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1 1 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE CHIMICA DELL’AMBIENTE E DEI BENI CULTURALI ANNO ACCADEMICO 2009 – 2010 ORE: 24 CFU: 3 DOCENTE: FRANCESCO SARDO 2 PRESENTAZIONE DEL CORSO L’ambiente e le matrici ambientali: aria, acqua, suolo, territorio, flora, fauna e le loro interazioni L’influenza dell’uomo sull’ambiente: rifiuti, scarichi, emissioni in atmosfera, uso di sostanze pericolose, rumore, incendi, modificazioni alle specie animali, all’habitat e alla biodiversità; sovrappopolazione I rifiuti solidi: Tipologia – effetti sull’ambiente – cenni sulla normativa europea – modalità di smaltimento – discariche, biogas e percolato – incenerimento – inertizzazione – recupero – caratterizzazione – determinazioni analitiche

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIA

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE

CHIMICA DELL’AMBIENTE E DEI BENI CULTURALI

ANNO ACCADEMICO 2009 – 2010

ORE: 24

CFU: 3

DOCENTE: FRANCESCO SARDO

2

PRESENTAZIONE DEL CORSO

L’ambiente e le matrici ambientali: aria, acqua, suolo, territorio,

flora, fauna e le loro interazioni

L’influenza dell’uomo sull’ambiente: rifiuti, scarichi, emissioni in

atmosfera, uso di sostanze pericolose, rumore, incendi,

modificazioni alle specie animali, all’habitat e alla biodiversità;

sovrappopolazione

I rifiuti solidi: Tipologia – effetti sull’ambiente – cenni sulla

normativa europea – modalità di smaltimento – discariche, biogas

e percolato – incenerimento – inertizzazione – recupero –

caratterizzazione – determinazioni analitiche

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PRESENTAZIONE DEL CORSO

Le emissioni in atmosfera: Tipologia – effetti sull’ambiente – cenni

sulla normativa europea – gas ad effetto serra e protocollo di Kyoto –

meccanismo dell’ Emission Trading – sistemi di abbattimento –

determinazioni analitiche

Le acque reflue: Tipologia – effetti sull’ambiente – bilancio di ossigeno –

l' eutrofizzazione - cenni sulla normativa europea – sistemi di

abbattimento – crescita batterica – smaltimento dei fanghi –

determinazioni analitiche

L’utilizzo di sostanze pericolose: tipologia – cenni sulla normativa

europea – i siti inquinati – prevenzione (nelle attività produttive e nei

trasporti) - bonifica

Esercitazioni e visita impianti

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SVILUPPO SOSTENIBILE:

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SVILUPPO SOSTENIBILE:Uno sviluppo economico che non condizioni lo sviluppo e le scelte delle generazioni successive in termini di:- Qualità dell’ambiente- Disponibilità di risorse(Dichiarazione di Rio)

L’ambiente ci è dato in uso,

non è una nostra proprietà.

Dovremo lasciarlo ai nostri

figli

6

LE MATRICI AMBIENTALI

• Aria (atmosfera, stratosfera, strato di ozono)• Acqua (corsi d’acqua, falde sotterranee, mare)• Suolo (siti inquinati)• Territorio (rifiuti, urbanizzazione, disboscamento,

coltivazioni)• Flora, fauna e loro interazioni (depauperamento)

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PER OGNI MATRICE AMBIENTALE VERRANNO VISTI:

• Aspetti chimici dell’inquinamento• Inquinanti ed effetti dell’inquinamento• Normativa comunitaria e nazionale• Tecniche di prevenzione, disinquinamento, recupero• Determinazione analitica e monitoraggio del livello di

inquinamento – “caratterizzazione”

8

INFLUENZA DELL’UOMO SULL’AMBIENTE - IMPATTI

• Rifiuti• Scarichi liquidi• Emissioni in atmosfera• Uso di sostanze pericolose

Sovrappopolazione e sviluppo industriale – in conseguenza:

(impatti “chimici”)

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INFLUENZA DELL’UOMO SULL’AMBIENTE - IMPATTI

• Rumore• Incendi• Modificazioni dell’habitat: urbanizzazione,

disboscamento, colture• Modificazioni alle specie animali e alla biodiversità

Sovrappopolazione e sviluppo industriale – in conseguenza:

