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3. In questo quartiere ci sono alcuni che sporcano e rubano. Noi abbia- mo paura. Cosa dobbiamo fare? 4. Quando eri piccoli, pensavi di diventare sacerdote? 5. È faticoso essere Vescovo di Catania? Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo (a cura della segreteria per la Visita pastorale) a. Esprime vivo compiacimento per le belle espressioni di accoglienza che la dirigente gli ha rivolto e manifesta gioia per questo incontro. b. Invita a vivere le difficoltà con la speranza di cui ci parla il Vangelo. Questo, non esclude il nostro personale impegno a far si che, a partire da noi stessi, si possa cambiare il tanto male che esiste. c. Invita i ragazzi a crescere pensando che nella vita bisogna sforzarsi sem- pre di passare dal bene al meglio. d. Risponde alla singole domande rivoltegli, soffermandosi a raccontare alcuni episodi legati alla sua infanzia che hanno fatto da sfondo alla sua scelta vocazionale (la testimonianza del parroco, della maestra della scuola elementare). e. Ringrazia per il dono di alcune bottiglie di vino per la S. Messa e porge la sua benedizione. Saluto conclusivo degli alunni con il canto “Su ali d’aquila”. Ore 10.30 VISITA ALLA CASA DI RIPOSO “CENTRO NAZARETHSaluto della responsabile, signora Concetta Calcaterra Eccellenza Reverendissima, In qualità di responsabile del “Centro Nazareth”, a nome mio e di tutta la comunità qui presente, anziani ed operatori, Le porgo, Eccellenza, Incontro con l’Arcivescovo 22 febbraio 2011 297

Visita Pastorale II Vicariato - seconda parte

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3. In questo quartiere ci sono alcuni che sporcano e rubano. Noi abbia-mo paura. Cosa dobbiamo fare?

4. Quando eri piccoli, pensavi di diventare sacerdote?

5. È faticoso essere Vescovo di Catania?

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della segreteria per la Visita pastorale)

a. Esprime vivo compiacimento per le belle espressioni di accoglienza chela dirigente gli ha rivolto e manifesta gioia per questo incontro.

b. Invita a vivere le difficoltà con la speranza di cui ci parla il Vangelo.Questo, non esclude il nostro personale impegno a far si che, a partireda noi stessi, si possa cambiare il tanto male che esiste.

c. Invita i ragazzi a crescere pensando che nella vita bisogna sforzarsi sem-pre di passare dal bene al meglio.

d. Risponde alla singole domande rivoltegli, soffermandosi a raccontarealcuni episodi legati alla sua infanzia che hanno fatto da sfondo alla suascelta vocazionale (la testimonianza del parroco, della maestra dellascuola elementare).

e. Ringrazia per il dono di alcune bottiglie di vino per la S. Messa e porgela sua benedizione.

Saluto conclusivo degli alunni con il canto “Su ali d’aquila”.

Ore 10.30

VISITA ALLA CASA DI RIPOSO “CENTRO NAZARETH”

Saluto della responsabile, signora Concetta Calcaterra

Eccellenza Reverendissima,

In qualità di responsabile del “Centro Nazareth”, a nome mio e ditutta la comunità qui presente, anziani ed operatori, Le porgo, Eccellenza,

Incontro con l’Arcivescovo

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un cordiale benvenuto in questa casa e la ringrazio per la Sua presenza inmezzo noi. La Casa di riposo del Centro Nazareth è un ente sociale d’ispi-razione cristiana, ideata, costruita ed avviata dal Sac. Pignataro Salvatore,primo parroco della “Beata Vergine Maria Assunta in cielo alla Plaia”,uomo di fede e sacerdote battagliero il cui nome è ben conosciuto in dio-cesi per le sue opere a difesa di questo territorio, che vive tutt’oggi in statodi degrado sociale, economico e culturale.

Il Centro Nazareth è stato fondato per venire incontro alle necessitàdegli anziani, non solo della zona, con l’offerta di una struttura “alberghie-ra” all’avanguardia a misura d’uomo che costituisce un modello di efficien-za.

