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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI
DI NAPOLI FEDERICO Il
Facoltà di Architettura
GUIDA DELLO STUDENTE PARTE SECONDA
ORDINAMENTO DEGLI STUDI
ANNO ACCADEMICO 1989 -1990
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4 Università degli ~iudi di Napoli Federico l!
Palazzo Gravina, 1988 . Foto di Mimmo Iodice
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Facoltà di Architettura "",q!
Facoltà di Architettura di Napoli
Preside,' Prof. Arch. Uberto Siola
Palazzo Gravina: Via Monteoliveto, 3 -Napoli 80134
1. Ufficio di Presidenza Te!. 5510009-5521626
2. Biblioteca Facoltà - Dirett. dott. Cipriano Macchiarola Te!. 5514443
3. Centro Stampa - Te!. 5519436 4. Dipartimento di Progettazione ur
bana - Dirett. prof.ssa V. Fraticelli Te!. 5510590-5522312
5. Dipartimento di Storia dell'architettura e restauro - Dirett. prof. G. Fiengo - Te!. 5521963
6. Istituto di Costruzioni - Dirett. prof. U. Carputi Te!. 5523553-5521587
Palazzo Latilla: Via Tarsia, 31 - Napoli 80134
7. Dipartimento di Configurazione e attuazione dell'architettura - Dirett. prof.ssa V. Gangemi Te!. 5524415-5519509
8. Dipartimento di Pianificazione e scienza del territorio - Dirett. prof. P. Lucini - Sezione di Architettura Te!. ........
9. Scuola di Specializzazione in Progettazione Urbana - Dirett. prof. M. Capobianco - Te!. 5519436
IO. Punto di Calcolo - Resp. Ing. Antuono Castagna - Te!. 5512840
Via Cesare Battisti, 15 - Napoli 80134
11. Dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Am-
bientali - Dirett. prof. Attilio Belli Te!. ...... .
Vico Carrozzieri, 24 - Napoli 80134
12. Istituto di Matematica - Dirett. prof. A. Ventre - Te!. 5513347
Via Guglielmo Sanfelice, 8 - Napoli 80134
13. Seminario di Urbanistica - Dirett. prof. A. Rigillo - Te!. 5510002
14. Laboratorio Urb. Pianif. Territ. (L.V.P.T.) - Dirett. prof. R. D'Ambrosio - Te!. 5521011
Vico Donnaregina, 25 - Napoli 80138
15. Scuola di Specializzazione in restauro dei Monumenti - Dirett. prof. R. Di Stefano - Te!. 299101
Calata Triuità Maggiore, 16 - Napoli 80134
16. Segreteria Studenti - Capo Ufficio dott.ssa Silvana Lama Te!. 5477269
Palazzo Conca: piazza Bellini - Napoli 80138
17. Aule da disegno
Ex Chiesa dei SS. Demetrio e Bonifacio, Piazzetta Monticelli - Napoli 80134
18. Sala convegni e mostre
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6 Università degli Studi di Napoli Federico Il
PLANIMETRIA DELLA ZONA: 1. Palazzo Gravina - 2. Palazzo Lalilla - 3. Di· partimento di Conservazione dei beni architettonici ed ambientali ~ 4. Istituto di Matematica ~ 5. Seminario di Urbanistica L.U.P.T. ~ 6. Segreteria studenti-
Facoltà di Architettura 7;
7. Palazzo Conca ~ 8. Sala convegni e mostre (ex Chiesa dei SS. Demetrio e Bo~ nifacio) - 9. Mensa universitaria.
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8 Università degli Studi di Napoli Federico Il
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A. Aule
B. Portineria
C. Istituto di Costruzioni
D. Centro stampa
PALAZZO GRAVINA
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PIANTA PRIMO PIANO
A. Aule
B. Biblioteca centrale
C. Presidenza
D. Dipartimento di Storia dell' Architettura e Restauro
E. Presidio didattico Istituto di Matematica
F. Presidio didattico del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio
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10 Università degli Studi di Napoli Federico Il
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PIANTA SECONDO PIANO
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B. Dipartimento di Progettazione Urbana
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PIANTA T-ERZO PIANO
B. Dipartimento di Progettazione Urbana
C. Presidio didattico
D. Dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali
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Facoltà di Architettura 13:0" '7Y-'%if
Composizione del Consiglio di Facoltà
Professori di ]a fascia 31. Fusco Girard Luigi 32. Gambardella Alfonso
1. Siola Uberto 33. Gangemi Virginia 2. Alisio Giancarlo 34. Izzo Alberto 3. Alison Filippo 35. Jossa Paolo 4. Angrisani Marcello 36. La Creta Rosa 5. Archibugi Franco 37. Mango Roberto 6. Baculo Adriana 38. Mormone Raffaele 7. Baratta Alessandro 39. Nunziata Massimo 8. Belli Attilio 40. Pagliara Nicola 9. Belli Paolo 41. Penta Rosa
lO. Bisogni Salvatore 42. Realfonzo Almerico 11. Borrelli Gaetano 43. Rigillo Arturo 12. Cantone Gaetana 44. Rossi Loris Aldo 13. Capobianco Michele 45. Russo Ermolli Ennio 14. Cardarelli Urbano 46. Scalvini Maria Luisa 15. Carputi Ugo 47. Sgrosso Anna 16. Casiello Stella 48. Venditti Arnaldo 17. Castellano Giovanni 18. Caterina Gabriella 19. Cesarano Arcangelo Professori di 2a fascia 20. Cuomo Alberto 21. Dalisi Riccardo 49. Amirante Maria Isabella 22. D'Ambrosio Raffaele 50. Andriello Vincenzo 23. D'Angelo Guido 51. Anselmi Carlalberto 24. De Fusco Renato 52. Brancaccio Sergio 25. De Seta Cesare 53. Bruno Francesco 26. Di Stefano Roberto 54. Capasso Aldo 27. Fabbrocino Vincenzo 55. Cennamo Michele 28. Fiengo Giuseppe 56. Cerami Giovanni 29. Forte Francesco 57. Cilento Giuseppe 30. Fraticelli Vanna 58. Claudi Claudio
14 Università degli Studi di Napoli Federico Il Facoltà di Architettura :1 f~
59. Cosentino Elio 60. D'Aristotile Anna Maria
103. Spirito Fabrizio 104. Trupiano Guglielmo
Composizione Consigli di Indirizzo
61. D'Apuzzo Livia 105. Tucci Francesco 62. Dal Piaz Alessandro 106. Ventre Aldo 63. De Angelis Almerico 107. Vitale Augusto 64. Defez Alberto 65. De Franciscis Giovanni 66. Dell'Acqua Mario Professori incaricati stabilizzati 67. Della Gatta Antonino 68. De Rosa Luciana 108. Ambrosio Rosanna 69. Di Nola Antonio 109. Bonelli Maria Elisa 70. Di Simone Giorgio 110. Cella Carmela 71. Diviccaro M. Luigia 111. Colantuoni Gelsomina 72. Dodaro Liana 112. Maisano Stefania 73. Esposito Giuseppe 113. Martini Giulia 74. Ferlenga Alberto 75. Ferraro Italo 76. Gambardella Carmine 77. Giura Teresa 78. Gravagnuolo Benedetto 79. Gravagnuolo Giuseppe 80. Gubitosi Camillo 81. Guida Ermanno 82. Jalongo Giacinta 83. Lanini Romano 84. La Regina Francesco 85. Lucci Rejana 86. Mazzoleni Donatella 87. Morrica Lucio 88. Orlacchio Domenico 89. Paciello Steno 90. Pane Giulio 91. Pica Cimarra Massimo 92. Piemontese Luigi 93. Rigillo Troncone Maria 94. Rosi Massimo 95. Rossi Piero Ostilio 96. Rubino Gregorio 97. Ruffilli Massimo 98. Santoro Lucio 99. Sbriziolo Alfredo
100. Scarano Rolando 101. Simoes Marilda Almida 102. Starace F. Saverio
114. Noto Antonio INDIRIZZO DI PROGETTAZIONE 26. De Angelis Almerico 115. Palermo Calogero ARCHITETTONICA 27. De Franciscis Giovanni 116. Ragusa Liguori Fortunata 28. De Rosa Luciana
Professori di 1" fascia 29. Della Gatta Antonino
l. Siola Uberto 30. Dell' Acqua Mario Rappresentanti degli assistenti ordinari 31. Di Simone Giorgio 2. Alison Filippo
32. Dodaro Liana 117. Cristilli Claudio 3. Baculo Adriana
33. Ferlenga Alberto 118. Forenza Anna Maria 4. Baratta Alessandro
34. Ferraro Italo 5. Belli Paolo 35. Gravagnuolo Giuseppe 6. Borrelli Gaetano 36. Gubitosi Camillo
Rappresentanti dei ricercatori 7. Bisogni Salvatore 37. J alongo Giacinta 8. Capobianco Michele 38. Lucci Rejana
119. Abbate Francesco 9. Carputi Ugo 39. Mazzoleni Donatella
120. De Masi Pasquale lO. Castellano Giovanni 40. Morrica Lucio
121. Fusco Ludovico 11. Cuomo Alberto 41. Pica Ciamarra Massimo 12. Dalisi Riccardo 42. Rigillo Troncone Maria 13. Fabbrocino Vincenzo 43. Rossi Piero Ostilio
Rappresentanti degli studenti 14. Izzo Alberto 44. Scarano Rolando 15. Jossa Paolo 45. Spirito Fabrizio
122. Degli Priscoli Luigi 16. Pagliara Nicola 46. Tucci Francesco
123. Carpino Tulliano 17. Fraticelli Vanna 47. Sbriziolo Alfredo
124. Di Pierro Nicola 18. Rossi Loris Aldo
125. Perillo Maria Luigia 19. Russo Ermolli Ennio Professori incaricati stabilizzati 126. Piccolo Giuseppe 20. Scalvini Maria Luisa
48. Ambrosia Rosanna 127. Recchia Leonardo
Professori di 2a fascia 49. Bonelli Maria Elisa 128. Santoro Massimo 50. Cella Carmela 129. Scognamiglio Riccardo 21. Anselmi Carlalberto 51. Colantuoni Gelsomina 130. Valente Gaetano 22. Bruno Francesco 52. Maisano Stefania
23. Cilento Giuseppe 53. Martini Giulia 24. Cennamo Michele 54. Noto Antonio 25. D'Apuzzo Livia 55. Ragusa Liguori Fortunata .
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I II II
16 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Assistenti ordinari
56. De Rosa Ennio 57. Rossi Federico
Ricercatori
58. Piemontese Antonietta 59. Rabitti Dante 60. Ricci Giacomo 61. Scotto Di Vettimo Luciano
Rappresentanti degli studenti
62. Buonfantino Francesco Felice 63. Del Regno Bianca 64. Manzi Daniele 65. Vitale Floriana
INDIRIZZO TECNOLOGICO
Professori di ]a fascia
l. Angrisani Marcello 2. Caterina Gabriella 3. Cesarano Arcangelo 4. Gangemi Virginia 5. La Creta Rosa 6. Mango Roberto 7. Nunziata Massimo 8. Sgrosso Anna 9. Ulisse Penta Rosa
Professori di 2a fascia
lO. Amirante Isabella Il. Brancaccio Sergio 12. Capasso Aldo 13. Claudi De Saint Mihiel Claudio 14. Diviccaro M. Luigia 15. Esposito Giuseppe 16. Gambardella Carmine 17. Guida Ermanno 18. Orlacchio Domenico 19. Paciello Stefano 20. Rubino Gregorio 21. Vitale Augusto
Ricercatori
22. Abbate Francesco 23. Basile Luciano 24. Brecci Paolo 25. Cajati Claudio 26. Cavaccini Virginia 27. Dell'Aquila Mariella 28. Grimellini Claudio 29. Lettieri Ada 30. Sarno Rossana 31. Sessa Salvatore 32. Valerio V1adimiro
Rappresentanti degli studenti
33. Carella Catello 34. La Greca Domenico
INDIRIZZO URBANISTICO
Professori di ]a fascia
l. Archibugi Franco 2. Belli Attilio 3. Cardarelli Urbano 4. D'Angelo Guido 5. D'Ambrosio Raffaele 6. Forte Francesco 7. Rigillo Arturo
Professori di 2" fascia
8. Andriello Vincenzo 9. Cerami Giovanni
lO. Cosentino Elio 11. Dal Piaz Alessandro 12. Di Nola Antonio 13. Giura Teresa 14. Piemontese Luigi 15. Lanini Romano 16. Rosi Massimo 17. Trupiano Guglielmo 18. Ventre Aldo
Professori incaricati stabilizzati
19. Palermo Calogero
Facoltà di Architettura f7:
Ricercatori
l. Andreucci Anna 2. Boccia Teresa 3. Caputi Paride Giustino 4. Cillo Biagio 5. Gambardella Rosa 6. Mangoni Fabrizio 7. Meo Vincenzo 8. Niego Antonio 9. Pagliuca Lorenzo
lO. Perrone Vincenzo
Rappresentanti degli studenti
11. Inglese Donato Domenico 12. Vizzino Donata
INDIRIZZO IN TUTELA E RECUPERO DEL PATRIMONIO STORICO-ARCHITETTONICO
Professori di ]a fascia
l. Alisio Giancarlo 2. Cantone Gaetana 3. Casiello Stella 4. De Fusco Renato 5. De Seta Cesare 6. Di Stefano Roberto
7. Fiengo Giuseppe 8. Fusco Girard Luigi 9. Gambardella Alfonso
lO. Mormone Raffaele 11. Realfonzo Almerico 12. Venditti Arnaldo
Professori di 2a fascia
13. D'Aristotile Anna Maria 14. Defez Alberto 15. Gravagnuolo Benedetto 16. La Regina Francesco 17. Pane Giulio 18. Santoro Lucio 19. Starace F. Saverio
Assistenti ordinari
20. Occhiuzzi Angelo
. Ricercatori
21. Amirante Giuseppina 22. Aveta Aldo 23. Carelli Ersilia 24. Divenuto Francesco
Rappresentanti degli studenti
25. Cannella Daniela 26. Cristallo Vincenzo
18 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Organico dei Ricercatori
Istituto di Matematica
l. Basile Luciano 2. Cavaccini Virginia 3. Lettieri Ada 4. Sarno Rossana 5. Sessa Salvatore 6. Squillante Massimo 7. Valerio Wladimiro
Dipartimento di Storia dell'Architettura e Restauro
l. Amirante Giuseppina 2. Carelli Ersilia 3. D'Amato Gabriella 4. Delizia Ilia 5. Di Lernia Luciana 6. Di Mauro Leonardo 7. Divenuto Francesco 8. Litta Antonio 9. Perone Maria Teresa
lO. Pessolano Maria Raffaela 11. Pisaturo Basilico Antonella
Istituto di Costruzioni
l. Bove Lucia 2. Di Iorio Angelo 3. Gazzillo Grazia 4. Lauro Fabrizio 5. Nappa Ludovico 6. Perrone Vincenzo
7. Sirica Raffaele 8. Taglialatela Antonio
Dipartimento di Progettazione. urbana
l. Baione Felice 2. Belfiore Pasquale 3. Benvenuto Teresa 4. Bossi Agostino 5. Cappiello Vito 6. D'Auria Antonio 7. Decimo Gabriele 8. De Crescenzo Ennio 9. De Feo Carla Maria
lO. De Lillo Giovanni 11. De Masi Pasquale 12. Fiorillo Clara 13. Fusco Ludovico Maria 14. Lavaggi Antonio 15. Leggieri Vincenzo 16. Maraventano Giovanna 17. Mariniello Antonio 18. Moccia F. Domenico 19. Montella Rossana 20. Morichi Ruggiero 21. Pagano Giuseppe 22. Picone Luigi 23. Polito Salvatore 24. Puleo Anna Maria 25. Rabitti Dante 26. Renzullo Achille 27. Riano Guido
Facoltà di Architettura "' 19 ~&
28. Ricci Giacomo 29. Rocereto Antimo 30. Savarese Lidia 31. Scotto Di Vettimo Luciano 32. Serino Roberto 33. Serpieri Maria Vittoria 34. Stenti Sergio 35. Szaniszlo Gabriele 36. Truppi Carlo
Dipartimento di Conservazione dei Beni architettonici ed ambientali
l. Aveta Aldo 2. Caputi Paride Giustino 3. Carafa Rosa 4. Ciarcia Saverio 5. Colletta Teresa 6. Di Domenico Giovanni 7. Petrella Antonio 8. Piemontese Antonietta 9. Paone Rosario
lO. Raffone Sandro Il. Rossetti Antonio 12. Sicoli Mario 13. Vigo Maddalena 14. Voiello Giuliana
Dipartimento di Pianificazione e scienza del territorio
l. Andreucci Anna 2. Boccia Teresa
3. Cillo Biagio 4. Coppola Francesco 5. Gambardella Rosa 6. Maggio Dante 7. Mangoni Fabrizio 8. Meo Vincenzo 9. Niego Antonio
IO. Pagliuca Lorenzo 11. Talamona Livio
Dipartimento di Configurazione ed attuazione dell'architettura
l. Abbate Francesco 2. Barbati Guido 3. Brecci Paolo 4. Cajati Claudio 5. Cassese Francesco 6. Cecere Tiberio 7. Decimo Gabriele 8 . Dell'Aquila Mariella 9. Gorini Giovanni
lO. Grimellini Claudio 11. Manocchio Vincenzo
I ricercatori svolgeranno seminari e lezioni all'interno dei corsi ufficiali, secondo quanto verrà concordato tra ricercatori, consigli di corso di laurea e consigli di dipartimento, e succesivamente approvato dal consiglio di Facoltà.
20 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Offerte didattiche dei ricercatori
Arch. Luciano Scotto di Vettimo
lO lezioni sulla rappresentazione dello spazio, il disegno del progetto, il recupero della città e del paesaggio.
3 seminari: 1) la questione delle barriere architettoniche; 2) il riuso dei Quartieri Spagnoli; 3) lo spazio per abitare.
Arch. Roberto Serino
20 lezioni su aspetti metodologici e conoscitivi dell'architettura e sulla residenza.
Arch. Clara Fiorillo
lO lezioni sui temi del luogo urbano e del progetto applicato.
2 seminari: 1) la piazza; 2) la donna e l'architettura.
Arch. Vito Cappi elio
5 argomenti di lezione sul dibattito del progetto architettonico; sui centri minori; sulla residenza in Inghilterra, Germania e Francia; sullo spazio collettivo.
Arch. Carla Maria De Feo
lO lezioni in cicli: l) L'architettura moderna e la città storica; 2) I servizi
urbani e la città - ruolo dello spazio pubblico e privato; 3) II piano e la riqualificazione della città; 4) Gli edifici per l'instaurazione e la riqualificazione della vita urbana.
2 seminari: 1) Ricostruzione e ambiente urbano; 2) Esperienze progettuali italiane: derivazioni culturali.
Arch. Ludovico Fusco
Seminario sul tema: «Preesistenza e trasformazione».
Arch. Antimo Rocereto
lO lezioni sui temi: l) IIrecupero delle cave e dei vuoti urbani; 2) II disegno del paesaggio come disegno di ambiente; 3) II riuso dei vuoti naturali.
Arch. Puleo Annamaria
Lezioni e seminari sul «rapporto tra architettura e città odierna».
Arch. Antonio Mariniello
Lezioni su due temi: l) II progetto di trasformazione urbana; 2) Metodologia della modificazione.
l seminario: complessità e ambiguità nella città contemporanea: questione Quartieri Spagnoli.
Facoltà di Architettura 21 "
Arch. Luigi Picone
Lezioni in tema ai corsi attivati sul «Recupero dell'edilizia residenziale e della qualità della vita nel C.A. di Napoli e integrazione tra antico e nuovo».
Arch. Felice Baione
8 lezioni sull'analisi ed il progetto di architettura.
2 seminari: 1) Isolati residenziali del C.A.; 2) Modulo tipo1ogico per gli interventi nel centro urbano e nella periferia.
Arch. Maria Vittoria Serpieri
Lezioni interne al corso su «Il programma, lo studio di fattibilità, il progetto preliminare, il progetto esecutivo ».
3 seminari di studio: l) Recupero «urbanistico» di un'area del C.A. di Napoli; 2) I vuoti, elementi significativi della struttura urbana; 3) Le attrezzature del tempo libero della città.
Arch. Francesco Domenico Moccia
Un seminario sull'inserimento di nuovi edifici nel Centro Antico di Napoli.
Arch. Guido Riano
Lezioni sul «Rapporto tra progetti e realizzazioni: problemi teorici ed applicazioni esemplificative» (lO lezioni).
Arch. Teresa Colletta
Un ciclo di lezioni da svolgere nel corso di Storia dell'Architettura II «D» prof. arch. A. Venditti, sul tema «Il porto di Napoli nella storia della città»: l) II porto della città greco-romana nelle nuove acquisizioni dell'archeologia urbana; 2) Il nuovo porto e molo angioino e lo sviluppo della città verso occidente; 3) I progetti per l'ampliamento del porto in epoca vicereale: Domenico Fontana e la vicenda urbanistica del nuovo porto, non attuato (1598-1602); 4) La costruzione della darsena quale porto militare alla fine del Seicento: Bonaventura Presti e le fortificazioni del litorale (1606-1668); 5) I progetti borbonici per l'ampliamento del porto militare e mercantile (1734-1855); 6) Il prolungamento del molo di San Vincenzo dopo l'Unità d'Italia e i progetti per il litorale (1865-1889).
Prima bibliografia: G. Russo, Napoli come città, Napoli 1966; A. Venditti, Architettura e Urbanistica Angioina a Napoli, in «Storia di Napoli», voI. III, pp. 680-88; T. Colletta, Piazzeforti di Napoli e Sicilia. Le « carte Montemar ii, Napoli 1981, cap. II, pp. 31-35; E. Greco, Problemi urbanistici in Napoli antica, catalogo della mostra omonima, Napoli 1985, pp. 132-39; T. Colletta, Domenico Fontana a Napoli: i progetti urbanistici per ['area del porto, in «Storia della città», n. 44, 1987, pp. 76-119.
22 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Normativa
PREMESSA
Gli studenti hanno l'obbligo di conoscere le disposizioni legislative e regolamentari che disciplinano la carriera scolastica universitaria.
Tali disposizioni sono contenute nel Testo Unico delle leggi sull'istruzione superiore, approvato con R.D. 31-8-1938, n. 1592, e successive modificazioni e nel Regolamento degli Studenti approvato con R.D. 4-6-1938, n. 1269.
L'Università di Napoli, allo scopo di portare a conoscenza degli studenti le più importanti di tali disposizioni, predispone annualmente la stampa della «Guida dello studente ».
Tutti gli studenti, in corso o fuori corso, in regola con l'iscrizione e con il pagamento delle tasse prescritte per l'anno accademico 1989/90 hanno diritto a ritirare gratuitamente presso la Segreteria di Facoltà la Guida dello studente dietro esibizione del libretto universitario sul quale, a cura della Segreteria stessa, verrà posta apposita stampigliatura per attestare l'avvenuta consegna.
Eventuali nuove disposizioni di legge e di regolamento, modificatrici delle norme in vigore, nonché gli avvisi e
le comunicazioni varie, vengono pubblicate di volta in volta unicamente nell'albo della Segreteria di Facoltà.
Tanto la Guida dello studente che le notizie affisse negli albi della Segreteria hanno tenore di notificazioni ufficiali agli interessati.
Lo studente è il solo responsabile della validità degli atti di carriera scolastica da lui compiuti. Pertanto, gli esami indebitamente sostenuti e gli atti di carriera scolastica invalidamente posti in essere saranno annullati.
L'Ufficio di Segreteria non è obbligato a dar corso a pratiche per corrispondenza.
Per quanto attiene alla possibilità da parte dello studente di ottenere l'assegno di studio, si prega rivolgersi agli uffici dell'Opera Universitaria (Via De Gasperi n. 45).
DTOLI DI AMMISSIONE AL CORSO
DI LAUREA DELLA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
In base alle vigenti disposizioni di legge, possono iscriversi (Legge 11-12-1969 n. 910, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 13-12-1969):
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l
1 I
Facoltà di Architettura 23
a) i diplomati degli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado di durata quinquennale, ivi compresi i licei linguistici riconosciuti per legge, e coloro che abbiano superato i corsi integrativi previsti dalla legge;
b) indipendentemente dal titolo di istruzione secondaria superiore posseduto, chiunque sia munito di altra laurea (ad eccezione dei diplomati dell'ISEF e in Vigilanza Scolastica).
I laureati 'presso altre Facoltà, in base agli studi compiuti per il conseguimento dell'altra laurea, possono, con delibera del Consiglio di Facoltà, essere ammessi ad un anno successivo al primo, con eventuale dispensa dal superare esami di materie comuni od affini.
LEZIONE O FREQUENZA
A proposito della frequenza alle lezioni, si ricorda che il R.D. 4-6-1938, n. 1269, sempre in vigore, dice testualmente:
«I professori ufficiali e i liberi docenti si accertano della frequenza e del profitto nel modo che credono più opportuno».
Attualmente, per deliberazione del Consiglio di Facoltà, gli studenti sono esonerati dal presentare in Segreteria la firma di frequenza.
Si fa presente che data la particolare natura degli studi di Architettura è in-
dispensabile che gli studenti seguano con assiduità le lezioni.
Gli insegnamenti a corso biennale e pluriennale comportano l'esame alla fine di ogni anno di corso.
Gli esami di profitto e quelli di laurea si danno, per ciascun anno accademico, in due sessioni ordinarie (estiva e autunnale) e nell'appello straordinario di febbraio (disciplinato quest'ultimo, dalle norme contenute nelle leggi 5-11-1955, n. 8 e 1-2-1956, n. 34).
Nell'appello straordinario di febbraio, però, gli studenti in corso possono sostenere al massimo 2 esami.
In particolare si ricorda che nell'appello di febbraio non possono essere ripetuti esami già sostenuti cou esito negativo per due volte consecutive nelle sessioni ordinarie dell'anno accademico (estiva ed autunnale).
DELIMITAZIONI DELLE SESSIONI DI ESAMI
Il Senato Accademico nell'adunanza del 15-11-1985 ha deliberato la ripartizione di sessioni degli appelli di esame come segue:
- sessione estiva: maggio, giugno, luglio;
- sessione autunnale: ottobre, novembre, dicembre;
- sessione invernale: gennaio, febbraio, marzo.
Le date degli appelli verranno fissate dai Professori ufficiali dei corsi.
24 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Statuto della Facoltà di Architettura
A partire dall'anno accademico 1983-84 la Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli, ai sensi del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382, e del D.P.R. 9 settembre 1982, n. 806 (Modificazioni all'ordinamento universitario), adotta un nuovo Statuto, approvato dal Consiglio della Facoltà nella seduta del 22 marzo 1983 e dal Consiglio Universitario Nazionale nella seduta del 7 settembre 1983, e con D.P.R. definitivamente approvato il 28 ottobre 1983.
In virtù di tale Statuto, il Corso di Laurea in Architettura è articolato in quattro indirizzi:
1) Indirizzo in «Progettazione ar-chitettonica» (A);
2) Indirizzo «Tecnologico» (T);
3) Indirizzo «Urbanistico» (D);
4) Indirizzo in «Tutela e recupero del patrimonio storico-architettonico» (S).
La durata del corso di laurea resta fissata in cinque anni e prevede trenta esami di profitto distribuiti in trenta annualità, di cui venti comuni a tutti gli indiritti (17 comuni per Statuto e 3 comuni per deliberazione del Consi-
glio di Facoltà) e dieci differenziati per ciascun indirizzo. Lo statuto prevede altresì un largo numero di insegnamenti, tutti annuali, raggruppati per «aree disciplinari», attivabili anno per anno, a seconda delle esigenze didattiche e della disponibilità della docenza.
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (28 ottobre 1983, n. 1248)
Modificazioni allo Staututo dell'Università degli Studi di Napoli
Art. 253. - La facoltà di architettura promuove e sviluppa gli studi sull'architettura, al fine di assicurare la formazione culturale e professionale degli studenti, il progresso della ricerca teorica ed applicata, la promozione culturale specifica nell'ambito della città e del territorio.
Art. 254. - La facoltà di architettura conferisce la laurea in architettura. Il corso di laurea di architettura è articolato nei seguenti indirizzi:
a) indirizzo in progettazione architettonica;
Facoltà di Architettura 25;
b) indirizzo tecnologico; c) indirizzo urbanistico; d) indirizzo di tutela e recupero del
patrimonio storico-architettonico.
Il corso di studi dura cinque anni e prevede trenta esami di profitto di trenta annualità.
Al termine degli studi la facoltà rilascia il titolo di dottore in architettura.
Art. 255. - I titoli di studio che danno diritto alla ammissione al primo anno della facoltà sono quelli previsti dalle leggi vigenti.
Il consiglio di facoltà determina di volta in volta a quale anno possono essere ammessi gli studenti o i laureati provenienti da altre facoltà universitarie o istituti superiori italiani o stranieri, stabilendo quali degli esami da essi superati siano convalidati ai fini del corso di laurea in architettura.
Art. 256. - Nella facoltà di architettura possono essere attivati i seguenti insegnamenti tutti annuali, qui di seguito distinti in aree disciplinari:
l) Area progettuale architettonica (13 discipline): composizione architettonica (I an
nualità) composizione architettonica (II an
nualità) allestimento e museografia arredamento e architettura 'degli in-
terni arte dei giardini caratteri tipologici dell'architettura normative e legislazione per l'edili-
zia progettazione architettonica (I an
nualità) progettazione architettonica (II an
nualità) scenografia
teoria dei modelli per la progettazione
teoria e tecniche della progettazione architettonica
architettura sociale.
2) Area della progettazione territoriale ed urbanistica (15 discipline): urbanistica (I annualità) urbanistica (II annualità) analisi dei sistemi urbani analisi delle strutture urbanistiche
e territoriali (I annualità) analisi delle strutture urbanistiche
e territoriali (II annualità) diritto e legislazione urbanistica ecologia applicata geologia applicata ed idrogeologia gestione urbanistica del territorio pianificazione del territorio organizzazione del territorio progettazione urbanistica (I annua-
lità) progettazione urbanistica (II an
nualità) teoria dell'urbanistica (I annualità) teoria dell'urbanistica (II annua
lità).
3) Area storico-critica e del restauro (15 discipline): storia dell'architettura (I annualità) storia dell'architettura (II annua-
lità) storia dell'urbanistica (I annualità) storia dell'urbanistica (II annualità) storia dell'architettura contempora-
nea storia dell'arte storia della città e del territorio storia della critica e della letteratu-
ra architettonica storia della scienza storia della tecnologia restauro architettonico restauro urbano teoria del restauro
26 Università degli Studi di Napoli Federico Il
storia dell'architettura (III annualità)
restauro architettonico (II annualità).
4) Area tecnologica (16 discipline):
tecnologia dell'architettura CI annualità)
tecnologia dell'architettura (II annualità)
cultura tecnologica della progetta-zione
disegno industriale ergonomia igiene ambientale morfologia dei componenti progettazione ambientale sperimentazione di sistemi e com-
ponenti tecnica ed economia della produ
zione edilizia tecnologie dei materiali da costru
zione tipologia strutturale unificazione edilizia e prefabbrica-
zione programmazione edilizia tecnologie del recupero edilizio disegno industriale (II annualità).
5) Area impiantistica (6 discipline):
fisica tecnica ed impianti illuminotecnica, acustica e clima-
tizzazione nell'edilizia impianti speciali di sicurezza impianti tecnici urbani ubicazione e distribuzione della
produzione dell'energia impianti tecnici nell'edilizia.
6) Area fisico-matematica (13 discipline):
istituzioni di matematica istituzioni di matematica (iterato) calcolo numerico e programmazione elaborazione elettronica della pro-
gettazione
elaborazione elettronica dei dati fisica geometria descrittiva istituzioni di statistica linguaggio per l'uso dei calcolatori matematica applicata modelli matematici per la program
mazione territoriale teoria dei sistemi fondamenti di matematica.
7) Area della scienza e della tecnica delle costruzioni (11 discipline):
statica consolidamento ed adattamento
degli edifici costruzioni in zone sismiche dinamica delle costruzioni geotecnica e tecnica delle fonda-
zioni progettazione di grandi strutture scienza delle costruzioni tecnica delle costruzioni (I annua
lità) tecnica delle costrùzioni (II annua
lità) complementi di scienza delle co
struzioni sperimentazioni dei materiali e del
le strutture.
8) Area socio-economica (lO discipline):
estimo ed esercizio professionale economia urbana e regionale antropologia culturale demografia economia dei trasporti fondamenti di economia geografia urbana e regionale sociologia urbana e rurale.
9) Area della rappresentazione (12 discipline):
disegno e rilievo applicazioni di geometria descrit
tiva l
Facoltà di Architettura 27
cartografia tematica elementi di fotogrammetria interpretazione di immagini e tele-
rilevamenti strumenti e metodi per il rilievo ar
chitettonico strumenti e tecniche di ~comunica
zione visiva tecniche della cartografia automa
tica tecniche di rappresentazione del
l'architettura topografia disegno e rilievo (II annualità).
Art. 257. - Le discipline fondamentali e comuni a tutti gli indirizzi sono:
1) composizione architettonica CI annualità)
2) composizione architettonica (II annualità)
3) progettazione architettonica (I annualità)
4) progettazione architettonica (II annualità)
5) urbanistica (I annualità) 6) urbanistica (II annualità)
7) storia dell'architettura (I annualità)
8) storia dell'architettura (II annualità)
9) restauro architettonico lO) tecnologia dell'architettura (I an
nualità)
11) tecnologia dell'architettura (II annualità)
12) fisica tecnica ed impianti
13) istituzioni di matematica 14) statica
15) scienza delle costruzioni 16) estimo ed esercizio professionale 17) disegno e rilievo 18) una annualità dell'area 8) socio
economica.
Art. 258. - La scelta dell'indirizzo è obbligatoria per lo studente.
All'interno di ciascuno indirizzo la facoltà indica annualmente uno o più «piani di studio orientati».
Fra i vari piani di studio orientati, attivati per lo stesso indirizzo, la facoltà stabilisce le relative equivalenze. Lo studente è libero, dentro il quadro di tali equivalenze, di scegliere un suo piano di studio.
Il manifesto degli studi, prima dell'inizio dell'anno accademico, e precisamente entro il 30 giugno di ciascun anno, riporta i piani di studio che si vanno ad attivare.
Lo studente, all'interno dell'indirizzo di laurea prescelto, ferma restando l'obbligatorietà dell'inserimento nel proprio piano di studio delle discipline elencate al precedente art. 257, può elaborare un proprio piano di studio autonomo.
I piani di studio sono approvati secondo le procedure delle vigenti norme.
Art. 259. - Sono stabilite le seguenti precedenze di esami relative alle materie fondamentali e comuni a tutti gli indirizzi:
28 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Non si può essere ammessi a sostenere l'esame di:
Scienza delle costruzioni
Restauro architettonico
Restauro architettonico
Restauro architettonico
Progettazione architettonica (I annualità)
Progettazione architettonica (I annualità)
Progettazione architettonica (I annualità)
Progettazione architettonica (II annualità)
Tecnologia dell'architettura (II annualità)
Urbanistica (I annualità)
Urbanistica (I annualità)
Urbanistica (I annualità)
Per le materie pluriennali - con la stessa denominazione seguita da indici progressivi -la propedeuticità interna è implicita ed in ciascun anno di corso non può essere sostenuto più di un esame di profitto, relativamente all'anno di iscrizione.
La collocazione negli anni di corso delle discipline comuni agli indirizzi e
Non è possibile sostenere l'esame di:
Tecnica delle Costruzioni
Istituz. di Matem. iterato
Statica
Composiz. Architettonica IO
Statica
Se non è stato superato l'esame di:
Storia dell'architettura (II annualità)
Scienza delle costruzioni
Progettazione architettonica (I annua-lità)
Composizione architettonica (II annualità)
Estimo ed esercizio professionale
Storia dell'architettura (II annualità)
Scienza delle costruzioni
Statica
Storia dell'architettura (II annualità)
Composizione architettonica (II annualità)
Disegno e rilievo
delle discipline caratterizzanti, saranno indicate anno per anno nel manifesto degli studi.
Art. 260. - Vanno altresì osservate le seguenti precedenze deliberate dal Consiglio di Facoltà nell'adunanza del 2-12-1983:
Se non si è superato l'esame di:
Scienza delle Costruzioni
Istituzioni di Matematica
Istituz. di Matem. iterato
Teoria e tecnica della Prog.
F1'acoltà di ArcHitettura 29,"'" ~ " ~ "
All'inizio di ogni anno accademico, il piano di studio dovrà essere presentato alla Segreteria Studenti con gli aggiornamenti e le precisazioni che si renderanno opportuni o necessari in funzione della graduale attuazione dello Statuto.
La scadenza per la presentazione dei piani di studio in Segreteria è fissata di norma al 31 dicembre di ogni anno.
All'atto dell'iscrizione al 2" anno lo studente ha l'obbligo di indicare l'indirizzo prescelto, in carta legale da L. 700, che verrà completato mediante la presentazione del piano di studio relati
. vo, entro il termine perentorio del 31 dicembre.
Agli studenti che non presentano, entro i termini prescritti, un piano di studio autonomo, verrà attribuito d'ufficio il piano di studio relativo all'indirizzo prescelto, con la prima delle discipline in alternativa.
La distribuzione annuale delle discipline segue, in linea di massima, il criterio di una progressiva riduzione, dal IO al 5° anno in corso, delle discipline comuni a tutti gli indirizzi, a vantaggio di quelle specifiche dell'indirizzo, in quanto, mentre queste ultime contribuiscono alla formazione di una competenza specifica e relativa all'indirizzo prescelto, che si completa nell'esperienza della tesi di laurea, le prime hanno soprattutto il compito di formare nell'allievo le premesse culturali e tecniche per l'esercizio della professione di architetto.
Pertanto, al primo anno sono collocate soltanto cinque discipline comuni a tutti gli indirizzi, mediante le quali l'allievo pone le basi teoriche e pratiche per la progettazione, i fondamenti del calcolo, che introducono alla tecnica delle costruzioni e la metodologia storico-critica. Inoltre, nel primo anno di corso, l'allievo matura la scelta
dell'indirizzo, che va favorita anche attraverso ['informazione offerta nei corsi ed in altre occasioni di incontro con il corpo docente.
Al secondo anno di corso il dosaggio cambia: le discipline comuni sono quattro e quelle di indirizzo due, che hanno il compito di introdurre ai settori di specializzazione. Analogamente, al terzo e al quarto anno sono previste cinque discipline comuni e due di indirizzo, mentre al quinto anno una sola disciplina comune a tutti gli indirizzi e ben quattro specifiche.
Come si è accennato a proposito dei piani di studio, quasi sempre le discipline di indirizzo vengono proposte in modo da consentire all'allievo una scelta fra diverse alternative; ciò sia nel rispetto delle norme legislative circa la Iiberalizzazione dei piani di studio, sia nella prospettiva di una eventuale - ed auspicabile - formazione di itinerari didattici differenziati pur nell'ambito del medesimo «indirizzo»,
Gli studenti iscritti alla Facoltà precedentemente all'a.a. 1983··84 hanno la possibilità di non optare per il nuovo ordinamento.
In tal caso potranno o conservare il piano di studio approvato, o sostituire in esso esami complementari, e dovranno però comunque aggiornarlo, per i soli esami non ancora superati, tenendo conto delle seguenti «equivalenze» didattiche che non hanno validità di affinità scientifica:
1) Analisi Matematica e Geometria analitica lO = Istituzioni di Matematica;
2) Analisi Matematica e Geometria analitica 2° = Istituzioni di Matematica iterato;
3) Caratteri stilistici e costruttivi dei
30 Università degli Studi di Napoli Federico Il
monumenti = Restauro Architettonico 20
;
4) Complementi di matematica = Matematica applicata;
5) Composizione Architettonica IO = Teoria e tecnica della progettazione architettonica;
6) Composizione Architettonica 2° = Composizione Architettonica l°;
7) Composizione Architettonica 3° = Composizione Architettonica 2°;
8) Composizione Architettonica 4° = Progettazione Architettonica l°;
9) Composizione Architettonica 5°= Progettazione Architettonica 2°;
lO) Decorazione = Architettura sociale;
11) Igiene edilizia = Ecologia applicata;
12) Illuminazione e acustica nell'edilizia = Illuminotecnica, acustica e climatizzazione dell'edilizia;
13) Indirizzi dell'architettura moderna = Storia dell'architettura 3°;
14) Letteratura artistica = Storia della critica e della letteratura architettonica;
15) Materiali da costruzione speciali = Tecnologie dei materiali da costruzione;
16) Materie giuridiche = Diritto e legislazione urbanistica;
17) Pianificazione territoriale urbanistica= Pianificazione del territorio;
18) Plastica ornamentale = Morfologia dei componenti;
19) Ponti e grandi strutture = Progettazione di grandi strutture;
20) Progettazione artistica per l'industria = Disegno industriale;
21) Restauro dei monumenti = Restauro architettonico.
Gli allievi iscritti alla Facoltà precedentemente all'anno accademico 83/ 84, possono optare per il nuovo ordinamento e in tal caso devono scegliere un indirizzo. Gli esami già sostenuti verranno convalidati sulla base della precedente tabella delle « equivalenze», nonché sulla scorta delle seguenti ulteriori indicazioni:
- Geometria descrittiva = Tecniche di rappr. (Indirizzo in Progett. architett.);
- Geometria descrittiva = Geometria descrittiva (Indirizzo tecnologico);
- Geometria descrittiva = Cartografia tematica (Indirizzo Urbanistico);
- Geometria descrittiva = Tecniche di rappr. (Indirizzo di Tutela e re-cupero);. '.'
··,4 - Fisi~q:li~';;a tecnica e impianti; - Lingua Inglese = Colloquio pre1
laurea (a norma dell'articolo 260 dello ~ Statuto). /,*W
4i6ne de ia Consiglio .di /
Resta 'a resrsnrbilito'che;'p-efcoìoro che non intendono optare per il nuovo ordinamento, la Facoltà contr nuerà a rilasciare certificati di laurea in Architettura, senza alcuna indica-
. zione di indirizzo, convalidando esami già fatti ed a'farsi sulla base della tabella delle equivalenze innanzi riportata.
Facoltà di Architettura 31
Profili dei quattro indirizzi secondo i quali la Facoltà organizza
il corso di laurea di Architettura
A. Indirizzo in Progettazione Architettonica - 25/10
In immediata continuità con la formazione tradizionale dell'architetto secondo un corso di laurea non articolato in indirizzi e nell'ambito del più complessivo problema della formazio
. ne odierna del laureato in architettura, !'indirizzo Progettazione Architettonica assume quei riferimenti specifici di base che si focalizzano sui manufatti edilizi e micro-urbani.
L'impostazione culturale dell'indirizzo si basa sulla convinzione che una corretta produzione di manufatti edilizi non possa prescindere da conoscenze, fondate criticamente e storicamente, relative alle preesistenze antiche e recenti, ai modi di ristrutturazione del territorio, alle modalità e alle tecniche di produzione, al comportamento dei materiali e delle strutture, all'uso degli edifici e degli spazi edificati; conoscenze tutte da acquisire anche attraverso analisi e verifiche su manufatti realizzati o su proposte progettuali.
L'indirizzo si pone l'obiettivo di formare professionalmente architetti che, intendono operare nel settore edilizio, siano in grado di orientare criticamente le proprie scelte progettuali rispetto
al complesso delle componenti i processi di trasformazione della città e del territorio e rispetto al controllo dei processi della produzione edilizia.
Nell'ambito dell'indirizzo si possono prevedere ampie possibilità di ricerca per quanto concerne sia i tipi edilizi e microurbani, sia i modi e le tecniche di intervento a scala edilizia, sia infine l'organizzazione e il controllo dei processi progettuali ed esecutivi.
T. Indirizzo Tecnologico - 25120
L'indirizzo tecnologico è rivolto a sottolineare l'importanza che hanno nel progetto e nella attuazione dell'architettura le scelte e i sistemi di produzione.
Appare evidente che, per il raggiungimento di un risultato complessivo che integri i diversi aspetti del progetto architettonico, sia necessario uno sforzo costante (nella attuale situazione di continua evoluzione) di approfondimento della consistenza fisica che sottende la forma .
Pertanto, al fine della formazione del progettista architetto, l'indirizzo tecnologico fornisce indicazioni meto-
"ppm, ri"i; j\ ",".odo 'omi,,, ~i J do"' """W "ogo li oh"i ,o~. '00-strumenti metodologici per operare· sano avere una validità autonoma nel
32 Università degli Studi di Napoli Federico Il Facoltà di Architettura 33"
dologiche e conoscitive per approfondire il rapporto tra momento ideativo e momento attuativo dell'architettura, tenendo conto che alle proposte individuali va anteposto un processo definito da competenze interdisciplinari coerentemente alla complessità delle integrazioni tra la ricerca della costruibilità (ideazione) e della costruttività (attuazione).
Gli elementi caratterizzanti l'indirizzo tecnologico, sono, in sintesi, così individuabili:
A) L'indicazione di un particolare orientamento metodologico definito dalla tendenza a motivare le scelte progettuali attraverso la costante verifica del rapporto conoscenza-decisione per il controllo della qualità.
B) La centralità dell'intero processo edilizio come riferimento culturale ed operativo dell'architetto, con particolare attenzione al rapporto progettazione-attuazione.
C) L'utilizzazione della interdisciplinarietà come strumento di controllo della complessità progettuale.
In particolare, confluiscono alle diverse scale dimensionali, competenze relative alle discipline geometriche, alle tecnologie dei materiali, ai processi di produzione industriale e al controllo ambientale.
AI suo interno l'indirizzo prospetta una articolazione secondo tre percorsi didattici differenziati, finalizzati alla Tecnologia del Recupero (A), all' Industrializzazione edilizia (B), a al Design (C).
Il primo affronta il problema operativo dell'edilizia nella città, chiarendo il rapporto tra tecnologia e recupero e proponendo procedimenti operativi
scelte progettuali idonee in rapporto contesto. all'impiego di tecnologie edilizie indu- Il progettista di urbanistica cui noi strializzate. Il terzo, infine, viene a pensiamo è un progettista che sappia configurarsi come esperienza di pro- vedere la complessità del suo lavoro, gettazione per la producibilità indu- che riconosca la necessità, all'interno striale dell'oggetto alle sue varie scale; della sua proposta di intervento, di dei prodotti, dei sistemi, delle attrez- tutti gli aspetti, da quelli funzionali a zature. quelli economico-gestionali a quelli fi-
Questi percorsi sono caratterizzati sici, cioè a quelli di definizione del-da un biennio comune (2' e 3° anno l'ambiente di vita della comunità. del corso di laurea) cui si attribuisce Gli obiettivi dell'architetto e dell'ur-un ruolo formativo di base e da un se- banista sono quindi i medesimi, le va-condo biennio (4' e 5° anno del corso riabili su cui agire per raggiungerli, di laurea) che vede i tre iter didattici quindi gli strumenti sono diversi, (A/B/C) differenziati dall'attivazione quindi una suddivisione della scuola di materie specifiche di settore. in Indirizzi è funzionale a una miglio-
U. Indirizzo Urbanistico - 25/30
L'Indirizzo Urbanistico offre agli studenti di Architettura l'opportunità di acquisire la cultura e gli strumenti teorici e tecnici necessari per comprendere e prospettare soluzioni ai problemi della trasformazione fisica della città e del territorio.
L'Indirizzo di Urbanistica non è una specializzazione né un corso di laurea specifico, porta al titolo di studio di architetto e non predetermina quindi la futura attività professionale; è invece uno strumento per svolgerla in modo diverso, con consapevolezze diverse, qualunque sia il suo settore specifico. Il progettista di architettura . cui noi pensiamo è un progettista che sappia riconoscere nel risultato del suo lavoro, nelle sue architetture, il massimo del significato, quello di essere un fattore fondamentale della forma urbana; è un progettista cioè che colga il significato vero del suo operare, che è quello di modificare l'ambiente di vita dell'uomo, e non di pro-
re preparazione dello studente. Il successo dell'operare architettoni
co e urbanistico è in gran parte affidato alla capacità di porre in relazione la proposta, il progetto, con la molteplicità di interventi che quotidianamente contribuiscono a modificare la realtà ambientale. Per questi motivi il programma didattico dell'Indirizzo Urbanistico ha, per quanto possibile, carattere interdisciplinare e comprende insegnamenti rivolti a dotare lo studente di strumenti analisi e valutazione della realtà in cui si colloca !'intervento progettuale, oltre che degli strumenti per la formazione del progetto vero e proprio.
S. Indirizzo in Tutela e Recupero del Patrimonio storico - architettonico -25/40
Pur nella assoluta unitarità della figura professionale dell'architetto, in cui convergono competenze diverse (appartenenti alle tre distinte aree storica, tecnica e tecnologica, progettuale ed urbanistica, com'è dimostrato dalla
presenza di ben 18 discipline comuni a tutti gli indirizzi di studio) l'indirizzo di «TuTELA E RECUPERO DEL PATRIMONIO STORICO ARCHITETTONICO» è finalizzato ad una attività più specificatamente rivolta alla «protezione attiva» del patrimonio storico-architettonico.
Oggetto dunque della nostra particolare attenzione è il patrimonio storico architettonico, vale a dire i monumenti architettonici e l'ambiente in cui essi si inseriscono, i tessuti storici della città, i cosiddetti centri storici, ma anche le zone di interesse storico extra urbane, tutte /e presenze storiche nel territorio. È investita dunque dalla attenzione dell'indirizzo ogni tip%gia storica, a qualsiasi fase essa appartenga dall'età antica all'età moderna, mura e fortificazioni, chiese e conventi, mercati, fabbriche di produzione, teatri, palazzi e residenze, nonché tutto il tessuto connettivo che le circonda, appartenendo alla storia urbanistica non solo emergenze ma anche gli uffici di pregio architettonico e di valore ambientale.
Poiché, se è vero che lo specifico architettonico piuttosto che essere costituite dalla meccanica giustapposizione e dalla sommatoria dei tre parametri vitruviani, firmitas, utilitas e venustas (che hanno dato luogo ad altrettante interpretazioni storiche dell'architettura, valide ma non esaustive) è costituito dallo spazio, nella sua temporalità di fruizione, è pur vero che intorno allo spazio formano sistema tutte le altre arti figurative: così chè non solo nel patrimonio storico-artistico rientrano a buon diritto, come parte integrante, le opere sculturali e pittoriche, ma la stessa architettura si avvale di elementi plastici materici e cromatici che la qualificano come immagine: ed è appunto tale immagine che va tu-
34 Università degli Studi di Napoli Federico Il
telata e recuoerata, nella piena consapevolezza che essa è frutto delle vicende storiche nella loro complessità e globalità, con tutte le implicazioni economiche, sociali, politiche, simboliche, psicologiche, etc., nonché del pensiero dell'uomo sull'architettura (teoria).
Concorrono alla formazione dell'immagine architettonica le stratificazioni, ossia quegli elementi che hanno arricchito (e talora soltanto modificato) nel tempo l'immagine originaria che, appunto, è sempre giunta a noi «stratificata». Quali che siano le cause degli interventi successivi e delle modifiche introdotte (dai restauri per incendi, dissesti, eventi sismici, etc., agli ampliamenti ed ai rinnovamenti dettati dal nuovo gusto e da esigenze di vita, da una nuova destinazione d'uso, etc.) tali stratificazioni fanno parte integrante ed insopprimibile dell'edificio, sia esso di valore monumentale (la solitaria eccezione artistica creata dal genio) ovvero di valore ambientale, frutto di una diffusa civiltà architettonica, con quei valori di coralità che contraddistinguono il continuum dei centri storici e delle aree storiche delle città antiche.
Finalità dell'indirizzo è dunque la tutela ed il recupero delle preesistenze storico/artistiche delle città e dei paesi: compito assai gravoso per chi vive in una nazione ricchissima di tradizioni e di storia, in cui oltre 1'80 % del costruito è più vecchio di almeno un secolo e presenta peculiarietà e caratteristiche di valore quanto meno ambientale insieme con monumenti che appartengono al patrimonio culturale dell'umanità.
Fondamento dell'indirizzo è la storia dell'architettura, che costituisce la indispensabile metodologia per la conoscenza di tale patrimonio, alla base
sia della tutela che del suo recupero. È riconosciuta universalmente l'importanza degli studi per la formazione dell'architetto (ben due corsi fondamentali sono sempre presenti nei piani di studi della Facoltà, arricchiti da . almeno altri quattro corsi storici opzionali tra i numerosi previsti in sede di statuto delle facoltà di architettura) poiché si vuole garantire la acquisizione di una metodologia critica, qual è richiesta dagli studi storici a qualsiasi «materiale storico» vengano applicati. . La pluralità delle metodologie storiche, dovute alle diverse scuole di storia dell'arte (formalistica, strutturalistica, sociologica, etc.) viene, nel nostro ca- . so, applicata all'architettura nella sua complessa realtà spaziale, tattile, ma- . terica, figurativa. Nasce una particola- . re storia che è quella dell'architettura, una storia storia speciale, come «speciali» sono le storie dell'economia, della medicina, della musica, etc., che, pur mantenendo tutta la problematicità della storia (più che dare risposte essa pone continuamente problemi), viene investita della particolare problematica del fare architettonico. È . perciò che assume indiscussa rilevanza la indagine condotta in corpore del monumento, che viene così a costituire la fonte primaria per lo storico dell'architettura, mentre le consuete fonti storiche (d'archivio, bibliografiche, iconografiche, cartografiche, etc.) sono di integrazione della prima, anche se le dobbiamo considerare assolutamente indispensabili e da porsi in continua interazione con la lettura diretta dell'opera architettonica.
Compito dunque dello storico è la ricostruzione del processo di una architettura, dalla primitiva ideazione, dalla genesi grafica iniziale con tutti i suoi pentimenti e ripensamenti, alla concretizzazione e realizzazione, sem-
Facoltà di Architettura ,,35:
pre condizionata da aspetti diversi (economici, politici, legislativi, urbanistici, etc.). In tale ricostruzione assume particolare importanza l'individuazione delle diverse fasi storiche, delle stratificazioni e dei restauri introdotti, che viene condotta nelle due direzioni verticale ed orizzontale, ossia in senso diacronico. L'indagine storica investe dunque tutta la cultura del tempo in cui l'opera architettonica è sorta, la Weltamschauung, anche se essa va integrata dalla particolare metodologia che impone la storia delle tecniche costruttive, l'esame dei materiali adottati, la eventuale storia sismica (rapporto della fabbrica con i terremoti sull'area), l'indagine sulle istituzioni e sulla committenza, ovvero, ad altra scala, la indagine sul territorio, sulla città, sull'ambiente urbano in cui l'opera si è inserita.
Il rapporto tra storia e architettura si fa dunque stretto e pregnante al tavolo da disegno, specie per quanto attiene alla rappresentazione grafica dell'architettura, al rilievo, che non è solo disegno geometrico e della realtà materica dell'edificio ma può costituire il fondamento di particolare lettura, attraverso il rilievo tematico (a maggior scala, la cartografia tematica).
Da quanto esposto appare evidente che la storia dell'architettura può avere un valore autonomo: la ricerca storico/architettonica del titto autonoma è volta alla precisazione dei maggiori nodi critici nel quadro della storia dell'architettura (l'autore dell'opera e la sua cultura, le ragioni e finalità, l'importanza del committente, i precedenti etc.) e si conclude in se stessa, come apporto alla storia disciplinare o, più in generale, alla cultura architettonica attuale; la eteronomia della storia dell'architettura: conferisce ad essa una precisa strumentalità che spa-
zia dai ruoli che essa di volta in volta assume, quale premessa alla progettazione, ovvero premessa ai piani urbanistici, o, ancora, premessa al recupero del patrimonio storico/ architettonico. In tale ultimo senso la storia dell'architettura è fondamentale e indispensabile premessa al restauro architettonico ( o dei monumenti) ed al restauro urbano, sia perché il momento della conoscenza dell'oggetto architettonico e dei suoi valori è fase irrinunciabile di una previsione progettuale di recupero, sia perché la storia dell'architettura fornisce gli strumenti critici e metodologici del restauro, legittimandone la validità scientifica. In tal senso le due discipline - storia dell'architettura e restauro - si intrecciano in una stretta interrelazione, confermando come esse appartengono alla formazione culturale e professionale dell' architetto e soltanto ad essa, anche se non può disconoscersi l'apporto di altre discipline tecnico/scientifiche all'attività del restauro, in cui l'architetto - che deve essere dotato di particolare capacità di sintesi - assume ancora una volta funzione di regia interdisciplinare. Tanto più che restauro è sinonimo di conservazione, da intendersi, secondo i dettami della dichiarazione di Amsterdam del 1975, come conservazione integrata, ossia inserita nel quadro della pianificazione territoriale; il che significa tener conto, nel restauro, delle finalità di riuso e di rivitalizzazione dell'opera da recuperare nel contesto di un organico quadro di riferimento.
Resta da aggiungere che patrimonio comune della Facoltà di Architettura è e deve restare l'impegno progettuale a tutte le scale. Tuttavia la coscienza del valore del patrimonio storico-architettonico (e artistico) da salvare, quale fondamentale memoria del-
36 Università degli Studi di Napoli Federico Il
l'umanità, dovrà muovere da una più approfondita coscienza storica, che, partendo dai problemi del presente (secondo il concetto crociano della contemporaneità della storia), recuperi criticamente dal passato non soltanto le immagini architettoniche e figu-
rative delle nostre città, ma il senso stesso di vita associata che ne era a fondamento, ossia tenda il più possibile a raggiungere intorno al fenomeno « architettura» un rinnovato ed articolato equilibrio tra produzione e lavoro, creatività e fantasia.
;.I.~ .. I
Facoltà di Architettura 37
Discipline attivate per l'anno accademico 1989/90
l) Area progettuale architettonica:
composizione architettonica (I annualità);
composizione architettonica (II annualità);
allestimento e museografia; arredamento e architettura degli inter-
ni; arte dei giardini; caratteri tipologici dell'architettura; progettazione architettonica (I annua-
lità); porogettazione architettonica (II an
nualità); scenografia; teoria e tecnica della progettazione ar
chitettonica; architettura sociale; teoria dei modelli della progettazione.
2) Area della progettazione territoriale ed urbanistica:
urbanistica (I annualità); urbanistica (II annualità); analisi dei sistemi urbani; analisi delle strutture urbanistiche e
territoriali (I annualità) *; diritto e legislazione urbanistica *; ecologia applicata;
geologia applicata ed idrogeologia *; gestione urbanistica del territorio; pianificazione del territorio; organizzazione del territorio; progettazione urbanistica (I annua-
lità).
3) Area storico-critica e del restauro:
storia dell'arcbitettura (I annualità); storia dell'architettura (II annualità); storia dell'urbanistica; storia dell'architettura contempora
nea; storia dell'arte; storia della critica e della letteratura
architettonica; storia della tecnologia; restauro architettonico; storia dell'architettura (III annualità); restauro architettonico (II annualità); restauro urbano.
4) Area tecnologica:
tecnologia dell'architettura (I annualità);
tecnologia dell'architettura (II annualità);
cultura tecnologica della progettazione;
38 Università degli Studi di Napoli Federico Il
disegno industriale; igiene ambientale; morfologia dei componenti; progettazione ambientale; tecnologie dei materiali da costruzione; tipologia strutturale; unificazione edilizia e prefabbricazione; tecnologie del recupero edilizio.
5) Area impiantistica:
fisica tecnica ed impianti; illuminotecnica, acustica e climatizza
zione nell'edilizia.
6) Area fisico-matematica:
istituzioni di matematica; istituzioni di matematica (iterato); geometria descrittiva; matematica applicata; fondamenti di matematica.
7) Area della scienza e della tecnica delle costruzioni:
statica;
consolidamento ed adattamento degli edifici;
progettazione di grandi strutture; scienza delle costruzioni; tecnica delle costruzioni l"; tecnica delle costruzioni 2"*; sperimentazioni dei materiali e delle
strutture.
8) Area socio-economica:
estimo ed esercizio professionale; economia urbana e regionale; economia dei trasporti; geografia urbana e regionale; sociologia urbana e rurale.
9) Area della rappresentazione:
disegno e rilievo; applicazioni di geometria descrittiva; cartografia tematica; tecniche di rappresentazione dell'ar
chitettura.
* In attesa di docente.
Facoltà di Architettura 39;;:
Manifesto degli studi
L'ordinamento della Facoltà di Architettura per l'a.a. 1989/90 è espresso nel Manifesto degli Studi, che prevede la seguente distribuzione annuale delle discipline per ciascun indirizzo.
PIANI PROPOSTI DALLA FACOLTÀ
(A) Indirizzo di Progettazione Architettonica
Primo anno
1. Teoria e tecnica della progettazio-ne architettonica
2. Disegno e rilievo 3. Tecnologia dell'architettura 1" 4. Istituzioni di matematica 5. Storia dell'architettura l"
Secondo anno
6. Composizione architettonica l" 7. Istituzioni di matematica iterato 8. Storia dell'architettura 2° 9. Statica
lO. Tecnologie dei materiali da costruzione / Unificazione edilizia e prefrabbricazione
11. Tecniche di rappresentazione dell'architettura / Applicazioni di geometria descrittiva
Terzo anno
12. Composizione architettonica 2" 13. Scienza delle costruzioni 14. Tecnologia dell'architettura 2" 15. Urbanistica l" 16. Fisica tecnica ed impianti 17. Storia dell'architettura 3" / Storia
della critica e della letteratura architettonica / Storia dell'architettum contemporanea
18. Diritto e legislazione urbanistica / Organizzazione del territoria / Ecologia applicata.
Quarto anno
19. Estimo ed esercizio professionale 20. Progettazione architettonica 1" 21. Restauro architettonico 22. Tecnica delle costruzioni l" 23. Urbanistica 2" 24. Arredamento e architettura degli
interni 25. Caratteri tipologici dell'architettu
ra / Teoria dei modelli per la progettazione
Quinto anno
26. Progettazione architettonica 2" 27. Progettazione di grandi strutture /
Tecnica delle costruzioni 2"
40 . Università degli Studi di Napoli Federico Il
28. Allestimento e museografia / Scenografia
29. Architettura sociale / Arte dei giardini .
30. Sociologia urbana e rurale / Economia urbana e regionale
Indirizzo Tecnologico
Primo anno
l. Teoria e tecnica della progettazio-ne architettonica
2. Disegno e rilievo 3. Tecnologia dell'architettura l° 4. Istituzioni di matematica 5. Storia dell'architettura l°
Secondo anno
6. Composizione architettonica l° 7. Istituzioni di matematica iterato 8. Storia dell'architettura 2° 9. Statica
lO. Tecnologie dei materiali da costruzione / Morfologia dei componenti / Cultura tecnologica della progettazione
Il. Geometria descrittiva / Matematica applicata / Fondamenti di matematica
Terzo anno
12. Composizione architettonica 2° 13. Scienza delle costruzioni 14. Tecnologia dell'architettura 2° 15. Urbanistica l° 16. Fisica tecnica ed impianti 17. Applicazioni di geometria descrit
tiva 18. Arte dei giardini / Allestimenti e
museografia / Architettura sociale
Quarto anno
19. Estimo ed esercizio professionale 20. Progettazione architettonica l°
21. Restauro architettonico 22. Tecnica delle costruzioni 1 ° 23. Urbanistica 2° 24. Storia della tecnologia / Storia
dell'architettura 3° 25. Tecnologia del recupero edilizio /
Unificazione edilizia e prefabbricazione / Disegno industriale
Quinto anno
26. Progettazione architettonica 2° 27. Illuminotecnica, acustica e clima
tizzazione edilizia 28. Economia urbana e regionale 29. Consolidamento e adattamento
degli edifici / Sperimentazione dei materiali e delle strutture / Tecnica delle costruzioni 2°
30. Igiene ambientale / Tipologia strutturale / Progettazione ambientale
Indirizzo Urbanistico
Primo anno
l. Teoria e tecnica della progettazio-ne architettonica
2. Disegno e rilievo 3. Tecnologia dell'architettura l° 4. Istituzioni di matematica 5. Storia dell'architettura l°
Secondo anno
6. Composizione architettonica l° 7. Istituzioni di matematica iterato 8. Storia dell'architettura 2° 9. Statica
lO. Geografia urbana e regionale / Geologia applicata ed idrogeologia
11. Storia dell'urbanistica
Terzo anno
12. Composizione architettonica 2° 13. Scienza delle costruzioni
Facoltà di Architettura 41
14. Tecnologia dell'architettura 2° 15. Urbanistica l° 16. Fisica tecnica ed impianti 17. Analisi dei sistemi urbani / Ge
stione urbanistica del territorio / Ecologia applicata / Organizzazione del territorio / Analisi delle strutture urbanistiche e territoriali
18. Diritto e legislazione urbanistica
Quarto anno
19. Estimo ed esercizio professionale 20. Progettazione architettonica l° 21. Restauro architettonico 22. Tecnica delle costruzioni l° 23. Urbanistica 2° 24. Matematica applicata / Geometria
descrittiva / Fondamenti di matematica
25. Cartografia tematica
Quinto anno
26. Progettazione architettonica 2° 27. Pianificazione del territorio 28. Morfologia dei componenti / Ti
pologia strutturale / Progettazione ambientale / Cultura tecnologica della progettazione / Tecnica delle costruzioni / Igiene ambientale
29. Economia urbana e regionale / Economia dei trasporti
30. Progettazione urbanistica l°
Indirizzo in Tntela e recupero del patrimonio storico-architettonico
Primo anno
l. Teoria e tecnica della progettazio-ne architettonica
2. Disegno e rilievo 3. Tecnologia dell'architettura l° 4. Istituzioni di matematica 5. Storia dell'architettura l°
Secondo anno
6. Composizione architettonica 1 ° 7. Istituzioni di matematica iterato 8. Storia dell'architettura 2° 9. Statica
lO. Storia della critica e della letteratura architettonica
11. Applicazioni di geometria descrittiva / Tecniche di rappresentazione dell'architettura
Terzo anno
12. Composizione architettonica 2° 13. Scienza delle costruzioni 14. Tecnologia dell'architettura 2° 15. Urbanistica l° 16. Fisica tecnica ed impianti 17. Storia dell'architettura 3° 18. Storia dell'urbanistica / Storia
dell'architettura contemporanea
Quarto anno
19. Estimo ed esercizio professionale 20. Progettazione architettonica l° 21. Restauro architettonico 1 ° 22. Tecnica delle costruzioni 1 ° 23. Urbanistica 2° 24. Allestimento e museografia 25. Storia della tecnologia / Storia
dell'arte / Restauro urbano
Quinto anno
26. Progettazione architettonica 2° 27. Restauro architettonico 2° 28. Economia urbana e regionale /
Geografia urbana e regionale / Consolidamento ed adattamento degli edifici / Tecnica delle costruzioni 2°
29. Disegno industriale / Tipologia strutturale / Tecnologia del recupero edilizio / Unificazione edilizia e prefabbricazione / Igiene ambientale / Progettazione am-
42 Università degli Studi di Napoli Federico Il
bi~ntal~ / Cultura tecnologica della progettazione
:30. Dirittoe legislazione ùrbanistica / Ecologia applicata
PIANI LIBERI
In base ai D.P.R. n. 806 del 1982 e n. 1248 del 1943, lo studente ha facoltà di presentare piani di studio individuali.
Nella formulazione di tali piani, lo studente deve indicare 30 insegnamenti, di cui:
a) 20 insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi, caratterizzanti il corso di laurea in Architettura e, pertanto, insoostituibili:
1) composizione architettonica (I annualità);
2) composizione architettonica (II annualità);
3) progettazione architettonica (I annualità);
4) progettazione architettonica (II annualita);
5) urbanistica (I annualità); 6) urbanistica (II annualità); 7) storia dell'architettura (I annua
lità); 8) storia dell'architettura (II annua
lità); 9) restauro architettonico;
lO) tecnologie dell'architettura (I annualità);
11) tecnologia dell'architettura (II an-nualità);
12) fisica tecnica ed impianti; 13) istituzioni di matematica; 14) statica; 15) scienza delle costruzioni; 16) estimo ed esercizio professionale; 17) disegno e rilievo; 18) teoria e tecnica della progettazio
ne architettonica;
19) istituzioni di matematica iterato; 20) tecnica delle costruzioni
b) lO insegnamenti, caratterizzanti l'indirizzo, da attingere dalle singole aree disciplinari, secondo il seguente schema:
Il numero complessivo delle annualità individuanti l'indirizzo di progettazione architettonica deve essere così costituito:
tre annualità dell'area 1 progettuale architettonica;
una annualità dell'area 2 della progettazione territoriale ed urbanistica;
una annualità dell'area 3 storico-critica e del restauro;
una annualità dell'area 4 tecnologica; due annualità dell'area 7 della scienza
e della tecnica delle costruzioni; una annualità dell'area 8 socio-econo
mica; una annualità dell'area 9 della rappre
sentazione.
Il numero complessivo delle annualità individuanti l'indirizzo tutela e recupero del patrimonio storico architettonico deve essere così costituito:
due annualità dell'area 1 progettuale architettonica;
una annualità dell'area 2 della progettazione territoriale ed urbanistica;
tre annualità dell'area 3 storico-critica e del restauro;
una annualità dell'area 4 tecnologica; una annualità dell'area 7 della scienza
delle costruzioni; una annualità dell'area 8 socio-econo
mica; una annualità dell'area 9 della rappre
sentazione.
Il numero complessivo delle annualità individuanti l'indirizzo tecnologico deve essere così costituito:
Facoltà di A.rchitettura ~ 43 "
una annualità dell'area 1 progettuale architettonica;
una annualità dell'area 3 storico-critica e del restauro;
tre annualità dell'area 4 tecnologica; una annualità dell'area 5 impianti
stica; una annualità dell'area 6 fisico-mate
matica; una annualità dell'area 7 della scienza
delle costruzioni; una annualità dell'area 8 socio-econo
mica; una annualità dell'area 9 della rappre
sentazione.
Il numero complessivo del1e annualità individuanti l'indirizzo urbanistico deve essere così costituito:
tre annualità dell'area 2 della progettazione territoriale e urbanistica;
una annualità dell'area 3 storico-critica e del restauro;
una annualità dell'area 4 tecnologica; una annualità dell'area 6 fisico mate
matica; tre annualità dell'area 8 socio-econo
mica; una annualità dell'area 9 della rappre
sentazione.
Lo studente può inserire non più di due discipline tra quelle previste dall'art. 256 dello Statuto, non attivate nella Facoltà di Architettura ma attivate presso altre Facoltà dell'Ateneo Napoletano.
Per la presentazione dei piani liberi lo studente deve utilizzare i modelli, riportati nelle pagine successive, da ritirare in segreteria.
44 Università degli Studi di Napoli Federico Il
DA ALLEGARE COPIA PER LA SEGRETERIA ALLA DOMANDA IN BOLLO DA L, 700
AL MAGNIFICO RaTORE DELL'UNIVERSITA DEGLI STUDI Matricola .. DI NAPOLI FEDERICO Il l
FACOLTA DI ARCHITETTURA
Il sottoscritto
... n. . c.a.p. .. Te!, _ ...... _
iscritto per l'anno ace, __ """_"."_.,,. __ ._._ .. al _ .... _ ... _ ...... "." ...... _. anno del corso di laur~ in ARCHITETTURA chiede di seguire il seguente
piano di studi per l'anno ace, 1989/1990 ai sensi dell'Mt, 2 della legge 11 dicembre 1969, n. 910.
li I ~! I INDIRIZZO PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (lO)
l" ANNO
o O O O O
• TeQtia e tecnica della progettazione architettonica. • Disegllo e rilievo , • Tecnologia dell'architettura l ' • Istituzioni di matematica • Storia dell'architettura. l .
2" ANNO
O • Composi~ione architettonica l/N.O, O • Istituzioni di matematica Herato , O • Storia deU'architettura II O • Statica '
O O O O
,., ANNO
O • Composizione architettonica JI/N.O. O • Scienza delle costruzioni O • Tecnologia dell'architettura Il O • Urbanistica I O • Fisica tecnica ed impianti ,
O O O O
4· ANNO
o • Estiq\o ed esercizio professionale , O • P~ogettazione architettonka l O • Restauro ar<:hitettonico O • Tec.:oka delle costruzioni O • Urbanistica II .
D D O O
so ANNO
o • Progettalione architettonica II
D O D D O O O O
(25/05) (25/61) (25/64) (25/08) (25/62)
Gli insegnamenti di indiri7.zo, da distribuire nel piano di studi, devono essere così scelti:
3 Annualità dall'area progettuale architettonica;
1 Annualità dall'area della progettazione territoriale ed urbanistica;
I Annualità dall'area storico-critica e del restauro:
l Annualità dall'area tecnologica;
2 Annualità dall'area della scienza e tecnica delle costruzioni;
(25/91) I Annualità dall'area socio-cconomica: (25/09) (25/65) 1 Annualita d~]\'area della rappresentazione, (25/63)
(25/92) (25/25) (25/66) (25/29) (25/68)
(25/37) (25/19) (25/20) (25/69) (25/35)
(25/39)
lL PRESENTE PIANO DI STUDIO:
- deve essere completato in ogni sua parte;
- annulla tutti i precedenti;
- non deve contenere cancellature o correzioni;
- deve recare la firma chiara dello studente;
- deve contenete n, 30 insegnamenti;
- entra in vigore con la sessione estiva dell'anno
accademico ......
F1RMA DELLO STUDENTE
Il Consiglio di Facoltà nella seduta del ha approvato il presente piano di studi.
IL CAPO DELLA SEGRETERIA
N,B, • li presente mo~uIo dovrà essere compilato conIa massima chiarezza e precisione nell'interesse dello studente, poiché le notizie in esso contenute verranno fonute al Centro elettronico che non potrà dar corso alla richiesta qualora i dati forniti dallo studente non siano completi e precisi.
Facoltà di Architettura 45
DA ALLaGARE COPIA PER LA SEGRETERIA ALLA DOMANDA IN BOLLO DA L. 700
AL MAGNIFICO RETTORE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI Ma tric.ola DI NAPOLI FEDERICO Il I
FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
Il sot/oscritto nalo a ............................ il.
domicilialo a ..... Via. n . c.a.p, .. ........................... Te! .
iscritto per l'anno acc, .................. "" al ............................. anno de! corso di laurea in ARCHITETTURA chiede di seguire il seguente
piano di studi per l'anno ace. 1989/1990 ai sensi dell'art. 2 della legge Il dicembre 1969, n, 910
INDIRIZZO TECNOLOGICO (20)
l° ANNO
D D O D O
• Teona e 'tecnica del1~ progettazione architettonica. • Disegno e rilievo , • Tecnologia dell'ar<:hilettura I , • Istituzioni di matematica • Storia dell'architettura I .
2" ANNO
D O O O
• Composizione ar<:hitettonica UN,O. • Istituzioni eli matematica iterato . • Stona dell'architettura II • Statica,
O O O O
3" ANNO
o •. Composizione architettonica lI/N,O, O • Scienza delle costruzioni O • Tecnologia dell'architettura II O • Urbanistica I O • Fisic~ tecnica ed impianti ,
O O O O
4" ANNO
o • Progettazione architettonica I O • Restauro architettonico O • Tecnica delle costruzioni O • Urbanistica II . O • Estimo cd esercizio professionale .
