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Corso Sistemi Informativi Aziendali, Tecnologie dell’Informazione applicate ai processi aziendali. Dai processi aziendali ai sistemi informativi di Simone Cavalli ([email protected]) Bergamo, febbraio 2008 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO

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Corso Sistemi Informativi Aziendali,

Tecnologie dell’Informazione applicate ai processi aziendali.

Dai processi aziendali aisistemi informativi

di Simone Cavalli ([email protected])

Bergamo, febbraio 2008

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 2

Introduzione:

1. La Tecnologia dell’Informazione

2. Ingegnerizzazione dei processi

3. Il sistema di misurazione delle prestazioni aziendali

Per approfondimenti sulle tematiche che seguono si consiglia il libro:

Bracchi, Francalanci, Motta, Sistemi informativi e aziende in rete, 2001, McGraw Hill Italia,

dal quale si è tratto ispirazione per i grafici e le tabelle a supporto.

Indice

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 3

La Tecnologia dell’Informazione (cenni)

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 4

L’azienda come sistema “aperto”

! L’azienda interagisce (e ne è influenzata) con l’ambiente esterno.

! Non esiste un’organizzazione aziendale “ottimale”, ma semplicemente migliore di altre rispetto

all’ambiente ove l’azienda è calata.

I “Must” che un’organizzazione interagente con il sistema esterno deve perseguire sono:

! FlessibilitàL’organizzazione aziendale dev’essere in grado di adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente esterno

! Learning organizationdeve essere in grado di instaurare nella gestione delle interdipendenze dei cicli virtuosi di creazione di

conoscenza

! Autocoscienzaflusso delle informazioni efficiente per ogni attività dell’azienda

Come illustrato nelle pagine successive, l’azienda è concepita come un’organizzazione di attività operative e di

processi gestionali di coordinamento e controllo delle attività stesse (ove le competenze e le risorse tecniche

sono elementi fondamentali).

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 5

Tecnologia e sistema tecnico

Differentemente da altre tecnologie, l’informatica supporta il ciclo di vita di una particolare risorsa aziendale,

l’informazione, che rappresenta l’oggetto dei processi e delle attività gestionali.

Nelle teorie organizzative tradizionalmente si ha una distinzione tra tecnologia, intesa come una generica

combinazione di risorse tecniche e competenze per il compimento di un determinato lavoro, e sistema tecnico,che invece è definito come una “specifica combinazione di macchine e metodi impiegati nella produzione di un

certo risultato” [Sproull e Goodmann, 1990].

Esiste una relazione fondamentale tra sistema tecnico e tecnologia: cambiamenti nel sistema tecnico

causano inevitabilmente corrispondenti mutamenti nell’organizzazione delle attività operative e nei processi

gestionali di coordinamento e controllo.

Un primo legame tra organizzazione e sistema tecnico è rappresentato dall’effetto positivo dell’innovazione

tecnica sull’efficienza organizzativa, come conseguenza di una generale riduzione dei costi e dei tempi di

produzione. Ricordiamo infatti che:

EFFICIENZA = OUTPUT / INPUT.

Di più complessa quantificazione è il legame tra sistema tecnico ed efficacia organizzativa. L’efficacia

organizzativa è legata al raggiungimento degli obiettivi strategici di un’organizzazione; poiché determinati livelli

d’efficienza possono rappresentare un obiettivo strategico, l’effetto positivo della tecnologia sull’efficienza può

essere anche interpretato come un aumento di efficacia.

EFFICACIA = OUTPUT EFFETTIVO / OUTPUT ATTESO

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 6

Relazione tra tecnologia, sistema tecnico e organizzazione

L’efficacia organizzativa è legata al raggiungimento degli obiettivi strategici di un’organizzazione.

Determinati livelli di efficienza possono rappresentare un obiettivo strategico.

L’effetto positivo della tecnologia sull’efficienza può essere interpretato comeun aumento di efficacia.

Output

InputEFFICIENZA =

Output effettivo

Output attesoEFFICACIA =

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 7

Interazioni tecnologia e struttura: approccio razionalistico

L’approccio razionalistico si basa sull’assunto che le organizzazioni siano dotate di razionalità

tecnica e funzionale.

Progettazione congiunta del sistema tecnico e dell’organizzazione per perseguire la

massimizzazione dell’efficienza (approccio bottom-up, attraverso il trial-by-error; o top-down

attraverso l’applicazione di principi e modelli).

Conseguenza: suddivisione del lavoro tra individui.

Problema: come gestire le interdipendenze tra i compiti e i loro responsabili?

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 8

La gestione delle interdipendenze: prima osservazione

Esiste un trade-off tra il grado di specializzazione individuale e la complessità di gestione delle

interdipendenze:

! Effetto dell’interdipendenza sull’ampiezza di controllo.Innovazioni consistenti del sistema tecnico che aumentano il grado di specializzazione dei

compiti e, di conseguenza, le loro interdipendenze tendono ad avere un effetto negativo

sull’ampiezza del controllo, diminuendola.

Le innovazioni del sistema tecnico:

! Semplificano i compiti individuali;

! Complicano quelli gestionali (maggiori dimensioni, variabili, interdipendenze)

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 9

La gestione delle interdipendenze: l’informazione

Interdipendenze di un’organizzazione

Flussi di informazioni tra le diverse attività

Informazionidirettamentecollegate alprocesso

produttivo delprodotto

Informazioni relative alcoordinamento e

controllo delleinterdipendenze stesse

Informazioniessenziali alla

generazione delfatturato

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 10

Definizione di tecnologia dell’informazione

La definizione di tecnologia comprende in sé i seguenti elementi:

! Hardware;

! Esperienza e conoscenza delle persone che eseguono il lavoro;

! Caratteristiche degli oggetti su cui il lavoro è eseguito.

Tecnologia dell’informazione:

tecnologia che ha come elementi dell’organizzazione

il sistema informativo (Hardware, conoscenza e competenza) e come

oggetto del lavoro l’informazione.

Sistema tecnico + Tecnologia dell’informazione Sistema Informatico

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 11

L’informazione come risorsa organizzativa

Nella sua accezione più generale, la definizione di tecnologia comprende l’hardware, l’esperienza e la

conoscenza delle persone, le caratteristiche degli oggetti su cui il lavoro è eseguito.

Nel caso della tecnologia dell’informazione, l’hardware, le conoscenze e le competenze personali vengono

definite come sistema informativo e l’oggetto del lavoro è l’informazione.

Inoltre, la tecnologia dell’informazione ed il sistema tecnico costituiscono il sistema informatico.

L’informazione è la principale risorsa scambiata, selezionata ed elaborata dalle attività gestionali di

coordinamento e controllo.

Quindi, le tecnologie informatiche sono tecnologie organizzative strettamente correlate alle attivitàmanageriali.

Tecnologia dell’informazione: tecnologia che ha come elementi dell’organizzazione il sistema informativo(Hardware, conoscenza e competenza) e come oggetto del lavoro l’informazione.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 12

Economie di scopo

In quanto risorsa dei processi gestionali, l’informazione e di conseguenza il sistema informatico sono legati non

solo ad economie di scala ma anche ad economie di scopo (scope).

Per definizione, le economie di scopo comportano, a parità di volumi di produzione, un più efficienteutilizzo dei fattori produttivi e quindi miglioramenti nei processi gestionali di coordinamento delleattività produttive.