(impatti “non chimici”)

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I RIFIUTI SOLIDI

Definizione

D. Lgs 152/06 – parte IV

Tipologie: urbani, assimilati, speciali, speciali pericolosi

Il codice CER

Le voci a specchio

La definizione di “pericoloso”

Effetti sull’ambiente

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7%13%

27%14%4%

8%

27%

tessili e legno

sottovaglio

mater cellulosici

mater plastici

metalli

vetro e inerti

organico e varie

acqua ≅ 30%

incombustibili ≅ 30%

combustibili ≅ 40%

PCI 2000 - 2500 Kcal/kg

composizione merceologica RSU in Italia

12

I RIFIUTI SOLIDI

Cenni sulla normativa

• La caratterizzazione (attribuzione del codice, v. avanti)

•Registri di c/s – Formulari

•Autorizzazione trasportatori e smaltitori

•Modalità di smaltimento (recupero, discariche,

incenerimento)

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I RIFIUTI SOLIDI

Caratterizzazione

• Attribuzione del codice CER (v. avanti)

• Attribuzione della qualità di “pericoloso” (all.to alla parte IV del

T.U. e scheda rifiuto)

•Ammissibilità in discarica (DM 3.8.05)

•Modalità di analisi – eluato (DM 3.8.05)

•Esempi

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I RIFIUTI SOLIDI

01 00 00 Rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento

fisico o chimico di minerali

02 00 00 Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca,

trattamento e preparazione di alimenti

03 00 00 Rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e

cartone

04 00 00 Rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce e dell'industria tessile

05 00 00 Rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e trattamento pirolitico

del carbone

06 00 00 Rifiuti dei processi chimici inorganici

07 00 00 Rifiuti dei processi chimici organici

08 00 00 Rifiuti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di rivestimenti (pitture, vernici e

smalti vetrati), adesivi, sigillanti, e inchiostri per stampa

09 00 00 Rifiuti dell'industria fotografica

10 00 00 Rifiuti provenienti da processi termici

11 00 00 Rifiuti provenienti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri

materiali; idrometallurgia non ferrosa

12 00 00 Rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di

metalli e plastiche

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I RIFIUTI SOLIDI

13 00 00 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, 05 00 00 e

12 00 00)

14 00 00 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 00 00 e

08 00 00)

15 00 00 Rifiuti di imballaggio; assorbenti; stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi

(non specificati altrimenti)

16 00 00 Rifiuti non specificati altrimenti nell'elenco

17 00 00 Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno

proveniente da siti contaminati)

18 00 00 Rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate

(tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da trattamento

terapeutico)

19 00 00 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento rifiuti, impianti di trattamento delle

acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione

per uso industriale

20 00 00 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e

industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata

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I RIFIUTI PERICOLOSI

- punto di infiammabilità < o = 55 °C,

- una o più sostanze classificate[**] come molto tossiche in concentrazione totale > o = 0,1%,

- una o più sostanze classificate come tossiche in concentrazione totale > o = 3%,

- una o più sostanze classificate come nocive in concentrazione totale > o = 25%,

- una o più sostanze corrosive classificate come R35 in concentrazione totale > o = 1%,

- una o più sostanze corrosive classificate come R34 in concentrazione totale > o = 5%,

- una o più sostanze irritanti classificate come R41 in concentrazione totale > o = 10%,

- una o più sostanze irritanti classificate come R36, R37, R38 in concentrazione totale > o = 20%,

- una sostanza riconosciuta come cancerogena (categorie 1 o 2) in concentrazione > o = 0,1%,

- una sostanza riconosciuta come cancerogena (categoria 3) in concentrazione > o = 1%,

- una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categorie 1 o 2) classificata

come R60 o R61 in concentrazione > o = 0,5%,

- una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categoria 3) classificata come

R62 o R63 in concentrazione > o = 5%,

- una sostanza riconosciuta mutagena (categoria 1 o 2) classificata come R46 in concentrazione >

o = 0,1%,

- una sostanza riconosciuta mutagena (categoria 3) classificata come R40 in concentrazione > o =

1%.

