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VAS del Documento di Piano di Pieve Emanuele Sintesi non Tecnica Laboratorio di Costruzione del Paesaggio e dell’Architettura 1

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Piano di Governo del Territorio

del Comune di Pieve Emanuele

SINTESI NON TECNICA

Sindaco: Paolo Festa Assessore all’Urbanistica, edilizia pubblica e privata, politiche territoriali, trasporti: Giovanni Cannistrà Dirigente Area Governo del Territorio e Infrastrutture, Responsabile del Procedimento: Arturo Guadagnolo

Laboratorio di Costruzione del Paesaggio e dell’architettura Dipartimento di Ingegneria Edile e del Territorio Università degli Studi di Pavia via Ferrata, 1 - 27100 Pavia Direttore scientifico: Prof. Arch. Angelo Bugatti Coordinatore: Prof. Ing. Roberto De Lotto Gruppo di Lavoro: Arch. Marco Bagnara Arch. Carlo Gervasini Ing. Massimiliano Koch Collaborazione: Ing. Laura Borghi Ing. Tommaso Moneta Ing. Marta Rocchi

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INTRODUZIONE ................................................................................................................................. 6

1. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO PER LA PROCEDURA DI VAS ..................... 7

1.1.3 La Direttiva 2001/42/CE .......................................................................................................................... 7

1.1.5 Gli Indirizzi Regionali per la VAS del Documento di Piano ....................................................................... 7

2. I SOGGETTI COINVOLTI NEL PROCEDIMENTO DI VAS ..................................................... 8

2.1.2 Soggetti coinvolti nel procedimento........................................................................................................ 9

2.2 STRATEGIE E OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO DEL PGT DI PIEVE

EMANUELE ....................................................................................................................................... 10

2.2.1 La nuova città cordiale ...........................................................................................................................10

2.2.2 Qualità urbana diffusa ...........................................................................................................................10

2.2.3 Verde e rete ecologica ............................................................................................................................10

2.2.4 Commercio .............................................................................................................................................10

2.2.5 Viabilità e mobilità .................................................................................................................................10

2.3 GLI OBIETTIVI DEL PIANO ................................................................................................... 12

3.1 RIFERIMENTI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE .......................................................... 13

3.2 RIFERIMENTI PROGRAMMATICI A SCALA REGIONALE E PROVINCIALE ............. 13

4. QUADRO DELLE CRITICITÀ AMBIENTALI E INDICAZIONI DI VAS ............................ 13

5. MONITORAGGIO ........................................................................................................................ 22

5.1 INDICATORI DI STATO .......................................................................................................... 23

5.2 INDICATORI DI PRESTAZIONE ........................................................................................... 27

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Introduzione La Sintesi non Tecnica del Rapporto Ambientale si definisce come strumento divulgativo di lettura del processo di Valutazione Ambientale Strategica. Il presente documento ha quindi l’obiettivo di sintetizzare in modo succinto e non specialistico un processo che per sua natura coinvolge diverse discipline che toccano aspetti di tipo umanistico e tecnico (l’urbanistica) e tecniche operative sviluppatesi per proporre una misura delle modificazioni che entità spesso sfuggenti e sicuramente interconnesse tra di loro (le tematiche ambientali) possono subire in seguito all’attuazione di un piano. La VAS si configura come processo contemporaneo e parallelo a quello di formazione del piano nel quale i concetti relativi alla sostenibilità, alla valutazione ambientale e alla valutazione strategica trovano un momento di sintesi con le basi disciplinari, teoriche e gestionali dell’azione pianificatoria. Uno dei principali obiettivi della VAS è di determinare il grado di trasformabilità del territorio e di indirizzare le scelte di piano nel perseguimento di obiettivi di sostenibilità specificamente definiti, a partire dagli obiettivi stabiliti al livello comunitario e nazionale, e legati al contesto comunale di Pieve Emanuele. Tale scopo si persegue attraverso la verifica dei potenziali impatti che le azioni messe in campo dal piano possono avere sull’ambiente, inteso in senso estensivo. Per azioni, si intendono metodi e/o operazioni ben definiti che servono per determinare e/o realizzare scelte operative del piano al fine di raggiungere un obiettivo. Per impatto, si intende il complesso degli effetti e/o ricadute sull'ambiente indotti da una determinata azione. La Valutazione Ambientale Strategica, come processo di supporto alla decisione, è stato introdotto nello scenario programmatico europeo dalla Direttiva 2001/42/CE per consentire la valutazione degli effetti di determinati piani o programmi sull’ambiente. All’art. 5 coma 1 della Direttiva, dove viene definito il contenuto del Rapporto Ambientale, si fa esplicito riferimento alla fase attuativa del Piano: “…deve essere redatto un Rapporto Ambientale in cui siano individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull'ambiente”.

