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Trattamento A.O.
Recidive trombotiche
25% nei soggetti non trattati
4% nei soggetti trattati
INR < 2.0
INR = 2.5 0.5 INR > 3.0
VALORI TERAPEUTICI DI INR
2.5 0.5 MAGGIOR PARTE DEI CASI
3.0 SINDROME DA ANTICORPI
ANTIFOSFOLIPIDI
3.0 0.5 EPISODI TROMBOTICI
IN PAZIENTE CON INR 2-3
PORTATORI DI PROTESI
VALVOLARI MECCANICHE
FARMACI IN GRADO DI AUMENTARE L’EFFETTO ANTICOAGULANTE DEL WARFARIN
FARMACI CONTRO LA GOTTA: ALLOPURINOLO, SULFINPIRAZONE
FARMACI ANTIARITMICI: AMIIODARONE, PROPAFENONE, CHINIDINA
ANTIBIOTICI: ANTIBIOTICI AD AMPIO SPETTRO, METRONIDAZOLO
ANTIMICOTICI: FLUCONAZOLO, KETOCONAZOLO
IPOLIPEMIZZANTI: CLOFIBRATO, GEMFIBROZIL, STATINE
CIMETIDINA, OMEPRAZOLO, ISONIAZIDE, DISULFIRAM, TAMOXIFENE
IPOGLICEMIZZANTI ORALI: SULFANILUREE
UN’INTERFERENZA CON GLI EFFETTI DEL WARFARIN È STATA SALTUARIAMENTE RIPORTATA
ANCHE PER MOLTI ALTRI FARMACI
FARMACI IN GRADO DI DIMINUIRE L’EFFETTO ANTICOAGULANTE DEL WARFARIN
ANTICONVULSIVANTI: BARBITURICI, CARBAMAZEPINA
ALCOOL (ASSUNZIONE CRONICA)
COLESTIRAMINA
GRISEOFULVINA
CONTRACCETTIVI ORALI
RIFAMPICINA
SUCRALFATO
VITAMINA K
UN’INTERFERENZA CON GLI EFFETTI DEL WARFARIN È STATA SALTUARIAMENTE RIPORTATA ANCHE
PER MOLTI ALTRI FARMACI
QUANTITÀ DI VITAMINA K CONTENUTA IN ALCUNI ALIMENTI
ALIMENTO CONTENUTO IN VITAMINA K (µg/ 100 g)
CORIANDOLO (COTTO)
PREZZEMOLO (COTTO)
MENTA (COTTA)
HAMBURGER (CRUDO)
CAVOLO (CRUDO)
CAVOLINI DI BRUXELLES (FRESCHI, CONGELATI O BOLLITI)
BROCCOLI (BOLLITI)
CRESCIONE (CRUDO)
RAPE (CRUDE)
FAGIOLINI (CRUDI)
ASPARAGI (CRUDI)
AVOCADO (SBUCCIATO)
FEGATO DI MANZO (FRITTO)
THÈ VERDE (INFUSIONE)
1510
900
860
830
820
290
270
250
250
47
40
40
3
0.03
STUDIO DOTAVK
(Durée Optimal du Traitment Anti Vitamines K - Study)
Recidive TVP e/o EP : Equivalenza tra i trattamenti a
3-6 mesi
Sanguinamento: lieve prevalenza nel trattamento
prolungato (non significativa)
DURATA DEL TRATTAMENTO A. O. NELLA MALATTIA TROMBOEMBOLICA VENOSA
DURATA DEL TRATTAMENTO NELLA MALATTIA TROMBOEMBOLICA VENOSA
PAZIENTI CON PRIMA TROMBOSI “SECONDARIA” O TROMBOSI ISOLATA DI UNA VENA DEL
POLPACCIO
TRATTARE CON ANTICOAGULANTI PER 3 MESI.
SUSCETTIBILE IN BASE ETÀ DEL PAZIENTE, FATTORI PATOLOGICI CONCOMITANTI, PROBABILITÀ DI RECIDIVA
TROMBOSI VENOSA RICORRENTE O PRIMO EVENTO CON UN FATTORE
DI RISCHIO CONTINUO (CANCRO, STATI DI DEFICIT DI INIBITORI,
SINDROME DA ANTICORPI ANTIFOSFOLIPIDI)
TRATTARE PER UN PERIODO DI TEMPO INDEFINITO
• RESISTENZA ALL’APC (FATTORE V LEIDEN)
TRATTARE PROBABILMENTE PER UN PERIODO DI TEMPO INDEFINITO,
SE I PAZIENTI PRESENTANO RECIDIVE DELLA MALATTIA, OMOZIGOSI PER IL
GENE O CONDIZIONI TROMBOFILICHE MULTIPLE
TERAPIA DELLE COMPLICANZE
EMORRAGIA NON POTENZIALMENTE FATALE
(EMATURIA, EPISTASSI):
- VIT.K1 A BASSE DOSI (1-2 mg) s.c
EMORRAGIA POTENZIALMENTE FATALE :
- VIT. K1 : 10 mg e.v.
- PLASMA FRESCO CONCENTRATO ( DA RIPETERE DOPO 6 h)
- CONCENTRATO DI FATTORI DELLA COAGULAZIONE.
NECROSI CUTANEA
- SOSPENDERE LA TAO E INIZIARE EPARINA.
SINDROME DEGLI ALLUCI VIOLACEI
- SOSPENDERE LA TAO E INIZIARE EPARINA.
TERAPIA
EBPM s.c. ogni 12 ore, embricata con l’anticoagulante orale a partire dal
giorno stesso o dal giorno successivo, fino al raggiungimento dell’effetto
terapeutico dell’ AO (INR tra 2 e 3) che normalmente si ha dopo 5-6
giorni.
Durata del trattamento almeno 6 mesi
BENDAGGIO ELASTOCOMPRESSIVO A LUNGA ESTENSIONE
Complicanze a lungo termine del TEV
Stasi venosa cronica
Sindrome Post-Tromboflebitica (SPT):
frequenza globale dopo TVP pari a 20-50%
edemi cronici agli arti inferiori
dermatite da stasi
ulcere venose
Ipertensione Polmonare Cronica (IPC)
incidenza cumulativa di IPC dopo EP
1,0% a 6 mesi;
3,1% a 1 anno;
3,8% a 2 anni.