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struttura dei codici CER

00 00 00

classe di attivitàsottoclasse

tipologia rifiutoesempio

lavorazione pelli, pellicce e industria tessilelavorazione pelli e pellicce

carniccio, frammenti calce

04 01 01

IL CODICE CER

18

la discarica

accumulo di rifiuti in un luogo prescelto che comporta la degradazione degli stessi rifiuti ad opera degli agenti naturali

dimensioni minime

abitanti comprensorio 50.000 abitantivolume utile minimo 1.000.000 mcdurata minima esercizio 10 anni

emissionibiogas (55 - 60 % vol. CH4 resto CO2, N2,NH3, H2S)

percolato (inizialmente COD 18.000 mg/l - BOD5 10.000 mg/l - pH 6)

DISCARICA

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I RIFIUTI SOLIDI

Discariche

• Struttura di una discarica

• Biogas – captazione e riutilizzo a fini energetici

•Percolato – captazione e smaltimento

•Caratteristiche chimiche del biogas e del percolato

•Gestione “post mortem”

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I RIFIUTI SOLIDICOMPOSIZIONE MEDIA DEL PERCOLATO DI DISCARICA

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I RIFIUTI SOLIDICOMPOSIZIONE MEDIA DEL BIOGAS DI DISCARICA

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I RIFIUTI SOLIDI

Incenerimento

• Rifiuti ammessi all’incenerimento (DIRETTIVA 2000/76/CE del 4/12/2000)

• Modalità di incenerimento (T°)

•Ceneri e fumi

•Monitoraggio in continuo

•Recupero energetico

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l’incenerimento

combustione: processo di ossidazione di sostanze contenenti C, Hcondotto per ottenere energia termica

combustibile + comburente

gas di combustione + calore

parametri di controllo: 3T

tempi di contatto - temperature -turbolenza

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tipologie di forni

a griglia– i più diffusi per RSU

a tamburo rotante– flessibilità di utilizzo (rifiuti solidi, liquidi, fusti)

– combustione non efficiente

a letto fluido– poco sperimentati per RSU– rammollimento delle ceneri

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I RIFIUTI SOLIDI

Inertizzazione

• Rifiuti inertizzabili

• Modalità di inertizzazione

•Verifica dell’inertizzazione

•Recapito finale

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I RIFIUTI SOLIDI

Recupero

• Rifiuti recuperabili: specifiche tecniche del rifiuto e del

prodotto – Il DM 5.2.98

•Raccolta differenziata

• Modalità di recupero per carta, plastica, vetro, oli minerali e

alimentari, metalli, accumulatori al piombo, umido

•Compostaggio (v. avanti)

•Modalità amministrative del recupero (autorizzazione,

ingresso come rifiuto, uscita come MPS)

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il compostaggio

processo biologico di decomposizione e stabilizzazione aerobica delle sostanze organiche presenti nei materiali di scarto originari, finalizzato all’ottenimento di un prodotto finale riutilizzabile (“compost”)

I fase (termofila): batteri aerobi (temperature 50 - 60°C)II fase: lenta maturazione (90 - 120 giorni)

•SOSTANZE FERMENTABILI (CONCIME, FANGHI DI DEPURAZIONE,

FRAZIONE UMIDA DEI RIFIUTI URBANI)

•MATERIALE DI SUPPORTO (POTATURA, SFALCIO)

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LE EMISSIONI IN ATMOSFERA

Tipologia

• polveri

•sostanze inorganiche (es: SOx , NOx, HCl, etc)

• sostanze organiche (e caso particolare dei solventi)

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LE EMISSIONI IN ATMOSFERA

Origine

• Combustione

•Processi chimici

•Lavorazioni industriali (es: mulini, frantumazione inerti)

Effetti sull’ambiente

•Polveri e smog nell’aria

•Piogge acide

40

LE EMISSIONI IN ATMOSFERA

Effetto serra

• Surriscaldamento globale

•Gas ad effetto serra: CO2, CH4, SF6, Freon

•Protocollo di Kyoto (+ accordi di Copenaghen)

