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Periodico di informazione, cultura e musica dedicato al mondo latino americano - DISTRIBUZIONE GRATUITA - anno 2 - N°1 Gennaio/Febbraio 2011 Passione Tango L’eleganza e la sobrietà di una delle discipline più amate. il NUOVO MAGAZINE PUGLIA BASILI CA TA & di

VIDA LATINA MAGAZINE - FEBBRAIO 2011

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Un periodico giovane, originale, che parla delle tematiche più vicine al mondo latino in genere informazione, attualità, cultura, musica, ballo,.

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N°1

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PassioneTangoL’eleganza e la sobrietà di una delle discipline più amate.

Un saluto dallo staff del periodico Vida Latina Magazine.

Vorremmo farle conoscere la nostra rivista mensile, unica nel suo genere e nella sua distribuzio-

ne. Vida Latina Magazine è una realtà nata a dicembre 2010 con una grande ambizione.

Un periodico giovane, originale, che parla delle tematiche più vicine al mondo latino in genere

(informazione, attualità, cultura, musica, ballo, ecc.).

Ogni mese distribuiamo GRATUITAMENTE 4 mila copie (in aumeto nei prossimi numeri) in

tutti i locali da ballo e scuole di ballo di PUGLIA E BASILICATA, oltre 150 punti di distribuzio-

ne tra, pub, bar, caffetterie, pizzerie dei capoluoghi di provincia.

I suoi contenuti sempre freschi, il suo formato maneggevole e tascabile, la sua colorata quadricro-

mia rendono il giornale molto appetibile, tanto da pensare ad una più ampia tiratura e distribuzio-

ne.

Distribuito capillarmente, Vida Latina Magazine entra in tutti i locali da ballo frequentati da

centinaia di persone: tutti i nostri sponsors hanno subito apprezzato tale modalità, appagati dal

ritorno economico per la loro attività; è grazie a loro che stiamo lavorando e siamo soddisfatti nel

diffondere effi cacemente il loro nome.

Saremmo lieti se lei volesse usufruire del nostro periodico per pubblicizzare la sua attività, certi

che il nostro giornale con il suo nome arriverebbe tra le mani di migliaia di nostri lettori.

Per ulteriori informazioni non esiti nel contattarci: [email protected] Tel. 339.3511452,

saremo ben lieti di proporle la soluzione più adatta alle sue esigenze.

il NUOVO MAGAZINE

PUGLIABASILICATA

&di

Direttore Editoriale Vida Latina MagazineDonato Ciccimarra

Vida Latina Magazine edito da: Ass. Culturale Ideando 2.0Via Berlino, 86 - 70022 Altamura (Ba) - vidalatinamagazine.it

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Registrazione del Tribunale di Bari:n°3199 del 25/11/2010Tiratura: 6000 copieNumero Chiuso: 28/01/2011Edito da:Ass. Culturale IDEANDO 2.0Via Berlino 86 Altamura (Ba)Tel. [email protected]

Direttore Editoriale:Donato CiccimarraDirettore Responsabile:Giuseppe DisabatoDirettore Artistico:Nunziella BuonoSilvio SistoCaporedattore:Alberto Pianetti

Redazione:Michele Traversa Silvio SistoFrancesco LeoniEnzo ConteDaniele BlasiLara PalmisanoLoretta MoramarcoRicky EspinoDenny djDavidino djGiulio PatrunoPaolo MartanoEnzo StranieroNico TursiMirko Hp Osiris ProenzaDomenico GiacomobelloVito Ranieri Stefania ErredeGaetano MongelliGiuseppe Berloco

Hanno Collaborato in questa uscita:Alessandro MazzaFrancesco Conte PHEnzo NolèGaetano DonatoneEl Flaco

info e contatti:Tel. [email protected]: vida latina magazine

bentrovati ad un nuovo appuntamento con Vida Latina, il magazine che, in poco tempo, è già diventato un must per tutti gli amanti della movida latina.Innanzi tutto vorrei cominciare questo editoriale porgendovi, a nome mio e di tutto lo staff, un sincero augurio per un prospero e sereno 2011 ed un sentito ringraziamento per i vostri apprezzamenti e critiche giunte in redazione nelle scorse settimane.Pertanto, dopo il grande successo del primissimo numero, e dopo la meritata pausa per le festività Natalizie, siamo prontissimi per offrirvi un nuovo numero ricco, come sempre, di informazioni, curiosità, consigli e tanti spunti interessanti.“Il segreto del tango sta in quell’istante di improvvisazione che si crea tra passo e passo. Rendere l’impossibile una cosa possibile: ballare il silenzio” affermava Carlos Gavito. Proprio di questa magica disciplina ci occuperemo diffusamente in queste pagine, anche attraverso le parole di uno dei suoi massimi esponenti, Roberto Herrera, intervistato per noi da Lara Palmisano.Per i nostri amici maschietti una gradevole sorpresa: il reportage di “Miss Italia Salsa 2011”, il concorso nazionale di danza e bellezza dedicato alle salsere.Un’intervista esclusiva realizzata dal Dj Ricky Espino ad uno degli artisti più rivoluzionari e più amati del panorama latino, Omega El Fuerte, che, in pista, ci fa scatenare con il suo merengue urbano.Insomma, come avete potuto evincere da questo breve preambolo, anche in questo numero c’è tanta carne al fuoco! Non voglio preannunciarvi altro (anche perchè non basterebbe una singola pagina!) e lascio a voi il piacere di scoprire il contenuto delle prossime pagine. Concludo augurandovi, come sempre, una piacevole lettura.

Editoriale di Alberto Pianetti

Cari lettori,

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VIDA LATINA PEOPLE

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Pubblicizza la tua attività su

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INFO: 339.3511452

SPAZIO AI LETTORI

Un augurio particolare per un magazine che sembra promettere bene.

CARMINE- Barletta

Finalmente un giornalino dedicato alla nostra

amata salsa... era ora!!

SARA - Bari

ANONIMOAvete solo copiato il

giornale di qualche anno fa. Il salserito!

Riceviamo e pubblichiamo i vostri commenti, le vostre critiche, le vostre idee.

[email protected] Vida Latina Magazine

Complimenti per l’dea, Inboccaallupo. Portate

anche a Matera qualche copia in più

ALBA

Perchè non fate una rubrica con recensioni di locali e discoteche latine? Buon Anno.

MARIO

GIUSEPPE20-30 copie sparite.

Il prossimo non lo perdo

Domanda:Quando un concerto di Marc Anthony in Italia?

MARA - Trani

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Malinconico, seducente, appassionato: come altrimenti definire il

tango?Di Lara Palmisano

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Di tradizione argentina ed uruguaiana, il tango è nato nella seconda metà dell’Ottocento nelle periferie di Buenos Aires, Rosario e Montevideo, sulle sponde del Rio della Plata. In questa zona convivevano immigrati europei, comunità di origine africane e nativi della regione. L’incontro di credi, costumi e rituali ha dato vita dunque a un’identità culturale particolare, di cui il tango è l’elemento più caratteristico. Nel 2009 il tango è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’Umanità perché «personifica sia la diversità culturale, sia il dialogo. Rappresenta l’essenza di una comunità e pertanto merita di essere salvaguardato». Sotto il nome di tango, infatti, c’è tutta una cultura fatta di musica, di danza e di storia. La musica e il ballo sono il risultato di una miscela di ritmi e melodie nostalgiche e sentimentali dove lo strumento caratteristico è il bandonéon, uno strumento ad ancia simile alla fisarmonica. Le parole sono generalmente in lunfardo, il gergo parlato nel porto di Buenos Aires dai

malavitosi per non farsi capire. Le storie sono legate alla cultura della strada, dei combattimenti con i coltelli e delle forti passioni. Una cultura che viene dal basso ma che è stata esportata nei salotti aristocratici europei già a inizio Novecento grazie ai tanghi di Carlos Gardel (1890 o 1887– 1935), musicista-compositore, icona del genere e simbolo della cultura argentina.Negli anni quaranta, con la crescita delle locali industrie culturali e dello spettacolo e grazie alle memorabili interpretazioni di tango di eccellenti cantanti, musicisti e compositori, il tango ha vissuto la sua età dell’oro. Tra i Sessanta e i Settanta Astor Piazzolla (1921-1992), compositore e musicista virtuoso di bandoneón, ha portato il tango all’apice delle frontiere musicali, incorporandovi, per esempio, elementi musicali presi dal jazz.Oggi il tango viene ballato e suonato in tutto il mondo. Questo lo si deve anche alla sua capacità di evolversi e alla nascita di gruppi che lo vivono, sperimentano, fondono con nuove sonorità senza tradirne però mai l’essenza, come un’orchestra contemporanea che suona e interpreta i brani classici con una sensibilità ed espressione differenti dal passato.Il tango conserva però sempre la sue essenza di espressione popolare e di passione. Si dice che esso sia la sensazione di fare l’amore per il tempo che dura una canzone...Il tango è esperienza d’intensità e di gioco. La sua danza si costruisce camminando un passo alla volta in ascolto dell’altro e della musica. È il movimento che genera la cosiddetta “figura”. È imparando a muoversi musicalmente con il partner, dunque, che si scopre il passo. “Il tango è un pensiero triste che si balla” scriveva il poeta Enrique Santos Discépolo (1901-1951), suo filosofo. Rituale, metafora della vita, dell’incontro, della lotta, del duello come dell’amore, il tango travolge in un forte gioco espressivo. Un movimento influisce sull’altro. La musica, ispiratrice, unisce ballerini, musicisti e spettatori in una cadenza ritmica e in una progressione melodica. Il tango è passione, relazione, comunicazione e linguaggio. Ecco perché è danza espressiva, musica travolgente, parola sussurrata e urlata allo stesso tempo. Ecco perché è arte.

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tango?

