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Undicesimo dei quattro figli sopravvissu ti, nasce a Roma il 3 maggio 1886 PADRE LORENZO CRISTIANO VAN DEN EERENBEEMT

Undicesimo dei quattro figli sopravvissuti, nasce a Roma il 3 maggio 1886 PADRE LORENZO CRISTIANO VAN DEN EERENBEEMT

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Undicesimo dei quattro figli sopravvissuti, nasce a Roma il 3 maggio 1886

PADRE

LORENZO

CRISTIANO

VAN DEN

EERENBEEMT

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I GENITORI

Il padre, il banchiere Pietro Cristiano, olandese, era venuto a Roma nel 1870, con la legione straniera a difesa del Papa; la madre, Giovanna Negri, romana, di agiata famiglia.

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A soli due giorni di vita, il 5 maggio, viene portato al fonte battesimale, a Roma, nella chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini.

Padrino è il conte Ettore Genuini, da cui prende il nome di Ettore, seguito da quelli di Pio, Cristiano e Luigi. Il nome di Ettore non gli è mai piaciuto, perché diceva: in Olanda è un nome di cani.

San Giovanni Dei FiorentiniVia degli Acciaioli, 2, ROMA Tel 06 68892059

Il Battesimo

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Compie le Scuole Elementari presso il collegio "S. Giuseppe de Merode" dei Fratelli delle Scuole Cristiane, dove riceve anche la Prima Comunione e la Cresima. Dice di sé:

“Fino a sei anni ero molto collerico, timido in eccesso, e piagnucoloso a non finire, ma la timidezza mi è sparita solamente nel sacerdozio”. © Collegio San Giuseppe-Istituto De Merode 1996-2003

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Telefono 06.69922505 Fax 06.6780317

[email protected]

Via S. Sebastianello, 1- 3 00187 Roma

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All'età di 11 anni, invogliato dal padre a entrare in seminario frequenta gli studi all‘ Apollinare, prima a Ceccano, poi a Patrica e quindi a Roma. “L'idea di farmi prete non mi era mai venuta come fatto positivo…”. Tuttavia ricorda molto bene i professori, la loro serietà mista a misericordia quando faceva marachelle.

Seminario dell'Apollinare.

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Qui fa delle esperienze meravigliose di amicizia, di libertà, di amore alla natura, avendo molto tempo da dedicare allo studio serio, a infinite passeggiate, e a scorazzare nei vasti prati. Annota nei suoi Appunti:

“La bellezza del creato ha suscitato in me l'estetica, il sentimento dell'arte e l'amore alla natura e alle sue creature: sì ho amato, tanto tanto, alcuni dei miei compagni!”.

ESPERIENZA POSITIVA IN SEMINARIO

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        Ettore, diventato molto bravo a scuola, pensa di non esser chiamato al sacerdozio, e sogna l’Olanda, luogo delle origini paterne.

              

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

          

      

SOGNA L’OLANDA

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1900/1901: RAGGIUNGE IL FRATELLO UBALDO A PARIGI

A metà anno, nel pieno del fiorire della sua intelligenza, lascia il seminario di Roma, all’età di 14 anni e mezzo, e chiede al padre di andare in Francia dal fratello Ubaldo. Il papà risponde immediatamente con uno schiaffo, ma poi lo lascia partire. Ettore si sente già grande, felice di viaggiare da solo e poi di stare col fratello. Ammira le bellezze della città e ne è entusiasta.

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L’anno seguente, nel 1902, parte per l’Olanda, alla riscoperta della sua identità: abita con gli zii, intanto

lavora nell’ufficio del cugino e legge tanti libri. Si riconosce sempre più un vero olandese, nei gusti,

nelle espressioni, nei valori.

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Ma… avvenne qualcosa:

sentii l'attrazione

femminile. … il mio sguardo si

fermò una volta sopra

una giovinetta, ...

un visetto rotondino,

nordico con capelli d'oro,

un visetto che avrei chiamato

angelico...

Scrive: “In questi anni s'innestò più profondo in me l'idea di Dio, dei misteri del Salvatore: diventavo più

pio e visitavo con grande devozione la Cattedrale: nel misticismo di quella chiesa sentivo la pace profonda

del cuore... Veramente pregavo... Per le strade meditavo i punti più salienti della Religione...

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Mentre andavo ogni mattina nella nuova chiesa di s. Leonardo alle ore 6, d'inverno come d'estate, sentivo il cuore ondeggiare per la pietà e per l'amore che penetrava pian piano nel cuore...

