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Certificazione ISO 9001-2000 ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE INDUSTRIA E ARTIGIANATO "FEDELE LAMPERTICO" Viale GG. Trissino, 30 36100 VICENZA 0444/504324 r.a.- C.F. 80014770244 [email protected] www.lampertico.gov.it - [email protected] ANNO SCOLASTICO 2016/17 PRIMA SIMULAZIONE ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO Giovanni Verga , Fantasticheria Una fotografia scattata da Verga: La Sicilia rurale G. Verga, Fantasticheria, da Vita dei campi in Tutte le novelle, a cura di C. Riccardi, Mondadori, Milano 1979 In questa novella, edita nel 1879 e poi confluita nella raccolta Vita dei campi (1880), Verga sembra anticipare con una sorta di bozzetto la trama, i temi e i personaggi dei Malavoglia. L’autore ricorda un immaginario viaggio ad Aci Trezza, borgo di pescatori vicino a Catania, insieme con una nobildonna milanese, cui si rivolge direttamente (dandole del Voi); in tutta la novella appare l’estrema difficoltà, o addirittura l’impossibilità, nel capire questo mondo primitivo e plebeo da parte di chi proviene da una diversa realtà sociale e culturale. Qui è proposta in analisi la seconda parte della novella. […] Vi ricordate anche di quel vecchietto che stava al timone della nostra barca1? Voi gli dovete questo tributo di riconoscenza, perché egli vi ha impedito dieci volte di bagnarvi le vostre belle calze azzurre. Ora è morto laggiù, all’ospedale della città, il povero diavolo, in una gran corsìa tutta bianca, fra dei lenzuoli bianchi, masticando del pane bianco, servito dalle bianche mani delle suore di carità, le quali non avevano

Una fotografia scattata da Verga: La Sicilia rurale...V. Van Gogh, La lettrice di H. Matisse, La lettrice in abito viola, E. Hopper, Chair car romanzi, olio su tela, 1888 olio su tela,

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    ISO 9001-2000

    ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE INDUSTRIA E ARTIGIANATO

    "FEDELE LAMPERTICO"

    Viale GG. Trissino, 30 – 36100 VICENZA

    0444/504324 r.a.- C.F. 80014770244 – [email protected]

    www.lampertico.gov.it - [email protected]

    ANNO SCOLASTICO 2016/17

    PRIMA SIMULAZIONE ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

    Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

    TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

    Giovanni Verga , Fantasticheria

    Una fotografia scattata da Verga: La Sicilia rurale

    G. Verga, Fantasticheria, da Vita dei campi in Tutte le novelle, a cura di C. Riccardi, Mondadori, Milano 1979 In questa novella, edita nel 1879 e poi confluita nella raccolta Vita dei campi (1880), Verga sembra

    anticipare – con una sorta di bozzetto – la trama, i temi e i personaggi dei Malavoglia. L’autore ricorda un immaginario viaggio ad Aci Trezza, borgo di pescatori vicino a Catania, insieme con una

    nobildonna milanese, cui si rivolge direttamente (dandole del Voi); in tutta la novella appare

    l’estrema difficoltà, o addirittura l’impossibilità, nel capire questo mondo primitivo e plebeo da parte di chi proviene da una diversa realtà sociale e culturale. Qui è proposta in analisi la seconda parte della novella.

    […] Vi ricordate anche di quel vecchietto che stava al timone della nostra barca1? Voi gli dovete questo tributo di riconoscenza, perché egli vi ha impedito dieci volte di bagnarvi le vostre belle calze azzurre. Ora è morto laggiù, all’ospedale della città, il povero diavolo, in una gran corsìa tutta bianca, fra dei lenzuoli bianchi, masticando del pane bianco, servito dalle bianche mani delle suore di carità, le quali non avevano

    mailto:[email protected]://www.lampertico.gov.it/mailto:[email protected]

  • altro difetto che di non saper capire i meschini guai che il poveretto biascicava2 nel suo dialetto semibarbaro.

    Ma se avesse potuto desiderare qualche cosa, egli avrebbe voluto morire in quel cantuccio nero, vicino al focolare, dove tanti anni era stata la sua cuccia «sotto le sue tegole», tanto che quando lo portarono via piangeva, guaiolando3 come fanno i vecchi.

    Egli era vissuto sempre fra quei quattro sassi, e di faccia a quel mare bello e traditore, col quale dové lottare ogni giorno per trarre da esso tanto da campare la vita e non lasciargli le ossa; eppure in quei momenti in cui si godeva cheto cheto4 la sua «occhiata di sole» accoccolato sulla pedagna5 della barca, coi ginocchi fra le braccia, non avrebbe voltato la testa per vedervi, ed avreste cercato invano in quelli occhi attoniti il riflesso più superbo della vostra bellezza; come quando tante fronti altere s’inchinano a farvi ala nei saloni splendenti, e vi specchiate negli occhi invidiosi delle vostre migliori amiche.

    La vita è ricca, come vedete, nella sua inesauribile varietà; e voi potete godervi senza scrupoli quella parte di ricchezza che è toccata a voi, a modo vostro. Quella ragazza6, per esempio, che faceva capolino dietro i vasi di basilico, quando il fruscìo della vostra veste metteva in rivoluzione la viuzza, se vedeva un altro viso notissimo alla finestra di faccia, sorrideva come se fosse stata vestita di seta anch’essa. Chi sa quali povere gioie sognava su quel davanzale, dietro quel basilico odoroso, cogli occhi intenti in quell’altra casa coronata di tralci di vite? E il riso dei suoi occhi non sarebbe andato a finire in lagrime amare, là, nella città grande, lontana dai sassi che l’avevano vista nascere e la conoscevano, se il suo nonno non fosse morto all’ospedale, e suo padre non si fosse annegato, e tutta la sua famiglia non fosse stata dispersa da un colpo di vento che vi aveva soffiato sopra – un colpo di vento funesto, che avea trasportato uno dei suoi fratelli fin nelle carceri di Pantelleria – «nei guai!» come dicono laggiù.

    Miglior sorte toccò a quelli che morirono; a Lissa l’uno, il più grande, quello che vi sembrava un David di rame, ritto colla sua fiocina in pugno, e illuminato bruscamente dalla fiamma dell’ellera7. Grande e grosso com’era, si faceva di brace anch’esso quando gli fissaste in volto i vostri occhi arditi; nondimeno è morto da buon marinaio, sulla verga di trinchetto8, fermo al sartiame9, levando in alto il berretto, e salutando un’ultima volta la bandiera col suo maschio e selvaggio grido d’isolano; l’altro10, quell’uomo che sull’isolotto non osava toccarvi il piede per liberarlo dal lacciuolo teso ai conigli, nel quale v’eravate impigliata da stordita che siete, si perdé in una fosca notte d’inverno, solo, fra i cavalloni scatenati11, quando fra la barca e il lido, dove stavano ad aspettarlo i suoi, andando di qua e di là come pazzi, c’erano sessanta miglia di tenebre e di tempesta. Voi non avreste potuto immaginare di qual disperato e tetro coraggio fosse capace per lottare contro tal morte quell’uomo che lasciavasi intimidire dal capolavoro del vostro calzolaio.

    Meglio per loro che son morti, e non «mangiano il pane del re»12, come quel poveretto che è rimasto a Pantelleria, o quell’altro pane che mangia la sorella, e non vanno attorno come la donna delle arance, a viver della grazia di Dio – una grazia assai magra ad Aci-Trezza.

    Quelli almeno non hanno più bisogno di nulla! lo disse anche il ragazzo dell’ostessa, l’ultima volta che andò all’ospedale per chieder del vecchio e portargli di nascosto di quelle chiocciole13 stufate che son così buone a succiare14 per chi non ha più denti, e trovò il letto vuoto, colle coperte belle e distese, sicché sgattaiolando nella corte, andò a piantarsi dinanzi a una porta tutta brandelli di cartacce, sbirciando dal buco della chiave una gran sala vuota15, sonora e fredda anche di estate, e l’estremità di una lunga tavola di marmo, su cui era buttato un lenzuolo, greve e rigido. E pensando che quelli là almeno non avevano più bisogno di nulla, si mise a succiare ad una ad una le chiocciole che non servivano più, per passare il tempo.

    Voi, stringendovi al petto il manicotto di volpe azzurra, vi rammenterete con piacere che gli avete dato cento lire, al povero vecchio.

    Ora rimangono quei monellucci che vi scortavano come sciacalli e assediavano le arance; rimangono a ronzare attorno alla mendica, e brancicarle16 le vesti come se ci avesse sotto del pane, a raccattar torsi di cavolo, bucce d’arance e mozziconi di sigari, tutte quelle cose che si lasciano cadere per via, ma che pure devono avere ancora qualche valore, poiché c’è della povera gente che ci campa su; ci campa anzi così bene, che quei pezzentelli paffuti e affamati cresceranno in mezzo al fango e alla polvere della strada, e si faranno grandi e grossi come il loro babbo e come il loro nonno, e popoleranno Aci-Trezza di altri pezzentelli, i quali tireranno allegramente la vita coi denti più a lungo che potranno, come il vecchio nonno, senza desiderare altro, solo pregando Iddio di chiudere gli occhi là dove li hanno aperti, in mano del medico del paese che viene tutti i giorni sull’asinello, come Gesù, ad aiutare la buona gente che se ne va.

  • – Insomma l’ideale dell’ostrica! direte voi. – Proprio l’ideale dell’ostrica! e noi non abbiamo altro motivo di trovarlo ridicolo, che quello di non esser nati ostriche anche noi. Per altro il tenace attaccamento di quella povera gente allo scoglio sul quale la fortuna li ha lasciati cadere, mentre seminava principi di qua e duchesse di là, questa rassegnazione coraggiosa ad una vita di stenti, questa religione della famiglia, che si riverbera sul mestiere, sulla casa, e sui sassi che la circondano, mi sembrano – forse pel17 quarto d’ora – cose serissime e rispettabilissime anch’esse.

