici, ad esibire e

mantenere la modulazione dell’indice di rifrazione, dovuta a intense esposizioni

elettromagnetiche. Un materiale foto-conduttivo assorbe fotoni producendo la

conduttività, invece, l’effetto elettro-ottico o l’effetto Pockels, è la variazione

dell’indice di rifrazione dovuto all’influenza del campo elettrico.

La foto-sensibilità, scoperta da Hill et al. nel 1978, viene utilizzata per modulare

l’indice di rifrazione dei materiali nello spazio e quindi per costruire dispositivi

come i reticoli, infatti un reticolo è semplicemente un componente ottico che

41

serve a modulare l’ampiezza o la fase di un’onda incidente. Hill et al.

utilizzarono due fasci di luce blue-green, a 488 o 514 nm, diretti su una fibra

monomodale dopata con germanio, per formare un reticolo nel core della fibra.

Notò che il reticolo accoppiava la luce del modo fondamentale LP01 con il modo

LP01 contro-propagante ad una lunghezza d’onda che soddisfa la condizione di

phase-matching.

I reticoli non ebbero un grosso successo nel campo delle telecomunicazioni, solo

nel 1980, grazie alla tecnica utilizzata da Meltz et al., si riuscì ad avere una

produzione di massa dei reticoli ad una lunghezza d’onda desiderata utilizzando

due fasci UV separati nello spazio e nel tempo [15]. Esistono diversi metodi per la “scrittura” di un reticolo LPG, alcuni utilizzano una

radiazione UV altri, invece, laser CO2. Il metodo più utilizzato è quello che

usufruisce di un laser UV ed una maschera di ampiezza, stampata su vetro cromo-

placcato e di lunghezza che varia, in genere, da 1 a 3 cm. Il fascio di luce pulsato

prodotto dal laser ha un’area di 2.6x1.1cm2, una frequenza di ripetizione di 20

impulsi/secondo, e una durata dell’impulso di 10ns ad una lunghezza d’onda di

248nm. Il tempo richiesto per la produzione di un LPG varia da 5 a 15 minuti per

fibre con il 3-10% di GeO2 e 2-3% di idrogeno. Durante il processo di

fabbricazione, la fibra è tenuta in entrambi il lati della regione nuda, in modo da

evitare piegature che possono influenzare l’accoppiamento dei modi di

cladding[15].

In Figura 19 è mostrato il setup per costruire un LPG mediante radiazione UV, in

particolare possiamo notare il led (sorgente a banda larga) e l’OSA (Optical

Spectrum Analyzer) che hanno la funzione di monitorare in real-time l’intero

42

processo di scrittura del reticolo per controllare l’evoluzione delle varie bande di

attenuazione [15].

Figura 19. Setup per la costruzione di un LPG utlizzando un laser ad eccimeri

L’accoppiamento con i diversi modi di cladding è evidente nello spettro in

trasmissione del reticolo, ogni banda di risonanza ha un picco minimo dovuto ai

distinti coefficienti di accoppiamento per i corrispondenti modi di cladding. In

Figura 19 possiamo notare appunto la variazione di una particolare banda di

attenuazione all’aumentare del tempo di esposizione alla radiazione.

Come si può osservare la lunghezza d’onda di risonanza si sposta verso lunghezze

d’onda maggiori ed aumenta il picco di attenuazione all’aumentare del tempo di

esposizione. Tipicamente le bande a lunghezza d’onda maggiore registrano uno

spostamento che va da 60 a 100 nm durante tutto il processo di fabbricazione.

Figura 20. Evoluzione dello spettro di un LPG all’esposizione ai raggi UV. Le curve da A ad E rappresentano una differenza di un minuto l’una dall’altra.

43

Il maggior vantaggio della tecnica del laser UV consiste nel fatto che possono

essere prodotti più reticoli aventi stesso periodo, semplicemente posizionando più

fibre nude sotto la maschera di ampiezza, come illustrato in Figura 21.

Naturalmente, anche se un solo reticolo viene monitorato, ci si aspetta che anche

gli altri esibiscano la stessa risposta spettrale [15].

Figura 21. Procedura per la fabbricazione multipla di LPG Dopo la “scrittura“ del reticolo si deve procedere con un “annealing” termico,

necessario a stabilizzare le proprietà ottiche. In particolare serve per due

motivi[2]:

1) Eliminare i residui D2/H2, che altrimenti provocherebbero un aumento

della media degli indici e quindi un temporaneo spostamento verso

lunghezze d’onda maggiori delle bande di attenuazione.

2) Eliminare quella pozione creata dalla radiazione UV che è termicamente

instabile sui reticoli long period alle normali temperature di lavoro.

La Figura 22 mostra i risultati ottenuti per un “anneling” a 150 °C di un LPG, il

rapido spostamento della lunghezza d’onda nelle prime due ore è associato alla

eliminazione dei residui di H2, mentre nelle ore successive il cambiamento è

causato dal graduale decadimento del difetto indotto dalla radiazione UV [2].

44

Figura 22. Effetto di un"anneling"termico(@150°C)per più bande di attenuazione di unLPG Questi due effetti sono illustrati anche in Figura 23, dove è mostrato lo spettro del

reticolo per applicazioni specifiche; bisogna tenere presente la riduzione di questi

due parametri. Quindi un reticolo può essere trattato in modo selettivo

controllando la temperatura e la durata del processo di “anneling”.

Figura 23. Spettro in trasmissione di un LPG prima e dopo il processo di anneling Una volta effettuato il processo di “anneling”, la lunghezza d’onda di

accoppiamento di una banda, può essere regolata per una particolare applicazione,

ad esempio, riscaldando la regione del reticolo con una temperatura maggiore di

quella del processo di “anneling” [15].

Un’altra tecnica utilizzata per la costruzione dei reticoli long period è il metodo

laser a onda continua (CW), in cui è utilizzata come sorgente UV un laser ad

45

argon il cui raggio ha un range di centinaia di micrometri. In questo caso, la

modulazione dell’indice di rifrazione del core può essere ottenuta solo su una

lunghezza uguale alle dimensioni del raggio della sorgente UV, perciò le piccole

dimensioni del raggio possono limitare la lunghezza del reticolo. Per ovviare a

questo problema si utilizza un setup come quello illustrato in Figura 24, in cui il

raggio è riflesso da uno specchio posizionato su un sistema mobile che si sposta

parallelamente alla direzione della radiazione incidente. Il principale svantaggio

nell’uso di questa tecnica, consiste nel fatto che le piccole dimensioni del raggio

permettono la fabbricazione di un solo reticolo per volta [15].

Figura 24. Setup per la fabbricazione di un LPG con il metodo laser a onda continua Esistono altri metodi per la fabbricazione dei reticoli, che fanno a meno di

utilizzare costosi laser UV o CW, ad esempio, è stato sfruttato l’effetto dello

shock termico, utilizzando gli impulsi di un laser CO2 a diversi kilohertz[24],

oppure le deformazioni meccaniche introdotte per mezzo di scariche

elettriche[25].

Proprio quest’ultima tecnica risulta essere un metodo molto interessante da

approfondire nel prossimo capitolo.

46

Conclusioni

E’ stata effettuata un’analisi teorica partendo dall’accoppiamento dei modi nei

reticoli di Bragg per giungere ai long period. La differenza sostanziale tra questi

due reticoli è la diversità con cui i modi guidati si accoppiano, mentre i Bragg

hanno un accoppiamento con i modi contro-propaganti, i long period accoppiano

il modo di core con i modi di cladding co-propaganti.

Per quanto riguarda la fabbricazione, il metodo più utilizzato attualmente, è la

tecnica a radiazioni UV, per provocare una variazione periodica dell’indice di

rifrazione nel core. Questa tecnica è molto vantaggiosa per quanto riguarda la

possibilità di scrittura multipla, ma ha lo svantaggio di essere costosa per via delle

maschere di fase e del laser. Nuove tecniche di costruzione si stanno sviluppando

con caratteristiche migliori e costi contenuti, nel prossimo capitolo analizzeremo

la tecnica Elettric Arc Discharge che come vedremo permette una maggiore

flessibilità con costi contenuti e addirittura una migliore qualità del reticolo.

47

CAPITOLO 3

Reticoli a Passo Lungo realizzati mediante

“Scarica ad Arco”

Nel capitolo precedente abbiamo analizzato le tecniche standard che permettono

la fabbricazione di reticoli. Come già detto la tecnica più utilizzata è quella a

radiazione UV ma lo svantaggio consiste nel dover avere a disposizione un

elevato numero di maschere di fase per costruire il reticolo con lo spettro

desiderato, inoltre bisogna effettuare il processo di anneling per stabilizzare il

reticolo, il che rende il processo più lungo, difficile e costoso.

Una nuova tecnica è stata analizzata, chiamata “Elettric Arc Discharge”, è basata

sullo shock termico, indipendente dalla fotosensibilità e non richiede il dopaggio

della fibra con idrogeno prima della scrittura. Questa tecnica crea una

modulazione periodica dei parametri geometrici della fibra che permettono un

accoppiamento modale tra modi di core e di cladding. Caratteristiche importanti,

per questo metodo di fabbricazione, sono i bassi costi, la flessibilità e l’eccellente

qualità del reticolo.

In questo capitolo si analizzerà questa nuova tecnica, confrontando i vari metodi

di costruzione trovati in letteratura, concentrandoci poi sulla caratterizzazione del

reticolo utilizzato nella sperimentazione del lavoro di tesi. Comunque molti studi

sono stati compiuti per analizzare modifiche spettrali ad alte temperature[25],

questa tesi, invece, riporterà un’analisi spettrale al variare del diametro della fibra

attraverso il wet etching.

