17
UNITÀ 2 30 30 30 30 30 30 30 30 0 3 30 INIZIA L’ETÀ MODERNA PARTE 1 Mar Mediterraneo Oceano Atlantico Mare del Nord Impero Ottomano Roma Vienna Zurigo (Zwingli) Buda Pest Napoli Atene Parigi Worms Strasburgo Anversa Nantes Ginevra (Calvino) Losanna Genova Milano Madrid Lisbona Bordeaux Orthez Montpellier Montauban Lipsia Wittenberg (Lutero) Varsavia Danzica Riga Copenaghen Stoccolma Oslo Londra Oxford Cambridge Glasgow Aberdeen St. Andrews 1450 1500 1600 1559 Pace di Cateau-Cambrésis 1563 Concilio di Trento 1497 Scomunica a Savonarola 1466 Nasce Erasmo da Rotterdam 1517 Lutero affigge le 95 Tesi 1534 Nasce la Chiesa Anglicana 1 1 1 1 15 5 1 1 1 1 15 5 5 5 5 5 5 5 1532 Riforma calvinista 1492 Colombo scopre l’America 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1555 Pace di Augusta 1598 Editto di Nantes Riforma e Controriforma L’Inghilterra diventa anglicana mentre Scozia e Irlanda restano cattoliche. Gla Gla Gla Gla Gla Gla Gla Gla Glasg asg Gla La diffusione della Riforma parte dalle città. B Bo Bor or d dea eaux ux ux ux u u ux ux Orthez Mo M I Luterani sono concentrati in Germania, Ungheria e nord Europa. m s Lip psia Wittenber g g (Luter ) o) Va rsavi a Dan Dan n D Dan D zi zi z zi zi Danzic Danzi a g Riga Riga Cop Cop Cop Cop Cop Cop p a ena ena ena ena e n ghe op C ena Copenag n co cco cco cc cc lma Stocco cco L’azione di Zwingli e Calvino è concentrata in Svizzera. V ienn a urigo (Zwingl go (Zw gli) Buda Pest evra ( evra (Cal lvino) Riformare significa attribuire “nuova forma” a qual- cosa, quindi modificarlo, allo scopo di migliorarlo o di renderlo più adeguato all’obiettivo posto. Si possono attuare delle riforme, per esempio, in campo politico, economico, sociale. Talvolta l’ambito interessato può essere anche quello religioso: è il caso della Riforma protestante, che nel XVI secolo spezzò l’unità religio- sa dell’intera Europa. Riforma Riformar LA PAROLA CHIAVE Ortodossi Luterani Cattolici Riformati (Zwingliani e Calvinisti) Anglicani Fratelli di Boemia e Moravia, Hussiti Musulmani Principali centri di diffusione della Riforma La diffusione della Riforma protestante. 1521 Dieta di Worms

UNITÀ Riforma e Controriforma 2 - didattica 2.0 · Riforma e Controriforma Unità 2 35335 LE TESI DI LUTERO Con le sue 95 Tesi, esposte a Wittenberg, il monaco Martin Lutero segnò

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U N I T À

2

30303030303030300330 IN IZ IA L’ETÀ MODERNAPARTE 1

Mar Mediterraneo

Oceano

Atlantico

Mare

del

Nord

I m p e roO t t o m a n oRoma

ViennaZurigo (Zwingli)

BudaPest

Napoli

Atene

Parigi

Worms

Strasburgo

Anversa

Nantes

Ginevra (Calvino)

Losanna

Genova

Milano

MadridLisbona

Bordeaux

Orthez

Montpellier

Montauban

Lipsia

Wittenberg(Lutero)

Varsavia

Danzica

Riga

Copenaghen

Stoccolma

Oslo

Londra

OxfordCambridge

Glasgow

AberdeenSt. Andrews

1450 1500 1600

1559

Pace di Cateau-Cambrésis

1563

Concilio di Trento

1497

Scomunicaa Savonarola

1466

Nasce Erasmo da Rotterdam

1517

Lutero affi gge le 95 Tesi

1534

Nasce la Chiesa Anglicana

111115511111555555551532

Riforma calvinista

1492

Colombo scopre

l’America

1111111111111111111111555

Pace di Augusta

1598

Editto di Nantes

Riforma e Controriforma

L’Inghilterra diventa anglicana mentre Scozia e Irlanda restano cattoliche.

GlaGlaGlaGlaGlaGlaGlaGlaGlasgasgGla

La diffusione della Riforma parte dalle città.

BBoBororddeaeauxuxuxuxuuuxux

Orthez

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I Luterani sono concentrati in Germania, Ungheria e nord Europa.

msLippsia

Wittenbergg(Luter )o)

Varsavia

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RigRigaRiga

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ccoccoccocccc lmaStoccocco

L’azione di Zwingli e Calvino è concentrata in Svizzera.Viennagogurigo (Zwinglgo (Zw gli)

BudaPest

(evra (evra (Callvino)

Riformare signifi ca attribuire “nuova forma” a qual-

cosa, quindi modifi carlo, allo scopo di migliorarlo o di

renderlo più adeguato all’obiettivo posto. Si possono

attuare delle riforme, per esempio, in campo politico,

economico, sociale. Talvolta l’ambito interessato può

essere anche quello religioso: è il caso della Riforma

protestante, che nel XVI secolo spezzò l’unità religio-

sa dell’intera Europa.

Riforma

Riformar

LA PAROLA CHIAVE

OrtodossiLuterani

Cattolici

Riformati (Zwingliani e Calvinisti)

Anglicani

Fratelli di Boemia e Moravia, Hussiti

Musulmani

Principali centridi diffusione della Riforma

La diffusione della Riforma protestante.

1521

Dieta di Worms

31Unità 2R i fo rma e Cont ror i fo rma

La crisi della Chiesa

Gli umanisti e lo studio critico dei testi sacri

Il periodo dell’Umanesimo e del Rinascimento fu caratterizzato, oltre che dal-

la magnificenza delle opere artistiche, anche dal desiderio di letterati e pensa-

tori di ritornare ad accostarsi all’antichità classica.

Anche sul piano religioso avvenne qualcosa di simile: si avvertì, cioè, un for-

te desiderio di ritornare alle fonti del Cristianesimo, al primitivo insegna-

mento evangelico. Infatti, proprio in questo periodo di grande apertura cul-

turale e artistica si era verificata una nuova e più profonda decadenza dei

costumi ecclesiastici, simile a quella che già aveva turbato la Chiesa nei seco-

li X e XI.

