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O Spirito Paraclito,
uno col Padre e il Figlio,
discendi a noi benigno
nell’intimo dei cuori.
Voce e mente si accordino
nel ritmo della lode,
il tuo fuoco ci unisca
in un’anima sola.
O luce di sapienza, rivélaci il mistero
del Dio trino ed unico,
fonte d’eterno Amore. Amen.
IL CALENDARIO dell’Anno
LITURGICO (ORDO)
L’ ORDO è il I° dei libri liturgici!
- Simbolo dell’anno liturgico: né retta,
né circolo, ma la spirale.
- Anno solare = la durata della rotazione
(giro) della terra attorno al sole
(storicamente ha diversi inizi).
Anno civile o solare: è ritmato sui mesi,
dall’ 1 gennaio – 31 dicembre.
I. RITMO ANNUALE . Fondato nel Vangelo!
E’ distribuita nel corso di 1 anno la vita pubblica di
Gesù nei sinottici. Un unico viaggio di Gesù da
Nazaret a Gerusalemme.
ANNO LITURGICO: è il mistero di Cristo celebrato
nel ritmo del Tempo, nel ritmo di 1 anno. ~ C’è un TEMPO di attesa-“preparazione”
alla venuta di Cristo
~ c’è un TEMPO di “celebraz. d. natività” di Cristo”
~ c’è un TEMPO di “preparaz.” alla Pasqua di C.
~ c’è un TEMPO di “celebraz.” d. Pasqua di C: da
Pasqua a Pentecoste (laetissimum spatium)
~ c’è un TEMPO di “celebraz. d. vita storica” di C.
DUNQUE: abbiamo i TEMPI SACRI
(o proprio del tempo)
Stagioni dell’anno liturgico (Ritmo Stagionale;
le Tempora segnano l’inizio delle stagioni)
AVVENTO, NATALE, QUARESIMA,
PASQUA, T. ORDINARIO
E c’è anche una celebrazione del mistero di
Cristo nella vita dei SANTI
DUNQUE: abbiamo anche IL SANTORALE
Proprio dei Santi, che segue
il calendario civile.
II. Ma c’è anche il RITMO SETTIMANALE.
Fondato nella Scrittura: la settimana biblica
della creazione (dal I° al 7° giorno: giorno
del riposo - sabhat!)
La settimana astronomica. La quarta parte
del ciclo lunare, cioè 1 fase della luna.
E’ il più antico anno astronomico conosciuto,
anno lunare e MESE LUNARE
fatto di 4 settimane (= il ciclo lunare).
L’anno liturgico è fondato e ritmato sulla
settimana ( il riferimento è la Scrittura e la
Settimana Santa).
Le devozioni seguono il ritmo mensile
(mese mariano, mese del S. Cuore, mese
dei defunti, ecc.)
Ciclo liturgico = 4 settimane (le 4 fasi d. luna).
Mese lunare = la durata del giro della luna
attorno alla terra (52 settimane = 1 anno.
Settimane=la durata di 1 fase del ciclo lunare.
(il mese solare è una divisione convenzionale
dell’anno solare)
III. L’ANNO LITURGICO compone insieme
TEMPI SACRI e SETTIMANA.
AVVENTO = 4 settimane
NATALE = 2 settimane
QUARESIMA = 5 settimane +
SETTIMANA SANTA = 1 settimana
PASQUA = 7 settimane
T. ORDINARIO = 34 settimane
L’anno ha 52 settimane in totale.
• L’AVVENTO inizia la domenica 30 novem- bre o la domenica più vicina al 30/11 • IL NATALE è fisso 25/12 vicino al solstizio d’inverno (giorno in cui il sole vince sulla not- te e i giorni cominciano ad allungarsi!) • LA PASQUA, centro e cuore dell’Anno Lit, si celebra la domenica che segue il Plenilunio di Primavera. • LA QUARESIMA. Da Pasqua si va indie- tro di 40 giorni (da mercoledì delle Ceneri al Giovedì Santo sono 40 giorni) • IL TEMPO di PASQUA: dal giorno di Pas- qua in avanti per 7 settimane.
IV. RITMO GIORNALIERO
(la durata del giro della terra su
se stessa)
IL GIORNO LITURGICO assume
la tradizione ROMANA: giornata di
12 ore, dalle ore 6 alle ore 18
(= 12 ore : dall’Ora Prima all’ Ora
duodecima: l’Ora Prima è dalle
ore 6 alle 7).
