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Viaggio nel pianeta sanità Carlo Guccione Franco Laratta VIAGGI0 NEL PIANETA SANITÀ Carlo Guccione Franco Laratta «Il piano di rientro è fallito. Non lo di- ciamo noi ma lo certifica il Tavolo Massicci, che ha prolungato di tre anni la gestione commis- sariale. Ma ci chiediamo: può chi ha già fal- lito continuare a gestire la sanità in Ca- labria? Lo può fare chi è stato sindaco per molti anni di un Comune sciolto per mafia? Scopelliti faccia un passo indietro: affrontiamo insieme il dramma della sanità in Calabria. Tutte le forze politiche e sociali della Calabria si ritrovino per fermare il declino della sanità calabrese». 2ª edizione

Viaggio nel Pianeta Sanità di Carlo Guccione e Franco Laratta

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VIAGGIO NEL PIANETA SANITA' 2 EDIZIONE

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Viaggio nel pianeta sanità

Carlo Guccione Franco Laratta

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Car lo Guccione Franco Laratta

«Il piano di rientro è fallito. Non lo di-ciamo noi ma lo certifica il Tavolo Massicci, che ha prolungato di tre anni la gestione commis-

sariale. Ma ci chiediamo: può chi ha già fal-lito continuare a gestire la sanità in Ca-labria? Lo può fare chi è stato sindaco per molti anni di un Comune sciolto per mafia? Scopelliti faccia un passo indietro: affrontiamo insieme il dramma della sanità in Calabria. Tutte le forze politiche e sociali della Calabria si ritrovino per fermare il declino della sanità calabrese».

2ª edizione

Franco LarattaCandidato al Consiglio Regionale nel 2005, ha ottenuto circa 8.000 voti di preferenza, rimanendo per tre mesi, nel 2010, in Consiglio prima di optare per la Camera. E’ deputato della Repubblica dal 2006.In Calabria si è sempre occupato di temi sociali quali: la sanità, l’immigrazione, il precariato, i trasporti, la questione morale, le condizioni dei carcerati, la corruzione in politica, l’ambiente.Alla Camera è membro della Commissione Trasporti e telecomu-nicazioni; della Commissione bicamerale per la Semplificazione; già membro della Commissione bicamerale Antimafia.

La sua attività alla Camera

tipo di atto Primofirmatario Co-firmatario

disegno di legge 6 164

mozione - 42

interpellanza 6 36

interrogazione a risposta orale 2 19

interrogazione a risposta scritta 96 47

interrogazione in commissione 11 30

risoluzione in assemblea - 1

risoluzione in commissione - 11

risoluzione conclusiva - 3

odg in assemblea 15 39

emendamenti 19 470

Franco Laratta è anche autore di diverse pubblicazioni. Fra le al-tre: Cronache di fine impero (2012); P. Antonio Pignanelli a 25 anni dalla morte (2011); Miseria e nobiltà. della Politica e della Società (2009); La lunga notte della Calabria (2006); Riflessioni Libere (2004); Il Villaggio svanito (1999); Quando in Sila cade la neve (1994); La villa dei sette piani (1992); Non sparate sul croni-sta (1990); Biografia di P. Antonio Pignanelli (1987).

www.francolaratta.it

Carlo GuccioneE’ stato eletto, nella circoscrizione di Cosenza per il Pd, con 7.654 preferenze. Nato a Cosenza, il 13 Marzo 1960, è spo-sato ed ha due figlie. Negli anni Ottanta, ha iniziato l’attività politica nel Movimento giovanile del Pci - la Fgci- di cui è stato segretario provinciale e componente della Direzione nazionale. Nel 1985 è stato eletto consigliere comunale a Cosenza e nel 1993 è stato segretario cittadino del Pds. Segretario provincia-le dei Ds nel 2000, dal 2005 al 2007 è stato segretario regio-nale Ds della Calabria. Nel 2007 è stato eletto nell’Assemblea nazionale del Pd. Dal 2002 al 2006 è stato anche vicepresi-dente nazionale del Partito Democratico per il Mezzogiorno. In quest’occasione, ha promosso un progetto di legge di iniziativa popolare sottoscritto da oltre 100.000 cittadini per l’inserimento lavorativo di tutti i giovani inoccupati residenti nel Mezzogiorno. Alle primarie dell’ottobre 2009, è stato eletto segretario regio-nale del Pd in Calabria, ottenendo, con la mozione Bersani, il

78,6% dei voti. Tra le sue passioni, gli scacchi ed il cinema.

La sua attività in Consiglio Regionale

Proposte di Legge presentate come primo firmatario 2Proposte di Legge presentate come cofirmatario 7Interrogazioni 49Mozioni Risultati 13Interpellanze Risultati 3

www.carloguccione.com

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RIUNIONE CONGIUNTA DEL TAVOLO TECNICO PER LA VERIFICA DEGLI ADEMPIMENTI REGIONALI CON IL COMITATO PERMANENTE PER LA

VERIFICA DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA Regione Calabria

Riunione del 7 novembre 2012 Oggetto della riunione:

- Aggiornamento posizione debitoria

- Andamento del II trimestre 2012

- Verifica attuazione del Piano di rientro

- Verifica adempimenti.

Sono presenti: per il Tavolo di verifica degli adempimenti: i rappresentanti delle Amministrazioni centrali

(Ministero dell’economia e delle finanze, Ministero della salute), dell’Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome; del Dipartimento per gli Affari regionali, Turismo e Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’ulteriore rappresentante della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome – Regione Veneto;

per il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza (LEA) i rappresentanti delle Amministrazioni centrali (Ministero dell’economia e delle finanze, Ministero della salute), dell’Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, del Dipartimento per gli Affari regionali, Turismo e Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, delle regioni – Campania e Toscana;

il Commissario e i Sub commissari della Regione Calabria;

l’advisor contabile.

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vigente e la certificazione dell’avvenuta risoluzione per nullità dei rapporti di lavoro instaurati illegittimamente;

in relazione all’accreditamento istituzionale non ritengono la documentazione adeguata a superare le criticità evidenziate; in relazione ai singoli decreti inviati, chiedono nuovamente di inviare solo un report di aggiornamento sullo stato delle autorizzazioni e dell’accreditamento ed una relazione dalla quale si evinca il rispetto della normativa vigente;

in relazione alle vicende della nomina del Direttore generale della ASP di Reggio Calabria e alle connesse vicende giudiziarie, prendono atto delle dichiarazioni del Commissario in merito al reintegro dell’Arch. Carullo in ottemperanza dell’ordinanza 65/2012;

in relazione alla Fondazione Campanella, ribadendo la necessità che la Regione individui un percorso che conduca alla ridefinizione a regime dell’assetto giuridico della fondazione Tommaso Campanella, chiedono di ricevere specifiche informazioni rispetto: alla collocazione e al numero dei posti letto della Fondazione, nonché alle

tipologie di prestazioni effettuate dalla stessa; ai rapporti della Fondazione Campanella con l’AOU Mater Domini e con

l’AO Pugliese Ciaccio, nonché con l’Università Magna Grecia; all’accreditamento della struttura; al personale; a quanto espresso dal Subcommissario D’Elia in ordine alla procedura di

liquidazione. in relazione ai beni e servizi chiedono di essere aggiornati sulla collaborazione tra

Consip e Sua e sull’attuazione delle previsioni del DL 95/2012 in relazione alle prestazioni da privato ribadiscono la necessità di conoscere lo stato

di sottoscrizione di tutti i contratti con gli erogatori privati, riferiti a tutte le tipologie assistenziali. Chiedono di conoscere le iniziative adottate per l’attuazione di quanto disposto in merito alle prestazioni ospedaliere e specialistiche dall’art. 15, comma 14, del DL. 95/2012, convertito, con modificazioni, dalla L. 135/2012.

- in ordine alla verifica adempimenti l’istruttoria è ancora in corso. In relazione alle numerose criticità in essere e al fine di consolidare e rendere effettivamente strutturali gli interventi previsti nel Piano di rientro la cui realizzazione sta avvenendo con ritardi, Tavolo e Comitato chiedono alla struttura commissariale di redigere ed adottare il Programma operativo per gli anni 2013-2015 entro il 31 dicembre 2012.

In tale stato di cose la valutazione sull’erogazione delle risorse è rinviata e si richiama la regione ad attivarsi al fine di risolvere tutte le criticità rappresentate nel corso della riunione.

estratto dal verbaledel Tavolo Massicci del 7 novembre 2012

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vigente e la certificazione dell’avvenuta risoluzione per nullità dei rapporti di lavoro instaurati illegittimamente;

in relazione all’accreditamento istituzionale non ritengono la documentazione adeguata a superare le criticità evidenziate; in relazione ai singoli decreti inviati, chiedono nuovamente di inviare solo un report di aggiornamento sullo stato delle autorizzazioni e dell’accreditamento ed una relazione dalla quale si evinca il rispetto della normativa vigente;

in relazione alle vicende della nomina del Direttore generale della ASP di Reggio Calabria e alle connesse vicende giudiziarie, prendono atto delle dichiarazioni del Commissario in merito al reintegro dell’Arch. Carullo in ottemperanza dell’ordinanza 65/2012;

in relazione alla Fondazione Campanella, ribadendo la necessità che la Regione individui un percorso che conduca alla ridefinizione a regime dell’assetto giuridico della fondazione Tommaso Campanella, chiedono di ricevere specifiche informazioni rispetto: alla collocazione e al numero dei posti letto della Fondazione, nonché alle

tipologie di prestazioni effettuate dalla stessa; ai rapporti della Fondazione Campanella con l’AOU Mater Domini e con

l’AO Pugliese Ciaccio, nonché con l’Università Magna Grecia; all’accreditamento della struttura; al personale; a quanto espresso dal Subcommissario D’Elia in ordine alla procedura di

liquidazione. in relazione ai beni e servizi chiedono di essere aggiornati sulla collaborazione tra

Consip e Sua e sull’attuazione delle previsioni del DL 95/2012 in relazione alle prestazioni da privato ribadiscono la necessità di conoscere lo stato

di sottoscrizione di tutti i contratti con gli erogatori privati, riferiti a tutte le tipologie assistenziali. Chiedono di conoscere le iniziative adottate per l’attuazione di quanto disposto in merito alle prestazioni ospedaliere e specialistiche dall’art. 15, comma 14, del DL. 95/2012, convertito, con modificazioni, dalla L. 135/2012.

- in ordine alla verifica adempimenti l’istruttoria è ancora in corso. In relazione alle numerose criticità in essere e al fine di consolidare e rendere effettivamente strutturali gli interventi previsti nel Piano di rientro la cui realizzazione sta avvenendo con ritardi, Tavolo e Comitato chiedono alla struttura commissariale di redigere ed adottare il Programma operativo per gli anni 2013-2015 entro il 31 dicembre 2012.

In tale stato di cose la valutazione sull’erogazione delle risorse è rinviata e si richiama la regione ad attivarsi al fine di risolvere tutte le criticità rappresentate nel corso della riunione.

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Cariati: uno schiaffo durissimo la fine del 'Cosentino'!mercoledì 23 gennaio 2013

A Cariati si è consumato uno scempio. Noi sin dal primo momento abbiamo sostenuto la gra-vità della soppressione dei piccoli ospedali. Ma ne siamo ancora di più convinti oggi nel vede-re come è stati ridotto il 'Cosentino' di Caria-ti. Un ospedale modello, punto di riferimento per tutta la fascia ionica, gestito e curato con mille attenzioni da fior di professionisti di no-tevole livello. La chiusura di questo ospedale grida vendetta. Oggi , nonostante tutto, vedia-mo un pronto di soccorso che, sebbene morti-ficato, garantisce 15.000 accessi all'anno, con un ambulatorio di cardiologia che da risposte importanti a tutto il territorio. Ma il 'Cosen-tino' ha urgente bisogno di vedere potenziato il pronto soccorso, anche per evitare le troppe perdite di tempo, tra uno spostamento e l'al-tro, per i pazienti costretti a vagare in cerca di interventi urgenti".L'on Laratta ha visitato l'intera struttura, tro-vandola in condizioni migliori rispetto a tanti altri presidi ospedalieri, auspicando che il pre-sidente Scopelliti riveda il ruolo e la funzione di questa struttura ospedaliera, che potrebbe ancora dare molto a questo territorio.Qui funzione bene una R.S.A Medicalizzata di ottimo livello. Ma tutto ciò non basta se il 'Cosentino' viene sempre più ridotto e sottou-tilizzato. Ci sono invece tutte le condizioni per un suo recupero all'interno del sistema ospe-daliero regionale "

Le dimissioni del direttore amministrativo dell’AO di Cosenza.Cosa succede nella sanità cosentina?

mercoledì 23 gennaio 2013

Franco Laratta e Carlo Guccione: “Le dimissioni di Achille Gentile e prima ancora di Fabio Cedolia da direttore amministrativo dell’Azienda Ospedalira di Cosenza, rivelano una spietata guerra di potere nella sanità calabrese. Perché Achille Gentile se n’è andato da direttore amministra-tivo? Perché le dimissioni costrette di Fabio Cedolia? Sono interrogativi che richiedono una risposta netta e chiara. Il caos nella sanità calabrese é sempre più evidente. Ma da parte dei suoi vertici non arrivano decisioni coraggiose. Arrivano invece giochi di potere finalizzati al controllo delle strutture sanitarie. Che in tempo di campagna elettorale hanno un valore particolare. Chi governa la Regione e la sanità della Calabria, usa metodi e mezzi sempre più spregiudicati sulla pelle dei cittadini e dei pazienti.

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nità Presentato un esposto denuncia

sullo stato dell’ospedale spoke di Castrovillarilunedì 21 gennaio 2013

Il sindaco Mimmo Lo Polito, il consigliere regio-nale Carlo Guccione e il deputato Franco Laratta si sono recati presso la Procura della Repubblica di Castrovillari per consegnare l’esposto denuncia sullo stato dell’ospedale spoke della città che non è più nelle condizioni di garantire i Livelli Essenziali e la continuità Assistenziale, alla luce delle violazio-ni del Decreto 103/12 che prevede 223 posti letto per acuti, mentre nella realtà ad oggi sono solo 109 i posti letto attivati.

SIGNOR PROCURATORE DELLA REPUBLICAPRESSO IL TRIBUNALE DI

CASTROVILLARI

Esposto-Denuncia ex art. 333 c.p.p.

