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Universita' Politecnica delle Marche - Ancona 6 dicembre 2012 Universita' Politecnica delle Marche - Ancona 6 dicembre 2012 Rapporto tra banche e Rapporto tra banche e imprese: imprese: riflessioni sulla crisi riflessioni sulla crisi Giacinto Micucci Giacinto Micucci Banca d’Italia, Sede di Ancona, Banca d’Italia, Sede di Ancona, Ufficio analisi e ricerca economica territoriale Ufficio analisi e ricerca economica territoriale (Le opinioni espresse in questo intervento sono da attribuire (Le opinioni espresse in questo intervento sono da attribuire all’autore all’autore e non impegnano l’Istituzione di appartenenza) e non impegnano l’Istituzione di appartenenza) Banche e integrazione finanziaria internazionale 2° modulo, prof. A. Zazzaro

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Rapporto tra banche e Rapporto tra banche e imprese:imprese:

riflessioni sulla crisiriflessioni sulla crisi

Giacinto Micucci Giacinto Micucci Banca d’Italia, Sede di Ancona, Banca d’Italia, Sede di Ancona,

Ufficio analisi e ricerca economica territorialeUfficio analisi e ricerca economica territoriale(Le opinioni espresse in questo intervento sono da attribuire all’autore (Le opinioni espresse in questo intervento sono da attribuire all’autore

e non impegnano l’Istituzione di appartenenza)e non impegnano l’Istituzione di appartenenza)

Banche e integrazione finanziaria internazionale2° modulo, prof. A. Zazzaro

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Descriverò alcuni fatti stilizzati di rilievo emersi nel corso Descriverò alcuni fatti stilizzati di rilievo emersi nel corso

della crisi, specie con riferimento ai rapporti tra banche e della crisi, specie con riferimento ai rapporti tra banche e

impreseimprese

Questi fatti forniranno lo spunto per richiamare un paio di Questi fatti forniranno lo spunto per richiamare un paio di

argomenti teorici di grande importanza:argomenti teorici di grande importanza:

a)a) la “giusta” struttura finanziaria delle imprese; la “giusta” struttura finanziaria delle imprese;

b)b) i problemi che sorgono in fase di ristrutturazione i problemi che sorgono in fase di ristrutturazione

del credito.del credito.

Cosa farò in questo interventoCosa farò in questo intervento

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1)1) La crisi economica e finanziaria (in Italia e nelle Marche)La crisi economica e finanziaria (in Italia e nelle Marche)

Programma dell’interventoProgramma dell’intervento

2)2) Il rapporto banca-impresa nel corso della crisiIl rapporto banca-impresa nel corso della crisi

3)3) Una prima riflessione: la struttura finanziaria contaUna prima riflessione: la struttura finanziaria conta

4)4) Una seconda riflessione: torna l’enfasi sulla ristrutturazione dei crediti Una seconda riflessione: torna l’enfasi sulla ristrutturazione dei crediti

alle imprese in difficoltàalle imprese in difficoltà

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1)1) La crisi economica e finanziaria (in Italia e nelle Marche)La crisi economica e finanziaria (in Italia e nelle Marche)

Programma dell’interventoProgramma dell’intervento

2) Il rapporto banca-impresa nel corso della crisiIl rapporto banca-impresa nel corso della crisi

3) Una prima riflessione: la struttura finanziaria contaUna prima riflessione: la struttura finanziaria conta

4) Una seconda riflessione: torna l’enfasi sulla ristrutturazione dei crediti Una seconda riflessione: torna l’enfasi sulla ristrutturazione dei crediti

alle imprese in difficoltàalle imprese in difficoltà

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Il PIL dell’area € è in calo (con ampi divari)Il PIL dell’area € è in calo (con ampi divari)

Il PIL dell’area ristagna dall’estate del 2011:Il PIL dell’area ristagna dall’estate del 2011: Solo le esportazioni tengono. La domanda interna è debole (manovre restrittive, difficoltà del (manovre restrittive, difficoltà del mercato del lavoro, incertezze delle crisi del debito sovrano).mercato del lavoro, incertezze delle crisi del debito sovrano).