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1. Quadro normativo di riferimento per la procedura di VAS Il Primo Programma Europeo di Azione Ambientale, del 1973, a partire dalle esperienze maturate in tutto il mondo con la Valutazione di Impatto delle opere, evidenzia la necessità di ricorrere ad una valutazione ambientale di ampia scala, estesa ai piani, così da prevenire i danni ambientali a monte, invece che occuparsene solo a valle con la normale procedura. Con il Quarto Programma di Azione Ambientale, nel 1987, viene esplicitamente espresso l’impegno di estendere la procedura di valutazione di impatto ambientale anche alle politiche e ai piani. Nel 1992 la Direttiva 92/43/CE concernente "La conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatica" indica esplicitamente la necessità di predisporre una valutazione ambientale di piani e progetti che presentino significativi impatti, anche indiretti e cumulativi, sugli habitat salvaguardati dalla direttiva. La formulazione di un rapporto riguardante la possibile efficacia di una specifica direttiva sulla VAS, vede la luce nel 1993, quando la Commissione Europea evidenzia la rilevanza delle decisioni prese a livello superiore rispetto a quello progettuale. Nel 1995 viene iniziata la stesura della direttiva e la conseguente proposta viene adottata dalla Commissione Europea il 4 dicembre 1996. La proposta venne successivamente adottata dal Parlamento Europeo il 20 ottobre 1998. II 6 settembre 2000 il Parlamento Europeo approva il testo della Posizione Comune definita dal Consiglio il 30 marzo, in vista dell'adozione della direttiva. L'anno successivo viene emanata la Direttiva 2001/42/CE, concernente la “valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente”.

1.1.3 La Direttiva 2001/42/CE

L'obiettivo generale della direttiva è quello di "...garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che ... venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente". La Direttiva stabilisce che per Valutazione Ambientale “s'intende l’elaborazione di un rapporto di impatto ambientate, lo svolgimento delle consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell'iter decisionale e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione”. La valutazione “... deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione.”. La direttiva stabilisce che per “Rapporto Ambientale” si intende la parte della documentazione del piano o programma “... in cui siano individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del piano o programma potrebbe avere sull'ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o programma”. La Sintesi non Tecnica deriva dal Rapporto Ambientale e, come strumento divulgativo, propone i passi salienti del processo di VAS e le conclusioni che esso evidenzia.

1.1.5 Gli Indirizzi Regionali per la VAS del Documento di Piano

La Regione Lombardia con la L.R. 11 marzo 2005, n°12, recepisce la Direttiva CE 42/2001 ed all’art. 4 individua la necessità dei sottoporre a VAS il Documento di Piano del PGT. La valutazione ambientale, letteralmente, compare all’art. 4 della L.R. 12/2005 che specifica al comma 2: “La valutazione ambientale di cui al presente articolo è effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all’avvio della relativa procedura di approvazione”. Negli “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi” approvati con DCR VIII/351 del 13 marzo 2007, la Regione Lombardia recepisce la Direttiva Comunitaria e assume lo schema procedurale della VAS messo a punto durante il Progetto ENPLAN (terminato nel 2004). Le quattro fasi principali individuate negli indirizzi sono le seguenti:

FASE 1: Orientamento e impostazione FASE 2: Elaborazione e redazione FASE 3: Consultazione, adozione, approvazione FASE 4: Attuazione, Gestione, Monitoraggio.

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In adeguamento al promulgato D. Lgs 152/2006, tutte le fasi coinvolte nel processo di integrazione tra formazione e costruzione del piano e valutazione ambientale sono state specificate successivamente con il DGR 27 dicembre 2007, n. VIII/6420. Seguono ulteriori adempimenti normativi da parte della Regione Lombardia: - Deliberazione della Giunta Regionale 10 novembre 2010, n. 761, Determinazione della procedura di Valutazione ambientale di piani e programmi - VAS- (art. 4, l.r. n. 12/2005; d.c.r. n. 351/2007)Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 29 giugno 2010 n. 128, con modifica ed integrazione delle dd.g.r. 27 dicembre 2008, n. 8/6420 e 30 dicembre 2009, n. 8/10971; - TESTO COORDINATO dgr 761/2010, dgr 10971/2009 e dgr 6420/2007, Modelli metodologici e altri allegati vigenti per la VAS; - Circolare regionale, L'applicazione della Valutazione ambientale di piani e programmi - VAS nel contesto comunale; - Deliberazione della Giunta Regionale 22 dicembre 2011 - n. 2789, Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi - VAS (art. 4, l.r. n. 12/2005) - Criteri per il coordinamento delle procedure di valutazione ambientale (VAS) e Valutazione di incidenza (VIC) - Verifica di assoggettabilità a VIA negli accordi di programma a valenza territoriale (art. 4, comma 10, l.r. 5/2010).

2. I soggetti coinvolti nel procedimento di VAS Il Comune di Pieve Emanuele, con Deliberazione di Giunta Comunale Deliberazione della Giunta Comunale n.141 del 23/09/2009, resa pubblico secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ha formalmente avviato il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano del Piano del Governo del Territorio. La Delibera in oggetto elenca gli opportuni riferimenti normativi vigenti, in particolare la Legge Regionale n. 12 del 11.03.2005 e successive modificazioni e la Direttiva Europea Ce 42/2001, adotta le definizioni previste dagli “Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi” approvati dal Consiglio Regionale in data 13.03.2007, e definisce lo schema operativo per la VAS e individuare i soggetti competenti in materia ambientale, come indicato nella D.G.R. VIII/6420 del 27.12.2007 e smi. Con Delibera di G.C. n° 39 del 9 marzo 06, la Giunta Comunale ha avviato il procedimento per la redazione del Piano di Governo del Territorio (PGT), ai sensi dell’art. 26, comma 2 e dell’art. 13, comma 2 della L.R. 12/2005 e con determinazione dirigenziale n. 544 del 10 giugno 2008 si è provveduto alla nomina e costituzione dell’Ufficio di Piano , quale ufficio deputato alla cura, all’istruttoria e alla redazione degli atti costituenti il PGT di cui alla L.R. 12/2005 . Con la Delibera di Giunta Comunale n. 141/2009 si istituisce la Conferenza di verifica e di valutazione, con la finalità di acquisire elementi informativi e pareri dei soggetti/enti specificati nel paragrafo seguente e che si prevede articolata in almeno due sedute:

- la prima seduta introduttiva e tesa ad illustrare la ricognizione dello stato di fatto e dello schema di piano, gli orientamenti iniziali e gli obiettivi;

- la seconda finalizzata a valutare la proposta di Documento di Piano e di Rapporto Ambientale e ad esaminare le osservazioni ed i pareri pervenuti.