Miglioramenti dei processi gestionali di coordinamento e controllocomportano economie di scopo.

Economie di scopo: a parità di volumi di produzione comportano un più

efficiente utilizzo dei fattori produttivi

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Caratteristiche dell’informazione

Le principali caratteristiche dell’informazione possono essere così riassunte:

! L’informazione è una risorsa immateriale e costituisce la radice d’ogni altra risorsa immateriale(Know how, esperienza individuale e organizzativa, etc…).

! Pur non essendo intrinsecamente scarsa, l’informazione è soggetta ad obsolescenza.

! Può aumentare il proprio valore con l’uso.

! A differenza delle altre risorse che tendono ad esaurirsi, l’informazione si autorigenera(self–generating): nuova conoscenza implica la richiesta di ulteriore conoscenza.

! L’informazione non è distrutta dell’uso (non-depletable).

! Non è divisibile né appropriabile facilmente.

Essendo self-generating e non-depletable, l’informazione accelera i cicli manageriali di creazione di

conoscenza, quindi:

! gli investimenti in informatica hanno un effetto ‘leverage’ sulle prestazioni di un’impresa.

! esiste un concreto pericolo, nel caso di peggioramento delle prestazioni, di un ‘overload’ informativo,

cioè un peggioramento dell’efficienza dovuto all’abuso di informazioni la cui causa è la limitata capacità

individuale di processare informazioni.

È fondamentale per le attività gestionali scambiare quantità limitate di informazioni rilevanti:è dimostrato che le informazioni sono più accurate ed i tempi inferiori.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 14

Il problema della circolazione di informazioni in azienda

Come strutturare, organizzare e gestire le informazioni in un’organizzazione (quale un’azienda) complessa?

Innanzi tutto stabiliamo che un’organizzazione è costituita da n attività elementari (di produzione, finalizzate alla

generazione del fatturato e di coordinamento e controllo) correlate e coordinate tra loro. In altri termini, l’azienda

è un divenire di attività in serie ed in parallelo.

Quindi, occorre tener presente che:

! Ogni attività elementare di un’organizzazione deve poter disporre delle adeguate informazioni perpoter essere efficace;

! Ogni attività elementare di un’organizzazione deve poter interagire con l’appropriato interscambio diinformazioni con le attività elementari direttamente o indirettamente ad essa correlate;

! Le informazioni a supporto delle attività devono essere trasmesse nella giusta misura, né in misuraminore né superiore.

Se, per assurdo, potessimo disporre di una strategia e di una organizzazione ottimale, il successo ol’insuccesso di un’azienda (o una semplice attività) deriva dalla qualità della gestione dell’informazione.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 15

Le tecnologie informatiche

Per poter comprendere come il sistema informatico possa supportare il trattamento dell’informazione e,

successivamente, come progettarlo occorre distinguere categorie diverse di tecnologie informatiche e

circostanziare il loro specifico ruolo organizzativo. Vengono comunemente distinte quattro categorie di

tecnologie dell’informazione:

! Tecnologie informatiche di automazione. Questa categoria comprende le tecnologie che sono parte

del processo produttivo di prodotti o servizi fornito dall’organizzazione. Es.: robot, macchine per il

controllo di processo, bancomat, etc.

! Tecnologie informatiche di supporto alle decisioni. Comprende le tecnologie usate per la gestione del

processo produttivo o del servizio fornito. Es.: programmi di contabilità, e-mail, fogli elettronici, sistemi

direzionali, etc.

! Tecnologie informatiche “embedded”. Sono quelle tecnologie dell’informazione che sono parte dei

prodotti o servizi forniti dall’organizzazione. Es.: strumentazione di bordo di un’auto, sistemi Internet

Banking come portafoglio titoli, etc.

! Tecnologie informatiche infrastrutturali. Insieme delle tecnologie inter-organizzative per scambi

informativi tra organizzazioni diverse. Es.: Internet, le extranet, reti civiche, etc.

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Applicazione delle tecnologie informatiche

Volendo riepilogare quanto visto finora rispetto alle differenze tra tecnologie informatiche e le tradizionali

tecnologie di produzione è possibile schematizzare quanto segue:

! L’innovazione tecnologica si accompagna sempre ad un cambiamento organizzativo e adottare

una particolare soluzione tecnica non significa semplicemente cambiare il sistema di produzione, ma

anche quello gestionale.

! Le metodologie di progettazione del sistema informatico devono supportare, non solo le sceltetecniche, ma anche quelle di gestione.

! Un uso più intenso del sistema informatico corrisponde generalmente ad una maggiore delega delleresponsabilità decisionali legate alla gestione (verso il basso o l’esterno).

! L’informatica cambia il lavoro individuale, aumentando la capacità individuale di assumere

responsabilità decisionali.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 17

Il beneficio dell’informatizzazione

Il beneficio dell’informatizzazione è l’aumento della complessità gestibile nei processi aziendali, in due direzioni:

! Standardizzazione di prodotto/servizio;

! Personalizzazione di prodotto/servizio;

Permettendo di superare lo storico trade-off tra queste due essenziali politiche aziendali. L’importanza della

standardizzazione nasce dall’esigenza di massimizzare le economie di scala. Un prodotto standard permette

elevati volumi di produzione ed una automatizzazione spinta delle attività. La personalizzazione di prodotto

nasce dall’esigenza di base del marketing di soddisfare i bisogni dei clienti che non possono per loro natura

essere tutti uguali. Maggiore è la personalizzazione sul singolo cliente, maggiore è la sua soddisfazione (si

pensi a società di servizi quali banche, alberghi, noleggio auto o trasporto aereo, o a prodotti, quale il software

o le auto, oggi in molteplici versioni). Il tentativo di superare il trade-off nasce nella prima metà degli anni ‘90

con la Mass Customization in Giappone.

Personalizzazione e standardizzazione possono coesistere grazie alla modularità di prodotto:

componenti di prodotto altamente standardizzati che vengono combinati assieme sulle esigenze personali di

segmenti di clienti (per es. il gruppo Volkswagen, che nella seconda metà degli anni ‘90 ha razionalizzato la sua

produzione sviluppando tutti i suoi modelli, da Porsche a Skoda, su soli 5 pianali). Le IT sono essenziali a

questa modularizzazione.

A questi possiamo aggiungere il beneficio potenziale di sincronizzazione dei dati che permette:

! Maggiore valore dell’azienda, derivato dal valore della sua knowledge base

! Maggiore valore aggiunto ai propri prodotti derivato dai servizi a supporto offribili.

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Ingegnerizzazione dei processi

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 19

I business process

I Business Process sono attività aziendali organizzate e correlate fra loro nel tempo e nello spazio,eseguite dalle risorse attinenti all’azienda stessa. Particolare attenzione va posta alla correlazione delle

attività nel tempo (quindi con la caratteristica della propedeuticità) e nello spazio (quindi con attività in parallelo),

nonché alla definizione di “risorse attinenti all’azienda”, quindi non necessariamente dell’azienda ma che sono

coinvolte nei processi (per es. attività in outsourcing).

I processi rappresentano il modo di operare di un’azienda. Poiché le tecnologie informatiche e di rete

trasformano il modo di operare dell’azienda, transitivamente è possibile affermare che le tecnologie

informatiche trasformano (modificano) i processi aziendali.