Gli umanisti dunque avviarono uno studio critico anche dei testi sacri ac-

compagnato da una riflessione del tutto nuova sulla religione e sulla morale.

Fra essi, l’olandese Erasmo da Rotterdam (1466-1536) rappresentò più di

ogni altro l’esigenza di cambiamento all’interno della Chiesa cattolica. Egli,

infatti, pur non ponendo in discussione l’autorità del papa, criticò gli eccessi-

vi interessi economici e politici della Chiesa, denunciando le pratiche religio-

se estranee all’insegnamento del Vangelo.

La corruzione dei costumi

Ancora una volta infatti i papi avevano preso a comportarsi come sovrani

laici: facevano guerre, tessevano intrighi politici e di potere, usavano mezzi

non degni del ruolo che ricoprivano. Spesso riuscivano ad accumulare enor-

mi ricchezze. La stessa elezione del pontefice era divenuta oggetto di disputa

fra le più importanti famiglie italiane, quali i Medici, i Farnese, i Della Rove-

re, trasformando il potere del papa in pote-

re esclusivamente feudale.

L1

Gli umanisti eGGGGGGG

La corruzione

La “follia” di Erasmo

Erasmo da Rotterdam (1466-1536) fu un gran-

de umanista. Viaggiò in Francia, Inghilterra,

Italia e Svizzera. Conobbe i grandi rivolgi-

menti culturali del suo tempo e fu

amico di Thomas More.

Il suo testo più famoso è

L’elogio della follia;

in esso l’autore si

scagliò contro

l’immoralità e gli

abusi ecclesiastici,

l’ignoranza del clero

e l’intolleranza dei

dogmi religiosi.

a in pote-

.

Erasmo

1466-1536) fu uun gran-

Francia, Inghiltterra,

e i grandi rivolggi-

tempo e fu

Papa Sisto IV, cioè Francesco della Rovere,

nomina il nuovo prefetto della Biblioteca

Vaticana, circondato dai suoi nipoti.

Affresco del 1477 di Melozzo da Forlì.

re, trasform

re esc

Riflessione sulla

religione e sulla morale

C A U S A E F F E T T O

Studio critico

dei testi sacri

G L O S S A R I O

Studio critico

Studio fatto con

strumenti razionali,

non influenzato

da pregiudizi di alcun tipo,

nemmeno religiosi.

3232 PARTE 133232323232322332323232323232323232 PARTE PARTE 11

Il potere temporale viene messo in discussione

Per poter mantenere tanto lusso e continuare a esercitare un simile predo-

minio, vennero spesso imposte tasse all’intera comunità cristiana; per con-

tro il clero stesso non intendeva versare alcuna forma di tributo all’autorità

civile; questo comportamento creò in tutta Europa non pochi contrasti fra le

autorità civili e quelle religiose. Gli umanisti italiani affermarono la necessi-

tà di analizzare i testi sacri e i documenti che erano alla base del potere tem-

porale della Chiesa, come la Donazione di Costantino, documento con cui

l’imperatore Costantino, nel 313, avrebbe ceduto al papa Silvestro I Roma,

l’Italia e le province occidentali. Sfruttato più volte dal Papato per affermare

la legittimità del proprio primato religioso e politico, venne riconosciuto co-

me un falso dallo studioso Lorenzo Valla (secolo XV).

Girolamo Savonarola e la lotta contro il vizio

Altri ritenevano invece che la corruzione della Chiesa fosse causata dalla cul-

tura umanistica, poiché il clero trascurava la spiritualità per rivolgersi alla

letteratura profana e alle arti; tra questi, il domenicano Girolamo Savonaro-

la, nato a Ferrara nel 1452: predicando a Firenze, egli avviò un’energica batta-

glia contro vizio e corruzione e organizzò un vasto movimento di seguaci, ap-

partenenti soprattutto alle classi popolari, detti “piagnoni” per l’abitudine di

lamentarsi della decadenza morale dei fiorentini. Dopo la cacciata dei Medici

dalla città, Savonarola si pose alla guida di una Repubblica, e promosse ro-

ghi nelle piazze di oggetti ritenuti troppo lussuosi e mondani espropriati ai

ricchi, ma anche di opere d’arte e testi letterari. Nel 1497 il papa Alessandro VI

scomunicò Savonarola a causa delle sue critiche troppo aspre nei confronti

del clero; il monaco domenicano si era attirato anche l’opposizione dell’aristo-

Il potere temp

Girolamo Savo

Il supplizio di Girolamo

Savonarola in piazza

della Signoria a Firenze.

Girolamo Savonarola

accusa la Chiesa

di corruzione

Scontenta l’aristocrazia

e la borghesia fiorentine

Guida un movimento

che riesce a cacciare i

Medici da Firenze e a

creare una Repubblica

Viene accusato di eresia

e condannato a morte

C A U S A E F F E T T O

33Unità 2R i fo rma e Cont ror i fo rma

crazia e della borghesia fiorentine, favorevoli alla nuova cultura rinascimen-

tale: subì quindi un processo per eresia, al termine del quale fu prima impic-

cato e poi arso in Piazza della Signoria a Firenze il 23 maggio del 1498.

Gli Stati europei non tollerano più le ingerenze della Chiesa

In Europa, inoltre, i sovrani delle Monarchie nazionali non sopportavano

più le ingerenze della Chiesa di Roma nella loro politica, e la borghesia, dal

canto suo, era esasperata dalle continue richieste di tributi da parte del pote-

re ecclesiastico. La critica al clero esprimeva dunque l’esigenza di un rinno-

vamento non soltanto religioso, ma anche politico ed economico.

La contestazione ha una voce: Martin Lutero

Lutero contro la vendita delle indulgenze

In questo clima e con questo spirito Martin Lutero si ribellò alla Chiesa ro-

mana. Nato nel 1483 in Sassonia da una famiglia della piccola borghesia,

Lutero divenne monaco agostiniano e poco dopo ottenne la cattedra di teo-

logia a Wittenberg, in Germania. Il fatto che scatenò l’ira del monaco e diede

formalmente inizio alla “Riforma protestante” fu la vendita delle indulgen-

ze. Papa Leone X aveva infatti concesso l’indulgenza plenaria, ovvero il per-

dono dei peccati (e la conseguente diminuzione del periodo di pena in Purga-

torio per espiarli), a tutti coloro che facevano un’offerta in denaro per la

costruzione della Basilica di San Pietro; il pontefice estese anche alla Germa-

nia questa iniziativa, giungendo ad affidarne l’appalto ai banchieri tedeschi,

che in cambio trattenevano per sé una parte delle entrate. Essi addirittura

rilasciavano una certificazione di indulgenza dopo il versamento di una de-

terminata somma, indipendentemente dalla fede o dal pentimento di chi “ac-

quistava” il perdono dei peccati, che diveniva così merce di scambio al di là

di ogni implicazione religiosa.