Nel titolo di quest’opera vi è lo spirito evangelico che anima ilCentro, a dimensione religiosa coniugata con la vita di famiglia ispirataalla Casa di Nazareth: Gesù, Giuseppe e Maria, come ricorda all’internodel giardino d’inverno un bassorilievo della Sacra Famiglia. Si capisce subi-to sin dall’ingresso della Casa che non si tratta di un ospizio per vecchi,ma di un servizio ispirato alla carità cristiana, che lungo i secoli ha prodot-to opere meritorie dovute all’amore generoso di pastori, come i VescoviVentimiglia e Benedetto Dusmet.

L’ente è scritto all’albo regionale ed è convenzionato per ospitare finoa quaranta persone autosufficienti che possono disporre di camere singo-le, a due letti e a tre letti.

Al Centro gli anziani non vengono considerati ospiti ma residenti. Sicerca di riprodurre un ambiente familiare, un clima di casa in un contestodi ordine e pulizia nel rispetto delle persone e delle cose. Entrando alCentro l’impressione immediata non è proprio quella della solitudine edell’inattività (condizione che caratterizza l’anziano che vive a casa propriada solo) al contrario ciò che li coinvolge è proprio l’operosità, l’amicizia,l’aiuto reciproco, la comprensione.

Durante il giorno si svolgono attività fisiche e ricreative, momenti diconversazione, di confronto, di ascolto e di preghiera.

Padre Pignataro definiva questa opera così: “Perla e miracolo dellaDivina Provvidenza, dove il popolo di Dio che ha raggiunto la terza etàvive il resto della vita trovando amore, aiuto e confortò”.

Su questa casa e su tutti noi, sia residenti che personale di servizio, Lechiediamo la Sua Paterna Benedizione.

Incontro con l’Arcivescovo

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Saluto del direttore responsabile della Casa di riposo

Eccellenza,

Sono il Direttore coordinatore di questa casa di Riposo chiamato aquesto incarico alla dipartita del suo fondatore, Padre Pignataro, non persostituirlo, cosa impossibile data “l’unicità” del soggetto, ma per portare lamia esperienza tecnico-amministrativa al servizio di quest’opera che sorgein un quartiere che in anni remoti mi ha visto crescere.

Leggendo gli Atti costitutivi dell’Associazione e da informazioniavute, sono venuto a conoscenza che, se oggi la struttura segue lo scopoche il suo Fondatore si era prefissato, lo si deve in massima parte a SuaEccellenza che con lungimiranza e, a ragione, ha voluto che essa operassein piena autonomia.

Il personale che collabora per portare sollievo ed assistenza agli anzia-ni qui residenti, oltre ad avere i titoli professionali richiesti, si porge conaffetto e cura verso gli ospiti, attenti allo loro salute e alla loro pulizia.

Nello specifico il personale occupato a tempo pieno è composto da:Francesca Pisano: assistente sociale;Carmen Consoli: animatrice;Grazia Di Domenico: operatrice Socio assistenziale O.S.A.;Santa Palermo: O.S.A.;Provvidenza Molino: O.S.A.;Rosalba Manitta: O.S.A.;Maria Conti: O.S.A.;Maria Lanzafame: cuoca;Antonella Consenso e Di Dio Rizzo: aiuto cuoca;Domenica Ferito: ausiliaria;Carmela Condorelli: ausiliaria;Rosetta Litrico: ausiliaria;Agatino Sapienza: ausiliario; Matilde Virgillito: ragioniera economa.Collaborano con la struttura: dottor Rosario Pappalardo, fisiatra e dotto-ressa Silvia Montemagno, psicologa.

Nell’assistenza agli ospiti rientrano anche quelle opere che sono staterealizzate per conservare la struttura accogliente e nella sua luminosità,

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come ha voluto il suo fondatore e, in tal senso si è proceduto al rifacimen-to del tetto “del giardino d'inverno” ed ad altri interventi a salvaguarda diun patrimonio che va oltre il fatto materiale perché rappresenta il nostrobiglietto da visita che dà conforto a chi si presenta per trascorrervi questoperiodo della vita.

