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ANNO 55 | N°05 OTTOBRE | NOVEMBRE 2014 L’acqua come motore di sviluppo Dall’idroelettrico le maggiori opportunità per il Trentino a vantaggio di famiglie e imprese Associazione Consiglio direttivo in visita alla centrale di Taio-Santa Giustina Speciale I servizi innovativi guidano la ripresa Aziende Cham Paper Group da 50 anni a Condino

Trentino Industriale ottobre-novembre 2014

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Il bimestrale di Confindustria Trento.

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ANNO 55 | N°05OTTOBRE | NOVEMBRE 2014

L’acqua come motore di sviluppoDall’idroelettrico le maggiori opportunità per il Trentino a vantaggio di famiglie e imprese

AssociazioneConsiglio direttivo in visita alla centrale di Taio-Santa Giustina

SpecialeI servizi innovativi guidano la ripresa

Aziende Cham Paper Group da 50 anni a Condino

Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa

per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della

mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi

Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale

esperienza, è supportata da personale preparato e sempre

più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e

capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza

del cambiamento.

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di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda

nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa

Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,

vuole comprendere meglio le problematiche generali,

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anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano

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Interlocutore del sIstema credItIzIoGrazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operan-te sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di ga-ranzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia au-tonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.

consorzIo dI garanzIaL’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’in-tervento di Confidimpresa Trentino.

Interlocutore della ProvIncIaAttraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri mol-teplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.

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mar

io03

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014

editoriale

7 Verso il Trentino 3.0

il punto

9 Energia per la ripresa

copertina

11 Direttivo alla centrale di Taio S. Giustina

speciale servizi innovativi

14 Il terziario guida la lenta ripresa

17 iVision fa crescere la trentina iSite

20 I&S alleata delle multiutilities

23 EyePro controlla i panini Mc Donald's

associazione

26 Un lasciapassare per il credito

27 Un plafond da 30 milioni

29 In rete per crescere

31 Il Jobs Act passa al Senato

32 Job, Safety & Risks

edilizia

34 Il binomio Edilizia-Euregio

aziende

38 Lavorazioni meccaniche di alta precisione

41 Nel legno da tre generazioni

44 Mezzo secolo all’insegna della qualità

46 Industriali trentini per il sociale

education

47 Quarti anni al taglio del nastro

economia

48 Vendemmia 2014: quantitativi in calo

54 A Milano il profilo delle Dolomiti

55 Turismo industriale anche in Trentino

56 Laborfonds: istruzioni per l’uso

58 Banche e imprese: insieme per la ripresa

family audit

61 Quando la conciliazione passa per la rete

internazionalizzazione

64 Rischio-credito: problematiche connesse

67 Nuove opportunità in Nordamerica

68 Così vicine e così lontane

giovani

70 Usciamo dal tunnel!

72 Giovani Imprenditori al G20 YEA

rubriche

11 copertina

14 speciale servizi innovativi

26 associazione

34 edilizia

38 aziende

47 education

48 economia

61 family audit

64 internazionalizzazione

70 giovani

I prezzi indicati vanno maggiorati di I.v.a.

L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.

Laura Canzian [email protected] 338 7789032 | F 0461 933551

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014

www.trentinoindustriale.comil nostro periodico è anche online compresi i numeri arretrati

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L’acqua come motore di sviluppoDall’idroelettrico le maggiori opportunità per il Trentino a vantaggio di famiglie e imprese

AssociazioneConsiglio direttivo in visita alla centrale di Taio-Santa Giustina

SpecialeI servizi innovativi guidano la ripresa

Aziende Cham Paper Group da 50 anni a Condino

La pubblicità su Trentino Industriale significa:

11 mila copie ogni numero;

invio a tutte le industrie aderenti a Confindustria Trento e ad un selezionato elenco di imprese artigiane, turistiche,commerciali e di servizi;

invio ai professionisti trentini: ingegneri ed architetti,commercialisti e consulenti aziendali, notai ed avvocati, giornalisti...;

invio a università, istituti di ricerca, scuole e centri di formazione professionale;

articoli, servizi, firme autorevoli e interviste a personaggi di spicco;

presentazione di aziende, loro attività e prodotti ad una vasta e competente platea di lettori;

autorevolezza di una voce “targata” Confindustria.

PUBBLICITÀ

TRENTINO INDUSTRIALE Anno 55 | N. 5 Ottobre - Novembre 2014

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oraz

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Direttore ResponsabileAlessandro Santini

Comitato di RedazioneAlessandro BenedettiAlessandro LunelliRoberto BusatoPaolo AnghebenPierangelo BaldoLorenzo GarbariAndrea MarsonetEduard MartinelliRoberto Pisetta

RedazioneSilvia BrunoPrimo Bee

Direzione, Redazione e AmministrazionePalazzo Stella, Via Degasperi, 7738123 TrentoT 0461 360000 | F 0461 933551Internet: www.trentinoindustriale.come-mail: [email protected]

Progetto graficoGraffiti2000.com

StampaSaturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 - 822603

EditoreAssociazione degli Industrialidella Provincia di Trento

PubblicitàITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551

Autorizzazione del Tribunale di TrentoN. 71 del 10 febbraio 1990

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

INFORMATIVAAi sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati - con la garanzia di massima sicurezza - nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 - 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014

edito

riale

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Lo Statuto di Autonoma del Trentino-Alto Adige è la “Carta costituzionale” delle Province autonome di Trento e Bolzano e della Regione da esse formata. Dopo il primo Statuto del 1948 – frutto dell’accordo siglato due anni prima tra l’allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e il Ministro degli Esteri austriaco Karl Gruber – e il secondo Statuto del 1972, da qualche tempo in Trentino si dibatte sull’opportunità di un aggiornamento della nostra “Carta”.

Ci sono diversi fattori che mi spingono a ritenere non più rinviabile la definizione del terzo Statuto di Autonomia.La crisi economica ha provocato un calo delle entrate del bilancio provinciale, che è legato a doppio filo con il Pil, alimentato a sua volta dalle tasse di imprese e cittadini. Il Governo nazionale ci chiede una pesante compartecipazione al risanamento dei conti pubblici, che mette a dura prova la tenuta di quelli provinciali. Ultimamente, inoltre, la nostra Autonomia è oggetto di critiche e attacchi da parte delle regioni ordinarie e di esponenti della politica e della stampa. Complice anche il fatto che finora non abbiamo comunicato in maniera adeguata i valori della nostra specialità.

Serve dunque una nuova fase. Una fase che dovrà necessariamente essere costru-ita attorno al concetto di responsabilità. Quella del Trentino 3.0 dovrà essere un’autonomia responsabile.Un’Autonomia che non chiuda in difesa i confini della nostra comunità, ma che li apra al mondo.Che non si arrocchi attorno al campanile (come sta succedendo per la riforma dei Comuni e per quella della sanità), ma che guardi all’interesse comune.Che ridimensioni la propria presenza nell’economia e lasci crescere le iniziative private, limitandosi a migliorare il contesto in cui esse operano.Che riveda il proprio modello economico-finanziario rendendolo sostenibile per le generazioni future. Compiendo se necessario anche scelte impopolari, senza guardare al consenso.

Serve tornare a De Gasperi e al suo insegnamento: “Le autonomie si salveranno, matureranno, resisteranno solo ad una condizione: che dimostrino di essere migliori della burocrazia statale, migliori del sistema accentrato statale, migliori soprattutto per quel che riguarda le spese”.

Il processo che porterà al terzo Statuto dovrà essere un percorso condiviso con la comunità. Non è solo una questione giuridica, riservata a politici e costituzionalisti. È necessaria una maturazione collettiva, che coinvolga tutte le componenti della società e dell’economia.È questo l’invito che facciamo alla classe politica, per traghettare insieme il nostro Trentino verso una nuova fase.

Paolo MazzalaiPresidente Confindustria Trento

Verso il Trentino 3.0AIUTIAMO LEIMPRESE ITALIANEALL’ESTEROA SENTIRSI PIÙSICURE.

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il pun

to

Uno dei nodi alla crescita che ricorre maggiormente durante le riunioni con gli imprenditori è quello legato al costo dell’energia. Una voce di spesa che incide pesantemente sui bilanci aziendali.Non ne sono esenti nemmeno le imprese del Trentino, nonostante l’abbondan-za di risorse naturali per la produzione energetica. Una su tutte, l’acqua.

L’idroelettrico è il petrolio del nostro territorio, con la differenza che la prima è una risorsa pulita e rinnovabile.Sulla fonte idroelettrica – a cui dedichiamo la copertina di questo numero di Trentino Industriale – ha scommesso, con successo, il Trentino nel Dopoguerra con la realizzazione delle centrali, che sono ancora oggi un fiore all’occhiello sotto il profilo tecnologico e del basso impatto ambientale.Concetto che abbiamo evidenziato durante la visita alla centrale di Taio-Santa Giustina con il nostro Consiglio Direttivo. Una visita che ha destato l’interesse e l’ammirazione degli imprenditori presenti.

Quello dell’energia è un tema centrale nelle attività di Confindustria Trento. Per questo negli ultimi anni abbiamo potenziato i servizi per gli associati. Mi riferisco innanzitutto al nostro Gruppo d’acquisto e al consorzio Assoenergia, che negoziano per gli aderenti contratti per la fornitura di energia a condizioni vantaggiose e supportano le imprese con attività di consulenza. Il Gruppo d’acquisto di Confindustria Trento dallo scorso anno ha affiancato alla tradizionale contrattazione sull’energia elettrica, quella per il gas naturale. Il nuovo accordo, chiuso nei giorni scorsi, ha portato alle imprese un risparmio superiore al 14 per cento. Un aiuto importante, soprattutto di questi tempi.L’Associazione supporta le imprese anche con la consulenza su fornitura, distribuzione, agevolazioni, normativa di settore, fonti rinnovabili, assistenza contrattuale.

Il nostro intento è quello di aiutare le imprese a ridurre la bolletta energetica e ottimizzare la gestione del fattore energia.Ma è necessario che anche il sistema Paese metta in campo azioni efficaci per migliorare le condizioni di contesto del nostro sistema produttivo, a cominciare dalla riduzione degli oneri fiscali e accessori, che pesano più del 50 per cento sui costi totali dell’energia, determinando così una minore competitività dell’in-dustria italiana rispetto ai principali concorrenti.

Roberto Busato Direttore Confindustria Trento

Energia per la ripresa

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014

il Consiglio Direttivo dell'Associazione si è riunito in Val di Non per una visita alla centrale di Dolomiti Edison Energy e per la riunione nel Palazzo Assessorile di Cles.

e politiche energetiche hanno fatto da sfondo all’incontro di settembre dei componenti del Consiglio direttivo di Confindustria Trento. Per l’occasione, il Consiglio ha lasciato la con-sueta sede di Palazzo Stella per trasferirsi in Val di Non, visitare la Centrale idroelettrica di San-ta Giustina e riunirsi nel Palazzo Assessorile di Cles, presso il quale il consesso ha affrontato i vari punti all’ordine del giorno, con particolare riguardo per il tema dell'energia. L’appuntamento si è aperto nel pomeriggio alla centrale – la più alta d’Europa - dove il gruppo è stato accolto da Rudi Oss e Diego Cattoni, presi-dente e vicepresidente di Dolomiti Energia (socio di maggioranza della Dolomiti Edison Energy, che gestisce gli impianti di Taio-Santa Giustina, Mezzocorona-Mollaro e Pozzolago). I consiglieri sono stati condotti in visita alla sala quadri, al centro di conduzione e telecomando e al plastico che illustra gli impianti progettati sul bacino imbrifero del Noce. Arrivati al “Fondo

Noce”, i membri del Direttivo hanno poi visitato la sala macchine della centrale. La riunione del Consiglio direttivo, presieduta dal presidente degli industriali trentini Paolo Mazzalai e dal direttore Roberto Busato, si è svolta invece nel tardo pomeriggio presso il cin-quecentesco Palazzo Assessorile del comune di Cles. L’incontro, aperto dal saluto del sindaco di Cles Maria Pia Flaim, è stato l’occasione per un’ampia riflessione sulle politiche energetiche perseguite dall’associazione.“Il nostro territorio – ha detto Andrea Basso, componente di Giunta con delega per la Soste-nibilità ambientale - dispone come pochi altri in Italia di risorse idriche utili a generare energia pulita, già in parte impiegate ma che potrebbe-ro riservare ulteriori spazi di utilizzo: l’impianto idroelettrico di Santa Giustina rappresenta un caso emblematico di sfruttamento dell’energia pulita di fonte idroelettrica, con Dolomiti Ener-gia come concessionario e gestore. Lo Statuto di

EnErgia

Direttivo alla centrale di Taio S. Giustina

cop

ertin

a

copertina

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014

copertina

ambientale provinciale, insieme ai nuovi Piani di azione per l’energia sostenibile, promuovano lo sviluppo delle fonti rinnovabili, con partico-lare riferimento alle risorse energetiche locali, e gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO

2.

Ancora, ha evidenziato “il legame stretto tra svi-luppo delle fonti rinnovabili sul versante della produzione di energia e il tema fondamentale dell’efficienza energetica sul versante del consu-mo, con particolare riguardo ai riflessi sul com-parto edile”. Basso ha poi indicato l’opportuni-tà di trasferire alla Provincia nuove proposte di contenuti in vista della definizione del Piano di sviluppo in fase di elaborazione: “Un nodo im-portante, sul piano dell’efficienza energetica, po-trebbe risiedere nell’attuazione di un intervento deciso e di lungo respiro per far finalmente par-tire il partenariato pubblico/privato”. Nel corso dell’incontro anche l’intervento deil presidente di Assoenergia Giordano Farina, che ha illustrato i servizi erogati dal consorzio - ad esempio a vantaggio delle aziende energivore - e ha fatto il punto sui contratti di fornitura elet-trica, ricordando il recente potenziamento della struttura che ha ora una risorsa dedicata.Ai presenti si è proposta infine la visita alla mo-stra allestita all’interno del Palazzo.

Convenzione Gruppo di acquisto gas naturale: il rinnovo porta ulteriori vantaggi per gli AssociatiIn cosa consistono dunque le condizioni riservate agli associati di Confindustria Trento che aderiscono al Gruppo d'acquisto gas naturale?- La convenzione da ultimo negoziata - ad esito di una procedura di

verifica comparata delle offerte conclusa con la conferma di Trenta Spa come fornitore - prevede per tutti gli associati uno sconto rispetto ai prezzi stabiliti dall'Autorità per il mercato di tutela pari a 3,70 €cent/smc.

•-ConfindustriaTrentohainoltrepattuitoafavoredegliassociatiin regola con i pagamenti un “bonus rinnovo” per quelle impre-se che avevano già aderito al Gruppo d'acquisto per l'annualità 2013/2014, bonus pari a 0,2 €cent/smc che verrà liquidato nella prima bolletta dopo il rinnovo come una sorta di premio fedeltà.

- Un ulteriore bonus, il cosiddetto "bonus volume" pari a 0,2 €cent/smc verrà liquidato per ciascun associato nella prima bolletta successiva al 30 giugno 2015 al raggiungimento di una soglia di adesione alla convenzione di Confindustria pari a 2,3 milioni di smc, da intendersi come consumo complessivo di gas naturale riferito a tutti gli associati aderenti nel periodo 2014/2015.

Lo sconto totale ottenuto, per effetto della sommatoria delle tre voci appena esposte, a favore degli associati a Confindustria Trento aderenti al gruppo di acquisto supera il 14%.Il Gruppo di acquisto è naturalmente aperto all’adesione di tutti gli associati interessati a beneficiare delle condizioni economiche previ-ste dalla convenzione.

Per informazioniConfindustria [email protected] 0461 360007

Autonomia annovera, tra le materie su cui la Provincia esercita una competenza concorrente, quella dell’utilizzazione delle acque pubbliche, escluse le grandi derivazioni a scopo idroelet-trico”. Basso ha dunque precisato come la leg-ge provinciale sull’Energia e il Piano energetico

13informazione pubblicitaria

TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014

Il “Trentino Digitale” è la visione a

tendere. Un territorio dove la so-

cietà dell’informazione consente di

superare il divario digitale sia per gli

aspetti infrastrutturali, sia per quelli

riguardanti la capacità dei cittadini

di usare i servizi digitali, portando il

Trentino al livello dei sistemi territoriali

più innovativi d’Europa.

Informatica Trentina, quale società in

house per i servizi ICT dell’ammini-

strazione provinciale e delle auto-

nomie locali del Trentino, promuove

l’innovazione del proprio territorio

svolgendo un ruolo di indirizzo

strategico per lo sviluppo dell’ICT del

settore pubblico per i suoi 220 Enti

soci, realizzando l’agenda digitale

trentina.

Da qui l’impegno per semplificare

l’amministrazione pubblica perché

possa essere sempre più efficiente,

veloce e trasparente, facendo “siste-

ma” con i principali attori del territorio,

in particolar modo con le imprese

locali ICT e gli istituti di ricerca, al fine

di facilitare la vita dei cittadini e delle

imprese grazie ad un utilizzo “intelli-

gente” delle nuove tecnologie.

In aderenza a tali obiettivi, Informatica

Trentina eroga servizi per i cittadini

quali le iscrizioni scolastiche online, la

trasmissione via web delle dichiara-

zioni ICEF e della Domanda Unica,

la visualizzazione dei referti medici

e altri servizi disponibili sul portale

dei servizi online al cittadino www.

servizionline.provincia.tn.it. Come

pure servizi per le imprese, tra cui la

presentazione online delle doman-

de di incentivo e di contributo nei

confronti dell’Agenzia Provinciale per

l’Incentivazione delle Attività Econo-

miche e dell’Agenzia Provinciale per i

Pagamenti.

l’impegno per promuovere l’am-

ministrazione digitale sta facendo

evolvere l’infrastruttura di servizio

della Società verso il “cloud”, per

essere sempre più presente sul

territorio a fianco delle amministra-

zioni locali e accompagnarle lungo il

percorso di ammodernamento a cui

sono chiamate, quali attori di primo

piano nel processo di innovazione del

sistema trentino.