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Roberto HerreraAnima della dell’omonima compagnia è una delle punte di diamante del tango argentino. A gennaio ha proposto in Puglia l’affascinante spettacolo “Tango de Buenos Aires”. Vida Latina Magazine ha colto l’occasione per intervistarlo.Di Lara Palmisano - Foto Nunziella Buono

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Inizia a studiare danze folkloristiche argentine all’età di 8 anni.Dal 1986 al 1990 è primo ballerino del Ballet Popular Argentino, diretto da Santiago Ayala “El Chúcaro” e Norma Viola. Nel 1986 viene scelto come ballerino solista del film Tango Bar, che contribuisce a rilanciare il tango argentino sulla scena mondiale.Dal 1990 al 1991 è ballerino solista dello spettacolo Imágenes de Tango y Folklore. Dal 1990 al 1992 è inoltre primo ballerino e assistente alla coreografia del Ballet Folklórico Nacional argentino.Nel 1992 entra a far parte del cast dell’ormai celebre spettacolo Tango Argentino, con tutti i più grandi bal-lerini del periodo, durante la stagione al Teatro Lola Membrives di Buenos Aires, sotto la direzione di Claudio Segovia. Affronta inoltre la prima di nume-rose tournée in Giappone con l’Orchestra del Maestro Ramos.Dal 1992 al 1994 è ballerino solista dello spettacolo della Casa de Tango Michelangelo a Buenos Aires. Nel 1992 viene scelto dal Maestro Osvaldo Pugliese come primo ballerino della sua Orchestra. Dal 1993 al 1995 è anche ballerino solista dello spettacolo Tango Pasión con l’Orchestra Sexteto Mayor. E’ ideatore, co-reografo e primo ballerino dello spettacolo Tango, Una Historia, rappresentato con successo a Buenos Aires per 6 anni consecutivi, in Brasile nel 1999 e in Corea nel 2002.Nel 1996 partecipa a tre tournée giapponesi rispettiva-mente con l’Orchestra di Julián Plaza, con Los Gran-des del Tango Argentino e con l’Orchestra di Leopoldo Federico.Nel 1997 Roberto Herrera viene scelto per inaugurare, con una sua coreografia originale, la prima argentina del film Evita. Dal 1999 al 2000 viene chiamato di nuovo a far parte dello spettacolo Tango Argentino, diretto da Claudio Segovia, durante la stagione presso il Teatro dell’Opera di Buenos Aires e al Teatro Ger-shwin di Broadway. A febbraio 2007 con la sua Com-pañía Argentina de Tango, con il Quinteto Decarísimo, affronta una nuova tournée italiana con il loro spetta-colo intitolato semplicemente Tango.A maggio 2007, porta lo spettacolo Tango Nuevo in Asia, a Singapore e Bali.2008 Herrera e la sua Compañía sono nuovamente in tournée Italia con lo spettacolo Tango ed il Quinteto Decarísimo.

Roberto Herrera?

La compagnia di ballo e l’orchestra al Teatro Nuovo di Martina Franca (Ta)

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Cosa significa il tango per un ar-gentino e per te in particolare?Penso che il tango per me e per un argentino in generale significhi la stessa cosa: passione. Questo non solamente per i nati a Buenos Ai-res. Io per esempio sono nato nel nord dove la cultura era il folklo-re più che il tango. Però il tango si ballava in famiglia durante le feste, i compleanni, a capodanno. Si dan-zava un tango “familiare” appunto, senza troppe “figure”, seguendo la musicalità. Secondo lei perché ha così succes-so all’estero?Perché permette l’incontro fra le persone con l’abbraccio. Perché si può improvvisare e creare in quanto non è una cosa totalmente strutturata. E poi è una danza che non ha sesso, né età. Il tango lo si può ballare fra uomini, fra donne, da bambini fino a quando non ci si riesce più a muovere. Non ha bisogno dunque di un fisico, né di un’età particolare e questo fa sì che la gente vi si appassioni. Il rico-noscimento dell’UNESCO che ha nominato il tango come patrimonio dell’umanità penso derivi anche da questo ed è fantastico.

Roberto Herrera e Laura Capra PH: Francesco Squeglia

Il Corpo di Ballo “Tango de Buenos Aires”

L’INTERVISTA

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L’INTERVISTA

Con i suoi spettacoli lei ha girato il mondo e a gennaio è arrivato in Italia. Qual è il suo rapporto con questo Paese e con il pubblico italiano?L’Italia e gli italiani per me sono come una fa-miglia. Non mi sento straniero qui, come può invece succedere altrove. Qui io riconosco i colori, la gente, il cibo…Nel suo nuovo spettacolo ci sono elementi di tango tradizionale e altri di nuovo tango. A quale si sente più legato e perché?Al tango. Altrimenti uno avrebbe escluso l’al-tro. Questo è un bene perché dimostra che se il tango ha bisogno di un pavimento, ha bisogno anche di un tetto. Ed è bellissimo.Come definisci il tuo lavoro?È un piacere enorme. Io ringrazio Dio di ave-re questo lavoro. Faccio quello che mi più mi appassiona. È una fortuna.Progetti e sogni?Andare avanti così ed essere felice. Per me queste sono le cose davvero importanti.

Roberto Herrera intervistato da Lara Palmisano

Il Corpo di Ballo e orchestra “Tango de Buenos Aires”

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Lo danzo, lo insegno ma sopratutto lo amoCom’è iniziata la sua passione per il tango?Tantissimi anni fa (ne avevo 30, ma danzavo da già da 18 anni) quando un giorno, in una scuola di ballo, ascoltai una musica che mi prese e chiesi al mio mae-stro: “Mi insegni a ballare questa musica?”. Lui non poteva insegnarmelo e chiamò per condurre uno stage un famosissimo maestro argentino..e quello è stato il mio “battesimo”. Lui era tra i più grandi nel mondo all’epoca, ed è stata una fortuna incontrarlo.Che cos’è il tango per lei?Il tango è la mia vita ora. Lo danzo, lo insegno, ma soprattutto lo amo!Uno dei ricordi più belli legati a quest’arte?Il ricordo più bello che ho del tango è relativo al mio primo viaggio a Buenos Aires..indimenticabile!! Ero al settimo cielo, mi sentivo a casa..la gente, le notti a ballare, i miei maestri..emozioni uniche!Lei insegna da anni in tutta la Puglia (e non solo). Che cosa si può imparare dal tango a suo avviso?

Nato nel 1965 a Bari, inzia a danzare all’età di 11 anni e dopo aver ballato diverse discipli-ne si diploma a 33 anni presso l’Associazione Nazionale Maestri di Ballo (ANMB) nelle di-scipline del Tango Argentino e Danze Carai-biche, dove ha avuto diverse occasioni di in-contro e approfondimento con alcuni fra i loro massimi esponenti, per la tecnica e la didattica come la ballerina Rossanna Remon. Assieme a quest’ultima ha conosciuto e apprezzato il maestro Pedro Alberto Rusconi, in arte Tete, dal quale hanno imparato alcune importanti nozioni sul tango milonghero. Si è esibito in varie manifestazioni, tra cui Te-lethon B.N.L. 2002 - BARI, il Festival delle Murge 2002 (musiche dirette dal Maestro Per-pich), la XVI edizione internazionale del Fe-stival del Mediterraneo, il Terni Jazz Festival del 2005, riscuotendo diversi consensi, anche giornalistici, grazie alla personale capacità di interpretare la musica. Come insegnante in-centra la sua attività sulla ricerca ed evoluzio-ne di un preciso e confortevole dialogo tra la coppia e sullo sviluppo della libertà creativa. Nel Giugno del 2003 unisce il tango argentino

Vida Latina Magazine incontra Gaetano Donatone, maestro di tango argentino.

Chi è Gaetano Donatone

Dal tango si può imparare molto. Non è solo una danza: è un modo di approcciarsi al pros-simo nel pieno rispetto dell’altro. Abbracciar-si, lasciarsi andare, emozionarsi infatti è ciò che l’uomo dovrebbe fare anche nella vita quotidiana. Nel tango è impossibile mentire, quando lo si balla con il cuore.Cosa si sente di consigliare a chi si vuole ap-procciare per la prima volta a quest’arte?Per chi comincia a ballarlo consiglieri poche cose: essere se stessi, non pretendere di fare capriole o acrobazie, bensì avvicinarsi a que-sta splendida danza con l’anima, in silenzio e farsi conquistare dalle melodie, sentire il pros-simo con gli elementi basici della danza del tango, l’abbraccio e la musica!

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e le danze caraibiche formando il Gruppo Tangueros Bari core-ografando, sulle note delle me-lodie sudamericane, movenze tipiche di entrambe le danze. Nel 2004 diventa tecnico della Fede-razione Italiana Danza Sportiva e contemporaneamente comincia a lavorare ad un progetto teatrale riguardante la vita di Gardel e la sua musica che porterà in giro per l’Italia. Collabora alla realizza-zione di coreografie per il gruppo musicale dei Tangheri, con i qua-li, nella loro tournee estiva 2004, riceve un notevole successo di critica giornalistica e definito dalla stampa una delle più belle realtà del tango argentino nel Sud Italia .

Dopo aver calcato alcuni tra i palcoscenici teatrali più belli della propria città, Bari, essere stato ospitato in varie trasmissioni tele-visive (RAI,MEDIASET,TELENORBA) e l’esperienza fatta con il gruppo dei Tangheri, forma un gruppo che darà il nome allo stesso spettacolo teatrale di tango chiamato “Caracanfunfa” (termine lun-fardo che sta a significare modo di ballare il tango). Lo spettacolo è un omaggio a quel fenomeno rioplatense in cui si fondono tre continenti: Nord America, Europa e Sud America; è il desiderio di ricreare con passi, tasti e voce un percorso attraverso il tempo che ha portato il tango e le sue intimità più segrete fino ai giorni nostri.Nel 2005 diventa docente della ANAD, l’accademia di danza che vede nel suo organico celebri ballerini e coreografi a livello inter-nazionale, per le danze sudamericane.A Febbraio del 2006 diventa responsabile della FDSI (Feder Danza Sport Italia) per la regionePuglia delle danze argentine. Ha partecipato con diverse performan-ce di tango - in qualità di ospite d’onore – all’ “International Festi-val Allegria 2009”, danzando con Annamarie Franco.Recentemente ha collaborato alle coreografie del Musical Drama Tango, danzando nello spettacolo diretto da Adolfo Marazzita con la regia di Enrico Ottaviano.