Grazie Eccellenza per averci donato la Sua presenza.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la visita pastorale)

a. Racconta come da quando è arrivato a Catania ha sentito parlare diquesta struttura. Diverse volte ha avuto la possibilità di visitarla, cosìcome si è sempre adoperato per assicurare a questa Casa la possibilitàdi continuare l’opera secondo l’intuizione di Padre Pignataro.

b. Sottolinea come Padre Pignataro aveva a cuore questa realtà. Esprimecompiacimento per aver appreso che tale struttura attualmente ospita38 anziani su 40 posti disponibili. Tutto ciò è segno dell’attenzione edella professionalità che mettono quanti operano nel Centro a serviziodei bisognosi.

c. Agli anziani presenti rivolge due messaggi. Li invita a manifestare sem-pre la propria gratitudine al Signore per la condizione in cui essi si tro-vano. Sottolinea, altresì, il grande valore che essi possiedono in forzadella loro sofferenza. Nella sofferenza, infatti, si possono compiere dei“miracoli” (es. rimanere nella gioia, mantenere il desiderio della pre-ghiera, ecc.).

d. Invita i presenti a non perdere mai la speranza perché il Signore è sem-pre con noi.

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Ore 9.30 - Parrocchia B.V.M. Assunta in cielo alla Plaia - ufficio del parroco

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

Introduzione all’incontro con la lettura del brano di Mc 9,41-50

Presentazione dei componenti del Consiglio pastorale parrocchialeda parte del Parroco

Parroco: Don Salvatore Cammilleri

Viceparroco: Don Moses Alex Mapela

Segretaria: Fortunata Vinciguerra

Membri: Antonio Amato, Suor Lorenzina Cosentino, Giuseppe Jaci,Giovanni Licciardello, Ignazia Marceca, Maria Mirabella,Francesco Petraia, Salvatore Sciuto, Fortunata Vinciguerra.

Relazione della segretaria, signora Fortunata Vinciguerra

Eccellenza Reverendissima,

Mi chiamo Fortunata Vinciguerra, sono la segretaria del Consigliopastorale parrocchiale e a nome del Consiglio pastorale parrocchiale e dellacomunità parrocchiale Le dico “benvenuto tra noi”.

La comunità parrocchiale si è preparata a questa Sua Visita pastoraleed è molto felice di poter vivere alcuni giorni con il Buon Pastore dellaChiesa di Catania che viene a portare la Sua Benedizione, cioè il “Bene diDio”. Eccellenza, Lei è venuto per stimolare la comunità parrocchiale aduna conversione, ebbene la comunità parrocchiale desidera convertirsi,desidera cambiare modo di vivere, desidera incontrare Gesù e innamorar-si di Lui.

A Lei, Eccellenza, la comunità parrocchiale vuole fare conoscerecome si vive in parrocchia con il nuovo parroco Don SalvatoreCammilleri, nominato da Sua Eccellenza nel mese di giugno 2010.

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Purtroppo, per motivi di salute, il parroco non è stato subito presente inparrocchia e abbiamo dovuto aspettare fino al mese di agosto.

Durante la sua assenza abbiamo avuto come guida spirituale donMoses Alex Mapela. Nel mese di agosto Don Salvatore Cammilleri è statopresente ai festeggiamenti in onore alla Beata Vergine Maria Assunta incielo alla Plaia e tutto sembrava procedere bene, ma terminati i festeggia-menti il parroco s’è trovato, improvvisamente, con una comunità divisa indue. Si pensava fosse la causa della stanchezza dei festeggiamenti, ma colpassare dei giorni metà della comunità parrocchiale è andata via.

Il parroco Don Salvatore Cammilleri, il 10 ottobre 2010, ha invitatotutti i parrocchiani a un incontro nel teatro parrocchiale per istituire ilConsiglio pastorale parrocchiale perché quello esistente era decaduto conla nomina del nuovo parroco.

L’invito è stato accettato e in Assemblea parrocchiale si sono eletti imembri del Consiglio pastorale parrocchiale, i quali poi hanno eletto lasegretaria.