I sottoscritti Laratta Francesco, nato a San Giovanni in Fiore (CS) il 26.12.1959 ed ivi residente, Guccio-ne Carlo, nato a Rende (CS) il 13.3.1960 e residente in Cosenza, Lo Polito Domenico, nato a Castrovilla-ri (CS) il 19.5.1966 ed ivi residente, rispettivamente Parlamentare della Repubblica Italiana, Consigliere della Regione Calabria, Sindaco del Comune di Ca-strovillari, espongono alla S.V. quanto segue.La Legge Finanziaria per l’anno 2005 ha previsto in capo alle regioni in squilibrio economico la necessità di procedere ad una ricognizione delle cause che lo determinano ed alla elaborazione di un programma di riorganizzazione e riqualificazione del Servizio Sa-nitario Regionale.E così, versando la Regione Calabria in uno stato di squilibrio economico, con il decreto legge n°78/09, convertito con la Legge n°102/09, attesa la necessità e l’urgenza di tutelare l’erogazione delle prestazioni sanitarie comprese nei Livelli Essenziali di Assisten-za, si è stabilito che la Regione predisponga un Piano di Rientro contenente misure di riorganizzazione e riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale, da sottoscriversi con l’Accordo di cui all’art. 1, comma 180, L. n°311/04 e s.m.i.Il Piano di Rientro in questione è stato predispo-sto con delibera della Giunta Regionale n°845 del 16.12.09 ed approvato con successiva delibera della Giunta Regionale n°908/09.Gli interventi previsti dal Piano di rientro hanno ca-rattere vincolante per la Regione che è obbligata a ri-muovere i provvedimenti, anche legislativi, ed a non adottarne di nuovi che siano di ostacolo alla piena

attuazione del Piano medesimo (Cfr. art. 2, comma 95, Legge Finanziaria 2010).Peraltro, con deliberazione del Consiglio dei Mini-stri, adottata nella seduta del 30.7.10, il Presidente pro tempore della Regione Calabria; dott. Giuseppe Scopelliti, è stato nominato Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro dai disavanzi del Settore Sanitario.In particolare il Commissario è stato incaricato di dare attuazione al piano di rientro e di provvedere alla realizzazione di specifici interventi, affiancato in tale compito da due sub commissari, identifica-ti nel dott. Luciano Pezzi e nel dott. Luigi D’Elia, quest’ultimo in sostituzione del dimissionario dott. Navarria.In particolare, i compiti ed i poteri attribuiti al Commissario ad acta attengono all’adozione di tutte le misure indicate nel piano di rientro, nonché agli ulteriori atti e provvedimenti normativi, ammini-strativi e gestionali implicati dal PdR, in quanto pre-supposti o comunque correlati e necessari alla com-pleta attuazione del Piano; alla verifica della piena ed esatta attuazione del piano a tutti i livelli di governo del sistema sanitario regionale; alla trasmissione al Consiglio Regionale dei provvedimenti legislativi re-gionali rivelatisi di ostacolo all’attuazione del piano di rientro e dei programmi operativi adottati.In considerazione di ciò, si è avuta la necessità di individuare presupposti, condizioni e limiti per ri-organizzare la rete ospedaliera avendo riguardo al fabbisogno di assistenza della popolazione, all’ap-propriatezza clinica ed organizzativa del processo

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produttivo nonché al contesto territoriale.E così, da un lato si è giunti ad individuare l’entità dei posti letto esistenti per soggetti erogatori, pub-blici e privati, articolati per area geografica, dall’altro l’entità dei posti letto derivanti dal fabbisogno.Con il DPRG n°18/10 la rete ospedaliera è stata ri-organizzata in1) n°3 ospedali con funzioni HUB, uno per il nord,

uno per il centro ed uno per il sud, con previ-sione di centri di eccellenza e di alta specialità e punto di riferimento dell’area geografica prescel-ta;

2) n°8 ospedali con funzioni di spoke, ovvero col-legamento tra territori diversi della stessa area, con specialità sanitarie di media complessità nel trattamento delle patologie e con DEA (diparti-mento di emergenza e accettazione);

3) n°4 ospedali con funzione di base, ed ospedali generali con funzione di medicina interna, orto-pedia, chirurgia generale, anestesia e pronto soc-corso H24;

4) n°4 ospedali di zona montana per le zone disagia-te;

5) n°13 centri di assistenza primaria territoriale, al fine di assicurare la continuità assistenziale deri-vante dalla riconversione di 17 ospedali.

Nella successiva riorganizzazione della rete ospeda-liera, avvenuta con DPGR 106/11, l’ospedale di Ca-strovillari veniva riconfermato con funzioni di spoke e gli venivano assegnati 223 posti letto.Il contenuto di tale provvedimento veniva recepito dal direttore Generale dell’ASP di Cosenza con atto deliberativo n°1782/12 con il quale veniva dichia-rato l’avvio del processo di riordino in osservanza ai DDPGR 18/10 e 106/11.Acquisiti i necessari pareri è stato da ultimo emanato il decreto del Presidente della Giunta Regionale n° 103/12 con cui si è dato avvio al riordino ai sensi dei provvedimenti sopra citati.Ebbene, benché fossero stati individuati 223 posti letto, ad oggi l’ospedale di Castrovillari conta solo 114 posti letto, quindi ben 109 posti letto in meno rispetto a quanto stabilito dal decreto 103/12 e dai successivi provvedimenti attuativi.E’ indubbio che alcune scelte politiche ed ammi-nistrative siano dettate dalla necessità di razionaliz-zare la spesa pubblica in materia sanitaria epperò, laddove alcuni impegni vengano assunti attraverso provvedimenti aventi carattere vincolante, nel senso che ci si assume la responsabilità di assicurare piena attuazione a quanto in essi contenuto a garanzia di diritti inviolabili costituzionalmente garantiti e di situazioni giuridiche qualificate, occorre adottare senza ritardo tali atti.Nel caso descritto non si è in presenza di generica

negligenza o di scarsa sensibilità istituzionale ma del consapevole mancato compimento di atti a cui i sog-getti pubblici funzionalmente preposti non hanno ottemperato.L’attuale condizione dell’ospedale di Castrovillari è frutto dell’inadempimento di disposizioni che si aveva il compito politico, ma prima ancora giuridi-co, di eseguire.Sussisteva una doverosità dell’esecuzione del decreto 103/12 da parte degli organi istituzionali a ciò depu-tati in assenza della quale è ipotizzabile la fattispecie di reato di cui all’art. 328 c.p.Non si tratta di mera inerzia o di un semplice non facere, né di una omissione o di un ritardo in relazio-ne al quale vi sia una giustificazione di assoluta im-possibilità, si è in presenza, al contrario, di condotte reiterate indebite in violazione dei doveri imposti dalla legge.Il disposto di cui all’art. 328 c.p è di assoluta chia-rezza atteso che impone al pubblico ufficiale di agire senza ritardo per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica o di ordine pubblico o di igiene e sanità e sanziona il medesimo pubblico ufficiale laddove ri-fiuti di compiere atti del suo ufficio.Alla luce di quanto esposto, i sottoscritti Laratta Francesco, Guccione Carlo e Lo Polito Domenico, sollecitano un tempestivo intervento della Procura della Repubblica al fine di verificare le condizioni in cui opera il nosocomio di Castrovillari e di indivi-duare eventuali ipotesi di reato con la punizione dei soggetti responsabili.

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nità Dal “Decreto Trematerra” al “Decreto Scilipoti”!

lunedì 21 gennaio 2013

Le mani della Regione sulla Sanità a fini elettora-li. Dopo Acri ora San Giovanni in Fiore. Pronti a presentare formale denuncia. E’ andata: siamo alle mani sulla sanità. Siamo arrivati al pieno utilizzo delle strutture sanitarie al fine di raccogliere consen-si elettorali! Dopo il ‘decreto Trematerra’ che utiliz-za l’ospedale di Acri ai fini meramente elettorali (lì si vota per le amministrative e prima ancora per le politiche che vedono un Trematerra in lista), con il quale si raccontano un cumulo di falsità agli elettori di quella cittadina, è la volta di San Giovanni in Fio-re, dove è stato annunciato il ‘Decreto Scilipoti’ (il perché ve lo diremo la prossima volta, ma bastarebbe dare un’occhiata alla lista del Pdl al Senato). Miraco-lo dei miracoli, il direttore generale dell’Asp di Co-senza, Scarpelli, si accorge che anche a San Giovanni in Fiore c’è un ospedale. Anzi c’era un ospedale, oggi ridotto ad una larva per scelta di Scopelliti. Dopo 3 anni di denunce, manifestazioni popolari, proteste e rivolte dei cittadini, l’Asp di Cosenza (ma chissà chi è il ‘mandante’?) annuncia che ‘intende investire sull’’ospedale di San Giovanni in Fiore”! Magari fos-se vero. Diremmo: meglio tardi che mai. In realtà si tratta solo di fumo negli occhi. Solo promesse, nes-suna risorsa prevedibile. Stupisce, e non poco, vede-

re il dott. Scarpelli, che pure in passato si era rifiu-tato di sostenere alcuni provvedimenti a favore dei precari, oggi si presta a volgari operazioni elettorali. Saremmo felicissimi vedere gli interventi a favore dei piccoli ospedali calabresi che stanno morendo. Ma interventi veri, non il fumo negli occhi.Ad esempio: abbiamo proposto sin dal primo mo-mento, che i cosiddetti ‘ospedali di montagna’ (che in realtà non sono altro che uno scatolone vuoto!) svolgessero tutte le funzioni di Ospedali Generali. Perchè la montagna calabrese ha bisogno di veri ospedali, non di surrogati senza alcuna funzione. Ed oggi la montagna e le aree interne sono state private di una qualsivoglia forma di assistenza e cure!Insistiamo su questa proposta. E su questo chiamia-mo alla responsabilità Scopelliti e anche i Direttori generali per le loro competenze. Rispondano se han-no a cuore i piccoli ospedali e gli ospedali di mon-tagna. Ma siamo pronti a denunciare all’opinione pubblica, e non solo!, tutti i tentativi di ‘sporcare’ la campagna elettorale con determinazioni false e ingannevoli. Noi su questo non molleremo un se-condo. E siamo pronti a gesti clamorosi di denuncia.on Franco Laratta - deputatoon Carlo Guccione - consigliere regionale

Ospedale di Rossano,la situazione sempre più grave

venerdì 18 gennaio 2013

Rossano, pronto soccorso del locale ospedale. Terza visita dell’on. Laratta nel giro di pochi mesi. Dopo i blitz estivi insieme al con-sigliere regionale Guccione, l’on Laratta ha voluto rendersi conto di persona nel pomeriggio di oggi, della situazione del Pronto Soccorso. Nella sala d’attesa numerose persone in attesa. Nelle stanze del Pronto Soccorso un medico, un infermiere e un altro addetto del 118. La tensione e la stanchezza del personale sono visibilissimi.“Abbiamo visto e toccato con mano come le condi-zioni siano ulteriormente peggiorate. Ogni giorno il pronto soc-corso è preso d’assalto. Un centinaio di persone chiedono assistenza e cura. Ma qui trovano una situazione sempre più grave. Il personale medico e infermieristico non riesce a garantire la continuità assistenziale, i pazienti denunciano di sentirsi soli e abbandonati, i reparti dell’ospedale non riescono ad assorbire i pazienti da ricoverare. Con ogni certezza, qui a Rossano non sono garantiti i Livelli Essenziali di Assistenza”!L’on La-ratta ha poi sentito e parlato con i pazienti in attesa, raccogliendo amarezza e sofferenza per la lunga attesa e per l’assenza di certezze.“Vorremmo augurarci che il nostro esposto alla Procura della Repubblica di Rossano (presentato tre mesi fa) abbia prodotto un avvio di indagini approfondite. Perchè qui ci sono seri rischi per i pazienti. Mentre il personale dell’ ospedale è sottoposto a fortissime pressioni. In queste condizioni siamo molto preoccupati per la tenuta dell’ospedale e in particolare modo del Pronto Soccorso”!

18gennaio 2013

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Precari della Sanità, subito la prorogaSenza di loro crollano letteralmente interi reparti!

venerdì 28 dicembre 2012

Incontrando stamane a Cosenza una rappresenza dei lavoratori precari in servizio nel sistema sa-nitario della Calabria, l’on Laratta ha chiesto al Commissario Scopelliti di procedere all’immedia-ta proroga dei precari calabresi!Dopo i decreti del Ministro Balduzzi e i provve-dimenti approvati dal Parlamento con i quali si è proceduto alla proroga dei precari nei diversi set-tori della Pubblica Amministrazione fino al luglio 2013, ci aspettiamo che Scopelliti proceda imme-diatamente alla proroga dei lavoratori del compar-to sanitario che non rientrano nelle norme della Legge sulla Stabilità e nei decreti governativi.Sappiamo tutti, e noi lo abbiamo toccato con mano nel corso del nostro viaggio nel ‘pianeta Sa-nità della Calabria’, che i precari delle ‘Asp di Co-senza, Crotone e Reggio Calabria, sono indispen-sabili al funzionamento degli ospedali e della rete assistenziale. Senza di loro crollano letteralmente interi reparti!Il Parlamento e il Governo del Paese hanno rispet-tato gli impegni presi. Noi ne abbiamo fatto una battaglia nelle Aule della Camera. Ma ora la Re-gione deve procedere alla proroga dei suoi precari. Si sta giocando non solo sulla pelle dei lavoratori ma anche su quella dei pazienti.

Il decreto sullo Spoke di Acri è carta stracciasabato 5 gennaio 2013

All'ombra del nuovo ospedale Spoke Acri – Castrovillari si consuma anche una polemica, tutta politica, tra il deputato del Partito democratico Franco Laratta e l'europarlamentare dell'Udc Gino Trematerra.Ieri è stato Franco Laratta a replicare alle affermazioni del segretario regionale dello scudocrociato sull'ospe-dale Spoke. “L'On Gino Trematerra – scrive Laratta in una nota - ha una così lunga militanza politica che gli dovrebbe consentire di capire tante cose. Sa benissimo come si fa a far credere alla popolazione una cosa per poi farne un'altra. Sa benissimo – prosegue il deputato del Pd - che purtroppo l'ospedale di Acri rimarrà esattamente quello che è ora. Sa benissimo che il decreto è carta straccia. Sa benissimo che serve ora, serve per tre o quat-tro mesi e poi tutto resterà come prima”.Secondo Franco Laratta, “l'On Trematerra racconta una bugia grande come una casa quando mi fa dire cose che io a Castrovillari non ho mai detto. Per la precisione, alla conferenza stampa di Castrovillari io ho detto le stesse cose ripetute ai giornalisti di Acri. E cioè che il decreto è una bufala. L'accorpamento dei due ospedali è una bufala. Il tutto – si legge ancora nella nota - rimane una pura mano-vra elettorale. Se poi Trematerra sostiene il contrario, faccia parlare il vertice dell'Asp di Cosenza. Magari in una conferenza stampa a Castrovillari e poi ad Acri. Sentiamo i tecnici, mettiamo da parte la politica. Vogliamo conoscere le cifre, i tempi, le risorse. Acri merita un ospedale vero, non un cumulo di chiacchiere”.