Poi c’è la NOTTE divisa in 4 vigilie:
Prima vigilia ore 18-21;
IIa vigilia ore 21-24;
IIIa vigilia ore 24-3 (canto del gallo);
IVa vigilia ore 3-6.
IL GIORNO LITURGICO mette
in rilievo alcune “ore”:
LODI – ORA MEDIA (IIIa – VIa – IXa) –
VESPRI – COMPIETA
- UFFICIO LETTURE.
SOLENNITÀ, FESTE e MEMORIE
I GIORNI del Mistero di Cristo
non sono tutti uguali:
Abbiamo: solennità, feste (spec. la
domenica) e memorie.
PRIMI VESPRI. La domenica, (feste)
e le solennità: il giorno liturgico inizia
la sera precedente.
Tabella dei giorni liturgici p. 305 o XXII Mes
“scala di valori” estratta dalle Norme generali sull’anno liturgico e sul calendario nn. 59-61 La precedenza tra i giorni liturgici, quanto alla loro celebrazione, è regolata esclusivamente
dalla seguente tabella. I° 1.Il Triduo pasquale della Passione e Risurrezione del Signore. 2.Il Natale d Sign,Epifania,Ascensione,Pentecoste.
Le domeniche di Avvento,Quaresima e Pasqua. Il Mercoledì delle Ceneri. Le ferie della Settimana S.,dal lun al gio incluso. I giorni fra l’ottava di Pasqua.
3. Le solennità del Signore,d. beata Maria Vergine,
dei santi, iscritte nel calendario generale.
La Commemorazione di tutti i fedeli defunti.
4. Le solennità proprie e cioè:
a) la solennità del Patrono principale del luogo
o del paese o della città;
b) la solennità della Dedicazione e dell’anniversario
della Dedicazione della propria chiesa;
c) la solennità del Titolare della propria chiesa;
d) la solennità o del Titolare, o del Fondatore, o
del Patrono principale dell’Ordine o
della Congregazione.
II°
5. Le feste del Signore iscritte nel calend generale.
6. Le domeniche del tempo di Natale e
le domeniche del Tempo ordinario.
7. Le feste della beata Vergine Maria e dei santi
iscritte nel calendario generale.
8. Le feste proprie, e cioè:
a) la festa del Patrono principale della diocesi;
b) la festa dell’anniversario della Dedicazione
della chiesa cattedrale;
c) la festa del Patrono principale della regione o
della provincia, della nazione,
di un territorio più ampio;
d) la festa del Titolare, del Fondatore, del Patrono
principale dell’Ordine o della Congregazione e
della provincia religiosa, salvo quanto è disposto
al n. 4 d.
e) le altre feste proprie di qualche chiesa;
f) le altre feste iscritte nel calendario di ciascuna
diocesi, o dell’Ordine o della Congregazione.
9. Le ferie di Avvento dal 17 al 24
dicembre compreso.
I giorni fra l’ottava di Natale.
Le ferie di Quaresima.
III
10. Le memorie obbligatorie iscritte
nel calendario generale.
11. Le memorie obbligatorie proprie, e cioè:
a) le memorie del Patrono secondario del luogo,
della diocesi, della regione o della provincia,
della nazione, di un territorio più ampio,dell’Ordine
o della Congregazione e della provincia religiosa;
b) le altre memorie obbligatorie proprie
di qualche chiesa;
c) le altre memorie obbligatorie iscritte nel
calendario di ciascuna diocesi o dell’Ordine
o della Congregazione.
12. Le memorie facoltative, le quali tuttavia si possono celebrare anche nei giorni elencati nel n. 9, però nel modo particolare descritto in “Principi e Norme” per la Messa e per l’Ufficio. In questo stesso modo, come memorie facoltative, si possono celebrare le memorie obbligatorie che eventualmente ricorrono nelle ferie di Quaresima.
13. Le ferie di Avvento, fino al 16 dicembre incluso. Le ferie del Tempo di Natale, dal 2 gennaio al sabato dopo l’Epifania. Le ferie del Tempo pasquale, dal lunedì dopo l’ottava di Pasqua al sabato prima della Pentecoste incluso. Le ferie del Tempo ordinario.
Occorrenza e concorrenza delle celebrazioni.
Se nello stesso giorno cadono più celebrazioni,
si celebra l’Ufficio di quella che nella tabella
dei giorni liturgici occupa il posto superiore. Tuttavia, le solennità impedite da un giorno liturgico che ha la precedenza si trasferiscano al primo giorno libero dalle celebrazioni elencate ai nn. 1-8 nella tabella della precedenza, salvo quanto è stabilito al n. 5 delle Norme per l’anno liturgico.