Inoltre si stabilisce che nel corso del procedimento di valutazione, al fine di garantire l’informazione e la partecipazione del pubblico, verranno attivati momenti di informazione e di partecipazione del pubblico, di diffusione e pubblicizzazione delle informazioni, organizzando e coordinando le conseguenti iniziative mediante avvisi di convocazione, secondo un calendario che verrà successivamente stabilito, affissi anche nelle bacheche sparse sul territorio, presso l’albo pretorio e sul sito internet del Comune, nonché con altre forme dovute o all’uopo stabilite, con almeno 10 giorni di anticipo rispetto all’effettuazione degli incontri stessi. Dette modalità di informazione, partecipazione, diffusione e pubblicizzazione potranno essere integrate e variate a discrezione dell’autorità procedente previa intesa con l’autorità competente per la VAS.

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2.1.2 Soggetti coinvolti nel procedimento

La delibera citata al Capitolo 2.1.1, rilevata l’assenza di SIC o ZPS sul territorio comunale, esclude l’individuazione dell’autorità competente in materia e definisce i soggetti coinvolti nel procedimento: Proponente:

- Comune di Pieve Emanuele, a mezzo della Direzione di Governo del Territorio ed Infrastrutture; Autorità Procedente:

- Comune di Pieve Emanuele, a mezzo della Direzione di Governo del Territorio ed Infrastrutture; Autorità Competente per la VAS:

- Ufficio di Piano per il Piano di governo del Territorio (PGT), di cui alla determinazione dirigenziale n. 544 del 10 giugno 2008;

Soggetti competenti in materia ambientale:

- Agenzia Regionale Protezione Ambientale Lombardia (ARPA) Dipartimento di Milano; - Azienda Sanitaria Lombarda di Milano Due (ASL MI2); - Ente gestore Parco Agricolo Sud Milano; - Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia.

Enti territorialmente interessati:

- Regione Lombardia; - Provincia di Milano; - Comuni confinanti (Opera, Locate di Triulzi, Siziano, Lacchiarella, Basiglio, Rozzano).

Contesto transfrontaliero:

- Comuni confinanti (come sopra) e Provincia di Pavia. Altri Enti/autorità con specifiche competenze, funzionalmente interessati:

- Consorzio Acqua Potabile Holding Spa; - Tutela Ambientale Sud Milano Spa (TASM SpA); - Ambito Territoriale Ottimale (ATO) della Provincia di Milano; - Consorzi di bonifica irrigui territorialmente competenti.

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2.2 Strategie e obiettivi del Documento di Piano del PGT di Pieve

Emanuele Si riportano di seguito le strategie, raggruppate per tematiche, che strutturano il DdP di Pieve .

2.2.1 La nuova città cordiale

Negli ultimi decenni la città di Pieve Emanuele è stata soggetta ad una pressoché totale immobilità costruttiva, che ha portato con sé una cristallizzazione delle dotazioni collettive della città, maggiormente evidente con l’evoluzione rapida dei modi di vivere lo spazio urbano. Il DdP imposta le regole di un nuovo sviluppo organico che prevede l’integrazione fra il tessuto urbano e il contesto ambientale attraverso interventi ad elevata qualità paesaggistica, la definizione di nuove flessibilità e compatibilità funzionali e la dotazione di servizi, luoghi collettivi e di nuove opportunità infrastrutturali (fermata FS), che possano costruire la nuova città cordiale.

2.2.2 Qualità urbana diffusa

Uno dei principali obbiettivi del Documento di Piano è la “qualità urbana diffusa”, per ottenere la quale il Documento di Piano individua come strategico il complesso delle azioni del Piano dei Servizi, facendo propri gli interventi nella dotazione di servizi sia pubblici che privati ad uso pubblico, materiali e immateriali, nell’organizzazione di servizi alla persona, e nella definizione del commercio quale elemento strategico per la diffusione di tale qualità. La viabilità, nella città consolidata come nel territorio, viene intesa come spazio urbano di relazione e non solo come elemento funzionale allo spostamento; vengono inoltre indicate ipotesi di risoluzione dei nodi critici. Il DdP lega questi interventi al dimensionamento adeguato degli sviluppi insediativi al fine di equilibrare la capacità di carico urbanistico ed ambientale del territorio con l’elevazione dei livelli qualitativi dell’abitare la città cordiale.

2.2.3 Verde e rete ecologica

La valorizzazione del sistema del verde comunale viene affrontata in modo particolare da un punto di vista qualitativo, ponendo interesse prioritario nel completamento del disegno delle aree ad alto valore ambientale tramite la riqualificazione di ambiti esistenti disponibili unitamente alle creazione di una rete di connessione con piste ciclabili e corridoi verdi. Altro tema che il DdP sviluppa è la creazione di una rete ecologica locale, di approfondimento rispetto alle indicazioni sovraordinate, che possa valorizzare i sistemi idrici principali e secondari quali il fiume Lambro e le rogge al fine di creare un circuito ad elevato valore naturalistico.