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15dicembre 2012

Sanità calabrese sempre più al collasso!sabato 22 dicembre 2012

“Scopelliti irresponsabile annuncia cose da libro di sogni” lo sostengono Franco Laratta e Carlo Guccione nel corso di una visita all'ospedale di Castrovillari dove hanno duramente criticato le ultime uscite di del presidente Scopelliti in cui annunciava i successi delle sue scelte nel settore Ospedaliero. "Niente di più falso –continuano i due esponenti del Partito Democratico- Questa è sanità-elettorale. Si annunciano nuovi ospedali generali, perfino nuove assunzioni, ma tutto è campato in aria. Non fosse altro perché il Tavolo Massicci ha di fatto certificato il fallimento del Piano di rientro di Scopelliti. Prorogando di altri 3 anni la gestione commissariale in Calabria!”Quello di Castrovillari, secondo Guccione e Laratta, è un ospedale mortificato. Disattesi tutti gli impegni. La situazione del locale ospedale civile è molto seria. Quello che doveva essere un ospedale spoke, quindi di riferimento di un'intera area, in realtà è un ospedale depotenziato. Segno del fallimento del commissario Scopelliti. Ora il presidente si fermi, riveda l'intero suo piano, ragioni con tutte le forze politiche e sindacali su come fermare il caos nella sanità calabrese. Gli on. Laratta e Guccione, alla fine della visita a Castrovilla-ri, hanno tenuto una conferenza stampa assieme al sindaco della città del Pollino Lopolito e il Consigliere provinciale Vico.

Nelle aree interne della Calabriasiamo vicini all’emergenza sanitariaCure negate e rischi per decine di migliaia di cittadini

sabato 15 dicembre 2012

Visita stamane all’ospedale di San Gio-vanni in Fiore degli esponenti del Pd Franco Laratta, deputato, e Carlo Guc-cione consigliere regionale. Evidenzia-to con forza il forte declino dell’ormai ex ospedale silano ‘divenuto un simu-lacro, un fantasma di ospedale che si sta spegnendo come una candela”.Laratta e Guccione hanno messo in evi-denza come ‘gli ospedali di montagna di Acri e San Giovanni in Fiore, stanno subendo un gravissimo declassamento, anzi sono ormai stati privati dei servizi essenziali, senza i reparti fondamentali, senza il personale necessario, del tutto inidonei a garantire il livello essenziale di cura e assistenza. Tenendo conto che si tratta di aree interne di forte disagio, senza più l’ospedale nel pieno delle sue funzioni, i cittadini rischiano la vita!! Gli inverni rigidi e lunghi, la neve e il ghiaccio per almeno 4 mesi all’anno, la distanza dagli ospedali vicini (almeno 60 km) ci fanno dire che qui sono a rischio decine di migliaia di cittadini. Acri e San Giovanni in Fiore contano infatti una popolazione residente di 20 mila abitanti, oltre al circondario.”! Laratta e Guccione hanno espresso dure critiche al presidente Scopelliti ‘che ha fallito su tutti i fronti’ e alle stesse amministrazioni comunali del po-sto, “ incapaci di difendere le strutture ospedaliere e di avanzare una proposta alternativa”! L’appello quindi alla Regione è quello di riconsiderare le scelte sugli ospedali di montagna, di fermare il declino, di potenziare i servizi essenziali, di avviare un percorso a medio di termine per la loro trasformazione in ospedali generali. Questa è la formale proposta di Laratta e Guccione, per la quale si chiede ai comuni interessati di farla pro-pria e a Scopelliti di adottarla al più presto.Al termine della visita all’Ospedale di San Giovanni in Fiore si è tenuta un’affollata conferenza stampa du-rante la quale si è registrata la grande preoccupazione dei presenti per le condizioni dell’ospedale.

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Viaggio nel pianeta sanità

Può Scopelliti continuare ad essere Commissario straordinario per la Sanità in Calabria?

giovedì 13 dicembre 2012

on Laratta: "E' evidente l'incongruenza di un funzionario, delegato a recuperare un disavanzo ed un debito, che invece è imputato per avere prodotto un enorme debito pubblico, con una condotta continuata per diversi anni ed in diverse circostanze.

AL SIG. PreSIdente deL ConSIGLIo deI MInIStrI

AL SIG. MInIStro ALLA SALute, AL MInIStro deGLI InternI

InterroGAZIone A rISPoStA SCrIttA

da on. Franco Laratta, L. Garavini, A. Napoli

Per SAPere

Premesso cheIl presidente della Regione Giuseppe Scopelliti è stato nominato Commissario ad acta, ai sensi dell’art.4, comma 2, del D.L.n.159/2007

(convertito con modificazioni dalla L. 222/2007 e s.i.m.) con obiettivo tecnico dell’abbattimento del disavanzo e rientro dal debito sani-

tario della Regione Calabria. E’ quindi organo straordinario ed eccezionale dello Stato, con funzioni e compiti specificatamente indicati

nella deliberazione del Consiglio dei Ministri di nomina, per l’esercizio di funzioni amministrative in regime di temporanea deroga orga-

nizzativa dell’ ente locale.

In data 20.7.2012 il presidente Scopelliti è stato rinviato a giudizio per i reati di falso in atto pubblico e abuso di atti di ufficio, per avere

concorso alla falsificazione dei bilanci comunali, con evidente e palese grave danno per l’ente ed i suoi cittadini, e ne sono conferma og-

gettiva le risultanze delle relazioni tecniche degli ispettori ministeriali e dei periti della Procura della Repubblica di Reggio Calabria ed il

successivo lavoro della commissione nominata dal Governo dopo lo scioglimento del Consiglio per contiguità con la criminalità organiz-

zata che avrebbe accertato un ulteriore buco di debiti fuori bilancio oltre i 300 milioni di euro.

Lo stesso Scopelliti a febbraio 2012 ha ricevuto un avviso di garanzia dalla procura della Repubblica di Catanzaro per la convenzione

firmata dalla Regione con l’AIOP per l’ospedalità privata (Patto di legislatura Regione-AIOP).

Successivamente, il presidente Scopelliti è stato indagato per abuso di ufficio nell’ambito della nomina della signora Sarlo Alessandra, alla

quale è stato creato un settore della Regione Calabria al fine della nomina apicale e successivamente affidato l’incarico di verifica e certifi-

cazione del rispetto degli obiettivi del piano di rientro in sanità, con grave danno alla struttura organizzativa dell’ente ed alle sue finanze.

E’ evidente l’incongruenza di un funzionario, delegato a recuperare un disavanzo ed un debito, che invece è imputato per avere prodotto

un enorme debito pubblico, con una condotta continuata per diversi anni ed in diverse circostanze.

Si rilevano, peraltro, nella quotidianità dalle aziende e dalla stampa segnali inquietanti circa la mancata contabilizzazione dei debiti in varie

aziende e in particolare nell’ASP 5 di Reggio Calabria dove peraltro sono stati pagati soltanto il 15 % dei debiti accertati.

Il direttore generale del Dipartimento Sanità della Regione, nominato intuitu personae dal presidente Scopelliti, è indagato dalla procura

della Repubblica di Catanzaro e si è avvalso della facoltà di non rispondere a proposito del parere espresso nella deliberazione della giunta

regionale n.375 del 2011 con cui la Regione decideva di far acquistare dall’ASP 5 un immobile destinato a mercato ittico (!) dal Comune

di Reggio Calabria, accendendo un mutuo di 7 milioni di euro. Tale deliberazione è stata poi revocata su intervento del sub commissario

Pezzi che ritenne “ di non ravvisare l’esistenza dei presupposti giuridico-economici richiesti dalla Cassa Depositi e Prestiti.

Che i media hanno fatto rilevare come tale decisione della giunta fosse stata presa al solo fine di far pervenire al Comune di Reggio preziose

risorse per scongiurare la dichiarazione di dissesto, provocato dalla precedente gestione Scopelliti.

In data 5 ottobre 2012 il sub commissario Pezzi si è dimesso dall’incarico adducendo la ‘persistente incompatibilità ambientale’ e mancan-

za di “tranquillità” nell’espletare il mandato, il che induce a far ritenere pressioni di carattere non, o non solo, di carattere amministrativo

dell’apparato politico e burocratico della Regione Calabria.

Successivamente il generale Pezzi ha ritirato le dimissioni in data 24 ottobre 2012 con una lettera che mette in evidenza la situazione di

criticità in cui vive in Calabria rispetto ai rapporti con la politica regionale.

Si assiste all’assurdo che in ottobre 2012 il d.g. dell’azienda ospedaliera di Cosenza nominato dal commissario Scopelliti sia arrivato a fare

ricorso al Tar Calabria per vedere annullato un provvedimento del sub Commissario per l’emergenza sanitaria gen. Pezzi.

Proprio di recente, il ‘tavolo Massicci’ ha prorogato per altri tre anni il

commissariamento della Regione Calabria nel presupposto che non siano stati raggiunti gli obiettivi di piano, rivelando così il fallimento

dell’azione del Commissario Scopelliti.

E’ evidente che gli scarsi risultati dipendono dall’incapacità ed inattendibilità allo scopo del Commissario Scopelliti, che sembra essere

proprio la persona meno adatta formalmente e sostanzialmente per recuperare il disavanzo in sanità.

tutto CIo’ PreMeSSoSI Intende SAPere

- come sia possibile che il presidente Scopelliti permanga, nonostante tutto, funzionario delegato del Governo, laddove i fatti in se

considerati lo pongono in una condizione di assoluta carenza di legittimazione, e probabilmente anche di “titolo” a ricoprire il ruolo

di carattere straordinario ed altamente specifico. Ma va altresì considerato il serio e reale rischio che una condotta similare a quelle per

cui è indagato/imputato, comporterebbe l’impossibilità di ridurre il debito se non anche il suo aggravamento con conseguente rischio

di default della Regione Calabria, le cui conseguenze sono di facile immaginazione;

- se il Governo sia a conoscenza di detta situazione e del rischio di vedere prima occultato e poi dilatato il già enorme debito della sanità

calabrese, a tutt’oggi ancora non contabilizzato per intero;

- se il Governo non intenda provvedere, senza alcun indugio, alla nomina di nuovo commissario, deputato al fine, con la immediata

revoca di Scopelliti e la sua sostituzione.

Atti parlamentari

Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA - INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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da pagina 1 di Gazzetta del Sud14 ottobre 2012

da pagina 16di CalabriaOra16 ottobre 2012

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Viaggio nel pianeta sanità

da pagina 26 del Quotidiano della Calabria16 ottobre 2012

da pagina 16di CalabriaOra16 ottobre 2012

16ottobre 2012

A Catanzaro il presidiodei precari del settore Sanità

lunedì 15 ottobre 2012

È' in corso da stamane a Catanzaro, presso il Dipartimento dell' Assessorato Regionale alla Salute, il presidio dei precari delle strutture ospedaliere calabresi, molti dei quali non sono ancora stati confermati. A sostenere la protesta ci sono i consiglieri re-gionali Carlo Guccione e Ferdinando Aiello e il deputato Fran-co Laratta. Da stamane sono in corso colloqui con il direttore generale Orlando e gli altri dirigenti del settore. Contatti diretti anche con la struttura del Commissario Scopelliti. In tarda mat-tinata si è svolta una tesa riunione dei precari che chiedono la

riconferma del contratto e l'avvio al lavoro. Laratta, Guccione e Aiello hanno fortemente sostenuto che sono ormai a rischio diverse strutture ospedaliere, tra le quali quelle di Cosenza, Castrovillari, Acri, San Giovanni in Fiore, le quali senza il lavoro dei precari, rischiano la chiusura di interi reparti. Tra i precari ve ne sono molti in servizio da oltre dieci anni. Il Dipartimento ha garantito la massima celerità nel tentativo di risolvere il problema che si trascina da troppi giorni. Entro domani i Direttori delle Asp calabresi saranno sentiti dal Dipartimento regionale. I precari hanno ricevuto il sostegno dei sindacati calabresi presenti al presidio.Laratta, Guccione e Aiello hanno comunicato che resteranno a fianco dei precari ad oltranza a Catanzaro. Gli stessi sono costantemente a contatto con il Direttore Generale Salvatore Orlando, al fine di trovare una soluzione definitiva al precariato delle strutture ospedaliere calabresi: "non bastano più le semplici proroghe , servono soluzioni definitive. Diversamente gli ospedali calabresi rischiano il collasso".

da pagina 28 di Gazzetta del Sud16 ottobre 2012

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da pagina 32 del Quotidiano della Calabria17 ottobre 2012

Il management dell'AO di Cosenza vada in procurasabato 20 ottobre 2012

Il consigliere regionale Carlo Guccione e il deputato Franco Laratta, alla notizia che la Direzione generale dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza potrebbe richiedere il ricorso all'Autorit Giudiziaria per tutelare il nome dell'Azienda e la tranquillit degli utenti; considerato che entrambi hanno potuto verificare, nel corso di un anno e mezzo di 'sindacato ispettivo' nelle strutture ospedaliere della provincia di Cosenza, ritengono davvero opportuno che il Management procede con una denuncia alla Magistratura. Anzi, speriamo che non sia solo una notizia propagandistica ma che si proceda con le vie legali.Quello che abbiamo visto, sentito e toccato con mano in questi mesi del nostro'viaggio nella sanit calabrese', rappresenta una fotografia reale del disastro in cui si trovano i presidi ospedalieri regionali. Disastro che frut-to di gravissimi errori di politica e di gestione sanitaria. Chi ne ha le responsabilit chiaro ed evidente a tutti. Noi abbiamo solo raccontato quello che abbiamo visto.E sar di supporto la pubblicazione nelle prossime settimane, di un corposo e documentato dossier sulla stato della sanit in Calabria. Dossier che sar distribuito ai cittadini affinch possano essere informati. Lo stesso sar trasmesso al Governo e alle Istituzioni competenti.E intanto sul DEA si chiede che questa importante struttura venga al pi presto consegnata ai cittadini.Dell'intera vicenda se ne parler la prossima settimana alla Camera con una interrogazione urgente dell'on Laratta.