Il 20 ottobre 2010 presso la parrocchia Santa Maria della Saletteabbiamo ricevuto da Sua Eccellenza il Direttorio per la Visita Pastorale e daquella data ci siamo messi subito a lavorare. Per rispondere ai “Sette obiet-tivi” proposti dal Direttorio abbiamo convocato sempre i membri delConsiglio pastorale parrocchiale e l’Assemblea parrocchiale. È stata, così,data a tutti la possibilità di partecipare agli incontri e la facoltà di esprime-re liberamente e democraticamente le proprie risposte su ogni obiettivo.

Al Primo obiettivo la comunità parrocchiale ha risposto che nelnostro quartiere sono presenti: testimoni di Geova, musulmani, penteco-stali, e persone che si dicono cattoliche e quindi chiedono i sacramenti(Battesimo, Confermazione, Eucarestia, Matrimonio) ma con debolissimafede. Molti chiedono il sacramento del Battesimo per scongiurare i mali.

La parrocchia è usata come un ufficio che rilascia “certificati”. Permolti venire in Chiesa è una perdita di tempo; non c’è una ricerca di Dio.

Al Secondo obiettivo la comunità parrocchiale ha risposto che la par-rocchia è frequentata da bambini che ogni giovedì alle ore 16.30 parteci-pano alla catechesi, da alcune mamme che sono seguite da una suora cate-chista, da alcuni giovani (non parrocchiani) e da adulti che partecipanoalla catechesi ogni martedì alle ore 19.00 per ricevere il sacramento dellaConfermazione.

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Purtroppo i giovani che frequentavano la parrocchia sono andati viae ancora oggi non si conosce il motivo.

Ad un incontro con i giovani il parroco aveva detto loro che l’orato-rio è un luogo dove si riuniscono i giovani per praticare diverse attività:sport, musica, ballo, teatro, etc. ma è unito alla Chiesa parrocchiale, che èil luogo dove si pratica la fede cristiana. Tutti e due sono uniti da una forterelazione. L’oratorio non è un prolungamento della piazza ma un luogocristiano. Durante l'incontro i giovani si sono alzati e sono andati via, sicu-ramente, non hanno compreso che la “Pastorale giovanile è segnata dalgioco, dalla formazione e dalla preghiera”.

Sembra che i giovani si siano sentiti privati della libertà (e ne aveva-no avuta tanta!) in precedenza.

C’è da dire una cosa molto importante ed è questa: da alcuni mesi inparrocchia s’era creata una frattura tra i giovani e gli adulti; c’era una riva-lità tra i due gruppi; i giovani emarginavano gli adulti in tutte le iniziati-ve perché li ritenevano “vecchi” e il parroco era d’accordo con loro. Ancheper quanto riguarda il Coro le donne erano state allontanate per cedere ilposto ai giovani.

Il comportamento dei giovani non è stato educato nei confronti delnuovo parroco, il quale durante i festeggiamenti aveva gioito nel vedere leloro esibizioni, li aveva applaudito, si era congratulato con loro e alla fineaveva comunicato di voler far venire degli istruttori per dare un tocco diprofessionalità alle loro attività. Il parroco e la comunità non si sono peròscoraggiati per il loro abbandono e stanno cercando di ricominciare con ibambini della Catechesi perché, saranno il futuro della parrocchia.

Al Terzo obiettivo la comunità parrocchiale ha risposto che la dome-nica è il giorno del Signore (come ripete sempre il Sommo PonteficeBenedetto XVI), quindi è necessario l’ascolto della Parola di Dio. In par-rocchia però la comunità si accorgeva che la domenica in Chiesa c’era unospopolamento totale a causa dell’inserimento della ComunitàNeocatecumenale che celebrava l’Eucarestia il sabato sera e, quindi, nonpartecipava a quella della domenica.

La comunità parrocchiale ha vissuto una cattiva esperienza, perché daquella unione s’era creata una divisione che faceva anche soffrire.

Da alcuni mesi la Comunità Neocatecumenale ha preso tutte le coseche erano di sua proprietà e si è trasferita altrove.