Le altre cel. impedite per quell’anno si omettono.
Se nello stesso giorno si devono celebrare i Vespri
dell’Ufficio corrente e i primi Vespri d giorno seg.
prevalgono i Vespri della celebrazione che nella
tabella dei giorni liturgici ha un posto superiore;
in caso di parità, si celebra i Vespri del g. corrente.
Esercizi
Quale festa prevale?
- 1 Novembre Santi o Domenica?
- Domenica 2.11 Morti o Domenica?
- 14 settembre Esaltazione S. Croce o
domenica (f. del Signore)?
- 18 ottobre S. Luca o domenica?
- Dedicazione propria Chiesa o Domenica?
- 9 agosto Vespri di S. Teresa d. Croce o
Primi Vespri della domenica?
CALENDARIO LIT. ROMANO (universale)
e
CALENDARIO LITURGICO diocesano
Il calendario liturgico diocesano compone
insieme i due calendari: quello romano
con quello diocesano.
Il calendario diocesano infatti inserisce
in quello romano le feste proprie
della diocesi.
PROPRIO DIOCESANO
NOSTRI SANTI e BEATI
GENNAIO
7 S. VALENTINO vescovo
memoria facoltativa
15 S. ROMEDIO eremita
memoria
29 S. GIUSEPPE FREINADEMETZ
sacerdote
memoria facoltativa
FEBBRAIO
3 B. STEFANO BELLESINI sacerdote
memoria
MARZO
1 B. GIOVANNA MARIA BONOMO vergine
memoria facoltativa
APRILE
30 S. MASSENZA
memoria
MAGGIO
16 S. GIOVANNI NEPOMUCENO
sac. e martire
memoria facoltativa
28 B. MARIA SERAFINA DEL SACRO CUORE
vergine
memoria facoltativa
29 SS. SISINIO, MARTIRIO e ALESSANDRO
martiri
festa
GIUGNO
06 B. ODOARDO FOCHERINI martire
memoria facoltativa
26 S. VIGILIO vescovo e martire –
patrono principale della città e
della diocesi di Trento
solennità
LUGLIO
1 B. ANTONIO ROSMINI sacerdote
memoria facoltativa
9 S. PAOLINA VISINTAINER vergine
memoria
12 SS. ERMAGORA E FORTUNATO
martiri
memoria facoltativa
SETTEMBRE
19 SS. ANDREA KIM sacerdote e PAOLO
CHONG e Compagni martiri
memoria anticipata per poter celebrare
il B. Adelpreto.
20 B. ADELPRETO vescovo
memoria facoltativa
OTTOBRE
10 S. DANIELE COMBONI vescovo
memoria
16 DEDICAZIONE DELLA PROPRIA
CHIESA
solennità
NOVEMBRE
18 DEDICAZIONE DELLA CATTEDRALE
festa; in Cattedrale: solennità
DICEMBRE
4 B. GIOVANNI NEPOMUCENO
DE TSCHIDERER vescovo
memoria facoltativa; in Cattedrale: memoria
CALENDARIO LITURGICO (Ordo)
- Giornate episcopali - Giornate diocesane
- Sigle pag. 10
- Scelta Messa (e Lit. P.): cartoncino giallo
- Inizia con l’Avvento: fine novembre
- All’inizio dei Tempi Sacri troviamo:
1. Note di teologia liturgica
2. Note pastorali
- All’inizio del mese troviamo:
da ricordare
da preparare
- Tabella giorni liturgici
Il calendario liturgico (Ordo)
dà le indicazioni
per la celebrazione della MESSA e
della LITURGIA delle ORE
di ogni giorno.
NB! Per la Liturgia della Parola
si cerca Messa;
perché la liturgia della Parola è
la prima parte della Messa.
MESSALINO
E’ articolato in 3 parti:
• Prima parte: misteri di Cristo
• Centro: Ordinario (rito) della Messa
Tempo Ordinario
• Ultima parte: Proprio dei Santi
Comune dei Santi,
per varie necessità
(es. vocazioni)
Nelle memorie dei Santi
le letture sono quelle del giorno,
eccetto richiesta diversa.
Es. 22 luglio S. Maria Maddalena;
15 settembre B.V.M. Addolorata
Lezionario ed. 2007:
in 9 volumi
• Dom - festivo 3 vol : A – B – C
• Feriale 3 vol : T forti, TO I; TO II
• Santi, rituali, ad diversa e
votive (3 vol.)