O O O O
5" ANNO
O • Progettazione architettonica Il
O O O O D O O O
(25/05) (25/61) (25/64) (25/08) (25/6l)
(25/91) (25/09) (25/65) (25/63)
(25/92) (25/25) (25/66) (25/29) (25/68)
(25/19) (25/20) (25/69) (25/35) (25/37)
(-?5/39)
Gli insegnamenti di indirizzo, da distribuire nel piano di studi, devono essere cosi scelti:
I Annualità dall'area progettu~le architettonica;
I Annualita dall'area storico-crltica e del restauro:
3 Annualità dall'area tecnologica;
I Annualità dall'area impiantistica:
1 Annualità dall'area lisico-matematica;
1 Annualità dall'area della sci=za e tecnica delle costruzioni:
1 Annualità dall'area della rappresentazione;
l Annualita dall'area socio-economica,
IL PRESENTE PIANO DI STUDIO:
- deve essere completato in ogni sua parte:
_ annulla tutti i precedenti;
_ non deve contenere cancellature o correzioni;
_ deve recare la firma chiara dello studente;
_ deve contenere n, 30 insegnamenti;
_ entra in vigore con la sessione estiva dell'anno
accademico
FIRMA DELLO S'fUDENTIl
Jl Consiglio di Facoltà nella seduta del .. _ .. ha approvato il presente piano di studi,
IL CAPO DELLA SEGRETERIA
N.a. _ Il presente modulo dovrà essere compdato con la massima chiarezza e precISione nell'interesse dello studente, polché le n?trzle )il esso. eonte~te verranno fornite al Centru elettronico che non potrà dar corso alla richiesta qualora i d~ti forniti dallo studente non SIano complett e preCISI.
l
46 Università degli Studi di Napoli Federico Il
DA ALLBGARE COPIA PER LA SEGRErERIA ALLA DOMANDA IN BOLLO DA L 700
AL MAGNIFICO RETTORE DELL'UNIVERSITA DEGLI STUDI Ma tricola.. I DI NAPOLI FEDERICO Il - .-..
FACOLTA DI ARCHITETTURA
li sottoscritto .... m. nato a
domiciliato a ................. __ .... _._., .. _ ... . __ .. Via _ ... n. ___ .... _ ..... c.a.p.
iscritto per l'anno ace. _.o •• ,. ." .... _.,._" •• , ••• al "._ .. ___ .. _ ... _ ..... ". anno del corso di laurea in ARCHITETTURA chiede di seguire il seguente
piano di studi per l'anno ace. 1989/1990 ai sensi dell'art 2 deUa legge 11 dicembre 1969, n. 910.
D D O D O
D O O O
D O
INDIRIZZO URBANISTICO (30)
1· ANNO
• Teoria e tecnica della progettazione architettonica . • Disegno e rilievo. • Tecnologia dell'architettura I . • Istituzioni cii matematica • Storia dell'architettura I .
2' ANNO
• Composiziolle architettonica ItN.O.
• Istituzioni di matematica ite.rato .
• Storia dell'architettura II
• Statica .
O O
(25/05) (25/61) (25/64) (25/08) (25/62)
Gli insegnamenti di indirizzo, da distribuire nel piano di studi, devono essere cosÌ scelti:
3 Annualità dall'area della progeUa71one territoriale ed urbanistica;
1 Annualit;" dall'area storico-critica c_del restaurn;
1 Annualità dall'area tecnologica;
l Annualità datl'area fisico-maternatica;
3 Annualità dall'arca socio-ecollomica:
(25/91) l Aonualità dall'area della ·rappresentw.ione. (25/09) (25/65) (25/63)
Facoltà di A.rchitettura 47~3
DA ALLEGARE COPIA PER LA SEGRETERIA ALLA. DOMANDA IN BOllO DA L 700
AL MAGNIFICO RETTORE DELL'UNIVERSITA DEGLI STUDI Matricola DI NAPOLI FEDERICO Il
FACOLTA DI ARCHITETTURA
Il sottoscritto ...... il .. ".".".".""." .. " .. "."." .. ~
domiciliato a .... ~" __ .. ""."._._". ."~" .. Via .. _ .. .~.m ___ .... __ ...... ""_._""_.""_._. n. _ .. __ ._ c.a.p. ." .. Tel . ..
iscritto per l'anno ace . . _ ._._."." ....... "". al __ .. . •••• m •••••• anno del corso di laurea in ARCHITETTURA chiede di seguire il seguente
piano di studi per l'anno acc. 1989/1990 ai sensi dell'art. 2 della legge 11 dicembre 1969, n 910.
INDIRIZZO TUTELA E RECUPBRO -~ I !! I li ,; DEL PATRIMONIO STORICO·ARCHITETTONICO (40)
D O D O D
l" ANNO
• Teoria e tecnica della progettazione architettonica . • Disegno e rilievo . • Tecnologia dell'architettura I . • Istituzioni di matematica • Storia dell'architettura I .
2" ANNO
D • Composizione architettonica l/N.O. O • Istituzioni di matematica iterato . O • Storia dell'architettura II O • Statiea.
O D D D
(25/05) (25/61) (25/64) (25/08) (25/62)
Gli insegnamenti di indirizzo, da distribuire nel piano di studi, devono cssere cosÌ scelti:
2 Annualità dall'area prngettuBle architettonica;
1 Annualità dall'arca della progettazione territoriale ed urbanistica;
3 Annualità dall'area storico--cdtica e del restauro;
1 Annualità dall'arca tecnologica;
1 Annualità dall'area della scienza C tecoica delle costruzioni;
(25/91) 1 Annualità dall'area dclla rappresentazione; (25/09) (25/65) 1 Annnalità dall'area socio-economica; (25/63)
IL PRESENTE PIANO DI STUDIO: IL PRESENTE PIANO DI STUDIO: l'ANNO
D • Composizione architettonica II/N.O. O • Scienza delle costruzioni D • Tecnologia dell'architettura Il D • Urbanistica l D • FjsÌCa tecnica ed impianti.
D D D D
4" ANNO
O • Estimo ed esercizio professionale. D • Progettazione architettonica l O • Restauro architettonico O • Tec!Ùca delle costru:zioni O • Urbanistica II .
O O O O
5~ ANNO
O • Progettazione architettonica II
O O D D O O D D
(25/92) (25/25) (25/66) (25/29) (25/68)
(25/37) (25/19) (25/20) (25/69) (25/35)
(25/39)
- deve essere completato in ogni sua parte;
- annulla tutti i precedenti;
- non deve contenere cancellature o correzioni;
- deve recare la firma chiara dello studente;
- deve contenere n. 30 insegnamenti;
- entra in vigore con la sessione estiva dell'anno
accademico ..
FIRMi\' DELLO STUDENTE
Il Consiglio di Facoltà nella seduta del, ha approvato il presente piano di studi.
IL CAPO DELLA SEGRETERIA
N.B .. II presente modulo dovrà essere compilato conIa massimachtarez>:ae precisione nell'interesse dello studente, poiché le notizie ID esso contenute veITallno fomite al Centro elettronico clu: non potrà dar corso ali" richiesta qualora i dati forniti da.llo studente non siano completi e precisL
3· ANNO
D • Composizione architcttonica II/N.O. O • Scienza dclle costruzioni D • Tecnologia dell'architettura II D • Urbanistica I D CI Fisica tecoica ed impianti .
O D D D
4· ANNO
o • Estimo ed esercizio professionale D • Progettazione architettonica I D • Restauro architettonico D • Tecnica delle costruzioni D • Urbanistica II .
D O D O
5· ANNO
U • Progcttazionc architettonica Il
D O O O [J n o O
(25/92) (25/25) (25/66) (25/29) (25/68)
(25/37) (25/19) (25/20) (25/69) (25/35)
(25/39)
- deve essere completato in ogni sua parte;
- annulla tutti i precedenti;
- non deve contenere cancellature o correzioni;
- deve recare la firma chiara dello studente;
- deve contenere ll. 30 insegnamenti;
- entra in vigore con la sessione estiva dell'anno
accademico ....... " ..... ""."."."." ...
FIRMA DELLO STUDENTE
Il Consiglio di Facoltà nella seduta del ha approvato il presente piano di studi.
IL CAPO DELLA SEGRETERIA
N.B. - Ilpreseote modulo dovm essel'e compllUlO con ta ffiaSs"na ch'at'C"r.za C preCISIOne nell'interesse dello studelHC, poIché le notIZIe !Il esso contenute verranno fornite al Ccntro clettronico che non potrà dar corso ali,. rid\icstu qualora i dati forniti dallo studente non si~no completi" precisi .
.... ____________________ .JL.. _____________________ ,'
48 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Programmi
1. Area disciplinare Progettuale Architettouica
l.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:
l. Teoria e tecnica della progett. architett. (A) 2. Teoria e tecnica della progett. architett. (B) 3. Teoria e tecnica della progett. architetto (C) 4. Teoria e tecnica della progetto architett. (D) 5. Teoria e tecnica della progett. architett. (E) 6. Teoria e tecnica della progett. architett. (F) 7. Teoria e tecnica della progett. architett. (G) 8. Teoria e tecnica della progett. architetto (H)
9. Composizione architettonica l' (A) IO. Composizione architettonica l' (B) 11. Composizione architettonica 1 ° (C) 12. Composizione architettonica l° (D) 13. Composizione architettonica l' (E) 14. Composizione architettonica l' (F) 15. Composizione architettonica l° (G) 16. Composizione architettonica l° (H)
17. Composizione architettonica 2° (A) 18. Composizione architettonica 2° (B) 19. Composizione architettonica 2° (C) 20. Composizione architettonica 2° (D) 21. Composizione architettonica 2° (E) 22. Composizione architettonica 2° (F)
23. Progettazione architettonica 1 ° (A) 24. Progettazione architettonica 1 ° (B)
C. prof. L. Morrica Iii I prof. A. Cuomo
prof. s. Brancaccio . prof. G. Borrelli
prof. G. Cilento · prof. R. Lucci I · prof. A. Della Gatta · prof."c. Gubitosi · - .
p rof. A. Izzo prof. D. Mazzoleni prof. L. De Rosa prof. R. Scarano prof. S. Paciello prof. I. Ferraro prof. G. De Franciscis prof. P.O. Rossi
prof. S. Bisogni prof. R. Dalisi prof. F. Bruno prof. F. Spirito prof. M. Angrisani prof. A. Ferlenga
prof. A. Sbriziolo prof. A. Cuomo
Facoltà di Architettura ,49
25. Progettazione architettonica 1 ° (C) 26. Progettazione architettonica l° (D) 27. Progettazione architettonica 1 ° (E) 28. Progettazione architettonica l° (F)
29. Progettazione architettonica io (A) 30. Progettazione architettonica 2° (B) 31. Progettazione architettonica 2° (C) 32. Progettazione architettonica 2° (D) 33. Progettazione architettonica 2° (E)
l.B) Insegnamenti di indirizzo
34. Allestimento e museografia 35. Architettura sociale 36. Arredamento e architettura degli interni (A) 37. Arredamento e architettura degli interni (B) 38. Arte dei giardini (A) 39. Arte dei giardini (B) 40. Caratteri tipologici dell'architettura (A) 41. Caratteri tipologici dell'architettura (B) 42. Scenografia 43. Teoria dei modelli per la progettazione
prof. G. Borrelli prof. M. Dell' Acqua prof. M. Nunziata prof. M. Capobianco
prof. M. Capobianco prof. M. Pica Cimarra prof. A.L. Rossi prof. N. Pagliara prof. U. Siola
prof. A. De Angelis prof. L. Morrica prof. F. Alison (non attivato) prof. V. Fraticelli prof. G. Di Simone prof. I. Ferraro prof. R. Lucci prof. A. De Angelis prof. R. Scarano
50 Università degli Studi di Napoli F\ederico Il
1. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE (A)
Prof. Lucio Morrica
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Conservazione dei beni architettonici e ambientali
Obiettivo del corso:
Introdurre lo studente del primo anno alle finalità ed ai complessi problemi della progettazione da inquadrare sin dal primo momento in una vision~ culturale generale dell' Architettura , nonché fornire agli stessi informazioni sui metodi, tecniche e strumenti di base per capire e decifrare l'Architettura nelle sue parti e il sistema di relazioni che la definiscono.
Il Corso, basato prevalentemente sull'esperienza diretta e guidata, si propone di fornire nozioni di teoria e metodologia analitica e di avviare la sperimentazione di processi compositivi particolarmente semplici.
Argomenti trattati nel corso delle lezioni:
Le lezioni riguarderanno l'inquadramento teorico del problema della progettazione e la definizione della figura dell'Architetto come operatore di cultura e di tecnica nel processo di costruzione dell'ambiente.
Ambito tematico:
1) Preparare a «vedere» architettura. Un primo necessario contatto diretto ed immediato con la realtà ambientale attraverso la scoperta, l'osservazione, l'analisi e la critica di un episodio edilizio negativo.
2) Preparare a « leggere e conoscere» l'architettura. La possibilità di conoscere a fondo, nella sua realtà dimensionale e costruttiva, un edificio storico in modo da sperimentare nella realtà architettonica le ipotesi della storia dell'arte.
Tema: Analisi architettonica di una casa romana a Pompei o Ercolano.
3) Preparare a «capire» la storia delle esperienze progettuali dell'architettura moderna e contemporanea. Offrendo, attraverso una prima presa di contatto con i problemi dell' Architettura moderna, una visione dei mezzi e dei metodi con cui l'architetto opera e dei diversi livelli nei quali il suo intervento si inserisce per rendere migliore la vita dei componenti della società di cui egli stessa fa parte.
L'analisi si allargherà alla sintassi del fare architettonico dell'autore scelto (ad esempio la tipologia, la natura delle funzioni, come abbia risolto l'attacco a terra, la soluzione d'angolo e la conclusione di copertura, come è stato affrontato il rapporto tra struttura e forma, nonché i problemi «decorativi» ed il rapporto con il luogo).
Temi: Analisi di una piccola opera del movimento moderno (Le Corbusier, Aalto, Wright, Mies, Gropius, Neutra, Dudok, Kahn, Oud, Terragni Libera, Ridolfi, Libera, Michelucci e i contemporanei Stirling, Meyer, Ando, B?tta, Gregotti, Purini, Ungers, Hollem, ecc.).
4) «Preparare a progettare ». L'insegnamento di un metodo d'impostazione, di un atteggiamento nei confrontì della realtà che dia all'allievo chiarezza nel pensare e capacità di sintesi nel quadro della complessità dei problemi attuali della progettazione.
Tema: Proposta di un intervento progettuale definito, in termini ele-
Facoltà di Architettura 51
Modalità suddivisioììèstùdeittl i~i~)f;ì;> l'interno del corso: Ì1idivì<!uàli'e 'di gruppo (max 3 allievi).
mentari ma concreti, di uno spazio abitativo minimo, in muratura portante, da realizzarsi su un'area assegnata.
Lo studio di tale unità architettonica elementare rappresenterà sinteticamente un consistente insieme dei problemi e delle situazioni culturali e tecniche della progettazione.
In tale esercitazione saranno tenuti presenti, tra l'altro:
- il rapporto con il contesto;
- la natura della funzione;
- la tipologia; _ il funzionamento strutturale e co
struttivo; - l'organizzazione spaziale; - la rappresentazione dell'insieme.
Bibliografia generale
L. Quaroni, Progettare un edificio, Mazzotta Editore.
Testi consigliati
L. Benevolo, Corso da disegno, Laterza Editore, volumi 1-5.
D.A.U., Dizionario di Architettura e Urbanistica, 1st. Editoriale Romano, 1969.
C.N.R., Il manuale dell'architetto.
Riviste da consultare
Lotus, Casabella, Domus, L'Architettura, Abitare, ecc.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dotto V. Russo, G. Monzo, F. Gagliardo, S. Sodano, S. Amato, F. A vallone, V. Bottiglieri, G. Capo, G. Falato, A. Franzese, F. Lecce, L. Marcelli, M. Masciocchi, A. Parziale, G .C. Pignataro, A. Santoro, S. Socievole.
Corso: continua della frequenza -prova d'esame (a + b + c):
a) 2 esercitazioni analitiche individuali (bimestrali): prova 1 e 3 (formato A3);
b) esercitazione analitica e grafica (prova 2) (consentito gruppo max 3 allievi);
c) tema d'anno (tavole unificate 100x70 piegate formato 2lx29,7 in cartella) (individuale).
N ota: sono previsti viaggi e visite di studio, nonché interventi al corso tenuto da «esperti esterni».
Esami: previa verifica validità iscrizione (luglio, novembre, marzo) l'esame riguarderà la presentazione e la discussione relativa agli elaborati prodotti dagli studenti durante le quattro esercitazioni bimestrali: esso sarà condotto in modo da mettere in luce le acquisizioni di metodo e la coscienza progettuale e culturale raggiunta dai candidati anche in relazione alla bibliografia indicata.
Iscrizione al corso: libera fino al tetto max previsto dalle norme. Iscrizione obbligatoria entro il 30 novembre. Verifica iscrizione attraverso lo svolgimento positivo delle prove a) e b) effettuate entro le scadenze richieste.
2. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE
ARCHITETTONICA (B)
Prof. Arch. Alberto Cuomo
52 ~ Università degli Studi di Napoti Federico Il
3. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE
ARCHITETTONICA (C)
Prof. Sergio Brancaccio
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Attuazione e configurazione dell'architettura
Contenuti minimi del corso:
La progettazione instaura rapporti con l'ambiente, il paesaggio, ed investe problemi economici, tecnici, estetici, sociali, giuridici, psicologici. tali aspetti si desumono confrontando differenti civiltà e la storia dell'architettura ne fornisce diretta testimonianza.
Scopo del corso è di sperimentare metodologie di progettazione con apporti interdisciplinari, mirati a realizzare processi aperti e continui d'apprendimento. finalizzati ad una crescita culturale ed all'esercizio professionale.
Il confronto fra antico e nuovo, fra ambiente e progetto, presuppone l'analisi e la conoscenza dei luoghi che si intende modificare.
Progettare significa dunque operare scelte, promuovere giudizi critici, proporre nuove forme o differenti destinazioni d'uso, ma occorre valutare le istanze già enunziate oer il conseguimento di una sintesi ottimale, logica, funzionale ed esteticamente valida che rappresenta la qualità dell'intervento proposta; inoltre occorre considerare le differenze intercorrenti fra gli enunciati teorici, la molteplicità delle situazioni reali (fattori orografici, climatici ecc.), le mode, e la rispondenza alle complesse necessità del vivere associato e dell'individuo.
Si studiano inoltre le norme che legano il progetto agli aspetti tecnologici e realizzativi in relazione alle convenienze, alle opportunità, al rapporto costi/benefici convinti che I-eccezionalità delle forme non sia sufficiente a riscattare un ambiente degradato, ma che vadano ricercati equilibri socioambientali.
Nel contempo si considerano anche le inclinazioni progettuali che aspirano alla poeticità.
Le esercitazioni sono collegate ai temi trattati nelle elezioni e prevedono ricerche personali ed extempore. Il lavoro di gruppo verte sull'analisi di un nucleo campione del centro storico o antico di Napoli cui seguiranno pproposte d'intervento. Cartogralia di base ed indicazioni bibliografiche « per argomenti» verranno fornite durante lo svolgimento del corso che si avvale di contributi relativi all'attività di ricerca dei dott. arch. M. Viola, R. Miglietta.
Modalità suddivisione studenti all'interno del corso
Formazione di gruppi, max 3 persone (non obbligatoria).
Corso
Frequenza obbligatoria, esercitazioni singole e lavoro di gruppo.
Esami
Presentazione delle esercitazioni grafiche e del tema d'anno; discussione sugli elaborati presentati e sulle lezioni svolte. Appelli a Giugno, Luglio, Novembre, Dicembre, Marzo, Aprile.
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- il lavoro intellettuale e illavoiorti~~;\;W'Ìf~r nuale: la divisione sociale deLhi~. voro;
Bibliografia
Cfr. Le coste in campania, di S. Brancaccio, Ed. Opera Universitaria, in cui è riportata la bibliografia attinente alle lezioni svolte.
4. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE
ARCHITETTONICA (D)
Prof. Gaetano Borrelli
5. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE
ARCHITETTONICA (E)
Prof. Ginseppe Cilento
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Il tema del Corso è «la città e il rapporto città-campagna com~ forma de~la transizione del feudaleSimo al capItalismo». All'interno di questo nucleo tematico viene analizzata la formazione urbana di un «corpUS» normativo e disciplinare del progetto relativo allo sviluppo delle forme architettoniche e all'idea di piano che le dispiega progettualmente nel passag~io d~la città mercantile, borghese, slgnonle, alla città-metropoli capitalista.
Il Corso si articola in lezioni, esercitazioni, seminari.
Lezioni
_ il corpus disciplinare del progetto di architettura come unità del rapporto tra Teoria e Pratica;
_ i modi di produzione e i rapporti di produzione: il progetto, il cantiere, il ciclo edilizio;
_ il « segno sensibile» dell'architettura: a) come forma di una ?ro.duzione materiale socialmente agita m quanto azione storica umana del costruire per abitare nell'ambiente naturale; b) come unità degli elementi della forma progettuale regolata dalle tre operazioni compositive: l'utilitatis, la firmitatis, la venustatis.
Firmitatis:
_ la materialità dell'opus come risoluzione di un'unità costruttiva della composizione degli elementi nella quale si configurano concetti e sistemi strutturali;
_ gli elementi che sostengono. e gli elementi che sono sostenuti; Il conflitto delle forze materiali (Schopenhauer, hegel, Lukàcs).
Utilitatis:
_ i bisogni dell'uomo; la forma sociale dei bisogni;
_ la casa mediterranea; il dimensionamento della cellula abitativa e dei suoi componenti; le questioni progettuali e normative lega~e all~ ti~izzazione dei componenti dell abitazione;
_ la ricerca razionalista dell' existenzminimum;
_ la cellula abitativa: analisi degli elementi componenti; associazione degli elementi; l'aggregazion.e delle cellule' l'edificio; l'aggregaZiOne degli edifici; il rapporto tra isolato,
54 _ - _ Università degli Studi di Napoli ~ederico Il
strada, piazza, giardino; l'unità minima o massima di aggregazione della parte urbana.
Venustatis:
- la proporzione come ordinamento formale delle parti che compongono il segno sensibile dell'architettura;
- la visività del segno progettuale; - le proprietà evocative della forma
progettuale; - l'unità, la varietà, l'uniformità, la
modularità, il ritmo, l'analogia, l'omissione.
L'architettura della città:
- i principi della configurazione estetica dello spazio urbano: l'ordine organico e l'ordine razionale;
- il piano-progetto; - gli elementi ordinatori dell-architet-
tura del piano; - la parte urbana come unità minima
di aggregazione.
Esercitazioni:
- la casa di abitazione: la domus, la casa unifamiliare, la casa collettiva, la casa-laboratorio, la casa smontabile e trasportabile;
- i parchi naturali e l'impianto produttivo delle serre e dei giardini mediterranei nel ridisegno della morfologia metropolitana dell' Agro vesuviano.
Seminari
La decorazione in architettura; la città ideale; la ricostruzione delle città calabresi distrutte dai « tremuoti» del 1783; i sette punti dell'architettura di Ruskin; i cinque punti dell'architettura di Le Corbusier; i nove punti sull'abitazione di Wright; le piazze; i
parchi di produzione; la donna e l'architettura.
Le esercitazioni si svolgeranno con la collaborazione degli architetti Anna Maria Labriola, Nicola Bianco e Antonio Bartolo. Interverranno ai seminari, con comunicazioni, l'architetto Anna Maria Labriola, sulla casa collettiva; l'architetto Ricercatrice Clara Fiorillo sulle piazze e sul rapporto tra donna e architettura; l'architetto Giusy Giustino sull'isolato e la strada.
I testi delle lezioni e dei seminari saranno raccolti in dispense trimestrali.
6. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE
ARCHITETTONICA (F)
Prof. Rejana Lucci
Area disciplinare: Progettuale Architettonica
Dipartimento: Progettazione Urbana
Contenuti del corso:
Il corso intende affrontare una serie di argomenti che si ritengono fondativi per una prima conoscenza dell'architettura e delle questioni specifiche del progetto, con partiCOlare riferimento al tema della casa.
Si parte dalla considerazione che la progettazione avviene attraverso un processo di scelte logiche e trasmissibili, riferite ad una definita teoria dell'architettura (La teoria del razionalismo).
Alla base di queste scelte ci sono delle questioni ricorrenti, costanti, che si propongono nel corso della storia: come il tipo edilizio, il rapporto con l'impianto urbano, la questione del-
facoltà di Architettura 55
l'uso, le tecnologie costruttive, ecc. In tal modo la conoscenza delle architetture della storia è ritenuta indispensabile per l'apprendimento delle regole del progetto.
Il « luogo» specifico a cui si riferisce l'architettura è la città, sia che tratti del rapporto reale che si stabilisce tra architetture costruite e gli spazi urbani in cui sono inserite, sia che si parti dal rapporto tra progetto di architettura e idea di città in esso manifestata. L'analisi urbana quindi, intesa come studio dei processi e delle regole di costruzione dell'architettura della città, rappresenta un momento importante per la conoscenza delle specifiche questioni progettuali e dei loro modi di farsi.
Articolazioni del corso
Il corso è articolato in lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche che si alternano per tutta la durata del corso. le esercitazioni consistono nell'analisi grafica di un progetto di alloggio (preso dagli esempi conclamati della storia contemporanea dell'architettura) e nel ragionamento sui caratteri dell'opera, teso a individuare i criteri delle scelte progettuali, giungendo fino alla scala del quartiere o della parte urbana interessata.
Gli studenti elaborano un minimo di tre tavole relative alle varie fasi dell'approfondimento dell'esercitazione.
Queste fasi sono discusse in riunioni collettive tra studenti e docenza con esposizione degli elaborati.
La frequenza è indispensabile in tutte le fasi del corso.
Gli esami:
Sono individuali e vertono sugli argomenti teorici svolti nelle lezioni, di
cui viene fornita bibliografia, intèil'* dendo le tavole di esercitazione supporto alla discussione, Non vi sono particolari modalità di iscrizione per coloro che testimoniano di aveI frequentato. Il numero degli appelli dipende dalle necessità del corso, sempre restando all'interno dei periodo dell'anno stabiliti dal Rettorato.
Il corso si pone all'interno del quadro teorico di riferimento esposto nel programma. Le affinità si possono ritrovare pertanto in quei corsi che si rifanno alla medesima impostazione culturale e che affrontano in modo analogo i temi esposti.
L'iscrizione al corso è subordinata agli accordi che, di anno in anno, si raggiungono tra i docenti di questa materia del primo anno.
Bibliografia
Testi per la teoria dell'architettura:
A. Rossi, L'architettura della città, Padova 1966.
A. Rossi, Scritti scelti, Milano 1975. G. Grassi, La costruzione logica del
l'architettura, Padova 1969. G. Grassi, L'architettura come mestie
re, Milano 1980. C. Aymonino, Lo studio dei fenomeni
urbani, Roma 1977.
Riferimenti generali:
S. Giedion, Spazio, tempo, architettura, Milano 1975.
G. Samonà, L'urbanistica l'avvenire delle città, Bari, 1971.
E. N. Rogers, Esperienze dell'architettura, Torino 1958.
A. Loos, Parole nel vuoto, Milano 1972.
H. Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, Milano 1974.
56 Università degli Studi di Napoli Pederico Il
Gli studenti vengono ripartiti dalla docenza per le esercitazioni pratiche che si svolgono di regola in due giornate negli orari previsti dall'oratorio generale di Facoltà.
Il corso si avvale di contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. N. Cotugno, A. Dinetti, N. Salvatori, T. Sciarappa.
7. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE
ARCHITETTONICA (G)
Prof. Arch. Antonino Della Gatta
Area disciplinare: Progettuale Architettonica
Dipartimento: Progettazione Urbana
Modalità di svolgimento del corso
Il corso si articolerà su due livelli. Il primo è di carattere teorico-infor
mativo e sarà strutturato mediante comunicazioni illustrate da proiezioni di diapositive (una o due a settimana) nelle quali verranno chiariti i significati di «spazio esistenziale» e «spazio architettonico», di «luogo naturale» e «luogo costruito», e tutte le tematiche relative alla «teoria della progettazione» avente come interesse centrale lo «spazio dell'esistenza».
Il secondo livello, di carattere operativo-sperimentale, sarà articolato in una serie di cinque esercitazioni (una ogni tre settimane) dove gli studenti individualmente inizieranno ad affrontare una esperienza progettuale in una progressione «logica» tendente ad integrare conoscenza teorica e sperimentazione operativa.
L'elaborazione cronologica delle cinque esercitazioni-ricerca (condotte
anche attraverso momenti seminariali) è condizione indispensabile per l'ammissione all'esame e ne costituirà parte fondamentale.
Il tema operativo finale sarà assegnato entro il 15 aprile del corrente anno accademico ed avrà come obiettivo il riuso di un piccolo spazio all'aperto destinato al gioco dei bambini.
Tutti gli elaborati dovranno essere rigorosamente prodotti nel formato UNI A4.
La revisione degli elaborati sarà effettuata durante le ore dedicate alle esercitazioni, secondo modalità funzionali al corretto andamento del corso ed avverrà con discussione collettiva.
Gli esami saranno individuali e consisteranno in un colloquio sugli argomenti teorici trattati nel corso e nella discussione degli elaborati delle esercitazioni e del tema progettuale finale.
Per la sessione di esami estiva e autunnale, sono previsti quattro appelli con frequenza bisettimanate a partire dal 12 giugno 1990 e dal 9 ottobre 1990; per la sessione straordinaria di febbraio sono previsti 2 appelli con frequenza trisettimanale a partire da febbraio 1991.
È previsto un coordinamento con il corso della prof. Donatella Mazzoleni.
Tale coordinamento (possibile per alcune affinità di contenuti) è realizzato al fine di permettere la rotazione di docenti fra il primo anno (Teoria e tecnica della progettazione architettonica) e del secondo anno (Composizione architettonica I) offrendo, in tal modo, la possibilità agli studenti di effettuare una esperienza biennale con lo stesso docente per più puntuali approfondimenti delle tematiche di base affrontate, che potranno, poi, svilupparsi in molteplici direzioni secondo i diversi-
Facoltà di Architettura "~ 57
ficati itinerari didattici offerti dalla facoltà.
L'iscrizione al corso sarà libera fino al tetto massimo previsto dalla normativa vigente (250 allievi) o secondo diverse modalità che saranno tempestivamente comunicate; il termine ultimo per la iscrizione al corso è fissata per il giorno 15 dicembre.
La verifica delle iscrizioni sarà effettuata in base allo svolgimento delle esercitazioni secondo le scadenze cronologiche precedentemente indicate.
Il corso ha svolgimento prevalentemente teorico e tenta di chiarire ai giovani allievi il concetto di architettura, il «senso» del progetto e tutte le possibili indicazioni che concorrono alla sua definizione; inoltre tenta di individuare un «metodo» che crei una griglia in cui tale definizione possa trovare la possibilità di realizzarsi.
È utile qui chiarire che il termine «architettura» va inteso come espressione dell'attivita dell'uomo tesa a confermare lo spazio necessario alle funzioni vitali ed istituzionali della sua esistenza, un'attività, quindi, che modifica l'ambiente mediante un processo (progetto) che partendo dal concetto di spazio «esistenziale» formato
. da immagini e schemi ambientali, arriva alla definizione dello spazio archi
. tettonico dandogli organicità e strut-tura.
I! progetto di architettura è il risultato di un'operazione complessa tendente alla costruzione di un sistema integrato dove devono essere presenti i contenuti sociali, le ragioni per cui l'opera di architettura è richiesta, gli aspetti tecnologici, cioè la ricerca di un sistema costruttivo che sia capace di esprimere l'idea della struttura spaziale che l'architetto ha immaginato, attraverso l'uso di materiali opportuni staticamente resistenti e capaci di pro-
teggere l'uomo dall'ambiente esterno; ma queste componenti devono trovare la capacità di annullare la loro identità originaria, eliminare le incompatibilità reciproche e trasformarsi con un'operazione di sintesi in un risultato unico che chiamiamo «architettura ».
Bibliografia essenziale
C. Norberg Schulz, Esistenza spazio e architettura, ed. Calderini, Bologna.
C. Norberg Schulz, Genius lo ci- Paesaggio, Ambiente, Architettura, ed. Electa Milano 1979.
K. L. Bloomer, C. W. Moore, COlpO
memoria architettura, ed. Sansone 1981.
L. Quaroni, Progettare un edificio, Ed. Mazzotta, Milano 1977.
R. De Fusco, Il progetto di architettura, Ed. Laterza, bari 1984.
Il corso si avvale di contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca del dott. arch. Gabriella Romano.
8. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE
ARCHITETTONICA (H)
Prof. Camillo Gubitosi
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione Urbana
È opportuno precisare che non esiste alcuna metodica consolidata che possa identificare una didattica ben definita della progettazione architettonica.
58 Università degli Studi di Napoli Federico Il
L'architettura o meglio il «fare architettura», significa in sintesi l'organizzazione dello spazio che deve servire all'uomo entro un contenitore che, dovrà assumere una forma. È in questo dualismo di forma e funzione che si identifica tutta la problematica della progettazione.
Il processo progettuale, che dovrà essere analizzato e capito, è un approccio complesso in cui entrano in gioco molte variabili ma in cui l'esperienza e la capacità di sintesi dei problemi gioca un ruolo prioritario e fondamentale.
Questa complessità ha però dei punti di riferimento culturali utili per innescare il processo mentale nel quale s'identifica l'atto del progettare, ed al tempo stesso il controllo della sua correttezza.
Questi riferimenti sono l'analisi dell'ambiente o dell'intorno al luogo ave progettare, la funzione per cui si deve progettare, il dimensionamento, le interrelazioni tra le funzioni e così via.
Ma ovviamente tutti i riferimenti non determinano ne producono la soluzione progettuale, ma attivano un «processo mentale» che permette di operare delle scelte collegandole alla loro motivazione.
Questo «processo» può essere attivato e capito attraverso una serie di esperienze determinate dalle analisi e letture di spazi architettonici su cui se ne può indagare «a posteriori» il processo della sua formatività.
Il programma del Corso si propone in una prima fase la identificazione e analisi delle problematiche che sono connesse con il processo su esperienze concernenti i problemi e l'analisi dello spazio architettonico, attraverso la lettura di progetti di maestri del movimento moderno, non escludendo qualche esperienza di lettura ed anali-
si dello spazio urbano nella sua didattica fondamentale: morfologia urbana e tipologia edilizia.
Durante l'avvio del corso saranno ulteriormente specificati i temi e fornite dispense chiarificatrici di supporto.
Sarà opportuno che gli allievi seguano il corso su due linee didattiche parallele: una del tipo teorico d'impostazione della problematica progettuale ed un altra pratica-sperimentale di tipo grafico che faccia familiarizzare con tutti i problemi del disegnare fondamentali al progettare e fare architettura.
Alcune letture che sono indicate in una bibliografia sintetica divranno ritenersi assolutamente indispensabili come testi del corso.
Esami: due sedute per sessione.
Bibliografia
B. Zevi, Il linguaggio moderno dell'ar-chitettura, 1974.
B. Zevi, Architettura in nuce. K. Linch, L'immagine della città, 1960. T. Maldonato, La speranza progettuale,
1970. C. N. Schulz, Esistenza, spazio Archi
tettura, 1975. R. Venturi, Complessità e contraddizio
ni nell'architettura, Dedalo, Bari 1980.
L. Quaroni, Progettare un edificio - otto lezioni di architettura, 1977, Marotta Ed.
9. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA lO (A)
ProC. Alberto Izzo
Area disciplinare: Progettuale Architettonica
Dipartimento: Progettazione Urbana
Facoltà di Architettura ~ 59
Premessa teorica
Il corso si propone come «Corso di Progettazione ». Le analisi, svolte su alcune insule del Centro antico di Napoli, prendono le mosse dal rapporto, storicamente stratificato, tra morfologia e tipologia urbana, fornendo le condizioni di contesto che più direttamente influiscono sulla progettazione, come valido presupposto e piattaforma necessaria ad ogni ipotesi d'intervento.
Il tema del progetto, rapporto fi'a nuovi edifici e tessuti edilizi esistenti, fa riferimento al lavoro svolto negli anni precedenti sulla problematica dei centrio storici.
Come introduzione al tema saranno tenute lezioni sul contributo del M.M. ai criteri d'intervento nei centri storici in Italia e all'estero e sulle interrelazioni del progetto tra Funzione - Forma -Struttura e Significato.
Tema del corso
Architettura moderna nei centri storici: il tema è quello di una progettazione, intesa come strumento per un'interpretazione e trasformazione della realtà e s'impernia sul rapporto tra nuovi edifici e tessuti edilizi esistenti. Sul piano didattico lavorare sull'esistente, sulle contraddizioni della città antica attraverso un ipotesi d'intervento sostitutivo di un particolare brano del tessuto urbano.
Infatti, le «condizioni al contorno» stimolano soluzioni inedite, in cui i rapporti con la tradizione sono tanto più profondi quanto più autonomi ed originali sono i risultati.
Esami: tre per ogni sessione.
Collaboratori: dotI. C. M. De Feo.
Il corso si avvale di contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dotI. N. Mezzasalma, L. De Falco, P. Grassi, R. Vanacore.
lO. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA lO (B)
Prof. Donatella Mazzoleni
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione Urbana
Modalità di svolgimento del corso
Il corso ha un carattere rigorosamente sperimentale: l'insegnamento della progettazione architettonica è strettamente legato, ai livelli dell'impostazione preliminare specifica del p\-imo e del secondo anno, all'esperienza concreta dello «spazio vissuto». Il corso si articola in lezioni teoriche, seminari ed esercitazioni. Le lezioni teoriche vengono svolte spesso con proiezione di diapositive o di video. Un seminario sulle istituzioni del progetto costituisce parte integrante del corpus disciplinare del corso. Altri seminari di carattere interdisciplinare sono previsti in funzione delle tematiche specifiche affrontate anno per anno. Gli studenti devono eseguire elaborati essenzialmente grafici e plastici, ed alcuni elaborati scritti. Durante il corso si prevedono esercitazioni grafiche estemporanee. Dato il carattere strettamente sperimentale del corso, è praticamente impossibile sostenere l'esame senza aver frequentato il complesso delle lezioni, seminari ed esercitazioni.
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Esami
L'iscrizione agli esami viene effettuata presso la segreteria del Dipartimento di Progettazione Urbana Sezione Architettura e Design. La ~omposizione e l'impaginazione degli elaborati d'esame dovrà attenersi strettamente alle norme illustrate nei comunicati operativi del corso, pena la non ammissione all'esame stesso. La prova d'esame consisterà in una discussione sui materiali prodotti durante l'anno ed eventualmente in un esercizio di progettazione ex-tempore. Sono previsti appelli d'esame con frequenza settimanale nei periodi: 15 giugno-15 luglio ottobre-dicembre, febbraio-marzo. '
Indicazioni particolari
Il corso è coordinato con il corso parallelo del Prof. Antonino della Gatta .. . ' con CUi SI ravvisano alcune affinità di contenuti. Tale coordinamento permette la rotazione dei docenti fra il l° anno (Teoria e Tecnica della Progettazione) ed il 2° (Composizione Architettonica l 0), dunque la possibilità per gli studenti di effettuare un biennio con lo stesso docente. Ciò permette un interessante approfondimento del lavoro al 2° anno, e la elaborazione di un'esperienza con caratteri di completezza a livello complessivo di studi preliminari della progettazione. Per ciò che riguarda il prosieguo degli studi, si è verificato che i contenuti del corso, per il loro carattere archetipico forniscono un apparato culturale di base suscettibile di diversissimi sviluppi. Si consiglia del resto agli studenti un'esperienza didattica quanto più possibile diversificata.
Contenuti minimi del corso
L'esperienza dell'architettura che si propone in questo corso è fondata su
una concezione «bioecologica» del progetto. L'architettura dell'edificio e della città viene cioè intesa come un processo di costruzione artificiale degli spazi che amplia e prolunga in senso «culturale» le attitudini «naturali» di organizzazione dell'ambiente proprie dell'esperienze vissuta individuale e collettiva. In questa prospettiva di ecologia globale il fattore <<uomo» è considerato una delle componenti fondamentali dell'ambiente.
Ai fondamenti tradizionali dell'architettura (la funzione, la forma, la tecnica) viene così ad aggiungersi un elemento ulteriore, che vuole interpretare la componente soggettiva dei processi di strutturazione dello spazio: questo elemento è il « significato», inteso non solo come significato manifesto delle operazioni di progetto e costruzione dell'ambiente, ma anche come significato latente, simbolico. La città viene così analizzata e progettata non solo come il risultato di processi socio-economico-tecnici, ma anche (forse soprattutto) come prodotto dell'immaginario.
Seminario: Istituzioni del progetto
Ricercatore titolare del Seminario: Pasquale Belfiore
Un seminario parallelo al corso analizza i rapporti fra il progetto e la realizzazione dell'opera. La nozione fondamentale che presiede sia la lezione teorica che le esercitazioni è il concetto del «fare con arte» della cultura architettonica, dal mondo antico al Rinascimento.
Oggetto del lavoro didattico sono alcuni fondamentali e moderni assunti sul rapporto tra teoria e tecnica: autonomia della tecnica nella ricerca di nuovi valori formali, variazioni di tec-
Facoltà di Architettura
niche in presenza di costanti formali, differenti configurazioni del rapporto forma/funzione. La manualistica è qui intesa non come ambito meramente tassonomico ma come «forma» variabile di distinti'« saperi» scientifici.
Programma operativo
1. Introduzione teorica generale
1.1. Architettura 1.2. Funzione, forma, tecnica, significato 1.3. Storia e progetto 1.4. Post~metropoli: !'immagine, il racconto, il
tempo e lo spazio
2. Il progetto d'architettura: l'attitudine sogget-tiva .
2.1. Memorizzazione inconscia delle immagini spaziali
2.2. Memorizzazione cosciente delle immagini spaziali
2.3. Spazio percettivo e spazio rappresentativo 2.4. La prospettiva come forma simbolica
3. Il progetto d'architettura: il processo di for· matività
3.1. L'appropriazione dello spazio 3.2. La ~imbolizzazione dello spazio 3.3. La percezione dello spazio 3.4. La costruzione dello spazio
4. Il progetto d'al'chitettura: archetipi e miti
4.1. Il Fuoco 4.2. La Terra 4.3. L'Aria 4.4. L'Acqua
5. Il progetto d'architettura: la struttura del luogo
5.1. Napoli: la differenza e la catastrofe 5.2. Napoli: costruzione e decostruzione 5.3. Il tempo e lo spazio: ambiti del centro sto
rico 5.4. Il tempo e lo spazio: ambiti della periferia
6. Il progetto d'architettura: nuclei di rifonda-zione della città
6.1. La struttura funzionale 6.2. La struttura simbolica 6.3. La struttura formale 6.4. La struttura tecnologica
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Tema specifico del corso per il biennio accademico 1988/89 -1989/90
Tema generale è quello del recupero di spazi collettivi nel centro storico , quali «nuclei di rifondazione» della città di Napoli. Tema particolare è quello del recupero di spazi collettivi di natura teatrale. Ancora più specificamente, si intende lavorare sul tema dell'odeion, il teatro per la musica. Argomento del corso biennale sarà dunque: Architettura e musica.
Attività didattiche speciali per l'anno accademico 1989/90.
Al corso ed al seminario istituzionali saranno affiancati, nel 1988/89, un corso integrativo ed alcuni seminari speciali.
A. COl'SO integrativo
Tema: Spazi della musica nel 600 e nel 700 a Napoli
Docente: Maestro Roberto De Simone, etnomusicologo, compositore e regista teatrale.
B. Seminari
Tema: Spazi della vita collettiva: la piazza-teatro, dalla polis greca alla
. post-metropoli
Al Seminario, coordinato da D. Mazzoleni e P. Belfiore, parteciperanno i dott. P. Ciapparelli, G. Ciaramella, G. Fusco, I. Giarletta, F. Iardino, R. Marone, R. Pastore, S. Solaro.
Tema: Il suono, il corpo, lo spazio (interdisciplinare)
AI seminario, coordinato da D. Mazzoleni, parteciperanno il prof.
D. Mazzoleni, P. Belfiore, Metapolis. Strutture e storia di una grande città, Officina, Roma 1983.
D. Mazzoleni (a cura di), La /'immaginario, Officina, 1985.
città e Roma
D. Mazzoleni, Napoli: la differenza e la catastrofe, in «la Nuova Città», n. 5, dicembre 1985.
B. Belfiore, Architettura: tra proibizionismo e abusivismo, in «Op. cito », n. 63, maggio 1985.
D. Mazzoleni, P. Belfiore, Progetti per Napoli, in «La Nuova Città», n. 3, N. S., dicembre 1987.
D. Mazzoleni, Tessiture. Architetture dello spazio interno, C.L.E.A.N., Napoli 1989.
D. Mazzoleni (a cura di), Spazi della vita collettiva, C.D.E.N., Napoli 1989.
Modalità di lavoro
Gli studenti eseguiranno lavori singoli e lavori in piccoli gruppi in differenti parti del corso. Le revisioni dei lavori avverranno esclusivamente negli orari di lezione, con discussioni collettive. Non sono previste normalmente revisioni dei lavori dopo la conclusione del corso.
Il corso si avvale di contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott.: P. Ciapparelli, G. Ciaramella, L. Costanzo, G. Fusco, I. Giarletta, F. Iardino, R. Pastore, A. Risi, M. Simeone, S. Solaro, M. Zambardi.
11. COMPOSIZIONE ARCHI1ETTONICA lO (C)
Prof. Luciana De Rosa
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione D rbana
Il corso, imperniato su un tema di progettazione, si articola in due parti strettamente interconnesse e svolte parallelamente:
l) Lezioni teoriche tese ad illustrare la varie fasi ed i diversi aspetti del processo progettuale, nonché gli elementi che costituiscono un progetto architettonico ed il ruolo che essi rivestono all'interno del processo progettuale stesso.
2) Esercitazioni pratiche, tese ad affrontare in concreto un progetto ed i diversi argomenti éhe in esso intervengono nelle diverse fasi.
Tali esercitazioni, data la impossibilità di organizzare un lavoro collettivo in aula, saranno svolte alla lavagna dai docenti e, di volta in volta, da gruppi di studenti, ma saranno considerate valide per la totalità degli studenti.
I temi delle lezioni teoriche tiguardano sinteticamente, i seguenti argomenti:
1.1. Il progetto come attività interdisciplinare: il progetto architettonico, gli aspetti specialistici, i progetti specialisti ci.
1.2. Le diverse fasi della progettazione: le specialità della progettazione architettonica, il progetto di massima, il progetto esecutivo, le diverse fasi, le diverse articolazioni.
1.3. Gli elementi che intervengono nel processo progettuale:
Facoltà CIi Architettura 63
- i dati di partenza; - i caratteri del sito; - i caratteri dell'uso; - i problemi geometrici; - gli aspetti strutturali e tecnologici; - gli aspetti impiantistici.
Il tema delle esercitazioni, di dimensioni sufficientemente contenuta per essere compreso in una prima esperienza di progettazione, ma anche sufficientemente ampio per includere tutti gli aspetti della problematica progettuale, riguarda un problema di «residenza », collocato in un'area della periferia napoletana facilmente accessibile.
L'esame è costituito da una parte orale, sui testi indicati all'inizio del corso, e da una parte grafica e applicativa, sul tema del progetto.
12. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA l o (D)
Prof. Rolando Scarano
Area disciplinare: Progettuale Architettonica
Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali
Collaboratore: arch. Alfonso Artiaco
Organizzazione del corso
Il corso si articola in quattro fasi: una fase teorica e tre fasi operative.
La prima sarà caratterizzata da un ciclo di lezioni teoriche su argomenti inerenti l'impostazione metodologica del processo di progettazione e la risoluzione di particolari problemi di composizione architettonica, sia in relazione alla definizione del «compito edili-
zio» sia in relazione alla costruzione della «struttura linguistica» di un'opera.
Dna volta definite ed assegnate le aree-tema di intervento (centro storico, quartieri occidentali, aree dismesse nei quartieri orientali, cintura periferica dell'area metropolitana di Napoli), i temi di progettazione e i temi di analisi, selezionati tra opere ben documentate di architettura che per destinazione funzionale o struttura linguistica si riterranno pertinenti al compito di progettazione da svolgere, la prima fase operativa consisterà nell'analisi del «testo» architettonico operata attraverso gli strumenti e le tecniche dell'analisi funzionale per la definizione dei layout di organizzazione funzionale e le procedure linguistico-strutturali di descrizione (rappresentazione simbolica) dei modi di generazione della forma architettonica.
La seconda fase operativa, consisterà nell'analisi del «contesto» ambientale, ovvero nella descrizione e rappresentazione simbolica, del particolare sistema ambientale interessato dall'intervento. La descrizione sarà operata in base ad un sistema prede terminato di categorie di riferimento, gerarchicamente articolato in funzione sia delle caratteristiche del sistema ambientale sia degli obiettivi dell'intervento stesso.
Nella terza fase operativa, sulla base dei risultati prodotti nelle fasi precedenti e degli schemi di riferimento per l'organizzazione funzionale e la costruzione della struttura di articolazione linguistica della configurazione, elaborati durante le esercitazioni teoriche, saranno attivati i processi di generazione delle configurazioni architettoniche corrispondenti agli specifici temi di intervento. In questa fase si dovranno progettare le operazioni di
·~~~TI~~:~~:!afiSi-i0 as~ ambientale, il
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<,;",t<,>,tt"rfl di superficie» del testo architettonico.
Per quanto concerne le operazioni di analisi e definizione qegli interventi nelle aree-tema, gli studenti saranno suddivisi in gruppi di ricerca quantitativamente definiti in base alla complessità delle operazioni da svolgere. Ad ogni unità di ricerca, costituita da un singolo studente o da un gruppo di lavoro composto al più da tre allievi, sarà assegnato uno specifico compito, da portare a termine in relazione ai risultati dell'analisi del sistema ambientale interessato dall'intervento.
Le lezioni relative alla pratica teorica dell'architettura si terranno un giorno alla settimana, mentre gli altri due giorni saranno dedicati alle esercitazioni e alle altre attività didattiche e seminariali per la definizione delle metodologie di analisi e di intervento sul territorio.
È consigliata una frequenza continua per la stretta interdipendenza fra lezioni teoriche e cicli di esercitazione pratica.
Per la parte teorica, il corso si avvarrà delle dispense, dei libri e delle comunicazioni dirette del docente e dei collaboratori. Sarà di volta in volta consigliato l'uso di testi della bibliografia, di seguito indicata, per l'approfondimento dei problemi e delle tematiche connesse all'elaborazione del materiale didattico da presentare.
Le applicazioni sperimentali del corso saranno indirizzate verso la definizione di proposte progettuali da realizzare nell'area metropolitana di Napoli, dove i gruppi di lavoro potranno
affrontare il problema della riutilizzazione delle aree industriali dismesse e della riqualificazione del costruito.
Le analisi e le descrizioni sistematiche del contesto ambientale, nonché le elaborazioni relative alla definizione dell'ipotesi progettuale, dovranno essere graficizzate su indicazione esplicita del docente e dei collaboratori mediante tavole tematiche di dimensione e formato standard da determinare in funzione delle particolari esigenze di rappresentazione.
L'iscrizione agli esami è subordinata al completamento del lavoro grafico e al nulla osta del docente.
Si prevede una seduta di esame nella sessione estiva, due sedute di esame nella sessione autunnale, una seduta nella sessione straordinaria.
Gli studenti potranno effettuare l'iscrizione al corso presso la sede del dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali fino all'inizio delle lezioni.
Contenuti minimi del corso
Numerosi contributi teorici, soprattutto nell'ambito della storiografia architettonica, hanno individuato un'analogia fra architettura e linguaggio che ha consentito di trasferire gli strumenti analitici del discorso e del segno linguistico al campo dell'architettura, con l'intento di sviluppare percorsi critici, descrizioni della struttura di articolazione ed interpretazioni dei valori estetico-comunicativi dell'oggetto architettonico.
Come hanno sottolineato numerosi studiosi del linguaggio, filosofi e semiologi che hanno applicato la propria esperienza anche nel campo dell'architettura, il problema centrale di una semiologia dell'architettura non risiede solo nella dimostrazione della pos-
Facoltà di Architettura 65
sibilità di una analisi strutturalista dell'oggetto architettonico, ma soprattutto nella spiegazione coerente ed esauriente del processo di trasformazione dei bisogni e delle intentioni semantico-referenziali espressi da un certo sistema sociale, in una forma ad essi congruente.
L'analisi del processo di costruzione della forma architettonica quale veicolo di informazione pertinente alle intenzionalità e agli obiettivi di un determinato paradigma culturale, espressione di una competenza individuale o collettiva, si dovrà quindi basare sul bagaglio specifico delle teorie dell'architettura, o in mancanza di teorizzazioni sufficientemente sistematiche e compatte, dovrà assumere come obiettivo primario la costruzione di una teoria dell'architettura adeguata agli scopi dell'analisi e della spiegazione del processo di progettazione.
Questo approccio consente di interpretare l'analogia tra architettura e linguaggio istituendo una corrispondenza profonda tra il processo di generazione delle strutture significanti di una lingua, delle strutture di un sistema di pensiero e di espressione, e il processo di costruzione della forma architettonica.
Il corso intende portare avanti un programma di ricerca che, muovendo dalla constatazione che esiste un carattere comune ai due processi, l'essere sistemi di produzione di entità che entrano in un processo di comunicazione, giunga alla descrizione e all~ sperimentazione dei modi di descnzione del contesto ambientale e dei modi di produzione della configurazione architettonica.
Il programma assume quale riferimento operativo la modellazione del processo di progettazione formulata nei saggi Progettazione per ottimizza-
zione e Processi di generazione della configurazione architettonica, al fine di comprendere e spiegare le operazioni progettuali nei termini di un sistema compatto, coerente e non contraddittorio di definizioni.
Gli argomenti delle lezioni seguiranno la serie logica dei capitoli dei saggi citati, dall'impostazione metodologica generale di una teoria della progettazione alla costruzione di un particolare modello di progettazione.
L'esplicitazione dei principi metodologici generali e la definizione del carattere scientifico della pratica teorica dell'architettura, costituisce il punto di partenza e il nucleo fondativo del programma di ricerca.
La precisazione dei confini conoscitivi e del campo di applicazione della pratica teorica e la trattazione dei fondamenti paradigmatici dell'analogia linguistica, saranno i due problemi preliminari che saranno affrontati sulla base delle acquisizioni metodologiche precedenti.
Saranno, quindi, introdotti ed esemplificati i principi esplicativi e le principali asserzioni ipotetiche assunti alla base del programma e saranno individuati i principali problemi e gli strumenti operativi elaborati ed utilizzati in un particolare processo di progettazione.
Infine, sarà illustrato il processo di costruzione della grammatica generativa articolata nelle sue diverse com-, ponenti, attraverso la modeJ1izzazione del sistema di competenza.
Bibliografia
R. Scarano, Processi di generazione della configurazione architettonica, Fratelli Fiorentino Editore, Napoli 1988.
66 Università degli Studi di Napoli Federico Il
R. Scarano-A. Piemontese, Paesaggio e ambiente costruito: modelli per il controllo della dinamica territoriale dei Campi Flegrei, in «Orizzonti Economici» n. 56, agosto 1987.
R. Scarano, L'organizzazione ottimale dello spazio, in «Territorio e Architettura» a cura di G. Padovano, Etas Libri, Milano 1982.
R. Scarano, Introduzione alla pratica scientifica dell'architettura, S.E.N., Napoli 1979.
R. Scarano, Progettazione per ottimizzazione, Liguori, Napoli 1979.
R. Scarano e altri, Sistema e modelli nell'analisi territoriale, Cappelli, Bologna 1974.
B. Zevi, Saper vedere l'architettura Ei-, naudi, Torino 1951.
B. Zevi, Il linguaggio moderno dell'architettura, Einaudi, Torino 1973.
J. Summerson, Il linguaggio classico dell'architettura, Einaudi, Torino 1970.
C. Norberg Schulz, Intenzioni in architettura, Lerici, Milano 1967.
L. March, Ph. Steadman, La geometria dell'ambiente, Mazzotta, Milano 1974.
C. Alexander, Note sulla sintesi della forma, il «Saggiatore », Milano 1967.
P. Spadolini, Design e tecnologia Par-. ' ma EdItore, Bologna 1976. R. Benham, Ambiente e tecnica nell'ar
chitettura moderna, Laterza, Bari 1978.
K. Linch, L'immagine della città Mar-, silio, Venezia 1980.
L. Hielmslev, I fondamenti della teoria del linguaggiO, Einaudi, Torino 1968.
U. Eco, La struttura assente, Bompiani, Milano 1968.
U. Eco, Le forme del contenuto, Bompiani, Milano 1971.
R. Wittkower, Principi architettonici dell'età dell'umanesimo EinaudI' , , Torino 1964.
13. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA lO (E)
Prof. Stefano Paci elio
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Configurazione e attuazione dell'architettura
1.1. Come già in passato questo corso annuale intende condurre gli studenti ad una prima esperienza di progettazione architettonica, intesa come disciplina atta a formare i luoghi in cui viviamo, muovendo dallo studio dei suoi fondamenti operativi e teorici. Tale attività concettuale ed empirica deve in ogni caso definire una costruzione in contesti ad essa preesistenti, controllandola con i mezzi della propria cultura negli sviluppi della sua necessaria rappresentazione. Tenteremo pertanto di promuovere nei giovani quel ciclo tra conoscere e fare che ripeta nell'individuo il tipo di processo che è riscontrabile nella storia' studiando non solo opere eccezionaÙ ma pure quanto si ripete, che è costante e tipico, che trova in noi eco o può divenire comprensibile grazie a noi.
1.2. Il nostro programma sarà svolto in due fasi successive sui seguenti temi generali: lettura e rappresentazione dell'ambiente costruito intorno a noi; definizione architettonica di una unità abitativa di tipo e dimensioni assegnate, ovvero di un luogo dell'attuale contesto urbano. Temi che cOrrispondono a momenti diversi di una
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stessa attività, diretti a verificare in ciascuno studente la capacità di comprendere e rappresentare nelle sue diverse valenze uno spazio già edificato o da edificare, da quello preesistente nella città a quello immaginato in progetto.
2.1. Campo operativo dello studio suddetto sarà la fascia costiera di Napoli tra colline e nare, da Mergellina a Castelnuovo; compresa in gran parte nel quartiere occidentale di Chiaia, da ritenere ancora per vari aspetti luogo esemplare della città.
2.2. Muovendo dalla conoscenza generale della sua formazione, la lettura consisterà nell'individuare entità e tracciati rappresentativi del contesto in esame, riassumendo caratteri e modi d'organizzazione dei suoi spazi. La scelta e l'ordinamento dei dati acquisiti, nella resa in immagini delle situazioni considerate, documenteranno l'efficacia del lavoro svolto. Inoltre nella seconda parte del lavoro gli studenti completeranno la progettazione di massima dei temi sopra descritti.
3.1. Il corso sarà svolto mediante lezioni, letture e frequenti sopraluoghi, oltre che mediante la revisione continua da parte degli assistenti delle esercitazioni svolte dagli allievi. Pertanto esso richiede assidua frequenza; sono ammessi gruppi di lavoro di due studenti al massimo.
Gli esami si terranno nella seconda metà dei mesi di giugno, luglio, ottobre, novembre del 1990. L'ammissione agli esami è condizionata all'avanzamento del lavoro degli studenti.
Le iscrizioni al corso si accettano presso il presidio didattico del Dipartimento al piano terra del palazzo
Gravina, fino al numero massimo di 250 allievi e non oltre il 30 novembre prossimo.
Collaborano al corso gli architetti G. Barbati e G. Gorini.
Bibliografia minima di base
G.C. Argan, L'arte moderna 1770-1970, ed. Sansoni.
C. De Seta, Napoli, ed. Laterza.
Ulteriori indicazioni saranno date durante il corso.
14. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA lO (F)
Prof. ltalo Ferraro
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione Urbana
Contenuti del corso
Obiettivo del corso è l'introduzione degli studenti architetti allo studio dell'architettura intesa, nella sua più vasta accezione, come rapporto dialettico tra costruzione logica e invenzione.
Il corso è annuale, il contenuto del suo insegnamento e il suo programma si sviluppano quindi come disciplina che si fonda su premesse giungendo a conclusioni.
Studieremo l'architettura come qualcosa che si costituisce nella città ed è un punto di vista per guardare l'intera città.
Per città intendiamo innanzitutto la complessità della metropoli contemporanea: dalla sua osservazione pren-
68 Università degli Studi di Napoli Federico Il
deremo le mosse per individuare in essa «le città concrete», e le idee urbane che vi sono connesse, che è possibile decifrare.
Tipo edilizio e struttura urbana esprimono qui di nuovo la dialettica tra ciò che è fisso nella città e ciò che cambia.
È però importante per il corso anche distinguere tra l'aspetto logico e quello creativo dell'architettura, particolarmente nell'insegnamento, e quindi tra l'analisi e il progetto, anche se sappiamo che esiste sempre un legame.
La questione dell'analisi dell'architettura ci porrà di fronte al problema dell'architettura come scienza, solo dopo affronteremo il rapporto tra l'analisi ed il progetto, ed infine, affrontata la questione della realtà dell'architettura, parleremo del suo significato.
Svolgeremo anche un'attività pratica che non costituisce l'«esercitazione» su quanto diciamo, ma ha un suo sviluppo indipendente che è «imparare a progettare».
Tema d'anno
Oggetto di studio è il centro storico della città di Napoli, diviso nelle sue proprie parti strutturali (ognuna delle quali verrà analizzata e trasformata da gruppi appositamente costituiti), ma senza perdere di vista la sua unità.
Nell'esperienza progettuale cercheremo di considerare anche la forma di un singolo edificio nei suoi margini di autonomia, ma sempre rispetto al pro" getto di trasformazione di un fatto urbano più complesso.
Tema effettivo del corso può essere considerata «la progettazione delle trasformazioni urbane possibili nel centro storico di Napoli ».
Bibliografia
L Ferraro, L'architettura contraddetta, 2" ed., Napoli 1984.
L Ferraro, Architettura, scuola, città, Napoli 1984.
La costruzione della città, a cura di L Ferraro, 2' ed., 1984.
L Ferraro, Napoli: tipo, isolato e parte urbana, Napoli 1984.
Il corso si avvale dei contributi forniti dalle attività di ricerca degli arch.: Pietro Brunetti, Licia Caggiano, Franco Cassano, Raimondo De Paula, Rosario De Santis, Mario Mangone, Gianfranco Massari, Patrizia Musella, Fiorenzo Petilia, Sergio Pisapia, Anna Taurino.
15. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA lO (G)
Prof. Giovanni de Franciscis
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Il corso di Composizione Architettonica I ha lo scopo di fornire agli allievi quegli strumenti conoscitivi, critici e tecnici necessari alla comprensione dell'atto progettuale in tutta la sua complessa articolazione.
Partendo da una attenta analisi dei fenomeni che condizionano le scelte progettuali, sia quelli più precisamente legati all'arte del costruire (uso, forma, struttura), sia quelli che, in senso più ampio, si riferiscono al contesto fisico, umano, storico e culturale nel quale, nel concreto, si inserisce l'architettura, si vuole riconoscere il rapporto che l'analisi e la progettazione,
Facoltà di Architettura 69
quali momenti nel processo creativo deIl'architettura perché, come ha scritto Geidion, «II nostro compito fondamentale consiste nel riconquistare la capacità di coordinare le attività umane, tanto che ne possa nascere un risultato unitario ... Dobbiamo liberarci dal metodo educativo che deriva dalla cultura enciclopedica e separa rigorosamente, le une dalle altre, le singole discipline. In sua vece dobbiamo porre il massimo accento su una più profonda comprensione dei nessi e dei rapporti» .
Il corso ha carattere prevalentemente problematico e metodologico, e viene condotto atraverso lezioni teoriche, seminari ed esercitazioni, con la partecipazione di docenti di altre discip line, come sociologia, antropologia, urbanistica, arti visive. Esso si conclude con una sperimentazione progettuale di un elementare organismo architettonico, come primo approccio ai più complessi problemi che potranno essere affrontati negli anni successivi.
I singoli argomenti di studio, ed il calendario operativo, verranno precisati durante lo svolgimento delle prime lezioni del corso.
Bibliografia
AA.VV., Casa e città. AA.VV., Uomo e ambiente costruito. C. Norberg-Schulz, Genius Loci. K. Lynch, L'immagine della città. R. Assunto, La città di Prometeo e la
ciìtà di Anfione. AA.VV., Vuoto urbano o luogo? Rac
colta antologica disponibile presso il Centro documentazione e stampa.
Altre indicazioni verranno date durante le lezioni.
16. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA IO (H)
Prof. Piero Oslilio Rossi
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana Riferimento: Sezione A (Sperimenta
zione progettuale) del Dipartimento
Contenuti del corso
Il corso si propone l'obiettivo di definire un metodo di lavoro capace di controllare il processo di costruzione del progetto e di fornire una serie di nozioni di base e di strumenti da applicare in una esercitazione che avrà per oggetto un intervento di dimensioni contenute nella periferia di Napoli.
A questo scopo il progetto - che per sua natura è un'operazione di sintesi -sarà disarticolato attraverso l'individuazione e lo studio delle sue componenti, delle sue fasi e delle sue connessioni logiche e successivamente ricomposto ed esaminato nella sua complessità. Sarà così possibile appronfondire le diverse operazioni e i procedimenti che le regolano per impadronirsi di criteri e di indicazioni di metodo che consentano di progettare non tanto opere singolari o con caratteristiche al di fuori della norma, ma gli spazi per un'architettura «civile» che sia capace non solo di dare una risposta concreta alle richieste della società nella quale viviamo ma anche di raggiungere livelli di «qualità diffusa» nella costruzione delle nostre città.
Scomporre un problema complesso in parti analizzabili singolarmente ed individuare successivamente i meccanismi per la loro ricomposizione, costituirà uno dei criteri di base dei qua-
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70 Università degli Studi di Napoli Federico Il
li 'il ,corso sì servirà per affrontare lo studio dell'architettura.
Alla base di questo approccio c'è la convinzione che il modo di progettare ab bia subìto un profondo rinnovamento nel corso di questo secolo per poter essere adeguato alle esigenze di produzione in serie di una società industriale di massa e che su questo patrimonio di esperienze sia oggi necessario lavorare affinché sia il metodo che gli strumenti vengano continuamente arricchiti ed aggiornati.
Progettare per tipi e per elementi componibili costituisce una delle possibili risposte ai problemi posti all'architetto dalla società contemporanea nella quale l'esigenza di un lavoro progettuale specializzato e la necessità di ottenere livelli di qualità elevati ed omogenei si scontrano con l'esigenza di aderire a situazioni molto differenziate che mutano rapidamente nòn solo nel tempo ma anche da luogo a luogo. Di qui il vantaggio di una costruzione logica del progetto articolata per parti e nella quale la soluzione scaturisca da una variata combinazione di elementi capaci nel loro insieme di adeguarsi alle esigenze particolari poste dalle diverse occasioni progettuali.
Per questo sarà necessario affrontare i problemi del rapporto tra tipo e luogo, dei modi cioè attraverso i quali lo schema progettuale si precisa nei diversi contesti, alla ricerca di un'architettura che sia in grado di recuperarne gli aspetti specifici, nel rifiuto sia di un processo di omologazione formale e tipologico legato agli imperativi della produzione e del consumismo, sia di un irrealistico e ludico ritorno a soluzioni architettoniche del passato preindustriale.
Il corso costituisce uno sviluppo e un approfondimento dei temi affronta-
ti nell'anno accademico 1988/1989 nel corso di Teorie e Tecniche della Progettazione B ai cui materiali - e in particolare alla serie degli «Appunti dalle lezioni» - è opportuno fare riferimento per quanto riguarda i contenuti teorici di base.
Il corso, nel quale assume un'importanza centrale il problema della costruzione dell'habitat attraverso un'attenta considerazione dei dati reali, è coordinato con i corsi di Progettazione architettonica diretti dal prof. Michele Capobianco.
Organizzazione del corso
Il corso è articolato in una parte teorica e in una applicativa strettamente correlate tra loro. Le lezioni teoriche saranno organizzate in cicli ed avranno per oggetto l'architettura del Movimento Moderno, le attuali tendenze del dibattito architettonico e lo studio degli strumenti della composizione architettonica sia attraverso l'approfondimento dei singoli temi, sia attraverso la lettura e l'analisi di progetti particolarmente significativi.
La parte applicativa del corso comprenderà esercitazioni didattiche, discussioni sui temi trattati nelle lezioni, l'impostazione e lo sviluppo del tirocinio progettuale e la correzione dei singoli lavori. In questa fase i gruppi di studenti saranno organizzati in seminari di progettazione.
Per lo stretto legame tra lezioni ed esercitazione progettuale è consigliata la frequenza.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca degli architetti Martino Canonico, Olindo Caso, Gerardo Cilento, Michele Furnari e Cherubino Gambardella.
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Esami
Di norma gli esami si svolgeranno nella seconda settimana di luglio e successivamente nei mesi di ottobre e novembre. Un'ultima sessione è prevista nel mese di gennaio dell'anno successivo. , Il progetto sarà redatto in gruppi composti da un massimo di tre persone.
La discussione avrà per oggetto gli elaborati presentati e ciascun candidato dovrà dimostrare la propria preparazione individuale anche attraverso un esame orale che verterà sugli argomenti trattati nel corso.
Indicazioni bibliografiche
Sui contenuti e sulla costruzione del progetto:
S. Giedion, Spazio, tempo, architettura, Hoepli, Milano 1987 (ristampa della seconda edizione italiana del 1965).
L. Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Mazzotta, Milano 1977.
M. Ja. Ginzburg, Saggi sull'architettura costruttivista, a cura di E. Battisti, Feltrinelli, Milano 1977.
L. Benevolo, La casa dell'uomo, Laterza, Roma-Bari 1976.
Sull'architettura moderna:
L. Benevolo, moderna, 1985.
K. Frampton, moderna, 1986.
Storia dell'architettura Laterza, Roma-Bari
Storia dell'architettura Zanichelli, Bologna
R, De Fusco, Storia dell'architettura contemporanea, Laterza, Roma-Ba-ri 1988.
Per una costellazione di riferimenti architettonici:
F. Tentori, R. De Simone, Le Corbusier, Guide all'architettura moderna, Laterza, Roma-Bari 1987 e W. Boesiger (a cura), Le Corbusier, Zanichelli, Bologna 1977.
R. Banham, The New Brutalism, Architectural Press, London 1966. (Anche in versione tedesca e francese).
Aldo van Eyck, projecten 1948-1961 e Aldo van Eyck, projecten 1962-1976, raccolte di progetti pubblicati su riviste edita da Grafisch bedrijf Copyquick Offset, Groningen, s.d.
Antiautoritaer arkitektur, Arbejder ai tegnestuerne A5 og Vandkunsten (Architettura antiautoritaria. Il lavoro degli studi A5 e Vandkunsten), in «Arkitektur DK», n. 6, 1982, pp. 205-252.
Atelier 5, 26 opere fotografate da B. Burkhard, Amman Verlag, Ziirich 1986. (Con testo in tedesco, francese e inglese).
Royal Academy of Arts, New Architecture: Foster, Rogers, Stirling, London 1986.
M. Dini, Renzo Piano. Progetti e architetture 1964-1983, Electa, Milano 1983 e Renzo Piano. Progetti e architetture 1984-1986, Electa, Milano 1986.
Herman Hertzberger, 1959-86, Bauten und Projekte, A. Liichinger, ArchEdition, Den Haag 1987. (Con testi in olandese, inglese e francese).
P. Collymore, Ralph Erskine, Alinea, Firenze 1986.
L. Rossi, .Giancarlo De Carlo. Architetture, Mondadori, Milano s.d. (1987).
K. Frampton, Bohigas, Martorell, Mackay, Electa, Milano 1984.
72 Università degli Studi di Napoli Federico Il
U. Conrads, M. Dack (a cura), Otto Steidle, Fiedr. Vieweg & Sohn, Braunchweig/Wiesbaden 1985 e H. van Bergijk, Otto Steidle: trame di comunità, in «Spazio e Società» n. 45, gennaio-marzo 1989, pp. 24-39.
17. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2° (A)
Prof. Salvatore Bisogni
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Il corso di Composizione Architettonica III A (III anno) ripropone il tema: «Normativa e Architettura» visto in relazione alla progettazione degli elementi urbani; di questi: isolati residenziali, manufatti collettivi e spazi liberi verrà curata l'analisi e la definizione progettuale di una unità residenziale riferita ad una parte urbana esistente: Montecalvario.
La possibilità di definire nuovi tipi di relazioni logiche fra gli elementi architettonici per la costituzione di manufatti urbani (nel nostro caso un isolato residenziale) è vista nell'ipotesi di poter istituire una nuova unitatietà nella costruzione della città, anche della città della storia.
Ritenendo pertanto che una tale finalità abbia costituito e possa ancora costituire parte fondamentale della ricerca (razionalista) in architettura, in rapporto ad essa il corso fissa anche i propri riferimenti sia rispetto agli assunti ideali, sia rispetto alle esperienze architettoniche conclamate (realizzate e non).
Sulla base di descrizioni ed analisi relative sia ai singoli manufatti architettonici, sia alla complessiva struttura urbana del quartiere Montecalvario, vengono individuate aree e punti di possibili e necessarie trasformazioni in vista di un nuovo ruolo del quartiere rispetto alla città.
Per tali aree e punti, in armonia con riformulazione della trama stradale del quartiere, di nuove e possibi connessioni col sistema residenziale esistente e con i principali luoghi e manufatti colettivi vengono fissati criteri e norme progettuali per la costituzione di nuovi manufatti residenziali ditati di requisiti abitativi civili, (già sperimentati nella costruzione della città comtemporanea) onde proporre un reale adeguamento della città e della architettura esistente alle attuali esigenze funzionali ed estetiche della vita contemporanea.
L'operatività di un simile indirizzo didattico per l'architettura sta dunque nella esatta individuazione della modalità analitica da adoperare: la descrizione e la classificazione dell'architettura (della storia e moderna) costituiranno i momenti preminenti del lavoro conoscitivo, attraverso il quale verrà indagata la materia fisico-funzionale dei singoli manufatti e del loro modo di porsi nella città.
Si attiverà pertanto un unico sistema di conoscenza relativo sia all'architettura ed alla struttura urbana esistenti, sia all'architettura ed alla struttura architettonica della città contemporanea.
Per quanto riguarda l'architettura e la città esistenti verranno esposti le modalità ed i risultati finora conseguiti attraverso lo studio particolare degli edifici e della struttura urbana di Montecalvario.
Facoltà di Architettura 73
Essi riguarderanno: a) lo stato di fatto (rilievi, classifica
zione degli edifici, parti e sacche di degrado del quartiere);
b) le trasformazioni avvenute nel tempo (tracciati stradali originali, ricostruzioni cartografiche e catastali, alterazioni e sostituzioni positive elo negative intervenute nel tempo);
c) abachi di possibili trasformazioni dell'esistente (singoli edifici, complessi monumentali, trama stradale).
Per quanto riguarda l'architettura e la città contemporanea verranno esposte le modalità ed i risultati conseguiti attraverso lo studio dell'alloggio, degli isolati e delle parti urbane progettati o realizzati dall'architettura moderna per la città contemporanea.
l) Lo studio dell'alloggio comprenderà la descrizione e la classificazione" degli alloggi corrispondenti alle principali esperienze del razionalismo architettonico e a quelle relative a momenti successivi. Da questa prima esperienza attraverso l'applicazione di metodi di controllo grafici mediante la presa di contatto con la pubblicistica e manualistica corrispondenti, verranno tratte le prime conclusioni tese alla riformulazione di norme progettuali (estrazione di serie e di ordini seriali relativi alle principali tipologie residenziali).