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Ma il Signore aveva altre intenzioni con questa misera e povera creatura: profondamente nell'anima mi entrava l'idea di farmi religioso... Con la mia natura sensibilissima e idealista avrei dovuto abbracciare la via del matrimonio, più naturale per la mia natura... ma invece Iddio mi chiamava prendendomi - dolcemente - per i capelli"

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Cattedrale di s’Hertonbosch

“In questa chiesa feci il proposito di non pensare più a care persone ma di darmi totalmente a Dio”. Era circa l’anno 1906

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Per quattro anni dura quella lotta per conoscere la volontà di Dio, ma poi è deciso.

Dopo aver bussato invano ai Benedettini e ai Gesuiti, finalmente, viene accolto dai Carmelitani, e lascia il mondo, tra lo stupore dei parenti.

Fa il noviziato nel convento di Boxmeer (Olanda), prendendo il nome di Lorenzo

I Carmelitani provenienti dal Belgio, arrivati a Boxmeer nel 1653, avevano

dato inizio al primo monastero in Olanda nel 1568. Anche se durante la Riforma i Carmelitani hanno perduto tutti i monasteri, la loro presenza in Olanda risale al 1249.

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Il 30 settembre 1907, emette la prima professione a Boxmeer, in Olanda, e quella solenne a Oss, il 15 ottobre 1910.

“Nel Carmelo, i Carmelitani amano trovarvi Gesù e Maria in una intimità profonda”.(PL C 1968)

Ecco i valori della spiritualità del Carmelo

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Viene ordinato sacerdote il 1 giugno 1912 , nella cattedrale di s'Hertogenbosch .

Viene inviato a Roma per proseguire gli studi presso l'Università Gregoriana, dove consegue il dottorato in Teologia nel 1915, intanto svolge il suo ministero sacerdotale come viceparroco nella chiesa della Traspontina, e per circa sei mesi, lavora nell'Archivio Vaticano.

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Nel 1919 consegue la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma e insegna ai confratelli del Collegio S. Alberto dove è priore dal 7 luglio 1917. Il 26 settembre 1919 viene chiamato a insegnare in Olanda, nella facoltà teologica di Oss, ma l’anno seguente è a Roma, designato professore di Sacra Scrittura e di lingua ebraica al Collegio internazionale S. Alberto.

Roma,

Pontificio

Istituto

Biblico

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Nel 1923 accompagna i chierici studenti per le vacanze estive al mare, a Ladispoli, iniziando così i suoi rapporti con la Curia Diocesana di Porto e S. Rufina.

E proprio in un incontro con il Vicario generale della diocesi, Mons. Carlo Grosso, dal quale era andato per avere il permesso di celebrare e confessare nel territorio di Ladispoli, questi gli chiede di officiare, nei giorni festivi, nella chiesa di Nostra Signora delle Vittorie, in S. Marinella, a 20 km da Ladispoli.

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Ottenuto il permesso dai suoi Superiori, vi celebra la prima messa il 15 luglio, vigilia della solenne festa della Madonna del Carmine, e nel suo animo dedica la chiesetta alla Madre e Decoro del Carmelo.

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INDONESIA

Nel 1922, i Padri Carmelitani olandesi aprono una missione in Indonesia. Padre Lorenzo fa richiesta di andarvi come missionario, ma i Superiori per il suo impegno di professore di Sacra Scrittura, non accettano.

Nel frattempo torna un confratello da Giava che lo esorta vivamente a pensare a una fondazione femminile di Carmelitane Missionarie tanto necessaria per quelle terre.

Spinto da ciò più volte tenta invano un aggancio con le Carmelitane di Torino e Bologna.

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Nel giugno del 1924, un suo confratello, il padre Alberto Grammatico, Priore Provinciale di Sicilia, gli consegna una lettera di una certa Terziaria Carmelitana, Madre Curcio, la quale da più di quindici anni desiderava realizzare l’ispirazione divina di far rifiorire il Carmelo nel suo paese e in molti altri.

Santa Maria in Traspontina, Statua della Madonna del

Carmine.

Finalmente una luce

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La Beata Vergine Maria congiunge le due aspirazioni in una : fondare un Carmelo missionario femminile.

Inizia così una fitta corrispondenza fra Madre Crocifissa e Padre Lorenzo

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Il 17 maggio 1925 Madre Crocifissa assiste con qualche consorella alla Canonizzazione di Teresa di Gesù Bambino, in piazza San Pietro, a Roma.