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Viaggio nel pianeta sanitàda pagina 26di CalabriaOra4 ottobre 2012

Al Ministro della Salute Sanità calabrese al collasso senza i precari

martedì 2 ottobre 2012

Interrogazione urgente dell' on Franco Laratta al ministro della Salute Balduzzi, in merito al rischio collasso per la sanità calabrese per la scadenza dei contratti dei precari.

AL SIG. MInIStro deLLA SALute

InterroGAZIone urGente

da on. Franco LarattaPer SAPere

Scadano fra pochi giorni i contratti dei 1135 medici, dei 490 operatori sanitari e dei 41 lavoratori interinali dell’ Azienda sani-

taria di Cosenza. Un recente parere dell’avvocatura regionale mette a rischio i vincitori di concorso, stabilizzati nel 2008/09, i

quali potrebbero perdere il posto di lavoro dopo circa 10-15 anni di attività nel settore.

La situazione assai grave della sanità calabrese, per come abbiamo avuto modo di denunciare con numerose interrogazioni

parlamentari, rischia di aggravarsi ulteriormente entro la fine di dicembre se non ci sarà la proroga dei contratti del personale

medico, infermieristico, paramedico assunto a tempo determinato e interinale. E’ infatti a tutti noto il fatto che è sui precari

che si regge il lavoro di interi reparti delle diverse strututure sanitarie calabresi. Senza di loro, il sistema sanitario calabrese

potrebbe non garantire più i Livelli essenziali di assistenza.

tutto CIo' PreMeSSo,SI CHIede dI SAPere:

-se il Governo sia a conoscenza di quanto sopra denunciato;

-che cosa intenda fare, nei limiti della propria competenza, al finire di evitare il collasso del sistema sanitario calabrese, alla

luce della scadenza dei contratti di circa 2000 operatori precari;

-se è a conoscenza che in Calabria sta diventando sempre più complicato garantire ai cittadini i Livelli Essenziali di Assistenza.

Atti parlamentari

Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA - INTERROGAZIONE URGENTE

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nità Lo scandalo degli ospedali

di montagna in Parlamentolunedì 1 ottobre 2012

Con l'arrivo dell'inverno, a rischio decine di mi-gliaia di cittadini di Acri, San Giovanni in Fiore, Serra San Bruno e Soveria"!Pieno sostegno al sindaco di Soveria Mannelli, Giuseppe Pascuzzi che ha deciso di adire il Tar contro il depotenziamento del locale ospedale. La decisione è stata assunta dal consiglio co-munale di Soveria del centro catanzarese e pun-ta all’annullamento delle decisioni assunte dal Commissario per l’attuazione del Piano di rien-tro, Scopelliti. Sullo stesso piano si sono mossi anche altri ospedali delle aree interne calabresi.Secondo l'on. Laratta, con le decisioni di Scopel-liti sono fortemente a rischio i livelli essenziali di assistenza e il diritto alla salute per come sancito dalla Costituzione e dalla leggi dello Stato.Il presidio ospedaliero di Soveria Mannelli ha sempre garantito le prestazioni sanitarie ai cit-tadini di un'area che vive in condizioni di pro-fondo disagio nel corso dei mesi invernali. Il suo depotenziamento, anticamera della soppressione vera e propria, comporterà gravi rischi per i cit-tadini di un'ampia zona, i quali non troveranno un presidio ospedaliero nel tempo massimo di 50/60 minuti.Ma ad essere in forte discussione, sostiene l'on. Laratta, è tutto l'impianto del Piano di Rientro del Presidente Scopelliti, soprattutto nella parte in cui provoca una rottura del diritto alle cure e all'assistenza nelle zone interne e nelle aree di montagna della Calabria. I cosiddetti 'Ospeda-li di Montagna' di Acri, San Giovanni in Fiore, Soveria Mannelli e Serra San Bruno (previsti dal Piano di Rientro) sono soltanto una presa in giro, perché non garantiscono in alcun modo i livelli essenziali di assistenza, sono stati ridotti a null'al-tro che a poliambulatori senza alcuna somiglian-za con gli ospedali veri e propri. Nel corso dei lunghi e freddi inverni della montagna calabrese, decine di migliaia di cittadini si troveranno sen-za pronta assistenza, senza punti nascita, senza sale operatorie e senza reparti con i primari. Un rischio grave per ampie fasce della popolazione calabrese che, improvvisamente, faranno un salto indietro di 40 anni!".L'on. Laratta ha affermato che ancora una volta chiamerà in causa il ministro della Salute affin-ché intervenga sulla gravissime conseguenze del Piano di Rientro adottato in Calabria.

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Viaggio nel pianeta sanità

da pagina 18 di Gazzetta del Sud29 settembre 2012

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da pagina 28di CalabriaOra29 settembre 2012

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da pagina 17 del Quotidiano della Calabria29 settembre 2012

Sanità in provinciadi Cosenzasituazione critica

venerdì 28 settembre 2012

L’on. Franco Laratta con i consiglieri regionali Carlo Guc-cione e Ferdinando Aiello si sono recati stamani presso il reparto di ortopedia dell’Annunziata di Cosenza che versa in condizioni critiche ed è ad un passo dalla chiusura. Su-bito dopo hanno chiesto di essere ricevuti con urgenza dal Prefetto di Cosenza Cannizzaro. Il Prefetto ha incontrato i tre esponenti politici ed è rimasto in colloquio con loro per oltre due ore.Al termine dell’incontro Laratta, Guccione ed Aiello han-no informato di avere dettagliatamente informato il Pre-fetto circa le condizioni gravissime in cui si trovano gli ospedali della provincia di Cosenza e lo stato di collasso in cui versa l’ospedale Hub di Cosenza, con particolare riferimento alla delicatissimo problema dei precari, che sono da anni impegnati nelle strutture ospedaliere, senza dei quali si rischia l’immediata chiusura di interi reparti.L’on. Laratta ha anche informato che di quanto constatato nella giornata di oggi all’ospedale Annunziata di Cosenza informerà direttamente il ministro della salute Balduzzi.

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Viaggio nel pianeta sanità

da pagina 17di CalabriaOra25 settembre 2012

da pagina 23 del Quotidiano della Calabria25 settembre 2012

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da pagina 25 del Quotidiano della Calabria23 settembre 2012

da pagina 8 di Mezzoeuro22 settembre 2012

da pagina 10di CalabriaOra23 settembre 2012

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Rossano, ospedale:Guccione e Laratta in Procura

martedì 18 settembre 2012

Il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione e il deputato del suo stesso partito, Franco Laratta han-no mantenuto la promessa assunta nei giorni scorsi. Stamattina, infatti, di prima ora, si sono recati en-trambi presso la Procura della Repubblica di Rossano e hanno consegnato nelle mani del dott. Leonardo Leone De Castris un esposto-denuncia attraverso cui evidenziano la grave situazione creatasi all’ospedale “Giannettasio” di Rossano “affinchè –si legge nel do-cumento- siano individuate, ravvisate e perseguite le violazioni di legge e le lesioni del diritto costituzio-nale alla tutela della salute che possono configurare anche fattispecie di penale responsabilità”. Immedia-tamente dopo, presso la delegazione municipale di Rossano (accanto all’ospedale civile) i due esponenti del Pd hanno tenuto una conferenza stampa a cui hanno preso parte anche il Capogruppo del Pd al Comune di Rossano Carlo Micciullo, il Consigliere comunale del Pd Teodoro Calabrò, il Consigliere provinciale del Pd Giuseppe Ranù e l’Assessore provinciale ai Trasporti Giovanni Forciniti. Nel corso dell’incontro con i giornalisti Guccione e Laratta si sono particolarmente soffermati sulla gravissima carenza di posti-letto e sulla situazione disumana del pronto soccorso del presidio ospedaliero rossanese.“L’assegnazione dei posti-letto per acuti all’ospedale di Rossano –hanno spiegato Guccione e Laratta- è asso-lutamente inadeguata alle necessità della popolazione residente ed assistita che, secondo i parametri di legge, dovrebbe contare su una dotazione effettiva di 445 posti letto (194 in meno di quelli assegnati dal DPGR 18/2010 che ne prevede 251 e 190 in meno di quelli assegnati dal DPGR 104/2012 che ne prevede 255). Abbiamo deciso di rivolgerci alla Procura della Repubblica di Rossano dopo aver registrato la totale indiffe-renza mostrata dagli organi istituzionali di fronte alle ripetute e circostanziate sollecitazioni più volte rivolte da noi al Presidente della Regione ed alla Giunta sia nelle sedi istituzionali preposte che attraverso gli organi di informazione. Un’inerzia colpevole che, peraltro, è diventata omissione ed abuso rispetto alle formali cen-sure rivolte ai preposti al Servizio Sanitario Regionale dal cosiddetto “Tavolo Massicci” e dal “Comitato per la verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza” i quali, tra le tante criticità del Servizio Sanitario in Calabria, hanno evidenziato che “alcune strutture hanno un numero di posti letto eccessivamente esiguo” nonché “la non corrispondenza tra posti letto individuati nel fabbisogno e quelli assegnati” (con particolare riferimento proprio al comparto Rossano/Corigliano così come “riordinato” con DPGR 104/2012). Ad oggi nessuno degli adempimenti richiesti da questi due importanti organismi nazionali per riportare la situazione alla normalità è stato realizzato, mentre la popolazione assistita continua ad essere esposta ai pericoli derivanti da queste gravissime omissioni”.“Per quanto riguarda il Pronto Soccorso –hanno aggiunto i due democrat- siamo di fronte ad una situazio-ne da terzo mondo. Nonostante l’abnegazione e la straordinaria volontà, il personale sanitario ormai non riesce più ad assicurare la sicurezza delle prestazioni alla cittadinanza e a tutto il territorio della costa ionica e dell’entroterra montano. Mentre Scopelliti e soci si autocelebrano per gli obiettivi raggiunti, in questa struttura sono attivi solo cinque posti-letto occupati da dodici pazienti più i parenti, i locali sono senza ricambio d’aria, i servizi igienici sono impraticabili e il sistema di ventilazione è totalmente inadeguato. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sanitaria! In questo ultimo periodo, dopo la dismissione dei due nosocomi di Trebisacce e Cariati, il numero degli utenti provenienti dall’Alto e dal Basso Jonio co-sentino è ulteriormente aumentato. Ogni giorno un numero considerevole di persone chiede assistenza alla struttura ospedaliera rossanese. Le conseguenze di tutto ciò sono davanti agli occhi di tutti: caos al pronto soccorso e allo sportello ticket, reparti sovraffollati e personale medico ed infermieristico costretto a turni massacranti per esaudire le richieste dei tantissimi pazienti ricoverati. Una situazione gravissima che ha messo in ginocchio l’intero sistema sanitario locale e che ha indotto gli abitanti di questo territorio, ormai esausti per i numerosi disagi, a chiedere un immediato intervento ai massimi vertici aziendali per riuscire a trovare

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da pagina 38 di Gazzetta del Sud19 settembre 2012

da pagina 16 del Quotidiano della Calabria19 settembre 2012

da pagina 16 del Giornale di Calabria19 settembre 2012

una rapida soluzione all’ingravescente fenomeno. I numerosi appelli lanciati al Commissario Straordinario dell’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Cosenza, Gianfranco Scarpelli, per l’attivazione di iniziative fi-nalizzate a superare l’emergenza sono, però, caduti nel vuoto. Il personale è allo stremo: con ferie ridotte a 5 giorni in estate, un medico e un infermiere per turno al pronto soccorso. C’è chi, nei giorni scorsi, ha atteso fino a tre giorni su una barella prima di essere ricoverato. I pazienti vengono trattati come “pacchi” e trasferiti a San Giovanni in Fiore (dove però trovano solo un “parcheggio”, essendo anche questo ospedale in fortissi-mo ridimensionamento, senza più reparto di chirurgia, né primari nei reparti rimasti attivi) o, addirittura, in Puglia. Tutti alla disperata ricerca di un posto, di un medico, di una visita, trasferiti in ambulanze (vecchie, con 400mila-500 mila km) e senza, talvolta, nemmeno un medico a bordo. Nei giorni scorsi si sarebbe addi-rittura toccato il fondo quando, per mancanza di posti, si è fatto accomodare un paziente anziano nel bagno. Il water è stato adattato a poltrona, visto che nelle stanze del reparto non c’erano più nemmeno posti in piedi. Una situazione veramente drammatica che qualche giorno fa ha indotto persino il medico di turno presso il Pronto Soccorso del “Giannettasio” a chiamare il locale Commissariato di Polizia ed a sporgere formale denuncia presso la Procura delle Repubblica”.“Considerata la drammaticità della situazione e l’inerzia insopportabile e gravemente colpevole dei massimi organi istituzionali calabresi –hanno concluso Guccione e Laratta- riteniamo che tutto ciò meriti un urgente approfondimento di indagini da parte della magistratura, affinchè siano accertate le responsabilità, le omis-sioni colpevoli e l’inerzia irresponsabile dei vertici istituzionali.Continuare ad andare avanti così è diventato davvero impossibile! In gioco c’è la salute e la sicurezza dei cit-tadini di un ampio territorio, che si vedono quotidianamente negati i più elementari e fondamentali presidi di assistenza sanitaria e la garanzia costituzionale della tutela del diritto alla salute”.

da pagina 28 di Calabria Ora19 settembre 2012

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18settembre 2012

da pagina 37 di Gazzetta del Sud18 settembre 2012

da pagina 34del Quotidiano della Calabria18 settembre 2012

da pagina 14 di Calabria Ora19 settembre 2012

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settembre 2012da pagina 32del Quotidiano della Calabria14 settembre 2012

da pagina 32di Calabria Ora14 settembre 2012

da pagina 34 di Gazzetta del Sud14 settembre 2012

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8/6settembre 2012

da pagina 23del Quotidiano della Calabria8 settembre 2012

da pagina 16del Corriere della Calabria6 settembre 2012

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da pagina 37di Gazzetta del Sud2 settembre 2012

