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7/22/2019 VANGELO DI GIOVANNI.doc http://slidepdf.com/reader/full/vangelo-di-giovannidoc 1/21 CORPO GIOVANNEO (A) IL QUARTO VANGELO T.1 – T EMI  G ENERALI  (A) IL VANGELO “SPIRITUALEORIGENE chiama il 4° vangelo “  pneumatikon”: spirituale nel senso di “ispirativo”. Tutta la crittura ! ispirata" c#. $% &&' che rimanda a ( Tim:  Cf. 2 Tim 3 16 “Ogni Scrittura, infatti, è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare nella giustizia, 1  affinc!" l#uomo di Dio sia $en formato, perfettamente attrezzato per ogni opera $uona%.  “per la sal&ezza% '&.1() )a il 4° vangelo ! per* particolare: + nella sua presenta,ione dello pirito anto + e di Ges- risto inviato dal /adre.  O*+--/ “0isogna dire c!e di tutte le Scritture, i vangeli sono la primizia, e c!e tra i &angeli la primizia è uello di Giovanni, di cui nessuno pu attingere il senso se non si è chinato sul petto di Gesù, e se non !a rice&uto da es Maria per madre. - per essere un altro Giovanni  $isogna di&entare tali c!e proprio come io&anni ci si senta designare da es suoi sostituti.%  (B) IL DISCEPOLO PREDILETTO COME “TIPODEL CREDENTE  01espressione “discepolo che Gesù amava” appare 4235 volte in Gv:  &6'(6  &7'(8  (9'(2  phileo5  (&'  (&'(9   (1)  13/23 Uno dei suoi discepoli, quello che Gesù amava , sta&a reclinato proprio accanto a es.  /erch; non viene nominato il nome del discepolo< Tecnica de!an"ni#a$"%  i #a capire che =uesto discepolo ! un “tipo”>>  Rappresenta per Ges- “tutti i suoi c!e erano nel mondo%  2&6'&5.  Rappresenta tutti i discepoli> Tutti i credenti> Tutti i mem?ri della hiesa> Il “NOI” di tutti i credenti>>> D+0-4+5S/ “+l discepolo c!e es ama&a è il tipo stesso di discepolo. l7uomo di fede8 è il testimone del mistero della croce 'cf. & 19,3() 8 ai piedi della croce di&iene pure lui il figlio della madre di es, e cioè il rappresentante dei discepoli c!e siamo di&enuti i fratelli di es.% 'cf. & 2:,1). In =uesta chiave si pu* leggere anche il seguente ?rano: (2)  21 2:  Pietro, voltatosi, vide che li seguiva il discepolo che Gesù amava , uello c!e era adagiato durante la cena &icino a lui e a&e&a detto/ ;Signore, c!i è colui c!e ti tradisce<=.  *iferimento a 13,23 21  >istolo, dunue, ?ietro disse a es/ ;Signore, e lui<=. 22  es gli rispose/ ;Se &oglio c!e lui rimanga finc!" io &enga, c!e te ne importa< Tu seguimi@=.  “manein% &er$o importante in & 23  Si sparse perci tra i fratelli la &oce c!e uel discepolo non sare$$e morto. es per non gli a&e&a detto c!e non sare$$e morto, ma/ ;Se &oglio c!e lui rimanga finc!" io &enga, c!e te ne importa<=. 2A  Questo è il discepolo che rende testimoniana  di ueste cose e c!e le !a scritte, e sappiamo c!e la sua testimonianza è &eridica. 2!  "i sono anche molte altre cose che Gesù #ece$ se si scrivessero a una a una, penso che non %astere%%e il mondo intero a contenere i li%ri che si dovre%%ero scrivere. i sono ( interpreta,ioni di =uesto ultimo versetto: &5 ORIGENE: il mondo non pu* contenere i li?ri  non per la quantità di racconti  ma a causa della  grandezza dei fatti' delle cose #atte e dette da Ges- 2grande,,a inenarra?ile5

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CORPO GIOVANNEO 

(A) IL QUARTO VANGELO

T.1 – TEMI GENERALI

 (A) IL VANGELO “SPIRITUALE”

ORIGENE chiama il 4° vangelo “ pneumatikon”: spirituale nel senso di “ispirativo”.Tutta la crittura ! ispirata" c#. $% &&' che rimanda a ( Tim:

 Cf. 2 Tim 316 “Ogni Scrittura, infatti, è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare nella giustizia,1 affinc!" l#uomo di Dio sia $en formato, perfettamente attrezzato per ogni opera $uona%.  “per la sal&ezza% '&.1()

)a il 4° vangelo ! per* particolare:+ nella sua presenta,ione dello pirito anto+ e di Ges- risto inviato dal /adre.

 O*+--/ “0isogna dire c!e di tutte le Scritture, i vangeli sono la primizia, e c!e tra i &angeli la primizia è uello di Giovanni,di cui nessuno pu attingere il senso se non si è chinato sul petto di Gesù, e se non !a rice&uto da es Maria per madre.- per essere un altro Giovanni  $isogna di&entare tali c!e proprio come io&anni ci si senta designare da es suoi sostituti.%

 (B) IL DISCEPOLO PREDILETTO COME “TIPO” DEL CREDENTE

 01espressione “discepolo che Gesù amava” appare 4235 volte in Gv:  &6'(6  &7'(8  (9'(2 phileo5  (&'  (&'(9 

(1)  13/23 Uno dei suoi discepoli, quello che Gesù amava , sta&a reclinato proprio accanto a es.

 /erch; non viene nominato il nome del discepolo< Tecnica de!an"ni#a$"%  i #a capire che =uesto discepolo ! un “tipo”>>  Rappresenta per Ges- “tutti i suoi c!e erano nel mondo% 2&6'&5.

 Rappresenta tutti i discepoli> Tutti i credenti> Tutti i mem?ri della hiesa> Il “NOI” di tutti i credenti>>>

D+0-4+5S/ “+l discepolo c!e es ama&a è il tipo stesso di d iscepolo. l7uomo di fede8 è il testimone del mistero della croce 'cf. & 19,3()8 ai piedi

della croce di&iene pure lui il figlio della madre di es, e cioè il rappresentante dei discepoli c!e siamo di&enuti i fratelli di es.% 'cf. & 2:,1).

In =uesta chiave si pu* leggere anche il seguente ?rano:(2)  212: Pietro, voltatosi, vide che li seguiva il discepolo che Gesù amava ,uello c!e era adagiato durante la cena &icino a lui e a&e&a detto/ ;Signore, c!i è colui c!e ti tradisce<=.  *iferimento a 13,2321 >istolo, dunue, ?ietro disse a es/ ;Signore, e lui<=.22 es gli rispose/ ;Se &oglio c!e lui rimanga finc!" io &enga, c!e te ne importa< Tu seguimi@=.  “manein% &er$o importante in&23 Si sparse perci tra i fratelli la &oce c!e uel discepolo non sare$$e morto.es per non gli a&e&a detto c!e non sare$$e morto, ma/ ;Se &oglio c!e lui rimanga finc!" io &enga, c!e te ne importa<=.2A Questo è il discepolo che rende testimoniana  di ueste cose e c!e le !a scritte, e sappiamo c!e la sua testimonianza è &eridica.2! "i sono anche molte altre cose che Gesù #ece$ se si scrivessero a una a una, penso che non %astere%%e il mondo intero acontenere i li%ri che si dovre%%ero scrivere.

i sono ( interpreta,ioni di =uesto ultimo versetto:&5 ORIGENE: il mondo non pu* contenere i li?ri  non per la quantità di racconti 

 ma a causa della  grandezza dei fatti' delle cose #atte e dette da Ges- 2grande,,a inenarra?ile5

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(5 %@NNI  2et al.5: siccome “il discepolo che Ges- amava” ! rappresentante di tutti i discepoli' le cose che “Ges-#ece” e a cui rendere testimonian,a potre??ero materialmente riempire tutto il mondo' per la =uantitA dei racconti

Il discepolo “rimane vivo” come testimone: presente nella sua testimonian,a' che rimane vivente in tutti i credenti per=uesta testimonian,a' che ! costante invito a cogliere la pro#onditA di ci* che ha #atto e detto Ges-.

Una citazione finale: Il vangelo di Gv è più conforme alle esigenze di quanti, come noi, si avvicinano alla parola di Dio non per trovare risposte pronte, ma per

continuare un cammino di ricerca e di ulteriore maturazione cristiana !ard" !arlo #aria #  $%&I'I  ("

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 (C) AUTORE& DATA DI COMPOSI'IONE& DESTINATARI

(1) AUTORE

 “I dice"" c*e Ge+ a#a,a” e “che rende testimonian,a di =ueste cose e che le ha scritte” 2c#. (&'(9 e (45. 0a tradi,ione lo riporta come “Gi",anni i $e""-"” 2non ! un opera anonima' n; di du??ia provenien,a nel canone5.