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 201296

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96

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112Area dell'euroItaliaGermaniaFrancia

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2011 2012200720062005 2009 2010200870

80

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110

120

70

80

90

100

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120

Totale

Extra-UE

Intra-UE

Esportazioni di beni in volume

agosto

L’interscambio con l’estero sostiene L’interscambio con l’estero sostiene l’attivita’l’attivita’

Le esportazioni crescono, trainate da flussi extra-UELe esportazioni crescono, trainate da flussi extra-UE Le importazioni scendono. Il saldo di parte corrente migliora: nei primi sette Le importazioni scendono. Il saldo di parte corrente migliora: nei primi sette

mesi il saldo delle merci è tornato in surplus grazie al forte avanzo dei prodotti mesi il saldo delle merci è tornato in surplus grazie al forte avanzo dei prodotti non energeticinon energetici

ITALIA:

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I consumi delle famiglie scendono. Incide il I consumi delle famiglie scendono. Incide il calo del reddito (-3,9% reale sul 1° sem calo del reddito (-3,9% reale sul 1° sem

2011)2011)

I consumi delle famiglie sono scesi nel secondo trimestreI consumi delle famiglie sono scesi nel secondo trimestre Per il quinto trimestre, le immatricolazioni di auto sono circa la metà di quello del Per il quinto trimestre, le immatricolazioni di auto sono circa la metà di quello del

precedente picco ciclicoprecedente picco ciclico Indebolimento del reddito disponibile, perdita di potere d’acquisto, clima di fiducia sui Indebolimento del reddito disponibile, perdita di potere d’acquisto, clima di fiducia sui

minimi storiciminimi storici

Reddito disponibile reale delle famiglie cons.(indici: 1991=100)(indici: 1991=100)

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012100000

110000

120000130000

140000

150000

160000

170000

180000

190000200000

210000

220000

100000

110000

120000130000

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210000

220000

immatricolazioni

media mobile

media annua

Immatricolazioni di autoveicoli (dati SA)

201220112010200920082007200620052004200320022001200095

98

101

104

107

110

113

8

10

12

14

16

18

20

valori puntuali

media mobile di 4 termini

Propensione al risparmio (2); punti percentuali, media mobile di 4

termini; scala di destra

Reddito disponibile lordo reale (1); indice (1999=100), scala di sinistra

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Le condizioni del mercato immobiliare sono Le condizioni del mercato immobiliare sono diventate difficilidiventate difficili

In termini nominali le quotazioni degli immobili residenziali sono in leggero calo dalla In termini nominali le quotazioni degli immobili residenziali sono in leggero calo dalla fine dello scorso anno. In termini reali, dalla fine del 2011 i prezzi sono scesi del 4,2%fine dello scorso anno. In termini reali, dalla fine del 2011 i prezzi sono scesi del 4,2%

Le aspettative a breve termine degli operatori restano orientate al pessimismo, pur con Le aspettative a breve termine degli operatori restano orientate al pessimismo, pur con un’attenuazione rispetto al quadro particolarmente negativo riscontrato in primaveraun’attenuazione rispetto al quadro particolarmente negativo riscontrato in primavera

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 201260

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110

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Prezzi

Prezzi in termini reali

Numero di compravendite

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Compravendita e prezzi di abitazioni in Italia - (Indici 2005=100)

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I prestiti alle imprese sono diminuiti, I prestiti alle imprese sono diminuiti, i prestiti alle famiglie sono risultati i prestiti alle famiglie sono risultati

stazionaristazionariPrestiti bancari alle imprese

(tassi di crescita sui 12 mesi)Prestiti bancari alle famiglie

(tassi di crescita sui 12 mesi)

2008 2009 2010 2011 2012-10

-5

0

5

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-10

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0

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15

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Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole

20122011201020092008-2

0

2

4

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-2

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2

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6

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2008 2009 2010 2011 2012-10

-5

0

5

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-10

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Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole

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Diamo anche una rapida occhiata a Diamo anche una rapida occhiata a cosa è successo (e sta succedendo) cosa è successo (e sta succedendo)

nella regione dove siamo, nella regione dove siamo, le le MarcheMarche, prima di riprendere il , prima di riprendere il

discorso sui rapporti tra banche e discorso sui rapporti tra banche e impreseimprese

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Durante la crisi l’occupazione nelle Marche è scesa, Durante la crisi l’occupazione nelle Marche è scesa, più di quanto osservato nel Centro e nel Nord-Est più di quanto osservato nel Centro e nel Nord-Est

Occupati nell’Indagine sulle forze di lavoro dell’Istat

(numeri indice, anno 2006=100; serie destagionalizzate)

94

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102

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I II I II I II I II I II I II I

Nord-ovest Nord-est Centro Marche Mezzogiorno

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

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-50

0

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300

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010-50

0

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100

150

200

250

300

abitazioni altre attività reali attività finanziarie passività finanziarie ricchezza netta

(miliardi di euro a prezzi correnti)

Ricchezza delle famiglie e sue componentiRicchezza delle famiglie e sue componenti

Nel confronto internazionale le famiglie italiane e Nel confronto internazionale le famiglie italiane e marchigiane mostrano un rapporto tra ricchezza netta e marchigiane mostrano un rapporto tra ricchezza netta e reddito disponibile più favorevole. Nelle Marche 138 mila reddito disponibile più favorevole. Nelle Marche 138 mila euro procapite (142 in Italia): 7,5 volte il reddito euro procapite (142 in Italia): 7,5 volte il reddito disponibiledisponibile

