Un Pablo Neruda Inedito, Cuento de Amor - La Repubblica 02.06.2013

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  • 7/28/2019 Un Pablo Neruda Inedito, Cuento de Amor - La Repubblica 02.06.2013

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    LA DOMENICADIREPUBBLICA DOMENICA2GIUGNO2013NUMERO 430

    CULT

    La copertina

    FEDERICO RAMPINIe ADRIANO SOFRI

    Al supermercatodei valori

    dove tuttosi pu comprare

    Il libro

    SUSANNA NIRENSTEIN

    Tagikistanil paese perdutoche ha una storiada romanzo

    Allinterno

    Straparlando

    ANTONIO GNOLI

    Tullio De MauroIl tempo cambiale nostre parolecome la vita

    Il teatro

    RODOLFO DI GIAMMARCO

    A Castrovillarile lotte di classecombattute anchea colpi di cibo

    Larte

    MELANIA MAZZUCCO

    Il Museodel mondoIl cavallo in fugadi Kandinsky

    Da Bianca a Davidtutti a lettocon Mick Jagger

    Spettacoli

    GIUSEPPE VIDETTI

    Martin Amissono fuori dal tunneldei videogiochi

    La storia

    MARTIN AMIS,ENRICO FRANCESCHINIe STEVEN SPIELBERG

    Cerauna volta un re della dinastia Hojo che, dopomolte guerre e siccome erano stati allontanati atradimento dal proprio regno, venne con la suaregina a stabilirsi su unisola delloceano, sco-scesa e fiorita, di nome Kapra. Questo re era diindole buona e gentile, nellesilio aveva sostitui-

    to la spada con un bastone nodoso ricavato dagli alberi dellisola, e icontadini lo vedevano sempre passare cingendo per la vita la sua re-gina, che amava pi della pupilla dei suoi occhi.

    E aveva ragione il buon re, perch la regina Pat Hoja riempiva diallegria il suo piccolo castello di Li Campi. Fin dal mattino presto sisentiva la penetrante risata della regina, simile alla voce di un uccel-lo americano, voce fino ad allora sconosciuta nellisola. La reginacantava anche con grazia inconsueta e in mille modi teneva prigio-niero il cuore del re esiliato. Perci si vedevano sempre passare ab-bracciati e da loro proveniva pi il rumore di baci che di parole, e abaciarsi e ad accarezzarsi trascorrevano la loro esistenza.

    (segue nelle pagine successive)

    PABLO NERUDA

    Un dono damore. Una favola per la sua regina dallabocca ampia di frutto. Ci sono tanti modi per di-pingere i sentimenti, ma Pablo Neruda ne conosce-va uno solo. Voleva ringraziare Matilde per la capa-cit di ridere, la sensualit naturale, il tesoro di alle-gria con cui addolciva il suo terzo anno di esilio dal Ci-

    le. Era il maggio del 1952, Capri il rifugio dove sciogliere i fili ingar-bugliati di una passione clandestina. Lalbum della loro storia eraquasi pronto. Foto, cartoline, telegrammi, mappe, carte, pupazzet-ti. Tutto doveva rievocare le tappe del viaggio in Italia, pretesto di fe-licit in vite che avevano conosciuto fughe, lutti, mistero. Mancavail racconto, e Pablo provvide a scriverlo in poche pagine, montate perframmenti nellinedito collage sentimentale. Brani dattiloscritti cheaffiorano ora, nel quarantennale della morte del poeta, tra petali ealghe, foglie e figurine, come a cercare la difficile armonia che rego-la negli esseri umani il rapporto tra natura e cultura.

    (segue nelle pagine successive)

    con un articolo di ANTONIO SKRMETA

    SIMONETTA FIORI

    DISEGNO

    DIMASSIMOJATOSTI

    NERUDA INEDITO

    Cuento de amor

    Maggio 1952,il poeta in esilio con la suaamantea Capri

    Per lei scriveun breve raccontoe lo illustracon disegni e fotodei giorni felicitrascorsi sullisola

    Eccolo pubblicato

    per la prima volta

    ILLUSTRAZIONEDIPABLONERUDA.PERGENTILECONCESSIONEDELLAFONDAZIONENERUDA

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    DOMENICA 2 GIUGNO 2013llaa RReeppuubbbblliiccaaUn re buono e gentile e una regina dalla chioma rossain esilio nel bel mezzo delloceano, certi che lamore che li uniscenon finir mai. una favola illustrata con le fotodel loro viaggio clandestinoil regalo di Pabloalla sua Matilde.La pubblichiamo in anteprima mondiale