•Meccanismo dell’Emission Trading

•Comitato, quote, comunicazione annuale e verifiche

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LE EMISSIONI IN ATMOSFERA

Normativa

• D. Lgs 152/2006

Limiti

• All.ti alla parte V

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LE EMISSIONI IN ATMOSFERA

•PORTATA, Nmc/h

•CONCENTRAZIONE: mg/Nmc (polveri), ppm (gas)

•FLUSSO DI MASSA: C x Q = gr/h

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SISTEMI DI ABBATTIMENTO

PARTE I: RIMOZIONE DELLE POLVERI

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CICLONI

CICLONI SEPARATORI

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FILTRI PIANI

FILTRI PIANI

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FILTRI A MANICHE/TASCHE

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47

FILTRI ELETTROSTATICI

48

FILTRI ELETTROSTATICI

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49

FILTRI ELETTROSTATICI

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SISTEMI DI ABBATTIMENTO

PARTE II: ABBATTIMENTO DI GAS E VAPORI

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POST COMBUSTORI

POSTCOMBUSTORI

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ASSORBIMENTO

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ASSORBIMENTO

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ADSORBIMENTO

ADSORBIMENTO

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55

ADSORBIMENTO

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SOSTANZE DANNOSE PER LO STRATO DI OZONO

• L. 549/93• REGOLAM. CE 2037 E 2038/00• DM 3/10/01• DM 20/09/02• DISMISSIONE?• RABOCCO?• DPR n. 147 15/2/06: SORVEGLIANZA SULLE

FUGHE DI FREON

IDROCARBURI ALOGENATI

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LE EMISSIONI IN ATMOSFERA

Determinazioni analitiche

• Campionamento

•Determinazione delle polveri

•Determinazione degli inquinanti gassosi e dei solventi

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LE ACQUE REFLUE

Tipologia

• Acque reflue domestiche e urbane

•Caratteristiche chimiche

•Acque reflue industriali

•Caratteristiche chimiche

•Esempi

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59

TIPICA ANALISI DI ACQUA DI SCARICO DOMESTICA

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IL BOD5

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61

IL BOD5

•SIGNIFICATO BIOCHIMICO

•IL BOD20

IL COD

•SIGNIFICATO BIOCHIMICO

•METODICA

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TIPICA ANALISI DI ACQUA DI SCARICO INDUSTRIALE

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ANALISI DEI REFLUI

1,5 < COD/BOD < 2 (circa 1,8 per liquami total mente biodegradabili)

COD/BOD > 2 esistenza di una frazione non biodegra dabile

COD/BOD > 2,5 sconsigliabile il trattamento biolog ico

N-NH4

N-NO2 significatoN-NO3

METODOLOGIE: IRSA CNR (V. AVANTI)

TARATURA STRUMENTI: con campioni certificati

64

L’EUTROFIZZAZIONE

•PER EFFETTO DEI NITRATI

•PER EFFETTO DEI FOSFATI

•RIMOZIONE DEI NITRATI: V. AVANTI

•RIMOZIONE DEI FOSFATI: V. AVANTI

•EFFETTI DELLA FERMENTAZIONE:

SOTTRAZIONE DI OSSIGENO

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PORTATA MEDIA E PORTATA DI PUNTA

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ANDAMENTO GIORNALIERO

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ESEMPIO PER 10.000 ABITANTI• Qg = 0,20 mc x 10.000 = 2000 mc al giorno• Q24 =2000/24 = 83 mc/h

• Qc = 2,6 x Q24 = 217 mc/h

• bilanciamento?

PORTATE DI SCARICO

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LIMITI DI LEGGE

•D. Lgs. 152/2006 parte III

•Allegato, tab 3 (scarichi industriali)

•Limiti per acque reflue urbane:

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69

SISTEMI DI ABBATTIMENTO

RIMOZIONE INQUINANTI DALLE ACQUE REFLUE

70

Rischio inquinamento suolo e falde

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71

FOSSA IMHOFF E POZZO ASSORBENTE

72

CRESCITA BATTERICA

dN/dt = µµµµ N – KdN

(equazione logistica senza limiti di risorse) (µµµµ = coefficiente di crescita, Kd coeff. di scomparsa)

integrando:

N=No.e t(µµµµ -Kd)