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Agli ospedalidi Rossano e Coriglianoè allarme rossoLaratta e Guccione: "Nei prossimi giorni ci recheremo alla Procura di Rossano per denun-ciare quanto visto e sentito. Agli ospedali di Rossano e Corgliano è allarme rosso. Non pos-siamo più limitarci alla denuncia politica e agli atti di sindacato ispettivo. Non ce lo sentiamo in coscienza, perchè qui si rischia davvero la vita"!Laratta e Guccione toccano con mano, da oltre un anno, cosa stia accadendo alla rete ospeda-liera calabrese dopo la chiusura di 17 piccoli ospedali in seguito al Piano di Rientro di Sco-pelliti.I due esponenti del pd si sono presentati di pri-ma mattina, oggi Domenica, agli ospedali di Rossano e Corigliano, a distanza di due mesi dalla loro precedente visita.Dopo la lunga e dettagliata visita ispettiva, parlano ai giornalisti. L'on Laratta:" Con ama-rezza diciamo che la situazione non solo non è cambiata, ma è decisamente peggiorata"! Poi Carlo Guccione : "A Corigliano non hanno nemmeno avvertito il bisogno di sostituire quella poltrona del Pronto soccorso, vecchia di almeno 40 anni, rattoppata alla meno peggio, che già la volta scorsa avevamo segnalato tra le cose assurde che avevamo visto nel pronto soccorso. ". E ancora: "gli ospedali spoke di Rossano e Corigliano, sono solo Ospedali virtuali, perchè quello che è previsto nei decreti dell' Asp esiste solo sulla carta. Non c'è niente nella realtà quotidiana, nè i posti letto previsti, nè il personale e tantomeno le attrezzature". L'on Laratta racconta poi di un infermiere costretto a fare tre turni di notte consecutivi! Mentre i medici lavorano senza sosta, al di là di ogni norma e contratto. E ad agosto l'assalto ai pronto soccorso è stato continuo, giorno e notte, e in molti casi si è sfiorata la rissa, hanno chiamato i vigili, hanno rischiato di essere aggrediti anche i medici e gli infermieri di turno!'Laratta e Guccione non usano mezzi termini quando parlano delle condizioni che hanno trovato stamane: " Personale allo stremo: ferie ridotte a 5 giorni in estate. Un medico e un infermiere per turno al Pronto soc-corso; A Rossano c'è chi nei giorni scorsi ha atteso fino a tre giorni in una barella del Pronto soccorso prima di essere ricoverato. I pazienti vengono trasferiti, come merce in scatola, fino a San Giovanni in Fiore (dove però trovano solo un 'parcheggio', essendo l'ospedale in fortissimo ridimensionamento, senza più chirurgia nè primari nei reparti rimasti in vita) e addirittura nelle Puglie. Tutti alla disperata ricerca di un posto, di un medico, di una visita, trasferiti in ambulanze (vecchie, con 400mila- 500 mila km!) senza un medico a bordo'.I due esponenti politici raccontano poi che al Pronto soccorso di Rossano: "Nei giorni scorsi hanno dovuto far accomodare un anziano paziente nel bagno! Il water si è adattato a poltrona, visto che nelle stanze del reparto non c'erano più nemmeno posti in piedi", afferma l'on Laratta dicendosi anche 'profondamente disgustato di quanto visto"!A questo punto, Laratta e Guccione hanno deciso di rivolgersi alla Procura per una formale denuncia: "Fi-nora abbiamo utilizzato la strada politica e istituzionale. E' da circa due anni che presentiamo interrogazioni, scriviamo a Scopelliti e ai Ministri competenti, denunciamo il degrado della sanità calabrese con pubbliche conferenze stampa. Ma tutto questo non è servito a niente. IL presidente-Commissario Scopelliti va avanti come un treno impazzito. Distruggendo le rete ospedaliera operante da oltre 30-40 anni, per lasciare un deserto. Ora che temiamo chiaramente che sia rischio la salute, e in alcuni casi anche la vita di chi si rivolge ad un ospedale calabrese, non ci rimane che chiamare la Magistratura affinchè verifichi le responsabilità di tanto drammatico degrado"!

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da pagina 24del Quotidiano della Calabria27 agosto 2012

da pagina 19di Gazzetta del Sud27 agosto 2012

da pagina 9di Calabria Ora27 agosto 2012

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Viaggio nel pianeta sanitàda pagina 25del Quotidiano della Calabria22 agosto 2012

da pagina 32di Gazzetta del Sud22agosto 2012

da pagina 12di Calabria Ora22 agosto 2012

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Incontro ad Acquappesa coni dipendenti delle Terme Luigiane

lunedì 20 agosto 2012

L'on Franco Laratta ha incontrato oggi ad Acquappesa, alcuni dipendenti delle Terme Luigia-ne. Nei prossimi giorni farà visita agli altri stabilimenti calabresion Laratta: " La Regione con le sue scelte sciagurate uccide gli stabilimenti termali calabresi. Autentici gioielli del settore turistico-economico calabrese"!La decisione di Scopelliti dello scorso 7 agosto, di tagliare del 30% i budget degli stabilimenti termali per il 2012, porta praticamente alla chiusura anticipata degli stessi. A rischio anche un'eccellenza del settore: le Terme Luigiane di Acquappesa (CS) che potrebbero perdere diverse centinaia di posti di lavoro diretti e indiretti. La consenguenza sarà anche un drastico ridimen-sionamento dell'economia di tutto il Tirreno cosentino.Il decreto di Scopelliti prevede che il budget per le strutture termali calabresi Sateca Spa Terme Luigiane, Terme di Spezzano Albanese, Terme Sibarite Spa, Terme Caronte Spa, Stabilimento Termale Fonti Sant’Elia e Consorzio Termale Antonimina, dovrà essere calcolato al lordo dei ticket e della quota-ricetta, anzichè al netto del ticket. Questo provocherà la chiusura anticipata degli stabilimenti termali. Mentre saranno a irschio anche i salari ai dipendenti.Il settore delle Terme ha in Calabria un lunga storia e una positiva ricaduta economica in vaste aree della nostra regione. Le sole Terme Luigiane garantiscono cinquecentomila prestazioni ter-mali all’anno, con un fatturato di tre milioni di euro, con 700 posti di lavoro garantiti. Ottime anche le prestazioni e i posti di lavoro garantiti da tutti gli altri stabilimenti calabresi.Mentre ci si aspettava nuovi investimenti a sostegno delle Terme calabresi, si deve registrare una decisione del tutto negativa di Scopelliti, in grado di danneggiare fortemente l'intero settore. Chiediamo pertanto al presidente di rivedere il suo decreto con assoluta urgenza.

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da pagina 27di Calabria Ora20 agosto 2012

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Blitz al Pronto Soccorso di Paola e CetraroSiamo davvero all'anno zero!

lunedì 20 agosto 2012

Di primo mattino il deputato del pd Franco Laratta e il consi-gliere regionale Pd Carlo Guccione si sono presentati al Pronto soccorso dell' Ospedale di Paola, e subito dopo a quello di Cetraro. Ospedali 'spoke', quindi non ospedaletti di periferia. Una visita alla struttura e ai pronto soccorso, l'incontro con medici e dirigen-ti, due parole con i pazienti che affollano i corridoi e gli ingressi. Per Laratta e Guccione: "In questi ospedali si è toccato con mano un profondo senso di abbandono e d'impotenza. Qui si sono viste cose che dovrebbero farci vergognare di essere calabresi ed italiani. In entrambi i pronto soccorso il personale non può far fronte ad una media di 120-130 accessi al giorno: mancano medici ed ope-ratori al tal punto che i primari non possono andare in ferie dal 2009! E questa estate turni forzati di tutto il personale per garanti-re il servizio. Nonostante ciò, di notte è in servizio un solo medico! Manca di tutto, c'è preoccupazione e scoramento negli operatori che si devono assumere responsabilità gravi, a volte decisive per la vita dei pazienti. Ma è difficile assumere decisioni se poi, come a Cetraro, in pieno agosto si guasta la TAC e nessuno la ripara. E ci si chiede sconsolati: ma come si può lavorare ad un pronto soccorso se non c'è la TAC? Ma accade anche che si veda arrivare d'im-provviso un'ambulanza che, senza un medico a bordo, trasporta un infartuato: nessun preallarme, nessun avviso. Funziona cosi in un Pronto soccorso in cui due lettighe con 35 anni di vita funzio-navano fino a qualche giorno fa ( e sono ancora in bella mostra lungo i corridoi). Le stesse durante il servizio si spaccavano e quasi lasciavano cadere per terra il paziente. Ora c'è una nuova lettiga, una sola, per 120 persone al giorno!A Paola l'assegnazione del codice al paziente che si presenta al pronto soccorso (scelta fondamentale per la vita delle persone e per il funzionamento dell'intero presidio) avviene in uno stretto corridoio all'interno dello stesso pronto soccorso. E qui si trova anche la Guardia medica: tutti insieme in una gran confusione di ruoli, segno di un degrado che non conosce limiti.Paola e Cetraro dovrebbe essere gli ospedali di riferimento dell'in-tero Tirreno cosentino, dopo la chiusura di altri presidi della zona, e anche quello di San Marco Argentano. Ma dopo la cura di Sco-pelliti, scopri strutture che non reggono l'urto, che non sono at-trezzate per far fronte ad emergenze e anche all'ordinario. Durante la stagione estiva, sul tirreno cosentino gravitano anche 500 mila turisti. Che ovviamente reclamano cura e assistenza. Ma gli annun-ci e i decreti di Scopelliti sul potenziamento di questi ospedali, sul numero dei posti letto, su nuove attrezzature, cozzano con la realtà dei fatti. E gli ospedali spoke risultano più deboli e più poveri di un anno fa, prima cioè della chiusura di 17 piccoli presidi sanitari.E così il fallimento del Piano di rientro dal deficit si tocca con mano in quest strutture. E diventa il fallimento dell'intera sanità in Calabria'!

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del Quotidiano della Calabria20 agosto 2012

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da pagina 26di Gazzetta del Sud7 agosto 2012

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da pagina 10del Quotidiano della Calabria7 agosto 2012

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da pagina 11di Calabria Ora24 luglio 2012

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Chiamato in causa in ministro della Salute. Situazione sanitaria calabrese nel caos

sabato 21 luglio 2012

Situazione sanitaria calabrese nel caos.Pazienti a rischio. Chiusi i piccoli ospedali, ma i grandi stanno scop-piando.L'on Laratta fa un bilancio del suo viaggio, fatto insieme al consigliere regionale Guccione, negli ospedali calabresi, mettendo in risalto una situazione drammatica che è stata verificata direttamente.L'on Franco Laratta chiama in causa in ministro della Salute, Balduzzi:" Fermi subito, sig.Ministro, lo scempio di Scopelliti. In Calabria la salute non è più garantita a nessuno"!Al termine di un viaggio nella sanità calabrese, durato circa un anno, durante il quale sono stati visitati decine di ospedali piccoli e grandi, il deputato del pd ha scritto al ministro della Salute, presentando un'in-terrogazione parlamentare urgente.

AL SIG. MInIStro deLLA SAnItà

InterroGAZIone urGente

da on. Franco Laratta Per SAPere

la situazione della Calabria, per quando riguarda l’assistenza e il diritto alla salute, è sempre più grave.

I cittadini calabresi sono costretti a sopportare il pagamento di tasse e tributi vari per circa 100 euro all’anno, mentre in altre regioni italiani l’esborso è pari a 30-40 euro. A ciò occorre

aggiungere un ulteriore incremento delle aliquote fiscali Irap e Addizionale regionale Irpef per l’anno d’imposta in corso nella misura, rispettivamente, di 0,15 e 0,30 punti.

Proprio di recente, il consigliere regionale della Calabria, Carlo Guccione, ha avuto modo di denunciare le condizioni in cui versa la Calabria nel settore della Salute, con una lettera al

Ministro delle Salute e una serie di interrogazioni al presidente della Regione.

Al punto in cui ci troviamo, nonostante il gigantesco carico fiscale, la Calabria non rispetta i Livelli Essenziali di Assistenza: la chiusura di 17 piccoli ospedali ha creato una condizione

di confusione e caos in diversi centri della Calabria. I cittadini sono smarriti, non trovano punti di assistenza e cura, anche perchè la Regione non ha mai provveduto alla riconversione

in 13 Centri di Assistenza Primaria Territoriale (CAPT), mentre gli ospedali convertiti, sulla carta, in Casa della Salute, non si capisce bene quali siano le attività sanitarie che dovranno

garantire, per cui si muovono in piena confusione, senza alcuna direttiva, senza sapere quali siano gli obiettivi da raggiungere.

Nel contempo, la regione Calabria non si è dimostrata capace di eliminare gli sprechi e le clientele che sopravvivono, e in alcuni casi si sono rafforzate, nel sistema sanitario della

Calabria.Persiste, quindi, una grave esposizione debitoria ed un forte ritardo nella ridefinizione della rete territoriale ospedaliera e di emergenza-urgenza che provoca gravi disfunzioni e non

garantisce assolutamente i Livelli Essenziali di Assistenza e la continuità assistenziale.

Durante il viaggio nella sanità calabrese, fatto nel corso di un anno, dallo scrivente insieme al consigliere regionale della Calabria, Carlo Guccione, sono state visitate e controllate diverse

strutture ospedaliere della Calabria.

Si è così potuto verificare come il sistema sanitario territoriale non solo presenta condizioni di particolare gravità con enormi punte di inefficienze, ma anche come gli ospedali Spoke ed

Hub della nostra regione sono cosa ben diversa da ciò che viene definito nei decreti del Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro dal disavanzo sanitario, il presidente

Scopelliti.Condizione molto grave al Pronto soccorso dell’ Ospedale di Cosenza, dove i medici fanno miracoli per sopportare un peso eccessivo, spropositato, dovuto soprattutto alla chiusura di

tanti piccoli ospedali della provincia. Condizioni assai difficili, ai limiti della totale confusione, presso gli Ospedali di Vibo Valentia, Rossano, Corigliano, Castrovillari dove si vive alla

giornata, manca praticamente tutto, mentre gli stessi medici denunciano il rischio per i pazienti, ai quali non possono essere garantire le cure previste e necessarie. In questi ospedali si

tocca veramente con mano il fallimento della politica sanitaria regionale, che ha privato del minimo indispensabile le strutture ospedaliere che avrebbe dovuto garantire a tutti un livello

di assistenza di particolare riguardo.

Situazione ai limiti del collasso per gli ‘ospedali di montagna di San Giovanni in Fiore e Acri, due grandi comuni delle aree interne del cosentino, fortemente ridimensionati, ridotti ai

minimi termini, mentre per le popolazioni di montagna interessate non vi è più alcuna reale garanzia di cure e assistenza. Grandissima la preoccupazione per i comuni di Rogliano, Cariati,

Praja a Mare, Trebisacce, San Marco Argentano, Lungro, dove i relativi piccoli ospedali sono stati smantellati o fortemente ridimensionati, senza che per le popolazioni interessate vi sia

una pur minima certezza e soprattutto senza che gli ospedali di riferimento siano stati potenziati e rafforzati in vista dell’arrivi di pazienti dagli ospedali smantellati. Tutto questo non può

far altro che portare al caos e alla totale confusione, con gravi rischi per la certezza e la sicurezza delle cure e dell’assistenza.

