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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIA
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE
CHIMICA DELL’AMBIENTE E DEI BENI CULTURALI
ANNO ACCADEMICO 2009 – 2010
ORE: 24
CFU: 3
DOCENTE: FRANCESCO SARDO
2
PRESENTAZIONE DEL CORSO
L’ambiente e le matrici ambientali: aria, acqua, suolo, territorio,
flora, fauna e le loro interazioni
L’influenza dell’uomo sull’ambiente: rifiuti, scarichi, emissioni in
atmosfera, uso di sostanze pericolose, rumore, incendi,
modificazioni alle specie animali, all’habitat e alla biodiversità;
sovrappopolazione
I rifiuti solidi: Tipologia – effetti sull’ambiente – cenni sulla
normativa europea – modalità di smaltimento – discariche, biogas
e percolato – incenerimento – inertizzazione – recupero –
caratterizzazione – determinazioni analitiche
2
3
PRESENTAZIONE DEL CORSO
Le emissioni in atmosfera: Tipologia – effetti sull’ambiente – cenni
sulla normativa europea – gas ad effetto serra e protocollo di Kyoto –
meccanismo dell’ Emission Trading – sistemi di abbattimento –
determinazioni analitiche
Le acque reflue: Tipologia – effetti sull’ambiente – bilancio di ossigeno –
l' eutrofizzazione - cenni sulla normativa europea – sistemi di
abbattimento – crescita batterica – smaltimento dei fanghi –
determinazioni analitiche
L’utilizzo di sostanze pericolose: tipologia – cenni sulla normativa
europea – i siti inquinati – prevenzione (nelle attività produttive e nei
trasporti) - bonifica
Esercitazioni e visita impianti
4
SVILUPPO SOSTENIBILE:
3
5
SVILUPPO SOSTENIBILE:Uno sviluppo economico che non condizioni lo sviluppo e le scelte delle generazioni successive in termini di:- Qualità dell’ambiente- Disponibilità di risorse(Dichiarazione di Rio)
L’ambiente ci è dato in uso,
non è una nostra proprietà.
Dovremo lasciarlo ai nostri
figli
6
LE MATRICI AMBIENTALI
• Aria (atmosfera, stratosfera, strato di ozono)• Acqua (corsi d’acqua, falde sotterranee, mare)• Suolo (siti inquinati)• Territorio (rifiuti, urbanizzazione, disboscamento,
coltivazioni)• Flora, fauna e loro interazioni (depauperamento)
4
7
PER OGNI MATRICE AMBIENTALE VERRANNO VISTI:
• Aspetti chimici dell’inquinamento• Inquinanti ed effetti dell’inquinamento• Normativa comunitaria e nazionale• Tecniche di prevenzione, disinquinamento, recupero• Determinazione analitica e monitoraggio del livello di
inquinamento – “caratterizzazione”
8
INFLUENZA DELL’UOMO SULL’AMBIENTE - IMPATTI
• Rifiuti• Scarichi liquidi• Emissioni in atmosfera• Uso di sostanze pericolose
Sovrappopolazione e sviluppo industriale – in conseguenza:
(impatti “chimici”)
5
9
INFLUENZA DELL’UOMO SULL’AMBIENTE - IMPATTI
• Rumore• Incendi• Modificazioni dell’habitat: urbanizzazione,
disboscamento, colture• Modificazioni alle specie animali e alla biodiversità
Sovrappopolazione e sviluppo industriale – in conseguenza:
(impatti “non chimici”)
10
I RIFIUTI SOLIDI
Definizione
D. Lgs 152/06 – parte IV
Tipologie: urbani, assimilati, speciali, speciali pericolosi
Il codice CER
Le voci a specchio
La definizione di “pericoloso”
Effetti sull’ambiente
6
11
7%13%
27%14%4%
8%
27%
tessili e legno
sottovaglio
mater cellulosici
mater plastici
metalli
vetro e inerti
organico e varie
acqua ≅ 30%
incombustibili ≅ 30%
combustibili ≅ 40%
PCI 2000 - 2500 Kcal/kg
composizione merceologica RSU in Italia
12
I RIFIUTI SOLIDI
Cenni sulla normativa
• La caratterizzazione (attribuzione del codice, v. avanti)
•Registri di c/s – Formulari
•Autorizzazione trasportatori e smaltitori
•Modalità di smaltimento (recupero, discariche,
