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Una volta che c’è sospetto di DSA

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Una volta che c’è sospetto di DSA …

chi fa che cosa

Linee guida ( capitolo 6)

i compiti della scuola, della famiglia e dei servizi:

Il lavoro di rete

SCUOLA

FAMIGLIA

PEDIATRA

psicologo, specialista, servizi per

l’età evolutiva

CHI FA COSA – Segue un diagramma sintetico dei passi previsti dalla legge 170/2010 per la gestione dei DSA.

Linee guida (capitolo 6)

… i dirigenti e i docenti…. 1. « identificazione precoce» di casi

sospetti di DSA,

2. « monitoraggio periodico delle misure educative e didattiche di supporto, per valutare l’efficacia e il raggiungimento degli obiettivi»

3. Comunicazione con le famiglie

con la nuova legge sono chiamati a svolgere un ruolo attivo sia nella

Il dirigente scolastico • GARANTISCE LE OPPORTUNITÀ FORMATIVE; • VALUTA L’OPPORTUNITÀ DI ASSEGNARE DOCENTI CURRICOLARI CON COMPETENZA NEI DSA IN CLASSI OVE SONO PRESENTI ALUNNI CON TALE DISTURBO; • GARANTISCE IL RACCORDO DI TUTTI I SOGGETTI CHE OPERANO NELLA SCUOLA CON LE REALTÀ TERRITORIALI; • ATTIVA INTERVENTI PREVENTIVI; • TRASMETTE ALLA FAMIGLIA APPOSITA COMUNICAZIONE; • RICEVE LA DIAGNOSI CONSEGNATA DALLA FAMIGLIA E LA CONDIVIDE CON IL GRUPPO DOCENTE; • DEFINISCE, SU PROPOSTA DEL COLLEGIO DEI DOCENTI, LE IDONEE MODALITÀ DI DOCUMENTAZIONE DEI PDP E NE COORDINA L’ELABORAZIONE E LA REVISIONE; • PROMUOVE L’INTENSIFICAZIONE DEI RAPPORTI TRA I DOCENTI E LE FAMIGLIE; • ATTIVA IL MONITORAGGIO RELATIVO A TUTTE LE AZIONI MESSE IN ATTO; • SI FA PROMOTORE DI INIZIATIVE RIVOLTE ALLE FAMIGLIE PROMUOVENDO E ORGANIZZANDO SEMINARI E BREVI CORSI INFORMATIVI.

il referente d’istituto • REFERENTE,ACQUISTA UNA FORMZIONE ADEGUATA E SPECIFICA SULLE TEMATICHE;

• FORNISCE INFORMAZIONI CIRCA LE DISPOSIZIONI NORMATIVE VIGENTI;

• FORNISCE INDICAZIONI DI BASE SU STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE;

• OFFRE SUPPORTO AI COLLEGHI RIGUARDO AI MATERIALI DIDATTICI, RIFERIMENTI

BIBLIOGRAFICI E DOTAZIONI BIBLIOGRAFICHE E SUSSIDI ALL’INTERNO DELL’ISTITUTO;

• DIFFONDE E PUBBLICIZZA LE INIZIATIVE DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO;

• FORNISCE INFORMAZIONI RIGUARDO A SITI E FORUM PER LA CONDIVISIONE DI BUONE

PRATICHE;

• FUNGE DA MEDIATORE TRA COLLEGHI, FAMIGLIE E OPERATORI E ENTIPRESENTI NEL

TERRITORIO;

• INFORMA EVENTUALI SUPPLENTI IN SERVIZIO NELLE CLASSI CON ALUNNI CON DSA;

La nomina del R.I. non costituisce un formale obbligo istituzionale ma è demandata all’autonomia

progettuale delle singole scuole. (linee guida pag 23)

LA FAMIGLIA • PROVVEDE, DI PROPRIA INIZIATIVA O SU SEGNALAZIONE DEL PEDIATRA O DELLA SCUOLA, A FAR

VALUTARE LO STUDENTE SECONDO LE MODALITÀ PREVISTE DALL’Art. 3 DELLA Legge 170/2010;

• CONSEGNA ALLA SCUOLA LA DIAGNOSI;

• CONDIVIDE LE LINEE ELABORATE NELLA DOCUMENTAZIONE DEI PDP ED È CHIAMATA A FORMALIZZARE

CON LA SCUOLA UN PATTO EDUCATIVO/FORMATIVO CHE PREVEDA L’AUTORIZZAZIONE A TUTTI I DOCENTI

AD APPLICARE OGNI STRUMENTO COMPENSATIVO E DISPENSATIVO RITENUTE IDONEE, TENUTO CONTO

DELLE RISORSEDISPONIBILI;