 Nell1iconogra#ia Russa vi ! l1icona di “Gv il teologo in silen,io”:+ “il teologo”: perch; ha scritto gli eventi della luce di Ges- in una luce tale da #ar vedere in lui il Biglio di $io.

+ “In silen,io”: con indice e dito medio sulla ?occa" ha reso testimonian,a

 non gli resta che contemplare>

 e??ene potre??e essere l1apostolo G,& “i-i" di 'e/ede"” vi sono delle difficoltà: p.e.: Gv era pescatore' mentre l1autore del 4° vangelo ! una “torre di teologo”.

he l1opera giovannea sia testimonian,a dell1apostolo Gv non richiede necessariamente la paternitA diretta all1apostoloGv #iglio di Ce?edeo' ma solo 0n c"e-a#en$" c"n 0e!a"$"" 2e con la genera,ione dei primi testimoni del tempodi Ges-' a cui pi- tardi la hiesa si richiama per la sua tradi,ione apostolica5. icuramente l1autore ha avuto un contatto con Gv: parte della scuola giovannea' o “circolo giovanneo” 2p.e. D00)@NN5

  stato ipoti,,ata una paternità collettiva-impersonale' in =uesto vi ! la voce di un “noi” corale+collettivo 2c#. /rologo5

Fuesto si ! a??andonato perch; uno scritto cos ?en strutturato+costruito+pensato non pu* essere l1opera d1una collettivitA.e??ene ci sia l1appoggio e l1esperien,a di una comunitA 2c#. & Gv &'&+65' vi ! dietro al vangelo 0na personalità forte& di-2ande $aen$"& c"n !ai0$" de" Si2i$" San$" 2c#. p.e. ). HENGE05.

 Nel vangelo l1autore mani#esta una conoscen,a di risto ac=uisita 2i5 in un incontro personale

  2ii5 in una lunga riflessione ed esperienza interiore.

0a hiesa ricono??e nel %angelo di Gv la testimonian,a matura di una #ede cristologica e trinitaria  lo #ece suo.

?B?+B '&esc., ++ sec.) disse c!e sentire il A &angelo è ascoltare una &oce &i&a e permanente/ la &oce del discepolo c!e es ama&a, c!e a&e&a &isto e creduto, c!e

a&e&a colto la grandezza d cose fatte e dette dal Signore, e c!e ne !a reso testimonianza affinc!" noi crediamo e credendo a$$iamo la &ita eterna 'cf. & 2:,3:31).

 Ormai uasi tutti i commenti sono d7accordo nel rimandare tutta la produzione del corpo gio&anneo all7apostolo io&anni8 sull7Bpocalisse &i è ancora discussione.

(2) DATA DI COMPOSIZIONE #. R.ROJN' )a comunità dei discepoli  su =uesto.

 &erminus ante quem: K&&9+&(9 d..el 193( si è scoperto un frammento di un codice egiziano '“fr. (2%) con A &ersetti della passione di es/ & 1E,3133.33E

 &erminus post quem: K89 d.. 2secondo %anni KL9 d..5Sono uasi tutti d7accordo c!e uesto &angelo è nato nella C!iesa io&annea e c!e sia stato scritto ad -feso 'F &ari indizi).4a C!iesa io&annea è iniziata a erusalemme '19,2)  poi Samaria  poi Bntioc!ia  poi -feso

(3) DESTINATARI

 e??ene nato nella hiesa Giovannea ad E#eso' il 4° %angelo ha una ae2$02a 0ni,e2ai$a: M ellenisti' giudei e non. & fa traduzione di termini aramaici.  Da spiegazione di usi e$raici.  ecc.

 (D) I DUE LIVELLI DI LETTURA NEL IV VANGELO

$ue aspetti dello stile giovanneo meritano particolare atten,ione:(1) S$ie “a ,"0$e”& “a ce2c*i”& “a "nda$e”: molto particolare>

 i torna spesso ad un tema' appro#ondendo di volta in volta =ualche aspetto.

(3) I i#/"i#".+ nella @pocalisse ! una tecnica comunicativa centrale+ ma anche nel vangelo vi ! un #orte uso sim?olico

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Il sim?olismo permette di #are un mettere per iscritto  l1esperien,a personale di Ges- e l1esperien,a di una comunitA cristiana che da decenni vive il messaggio cristiano

/er =uesto il 4° vangelo usa spesso un doppio livello di discorso' con varie polaritA: $a una parte: gli eventi storici di Ges- e la sua parola $all1altra: + il signi#icato teologico pi- pro#ondo: il mistero pas=uale' la divinitA di risto' il mistero del male

+ la reali,,a,ione storica di =uesta parola nella comunitA e del mistero di risto nella hiesa giovannea+ ecc.

P.E. GV 4 SUL CIECO NATO5+ livello fattuale: una a,ione di Ges-' una discussione+controversia  $iventa un #atto+tipo per ra##or,are nella #ede+ livello della comunità: a,ione letta in chiave post+pas=uale' con la esperien,a di coloro che venivano espulsi come dalla sinagoga'cf. & 9,22 usa il termine Apo-synagogos/ espulsione definiti&a, c!e esiste&a al tempo di io&anni ma non al tempo di es, uando &i era solo laespulsione temporaneacorretti&a).    #. Gv &8'(: “%i scacceranno avposunagw,gouj dalle sinagoghe”

 (E) STRUTTURA DELL!INTERA OPERA.

 /RO0OGO &'&+&L

 “0IRO $EI EGNI” &'&7+&('9 P kata*ainein 2parte discendente5 “0IRO $E001OR@” o “$E00@ G0ORI@” 2ROJN5 &6'&+(9'6& P ana*ainein 2parte ascendente5 E/I0OGO (&'&+(

 IL LIBRO DEI SEGNI (KATABAINEIN) 0a vita pu??lica di Ges-' con 6 pas=ue e 6 salite a Gerusalemme

  segni narrati '1) Trasformazione d acua in &ino a Cana '2,111)'2) uarigione del figlio del funzionario del re a Cana 'A,A6(A)'3) uarigione del paralitico alla piscina di 0etzaetG '(,11()'A) Holtiplicazione dei pani in alilea '6,11()'() es cammina sul Hare di alilea '6,1621)'6) uarigione di un cieco a erusalemme '9)') es resuscita 4azzaro dai morti '11)

O))@RIO a5 testimonian,a di Giovanni attistai5 ettimana inaugurale 2&'&7+('&&5: ?5 I discepoli del attista vanno da Ges- ed egli si mani#esta

+ ( discepoli  Ges- “ra??i”+ /ietro  Ges- riconosciuto “)essia”+ Bilippo  Ges- come adempimento di legge e pro#eti+ Natanaele  Ges- Biglio di $io' Re di Israele" un detto sul Biglio d uomo

c3a5 Tras#orma,ione dell1ac=ua in vino a anaii5 $a ana a ana 2('&+4'45: ?5 puri#ica,ione del tempio' con l1espulsione dei mercanti 2(&6+((5

  c5 ( dialogi&. on Nicodemo 2cap 65(. on amaritana 2cap 45

  d5 guarigione del #iglio del #un,ionario regale 24'48+45

INTRO$DCIONE $I 

iii5 Ges- e le principali #este d Giudei a5 guarigione d paralitico di a/a$"" discorso esplicativo 2cap.5  il primo segno che viene spiegato da un discorso

 ?5 di Pa0a: moltiplica,ione d pani' e Ges- cammina sul )are   discorso s pane di vita" che sostituisce manna d Es 2cap 85

c5 Besta dei Ta/e2nac"i 2o “uccoth”' delle Tende3apanne5.+ Ges- sostituisce le cerimonie dell1ac0a e della 0ce26+675 2L&(5

 “+o sono la luce del mondo%

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+ guarigione del cieco nato e spiega,ione 2cap 75

+ discorso sul ?uon /astore 2cap &95

   Ges- come luce che guida le pecore

 d5 $iscorso nella #esta della Dedica6i"ne de Te#i" 2&9'((+675

 'ricordando ri&olta di iuda Hacca$eo  rededicazione del tempio)

+ Ges- ! il risto+)essia  “unto” al posto dell1altare d Tempio+ Ges- ! Biglio di $io

iv5 %erso l1ora della morte e della gloria a5 Resurre,ione di 0a,,aro

 “Io sono la resurre,ione e la vita” 2&&'&+445 ?5 I capi Giudei decidono la morte di Ges- 2&&'4+&5

  /ro#e,ia di ai#a: “ ?uono che & muoia M tutto il popolo”

c5 Dn,ione in ?etania per la sua morte 2&('&+&&5

d5 Ingresso messianico in Gerusalemme 2&('&(+&75

e5 0a venuta dei greci segna la venuta dell1ora 2&('(9+685

%5 E/I0OGO + incredulitA nonostante i segni 2&('6+465

+ discorso di Ges- sul credere: sintesi Qergmatica 2&('46+95

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 IL LIBRO DELL’ORA ( ANABAINEIN ) Risalita di Ges- al /adre' che ini,ia con l1ultima cena.