    La copertinaNeruda inedito

    Cera una volta(seguedalla copertina)

    P

    at Hoja era minuta di corpo, aveva i capelli rossi escompigliati come dal vento forte della sua pa-

    tria, le sue mani e i suoi piedi erano piccolini, isuoi seni erano sodi e la sua bocca grande e golo-sa. A volte posava le labbra sugli occhi del re, perbaciarli, e lui sentiva le sue labbra fresche e scu-

    re, a volte come le notti del suo regno, in autunno, e altre vol-te ardenti e rosse sentiva le labbra della regina sugli occhi, eallora era come i giorni dellintensa estate, come un campodi grano del suo regno.

    Un male raro affliggeva la piccola regina, perch non riu-sciva mai a dare al re lerede che egli aspettava, e questo ac-cadeva perch nellesilio il destino voleva cos ed essi sape-vano che, una volta tornati nel loro regno, la regina sarebberifiorita e avrebbe avuto il figlio, perch cos sta scritto nel li-bro che il re esiliato scriveva sullisola. E cos sar.

    Intanto, a difenderli cera un mastino o gran dogo di nomeKhan, che aveva la fissazione di andare in giro per lisola diKapra, e gli isolani sopraffatti dallo spavento, che l chiama-no paura, lo catturavano e lo riportavano subito al castel-lo de Li-Campi, e questo rese necessario appendergli unamedaglietta al collo e la medaglietta era incisa con segni cheindicavano da dove veniva il mastino.

    Pat Hoja aveva anche quattro cacatua che la svegliavano

    al mattino nel mese di Maggio perch erano molto affettuo-se, e di color azzurro cenere e verde giallo, e vivevano appe-se sotto ai quattro muri del castello

    Quando la regina comp quarantanni si sent triste per lasua et, perch gli anni le sembravano troppi per incantareil suo signore, ma quello stesso giorno egli cinse forte con ilbraccio la sua vita sottile e, baciandola sulla bocca, le disse:Pat Hojita, sei la mia regina, io ti ho scelto dopo molti asse-di subiti da parte di tante giovani e belle prigioniere, e non homai amato nessuna quanto te, e non amer nessuna comeamo te, e non smetter di amarti perch tu mi dai la vita. Eallora il re sollev il dito delicato della piccola regina e vi in-fil un nuovo anello, con quella data e il nome dellisola diKapra.

    E ALLORA CI FURONO GRANDI FESTE AL CASTELLO

    La regina Pat Hoja chiam la sua cameriera preferita, la fa-ta Olivella, la quale accorse e mise nuove tovaglie e aragostedel mare, carne di manzo e leccorne con il vino acido e pro-fumato dellisola. Entrambi gustarono ci che Olivella servi-va loro, brindarono al loro amore e Olivella aveva cambiatole lenzuola del letto nuziale, perch Olivella era una fata sem-plice che li amava tanto, ed essi quella notte si accarezzaro-no fino a cadere esausti.

    Al mattino si svegliarono con lodore della madreselva che

    adornava le stanze del castello e che portava al re il profumoe la nostalgia del suo regno lontano, e il desiderio di tornare

    PABLO NERUDA

    Note a marginedi Hernn Loyola

    La dinastia HojoIl racconto di Nerudasi apre con il riferimentoalla dinastia Hojo,si parla poi di Pat Hojae dei re Pat HojosTutto questo solo perchPatoja era uno dei nomignoliche il poeta dava a MatildeSignifica donna che camminacome una paperaNon era affatto veroche la signora camminassecos, ma in Cile si tendea dissimulare lintensitdei sentimenti con nomignolidi questo tipo

    Il figlio non avutoUn male raro affliggevala piccola reginaCome in questo racconto,anche nei Versi del Capitanosi esprime il desiderio frustratodi avera un figlio con MatildeMa qui il Re affermacon forza e volontche questo succedercon il ritorno in patria:il potere della Terra Americana,tema del Canto generale

    Khan il mastinoQui predomina laspettoludico e scherzosopoich, come si vedein diverse foto dellalbum,il mastino cui si fariferimento nel raccontoaltro non che il cagnolinodi Matilde, chiamato Nyonin ricordo dei giorni damoreche la coppia aveva vissuto

    nella citt svizzerasul lago Lemano

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    DOMENICA 2 GIUGNO 2013llaa RReeppuubbbblliiccaa

    sullisola di Kapraa combattere, perch la sua piccola regina non era una prin-cipessa codarda: anzi, mentre lo stringeva con le sue bracciae le sue dita delicate, gli diceva sempre: Torneremo l, percombattere e per vincere. E di fronte a quel destino alla re-

    gina e al re non importava di perdere la vita, per essi contavasoltanto il loro amore.