Gli Stati europ

L2

Lutero controLLLLLL

La vendita delle

indulgenze in una

incisione di Hans

Holbein il Giovane

del XVI secolo.

Il papa

distribuisce

lettere di

assoluzione

dai peccati ai

fedeli.

I monaci

contano i soldi

lasciati dai

fedeli.

e

-

-

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-

-

-

a

-

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-

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à

Martin Lutero.

F I S S A I L C O N C E T T O

Martin Lutero condanna

la vendita delle indulgenze

perché permetteva di

acquistare con il denaro

il perdono dei peccati, senza

bisogno che il peccatore

si pentisse.

343434343434343443343434343434343434 IN IZ IA L’ETÀ MODERNAPARTE 1

Lutero affigge 95 Tesi contro la corruzione della Chiesa

Il 31 ottobre 1517 Lutero affisse sulla porta della Cattedrale di Wittenberg

95 Tesi in cui condannava, insieme alla vendita delle indulgenze, ogni altra

forma di corruzione della Chiesa di Roma.

Il papa mandò in Germania il più autorevole teologo dell’epoca per ottenere

da Lutero la ritrattazione immediata delle sue affermazioni e l’impegno di

mantenere il silenzio in futuro, ma egli rifiutò, anzi pubblicò tre libri in cui

negava il riconoscimento dell’autorità ecclesiastica, respingeva cinque dei

sette sacramenti e affermava la libertà interiore del cristiano.

Leone X scomunicò allora Lutero che, per tutta risposta, bruciò pubblica-

mente il documento di scomunica sulla piazza di Wittenberg: con quel ge-

sto egli creava una frattura insanabile con la Chiesa Cattolica e attirava su di

sé anche l’ostilità dell’imperatore Carlo V, preoccupato per la minaccia che

l’eresia poteva costituire per l’autorità imperiale.

I principi tedeschi appoggiano Lutero per rivendicare

la propria indipendenza dal papa

Nel corso di una Dieta, cioè un’assemblea di principi e governanti delle città

tedesche, tenutasi a Worms nel 1521, Carlo V cercò, d’intesa col papa, di

convincere Lutero a ritrattare le sue argomentazioni, ma questi non ne volle

sapere e, protetto dal principe Federico di Sassonia, sfuggì alle conseguenze

dell’inevitabile condanna per eresia. Federico di Sassonia infatti nascose Lu-

tero nel suo castello, dove il monaco iniziò la prima traduzione in tedesco

della Bibbia. Molti principi, desiderosi di affrancarsi sia dalla Chiesa di Ro-

ma sia dal potere imperiale, appoggiarono Federico di Sassonia.

Ormai la frattura era inesorabilmente avviata e la dottrina del monaco ri-

belle cominciò a circolare in Germania anche grazie all’invenzione della

stampa. Le Tesi di Wittenberg, stampate in migliaia di copie e corredate di

illustrazioni per coloro che non sapevano leggere, si diffusero con impres-

sionante rapidità.

Lutero affigge

la propria indi

Lutero alla Dieta di Worms. Carlo V, d’accordo con il papa, cercò inutilmente di convincere

Lutero a ritrattare le proprie argomentazioni contro la vendita delle indulgenze.

Lutero condanna

la vendita delle

indulgenze nelle

Tesi di Wittenberg

Lutero brucia

pubblicamente il

documento di scomunica

Nella Dieta di Worms

Carlo V cerca

di convincere Lutero

a ritirare le sue

affermazioni

Il papa lo scomunica

L t d

Lutero rifiuta e viene

condannato per eresia

Il principe Federico

di Sassonia nasconde

Lutero nel suo castello

C A U S A E F F E T T O

Dieta di Worms: 1521.

F I S S A L A D A T A

F I S S A I L C O N C E T T O

Bruciando il documento

di scomunica mandato dal

papa Martin Lutero intende

far capire che non riconosce

più l’autorità del papa.

DO

CU

ME

NT

I

Unità 2R i fo rma e Cont ror i fo rma 35335353535353535335Unità 2

LE TESI DI LUTEROCon le sue 95 Tesi, esposte a Wittenberg,

il monaco Martin Lutero segnò la

divisione della Chiesa Cristiana e fondò

la Chiesa che poi verrà chiamata

Protestante. Riportiamo alcune tesi fra

le più significative.

6. Il papa non può rimettere alcuna colpa se non dichiarando e approvando che è stata rimessa da Dio...21. Sbagliano quei predicatori d’ indulgenze, i quali dicono che per le indulgenze papali l’uomo è sciolto e salvato da ogni pena.22. Il papa, anzi, non rimette alle anime in purgatorio nessuna pena che avrebbero dovuto subire in questa vita secondo i canoni.24. È inevitabile che la maggior parte del popolo sia ingannata da tale indiscriminata e pomposa promessa di liberazione della pena.36. Qualsiasi cristiano certamente pentito ottiene la remissione plenaria della pena e della colpa che gli è dovuta, anche senza lettere di indulgenza.62. Vero tesoro della Chiesa di Cristo è il sacrosanto Vangelo, gloria e grazia di Dio.86. Perché il papa [...] non costruisce una sola basilica di S. Pietro con i propri soldi invece che con quelli dei poveri fedeli?94. Bisogna esortare i Cristiani perché si sforzino di seguire il loro capo Cristo attraverso le pene, le mortificazioni e gli inferni.

Lutero af⇒ gge le 95 Tesi sulla

porta del duomo di Wittenberg,

in una stampa popolare.

Emerge la convinzione di Lutero che il perdono dei peccati arrivi direttamente da Dio e non attraverso l’intervento del papa.

Lutero considera un grave errore da parte dei predicatori far credere alla gente di potersi salvare dall’Inferno attraverso le indulgenze.

Inoltre ritiene che sia facile ingannare con false promesse di sconti di pena il popolo che, a causa dell’ignoranza, non è in grado di giudicare.