2) Lo studio delle unità residenziali avverrà sia sugli stessi riferimenti adoperati per l'alloggio (gli isolati residenziali dei quartieri prodotti negli anni '20 in germania, in Italia e in Olanda) sia sulle nuove città progettate et o realizzate a partire dagli anni '20 in URSS e nei paesi socialisti, in Palestina, in Germania, in Italia, in Olanda, in USA ed in Brasile. La descrizione e la classificazione delle unità residen-
ziali tenderà ad evidenziare da un Jato il tipo di corrispondenza fra tipologia edilizia forma e articolazioni di pezzi e parti costituenti le singole unità, dallaltro il loro rapporto col piano nelle gerarchie del suo tracciato e nella complessiva architettura della città. Da questa "esperienza analitica dovrebbero in parte derivare i criteri e le modalità per definire gli elementi normativi per la progettazione dell'isolato.
Sono previste differenti e correlate fasi di apprendimento con relative esercitazioni:
l Fase
Comunicazioni e discussioni relative al dibattito attuale sull'architettura in riferimento alla pubblicistica architettonica (leggere di architettura).
Il Fase
Le idee progettuali sulla città e sull'architettura nel M.M. (dagli anni 20 ad oggi) riferimenti a ipotesi e progetti per Napoli (leggere i progetti per la città).
III Fase
Idee e dibattiti sulla conoscenza architettonica della città - riferimenti e letture su Napoli ed in particolare su Montecalvario (leggere la città).
IV Fase
La progettazione architettonica di un isolato - le scelte formali-funzionali· caratteri e architettura dell'isolato: i , dati e i temi architettonici dalI-alloggio all'isolato alla parte urbana (i dati e i temi architettonici).
Il corso verrà svolto sia in forma istituzionale, mediante comunicazioni at-
74 Università degli Studi di Napoli Federico Il
tinenti agli aspetti teorici della disciplinna architettonica, sia in forma seminariale mediante incontri e dibattiti con personalità dell'architettura moderna italiane e straniere.
Fra gli altri si prevedono incontri e scambi con l'istituto di architettura dell'Università di Dresda il cui Direttore Prof. Heinz W. Schwarzbach ha già tenuto dei corsi integrativi presso la cattedra di Composizione Architettonica II/A (III anno).
Il gruppo di studio del corso è formato dal Prof S. Bisogni, arch. C. Fiorillo, arch. A. Farina, arch. G.C. Muselli, arch. G.c. Scognamiglio, arch. F. Tedeschi.
Indicazioni bibliografiche
L. Hilberseimer, L'architettura della grande città, CLEAN 82.
A. Klein, Lo studio delle piante e la progettazione degli spazi negli alloggi minimi (a cura di M. Raffa Rivolta e Augusto Rossari) Mazzotta 1977.
L. Quaroni, Progettare un edificio, Mazzotta 1977.
A. Rossi, L'architettura della città, Marsilio 1967.
G. Grassi, La costruzione logica dell'architettura, Marsilio 1967.
C. Aymonino, L'abitazione razionale, Marsilio 1971.
18. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2° (B)
Prof. Riccardo Dalisi
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Tema e premessa teorica
Tema: La residenza di quartiere, il recupero, l'importanza vitale del rapporto con gli organi di quartiere. Difficoltà e fascino delle soluzioni architettoniche che entrano in rapporto dinamico colla realtà per farsi realtà esse stesse.
Riimpostazione del problema teorico e metodologico sperimentato dal 1969 in poi nel corso di Composizione II/B N.O., tutto basato sull'architettura di «Partecipazione attiva».
L'alloggio: struttura e tipologia inteso come il principale «modo partecipativo» di un quartiere e il primo modulo partecipativo nella città.
Significato di professionalità: importanza di possedere tecniche, metodologie e vincoli normativi al fine di attuare il processo di integrazione colla città, col luogo, col quartiere.
Informazioni dello sviluppo ed aggiornamento dei temi partecipativi in architettura.
Articolazione e organizzazione
Il corso si articola in tre momenti: A carattere seminariale, coll'obiettivo di stabilire un contatto partecipativo di tutto il corso; 2) una seconda parte investe direttamente i problemi progettuali tecnico pratici e metodologici; 3) una parte sperimentale semiesterna (con incontri di quartiere).
Il ciclo di lezioni si articola nei modi seguenti:
a) conduzione di tipo seminariale con uso sia pure parziale della dinamica di gruppo (escursione storica ed uso di discipline affini);
b) compilazione di «schede didattiche» ad uso interno del corso (esercitazioni);
c) compilazione schede per uso interdisciplinare (storia, arte, tecnica,
Facoltà di Architettura _ 75
ecc.) eventualmente rivolti anche all'esterno (altre facoltà, comitati di quartiere, ecc.).
Ricercatori: arch. Scuotto Di Vettimo, arch. R. Serino.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dall'attività di ricerca dei dott.: arch. Antonio Catena, arch. Carlo Cuomo, arch. Giuseppe D'Amore, arch. Claudio Gambardella, arch. Davide Vargas.
19. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2° (C)
Prof. Francesco Bruno
Arep disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: di Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali
Il corso ha per obiettivo la costruzione di un programma operativo per la progettazione e tende a fornire, unitamente ai possibili strumenti del «meccanismo progettuale », un metodo per la definizione dello spazio e per la formazione dell'immagine architettonica.
1.1. Lo studio delle ragioni dell'architettura nonché l'osservazione delle sue espressioni costituiscono le premesse di una metodologia didattica
\ che tende ad assIcurare:
- la scientificità, per gradi successivi, nelle operazioni che conducono alla «costruzione» dello spazio;
- la conoscenza di strumenti e metodi per il formarsi dell'idea, per al sua evoluzione e per la «paziente» reificazione progettuale della stessa;
- la trasmissione di meccanismi che, legati a teorie, idee, sono alla base della procedura progettuale attraverso l'individuazione di elementi costitutivi e di immagini dell'architettura, ricorrenti nella sua storia.
1.2. Alle premesse didattiche si accompagnano alcuni concetti ritenuti fondamentali per la prassi e ricerca progettuale:
- relazione tra architettura e ambiente;
- la stratificazione, cime carattere «speciale» della architetturea e dello spazio costruito;
- il materiale, determinante nella ipotesi strutturale e nella ricerca di valenze «decorative».
Il giudizio storico-critico nella conoscenza dell'architettura (Storia) svolge allora un ruolo primario per la lettura del fenomeno architettonico e per una intelligente interpretazione innovativa nella determinazione degli spazi d'uso, nella tecnologia e in definitiva nella costruzione della immagine.
2.1. L'«esperienza progetto» rifletterà i temi metodologici fondamentali quali la funzione integrata (le analisi e proposte per gli spazi d'uso, l'organico funzionale etc.), il percorso (sistema connettivo e di supporto per l'articolazione funzionale), la struttura (determinante nella definizione dello spazio e delle relazioni connettive): tutti ritenuti sistemi vitali dell'architettura.
Verranno affrontati i problemi specifici della progettazione architettonica calata nella realtà urbana di Napoli attraverso campioni operativi particolarmente significativi per la definizione della tipologia urbana, del luogo, dell'isolato nonché esemplificativi delle modalità di intervento nel tessuto preesistente.
L
Infine, recuperando le valenze di «architetture per temi» si cercherà di cogliere le regole ed i significati del costruire nella Storia e fino all 'attuale dibattito architettonico.
3.1. Il corso verrà articolato in due parti:
- la prima (novembre-aprile) prevede integrazione di lezioni teoriche , esercitazioni (esercizi propedeutici didatticamente e fiscalmente al tema d'anno) e sopralluoghi;
- la seconda (maggio~giugno) prevede incontri seminariali per l'impostazione del tema d'anno. Quest'ultimo dovrà essere corrèdato da tesinerelazione sull'apprendimento e sul progetto.
Disponibilità per incontri con gli studenti: il mercoledì ed il venerdì in mattinata.
La frequenza al corso è obbligatoria ed è scandita da prove grafiche semestrali da consegnare su formato A3. I grafici relativi al tema d'anno saranno presentati in formato unificato IOOx70.
Gli esami sono individuali. L'ammisssione all'esame è condizionata allo stadio di sviluppo del tema d'anno. Le sedute di esame avranno luogo con cadenze bisettimanali nei mesi previsti.
Iscrizioni al corso: Libera e fino àl tetto massimo previsto per legge o secondo le decisioni del consiglio di indirizzo. L'iscrizione verrà comunque confermata dalla frequenza e dallo svolgimento positivo delle esercitazioni programmate.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca degli arch. tti G. Arcella, A. Barone,
F. Scalfati, I. Forni, E. Sorrentino, M.A. Pugliese, M. Clemente e del supporto dell'allievo interno A. PeIella.
Un particolare contributo sarà fornito dall'arch. Pierino Vacca che svolge specifica ricerca per gli interventi sulle preesistenze architettoniche di interesse ambientale, interne a tessuti urbani consolidati.
Sono inoltre previsti alcuni contributi esterni.
Nota bibliografica
Per la bibliografia, nel consigliare in particolare la lettura dei testi di B. Zevi, K. Frampton, P. Portoghesi, M. Tafuri, C. Norberg-Schulz, E. Buonfanti A. Rossi, L. Quaroni, si richiede atten: ta lettura e studio delle opere dei maestri dell'architettura moderna, dei contemporanei, dell'architettura preromana, di quella «classica» e '" di tutto il bagaglio di opere minori, grandi e piccole, di autore noto o anonimo co-, munque di quelle opere che, esempio della «saggezza» del costruire, hanno determinato la storia dello spazio per l'uomo.
La bibliografia essenziale è integrata, per quanto nei punti del programma, da quella segnalata nei corsi di Storia.
20. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2° (D)
ProC. Fabrizio Spirito
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Facoltà~ di Architettura - ~ 77
Principi di composIZIone urbana e architettonica
La ricerca di un'alternativa formale alla trasformazione della città, che vada oltre la stagione dei grandi concorsi o degli interventi per punti, richiede di pensare la progettazione urbana, non più come piano delle zonizzazioni, ma come strategia delle localizzazioni dei caratteri di architettura. Non si tratta di operazioni arbitrarie ma di individuare interventi in una città che vuole e deve «continuare», riproponendo la sua identità attraverso i luoghi della sua storia e della sua geografia.
Strada, piazza, lotto urbano sono gli elementi del disegno della città di cui vanno colti i caratteri particolari e generalizzabili attraverso l'analisi comparativa e l'esemplificazione sia in riferimento alla storia della città che all'architettura.
Il «PROGETTO DIDATTICO» è la tecnica specifica per lo studio e la conoscenza delle questioni di architettura; viene cioè assunto come principale strumento di analisi del reale architettonico.
La scelta di progetto deve tendere ad affermare soprattutto un principio di adeguatezza attraverso i criteri e i caratteri della descrizione.
In una prima fase derivare dal rapporto col suolo (naturale, artificiale, storico):
- il tema di architettura; - l'inventario degli elementi del
progetto e le loro relazioni.
In una seconda fase derivare dalla scelta dell'area progetto:
- il principio di localizzazione: aÌchitettura dell'impianto e la parte;
- la «grandeur conforrnée» vale a dire il concetto di misura;
- i «pezzi e le parti» e le relative strumentazioni di intervento;
- gli elementi normativi: abaco delle soluzioni tipo (1: 50) e relativa localizzazione (1: 500).
Il programma dettagliato delle lezioni e delle esercitazioni relative sarà fornito per le singole fasi di elaborazione del progetto.
21. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2° (E)
ProC. Marcello Angrisani
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Configurazione e attuazione dell'architettura
L'architettura della trasformazione
L'osservazione di Roberto Pane -essere assai rari a Napoli gli edifici (significativi) concepiti e realizzati da un'unica mente architettonica - nella sua apparente negatività si presta, a un suo rovescio, per il rilievo di un carattere tra i più peculiari della nostra città: fin dalle sue remote origini - la trama ippodamea ad es. alterata nel corso dei secoli per la creazione degli insediamenti conventuali - si evidenzia un processo di trasformazione continua, cui corrisponde la stratificazione storica, e che si manifesta anche con interventi sulle fabbriche rivolti, per i motivi più vari - adeguamenti funzionali e dimensionali, ristrutturazione statiche, volontà di aggiornamenti «stilistici», ecc. - a modificarne spesso anche profondamente l'aspetto e la sostanza architettonici.
Il fenomeno è d'altra parte riscontrabile, in senso geografico più ampio
78 Università degli Studi di Napoli Federico Il
- e nei suoi esiti massimi - nelle opere anche dei più importanti architetti «storici» (Alberti, Brunelleschi, Palladio, ecc.) che hanno sp esso utilizzato questo tramite «pratico », per la sperimentazione e affermazione di propri criteri e concetti architettonici sappiamo pure del tutto innovativi, o contestativi addirittura, nei confronti di strutture edilizie preesistenti.
Esempi frequenti e notevoli pure per qualità architettoniche, sono quindi presenti nella nostra citta (Castelnuovo, Palazzo Reale, palazzo Cellammare, palazzo Calabritto, Chiesa del Gesù Nuovo, ecc.) esercitati peraltro, dalI-alto e all'intorno pure funzione di modelli (ma non sempre benintesi).
Nel moderno il problema, cui molte ragioni conferiscono maggiore complessità (le innovazioni tecnologiche, la persistenza della preferenza verso il totale ex-novo ereditato dal mito ottocentesco del progresso che cancella il passato - ma pure vi era l'esigenza della «tabula rasa») anche se non infrequentemente affrontato (Rietveld, Asplunt, Chareau), allo stato attuale è di nuovo occasione di affermazione anche perentorie (Albini, Scarpa, Stirling, F.O. Gery) sulla possibilità cioè di operare anche creativamente sul e nell'esistente.
La tematica offre allora motivi di notevole interesse, rispetto al dibattito attuale sull-intervento e recupero nei Centri Storici, e quale occasione di verifica del consolidamento o meno di un pensiero architettonico moderno , nel confronto con le certezze e qualità di un passato, più o meno prossimo o remoto. Confronto dialettico e di «sfida», per l'inserimento del ritrovato moderno tecnologico - e concettuale d'immagine - nel contesto delle realtà e delle memorie stiriche da non obliterare.
Il corso consisterà quindi di una prima parte di trattazioni teoriche (cui corrisponderanno da parte degli studenti esercitazioni pratiche - di trattazione cioè di casi esemplari trascorsi, dall'«antico» al «moderno»); cui seguirà una seconda di sperimentazione e esercitazione progettuale su casi concreti esistenti e ricorrenti nella nostra città, di architetture anche cospicue (come consistenza pure di valori e risorse economiche) oltre che, ripetiamo - di memoria storica: da rinfunzionalizzare perché obsoleti nella loro condizi0tle attuale rispetto alle ragioni o intenzioni originarie, e quindi spesso abbandonati o malamente e costosamente manutenuti.
N.B. Una bibliografia appropriata verrà suggerita durante il corso orientata sui vari soggetti di studi~.
22. COMPOSIZIONE ARCHITETIONICA 2' (F)
Prof. Alberto Ferlenga
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Il corso di quest'anno avrà come tema di progetto e di ricerca un certo tipo di infrastrutture urbane.
Si parte da una considerazione: in una situazione di accentuato degrado formale della città, nel sommarsi caotico dei linguaggi e dei tipi che costituisce il nuovo volto delle espansioni più recenti, nella crisi ormai evidente degli strumenti urbani-
. stici noti e quando vengono meno metodi di lettura e di controllo che apparivano consolidati, la necessi-
Facoltà di Architettura 79
. tà di definire comunque nuovi principi di analisi finalizzati a nuove ipotesi di trasformazione, ci porta a spostare il nostro interesse su nuovi elementi.
Il ruolo di alcune infrastrutture coem strade, viadotti, gallerie, argini, contrafforti, moli, scalinate, ecc., ci appare, al di là dell'importanza della loro funzione, in una luce diversa se lo consideriamo dal punto di vista del mantenimento di una unità formale che si va perdendo e della capacità di porsi come elemento di attrazione (allo stesso modo di piazze o monumenti) per le molteplici diversità di cui la città si compone.
Se il nostro obiettivo è quello di ridare un senso ed un'immagine alla città e di ridefinire frammenti di analisi per un organismo profondamente mutato in questi ultimi anni, non possiamo evitare di confrontarci con la flessibilità, la marginalità e al tempo stesso l'importanza di elementi che sembrano ancora in disparte nel processo di revisione distruttiva dei· corpi urbani o relegati in una sorta di limbo posto tra l'ingegneria e la casualità.
Sia che si tratti di aree interstiziali o di vasti complessi, quel che si mette in gioco in molti luoghi di cui stiamo parlando è la possibilità di una loro trasformazione in elementi ordinatori di uno sviluppo che non è più controllabile nel suo complesso.
Molti di questi luoghi ci appaiono come schegge inserite in un corpo magmatica, in punti strategici, che hanno mantuenuto intatta la loro immagine di sempre anche grazie a quella sorta di «astensione progettuale» da cui sono nati e che li ha avvicinati agli elementi della natura ponendoli in un rapporto particolare con la topografia urbana.
Vengono naturalmente facili i riferimenti a chi, partendo dalla progettazione o riprogettazione di questi luoghi, nel corso della storia ha costruito nuovi punti di riferimento per le città, dal vanvitelli di Ancona, di Caserta o di Napoli, a Plecnik che a Lubiana, lungo il fiume, tracciò le linee di un nuovo ordine urbano. Viene anche in mente iul catalogo delle grandi infrastrutture romane che, nella città o nel territorio, a partire dall'uso di pochi elementi ripetuti, estero un controllo formale senza precedenti.
Partendo da queste premesse proporremo aree di progetto, a Napoli e altrove, che si misurino con questo tema, lungio i fiumi, tra i meandri del centro, a ridosso dei monti, costruendo architetture che mediando tra geografia e città costituiscano nuove occasioni di riordino urbano.
Come l'anno scorso l'attività di progetto vera e propria sarà preceduta da lavori propedeutici che porteranno alla esecuzione di tavole individuali, a metà tra l'analisi e il progetto, riferite ad esempi specifici individuati da docenti, al fine di sperimentare un primo veloce approccio ai temi del corso e ai metodi di progettazione cui si intende far riferimento.
Collaboratori: Archh. Francesco Escalona, Alberto Gozzi.
23. PROGETIAZIONE ARCHITETIONICA 1° (A)
Prof. Alfredo Sbriziolo
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
'ì I I
80 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Oggetto del corso è il graduale esperimento di procedimenti formativi dell'organismo architettonico - concepito come spazialità attiva ed agibile -dove le relazioni e interazioni delle valenze che lo individuano: la natura delle funzioni, le strutture formali, le componenti tecnologiche, i modi della fruizione, le realtà ed i caratteri dell'ambiente dato, si pongono come assunti logici traducibili in termini operativi progettuali.
Il tema della ricerca - la residenza -vuole porre l'attenzione su un problema che, quale che sia la sua definizione e delimitazione, rispecchia in positivo - o in negativo - le situazioni emergenti della società e gli orientamenti della cultura architettonica del tempo.
La messa in questione dei modelli convenzionali e la ricognizione di un filone di ipotesi alternative costituiscono il punto di avvio di uno studio sulla praticabilità di metodologie basate su ampie possibilità di articolazione, flessibilità e variabilità dello spazio abitabile in funzione di valori dipendenti dalla individualità dell'uomo.
In questo quadro l'indagine muovendo dall'unità minima (alloggio) si estende ad una struttura primaria di aggregazione di dimensioni ottimali e controllabili architettonicamente, comprendente alloggi e attrezzature complementari collettive, intesa come passaggio di grado dalla funzione residenza alla funzione integrata-associativa.
Collaboratori: F. Rossi, G. De Lillo, G. Pagano.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalla attività di ricerca dei dott.: A. Lo Chiatto, M. Rendina.
24. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA lO (B)
Prof. Alberto Cuomo
Area diSciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana·
Contenuti minimi del corso
Il tema del corso è «Il falso autore». Gli studenti saranno condotti, mediante lo studio delle opere di autori contemporanei a progettare un'opera d'architettura di invenzione che sia però del tutto assimilabile, per la composizione, la tecnologia, il tipo di committenza, la cultura generale, a quella dell'autore di riferimento scelto.
Il corso sarà svolto mediante lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche e richiede la frequenza obbligatoria.
Esami
Gli esami saranno svolti nelle tres sessioni, e prevedono una prova orale circa le motivazioni teoriche del corso ed una dÌscussione sulle esercitaziooni pratiche.
Bibliografia
M. Tafuri, F. Dal CÒ, Architettura contemporanea, Milano 1987.
AA.VV., La casa unifamiliare, Napoli 1987.
A. Cuomo, Terragni ultimo, napoli 1987.1
Nell'ambito del corso saranno svolte letture guidate dal prof. Cuomo di testi di m. Heidegger, H.G. Gadamer, G. Vattimo, Cacciari, U. Eco, M. Tafuri.
Facoltà di Architettura 81
Collaboratori: Dott. E. De Crescenzo, L. Savarese.
Il corso si avvale di contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dotto D. Rije, M. Cuomo, R. Cutillo, G. Coppola, C. Salsano, T. Iannone, A. Amelina, G. De Santis, P. Portoghese.
25. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA lO (C)
Prof. Gaetano Borrelli
26. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA lO (D)
Prof. Mario Dell'Acqua
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Il corso assume come riferimento il dibattito presente nelle Facoltà di Architettura in una prospettiva strettamente disciplinare e di sperimentazione didattica. Impostare un sistema logico per considerare l'architettura un fenomeno urbano, significa individuare delle ipotesi sui rapporti tra struttura urbana e risultati architettonici, che non sono già delle ipotesi architettoniche ma premesse logiche per una ricerca. Il risultato conclusivo sarà sempre conseguito con il progetto di architettura, che può confermare o negare le ipotesi iniziali; purtuttavia queste restano necessarie per la « delimitazione del campo».
Pertanto il tema di studio sarà ricercato nella città costruita con le sue sto-
riche emergenze e diversità come modello architettonico che si misura con la storia. Saranno approfonditi i riflessi o condizionamenti che le analisi sulla struttura urbana e sui tipi edilizi possono avere nei riguardi della progettazione architettonica con l'esame dei seguenti argomenti:
1) Gli elementi costitutivi della città moderna e contemporanea e suoi sviluppi dal XVIII al XX secolo.
2) Individuazione del mutamento del rapporto tipologia edilizia-morfologia urbana e suoi riflessi nell'architettura.
La finalizzazione operativa di questi argomenti servirà a puntualizzare ipotesi strettamente correlate con la progettazione architettonica.
27. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA lO (E)
Prof. Massimo Nunziata
Area disciplinare: Progettazione architettonica
Dipartimento: Configurazione e attuazione dell'architettura
Il corso si propone di ripercorrere, a grandi linee, le esperienze architettoniche e urbanistiche di Napoli nel secolo diciannovesimo.
Nell'800 infatti sono state realizzate le ultime opere importanti per la configurazione della città, tra le quali, emblematica, è la apertura del Corso Umberto I, il cosiddetto «Rettifilo». Ad esse sono seguiti alcuni, pochi, interventi significativi nel ventennio fascista (1922-1943), tra i quali il Rione
82 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Carità, al centro, e la Mostra d'Oltremare a occidente.
Poi, dal 1945, vi è stato il caos! Il corso si comporrà di due fasi che
si svilupperanno alternandosi, una costituita da una serie di lezioni che analizzeranno il periodo suddetto attraverso gli esempi più significativi, avvalendosi anche di interventi di docenti di storia dell'architettura, l'altra, operativa, consisterà nella elaborazione di un progetto architettonico completo.
I temi d'intervento saranno scelti dopo aver effettuata un'analisi critica della zona di studio prescelta e cioè della grande arteria cittadina che è il Corso Umberto I, proponendo, a seconda dei casi, una ristrutturazione, una sostituzione o, anche, soltanto un progetto di riuso o migliore uso di un edificio o di un gruppo di edifici, aggiornando la tecnologia e integrando le infrastrutture con quanto sembrerà opportuno per rivitalizzare l'esistente.
Per l'elaborazione del progetto si suggeriranno i testi più idonei allo sviluppo del tema concordato, al fine di conoscere le normative inerenti e le tipologie specifiche.
L'esame si svolgerà illustrando e commentando il progetto eseguito durante il corso e sarà integrato da un colloquio sui testi suggeriti nella bibliografia.
Indicazioni bibliogrqfiche
Corrado Maltese, Storia dell'arte italiana (1785-1943), ed. Einaudi.
Renato De Fusco, L'architettura dell'ottocento, ed. Utet.
Erich Schild, Dal Palazzo di Cristallo al Palais des Illusions, ed. Vallecchi.
Luciano Patetta, L'architettura dell'Eclettismo, fonti, teorie, modelli 1750-1900, ed. Mazzotta.
~::~::r~~A~~~:~q:~L::::;~t:t::!1 pia e realtà nell'urbanistica napole-~'I
Giu~:;~ed~~~~~~e~:~a~~' 6:ff~~~~~, .....•... ; .•. 11
Errico Alvino architetto e urbanista napoletano dell'800, ed. L'Arte Tipografica, Napoli.
28. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA lO (F)
Pror. Michele Capobianco
Area disciplinare: Progettuale Architettonica
Dipartimento: Progettazione Urbana
Contenuti minimi del corso
La denominazione rileva interessi prevalentemente sperimentali-operativi nella sua poiezione verso il « reale» e nel controllo del dato esterno nei modi propri del comporre. La progettazione assume pertanto metodologicamente i dati esterni della realtà, mediandoli nella messa in forma del progetto alle diverse scale di intervento, attraverso il controllo della molteplicità dei parametri che concorrono alla sua definizione.
La suddivisione degli studenti all'interno del corso, tra i collaboratori avviene per scelta degli studenti e successivo riproporzionamento.
Corso: Lezioni teoriche, appello di frequenza, tesine scritte, prove pratiche, tema d'anno finale.
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Esami: 2 sedute per appello: giugno, lugliO, ottobre.
Iscrizioni al corso: da concordare con l'indirizzo di laurea.
Bibliografia
M. Capobianco, Didattica per il progetto e progetto per la didattica, Fratelli Fiorentino, Napoli 1982.
M. Capobianco, Un progetto per Nap,oli - I Quartieri Spagnoli, Officina
Edizioni, Roma 1987.
Collaboratori: Dott. A. Mariniello, A.M. Puleo, G. Szaniszlò.
29. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2° (A)
Prof. Michele Capobianco
Area disciplinare: Progettuale Architettonica
Dipartimento: Progettazione Urbana
Contenuti minimi del corso
La denominazione rileva interessi prevalentemente sperimentali-operativi nella sua poiezione verso il « reale» e nel controllo del dato esterno nei modi propri del comporre. La progettazione assume pertanto metodologicamente i dati esterni della realtà mediandoli nella messa in forma , del progetto alle diverse scale di intervento attraverso il controllo della , molteplicità dei parametri che concorrono alla sua definizione.
La suddivisione degli studenti all'interno del corso, tra i collaboratori avviene per scelta degli studenti e successivo riproporzionamento.
Corso: Lezioni teoriche, appello di frequenza, tesine scritte, prove pratiche tema d'anno finale. ,
Esami: 2 sedute per appello: giUgno, luglio, ottobre.
Iscrizioni al corsO: da concordare con l'indirizzo di laurea.
Bibliografia
M. Capobianco, Didattica per il progetto e progetto per la didattica, Fratelli Fiorentino, Napoli 1982.
M. Capobianco, Un progetto per Napoli - I Quartieri Spagnoli, Officina Edizioni, Roma 1987.
Collaboratori: Dott. A. Mafiniello, A.M. Puleo, G. Szaniszlò.
30. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 20 (B)
Prof. Massimo Pica Ciamarra
Area disciplinare: Progettazione architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Finalità del corso
Il corso, rivolto agli studenti dell'ultimo anno, si articola su diversi livelli, riferiti agli obiettivi, al metodo ed agli strumenti della progettazione, e ne riesamina le relazioni attraverso esercitazioni progettuali.
La ricerca si incentra sul rapporto fra « architettura e dimensione urbana» ed affronta il tema dell'organizzazion'e dello spaziO urbano e della sua
84 Università Clegli Studi di Napoli Federico Il
riconquista a fini collettivi, con particolare attenzione ai «luoghi centrali» della città.
Lezioni di inquadramento
1. Continuità e contraddizioni in architettu~ ra: dal mito internazionale alle realta regionali.
2. Identità dello spazio urbano: nuovi interventi e reinvenzione dell'esistente.
3. Barriere, limiti, margini e luoghi centrali nella città.
4. Dall'idea di standard alle aree di condensazione sociale.
5. Architettura e dimensione urbana: progettare un edificio e/o un luogo nella città.
6. La trasformazione delle tipologie di intervento.
7. Aspetti metodologici del processo di pro~ gettazione.
8. Progettazione architettonica e progettazione integrale: dal metodo della separazione alla pratica dell'integrazione.
9. Forma - Funzione - Significato: l'intreccio e l'evolversi delle prevalenze.
Argomenti
A. La definizione della forma architettonica
A.l. Principio insediativo ed armatura formale
A.2. Radici dell'organizzazione formale - reinventare le preesistenze
A.3. Vuoti e luoghi urbani -la riconquista della città
AA. Impressioni tipologiche ed espressioni morfologiche
A.5. Caratteri ripetitivi, caratteri <;tggregativi, caratteri di identità
A.6. La progettazione architettonica fra topologia e geometria
A.7. Continuità e contrapposizioni di immagini
A.8. Telematica e forma della città
B. Riferimenti e significati
B.I. L'intervento architettonico come « fram~ mento» ed elemento di legame
B.2. Il rapporto con le preesistenze B.3. Storia e memoria nel processo proget
tuale BA. Rimandi ed apporti multi disciplinari B.S. Ruolo degli utenti nel processo proget
tuale B.6. Le normative e gli standard urbanistici ed
edilizi
C. L'organizzazione funzionale e tipologica
C.l. Dall'idea di funzione a quella di attività C.2. Lo spazio come sistema di luoghi C.3. Criteri tipologici e caratteri topologici C.4. Punti fissi ed ambiti di flessibilità C.S. I percorsi nella struttura dei tipi urbani C.6. Le barriere architettoniche
D. Architettura e logica delle tecnologie
D.l. La riunificazione dell'ingegneria strutturale con l'architettura
D.2. Evoluzione dell'idea di progetto nell'edilizia industrializzata
D.3. I caratteri tecnologici ed i materiali DA. I materiali (geometrie, trame, colori, ecc.)
e gli aspetti immateriali (luci suoni aspetti sensoriali, ecc.) , ,
D.5. Logica degli impianti tecnologici ed altre logiche specialistiche
D.6. Architettura ed informazione energetica
Le esercitazioni
Il programma delle esercitazioni viene messo a punto all'inizio del corso, in uno con i temi di progetto - riferiti a «luoghi urbani» - e con la bibliografia di base.
Le esercitazioni, curate dagli assistenti al corso, si svolgono secondo programmi e scadenze prefissate.
31. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2° (C)
Prof. Aldo Loris Rossi
Facoltà di Architettura 85
32. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2° (D)
Prof. Nicola Pagliara
Area disciplinare: Progettuale Dipartimento: Conservazione dei Beni
Architettonici e Ambientali
Ideologia e finalità del corso
Nel panorama della produzione nazionale di architettura disegnata e di architettura realizzata, mi sembra di poter riscontrare le stesse lacune, perplessità e discrasie presenti oggi in molti ambiti dell'opera umana: da un lato un gran parlare, un gran scrivere e sbracciarsi per dare credibilità a concetti sempre più settoriali (se non settari) e che hanno molto spesso come espressione finale modestissime rese esecutive; dall'altra una difficoltà sempre crescente di riscontrare nel reale e nel rapporto con l'imprenditoria e la committenza, la possibilità di rendere con le tecnologie messe a disposizione un concetto «semplice» di qualità estetica e di coerenza funzionale e tettonica. Quest'ultimo aspetto si scontra e si esalta proprio nell'insegnamento, giacché l'impossibilità di elaborare all'interno dei corsi, programmi attivi e lunghe discussioni, obbliga il docente a sole lezioni ex cattedra.
Il corso, partendo da questa analisi tenterà proprio di sviluppare un programma nel quale nel primo corso si potrà prendere concretamente coscienza della necessità di operare con diverso peso e valenza linguistica, nei vari ambiti di intervento, illustrando attraverso il peso metodologico, quali complesse discrasie progettuali si realizzino da luogo a luogo, da tema a tema. A rendere costruito l'elemento cosÌ analizzato, concorrono, come è
noto, i suoi componenti strutturali e , per la sua definizione linguistica, le materie che tettonicamente ne realizzano le parti. Il corso, nell'illustrare questo itinerario di ricerca, fornendo esempi emblematici della storia dell'Architettura e delle metodologie analitiche progettuali, propotrà agli studenti la soluzione dettagliata di un piccolo tema, contenuto in un'area definita e nota, e che sarà presentato dall'allievo con tutti i grafici indispensabili per illustrare la sua coerenza alla cultura del «luogo» e la sua fattibilità.
Convinti che il problema chiave della ricerca nell' Architettura per il nostro tempo, sarà l'ignota sfera del linguaggio espressivo dell'habitat del futuro; convinti che all'interno di questo mondo non vi è strada, né l'alternativa che non sia nella conoscenza critica e dialettica del passato; convinti infine che solo dalla sua lettura e dall'interpretazione in chiave contemporanea delle sue metodologie mentali, potrà nascere la proposta e la definizione del nostro futuro, il corso si pone cosÌ come ricerca, attraverso l'idea del costruito, di uno strumento di analisi e di metodo per la progettazione.
Articolazione del corso,
Le lezioni avranno inizio martedì 9 gennaio 1990 alle ore 16,00 nell' Aula Magna (n. lO - 1 ° piano): propulsione; proseguiranno successivamente con il seguente ordine:
- martedì, ore 16,30-19,00: lezioni ex cattedra
- giovedì, ore 10,30-13,00: esercitazioni e spiegazioni
- sabato, ore 10,30-13,00: discussioni sul contenuto delle tematiche proposte.
86 Università degli Studi di Napoli Fed~rico Il
Consuntivo del corso: giugno 1990 con sintesi generale degli argomenti trattati. Le lezioni svolgeranno come tema specifico la lettura del rapporto tra strumenti della struttura ed il linguaggio della forma.
Il luogo, i suoi caratteri, la memoria
Le tre tesi saranno sviluppate con ampie illustrazioni e riferimenti nella storia dell'opera umana e saranno interpretate dal docente con eventuali contributi di autorevoli esperti nelle diverse tematiche.
Oltre agli interventi del «Top Teachers» esterni verranno sviluppate in aula una serie di tesi, anche con il contributo degli assistenti, afferenti alle tematiche in oggetto e che consentiranno di aprire discussioni sui contenuti stessi della disciplina.
Durante lo svolgimento del corso saranno tenute in Facoltà almeno due esercitazioni interne, ciascuna della durata di tre giorni, su piccoli temi inerenti le tesi sviluppate. Il relativo materiale prodotto dagli studenti del Corso sarà ordinato a cura degli Assistenti e verrà considerato essenziale ai fini della valutazione finale.
Verrà inoltre organizzato un viaggio di studio in U mbria e Toscana, presumibilmente nella primavera del 1990.
Ricercatori: arch. Saverio Ciarcia, arch. Giovanni Di Domenico, arch. Sandro raffone, arch. Antonio Rossetti.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalla attività di ricerca dei dot!.: arch. Enrico Sicignano, arch. Nicola Flora, arch. Paolo Giardiello.
33. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2° (E)
Prof. Uberto Siola
A rea disciplinare: Progettuale Architettonica
Dipartimento: Progettazione Urbana
Il Corso si pone come obiettivo il completamento della preparazione progettuale dell'allievo, al fine di consolidarne la consapevolezza teorica nonché le tecniche di progettazione.
Si articolerà in lezioni teoriche, del docente, testimonianza di esperienze progettuali di particolare interesse maturati da protagonisti dell'architettura contemporanea con prova estemporanea in cui gli allievi possano dimostrare il livello di preparazione man mano raggiunto.
Il Corso vertirà sull'architettura della città di Napoli, letta nella precedenza dei suoi caratteri specifici.
Temi di progetto saranno individuati nell'area della città storica e saranno scelti di intesa con gli allievi, tutti con l'obiettivo didattico di portare a termine un'esperienza di progettazione definita che si esprime a tutte le scale della rappresentazione grafica e coglierne le complessità dei vari aspetti di un progetto concreto.
Ricercatori: archh. Ludovico Fusco, Antonio Lovazzi, F. Domenico Mocera, Giacomo Ricci, Salvatore Polito.
34. ALLESTIMENTO E MUSEOGRAFIA
Prof. Almerico de Angelis
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Premessa
I contenuti del corso si caratterizzano per le due tematiche complementari ma distinte: l'allestimento - organizzazione di uno spazio con una specifica finalità (molto spesso definita nel tempo) - e la museografia - organizzazione degli archivi della memoria. .
Pertanto il corso si articola su questi due aspetti: la progettualità del mostrare e l'organizzazione museale.
Il museo oggi si connota per essere più luogo-laboratorio in grado di superare ogni soluzione di continuità tra la storia e il quotidiano, che non luogo meramente di catalogazione e di raccolta.
In questa prospettiva, il corso indagherà sulla filosofia, sui model~i e sull'organizzazione, alla base oggi di una struttura museale, parallelamente all'approfondimento delle tecniche e del progetto relativi all'organizzazione spaziale-espositiva.
Articolazione del corSO
Il corso si articola in tre fasi: una teorica in cui verranno affrontati gli aspetti metodologici relativi alle due tematiche, per un approccio consapevole alla progettazione che tenga conto delle particolari esigenze legate all'attuale momento epocale.
A questa parte del corso - la cui frequenza è obbligatoria - seguiranno le altre due: quella analitica di laboratorio l'altra modellistico-progettuale. ,
L'iscrizione al corso è obbligatoria per chiunque intenda sostenere /' esame.
L'iscrizione al corso avviene unicamente mediante la compilazione dell'apposita scheda da ritirare presso la struttura del corso, che va riconse-
gnata, perché l'iscrizione risulti valida ai fini dell'esame, entro e non oltre 11 31 gennaio.
Bibliografia
AA.VV., I Musei, Milano, Touring Club Italiano, 1980.
AA.VV., La memoria della città, catalogo della mostra, Reggio Emilia, 1981.
L. Basso Peressut (a cura di), I luoghi del museo. Tipo e forma tra tradizione e innovazione, Roma, Ed. Riuniti, 1985.
J. Baudrillard, L'effetto Boubourg, in Simulacri e impostura. Bestie, Boubourg, apparenze e altri oggetti, Bologna, 1980.
M. Brawne, Spazi interni del museo, Milano, Comunità, 1983.
A. de Angelis, Museo oggi, in «n.c. Design» n. lO, Napoli, 1989.
A. de Angelis, La condizione moderna del design, Salerno, Ed. 10/17 (in corso di pubblicazione).
G. Duby, Il sogno della storia, Milano, Garzanti, 1986.
M. Garberi, A. Piva, L'opera d'arte e lo spazio architettonico. Museografia e Museologia, Milano, 1988.
A. Piva, La costruzione del museo contemporaneo. Gli spazi della memoria e del lavoro, Milano, 1982.
A.C. Quintavalle, Il palazzo dell'Arte, Milano, Fabbri, 1988.
G. Rezzonico (a cura di), Museo oggi, Milano, 1986.
S. San Pietro (a cura di), Nuovi negozi a Milano, Milano, Archivolto, 1988.
F.A. Yates, L'arte della memoria, Torino, Einaudi, 1972.
11 Museo del mondo contemporaneo. Atti del 2" convegno internazionale di museologia. Concezioni e proposte. Firenze 26/30 maggio 1982, in
88 _ Università degli Studi di Napoli Federico Il
«Museologia», 11-14, 1982-83, Napoli, 1984.
Monoha. La scuola delle cose, Roma, Palazzo del Rettorato, Città Universitaria, 29 aprile/15 ottobre '88, Roma-Milano, 1988.
«Rassegna» n.lO giugno 1982 monografico (Allestimenti/Exhibit Design).
«Lotus» n. 35 II, 1982 numero monografico (Il museo dell'architettura).
Una bibliografia analitica verrà fornita nel corso dell'anno su tutti gli argomenti affrontati.
35. ARCHITETTURA SOCIALE
Prof. Lucio Morrica
Area disciplinare: Progettuale Architettonica
Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali
I! corso di «Architettura Sociale» pone al centro della sua attenzione il rapporto tra conoscenza specifica e modificazione del quadro socio-economico della città, individuando, in primo luogo, i temi sui quali la domanda sociale si appunta. Per domanda sociale si intendono i problemi della città che si esprimono attraverso le organizzazioni spontanee ed istituzionali: i Comuni, le Circoscrizioni e le istituzioni in generale con le loro complesse questioni (la casa, i servizi sociali, le infrastrutture, l'organizzazione e la qualità urbana).
I! corso si basa sulla premessa che la città ha bisogno di uno spazio nel quale muoversi e vivere, uno spazio rapportato alle sue esigenze, alle sue strutture e che esprima cultura.
È importante dunque che la città architettonica venga considerata non tanto come un insieme di «parti», ma come un insieme di relazioni fra le parti, e più precisamente, come ha scritto L. Quaroni, «in una città sono più importanti le relazioni fra le parti che le parti in loro stesse l).
È possibile, pertanto, operare nel campo specifico della progettazione integrale (cioè completa di ogni contenuto e di forma) delle città, attraverso lo studio generale del sistema strutturale del territorio, nel quale «non sarà più possibile distinguere, sostanzialmente, la realtà del costruito da non costruito, e attraverso la progettazione delle sue Parti concrete (che non saranno più qualificabili come "edifici" se non in casi eccezionali) l).
Bisognerà adoperarsi per costruire, pezzo per pezzo, questo nuovo sistema disciplinare, guardando la realtà quale essa è, ed apprestando via via nuovi mezzi di approccio ai problemi.
Tutto questo senza trascurare il problema della qualità, proprio perché la qualità è necessaria, nell'ambiente di vita dell'uomo, quanto le altre dimensioni, e perché non esiste la possibilità nemmeno teorica, di abolire il problema.
Un corso dove gli studi e le ricerche sono applicati ad un quadro sociale, urbanistico e territoriale specifico: Napoli e il suo territorio.
Progetti, quindi, realistici che, riprendendo temi concretamente dibattuti e sentiti dai cittadini, restano attenti alle condizioni di preesistenza ed oggettive del luogo e pronti a sfruttare con attenzione, chiarezza ed intelligenza la specifica localizzazione della proposta.
Un atteggiamento, quindi, come ha scritto recentemente V. Gregotti «poco accademico, meno concentrato su
Facoltà di ArcHitettura ~ 89
questioni narcisistiche di linguaggiO», attento cioè alla verità del sito e dei suoi valori specifici, alle condizioni di realizzabilità, alla coerenza tra organizzazione dei bisogni, tecniche, normative e forma; senza la preoccupazione della bizzarria inventiva a tutti i costi.
Bibliografia
H. Berndt, A. Lorenzen, K. Horn, Ideologia dell'Architetto, Ed. Laterza.
C. Salomoni, Lo spazio del cittadino, Ed. Marsilio, Venezia 1983.
R. Katan, Che fanno gli urbanisti?, Ed. Dedalo.
A. Cerutti, Processo progettuale e partecipazione, Ed. Bulzoni.
V. Gregotti, Il territorio dell'Architettura, Milano 1980.
L. Morrica, Progettare per la città, Napoli 1984.
Riviste, L'Architettura, Bomus, Parametro, Lotus, Finalità dell'Architettura, Architettura e/o Architettura.
Appunti del corso: Note bibliografiche n. 1/87 - Nuove «Piazze» per la città.
Modalità suddivisione studenti all'interno del corso: individuali e di gruppo (max 3 allievi).
Disponibilità collaboratori: da definirsi in rapporto al numero degli iscritti.
Il corso si articola in due fasi propedeutiche - Ricerca monografica - Prova d'esame (a + b):
a) Prova grafica semestrale individuale (formato A3);
b) Tema d'anno (tavole unificate
100x70) - Possibilità di svolgimento in gruppo: max 3 allievi.
N. B. - Sono previsti viaggi e visite di studio.
Esami: previa verifica validità iscrizione (luglio - n?vembre - marzo).
Iscrizione al corso: libera.
I! corso si avvale di contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott.: V. Russo, E. Gagliardo, C. Martino, G. Monzo.
36. ARREDAMENTO E ARCHITETTURA
DEGLI INTERNI (A)
Prof. Filippo Alison
Area disciplinare: Progettuale Architettonica
Dipartimento: Progettazione Urbana
Contenuti, ruolo e collocazione tra le discipline fisse
Nel corso di laurea in Architettura la disciplina di Architettura degli Interni e Arredamento assume caratere fondativo, a volte di non eludibile propedeuticità, vigilando il processo progettuale per tutto l'arco della sua attuazione, dalla fase iniziale di impostazione a quella più specifica terminale. Questa disciplina assolve il duplice ruolo: da una parte orienta la ricerca e le sue investigazioni sul versante della conoscenza oggettiva dei componenti architettonici e delle loro caratteristiche fisiche, dall'altra, ha cura di analizzare le capacità espressive di detti componenti - il valore cioè' del loro significato al variare delle forme e dimensioni o nel rapporto d'uso con l'utente.
90 Università degli Studi di Napoli Federico Il
In questo modo la strutturazione estetica dello spazio architettonico, passa, come deve, attraverso la preliminare comprensione del comportamento e del significato degli oggetti componenti, attestandosi successivamente sullo studio scientifico del rapporto dialettico di questi due termini, fino alla determinazione dei «minimi» architettonici e dell' <dntérieur», esso stesso anima dell'architettura.
L'Architettura degli Interni e l'Arredamento, in definitiva, si propone come disciplina che studia gli aspetti microarchitettonici della progettazione arèhitettonica, conduce attraverso di essi una investigazione sulle forme del costruito verso piccola scala così come nella storia di essa e degli stessi materiali.
Cosicché, lungo questo processo, che nell'attuazione odierna, si verifica più che mai, con il recupero di valori attraverso la ricostruzione dell'oggetto minuto o del grande luogo urbano (es. Parigi - Trasformazione delle Gare d'Orsay in Museo) la disciplina, tende all'acquisizione di uno o più ampio respiro, vale a dire verso una teoria complessa dell'architettura in grado di promuovere quella consapevolezza non solo oggettiva, ma sovrastrutturale del progetto, indispensabile sia a livello accademico che professionale, sia critico-storico che progettuale.
Del resto, solo l'investigazione degli elementi costitutivi della Composizione architettonica, ovvero sul cos'è, sul come si usa, e sul cosa significa può consentire l'appropriazione del momento creativo, in assenza del quale, il progetto compilazione, piatto assorbimento di componenti forniti dal mercato (o desunti dalla storia) oppure, nel migliore dei casi, una risposta alla moda, in mera sintonia con le istanze del gusto corrente.
Fase operativa
Il corso quindi prendendo le mosse dall'analisi sia testuale che contestuale dell'oggetto d'arredo, delle sue possibilità di confermare ambienti a configurare sistemi, si propone - anche attraverso una serie di comunicazioni ed esercitazioni (rilievo e ricostruzione grafica) sugli aspetti teorici e storico-critici da una parte e sui materiali e le relative caratteristiche sia espressive che tecnologiche dall'altra - di pervenire alla progettazione di un'attrezzatura di arredo semplice o complessa, per un ambiente domestico e/o individuale o un ambiente collettivo in edifici comunitari ad uso pubblico o in spazi urbani.
Gli esiti del corso, come per il passato, costituiranno testimonianze delle attività didattico-operative in occasione di pubblicazioni (p.e. saggi e volumi su Mackintosh, Le Corbusier, Hoffmann, Asplund, Rietveld, F.L. Wright, ricerche sull'arredo domestico, ospedaliero, per uffici, ecc.); mostre e convegni:
CR. Mackintosh: Milano, Triennale, 1973 - Monaco, Exempla, 1974 -Monaco, Exempla, 1975 - U.S.A., Moma, 1974 - U.S.A., Moma, 1975 - Barcellona, CDB, 1976 - Berlino, Bauhaus Archiv, 1978 - Tokyo, Seibu Museum, 1979 - Tokyo, Seibu Museum, 1979 - Londra, W. Museum, 1980 - Glasgow, University, 1983.
Le Corbusier: Napoli, Palazzo Reale, 1976 - Parigi, Maison La Roche, 1979 - Teheran, ecc.
F.L. Wright: Napoli, 1979.
E.G. Asplund: Copenhagen, 1983.
Facoltà di Architettura 91
37. ARREDAMENTO E ARCHITETTURA
DEGLI INTERNI (B)
Non attivato.
38. ARTE DEI GIARDINI (A)
Prof. Vanna Fraticelli
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Tema del corso
Per tradizione storica il progetto del giardino nella città moderna è progetto di un luogo sottratto al tempo della metropoli: le sue mutazioni, nelle ore del giorno e nei giorni dell'anno, rimandano al tempo della Natura, anche antropizzata; dove, invece, quelle della città rimandano al tempo della Storia.
Anche le funzioni che gli sono state attribuite fin dalle origini delle teorie della Progettazione Urbana fanno riferimento, a differenza degli altri manufatti della città, ad una categoria generale e astratta di Uomo; esse sono estranee al lavoro, ma necessarie al suo svolgersi.
Tipologia e forma del giardino, nella trattatistica dell'Architettura moderna, sono indifferenti alle divisioni sociali o alle diverse culture di chi nella metropoli moderna vive e lavora. La tradizione del giardino come luogo mitico dove può svolgersi la riconciliazione dell'Uomo con la Natura e con la sua natura, è impropriamente estesa alla città moderna.
Non stupisce che nella prassi progettuale contemporanea si mantenga
vivo il riferimento al giardino come «macchina delle meraviglie », anche quando la meraviglia è la semplice esposizione di un mitico paesaggio agrario.
Ma la realtà d'uso di questi luoghi li priva inesorabilmente dei significati ideologici loro attribuiti.
L'Arte dei Giardini è dunque una disciplina di rifondare, sia nella defini
. zione degli usi, sia nelle categorie progettuali.
Ciò può essere fatto se il giardino è assunto come tipologia, al pari delle altre che concorrono a costruire la città, e se, come queste, è oggetto di verifica, nel corso del processo progettuale, in rapporto alla morfologia della città.
Oggetto della sperimentazione progettuale nel Corso è la definizione dell'assetto architettonico dei luoghi che nel loro insieme possono definire il Sistema dei beni ambientali della città moderna, in rapporto agli altri sistemi esistenti (quello dei beni culturali, quello delle attrezzature, quello dell'abitazione, quello della produzione, ecc.).
Ne consegue che il progetto, anche se applicato a piccole parti della struttura urbana, dovrà sempre essere logicamente connesso alla analisi della città, quale emerge dal rapporto tra morfologia e tipologia.
Articolazione
Il corso si articola in lezioni, seminari, esercitazioni.
Lezioni
Le lezioni sono di due tipi: lezioni di carattere teorico-fondativo e lezioni critico-operative.
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Con le prime si analizzano:
- gli aspetti problematici delle teorie e delle esperienze nella progettazione del «verde» nella città moderna, ripercorrendone gli sviluppi attra- . verso la illustrazione dei contenuti della trattatistica della progettazione urbana dall'800 ai nostri giorni.
Con le seconde si analizzano:
- le diverse problematiche progettuali che earatterizzano oggi l'approccio architettonico al progetto, secondo una scelta tra gli esempi realizzati e non, più importanti;
- le tipologie architettoniche e funzionali del giardino nella storia come riferimenti per la progettazione.
Seminari
I seminari costituiscono il momento di confronto collettivo degli studenti e della docenza dei contenuti del Corso e dello stato di avanzamento delle esercitazioni.
Saranno anche organizzati seminari con esperti di altre discipline per l'approfondimento degli aspetti tecnicooperativi del progetto.
Esercitazione
L'esercitazione consiste nello svolgimento e nella discussione critica del progetto sperimentale.
I! tema del progetto è la sistemazione di zone archeologiche site nel territorio dei comuni della fascia vesuviana affacciata sul Golfo di Napoli.
L'esercitazione si svolge in tre fasi:
- Analisi e valutazioni sull'area studio: analisi della struttura urbana, analisi dei caratteri morfologici e paesistici, analisi del sistema dei beni am-
bientali e culturali; analisi del processo storico di formazione.
- Definizione del progetto alla scala urbana.
- Definizione del progetto architettonico.
La cartografia di base alla scala 1 : 5000 . è fornita dalla docenza.
Iscrizioni
Le iscrizioni si raccolgono presso il Corso nel mese di gennaio, compilando l'apposito modello fornito dalla docenza.
Modalità di suddivisione degli studenti
Gli studenti si suddividono autonomamente in gruppi di lavoro composti al massimo da quattro membri per svolgere l'esercitazione progettuale sul tema scelto tra quelli indicati dal docente.
Gli incontri tra la docenza e gli studenti si svolgono in forma seminariale collettiva e sono funzionali alla verifica dello stato di avanzamento e delle problematiche inerenti all'esercitazione.
Servizi sussidiari
Durante lo svolgimento del Corso si svolgeranno visite guidate da esperti di settore presso l'Orto Botanico e alle zone oggetto dell'esercitazione.
Lauree
Presso il Corso è attivato un Laboratorio di Laurea per studenti interessati agli argomenti del Corso.
Saranno messi a punto in seguito collegamenti con altri corsi dell'Indirizzo in Progettazione Architettonico
Facoltà di Architettura
di tipo orizzontale e verticale, riservati ai laureandi.
Esami
Gli esami si svolgono in due appelli contenuti nelle prime due settimane di luglio, in due appelli contenuti nelle ultime due settimane di ottobre, in un appello a febbraio. Le iscrizioni all'esame sono raccolte presso il Corso.
I! corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dotto F. Ghio e C. Guarino.
39. ARTE DEI GIARDINI (B)
Prof. Giorgio di Simone
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Contenuti minimi del corso
La materia del corso viene svolta essenzialmente come problematica dell'architettura del paesaggio.
Il tipo di approccio adottato dal corso in questione, è quello che lo interpreta come estensione logica e culturalmente significativa della disciplina architettonica assunta come un insieme strutturale che sia in grado di applicare i suoi parametri alla lettura ed alla progettazione dell'ambiente; considerando di uguale valore di quelli antropici, i segni dati dalle strutture naturali, in primo piano le piante (alberi, ecc.).
In definitiva, il corso (attraverso le sue fasi A, B e C) tende a dare una visione unitaria, integrata e completa dell'ambiente antropizzato, con le sue opportune dinamiche.
93
Gli studenti vengono suddivisi tra i Docenti del corso soltanto nella fase C (progettuale). Tale fase si svolge preferibilmente nelle ore pomeridiane (spazi più liberi e oscurabili per proiezioni diap.).
Il corso è suddiviso in tre fasi: A) teorica (con diap.); B) commento e discussione sui lavori degli anni precedenti; C) progettuale su temi riguardanti la realtà urbana attuale (la frequenza è indispensabile soprattutto per la fase C).
Le iscrizioni agli esami sono libere. Gli esami si svolgono prevalentemente sul lavoro progettuale svolto durante l'anno sui temi/pilota proposti dai Docenti. Gli appelli sono in proporzione ai gruppi di studenti pronti per gli esami, tra estate e autunno, e in numero coerente con quello indicato dal Rettore.
Esiste un'evidente affinità del corso con i paralleli corsi di Progettazione architettonica e, in secondo luogo, con i corsi di Urbanistica. La complementarità con tali corsi è evidente. L'accesso al corso (che è situato al 5° anno) è condizionato da un'adeguata preparazione dello studente.
L'iscrizione al corso si chiude generalmente il 31-12 di ogni anno.
Bibliografia (stralcio essenziale)
G. di Simone, Immagine e Architettura dell'Ambiente (Faenza ed., 1980).
E. Sereni, Storia del Paesaggio Agrario Italiano (Laterza, 1962).
E. Turri, Antropologia del Paesaggio (voI. I - Giannini, Napoli, 1973).
Collaboratori: dott. D. Rabitti.
94 Università degli Studi di Napoli Federico Il
40. CARATTERI TIPOLOGICI DELL'ARCHITETTURA CA)
Prof. Italo Ferraro
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Il corso tratta la materia del rapporto tra la tipologia edilizia e la morfologia urbana, consolidatasi come « progetto di scienza urbana», a partire dagli studi di Muratori su Venezia attraverso le elaborazioni teoriche di A. Rossi, C. Aymonino, G. Grassi.
Un notevole contributo è venuto in questi anni da Napoli con gli studi di S. Bisogni, G. Borrelli, A. Renna, U. Siola.
Non è possibile affermare che si sia giunti ad una sistematizzazione della materia che consenta un insegnamento del tutto canonico: ci troviamo anzi in presenza di una complessità di direzioni di ricerca, soprattutto in relazione alla progettazione, e, per noi, alla complessità del « caso Napoli» che impone una interpretazione del corso cautamente sperimentale.
Bibliografia
L Ferraro, L'architettura contraddetta, 2' ed., Napoli 1984.
L Ferraro, Architettura, scuola, città, Napoli 1984.
La costruzione della città, a cura di L Ferraro, 2' ed., Napoli 1984.
L Ferraro, Napoli: tipo, isolato e parte urbana, Napoli 1984.
Il corso si avvale dei contributi forniti dalle attività di ricerca degli arch.: Pietro Brunetti, Licia Caggiano, Franco Cassano, Raimondo De Paula, Ro-
sario De Santis, Mario Mangone, Gianfranco Massari, Patrizia Musella, Fiorenzo Petillo, Sergio Pisapia, Anna Taurino.
41. CARATTERI TIPOLOGICI DELL'ARCHITETTURA CB)
Prof. Reiana Lucci
42. SCENOGRAFIA
Prof. Almerico de Angelis
Area disciplinare: Progettuale architettonica
Dipartimento: Progettazione urbana
Premessa
I! corso, che ha un carattere dichiaratamente sperimentale, opera sul tema della progettazione della scena, intesa e come «scena urbana», e come spazio interno, e ancora come zona di confine interno-esterno.
I! corso attiene al momento teoricometodologico al pari di quello anali tico-progettuale.
La consapevolezza di vivere in un particolare momento epocale, a cavallo del millennio, caratterizzato dai fermenti della transizione, più che dalle certezze dei modelli, fa sì che la costruzione della scena dell'habitat, reale e virtuale, sia essa in una dimensione urbana o interna, domestica o pubblica, assuma i caratteri di grande rilevanza.
La partecipazione a strati sempre più vasti della popolazione di una esteticità diffusa, l'estensione dei circuiti di comunicazione, e parallela-
Facoltà di Architettura 95
mente, della domanda d'informazione, l'omogeneizzazione dei linguaggi, il definitivo consolidamento per la nostra società dello status di affluent society, hanno modificato le motivazioni alla base della costruzione di un habitat, da quelle di protezione e difesa, in quella meramente di comunicazione.
Pertanto il corso si occuperà di linguaggi, di teoria della comunicazione, di modelli di comportamento, al pari di metodologie progettuali.
In tema di progetto, la scala d'intervento sarà sufficientemente piccola, prossima a quella del design, per permettere un controllo il più rigoroso possibile sui linguaggi.
Articolazione del corso
Il corso si articola in tre fasi: una teorica in cui verranno affrontati gli argomenti indispensabili per un approccio consapevole alla progettazione che tenga conto delle particolari sensibilità e delle istanze delle situazioni al contorno.
A questa parte del corso -la cui frequenza è obbligatoria - seguiranno le altre due: quella analitica di laboratorio, l'altra modellistico-progettuale.
L'iscrizione al corso è obbligatoria per chiunque intenda sostenere l'esame.
L'iscrizione al corso avviene unicamente mediante la compilazione dell'apposita scheda da ritirare presso la struttura del corso, che va riconsegnata, perché l'iscrizione risulti valida ai fini dell'esame, entro e non oltre il 31 gennaio.
Bibliografia
Rudolf Arnheim, La dinamica della forma architettonica, Milano, Feltrinelli, 1985.
Jean Baudrillard, L'altro visto da sé, Genova, Costa & Nolan, 1987.
Jean Baudrillard, Della seduzione, Bologna, Cappelli, 1980.
Almerico de Angelis, Scenografia - Il disegno dell'ambiente, Napoli, Fiorentino, 1981.
Almerico de Angelis, Il progetto M 0-
demo, in N.C. Design n. 7, Napoli, 1989.
Almerico de Angelis, La condizione moderna del design, Salerno, Edizioni 10/17 (in corso di pubblicazione).
Renato de Fusco, Architettura come Mass-Medium, Bari, Dedalo, 1967.
Gillo Dorfless, Il feticcio quotidiano, Milano, Feltrinelli, 1988.
Philip Johnson, Verso il Postmoderno, Genova, Costa & Nolan, 1985.
Tomas Maldonado, Il futuro della modernità, Milano, Feltrinelli, 1987.
Filiberto Menna, Il progetto moderno dell'arte, Milano, Politi, 1988.
M. Merleau-Ponty, Fenomenologia del. la percezione, Milano, Il Saggiato
re, 1965. Paolo Portoghesi, Dopo l'architettura
Moderna, Bari, Laterza, 1981. C. Rove, F. Koetter, Collage City, Mi
lano, Il Saggiatore, 1981. Gianni Vattimo, La società trasparen
te, Milano, Garzanti, 1989.
Una bibliografia analitica verrà fornita nel corso dell'anno su tutti gli argomenti affrontati.
43. TEORIA DEI MODELLI PER LA PROGETTAZIONE
Pror. Rolando Scarano
Area disciplinare: Progettuale architettonica
96 Università degli Studi di Napoli F"ederico Il
Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali
Ricercatore: arch. Antonietta Piemontese
Collaboratore: arch. Alfonso Artiaco.
Organizzazione del corso
Obiettivo del corso è analizzare ed illustrare i metodi di costruzione dei modelli di simulazione utilizzati come strumenti di progettazione o come strumenti di supporto per la progettazione ambientale. A tale scopo, si esamineranno alcuni modelli particolari selezionati all'interno di un'ampia casistica esemplificativa.
Dal momento che ogni modellizzazione è formulata per rispondere ad un compito preciso, è possibile classificare, in prima istanza, i modelli in relazione alla loro funzione epistemologica. Sostanzialmente, nell'ambito della progettazione ambientale, si possono distinguere modelli per la definizione di interventi di trasformazione antropica dell'ambiente e modelli di descrizione dei fenomeni connessi al processo di elaborazione progettuale. Al primo gruppo appartengono costruzioni teoriche finalizzate alla sistematizzazione delle operazioni di organizzazione funzionale e di costruzione formale degli oggetti architettonici, in quanto configurazioni spaziali cui è assegnato uno specifico compito edilizio. Al secondo gruppo, appartengono i modelli descrittivi dell'ambiente inteso come contesto, i modelli di interpretazione delle dinamiche di interazione tra componenti ambientali ed effetti prodotti dagli interventi progettuali e i modelli di valutazione delle qualità dell'ambiente e degli interventi di trasformazione.
Per quanto concerne le operazioni di analisi e di definizione degli elabo-
rati, gli studenti saranno suddivisi in gruppi di ricerca quantitativamente definiti in base alla complessità delle operazioni da svolgere. Ad ogni unità di ricerca, costituita da un singolo studente o da un gruppo di lavoro composto al più da tre allievi, sarà assegnato uno specifico compito di analisi e di elaborazione progettuale.
Le lezioni teoriche si terranno un giorno alla settimana, mentre gli altri incontri settimanali saranno dedicati alle esercitazioni e alle altre attività didattiche e seminariali.
È consigliata una frequenza continua per la stretta interdipendenza fra lezioni teoriche e cicli di esercitazione.
Per la parte teorica, il corso si avvarrà delle dispense, dei libri e delle comunicazioni dirette del docente e dei collaboratori. Sarà di volta in volta consigliato l'uso di testi della bibliografia, di seguito indicata, per l'approfondimento dei problemi e delle tematiche connesse all'elaborazione del materiale didattico da presentare.
L'iscrizione agli esami è subordinata al completamento degli elaborati e . al nulla osta del docente.
Si prevede una seduta di esame nella sessione estiva, due sedute di esame nella sessione autunnale, una seduta nella sessione straordinaria.
Gli studenti potranno effettuare l'iscrizione al corso presso la sede del dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali fino all'inizio delle lezioni.
Contenuti minimi del corso
La complessità del compito progettuale, derivante dalla crescita della complessità dei problemi che la società pone, richiede lo sviluppo di adeguati strumenti conoscitivi e di tecniche di indagine sempre più sofisticate.
Facoltà di A.rchitettura 97
Nel campo della teoria dei modelli p er la progettazione vi è stata, negli ultimi trent'anni, una notevole produzione di strumenti tecnici a fronte di un ridotto apparato di formulazioni teoriche.
Ciò consente di classificare le teorie di base, fino ad oggi formulate, come appartenenti a tre famiglie fondamentali:
- le teorie basate sull'approccio alla macro-scala o teorie fisico-sociali (deterministiche, deduttiviste);
- le teorie basate sull'approccio alla micro-scala o teorie comportamentistiche (induttiviste, previsionali);
- le teorie basate sull'approccio empirico o teorie statistiche-stocastiche (probabilistiche).
Le tre famiglie corrispondono, naturalmente, a tre precisi atteggiamenti epistemologici ognuno dei quali presenta dei vantaggi e delle aree problematiche.
Nel corso delle lezioni si analizzeranno le caratteristiche dei tre approcci appena definiti e se ne illustreranno le possibilità applicative descrivendo i modelli di supporto alla progettazione formulati da diversi autori.
In particolare, si esamineranno alcune modellizzazioni dedicate alla definizione formale e alla strutturazione delle operazioni di organizzazione funzionale di un organismo architettonico, elaborate soprattutto dalla scuola anglosassone, e si prenderanno in esami i modelli generativi di configurazioni spaziali, a struttura ricorsiva o trasformazionale.
Nell'ambito dei modelli descrittivi dei fenomeni ambientali connessi al processo di progettazione, verranno illustrati i modelli di descrizione integrata dell'ambiente, basati su sistemi
di categorie ecologiche ed economiche, i modelli di correlazione e di interpretazione degli effetti prodotti sulle componenti ambientali dagli interventi di trasformazione antropica, e i modelli di valutazione della qualità ambientale. In quest'ultimo campo, si analizzeranno i modelli di interpretazione psicologica e gli schemi di attribuzione di valori agli elementi delle configurazioni territoriali «vissute».
Bibliografia
R. Scarano, Processi di generazione della corifigurazione architettonica, Fratelli Fiorentino Editore, Napoli 1988.
R. Scarano, A. Piemontese, Paesaggio e ambiente costruito: modelli per il controllo della dinamica territoriale dei Campi Flegrei, in Orizzonti Economici n. 56, agosto 1987.
R. Scarano, L'organizzazione ottimale dello spazio, in Territorio e Architettura, a cura di G. Padovano, Etas Libri, Milano 1982.
R. Scarano, Introduzione alla pratica scientifica dell'architettura, SEN, Napoli 1979.
R. Scarljno, Progettazione per ottimizzazione, Liguori, Napoli 1979.
R. Scarano e altri, Sistema e modelli nell'analisi territoriale, Cappelli, Bologna 1974.
C. Alexander, Note sulla sintesi della forma, Il Saggiatore, Milano 1967.
K. Linch, L'immagine della città, Marsilio, Venezia 1980.
R. Arnheim, La dinamica della forma architettonica, Feltrinelli, Milano 1981.
A.G. Wilson, Urban and Regional Models in Geography and Planning, John Wiley & Sons, London 1974.
98 Università degli Studi di Napoli Federico II
A. Rapoport, Human Aspects oJ Urban Form, Pergamon Press, Oxford 1977.
S.A. Gregory (a cura di), Progettazione Razionale, Marsilio Editori, Padova 1970.
B.E. Biirdek, Teoria del design, Mursia, Milano 1977.
R. Strassoldo, Sistema e ambiente, 'f Franco Angeli, Milano 1977.
R. Schmidt di Friedberg (a cura di), Gli indicatori ambientali, Franco Angeli, Milano 1986.
W.H. Ittelson (a cura di), La psicologia dell'ambiente, Franco Angeli, Milano 1978.
Facoltà di Architettura 99
2. Area disciplinare della Progettazione Territoriale ed Urbanistica
2.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:
44. Urbanistica l ° (A) 45. Urbanistica l° (B) 46. Urbanistica l° (C) 47. Urbanistica 1" (D) 48. Urbanistica l ° (E)
49. Urbanistica 2° (A) 50. Urbanistica 2° (B) 51. Urbanistica 2° (C) 52. Urbanistica 2° (D) 53. Urbanistica 2° (E) 54. Urbanistica 2° (F)
2.B) Insegnamenti di indirizzo:
55. Analisi dei sistemi urbani (A) 56. Analisi dei sistemi urbani (B) 57. Diritto e legislazione urbanistica 58. Gestione urbanistica del territorio 59. Ecologia applicata 60. Pianificazione del territorio (A) 61. Pianificazione del territorio (B) 62. Organizzazione del territorio 63. Geologia applicata ed idrogeologia 64. Progettazione urbana l a annualità 65. Analisi delle strutture urbane e territoriali
prof. R. D'Ambrosio prof. U. Cardarelli prof. A. Dal Piaz prof. G. Jalongo prof. M. Coletta
prof. A. Rigillo prof. F. Forte prof. A. Belli prof. G. Cerami prof. R. Lanini prof. V. Andriello
prof. A. Belli prof. T. Giura prof. R. Lanini prof. E. Cosentino prof. M. Rigillo Troncone prof. F. Archibugi prof. L. Piemontese prof. G. Trupiano non attivato prof. V. Andriello non attivato
l!
100 Università degli Studi di Napoli Federico Il
44. URBANISTICA lO CA)
Prof. Raffaele D'Ambrosio
Area disciplinare: Progettazione territoriale ed urbanistica
Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio
Programma
I! corso inizia con una disanima degli attuali problemi concernenti la disciplina urbanistica, presentando la necessità di introdurre metodologie più aderenti alla natura polivalente della materia.
Si parte dalla costatazione che la complessità dei fenomeni inerenti i processi di formazione degli aspetti territoriali, le situazi{)ni di squilibrio territoriale e di sviluppo (in uno con situazioni di congestione nelle regioni più fortemente urbanizzate dovute soprattutto alla concentrazione spaziale delle attività produttive di servizio), nonché la divisione geografica del lavoro e un non controllato gioco di mercato, hanno generato una insoddisfazione per gli insufficienti effetti degli strumenti urbanistici tradizionali se non una vera e propria crisi di credibilità da un lato, circa la possibilità di pianificare lo sviluppo d.el territorio, e da un altro lato, circa la possibilità di recupero o adattamento dello spazio urbano.
Riscontrati, dunque, i limiti e le insufficienze di un approccio di tipo tradizionale alla pianificazione urbanistica, si pone l'esigenza di superare questa posizione in favore di un approccio più razionale, quale può essere quello della scienza territoriale, nel caso del territorio, o di una politica socio-economica partecipativa per l'assetto urbano restando ambedue gli aspetti,
considerati mediante la teoria dei sistemi.
Questo approccio consisterà in analisi di tipo interdisciplinare, all'interno delle scienze sociali che vi collaborano (geografia, economia, sociologia, ecc.) e tecniche proprie della progettazione urbanistica.
Esso, pertanto, trae profitto dalle teorie e dai risultati di queste materie e tecniche ed ha per oggetto di studio i fenomeni che portano alla distribuzione spaziale degli insediamenti produttivi e residenziali ed alla formazione degli assetti territoriali.
Verranno, quindi, identificati ed analizzati i seguenti principali sistemi: a) sistema economico; b) sistema sociale; c) sistema istituzionale e normativo; d) sistema fisico e, successivamente, verranno indicati i principali momenti attraverso cui si esplica il processo di formazione dei piani: 1) momento conoscitivo; 2) momento della formulazione degli obiettivi; 3) momento della simulazione mediante modello previsionale; 4) momento delle scelte fra ipotesi alternative; 5) momento del controllo dell'attuazione e della verifica delle ipotesi.
Quadro sintetico degli argomenti successivi
a) Teoria della pianificazione
1. Concetto di fenomeno e di campo fenomenico - 2. Problema della misurazione nelle scienze sociali - 3. Concetti di relazioni, struttura, modello, sistema, teoria generale dei sistemi ed analisi dei sistemi. Teoria dei modelli - 4. Individuazione, analisi e descrizione di un sistema urbano o territoriale. Individuazione degli elementi fondamentali per la descrizione del sistema. Individuazione dei rapporti fra il sistema e gli ambienti in cui è incluso. Omogeneizzazione degli elementi individuati, misurazione, ricerche delle relazioni (analisi inputoutput). Ricorso alla costruzione di modelli - 5. Metodi di analisi urbana e regionale.
Facoltà di Architettura 101
b) Teoria della simulazione
l. Il sistema reale e l'individuazione delle sue variabili - 2. Variabili endogene ed esogene _ 3. Variabili controllabili - 4. Situazione dei modelli di simulazione statici e dinamici - 5. Operazione di programmazione - 6. Scelta degli obiettivi e valutazione delle alternative come supporto alle decisioni politiche - 7. Il piano come politica di sviluppo - 8. Relazione tra politica, economica, urbanistica.
c) Legislazione
l. L'azione politica e il quadro normativo -2. Poteri decentrati: Regioni, Comprensori (comunità montane), Comuni e compiti istituzionali di pianificazioni, legislazione urbanistica e formazione dei piani - 3. Evoluzione negli ultimi dieci anni e prospettive future - 4. Comparazione con gli orientamenti legislativi europei - 5. Competenze delle Regioni, dei Comuni, degli Enti Comprensoriali (comunità montane), livelli operativi - 6. Istituti regionali. Uffici di piano.
Gli aspetti operativi del corso
Nel primo anno, l'esame consisterà in una prova orale sugli argomenti svolti durante il corso e richiederà la presentazione di un programma di ricerca da svolgersi individualmente o in gruppo per il secondo anno del corso biennale.
Nel secondo anno, organizzato seminarialmente, verranno attuate le ricerche e presentate nel primo corso mediante proposte di intervento nelle aree prescelte.
Libri e letture consigliati
Quaderni e comunicazioni di Istituto. LB. McLoghlin, La pianificazione re-
gionale, Padova, 1973. B. Secchi, Analisi delle strutture terri
toriali, Milano, 1965. R.D. Ambrosio, A. Piemontese, L.
Piemontese, R. Scarano, Sistemi e modelli nell'analisi territoriale, Bologna, 1974.
L. Piemontese, Pianificazione territoriale. Sistemi e modelli, Ed. Liguori, Napoli, 1979.
R. Lanini, Note tra analisi e pianificazione territoriale, Ed. Libreria, Napoli, 1979.
S. Luongo, SS1, un simulatore di Sistema economico, Ed. Collana Ricerche e Studi FORMEZ - n. 2I.
Boleslaw Malisz, Economia dello sviluppo urbano, Ed. Marsilio.
Colin Lee, I modelli nella pianificazione, Ed. Marsilio.
45. URBANISTICA lO CB)
Prof. Urbano Cardarelli
Area disciplinare: Progettazione Territoriale ed Urbanistica
Dipartimento: Pianificazione e Scienza del Territorio
Il corso, biennale, si compone di lezioni teoriche e di esercitazioni pratiche; gli elaborati progettuali consistono in tavole grafiche, tabelle e relazioni scritte, illustrativi dei Piani Regolatori Generali e dei Piani Particolareggiati progettati nell'ambito del corso. Si consiglia la frequenza sia alle lezioni che alle esercitazioni, per superare l'esame più facilmente ed in tempo utile.
L'ammissione degli studenti a sostenere l'esame avviene su proposta del collaboratore cui si è affidati. L'esame verte su tematiche generali e sulla esperienza applicativa svolta durante il corso.
Sono previsti appelli mensili; gli studenti sono tuttavia incoraggiati a sostenere l'esame nella sessione estiva al termine del corso.