Gv 13:1 Prima della festa di Pasqua, sapendo Gesù che era venuta la sua ora per passare da questo mondo al Padre,avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.

i5 &6+&: “ L’ora dialogata di Ges-” Introdu,ione con il segno della lavanda dei piedi 2cap &6'&+(95

 @nnuncio del tradimento e uscita di Giuda 2&6'(&+695

 $iscorso del congedo ai discepoli 2&6'6&+&8'665'giG un discorso di tipo postpasuale/ perc!" appena inizia “l7ora%, giG inizia la “ele&azione% al ?adre)

 /reghiera sacerdotale al /adre 2cap &5

ii5 &L+&7: “ L’ora narrata”: la passione di Ges- secondo Gv &L'&+&&: Ges- si mani#esta 2Io ono5 e si consegna ai nemici in un "2$". &L'&(+&: Ges- da @nna" &° nega,ione di /t" interrogatorio davanti ad @nna' (° e 6° nega,ione di /t &L'(L+&7'&&: /rocesso davanti a /ilato &7'&(+6: Il Golgota P in scene>>

i5 Iscri,ioneii5 0e vestiiii5 Ges- la madre e il discepolo

iv5 0a mortev5 ostato tra#itto &7'6L+4(: epoltura in un "2$"

iii5 (9+(&: Racconto della resurrezione  Resurre,ione e appari,ioni 2cap (95 @ppari,ione a /ietro: epilogo sul tempo della hiesa 2cap (&5

 NOTE:2&5 L!aceni"ne non viene propriamente narrata' ma tutta “l1ora” viene presentata come esalta,ione'

2(5 Tre annun,i dell1ea$a6i"ne.&. “ome il serpente ! stato innal,ato da )os! nel deserto' cos il Biglio dell1uomoS”26'&45 2on Nicodemo5(. “$isse dun=ue Ges-: Fuando innal,erete il Biglio dellU uomo' allora conoscerete che io sono e che non #accio

nulla da me stesso' ma come mi ha insegnato il /adre' =ueste cose dico1” 2L'(L5.6. “Fuando sar* elevato attirer* tutti a me” 2&('6(5.

265 i sono 3 c"nc0i"ni:

& 2:,3: es in presenza dei discepoli fece ancora molti altri segni, c!e non sono scritti in uesto li$ro. 31 Iuesti sonostati scritti affinc!" crediate c!e es è il Cristo, il Jiglio di Dio, e, credendo, a$$iate la &ita nel suo nome .

( 21,2: ?ietro, &oltatosi, &ide c!e li segui&a il discepolo c!e es ama&a, uello c!e era adagiato durante la cena &icino alui e a&e&a detto/ ;Signore, c!i è colui c!e ti tradisce<=. 21 >istolo, dunue, ?ietro disse a es/ ;Signore, e lui<=. 22

es gli rispose/ ;Se &oglio c!e lui rimanga finc!" io &enga, c!e te ne importa< Tu seguimi@=. 23 Si sparse perci tra ifratelli la &oce c!e uel discepolo non sare$$e morto. es per non gli a&e&a detto c!e non sare$$e morto, ma/ ;Se&oglio c!e lui rimanga finc!" io &enga, c!e te ne importa<=.2A  Iuesto è il discepolo c!e rende testimonianza di ueste cose e c!e le !a scritte, e sappiamo c!e la suatestimonianza è &eridica. 2( Ci sono anc!e molte altre cose c!e es fece/ se si scri&essero a una a una, penso c!enon $astere$$e il mondo intero a contenere i li$ri c!e si do&re$$ero scri&ere.

 Nella seconda ! molto chiaro il valore della testimonian,a' 2c#. & Gv &'&+65

che prima invece appare dopo che Ges- #u tra#isso:  & 19/3( Colui c!e !a &isto !a testimoniato e la sua testimonianza è &erace ed egli sa c!e dice il &ero, affinc!" anc!e &oi crediate.

T.7 – LA PRIMA SETTIMANA DELLA MANIESTA'IONE DI GES85 GV 1&1493&11Dn primo “ciclo” della mani#esta,ione+interpreta,ione di $io in Ges-.

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Le indicazioni cronologiche  UNA SETTIMANA

&'(7: “+l giorno dopo%  indica un primo e 2vv.&7+(L5 un secondo giorno 2(7+645S&'6: “+l giorno dopo%  Se un ter,o giorno 26+4(5&'46: “+l giorno dopo%  Se un =uarto giorno 246+&5('&: “+l terzo giorno%  2giustamente tradotto “tre giorni dopo”5  settimo giorno 2('&+&&5

 Ci &ole&ano tre giorni per passare dalla iudea alla alileaSignificato teologico

  Dio cre+ il giorni: con uno sviluppo+progressione+crescendo' alla #ine del =uale $io si riposa

giorni indicano =uindi un ciclo' con una complete,,a 2c#. @pocalisse sul numero 5'che appare nel segno di ana' mani#esta,ione della “gloria” e in cui i discepoli “credettero in lui”.

 PRIMO GIORNO (19-28)  Gesù non appare affatto. )a Gv attista' che aveva creato un grande movimento' annun,ia uno “in mezzo a &oi% a cui lui non ! degnoneanche di “sciogliere il legaccio del sandalo%' e a cui tutta la sua esisten,a ! relativa.

  “+o sono &oce di uno c!e grida nel deserto/ raddrizzate la &ia del Signore%

Grande aspettativa e desiderio di vedere Ges-.

 SECONDO GIORNO (29-34)

  $ppare per la prima volta Gesù. Gv attista vede Ges- che viene 2erchomenon5 e lo introduce con le parole:

 -spressione molto densa@ -&oca 'B) &gnello pasquale di -s 128 '0) Servo so##erente di 'saria ! presentato come agnello

 293: -cco lagnello di Dio, ecco colui c!e toglie il peccato del mondo.Iuesti è colui di cui !o detto/ KColui c!e &iene dopo di me mi è passato a&anti, perch* era prima di meK

   c#. &'& 

Ges-'  cronologicamente segue Gv attista' ma che ha una preceden,a+preminen,a di 2a5 origine" 2?5 missione

   

“era prima di me” 0o pirito scende e rimane su di lui 2detto ( volte5

LL Cf. +s 11,2/ “Su di lui poserG lo Spirito del Signore%

 Non viene narrato il ?attesimo di Ges-' ma solo i suoi e##etti: lo pirito su Ges-  ! unto-!risto

 %i ! una $e$i#"nian6a $2ini$a2ia:+ “Colui c!e mi !a in&iato a 0attezzareM%  il /adre+ “4o Spirito scendere dal cielo come colom$a%    lo pirito anto+ il titolo dato a Ges- “Jiglio di Dio%    il Biglio

 el contesto cosN misterioso &a oltre il senso “regale% di essere “Jiglio di Dio% 'cf. Sal 2)  pi profondo

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 TERZO GIORNO (35-42)

3( 4# indomani, io&anni si tro&a&a ancora lG con due dei suoi discepoli.36 Jissando lo sguardo su es c!e passa&a, egli dice/ +cco l- agnello di .io/.  si ripete uesta testimonianza di &3 + due discepoli lo sentirono parlare cosN e seguirono es.3E es, &oltosi e &isti i due discepoli c!e lo sta&ano seguendo, dice loro/ +"he cercate0/. li dissero/ ;a%% 'c!e, tradotto, significa KmaestroK), do&e stai<=.39 +3enite e vedrete/, dice loro. Bndarono e &idero do&e sta&a e uel giorno stettero presso di lui. -ra circa l# ora decima.A: Bndrea, fratello di Simone ?ietro, era uno di uei due c!e a&e&ano ascoltato io&anni e a&e&ano seguito es.A1 -gli tro&a anzitutto suo fratello Simone e gli dice/ ;B$$iamo tro&ato il 4essia = 'c!e, tradotto, significa ;"risto=).A2 4o condusse a es. Jissando lo sguardo su di lui, es disse/ ;Tu sei Simone, figlio di io&anni. Ti c!iamerai "e#a = 'c!e si traduce ;Pietro=).