Ribadisce quel rapporto diretto con Dio attraverso il quale, invece, tutti i Cristiani pentiti possono ottenere il perdono dei peccati senza bisogno di ricorrere al papa.

33

Qui si fa riferimento all’aspetto più importante della Riforma protestante, che è il libero esame delle Sacre Scritture.

Un altro aspetto determinante della Riforma è costituito dal rifi uto da parte di Lutero dell’opulenza e delle ricchezze di cui dispone la Chiesa di Roma; qui egli fa riferimento alla Basilica di San Pietro, costruita con i soldi estorti ai Cristiani tramite la vendita delle indulgenze.

OBIETTIVI DIDATTICI

• Uso delle fonti

363636363636363663363636363636363636 IN IZ IA L’ETÀ MODERNAPARTE 1

3La dottrina di Lutero

I princìpi basilari della Riforma protestante

La dottrina luterana si basa su tre princìpi fondamentali che sono alla base di quella che viene chiamata la Riforma protestante:1. la salvezza si ottiene per mezzo della fede e non tramite le opere;2. il libero esame delle Sacre Scritture;3. il sacerdozio universale dei credenti.

La salvezza attraverso la fede

Per quanto riguarda il primo principio, Lutero riteneva che la salvezza dell’uo-mo, cioè il perdono della colpa e l’ingresso in Paradiso, potesse avvenire sol-tanto attraverso la fede incondizionata e profonda in Dio e nella Sua parola, tramandata dalla Bibbia. L’uomo infatti, segnato dal peccato originale, non è capace di fare il bene: le sue opere buone dunque non saranno mai sufficienti a ottenere il perdono. Soltanto Dio può salvarlo, ma nessuno è certo della pro-pria salvezza fino al momento della morte. È chiaro che questo principio aveva lo scopo di porre fine alla pratica dell’acquisizione delle indulgenze.

La libera interpretazione delle Sacre Scritture

Il secondo principio prevede che siano i credenti a leggere direttamente

i Testi Sacri e la parola di Dio, senza più ricorrere all’interpretazione fatta dalla Chiesa in modo spesso dogmatico (cioè non dimostrabile, ma da accet-tare senza discussioni). Quindi la Chiesa stessa, nel momento in cui perdeva il suo ruolo di intermediario fra l’uomo e Dio, non aveva più ragione di esiste-re: infatti Lutero non riconosceva il pontefice come capo della comunità cri-

stiana e soprattutto non riconosceva più il ruolo dei sacerdoti.Gli stessi sacramenti erano drasticamente ridotti, in quanto venivano ri-conosciuti solo quelli istituiti direttamente da Cristo: battesimo ed euca-

ristia.Proprio per permettere a tutti di leggere direttamente i Testi Sacri, nel 1522 Lutero tradusse in tedesco e pubblicò il Nuovo Testamento e promos-se l’alfabetizzazione del popolo, dando così un forte impulso all’istruzione.

Ogni credente può dirsi sacerdote

Il terzo punto toglie al sacerdozio il valore di sacramento eliminando le di-visioni fra clero e laici. In questo modo veniva a cadere la struttura gerar-chica della Chiesa e il sacerdote non aveva più ragione di esistere. Nella Chiesa riformata luterana il sacerdote è sostituito infatti dal “pastore”, guida spirituale e non più depositario della parola e della volontà di Dio. Il pastore inoltre non ha obbligo di celibato. La Madonna e i Santi non sono più considerati come oggetti di venerazione.

princìpi basilI

La salvezza at

La libera inter

Ogni credente

Frontespizio della Bibbia nella traduzione di Martin Lutero. Wittenberg, 1534.

• Primo principio

della Riforma: la salvezza

si ottiene con la fede.

• Secondo principio

della Riforma: tutti

possono leggere e

interpretare la Bibbia.

• Terzo principio

della Riforma: ogni

credente è sacerdote.

F I S S A I L C O N C E T T O

37Unità 2R i fo rma e Cont ror i fo rma

I contadini, oppressi dai tributi e dai

soffocanti vincoli feudali, si ribellano.

Questa incisione del 1524 riassume

i contenuti della protesta: monaci, prelati

e nobili vengono giustiziati.

La rivolta dei contadini

Thomas Müntzer e la ricerca di giustizia sociale

Il movimento riformatore avviato da Lutero venne da alcuni interpretato co-

me strumento per ottenere una maggiore giustizia sociale e la ridistribu-

zione delle ricchezze.

Così i cavalieri, piccoli proprietari terrieri sempre più poveri, tentarono di

impadronirsi delle terre della Chiesa, ma furono sconfitti da un esercito di

principi tedeschi.

Ben più radicale fu la rivolta dei contadini, guidati dal predicatore Thomas

Müntzer; essi, oppressi dai tributi, dagli affitti sempre più alti e dai vincoli

feudali, esposero le loro richieste in un documento, noto come i Dodici arti-

coli della contadineria, in cui convivevano rivendicazioni di carattere religio-

so insieme a richieste sociali, economiche e politiche.

Nel 1524 le rivolte scoppiarono quasi contemporaneamente in varie località

della Germania, anche molto distanti fra loro, e i Dodici articoli divennero un

obiettivo comune a tutti i rivoltosi, i quali sostenevano di ispirarsi ai princìpi

luterani.

Lutero si oppone alla lotta armata per non perdere l’appoggio dei principi

Lutero, pur riconoscendo che molte rivendicazioni contadine erano fondate,

si oppose recisamente alla rivolta e alla lotta armata; quando comprese

che non vi erano i termini per nessun tipo di compromesso, non esitò a

schierarsi con i principi, condannando violentemente i rivoltosi nello scritto

Contro le bande dei contadini assassini e saccheggiatori.

Lutero temeva, infatti, di perdere l’appoggio dei principi tedeschi, e nello

stesso tempo era giunto alla convinzione che la ribellione al potere politico,

voluto da Dio per frenare gli istinti di

violenza e sopraffazione degli uomini

nella vita terrena, fosse inaccettabile,

in quanto costituiva una rivolta con-

tro Dio stesso, che aveva voluto e ordi-

nato quel potere politico.

L’esercito dei principi, nel 1525, re-

presse nel sangue la rivolta, metten-

done a morte i capi e massacrando più

di centomila contadini.

L4

Thomas MüntTTTTTTTTT

Lutero si oppo

Rivolta dei contadini: 1524.