Innovare i business process aziendali, ovvero “reingegnerizzare”, significa riprogettare - integrandolireciprocamente - sia l’organizzazione che i sistemi informatici

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 20

Il sistema azienda

Un’azienda può essere vista secondo una prospettiva di processo, schematizzando e raggruppando tutte le

attività aziendali in Buy Side, In Side e Sell Side [Fig. a pagina successiva].

La parte Buy Side è mirata all’interazione con i fornitori e la sua trasformazione in processi si appoggia su

sistemi di Supply Chain Management, e-procurement e a sistemi che supportano i mercati elettronici,

opportunamente sostenuti da infrastrutture internet.

La In Side è focalizzata sulla trasformazione dei processi interni all’impresa, al fine di ridurre i costi di

funzionamento e la durata dei processi. La trasformazione di questi processi si appoggia primariamente ai

sistemi ERP opportunamente sostenuti da infrastrutture di rete (Intranet).

In ultimo, la parte Sell Side è orientata ai processi di Marketing, vendita, distribuzione dei prodotti, servizio post-

vendita e assistenza al cliente. In questo caso, i benefici riguardano il maggiore valore del prodotto percepito

dal cliente e l’abbattimento dei costi di transazione. La trasformazione di questi processi si appoggia

primariamente ai sistemi CRM, sempre opportunamente supportati dalle necessarie infrastrutture di rete.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 21

Il sistema azienda (segue)

BUY SIDE

IN SIDESELLSIDE

CLIENTI/MERCATO

CONCORRENZA

PROFILO AZIENDALE(p.ti forza, debolezza, status economico-finanziario)

FORNITORI/COLLABORATORI

CRMportale WebE-marketplaceBusinessIntelligence

E-procurementSCME-marketplaceEtc.

ERP, SEM

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 22

Il sistema azienda: la catena del valore

L’azienda deve essere una successione di attività finalizzate a produrre valore per il cliente [Porter,

1986]. Il valore è misurato dalla “willingness to pay”, ossia il prezzo che il cliente è disposto a pagare per il

valore che percepisce del prodotto.

Le attività direttamente finalizzate a produrre valore per il cliente sono dette attività primarie (core), le altre

attività sono dette di supporto.

Nella figura qui sotto sono riportati i business process di un’azienda manifatturiera.

Gestionedelle

materie prime Trasformazione

Marketing& vendite

Distribuzione Post vendita

Approvvigionamenti

Sviluppo delle tecnologie

Gestione delle risorse

Infrastruttura

BUY SIDE INSIDE SELL SIDE

CO

RE

SU

PP

OR

TO

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 23

Il clientedeve essereidentificato

Il clientedeve esseresoddisfatto

La catena del valore in prospettiva time-to-market

La catena del valore dei processi primari secondo Kaplan e Norton:

Identificareil mercato

Creare ilprodotto/servizio

Realizzare iprodotti/servizi da

offrire

ConsegnareI prodotti/

servizi

Assistereil cliente

Processo di innovazione Processo operativo Processo di

servizio post

vendita

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 24

Il sistema azienda: la catena del valore (segue)

Le attività primarie in un’azienda di servizi si configurano in maniera ben diversa, in quanto la produzione delservizio coincide quasi sempre con la sua erogazione.

Predisposizionedelle condizioni

produttive

Attività diback office

Attività difront office

Attività diprocacciamentodella clientela

Attività infrastrutturali

Gestione delle risorse umane

Processi di sviluppo della tecnologia

Comunicazione interna ed esterna

CO

RE

SU

PP

OR

TO

Produzione dei servizi

Erogazione dei servizi

Distribuzione dei servizi

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 25

Il business process reengineering

Implementare le tecnologie dell’informazione all’interno di un’azienda significa trasformare i processiaziendali secondo una logica “processiva” orientata a:

! abbattere i tempi morti delle attività;

! sviluppare di un interazione “forte” con i clienti [interattiva e partecipativa];

! integrare le attività con i collaboratori esterni ed i fornitori

! allargare le mansioni degli operatori aziendali

alla luce dei principi di flessibilità, best to best, learning organization e autocoscienza.

Storicamente la logica processiva inizia ad affermarsi con la discussa teoria del Business ProcessReenginering (BPR). Secondo Hammer e Davidson, autori di questa teoria, per innovare l’introduzione

significativa di Information Technology deve essere correlata ad un’innovazione radicale dei processi.

Infatti se introdotta su processi già esistenti, l’IT non comporta innovazione ma incremento dei costi.

L’obbiettivo del BPR è duplice:

! diminuire i costi;

! aumentare il valore dell’output per il cliente.

Obiettivo oggi alla base del vantaggio competitivo comportato dalle IT se applicate in azienda.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 26

Evoluzione dell’uso delle IT in azienda

IT per automatizzarei processi esistenti

IT come fattoredi innovazione

IT per ripensare alconcetto strategico stesso di azienda

Prima del BPR Con il BPR Oggi - oltre il BPR

93/94 1997

Focus:

sull’automatizzazione deiprocessi produttivi

Focus:

sulla catena del valoreFocus:

sui clienti, i fornitori ed icollaboratori

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 27

Evoluzione dell’assetto organizzativo

Il grafico mostra come si sia evoluta la concezione di assetto organizzativo nel tempo. L’esternalizzazione delle

attività, l’integrazione dei processi con i fornitori o i clienti e i moderni modelli di collaborazione interaziendale

(co-makership etc.) nascono o si consolidano grazie alle infrastrutture di rete inter ed intra aziendali.

Anni 60 Anni 70 Anni 80/90 1997

Diversificazioneattiv ità

Integrazioneverticale

Outsourcing

Networkv irtuale

Aziendaolonicov irtuale

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 28

La scomposizione dei processi

I business process (di seguito processi) sono formati da attività, che sono collegate tra loro nel tempo e nello

spazio e sono svolte dalle risorse di un’azienda.

Inoltre, i processi possono essere analizzati ad un livello più o meno dettagliato. Volendo effettuare una

scomposizione schematica di un processo, si ottiene:

! Macroprocessi: aggregazione di processi i cui output hanno un valore ben definito vendibile o

acquistabile nel mercato. Sell-side, In-side e Buy-side sono macroprocessi;

! Processi: sono il dettaglio ragionevole delle operazioni svolte dall’azienda (per es.: ordine, evasione,

spedizione, fatturazione) Possono essere generici (per es.: fatturazione) o specifici (per es.: fatturazione

Italia). Il loro output è ben definito e ha valore di mercato. I processi hanno come clienti i processi

successivi;

! Fasi: descrivono il modo modo in cui un processo è implementato (per es., per il processo di spedizione:

carico, trasporto, consegna). Una fase è una tappa di un processo;

! Attività: sono il livello base per l’analisi dei processi (emissione documenti, picking, imballaggio,

consegna spedizioniere), ovvero la singola attività aziendale. Producono un output ben definito che ha

valore solo nel contesto aziendale e sono svolte, in genere, nella stessa area funzionale;

! Operazioni: passi elementari con cui è eseguita una data attività.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 29

Mappatura dei processi aziendali: tipologie di aziende

L’insieme di attività in azienda possono essere rappresentate da mappe di processi. Le correlazioni tra processi

(e quindi l’organizzazione delle aziende stesse) sono differenti a seconda delle diverse tipologie aziendali.