 In =uesto giorno vi ! un susseguirsi di ver?i+ di visione: em*lepo' theorein' orao

+ e di udito: akouo

 Gesù parla per la prima volta #acendo una domanda 2non un comando5 molto signi#icativa: “Che cercate?”   Esplicita il desiderio di $io' nel cuore dell1uomo.

 

 >iene rispettata5stimolata la li$ertG di coloro c!e giG lo sta&ano seguendo.  Bd un secondo li&ello &iene anc!e stimolato colui c!e legge il &angelo.

 0oro rispondono con unUaltra domanda: “$ove a?iti”  con il ver?o manein 2ver?o importante5

 Ges- risponde: “%enite e vedrete” 2orao V “vedere” con “comprensione”5  presente #uturo

   B0*BHO, “nostro padre nella fede%, ascolta la promessa e si mette in cammino prima di &edere niente@

 “@ndarono dun=ue e videro 2orao in aoristo5 e rimasero 2manein5 con lui =uel giorno”Iuesta è la prima manifestazione di es/ con la sim$ologia spaziale del restare. 'Do&e è lui saranno anc!e i suoi)

 Dno dei ( discepoli era pro?a?ilmente Gv' anche se non viene detto.+l A &angelo approfondisce la tradizione sinottica sui discepoli/ non sono presentati come pescatori c!e lasciano tutto ma come persone giG in ricerca presso il 0attista

 Ges- cam?ia il nome di imone in /ietro> on#erimento di una nuova missione 2#. @?ram  @?ramo in Gen&'5

 rimangono degli interrogativi  interesse>4° GIORNO   ( INONTRI: 2&5 ON BI0I//O E 2(5 N@T@N@E0E

2&5 ILIPPO ! chiamato da Ges-: “eguimi” 2simile ai sinottici5

 Nel 4° vangelo non si sottolineano come nei sinottici le condi,ioni della se=uela 2c#. )c &9'(& con il giovane riccoS5

In Giovanni c1! una en#asi diversa: la  progressiva interiorizzazione della chiamata.  Seguire esteriore  cammino di approfondimento della fede in es@

2(5 Incontro con NATANAELE tramite Bilippo:Jilippo tro&a atanaele e gli dice/;Iuello di cui !anno scritto Hosè nella legge ed i profeti, noi l# a$$iamo tro&ato/  Bspettati&a messianica di alloraes, figlio di iuseppe, da 6aaret=

 

  Stupisce atanaele perc!"/ 'a) azaret! era poco importante'$) Si crede&a c!e il Hessia non si sapre$$e saputo da do&e fosse &enuto 'cf. ,2)

 Ges- parla a Natanaele  stimola ulteriori domande  un ulteriore mani#esta,ione 0a visione di Ges- mani#esta una conoscenza soprannaturale.   he signi#ica “Iuando sta&i sotto il ficoM%<   0a teoria pi- pro?a?ile ! lo “.tudio della legge”

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 A9 li rispose atanaele/ ;*a$$N, tu sei il Jiglio di Dio, tu sei il re d# +sraele=.

   ( livelli: &5 la comprensione di =ueste espressioni di Natanaele(5 la comprensione molto pi- piena che n; ha la comunitA giovannea”

 @ Natanaele che giA “crede” 2la prima volta che appare il ver?o nella narra,ione>>5 Ges- promette di vedere di pi->> Sin-. P02.>

VERBI: “venire 2erchomai5 da Ges-  vedere 2orao5” WW Natanaele giA crede 2 pisteuo5  promessa di vedere di pi- 2orao5  2#. “!redo ut intelligam5

 %i ! allusione a Gen (L'&(: la visione della caa di Giac"//e  Ge+& i-i" de!0"#"& c"e-a i cie" e a $e22a>>

7° GIORNO: IL SEGNO DI CANA (2,1-11)Dà inizio a! "#o$! %a&&io'i 'o%!$$! *a G!$+ a Na,ana!!-

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ESEGESI DEL SEGNO DI CANA5 GV  3&1911

 (1) DELIMITAZIONE DELLA PERICOPE

(A) DA CI: C;E PRECEDE

 ('&: “- il terzo giornoM%  c1! uno stacco temporale rispetto a ci* che precede  “Ma Cana di alilea%  stacco spa,iale 2prima si era a “etania' al di lA del Giordano' in Giudea5

   lo spostamento in alilea fun annunziato nella scena precedente/ “es a&e&a sta$ilito di pratire per la alilea% 1,A3

(B) DA CI: C;E SEGUE

 ('&(: “Dopo uesto fattoM%  stacco temporale+#attuale “Mdiscese a Cafarnao%  stacco spa,iale

(C) UNIT< INTERNA

 Inclusione tra i versetti &+( e &&: “ana di Galilea”' “Ges-” e “discepoli”

 (2) LA PERICOPE NEL SUO CONTESTO

(A) CONTESTO PROSSIMO: completa la settimana ini,iale

 collegamento stretto che ci* che precede viene da:  + la successione di sette giorni di una settimana strettamente marcata 2vv.(7.6.46 e =ui il ('&5  + l1annuncio precedente che “es a&e&a sta$ilito di pratire per la alilea% 1,A3 tre giorni prima 2il tempo del viaggio5.

0/ pu sem$rare strano c!e non &enga raccontato nulla per tre giorni intermedi in uesta settimana speciale.  Holti 'p.e. >B+), per,non &edono un &uoto, ma un tempo di assimilazione dopo A giorni di ri&elazione strepitosa, in preparazione al Segno di Cana.

(B) CONTESTO REMOTO: molte connessioni “Gloria”  2""-" &'&4' ma anche a &&'4.49" &('4&" &'.((.(4 “ primo dei segni”  rimanda a tutto il “Li/2" dei Se-ni”

 “/ra”' “ #adre di Gesù”' “  Donna0  ”S  rimanda al “Li/2" de!O2a”' particolarmente a &7'(+(

 “egno” a “ana di Galilea”  (° segno a ana di Galilea: guarigione del #iglio del #un,ionario regale4'48: “es torn dunue a "ana di Galilea , dove aveva cam%iato l- acqua in vino. C# era un funzionario regio, il cui

figlio era ammalato, a Cafarnao.%

 (3) SCEMA GENERALE

I &+(: In$2"d06i"ne: con tempo 26 giorni dopo5' circostan,a 2uno sposali,io5' luogo 2ana di Galilea5

II 6+: Ma2ia e Ge+: manca vino  intervento d madre di Ges-. Rea,ione di Ges-. Rea,ione d madre.

III 8: Le ei -ia2e ,0"$eI% +&9: Ge+ e i e2,i: omandi di Ges- agli aiutanti. Il vino nuovo. Ruolo dell1architriclino.

% &&: In$e22e$a6i"ne del #atto come segno.

 (4) ! UESTIONI TESTUALI

 Il v.6 ha una lettura pi- lunga 2mano orig. $el inaitico e della %05' pre#erita da vari autori 2ROJN' D0T)@NN' 0@GR@NGE5:“Ormai essi non a&e&ano pi &ino perc!" il &ino pro&&eduto per la festa era stato consumato%

)a entram?i i papiri odmer sostengono la versione pi- ?reve  migliore

 @ltre varianti minori.