Kahn S, Ginsberg J. Arch Intern Med 2004;164:17-26
Prandoni P et al. Ann Intern Med 1996;125(1):1-7
Pengo V et al. N Engl J Med 2004;350:2257-2264
Ragioni dell’opportunità della profilassi:
diagnosi difficile
rischio di morte o disabilità
terapia complessa e costosa
alto costo sociale
mancanza di test predittivi
alta frequenza in situazioni prevedibili
Geerts WH et al. Chest 2008;133(6suppl):381S-435S
Caprini JA Deep-vein thrombosis and prevention of post-thrombotic syndrome;1-33
Tipi di profilassi disponibili
FARMACOLOGICA
Eparina a Basso Peso Molecolare
(EBPM)
Eparina Non Frazionata (ENF)
a dose bassa e fissa
ENF a dose aggiustata
Anticoagulanti orali
(inibitori della vitamina K)
Dermatan solfato
Pentasaccaride
Inibitori diretti della trombina
e nuovi anticoagulanti orali
NON FARMACOLOGICA
Calze elastiche
Compressione pneumatica
intermittente
Pompa plantare
Deambulazione precoce
Chapman HH et al. Aust Fam Physician 2009;38(1-2):36-40
DeitelZweig SB et al. Cleve Clin J Med 2008;75(3suppl):527-536
Geerts WH et al. Chest 2008;133(6suppl):381S-453S
Hirsh J et al. Chest 2008;133(6suppl):141S-159S
Geerts W et al. Chest 2001;119(suppl):132S-175S
Pazienti (n) 626 290 1.016 1.828 423 1.172 6.216
RRR - 23 45 59 63 70 70
Pre
va
len
za
di T
VP
to
tali
(%)
60
50
30
20
10
0
40
Placebo
Calze elastiche
Basse dosi di ENF
Warfarin
Compressione pneumatica
intermittente
Irudina ricombinante
EBPM
RRR = Riduzione Rischio Relativo
Efficacia dei diversi trattamenti in chirurgia
ortopedica maggiore: chirurgia protesica d’anca
Pazienti (n) 199 145 1.294 236 172 1.740 110
RRR - 6 27 33 37 52 56
60
50
30
20
10
0
40
Geerts W et al. Chest 2001;119(suppl):132S-175S
70
Placebo/controllo
Calze elastiche
Eparina, basso dosaggio
Warfarin
Compressione pneumatica
intermittente
EBPM
Pompa pneumatica
intermittente
Pre
va
len
za
di T
VP
to
tali
(%)
RRR = Riduzione Rischio Relativo
Efficacia dei diversi trattamenti in chirurgia ortopedica
maggiore: chirurgia protesica del ginocchio
Efficacia dei diversi trattamenti in chirurgia ortopedica
maggiore: dopo frattura d’anca
Geerts W et al. Chest 2001;119(suppl):132S-175S
Pazienti (n) 381 59 437 239
RRR - 44 44 48
Pre
va
len
za
di T
VP
to
tali
(%)
60
50
30
20
10
0
40
Placebo/controllo
Eparina, basso dosaggio
Warfarin
EBPM
RRR = Riduzione Rischio Relativo
EBPM vs ENF in chirurgia generale
e in chirurgia ortopedica − metanalisi
Metanalisi su 23 studi condotti tra 1984 e il 1991: 17 in chirurgia
e 6 in ortopedia (n=8.172 pazienti)
In generale, c’è una riduzione del rischio di TVP pari al 25-30% rispetto a ENF
Categoria Chirurgia generale
Chirurgia ortopedica
(chirurgia dell’anca, elettiva
o traumatologica)
EBPM ENF RR EBPM ENF RR
TVP, %
(n/N)
5,3
(184/3.467)
6,7
(230/3.411)
0,79
(0,65-0,95)
13,8
(93/672)
21,2
(132/622)
0,68
(0,54-0,86)
EP, %
(n/N)
0,3
(9/2.888)
0,7
(20/2.843)
0,44
(0,21-0,95)
1,7
(10/590)
4,1
(24/582)
0,43
(0,22-0,82)
Emorragie maggiori, %
(n/N)
2,6
(52/1.977)
2,6
(51/1.966)
1,01
(0,70-1,48)
0,9
(6/672)
1,3
(8/622)
0,75
(0,26-2,14)
Nurmohamed MT et al. Lancet 1992;340:152-156
RR = Rischio Relativo
RR
0,68
(0,54-0,86)
0,43
(0,22-0,82)
0,75
(0,26-2,14)
RR
0,79
(0,65-0,95)
0,44
(0,21-0,95)
1,01
(0,70-1,48)
Tromboprofilassi con EBPM
dopo artroscopia di ginocchio
L’impiego di EBPM ha consentito, in questo studio,
una riduzione di oltre l’80% delle complicanze
tromboemboliche, senza un apprezzabile incremento
del rischio emorragico rispetto al gruppo non trattato
EBPM Controllo
N 117 122
TVP totale 0,9% 4,1%
TVP prossimale 0 0
EP sintomatica 0 0
Emorragie maggiori 0 0
Emorragie minori 2,6% 0,8%
Wirth T et al. J Arthroscopic and Related Surg 2001;17(4):393-399
Tromboprofilassi con EBPM
dopo artroscopia di ginocchio
Michot et al. J Arthroscopic and Related Surg 2002;18:157-263
Studio randomizzato in singolo cieco
Trattamento:
EBPM per 4 settimane (inizio peri-operatorio)
nessun trattamento
Endpoint ultrasonografico pre-operatorio e post-operatorio a 12 e 31 giorni
EBPM Controlli
Pazienti (n) 66 64
TEV totale 1,5% 15,6%*
TVP prossimali 0 0
EP 1 0
Sanguinamenti maggiori 0 0
Sanguinamenti minori 8% 4%
*p=0,004
Tromboprofilassi con EBPM
dopo artroscopia di ginocchio
Camporese G et al. Ann Intern Med 2008;149:73-82
Calza elastica
(N=660), n(%)
EBPM 7 gg
(N=657), n(%)
EBPM 14 gg
(N=444), n(%) p
Endpoint primario* 21 (3,2) 6 (0,9) 4 (0,9) 0,005
Endpoint secondario** 31 (4,7) 12 (1,8) 11 (2,5) 0,005
Emorragia maggiore o rilevante 2 (0,3) 6 (0,9) 2 (0,5) n.s.