Particolarmente grave il caso dell’ Ospedale di Castrovillari. Se consideriamo, ad esempio, il Decreto n. 103 del 05.07.2011 che stabilisce come deve essere organizzato l’ospedale Spoke

di Castrovillari ed individua in 223 i posti-letto da mettere a disposizione dei cittadini, ci si accorge che, ad oggi, la situazione di questo presidio ospedaliero offre solo 106 posti-letto per

acuti, 14 in Day-Hospital e Day Surgery e 15 multidisciplinari che non possono essere considerati posti-letto per acuti.

Una situazione assolutamente allarmante che dà la giusta dimensione dello stato comatoso in cui versa la situazione sanitaria calabrese, in cui non vengono rispettati addirittura neanche

i parametri e gli standards previsti dal Piano di Rientro.

Intanto Cgil, Cisl e Uil Pollino-Sibaritide-Tirreno da tempo denunciano inascoltate, limiti, criticità, incongruenze di scelte miopi che realizzano una fortissima sperequazione nell’offerta

sanitaria fra le diverse aree della Calabria, con interi territori fortemente penalizzati, nei quali non si assicurano i livelli essenziali di assistenza. Sul territorio non viene garantita la con-

tinuità assistenziale ed il diritto di cura, si mette a rischio la sicurezza dei cittadini e degli operatori sanitari, non si registrano segnali rispetto alla costruzione della rete della medicina

territoriale. Per il sindaco si registra un pericoloso allungamento delle liste di attesa, che per molte prestazioni sono intollerabili, con la conseguente incapacità di arrestare il fenomeno di

una emigrazione sanitaria diventata necessità per i calabresi, con i costi che essa produce che rappresentano il più grande ostacolo alla razionalizzazione della spesa sanitaria. L’inversione

di tendenza annunciata e mai attuata, la persistente volontà di sfuggire ad ogni confronto rispetto all’atto aziendale, le conseguenze di scelte, che, lungi dal realizzare una razionalizza-

zione efficace dei costi e una piena valorizzazione delle professionalità, hanno prodotto un ulteriore drammatico peggioramento del sistema di offerta sanitaria.

tutto CIo' PreMeSSo,SI CHIede dI SAPere:

-se il Ministro della Salute sia a conoscenza di quanto su esposto;

-se sia a conoscenza dei rischi che corrono i cittadini, ai quali non viene più garantito il Livello Essenziale di Assistenza;

-se sia a conoscenza che i calabresi sono costretti a sopportare un sistema sanitario inefficiente e in piena confusione, a fronte di un esborso economico davvero eccessivo e insopportabile

- se sia a conoscenza come fino a questo momento le scelte di politica sanitaria, con il relativo Piano di Rientro messo in atto dal Commissario Scopelliti, non hanno azzerato il debito

sanitario calabrese- che cosa intenda fare per fermare la situazione di attuale profondo degrado in cui versa la sanità in Calabria.

Intanto Cgil, Cisl e Uil Pollino-Sibaritide-Tirreno da tempo denunciano inascoltate, limiti, criticità, incongruenze di scelte miopi che realizzano una fortissima sperequazione nell’offerta

sanitaria fra le diverse aree della Calabria, con interi territori fortemente penalizzati, nei quali non si assicurano i livelli essenziali di assistenza. Sul territorio non viene garantita la con-

tinuità assistenziale ed il diritto di cura, si mette a rischio la sicurezza dei cittadini e degli operatori sanitari, non si registrano segnali rispetto alla costruzione della rete della medicina

territoriale. Per il sindaco si registra un pericoloso allungamento delle liste di attesa, che per molte prestazioni sono intollerabili, con la conseguente incapacità di arrestare il fenomeno di

una emigrazione sanitaria diventata necessità per i calabresi, con i costi che essa produce che rappresentano il più grande ostacolo alla razionalizzazione della spesa sanitaria. L’inversione

di tendenza annunciata e mai attuata, la persistente volontà di sfuggire ad ogni confronto rispetto all’atto aziendale, le conseguenze di scelte, che, lungi dal realizzare una razionalizza-

zione efficace dei costi e una piena valorizzazione delle professionalità, hanno prodotto un ulteriore drammatico peggioramento del sistema di offerta sanitaria.

Atti parlamentari

Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA - INTERROGAZIONE URGENTE

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da pagina 35 del Quotidiano della Calabria23 giugno 2012

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da pagina 13 di Mezzoeuro23 giugno 2012

da pagina 30di CalabriaOra23 giugno 2012

da pagina 38di Gazzetta del Sud23 giugno 2012

Pronto soccorso di Corigliano

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da pagina 15di CalabriaOra19 giugno 2012

da pagina 35di Gazzetta del Sud20 giugno 2012

da pagina 35 del Quotidiano della Calabria19 giugno 2012

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da pagina 33di Gazzetta del Sud9 giugno 2012

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da pagina 28del Crotonese9 giugno 2012

da pagina 28 del Quotidiano della Calabria9 giugno 2012

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da pagina 30 del Quotidiano della Calabria3 giugno 2012

da pagina 35 del Quotidiano della Calabria1 giugno 2012

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da pagina 24di CalabriaOra29 maggio 2012

da pagina 30di CalabriaOra27 maggio 2012

da pagina 32di Gazzetta del Sud29 maggio 2012

da pagina 9di CalabriaOra11 maggio 2012

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da pagina 21del Quotidiano della Calabria1 maggio 2012

da pagina 3 di Mezzoeuro5 maggio 2012

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Fondazione Campanella. Non possiamo penalizzare la sanità che funziona!

martedì 10 aprile 2012

"Vogliamo si giunga al più prestoad una soluzione defini-tiva e positiva sulla Fondazione Campanella. Non è pos-sibile sacrificare anche la sanità che funziona, sull’altare del Piano di rientro. Se ci sono delle eccezioni da fare la regione Calabriae il Tavolo Massicci ne dovranno pren-dere atto, non tanto per il gusto di mantenere in piedi le strutture, ma perché qui stiamo parlando di sanità di qualità,della salute dei cittadini e del destino di centinaia di persone che operano in uno dei poli d’eccellenza nel pianeta sanitario meridionale ”.Lo sostiene il parlamentare del Pd Franco Laratta che ieri sulla questione ha avuto un incontrocon il candidato sindaco delcentrosinistra a Catanzaro, Salvatore Scalzo. L'on Laratta haannunciato una interpellanza urgente al governo e al ministero della Salute in particolare,insieme ad altri suoi colleghi parlamentari, affinchè la questio-ne della Fondazione Campanella venga affrontata con particolarissima attenzione dal Governo e dalla Regione Calabria.“Quella finora emersa nella vertenza Campanella sa di approssimazionee scarsissima capacità della nostra regio-ne di trovare unasoluzione positiva. Noi vogliamo salva-guradare un’eccellenza che ha dato sollievo a tanti cala-bresi ed è stata un freno per l’emigrazione sanitaria. Non si può buttare a mare tutto per soddisfare la burocrazia della carta e dei timbri, né tantomeno per ottemperare a un piano che prevede il rientro economico da un lato ma dall’altro costringe ad ulteriori esborsi verso altre re-gioni coi malati di cancro che si fanno curare altrove. Ai pazienti calabresi - prosegue Laratta - non interessa se la Campanella sia di diritto privato o di diritto pubbli-co, interessa esclusivamente se in quel centro fanno una buona sanità. E così è! Se deve essere di diritto privato, così come giustamente auspicano le parti sociali, si faccia di tutto per farla restare tale, in modo da continuare a garantire prestazioni di elevata qualità. Si trovi una solu-zione adeguata anche per scongiurare il rischio di licen-ziamento del personale che - conclude il deputato - negli anni, con impegno e abnegazione ha reso possibile il so-gno di una sanità che funziona"!

10aprile 2012

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Viaggio nel pianeta sanitàda pagina 23di Gazzetta del Sud3 aprile 2012

da pagina 21del Quotidiano della Calabria1 maggio 2012

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nità Sui precari Asp di Cosenza,

Regione in stato confusionalemartedì 3 aprile 2012

"Che i vertici politici della Regione Calabria fosse-ro in piena confusione era dato acclarato da tempo, ma che venissero smentiti anche dai vertici burocra-tici da loro stessi nominati significa che le denunce dell'opposizione non sono campate in aria ma giuste e puntuali". Lo afferma in una nota il parlamentare del Pd, on. Franco Laratta in riferimento alla stabilizzazione dei 439 precari dell'Asp di Cosenza. Il deputato fa pro-pria "la posizione espressa nei giorni scorsi dal con-sigliere regionale del Pd Carlo Guccione che aveva appreso come il dott. Antonino Orlando, Direttore Generale del Dipartimento “Tutela della Salute” del-la Regione Calabria aveva reso noto, con una lettera del 14.02.2012, che la Giunta regionale, con nota n. 30724 dell’11.12.2008 del Dipartimento alla Salute ha autorizzato l’Asp di Cosenza alla stabilizzazione di una serie di figure professionali di cui alla Delibera-zione n. 686/06". Non solo", scrive Laratta. "Il dottor Orlando ha ulteriormente rafforzato le procedure di stabilizzazione, affermando che esistono due note: la n. 6469 dell’11.04.2008 e, una successiva, la n.7309 del 23.04.2008 del Dipartimento “Tutela della Salu-te” della Regione Calabria, attraverso le quali vengono date direttive precise all’individuazione del personale destinatario delle stabilizzazioni, prevedendo altresì di richiamare in servizio coloro i quali, in servizio alla data dello 01.01.2008 ma cessati per scadenza con-trattuale, avrebbero potuto maturare i requisiti nor-mativamente previsti. In sostanza - prosegue Laratta - il dott. Orlando, con la lettera del 14 febbraio scor-so ha chiarito definitivamente le ragioni giuridiche e amministrative per le quali va revocata la Delibera n. 777 del 2011 che annullava le stabilizzazioni dei 439 lavoratori precari. Revoca che tuttavia non è ancora stata formalizzata dalla Regione pur essendoci i pre-supposti tecnici e giuridici messi nero su bianco non dal tribunale amministrativo regionale, né dal Consi-glio di Stato, bensì dalla stessa Regione per il tramite del dirigente generale del Dipartimento Salute della Regione Calabria, dott. Antonino Orlando. Ci aspettiamo ora dai vertici della Regione (politica) che ottemperi all'indirizzo dato dalla Regione (am-ministrativa) e procedano con la revoca dell'atto che cancellava la stabilizzazione di 439 precari che da 15 anni sono al servizio della Sanità calabrese. E' ver-gognoso - conclude il parlamentare del Pd - che si continui a giocare sulla pelle dei lavoratori basandosi su falsi pregiudizi".

da pagina 24del Quotidiano della Calabria31 marzo 2012

da pagina 11di CalabriaOra31 marzo 2012

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da pagina 27di Gazzetta del Sud30 marzo 2012

da pagina 18di CalabriaOra30 marzo 2012

No alla chiusura dell'ospedaledi Praja a Mare!

mercoledì 28 marzo 2012

“Tutti gli appelli dei cittadini di una vasta area, dei sindaci e degli ammini-stratori locali, le interrogazioni parlamentari e regionali, tutto è caduto nel vuoto. Il presidente Scopelliti non si è fermato. L'ospedale di Praia a Mare va chiuso, nonostante il bilancio in attivo, un'utenza vasta in una zona di confine particolarmente delicata, una zona ad altissima densità turistica che d'estate attrae decine di migliaia di persone dalle province vicine e dalle regioni del sud.Nell'imminenza della stagione estiva, chiediamo al Commissario ad acta di sospendere il provvedimento di chiusura, che se attuato porterebbe anche ad una grave crisi nel settore turistico di tutto l'alto tirreno cosentino. A settembre si può tornare a discutere dell'ospedale con maggiore serenità e consapevolezza. Ma ora è necessario sospendere la chiusura”.L’on. Laratta si è rivolto al Ministro della Sanità.

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nità Basta precariato

Siamo ormai oltre ogni limite!mercoledì 21 marzo 2012

L'on. Franco Laratta è ritornato sul tema dei precari dell' Asp di Cosenza, chiedendo alla regione Calabria di prendere al più presto una decisione che porti alla stabilizzazione dei lavoratori.Condivido le ragioni della protesta dei precari, mentre auspichia-mo un rapido intervento del Presidente Scopelliti. Troppo ritar-do e troppo disinteresse davanti ad una situazione così grave che rende impossibile la vita dei precari dell'Asp cosentina.

da pagina 1del Quotidiano della Calabria19 marzo 2012

da pagina 1del Quotidiano della Calabria12 marzo 2012

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11marzo 2012

Fermiamo lo smantellamento dei piccoli e medi ospedali

domenica 11 marzo 2012

On. Franco Laratta (PD): "Sanità e rete ospedaliera in Calabria. Bene il direttore generale Antonio Orlando. Ma ora fermiamo davvero lo sman-tellamento dei piccoli e medi ospedali. Il sistema sta implodendo.Si ri-schia di mettere seriamente a rischio la salute dei cittadini e il diritto all'assistenza e alle cure garantito dalla Costituzione"!Lo stiamo dicendo da molto tempo, lo sentiamo ora anche e finalmente a voce forte dal Direttore Generale del Dipartimento Antonio Orlando. Ce lo ha confermato il ‘giro negli ospedali calabresi' che abbiamo effet-tuato in queste settimane (con il consigliere regionale Guccione), ma ce lo chiedono dal primo momento i sindaci e le popolazioni interessate: il sistema ospedaliero calabrese va rivisto, riorganizzato, riqualificato. Ma non si possono chiudere, ridimensionare e cancellare le strutture sanitarie prima di avere realizzato i nuovi ospedali e riqualificato gli esistenti. Oc-corrono investimenti prima dei tagli. Lo stiamo dicendo da molti mesi, stiamo ascoltando la rabbia e la disperazione delle popolazioni. Ma finora il presidente Scopelliti è andato avanti per la sua strada come un treno, senza fermarsi a riflettere.La rete ospedaliera calabrese è sotto una pressione fortissima, i pronto soccorso stanno esplodendo in tutti gli ospedali, i medici sono letteral-mente assaliti ogni giorno da centinaia di pazienti disperati. Il sistema esploderà se prima delle chiusure e dei tagli non si pensa ad un forte rilancio delle strutture sanitarie, alla riorganizzazione della medicina nel territorio, al coinvolgimento dei medici di famiglia in nuovi compiti e responsabilità.Fermarsi è necessario, 'battere i pugni' sui tavoli ministeriali è d'obbligo. Ma la regione deve fermarsi. E avviare una nuova fase, con maggiore coinvolgimento e ascolto.Prima i nuovi ospedali, la riqualificazione di quelli esistenti, nuovi e con-sistenti investimenti, poi si può passare alla seconda fase del ridimensio-namento.Ma attenzione: i piccoli ospedali svolgono ancora oggi un compito im-portantissimo. Quelli inutili possono essere trasformati, ma la maggior parte di essi sono ancora fondamentali per la salute e le cure dei cittadini.