 (5) CONSIDERAZIONI GENERALI

Ci "n" 3 i,ei9iani

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i5 la narra,ione di un #atto storico: uno sposali,ioii5 un messaggio teologico' molto denso: la sponsalitA tra $io e il popolo  nuova allean,a' a??ondantissima gioia

  0/ secondo alcuni il segno di Cana non è ualcosa di storico/  per la densitG della dimensione teologica  perc!" non &i è un corrispondente nei sinottici+ sinottici trasmettono un messaggio simile con una para$ola 'cf. Ht 2(,1ss)

 Il tema delle n"66e per il 2a"2$" $2a Di" e i """ era classico nell1@T 2Osea' antico dei antici' ecc.5

     Tutta la storia di salve,,a ! presentata come piano nu,iale di $io>

he il &° segno sia ad uno sposali,io signi#ica che $io vuole reali,,are nel popolo nuovo il livello di agape checorrisponde al suo 2tra i coniugi vi ! nell1amore un rapporto di uguaglian,a5 

Fuesto rapporto si reali,,erA in piene,,a:+ @p (&'(.7+&9: la nuova Gerusalemme presentata come #idan,ata dell1agnello+ il popolo ! la #idan,ata 2n1mphe5 dell1agnello e di $io che diventa sposa g1nè( 

 (") IL TESTO

I 1 Kai. th/| h`me,ra| th/| tri,th| ga,moj evge,neto evn Kana.th/j Galilai,aj(kai. h=n h` mh,thr tou/ VIhsou/ evkei/\2  evklh,h !e. kai. o` VIhsou/j kai. oi` mahtai. auvtou/ eivjto.n ga,mon"

II

 3

  kai. u`sterh,santoj oi#noule,gei h` mh,thr tou/ VIhsou/ pro.j auvto,n\ oi=non ouvke#$ousin"4  %kai.& le,gei auvth/| o` VIhsou/j\ti, evmoi. kai. soi,( gu,nai'ou#pw hkei h` wra mou"

5  le,gei h` mh,thr auvtou/ toi/j !iako,noij\o ti a)n le,gh| u`mi/n poih,sate"

III   h=san !e. evkei/ li,inai u`!ri,ai e*+kata. to.n kaarismo.n tw/n VIou!ai,wn kei,menai($wrou/sai avna. metrhta.j !u,o h) trei/j"

I% !

  le,gei auvtoi/j o` VIhsou/j\gemi,sate ta.j u`!ri,aj u!atoj"kai. evge,misan auvta.j ewj a#nw"

"  kai. le,gei auvtoi/j\avntlh,sate nu/n kai. e,rete tw/| avr$itrikli,nw|\oi` !e. h#negkan"

#  w`j !e. evgeu,sato o` avr$itri,klinoj to. u!wr oi=nongegenhme,nonkai. ouvk h#|!ei po,en evsti,n(oi` !e. !ia,konoi h#|!eisan oi` hvntlhko,tej to. u!wr(wnei/ to.n numi,on o` avr$itri,klinoj

1$ kai. le,gei auvtw/|\

pa/j a#nrwpoj prw/ton to.n kalo.n oi=non ti,hsinkai. otan meusw/sin to.n evla,ssw\su. teth,rhkaj to.n kalo.n oi=non ewj a#rti"

%11 -au,thn evpoi,hsen avr$h.n tw/n shmei,wn o` VIhsou/j evnKana.  th/j  Galilai,aj 

kai. evane,rwsen th.n !o,+an auvtou/(kai. evpi,steusan eivj auvto.n oi` mahtai. auvtou/"

1 Tre giorni dopo ci fu una festa di nozze in Cana di alileae c# era lG la madre di es.2 Ju in&itato alle nozze anc!e es con i suoi discepoli.

3 -d essendo &enuto a mancare il &ino,

la madre di es gli dice/ ;on !anno pi &ino=.A 4e dice es/;C!e &uoi da me, o donna<on è ancora &enuta la mia ora=.

( Sua madre dice ai ser&i/;Jate uello c!e &i dirG=.

6 C# erano lG sei giare di pietraper le a$luzioni dei iudei,capaci da due a tre metrète ciascuna.

 Dice loro es/;*iempite le giare di acua=.

4e riempirono fino all# orlo.E Dice loro/;Ora attingete e portatene al direttore di mensa=.-ssi ne portarono.

9 Come e$$e gustata l# acua di&enuta &ino'egli non sape&a donde &eni&a,mentre lo sape&ano i ser&i c!e a&e&ano attinto l# acua),il direttore di mensa c!iama lo sposo

1: e gli dice/;Tutti presentano dapprima il &ino $uonoe uando si è $rilli, uello scadente.Tu !ai conser&ato il &ino $uono fino ad ora=.

11 Iuesto inizio dei segni fece es in Cana di alileae ri&el la sua gloriae i suoi discepoli credettero in lui.

 (7) ESEGESI #ERSETTO PER  #ERSETTO

Versetti 1-21 Tre giorni dopo (TEMPO) ci fu una festa di nozze (CIRCOSTANZA) in Cana di alilea (LUOGO)

e c# era lG la madre di es. 2 Ju in&itato alle nozze anc!e es con i suoi discepoli. (PERSONAGGI PRESENTI) 

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 “Kai. th/| h`me,ra| th/| tri,th|”  Fualcuno lo collega alla resurre,ione' ma ! #uori contesto.  piuttosto da collegare alla successione dei giorni nella settimana.

 “Kana. th/j Galilai,aj” #a il contrasto tra le ( ,one del ministero di Ges-: &5 Galilea  di solito ?enaccolto

 (5 Giudea  solitamente rifiutato

 imper#etto  la madre di Ges- era giA li =uando venne Ges-  stava aiutando< Era parente o amica<

 “kai. h=n h` mh,thr tou/ VIhsou/ evkei” 

)aria viene indicata non con il nome' ma con la sua funzione: “madre di Ges-”.& con &ari personaggi mette uesta enfasi su uesta funzione 'p.e. i “genitori% del cieco nato)

  Maria è in rapporto intimo con coloro che si sposano e con Gesù  2° livello: con noi e con Dio? 

 “!e.”  mette in contrasto  la presen,a di )aria: l dall1ini,io la presen,a di Ges-: invitato 2aoristo passivo" un hapaM di =uesto signi#icato di =uesto ver?o in Gv5.

 “oi` mahtai. auvtou/” V i suoi discepoli  vari signi#icati nel vangelo di Gv

a) i d"dici& gruppo ristretto/) un -20" i+ a#i" 'Cf. 6,6: “Holti dei suoi discepoliM% &s. “i dodici% 6,6)

   hi sono i suoi discepoli =ui a ana<  $al c.& consosciamo che ci sono: $ndrea' .imone' 'atanaele' 2ilippo" #orse anche Gv.

Il arrett pensa che si indichi giA i Dodici> 2 =uasi sicuro' anche se non indicato nel testo5Versetto 36 -d essendo &enuto a mancare il &ino, la madre di es gli dice/ ;on !anno pi &ino=.

 4a madonna è in un certo senso all7origine del miracolo 'cf. >BOP-).Cf. le sorelle si 4azzaro manderanno a dire a es/ “4azzaro è malato%@

Versetto 4 - es rispose “C!e !o da fare con te, o donna< on è ancora giunta la mia ora%

 “ti, evmoi. kai. soi,( gu,nai” V lett. “he a me e a te' donna<”  “cosa c1! di comune<”  #e$$e in dic0i"ne 0n2a"2$".

@ltre ricorren,e di =uesta #rase nella crittura rivelano ( s#umature di signi#icato 2ROJN5:a5 =uando uno importuna ingiustamente un altro  una certa ostilitA

 ?5 =uando a uno si chiede di #ar =ualcosa in cui non si sente coinvolto  implica semplice disimpegno

    4a frase si capisce meglio nell7insieme della risposta di es/

 “ou#pw hkei h` wra mou”  /ro?lema :a5 /otre??e essere una nega,ione  )a allora come spiegare il miracolo che segue<

 ?5 /u* essere un interrogativo: oupo pu* avere anche =uesto signi#icato GREG.$I NI@" TEO$ORO $I )O/DETI@  OI)@R$

Indicare che ! giunta la sua ora' l1ora in cui deve prendere in mano la sua missione.  $istacco dalla madre>

/er =uesto il distacco dalla madre: perch; il progetto di $io+/adre' conta pi- di =ualsiasi legame #amiliare.

  Iuesta è la interpretazione pi accettata oggi tra gi esegeti. 4a miglior trattazione della pro$lematica si !a nel commento dello Sc!nacQen$erg.

 #. “gu,nai”: non ! irrispettoso' ma ! un modo molto strano per un #iglio di rivolgersi alla madre.

RIB0EIONE )aria si presenta a livello normale: vede una situa,ione e chiama Ges-. Ges- si pone ad un livello superiore: 2i5 giunto il suo tempo

2ii5 chiama la madre donna 2sen,a dispetto5 2iii5 lascia il legame #amiliare per intraprendere la missione messianica

0e parole di Ges- non sono un rimprovero 2vs. alcuni autori5

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   si tratta invece di sta?ilire nuovi rapporti a causa della missione di Ges- che deve ini,iare.  ei sinottici si !a un7atteggiamento simile/ Hc 3,333( 8 Ht 12,A6(:8 4c E,1921  ;C!i è mia madre e c!i sono i miei fratelli<=. RM ;-cco mia madre e i miei fratelli@ C!i fa la &olontG di Dio, uesti è mio fratello, mia sorella e mia madre=.