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Il parroco dice con tristezza che ha trovato una “comunità ferita” mail suo desiderio è quella di sanarla.

Al Quarto obiettivo la comunità parrocchiale ha risposto che a livel-lo comunitario si è iniziata con il nuovo parroco la lectio Divina (ogni gio-vedì alle ore 19.00) ed è aperta a tutti coloro che vogliono apprendere ilmessaggio. Molti parrocchiani partecipano all’incontro settimanale.

Oltre alla lectio Divina, ogni martedì alle ore 9.30, il “gruppo maria-no” costituito da donne di diversa età viene seguito da don Moses AlexMapela. L’incontro è diviso in quattro momenti: la recita delle Lodi mat-tutine, la lettura della Parola di Dio, una riflessione dalla guida spiritualee infine gli interventi liberi.

Il gruppo si è impegnato per una “missione” a Migoli, dove c'è laDiocesi di Iringa che è sostenuta dalla Diocesi di Catania.

Dal mese di maggio 2008 il “gruppo mariano” versa una quota persostenere a distanza tre bambini d’asilo.

Al Quinto obiettivo la comunità parrocchiale ha risposto che la par-rocchia è casa aperta a tutti ed assiste mediante la Caritas molte famiglieche vivono in difficoltà economiche. Nel nostro quartiere “Tondicello”molte famiglie soffrono per la mancanza di lavoro e per sopravvivere com-mettono anche atti illeciti, finendo in galera. I bambini di queste famigliesoffrono tanto e la comunità parrocchiale desidera aiutarli grazie anchealla collaborazione di alcuni benefattori.

Al Sesto obiettivo la comunità parrocchiale ha risposto che all’inter-no della parrocchia viene svolto il culto con momenti di preghiera e diadorazione, ma all’esterno non c’è nulla, è rimasto lo scandalo della divi-sione e si è creata una situazione di sofferenza e di indifferenza causatodalla Comunità Neocatecumenale. Essa aveva creato sofferenza e relazio-ne di indifferenza tra le due comunità, veniva preferita una e questa face-va soffrire i membri della comunità tutta intera.

Il nuovo parroco desidera l’unità, l’armonia e la pace dei parrocchia-ni e continua sempre a dire che siamo tutti figli di Dio e non figli del par-roco di turno, quindi è importante realizzare un cambiamento di menta-lità, cioè dobbiamo smettere di essere “collaboratori del Clero” e comin-ciare a riconoscerci realmente “corresponsabili dell’essere e dell’agire dellaChiesa”.

Al Settimo obiettivo la comunità parrocchiale ha risposto che i due

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sacerdoti, il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio pastorale per gliaffari economici si sentono responsabili del Vangelo e cercheranno di ser-vire nel migliore dei modi la comunità parrocchiale.

Eccellenza, da alcuni anni sono la catechista degli adulti e dei giova-ni parrocchiani e non parrocchiani. Negli anni passati i sacerdoti non sonostati così presenti come sembra che sia stato quest’anno l’attuale parroco,che ha impostato una nuova Catechesi e in più è stato molto rigoroso nelselezionare i cresimandi secondo le loro situazioni.

La comunità parrocchiale ha condiviso le sue decisioni.Eccellenza, La ringrazio d’avermi dato ascolto e desidero una Sua

risposta.

Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Sono seguiti alcuni interventi che hanno cercato di mettere in luce glisforzi che a livello pastorale si è cercato di fare per aiutare fanciulli, giova-ni e famiglie a vivere l’esperienza della parrocchia.

Con tante iniziative si tenta di risvegliare il senso di responsabilità, diconversione, di corresponsabilità, operare, cioè, un cambiamento di men-talità per sintonizzarsi alle indicazione che l’episcopato italiano, ormai daqualche anno, ci suggerisce.