*Incidenza cumulativa di TVP prossimale asintomatica, TEV sintomatico e morte a 3 mesi
**Endpoint primario + incidenza cumulativa di TVP distale asintomatica a 3 mesi
Efficacia di EBPM dopo traumi agli arti inferiori
Lassen MR et al. 2002 N Engl J Med 2002;347:726-730
EBPM Placebo
Pazienti (n) 217 221
TVP flebografica (%) 9 19
TVP prossimale (%) 2 5
TVP distale (%) 8 13
EP (%) 0 1
Sanguinamento maggiore (%) 0,9 0,4
TEV: stratificazione del rischio
Il rischio individuale di TEV varia in misura rilevante
ed è il risultato dell’interazione tra due ordini di fattori:
personali predisponenti al rischio
legati alla specifica condizione clinica a rischio
L’effetto combinato di questi fattori è di
POTENZIAMENTO RECIPROCO
Geerts WH et al. Chest 2004; 2004;126;338-400
Della Marchina M et al. Quaderni ASRI 88, USL Rimini 2007
Fattori di rischio di TEV
Chirurgia
Traumi (maggiori o all’estremità distali)
Immobilità, paresi all’estremità inferiori
Cancro (in fase attiva od occulto)
Terapia oncologica
(ormonale, chemioterapia, inibitori
dell’angiogenesi, radioterapia)
Compressione venosa
(per massa tumorale, ematoma,
anomalie arteriose)
Pregresso TEV
Età avanzata
Gravidanza e puerperio
Contraccettivi orali
o terapia ormonale sostitutiva
Geerts WH et al. Chest 2008;133:381S-453S
Modulatori selettivi
dei recettori degli estrogeni
Agenti stimolanti l’eritropoiesi
Patologie internistiche
in fase acuta
Malattia infiammatoria intestinale
Sindrome nefrosica
Disordini mieloproliferativi
Emoglobinuria notturna
parossistica
Obesità
Cateterizzazione venosa centrale
Trombofilia congenita o acquisita
Geerts WH et al. Chest 2008;133(6suppl):381S-435S
Raccomandazioni 8
ACCP: stratificazione
del paziente secondo il livello di rischio
Livelli di rischio
Rischio approssimato
di TVP in assenza
di tromboprofilassi (%)
Opzioni suggerite
per la tromboprofilassi
Basso rischio
Chirurgia minore in pazienti
non immobilizzati
Pazienti non chirurgici con piena
mobilità
<10
Nessuna profilassi specifica
Deambulazione precoce
e “aggressiva”
Rischio moderato
Pazienti di chirurgia generale,
ginecologica o urologica a cielo aperto
Pazienti non chirurgici, a riposo
o immobilizzati
Rischio moderato di TEV
ed elevato rischio emorragico
10-40
EBPM (alle dosi raccomandate),
ENF bid o tid, fondaparinux
Tromboprofilassi meccanica
Alto rischio
Artroprotesi d’anca o di ginocchio,
chirurgia per frattura d’anca
Trauma maggiore, lesione
del midollo spinale
Elevato rischio di TEV ed elevato
rischio emorragico
40-80
EBPM (alle dosi raccomandate),
fondaparinux, antagonista orale
della vitamina K (INR 2-3)
Tromboprofilassi meccanica
Raccomandazioni 8
ACCP
Protesi d’anca
3.1.1. Si raccomanda l’uso di routine di:
EBPM
fondaparinux
VKA
(Grado 1A)
Hirsh J et al. Chest 2008;133:71S-109S
Raccomandazioni 8
ACCP
Protesi d’anca
3.1.2. Si sconsiglia come unico metodo di profilassi l’uso di:
ASA
destrano
ENF a bassa dose
calze a compressione graduata
pompa plantare (VFP)
(Grado 1A)
3.1.3. Per i pazienti ad alto rischio di sanguinamento, si raccomanda
un appropriato uso della profilassi meccanica con VFP
o Compressione Pneumatica Intermittente (IPC) (Grado 1A).
Quando il rischio di sanguinamento decresce, sostituire
con o utilizzare in associazione la profilassi farmacologica
(Grado 1C).
Hirsh J et al. Chest 2008;133:71S-109S
Raccomandazioni 8
ACCP
Protesi di ginocchio (1)
3.2.1. Si raccomanda l’uso di routine di:
EBPM dosaggio pieno per alto rischio
fondaparinux
VKA (dosaggio aggiustato INR target 2,5; range 2,0-3,0)
(Grado 1A)
Hirsh J et al. Chest 2008;133:71S-109S
Raccomandazioni 8
ACCP
Protesi di ginocchio (2)
3.2.3. Si sconsiglia come unico metodo di profilassi l’uso di:
ASA (Grado 1A)
destrano (Grado 1A)
ENF a bassa dose (Grado 1A)
pompa plantare (VFP) (Grado 1B)
3.2.4. Per i pazienti ad alto rischio di sanguinamento,
si raccomanda un uso ottimale della profilassi
meccanica con IPC (Grado 1A).
Quando il rischio sanguinamento decresce, sostituire
la profilassi meccanica con o utilizzare in associazione
la profilassi farmacologica (Grado 1C).
Hirsh J et al. Chest 2008;133:71S-109S
Raccomandazioni 8
ACCP
Chirurgia della frattura dell’anca (1)
3.4.1. Si raccomanda di iniziare la tromboprofilassi con:
EBPM (Grado 1B)
fondaparinux (Grado 1A)
VKA: dose aggiustata (INR target 2,5) (Grado 1B)
ENF a basso dosaggio (Grado 1B)
3.4.3. Per i pazienti che devono sottoporsi a chirurgia
per frattura d’anca nei quali l’intervento chirurgico
è probabile debba venir procrastinato, si raccomanda
di iniziare la tromboprofilassi con EBPM o ENF
a basso dosaggio nel periodo compreso tra il ricovero
ospedaliero e l’intervento chirurgico (Grado 1C).
3.4.2. Si sconsiglia l’uso di ASA in monoterapia (Grado 1A).
Hirsh J et al. Chest 2008;133:71S-109S
Raccomandazioni 8
ACCP
Chirurgia della frattura dell’anca (2)
3.4.4. Per i pazienti ad alto rischio di sanguinamento,
si raccomanda un uso ottimale della profilassi
meccanica con IPC (Grado 1A).
Quando il rischio sanguinamento decresce, sostituire
la profilassi meccanica con o utilizzare in associazione
la profilassi farmacologica (Grado 1C).
Hirsh J et al. Chest 2008;133:71S-109S
Hirsh J et al. Chest 2008;133:71S-109S
Raccomandazioni 8
ACCP
Durata della profilassi in chirurgia ortopedica
3.5.3.1. Negli interventi di protesi o frattura d’anca, o protesi
di ginocchio, si raccomandano almeno 10 giorni
di profilassi (Grado 1A).
3.5.3.2. Nella protesi d’anca si raccomanda di estendere
la profilassi fino al giorno 35 post-intervento con EBPM
(Grado 1A), o VKA (Grado 1B) o fondaparinux (Grado 1C).
3.5.3.3. Nella protesi di ginocchio si suggerisce di estendere
la profilassi fino al giorno 35 post-intervento (Grado 2B).
Le opzioni raccomandate sono EBPM, VKA o fondaparinux
(Grado 1C).
3.5.3.4. Nella frattura d’anca si raccomanda di estendere
la profilassi fino al giorno 35 post-intervento (Grado 1A).
Le opzioni raccomandate sono fondaparinux (Grado 1A),
EBPM o VKA (Grado 1C).
Raccomandazioni 8
ACCP
Artroscopia del ginocchio
3.3.2. Per i pazienti che presentano fattori di rischio
addizionali per TEV o conseguenti a complicanze
dell’intervento, si consiglia di attuare
la tromboprofilassi con EBPM (Grado 1B).
3.3.1. Per i pazienti che non presentano tali fattori di rischio,
non si consiglia un uso routinario
della tromboprofilassi al di là di una precoce
deambulazione (Grado 2B).
Hirsh J et al. Chest 2008;133:71S-109S
Raccomandazioni 8
ACCP
Pazienti con traumi isolati alle estremità inferiori
3.7.1. Si suggerisce di non attuare la tromboprofilassi
di routine ai pazienti con lesioni isolate alle estremità
inferiori distalmente al ginocchio (Grado 2A).
