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23/5/2018 Ticinonline - Sì al progetto di Parco Nazionale del Locarnese
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L'OSPITE 22.05.2018 - 14:00 | LETTO 249
ª
Sì al progetto di Parco Nazionale delLocarneseAgricoltori per il Parco
X REDAZIONE
Un gruppo spontaneo comprendente agricoltori di montagna, alpigiani,
apicoltori e selvicoltori dei Comuni promotori del Parco Nazionale del Locarnese
esprime la sua adesione al progetto, la cui realizzazione sarà decisa nelle urne il
10 giugno 2018 per i prossimi 10 anni da parte dagli abitanti di Bosco Gurin,
Onsernone, Centovalli, Terre di Pedemonte, Losone, Ascona, Ronco s/Ascona e
Brissago.
3 dei 15 obiettivi strategici del Parco Nazionale del Locarnese concernono
direttamente l’agricoltura. Vi è per cominciare la volontà di tutelare e valorizzare
il paesaggio rurale e agricolo, attraverso il mantenimento, il recupero e la
gestione delle aree aperte e degli alpeggi tradizionali, vi è poi l’impegno a
ra�orzare le attività agricole e di selvicoltura tramite progetti imperniati
sull’utilizzazione sostenibile delle risorse naturali e tramite misure promozionali
e in�ne il Parco ribadisce l’impegno a sostenere l’agricoltura e la selvicoltura con
iniziative innovative a forte valore aggiunto.
In concreto, quanto realizzato in Centovalli e Pedemonte tra il 2009 e il 2014 con
il primo progetto di interconnessione ecologica, che ha coinvolto la totalità delle
aziende attive, sostenuto con molti altri nel primo bando dei progetti pilota
promossi dal Parco, ha permesso di ra�orzare i contatti e collaborazione,
soprattutto tra i contadini aderenti e fornendo loro un utile sostegno e
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23/5/2018 Ticinonline - Sì al progetto di Parco Nazionale del Locarnese
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Il mio è un SI
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del Parco Nazionale del
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No all’inquinamento
ambientale sfornato
dall’ex Caserma
coordinamento, anche di carattere amministrativo, pro�ttando pienamente
degli incentivi stanziati dall’ UFAG (U�cio federale dell’ agricoltura) a favore del
mantenimento della qualità del paesaggio in tutta la Svizzera, accrescendo
ulteriormente la biodiversità di tutto il comprensorio. Il Candidato Parco
Nazionale ha contribuito in modo determinante al successo di questa
operazione. Ma soprattutto, ci ha dato l’ impulso e la �ducia per permettere l’
estensione dell’ esperienza alla totalità del comprensorio di studio, includendo
Valle Onsernone, Terre di Pedemonte e Circolo delle Isole, dove 25 aziende
agricole si sono associate volontariamente e senza ulteriori sostegni �nanziari
(esclusi quelli usualmente garantiti da Confederazione e Cantone) siamo riusciti
a riproporre i progetti di interconnessione delle super�ci di promozione della
biodiversità e i progetti di qualità del paesaggio promossi nell’ambito della
politica agricola 2014-2017 dalla Confederazione, da cui trarranno bene�cio �no
al 2023, portando a casa un sostegno �nanziario ragguardevole, che supera il
milione di franchi,
Si tratta di un sostegno elargito per l’ impegno speso a gestire super�ci in
condizioni morfologiche di�cili, molto più impegnative di quelle che incontrano
gli agricoltori di pianura. Se ci si basassimo esclusivamente su meri principi di
redditività, l’agricoltura e l’allevamento di montagna nel nostro paese sarebbero
scomparsi da tempo. Ricordiamo che in soli 10 anni dal 2000 al 2010 in Svizzera
nelle zone di montagna III e IV, ovvero le più alte, ha chiuso un'azienda agricola
su cinque. Se però resistiamo è perché siamo a�ezionati a questo nostro
territorio e a questo impegnativo mestiere, nel quale mettiamo tanta passione e
tanto amore per le nostre terre; tuttavia i nostri introiti calano in modo
massiccio con l'aumentare dell'altitudine delle nostre aziende agricole. Ciò
perché più in alto si sale in quota, più aumentano i costi di produzione e più
diminuisce la produttività. Non deve quindi sorprendere se la maggior parte di
noi agricoltori di montagna abbiamo spesso bisogno per sopravvivere di un
secondo mestiere e dover dipendere da sostegni esterni aggiuntivi, come quelli
ad esempio versati dalla Confederazione per “salvaguardare le basi vitali
naturali e il paesaggio rurale” o per promuovere “forme di produzione
particolarmente in sintonia con la natura e rispettose dell’ambiente e degli
animali”. È proprio questo che facciamo, fornendo prodotti di qualità a km 0,
prodotti che, muniti in futuro del marchio “Prodotto del Parco Nazionale”,
potranno essere commercializzati a un prezzo più equo.
Per noi contadini di montagna lavoro e natura rappresentano un binomio
indissolubile e il Candidato Parco Nazionale �nora non ci ha mai delusi. È da
molti anni che si sta oramai lavorando con grande impegno a questo progetto,
un progetto che è stato costruito con la gente del posto, con chi nel territorio ci
vive e ci lavora, inclusi noi agricoltori, e tutti abbiamo potuto dare il nostro
contributo. Il risultato è un Parco a favore di tutti, di chi lavora nel turismo, nella
gastronomia, nell’edilizia, nell’agricoltura, nell’allevamento, nell’artigianato e nel
commercio, anche a favore di chi da noi risiede ma è costretto a trovare lavoro
fuori dal nostro comprensorio.
Di certo, delle prime occasioni in cui a livello mondiale, si tiene una votazione di
questo genere, ma noi la scelta l’abbiamo già fatta: sapere e volere appro�ttare
pienamente di tutti gli strumenti promozionali e gestionali a disposizione,
perché chi non ha imprenditorialità o capacità di suo, ha �nito già prima di
iniziare l’avventura, con o senza un Parco. Noi vogliamo continuare a guardare
con �ducia all’ unica realtà che concretamente ci ha teso una mano e non verso
l’oblio in cui ci sta portando la situazione socio-economica attuale.
Siamo agricoltori per il Parco, persone coscienziose che amano il loro territorio,
e siamo convinti di potere contare sul sostegno del Parco pure in futuro, anche
per quel che concerne la protezione dei nostri greggi da eventuali predazioni da
parte di lupi e altri grandi predatori. Invitiamo dunque tutti i nostri concittadini a
deporre il prossimo 10 giugno un deciso SI nell’urna e permettere così la nascita
de�nitiva del Parco Nazionale del Locarnese.
Sergio Guerra, Aurelio Stocker, Pascal Mayor, Martin Arnold, Marisa e Jean Pierre
Baeschlin, Aldo Madonna, Tino Previtali, Tobias Denzler, Laila Rüesch, Rosanna e
Ivano Fabbri, Magdalena, Luca e Peter Meyer, Felix Kautz, Christiane Kostka, Geo
Sala, Kerstin Tilig, Giovanni Berardi (Presidente Agrifutura, a titolo personale)