È stato, altresì, evidenziata la necessità di valorizzare le forze esistentiin parrocchia, promovendo i carismi se necessario, anziché sottostare allatentazione di ricorrere a forze esterne.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Sottolinea il valore della Visita pastorale, dono del Padre per la nostraChiesa e l’impegno che essa ha determinato all’interno delle parrocchieper la preparazione.

b. Invita a riflettere sul fatto che le difficoltà non riguardano solo noi, masono presenti in ogni comunità. La consapevolezza della propria pover-

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tà è già una cosa positiva, un’occasione che ci viene offerta per coltiva-re la speranza ed il riscatto.

c. Circa le difficoltà di comunione riprende le idee pronunziate in occa-sione dell’Assemblea pastorale parrocchiale e ribadisce, ancora unavolta, la necessità di mettere Cristo al centro della nostra esistenza.Importante è la memoria grata dei parroci che nel tempo si sono suc-ceduti nella guida della comunità, ma bisogna sottolineare che il puntodi riferimento attuale è il parroco, Sac. Salvatore Cammilleri.

d. Plaude circa le diverse iniziative fatte in vista della preparazione all’in-contro con l’Arcivescovo, quali i tanti sussidi pratici che ha potutonotare durante i giorni della Visita.

e. Sottolinea l’importanza dell’apertura alla realtà del Vicariato ed il col-legamento con gli Uffici di Curia. Questi ultimi hanno la funzione dicollaborare con la parrocchia e non quella di sostituirsi ad essa.

f. Invita a valorizzare le tante strutture di cui la parrocchia attualmentedispone (campetto di calcio, casa di cura) e che altre parrocchie nonhanno. Nella logica dell’accoglienza, invita ad organizzare attivitàpastorali in sinergia con altre parrocchie del Vicariato mettendo adisposizione i propri spazi.

g. Invita a seminare sempre e a non avere la pretesa di raccogliere subitoi frutti.

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Ore 11.00 - Parrocchia B.V.M. Assunta in cielo alla Plaia - ufficio del parroco

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI

Relazione della segretaria, signorina Ignazia Marceca

Eccellenza Reverendissima,

Vorrei fare un elenco dei punti salienti del settore:• Parrocchia povera e disagiata, non solo perché non può offrire l’ordi-

nario contributo ai suoi sacerdoti, ma perché l’unica sicurezza econo-mica è il salario del suo parroco (bollette e manutenzione ordinaria).Abbiamo chiesto aiuto in Curia ma fino ad oggi nessuna risposta.

• La parrocchia possiede due conti correnti bancari […].

• Difficile in questa congiuntura far decollare i progetti di caratteresociale, “sportello lavoro”, “piccolo ambulatorio” per prevenire il can-cro della mammella, momenti di “formazione civica” per famiglie eragazzi a rischio. […]

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Dopo aver ottenuto alcuni chiarimenti in ordine alle questioni presen-tate, invita il parroco a far un incontro con Mons. Baturi per discuterepiù specificatamente delle problematiche prospettate.

b. Invita i presenti ad avere pazienza, a non scoraggiarsi e a continuare conperseveranza nell’impegno di collaborare con il parroco.

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lettera

conclusiva

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Carissimo Padre Salvatore,

Con grande gioia ti indirizzo questa lettera che spero verrà incontroanche all’attesa tua e delle persone che più direttamente hanno collabora-to per la buona riuscita della Visita pastorale in codesta parrocchia BeataVergine Maria Assunta in cielo alla Plaia.

1. Scrivo la presente certamente per adempiere quanto suggerisce ilDirettorio per il Ministero pastorale dei Vescovi circa la conclusione dellaVisita (nº 225), ma, soprattutto, per cogliere la possibilità di rivivere conte e con l’intera comunità parrocchiale il tempo indimenticabile che ilSignore ci ha dato la grazia di trascorrere insieme nei giorni 20 - 26 feb-braio 2011.

La presente va letta alla luce della parte dedicata alla Visita pastoralenell’omelia della Messa Crismale del 21 aprile u.s. (cfr. allegati)4 in cui hofornito alcune indicazioni di fondo sul tempo di grazia che stiamo viven-do. Con questa lettera desidero anche collegarmi alla CelebrazioneEucaristica svoltasi venerdì 25 marzo presso la parrocchia Santa Mariadella Salette, con la quale abbiamo innalzato il nostro ringraziamento alSignore a conclusione della Visita pastorale nel II Vicariato.