Hirsh J et al. Chest 2008;133;71S-109S
Raccomandazioni della Società Italiana di Ortopedia (SIOT)
Rischio tromboembolico in artroscopia di ginocchio
“L’artroscopia comporta un rischio
non trascurabile di TVP. Esistono dati
provenienti da studi flebografici
che riportano un’incidenza
di TVP dopo questa procedura, simile
a quella osservata in altre chirurgie a rischio
moderato-grave (18% TVP totali e 5% di TVP prossimali)”.
“Le misure preventive dovrebbero essere adottate anche
in questa procedura, pur in assenza di chiare indicazioni
derivanti da studi clinici”.
“È probabile che la durata della profilassi possa essere
breve (5-7 giorni) in ragione della rapida mobilizzazione
del paziente”.
Agnelli C, Cimminiello C. Linee Guida SIOT 2001
Review della Letteratura e raccomandazioni
Arch Intern Med 2002;162:2173-2176
Bergqvist e Lowe Arch Intern Med 2002
“I pazienti immobilizzati da ingessatura
per traumi sono a rischio moderato di sviluppare trombosi
e pertanto dovrebbero ricevere la profilassi”
Agnelli C, Cimminiello C. Linee Guida SIOT 2001
Raccomandazioni della SIOT
Rischio tromboembolico da fratture agli arti inferiori
e ipomobilità
La frequenza di TVP nella frattura
degli arti è elevata. Esistono dati
a favore dell’effetto delle EBPM
(enoxaparina, nadroparina).
La durata di questa profilassi non è codificata
ma, in analogia a quanto osservato in altre tipologie
di fratture, è probabile che essa debba essere attuata
finchè l’arto sia immobilizzato, ingessato o in scarico.
Le fratture degli arti superiori sembrerebbero meritare
analoga attenzione.
International Consensus Statement 2006
Artroscopia diagnostica semplice: la profilassi
non è raccomandata di routine, se non in presenza
di fattori di rischio (Grado C).
Chirurgia artroscopica (ricostruzione dei legamenti):
è raccomandata fino alla completa deambulazione
la profilassi con EBPM iniziata prima o dopo la chirurgia
(Grado B) o con IPC in presenza di controindicazioni
a EBPM (Grado C).
Nicolaides AN et al. Int Angiol 2006;25:101-161
Raccomandazioni 8
ACCP
Monitoraggio effetto antitrombotico obesi
e Insufficienza Renale (IR)
2.2.4. Nei pazienti obesi in trattamento o in profilassi
con EBPM è suggerito un dosaggio in base al peso
del paziente (Grado 2C).
Nei pazienti con grave insufficienza renale
(CLCR <30mL/min), che necessitano di dosi
terapeutiche di anticoagulante, è raccomandato
l’utilizzo di ENF al posto di EBPM (Grado 2C).
Se nei pazienti con grave insufficienza renale
(CLCR <30 mL/min) che necessitano di dosi
terapeutiche di anticoagulanti viene utilizzata EBPM,
si raccomanda di somministrare il 50% della dose
raccomandata (Grado 2C).
Hirsh J et al. Chest 2008; 133 (6suppl):141S-159S
Timing della profilassi in chirurgia
ortopedica maggiore
Differente in Nord-America e in Europa:
Nord-America: inizio nel post-operatorio
(12-48 ore dopo l’intervento).
Europa: inizio nel pre-operatorio
(12 ore prima dell’intervento).
EUROPA STATI UNITI
Pre-operatoria Peri-operatoria Post-operatoria
-12 ore -2 ore 4-6 ore 12-48 ore
THR
Bosco M. Report SIOT 2008 J Orth Traumatol 2009;SN1:SN11-SN12
Strebel N et al. Arch Intern Med 2002;162:1451-1456
THR = artroprotesi totale d’anca
0
Rappresentazione grafica di dati numerici
Raccomandazioni 8
ACCP
Prevenzione del TEV
Anestesia/analgesia
1.5.1. Si raccomanda di selezionare attentamente
i soggetti che devono sottoporsi
ad anestesia o analgesia neuroassiale
e di porre attenzione quando
si somministra la tromboprofilassi
anticoagulante (Grado 1A).
1.5.2. Per i pazienti che devono sottoporsi a blocchi
nervosi periferici profondi si raccomandano
le stesse precauzioni adottate per le tecniche
neuroassiali nel caso si somministri
una tromboprofilassi con anticoagulanti (Grado 1C).
Geerts WH et al. Chest 2008;133:381S-453
Fattori associati alla comparsa
di ematoma spinale
Fattori relativi al paziente
sesso femminile
età avanzata
Fattori anestesiologici
puntura traumatica (ago o catetere)
anestesia epidurale continua vs singola spinale
Fattori relativi alla somministrazione di EBPM
somministrazione immediatamente prima dell’intervento
somministrazione immediatamente dopo l’intervento
somministrazione contemporanea di antiaggreganti
piastrinici o anticoagulanti
somministrazione di EBPM bid
Bertini L et al. Minerva Anestesiol 2006;72:689-722
2
Consensus Conference ASRA
su anestesia neuroassiale
e anticoagulazione
Somministrazione pre-operatoria
dell’EBPM
Il posizionamento dell’ago deve
avvenire almeno 10-12 ore dopo
l’ultima dose di EBPM.
In caso d’impiego di dosi elevate
di EBPM (ad es.: enoxaparina
1 mg/kg x 2) può essere opportuno
attendere più a lungo (24 ore).
L’anestesia neuroassiale dovrebbe
essere evitata nei pazienti cui
è stata somministrata una dose
di EBPM 2 ore prima dell’intervento
(chirurgia generale).
Horlocker TT et al. Anesth Pain Med. 2003;28(3):172-197
Linee Guida SIARTI per la sicurezza
in anestesia loco-regionale
Somministrazione pre-operatoria
dell’EBPM
Lasciare un intervallo di tempo
di 10-12 ore tra la somministrazione
di EBPM e l’esecuzione del blocco
centrale.
In caso d’impiego di dosi elevate
di EBPM (ad es.: enoxaparina
1 mg/kg x 2) può essere opportuno
attendere più a lungo (24 ore).
Nei pazienti in cui il blocco centrale
è anticipato, la profilassi dovrebbe
essere iniziata la sera prima
della chirurgia e continuata
la sera del giorno della chirurgia.
Bertini L et al. Minerva Anestesiol 2006;72:689-722
Andamento attività plasmatica dell’EBPM
in rapporto all’intervento chirurgico
Le Linee Guida ACCP indicano di effettuare il blocco centrale quando l’efficacia dell’anticoagulante
è al minimo e, quindi, 12 ore dopo la somministrazione di enoxaparina.
La rimozione del catetere epidurale “a permanenza” dovrebbe essere fatta alla massima distanza
possibile dall’ultima dose eparinica profilattica, eseguita in corso di anestesia (8-12 ore).