Le principali tipologie sono:

! Engineering-to-Order. Società che vendono prodotti/servizi (tipicamente impianti) progettandoli e

realizzandoli su commessa (all’ordine).

! Make-to-Order. Società che vendono prodotti/servizi precedentemente progettati, realizzandoli su

commessa (all’ordine).

! Make-to-Stock. Società che vendono prodotti/servizi precedentemente progettati e realizzati (la

produzione - e la precedente progettazione - sono indipendenti dalla raccolta ordini).

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 30

Mappatura dei processi aziendali: tipologie di aziende

La principale differenza tra le diverse tipologie è la continuità (causa-effetto) tra macroprocessi…

A) Engineering-to-Order [ETO]

B) Make-to-Order [MTO]

C) Make-to-Stock [MTS]

SELL DESIGN BUY MAKE DELIVER

SERVIZI

POST

VENDITA

DESIGN SELL BUY MAKE DELIVER

SERVIZI

POST

VENDITA

MANAGE

DESIGN SELLBUY MAKE DELIVER

SERVIZI

POST

VENDITA

MANAGE

MANAGE

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 31

Mappatura dei processi aziendali: tipologie di aziende

… e di conseguenza tra i processi.

A) Engineering-to-Order

B) Make-to-Order

C) Make-to-Stock

Identificaz.

bisogno

Sviluppo

prodotto

Programm.

produzione

Approvv.

MPProduzione Stoccaggio

Vendita

e marketing

Evasione

ordine

Spedizione

e consegna

Servizi

post-vendita

Vendita

e marketing

Approvv.

MPProduzione Stoccaggio

Identificaz.

bisogno

Sviluppo

prodottoEvasione

ordine

Spedizione

e consegnaServizi

post-vendita

Identificaz.

bisognoVendita

e marketing

Sviluppo

prodotto

(progettaz.)

Approvv.

MP

Produzione

(Eventuale)

Stoccaggio

(eventuale)

Evasione

ordine

(Implementaz.)

Test

e consegnaServizi

post-vendita

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 32

Schema processi di un’azienda Make-to-Stock

DE

SIG

NS

OU

RC

E/M

AK

ES

EL

L /

DE

LIV

ER

MA

NA

GE

Assemblaggio

IdentificazioneBisogno

Def. Concept Svil. ProdottoModificheProdotto

Sviluppo Prodotto

IdentificazioneNecessità

AnalisiCosti-Benefici

Implementazione

Progr. prode Approvv.

AcquistoMP/semilav.

Schedul.Produz.

MovimentazioneMateriali

ProduzioneSemilavorati

Manutenzione

Ricez. ODVA-T-O

Preventivaz.A-T-O

Stoccaggio

MKTGPromozione

PricingBudget

Commerciali

VenditaITA-EST

RicezioneOrdini

Scontistica

ServizioPost Vendita

Picking Fatturaz.

Servizi ITOrdinari

Project Man.Progetti IT

EDP

CostiStandard

AnalisiProfittabilità

x DP/DABudgeting

BudgetTesoreria

Contabilità ebilancio

GestioneRU

Gestionecontratti

ADM

Gestionepartite

Infragruppo

BilanciCivilistico

Consolidato

Benchmark

Concorrenti

Business Analysis [CGE]

PianoInvestimenti

MKTGVendita

MKTGPost Vendita

Da MAKE: ODC

E E E E P P E E

P E E E E E E N

E EP P

E E E E E E

E

P/E P/E

Innovazione di Processo

P/E

Piano svilupponuovi prodotti

Distinta

base

WIP

x.x

Ricez. Verif. MP

E

__ __ __

Controllo

qualità

Controllo

qualità

Controllo

qualità

SelezioneCorriere/trasp.

Schedulingconsegne

NP

Piano vendite

Promozionetecnica[GPT]

E

ID. /Selez.Fornitori

MP/semilavorati

N

P/NP/NN N N

N

N N N N N N

DP.0 DP. 1 DP. 2 DP. 3 DP. 4 DA.1 DA.2 DA.3 DA.4

Piano sviluppoassets

DA.0

ID. SelezioneFornitori

Contrattaz./Personalizz.

MKTG Acquisti prodotti finiti

P/E EMK.1 MK.2 MK.3 MK.4 MK.5

X1.1 X1.2

X1.3 X1.4.1 X1.5 D1.8 D1.10 X1.7

X1.4.2

ES.7

Schedulingconsegne

ES1.1 S1.2 S1.3 M1.1 M1.2 M1.3.a M1.3.b M1.5P3.1 EM.5

D1.7D1.5

Release

Evasione ODV

E D1.9

Ricezione& verifica

Carico e spedizione

Spedizione ODV

D1.11 D.12

Gestionequalità

N EM.8EM.3

ID./selez.Commerciali

N EX.7

X2.5 X2.6

EE.1 EE.2 EA.1 EA.2 EA.3 EB.1 EB.2 EB.3 EB.4 EB.5 EB.6

Pianocommerciale

P X1.0

Produzioniesterne

M1.3.cE

__

Controllo

qualità

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 33

Schema di processi di un’azienda Make-to-Order

EX

EC

UT

ION ROD EXT

vendite

ROD gestione

ODV

SELL (APERTURA ODV) BUY

SRCapprovv.

S-T-O/S-T-S

MAKE SELL (CHIUSURA)

DLV(EXT)

Release espedizione

ADMGestione

amministr.

EDP (EXT)Gestionesistemi IT

MANAGE

R&SSviluppo

processo /prodotto

DESIGN

PLN schedulingproduzione

MNTManutenzione impianti

LGT INgestione Mag. MP

PRD (IN)ProduzionePE e ACC

WIPMoviment.materiali

PRD (IN)Stampa e

taglio

LGT OUTGestionemag. PF

QLTControllo

qualità prod.

PLA

N

Pianificaz.pluriennale

Programmaz.Annuale(budget)

Programmaz.operativaVendite

Programmaz.operativaAcquisti

Programmaz.Budget

tesoreria

Schedulingconsegne

RE

TU

RN

BITAnalisiacquisti

BITcontrollo costi manutenzione e aggiornamento costi standard

BITAnalisivendite

BITProgramm.

prezzi

Programmaz.R&S

(Board)

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 34

Analisi AS-IS (analisi dello stato dei processi)

L’analisi AS-IS dei processi si pone come obiettivo lo studio delle attività, dei flussi, delle interdipendenze,delle risorse e dell’organizzazione dell’azienda, finalizzato a stabilire, attraverso il passo finale di confrontoe diagnosi, sia lo stato di efficienza (es.: automazione delle attività, continuità di flusso) ed efficacia (es.:

organizzazione ottimale delle risorse, condivisione delle informazioni) degli stessi, che il loro grado di

migliorabilità.

Due sono gli elementi essenziali per questo tipo di analisi: la misurazione e i modelli di riferimento. Grazie alla

prima è possibile stabilire uno stato di efficacia e d efficienza, tramite i secondi è possibile trarne la migliorabilità.

L’analisi AS-IS è propedeutica alla progettazione dei processi aziendali (TO-BE) che viene effettuata con lo

stesso metodo e gli stessi strumenti dell’AS-IS.