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Quando si parla di ballo a Buenos Aires a tutti viene in mente la parola Tango, mentre per Rio de Janeiro viene in mente il ‘samba no pé’ (letteralmente: samba nel piede) delle mulatte del carnevale. Pochi invece sanno che i ‘Carioca’

(come si chiamano gli abitanti di Rio) hanno anche una grande tradizione di ballo a due, che nasce alla fine dell’ottocento - ancora prima del Tango - con il ‘Maxixe’ (si pronuncia ‘mascisce’), un ballo in coppia abbracciata, simile al Tango, mal visto dalla buona società dell’epoca perchè troppo osè. Infatti, come a Buenos Aires, era ballato nei locali malfamati vicino al porto dai ‘malandros’, personaggi un po’ gradassi un po’ burloni che vivevano alla giornata (come i ‘compadritos’ della tradizione del Tango di Buenos Aires). Il Maxixe era ballato su una musica con cadenza simile alla Milonga argentina, la ‘mamma’ del tango.Oggi a Rio il Maxixe e’ stato sostituito dal ‘Samba de gafieira’ (gafieira è la balera dove

Il Tango di Rio de Janeirodi Paolo Martano

Tra le strade di Rio

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tradizionalmente si ballava, ce ne sono ancora almeno 2 tradizionali con pista e soppalchi in legno in centro città), che si insegna nelle scuole di ballo tradizionalmente insieme al ‘soltinho’ (swing ballato con passo simile al Chacha) e al classico Bolero onnipresente in America Latina (il ‘padre’ della Bachata) anche questo ballato con figure che ricordano il Tango.E poi ci sono i balli di importazione…dal resto del Brasile. Il Forrò che viene dal Nordeste ed è un ballo molto semplice, un po’ simile alla Bachata. Il nome deriva dall’inglese ‘for all’, che indicava le feste aperte anche ai Brasiliani, dove si poteva ballare come si voleva, durante il periodo della costruzione delle ferrovie, che in Brasile era gestita da maestranze inglesi. E lo Zouk, anche questo originario di Bahia, Nordest del Brasile, figlio della Lambada, che però a Rio assume uno stile differente enfatizzando al massimo al connessione tra i partner con l’utilizzo di tutto il corpo e molte movenze guidate della testa della donna, tanto che in Europa ormai si parla di Zouk ‘Riostyle’, che si balla anche su RnB e Soul music. Sì, perchè a Rio la creatività è impressionante, molti ballerini creano un loro stile e tutto può cambiare da un anno all’altro.Curiosi? Andate su Youtube e cercate alcuni nomi. Per esempio: Jimmy de Oliveira, creatore di uno stile nuovo e straordinariamente ricco per il Samba de gafieira e chiamato ormai Samba-funk, Gilson Damasco e Rodrigo Delano per lo Zouk più tradizionale, Adilio Porto, forse il creatore dello Zouk stile Rio, e la nuova frontiera dello Zouk Carioca: il Neozouk di Mafie Zouker. Oppure, per i pigri, andate su centromusicafrolatina.com nell’area videoclip e buona visione.

alcune figure di Zouk ‘Riostyle’

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Il giovane Antonio Piter de la Rosa, conosciuto artisticamente come Omega, nasce il 17 gennaio del 1979, nella provincia Monseñor Nouel (Bonao) della Repubblica Domi-nicana. Decide di formare la sua band nel 2003, Omega y su Mambo Violento, mostra credenziali di una musica contagiosa e testi che parlano della vita quotidiana, che fan-no chiaramente la differenza, creando un “prima” e “dopo Omega” nel suddetto me-rengue. Il successo è stato immediato, l’Artista ha mirabilmente accumulato una hit dopo l’altra con la forza della sua musica, con brani come “Tu No Ta Pa Mi”, “Que Tengo Que Hacer” tutti brani che si sono trasformati in successi per adulti e giovani nella Repubblica Dominicana, negli Stati Uniti e ora anche in europa. In occasione di un suo concerto a Milano, il nostro amico Dj Ricky Espino l’ha intervistato per noi.

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Ciao Omega benvenuto in italiaGrazie fratello è un piacere anche per me essere qui felice e contento di avere tenuto un concerto così grandioso che come mi a regalato la gente di qui mi ha dato una grande carica.Il tuo concerto a Milano è stato un successo totale con tantissima gente, ti aspettavi un successo così?Per la verità non credevo fosse qualcosa di così grande e che potessi realizzare un evento di queste dimensioni, è un’e-sperienza indimenticabile, speriamo di rimanere a questo livello…La gente canta le tue canzoniEsperienza indimenticabile come ho detto e come quelle che ho vissuto in vari paesi come Ecuador Guatemala Peru Vene-zuela Colombia compresa Cuba.

Omega con Dj Ricky Espinonegli studi di 105 Latino“Il mio album è una storia,

quella che voglio raccontare”

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Il disco che è uscito quest’anno in italia e nel mondo “El dueño del flow” dicono che contenga molte canzoni scritte da te.scritteSi la maggior parte sono mie, sono poche le can-zoni condivise con altri artisti, in alcuni brani ab-biamo usato idee comuni, come si fa tra artisti, ma sono praticamente tutti originali come negli altri album. Considera che siamo anche produttori della nostra musica.Quando componi i tuoi brani, ti ispiri alla fanta-sia o ad esperienze reali?Sempre esperienze personali, non solo mie, anche di chi ci è vicino, a volte si può essere direttamente coinvolti in una storia. Si può anche cantare vita ed esperienze di altri, ma solo storie vere.Sappiamo che presto esordirai come attore.Abbiamo avuto il piacere di conoscere, a Las Ve-gas e Los Angeles, una figura come Vin Diesel; io avevo uno stimolo e Vin mi spingeva a scrivere qualcosa sulla mia vita, per la verità non pensai al perché me lo avesse detto, gli ho dato retta solo perché si trattava di Vin Diesel. Da poco ci siamo sentiti perché vuole essere sicuro di realizzare un film insieme e finalmente “iniziarmi” al cinema. Di fatto questa è una benedizione di Dio. Il film si chiamerà “The Godfather” girato completamente a San Pedro.Per quanto riguarda la musica ci sono nuove canzoni in uscita.Certo, abbiamo un sacco di produzioni già pronte, tutte inedite, devo solo fare una selezione. Io penso che la canzone che viene dopo debba dipendere da quella che è appena passata, perché un album è una storia, quella che voglio raccontare, ogni canzone dipende dall’ordine delle altre canzoni. E’ appena uscito “Amor Urbano II” prossimamente con il nuovo video ed altre produzioni.Per concludere diamo un consiglio ai nuovi mu-sicisti e cantanti non solo latini , ma anche ita-liani che stanno cominciando in questo mondo. La musica è un’ispirazione e che non tutti hanno, quello che succede è che alcuni non se ne rendono conto, ognuno può farla bene se coglie il momento in cui Dio ti dà la forza. Se credi di avere talento, cercalo e credi in te con fede, giorno dopo giorno, alla fine le cose si realizzeranno.Omega grazie da me e da tutto lo staff di 105 latino e Vida Latina Magazine, e che il successo continui.Grazie a tutti voi.

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Di Enzo ConteUna delle leggende metropolitane che divide sempre di più gli appassionati della salsa è che “esiste una musica per ballare portoricano ed una per ballare cubano”. Posso capire che uno preferisca un genere piuttosto che un altro, ma si tratta di una convinzione che non corrisponde affatto alla realtà. Basterebbe andare in giro per il mondo per accorgersene. Per scoprire, ad esempio, che i cubani ballano volentieri sulle note della musica portoricana (al punto che Mark Anthony è uno dei loro idoli) e che i portoricani adorano cimentarsi con i ritmi cubani (al punto che i Van Van, quando vanno nell’isla del encanto, fanno sempre il tutto esaurito).Se è vero che salsa e timba sono due generi musicali con delle caratteristiche diverse, è altrettanto vero che la bravura del ballerino sta proprio nella capacità di “adattare il proprio stile a qualsiasi tipo di musica”...In Italia il rapporto con la musica afro-latino-caraibica viene quasi sempre filtrato attraverso la lente di un ballo che si apprende generalmente in una scuola. Ed è proprio nelle scuole di ballo che si riceve un controproducente “imprinting sonoro” che spesso induce non solo a prediligere un certo tipo di sonorità, ma persino a credere che ci sia una musica da ballare “in linea” e una musica da ballare “in tondo” o in “rueda” (mi viene l’orticaria quando sento questi termini!) Si tratta di aberrazioni, figlie della mancanza di una vera cultura salsera ma anche figlie, purtroppo, di interessi commerciali da parte degli stessi maestri, che si dimenticano troppo spesso di spiegare ai loro allievi che “il ballo non ha padroni”.Guardando poi la cosa da un punto di vista strettamente tecnico, ci accorgeremo che l’interpretazione di un brano non è determinata dalla postura, dalle figure o dalle geometrie di ballo, ma semmai dalla corretta interpretazione del suo andamento ritmico. La cosa veramente difficile da fare è, infatti, saper dare ad ogni brano lo swing adeguato, a prescindere dallo stile con cui lo balliamo. In fondo cosa significa esattamente “saper leggere un brano musicale”? Significa eseguire correttamente le parti musicali

Esiste una musica per ballare portoricano ed una per ballare cubano?