    Sembrami che le irrequietudini del pensiero vagabondo s’addormenterebbero dolcemente nella pace serena di quei sentimenti miti, semplici, che si succedono calmi e inalterati di generazione in generazione. – Sembrami che potrei vedervi passare, al gran trotto dei vostri cavalli, col tintinnìo allegro dei loro finimenti e salutarvi tranquillamente. Forse perché ho troppo cercato di scorgere entro al turbine che vi circonda e vi segue, mi è parso ora di leggere una fatale necessità nelle tenaci affezioni19 dei deboli, nell’istinto che hanno i piccoli di stringersi fra loro per resistere alle tempeste della vita, e ho cercato di decifrare il dramma modesto e ignoto che deve aver sgominati gli attori plebei che conoscemmo insieme. Un dramma che qualche volta forse vi racconterò, e di cui parmi tutto il nodo debba consistere in ciò: – che allorquando uno di quei piccoli, o più debole, o più incauto, o più egoista degli altri, volle staccarsi dai suoi per vaghezza20 dell’ignoto, o per brama21 di meglio, o per curiosità di conoscere il mondo; il mondo, da pesce vorace ch’egli è, se lo ingoiò, e i suoi più prossimi con lui. – E sotto questo aspetto vedrete che il dramma non manca d’interesse. Per le ostriche l’argomento più interessante deve esser quello che tratta delle insidie del gambero, o del coltello del palombaro che le stacca dallo scoglio.

    1. Comprensione del testo

    Dopo aver letto il passo, sintetizzalo in 10 righe.

    2. Analisi del testo

    2.1 Lingua e stile sono improntati spesso all’utilizzo di espressioni popolari o proverbiali: prova a ritrovarne alcune nel passo analizzato.

    2.2 Esamina i vari personaggi presentati in questa novella, e confronta – uno alla volta – la loro natura con quella dei loro corrispondenti nei Malavoglia

    2.3 Nella prima parte della novella, l’autore dice alla donna che lo accompagna che bisogna farci piccini anche noi per capire la realtà plebea che stanno visitando, alludendo così all’artificio della regressione. Prova a spiegare in cosa consiste tale artificio e come si manifesta in questa novella

    2.4 Così recita l’inizio della prefazione ai Malavoglia: Questo racconto è lo studio sincero e spassionato del come probabilmente devono nascere e svilupparsi nelle più umili condizioni, le prime irrequietudini pel benessere; e quale perturbazione debba arrecare in una famigliuola vissuta fino allora relativamente felice, la vaga bramosia dell’ignoto, l’accorgersi che non si sta bene, o che si potrebbe star meglio.

    Trova anzitutto nella novella un’espressione che ricorda queste parole; spiega poi perché queste irrequietudini pel benessere debbano essere lette – secondo il Verga – in chiave negativa.

    3. Confronto e contestualizzazione

    3.1. Facendo riferimento ai testi letti di Zola e di Flaubert prova a definire il clima culturale dell’età del Naturalismo. Metti poi in rilievo le differenze fra gli autori francesi e Verga in ordine

  • all’ambientazione dei romanzi facendo riferimento alla differente situazione storica ed economico-sociale della Francia e dell’Italia nella seconda metà dell’Ottocento.

    3.2. Leggi il seguente passo, tratto dalla Prefazione ai Malavoglia.

    Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue l'umanità per raggiungere la conquista del progresso, è grandioso nel suo risultato, visto nell'insieme, da lontano. Nella luce gloriosa che l'accompagna dileguansi le irrequietudini, le avidità, l'egoismo, tutte le passioni, tutti i vizi che si trasformano in virtù, tutte le debolezze che aiutano l'immane lavoro, tutte le contraddizioni, dal cui attrito sviluppasi la luce della verità. Il risultato umanitario copre quanto c'è di meschino negli interessi particolari che lo producono; li giustifica quasi come mezzi necessari a stimolare l'attività dell'individuo cooperante inconscio a beneficio di tutti. Ogni movente di cotesto lavorio universale, dalla ricerca del benessere materiale, alle più elevate ambizioni, è legittimato dal solo fatto della sua opportunità a raggiungere lo scopo del movimento incessante; e quando si conosce dove vada questa immensa corrente dell'attività umana, non si domanda al certo come ci va. Solo l'osservatore, travolto anch'esso dalla fiumana, guardandosi attorno, ha il diritto di interessarsi ai deboli che restano per via, ai fiacchi che si lasciano sorpassare dall'onda per finire più presto, ai vinti che levano le braccia disperate, e piegano il capo sotto il piede brutale dei sopravvegnenti, i vincitori d'oggi, affrettati anch'essi, avidi anch'essi d'arrivare, e che saranno sorpassati domani.

    Rifletti: ti pare che Verga condivida la “fiducia nel progresso” tipica dell’età del Positivismo? Prova a spiegare perché.

    TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

    (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

    CONSEGNE

    Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in

    parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

    Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue

    conoscenze ed esperienze di studio.

    Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

    Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi

    che l’articolo debba essere pubblicato.

    Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

  • 1. AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO

    V. Van Gogh, La lettrice di H. Matisse, La lettrice in abito viola, E. Hopper, Chair car

    romanzi,olio su tela, 1888 olio su tela, 1898 olio su tela, 1965

    ARGOMENTO: La letteratura come esperienza di vita.

    DOCUMENTI

    Noi leggiavamo un giorno per diletto

    di Lancialotto come amor lo strinse;

    soli eravamo e sanza alcun sospetto.

    Per piú fiate li occhi ci sospinse

    quella lettura, e scolorocci il viso;

    ma solo un punto fu quel che ci vinse.

    Quando leggemmo il disïato riso

    esser baciato da cotanto amante,

    questi, che mai da me non fia diviso,

    la bocca mi baciò tutto tremante.

    DANTE, Inferno V, vv. 127-136 (Garzanti Prima Edizione 1997, pag. 85)

    «Pubblico: La poesia è “una dolce vendetta contro la vita?”

    Borges: Non sono molto d’accordo con questa definizione. Ritengo che la poesia sia una parte essenziale della vita. Come potrebbe essere contro la vita? La poesia è forse la parte fondamentale della vita. Non considero la vita, o la realtà, una cosa esterna a me. Io sono la vita, io sono dentro la vita. E uno dei numerosi aspetti della vita è il linguaggio, e le parole, e la poesia. Perché dovrei contrapporli l’uno all’altro?

    Pubblico: Ma la parola vita non è vita.

    Borges: Credo però che la vita sia la somma totale, se una simile somma è possibile, di tutte le cose, e quindi perché non anche del linguaggio? […] Se penso alle mie passate esperienze, credo che Swinburne faccia parte della mia esperienza tanto quanto la vita che ho condotto a Ginevra nel ’17. […] Non credo che la vita sia qualcosa da contrapporre alla letteratura. Credo che l’arte faccia parte della vita.» Jorge L. BORGES, Conversazioni americane, Editori Riuniti, Roma 1984

  • «Nel momento in cui legge, […] il lettore introduce con la sua sensibilità e il suo gusto anche il proprio mondo pratico, diciamo pure il suo quotidiano, se l’etica, in ultima analisi, non è che la riflessione quotidiana sui costumi dell’uomo e sulle ragioni che li motivano e li ispirano. L’immaginazione della letteratura propone la molteplicità sconfinata dei casi umani, ma poi chi legge, con la propria immaginazione, deve interrogarli anche alla luce della propria esistenza, introducendoli dunque nel proprio ambito di moralità. Anche le emozioni, così come si determinano attraverso la lettura, rinviano sempre a una sfera di ordine morale.» Ezio RAIMONDI, Un’etica del lettore, Il Mulino, Bologna 2007

    «L’arte interpreta il mondo e dà forma a ciò che forma non ha, in modo tale che, una volta educati dall’arte, possiamo scoprire aspetti sconosciuti degli oggetti e degli esseri che ci circondano. Turner non ha inventato la nebbia di Londra, ma è stato il primo ad averla percepita dentro di sé e ad averla raffigurata nei suoi quadri: in qualche modo ci ha aperto gli occhi. […]

    Non posso fare a meno delle parole dei poeti, dei racconti dei romanzieri. Mi consentono di esprimere i sentimenti che provo, di mettere ordine nel fiume degli avvenimenti insignificanti che costituiscono la mia vita. […]

    In un recente studio il filosofo americano Richard Rorty ha proposto di definire diversamente il contributo che la letteratura fornisce alla nostra comprensione del mondo. Per descriverlo, rifiuta l’uso di termini come “verità” o “conoscenza” e afferma che la letteratura rimedia alla nostra ignoranza non meno di quanto ci guarisca dal nostro “egotismo”, inteso come illusione di autosufficienza. Conoscere nuovi personaggi è come incontrare volti nuovi. Meno questi personaggi sono simili a noi e più ci allargano l’orizzonte, arricchendo così il nostro universo. Questo allargamento interiore non si formula in affermazioni astratte, rappresenta piuttosto l’inclusione nella nostra coscienza di nuovi modi di essere accanto a quelli consueti. Un tale apprendimento non muta il contenuto del nostro essere, quanto il contenente stesso: l’apparato percettivo, piuttosto che le cose percepite. I romanzi non ci forniscono una nuova forma di sapere, ma una nuova capacità di comunicare con esseri diversi da noi; da questo punto di vista riguardano la morale, più che la scienza.» Tzvetan TODOROV, La letteratura in pericolo, Garzanti, Milano 2008

    2. AMBITO SOCIO – ECONOMICO

    ARGOMENTO: Le sfide del XXI secolo e le competenze del cittadino nella vita economica e sociale.