Le pagine successive illustrano il metodo di analisi e gli strumenti di rappresentazione e valutazione dei

processi. Si tratta di una griglia metodologica che ci permette una strategia integrata (tra IT e

organizzazione) per la progettazione dei processi.

Essa si sviluppa in:

! Descrizione delle variabili organizzative (variabili chiave dell’analisi);

! Descrizione delle fasi di analisi e progettazione;

! Identificazione degli strumenti di supporto all’analisi (per esempio i diagrammi di flusso).

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 35

Variabili organizzative

Le variabili organizzative sono le variabili oggetto dell’analisi (anche dette variabili di progettazione):

1. Il flusso delle attività (misurato nello spazio e nel tempo);

2. L’organizzazione del processo (sia dal punto di vista operativo che di coordinamento e controllo);

3. Le competenze delle risorse umane

4. Il sistema di misurazione e controllo delle prestazioni

Si ricordi che garanzia di successo della progettazione di processi è l’integrazione tra innovazione tecnologica e

innovazione organizzativa. Quindi:

È l’azione contemporanea e coordinata su tutte le variabili organizzative a garantire il successo dellaprogettazione dei processi.

Il reengineeringsi concentra sui flussi delle attività e sull’organizzazione aziendale.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 36

Variabile 1: flussi di attività

Il flusso delle attività determina la durata del processo (lead time) ed il livello di servizio (qualità). Leadtime e qualità danno la misura del time to market del processo.

I flussi delle attività possono essere semplici (con rilevazione grafica spazio-temporale) o più o meno

complessi. Modelli complessi indicano anche gli attori coinvolti, gli eventi che determinano le attività e le

informazioni utilizzate.

Esempio di schema semplice

Ricevimentoordini clienti

Evasione ordinida magazzino

Spedizione Fatturazione

t0 t1 t2 t3 t4

La qualità del servizio è misurata sia internamente al processo, sia sulla qualità percepita dal cliente delprocesso stesso, ovvero il processo successivo (vedi pp. succ. KPI).

Schemi molto ricchi sono talvolta inadatti, perché lunghi e costosi da sviluppare (eccessiva quantità di

informazioni da raccogliere). La specificità degli schemi deve essere dosata sul caso in esame.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 37

V1: flussi di attività: elementi chiave degli schemi di flusso

Gli schemi di flusso possono essere semplici o complessi a seconda degli elementi presi in esame:

• Natura (fisico, informativo, entrambi)

• Profilo temporale (es.: info permanenti o temporanee)

Oggetti

• Tipologia di evento (scadenza, messaggio, etc.)

• Conseguenza dell’evento sull’attività(avvia, ferma, modifica, etc.)

Eventi

• Tipologia di attori (headcount, responsabili, esecutori…)

• Azioni svolte sulle attività del flusso

Attori

• Alternative nella sequenza

• Natura del flusso (fisico, informativo, entrambi)

Sequenza attività

• Tipologia di attività

• Durata

• Volumi

• Tecnologie

Attività

CONTENUTOELEMENTO

Semplice

Complesso

Negli schemi vanno segnalate: A) le discontinuità di flusso (che minano sia il Lead Time che la qualità, per es.

dati non sincronizzati); B) le criticità (che minacciano la qualità dei processi).

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 38

V1: flussi di attività: esempio di schema di flusso

Quello sottostante è un esempio riguardante le attività di assistenza IT in una generica azienda :

Nell’analisi dei flussi è fondamentale evidenziare la tecnologia di esecuzione e controllo, in un’ottica dicontinuità dei flussi informativi.

AZ

IEN

DA

ED

PE

XT

Form Richiesta

• Specifiche

• Data

• Funz Aziendale

• Tipo Richiesta

Scheduling

Interventi

TabellaScheduling

Data e

Responsabile

Interv Assegn

Data Interv

X

Tecnici

Esterni

On Site

Remoto

INTERVENTO

Compilaz.

Rep giorno

Intervento

chiuso?

No

Compilaz.Rep interv.

Si

Rapporto

Firma

Report

Scheduling interventi successivi

Input

richiesta

Chiusura

Report

Analisi

Richiesta

Priorità:

• Reparto

• Tipo emergenza

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 39

V1: flussi di attività: schema flussi spedizione e consegna

DLV

LG

T O

UT

RO

DA

DM

TR

AS

P

Scelta

Trasportatore

Prenotazione

Trasporto

Carico

Chiusura

ODV

Spedizione

Fattura

Controllo

fattura

Archivio

DLV

Archivio

ADM

• DDT

• Fattura

• Certif.

qualità

Trasporto

Data

Spediz.CLT

Verifica

Carico

No

Packing List

Prospetto

Consegne

Check

scheda prod

Magazzino PF

Conferma

Prenotazione

Scheduling

consegne

!"#

ACC/

ACC STP

PE/

PE STP

Fattura accompagna

bolla?

Ric. merce

Cliente

OK

fattura?No

!

Release

Documenti

(Fattura)

Picking

Chiusura

ODV/lotto

Controllo e chiusura

scheda di produzione

prodotto finito entro 24h

da carico a magazzino

Non c’è ritornodell’ informazione alla

vendita [ROD]

Creaz.

PickingList

Commessa

cliente

Solo le campionature sono

confezionate in logistica, iprodotti sono confezionati

ad ogni lavorazione.

La packing list non

contiene l’ODV ma solo

la commessa

Release

Documenti

Copia documenti

a agenzia [G&V]

• Prezzi

• Affidabilità (dipende

anche dalla zona)

• Puntualità consegna

• Flessibilità

Principali:

n. 2 x Italia

n. 2 x estero

Selezionati 2

trasportatori x gestione

magazzino (anche TNT)

e spedizioni

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 40

Variabile 2: Organizzazione dei processi aziendali

Seconda variabile fondamentale oggetto dell’analisi è come i processi sono organizzati.

L’organizzazione viene descritta attraverso:

! 2A Organigrammi. Gerarchia delle responsabilità e delle autorità di un’organizzazione. Hanno vari

livelli di dettaglio. A volte vengono utilizzati anche i funzionigrammi (schema delle funzioni e dei mandati

aziendali).

! 2B Tabelle delle proprietà. Indicano le caratteristiche fondamentali delle strutture:

• Logiche (anche detti “mansionari”):

– Descrizione del mandato

– Elenco dei compiti assegnati

– Elenco dei processi svolti

– Tempistica per singolo attività/processo (in gg./anno o hh/settimana);

• Quantitative:

– Organici

– Volumi di lavoro

! 2C LRC (Linear Responsibility Charting). Specificazione dei ruoli delle strutture nei processi (incrocio

funzioni - processi aziendali).

Organizzazione, flusso di processo e tecnologia di esecuzione e controllosono le determinanti strutturali del processo.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 41

V2: Organizzazione: i Linear Responsibility Charting

Gli LRC sono strumenti fondamentali perché incrociano i processi con le funzioni aziendali, evidenziando così

l’allocazione di risorse umane, ruoli e responsabilità per una loro valutazione.

RICEZIONE

RicezioneVerifica

Amministr.VerificaScorte

OrdineMateriale

RicezioneMateriale

Prelievo/Picking

FatturazioneCarico/

ConsegnaPre fatt.