F I S S A L A D A T A

F I S S A I L C O N C E T T O

Müntzer si mette a capo

della rivolta dei contadini

per aiutarli a ottenere più

giustizia sociale.

F I S S A I L C O N C E T T O

Lutero si oppone alla rivolta

dei contadini per non

perdere l’aiuto dei principi

tedeschi e perché pensava

che fosse sbagliato ribellarsi

al potere politico, stabilito

da Dio.

5

Lutero e Zwingli discutono delle loro divergenze

di carattere dottrinale (Marburgo, Germania, 1529).

Zwingli era un allievo di Erasmo da Rotterdam.

Il successo della Riforma

Cattolici e Protestanti espongono i loro princìpi

Nel 1529, in un’assemblea di principi, la Dieta di Spira, l’imperatore Carlo V

mise nuovamente al bando la Riforma; questo gesto generò un forte dissen-

so da parte di alcuni principi e città, che protestarono apertamente contro la

decisione: di qui il nome di Protestanti esteso a tutti coloro che erano favo-

revoli alla Riforma.

Più tardi, nel 1530, i seguaci di Lutero presentarono un documento alla Die-

ta di Augusta, in cui esponevano in modo chiaro e completo i princìpi della

loro fede, al fine di dimostrare che la loro dottrina non era un’eresia, ma

poggiava sui fondamenti stessi della fede cristiana. Di contro i Cattolici se-

guaci della Chiesa Romana presentarono i loro argomenti.

Scoppia la prima guerra di religione tra Cattolici e Protestanti

Ma il tentativo di riconciliazione fallì: Carlo V decise di intervenire con la

forza per porre fine, una volta per tutte, al movimento di Riforma. Egli impo-

se ai principi protestanti di rinnegare la loro fede, ma questi si ribellarono: si

giunse a una vera e propria guerra di religione in cui si affrontarono gli

eserciti imperiali e quelli dei principi protestanti, che si concluse con la Pace

di Augusta del 1555.

La Pace di Augusta stabiliva la parità di diritti fra le due religioni e afferma-

va che i principi erano liberi di scegliere se professare la fede cattolica o

quella luterana, mentre i sudditi erano tenuti a seguire la stessa fede dei loro

sovrani oppure erano costretti a emigrare.

Questa regola fu imposta per ridurre al minimo i rischi di contrasti interni al

feudo o allo Stato, che avrebbero potuto avere conseguenze devastanti sia

per il potere dei principi, sia per quello degli imperatori.

Cattolici e ProC

Scoppia la prim

Dieta di Augusta: 1530.

Vengono esposti i princìpi

della Riforma protestante.

F I S S A L A D A T A

Pace di Augusta: 1555.

Per far finire le guerre di

religione si decide che ogni

principe sceglierà quale

religione praticare e i suoi

sudditi dovranno imitarlo.

F I S S A L A D A T A

383833838383838833333333338383838383838833833338

La Riforma in Svizzera: Zwingli e Calvino

Nello stesso periodo la Svizzera, da tempo

resasi indipendente dall’Impero, aveva co-

minciato ad accogliere i perseguitati reli-

giosi di ogni parte d’Europa.

Qui nacquero due importanti Chiese ri-

formate, che contribuirono alla diffusione

del Protestantesimo in tutto il mondo:

quella di Huldrych Zwingli e quella di

Giovanni Calvino.

LZ

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N

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N

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393939Unità 2R i fo rma e Cont ror i fo rma

Zwingli: ogni uomo è in grado di compiere il bene

Huldrych Zwingli (1484-1531), umanista allievo di Erasmo da Rotterdam,

operò a Zurigo e trovò seguaci soprattutto presso la borghesia: egli si riface-

va ai più importanti princìpi della teoria luterana, ma, a differenza di questa,

sosteneva che il peccato non ha corrotto completamente l’uomo, che è dun-

que anche in grado di fare il bene.

Calvino: il destino di ogni uomo

è scelto da Dio

A Ginevra invece trovò asilo il riformatore

francese Giovanni Calvino (1509-1564), che

assunse ben presto un ruolo di grandissima

importanza nell’ambito della Riforma, e svi-

luppò fino alle estreme conseguenze la con-

cezione luterana della salvezza per mezzo

della sola fede. Egli infatti sostenne la teoria

della predestinazione, secondo la quale Dio

conosce e decide a priori il destino di tutti gli

uomini: qualsiasi comportamento l’uomo

adotti nella sua vita non varrà a modificare la

sua scelta. Calvino sosteneva che Dio conosce

fin da prima della sua creazione il cuore

dell’uomo e le sue inclinazioni: sa se farà il be-

ne o no, quindi una vita votata agli ideali reli-

giosi della comunità e il successo nel lavoro sono indicatori della benevolenza

divina, prove della predestinazione alla vita eterna. Questo è il motivo per cui i

Calvinisti erano (e sono ancora) spinti a ricercare il successo lavorativo ed eco-

nomico, che dava loro la certezza di essere stati prescelti da Dio.

Ginevra, città della fede

Calvino organizzò la vita sociale e politica di Ginevra in base ai princìpi del-

la nuova fede: proibì i divertimenti (il gioco delle carte, il ballo, la musica pro-

fana), controllò il comportamento morale dei fedeli e si occupò di diffondere

scuole e ospedali. Tale organizzazione si fondava su princìpi molto rigidi e su

una ben precisa divisione dei compiti e dei ruoli: i pastori si occupavano del

culto, i dottori dell’insegnamento dei princìpi del Cristianesimo, i diaconi

dell’assistenza ai malati e i presbìteri dell’osservanza, da parte di tutti i

membri della comunità, di quelle rigide regole morali che la religione impo-

neva. Infine esisteva un’assemblea, chiamata Concistòro, formata dai pasto-

ri e dai presbìteri, che funzionava in parallelo con le istituzioni civili.

Il modello di vita religioso e civile della comunità di Ginevra divenne famoso

in tutto il continente europeo e favorì la diffusione del Calvinismo, in modo

particolare presso la borghesia del Nord Europa, dei Paesi Bassi, di Scozia e

Inghilterra, che ritrovava nella nuova fede il riconoscimento dell’importanza

delle proprie qualità imprenditoriali.

Zwingli: ogni u

è scelto da Dio

Ginevra, città

Giovanni Calvino,

pittura del XVI secolo.

F I S S A I L C O N C E T T O

Secondo Calvino la povertà

è un segno della mancanza

di Grazia divina.

F I S S A I L C O N C E T T O

Organizzazione di Ginevra:

- i pastori si occupano

del culto.