Peri-operatoria Pre-operatoria
1
2
3
4
Att
ività
pla
sm
atica (
µg/m
L)
-12 ore Ø +12 ore
-12 ore 2 ore 4-6 ore 12-48 ore
Post-operatoria
Anti-Xa
Anti-IIa
Intervento
chirurgico
Bosco M. Report SIOT 2008 J Orth Traumatol 2009;SN1:SN11-SN12
RCP Clexane marzo 2008
2
Consensus Conference ASRA
su anestesia neuroassiale
e anticoagulazione
Somministrazione post-operatoria
dell’EBPM
È utilizzabile sia la somministrazione
in dose singola, sia quella continua
con catetere.
La rimozione dell’eventuale catetere
va eseguita prima dell’inizio
della profilassi con EBPM. Nel caso
di somministrazione continua,
si può lasciare il catetere
la notte e rimuoverlo il giorno
seguente e somministrare la prima
dose a distanza di 2 ore.
Se ciò non è possibile, la rimozione
va eseguita dopo almeno 10-12 ore
dall’ultima dose di EBPM.
Horlocker TT et al. Anesth Pain Med. 2003;28(3):172-197
Linee Guida SIARTI per la sicurezza
in anestesia locoregionale
Somministrazione post-operatoria
dell’EBPM
Si raccomanda la somministrazione
in dose singola (od) ai pazienti
con catetere epidurale.
La rimozione del catetere va fatta
almeno 10-12 ore prima dall’ultima
dose di EBPM e almeno 6-8 ore
dalla prossima.
Bertini L et al. Minerva Anestesiol 2006;72:689-722
EBPM: meccanismo d’azione
Elaborato da: Mathews CK, Van Holde KE. Biochimica, II Edizione. CEA 1996
Hirsh J et al. Chest 1998;114:489S-510S
IX IXa
X Xa
II (protrombina) IIa
(trombina)
(fibrinogeno) Fibrina Trombo
VIIa
X
Fattore tissutale
Via intrinseca
della
coagulazione
Via estrinseca
della coagulazione
vWF +VIII
AT IIII
EBPM
EBPM: effetti anticoagulanti
Hirsh J et al. Chest 1998;114:489S-510S
L’inattivazione del fattore Xa può
essere ottenuta da piccoli frammenti
della lunga catena di eparina purché
contengano una “sequenza minima
critica” (13 monosaccardi
e un pentasaccaride) per legarsi
all’antitrombina III
Le Eparine a Basso Peso Molecolare
inattivano di preferenza il fattore Xa
ed esercitano un’azione minore
sul fattore IIa (trombina), proprio
perché formate (in misura diversa
fra loro) da catene più corte
rispetto all’eparina non frazionata
EBPM − effetti anticoagulanti
EBPM: effetti anticoagulanti
Hirsh J et al. Chest 1998;114:489S-510S; Fareed J et al. Clin Pharmacokinet 2003;42(12):1043-1057
Per l’inattivazione della trombina
(fattore IIa) è indispensabile che tutti
i componenti della lunga molecola
di eparina si leghino al complesso
formato dall’AT III e dalla trombina
Per inattivare il fattore Xa, invece,
non sono necessarie lunghe catene
in quanto il processo richiede solo
il legame di alcuni componenti
della catena di eparina all’AT III
ma non alla trombina
EBPM − effetti anticoagulanti
EBPM: caratteristiche farmacologiche
e vantaggi clinici rispetto all’ENF
Caratteristiche Vantaggi
Migliore rapporto anti-Xa/anti-IIa Superiore efficacia e ridotti sanguinamenti
Elevata biodisponibilità, lunga emivita
e clearance dose-indipendente
Prevedibile effetto anticoagulante
Possibilità di monosomministrazione domiciliare
Prevedibile farmacocinetica Ridotta necessità di monitoraggio
e di costi di laboratorio
Minor potenziale immunogeno Incidenza significativamente minore
di trombocitopenia
Hirsh J et al. Chest 1998;114:489S-510S
Profilassi tromboembolica
Indicazioni, posologie e schemi di somministrazione
delle EBPM attualmente in commercio in Italia (1)
Nome
commerciale Clexane® Fraxiparina®
Seleparina® Fragmin® Clivarina® Fluxum® Ivor®
Principio
attivo Enoxaparina Nadroparina Dalteparina Reviparina Parnaparina Bemiparina
Profilassi
in chirurgia
ortopedica
4.000 UI
Pazienti con peso corporeo <50kg:
0,2 ml fino al 3
g
0,3 ml dal 4
g
Pazienti con peso corporeo >50kg e <70 kg:
0,3 mL fino a 3
g
0,4 mL dal 4
g
Pazienti con peso corporeo >70 kg:
0,4 mL fino al 3
g
0,6 mL dal 4
g
(0,3 mL = 2.850 UI; 0,4 mL
= 3.800 UI; 0,6 mL 5.700 UI)
5.000 UI
o
2.500 UI
seguite da
5.000 UI
4.200 UI* 4.250 UI* 3.500 UI
Profilassi
in chirurgia
generale
2.000 UI 2.850 UI 2.500 UI 1.750 UI 3.200 UI 2.500 UI
Profilassi
nel paziente
non chirurgico
4.000 UI Non indicata Non indicata Non indicata Non indicata Non indicata
*Lo stesso dosaggio è indicato nei pazienti “a rischio maggiore di TEV”
RCP Clexane marzo 2008; RCP Seleparina novembre 2008; RCP Fragmin aprile 2007; RCP Clivarina (da banca dati REFI);
RCP Fluxum (da banca dati REFI); RCP Ivor (da banca dati REFI); Hirsh J et al. Chest 2008;133:141S-159S
Trattamento
Indicazioni, posologie e schemi di somministrazione
delle EBPM attualmente in commercio in Italia (2)
Nome
commerciale Clexane® Fraxiparina®
Seleparina® Fragmin® Clivarina® Fluxum® Ivor®
Principio attivo Enoxaparina Nadroparina Dalteparina Reviparina Parnaparina Bemiparina
Trattamento
di angina instabile
e infarto non-Q
100 UI/kg 2 86 UI/kg 2 120 UI/kg 2
PTCA*
7.000 UI bolo
seguito
da 10.500 UI
in 24 h
Non indicata Non indicata
Trattamento TVP 100 UI/kg 2 92,7 UI/kg 2** 200 UI/kg 1 87,5 UI/kg 2 6.400 UI 2 115 UI/kg 1
Trattamento TVP
con o senza EP 100 UI/kg 2 Non indicata Non indicata 87,5 UI/kg 2 Non indicata 115 UI/kg 1
Prevenzione
della coagulazione
in corso
di emodialisi
100 UI/kg 64,6 UI/kg 5.000 UI Non indicata Non indicata
Pazienti con peso
corporeo <60 kg:
2.500 UI
Pazienti con peso
corporeo >60 kg
3.500 UI
*L’indicazione è limitata alla prevenzione degli eventi acuti in Angioplastica Transluminale Percutanea (PTCA)
**Per Fraxodi® e Seledie®, la posologia giornaliera è di 171 UI/kg in monosomministrazione
RCP Clexane marzo 2008; RCP Seleparina novembre 2008; RCP Fragmin aprile 2007;
RCP Clivarina (da banca dati REFI); RCP Fluxum (da banca dati REFI); RCP Ivor (da banca dati REFI)
I nuovi antitrombotici
TFPI (tifacogin)
ORALE PARENTERALE
DX-9065a
Xa
IIa
TF/VIIa
X IX
IXa VIIIa
Va
II
Fibrina Fibrinogeno
AT
APC (drotrecogin alfa)
sTM (ART-123)
TTP889
Rivaroxaban
Apixaban
LY517717
YM150
DU-176b
Ximelagatran
Dabigatran
Fondaparinux
Idraparinux
Adattato da Weitz JI, Bates SM J Thromb Haemost 2005;3:1843-1853; Bates SM, Weitz JI BJH 2006;134:3-19
Dabigatran vs enoxaparina
meccanismo d’azione e indicazioni
Dabigatran
Dabigatran è un inibitore diretto,
competitivo, reversibile della trombina.