“Il ballo non ha padroni”

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(andare, ad esempio, di rumba, di bomba o di despelote se la musica chiama questi ritmi), essere in grado di azzeccare gli stacchi, le ripartenze come i cambi di ritmo. Il che equivale anche a saper distinguere la parte del son da quella del montuno; la parte del mambo da quella della descarga. Bisogna inoltre avere la capacità di ballare morbido su un brano romantico e con la enfasi adeguata su un brano ritmicamente aggressivo. A quanti di voi invece è capitato di vedere persone andare di rumba su una salsa romantica o fare passi di mambo su un passaggio rumbero?... Attenzione però a non confondere uno spettacolo, in cui bisogna per forza saper leggere un brano, con il ballo sociale, in cui, ogni volta, più che interpretare un brano si è costretti ad adattare il proprio modo di ballare alle capacità del partner o della partner di turno.Ho già lanciato questa discussione su Facebook e mi sono reso conto di come sia difficile scardinare convinzioni ormai radicate. Ma a quelli che, nonostante tutto, continuano ad essere convinti che ad ogni musica corrisponde un certo stile di ballo vorrei chiedere:”Sbagliava allora il grande maestro portoricano Papito Jala Jala quando nelle sue esibizioni qui in Italia (molti se lo ricorderanno) ballava sul brano “Marcando la distancia” di Manolito y su Trabuco?”“Sbagliava il compianto artista cubano Tony Castillo, quando interpretava con le figure del casino un brano romantico come “Como una pelicula” del portoricano Carlos Alberto?”E ancora mi piacerebbe chiedere: La timba come andrebbe ballata? Con le figure del casino come si fa qui in Italia o in maniera sciolta come fanno a Cuba? Chi sbaglia noi o loro? In una accezione rigida direi che siamo noi a sbagliare, visto che non abbiamo colto lo spirito originario della timba. In una accezione più flessibile “non sbaglia nessuno” perché il ballo è appunto “una libera interpretazione”.... Il che significa che dello stesso brano, ballerini con indole, sensibilità e capacità diverse daranno una interpretazione più congeniale alla loro personalità ma anche al loro retaggio culturale (fenomeno meglio conosciuto come “transculturacion”).Qual’è il risultato di queste divisioni ideologiche? Che oggi si fa sempre più difficile trovare degli ideali compagni di viaggio. Siamo arrivati finanche al paradosso che molte persone amano la timba ed odiano la salsa e viceversa... quando invece la cosa più logica e sensata sarebbe riuscire ad apprezzare questi due meravigliosi generi nella loro intrinseca bellezza. Io, ad esempio, non ho mai capito perché nelle serate a tema, si pratichi un boicottaggio, una vera e propria discriminazione nei confronti della musica cubana e viceversa. Personalmente (a costo di attirarmi delle antipatie da parte dei timberi e dei salsaduristi ad oltranza) non mi riconosco affatto in questa visione. Ballo volentieri entrambi i generi. Anzi mi sono accorto che mi diverto di più su alcuni brani di timba che su un brano come “Salsa dura” degli Exelencia o sulle sonorità di un certo guaguancò newyorkese. Ma magari lo strano sono io!...Oppure no, visto che girando per locali mi accorgo che persino molti “filo-cubani” preferiscono ballare sulle note di Tito Nieves, Mark Anthony e Gilberto Santarosa, piuttosto che su quelle della Charanga Habanera o su brani di salsaton e timbaton. Se qualcuno non concordi con quanto da me esposto, sono sempre disposto al confronto, visto che discutere su certi temi, come riflettere sulle tante storture oggi esistenti, non può che rappresentare per noi tutti un momento di crescita.

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Non c’è dubbio che la salsa portoricana colpisce molto per la sua eleganza, tecnica e controllo musi-cale, uno stile ricco di fi-gure e pasitos coreografici che spesso finiscono con l’addossare ad essa una etichetta di esibizionismo! Nella salsa cubana invece ci si identifica in uno stile molto differente e difficil-mente si abbandona que-sta stupida convinzione in quanto si crede appunto, che la salsa sia solo cuba-na!

Cubano o Portoricano?...che gran confusione!

Ancora una volta ci troviamo di fronte a questi due differenti modi di esprimere la musica, dove si creano inevitabilmente delle vere e proprie barriere tra la gente, ed incredibilmente ci si sente in diritto di snobbare l’uno o l’altro e la loro musica!In poche parole o balli cubano o portoricano!Queste convinzioni circolano ancora in abbondanza tra la gente, soprattutto tra i maestri e le loro scuole, continuando così a creare inutili divergenze e suddivisioni.Ma in realtà non è così o quantomeno non dovrebbe esserlo perché questi due stili di ballo dovrebbero essere imparati entrambi, in quanto esprimono universi simili e differenti e rappresentano la sintesi di un ballerino di salsa.Imparare a distinguere e ballare i vari stili rappresenta un vero patrimonio culturale per ogni vero appassionato di musica Salsa, dando così la possibilità di variare ed interpretare la sua musica…regalando grandi soddisfazioni personali ed abbattendo inutili bar-riere.

di Giulio Patruno

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MISSITALIASALSA

Concorso Nazionale di danza e bellezza dedicato esclusivamente alle “Salsere” italiane!

Francesca Buono Miss Italia Salsa 2011PH: Francesco Conte

di Alessandro Mazza

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serata emozionante e divertente, adesso non mi resta che incominciare a ballare salsa! (...) l’esito è stato in dubbio fino alla fine, ha vinto Francesca Buono da Napoli, ma anche le altre, come la Toscana ad esempio, avrebbero ben meritato. Ci saranno occasioni per tutte, è stato di certo un momento di alta visibilità”. Una grande festa che ha coinvolto ed appassionato l’enorme pubblico amante della musica e della danza caraibica. Il premio alla carriera consegnato a Roberto Ferrante è stato un importante testimonianza del lavoro svolto dal discografico della Planet Records.Sponsor tecnologico è Frame S.p.A. società leader in riprese televisive, mediasponsor: “LATINO!” Magazine, da sempre punto di riferimento editoriale (e musicale!) del mondo latino; “Momento Latino”, che guidato da DJ Gino Latino, è il primo format televisivo specializzato che segue l’inarrestabile onda salsera! HM con Luciano Carino (leader in hairmakeup TV) ha curato il totalook delle finaliste, mentre Alfonso Grotta sta realizzando il photobook premio per la vincitrice.I social network dedicati sono Facebook, Twitter, Youtube e Myspace, dove è possibile partecipare e seguire l’evoluzione dell’evento.missitaliasalsa.it

Condotta da Antonio Zequila, con la regia di Gabriele Falvo, è andata in onda su canale italia la finalissima di miss italia salsa 2011. Il palcoscenico è di quelli importanti: La Casa della Musica di Napoli, con DJ Gino Latino (da Miami con il suo “Momento Latino” TV) ed ospiti: Cromalatina ed i ballerini argentini: Valeria Cejas e Ricardo Estrada.Un successo televisivo, ma non solo, un grande evento nazionale dedicato alle Salsere, per proporre in maniera diversa la musica e la danza caraibica in Italia. “Bellezze sì, ma solo a ritmo di salsa!” è questo il claim che Alessandro Mazza (ideatore della trasmissione) ha scelto per far capire che “non si tratta del solito concorso che punta esclusivamente sull’aspetto fisico: belle gambe, naso all’insù e fondoschiena da capogiro non bastano. A Miss Italia Salsa si predilige la personalità, la simpatia e soprattutto il saper trasmettere passione attraverso la danza caraibica”. Le Salsere…? “Sono le ragazze che amano ballare Salsa in tutte le sue declinazioni! Una miscela di passione, divertimento e gioia, ma al tempo stesso anche sudore ed estrema dedizione per la danza. Abbiamo proposto alcune tra le più brave e belle ragazze che si riconoscono in questa definizione e che spesso ammiriamo in giro nel locali”. L’attrice Rosaria De Cicco (Un posto al sole, Ragazzi c’è Voyager) presidente della giuria ha dichiarato: “E’ stata una

Bellezze sì, ma solo a ritmo di

salsa!

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Questa volta non mi dilungherò sulla storia (meravigliosa e affascinante) di questa nazione ma esordirò dicendo che la Colombia non è pericolosa, contrastando quello che dicono e scrivono tantissimi colleghi più o meno autorevoli nel mondo del turismo. Fu Don Pedro de Heredia, nel 1533 a fondare Cartagena (patrimonio Storico dell’Umanità, principale centro turistico della costa caraibica della Colombia), famosa per la sua storia e la sua geografia. Per difenderla dagli attacchi dei pirati, fu costruita la più imponente cerchia di mura e fortificazioni dell’America. La città coloniale, o città vecchia, è ricca di magia e ricordi; le sue strette viuzze, le graziose piazzette e le case coloniali raccontano ancora storie di pirati e tradizioni spagnole. Passeggiando vi sembra quasi di rivivere il passato coloniale di Cartagena, visitando i suoi tesori e le importanti opere architettoniche, i castelli (lo spettacolare forte di San Felipe de Barajas), le chiese (il Monastero della Popa, la Cattedrale, il Monastero ed il Chiostro della Chiesa di S. Pietro Claver), i palazzi (il Palazzo dell’Inquisizione), i musei... e le porte di accesso alla città (quella “dell’Orologio”, la più famosa). Il contrasto della città coloniale con l’imponenza degli edifici moderni rende Cartagena una città unica e affascinante. E’ una delle città più interessanti dell’America anche per il suo dinamismo culturale. E’ famosa per i suoi eventi, come ad esempio il Festival Internazionale della Rumba, che vi ha sede ogni anno in primavera. E proprio l’aspetto musicale