Informatica Trentina si pone obiettivi

sfidanti per lo sviluppo del proprio

territorio e non solo. Con Assinter

Italia, l’associazione che raggruppa

tutte le 15 società pubbliche regionali

dedicate all’ICT, è impegnata in prima

linea a raccordare le iniziative locali

con i grandi temi dell’Agenda Digitale

Italiana, quali l’identità digitale, la fat-

turazione ed i pagamenti elettronici,

nonché le competenze digitali, quali

precondizioni per la ripresa economi-

ca del Paese e l’allineamento dell’Ita-

lia agli standard digitali europei.

www.infotn.it

Informatica Trentina per il Trentino Digitale

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014

Podini, il terziario avanzato solitamente ha performance migliori rispetto agli altri comparti produttivi. Come sta an-dando in Italia?Il terziario negli ultimi anni non è stato immu-ne alla crisi. Una crisi che ha colpito le imprese trasversalmente a tutti i settori. Di conseguenza chi fa servizi per le imprese non poteva non risentirne. L’Ict nel primo semestre dell’anno ha ancora un segno negativo. Secondo i dati di Assinform, l’associazione di categoria aderente a Confindustria, il calo è 3,1% rispetto al pri-mo semestre dello scorso anno. Si prevede una lenta ripresa per i prossimi mesi, grazie alle componenti più innovative del mercato lega-

te all’uso del cloud, contenuti digitali, software con nuove soluzioni e applicazioni. Sono co-munque dati ancora molto negativi se visti in un contesto oramai pluriennale di cali signifi-cativi e ancor più alla luce del cronico ritardo che scontiamo in questo ambito rispetto ai pa-esi più avanzati. Per quanto riguarda il mon-do della consulenza, dopo la contrazione dello 0,3% dello scorso anno, quest’anno dovrebbe andare meglio. Le società di ingegneria inve-ce hanno subito un importante calo del valore della produzione lo scorso anno, pari al 7,2%, e un’analoga diminuzione è prevista quest’anno. Come per le società immobiliari, il settore sof-fre il calo dell’edilizia. Per contro, è in crescita la componente estera della domanda di servizi di ingegneria.

E lo scenario locale?Per la natura stessa del settore, non ha senso operare distinzioni tra lo scenario locale e quel-lo nazionale. Le dinamiche sono le medesime, come pure il mercato. Pertanto anche in Tren-tino, rispetto agli anni precedenti la crisi, as-sistiamo a un rallentamento marcato, dovuto a una contrazione degli investimenti da parte degli enti pubblici e dei privati, per un calo generale della domanda complessiva.Le imprese, poi, in un clima di incertezza ri-mandano gli investimenti. Ne risentono quindi settori come l’Ict, la consulenza, il marketing, la pubblicità.Contiamo su una ripresa dell’economia, ma prima ancora su un clima di maggiore fidu-cia nel nostro Paese. Passi importanti in avanti sono stati fatti, soprattutto in ambito della po-litica monetaria da parte della Banca centrale

PrEsidEntE

speciale servizi innovativi

spec

iale

ser

vizi

inno

vativ

i Il terziarioguida la lenta ripresaIntervista a MARCO PODINI, presidente della sezione Servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Trento.

Marco Podini

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014

ne, i rapporti con la pubblica amministrazione e l’apertura verso l’esterno.Riguardo all’innovazione, faremo un’analisi del-la mission dei centri di ricerca locali che si oc-cupano di Ict e verificheremo le ricadute sulle imprese locali, soprattutto le Pmi. L’obiettivo è aumentare l’interazione ricerca-impresa e mi-gliorare il trasferimento tecnologico.Con la pubblica amministrazione partecipiamo da tempo al “Tavolo della collaborazione terri-toriale Ict”, per migliorare il mercato locale e favorire la crescita delle imprese trentine del settore. Dovremo proseguire in questa direzione, ragionando in particolare sui rapporti con l’ente pubblico.Cercheremo poi di intensificare i rapporti con l’esterno. Mi riferisco alle aziende dei territori vicini, alle organizzazioni e istituzioni nazionali di riferimento per il nostro comparto, ma penso anche all’internazionalizzazione delle imprese, valorizzando l’esperienza delle aziende di servizi già presenti all’estero. Infine va fatto a mio avviso un significativo sfor-zo al livello più generale degli attori economici e dell’opinione pubblica per sensibilizzare tutti in merito all’importanza e alle potenzialità dell’Ict e dei servizi innovativi in generale quali fatto-ri fondamentali di innovazione e efficienza per l’economia del nostro paese. è sotto gli occhi di tutti quanto i ritardi accumulati in questi ultimi anni hanno pesato in termini di crescita e pro-duttività del nostro sistema paese. Un ritardo che non ci possiamo più permettere.

europea. A questo punto ci aspettiamo segnali forti anche dalla politica. Servono le riforme, il calo della pressione fiscale, un alleggerimento della burocrazia, per fare solo alcuni esempi.

Quali imprese aderiscono alla sezione Servi-zi innovativi e tecnologici di Confindustria Trento?Con circa 130 aziende e 3.600 addetti, la sezione si colloca al secondo posto per numero di im-prese e al terzo per numero di dipendenti tra le sezioni dell’Associazione.Sotto il cappello dei “servizi innovativi” si rac-colgono diversi settori: un ruolo preponderan-te, sia per numero di imprese che per numero di addetti, è giocato da informatica e teleco-municazioni; vengono poi i servizi vari, con un terzo degli addetti e un piccolo gruppo di grandi imprese. Alla sezione afferiscono anche i servizi amministrativi e finanziari, i servizi di consulenza, engineering e ambiente. Di minore impatto, beninteso in termini esclusivamente quantitativi, il settore pubblicitario e dei filma-ti e quello dell’intermediazione immobiliare. La Sezione aderisce ad Assinform, con un rap-presentante nel Consiglio direttivo, insieme alle principali realtà nazionali del settore Ict.

Lei è diventato presidente della sezione lo scorso marzo. Come ha impostato il pro-gramma del suo mandato?Con il nuovo Comitato di sezione abbiamo in-dividuato tre direttrici prioritarie: l’innovazio-

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pion

aine

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Trento

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Già leader nel settore turistico, la software house trentina ora punta anche sui prodotti per la gestione delle acque pubbliche, dei rifiuti e della protezione civile. Investito in ricerca il 20% del fatturato.

“VEdiamo

di ALESSANDRO DE BERTOLINI

iVision fa crescerela trentina iSite

grandi possibilità nello sviluppo dell’azienda trenti-na”. Matteo Macoratti, direttore generale di iVision Group, spie-ga così il ruolo di iSite, impresa trentina specializzata nella for-nitura di servizi software e web avanzati per partner che operano nel settore del turismo. Nel 2013 iVision Group ha acqui-sito il 100% di iSite. Macoratti, che in iSite è amministratore de-legato, a conferma dell’importan-za della realtà trentina nella com-pagine più ampia del Gruppo, ribadisce la posizione strategica di iSite e punta sulla territoriali-tà e l’innovazione per far crescere il marchio. “Il Trentino – spiega Macoratti – è un territorio di ec-cellenza. Perciò crediamo molto in iSite. L’azienda è composta da personale trentino, le competen-ze sono trentine, la maggior par-te dei clienti è trentina. Grazie a queste professionalità e a questa clientela l’azienda è cresciuta e continua a crescere proponendo soluzioni sempre innovative”. In-novazione, infatti, come motore per la crescita. “La nostra – pre-cisa Macoratti – è un’innovazio-ne di mercato che porta le idee innovative nel prodotto. Inve-stiamo in innovazione il 25% del nostro fatturato. Una prerogativa, questa, che vale sia per il Grup-

po sia per l’azienda trentina. Per noi, innovare significa dare applicazione pratica a invenzioni e scoperte. Lo facciamo con successo da oltre 20 anni”. Il Gruppo friulano-trentino iVision è “un laboratorio di innova-zione tecnologica” costituito da un team di 35 persone altamen-te qualificate che operano nelle sedi di Udine, Milano, Trento e Bolzano. Il gruppo si compone di due unità. La prima, iVision Made, specializzata in tecnologie applicate al mondo business, al mondo social e al marketing. La seconda, iSite, specializzata in tecnologie per il turismo e per la pubblica amministrazione. In Trentino sono occupate 12 persone (uffici a Trento in via Kufstein). In Alto Adige lavorano altri 5 collaboratori (sede a Bolzano in via del Vigneto). Il core business di iVision Group si basa su un’offerta completa di servizi per il cliente. “Le nostre specialità – prosegue Macorat-ti – spaziano dallo sviluppo software avanzato, software di busi-ness intelligence, alla realtà aumentata, al marketing strategico e operativo, software real time, sviluppo app, comunicazione integrata, social media marketing, portali web e molto altro. At-traverso competenze complementari creiamo motori tecnologici che parlano di usability, autoindicizzazione, web evoluto, realtà aumentata, semantica, soluzioni per il turismo digitale, gestione

speciale servizi innovativi

www.saidea.it

Idee, Innovazione e Tecnologiaper l’Information Technology

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ITDepartmentyour

Trento

Da sinistra: Yari Del Mestre (direttore creativo), Eva Fulchir (sales coordinator), Stefano Fulchir (amministratore delegato) e Matteo Macoratti (direttore generale)

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trentina ha all’attivo servizi e software sviluppa-ti per la Provincia autonoma di Trento (quali i software per la gestione delle acque pubbliche), per la gestione dei rifiuti, per la Protezione civile (compreso il sistema multicanale per gli avvisi e le allerte legati alle emergenze territoriali), e per meteotrentino.it. è in fase di sviluppo un nuovo prodotto, il Wdp 2.0, che permetterà di fruire di funzionalità an-cora più avanzate relative alla geolocalizzazione, alla profilazione dell’utente, all’interazione con i social network, alla gestione di flussi di dati in entrata e in uscita, alla personalizzazione delle informazioni sulla base del profilo cliente, alla statistiche e ai report. “In un mondo dove la vendita on-line è fondamentale, dove il cliente tende sempre di più a considerare il web come il negozio sotto casa – sottolinea l’amministra-tore delegato – vogliamo offrire all’utente finale un sito che si adatti perfettamente all’offerta tu-ristica che vuole comprare”. Dms Wdp è nato dopo 20 anni di esperienza e relazioni con il mondo del turismo e permet-te di gestire tutti i contenuti e le funzionalità tipiche di ogni destinazione turistica. I risulta-ti ottenuti sono legati a doppio nodo con le competenze maturate nell’azienda trentina iSite negli anni 90 e negli anni 2000, prima dell’ac-quisizione da parte di iVision Group. “Ringrazio sinceramente i soci che hanno gestito l’azienda trentina fino al 2013 per il lavoro che hanno svolto e per aver maturato in azienda un know how di eccellenza”.

e controllo centralizzati di processi e utenti”. Il campo di azione di iVision Group comprende fondamentalmente 4 ambiti tecnologici: Cms (si-stemi per la gestione dei contenuti di siti web), Crm (sistemi per la gestione dei processi azienda-li), realtà aumentata (con sviluppo di contenuti per piattaforme di rilievo mondiale come Layar e Metaio), e Dms (software per la gestione delle destinazioni turistiche). Quest’ultimo è il settore di indirizzo di iSite, che

“fornisce servizi al top per soluzioni avanzate chiavi in mano attraverso un processo comple-to e garantito: dall’analisi iniziale allo svilup-po, dalla fornitura dello spazio web e di servi-zi di posta elettronica al supporto d’assistenza”. Nell’ambito delle innovazioni di software per la gestione delle offerte turistiche (Dms), iSite ha sviluppato la tecnologia proprietaria Wdp (De-stination management system). “I sistemi imple-mentati dalla divisione trentina iSite – spiega Macoratti – coprono circa l’80% del turismo del Trentino Alto Adige e gestiscono oltre 100mila richieste di turisti all’anno, con clienti come Apt della Val di Fassa, Apt della Val di Sole, Lago di Garda (Apt e consorzio Garda Unico), Apt di San Martino di Castrozza, Apt della Paganella, Azienda di Soggiorno di Bolzano, impianti risali-ta di Obereggen, impianti di Forgarida Marilleva e molti altri”. Oltre al mercato turistico, dove iSite ha sviluppa-to anche servizi e portali istituzionali (ad esem-pio il portale dei Suoni delle dolomiti www.isuonidelledolomiti.it), la storica software house

19informazione pubblicitaria

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ACS Data SystemsOlTrE trent’anni fa il mondo dell’ICT

era agli albori e solo i grandi marchi

potevano offrire soluzioni di qualità

ai propri clienti. Da qui la volontà di

diffondere sistemi informatici innovati-

vi, unita alla grande passione per l’IT,

diede impulso ad un’idea: ACS Data

Systems. Nel 1983 HJ Cimadom e

Martin Plunger diedero vita ad una

realtà in grado di offrire soluzioni IT

complete a istituzioni, professionisti

e aziende. Nel corso degli anni ACS

è cresciuta, sviluppando nuove idee,

anticipando l'evoluzione tecnologica

e allargando i propri orizzonti grazie

ad un team di validi collaboratori

sempre più competente. le nuove

sedi in Trentino A. Adige e Veneto

non hanno cambiato l'attenzione e la

vicinanza al cliente e alle sue esigen-

ze. Sono state, anzi, rafforzate con la

conoscenza del territorio e delle sue

peculiarità, integrandosi con le realtà

in cui la propria clientela vive e lavora.

Ancora oggi la passione per il proprio

lavoro è l’elemento distintivo di ACS,

portando e offrendo ai propri clienti

soluzioni veramente su misura.

Dalla sua nascita, ACS è cresciuta

costantemente ed ha esteso l’attività

anche oltre i confini nazionali. Per

questo ACS si sente pronta per met-

tersi alla prova ed affrontare nuove

sfide, rispondendo sempre al meglio

alle richieste dei nostri clienti: 4 sedi,

oltre 135 collaboratori, oltre 20 milioni

di fatturato, più di 30 anni di esperien-

za, 2.200 clienti attivi.

Gli ambiti operativi di ACS spaziano da:

HArDWArE: progettazione e

gestione di infrastrutture informatiche

(personal computer, server, storage,

networking)

SOFTWArE: soluzioni software

personalizzate, tra cui il nostro gestio-

nale radix (con oltre 1.300 aziende

gestite)

DATACENTEr: Cloud Computing

completamente gestito, realizzato su

misura del cliente

PrINTING: servizi di stampa gestita

e controllata, per ottimizzare parco

imaging & printing

COMMUNICATION: videoconferen-

za, unified messaging e voip, digital

signage evoluto, allestimenti confe-

rence e meeting room.

Nel corso degli anni ACS ha creato

la giusta combinazione tra solida

esperienza e aggiornamento profes-

sionale costante. l’IT è un ambito

sicuramente complesso, ma è stata

trovata la soluzione per affrontar-

lo: semplificazione. Per questo è

stata adottata la filosofia del Problem

Solving, nell'affrontare e risolvere le

difficoltà con atteggiamento attivo e

creativo. ACS sviluppa le Vostre idee

trasformandole in soluzioni. Soluzioni

pratiche e sicure per realizzare la

Vostra idea di business.

www.acs.it

Sede di Trento

Sede di Bolzano

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014

La società trentina è leader nel mercato del software per le società multiservizi. Grazie a I&S i Comuni diventano visrtuosi nella gestione di rifiuti, acqua e gas.

speciale servizi innovativi

I&S alleata delle multiutilities

dal 5 all’8 novembre prossimi Informatica e Servizi (I&S), azien-da trentina ICT, sarà presente per la sedicesima volta a Ecomondo, la più importante “fiera interna-zionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo so-stenibile”. La fiera si tiene ogni anno a Rimini dal 1996. Quando, quasi vent’anni fa, Informatica e Servizi iniziò a parteciparvi era probabilmente l’unica realtà tren-tina. “Da allora – spiega Pierluigi Fedrizzi, amministratore unico di I&S – è stata fatta tanta strada insieme ad altre aziende trentine coordinate dalla Provincia au-tonoma di Trento. All’edizione 2014 saranno presenti 27 impre-se del Trentino in uno stand di oltre mille metri quadrati (padi-glione D2) curato dalla Provin-cia, come se fossimo un Distretto dell’Ambiente. La forte presenza delle aziende trentine a Ecomon-do è una best practices: uno di quei casi di pratiche virtuose in cui la Provincia ha assunto il giu-sto ruolo di accompagnamento e supporto alle aziende del territo-rio con un rapporto di collabora-zione costruttiva”. Informatica e Servizi è una “so-cietà che opera nel mercato dei sistemi informativi territoriali con una forte propensione allo sviluppo di software, all’integra-

zione di sistemi hardware/software e alla fornitura di servizi per creare soluzioni integrate Cad, Gis, Web e Mobile”. Nata nel 1991 da un gruppo di tecnici con esperienze nei settori dell’in-formatica, dell’ingegneria civile, della geologia, dell’urbanistica e della cartografia, ha sede a Trento in via Solteri. I clienti prin-cipali sono la pubblica amministrazione locale e centrale, gli uffici tecnici pubblici e privati e, soprattutto, le multiutilities. Queste ultime, aziende pubbliche o Spa a partecipazione pub-blica (comuni, province, comunità montane, consorzi di comu-ni), sono le società multiservizi che si occupano della gestione (consumi, distribuzione, smaltimento) di acqua, gas e rifiuti. Nel campo dei rifiuti, uno dei clienti significativi di I&S è Con-tarina Spa, l’azienda che gestisce la raccolta differenziata dei rifiuti per tutta la provincia di Treviso, 650mila abitanti in 50 comuni. Nel settore delle reti acqua, gas, fognature e Tlc, Estra Spa rappresenta un altro cliente storico di Informatica e Servi-zi. Estra controlla la rete della distribuzione del gas per tutti i comuni delle province di Prato, Siena, Arezzo, Grosseto e Anco-na: circa 7.500 chilometri di rete. “Estra e Contarina – spiega Fe-drizzi – sono nostri clienti da oltre 12 anni. Sono cresciute con

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speciale servizi innovativi

gestionale e dei servizi tecnologici serva muover-si in gruppo facendo sinergia con altre aziende complementari del settore. La sfida delle reti di impresa ci attira. Ci stiamo muovendo”. (adb)

noi in dimensione e organizzazione e le seguia-mo nella loro attività quotidiana direttamente da Trento in collegamento sui server aziendali. L’efficienza, la funzionalità e i contenuti innova-tivi delle soluzioni di I&S si evidenziano nella classifica proposta ogni anno da Legambiente sui Comuni in Italia più virtuosi e “ricicloni”; 8 posizioni delle prime 10 in classifica sono oc-cupate da organizzazioni che hanno installato e utilizzano le soluzioni applicative sviluppate da Informatica e Servizi. Un comparto, quello delle società multiservizi, che richiede grandi sforzi in ricerca, innovazione e un pizzico di fantasia. “In questo settore – continua – i clienti che si rivol-gono a noi hanno bisogno di gestire situazioni complesse che necessitano di totale trasparenza e scambio di comunicazioni col cittadino. I ser-vizi che forniamo devono poter sfruttare al mas-simo le tecnologie e devono essere facilmente fruibili. Perciò, un comparto di ricerca e svilup-po è indispensabile”. La necessità di trovare prodotti sempre nuovi con soluzioni fresche, altamente tecnologiche e innovative, si riflette nell’età media del perso-nale di I&S, che non supera i 34 anni. Dopo la laurea in telecomunicazioni e specialistica in net economy, è entrato in azienda il figlio di Pierluigi, la seconda generazione. “Ma il cambio generazionale – precisa Fedrizzi – non si riferi-sce solo alla presenza di mio figlio. Puntiamo sui giovani e su un cambio di mentalità in tutti i settori dell’azienda”. Negli uffici di Trento, dove lavorano 16 dipen-denti oltre ai soci e qualche consulente, viene svolta tutta l’attività di ricerca, sviluppo, com-mercializzazione e assistenza. Da qui, l’azienda ha consolidato negli anni un’importante quota di mercato in quasi tutte le regioni di Italia, comprese le isole. “Il 90% del nostro fatturato – conclude Pierluigi Fedrizzi – è realizzato in Italia fuori dal Trentino. Tra i nostri clienti tren-tini c’è Fiemme Servizi. Con altri siamo in fase di dialogo. Più difficile, invece, andare all’estero. Finora abbiamo sondato e partecipato a qualche fiera. Siamo convinti che nel settore del software

Dedagroup premiata da Cisco Solution Innovation Partner per l'ItaliaDedagroup, dopo il traguardo raggiunto con le certificazioni Cisco® Cloud and Managed Services Advanced e Cisco Powered per i servizi Cloud - Infrastructure as a Service (Iaas) e Disaster Recovery as a Service (DRaaS), è stata insignita da Cisco anche del titolo di Solution Innovation Partner dell'anno per l'Italia. Il premio è stato assegnato durante il recente Cisco Partner Summit, cornice all'interno della quale vengono annualmente premiati i part-ner che hanno dimostrato pratiche di business best-in-class e che diventano quindi un modello per il settore Ict per approccio innovati-vo, successi applicativi, problem solving e approcci di vendita. Il riconoscimento evidenzia la capacità di Dedagroup di concepi-re la piattaforma Cloud come abilitatore a servizi innovativi, tanto infrastrutturali quanto applicativi, nel contesto della proposition di un modello Cloud ibrido. Insomma, una nuova frontiera per infrastruttu-ra e applicazioni.