Versetto 5 le,gei h` mh,thr auvtou/ toi/j !iako,noij\ o ti a)n le,gh| u`mi/n poih,sate" %&ua madre dice ai servi:

'(ate quello che vi dir)*+.

 @lcuni dicono che )aria #or,a Ges->  Invece gli sta o??edendo: da spa,io alla sua ini,iativa che al v.4 diceva doveva ini,iare a prendere.

  E non solo lei o??edisce' ma porta altri ad o??edire a risto  diventa 3madre dei discepoli4.

 $DE @00DIONI:i5 #. en A1,((/ ?oi tutta la terra d# -gitto incominci a sentire la fame, e il popolo grid al faraone per il pane.

Bllora il faraone disse a tutti gli -giziani/ ;Bndate da iuseppe, #ate quello che vi dir7=. %cf. ( -/&+

ii5 -s 19,E/ Tutto il popolo, insieme, rispose dicendo/ ;8utto quello che il Signore ha detto, noi lo #aremo=.!f" 5rologo, 6,6: rapporto tra #osè e Gesù7

 @0 @0%@RIO vi ! una cena a2aea &7'(+(: compimento di ci* che era pre#igurato a ana

+  $i nuovo Ges- chiede a sua madre un cam?iamento di rela,ioni   + $i nuovo la chiama “donna” )aria diventa madre del discepolo che ci rappresenta tutti+ Ecc.  diventa “madre di risto” in modo nuovo

 UN CONTRASTO DI ATTEGGIAMENTO5 “MARIA” , “IL POPOLO GIUDAICO”

 Ges-' #iglio di )aria' era anche “#iglio del suo popolo”  sottostava ai suoi genitori' e alla legge )a in un momento emerge come pro#eta' con autoritA propria: & ,A6/ “Hai un uomo !a parlato come parla uest7uomo%

)aria accetta il cam?io di rela,ioni vs. Gli “scri?i e i #arisei” 2l1autoritA in genere5 no. i vede particolarmente nei cc.+L  )orte di Ges-

diventa paradigmatica per la comunitA giovannea perseguitata #ino all1espulsione dalla sinagoga 2come il cieco nato5

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Versetto !" le sei giare #$ote  Interrompe la narra,ione>

 h=san !e. evkei/ li,inai u`!ri,ai e*+ kata. to.n kaarismo.n tw/n VIou!ai,wnkei,menai( $wrou/sai avna. metrhta.j !u,o h) trei/j"6  C# erano lG sei giare di pietra per le a$luzioni dei iudei, capaci da due a tre metrète ciascuna.

 “erano la sei giare di pietra per le a?lu,ioni dei Giudei” WW “era li  la madre di Ges-”  parallelismo locale> 

  “la legge” “il piccolo resto di Israele”

 pronto all1arrivo di Ges- L9+&(9 litri  pesantissime “sei”: incomplete,,a' provvisorietA  0/ in & appaiono 6 feste giudaic!e/ 3 pasue “dei giudei% '2,138 6,1A8 11,(()

  “festa F i giudei% non nominata in cui &7è la guarigione d paralitico '(,1)

Saranno tutte sostituite   festa delle capanne ',2)

dalla pasqua di Gesù festa della dedicazione del tempo '1:,2)

 “di pietra”' come le tavole dell1allean,a> 2c#. Es 6&'&L" ecc.5 normalmente erano di terracotta o di argilla/ pi economica

Cf. -z 36,26 “Togliero da &oi il cuore di pietra e &i darG un cuore di carne%  legge di pietra  cuore di pietra, senzaamore

 “per la puri#ica,ione dei giudei”   Ossessione con la puri#ica,ione nelle leggi antiche vuote  legge incompiuta>

Versetto %! le,gei auvtoi/j o` VIhsou/j\ gemi,sate ta.j u`!ri,aj u!atoj" kai. evge,misan auvta.j ewj a#nw" Dice loro es/ ;iempite le giare di acua=. 4e riempirono fino all# orlo.

 “riempire”  stesso ver?o usato nella moltiplicazione dei pani 2“2ie#i"n"” le ceste5  indica ",2a//"ndan6a .  Ja pensare c!e in tutte le giare ci sia stata con&ersione di acua in &ino 'e non solo da uella da cui è stata tratta)

Versetto &

 “avr$itrikli,nw|”+“@rchiticlino” on &i sono testimonianza e$raic!e di uesto ruolo8 pro$a$ilmente colui c!e faceva da capotavola, responsabile dei servi , ecc.

Versetti '-1(9 Come e$$e gustata l# acua di&enuta &ino

'egli non sape&a donde (p,!en) &eni&a, mentre lo sape&ano i ser&i c!e a&e&ano attinto l# acua),il direttore di mensa c!iama lo sposo 1: e gli dice/;Tutti presentano dapprima il vino %uono e poi, uando si è $rilli, uello scadente.Tu !ai conser&ato il vino %uono fino ad ora=.

 “po,en”  avver?io usato per: 2a5 origine di Ge+ 2'(+(L" L" 7'(7+695 2? 5orgine dello Si2i$" 26'L5

   indica che il vino è Gesù stesso> lui il dono>>

 vino migliore  segno della nuova allean,a.

 “il vino ?uono”  superiore qualità del vino' che si aggiunge alla gigantesca quantità.

Versetto 1111 -au,thn evpoi,hsen avr$h.n tw/n shmei,wn o` VIhsou/j evn Kana. th/j Galilai,aj

kai. evane,rwsen th.n !o,+an auvtou/( kai. evpi,steusan eivj auvto.n oi` mahtai. auvtou/"

11 Iuesto fece es come inizio dei segni in Cana di alileae ri&el la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

 “avr$h.n tw/n shmei,wn”: non dice “ proton”V“primo”

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    Non ! solo il “primo” dei segni'  ma ! il “principale”' “primario”  “archetipo”' “rappresentativo” 

   primo di una serie 2c#. il “secondo” in 4'45

 “evane,rwsen th.n ",#an auvtou”  mani#esta,ione pu??lica della sua gloria-doxa-kabod 

 el linguaggio dell7&8 è Dio stesso c!e si rende presente, c!e si manifesta/ 'a) nelle sue opere8 '$) nelle teofanie?.e. Sal 29/ descri&e una tempesta  il popolo adunato nel tempio fa un grido unanime/ “loria%.

 el 68 il termine “doFa% è riferito a Dio sulla stessa linea di significato  peso&alore specifico di Dio c!e si manifesta

 +n Gv la “doFa% si collega particolarmente con i miracoli 'cf. 2,11 e 11,A:) c!e s&elano c!i è es, la sua identitG.

 “E credettero 2evpi,steusan5 in lui i suoi discepoli” aoristo ingressivo 2giA usato M Natanaele  =ui M “i &(”5  indica una fede incipiente.

SINTESI DEL $PROLOGO NARRATI#O%, LA SETTIMANA INAUGURALE 1,19-2,11

+ Ini,ialmente Ges- ! presente ma nessuno si accorge+ %iene poi indicato come agnello di $io che toglie il peccato 2singolare+glo?ale5 del mondo+ Ini,iano i primi contatti P e Ges- ini,ia ad agire con poten,a

o am?ia il nome di /to hiama Bilippo a seguirloo onosce Natanaeleo @ccetta di essere proclamato Re d1Israele e Biglio di $ioo $ice “%edrete i cieli apertiS”

+ /eriodo di tre giorni sen,a racconto. i sa solo che Ges- e i primi discepoli sono in cammino+ 01ultimo giorno della settimana Ges- #a il segno di ana: un punto di arrivo

Gesù vuol farsi conoscere, manifestare-rivelare se stesso e il Padre (cf. Gv118) a Cana v’è già una certa iene!!a.

"ni!ia con le arole# $Cosa cercate%&  un invito a trovare lui' a rimanere con lui.

Gesù ciama, conosce, condivide, cammina con i suoi rimi disceoli.

ta*ilisce un contatto di nu!ialità col suo oolo  nuova allean!a tra +io e l’uomo.

Gesù interviene giorno doo giorno, rivelando rogressivamente asetti della sua ersona.

Cana si arriva ad una certa iene!!a, uasi come somma degli asetti ar!iali dei giorni recedenti.

ttraverso il segno di Cana, s*occia nel gruo dei disceoli , la fede. 

  on aare ancora contatto con la folla .

 SIGNI&ICATO DEL SEGNO DI CANA

 IGNIBI@TO CRISTOLOGICO: “Gloria”  Ges- ! messia e Biglio di $io

 IGNIBI@TO ECCLESIALE: discepoli appaiono come gruppo.