    Le offerte furono portate subito a Li-Campi, e il Despota diTragara mand la sua giovane fata Claretta, con vini antichi,collane per la regina e un mazzo di cicerchie odorose, profu-mate come la purezza, tenuamente azzurre e bianche. Unagrande pergamena accompagnava i doni del Despota di Tra-gara, signore antico e forte che dominava lisola e che avevaaccolto i re Pat Hojos quando furono cacciati dal loro regno.

    E venne pure la caudilla Am-Elia, figlia di pescatori, an-chessa li amava, e port loro unofferta di rose di Certosellae di cicerchie odorose e questo mazzo era meraviglioso per-ch profumava anche di madreselva, ed era unof-ferta del popolo che amava i due esiliati, e questof-ferta veniva dalle mani di Am-Elia, che voleva ac-compagnarli quando sarebbero tornati nel loro re-gno, per essere la governante dei due Hojas Hojas.

    E la fata Olivella port anche le sue offerte equeste erano calle, calle alte ed eleganti, veniva-no da Anacapra, dove Olivella aveva il suo giar-

    dino segreto, perch era sposata con un fale-gname.

    E cos era la vita sullisola, le fate si sposavano con i falegna-mi e portavano in mano fiori molto alti. E Olivella port loroanche una pianta di calceolaria che nel paese del re chiama-tatopa-topae cresce nel suo regno dentro ai crepacci, nei din-

    torni di Tem-Uco e nei dintorni di Chil-Lan, e questi fiori si-mili a cestini gialli, rallegrarono il cuore dei due esiliati.

    E, questo non un racconto, cos fu un giorno damore didue che si amano, e tutto continu cos, con laroma dolce enotturno delle madreselve, con le offerte del Despota e delpopolo, delle fate e della terra, e cos fu un giorno in cui quelre e la sua piccola regina, che compiva gli anni, si riempiro-no di infinito amore, come prima di quel giorno e dopo quelgiorno, perch cos che si amano il re e la sua regina nel lo-ro esilio, e cos si ameranno anche quando usciranno dal ca-stello di Li Campi e, attraversando il mare, lasceranno la lo-ro amata isola di Kapra e torneranno nel loro regno.

    COS SCRITTO NEL LIBRO E COS SARA

    FONDAZIONE NERUDA - RIPRODUZIONE VIETATA

    (Traduzione di Lucia Lorenzini)

    IL TESTOIl racconto di Pablo Neruda che pubblichiamo in queste pagine risale al maggio del 1952. Secondo la perizia

    di Hernn Loyola, massimo specialista e amico personale del poeta, gi professore di Letteratura spagnola allUniversitdi Sassari, si tratta di un testo inedito.Valutazione condivisa da Daro Oses, diret tore della Biblioteca presso la FondazioneNeruda, da cui provengono gliAlbumes de Caprie il Cuento de amor. Il racconto fu scritto nello stesso anno in cui uscirono

    anonimi i Versi del Capitano. Nel testo in prosa, dice Loyola, Neruda si descr ive come un Re, cos come nelle poesiecoeve sera autopromosso Capitano. Queste f igure simboleggiano da una parte lorgoglio delleroe che stato protettodal popolo cileno, dallaltra la nobilt dellespaldarazo, il cavaliere consacrato dalla Dama de sus Pensamientos, come

    voleva Don Chisciotte. E in questo senso rappresentano in chiave ludico-seria la gloria del Combattente e dellAmante

    La fata Olivella la cameriera preferitadalla regina, una donninasempre pronta ad accorrere,

    piccoletta, agilee molto mobile:proprio come unoliva

    La caudillaAm-Elia: nel testo una donna del popolo,figlia di pescatoriscrive Nerudanel suo racconto dallisolaMa assai probabilmenteera anche una figura notaad Anacapri,e perci chiamatadal poeta caudilla

    Il compleannoPoich nel testo Nerudafa riferimento al quarantesimocompleannodella regina-Matilde,nata il 3 maggio,il racconto potrebbe esserestato scritto intornoalla fine di quel mese, nel 1952