48

3.1 Tecnica “Elettric Arc Discharge”

I reticoli long period sono delle perturbazioni periodiche che accoppiano il modo

fondamentale del core con i modi che si propagano nella stessa direzione nel

cladding. L’utilizzo della tecnica basata sulla proprietà di fotosensibilità con

radiazione UV, è considerata il metodo standard per la fabbricazione di questi

dispositivi, ma non è detto che sia il migliore. Uno dei problemi è la necessità di

un ampio numero di maschere di fase per la costruzione di reticoli con diversi

periodi, inoltre si richiede un dopaggio di idrogeno per aumentare la sensibilità

della fibra alle radiazioni UV e l’utilizzo di costosi laser UV [26].

Di recente si stanno sviluppando tecniche che non si basano sulla fotosensibilità,

esse utilizzano deformazioni fisiche introdotte da scariche elettriche, non avendo

bisogno, quindi, di costosi laser o maschere di fase, evitando anche il post-

trattamento termico di annealig per stabilizzare il reticolo.

I reticoli utilizzati nel processo sperimentale di questo lavoro di tesi, sono del tipo

Arc Induced, costruiti utilizzando scariche elettriche, un metodo flessibile e

semplice da implementare; i reticoli ottenuti hanno piccole perdite di inserzione e

possiedono un’alta stabilita termica [25].

La tecnica Elettric Arc Discharge ha ottenuto grande attenzione grazie ai suoi

bassi costi di fabbricazione, alla sua ampia flessibilità e all’eccellente qualità dei

reticoli ottenuti. Di recente, i reticoli costruiti sfruttando questa nuova tecnica,

sono stati sviluppati per riuscire ad ottenere reticoli short che risultano essere

poco sensibili alle curvature e alle alte temperature.

49

3.2 Analisi Teorica Elettric Arc Discharge

Le equazioni che descrivono le operazioni di un reticolo long period sono le ben

note equazioni di accoppiamento dei modi discusse nel capitolo due. La lunghezza

d’onda di risonanza semplificata è ottenuta dalla condizione di phase matching

[26]: Λ

=−πββ 2m

clco (2.6.1)

dove coβ e mclβ sono rispettivamente le costanti di propagazione del modo di core e

del modo di cladding, Λ è il periodo spaziale del reticolo.

Se definiamo la perturbazione dell’indice effettivo del core e del cladding δnco e

δnvi [25]:

∫∫

∫∫

−−

⋅=

),(),(

),(),(),(),(

yxeyxedxdy

yxeyxeyxndxdyyxn

cocococo

cocococoeffco

δδ (2.6.2)

∫∫∫∫

⋅=

),(),(

),(),(),(),(

yxeyxedxdy

yxeyxeyxndxdyyxn

vjvjvjvj

vjvjvjvjeffvi

δδ (2.6.3)

possiamo poi esprimere la lunghezza d’onda risonante [25]:

Λ−+−= )]()())(()([( max,max,maxeffvj

effco

ncleffcoeff nnznnn δδδλλλ (2.6.4)

Nell’equazione (2.6.4) il valore della differenza dell’indice efficace tra il modo di

core e di cladding dato da )( effvj

effco nn δδ − può essere diverso secondo la tecnica di

fabbricazione del reticolo[24]. Per il metodo di scrittura a radiazione UV, per

esempio, effvj

effco nn δδ >> e quindi la perturbazione si ha solo nel core. Invece per la

tecnica Arc Induced, effvj

effco nn δδ ≈ , il cladding subisce la stessa alterazione

dell’indice di rifrazione efficace che subisce il core a causa dell’arc discharge.

50

Mentre il periodo del reticolo definisce la regione di interazione della lunghezza

d’onda di risonanza, la potenza dell’accoppiamento è determinata dal integrale di

sovrapposizione dato dal coefficiente di accoppiamento dei modi [25]:

∫ ∫∞

∆=π

φωε 2

0 02

*1

0

4nErdrEdk (3.2.1)

Dove E1 ed E2 sono la distribuzione di campo traverso del core e del cladding, ∆n

è la variazione dell’indice di rifrazione.

Utilizzando le equazioni dell’accoppiamento dei modi, il coefficiente di

trasmissione del reticolo long period è dato da [25]:

)(cos)(sin 222

2

gg LLT γγγσ

+= (3.2.2)

dove 222 σγ += k , 2/)2( 2211 δσ +−= kk , kii è il coefficiente di auto

accoppiamento ed Lg è la lunghezza del reticolo.

3.3 LPG realizzati mediante Scarica ad Arco

In questo paragrafo sono riportati alcuni esempi di reticoli long period costruiti

con una nuova tecnica che si basa su un ascarica elettrica ad arco. La novità

fondamentale riguarda i reticoli Short che possono avere anche solo due periodi e

risultano essere poco sensibili allo strain e alla temperatura.

3.3.1 Ultra Short LPG

Due tipi di metodi sono utilizzati per creare reticoli con questa tecnica [25]: La

prima genera delle microbends, introducendo un piccolo spostamento laterale ad

51

un'estremità della fibra [27]. L'altro metodo crea il reticolo, mentre all’estremità

della fibra è fissata una massa [28].

Entrambi i metodi inducono una modulazione dell’indice di rifrazione lungo la

fibra con deformazioni meccaniche, che dipendono dalla posizione della fibra

durante il processo di arc flame, per quanto riguarda il primo metodo e dal peso

applicato all’estremità della fibra, per il secondo.

Il gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria delle Pensilvania, negli Stati

Uniti, ha costruito e analizzato reticoli LPG Ultra Short, con soli due periodi,

utilizzando il primo metodo Arc Induced [25].

Il setup utilizzato per la fabbricazione di reticoli LPG è mostrato in Figura 25; una

fibra standard (SMF-28), non dopata con idrogeno e con una piccola porzione

senza coating, è posizionata in due holders che servono a mantenerla rigida e tesa,

due elettrodi, che attivano una scarica elettrica ad una specifica intensità, sono

montati su di un carrello mobile (Translation Stage) che si sposta con una nano-

precisione del period del reticolo Λ mentre lo spettro del reticolo viene monitorato

con un computer ed un OSA (Optical Spectrum Analyzer) [24].

Figura 25. Setup per la costruzione di LPG con tecnica Elettric Arc Discharge

I parametri standard utilizzati sono: arc current ~ 15mA con una frequenza pari a

20 kHz, mentre l’arc duration varia mantenendo costante l’arc current

52

La Figura 26 mostra un esempio dell’evoluzione del reticolo al crescere del

numero dei periodi di Arc Discharge. Per questo reticolo, visibile in Figura 27,

l’arc duration è di 357ms ed il periodo di 500µm, la lunghezza di 2mm fino al

raggiungimento del quarto picco. La lunghezza d’onda risonante cresce molto

rapidamente fino ad arrivare ad un picco di -30dB con quattro periodi di arc

discharge, poi con il quinto periodo si ha il sovra-accoppiamento (over-coupling)

che provoca una diminuzione della profondità del picco fino a -13,2dB [24].

Figura 26. Evoluzione del reticolo durante la costruzione con la Tecnica Arc Induced

Figura 27. Fotografia al microscopio di un reticolo short arc written. Nella Figura 27 possiamo notare le deformazioni meccaniche indotte dall’Arc

Electric Discharge, la grandezza della deformazione è stimata intorno ai 10µm.

Per analizzare l’effetto dell’arc duration, sulla lunghezza d’onda risonante, sono

stati costruiti diversi reticoli con differenti tempi di esposizione, ma con lo stesso

53

periodo di 500µm. Nella Figura 28, notiamo gli spettri di quattro reticoli ottenuti

con lo stesso metodo ed un numero di periodi variabile. Lo spettro è stato fissato

quando si giungeva ad un picco massimo della lunghezza d’onda di risonanza, da

notare è lo spettro (d), il cui reticolo è composto da soli due periodi.

Inoltre bisogna prestare attenzione allo spostamento del picco di risonanza che si

sposta verso lunghezze d’onda maggiori all’aumentare dell’arc duration.

Figura 28. Spettro di 4 diversi LPG costruiti con metodo Arc Induced e diversi parametri. (a) 278ms, 11 periodi (b) 313ms, 7 periodi (c) 357mn, 4 periodi (d) 417ms, 2 periodi.

3.3.2 Bending sensitivity per short LPG

Il caratteristica principale che offrono i reticoli di tipo short è l’insensibilità al

bending a differenza dei reticoli standard che sono molto sensibili a questo tipo di

parametro. Il gruppo di ricerca dell’Università della Pensilvania, ha proposto una

caratterizzazione della sensibilità del reticolo al bending, utilizzando un LPG con

cinque periodi con un intervallo di 530 µm.

Il setup utilizzato è formato da un congegno meccanico che tiene ferma

un’estremità della fibra e fa ruotare l’altra in modo da curvare la fibra con angoli

54

fissati, in ogni caso la fibra viene fissata con dello scotch per avere sempre un

raggio di curvatura costante.

Si può notare, dalla Figura 29, che il picco di risonanza rimane stabile fino a che

la curvatura non giunge a 10 m-1; una delle caratteristiche più importanti di questi

reticoli short, costruiti con il metodo Arc Induced, è la poca sensibilità allo strain

[25].