Dopo somministrazione orale, dabigatran
etexilato è rapidamente assorbito
e convertito in dabigatran mediante idrolisi
catalizzata da esterasi nel plasma
e nel fegato.
Indicazioni terapeutiche.
Prevenzione primaria di episodi tromboembolici
in pazienti adulti sottoposti a chirurgia
sostitutiva elettiva totale dell’anca (28-35 gg)
o del ginocchio (10 gg).
Enoxaparina
Enoxaparina sodica è un’eparina a basso
peso molecolare medio di circa 4.500
dalton; con elevata attività anti-Xa (circa
100 UI/mg) e una bassa attività anti-Iia
o antitrombinica (circa 28 UI/mg).
Per uso sottocutaneo. La biodisponibilità
assoluta di enoxaparina sodica dopo
iniezione sottocutanea è vicina al 100%.
Indicazioni terapeutiche.
Profilassi della trombosi venosa profonda (TVP)
in chirurgia generale, in chirurgia ortopedica
e in pazienti non chirurgici allettati e a rischio
di TVP.
Trattamento della trombosi venosa profonda
con o senza embolia polmonare.
Trattamento dell’angina instabile e dell’infarto
del miocardio non-Q in associazione
con acido acetilsalicilico.
Prevenzione della coagulazione in corso
di emodialisi.
RCP Pradaxa 18 marzo 2008; RCP Clexane Marzo 2008
Dabigatran vs enoxaparina
aspetti posologici
Dabigatran
Dose giornaliera
220 mg/die (sotto forma di 2 capsule da 110 mg);
il trattamento deve iniziare per via orale entro
1-4 ore dalla conclusione dell’intervento
con 1 capsula e continuare il giorno successivo
con 2 capsule.
La scheda tecnica di dabigatran
raccomanda una riduzione della dose pari
a 150 mg/die (sotto forma di 2 capsule
da 75 mg) nei pazienti con:
età >75 anni per esperienza limitata
e il potenziale rischio emorragico;
danno renale moderato (clearance
della creatinina 30-50 mL/min).
Enoxaparina
Dose giornaliera
In chirurgia ortopedica: una dose di enoxaparina
pari a 4.000 UI aXa (0,4 mL)/die in un’unica
somministrazione giornaliera effettuata 12 ore
prima dell’intervento, indipendentemente dal peso
corporeo e dalla giornata post-operatoria.
Non sono previsti aggiustamenti
di dosaggio nei pazienti con età >75 anni
o nei pazienti con insufficienza renale
moderata
RCP Pradaxa 18 marzo 2008; RCP Clexane Marzo 2008
Dabigatran vs enoxaparina
utilizzo in chirurgia
Dabigatran
Anestesia spinale/anestesia
epidurale/iniezione lombare
L’uso di dabigatran non è raccomandato in pazienti
sottoposti ad anestesia che preveda l’utilizzo
di cateteri permanenti epidurali post-operatori.
Antidoto
Non esiste antidoto per dabigatran.
Esami pre-operatori
L’uso di dabigatran non è raccomandato
nei pazienti con enzimi epatici elevati superiori
al doppio del limite superiore dei valori normali
(ULN) poiché esclusi dagli studi clinici.
La misurazione dell’ALT deve essere effettuata
come parte degli esami standard pre-operatori
(controlli pre-operatori = misura ALT).
Switch
Non sono disponibili dati sul passaggio
alla somministrazione con anticoagulante
parenterale o viceversa:
si raccomanda di attendere 24 ore dall’ultima dose prima
di passare da dabigatran a un anticoagulante parenterale;
non è raccomandato iniziare il trattamento con dabigatran
prima della prevista somministrazione
della dose successiva di anticoagulante parenterale.
Enoxaparina
Anestesia spinale/epidurale
l’inserimento del catetere spinale deve essere
effettuato dopo almeno 8-12 ore dall’ultima
somministrazione di enoxaparina. Dosi successive
non dovrebbero essere somministrate prima che
siano trascorse almeno 2-4 ore dall’inserimento/
rimozione del catetere. La rimozione del catetere
epidurale “a permanenza” dovrebbe essere fatta
alla massima distanza possibile dall’ultima dose
eparinica (8-12 ore circa) eseguita in corso
di anestesia.
Antidoto
Solfato di protamina.
Esami pre-operatori
Conta piastrinica (es. di routine).
Switch
Le eparine a basso peso molecolare differiscono
per il metodo impiegato nella produzione, nel peso
molecolare e nell’attività anti Xa specifica, unità
e dosaggio; pertanto non si deve passare
da un principio attivo ad un altro.
RCP Pradaxa 18 marzo 2008; RCP Clexane Marzo 2008
Rivaroxaban vs enoxaparina
meccanismo d’azione, dose e indicazioni
Rivaroxaban
Inibitore diretto e selettivo del fattore Xa,
con biodisponibilità orale
Indicazioni
Prevenzione del TEV nei pazienti adulti sottoposti
a interventi di sostituzione elettiva di anca (5 settimane)
o di ginocchio (2 settimane)
Dose giornaliera
10 mg/die; la dose iniziale deve essere assunta, per via
orale, 6-10 ore dopo l’intervento, a condizione che sia stata
ottenuta l’emostasi
Enoxaparina
Enoxaparina sodica è un’eparina a basso peso
molecolare medio di circa 4.500 dalton; con elevata
attività anti-Xa (circa 100 UI/mg) e una bassa attività
anti-IIa o antitrombinica (circa 28 UI/mg)
Per uso sc. La biodisponibilità assoluta
di enoxaparina sodica dopo iniezione sottocutanea
è vicina al 100%
Indicazioni terapeutiche
Profilassi della trombosi venosa profonda (TVP) in chirurgia
generale, in chirurgia ortopedica ed in pazienti non chirurgici
allettati e a rischio di TVP.