• SOSTIENE LA MOTIVAZIONE E L’IMPEGNO DELLO STUDENTE NEL LAVORO SCOLASTICO E DOMESTICO;

• VERIFICA REGOLARMENTE LO SVOLGIMENTO DEI COMPITI ASSEGNATI;

• VERIFICA CHE VENGANO PORTATI A SCUOLA I MATERIALI RICHIESTI;

• INCORAGGIA L’ACQUISIZIONE DI UN SEMPRE MAGGIORE GRADO DI AUTONOMIA NELLA GESTIONE DELLO

STUDIO, DELL’IMPEGNO E DELLA RELAZIONE CON I DOCENTI.

e… Il docente

1) Condividere la situazione diagnostica. Non solo all’interno del gruppo docente, ma anche con il referente sui DSA

2)Predisporre un percorso educativo del disturbo, agli obiettivi, all’uso degli strumenti compensativi e dispensativi, ai criteri di valutazione necessari all’allievo

3)Studiare delle strategie didattiche adeguate in quanto i ragazzi con DSA richiedono un input didattico adatto alle loro caratteristiche

il docente… cosa fa

6) Applicare le misure

compensative e far usare all’allievo gli strumenti dispensativi adatti

5) Sostenere l’autostima;

stipulare un patto di alleanza con Lui e la famiglia. Valutare i contenuti e non la forma

4) Essere più flessibili

ed accettare le differenze di presentazione nei diversi contesti funzionali, ricordandoci che non esiste un dislessico uguale ad un altro

Come si può AIUTARE

nella didattica?

programmare le interrogazioni

Proporre spesso lavori di gruppo (tutor coetani…)

Prediligere attività orali agli scritti

richiedere tempi di attenzione contenuti

usare materiale audiovisivo

ridurre la quantità di esercitazioni e studio a casa e a scuola

mostrare schemi e mappe per aiutarli nell’organizzazione

insegnare la tecnica della sottolineatura individuare pochi concetti «chiave» in relazione tra loro

Consegnare schede ben strutturate per studiare

dato che non può usare i propri appunti e/o su

dettato

Predisporre verifiche scalari(dalla più semplice alla più difficile) chiare graficamente

Possibilmente su un unico argomento, non a tempo

Lasciare usare gli strumenti di compensazione

Valutare in modo costruttivo, tenendo conto del contenuto, separando l’errore dall’oggetto di verifica

Cercare di mettere pochi segni rossi, ma spiegare gli errori

Far capire che gli errori sono sempre migliorabili

Dare indicazioni precise su come attuare miglioramenti

Valutare l’impegno

La valutazione dovrebbe riflettere il percorso dei ragazzi e riflettere i loro progressi

Verificare le competenze acquisite e far emergere gli apprendimenti raggiunti

e... La valutazione??

Linee guida pag 28

Sulla base di tali necessità le

istituzioni scolastiche predispongono

incontri con le famiglie coinvolte a

cadenza mensile o bimestrale

affinché l’operato dei docenti risulti

conosciuto, condiviso e coordinato

con l’azione della famiglia stessa.

E’ sufficiente??

• la legge 170 del 2010 non tutela tutti gli studenti con difficoltà/disturbi che potenzialmente hanno un impatto negativo sull’apprendimento

• La direttiva sui Bisogni Educativi Speciali integra le indicazioni che emergono dalla legge 170 del 2010 permettendo di estendere ad un più ampio numero di studenti le tutele utili per favorire l’apprendimento

Principi alla base della Direttiva Ministeriale (12/12)

• ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: o per motivi fisici, biologici, fisiologici, o anche per motivi psicologici, sociali rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.

• OBIETTIVO: potenziare la cultura dell’inclusione

Quindi….

• Non esiste una DIAGNOSI di BES

• Gli studenti con Bisogni Educativi Speciali includono un numero più ampio di difficoltà /disturbi rispetto ai profili normativi della legge 170/2010

• I BES non costituiscono un’etichetta diagnostica per sé, ma possono essere la conseguenza di una diagnosi

• Gli studenti con BES possono usufruire degli stessi accorgimenti previsti per i profili di DSA normati dalla legge 170/2010

Altri aspetti salienti

• I BES non sono “per sempre”: vengono verificati nel tempo e attuati solo finché servono

• Non esiste una diagnosi di BES: uno studente può avere una diagnosi di disturbo evolutivo o disabilità (secondo la legge 104/92) e necessita quindi di BES

• Il BES non si certifica

• Non è necessario fare il PDP per tutti gli alunni con BES: il PDP va fatto obbligatoriamente quando c’è una diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento

Associazione "Psicologia Insieme" onlus

Quali sono gli alunni con BES? • Alunni con disabilità previste dalla legge 104/1992

(con documentazione medica)

• Alunni con disturbi evolutivi specifici (DSA, ADHD, deficit del linguaggio o della coordinazione motoria) previsti dalla legge 170/2010 (con documentazione medica)

• Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale previsto dalla direttiva ministeriale del 27/12/12 e dalla circolare n. 8 del 6 marzo 2013 (con documentazione medica, pedagogica e didattica, segnalazione dei servizi sociali)

Ma anche…

Tutti i bambini non certificati che hanno bisogni educativi che richiedono risposte tempestive a causa di svantaggi socio-economici, culturali e/o linguistici.

Associazione "Psicologia Insieme" onlus

Altre indicazioni di BES

• Lutto

• Malattia

• Povertà

• Difficoltà di apprendimento non certificabili o in attesa di certificazione

• Separazione dei genitori

• Crisi affettiva

• Immigrazione

Riassumendo…

Gli alunni con BES sono tutti quelli che la scuola può individuare in tre modi:

Attraverso la certificazione

Con la diagnosi

In base a considerazioni didattiche

Associazione "Psicologia Insieme" onlus

Devo fare il Pdp per tutti gli alunni con BES????? Il piano didattico Personalizzato È obbligatorio quando abbiamo una diagnosi di DSA.

In questo caso va compilato entro 3 mesi dalla consegna della Diagnosi.

Il CONSIGLIO di CLASSE è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un PDP questo può essere compilato in qualsiasi momento dell’anno. ( pag 2 Nota Ministeriale MIUR del 22/11/ 2013, n° 2363

Gli Strumenti

Per lo screening

cos’è lo screening

Lo screening è una procedura che appartiene al campo medico, ma è stato introdotto nel mondo della scuola con progetti che sono nati con l’obiettivo di identificare precocemente i bambini della classe prima e seconda della scuola primaria con Disturbo Specifico di Apprendimento

Lo screening ha lo scopo di individuare con un buon livello di attendibilità i soggetti a rischio di un determinato disturbo. non si tratta di fare diagnosi : i test di screening sono un primo

passo verso l’identificazione di eventuali problemi nei bambini. Si possono individuare alunni per i quali consigliare un approfondimento attraverso servizi territoriali di competenza.

La valutazione delle abilità strumentali

• Lettura

• Scrittura

• Calcolo

1. La lettura va intesa come abilità tecnica di decodifica di parole scritte sia come attività finalizzata alla comprensione del testo

2. La scrittura va considerata sotto tre diversi aspetti: • Come gesto grafo-motorio finalizzato alla produzione delle lettere • Come abilità nel trasformare i suoni in lettere (competenza ortografica) • Come abilità di produzione creativa, finalizzata cioè alla produzione di testi 3. Il calcolo va considerato: come «cognizione numerica» ; come aspetto procedurale; come aspetto strumentale finalizzato alla risoluzione dei problemi (dove è forte il legame con la comprensione del testo)

La valutazione di qualsiasi abilità strumentale specifica ( lettura, scrittura, calcolo) può avvenire a due livelli

1. Primo livello gli strumenti di primo livello sono utili soprattutto per effettuare lo screening, possono essere utilizzati da diverse figure

professionali (insegnanti, educatori, logopedisti, psicologi…) e danno un quadro generale del livello di apprendimento del bambino. Gli strumenti

di primo livello si possono trovare in libreria e non sono sottoposti ad alcun controllo la maggior parte sono editi dalla casa ed. Erickson

2. Secondo livello. I test di secondo livello possono essere somministrati solo da psicologi iscritti all’albo professionale o da altri professionisti come

medici specializzati in neuropsichiatria infantile. Richiedono delle conoscenze statistiche di base e la somministrazione deve avvenire

individualmente ed in un setting analitico

Prove collettive Prove individuali

Dettato 16 parole Prova di lettura MT comprensione

BVSCO- 2 *prove di dettato: -dettato di un brano

-dettato di frasi con parole omofone

*prove di scrittura spontanea -prova di narrazione -prova di descrizione

*prova di velocità di scrittura (le, uno, numeri)

prove di matematica Ac-MT

Prove di lettura Mt di correttezza e rapidità

Prove di matematica Ac-MT

MATERIALE PER L’OSSERVAZIONE

Check-list caratteristiche prestazioni di lettura (rapidità e correttezza)

Check-list per l’analisi della prestazione di scrittura

Check-list per la rilevazione generale di caratteristiche della prestazione nella prova di correttezza e rapidità

Nome e cognome ………………………………….…………Classe……..…… Data…………………….