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Laurignano, salvare la Casa di cure"Madonna della Catena"Urge intervento del Commissario Scopelliti.

lunedì 5 marzo 2012

AL SIG. MInIStro deLLA SAnItà

InterroGAZIone urGente

da on. Franco Laratta

Per SAPere

LA CASA DI CURA: 135 posti letto, più 16 posti di riabilitazione estensiva extraospedaliera; circa 1000 ricoveri l’anno; 180 dipendenti che lamentano ben

7 mensilità arretrate; circa 18 milioni di euro di debiti.

E’ ormai nota a tutti la gravissima situazione di crisi della società Casa di cura Madonna della Catena srl, con sede a Laurignano di Dipignano (Cosenza).

Questa situazione sta da tempo riverberando i suoi drammatici effetti sui 180 dipendenti dell’azienda e, ove l’epilogo della crisi dovesse essere quello peg-

giore, colpirà inevitabilmente anche i cittadini e le famiglie dell’area cosentina (ma dell’intera Calabria) che riconoscono ormai da anni nella casa di cura una

realtà importante nella rete di assistenza ospedaliera presente nel territorio.

La casa di cura, una clinica privata convenzionata con la regione, è nata 16 anni fa e si occupa di riabilitazione intensiva neurologica, motoria, oncologica,

uro-ginecologica e di lungodegenza riabilitativa. Assicura un totale di 135 posti letto, più 16 posti di riabilitazione estensiva extraospedaliera, alla quale

accedono, anche per trasferimento diretto, pazienti provenienti dai reparti ospedalieri per acuti (neurologie, neurochirurgie, ortopedie, oncologie, reparti di

geriatria, reparti di medicina interna nonchè rianimazione) di tutta la regione, e anche da fuori. La struttura ha sempre operato in questi anni al massimo della

capienza dei reparti e dei budget autorizzati dall’Agenzia di sanità pubblica: ne è dimostrazione la crescente affermazione sul territorio (un dato significativo

per tutti: circa 1000 ricoveri l’anno).

Nel corso di questi anni si sono alternate tre gestioni amministrative. Da oltre un anno, sia per problemi nei pagamenti da parte della regione, sia per una

cattiva gestione aziendale, sono iniziati ritardi nell’erogazione degli stipendi (tra l’altro, in Calabria – a differenza di altre regioni - i dipendenti delle cliniche

private non godono della c.d. canalizzazione dello stipendio e dunque sono particolarmente svantaggiati): al momento, infatti, i 180 dipendenti (tra personale

medico, paramedico, terapisti ed amministrativi) lamentano ben 7 mensilità arretrate, oltre alla tredicesima.

Dal mese di agosto 2011 si è venuto inoltre a conoscenza di una grave situazione debitoria dell’azienda con una società finanziaria (in particolare con la

Agrileasing di Roma : si parla di circa 18 milioni di euro di debiti!); in un paio di assemblee dei lavoratori con i nuovi amministratori , nominati dalla banca

creditrice, sono stati comunicati gli sforzi per salvare la società dalla profonda crisi finanziaria, senza sottacere il rischio della liquidazione della società o

addirittura del fallimento. I lavoratori, da parte loro, consapevoli delle difficoltà e determinati a non rinunciare al loro posto di lavoro, né a disperdere una così importante realtà di

assistenza sanitaria della Calabria, hanno cercato, continuando (praticamente gratis!) a svolgere le loro mansioni nella clinica, di sensibilizzare con tutti i

mezzi a disposizione le autorità locali.

Purtroppo, però, nonostante le tante promesse ricevute, gli impegni non si sono tradotti dalle parole in fatti!

Anzi, le ragioni di preoccupazione sono ulteriormente aggravate dalla pubblicazione sui giornali locali, lo scorso 21 febbraio, dell’avviso di vendita dei diritti

d’opzione per la sottoscrizione dell’aumento di capitale deliberato dall’assemblea della società (pari a 5.104.371 euro), non avendo gli attuali soci esercitato

i relativi diritti d’opzione.Nonostante queste condizioni drammatiche e nonostante la mancanza di stipendio, i lavoratori hanno deciso di continuare responsabilmente a svolgere la loro

opera nella clinica, anche per evitare di interrompere un servizio che credono davvero importante per la collettività: ma, oltre alle facilmente immaginabili

conseguenze del dissesto finanziario della società sulle condizioni di lavoro quotidiano, la sempre più difficile situazione, la crisi di immagine della clinica

(con riduzione, negli ultimi mesi, del numero di ricoveri), le prospettive sempre più negative che sembrano profilarsi all’orizzonte e i conseguenti timori per

la sorte di lavoratori e famiglie, rendono le responsabilità ormai insostenibili.

Tanto più in una realtà, come quella calabrese, la quale, ancor più che nel resto del Paese, rende particolarmente difficile trovare occasioni di lavoro e di

occupazione.

tutto CIo' PreMeSSo,SI CHIede dI SAPere:

- se il governo sia a conoscenza della situazione sopraesposta;

- che cosa intenda fare per salvare la Casa di cura Madonna della Catena;

- che cosa intenda fare per mettere al sicuro il posto di lavoro dei dipendenti;

- che cosa intenda fare, anche attraverso il Commissario per la Sanità in Calabria, per avviare un tavolo di confronto e discussione con le parti interessate

al fine di individuare rapidamente una soluzione alla crisi della Casa di cura che sta colpendo migliaia di cittadini che da sempre ne traggono importanti

benefici.

Atti parlamentari

Camera dei Deputati

XVI LEGISLATURA - INTERROGAZIONE URGENTE

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nità Sui 439 precari dell'Asp di Cosenza:

siamo al Medioevo della politica. venerdì 2 marzo 2012

L'assurda Via Crucis dei 439 precari dell'Asp di Cosenza dà la misura dello sfruttamento operato ai danni di centinaia di lavoratori. Una politica cieca e cinica, per mero calcolo decide chi può oltrepassare la soglia verso la libertà e chi invece deve restare nei labirinti del precariato, laddove i diritti sono annullati, la dignità lesa e le professionalità mortificate, come nel caso dei 439 precari dell'Asp cosentina che scontano, probabilmente, la colpa di essere stati stabilizzati da un dirigente generale nominato dal centrosinistra. Un manager che aveva operato una scelta saggia, dettata non soltanto dal cuore, quanto soprattutto dalle leggi vigenti.Dieci, dodici, quindici anni di lavoro precario svolto con diligenza e abnegazione senza nessuna tutela, nessun articolo 18. Arriva finalmente la stabilizzazione, il blasonato posto fisso. Si avvera un sogno inseguito chissà quanto tempo: la sicurezza che garantisce una famiglia, dei figli, un mutuo per l'acquisto della prima casa. Ma ecco spuntare gli avvoltoi della politica. Quanti vivevano e vivono ricattando i precari con improbabili promesse e giri di parole che riempiono il vuoto della politica calabrese. Gente che non sogna ma opera per distruggere quello degli altri, com'è accaduto con l'Asp cosentina, perché Franco Petramala, firmatario della delibera che stabilizzava le centinaia di lavoratrici e lavoratori, era di fede politica opposta agli attuali assetti guidati dal Pdl.Questo è Medioevo.Non è sana politica. Democrazia dell'alternanza non significa disfare come la tela di Penelo-pe tutto ciò che hanno prodotto le precedenti amministrazioni.E questo vale per tutti gli avvicendamenti politici, poiché soprattutto chi lavora non può essere strumento di guerre intestine interne agli apparati politici".

da pagina 10di CalabriaOra4 marzo 2012

da pagina 4del Quotidiano della Calabria26 marzo 2012

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L'ospedale di Cosenzain piena emergenza

lunedì 27 febbraio 2012

Il deputato Franco Laratta e il consigliere re-gionale Carlo Guccione (PD) nel loro giro per gli ospedali calabresi hanno fatto tappa, oggi, a Cosenza dove, di prima mattina, hanno visitato il centro operativo per le emergenze del 118, il pronto soccorso e lo stesso ospedale dell’Annun-ziata di Cosenza.Sul 118 si è potuto registrare l’enorme mole di lavoro: 25mila interventi nel corso del 2011, 50mila richieste e circa 600mila telefonate. La struttura risponde bene all’emergenza, sebbene si registra un parco automezzi formato da ambu-lanze ormai vecchie ed eccessivamente sfruttate con all’attivo almeno 200-300mila chilometri. Il 118 cosentino, che garantisce il pronto inter-vento in circa 10-20 minuti in gran parte della provincia, fa i conti con un sistema informatico per lo più datato ed obsoleto.Grave è la situazione al pronto soccorso di Co-senza, dove si riesce a far fronte ad oltre 300 pa-zienti al giorno grazie allo spirito di sacrificio e alla grande passione degli operatori medici ed infermieristici, che in una struttura del tutto ina-deguata ed insufficiente rispondono con impe-gno e grandi sacrifici. Il pronto soccorso è il cuo-re di un sistema sanitario che a Cosenza è stato dichiarato già vecchio negli anni ’70 mentre, la Regione Calabria, dal almeno 20 anni non sa ne come, ne dove, ne quando, costruire una nuova ed efficiente struttura.Laratta e Guccione hanno espresso grande pre-occupazione, inoltre, per l’imminente attuazione del “piano di rientro” previsto dal commissario Scopelliti che, dal prossimo mese di marzo, pre-vede la chiusura o il ridimensionamento di 7 presidi ospedalieri del territorio. Questo provo-cherà una vera e propria emergenza negli ospe-dali come quello di Cosenza, che dovranno fare fronte a migliaia di domanda di cure, che si dovrà scongiurare.Annunciato un dossier per il Presidente del Con-siglio ed il Ministro della Salute su questi gravis-simi rischi che corrono i cittadini calabresi.Previste nei prossimi giorni, dai due esponenti democratici calabresi, nuove tappe negli ospedali della regione, che vivono in un profondo stato di confusione.

da pagina 19del Quotidiano della Calabria28 febbraio 2012

da pagina 28di Gazzetta del Sud28 febbraio 2012

da pagina 9di CalabriaOra28 febbraio 2012

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nità Visita a sorpresa

al pronto soccorso di Castrovillari

sabato 25 febbraio 2012

Un medico per circa cento accessi al giorno, 3 infermieri ed un portantino; stanze attrezzate chiuse, altre in pieno sovraffollamento. Attese di anche 5 ore nella giornata di oggi, 13 ore per un’anziana signora nella giornata di ieri. Questa la situazione che hanno fotografato nel corso della loro visita, il deputato Franco Larat-ta ed il consigliere regionale Carlo Guccione, durante la prima iniziativa promossa dai due esponenti politici del PD nelle strutture ospe-daliere della Calabria.All’uscita del pronto soccorso, hanno dichiara-to: “Questi sono i devastanti risultati dei tagli indiscriminati previsti nel ‘piano di rientro’ del presidente Scopelliti. Gli ospedali calabresi sono al collasso, su di essi si scaricano le conti-nue e crescenti domande di sanità che vengono dai territori che si sono visti sopprimere o ridi-mensionare i piccoli ospedali e gli ospedali di frontiera”.L’on. Laratta, inoltre ha dichiarato “Invitiamo il presidente Scopelliti a fare un giro senza pre-avviso e senza farsi accompagnare da dirigenti e primari, per rendersi conto di persone della gravissima situazione in cui versa la sanità ca-labrese ormai priva di risorse, di personale, di attrezzature e di un progetto qualificato di ri-lancio”.

da pagina 1di CalabriaOra26 febbraio 2012

da pagina 36di Gazzetta del Sud26 febbraio 2012

da pagina 19del Quotidiano della Calabria26 febbraio 2012

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Viaggio nel pianeta sanitàda pagina 19del Quotidiano della Calabria18 febbraio 2012

da pagina 7 di Mezzoeuro11 febbraio 2012

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da pagina 14di CalabriaOra10 febbraio 2012

da pagina 14di CalabriaOra31 gennaio 2012

da pagina 9di CalabriaOra16 gennaio 2012

da pagina 1del Quotidiano della Calabria16 gennaio 2012

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Sanità in Calabria.Il fallimento del Piano di Rientro!

lunedì 28 novembre 2011

Al convegno di oggi pomeriggio a San Giovanni in Fiore sulla sanità in Calabria, durissimo è sta-to il giudizio del Pd sulla situazione in Calabria. Durissime le critiche del deputato Franco Larat-ta, del consigliere regionale Carlo Guccione e di Franco Pacenza esperto del Gruppo Consiliare regionale del Pd. "Scopelliti si è dimostrato del tutto incapace di attuare il Piano di rientro dal deficit. Piano che il Tavolo Massicci ha di fatto considerato fallito, visto che non ha inteso sbloc-care l'erogazione delle premialità per la Calabria (e si tratta di centinaia di migliaia di euro!) men-tre li ha sbloccati per le altre regioni del sud".Secondo i relatori al convegno: "La Calabria si trova a dover pagare i mutui, a vedersi ridurre sempre più le prestazioni sanitarie eassiste allo smantellamento dei servizi sanitari. Mentre il deficit cresce e l'emigrazione sanitaria verso altre regioni costa sempre di più alla Calabria. Chiaro segno del fallimento del Commissario Scopelliti che a questo punto potrebbe essere a sua volta commissariato dal governo per manifesta incapa-cità di agire e di applicare il Piano di Rientro!".Il Pd, nel corso del convegno di San Giovanni in Fiore ha duramente contestato Scopelliti sullo smantellamento già in atto dei piccoli ospeda-li, di quelli di confine e di quelli di montagna: "Ma così avremo cancellato il diritto alla salute in buona parte della Calabria senza aver raggiunto nemmeno uno degli obiettivi del Piano!"Per l'on. Franco Laratta "il presidente commis-sario Scopelliti non può che prendere atto del fallimento della sua azione, che appare evidente non solo nell'attuazione del Piano di Rientro ma anche in tante scelte contraddittorie e confuse messe in atto nel corso dell'ultimo anno, alcune delle quali palesemente illegittime e fortemente clientelari. Se continua così, il danno alla Cala-bria sarà ancora più grave!"

28novembre 2011

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nità Dieci domande

al presidente Scopellitimartedì 18 ottobre 2011

Dopo un'ampia disamina dei problemi della Calabria e dure critiche all'operato del presidente della Regione, sono state poste dall’’on. Laratta, nel corso di una conferenza stampa, a Scopelliti dieci nuove domande.