Benvenuti in ColombiaIl sapore, l’allegria e il calore caraibico

di Michele Traversa

Cartagena Colombia

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che ci preme raccontare.L’origine della rumba si deve all’incrocio di alcuni ritmi spagnoli con altri africani. In particolare il canto ha forti influenze andaluse mentre le percussioni sono africane. Essa nasce formalmente a Cuba nel 1878, subito dopo l’abolizione della schiavitù, quando la gente di pelle nera comincia a spostarsi dalle campagne verso le periferie degli agglomerati urbani. È in un tale contesto, di miseria e di riscatto, che prende origine un ballo ed una ritmica che trae origine dalla fusione dei ritmi spagnoli ed africani. Gli strumenti musicali utilizzati erano prettamente strumenti “recuperati” dalla vita di ogni giorno e, in particolare: maracas (composti con zucche svuotate e sassi), tamburi (qualsiasi tipo di cassone vuoto) e claves (composti da due bastoncini di legno). La rumba è una musica tipicamente rurale molto diffusa nella regione cubana di Matanzas, in cui danzano solo i maschi al fine di dimostrare la loro “potenza” e la loro

“virilità” su ritmi velocissimi. Addirittura, in alcuni casi, si arriva alla prova dei coltelli: ogni ballerino si lega alle caviglie dei coltelli molto affilati e danza secondo un ritmo crescente. Vengono utilizzate anche bottiglie, fiamme e quant’altro, addirittura bendati, sempre a prova di virilità. Agli inizi, i comportamenti maschili vennero ritenuti dalla borghesia troppo pericolosi e quelli femminili troppo licenziosi, per questo la rumba ebbe difficoltà nell’emergere, rimanendo confinata per lungo tempo nelle periferie urbane. Essa diede poi vita a due diversi stili, uno che predilige la parte romantica della rumba (Yambù), l’altra più

aggressiva e basata su Guaguancò e Columbia. La prima diede vita allo stile rumba/beguine, mentre la seconda diede vita allo stile caraibico da cui si giungerà, poi, al mambo ed alla salsa cubana. Infine, dalla columbia mescolata alla bomba, si arriva alla salsa portoricana. La rumba fu tra i primi balli latini a diffondersi negli USA.Il sapore, l’allegria e il calore caraibico si manifestano anche nell’ospitalità dei colombiani, nella vita notturna e nella gastronomia tipica, ingredienti aggiuntivi della sua ricchezza culturale. La seconda tappa del viaggio è Bogotà. Dal punto di vista culturale e storico, questa città custodisce ancora nel suo centro storico, case coloniali ed è la prima destinazione

in tutta la Colombia per congressi e fiere internazionali. Le numerose caratteristiche legate alla storia, alla cultura, all’arte e al paesaggio, fanno della Colombia un Paese da scoprire, con la consapevolezza di trovarsi alla presenza di una terra veramente interessante per il suo intenso passato, il suo presente e il suo futuro ricco di potenzialità.

Il sapore, l’allegria e il calore caraibico

turismocolombia.comcolombiaespasion.coproexport.com.co

Cartagena Colombia

Vista panoramica di Cartagena Colombia

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L’amore per il ballo, la musica e la cultura dei popoli latino americani è ormai in Italia una realtà affermata: sempre più scuole, locali e più in generale poli di aggregazione si for-mano per regalare a questo fenomeno una visibilità degna dell’entusiasmo che riesce a scatenare.Ma non è stato sempre così, questo articolo infatti è dedicato alla memoria di uno dei pionieri di questo movimento, una persona che ha creduto che tutto questo potesse essere molto più di un gioco o di una moda passeggera, un amico di tutti che ci ha sostenuto ed ha mostrato quale fosse la via dell’im-prenditoria legata al mondo del latino americano. Giulio Tedone ci ha lasciato nel 2010.Giulio è sempre stato impegnato in mille attività di succes-so grazie alla sua determinazione ed al suo intuito. Alla metà degli anni 90’ ci fu l’incontro con Miguel, figura storica della salsa pugliese, che in quel periodo aveva cominciato a mo-strare a Bari ed in provincia, quale magia fosse racchiusa in quelle note e quei passi a noi tanto cari.Era un periodo diverso per i “latini”. Luoghi di insegnamen-to? Palestre e garage. Locali dove poter ballare? Praticamente nessuno. Non facevamo “numero”, non potevamo arricchire i gestori,Ma l’entusiasmo … quello non è mai mancatoGiulio in quegli anni comprese, che per far maturare il movi-mento era necessario creare spazi e strutture dedicate, fu allo-ra che prese forma Corazòn Latino, scuola di ballo indirizzata completamente all’insegnamento della salsa, del merengue,

e di tutte quelle splendide emozioni in danza che oggi sono notissime, una scelta coraggiosa in quel tempo. Giusto qualche anno dopo acquisì anche la gestione di un noto locale barese, il Cafè Del Mar e con costan-za impagabile dedicò sem-pre uno spazio importante alla musica latina . Pochi avrebbero puntato sui “salseri”. Sembra strano scrivere di poco più di die-ci anni fa… sembra passata una vita.Nel tempo abbiamo raccolto sempre maggiori consensi con la passione e Giulio e la famiglia, sempre più nu-merosa, hanno sempre la-vorato duro per far gruppo, per tenere contatti, stringere accordi, collaborare in tutta la regione per organizzare, eventi, manifestazioni, con-certi .Giulio ha trasformato un movimento sino ad allora amatoriale, in impresa, ci ha insegnato a maturare e ve-dere in modo diverso mille cose. Oggi, quelli che sono professionisti del settore, hanno un piccolo debito di riconoscenza, frutto di un’ eredità preziosa per tutti. Egli ha tracciato un solco, noi, spesso inconsapevol-mente, lo percorriamo.Manca l’amico, il sostegno, il mentore, ma sappiamo che c’è, dentro noi ed in quello che facciamo, Ciao Giulio, alla prossima.

“La Salsa, molto più di un gioco o di una moda”

di Daniele Blasi

Giulio Tedone

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1 RISPETTARE I DIVERSI STILI DI BALLO E DI MUSICA.

Ballare è un espressione del corpo, un diver-timento, se non ci piace come balla qualcuno non necessariamente deve essere sotto-posto a critiche, o ad essere deriso. Il ballo come la musica può piacere o non piacere, non per questo deve essere necessariamente criticato.

2 BON TON DEL BALLO.

Chiedere con cortesia alla ballerina/o di bal-lare magari con un sorriso, e sempre sorri-dendo balla, ricordati che stai ballando non trasportando pietre; alla fine del ballo riac-compagnare la ballerina/o al posto da dove l’hai inviata/o.

3 LIMITARSI NEI MOVIMENTI.

Se la pista è piena (ma anche vuota) evitare di fare evoluzioni che possono essere perico-lose per te e per chi balla in pista, ricordati che non sei solo/a.

4 PULIZIA DEL CORPO E DELLA MENTE.

Ballare è la migliore cura per scaricare stress e tensioni, se sei stressato/a può essere che la tua ipersudorazione provochi cattivi odori, ricordati di usare le dovute precauzioni con deodoranti, questo per evitare spiacevoli in-convenienti e per stare bene anche con se stessi.

5 CONOSCENZA DELLO SPAGNOLO.

È indiscutibile che essendo latini sia impor-tante conoscere lo spagnolo, non necessaria-mente impararlo tutto, ma almeno le parole più importanti per conoscere meglio il signifi-cato di molte appassionanti canzoni.

6 CONOSCENZA DELLE CANZONI.

Molti ballano e non conoscono nè gli autori, nè i titoli il significato delle canzoni, e tanto-meno la provenienza e lo stile. Per una buona cultura personale e meglio sapere cosa o chi si sta ballando. E’ importante informarsi, ac-culturarsi.

7 DIRITTI E DOVERI.

Vuoi per la crisi, vuoi per una cattiva abitu-dine, molte ragazze/i quasi si offendono se pagano l’ingresso al ballo. E’ importante sfa-tare una volte per tutte questo tabù. Pagare l’ingresso in discoteca non è l’eccezione, ma la regola! E non sempre pagare l’ingresso si-gnifica aver diritto alla consumazione, del re-sto al cinema o al teatro o allo stadio si paga l’ingresso, la consumazione se vuoi la compri a parte. Se la direzione della struttura si pre-gia di favorire lingresso al ballo alle donne per esempio entro un limite di orari o per tutta la serata è solo ed esclusivamente un privilegio che non è un diritto, quindi se talvolta capita che si paghi l’ingresso non fare drammi, bal-lare e divertirsi non un è imposizione, ma se ti organizzi per andare a ballare pagare l’in-gresso è nella norma, (ovvio bisogna sempre considerare cosa si sta pagando per meglio avvalorare il piacere di farlo).

8 COMPORTAMENTI e OSPITALITA’.

Molte strutture sono sprovviste di guardaro-ba, non è giusto ammassare i propri averi su poltrone, sedie, o tavoli. Consci del fatto che una struttura non ha guardaroba si mette a conoscenza la direzione di questa esigenza, sta alla stessa valutare e provvedere all’a-deguata sistemazione di borse, giacche ecc questo per evitare spiacevoli inconvenienti come furti, e montagne di robe ammassate.

9 ORARI DEL BALLO.

Una delle tante cattive abitudini è arrivare a ballare molto tardi, trascurando tanti impor-tanti punti: la stanchezza per l’ora tarda, le file all’ingresso, (si arriva quasi tutti tardi, e assieme), la possibilità di ballare anche qual-che ora in più magari in completa libertà,.Considera tutti questi punti e vedrai che la serata per te cambierà completamente volto positivamente.