2.2.4 Commercio

Nello sviluppo delle ipotesi di riqualificazione del settore produttivo e commerciale, alla luce dei dati prodotti dall’amministrazione e dai rilievi effettuati direttamente sul territorio, nel DdP si occupa di sviluppare diverse dimensioni dell’attività commerciale, approfondendo i seguenti ambiti di intervento:

- assi a valenza commerciale locale nel centro di Pieve e di Fizzonasco; - assi misti per servizi, commercio e attività ludico – collettive nel centro di Pieve; - riqualificazione del tessuto produttivo di Fizzonasco; - ambiti di sviluppo di interesse sovra locale; - individuazione di porzioni di territorio con vocazione privilegiata.

2.2.5 Viabilità e mobilità

Un primo aspetto affrontato dal Documento di Piano è l’indagine critica della struttura viabilistica e della rete di mobilità in coerenza con il riassetto della viabilità extraurbana prevista nel PTCP, che per Pieve Emanuele vede la possibilità di un nuovo sbocco verso Milano (e la tangenziale Ovest) ad est di Fizzonasco oltre il Lambro. Vengono proposte soluzioni puntuali, legate alle trasformazioni previste, che contemplano la creazione di

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percorsi protetti di mobilità dolce, in aggiunta ad una riqualificazione dello smaltimento del traffico pesante in direzione Opera per diminuire l’attraversamento del nucleo di Fizzonasco. L’approccio al tema della mobilità è funzionale alla valorizzazione ambientale in modo particolare del tessuto agricolo e del fiume Lambro, elementi che caratterizzano il territorio comunale ma che oggi non sono adeguatamente riconosciuti come valore. Dal punto di vista dell’offerta, molto significativo è il progetto della nuova fermata ferroviaria, che potrà garantire un collegamento alla scala regionale con mezzi collettivi, sostenibili e non dipendenti dalle condizioni del traffico locale che per buona parte sono dovute a cause esogene (derivanti dalla particolare localizzazione del territorio comunale rispetto alla città metropolitana milanese ed alla presenza di strutture di forte impatto quali ad esempio l’Ospedale Humanitas).

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2.3 Gli Obiettivi del Piano Si riportano di seguito i principali obiettivi di Piano per il Comune di Pieve Emanuele.

LA NUOVA CITTÀ CORDIALE

- integrazione fra tessuto urbano e contesto ambientale (attraverso interventi ad elevata qualità paesaggistica, la definizione di nuove flessibilità e compatibilità funzionali, e la dotazione servizi e luoghi collettivi).

QUALITÀ URBANA DIFFUSA

- realizzazione della viabilità intesa come spazio urbano di relazione (es. percorsi verdi e piste ciclabili);

- dimensionamento adeguato degli sviluppi insediativi al fine di equilibrare la capacità di carico urbanistico ed ambientale del territorio.

VERDE E RETE ECOLOGICA

- completamento delle aree ad alto valore ambientale tramite la riqualificazione di ambiti esistenti disponibili e la previsione di un PLIS del Lambro Meridionale;

- creazione di una rete di connessione con piste ciclabili e connessioni verdi protette;

- creazione di una rete ecologica locale di valorizzazione dei sistemi idrici principali e secondari (rogge e fiume Lambro) per creare un circuito ad elevato valore naturalistico.

COMMERCIO

- riqualificazione tessuto produttivo esistente (in particolare a Fizzonasco);

- differenziazione della nuova offerta commerciale.

VIABILITÀ E MOBILITÀ

- ridisegno della viabilità urbana in coerenza al riassetto di quella extraurbana (si mira in particolare allo smaltimento traffico pesante passante per Fizzonasco in direzione Opera);

- miglioramento dei collegamenti del territorio comunale a scala regionale attraverso trasporto pubblico.

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3.1 Riferimenti di sostenibilità ambientale La VAS ha il compito di verificare il rispetto da parte del Piano dei principi dello sviluppo sostenibile; di seguito vengono riportati i principali riferimenti di sostenibilità, obiettivi e criteri che il Piano deve considerare e con i quali si deve confrontare. Come riferimenti di sostenibilità si sono considerati: - “Carta di Siracusa” sulla Biodiversità (aprile 2009);

- Strategia europea per lo Sviluppo Sostenibile (maggio 2006);

- Carta di Lipsia sulle Città Europee Sostenibili (maggio 2007);

- Strategia Nazionale di azione ambientale (CIPE, agosto 2002).

3.2 Riferimenti programmatici a scala regionale e provinciale Altro obiettivo della VAS è verificare la coerenza tra gli obiettivi di Piano e la pianificazione sovra comunale. Per la VAS di Pieve Emanuele si sono considerati: - Il Piano Territoriale della Regione Lombardia (PTR);

- Il Piano Paesaggistico della Regione Lombardia (PPR);

- Rete Ecologica Regionale (RER);

- Piano Assetto Idrogeologico (PAI);

- Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano (2003);

- Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud di Milano;

- Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti;

- Piano di Indirizzo Forestale.