Il giorno seguente insieme a P. Lorenzo visitano S. Marinella, e decidono di fissare qui la dimora del nascente Istituto.

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Il 1 giugno 1925 padre Lorenzo riceve dall'Ordinario di Porto e S. Rufina, S. Em. il card. Antonio Vico, il permesso orale per un anno di prova per la piccola comunità delle Terziarie Carmelitane, e il 3 luglio successivo Madre Crocifissa con tre compagne approdano per sempre a S. Marinella, lasciando la comunità di Modica alla responsabilità di Sr Geltrude Denaro.

IL SOGNO SI AVVERA PER ENTRAMBI

PICCOLO NUCLEO DI TERZIARIE E ASPIRANTI, A MODICA (RG)

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Per collaborare con madre M. Crocifissa a concretizzare la nuova opera, padre

Lorenzo, con il permesso dei Superiori si trasferisce a S. Marinella, pur continuando ad impartire lezioni di Sacra Scrittura nel Collegio S. Alberto a Roma fino al 1930.

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Alla morte di s. em. il card. Vico, il 25 febbraio 1929, il nuovo cardinale, Tommaso Pio Boggiani, OP, non trova

al momento il regolare permesso scritto dei Superiori dell'Ordine

Carmelitano. Tra la curia vescovile e la Curia

generalizia dell'Ordine nascono delle

incomprensioni, che sono motivo di improvviso richiamo del padre

Lorenzo a Roma e di enormi sofferenze anche per Madre M. Crocifissa e la piccola comunità. Sia Madre Crocifissa che P. Lorenzo affrontano ogni cosa con grande fede,

pazienza e umiltà.

LA DURA PROVA

“Se Ella, Padre, è in croce, noi siamo ai piedi della croce. Allora è venerdì santo e la Pasqua è vicina… “Così risponde pressappoco la Madre Curcio a una cartolina di Padre Lorenzo

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Padre Lorenzo chiede ai Superiori che le Carmelitane non vengano abbandonate, essendo state affiliate all'Ordine il 16 luglio 1925. Lo stesso cardinal Boggiani espone il caso al Papa Pio XI, il quale consiglia Padre Lorenzo di uscire dall'Ordine Carmelitano per continuare a seguire i primi passi della comunità nascente.

LASCIARE L’ORDINE CARMELITANO

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Il 18 febbraio 1930, viene secolarizzato e il 21, a distanza di soli tre giorni, viene incardinato nella diocesi suburbicaria di Porto e S. Rufina, in qualità di Vicario Curato della Chiesa di S. Maria della Vittoria in S. Marinella.

INCARDINATO ALLA DIOCESI DI PORTO – S. RUFINA

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I rapporti con la Curia Portuense dovettero essere più che ottimi fin dall'inizio se il 13 aprile dello stesso anno 1930 il card. Boggiani erige la Congregazione delle Suore Carmelitane Missionarie di S. Teresa del Bambino Gesù a Istituto di Diritto Diocesano e il successivo 10 luglio ne approva le prime Costituzioni.

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Il 1 aprile 1939 viene nominato Canonico della Collegiata di Castelnuovo di Porto.

Il 10 agosto 1942 è nominato Vicario Foraneo di S. Marinella,

Il 12 dicembre 1942 viene insignito del titolo di Cameriere Segreto Soprannumerario di Sua Santità.

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Dal 30 ottobre 1949 al 31 agosto 1953 è il Parroco della nuova parrocchia di Nostra Signora del Monte Carmelo (già Vicaria Curata di S. Maria della Vittoria)

Il 25 ottobre 1953 è nominato Canonico Teologo della Cattedrale e fa parte, a più riprese, di tutte le Commissioni diocesane;

Il 14 aprile 1947 viene nominato Esaminatore Prosinodale, Membro del Consiglio di Vigilanza, del Consiglio di Amministrazione diocesana e dell'Ufficio Catechistico.

Il 6 agosto 1957 è nominato Giudice Sinodale,

il 1 dicembre 1957 viene riconfermato Vicario Foraneo di S. Marinella

Intanto anche la Congregazione si espande e il 3 ottobre 1963 viene eretta a Istituto di Diritto Pontificio con il Decreto di Lode.