 IGNIBI@TO MARIOLOGICO:o madre o??ediente di Ges-' che porta anche altri a Ges-' lo rivelao mediatrice tra gli uomini 2gli sposi5 e $io 2Ges-5

 IGNIBI@TO PAS=UALE: antica  nuova allean,a

 IGNIBI@TO SACRAMENTALE<@d un secondo livello d1interpreta,ione non ! escluso un signi#icato sacramentale eucaristico.

( agganci per la interpreta,ione sacramentale.

I5 0EG@)E ON I0 $IORO $EI /@NI In entram?i casi vi !:

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o sovra??ondan,ao novitA 2“non come =uello che mangiarono i padri vostri”  c#. parole del capotavola5

Il discorso di a#arnao mostra che il segno dei pani aveva signi#icato Eucaristico. 

Ora' mentre il racconto 28'&+&5 parla solo di pane' Ges- nel discorso 2Gv 8'4+85 esorta inveceo a mangiare il suo corpo  “vero ci?o”o e a ?ere il suo sangue    “vera ?evanda”

Gv suggerisce ai lettori che il vino di ana ! un complemento del dono del pane

II5 01DO $E0 TER)INE “OR@” E I0 0EG@)E ON 0@ EN@ $E0 “GO0GOT@”    2c#. &6'&5   2&7'(+(5 “madre di Ges-”' “donna”S

%i ! un #orte legame del egno di ana con la /assione' morte e resurre,ione di Ges- risto.

0egame con la Eucarestia che cele?ra sacramentalmente =uesto mistero pas=uale.

ESEGESI DI GV 14&3>93?5LA MADRE DI GES8 E IL DISCEPOLO AMATO – LA MATERNIT< MESSIANICA DI 

MARIA

 (1) DELIMITAZIONE DELLA PERICOPE 

(A) DA CI: C;E PRECEDE

 Il “=uadro” precedente P la divisione dei vestiti di Ges- P ! ?en delimitato'  dalla inclusione prodotta dal termine “” all1ini,io e alla #ine della scena.

  discussa possi?ile contrapposi,ione tra la scena dei soldati e la scena con la )adre e il $iscepolo amato'

che emergere??e per la costru,ione “me.n P !e.” V “da una parte P dall0altra”  '4o SCBC-05* sem$ra accettare la contrapposizione8 il 0*OU la rifiuta8 M)

In ogni caso' c1! uno stacco 2un nuovo ini,io o una contrapposi,ione5 che pu* demarcare l1ini,io della nostra pericope.

(B) DA CI: C;E SEGUE  Il v.(L ini,ia con le parola “meta. tou/to” V “dopo =uesto”  uno stacco

(C) UNIT< INTERNA

 /ochi versetti aventi come protagonisti' dall1ini,io alla #ine:  Ges-  il discepolo amato  la madre di Ges-.

 (2) LA PERICOPE NEL SUO CONTESTO 

(A) CONTESTO REMOTO

 )olti collegamenti con le no,,e di ana: “la madre di Ges-”' “sua madre”' “donna”' ! l1“ora” v.(

 collegamento al 3)i*ro dei .egni4 Bnc!e la liturgia dell7epifania fa il collegamento tra le nozze di Cana e il mistero pasuale.

 “$iscepolo amato” momenti cruciali del 3)i*ro dell0/ra4:  ultima cena  =ui  resurre,ione  hiesa giovannea

(B) CONTESTO PROSSIMO

il =uadro centrale del “Golgota” presentato da Giovanni in “scene” o “=uadri”:& Iscri,ione. ( 0e vesti. 6  Ges- la madre e il discepolo . 4 0a morte.  ostato tra#itto

  0a nostra scena 265 ! connessa alla 2&5 e alla 25 dal termine “stau$,%” V croce

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  cene 2(5 e 245 hanno il ver?o “stauro,w” ma non il sostantivo.

 %i sono collegamente interessanti alle scene che immediatamente precedono e seguono:

2i5 on il quadro delle vesti 2(5  8 con la possi?ile connessione “me.n+!e.” P vi ! legame della $0nica che pro?a?ilmente #u tessuta da Ma2ia accenno alla presenza attiva di #aria n !hiesa: per “tesserla” unita>

2ii5 on il =uadro della morte  245: dopo la nostra scena Ges- sa che tutto ! “compiuto”

19/2E Dopo ci, sapendo es c!e giG tutto era compiuto, affinc!" si adempisse la Scrittura, disse/ ;o sete=.  “tete,lestai” “teleiwh&'” /er   la scrittura normalmente

( ver?i: tele,w e   teei, si usa il ver?o “plhro,w” 

%er?o che Ges- usa solo per ri#erirsi 2i5 al suo compiere la opera9le opere che il 5adre gli ha dato da fare

  2ii5 all0unità per cui prega nella preghiera sacerdotale

 A,3A/ Hio ci$o è fare la &olontG di Colui c!e mi !a mandatoe portare a compimento la sua opera ' teei,s auvtou/ to. e#rgon).  anc!e

(,368 1,A

 1,23/ io in loro e tu in me, perc!" siano perfetti nell# unitG  %ina w=sin  teteeime,ni

eivj en+, (3) STRUTTURA 

e il mondo riconosca c!e tu mi !ai mandato e li !ai amati come !ai amato me.

 @ NTEB@TTO: 0e donne presso la croce I0 B@TTO: Ges- vede la madre e il discepolo che amava  ( #rasi: 2&5 alla madre" 2(5 al discepolo 01EBBETTO: Il discepolo la prende in casa

 (.) PROBLEMI TESTUALI  Niente che crei cam?iamenti sostan,iali. @i vv.(8 e ( alcuni codici riportano “iv!ou.” invece di “i#!e”' che ! per* attestato da i migliori codici

 vi sono' tuttavia' anche ragioni per sostenere “iv!ou.”

 (/)TESTO E TRADUZIONE 25  i`sth,keisan !e. para. tw/| staurw/| tou/VIhsou/

h` mh,thr auvtou/kai. h` av!elh. th/j mhtro.j auvtou/(ari,a h` tou/ Klwpa/

kai. ari,a h` ag!alhnh," 2  VIhsou/j ou=n iv!w.n th.n mhte,ra

kai. to.n mahth.n parestw/ta o*n hvga,pa(le,gei th/| mhtri,\gu,nai( i#!e o` ui`o,j sou"

 2!  ei=ta le,gei tw/| mahth/|\i#!e h` mh,thr sou"

kai. avpV evkei,nhj th/j wraje#la0en o` mahth.j auvth.n eivj ta. i#!ia"

2( Sta&ano &icino alla croce di es  sua madre

e la sorella di sua madre,Haria di Clèofae Haria Haddalena.

 26

 es, dunue, &ista la madree presso di lei il discepolo c!e ama&a,disse alla madre/;Donna, ecco tuo figlio@=.

 2 Iuindi disse al discepolo/  ;-cco tua madre@=.

- da uell# orail discepolo la prese in casa sua.

 (0) ESEGESI ERSETTO PER ERSETTO 

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Versetto 2

 “para.” V “vicino a”' “presso”  ma di solito solo per la vicinan,a a persone. 

Fuesta ! l1unica ecce,ione nel NT' in cui ! usata =uesta proposi,ione per la vicinan,a ad un oggetto: “la croce di Gesù”Evidentemente perch; ! un oggetto che ! nel cuore di Gv>>

@nche )t(L's e )c&'49 riportano la presen,a di donne' tra cui )aria di )agdala' che vedono “da lontano”..olo Gv indica che stavano 3vicino4 alla croce 2nei sinottici stanno a distan,a5.

0/ i sinottici sono orientati all7adempimento del Sal 3E,12/ “+ miei congiunti stanno lontani da me%. +n&ece & !a interesse n testimonianza.

 Fuante donne<

 (<>  e “ sua madre e la sorella di sua madre” #ossero “ #aria di !leofa e )aria )addalena” inverosimile>

6<  e “la sorella di sua madre” #osse “)aria di leo#a” grammaticalmente possi?ile' ma ! inverosimile che )aria madre di Ges- avesse una sorella chimata )aria

 4<  oncordere??e con le tre men,ionate in )t e )c' pi- maria 2c#. roXn5   possi?ile parallelo+contrapposi,ione con i 4 soldati 2&7'(65

Iueste donne !anno il coraggio V mancato agli altri discepoli V di stare accanto alla croce di es.

 “h` mh,thr auvtou/ tou/ VIhsou/*”  Gv non chima mai la “madre di Ges-” )aria.

 “)adre di Y” ! ancora oggi un titolo onorevole per una donna che ! madre. )aria era sentita nella comunitA giovannea come “madre di Ges-”: la sua #un,ione+missione.