incenerimento)
7
13
I RIFIUTI SOLIDI
Caratterizzazione
• Attribuzione del codice CER (v. avanti)
• Attribuzione della qualità di “pericoloso” (all.to alla parte IV del
T.U. e scheda rifiuto)
•Ammissibilità in discarica (DM 3.8.05)
•Modalità di analisi – eluato (DM 3.8.05)
•Esempi
14
I RIFIUTI SOLIDI
01 00 00 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento
fisico o chimico di minerali
02 00 00 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca,
trattamento e preparazione di alimenti
03 00 00 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e
cartone
04 00 00 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell'industria tessile
05 00 00 Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico
del carbone
06 00 00 Rifiuti dei processi chimici inorganici
07 00 00 Rifiuti dei processi chimici organici
08 00 00 Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici e
smalti vetrati), adesivi, sigillanti, e inchiostri per stampa
09 00 00 Rifiuti dell'industria fotografica
10 00 00 Rifiuti provenienti da processi termici
11 00 00 Rifiuti provenienti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri
materiali; idrometallurgia non ferrosa
12 00 00 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di
metalli e plastiche
8
15
I RIFIUTI SOLIDI
13 00 00 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 00 00 e
12 00 00)
14 00 00 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 00 00 e
08 00 00)
15 00 00 Rifiuti di imballaggio; assorbenti; stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi
(non specificati altrimenti)
16 00 00 Rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco
17 00 00 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno
proveniente da siti contaminati)
18 00 00 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate
(tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da trattamento
terapeutico)
19 00 00 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento rifiuti, impianti di trattamento delle
acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione
per uso industriale
20 00 00 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e
industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata
16
I RIFIUTI PERICOLOSI
- punto di infiammabilità < o = 55 °C,
- una o più sostanze classificate[**] come molto tossiche in concentrazione totale > o = 0,1%,
- una o più sostanze classificate come tossiche in concentrazione totale > o = 3%,
- una o più sostanze classificate come nocive in concentrazione totale > o = 25%,
- una o più sostanze corrosive classificate come R35 in concentrazione totale > o = 1%,
- una o più sostanze corrosive classificate come R34 in concentrazione totale > o = 5%,
- una o più sostanze irritanti classificate come R41 in concentrazione totale > o = 10%,
- una o più sostanze irritanti classificate come R36, R37, R38 in concentrazione totale > o = 20%,
- una sostanza riconosciuta come cancerogena (categorie 1 o 2) in concentrazione > o = 0,1%,
- una sostanza riconosciuta come cancerogena (categoria 3) in concentrazione > o = 1%,
- una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categorie 1 o 2) classificata
come R60 o R61 in concentrazione > o = 0,5%,
- una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categoria 3) classificata come
R62 o R63 in concentrazione > o = 5%,
- una sostanza riconosciuta mutagena (categoria 1 o 2) classificata come R46 in concentrazione >
o = 0,1%,
- una sostanza riconosciuta mutagena (categoria 3) classificata come R40 in concentrazione > o =
1%.