    DOCUMENTI

    «L’esercizio del pensiero critico, l’attitudine alla risoluzione dei problemi, la creatività e la disponibilità positiva nei confronti dell’innovazione, la capacità di comunicare in modo efficace, l’apertura alla collaborazione e al lavoro di gruppo costituiscono un nuovo “pacchetto” di competenze, che possiamo definire le “competenze del XXI secolo”. Non sono certo competenze nuove; è una novità, però, il ruolo decisivo che vanno assumendo nella moderna organizzazione del lavoro e, più in generale, quali determinanti della crescita economica. Non dovrebbero essere estranee a un paese come l’Italia, che ha fatto di creatività, estro e abilità nel realizzare e inventare cose nuove la propria bandiera. Un sistema di istruzione che sia in grado di fornire tali competenze al maggior numero di studenti costituisce quindi un’importante sfida per il nostro paese.» Ignazio VISCO, Investire in conoscenza. Crescita economica e competenze per il XXI secolo, Il Mulino, Bologna 2014 (ed. originale 2009)

    «La spinta al profitto induce molti leader a pensare che la scienza e la tecnologia siano di cruciale importanza per il futuro dei loro paesi. Non c’è nulla da obiettare su una buona istruzione tecnico–scientifica, e non sarò certo io a suggerire alle nazioni di fermare la ricerca a questo riguardo. La mia preoccupazione è che altre capacità, altrettanto importanti, stiano correndo il rischio di sparire nel vortice

  • della concorrenza: capacità essenziali per la salute di qualsiasi democrazia al suo interno e per la creazione di una cultura mondiale in grado di affrontare con competenza i più urgenti problemi del pianeta. Tali capacità sono associate agli studi umanistici e artistici: la capacità di pensare criticamente; la capacità di trascendere i localismi e di affrontare i problemi mondiali come “cittadini del mondo”; e, infine, la capacità di raffigurarsi simpateticamente la categoria dell’altro.» Martha C. NUSSBAUM, Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica, Il Mulino, Bologna 2011 (ed.

    originale 2010)

    «Il Consiglio europeo di Lisbona (23 e 24 marzo 2000) ha concluso che un quadro europeo dovrebbe definire le nuove competenze di base da assicurare lungo l’apprendimento permanente, e dovrebbe essere un’iniziativa chiave nell’ambito della risposta europea alla globalizzazione e al passaggio verso economie basate sulla conoscenza ed ha ribadito anche che le persone costituiscono la risorsa più importante dell’Europa. Da allora tali conclusioni sono state regolarmente reiterate anche ad opera dei Consigli europei di Bruxelles (20 e 21 marzo 2003 e 22 e 23 marzo 2005) come pure nella rinnovata strategia di Lisbona approvata nel 2005.» RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente (2006/962/CE)

    3.AMBITO STORICO – POLITICO

    ARGOMENTO: Il Mediterraneo: atlante geopolitico d’Europa e specchio di civiltà

    DOCUMENTI

    «I suoi confini non sono definiti né nello spazio né nel tempo. Non sappiamo come fare a determinarli e in che modo: sono irriducibili alla sovranità o alla storia, non sono né statali, né nazionali: somigliano al cerchio di gesso che continua a essere descritto e cancellato, che le onde e i venti, le imprese e le ispirazioni allargano o restringono. Lungo le coste di questo mare passava la via della seta, s’incrociavano le vie del sale e delle spezie, degli olii e dei profumi, dell’ambra e degli ornamenti, degli attrezzi e delle armi, della sapienza e della conoscenza, dell’arte e della scienza.

    Gli empori ellenici erano a un tempo mercati e ambasciate. Lungo le strade romane si diffondevano il potere e la civiltà. Dal territorio asiatico sono giunti i profeti e le religioni. Sul Mediterraneo è stata concepita l’Europa. È difficile scoprire ciò che ci spinge a provare a ricomporre continuamente il mosaico mediterraneo, a compilare tante volte il catalogo delle sue componenti, verificare il significato di ciascuna di esse e il valore dell’una nei confronti dell’altra: l’Europa, il Maghreb e il Levante; il giudaismo, il cristianesimo e l’islam; il Talmud, la Bibbia e il Corano; Gerusalemme, Atene e Roma; Alessandria, Costantinopoli, Venezia; la dialettica greca, l’arte e la democrazia; il diritto romano, il foro e la repubblica; la scienza araba; il Rinascimento in Italia, la Spagna delle varie epoche, celebri e atroci. Qui popoli e razze per secoli hanno continuato a mescolarsi, fondersi e contrapporsi gli uni

    agli altri, come forse in nessun’altra regione di questo pianeta. Si esagera evidenziando le loro convergenze e somiglianze, e trascurando invece i loro antagonismi e le differenze. Il Mediterraneo non è solo storia.» Predrag MATVEJEVIĆ, Breviario mediterraneo, Garzanti, Milano 1991

    «Nell’immaginario comune dei nostri tempi il Mediterraneo non evoca uno spazio offerto alla libera circolazione di uomini e merci, ma prende, piuttosto, il sopravvento una certa resistenza ad aprirsi verso l’esterno. Sembrano lontani i tempi in cui il cinema d’autore riusciva a metterci in sintonia con le lotte per la decolonizzazione del mondo islamico. Le defaillances della politica e le minacce più o meno reali al fondamentalismo religioso fanno crescere la diffidenza verso la richiesta di integrazione avanzata da chi viene a lavorare dalla riva sud del Mediterraneo. Spianate dal crescente flusso di merci che le attraversano

  • ininterrottamente, le vie del mare possono celebrare i fasti del turismo di massa, ma non riescono a rendere più agevole e diretta la comunicazione di esperienze, di culture, di idee tra noi e gli altri abitanti dello stesso mare. Il Mediterraneo dei nuovi traffici per l’Oriente presenta una sua sfuggente

    ambiguità: è lo stesso mare attraversato dai malmessi trabiccoli destinati ad affondare nel canale di Sicilia. Un mare che, anziché unire, erige nuove barriere tra le nostra e le altre sponde. Forse è questa l’inquietudine che percepiamo nello scrutare gli orizzonti marini dei nostri giorni. Il sospetto che la fulgida rappresentazione dell’Italia al mare, disegnata dall’ostinata determinazione delle sue élites modernizzanti, non sia riuscita a eliminare del tutto il retaggio delle separazioni e delle paure che ci avevano allontanato dalle coste del nostro paese, ma anche che la difficoltà di “tenere” politicamente il largo non sia mai stata superata.» Paolo FRASCANI, Il mare, Il Mulino, Bologna 2008

    «I popoli del Maghreb sono stati i protagonisti degli avvenimenti storici del 2011. Più che in qualsiasi altra regione del mondo arabo, i paesi del Maghreb hanno intrapreso un lungo processo di cambiamenti e di riforme. L’esito positivo di questi processi di democratizzazione e di modernizzazione ha un’importanza capitale per l’Unione europea.

    Il Maghreb è una regione con grandissime potenzialità di sviluppo. Situato tra l’Africa subsahariana e l’Unione europea, da un lato, e ai confini del Mediterraneo orientale, dall’altro, ha il vantaggio di avere accessi sia sulle coste dell’Atlantico che su quelle del Mediterraneo e la possibilità di ospitare rotte di trasporti terrestri. Esso beneficia inoltre di notevoli risorse umane e naturali, nonché di legami culturali e linguistici comuni. Nonostante ciò, il Maghreb rimane una delle regioni meno integrate al mondo, con la conseguenza che le sue potenzialità di sviluppo sono rimaste spesso inespresse. [...]

    Dei vantaggi di una maggiore integrazione nel Maghreb non beneficerebbero soltanto i cittadini dei cinque paesi interessati, ma anche gli abitanti dei paesi vicini, compresi quelli dell’Unione europea. Per l’UE, lo sviluppo di una zona di stabilità e prosperità fondata sulla responsabilità democratica e lo Stato di diritto nel Maghreb è un obiettivo essenziale delle nostre relazioni bilaterali e per realizzare tale sviluppo un approccio regionale è imprescindibile. Entrambe le sponde del Mediterraneo hanno tutto da guadagnare da una situazione di maggiore stabilità, di maggiore integrazione dei mercati, di più stretti contatti interpersonali e di scambi intellettuali, economici e culturali più approfonditi.»

    Sostenere il rafforzamento della cooperazione e dell’integrazione regionale nel Maghreb: Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia. Comunicazione congiunta della Commissione Europea e dell’Alto Rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza - 17 dicembre 2012

    4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO

    ARGOMENTO: L’uomo e l’avventura dello spazio. DOCUMENTI «L’acqua che scorre su Marte è la prima grande conferma dopo anni intensi di ricerche, che hanno visto moltiplicarsi gli “occhi” puntati sul Pianeta Rosso, tra sensori, radar e telecamere a bordo di satelliti e rover. Ma il bello deve probabilmente ancora venire perché la prossima scommessa è riuscire a trovare forme di vita, microrganismi vissuti in passato o forse ancora attivi e capaci di sopravvivere in un ambiente così estremo. È con questo spirito che nel 2016 si prepara a raggiungere l’orbita marziana la prima fase di una nuova missione da 1,2 miliardi di euro. Si chiama ExoMars, è organizzata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e l’Italia è in prima fila con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e con la sua industria. “Sicuramente Marte continuerà a darci sorprese”, ha detto il presidente dell’Asi, Roberto Battiston. Quella annunciata ieri dalla

  • Nasa “è l’ultima di una lunga serie e sostanzialmente ci dice che Marte è un luogo in cui c’è dell’acqua, anche se con modalità diverse rispetto a quelle cui siamo abituati sulla Terra.» Enrica BATTIFOGLIA, Sempre più “occhi” su Marte, nuova missione nel 2016, “La Repubblica”, 29 settembre 2015

    «Con uno speciale strumento del telescopio spaziale Hubble (la Wide Field Camera, una camera fotografica a largo campo), gli astronomi sono riusciti a misurare la presenza di acqua su cinque di questi mondi grazie all’analisi spettroscopica della loro atmosfera mentre essi transitavano davanti alla loro stella. Durante il transito, la luce stellare passa attraverso l’atmosfera che avvolge il pianeta, raccogliendo la “firma” dei composti gassosi che incontra sul suo cammino. I pianeti con tracce di acqua finora individuati sono tutti giganti gassosi inadatti alla vita. Il risultato però è ugualmente importante perché dimostra che la scoperta di acqua su pianeti alieni è possibile con i mezzi già oggi disponibili. La sfida ora è quella di trovare pianeti di tipo terrestre, cioè corpi celesti rocciosi di dimensioni comprese tra metà e due volte le dimensioni della Terra, in particolare quelli che si trovano a orbitare nella zona abitabile della loro stella, dove potrebbe esistere acqua allo stato liquido e forse la vita.» Umberto GUIDONI, Viaggiando oltre il cielo, BUR, Rizzoli, Milano 2014 «Per prima cosa, Samantha ha parlato dell’importanza scientifica della missione Futura. I risultati dei tanti esperimenti svolti sulla Stazione Spaziale Internazionale, i cui dati sono ora in mano agli scienziati, si vedranno solo tra qualche tempo, perché come ha ricordato l’astronauta richiedono mesi di lavoro per essere analizzati correttamente. Svolgere ricerche nello spazio, ha ricordato Sam, è fondamentale comunque in moltissimi campi, come la scienza dei materiali, perché permette di isolare determinati fenomeni che si vuole studiare, eliminando una variabile onnipresente sulla Terra: la gravità. Ancor più importante forse è studiare il comportamento delle forme di vita in ambiente spaziale, perché permetterà di prepararci a trascorrere periodi sempre più lunghi lontano dal pianeta (fondamentali ad esempio per raggiungere destinazioni distanti come Marte), ma ha ricadute dirette anche per la salute qui sulla Terra, perché scoprire i meccanismi che controllano questo adattamento (come i geni) aiuta ad approfondire le conoscenze che abbiamo sul funzionamento degli organismi viventi, e in un ultima analisi, a comprendere il funzionamento del corpo a livello delle cellule. Si tratta di esperimenti in cui gli astronauti sono allo stesso tempo sperimentatori e cavie, perché i loro organismi vengono monitorati costantemente nel corso della missione, e gli esami continuano anche a Terra, visto che servono dati pre e post missione.» Simone VALESINI, Samantha Cristoforetti si racconta al ritorno dallo Spazio, Wired