I! corso di Urbanistica è affine agli altri corsi progettuali; è complementare
102 Università degli Studi di Napoli Federico Il
a quelli di Analisi dei Sistemi Urbani, di Diritto e Legislazione Urbanistica, di Pianificazione del Territorio, di Organizzazione del Territorio e di Ecologia Applicata.
Indicazioni circa orientamenti verticali, fin dai corsi dei primi anni, potranno scaturire da proposte formulate in sede di Consigli d'Indirizzo. Non esistono altri vincoli se non le propedeuticità stabilite dallo Statuto della Facoltà.
L'iscrizione al Corso avviene nel corso delle prime lezioni, direttamente presso il responsabile del corso stesso, prof. U. Cardarelli, fino al limite consentito dalla legge e comunque non oltre il 31 gennaio dell'anno accademico in corso.
Programma e contenuti minimi del corso biennale
Inquadramento della disciplina nel processo di analisi, progetto e gestione dello spazio urbano, nelle sue componenti storica, morfologica, semiologica, antroposociologica, economica, tecnologica, ecologica. Il ruolo dell' Architetto nella progettazione interdisciplinare dello spazio urbano.
La cultura della città moderna e contemporanea, con i suoi r,,"pporti fondamentali alla problematica attuale della progettazione urbanistica. Uso e significato dei termini ricorrenti nel quadro disciplinare delineato.
Lo spazio urbano come ({ sistema». Elementi di teoria generale dei sistemi. Lo studio delle correlazioni di causa-effetto e di interazione reciproca. Tecniche di previsione integrata.
Il dimensionamento e il disegno del progetto urbanistico ai vari livelli di pianificazione: piano regolatore generale, piani particolareggiati. Gli elaborati descrittivi e grafici del progetto di piano.
Bibliografia
U. Cardarelli, Urbanistica fra Storia e Teoria, Fondazione Vanzi, Napoli, 1973.
U. Cardarelli (a cura di), Studi di Urbanistica, volI. I, 2, 3, 4, Edizioni Dedalo, Bari, 1978-80.
U. Cardarelli, Lezioni di Urbanistica;~ voI. IO, Eliografia d'Alessandro,:l Napoli, 1981. .....
U. Cardarelli, Urbanistica ed Energia,2{ La Nuova Italia, Firenze, 1982. /
U. Cardarelli ed altri, La città mediter-, ranea, primo rapporto di ricerca,·, C.N.R. Napoli, Giannini, 1987. ..
U. Cardarelli, P. Romanello, A. Ven''! ditti, Ville Vesuviane: progetto per' un patrimonio settecentesco di ur- < banistica e di architettura, Electa,' Napoli, 1988.
Più ampia bibliografia su problemi" specifici e locali viene fornita durante;! lo svolgimento del corso.,
La suddivisione degli studenti tra i' vari collaboratori avviene di norma sulla base della scelta del territorio sul quale viene svolta l'esperienza appli- . cativa; sono tuttavia possibili anche altre modalità, dipendenti da interessi specifici per la didattica e per le tematiche di ricerca svolte da ciascun collaboratore. La disponibilità dei collaboratori risulta dall'orario delle lezioni.
Collaboratori: dotto F. Coppola, V. Meo.
I! corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. G. De Vuono, F. Iannuzzi, G. Nocerino, D. Pepe.
46. URBANISTICA IO (C)
Prof. Alessandro Dal Piaz
Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Progettazione urbana
Articolazione del corso
Il corso comprenderà lezioni, seminari e ricerche dirette.
Le lezioni tratteranno gli argomenti disciplinari indicati, anche mediante
Facoltà di Architettura 103
l'illustrazione di esempi concreti e lo svolgimento di specifici confronti con situazioni e realtà insediative note, articolandone l'approfondimento in relazione ai tre livelli del piano regolatore comunale, dei piani urbanistici attuativi, della pianificazione territoriale. Per ciascun livello si analizzeranno le possibilità innovative in senso operativo del piano, anche con riferimento all'evoluzione del quadro legislativo nazionale e regionale.
I seminari approfondiranno particolari problemi di rilevanza generale, anche direttamente connessi con le esperienze analitico-progettuali condotte nel corso, e potranno avvalersi di specifici contributi di esperti esterni, prevedendo sistematicamente la partecipazione attiva degli studenti, in forma individuale e/o di gruppo.
Le ricerche dirette avranno finalizzazione e caratterizzazione nettamente progettuali e saranno sviluppate dai gruppi di studenti in prosecuzione del lavoro svolto nel primo anno del corso sui tre settori della periferia napoletana, con il coordinamento degli architetti che collaborano alla docenza.
La frequenza al corso - sia per le lezioni ed i seminari che per le esercitazioni e le revisioni degli elaborati relativi alle ricerche specifiche - è evidentemente indispensabile.
Contenuti minimi del corso
Il corso intende affrontare i problemi odierni della progettazione urbanistica muovendo dall'analisi dei concetti fondamentali (i piani urbanistici; i soggetti istituzionali; le procedure di formazione ed attuazione dei piani; il territorio e le sue articolazioni: la città, l'urbanizzazione dispersa, il territorio agricolo; etc.) con costanti riferimenti a situazioni e vicende concrete facilmente verificabili attraverso la docu-
mentazione bibliografica e/o ricognizioni dirette.
Particolare attenzione verrà riservata ai contenuti e caratteri dei piani nella fase attuale. Le forme tradizionali di pianificazione sono entrate in crisi, come dimostra l'esperienza dei Comuni, grandi e piccoli, dotati di piani urbanistici generici e vincolistici, risultati tutti variamente inefficaci e paralizzanti. Di fronte ai problemi della dinamica insediativa in atto e nell'ottica di una ricerca progettuale tesa alla « qualità urbana», occorre invece praticare una pianificazione urbanistica operativa effettivamente legata alle capacità gestionali dell'ente locale ed alle procedure e alle modalità attuative del piano, utilizzando appieno le opportunità rintracciabili anche nel quadro legislativo ed istituzionale vigente.
I! corso si propone appunto di sviluppare una sistematica riflessione su obiettivi, caratteri e praticabilità di una pianificazione operativa orientata alla qualità urbana, tanto alla scala comunale che a quella territoriale, in riferimento ad ipotesi definite di riordino delle suddivisioni amministrative locali.
Tale impostazione generale troverà contestuale riscontro nello studio specifico di concrete realtà insediative: in particolare, il campo di verifica e di sperimentazione progettuale che il corso utilizzerà è costituito dal territorio comunale di Napoli (con preminente riferimento ai quartieri della periferia e dei comuni contermini), oggetto negli ultimi quarant'anni di pianificazioni diverse, da quelle più tradizionali ad altre nettamente innovative, e di gestioni urbanistiche, ordinarie e «straordinarie», di vario segno.
Bibliografia
V.E. De Lucia, A. Jannello, L'urbanistica a Napoli dal dopoguerra ad
104 Università degli Studi dr Napoli Federico Il
oggi: note e documenti, in «Urbanistica» n. 65, luglio 1976.
M. Vittorini, Il Mezzogiorno ancora all'opposizione, Guida, Napoli 1979.
A. Dal Piaz, Napoli 1945-1985: quarant'anni di urbanistica, F. Angeli, Milano 1985.
AA.VV., Il progetto preliminare del Prg di Bologna, in «Urbanistica» n. 78, febbraio 1985.
AA.VV., Il progetto preliminare del piano regolatore di Firenze, in «Ur~ banistica» n. 81, novembre 1985.
E. Salzano, L'urbanistica dal «piano» alla «pianificazione», in «La rivista trimestrale», dicembre 1985.
AA.VV., Napoli - Costruzione e ricostruzione della città, in «Urbanistica» n. 83, maggio 1986.
B. Secchi, Disegnare. il piano, in «Urbanistica» n. 89, novembre 1987.
B. Secchi, Siena, in «Casabella» n. 545, aprile 1988.
A. Dal Piaz, 1. Apreda, F. Mangoni, L. Talamona, Da «periferia» a « città»: studi e proposte per Napoli, F. Angeli, Milano 1989.
Esami
Gli esami, ai quali i gruppi di studenti si iscriveranno previo completamento delle singole ricerche specifiche, verteranno sugli argomenti disciplinari trattati nel corso e sulla discussione degli elaborati prodotti nell'ambito delle ricerche specifiche.
Collaboratori: dott. F. Mangoni, L. Talamona.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca del dott. A. Abalramo e I. Apreda.
47. URBANISTICA lO (D)
Prof. Giacinta Jalongo Luongo
Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Pianificazione e scien
del territorio
Collaboratori: Gennaro Ferraro,'1 Francesca Aiello, Antonello Munzu.:i
Suddivisione studenti all'interno der~:
corso: in funzione del numero degli .. · .•. • .•... · .•. · .. ·l' iscritti., Corso (modalità svolgimento; tavo-~
le; prove scritte; frequenza): lezioni e~ seminari; esercitazioni. '):i
Esami (iscrizioni e modalità svolgi-~ mento; numero appelli e date): da sta-~ bilire. ,;
Indicazioni (del docente: affinità cori~ altri corsi; complementarietà; corsi;, verticali; vincoli ... ): Pianificazione ter:.ì ritoriale; Analisi sistemi urbani; Ge-.~ stione urbanistica. '
Iscrizione al corso: dallo al 31 otto- ' bre 1989.
Contenuti minimi del corso
- L'urbanistica e i suoi rapporti con le altre discipline che si occupano del territorio.
- Lo spazio operativo dell'urbanistica.
- Rapporto tra analisi e piano. - La città attuale e problematiche
urbane. - Primi approcci al progetto.
Coordinati con gli argomenti elen- . cati il prof. KIaus Kunkel della Technische Universitat Berlin svolgerà due " seminari: il primo su «Il sistema della programmazione regionale della Repubblica Federale Tedesca», il secondo su «Problemi e procedure del piano di Berlino con retrospettiva storica». Tali seminari s'intendono parte integrante del corso.
Bibliografia di primo approccio
G. Jalongo, Urbanistica e Società, CEDAM, Padova, 1986.
Facoltà di Architettura 105
48. URBANISTICA lO (E)
Prof. Mario Coletta
Area disciplinare: Progettazione territoriale ed urbanistica
Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio
Contenuti minimi del corso
Il corso è articolato nell'arco di due anni con un esame al termine di ogni anno. I riferimenti culturali, scientifici e metodologici sono quelli che, al momento, mettono in evidenza la necessità di «riscoprire» in maniera nuova e diversamente articolata il rapporto tra architettura ed urbanistica con nuovi metodi dell'analisi urbana, con il passare da una pianificazione urbanistica che privilegia lo zoning a piani, i cosiddetti «piani della terza generazione», che vedono nel «tessuto urbano» il riferimento strumentale più idoneo per affrontare e dare soluzione ai molti e complessi problemi che oggi caratterizzano piccoli centri urbani' o la nuova dimensione della città chiamata «area metropolitana». Particolare attenzione sarà posta, nell'arco del Corso biennale ad un problema che, oggi, compare sempre più sovente nei centri urbani: quello delle «aree dimesse» o dei «vuoti urbani» attorno ai quali, sovente, si sviluppa la città «emarginata», la «seconda città» di G. Michelucci; e alla tematica ed alla problematica della tutela paesaggistico-ambientale.
Il corso, nel biennio di durata, propone l'acquisizione di metodologie di analisi, sintesi e progettazione urbanistica - caratterizzata da una «filosofia» interna di tipo induttivo (dal particolare al generale) che considera le trasformazioni territoriali con diverse velocità attuative legate alla «validità temporale differenziata delle invarian-
ti» che costituiscono il «disegno}) funzionale e formale del territorio.
Gli studenti saranno divisi all'interno del corso in base alle «aree» sulle quali svolgeranno il tema d'anno.
La disponibilità dei collaboratori -che resta in funzione del numero degli studenti realmente frequentanti - è almeno bisettimanale.
Corso
Il corso si svolge per una prima parte, novembre - fine gennaio, con lezioni che mirano ad esplicitare gli obiettivi che esso vuole conseguire, ad illustrare significati, criteri e metodi della pianificazione urbanistica in questo momento storico.
Una seconda parte del corso, che inizia subito dopo l'assegnazione dei temi d'anno, vede aggiungersi alle comunicazioni del docente ufficiale incontri, anche a carattere seminariale, su sottotemi più specifici e legati a temi particolari collegati alle esperienze progettuali degli allievi.
Lafrequenza è obbligatoria; per conseguire l'esame è fatto obbligo redigere un completo progetto di piano urbanistico di terzo livello ed è previsto, nel corso dell'esame, un colloquio che ha per riferimento il contenuto di alcuni testi obbligatori o consigliati.
Esami
Lo studente potrà iscriversi per sostenere l'esame solo quando la docenza riterrà che il tema d'anno è giunto a conclusione e che il numero minimo degli elaborati richiesti è stato prodotto. L'esame consisterà nell'illustrazione del progetto, nella sua discussione in merito ad obiettivi previsti, criteri e riferimenti scientifici, culturali e metodologici - con riferimento alla bibliografia consigliata - assunti per la sua re-
106 Università degli Studi di Napoli Federico Il
dazione. Gli appelli saranno almeno tre nella sessione estiva e saranno compresi tra giugno e luglio; altrettanti nella sessione autunnale e due nella sessione straordinaria di febbraio.
Questo corso di Urbanistica ha complementarietà con i seguenti altri corsi: Diritto e Legislazione Urbanistica, tenuto dallo stesso docente; Organizzazione del Territorio, tenuto dal prof. G. Trupiano e Storia dell'Urbanistica, tenuto dal prof. L. Santoro. Il presente corso, in quanto biennale e tenuto anche per la seconda annualità dallo stesso docente è, in pratica, un corso verticale.
L'iscrizione al corso è obbligatoria ed i fogli d'iscrizione verranno ritirati non appena raggiunto il numero dei 250 iscritti. Al momento dell'assegnazione dei temi d'anno, queste iscrizioni diventeranno definitive e solo chi avrà avuto l'assegnazione del tema d'anno nei tempi fissati potrà sostenere entro l'anno di validità del corso, , l'esame.
Bibliografia
R. Lanini, G. Trupiano, Città, innovazione, trasformazione, F.lli Fiorentino Ed., Napoli, 1988.
L. Urbani, La città è sola, Edizioni Studium, Roma, 1978.
G. Samonà, L'urbanistica e /' avvenire della città, Universale Laterza, Bari, 1978.
I.N. U., Pianificazione, trasformazioni territoriali, Franco Angeli, Milano, 1985.
Quaderni di Urbanistica Informazioni n. 2 - Piani di terza generazione in Emilia-Romagna.
Le riviste Urbanistica (per gli scritti di V. Gregotti e di B. Secchi soprattutto) e Casabella.
"t' Particolari bibliografie
consigliate, per specifiche nel corso dello, sviluppo d'anno.
verranno A tematiche·.·· dei temi j
Collaboratori: dotto D. Maggio.
Il corso si avvale dei contributi sciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. C. Oliviero, L. Borrelli, M. Gargiulo.
49. URBANISTICA 2° (A)
Prof_ Arturo Rigillo
A rea disciplinare: Progettazione territoriale ed urbanistica
Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio
Il corso si svolge con una serie di le- . zioni teoriche, con comunicazioni propedeutiche alle esercitazioni e con la cura e la revisione delle esercitazioni stesse. Queste consistono nella analisi urbanistica generale di un territorio comunale, in una relazione su una lettura consigliata e nella rielaborazione della lottizzazione del corso di Urbanistica I.
La frequenza è indispensabile. L'esame consiste nella illustrazione degli elaborati delle esercitazioni ed in una prova orale.
Oltre l'affinità con le discipline dell'area si segnala la complementarietà al corso delle discipline: storia dell'Urbanistica, restauro urbano, arte dei giardini, geografia urbana e regionale, economia urbana e regionale, economia dei trasporti, cartografia tematica.
Argomenti delle lezioni
1. Evoluzione dell'idea di piano dal secolo XVIII ad oggi - 2. I fondamenti del piano urbanistico - 3. Disposizioni e previsioni dei piani-
Facoltà di Architettura 107
4. La materia, l'estensione, la metodologia e la efficacia dei piani - 5. Il rapporto tra urbanistica ed economia - 6. Il contenuto del piano urbanistico ed il rapporto con il piano economico _ 7. Elementi di sociologia urbanistica - 8. Forma e struttura degli insediamenti nella situazione di fatto e nelle previsioni del piano - 9. La realtà insediativa ed i vincoli nella pianificazione urbana e territoriale - lO. L'organizzazione e la forma della città e del territorio nell'età post-industriale - Il. I fondamenti e gli obiettivi della legislazione urbanistica - 12. Conurbazioni, aree metropolitane, megalopoli - 13. La metodologia operativa del piano territoriale -14. La metodologia operativa del P.R.G.: il problema dell'abitazione; le aree produttive; le attrezzature; il verde; le cellule urbane e la dimensione quartiere; le strutture per il movimento nell'ambito urbano e nel territorio; le zone speciali; gli impianti urbani - 15. I piani attuativi - 16. I beni architettonici e ambientali; la loro tutela; indirizzi e criteri di pianificazione per le aree d'interesse paesistico-ambientale.
Coordinati con gli argomenti elencati il prof. KIaus Kunkel della Technische Universitat Berlin svolgerà due seminari: il primo su «Il sistema della programmazione regionale della Repubblica Federale Tedesca», il secondo su «Problemi e procedure del piano di Berlino con retrospettiva storica». Tali seminari s'intendono parte integrante del corso.
Bibliografia
A. Rigillo, L'idea di Urbanistica, ed. Cedam, Padova, 1981, parte II.
V. Erba, Il piano urbanistico comunale, ed. Autonomie, Roma, 1981.
A. Corsico, L. Falco, Il piano dell'edilizia economica e popolare, ed. Autonomie, Roma, 1984.
F. Karrer, Il piano degli insediamenti produttivi, ed. C.S.
M. Coppa ed altri, Introduzione allo studio della pianificazione urbanistica, Utet, Torino, 1986, con particolare riguardo alle parti V e VI.
Indicazioni di testi relativi a particolari settori sono nella bibliografia di circa 240 titoli contenuta nel volume «L'idea di Urbanistica».
Collaboratori: dott. T. Boccia, L. Pagliuca, B. Petrella.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. A. Bertini, E. Elefante, F. Pisanti.
50. URBANISTICA 2° (B)
Prof. Francesco Forte
Area disciplinare: Progettazione territoriale ed urbanistica
Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali
Programma del corso biennale
La disciplina urbanistica esprime un'intenzionalità progettuale, avente quale oggetto l'organizzazione delle attività e dei manufatti sul territorio, elaborata sulla base di principi di valore concernenti l'organizzazione sociale. Ne consegue che il corso biennale è volto all'approfondimento di concetti, quali progetto e razionalità; dei principi cui è possibile rapportare la distribuzione e relazione delle attività sul territorio, con rilevanza attribuita alle teorie urbane, alle tecniche di decodificazione delle potenzialità, ai modelli di struttura insediativa proposti nella storia della disciplina; infine agli aspetti normativi che sovrintendono l'organizzazione spaziale.
L'approfondimento suddetto si attua attraverso elaborazioni di carattere metodologico ed elaborazioni progettuali, riferite alla pianificazione regionale, ed alla progettazione urbanistica comprensoriale e locale; le elaborazio-
108 Università degli Studi di Napoli Federico Il
ni progettuali configurano quindi due sezioni operative attraverso le quali il corso si struttura.
N ella prima sezione, concernente la programmazione e la pianificazione regionale, l'ambito di riferimento è costituito da regioni del Mezzogiorno continentale e loro parti. Si procederà secondo le seguenti ipotesi: a) lettura dei documenti di piano e di programma, in rapporto alle politiche nazionali (straordinarie, ordinarie); b) lettura delle tendenze nello sviluppo socioeconomico avvalendosi di indicatori demografici ed occupazionali; c) lettura delle risorse fisiche (suolo, capitale fisso sociale); d) letture dei rilievi e settori di governo; e) formulazione dei modelli funzionali.
Si procederà quindi (II anno) all'approfondimento di ipotesi progettuali operando o per regioni o per ambiti territoriali significativi. Sarà possibile nell'ambito della sezione svolgere lavori monografici su aspetti significativi della politica regionale attuata per il Mezzogiorno nel trentennio trascorso.
Testi base da leggere prima della configurazione operativa della sezione: F. Forte, «Stato e regioni nella politica regionale per l'Italia Meridionale», v.b.; P. Caputi, F. Forte (a cura), «La Pianificazione territoriale nelle regioni del Mezzogiorno», v.b.; F. Forte (a cura), «Dalla regione al comprensorio », introduzione, capp. I e II.
Nella seconda sezione, concernente la pianificazione urbanistica comprensoriale e locale, l'ambito riferimento è costituito prioritariamente dall'area napoletana e da ambito dell'area interna campana. Si procederà anche in tale elaborazione: a) alla lettura delle risorse fisiche e dei loro usi (lettura dei fattori statici); b) alla lettura dei processi secondo indici dinamici; c) alla lettura dei documenti di
piano; d) alla costruzione di modellil di struttura. i1
Particolare rilevanza verrà data alla Si morfologia di sogli e alla relativa car-:; tografia tematica. Nell'ambito della% sezione sarà possibile approfondire le·~ problematiche poste dall'attuazione dI'S, strumenti urbanistici (p.r.g. e pro-~ grammi poliennali, piani particolareg-;z giati, piani di zona, piani per settori;' produttivi, piani di recupero, ecc.).
Testi di base da leggere prima della~ configurazione operativa della sezio- i' ne: F. Forte (a cura), «Progettazione~ urbanistica e territoriale attraverso; l'analisi della soglia», v.b.; F. Forte,' «Il contributo della metodologia di so~' gli al perseguimento di obiettivi gene- 1
rali e di settore», v.b.; «Orizzonti economici », v.b.
Ciascun anno di corso si articola in fasi di svolgimento. Nell'ambito del primo corso, la prima fase si articola in lezioni sull'insegnamento dell'urbanistica nell'attuale condizione storica, e seminari sul ruolo del territorio nelle politiche di sviluppo; la seconda fase .. in lezioni concernenti le teorie per il piano (rapporto spazio-attività), e seminari concernenti il dibattito sulle scelte territoriali nel Mezzogiorno e nella regione Campania; la terza fase si articola in lezioni sulla teoria del piano e sulla metodologia di progettazione.
Nell'ambito del secondo corso l'elaborazione metodologica attuata nella prima fase ha per oggetto i soggetti e gli strumenti per la progettazione e gestione urbanistica; quella attuata nella seconda fase le politiche regionali, con particolare ma non esclusivo riferimento all'Italia meridionale.
L'ulteriore approfondimento delle elaborazioni progettuali attuate nel primo corso costituisce verifica di quanto acquisito con l'elaborazione metodologica.
Facoltà di Architettura 109
Bibliografia
P. Caputi, F. Forte (a cura), La pianificazione territoriale nelle regioni del Mezzogiorno, Angeli, Milano, 1977.
F. Forte, Il contributo della metodologia di soglia al perseguimento di obiettivi di sviluppo generali e di settore, Angeli, 1982.
F. Forte (a cura), Progettazione urbanistica e territoriale attraverso l'analisi della soglia, Angeli, 1976-78-80.
F. Forte, Stato e regioni nella politica regionale per l'Italia meridionale, Guida, 1979.
F. Forte (a cura), Dalla regione al comprensorio, Angeli, 1978-80, Orizzonti Economici (rivista), nn. 27, 31, 32, 33, 34.
LA. S.M., Manuale delle opere di Urbanizzazione, Angeli, 1983.
F. Caputi, F. Forte, Le città delle metropoli emergenti, Fiori, 1986.
T. Reiner, Utopia ed Urbanistica, Marsilio, 1967.
Camera dei Deputati, Ricerca sui Beni Culturali, voI. II, 1975.
AA.VV., Manuale delle Opere di Urbanizzazione, Angeli, 1984.
AA.VV., Dalla Rivostruzione al Governo del Territorio, Edizioni il Lavoro, 1988.
S. Petriccione, Elementi di economia dei trasporti, 1989.
Verranno indicati specifici testi su temi di ricerca monografica.
51. URBANISTICA 2° (C)
Prof. Attilio Belli
Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Conservazione dei Beni
Architettonici e Ambientali
Il corso si articolerà in due fasi: una fase teorica e una fase applicativa. Per quanto concerne le analisi e le applicazioni sulle aree-tema, gli studenti saranno suddivisi in gruppi di ricerca quantitativamente definiti in base alla complessità delle operazioni da svolgere. Ad ogni unità di ricerca, singolo studente o gruppo di lavoro composto al più da tre-quattro allievi, sarà assegnato uno specifico compito di definizione di prime ipotesi di piano, da portare a termine in relazione ai risultati dell'analisi condotta congiuntamente alle altre unità.
I gruppi di studenti saranno impegnati in cicli regolari di esercitazioni, correzioni dei lavori e seminari di discussioni, che si terranno una volta alla settimana.
Si prevede che le lezioni relative alla parte teorica si svolgano un giorno alla settimana, mentre gli altri due giorni saranno dedicati alle esercitazioni e alle altre attività didattiche.
È consigliata una frequenza continua per la stretta interdipendenza fra lezioni teoriche e cicli di esercitazione pratica.
Per la parte teorica, il corso si avvarrà delle dispense, dei libri e delle comunicazioni dirette del docente e dei collaboratori. Sarà di volta in volta consigliato l'uso di una selezionata bibliografia, indicata all'inizio dell'anno accademico, per l'approfondimento dei contenuti e del materiale didattico presentato.
Nella sessione estiva si prevede una seduta di esame nella prima decade di luglio, due sedute di esame nella sessione autunnale, una seduta nella sessione straordinaria.
Per la specificità delle applicazioni progettuali si ipotizza il coordinamento con i corsi di composizione architettonica, storia dell'architettura, tecnologia e restauro; si prevede in questo
110 Università degli Studi di Napoli Federico Il
senso un coordinamento, oltre che orizzontale, verticale come prosieguo negli anni seguenti.
Il numero degli iscritti al corso non potrà superare, secondo le indicazioni di legge, le 250 unità.
Gli studenti potranno effettuare /'iscrizione al corso presso la sede del dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali fino all'inizio delle lezioni, e quindi direttamente presso il docente fino al 20 dicembre.
Contenuti minimi del corso
A) Logica e metodologia del piano attuativo - Conoscenza. dell'evoluzione della logica
e della metodologia nell'esperienza. -- Le analisi e le elaborazioni preliminari. - L'analisi fisico-morfologica. - L'analisi tipologica. - L'analisi socio-economica.
B) Gestione ed attuazione del piano attuativo - Nome di attuazione. - Strutture, agenzie, uffici tecnici. - Controllo della realizzazione degli inter-
venti (collaudi, ecc.).
Le applicazioni del corso verteranno su proposte progettuali da realizzare in un preciso ambito dell'area metropolitana: l'area orientale di Napoli.
Le proposte progettuali saranno attuate dopo le fasi di analisi edi elaborazione dei dati numerici e cartografici e dopo la defmizione delle regole e dei criteri di intervento.
Le analisi condotte sul territorio dovranno essere graficizzate su indicazioni esplicita dei collaboratori e del docente mediante tavole tematiche di dimensione e formato standard da determinare in funzione delle particolari esigenze di rappresentazione.
Collaboratori: arch. B. Cillo, A. Piemontese.
Il corso si avvale di contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca
dei dotto C. Panneri, L. Guarino, G. Pomarici, A. Videtta.
52. URBANISTICA 2° (D)
Prof. Giovanni Cerami
Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Pianificazione e scienza
del territorio
Premessa
Il corso ha come oggetto di riflessione la città ed i processi di formazione e formaìizzazione delle scelte urbanistiche.
Ci si propone di interpretare, nella prima parte del corso, il fenomeno «città» attraverso l'analisi delle modalità attuative delle trasformazioni urbane: dai meccanismi di formazione della domanda, alle norme istituzionali che regolano i processi di urbanizzazione, gli strumenti tecnico normativi che vengono predisposti per attuare e controllare le trasformazioni urbane.
In tal senso, il Piano Regolatore Generale, in quanto elemento nodale dell'attività urbanistica, verrà assunto, nella seconda parte del corso, come il principale termine di riferimento dal punto di vista concettuale ed operativo.
Il progetto del Piano viene analizzato nella sua processualità articolata nelle fasi:
a) la formazione e la valutazione della domanda, le norme istituzionali ed il loro ruolo nella definizione e parcellizzazione della risposta;
b) la definizione degli obiettivi e le strumentazioni urbanistiche, il rapporto di congruenza fra finalità generali e strategie operative, il rapporto fra piano e progetto;
c) la gestione e l'attuazione delle
Facoltà di A.rchitettura 111
scelte, i soggetti istituzionali, la partecipazione.
Area di studio
L'area di studio comprende la fascia costiera dai Campi Flegrei alla Penisola Sorrentina da analizzare nella prospettiva di una sua riconversione a nuovi ruoli con più adeguati livelli prestazionali.
Le variabili strategiche che si assumono in funzione di tale ipotesi di lavoro sono:
a) recupero del patrimonio naturalistico ed ambientale;
b) ottimizzazione del sistema insediativo;
c) razionalizzazione dell'apparato produttivo.
Esse saranno oggetto di specifiche ricerche articolate in seminari:
Seminario a)
- origini e sviluppo delle concezioni ecologiche;
- economia ed ecologia; - trasformazioni territoriali e de-
grado ambientale; - la valutazione di impatto ambien
tale; - la legislazione regionale e nazio
nale in materia di parchi e riserve.
Seminario b)
- lineamenti della pianificazione territoriale in Campania dal dopoguerra ad oggi;
- lettura dei modelli insediativi proposti attraverso i Piani Regolatori Generali per il Comune di Napoli; dal P.R.G. del 1939 al P.R.G. del 1970;
- la domanda abitativa in Campania: suoi riflessi sulle strategie di assetto territoriale;
- metodologia per la valutazione della domanda abitativa;
- i modelli insediativi e le metodologie di intervento sui tessuti residenziali di alta densità; l'esperienza del Programma Straordinario di Edilizia Residenziale per Napoli.
Seminario c)
- la pianificazione dell'apparato produttivo di una area metropolitana;
- normative urbanistiche e parametri edilizi per gli insediamenti industriali;
- analisi di esperienze di pianificazione;
- l'apparato produttivo napoletano: modelli localizzativi attuali e tendenziali;
- i servizi reali all'impresa.
Organizzazione del corso e modalità d'esame
L'attività didattica sarà strutturata in due livelli interrelati:
a) seminari relativi alle tematiche precedentemente esposte;
b) ricerche e sperimentazioni su temi di progettazione urbanistica.
Gli esami saranno svolti secondo le seguenti modalità:
a) discussione sui testi indicati dalla bibliografia generale o da bibliografie specifiche su temi particolari;
b) discussione sulle ricerche.
Al termine dei seminari, previsto entro la fine di febbraio verranno individuati specifici termini di ricerca e di sperimentazione progettuale da assegnare agli studenti.
L'assegnazione del tema verrà effettuata sulla base delle opzioni che gli studenti, singoli o in gruppi, esprimeranno in forma motivata, mediante una relazione scritta.
q I
112 Università degli Studi di Napoli Federiço Il
Bibliografia
AA.VV., Manuale delle opere di urbanizzazione, Milano, 1983.
Benevolo L., Le origini dell'urbanistica moderna, Bari, 1968.
Cerami G., Forte F., L'area metropolitana di Napoli, Napoli, 1983.
Clementi A., Pianificare i servizi, Roma, 1983.
Conti L., Cos'è l'ecologia. Enciclopedia Einaudi voI. 3, voce: Cit
tà, 1978. Lyotard J.F., La condizione post-mo
derna, Milano, 1981. Karrel, La Cava, Aree industriali at
trezzate, Roma, 1983. Lynch K., L'immagine della città, Pa
dova, 1964. Lynch K., Il senso del territorio, Mila
no, 1981. Reiner Th., Utopia e urbanistica, Ve
nezia, 1976. Rykwert J., L'idea della città, Torino,
1976. Sitte c., L'arte di costruire la città, Mi
lano, 1981. Urbanistica n·. 65.
53. URBANISTICA 2° (E)
Prof. Romano Lanini
Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Pianificazione e scienza
del territorio
I riferimenti culturali, scientifici e metodologici di questo Corso sono rappresentati dal rapporto tra piano e progetto, dallo spostarsi dell'attenzione, dall'espansione della città al recupero delle periferie esterne ed interne, alla qualità della vita, sul piano urbanistico quale strumento per conseguire obiettivi articolati, complessi, diversificati temporalmente e spazialmen-
te, dalla tematica e dalla problematica delle «città intermedie» e del processo di metropolizzazione. Sotto il profi-lo metodologico saranno esaminati i progressi che, all'interno del quadro culturale e di quello legislativo, appaiono tra i più significativi anche sot-to il profilo dell'attuazione.
Entro il quadro così brevemente ., tratteggiato si approfondiranno due differenti approcci alla lettura della città attuale considerandola sia dal punto di vista del «disegno» dell'impianto, sia valutando a posteriori la variegata e progressiva vitalità che ha sempre caratterizzato l'edificazione e la trasformazione del «tessuto urbano» e del «sistema urbano».
Lo studente potrà così valutare l'evoluzione del «tessuto urbano» entro due ottiche - ambedue indirizzate ad una necessaria sintesi preprogettuale - diverse ma convergenti e congruenti: la prima che previlegia la dimensione urbanistica della città rispetto a quella del progetto edilizio; la seconda che osserva, con attenzione scientifica, il tessuto urbano nella sua variegata composizione, crescita, ruolo funzionale.
Questo processo conoscitivo condurrà a scelte progettuali che consentano di passare dal piano dello zoning al piano organico; tenendo presente che la pianificazione urbanistica - in questo caso uno strumento urbanistico generale di secondo livello ai sensi della vigente Legge urbanistica - mira più che a regolamentare solo la crescita dimensionale della città ad organizzare quantitativamente e qualitativamente la dinamica delle interazioni tra tessuto socio-economico e tessuto urbano, a riorganizzare e riusare i «vuoti» non solo fisici che sono presenti nel tessuto urbano e metropolitano, a far convergere, unitariamente,
l
Facoltà di Architettura 113
gli interessi degli operatori sui fatti urbanistici e sugli eventi architettonici.
Particolare attenzione verrà posta sul «disegno» del piano e sugli aspetti normativi del medesimo affinché il rapporto tra piano e progetto sia realmente fattibile e possa attuarsi quella processualità del piano che vede nel progetto il momento della verifica.
Lo studente dovrà redigere un progetto di strumento urbanistico generale corredato delle necessarie analisi e della specifica normativa.
Bibliografia essenziale
C. Doglio, L. Urbani, La città è sola, Edizioni Studium, Roma, 1978.
R. Lanini, Note sull'analisi delle strutture (o dei sistemi?) della stanzialità umana, Edizioni della Libreria, Napoli, 1980.
R. Lanini, La casa: spunti ed appunti per una ricerca, F.lli Fiorentino, Napoli, 1984.
R. Lanini, G. Trupiano, Città Innovazione Trasformazione, F.lli Fiorentino, Napoli, 1988.
Le riviste Casabella e Urbanistica.
Sarà resa disponibile una bibliografia per settori di testi e di articoli pubblicati sulle principali riviste.
54. URBANISTICA 2° (F)
Prof. Vincenzo Andriello
Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Conservazione dei beni
architettonici ed ambientali
Il corso si colloca in continuità con quello di Urbanistica I, che aveva trattato i punti di vista funzionale e normativo della teoria della forma urba-
na, prendendo come oggetto il punto di vista della teoria di piano, ovvero decisionale.
Obiettivo delle lezioni ed esercitazioni è di rendere lo studente in grado di impostare metodologicamente le fasi di un processo di piano: dalla individuazione di finalità, all'analisi di risorse, alla formulazione di obiettivi e soluzioni alternative, alla valutazione di queste e alla individuazione di azioni e norme per dare corso alla loro attuazione.
Questo schema di metodo sarà verificato sull'area che ha formato oggetto della seconda esercitazione dell'anno precedente.
Pertanto, in parallelo alle lezioni ed agli esempi e studi di casi su singole esperienze di piano, verranno effettuate discussioni e approfondimenti sul contesto attuale di pianificazione nell'area napoletana, e sulle finalità e obiettivi presenti nel dibattito cittadino, che possano costituire un riferimento utile.
Cicli di lezioni
1. La teoria del piano:
. - il piano come procedura per il raggiungimento ~i finalità/obiettivi (problem solving) e il piano come sistema di norme che regolano l'azione di soggetti sociali (regolamento);
- modelli, stili e generazioni di piani; - il processo di piano: individuazione di fi-
nalità, analisi di risorse e vincoli, fissazione di obiettivi, proporzionamento e modellamento di soluzioni alternative, valutazione comparata e decisione, programma, gestione e controllo.
2. Il sistema della pianificazione (strumenti e poteri):
- la pianificazione generale, territoriale e comunale;
- i piani attuativi.
3. I linguaggi normativi:
- standard prescrittivi e prestazionali; - la zonizzazione; - norme procedurali.
114 Università degli Studi di Napoli Federico Il
. La bibliografia relativa alle lezioni sarà fornita durante lo svolgimento del corso.
55. ANALISI DEI SISTEMI URBANI (A)
Prof. Attilio Belli
Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Conservazione dei Beni
Architettonici ed Ambientali Collaboratori: dotto arch. Rosaria Bat
tarra
I! corso si articolerà in due fasi: una fase teorica e una fase applicativa.
Per quanto concerne le analisi e le applicazioni sulle aree-tema, gli studenti saranno suddivisi in gruppi di ricerca quantitativamente definiti in base alla complessità delle operazioni da svolgere. Ad ogni unità di ricerca, singolo studente o gruppo di lavoro composto al più da tre-quattro allievi, sarà assegnato uno specifico compito di definizione di prime ipotesi di piano, da portare a termine in relazione ai risultati dell'analisi condotta congiuntamente alle altre unità.
I gruppi di studentì saranno impegnati in cicli regolari di esercitazioni, correzioni dei lavori e seminari di discussione, che si terranno una volta alla settimana.
Si prevede che le lezioni relative alla parte teorica si svolgano un giorno alla settimana, mentre l'altro giorno sarà dedicato alle esercitazioni e alle altre attività didattiche.
È consigliata una frequenza continua per la stretta interdipendenza fra lezioni teoriche e cicli di esercitazioni pratica.
Per la parte teorica, il corso si avvarrà dei libri e delle comunicazioni di-
rette del docente e dei collaboratori. Sarà di volta in volta consigliato l'uso di una selezionata bibliografia, indicata all'inizio dell'anno accademico, per l'approfondimento dei contenuti e del materiale didattico presentato.
N ella sessione estiva si prevede una seduta di esame nella prima decade di luglio, due sedute di esame nella sessione autunnale, una seduta nella sessione straordinaria.
Per la specificità delle applicazioni progettuali si ipotizza il coordinamento con i corsi di composizione architettonica, storia dell'archittettura, tecnologia e restauro.
I! numero degli iscritti al corso non potrà superare, secondo le indicazioni di legge, le 250 unità.
Gli studenti potranno effettuare l'iscrizione al corso presso la sede del Dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali fino all'inizio delle lezioni e quindi direttamente presso il docente fino al 20 dicembre.
Contenuti minimi del corso
- I diversi approcci all'analisi dei sistemi urbani.
- Concetti di città, di reti e di sistemi ur-bani.
- Concetti di attività e di funzione urbana. - Teorie sulle localizzazioni. - Metodi di studio dei sistemi urbani. - Sistemi metropolitani. - Lo sviluppo urbano. - I trasporti urbani: analisi e modelli.
Le applicazioni del corso verteranno su analisi e proposte progettuali relative al problema degli spazi industriali abbandonati nell'area metropolitana di Napoli.
Le proposte progettuali saranno attuate dopo le fasi di analisi e di elaborazione dei dati numerici e cartografici e dopo la definizione delle regole e dei criteri di intervento.
Facoltà di Architettura 115
Le analisi condotte sul territorio dovranno essere graficizzate su indicazioni esplicite dei collaboratori e del docente mediante tavole tematiche di dimensione e formato standard da determinare in funzione delle particolari esigenze di rappresentazione.
56. ANALISI DEI SISTEMI URBANI (B)
Prof. Teresa Giura
Area disciplinare: Progettazione territoriale ed urbanistica
Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio
Contenuti minimi del corso
Obiettivi del corso sono da un lato la conoscenza dei tipi fondamentali delle analisi nell'ambito dei sistemi urbano-territoriali e dall'altro il decentramento quale sistema organizzativo attuale.
L'oggetto di studio consiste nel vedere le relazioni che esistono tra i vari parametri nell'ambito di un sistema che si articola a due livelli: urbano-territoriale.
Le comunicazioni svilupperanno tre tematiche interrelate tra di loro in modo alternato:
a) metodologia delle analisi; b) i sistemi urbani; c) il decentramento amministrativo.
Bibliografia
T. Giura, Angolazioni e metodologie. Il Decentramento Urbano, II, VI, VII.
Appunti di P.T.U. Studi di Urbanistica, voI. I a cura di U.
Cardarelli.
Suddivisione studenti: in corso, fuori corso, provenienti da altre facoltà (Economia Commercio-Sociologia).
Corso: lezioni, seminari, dibattiti. Lavoro grafico per studenti in corso della Facoltà di Architettura, colloquio orale per fuori corso ed altre Facoltà.
Iscrizione obbligatoria per tutti all'inizio dei corsi.
Esami: mensili; giugno-luglio: 'settimanali. Iscrizione appello esami.
57. DIRITTO E LEGISLAZIONE URBANISTICA
Prof. Romauo Lanini
58. GESTIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO
Prof. Elio Cosentino
Area diSciplinare: Progettazione territoriale ed urbanistica
Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio
Programma
l) Il concetto di Territorio nei Classici del Pensiero economico.
2) Motivi storici dell'arretratezza del Mezzogiorno d'Italia.
3) Decentramento amministrativo e nuove ipotesi di Governo per le grandi aree urbane.
4) La Gestione del Territorio nei Paesi della Comunità Economica Europea ed in alcuni paesi altamente significativi: USA - URSS -Brasile - Messico - Giappone.
5) Nozioni di Diritto Amministrativo e degli Enti Locali.
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116 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Seminari su:
1) La Protezione e la Prevenzione. 2) Diritto degli Enti Locali Territo
riali.
3) Informatica per la Gestione del Territorio.
Testi del corso
Elio Cosentino, Squilibri regionali e Paradigmi Economici, Parte I, Tipografia Portosalvo, Napoli 1986.
Elio Cosentino, Squilibri Regionali e Paradigmi Economici, Parte II, Tipografia Portosalvo.
Francesco Santoianni, La Protezione Civile.
Testi da consultare
R. Marrama, Il Governo dell'Area Metropolitana, Ed. ESI.
F. Staderini, Il Diritto degli Enti locali, Ed. Cedam, Padova.
Dispense
1) Origini storiche arretratezza del Mezzogiorno d'Italia.
2) Confronto delle politiche territoriali dei Paesi CEE.
3) L'informatica per la Gestione del Territorio.
4) Diritto Enti Locali Territoriali.
59. ECOLOGIA APPLICATA
Prof. Maria Rigillo Troncone
Area disciplinare: Progettazione Territoriale ed Urbanistica
Dipartimento: Progettazione urbana
Corso: Sezioni; esercitazioni su analisi territoriali di ambiti definiti
Esami: un appello al mese d'intesa con gli allievi
Affinità con altri corsi: Progettazione urbanistica, conservazione dei beni culturali
Iscrizioni al corso: libere
Contenuti minimi del corso
La struttura del corso è basata essenzialmente su quei criteri ai quali va improntata l'azione di prevenzione e di controllo dell'ambiente. Le nozioni fondamentali di ecologia dalle quali il corso prende avvio, consentono di stabilire un'identità di linguaggio ed una base di conoscenze comuni con l'ecologo che, da specialista, studia le diverse matrici dell'ambiente nella loro dinamica e nelle alterazioni degli ecosistemi. Una volta dall'ecologo quantizzato il degrado ambientale, ed indicate le misure necessarie ad eliminare, o quanto meno ridurre tali alterazioni, l'architetto deve essere in grado di suggerire soluzioni progettuali in equilibrio funzionale con l'ambiente stesso.
In questo contesto si inquadra lo studio della gestione delle risorse rinnovabili, nonché il loro recupero e riutilizzo. Vanno approfonditi da una p.arte i problemi delle risorse idriche, sIa sotto il profilo dell'approvvigionamento, che della processistica delle tecnologie di potabilizzazione e di depurazione delle acque usate, nonché del recupero e riutilizzo di queste stesse, e, dall'altra parte, i problemi relativi ai fenomeni di inquinamento del suolo, dell'acqua, dell'aria, e le corrispondenti tecnologie di disinquinamento.
Facoltà di Architettura 117;~",
Bibliografia
Come da programma.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. Lia M. Papa, E. Nolè.
60. PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO (A)
Pror. Francesco Archibugi
Area disciplinare: Progettazione territoriale ed urbanistica
Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio
Collaboratori: arch. Adalgisa Di Lonardo
Il collaboratore è a disposizione degli studenti tutti i lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 11,30 alle ore 13,30 presso il Dipartimento di Pianificazione e scienza del territorio.
Corso
Il Corso svolgerà esercitazioni cartografiche sulla tematica dei Sistemi Urbani. Nel programma di esame si terrà conto del lavoro svolto in sede di esercitazione dallo studente candidato che dovrà:
a) scegliere ad libitum uno dei 37 Sistemi Urbani di cui all'opera «La Politica dei Sistemi Urbani» (vedi bib li ografia);
b) farne una riproduzione cartografica;
c) saperne fare una descrizione orale sulla base del materiale fornito durante il Corso e di eventuali altre letture liberamente acquisite.
Esami - Indicazioni
Approfondite informazioni sul Programma generale del Corso, sulla sua impostazione, slil calendario delle sessioni di esame, sugli argomenti di esame, nonché raccomandazioni circa la preparazione e la gestione dell'esame stesso, sono contenute in un documento ufficiale della Cattedra di Pianificazione del Territorio, disponibile presso il Centro Stampa della Facoltà di Architettura. A tale documento, essenziale per una corretta impostazione dello studio, si rinviano pertanto gli studenti.
Iscrizione al Corso
Si procederà alla raccolta delle iscrizioni durante le prime lezioni del Corso di Pianificazione del Territorio.
Contenuti minimi del Corso
Il programma del Corso è orientato essenzialmente ad approfondire i principi logici e metodologici di una corretta pianificazione regionale, territoriale, urbanistica, nonché i fondamenti teorici di una politica della città.
Esso si svolgerà in due direzioni:
I. Metodologia generale della pianificazione, aspetti processuali ed aspetti di contenuto:
- Schema generale del processo di pianificazione e della elaborazione di un piano;
- Analisi delle risorse territoriali, degli obiettivi e della dimensione spaziale degli obiettivi;
- Principi dell'equilibrio territoriale e riflessioni sui metodi di valutazione dei piani.
II. La politica dei Sistemi Urbani: - Precedenti culturali, componenti
T
118 Università degli Studi di Napoli Federico Il
funzionali, tipologie e politiche di attuazione dei Sistemi Urbani; ~ Prima proposta di delimitazione
del territorio nazionale italiano.
Bibliografia
Le due direzioni si varranno dei seguenti libri di testo:
I. F. Archibugi, Principi di Pianificazione Regionale, Ed. F. Angeli, Milano.
II. F. Archibugi, La Politica dei Sistemi Urbani, Centro di Studi e Piani Economici, Roma 1986.
61. PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO (B)
Prof. Luigi Piemoutese
62. ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Prof. Guglielmo Trupiano
Area disciplinare: Progettazione territoriale ed urbanistica
Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio
Il corso, collocato al III anno sia dell'Indirizzo in Progettazione architettonica, sia dell'Indirizzo urbanistico, si articola in cicli di lezioni, in attività seminariali ed in esercitazioni pratiche.
Gli studenti per essere ammessi al pre-appello estivo (mesi di maggio e giugno) devono aver svolto il tema d'anno e consegnato i relativi elaborati e grafici. Per essere ammessi al pre-
appello estivo è necessario la frequenza al corso.
Gli esami del preappello estivo vertono nella discussione del tema d'anno e degli argomenti relativi ai testi soggetto della prova d'esame.
Il preappello estivo prevede, di norma, sedute settimanali, a decorrere dal mese di luglio e per quelli di ottobre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo le sedute hanno cadenza mensile.
I testi oggetto della prova d'esame vengono comunicati durante lo svolgimento del corso e sono previsti nel numero di due per quanti si presentino al pre-appello estivo e di tre per quanti si presentino agli appelli successivi.
Argomenti comuni ed approfondimenti reciproci sono previsti per l'anno accademico 1988-89 fra il Corso di Organizzazione del Territorio ed i Corsi di Urbanistica lA Prof. Raffaele D'Ambrosio e di Urbanistica 2E Prof. Romano Lanini.
L'iscrizione al corso è prevista all'inizio dell'anno accademico ed è consentita fino alla metà del mese di dicembre 1989.
Contenuti minimi del corso
Le tematiche approfondite durante la durata del corso sono le seguenti:
L'ambiente come eco-sistema: ecologia, ambiente, natura; la descrizione dell'eco-sistema; il cambiamento ambientale; rischi e calamità naturali; i fondamenti culturali della disciplina ambientale.
L'uomo nell'ambiente: il rapporto fra uomo ed ambiente; dalla visione antropocentrica ad un rapporto non competitivo; l'ambiente umano; le risorse ambientali e l'uso delle risorse
Facoltà di Architettura 119"",
non rinnovabili; la filosofia dello sviluppo illimitato ed i limiti fisici dell'eco-sistema.
La sfida dell'uomo: la dinamica demografica ed i fattori limitanti; la crisi alimentare, le specie viventi e la stabilità dell'ecosistema; produzione sistema industriale e fonti energetiche; la frontiera urbana, dalla città perimetrata alla città cab lata.
Le pressioni dell'ecosistema: energia e termodinamica; inquinamento ed ambiente; uso delle risorse e programmazione dello sviluppo; il processo di urbanizzazione; le componenti dell'ecosistema urbano; città ed uso delle tecnologie.
Unfuturo per la società dell'uomo: eco-pianificazione e progettazione ambientale; le diseguaglianze ed i fattori della crisi planetaria; lo sviluppo sostenibile.
Elementi di diritto ambientale: il ruolo del diritto nella tematica ambientale; i contenuti del diritto ambientale; la prevenzione delle alterazioni ambientali e la valutazione di impatto.
Bibliografia essenziale di riferimento consigliata
F. Archibugi, Principi di pianificazione regionale, F. Angeli, VoI. I.
F. Capra, Il punto di svolta. Scienza, società e cultura emergente, Feltrinelli.
«Il futuro di noi tutti», Rapporto della Commissione mondiale per l'ambiente e lo sviluppo, Bompiani.
P. Haggett, Geografia. Una sintesi moderna, Zanichelli.
J. Rifkin, Entropia, Mondadori. R. Lanini, G. Trupiano, Città, innova
zione, trasformazione, Fiorentino. J. Passmore, La nostra responsabilità
per la natura, FeItrinelli. G. Trupiano, Contributi per un corso
di geografia urbana e regionale, Athena.
Gli studenti vengono suddivisi all'interno del corso in base al «tema
d'anno» ed alle caratteristiche tecnico-culturali del medesimo.
Gli orari di disponibilità dei collaboratori al corso vengono concordati all'inizio dello stesso.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. M. Capunzo, P. D'Amato, R. Fistola, M. Imparato, A. lazzetti, V. Morani, B. Palmieri, O. Piscopo, M. Triola, A. Zaccaria.
63. GEOLOGIA APPLICATA ED IDROGEOLOGIA
Non attivato.
64. PROGETTAZIONE URBANISTICA 1" annualità
Prof. Vincenzo Andriello
Area disciplinare: Progettazione Territoriale e Urbanistica
Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali
Contenuti minimi del corso
Il corso di Progettazione Urbanistica è volto a mettere lo studente a confronto coi concetti e gli strumenti di una metodologia progettuale strutturata sui principi logici del planning, occupandosi della forma di ambienti urbani possibili. In questo senso esso non va inteso - come l'uso del termine progettazione urbanistica talvolta fa pensare - con gli elementi della tecnica urbanistica applicata alla pianificazione esecutiva, né con la progettazione a vasta scala.
120 Univer:sità degli Studi iii Napoli Federico Il
Più precisamente l'esperienza didattica verte sul processo di progetto, inteso come ciclo previsione/invenzione/ esperimento/gestione, nella condizione tipica della pratica urbanistica -caratterizzata da pluralità di soggetti interessati (clienti-utenti), indeterminatezza dei programmi, parzialità del controllo e cambiamento costante. Essa è perciò irriducibile agli assunti della progettazione architettonica (quale che sia l'estensione dell'area investita da questa), ossia: area definita, clientela definita, programma definito, tempo prevedibile di completamento, controllo effettivo su numerosi aspetti del prodotto.
Pertanto argomenti centrali del programma saranno:
- Individuazione degli interessi e problemi degli utenti.
- Tecniche della formulazione di alternative, valutazione di priorità e percorsi attuativi.
- Individuazione delle strutture della forma urbana che possono costituire invarianti alle alternative di progetto.
- Metodi di studio degli effetti parziali delle fasi del processo e lorofeed-
back; in particolare valutazione degli effetti di spazi costruiti.
- Costruzione di norme prestazionali come indicazione della qualità da ottenere, che lasci aperta la strada a una pluralità di soggetti e « poetiche» di intervento.
Corso ed esami
Il corso si svolge mediante lezioni del titolare e seminari su casi-studio, in ri(er.imento ai problemi elencati. Lo studente dovrà quindi effettuare una esercitazione applicativa consistente nell'esaminare gli aspetti trattati nel corso all'interno di un caso di sua scelta, concordato col docente.
L'iscrizione al corso è obbligatoria; essa va effettuata presso il Dipartimento di afferenza del docente.
La bibliografia sarà fornita nel corso delle lezioni.
65. ANALISI DELLE STRUTfURE URBANE E TERRITORIALI
Non attivato.
Facoltà di A.rchitettura o, 1211~;:::
3. Area disciplinare Storico-Critica e del Restauro
3.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:
66. Storia dell'architettura lO (A) 67. Storia dell'architettura lO (B) 68. Storia dell'architettura 1 ° (C) 69. Storia dell'architettura l° (D) 70. Storia dell'architettura lO (E) 71. Storia dell'architettura l° (F)
72. Storia dell'architettura 20 (A) 73. Storia dell'architettura 2° (B) 74. Storia dell'architettura 20 (C) 75. Storia dell'architettura 20 (D) 76. Storia dell'architettura 2° (E)
77. Restauro architettonico (A) 78. Restauro architettonico (B) 79. Restauro architettonico (C) 80. Restauro architettonico (D)
3.B) Insegnamenti di indirizzo:
81. Storia dell'architettura 3° 82. Storia della critica e della letteratura architett. (A) 83. Sotria della critica e della letteratura architetto (B) 84. Storia della tecnologia 85. Storia dell'arte 86. Storia dell'urbanistica 87. Restauro architettonico 2° 88. Storia dell'architettura contemporanea (A) 89. Storia dell'architettura contemporanea (B) 90. Restauro urbano
prof. A. Gambardella prof. L. San toro prof. F. Starace prof. B. Gravagnuolo prof. G. Pane
_prof. G. Rubino "- ---~- --.... -
-·proI.R. De Fusco prof. C. De Seta prof. G. Alisio prof. A. Venditti prof. G. Cantone
prof. R. Di Stefano prof. S. Casiello prof. F. La Regina prof. G. Fiengo
prof. M.L. Scalvini prof. R. Mormone prof. A. Gambardella prof. G. Rubino prof. R. Mormone prof. L. Santoro prof. G. Fiengo prof. G. Cantone prof. B. Gravagnuolo non attivato
122 Università degli Studi di Napoli Federico Il
66. STORIA DELL'ARCHITETTURA l° (A)
Prof. Alfonso Gambardella
Dipartimento: Storia dell'Architettura e Restauro
Area disciplinare: Storico-critica
Programma
l) Classicismo ed anticlassicismo
Genesi dellingu"aggio classico nell'architettura: gli ordini architettonici.
Tipologie e tecniche costruttive nella cultura architettonica greca e romana.
Il consumo del linguaggio classico e le nuove proposte cristiane.
Sincretismo, sperimentalismo e simbolismo nel mondo medievale.
2) Il Rinascimento italiano
Vita culturale e realtà socio-economica dell'Italia del '400 e del '500.
Firenze città ideale di Leonardo Bruni. I traltati del Quattrocento e la città ideale (Alberti, Filarete, F. di Giorgio, Leonardo). Il ritorno all'antico, il recupero della classicità. La posizione sociale dell'architetto nel Rinascimento. Scolastica e neoplatonismo. La prospettiva ed il controllo geometrico dello spazio. La pianta centrale.
F. Brunelleschi
L'ambiente culturale fiorentino e la tradizione gotica. La formazione brunelleschiana ed il rapporto con l'antico. La« scopertv) della prospettiva. La produzione architettonica: il rapporto col Ghiberti, il concorso del 1401, la cupola di S.M. del Fiore, le chiese di S. Lorenzo e S. Spirito, piazza dell' Annunziata e l'Ospedale degli Innocenti, la rotonda di S.M. degli Angeli, la lanterna del Duomo, la cappella Pazzi, il Palazzo di Parte Guelfa.
L.B. A/berti
Il « de Re aedificatoria» e la teoria dell'architettura. Il classicismo come linguaggio. Dagli esordi di Ferrara agli interventi romani. Il rapporto con Niccolò V. La «Descriptio urbis Romae ». L'attività di restauro. La produzione architettonica a Rimini, Firenze, Mantova.
D. Bramante
L'ambiente urbinate. La formazione pittorica ed architettonica. L'attività nel castello di Urbino. L'incisione Prevedari. S. Maria presso S. Satira. S. Maria delle Grazie. L'attività in Lombardia.
La venuta a Roma. La corte di Giulio II e l'attività romana: il chiostro di S. Maria della Pace, S. Pietro in Montorio, il cortile del Belvedere, la scala del Belvedere, il progetto per S. Pietro in Vaticano.
Il Manierismo
La crisi della chiarezza Rinascimentale. La Riforma Luterana e il Sacco di Roma. Contro~ riforma e Riforma cattolica. La nuova visione cosmologica. Il policentrismo mani eristico. La pianta ovale. I trattati del Cinquecento, Serbio, Palladio, Lignola.
Michelangelo
Il linguaggio Michelangiolesco. Il concetto di «notomia». Il «marmo solo». Il problema del «non finito »). L'unità delle arti figurative. L'architettura della cappella Sistina. Le opere fiorentine: gli interventi in S. Lorenzo, le fortificazioni. Le opere romane: la tomba di Giulio II, piazza del Campidoglio, Palazzo Farnese, S. Pietro, S. Giovanni dei Fiorentini, Porta Pia.
Ciclo di lezioni seminariali tenuto da1l'arch. Giosi Amirante: La prospettiva nel Rinascimento.
Testi da studiare
J. Summerson, Il linguaggio classico nell'architettura, Torino, 1970, pp. 15-37.
B. Zevi, Saper vedere l'architettura, Torino, 1964, pp. 53-91.
E. Panofsky, Il significato nelle arti visive, Torino, 1962, pp. 33-57.
E. Garin, Scienza e vita civile nel Rinascimento italiano, Bari, 1980, pp. 33-54.
R. Wittkover, Principi architettonici nell'età dell'Umanesimo, Torino, 1964, pp. 7-17, pp. 29-57.
Facoltà di Architettura 123
E. Battisti, Filippo Brunelleschi, Venezia, 1976, pp. 32-68, 79-97, 102-107, 173-221, 248-280.
P. Sampaolesi, La cupola di S. Maria del Fiore. Il progetto, la costruzione, Firenze, 1977, pp. 3-29.
E. Luporini, Brunelleschi. Forma e ragione, Milano, 1964, pp. 84-98.
G.C. Argan, Il significato della cupola, in «Filippo Brunelleschi. La sua opera e il suo tempo»,' Firenze, 1980, pp. 11-16.
R. Pane, Restauri del tempio Malatestiano a Rimini, Perugia, 1948, pp. 643-647.
P. Portoghesi, L'angelo della storia, Bari, 1982, pp. 3-45.
F. Borsi, L. Battista Alberti, Venezia, 1957, pp. 33-35, 316-344.
A. Bruschi, Bramante, Bari, 1873, pp. 17-69, 92-99, 121-273, 331-343.
R. De Fusco, Segni storia ·e progetti dell'architettura, Bari, 1973, pp. 331-342.
P. Portoghesi, Roma nel Rinascimento, Roma, 1970 (il Campidoglio).
J.S. Ackerman, L'architettura di Michelangelo, Torino, 1968, pp. 79-90, 217-227.
AA.VV., Michelangelo architetto, Roma, 1964, pp. 97-107, 63-74, 211-239.
67. STORIA DELL'ARCHITETTURA 1" (B)
Prof. Lucio Santoro
Area disciplinare: Storico-critica e del Restauro
Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali
Corso: È articolato con lezioni ed esercitazioni di riepilogo degli argo-
menti trattati; lo svolgimento delle lezioni è previsto con carattere seminariale attraverso il continuo coinvolgimento degli allievi. La frequenza non è obbligatoria ma vivamente consigliata per il continuo dibattito sugli argomenti trattati. Sono escluse prove scritte o preliminari all'esame. Attività didattica integrativa viene svolta dall'arch. Rosa Carafa nell'ambito della parte del corso a carattere seminariale.
Esami: Si svolgono con colloquio singolo sugli argomenti. trattati nel corso, essenzialmente sul carattere metodologico della disciplina e poi su specifici argomenti; l'iscrizione agli esami è prevista con circa una settimana di anticipo sulle date fissate. Le sedute d'esame sono previste con cadenza mensile durante l'anno accademico e settimanale, alla fine del corso, nella seduta estiva.
Affinità: con tutti gli altri corsi dell'area storico-critica e del restauro.
Iscrizione al corso: Doveva effettuarsi dopo aver partecipato ad alcune lezioni al fine di poter operare una libera scelta responsabile e meditata. In base a delibera recente, invece, l'iscrizione automatica è determinata dal n. di matricola.
Contenuti minimi del corso
Lo studio storico-critico dell'architettura avviene con metodologia fondata sull'analisi spaziale intesa quale elemento determinante per la comprensione formale degli organismi architettonici considerati in stretta connessione con l'ambiente. L'analisi non trascura i fattori sociali, politico-economici, filosofici e tecnici che hanno condizionato lo sviluppo dell'architet-
124 Università degli Studi di Napoli Federico Il
tura e dell'urbanistica. Tale impostazione permette di affrontare tutte le problematiche dell'architettura come fase propedeutica ai vari indirizzi porevisti nella Facoltà; infatti:
a) una corretta lettura e conoscenza del costruito, con i relativi significati e non semplice approccio di pura visibilità, permette di creare il nuovo (in armonia o in sintesi con il passato, sia recente che remoto) con un linguaggio che possa «dialogare» con le preesistenze, essenziale per l'indirizzo di progettazione architettonica.
b) la corretta interpretazione metodologica, particolarmente per la parte che riguarda il rapporto monumentoambiente, ed il significato che i singoli episodi o il contesto ambientale rivestono nella vita contemporanea è basilare per l'indirizzo di tutela e recupero del patrimonio architettonicoambientale.
c) l'analisi sull'urbanistica del mondo antico, tesa particolarmente alla individuazione delle peculiarità e significati dei nuclei antichi delle città moderne (vedi Napoli ad esempio), costituisce l'elemento fondamentale per la composizione dei centri urbani nei quali viviamo ed è pertanto essenziale per l'indirizzo urbanistico.
d) per l'indirizzo tecnologico, infine, l'esame delle tecniche e dei sistemi costruttivi (limitati al mondo greco-romano), particolarmente utile per comprendere il comportamento statico delle murature, permette di conoscere i processi evolutivi e di poter poi, con corretta interpretazione, operare i necessari interventi in caso di dissesti statici.
L'impostazione metodologica viene verificata attraverso l'analisi di tre nu-
clei urbani antichi: Napoli, Pompei, Spalato. Per l'analisi del centro antico di Napoli viene esaminata l'area culturale ellena sviluppatasi nel mediterraneo, considerando gli aspetti emblematici della cultura ellenistica che affermò una diversa concezione di vita associata condizionante un nuovo spazio urbanistico. Per Pompei, invece, si analizzano le attrezzature urbane romane: foro, terme, teatri, anfiteatri, al fine di comprendere il significato in rapporto alla struttura urbana. L'analisi di tali attrezzature evidenzia la tecnica e l'evoluzione dell'architettura romana che raggiunge la fase conclusiva nel palazzo di Diocleziano a Spalato, esaminato questo nei suoi aspetti peculiari e nell'impostazione urbanistica romana.
Il corso prevede una serie di visite per permettere la fruizione diretta degli spazi analizzati facilitando così la verifica dell'analisi teorica.
Bibliografia essenziale
Per la metodologia:
B. Zevi, Architectura in nuce, Roma, 1960.
E. H. Carr, Sei lezioni sulla storia, Torino, 1966.
Voci Estetica e Storiografia in Dizionario enciclopedico di architettura e di urbanistica, Roma, 1968, voli. II e IV.
Per Napoli, Pompei e Spalato:
M. Berve, G. Gruben, H. Hirmer, I templi greci, Firenze, 1962.
L. Mumford, La città nella storia, Vicenza, 1964.
A. Giuliano, Urbanistica delle città greche, Milano, 1966.
A. J. Toynbee, Il mondo ellenico, Torino, 1967.
Facoltà di Architettura 125
S. Bettini, Lo spazio architettonico da Roma a Bisanzio, Bari, 1978.
P. Grimal, La civiltà romana, Firenze, 1961.
Una bibliografia più dettagliata (sia per la parte metodologica sia per le parti applicative) viene fornita durante lo svolgimento del corso unitamente al programma dettagliato.
Non è previsto un testo unico, al fine di allenare gli allievi alla ricerca di una propria soluzione dei problemi attraverso la comparazione delle varie proposte interpretative espresse dagli autori degli scritti consigliati per la lettura e lo studio della disciplina.
Modalità d'iscrizione: risulta automatica in base al n. di matricola.
Collaboratori: dott. R. Carafa.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott.: A. Renella, A. Sole ..
68. STORIA DELL'ARCHITETTURA IO (C)
Prof. Francesco Starace
Area disciplinare: Storico critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro
Il programma del corso si propone di studiare la storia dell'architettura prima di tutto come storia delle idee. Di qui l'importanza del nesso tra architettura e filosofia, intesa come classificazione, comunicazione e trasmissione del sapere.
Per tale approccio risulta rilevante il cosiddetto «circolo metodico ».
Nell'introduzione ai suoi Studi di iconologia (1939-1962), Panosfky precisa che occorre «controllare l'interpretazione di una singola opera d'arte mediante una "storia dello stile", la quale a sua volta può costruirsi unicamente attraverso l'interpretazione di singole opere ». «Sia che ci occupiamo di fenomeni storici che di fenomeni naturali, l'osservazione individuale as: sume il carattere di un "fatto" unicamente se la si può porre in relazione con altre osservazioni analoghe, così che l'intera serie "abbia senso". Questo "senso" è, pertanto, del tutto applicabiule, come controllo, all'interpretazione di una singola osservazione entro la medesima gamma di fenomeni. Se, tuttavia, questa nuova singola osservazione si rifiuta definitivamente di essere interpretata secondo il "senso" della serie, e se è dimostrato che un errore è impossibile, il "senso" della serie si dovrà riformulare in modo da includere la nuova osservazione. Questo circulus methodicus non si applica, ovviamente, soltanto alla relazione tra l'interpretazione dei motivi e la storia dello stile, ma anche a quella tra l'interpretazione delle immagini, storie e allegorie e la storia dei tipi, nonché alla relazione tra l'interpretazione dei significati intrinseci e la storia dei sintomi culturali in generale l).
Tale circolo metodico consente di analizzare il disegno di un coro di cattedra che non verrà mai costruito, ma che, presente nel taccuino di Villard de Honnecourt, documenta la disputa scolastica fra questi e Pierre de Corbie.
La premessa, ma anche la conclusione, di Panofsky è che la filosofia scolastica e l'architettura delle cattedrali sono rese omogenee dal mental
126 Università degli Studi di Napoli Federico Il
habit, dall'identico sistema di pensiero. Volendo poi analizzare il processo di elaborazione del disegno che presenta il coro ideale e la didascalia «iter se disputando», occorre passare dai significati denotati con evidenza - la disputa secondo il metodo scolastico - a quelli dipendenti dalla visione del mondo che l'opera suggerisce. Da tale punto di vista il disegno, nel proporre un coro ideale, sintesi di due visioni antagoniste, probabilmente testimonia un'eresia, un'opposizione alle normali figure architettoniche proposte dal cristianesimo allora dominante. Ma è quasi più importante ricordare che già per Burckhardt, forse «il più grande storico della cultura», il dato stilistico può essere espressione di un irrapresentabile. E anche Panofsky con le sue ultime parole, probabilmente considerando un simbolo il disegno ricordato, pone un velo davanti all'irrapresentabile suggerendo che si tratta di un'immagine lontana dal mondo terreno. Il problema, -e qui si tirna al circolo metodologico che Panofsky non scioglie - è però stabilire se il coro nei suoi significati ultimi non è comunicabile perché non costruitto, o viceversa non è stato costruito perché non comunicabile.
Bibliografia
R. Assunto, Introduzione alla storia della filosofia come storia dell-architettura, in «L'Arte», n. 9, 1970.
E. Panofsky, Architettura gotica e filosofia scolastica, a cura e con introduzione di F. Starace, Liguori, Napoli 1986.
F. Starace, L'esempio di Zeusi. PrincipI architettonici nell'età antica, Cusl, Napoli 1986, seconda edizione.
J. Summerson, Il linguaggio classico dell'architettura, Einaudi, Torino 1970.
69. STORIA DELL'ARCHITETTURA l° (D)
Prof. Benedetto Gravagnuolo
Area disciplinare: Storico critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro
La trattatistica e i principI architettonici dal XV al XVIII secolo
L'impostazione del corso muove dal presupposto che l'architettura rappresenti un ambito culturale dai confini definiti e tuttavia in costante dialettica ed interazione con le altre forme di elaborazione del pensiero visivo, letterario, scientifico e filosofico. La valutazione del senso di un oggetto architettonico - prodotto con consapevoli «intenzioni» estetiche o meno - è in ogni caso legata alle coordinate dello «spazio storico» più complessivo in cui esso si colloca. Di qui l'esigenza conoscitiva di oltrepassare gli steccati convenzionali innalzati dalle tradizionali categorie classificatorie dei fenomeni artistici. Il bisogno di un'ampia apertura problematica e di un arricchimento ricognitivo esteso ad ambiti disciplinari affini va però ricondotto nell'ambito chiaramente riconoscibile della specificità dell'architettura.
Resta a tal proposito di grande interesse l'acquisizione teorica introdotta dalla celebre «scuola delle Annales» (fondata nel 1929 da Lucien Febvre e Mare Bloc) per ciò che attiene alle differenze dei «tempi» di cambiamento all'interno dei diversi ambiti storici (strutture economiche, politiche, culturali, sociali, artistiche, psicologiche, religiose ... ). Se ciò è vero in linea generale, risulta a maggior ragione evidente che il principio della «lunga du-
Facoltà di Architettura 127
rata» sia quanto mai appropriato per comprendere l'evoluzione storica dell'architettura. Va in altri termini riconosciuto che l'architettura conservi all'interno del proprio corpus disciplinare caratteri di permanenza opposti ad altri di più rapida evoluzione. La comprensione di tale dialettica diviene un passaggio obbligato per una valutazione degli stessi fenomeni attuali.
L'innovazione tecnica e linguistica dell'architettura non coincide con l'inutile affanno di andare semp~e «avanti ». È anzi storicamente verificato che le svolte culturalmente più significative sono state contraddistinte da un ripensamento sul passato che -per dirla con Panofsky e Saxl - ha prodotto «le rinascite nel senso vero del termine ... Così noi possiamo dire che ciò che può essere chiamato il problema dei fenomeni di rinascimento è uno dei problemi centrali della storia della cultura europea».
In linea con tali considerazioni le lezioni verranno incentrate sulle questioni teoriche dalla trattatistica e dalla prassi costruttiva nell'età rinascimentale (nella accezione più ampia del termine, estesa dal XV alla prima metà del XVIII secolo). La scelta di cri coscrivere come oggetto privilegiato di analisi del corso la cultura architettonica di questo arco storico è dettata , oltre che dall'altissimo livello qualitativo dei manufatti epocali, anche da motivazioni più strettamente didattiche, che possono schematicamente essere ricondotte a tre puntualizzazioni:
a) Il valore formativo che può avere ai primi anni di studio l'approfondimento conoscitivo della relazione tra teoria e prassi della progettazione, chiaramente leggibile nell'età della trattatistica architettonica.
b) La necessità di una ricognizione sistematica dei principi teorici della
classicità che rappresentano un imprescindibile paradigma referenziale (in positivo o in negativo) dell'intera storia della cultura europea; principi che, in quanto tali, vanno conosciuti anche da chi intende derogarli.
c) L'attualità della problematica sul rapporto tra progetto e storia, che solo in apparenza rappresenta un epifenomeno dei nostri giorni, mentre, a ben riflettere, si rivela un tema di ciclico e reiterato ripensamento, raggiungendo proprio in età rinascimentale momenti di insuperata chiarezza teorica.
Insomma l'aspirazione del corso sta nel tendere ad una rivisitazione del passato alla luce delle più aggiornate metodologie critiche e storiografiche, sulla scia del noto assunto crociano che ogni vera storia è storia «contemporanea».
Testi consigliati
Erwin Panofsky, Rinascimento e rinascenza nell'arte occidentale, Feltrinelli, Milano 1971.
John Summerson, Il linguaggio classico dell'architettura. Dal Rinascimento ai maestri contemporanei Einaudi 1970.'
Rudolf Wittkower, PrincipI architettonici nell'età dell'Umanesimo, Einaudi, Torino 1964.
Erik Forssman, Dorico, ionico, corinzio nell'architettura del Rinascimento, Laterza, Roma-Bari 1973.
Manfredo Tafuri, L'architettura dell'Umanesimo, Laterza, Roma-Bari 1969.
Leonardo Benevolo, Storia dell'architettura del Rinascimento, Laterza, Roma-Bari 1973.
Peter Murray, L'architettura del Rinascimento italiano, Laterza, RomaBari 1977.
-128 Università degli Studi di Napoli Federico Il
'""&, ,Ifr~'"ti ,h, ,_do il m",,-' ~,o, EOUo, Gre,;,; p';noi"" re-Roberto Pane, Il Rinascimento nell'Italia meridionale, Edizioni di Comunità, Milano, 2 volumi 1975-1977.
Renato De Fusco, Codice della Architettura. Antologia di Trattatisti, ESI, Napoli 1968.
Chiristian Norberg-Schulz, Architettura barocca, Electa, Milano 1972.
Rudolf Wittkower, Arte e Architettura in Italia dal 1600 al 1750, Einaudi, Torino 1972.
Paolo Portoghesi, L'angelo della storia Laterza, Roma-Bari 1982.
Hanno Walter Kruft, Storia delle teorie architettoniche, Laterza, RomaBari 1988.
Nota
Ulteriori indicazioni bibliografiche su tematiche specifiche verranno fornite agli studiosi durante lo svolgimento delle lezioni ed allegate in appendice al programma dettagliato del corso.
Corso: con frequenza obbligatoria.
Esami: a scadenza settimanale.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca del dott. P. Cislaghi.