9
17
struttura dei codici CER
00 00 00
classe di attivitàsottoclasse
tipologia rifiutoesempio
lavorazione pelli, pellicce e industria tessilelavorazione pelli e pellicce
carniccio, frammenti calce
04 01 01
IL CODICE CER
18
la discarica
accumulo di rifiuti in un luogo prescelto che comporta la degradazione degli stessi rifiuti ad opera degli agenti naturali
dimensioni minime
abitanti comprensorio 50.000 abitantivolume utile minimo 1.000.000 mcdurata minima esercizio 10 anni
emissionibiogas (55 - 60 % vol. CH4 resto CO2, N2,NH3, H2S)
percolato (inizialmente COD 18.000 mg/l - BOD5 10.000 mg/l - pH 6)
DISCARICA
10
19
I RIFIUTI SOLIDI
Discariche
• Struttura di una discarica
• Biogas – captazione e riutilizzo a fini energetici
•Percolato – captazione e smaltimento
•Caratteristiche chimiche del biogas e del percolato
•Gestione “post mortem”
20
11
21
22
12
23
I RIFIUTI SOLIDICOMPOSIZIONE MEDIA DEL PERCOLATO DI DISCARICA
24
I RIFIUTI SOLIDICOMPOSIZIONE MEDIA DEL BIOGAS DI DISCARICA
13
25
26
14
27
28
I RIFIUTI SOLIDI
Incenerimento
• Rifiuti ammessi all’incenerimento (DIRETTIVA 2000/76/CE del 4/12/2000)
• Modalità di incenerimento (T°)
•Ceneri e fumi
•Monitoraggio in continuo
•Recupero energetico
15
29
l’incenerimento
combustione: processo di ossidazione di sostanze contenenti C, Hcondotto per ottenere energia termica
combustibile + comburente
gas di combustione + calore
parametri di controllo: 3T
tempi di contatto - temperature -turbolenza
30
16
31
32
17
33
tipologie di forni
a griglia– i più diffusi per RSU
a tamburo rotante– flessibilità di utilizzo (rifiuti solidi, liquidi, fusti)
– combustione non efficiente
a letto fluido– poco sperimentati per RSU– rammollimento delle ceneri
34
I RIFIUTI SOLIDI
Inertizzazione
• Rifiuti inertizzabili
• Modalità di inertizzazione
•Verifica dell’inertizzazione
•Recapito finale
18
35
I RIFIUTI SOLIDI
Recupero
• Rifiuti recuperabili: specifiche tecniche del rifiuto e del
prodotto – Il DM 5.2.98
•Raccolta differenziata
• Modalità di recupero per carta, plastica, vetro, oli minerali e
alimentari, metalli, accumulatori al piombo, umido
•Compostaggio (v. avanti)
•Modalità amministrative del recupero (autorizzazione,
ingresso come rifiuto, uscita come MPS)
36
il compostaggio
processo biologico di decomposizione e stabilizzazione aerobica delle sostanze organiche presenti nei materiali di scarto originari, finalizzato all’ottenimento di un prodotto finale riutilizzabile (“compost”)
I fase (termofila): batteri aerobi (temperature 50 - 60°C)II fase: lenta maturazione (90 - 120 giorni)
•SOSTANZE FERMENTABILI (CONCIME, FANGHI DI DEPURAZIONE,
FRAZIONE UMIDA DEI RIFIUTI URBANI)
•MATERIALE DI SUPPORTO (POTATURA, SFALCIO)
19
37
38
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Tipologia
• polveri
•sostanze inorganiche (es: SOx , NOx, HCl, etc)
• sostanze organiche (e caso particolare dei solventi)
20
39
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Origine