    (www.wired.it/scienza/spazio/2015/06/15/samantha-cristoforetti-conferenza-ritorno)

    TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

    “Io penso che la storia ti piace come piaceva a me quando avevo la tua età perché riguarda gli uomini viventi e tutto ciò che riguarda gli uomini, quanti più uomini è possibile, tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono tra loro in società e lavorano e lottano per migliorare se stessi, non può non piacerti più di qualunque altra cosa al mondo.” Così scrive Antonio Gramsci in una delle ultime lettere indirizzate, dal carcere, al figlio Delio. Sulla scorta del tuo bagaglio di conoscenze scolastiche e personali, esprimi le tue riflessioni su questo tema.

    http://www.wired.it/scienza/spazio/2015/06/15/samantha-cristoforetti-conferenza-ritorno

  • TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

    «Il confine indica un limite comune, una separazione tra spazi contigui; è anche un modo per stabilire in via pacifica il diritto di proprietà di ognuno in un territorio conteso. La frontiera rappresenta invece la fine della terra, il limite ultimo oltre il quale av enturarsi significava andare al di là della superstizione contro il volere degli dèi, oltre il giusto e il consentito, verso l’inconoscibile che ne avrebbe scatenato l’invidia. Varcare la frontiera, significa inoltrarsi dentro un territorio fatto di terre aspre, dure, difficili, abitato da mostri pericolosi contro cui dover combattere. Vuol dire uscire da uno spazio familiare, conosciuto, rassicurante, ed entrare in quello dell’incertezza. Questo passaggio, oltrepassare la frontiera, muta anche il carattere di un individuo: al di là di essa si diventa stranieri, emigranti, diversi non solo per gli altri ma talvolta anche per se stessi.» Piero ZANINI, Significati del confine - I limiti naturali, storici, mentali - Edizioni scolastiche Mondadori, Milano 1997 A partire dalla citazione, che apre ad ampie considerazioni sul significato etimologico-storico-simbolico del termine “confine”, il candidato rifletta, sulla base dei suoi studi e delle sue conoscenze e letture, sul concetto di confine: confini naturali, “muri” e reticolati, la costruzione dei confini nella storia recente, l’attraversamento dei confini, le guerre per i confini e le guerre sui confini, i confini superati e i confini riaffermati.

    Durata massima della prova: 6 ore.

    È o se tito l‟uso del dizio ario italia o.

    È o se tito l‟uso del dizio ario ili gue (italia o-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.

    Non è consentito las iare l’Istituto pri a he sia o tras orse 3 ore dalla dettatura del te a

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    Certificazione

    ISO 9001-2000

    n. 6849

    ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE INDUSTRIA E ARTIGIANATO "FEDELE LAMPERTICO"

    Viale GG. Trissino, 30 – 36100 VICENZA 0444/504324 r.a.- C.F. 80014770244 – [email protected]

    www.lampertico.gov.it - [email protected] ANNO SCOLASTICO 2016/17

    SECONDA SIMULAZIONE ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

    Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

    TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, in Romanzi e racconti, Vol. I, edizione diretta da C. Milanini, a cura di M. Barenghi e B. Falcetto, Mondadori, Milano 1991. A volte il fare uno scherzo cattivo lascia un gusto amaro, e Pin si trova solo a girare nei vicoli, con tutti che gli gridano improperi e lo cacciano via. Si avrebbe voglia d’andare con una banda di compagni, allora, compagni cui spiegare il posto dove fanno il nido i ragni, o con cui fare battaglie con le canne, nel fossato. Ma i ragazzi non vogliono bene a Pin: è l’amico dei grandi, Pin, sa dire ai grandi cose che li fanno ridere e arrabbiare, non come loro che non capiscono nulla quando i grandi parlano. Pin alle volte vorrebbe mettersi coi ragazzi della sua età, chiedere che lo lascino giocare a testa e pila, e che gli spieghino la via per un sotterraneo che arriva fino in piazza Mercato. Ma i ragazzi lo lasciano a parte, e a un certo punto si mettono a picchiarlo; perché Pin ha due braccine smilze smilze ed è il più debole di tutti. Da Pin vanno alle volte a chiedere spiegazioni su cose che succedono tra le donne e gli uomini; ma Pin comincia a canzonarli gridando per il carrugio e le madri richiamano i ragazzi: - Costanzo! Giacomino! Quante volte te l’ho detto che non devi andare con quel ragazzo così maleducato! Le madri hanno ragione: Pin non sa che raccontare storie d’uomini e donne nei letti e di uomini ammazzati o messi in prigione, storie insegnategli dai grandi, specie di fiabe che i grandi si raccontano tra loro e che pure sarebbe bello stare a sentire se Pin non le intercalasse di canzonature e di cose che non si capiscono da indovinare. E a Pin non resta che rifugiarsi nel mondo dei grandi, dei grandi che pure gli voltano la schiena, dei grandi che pure sono incomprensibili e distanti per lui come per gli altri ragazzi, ma che sono più facili da prendere in giro, con quella voglia delle donne e quella paura dei carabinieri, finché non si stancano e cominciano a scapaccionarlo. Ora Pin entrerà nell’osteria fumosa e viola, e dirà cose oscene, improperi mai uditi a quegli uomini fino a farli imbestialire e a farsi battere, e canterà canzoni commoventi, struggendosi fino a piangere e a farli piangere, e inventerà scherzi e smorfie così nuove da ubriacarsi di risate, tutto per smaltire la nebbia di solitudine che gli si condensa nel petto le sere come quella. Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino (1923 -1985), pubblicato nel 1947, è ambientato in Liguria, dopo l’8settembre 1943, all’epoca della Resistenza. Pin, orfano di madre e affidato alla sorella che per vivere si prostituisce, cresce per strada abbandonato a se stesso, troppo maturo per giocare con i bambini e estraneo, per la sua età, al mondo degli adulti. Il suo unico rifugio è un luogo segreto in campagna, in cui i ragni fanno il nido. In carcere, dove finisce per un furto, entra in contatto con i partigiani ai quali si aggrega non appena riesce a fuggire di prigione; con loro condivide le esperienze drammatiche della fine della guerra. 1. Comprensione del testo Riassumi sinteticamente il contenuto del brano. 2. Analisi del testo 2.1. Il sentimento di inadeguatezza di Pin e la sua difficoltà di ragazzino a collocarsi nel mondo sono temi

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    esistenziali, comuni a tutte le generazioni. Rifletti su come questi motivi si sviluppano nel brano. 2.2. L’autore utilizza strategie retoriche come ripetizioni, enumerazioni, metafore e altre; introduce inoltre usi morfologici, sintattici e scelte lessicali particolari per rendere più incisivo il suo racconto; ne sai individuare qualcuno nel testo? 2.3. Cosa vuole significare l’espressione “nebbia di solitudine che gli si condensa nel petto”? Ti sembra che sia efficace nell’orientare la valutazione su tutto ciò che precede? 3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti Il sentiero dei nidi di ragno parla della tragedia della seconda guerra mondiale e della lotta partigiana, ma racconta anche la vicenda universale di un ragazzino che passa drammaticamente dal mondo dell’infanzia a quello della maturità. Il brano si sofferma proprio su questo. Svolgi qualche riflessione relativa a questo aspetto anche utilizzando altri testi (poesie e romanzi, italiani e stranieri) che raccontano esperienze simili di formazione o ingresso nella vita adulta. TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

    1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

    ARGOMENTO: Amore, odio, passione

    DOCUMENTI

    G. KLIMT, Il bacio, 1907-08 G. DE CHIRICO, Ettore e Andromaca, 1917 P. PICASSO, Gli amanti, 1923 «Tra l’altre distinzioni e privilegi che le erano stati concessi, per compensarla di non poter esser badessa, c’era anche quello di stare in un quartiere a parte. Quel lato del monastero era contiguo a una casa abitata da un giovine, scellerato di professione, uno de’ tanti, che, in que’ tempi, e co’ loro sgherri, e con l’alleanze