10 LIMITARSI NEL BERE.

Questa regola è come respirare, importantis-sima! Non bere mai se sai che alla guida ci sei tu. Rispettati e rispetta chi ti circonda, solo così puoi essere “ORGULLOSAMENTE SALSEROS”.

di chi del ballo ne ha fatto uno stile di vita, nel rispetto proprio e di chi ama essere salsero, un modo simpatico per identificarsi nel bellissimo mondo latino:

Le 10 regole

di Enzo Straniero

di chi del ballo ne ha fatto uno stile di vita, nel rispetto proprio e di chi ama essere salsero, un modo simpatico per identificarsi nel bellissimo mondo latino:

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Sin dal 1996, anno in cui sono arrivata in Italia, ho capito che ci sono parecchi punti di incontro culturali e religiosi tra i nostri paesi (la prima similitudine è stata quella di S. Nicola venerato anche da noi), ed ho sempre cercato di diffondere la mia cultura facendo capire che Cuba non è solo una località meta di vacanze, divertimento e svago ma una terra con un grande patrimonio culturale, etnico e religioso; infatti

Cubae la sua religione

di Osiris Proenza (Cuba)

Le figure delle divinità africane (Orishas)

Tipico abito cubano da Santeria

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i culti sincretistici praticati, in Cuba, (comprendono elementi religiosi cristiani e africani, con una netta predominanza di questi ultimi) dove spesso alle divinità pagane vengono affiancate le figure dei santi della religione cattolica.Musica, trance e offerte sacrificali sono componenti fondamentali di questi riti. La santeria cubana è il culto sincretistico più diffuso tra i cubani grazie all’arrivo dei Yoruba (il gruppo etnico più numeroso arrivato a Cuba). I praticanti si rivolgono alle divinità africane (Orishas) come a Dio offrendo loro in sacrificio doni particolari implorandone la loro benevolenza.Inizialmente queste credenze a Cuba venivano vietate e per conseguenza praticate di nascosto dal popolo, inoltre veniva praticato anche il vodoo haitiano portato dagli schiavi originari della Nigeria, Congo, Dahumey, i quali venivano costretti dai loro dominatori a rinunciare alla propria identità linguistica-culturale imponendogli il cristianesimo.Oggi grazie al sincretismo religioso tra le due culture e alla diffusione in tutto il mondo della cultura afro-cubana

queste credenze popolari vengono praticate anche in presenza di tanti turisti che ogni giorno arrivano a Cuba per imparare e trasmettere e diffondere questa cultura in tutte le scuole di danze caraibiche del mondo. Cuba è un infinito tesoro di cultura grazie alla diversità musicale con la contraddanza, il danzon, la habanera, la guaracha, il mambo, il cha-cha-cha, la rumba, il bolero, la trova, la guajra, il songo, il son, la salsa, e l’influenza di tanti altri generi musicali che ha insegnato la passione per le radici e contemporaneamente la ricerca di nuovi linguaggi musicali.

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In questo numero di Vida Latina voglio parlare di una realtà mondiale nel mondo discografico ed editoriale latino dal cuore pulsante tutto italiano: la Planet Records. Creata nel 1998 da Roberto Ferrante, in pochi anni è diventata un punto di riferimento importante tra le label mondiali,conquistando successi planetari.Una grande rivincita su tutto, e soprattutto sulla grande crisi mondiale della discografia, lo staff della Planet se l’è presa aprendo 2 sedi negli stati uniti (una a Miami ed una a New York) . Tutto cominciò nel 1998. Dal ‘98 ad oggi la strada fatta è tanta. All’inizio le prime produzioni Planet vennero cedute in licenza a società più grosse (Bmg, Virgin, Emi, New Music etc.), ma dopo molti anni di attività,Roberto Ferrante decise che era ora di fare tutto da solo. PLANET RECORDS diventò finalmente una label pienamente indipendente che si avvalse delle multinazionali solo per la distribuzione fisica del prodotto nei negozi e nella grande distribuzione. Il grande “botto” avvenne con gli Aventura con lo storico “Obsesiòn” (cd singolo più venduto ed album tra i 10 più venduti del 2003) e vari altri progetti compilations top sellers come “Gusto Latino” e “Viva El Caribe!”. La Planet, tra il 2004 ed il 2006 ,forte di un chart share del 3% in Italia, decise di aprire una testata giornalistica musicale con cd allegato, denominata Latino! Gia dai primi numeri si conferma uno dei magazine musicali più venduti nelle edicole italiane (oltre un milione di copie effettivamente vendute in 6 anni, ininterrottamente nella classifica di vendite ufficiale Nielsen). A fine 2004 Planet pubblicò in Europa un nuovo artista dominicano di New York, PAPI SANCHEZ, che vendette 1.000.000 di copie in Europa (disco più venduto in Francia, doppio

di Silvio Sisto

Roberto Ferrante, fondatore della casa discografica “Planet Records”

In alto:Claudio Arillotta,

managing director.

A destra:Miguel Melchionda,

responsabile della produzione.

PLANET RECORDSORGOGLIO ITALIANO NEL MONDO

Plan

et

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platino, disco d’oro in Benelux);nel 2005 /2006 continuò anche la raccolta di successi da classifica con la riconferma degli Aventura tra i 20 top sellers dell’anno con gli album Love & Hate (disco d’oro) e God’s Project (disco d’argento). Nel 2005 Planet fu l’unica indipendente ad avere 3 artisti presenti contemporaneamente alla più importante trasmissione TV musicale: il Festivalbar. Il 2008/2009 segnò lo sbarco ufficiale negli Stati Uniti. La Planet Records aprì un ufficio a Miami in Florida negli Usa e diventò Planet Records US LLC. La strategia vincente dell’etichetta indipendente fu quella di offrire al mercato del nord america e poi in quello caraibico il meglio della musica latina. Infatti, a pochi mesi dall’apertura della sede americana, si chiuse un accordo con la Sony Bmg per la distribuzione della musica marchiata Planet Records. I primi 3 prodotti realizzati in Usa entrarono subito nelle difficili classifiche americane. La Planet Records fin dall’inizio è in ogni numero delle Billboard Album Sales USA. La salsa cubana, ma anche le novità assolute del reggaetòn e i nuovi movimenti musicali caraibici sono ormai tutti “Planet Records”. L’etichetta ha

Da sinistra: Silvio Sisto, Frankie Negron , Paulito Fg, Miguel Melchionda

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ANTEPRIMA DISCOGRAFICA

Issac Delgado

Roberto Ferrante ha prodotto a 6 mani con Issac Delgado e Isidro Infante una nuova track di ISSAC DELGADO y la india “Que no se te olvide” in 4 versioni, 3 realizzate tra Miami e NY ed una versione bachata realizzata a Santo Domin-go. Il single è disponibile per ora solo su Itunes e sulle compila-tion della Planet di prossima usci-ta, però è di fatto l’anticipazione del prossimo album di Issac. Con questa produzioni la Planet punta al grande successo di pubblico e vendite ed al prossimo Grammy.

operatori anche a New York, La Havana Cuba, Santo Domingo e viene gestita direttamente dal fondatore e presidente Roberto Ferrante. A maggio 2010 la sede europea con uffici a Napoli, è stata affidata a Claudio Arillotta che ne è diventato managing director, con la collaborazione di Paola Pavia, responsabile della produzione e delle licenze e del A&R Miguel Melchionda. Dal 1998 al 2011 questa etichetta “indipendente” nata nel SUD (Napoli) ma con sedi in tutto il mondo ne ha fatta di strada e credo di poter dire che in un momento critico come questo è un vanto per l’Italia e soprattutto per il SUD. Oggi vanta tra le sue produzioni i migliori artisti del panorama mondiale latino come Aventura, Omega, Prince Rojce,

Papi Sanchez, Luis Enrique, Los Van Van, Gente D’ Zona, Loz 4, Manolito, Charanga Habanera, Maikel Blanco, Daniel Santacruz, Huey Dunbar, La India e tanti altri. Per conoscere meglio il mondo della Planet Records collegatevi al sito planetrecords.it

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La musica della Pachanga ha avuto il suo momento di gloria negli anni ‘60 quando l’onda del mambo e del cha cha cha aveva superato la fase di massima piena e si stava avviando verso una fase di declino. La Pachanga era un ritmo ibrido, che agglomerava elementi sia del Merengue che della Conga (ballo tipico del carnival cubano). Inventata alla fine degli anni ‘50 da Eduardo Davidson un colombiano reim-piantato a Cuba. Egli compose un ritmo chiamato Mereconga, in seguito chiamata Pachanga. Un po’di confusione si formò negli USA allorchè Davidson fu invitato a suonare al Palladium Ballroom di New York. Egli aveva nella band due ottimi ballerini che sulle note di questa musica si esibirono in originali passi di simili al cha cha cha, in un sistema fino ad allora sconosciuto. La gente s’incuriosì verso questo ritmo e furono chieste notizie al musicista cubano Fa-jardo presente alla serata. Poichè Fajardo parlava ma-lamente inglese, sembrò ai presenti dicesse “Charan-ga”. Così per alcuni anni “Charanga” e “Pachanga” furono sinonimi, fino a che Pachanga fu designato unicamente il modo di ballare. In Europa ebbe un ti-mido riscontro, non paragonabile a quello dei cugini mambo e cha cha cha. Recentemente si sta avendo una rivalutazione di questo genere, notando che arti-sti e ballerini inseriscono nei loro spettacoli o nel loro stile di ballo la pachanga.

Pachanga Maniadi Domenico Giacomobello Fonte:

L’onda latina travolge anche il web.Salsa, bachata, merengue, reg-gaeton in un mix non stop per gli amanti della musica latina. www.105.net Le canzoni di successo e quelle che lo diventeranno!Venerdì, Sabato e Domenica alle 12:00 - Latino mix con Ricky Espi-no: cultura, suoni, novita’, emozio-ni...dall’altra parte del mondo!