70. STORIA DELL'ARCHITETTURA lO (E)
Prof. Giulio Pane
Area disciplinare: Storico critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro
L'orientamento del corso corrisponde ad alcune premesse considerate fondamentali: che lo studio e la conoscenza dell'architettura non possono
do storico-critico; che l'architettura va stimonianze architettoniche ed am-considerata sempre in relazione al suo bientali. ambiente; che la stratificazione è feno- La casa a Pompei ed Ercolano, il meno specifico dell'architettura, an-· suo sviluppo architettonico, dalI-atrio corché non esclusivo; che il giudizio italico al peristilio ellenistico, negli storico-critico deve orientare l'attività esempi più significativi. dell'architetto. Architettura ed urbanistica in età
Tali concetti vengono illustrati ed romana. I grandi impianti pubblici e esemplificati nella loro interrelazione !'investimento del territorio geografi-nel corso delle lezioni, sia come defi- co. Sistemi costruttivi: dal sistema tri-nizione di principio, sia attraverso lo litico alle volte conmcrezionali. studio di monumenti ed ambienti ur- Napoli greco-romana; cenni sull'an-bani, con particolare riferimento al pa- tica struttura urbana e sua stratifica-trimonio culturale campano. zione morfologica. Centro antico e
La problematica storico-critica
Architettura: significato e storia del termine. Definizione dell'architettura secondoi i suoi fini, le sue tecniche, le sue poetiche. Architettura, edilizia, ambiente. Architettura ed urbanistica.
Storia e storia dell'architettura. Problemi e metodi della storiografia generale, della storiografia artistica, della storiografia architettonica.
La storiografia architettonica: le sue fonti e le sue problematiche. I! rapporto committente-architetto-costruttore nella storia dell'architettura. Pregiudizi tipologici, stilistici, tecnologici.
La storiografia architettonica nella sua influenza operativa. L'attività architettonica come oggetto e come soggetto storico-critico. Contenuti critici dell'opera architettonica come oggetto e come soggetto storico-critico. Contenuti critici dell'opera architettonica. La critica come atto espressivo. Il restauro come «laboratorio» della storiografia archietttonica.
La conoscenza dell'ambiente architettonico ed urbanistico
Architettura ed ambiente antico. Cenni sulla cultura architettonica pre-
centro storico. Rinascenza e Rinascimento; storia
dei termini e concetti generali. Il risveglio dell'antichità a Firenze. L'architettura napoletana tra tardogotico e Rinascimento.
Cenni sullo sviluppo urbanistico di Napoli dalle origini all'età contemporanea.
Nota
Le indicazioni bibliografiche verranno fornite agli studenti, insieme ad un programma più dettagliato, durante lo svolgimento del corso stesso.
71. STORIA DELL'ARCHITETTURA lO (F)
Prof. Gregorio E. Rubino
Area disciplinare: Storico-critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'architettura e \ del restauro
Considerate le particolari esigenze didattiche del primo anno e l'eterogenea provenienza culturale degli allie-
vi, il Corso sarà orientato a fornire una ampia informazione di base sulle radici storiche della cultura architettonica Occidentale, non senza riferire i fenomeni, ove possibile, all'esperienza italiana e napoletana.
Esso si articolerà secondo un normale calendario di lezioni ed esercitazioni svolto dal docente ed una parte applicativa, di ricerca storico-critica elementare, condotta dagli allievi.
L'iscrizione al Corso è obbligatoria e potrà avvenire direttamente presso il docente secondo le modalità che saranno rese pubbliche all'inizio dell'Anno Accademico. La frequenza è vivamente raccomandata.
Gli esami consisteranno in una prova orale sul programma didattico del Corso, preceduta da una breve dissertazione sul lavoro di ricerca svolto nell'Anno Accademico.
Saranno ammessi a sostenere l'esame di profitto solo gli iscritti al Corso. le prenotazioni agli esami avverranno presso la segreteria del Dipartimento; le date degli appelli saranno concertate secondo la disponibilità delle commissioni esaminatrici e rese note con largo anticipo.
I! Corso avrà per tema: Classicismo ed Antic/assicismo nella cultura architettonica dell'Occidente europeo.
Esso muoverà da alcune importanti considerazioni di metodo e si proporrà di sottolineare i possibili diretti riferimenti fra il linguaggio spaziotemporale del mondo antico ed il codice espressivo dell'età moderna, cresciuto sia all'insegna del rispetto accademico dei canoni che della loro «eretica» denuncia. L'articolazione che segue è necessariamente di massima. Un programma dettagliato «a consuntivo» sarà prodotto alla fine del Corso per la preparazione all'esame di profitto.
130 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Sono previsti interventi esterni, incontri seminariali su temi di particolare interesse, sopralluoghi didattici e viaggi di studio.
Contenuti minimi del Corso
A) Sul significato di Storia e sul significato di Architettura. Storia e Storiografia. Problemi e metodi di storiografia architettonica.
La città come patrimonio storico-artistico ed ambientale. Evoluzione urbana e stratificazione architettonica. Centro storico e centro antico. Monumenti ed ambiente.
B) Architettura ed urbanistica nel mondo antico. La civiltà megalitica. L'architettura dell'Egitto e del Mediterraneo preellenico. La cultura architettonica greca, etrusco-italica e romana.
Gli Ordini architettonici e la triade vitruviana. L'urbanistica di Ippodamo di Mileto e la diffusione dello schema urbano « a scacchiera~>. Gli esempi di Paestum e Napoli. La scoperta di Ercolano e Pompei e loro influenza nella cultura architettonica del tempo. Il concetto di «Rinascimento}~ e sue caratteristiche nell'Italia meridionale ed a Napoli.
C) Problemi di architettura Alto-medievale e Romanica. Il Gotico francese ed italiano. L'architettura dei primi Ordini monastici (benedettino, cistercense e francescano). Su alcune superstiti strutture medievali campane.
D) Nozioni di architettura militare. La cultura materiale e l'architettura «minore ~>.
Orientamenti critici sul linguaggio classico ed anticlassico dell'architettura con particolare riferimento all'età moderna.
I riferimenti bibliografici saranno forniti nel corso delle lezioni ed esercitazioni. Saranno distribuite alcune dispense didattiche.
72. STORIA DELL'ARCHITETTURA 2° (A)
Prof. Renato De Fusco
Area disciplinare: Storico-critica e del restauro
Il corso si basa su quattro premesse. La prima considerazione l'architettura come linguaggio. La seconda privilegia il momento metodologico, semiotico-strutturale, rispetto a quello operativo e puramente storicistico. La terza muove dall'assunto che si vuole più insegnare un metodo per la conoscenza della storia dell'architettura che non la storia come evoluzione di monumenti. La quarta, tenendo conto dei limiti di tempo e del numero scarso di lezioni, riduce la parte applicativa del corso all'analisi di poche e paradigmatiche opere, tentando di riportare ad esse la più ampia storicità del tempo loro.
In particolare il corso, basato su due testi, si compone di due parti. La prima illustra il metodo semiotico-strutturale relazionato alla storiografia architettonica e analizza le seguenti opere paradigmaticheB il tempio greco, la basilica romana, la chiesa S. Michele a Pavia, la cattedrale di Chartres, la cappella Pazzi, la villa Capra, il tempietto di S. Pietro in Montorio, S. Ivo alla Sapienza, la Maison du peuple, l'Unità di abitazione di Marsiglia. La seconda parte applica le metodiche suddette alle vicende dell-architettura contemporanea ed analizza le opere paradigmatiche appartenenti ai seguenti codici-stili: l'eclettismo storico, l'Art Nouveau, il protorazionalismo, il razionalismo, il movimento organico, il « codice virtuale» (dizione usata per comprendere i fenomeni più attuali e le ricerche in atto più vicine ai temi della progettazione architettonica).
Bibliografia
R. De Fusco, Segni, dell'architettura, 1989.
storia e progetto Laterza, Bari,
Facoltà di Architettura 131
De Fusco, Storia dell'architettura contemporanea, Laterza, Bari, 1988.
73. STORIA DELL'ARCHITETTURA 2° (B)
Prof. Cesare De Seta
Area disciplinare: Storico-critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro
Contenuti del corso
Il corso si articola in due momenti fondamentali. il primo è dedicato alla analisi della vicenda architettonica italiana nel periodo che va dall'inizio del secolo fino agli anni Sessanta. Il secondo prende in esame l'architettura contemporanea attraverso le opere dei suoi più significativi esponenti. Saranno approfonditi in particolare i seguenti temi:
- Il Modernismo dal Liberty al Futurismo.
- La nuova architettura ed il regime fascista.
- Il dopoguerra: dalla Resistenza al dibattito sulla ricostruzione.
- La tradizione ed il rinnovamento: la generazione della « continuità» - La crisi della ortodossia razionalista -La nuova committenza - Il Neoliberty.
- Tendenze dell'architettura contemporanea: James Stirling; i Five Architect; Robert venturi; Aldo Rossi; Roberto Gabetti e Aimaro Isola; Gina Valle.
Testi consigliati
L. Benevolo, moderna, 1979.
Storia dell'architettura Laterza, Roma-Bari
C. De Seta, Origini ed eclisse del movimento moderno, Laterza, RomaBari 1980.
C. De Seta, Architettura del Novecento, UTET, Torino 1981.
C. De Seta, La cultura architettonica in Italia tra le due guerre, Laterza, Roma-Bari 1983.
C. De Seta, Il destino dell'architettura, Persico, Giolli, Pagano, Laterza, Roma-Bari 1985.
K. Frampton, Storia dell-architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1986.
C. De Seta, Architetti italiani del Novecento, Laterza, Roma-Bari 1987.
Una bibliografia analitica verrà fornita nel corso dell'anno su tutti gli argomenti affrontati.
Informazioni integrative
Il corso, che si svolge mediante lezioni e seminari, non prevede prove scritte; al suo interno non vengono effettuate suddivisioni in gruppi degli studenti. Si considera la frequenza alle lezioni un tirocinio indispensabile al conseguimento di un buon apprendimento. L'iscrizione al corso deve essere effettuata personalmente dallo studente interessato, nei giorni stessi delle lezioni ed entro la data che verrà comunicata, nel giorno do inizio del corso, mediante avviso affisso ali-albo del Dipartimento di storia dell'architettura e Restauro (palazzo Gravina, primo piano). Contemporaneamente verrà comunicato l'orario di ricevimento degli studenti.
L'esame consiste in un colloquio e non si può ovviamente sostenere sen-
132 ' Università degli Studi di Napoli Federico Il '~i ~f
za aver superato l'esame di Storia dell'Architettura I. Le date delle sedute di esame di ciascuna sessione vengono comunicate, mediante avviso affisso all'albo del Dipartimento, prima dell'inizio della sessione stessa. Le prenotazioni per l'esame si effettuano presso il Dipartimento e negli orari indicati nell'albo degli avvisi, fino al giorno precedente la seduta di esame prescelta.
Collaboratori: dotto L. Di Mauro, M. Perone.
74. STORIA DELL'ARCHITETTURA 2° (C)
Prof. Giancarlo Alisio
Area disciplinare: Storico-critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro
Napoli e la cultura eUropea dall'illuminismo al liberty
Il corso, volto' principalmente allo studio di Napoli e del territorio campano, intende fornire il fondamentale supporto storico necessario agli altri corsi della Facoltà aventi per oggetto la stessa area. Pur con gli indispensabili riferimenti ad epoche antecedenti il tema affrontato è specificamente quello dell'urbanistica e dell'architettura dal Settecento agli inizi del Novecento, secoli nei quali si vennero a determinare alcuni degli aspetti importanti per la definizione della struttura cittadina e territoriale, dando luogo nel contempo, a nodi critici e problemi tuttora irrisolti.
Ponendo Napoli al centro delle lezioni - si analizzano tuttavia anche i principali temi della cultura europea -si intende fornire agli studenti un me-
todo critico per lo studio della storia '3 dell'architettura, al fine di consentire 'l un contatto diretto con opere, ambien-'l ti e soprattutto una realtà sociale di cui ciascuno dovrà tenere conto nel corso della futura attività professiona-le. È questo principalmente lo scopo dei numerosi sopralluoghi che, a completamento delle lezioni, si effettueranno a Napoli e dintorni nel corso dell'anno accademico.
Bibliografia
Selezione critica di testi mediante ciclostilati forniti dal corso. Si connsigliano inoltre i seguenti volumi:
G. Alisio, Lamont Young. Utopia e realtà nell'urbanistica napoletana dell'Ottocento, Roma, 1978.
G. Alisio, Urbanistica napoletana del Settecento, Bari, 1979.
G. Alisio, Napoli e Risanamento. Recupero di una struttura urbana, Napoli, 1980.
75. STORIA DELL'ARCHITETTURA 2° (D)
Prof. Arnaldo Venditti
Area disciplinare: Storico-critica e del restauro
Dipartimento: Conservazione dei beni architettonici e ambientali
Premessa
Sul fondamento della contemporaneità della storia, il corso affronta sinteticamente l'esame dei principali nodi critici della storiografia architettonica, attraverso una rassegna dell'architettura napoletana dal medioevo all'età moderna, al fine di cogliere la processualità dello svolgimento storico e di verificare le tesi critiche me-
Facoltà di Architettura 133
diante la lettura diretta delle fabbriche nel loro ambiente urbano, riferendo constante mente i fenomeni al quadro italiano ed europeo.
Argomenti
A) Storia dell'architettura. Storia e storiografia. Problemi del1a storiografia architettonica. Storia urbanistica di Napoli. Le fonti storiche iconografiche. La struttura della città attraverso i secoli. La cartografia di Napoli. Le superstiti strutture medioevali napoletane. il gotico francese e la cultura architettonica napoletana in età angioina e durazzesca. Il concetto di Rinascimento e le sue fasi storiche. Incontro tra maestri catalani e toscani a Napoli. Il Cinquecento napoletano tra classicismo e manierismo: da Malvito e Mormando a Dosio e Valeriano. L'opera napoletana di Domenico Fontana. Il concetto di barocco. La produzione del Seicento napoletano in rapporto al barocco romano. La figura di Cosimo Fanzago ed i temi della Napoli barocca. Il rococò napoletano e l'opera di Sanfelice e Vaccaro. L'edilizia civile e il nuovo volto della metropoli settecentesca. Prospettive della cultura illuministica nell'ambiente della Capitale.
B) Storia dell'architettura e Restauro. Monumento e ambiente: i valori ambientali. Dalla carta del restauro (1964) alla Dichiarazione Amsterdam (1975) e alla Convenzione di Granada (1985). La tutela dei beni ambientali e architettonici e la « conservazione integrata )). I problemi dei centri storici e il restauro urbano. Metodologia di indagine, di censimento, di valutazione, di recupero.
Bibliografia
R. Pane, Napoli imprevista, 1949. Id., Il Rinascimento nell'Italia meridio-
nale, 1975. Id., Architettura dell'età barocca a Na
poli, 1939. G. Russo, Napoli come città, 1966. A. Venditti, Architettura dell'alto me
dioevo e Urbanistica e architettura angioina, in «Storia di Napoli », volI. II-III.
Id., Presenze e influenze catalane, in «Napoli nobilissima», 1973.
Id., Fra' Nuvolo e l'architettura napoletana fra il '500 e il '600, in «Atti Congr. Barocco», 1969.
AA.VV., Il Centro Antico di Napoli, voI. I, pp. 145-251; Napoli antica, Catalogo della mostra, Napoli 1985. T. Colletta, Piazzeforti di Napoli e Sicilia, le carte Montemar, Napoli, ESI, 1981; Id., Napoli - La Cartografia pre-catastale, in « Storia della città», nn. 34-35, 1985.
R. Pane, Attualità e dialettica del Restauro, Chieti, ed. Solfanelli, 1987.
Nota
Il corso sarà articolato secondo lezioni in aula, visite guidate a monumenti ed ambienti urbani (lezioni-sopralluogo) ed incontri seminariali.
La bibliografia verrà integrata durante lo svolgimento del corso.
Verranno inoltre svolti seminari integrativi del corso, a cura della arch. T. Colletta (ricercatore confermato) su «La storia urbana di Napoli attraverso la cartografia storica»: a) la nuova carta archeologica del centro antico; b) la città angioino-aragonese: la prima cartografia rappresentativa; c) la città vicereale. L'iconografia vedutistica, la cartografia pre-catastale, la cartografia militare; d) la città ottocentesca: il piano di «Risanamento» per Napoli e la nuova cartografia dell'Ufficio tecnico comunale; e) il porto e la città.
76. STORIA DELL'ARCHITETTURA 2° (E)
Prof. Gaetana Cantone
Area disciplinare: Storico-critica e del restauro
134 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Dipartimento: Storia dell'architettura e restauro
I! programma del corso è imperniato sull'Architettura barocca e sarà svolto attraverso i seguenti temi principali:
A) Il Manierismo in architettura - Riforma e Controrifonna: definizioni concettuali e riflessi nell'architettura - L'architettura in età della Controriforma.
B) Il Classicismo seicentesco - Il Barocco: definizioni concettuali, periodizzazione, i centri di produzione architettonica - L'architettura dell'età barocca: gli architetti e le opere.
C) L'architettura Barocca in Italia ed in Europa - Centri e periferie del Barocco - L'architettura barocca a Roma - L'architettura barocca a Napoli.
La bibliografia ed un programma dettagliato saranno forniti durante lo svolgimento del corso.
Per l'attivita didattica integrativa dei ricercatori, che collaborano al corso, sono previste lezioni seminariali di approfondimento:
I) Arch. Luciana Di Lernia: Il Classicismo seicentesco;
2) Arch. Francesco Divenuto: Testi e architettura della Controriforma.
Informazioni integrative
I! docente, prof. Gaetana Cantone, è collocato alternativamente ai corsi di Storia dell' Architettura I e di Storia dell'Architettura II.
I! corso è fondamentale e, quindi, inserito in tutti gli indirizzi di studio della Facoltà.
La presenza dei ricercatori, per le esercitazioni, è segnalata negli appositi avvisi.
Gli appelli di esame vengono stabiliti prima dell'inizio di ciascuna sessione; le prenotazioni vanno fatte presso il Dipartimento.
Iscrizioni al corso: libere fino al quorum.
77. RESTAURO ARCHITETTONICO (A)
Prof. Roberto di Stefano
I! Restauro architettonico è la disciplina che individua la legittimazione storico-critica e le modalità tecnicooperative dell-intervento di conservazione sui beni culturali architettonici ed ambientali, nell'intento di assicurarne l'integrità e la fruibilità sociale in quanto documenti irrinunciabili, risorse collettive e patrimonio della comunità. AI fine di perseguire tale scopo, il restauro unifica i propri apporti scientifici e tecnici a quelli di altre discipline, da quelle storico-critiche a quelle economiche, compositive, urbanistiche, strutturali, rappresentative, tecnologiche, geologiche, ambientali, archeologiche, estetiche. I! tutto nella consapevolezza che oggetto di conservazione integrata è la testimonianza materiale avente valore di civiltà, colta nel suo repertorio di elementi costitutivi (formali, strutturali, materici, cromatici, simbolici, ecc.), cosÌ come si sono stratificati nel tempo.
Parte prima
l) Concetto di bene culturale; il patrimonio architettonico, archeologico e urbanistico.
2) Conservazione e restauro; il concetto di economicità dei beni culturali.
3) Lineamenti di storia della conservazione e del restauro; l'antichità (la testimonianza di Pausania, Pompei, Ercolano), il Medioevo.
Il Rinascimento e la lettera di raffaello a papa Leone X. Trasformazioni edilizie e urbanistiche in conseguenza della Controriforma (gli esempi napoletani di S. Marcellino e di S. Gregorio armeno).
Interventi sulle preesistenze architettoniche in età barocca; esempi: Roma (S. Maria del popolo, Pantheon), Napoli (Cattedrale, S. Chiara, ecc.). L'illuminismo e la nascita della moderna cultura storica, scientifica; i pareri per il re-
Facoltà di Architettura 135
stauro della cupola di S. Pietro in Vaticano; l'opera di Giovanni Poleni e di Luigi Vanvitelli.
4) La nascita della società industriale e le trasformazioni socop-politiche del XIX secolo.
Origine del concetto di tutela e relative norme, in Italia e all'estero.
Classicismo e Romanticismo. Quatremere de Quincy, L. Vitet e P. Merimee, la nascita del servizio per i monumenti storici in Francia; Stern, Valadier e il restauro dell' Arco di Tito.
5) Il pensiero e l'opera di: John Ruskin, E. E. Viollet-le-Duc, W. Morris e la SPAB.
6) Problematica italiana: C. Boito e le prime normative, A. Annoni, G. Giovannoni.
7) La Carta internazionale del restauro (Atene, 1931); la Carta italiana del restauro; G. Chierici, G. Filangieri; le leggi italiane per la tutela (n. 1089 e n. 1497 del 1939).
Le ricostruzioni ed i restauri in conseguenza del secondo conflitto mondiale (Covelltry, Varsavia, Colonia, Napoli, ecc.). La cultura italiana del restauro nel periodo post-bellico: C. Brandi e R. pane.
8) La Carta internazionale del Restauro (Venezia 1964).
9) La cooperazione internazionale per la tutela e le principali organizzazioni governative; la Convenzione per la protezione del patrimnonio mondiale (1972).
lO) La conservazione integrata e la Dichiarazione di Amsterdam (1975). La Convewnzione di Granada (1985). La Carta delle Città storiche (Washington, 1987).
11) La riforma delle normative e dei servizi statali per i beni culturali in Italia. Le Cornmisssioni Franceschini e Papaldo. Competenze e strutture del Ministero per i beni culturali ed ambientali (legge 80511985).
Competenze delle regioni e norme conseguenti. Iniziative recenti per la tutela del paesaggio e dell'ambiente (legge 43111985).
Parte seconda
Materiali e tecniche costruttive tradizionali (materiali da costruzione, con particolare riferimento a quelli della Campania; murature entro e fuori terra; archi, volte, cupole, solai, tetti).
Metodologia di progettazione del restauro archeologico.
Metodologia e progettazione del restauro statico; metodi di indagine tradizionali e prove non distruttive.
Analisi tensionale; studio del quadro lesionativo; tipi di cedimenti e di dissesti.
Opere provvisionali e tecnica del cantiere. Consolidamento dei terreni e delle strztture
murarie (entro e fuori terra); tecniche operative (sostituZione di parti, magistero du scucitura e cucitura, cantieri alternati; cementazione delle murature; gunite; armature metalliche, trefoli, cuciture, ecc.; consolidamento di solai, volte, cupole e tetti; i casi del palazzo Vallelonga in Torre del Greco; della chiesa di S. maria delle Periclitanti in Napoli.
L'adeguamento anti-sismico delle strutture monumentali e la legge 219/81.
Esempi di restauro statico: a) terreni di fondazione e strutture entro
terra: il campanile di Burano, il ponte vecchio a Firenze, la chiesa di S. Anna a Varsavia;
b) coperture a tetto: la chiesa di S. Stefano a Vienna, la Cattedrale di Napoli;
c) traslazione e rotazione di pareti: il portale di S. Chiara, la chiesa di Donnaregina cinquecentesca a Napoli; il palazzo dei Trecento a Treviso;
d) modifica dello schema statico: SS. Apostoli a Roma, il complesso di S. Pietro martire a Napoli, la Stefania a Napoli.
Parte terza
Il concetto di centro storico e di nucleo antico. Il rinnovamento urbano attraverso la rico~ struzione di parti, la ristrutturazione ed il restauro.
Il dibattito sui centri storici in Italia, dall'Unità ad oggi.
La legislazione italiana per !'intervento nei centri storici; la normativa urbaniostica e la legislazione per l'edilizia residenziale (norme ordinarie e straordinarie). Casi di intervento pubblico in Italia dal dopoguerra ad oggi.
. Esperienze di restauro urbanistico in Francia, Gran Bretagna, Germania, Paesi dell'Est europeo.
Il caso Napoli: lineamenti di storia urbanistica, lo studio per il restauro del centro antico (applicazioni metodologiche); lo studio per il centro storico (in applicazione della legge 457). La rigenerazione del centro storico di Napoli. Inventario dei centri storici e del patrimonio architettonico della Campania.
I
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136 Università degli Studi di Napoli' Fetferico Il
Metodologia della progettazione del restauro urbanistico. Analisi, ipotesi progettuali, verifiche e progetto. L'indagine storico-urbanistica. La individuazione delle aree di tutela nella conservazione integrata.
Bibliografia
R. Di Stefano, Antiche pietre per una nuova civiltà, Napoli, 1984.
R. Di Stefano, Il recupero dei valori, Napoli, 1979.
R. Pane, Attualità dell'ambiente antico, Firenze, 1967.
C. Brandi, Teoria del restauro, Roma, 1963, ed. Einaudi 1977.
A. Maiuri, L'ultima fase edilizia di Pompei, 1942; Tutti gli scritti di Raffaello (ed. B.U.R. pp. 51-64).
R. Di Stefano, La cattedrale di Napoli, ivi, 1974.
R. Di Stefano, La cupola di S. Pietro, Napoli, 1980,
S. Casiello, Aspetti della tutela dei beni culturali nell' 800, in «restauro» n. 5/1972.
AA.VV., Viollet-le-Duc e il restauro dei monumenti, in «restauro» nn. 47-48-49/1980.
R. Di Stefano, John Ruskin, Napoli, 1983 (II ed.).
F. La Regina, W. Morris e l-anti-restoration movement, in «Restauro», nn. 13-14/1974.
L. Santoro, R. A. Genovese, Il concetto di restauro, in «Restauro» n. 43/ 1979.
S. Casiello, Restauri a Napoli nei primi decenni del '900, in «Restauro» nn. 68-69/1983.
C. Ceschi, Teoria e storia del restauro, Roma, 1970.
A. Aveta, Aspetti metodologici del restauro urbanistico: i casi di Bologna e di Napoli, in «Restauro» n. 30/1977.
AA.VV., Indirizzi per il restauro del centro antico di Napoli, ivi, 1983 (studio ICOMOS - Comune di Napoli).
R. Di Stefano, Metodologia della ricerca e lineamenti di storia urbanistica, in AA.VV., Il centro antico di Napoli, voI. I, Napoli, 1971.
AA.VV., Campania oltre il terremoto, verso il recupero dei valori architettonici, Napoli, 1982.
La Carta di Granada (con commento di Roberto Di Stefano), in «restauro» n. 83/1986.
A. Aveta, Materiali e tecniche tradizionali nel napoletano. Note per il restauro architettonico, Napoli, 1987.
R. Di Stefano, Casi di restauro, in «Restauro» n. 91/1987.
R. Di Stefano, Il consolidamento statico nel restauro dei monumenti, Napoli, 1989.
AA.VV., Rigenerazione dei centri storici. Il caso Napoli, ivi, 1988.
Aa.VV., Economic andfinancial aspect of the conservation of monuments and historic city centres, in «restauro », n. 65-66-67/1983.
Collaboratori: dott, A. Aveta, R. Paone.
78. RESTAURO ARCHITETTONICO (B)
Prof. Stella Casiello
Area disciplinare: Storico-critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'Architettura e Restauro
Premesso che la disciplina «Restauro» ha per fine la sopravvivenza dei
Facoltà di Architettura x 137:;;
Beni Culturali e che con il termine «restauro» definiamo « ... il complesso degli interventi tecnico-scientifici intesi a garantire, nell'ambito di una metodologia critico-estetica la continuità temporale di un'opera d'arte », la finalità del corso sarà rivolta all'acquisizione dei criteri - seguiti in passato e attuati ai nostri giorni - delle metodologie e delle tecniche atte a perseguire tale fine.
Se si considera, poi, che il concetto di tutela si è esteso dai singoli monumenti ai valori di ambiente, e che l'impegno del restauratore deve essere risolto nella prospettiva molto più complessa del restauro inteso in senso urbanistico, diventa indispensabile la conoscenza non solo delle leggi vigenti, ma anche dei documenti che, a livello nazionale ed internazionale, sono stati redatti negli ultimi anni.
Programma
Problematica attuale del restauro
Problematica del restauro. Il restauro inteso come «Conservazione dei Beni Culturali ». Definizione di Bene Culturale. Il giudizio critico come premessa indispensabile per le scelte d'intervento. Istanza storica, istanza estetica e istanza psicologica. Il patrimonio architettonico oggetto di tutela.
Storia e teorie del restauro
Interventi sui monumenti ed atteggiamenti degli architetti del passato nei confronti delle preesistenze. Pompei ed Ercolano dopo il terremoto de162 d.C. Riutilizzo di edifici e di materiale di spoglio in età medioevale. Raffaello architetto e la lettera a Papa Leone X. Trasformazioni di edifici antichi in età barocca. Il recupero dell'architettura medioevale nei pensatori francesi del primo Ottocento. Aspetti della tutela dei Beni Culturali nella prima metà dell'Ottocento in Italia. Il restauro dell'Arco di Tito. Il restauro del Colosseo. La nascita del restauro stilistico. Il pensiero e l'opera di Eugene
E. Viollet-Ie-Duc. L'influenza del pensiero di E. ViolI et-le-Due in Italia. Il sorgere della civiltà industriale in Inghilterra durante l'età vittoriana. Il pensiero e l'opera di John Ruskin. William Morris e la S.P.A.B. Il restauro italiano nell'Ottocento. L'attività di Travaglini a Na~ poli e di Rubbiani a Bologna. Problematica italiana del restauro: C. Boito, L. Beltrami, G. Giovannoni. Restauri del primo Novecento a Napoli. Interventi di Chierici e di Filangieri: il restauro della chiesa trecentesca di Donnaregina e gli interventi sul Castelnuovo dall' 800 ad oggi.
La tutela dei beni culturali
Criteri generali della moderna tutela dei Beni Culturali. Il primo documento redatto da BOÌw to nel 1883; la Carta di Atene (1931); laCartaInternazionale del restauro, Venezia 1964.
Sviluppo del concetto di conservazione. La Carta Europea del Patrimonio Architettonico (1975). La Dichiarazione di Amsterdam (1975). La Convenzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico europeo, Granada (1985).
La conservazione del patrimonio architettow nico come uno degli obiettivi principali della pianificazione territoriale. Valore e significato del patrimonio architettonico (dal singolo monumento al sito urbano).
La conservazione del patrimonio architettonico in Europa. Definizione del patrimonio. Identificazione dei beni da proteggere. Inveuw tario e catalogazione dei Beni Culturali.
La partecipazione dei cittadini e degli enti locali ai problemi della conservazione integrata. Il costo sociale nella operazione di riqualifiw cazione ambientale.
La tutela dei Beni Culturali e Naturali nelle leggi vigenti in Italia: leggi n. 1089/1939; n. 1497/1939; n. 765/1967; D.P.R. 805/1975; leggi n. 382/1975; n. 10/1977; D.P.R. 616/1977; leggi n. 457/1978; leggi della Regione Campania per la tutela dei Beni Ambientali; leggi n. 512/1982; n. 431/1985 e circolare n. 8 del 31/8/ 1985 del Ministero Beni Culturali e Ambientaw li. Decreto 24/111986 - Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche.
Raccomandazioni relative agli interventi sul patrimonio monumentale a tipologia specialistica in zone sismiche (17 giugno 1986).
!!roblemi di restauro urbanistico
Rinnovamento dei sUi urbani: ricostruzione, ristrutturazione e restauro: differenze tra
138 Università degli Studi di Napoli Federico Il
gli obiettivi e i metodi di intervento. Problemi di restauro e riqualificazione di ambienti antichi. Metodologia della progettazione del restauro urbanistico. Rapporto fra restauro e urbanistica. Incontro tra antico e nuovo. Indirizzi per il restauro del centro storico di Napoli. Esperienze di restauro urbanistico in alcuni paesi europei, con particolare riferimento alla Francia.
Progettazione del restauro
Metodologia della progettazione del restauro architettonico. L'attualità del restauro archeologico: manutenzione, ricostruzione, anastHosi. Metodologia della progettazione del restauro archeologico. Il restauro degli edifici allo stato di rudere. I piani paesistici.
Tecnica del restauro
Elementi di caratteri costruttivi degli edifici in muratura: strutture verticali, solai e coperture a tetto, archi, volte e cupole.
Tecnica del restauro: i dissesti stati ci, studio delle lesioni; la diagnosi dei dissesti. Opere provvisionali. Consolidamento dei terreni, delle strutture murarie verticali (entro e fuori terra), delle- coperture (solai, volte, cupole). Tecniche operative: il metodo dei cantieri alternati, le iniezioni di cemento, ancoraggi e cuciture, impiego dell'acciaio, dei calcestruzzi, ecc., la gunite. Progetto di consolidamento di edifici a struttura muraria.
Esempi di restauro
Durante il corso verranno illustrati alcuni interventi di restauro realizzati in Italia e all'estero su edifici di notevole interesse, dal dopoguerra ad oggi.
Inoltre, durante il corso viene svolta da ciascuno studente una esercitazione pratica che qonsiste nella elaborazione di una scheda di catalogo di un edificio di interesse storico-artistico o di un centro storico. La scheda, analoga a quella dell'Istituto Centrale per il Catalogo, viene compilata, corredata dagli allegati, seguendo le norme contenute nel fascicolo pubblicato dal Centro Stampa dell'Opera Universitaria e segnato in bibliografia.
I temi sono assegnati esclusivamente all'inizio dell'anno accademico.
Indicazioni bibliografiche
Le indicazioni bibliografiche verranno fornite agli studenti nel corso delle lezioni e distribuite a metà corso in ciclostile.
Sono, tuttavia, già in vendita presso l'Opera Universitaria i seguenti sussidi didattici:
R. Paone, Conservazione del patrimonio architettonico e ambientale, Centro Stampa Opera Universitaria, Napoli 1987.
F. Viggiani, Problemi di restauro architettonico e urbano, Centro Stampa Opera Universitaria, Napoli 1987.
M. Russo, La catalogazione dei beni ambientali e architettonici. Norme per la redazione delle schede di catalogo, Centro Stampa Opera Universitaria, Napoli 1987.
M.E. Bonelli, M. Vigo, Gli edifici in muratura. Problemi di verifica statica e normativa vigente, Centro Stampa E.DI.S.U., Napoli 1989.
79. RESTAURO ARCHITETIONICO (C)
Prof. Francesco La Regina
A rea disciplinare: Storico-critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'Architettura e del Restauro
Premessa
Il restauro architettonico è quella specifica area della. cultura architetto-
Facoltà di Architettura 139"
nica volta a disciplinare gli interventi sulle risorse edilizie urbane ed ambientali, al fine precipuo di garantirne l'integrità storico-culturale e la conservazione fisica. Tale obiettivo è perseguibile attraverso: 1) il complesso di indagini approfondite e di ricerche preliminari sulla consistenza materiale e sulle caratteristiche costruttive dell'oggetto da restaurare, ivi compresa la individuazione delle cause generali e particolari di degrado e dissesto degli edifici e dell'ambiente; 2) l'insieme delle operazioni idonee ad assicurare la conservazione fisica delle strutture, dei componenti, dei materiali, dei dati tipologici e morfologici e di tutto .ciò che qualifica il costruito architettonico come tale; 3) il ventaglio di metodologie, strategie e tecniche di nuovo intervento dovute alle variazioni d'uso ed imposte dalle ragioni del tempo.
Articolazione del corso
In coerenza con la premessa enunciata, il corso si articola in parti metodologicamente distinte nella loro complementarietà. La prima parte è una sintetica introduzione alla tematica del restauro moderno, alle origini ed all'evoluzione storica di questa specifica area disciplinare. La seconda parte afferisce i principi informatori, le disposizioni legislative ed il quadro istituzionale per la gestione e la tutela dei beni architettonici ed ambientali, in Italia e nel mondo. La terza parte tende a definire i criteri di individuazione, accertamento storico-critico ed interpretazione dei beni architettonici e del loro stato di conservazione, in ciò comprendendo l'analisi statica e tecnologica, l'indagine sulla consistenza dei materiali e la puntuale verifica di tutte le particolarità costruttive del
manufatto. La quarta parte è rivolta alla acquisizione degli strumenti e delle tecniche specialistiche per la diagnosi dei dissesti statici e per i conseguenti interventi di consolidamento. La quinta parte è finalizzata a definire le modalità di nuovo intervento sul costruito, criticamente esaminate, così come storicamente sono andate configurandosi: attraverso schede tecniche illustrative di interventi di restauro sin qui eseguiti, vengono messe a confronto le metodologie di progetto con la cultura architettonica dell'epoca che ha espresso tali interventi.
Programma delle lezioni
l. Introduzione alla problematica del restauro architettonico
1.1. Considerazioni sulle origini e l'evolu~ zione storica dell'area disciplinare. L'architettura dell'Illuminismo e la « resurrezione eroica del1'antico». La nascita della moderna ragione storica: ricerca delle fonti, scoperte e scavi ar~ cheologici; opere di rilievo dei monumenti; repertori e libri di modelli. Normative ed istituzioni per la tutela del patrimonio storico ed artistico.
1.2. L'architettura dell'Eclettismo ed il re~ stauro di ripristino del « fondamento origine». Il cantiere di restauro e le tecniche costruttive nel secolo XIX. L'architettura del passato e la costruzione della città moderna. L'intervento sulle preesistenze come «simulazione».
1.3. La critica alla civiltà industriale ed il {( movimento contro il restauro ». Socialismo ed architettura, ideologie ed utopie. Il passato come contestazione del presente e l'importanza della « autenticità».
1.4. L'antipassatismo delle avanguardie ed il restauro architettonico. L'arte e la società di massa. Il movimento moderno e la «distruzione dell'oggetto classico». L'intervento sulle preesistenze edilizie ed urbane come « tabula rasa », come «contrasto» e come « trasgressione».
1.5. Il restauro filologico e l'impiego dell'acciaio e del cemento armato in riferimento alle preesistenze. Tipologie e tecniche del restauro.
1.6. Il «restauro critico» e la problematica del rapporto fra istanza storica ed istanza este-
140 , Università degli Studi di Napoli Federico Il
tica, Le distruzioni conseguenti il secondo con~ flitto mondiale ed i nuovi compiti operativi del restauro e della ricostruzione.
1.7. La crisi della ({ tradizione del nuovo» ed il ritorno a concezioni sacrali dell'architettura. Restauro e progettazione. Il restauro come conservazione integrale. Orientamenti culturali e metodologici nel campo del restauro dei beni architettonici ed ambie-ptali.
2. Le disposizioni legislative ed il quadro istitu~ zionale
2.1. La gestione e la tutela dei beni culturali nei vari paesi del mondo. Gli organismi sovranazionali e la cooperazione internazionale. L'esperienza europea. Le convenzioni internazionali.
2.2. I principi informatori della tutela dalla Carta di Atene (1931) alla Carta di Venezia (1964) e alla Dichiarazione di Amsterdam (1975). La Carta italiana del restauro (1972).
2.3. La legislazione italiana per la tutela dei beni culturali. Il movimento legislativo del~
l'Unità al 1939. La legge n. 1089/1939. Il movimento legislativo dalla Costituzione repubblicana ad oggi.
2.4. La legislazione italiana per la tutela dei beni ambientali. La legge n. 1497/1939.1 piani territoriali paesistici. La legge n. 431/1985.
2.5. L'amministrazione statale per la tutela in Italia. Il ruolo delle regioni. La legge n. 382/ 1975 e il D.P.R. ll. 616/1977. L'organizzazione del Ministero per i beni culturali ed ambientali: legge ll. 5/1975 e D.P.R. n. 805/1975.
2.6. La disciplina degli interventi sulle preesistenze in base alla normativa urbanistica, dei LL.PP. e dell'edilizia residenziale. La disciplina degli interventi nei centri storici urbani. La legislazione ordinaria e straordinaria in Italia. Esperienze in altre nazioni europee.
3. Campi di applicazione, indagini ed accertamenti
3.1. I materiali dell'architettura: proprietà e tecnologia. Materiali lapidei, lignei, fittili. I mattoni crudi e cotti. Gli apparecchi murari. Le malte per murature. Le malte antiche e moderne. Gli intonaci. Gli stucchi. Le tinteggiatu~ re e gli affreschi.
3.2. Edifici in muratura. Classificazione per categorie strutturali, nel loro complesso e nei relativi componenti. Strutture e scatole mura~ rie. Classificazione delle murature. Impalcati piani. Strutture arcuate. Scale e collegamenti
verticali. Le strutture di fondazione. Le strutture dì copertura.
3.3. I materiali metallici e vetrosi. Tecnologia del ferro antico. L'architettura del ferro nei secoli XIX e XX: ponti, gallerie, padiglioni, torri, coperture, strutture e componenti co~
struttive. Tecnologia del vetro. Mosaici. 3.4. Nosologia e patologia dei beni architet~
tonici ed ambientali. Agenti esterni naturali. Attività geofisica. Attività geochimica. L'inquinamento dell'aria. Il degrado dei materiali per l'architettura. L'attività biologica. Erosione, degradazione meteorica. L'umidità.
3.5. Nosologia e patologia dei beni architettonici ed ambientali. Agenti esterni dovuti all'attività dell'uomo. Uso del territorio. Lo sfruttamento' delle risorse. Danni di guerra, danni di incendio: effetti e prevenzione. L'im~ patto ambientale ed i problemi di pianificazione e conservazione.
3.6. Le indagini preliminari: modalità, durata, costo. La ricerca storica, di archivio e bibliografica. La ricerca cartografica ed iconografica. La ricerca catastale. La ricerca di documentazioni grafiche e fotografiche. Carte tematiche e carte archeologiche,
3.7. Il rilievo. Sistemi di misurazione classici dei dati planimetrici ed altimetrici. Il rilievo fotografico. Sistemi fotogrammetrici. Metodi e tecniche di indagine non distruttiva di materiali e strutture. Inventari e catalogazioni.
4, Diagnosi dei dissesti statiri e tecniche di consolidamento
4.1. Azioni sulle costruzioni murarie, Carichi permanenti. Carichi accidentali verticali. Azioni sismiche verticali ed orizzontali. Azioni dei bradisismi. La subsidenza. Moti franosi. Effetti del vento. Azioni termiche. Fenomeni vibratori. Alterazioni nel suolo. Alterazioni nella costruzione.
4.2. Il quadro lesionativo: fessurazioni e deformazioni. Rilievo e controllo delle lesioni. Strumenti di controllo.
4.3. Cedimento delle fondazioni. Moti di trascinamento e classificazione dei cedimenti. Traslazione orizzontale, verticale ed inclinata. Rotazione. Diagnosi dei cedimenti fondali.
4.4. Cedimento delle strutture murarie. Classificazione dei dissesti. Assestamento murario. Schiacciamento. Pressoflessione e carico di punta. Spinta delle masse incoerenti, degli archi e delle volte, Depressione delle strutture orizzontali. Lesioni delle strutture incoerenti.
Eacoltà di Architettura 141
4.5. Opere provvisionali. Puntelli di soste~ gno e di ritegno. Tiranti metallici. Cerchiatura dei pilastri. Barbacani. Demolizioni.
4.6. Consolidamento delle strutture verticali. Sottofondazioni. Murature in costruzione. Aperture a strappo. Murature autoportanti. I telai metallici nelle aperture a strappo. Costru~ zione dell'architrave. Speroni e contrafforti. Il sistema dei cantieri alternati.
4.7. Consolidamento delle strutture oriz~ zontali. Strutture orizzontali piane: solai in le~ gno e in ferro. Strutture orizzontali a volta, I tiranti negli archi.
4.8. Tecniche di consolidamento e conserva~ zione di edifici a struttura muraria. La cemen~ tazione. Ancoraggi e cuciture. Impiego dell'acciaio e del cemento armato, Il metodo della «gunite». L'impiego delle resine. Consolidamenti di edifici in frana.
4.9. La diagnosi dei dissesti nelle strutture in cemento armato. Cedimenti fondali. Insuffi~ cienze statiche o costruttive. Tecniche di consolidamento.
4.10. L'umidità delle costruzioni. La pulizia e la protezione delle superfici esterne. La ridi~ pintura. Il restauro del legno. Il restauro del ferro. Il restauro del calcestruzzo.
4.11. Norme per il consolidamento ed il restauro delle opere monumentali. Disposizioni per il consolidamento degli edifici in muratura in zona sismica.
5. Il cantiere di restauro: schede tecniche
L'elenco ed il materiale delle schede tecni~ che, esemplificative di interventi di restauro architettonico alle scale edilizia, urbana ed ambientale, vengono illustrati e fomiti durante l'espletamento del corso. Ordinate secondo criteri di natura metodologica ed in base alle varie tipologie di degrado e dissesto, le schede tecniche si riferiscono ad esperienze di cantiere in Italia ed all'estero,
Bibliografia essenziale
1. Parte prima:
F. La Regina, Restaurare o conservare. La costruzione logica e metodologica del restauro architettonico, ed. CLEAN, Napoli 1984.
C. Ceschi, Teoria e storia del restauro, Bulzoni ed., Roma 1970.
F. La Regina, Documenti di civiltà e di barbarie: crisi della ragione storica e politica dei beni culturali, in «Restauro», n. 55/1981.
2. Parte seconda:
R. Di Stefano, G. Fiengo, Norme ed orientamenti per la tutela dei beni culturali in Italia, l°, in «Restauro», n. 40/1978.
Conservazione del patrimonio architettonico ed ambientale. Raccolta di documenti e norme, a cura di R. Paone, ed. Opera Universitaria, Napoli, anno accademico 1986-87.
80. RESTAURO ARCHITETTONICO (D)
Prof. Giuseppe Fiengo
Area disciplinare: Storico-critica e del Restauro
Dipartimento: Storia dell' Architettura e Restauro
Il restauro è un processo che riveste un carattere eccezionale. I suoi scopi consistono nel conservare e nel rivelare, trasmettendoli integralmente al futuro, senza cancellarne le tracce del passaggio nel tempo, i beni culturali architettonici e ambientali. Avvalendosi di tutte le scienze e di tutte le tecniche che possono contribuire alla realizzazione dei suddetti fini, esso suggerisce le modalità tecnico-operative degli interventi e le destinazioni d'uso più appropriate.
Il corso, parallelamente allo studio degli aspetti storici, critici, normativi e tecnici del restauro, propone anche, come momento organico ed obbligatorio della didattica, un'esperienza progettuale.
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142 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Parte I: Storia, teoria e tecnica del restauro
PROBLEMATICA DEL RESTAURO
I beni culturali architettonici e ambientali. Conservazione e restauro. l' beni culturali come beni economici. L'incontro tra antico e nuovo. Il restauro dei monumenti e dell'ambiente nella cultura moderna. Istanze storiche, estetiche e psicologiche.
STORIA DEL RESTAURO
La conservazione e l'utilizzazione delle preesistenze nella considerazione delle passate civiltà: la lettera di Raffaello a papa Leone X; la trasformazione del patrimonio medioevale durante l'età barocca; Valadier-Stern e il restauro dell'Arco di Tito e del Colosseo; il recupero dell'architettura medioevale nei pensatori francesi del primo Ottocento (Quatrèmere de Quincy, Ludovic Vitet, Prosper Mérimée); l'opera e il pensiero di Violletle-Duc, John Ruskin, William Morris, Camillo Boito, Luca Beltrami, Max Dvorak, Gustavo Giovannoni. Ricostruzioni e restauri in conseguenza del secondo conflitto mondiale. Sviluppi contemporanei nell'insegnamento di Cesare Brandi, Renato Bonelli e Roberto Pane.
NORMATIVA DEL RESTAURO E LEGGI ITALIANE DI TUTELA
Le Carte internazionali (Atene 1931, Venezia 1964) e italiane (1931, 1938, 1972, 1987) del restauro. La convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale (Parigi 1972) e di quello architettonico europeo (Granada 1985). La Carta europea del patrimonio architettonico e la dichiarazione di Amsterdam (1975).
La Carta delle città storiche (Washington 1987).
La tutela dei beni culturali e natura- . li nelle leggi vigenti in Italia: n. 1089/ 1939 e n. 1497/1939. La riforma delle normative e dei servizi statali per i beni culturali: le commissioni Franceschini e Papaldo. Competenze e strutture del Ministero per i beni culturali e ambientali (legge 805/1985). Competenze delle Regioni e norme conseguenti. Iniziative recenti per la tutela del paesaggio e dell'ambiente (legge 431/1985). Regime fiscale dei beni di rilevante interesse culturale (legge 512/1982). Norme per il recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente (legge n. 457/1978). Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche.
DIAGNOSI DEI DISSESTI E CONSOLIDAMENTO DEGLI EDIFICI
Materiali da costruzione e tecniche costruttive tradizionali nell'ambiente campano e, in particolare, in quello napoletano. Degrado e conservazione dei materiali. Gli edifici in muratura: problemi di verifica statica e normativa vigente. IL cedimento delle fondazioni, dei terreni di fondazione e delle strutture fuori terra. Le puntellature. Diagnosi dei dissesti. Il consolidamento dei terreni di fondazione e delle murature.
Parte II: Il progetto di restauro e il problema del centro storico di Napoli
Dopo alcune preliminari conversazioni circa la dimensione urbanistica del restauro in esperienze italiane e straniere, la catalogazione dei beni culturali, la difesa dei valori ambientali e la realtà storico-urbanistica di N a-
Facoltà di Architettura 143'0 K
poli, gli studenti, riuniti in gruppi di lavoro, saranno chiamati a redigere analisi e proposte di restauro di aree del centro storico.
L'impegno, da sviluppare nell'ambito della frequenza del corso e da verificare tassativamente in sopralluoghi con la docenza, comporterà la redazione dei seguenti elaborati:
A) Analisi:
1) Planimetria dell'area in scala 1 : 500, desunta per ingrandimento dalle carte in scala 1: 1000 ed aggiornata attraverso sopralluoghi in sito.
2) Mappa catastale nelle scale disponibili.
3) Tabella contenente i seguenti dati per ciascun blocco edilizio e in totale:
- superficie residenziale mq. - rapporto di copertura - superficie coperta mq. - verde e spazi liberi mq. - cubatura mq.
4) Tabella recante i seguenti dati per le sezioni censuarie corrispondenti all'area:
- vani in totale al 1981 n. - vani occupati al 1981 n. - residenti al 1981 n. - indice di affollamento
al 1981 ab/vano
5) Planimetrie (scala 1: 500) con le destinazioni d'uso del piano terra e dei piani di elevazione.
6) Planimetria (1 : 500) con la visualizzazione dell'indice di affollamento per sezione censuaria al 1981.
7) Tavola geologica (l: 500) dell'area di studio desunta dall'Atlante pubblicato, unitamente al volume di
AA.VV. «Il sottosuolo di Napoli», a cura del comune di Napoli nel 1967, con i successivi aggiornamenti.
8) N. 4 p1animetrie (scala 1: 500), ciascuna contenente la sintesi dell'evoluzione edilizio-urbanistica dell'area nei secoli '500, '600, '700, '800, desunte soprattutto dalla cartografia storica e dall'analisi diretta.
9) Redazione di una scheda di catalogo per ciascuna unità immobiliare dell'area, in base alle quali vanno approntate planimetrie (scala 1 : 500) relative:
lO) alla cronologia degli edifici attuali;
11) al numero dei piani presenti;
12) allo stato di conservazione delle strutture portanti verticali e orizzontali;
13) allo stato di conservazione delle finiture;
14) Breve relazione finale articolata in tre paragrafi inerenti:
- all'interesse culturale dell'area, con riguardo all'insieme ed al disegno urbanistico;
- ai problemi ed alle cause del degrado edilizio e dei singoli materiali;
- allo stato dei servizi e della residenza.
B) Progetto:
15) Tavola di progetto con gli interventi proposti (riferimento alla Legge n. 457 del 1978).
16) Tabella contenente i dati di cui ai punti 3 e 4 relativi al progetto.
17) Elenco dettagliato degli interventi previsti per ciascuna unità immobiliare dell'area.
144 _ Unhi'ersjtà degli Studi di Napoli Federico Il
18) Redazione di assonometria (prima e dopo l'intervento) dell'area di studio e di grafici (rilievo e progetto) per la definizione di dettaglio di singole soluzioni proposte.
Indicazioni bibliografiche
Verranno fornite nel corso delle lezioni, ma gli studenti sono chiamati comunque a valersi dei seguenti sussidi didattici:
R. Paone, Conservazione del patrimonio architettonico e ambientale, Centro Stampa Opera Universitaria, Napoli 1987.
F. Viggiani, Problemi di restauro architettonico e urbano, Centro Stampa Opera Universitaria, Napoli 1987.
M. Russo, La catalogazione dei beni ambientali e architettonici. Norme per la redazione delle schede di catalogo, Centro Stampa Opera Universitaria, Napoli, 1987.
M.E. Bonelli, M. Vigo, Gli edifici in muratura. Problemi di verifica statica e normativa vigente, Centro Stampa E.DI.S.U., Napoli 1989.
81. STORIA DELL'ARCHITETIURA 3°
Prof. Maria Luisa Scalvini
Area disCiplinare: Storico-critica e del Restauro
Dipartimento: Storia dell'architettura e Restauro
Programma
La storiografia architettonica nel contesto della generale problematica storiografica con-" temporanea - La triade teoria/storia/critica - La scelta del termine «a qUO» per una storia dell'architettura moderna/ contemporanea -
L'immagine storiografica dell'architettura COntemporanea: rassegna analitica dei più signifi_ cativi testi di carattere generale, italiani e stranieri, editi dal 1927 ad oggi.
I «primi moderni )}: teorie e protagonisti della cultura architettonica europea tra fine Seicento e primo Settecento, con particolare riferimento alla Francia e all'Inghilterra - La crisi del modello classico - Le estetiche del «pittoresco» e del «sublime}} - Gli architetti «rivoluzionari» - Pluralità e relativisrno dei revìvals - Cultura e produzione architettonica dell'eclettismo storicistico.
Il quadro ottocentesco: nascita dell'urbanistica moderna, fra Europa e Stati Uniti - Riflessione teorica e trasformazioni urbane: utopismo, riformismo, approccio « scientifico» - Architettura/ingegneria: ipotesi teoriche, ricerche tipologiche, soluzioni progettuali - Le Arts and Crafts e le Origini del dibattito «artigianatolindustria ».
L'Art Nouveau e le sue «declinazioni» - Protorazionalismo/class'icismo «moderno ); interpretazioni alternative - Avanguardie figurative e architettura, a cavallo della prima guerra mondiale - Dal Deutscher Werkbund al B,!-uhaus - Siedlung e metropoli: ricerche teoriche e realizzazioni negli anni Venti e TrentaLa dialettica interna del «movimento moderno}) e il ruolo dei «maestri» nella attuale prospettiva critica e storiografica.
Bibliografia
I! corso ha come riferimento complessivo la storia dell'architettura in un periodo che va dalla fine del Seicento alla seconda guerra mondiale, e mira a fornire un quadro di sintesi di tale vicenda, arricchito tuttavia da una serie di approfondimenti specifici. La bibliografia essenziale comprende:
Un manuale standard di storia dell'architettura moderna, a scelta dello studente, purché riferito all'intero arco temporale considerato.
M.L. Scalvini, M. G. Sandri, L'immagine storiografica dell'architettura contemporanea da Platz a Giedion, Officina edizioni, Roma 1984.
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F~coltà di ArcHitettura v _1 ~5 ,
Materiali didattici integratiVi, resi disponibili agli allievi nel corso dell'anno.
Ulteriori indicazioni bibliografiche specifiche saranno fornite sia in occasione di particolari trattazioni monografiche, sia su richiesta degli studenti.
Informazioni integrative
I! corso è inserito negli Indirizzi di «Tutela e recupero del patrimonio storico-architettonico», di «Progettazione architettonica» e «Tecnologico»; collabora ad esso il dotto arch. Ilia Delizia, ricercatore confermato: gli orari di ricevimento sono fissati anno per anno in relazione all'orario delle lezioni, e sono indicati in apposito avviso.
I! corso ha carattere teorico e si svolge mediante lezioni e seminari: la frequenza è libera, ma vivamente consigliata per un miglior profitto. Non è prevista iscrizione.
L'esame consiste in un colloquio; gli appelli sono fissati prima dell'inizio di ciascuna sessione, e le prenotazioni per l'esame possono venire effettuate presso il Dipartimento e negli orari indicati all'albo degli avvisi, sino al giorno precedente l'inizio dell'appello prescelto.
Il corso è previsto al terzo anno e si sconsiglia di anticiparne la frequenza; in ogni caso, l'esame non può essere sostenuto se non si sono superati quelli di Storia dell'architettura l° e 2°.
82. STORIA DELLA CRITICA E DELLA LETTERATURA
ARCHITETTONICA CA)
Pror. Raffaele Mormoue
Area disciplinare: Storico critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro
Contenuti minimi del corso
La disciplina mira all'esame critico degli scritti attinenti ai problemi artistici, sia nella dimensione meramente teoretica o filosofica, sia in ordine alle diverse componenti sociali e culturali della civiltà di cui sono testimonianza. L'impegno didattico precipuo si esplica nel valutare le molteplici posizioni assunte dalla riflessione sull'arte, gli sviluppi della metodologia critica, le istanze dei movimenti artistici, il portato delle innovazioni tecnologiche e le composite valenze del rapporto arte-società.
Data la necessità di integrare ed allargare le acquisizioni culturali conseguite finora dallo studente - a cui la scuola liceale fornisce scarsi e labili agganci con la cultura contemp oranea - il corso tende ad evidenziare puntualmente il vario snodarsi della problematica storico-artistica nel corso degli ultimi tempi. Ciò al di là di ogni intonazione encomiastica o apolittica, semmai implicando le componenti sociali che vi hanno concorso e verificando in concreto le desunzioni concettuali sulle singole opere, alla cui lettura viene riservato ampio spazio.
Al fine di una disamina articolata della cultura odierna, lo studio dei suddetti problemi viene correlato, in particolare, alla svolta della nostra civiltà, a partire dal secolo XVII. La necessità di verificare l'apparato teoretico comporta allusioni ai movimenti di avanguardia.
Tale scelta cronologica tende ad evitare il sistematico e schematico metodo espositivo per quanto attiene ai se-
Il 'I
146 Università degli Studi di Napoli Federico Il
coli precedenti. Di volta in volta, richiami, confronti ed espliciti riferimenti a situazioni pratico-operative, come a scelte teoriche, maturate nel passato assicurano gli indispensabili recuperi dell'esperienza storica già compiuta.
È opportuno precisare che l'allegato programma analitico non verrà svolto per sezioni staccate, bensì accostando continuamente fra loro i movimenti artistici e gli indirizzi critici secondo le logiche contiguità e le delimitazioni cronologiche rispettive. Attraverso letture da testi e da scritti programmatici e mediante prestazioni, a guisa di rapide recensioni, degli studi odierni più qualificati e di diversa metodologia, si tenderà ad individuare i nodi ed i contrasti di fondo fra i vari atteggiamenti, non soltanto per cogliere i risultati concreti quanto anche per indagare le ragioni profonde e il complesso fermento di idee che hanno condotto a quei risultati.
Programma
l) Aspetti della critica nel Settecento: Vico, Kant, Diderot, Lodoli, Winckelmann, Piranesi, Milizia.
2) Tendenze della critica nell'età del Positivismo.
3) L'estetica dal Romanticismo al produttivismo: Gothic Revival, Ruskin, Viollet-le-Duc, William Morris.
4) L'esperienza visibilistica: Fiedler, Lettura della «Primavera» di Botticelli, Einftihlung, Riegl, Woelffiin, VOTI Schmarzow.
5) Manifesti del futurismo. 6) Moderni criteri di lettura dei beni culturali:
vÌsività e comunicazione. 7) Esistenzialismo, l'avanguardia artistica. 8) Lettura spazio-visiva de «Le 7 opere di
Mis~ricot;dia» del Caravaggio. 9) Strutturalismo.
Per l'attività didattica integrativa dei ricercatori, verrà inoltre svolto un
seminario sulla «Letteratura artistica a Napoli» dall'arch. Ersilia Carelli.
Corso: le lezioni si tengono e sono integrate da proiezione di diapositive.
Esami: iscrizioni presso la cattedra con appelli mensili nei periodi prescritti, con inizio al primo giovedì di ciascun mese (se sarà confermato l'orario di lezioni dello scorso anno).
Affinità: il corso ha affinità particolari con le discipline storiche e di urbanistica, oltre che offrire una sintesi culturale ai fini della formazione dello studente.
Iscrizioni al corso: soltanto studenti con numero di matricola terminante con cifra pari.
Collaboratori: dott. E. Carelli.
83. STORIA DELLA CRITICA E DELLA LETTERATURA
ARCHITETTONICA (B)
Prof. Alfonso Gambardella
Area disciplinare: Indirizzo in tutela e recupero del patrimonio storico architettonico
Dipartimento: Storia dell'architettura e restauro
Contenuti minimi del corso
Parte prima
- Estetica, poetica, critica: iI significato dei tre termini.
- Iconografia ed iconologia. - L'estetica nel pensiero occidentale, - Periodo classico ed ellenistico. - Il Cristianesimo tra Occidente ed O-
riente. - L'Estetica medioevale. - L'Estetica moderna: il Quattrocento, il
Cinquecento,
Facoltà di Architettura 1471~
Parte seconda
- L'idea di artista nel Cinquecento, - Dall'artigiano all'artista, artisti e commit-
tenti. - La «melanconia)}, - Il Movimento neoplatortico e Michelan-
gelo. - Durer e la divulgazione del Rinascimen
to in Europa.
Seminario
Il seminario sarà incentrato sull'analisi della trattatistica cinquecentesca e sarà tenuto da A. Litta ricercatore confermato.
Bibliografia
A. Simonini, Storia dei movimenti estetici nella cultura italiana, pp. 5-25, Firenze, 1968.
A. Panofsky, Il significato nelle arti visive, pp. 33-57, Torino, 1962.
W. Tatarkievicz, Storia dell'estetica, Torino, 1980.
R. e M. Wittkover, Nati sotto Saturno, Torino, 1968.
R. KIibansky, E. Panofsky, F. Saxl, Saturno e la melanconia, Torino, 1983 ..
G. Agamben, Stanze, la parola ed il fantasma nella cultura occidentale, Torino, 1983.
E. Panofsky, Studi di iconologia, Torino, 1962.
Collaboratori disponibili secondo l'orario pubblicato in Facoltà.
Corso: Lezioni ex cathedra, esercitazioni, seminario.
Esami - Appelli bimestrali: giugno, luglio, ottobree. Appelli mensili: novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo.
Indicazioni: Corso opzionale; si consiglia la frequenza dopo aver sostenuto l'esame di Storia dell' Architettura I.
Iscrizioni al corso: Potranno iscriversi solo allievi con matricola la cui ultima cifra è disp ari.
Collaboratori: dotto G. Amirante, A. Litta.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. L. Corrao, M. De Luca, L. Giorgi, D. Jacazzi.
84. STORIA DELLA TECNOLOGIA
Prof. Gregorio E. Rubino
Area disciplinare: Storico-critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'architettura e restauro
Il corso si articolerà secondo un normale programma teorico e didattico, svolto dal docente con l'ausilio di diapositive e materiale illustrativo ed una parte applicativa, di ricerca storico-critica, condotta dagli allievi.
Sono previsti incontri seminariali con docenti di materie affini e/o esperti del settore e visite guidate sui luoghi più o meno significativi del primo industrialesimo napoletano e campano.
La frequenza è vivamente raccomandata. Le prenotazioni sono libere e potranno avvenire direttamente presso il docente, senza particolari formalità.
Gli esami sono quelli istituzionali e consisteranno in una prova orale sul programma didattico del corso, preceduta da una breve dissertazione sul lavoro di ricerca svolto nell'anno accademico. Le prenotazioni avverranno
148 Universita degli Studi di Napoli Federico Il
presso la segreteria del Dipartimento: le date degli appelli saranno concertate volta per volta e rese pubbliche con largo anticipo.
I! corso avrà per tema: Dalle Manifatture al Sistema di Fabbrica nel Mezzogiorno d'Italia.
Esso si proporrà di studiare l'incidenza, sull'organizzazione del territorio e sulla cultura urbana ed architettonica del Mezzogiorno d'Italia - a partire dalla seconda metà del sec. XVIII - di quel vasto fenomeno di radicale trasformazione socio-economica e tecnologica della società moderna, che prende il nome di « Rivoluzione Industriale ».
Il corso sarà condotto con metodologia e fonti, relative al periodo storico esaminato, secondo l'ottica della «cultura materiale» ed avrà un indirizzo interdisciplinare, riferendo i fenomeni fisici alle cause di varia natura che li hanno determinati e condizionati ed alla realtà sociale e politica delle regioni meridionali, con particolare riferimento al territorio campano ed all'area napoletana.
A) Programma didattico
A.l. Storia e «cultura materiale». Definizione di tecnologia. Tecnologia e Architettura.
La Rivoluzione Industriale e la storia universale. Manifatture e Grande Industria. L'età dell'industrializzazione nella cultura architettonica dell'Occidente europeo (1750-1850).
A.2. Il Regno di Napoli ed il riformismo borbonico. Lo spazio produttivo nel Mezzogiorno ed in Campania nell'età dell'industrializzazione.
Le Manifatture Reali (della porcellana a Napoli e della seta a San Leucio).
L'industria di Stato (Fonderie e ferriere di Stilo, Mongiana e Ferdinandea in Calabria; Fabbriche d'armi a Stilo, Torre Annunziata e Mongiana; Fonderie della Darsena, di Poggioreale e di Castelnuovo a Napoli; l'Opificio di Pietrarsa a Portici; l'Arsenale marittimo di Na-
poli ed il Cantiere navale di Castellammare; le Manifatture Militari di Napoli).
L'industria privata (Mulini, pastifici e cartiere, Fabbriche tessili di Piedimonte d'Alife, Salerno, Sarno, Caserta e Napoli; l'industria cartaria di IsolalLiri e Sora; l'industria metalmeccanica nella Capitale etc.).
C. Afan de Rivera ed il Corpo degli Ingegneri di Ponti e Strade. I ponti pensili sul Garigliano e sul Calore. Le Gallerie in ferro di Napoli. La ferrovia Napoli-Portici.
A.3. Monumenti ed «ambiente)) industriale.
L'archeologia Industriale (definizioni e metodi).
B) Programma di ricerca
Allo scopo di esercitare le capacità metodologiche degli allievi, il corso prevede un momento individuale di ricerca volto alla lettura storico-critica di un episodio architettonico o di un argomento di carattere generale attinente il campo di studi.
Orientamento bibliografico
J .M. Pesez, Storia della cultura materiale, in «La nuova storia» a cura di J. Le Golf, Milano (Mondadori), 1980.
V. Castronovo, La Rivoluzione Industriale, Firenze (Sansoni), 1975.
A. Musson, E. Robinson, Scienza e tecnologia nella Rivoluzione Industriale, Bologna (I! Mulino), 1974.
L. De Rosa, La Rivoluzione Industriale in Italia e il Mezzogiorno, Bari (Laterza), 1974.
L. Benevolo, Storia dell'Architettura moderna, Bari (Laterza), 1973, capp. I e IV.
G.E. Rubino, Archeologia Industriale e Mezzogiorno, Roma (Giuditta), 1978.
N. B. - I testi elencati sono di cultura generale. Indicazioni bibliografiche
Facoltà di Architettura ~ . ' ~ 14st"
più dettagliate saranno fornite durante lo svolgimento del corso e della ricerca, unitamente a materiale fotocopiato e ciclostilato (dispense).
85. STORIA DELL'ARTE
Prof. Raffaele Mormone
Area disciplinare: Storico-critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'Architettura e restauro
Contenuti minimi del corso
Il corso sarà sviluppato su due versanti e secondo un metodo tendente a raccordare le nozioni generali con significative situazioni locali. Inoltre, verranno costantemente sottese:
a) la moderna relazione fra opere d'arte e beni culturali;
b) la multilateralità del manufatto artistico;
c) la pregnanza della lettura spaziovisiva.
In tale luce e sul piano generale, si esamineranno le peculiarità stilisti che di cospicue ed esemplari personalità, a partire dal secolo XIII, notandone, caso per càso, i molteplici risvolti attinenti agli orientamenti artistici e socio-culturali delle epoche rispettive. Inoltre, si studieranno gli arredi decorativi di talune chiese napoletane site nei pressi del palazzo Gravina (S. Chiara, Monteoliveto e Gesù Nuovo), includendo taluni riferimenti sintetici a situazioni architettoniche, urbanisti-che e conservative come invito concreto alla interdisciplinarietà. Per la seconda parte, che verrà continuamente
ed intensamente correlata alla prima, il criterio-guida consisterà nella moderna riflessione su specifiche situazioni locali, anche in ordine all'indispensabile visione diretta dell'opera d'arte. A tal fine sono previsti specifici sopralluoghi.
Durante lo svolgimento del corso verrà fornita, caso per caso, ogni informazione particolare, sia sull'estensione delle due aree programmatiche, sia per quanto attiene ai problemi della bibliografia.
Per l'attività didattica integrativa dei ricercatori, verrà inoltre svolto un seminario sulla «Letteratura artistica a Napoli» dall'arch. Ersilia Carelli.
Corso: lezioni in aula con proiezione di diapositive oltre a sopralluoghi da programmare caso per caso.
Esami: iscrizioni presso la cattedra con appelli mensili nei periodi prescritti con inizio al terzo giovedì di ciascun mese (se sarà confermato l'orario dello scorso anno).
Affinità: il corso prevede affinità con le discipline storiche; inoltre l'esame superato consentirà l'insegnamento di Storia dell'Arte nelle scuole medie superiori.
Iscrizioni al corso: presso la cattedra.
Collaboratori: dott. E. Carelli.
86. STORIA DELL'URBANISTICA
Prof. Lucio Santoro
Dipartimento: Conservazione dei beni architettonici e ambientali.
150 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Contenuti minimi del corso
Il corso è articolato in due parti: la prima con carattere metodologico e la seconda di verifica sul territorio.
La metodologia del corso si basa sull'analisi spaziale urbana caratterizzata dall'impianto planimetrico e dalle strutture difensive che hanno condizionato gli aggregati urbani nella loro formazione e sviluppo.
Tale analisi viene integrata, per una visione globale del giudizio critico, dallo studio dei fattori sociali e politico-economici che hanno condizionato lo sviluppo dell'urbanistica, sia delle grandi città che dei centri minori.
La verifica del carattere metodologico avviene attraverso l'analisi (con carattere seminariale) di singoli centri, analizzati nelle loro componenti, non trascurando i rapporti paesistici ed ambientali.
Casi emblematici della Campania (iniziando l'analisi delle città greche ed italiche preromane) vengono esaminati con riferimento alla cultura delle varie epoche che ne hanno determinato la nascita, lo sviluppo e le modifiche nel corso dei secoli.
Iscrizione: libera.
Corso: è articolato con lezioni ed esercitazioni di riepilogo degli argomenti trattati; lo svolgimento delle lezioni è previsto con carattere seminariale attraverso il continuo coinvolgimento degli allievi. La frequenza non è obbligatoria ma vivamente consigliata per il continuo dibattito sugli argomenti trattati.
Sono escluse prove scritte o preliminari all'esame.
L'attività didattica integrativa viene svolta dall'arch. Rosa Carafa nell'ambito della parte del corso a carattere seminariale.
Esami: si svolgono con colloquio singolo sugli argomenti trattati nel corso, essenzialmente sul carattere metodologico della disciplina e poi su specifici argomenti; l'iscrizione agli esami è prevista con circa una settimana di anticipo sulle date fissate. Le sedute d'esame sono previste con cadenza mensile durante l'anno accademico e settimanale, alla fine del corso, nella seduta estiva.
Affinità: con tutti gli altri corsi dell'area storico-critica e dell'area urbanistica.
Complementarietà: si consiglia propedeuticamente ai corsi di urbanistica e di restauro.
Iscrizione al corso: da effettuarsi dopo aver partecipato ad alcune lezioni al fine di poter operare una scelta responsabile e meditata.
Bibliografia essenziale per la parte metodologica
E.H. Carr, Sei lezioni sulla storia, Torino, 1966.
Voce Urbanistica in Dizionario enciclopedico di architettura e di urbanistica, Roma, 1968, voI. VI.
L. Mumford, La città nella storia, Vicenza, 1964.
A. Giuliano, Urbanistica delle città greche, Milano, 1966.
L. Santoro, Restauro dei monumenti e tutela ambientale dei centri antichi, Cava dei Tirreni, 1970.
Una bibliografia più dettagliata (sia per la parte metodologica sia per la parte applicativa) viene fornita durante lo svolgimento del corso unitamente al programma dettagliato.
Non è previsto un testo unico, al fine di allenare gli allievi alla ricerca
Facoltà di Architettura 15~]:'
di una propria soluzione dei problemi attraverso la comparazione delle varie proposte interpretative espresse dagli autori degli scritti consigliati per la lettura e lo studio della disciplina.
Collaboratori: dott. R. Carafa.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. A. Renella, A. Sole, G. De Chiara, L. Fantaccione, A. Gallo, A. Iodice.
87. RESTAURO ARCHITETTONICO 2°
Prof. Giuseppe Fiengo
Area disciplinare: Storico-critica e del restauro
Dipartimento: Storia dell'Architettura e Restauro
Il corso, in relazione con le finalità dell'indirizzo di laurea in {( Tutela e recupero del patrimonio storico-architettonico» e con riferimento ai programmi sviluppati dal propedeutico insegnamento di Restauro Architettonico, propone la redazione del progetto di restauro, promuovendo le necessarie collaborazioni con le discipline dell'indirizzo ..
Dopo un sintetico richiamo degli aspetti metodologici, storici, critici e tecnici della conservazione e del restauro, viene assegnato il tema, che implica l'effettuazione di numerosi sopralluoghi negli edifici e nei tessuti oggetto di analisi, in laboratori specializzati, in archivi, in biblioteche, in cantieri, etc. e la redazione del Progetto di restauro di edifici isolati, che ri-
chiede l'approntamento dei seguenti elaborati scritti e grafici:
Rilievo e cartografia:
Corografia (carte I. G .M.) scala 1 :25.000.
Planimetria urbana (carte catastali) scale l: 2.000 o l: 1.000.
Planimetria del singolo episodio, scale l: 500 o l: 200.
Rilievo metrico: piante, sezioni, prospetti (con trilaterazioni e quote) scala l: 50.
Rilievo architettonico: piante, sezioni, prospetti (con l'indicazione delle volte, delle coperture, dei pavimenti, dei segni del degrado, ecc.) scala l : 50 (in caso di grandi comp lessi è ammesso l'impiego di tavole d'insieme in scala 1: 100).
Rilievo dei particolari costruttivi e decorativi, scale da 1: 20 fino a l: I.
Rilievo delle murature (apparecchi murari, moduli, materiali, stilature dei giunti, intonaci e rivestimenti, malte,
. ecc.) scale da 1: lO fino al: I. Rilievo del quadro fessurativo e de
formativo, scale da l :50 al: lO. Rilievo dell'umidità e del degrado
dei materiali, scale da 1 : 50 fino a l : 5.
Carte tematiche:
Analisi dei tipi di murature: piante, sezioni, prospetti, scala 1: 50.
Allineamenti ed ortogonalità dei muri: piante, scale l: 50.
Cronologia relativa ed assoluta delle murature; piante, sezioni, prospetti, scala l: 50.
Fasi costruttive dell'edificio: piante, alzati ed eventuali vedute assonometriche, scala l: 50.
Rilevamento fotografico:
Riprese delle qualità figurative e spaziali, di sussidio tecnico del rilievo
152 UnJversltà degli Studi dì Napoli Federico II
grafico e dello studio della consistenza fisica e del degrado dell'edificio.
Ricerca storica:
Ricerca bibliografica e redazione della bibliografia generale.
Ricerca archivistica (elenco e trascrizione delle fonti consultate).
Documentazione grafica retrospettiva (disegni, antichi, rilievi, schizzi di studio e progetto, raffigurazioni pittoriche, stampe, incisioni, fotografie, areofotografie, ecc.).