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    d’altri scellerati, potevano, fino a un certo segno, ridersi della forza pubblica e delle leggi. Il nostro manoscritto lo nomina Egidio, senza parlar del casato. Costui, da una sua finestrina che dominava un cortiletto di quel quartiere, avendo veduta Gertrude qualche volta passare o girandolar lì, per ozio, allettato anzi che atterrito dai pericoli e dall’empietà dell’impresa, un giorno osò rivolgerle il discorso. La sventurata rispose.» Alessandro MANZONI, I promessi sposi, 1840-42 «Ed avrebbe voluto strapparsi gli occhi per non vedere quelli della Lupa, che quando gli si ficcavano ne’ suoi gli facevano perdere l’anima ed il corpo. Non sapeva più che fare per svincolarsi dall’incantesimo. Pagò delle messe alle anime del Purgatorio e andò a chiedere aiuto al parroco e al brigadiere. A Pasqua andò a confessarsi, e fece pubblicamente sei palmi di lingua a strasciconi sui ciottoli del sacrato innanzi alla chiesa, in penitenza, e poi, come la Lupa tornava a tentarlo: - Sentite! le disse, non ci venite più nell’aia, perché se tornate a cercarmi, com’è vero Iddio, vi ammazzo! - Ammazzami, rispose la Lupa, ché non me ne importa; ma senza di te non voglio starci. Ei come la scorse da lontano, in mezzo a’ seminati verdi, lasciò di zappare la vigna, e andò a staccare la scure dall’olmo. La Lupa lo vide venire, pallido e stralunato, colla scure che luccicava al sole, e non si arretrò di un sol passo, non chinò gli occhi, seguitò ad andargli incontro, con le mani piene di manipoli di papaveri rossi, e mangiandoselo con gli occhi neri. - Ah! malanno all’anima vostra! balbettò Nanni.» Giovanni VERGA, La Lupa, in Vita dei campi, 1880 «Ella pareva colpita dal suono insolito della voce di Giorgio; e un vago sbigottimento cominciava a invaderla. – Ma vieni! Ed egli le si appressò con le mani tese. Rapidamente l’afferrò per i polsi, la trascinò per un piccolo tratto; poi la strinse tra le braccia, con un balzo, tentando di piegarla verso l’abisso. – No, no, no... Con uno sforzo rabbioso ella resistette, si divincolò, riuscì a liberarsi, saltò indietro anelando e tremando. – Sei pazzo? – gridò con l’ira nella gola. – Sei pazzo? Ma, come se lo vide venire di nuovo addosso senza parlare, come si sentì afferrata con una violenza più acre e trascinata ancóra verso il pericolo, ella comprese tutto in un gran lampo sinistro che le folgorò l’anima di terrore. – No, no, Giorgio! Lasciami! Lasciami! Ancóra un minuto! Ascolta! Ascolta! Un minuto! Voglio dirti... Ella supplicava, folle di terrore, divincolandosi. Sperava di trattenerlo, d’impietosirlo. – Un minuto! Ascolta! Ti amo! Perdonami! Perdonami! Ella balbettava parole incoerenti, disperata, sentendosi vincere, perdendo terreno, vedendo la morte. – Assassino! – urlò allora furibonda. E si difese con le unghie, con i morsi, come una fiera. – Assassino! – urlò sentendosi afferrare per i capelli, stramazzando al suolo su l’orlo dell’abisso, perduta. Il cane latrava contro il viluppo. Fu una lotta breve e feroce come tra nemici implacabili che avessero covato fino a quell’ora nel profondo dell’anima un odio supremo. E precipitarono nella morte avvinti.» Gabriele D’ANNUNZIO, Il trionfo della morte, 1894 «Emilio poté esperimentare quanto importante sia il possesso di una donna lungamente desiderata. In quella memorabile sera egli poteva credere d’essersi mutato ben due volte nell’intima sua natura. Era sparita la sconsolata inerzia che l’aveva spinto a ricercare Angiolina, ma era si anche annullato l’entusiasmo che lo aveva fatto singhiozzare di felicità e di tristezza. Il maschio era oramai soddisfatto ma, all’infuori di quella soddisfazione, egli veramente non ne aveva sentita altra. Aveva posseduto la donna che odiava, non quella ch’egli amava. Oh, ingannatrice! Non era né la prima, né – come voleva dargli ad intendere – la seconda volta ch’ella passava per un letto d’amore. Non valeva la pena di adirarsene perché l’aveva saputo da lungo tempo. Ma il possesso gli aveva data una grande libertà di giudizio sulla donna che gli si era sottomessa. – Non sognerò mai più – pensò uscendo da quella casa. E poco dopo, guardandola, illuminata da pallidi riflessi lunari: – Forse non ci ritornerò mai più. – Non era una decisione. Perché l’avrebbe dovuta prendere? Il tutto mancava d’importanza.» Italo SVEVO, Senilità, 19272 (1a ed. 1898)

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    2. AMBITO SOCIO – ECONOMICO

    ARGOMENTO: Alle basi della convivenza civile e dell’esercizio del potere: giustizia, diritto, legalità.

    DOCUMENTI

    «… l’uomo solo, tra gli animali, ha la parola:… la parola è fatta per esprimere ciò che è giovevole e ciò che è nocivo e, di conseguenza, il giusto e l’ingiusto: questo è, infatti, proprio dell’uomo rispetto agli altri animali, di avere, egli solo, la percezione del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto e degli altri valori: il possesso comune di questi costituisce la famiglia e lo stato … quand’è perfetto, l’uomo è la migliore delle creature, così pure, quando si stacca dalla legge e dalla giustizia, è la peggiore di tutte … Ora la giustizia è elemento dello stato; infatti il diritto è il principio ordinatore della comunità statale e la giustizia è determinazione di ciò che è giusto.» ARISTOTELE, Politica, I, Cap.1,2 «Osservate che la parola diritto non è contraddittoria alla parola forza, ma la prima è piuttosto una modificazione della seconda, cioè la modificazione più utile al maggior numero. E per giustizia io non intendo altro che il vincolo necessario per tenere uniti gl’interessi particolari, che senz’esso si scioglierebbono nell’antico stato d’insociabilità; tutte le pene che oltrepassano la necessità di conservare questo vincolo sono ingiuste di lor natura. Bisogna guardarsi di non attaccare a questa parola giustizia l’idea di qualche cosa di reale, come di una forza fisica, o di un essere esistente; ella è una semplice maniera di concepire degli uomini, maniera che influisce infinitamente sulla felicità di ciascuno; nemmeno intendo quell’altra sorta di giustizia che è emanata da Dio e che ha i suoi immediati rapporti colle pene e ricompense della vita avvenire.» C. BECCARIA, Dei delitti e delle pene, Cap. II, 1764 «Chi richiede una definizione della giustizia cerca di solito un concetto normativo, ossia un criterio che sia utile a distinguere il giusto dall’ingiusto. Per definire un tale concetto è possibile innanzi tutto riallacciarsi alle opinioni correnti. Questo modo di procedere … si trova però dinanzi a una difficoltà: le opinioni su ciò che è giusto o ingiusto divergono ampiamente … limitandosi ai giudizi di giustizia ben ponderati, si osserva che sul piano dei fondamenti, sul piano dei principi della giustizia, si danno palesi divergenze di opinione. “A ognuno secondo le sue prestazioni”, afferma il liberalismo economico; “a ognuno secondo i suoi diritti legali”, si dice nello stato di diritto; “a ognuno secondo i suoi meriti”, si dice in molte aristocrazie; e il socialismo esige che si dia “a ognuno secondo i suoi bisogni”.» O. HÖFFE, Giustizia politica, Bologna, 1995 «La domanda che ora dobbiamo porci è: ci sono principi chiari in base ai quali possiamo stabilire una distribuzione idealmente giusta dei diritti e dei privilegi, degli oneri e dei dolori, da assegnare agli esseri umani in quanto tali? C’è una posizione ampiamente diffusa secondo cui per rendere giusta una società si devono concedere certi diritti naturali a tutti i membri della comunità, e il diritto positivo deve come minimo incorporare e proteggere questi diritti, indipendentemente da quali altre regole esso possa poi contenere. Ma è difficile individuare nel senso comune il consenso sull’elenco preciso di questi diritti naturali, e ancor meno chiari sono quei principi da cui è possibile dedurli in modo sistematico.» H. SIDGWICK, I Metodi dell’etica, Milano, 1995 «La giustizia è la prima virtù delle istituzioni sociali, così come la verità lo è dei sistemi di pensiero. Una teoria, per quanto semplice ed elegante, deve essere abbandonata o modificata se non è vera. Allo stesso modo, leggi e istituzioni, non importa quanto efficienti e ben congegnate, devono essere riformate o abolite se sono ingiuste. Ogni persona possiede un’inviolabilità fondata sulla giustizia su cui neppure il benessere della società nel suo complesso può prevalere. Per questa ragione la giustizia nega che la perdita della libertà per qualcuno possa essere giustificata da maggiori benefici goduti da altri … Di conseguenza, in una società giusta sono date per scontate eguali libertà di cittadinanza; i diritti garantiti dalla giustizia non possono essere oggetto né della contrattazione politica, né del calcolo degli interessi sociali … un’ingiustizia è tollerabile solo quando è necessaria per evitarne una ancora maggiore. Poiché la verità e la giustizia sono le virtù principali delle attività umane, esse non possono essere soggette a compromessi.» J. RAWLS, Una teoria della giustizia, Milano, 1982

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    «Che l’idea di giustizia non si esaurisca nel fatto storico o positivo, ci è dimostrato dal suo perpetuo rinascere nella coscienza come esigenza assoluta … Senza cotesta vocazione e attività inesausta della coscienza, neppure si spiegherebbe la vita storica del diritto; poiché appunto da quella attitudine originaria ed insopprimibile dipende il plasmarsi e riplasmarsi continuo dei rapporti sociali e delle regole che li dominano … Chi viola leggermente le leggi scuote le basi stesse della vita civile, e vulnera le condizioni dalle quali dipende la rispettabilità della sua persona. Ma il culto della giustizia non consiste solo nell’osservanza della legalità, né vuole esser confuso con essa. Non coll’adagiarci supinamente nell’ordine stabilito, né coll’attendere inerti che la giustizia cada dall’alto, noi rispondiamo veramente alla vocazione della nostra coscienza giuridica. Questa vocazione c’impone una partecipazione attiva e indefessa all’eterno dramma, che ha per teatro la storia, e per tema il contrasto tra il bene e il male, tra il diritto e il torto. Noi non dobbiamo solo obbedire alle leggi, ma anche vivificarle e cooperare al loro rinnovamento … Chi dice giustizia, dice subordinazione ad una gerarchia di valori; e nulla è più contrario a un tale principio che l’arbitraria rimozione dei limiti che separano il lecito dall’illecito, il merito dal demerito … Solo la giustizia risplende, guida sicura, sul vario tumulto delle passioni … Senza di essa, né la vita sarebbe possibile, né, se anche fosse, meriterebbe di essere vissuta.» G. DEL VECCHIO, La Giustizia, Roma, 1959

    «B...In una qualsiasi società, e dunque anche in una società democratica, la funzione fondamentale del diritto è quella di stabilire le regole dell’uso della forza. Le regole dell’uso della forza vuol dire: chi deve esercitare l’uso della forza (non chiunque, ma solo coloro che sono autorizzati ad esercitarla); come (con un giudizio regolato); quando (non in un qualsiasi momento, ma quando sono state completate le procedure definite dalla legge); quanto (non puoi punire un furtarello nello stesso modo in cui punisci un omicidio). In uno Stato di diritto una delle grandi funzioni delle leggi è quella di stabilire come deve essere usato il monopolio della forza legittima che lo Stato detiene.» N. BOBBIO e M. VIROLI, Dialogo intorno alla Repubblica, Roma – Bari, 2001

    3. AMBITO STORICO – POLITICO

    ARGOMENTO: Il valore del paesaggio.