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20102009200820072006200520042003200290

100

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130

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160

90

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130

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160valore delle abitazioni

prezzo medio al mq

superficie abitativa totale

Valori, prezzi e superfici delle abitazioni di Valori, prezzi e superfici delle abitazioni di proprietà delle famiglieproprietà delle famiglie

(numeri indice: base 2002=100)

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Influenzata dal comparto dei crediti alle costruzioni, nel 2012 la Influenzata dal comparto dei crediti alle costruzioni, nel 2012 la qualità del creditoqualità del credito nelle Marche è tornata a peggiorare, nelle Marche è tornata a peggiorare,

rimanendo comunque migliore nel confronto con il picco negativo rimanendo comunque migliore nel confronto con il picco negativo raggiunto nel 2009raggiunto nel 2009

Difficoltà di rimborso dei prestiti da parte delle famiglie e delle imprese

(dati trimestrali; in percentuale dei prestiti)

0

1

2

3

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5

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II

2008 2009 2010 2011 2012

2

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6

8

10

famiglie: nuove sofferenze (1)

imprese: nuove sofferenze (1)

famiglie: incagli e prestiti ristrutturati (scala destra)

imprese: incagli e prestiti ristrutturati (scala destra)

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La crisi deflagrata nel 2008 e tuttora in atto ha La crisi deflagrata nel 2008 e tuttora in atto ha colpito con forza l’economia delle Marche, più di colpito con forza l’economia delle Marche, più di altre aree con cui si confronta. Per varie ragioni altre aree con cui si confronta. Per varie ragioni

e con varie conseguenzee con varie conseguenze È un’economia ad elevata propensione È un’economia ad elevata propensione

industriale, specializzata in beni durevoli industriale, specializzata in beni durevoli per le famiglieper le famiglie

presenza di una coda di imprese più presenza di una coda di imprese più fragili, sovente piccole e poco fragili, sovente piccole e poco capitalizzate, con strategie deboli, non capitalizzate, con strategie deboli, non autonome rispetto ai mercati finaliautonome rispetto ai mercati finali

Ne è seguito un peggioramento Ne è seguito un peggioramento occupazionale; sono aumentate (più che in occupazionale; sono aumentate (più che in Italia) le sofferenze bancarieItalia) le sofferenze bancarie

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In estrema sintesi, la congiuntura economica è In estrema sintesi, la congiuntura economica è negativa. Tuttavia, in un’ottica strutturale, negativa. Tuttavia, in un’ottica strutturale,

l’economia marchigiana continua a presentare l’economia marchigiana continua a presentare dei punti di forza, delle luci che rimangono dei punti di forza, delle luci che rimangono

accese. Eccone alcune:accese. Eccone alcune: in ogni settore ci sono imprese che in ogni settore ci sono imprese che

continuano a realizzare buoni risultati. continuano a realizzare buoni risultati. Cultura imprenditoriale, sostenuta dal Cultura imprenditoriale, sostenuta dal capitale sociale dei territoricapitale sociale dei territori

tenuta della situazione finanziaria delle tenuta della situazione finanziaria delle famiglie, che partono da una buona famiglie, che partono da una buona dotazione patrimonialedotazione patrimoniale

capitale umano all’altezza, su cui capitale umano all’altezza, su cui puntarepuntare

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1) La crisi economica e finanziaria (in Italia e nelle Marche)La crisi economica e finanziaria (in Italia e nelle Marche)

Programma dell’interventoProgramma dell’intervento

2)2) Il rapporto banca-impresa nel corso della crisiIl rapporto banca-impresa nel corso della crisi

3) Una prima riflessione: la struttura finanziaria contaUna prima riflessione: la struttura finanziaria conta

4) Una seconda riflessione: torna l’enfasi sulla ristrutturazione dei crediti Una seconda riflessione: torna l’enfasi sulla ristrutturazione dei crediti

alle imprese in difficoltàalle imprese in difficoltà

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Evidence of a contraction of credit supply, associated to low bank capitalization and scarce liquidity. The ability of borrowers to compensate through substitution across banks appears to have been limited. We also document that larger less capitalized banks reallocated loans away from riskier firms, contributing to credit pro cyclicality. Such ‘flight to quality’ has not occurred for smaller less-capitalized banks. That this may have reflected, among other things, evergreening practices.

Albertazzi U. e Marchetti D.J. (2010), “Albertazzi U. e Marchetti D.J. (2010), “Credit supply, flight to quality and evergreening: an Credit supply, flight to quality and evergreening: an analysis of bank-firm relationships after Lehman”, analysis of bank-firm relationships after Lehman”, Temi di Discussione,Temi di Discussione, Banca d’Italia, n. 756 Banca d’Italia, n. 756

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We use Italian data on bank lending to firms to study the transmission of shocks affecting bank balance sheets to the volume and cost of credit granted to business borrowers and to the probability of banks accepting loan applications from new borrowers during the 2007-2008 financial crisis. The identification of the credit-supply effect is based on a difference-in-difference approach because: a large number of firms in Italy borrow from more than one bank; the shocks to the wholesale funding market were exogenous to Italian banks; and Italian banks were affected to a varying extent by the crisis depending on their funding structure. Results indicate that supply conditions worsened most for thebanks that were most exposed to the interbank market and for those that made the most use of securitization.