4. Quadro delle criticità ambientali e indicazioni di VAS Il territorio è stato analizzato nelle sue componenti ambientali principali e nel Rapporto Ambientale è presente

l’intero processo valutativo che ha confrontato le previsioni del Documento di Piano, che sono molto limitate

data la saturazione degli ambiti esterni al territorio vincolato dai piani sovraordinati, con il quadro delle criticità

ambientali esistenti e prevedibili e con gli obiettivi della pianificazione sovraordinata.

Le tecniche di valutazione sono state il map overlay ed il confronto tramite matrice di impatto.

Il PGT propone la sostanziale riconferma del PRG, non individua nuovi ambiti di trasformazione non già

oggetto di previsioni urbanistiche insediative e/o a servizio (o di procedure in atto), ed è un PGT a consumo di

suolo pari a 0 (ai sensi dei parametri individuati dal nuovo PTCP adottato).

In termini assoluti il PGT riduce l’impronta del PRG stesso (in termini di abitanti insediabili e di superfici

industriali).

Inoltre presenta obiettivi e azioni di tutela ambientale, di salvaguardia e fruizione del patrimonio ambientale

esistente.

Si riportano di seguito le conclusioni del processo valutativo, suddivise per tema ambientale, che riportano le

criticità evidenziate e le indicazioni di VAS.

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TEMA

ARIA

CRITICITÁ

Si rileva un livello significativo per i seguenti indicatori: CO2, PM10, NO2, CO, COV, SO2, NOx

SPECIFICAZIONE DELLE PROBLEMATICHE RILEVATE

Principali fonti di inquinamento atmosferico:

- Concentrazione di CO2 Emissioni prevalenti da: combustioni industriali (69%) e non industriali (20%);

- Concentrazione di PM10 Emissioni prevalenti da: trasporto su strada (32%), sorgenti mobili e macchinari (22%), combustione nell’industria. I valori di concentrazione di PM10 più elevati si rilevano in corrispondenza della zone industriale e artigianale di Fizzonasco;

- Concentrazione di NO2 Emissioni prevalenti da: combustioni industriali (25%) e non industriali (16%), agricoltura (47%);

- Concentrazione di CO

Emissioni prevalenti da: trasporto su strada (61%), combustione industriale (14%), combustione non industriale (14%);

- Concentrazione di COV; Emissioni prevalenti da: trasporto su strada (15%), uso di solventi (67%);

- Concentrazione di SO2

Emissioni da: combustione nell’industria (97%); - Concentrazione di NOx

Emissioni prevalenti da: combustione nell’industria (51%).

COMMENTI E RELAZIONI PIANO/ CRITICITÀ

L’emissione di sostanze inquinanti in atmosfera può essere ridotta incentivando l’utilizzo di fonti alternative di energia, come solare (termico e fotovoltaico) ed microeolico, non solo in ambito industriale (sia per le aree di riqualificazione a Fizzonasco, sia per i futuri ampliamenti), ma anche in quello privato (sia per l’esistente, sia per i nuovi insediamenti). Aspetti da non sottovalutare sono l’eventuale conversione a residenziale permessa dal Piano di alcuni comparti industriali presenti a Fizzonasco e la localizzazione di attività inconciliabili con la residenza a sud del territorio comunale, in quanto potrebbero creare alcuni problemi di compatibilità tra le funzioni.

Per quanto riguarda gli inquinanti dovuti ai mezzi di trasporto, va sottolineato che la causa della loro concentrazione è prevalentemente dovuta a fattori esogeni che sono pertanto poco controllabili da un Piano a livello comunale; del resto gli obiettivi del PGT volti al ridisegno della viabilità per lo smaltimento del traffico passante per Fizzonasco e alla creazione di reti verdi ciclabili che mettano in connessione residenze e servizi rappresentano azioni positive a livello comunale.

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TEMA

RIFIUTI

CRITICITÁ

- criticità elevata relativa alla produzione di RSU (rifiuti solidi urbani);

- criticità elevata relativa ai valori di percentuale di raccolta differenziata;

- alta produzione media pro capite giornaliera di rifiuti.

SPECIFICAZIONE DELLE PROBLEMATICHE RILEVATE

Nel 2005 la produzione di RSU ha raggiunto quota 8.521,384 t, con una produzione pro-capite annua di 547,661 Kg, pari a 1,44 Kg/ab al giorno, anche se tra il 2007 e il 2008 la produzione è scesa fino a 1,29 Kg /ab al giorno, un dato in linea con le medie regionale e provinciale.

Per quanto riguarda le percentuali di raccolta differenziata, il Comune di Pieve Emanuele risulta ancora a livelli inferiori rispetto alle medie regionali e provinciali.

Di seguito si riportano in tabella i risultati riferiti al triennio 2004 – 2007:

RACCOLTA DIFFERENZIATA

Regione Provincia Pieve Emanuele

2004 41,7% 42,8% 34%

2007 45,3% 45,5% 31%

Incremento 2004 -2007 8,6% 6,3% - 8,8%

Si riconosce tuttavia che il dato comunale riferito al 2008 presenta un trend positivo, passando dal 31% al 38%. Resta comunque la distanza con gli obiettivi, anche di carattere nazionale che erano previsti nei piani relativi ai rifiuti, che portavano all’attesa di una raccolta differenziata al 40% entro il 2007; per quanto riguarda il comune di Pieve Emanuele molto resta da fare anche in termini di sensibilizzazione della cittadinanza.