DDTAggiornam.

dati

LeadTime

EVASIONE SPEDIZIONE FATTURAZIONE

Commerciale

Magazzino

Spedizioni

Amministraz.

Direzione

Dir. Comm.

A:

B:

N.

persone

coinvolt

Totale n. persone coinv olte mediamente:

Responsabile intero processo:

D = decide/approva; E = esegue; I = è informato; A = partecipa a tempo parziale, assiste

E

D

E

E

E E E

?

E

E

A

E

E

?

I I I

?

?E

Sovrapposizione

di competenza

Mancanza di

informazione

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Variabile 3: le risorse umane

Le risorse umane determinano la differenza tra risultato effettivo e massimo teoricamente possibile data

una determinata configurazione di processo (evidenza empirica - Gibson).

Le tecnologie innovative necessitano di figure professionali specializzate, reperibili:

1. Dal mercato;

2. Create internamente mediante formazione

3. Esternalizzate in outsourcing (l’attività, il processo) o affittate in body rental (le persone).

Dalmercato

Formazione

Outsourcing,Body rental

Il costo delle competenze informatiche per una nuova tecnologia èmassimo proprio nel momento di massima crescita della diffusione.

Rischio: avversione al cambiamento. C’è il pericolo di provocare uncambiamento maggiore delle capacità individuali di adattamento e diincontrare il rifiuto del nuovo sistema.

Il costo è conveniente perché variabile e pagato sull’utilizzo. E’più debole l’integrazione e controllo del processo e non sisviluppa know-how interno.

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Variabile 4: sistema di misurazione delle prestazioni

Il sistema di misurazione da sviluppare nella progettazione dei processi comprende:

A) Il sistema formale di pianificazione e controllo. Fissa in modo diretto o indiretto gli obiettivi di

efficienza (il quanto) ed efficacia (il come) e ne controlla periodicamente il raggiungimento.

Esistono sistemi tradizionali, limitati alla rilevazione dei costi tradizionali, e sistemi evoluti, che

misurano la creazione di valore per il cliente, la qualità di servizio etc. quali i Key Performance Indicator

e la Balanced Score Card.

B) Il sistema di incentivazione e promozione. Con strumenti quali per es. l’ MbO (Management by

Objectives). Il progettista determina: gli obiettivi da raggiungere, le unità di misura globali ed il metodo

di misurazione per il contributo del singolo individuo (e del relativo incentivo).

C) La scala dei valori. Non solo i micro-obiettivi ma anche i macro-obiettivi di corporate (obiettivi breve-

lungo, mission, vision) e di processo (ad es. per le aziende clientecentriche la soddisfazione del cliente

ed il fatturato per dipendente).

Rimandiamo per gli approfondimenti del sistema di misurazione al capitolo dedicato agli indicatori (in particolare

i KPI.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 44

Le Fasi dell’analisi e progettazione

Determinate le quattro variabili che costituiscono il primo elemento della griglia metodologica che permette una

progettazione integrata dei processi e delle IT, si deve analizzare il secondo elemento, ovvero le fasi della

metodologia di analisi.

Le fasi rappresentano i passi logici e consequenziali attraverso cui si svolge l’analisi dei processi, ovvero:

! (A) rilevazione della situazione esistente (AS-IS);

! (B) confronto con altre imprese e diagnosi dei problemi;

! (C) ridisegno dei processi (TO-BE).

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 45

Le Fasi dell’analisi e progettazione (segue)

Le fasi sono essenzialmente le tre tipiche della progettazione/pianificazione aziendale:

• Definizione nuovi obiettivi e

nuovi indici di performance

•Confronto con concorrenti

e/o best in class

•Diagnosi

• Identificazione prestazioni

strategiche

Misurazionedelle prestazioni

• Nuovo sistema di valori

• Programmi di training e

assunzioni o write-off

• Confronto con concorrenti

e/o best in class

• Diagnosi

• Esame disponibilità al

cambiamento e inventario di

professionalità e capacità

esistenti

Risorseumane

• Struttura organizzativa

(nuovi ruoli/attività)

• Meccanismi operativi e

stile direzione

• Benchmarking

• Analisi funzioni - processi

aziendali

• Struttura organizzativa,

meccanismi operativi e stile

di direzione

Strutturaaziendale

• Personalizzazione delle

best practice

• Demo, prototipazione,

simulazione

• Benchmarking con

best practice

• Analisi delle possibilità di

integrazione

• Macroprocessi, processi,

attività, fasi e prestazioni

Flussi di attività

(C) RIPROGETTAZIONE(B) CONFRONTO EDIAGNOSI

(A) RILEVAZIONEdella situazione esistente

FASI

VARIABILI

Analizzando la tabella 2.2, si osserva che la naturale successione delle fasi, da sinistra a destra, è tipica di

un approccio bottom – up al miglioramento del processo esistente.

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 46

Fasi dell’analisi: (A) rilevazione della situazione esistente

Questa fase, detta “Analisi AS-IS”, consta di quattro passi fondamentali.

Step 1.1Identificazione deimacroprocessi

Step 1.2Dettaglio dei processi

Step 1.3Incrocio processi/funzioni

Step 1.4Valutazione del processo

Definizione e

ricostruzione dei

macroprocessi

Definizione e

ricostruzione di:

• Processi

• Fasi

• Attività

Definizione e

ricostruzione di:

• Struttura delle

responsabilità

• Mappatura delle

competenze (in

un’ottica di crescita)

• Schema dei ruoli

(LRC)

• Flusso delle attività

nelle strutture

Rilevazione e

descrizione di:

• Risorse dedicate

• Durata dei processi

• KPI del cliente del

processo

(utilità/valore,

tempestività,

qualità, livello di

servizio) e del

processo stesso

(efficienza, qualità):

primo set.

• Coordinamento e

interdipendenze

Metodi utilizzati:

• Catena Valore

• Portafoglio

applicativo (griglia

8 x 4)

• SCOR (plan,

source, make,

deliver, return)

• Modelli normativi

Modellazione e descrizione

dei processi in termini di:

• Struttura dei processi

• Attributi dei processi

• Flusso dei processi

(la modellazione si avvale di

schemi predefiniti che ci

orienteranno come best-

practice)

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Tecnologie dell ’informazione applicate ai processi aziendali. Pagina 47

Fasi dell’analisi: (B) confronto e diagnosi + allineamento

La fase di confronto, diagnosi e allineamento è caratterizzata anch’essa da di quattro passi.

Step 2.1Confronto

Step 2.2Identificazione dellecriticità

Step 2.3Allineamento degliobiettivi

Step 2.4Identificazione degliindicatori chiave

Rilevazione delle

differenze con modelli

organizzativi di

riferimento, adattati al

mercato dell’azienda.

Le differenze non sono

rilevate

scolasticamente ma

devono rispondere

all’effettiva praticabilità.

Identificazione e

classificazione delle

criticità:

• Strategiche

• Direzionali

• Operative

Allineamento degli

obiettivi organizzativi

con gli obiettivi di

posizionamento di

mercato (nel medio /

lungo periodo) di

Scame Parre.

L’organizzazione TO-BE

deve sostenere

“adeguatamente” la

crescita attesa.