Figura 29. Risposta Spettrale di un LPG sottoposto a Bending (m-1).

Nella Figura 30 si nota la variazione della profondità di picco al variare

dell’angolo di bending [25].

Figura 30. Variazione del picco di risonanza al variare dell'orientamento della curvatura.

55

Il picco di risonanza risulta essere molto più sensibile con un orientamento pari a

0° che a 90°. Questo risultato è dovuto alla non-simmetria della modulazione

dell’indice di rifrazione indotta dall’arco elettrico.

L’alta sensibilità al bending richiede un rivestimento adeguato del reticolo per

prevenire fenomeni di cross-sensitivity, mentre per i reticoli short la bassa

sensibilità può giovare alla stabilità del dispositivo specialmente in ambienti

difficili [25].

3.3.3 High Temperature sensitivity per short LPG La ricerca sperimentale si è concentrata molto sulla caratterizzazione ad alte

temperature dei reticoli costruiti con la tecnica Electric Arc Discharge, infatti,

grazie alla loro stabilità termica sono degli ottimi candidati per applicazioni in

ambienti molto ostici, ad alte temperature, come caldaie nelle centrali elettriche,

dove solo alcuni tipi di sensori possono sopravvivere.

Si è preso in considerazione un reticolo con soli quattro periodi distanti 530µm. Il

reticolo è stato posizionato in una forno portata dalla temperatura ambiente di

20°C ad una temperatura di 1100°C.

Figura 31. Variazione dello spettro di un LPG short all'aumentare della temperatura.

56

La variazione dello spettro è stata misurata in funzione dell’aumento della

temperatura, come mostrato in Figura 31. Da notare è la riduzione della profondità

del picco di risonanza mentre si sposata verso lunghezze d’onda maggiori. La

sensibilità aumenta a temperature elevate, infatti, da 200°C a 1000°C la sensibilità

è approssimativamente pari a 0.135 nm/°C, mentre a basse temperature, da 20°C a

200°C, la sensibilità è stimata per circa 0.054 nm/°C [25].

Lo shift può essere teoricamente espresso se si va a differenziare l’equazione della

condizione di matching ottenendo la variazione della lunghezza d’onda di

risonanza [29]:

Tnn

Tn

Tn

T meffeffmeffeff

∂Λ∂

−+⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛∂

∂−

∂Λ=

∂∂ )( 001

001λ (3.2.2.1)

Dove il primo termine rappresenta il contributo dato dalla fibra che dipende dalla

differenza del coefficiente di temperatura dell’indice di rifrazione del core e del

cladding. Fino a che il coefficiente di temperatura del core è maggiore di quello

del cladding,lo spettro si sposta verso lunghezze d’onda maggiori all’aumentare

della temperatura. Il secondo termine è il contributo del periodo del reticolo che

può essere anche trascurato.

Questi risultati sperimentali dimostrano che il reticolo costruito con la tecnica Arc

Induced, non è solo poco sensibile al bending, ma può anche resistere ad altissime

temperature (~1000°C) il che lo rende un ottimo candidato per lavorare in

ambienti dove altri sensori o filtri non possono sopravvivere.

57

3.3.3 Filtro EDFA Flattening LPG

Il filtraggio del guadagno non uniforme degli amplificatori EDFAs è stato

l’argomento principale della ricerca negli ultimi anni, soprattutto con lo sviluppo

dei sistemi di comunicazione WDM.

Gli Amplificatori EDFAs presentano un picco di guadagno ad una lunghezza

d’onda di 1530nm riducendo la larghezza di banda del guadagno a soli 10nm. Il

guadagno degli EDFAs dipende da vari parametri come la concentrazione di ioni

di erbio, la lunghezza dell’amplificatore, il raggio del core e la potenza della

sorgente. Per aumentare la larghezza di banda del guadagno, sono stati

sperimentati diversi metodi il filtraggio ottico, ma il filtro LPG risulta essere il

miglior candidato [30].

In questo paragrafo riportiamo un esempio trovato in letteratura[30], proposto da

un gruppo di ricerca portoghese, che è riuscita a costruire un filtro “flattening”

mediante un reticolo cosrtruito a Scarica ad Arco.

Il reticolo è stato costruito dal gruppo stesso di ricerca Portoghese, con la tecnica

Electric Arc Discharge; la fibra è stata posizionata in una Splicing Machine, come

quella descritta nel paragrafo precedente, in cui il carrello mobile si sposta con

una precisione di 0.1µm. Il metodo utilizzato in questo caso, prevede l’utilizzo di

una massa di 5,1g ad una estremità della fibra, per avere una tensione assiale

costante ed una scarica elettrica di durata 1,7s è prodotta con un arc current di

9mA, il tutto controllato in real-time con un computer ed un analizzatore di

spettro.

Il reticolo è stato costruito per avere la lunghezza d’onda di risonanza centrato a

1531nm per equalizzare il guadagno dell’EDFA, esso consiste di 57 periodi posti

ad un intervallo di 611 µm.

58

Per verificare l’effetto del filtro gain-flattening sul guadagno dell’EDFA si è

utilizzato il setup mostrato in Figura 32 [30].

Figura 32. Setup utilizzato per vrificare l'equalizzazione del guadagno dell'EDFA

Due canali WDM, mostrati in Figura 33, sono stati inseriti nell’ingresso

dell’amplificatore che ha uno spettro non uniforme, mostrato in Figura 34 [30].

Figura 33. Due canali WDM posti in ingresso all'EDFA

Figura 34. Spettro non Uniforme dell'Ampliicatore EDFA

I due canali non vengono amplificati allo stesso modo, come mostrato in Figura 35,

ciò è dovuto alla non uniformità dello Spettro del guadagno dell’EDFA.

59

Figura 35. Canali WDM amplificati da EDFA senza Filtraggio

Lo spettro del reticolo long period implementato, per equalizzare lo spettro del

guadagno dell’amplificatore EDFA è mostrato in Figura 36.

Figura 36. Spettro del Reticolo long period implementato Prima del filtraggio, il picco che rende non uniforme il guadagno dell’EDFA ha una

escursione di 15dB, da 1524nm a 1551nm (larghezza di banda pari a 27nm). Dopo

l’implementazione del reticolo long period, che funge da filtro, il picco viene ridotto

fino ad eguagliare l’amplificazione dei due canali, mostrata in Figura 37 [30].

60

Figura 37. Spettro dei due canali WDM amplificati dopo il filtraggio E’ stato quindi prodotto un filtro “flattening” per equalizzare l’uscita di un

amplificatore EDFA, utilizzando un reticolo long period costruito con il metodo

Electric Arc Discharge.

3.5 Scopo del lavoro di Tesi Negli ultimi anni l’interesse scientifico è stato affascinato da nuovi tipi di reticoli.

Il presente lavoro di tesi è focalizzato sullo studio della sensibilità all’indice di

rifrazione esterno. In particolare lo studio ha affrontato il problema della

variazione della sensibilità all’SRI al variare del diametro della fibra. La riduzione

del diametro è ottenuta mediante attacco chimico con Acido fluoridrico (HF).

Il reticolo utilizzato nel processo sperimentale di questo lavoro di tesi, è stato

costruito dal Centro di Ricerca Fotonico del Dipartimento di Ingegneria

dell’Università del Quebec in Canada, utilizzando un apparato Electric Arc

61

Discharge progettato appositamente per questo scopo, evitando cosi l’utilizzo di

costosi laser UV e mostrato in Figura 38.

Il setup utilizzato per la fabbricazione del reticolo prevede una sorgente a banda

larga ed un OSA collegato ad un computer, che servono al monitoraggio in Real-

Time, poi una fibra di tipo standard, monomodale SMF-28 che viene tenuta tesa

mediante una carrucola ed un peso posti ad una estremita dell fibra.Un carrello

mobile, controllato in mado remoto da un PC, esegue gli spostamenti della fibra di

un periodo Λ desiderato, infine i due elettrodi, provocano una scarica ad Arco che

serve a deformare geometricamente la fibra. Il periodo spaziale Λ è 0.755mm, la

lunghezza del reticolo è stata fissata a 20mm e l’arc duration è pari a 400ms [31].

Figura 38. Apparato per la costruzione di LPG con Tecnica Arc Discharge. 1) Sorgente a Banda Larga 2) Fibra Ottica SMF 3)sistema meccanico di traslazione 4) Elettrodi 5) puleggia 6) Peso 7) OSA 8) Computer

Le proprietà spettrali di questo reticolo sono sempre determinate

dall’accoppiamento del modo fondamentale LP01 con i modi di cladding di ordine

superiore, quando è introdotta nella fibra una perturbazione periodica dell’indice

di rifrazione.

62

1400 1450 1500 1550 1600 1650-35

-30

-25

-20

-15

-10

-5

0

Wavelength [nm]

Tras

mitt

ivity

[dB

]

Figura 39. Spettro in Trasmissioni di un LPG: Λ=0.75mm L=26mm. In Figura 39 è mostrato lo spettro in trasmissioni del reticolo LPG con periodo Λ

pari a 0.755 mm e una lunghezza di 20 mm, in particolare possiamo notaredue

picchi che corrispondi ai modi LP02 ed LP03; la banda di attenuazione a 1574nm

presenta un picco di 30dB a differenza di altri metodi di fabbricazione non

soggetti a radiazioni UV che presentano picchi di profondità ridotte [31].

In Figura 40 è visualizzato un reticolo Electric Arc Induced fotografato con un

microscopio a scansione elettronica.