    DOCUMENTI «[…] il paesaggio italiano non è solo natura. Esso è stato modellato nel corso dei secoli da una forte presenza umana. È un paesaggio intriso di storia e rappresentato dagli scrittori e dai pittori italiani e stranieri e, a sua volta, si è modellato con il tempo sulle poesie, i quadri e gli affreschi. In Italia, una sensibilità diversa e complementare si è quindi immediatamente aggiunta all’ispirazione naturalista. Essa ha assimilato il paesaggio alle opere d’arte sfruttando le categorie concettuali e descrittive della «veduta» che si può applicare tanto a un quadro o a un angolo di paesaggio come lo si può osservare da una finestra (in direzione della campagna) o da una collina (in direzione della città). […] l’articolo 9 della Costituzione italiana (1) è la sintesi di un processo secolare che ha due caratteristiche principali: la priorità dell’interesse pubblico sulla proprietà privata e lo stretto legame tra tutela del patrimonio culturale e la tutela del paesaggio.» Salvatore SETTIS, Perché gli italiani sono diventati nemici dell’arte, ne “Il giornale dell’Arte”, n. 324/2012

    (1) (Art. 9 Costituzione italiana) - La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

    «Nei contesti paesaggistici tutto è, invece, solido e stabile, frutto dell'instancabile sovrapporsi di azioni umane, innumerabili quanto irriconoscibili, ritocchi infiniti a un medesimo quadro, di cui l’iconografia principale si preserva, per cui tutto muta nell’infinitesimo e al tempo stesso poco cambia nell’ampio insieme, ed è il durare di questa nostra conchiglia che racconta la nostra qualità di popolo, in una sintesi suprema di memoria visibile, ordinatamente disposta. Sì, i paesaggi non sono ammassi informi né somme di entità, ma ordini complessi, generalmente involontari a livello generale, spontanei e autoregolati, dove milioni di attività si sono fuse in un tutto armonioso. E’ un’armonia e una bellezza questa di tipo poco noto, antropologico e storico più che meramente estetico o meramente scientifico, a cui non siamo stati adeguatamente educati. […] Capiamo allora perché le Costituzioni che si sono occupate di questi temi, da quella di Weimar alla

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    nostra, hanno distinto tra monumenti naturali, storici e artistici, […] e il paesaggio […], dove natura, storia e arte si compongono stabilmente […]. E se in questa riscoperta dell’Italia, da parte nostra e del globo, stesse una possibilità importante di sviluppo culturale, civile ed economico del nostro paese in questo tempo di crisi?». Dal discorso del Presidente FAI Andrea CARANDINI al XVII Convegno Naz. Delegati FAI- Trieste 12 aprile

    2013;

    (http://www.fondoambiente.it/Dal-Presidente/Index.aspx?q=convegno-di-trieste-discorso-di-andrea-carandini)

    «Il paesaggio italiano rappresenta l’Italia tutta, nella sua complessità e bellezza e lascia emergere l’intreccio tra una grande natura e una grande storia, un patrimonio da difendere e ancora, in gran parte, da valorizzare. La sacralità del valore del paesaggio […] è un caposaldo normativo, etico, sociale e politico da difendere e tutelare prima e sopra qualunque formula di sviluppo che, se è avulsa da questi principi, può risultare invasiva, rischiando di compromettere non solo la bellezza, ma anche la funzionalità presente e futura. Turismo compreso.» Dall’intervento di Vittorio SGARBI alla manifestazione per la commemorazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia a Palermo-12 maggio 2010- riportato su “La Sicilia” di Giorgio PETTA del 13 maggio 2010

    «Tutti, è vero, abbiamo piacere di stare in un ambiente pulito, bello, sereno, attorniati dalle soddisfazioni scaturenti in buona sostanza da un corretto esercizio della cultura. Vedere un bel quadro, aggirarsi in un’area archeologica ordinata e chiaramente comprensibile, viaggiare attraverso i paesaggi meravigliosi della nostra Italia, tenere lontani gli orrori delle urbanizzazioni periferiche, delle speculazioni edilizie, della incoscienza criminale di chi inquina, massacra, offende, opprime l’ambiente naturale e urbanistico.» Claudio STRINATI- La retorica che avvelena la Storia (e gli storici) dell’arte- da l’Huffington Post del 06.01.2014

    (http://www.huffingtonpost.it/claudio-strinati/la-retorica-che-avvelena-storia-e-gli-storici-

    dellarte_b_4545578.html)

    4. AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO

    ARGOMENTO: L’uomo e l’avventura dello spazio. DOCUMENTI

    «L’acqua che scorre su Marte è la prima grande conferma dopo anni intensi di ricerche, che hanno visto moltiplicarsi gli “occhi” puntati sul Pianeta Rosso, tra sensori, radar e telecamere a bordo di satelliti e rover. Ma il bello deve probabilmente ancora venire perché la prossima scommessa è riuscire a trovare forme di vita, microrganismi vissuti in passato o forse ancora attivi e capaci di sopravvivere in un ambiente così estremo. È con questo spirito che nel 2016 si prepara a raggiungere l’orbita marziana la prima fase di una nuova missione da 1,2 miliardi di euro. Si chiama ExoMars, è organizzata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e l’Italia è in prima fila con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e con la sua industria. “Sicuramente Marte continuerà a darci sorprese”, ha detto il presidente dell’Asi, Roberto Battiston. Quella annunciata ieri dalla Nasa “è l’ultima di una lunga serie e sostanzialmente ci dice che Marte è un luogo in cui c’è dell’acqua, anche se con modalità diverse rispetto a quelle cui siamo abituati sulla Terra.» Enrica BATTIFOGLIA, Sempre più “occhi” su Marte, nuova missione nel 2016, “La Repubblica”, 29 settembre 2015 «Con uno speciale strumento del telescopio spaziale Hubble (la Wide Field Camera, una camera fotografica a largo campo), gli astronomi sono riusciti a misurare la presenza di acqua su cinque di questi mondi grazie all’analisi spettroscopica della loro atmosfera mentre essi transitavano davanti alla loro stella. Durante il transito, la luce stellare passa attraverso l’atmosfera che avvolge il pianeta, raccogliendo la “firma” dei composti gassosi che incontra sul suo cammino. I pianeti con tracce di acqua finora individuati sono tutti giganti gassosi inadatti alla vita. Il risultato però è

    http://www.fondoambiente.it/Dal-Presidente/Index.aspx?q=convegno-di-trieste-discorso-di-andrea-carandini

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    ugualmente importante perché dimostra che la scoperta di acqua su pianeti alieni è possibile con i mezzi già oggi disponibili. La sfida ora è quella di trovare pianeti di tipo terrestre, cioè corpi celesti rocciosi di dimensioni comprese tra metà e due volte le dimensioni della Terra, in particolare quelli che si trovano a orbitare nella zona abitabile della loro stella, dove potrebbe esistere acqua allo stato liquido e forse la vita.» Umberto GUIDONI, Viaggiando oltre il cielo, BUR, Rizzoli, Milano 2014 «Per prima cosa, Samantha ha parlato dell’importanza scientifica della missione Futura. I risultati dei tanti esperimenti svolti sulla Stazione Spaziale Internazionale, i cui dati sono ora in mano agli scienziati, si vedranno solo tra qualche tempo, perché come ha ricordato l’astronauta richiedono mesi di lavoro per essere analizzati correttamente. Svolgere ricerche nello spazio, ha ricordato Sam, è fondamentale comunque in moltissimi campi, come la scienza dei materiali, perché permette di isolare determinati fenomeni che si vuole studiare, eliminando una variabile onnipresente sulla Terra: la gravità. Ancor più importante forse è studiare il comportamento delle forme di vita in ambiente spaziale, perché permetterà di prepararci a trascorrere periodi sempre più lunghi lontano dal pianeta (fondamentali ad esempio per raggiungere destinazioni distanti come Marte), ma ha ricadute dirette anche per la salute qui sulla Terra, perché scoprire i meccanismi che controllano questo adattamento (come i geni) aiuta ad approfondire le conoscenze che abbiamo sul funzionamento degli organismi viventi, e in un ultima analisi, a comprendere il funzionamento del corpo a livello delle cellule. Si tratta di esperimenti in cui gli astronauti sono allo stesso tempo sperimentatori e cavie, perché i loro organismi vengono monitorati costantemente nel corso della missione, e gli esami continuano anche a Terra, visto che servono dati pre e post missione.» Simone VALESINI, Samantha Cristoforetti si racconta al ritorno dallo Spazio, Wired (www.wired.it/scienza/spazio/2015/06/15/samantha-cristoforetti-conferenza-ritorno)

    TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

    Settant’anni fa, nel marzo del 1946 in occasione delle elezioni amministrative e il 2 giugno 1946 in occasione del referendum tra monarchia e repubblica, in Italia le donne votavano per la prima volta. Dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, il suffragio universale perfetto portava a compimento una battaglia cominciata in Italia all’indomani dell’Unità, passata attraverso le petizioni delle prime femministe all’inizio del Novecento e corroborata dalla partecipazione delle donne alla guerra di Resistenza. Dalle testimonianze di due scrittrici, riportate di seguito, si coglie la coscienza e l’emozione per il progetto di società democratica e partecipativa che si stava delineando, in cui le donne avrebbero continuato a lottare per affermare la parità dei loro diritti in ogni campo della vita privata e pubblica, dall’economia alla politica e alla cultura. Il 1946 nei ricordi di: Alba De Céspedesp (1911-1997). «Né posso passare sotto silenzio il giorno che chiuse una lunga e difficile avventura, e cioè il giorno delle elezioni. Era quella un’avventura cominciata molti anni fa, prima dell’armistizio, del 25 luglio, il giorno – avevo poco più di vent’anni – in cui vennero a prendermi per condurmi in prigione. Ero accusata di aver detto liberamente quel che pensavo. Da allora fu come se un’altra persona abitasse in me, segreta, muta, nascosta, alla quale non era neppure permesso di respirare. È stata sì, un’avventura umiliante e penosa. Ma con quel segno in croce sulla scheda mi pareva di aver disegnato uno di quei fregi che sostituiscono la parola fine. Uscii, poi, liberata e giovane, come quando ci si sente i capelli ben ravviati sulla fronte.» Anna Banti (1895-1985). «Quanto al ’46 […] e a quel che di “importante” per me, ci ho visto e ci ho sentito, dove mai ravvisarlo se non in quel due giugno che, nella cabina di votazione, avevo il cuore in gola e avevo paura di sbagliarmi fra il segno della repubblica e quello della monarchia? Forse solo le donne possono capirmi e gli analfabeti.» Patrizia GABRIELLI, “2 giugno 1946: una giornata memorabile” saggio contenuto nel quadrimestrale Storia e problemi contemporanei, N. 41, anno XIX gen/apr 2006; CUEB

    http://www.wired.it/scienza/spazio/2015/06/15/samantha-cristoforetti-conferenza-ritorno

  • 8

    TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE “«Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne», dissi. «Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo.» […] La pace in ogni casa, in ogni strada, in ogni villaggio, in ogni nazione – questo è il mio sogno. L’istruzione per ogni bambino e bambina del mondo. Sedermi a scuola e leggere libri insieme a tutte le mie amiche è un mio diritto.” Malala Yousafzai, Christina Lamb, Io sono Malala, Garzanti, Milano 2014 Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace 2014, è la ragazza pakistana che ha rischiato di perdere la vita per aver rivendicato il diritto all’educazione anche per le bambine. Il candidato rifletta criticamente sulla citazione estrapolata dal libro di Malala Yousafzai ed esprima le sue opinioni in merito, partendo dal presupposto che il diritto all’educazione è sancito da molti documenti internazionali, come la Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, ratificata anche dall’Italia con Legge n. 176 del 27 maggio 1991.