Trattamento della trombosi venosa profonda con o senza
embolia polmonare.
Trattamento dell’angina instabile e dell’infarto del miocardio
non-Q in associazione con acido acetilsalicilico.
Prevenzione della coagulazione in corso di emodialisi.
Dose giornaliera
In chirurgia ortopedica: una dose di enoxaparina pari
a 4.000 UI aXa (0,4 mL)/die in un’unica somministrazione
giornaliera effettuata 12 ore prima dell’intervento,
indipendentemente dal peso corporeo e dalla giornata
post-operatoria.
RCP Xarelto settembre 2008; RCP Clexane Marzo 2008
Programma studi RECORD
Studi di fase III per la prevenzione del TEV
Rivaroxaban per os 10 mg od confrontato con enoxaparina sc
in >11.000 pazienti nel mondo
Studio
Durata del trattamento
con rivaroxaban
(10 mg od)*
Durata del trattamento
con enoxaparina
(40 mg od o 30 mg bid)**
RECORD1
n=4.541 THR 35 giorni 35 giorni
RECORD2
n=2.509 THR 31-39 giorni 10-14 giorni
RECORD3
n=2.531 TKR 10-14 giorni 10-14 giorni
RECORD4
n=3.148 TKR 10-14 giorni 10-14 giorni
Eriksson BI et al. NEJM 2008;358:2765-2775; Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31-39
Lassen MR et al. NEJM 2008;358:2776-2786; Turpie AG et al. Lancet 2009;373(9676):1673-1680
National Institute for Health and Clinical Excellence. The prevention of venous thromboembolism. Febr 2009
* La prima dose di rivaroxaban è stata somministrata 6-8 ore dopo l’intervento chirurgico (chiusura della ferita)
** La prima dose di enoxaparina 40 mg od è stata somministrata la sera prima dell’intervento chirurgico; la prima dose di enoxaparina 30 mg bid in RECORD4
è stata somministrata 12-24 ore dopo l’intervento chirurgico (chiusura della ferita)
Studi RECORD1-4
Sintesi dei risultati di ciascun studio
Riduzione significativa in ciascun studio (RECORD1-4) rispetto a enoxaparina
per l’endpoint primario (TEV totali) e secondario (TEV maggiori) nei RECORD1-3
Nessuna differenza in ciascun studio (RECORD1-4) per l’endpoint secondario
TEV sintomatico pianificata un’analisi cumulativa degli studi RECORD
per valutazione degli eventi TEV sintomatici
Lo studio RECORD2 confronta differenti durate della profilassi: confronto
tra profilassi a lungo termine (rivaroxaban) vs profilassi a breve termine
(enoxaparina). Il disegno di questo studio non consente valutazioni corrette
dei risultati
In ciascun singolo studio si osserva una tendenza crescente dei sanguinamenti
rispetto a enoxaparina
Il programma RECORD di studi di fase III per rivaroxaban usa una non
convenzionale definizione di sanguinamento maggiore che esclude
il sanguinamento dal sito chirurgico
Eriksson BI et al. NEJM 2008;358:2765-2775; Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31-39
Lassen MR et al. NEJM 2008;358:2776-2786; Turpie AG et al. Lancet 2009;373(9676):1673-1680
National Institute for Health and Clinical Excellence. The prevention of venous thromboembolism. Febr 2009
Johnson & Johnson Pharmaceutical Research & Development, L.L.C. Advisory Committee Briefing BookDocument No.: EDMS-PSDB-9099123:2.012 FEBRUARY 2009
(http://www.fda.gov/ohrms/dockets/ac/09/briefing/2009-4418b1-03-Johnson_Johnson.pdf)
Nell’analisi cumulativa si osserva una tendenza crescente di sanguinamenti
con rivaroxaban. L’endpoint “sanguinamenti maggiori più sanguinamenti non maggiori
ma clinicamente rilevanti” è significativamente più elevato con rivaroxaban.
Enoxaparina (N=6.200)
n (%)
Rivaroxaban (N=6.183)
n (%) p*
Sanguinamenti maggiori 13 (0,21) 24 (0,39) 0,076
Sanguinamenti maggiori inclusi
in sede chirurgica** 85 (1,37) 111 (1,80) 0,063
Sanguinamenti non maggiori,
clinicamente rilevanti 145 (2,34) 177 (2,86) 0,076
Altri, non maggiori 256 (4,13) 260 (4,21) 0,872
Sanguinamenti maggiori +
non maggiori, clinicamente rilevanti 158 (2,55) 197 (3,19) 0,039
Ogni sanguinamento 401 (6,47) 434 (7,02) 0,255
*Analizzato secondo il modello di regressione di COX; **in questa definizione di bleeding è stato incluso il sottogruppo di sanguinamenti associati
con riduzione di Hgb di 2 o più unità o con una richiesta di 2 o più unità di sangue
I pazienti potrebbero aver avuto più di un tipo di evento; popolazione di safety (durata totale di trattamento)
Metanalisi studi RECORD1-4
Incidenza di sanguinamenti
Johnson & Johnson Pharmaceutical Research & Development, L.L.C. Advisory Committee Briefing BookDocument No.: EDMS-PSDB-9099123:2.012
FEBRUARY 2009 (http://www.fda.gov/ohrms/dockets/ac/09/briefing/2009-4418b1-03-Johnson_Johnson.pdf)
Studi clinici di confronto enoxaparina vs rivaroxaban:
UPDATE FDA 17 marzo 2009
UPDATE FDA
17 Marzo, 2009:11.27 AM ET
Rivaroxaban, un nuovo farmaco anticoagulante, è risultato
migliore del farmaco di confronto (enoxaparina) ma ha causato
un rischio di sanguinamento maggiore tra i pazienti arruolati
negli studi clinici comparativi, secondo la revisione FDA
La percentuale di sanguinamento maggiore
o di sanguinamento che richiede intervento medico,
era bassa ma era circa il doppio di quella di pazienti
trattati con il farmaco di confronto (enoxaparina)
Update FDA 17 marzo 2009
Analisi cumulativa dei sanguinamenti
maggiori negli studi di fase III (1)
Dabigatran
(RE-MODEL, RENOVATE)1,2
dabigatran 150 mg: 24/1.866
dabigatran 220 mg: 33/1.825