10

60

110

160

210

260

310

360

410

460

510

0 5 10 15 20 25

Diff. finite

Calcolo analitico

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73

CRESCITA BATTERICA

IN CASO DI SUBSTRATO LIMITATO:

dN/dt = aN – bN2

10

110

210

310

410

510

610

0 5 10 15 20 25

74

CARICO DEL FANGO

Cf = KgBOD/SS.giorno

Cf > 0,1: crescita illimitata (impianti ad alto carico)

Cf < 0,1: substrato limitato (starvation) (impianti a basso carico)

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75

CARICO DEL FANGO

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Fanghi attivi

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Fanghi attivi

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DIAGRAMMA DI FLUSSO

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Depuratore monoblocco - sezione

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Depuratore monoblocco - pianta

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Vasca di ossidazione

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Filtro percolatore tradizionale

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Biofiltro “High rate”

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Biorulli

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Biorulli

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Sedimentatore rettangolare

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Sedimentatore circolare

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Sludge blanket

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Fanghi attivi

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Fanghi attivi

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Caratteristiche e sedimentabilità dei fanghi attivi

INDICE DI VOLUME (SVI): 1/d = V/SS (cc/grammo) (dopo 30 minuti di sedimentazione in cilindro)

INDICE DI VOLUME DILUITO (DSVI): idem, ma normalizzato, con volume finale dei fanghi di 200 ccMolto più significativo, perchè la velocità di sedimentazione dei fanghi dipende dalla concentrazione (V = V0 e -n.SS)

FLUSSO SOLIDO: SS(Qin + Qr) / A (KgSS/mq.h)

Il flusso solido massimo applicabile al sedimentatore non è un valore assoluto (6 - 8 Kg/mq.h) ma un valore che non può superare quello sopportabile dal sedimentatore stesso. FSapp < FS lim

dove FSlim = V.SS + U.SSr(V = velocità di sedimentazione, SS = concentrazion e dei fanghi in ossidaz., U velocità di richiamo dal fondo Qr/A, e SSr = concent raz. di fanghi nel ricircolo)

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Curve di sedimentazione

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Alterazioni dei fanghi attivi

BULKING (vedi)

RISING (denitrificazione)

PIN POINT (deflocculation)

FOAMING (Nocardia e altro)

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Fanghi attivi alterati per

bulking

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NITRIFICAZIONE:

2 NH3 + 3 O2 = (nitrosomonas) 2 NO2- + 2H+ + 2 H2O2 NO2- + O2 = (nitrobacter) 2 NO3-

DENITRIFICAZIONE:

2 NO3- = 3 O2 + N2 + 2 e-

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DEFOSFATAZIONE:2 PO43- + 3 Ca++ = Ca3(PO4)2

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DEFOSFATAZIONE:con pretrattamento anaerobico

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Disinfezione (NaClO - CH3COOOH)

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Depuratore prefabbricato per scarichi industriali

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TRATTAMENTI CHIMICO-FISICI

•PRECIPITAZIONE (PER FORMAZIONE DI UN PRODOTTO

INSOLUBILE)

•OSSIDO-RIDUZIONE

•FLOCCULAZIONE

1. PRECIPITAZIONE:

es: Cr2(SO4)3 + 3Ca(OH)2 = 2Cr(OH)3 + 3 CaSO4

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2. OSSIDO-RIDUZIONE

OSSIDANTI:

•H2O2

•NaClO

•es: ossidazione di Fe e Mn

RIDUCENTI:

•NaHSO3

•FeSO4

•es: riduzione di Cr VI a Cr III

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3. FLOCCULAZIONE

FLOCCULANTI:

•Ca(OH)2

•AlCl3

•Al2(SO4)3

•FeCl3

COADIUVANTI DI FLOCCULAZIONE:

•POLIELETTROLITA

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DEPURATORE CHIMICO-FISICO

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Depuratore prefabbricato di tipo chimico-fisico

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Trattamento scarichi

industriali: industria

alimentare(estrazione succhi di agrumi)

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Trattamento scarichi industriali: industria alimentare(estrazione succhi di agrumi)