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Questo mese apria-mo una finestra sull’incantevole e magica Asia, par-landovi dell’ Honk Kong Salsa Festival 2011, che si terrà dal 14 al 20 febbra-io.Hong Kong è situa-ta all’estremità me-ridionale della Cina e a sud del tropico del Cancro, appros-simativamente alla stessa latitudine di Bahamas, Hawaii e Città del Messico. Con lo splendido porto, i picchi scoscesi e le isole che la circondano, Hong Kong è una delle città geograficamente più interessanti del mondo, con una popolazione costituita da circa 6,8 milioni di persone rappresenta uno fra i luoghi più densamente popolati del pianeta.E’ già la quarta volta che andiamo in Asia…la prima volta è stata in Cina, la seconda in India e la terza in Korea, per L’International Korea Salsa Festival..ma di questo avremo modo di parlarne più avanti.Ebbene, quest’anno si terrà la 10 edizione di questo evento, il mega congresso, che richiamerà in Asia gente e ballerini da tutto il mondo.Tra gli artisti presenti quest’anno troviamo Eider e Luisa (Dubai-Colombia), fondatori del Bnf Dance Company con il loro stile di salsa colombiana e tango scenario; l’america-na Liz Lira, più volte campionessa del mondo e coreografa di “So you think u can dance” 2010.Passando ad altro genere, con la loro “salsa lift and aerial” Dave Paris and Zoe vi lasceranno a bocca aperta con i loro bellissimi show acrobatici.

N o i rappresentiamo l’ Italia con il nostro “Salsa Italian Class” eleganza, tecni-ca e velocità. Scorrendo la lista degli artisti troviamo anche il simpaticissi-mo Marvin Ramos e Kristin, con la loro salsa Los Angeles style mixata con la rapida salsa cali style.Direttamente da New York City i Baila Society Daniel e Ahtoy, e dal continente Australiano Jaime Jesus, istruttore e direttore della Latin Dan-ce Australia.Dalla Russia poi Serge e Polina, fondatori della compagnia Abrosia Show, e dall’India Sai e Kirthi.Come si suol dire allora…salsa per tutti i gusti: On2, On1, Cali Style, Acrobatic, Lady and Men Style, Tan-go e tantissimo altro!Il congresso ospiterà anche l’Asia-Pacific Salsa Open Championships,

Congressi dal M ndoPrimo reportage di una nuova interessantissima rubrica per tutti i baila-dores: “Congressi Dal Mondo”. Giornalisti e reporter saranno i due noti ballerini Vito y Stefania (in foto): sempre in giro per il mondo, ci aiuteranno a scoprire e vivere attraverso le loro emozioni i meravigliosi e coinvolgenti eventi latini internazionali.

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Hong Kong by night

una competizione di carattere Internazionale, che decreterà i nuovi campioni 2011.Ricordando la nostra prima volta ad Honk Kong, subito riaffiora alla mente l’atterraggio, perchè ti si presenta la bellissima Isola di Macao, un posto di rara bellezza, dove si trova tra l’altro, anche uno dei casinò più importanti del mondo.Temperatura tropicale, grattacieli, mercati dove è possibile tro-vare di tutto e migliaia di persone che camminano velocemente per strada.Ebbene arrivata la notte del party pre-congresso..veniamo tra-sportati nel centro della capitale, scendiamo dall’auto ed ascol-tiamo una voce che ci dice: “Siamo arrivati”

Guardandoci intorno, cercava-mo un club, un locale o qualco-sa del genere, ma niente.In quel momento con un sorriso,una persona ci dice di guardare verso l’alto, alzammo la testa e dinanzi a noi si pre-sentò un grattacielo altissimo. Lo “Sugar Club” che si trovava al 35° piano. Immaginate ora di essere su un grattacielo, ballare salsa in un club dall’arredamento tropicale ed etnico e sorseggiare un ot-timo Mahnattan, mentre dalla finestra si osserva il panorama di una delle metropoli più belle al mondo. Il resto lo lascio alla vostra immaginazione.E’ interessante anche osservare come ad Honk Kong si balli un ottimo Cross Body style orien-

tato prevalentemente On2.I cinesi ballano davvero un sociale divino e soprattutto con stile!Allora ragazzi cosa aspettate, fate le valigie e partite alla scoperta di questa magica città per godervi e vivere uno dei congressi più belli al mondo, con i Top dei Performer Internazionali.Anche noi non vediamo l’ora di tor-narci.

sito ufficiale di riferimento: hksalsafestival.com

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Un anno fa la terra ha ballato ad Haiti, ma ad un ritmo che non ha portato nessuna allegria, nessun anelito di vita. Oltre 220.000 persone hanno perso la vita nel terremoto del 12 gennaio 2010, il terzo terremoto più catastrofico della storia. Per comprendere l’enormità del disastro basta confrontarlo con quello – altrettanto drammatico – provocato dallo tsunami del dicembre 2004: in un’area vastissima (dall’Indonesia alla Somalia) l’acqua aveva ucciso quasi lo stesso numero di persone che hanno trovato la morte sotto le macerie di Haiti. Ad aggravare la situazione anche la povertà estrema della popolazione: Haiti era ed è considerato lo stato più povero dell’emisfero occidentale. Il passaggio dell’uragano Tomas e una vasta epidemia di colera che ha già causato tremila vittime hanno reso ancor più difficoltosa la ricostruzione del paese.Ancora oggi più di 1 milione di persone sfollate vivono in campi sovraffollati dove le condizioni igienico-sanitarie sono precarie. Il numero enorme di vittime si è riflesso sulla situazione dei bambini haitiani: 750.000 bambini sono rimasti orfani o vivono in condizioni al limite della sopportazione. Lo scorso novembre si è verificata un’ondata di violenze seguite a causa delle controverse elezioni. Il candidato più votato (39% di preferenze), il popolare cantante Michel Martelly (in arte Sweet Mickey), è stato, infatti, escluso dalla

competizione elettorale dal governo in carica, a vantaggio del grande favorito Jude Celestin il delfino dell’ex presidente Prevàl, che aveva ottenuto solo il 12% dei consensi.Inoltre, come testimonia Haiti Emergency, “negli ultimi mesi si sono moltiplicate le manifestazioni popolari degli sfollati che protestano per l’insufficienza degli aiuti umanitari e la mancanza quasi assoluta di degne opportunità di lavoro data la stagnazione dell’attività economica, soprattutto nelle città”.Sotto accusa è finito l’ente che gestisce la maggior parte dei fondi donati dalla comunità internazionale, la Commissione ad Interim per la ricostruzione di Haiti (Cirh) presieduta

HAITI AD UNANNO DAL TERREMOTO

Nonostante le grandi difficoltà, la rinascita è possibile

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dall’ex presidente USA Bill Clinton e dal Primo ministro haitiano Jean-Max Bellerive, cui vengono imputati i ritardi e le colpe per l’inadempimento delle promesse fatte in primavera.Come ribadito dalla commissaria europea agli Aiuti umanitari, Kristalina Georgieva, “gli operatori e i malati hanno bisogno di pace”, e anche di giustizia, visto che i dati forniti da Transparency International sulla corruzione nel mondo che collocano Haiti agli ultimi posti (146esima nel 2010). Lo scenario drammatico non deve, però, indurci all’indifferenza o alla rassegnazione: sono moltissimi i progetti nati per sostenere la popolazione perché Haiti possa risorgere dalle macerie del terremoto ed emanciparsi dalla povertà.

L’UNICEF per HAITIL’intervento umanitario dell’UNICEF ad Haiti nei primi 365 giorni della crisi è stato superiore a 75 milioni di dollari.Al culmine della crisi, 1,2 milioni di persone hanno ricevuto acqua potabile ogni giorno grazie ai camion-cisterna gestiti dalle 430 organizzazioni umanitarie coordinate dall’UNICEF.Sono stati vaccinati 2 milioni di bambini, centinaia di migliaia di altri e di madri hanno beneficiato di interventi alimentari, mentre oltre 11mila bambini gravemente malnutriti hanno avuto la vita salva grazie alle terapie nutrizionali messe in campo dall’UNICEF. Ad aprile l’anno scolastico è ripreso e 720.000 bambini sono tornati in un’aula (in muratura o in tenda) grazie all’impegno dell’UNICEF e delle organizzazioni partner. Si può contribuire alla ricostruzione di Haiti donando su: www.unicef.it

NON ABBANDONIAMOLI!

MEDICI SENZA FRONTIERE: OLTRE 100.000 I PAZIENTI CURATI PER IL COLERANel 2011 MSF si impegna a realizzare progetti di assistenza medica a Haiti per una somma complessiva di €53,5 milioni, di cui €7.7 milioni per l’ospedale di Tabarre. Ulteriori €7.5 milioni saranno spesi per le attività relative all’emergenza colera. Per informazioni: medicisenzafrontiere.it

HAITI EMERGENCYPER UNA NUOVA HAITI!Il progetto Haiti Emergency nasce dall’azione congiunta di haitiani e persone di buona volontà di tutto il mondo che amano Haiti e il suo popolo. Nasce dall’idea che è necessario aiutare e portare solidarietà, ma ogni aiuto deve favorire le possibilità di ripresa e autogestione degli haitiani, per poter uscire dall’impoverimento (info su www.haitiemergency.org)L’avvocato Evel Fanfan, presidente dell’organizzazione AUMOHD di Haiti, sarà in Italia dal 1° al 16 Febbraio 2011, per svolgere una serie incontri e conferenze indirizzate a far conoscere la reale situazione ad Haiti ad un anno dal terremoto. Intorno al 7 Febbraio Evel Fanfan sarà a Roma. Chi fosse interessato a collaborare al Calendario degli incontri può scrivere a: [email protected]

Aiutiamoli anche noiVida Latina Magazine vi invita a proporre iniziative di beneficen-za per aiutare la popolazione di

Haiti. Inviateci una proposta a:

[email protected] saremo ben lieti di mettere a disposizione

tutte le nostre risorse.