    CAPRI, MAGGIO 1952Pablo Neruda e Matilde UrrutiaIn queste pagine le sette tavole che, con foto, illustrazionie blocchi di testo, compongono il cuento scritto dal poeta

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    Lui celebrato poeta ma gi sposato. Lei cantante lirica e donna dal passatoincerto. Il loro un amore passionale che soltanto nei mesi trascorsia Capri pot mostrarsi alla luce del sole.Di quel soggiornoin paradiso, cui si ispir anche il postino - Troisi,

    conservarono ogni dettaglio: ritagli,foto, biglietti, foglie e fiori di campo

    La copertinaNeruda inedito

    SIMONETTA FIORI

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    DOMENICA 2 GIUGNO 2013llaa RReeppuubbbblliiccaa

    (segue dalla copertina)

    D

    opo settantanni, dallacassaforte della Fonda-

    zione Neruda, esce que-sto raro componimentoin prosa di uno dei mag-giori lirici del Novecen-

    to. Un testo finora sconosciuto, diceHernn Loyola, massimo specialista eamico personale di Neruda, curatoredelle Obras Completas(Barcelona, Cir-culo de Lectores & Galaxia Gutenberg).Una favola nascosta tra le pagine degliAlbumes de Capri, finora mai pubblica-ti in versione integrale. Anche una me-ticolosa indagine di Daro Oses diret-tore della Biblioteca presso la Fondazio-ne approda allo stesso risultato: Unracconto inedito, che non figura in nes-suna bibliografia nerudiana. Singolareimpasto tra registro favolistico e crona-ca medievale, il cuento de amornon importante solo sul piano del docu-mento biografico, ma anche perch una sorta di controcanto in prosa deiVersi del capitano, scritti pi o meno nel-

    lo stesso periodo per Matilde e nel 1952pubblicati anonimi in edizione limitata.

    Tenerezza, passione, malinconia, cherisuonano anche neIl Postino, lo splen-dido ultimo film con Troisi ispirato dallibro di Skrmeta ma soprattutto da

    quel soggiorno italiano e da quelle poe-sie irrequiete. Trionfo delleros che nonpoteva portare la firma di Neruda, an-cora legato a Delia del Carril, la moglie diventanni pi anziana.

    Con Matilde serano conosciuti seianni prima a un concerto a Santiago. Luiera gi Neruda, celebrato poeta di qua-rantadue anni e diplomatico di fama,sposato in seconde nozze con Delia,unartista argentina che laveva guidatonella scelta di vita comunista; lei, Matil-de Urrutia, era una cantante lirica dalpassato incerto, una particina nel filmLa lunareja e ruoli di secondo piano inalcune opere, unaManone un Lohen-grin, in Cile ma anche fuori. Estroverso,sicuro di s, occhi penetranti Pablo; po-co loquace e languida la giovane donna,gli occhi dun nero lucente, come di chiha pianto molto. Matilde sulle primenon lo riconosce. Ignorante! PabloNeruda, la scuote lamica Blanca. Lei

    cerca di calamitarne lo sguardo, lui las-seconda. Lopera lirica lha sempre an-

    noiato, Matilde no, non lannoia. Hatrentaquattro anni, movenze lente, vo-ce roca. Si rivedranno.

    Cominci per gioco, indecifrabile e

    misterioso come tutti i giochi damore.Prima in Cile, poi a Citt del Messico, pitardi in giro per lEuropa, dove lui pati-sce il suo esilio per sfuggire agli sgherridel tirannello Gabriel Gonzlez Videla. unamicizia passionale, quella tra Pa-blo e Matilde, ma non prevede doman-de n impegni per il futuro. Sincontra-no, si amano, ridono pazzamente, mapoi lei vola per il mondo, fiera del pic-colo benessere accumulato. Profumidi tenerezza, gli dice Matilde una sera aBerlino, il corpo allungato accanto alsuo. Attenta, questa poesia, ironizzalui. Adesso non farmi la letterata. Perqualcosa succede. Allimprovviso. Glisguardi cambiano, lallegria cede il pas-so allansia, la divertente pazzia, an-nota lei, si trasforma in lotta sentimen-tale. Nervosismo, turbamento, cupez-za. Non gelosa, Matilde. ConsideraDelia una madre o una sorella maggio-re per Pablo. Per non nata per vivere

    nelle tenebre, le piace ridere, cantare. trasparente come lacqua del ruscello,

    che scorre e mai ristagna. Scappa. Ma ilCapitano lancia le sue reti di parole, ela Regina ne resta catturata. La primavolta le regala una lettera da aprire solo

    sul treno che la porta via da Bucarest. Letue ginocchia, i tuoi seni/la tua cintura/mancano in me come nel cavo/ di unaterra assetata.... La seconda volta Ma-tilde sul treno che da Nyon la conducea Parigi. Amore, quando ti diranno/cheti ho dimenticata, e anche quando/fossiio a dirtelo/...non credermi/, chi e comepotrebbe/ tagliarti dal mio petto?.... Eancora altri mille versi seguiranno. Nonresta che vivere fino in fondo il senti-mento, scegliendo Capri come meta.