Figura 40. Reticolo Long Period Arc Induced Possiamo notare le deformazioni geometriche periodiche causate dalla scarica ad

arco e che rendono il reticolo visibile anche a occhio nudo.

63

Conclusioni

In qualsiasi campo è importante sviluppare nuove tecniche per abbassare i costi,

aumentare la flessibilità e la capacità di costruzione di qualsiasi dispositivo.

La costruzione dei reticoli long period può essere facilitata mediante l’utilizzo

della nuova tecnica Electric Arc Discharge, che evita l’utilizzo di costosi laser UV

e delle altrettanto costose maschere di fase. I reticoli prodotti con questa tecnica

risultano di qualità migliore, meno costosi e più flessibili.

L’obiettivo di questa tesi sarà quello di caratterizzare il reticolo in base alla

diminuzione del diametro della fibra ed in funzione della variazione dell’indice di

rifrazione del mezzo esterno.

64

CAPITOLO 4

Analisi del Processo Sperimentale In questo capitolo delineeremo gli obiettivi prefissati, tutti i parametri e gli

strumenti utilizzati per la parte sperimentale.

Abbiamo descritto il reticolo long period, le sue applicazioni nel campo delle

telecomunicazioni e della sensoristica e i vari metodi di realizzazione di tale

dispositivo.

L’interesse nell’utilizzare reticoli LPG e la possibilità di modificare la loro

risposta spettrale anche dopo la scrittura, per aumentare la sensibilità all’indice di

rifrazione del mezzo esternoè evidente da numerose proposte in

letteratura[32,33,34,35,36].

La nostra attenzione è focalizzata sui reticoli costruiti con la tecnica Arc Induced

descritta precedentemente e l’obbiettivo sarà quello di monitorare lo spettro in

trasmissione in funzione delle dimensioni del diametro della fibra, in particolare

l’attenzione è posta sulla sensibilità all’SRI in funzione del diametro della fibra.

In precedenza un’analisi di questo tipo è stata effettuata su di un reticolo costruito

con la tecnica a radiazione UV[37], mentre non è stato trovato nulla in letteratura,

sulla caratterizzazione completa di questo particolare tipo di LPG a cladding

ridotto a vari indici di rifrazione del mezzo esterno.

Lo spettro trasmesso di un LPG, dipende dai parametri fisici e geometrici della

struttura guidante ed anche dal diametro della fibra che influenza in modo

significativo la distribuzione dei modi di cladding e la componente evanescente

nel mezzo esterno. E’ possibile aumentare la sensibilità all’indice di rifrazione

65

esterno grazie alla diminuzione del diametro, poiché la sensibilità stessa è legata

all’interazione tra l’onda evanescente associata ai modi di cladding ed il mezzo

esterno.

4.1 Sensibilità negli LPG al variare dell’indice di

rifrazione esterno (SRI) Il gruppo di ricerca del prof. Bennion, ha ricavato a partire dalla condizione di

phase matching (2.3.4), l’espressione analitica per la sensibilità alla temperatura,

allo strain ed in particolare la sensibilità all’indice di rifrazione del mezzo esterno

come [38]:

SRIresSRI

res

dnd

Γ⋅⋅= γλλ

(4.1.1)

dove γ descrive la lunghezza d’onda di dispersione ed è definita da:

effmcl

effco

res

nnd

d

,−Λ=

λ

γ (4.1.2)

ΓSRI descrive la dipendenza della lunghezza d’onda di dispersione dall’indice di

rifrazione del mezzo esterno definito come:

2/322,

3

32

))((8 SRIcleff

mclefcoclcl

SRIresmSRI nnnnnr

nu−−

−=Γπ

λ (4.1.3)

um è l’m-esima radice di ordine zero della funzione di Bessel del primo tipo, rcl e

ncl sono rispettivamente il raggio e l’indice di rifrazione del cladding della fibra.

Siccome gli indici effettivi dei modi di cladding dipendono dalla differenza tra

l’indice di rifrazione del cladding e quello del mezzo esterno che circonda il

cladding stesso, anche la lunghezza d’onda centrale delle bande di attenuazione

risente di questa dipendenza, per cui si sposta al variare dell’SRI [39].

66

L’influenza che esercita l’SRI sui modi di cladding, però, non segue un

andamento lineare al variare dell’indice esterno, ma cambia a seconda che esso sia

maggiore, minore o prossimo all’indice del cladding. Questo perché la forma e la

distribuzione dei modi di cladding è fortemente dipendente dall’SRI. In

particolare possiamo distinguere diverse regioni di funzionamento di un LPG in

base al variare dell’indice di rifrazione esterno. Quando quest’ultimo è minore

dell’indice del cladding la fibra supporta bene i modi finiti di cladding che sono

ben confinati, per cui il modo fondamentale si accoppia con questi. Come

possiamo notare osservando la Figura 41 con un indice esterno n3, che cambia da

1 a 1.44, il principale effetto è un blue-shift delle lunghezze d’onda di risonanza

delle bande che risulta particolarmente pronunciato nelle bande a lunghezza

d’onda maggiore. Si nota che la sensibilità della lunghezza d’onda di risonanza

all’SRI aumenta quando l’indice di rifrazione del mezzo esterno è prossimo

all’indice del cladding. Quando l’SRI aumenta, infatti, il modo di cladding è meno

confinato nel cladding stesso e quindi la componente evanescente nel mezzo

esterno aumenta. Il risultato è un aumento dell’interazione tra modo di cladding e

mezzo esterno e quindi un aumento della sensibilità.

67

Figura 41. Spettro in trasmissione di un reticolo LPG con periodo Λ=275µm in risposta a SRI minori dell’indice di cladding

Nel passaggio dell’indice di rifrazione esterno da 1.45 a 1.46 si osserva un brusco

cambiamento nello spettro in trasmissione. Quando l’SRI è prossimo all’indice

del cladding, infatti, la radiazione luminosa non è più ben confinata, venendo a

mancare un’interfaccia che separa due mezzi a diverso indice di rifrazione (SRI e

indice del cladding sono infatti uguali), per cui non si ha accoppiamento e non

compaiono bande di attenuazione se non a basse lunghezze d’onda.

Quando invece l’SRI è maggiore dell’indice del cladding, la fibra non supporta

tutti i modi di cladding e il modo di core si accoppia con i modi detti”leaky” [40].

In particolare, ricompare l’interfaccia cladding-mezzo esterno ed abbiamo

nuovamente l’accoppiamento, questa volta però, con modi “leaky”. Come

possiamo notare nella Figura 42, all’aumentare dell’indice esterno i modi “leaky”

sono meglio confinati, e quindi riscontriamo un aumento della profondità del

picco.

68

Figura 42. Spettro in trasmissione di un reticolo LPG con periodo Λ=275µm in risposta a

SRI maggiori o uguali all’indice del cladding. A differenza di quanto avveniva con SRI minori dell’indice del cladding, però,

non si ha spostamento della lunghezza d’onda di risonanza in quanto la fase del

campo parzialmente riflesso all’interfaccia cladding-mezzo esterno non cambia al

variare dell’SRI. Quindi quello che osserviamo è semplicemente che la

trasmittività minima diminuisce man mano che l’SRI si allontana dall’indice del

cladding. Per questo motivo i long period possono essere utilizzati solo per

misurazioni di indici di rifrazione inferiori all’indice del cladding, non essendovi

spostamento in lunghezza d’onda per indici di rifrazione maggiori.

La sensitività dell’LPG all’indice di rifrazione del mezzo esterno è stata sfruttata

per creare sensori di indice di rifrazione[41], sensori di livello di liquido[42] o

come dispositivo per creare filtri spettrali “tunabili”[2].

69

4.2 Riduzione del Diametro mediante Wet Etching

Agendo sulle caratteristiche geometriche della fibra, in particolare riducendo la

dimensione del diametro, si ha uno spostamento della lunghezza d’onda di

risonanza verso lunghezze d’onda maggiori.

Per ridurre il diametro della fibra esistono tre tecniche [43] :

− Metodo mechanical etching, che prevede una riduzione attraverso delle

perforazioni ultrasoniche o scariche elettrochimiche, comunque questo tipo di

etching non può essere utilizzato per ottenere delle superfici regolari;

− Metodo dry etching, che però ha un etching rate molto basso;

− Metodo wet etching, il più utilizzato che assicura una riduzione circolarmente

simmetrica del cladding, grazie alla sua natura isotropica.

La riduzione del diametro della fibra, porta ad una diminuzione dell’neff dei modi

cladding, quindi in base alla condizione di phase matching (2.3.4).

Nel metodo wet etching, l’etching rate è un parametro importante che dipende

dalla concentrazione di acido utilizzata. Il nostro obiettivo prevedeva il massimo

controllo sul processo, il che significa avere un etching rate basso, cioè una

corrosione lenta, si è deciso allora di utilizzare una concentrazione di acido

fluoridrico (HF) al 12% proprio per analizzare ogni variazione dello spettro.

Inoltre, questo tipo di etching richiede una particolare attenzione al tipo di

mascheratura utilizzata per confinare l’azione dell’acido che varia a seconda delle

applicazioni. La riduzione del diametro di cladding è stata ottenuta con questa

tecnica a basso costo basata su attacco chimico in acido HF. Questa tecnica, grazie

alla sua natura isotropica, assicura che la riduzione del cladding avviene in

maniera simmetrica, in questo modo il reticolo ridotto rimane circolarmente

70

simmetrico. L’attacco in HF, d’altra parte, chiede particolare attenzione al sistema

di mascheratura per confinare l’azione dell’acido stesso. A tale scopo è stata

opportunamente progettata, Figura 43 e realizzata, Figura 44, una vaschetta

completamente in teflon (per evitare ogni interazione con l’acido) in grado di

ospitare il reticolo.