    Durata massima della prova: 6 ore. È consentito l‟uso del dizionario italiano. È consentito l‟uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema

  • ITALIANO Griglia di valutazione ANALISI DEL TESTO (tipologia A) IL COMPITO CHE NON RISPONDE A NESSUN QUESITO, IL COSIDDETTO “FOGLIO IN BIANCO”: PUNTI UNO Nome ……………………………………..Classe……. Data……………………………….. VOTO ............./10 PUNTEGGIO…..……../15

    Quindicesimi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

    Decimi 1 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5

    7 7.5

    8 8.5

    9 9.5

    10

    Indicatori descrittori Punti

    CONOSCENZE

    Quantità e qualità delle

    conoscenze

    (approfondimenti

    contestualizzazione)

    (3 punti max)

    a. molteplici, organizzate efficacemente

    contestualizzazione ampia ed esauriente

    3

    b. pertinenti, discusse

    contestualizzazione efficace

    2.5

    c. sufficienti, corrette/contestualizzazione adeguata

    2

    d. parziali, poco approfondite e/o poco

    precise/contestualizzazione parziale

    1.5

    e. scarse e/o poco pertinenti/contestualizzazione

    inadeguata

    1

    CAPACITA’

    Analisi

    (riconoscimento degli

    aspetti stilistici,

    metrici, strutturali)

    (3 punti max)

    a. analisi corretta ed esauriente 3

    b. analisi corretta, con qualche approfondimento 2.5

    c. analisi svolta globalmente, ma con qualche

    imprecisione

    2

    d. analisi parziale e/o superficiale, non sempre corretta 1.5

    e. analisi parziale, molto imprecisa ed errata 1

    Interpretazione e

    rielaborazione

    (2,5 punti max)

    a. interpretazione efficace, ampiamente motivata e con

    apporti critici

    2.5

    b. interpretazione efficace, con qualche spunto di

    riflessione

    2

    c. interpretazione generalmente corretta, ma poco

    rielaborata

    1.5

    d. interpretazione confusa, poco meditata e poco

    rielaborata

    1

    e. scarse capacità interpretative e rielaborative

    0.5

    COMPETENZE

    Comprensione del testo

    (2,5 punti max)

    a. piena comprensione del testo 2.5

    b. globale comprensione del testo

    2

    c. comprensione degli aspetti essenziali del testo

    1.5

    d. parziale comprensione del testo

    1

    e. scarsa comprensione del testo 0.5

    Correttezza espositiva

    (4 punti max)

    Ortografia,

    morfosintassi e

    punteggiatura

    a. nessun errore o imprecisioni ininfluenti 2

    b. qualche errore 1.5

    c. errori numerosi e/o gravi 1

    Stile, competenze

    lessicali

    a. esposizione fluida, lessico ricco ed efficace

    2

    b. esposizione scorrevole, lessico generalmente

    appropriato

    1.5

    c. esposizione pesante, lessico impreciso, elementare e

    ripetitivo

    1

  • ITALIANO Griglia di valutazione SAGGIO BREVE (tipologia B) IL COMPITO CHE NON RISPONDE A NESSUN QUESITO, IL COSIDDETTO “FOGLIO IN BIANCO”: PUNTI UNO Nome …………………………………… Classe......... Data……………………………….. VOTO ............./10 PUNTEGGIO…..……../15

    Quindicesimi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

    Decimi 1 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5

    7 7.5

    8 8.5

    9 9.5

    10

    Indicatori descrittori Punti

    CONOSCENZE

    Quantità e qualità delle

    conoscenze

    Utilizzo dei dati forniti

    e loro integrazione

    (3 punti max)

    a. conoscenze pertinenti e molteplici, utilizzo pieno ed

    efficace dei dati, ottima integrazione con le proprie

    esperienze culturali

    3

    b. conoscenze pertinenti, utilizzo adeguato dei dati,

    qualche riferimento alle proprie esperienze culturali

    2.5

    c. conoscenze sufficienti ,utilizzo parziale dei dati,

    occasionali riferimenti alle proprie esperienze

    culturali

    2

    d. conoscenze generiche, poco approfondite, utilizzo

    forzato dei dati, riferimenti culturali poco significativi

    1.5

    e. conoscenze scarse, scarso utilizzo dei dati,scarsi

    riferimenti culturali

    1

    CAPACITA’

    Capacità

    argomentative, di

    analisi e di sintesi

    (3 punti max)

    a. ottime capacità argomentative, di analisi e sintesi,

    tesi evidente, convincente e ampiamente dimostrata

    3

    b. discrete capacità argomentative, di analisi e sintesi,

    tesi fondata e abbastanza discussa

    2.5

    c. sufficienti capacità argomentative, di analisi e

    sintesi, tesi non sempre evidente

    2

    d. insufficiente capacità argomentative, di analisi e

    sintesi, tesi poco riconoscibile

    1.5

    e. scarse capacità argomentative e di analisi e sintesi,

    tesi non riconoscibile

    1

    Capacità critiche e

    rielaborative

    (2,5 punti max)

    a. ottime capacità rielaborative, spunti critici e di

    originalità

    2.5

    b. discrete capacità rielaborative 2

    c. osservazioni rielaborate in modo parziale 1.5

    d. rielaborazione limitata e parziale 1

    e. scarsa rielaborazione 0.5

    COMPETENZE

    Comprensione

    dell’argomento, rispetto delle consegne

    impostazione

    del testo

    (2,5 punti max)

    a. piena comprensione dell’argomento, titolo originale ed efficace, impostazione originale e rigorosa

    2.5

    b. discreta comprensione dell’argomento, titolo appropriato,

    impostazione coerente

    2

    c. globale comprensione dell’argomento, titolo generico,

    impostazione abbastanza coerente

    1.5

    d. parziale comprensione dell’argomento, titolo poco significativo,

    testo poco coerente e consequenziale

    1

    e. scarsa comprensione dell’argomento, titolo scarsamente fondato,

    scarsa coerenza e consequenzialità del testo

    0.5

    Correttezza espositiva

    (4 punti max)

    Ortografia,

    morfosintassi e punteggiatura

    a. nessun errore o imprecisioni ininfluenti 2

    b. qualche errore 1.5

    c. errori numerosi e/o gravi 1

    Stile, registro

    linguistico,

    competenze lessicali

    a. esposizione fluida, registro pienamente adeguato,

    lessico ricco e specifico

    2

    b. esposizione scorrevole, registro generalmente

    adeguato, qualche imprecisione lessicale

    1.5

    c. esposizione pesante, registro inadeguato, lessico

    elementare e ripetitivo

    1

  • ITALIANO Griglia di valutazione ARTICOLO DI GIORNALE (tipologia B) IL COMPITO CHE NON RISPONDE A NESSUN QUESITO, IL COSIDDETTO “FOGLIO IN BIANCO”: PUNTI UNO Nome …………………………………… Classe......... Data……………………………….. VOTO ............./10 PUNTEGGIO…..……../15

    Quindicesimi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

    Decimi 1 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5

    7 7.5

    8 8.5

    9 9.5

    10

    Indicatori descrittori Punti

    CONOSCENZE

    Quantità e qualità delle

    conoscenze

    Utilizzo dei dati forniti

    e loro integrazione

    (3 punti max)

    a. conoscenze pertinenti e molteplici, utilizzo pieno ed

    efficace dei dati, ottima integrazione con le proprie

    esperienze culturali

    3

    b. conoscenze pertinenti, utilizzo adeguato dei dati,

    qualche riferimento alle proprie esperienze culturali

    2.5

    c. conoscenze sufficienti ,utilizzo parziale dei dati,

    occasionali riferimenti alle proprie esperienze

    culturali

    2

    d. conoscenze generiche, poco approfondite, utilizzo

    forzato dei dati, riferimenti culturali poco significativi

    1.5

    e. conoscenze scarse, utilizzo inadeguato dei dati,scarsi

    riferimenti culturali

    1

    CAPACITA’

    Capacità di analisi e

    sintesi

    (2,5 punti max)

    a. argomenti analizzati in modo esauriente ed

    efficacemente selezionati

    2,5

    b. analisi e sintesi efficaci 2

    c. analisi sufficiente, ma con qualche divagazione 1,5

    d. analisi non sempre efficace e/o parziale 1

    e. scarse capacità di analisi e sintesi, dispersione,

    frammentarietà

    0,5

    Capacità critiche e

    rielaborative

    (3 punti max)

    a. tesi sostenute con argomentazioni logiche,

    convincenti, rielaborate criticamente e in modo

    originale

    3

    b. argomentazioni logiche, qualche spunto personale 2,5

    c. argomentazioni consequenziali, ma poco rielaborate

    2

    d. tesi non sempre chiaramente enucleate e poco

    rielaborate

    1,5

    e. tesi confuse, scarsa efficacia dimostrativa, scarsa

    rielaborazione

    1

    COMPETENZE

    Rispetto delle consegne

    Impostazioni del testo

    (2,5 punti max)

    a. titolo originale ed efficace destinazione editoriale

    pienamente coerente, impostazione convincente e

    corretta dell’articolo

    2.5

    b. titolo pertinente, destinazione editoriale coerente,

    impostazione corretta dell’articolo 2

    c. titolo generico, destinazione editoriale

    generalmente pertinente, sufficiente rispetto della

    struttura giornalistica

    1.5

    d. titolo poco significativo, destinazione editoriale poco

    pertinente, parziale rispetto della struttura giornalistica

    1

    e. titolo inefficace, destinazione editoriale scarsamente

    fondata, scarso rispetto della struttura giornalistica,

    coerenza e consequenzialità del testo

    0.5

    Correttezza espositiva

    (4 punti max)