22informazione pubblicitaria

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Policura, dove l'ICT traccia nuovi percorsi

Il mondo dei servizi welfare e

sanità sta cambiando, in Italia

ma non solo. le aree di bisogno

si amplificano e diversificano, le

risorse del sistema pubblico sono

sempre più ridotte, le famiglie

faticano a trovare risposte ade-

guate alle loro necessità.

Oltre 25 anni di lavoro sul campo

ci hanno portato molto vicini a

queste problematiche. Abbiamo

imparato a conoscere sia il punto

di vista di chi eroga i servizi,

sia quello di chi ne ha bisogno,

senza peraltro mai smettere di

guardare con attenzione alle nuo-

ve tecnologie, con l’obiettivo di

sfruttarne il grande potenziale per

migliorare i servizi che offriamo.

ricerca, studio e sperimenta-

zione ci hanno accompagnati

nel tempo e ci consentono ora

di aprire nuovi orizzonti per

contribuire a ripensare i servizi,

sfruttando al meglio le tecnologie

abilitanti che sono il fulcro del

nostro fare Impresa.

Global Care Solutions, Socie-

tà del Gruppo GPI, è nata con

l’obiettivo di completare e dare

corpo alla missione etica del

Gruppo: grazie a un utilizzo

evoluto della tecnologia offrire

ai cittadini servizi sanitari e

sociali di elevato livello quali-

tativo a prezzi sostenibili.

Per la prima volta il nostro Grup-

po, attraverso GCS, si rivolge

direttamente alle persone e alle

famiglie. Abbiamo ideato e

messo in esercizio POLICURA

- Rovereto, il primo Poliambu-

latorio della nostra storia azien-

dale che offre servizi che vanno

dall’Odontoiatria alla Medicina

polispecialistica. Altri ne segui-

ranno in un futuro prossimo su

scala nazionale.

Non stiamo cambiando "mestie-

re": siamo e continueremo ad

essere innanzitutto un Gruppo

che sviluppa e propone soluzioni

e servizi tecnologici.

Abbiamo però compreso che le

competenze ICT, la capacità di

lettura del mondo socio-sanitario,

la profonda conoscenza dei

processi caratteristici di questo

universo sono di grande valore.

Abbiamo capito che possiamo

utilizzarle per attivare servizi di

nuova concezione e più vicini al

cittadino, come ad esempio la

telemedicina e tutti gli altri tele-

servizi in grado di promuovere

benessere e qualità di vita.

POlICUrA è più di un ambula-

torio, è un luogo di cura dove

è bello e facile entrare, dove si

può andare con i propri problemi

sicuri di trovare una soluzione,

dove si aprono percorsi di pre-

venzione, cura e assistenza che

mettono al centro la persona e

non la malattia.

www.policura.it

Matteo Santoro

A.D. Global Care Solutions

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Nata da un progetto di ricerca di Fbk-Irst, l'ex spin-off è oggi una realtà affermata che vanta tra i clienti importanti multinazionali dell'alimentazione.

macchinE

EyePro controllai panini Mc Donald's

e sistemi integrati per l’ispezione ottica dei prodot-ti finiti con scarto automatico di quelli non conformi ai parametri standard adottati. è questo il com-pito assegnato ai sistemi di control-lo qualità creati da EyePro System, impresa trentina tra le prime start up dell’Istituto per la ricerca scien-tifica e tecnologica di Trento (oggi una parte della Fondazione Bruno Kessler). L’azienda festeggia in que-sti giorni i suoi primi 15 anni di attività. “Siamo partiti nel 1999 – spiega Andrea Bertuolo, sales manager e socio fondatore di EyePro System – animati dall’entusiasmo e dall’ami-cizia che ci univa come colleghi di lavoro all’Irst. Poi, al nostro gruppo si sono affiancati altri soci e col-laboratori. Durante i primi anni, EyePro System si è occupata dello sviluppo di soluzioni per settori applicativi diversi: dall’imbottiglia-mento al packaging fino al settore alimentare”. Ma il vero salto di qualità è avve-nuto nel 2005. “Tutto cominciò da una collaborazione con un’azienda inglese. Partecipammo a una fiera internazionale – racconta – che ci permise di entrare in contatto con diverse multinazionali. Ci fu data così la possibilità di intervenire a un workshop organizzato da Mc Donald’s, dove tenemmo una bre-

ve dimostrazione delle nostre tecnologie. La nostra presenza fu particolarmente apprezzata, suscitando l’interesse generale. Alcune settimane più tardi, dal quartier generale di Chicago giunsero in ufficio alcuni rappresentati di Mc Donald’s per visionare il nostro lavoro e prendere accordi sullo sviluppo di soluzioni innovative. Intuirono che la nostra tecnologia era superiore allo stato dell’arte di quei tempi, e ci considerarono da subito la ‘next generation technology’. Dopo le prime installazioni pilota in Europa, il colosso americano scelse di adottare EyePro System come partner tecnologico princi-pale a livello globale. “Per Mc Donald’s Supply Chain – continua Bertuolo – controlliamo sia i panini sia gli hamburger”. Per essere servito, ogni panino deve seguire una quarantina di parametri. Se anche uno solo di questi standard non è rispettato, il panino viene scartato automaticamente. EyePro System progetta e produce macchinari che compiono ispezioni per valutare misure, qualità e caratteristiche esterne del prodotto. Anche il numero dei semini di sesamo sulla superficie del panino rientra tra i parametri di con-trollo, con tecnologie avanzate in grado di ispezionare fino 1.500 panini al minuto.

speciale servizi innovativi

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A Trento si trova il cuore pulsante dell’azienda. “Ci occupiamo in sede di tutte le attività di en-gineering: ricerca e sviluppo, progettazione mec-catronica, sviluppo del software. Gestiamo qui ogni progetto, qui sviluppiamo know how e da qui coordiniamo gli aspetti commerciali e di lo-gistica”. Sin dall’inizio, EyePro ha scelto di contribuire allo sviluppo dell’economia locale lavorando il più possibile con fornitori e professionisti tren-tini. La costruzione della carpenteria meccanica e l’assemblaggio finale delle macchine è esterna-lizzato. “Ci rivolgiamo principalmente a due im-prese artigiane-meccaniche trentine – conclude – con le quali abbiamo consolidato un rapporto di partnership. Nonostante la nostra impresa sia a pieno titolo figlia della globalizzazione e presente sui mercati mondiali, è parte integrante della nostra filosofia creare sinergie virtuose con il territorio, capace di formare nelle università e nelle proprie scuole professionali professionisti altamente qualificati”. (adb)

Dal 2006 in avanti EyePro System è cresciuta molto. Mc Donald’s Supply Chain rappresenta oggi solo una parte dei clienti dell’azienda trentina, che la-vora per le maggiori multinazionali del comparto food. “Utilizziamo tecnologie di controllo ottico di visione artificiale – sottolinea Bertuolo – per ispe-zionare la linea di produzione prima del packa-ging. Le nostre macchine controllano i parametri di qualità dimensionali o gli attributi fisici, come ad esempio il grado di cottura o la conformità della farcitura dei prodotti in base a delle soglie di ac-cettazione”. Presso gli uffici di Trento lavorano 15 persone, in-clusi i soci fondatori. In prevalenza si tratta di inge-gneri elettronici, ingegneri delle telecomunicazioni, fisici e altri professionisti specializzati nel settore della meccatronica. Nell’ufficio commerciale, inve-ce, laureati in lingue. Alla EyePro si parlano 7 lingue differenti. L’azienda vende in tutto il mondo. “Sia-mo presenti – prosegue Bertuolo – in modo massic-cio sul mercato nordamericano, che nel 2014 occu-pa circa due terzi del nostro volume d’affari. Ma le nostre macchine sono installate in tutti i continenti. Ci identifichiamo all’esterno come partner tecno-logico per l’ispezione automatica e il controllo di processo basato su tecnologie di visione artificiale”.I punti di forza di EyePro sono la flessibilità e l’in-novazione. “Riusciamo a rispondere alle esigenze del cliente – prosegue – realizzando per lui mac-chinari su misura in base alle specifiche richieste. Collegato a questo, il bisogno di offrire soluzioni sempre nuove. Quasi tutte le commesse richiedono l’implementazione di innovazioni di prodotto stu-diate appositamente con il committente”. Per offrire un servizio il più possibile completo, EyePro segue tutta la filiera: progettazione e realiz-zazione della macchina, montaggio e installazio-ne presso il cliente, formazione del personale che dovrà usare la macchina, assistenza post-vendita.

“Ogni commessa – dice Bertuolo – ha il suo project manager che accompagna il cliente durante tutto il ciclo di vita della macchina. Su ciascuna delle no-stre macchine facciamo manutenzione da remoto, raggiungendo ogni angolo del pianeta direttamente dal nostro ufficio”.

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In qualsiasi settore operiate vi forniamo le soluzioni software e i servizi informatici specializzati al servizio del vostro business. Il segreto sta

nella vastissima rete di professionalità – la Federazione delle Competenze – sulla base della quale lavoriamo.

Con un partner così esperto non esisteranno più sfide fuori dalla portata di nessuna impresa, nemmeno in un mercato che cambia così

in fretta come quello di oggi.

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014

- un documento completo ed autorevole per i rap-porti con il mondo del credito

- altre informazioni indispensabili per raffrontar-si con il sistema del credito, come l’analisi della Centrale dei Rischi e la verifica del possesso dei parametri per le garanzie del Medio Credito Cen-trale.

Il documento si compone di due analisi: una quan-titativa e l’altra qualitativa.

L’analisi quantitativa comprende il commento dei dati economico-finanziari consuntivi degli ultimi 3 esercizi e l’analisi per flussi di cassa, che fornisce la misura e le motivazioni per cui l’azienda negli ultimi due anni ha prodotto o bruciato liquidità. L’approfondimento della Centrale dei Rischi della Banca d’Italia dell’ultimo anno consente di valutare il cosiddetto “andamentale” che influenza in ma-niera importante il merito di credito dell’azienda. Completa la sezione, la verifica del possesso dei parametri per ottenere la garanzia del Medio Cre-dito Centrale. La parte qualitativa del fascicolo riguarda la descri-zione dell’azienda, sua attività ed evoluzione nel tempo, il mercato in cui opera e la sua posizione, il fatturato e la verifica della concentrazione del rischio, gli acquisiti dell’attività caratteristica e loro concentrazione, l’esame di eventuali rischi finanzia-ri, innovazione e marchi/brevetti.

Il fascicolo prevede una stesura più approfondita, completata con un piano d’azienda pluriennale, se utilizzato per analizzare la capacità finanziaria dell’azienda di fare fronte ad investimenti che in-cidono in maniera importante sulla propria strut-tura.

Il Servizio di Finanza d’Impresa di Confindustria Trento Il servizio si articola nelle seguenti principai attività:- analisi economico - finanziaria qualitativa e quantitativa dell’azien-

da su format condiviso con gli Istituti di credito;- analisi delle possibilità di accesso a strumenti di finanza agevolata;- analisi della Centrale dei rischi della Banca d’Italia ed utilizzo delle

linee di fido;- razionalizzazione della tesoreria, controllo ed ottimizzazione della

liquidità- costruzione sistemi di previsione della tesoreria- redazione piani finanziari d’azienda pluriennali con analisi dei ricavi

in ottica prospettica – business & financial planning- realizzazione sistemi di controllo di gestione: progettazione del

controllo, elaborazione del budget e analisi degli scostamenti, integrazione con il sistema informatico

- servizi relativi alla finanza strategica (supporto private equity, assi-stenza quotazione, M&A, ecc..)

proporsi efficacemente al mondo del credito, un’azienda deve sempre più essere conscia dei pro-pri punti di forza e di debolezza sia per gli aspetti economici e finanziari, che per quelli qualitativi. Con questo obiettivo, Confindustria Trento, ha pre-disposto un efficace strumento, condividendone il format con i principali istituti di credito. Si tratta del fascicolo di analisi economico e fi-nanziaria del servizio finanza d’impresa.

L’azienda che utilizza il fascicolo dispone quindi di:- un’analisi interna che evidenzia punti di forza e

punti di debolezza- una rappresentazione chiara della redditività e

della sostenibilità finanziaria

PEr

di LucA RIBAGA, Finanza d’Impresa di confindustria Trento

Confindustria Trento propone alle aziende associate un'efficace analisi economico finanziaria per valutare i propri punti di forza e di debolezza e favorire il dialogo con gli istituti di credito.

un lasciapassare per il credito

asso

ciaz

ione

associazione

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la crescita delle imprese trentine ed aumentare la dotazione di capitali permanenti. è questo l’obiettivo del patto commerciale sigla-to da Antonveneta-Mps e Confindustria Trento, che prevede lo stanziamento di un plafond fi-nanziario di 30 milioni di euro, utilizzabile per finanziamenti a medio termine, anche su base chirografaria, a condizioni vantaggiose. L’intesa, che è stata firmata da Massimo Fon-tanelli, responsabile di Area Antonveneta di Banca Mps, e Paolo Mazzalai, presidente di Confindustria Trento, si basa su strumenti per la ricostituzione del circolante e per l’interna-zionalizzazione delle attività mediante strumen-ti finanziari di facile accesso, con l’assistenza diretta del Fondo di garanzia per le Pmi o di un Consorzio Fidi. Il plafond è riservato alle azien-de associate a Confindustria Trento.

"L'iniziativa si inserisce in una più ampia strate-gia volta ad agevolare l’accesso al credito delle nostre aziende, a condizioni vantaggiose – ha commentato Mazzalai –. Questo è un tema a cui abbiamo dedicato la massima priorità negli ul-timi mesi, rispondendo a una precisa richiesta delle imprese. Vanno in questa direzione i nuo-vi servizi sulla finanza d’impresa lanciati negli ultimi mesi, in grado di supportare le aziende associate per tutti gli aspetti della gestione fi-nanziaria e di analizzare le possibilità di utiliz-zo degli strumenti di finanza agevolata, tra cui il Fondo centrale per le Pmi".

"Antonveneta-Mps è da sempre vicina alle esi-genze della comunità locale e delle imprese che qui hanno deciso di stabilire la propria sede e la propria attività, creando un valore aggiunto per l’intero territorio – ha ribadito Fontanelli –. L’offerta finanziaria raggiunta con Confindu-

stria Trento rappresenta un segnale di fiducia nei confronti delle aziende della provincia e un passo concreto a supporto dell’imprenditoria per favorire il rilancio economico di questa im-portante realtà. Credo che presentarsi al merca-to con un prodotto così competitivo rappresenti un chiaro segnale di fiducia nei confronti delle aziende della provincia di Trento".Fontanelli si è espresso anche a favore del fasci-colo di analisi economico e finanziaria predi-sposto dal servizio finanza d’impresa. “La nostra Banca – ha detto - attribuisce alle informazioni contenute nel fascicolo un peso rilevante ai fini del completamento del processo istruttorio e dell’analisi quantitativa, ma soprattutto quali-tativa, in quanto consente all’azienda di porre in evidenza punti di forza che non emergono dai meri numeri di bilancio e di cui la banca difficilmente dispone. La compresenza nel fa-scicolo di diversi fattori di analisi permette di analizzare le peculiarità piuttosto che le criticità di ogni singola azienda, la quale, a sua volta di-sponendo di una autorevole e obiettiva valuta-zione potrà operare scelte più corrette in ambito finanziario e gestionale”.

FaVorirE

L’accordo tra Confindustria Trento e Antonveneta-MPS favorisce l’accesso al credito delle imprese associate per stimolare il rilancio economico dell’industria trentina.

un plafond da 30 milioni

Per informazioni

Confindustria Trento, Finanza d’Impresa Luca Ribaga [email protected]. 0461 360000

associazione

Di Lorenzo Chizzola

30 anni D I E S P E R I E N Z A

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In reteper crescere

associazione

Anche il presidente di Retimpresa Aldo Bonomi tra gli ospiti del seminario organizzato dagli Industriali trentini per sensibilizzare gli associati al tema delle aggregazioni.

il

Di Lorenzo Chizzola

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vicepresidente nazionale di Confindustria Aldo Bonomi è intervenuto nei giorni scorsi a Trento in occasione del semina-rio sulle reti d’impresa organiz-zato dagli industriali trentini a Ferrari Incontri.“Reti di impresa. Per rilancia-re innovazione e competitivi-tà” il titolo dell’appuntamento, aperto dai saluti del presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai e da Simone Caresia, membro della Giunta Esecutiva dell’Associazione con delega alle Aggregazioni tra imprese. Dopo di loro ha tratteggiato lo stato dell’arte delle reti il direttore di RetImpresa Fulvio d’Alvia, che si è soffermato sui numeri, sul quadro normativo e sulle misure di sostegno offerte alle aziende che intraprendono questo tipo di percorso.Dell’efficacia dello strumento nella partecipazione alle gare di appalto ha parlato Roberta Zatelli, di Ance Trento; con lei Andrea Marsonet, responsabile dell’area Lavoro e Formazione a Palazzo Stella, si è soffermato invece sugli aspetti legati ai rap-porti di lavoro nelle reti.L’appuntamento è proseguito con la tavola rotonda “Insieme: per fare cosa, con quale organiz-zazione, con quali risorse finan-

ziarie” moderata dalla commercialista Cristina Odorizzi. Al confronto hanno preso parte i rappresentanti di due soggetti già costituiti e forti dei benefici raccolti dall’avvio dell’aggre-gazione: Michele Gubert, della Rete Crisalide Net, e Fabrizio Zambelli, Rete Umandustry.Le conclusioni sono state affidate a Bonomi, presidente di Re-timpresa, l'agenzia per le reti tra imprese di Confindustria.