• Combustione
•Processi chimici
•Lavorazioni industriali (es: mulini, frantumazione inerti)
Effetti sull’ambiente
•Polveri e smog nell’aria
•Piogge acide
40
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Effetto serra
• Surriscaldamento globale
•Gas ad effetto serra: CO2, CH4, SF6, Freon
•Protocollo di Kyoto (+ accordi di Copenaghen)
•Meccanismo dell’Emission Trading
•Comitato, quote, comunicazione annuale e verifiche
21
41
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Normativa
• D. Lgs 152/2006
Limiti
• All.ti alla parte V
42
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
•PORTATA, Nmc/h
•CONCENTRAZIONE: mg/Nmc (polveri), ppm (gas)
•FLUSSO DI MASSA: C x Q = gr/h
22
43
SISTEMI DI ABBATTIMENTO
PARTE I: RIMOZIONE DELLE POLVERI
44
CICLONI
CICLONI SEPARATORI
23
45
FILTRI PIANI
FILTRI PIANI
46
FILTRI A MANICHE/TASCHE
24
47
FILTRI ELETTROSTATICI
48
FILTRI ELETTROSTATICI
25
49
FILTRI ELETTROSTATICI
50
SISTEMI DI ABBATTIMENTO
PARTE II: ABBATTIMENTO DI GAS E VAPORI
26
51
POST COMBUSTORI
POSTCOMBUSTORI
52
ASSORBIMENTO
27
53
ASSORBIMENTO
54
ADSORBIMENTO
ADSORBIMENTO
28
55
ADSORBIMENTO
56
SOSTANZE DANNOSE PER LO STRATO DI OZONO
• L. 549/93• REGOLAM. CE 2037 E 2038/00• DM 3/10/01• DM 20/09/02• DISMISSIONE?• RABOCCO?• DPR n. 147 15/2/06: SORVEGLIANZA SULLE
FUGHE DI FREON
IDROCARBURI ALOGENATI
29
57
LE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Determinazioni analitiche
• Campionamento
•Determinazione delle polveri
•Determinazione degli inquinanti gassosi e dei solventi
58
LE ACQUE REFLUE
Tipologia
• Acque reflue domestiche e urbane
•Caratteristiche chimiche
•Acque reflue industriali
•Caratteristiche chimiche
•Esempi
30
59
TIPICA ANALISI DI ACQUA DI SCARICO DOMESTICA
60
IL BOD5
31
61
IL BOD5
•SIGNIFICATO BIOCHIMICO
•IL BOD20
IL COD
•SIGNIFICATO BIOCHIMICO
•METODICA
62
TIPICA ANALISI DI ACQUA DI SCARICO INDUSTRIALE
32
63
ANALISI DEI REFLUI
1,5 < COD/BOD < 2 (circa 1,8 per liquami total mente biodegradabili)
COD/BOD > 2 esistenza di una frazione non biodegra dabile
COD/BOD > 2,5 sconsigliabile il trattamento biolog ico
N-NH4
N-NO2 significatoN-NO3
METODOLOGIE: IRSA CNR (V. AVANTI)
TARATURA STRUMENTI: con campioni certificati
64
L’EUTROFIZZAZIONE
•PER EFFETTO DEI NITRATI
•PER EFFETTO DEI FOSFATI
•RIMOZIONE DEI NITRATI: V. AVANTI
•RIMOZIONE DEI FOSFATI: V. AVANTI
•EFFETTI DELLA FERMENTAZIONE:
SOTTRAZIONE DI OSSIGENO
33
65
PORTATA MEDIA E PORTATA DI PUNTA
66
ANDAMENTO GIORNALIERO
34
67
ESEMPIO PER 10.000 ABITANTI• Qg = 0,20 mc x 10.000 = 2000 mc al giorno• Q24 =2000/24 = 83 mc/h
• Qc = 2,6 x Q24 = 217 mc/h
• bilanciamento?
PORTATE DI SCARICO
68
LIMITI DI LEGGE
•D. Lgs. 152/2006 parte III
•Allegato, tab 3 (scarichi industriali)
•Limiti per acque reflue urbane:
35
69
SISTEMI DI ABBATTIMENTO
RIMOZIONE INQUINANTI DALLE ACQUE REFLUE
70
Rischio inquinamento suolo e falde
36
71
FOSSA IMHOFF E POZZO ASSORBENTE
72
CRESCITA BATTERICA
dN/dt = µµµµ N – KdN