COMMENTI E RELAZIONI PIANO/ CRITICITÀ

Preso atto della situazione attuale, ipotizzando una diminuzione pro- capite dello 0,08 annuale, un aumento della popolazione implicherà un aumento della produzione dei rifiuti in valore assoluto, pur registrando un andamento decrescente nel tempo.

Prevedendo un insediamento di circa 5000 abitanti, si registrerà un incremento di 400 kg di rifiuti l’anno.

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TEMA

SUOLO E SOTTOSUOLO

CRITICITÁ

- Inquinamento NOX E NH ei suoli di origine agricola

SPECIFICAZIONE DELLE PROBLEMATICHE RILEVATE

L’attività agricola intensiva utilizza sostanze quali diserbanti, pesticidi, fertilizzanti che contaminano le falde superficiali e profonde, in quanto, essendo ricchi di sostanze organiche contenenti azoto e fosforo, dilavati dalla pioggia, si riversano nelle falde acquifere o nei corpi idrici superficiali.

COMMENTI E RELAZIONI PIANO/ CRITICITÀ

Il Piano non si occupa esplicitamente di trattare tale tematica, anche se per limitare l’impatto degli inquinanti sopra citati, si possono adottare soluzioni semplici, come ad esempio prevedere l’utilizzo di bacini di decantazione.

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TEMA

PAESAGGIO

CRITICITÁ

- Relazione tra ambiente costruito e ambiti agricoli;

- Relazione tra ambiente costruito e aree rinaturalizzabili.

SPECIFICAZIONE DELLE PROBLEMATICHE RILEVATE

Si rilevano una frammentazione del sistema insediativo, caratterizzato da edifici poco relazionati tra loro (altezze diverse e mancanza di caratteri architettonici rilevanti) e la mancanza di dialogo con le preesistenze agricole, in cui spesso prevalgono tipologie edilizie ad alta densità.

COMMENTI E RELAZIONI PIANO/ CRITICITÀ

In tema paesaggistico il Piano si occupa di riqualificare e valorizzare l’intero territorio comunale anche attraverso azioni volte alla riappropriazione del corso fluviale (es. inserimento di attrezzature funzionali alla vita della città e collegamento fra i diversi sistemi ambientali attraverso lo sfruttamento le potenzialità degli ambiti naturalistici esistenti prevalentemente localizzati lungo il percorso dei corpi idrici). Possono essere previste azioni di rimboschimento ai margini urbani volti ad una mitigazione visiva.

Del resto va sottolineata l’impossibilità del Piano di poter agire sugli edifici esistenti ad oggi funzionali, e le ridotte possibilità di intervenire sul territorio a causa dei vincoli paesaggistici esistenti.

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TEMA

RUMORE

CRITICITÁ

- 10% di popolazione disturbata da rumore da trasporto.

SPECIFICAZIONE DELLE PROBLEMATICHE RILEVATE

Il Comune di Pieve Emanuele si è dotato nel 2003 del piano di zonizzazione acustica.

Risulta rilevante il dato della percentuale di popolazione disturbata da rumore da trasporto, pari al 10% della popolazione totale.

COMMENTI E RELAZIONI PIANO/ CRITICITÀ

In riferimento alle criticità sopra evidenziate, la presente VAS può dare indicazione su alcuni accorgimenti da adottare per gli sviluppi futuri; in particolare nell’area di Fizzonasco, a destinazione prettamente commerciale, sono da prevedere opere di mitigazione o di mutamenti dei flussi veicolari. D’altro canto la distribuzione delle nuove destinazioni previste dal PGT è lontano dall’origine dei flussi, e pertanto non influenzata dalle problematiche emerse.

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TEMA

ELETROMAGNETISMO

CRITICITÁ

- Criticità moderata indotta dal numero degli impianti di radiobase presenti sul territorio comunale;

- Vicinanza delle antenne radio RAI site nel Comune di Lacchiarella.

SPECIFICAZIONE DELLE PROBLEMATICHE RILEVATE

La quantità di impianti per unità di superficie sposta verso l’alto la posizione del comune di Pieve Emanuele nella classifica dei comuni della provincia, limitatamente agli impianti radiobase, in questo caso il comune si piazza al 51° posto.

Considerata la vicinanza del comune di Lacchiarella non si può escludere che la potenza irradiata all’interno del suddetto comune raggiunga significativamente anche Pieve Emanuele.

COMMENTI E RELAZIONI PIANO/ CRITICITÀ

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TEMA

TESSUTO INSEDIATIVO

CRITICITÁ

- Frazione di Fizzonasco: tessuto disomogeneo e mancanza di aree destinate ad attrezzature e a spazi pubblici

- Nucleo di Pieve: presenza di tessuto disomogeneo.

SPECIFICAZIONE DELLE PROBLEMATICHE RILEVATE

- Frazione di Fizzonasco: è molto evidente il degrado urbano generato dalla presenza di porzioni di edilizia residenziale inserite in modo casuale nel contesto produttivo, a cui si unisce una presenza insufficiente di servizi alla persona.

- Nucleo di Pieve: è stato suddiviso in 7 ambiti, chiaramente individuabili in quanto completamente differenti per caratteristiche morfo-tipologiche, sia perché edificati in epoche successive, dagli anni ’60 ad oggi, sia perché privi di relazione funzionale e, in taluni casi, del tutto avulsi dal contesto territoriale, in quanto risultato di alcuni giganteschi interventi immobiliari originati da scelte esogene e del tutto anomale rispetto ad una logica di crescita locale e graduale (RSA Comune di Pieve Emanuele 2008).