Aldo Bonomi

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associazione

“Il tema dei contratti di rete non è affatto nuovo – spiega Simone

Caresia, membro della Giunta esecutiva di Confindustria Trento con delega per le Aggregazioni tra imprese - perché se ne parla insisten-temente da alcuni anni, anche se in concreto la crescita esponen-ziale dei numeri dei contratti di rete registrati in Italia è fenomeno dell’ultimo biennio.L’obiettivo che si pone Confindustria Trento è dunque quello di incrementare l’uso degli strumenti di aggregazione tra imprese rite-nendo che il fatto di unire le forze ci consentirà di tenere al meglio mercati che in questa fase sono spesso avari di soddisfazione.Le sfide che abbiamo davanti sono enormi e in questo senso le reti di impresa e i contratti di rete sono uno strumento posto nelle mani dell’imprenditore che realizza una alleanza con altri colleghi senza rinunciare all’autonomia e alla sovranità sulla propria impresa.

Se un tempo le reti di impresa potevano sembrare un “lusso per chi poteva permetterselo”, oggi le medesime appaiono sempre di più come una possibile via d’uscita dall’attuale difficilissima situazione dei nostri mercati.Oggi presso il Registro delle Imprese della CCIAA di Trento sono iscritti oltre 30 contratti di rete che coinvolgono qualche centinaio di imprese, delle quali quasi 60 con sede in provincia.La nostra Associazione non da oggi ha fortemente investito sulle reti di impresa e lo ha fatto creando dei legami stabili – oltre che con il Sistema nazionale di Confindustria - con il Collegio Notarile di Trento e con l’Ordine locale dei Dottori Commercialisti.Lo ha fatto anche usando direttamente lo strumento del contratto di rete per quanto attiene all’erogazione delle prestazioni formative e per quanto attiene la gestione dei servizi amministrativi e logistici.Il contratto di rete è – come nessun altro strumento previsto dall’ordinamento – una figura tassa-tivamente vincolata nei suoi obiettivi. La ragion d’essere delle reti di impresa è cioè l’incremento della capacità innovativa e la crescita della competitività delle imprese; l’obiettivo è dunque tassa-tivamente innovazione e aumento di competitività. Come Confindustria Trento abbiamo una base associativa rappresentativa di un’ampia varietà di settori e di merceologie: questo apre un’opportunità quasi unica. Probabilmente tocca a noi far crescere professionalità di forte caratura strategica che accompagnino gli imprenditori lungo questi percorsi dopo che siamo riusciti ad immaginare traiettorie virtuose.Rimane quindi a disposizione delle imprese interessate un team che vede integrate al proprio in-terno competenze in materia di diritto d’impresa, di appalti, di innovazione e di fiscalità e che negli ultimi anni ha esaminato e supportato un numero rilevante di progetti di aggregazione proposti dalla base associativa”.

Simone Caresia

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Senato ha approvato il testo che definisce le deleghe da affidare al Governo in vista di una nuova ed ampia riforma del mercato del lavoro.Il testo intende dare contenuto alle cinque de-leghe in materia di ammortizzatori sociali, po-litiche attive, riordino delle forme contrattuali, razionalizzazione degli adempimenti connessi alla gestione dei rapporti di lavoro e sostegno della genitorialità.Sono stati quindi definiti i principi e criteri di-rettivi che dovranno guidare il Governo nell’a-dozione dei decreti delegati, attesi entro sei mesi dalla data di approvazione definitiva della legge delega.Nel dibattito hanno trovato ampia eco alcuni delicati temi: su tutti la riforma dello Statuto dei lavoratori - la cui totale “riscrittura” è stata annunciata dal premier Matteo Renzi -, il proget-to di razionalizzazione delle forme contrattuali, nonché il cosiddetto “contratto a tutele crescen-ti”.Il tema sul quale la discussione ha raggiunto le temperature più alte è l’intervento sullo Statu-to dei lavoratori, in vigore ormai dal 1970; fra i nodi principali l’“articolo 18” che prevede ancora la “reintegra” in determinate ipotesi di licenziamento illegittimo e la rivisitazione del contratto a tempo indeterminato, che divente-rà un contratto a “tutele crescenti” in relazione all’anzianità aziendale.Il testo approvato dal Senato – generico e com-promissorio - non esplicita che cosa accadrà per il regime sanzionatorio dei licenziamenti ille-gittimi, ma si limita a prevedere, per le nuove assunzioni, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, manifestando l’intenzione di renderlo più conveniente in termini di oneri

diretti e indiretti. Infatti, è solo nella relazione illustrativa presentata dal Ministro Giuliano Po-letti che è contenuto l’impegno del Governo a prevedere il solo indennizzo per i licenziamenti dettati da ragioni economiche e la conservazione della reintegra per i licenziamenti discriminatori o disciplinari caratterizzati da illegittimità grave.La posizione di Confindustria al riguardo è chia-ra da tempo e vorrebbe mantenere il regime di tutela attualmente previsto esclusivamente per i licenziamenti nulli o discriminatori, preferen-do una tutela indennitaria per gli altri casi. Per quanto riguarda il riordino delle forme contrat-tuali va valutata con attenzione l’analisi delle tipologie esistenti, in modo da ricondurre i pro-cessi di semplificazione alla pluralità delle esi-genze produttive e organizzative delle imprese; il rischio che va evitato è quello di irrigidire ul-teriormente la legislazione e conseguentemente ridurre le opportunità occupazionali offerte dal mercato del lavoro.Sono questi i temi di più stretta attualità, ma non sono gli unici: prioritaria la necessità di snellire gli adempimenti burocratici che rendo-no faticoso e costoso gestire il rapporto di lavoro, ma altrettanto decisivo sarà il ruolo che si vorrà attribuire alla contrattazione decentrata in mate-ria di retribuzione collegata alla produttività e il funzionamento del sistema degli ammortizzatori sociali, oggi troppo oneroso per le imprese.Ora diventa fondamentale e urgente attuare la delega, evitando di riproporre nelle norme di dettaglio le incertezze applicative del passato; qui si giocherà la vera partita, sia rispetto alle re-ali esigenze delle imprese (e dei lavoratori), sia in termini di competitività nei confronti dei nostri partner europei.

il

di ANDREA MARSONET, responsabile Area lavoro e formazione, confindustria Trento

Dall’aula il primo ok alla legge delega che ridisegna il quadro delle norme in materia di lavoro.

Il Jobs Act passa al Senato

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aziende coinvolte e 232 lavoratori, per un totale di 924 ore di formazione: questi i numeri del piano formativo finanziato da Fon-dimpresa e gestito dall’associazione temporanea costituita da Assoservizi Srl, Formazione Spa Scarl, Enfap Trentino e Delta Informatica Spa.Il progetto, dal titolo “Jsr – Job, Safety & Risks”, si presenta come un’opportunità di approfondi-mento rispetto ai percorsi di formazione sulla si-curezza che le aziende dell’area trentina hanno attivato in questi anni. In tal senso va letta la scelta operata dal team di prestare maggior enfasi ad alcune variabili base che direttamente condi-zionano l’approccio al tema della sicurezza sul lavoro (la cultura, la prevenzione, l’esperienza, l’analisi dei rischi, l’attenzione alle fasce deboli),

come pure all’approfondimento delle gestione della sicurezza in condizioni lavorative partico-lari, in specie per quei settori e i quelle tipologie di lavoro a maggior rischio lavorativo. Non si è voluta trascurare inoltre la rilevanza, per la crea-zione di condizioni reali di sicurezza sul lavoro, dei sistemi integrati in cui i processi lavorativi vengano presidiati in modo complementare e si-nergico tra i diversi aspetti di organizzazione, im-patto ambientale e sicurezza dei lavoratori. Sulla base degli obiettivi individuati grazie all’analisi della domanda espressa dalle imprese aderenti sono state definite le azioni formative sono dun-que state articolate su tre aree tematiche: salute e sicurezza, gestione ambientale e sicurezza, sistemi di gestione integrati.

VEntinoVE

Assoservizi, in Ati con altre società di servizi, si aggiudica la gestione di un nuovo piano di formazione Fondimpresa interamente dedicato ai temi della sicurezza.

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Job, Safety & Risks

Fondi in scadenzaIl 31 Dicembre 2014 scade una parte delle risorse finanziare presenti sul conto formazione aziendale di Fondimpresa. Il regolamento del fondo prevede infatti che i versamenti annuali vengano usufruiti entro il biennio successivo al versamento stesso. Per questo effetto al 31 dicembre di ogni anno scadono i versamenti di due anni prima. Per non perdere le risorse (i versamenti scaduti ritornano a Fondimpresa che li utilizza diversamente) è necessario e sufficiente presentare un nuovo piano entro la scadenza (le attività potranno poi essere svolto nei 12 mesi successivi alla presentazione). Vi invitiamo a contattarci tempestivamente in modo da poter progettare l'intervento formativo senza incorrere in rischi e disguidi dell'ultima ora. Chi non fosse ancora iscritto a Fondimpresa può contattarci per scoprire come fare e quali vantaggi comporta aderire al fondo.

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vale economicamente il comparto dell’edilizia, considerato non in sé e per sé ma nelle sue interazioni con gli altri comparti econo-mici, all’interno del territorio alpino della macro-regione dell’Euregio?è questo il quesito al quale lo studio “L’edilizia nell’Euregio Tirolo, Alto Adige, Trentino: L’im-portanza del comparto nell’economia regionale” intende dare una risposta, da un punto di vista scientifico, basata su dati statistici ufficiali oppor-tunamente rielaborati e messi a confronto.Che l’edilizia sia il motore dell’economia è un as-sunto che sentiamo sempre più spesso ribadire, se non altro perché, in mancanza di una ripresa del settore, l’economia nel suo complesso stenta a dare segnali concreti di risveglio. Ma a questa verità mancava ancora, a livello territoriale, una validazione scientifica.è stata questa la motivazione che ha spinto Ance

Trento, la Sezione autonoma dell’Edilizia di Con-findustria Trento, il Collegio dei Costruttori Edili di Bolzano e l’Associazione degli Industriali del Ti-rolo, a commissionare uno studio all’Istituto di ri-cerca Gaw–Gesellschaft für Angewandte Wirtschaf-tsforschung mbH di Innsbruck. Pur partendo dalla consapevolezza che il sistema dell’edilizia è differentemente strutturato nelle tre province, dato che peraltro riceve conferma dallo studio che è stato condotto e che evidenzia come in Tirolo sia presente un numero significativa-mente inferiore di imprese di costruzioni rispetto sia al Trentino che all’Alto Adige, ma di dimen-sioni notevolmente superiori, non di meno il trat-to peculiare di appartenere ad una macroregione che possiede molti aspetti in comune, tra i quali quello del territorio alpino è sicuramente il più saliente, ha rappresentato la principale motivazio-ne che ha spinto le tre Associazioni a condurre

Quanto

di LORENzO GARBARI, Segretario Ance Trento

Presentato, in una conferenza stampa al Forte di Fortezza, il primo studio dedicato all'edilizia e alle sue interazioni con gli altri settori dell'economia nella macroregione dell’Euregio.ed

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Il binomio Edilizia-Euregio

edilizia

Da sinistra a destra: Tschurtschenthaler,

Schretter, Ausserhofer, Misconel e Daldoss

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intorno alle costruzioni, tanto da costituire una filiera lunga e pervasiva.In particolare, nell’Euregio, il contributo dell’edi-lizia e della produzione intermedia per il setto-re edile alla creazione di valore aggiunto è pari all’11,0% del totale (nel solo Trentino la percentuale è addirittura dell’11,7% di cui il 7,5% è creato dal settore edile e il 4,2% dalla produzione di beni intermedi per l’edilizia). In termini di occupazio-ne il contributo è del 12,8%: il che significa che il 12,8% del totale degli occupati nella macrore-gione dell’Euregio risulta impiegato direttamente nell’edilizia oppure nella produzione intermedia di beni e servizi per il settore dell’edilizia. Nel solo Trentino la percentuale è addirittura del 13,6%, di cui il 9,1% in edilizia e il 4,5% nella produzione di beni intermedi per l’edilizia. In termini assoluti sono 78mila gli occupati nel comparto dell’edilizia nelle tre regioni e sono ben 31.900 gli addetti adibiti alla produzione di beni intermedi per l’edilizia, dei quali 10.600 in Tren-tino.L’edilizia peraltro si caratterizza per essere essa stessa produttrice anche di beni intermedi di cui, in Trentino, il 37,3% viene utilizzato all’interno del medesimo comparto, ma ben il 62,7% è utilizzato da altri comparti, tra i quali, i più significativi, il commercio e riparazione di veicoli ne assorbe l’8,5%, il settore dei trasporti e della logistica il 6,5%, la pubblica amministrazione il 6,2%.La significatività di questi dati è stata colta dall’as-sessore provinciale Carlo Daldoss, presente alla conferenza stampa in rappresentanza della Giun-ta Provinciale di Trento assieme a Christian Tschurtschenthaler, presidente della terza Com-missione legislativa finanze, patrimonio e lavori pubblici della Provincia di Bolzano. E non pe-raltro era anche questo l’intendimento delle As-sociazioni che hanno commissionato lo studio all’istituto GAW, quello cioè di sensibilizzare le Istituzioni pubbliche nei confronti di un settore fondamentale per l’economia e dal quale, secondo quanto anche il presidente di Confindustria Gior-gio Squinzi ha recentemente affermato, bisogna ripartire per rimettere in moto il Paese.

lo studio a livello di Euregio. A ciò si aggiunge la consapevolezza delle imprese circa la dimensio-ne sovranazionale che hanno raggiunto i mercati, compresi quelli naturalmente e tradizionalmente più legati al proprio territorio come per l’appunto le imprese di costruzioni.Ciò, in particolare, sta spingendo le imprese di Ance Trento a intraprendere un percorso di in-ternazionalizzazione, guardando ai mercati oltre confine e tessendo rapporti e relazioni con l’este-ro, come questa collaborazione con l’Associazione degli Industriali del Tirolo sta a testimoniare.I risultati a cui conduce lo studio sono stati pre-sentati pubblicamente in una conferenza stampa congiunta al Forte di Fortezza tenuta dal Presiden-te di Ance Trento Giulio Misconel, dal Presidente del Collegio Costruttori di Bolzano Thomas Aus-serhofer - rispettivamente Presidente e Vice Pre-sidente della Consulta Regionale dei Costruttori Edili del Trentino Alto Adige - e dal Presidente dell’Associazione Industriali del Tirolo Reinhard Schretter.I risultati dello studio, illustrati nel dettaglio da Florian Wakolbinger (amministratore delegato di Gaw), pur evidenziando la forte flessione degli in-vestimenti nel settore, ci indicano tuttavia che il valore aggiunto reale nel settore edilizio nell’Eure-gio raggiunge i 3,52 miliardi di euro (dato riferito al 2011, ultimo anno del quale si dispone di dati ufficiali).Significativo è anche il dato che evidenzia come i beni di investimento prodotti dall’edilizia soddi-sfino quasi il cinquanta per cento della domanda complessiva di beni di investimento. In partico-lare, nel Trentino le costruzioni soddisfano ben il 44,8% della domanda, contro il 21,5% che viene soddisfatta congiuntamente dall’industria mecca-nica e delle apparecchiature elettriche, l’8,7% dal commercio e dal settore della riparazione dei vei-coli e il 6,8% dalla fabbricazione dei mezzi del trasporto.Ma è soprattutto l’interazione dell’edilizia con gli altri comparti economici a fornire dati particolar-mente significativi. E da questi dati emerge che un intero sistema economico e produttivo ruota

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laVorazioni

Lavorazioni meccaniche di alta precisione

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meccaniche di tornitura e fresatura con macchi-nari computerizzati a controllo numerico, lavorazioni a disegno e a campione, certificazioni con report su macchina di misura, esecuzione e montaggio di gruppi meccanici: queste le eccellenze di Re.Mac., azienda roveretana spe-cializzata nelle lavorazioni mecca-niche di alta precisione. “Re.Mac. – spiega il titolare Enzo Borghesi – nasce nel 1987 come ditta individuale occupandosi di revisioni e riparazioni di macchi-ne utensili. Dopo pochi anni di at-tività l’azienda si trasferisce nella zona di Avio. Poi, nel 1995, vista la continua crescita, decidiamo di costruire un nuovo capannone e di ampliare le lavorazioni inseren-do nella nostra struttura macchi-nari di ultima generazione e un magazzino di macchine utensili usate. Dal gennaio 2006 ci siamo trasferiti nella zona industriale di Rovereto”. Oggi, i figli Luca e Michela af-fiancano Enzo nella gestione dell’azienda. Lo stabilimento di Rovereto occupa una superficie di 4.500 metri quadrati di cui 3mila coperti. Vi lavorano 12 dipendenti. La struttura è stata recentemente rinnovata soprattutto nel proces-so produttivo. “Negli ultimi anni abbiamo fatto considerevoli inve-

stimenti ammodernando completamente gli impianti produttivi con nuove macchine utensili a controllo numerico. Abbiamo am-pliato in questo modo la dimensione degli elementi meccanici che possiamo eseguire per il cliente e ne abbiamo migliorato la qualità. Ci siamo inoltre dotati di una macchina di misura per il controllo dimensionale per la certificazione dei pezzi”. Con l’utilizzo delle tecnologie più avanzate, l’azienda della famiglia Borghesi è in grado di costruire elementi complessi con qualsiasi materiale, compresi i trattamenti termici. “Eseguiamo filettatu-re di ogni tipo, anche coniche. Realizziamo torniture fino a un diametro di 1.200 centimetri per 4mila di lunghezza massima. Facciamo forature fino a lunghezze di 1.500 millimetri con pun-te di diametro da 80 fino a 200 millimetri. Siamo in grado di compiere fresature e carotature con recupero materiale interno e svolgiamo lavorazioni di barenatura a disegno”. Fresatrici, centri di lavoro, torni, seghetti, stozzatrici, macchine di misura: sono oltre una ventina i macchinari posseduti dall’a-zienda per le lavorazioni. Nello stabilimento di Re.Mac., ricerca e sviluppo si muovono in questa direzione. “Siamo continuamente alla ricerca di prodotti nuovi e innovativi – precisa Enzo Borghesi

Per far fronte alle esigenzie del mercato, Re.Mac. ha ampliato la gamma delle lavorazioni, ricercando la migliore qualità del percorso.