(equazione logistica senza limiti di risorse) (µµµµ = coefficiente di crescita, Kd coeff. di scomparsa)
integrando:
N=No.e t(µµµµ -Kd)
10
60
110
160
210
260
310
360
410
460
510
0 5 10 15 20 25
Diff. finite
Calcolo analitico
37
73
CRESCITA BATTERICA
IN CASO DI SUBSTRATO LIMITATO:
dN/dt = aN – bN2
10
110
210
310
410
510
610
0 5 10 15 20 25
74
CARICO DEL FANGO
Cf = KgBOD/SS.giorno
Cf > 0,1: crescita illimitata (impianti ad alto carico)
Cf < 0,1: substrato limitato (starvation) (impianti a basso carico)
38
75
CARICO DEL FANGO
76
Fanghi attivi
39
77
Fanghi attivi
78
DIAGRAMMA DI FLUSSO
40
79
Depuratore monoblocco - sezione
80
Depuratore monoblocco - pianta
41
81
Vasca di ossidazione
82
Filtro percolatore tradizionale
42
83
Biofiltro “High rate”
84
Biorulli
43
85
Biorulli
86
Sedimentatore rettangolare
44
87
Sedimentatore circolare
88
Sludge blanket
45
89
Fanghi attivi
90
Fanghi attivi
46
91
Caratteristiche e sedimentabilità dei fanghi attivi
INDICE DI VOLUME (SVI): 1/d = V/SS (cc/grammo) (dopo 30 minuti di sedimentazione in cilindro)
INDICE DI VOLUME DILUITO (DSVI): idem, ma normalizzato, con volume finale dei fanghi di 200 ccMolto più significativo, perchè la velocità di sedimentazione dei fanghi dipende dalla concentrazione (V = V0 e -n.SS)
FLUSSO SOLIDO: SS(Qin + Qr) / A (KgSS/mq.h)
Il flusso solido massimo applicabile al sedimentatore non è un valore assoluto (6 - 8 Kg/mq.h) ma un valore che non può superare quello sopportabile dal sedimentatore stesso. FSapp < FS lim
dove FSlim = V.SS + U.SSr(V = velocità di sedimentazione, SS = concentrazion e dei fanghi in ossidaz., U velocità di richiamo dal fondo Qr/A, e SSr = concent raz. di fanghi nel ricircolo)
92
Curve di sedimentazione
47
93
Alterazioni dei fanghi attivi
BULKING (vedi)
RISING (denitrificazione)
PIN POINT (deflocculation)
FOAMING (Nocardia e altro)
94
Fanghi attivi alterati per
bulking
48
95
NITRIFICAZIONE:
2 NH3 + 3 O2 = (nitrosomonas) 2 NO2- + 2H+ + 2 H2O2 NO2- + O2 = (nitrobacter) 2 NO3-
DENITRIFICAZIONE:
2 NO3- = 3 O2 + N2 + 2 e-
96
DEFOSFATAZIONE:2 PO43- + 3 Ca++ = Ca3(PO4)2
49
97
DEFOSFATAZIONE:con pretrattamento anaerobico
98
Disinfezione (NaClO - CH3COOOH)
50
99
Depuratore prefabbricato per scarichi industriali
100
51
101
102
TRATTAMENTI CHIMICO-FISICI
•PRECIPITAZIONE (PER FORMAZIONE DI UN PRODOTTO
INSOLUBILE)
•OSSIDO-RIDUZIONE
•FLOCCULAZIONE
1. PRECIPITAZIONE:
es: Cr2(SO4)3 + 3Ca(OH)2 = 2Cr(OH)3 + 3 CaSO4
52
103
2. OSSIDO-RIDUZIONE
OSSIDANTI:
•H2O2
•NaClO
•es: ossidazione di Fe e Mn
RIDUCENTI:
•NaHSO3
•FeSO4
•es: riduzione di Cr VI a Cr III
104
3. FLOCCULAZIONE
FLOCCULANTI:
•Ca(OH)2
•AlCl3
•Al2(SO4)3
•FeCl3
COADIUVANTI DI FLOCCULAZIONE:
•POLIELETTROLITA
53
105
DEPURATORE CHIMICO-FISICO
106
Depuratore prefabbricato di tipo chimico-fisico
54
107
Trattamento scarichi
industriali: industria
alimentare(estrazione succhi di agrumi)
108
Trattamento scarichi industriali: industria alimentare(estrazione succhi di agrumi)
55
109
IL TRATTAMENTO DEI FANGHI
•ISPESSIMENTO