Bonaccorsi di Patti E. e Sette E. (2012), “Bonaccorsi di Patti E. e Sette E. (2012), “Bank balance sheets and the transmission of financial Bank balance sheets and the transmission of financial shocks to borrowers: evidence from the 2007-2008 crisis”, shocks to borrowers: evidence from the 2007-2008 crisis”, Temi di Discussione,Temi di Discussione, Banca d’Italia, n. Banca d’Italia, n. 848848

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This paper combines qualitative information from the Eurosystem Bank Lending Survey with micro-data on loan quantities and prices for the participating Italian banks to assess the role of supply and demand factors in credit developments, with a focus on the 2007-09 financial crisis. Both demand and supply have played a relevant role, especially for lending to enterprises, in the whole sample period and during the crisis. On average, over the crisis period the negative effect on the annualized quarter-on-quarter growth rate of the panel banks’ lending to enterprises can be estimated in a range of 2.2 to 3.1 percentage points, depending on the specification. About one fourth of the total supply effect can be attributed to costs related to the banks’ balance sheet position, the rest to their perception of credit risk.

Del Giovane P. , Eramo G. e Nobili A. (2010), “Del Giovane P. , Eramo G. e Nobili A. (2010), “Disentangling demand and supply in credit Disentangling demand and supply in credit developments: a survey-based analysis for Italy”, developments: a survey-based analysis for Italy”, Temi di Discussione,Temi di Discussione, Banca d’Italia, n. 764 Banca d’Italia, n. 764

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The financial crisis of 2007-9 has sparked keen interest in models of financial frictions and their impact on macro activity. Most models share the feature that borrowers suffer a contraction in the quantity of credit. However, the evidence suggests that although bank lending to firms declines during thecrisis, bond financing actually increases to make up much of the gap. This paper reviews both aggregate and micro level data and highlights the shift in the composition of credit between loans and bonds. Motivated by the evidence, we formulate a model of direct and intermediated credit that captures the key stylized facts. In our model, the impact on real activity comes from the spike in risk premiums, rather than contraction in the total quantity of credit.

Adrian T., Colla P. e Song Shin H. (2012), “Adrian T., Colla P. e Song Shin H. (2012), “Which financial frictions? Parsing the evidence from Which financial frictions? Parsing the evidence from the financial crisis of 2007-9”, the financial crisis of 2007-9”, Working paper series,Working paper series, National Bureau of Economic Research,National Bureau of Economic Research, n. n. 1833518335

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Il lavoro analizza le difficoltà di accesso al credito delle imprese prima e durante la crisi, focalizzandosi su due caratteristiche: la fragilità finanziaria e le prospettive di crescita. Le stime econometriche indicano che la presenza di condizioni di bilancio fragili si è associata a una probabilità di razionamento molto più elevata della media, sia prima sia durante la crisi. Elevati valori dei tassi di crescita del fatturato o degli investimenti, del valore aggiunto per addetto e della propensione all’export, indicatori presumibilmente correlati alle prospettive di crescita, hanno agevolato l’accesso al credito nel periodo precedente la crisi; durante la crisi, invece, il razionamento del credito è avvenuto in modo più indiscriminato, risultando meno legato alle prospettive di sviluppo delle imprese. Relazioni bancarie più strette hanno favorito l’accesso al credito, in particolare per le aziende caratterizzate da migliori prospettive di crescita; questo risultato è coerente con l’ipotesi che le banche più coinvolte nel finanziamento delle imprese detengano migliori informazioni e abbiano maggiori incentivi a utilizzarle.

Albareto G. e Finaldi Russo P. (2012), “Fragilità finanziaria e prospettive di crescita: il Albareto G. e Finaldi Russo P. (2012), “Fragilità finanziaria e prospettive di crescita: il razionamento del credito alle imprese durante la crisirazionamento del credito alle imprese durante la crisi”, ”, Questioni di Economia e finanza,Questioni di Economia e finanza, Banca Banca d’Italia, n. 127d’Italia, n. 127

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We investigate whether the shape of relations between banks and firms has had a detectable effect in mitigating the credit contraction that followed Lehman's default in September 2008. Using micro data on a large sample of Italian firms, we analyze the relation between firms' debt concentration and credit availability. We show that firms borrowing from a higher number of banks suffered on average a larger contraction in bank credit and a higher probability of experiencing a reduction in outstanding bank debt. The same results hold for firms diversifying their borrowing, concentrating a smaller proportion with the main bank. The stability of the bank-firm relationship, measured by its duration, also appears to have been of some value in mitigating the credit restriction.