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trol) – porta l’azienda a contatto con industrie differenti e diverse tipologie di produzione. Per questo, l’impresa di Rovereto guarda la crisi da un osservatorio molto obbiettivo. “Essendo la mecca-nica al servizio di tanti settori industriali – conti-nua Borghesi – abbiamo notato un leggero calo su ciò che è legato in modo diretto alla produzione e un mantenimento sull’attrezzaggio macchine ed esecuzione di prototipi”. Per quanto riguarda le scelte future, infine, l’azien-da non prevede cambiamenti all’orizzonte ma non esclude di investire nuove somme in ricerca e sviluppo. “Non è stato ancora pianificato l’investi-mento per il 2015 – conclude Enzo Borghesi – ma siamo attenti alle novità proposte dal mercato”. (adb)

– che migliorino sia i tempi sia la qualità del lavo-ro finito. Gli investimenti fatti negli ultimi anni avevano questo scopo: ampliare la nostra gamma di lavorazioni e migliorare il più possibile la qua-lità del prodotto”.Per Re.Mac., il mercato italiano è il punto di rife-rimento. Una clientela differenziata ed eterogenea. “Lavoriamo molto bene nel nord Italia”, prosegue il titolare. “Si rivolgono a noi le industrie dell’au-tomotive, del settore alimentare, del comparto chimico, le aziende che fanno produzione di mac-chine e utensili. Il mercato è soprattutto italiano. Non lavoriamo direttamente con l’export, ma al-cuni nostri clienti esportano all’estero”.Il core business di Re.mac. – le lavorazioni con macchine utensili Cnc (computer numerical con-

aziende

Incarichi nazionali per gli imprenditori associati

È Valeria Ghezzi il nuovo presidente dell'Anef, l'Associazione Na-zionale Esercenti Funiviari. Con lei, all’interno del neoeletto consiglio direttivo, anche i trentini Daniele Dezulian e Francesco Bosco (quest’ultimo è anche presidente della sezione Impianti a fune di Confindustria Trento).

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50 anni nel mondo della carta.Ringranziamo tutti coloro che hanno voluto festeggiare con noi.

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Nel legno da tre generazioni

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passione per i legnami e l’at-taccamento a una tradizione fami-liare sana e consolidata. I cugini Galante, due coppie di fratelli al timone dell’azienda, rappresenta-no la terza generazione impegnata nel settore del legno con la seghe-ria di famiglia. A Condino, in val-le del Chiese, l’azienda fu fondata nel 1964 da Alessandro con i figli Carmelo e Narciso. Poi, fra gli anni 80 e 90, i due fratelli sono riusciti a farla crescere rendendo-la un’azienda solida, importante punto di riferimento per il siste-ma legno trentino. Alessandro, il nonno, decise di avviare l’attività dopo aver maturato tanta espe-rienza nel comparto del legno. An-che suo padre, e il padre di suo padre, lavoravano il legno. La fa-miglia Galante, infatti, è presente nel settore dei legnami sin dalla fine dell’800, quando, a Ponte Caf-faro, non distante da Condino, passava il confine tra il Regno di Italia e l’Austria-Ungheria. Con at-tività di commercio e lavorazione di legnami, i Galante si erano af-fermati già ai tempi dell’impero austriaco. Oggi, Galante Legnami è gestita dai nipoti di Alessandro: i cugi-ni Catia, Elisabetta, Luca e Stella. L’azienda conta 17 dipendenti. I collaboratori – per la maggior par-te di Condino, qualcuno dei paesi

limitrofi – sono impiegati nello stabilimento produttivo sito nella zona industriale di Condino su una superficie di 24mila metri quadrati (circa 4mila sono coperti). Nonostante la crisi, l’azien-da ha saputo crescere negli ultimi anni con scelte coraggiose, affrontando importanti investimenti e incrementando le unità di personale. “Da molti anni – spiegano i cugini Galante – siamo specializzati nella produzione di un’ampia gamma di perlinati e segati per carpenterie e falegnamerie. Questa è la nostra attività tradizionale. Ma nel 2013, per ampliare l’offerta ed essere più competitivi, ab-biamo avviato la produzione di lamellari per serramenti. Doveva-mo aprirci ai mercati, differenziarci e sfruttare meglio la parte più pregiata del tronco. è stato un impegno economico importante in un momento difficile per l’economia. Conseguentemente ci sia-mo impegnati a formare il personale e ad assumerne di nuovo”.

I cinquant'anni di Galante Legnami, azienda fondata nel 1964 che porta in dote la passione per il mestiere e per la qualità delle lavorazioni ereditata dai nonni, attivi nel settore ai tempi dell'impero austriaco.

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volgiamo a falegnamerie, carpenterie, magazzini, grande distribuzione e centri di taglio. Con grande determinazione ci stiamo sforzando di offrire al cliente un servizio il più completo possibile: scor-tecciatura, misurazione elettronica, lavorazione su travi in massiccio, spazzolatura, impregnatura. Anche per questo abbiamo avviato la nuova linea produttiva di lamellare. Rispondere con immedia-tezza alle richieste del cliente è condizione indi-spensabile per stare sul mercato. Lavoriamo molto a magazzino. Sempre più spesso, il cliente giunge da noi e vuole trovare tutto pronto. Per le consegne in regione e fuori regione disponiamo di un no-stro mezzo e di un autista. Rispettiamo così tutte le richieste puntando su qualità, immediatezza e attenzione alle esigenze del cliente”. Tra i macchinari in dotazione dell’azienda ci sono anche due forni essiccatoi. L’essiccazione fa sì che il legno sia sempre al giusto livello di stagionatura per un prodotto dalla caratteristiche ottimali. “La caldaia – spiegano – funziona con combustibile a biomassa, che l’azienda ricava dalla lavorazione del legno compatto naturale: questo tipo di riu-tilizzo del materiale è direttamente legato all’idea di legno come materia prima pulita e rinnovabile per eccellenza. Infatti, la nostra è stata una delle prime aziende a introdurre questa tecnologia per l’essiccazione già alla fine degli anni 80. La parte di biomassa in esubero viene venduta a centrali a biomassa per la trasformazione in energia termica ed elettrica”.A mezzo secolo di distanza dall’atto di nascita – l’azienda festeggia nel 2014 i 50 anni – la famiglia Galante interpreta così “l’amore e la passione per un mestiere tramandato nel tempo nel cuore del Trentino”. (adb)

In un tempo di crisi, Galante ha intrapreso una strategia coraggiosa premiata dalla compattezza di un'azienda che ha basi consolidate e profonde. “Il nostro settore è fortemente legato all’edilizia – con-tinua la famiglia Galante – e risentiamo anche noi delle difficoltà. I margini di guadagno si riducono sempre di più. Costo dell’energia, costo del lavoro e imposizione fiscale sono gli ostacoli più grandi. Inoltre, siamo un po’ penalizzati dalla zona in cui ci troviamo. Una valle periferica rispetto ai centri principali con conseguenti disagi e costi aggiun-tivi”.Ma le difficoltà non hanno mai spaventato la fami-glia Galante. Nel 1993, un incendio causato dal fun-zionamento difettoso di un macchinario distrusse metà dello stabilimento di Condino. L’azienda era appena stata ristrutturata e i danni furono enormi, oltre due miliardi delle vecchie lire. Ripartendo da zero, senza mai sospendere il lavoro degli operai, Galante riprese la produzione e dopo pochi mesi rilanciò le vendite e le commesse.“Oggi – sottolineano i Galante – la sfida è con-tinuare a investire sulla qualità, come ci hanno sempre insegnato i nostri padri e nostro nonno. La qualità nei processi produttivi e nella scelta della materia prima è il vero valore aggiunto”. Per quan-to riguarda la produzione di lamellari, il legno proviene “esclusivamente dalle nostre foreste del Trentino Alto Adige”. Per la linea produttiva dei perlinati, Galante si approvvigiona anche all’estero, nelle migliori foreste di Austria e Paesi Scandinavi. In un caso e nell’altro, si tratta prevalentemente di larice e di abete. Per Galante Legnami i mercati di riferimento sono quelli del Trentino Alto Adige e del nord Italia, Emilia Romagna e Veneto in particolare. “Ci ri-

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di rado il tempo delle ricorrenze non coincide con quello dei bilanci. Per la cartiera di Condino, il cinquantesimo anniversario non ha offerto soltanto l’occasione per una celebrazione in grande stile, ma anche per una riflessione che ha consentito di evidenziare e valorizzare le tap-pe più eloquenti di un percorso di crescita che manifesta, su più fronti, tutta la sua robustezza.Ad esempio nei quantitativi produttivi: ogni anno, dallo stabilimento di Condino escono ses-santamila tonnellate di carta, per andare a confe-zionare prodotti alimentari largamente conosciu-ti e di uso quotidiano, come biscotti, panettoni, pandori e colombe, caffè, caramelle. Di più: la capacità produttiva annua di Cham Paper Group – il Gruppo costituito nel 2009 insieme alla cartie-ra di Carmignano di Brenta e Condino Energia - è di oltre 160mila tonnellate di carta, che viene

esportata in tutto il mondo. Negli anni sono state sviluppate carte per supporto etichette e nastri biadesivi e per la produzione di fibre di carbonio, per il settore aeronautico e automobilistico.Per soddisfare le richieste dei clienti, il gruppo si è inoltre specializzato nella produzione di svaria-te tipologie di carta, tra le quali: carte patinate ad alta qualità, carta per imballaggi flessibili da destinarsi a beni di consumo e non, carta per etichette autoadesive, carte da impiegare per la produzione industriale di oggetti quali cartelli stradali e pellicole isolanti. Il processo di svi-luppo non è mai andato disgiunto dalla ricerca, perseguita con sempre maggiore convinzione nei tempi recenti, di una più elevata qualità di pro-cessi e prodotti.

“Nel 1994 - spiega Gerold Zuegg, direttore dello stabilimento di Condino e presidente della sezio-

solo

Sabato 20 settembre oltre mille persone hanno varcato i cancelli dello stabilimento di Condino di Cham Paper Group per festeggiare un successo che dura da cinquant’anni.

Mezzo secolo all’insegna della qualità

aziende

il laboratorio artigianale per la

realizzazione della carta. Il maestro

Sandro Tiberi

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zienda tra il 1964 e il 2014 anche lo scorso 20 settembre, quando autorità, ex dipendenti e af-fezionati si sono uniti ai dirigenti di Cham Pa-per Group per festeggiare l’anniversario di fon-dazione dello stabilimento. Nel corso dell’evento sono intervenuti anche Luis Mata, responsabile amministrativo di Cham Paper Group, il sindaco di Condino Giorgio Butterini, Alessandro Oli-vi, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento e assessore allo sviluppo economico e al lavoro, che ha evidenziato il valore della presenza industriale nell’economia trentina, e le ricadute positive apportate all’intero territorio dall’attività di realtà sane e competitive come la cartiera di Condino.Il presidente di Confindustria Trento Paolo Maz-zalai si è soffermato sulla capacità occupazionale e produttiva della cartiera, in grado di coinvol-gere una filiera di fornitori e clienti dislocati in tutto il mondo, con un livello di esportazione di oltre l’85% dei prodotti. A testimonianza della vicinanza del mondo industriale trentino a tut-ti i dipendenti e ai dirigenti della Cham Paper, Mazzalai ha inoltre consegnato una targa a Urs Ziegler, Ceo del gruppo.Alla cerimonia privata del mattino ha fatto se-guito, nel pomeriggio, l’evento a porte aperte. A partire dalle 14, oltre mille persone hanno visitato la cartiera e la mostra fotografica allestita per l’oc-casione guidati dai dipendenti dell’azienda: tra le altre cose, al pubblico della manifestazione Cham Paper ha proposto una dimostrazione della realiz-zazione artigianale della carta da parte del mae-stro cartaio Sandro Tiberi. L’evento si è concluso con il concerto del Corpo Bandistico Giuseppe Verdi di Condino: presente, come nel lontano no-vembre 1964, per sottolineare l’attaccamento della comunità locale alla cartiera.

ne carta e grafica di Confindustria Trento - abbia-mo ottenuto la certificazione di qualità Iso 9001. Tre anni dopo si è aggiunta la certificazione am-bientale Iso 14001, grazie alla realizzazione di un impianto biologico per il trattamento delle acque e di una centrale di cogenerazione. L'impianto biologico consente di depurare tutte le acque separandole dai residui solidi scartati dalla pro-duzione. La centrale di cogenerazione garantisce la fornitura di energia elettrica e vapore per la fabbricazione della carta. Nel 2004 arriva anche l'Aia (Autorizzazione ambientale integrata) e nel 2007 l’ambita Ohsas 18001, certificazione per il sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Quest’anno è stato raggiunto un nuovo e ambito obiettivo: la certificazione Haccp, Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti critici”. L'azienda è anche impegnata nell'ambito della salvaguardia dell'ambiente: per questo si riforni-sce di cellulosa presso fornitori che hanno ottenu-to la certificazione di sostenibilità ambientale Fsc per la gestione delle foreste. Sul fronte sicurezza l’impegno profuso dalla direzione e da tutte le maestranze, unito a continui investimenti, è sta-to largamente ricompensato: gli infortuni sono diminuiti drasticamente, oltre che per gravità anche per frequenza complessiva. “La cartiera di Condino – continua Zuegg - partecipa dal 2008 al progetto Obiettivo Zero infortuni istituito dalla Fondazione Giuseppe Lazzareschi: per ben quat-tro anni lo stabilimento ha ricevuto il diploma di merito”.Lo scopo è di diminuire l'energia specifica neces-saria per produrre la carta e, nello stesso tempo, diminuire le emissioni in atmosfera, la produzio-ne di fanghi e il consumo di acqua per tonnellata di carta prodotta.Zuegg ha rievocato il cammino percorso dall’a-

La mostra fotografica. La cartiera dal 1964 al 2014

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fatto tappa ad Arco, lo scorso 16 Settembre, The Global Party: il più grande evento globale no profit organizzato simultaneamente in diverse città in tutto il mondo con il coinvolgimento di gallerie d’arte, ristoranti, hotel, marchi e realtà di alto profilo, pensato per raccogliere fondi a favo-re delle cause sostenute da Global Charity Trust.Giunto alla sua quarta edizione, il Global Party si è tenuto presso la design boutique Vivere suites an rooms, con la collaborazione del Lido Palace

Hotel di Riva del Garda, di Cantine Ferrari e di Coast to Coast Shop Torbole e con il prezioso sostegno del Gruppo Arcese. I fondi raccolti sono stati destinati all’associazione benefica The Glo-bal Charity Trust, che a sua volta, devolverà metà della somma all’associazione locale Pro-crea. La restante parte del ricavato andrà a sostegno di una delle centinaia - tra associazioni, enti bene-fici e cause - che già godono dell'appoggio della Charity.

ha

Il Gruppo Arcese e le Cantine Ferrari tra i sostenitori della tappa trentina del Global Party. I fondi raccolti nel corso della serata sono stati devoluti al Global Charity Trust.

Industriali trentini per il sociale

aziende

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del IV anno di diploma professionale di Tecnici Riparatori di veicoli a motore del Cfp Enaip di Villazzano ha avuto luogo presso la sede della Concessionaria Dorigoni a Trento. Ad accogliere i venti allievi nel loro primo gior-no di corso è stato Michele Dorigoni, titolare dell’azienda, che conta 130 collaboratori occu-pati nelle tre sedi di Trento Sud, Trento Nord e Rovereto ed è partner del Cfp di Villazzano sin dall’avvio di questa tipologia di corso. Le carat-teristiche della figura professionale in questione sono molto apprezzate dall’azienda che a fine anno spesso trasforma la fase di formazione in assunzione. è stata poi la volta del direttore del Cfp Enaip di Villazzano Diego Freo e di Maria Cristina Poletto, responsabile Education di Confindu-stria Trento, che ha presentato un excursus della situazione attuale del mondo del lavoro tren-tino rilevando che i ragazzi se sapranno pre-pararsi adeguatamente agli standard richiesti dal loro profilo professionale, sicuramente tro-veranno l’occasione buona per un impiego co-erente. L’80% dei ragazzi che hanno concluso il loro percorso a giugno, nonostante la situazione economica poco favorevole, hanno trovato un impiego coerente.Il coordinatore del percorso formativo del Cfp Dario Pedrotti ha presentato agli allievi il ca-lendario delle attività previste, le caratteristiche più significative delle finalità generali e dei ri-sultati dell’apprendimento, il profilo educativo culturale e professionale del corso, il processo di lavoro caratterizzante la figura professionale di tecnico, gli strumenti didattici messi a disposi-zione degli allievi e delle aziende, le attività, le competenze, le abilità e le conoscenze essenziali,

l’articolazione dell’intervento per quanto riguar-da gli ambiti di competenza. (dp)

è una tradizione che dura da undici anni l’a-pertura, presso la sala Edilizia di Palazzo Stella, del quarto anno del corso per tecnici di cantiere edile e per tecnico edile di carpenteria in legno dei due Centri Enaip di Villazzano e Tione.L’obiettivo della collaborazione tra Ance Trento e l’Enaip è stato evidenziato dal vicepresiden-te della Sezione Andrea Basso, dal presidente di Centrofor Stefano Tomasini e dal direttore dell’Enaip di Villazzano Diego Freo. L’iniziativa gode inoltre del concreto apporto di numerose imprese industriali edili: D.F. Co-struzioni di Lavis, Edildrena di Drena, Inco di S.Cristoforo, Mak Costruzioni di Lavis, Nord Co-struzioni di Lavis, Pretti e Scalfi Impresa di Co-struzioni di Tione, Legno Più Case di Condino.Il corso si articola in 1.100 ore di cui 600 di for-mazione presso i Centri di Villazzano e Tione e 500 presso le aziende partner di progetto. L’ar-ticolazione degli insegnamenti previsti nel pia-no di studi vede la possibilità di personalizzare la formazione aziendale per favorire la crescita educativa e culturale degli allievi e stimolarli a prendere coscienza del loro ruolo all’interno dell’organizzazione del lavoro, apprendendo i comportamenti di tecnico capace di guidare gruppi di lavoratori e di prendere l’iniziativa leg-gendo un disegno. I corsi di formazione del quarto anno hanno di-mostrato di saper creare degli ottimi tecnici che hanno avuto notevole apprezzamento dal mon-do del lavoro, riscontrabile anche dalla soddi-sfazione occupazionale dei partecipanti dei corsi precedenti. (dg)

l’aVVio

Nei giorni scorsi l’apertura dei percorsi di formazione per tecnico riparatore e tecnico di cantiere edile del Cfp Enaip di Villazzano e per tecnico edile di carpenteria in legno del Cfp Enaip di Tione.

