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Settembre 2014
Verifica di polimerizzazione del Gradia da laboratorio con lampada led multiwave. Mauro Cattaruza, Fabio Spizzo Introduzione Il Gradia da laboratorio è un composito che la GC commercializza per il solo impiego odontotecnico. Si tratta, tuttavia, di un materiale dalle eccellenti proprietà estetiche, che può essere utilizzato direttamente su paziente, non richiedendo nessun altro dispositivo di polimerizzazione che una comune lampada fotopolimerizzatrice. Quando questo materiale è stato messo in commercio, la GC indicava per la sua fotoattivazione l’impiego di una lampada alogena. L’evoluzione attuale delle lampade fotopolimerizzatrici e l’impiego di dispositivi con sorgenti led, ormai comune in odontoiatria, piuttosto che in odontotecnica, mette ora in discussione il fatto che il Gradia da laboratorio possa essere correttamente fotoattivato con lampade led ad uso dentale. Esistono due principali tipologie di lampade led, quelle che utilizzano un unico led monocromatico e quelle cosiddette multiwave, che dispongono di tre o quattro led, con diverse lunghezze d’onda, capaci di emettere uno spettro luminoso più ampio.
Fig. 1(a sinistra) Particolare di una lampada fotopolimerizzatrice ad un led; fig. 2 (a destra) Lampada multiwave nel cui interno si vedono 4 leds in accensione; tre presentano uno stesso colore blu e un quarto, di colore viola è responsabile del secondo picco di emissione compreso tra i 400 e 430 nm, circa.
Le lampade multiwave, ad un esame spettrofotometrico, mostrano due distinti picchi di emissione luminosa, uno posizionato tra i 450 e i 500 nm, sovrapponibile a quello di una comune lampada led monocromatica, l’altro, solitamente di intensità minore, tra i 400 e i 450 nm. Queste due diverse emissioni luminose ricadono non solo nello spettro di sensibilità del canforochinone, posto con picco a 470 nm, ma anche in quello di altri catalizzatori, sempre oggi più in uso, come il fenilpropanedione, la leucina e il triptofano, non altrimenti attivabili da una comune lampada ad un unico led. Confrontando lo spettro di emissione di una lampada multiwave con quello di una alogena, si osserva una sorprendente sovrapposizione qualitativa delle due curve, tanto da supporre che una lampada led multiwave possa avere pari prestazioni, rispetto ad un lampada alogena.
Scopo di questo lavoro è quello di verificare se il Gradia possa essere effettivamente fotoattivato con una lampada led multiwave, conseguendo pari prestazioni meccaniche di quelle ottenute con una lampada alogena.
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380 400 420 440 460 480 500 520 540 560 580
Optilux 1
Optilux 2
FlashSoft
FlashMax
Demi
Coltolux
Bluephase C8
Fig 3 (sopra) Curve spettrofotometriche di alcune lampade fotopolimerizzatrici (Cattaruzza, Spizzo, 2009). La Optilux è una lampada alogena con curva molto ampia compresa tra i 400 e i 500 nm; Flashsoft, FlashMax, Demi e Coltolux sono lampade led ad un solo led, con picco di emissione compreso tra i 450 e i 460 nm; la Bluephase C8 è una lampada multiwave con due picchi di emissione, uno sui 410 nm, l’altro sui 460 nm.
Materiali e metodo Sono stati preparati dei campioni di composito con Gradia da laboratorio (colore DA3) delle dimensioni di 1 x 3 x 15 mm; suddivisi in due gruppi, sono stati fotoattivati per 60 secondi, utilizzando nel primo caso una lampada alogena Optilux 501 (Demetron-‐Kerr), nell’altro una lampada led multiwave Bluphase C8 (Vivadent). La lampada Optilux è stata dotata di puntale turbo da 8 mm con potenza di emissione luminosa di 1240 mW/cm2; la lampada Bluphase C8 presentava un puntale standard da 10 mm di diametro con emissione luminosa di 1350 mW/cm2. I campioni sono stati sottoposti a test meccanico su tre punti al fine di rilevarne il modulo elastico; la distanza tra gli appoggi è di 10 mm; l’apparecchiatura utilizzata è la RSA-‐G2 della TA Instruments; temperatura ambiente 22°C.
Fig 4 (in alto a sinistra) Lampada alogena Optilux 501 (Demetron-‐Kerr); fig. 5 (in alto a destra) Lampada led multiwave Bluephase C8 (Vivadent); fig 6 (in basso a sinistra) apparecchiatura RSA-‐G2 utilizzata per la misurazione del modulo elastico; fig 7 (in basso a destra) Supporto per test meccanico su tre punti.
Risultati Nella tabella sottostante sono riportati i valori di modulo elastico ottenuti. Di seguito il grafico relativo.
Discussione Il numero ridotto di campioni realizzati per ciascun gruppo non soddisfa un sufficiente criterio statistico, tuttavia, i dati sono comunque significativi, a mio parere, per valutare indicativamente l’efficacia delle lampade testate sul composito Gradia. La GC dichiara per il Gradia da laboratorio un modulo elastico di 6,92 GPa. I valori qui ottenuti sono complessivamente inferiori. Ciò può essere verosimilmente attribuibile alla geometria dei campioni che considera una lunghezza ridotta rispetto ai migliori canoni di preparazione del campione per la misurazione del modulo elastico.
LAMPADE CAMPIONI MOD.ELASTICO (GPa) VALORI MEDI (GPa) Bluephase C8 BPH1 4,9 5,0 BPH2 5,1 Optilux 501 OLX1 4,3 4,5 OLX2 4,7
Tab. I (in alto) Risultati di modulo elastico ; fig. 8 (in basso) Grafico dei valori di modulo elastico rilevati per i campioni OLX 1, 2 e BPH 1, 2.
Tuttavia, in questa valutazione non ci si è proposto la determinazione del valore assoluto di modulo elastico, ma un confronto, e quindi un dato relativo, tra l’efficacia di una lampada led multiwave e quella di una lampada alogena. I valori di modulo elastico ottenuti confermano l’efficacia di una lampada led multiwave, quantomeno al pari di una lampada alogena. La differenza media di 0,5 GPa rilevata, che pone la lampada led ad un valore di efficacia superiore a quello dimostrato dalla lampada alogena, è probabilmente da attribuirsi alla differenza di energia emessa tra le due lampade e alla maggiore dimensione del puntale della lampada led (10 mm) rispetto alla alogena (8 mm). La Lampada Bluephase C8 presenta una potenza di emissione luminosa superiore di 110 mW/cm2, rispetto alla Optilux; un puntale più ampio probabilmente rende anche omogenea la conversione del composito. Conclusione Dai rilievi condotti in questa ricerca possiamo affermare che non c’è alcun limite di fotattivazione sul composito Gradia da laboratorio da parte di lampade led multiwave. In questo lavoro non sono state testate lampade led tradizionali ad un led. Ciò non esclude che anch’esse possano essere efficaci, ma il dato dovrebbe essere suffragato anche da una dettagliata conoscenza dei catalizzatori, e del loro spettro di sensibilità, che GC impiega nel composito Gradia. Al momento, solo le lampade led multiwave garantiscono uno spettro di emissione luminosa sovrapponibile a lampade alogene, che rientrano nelle indicazioni di fotoattivazione fornite da GC.