  Identificazione tra 3persona4 e 3missione4 che von althasar' p.e.' applica a Ges->

Versetto 2!

 “to.n mahth.n 2S5 o*n hvga,pa” V il discepolo l1amato+ pro?a?ilmente ! Giovanni+ ma rappresenta la #igura del credente in risto' aperto all1amore di Ges-

01esegesi recente sottolinea che Gv tende a #are dei personaggi “ paradigmi” della #ede.Cf. *.>+O4O. Personaggio del Quarto Vangelo. Figure della fede in an Giovanni .

 “gu,nai”  Non ! scortese' n; segna una mancan,a di a##etto.Ges- lo usava come modo gentile di rivolgersi alle donne 2)t &'(L" 0c &6'&(" Gv 4'(&" L'&9" (9'&6501uso del termine ! invece straordinariamente solenne per un #iglio che si rivolge alla madre.

 )a si addice ?ene a Ges- come “)essia+Re”'e pu* avere signi#icato teologico+ecclesiologico.

 “i#!e o` ui*,% sou”  %iene usato non il termine “technos”' ma “huios”  proprio della #igliolan,a di Ges-> 

/assa al discepolo la #igliolan,a che Ges- ha rispetto a )aria>

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Versetto 2%

 “avpV evkei,nhj th/j  +$a%”  “ora”    ulle la??ra di Ges- la “ora” ! una realtA teologica-escatologica 24'(&.(6" '(.(L" &8'(5

   01ora “di Ges-”' la “sua ora”' ! collegata alla sua alla passione+morte+resurre,ione2('4" L'(9" &('(6.(" &6'&" &8'6(" &'&5    anche per i discepoli: &8'(.4

   @nche le ore del giorno potre??ero essere sim?oliche: dieci' sei' sette' dodici.

 are??e #uori stile che “ora” signi#icasse solo “da =uel momento”. Dn testo interessante:

 16,21 4a donna  'h` gunh.), uando partorisce, !a tristezza, perc!" è &enuta la sua ora 'h` +$a auvth/j). Ha uando !apartorito il $am$ino non si ricorda pi della sofferenza per la gioia c!e è nato un uomo al mondo 'oti evgennh,h a#nrwpojeivj to.n ko,smon).

  c#. &7' “iv!ou. o` a#nrwpoj” “ cce homo”  risto

 “ea-en o` mahth.j auvth.n”  l1unica volta che “lam*ano” ! usato per una persona che non sia Ges- )aria va “accolta” come Ges- risto

 “eivj ta. i#!ia”  “nel suo am?iente” 2pi- ampio di “casa sua”5  la chiesa giovannea<>

  Versetti 2!-%

 Va2i c*e#i di c"#2eni"ne e2 a “d"ia c"ne-na”5

i5 Sc*e#a di $e$a#en$": Ges- lascia in testamento sua madre al discepolo amatoHancano per i 3 elementi di un testamento/ 'i) con&ocazione di familiari, 'ii) esortazione alle opere $uone, 'iii) profezia sul futuro d comunitG.

ii5 "2#0a di ad"6i"ne (c@. BARRETT& DAUER ) 'cf. Sal 2,/ “Hio figlio sei  tu, io in uesto giorno ti !o generato%8 1 Sam 1E,218To$ ,12)1! =ualcosa di =uesto: uomo nuovo rapporto maternitA+#igliolan,a tra )aria e Gv

Tutta&ia/ (a) manca un parallelo in cui ci si riferisce ad una madre e (%) ormalmente &i è la formula “!u sei M%, non “"ccoM%

iii) Sc*e#a di 2i,ea6i"ne (c@. DE GOEDT BRON)@ppare 4 volte in Gv:

SC;EMA G, 1&34.7 G, 1&? G, 14&393? (3)B &ede 0e dice“"cco 0W%

& &edendo es...disse“"cco l7agnello di Dio%

es &isto atanaeledisse di lui/“"cco da&&ero un israelita...%

es &edendo la madre e il discepolo c!e c!e ama&adisse...“Donna, ecco tuo figlio%... ...“"cco tua madre%

rivelato =ualcosa di reale  )aria ha veramente una #un,ione materna verso i discepoli

 () INTERPRETAZIONE 

 @??iamo i ( livelli giovannei:i5 Pie$F @iiae di Ges- che morendo a##ida la madre a Giovanni

ell7antic!itG di solito il morente affida&a la madre ad un7altra persona con un diretto incarico o onere '4B*B-, p.A9A8 in 0*OU)

ii5 La 2"ca#a6i"ne9c"$i$0$i,a dea #a$e2ni$F i2i$0ae di Ma2ia' nuova Eva 2“donna”5rispetto ai credenti rappresentati dal paradigmativo “discepolo amato” 2II@ $I GERD@0E))E5

 &8'(& 0a d"nna 2h` gunh.5' =uando partorisce' ha triste,,a' perch; ! venuta a 0a "2a 2h` +$a auvth/j5.)a =uando ha partorito il ?am?ino non si ricorda pi- della so##eren,a per la gioia che na$" 0n 0"#" a #"nd"

   Il secondo livello si signi#icato si rivela ampissimo> /ossiamo indicare alcune possi?ilitA.

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(1) Vi " $a/ii$#en$" di 0na n0",a 2ea6i"ne i2i$0ae (DE LA POTTERIE) 2che si annunciava a ana5

+ non si tratta di un accogliere #isico 2?isogna accogliere lam*ano )aria come Ges-  nella #ede+ ma di una nuova rela,ione spirituale: diventiamo “huioi” di )aria nella #ede

 

Ges- ha un certo distacco dai suoi parenti della carne"la #igliolan,a di Ges- rispetto a )aria nella #ede 2c#. )t &('4L+95 passa ai discepoli.

Ges- poi dirA a )aria di )agdala: “>a ad annunziare ai miei #ratelli% 2:,1.

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(3) Ma2ia 2a2een$a a C*iea P Nuova Eva' madre spirituale dei discepoli' a##idata a loro 2%@NNI5

 0a “d"nna” in @p &( ! in primo luogo la hiesa' che come )aria indica risto e lo #a presente. 

ta per partorire 2&('4ss5 

(7) Nea C*iea Ma2ia a2$"2ice 0n!a$2a ,"$a Ge+

 al A,19/ figli miei, per i uali so##ro di nuovo le doglie del parto, #ino a che "risto non sia #ormato in voi. 

  /aolo usa la meta#ora del parto per esprimere la #orma,ione di risto nei cristiani.

 Fuesta meta#ora si applica per#ettamente a )aria' che giA nel segno di ana )aria mostra di essere “esperta di Ges-”.

 16,21 4a donna  'h` gunh.), uando partorisce, !a tristezza, perc!" è &enuta la sua ora 'h` wra auvth/j).Ha uando !a partorito il $am$ino non si ricorda pi della sofferenza per la gioia c!e è nato un uomo al mondo

Ges- in stato di o?lativitA piena' dona la sua stessa madre'con con l1incarico di #ar sorgere i suoi tratti speci#ici nella hiesa e nei discepoli.

 /er =uesto “da uell7ora il discepolo la accolsa nel suo am$iente 'eis ta idia)%

  01ora di Ges- 0a hiesa giovannea>>

 @nche il ROJN 2in#ine5 accetta =uesta linea 2di $E 0@ /OTTERIE5:“Haria è assolutamente madre di es in uesta ora del piano di Dio in cui ella procrea figli cristiani ad immagine del proprio figlio%

 ALTRE INTERPRETA'IONI ALLEGORIC;E5

 )aria ! l1ereditA di Israele a##idata ai cristiani nel discepolo amato 2c#. TR@H@N5 Gli increduli #ratelli di Ges- hanno dato spa,io al credere discepolo amato:

cristianesimo giudaico  cristianesimo gentile 2c#. )EZER 5 )aria ! il cristianesimo giudaico a##idato al cristianesimo gentile nel discepolo amato

 i giudeo+cristiani trovano una dimora presso i cristiani gentili 2c#. D0T)@NN5 risto vive in ogni cristiano per#etto  Ges- dice a )aria di lui “Ecco tuo #iglio” 2c#. ORIGENE5

 IN CONCLUSIONE)aria' nuova Eva' la hiesa' partorisce risto di nuovo nella hiesa' nei mem?ri della hiesa' i discepoli' ai=uali la hiesa stessa ! a##idata da Ges-.

Fuesto collegamento con tutto il tempo della hiesa spiega perch; il versetto seguente a##erma che con =uestodoppio a##idamento Ges- sapeva che “tutto era compiuto”.