    il biografo Loyola a fornirci alcunidettagli sul soggiorno nellisola. La not-te di Capodanno tra il 51 e il 52 Neruda a Napoli con Mario Alicata, Paolo Ric-ci, Antonello Trombadori e il giovaneGiorgio Napolitano. Durante lincon-tro, lo scrittore esprime il desiderio dipassare qualche mese a Capri. Ricci eAlicata si danno da fare, ma l11 gennaiola Pretura su richiesta di Videla co-munica a Neruda il decreto di espulsio-

    ne dallItalia. Il poeta viene messo sultreno, ma una folla riunita alla stazione

    Termini tra cui unagguerrita ElsaMorante, armata di ombrellino im-pedisce lattuazione del decreto. CosNeruda ottiene il permesso di soggior-

    no per tre mesi a Napoli, dove arriver il18 gennaio. Finalmente a Capri, e dinuovo insieme. Ma come reagir EdwinCerio, il mecenate che li ospita in unadelle pi belle case dellisola, quandosapr che Matilde non la signora Ne-ruda ma unamica? Il raffinato cosmo-polita conosce gli usi di mondo. Moltomeglio! Le coppie sposate non fanno al-tro che litigare. il principio di un so-dalizio duraturo.

    Se esiste il paradiso scrive Matildenelle sue memorie io lho conosciutonellisola di Capri. Lei vitalissima, pienadi premure, resa pi affascinante dal-lincipiente sfioritura del quarantesimocompleanno. Lui appagato nei senti-menti e nellispirazione, avendo trova-to in Matilde la musa ideale che coniugapoesia e fisicit, grazia e materia, terra esessualit. Matilde selvaggia e dolce,Matilde la chascona, la scapigliata,con quella sua chioma ramata e ingo-

    vernabile. Lei gli dava quel che Delia, lamadre intellettuale e impegnata, non

    Lalbum di Pablo e Matilde

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    LALBUM

    Fin da ragazzo Neruda illustrava con versi e disegni glialbumes para seoritas delle sue fidanzateDiversi ne sono stati conservati: uno del 1923 dedicato a Teresa Vsquez, un altro del 1925 a Laura ArruIl punto pi alto viene per toccato con gliAlbumes de Capriche pubblichiamo in parte in queste e nelle

    precedenti pagine per tramite dellAmbasciata del Cile in Italia e per gentile concessione della FondazioneNeruda proprietaria dei diritti. Scritto tra febbraio e maggio del 1952, questalbum raccoglie i souvenir

    del viaggio sullisola insieme allamante Matilde Urrutia. Ritagli da giornali italiani, disegni, foglie e fiori, lettere,bigliettini, biglietti dellautobus, una mappa dellisola, il conto del bar e quello della spesa. E tante fotografie

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    DOMENICA 2 GIUGNO 2013llaa RReeppuubbbblliiccaa

    poteva dargli, dice Hernn Loyola, checonobbe Neruda in quello stesso anno.La casa and riempiendosi di mille og-getti, tracce concrete della loro passio-

    ne non pi nascosta. Fiori, ciotoli, con-chiglie, alghe, disegni, manifesti, ritaglidi giornale, poi confluiti negliAlbumesde Capri, che raccontano anche dellabreve parentesi veneziana. Una sera diluna piena Pablo le chiede di indossareil vestito a righe verdi e nere illuminateda fili dorati: Con questabito sarai unasposa molto bella. La conduce sul ter-razzo, e con aria compassata domandaalla luna lucente di sposarli. Sullanelloche dona a Matilde incisa una scritta:Capri, 3 maggio 1952. Il tuo capitano.Un matrimonio vero, da rispettare co-me la cosa pi sacra.