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IL TRATTAMENTO DEI FANGHI

•ISPESSIMENTO

•CONDIZIONAMENTO

•DISIDRATAZIONE SUI LETTI

•DISIDRATAZIONE CON FILTRO PRESSA

•DISIDRATAZIONE CON FILTRO A NASTRO

•SMALTIMENTO FINALE

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Stazione di trattamento fanghi

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Ispessimento dei fanghi

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Digestione anaerobica dei fanghi

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Digestore anaerobico primario

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Letti di essiccamento

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Estrattore centrifugo

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Filtropressa a nastro

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Filtropressa tradizionale

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IMPIANTI DI RECUPERO TOTALE

TRATTAMENTI TERZIARI:

•FILTRAZIONE

•DISINFEZIONE

•OSMOSI INVERSA

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Trattamento scarichi industriali: recupero e riutilizzo

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Trattamento scarichi industriali: recupero e riutilizzo con osmosi inversa “heavy duty”

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DETERMINAZIONI ANALITICHE SUGLI SCARICHI

•METODICHE STANDARD IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque CNR)

METODO A1 – Metodo di ossidazione per via umida e determinazione mediante

spettrometria di assorbimento atomico a vapori freddi (CV-AAS)

1. Principio del metodo

Il metodo si avvale di una ossidazione chimica per via umida, che trasforma tutto il mercurio

a mercurio (II), seguita da una riduzione a mercurio metallico. Il mercurio elementare,

vaporizzato in un sistema a circolazione chiusa, attraversa una cella collocata lungo il

cammino ottico dello spettrofotometro di assorbimento atomico e viene determinato alla

lunghezza d’onda di 253,7 nm......

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DETERMINAZIONI ANALITICHE SUGLI SCARICHI

METODICHE STANDARD IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque CNR)

PRINCIPALI METODI DI ANALISI

•SPETTROFOTOMETRIA (OTTICA, UV, IR) – ASSORBIMENTO

ATOMICO

•GASCROMATOGRAFIA

•CROMATOGRAFIA IONICA

•SPETTROMETRIA DI MASSA

•SPETTROMETRIA OTTICA AD EMISSIONE (FORNETTO DI

GRAFITE)

•TITOLAZIONE

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L’UTILIZZO DI SOSTANZE PERICOLOSE

•DEFINIZIONE DI SOSTANZA PERICOLOSA: D.LGS. 52/97 E

D.LGS. 65/03

•ESEMPI: ACIDI, BASI, OSSIDANTI E RIDUCENTI FORTI, OLI,

SOSTANZE TOSSICHE

•FORMAZIONE DI UN SITO INQUINATO

•PREVENZIONE DURANTE IL TRASPORTO: NORMATIVA ADR,

OBBLIGO TREMCARD

•PREVENZIONE DURANTE IL DEPOSITO E L’UTILIZZO: BACINI

DI CONTENIMENTO - LE SCHEDE DI SICUREZZA - ESEMPI

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•NORMATIVA: D. Lgs. 152/06 parte IV titolo V e allegati

I SITI INQUINATI

• INDAGINE PRELIMINARE PER VERIFICA SUPERAM. LIMITI (CSC, CONCENTRAZIONI SOGLIE DI CONTAMINAZIONE): ALL.TO V ALLA PARTE IV

• COMUNICAZIONE (ENTRO 24 ORE)• MESSA IN SICUREZZA

• PIANO DI CARATTERIZZAZIONE (All.to II alla parte IV)

• SE SI SUPERANO LE CSR (CONCENTRAZIONI SOGLIE DI RISCHIO), PRESENTAZ. PROGETTO OPERATIVO

• AUTORIZZAZIONE REGIONALE• INTERVENTI

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BONIFICA DEI SITI INQUINATI

PRINCIPALI TECNICHE DI BONIFICA:

•Trincee drenanti ed eventualmente filtranti

•Sistemi di ventilazione del sottosuolo e degli acquiferi ed estrazione dei

vapori

•Rimozione dei terreni inquinati e trasporto a discarica

•Bonifica biologica mediante inoculazione di Organismi Geneticamente

Modificati

•Pozzi di emungimento con pompaggio, trattamento (filtrazione,

trattamento chimico o estrazione) e reimmissione