Quarti anni al taglio del nastro

educ

atio

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education

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a raccolta

La resa è inferiore al quinquiennio precedente, ma a salvare l'annata è la qualità del raccolto. Le stime di Gaierhof, Cantine Ferrari, Letrari e Distillerie Trentine. ec

ono

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economia

Vendemmia 2014: quantitativi in calo

conclusa, si stima una produzione su scala naziona-le del 15% in meno rispetto ai dati dello scorso anno. Questo è il dato più significativo della vendemmia 2014. Ma nel 2013 la quantità di uve raccolte fu maggiore dell’8% rispetto alla media. I valori sono però disomogenei. L’Italia si presenta spaccata in tre: una riduzione abbastanza con-sistente al nord, una riduzione molto consistente al sud, un incre-mento al centro. In ciascun conte-sto, inoltre, i dati possono variare significativamente da zona a zona. In Trentino, la vendemmia è ini-ziata intorno al 25 agosto. Il calo quantitativo si attesta sull’8% in meno rispetto alla media quin-quennale. Sono stati raccolti gene-ralmente meno grappoli ma dal peso medio più elevato (il 10% in più dei grappoli del 2013). Questo ha compensato in parte la mino-re fertilità. Da un punto di vista qualitativo, le uve raccolte sono buone. Il risultato, a fronte di un andamento climatico difficoltoso, si deve alla cura dei viticoltori trentini e alle competenze messe in campo sia durante i mesi del-la maturazione delle uve, dove il clima è stato maggiormente incle-mente, sia nel corso della vendem-mia, che ha beneficiato di condi-zioni meteorologiche migliori.

Anche in Trentino, tuttavia, differenze significative si riscontrano da zona a zona. Protagonista in negativo dell’annata in corso è stato dunque il cli-ma. L’inverno mite e piovoso ha caratterizzato il Trentino e gran parte dei territori italiani. In primavera, le temperature alte han-no favorito un germogliamento anticipato della pianta. In estate, la grande piovosità dei mesi di luglio e agosto ha ritardato la fase di maturazione aumentando il rischio di infezioni della pianta e creando una situazione di rischio e di incertezza. In Trentino, nei primi sette mesi del 2014 sono caduti oltre mille millimetri di pioggia, quantità che mediamente si registra in un anno. In alcune aree si sono registrati intense grandinate e danni da ven-to, soprattutto nel mese di maggio. Solo nella seconda parte di settembre, con l’arrivo del sole, il miglioramento delle condizioni climatiche ha contribuito a risollevare la situazione, proprio nelle settimane della vendemmia.

“Ho 72 anni – spiega Luigi Togn, titolare dell’azienda vinicola Gaierhof di Roverè della Luna – e non ho mai visto una situa-zione come questa. Da metà luglio a metà settembre abbiamo avuto la stessa insolazione che da marzo a metà maggio. Sotto il profilo quantitativo abbiamo avuto una contrazione del 30-35 % rispetto all’anno scorso, che è stato un anno abbondante. Questo

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invece molto bene all’estero, ma il mercato stra-niero è complicato e necessita di tempi lunghi”. Anche in Trentino, come nel resto d’Italia, il giu-dizio sulla vendemmia varia di zona in zona. Il punto di vista di Leonello Letrari, dell’omoni-ma azienda vitivinicola in Vallagarina, fotografa un’annata buona. “Complessivamente – spiega – la vendemmia 2014 è andata bene, per le basi spumante soprattutto. A inizio e a metà stagione eravamo molto preoccupati: condizioni clima-tiche non buone e alcuni episodi di grandinate e trombe d’aria. Ma nel momento della matura-zione e della raccolta l’annata si è risollevata. La pazienza dei contadini e la cura dei vigneti, insie-me al miglioramento del tempo nella fase finale di stagione, hanno dato ottimi risultati. Abbiamo raccolto generalmente grappoli con meno acini, ma che sono maturati bene. Sotto il profilo quan-titativo abbiamo perso qualcosa rispetto agli anni precedenti. In certe aree è stato raccolto fino al 40% in meno. Ma l’ottima maturazione del frutto ha conferito alle uve grande qualità. Dove c’è stata salubrità della pianta e dove non ci sono state ma-lattie funginee, il risultato ci soddisfa molto. Nei mosti in fermentazione ho sentito ottimi profumi. Ben vengano annate come queste, dove prevale la qualità sulla quantità”. Per quanto riguarda il comparto dei distillati, più preoccupato è il giudizio di Fabio Andreis, re-sponsabile commerciale delle Distillerie trentine di Mezzocorona. “Quella del 2014 – precisa – non è una gran vendemmia. Le rese sono state basse. Stiamo distillando le vinacce bianche e abbiamo notato cali di resa sia in termini quantitativi che in termini qualitativi. In trentino Alto Adige re-gistriamo un calo della quantità che oscilla tra

si deve a diverse cause: grandine, pochi grappoli sulle vigne, poco peso e presenza di marciume. Per quanto riguarda la qualità, tuttavia, noto soprat-tutto sui vini bianchi e base spumante profumi e delicatezza di un buon livello. Per i vini rossi è ancora troppo presto per giudicare, bisogna prima assaggiarli”. Calo significativo anche per le Cantine Ferrari, ma con buona qualità sulle uve raccolte. Mauro Lu-nelli commenta così la vendemmia: “Alcuni gior-ni di sole e tempo stabile nella seconda metà di settembre hanno contribuito molto a sollevare la qualità delle uve. Nel corso dell’estate, dopo un lungo periodo di tempo pessimo, eravamo pre-occupati per la maturazione. Ora possiamo dire di essere soddisfatti. Abbiamo buoni profumi e buoni aromi sia per le nostre uve di fondovalle sia per i vigneti in quota, che hanno beneficiato di un maggiore salto termico tra il giorno e la notte. Per quanto riguarda la quantità, siamo su livelli nettamente inferiori rispetto all’anno scorso. Ma il 2013 è stata un’annata eccezionale con un 15% in più rispetto alla media. Il 2014 segna per noi un 20% in meno se paragonato all’anno scorso, che significa un 5-7% in meno se riferito ai valori medi. Complessivamente, direi che è stata un’an-nata buona, ma non prestigiosa. Non all’altezza delle riserve. Non faremo, infatti, il Giulio Ferrari. L’andamento climatico ha pesato sulla stagione, si è riflettuto sui costi per la cura del vigneto e sulla qualità delle uve”. Il dato più significativo rima-ne il calo quantitativo, in un momento in cui si registra una contrazione nei consumi di vino, spe-cialmente sul mercato italiano. “Da alcuni anni – continua Mauro Lunelli – assistiamo a un calo nei consumi a livello nazionale. I nostri vini vendono

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le uve (costi di produzione aumentati con meno quantità di uve). Non ci sarà spazio, quindi, per remunerare molto le uve. Per gli imbottigliatori, che vendono i vini sul mercato locale e nazionale, l’aumento dei listini di vendita del 10-15 % sarà ac-cettato solo in parte dagli esercenti e dalla grande distribuzione e causerà una contrazione delle ven-dite specialmente nel primo semestre del 2015. Per gli esportatori (e il Trentino esporta moltissimo), la situazione diverrà delicata in quanto qualche importatore si rivolgerà in altri paesi (come il Sud Africa, il Sud America, l’Australia), dove uguali va-rietà (Chardonnay, Pinot grigio, Cabernet e altre) costeranno meno. Per gli spumantisti, ci saranno meno problemi poiché metteranno in commercio l’anno prossimo vini spumanti elaborati tre o più anni fa”. Tutto negativo, allora, per le vendite? “Forse no”, conclude Togn. “Ma solo se noi viticoltori saremo in grado di compattarci smettendo di danneggiar-ci a vicenda. è ora di dimostrare che siamo in gra-do di operare per il bene delle nostre aziende e per l’immagine del nostro territorio, quella profes-sionalità indispensabile per vincere sul mercato. Spero davvero che il mio comparto sia in grado di intraprendere questa direzione”. (adb)

il 20 e il 30%. In gradazione, c’è un calo rispetto alla media del 10%. Non è un buon momento. Il nostro settore è stato preso di mira dell’ennesimo aumento delle accise sull’alcol. è il quarto aumen-to dal mese di ottobre del 2013. Si pensi che l’ali-quota fiscale per ogni litro anidro è passata dagli 8,0001 euro a oltre 10,50 euro. Una bottiglia di grappa da litro costa 4 euro solo di accise. Poi c’è il problema degli incassi: siamo costretti a rispet-tare le scadenze nei pagamenti, poi ci ritroviamo con gli insoluti. Quando va bene riusciamo a in-cassare, ma molte volte questo non accade. Infine, pesa il contraccolpo delle campagne antialcol: il mercato è sempre più difficile perché noi distilla-tori siamo considerati come degli spacciatori. La grappa è in questo senso più penalizzata degli altri prodotti”.Ma quali effetti può produrre un’annata come questa? “Bisogna distinguere – spiega Luigi Togn – a seconda dei ruoli di coloro che appartengono alla filiera. Per i coltivatori delle vigne, l’aspet-tativa è di una maggiore liquidazione delle uve, che ci sarà, ma inferiore a quanto ci si potrebbe attendere, perché il mercato dello sfuso crescerà non oltre il 10-20 % e le cantine avranno maggio-ri costi per l’arricchimento e la lavorazione del-

economia

Dal 1864 cinque generazioni di distillatori

- Mezzocorona -(TRENTO)

www.distillerietrentine.it

Grappe al TerritorioLegate

Dal 1864 cinque generazioni di distillatori

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l’inconfondibile profilo delle Dolomiti a caratterizzare la presenza del Trentino ad Expo 2015. Nella settimana dal 10 al 16 luglio presso il Padiglione Italia e nei tre mesi dal primo agosto al 31 ottobre 2015 gli spazi acquistati dalla Provin-cia autonoma e nei quali saranno messe in mostra le eccellenze del Trentino, tra le quali i prodotti ed i servizi di alcune aziende, si caratterizzeranno dunque con i pinnacoli di dolomia e con le altre ricchezze naturali del Trentino, acqua, legno e mi-nerali. La Natura sarà infatti uno dei filoni portanti dell’Esposizione universale – il cui tema è “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita” – che dopo una fase di avvio piuttosto complicata sta oggi viaggiando a mille per presentarsi all’inaugurazione del primo maggio 2015 tirata a lucido. Il cantiere milanese è infatti in piena attività e si stanno definendo tutte

le partecipazioni. Quella dei ben 147 Paesi ospitati, un numero veramente ragguardevole e che porta a dire che a Milano “ci sarà il mondo intero”; quella dei visitatori, previsti nell’ordine dei 20 milioni di cui almeno un quarto dall’estero, con 4 milioni di biglietti d’ingresso già opzionati; quella dei territo-ri, tra i quali appunto anche il Trentino. Anche il sito internet www.expo2015.org si è nel frattempo riempito di contenuti e può essere utilizzato sia per monitorare l’avanzamento dei lavori, sia per acqui-stare i biglietti d’ingresso, sia per partecipare alle gare ancora in programma per completare l’offerta materiale ed il palinsesto degli eventi. Nell’arco delle prossime settimane sarà definito pure l’elenco delle aziende trentine, alcune delle quali anche del settore industriale, che prenderan-no parte all’evento occupando una parte degli spa-zi marcati “Trentino”. Altre aziende stanno invece operando per avere degli spazi o degli eventi “fuori Expo”, cioè all’esterno dell’area dedicata, ma co-munque collegati per tempi e argomenti affrontati.Anche il Trentino si caratterizzerà dei colori dell’Ex-po: da maggio ad ottobre 2015 saranno infatti or-ganizzate numerose iniziative di carattere cultura-le, scientifico, economico, tra le quali degli spazi permanenti presso il Muse di Trento e il Mart di Rovereto, per richiamare l’attenzione ed attirare vi-sitatori.Il servizio appositamente costituito presso Confin-dustria Trento/Assoservizi fornisce informazioni ed assistenza per le aziende interessate (T. 0461 360000 [email protected], [email protected]) e partecipa al tavolo delle catego-rie che assicura il raccordo tra la Provincia ed il mondo delle imprese. Sarà programmato a Trento entro la fine dell’anno un grande evento aperto al pubblico. (rb)

sarà

Anche i pinnacoli di dolomia tra le ricchezze naturali del Trentino all’Esposizione universale per omaggiare il tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”.

A Milano il profilo delle Dolomiti

economia

Expo 2015 in sintesi- Sei mesi di durata: dal 1° maggio al 31 ottobre 2015- 20 milioni di visitatori (di cui almeno 1/4 stranieri) attesi nel 2015- 1 miliardo di cittadini contattati con Cyber Expo e con “Expo

Comunicazione Globale”- 147 Paesi presenti con spazi espositivi e proprie delegazioni- Oltre un milione di mq di sito espositivo: 80 spazi espositivi

per i Paesi partecipanti e organizzazioni internazionali, padiglioni tematici; spazi per eventi

- Oltre 2.000 eventi - dibattiti mondiali, convegni e policy meeting, concerti, eventi culturali e festival dedicati al cibo - nei sei mesi nel sito e nei territori circostanti

- Oltre 2 miliardi di investimenti stimati e oltre 4 miliardi di ritorni attesi per il turismo

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Il fenomeno è in espansione per via dell'aumento dell'attenzione verso le industrie: cresce l'interesse verso i processi produttivi, ritenuti attrattivi alla stregua dei prodotti stessi.

turismo industriale non è quello dello shop-ping negli spacci aziendali. è un turismo diverso. Quando si arriva in un territorio non basta più ve-dere i monumenti o assaggiare un piatto: la siner-gia delle offerte rende più attrattivo un territorio dove si mostra tutto, anche che cosa si produce e perché. Così si ha la sensazione di aver conosciuto davvero un paese”. In queste parole pronunciate da Pey Cazorla - che ha sviluppato questo settore in oltre 30 città spagnole – in occasione di un meeting di imprenditori vicentini nella primave-ra del 2013, emergono chiaramente l’attualità e le potenzialità del turismo industriale o di scoperta economica. Ma se il turismo industriale, inteso come visita ad un “patrimonio”, è ormai un’attività consolidata in molte regioni europee (la Ruhr ne è l’esempio principale), per quanto riguarda l’industria “viva”, vale a dire siti funzionanti che vengono visitati con finalità conoscitive, informative o ludiche, il processo di messa in scena turistica è ancora in corso. Tuttavia si tratta di un fenomeno in espan-sione per via dell’aumento dell’attenzione verso le industrie in quanto “attrazioni”, poiché aldilà dell’interesse verso i prodotti vi è pure un inte-resse verso il processo produttivo. Nel corso de-gli ultimi anni si sono sviluppati anche in Italia dei modelli significativi di turismo industriale, nei quali la possibilità di visitare imprese diviene un importante elemento di marketing territoriale. Tra le proposte più interessanti spiccano senz’al-tro quelle promosse in Friuli Venezia Giulia ed in Piemonte. Il turista si vuole insomma avvicinare all’industria attraverso il racconto da parte degli stessi impren-ditori, dei segreti dei propri prodotti, della loro storia di generazioni di operosità, delle sfide di

ieri e oggi per emergere e per affermare il valore del “made in Italy”.Come documentato nel sito della European Rou-te of Industrial Heritage, esistono oltre mille siti in 43 diversi paesi, tanto da rendere il fenomeno molto rilevante dal punto di vista economico ol-treché turistico. In occasione del 4° congresso europeo del turismo industriale, a S. Joao de Madeira nel 2012, sono state approvate delle conclusioni ed una dichia-razione per confermare le sfide, le opportunità, i risultati scientifici. Vi si legge, tra l’altro, che “il turismo industriale ha le potenzialità per generare esperienze uniche, combinando conoscenza, sensi ed emozioni… il turismo industriale ha dimostra-to di essere un elemento di identità sociale, posi-tivo per lo sviluppo locale…le imprese che hanno deciso di aprire le loro porte possono materializ-zare la responsabilità sociale, creando diretti bene-fici per i visitatori e per la comunità locale…”. Il crescente interesse a livello nazionale per questo fenomeno si è manifestato nel 2003 e successiva-mente nel 2008 anche attraverso la pubblicazione, da parte del Touring Club Italiano, del volume “Turismo Industriale in Italia”. Il presidente del Tci scrive nell’introduzione che queste attività atte-stano “soprattutto una fierezza di identità che sca-turisce dalle proprie radici fatte di intraprendenza e di perspicacia nel produrre. Attestano anche, per quel tanto di collettivo che è sempre esistito nel vivere quotidiano della fabbrica, il profondo lega-me tra cultura industriale e cultura sociale”. Per inciso, nelle 41 esposizioni descritte nel libro e nei 64 itinerari turistici collegati, non è mai presente il Trentino… ma grazie a Confindustria Trento qualcosa si è finalmente messo in movi-mento. (rb)

“il

Turismo industriale anche in Trentino

economia

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sistema di previdenza complementare si basa sul principio dell’accumulazione individuale di capitale, come un libretto di risparmio. Aderendo al Fondo Pensione Laborfonds, il lavoratore diventa titolare di un “conto personale” presso il fondo pensione complementare. Questo conto, la cosiddetta posizione individuale, viene alimentato dai contributi versati e dai rendi-menti che maturano attraverso la gestione finanzia-ria. Il finanziamento del conto personale avviene principalmente mediante la destinazione del tratta-mento di fine rapporto. Oltre al Tfr il dipendente può versare una quota a proprio carico, benefician-do in questo modo anche del versamento di una quota a carico del datore di lavoro. L’entità minima di questi contributi è fissata dai singoli contratti o accordi collettivi di lavoro. Si noti che la decisione di conferire il solo Tfr al fondo pensione è consentita esclusivamente ai lavoratori del settore privato.Per i soggetti fiscalmente a carico che aderiscono al fondo pensione, i versamenti sono invece liberi, sia per entità che per periodicità. Al momento del pensionamento l'iscritto dispone sul proprio conto personale della somma che ha ac-cumulato più i relativi rendimenti e potrà richiedere l’erogazione della pensione complementare (rendita vitalizia). L'iscritto ha la facoltà di chiedere fino al 50% della posizione maturata in forma di capitale in un’unica soluzione. La quota rimanente viene convertita in forma di rendita, optando tra una delle possibili diverse tipologie proposte dal fondo pensione.L’importo della rendita dipende dalla tipologia ri-chiesta, dall’età dell’aderente e da quella degli even-tuali beneficiari e dalle relative aspettative di vita. L’aderente può accedere alla propria posizione indi-viduale anche prima del pensionamento, richieden-

do un’anticipazione sul capitale maturato in presen-za di specifiche esigenze. In caso di cessazione del rapporto di lavoro, oppure in presenza di un periodo di inoccupazione prolun-gato o di invalidità permanente con una riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo, l’ade-rente ha diritto al riscatto, ovvero alla liquidazione anticipata della posizione maturata. In caso di de-cesso prima del pensionamento, l’intera posizione maturata viene riscattata dagli eredi o dai beneficiari designati. L’adesione a Laborfonds permette inoltre di benefi-ciare di una serie di vantaggi fiscali.