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La sua attività pastorale dalle testimonianze del Volume stampato

1.13: Come un papà.1.15. Lavorate per salvare la gioventù1.16: Ci teneva alla confessione, era un II Curato d’Ars2.17: Con Sr Adalberta salvò molti abitanti dalla fucilazione3 e 4. 19: Grande rispetto per gli altri2 e 3. 20: Evitata la deportazione di un padre di famiglia1.23: Prega, prega4.23: Estremamente disponibile con noi ragazzi5.23:La giovane sposa1.28: Sacerdote virtuoso zelante. …

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DAI SUOI PENSIERI

La contemplazione è quando l’anima si spande davanti al Signore e vuole purificarsi, veramente santificarsi, e sente l’attrazione del Signore e sente di vivere una vita meno dissipata, più intima con Dio. Parlare a tu per tu col Signore, questa è la preghiera vera, personale. (PL L 9)

Medita senza libro la passione del Signore e il Pater noster, nel silenzio e in profondo raccoglimento. (PL L 15)

Bisogna che insieme a Gesù portiamo il peso delle contraddizioni, delle osservazioni più o meno giuste, della

misconoscenza ecc…, infine di qualsiasi croce che ci si presenta. (PL L 11)

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Gesù e il suo mandato d’amore

Dopo l'ultima cena, uscito il traditore dal cenacolo, Gesù aprì il cuore e manifestò ai suoi apostoli la pienezza del suo affetto, e come padre affettuoso esordì il suo discorso finale, con questo attributo di

tenerezza; «figlioli, figlioletti; ancora un poco sono con voi... vi lascio un nuovo mandato: che vi amiate l'un l'altro; come io vi ho amato, cosi amatevi tra voi...questo vedano tutti, che siete miei discepoli, se vi amerete".

E di nuovo vicino all'orto degli olivi ripete: «questo v'ingiungo che vi amiate l'un l'altro…Ma dove troveremo la vera carità di Cristo? Per amare prima di tutto è necessario aver nel profondo dell’anima il desiderio intensissimo di vivere la vita di Cristo, di imitare Gesù nelle sue infinite virtù: dobbiamo amare il prossimo come Gesù ha amato noi. (PL 14.7)

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Padre Lorenzo, però, ha un unico desiderio che brama di veder realizzato prima della sua morte: tornare nel suo

Ordine Carmelitano, al quale è rimasto sempre fedele.

E ciò avviene il 5 ottobre 1969quando emette la professione religiosa nella mani del Priore generale dei Carmelitani, P.

Kiliano Healy, dal quale riceve l’obbedienza a rimanere

presso le Suore per continuare la sua opera.

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Ora padre Lorenzo non ha più nulla da desiderare e vive sereno gli ultimi anni, chiudendo la sua esistenza terrena il 7 ottobre 1977, giorno dedicato alla Madonna del Rosario, quasi come ricompensa a tutta la sua vita mariana.

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La spinta missionaria che ha fatto di padre Lorenzo un religioso provato in tutte le virtù, specie in quella dell'obbedienza, via via ha preso corpo in tutte le iniziative della Congregazione che lui stesso appoggiava energicamente con la testimonianza di vita, la parola profetica e la dottrina insegnata.

Offriamo tutto al Signore in purificazione e in santificazione. Non sa forse il Signore tutto quello che accade?E intanto…bisogna che noi pensiamo alle Missioni …

Il Signore sa tutto e ci aiuterà ad aiutare …

Tante benedizioni a tutte le suore e una buona parola d’incoraggiamento a tutte le suore afflitte e sconsolate, a tutte la rugiada, o meglio la pioggia di S’Elia di grazie e di aiuto.A lei madre, coraggio e forza… Vada sempre avanti!Sempre in X.to, P. Lorenzo

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Il 12 febbraio 1989, il vescovo di

Porto – s. Rufina, Diego Bona, ha

aperto l’inchiesta diocesana per la

causa di canonizzazione di

Madre M. Crocifissa Curcio, che è stata poi beatificata il

13 novembre 2005.

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Padre Lorenzo è attrazione e richiamo a lavorare per portare anime a Dio.

Ancora oggi riecheggia alla nostra mente il suo invito a desiderare il Cielo, dove siamo amati e attesi : …

“Lassù ci aspettano!”

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A distanza di un secolo, da quando si è consacrato al Carmelo, è ricordato come apostolo dei piccoli, amico dei giovani, vero sacerdote missionario, che esorta ad amare il Signore e a perseverare nel cammino di donazione di sé a Dio e al prossimo.