Integrazione e

correzione degli

indicatori, alla luce di:

• Fattori critici di

successo (nel

percorso di

crescita), e delle

corrispondenti aree

critiche di gestione

• Effettiva praticabilità

(robustezza)

• Obiettivi strategici

Modellazione e descrizione

dei processi in termini di:

• Struttura dei processi

• Attributi dei processi

• Flusso dei processi

(la modellazione si avvale di

schemi predefiniti che ci

orienteranno come best-

practice)

AS-IS

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Fasi dell’analisi: (C) progettazione TO-BE

Anche la fase di progettazione TO-BE si può suddividere in quattro passi.

Step 3.1Identificazione delleopzioni organizzative

Step 3.2Allineamento conla strategia

Step 3.3Disegno dei processie delle responsabilità

Step 3.4Linee guida perl’implementazione

Identificazione e

valutazione delle

opzioni organizzative

atte a rimuovere le

criticità.

Metodologia:

• Classificazione

criticità per

processi / CDR:

• Organizzative

• Direzionali

• Strategiche.

• Identificazione

delle soluzioni:

a) Correttive

b) Preventive

Allineamento delle

opzioni organizzative

con gli obiettivi e le

linee guida strategiche.

Prioritarizzazione delle

soluzioni di natura

strategica e direzionali.

Disegno organizzazione

TO–BE per:

• Processi

• Attività

• Flussi

Competenze risorse

umane

Ruoli e responsabilità:

• Organigramma

• Diagramma

gerarchico dei

processi

• LRC

Linee guida per

l’implementazione

delle singole soluzioni:

• Quali tempi?

• Cosa serve per

arrivare agli

obiettivi?

• Investimenti

• Raccomandazioni

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Fasi dell’analisi: (A) rilevazione (segue)

Step 1 - Identificazione dei macroprocessi

Innanzi tutto, è fondamentale identificare i processi, applicando un modello opportuno (Porter, bestpractice, etc.).

Successivamente, bisogna determinare dei processi identificati, le proprietà fondamentali, ovvero:

! Chi sono i clienti del processo (esterni o interni);

! Localizzazione del processo (in-side, sell-side, buy-side);

! Output del processo (prodotto/servizio ai clienti);

! Quali sono gli input necessari (materie prime/semilavorati, mezzi, competenze).

VariVariSupporto…Servizi Vari

VariVariSupportoProc. PrimariPersonale

VariContabilitàSupportoProc. PrimariAmm. & finanza

OrdiniProdotti finitiPrimarioClientiVendite

Pianificaz.Materie PrimePrimarioTrasformaz.Approvvigion.

…Pianif./controllo…Prim/SupportoManagement

Descriz.InputOutputPrim/Sup.ClienteMacroProc

Esempio di

tabella di

identificaz.

dei macro

processi

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Fasi dell’analisi: (A) rilevazione (segue)

Step 2 - Dettaglio dei processi.

Secondo la logica precedentemente illustrata, i processi vengono dettagliati scomponendoli in fasi e attività. La

scomposizione viene documentata da:

! Diagrammi gerarchici che indicano le attività che compongono una fase e le fasi che compongono un

processo (ved. pag. succ.);

! Diagrammi di flusso: schemi che scompongono il processo in fasi descrivendone il flusso fisico e/o

informativo;

! Schede che descrivono in modo strutturato le proprietà dei processi / fasi / attività (tabelle fase, input,

output, unità organizzativa) (ved. pagg. succ.).

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Fasi dell’analisi: (A) rilevazione, esempi di schemi (segue)

Esempio di diagramma di flusso di un processo:

Vendite

Gestione

vendite

Gestione

depositi

Gestione sviluppo

prodotti

Evasione

ordiniPianificazione

Spedizione

Gestione

agenti

Prelievo

materiale

Ricezione

ordiniFatturazione

CaricoConfezionePricingPreparazione

documenti

Processo

Fasi

Attività

Operazioni

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Fasi dell’analisi: (A) rilevazione, esempi di schemi (segue)

Esempi di schede proprietà dei processi:

Magazzino……Evasione

Direzione venditeRete…Gestione agenti

DirezionePianiObiettiviPianificazione

Unità organizzativaOutputInputFase

Prodotto finito…Gestione vendite

Gestione vendite

(campagna)

MNGT (piano)Gestione prodotto

Gestione venditePianoGestione deposito

OutputInputProcesso

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Fasi dell’analisi: (A) rilevazione (segue)

Step 3 - Incrocio processi/funzioni (o unità organizzative)

Questo terzo passo permette di analizzare le relazioni tra strutture organizzative e processi da tre punti di vista.

! Rilevazione delle strutture organizzative descritte dagli organigrammi;

! Definizione dei ruoli delle strutture nei processi (schemi LRC);

! Mappatura delle attività delle strutture nel flusso dei processi, attraverso opportuni flussi attività /

funzioni, chiamati Responsibility Activity Diagram (RAD).

Vendite/Ordini Magazzino Spedizioni Amm./Cliente

Ricezione

Ver. Scorte

Verif. Amm.

Prelievo

Pricing Confezione

Prefatturazione

Fatturazione

Carico

Agg. dati

Esempio di

RAD

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Fasi dell’analisi: (A) rilevazione (segue)

Step 4 - Valutazione del processo.

Per completare la rilevazione è necessaria una valutazione del process, che definisca i parametri di

funzionamento e soprattutto il giudizio sull’output dei processi. Quindi si richiede un giudizio sia agli esecutori

che ai clienti del processo stesso.

! Esecutori: valutano i costi e i tempi dei processi.

• Risorse dedicate al processo (espresse in giornate/uomo annue)

• Tempo di completamento del processo

! Clienti: valutano l’output che ricevono in termini di:

• Unità/valore (willingness to pay)

• Livello di servizio (puntualità e velocità del servizio - da 1 a 5)

1 2 3 4 5Qualità

1 2 3 4 5Livello di Servizio

1 2 3 4 5Tempestività

_______________________________(costo effettivo

_______________________________(prezzo atteso)Util ità/Valore

Processo/Fase:_______________________________

Cliente: _____________________________________

Note: ______________________________________

Macroprocesso:__________________________

Output: _________________________________

Valutazioni: ______________________________

Esempio di

modulo per la

valutazione

dei prodotti nei

processi

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Fasi dell’analisi: (B) Confronto e diagnosi

Alla fase di rilevazione, segue quella di diagnosi, ossia la fase di valutazione comparativa del processo. Il

confronto può essere sia quantitativo sia qualitativo, in base ad una gamma prescelta di variabili.

Step 1.ABenchmarkquantitativo

Step 1.BConfrontoquantitativo

Step 2Confrontoqualitativo

Oggetto:

attività

aziendali

Strumento:

Key Performance

Indicator [KPI]

• Prestazioni di efficienza

• Livello di servizio

• Qualità dei processi aziendali

• Leve

• Altri

………Val. TOT

processo

….Formula

calcolo param.

Par.

produttività

Attività 1

Valore Aziend.MetricaParametroAttività

Flusso

Struttura

Risorse Umane

Prestazioni

BetaAlfaLeva

2.1 Parametrazione (ved. pag. succ.) 2.2 Confronto quantitativo

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Fasi dell’analisi: (B) Confronto e diagnosi (segue)

Step 1 - Confronto quantitativo e parametrazione

Il confronto quantitativo tra prestazioni di aziende concorrenti si basa su parametri di produttività (fatturato x

addetto; Kg x addetto), di livello di servizio, di durata ed altri parametri opportunamente rilevati sia

nell’azienda oggetto di studio che nel campione di confronto (1.A: ved. KPI pagg. succ.).