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BERNALDA DANCE FESTIVAL 13 febbraio 2011 - Evento di Danza Sportiva: “Cup Caribbean Show”.La manifestazione è stata voluta fortemente dal Presidente Re-gionale A.N.M.B. (Associazione Nazionale Maestri di Ballo) Cosimo Panico, per incentivare il ballo caraibico in tutta la Provincia di Matera. L’intento di questa manifestazione - ha di-chiarato il maestro Panico - “è far conoscere il ballo caraibico e dare la possibilità a tanti ragazzi di appassionarsi ed avvicinarsi sempre di più al mondo caraibico. Il nostro obiettivo è che l’e-vento possa ripetersi anche nei prossimi anni”. Info: 327.0086749

Martedi 14 Dicembre, il cantautore dominicano-ame-ricano, disco di platino 2010, ha esordito davanti ad una platea di circa 1000 persone al 501 hotel dove con Prince Royce sul palco altri quindici musicisti che lo hanno accompagnato nei coinvolgenti ritmi della ba-chata mixata con arrangiamenti più moderni.Evento patrocinato dal Comune di Vibo Valentia il concerto del noto artista,ha richiamato nel capoluogo vibonese fan provenienti dall’intero Meridione,è stato organiz-zato da Eventopeople, associazione nata proprio a Bi-vona, frazione di Vibo, ma poi costretta a operare a Scalea (Cosenza) a causa delle difficoltà sorte a seguito della devastante alluvione del 3 luglio 2006. Attualmente l’album di Prince Royce (all’anagrafe

Geoffrey Royce Rojas, nato e cresciuto nel Bronx) è al primo posto in tutte le classifiche europee del settore latino, nonché il più ballato nei vari locali. Lo scorso 8 settembre, infatti, la casa discografica ha annunciato che il suo album sarebbe stato tra i candidati per il Latin Grammy Award.

Dopo Milano, Rimini e Roma grande suc-cesso per Prince Royce a Vibo Valentia.

Prince Royce e Nico Tursi

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Le serate latinedi Puglia & Basilicata

MARTEDI:Mulata - BariNew Magazine - Massafra (Ta)Night & Day - Molfetta (Ba)

MERCOLEDI:Target - BariPrime - Castrignano dei Greci (Le)Flying Chip - Vaglio Basilicata (Pz)Coco Bongo - BariRelais degli Ulivi - Terlizzi (Ba)

GIOVEDI:Palace Disco Bar - Altamura (Ba)Moai Coffe - Conversano (Ba)Arena Pub - BariCohiba - Lecce

VENERDI:Magik Tumbao - Bisceglie (Bat)Mulata - BariRifugio del Rè - Massafra (Ta)Marlene & Salsa - Manfredonia (Fg)I 3 Santi - Grottaglie (Ta)Ficoricco - S. Vito dei Normanni (Br)Macarena Latino - Potenza

SABATO:Timo’s - Fasano (Br)Last Exit - Grumo Appula (Ba)Nautilus - Giovinazzo (Ba)Bizantino - Massafra (Ta)Lemonade - Trani (Bat)Off Street - Barletta (Bat)Heineken - Gioia del Colle (Ba)Cycas - Tito Scalo (PZ)Domus Aria - FoggiaLa Clave - Ostuni (Br)

DOMENICA:Mulata - BariTarget - BariBloom - Soleto (Le)Zero Caffe - Polignano Must - Altamura (Ba)Cadillac Caffe - Ostuni (Br)Cafè del Mar - TarantoPeccato Divino - Tito (PZ)Pepe Nero - Villa d’Agri (PZ)

I 5 brani piu ballati nelle serate Latine selezionati da:

1 TimbaLive - Zorra 2 Huey Dunbar - Si tu me amas3 Manolito - Camina4 Mambo Legends Orchestra - Canela bella5 Playson - Musica Cubana

1 Grupo Evidence - Colgando en tus manos2 Prince Royce - El Amor que perdimos3 Grupo extra - No se como me enamorè4 Tony Dize Ft. Arcangel & Ken-y - mi amor es pobre5 Toby Love - Te parece poco

SALSA

BACHATA

Segnalaci la tua serata:[email protected]

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Ingredienti:

4 cl Absolut Mandrin 2 cl Cointreau 2 cl Lime Juice 3 BL Zucchero di canna 6 spicchi di arancia

Servito su ghiaccio tritato

Nome: Macho absolut

Nome: Berry SwizzleIngredienti: 1/2oz. - Gosling’s Black Seal (Bermudan Dark Rum)1/2oz. - Chambord 3/4oz. - Essenza di Elderflower (fiori di sambuco)3 - Lamponi e more fresche1oz. - Succo di Ananas fresco

Metodo: Pestare lamponi e more nel mixing glass, aggiungere il resto degli ingredienti, shakera-re vigorosamente, filtrare in un bicchiere “catalina” su ghiaccio tritato e guarnire con 2 lamponi ed un mirtillo

I cocktails del meseFrancesco Leoni

Tony Arena

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OsirisProenza Nunziella

BuonoSilvio Sisto

GiulioPatruno

EnzoConte

FrancescoLeoni

GaetanoMongelli

Vito & Enzo

RickyEspino

LaraPalmisano

AlbertoPianetti

PaoloMartano

DavidinoDeejay

DennyDeejay

EnzoStraniero

Dj Hp

Vito y stefania

GiuseppeBerloco

NicoTursi

MicheleTraversa

DanieleBlasi

PeppinoDisabato

LA REDAZIONE...

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ALMA DE CUBA, FoggiaCUBAILANDO A.S.D., FoggiaEL ALMA DE LA SALSA CARIBE, Foggia EL MANICOMIO DELLA SALSA, FoggiaLA ISLA TROPICAL, Foggia DIRTY DANCING, Manfredonia NUMERO UNO, ManfredoniaPLAYA DEL NINO, ManfredoniaSABOR LATINO, ManfredoniaEL ALMA DE LA SALSA, San G.Rotondo SONIDO LATINO, TorremaggioreAQUI SE BAILA... TODO, Trinitapoli

ANGELS DE LA HABANA, Lecce SANTIAGO DE CUBA, Lecce SHALL WE DANCE, Lecce TRIBUSALSERA, Cassarano BETTY BOOP A.S.D, GallipoliNEW AURORA DANCE, Maglie DESCARGA LATINA, Galatina

BEAUTIFUL DANCE LATINO, BrindisiDANCE MOVEMENT EVOLUTION, BrindisiRUMBANTELA, BrindisiBAILA OTRA VEZ, OstuniISLA DEL CARIBE, Francavilla BAILA OTRA VES’, Francavilla PROJECT LATIN DANCE, Francavilla VIVIANA LATIN GROUP, FrancavillaSTUDIO 54, Fasano GLAMOUR DANCE, San Vito dei N.

PIEL MORENA, Matera - LOS HERMANOS, Matera - SENTIMENTO CUBANO, Matera - AUA, Potenza - ASD SWING CLUB, Potenza - SABOR LATINO, Potenza - SALSAPOWER, Potenza - GLAMM DEL CARIBE, Poten-za - SALSA FASHION, Potenza - NEWTERRY, Potenza LATINPASSIONGROUP, Tito - BASILICATA DANCE TO DANCE, Potenza - CARAIBICA DANCE, Bernalda

FREE TIME 2000, TarantoKRYSTALL DANCE, TarantoLA CLAVE CALIENTE, TarantoLOS SALSERIN, TarantoNATURAL DANCE, TarantoPUERTORICAN STYLE, Taranto RI.CA. DANCE ACADEMY, TarantoRITMO CALIENTE GROUP,TarantoSALSABOR DANCE STUDIO, TarantoSALSERO PARA SIEMPRE, TarantoWINNER DANCE, ManduriaBARRIO CALIENTE, Martina Franca MARIPOSA DEL CARIBE, Martina FrancaTROPICAL STYLE, Martina FrancaISLA CUBANA, CrispianoISLA DEL ENCANTO, MassafraHOLLYWOOD DANCE, MassafraQUARTIERE LATINO, MassafraNEW ALEX DANCE ACADEMY, GrottagliePAQUITO DANCE, TalsanoDANCING MY LIFE, S.Giorgio Ionico

AMORLATINO, BariA.S.D. PIANETA LATINO, Bari BALLI DAL MONDO, BariCORAZON LATINO, BariEL BARRIO, BariEL MUNDO DEL CARIBE, Bari EL GUAPO DE CUBA, BariGRUPO HABANA, Bari GRUPO BAILADOR, BariGRUPPO ESTRELLAS, BariHABANERO’S, Bari LA ISLA GRANDE, BariMEMORY DANCE, BariQUIERO BAILAR, Bari SOUL DANCE, BariSWING Y SABOR, BariVILLA CAMILLA, BariVIVO LATINO, BariTROPICAL STYLE BARI, BariFUEGO DANCE, AltamuraHABANA LIBRE, AltamuraLATINO’ CLUB, AltamuraLET’S DANCE, AltamuraVASCO DANCE, Santeramo MONTON DE ESTRELLAS, AndriaACCADEMIA DE CUBA, BarlettaFUROR LATINO, BarlettaALMA BUM BUM, Bitonto WORLD DANCE ACADEM, CarbonaraLOS ANGELES SCHOOL, ConversanoCLUB BUENA VISTA, Corato100x100 LATINO, CoratoHABANERA CLUB, CoratoLATIN LIFE, CoratoAGUANILE DANCE COMPANY, ModugnoA.S.D. VALERY DANCE, ModugnoDESCARGA CUBANA DOS, Modugno HAVANA LOCA, MonopoliLA MARIPOSA DEL CARIBE, MonopoliVITO Y STEFANIA, NoicattaroSUPERNOVA DANCE, TerlizziANGEL Y PEPE, TraniCLAVE LATINA,Trani ENJOY DANCING, TraniART DANCE, TriggianoL’ALMA DE CUBA, Triggiano SALSA Y SABOR, Triggiano HAVANA DANCE, Triggiano

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