    Il paradiso prima o poi finisce, e an-che quello caprese ebbe termine. A lu-glio Neruda riceve la notizia che pu tor-nare in Cile. Neppure lo splendore dellacattedrale marina che laveva accoltosette mesi prima poteva scalfirne la no-stalgia. E il mare di Capri non ruggiva,non aveva odore come quello di Isla

    Negra. Pablo e Matilde fanno rientro aSantiago, ma ad aspettarli c anche

    donna Delia, la moglie comunista a cuilo scrittore non riesce a rinunciare. Purdi tenersi Pablo vicino, Matilde sembradisposta a tutto, anche a vivere nellom-

    bra di un matrimonio freddo ma di ar-chitettura robusta. Neruda ha ancorabisogno di Delia, ancoraggio sicuro inun percorso politico non privo daffan-ni. Io in realt non le toglievo nulla,racconter pi tardi Matilde. Tra lei ePablo cera solo unamichevole convi-venza. E non desideravo che lei perdes-se la sua condizione di moglie. Ma perDelia le cose sono pi complicate. Sce-glie di lasciare il marito. Morir a 106 an-ni, sopravvivendo suprema vendetta sia a Pablo che alla rivale.

    Il Capitano e la sua Chascona si spo-seranno nel 1966 a Santiago, festa gran-de con una moltitudine di amici. Per glisposi sembrano nervosi. Volevamostarcene da soli, rivivere la notte del no-stro primo matrimonio, quando fum-mo benedetti dalla luna. Ma presto locapiranno anche loro, destinati a resta-re insieme fino alla morte di Neruda. Imomenti di felicit non si ripetono mai

    allo stesso modo. RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il soggiorno di Pablo Neruda in Italia neglianni 50 un cocktail romantico in cui tut-ti gli ingredienti contribuiscono a renderlo

    inebriante. Il poeta comunista, eletto senato-

    re in Cile, era stato privato dei suoi diritti per leviolente arringhe contro il presidente dellaRepubblica Gonzlez Videla, che aveva ordi-nato di arrestarlo e gettarlo in carcere. Attra-verso una rete di solidariet, i compagni rie-scono a tenere nascosto Neruda finch unmulattiere non lo fa uscire dal Paese attraver-so un pericoloso passo andino. Una volta libe-ro, fa le sue apparizioni spettacolari comepoeta della libert in eventi di massa, con-gressi di scrittori, fin quando non sceglie lIta -lia come terra desilio.

    Capri sar lo scenario del riposo del guer-riero. Lepopea romantica si condisce conlarrivo sullisola del suo grande amore, Matil-de Urrutia che a partire da questo momento, eper decenni sar la sua musa e il personaggiodi alcuni dei suoi libri, come Cento sonetti da-more. Matilde per non la sposa legittima delpoeta, la sua amante, e il famoso combat-tente politico clandestino diventa cos clandestino nel-larena dellamore. Il paesaggio di Capri esalta la rela-zione romantica e Neruda tematizza questa passione

    in un libro di un lirismo sconfinato, I versi delcapitano, dove lerotismo della sua relazionesentimentale si combina con lansia del poetadi tornare alla lotta politica, per dare la terra al

    suo popolo. allora che Neruda commette unatto di uningenuit senza paragoni: pubblicai suoi versi damore non col suo nome ma fir-mandosi come Anonimo. Nel giro di un me-se, tutti i critici dellAmerica Latina commen-tavano lultimo libro di Pablo Neruda. La co-sa avr conseguenze, perch diventa impossi-bile continuare a tenere nascosto a Delia, lamoglie, che suo marito non solo ha unaman-te, ma ne decanta i pregi ai quattro venti neisuoi libri. La crisi totale. Ovviamente Nerudacercher di consolare poeticamente la sualegittima sposa. Ma no, non ci fu perdono.

    Quando le condizioni sono mature perch ilpoeta possa tornare in Cile, Neruda si congedacon una lettera lungo la strada dalla sua ama-ta: Forse verr un giorno in cui un uomo e unadonna, uguali a noi, toccheranno questo amo-re, e ancora avr le forze per bruciare le maniche lo toccheranno.

    Antonio Skrmeta 2013(Traduzione di Fabio Galimberti)

    Il pi romantico tra i guerrieriil pi ingenuo tra gli uomini

    ANTONIO SKRMETA

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    LAUTORE

    Di Skrmeta(gi autore

    de Il postinodi Neruda,cui si ispir

    il filmcon Troisi), ora uscitoper Einaudi(trad. PaolaTomasinelli)

    I giornidellarcobaleno