- i dottori si occupano

dell’insegnamento.

- i presbìteri controllano

il rispetto delle regole.

40440404040404040404404040404040404040 IN IZ IA L’ETÀ MODERNA

7Nasce la Chiesa Anglicana

La Riforma sbarca in Inghilterra: i “Puritani”

In Inghilterra i Calvinisti divennero molto numerosi e, per sottolineare la

purezza della loro fede, si fecero chiamare “Puritani”.

Tuttavia non tutto il regno condivise questa religione, anzi, in un primo mo-

mento il re Enrico VIII si oppose in modo fermo alle idee di riforma. Ma

quando il papa gli rifiutò l’annullamento del suo matrimonio con Caterina

d’Aragona (che Enrico voleva ottenere per risposarsi con una damigella di

Caterina, Anna Bolena), il re decise di separare la Chiesa inglese da quella

Cattolica romana.

Enrico VIII non accetta l’ingerenza del papa

e si proclama capo della Chiesa d’Inghilterra

Era l’anno 1534 quando fu decretata ufficialmente la scissione con l’Atto di

supremazia. Il re diveniva capo della Chiesa d’Inghilterra, i vescovi non do-

vevano più obbedienza al papa, ma all’arcivescovo di Canterbury, a sua vol-

ta ordinato dalla Corona.

La nuova Chiesa prese il nome di Anglicana, abolì i conventi e cedette a prez-

zi assai vantaggiosi gli enormi beni, accumulati dalla Chiesa nei secoli, a ricchi

borghesi e piccoli aristocratici, che divennero così convinti sostenitori dell’An-

glicanesimo. Il Paese si trovò quindi diviso, dal punto di vista religioso, fra i

Cattolici, rimasti fedeli alla religione di Roma, gli Anglicani e i Puritani.

La Riforma sbL

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La cattedrale di Canterbury,

sede dell’arcivescovo

più importante d’Inghilterra.

Enrico VIII. o VIII.

Anna Bolena.

Atto di Supremazia: 1534.

Il re Enrico VIII separa

la Chiesa inglese da quella

cattolica.

F I S S A L A D A T A

Le Chiese protestanti nel mondo

A livello mondiale le Chiese protestanti oggi si raggrup-

pano in cinque principali famiglie:

• Anglicana;

• Luterana (tante chiese unite nella Lega mondiale

luterana);

• Riformata (che segue le dottrine di Calvino e Zwingli);

• Battista (derivante dal movimento puritano inglese);

• Metodista (staccatasi nel XVIII secolo dalla Chiesa

Anglicana).

Nei Paesi a maggioranza cattolica, come l’Italia, si dico-

no evangeliche tutte le Chiese riformate (Luterane o

Calviniste che siano). Queste chiese si distinguono in

episcopali se accanto alla fi gura del pastore c’è anche

quella di un vescovo e presbiteriane se invece accanto

al pastore opera un consiglio di anziani.

I E R I e O G G I

41Unità 2

La risposta della Chiesa a Lutero:la Controriforma

La Chiesa convoca un Concilio ecumenico

La Riforma in Italia ebbe scarso seguito, sia per le radici profonde del Cattoli-

cesimo, sia per la vicinanza territoriale della sede pontificia. Tuttavia, di fronte

al crescere e al diffondersi in Europa di tanti movimenti riformatori, si rese

necessaria la convocazione di un Concilio, che avrebbe dovuto affrontare in

modo risolutivo i problemi della Chiesa e tentare nel contempo una concilia-

zione con i dissidenti. Fu in questo spirito e con queste premesse che venne in-

detto nel 1545, dal papa Paolo III, un Concilio ecumenico (cioè un’assemblea

di tutti i vescovi) a Trento, città appartenente all’Impero anche se situata sul

territorio italiano. Le intenzioni erano di ricucire lo strappo con i Protestanti e

per questo furono invitati anche i loro rappresentanti, ma presto ci si rese con-

to che una riconciliazione fra le parti era impossibile e i delegati protestanti

abbandonarono l’assemblea.

Lo scopo per cui era nato era fallito, ma il Concilio continuò i suoi lavori, che

si indirizzarono a contrastare in ogni modo le idee dei Protestanti.

La Riforma dei Cattolici e il desiderio di ritorno alle origini

Questo progetto prese il nome di Controriforma, termine che ne poneva in evi-

denza il carattere di contrapposizione al movimento protestante. I lavori del

Concilio, conclusosi nel 1563, mostrarono inoltre un reale impegno a ridefinire

il pensiero della Chiesa su fondamentali questioni messe in discussione proprio

da Lutero, tanto da meritare l’appellativo di Riforma cattolica. Il Concilio di

Trento, dunque, evidenziò due aspetti dell’impegno che la Chiesa cattolica do-

vette condurre in quel tempo: da un lato la lotta e la repressione nei confronti di

tutti i movimenti protestanti considerati eretici, dall’altro un tentativo di ricon-

quistare credibilità e fiducia attraverso un rinnovamento nell’organizzazione e

un ritorno alla missione pastorale delle origini (decreti di riforma).

La Chiesa riafferma i suoi dogmi e i suoi princìpi

Contemporaneamente venne riaffermata la validità dei princìpi della dottrina

cattolica: le opere buone sono necessarie quanto la fede per la salvezza dell’a-

nima; i sacramenti sono sette e gli ecclesiastici sono tenuti al celibato; solo la

Chiesa può interpretare le Sacre Scritture e ogni cattolico è obbligato a credere

ad alcune verità di fede non dimostrabili (i dogmi); alla Madonna e ai Santi si

deve venerazione; il papa è il capo indiscusso della Chiesa (decreti dottrinali).

Lllll

8

La Chiesa conv

La Riforma de

La Chiesa riaff

G L O S S A R I O

Concilio

Assemblea composta

da tutti i vescovi della

Chiesa Cattolica; viene

convocata per prendere

decisioni in materia di

religione e di culto.

Delegato

Chi viene incaricato

di rappresentare qualcuno

o di esercitare un ruolo

per conto di un altro.

a

-

a

e

i

I dibattiti durante

il Concilio di Trento.

Affresco del XVI secolo,

Roma, Palazzo Farnese.

Concilio di Trento

dal 1545 al 1563.

C ili di T t

F I S S A L A D A T A

R i fo rma e Cont ror i fo rma

IE

RI e

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I

Ancora oggi permangono numerose differenze tra Cattolici e Protestanti. Vediamo le principali.