Il futuro della Calabria1) “Tsunami demografico” per i prossimi anni. Lo rivela lo Svimez. Si prevede uno sce-nario drammatico per la Calabria, con paesi fantasmi, fuga di decina di migliaia di giova-ni, crollo della ricchezza prodotta, del lavoro, dello sviluppo civile e sociale. Ma davanti a questi dati, il presidente della Regione, come intende muoversi? Come mai non ha ancora pensato ad un vertice politico-economico-istituzionale per tentante di mettere in piedi un progetto per la Calabria?

Turismo2) Estate 2011, stimato un incremento degli arrivi in Calabria del 3,2% e delle presenze del 2,5%. Il Sit (sistema informativo turistico) del-la Regione ha comunicato in agosto i dati RE-LATIVIVI al periodo giugno- agosto 2011. “ Il 2011 fa segnare una tendenza positiva dell’andamento dei flussi turistici. Si stima un incremento degli arrivi del 3,2% e delle presenze del 2,5% con circa 150.000 pernot-tamenti in più rispetto al 2010”. I dati che danno albergatori ed operatori turistici sono ben altri. E segnano tutti una percentule di presenze piuttosto negative. Puo' dirci il pre-

sidente della Regioni qual'è la realtà dei fatti? Com'è stata la stagione turistica estiva in termini di prensenze, di inquinamento del mare, di servizi offerti ai turisti? E, soprattutto, qual'è il piano per la stagione 2012?

Lavoro nero3) Scopelliti e la Commissione regionale presentano a Roma il settimo rapporto sul sommerso in Cala-

bria. La sostanza è che il lavoro nero è in forte discese mentre l'occupazione aumenterebbe. Ma com'è possibile diffondere questi dati quando ci troviamo in piena crisi, che produce solo licen-

ziamenti, mobilità, cassa integrazione. E il lavoro nero, secondo quanto riferisce la CGIL, aumenta in modo "iperbolico"

Legge regionale sull'emersione4) E a proposito di lavoro nero. Che fine ha fatto la proposta di legge regione per il contrasto del lavoro

nero e per favorire l'emersione del lavoro e delle impres irregolgari o del tutto sconosciuti? Che cosa ne pensano l'assessore regionale al lavoro e il presidente del consiglio regionale? Quando sarà portate all'approvazione questa proposta di legge, ferma da anni?

Porto Gioia Tauro5) Giorni fa, in una conferenza stampa, i sindacati informavamo che, sui finanziamenti al Porto di Gioia

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Tauro, il castello di false promesse e “bugie”, edificato dal governo nazionale e dalla giunta Scopelliti stava drammaticamente crollando. Il governo nazionale a Gioia Tauro poco più di cinque milioni di euro, mentre la vice presidente della Regione, Stasi, ne aveva garantito ben diciotto milioni. Lo stato dell’arte è davvero tragicomico. La dote finanziaria di 5 milioni non è sufficiente a mantenere gli sgravi sulle tasse di ancoraggio. Tutto questo mentre c'è un sottosegretario calabrese all' Economia, Gentile, un sottosegretario- ora promosso viceministro, alle Infrastrutture, Misiti. Chiediamo a Scopelliti se la Regione Calabria possa sopportare che muoia il porto di Gioia Tauro, che si perdano 3000 posti di lavoro (diretti e indotto).

Emergenza Rifiuti6) Il commissario per l'emergenza rifiuti, Graziano Melandri, minaccia di dimettersi. “Pagare la società

Enertech che gestisce la discarica catanzarese di Alli e rischiare di reiterare una condotta ritenuta ille-cita dalla Procura della Repubblica che lo ha indagato o non pagare ed esporsi ad un'azione ingiuntiva della società'?

Questo l'amletico dubbio di Melandri, che ha avanzato l'ipotesi delle dimissioni, ha invocato l'aiuto di ''qualcuno che, nell'interesse della comunità, mi sappia suggerire la risposta giusta''.

Ma il tema è quello più generale e drammatico dei rifiuti in tutta la Regione. Cosa intende fare il presidente Scopelliti? Non pensa che la gestione commissariale dei rifiuti debba rapidamente finire? E quali sono le prospettive, quali le proposte per evitare che la Calabria finisca in piena emergenza?

Sanità. Aumento del deficit7) Appare sempre più evidente il fallimento del Piano di Rientro dal debito. Secondo alcuni dati, nel

2010 il deficit è aumentato di 10 milioni di euro, a causa dell'impennata dell'emigrazione sanitaria . E per il 2011 vi è il forte rischio di un aumento ancora più di forte, fino a 15 milioni di euro, sem-pre per il costante aumento dei ricoveri ospedalieri nelle strutture di altre regioni italiane da parte di pazienti calabresi.

Appare quindi verificato il sospetto che chiudendo i piccoli ospedali aumentasse l'emigrazione sa-nitaria e quindi il deficit. Il commissario Scopelliti intende continuare con il suo Piano di Rientro, nonostante sia certo che provochi l'aumento del deficit?

Ferrovie della Calabria8) La situazione finanziaria della società FDC è molto grave. Da troppi anni, né il governo né la regione

finanziano la società, nonostante impegni e promesse fatte e nonostante un Accordo di Programma sottoscritto. Il governo nazionale, da noi più volte interpellato, se n'è letteralmente lavato le mani, scaricando ogni responsabilità sulla regione, giuridicamente responsabile di FDC. La regione risulta quindi debitrice di 70-80 milioni di euro verso la società.

Nelle settimane scorse i dipendi di FDC hanno duramente manifestato, bloccando il servizio. A ri-schio sono mille dipendenti, mentre il servizio con pullman rischia di finire in mano ai privati, quello con treno diventa sempre più marginale. La Regione Calabria ha un piano, un progetto, per salvare FDC, ma soprattutto per endere più efficace ed economico il servizio dei trasporti pubblici in Cala-bria?

Burocrazia Regionale9) Il problema dell'efficienza della macchina burocratica-amministrativa regionale è un tema sempre at-

tuale . In campagna elettorale il presidente Scopelliti ha promesso a più riprese e con molta enfasi, la rotazione dei dirigenti regionali che in alcuni casi hanno creato veri e propri centri di potere e nascon-dono giganteschi conflitti di interesse. Vale ancora quella promessa elettorale del presidente Scopelliti? E' forse migliorata la macchina burocratica regionale nel tanto decantato impegno di rinnovamento e cambiamento sbandierato dal presidente della Regione?

Lotta alla ‘ndrangheta10) Il magistrato Mario Andrigò, ex pm antimafia a Reggio Calabria, ha proprio di recente affermato

che ' la politica in Calabria è incapace di reagire alla ndrangheta'. Tenendo conto che gran parte delle istituzioni calabresi sono rette dal centro-destra, qual'è l'azione di contrasto alla ndrangheta messa in atto dalla Regione Calabria e dagli enti locali più importanti della Regione?

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da pagina 19del Quotidiano della Calabria19 settembre 2011

da pagina 6 del Domani19 settembre 2011

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In visita all’ospedale di Roglianovenerdì 17 giugno 2011

La visita di Guccione e Laratta all’ospedale di Rogliano.“Si scoprono tutte le bugie elettorali del presidente Scopelliti. I piccoliospe-dali chiudono tutti, così come quelli di media grandezza, così come gli ospe-dali di montagna di Acri, San Giovanni in Fiore e Soveria Mannelli. A vuoto anche le promesse su Rogliano. Molti territorie le aree interne resteranno senza cure e assistenza. Ecco il modello vincente di Scopelliti. Ma la sanità sarà il ‘Vietnam’ per il presidente e per il centro destra in regione. I cittadini hanno paura e reagiranno”.

Centinaia di donne hanno invasol’ospedale di San Giovanni in Fiore

lunedì 21 febbraio 2011Centinaia di donne hanno invaso l’ospedale di San Giovanni in Fiore nella serata di oggi.Le donne contestano la chiusura già in atto di ostetricia e da oggi anche di ginecologia. Mentre per i mesi prossimi si teme la chiusura di altri re-parti. Le donne di San Giovanni in Fiore hanno occupato tutte le aree comuni del presidio. Mol-te sono rimaste all’ingresso. Hanno annunciato di voler rimanere tutta la notte. In serata sono giunti a sostegno il deputato del PD Franco La-ratta e il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, il sindacato e diverse associa-zioni. Il comitato delle donne ha annunciato il blocco totale della città per giovedì prossimo.Dure le accuse al commissario ad actaScopelliti: “Sei venuto a prendere migliaia di voti ed ora sei scappato via. Ma San Giovanni in Fiore ti aspetta e non dimentica”.Il deputato sangiovannese, Franco Laratta: «il piano di rientro dal deficit sanitario è fallito prima della sua stessa approvazione a Roma. É un piano fallimentare, privo di logica, che colpisce i territori, chiude i piccoli ospedali, colpisce le migliori cliniche private. Scopelli-ti lo ritiri, apra un tavolo di trattative e in un mese possiamo trovare insieme una soluzione con un nuovo piano».

21febbraio 2011

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da pagina 14di CalabriaOra4 dicembre 2010

da pagina 14di CalabriaOra27 novembre 2010

da pagina 6di CalabriaOra16 novembre 2010

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Scopelliti non ha alcunprogetto per la sanità

sabato18 settembre 2010

"Scopelliti è senza coraggio, non ha un piano né un progetto per la sanità in Calabria". Lo afferma in una nota il deputato Pd, Franco Laratta. "Scopelliti – aggiunge – fa solo il commissario liquidato-re, chiude i piccoli ospedali, non tocca i potentati e il malaffare che si annidano nelle strutture sanitarie e fanno affari, importanti affari. Chiudere i piccoli ospedali è semplice, non necessità nessun particolare impegno. Ma è una vigliaccata politica, che pagheran-no le fasce deboli, gli anziani e i deboli che non si possono permet-tere nemmeno di andare nella città capoluogo a farsi curare. Cosi non ci possiamo stare, non lo possiamo accettare".

da pagina 6di CalabriaOra2 settembre 2010

Una vigliaccata chiuderel’ospedale di Cariati

venerdì 10 settembre 2010

"Chiudere l'ospedale di Cariati è una 'vigliaccata politica', soprattutto per-chè le intese erano altre, perchè lo scorso anno erano state raggiunte intese importanti fra Regione, Asp e Comune in presenza del Prefetto; perchè le prospettive erano state individuate, perchè questa struttura sanitaria ha tutte le potenzialità per una riconversione strategica, non certamente per la sua chiusura". Lo afferma in una nota l'on Franco Laratta del PD. "Deci-dere oggi che l'ospedale di Cariati va chiuso -spiega Laratta- è stato facile, semplice, senza grandi sforzi per la Regione. Uccidere i più deboli è sempre stato facile, serve anche da esempio e ti fa apparire un gigante. Ma se questo avviene, si tratta di una atto di superbia ed arroganza".

18settembre 2010

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Viaggio nel pianeta sanità

Carlo Guccione Franco Laratta

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Car lo Guccione Franco Laratta

«Il piano di rientro è fallito. Non lo di-ciamo noi ma lo certifica il Tavolo Massicci, che ha prolungato di tre anni la gestione commis-

sariale. Ma ci chiediamo: può chi ha già fal-lito continuare a gestire la sanità in Ca-labria? Lo può fare chi è stato sindaco per molti anni di un Comune sciolto per mafia? Scopelliti faccia un passo indietro: affrontiamo insieme il dramma della sanità in Calabria. Tutte le forze politiche e sociali della Calabria si ritrovino per fermare il declino della sanità calabrese».

2ª edizione

Franco LarattaCandidato al Consiglio Regionale nel 2005, ha ottenuto circa 8.000 voti di preferenza, rimanendo per tre mesi, nel 2010, in Consiglio prima di optare per la Camera. E’ deputato della Repubblica dal 2006.In Calabria si è sempre occupato di temi sociali quali: la sanità, l’immigrazione, il precariato, i trasporti, la questione morale, le condizioni dei carcerati, la corruzione in politica, l’ambiente.Alla Camera è membro della Commissione Trasporti e telecomu-nicazioni; della Commissione bicamerale per la Semplificazione; già membro della Commissione bicamerale Antimafia.

La sua attività alla Camera

tipo di atto Primofirmatario Co-firmatario

disegno di legge 6 164

mozione - 42

interpellanza 6 36

interrogazione a risposta orale 2 19

interrogazione a risposta scritta 96 47

interrogazione in commissione 11 30

risoluzione in assemblea - 1

risoluzione in commissione - 11

risoluzione conclusiva - 3

odg in assemblea 15 39

emendamenti 19 470

Franco Laratta è anche autore di diverse pubblicazioni. Fra le al-tre: Cronache di fine impero (2012); P. Antonio Pignanelli a 25 anni dalla morte (2011); Miseria e nobiltà. della Politica e della Società (2009); La lunga notte della Calabria (2006); Riflessioni Libere (2004); Il Villaggio svanito (1999); Quando in Sila cade la neve (1994); La villa dei sette piani (1992); Non sparate sul croni-sta (1990); Biografia di P. Antonio Pignanelli (1987).

www.francolaratta.it

Carlo GuccioneE’ stato eletto, nella circoscrizione di Cosenza per il Pd, con 7.654 preferenze. Nato a Cosenza, il 13 Marzo 1960, è spo-sato ed ha due figlie. Negli anni Ottanta, ha iniziato l’attività politica nel Movimento giovanile del Pci - la Fgci- di cui è stato segretario provinciale e componente della Direzione nazionale. Nel 1985 è stato eletto consigliere comunale a Cosenza e nel 1993 è stato segretario cittadino del Pds. Segretario provincia-le dei Ds nel 2000, dal 2005 al 2007 è stato segretario regio-nale Ds della Calabria. Nel 2007 è stato eletto nell’Assemblea nazionale del Pd. Dal 2002 al 2006 è stato anche vicepresi-dente nazionale del Partito Democratico per il Mezzogiorno. In quest’occasione, ha promosso un progetto di legge di iniziativa popolare sottoscritto da oltre 100.000 cittadini per l’inserimento lavorativo di tutti i giovani inoccupati residenti nel Mezzogiorno. Alle primarie dell’ottobre 2009, è stato eletto segretario regio-nale del Pd in Calabria, ottenendo, con la mozione Bersani, il

78,6% dei voti. Tra le sue passioni, gli scacchi ed il cinema.

La sua attività in Consiglio Regionale

Proposte di Legge presentate come primo firmatario 2Proposte di Legge presentate come cofirmatario 7Interrogazioni 49Mozioni Risultati 13Interpellanze Risultati 3

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