•CONDIZIONAMENTO
•DISIDRATAZIONE SUI LETTI
•DISIDRATAZIONE CON FILTRO PRESSA
•DISIDRATAZIONE CON FILTRO A NASTRO
•SMALTIMENTO FINALE
110
Stazione di trattamento fanghi
56
111
Ispessimento dei fanghi
112
Digestione anaerobica dei fanghi
57
113
Digestore anaerobico primario
114
Letti di essiccamento
58
115
Estrattore centrifugo
116
Filtropressa a nastro
59
117
Filtropressa tradizionale
118
IMPIANTI DI RECUPERO TOTALE
TRATTAMENTI TERZIARI:
•FILTRAZIONE
•DISINFEZIONE
•OSMOSI INVERSA
60
119
Trattamento scarichi industriali: recupero e riutilizzo
120
Trattamento scarichi industriali: recupero e riutilizzo con osmosi inversa “heavy duty”
61
121
DETERMINAZIONI ANALITICHE SUGLI SCARICHI
•METODICHE STANDARD IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque CNR)
METODO A1 – Metodo di ossidazione per via umida e determinazione mediante
spettrometria di assorbimento atomico a vapori freddi (CV-AAS)
1. Principio del metodo
Il metodo si avvale di una ossidazione chimica per via umida, che trasforma tutto il mercurio
a mercurio (II), seguita da una riduzione a mercurio metallico. Il mercurio elementare,
vaporizzato in un sistema a circolazione chiusa, attraversa una cella collocata lungo il
cammino ottico dello spettrofotometro di assorbimento atomico e viene determinato alla
lunghezza d’onda di 253,7 nm......
122
DETERMINAZIONI ANALITICHE SUGLI SCARICHI
METODICHE STANDARD IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque CNR)
PRINCIPALI METODI DI ANALISI
•SPETTROFOTOMETRIA (OTTICA, UV, IR) – ASSORBIMENTO
ATOMICO
•GASCROMATOGRAFIA
•CROMATOGRAFIA IONICA
•SPETTROMETRIA DI MASSA
•SPETTROMETRIA OTTICA AD EMISSIONE (FORNETTO DI
GRAFITE)
•TITOLAZIONE
62
123
L’UTILIZZO DI SOSTANZE PERICOLOSE
•DEFINIZIONE DI SOSTANZA PERICOLOSA: D.LGS. 52/97 E
D.LGS. 65/03
•ESEMPI: ACIDI, BASI, OSSIDANTI E RIDUCENTI FORTI, OLI,
SOSTANZE TOSSICHE
•FORMAZIONE DI UN SITO INQUINATO
•PREVENZIONE DURANTE IL TRASPORTO: NORMATIVA ADR,
OBBLIGO TREMCARD
•PREVENZIONE DURANTE IL DEPOSITO E L’UTILIZZO: BACINI
DI CONTENIMENTO - LE SCHEDE DI SICUREZZA - ESEMPI
124
•NORMATIVA: D. Lgs. 152/06 parte IV titolo V e allegati
I SITI INQUINATI
• INDAGINE PRELIMINARE PER VERIFICA SUPERAM. LIMITI (CSC, CONCENTRAZIONI SOGLIE DI CONTAMINAZIONE): ALL.TO V ALLA PARTE IV
• COMUNICAZIONE (ENTRO 24 ORE)• MESSA IN SICUREZZA
• PIANO DI CARATTERIZZAZIONE (All.to II alla parte IV)
• SE SI SUPERANO LE CSR (CONCENTRAZIONI SOGLIE DI RISCHIO), PRESENTAZ. PROGETTO OPERATIVO
• AUTORIZZAZIONE REGIONALE• INTERVENTI
63
125
BONIFICA DEI SITI INQUINATI
PRINCIPALI TECNICHE DI BONIFICA:
•Trincee drenanti ed eventualmente filtranti
•Sistemi di ventilazione del sottosuolo e degli acquiferi ed estrazione dei
vapori
•Rimozione dei terreni inquinati e trasporto a discarica
•Bonifica biologica mediante inoculazione di Organismi Geneticamente
Modificati
•Pozzi di emungimento con pompaggio, trattamento (filtrazione,
trattamento chimico o estrazione) e reimmissione