EBPM (Enoxaparina): 27/1.848
Rivaroxaban
(RECORD1,2,3, esclusi
i sanguinamenti al sito chirurgico)3-5
rivaroxaban: 14/4.657
EBPM (Enoxaparina): 9/4.692
Dabigatran
vs enoxaparina
Dabigatran 150 mg
Dabigatran 220 mg
Rivaroxaban
Enoxaparina
0,0
1,0
0,5
1,5
2,0
2,5
Ta
ssi d
i sa
ngu
ina
men
ti m
agg
iori
Eriksson BI et al. Lancet. 2007;370:949-956; Eriksson BI et al. J Thromb Haemost. 2007;5:2178-2185
Eriksson BI et al. N Engl J Med. 2008;358:2765-2775; Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31-39; Lassen MR et al. N Engl J Med. 2008;358:2776-2786
Rappresentazione grafica di dati numerici
Rivaroxaban
vs enoxaparina
(esclusi i sanguinamenti
al sito chirurgico)
Analisi cumulativa dei sanguinamenti
maggiori negli studi di fase III (2)
Dabigatran
(RE-MODEL, RENOVATE)1,2
dabigatran 150 mg: 24/1.866
dabigatran 220 mg: 33/1.825
EBPM (Enoxaparina): 27/1.848
Rivaroxaban
(RECORD1,2,3, esclusi
i sanguinamenti al sito chirurgico)3-5
rivaroxaban: 14/4.657
EBPM (Enoxaparina): 9/4.692
Rivaroxaban
(RECORD1,2,3, inclusi
i sanguinamenti al sito chirurgico)3-5
rivaroxaban: 84/4.657
EBPM (Enoxaparina): 69/4.692
Ta
ssi d
i sa
ngu
ina
men
ti m
agg
iori
Dabigatran 150 mg
Dabigatran 220 mg
Rivaroxaban
Enoxaparina
0,0
1,0
0,5
1,5
2,0
2,5
Rivaroxaban
vs enoxaparina
(inclusi i sanguinamenti
al sito chirurgico)
Eriksson BI et al. Lancet. 2007;370:949-956; Eriksson BI et al. J Thromb Haemost. 2007;5:2178-2185
Eriksson BI et al. N Engl J Med. 2008;358:2765-2775; Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31-39; Lassen MR et al. N Engl J Med. 2008;358:2776-2786
Rappresentazione grafica di dati numerici
Dabigatran
vs enoxaparina
Rivaroxaban
vs enoxaparina
(esclusi i sanguinamenti
al sito chirurgico)
Pazienti anziani (>75 anni)
Pazienti con insufficienza renale
Pazienti con insufficienza epatica
Pazienti di basso peso (<50 kg) oppure obesi
Età pediatrica e adolescenziale
RCP Clexane marzo 2008; RCP Pradaxa 18 marzo 2008; RCP Xarelto settembre 2008
Eriksson BI et al. NEJM 2008;358:2765-2775; Kakkar AK et al. Lancet 2008;372:31-39
Lassen MR et al. NEJM 2008;358:2776-2786; Turpie AG et al. Lancet 2009;373(9676):1673-1680
Johnson & Johnson Pharmaceutical Research & Development, L.L.C. Advisory Committee Briefing BookDocument No.: EDMS-PSDB-9099123:2.012
FEBRUARY 2009 (http://www.fda.gov/ohrms/dockets/ac/09/briefing/2009-4418b1-03-Johnson_Johnson.pdf)
Studi clinici di confronto dei nuovi antitrombotici vs
enoxaparina: i dati nei pazienti “fragili” sono limitati
Studio FOTO (1.080 pazienti): i predittori
di TEV nei soggetti sottoposti ad artroprotesi
Samama CM et al. JTH 2007;5:2360-2367
Odds ratio IC 95% p
Sesso: femminile vs maschile 3,5 0,8-16,4 0,13
Età: ≥75 aa vs <75 aa 3,6 1,0-12,2 0,049
BMI: 25-30 kg/m2 vs <25 kg/m2 1,2 0,2-7,1 1,00
BMI: >30 kg/m2 vs <25 kg/m2 3,5 0,7-16,7 0,16
Anamnesi di TVP: sì vs no 2,2 0,5-10,5 0,27
Vene varicose: sì vs no 0,7 0,2-2,7 0,76
Tipo di chirurgia: chirurgia protesica
di ginocchio vs chirurgia protesica d’anca 2,1 0,6-6,8 0,23
Anestesia generale: sì vs no 0,8 0,2-2,7 0,75
Carico dopo chirurgia:
≤48 ore vs >48 ore 0,4 0,1-1,4 0,24
Deambulazione prima della dimissione
ospedaliera: sì vs no 0,1 0,0-0,5 0,03
Inizio pre-operatorio della tromboprofilassi
farmacologica: sì vs no 1,4 0,4-5,8 0,70
Età: ≥75 aa vs <75 aa 3,6 1,0-12,2 0,049
Deambulazione prima della dimissione
ospedaliera: sì vs no 0,1 0,0-0,5 0,03
Predittori di rischio trasfusionale
peri-operatorio per artroprotesi totale d’anca
Pola E et al. J Bone Joint Surg Am 2004;86:57-61
Perdita di sangue
totale (mL)
Diminuzione
livello Hb (g/L)
Diminuzione
ematocrito (%)
Pazienti sottoposti
a trasfusione N (%)
Età >75 anni (n=20) 1.741,6
557,1 53,0
14,4 16,3
4,7 8 (40%)
Età ≤75 anni (n=65) 1.524,9
557,2 45,3
13,7 13,9
4,5 16 (25%)
p=0,07 p=0,03 p=0,04 p=0,1
Uomini (n=15) 1.797,1
429,5 50,0
10,9 15,4
3,4 3 (20)
Donne (n=70) 1.528,5
469,9 46,5
14,7 14,2
4,89 21 (30)
p=0,04 p=0,3 p=0,4 p=0,4
Ipertensione (n=37) 1.707,6
472,9 51,4
13,5 15,9
4,2 14 (38)
Non ipertesi (n=48) 1.474,3
450,1 43,8
13,8 13,3
4,6 10 (21)
p=0,02 p=0,01 p=0,009 p=0,08
BMI <27 (n=35) 1.639,1
497,7 52,1
14,4 16,1
5,0 13 (37)
BMI ≥27 (n=50) 1.531,6
452,8 43,6
13,0 13,2
4,0 11 (22)
p=0,3 p=0,005 p=0,004 p=0,1
Età >75 anni (n=20) 1.741,6
557,1 53,0
14,4 16,3
4,7 8 (40)
Età ≤75 anni (n=65) 1.524,9
557,2 45,3
13,7 13,9
4,5 16 (25)
Dalle Linee Guida 8
ACCP
Alta prevalenza di trombosi venose asintomatiche
dopo chirurgia in assenza di profilassi.
Gli studi clinici mostrano che la tromboprofilassi
è efficace nel prevenire il TEV.
I livelli di sanguinamento e di effetti collaterali relativi
alle EBPM sono bassi.
Sono disponibili Linee Guida su sicurezza ed efficacia
della tromboprofilassi con EBPM.
Geerts WH et al. Chest 2008;133(6suppl):381S-453S
Hirs h J et al. Chest 2008;133:141S-159S
Ma cosa avviene nella pratica clinica?
Caratteristiche di un farmaco
antitrombotico ideale
Effetto rapido e prevedibile
Farmacocinetica e risposta anticoagulante prevedibile
Dosaggio semplice
Nessuna interazione con cibi o farmaci
Nessun effetto fuori target (ad es.: epatotossicità)
Neutralizzabile con un antidoto
Bates SM, Weitz JI BJH 2006;134:3-19