Figura 43. Idea di progetto del contenitore in teflon per Wet Etching Questa è costituita da due superfici racchiuse a incastro tra le quali è posta una

guarnizione in silicone al fine di evitare perdite di liquido senza però, allo stesso

tempo, stressare eccessivamente la fibra per mezzo della pressione esercitata

all’atto della chiusura della provetta. In una delle due parti sono stati praticati due

fori utilizzati per introdurre l’acido. Inoltre, come mostrato in Figura 44, la

superficie superiore presenta una plastica trasparente che ci permette di

controllare cosa accade all’interno della provetta. Il tutto è stato costruito con

materiale plastico, per evitare l’attacco da parte dell’acido.

71

Figura 44. Realizzazione del contenitore utilizzato per il Wet Etching

Come abbiamo ampiamente descritto il reticolo long period è molto sensibile oltre

che a SRI, anche allo strain e alla temperatura che agiscono simultaneamente su di

esso. Per questo motivo abbiamo preso un paio di accorgimenti che ci

permettessero di limitare al minimo l’azione di fattori ambientali diversi dall’SRI,.

In particolare, per evitare spostamenti della lunghezza d’onda di risonanza

derivanti dalla sensibilità allo strain, abbiamo utilizzato un sistema di loose tube

che ci permette di esercitare sull’LPG uno strain costante applicando un piccolo

contrappeso di 10g alla parte di fibra esterna alla vaschetta, servendoci di una

piccola carrucola. Inoltre, per evitare variazioni dovute a cambiamenti di

temperatura, abbiamo mantenuto la temperatura dell’ ambiente a 20 ± 1°C.

Lo stesso holder è stato utilizzato per la caratterizzazione del LPG a cladding

ridotto alle variazioni di SRI.

72

4.3 Setup Optoelettronico Analizzeremo ora, la strumentazione utilizzata per il processo sperimentale di

questo lavoro di tesi, riportando per ogni dispositivo utilizzato i dati e le

caratteristiche principali forniteci dai costruttori, inoltre riportiamo il metodo

utilizzato per la misurazione dei diametri delle fibre per mezzo di un microscopio

ottico e di un software di grafica.

Si precisa che tutto il lavoro di ricerca è stato effettuato presso i laboratori di

Optoelettronica dell’Università degli Studi del Sannio.

Figura 45. Setup optoelettronico utilizzato durante il processo sperimentale

Il set-up utilizzato, rappresentato in Figura 45, consiste in una sorgente di luce

collegata al reticolo che a sua volta è collegato ad un Analizzatore di Spettro

Ottico (OSA), controllato in remoto mediante computer, che ci permette di

visualizzare e salvare lo spettro in uscita dall’LPG, con la possibilità di settare i

parametri desiderati come ad esempio la risoluzione, lo spam della banda

desiderata e il numero dei punti da acquisire.

Dopo ogni step di etching, al fine di conoscere quale fosse il diametro effettivo

raggiunto, abbiamo misurato la fibra con un microscopio ottico, modello Leica

MZ 12.5, mostrato in Figura 47, il quale permette di ingrandire fino a 100 volte.

73

Figura 46. Microscopio Leica MZ 12.5, utilizzato nel processo sperimentale.

Le fotografie del reticolo ridotto sono state scattate utilizzando una fotocamera

digitale Canon PowerShot S70 da 7.1 megapixel dotata di uno zoom ottico da

3,6x che ci ha permesso di ingrandire ulteriormente l’immagine della fibra.

Inoltre, per mettere maggiormente in evidenza il bordo delle fibre abbiamo

utilizzato dei particolari filtri colorati che, con un gioco di luci, ci permettono di

ottenere il risultato desiderato. Per poter misurare il diametro avevamo bisogno di

un campione che ci desse una misura da confrontare, per cui abbiamo affiancato

alla fibra etched un tratto di fibra imperturbata dello stesso tipo di quella in cui è

scritto il reticolo. Ogni foto, perciò si presentava come mostrato in Figura 48.

Figura 47. Fibra etched (sopra) fotografata a fianco ad una fibra bare (sotto) Con l’analisi grafica delle foto e con opportuni software riusciamo a stimare i

diametri delle fibre con un errore di ±0.5µm.

74

Nella Figura 48, è mostrato il grafico relativo alla variazione del diametro del

reticolo in funzione del tempo di etching per la zona imperturbata del reticolo e la

zona perturbata dall’Arc Discharge.

0 20 40 60 8095

100

105

110

115

120

125

Etching Time [minutes]

Gra

ting

Dia

met

er [m

icro

n]zona imperturbatazona perturbata

Figura 48. Dimensione del diametro di due reticoli in funzione del tempo di Etching

Procediamo adesso con l’analizzare singolarmente ogni elemento che compone il

setup optoelettronico e precisiamo, innanzitutto, che tutte le fibre ottiche usate per

effettuare i collegamenti necessari rispettano lo standard SMF-28.

Reticolo:

il reticolo utilizzato per il processo sperimentale è un reticolo fornitoci dal Centro

di recerca di Fotonica, Dipartimento d'informatica e d'ingegneria dell’Università

del Québec in Canada, lungo 20mm, scritto all’interno di una fibra tipo SMF-28

Corning ed avente un periodo (Λ) di 755µm. L’individuazione del reticolo stata

75

molto semplice, infatti essendo stato costruito con la tecnica Electric Arc esso era

visibile ad occhio nudo.

Prima dell’etching, esso è stato accuratamente caratterizzato monitorando la sua

risposta al variare dell’indice di rifrazione del mezzo esterno (SRI).

Per ottenere questa variazione di SRI abbiamo utilizzato delle soluzioni di acqua e

glicerina le quali ci hanno permesso di coprire un range che va da un SRI pari a

1.33 (che è ottenuto quando il reticolo è immerso in acqua) fino a un SRI pari a

1,47 (ottenuto quando il reticolo è immerso nella glicerina pura). Come ulteriore

valore abbiamo effettuato anche acquisizioni in aria per avere la risposta ad un

SRI=1. Per ottenere i vari indici di rifrazione a partire dalla glicerina pura,

abbiamo creato alcuni campioni di soluzioni e li abbiamo misurati con un

rifrattometro di Abbe NAR-1T, con un range che va da 1,30 a 1,70 ed una

risoluzione di 10-4.

Sorgente di luce bianca: ANDO AQ4303C [44]

La Sorgente di luce bianca incorpora un sistema di lenti ottiche disegnato per

lanciare la luce

emessa da una lampada alogena al tungsteno all’interno di una fibra ottica.

L’uscita può essere sia luce ad onda continua (CW ) che luce accoppiata a 270 Hz.

La sorgente incorpora anche un sistema di filtri ottici per la rimozione di luce di

ordine superiore, che può essere generata quando insieme all’apparato è usato un

76

monocromatore. Inoltre essa ha tre bande di lunghezza d’onda d’uscita:

400~1800nm, 700~1800nm e 1000~1800nm che possono essere settate

manualmente dalla parte frontale dell’apparato.

Per i nostri esperimenti abbiamo sempre utilizzato il range di lunghezze d’onda

1100~1700nm con luce ad onda continua.

OSA (Optical Spectrum Analyzer): ANDO AQ6317C [44]

Ci permette di effettuare l’analisi spettrale del segnale trasmesso di un LPG. I

parametri che caratterizzano un OSA sono la risoluzione, cioè la minima

variazione apprezzabile in termini di lunghezza d’onda ∆λ e il costo,

inevitabilmente legati tra di loro: maggiore è la risoluzione dello strumento

maggiore sarà il suo costo. L’ OSA utilizzato mostra le seguenti caratteristiche

principali:

• Risoluzione:10pm garantita

• Dinamica 70 db a ± 0,4nm dal picco

• Accuratezza in lunghezza d’onda 0,02nm typ

• Sorgente di riferimento interna

• Linearità in lunghezza d’onda

• Grande varietà di funzioni

77

Obiettivi e conclusioni In questo lavoro di tesi proponiamo di caratterizzare reticoli long period costruiti

con la tecnica Arc Induced aumentandone la sensibilità all’SRI in funzione della

variazione del suo diametro. In letteratura sono molti gli studi effettuati sulla

caratterizzazione in temperatura [25,29] ed in strain[25,42], ma nessuna

caratterizzazione dell’SRI in funzione della variazione del diametro è stata

effettuata. Effettueremo quindi un confronto diretto con la stessa caratterizzazione

effettuata su reticoli standard.

L’obiettivo principale è quindi, studiare le variazioni spettrali al variare dell’SRI,

in funzione del diametro di etching, aumentandone la sensibilità. Dato che la

sensibilità è legata all’interazione dell’onda evanescente associata ai modi di

cladding e il mezzo esterno, questa aumenta se si riduce il diametro della fibra.

È stato dimostrato[45] che per mezzo di una riduzione del cladding è possibile

spostare le lunghezze d’onda di risonanza verso lunghezze d’onda maggiori.

Quando il diametro della fibra si riduce, ci aspettiamo una diminuzione dell’indice

di rifrazione efficace dei modi di cladding, mentre l’indice di rifrazione efficace

del modo di core rimane imperturbato. Di conseguenza si ha uno spostamento

verso lunghezze d’onda maggiori se il diametro della fibra si riduce.