Relazione storica.
Progetto:
Localizzazione sugli elahorati grafici di rilievo (scale 1: 50) di eventuali saggi preliminari.
Progetto delle opere provvisionali sugli elaborati grafici di rilievo (scala 1:50).
Progetto di consolidamento e conservazione, scale da 1: 50 fino 1: 1.
Progetto di adattamento a nuovo uso, scale l: 50 (verifiche).
Relazione tecnica (comprendente anche un dettagliato rapporto sullo stato di conservazione dell'edificio) e di progetto.
Indicazioni circa: capitolato e contratti, elenco dei prezzi, computo metrico estimativo, preventivo di spesa, con eventuale analisi dei prezzi.
Oppure del Progetto di restauro di tessuti edilizi tradizionali, che comporta l'estensione del campo di studio all'amhiente urbano. In questo caso, la fase di analisi implica la compilazione delle seguenti schede di catalogazione dei beni ambientali e architettonici:
CSU (centro storico urbano). SU (settore urbano) e i repertori
«Stato attuale unità edilizie» e «Indagine storica unità edilizie », oppure
TP (settore extra-urbano) e i repertori: « Stato attuale unità minime territoriali» e «Indagine storica unità minime territoriali».
A (architettura); compilazione che presuppone l'acquisizione di idonea cartografia (scale 1: 25.000, 1: 10.000, 1: 5.000, 1: 2.000), fotografie, varia documentazione, rilievi, ecc., che contempla lo svolgimento di ricerche bibliografiche, archivistiche, ecc. e che include la redazione di una relazione generale.
Carte tematiche:
Trasferimento dei dati delle singole schede edilizie su planimetrie urbane (scale 1 : 1.000 al: 500), soprattutto in riferimento all'età degli edifici, ai valori presenti, sullo stato di conservazione degli immobili, ecc.
Progetto:
Da articolare o come proposta di restauro urbanistico dell'intero settore in esame o come indicazioni di metodo alla scala edilizia estensibili all'insieme.
88. STORIA DELL'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA (A)
Prof. Gaetana Cantone
Area disciplinare: Storico-critica e del Restauro
Dipartimento: Storia dell'Architettura e Restauro
Il corso è imperniato su: L'architettura italiana dal futurismo al movimento moderno.
Bibliografia di base
C. De Seta, La cultura architettonica in Italia tra le due guerre, Editori Laterza.
Durante lo svolgimento del corso saranno forniti un programma dettagliato degli argomenti svolti ed ulteriori indicazioni bibliografiche.
Collaborano al corso gli architetti Luciana Di Lernia e Francesco Divenuto, ricercatori; la loro presenza, per le esercitazioni, è segnalata negli appositi avvisi.
L'architetto Gahriella D'Amato curerà un seminario sull'architettura del protorazionalismo.
Informazioni integrative
Il corso è collocato al III anno; è previsto negli Indirizzi di Tutela e recupero del patrimonio storico-architettonico e di Progettazione architettonica.
Gli appelli di esame vengono stabiliti prima dell'inizio di ciascuna sessione: le prenotazioni vanno fatte presso il Dipartimento.
Il corso è sdoppiato: si daranno indicazioni per le iscrizioni, con apposito avviso, prima dell'inizio delle lezioni.
89. STORIA DELL'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA (B)
Prof. Benedetto Gravagnuolo
Il corso è articolato in due parti. La prima fase verte su lezioni preli
minari di sintesi critica sulla vicenda dell'architettura contemporanea dal
XVIII al XX secolo e di valutazione metodologica sui parametri storiografici relativi all'interpretazione della vicenda stessa. Ciò al fine di predisporre una base conoscitiva comune negli allievi, attenuando l'eventuale disparità informativa derivante dai diversi itinerari didattici seguiti.
La seconda parte, a carattere seminariale, prevede una partecipazione attiva degli allievi ai temi di discussione e di ricerca, e verrà incentrata sulle teorie e le pratiche dell'architettura nel Novecento. Una particolare attenzione verrà prestata alle tematiche della progettazione urbana nel quadro del dibattito europeo.
La scelta dell'Europa come campo d'osservazione privilegiato è dettata, oltre che dalla necessità di evitare eccessive dilatazioni tematiche, anche e soprattutto dalla constatazione del fatto che in quest'area storico-geografica si siano verificati scambi intensi e sempre più accellerati sulle tecniche e sui metodi dell'intervento urbano. A tal proposito va ulteriormente precisato che il carattere «urbano» di un'architettura non è da intendersi in rapporto alla scala dimensionale dell'intervento, bensÌ in relazione all'intenzione progettuale di tener conto della complessa rete di interrelazioni che viene ad instaurarsi tra il manufatto costruito ed i preesistenti valori storici e visivi del «luogo» oggetto di modificazione.
Va da sé che tale intenzionalità non indichi un univoco orientamento progettuale. Intorno alla «questione urbana» - divenuta centrale nell'attuale dibattito architettonico - si riscontrano anzi varie e talvolta divergenti teorie e prassi operative. Ed è proprio l'analisi critico-comparativa delle diverse poetiche dell'architettura contemporanea il perno nodale in-
154 Università degli Studi di Napoli Federico Il
torno a cui ruoterà l'articolazione del Nota corso.
Testi consigliati
Sigfried Giedion, Spazio, tempo ed architettura, Hoepli, Milano 1954.
Renato De Fusco, Storia dell'architettura contemporanea, Laterza, Roma-Bari (nuova edizione riveduta ed ampliata) 1988.
Manfredo Tafuri, Francesco Dal Co, Architettura contemporanea, Electa, Milano 1976.
Gottfried Semper, Architettura, Arte e Scienza (a cura di B. Gravagnuolo), Clean, Napoli 1987.
Benedetto Gravagnuolo, Adolf Loos. Teoria e opere, Idea Books, Milano 1981.
Gli allievi sono invitati a scegliere un argomento di approfondimento analitico nell'ambito dei temi trattati, concordandolo durante lo svolgimento del corso stesso. I temi verranno enucleati nel programma dettagliato distribuito presso il «Dipartimento di Storia dell' Architettura e Restauro», programma corredato di ulteriori indicazioni bibliografiche specifiche per ciascun argomento trattato.
90. RESTAURO URBANO
Non attivato.
Facoltà di Architettura 155
4. Area disciplinare Tecnologica
4.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:
91. Tecnologia dell'architettura lO (A) 92. Tecnologia dell'architettura lO (B) 93. Tecnologia dell'architettura lO (C) 94. Tecnologia dell'architettura lO (D) 95. Tecnologia dell'architettura lO (E)
96. Tecnologia dell'architettura 20 (A) 97. Tecnologia dell'architettura 20 (B) 98. Tecnologia dell'architettura 20 (C)
4.B) Insegnamenti di indirizzo:
99. Progettazione ambientale 100. Igiene ambientale 101. Disegno industriale (A) 102. Disegno industriale (B) 103. Unificazione edilizia e prefabbricazione (A) 104. Unificazione edilizia e prefabbricazione (B) 105. Tecnologia del recupero edilizio 106. Tecnologia dei materiali da costruzione (A) 107. Tecnologia dei materiali da costruzione (B) 108. Tipologia strutturale 109. Morfologia dei componenti 110. Cultura tecnologica della progettazione
prof. G. Caterina prof. D. Orlacchio prof. A. Capasso prof. I. Amirante prof. C. Claudi de S. Mihiel
prof. V. Gangemi prof. M. Cennamo prof. A. Vitale
prof. R. Mango prof. G. Caterina prof. R. Mango prof. E. Guida prof. R. La Creta prof. G. Esposito prof. I. Amirante prof. C. Claudi de S. Mihiel prof. G. Esposito prof. R. La Creta prof. A. Vitale prof. V. Gangemi
156 Università degli Studi di Napoli Federico Il
91. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA l° (A)
Prof. Gabriella Caterina
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione ed at
tuazione dell'architettura
Contenuti minimi del corso
Il corso si basa su tre premesse. La prima considera le scelte costruttive non successive alla fase ideativa del progetto architettonico. La seconda privilegia il momento di programmazione e di gestione del progetto rispetto a quello puramente propositivo della forma. La terza muove dall'assunto che la tecnologia riveste oggi un ruolo decisivo nel processo di trasformazione dell'ambiente.
In particolare, sul fondamento della contemporaneità tra momento ideativo e attuativo dell'architettura, il corso affronta l'esame dei punti critici delle scelte costruttive e dei sistemi di produzione industriale.
In relazione alla seconda premessa il corso ha come oggetto di riflessione il significato della tecnologia nelle varie fasi del ciclo edilizio.
Il terzo obiettivo, infine, investe le responsabilità che assume oggi la tecnologia per una corretta ed equilibrata gestione dei processi innovativi ed un uso controllato delle risorse.
Le lezioni teoriche sull'analisi delle scelte attuative del progetto architettonico hanno come riferimento i problemi della terminologia, della rappresentazione e della catalogazione dei processi di costruzione.
Tale ciclo di lezioni prevede l'articolazione del seguente programma operativo:
Il concetto del costruire
1. Definizioni di tecnologia 2. Parametri 3. Rapporto ambiente e tecnica 4. Sistema tecnologico e sistema ambientale
Tecniche e manufatti architettonici
5. Le costruzioni tradizionali 6. Il cemento armato 7. Il ferro 8. Le strutture reticolari 9. Le costruzioni prefabbricate
lO. Cupole e geodetiche 11. I gonfiabili 12. Le tensostrutture
Corso: L'articolazione prevede un ciclo di lezioni teoriche e lo sviluppo di un lavoro d'anno, con elaborati grafici, formato UNI A/3, che sarà presentato in sede d'esame.
Tale lavoro di gruppo o individuale tende a verificare gli assunti teorici mediante la scomposizione e la lettura di un edificio, approfondendo, in particolare, il rapporto tra sistema di co- . struzione, forma dell'edificio e condizioni ambientali.
È consigliata una frequenza continua per la stretta interdipendenza tra il ciclo delle lezioni teoriche e le esercitazioni grafiche.
Bibliografia essenziale
G. Ciribini, Tecnologia e progetto, C.E.L.I.D., Torino 1984.
V. Gangemi (a cura di), Architettura e· tecnologie appropriate, ed. F. Angeli, Milano 1986.
R. Banham, Ambiente e tecnica nell'edilizia moderna, ed. Laterza, Bari 1978.
V. Olgyay, Progettare con il clima. Un approccio al regionalismo architettonico, ed. F. Muzio, Padova 1981.
E. Allen, Come funzionano gli edifici, ed. Dedalo, Bari 1983.
Facoltà di Architettur~ 1571 ~
Normativa per l'edilizia residenziale UNI/CE 1980.
Nota
La bibliografia verrà integrata durante lo svolgimento del corso.
Indicazioni: Il corso di Tecnologia I è inserito nel quadro definito dall'indirizzo tecnologico, è coordinato con il corso di Disegno e Rilievo tenuto dal prof. Carmine Gambardella ed è collegato verticalmente con il corso di Tecnologia II.
Iscrizioni al corso: per numero di matricola (1/5) secondo l'ordine di iscrizione ai corsi A/B/C/D/E.
Modalità suddivisione studenti: attività individuali. Articolazione gruppi di lavoro coordinati.
Esami: per l'anno accademico 1989/ 90 gli esami si terranno secondo il se-guente calendario:
Martedì 3 luglio 1990 » lO luglio » » 17 luglio » » 23 ottobre » » 13 novembre » » 20 novembre » » 5 febbraio 1991 » 5 marzo » » 12 marzo »
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dotto Vittorio Fiore, Antonella Petrai, Mariarita Pinto.
92. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA l° (B)
Prof. Domenico OrIacchio
Area disciplinare: Tecnologia Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Finalità
Il programma propone lo studio delle tecnologie che caratterizzano l'habitat, con particolare riferimento ai processi costruttivi industriali.
In un ottica tesa al superamento del dualismo tra architettura e tecnologia, saranno affrontate le tematiche connesse all'importanza della conoscenza delle tecnologie, al ruolo che esse assumono nell'organizzazione dello spazio e nel processo costruttivo dell'architettura, anche come nuovo mezzo espressivo.
Per la conoscenza della dimensione tecnica della progettazione ed il controllo dello spazio, saranno esaminati i sistemi costruttivi di tipo tradizionale, quelli anelastici ed elastici, secondo i principi presenti nelle tre componenti vitruviane.
Contenuti
Nel ciclo delle lezioni teoriche saranno trattati i seguenti argomenti:
- Esigenze, ambiente e tecnologie nell'edilizia residenziale.
- Costruzioni a masso. - Costruzioni intelaiate in cemento
armato. - Costruzioni in acciaio. - Collegamenti verticali. - Costruzioni nelle zone sismiche. -; Procedimenti costruttivi indu-
striali.
Gli allievi potranno completare le conoscenze delle tecnologie enunciate, col 2° corso di T.d.A. che sarà tenuto dallo stesso docente.
La fase applicativa del corso, con sperimentazione diretta svolta anche
158 _ - Università degli Studi di Napoli Federico Il
in gruppo, prevede lo studio sistematico di opere del Movimento Moderno, rivolte all'uso dell'edilizia industrializzata.
Gli elaborati grafici comporteranno un esame sistematico delle tecnologie per parti, adoperate nelle fasi progettuali ed esecutive, nei sistemi tecnologici verticali, orizzontali primari e secondari, nelle opere di completamento e nell'impiantistica.
Faranno parte integrante del corso le lezioni di preparazione alle esercitazioni dell' Arch. Vincenzo Manocchio e di altri collaboratori chiamati dal docente.
Bibliografia essenziale
L. Quaroni, Progettare un edificio. Gtto lezioni di architettura, Mazzotta Editore, Milano 1977.
A. Petrignani, Tecnologie dell'Architettura, Giirlich editore, Milano 1967.
D. Orlacchio, Processi costruttivi industriali, F.P. Editore, Napoli 1980.
Riferimenti bibliografici specifici, saranno indicati durante lo svolgimento del corso.
Esami: le date degli appelli saranno indicate con apposito avviso.
Iscrizioni al corso: assegnazione per numero di matricola. Le iscrizioni saranno ratificate mediante consegna, al docente, di una scheda di adesione.
93. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETIURA l° (C)
Prof. Aldo Capasso
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Corso
Il corso si articola attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Sono previsti interventi di docenti e ricercatori esterni e visite a cantieri e industrie edili.
Il corso prevede lo sviluppo di due esercitazioni grafiche: una relativa al rilievo di una unità commerciale, l'altra all'analisi di un'opera di un architetto del Movimento Moderno. Gli elaborati - su tavole formato UNI A/3 e con il disegno tecnico secondo norme CNR saranno presentati in sede di esame. La prova d'esame consiste nell'illustrazione dei suddetti elaborati e in un colloquio sugli argomenti del programma.
Contenuti del corso: il corso tende a chiarire le relazioni tra il processo costruttivo e il sistema architettonico tenendo conto delle problematiche produttive ed ambientali.
Lo studio si sviluppa attraverso l'analisi degli elementi che, insieme ai legami che li connettono, costituiscono l'opera architettonica e dei relativi procedimenti costruttivi.
L'analisi si svolgerà secondo un processo di scomposizione dell'organismo edilizio nell'obiettivo d'individuare oltre alla struttura geometricofunzionale, la matrice e la fattualità tecnica dell'architettura in esame.
Attraverso tale metodologia s'intende altresì sottolineare il processo costruttivo quale azione volta a realizzare l'opera intesa come sintesi delle richieste prestazionali, della strumentazione tecnica disponibile, delle procedure produttive, delle caratteristiche
Facoltà di Architettura 15'9 ~
dei materiali impiegati e non ultimi gli aspetti formali.
Pertanto il corso chiarisce innanzitutto il significato di Tecnologia dell'Architettura e successivamente le problematiche connesse quali: l'architettura come sistema e il sistema nella sua processualità.
Queste tematiche saranno quindi oggetto delle lezioni e delle esercitazioni, ed il lavoro dell'anno ne è una esemplificazione metodologica.
Bibliografia generale
E. Allen, Come funzionano gli edifici, Dedalo, Bari 1983.
R. Banham, Ambiente e tecnica nell'architettura moderna, Laterza, Bari 1978.
Architettura-Sistema (materiale didattico n. 2), Napoli 1983.
Guida alle esercitazioni, Clean (a cura di M. Losasso), Napoli 1986.
Esami: gli esami si svolgeranno con sedute quindicinali nei mesi di giugno e luglio e con sedute mensili nei mesi di novembre-dicembre e di febbraiomarzo.
Indicazioni: gli studenti del corso potranno frequentare al terzo anno il corso di Tecnologia dell'Architettura Ile con lo stesso docente.
Iscrizioni al corso: per numero di matricola progressivo fino a 115 del totale degli iscritti ai cinque corsi di Tecnologia dell' Architettura I. Gli allievi possono seguire il corso da soli o in gruppo di max 3 persone.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca del dott. arch. Vincenzo Pinto.
94. TECNOLOGIA DELL' ARCHITETIURA l° (D)
Prof. Maria Isabella Amirante
Area diSciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Corso
Il corso prevede un ciclo di lezioni teoriche volte alla esplicitazione dei suoi contenuti. Sono programmati inoltre incontri a carattere seminariale al fine di puntualizzare il contributo della tecnologia nella formazione del progettista architetto. La fase operativa verterà sull'analisi di manufatti esistenti per dedurre una conoscenza dei singoli elementi e del sistema che li unifica in unità di spazio, secondo un'ottica prestazionale, e sarà affiancata da seminari integrativi che saranno svolti dagli architetti A. Bosco, G. Oliviero, S. Rinaldi, V.R. Savi, volti all'approfondimento del sistema edilizio e del suo rapporto con l'ambiente.
Il corso prevede lo sviluppo di un lavoro d'anno, con elaborati grafici (su schede formato A3) che sarà consegnato al momento della prenotazione d'esame. L'esame consiste in un colloquio sugli argomenti del programma e nell'esposizione del lavoro d'anno ..
Contenuti minimi del corso
Oggi si assegna alla tecnologia dell'architettura il ruolo di « scienza dei processi» per la realizzazione dell'ambiente costruito, proponendone un uso orientato alla gestione degli apporti pluridisciplinari inerenti l'intero arco del processo progettuale a partire dalla definizione dei bisogni dell'uomo fino ad arrivare alle problematiche della gestione del manufatto
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realizzato. L'intenzionalità tecnologica che dunque sottende ogni livello della realtà architettonica, in genere proiettata su parti distinte dell'organismo costruttivo, viene analizzata come processo unitario globale.
In particolare l'obiettivo che si propone il corso è di fornire metodi e strumenti necessari alla comprensione dei processi di costruzione attraverso l'individuazione degli elementi logici e fisici, distinti e organizzati, che ne costituiscono la complessità. Il che implica la possibilità di comprendere anche la trama relazionale del sistema nella sua globalità e non nella somma degli elementi.
Gli ambiti tematici riguardano:
1) Architettura e tecnologia
Il corso si propone di stimolare il confronto fra architettura e tecnologia, proponendo un interpretazione della tecnologia volta al servizio dell'« abitare» più che del solo «costruire». Si introducono quindi nel processo progettuale «un insieme di conoscenze che concernono l'analisi e la previsione circa l'impatto che la tecnologia, vista come espressione globale di una cultura spirituale e materiale, ha oggi e avrà domani sulla vita dell'uomo».
2) I sistemi tecnologici come modo di costruire
Il corso si propone di fornire gli . strumenti informativi per la comprensione dei processi di costruzione attraverso la elaborazione del quadro metodolagico e strumentale che sottende i processi di edificazione e di produzione edilizia. Saranno analizzati in particolare i sistemi continui in muratura portante, i sistemi a telaio, la coordinazione modulare e l'industrializzazione edilizia.
Bibliografia
AA.VV., Architettura e tecnologia appropriata, a cura di V. Gangemi, F. Angeli, Milano 1985.
Amirante, Caterina, Leone, Costruzione della casa e risparmio energetico del Mezzogiorno, ESI, Napoli 1979.
E. Allen, Come funzionano gli edifici, ed. Dedalo, Bari 1983.
Salvadori-Heller, Le strutture in architettura, ETAS 1983.
Amirante (a cura di), Edificio e ambiente, contributi seminariali di A. Bosco, G. Oliverio, S. Rinaldi, V.R. Savi, Clean, Napoli 1988.
G.K. Koenig, B. Furiozzi, G. Ceccarelli, F. Brunetti, Tecnologia delle costruzioni, ed. Le Monnier, Firenze 1980.
Modalità suddivisione studenti: attività individuali - articolazione secondo gruppi di lavoro coordinati in seminari.
Esami: iscrizione su prenotazione. Sono previste tre sessioni di esami, articolate in più appelli nei mesi di giugno e luglio; ottobre e novembre; febbraio.
Iscrizione al corso: iscrizione per numero di matricola (115 del totale degli iscritti) secondo l'ordine di immatricolazione ai corsi A/B/C/D/E.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. A. Bosco, G. Oliviero, S. Rinaldi, V.R. Savio
95. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA l° (E)
Prof. C. Claudi de Saint Mihiel
Contenuti
La scelta del campo di studio è legata, da un lato all'opportunità di prefi-
Facoltà ~J Architettura ~ , 161 ~
gurare risposte «possibili» alla domanda crescente di abitazioni e servizi sociali, dall'altra alla necessità di incentivare lo sviluppo di quei processi edilizi che si avvalgono principalmente delle risorse e del patrimonio produttivo locale. In tal senso il corso intende promuovere lo studio dell'insieme delle problematiche (materiali, sistemi strutturali, tecniche di lavorazione, logiche di montaggio e assemblaggio) rivolte alla conformazione di spazi abitabili derivanti sia da processi di costruzione «tradizionali», che dall'adozione di sistemi «tecnologicamente avanzati».
In quest'ottica si esploderanno:
1) le possibilità di risolvere specifici problemi abitativi, ai diversi livelli di intervento aderendo sia alle esigenze di colui che dovrà fuirne, .sia adottando quei sistemi costruttivi più idonei per una realizzazione congruente con tradizioni costruttive locali, coinvolgimento di mano d'opera e strutture produttive disponibili sul luogo, scelte di materiali e tecnologie aderenti alla cultura architettonica in cui si va ad operare;
2) le potenzialità offerte da quei sistemi tecnologici «avanzati e sperimentali» che offrono le possibilità di confermare architetture «aperte» cioè tali da lasciare in ogni momento della costruzione una pluralità di scelte per una adattabilità della stessa a nuove o mutate esigenze. Si porrà, pertanto, particolare attenzione sia ai concetti di flessibilità dello spazio costruttivo, sia alla intercambiabilità dei componenti che lo costituiscono.
Obiettivi generali e obiettivi specifici
I due filoni di studio delineati non si pongono in antitesi tra di loro, ma,
anzi, vogliono costituire, nel loro insieme, un campo problematico all'interno del quale sia in ogni momento possibile scegliere le tematiche, le modalità di esecuzione e gli strumenti più idonei e appropriati a risolvere un particolare problema di architettura.
L'obiettivo specifico del primo campo di studio, è quello di entrare nel merito di materiali e processi legati a schemi costruttivi «tradizionali» per acquisire caratteristiche di funzionamento e strumenti di controllo delle architetture «definite ed immutabili ».
Il secondo settore di ricerca si prefigge di entrare nel merito di processi e sistemi che si avvalgono essenzialmente di componenti industrializzati e che perfigurano possibilità di crescita e di modificazioni degli spazi.
Strumenti e metodi
Per quel che concerne il livello conoscitivo, si terranno lezioni e seminari volti all'approfondimento dei vari temi specifici che, nel loro insieme, costituiscono il bagaglio necessario allo sviluppo del lavoro di ricerca progettuale. Sono, quindi, previste comunicazioni sui seguenti argomenti:
- Rapporto tra tecnologia e architettura (innovazione tecnologica e invenzione architettonica, tecnologie «pesanti», tecnologie «leggere», tecnologie «appropriate»).
- Struttura della materia (deformazioni, legami, trattamenti).
- Materiali per costruire (terreno, pietre, laterizi, malte, acciaio, legno, plastiche).
- Processi di costruzione (sovrapposizione, congiunzione, tessitura, continuità plastica).
- Parti della costruzione (strutture, chiusure, coperture, attrezzature).
162 Università degli Studi di Napoli Federico Il
- Sistemi tecnologici della produzione in serie (prefabbricazione, industrializzazione, serialità, standardizzazione).
La bibliografia verrà fornita nel corso delle lezioni.
96. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA 2° (A)
Prof. Virginia Gangemi
Area disciplinare: Tecnologia ed impiantistica
Dipartimento: Configurazione e attua-zione dell'architettura
Collaboratori: arch. Paolo Brecci (ricercatore confermato) Modalità suddivisione studenti: Attività individuali. Articolazione secondo gruppi di lavoro coordinati
Contenuti minimi del corso
A) Il sistema edificio - Indicazioni per una analisi interpretativa a carattere tecnologico,
B) L'approccio esigenziale e il rapporto requisiti-prestazioni.
C) Costruzione e luogo: indicazioni per una progettazione appropriata,
D) Processi si produzione e di attuazione e loro incidenza sulle scelte progettuali.
E) Problemi di gestione di manutenzione: la ricerca della durabilità,
F) Il ruolo dell'utenza nella programmazione e nella verifica della qualità in edilizia,
G) Soluzioni progettuali appropriate: indicazioni per una componentistica flessibile,
Hl Forme di controllo della qualità in edilizia,
Articolazione del corso
Il corso si articola attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Sarà integrato da un· seminario svolto dall'architetto Paolo Brecci, ricercato-
re confermato. Sono previsti inoltre interventi di docenti esterni alla Facoltà e sopralluoghi presso industrie impegnate nel campo della produzione edilizia. Il corso prevede lo sviluppo di un lavoro d'anno, con elaborati grafici, che sarà presentato in sede di esame. L'esame consiste in un colloquio sugli argomenti del programma e nell'esposizione del lavoro d'anno.
Esami: Sono previste tre sessioni di esame che si terranno nei mesi di luglio, novembre, febbraio, ciascuna articolata in più appelli.
Il corso di Tecnologia dell'Architettura II è inserito nel piano di studi definito dall'Indirizzo Tecnologico, a sostegno dei percorsi didattici di Tecnologia del Recupero e di Disegno Industriale.
Iscrizioni al corso: Per libera iscrizione fino ad 1/3 degli studenti, con precedenza agli allievi che hanno già frequentato il corso lA.
Bibliografia
Costantini, A. Norso, Prospettive di politica tecnica in edilizia, F. Angeli, Milano, 1985.
V. Gangemi, P. Ranzo, Il governo del progetto, ed. L. Parma, Bologna, 1987.
G. Ciribini, Tecnologia e progetto, Celid, Torino, 1984.
Architettura e tecnologia appropriata, a cura di V. Gangemi, F. Angeli, Milano, 1985.
G. Nardi, Le nuove radici antiche, F .. Angeli, Milano, 1988.
Facoltà di Architettura 163 '"
97. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA 2° (B)
Prof. Michele Cennamo
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Progettazione urbana
Il corso è programmato in lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e contributi esterni. Le lezioni teoriche saranno tenute tutte nella sede della Facoltà; mentre le esercitazioni pratiche si svolgeranno oltre che in sede (per l'elaborazione di grafici) anche fuori sede (per la visita ad opere di architettura, cantieri edili e sedi della Produzione edilizia). Contributi esterni saranno forniti da tecnici consulenti del settore della produzione.
Poiché il lavoro di quest'anno in corso è conseguente a quello impostato in tecnologia lE nell'anno 1987-88, gli iscritti coincideranno con gli stessi allievi che hanno frequentato ed hanno superato il l° esame.
L'allievo dovrà comunque formalizzare l'iscrizione al corso, presso la segreteria del Dipartimento di Progettazione Urbana (ex Istituto di Metodologia al 2° piano) al fine di poter programmare le esercitazioni pratiche con i collaboratori.
L'allievo dovrà, infatti, contemporaneamente iscriversi al gruppo di esercitazioni pratiche che fa capo ad ogni collaboratore il quale tiene in ordine un registro delle prove, delle correzioni o delle visite effettuate.
L'esame è individuale. Esso si sviluppa in una parte teorica ed in una elaborazione grafica effettuata durante l'anno. Quest'ultima potrà anche essere presentata in gruppo ma in essa dovrà sempre essere individuato il contributo specifico di ogni allievo.
Esami
Per sostenere l'esame finale, l'allievo oltre che a trovarsi nelle condizioni previste dalla Facoltà in ordine alle propedeuticità, dovrà aver portato a termine tutto il lavoro grafico a lui assegnato (regolarmente vistato dal collaboratore responsabile).
Le sedute di esame avranno inizio il primo giovedì del mese di giugno del 1990 e proseguiranno per tutto giugno e luglio nello stesso giorno della settimana. Le sedute autunnale e primaverile saranno programmate in base alle reali esigenze degli alunni.
Contenuti minimi del corso
Il Corso, in prosieguo del programma avviato nell'anno 1987-88 intende sviluppare gli aspetti fondamentali del rapporto tra Tecnologia dell'architettura e Produzione edilizia puntando ad un approccio formativo delle esperienze progettuali realmente vissute per la città di Napoli negli ultimi anni per pervenire ai più attuali significati di « innovazione tecnologica».
In particolare, il programma intende approfondire i complessi rapporti tra Architettura, Industria e svolta tecnologica verificatisi nel dibattito architettonico sviluppatosi a Napoli nell'ultimo decennio attraverso lo studio della formazione e della codificazione del processo di trasformazione edilizia di questi anni per confrontarlo con i processi e i sistemi costruttivi più attuali in modo da determinare un reale confronto critico tra tecnologia di controllo del progetto e tecnologia creativa del progetto.
Bibliografia
Guido Nardi, Progettazione architettonica per sistemi e componenti, F. Angeli, Milano, 1976.
164 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Guido Nardi, Tecnologia dell'Architettura e industrializzazione Edilizia, F. Angeli, Milano, 1978.
Michele Cennamo, Autarchia e Tecnologia nell'Architettura razionale italiana, F. Fiorentino, Napoli 1988.
Michele Cennamo, Innovazione tecnologica e movimento moderno, F. Fiorentino, Napoli 1988.
Modalità suddivisione: per numeri di matricola degli studenti del corso, già iscritti nell'anno accademico 1987-88.
Collaboratori: F. Abbate e C. Truppi, ricercatori; C. Giussani, D. Motti e G. Russo, cultori della materia.
98. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA 20 (C)
Prof. Augusto Vitale
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Contenuti del corso
II corso si propone di individuare gli strumenti di mediazione tra invenzione progettuale e cultura tecnica nella pratica dell'architetto, per una corretta formulazione del suo ruolo di costruttore dell'ambiente umano, mettendo a fuoco le connessioni tra le sue competenze professionali e le modificazioni della società e le trasformazioni sempre più accelerate dei modi di produzione, che tendono a divenire sempre più estranee alla cultura architetto~ nica.
A tal fine il corso approfondisce il ruolo svolto dall'innovazione tecnolo-
gica nella definizione della figura professionale dell'architetto, esaminando le logiche produttive e le modalità d'impiego dei processi più maturi a cui è approdata l'evoluzione dei mezzi costruttivi. Di essi vengono analizzate le caratteristiche di produzione e le prestazioni tecnologiche e ambientali, con l'obiettivo di fornire all'allievo:
- gli elementi di valutazione e scelta dei parametri progettuali e di impiego;
- gli strumenti -di controllo progettuale dei caratteri morfologici, tipologici e tecnologici e delle fasi esecutive del processo progettuale.
Corso: si compone di lezioniteoriche e di esercitazioni e seminari e sarà integrato da visite a cantieri di edilizia industrializzata nell'area napoletana.
II lavoro d'anno consisterà in elaborazioni scritte o grafiche per l'approfondimento e la verifica dei temi trattati nel corso.
Esami: l'esame sarà effettuato mediante colloquio e valutazione degli elaborati.
Indicazioni: il corso è consigliato agli studenti degli indirizzi Progettuale e Tecnologico. Per qùest'ultimo, esso è inserito nel percorso didattico rivolto all'Industrializzazione edilizia.
Iscrizione ai corsi: entro un tetto di un terzo degli iscritti al 3 o anno di corso, con precedenza agli studenti che hanno frequentato il IO corso di Tecnologia dell'Architettura C.
Bibliografia
G. Nardi, Le nuove radici antiche, F. Angeli, Milano, 1986.
Facoltà di Architettura 165
A. Vitale, Una nuova strategia per la produzione industriale in architettura, in AA.VV., Architettura e tecnologia appropriata, F. Angeli, Milano, 1985.
A. Vitale, M. Perriccioli, S. Pone, Architettura e costruzione. Il problema della tecnica in architettura, F. Angeli, Milano, 1989.
Per la parte applicativa, la bibliografia sarà fornita durante lo svolgimento del corso.
Modalità suddivisione studenti: articolazione per gruppi di studio (max 4 studenti).
Collaboratore: dott. F. Cassese.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. M. Perriccioli e S. Pone.
99. PROGETTAZIONE AMBIENTALE
Prof. Roberto Mango
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
II corso di Progettazione Ambientale attivato per l'a.a. 1988/89 tratterà la problematica progettuale relativa alle terminazioni qualificative dei processi interdisciplinari che realizzano il progetto d'ambiente.
L'area di studio e di ricerca è l'universo del dettaglio assunto nella sua valenza di elemento strutturante espressivo delle relazioni significative tra oggetti e contesti, negli interventi riguardanti gli spazi aperti, costruiti e/ o di natura.
In tal senso il corso si viene a porre come opportuna estensione applicativa del corpus disciplinare del Disegno Industriale trascorrendo dalla fenomenologia dell'oggetto d'uso privato a quella dell'oggettualità pubblica aperta come sistema a valenza strutturante dell'ambiente.
L'attività didattica svilupperà conseguentemente processi di sensibilizzazione e di scientizzazione degli strumenti disciplinari del Disegno Industriale verso la complessità relazionale istituibile tra oggetto e ambiente, tra l'ambiente e gli oggetti promuovendo atteggiamenti progettuali attenti a cogliere motivazioni, ragioni, suggestioni utili a fondare le scelte e le procedure progettuali su modalità relazionali di carattere e valore ambientale.
L'attività del corso si articolerà in 3 fasi:
- lezioni teoriche generali; - seminari integrativi monografici; - esercitazioni progettuali.
L'apparato bibliografico particolare sarà diffuso alla conclusione di ogni fase e costituirà oggetto del colloquio d'esame.
Bibliografia essenziale
V. Gregotti, Il Territorio dell'Architettura, Milano, 1980.
Norberg Schulz, Genius Loci, E1ecta . 1981.
T. Maldonado, La speranza progettuale, Einaudi, 1970.
R. Mango, Lo spazio urbano - Design e arredo, Napoli 1965.
R. Mango, Environmental Design, Napoli 1968.
R. Mango, L'esperienza ambientale, Napoli CUEN, ristampa 1988.
166 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Disponibilità collaboratori: negli orari delle lezioni.
Corso: esercitazioni progettuali con elaborazioni grafiche, relazioni scritte, frequenza obbligatoria.
Date esami: Sono previste tre sessioni di esami che si terranno nei mesi di luglio, novembre, febbraio, ciascuno articolato in più appelli, il lunedì di ogni settimana.
Ammissione e modalità all'esame: per essere ammesso a sostenere l'esame lo studente deve aver prodotto i seguenti elaborati di rilievo e progettuali:
l) Grafici completi del primo rilievo assegnato;
2) Partecipazione ad almeno 7 esercitazioni in aula (lunedì);
3) Rilievo completo del tema monografico assegnato (mercoledì).
L'esame inoltre prevede un colloquio orale sui temi di carattere istituzionale e monografico di cui alla bibliografia indicata ed alle comunicazioni dirette (giovedì).
Collaboratore: arch. T. Cecere.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca del dott. M. Pisani.
100. IGIENE AMBIENTALE
ProC. Gabriella Caterina
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Contenuti minimi
L'attuale degrado ambientale ha messo in luce come la qualità della vita all'interno di un edificio possa essere regolata dall'involucro stesso, senza il bisogno di ricorrere a grandi consumi energetici con danni e conseguenze irreversibili per l'ambiente. Da qui la necessità di mettere a punto sistemi di diagnostica, per individuare le prestazioni dei manufatti esistenti, e repertori di tecnologie appropriate e di apparati di controllo, per tutelare sia l'ambiente sul quale si interviene sia la salute degli utenti.
L'esame degli attuali regolamenti d'igiene denota una concezione di ambiente e di qualità di vita non più rispondente né alle attuali idee di salvaguardia ambientale e di esigenze di benessere, né all'attuale livello di innovazione tecnologica.
Pertanto appare utile ripercorrere, anche a scala dell'edificio, un iter di progettazione che definisca i punti critici della tutela dell'ambiente per individuare le «regole» di comportamento del manufatto edilizio.
Il corso si propone di interpretare nella prima parte, le modalità attuative delle trasformazioni edilizie. In particolare gli strumenti tecnici e normativi che vengono predisposti per realizzare e controllare il progetto architettonico rispettando i principi dell'igiene ambientale.
In tal senso il Regolamento di Igiene verrà assunto nella seconda parte del corso, come principale termine di riferimento dal punto di vista concettuale ed operativo, per proporre la strategia pratica più rispondente all'attuale domanda di tutela dell'ambiente e di comfort edilizio.
L'area di studio prescelta comprende la fascia costiera della Penisola Sor-
Facoltà di Architettura 16~
rerttina, da analizzare nella prospettiva di una riformulazione dei Regolamenti di Igiene, con livelli prestazionali adeguati e congruenti all'attuale impostazione della normativa CEE sull'impatto ambientale.
Il tema della normativa di tutela ambientale sarà trattato dal dott. Gino Famiglietti, professore a contratto.
Esami: Sono previste tre sessioni di esami che si terranno nei mesi di luglio, novembre, febbraio, ciascuno articolato in più appelli, il lunedì di ogni settimana.
Indicazioni: il corso si avvale della collaborazione del dott. Gino Famiglietti professore a contratto ed esperto di normativa ambientale. È consigliato agli studenti degli Indirizzi Tecnologico e Progettuale.
Iscrizione ai corsi: entro un tetto di 25% studenti con precedenza agli iscritti all'Indirizzo Tecnologico (eventuale prova di ammissione scritta).
Bibliografia
Dispensa a cura del dott. Gino Famigli etti, Igiene Ambientale: Profili normativi, in distribuzione durante il corso.
A. Albano, L. Salvalaggio, Manuale di igiene, Padova, Piccin 1980.
V. Bettini, E. Falqui, M. Alberti, Il bilancio di impatto ambientale, Milano, CLUP CLUED 1986.
V. Olgyay, Progettare con il clima. Un approccio al regionalismo architettonico, F. Muzio ed.
101. DISEGNO INDUSTRIALE (A)
Prof. Roberto Mango
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Contenuti minimi
Il Disegno Industriale è disciplina progettuale fondata sulla conoscenza e l'uso, esteticamente intenzionalizzato, di procedure e processi politecnici relativi alla costruzione della forma e della producibilità (e riproducibilità) industriale di oggetti, sistemi, attrezzature e strutture. Questi interessi progettuali e produttivi sono organizzati in « aree-problema» attraverso le quali si articola l'offerta didattica e l'attività di ricerca.
Le aree-problema sono:
-- La storia del design attraverso il tipo.
- Artigianato, industria e qualità formali di origine tecnologica.
- Prefabbricazione ed industrializzazione dell'edilizia: l'abitabilità transitoria.
- Ambiente e Arredo urbano.
Il processo progettuale di costruzione della forma si sviluppa come sequenza coerente di decisioni motivate e sperimentazioni mirate. La qualità dell'oggetto viene ricercata e identificata nella qualità stessa delle motivazioni, siano esse storico-culturali, architettoniche, tecnologico-produttive, socio-economiche, plastico-decorative.
Il processo disciplinare è tenuto sempre ancorato alle condizioni di tempo e di luogo entro cui matura e si sviluppa l'esperienza progettuale e
168 Univers!tà degli Studi di Napoli Fetlerico Il
che nella condizione napoletana (e meridionale in genere) non può non essere valutata come occasione di acculturazione introduttiva alle problematiche della innovazione strategica della produzione e alle prospettive delle nuove professionalità.
Il programma dettagliato del corso e la bibliografia relativa saranno fornite durante lo svolgimento del corso.
Bibliografia
G. Dorfles, Introduzione al Disegno Industriale, Einaudi 1963.
R. De Fusco, Storia del Design, ed. Laterza, 1985.
S. Giedion, L'era della meccanizzazione, Feltrinelli, 1967,. l'ed.
V. Gregotti, Il Disegno del prodotto industriale, Electa 1982.
Disponibilità collaboratori: negli orari delle lezioni.
Corso: esercitazioni progettuali con elaborazioni grafiche, relazioni scritte, frequenza obbligatoria.
Date esami: Sono previste tre sessioni di esami che si terranno nei mesi di luglio, novembre, febbraio, ciascuno articolato in più appelli, il lunedì di ogni settimana.
Ammissione e modalità di esame: per essere ammesso a sostenere l'esame lo studente deve aver prodotto i seguenti elaborati di rilievo e progettuali:
1) Grafici completi del primo rilievo assegnato.
2) Partecipazione ad almeno 7 esercitazioni in aula (lunedì).
3) Rilievo completo del tema monografico assegnato (mercoledì).
L'esame inoltre prevede un colloquio orale sui temi di carattere istituzionale e monografico di cui alla bibliografia indicata ed alle comunicazioni dirette (giovedì).
Un seminario di progettazione per la' nautica sarà tenuto dal Prof. Ing. Mino Simeone.
Collaboratore: arch. T. Cecere.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca del dott. M. Pisani.
102. DISEGNO INDUSTRIALE (B)
Prof. Ermanno Guida
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Premessa
La locuzione italiana di Disegno Industriale, nell'accezione comune, risulta ancora legata storicamente alla nozione di disegno come strumento dell'ideazione, dell'espressione, della rappresentazione, piuttosto che dell'attività di progettazione.
Un programma o uno schema trasferiti in un disegno o in un modello rappresentano solo uno degli aspetti del design, ma è solo quando questi si materializzano in un prodotto, che si compie appieno la processualità progettuale o, più precisamente, quando si manifesta nella completa estensione l'intero percorso compreso dall'inven-
Facoltà di Architettura 16!~
zione, O revisione tecnologica e tipologica, alla concretizzazione produttiva fino alla verifica sperimentale, commercializzazione e consumo.
Pertanto, proprio nell'ottica dei temi posti dalla Rivoluzione Industriale, sarebbe sicuramente più appropriato ai contenuti ed alle finalità disciplinari del corso adottare la titolazione di «progettazione industriale», dove il progetto, da quanto già detto, va inteso soltanto in quanto produttivo. Il produttore è quindi compreso nel progetto ed il «pensabile» qui interpretato come «volontà intellettuale », piuttosto che come volontà di dominio o di sopraffazione, si materializza, ovvero diventerà «possibile» solo nel momento in cui l'intero impalcato delle informazioni, vaste ed eterogenee, e delle conoscenze, viene circuitato istantaneamente affinché tutti i supporti tecnico-scientifici, gli apporÙ interdisciplinari, le valutazioni ideologiche ed i fabbisogni, possano essere attraversati diagonalmente in un processo di sintesi, in un processo inventivo.
Indipendentemente dalla estensione numerale e dalle implicazioni problematiche del campo entro cui il design si manifesta e si legittima esso deve intendersi esteso indifferentemente, abusando ancora una volta della retorica espressione cara ad Hermann Muthesius «dal cucchiaio alla città». Dall'oggetto d'uso alla moda, dall'architettura industrializzata all'architettura per la nautica, indipendentemente dagli atteggiamenti tattici e strategici e dalle interpretazioni metodologiche e contenutistiche, l'esteso fenomeno del design e dei mass media versa attualmente in una condizione di profonda crisi di idee e di legittimità, imputabile prioritariamente alla caduta, oggi persistente, dei tradizionali valori ideologici e deontologici.
«Ciò che è andato in frantumi », osserva Gregotti, «non è tanto l'unità del metodo alle diverse scale dimensionali quanto l'unità delle intenzioni, delle ipotesi complessive a cui le diverse discipline di progetto fanno riferimento per la costruzione di un ambiente capace di contribuire a costruire una migliore compagine sociale », ma soprattutto sembra aver perduto sempre più credito la «speranza che il prodotto possa testimoniare fisicamente l'avvento di un'autentica società democratica o almeno l'utopia di essa».
La disputa quindi fra architettura e design assume contorni marginali; la fortunata circostanza propiziata dai grandi maestri dell'architettura moderna secondo cui il design è comprensivo dell'intera orbita di ciò che ci circonda, dai semplici utensili d'uso al complesso tracciato dell'intera città, ha prodotto e continua a produrre esiti significativi, anche se le tematiche e problematiche poste dalla cultura industriale inducono alla necessità di opzionare oggi una didattica specialistica polidisciplinare. E ciò proprio quando, come in un fatale ricorso storico, vengono ad essere posti in discussione proprio i termini del rapporto progetto-produzione-consumo, sotto l'impeto e l'affermarsi delle nuove tecnologie unitamente ai complessi problemi della producibilità seriale.
Esercitazioni pratiche
A. Fase preliminare
A.l. Fondamenti per la rappresentazione e la comprensione
- esercizi di base sugli elementi di disegno tecnico e meccanico; sui metodi, sulle strategie grafiche e sulle convenzioni normative;
- esercizi di rilevamento grafico e fotografiw
co su oggetti primari elementari e su organismi complessi;
170 Università degli Studi di Napoli Federico Il
- esercizi di lettura analitica su oggetti ele~ mentari e complessi tendenti ad individuare le tipologie costitutive, comprendere l'impianto strutturale, le connotazioni ergonomiche, ecc., rapportandole alla tecnologia produttiva e realizzativa, all'usufruibilità.
B. Fase applicativa
Saranno sviluppati tre esercizi metaprogettuali condotti in forma seminariale.
Lezioni teoriche
Comunicazioni sui momenti più significativi e caratterizzanti la storia del design:
- Definizione del campo disciplinare e sue interpretazioni.
- Le radici storiche dell'LD.: Il passaggio dalle «arti minori» alle « arti applicate », all'I.D. La qualificazione estetica del manufatto industriale. Il caso Thonet.
- L'architettura si appropria delle arti applicate. L'opera dei Maestri: Mies, Breuer, Le Corbusier, ecc.
- La funzionalizzazione del prodotto industriale: Germania-USA, 190011929.
- I moderni orientamenti dell'I.D. in USA: Le grandi aziende produttrici. I principali protagonisti: Saarinen, Eames, Nelson, Loewy.
- Il disegno industriale in Italia: Gli anni tra le guerre. L'attività dell'A.D.I., G. Ponti, M. Zanuso, A. Rosselli, A. e P.G. Castigliani, M. Nizzoli, F. Albini.
Bibliografia generale
S. Giedion, L'era della meccanizzazione, ed. Feltrinelli, Milano, 1967.
N. Pevsner, L'architettura moderna e il design, ed. Einaudi, Torino 1969.
F. Bologna, Dalle arti minori all'Industriai Design; storia di una ideologia, ed. Laterza, Bari 1972.
Le Corbusier, L'arte decorativa e il design, ed. Laterza, Bari 1972.
T. Maldonado, Disegno industriale: un riesame, ed. Feltrinelli, Milano 1976.
V. Gregotti, Il disegno del prodotto industriale, Italia 1860/1960, ed. Electa 1982.
E. Manzini, La materia dell'invenzione, ed. Arcadia, Milano 1986.
E. Guida, R. Mango, Abitare l'emergenza, ed. Electa, Napoli 1988.
Bibliografia essenziale
R. De Fusco, Storia del design, ed. Laterza, Bari 1985.
G. Poggiali, E. Bigi, Elementi di disegno tecnico, volume unico, ed. Zanichelli, Bologna 1983.
Ammissione e modalità di svolgimento degli esami
L'allievo per essere ammesso a sostenere l'esame entro le sessioni previste per l'anno accademico in corso deve aver partecipato:
- individualmente ad almeno 4 delle 7 prove che si svolgeranno in aula, di cui al punto A.1;
- individualmente ad almeno 2 delle 3 prove metaprogettuali di cui al punto B, oppure deve aver seguito il seminario di « progettazione per la nautica».
Le elaborazioni grafiche progettuali di cui al punto A.1 dovranno ulteriormente essere sviluppate secondo i criteri e le modalità che di volta in volta saranno comunicate attraverso le apposite schede didattiche di base.
La valutazione sarà espressa sulla base delle prove grafiche relative alla fase preliminare (A. l) e sulle prove progettuali. Inoltre, l'esame comprenderà un colloquio orale sui contenuti delle lezioni e della bibliografia essenziale.
Date esami: Sono previste tre sessioni di esami che si terranno nei mesi di luglio, novembre, febbraio, ciascu-
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Facoltà di Architettura 'I 'l'I p v~"
no articolato in più appelli, il lunedì di ogni settimana.
Disponibilità dei collaboratori: nei giorni e negli orari di lezione.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. S. Cozzolino, N. Gallo, S. Gentile, M. Parente, F. Russo.
103. UNIFICAZIONE EDILIZIA E PREFABBRlCAZIONE (A)
Prof. Rosalba La Creta
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Progettazione urbana
Contenuti
Il corso parte da un triplice ordine di considerazioni:
1) che l'intervento architettonico è parte del processo di costruzione dell'ambiente in cui il territorio va valutato nella sua globalità di struttura produttiva e fonte primaria di risorse;
2) che le tecniche edilizie, mediante le quali l'idea progettuale è verificabile e concretizzabile, oggi vanno riferite alla ricerca e all'invenzione dei processi idonei - nelle singole situazioni - a realizzare il nuovo assetto ambientale;
3) che l'adeguamento della produzione edilizia alla domanda di qualità oggi esistente in relazione alle effettive risorse ed esigenze del Paese, richiede chiarificazione dei rapporti tra i vari operatori, mutamenti nell'organizzazione delle diverse fasi produttive, razionalizzazione del processo edilizio attualmente rappresentativo di
una complessa e articolata realtà in continua evoluzione.
In tale ottica e con l'obiettivo di fornire gli strumenti metodologici per operare le scelte idonee in rapporto all'impiego di tecnologie edilizie industrializzate,il corso tratterà le seguenti tematiche generali:
1) Il ruolo della tecnologia nella costruzione dell'ambiente.
2) La prefabbricazione come processo tecnologico per la realizzazione di organismi architettonici.
3) I parametri di scelta tecnologica nell'edilizia industrializzata, riferiti sia agli obiettivi progettuali che al contesto ambientale.
Articolazione del programma
Il corso si articola in una fase teorica e in una fase applicativa. La fase teorica, svolta mediante lezioni e seminari, comprenderà la trattazione delle tematiche generali la cui conoscenza costituisce il naturale e indispensabile presupposto per lo svolgimento della fase applicativa. Quest'ultima, che coinvolgerà attivamente gli studenti singolarmente o organizzati in gruppi, consisterà nell'analisi critica di dati sistemi e componenti di edilizia prefabbricata e nella conseguente verifica delle loro possibilità di impiego in rapporto sia agli esiti architettonici che alle potenzialità produttive nazionali e locali.
Tutti gli elaborati della fase applicativa dovranno essere redatti su tavole formato UNI A3 (297x420 mm).
L'esame finale, sostenuto singolarmente da ciascun allievo, comprenderà un colloquio sulle tematiche generali affrontate nelle lezioni e nei seminari svolti durante l'anno, la illustra-
172 Università degli Studi di Napoli Federico Il
zione degli elaborati presentati e la discussione critica dei loro contenuti.
Le sedute di esame si terranno con cadenza quindicinale nell'ambito delle tre sessioni (estiva, autunnale e straordinaria) .
Iscrizione al corso: saranno raccolte alla fine delle lezioni.
Bibliografia essenziale
R. Pietroforte (a cura di), Industrializzazione e progetto - scritti di M assima Starita, Casa del Libro, R.C. 1981.
I.A.S.M. (a cura dello), Procedimenti costruttivi industrializzati per l'edilizia residenziale, B.E.-M.A. Editrice, Milano, 1982.
M. ZatTagnini (a cura di), Rosso mattone, Luigi Parma, Bologna, 1987.
Materiali didattici A/4 del Corso di Unificazione Edilizia e Prefab bricazione. Pac. Arch. Reggio Calabria, a.a. 1985-86.
Ulteriori riferimenti bibliografici saranno forniti agli studenti durante lo svolgimento del corso.
Collaboratore: dott. C. Truppi.
104. UNIFICAZIONE EDILIZIA E PREFABBRICAZIONE (B)
Prof_ Giuseppe Esposito
Area diSciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Il corso si propone di verificare ed approfondire con analisi critica i pro-
blemi connessi alla vasta tematica della prefabbricazione, individuandone le motivazioni di fattibilità in una logica produttiva e di rapporto esistente tra vincoli caratteristici e libertà compositiva. Contestualmente saranno esaminati gli aspetti fondamentali del processo costruttivo industrializzato e gli strumenti logici che concorrono a caratterizzarlo (coordinazione modulare, unificazione, normativa di qualità, industrializzazione del cantiere) e le tecniche più efficaci ed avanzate.
A rgomenti del corso
l) Attività didattica
a) Fase formativa:
- origini della prefabbricazione; le prime esperienze europee;
- la prefabbricazione a ciclo aperto e a ciclo chiuso;
- la industrializzazione dei ghetti (i sistemi a tunnel, bIanche table, ecc.);
- la statica dei sistemi prefabbricati; - la coordinazione modulare; - la normativa tecnica italiana.
b) Fase applicativa:
- «sistemi» costruttivi: confronti. La prefabbricazione come sistema costruttivo alternativo ai sistemi tradizionali. Confronto tra gli elementi costruttivi ed indagine conoscitiva. Il nodo strutturale quale momento qualificante dei sistemi costruttivi prefabbricati. Lettura dei cataloghi e caratterizzazione dei componenti. Studio e trasposizione grafica dei dettagli costruttivi più significativi dell'organismo architettonico in struttura tradizionale, proiettandoli, in fasi successive, al dettaglio dell'elemento prefabbricato comparato, valutando gli aspetti e le caratteristiche positive e/o negative, con particolare riferimento ai tempi di esecuzione. Lo studio va completato con schede analitiche e grafici delle più recenti realizzazio~ ni nella regione.
2) Attività di ricerca
Si propone l'argomento «il nodo delle strutture tridimensionali prefab-
Facoltà di Architettura, 173""
bricate », articolato nei sistemi travepilastro; ricerca di soluzioni tecnologiche in acciaio (nodi rigidi) che garantiscono l'indeformabilità geometrica globale del sistema e consentano una vasta gamma .di soluzioni spaziali.
Le indicazioni bibliografiche saranno fornite durante lo svolgimento del corso.
Gli studenti saranno suddivisi nei due corsi (A-B) a criterio dei docenti in relazione al numero totale degli iscritti.
I docenti sono disponibili secondo il calendario delle lezioni.
Le iscrizioni ai corsi saranno raccolte alla fine delle lezioni.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dal dotto C. Visini.
105. TECNOLOGIA DEL RECUPERO EDILIZIO
Prof. Maria Isabella Amirante
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Contenuti minimi del corso
La tecnologia del recupero affronta il problema dell'intervento sull'edilizia della città esistente, con la finalità di chiarire quale debba essere la «filosofia» del recupero, proponendo l'approfondimento di logiche e procedimenti operativi appropriati (conoscitivi, decisionali e attuativi).
Partendo da una valutazione attenta dei bisogni dell'utenza e dalla conoscenza dell'oggetto e delle sue logiche,
occorre definire le soglie di trasformabilità dell'esistente (sistema dei vincoli) che consentono di controllare la qualità dell'intervento. La acquisizione di una corretta metodologia diagnostica è volta ad orientare le decisioni del progetto e a definirne le scelte.
Le problematiche generali del recupero edilizio saranno trattate attraverso l'analisi comparata di esperienze realizzate in diversi contesti urbani e a diversa scala, con la partecipazione di operatori che illustreranno gli interventi realizzati.
La verifica della realizzabilità del progetto avrà come campo operativo il cantiere di recupero e sarà formulata attraverso il confronto con la realtà oggetto della trasformazione. Saranno inoltre valutate le problematiche connesse al rapporto costo/benefici in vista della definizione del concetto di congruità economica del recupero.
La fase operativa sarà svolta direttamente nell'area prescelta per il seminario: i cantieri di recupero del Programma di intervento per l'edilizia residenziale del Commissariato Straordinario di Governo a Napoli e sarà svolta nell'ambito del Laboratorio didattico europeo di recupero urbano istituito presso il Dipartimento di Configurazione e Attuazione dell'Architettura.
Bibliografia
L Amirante, V. Savi (a cura di), Esperienze di recupero urbano a confronto, Documenti monografici del Bollettino del Dipartimento, Napoli 1988.
Amirante, Recuperare con gli abitanti, Giannini, Napoli 1989.
Caterina (a cura di), AA.VV., Tecnologia del recupero edilizio, UTET, Torino 1989.
174 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Modalità suddivisione studenti: attività didattiche individuali coordinate in un seminario operativo sul territorio.
Corso: l'articolazione prevede un nucleo di lezioni teoriche, interventi di operatori esterni e un seminario operativQ sul «cantiere di recupero», che si concluderà con lo sviluppo individuale di una progettazione esecutiva.
Esami: l'esame sarà effettuato mediante colloquio e una discussione degli elaborati di progetto. Sono previste tre sessioni di esami articolate in più appelli nei mesi di giugno e luglio; ottobre e novembre; febbraio.
Indicazioni: il corso è coordinato, per il seminario operativo, con quello di Cultura Tecnologica della Progettazione e con quello di Estimo ed Esercizio professionale.
Iscrizione al corso: entro un tetto di 250 studenti, con precedenza agli iscritti all'Indirizzo Tecnologico, percorso didattico di Tecnologia del Recupero.
Collaboratori: arch. E. Attaianese e V. Savio
106. TECNOLOGIE DEI MATERIALI
DA COSTRUZIONE (A)
Prof. Claudio Claudi de S. Mihiel
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Il corso
Delle tre lezioni settimanali due sono dedicate a lezioni ex -cathedra ed una è dedicata alle esercitazioni. Le esercitazioni prevedono analisi - di opere architettoniche note - tendenti ad evidenziare materiali utilizzati e' procedure di lavorazione e di messa in opera.
La frequenza è obbligatoria per gli studenti che intendono sostenere l'esame nella sessione estiva.
Per gli studenti che non hanno frequentato (e che non hanno sviluppato la fase operativa-progettuale delle esercitazioni) sono accessibili solo le sessioni autunnale e straordinaria.
Tali studenti dovranno sostenere una prova scritta ed una prova orale.
Indicazioni: il corso si collega ai corsi di Tecnologia dell' Architettura.
Iscrizione al corso: possono iscriversi al corso C entro il mese di gennaio) soltanto gli studenti con matricola dispari.
Contenuti minimi del corso
La disciplina fornisce strumenti informativi e metodologici per la conoscenza dei materiali da costruzione, di cui vengono valutati requisiti e prestazioni tecnologiche, tenendo conto sia delle caratteristiche della materia, sia dei processi di trasformazione e di lavorazione utilizzabili.
L'insegnamento comprende, oltre alla trattazione delle modalità di classificazione dei materiali e delle tecniche di trasformazione proponibiIi, anche l'indicazione delle forme di controllo scientifico delle prestazioni tecnologiche.
La bibliografia verrà fornita nel corso delle lezioni.
Facoltà di Architettura 175
107. TECNOLOGIE DEI MATERIALI
DA COSTRUZIONE CB)
Prof. Giuseppe Esposito
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Il corso si svolgerà con tre lezioni settimanali di cui due ex cathedra ed una dedicata alle esercitazioni grafiche. La frequenza è obbligatoria per gli studenti che intendono sostenere l'esame nella sessione estiva.
Gli esami sono individuali, con ammissione da parte dei docenti, e consisteranno nella discussione delle tavole elaborate nelle esercitazioni. Si prevedono tre appelli nella sessione estiva, due in quella autunnale ed una nella sessione straordinaria.
Al corso «B» posso iscriversi gli studenti con matricola pari.
Le iscrizioni al corso devono effettuarsi entro il mese di dicembre e saranno raccolte alla fine delle lezioni.
Gli allievi che non hanno frequentato e non hanno elaborato le tavole nelle esercitazioni possono sostenere l'esame solo nella sessione autunnale o straordinaria, svolgendo una prova grafica ed una orale.
Il corso si propone di approfondire la conoscenza dei materiali da costruzione con particolare riferimento ai processi di trasformazione dei materiali stessi in elementi e componenti, individuandone le loro caratteristiche intrinseche, le modalità di impiego, i modi di utilizzo, le idoneità tecniche, la loro rispondenza all'uso nel tempo; il tutto con l'analisi di opere architettoniche note.
I docenti sono disponibili secondo il calendario delle lezioni.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. A. Monti, F. Musella.
108. TIPOLOGIA STRUTTURALE
Prof. Rosalba La Creta
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Progettazione urbana
Contenuti
Il corso tende a fornire gli strumenti metodologici per l'individuazione di soluzioni strutturali congruenti sia alle esigenze figurative e prestazionali dell'organismo architettonico, sia ai valori tecnologici acquisiti dalla società in cui si opera, nella consapevolezza che nel processo di costruzione il momento realizzativo costituisce la traduzione in concreto dell'idea progettuale nella quale convergono immaginazione, inventiva e conoscenza tecnica, e che nell'architettura la soluzione strutturale è sempre strettamente connessa alla concezione spaziale e funzionale.
In tale ottica, partendo dalla identificazione delle caratteristiche generali e dalla comprensione del funzionamento delle grandi categorie di sistemi strutturali - sistemi trilitici, voltati, tridimensionali - sarà approfondito lo studio di specifici tipi di strutture, in relazione sia ai relativi comportamenti statici, sia ai materiali impiegati, sia alle prestazioni richieste al sistema architettonico di cui sono parte.
176 Università degli Studi dì Napoli Federico Il
Articolazione e organizzazione
Il corso si articolerà in gruppi di lavoro formati dagli allievi e coordinati dalla docenza. Le tematiche generali, trattate in lezioni, dibattiti e seminari, impegneranno tutti i partecipanti al corso.
Specifiche ricerche monografiche saranno svolte dagli allievi come «pretesto» strumentale per l'acquisizione di un metodo tendente alla comprensione dei valori tecnologici presenti nella costruzione e dei nessi logici esistenti tra le parti.
L'esame finale, sostenuto singolarmente da ciascun allievo, comprenderà un colloquio sulle tematiche generali affrontate nelle lezioni e nei seminari svolti durante l'anno, la illustrazione degli elaborati presentati e la discussione critica dei loro contenuti.
Le sedute di esame si terranno con cadenza quindicinale nell'ambito delle tre sessioni (estiva, autunnale e straordinaria).
Iscrizione al corso: saranno raccolte alla fine delle lezioni.
Bibliografia
F. Abbate, Sollecitazione eforma, Fratelli Fiorentino, Napoli, 1984.
C.G. Argan, Architettura e tecnica costruttiva, in «Progetto e destino », Il Saggiatore, Milano, 1965.
I.E. Gordon, Strutture, Est Mondadori, Milano, 1979.
M. Salvadori, R. Reller, Le strutture in architettura, Etas Compass, Milano, 1974.
Ulteriori riferimenti bibliografici saranno forniti agli allievi durante lo svolgimento del corso.
Collaboratori: dott. F. Abbate (venerdì mattina). Presso il Dipartimento di Configurazione e Attuazione dell'Architettura.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca del dott. C. Visini.
109. MORFOLOGIA DEI COMPONENTI
Prof. Augusto Vitale
Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua
zione dell'architettura
Contenuti minimi del corso
La disciplina costituisce l'introduzione alla cultura del design edilizio ed alla conoscenza dei processi progettuali ed esecutivi adeguati all'impiego di procedimenti industriali di costruzioni per parti.
Essa provvede a precisare, in termini metodologici, informativi e applicativi, i problemi delle scelte tecnologiche che confluiscono nella genesi di sistemi e componenti industrializzati, inserendoli nel processo progettuale e definendone i parametri di controllo morfologico.
Corso
Comprende lezioni teoriche ed esercitazioni applicative, integrate da visite a cantieri e stabilimenti di produzione industriale per l'edilizia.
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Il tema d'anno sarà costituito da ricerche monografiche o sperimentazio-l ni progettuali, in relazione all'avanzamento degli studi ed ai curriwla seguiti dai singoli allievi.
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Indicazioni
Il corso è compreso nell'indirizzo tecnologico e fa parte dell'itinerario didattico finalizzato all'industrializzazione edilizia.
Iscrizione al corso: libera, subordinata solo al superamento dell'esame di Tecnologia dell'architettura l°.
Bibliografia
AA.VV., Il sistema edilizio residenziale, a cura di E. Zambelli, F. Angeli, Milano 1981.
AA.VV., Procedimenti edilizi industrializzati, BE-MA, Milano 1982.
A. Vitale, Una nuova strategia per la produzione industriale in architettura, in AA.VV., Architettura e tecnologia appropriata, F. Angeli, Milano 1985.
M. Salvadori, R. Reller, Le strutture in architettura, Etas Kompass, Milano, 1967.
Modalità suddivisione studenti: libera individuale o per gruppi (max 4' studenti).
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. M. Perriccioli e S. Pone.
110. CULTURA TECNOLOGICA DELLA PROGETTAZIONE
Prof. Vìrginia Gangemi
Area disciplinare: Tecnologia dell'architettura
Dipartimento: Configurazione e attuazione dell'architettura
A) Le finalità generali
Il Corso tende a definire gli apporti che la tecnologia, nella molteplicità delle sue dimensioni, offre al processo progettuale. L'insegnamento vuole fornire gli strumenti metodologici e le conoscenze necessarie alla comprensione del ruolo che la tecnologia tende ad assumere nella società contemporanea, valutando l'apporto strutturante e l'incidenza che esso ha avuto sulla definizione dell'idea del progetto, e sulla sua evoluzione, nell'attuale accezione a carattere processuale.
La necessità di conoscere la dimensione e la qualità dell'apporto tecnologico alla società contemporanea, per dominarlo ed utilizzarlo, si riflette nella scelta di rivedere e verificare il concetto di progettazione e la sua interpretazione nella prassi.
Tale concetto è anche riferimento costante degli insegnamenti di Storia dell' Architettura, che ne definiscono la genesi e lo sviluppo storico, valutandone il contenuto in chiave critica, in relazione alle diverse interpretazioni dell'idea di architettura.
B) I contenuti e la metodologia
I contenuti dell'insegnamento sono strettamente connessi al ruolo che la disciplina svolge all'interno dell'itinerario formativo delineato dall'indirizzo tecnologico.
Il corso offre quindi un quadro delle diverse metodologie di progettazione, valutando soprattutto quelle interpretazioni, dal Movimento Moderno ad oggi, in cui appare più evidente il contributo della componente tecnologica.
Lo scopo di tale analisi non è comunque la proposizione di un metodo progettuale, ma la comprensione del significato della scelta di un percorso progettuale in cui l'incontro con la tec-
178 Università degli Studi di Napoli Federico Il
nologia avviene in fasi e forme diverse.
Il metodo di apprendimento propone la definizione di alcuni nodi concettuali, ed il successivo dibattito seminariale come graduale approccio alla comprensione dell'essenza profonda dei problemi.
La progressiva focalizzazione degli argomenti e l'alternanza della esposizione di concetti guida, con il dibattito seminariale, tendono a proporre un itinerario conoscitivo particolarmente stimolante ed innovativo.
Bibliografia
Il Corso fornisce una bibliografia di base che affronta le tematiche prescelte e offre indicazioni più significative sul passaggio dalla cultura progettuale in fase industriale alla cultura progettuale espressa in fase attuale.
Obierttivo dell'insegnamento non è comunque quello di fornire informazioni allo studente sulla base di una organizzazione bibliografica rigida: la maglia bibliografica è intesa come struttura aperta, alla quale lo studente deve apportare i propri contributi. Una delle attività del seminario integrativo interno al corso è, infatti, quella di fornire nuovi elementi da inserire nella bibliografia di base, soprattutto stimolando lo studente alla lettura critica dei singoli testi. AI termine di tali attività seminariali lo studente dovrà essere in grado di fornire una bibliografia su un tema da lui proposto, elaborando così un vero e proprio progetto di ricerca, e proponendosi come figura attiva nello svolgimento delle attività didattiche.
Bibliografia generale
AA.VV., Immagini del post-moderno, Cluva, Venezia, 1983.
C.G. Argan, Progetto e destino, Il Saggiatore, Milano, 1965.
R. Banham, Ambiente e tecnica nell'architettura moderna, Laterza, Bari, 1978.
S. Belforte, E. Calvi, L. Chavenuto, Progetto e processo nella società post-industriale, Celid, Torino, 1984.
W. Benjamin, L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi, Torino, 1966.
M. Cacciari, Metropolis, Officina, Roma. M. Cacciari, Progetto, in «Laboratorio
Politico» n. 2, Einaudi, Torino, 1981.
G. Ciribini, Tecnologia e progetto, Celid, Torino, 1984.
F. Dal Co', Abitare nel moderno, Laterza, Bari, 1982.
F. Dal Co', Teoria del moderno, Laterza, Bari, 1982.
V. Gangemi (a cura di), Tecnologia e ambiente, LT.D.A., Napoli, 1973.
V. Gangemi, Per una tecnologia alternativa, Delfino, Napoli, 1976.
V. Gangemi, P. Ranzo, Il Governo del Progetto, Luigi Parma, Bologna, 1987.
F. Cuomo, Integrazione del moderno ed estetica negativa, Tempi Moderni, Napoli, 1983.
J.F. Lyotard, La condizione post-moderna. Rapporto sul sapere, Feltrinelli, Milano, 1979.
r. Prigogine, La nuova alleanza, Longanesi, Milano, 1979.
P.A. Rovatti, G. Vattimo (a cura di), Il pensiero debole, Feltrinelli, Milano, 1983.
S. Sasso, Tramonto di un mito. L'idea di progresso fra Ottocento e Novecento, Il Mulino, Bologna, 1984.
A. Touraine, La società post-industriale, Il Mulino, Bologna, 1970.
T. Maldonado, Il futuro della modernità, Feltrinelli, Milano, 1986.
Facoltà di Architettura :179-";,,
Collaboratori: arch. Patrizia Ranzo (Cultore della Materia).
Modalità suddivisione studenti: attività didattiche individuali. Confronti seminariali.
Articolazione del corso: l'articolazione del corso prevede l'alternanza di lezioni teoriche ed attività seminariali. Si prevede lo sviluppo individuale di una tesi scritta.
Esami: l'esame sarà effettuato mediante colloquio, in tre sessioni che si terranno nei mesi di giugno-luglio, ottobre-novembre, febbraio-marzo.
Il corso è riservato prevalentemente agli studenti dell'Indirizzo Tecnologico.
, Iscrizione ai corsi: entro un tetto di 250 studenti, con precedenza agli· iscritti all'Indirizzo Tecnologico.
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5. Area disciplinare Impiantistica
5.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:
111. Fisica tecnica ed impianti (A) prof. A. Cesarano 112. Fisica tecnica ed impianti (B) prof. ..... .
5.B) Insegnamenti di indirizzo:
113. Illuminotecnica, acustica e climat. nell'edilizia prof. M. Ruffilli
Facoltà di Architettura - 181 ~
111. FISICA TECNICA ED IMPIANTI (A)
Prof. Arcangelo Casarano
Area disciplinare: Impiantistica Dipartimento: Energetica, Termoflui
dodinamica applicata e Condizionamenti ambientali (Facoltà d'Insegneria - P.1e Tecchio Fuorigrotta)
Contenuti minimi
Scopo del corso è di fornirte i fondamenti metodologici ed applicativi della termodinamica e della trasmissione del calore finalizzati alla comprensione della tecnologia energetica attiva e passiva per il controllo microclimatico degli spazi confinati.
A partire dai concetti acquisiti nella scuola secondaria attraverso lo studio delle discipline fisico chimiche e matematiche, quest'ultime arricchite dai contenuti dei corsi di istituzioni di matematica presenti nel piano di studio ai primi due anni, si sviluppa l-analisi dei sistemi termodinamici aperti e chiusi, in regime stazionario.
Attraverso i bilanci di materia, energia ed entropia, si giunge quindi alla enunciazione della prima e della seconda legge della termodinamica. Affrontando poi la complessa problematica delle conversioni dell'energia, si chiarisce il concetto di qualità dell'energia termica e quindi viene approfondita l'indagine sulle opportunità d'impiego delle differenti fonti alternative.
Con lo studio dello scambio termico, risultano acquisite dall'allievo sia le capacità di analisi energetica della struttura architettonica sia quelle relative alle interazioni tra organismo ed ambiente.
Si affrontano infine le procedure che consentono attraverso la lettura di informazioni deducibili dall'entità dei carichi termici, dal rapporto tra carico estivo ed invernale, dai parametri climatici, e dalla destinazione dell'opera architettonica, di orientare verso la scelta del sistema edificio-impianto che, contenendo i costi energetici di gestione, realizzi il microclima richiesto nello spazio confinato.
Corso: è obbligatorio per tutti gli indirizzi. le circa 100 ore di lezione, tenute nell-aula del palazzo Gravina, sono per il 60% teoriche e per il 40% costituite da esercitazioni numeriche. Si consiglia una frequenza assidua alle lezioni ed alle esercitazioni.
Iscrizioni: sono richieste le iscrizioni per la frequenza al corso, esse si effettuano durante le prime due settimane di lezione.
Le sedute d'esame nel periodo maggio 89 - marzo 90 si terranno secondo il seguente calendario:
giovedì 12 maggio 1989 martedì 20 giugno 1989 mercoledì 5 luglio 1989 mercoledì 19 luglio 1989 mercoledì 4 ottobre 1989 mercoledì 6 novembre 1989 mercoledì 13 dicembre 1989 mercoledì 17 gennaio 1990 mercoledì 14 febbraio 1990 mercoledì 21 marzo 1990
alle ore 8,30 presso il Dipartimento di Energetica, Termofluidodinamica Applicata e Condizionamenti Ambientali Facolta d'Ingegneria, P.1e Tecchio, Napoli (Fuorigrotta).
Le prenotazioni potranno essere effettuate fino a tre giorni prima della data fissata per la seduta, presso il Pre-
182 Università degli Studi di Napoli Federico Il
sidio del Dipartimento di Configurazione ed Attuazione dell'Architettura, al piano terra di Palazzo Gravina.
Lo studente dovrà presentarsi all'esame con tutto il materiale bibliografico che può essere necessario per lo svolgimento della parte applicativa e di quella teorica. Il colloquio d'esame si svolgerà sulla base del programma svolto durante l'anno. Gli allievi che non riescono a superare l'esame nell'anno previsto dal proprio piano di studio possono, a loro scelta, mantenere quel programma o far riferimento al programma dell' A.A. in corso.
Le applicazioni numeriche debbono in ogni caso essere quelle relative allultimo anno.
Gli allievi possono chiedere chiarimenti sugli argomenti in programma e qualunque altra informazione relativa al corso il Mercoledì e Giovedì dalle ore 10.30 alle 12.30 presso il Diparzimento di Energetica, Tempo fluidodinamica applicata e Condizionamenti ambientali, Facoltà d'Ingegneria P.le Tecchio -Fuorigrotta.
Sussidi didattici
Appunti dalle lezioni di fisica tecnica ed impianti.
A. Cesarano, p. Mazzei, Elementi di termodinamica applicata, Liguori Editore, Napoli (1987).
A. Carotenuto, F. Cascetta, O. Manca, Esercitazioni di Termodinamica, CUEN Editore, Napoli 1988.
G. Alfano, F.R. d'Ambrosio, F. de' Rossi, Fondamenti di benessere termoigometrico per la progettazione e la gestione degli impinati di condizionamento, Cuen, Napoli (1987).