Tiene il dito su ogni parola che legge

Appare teso mentre legge

Non riesce a stare seduto a leggere

Si distrae facilmente

Muove la testa mentre legge

Tiene il libro troppo vicino

Tiene il libro troppo lontano

Confonde consonanti che si scrivono in maniera simile

Confonde consonanti che hanno suono simile

Ha difficoltà a leggere gruppi di due consonanti

Ha difficoltà a leggere gruppi di tre consonanti

Ha difficoltà a leggere i dittonghi

Compie errori di rotazione nella lettura di singole lettere

Compie inversioni fra lettere di una stessa parola

Compie inversioni fra sillabe (o gruppi di lettere) di una stessa parola

Compie sostituzioni che rispettano il significato del contesto

Compie sostituzioni che rispettano la struttura grammaticale e sintattica della frase

Compie sostituzioni che tengono semplicemente conto di come è scritta la parola, sbagliando in particolare:

o nella parte iniziale

o nella parte centrale

o nella parte finale della parola

Ha difficoltà a fondere le lettere e a leggere unitariamente:

o tutte le parole (tutti i tipi di parola)

o le parole lunghe

o le parole poco conosciute o nuove

Legge lentamente procedendo parola per parola

Legge a voce molto bassa

Compie errori di accento:

o con le parole tronche

o con le altre parole

Non rispetta la punteggiatura

Ripete parole o frasi che ha appena letto

Ha grosse esitazioni

Legge senza intonazione

Legge senza entusiasmo

Commette errori dovuti all'influsso del dialetto

CHECK-LIST PER L'ANALISI GENERALE DEI COMPORTAMENTI E DELLA PRESTAZIONE DI SCRITTURA Alunno ……………………………………..………Classe ……………………

□ 1 - Scrive lettere in dimensioni troppo grandi. □ 2 - Scrive lettere in dimensioni troppo piccole. □ 3 - Scrive lettere in dimensioni diverse e irregolari. □ 4 - La sua scrittura non si tiene entro i margini della riga. □ 5 - on rispetta i margini del foglio. □ 6 - Quando scrive a stampatello lascia spazi irregolari fra le lettere. □ 7 - Lascia spazi insufficienti e irregolari fra parola e parola. □ 8 - Il tratto della matita/penna è troppo forte. □ 9 - Il tratto della matita/penna è troppo tenue. □ 10 - Il tratto della matita/penna è a strappi. □ 11 -Il tratto della matita/penna è con altre forme di irregolarità. □ 12 - Scrive senza scorrevolezza. □ 13 - La presa della penna/matita non è corretta. □ 14 - Non tiene la mano allineata col foglio e con la spalla. □ 15 - Non guarda ciò che scrive. □ 16 - Non tiene una posizione eretta del corpo e normale della testa. □ 17 - Scrive con le lettere fortemente inclinate a destra. □ 18 - Scrive con le lettere fortemente inclinate a sinistra. □ 19 - Scrive con le lettere irregolarmente inclinate.

□ 20 - Non scrive, nel corsivo, le minuscole più grandi delle maiuscole. □ 21 - Non unisce fluidamente, nel corsivo, le varie lettere di una parola. □ ·22 - La forma delle lettere presenta angolature eccessive. □ 23 - La forma delle lettere presenta forme troppo ricurve. □ 24 - La forma delle lettere presenta i tratti iniziali poco leggibili. □ 2S - La forma delle lettere presenta i tratti finali mal segnati. □ 26 - Presenta difficoltà a chiudere le lettere ("a", "b" , "f " , ecc.). □ 27 - Presenta cattiva chiusura delle punte superiori (la "l" fatta come una "t", la "e fatta come una "i"). □ 28 - Presenta la chiusura non richiesta di tratti (la "i" fatta come una "e"). □ 29 - Rende dritti tratti verso l'alto che dovrebbero essere incurvati (la "n" fatta come la "u"; la "c" come la "i"). □ 30 - Presenta difficoltà nel tratto finale (non portato in su oppure in giù, non reso orizzontale a sinistra). □ 31 - Presenta la parte alta troppo breve (nelle lettere "b", "d", "h", "k"). □ 32 - Presenta difficoltà nell'incrociare la "t". □ 33 - Presenta lettere troppo piccole. □ 34 - Presenta chiusura di lettere a curva aperta come "c", "h", "u", "w". □ 35 - Presenta omissione di parte di una lettera. Tratto dalla “Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica” di P. Tressoldi e C. Cornoldi - OS