    Ortografia,

    morfosintassi e

    punteggiatura

    a. nessun errore o imprecisioni ininfluenti, sintassi ben

    articolata

    2

    b. qualche errore, sintassi semplice, ma

    sostanzialmente corretta

    1.5

    c. errori numerosi e gravi, sintassi involuta e scorretta 1

    Stile, registro

    linguistico,

    competenze lessicali

    a. stile e registro pienamente adeguati, lessico ricco 2

    b. stile e registro sufficientemente adeguati, lessico

    generalmente appropriato

    1.5

    c. stile e registro inadeguati, lessico impreciso,

    ripetitivo

    1

  • ITALIANO Griglia di valutazione TEMA STORICO/ DI ATTUALITA’ (tipologia C/D) IL COMPITO CHE NON RISPONDE A NESSUN QUESITO, IL COSIDDETTO “FOGLIO IN BIANCO”: PUNTI UNO Nome …………………………………… Classe......... Data……………………………….. VOTO ............./10 PUNTEGGIO…..……../15

    Quindicesimi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

    Decimi 1 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5

    7 7.5

    8 8.5

    9 9.5

    10

    Indicatori descrittori Punti

    CONOSCENZE

    Quantità e qualità delle

    conoscenze

    (3 punti max)

    a. pertinenti, molteplici, organizzate efficacemente

    3

    b. pertinenti, abbastanza convincenti

    2.5

    c. sufficienti, corrette

    2

    d. generiche, poco approfondite e/o poco precise

    1.5

    e. scarse e/o poco pertinenti 1

    CAPACITA’

    Capacità di

    analisi,sintesi e di

    organizzazione del

    testo

    (2,5 punti max)

    a. argomenti analizzati in modo esauriente ed

    efficacemente selezionati, testo coeso ed organico

    2,5

    b. analisi e sintesi abbastanza efficaci, testo

    sufficientemente coeso ed organico

    2

    c. analisi sufficiente, ma con qualche divagazione, generale coesione ed organicità del testo

    1,5

    d. analisi non sempre efficace e/o parziale, testo poco

    organico

    1

    e. scarse capacità di analisi e sintesi, testo disorganico,

    dispersivo, a tratti incoerente

    0,5

    Capacità logico-

    critiche e rielaborative

    (3 punti max)

    a. tesi sostenute con argomentazioni logiche,

    convincenti, rielaborate criticamente e in modo

    originale

    3

    b. argomentazioni logiche, qualche spunto personale

    2,5

    c. argomentazioni consequenziali, ma poco

    rielaborate

    2

    d. tesi non sempre chiaramente enucleate e poco

    rielaborate

    1,5

    e. tesi confuse, non dimostrate né rielaborate 1

    COMPETENZE

    Aderenza alla traccia

    Individuazione e

    comprensione

    dei nodi concettuali

    (2,5 punti max)

    a. piena rispondenza alla traccia,piena individuazione e

    comprensione dei nodi concettuali

    2.5

    b. generale rispondenza alla traccia, discreta

    comprensione e individuazione dei nodi concettuali

    2

    c. parziale rispondenza alla traccia, sufficiente

    individuazione e comprensione dei nodi concettuali

    1.5

    d. parziale rispondenza alla traccia, parziale

    individuazione e comprensione dei nodi concettuali

    1

    e. scarsa rispondenza alla traccia, scarsa individuazione

    e comprensione dei nodi concettuali

    0.5

    Correttezza espositiva

    (4 punti max)

    Ortografia,

    morfosintassi e

    punteggiatura

    a. nessun errore o imprecisioni ininfluenti 2

    b. qualche errore 1.5

    c. errori numerosi e/o gravi 1

    Stile, registro

    linguistico,

    competenze lessicali

    a. esposizione fluida, registro pienamente adeguato,

    lessico ricco ed efficace

    2

    b. esposizione scorrevole, registro generalmente

    adeguato, lessico appropriato

    1.5

    c. esposizione pesante, registro inadeguato, lessico

    elementare e ripetitivo

    1

  • ISTITUTO PROFESSIONALE IPSIA LAMPERTICO

    Indirizzo: MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA

    SIMULAZIONE DI SECONDA PROVA di

    TECNOLOGIE E TECNICHE DI INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE

    PRIMA PARTE

    Il responsabile dei servizi tecnici di un albergo, rilevato il non corretto funzionamento

    dell'impianto di climatizzazione della sala meeting, richiede l'intervento del servizio di

    manutenzione.

    Lo s he a di pri ipio dell’i pia to è riportato i figura.

    Il candidato fatte le ipotesi che ritiene più opportune:

    . des riva i pri ipali o po e ti he ostituis o o l’i pia to;

    . for uli u ele o dei possi ili e più pro a ili guasti he ha o deter i ato l’avaria;

    3. pianifichi come intende risolvere le problematiche ipotizzate.

  • SECONDA PARTE

    Il candidato risponda a due dei seguenti quesiti e presenti per ognuno le linee operative, le

    motivazioni delle soluzioni prospettate.

    QUESITO N. 1

    In uno stabilimento industriale sono presenti 40 motori elettrici uguali funzionanti nella fase di

    guasti casuali. Supposto che in un intervallo di tempo di 2000 ore si verifichino 5 guasti e il

    precisamente dopo 400, 700, 1100, 1300 e 1750 ore, il candidato determini il tasso di guasto dei

    otori esa i ati e al oli l’affida ilità nel lasso di tempo preso in considerazione . Successivamente un motore con le caratteristiche sopra indicate e che presenta un tempo di

    riparazione medio di 10 ore, viene collegato ad una pompa con tasso di guasto pari a λ= 5* -2 e MTTR= 4 ore. Il candidato determini la disponibilità del sistema motore-pompa.

    Si tracci e si descriva inoltre la curva del tasso di guasto nel tempo.

    QUESITO N. 2

    Il candidato descriva le politiche di manutenzione e le tipologie di manutenzione secondo le

    norme UNI. Si richiede inoltre di riportare in funzione delle proprie esperienze acquisite anche in

    contesti operativi, un esempio applicativo che riporti ad una tipologia di manutenzione. Indichi la

    documentazione che dovrà essere redatta i fu zio e dell’ese pio des ritto.

    QUESITO N. 3

    Una ditta di manutenzione ha in gestione la manutenzione ordinaria di un gruppo termico

    alimentato a gas metano a servizio di un condominio. Tra le voci previste nel contratto di

    manutenzione si ha:

    a. manutenzione ordinaria dei bruciatori con pulizia, lubrificazione e controllo delle parti

    meccaniche, elettriche, componenti ed automatismi;

    b. verifica tenuta circuiti liquido riscaldamento sezione interna al gruppo termico;

    c. esecuzione di analisi dei fumi/combustione e relativa regolazione dei bruciatori, finalizzata ad

    ottenere il miglior funzionamento in termini di risparmio energetico e la limitazione nei termini di

    legge delle emissioni inquinanti in atmosfera.

    Il candidato, fatte le opportune considerazioni, pianifichi gli interventi previsti nel contratto di

    manutenzione avendo cura di descrivere quali mezzi, attrezzature e risorse umane prevede di

    utilizzare. In funzione delle scelte effettuate, analizzi la tipologia dei possibili rischi valutandone la

    probabilità e il danno per ciascun pericolo individuato. Indichi inoltre, le misure di prevenzione e

    protezione e la tipologia del DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) necessari per effettuare gli

    interventi in sicurezza.

    QUESITO N. 4

    Un manutentore è chiamato per la sostituzione di una pompa di ricircolo a servizio di un impianto

    di riscaldamento. La nuova elettropompa ha un costo di listino pari a 2.200,00 euro. Per eventuali

    accessori si consideri un 10% del prezzo di listino dell’elettropo pa. Il a didato fa e do le opportune considerazioni, effettui un preventivo dettagliato da esporre al committente che tenga

    o to dei osti di ateriale, a odopera, e dell’utile d’i presa. Rediga i oltre, u rappresentazione su scala temporale o reticolare di tutte le fasi necessarie.

  • ESAME DI STATO

    SECONDA PROVA: TECNICHE E TECNOLOGIE D’INSTALLAZIONE E DI MANUTENZIONE

    CANDIDATO______________________________________________

    INDICATORI DESCRITTORI PUNTI

    Conoscenza dei contenuti

    Lacunosa, scarsa 0,5

    Frammentaria 1

    Imprecisa 2

    Superficiale 3

    Sufficiente 4

    Sicura 5

    Sicura e precisa 6

    Applicazione delle conoscenze

    e/o analisi di processi, modelli,

    etc.

    Scarsa ,errata 0,25

    Confusa con gravi errori 1

    Incompleta con errori diffusi 2

    Sufficiente corretta 3

    Corretta 4

    Rielaborazione ,organizzazione

    delle conoscenze e/o dei dati

    forniti

    Disorganizzata 0,25

    Confusa 0.5

    Sufficiente 1

    Corretta 1.5

    Corretta e organizzata 2

    Uso della terminologia, del

    linguaggio specifico

    (grafico e simbolico), degli

    strumenti matematici, di

    manuali, di documenti, di

    schemi, grafici, diagrammi, etc.

    Errato 0,25

    Improprio 1

    Non sempre preciso 1,5

    Sufficientemente appropriato e preciso 2

    Appropriato 2,5

    Chiaro ,appropriato , preciso 3

    Totale punti

  • Certificazione

    ISO 9001-2008

    Accreditato dalla Regione

    Veneto per la Formazione

    Superiore

    Aut.n.A0186

    ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE INDUSTRIA E ARTIGIANATO

    "FEDELE LAMPERTICO"

    VICENZA a.s. 2016 / 2017

    SIMULAZIONE TERZA PROVA: LINGUA INGLESE

    NOME .......................................................................... CLASSE 5AM DATA ………….......

    1. What does the Otto cycle consist of?

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    2. How does air enter the cylinder? When does the intake valve close?

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    3. How is the air-fuel mixture ignited? When and why does the exhaust valve open?

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  • ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE INDUSTRIA E ARTIGIANATO

    "FEDELE LAMPERTICO"

    V.LE GG. TRISSINO, 30 36100 VICENZA

    0444/504324 r.a.- Fax 0444/301244 - C.F. 80014770244 – [email protected]; www.lampertico.vi.it

    1^Simulazione Terza Prova : Matematica Tipologia: B

    Alunno : ……………………. classe 5^AM 15/03/’17

    Risponde e ai seguenti uesiti ape ti (è consentito l’uso della calcolat ice non programmabile)

    1) –Verificare che la funzione 3

    22

    x

    xxy ha come asintoto obliquo la retta di

    equazione 2 xy

    -Spiegare perché la funzione 2

    4 xxy non presenta asintoti.

    2) -Scrivere il significato