Esercizi Lit. della Parola:
orazione e letture (proprie o del giorno)
- sabato 4 ottobre
- mercoledì 15 ottobre
- sabato 18 ottobre
- martedì 28 ottobre
LITURGIA DELLE ORE
Libro articolato in 3 parti:
Prima parte: misteri di Cristo
Centro: Ordinario delle Ore
(es. rito delle Lodi)
Le 4 settimane del Salterio
Ultima parte: Proprio dei Santi
Comune dei Santi
es. pastori, dottori
Nelle memorie dei Santi la salmodia è
quella del giorno, eccetto richiesta diversa.
Es. 2 ottobre S. Angeli Custodi;
7 ottobre BVM del Rosario;
11 novembre S. Martino
Il ciclo liturgico dei salmi è di 4 settimane.
Come si fa a sapere in quale settimana
del ciclo siamo?
Si divide il numero della settimana per 4,
il resto indica la settimana del salterio.
Es. sett. 27 è la 3a del salterio.
Esercizi Liturgia ORE:
salmodia e orazioni (proprie o d. giorno)
Lodi:
- sabato 25 ottobre
- sabato 11 novembre
Vespri
- sabato 18 ottobre
- domenica 16 novembre
GUIDA PER LA SCELTA DELLA MESSA
E LIT. PAROLA cartoncino segnalibro
In base alle norme del Missale Romano per
facilitare la scelta della Messa distinguiamo i
giorni liturgici in 6 categorie, alle quali si fa
riferimento ogni giorno nel corso del Cal liturgico.
[1]
1.Non è consentita alcuna Messa diversa da quella
indicata nel Calendario, nemmeno la Messa «esequiale».
2. Nella celebrazione del matrimonio, se non è solennità
di precetto, è consentita una delle letture della Messa
degli sposi.
[2]
1. È consentita la Messa « esequiale ».
2. Fuori del Mercoledì delle ceneri, della
Settimana Santa e del 2 novembre,
nella celebrazione del matrimonio o di altri
sacramenti è consentita la sostituzione di
una lettura del giorno
con una scelta dal lezionario rituale.
[3]
1. È consentita la Messa «esequiale».
2. È consentita la Messa «rituale» (Matrimonio, Battesimo,
Confermazione, Ordinazione, Professione religiosa, ecc.).
3. È consentita una Messa «ad diversa» per una grave
necessità o utilità pastorale, prescritta o permessa
dall'Ordinario.
4. Per ragioni pastorali è permesso celebrare nelle dome-
niche per annum le feste del Signore e le solennità
che ricorrono nella settimana precedente o seguente,
e di tali ricorrenze dire tutte le Messe che si celebrano
con concorso di popolo.
[4]
1. È consentita la Messa «dei defunti»:
- esequiale,
- dopo la notizia della morte,
- in occasione della sepoltura definitiva,
- per il primo anniversario della morte.
2. È consentita la Messa «rituale».
3. Fuori del Tempo di Avvento e di Quaresima e dell'otta-
va di Natale è consentita una Messa comunitaria
«ad diversa» per una vera necessità o utilità pastorale,
a giudizio del rettore della chiesa o del celebrante.
[5]
1. È consentita la Messa «dei defunti»:
- esequiale,
- dopo la notizia della morte,
- in occasione della sepoltura definitiva,
- per il primo anniversario della morte.
2. È consentita la Messa «rituale».
3. È consentita una Messa comunitaria «ad diversa» o
votiva per una vera necessità o utilità pastorale,
a giudizio del rettore della chiesa o del celebrante.
4. È consentita la Messa di un Santo che in quel giorno
ha la memoria facoltativa o è iscritto nel Martirologio.
[6]
È consentita qualsiasi Messa con opportuno
criterio pastorale:
1. della feria di una delle 34 domeniche
del tempo ordinario;
2. di un Santo che in quel giorno ha la memoria
facoltativa o è iscritto nel Martirologio;
3. rituale, ad diversa, votiva:,
4. dei defunti: esequiale, di anniversario, quotidiana,
ecc.
RITO DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
CON LA S. COMUNIONE
Per questa celebrazione si predispongano due o più ceri accesi
sull’altare e si distenda sulla mensa il corporale.