De Mitri S. , Gobbi G. e Sette E. (2010), “De Mitri S. , Gobbi G. e Sette E. (2010), “Relationship lending in a financial turmoil”, Relationship lending in a financial turmoil”, Temi di Temi di Discussione,Discussione, Banca d’Italia, n. 772 Banca d’Italia, n. 772

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Do bankrupt firms impose negative externalities on their non-bankrupt competitors? We propose and analyze a collateral channel in which a firm’s bankruptcy reduces collateral values of other industry participants, thereby increasing the cost of external debt finance industry wide. To identify this collateral channel, we use a novel dataset of secured debt tranches issued by U.S. airlines which includes a detailed description of the underlying assets serving as collateral. Our estimates suggest that industry bankruptcieshave a sizeable impact on the cost of debt financing of other industry participants. We discuss how the collateral channel may lead to contagion effects which amplify the business cycle during industry downturns.

Benmelech E. e Bergman N.K. (2010), “Benmelech E. e Bergman N.K. (2010), “Bankruptcy and the collateral channel”, Bankruptcy and the collateral channel”, Working paper Working paper series,series, N National Bureau of Economic Research,ational Bureau of Economic Research, n. 15708 n. 15708

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La crisi finanziaria iniziata nell’agosto 2007 ha comportato un inasprimento delle condizioni di offerta di finanziamenti. A partire dagli ultimi mesi del 2008, sono state adottate numerose misure di sostegno all’accesso al credito dirette a imprese e famiglie, quali sospensioni del rimborso del debito (cd. moratorie), prestazioni di garanzia su alcuni tipi di finanziamento e varie forme di incentivo alla concessione di nuovi prestiti. Le iniziative riservate alle imprese sono state di entità significativa, avendo interessato risorse pari a circa il 5 per cento delle erogazioni di prestiti bancari dall’inizio del 2009 a settembre 2011. Per le famiglie il corrispondente valore è risultato più contenuto, pari a poco più dell’1 per cento; il minore impatto è riconducibile principalmente alla severità dei requisiti previsti per l’accesso ad alcune iniziative e alla modesta entità dei fondi stanziati.

Bartiloro L., Carpinelli L., Finaldi Russo P. e Pastorelli S. (2012), “L’accesso al credito in tempo di Bartiloro L., Carpinelli L., Finaldi Russo P. e Pastorelli S. (2012), “L’accesso al credito in tempo di crisi: le misure di sostegno a imprese e famigliecrisi: le misure di sostegno a imprese e famiglie”, ”, Questioni di Economia e finanza,Questioni di Economia e finanza, Banca Banca d’Italia, n. 111d’Italia, n. 111

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L’attività dei confidi a favore dell’accesso al credito delle piccole e medie imprese è stata particolarmente rilevante durante la recente crisi economica e finanziaria. Questo lavoro si pone due obiettivi. I risultati dell’analisi indicano che i confidi hanno contribuito in misura significativa a non interrompere il flusso di prestiti alle imprese associate, che ne hanno beneficiato anche sotto il profilo del costo del credito. Il sostegno alle imprese nella fase più acuta della recessione ha tuttavia comportato l’assunzione di maggiori rischi, riflettendosi in un peggioramento della qualità del credito.

Mistrulli P. E., Vacca V. et. altri (2011), “I confidi e il credito alle piccole imprese durante la Mistrulli P. E., Vacca V. et. altri (2011), “I confidi e il credito alle piccole imprese durante la crisicrisi”, ”, Questioni di Economia e finanza,Questioni di Economia e finanza, Banca d’Italia, n. 105 Banca d’Italia, n. 105

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Durante la crisi, calo della domanda e dell’offerta di Durante la crisi, calo della domanda e dell’offerta di

prestiti. In Italia l’effetto del calo dell’offerta è stato prestiti. In Italia l’effetto del calo dell’offerta è stato

amplificato dalla debolezza dei mercati finanziari per il amplificato dalla debolezza dei mercati finanziari per il

finanziamento diretto delle imprese.finanziamento diretto delle imprese.

La contrazione dell’offerta ha riguardato le banche meno La contrazione dell’offerta ha riguardato le banche meno

capitalizzate e più presenti sui mercati interbancari; si e’ capitalizzate e più presenti sui mercati interbancari; si e’

rivolta soprattutto verso le imprese meno capitalizzate, rivolta soprattutto verso le imprese meno capitalizzate,

più rischiose, con rating peggiori. Ha funzionato più rischiose, con rating peggiori. Ha funzionato

comunque il relationship banking. Sono cresciute, comunque il relationship banking. Sono cresciute,

naturalmente, le esigenze di ristrutturazione del credito.naturalmente, le esigenze di ristrutturazione del credito.