In particolare il modulo dello shift subito dalle bande dipende dai parametri della

fibra, dalla profondità dell’etching e dall’ordine della banda di risonanza. La

lunghezza d’onda di separazione tra due successive bande aumenta man mano che

il diametro del cladding viene ridotto, in accordo con quanto espresso nella

seguente equazione[15]:

2

2)()1()1,( 12

8 rm

ncl

cutmmmm +Λ≈−= ++ λ

λλδλ (4.4.1)

78

dove r sta ad indicare il raggio del cladding, ncl l’indice di rifrazione del cladding,

m l’ordine del modo interessato e λcut la lunghezza d’onda di taglio.

Inoltre, osservando le equazioni di Bennion riportate nel paragrafo 4.1 ed in

particolare la formula di ГSRI (4.1.3), che esprime la dipendenza della lunghezza

d’onda di dispersione dall’indice di rifrazione del mezzo esterno, notiamo al

denominatore della funzione un fattore r3 che indica una forte dipendenza dal

diametro del cladding.

Siccome la sensibilità all’indice di rifrazione del mezzo esterno è direttamente

proporzionale a ГSRI per mezzo dell’equazione (4.1.1), una riduzione del diametro

del cladding aumenta la sensibilità all’SRI. Naturalmente possiamo immaginare i

vantaggi che ne risultano ai fini della progettazione di sensori e fitri tunabili, i

quali verrebbero ad avere una maggiore risoluzione a parità di sistema di

interrogazione.

Questo capitolo è servito a spiegare il processo sperimentale effettuato,

descrivendo il setup utilizzato con le relative caratteristiche degli strumenti. Nel

capitolo successivo si procederà alla descrizione di tutti i risultati ottenuti da tale

processo.

79

CAPITOLO 5

Risultati Sperimentali

In questo capitolo presentiamo i risultati sperimentali delle sensibilità all’SRI in

funzione della variazione del diametro della fibra.

I reticoli a passo lungo costruiti con la tecnic Electric Arc Discharge in fibra

standard sono molto recenti,,a subito si sono rivelati di grande interesse per la

comunità scientifica. Sono molte le analisi che ancora non sono state effettuate,

una in particolare, la caratterizzazione all’SRI in funzione della variazione di

diametro mediante wet etching. Non ci sono fonti in letteratura che si occupano di

tale caratterizzazione. Ecco dunque che appare più evidente il fine stesso di questo

lavoro, atto proprio a raggiungere una maggior conoscenza sperimentale di come

variano le proprietà di questo nuovo reticolo in funzione del diametro del

cladding. In pratica, in questo capitolo riportiamo la caratterizzazione spettrale di

un LPG , costruito sempre con la tecnica Arc Induced, al variare del diametro del

cladding e degli indici di rifrazione del mezzo esterno. Poi si effettuerà un

confronto con la stessa caratterizzazione, già effettuata in precedenza presso il

laboratorio di Optoelettronica dell’Università degli Studi del Sannio, su di un

reticolo standard per capirne differenze e analogie.

5.1 Caratterizzazione dei Reticoli Bare

Prima di iniziare il processo di etching si è proceduti alla caratterizzazione, in

funzione della variazione dell’indice di rifrazione del mezzo esterno, del reticolo

originale, fabbricato in fibra standard SMF-28 col diametro di cladding pari a

80

125µm. Il reticolo ci è stato fornito dal Centro di Ricerca di Fotonica, del

Dipartimento di Informatica ed Ingegneria dell’Università del Québec, Canada.

Essoè lungo 2 cm con un periodo Λ di 755µm, lo spettro del Reticolo, denominato

F2, è caratterizzato da due bande di attenuazione corrispondenti ai modi LP02 ed

LP03 ed è mostrato in Figura 49. Come si può osservare presenta due bande di

attenuazione: LP02 centrata in 1483nm l’altra, LP03 in 1540nm.

1480 1500 1520 1540 1560

-30

-25

-20

-15

-10

-5

0

Wavelength[nm]

Tras

mitt

ivity

[dB]

LP02

LP03

Figura 49. Spettro in Aria del Reticolo F2 La nostra attenzione, sarà concentrata, quindi, sullo studio dei due modi LP02 ed

LP03 .Nella figura 50 è mostrato il comportamento del reticolo per quattro indici

inferiori a quello del cladding,ovvero SRI=1, 1.38, 1.42, 1.45

1460 1480 1500 1520 1540 1560

-30

-20

-10

0

10

Wavelength [nm]

Tras

mittivity [d

B]

SRI=1SRI=1.38SRI=1.42SRI=1.45

Figura 50. del Reticolo F2, per SRI=1, 1.38, 1.42, 1.45

81

Dalla figura si evince ciò che si era predetto in teoria, cioè uno spostamento delle

bande di attenuazione verso lunghezze d’onda minori, che è particolarmente

pronunciato per le bande di attenuazione a lunghezze d’onda maggiori e per indici

di rifrazione che sono vicini all’indice del cladding.

Quando l’SRI è uguale a 1.46 ed è quindi prossimo all’indice del cladding, la luce

non è confinata e quindi non si ha accoppiamento tra modi di core e modi di

cladding. Il risultato è, come possiamo vedere dalla Figura 51, la scomparsa delle

bande di attenuazione che sono osservabili solo a lunghezze d’onda minori.

Quando l’SRI è uguale a 1,47, e quindi è maggiore dell’indice del cladding,

avviene l’accoppiamento con i modi “leaky” che non provoca spostamento della

lunghezza d’onda della banda di attenuazione ma solo una variazione di

trasmittività. Per la loro particolarità, i segnali ottenuti in risposta a SRI=1,46 e

SRI=1,47 non verranno per ora trattati e la nostra analisi si concentrerà solo su

SRI minori di 1,46.

1500 1520 1540 1560 1580 1600 1620-40

-35

-30

-25

-20

-15

-10

-5

0

Wavelength[nm]

Tras

mittivity

[dB]

SRI=1SRI=1.46SRI=1.47

Figura 51. Spettro dei Reticoli F2 per SRI=1, 1.46, 1.47

Nella Figura 52 abbiamo riportato l’andamento delle lunghezze d’onda centrali

dei modi LP02 ed LP03 del reticoli considerato, in funzione dell’indice di

rifrazione del mezzo esterno.

82

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.45 1.51480

1490

1500

1510

1520

1530

1540

1550Lambda Baricentrale con Fitting Lorenziano Cumulativo

SRI

Wav

elen

ght [

nm]

LP02fittingLP03fitting

Figura 52. Lunghezze d’onda centrali delle bande di attenuazione Nella Figura 53 riportiamo in particolare un confronto tra i due modi LP02 ed LP03,

plottando la variazione delle lunghezze d’onda di risonanza.

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.45 1.5-5

-4.5

-4

-3.5

-3

-2.5

-2

-1.5

-1

-0.5

0Delta Lambda Baricentrale

SRI

Wav

elen

ght [

nm]

LP02LP03

Figura 53. Delta Lambda per i modi LP02 ed LP03 dei reticoli F2

Da questi grafici possiamo notare che i modi LP02 sono meno sensibili, infatti lo

spostamento è di appena 1,02nm per il modo LP02; mentre per il modo LP03 lo

spostamento è di 4,8nm.

83

Nella Figura 54 abbiamo invece riportato l’andamento delle trasmittività minime

al variare del SRI.

1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5-35

-30

-25

-20

-15

-10

-5

0

SRI

Wav

elen

ght [

nm]

LP02LP03

Figura 54. Trasmittività per i modi LP02 ed LP03

Per meglio comprendere come LPG sia sensibile alle variazioni di indici di

rifrazione esterni, ora analizziamo la sensibilità. Essa è definita anche come :

dSRId

S res

res

λλ1

=

In accordo con la formula proposta da Bennion e riportata nella (4.1.1), possiamo

calcolare la sensibilità dell’LPG depurata dell’incremento relativo solo ad uno

spostamento delle bande verso lunghezze d’onda maggiori.

Nella Figura 55 è riportata proprio la sensibilità dei reticoli. Come possiamo

notare questa è particolarmente accentuata quando SRI che si avvicina all’indice

del cladding. Inoltre si nota come la sensibilità maggiore sia esibita dai modi di

ordine superiore.

84

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.450

0.02

0.04

0.06

0.08

0.1

0.12

0.14

0.16Sensitivity

SRI

Sen

sitiv

ity

LP02fittingLP03fitting

Figura 55. Sensibilità più fitting del Lorenziano Cumulativo del modo LP02 ed LP03

Da notare che la misura delle lunghezze d’onda centrali delle varie bande di

attenuazione è sicuramente affetta da rumore di misura. Di conseguenza anche la

sensibilità presenta un rumore amplificato dalla stessa operazione di derivata,

come mostrato dai dati sperimentali. Per ovviare a questo problema abbiamo

utilizziamo un fitting della lunghezza d’onda centrale rispetto a SRI, mostrato

dalla linea continua in figura. Da numerose prove numeriche con l’ausilio di

opportuni software, il Lorenziano Cumulativo mostra il miglior fitting nella

maggior parte dei casi. Il Lorenziano Cumulativo è espresso dalla seguente

formula:

dc

bSRIay +⎥⎦

⎤⎢⎣

⎡+⎟

⎠⎞

⎜⎝⎛ −

= −

2tan 1 π

π

dove a, b, c e d sono costanti opportunamente calcolate.