COMMENTI E RELAZIONI PIANO/ CRITICITÀ

In riferimento ai punti in cui si articola la criticità si può affermare che gli indirizzi di Piano sono orientati alla risoluzione di queste problematiche. In particolare si evidenziano interventi mirati per ambito di intervento:

- a Fizzonasco il Piano differenzia in maniera chiara l’ambito a vocazione residenziale da quello produttivo attraverso interventi che porteranno una maggiore vivibilità della frazione sia per i residenti che per gli addetti al settore artigianale e produttivo.

- a Pieve la previsione di un nuovo asse servizi permette di risolvere la carenza rilevata (quali ad esempio attrezzature socio- culturali e socio- assistenziali) non solo attraverso l’aumento della dotazione, ma anche prevedendo nuove localizzazioni distribuite in modo omogeneo sul territorio comunale, in modo da aumentare la qualità e la vivibilità urbana.

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TEMA

INFRASTRUTTURE E MOBILITÁ

CRITICITÁ

- Il sistema della viabilità urbana non risulta correttamente gerarchizzato e specializzato;

- La rete ciclopedonale esistente ha un’estensione insufficiente.

SPECIFICAZIONE DELLE PROBLEMATICHE RILEVATE

La rapida espansione degli insediamenti residenziali e produttivi ha comportato “il conglobamento delle strade intorno alle quali essa si è sviluppata, determinando il decadimento della loro funzionalità sia a causa della accresciuta domanda di servizio indotta dagli insediamenti stessi, che del ruolo che la strada è chiamata a svolgere nei confronti dei crescenti flussi di attraversamento del territorio comunale” (RSA Comune di Pieve Emanuele 2008).

“L’asse stradale realizzato sul perimetro degli insediamenti di Fizzonasco e Pieve Centro non svolge adeguatamente la funzione di richiamare e smaltire il traffico pesante avente origini e/o destinazioni esterne ai nuclei urbani e che, anzi tali flussi particolarmente a Fizzonasco, interessano strade con caratteristiche geometriche non appropriate, sulle quali, per di più, gravitano insediamenti residenziali frammisti a quelli produttivi. La stessa strada presenta, altresì, un basso livello di saturazione, svolgendo assai limitatamente il ruolo di cintura di distribuzione per la rete interna ai nuclei edificati” (RSA Comune di Pieve Emanuele 2008).

Il Rapporto Ecosistema Metropolitano 2007 della Provincia di Milano rileva una criticità per quanto concerne il sistema delle piste ciclabili esistenti nel territorio di Pieve Emanuele, dove si contano solo 24 metri di pista ciclabile ogni 1000 abitanti, la media provinciale è di 727 m ogni 1000 abitanti, mentre per la media dei comuni in provincia di Milano aventi numero di abitanti compresi tra 15.000 e 50.000, il dato è di 355 m ogni 1000 abitanti.

COMMENTI E RELAZIONI PIANO/ CRITICITÀ

In riferimento ai punti in cui si articola la criticità si può affermare che il gli indirizzi di Piano sono orientati alla risoluzione di queste problematiche. In particolare si evidenziano interventi mirati a:

- decongestionare gli insediamenti a carattere residenziale/misto dal traffico pesante di attraversamento con l’obiettivo di aumentarne la vivibilità e la fruibilità;

- sviluppare il sistema di mobilità dolce attraverso un aumento quantitativo e qualitativo delle reti ciclopedonali, che integrate ai corridoi biotici, diventano un elemento cardine di collegamento fra i diversi sistemi ambientali con l’obiettivo di fruttare le potenzialità degli ambiti naturalistici, in particolare quelli legati ai sistemi idrici.

Con la consapevolezza delle capacità ridotte del Piano di risolvere la complessità delle problemi riguardanti il traffico di attraversamento, si può ipotizzare la formulazione di scenari volti alla risoluzione delle problematiche in via Gobetti.

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5. Monitoraggio Il monitoraggio è l’attività attraverso la quale si tiene sotto controllo l’evoluzione nel tempo delle componenti ambientali, territoriali e socioeconomiche e l’andamento degli effetti del piano. La VAS deve essere in grado di mantenere un costante controllo degli effetti del piano anche durante la sua attuazione. La Direttiva europea esprime in modo evidente come le conseguenze sull’ambiente debbano essere tenute sotto controllo durante tutto l’iter di preparazione e stesura del piano come anche nella sua attuazione. Le azioni di monitoraggio ambientale vengono introdotte in Italia a partire dalla formulazione dei pareri di compatibilità ambientale nel 1989, mentre vengono previste in modo esplicito con la direttiva VAS nel 2001 all’articolo 10 comma 1: ”Gli Stati membri controllano gli effetti ambientali significativi dell'attuazione dei piani e dei programmi al fine, tra l'altro, di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti e essere in grado di adottare le misure correttive che ritengono opportune”. Per i piani e i programmi sottoposti a valutazione ambientale è necessario quindi definire un Programma di Monitoraggio Ambientale (PMA) per il controllo degli effetti ambientali significativi dell'attuazione dei piani o programmi al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, individuare eventuali effetti negativi imprevisti e adottare opportune misure correttive. La progettazione del sistema del monitoraggio è prevista in fase di elaborazione del Piano e comprende:

- individuazione degli indicatori e delle fonti dei dati; - la definizione delle loro modalità di aggiornamento; - l’individuazione di criteri e/o soglie in base ai quali occorre riorientare il Piano; - la definizione della periodicità della relazione di monitoraggio; - l’identificazione delle competenze relative alle attività di monitoraggio e l’organizzazione della

partecipazione. I sistemi di monitoraggio rappresentano uno strumento indispensabile per adottare eventuali misure correttive da applicarsi nel momento in cui si dovessero rilevare effetti non conformi a quelli previsti dal Piano e dalla fase di valutazione. Inoltre, è compito del processo di monitoraggio rendere noto, mediante l’emissione di rapporti di monitoraggio periodici, in che modo vengono perseguiti gli obiettivi e gli eventuali effetti prodotti dalla realizzazione degli interventi. Questa attività si svolge, per la VAS del PGT di Pieve Emanuele, in due momenti:

1. in primo luogo osservando lo stato dell’ambiente, desunti dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, avvalendosi dell’andamento di indicatori di stato capaci di descrivere le condizioni ambientali e territoriali;

2. in secondo luogo evidenziando gli effetti derivanti dalla fase di attuazione del Piano per verificarne l’efficacia delle azioni, avvalendosi sia degli indicatori di stato già utilizzati per descrivere lo stato dell’ambiente ed indicatori di riposta utilizzati per misurare gli effetti di specifiche politiche ambientali (nel caso in cui risultino utili), sia di indicatori prestazionali (di natura ambientale, economica, sociale, urbanistica o territoriale) associati agli obiettivi e interventi di Piano capaci di descrivere gli effetti derivanti dall’implementazione dello strumento di pianificazione.

Il numero e la tipologia di indicatori selezionati è dipeso dai seguenti fattori: - significatività dell’indicatore; - popolabilità dell’indicatore (per questa ragione si fa riferimento al paniere di indicatori

utilizzati nel RSA); - aggregabilità degli indicatori.

Il Piano di Monitoraggio che accompagna il PGT può articolarsi in successivi momenti di verifica attraverso la stesura di Rapporti di Monitoraggio quali strumenti per rappresentare l’andamento dell’implementazione del Piano, in modo da capire eventuali errori compiuti nella fase precedente di realizzazione delle azioni e adottare possibili alternative alle azioni intraprese. La cadenza nella redazione dei Rapporti di Monitoraggio dipende dalla scelta degli indicatori selezionati e dalla frequenza con cui le informazioni relative ad essi sono aggiornate e disponibili. Se dai risultati ottenuti in fase di monitoraggio emergono valori degli indicatori diversi da quelli attesi, l’Amministrazione comunale responsabile del PGT può decidere le modalità con cui intervenire: spesso si definiscono nuove azioni in modo da evitare il peggioramento delle condizioni ambientali o socio-economiche.

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5.1 Indicatori di stato Si propone di seguito l’elenco per tema degli indicatori di stato, da aggiornarsi ogni due anni.

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5.2 Indicatori di prestazione

Nella tabella che segue si rappresenta lo schema degli indicatori scelti, organizzati per ambiti tematici, in riferimento alla struttura degli obiettivi del PGT.

NUOVA CITTÀ CORDIALE

Indicatore Note Unità di misura

Grado di tutela paesistica Rapporto percentuale tra aree sottoposte a specifico regime di tutela e superficie territoriale

%

Aree degradate con potenzialità di riqualificazione paesistica

Verde attrezzato/abitante mq/ab

Dotazione di servizi per la formazione

Scuola dell’obbligo mq/alunno

Produzione di energia da fonti rinnovabili

Energia prodotta da fonti rinnovabili sul totale di energia comprata

%

Percentuale di rifiuti destinati alla raccolta differenziata

%

Consumi di acqua potabile pro - capite

Consumi annuali per abitante mc/(anno x abitante)

QUALITÀ URBANA DIFFUSA

Indicatore Note Unità di misura

Grado di urbanizzazione del territorio (Superficie urbanizzata/superficie territoriale)

Nel definire la superficie di nuova urbanizzazione, tiene conto dell’urbanizzato a scopo residenziale, produttivo, per servizi terziari e commerciali e servizi di pubblica utilità e per infrastrutture stradali

mq/mq

Superficie di nuova urbanizzazione/superficie territoriale

Nel definire la superficie di nuova urbanizzazione, tiene conto dell’urbanizzato a scopo residenziale, produttivo, per servizi terziari e commerciali e servizi di pubblica utilità e per infrastrutture stradali

mq/mq

Lunghezza delle piste ciclopedonali Km

Grado di frammentazione dell’urbanizzato

Rapporto tra il “perimetro sensibile” delle aree urbanizzate e loro superficie

m/mq

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VERDE E RETE ECOLOGICA

Indicatore Note Unità di misura

Nuove aree boschive mq

Numero di fontanili riqualificati N°

Lunghezza tratti sistema idrico riqualificati

ml

Lunghezza delle piste ciclopedonali Km

Km piste ciclabili/Km strade comunali

Fasce verdi realizzate Lunghezza siepi e filari ml

Nuove aree boschive mq

VIABILITÀ E MOBILITÀ

Indicatore Note Unità di misura

Quota modale del trasporto pubblico (grado di utilizzo della mobilità pubblica)

%

Numero di corse trasporto pubblico locale

Numero di fermate trasporto pubblico locale

Livello medio di saturazione della rete stradale principale

(veic/h)/

(veic/h)