Fatti stilizzati emersi nel corso della crisiFatti stilizzati emersi nel corso della crisi

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Durante la crisi, calo della domanda e dell’offerta di Durante la crisi, calo della domanda e dell’offerta di

prestiti. In Italia l’effetto del calo dell’offerta è stato prestiti. In Italia l’effetto del calo dell’offerta è stato

amplificato dalla debolezza dei mercati finanziari per il amplificato dalla debolezza dei mercati finanziari per il

finanziamento diretto delle imprese.finanziamento diretto delle imprese.

La contrazione dell’offerta ha riguardato le banche meno La contrazione dell’offerta ha riguardato le banche meno

capitalizzate e più presenti sui mercati interbancari; si e’ capitalizzate e più presenti sui mercati interbancari; si e’

rivolta soprattutto verso le rivolta soprattutto verso le imprese meno capitalizzateimprese meno capitalizzate, ,

più rischiose, con rating peggiori. Ha funzionato più rischiose, con rating peggiori. Ha funzionato

comunque il relationship banking. Sono cresciute, comunque il relationship banking. Sono cresciute,

naturalmente, le esigenze di naturalmente, le esigenze di ristrutturazione del creditoristrutturazione del credito..

Fatti stilizzati emersi nel corso della crisi Fatti stilizzati emersi nel corso della crisi (due spunti teorici)(due spunti teorici)

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1) La crisi economica e finanziaria (in Italia e nelle Marche)La crisi economica e finanziaria (in Italia e nelle Marche)

Programma dell’interventoProgramma dell’intervento

2) Il rapporto banca-impresa nel corso della crisiIl rapporto banca-impresa nel corso della crisi

3)3) Una prima riflessione: la struttura finanziaria contaUna prima riflessione: la struttura finanziaria conta

4) Una seconda riflessione: torna l’enfasi sulla ristrutturazione dei crediti Una seconda riflessione: torna l’enfasi sulla ristrutturazione dei crediti

alle imprese in difficoltàalle imprese in difficoltà

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1) La crisi economica e finanziaria (in Italia e nelle Marche)La crisi economica e finanziaria (in Italia e nelle Marche)

Programma dell’interventoProgramma dell’intervento

2) Il rapporto banca-impresa nel corso della crisiIl rapporto banca-impresa nel corso della crisi

3) Una prima riflessione: la struttura finanziaria contaUna prima riflessione: la struttura finanziaria conta

4)4) Una seconda riflessione: torna l’enfasi sulla ristrutturazione dei crediti Una seconda riflessione: torna l’enfasi sulla ristrutturazione dei crediti

alle imprese in difficoltàalle imprese in difficoltà

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La ristrutturazione del debitoLa ristrutturazione del debito

Processo di contrattazione tra il creditore e il prenditore e definizione dei contratti

di debito (Hart and Moore, 1998).

Informazione asimmetrica: la valutazione delle prospettive aziendali è particolarmente complessa quando l'impresa è in financial distress (Boot, 1999; Davydenko and Franks, 2008; Giammarino, 1989). Le banche possono decidere di ritardare la decisione e attendere di avere più informazioni (‘controlled liquidation’ Kahl (2002)’).

Coordinamento tra i creditori (White, 1989; Gertner and Scharfstein, 1991; Rajan, 1992; Bergman and Callen, 1991; Bolton and Freixas, 2000). In genere il credito bancario, più concentrato, è considerato più facile da rinegoziare di quello collocato sui mercati (Bolton and Scharfstein, 1996; Bris and Welch, 2005)

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le banche hanno comportamenti le banche hanno comportamenti differenziatidifferenziati

Detragiache, Garella e Guiso (2000) ipotizzano che banche diverse si comportino in modo diverso in relazione alla loro situazione di liquidità.

In Manove, Padilla e Pagano (2001), invece, sono le garanzie che possono determinare comportamenti differenziati (> garanzie potrebbero ridurre l’attenzione nello screening e nel monitoraggio)

Le banche sono diverse anche sotto il profilo organizzativo (Stein, 2002). Misure più dettagliate che colgono le differenze tra banche sono state gradualmente introdotte in diversi lavori, ma non con riferimento alla decisone di ristrutturare il debito di aziende in difficoltà.

L'importanza degli schemi organizzativi (Berger et al., 2005a and 2005b; Scott, 2006)

Il progresso tecnico Il ruolo del responsabile di filiale o del responsabile crediti a livello locale La diffusione del credit scoring (Frame et al., 2001; Berger at al., 2005b). La distanza tra sede della banca e l'impresa (Alessandrini et al. 2008;

Degryse Ongena, 2004)

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Principali risultati di un nostro paper Principali risultati di un nostro paper (Micucci, Rossi, 2010)(Micucci, Rossi, 2010)

I nostri risultati mostrano che: Le banche seguono strategie eterogenee di fronte alle imprese in

difficoltà, a seconda dell’organizzazione e della tecnologia di lending utilizzata.