85

5.2 Primo Step di Wet Etching

Come già descritto in precedenza, la tecnica utilizzata per diminuire il diametro

della fibra, è una tecnica a basso costo che prevede l’utilizzo di una soluzione di

acido fluoridrico (HF) al 12%. Esso è stato scelto perchè permette un attacco

isotropico che non altera la struttura cilindrica della fibra e perché vogliamo che

l’azione di erosione sia molto lenta, in modo da permetterci una attenta

osservazione del processo stesso.

L’intero processo sperimentale è stato suddiviso in tre step da 30 minuti, per un

totale quindi di 90 minuti. Oltre a monitorare il processo durante la fase di etching

con delle acquisizioni veloci, abbiamo effettuato dopo ogni attacco una

caratterizzazione ai vari SRI seguita da uno studio della sensibilità.

In questo capitolo, analizzeremo il processo di etching per i primi trenta minuti e

la relativa caratterizzazione.

Riguardo alle impostazioni dell’OSA, per monitorare anche che cosa avviene

durante l’attacco chimico, utilizziamo dei settagli che ci garantiscono scansioni

della durata effettiva di 50 secondi anche se a risoluzione decisamente inferiore

rispetto a quella fatta durante la caratterizzazione.

Scansioni successive sono lanciate ogni 60 secondi.

Durante i 30 minuti di attacco abbiamo quindi utilizzato i seguenti settagli OSA:

• lunghezza d’onda iniziale 1400 nm

• lunghezza d’onda finale 1700 nm

• risoluzione 0,5 nm

• sensitività HIGH 1

• AVG(media) 1

86

• SMPL( punti di campionamento) 2401

In particolare risultati dell’operazione di attacco in acido possono essere

apprezzati osservando la Figura 56, la quale riporta un ingrandimento, nell’intorno

della lunghezza d’onda LP03 del Reticolo dei vari spettri acquisiti.

1460 1480 1500 1520 1540 1560 1580 1600 1620

-30

-25

-20

-15

-10

-5

Wavelength[nm]

Tras

mitt

ivity

[dB]

Figura 56. Spettri delle vari e acquisizioni durante il processo di etching.

Come ci aspettavamo i segnali traslano verso lunghezze d’onda maggiori

all’aumentare dei tempi di esposizione all’acido. Dall’analisi dei dati possiamo

ricavarne che questo attacco ha quasi un andamento lineare nei confronti dello

spostamento della lunghezza d’onda di risonanza, tanto che, nell’intorno della

lunghezza d’onda LP03, le lunghezze d’onda minime si spostano di circa 0,4 nm

per ogni minuto di esposizione all’acido.

Quanto detto sopra può essere chiaramente osservato anche nella Figura 57 che

riporta proprio lo spostamento della lunghezza d’onda minima rispetto al tempo di

etching per i modi LP02 e LP03.

87

0 5 10 15 20 25 301540

1542

1544

1546

1548

1550

1552

0 5 10 15 20 25 301482.5

1483

1483.5

1484

1484.5

1485

1485.5

Etching Time[minutes]

Wav

elen

gth[

nm]

LP03

LP02

Figura 57. Variazione delle lunghezze d’onda centrali delle bande di attenuazione in funzione dei minuti di attacco acido per i modi LP02 e LP03.

Per avere un’idea ancora più chiara di quello che è accaduto riportiamo in Figura

58 il confronto tra lo spettro del reticolo bare e quello del reticolo a cladding

ridotto, con aria come mezzo esterno. È molto evidente lo spostamento dello

spettro relativo al reticolo ridotto rispetto a quello del reticolo originale.

1480 1500 1520 1540 1560 1580

-30

-25

-20

-15

-10

-5

0

Wavelength[nm]

Tras

mitt

ivity

[dB]

Bareafter 30 minutes Etching

Figura 58. Variazione dello spettro dopo 30 minuti di Etching

88

Dai dati ottenuti ricaviamo, come mostrato in Figura 59 e 60, l’andamento delle

lunghezze d’onda centrali delle bande di attenuazione per il reticolo,

confrontandole con quelle ottenute precedentemente caratterizzando il reticolo

originale. Come possiamo notare dalla figura lo spostamento delle lunghezze

d’onda di risonanza del reticolo a cladding ridotto (indicato con i triangoli)

sembra traslato verso lunghezze d’onda maggiori, e questo spostamento è

particolarmente accentuato per le bande di attenuazione a lunghezza d’onda

maggiore.

1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.51479

1480

1481

1482

1483

1484

1485

1486 Lambda Baricentrale Modo LP02

SRI

Wav

elen

ght [

nm]

BareFitting Lorenziano Cumulatvoafter 30 min EtchFitting Lorenziano Cumulatvo

Figura 59. Andamento delle lunghezze d’onda centrali delle bande di attenuazione LP02

1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.51530

1535

1540

1545

1550

1555 Lambda Baricentrale Modo LP03

SRI

Wav

elen

ght [

nm]

after 30 min.Etchfitting Lorenziano CumulativoBarefitting Lorenziano Cumulatico

Figura 60. Andamento delle lunghezze d’onda centrali delle bande di attenuazione LP03

89

Come possiamo notare con il primo attacco di 30 minuti si ottiene un aumento del

massimo spostamento di lunghezza d’onda per SRI che varia da 1 a 1.45 di

~11nm per la banda relativa a LP03, mentre i modi LP02 hanno una variazione

minima di soli ~2nm.

Il confronto della sensibilità con i dati del bare evidenzia il suo aumento quando il

diametro si riduce, come possiamo apprezzare in Figura 61.

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.450

0.01

0.02

0.03

0.04

0.05

0.06

0.07

0.08

0.09Sensitivity

SRI

Sens

itivi

ty

Figura 61. Sensibilità per il modo LP02 bare e dopo 30 minuti di Etching

Come possiamo notare l’aumento di sensibilità è maggiore per i modi di ordine

superiore, tanto da registrare un aumento massimo di 0,05 in corrispondenza del

SRI=1,45 nel caso del modo LP02 .

90

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.450

0.02

0.04

0.06

0.08

0.1

0.12

0.14

0.16

0.18

0.2Sensitivity

SRI

Sens

itivi

ty

Barefittingafter 30 min.Etchfitting

Figura 62. Sensibilità per il modo LP03 e dopo 30 minuti di Etching Invece l’aumento di sensibilità nel modo LP03 è maggiore per i modi di ordine

superiore, tanto da registrare un aumento massimo di 0,17 in corrispondenza del

SRI=1,45 nel caso del modo LP02 per il reticolo e di 012 nel caso del modo LP02

5.3 Step Successivi di Wet Etching

Dopo la caratterizzazione agli indici esterni, abbiamo sottoposto il nostro LPG ad

altri due attacchi chimici di 30 minuti ognuno, per una durata complessiva di 90

minuti.

Vale la pena sottolineare che le prove sperimentali sono state effettuate nelle

stesse condizioni ambientali delle precedenti.

In Figura 63 è mostrata la variazione di spettro che si ha dopo 60 e 90 minuti di

Etching.

91

1460 1480 1500 1520 1540 1560 1580-40

-35

-30

-25

-20

-15

-10

-5

0

5

10

Wavelenght [nm]

Tras

mitt

ivity

[dB]

Spettro RETICOLO F2 after 90 min etching

Bare30 min.Etching60 min.Etching90 min.Etching

Figura 63. Spettro del retico dopo 60 minuti di etching

Lo spostamento delle bande di attenuazione per il è stato calcolato in 1,8 nm per il

modo LP02 dopo 60 minuti di Etching, mentre per l’ultimo step, 90 minuti, la

variazione della lunghezza d’onda é stata misurata intorno 2,4nm. Dai dati

ottenuti con i due successivi step di Etching, ricaviamo l’andamento delle

lunghezze d’onda centrali delle bande di attenuazione, confrontandole con quelle

ottenute precedentemente. Come possiamo notare dalla Figura 64 lo spostamento

delle lunghezze d’onda di risonanza del modo LP02, del reticolo a cladding

ridotto sembra ancora essere traslato verso lunghezze d’onda maggiori, e questo

spostamento è particolarmente accentuato per le bande di attenuazione a

lunghezza d’onda maggiore.

92

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.45-2.5

-2

-1.5

-1

-0.5

0

0.5Delta Lambda Baricentrale Modo LP02

SRI

Wav

elen

ght [

nm]

bare30 min.Etch60 min Etch90 min Etch

Figura 64.Delta Lambda Baricentrale LP02 per i 3 step di Etching effettuati. Riportiamo in figura 65 un ingrandimento della regione d’interesse.

1.34 1.36 1.38 1.4 1.42 1.44 1.46-2.5

-2

-1.5

-1

-0.5

0

0.5

bare30 min.Etch60 min Etch90 min Etch

Figura 65. Ingrandimento della Delta Baricentrale

Andiamo ora ad analizzare il modo LP03. Come mostrato dalla Figura 66 lo

spostamento è maggiore rispetto al modo LP02, infatti si ha una variazione di

banda pari a 9nm rispetto allo step precedente per 60 minuti di etching e 11nm per

i 90 minuti. In Figura 66 è mostrato un particolare della figura

93

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.45-9

-8

-7

-6

-5

-4

-3

-2

-1

0Delta Lambda Baricentrale Modo LP03

SRI

Wav

elen

ght [

nm]

bare30 min Etch60 min Etch90 min Etch

Figura 66. Lambda Baricentrale LP03 per i 3 step di Etching effettuati Riportiamo in figura 67 un ingrandimento della regione d’interesse

1.34 1.36 1.38 1.4 1.42 1.44 1.46-9

-8

-7

-6

-5

-4

-3

-2

-1

0

bare30 min Etch60 min Etch90 min Etch

Figura 67. Ingrandimento della Delta Baricentrale Anche le curve di sensibilità mostrano un sostanziale aumento per tutti e due i

modi in esame, come si evince dalla figura 68.