Cristianesimo cattolico

• Gli uomini ottengono la salvezza grazie alle azioni compiute.

• La Bibbia può essere interpretata solo dai sacerdoti.

• I sacramenti sono sette.

• C’è separazione fra i laici e i sacerdoti, membri della Chiesa.

• I sacerdoti non possono sposarsi.

Cristianesimo protestante

• Solo Dio può concedere agli uomini la salvezza.

• La Bibbia può essere interpretata da tutti i fedeli.

• Solo il battesimo e la comunione sono veri sacramenti.

• Tutti i Cristiani sono sacerdoti se possiedono la fede.

• I pastori possono sposarsi.

PARTE 1

L’autodafé

L’autodafé era l’ultimo atto del processo dell’Inquisizione nei con-

fronti degli accusati di eresia. Gli eretici venivano condotti, con una

processione, nella piazza principale della città, in cui era stato eretto

un palco. Venivano poi lette le sentenze ed eventualmente celebrate

le cerimonie di riconciliazione se gli accusati di eresia si dichiaravano

pentiti e venivano assolti. I condannati, invece, erano lasciati in mano

alle guardie del re, che avrebbero provveduto ad eseguire la condan-

na (a volte anche il rogo).

9La Chiesa combatte i suoi nemici e lotta per rimanere unita

Nasce la Congregazione del Santo Uffizio

per combattere le eresie

La lotta contro tutto ciò che poteva costituire un pericolo per l’unità della

Chiesa cattolica fu dura e intransigente ed ebbe come sua massima espres-

sione l’istituzione della Congregazione del Santo Uffizio, che assumeva la

direzione generale dei Tribunali dell’Inquisizione. Tali tribunali, esistenti

sin dal XIII secolo per combattere le eresie, avevano il compito di ricercare

gli eretici, obbligarli a confessare anche per mezzo di aspre torture, e quindi

giudicarli; essi venivano poi affidati allo Stato, affinché provvedesse a far

eseguire la condanna a morte, che avveniva per lo più tramite impiccagione

o rogo sulla pubblica piazza: costituiva così sia uno spettacolo, sia un ammo-

nimento per la folla che vi assisteva. Nacque anche l’Indice dei libri proibi-

ti, in cui venivano elencati i testi che diffondevano pensieri giudicati perico-

losi e i cui autori erano perseguitati e sovente condannati al carcere o

addirittura alla morte.

Fra le vittime più illustri di questa intolleranza ricordiamo il filosofo del XVI

secolo Giordano Bruno, il quale sosteneva che Dio è dentro il mondo e nella

natura, e Galileo Galilei, che sarà costretto a rinnegare le proprie teorie

scientifiche.

per combatter

San Domenico presiede dal palco l’autodafé.

Gli uomini armati sono soldati del re, a piedi e a cavallo, e prendono in consegna i condannati dall’autorità ecclesiastica.

Due condannati attendono il supplizio del rogo.

L’autod

L’autodafé e

fronti degli a

processione,

un palco. Ven

le cerimonie

pentiti e veni

alle guardie d

na (a volte an

Due eretici, riconoscibili dal cappello a cono, sono stati condannati e saliranno a loro volta sul palco. La suora sembra compiere un estremo tentativo per ottenere il loro pentimento.

Un accusato, pentito, può togliersi il cappello a cono, che indica trattarsi di un accusato di eresia. Viene confortato da un domenicano che gli indica San Domenico, il quale sembra avere un atteggiamento di perdono.

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Un autodafé presieduto da

San Domenico di Guzmán

Quadro di Pedro Berruguete,

Madrid, Museo del Prado.

Il giudice ai piedi di San Domenico, indifferente della sorte degli accusati, dorme.

La Chiesa combatte

la Riforma protestante:

- sottolineando i propri

dogmi e princìpi.

- fondando nuovi Ordini,

come i Gesuiti.

- fondando la

congregazione

del Santo Uffizio

e il Tribunale

dell’Inquisizione.

F I S S A I L C O N C E T T O

43Unità 2R i fo rma e Cont ror i fo rma

Nasce l’Ordine dei Gesuiti

Un importante contributo a favore della formazione di una rinnovata co-

scienza religiosa fu dato alla Chiesa cattolica dalla nascita di nuovi Ordini

religiosi, nonché di istituzioni assistenziali e di carità. Uno degli Ordini

più significativi fu la Compagnia di Gesù (da cui il nome di “Gesuiti” as-

sunto dai membri), fondato nel 1534 dallo spagnolo Ignazio di Loyola e or-

ganizzato secondo criteri rigidi e militareschi, con voto di cieca obbedien-

za ai superiori e completa sottomissione al pontefice.

La funzione della compagnia era duplice:

> difendere come un esercito di soldati il potere del papa e la fede cattolica

da ogni attacco;

> educare attraverso le scuole, organizzate con metodi innovativi ed effica-

ci, la futura classe dirigente, nello spirito della religione cattolica.

Grazie alla Compagnia di Gesù il Cattolicesimo riguadagnò un po’ del terri-

torio perduto (come, ad esempio, in Polonia) e si diffuse in Asia e America,

dove nacquero numerose missioni, dette “riduzioni”.

Nasce l’Ordine

Fondazione della

compagnia di Gesù: 1534.

F I S S A L A D A T A

4434343434343433434343434343434343

F I S S A I L C O N C E T T O

La missione dei Gesuiti era:

• difendere la fede

cattolica;

• educare i figli di nobili

e borghesi secondo

i princìpi cattolici.

z di uione d unun nnovana rinn

G L O S S A R I O

Esercizi spirituali

Periodi dedicati alla

meditazione e alla preghiera

che venivano praticati in

luoghi isolati, sotto la guida

di un sacerdote, definito

direttore spirituale.

I Gesuiti diventano gli educatori

della classe dirigente

I Gesuiti fondarono ovunque seminari e

collegi, frequentati soprattutto dai figli

della nobiltà e della borghesia; essi, inol-

tre, per la loro cultura, divennero spesso

confessori e consiglieri di sovrani, sulle

cui scelte politiche fecero sentire il loro

influsso.

I metodi educativi utilizzati nelle scuole

gesuitiche presentavano importanti no-

vità: innanzitutto non si faceva più uso

di punizioni corporali, che a quel tempo

erano alla base del sistema educativo, ma

si insegnava a controllare, con la forza di

volontà, i propri impulsi.