Il confronto quantitativo (1.B) si basa quindi sulla scelta di un insieme adeguato di parametri e di un significativo

e accessibile campione di confronto. (opportunamente omogeneizzato).

La valutazione delle prestazioni diviene significativa quando è confrontata con aziende concorrenti.

80100Kg / addetto2. Evasione magazzino

100200Kg / addetto3. Spedizione

500

300

300

1.000

- fatt./addetto (x1.000!)

- durata media (minuti)

Val. TOT processo

aggregato

2.0001.200Fatt./ addetto (x 1.000 !)4. Fatturazione

600400Ordini annui / addetto1. Ricezione ordini

Azienda BetaAzienda AlfaMetricaAttività

Esempio di

confronto

quantitativo su

un campione

di dati

omogeneizzato

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Fasi dell’analisi: (B) Confronto e diagnosi (segue)

Step 2 - Confronto qualitativo

Il confronto qualitativo misura gli effetti di un dato assetto organizzativo e tecnologico.

Scopo del confronto qualitativo è misurare le cause della diversità rispetto ai valori di mercato.

Metodologicamente, si esaminano le variabili organizzative e si individuano le aree in cui una diversità può

indicare un legame causa-effetto.

• Funzionale• FunzionaleStruttura

• Competenze

multifunzionali

• Specializzati sulle attivitàRisorse umane

• Minimizzare durata

media

• Minimizzare costiPrestazioni (strategie e misure)

• Flusso unificato

• Sistemi informativi

integrati e informazione

condivisa

• Flusso parcellizzato e

sequenziale;

• Sistemi informativi non

integrati e informazione

non condivisa

Flusso attività

Azienda BetaAzienda AlfaLeva

Esempio di

confronto

qualitativo per

individuare le

cause della

diversità (in

questo caso

per l’uso delle

IT).

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Fasi dell’analisi: (C) Riprogettazione (TO-BE)

Questa terza fase comprende la definizione della Vision e l’analisi del cambiamento. La fase si tradurrà poi

in una vera e propria progettazione TO-BE integrando l’analisi del cambiamento con il dettaglio delle risorse

(professionalità, mezzi, investimenti) necessarie e dei sistemi informativi a supporto, misurati in base a indicatori

chiave e all’analisi costi-benefici.

1) Vision

La Vision è di solito basata su schemi di processi Best Practice (modelli di successo di riferimento che hanno

dimostrato di avere le migliori prestazioni rispetto ad un certo insieme prodotti ed un certo mercato.

Nella pratica, alla formazione della Vision concorrono anche l’esperienza ed il confronto con la concorrenza o

con un insieme di casi fruibili.

! Esempio di Vision: attualmente il ciclo ordine - consegna di Alfa è un processo parcellizzato, con reparti

diversi che interagiscono per l’evasione dell’ordine. La sua Vision, acquisita dall’analisi del Best Practice

Beta, è di un processo di gestione degli ordini in tempo reale direttamente dal magazzino. In questo caso

documenti e fattura sarebbero emessi da chi gestisce i prelievi e riceve l’ordine, garantendo una maggiore

rapidità di risposta e una migliore gestione del processo (ved. tabella pag. precedente).

La Vision si completa con la misurazione degli obiettivi (utilizzando gli indicatori di processo o altri indicatori

chiave), quali per esempio, un valore x della durata media del processo espressa in giorni, ore o minuti (lead-

time), un valore y del fatturato per addetto, e così via.

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Fasi dell’analisi: (C) Riprogettazione (TO-BE) (segue)

2) Analisi del cambiamento

Utilizzando i dati raccolti nell’analisi as-is e quelli relativi alla vision, l’analisi del cambiamento indica per

ciascuna leva gestionale: la situazione attuale (qualitativa e quantitativa), gli elementi fondamentali del nuovo

processo (vision to-be), le differenze (GAP) tra la situazione desiderata e l’attuale e le azioni daintraprendere.

I risultati dell’analisi di cambiamento possono essere sintetizzati nella griglia sottostante:

• Minimizzare durata

media

• Competenze

multifunzionali

• Funzionale

• Flusso unificato

• Sistemi informativi

integrati e informazione

condivisa

Azienda Beta

• Nuovo sistema di

monitoraggio

• addestramento

• Ridisegno

organizzazione

• Ridisegno flussi

• Progettazione e

realizzazione nuovo

sistema informativo

GAP e azioni da

intraprendere

• FunzionaleStruttura

• Specializzati sulle attivitàRisorse umane

• Minimizzare costiPrestazioni (strategie e misure)

• Flusso parcellizzato e sequenziale;

• Sistemi informativi non integrati e

informazione non condivisa

Flusso attiv ità

Azienda AlfaLeva

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Fasi dell’analisi: (C) Riprogettazione (TO-BE) (segue)

Passi e moduli della fase di riprogettazione:

Vision per XYZ (Vision, Tempi, Fatturato per addetto)

Vendite/Ordini Magazzino Spedizioni Amm./Cliente

AS - ISUff. Commerc. Magazzino

TO - BE

Ricezione

Ver. Scorte

Verif. Amm.

Prelievo

Pricing Confezione

Prefatturazione

Fatturazione

Carico

Agg. dati

Verifica

credito

lancio

prelievo

Prelievo/

Spedizione/

Fatturazione

• Ridisegno f lussi• Tempo reale• ParcellizzazioneFlusso attività

• Nuov o sistema monitoraggio• Tempo, qualità• CostiMisura prestazioni

• Training / assunzioni• Job enrich• Impiegati d’ordineRisorse umane

• Ridisegno organizzazione• Processiv a• FunzionaleStruttura organizzativa

TO-BE GAP e AzioniAS-ISLeve

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Fasi dell’analisi: (C) Riprogettazione (TO-BE) (segue)

Riassunto della fase di riprogettazione TO-BE completa:

Step 1Vision

Step 2Analisi delcambiamento

Step 3Piano/progettoTO-BE

Step 4Piano di implementazione

Vision:

• Individuazione dei

best practice

• Esperienza e

confronto

• Individuazione

degli schemi di

flusso desiderati

GAP e azioni daintraprendere:

• Ridisegno flussi

• Progettazione e

realizzazione

nuovo sistema

informativo

• Ridisegno

organizzazione

• Addestramento

• Nuovo sistema di

monitoraggio

Piano di business:

• Obiettivi (misurabili in

base a nuovo sistema

indicatori)

• Dettaglio degli

schemi di flusso, dei

sistemi informativi,

dell’organizzazione

piani formativi

• Azioni di

implementazione

• Analisi costi-benefici,

ROI, rischi

GAP e azioni da intraprendere sono gli elementi chiave della progettazione TO-BE, nella quale vengono

dettagliati e analizzati in un’ottica di redditività (misurazione e proiezione).

Pianificazione delle azioni:

• Obiettivi di

implementazione

• Risorse coinvolte

(interne, esterne),

attori

• Pianificazione tempi,

responsab. e azioni

• Piano documentaz.

• Diagramma di Gantt