RITI DI INIZIO in piedi
Canto d’inizio (tolto preferibilmente dal libro dei canti della
diocesi “Uniti nella lode”)
Segno della croce e saluto
Terminato il canto d’ingresso, Ministro straordinario della
Liturgia (MSL) e fedeli, in piedi, fanno il segno della croce.
Il ministro guida dice:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Il popolo risponde: Amen.
Il MSL saluta i presenti con queste parole o con altre simili:
Fratelli, benedite il Signore, che nella sua bontà ci invita
alla mensa del corpo di Cristo.
Tutti: Benedetto nei secoli il Signore.
Atto penitenziale
Il ministro invita i fedeli al pentimento con queste parole
o con altre simili:
Fratelli, riconosciamo i nostri peccati
e chiediamo il perdono del Signore per esser degni di
partecipare a questa sacra celebrazione.
Si fa una breve pausa di silenzio. Le varie formule per
l’atto penitenziale si trovano nel messalino.
Signore, pietà.
Dopo le invocazioni, quando è prescritto si canta o si dice
il Gloria
Colletta della messa del giorno.
LITURGIA DELLA PAROLA seduti
1a lettura
tolta dal Lezionario del giorno o altri Lezionari delle messe
dei santi, votive o “ad diversa”
Salmo Responsoriale
che lodevolmente viene cantato secondo le indicazioni e
le proposte della Rivista “Uniti nella stessa lode –
Anno A, B e C”.
2a lettura
(nelle solennità infrasettimanali e in altri casi previsti)
in piedi
“Alleluia” o canto al Vangelo (Quaresima)
Vangelo
è proclamato dal MSL senza premettere
“Il Signore sia con voi”, ma iniziando:
“Ascoltate fratelli il Santo Vangelo secondo San...”
Seduti Eventuale riflessione
letta dal MSL o da altro lettore tratta ad es. dalla lettura
patristica dell’Ufficio di lettura del giorno o altra concordata
col parroco che ne garantisce il valore liturgico e spirituale.
Silenzio di meditazione
in piedi
Professione di fede
(nelle solennità infrasettimanali e in altri casi opportuni)
Preghiera universale
secondo i formulari in uso e comunque scelti in accordo col
parroco.
Se non c’è distribuzione della S. Comunione il MSL conclude
la preghiera universale con il Padre Nostro.
Poi recita la orazione conclusiva
(vedi sotto, a conclusione dei Riti di comunione).
RITI DI COMUNIONE in ginocchio Terminata l’orazione conclusiva della preghiera universale si
procede immediatamente al rito della s. Comunione. Il
ministro straordinario della Comunione (MSC) o lo stesso MSL porta sulla mensa dell’altare la SS. Eucaristia, genuflette,
poi si mette a lato dell’altare. In piedi Quindi fa l’introduzione alla preghiera del Signore
con queste parole o con altre simili: Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire: * Oppure: Siamo qui raccolti attorno alla stessa mensa per ricevere il corpo del Signore. Come una sola famiglia
preghiamo come Gesù ci ha insegnato: Poi tutti insieme dicono o cantano il Padre nostro. Secondo l’opportunità invita i fedeli a scambiarsi un segno di
pace.
E, dopo la genuflessione, presenta la particola dicendo:
Beati gli invitati alla Cena del Signore.
Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.
E i comunicandi soggiungono insieme:
O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa:
ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato.
Durante la distribuzione della s. Comunione se vi è
la possibilità e sufficiente tempo è bene cantare
il canto di comunione.
Terminata la s. Comunione non si ometta mai
un congruo momento di silenzio adorante.
in piedi
Quindi in piedi è opportuno eseguire un canto di lode e di
ringraziamento. Se non si ritiene di dover cantare durante la
distribuzione della s. Comunione si faccia sempre l’inno di
lode.
Dopo il canto il ministro (non dalla sede ma dal sedile) dice
l’orazione “dopo la Comunione” tolta dal messalino.
RITO DI CONCLUSIONE
Il ministro straordinario della liturgia, invocando la
benedizione di Dio e facendo su se stesso il segno della croce,
dice:
Il Signore ci benedica,
ci preservi da ogni male
e ci conduca alla vita eterna.
Tutti: Amen.
Oppure:
Ci benedica e ci custodisca
il Signore onnipotente e misericordioso,
Padre e Figlio e Spirito Santo.
Tutti: Amen.
In ultimo, il ministro dice:
Andate in pace.
Tutti: Rendiamo grazie a Dio.
E fatta la debita riverenza, il ministro si ritira.
Antifona o canto mariano