Statuto Laborfonds: le novitàDal primo settembre è entrato in vigore il nuovo Statuto del Fondo che riconosce all'aderente del set-tore privato la facoltà di optare tra il classico riscatto totale o un riscatto parziale nella misura del 50% o 80% in caso di perdita dei requisiti di partecipazione.Diversamente dal riscatto totale, che comporta la cessazione della partecipazione al Fondo, il riscatto parziale:- consente di mantenere la qualifica di aderente

con i connessi diritti maturati, come ad esempio l'anzianità d'iscrizione, utile per l'accesso ad anti-cipi e aliquote fiscali di favore;

- non pregiudica la possibilità di accedere al Fondo di Garanzia Inps nei casi in cui il datore di lavoro insolvente ometta di versare i contributi alle for-me di previdenza complementare;

- non comporta la revoca degli accantonamenti effettuati per le cosiddette provvidenze della Re-gione e, in generale, per le misure di sostegno alla previdenza complementare attuate dalle due province autonome con la collaborazione di Pen-splan.

il

Come funziona il Fondo Pensione di riferimento per i lavoratori dipendenti di aziende, associazioni, enti e istituzioni pubblici e privati di tutto il Trentino Alto Adige.

Laborfonds: istruzioni per l’uso

economia

I SERVIZI DELL’AREA FORMAZIONE E INFORMAZIONE- Analisi dei fabbisogni formativi- Interventi formativi e addestramento tecnico specifico- Ricerca di finanziamenti, assistenza e gestione dei Progetti formativi

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dirEttorE

Intervista al direttore generale di Banca di Trento e Bolzano, Franco Dall’Armellina: “Siamo banca di riferimento per le imprese, ci crediamo e ci sentiamo partner strategici per il rilancio della crescita”.

per il tramite della Bce alle imprese: è effettiva-mente così?A questa domanda posso rispondere per quanto fatto dal nostro Gruppo Intesa Sanpaolo e in sin-tonia anche da Btb sul territorio. Il Gruppo Intesa Sanpaolo nei primi mesi di quest’anno ha erogato credito a medio/lungo termine per circa 20 mi-liardi di euro. Ora abbiamo aderito al Tltro con una prima tranche di 13 miliardi di euro. Que-sto ci permetterà non solo di effettuare ulteriori erogazioni ma di farlo anche a prezzi ancora più vantaggiosi. In sostanza trasferiamo alla imprese i benefici della riduzione del costo del funding. Ciò significa un beneficio condiviso per banche e imprese. Attenzione però alla domanda di credito. Dobbiamo infatti essere pienamente consapevoli che le difficoltà non sono solo legate all’offerta di credito, ma anche alla domanda di credito, che dipende a sua volta dalla capacità e volontà di in-vestire da parte delle aziende. In questo momento in cui il PIL del nostro paese è nuovamente nega-tivo è difficile ipotizzare che si possa generare una forte ma soprattutto sostenibile e virtuosa doman-da di credito.

A proposito di credito sostenibile è ormai evi-dente il peso del credito deteriorato nei bilanci della banche e di conseguenza nella loro pro-pensione a concedere credito. In più ora le ban-che devono affrontare l’asset quality review e gli stress test della Bce. Che scenario prevede?Asset quality review e stress test sono una prova impegnativa per il sistema bancario italiano, una forte linea di demarcazione tra passato e futuro: nulla sarà più come prima. Grazie alle politiche prudenziali messe in atto negli ultimi anni, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha affrontato serenamen-

la crisi economica ormai si tra-scina dal 2007, e seppur in misura minore ha coinvolto anche il territorio trentino. Quali sono a suo parere le prospettive future?Per il futuro sono moderatamente ottimista, riten-go infatti che l’economia del nostro paese possa tornare a crescere, si intravedono segnali positivi anche se il percorso da compiere è ancora in sali-ta. In questo contesto i nuovi interventi messi in campo dalla Bce non tarderanno a dare frutto. Le misure della Bce permetteranno da un lato una svalutazione dell’euro offrendo così un vantaggio competitivo per il nostro export e dall’altro la for-te iniezione di liquidità garantirà al mercato una stabile e vantaggiosa offerta di credito.

Molti sono i dubbi sulle reali capacità e volontà delle banche di riversare la liquidità ottenuta

Banche e imprese: insieme per la ripresa

Franco Dall’Armellina

economia

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Molto corretto, ovviamente l’export è qualcosa di indispensabile ma internazionalizzazione vuol dire fare dei passi ulteriori verso la creazione di reti distributive o di impianti produttivi in nuovi paesi con elevato potenziale. Da sempre il nostro Gruppo accompagna le imprese italiane che deci-dono di affrontare questa difficile sfida. In parti-colare disponiamo oltre che di una capillare rete e presenza all’estero anche del Desk Internazionaliz-zazione Imprese che ha già supportato centinaia di imprese desiderose di affermare nel mondo la qualità delle loro produzioni.

te questo momento, e ora attendiamo con ottimi-smo l’esito finale. Possiamo comunque affermare che il nostro Gruppo si classifica ai primi posti a livello europeo non solo per patrimonializzazione, leverage e liquidità, ma anche per tassi di crescita. Asset quality review e stress test non potranno che confermare la nostra qualità e caratterizzeranno la distintività del Gruppo. Proprio in virtù dell’ap-partenenza al Gruppo, Banca di Trento e Bolzano si pone come una banca solida sia per la propria clientela che i propri collaboratori e le loro fa-miglie. Oggi Btb è un partner di riferimento del territorio in cui opera, un interlocutore affidabile, capace di creare valore, di sostenere progetti e im-prese.

Alla luce delle profonde evoluzioni nazionali ed internazionali in atto, come legge invece il contesto locale?Credo che la congiuntura economica anche a li-vello regionale e provinciale abbia ad oggi espli-cato grossa parte del suo impatto in termini di contrazione della domanda interna e riduzione degli investimenti, andando a colpire in partico-lare specifici settori economici e lasciando sempre meno spazio di manovra alle realtà imprendi-toriali caratterizzate da scarsa efficienza e bassa propensione all’innovazione e all’ampliamento dei propri mercati di sbocco. La ripresa c’è, ma si riparte da modelli, approcci e mercati nuovi e diversi. In tale contesto diventano fondamenta-li strumenti finanziari nuovi e lo sviluppo della finanza d’impresa: per questo Banca di Trento e Bolzano ha creato una filiera specialistica con per-sonale dedicato e organizzato in team rispondere alla crescente complessità dei bisogni delle azien-de che operano anche con l’estero; siamo e vo-gliamo diventare sempre più banca di riferimento per le imprese, ci crediamo e ci sentiamo partner strategici per il rilancio della crescita.

Quando parliamo di estero forse non è più soltanto un riferirsi allo scambio commerciale. Cosa possono fare le nostre imprese per una espansione più solida e efficace?

economia

Accordo tra Confindustria Trento e BTB: nuove risorse per la piccola e media impresa trentinaUn chiaro programma di interventi per incoraggiare il dinamismo della piccola e media impresa trentina e nuove risorse. È questo il contenuto dell’accordo tra Confindustria Trento e Banca di Trento e Bolzano con Mediocredito Italiano (Gruppo Intesa Sanpaolo) per investire sul potenziale di crescita dell’imprenditoria locale.L’accordo rappresenta un nuovo strumento a sostegno delle piccole e medie aziende alle quali viene proposta un’ampia gamma di solu-zioni in linea con l’idea di una finanza sempre più strategica, al ser-vizio della crescita e della competitività del sistema imprenditoriale del territorio. In particolare si tratta di un programma specifico per la copertura finanziaria a medio termine riferita a investimenti produttivi, crescita dimensionale, innovazione, ricerca e sviluppo, rafforzamento dell’export e internazionalizzazione.Obiettivi raggiungibili attraverso l’offerta di: credito agevolato con l’accesso diretto al Fondo Centrale di Garanzia, finanziamenti con provvista messa a disposizione dalla Banca Europea degli Investi-menti per finanziare il 100% del costo del progetto con esenzio-ne dell’imposta sostitutiva, finanziamenti specialistici e di leasing finanziario su beni immobiliari, strumentali, veicoli ed impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.Per le operazioni oggetto dell’accordo Btb favorirà un iter veloce con un contatto nei confronti dell’azienda entro tre giorni lavorativi dalla richiesta, la predisposizione dell’istruttoria creditizia entro i successivi cinque giorni lavorativi per comunicarne l’esito entro 30 giorni dalla consegna di tutta la documentazione alla banca. Ciascuna proposta potrà inoltre usufruire di condizioni economiche dedicate di favore.

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la spesa, andare in lavanderia, ritirare un pacco postale, sono piccole – ma inderoga-bili – attività che generalmente releghiamo al fine settimana, alla pausa pranzo, ai ritagli di tempo di una quotidianità affollata di scaden-ze, urgenze e appuntamenti. Grazie all’ausilio delle nuove tecnologie, le stesse attività possono tuttavia essere svolte con facilità e rapidità davanti a un pc. Magari proprio quello dell’ufficio, se l’azienda presso la quale siamo impiegati ha scelto di offrire ai dipendenti la possibilità di provvedere anche a necessità personali ed esigenze familiari. L’attivazione di questo tipo di servizi di pros-simità è tra le prospettive al vaglio di Trentino Network, società a capitale pubblico associata a Confindustria Trento e pioniera della speri-mentazione legata al processo di certificazione Family Audit, avviato con l’obiettivo di favo-rire la conciliazione tra famiglia e lavoro al principio del 2012.Il primo workshop per definire gli aspetti prin-cipali del percorso si tiene il 16 gennaio di quell’anno. L’appuntamento è importante, per-ché è in quella data che la direzione individua e tratteggia le coordinate del contesto entro il quale desidera che il progetto possa evolver-si: la convinzione che un ambiente di lavoro debba essere quanto più possibile "conforte-vole", rispondendo a logiche che siano simili a quelle delle vita familiare; lo stimolo alla nascita di un atteggiamento collaborativo, atto a creare nei dipendenti una visione “allarga-ta” dell’azienda; la cultura della responsabilità personale rispetto agli obiettivi assegnati.Definite le linee guida necessarie allo sviluppo del progetto, Trentino Network costituisce il

gruppo di lavoro Family Audit, attraverso un processo che potremmo definire di “selezione partecipata” nel corso del quale l’intero per-sonale dipendente dimostra curiosità, entusia-smo e disponibilità. A distanza di un mese, il tavolo trasferisce le indicazioni proposte in azioni concrete nell’ambito della cultura della conciliazione, comunicazione, organizzazione del lavoro, distretto famiglia, benefit e servizi e nuove tecnologie. Per garantire una corret-ta informazione della popolazione aziendale viene redatta una guida per i servizi alla fa-miglia, che riunisce tutti gli aspetti normativi specifici legati al tema della conciliazione, e molti servizi territoriali per i quali la fonte è il sito dell’Agenzia della famiglia. E ancora: viene somministrato un questionario a tutti i dipen-denti per approfondire la conoscenza dei biso-gni di conciliazione. Si chiede di indicare gli interventi ritenuti prioritari rispetto ai propri bisogni e di evidenziare i servizi ritenuti ade-guati a rispondere alle proprie esigenze. La questione flessibilità si impone di continuo tra le risposte date e i suggerimenti formulati. Del resto, proprio la consapevolezza dell’op-portunità di creare condizioni flessibili, sia dal punto di vista dell'orario che del luogo di lavo-

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Il caso di Trentino Network: tra telelavoristi e piattaforme digitali, per fare della flessibilità uno strumento di promozione della competitività.

Quando la conciliazione passa per la rete

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vativa che consente di lavorare sullo stesso do-cumento elettronico in tempo reale, condivi-dere le proprie cartelle dati e la progettazione di lavori svolti da remoto.Gioco forza che – anche in ragione della voca-zione della società - fra le ipotesi di sviluppo del percorso, Trentino Network scegliesse di valutare anche le possibilità offerte dall’uso di una piattaforma digitale dedicata, finaliz-zata alla fruizione di una serie di opportunità, quali commissioni e babysitteraggio: “Per la sua stessa natura - continua Zorer - la nostra realtà guarda con favore allo sviluppo di di-spositivi all’avanguardia capaci di favorire la comunicazione e l’organizzazione di struttu-re complesse in questo ambito, per esempio attraverso servizi di time saving. Attualmente – conclude - Trentino Network si sta impe-gnando per realizzare nei tre anni previsti le attività indicate nel Piano e contribuire a una maggiore consapevolezza dell’importanza del-la conciliazione lavoro e famiglia all’interno della società. Ad oggi stiamo percorrendo la terza annualità che si concluderà in giugno 2015, con l’eventuale conferma del certificato definitivo”. (sb)

ro, aveva spinto Trentino Network a guardare a nuove soluzioni organizzative ancor prima di intraprendere il percorso di certificazione.“Da tempo – spiega Alessandro Zorer, che del-la società è presidente – avevamo introdotto la pratica del telelavoro: una misura apprezzata dai collaboratori coinvolti, che sapevamo ci avrebbe ripagato anche sul piano del rendi-mento (i telelavoristi si ammalano in media 2 giorni in meno all'anno degli altri dipenden-ti). Quanto al resto, ancora oggi, quantificare in termini economici i benefici di queste ini-ziative è impossibile, perché non disponiamo di dati sufficienti per determinare variazioni nell’andamento. Certamente possiamo affer-mare che la percezione da parte dello staff è più che positiva, ed è noto come questo tipo di atteggiamento favorisca anche la produtti-vità. Una maggiore autonomia nella gestione del tempo implica allo stesso tempo una più forte condivisione della mission aziendale da parte di tutto il team”. La presenza di numero-si telelavoristi ha indotto di recente l’azienda a iniziare la sperimentazione di un servizio avanzato di video collaborazione: si tratta dell’e-works, una piattaforma integrata inno-

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Rischio-credito:problematiche connesse

del presente articolo è quello di porre le problematiche concernenti i rischi connes-si agli scambi internazionali, rischi che sono sicuramente più rilevanti rispetto a quelli del commercio nazionale, il cui concetto si associa alla espressione "rischio Paese" che può esse-re ripartito in tre grandi categorie, ovvero gli eventi di ordine politico e sociale, gli eventi di ordine economico e finanziario, ed infine gli eventi dipendenti da fattori di natura giuridi-ca. Il primo fattore di rischio è assai ampio e comprende sia gli eventi più classici e noti (e.g. guerre, insurrezioni, rivoluzioni, e così via) sia gli eventi meno noti ma sicuramente più dif-fusi ed insidiosi, in quanto poco appariscenti. Essi sono i programmi di nazionalizzazione, le "barriere tecniche all'importazione" (ossia l'ado-zione di tariffe doganali elevate o di contingen-ti o di altre misure equipollenti, la adozione di standards tecnici difficili da ottenere, etc.), l'eliminazione di incentivi o di agevolazioni a favore di operatori stranieri, la nazionalizza-zione c.d. strisciante (e.g. adozione di sistemi tributari particolarmente onerosi, aumento dei controlli statali, etc.), l'introduzione di norme che impongono che la maggioranza del capi-tale sociale di una joint venture con stranie-ri sia detenuta da residenti, e così di seguito. In questa categoria, rientra pure il cosiddetto "sovereign-risk", che riguarda i prestiti concessi a Governi od Istituzioni di singole nazioni. Il rischio è quello di un "default" che può dipen-dere da ragioni economiche o politiche. Anche di recente si sono avuti innumerevoli casi di rifiuti di onorare dei debiti, per via di svol-te politiche significative (e.g. rivoluzioni, pas-saggi da un tipo di organizzazione politica ad

un'altra, etc.). Chiaramente, il "default" di un Paese trascina nel baratro anche la sua econo-mia, con tutte le conseguenze del caso. Un altro

"rischio Paese" è quello denominato "transfer-risk", che consiste nell'adozione, da parte di un Paese, di misure che impongono controlli e/o limiti sui movimenti di capitali attraverso le frontiere del Paese stesso. Questo è un rischio diffusissimo, in quanto tantissimi Paesi vieta-no espressamente pagamenti in valuta stranie-ra o comunque a favore di soggetti stranieri o vietano i pagamenti a fronte di determinate operazioni, o li ammettono solo se autorizzati da un'apposita autorità (è il caso, ad es. del pa-gamento di royalties e/o commissioni a fronte di accordi di licenza di tecnologia, know-how, di brevetti, di fabbricazione e così via). Quindi, bisogna prestare attenzione, quando si stipula-no determinati tipi di contratto con operatori aventi sede nei Paesi che hanno una discipli-na valutaria rigida, a ottenere preventivamen-te l'autorizzazione per effettuare i pagamenti, prima di sottoscrivere contratti, e comunque prima di cedere il diritto di sfruttamento di brevetti, tecnologie e quant'altro. Relativamen-te ai rischi di natura giuridica legati ad un Paese, essi possono essere così riassunti:1) la decisione di un Paese estero che: 1.1.) osta-coli l'esecuzione della Convenzione di credito acquirente o del contratto commerciale o, 1.2.) conduca, senza adeguato indennizzo alla na-zionalizzazione, espropriazione, etc.. da parte dell'Autorità straniera, all'assunzione di altri comportamenti o provvedimenti lesivi posti in essere dalla stessa Autorità a danno dell'im-presa straniera, 1.3.) incida sugli investimenti all' estero per via della modifica unilaterale di

scoPo

di ANTONIO DE cAPOA, avvocato e titolare dello Studio legale internazionale de capoa & Partners

L'impatto sugli scambi internazionali degli eventi di ordine politico e sociale, degli eventi di ordine economico e finanziario, infine degli eventi dipendenti da fattori di natura giuridica.