Un rapporto banca-impresa più impersonale, una maggiore distanza e l’utilizzo del credit scoring diminuiscono la probabilità di ristrutturazione del debito bancario delle PMI in difficoltà.

Questi effetti possono però essere bilanciati da opportuni interventi organizzativi e tecnologici, quale ad esempio il decentramento decisionale.

Nel complesso, il lavoro mostra che le strategie, le forme organizzative e le tecnologie di prestito hanno conseguenze rilevanti sulle scelte delle banche, anche in momenti critici.

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Durante la crisi si sono ridotti i prestiti bancari Durante la crisi si sono ridotti i prestiti bancari soprattutto alle imprese piu’ indebitate (considerate più soprattutto alle imprese piu’ indebitate (considerate più rischiose, con rating peggiori). rischiose, con rating peggiori).

Questo richiama Questo richiama l’importanza della capitalizzazionel’importanza della capitalizzazione (per (per le le banchebanche e per le e per le impreseimprese). Abbiamo visto che la ). Abbiamo visto che la struttura finanziaria e’ importante, e’ opportuno trovare struttura finanziaria e’ importante, e’ opportuno trovare un equilibrio “giusto” tra debito e capitale. un equilibrio “giusto” tra debito e capitale.

Aziende troppo indebitate, anche quando hanno discrete Aziende troppo indebitate, anche quando hanno discrete prospettive economiche, possono avere la vita difficile (la prospettive economiche, possono avere la vita difficile (la fase di ristrutturazione del debito e’ complicata). fase di ristrutturazione del debito e’ complicata).

Probabilmente ci aspetta (o perlomeno sarebbe Probabilmente ci aspetta (o perlomeno sarebbe auspicabile) un periodo caratterizzato da auspicabile) un periodo caratterizzato da meno debito e meno debito e più capitalepiù capitale. Ecco perché. Ecco perché

Fatemi riassumere brevemente quanto detto sinora:Fatemi riassumere brevemente quanto detto sinora:

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Fonte: Elaborazioni su dati Istat

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

12 34123 4123 4123 41234 1234 12341 2341 2341 23412 3412 34123 4123 4123 41234 12

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 20102011

60,0

80,0

100,0

120,0

140,0

160,0

180,0

200,0

Debito finanziario/Valore aggiunto (scala dx)

Leverage

Oneri finanziari netti/MOL

L’indebitamento delle imprese italianeL’indebitamento delle imprese italiane

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Evoluzione dei margini reddituali (numeri indice 2000=100)

40

60

80

100

120

140

160

180

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Margine d'interesse Altri ricavi Costi operativi

Rettifiche di valore Utile lordo

Le fonti degli utili per le banche italianeLe fonti degli utili per le banche italiane

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Concludo così:Concludo così:questo è il questo è il quadro economico di riferimentoquadro economico di riferimento

che ci aspettache ci aspettaFattori che hanno caratterizzato il sistema bancario prima della crisi: elevata crescita dei volumi, bassi rischi percepiti. Dal lato delle imprese: finanziamento con debito

Il nuovo impianto normativo prevede banche con più capitale e meno leva: aumenta il costo di assumere rischi

Il quadro economico è profondamene cambiato: alti livelli di debito preoccupano non soltanto le autorità responsabili della vigilanza e della stabilità finanziaria, ma anche gli investitori

Ciò vale per banche, imprese e Stati sovraniPer l’industria bancaria sarà meno facile e più costoso far crescere la

dimensione dei bilanci; per le imprese più difficile e costoso finanziare la crescita colo solo debito

Regolamentazione e forze economiche puntano su nuovi equilibri con banche più capitalizzate e settori finanziari meno indebitati.

Le prospettive per le banche dopo la crisi: crescita più moderata dei volumi, riconsiderazione dei profili di rischio, diversificazione delle fonti di ricavo. Per le imprese: esigenze di ripatrimonializzazione.