Possiamo notare in particolare un aumento pari a 0,05 e 0,08 per gli ultimi due

step di Etching relati al modo LP02.

94

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.450

0.01

0.02

0.03

0.04

0.05

0.06

0.07

0.08

0.09

0.1Sensitivity-LP02 Reticolo F2

SRI

Sen

sitiv

ity

bare 30 min.Etch 60 min Etch 90 min Etch

Figura 68. Curve di sensibilità relative agli step analizzati del modo LP02

In Figura 69 è mostrata la sensibilità del reticolo per il modo LP03, notiamo anche

qui un aumento della sensibilità, specialmente per i due step di Etching a 60 e a 90

minuti.

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.450

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

0.6

0.7Sensitivity -LP03

SRI

Sen

sitiv

ity

bare 30 min Etch 60 min Etch 90 min Etch

Figura 69. Curve di sensibilità relative agli step analizzati del modo LP03 Riportiamo un confronto delle sensibilità in funzione della riduzione dell’Etching.

Abbiamo considerato l’SRI pari a 1, 1.33 e 1.45 in funzione del tempo di etching,

prima abbiamo plottato il modo LP02 poi il modo LP03.

95

0 10 20 30 40 50 60 70 80 900

2x 10-4

0 10 20 30 40 50 60 70 80 900

1

2x 10-3

0 10 20 30 40 50 60 70 80 900

0.05

0.1

Sen

sitiv

ity

SRI=1

SRI=1.33

SRI=1.45

Sensitivity - LP02

Etching Time[minutes]

0 10 20 30 40 50 60 70 80 900

0.5

1x 10-3

0 10 20 30 40 50 60 70 80 900

0.005

0.01

0 10 20 30 40 50 60 70 80 900

0.2

0.4

Etching Time[minutes]

Sen

sitiv

ity

Sensitivity - LP03

SRI=1

SRI=1.33

SRI=1.45

Figura 70.Sensibilità in funzione dell'Etching Time

Il modo LP02 presenta delle strane perdite di sensibilità nel 3 step di Etching, cioè

a 60 minuti , mentre il modo LP03 presenta una crescita piuttosto costante.

Per una maggiore facilità di lettura riportiamo i sensitività gain dei due modi LP02

ed LP03, nelle figure seguenti.

96

1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.50

0.5

1

1.5

2

2.5

3

3.5

4

4.5

5Sensitivity gain LP02

Sen

sitiv

ity

SRI

Bareafter 30 min Etchafter 90 min Etchafter 90 min Etch

Figura 71. Sensitivity gain LP02

1 1.1 1.2 1.3 1.4 1.51

1.1

1.2

1.3

1.4

1.5

1.6

1.7

1.8

1.9

2Sensitivity gain LP03

Sen

sitiv

ity

SRI

bareafter 30 min Etchafter 60 min Etchafter 90 min Etch

Figura 72. Sensitivity gain LP03

97

Per quanto riguarda la variazione del diametro, in Figura 73 abbiamo riportato il

diametro della fibra per i vari step di Etching.

0 20 40 60 8095

100

105

110

115

120

125

Etching Time [minutes]

Gra

ting

Dia

met

er [m

icro

n]zona imperturbatazona perturbata

Figura 73. Misura del Diametro della fibra dopo tre step di Etching. Possiamo notare che la zona imperturbata dalla scarica elettrica ha un andamento

quasi costante durante il processo di Etching, mentre la parte perturbata

dall’Electric Arc Discharge ha una diminuzione più lenta del diametro.

La diminuzione totale del diametro è di circa 23 µm per la zona imperturbata e di

19 µm per la zona imperturbata dall’Arc Discharge.

In Figura 74 possiamo osservare una foto scattata al microscopio del reticolo dopo

90 minuti di Etching, messo a confronto con una fibra bare di 125nm di diametro

Figura 74. Immagine ripresa a microscopio del Reticolo dopo 90 minuti di Etching

98

5.4 Caratterizzazione del Reticolo Standard

Per reticolo standard si intende un reticolo costruito con la tecnica a radiazione

UV, che modifica l’indice di rifrazione del core utilizzando la proprietà di

fotosensibilità.

Il reticolo caratterizzato presenta uno spettro come quello nero mostrato in Figura

75 posto a confronto con un ulteriore reticolo standard, e presenta sei bande di

attenuazione.

1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700-25

-20

-15

-10

-5

0

Tran

smis

sion

[dB

]

LP05

LP06

LP04

SRI=1

Wavelength [nm]

Figura 75. Spettro del reticolo standard

Sono stati presi in considerazione i modi LP04, LP05, LP06, di cui mostriamo i delta

lambda in funzione dei quattro step di Etching e notiamo l’aumento della

lunghezza d’onda all’aumentare del tempo di etching.

99

1.34 1.36 1.38 1.4 1.42 1.44 1.46-40

-35

-30

-25

-20

-15

-10

-5

0wavelength shift LP06

SRI

wav

elen

gth

(nm

)

bareDCL 119.2DCL 114.5

1.34 1.36 1.38 1.4 1.42 1.44 1.46-30

-25

-20

-15

-10

-5

0wavelength shift LP05

SRI

wav

elen

gth

(nm

)

bareDCL 119.2DCL 114.5DCL 105.5DCL 95.5

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.45-30

-25

-20

-15

-10

-5

0wavelength shift LP04

SRI

wav

elen

gth

(nm

)

bareDCL 119.2DCL 114.5DCL 105.5DCL 95.5

Figura 76. Delta Lambda per i modi LP04, LP05, LP06 Analizzeremo adesso la variazione della sensibilità dei vari modi. Il primo modo

preso in considerazione è il modo LP06 che viene graficato solo per i primi due

step di etching perché poi col terzo attacco chimico non è più visibile alle nostre

lunghezze d’onda.

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.45 1.51.2

1.4

1.6

1.8

2

2.2

2.4

2.6

2.8GUADAGNO DI SENSITIVITà LP06

SRI

SE

NS

ITIV

ITY

GA

IN

etched 1 lorenzianoetched 2 lorenziano

Figura 77. Sensitivity gain per il modo LP06

100

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.45 1.51

1.5

2

2.5

3

3.5

4

4.5GUADAGNO DI SENSITIVITà LP05

SRI

SE

NS

ITIV

ITY

GA

IN

etched 1 lorenzianoetched 2 lorenzianoetched 3 lorenzianoetched 4 lorenziano

1 1.05 1.1 1.15 1.2 1.25 1.3 1.35 1.4 1.45 1.50

1

2

3

4

5

6GUADAGNO DI SENSITIVITà LP04

SRI

SE

NS

ITIV

ITY

GA

IN

etched 1 lorenzianoetched 2 lorenzianoetched 3 lorenzianoetched 4 lorenziano

Figura 78. Sensitivity gain per i modi LP05 ed LP04

101

Conclusioni Il principale fattore che caratterizza un sensore e, in molti casi, che ne determina il

prezzo, è la sua sensibilità. Ecco perché molti ricercatori concentrano i loro studi

al fine di ottenere sensori sempre più performanti da questo punto di vista. In

letteratura esistono diverse scritture dimostranti l’elevata sensibilità dei reticoli

long period nei confronti di strain, temperatura o indice di rifrazione del mezzo

esterno, il che ne giustifica il loro uso in applicazioni sensoristiche e per

telecomunicazioni.

La sensibilità di un LPG all’indice di rifrazione del mezzo esterno è legata al

diametro del cladding in quanto la distribuzione dei modi di cladding è fortemente

dipendente dal diametro della fibra stessa.

Tutto il processo sperimentale è stato effettuato presso il laboratorio di

Optoelettronica dell’Università degli Studi del Sannio e grazie all’esperienza di

tutto il gruppo di optoelettronica.

Abbiamo approfondito lo studio su un tipo di reticolo long period, che sta avendo

un enorme successo negli ultimi anni grazie alla sua flessibilità, alla qualità dei

reticoli ottenuti, ma soprattutto al basso costo di produzione.

Lo studio si è focalizzato sulla diminuzione del diametro della fibra, in tre step di

trenta minuti, analizzando poi lo spettro al variare dell’indice di rifrazione esterno.

In Particolare abbiamo studiato studiato il comportamento di due bande di

attenuazione corrispondenti ai modi LP02 e LP03 di un reticolo Arc Induced con

periodo di 755µm.

La misura del diametro della fibra lungo il reticolo, è stata effettuata nella zona

non perturbata dall’Arc Current, definita Zona Imperturbata, e la zona in cui

102

l’effetto dell’Arc Current produceva delle deformazioni meccaniche. Quindi nella

zona perturbata il valore del diametro dopo novanta minuti di etching risultava

essere pari a 104 µm, con una riduzione del diametro pari a 21 µm, mentre nella

zona imperturbata il diametro misurava 95 µm, con una diminuzione pari a 30 µm.

In conclusione possiamo dire che i risultati ottenuti possono essere soddisfacenti,

mostrando un aumento della sensibilità comunque per verificare i dati si

continuerà ad indagare su questo reticolo.

103

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