I programmi di studio comprendevano

materie classiche come il latino e discipli-

ne del tutto nuove, quali recitazione, scherma e persino danza. Alla base di

tutto c’era una ferrea autodisciplina, che proveniva dagli esercizi spirituali.

Altre nuove congregazioni si occupano dei poveri

Altre congregazioni religiose fondate in quegli anni si impegnarono ver-

so la carità e l’assistenza a tutti i bisognosi: i Barnabiti come educatori,

l’ordine ospitaliero dei Fatebenefratelli e i Camilliani nell’assistenza agli

infermi.

Altre nuove co

iduzioni .

della classe di

Paolo III riceve da Ignazio di

Loyola la regola dei Gesuiti.

44444444444444444444444444

VIV

ER

E L

A S

TO

RIA

IN IZ IA L’ETÀ MODERNAPARTE 1

IIl tribunalel tribunale dell’dell’IInquisizionenquisizione

Al processo non è ammesso né il

pubblico né un avvocato difensore;

le testimonianze e le dichiarazioni

dell’imputato sono verbalizzate.

Se la prova della colpevolezza non viene

raggiunta, l’imputato è sottoposto a tortura,

generalmente consistente nella corda: legate le

braccia dietro la schiena, l’imputato, nudo,

viene sollevato da terra dalla corda che scorre

su una carrucola fi ssata al soffi tto.

Per giungere alla condanna è

suffi ciente la testimonianza

concorde di almeno due testimoni

o la confessione dell’imputato, il

quale durante lo svolgimento del

processo è detenuto in carcere.

45

VIV

ER

E L

A S

TO

RIA

Unità 2R i fo rma e Cont ror i fo rma

Nel tribunale dell’Inquisizione

il giudice, di solito un frate

domenicano, è anche accusatore:

sulla base di una denuncia anche

generica, egli è tenuto a

raccogliere le prove della

colpevolezza dell’imputato,

conducendo indagini segrete.

In caso di condanna a morte, la

pena viene eseguita dall’autorità

civile, il cosiddetto braccio

secolare, al quale il tribunale

dell’Inquisizione rilascia il

peccatore, in quanto gli

ecclesiastici non possono eseguire

direttamente la sentenza.

Il tribunale dell’Inquisizione ha l’obiettivo di far “pentire” l’eretico. Se l’accusa di eresia viene “provata”, il tribunale chiede all’imputato di abiurare, cioè di

rinnegare le proprie convinzioni. In questo modo l’imputato evita la condanna a morte, sostituita da pene minori, dalle preghiere ai digiuni, dalla multa alla con⇒ sca dei beni, ⇒ no al carcere. Se invece l’imputato aveva già ricevuto precedenti condanne è condannato necessariamente a morte: pentendosi, viene prima strangolato o impiccato e il cadavere viene poi bruciato e le ceneri disperse; se invece non si pente, viene bruciato vivo.

4646 PARTE 1

La strage degli Ugonotti, avvenuta nella notte di San Bartolomeo del

1572 ad opera dei Cattolici.

46464464644446464644464646444646464446464646464646644646464646464664464646464646466464646464646464646464666464646464666464646464666464646464646

L’Europa divisa dalle guerre di religione

Dall’intolleranza alla rivolta contro la dominazione straniera: i Paesi Bassi

In Europa, ormai divisa fra Stati Cattolici e Stati Protestanti, l’intolleranza

religiosa superò ben presto il limite della persecuzione contro il singolo indi-

viduo ritenuto eretico e portò a vere e proprie guerre di religione.

Nei Paesi Bassi (attuali Olanda e Belgio) la guerra assunse invece il carattere

di rivolta contro la dominazione straniera. Queste regioni, i cui abitanti si

erano convertiti al Calvinismo, erano dominate da Carlo V d’Asburgo, re di

Spagna e Imperatore del Sacro Romano Impero, e grazie alle ricche manifat-

ture e agli importanti porti costituivano le province economicamente più

avanzate e produttive dell’Impero.

Nasce un nuovo Stato: le Province Unite

Alla morte di Carlo V, il figlio, Filippo II, volle imporre con la forza il Cattoli-

cesimo a tutto l’Impero e i Paesi Bassi, già esasperati dalle imposte esagera-

te, si ribellarono: guidati da Guglielmo I d’Orange riuscirono, nel 1579, a li-

berare la parte settentrionale della regione: nasceva la Repubblica delle

Province Unite.

La Francia è lacerata dalla guerra civile

In Francia la guerra assunse quasi un carattere di guerra civile. Gli Ugonot-

ti, ricchi protestanti calvinisti guidati dai Borbone, e i Cattolici, con a capo i

duchi di Guisa, ebbero tra loro scontri violenti, che si protrassero per lunghi

anni, dal 1562 al 1598. Quando iniziarono gli scontri, la corona era affidata al

giovanissimo re Carlo IX di Valois, con la reggenza della madre Caterina de’

Medici; la guerra di religione si trasformò poi in una feroce disputa per im-

padronirsi del trono di Francia. Furono commesse stragi terribili e indiscri-

minate ai danni dell’una e dell’altra fazione. Una delle più sanguinose fu

quella della notte di San Bartolomeo (23-24 agosto), nel 1572: circa tremila

Ugonotti vennero uccisi nel sonno dai Cattolici parigini per ordine del duca

di Guisa, con il consenso del re.

Enrico IV proclama in Francia la libertà di religione

Il conflitto si concluse allorché salì al trono Enrico IV di Bor-

bone; egli, per non avere problemi con la popolazione cattolica,

ma soprattutto per timore di ritorsioni da parte del papa, si con-

vertì al Cattolicesimo (famosa restò la sua affermazione “Parigi

val bene una Messa”, per giustificare la conversione), ma nel

1598 emanò l’Editto di Nantes, con cui riconobbe la libertà di

religione su tutto il territorio francese. Per la prima volta due di-

verse religioni convivevano liberamente nello stesso Stato.

L10

Dall’intolleranDDDDD

Nasce un nuov

La Francia è la

Enrico IV proc

In Francia la guerra

di religione fu una guerra

civile che nascondeva

una lotta per impadronirsi

del trono tra i Borbone

e i duchi di Guisa.

F I S S A I L C O N C E T T O

Editto di Nantes: 1598.

Enrico IV si converte

al cattolicesimo, ma

riconosce la libertà

di religione in Francia.

F I S S A L A D A T A

IN IZ IA L’ETÀ MODERNA