C. Bianchi, U. Bielli, E. Pedrocchi, L'isolamento termico negli edifici in relazione alla legge 373, Clup Milano (1982).
Raccolta di norme per il contenimento dei consumi energetici:
C. Ruscono Clerici, Gli impianti termici nell'edilizia, Clup, Milano (1981).
Prof.
112. FISICA TECNICA ED IMPIANTI (B)
113. ILLUMINOTECNICA ACUSTICA E CLIMATIZZAZIONE
NELL'EDILIZIA
Prof. Massimo Ruffilli
Area disciplinare: Impiantistica Dipartimento: Configurazione e attua- .
zione dell'architettura
Il corso sarà incentrato sulla tematica della «luce in architettu'ra», sia come fenomeno fisico che come rapporto tra illuminazione naturale e artificiale nell'architettura degli interni e nell'arredo urbano.
Alcune considerazioni di carattere storico generale e di relazione con l'innovazione tecnologica, saranno di supporto metodologico nello studio del rapporto tra il design del compol)ente di illuminazione e l'effetto-luce - si va verso il superamento dell-oggetto singolo -. la relazione inoltre tra il supporto della telematica nella dimensione della città futura - cablata -verrà analizzata con particolare riferimento al contributo della luce sia nel recupero dell'edilizia esistente sia nel futuro del progetto edilizio e delle infrastrutture.
Facoltà di Architettura 183
Inoltre, all'interno di tale tematica sul progetto tecnologico della città futura, si configura il discorso dell'acustica e della climatizzazione, nell'ambito generale dell'impiantistica dell'edificio sia attuale che di progetto.
All'impostazione generale del corso seguiranno seminari e comunicazioni sui fondamenti teorici e tecnici relativi alle discipline ambientali, Illuminotecnica, Acustica e Climatizzazione.
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6. Area disciplinare Fisico-matematica
6.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:
114. Istituzioni di matematica (A) 115. Istituzioni di matematica (B) 116. Istituzioni di matematica (C) 117. Istituzioni di matematica (D) 118. Istituzioni di matematica (E)
119. Istituzioni di matematica iterato (A) 120. Istituzioni di matematica iterato (B) 121. Istituzioni di matematica iterato (C) 122. Istituzioni di matematica iterato (D)
6.B) Insegnamenti di indirizzo:
123. Geometria descrittiva (A) 124. Geometria descrittiva (B) 125. Matematica applicata 126. Fondamenti di matematica
prof. F. Tucci prof. F. Ragusa Liguori prof. C. Cella prof. G. Martini prof. A. Di Nola
prof. M. Diviccaro prof. L. D'Apuzzo prof. A.M. D'Aristotile prof. R. Ambrosio
prof. A. Ventre non attivato prof. C. Palermo prof. M.A. Simoes
Facoltà di Architettura 185':
114. ISTITUZIONI DI MATEMATICA (A)
Prof. Francesco Tucci
Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica
Contenuti minimi del corso
Il programma prevede elementi del calcolo differenziale ( ed integrale) per funzioni reali di una variabile connessi a problemi di approssimazione e allo studio delle curve, nonché argomenti di geometria analitica nel piano, di algebra lineare e calcolo vettoriale.
Bibliografia
Fiorenza-Greco, Lezioni di Analisi Matematica, Liguori, Napoli.
Nicola Fedele, Corso di Analisi Matematica, voI. I, Liguori Editore.
J.P. Cecconi, G. Stampacchia, Analisi Matematica, voI. I, Liguori Editore.
Marcellini-Sbordone, Esercitazioni di matematica, voI. I.
Corso: Le lezioni si terranno secondo il calendario ufficiale e gli incontri per chiarimenti secondo un calendario affisso in Istituto.
Esami: L'iscrizione ali-esame avviene con prenotazione presso !'Istituto di Matematica secondo un calendario ivi affisso.
Iscrizione ai corsi: per numero di matricola: (0,1) Tucci; (2,3) Liguori; (4,5) Cella; (6,7) Martini; (8,9) D'Apuzzo.
Collaboratori: dotto L. Basile, S. Sessa, M. Squillante.
115. ISTITUZIONI DI MATEMATICA (B)
Prof. Fortuna Ragusa Liguori
Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica
Contenuti minimi del corso
Il programma prevede elementi del calcolo differenziale (ed integrale) per funzioni reali di una variabile connessi a problemi di approssimazione e allo studio delle curve, nonché argomenti di geometria analitica nel piano, di algebra lineare e calcolo vettoriale.
Bibliografia
Fiorenza-Greco, Lezioni di. Analisi Matematica, Liguori, Napoli.
Nicola Fedele, Corso di Analisi Matematica, voI. I, Liguori Editore.
J.P. Cecconi, G. Stampacchia, Analisi Matematica, voI. I, Liguori Editore.
Marcellini-Sbordone, Esercitazioni di matematica, voI. I.
Corso: Le lezioni si terranno secondo j] calendario ufficiale e gli incontri per chiarimenti secondo un calendario affisso in Istituto.
Esami: L'iscrizione ali-esame avviene con prenotazione presso !'Istituto di Matematica secondo un calendario ivi affisso.
Iscrizione ai corsi: per numero di matricola: (0,1) Tucci; (2,3) Liguori; (4,5) Cella; (6,7) Martini; (8,9) D'Apuzzo.
Collaboratori: dott. L. Basile, S. Sessa, M. Squillante.
186 Università degli Studi di Napoli Federico Il
116. ISTITUZIONI DI MAlEMATICA (C)
Prof. Carmela Cella
A rea disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica
Contenuti minimi del corso
Il programma prevede elementi del calcolo differenziale (ed integrale) per funzioni reali di una variabile connessi a problemi di approssimazione e allo studio delle curve, nonché argomenti di geometria analitica nel piano, di algebra lineare e calcolo vettoriale.
Bibliografia
Fiorenza-Greco, Lezioni di Analisi Matematica, Liguori, Napoli.
Nicola Fedele, Corso di Analisi Matematica, voI. I, Liguori Editore.
J.P. Cecconi, G. Stampacchia, Analisi Matematica, voI. I, Liguori Editore.
Marcellini-Sbordone, Esercitazioni di matematica, voI. I.
Corso: Le lezioni si terranno secondo il calendario ufficiale e gli incontri per chiarimenti secondo un calendario affisso in Istituto.
Esami: L'iscrizione alI-esame avviene con prenotazione presso l'Istituto di Matematica secondo un calendario ivi affisso.
Iscrizione ai corsi: per numero di matricola: (0,1) Tucci; (2,3) Liguori; (4,5) Cella; (6,7) Martini; (8,9) D'Apuzzo.
Collaboratori: dott. L. Basile, S. Sessa, M. Squillante.
117. ISTITUZIONI DI MATEMATICA (D)
Prof. Giulia Martini
A rea disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica
Contenuti minimi del corso
Il programma prevede elementi del calcolo differenziale (ed integrale) per funzioni reali di una variabile connessi a problemi di approssimazione e al- . lo studio delle curve, nonché argomenti di geometria analitica nel piano, di algebra lineare e calcolo vettoriale.
Bibliografia
Fiorenza-Greco, Lezioni di Analisi Matematica, Liguori, Napoli.
Nicola Fedele, Corso di Analisi Matematica, voI. I, Liguori Editore.
J.P. Cecconi, G. Stampacchia, Analisi Matematica, voI. I, Liguori Editore.
Marcellini-Sbordone, Esercitazioni di matematica, voI. I.
Corso: Le lezioni si terranno secondo il calendario ufficiale e gli incontri per chiarimenti secondo un calendario affisso in Istituto.
Esami: L'iscrizione all-esame avviene con prenotazione presso l'Istituto di Matematica secondo un calendario ivi affisso.
Iscrizione ai corsi: per numero di matricola: (0,1) Tucci; (2,3) Liguori; (4,5) Cella; (6,7) Martini; (8,9) D'Apuzzo.
Collaboratori: dotto L. Basile, S. Sessa, M. Squillante.
Facoltà di Architettura 187'0"
118. ISTITUZIONI DI MATEMATICA (E)
Prof. Antonio Di Nola
Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica
Collaboratori: Dott. A. Lettieri.
Modalità suddivisione studenti al!'interno del corso; orari loro disponibilità: N. di Matricola.
Corso: Modalità svolgimento; tavole; prove scritte; frequenza.
Esami: iscrizioni e modalità svolgimento; numero appelli e date: previa prenotazione.
Indicazioni: del docente: affinità con altri corsi; complementarietà; corsi verticali; vincoli ... ).
Contenuti minimi del corso: Algebra vettoriale; Analisi reale a una variabile.
Bibliografia
Calcolo, T. Apostol. Istituzioni di matematica, M. Stoka.
119. ISTITUZIONI DI MATEMATICA ITERATO (A)
Prof. Maria Luigia Diviccaro
Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica
Contenuti minimi del corso
Integrazione e calcolo differenziale per le funzioni reali di più variabili reali.
Bibliografia
E. Giusti, Analisi Matematica 2, Boringhieri.
M. Stoka, V. Pipitone, Esercizi e problemi di matematica, CEDAM.
Modalità svolgimento del corso: Lezioni, esercitazioni orali e scritte.
Disponibilità: La disponibilità viene offerta agli studenti in ore fissate secondo un calendario affisso in Istituto.
Esami: Appelli mensili.
Iscrizione al corso: In base al numero di matricola.
120. ISTITUZIONI DI MATEMATICA ITERATO (B)
Prof. Livia D'Apuzzo
Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica
Collaboratori: Luciano Basile.
Modalità suddivisione studenti al!'interno del corso; orari loro dispinibilità.
Corso: Modalità svolgimento; tavole; prove scritte; frequenza: Le lezioni si tengono secondo il calendario ufficiale; gli incontri per chiarimenti secondo il calendario affisso in Istituto.
Esami: iscrizioni e modalità svolgimento; numero appello e date: L'iscrizione all'esame avviene con prenotazione presso l'Istituto di Matematica secondo un calendario ivi affisso.
Indicazioni: del docente; affinità con altri corsi; comp lementarietà; corsi verticali; vincoli ...
188 Uiliversità degli Studi di Napoli Fedetico Il
Iscrizione al corso: per numero di matricola.
Contenuti minimi del corso: vettori del piano e dello spazio. Elementi di geometria nel piano e nello spazio. Alcuni tipi di equazioni differenziali. Elementi di calcolo integrale e differenziale per le funzioni in più variabili. Funzioni e campi vettoriali. Curve ed integrazione curvilinea.
Bibliografia
Tom Apostol, Calcolo, voI. III, Boringhieri Editore.
D'Apuzzo-Ventre, Algebra lineare e geometria analitica, Massimo Editore.
121. ISTITUZIONI DI MATEMATICA ITERATO (C)
Prof. Anna Maria D'Aristotile
Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica
Collaboratori: Angela Maria Fiorenza
Modalità suddivisione studenti all'interno del corso; orari loro disponibilità.
Corso: modalità svolgimento; tavole; prove scritte; frequenza: Le lezioni si tengono secondo il calendario ufficiale; gli incontri per chiarimenti secondo un calendario affisso in istituto.
Esami: iscrizioni e modalità svolgimento; numero appelli e date: L'iscrizione agli esami avviene con prenotazione presso l'Istituto secondo un calendario ivi affisso.
Indicazioni: del docente; affinità con altri corsi; complementarietà; corsi verticali; vincoli ...
Iscrizione al corso: secondo il numero di matricola.
Contenuti minimi del corso: Integrazione delle funzioni di una variabile reale. Equazioni differenziali lineari. Elemeti di topologia nello spazio euclideo reale a K -dimensioni. Calcolo differenziale per le funzioni a più variabili. Integrali doppie. geometria differenziale delle curve. Integrali curvilinei. Forme differenziali. Elementi di geometria analitica nello spazio:
Bibliografia
Fiorenza-Greco, lezioni di Analisi Matematica, Liguori Napoli
122. ISTITUZIONI DI MATEMATICA ITERATO (D)
Prof. Rosanna Ambrosio
Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica
Contenuti minimi del corso
Integrazione delle funzioni di una variabile. integrazione indefinita elementare. Calcolo degli integrali defmiti. Introduzione alle equazioni differenziali lineari. elementi di topologia nello spazio euclideo reale a k dimensioni. calcolo differenziale per le fun-· zioni reali di più variabili reali. Geometria differenziale delle curve. Integrali curvilinei. Integrali doppi.
Corso: Prevede tre lezioni settimanali e due incontri settimanali con gli
Facoltà di Architettura 189
studenti, le esercitazioni si tengono durante l'orario delle lezioni.
Esami: Constano di una prova orale nella quale viene accertata anche la conoscenza dei fondamenti del calcolo.
Sono previsti nove appelli di esami, tre per ciascuna sessione.
Indicazioni: Il corso richiede come propedeutico quello di istituzioni di matematica.
Iscrizione al corso: le iscrizioni sono effettuate in base al numero di matricola.
Bibliografia
R. Fiorenza - D. Greco, lezioni di Analisi Matematica, volI. I e II, ed. Liguori, 1986.
AA.VV., Esercizi e Problemi di Matematica.
Collaboratori: dott. R. Sarno (esercitazione e spiegazione agli studenti, una volta alla settimana).
123. GEOMETRIA DESCRITTIVA (A)
Prof. Aldo Ventre
Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica
Contenuti minimi del corso
La Geometria Descrittiva è una classica disciplina matematica che applica e sviluppa il metodo «sintetico» della geometria proiettiva ed elabora le tecniche rigorose della rappresenta-
zione piana dei sistemi di oggetti dello spazio tridimensionale.
L'aspetto metodologico e tecnico della Geometria descrittiva offre una apertura attraverso opportune integrazioni, verso problematiche topologiche e computazionali, quali gli algoritmi di tracciamento grafico, di intersezione, di prossimità, di adiacenza, di connessione. Di qui la peculiarità della disciplina nell'ambito del corpo degli insegnamenti che fanno capo al complesso concetto di rappresenzatione, la sua versalità e le vaste potenzialità interdiscip linari.
Bibliografia
L. D'Apuzzo, A. Ventre, Geometria analitica e algebra lineare, M?assimo, Napoli, 1987.
L. March e J.P. Steadman, The Geometry oJ environmrent, RIBA, London, 1971.
A. Sgrosso, A. Ventre, Geometria Descrittiva, Massimo, Napoli, 1983.
J.P. Stedman, Architectural Morphology, Pion, Londo, 1983.
A. Ventre, Introduzione ai grafi planari, Zanichelli, bologna, 1983.
Corso: Lezioni, esercitazioni orali e scritte, tavole.
Iscrizione: Matricole dispari.
Collaboratori: dott. V. Valerio.
124. GEOMETRIA DESCRITTIVA (B)
Non attivato.
125. MATEMATICA APPLICATA
Prof. Calogero Palermo
190 Università degli Studi di Napoli Federico Il
126. FONDAMENTI DI MATEMATICA
Prof. Marilda Simoes
Area disciplinare: Fisico-matematica Dipartimento: Matematica
Programma
1. Probabilità
Richiami sulla Teoria degli Insiemi: opera~ zioni sugli insiemi ~ insiemi finiti e numrabili -insieme prodotto ~ classi di insiemi e relazioni di equivalenza,
Tecniche di Calcolo Combinatorio: principio fondamentale del calcolo combinatorio ~ nota~ zione fattoriale ~ disposizioni e permutazioni ~ permutazioni con ripetizione - campioni ordi~ nati - coefficienti binomiali e relativo teorema -combinazioni - partizioni ordinate e diagrammi ad albero.
Introduzione alla Probabilità: il concetto di probabilità - spazio campionario ed eventi ~ assiomi di probabilità - alcuni importanti teoremi sulla probabilità - spazi di probabilità finiti - spazi equiprobabili finiti e spazi campionari infiniti.
Probabilità Condizionata e Indipendenza: probabilità condizionata in spazi equiprobabili - teorema di moltiplicazione per la probabilità condizionata ~ teor'emi sulla probabilità condizionata - processi stocastici finiti e diagrammi ad albero - partizioni e teorema di Bayes ~ indipendenza - proprietà degli eventi indipendenti - prove indipendenti o ripetute.
Variabili Casuali e Distribuzioni di Probabilità: variabile casuale - funzione (o distribuzioni) di probabilità di una variabile casuale finita - valore medio (o speranza matemtica) di una variabile casuale finita - teoremi importanti su
valor medio ~ la varianza e lo scarto quadratico medio - teoremi sulla varianza - funzione di probabilità congiunta - la covarianza ~ variabili casuali indipendenti - funzioni di una variabile casuale e teoremi fondamentali.
Distribuzioni binomiche, normale e di Poissono
Bibliografia
S. Lipschutz, Calcolo della Probabilitd, Collana Schaum.
M. Stoka, Calcolo delle probabilità e statistica matematica, Ed. Leurotto e Bella.
2. Statistica
Scopo e limiti della statistica: teoria e ipotesi - il livello di misura: scale nominali - scale ordinali e scale a intervalli - misurazione e statistica,
Statistica Descrittiva: scale nominali: proporzioni ~ percentuali e rapporti - scale a inter~ valli: distribuzioni di frequenze e rappresentazioni grafiche - scale a intervalli: valori medi e misure di variabilità -la distribuzione normale.
Statistica Induttiva: statistiche e parametri -i vari momenti del procedimento di verifica delle ipotesi - verifica delle ipotesi: la distribuzione binomiale - tests relativi a medie e pro~, porzioni in un solo campione - stima puntuale e stima per intervallo - tests su due campioni: differenze tra medie e tra proporzioni.
Bibliografia
Murray R. Spiegel, Probabilità e Stati~ stica, Collana Schaum.
M. Stoka, Calcolo delle probabilità e Statistica matematica, Ed. Levrot- . to e Bella.
Facoltà di Architettura 191
7. Area disciplinare della Scienza e Tecnica delle Costrnzioni
7.A) Discipline comuni a tutti gli indirizzi:
127. Statica CA) 128. Statica CB) 129. Statica CC) 130. Statica CD) 131. Statica CE) 132. Statica CF)
133. Scienza delle costruzioni CA) 134. Scienza delle costruzioni CB) 135. Scienza delle costruzioni CC)
136. Tecnica delle costruzioni 10 CA) 137. Tecnica delle costruzioni 10 CB) 138. Tecnica delle costruzioni 10 CC)
7.B) Discipline di indirizzo:
139. Progettazione di grandi strutture 140. Sperimentazione dei materiali e delle strutture 141. Consolidamento e adattamento degli edifici 142. Tecnica delle costruzioni 20
pro[ M.E. Bonelli pro[ S. Maisano pro[ G. Colantuoni pro[ .... pro[ C.A. Anselmi pro[ L. Dodaro
pro[ G. Castellano pro[ B. Baratta pro[ P. Belli
prof. U. Carputi prof. V. Fabbrocino prof. P. Jossa
pro[ A. Noto pro[ E. Russo Ermolli prof. A. Defez pro[ U. Carputi
192 Università degli Studi dì Napoli Federico Il
127. STATICA (A)
Prof. Maria Elisa Bonelli
Area disciplinare: Scienza e tecnica delle Costruzioni
Istituto: Costruzioni
Premessa
Il corso fornisce il primo approccio alla complessa problematica connessa all'analisi delle strutture e ne sviluppa la fase iniziale.
Nell'ambito della formulazione generale del problema dell'equilibrio (e del suo aspetto duale: assenza di cinematismo) il corso specifica le sue applicazioni ai «sistemi rigidi di travi» che delle strutture costituiscono il «modello» più semplice sia dal punto di vista geometrico che del comportamento del materiale.
Contenuti minimi
1. I vettori: Algebra vettoriale - definizion~
operazioni e proprietà fondamentali. I vettori applicati ad un punto o ad una retta
- operazioni e criteri di equivalenza.
2. Statica: Equilibrio di un punto materiale e di un .corpo rigido, liberi o vincolati. equilibrio di un sistema meccanico - Caratteristiche dello stato di sollecitazione interna
3. Cinematica: Traiettorie di un punto materiale e di un corpo rigido, liberi o vincolati.
Sistemi meccanici e spazio delle configurazioni.
Spostamenti finiti ed infinitesimi - cedimenti vincolari e distorsioni - Catene cinematiche.
4. Principio dei lavori virtuali: Lavoro - Spostamenti virtuali - Principio dei lavori virtuali -Applicazioni del principio dei lavori virtuali a sistemi meccanici labili, isostatici o iperstatici, per la soluzione di problemi relativi all'equilibrio o alla congruenza - linee di influenza per carichi o distorsioni viaggianti.
5. Stabilità del/'equilibrio: Analisi della qualità dell'equilibrio tramite il principio dei
lavori virtuali o la funzione «energia potenziale ».
Bibiografia
Bonelli, Fino, Maisano, Statica, Fiorentino, Napoli.
AA.W., Sulla stabilità dell'equilibrio nei sistemi rigidi, a cura dell'Opera Universitaria - Napoli.
AA.W., Esercizi di Statica, Fiorentino, Napoli.
Oltre ai libri di testo su indicati si consiglia a integrazione dei temi trattati, la consultazione dei seguenti volumi, reperibili presso la Biblioteca dell'Istituto di Costruzioni:
B. Hague, An introduction to vector analysis; Buter and Tanner LTD, Frome and London.
A. Pirand, La statique grafique, Duron Editeur, Paris.
Modalità di svolgimento
Il corso si articola in lezioni teoriche ed applicazioni numeriche e grafiche. In particolare sarà sviluppata, come argomento monografico, l'analisi del sistema strutturale di un'opera significativa dell'architettura contemporanea.
Iscrizioni: per gli studenti in corso sono libere fino al raggiungimen to del quorum defmito in funzione del numero degli iscritti al 2° anno e del numero dei corsi di Statica attivati.
Per gli studenti fuori corso rimane valida la suddivisione fatta annualmente secondo i numeri di matricola. È ammesso il passaggio da altro corso (al di fuori del quorum stabilito), previa iscrizione valida per il solo anno accademico 1989-90.
Esami: Lo svolgimento dell'esame consta di una prova scritta con ammis-
sione alla prova orale. Tutti coloro che hanno superato la prova scritta, anche se non ammessi, possono discuterla con i collaboratori o il docente del corso in un giorno stabilito volta a volta.
I! non superamento della prova orale implica anche la ripetizione della prova scritta.
Iscrizione
Viene fatta, all'inizio di ogni sessione, presso l'Istituto di Costruzioni, specificando in delle sessioni si intende sostenerlo.
Appelli
Sessione estiva: ultima decade maggio 1990; seconda decade giugno 1990; seconda decade luglio 1990.
Sessione autunnale: ultima decade ottobre 1990; prima decade dicembre 1990.
Sessione invernale: seconda decade febbraio 1991; seconda decade marzo 1991.
Collaboratori: i ricercatori dotto arch. Lucia Bove, dott. arch. Grazia Gazzillo, dott. ing. Antonio Taglialetela.
Il docente ed i suoi collaboratori sono a disposizione degli allievi per spiegazioni e chiarimenti, un giorno alla settimana ciascuno, secondo il calendario affisso nella bacheca dell'Istituto.
128. STATICA (B)
Prof. Stefania Maisano
Area diSciplinare: Scienza e Tecnica delle Costruzioni
Istituto: Costruzioni
Modalità di svolgimento del corso
Il corso si articola in lezioni di esercitazioni guidate.
A conclusione dei principali argomenti si svolgeranno esercitazioni collettive, tendenti ad accertare la assimilazione degli argomenti svolti.
Contenuti minimi
1. Calcolo vettoriale: Definizione di vettore - Operazione sui vettori - sistemi di vettori equivalenti.
2. Statica: Principi fondamentali della Meccanica ~ Equilibrio di un punto materiale libero o vincolato - Equilibrio di un corpo rigido libero o vincolato - Equilibrio di url sistema meccanico - Principio di sovrapposizione degli effetti per le forze - Caratteristiche di sollecitazione interna.
3. Cinematica: Traiettoria di un punto materiale e di un corpo rigido liberi o vincolati _ Sistemi meccanici - Spazio delle configurazioni - Spostamenti finiti ed infinitesimi - PrinCipio di sovrapposizione degli effetti infinitesimi _ Catene cinematiche - Distorsioni.
4. Principio dei lavori virtuali: Lavoro - Spostamenti virtuali - Principio dei lavori virtuali _ Applicazioni del principio dei lavori virtuali a sistemi meccanici labili, isostatici e iperstatici - Linee di influenza.
5. Stabilità dell'equilibrio: Analisi della qualità dell-equilibrio tramite il principio dei lavori virtuali o la funzione energia potenziale.
Bibliografia essenziale
Bonelli, Fino, Maisano, Statica. Bonelli, Maisano, Il calcolo matriciale
applicato ali-analisi dei sistemi rigidi.
AA.W., Esercizi di Statica.
Iscrizione al corso
Per gli studenti iscritti al secondo anno: le iscrizioni al corso sono libere, fino al raggiungimento della soglia limi-
j 94 , " Università degli Studi di Napoli Federico Il
te, determinata, anno per anno, dal rapporto tra il numero degli studenti iscritti al secondo anno ed il numero dei corsi di Statica attivati.
Per gli studenti iscritti ad anni successivi al secondo: possono iscriversi al corso tutti gli studenti che, in base alla suddivisione annuale per numero di matricola (affissa nella bacheca adiacente i locali si Statica) afferiscono al corso stesso. Trasferimenti da altri corsi sono permessi, ma valgono per il solo anno accademico in cui sono richiesti.
Tutti coloro che intendono frequentare il corso e sostenere l'esame nel corrente anno accademico devono iscriversi presso !'Istituto di Costruzioni (indicando nome, cognome e numero di matricola).
Esami: L'esame consiste in una prova scritta ed in un colloquio orale. L'iscrizione all'esame si effettua prima dell'inizio di ciascuna sessione, specificando l'appello in cui si intende sostenere la prova.
Appelli
- sessione estiva: ultima decade di maggio, seconda decade di giugno, seconda decade di luglio;
- sessione autunnale: ultima decade di ottobre (a richiesta), seconda decade di novembre, seconda decade di dicembre;
- sessione straordinaria: seconda decade di febbraio, seconda decade di marzo.
Le date di esame, le modalità di iscrizione ed i termini di scadenza delle prenotazioni, verranno comunicati quindici giorni prima dell'inizio di ciascuna sessione, mediante un avviso affisso in bacheca.
Collaboratori: dotto arch. A. Di lorio (riceve il martedì e il venerdì dalle ore 10.30 in poi).
129. STATICA (C)
Prof. Gelsomina Colantnoru
Area disciplinare: Scienza e tecnica delle Costruzioni
Dipartimento: Progettazione urbana
Il corso si articola in lezioni teoriche ed esercitazioni; lo svolgimento di queste ultime prevede applicazioni scritte, in aula.
Gli esami constano di una prova scritta e di un colloquio orale.
Per quanto attiene i contenuti minimi del corso, la disciplina impartita si impernia sull'analisi e lo studio dei concetti fondamentali della meccanica dei corpi rigidi. Essa si specializza in due sezioni essenziali: la cinematica dei piccoli spostamenti e la statica propriamente detta.
L'approccio richiede la conoscenza del concetto geometrico di vettore, delle operazioni e regole di calcolo che lo caratterizzano e della espressione in forma di matrici.
La cinematica è limitata all'esame dei moti semplici e degli spostamenti nell'ambito infinitesimo. Lo studio è finalizzato essenzialmente alla ricerca della congruenza dei sistemi meccanici.
La statica introduce il concetto generale di equilibrio ed è riferito in particolare anch'esso, ai sistemi meccanici. Sono adottati quali strumenti operativi di calcolo le equazioni, della cinematica e della statica, sia in forma geometrico-vettoriale che scalare.
Facoltà di Architettura 195
Il principio dei lavori virtuali, infine, è introdotto quale strumento di validità generale per la risoluzione, in termini sia cinematici che statici, dei problemi connessi ai sistemi meccanici.
Gli appelli degli esami sono così ripartiti:
1) sessione estiva: seconda decade di maggio; prima decade di giugno; prima decade di luglio.
2) sessione autunnale: seconda decade di ottobre; prima decade di dicembre.
3) sessione straordinaria: prima decade febbraio; prima decade marzo.
Indicazioni: il corso è propedeutico ai corsi di Scienza delle costruzioni e Tecnica delle costruzioni.
Iscrizioni al corso: sono libere fino al raggiungimento del tetto massimo fornito dalla ripartizione annuale, del totale degli iscritti al II anno, tra i diversi corsi di Statica. Per gli allievi fuori corso valgono le iscrizioni già effettuate anno per anno.
Bibliografia
G. Colantuoni, Cinematica estatica dei corpi rigidi.
G. Colantuoni, Esercizi di statica.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. F. Canestrini e S. Pesce.
130. STATICA (D)
Prof.
131. STATICA (E)
pror. Carlalberto Anselmi
Area disciplinare: Scienza e Tecnica delle Costruzioni
Istituto: Costruzioni
Corso
Il corso è articolato in lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche.
Durante il corso, a conclusione di ogni argomento, verranno svolti « tests» in aula e saranno assegnate « tavole» con esercizi da risolvere a casa e da consegnare entro una scadenza prefissata.
Per la correzione delle tavole durante il periodo di svolgimento del corso sarà fissato un orario a parte.
Le tavole corrette e firmate dai docenti sono condizione indispensabile per l'ammissione agli esami.
Esami
È prevista la sola prova orale, comprensiva di discussione sulle tavole.
In ogni sessione l'esame può essere sostenuto solo una volta; le iscrizioni agli esami si effettuano in una rubrica unica per tutti i corsi di Statica all'inizio di ogni sessione e gli studenti devono indicare: cognome, nome, numero di matricola, corso di appartenenza, appello da essi scelto per sostenere l'esame nella sessione.
Sono previsti orientativamente i seguenti appelli:
Sessione estiva: preappello 17 maggio 1989; l° appello: 19 giugno 1989; 2° appello: 12 luglio 1989.
Sessione autunnale: 1 ° appello: 6 novembre 1989; 2° appello: 6 dicembre 1989.
'196 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Sessione straordinaria: l° appello: 14 febbraio 1990; 2° appello: 7 marzo 1990.
Indicazioni: Non si può sostenere l'esame di Statica prima di aver superato quello di Istituzioni di matematica iterato.
Iscrizioni al corso: per gli studenti in corso sono libere fino al raggiungimento del quorum definitivo dal rapporto tra il numero degli iscritti al 2° anno e il numero dei corsi di Statica attivati.
Per gli studenti fuori corso rimane valida la suddivisione fatta annualmente secondo i numeri di matricola.
Gli studenti non appartenenti per matricola, iscritti al corso negli anni precedenti sono tenuti a riconfermare l'iscrizione rivolgendosi direttamente al docente.
Contenuti minimi del corso
A) Cenni sul calcolo matridale e sui sistemi di equazioni lineari. a) Definizione di matrice -Matrici di tipo particolare - Operazioni sulle matrici - Determinanti - Caratteristica di una matrice. b) Sistemi di equazioni lineari - Teorema di Capelli.
B) Teoria dei vettori. a) Definizione di vettore. b) Operazioni sui vettori: Prodotto per uno scalare - Somma e decomposizione - Componenti cartesiane - Prodotto scalare, vettoriale e misto. c) Equivalenza di insiemi di vettori: Momento polare - Teorema di Varignon - Condizioni di equivalenza.
C) Cinematica. a) Traiettorie del punto materiale e del corpo rigido. b) Spostamenti intinitesimi - Principio di sovrapposizione degli effetti. c) Spostamenti infinitesimi di un'asta rigida e di un corpo rigido. d) I vincoli. e) Sistema meccanico. f) Equazioni di congruenza. g) Distorsioni. h) Catene cinematiche.
D) Statica. a) Principi fondamentali della Meccanica. b) Equilibrio di un punto materiale e di un corpo rigido - Equazioni cardinali della Statica. c) I vincoli. d) Sistema meccanico
- Equilibrio di un sistema meccanico - Determinazione grafica dell'equilibrio di un sistema piano staticamente determinato. e) Principio di sovrapposizione degli effetti per le forze. 1) Caratteristiche di sollecitazione interna.
E) Principio dei lavori virtuali. a) Lavoro -Spostamenti virtuali - Principio dei lavori virtuali. b) Applicazioni del P.L.V. per la soluzione del problema dell'equilibrio e del problema cinematico.
F) Cenni sui tensori. a) Definizione di tensore - tensori doppi simmetrici. Autovalori e autovettori (facoltativo).
G) Teoria delle masse. a) Baricentro. b) Momento statico. c) Momenti del secondo ordine. d) Tensore d'inerzia (facoltativo).
Bibliografia
Anselmi, Appunti di Statica. De Rosa, Statica, Liguori, Napoli. Fino, Lezioni di Statica, Fratelli Fio-
rentino, Napoli. AA.VV., Esercizi di Statica, Fiorenti
no, Napoli.
I collaboratori ed il titolare del corso sono disponibili ogni settimana, il lunedì e il giovedì, per spiegazioni sugli argomenti in programma, esercitazioni e correzioni di tavole.
Collaboratori: arch. E. De Rosa, ing. L. Fino.
132. STATICA (F)
Prof. Liana Dodaro
Area disciplinare: Scienza e Tecnica delle Costruzioni
Istituto: Costruzioni
Finalità del corso
Il corso si propone di avvicinare gli Studenti all'analisi delle Strutture. A
Eacoltà Cii Architettura 19i1J
tal fine utilizza un modello ideale di materiale - il corpo rigido - il quale, pur nella sua semplicità, consente di impostare in forma sufficientemente generale i problemi di equilibrio e congruenza sui quali si fondano la Scienza e la Tecnica delle Costruzioni.
In particolare, il corso si articola in quattro parti: '
- La prima parte sviluppa gli algoritmi necessari alla formulazione dei problemi: algebra delle matrici e teoria dei vettori.
- La seconda parte studia il cinematismo dei sistemi meccanici. Dopo un accenno alla formulazione delle equazioni del moto per sistemi continui, si particolarizzano le relazioni per i continui rigidi e si sviluppano le condizioni di esistenza del moto per i sistemi meccanici. L'analisi è affrontata con procedimenti sia analitici che grafici ed è essenzialmente ristretta alla ricerca di configurazioni ricadenti nell'intorno della configurazione di riferimento (problema linearizzato).
- La terza parte studia l'equilibrio di corpi sottoposti a carichi stati ci. Ricavate le condizioni necessarie e sufficienti per l'equilibrio del singolo corpo rigido, si affronta l'analisi di sistemi costituiti da elementi di trave mutuamente collegati, ponendo l'accento: sull'esistenza della soluzione, sulla struttura di quest'ultima (dipendenza o meno da parametri) e sulle leggi di variazione delle caratteristiche di sollecitazione. I problemi sono esemplificati da numerose applicazioni su strutture tipologicamente significative (archi, telai, strutture reticolari ecc.) e le soluzioni sono ricercate con procedimenti sia analitici che grafici.
- N ella quarta parte si risolvono problemi statici e cinematici, utilizzando il Principio dei Lavori Virtuali.
Poiché l'obiettivo del corso è stimolare le capacità dell'allievo ad inquadrare ciascun problema particolare nell'ambito della teoria generale, durante le esercitazioni vengono suggeriti continui confronti tra i diversi metodi di soluzione recuperando, in ciascuna applicazione, quanto è generalizzabile, quanto è dipendente dal modello e quanto è peculiare del metodo risolutivo usato.
Organizzazione del corso
Il corso si articola in lezioni ed applicazioni. A conclusione di ciascuna parte si effettuano tests scritti tendenti ad accertare l'assimilazione degli argomenti svolti.
Inoltre, durante il corso, vengono assegnati esercizi da sviluppare a casa. La correzione di questi costituisce un importante momento di incontro, durante il quale è possibile chiarire i dubbi individuali.
Contenuti minimi
Teoria dei vettori: Definizione di vettore libero, cursore, applicato. Algebra vettoriale. Operazioni vettoriali. Leggi di trasformazione. Insieme di vettori equivalenti.
Cinematica: Leggi del moto. Traiettorie di un punto e di un insieme di punti. Cenni di cinematica dei mezzi continui. Cinematica del corpo rigido. Vincoli olonomi e anolomi. Spostamenti infinitesimi. Diagrammi di spostamento. Principio di sovrapposizione degli effetti per spostamenti infinitesimi. Cinematica dei sistemi meccanici. Catene cinematiche. Distorsioni.
Statica: Principi fondamentali della Meccanica. Postulati della stati ca. Equilibrio di un punto libero e vincolato. Equilibrio di un corpo rigido libero e vincolato. Principio di sovrapposizione degli effetti per le forze. Caratteristiche di sollecitazione interna. Equilibrio di sistemi meccanici.
Principio dei lavori virtuali: Definizione di Lavoro. Principio dei Lavori Virtuali. Teoremi
198 , ' Università degli Studi di Napoli Federico Il
delle forze e degli spostamenti virtuali. Appli· cazione del P.L.V. a sistemi meccanici soggetti a vincoli bilaterali e unilaterali. Linee d'influenza.
In aggiunta agli argomenti base sopra enunciati, in ciascun anno accademico, si sviluppa l'analisi di uno schema strutturale estratto da un progetto reale o un argomento monografico di particolare interesse.
Bibliografia
L. Dodaro, A. Di Iorio, C. Cerai di, Analisi dei sistemi rigidi (Appunti del corso).
Ulteriori riferimenti bibliografici verranno suggeriti durante il corso.
Iscrizioni al corso
Tutti coloro che intendono frequentare il corso e sostenere l'esame nel corrente anno accademico, devono iscriversi presso !'Istituto di costruzioni (indicando nome, cognome e numero di matricola).
Per gli studenti iscritti al secondo anno: le iscrizioni al corso sono libere, fino al raggiungimento della soglia limite, determinata, anno per anno, dal rapporto tra il numero degli studenti iscritti al secondo anno ed il numero dei corsi di Statica attivati.
Per gli studenti iscritti ad anni successivi al secondo: le iscrizioni sono libere, ma valgono per il solo anno accademico . in corso.
Esami: L'esame consiste ilJ una prova scritta ed in un colloquio orale. Sono esonerati dalla prova scritta coloro che hanno sostenuto, con esito positivo, i tests intermedi.
L'iscrizione all'esame si effettua prima dell'inizio di ciascuna sessione,
specificando l'appello in cui si intende sostenere la prova.
Appelli
Sessione estiva: ultima decade di maggio; seconda decade di giugno; seconda decade di luglio.
Sessione autunnale: ultima decade di ottobre; seconda decade di novembre; seconda decade di dicembre.
Sessione straordinaria: seconda decade di febbraio; seconda decade di marzo.
Le date di esame, le modalità di iscrizione ed i termini di scadenza delle prenotazioni, verranno comunicati almeno quindici giorni prima dell'inizio di ciascuna sessione, mediante un avviso affisso in bacheca.
Collaboratori: arch. A. Di Iorio.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca della dott.ssa arch. C. Ceraldi.
133. SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (A)
Prof. Giovanni Castellano
Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni
Istituto: Costruzioni
La prima parte del corso ha come oggetto la trattazione della Meccanica dei solidi con particolare riferimento al moto ed all'equilibrio di un corpo deformabile.
Utilizzando il calcolo differenziale assoluto (calcolo tensoriale) si sviluppano le analisi degli stati di deforma-
~ Facoltà"' di Architettura " '" " 199~
zione e di tensione relativi ad un «continuo» tridimensionale; definiti i legami tensione-deformazione nell'ipotesi di materiale «stabile», si discute il problema analitico dell'equilibrio elastico. In particolare si analizza la soluzione del problema nel caso del solido di De Saint-Venant.
Nella seconda parte del corso si svolge la trattazione della Meccanica delle Strutture: teoria tecnica della trava, teoria dei sistemi forniti da travi (telai); l'analisi dei telai viene condotta utilizzando il calcolo matriciale, particolarmente adatto a predisporre algoritmi orientati all'elaborazione automatica dei dati.
Il corso si conclude con la trattazione dei problemi riguardanti i criteri di resistenza e la stabilità dell'equilibrio elastico.
Bibliografia
Appunti sul corso.
R. Baldacci, Scienza delle costruzioni.
A.E.H. Love, A treatise on the mathe-matical theory 01 elasticity.
Y.C. Fung, Fundations 01 solid mechanics.
134. SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (B)
Prof. Alessandro Baratta
Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni
Dipartimento: Conservazione dei beni architettonici ed ambientali
Programma
A. Il problema del continuo
A.l. Analisi della deformazione di un corto continuo (1, 3, 6)
Generalità - Componenti dello spostamento - Condizioni di congruenza interna delle com~ ponenti dello spostamento - Deformazione dì un volume elementare . L'ipotesi di piccoli spostamenti ~ Spostamenti rigidi - Moto rigido e deformazione pura· Tensore di deformazione - Le componenti della deformazione nelle ipotesi di piccoli spostamenti - Espressione delle componenti di deformazione lungo direzioni arbitrarie (senza dimostrazione) - Dire-7ioni principali di deformazione e dilatazioni principali ~ Qualità invariante della deformazione - Significato fisico del1'invariante lineare; coefficiente di dilatazione cubica - Stati piani di deformazione - Decomposizione del tensore di deformazione nelle componenti sferica e de· viatoria - Condizioni di congruenza interna delle componenti della deformazione· Condizioni di congruenza esterna - Applicazioni.
A.2. Analisi dello stato tensionale (1, 3, 6)
Generalità e definizioni: forze esterne; for~ ze interne e tensioni - Componenti cartesiane della tensione su un elemento piano comunque orientato ~ Tensore degli sforzi - Proprietà di simmetria del vettore censione - Direzioni principali di tensione e tensioni principali - Invarianti di tensione - Stati piani di tensione -Cerchio di Mohr per gli stati piani (senza dimostrazione) - Altri stati tensionali particolariDecomposizione del tensore degli sforzi - Condizioni di equilibrio interno del corpo continuo - Equazioni ai limiti - Linee isostatiche -Applicazioni.
A.3. Principio dei Lavori Virtuali (1, 3, 6)
B. Teoria della elasticità
B.!. Leggi costitutive dei materiali elastici isotropo (1, 3, 6)
Premesse - Comportamento dei materiali sotto carico - La prova monoassiale di tradizione . Il materiale elastico - Il materiale isotropo - Il materiale isotropo ad elasticità lineare - Relazioni dirette ed inverse di Navierr - Il potenziale elastico per il materiale isotropo ad elasticità lineare - Potenziale di varie azioni di forma e di volume - Limitazioni del coefficiente di
Poisson - Solidi omogenei e non omogenei - Il lavoro di deformazione nei corpi elastici lineari ~ Teorema di Clapevron ~ Applicazioni.
B.2. Il problema del/'equilibrio elastico (1, 6)
Posizione del problema - Metodi risolutivi -Equazioni dell'equilibrio elastico - Principio della Minima Energia Potenziale Totale - Principio di sovrapposizione degli effetti e principio di Kirchoff - Teorema di Betti - Sistemi di forze ortogonali in energia - Applicazioni.
B.3. Resistenza dei materiali (1, 3, 6)
Premessa - La prova monoassiale di trazione - Materiali duttili e materiali fragili - Le verifiche di sicurezza in regime monoassiale - Considerazioni generali sulle verifiche di resistenza - Criteri di resistenza - Materiali duttili - Cri- , terio di Henchy - Materiali non duttili - Criterio di Crashof.
C. Il problema del De Saint-Venant
C.l. Formulazione del problema (1, 3)
Formulazione del problema: definizione del solido di De St. Venant e postulato del De St. Venant. I casi di sollecitazione semplice nelle travi.
C.2. Sforzo morale centrato (1, 3)
Soluzione del problema - Considerazioni sulla deformazione della trave - Il lavoro di deformazione - Le verifiche di sicurezza - Applicazioni.
C.3. La flessione retta (1, 3)
Soluzione del problema ~ Considerazioni sul1e tensioni e deformazione della trave - Lavoro di deformazione - Verifiche di sicurezzaApplicazioni.
C.4. La flessione deviata (l, 3)
Premesse - Analisi dello stato di tensione -Analisi della deformazione - Lavoro di deformazione - Verifiche di sicurezza - Applicazioni.
C.5. Sforzo normale eccentrico (1, 3, 4)
Premesse - Analisi dello stato di tensione -Analisi della deformazione ~ Lavoro di deformazione - Verifiche di sicurezza ~ Il caso del materiale non reagente a trazione: sezione rettangolare A Sezione dotata di un asse di simmetria - Sezione qualsiasi A Applicazioni.
C.6. Torsione (l, 3, 4)
Introduzione: le travi di sezioni circolare -La soluzione generale del problema per le travi di sezione generica attraverso la funzione di in~ globamento. Sezione ellittica - Centro di torsione - Analoga idrodinamica - Sezione rettan~ golare - Il fattore di torsione - Travi tubolari con pareti sottili e I e II formula di Bredt ~ Se~ zioni composte di rettangoli allungati e ferri profilati ~ Sezioni plurioonnesse - Il lavoro di deformazione - Verifiche di sicurezza ~ Applicazioni.
C.7. Flessione e taglio (1, 3)
Formulazione del problema: il centro di taglio (senza dimostrazione) - Il èalcol0 della tensione tangenziale media su di una corda generica - Flessione e taglio nelle travi di sezione compatta simmetrica sollecitate parallelamen~ te all'asse di simmetria: espressione della 't"zy,
della 'tzy massima e della 'tzx - Analisi della de~ formazione: scorrimento medio (senza dimostrazione) e fattore di taglio - Sezione rettangolare ~ Sezione circolare - Sezione a I, L, T - Sezioni sottili aperte in generale - Sezioni sottili pluriconnesse - Verifiche di sicurezza - Diagrammi delle tensioni tangenziali - Applicazioni.
C.8. li caso generale di sollecitazione composta (1, 3)
D. Le travi inflesse
D.l. Geometria delle masse (1, 2, 4)
Baricentro di un sistema di masse ~ Il momento statico - Proprietà del baricentà del baricentro - Coordinate del baricentro - I sistemi continui - BarÌcentri di alcune linee - Baricentri di alcune superfici - Il momento di inerzia assiale - Il momento centrifugo - I sistemi continui - I teoremi di trasporizione - Determinazione grafica ~ Il centro relativo ad un asse - La corrispondenza fra gli assi x e i centri X - L'ellisse centrale d'ìnerzia - Caso dei sistemi continui - Il nocciolo centrale d'inerzia - Il cerchio di Mahr - Direzioni principali d'inerzia e momenti principali d'inerzia - Il modulo di resistenza - Rettangolo - Cerchio - Applicazioni.
D.2. Teoria tecnica delle travi in flesse (1, 2, 4)
Relazione fra q, T.M. - Conseguenze - I diagrammi delle sollecitazioni T e M - Caso dei carichi concentrati - Osservazioni - L'equazio-
ne differenziale della linea elastica - Integrazio~ ne dell'equazione della linea elastica - Il teorema di Mohr - I coloranti di Mohr - La trave ausiliaria w Composizione cinematica degli spo~ stamenti.
D.3. Applicazioni (2, 4, 5)
Statica delle travi - Ricerca delle reazioni vettoriali isostatiche attraverso le equazioni della statica e attraverso il principio dei lavori virtuali per i corpi rigidi (catene cinematiche)Diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione - Ricerca della linea elastica - Calcolo di componenti dello spostamento - Il metodo di Mohr - Variazioni termiche uniformi e a farfalla - Travi di una campata - Travi Gerber e travi continue più campate - Equazioni di congruenza - Linee di influenza (cenni) - Verifiche di resistenza.
D.4. Strutture composte da travi (2, 4, 5, 6)
Ricerca delle reazioni vincolanti isostatiche attraverso successive scomposizioni grafiche -Ricerca delle reazioni vincolari isostatiche attraverso le equazioni della statica e attraverso il P.L.V. (catene cinematiche) - Diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione - Ricerca delle re~zioni iperstatiche tramite le equazioni di congruenza - Ricerca delle reazioni iperstatiche tramite l'applicazione del Principio dei Lavori Virtuali per i corpi deformabili - Calcolo di componenti dello spostamento tramite il P.L.V. per i corpi deformabili - Metodo di Ritter per le travature reticolari - Calcolo degli spostamenti attraverso il metodo di composizione - Sistemi simmetrici ed emisirnrnetrici -Verifiche di resistenza - Travi soggette a flessione, taglio e torsione - Travi con carichi e vincoli non complanari.
E. Stabilità dell'equilibrio (1, 3, 4)
Premesse ~ Definizione di equilibrio stabile e di equilibrio instabile - Problema dell'instabilità dell'equilibrio nelle travi soggette a sforzo normale: il caso dell'asta appoggiata - Altre condizioni di vincolo: trave con incastro e appoggio, trave doppiamente incastrata, trave a mensola, trave con incastro ed incastro scorrevole, trave con cerniera ed incastro scorrevole -Snellezza - Snellezza limite - Iperbole di Eulero - Limiti di validità della formula di Eulero e verifiche di sicurezza ~ Metodo.
Testi consigliati
V. Franciosi, Scienza delle Costruzioni, ed. Liguori, Napoli, volI. I, II, III.
V. Franciosi, Problemi di Scienza delle Costruzioni, ed. Liguori.
M. Capurso, Lezioni di Scienza delle Costruzioni, ed. Pitagora, Bologna.
O. Belluzzi, Scienza delle Costruzioni, voI. I, ed. Zanichelli, Bologna.
E. Giangreco, Esercizi di Scienza delle Costruzioni, ed. Liguori, Napoli.
135. SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (C)
Prof. Paolo Belli
Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni
Dipartimento: Configurazione e attuazione dell'architettura
Il corso tratta:
a) l'analisi della deformazione e della tensione nel continuo;
b) il problema generale dell'equilibrio elastico e la sua particolarizzazione al caso della trave attraverso la teoria del De Saint-Venant;
c) la stabilità dell'equilibrio.
Il testo consigliato è:
Fondamenti di Scienza delle costruzioni, volI. I-Il-III del Prof. Ing. Vincenzo Franciosi (Ed. Liguori).
Si riportano i capitoli ed i paragrafi contenenti gli argomenti trattati nelle lezioni:
Volume l
Cap. I, La deformazione (paragrafi: 1,2,3,4, 5,7,8,9, Il, 12) - Cap. II, Le tensioni - Cap. III,
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Relazioni elastiche w Cap. IV, L'Equilibrio elastico w Cap. VII, L'Energia di deformazione (paragrafi da 1 a lO) - Cap. VIII, Criteri di resistenza (paragrafi: l, 2, 3, 4, 5, 6, 12, 13, 14).
Volume II
Cap. I, Geometria delle masse - Cap. II, Il problema del De St. Venant - Cap. III, Trazione e compressione - Cap. IV, Le travature reticolari - Cap. V, Flessione retta - Cap. VI, Flessione deviata - Cap. VII, Flessione composta - Cap. VIII, Torsione (paragrafi: 7, 8, 9, Il, 12) - Cap. IX, Taglio (paragrafi: 6,7,8,9, lO, Il, 12) - Cap. X, Le travi con sezione retta sottile (paragrafi: 1,2, 4, 6, 7) - Cap. XI, Utilizzazione dei risultati del D.S. V. e relativa approssimazione - Cap. XII, La verifica alla crisi puntuale.
Volume I/I
Cap. I, La statica delle travi - Cap. II, Le travi ad asse rettilineo isostatiche - Cap. III, Le strutture iperstatiche: Il metodo delle forze -Cap. V, Il principio dei lavori virtuali nel metodo delle forze (paragrafi: da l a 6) - Cap. VII, La trave rettilinea caricata assialmente (paragrafi: 2, 3, 4, 5, 6).
La preparazione degli allievi deve essere completata dalle applicazioni svolte durante le esercitazioni; ulteriori esercizi possono essere dedotti da:
Problemi di Scienza delle Costruzioni, voll. I e II del Prof. Ing. V. Franciosi (Edizione Liguori).
Bibliografia essenziale
S. Timoshenko, History oj Strength oj materials, McGraw Hill book, New York, 1953.
A.E.H. Love, A treatise on the mathematical theory oj elasticity, Dover, pubbl. New York, 1944.
A. Di Tommaso, Fondamenti di Scienza delle costruzioni, Patron, Bologna 1981.
E. Benvenuto, La scienza delle Costruzioni e il suo sviluppo storico, Sansoni 1981.
136. TECNICA DELLE COSTRUZIONI IO (A)
Prof. Ugo Carpnti
Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni
Dipartimento: Istituto di costruzioni
Premessa
Nel corso di Tecnica delle Costruzioni ci proponiamo di portare alla conoscenza dei giovani lo studio della progettazione delle opere architettoniche, in particolare lo studio dell'organismo strutturale, che è anch'esso opera architettonica.
Intendiamo in questo corso studiare sistematicamente le forme strutturali dal punto di vista del loro concetto statico, al fine di favorire la formazione di quella «sensibilità stati ca» -se così si può dire - segnalata ed auspicata anche dal riordinamento delle Facoltà di Architettura, sensibilità statica che deve essere rivolta a stimolare, ad ideare forme arcbitettoniche di valida e chiara possibilità costruttiva.
Approfondiremo, con riguardo alle proposizioni di analisi del modello strutturale, la conoscenza di due materiali da costruzione, maggiori protagonisti del fatto costruttivo, ClOe dell'acciaio e del calcestruzzo armato, e della loro tecnologia, sulla base delle nozioni di elasticità già acquisite nel corso di Scienza delle Costruzioni.
Ci proponiamo infine di dare una visione ampia ed aggiornata dei particolari procedimenti costruttivi e delle nuove forme, strutturali, mostrandone le attuali tendenze verso ulteriori sviluppi e verso nuove possibilità costruttive.
Facoltà di Architéttura ~ , "2'6'3"1 ~ ~i§ji
Argomenti del corso
1) I materiali strutturali - Proprietà essenziali dei materiali strutturali ~ Costanti fisiche e coefficienti di sicurezza dei materiali.
I carichi delle strutture - Carichi permanenti - Carichi accidentali.
Strutture a molte iperstatiche - I telai piani e metodi di calcolo (Gehler-Cross). Analisi matriciale.
Piastre: Le ipotesi fondamentali - L'equazione differenziale della superficie elastica _ L'integrazione dell'equazione - Il calcolo mediante le differenze finite - Metodi approssÌw mati.
Nuovi orientamenti nel calcolo delle strutture in relazione agli stati limite.
2) Costruzioni metalliche - Proprietà generali e tecnologiche degli acciai w Prove regolamentari sui materiali metallici - Comportamento dei materiali metallici da costruire - Elementi strutturali in acciaio - Collegamenti - Travature reticolari - Capriate - Travi a parete piena - Solai - Coperture in genere - Intelaiature semplice e multiple w Archi.
3) Costruzioni in cemento armato - Proprietà generali e tecnologiche del calcestruzzo cementizio - Elementi costituenti e loro influenza - Comportamento meccanico dei calcestruzzi - Prove regolamentari - Teoria statica del calcestruzzo armato e precompresso - Elementi strutturali io c.a. - Solai - Piatre - Solai a fungo - Cassettoni - Travi Vierendeel - Strutture ad arco - Volte travi.
4) Cenni di statico delle fondazioni - Comportamento dei terreni e classifica di essi - Elementi della meccanica dei terreni - Tecnica delle fondazioni - Fondazioni dirette - PUnti e travi rovesce - Fondazioni indirette - Pali di fondazione.
Testi consigliati
1) A. Arcangeli, La struttura nell'architettura moderna, Sansoni. O. Belluzzi, Scienza delle Costruzioni, I, II, III, Zanichelli.
2) A. Arcangeli, La struttura dell'architettura moderna, Sansoni. O. Belluzzi, Scienza delle Costruzioni, I, II, III, Zanichelli.
L.F. Donato, Lezioni di Costruzioni, II, Costruzioni Metalliche, Colombo, Cursi. U. Carputi, M. Locatelli, Collegamenti chiodati e bulloni. Pubblicazioni della Società Italsider. Norme tecniche (D.M. 30-5-1972).
3) O. Belluzzi, Scienza delle Costruzioni, I, II, III, Zanichelli. E. Giangreco, Teoria e Tecnica delle Costruzioni, Ed. Liguori. L. Santarella, Il Cemento Armato, I, II, Hoepli. M. Pagano, Progetti di strutture in cemento armato, Liguori, Napoli. Norme tecniche (D.M. 30-5-1972).
4) A. Arcangeli, La struttura nell'architettura moderna, Sansoni. O. Belluzzi, Scienza delle Costruzioni, I, II, III, Zanichelli. L. Santarella, Il Cemento Armato, I, II, Hoepli, Milano.
Nello svolgimento del corso saranno proiettati, a cura della CISIA e dell' AlTEC, films documentari.
137. TECNICA DELLE COSTRUZIONI lO (B)
Prof. Vincenzo Fabbrocino
Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni
Dipartimento: Costruzioni
Programma
1. I materiali strutturali e loro caratteristiche meccaniche - Forze esterne e relativa regolamentaziooe - I coefficienti di sicurezza.
2. Calcestruzzo armato e precompresso (Teoria Statica - Regolamenti).
",204 " Università degli Studi di NapoliocFederico Il
3. Teoria dei telai piani e metodi di calcolo (Gehler, Cross, Grinter, Pozzati).
4. Piastre (Trattazione generale - Il calcolo +
mediante le differenze finite - Metodi approssimativi).
5. Strutture in acciaio (Tipologie strutturali e criteri generali di progettazione - Generalità sul calcolo e sull'esecuzione dei collegamenti).
6. Teoria degli archi.
7. Nozioni sulle volte-travi.
8. Ponti (Tecnica delle fondazioni e metodi di calcolo).
9. Fondazioni (Tecnica delle fondazioni e metodi di calcolo).
lO. Fondamenti della teoJ;"ia della plasticitàApplicazioni delle strutture: calcolo e rottura.
11. Tensostrutture e sistemi retìcolari speziali (classificazioni e caratteristiche strutturali).
Testi consigliati
O. Belluzzi, Scienza delle Costruzioni. C. Cestelli Guidi, Meccanica dei terre
ni e stabilità delle fondazioni. E. Giangreco, Teoria e Tecnica delle
Costruzioni, I, II. Volumi della Collana tecnico-scientifi
ca Italsider. Appunti di Costruzioni in acciaio a cu
ra dell'ing. Alberto Balsamo.
138. TECNICA DELLE COSTRUZIONI l° (C)
Prof. Paolo Jossa
Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni
Dipartimento: Costruzioni
Nel corso si vuole contribuire alla conoscenza dell'organismo strutturale
coordinando, finché possibile, i molti aspetti applicativi entro ipotesi di generalizzazione concettuale e sviluppando correlazioni fra temi apparentemente diversi fra loro.
In particolare si cercherà di evidenziare interrelazioni fra la scelta progettuale, la costruzione del modello e l'analisi dello stesso.
Saranno comunque proposti inizialmente ed in parallelo due distinti livelli d'indagine. Un primo livello prevalentemente rivolto alla conoscenza del dato e del fenomeno osservabile (proprietà del materiale - e delle azioni - caratteristiche delle risposte). Un secondo livello, rivolto prevalentemente all'analisi del modello.
Si cercherà infine di allargare la conoscenza nel settore attraverso l'illustrazione di soluzioni progettuali di particolare interesse.
Argomenti del corso
I materiali strutturali (acciaio - calcestruzzo - muratura). Elasticità e plasticità - Il calcolo delle travi in c.a. - Criteri di rottùra - Il calcolo a rottura - La viscosità - Il ritiro - La risposta ad azioni cicliche (1) (2).
Analisi matriciale degli schemi a telaio -Elementi di programmazione - Applicazioni all'elaboratore - Procedimenti iterativi - Il metodo di Cross (3) (4).
Cenni sul metodo degli elementi finiti. Elementi di sismica - L'oscillazione elemen-
tare (5). Le piastre. Collegamenti e strutture in acciaio. Le strutture di fondazione. Nel corso verranno attivati seminari.
l) P. Jossa, Lezioni di tecnica delle costruzioni - l materiali strutturali (Parte prima), Edizioni della Libreria.
2) E. Giangreco, Teoria e tecnica delle costruzioni, voI. I, Liguori Editore.
Facoltà di Architettura ~ " _ ~~ : ~2'05iJl M,"~'"s?A
3) V. Perrone, Risoluzione matriciale dei telai piani, Miccoli Editore.
4) Appunti del corso. 5) Elementi di sismica - Appunti del
corso. 6) Analisi di edifici multipiano - Ap
punti del corso. 7) V. Perrone, N. Salzano De Luna, Il
calcolo dei solai, Fratelli Fiorentino Editori.
Testi consigliati
F. Leonhardt, voll. l, 2, 3, 4, 5, 6, Ed. Scienza e Tecnica.
C. Cestelli Guidi, Cemento armato precompresso, Hoepli Ed.
G. Ballio, F.M. Mazzolani, Strutture in acciaio, ISEDI Ed.
U. Carputi, M. Locatelli, Collegamenti chiodati e bullonati, CISIA Ed.
C. Cestelli Guidi, Geotecnica e tecnica delle fondazioni, Hoepli Ed.
O. Belluzzi, Scienza delle costruzioni, voI. II, Zanichelli Ed.
Quaderni tecnici e monografie ltalsider; in particolare:
I collegamenti nella carpenteria metallica -Strutture in acciaio per edifici civili in zone sismiche - Riferimenti sulla progettazione strutturale (il comportamento delle strutture portanti di acciaio alle azioni sismiche) - I controventi negli edifici civili ed industriali.
Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi C.M. del 24-5-82.
Norme tecniche per le costruzioni in c.a. normale e precompresso e per le strutture metalliche D.M. 27·7-85.
Norme per le costruzioni in zone sismiche. D.M. 24/1/86.
139. PROGETTAZIONE DI GRANDI STRUTTURE
Pror. Antonio Noto
Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni
Dipartimento: Costruzioni
La diffusione degli elaborati elettronici, e la conseguente possibilità di un sistematico ricorso all'algebra lineare, forniscono a tutt'oggi la più semplice ed efficace risposta alle intrinseche difficoltà dell'analisi. I processi di decretizzazione, difatti, si sono in tempi recenti largamente affermati, ed attualmente rappresentano, soprattutto nella fascia delle concrete applicazioni, un utilissimo strumento nello studio di svariati organismi' strutturali.
Collocandosi in naturale posizione di complementarietà nell'iter disciplinare dell'Istituto di Costruzioni, laddove sono acquisiti i fondamentali allo studio del comportamento statico e delle strutture e si è completata, o è in atto, la formalizzaziòne con più comuni modelli analitici di elementi strutturali, il corso propone per quanto detto il completamento dell'iter mediante un programma di applicazioni, ai modelli mono e bidimensionali, delle tecniche di analisi automatica che si fondano sull'algebra matriciale e sul metodo degli elementi finiti.
Al corso si affiancano esercitazioni pratiche sull'elaboratore, e lo studio dettagliato di qualche organismo strutturale eventualmente collegato con l'esperienza progettuale degli allievi, ed al quale siano applicabili i modelli teorici analizzati.
140. SPERIMENTAZIONI DEI MATERIALI
E DELLE STRUTTURE
Pror. Ennio Russo Ermolli
2Q6 Università tlegli Studi di Napoli Federico II
Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni
Dipartimento: Configurazione e attuazione dell'architettura
Nel corso si intende sviluppare la conoscenza dei metodi di sperimentazione al fine di determinare le proprietà dei materiali e il comportamento delle strutture.
Il corso in particolare si articolerà nei seguenti temi:
Prove sui materiali
Acciai e altri metalli - C~lcestruzzo - Laterizi - Rocce - Materiali plastici - Legno e derivati.
Prove su strutture
Prove di carico - Prove non distruttive.
Prove su modeW
Teoria dei modelli - Materiali per modelli.
141. CONSOLIDAMENTO E ADATTAMENTO
DEGLI EDIFICI
Prof. Alberto Defez
A rea disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni
Dipartimento: Conservazione dei beni architettonici e ambientali
Corso: Si svolge con lezioni teoriche ed esercitazioni. Si ritiene indispensabile la frequenza.
Esami: Si svolgono nei periodi consentiti con appelli a frequenza mensile. Prevedono una prova scritta ed una orale. Le date degli appelli vengono comunicate all'inizio di ogni sessione.
Indicazioni: Il corso è in relazione con quello di «Restauro dei monu-
menti». Si ritiene indispensabile una buona preparazione nelle materie « Scienza delle Costruzioni» e «Tecnica delle Costruzioni».
Iscrizioni al corso: Verranno raccolte all'inizio del corso.
Contenuti del corso
- Aspetti del consolidamento: le implicazioni di carattere sociale; la diagnosi; la filosofia della sicurezza.
- Comportamento dei materiali: prove di laboratorio e criteri di resistenza.
- Carichi agenti sulle costruzioni. - Le murature: caratteristiche generali e
verifiche alle tensioni ammissibili e agli stati limiti.
- Le strutture murarie: archi, volte e cupole.
- Le fondazioni: caratteristiche e carico H, mite dei terreni.
- Muri di sostegno, - Il legno: caratteristiche fisico-meccani-
che e criteri di verifica e di progetto di strutture varie,
- Gli edifici in muratura: criteri di verifica del"complesso murario; l'edificio sotto le azioni sismiche; metodo degli elementi finiti,
- Nuove teorie sul comportamento delle murature,
- L'analisi dei dissesti. - Metodologia di indagine ed opere di con-
solidamento: criteri generali e metodologia di indagine e di intervento,
- Consolidamento fondazionali. - Il problema della Torre di Pisa: indagini,
verifiche e studi di consolidamento. - Riparazione di strutture in c,a.
Bibliografia
A. Defez, Il consolidamento degli edifici, Liguori Ed.
Restauro - Quaderni di restauro monumenti, E.S.1.
Fanno parte integrante della materia i testi delle seguenti Leggi e Decre-
Facoltà di ArcHitettura 2o~1 ,,~~):i
ti emanati dal Ministero Lavori Pubblici:
l) Legge n. 64 del 2 febbraio 1974, «Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche ».
2) Circolare n. 217/45 del 30 luglio 1981: « Le istruzioni relative alla normativa tecnica per la riparazione ed il rafforzamento degli edifici in muratura danneggiati da sisma».
3) Decreto 19 giugno 1984: «Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche ».
4) Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento.
Disponibilità dei collaboratori: Dopo le lezioni del corso.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dotto L.M. Monaco, A. Santamaria.
142. TECNICA DELLE COSTRUZIONI 2°
Prof. U. Carputi
Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni
Istituto: Costruzioni
Il corso si propone di. contribuire all'ampliamento dello studio della progettazione strutturale trattando gli approfondimenti teorici ed applicativi della tematica nel campo delle costruzioni in cemento armato ordinario e precompresso ed in acciaio con riferimento all'organizzazione dei ·modelli comportamentali degli insiemi strutturali, intesi nella loro più ampia accezione morfologica e tipologica, e con riguardo alle soluzioni perseguibili e programmabili attraverso elaboratori.
Nel corso trova spazio lo studio e lo sviluppo delle progettazioni strutturali relative alle tesi di laurea.
Argomenti del corso
L'organizzazione strutturale degli edifici multipiani,
Sistemi di copertura a grande luce - Tipologie strutturali.
La prefabbricazione strutturale in c.a. - Teoria e tecniche - Normative,
L'organismo strutturale con particolare riguardo alle azioni sismiche.
Analisi strutturale - Tecniche matriciali. Modellazione di strutture e calcolo median
te programmi.
Testi
Appunti dalle lezioni. P. Pozzati, Teoria e tecnica delle costru
zioni, UTET.
208 ( ,.- Università degli Studtdi NaRol! f'eder{co Il
8. Area disciplinare Socio-economica
8.A) Discipline comuni a tutti gli indirizzi:
143. Estimo ed esercizio professionale (A) 144. Estimo ed esercizio professionale (B)
8.B) Discipline di indirizzo:
145. Geografia urbana e regionale 146. Economia urbana e regionale 147. Sociologia urbana e rurale 148. Economia dei trasporti
prof. L. Fusco Girard prof. A. Realfonzo
prof. L. Piemontese prof. L. Fusco Girard prof. G. Persico prof. M. De Luca
! .J
Facoltà di Architettura 209
143. ESTIMO ED ESERCIZIO PROFESSIONALE (A)
Prof. Luigi Fusco Girard
Area disciplinare: Socio-economica Dipartimento: Conservazione dei beni
architettonici e ambientali
I! corso di Estimo ed Esercizio Professionale è orientato a focalizzare i procedimenti per l'elaborazione di valutazioni che sono finalizzate alla pro· gettazione e all'attuazione dei progetti.
Le valutazioni sono innanzitutto economico-finanziarie, desumibili dalla tradizionale teoria microeconomica, da cui la disciplina «Estimo» deriva.
I! campo delle valutazioni viene quindi ampliato includendo valutazioni di tipo «integrato», monetarie, funzionali, ecologiche, energetiche che trovano applicazione nell'ambito di specifici metodi di valutazione dei progetti, nella valutazione della qualità delle risorse ambientali-culturali e della produzione edilizia ed urbanistica.
In particolare, i principali punti affrontati nel corso sono i seguenti:
A) ElemenJi di microeconomia: I modelli economici, domanda, offerta, prezzo; la teoria della produzione e dei costi di produzione; l'equilibrio di breve e lungo periodo; concorrenza perfetta e benessere; elementi di economia del benessere.
B) Teoria e metod%gia estimativa: l'evoluzione della «moderna» diSCiplina estimativa da Arrigo Serpieri a Carlo Forte: L'evoluzione della teoria del valore e della logica estimativa; i principi dell'estimo; il metodo ed i procedimenti estimativi; contributi e limiti della teoria estimativa; prospettive di sua evoluzione.
C) Estimo urbano e territoriale: La produzione edilizia; la consistenza e le caratteristiche della spesa pubblica nell'edilizia residenziale
pubblica; i rapporti del settore edilizio con gli altri settori produttivi; la sua crisi e le diverse cause; caratteristiche, del mercato abitativo; il sistema normativo dell'edilizia residentiale pubblica; la stima del valore di mercato del prodotto edilizio; il saggio di rendimento dell'investimento immobiliare urbano; la stima del valore di mercato dei fattori della produzione edilizia; la rendita ed il recupero alla collettività delle plusvalenze fondiarie.
Il costo della nuova produzione edilizia: la stima dei costi di costruzione; l'analisi e la stima deri costi di costruzione con il procedimento per elmenti funzionali; i costi di manutenzione e gestione; il metodo A.R.C.; l'analisi di valore.
Il costo de/ recupero e della conservazione attiva dei beni culturali: il costo per l'eliminazione dell'obsolescenza tecnologica, posizionale, ambientale ed economica; procedimenti di stima del costo del recupero; aspetti economici della conservazione attiva dei beni culturali ed ambientali.
La stima dei costi insediativi: i costi delle opere urbanizzative primarie e secondarie; il costo degli standards urbanistici; il costo di produzione di alcuni servizi pubblici urbani.
Il va/ore di surrogazione. Il va/ore complementare e di trasformazione.
D) I metodi di valutazione integrata dei progetti e dei piani: Le valutazioni nelle analisi finanziarie; le valutazioni multicriterio qualitative e quantitative; il metodo SEL per la stima della qualità della produzione edilizia; il valore « complessivo)} delle risorse dal pupto di vista della collettività; il procedimento di Clawsoll. L'analisi costi-benefici; le valutazioni economiche nella A C B; esempi di valutazioni di «intangibili ».
E) Estimo generale ed esercizio professionale: le valutazioni nell'attuazione dei progetti. Il finanziamento delle opere di urbanizzazione e degli interventi di riqualificazione. L'indennità di espropriazione; il N.C.E.V.; le diverse procedure di appalto; la direzione dei lavori; il collaudo, la revisione dei prezzi.
Bibliografia
l) Elementi di economia
A. Koutsuyannis, Microeconomia, ETAS, 1981 (capitoli 4-5).
210 Università degli Studi di Napoli Federico Il
2) Estimo
C. Forte, B. De Rossi, Principi di economia ed Estimo, ETAS 1983 (meno i seguenti capitoli e paragrafi: Cap. 2 e Cap. 8; nonché meno i paragrafi 6.4, 6.5., 6.6., 6.7, 6.8 del Cap. 6; il par. 7.21 del Cap. 7; i paragrafi 9.1, 9.2, 9.6 del Cap. 9; il par. 10.3 del Cap. lO.
L. Fusco Girard, Risorse architettoniche-ambientali: valutazioni e strategie di conservazioni, F. Angeli, Milano, 1987.
L. Fusco Girard, Conservazione e sviluppo: la valutazione nella pianificazionefisica, Ed. F. Angeli, 1989, Milano.
A. Realfonzo, Metodologie dell'Estimo Urbano, Fiorentino, Napoli, 1989.
3) Metodi di valutazione dei progetti
L. Fusco Girard, Manuale delle opere di urbanizzazione, Cap. lO, F. Angeli, 1983.
Il meto SEI - Appunti del corso.
4) Esercizio professionale
A. Azzarelli, La direzione dei lavori nelle costruzioni edili, Hoepli, Milano (Cap. 4, 5, 6, 7, 8, lO, 12).
I. Michieli, Estimo, Edagricole, Bologna, 1985.
Ulteriori riferimenti bibliografici verranno forniti durante il corso.
La suddivisione degli studenti è in ordine alfabetico (salvo diversa suddivisione in funzione degli studenti iscritti ai vari indirizzi).
L'orario è quello stabilito dalla Facoltà.
Per gli esami si fa riferimento al calendario di volta in volta affisso presso il Dipartimento.
Collaboratori: dott. M. Sicoli.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca del dotto F. Ferretti.
144. ESTIMO ED ESERCIZIO PROFESSIONALE (B)
Prof. Almerico Realfonzo
Area diSciplinare: Socio-economica Dipartimento: Conservazione dei beni
architettonici e ambientali
Programma
L'estimo ed i principi metodologici della disciplina.
L'ordinarietà. Il valore normale e la distribuzione gaussiana dei dati. Distribuzioni di frequenza dei dati; media ponderata dei dati.
Gli aspetti economici dei beni: il valore di mercato, il valore di costo, il valore complementare, il valore di trasformazione, il valore di sUITogazione, il valore di capitalizzazione. Il valore di mercato. Stima diretta ed indiretta del valore di mercato, La stima analitica del valore di mercato e la capitalizzazione dei redditi. Espressione ordinaria del valore di mercato ottenuto per capitalizzazione e determinazione dello stesso valore mediante il procedimento della sovrapposizione degli effetti economici.
Il valore del costo di produzione. Il costo marginale ed il costo medio. I costi della produzione edilizia. I costi della produzione urbanizzativa. Un modello dei costi della produzione urbanizzativa. Il computo metrico estimativo. I procedimenti di stima rapida. I costi di produzione nei processi di conservazione dei beni architettonici.
Il valore complementare e le sue principali applicazioni.
Il valore di trasformazione come metodo o criterio di stima.
Il valore di surrogazione nell'Estimo Urbano.
La stima dell'indennità di espropriazione; la legge fondamentale del 1865, la legge per Na-
j
Facoltà di Architettura 211
poli del 1885. L'evoluzione della logica espropriativa, dalla legge fondamentale del 1865 alla «Legge per la casa» (n. 865 del 1971). La situazione attuale dell'ordinamento. L'indennità per occupazione temporanea. L'indennità per elettrodotto.
Il catasto. Il catasto terreni ed il NCEU. Elementi di Esercizio Professionale. L'ap
palto. I capitolati di appalto. La direzione dei lavori. Il collaudo. La tenuta dei libri contabili dei lavori. Il metodo PERT.
Il rapporto tra Economia e produzioni edilizie ed urbanistiche. Il rapporto tra metodologie estimative e metodologie della pianificazione urbanistica e territoriale: principi.