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Rapporto tra banche e imprese:Rapporto tra banche e imprese:riflessioni sulla crisiriflessioni sulla crisi

Giacinto Micucci Giacinto Micucci Banca d’Italia, Sede di Ancona, Banca d’Italia, Sede di Ancona,

Ufficio analisi e ricerca economica territorialeUfficio analisi e ricerca economica territorialemail: mail: [email protected]

tel: 0712285222tel: 0712285222 (Le opinioni espresse in questo intervento sono da attribuire all’autore (Le opinioni espresse in questo intervento sono da attribuire all’autore

e non impegnano l’Istituzione di appartenenza)e non impegnano l’Istituzione di appartenenza)

Grazie per l’attenzioneGrazie per l’attenzione

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Principali fonti utilizzate in questo intervento Adrian T., Colla P. e Song Shin H. (2012), “Adrian T., Colla P. e Song Shin H. (2012), “Which financial frictions? Parsing the evidence from Which financial frictions? Parsing the evidence from the financial crisis of 2007-9”, the financial crisis of 2007-9”, Working paper series,Working paper series, National Bureau of Economic Research,National Bureau of Economic Research, n. n. 1833518335Albareto G. e Finaldi Russo P. (2012), “Fragilità finanziaria e prospettive di crescita: il Albareto G. e Finaldi Russo P. (2012), “Fragilità finanziaria e prospettive di crescita: il razionamento del credito alle imprese durante la crisirazionamento del credito alle imprese durante la crisi”, ”, Questioni di Economia e finanza,Questioni di Economia e finanza, Banca Banca d’Italia, n. 127d’Italia, n. 127Albertazzi U. e Marchetti D.J. (2010), “Albertazzi U. e Marchetti D.J. (2010), “Credit supply, flight to quality and evergreening: an Credit supply, flight to quality and evergreening: an analysis of bank-firm relationships after Lehman”, analysis of bank-firm relationships after Lehman”, Temi di Discussione,Temi di Discussione, Banca d’Italia, n. 756 Banca d’Italia, n. 756Bartiloro L., Carpinelli L., Finaldi Russo P. e Pastorelli S. (2012), “L’accesso al credito in tempo di Bartiloro L., Carpinelli L., Finaldi Russo P. e Pastorelli S. (2012), “L’accesso al credito in tempo di crisi: le misure di sostegno a imprese e famigliecrisi: le misure di sostegno a imprese e famiglie”, ”, Questioni di Economia e finanza,Questioni di Economia e finanza, Banca Banca d’Italia, n. 111d’Italia, n. 111Benmelech E. e Bergman N.K. (2010), “Benmelech E. e Bergman N.K. (2010), “Bankruptcy and the collateral channel”, Bankruptcy and the collateral channel”, Working paper Working paper series,series, N National Bureau of Economic Research,ational Bureau of Economic Research, n. 15708 n. 15708Bonaccorsi di Patti E. e Sette E. (2012), “Bonaccorsi di Patti E. e Sette E. (2012), “Bank balance sheets and the transmission of financial Bank balance sheets and the transmission of financial shocks to borrowers: evidence from the 2007-2008 crisis”, shocks to borrowers: evidence from the 2007-2008 crisis”, Temi di Discussione,Temi di Discussione, Banca d’Italia, n. Banca d’Italia, n. 848848Del Giovane P. , Eramo G. e Nobili A. (2010), “Del Giovane P. , Eramo G. e Nobili A. (2010), “Disentangling demand and supply in credit Disentangling demand and supply in credit developments: a survey-based analysis for Italy”, developments: a survey-based analysis for Italy”, Temi di Discussione,Temi di Discussione, Banca d’Italia, n. 764 Banca d’Italia, n. 764De Mitri S. , Gobbi G. e Sette E. (2010), “De Mitri S. , Gobbi G. e Sette E. (2010), “Relationship lending in a financial turmoil”, Relationship lending in a financial turmoil”, Temi di Temi di Discussione,Discussione, Banca d’Italia, n. 772 Banca d’Italia, n. 772Micucci G. e Rossi P. (2010), “Micucci G. e Rossi P. (2010), “Debt restructuring and the role of lending technologiesDebt restructuring and the role of lending technologies“, “, Temi di Temi di Discussione,Discussione, Banca d’Italia, n. 763 Banca d’Italia, n. 763Mistrulli P. E., Vacca V. et. altri (2011), “I confidi e il credito alle piccole imprese durante la Mistrulli P. E., Vacca V. et. altri (2011), “I confidi e il credito alle piccole imprese durante la crisicrisi”, ”, Questioni di Economia e finanza,Questioni di Economia e finanza, Banca d’Italia, n. 105 Banca d’Italia, n. 105Panetta F. e L.M. Signoretti (2010), “Domanda e offerta di credito in Italia durante la crisi Panetta F. e L.M. Signoretti (2010), “Domanda e offerta di credito in Italia durante la crisi finanziaria, finanziaria, Questioni di Economia e finanza,Questioni di Economia e finanza, Banca d’Italia, n. 111 Banca d’Italia, n. 111lectures di E. Benmelech al corso “Corporate Finance”, Harvard University, 2011-12lectures di E. Benmelech al corso “Corporate Finance”, Harvard University, 2011-12intervento di G. Gobbi presso l’Università di Urbino su “le banche nella crisi finanziaria” Urbino, intervento di G. Gobbi presso l’Università di Urbino su “le banche nella crisi finanziaria” Urbino, 11 novembre 201111 novembre 2011