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internazionalizzazione

elemento di rischio è quello di natura eco-nomica, tra cui rientra il rischio connesso al cambio, quello legato al mutamento della divi-sa - rispetto a quella originariamente pattuita contrattualmente - imposto dalla legge (basti pensare all'introduzione dell'Euro), e infine il rischio che comprende gli oneri finanziari rela-tivi alle modalità di incasso ed allo smobilizzo del credito. Il terzo elemento di rischio è quel-lo cosiddetto "commerciale", la cui valutazio-ne comporta l'analisi dello stato economico-patrimoniale dell'operatore con cui si intende avviare un rapporto, la definizione dei tempi e delle modalità di pagamento/riscossione, i costi, etc. Le precauzioni da adottare per elimi-nare o ridurre il rischio commerciale sono le seguenti: a) assumere il maggior numero di informazio-ni (e sottoporle a verifica periodica) sulla im-presa con la quale ci si accinge ad intrattenere relazioni commerciali; b) stipulare una polizza assicurativa contro il rischio credito; c) stipulare una polizza "rischio legale", che of-fre il vantaggio per un’impresa che abbia molti crediti,di assorbire e coprire tutti i costi legali necessari per recuperare i crediti stessi; d) le modalità ed i mezzi scelti per la riscos-sione; e) di grande importanza, infine, nella prepa-razione dei mezzi di tutela del credito, è la formalizzazione dello stesso in forma scritta, avendo cura di inserire nell'accordo i punti/chiave dello stesso.

accordi generali o particolari di protezione o realizzazione di investimenti oppure 1.4.) mo-difichi gli impegni contrattuali sottoscritti da Autorità Governative nel contesto di finanzia-menti strutturati o 1.5.) determini cambiamenti del quadro normativo/regolamentare nell'am-bito del quale era stato specificamente proget-tato il finanziamento strutturato; 2) moratoria generale disposta dal Governo del Paese del debitore o da un'eventuale Paese ter-zo per il cui tramite dovesse essere effettuato il pagamento a norma della Convenzione di credito acquirente oppure dal Governo del Pa-ese nel quale è stato effettuato l'investimento all'estero. 3) mancato trasferimento valutario causato da eventi politici o problemi economici soprag-giunti dall'estero, oppure da disposizioni legi-slative o amministrative adottare all'estero che impediscano o ritardino il trasferimento delle somme versate a titolo della Convenzione di credito acquirente, del contratto commerciale o ad altro titolo discendente dall'esecuzione dell'operazione assicurata. 4) disposizioni legali adottate nel Paese del de-bitore o nel Paese nel quale è stato effettuato l'investimento all'estero che conferiscano effi-cacia liberatoria ai versamenti effettuati dai de-bitori del Paese stesso, anche se tali versamenti non raggiungono più, a causa delle fluttuazio-ni dei tassi di cambio, l 'importo del debito al momento del trasferimento. 5) nel caso di creditore fornitore, o di contratto commerciale sottostante un credito acquirente, la decisione del Paese o di Organismi interna-zionali di imporre, ad esempio, un divieto di esportazione.Al fine di avere un quadro preciso del ri-schio di un certo determinato Paese, convie-ne senz'altro sempre munirsi della cosiddetta Scheda Paese, intendendosi per essa una ela-borazione contenente sia una valutazione del rischio, sia l'indicazione degli elementi utili alla valutazione del rischio medesimo, inclu-sa anche l'indicazione del rating. Un secondo

Per informazioni:Confindustria Trento Area InternazionalizzazioneT 0461 [email protected]

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Cultura della formazioneL’attività di Accademia d’Impresa si propone di favorire la creazione di una cultura della formazione quale strumento per una crescita imprenditoriale e per un’offerta di servizi qualificati attraverso azioni formative specifiche per la qualificazione e l’aggiornamento degli operatori nel campo della promozione del territorio, delle produzioni locali, dell’ospitalità e dell’innovazione d’impresa in molteplici aree di intervento.

Via Asiago, 2 - 38123 TrentoTel. 0461.382382 - Fax [email protected]

Foto: Trentino Sviluppo – Divisione turismo

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di grande importanza: nel 2013 esso ha influito sull’export trentino negli Usa per circa il 40,6%, con un giro d’affari di quasi 162 milioni di euro (su un totale di circa 398 milioni), e considerando la ripresa del mercato Usa dopo gli anni della crisi, per la nostra provincia è proprio il momento di tentare la traversata dell’Atlantico (fonte Istat). Ottime prospettive però vi sono anche nei settori della mec-canica, dei macchinari di precisione e della chimica, nonché per tutte le eccellenze trentine nei settori di nicchia ad alto valore aggiunto. Nell’ottica del futuro trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, che si spera possa essere ratificato al più presto magari sotto il semestre di presidenza italiana del Consiglio europeo, le opportunità per le aziende tren-tine e italiane di creare fare business nel mercato più ricco del mondo con circa 316 milioni di abitanti saranno sempre maggiori.Non sarà un’impresa facile, perché il mercato statunitense è sicuramente complesso e richiede notevoli investimenti, ma in fondo il bello delle sfide è proprio questo.

Export, società co-operativa ormai presente da 7 anni sul mercato americano grazie alle pluriennali parteci-pazioni alle fiere Summer Fancy Food di New York (all’edizione 2014 hanno partecipato quattro aziende associate) e Outdoor Re-tailer di Salt Lake City, da set-tembre si è dotata di un nuovo referente per questo mercato. Con base a Washington DC la nuova “antenna”, grazie al col-laudato approccio che dopo una prima fase di sondaggi di mercato ed organizzazione di incontri Business to Business, af-fianca le aziende nella fase post B2B. Trentino Export si propo-ne, quindi, come punto di riferi-mento per le aziende interessate al mercato americano, nonché canadese.Gli Stati Uniti d’America rappre-sentano oggi il secondo merca-to di sbocco per la produzione trentina, con una percentuale sul totale di export del 2013 pari al 12,1%, e una variazione costan-te negli ultimi anni che ha rag-giunto un significativo +5,8% nel 2013, subito a ridosso della Ger-mania (17,4% del totale e varia-zione di +0,7%), tradizionalmen-te il mercato più favorevole per la nostra provincia. Il settore agroalimentare riveste un ruolo

trEntino

di GIORGIO zAGONEL, Trentino Export

In attesa della ratifica del trattato di libero scambio tra UE e USA, Trentino Export acquisisce un’antenna per favorire l’accesso delle aziende trentine al mercato più ricco del mondo.

Nuove opportunità in Nordamerica

internazionalizzazione

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venire incontro alle sempre maggiori esi-genze delle proprie aziende associate di aumen-tare le proprie quote export e anche per alcune di affacciarsi per la prima volta ai mercati esteri, Trentino Export si è dotata di una nuova risorsa dedicata ai mercati di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera). Questi mercati per la loro vi-cinanza geografica ed anche culturale al Trenti-no, nonché a tutto il Nord Italia, sono l’area più importante di sbocco dei prodotti delle nostre imprese anche se ancora con amplissimi margini di crescita, potendosi definire a tutti gli effetti la locomotiva d’Europa ed i dati economici lo con-fermano a pieno. La Germania è il primo merca-to di sbocco per l’export trentino con un valore di 568 milioni di euro, l’Austria si colloca a 162 milioni ed infine la Svizzera a 101 milioni, per un totale di 831 milioni di euro corrispondente a circa il 26% delle esportazioni trentine nel 2013 (fonte Istat). L’idea quindi, è quella di offrire alle aziende associate alla Cooperativa un vera e pro-

pria risorsa commerciale in outsourcing condivi-sa, con cui possano guardare oltre confine, senza un eccessivamente oneroso e spesso non soste-nibile impegno finanziario. Al neonato progetto, che si articola in una prima fase di sondaggi di mercato ed organizzazione di incontri Business to Business fino al sostegno alle aziende nella fase post B2B, hanno già aderito cinque aziende tra cui: Gamade Snc (schede ed apparecchiatu-re elettroniche personalizzate), Winit Srl (sistemi elettronici di rilevazione delle presenze), OMA Srl (carrelli e contenitori metallici) e Biatel Snc (carpenteria metallica di alta precisione).

“La scelta di dotarsi di una nuova risorsa espres-samente dedicata ai mercati di lingua tedesca ci è pervenuta da aziende del nostro territorio che hanno estremo bisogno di ampliare i propri oriz-zonti commerciali ed ampliare i loro pacchetti di clienti. Sono sicura che la scelta intrapresa sia quella giusta. Spesso per piccole realtà impren-ditoriali risulta difficile intraprendere la strada della propria internazionalizzazione ed è per questo che ormai è da anni Trentino Export ha scelto di operare come un vero e proprio ufficio commerciale in outsourcing” ha sottolineato la presidente di Trentino Export, Barbara Fedrizzi.La perdurante crisi economica che in Italia non sembra accennare a finire, richiede un sempre maggiore sforzo alle imprese del nostro territorio e guardare ai mercati esteri è diventato impre-scindibile e spesso unica ancora di salvezza per la sopravvivenza del nostro tessuto economico imprenditoriale. Obiettivo di Trentino Export è quello di aiutare le proprie aziende a guardare al di là del confine del Brennero, vicino geografica-mente ma purtroppo spesso lontano commercial-mente. (gz)

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Germania, Austria e Svizzera: Trentino Export sceglie di dotarsi di una nuova risorsa espressamente dedicata ai mercati di lingua tedesca.

così vicine e così lontane

internazionalizzazione

Export Meeting 2014Venerdì 12 dicembre alle 16.30 presso il Maso Poli, Strada del Vino 33, Pressano di Lavis, si svolgerà il V Export Meeting di Trentino Export. L’evento sarà l’occasione per le aziende associate e non, di entrare in contatto con la rete di professionisti e collaboratori di Trentino Export e di approfondire le maggiori tematiche legate all’in-ternazionalizzazione.Per maggiori informazioni si prega di contattare gli uffici della Coo-perativa: T. 0461 931011 [email protected]

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idee, passione ed il giusto network è quanto serve per intraprendere con successo la stra-da che conduce verso l'uscita dal tunnel. Questo è quanto emerso nel corso di un evento organizzato dai Giovani imprenditori di Confindustria Trento, in collaborazione con Italiacamp e con l’Università di Trento, orientato agli studenti universitari e a tutti i ragazzi intraprendenti che desiderano mettersi alla prova, approfondendo le modalità e le opportunità concrete per avviare una carriera imprenditoriale. L’i-niziativa si è tenuta nella Galleria Bianca di Piedica-stello, un luogo scelto con cura, in quanto evocativo del messaggio di fiducia e di stimolo che i Giovani Imprenditori hanno voluto trasmettere al pubblico: la crisi è reale e strutturale, chi approccia il mondo del lavoro si sente spesso spaesato e preoccupato per il proprio futuro, ma i giovani hanno dentro di sé la creatività, l’inventiva, la passione, l’energia ed una sana dose di “pazzia”, che rappresentano gli ingre-dienti fondamentali per avviare un’attività in proprio. Se il sistema economico non riesce più a garantire buone occasioni di occupazione per tutti, non biso-gna arrendersi, ma piuttosto impegnare le proprie risorse per crearsi da soli quelle opportunità. E così facendo si aiuterà l’intera società ad uscire dal tunnel e a rivedere la luce dopo troppi anni di buio. Di fron-te ad un pubblico di circa 150 studenti universitari, si sono alternati gli interventi di cinque imprenditori, che hanno portato le loro storie di vita e hanno forni-to preziosi consigli sulla base delle diverse esperienze maturate. Alessio Vulcan (Dolomiti Fruits Srl), Wal-ter Perini (Eurotexfilati Srl), Alessandro Batisti (Pama Spa), Fabrizio Zanotti (Mountain-eering Srl) e Nico-las Dorosz (Volver Srl) hanno dimostrato che sia che si parli di una start-up, che di uno spin-off, che di un’azienda affermata ed internazionalizzata, la crisi deve essere affrontata e non subita, e deve trasformar-

si in un’opportunità per decidere di rimettere tutto in gioco, avviando nuove attività, valorizzando in modo più completo le proprie competenze, rilanciando prodotti ed aziende già esistenti, ma con un nuovo approccio. Non è necessario essere “speciali” per farlo, ma serve programmazione, umiltà, coraggio e voglia di imparare continuamente cose nuove.Lo stesso concetto è stato poi rimarcato da Vittorino Filippas in rappresentanza di Ftu (Fondazione Tren-tino Università), che ha posto l’attenzione sugli stru-menti esistenti atti ad agevolare e supportare l’inizia-tiva imprenditoriale di un giovane. Ne è seguito un interessante dibattito nel corso del quale gli studenti (anche attraverso interviste video) hanno presentato il loro punto di vista sul tema ed hanno espresso le loro paure e le loro domande in merito ad un percorso professionale, quello imprenditoriale, che viene percepito come estremamente complesso e pe-ricoloso, ma al contempo avvincente, soddisfacente e capace di dare piena realizzazione alle aspirazioni di ciascuno.Vittorio Marangoni, vicepresidente dei Gi di Confin-dustria Trento, che ha moderato i lavori, ha sottoline-ato nelle sue conclusioni: “è importante creare eventi pensati dai giovani per i giovani, per facilitare il dialo-go, il confronto e il trasferimento di esperienze in un contesto di attualità e con affinità di prospettive”.

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I Giovani Imprenditori “guidano” gli studenti universitari verso nuovi percorsi di carriera. L’evento nelle scorse settimane alla Galleria Bianca di Piedicastello.

usciamo dal tunnel!

La sfida generazionale delle imprese di famiglia: il terzo incontro"Strumenti e soluzioni per il passaggio generazionale"24 novembre, ore 17.00 - Ferrari IncontriRelatore: Guido Feller, docente di Management delle imprese di famiglia presso il Dipartimento di economia e management dell'Università di Trento e direttore Wealth Planning Azimut

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | OTT-NOV 2014

20 i giovani imprendito-ri italiani che hanno partecipato al vertice annuale del G20 Young Entrepreneurs Alliance, convocato per definire le azioni prioritarie sul tema della disoccupazione giovani-le.Tra questi anche Vittorio Maran-goni, vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confin-dustria Trento, che spiega come il summit rappresenti un’occasione unica per confrontarsi con il resto del mondo.A Sidney, i 400 giovani imprendito-ri hanno elaborato un documento contenente otto azioni prioritarie per rilanciare l’occupazione gio-vanile e la nuova imprenditoria. I problemi, le soluzioni e le azioni da intraprendere sono state con-venute con il contributo di tutti i delegati tramite l’utilizzo di piat-taforme di crowdsourcing. Tra le azioni identificate: una riforma del sistema finanziario globale per promuovere investimenti e accesso ai capitali a condizioni accessibi-li; la creazione di un visto valido all’interno del G20 che consenta agli imprenditori di fare impresa e facilitare l’assunzione di collabo-ratori qualificati all’estero; percor-si formativi allineati alle esigenze del mercato; percorsi sperimentali orientati a fornire un educazione imprenditoriale; una riduzione

dell’imposizione fiscale sul lavoro sia per i dipendenti che per le imprese. Le raccomandazioni redatte in un Final Communiqué sono poi state consegnate ad esponenti apicali del G20 governativo in programma in autunno a Brisbane.Orgoglioso del lavoro della delegazione italiana il presidente dei GI di Confindustria Marco Gay, che in passato ha partecipato a diverse edizioni del G20 YEA. “Siamo stati proprio noi G.I. di Con-findustria a dar vita al primo G8 dei Giovani Imprenditori, organiz-zato nel 2009 a Stresa - ha ricordato Gay -. è entusiasmante vedere a distanza di pochissimi anni quanta strada abbia già fatto questo network, a dimostrazione della responsabilità e dell’impegno dei Giovani Imprenditori su temi strategici per il futuro di tutti noi”. Marangoni, dal canto suo, sottolinea come sia indispensabile che i giovani si rendano protagonisti dei cambiamenti e dei problemi economico-sociali attuali. “La disoccupazione – conclude - e in par-ticolare quella giovanile, è un tema di importanza prioritaria nel nostro Paese, ed è fondamentale che si creino le condizioni per permettere alle imprese di essere competitive”. L’imprenditore ri-corda anche che durante il ritrovo la delegazione italiana ha difeso l’importanza della manifattura come motore per la creazione di posti di lavoro e fucina per lo sviluppo della tecnologia.

sono

Anche Vittorio Marangoni tra i 400 giovani imprenditori dei Paesi G20 riuniti l’estate scorsa a Sydney per rilanciare l’occupazione giovanile e l’economia.

Giovani Imprenditori al G20 YEA

giovani

gio

vani

Al Consolato di Sydney con l'Ambasciatore italiano

Confidimpresa Trentino s.c. è una Società Cooperativa

per azioni senza scopo di lucro, basata sui principi della

mutualità. Nata nel settembre 2007 dalla fusione tra Confidi

Trento e Terfidi, importanti realtà locali di trentennale

esperienza, è supportata da personale preparato e sempre

più aggiornato. Rappresenta oggi una realtà solida e

capace di coniugare l’esperienza del passato con l’esigenza

del cambiamento.

Le molteplici novità normative degli ultimi anni ed il coraggio

di credere nelle aziende, hanno inciso in maniera profonda

nell’organizzazione e nel funzionamento di Confidimpresa

Trentino. La società, partendo dalle esigenze del singolo,

vuole comprendere meglio le problematiche generali,

analizzando, costruendo e proponendo varie iniziative che,

anche in sinergia alle organizzazioni di categoria, elaborano

funzionali proposte di gestione capaci di sostenere le

imprese a 360°.

Interlocutore del sIstema credItIzIoGrazie alle convenzioni con tutto il sistema bancario operan-te sul territorio provinciale, Confidimpresa Trentino facilita i propri associati nell’accesso al credito tramite il rilascio di ga-ranzie consortili a sostegno di nuovi finanziamenti. L’avvento dell’attuale crisi finanziaria ha portato altresì la Provincia au-tonoma di Trento ad istituire “il tavolo del credito”, all’interno del quale Confidimpresa Trentino svolge, dalle origini, un ruolo attivo, propositivo e di testimonianza.

consorzIo dI garanzIaL’operatività di Confidimpresa Trentino prevede il rilascio di garanzie a sostegno sia delle linee di credito a breve termine (fidi in conto corrente, linee auto liquidanti, ecc) sia a medio e lungo termine (mutui e leasing). Un’analisi congiunta con l’imprenditore delle sue esigenze finanziarie costituisce il fulcro intorno al quale strutturare l’in-tervento di Confidimpresa Trentino.

Interlocutore della ProvIncIaAttraverso la stipula di precise convenzioni, Confidimpresa Trentino si pone come interlocutore della Provincia autonoma di Trento, per conto della quale gestisce il processo di istruttoria ed erogazione di diverse agevolazioni provinciali e di altri mol-teplici interventi volti allo sviluppo ed al sostegno delle imprese.

aiutiamo le imprese a crescere, per far crescere il trentino.

38123 Trento Via Degasperi 77 Tel 0461 93448838122 Trento Piazza Mosna 5 Tel 0461 277777

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Insieme.

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