I problemi economici della conservazione integrata.
Elementi delle «tecniche di valutazione» dei piani e dei progetti: l'analisi costi/benefici, le tecniche «multicriteri )), il bilancio sociale della pianificazione.
Nota
Per lo sviluppo delle applicazioni estimative è necessario disporre delle fondamentali nozioni di matematica finanziaria: interesse; riporto dei capitali nel tempo; annualita; problemi relativi alla accumulazione (iniziale, finale, intermedia) ed alla capitalizzazione dei redditi.
Altre nozioni di matematica finanziaria, concernono la quota di reintegrazione e la quota di ammortamento.
Bibliografia
C. Forte, B. De Rossi, Principi di economia ed Estimo, Etas Kompass.
C. Forte, Elementi di Estimo urbano, Etas Kompass (in alternativa).
I. Michieli, Estimo, Edagricole (fondamentalmente per le applicazioni di matematica finanziaria all'Estimo).
A. Realfonzo, Metodologia dell'Estimo urbano, F. Fiorentino.
A. Realfonzo, Economia e pianificazione territoriale, Dedalo (disponibile presso la Biblioteca della Facoltà. È segnalato per l'analisi dei rapporti tra Economia e problematiche territoriali).
A. Realfonzo, Edilizia e territorio, Istituto di Architettura ed Urbanistica, Università di Bari (per l'analisi dei rapporti tra Economia e produzione edilizia).
L. Fusco Girard, Risorse architettoniche e culturali: valutazioni e strategie di conservazione, F. Angeli (per la problematica economica della conservazione e le tecniche di valutazione).
IASM, Manuale di opere di urbanizzazione (Cap. 10-11, a firma L. Fusco Girard. Segnalato per le tecniche di valutazione).
Restauro, nn. 53-54 e nn. 65-66-67. Numeri monografici dedicati alla strategia della conservazione (segnalati per la problematica economica della conservazione).
Collaboratori: dott. M. Sicoli.
145. GEOGRAFIA URBANA E REGIONALE
Prof. Luigi Piemontese
146. ECONOMIA URBANA E REGIONALE
Prof. Luigi Fusco Girard
212 Università degli Studi di Napoli Federico Il
147. SOCIOLOGIA URBANA E RURALE
Pro!. G. Persico
148. ECONOMIA DEI TRASPORTI
Prof. Marino De Luca
Il corso e gli esami si svolgeranno presso la Facoltà di Ingegneria.
Facoltà di Architettura ".': 213~
9. Area disciplinare della Rappresentazione
9.A) Discipline comuni a tutti gli indirizzi:
149. Disegno e rilievo (A) 150. Disegno e rilievo (B) 151. Disegno e rilievo (C) 152. Disegno e rilievo (D) 153. Disegno e rilievo (E) 154. Disegno e rilievo (F)
9.B) Discipline di indirizzo:
155. Applicazioni di geometria descrittiva (A) 156. Applicazioni di geometria descrittiva (B) 157. Tecniche di rappresentazione dell'architettura (A) 158. Tecniche di rappresentazione dell'architettura (B) 159. Cartografia tematica
prof. C. Gambardella prof. R. Penta prof. ..... prof. G. Gravagnuol0 prof. C. Gubitosi prof. R. Dalisi
prof. A. Sgrosso prof. R. Penta prof. A. Baculo prof ...... prof. M. Rosi
214 Università degli Studi di Napoli Federico Il
149. DISEGNO E RILIEVO (A)
Prof. Carmine Gambardella
Area disciplinare: della rappresentazione
Dipartimento: Configurazione e attuazione dell'architettura
Premessa
Il corso di Disegno e Rilievo si propone di definire metodologie e strumenti per la rappresentazione dell'architettura. In particolare con il termine Disegno, che già racchiude i due aspetti fondamentali di applicazione, riducibili al Disegno di Rilievo e al Disegno di Progetto, cioè del già fatto e del da farsi, si intende il prodotto che manifesti una capacità di restituzione grafica dei concetti generatori che presiedono al concretizzarsi sia di un semplice manufatto che di un complesso edilizio urbano. Ne discende allora che, se il Disegno è un prodotto dell'uomo una volta che questi ha acquistato anche i processi geometrici della rappresentazione, sarà utile indagare su quella sorta di compementarietà che vede attraverso la misurazione e la rivelazione un radicale cam-. biamento dal punto di vista del soggetto umano all'oggetto, dal creatore al manufatto; tale metodo concorrerà alla formazione di un patrimonio culturale fondato sugli aspetti tecnici, tecnologici e morfologici che valga la pena di esprimere sia nella registrazione dell'essere (Rilievo) che nella proporzione del dover essere (Progetto).
Articolazione e organizzazione del corso
Un ciclo di lezioni teoriche ed un ciclo di esercitazioni pratiche espliciteranno i contenuti del corso, che si so-
stanzierà in una prima parte finalizzata all'insegnamento dei metodi di rappresentazione geometrica, anche in ordine all'evoluzione storico-scientifica degli stessi, ed in una seconda, più specificamente operativa, di rilievo e di restituzione grafica di singoli manufatti o di tessuti edilizi.
Gli elaborati richiesti a conclusione del corso dovranno manifestare l'acquisizione da parte dello studente di una capacità di descrizione e di restituzione intesa come ri-presentazione, re-istituzione critica, formale e segnica in grado di sceverare e di connotare alle diverse scale di rappresentazione una volontà decisionale fondativa del Disegno.
Gli esami si svolgeramio discutendo gli elaborati grafici prodotti con domande sulle lezioni teoriche tenute durante il corso.
In ogni sessione dell'anno accademico saranno fissate due sedute di esame che saranno comunicate preventivamente con avviso scritto.
Le iscrizioni al corso si effettueranno secondo la divisione per matricola degli studenti redatta dalla segreteria della Facoltà all'inizio dell'anno accademico.
Bibliografia
A. Angrisani, Forma o finzione?, in Casabella, n. 353.
A. Baculo, Quattro lezioni di Disegno e Rilievo, Liguori, Napoli 1981.
M. Docci, D. Maestri, Il rilevamento architettonico, Laterza, Bari 1984.
~. Gambardella, Bacoli - Il Disegno, il Progetto, S.E.N., Napoli, 1982.
C. Gambardella, Salerno Disegnata -Disegno ed Enigma, S.E.N., Napoli, 1983.
Facoltà di Architettura 215
A. Sgrosso, Lo spazio rappresentativo dell'Architettura, Massimo, N~poli.
G. Kubler, Laforma del tempo, Einaudi Ed., Il Politecnico, Torino.
C. Ginzburg, Spie. Radici di un paradigma indiziario, in AA.VV., «Crisi della Ragione », Ed. Einaudi Paperbacks, Torino.
M. Brusatin, voce Disegno - progetto, in Enciclopedia Einaudi.
150. DISEGNO E RILIEVO (B)
Prof. Rosa Ulisse-Penta
Area disciplinare: della rappresentazione
Dipartimento: Configurazione e attuazione dell'architettura
La funzionalità didattica ed operativa richiede la formazione di gruppi di lavoro costituiti al massimo da 3 stu-, denti.
Il tema di studio viene reso noto all'inizio del Corso e l'assegnazione ai singoli gruppi di lavoro dello stra1cio pertinente viene resa entro il 20 dicembre attraverso elenco affisso presso la segreteria del Dipartimento o del presidio didattico.
N. B. - Il tema di lavoro sarà assegnato a quei gruppi che avranno ratificato la loro presenza al Corso attraverso la consegna di elaborati grafici di rilievo (minimi) di cui verbalmente ne sarà reso noto il contenuto (consegna secondo data concordata).
Corso
Il Corso ha inizio intorno al lO novembre. Il calendario delle lezioni
prevede tre incontri settimanali; di questi uno avrà come oggetto lezioni di carattere teorico sulle implicazioni culturali e scientifiche della disciplina; gli altri due incontri (nella prima parte del Corso) privilegeranno la pratica del rilievo sia attraverso lezioni esplicative dei metodi e delle tecniche di rilevamento, sia attraverso sopralluoghi e visite guidate. N ella seconda parte del Corso un incontro sarà dedicato allo studio dei metodi geometrici di rappresentazione e l'altro ad esercitazioni ed assistenza ai gruppi di lavoro; ciascun gruppo di lavoro deve produrre elaborati grafici di rilievo e di documentazione soddisfacenti sia l'istanza quantitativa (il numero degli elaborati è funzione dei caratteri e delle qualità della realtà spaziale oggetto di studio) sia l'istanza qualitativa, strettamente connessa al grado di assunzione delle implicazioni culturali sia della disciplina che dell'architettura in generale (importanza della interdisciplinarità).
Esami: Gli appelli di esami rispettano le indicazioni dei regolamenti vigenti.
Nella sessione estiva ed autunnale (fino inizio corsi) gli appelli sono quindicinali od anche settimanali laddove se ne presenti la necessità.
Iscrizione al corso: Il numero di iscritti al Corso non può superare il numero di 250 studenti. Le iscrizioni devono rispettare le modalità stabilite dal Consiglio di Facoltà, per cui prima dell'inizio dei corsi tali modalità saranno comunicate mediante avviso affisso presso la segreteria del Dipartimento o del presidio didattico.
Bibliografia
M. Dacci, D. Maestri, Il rilevamento architettonico, Laterza, Bari.
216 Università degli Studi di Napoli Federico Il
M. Docci, Manuale del disegno architettonico, Laterza, Bari.
R. Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano.
E. Panofsky, La prospettiva come forma simbolica, Feltrinelli, Milano.
A. Baculo, R. Penta: Città/ Architettura in Disegno come scrittura/lettura - Quaderno n. 2 - Napoli, Liguori.
R. Penta, Criterio geometrico e sentimento estetico nella rappresentazione, Napoli, I.E.M.
A. Grosso, Il problema della rappresentazione attraverso i tempi, Napoli, Massimo Ed.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca del dott. A. Rossi.
Prof ....
151. DISEGNO E RILIEVO (C)
152. DISEGNO E RILIEVO (D)
Prof. Giuseppe Gravagnuolo
Area disciplinare: della rappresentazione
Dipartimento: Progettazione urbana
Il corso ha inizio intorno al lO novembre.
Il calendario delle lezioni prevede tre incontri settimanali' di questi uno , , è dedicato a lezioni di carattere teorico, aventi per oggetto gli aspetti culturali e scientifici della rappresentazione; un secondo incontro verte abitual-
mente sulla pratica del rilevamento e del disegno d'architettura, con esercitazioni, assistenza ai gruppi di lavoro,
. revisioni, ecc., un terzo incontro è destinato a sopralluoghi, visite guidate, ecc.
A conclusione del corso, lo studente, singolarmente o all'interno di un gruppo, avrà prodotto degli elaboratori grafici dai quali emergerà il grado di approfondimento e di maturazione sulle questioni legate alla lettura e all'analisi dell'ambiente costruito. A tale scopo si ritiene indispensabile una frequenza costante alle lezioni ed alle esercitazioni previste dal calendario degli studi.
Contenuti minimi del corso
Il corso è finalizzato a fornire allo studente-architetto un metodo di lavoro atto ad indagare ed analizzare la realtà architettonica nelle sue più diverse componenti. Tale lavoro trova il suo momento di sintesi nella restituzione grafica, nel disegno dello spazio architettonico studiato, fondamentale strumento di conoscenza e di comprensione critica dei complessi fenomeni legati all'espressione architettonica.
Gli studenti si aggregano liberamente in gruppi di lavoro, composti al massimo da 3 persone. Il tema di studio, nell'ambito dei programmi di ricerca del corso, viene concordato con il gruppo generalmente entro il 15 dicembre.
Ogni collaboratore segue al massimo 20 gruppi di lavoro, revisionando il materiale grafico negli orari previsti dal calendario ufficiale vigente.
Esami: Gli esami si tengono in tutti i periodi dell'anno accademico, secon-
do le indicazioni dei regolamenti vigenti.
Gli studenti chiedono di sostenere l'esame di profitto quando ritengono di aver compiutamente approfondito il tema di studio ad essi assegnato.
Le prenotazioni vengono raccolte dai collaboratori del corso che compilano l'elenco degli studenti da esaminare. La gran parte degli iscritti al corso viene messa in condizione di sostenere l'esame nel periodo giugno-luglio. In tale periodo, infatti, gli esami si tengono generalmente con cadenza settimanale per un totale di 5-6 appelli. Ulteriori sedute di esami (ottobre, dicembre, febbraio/marzo) vengono fissate durante lo svolgimento del corso, e comunicate con largo anticipo mediante avvisi scritti.
Indicazioni: La disciplina del Disegno e Rilievo, pur inquadrandosi in una specifica area scientifica, tuttavia è strettamente legata a diverse componenti disciplinari, comportando analisi sia di tipo storico e urbanistico, quanto di tipo tecnologico e morfologico.
Iscrizioni al corso: Possono iscriversi al corso non più di 250 studenti.
Le iscrizioni avvengono liberamente fino al raggiungimento del suddetto numero massimo, oppure per numero di matricola, ovvero secondo altre modalità stabilite dal Consiglio di Facoltà.
All'inizio del corso tali modalità verranno comunicate mediante avviso scritto.
Bibliografia
M. Docci, D. Maestri, Il rilevamento architettonico, Laterza, Bari, 1984.
M. Rosi, Il disegno di architettura.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dotto P. Crispino, A. Franchomme, F. Pezzullo, F. Salsano, A. Jandoli, G. D'Aniello.
153. DISEGNO E RILIEVO (E)
Prof. Camillo Gubitosi
Area disciplinare: della rappresentazione
Dipartimento: Progettazione urbana
Corso: lezioni teoriche, seminari n. 3, seminario di docente straniero, ricerca in Toscana.
Esami: due sedute per sessioni: fine giugno e luglio; fine ottobre e novembre; fine febbraio e marzo.
Iscrizione al corso: per numero di matricola.
Il programma per il corso di «Disegno e Rilievo» si propone di avviare una ricerca metodologica per la lettura, l'analisi e la rappresentazione bi/ tridimensionale dello spazio architettonico ed urbano.
In questa ricerca, il «disegno di architettura», si identifica come processo conoscitivo globale dell'attività dell'architetto. Il disegno va considerato come strumento di approccio fondamentale alla conoscenza dell'architettura, dello spazio, delle forme e come mezzo di valutazione critica nel processo progettuale. Il «disegno» va inteso non solo come ricerca libera di forme e di spazi, ma anche rigoroso strumento di rappresentazione progettuale.
218 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Con tale finalità il programma propone una ricerca da parte degli allievi, tendente ad individuare ed ordinare le caratteristiche della composlZlone spaziale di insiemi edificati, attraverso l'analisi dell'ambiente urbano, dei segni architettonici; individuandone le emergenze intorno alle quali vanno definite sperimentazioni dirette di analisi dell'ambiente, di rilievo e trasposizione grafica.
Il metodo di rappresentazione grafica di cui è parte integrante il «rilievo», inteso come strumento di indagine conoscitiva, dovrà definire la possibilità di visualizzare le connotazioni spaziali, e i limiti stabiliti dai codici bidimensionali del disegno.
La ricerca, che accoglie anche le connotazioni dei più recenti studi di semiologia urbana, vuoi tentare una verifica spazio-visiva nello studio di fenomeni spaziali complessi, com'è quello architettonico ed urbano.
Si tenterà, in altri termini, di rendere evidenti, all'interno della realtà spazio-visiva, i fattori «primari» riconoscibili, cioè le emergenze per recuperame il significato nell'ambito ambientale.
L'analisi attraverso il solo mezzo grafico della realtà urbana e degli organismi architettonici, tende quindi a definire «il modo» di indagare l'oggetto architettonico, che implica ovviamente anche un'analisi critica ed un inquadramento storico, al fine di facilitare e rendere comprensibile l'articolazione didattica dei due momenti d'analisi e di sintesi, fondamentali nelle ricerca progettuale.
Il disegno, come mezzo grafico d'indagine più che come fine a se stesso diviene mezzo d'indagine della realtà ed assume, nella fase conclusiva dell'analisi, le caratteristiche di linguaggio.
La scelta dunque di un metodo conoscitivo dello spazio, è fondamentale per la completa comprensione degli organismi architettonici e delle loro articolazioni strutturali e funzionali.
I! programma del corso si propone quindi di avviare la ricerca, partendo dalla dimensione urbana, per concludersi con l'analisi di insiemi architettonici complessi di cui si dovranno esaminare tutte le componenti spaziovisive, sia attraverso il rilievo che con il «mezzo» grafico e fotografico, ciò in funzione delle problematiche progettuali.
La ricerca riguarderà, nella prima fase del corso la conoscenza di parte della città visibile, che senza soluzione di continuità, si evidenzia nelle strade, piazze, complessi edilizi costruiti per la vita ed il lavoro; la geometria e l'architettura del continuo tessuto cittadino hanno perso a poco a poco ogni significato. La città mostra ancora stratificazioni del passato, legati alla storia, alle vicende politiche, alle profonde trasformazioni sociali, spesso in contrasto con il moderno vivere e pensare e con le nuove tecnologie.
Con criteri, che saranno identificati nella prima parte del corso, gli allievi dovranno indagare sul processo di formazione e formalizzazione, dello spazio urbano ed architettonico attraverso concettualizzazioni. Cioè scomponendo le complesse realtà spazio-architettoniche nei componenti primari, approfondendo e chiarendo attraverso il rilievo tridimensionale le interrelazioni che presiedono la spazio urbano e la determinazione delle forme architettoniche.
Nell'ambito del corso saranno svolti seguenti seminari:
Dott. Arch. A. Rose - Metodi di rappresentazione e fotogrammetria.
~"l0?
Facoltà di Architettura 2".
Dott. Arch. P. De Masi - Cenni sulla percezione visiva.
Dott. Arch. N. Munno - Uso dell'immaginè fotografica in architettura.
I! calendario del ciclo di lezioni seminariali verrà comunicato durante il corso in coordinamento con' il programma.
Bibliografia
G. Cullen, «Town-scape», London 1965.
B. Zevi, L'architettura in nuce, Vene-zia-Roma 1960.
B. Zevi, Saper vedere l'architettura. Kevin Lynch, L'immagine della città. C. Norberg Shulz, Esistenza, spazio e
architettura, OlI Ed. C. De Seta, Cartogrcifia napoletana. A. Rossi, L'architettura della città, Pa
dova 1966. G. K. Koenig, Il linguaggio dell'archi
tettura moderna. A. Arnheim, L'arte e la percezione visi
va, Milano 1962. R. Pane, Attualità dell'ambiente antico.
Collaboratori: dott. P. De Masi.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dotto A. De Rosa, N. Mummo.
154. DISEGNO E RILIEVO (F)
Prof. Riccardo Dalisi
Area disciplinare: della rappresentazione
Dipartimento: Progettazione urbana
I! corso di Disegno e Rilievo si riferisce al rilevamento di oggetti di piccole dimensioni, medie dimensioni, grandi e di grandissime.
I piccoli oggetti sono quelli che ci colpiscono maggiormente o verso i quali noi siamo legati da un particolare motivo di attenzione o di affezione (un posacenere, un cucchiaio, un fiore, una pietra, una scatola).
Gli oggetti di medie dimensioni riguardano sia l'arredo interno sia quello esterno (una sedia, una porta, un lucernario, una cornice, una nuvola).
Gli oggetti di più grande dimensione sono: la stanza nella quale abito, l'appartamento di un parente o di un amico, un piccolissimo fabbricato, una collinetta od un albero.
La grandissima dimensione riguarda un paesaggio urbano o naturale (profili, colori, grane minute e grane più ampie, ecc.).
I! metodo ha come suo fulcro la simpatia per tutto ciò che si vuole disegnare.
La simpatia è non solo auspicabile ma addirittura ne~essaria sia per disegnare in bella maniera sia per disegnare con esattezza.
I! corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott.: arch. Giuseppe D'Amore, arch. Claudio Gambardella.
155. APPLICAZIONI DI GEOMETRIA
DESCRITTIVA (A)
Prof. Anna Sgrosso
Area disciplinare: della rappresentazione
Dipartimento: Configurazione e attuazione dell'architettura
220, Università deglì Studi di Napoli Federico Il
Contenuti minimi del corso
La disciplina Applicazioni di geometria descrittiva, al di là della propria limitativa denominazione, si propone di fornire i presupposti teorici e gli strumenti operativi per la conoscenza e la rappresentaziqne dell'architettllra, sia in rapporto alle valenze spaziali e figurative che a quelle tecnologiche. L'insegnamento è finalizzato inoltre all'invenzione e alla costruzione del progetto così di nuovi interventi che di recupero. Il conseguimento di tali obiettivi per la complessità delle relative problematiche comporta un approccio multilaterale di natura percettiva e psicologica, fisica e filosofica, tecnica e artistica, ciascuna con il relativo cenno storico-evolutivo. L'aspetto geometrico poi comprende lo studio della proiezione delle ombre e un cenno alle moderne teorie noneuclidee.
Programma operativo
Il corso di Applicazioni di geometria descrittiva - rispetto ai contenuti del quale meglio adeguata sarebbe la denominazione Teorie geometriche della rappresentazione - si propone una conoscenza approfondita dei procedimenti e dei metodi scentifici per l'interpretazione prima e la rappresentazione poi degli spazi architettonici e delle relative articolazioni e connessioni.
La complessità della problematica, coinvolgendo tutta una serie di connotazioni e di relazioni proprie dell'ambito stesso dell'architettura, che è poi il nostro spazio di vita, diversifica la problematica stessa in una pluralità di direzioni, ciascuna delle quali ad un tempo autonoma nei suoi specifici caratteri, ma integrata e integrabile alle altre, tale essendo la natura dei feno-
meni che all'interno di quell'ambito si . verificano. La soluzione di ciascun problema chiama dunque in causa i componenti oggettive e soggettive, come sono rispettivamente i dati metrici - e quindi quantitativi e strutturali -degli stessi spazi; si tratta cioè di connotazioni fisiche e psicologiche, di osservazioni concrete e deduzioni astratte, di riferimenti storici e sociali, propri dell'evoluzione culturale del singolo individuo e di intere collettività.
Ciò premesso, prioritariamente rispetto allo studio geometrico del problema rappresentativo - che consiste essenzialmente nella traduzione di corpi e relazioni spaziali in immagini e relazioni piane, a mezzo dei metodi classici della geometria descrittiva -saranno introdotte tutte quelle tematiche di natura storica e di natura percettiva che valgano a un più consapevole uso di quei metodi, e di scelte meglio finalizzate a una visione attuale e dinamica dell'architettura.
Sul piano operativo, gli indispensabili fondamenti di geometria proiettiva e descrittiva e i relativi sviluppi verranno quindi introdotti quale logica convergenza delle ricerche che attraverso i tempi venivano sviluppandosi nel campo delle arti figurative e delle discipline matematiche. Tutti i successivi argomenti saranno quindi trattati sia sotto il profilo storico-critico che percettivo-visivo, nonché ovviamente sotto l'aspetto rigorosamente scientifico delle varie problematiche rappresentative.
La verifica didattica sarà effettuata attraverso una serie di grafici i cui temi saranno oggetto di organiche esercitazioni. In accordo con la premessa metodologica, a ciascun gruppo di studenti sarà assegnato uno specifico tema di studio - un'opera di architettura - all'interno del quale sarà attuata la
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sintesi' rappresentativa, consistente nelle proiezioni mongiane (piante, prospetti, sezioni); in opportune proiezioni assonometriche (assonometria cavaliera e isometrica); e in particolari immagini prospettiche.
Ciascuna di tali rappresentazioni sarà poi integrata dallo studio delle relative ombre - proprie e portate - la cui determinazione, oltre ad offrire un valido contributo all'interpretazione tridimensionale delle immagini bidimensionali, appare come un elemento-guida nello studio della definizione formale dei corpi e degli spazi.
Configurandosi infine l'intera operazione come uno strumento d'indagine conoscitiva sia della vera natura nell'organismo in esame, sia della,metodologia costruttiva delle relative immagini, sarà volta particolare attenzione a una lettura degli spazi in chiave strutturale, saranno evidenziati cioè nelle proiezioni assonometriche e prospettiche i soli elementi fondamentali, liberati dal peso materico dei volumi e dall'ingombro dei dettagli formali: l'oggetto-architettura sarà dunque ridotto a un sistema astratto di linee e di superfici, attraverso il quale sarà possibile la simultanea lettura degli spazi esterni e delle relazioni interne. La configurazione che ne deriva appare àllora chiaramente generata dai tre fasci di rette (propri e impropri) che in prospettiva o in assonometria traducono le tre dimensioni dello spazio fisico e che costituiscono il supporto co-, struttivo della matrice individuata: tale matrice si pone a un tempo come intima struttura generativa dell'opera e come supporto-guida per eventuali interventi di carattere progettuale.
Bibliografia
R. Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano.
E. Panofsky, La prosp,Ùtiva come forma simbolica, Feltrinelli, Milano.
A. Sgrosso, Il problema della rappresentazione dello spazio, IEM, Napoli.
Esistono inoltre presso il Dipartimento di Configurazione e attuazione dell'architettura appunti ciclostilati sulla Prospettiva e sulla Teoria delle ombre.
Esercitazioni: anche al di fuori di quelle previste, secondo la disponibilità dei singoli allievi.
Corso: Lezioni teoriche ed esercitazioni grafiche; esecuzione tavole relative a configurazioni astratte e più specificamente all'architettura.
Esami: iscrizione nella sede del Dipartimento; la prova si svolge in due momenti mutualmente integrati sugli aspetti teorici e sulla discusssione delle tavole.
Affinità: complementarietà con il corso B di Disegno e Rilievo (Penta).
Iscrizione al corso: l'iscrizione è effettuata entro il mese di gennaio sulla base della partecipazione attiva degli allievi alle esercitazioni.
Collaboratori: dott. arch. M. Dell'Aquila.
156. APPLICAZIONI DI GEOMETRIA
DESCRITTIVA (B)
Prof. Rosa Ulisse-Penta
Area disciplinare: della rappresentazione
222 Uni-versità degli Studi di Napoli Federico Il
Dipartimento: Configurazione ed attuazione dell'Architettura
Il carattere qualificante richiede partecipazione attiva. I contenuti minimi (impliciti) del Corso rispettano quelli del Corso A. La prassi operativa (contenuti espliciti) privilegia scelte per soddisfare esigenze plurime: pertanto il tema di studio può essere proposto dall'allievo o gruppi di allievi, altrimenti l'opera da commentare può essere quella studiata nei Corsi di tecnologia dell'Architettura.
La dialettica docente-discente tende ad innescare un processo di causa-effetto atto a personalizzare l'esperienza della lettura di uno spazio architettonico sia esso specifico del campo del Recupero ambientale che dell'Architettura moderna e contemporanea.
Conteriuti minimi del Corso
La disciplina Applicazioni di Geometria descrittiva, al di là della propria limitativa denominazione, si propone di fonire i presupposti teorici e gli strumenti operativi per la conoscenza e la rappresentazione dell'architettura, sia in rapporto alle valenze spaziali e figurative che a quelle tecnologiche. L'insegnamento è finalizzato inoltre all'invenzione e alla costruzione del progetto così di nuovi interventi che di recupero. Il conseguimento di tali obiettivi per la complessità delle relative problematiche comporta un approccio multilaterale di natura percettiva e psicologica, fisica e filosofica, tecnica e artistica, ciascuna con il relativo cenno storico-evolutivo. L'aspetto geometrico poi comprende lo studio della proiezione delle ombre e un cenno alle moderne teorie non-euclidee.
Corso: Ha inizio intorno al 15 novembre. I tre incontri settimanali previsti dal calendario delle elezioni prevedono comunicazioni dai contenuti differenziati: in uno sono trattate le implicazioni culturali della disciplina per sensibilizzare l'allievo al significato di «spazio rappresentato»; gli altri due vertono su argomenti teoricoscientifici atti a favorire l'acquisizione dei metodi di rappresentazione geometrico-descrittivi al fine di promuovère lo sviluppo del giudizio critico sulle potenzialità di ciascun metodo di rappresentazione.
Esaurita la prima fase di approccio alla disciplina uno degli incontri è dedicato alle esercitazioini ed assistenza ai gruppi di lavoro.
Ciascun allievo deve produrre elaborati grafici di commento dell'opera studiata soddisfacenti sia l'istanza geometria che quella estetico-figurativa.
Bibliografia: Vedi Corso A di Applicazioni di Geometria.
Iscrizioni al Corso: Il numero degli iscritti al Corso non può superare 250 studenti. L'iscrizione è libera e deve rispettare le modalità stabilite dal Consiglio di Facoltà, per cui prima dell'inizio del Corso sarà affisso presso la Segreteria del Dipartimento o Presidio didattico un avviso che ne specifica le modalità.
N.B.: Si consiglia l'iscrizione agli allievi del Corso B di Disegno e Rilievo del precedente a.a.
Esami: Vedi Corso B di Disegno e Rilievo.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca del dott. Caiazzo.
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157. TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE
DELL'ARCHITETTURA (A)
Prof. Adriana Ginsti Bacnlo
Il corso si propone di sperimentare le tecniche di rappresentazione grafica dell'architettura costruita o progettata, in riferimento alle diverse formulazioni storico-culturali.
Il corso si articola in lezioni ed esercitazioni volte ad approfondire aspetti teorici ed applicativi di alcuni «temi» di lavoro, riguardanti sia il rapporto analisi/rappresentazione, sia quello progetto/rappresentazione, tanto in relazione alle diverse angolazioni di <<lettura» dell'ambiente costruito, tanto in relazione ai diversi «sistemi» progettuali, che la cultura architettonica propone oggi o ha proposto in passato.
La scelta dei temi di lavoro sarà fatta privilegiando alcuni aspetti prioritari del problema della rappresentazione sia in riferimento al disegno di rilievo che in riferimento al disegno di progetto, ovvero: l'utilizzazione dei sistemi geometrici della rappresentazione in congruenza con i caratteri del-1'« oggetto» rilevato o progettato; la soglia del grafico in relazione alla scala di rappresentazione ed agli obiettivi di leggibilità del grafico stesso; la correlazione tra i grafici al fine della documentazione di una architettura rilevata ed al fine dell'illustrazione dell'iter analitico-progettuale; il rapporto tra disegno d'architettura ed architettura costruita al fine di approfondire i caratteri della rappresentazione che si collocano nella produzione grafica di competenza dell'architetto - dallo «schizzo» alla «notazione» dimensionale, «all'esecutivo» di progetto -, la congruenza tra disegno e teoria del-
l'architettura verificabile anche attraverso una rassegna di esempi significativi.
Le esercitazioni grafiche affronteranno tali temi operando il disegno di architetture progettate o rilevate, disegnate o costruite, presenti nella nostra oittà, desunte da pubblicazioni o derivate da esperienze didattiche che i gruppi di allievi svolgono nella stessa Facoltà.
La bibliografia sarà consigliata in conformità con i temi di lavoro.
Indicazioni bibliografiche
Adriana Baculo (a cura di), Centri Storici e progettazioni, Napoli, 1975.
Adriana Baculo, Quattro lezioni di Disegno e Rilievo, Napoli 1979/85.
Adriana Baculo, La casa contadina, la casa nobile, la casa artigiana e contadina, Analisi e recupero del patrimonio edilizio in Campania, Napoli, 1980.
Adriana Baculo (a cura di), Città/Architettura; Architettura/Dettaglio, Napoli 1985.
Adriana Baculo (a cura di), Disegno e ridisegno della città, Napoli 1985.
AA.VV., Utopie dirette, Napoli 1986.
AA.VV., Le grandi esposizioni nel mondo 1851-1900, Napoli 1988.
AA.VV., Le grandi esposizioni in Italia 1861-1911.
AA.VV., Parigi disegnata/erificata, Napoli 1988.
158. TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE
DELL'ARCHITETTURA (B)
Prof .....
224 / Università degli Studi di Napoli Federico Il
159. CARTOGRAFIA TEMATICA
Prof. Massimo Rosi
Area disciplinare: della rappresenta-zione
Dipartimento: Pianificazione e Scienza del Territorio
Collaboratori: archh. A. Andreucci, A. Niego.
Il corso si avvale dei contributi disciplinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. S. Attanasio, C. Gargiulo.
Gli studenti suddivisi in gruppi sono assegnati ai collaboratori per lo svolgimento del tema del Corso negli orari stabiliti dalla Facoltà.
Esami: Prenotazione presso il Dipartimento, presentazione del Tema di Corso svolto e colloquio sul Programma:
P sessione da fine maggio a luglio; 2a sessione l appello a ottobre l a
novembre; 3" sessione l appello a febbraio l a
marzo.
Affinità con le materie urbanistiche e quelle proprie del territorio, nonché con quelle della conoscenza dei fatti urbani attraverso il rilevamento.
L'iscrizione al corso avviene entro un mese dall'inizio delle lezioni.
Contenuti minimi del corso
La complessa fenomenologia che si determina attraverso le varie attività sviluppate nel tempo dall'uomo, dagli
insediamenti, via via sempre più articolati e vasti, dall'agricoltura con tutte le trasformazioni dell'applicazione della tecnologia evoluta, alle infrastrutture che si vanno stendendo come un grande reticolo, alle modificazioni che subisce l'ambiente, che di-
o mostrano la possibilità di esaurimento di risorse ritenute inesauribili, è alla base di un processo di conoscenza, indispensabile alla comprensione dei fenomeni ed alla loro rappresentazione a mezzo di carte tematiche.
Sperimentazione
Ii rilevamento del territorio e degli agglomerati urbani è possibile con la fotogrammetria terrestre, rilevamento planimetrico ed altimetrico di una zona, mediante fotografia e con l'aerofotogrammetria, che ci consente inoltre la restituzione di sezioni, dando così un riscontro alle curve di livello. Questo per produrre carte e la cartografia ufficiale le propone a grande denominatore (11100.000, 1/50.000), a medio denominatore (1/25.000, 1/10.000), a piccolo denominatore (1/1.000, 1/ 500). Carte di base, che oggi vanno anche computerizzate, sulle quali si trasferirà la conoscenza dei complessi fenomeni del territorio e degli insediamenti storici, delle trasformazioni subite, secondo gli aspetti: idro-geologici, socio-economici, storico-archeologici, e che integrati dai dati forniti dalle discipline complementari, contribuiranno alla formazione delle idee da sviluppare nella progettazione urbana ed urbanistica. Tutto ciò sarà trasferito nelle carte di base, in relazione al Tema di Corso scelto dallo Studente nell'ambito dell'area sottoposta ad indagine e studio dall'intero gruppo di Docenti e Discenti.
Facoltà di Architettura 2;.'211
Bibliografia
F. Compagna, La politica della città, Laterza 1967.
M. Rosi, La crescita della città, Fiorentino 1969.
Il rilievo strumento di conoscenza della
o realtà architettonica. Territorio urbano e piani particolareggiati, in «La collina di Pizzofalcone a Napoli», SEN,1981.
Conoscenza e rappresentazione del territO/·io, Fiorentino, 1989.
226 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Esame di laurea Regolamento approvato nel C.d.F. del 15 novembre 1986
Art. 1 - Per esser ammessi a sostenere l'esame di laurea, gli studenti devono aver superato, entro la sessione di esami precedente rispetto a quella fissata per la seduta di laurea, gli esami di tutti gli insegnamenti compresi nei piani di studio adottati.
Art. 2 - L'esame di laurea consiste nella valutazione dell'esperienza maturata dall'allievo architetto nel corso degli studi e nella discussione di una tesi riguardante il campo disciplinare dell'Indirizzo seguito.
Art. 3 - L'esame di laurea è individuale. In casi eccezionali per tesi di particolare natura ed ampiezza, la cui redazione sia stata affidata a gruppi di due o più laureandi, dal Consiglio d'Indirizzo, nel contesto del lavoro collegiale deve risultare riconoscibile il singolo contributo prodotto. Pertanto, la discussione verrà sostenuta individualmente da ciascun componente il gruppo, relativamente alla parte di cui è responsabile.
Art. 4 - Secondo la procedura già in atto, lo svolgimento dell 'esame di laurea comporta la discussione nell'Aula Magna di non più di cinque tesi per
giornata. Allo scopo di consentire che la prova costituisca occasione di didattica per tutti gli studenti, si prescrive l'uso di microfoni ed altoparlanti durante la sua effettuazione e l'affissione, a cura dei candidati, entro appositi pannelli posti dalla Facoltà nei corridoi limitrofi all' Aula Magna, di tavole di sintesi di ciascun lavoro.
Art. 5 - Le Commissioni di Laurea, espressione degl'Indirizzi di Laurea e delle differenti linee culturali presenti alloro interno, sono nominate, su proposta dei Consigli d'Indirizzo, dal Consiglio di Facoltà, e possono restare in carica un intero anno accademico. Esse si compongono di 11 membri, i primi sette rappresentanti dei Dipartimenti e degli Istituti presenti in Facoltà; gli altri quattro membri sono i relatori di laurea di ciascuna seduta. La seduta sarà presieduta dal Preside o da un suo delegato.
La composizione della Commissio· ne sarà tale da assicurare una equilibrata partecipazione delle diverse fio gure docenti.
Art. 6 - La tesi di laurea è redatta dal candidato sotto la guida di un docente ufficiale o di un collegio di do-
Facoltà di Architettura '221
centi. Essa consiste in una ricerca originale di carattere teorico storico o progettuale. Essa non può consistere, in nessun caso nella riedizione del lavoro presentato per un esame del corso degli studi.
Per quanto attiene alle tesi di carattere progettuale, ove queste diano luogo in definitiva a progettazioni architettoniche, le stesse elaborazioni progettuali dovranno essere condotte, sin dall'inizio, con l'approfondimento degli aspetti specifici delle altre componenti disciplinari che concorrono alla definizione del fatto compositivo, come la progettazione delle strutture e degl'impianti, nelle quali dovranno esprimersi i docenti delle discipline interessate.
Art. 7 - Otto giorni prima della seduta di laurea, il testo e le tavole originali delle tesi devono essere depositati presso la Segreteria del Consiglio d'Indirizzo interessato, a disposizione della Commissione di Laurea. Dopo l'esame, i detti elaborati sono affidati all'archivio della Biblioteca di Facoltà, per essere riprodotti in microfilms e, entro un anno, restituiti su richiesta agli autori. La suddetta procedura è finalizzata alla formazione di un archivio consultabile delle tesi.
Saranno altresì depositate, presso la presidenza, undici fotocopie di una relazione di tre cartelle, sul lavoro di tesi.
Art. 8 - I progetti di laurea vanno disegnati tassativamente su tavole di formato UNI. Le relazioni illustrative e le tesi scritte devono essere unificate nel formato UNI A4. La documentazione dell'esperienza maturata nel corso degli studi va presentata in un dossier nel formato UNI A4.
Art. 9. - Su ~o.ti~ata richiestà:degli studenti aventi dmtto, ciascun Con~iglio d'Indirizzo di Laurea provvede a nominare, tra i docenti ufficialiaffe_ renti al Consiglio stesso ed entro il 31 dicembre di ogni anno accademico, i singoli relatori di laurea, ovvero, in considerazione del carattere interdisciplinare delle richieste avanzate, collegi di relatori. È anche cura dei Consigli d'Indirizzo distribuire equamente il detto carico tra i propri professori ufficiali.
Art. lO - Ai fini dell'adempimento di quanto sopra, ciascuno studente, dopo aver frequentato quattro anni del corso di studi o comunque, non meno di anno prima della sessione in cui intende laurearsi, è tenuto a presentare alla Segreteria del Consiglio d'Indirizzo prescelto, entro il 31 ottobre, domanda in carta semplice, diretta al presidente del Consiglio stesso, contenente l'elenco degli esami sostenuti e le relative votazioni riportate, l'indicazione del campo disciplinare o della problematica culturale, teorica o applicata, che desidera affrontare con la tesi di laurea, gli eventuali nominativi di altri laureandi con i quali chiede di costituire un gruppo e la formulazione di una o più preferenze circa il relatore desiderato.
Art. 11 - Il presente regolamento si applica agli studenti che hanno adottato il nuovo statuto della Facoltà.
Norme transitorie
Per essere ammesso all'esame di laurea, lo studente deve aver superato gli esami di tutti gli insegnamenti da lui scelti, fra quelli indicati dalla Facoltà.
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È altresì ammesso all'esame di laurea lo studente che abbia superato gli esami di tutti gli insegnamenti del piano di studio da lui predisposto ai sensi dell'art. 2 della legge 11-12-1969, n. 910, prorogata con legge 30-11-1970, n. 924.
Lo studente, almeno sei mesi prima della sessione di laurea, dovrà concordare con il professore relatore l'assegnazione della tesi che dovrà svolgere.
Per essere ammesso all'esame di laurea, lo studente deve aver superato, almeno venti giorni prima della seduta di laurea, gli esami di tutti gli insegnamenti, previsti dal piano degli studi (sia esso quello ufficiale ovvero individuale cioè prescelto dallo studente ed approvato dal Consiglio di Facoltà).
L'esame di laurea consiste:
a) nella redazione di un progetto di architettura o di urbanistica o nell'elaborazione di una monografia di storia
dell'architettura o dell'urbanistica. Il progetto deve essere completo nei riguardi dell'arte e della tecnica, in modo da poter essere considerato esecutivo in ogni sua parte, e svolto dallo studente durante l'ultimo anno di corso;
b) in una discussione sullo svolgimento del progetto o della monografia.
Si ricorda, infine, che l'esame di laurea non dovrà identificarsi in alcun modo con il corso e l'esame di Progettazione Architettonica 2°, come del resto già da tempo stabilito dal Consiglio di Facoltà.
Lo studente che intende laurearsi deve presentare alla Segreteria della Facoltà, almeno un mese prima della data fissata per la seduta di laurea, apposita domanda di ammissione corredata dalla quietanza attestante il pagamento della soprattassa esame di laurea e dal nullaosta rilasciato dal Rettore.
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Scuole di SpeciaIizzazioneceSeminari
Scuola di specializzazione in restauro dei monnmenti Regolamento approvato con D.M. del 26/4/88
Art. 1017 - È istituita la scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti presso l'Università di Napoli.
La scuola rilascia il titolo di specialista in restauro dei monumenti, inteso quale tutela, conservazione e restauro dei beni architettonici e ambientali.
La scuola ha lo scopo di conferire una specifica preparazione integrativa a quella universitaria, in campo critico, storico, artistico e tecnico ai professionisti che devono impegnarsi nell'attività di restauro suddetta e di far conseguire una più vasta e diffusa conoscenza dei metodi e delle tecniche operative.
Art. 1018 - La scuola ha la durata di due anni. Ciascun anno di corso prevede almeno 250 ore di insegnamento e 250 ore di attività pratiche guidate.
In base alle strutture ed alle attrezzature disponibili, la Scuola è in grado di accettare il numero massimo di iscritti determinato in 50 per ciascun anno di Corso per un totale di 100 specializzandi.
Art. 1019 - Ai sensi della normativa generale, concorre al funzionamento della Scuola la Facoltà di Architettura. Nel manifesto annuale degli studi viene indicata la sede della Direzione della Scuola.
Art. 1020 - Sono ammessi per ottenere l'iscrizione alla Scuola i laureati dei Corsi di laurea in Architettura e in Ingegneria Civile.
Su conforme parere del Consiglio della Scuola possono essere ammessi anche laureati di altre Facoltà.
Sono altresì ammessi al concorso per l'ammissione alla Scuola, coloro che siano in possesso del titolo di studio, conseguito presso Università straniere e che sia equipollente ai sensi dell'art. 232 del T.U. 31/8/33 n. 1592, a quelli richiesti al comma precedente.
Art. 1021 - Le materie fondamentali di insegnamento che lo specializzando è tenuto a seguire sono complessivamente 15, di cui:
Al l' anno
1) Istituzioni di storiografia architettonica (metodologie analitiche e critiche).
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2) Storia del restauro e principi generali della conservazione.
3) Storia della scienza e tecnica edilizia.
4) Storia delle arti. 5) Tecniche di rilevamento con ele
menti di topografia e fotogrammetria.
6) Legislazione dei beni culturali e diritto urbanistico.
Al 2' anno
1) Tecniche di consolidamento (diagnostica ed interventi strutturali).
2) Tecniche economiche applicate ai beni culturali.
3) Tecniche del cantiere di scavo e di restauro (architettonico ed archeologico).
4) Fisica tecnica ed impianti tecnici (per utilizzazione degli antichi edifici).
5) Progettazione del restauro architettonico (per utilizzazione degli antichi edifici).
6) Urbanistica delle aree di conservazione (architettonica, archeologica e ambientale).
Ed inoltre tre corsi opzionali da scegliere nell'elenco che segue:
Elenchi corsi opzionali
l) Storia della città e del territorio. 2) Storia delle culture architettoni
che. 3) Tecnologia e patologia dei mate
riali. 4) Adattamento di antichi edifici e
principi di museografia. 5) Tecniche non distruttive di con
trollo. 6) Inventario e catalogazione. 7) Tecniche di conservazione ed ade
guamento edilizio. 8) Estimo e contabilità dei lavori.
9) Archeometria. 10) Metrologie antiche. 11) Principi di normalizzazione grafica
per il restauro. 12) Restauro delle pitture murali e dei
dipinti.
Art. 1022 - Il Consiglio della scuola stabilirà la partecipazione, guidata da docenti appositamente designati, a campagne di rilievo o ad un cantiere di restauro attribuiti alla Scuola o da essa gestiti attraverso convenzione con il Ministero dei beni culturali e con le Regioni ed Enti locali; qualora la Convenzione non sia stipulata, il Consiglio della Scuola individuerà altre attività pratiche corrispondenti. Sempre il Consiglio della Scuola potrà sostituire parte di queste attività con soggiorni all'estero presso strutture qualificate nel settore.
Le attività pratiche guidate di cui all'art. 1018 con obbligo di frequenza, riguardano:
1) Esercitazioni sui materiali edilizi, mediante sopralluoghi guidati in situ ed in laboratorio.
2) Esercitazioni di controllo delle condizioni statiche mediante sopralluoghi guidata in situ in laboratorio.
3) Studio ed analisi delle consistenze monumentali ed ambientali, mediante: a) esercitazioni metodologiche relative alla ricerca d'archivio e ricerca storico bibliografica. Esercitazioni di inventario dei beni architettonici. b) Esercitazioni di rilievo architettonico, di fotogrammetria e di restituzione grafica.
4) Esercitazioni tecniche di restauro e di scavo archeologico.
Facoltà di Architettura 23 4~ >m
5) Progettazione di interventi conservativi.
6) Esercitazioni di estimo e contabilità dei lavori.
7) Esercitazioni di progettazione urbanistica in aree di conservazione mediante laboratori e seminari sui centri antichi di piccola e media dimensione, sulle zone storiche metropolitane; sui fondi e risorse naturali.
All'inizio di ciascun corso di speciaIizzandi dovranno concordare con il Consiglio della Scuola la scelta dei corsi opzionali che dovranno costituire orientamento all'interno della specializzazione, l'attività sperimentale che sarà svolta sotto la guida di un componente della Scuola.
Ai fini della frequenza alle lezioni teoriche ed alle attività pratiche il Consiglio della Scuola potrà riconoscere utile, sulla base di idonea documentazione, l'attività, attinente alla specializzazione, svolta all'estero, in laboratori universitari o extra universitari.
Art. 1023 - L'Università su proposta del Consiglio della Scuola stabilisce Convenzioni con enti pubblici o privati con finalità di sovvenzionamento e di utilizzazione di strutture extra universitarie per lo svolgimento delle attività didattiche degli specializzanti ai sensi del D.P.R. dell'lll7 /1980, n. 382 e del D.P.R. del 10/3/82, n. 162.
Art. 1024 - Come previsto dall'art. 3 della normativa generale « il bando di concorso di ammissione alla Scuola indicherà eventuali modalità diverse, come le prove attraverso risposta a quesiti multipli ed i programmi d'esame».
Scuola di specializzazione in progettazione urbana Regolamento approvato con D.P.R. del 26/4/88
Art. 1 - È istituita presso l'Università di Napoli la Scuola di specializzazione in Progettazione urbana che conferisce il diploma di specialista in Progettazione urbana.
Art. 2 - La Direzione della Scuola ha sede presso la Facoltà di Architettura.
Art. 3 - La Scuola ha lo scopo di formare professionisti specializzati nella progettazione architettonica che tengano conto soprattutto delle esigenze e delle problematiche urbane.
Art. 4 - La durata del corso è di tre anni e non è suscettibile di abbreviazioni.
Art. 5 - Compatibilmente con le attrezzature esistenti presso la Scuola il numero degli iscritti è di 15 per ogni anno di corso, complessivamente di 45 per l'intero corso di studi.
Art. 6 - Alla Scuola sono ammessi i laureati in Architettura e del corso di laurea in Ingegneria Civile.
Art. 7 - Per l'ammissione alla Scuola è richiesto il superamento di un esame consistente in una prova scritta che dovrà svolgersi mediante domande e risposte multiple per la valutazione della quale Commissione avrà a disposizione 60 punti sui 100 totali, e da una prova orale, per la valutazione della quale la Commissione avrà a disposizione 30 punti su 100, integrata eventualmente da un colloquio ed una valutazione, in misura non superiore
al 10% del punteggio complessivo a disposizione della Commissione, dei seguenti titoli:
a) La tesi nella disciplina attinente alla specializzazione.
b) Il voto di laurea.
c) Il voto riportato negli esami di profitto del corso di laurea nelle materie concernenti la specializzazione.
d) La tesi nelle predette materie.
Il puntetto dei predetti titoli è quello stabilito dal Decreto ministeriale 16 settembre 1982 (G.U. n. 275 del 6110/ 82). Sono ammessi alla Scuola di specializzazione coloro che, in relazione al numero"di posti disponibili si siano collocati in posizione utile nelle graduatorie compilate sulla base del punteggio complessivo riportato.
Art. 8 - Lo specializzando è tenuto a seguire complessivamente 16 insegnamenti, 7 al primo anno, 6 al secondo anno, 3 al terzo anno, sulla base di un piano di formazione presentato al primo anno e approvato dal Consiglio della Scuola. Le discipline sono inserite nella Tabella annessa dalla quale si deve attingere nel seguente rapporto:
- 2 discipline dell'area storico-critica;
- 5 discipline dell'area della teoria e delle tecniche di progettazione architettonica e urbana;
- 4 discipline dell'area delle tecnologie di progettazione;
- 3 discipline dell'area dei metodi di analisi e rappresentazione;
- 2 discipline dell'area legislativa, normativa, ed estimativa.
TABELLA DELLE DISCIPLINE
l'anno
l. Topografia e rilievo 2. Caratteri tipologici dell'architet-
tura. 3. Architettura della città l. 4. Storia della città e del territorio. 5. Tecnologie del recupero edilizio. 6. Impianti tecnici urbani. 7. Normativa e regolamenti edilizi.
2" anno
l. Teoria e tecnica della rappresenta-zione grafica.
2. Architettura della città 2. 3. Composizionre architettonica. 4. Storia della critica e della letteratu
ra architettonica. 5. Infrastrutture di viabilità e tra
sporti. 6. Tecnica delle costruzioni.
3" anno
l. Teoria e tecnica dell'analisi urbana. 2. Progettazione urbana. 3. Legislazione urbanistica.
Art. 9 - La frequenza ai corsi è obbligatoria. Alla fine di ogni anno accademico lo specializzando deve sostenere un esame teorico-pratico per il passaggio all'anno di corso successivo. La Commissione d'esame, di cui fanno parte il Direttore della Scuola ed i docenti delle materie relative all'anno in corso, esprime un giudizio globale sul livello di preparazione del candidato nelle singole discipline e relative attività pratiche prescritte per l'anno in corso. Coloro che non superano detto esame potranno ripetere l'anno di corso una sola volta.
Art. lO - I corsi sono integrati da esercitazioni pratiche e da seminari. Le attività pratiche con obbligo di frequenza ai fini dell'apprendimento durante i due anni sono i seguenti:
1) Esercitazioni di rilievo e analisi urbane.
2) Esercitazioni di progettazione.
La frequenza ai corsi, alle esercitazioni pratiche ed al tirocinio è obbligatoria. In ogni caso non potrà essere ammesso all'esame lo specializzando che non abbia frequentato almeno il 70% delle ore di lezione, delle esercitazioni e del tirocinio/
Art. 11 - Superato l'esame teoricopratico del secondo anno, il corso di studio della Scuola di Specializzazione si conclude con un esame finale consistente nella discussione di una dissertazione scritta o grafica su una o più materie del corso.
A coloro che abbiano superato l'esame finale viene rilasciato il diploma di specialista.
Art. 12 - L'importo delle tasse e soprattasse dovute dagli iscritti alla Scuola è quello previsto dalle vigenti disposizioni di legge in materia, i contributi sono stabiliti anno per anno dal Consiglio di Amministrazione.
Art. 13 - Per la Scuola di specializzazione è costituito un Consiglio presieduto da un Direttore. Il Consiglio è composto da docenti universitari di ruolo e dai professori a contratto previsti dall'art. 4 del D.P.R. 10/3/82 n. 162, ai quali sono affidate attività didattiche nella Scuola, nonché da una rappresentanza di tre specializzandi eletti secondo le modalità di cui all'art. 99 del D.P.R. 1117/80 n. 382 al Consiglio di corso di laurea in materia di coordinamento di insegnamenti. La
direzione della Scuola è affidata a un professore di ruolo secondo quanto stabilito dall'art. 16 del D.P.R. 382/80.
Seminario di nrbanistica
Regolamento
Art. 286 - Presso la Facoltà di architettura è istituito il Seminario di urbanistica, che si propone di eseguire indagini, studi e ricerche di carattere urbanistico, demografico, geografico, storico e tecnico e compilare e utilizzare statistiche per la preparazione dei piani urbanistici.
A tale fine saranno ammessi a frequentare il Seminario coloro che siano in possesso di una laurea conferita dalle Università e dagli Istituti superiori della Repubblica ed i laureandi in architettura e in ingegneria.
Art. 287 - Il Seminario avrà una sua biblioteca specializzata, che, coordinata con la biblioteca della Facoltà di architettura, funzionerà come filiazione di essa.
Art. 288 - La direzione del Seminario di urbanistica sarà affidata ad un professore di ruolo o fuori ruolo della Facoltà di architettura, nominato, per un triennio, dal Rettore su proposta del Consiglio di Facoltà.
Art. 289 - Al Seminario di urbanistica è addetto un assistente il quale, oltre ai doveri inerenti al suo ufficio, avrà cura della biblioteca di esso.
Art. 290 - Il Seminario predetto potrà eventualmente disporre di borse di studio che verranno conferite su proposta del Consiglio della Facoltà di architettura in base alle modalità che saranno da esso st:lbilite.
234 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Biblioteca della Facoltà
A - Servizio consnltazione
Sono ammessi alla consultazione gli studenti e i docenti della Facoltà. Previa autorizzazione del Direttore sono altresì ammessi laureati e studiosi relativamente al materiale bibliografico e documentario irreperibile presso altre biblioteche.
È di obbligo compilare la scheda di richiesta in tutte le sue parti e depositare libretto universitario o altro valido documento di riconoscimento.
Le opere e i periodici debbono essere tassativamente consultati nelle apposite sale di lettura.
Dal Regolamento delle Biblioteche dell'Università di Napoli:
Art. 32 - È a tutti rigorosamente vietato:
- introdurre in Biblioteca materiale librario o documentario proprio, fatta eccezione per le opere indisponibili per effettuare la ricerca in Biblioteca;
- fumare in qualsiasi ambiente della biblioteca che non sia eventualmente destinato a tale uso;
- entrare o trattenersi nelle sale di lettura per semplice passatempo o per fini estranei allo studio;
- servirsi, insieme a uno o più let-
tori, completamente della medesima opera;
- far segni o scrivere sui libri della Biblioteca o arrecare danno ai volumi, sia pure per correggere eventuali errori dell'autore o del tipografo.
Art. 39 - Chi trasgredisce la disciplina di una biblioteca o ne turbi la quiete può essere escluso, temporaneamente o definitivamente, dalla frequenza della medesima.
Salva ogni responsabilità civile o penale, chi si rende colpevole di sottrazione o, intenzionalmente, di guasti nei riguardi della Biblioteca o commette altre gravi mancanze nei locali della stessa, su proposta del Consiglio di Biblioteca, viene, con provvedimento del Rettore, escluso, temporaneamente o definitivamente, dall'accesso' a tutte le Biblioteche dell'Università.
Sezione opere
Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 19,00. Il sabato dalle ore 9,00 alle ore 12,30.
La distribuzione cessa alle ore 13 ,00 ed il sabato alle ore 12,00. Riprende
Facoltà di Architettura 23!?=f!
alle ore 14,00 e cessa alle ore 18,00, escluso il sabato.
Sezione rari
Le richieste delle opere collocate nella Sezione rari vanno presentate in Direzione. Il servizio funziona dalle ore 10,00 alle ore 13,30, dal lunedì al venerdì.
Sezione periodici
Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 14,00. Il sabato dalle ore 9,00 alle ore 12,30.
La distribuzione cessa alle ore 13,00 ed il sabato alle ore 12,00.
B - Servizio prestito
Il prestito è concesso ai professori e ai ricercatori della Facoltà.
Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00.
I periodici, le opere rare, quelle di frequente consultazione, i codici, le enciclopedie, i dizionari, i repertori bibliografici, gli atlanti e le raccolte di tavole sono tassativamente esclusi dal prestito.
Dal Regolamento delle Biblioteche dell'Università di Napoli:
Art. 47 - La richiesta del prestito di un'opera viene presentata a mezzo di apposita scheda.
La durata del prestito locale delle opere comuni a stampa è normalmente di quattro settimane. In casi particolari il Direttore può ridurre la durata.
Eventuali richieste di proroga saranno concesse, a discrezione del Direttore, solo in presenza dell'opera di cui viene richiesto il rinnovo.
Art. 48 - Agli ammessi di diritto non possono essere date in prestito più di cinque opere o dieci volumi per volta.
Successive richieste di prestito saranno evase solo qualora siano già state restituite le opere in precedenza ottenute in prestito.
c - Servizio d'informazione bibliografica
Le informazioni bibliografiche possono essere richieste presso la Direzione della Biblioteca dalle ore 10,00 alle ore 13,30, dal lunedì al venerdì.
D - Servizio di fotoriproduzione
Apertura al pubblico: dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,00 alle ore 18. Il sabato il servizio cessa alle ore 12,00.
Sono tassativamente esclusi dalla fotoriproduzione le opere collocate nella Sezione rari, le enciclopedie, i dizionari, i codici, gli atlanti e le raccolte di tavole.
È consentita, previa autorizzazione del Direttore, la riproduzione fotografica e microfotografica.
E - Servizio di microlettnra
Aperta al pubblico: dalle ore 9,00 alle ore 12,00, dal lunedì al venerdì.
Presso la Biblioteca è stata istituita una Sezione microfilm dotata di microfilmatore a planetario e di microlettori.
La Biblioteca ha aderito al Progetto S.LB.A.N. (Sistema Informativo Biblioteche Ateneo Napoli), su proposta del S.A.B. (Servizio Automazione Biblioteche), per la gestione autmatizzata dei servizi afferenti alla struttura.
236 ( 'Università degli Studi dì Napoli Federico Il
Centro Stampa e Documentazione Regolamento
Art. 1 - Nell'ambito della Facoltà di Architettura è istituito il Centro Stampa e Documentazione.
Art. 2 - Il Centro Stampa e Documentazione provvede:
- alla raccolta sistematica e alla diffusione del materiale utile allo svolgimento delle attività didattiche e di ricerca, del materiale prodotto dalla Facoltà nello svolgimento delle attività suddette, delle elaborazioni culturali prodotte dagli studenti e dal corpo docente;
- alla raccolta e alla diffusione di informazioni riguardanti la vita dell'Ateneo napoletano nonché l'attività dell'Università in Italia e dell'estero.
- alla attuazione di inchieste e ricerche su argomenti che riguardano la Facoltà;
- alla pubblicazione di atti e documenti di particolare interesse per la Facoltà, secondo le indicazioni che emergono dal Consiglìo-di Facoltà e dal programma annuale di lavoro.
Art. 3 - Gli organi del Centro Stampa e Documentazione sono:
a) il Comitato Scientifico; b) il Consiglio Direttivo; c) il Centro Studi; d) la Segreteria.
a) Il Comitato Scientifico è composto da docenti di ruolo in rappresentanza dei Dipartimenti, degli Istituti, delle Scuole, afferenti alle aree disciplinari della Facoltà, nonché della rappresentanza degli studenti (in numero di quattro).
Il Comitato Scientifico, oltre a svolgere funzioni di raccordo tra il «C.S.D.» e gli altri organismi della Facoltà, ha il compito di approntare, di concerto con il Consiglio Direttivo, il programma di lavoro annuale da sottoporre al Consiglio di Facoltà. Gli organi della Facoltà nominano i loro rappresentanti in seno al Comitato scientifico ogni tre anni.
b) Il Consiglio Direttivo, che ha anche la responsabilità amministrativa dei fondi, è composto da tre professori di ruolo di cui due designati dal Consiglio di Facoltà, il terzo dal Preside in sua rappresentanza e dal docente di ruolo caporedattore del Centro Studi. Il Consiglio Direttivo assieme al Comitato Scientifico alla sua prima riunione elegge al suo interno un Diret-
Facoltà di Architettura ~3~c;
tore con compiti organizzativi,f dan,dC)",,;o:;t.llaPresidenza, i Dipartimenti e gli ne comunicazione al Consiglio di Fa- Istituti della Facoltà, per la stampa di coltà. Compito del C.D. oltre alla re- materiale rivolto agli studenti e intesponsabilità nella conduzione del ressante . l'attività didattica; «C.S.D. », è elaborare il bilancio preventivo e quello consuntivo da sottoporre all'approvazione del Consiglio di Amministrazione. Il C.D. resta in carica per un triennio.
c) Il Centro Studi è formato da due o più ricercatori coordinati da un docente di ruolo eletti dal Consiglio di Facoltà su indicazione del Consiglio Direttivo. Il Centro Studi svolge la funzione di una vera e propria redazione all'interno del «C.S.D.» e nella produzione di seminari, mostre, previste da questo regolamento, e nella attività editoriale del Centro per l'attuazione del programma approvato dal Consiglio di Facoltà. AI Centro Studi possono partecipare, avendone chiesto di farne parte, col ruolo di collaboratori anche cultori della materia elo , . allievi interni in numero non supeno-re a quello dei ricercatori.
d) La Segreteria è composta da personale inquadrato nell'organico della Presidenza sul cui bilancio vanno inquadrate le spese di manutenzione macchine di energia elettrica di con-, . sumi non sistematici e per compensI per lavori saltuari.
Art. 4 - Hanno la qualifica di utenti:
b) docenti della Facoltà, per stampa di materiale didattico e scientifico;
c) gruppi di coòperative di studenti della Facoltà organizzati al fine di stampare materiale didattico e culturale senza fini di lucro.
Art. 5 - Nella sede del Centro il personale della sua Segreteria tiene a disposizione del pubblico il materiale di consultazione.
Art. 6 - Su tutto il materiale stampato sarà riportata la dicitura: « Stampato a cura del Centro Stampa e Documentazione con le attrezzature della Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli )}.
Ogni fascicolo relativo ai corsi di insegnamento che non sia a firma del professore ufficiale della materia dovrà riportare, oltre alla indicazione del nome dell'estensore, il parere del professore ufficiale.
Il centro dovrà attenersi alle norme della legge sulla stampa.
Art. 7 - Le variazioni al presente regolamento devono essere approvate dal Consiglio di Facoltà nella sua composizione allargata.
238 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Segreteria
Da tempo è stata attuata la meccanizzazione dei servizi amministrativi della Segreteria della Facoltà di Architettura a mezzo del Centro Elettronico Amministrativo.
Tale innovazione riguarda gli studenti immatricolati a decorrere dall'anno accademico 1968-69 in poi.
Pertanto gli studenti interessati, per ciascun atto di carriera scolastica, devono riempire appositi moduli per uso del servizio meccanizzato. Tali moduli, da ritirare presso gli sportelli della Segreteria di Facoltà, devono essere riempiti con esattezza e chiarezza, nell'interesse stesso dello studente.
Nei casi di mancata presentazione dei moduli o di inesatta compilazione dello stesso, le richieste avanzate dallo studente rimarranno inevase o sospese.
Pertanto, per assicurare la piena riuscita del servizio di meccanizzazione, si raccomanda la completa collaborazione degli studenti.
Per le stesse esigenze del nuovo sistema, si ricorda che le tasse scolastiche devono essere pagate usufruendo esclusivamente dei bollettini di c/c
postale predisposti dall' Amministrazione universitaria, che si ritirano gratuitamente presso la Segreteria di Facoltà.
L'ufficio è aperto al pubblico il lunedì dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 16,00, dal martedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,00.
Il sabato la Segreteria rimane chiusa.
MODULI MECCANOGRAFICI
Mod. Sm/l - per l'immatricolazione Mod. Sml2 - per la richiesta dispen
sa tasse Mod. Sm/3 - per la richiesta certifi
cata Mod. Sm/5 - per la richiesta di pas
saggio Mod. Sm/6 - per la richiesta di tra
sferimento Mod. Sml7 - per trasferimento in ar
rivo Mod. Sm/9 - per iscrizione anni suc
cessivi al primo Mod. Sm/lO - per l'immatricolazione
dei laureati.
Facoltà di Architettura 239
Punto di calcolo
Configurazione apparecchiature UNISYS disponibile: sistema 50001 30; stampante modo 0789; 4 terminali modo UVT 1224; personal workstation modo 500; stampantina modo AP 1329, collegamento con il Centro Interdipartimentale di Servizio per l'Elaborazione Dati (CISED).
Attività
Collaborazione alla preparazione, sviluppo ed elaborazione di programmi didattici e di ricerca.
Orario di apertura agli studenti: 8,30-15 dal lunedì al venerdì.
240 Università degli Studi di Napoli Federico Il
Borse di studio
Opera Universitaria
Riservate a: Studenti in possesso di reqwsiti:
a) di merito (42/60 per gli studenti iscritti al IO anno; 24/30 di media ed un numero di esami variabili a seconda dell'anno di corso, per gli studenti iscritti ad anni successivi al primo);
b) di reddito: reddito annuo inferiore a 25 milioni.
Rivolgersi a: Opera Universitaria, via A. De Gasperi, 45 - tel. 5512272-5520110.
N. B. - L'assegno di studio può essere corrisposto in contanti o in servizi (alloggio, buoni mensa, buoni acquisto, sussidi didattici).
Programma Erasmus
Per attività realizzate nel periodo dall'll7 /90 al 30/6/91.
Aperte a: tutti gli studenti universitari che intendano svolgere parte dei propri studi all'estero.
Sono previste:
a) borse di studio per la partecipazione a programmi internazionali di cooperazione (PIC). Scadenza per la presentazione delle domande: 31 ottobre 1989;
b) borse di studio per gli studenti che non partecipano a un PIC (free movers). Scadenza per la presentazione delle domande: IO gennaio 1990.
Il riconoscimento degli esami e dei periodi di studio degli studenti napoletani ammessi alle borse ERASMUS è di competenza dei relativi Consigli di Facoltà o di Corso di Laurea. Il Senato Accademico ha però adottato il 3/3/89 una delibera di massima per regolare tutta la materia in modo omogeneo e, per quanto riguarda gli studenti di altri paesi europei, per agevolare il loro inserimento didattico nell'Università di Napoli.
Rivolgersi a: Ufficio Affari Speciali, via Marchese Campodisola, 13 - VIII piano.
Scambi culturali fra Italia e Stati Uuiti
Riservato a: studenti universitari dell'ultimo anno di corso in regola con
gli esami. Laureati con votazione non inferiore a 1101110. Artisti.
I partecipanti debbono essere cittadini italiani con residenza permanente in Italia.
Rivolgersi a: Centro Studi Americani - Via Andrea d'Isernia, 36 - 80122 Napoli - tel. 660562.
N. B. - In genere i termini di partecipazione scadono 18-24 mesi prima del periodo di decorrenza della borsa.
Borse di studio per l'estero offerte da stati esteri e organismi internazionali a cittadini italiaui
Riservato a: studenti universitari dell'ultimo anno di corso, in regola con gli esami. Laureati. Artisti.
I partecipanti devono conoscere la lingua ufficiale del paese prescelto o essere in grado di realizzare il piano di studi in una lingua specificata dai rispettivi Stati o organismi internazionali.
Rivolgersi a: Ufficio Affari Speciali -Via Marchese Campodisole, 13 - VIII piano.
N. B. - In genere i termini di partecipazione scadono 18-24 mesi prima del periodo di decorrenza della borsa.
Il bando dei concorsi viene diffuso annualmente. Gli interessati possono farne richiesta dal mese di luglio al mese di novembre al Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale delle Relazioni Culturali - Ufficio IX,
00195 Roma, accludendo una etichetta adesiva con il nome e l'indirizzo.
Consiglio Nazionale delle Ricerche. Borse di studio e addestrameuto
Riservato a: laureati.
Rivolgersi a: C.N.R. - Ufficio Borse di Studio - P.le Aldo Moro, 7 - 00185 Roma.
E.N.P.A.S.
Riservato a: studenti universitari orfani o figli di dipendenti statati iscritti al Fondo di Previdenza e Credito, che abbiano conseguito la maturità con voto non inferiore a 48/60.
Per gli studenti iscritti ad anni successivi al primo è necessario inoltre l'aver superato tutti gli esami degli anni di corso già frequentati con media non inferiore a 24/30.
Non possono concorrere gli studenti fuori corso.
Le clausole relative alla votazione non riguardano coloro che partecipano alla borsa con la qualifica di orfano.
Per i concorrenti a borse di studio per i corsi di specializzazione o perfezionamento post-universitario è necessario aver conseguito il diploma di laurea da non oltre 2 anni con votazione non inferiore ad 881110.
Rivolgersi a: Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Dipendenti Statali - Via A. De Gasperi, 55 - Napoli.
Facoltà di Architettura 243
Indice
Facoltà di Architettura di Napoli ..................................... . Pago 5
Planimetria della zona ................................................. . » 6
Palazzo Gravina: piante ............................................... . » 7
Composizione Consiglio di Facoltà .................................. . » 13
Composizione Consigli di Indirizzo » 15
Organico dei ricercatori ............................................... . » 18
Offerte didattiche dei Ricercatori .................................... . » 20
Normativa ............................................................... . » 22
Statuto della Facoltà di Architettura ................................ . » 24
Profili dei quattro indirizzi ........................................... . » 31
Discipline attivate per l'anno accademico 1989/90 ................ . » 37
Manifesto degli studi .................................................. . » 39
PROGRAMMI
l. Area disciplinare progettuale architettonica » 48
Teoria e tecnica della progettazione architettonica (A, B, C, D, E, F, G, H) ....................................... » 50
Composizione architettonica l o (A, B, C, D, E, F, G, H) .... » 58 Composizione architettonica 20 (A, B, C, D, E, F) ............ » 72 Progettazione architettonica l o (A, B, C, D, E, F) ............. » 79 Progettazione architettonica 20 (A, B, C, D, E) ................. » 83 Allestimento e museografia ......................................... » 86 Architettura sociale ... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 88 Arredamento e architettura degli interni (A, B) ................ » 89
244 ~ "" Università degli Studi di Napoli Federico Il
Arte dei giardini (A, B) ........................................... . Caratteri tipologici dell'architettura (A, B) ...................... . Scenografia ........................................................... . Teoria dei modelli per la progettazione ......................... .
2. Area disciplinare della progettazione territoriale ed urbanistica . ,
Urbanistica IO (A, B, C, D, E) ................................... . Urbanistica 20 (A, B, C, D, E, F) ............................... . Analisi dei sistemi urbani (A, B) ................................ . Diritto e legislazione urbanistica ................................. . Gestione urbanistica del territorio ................................ . Ecologia applicata ................................................... . Pianificazione del territorio (A, B) ............................... . Organizzazione del territorio ...................................... . Geologia applicata e idrogeologia ................................ . Progettazione urbanistica IO ....................................... . Analisi delle strutture urbane e territoriali ..................... .
3. Area disciplinare storico-critica e del restauro
Storia dell'architettura l' (A, B, C, D, E, F) .................. . Storia dell'architettura 2' (A, B, C, D, E) ...................... . Restauro architettonico l' (A, B, C, D) ........................ .. Storia dell'architettura 30
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Storia della critica e della letteratura architettonica (A, B) .. . Storia della tecnologia .............................................. . Storia dell'arte ....................................................... . Storia dell'urbanistica ............................................... . Restauro architettonico 2' ......................................... . Storia dell'architettura contemporanea (A, B) .................. . Restauro urbano ........... , ........................................ .
4. Area disciplinare tecnologica ....................................... .
Tecnologia dell'architettura l' (A, B, C, D, E) ................ . Tecnologia dell'architettura 2' (A, B, C) ........................ . Progettazione ambientale ........................................... . Igiene ambientale ................................................... . Disegno industriale (A, B) ........................................ . Unificazione edilizia e prefabbric;lzione (A, B) ................ . Tecnologia del recupero edilizio .................................. . Tecnologia dei materiali da costruzione (A, B) ................ . Tipologia strutturale ................................................ . Morfologia dei componenti ........................................ . Cultura tecnologica della progettazione .......................... .
Pago 91 » 94 » 94 » 95
» 99
» 100 » 106 » 114 » 115 » 115 » 116 » 117 » 118 » 119 » 119 » 120
» 121
» 122 » 130 » 134 » 144 » 145 » 147 » 149 » 149 » 151 » 152 » 154
» 155
» 156 » 162 » 165 » 166 » 167 » 171 » 173 » 174 » 175 » 176 » 177
Facoltà di Architettura A' 24~
5. Area disciplinare impiantistica .................................... ..
Fisica tecnica e impianti (A, B) .................................. . Illuminotecnica acustica e climatizzazione nell'edilizia ........ .
6. Area disciplinare fisico-matematica ................................ .
Istituzione di matematica-CA, B, C, D, E) ..................... . Istituzione di matematica iterato (A, B, C, D) ................. . Geometria descrittiva (A, B) ...................................... . Matematica applicata- ............................................... . Fondamenti di matematica ........................................ .
7. Area disciplinare della scienza e tecnica delle costruzioni ...... .
Statica (A, B, C, D, E, F) ........................................ . Scienza delle costruzioni (A, B, C) .............................. . Tecnica delle costruzioni IO (A, B, C) .......................... . Progettazione di grandi strutture ................................. . Sperimentazione dei materiali e delle strutture ................ . Consolidamento e adattamento degli edifici .................... . Tecnica delle costruzioni 2' ....................................... .
8. Area disciplinare socio-economica
Estimo ed esercizio professionale (A, B) ........................ . Geografia urbana e regionale ..................................... . Economia urbana e regionale ..................................... . Sociologia urbana e rurale ......................................... . Economia dei trasporti ............................................. .
9. Area disciplinare della rappresentazione .................... , ...... .
Disegno e rilievo (A, B, C, D, E, F) ........................... . Applicazioni di geometria descrittiva (A, B) .................... . Tecniche di rappresentazione dell'architettura (A, B) ......... . Cartografia tematica ................................................ .
Esame di laurea
Scuole di specializzazione e seminari ............................... .
Biblioteca della Facoltà ............................................... .
Centro stampa e documentazione ................................... .
Segreteria ................................................................ .
Punto di calcolo
Borse di studio
Pago 180
» 181 » 182
» 184
» 185 » 187 » 189 » 189 » 190
» 191
» 192 » 198 » 202 » 205 » 205 » 206 » 207
» 208
» 209 » 211 » 211 » 212 » 212
» 213
» 214 » 219 » 223 » 224
» 226
» 229
» 234
» 236
» 238
» 239
» 240
j
l ,
Finito di stampare nel mese di dicembre 1989
presso lo stabilimento grafico Bianco Ufficio spa - Napoli