A più riprese ho rinnovato i sentimenti di gratitudine al Signore allo-ra sgorgati dal nostro cuore. Sono sicuro che lo stesso avete fatto tu e lepersone che hanno sperimentato la vera natura della Visita pastorale: donodel Padre per la nostra Chiesa.

2. Il succitato numero 225 del Direttorio suggerisce, fra l’altro, alVescovo di ricordare la visita svolta nella parrocchia, di apprezzare gliimpegni pastorali in atto e di stabilire alcuni punti per un cammino comu-nitario più impegnato.

Di seguito, perciò, accennerò alla preparazione e allo svolgimentodella Visita in codesta parrocchia e sottolineerò l’urgenza dell’impegnoaffinché il fervore suscitato dall’evento non si affievolisca e, soprattutto,affinché i buoni propositi formulati nei vari incontri siano adesso attuaticon l’aiuto del Signore.

Lettera conclusiva

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4 Per il testo dell’omelia cfr. pag. 109.

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3. La documentazione relativa alla preparazione della Visita è di unaparticolare ed esemplare ricchezza.

Essa ha comportato momenti di riflessione in cui, oltre al Consigliopastorale parrocchiale, è stata lodevolmente coinvolta l’intera comunità.

La preghiera, poi, ha generato e fatto crescere in essa il desiderio dellaVisita in vista della necessaria conversione “per essere una porzione diChiesa di Dio più autentica, più unita e più credibile non solo davanti aDio ma davanti a quanti nel nostro Tondicello Plaia cercano il volto diDio nonostante le proprie fragilità”.

I verbali delle riunioni mostrano con quanta diligenza, sapienza eattenzione alle persone hai condotto la comunità all’incontro con ilVescovo.

Le risposte al Questionario dimostrano chiaramente che è stato presasul serio il tuo invito da te rivolto il 10 ottobre 2010 in occasione dellaprima riunione: “… Non dobbiamo ingannare il Vescovo facendogli tro-vare una parrocchia mascherata; egli desidera, per il bene della parrocchia,che si dica la verità”.

Il contenuto dei “sette obiettivi” ha permesso alla comunità di verifi-carsi nella verità, condizione indispensabile per rispondere alla missioneche il Signore vi affida in codesto territorio. Esorto vivamente a valorizza-re bene il lavoro svolto, riprendendo nel tempo del Dopo Visita le tanteproposte-mete pastorali già intraviste nella fase preparatoria.

4. Lo svolgimento della Visita pastorale è stato certamente una spe-ciale benedizione del Signore per codesta parrocchia.

a) Anzitutto per te, carissimo Padre Salvatore. Infatti, esattamentedurante la Messa di apertura della Visita, domenica 20 febbraio2011, ho avuto la gioia di presentarti, in forma ufficiale, come parro-co.Anche tu, come abitualmente fanno i parroci quando vengono pre-sentati, hai tenuto l’omelia. Ricordo bene con quanta insistenza haisottolineato l’importanza della comunione con il Vescovo allo scopodi far crescere nella comunità la comunione nella collaborazione enella corresponsabilità.Desidero darti pubblicamente atto che è tua premura vivere la comu-nione con il Vescovo anche attraverso quegli incontri in cui mi hai

Lettera conclusiva

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ampiamente informato sulla vita della parrocchia, compresi anche ivari aspetti più problematici.

b) La Visita pastorale è benedizione del Signore perché permette alle sin-gole parrocchie di collocarsi meglio nell’ambito dell’intera Diocesi edel Vicariato di cui fa parte.Quest’ultimo aspetto è stato bene evidenziato dalla celebrazione dellaConfermazione nel pomeriggio della stessa giornata, per giovani pro-venienti da diverse parrocchie del Vicariato.Anche tu, carissimo Padre Salvatore e come lodevolmente fatto daaltri parroci, hai inserito nel depliant della Visita pastorale anche gliincontri di Vicariato. È stata una scelta pedagogicamente molto indo-vinata e, speriamolo fermamente, foriera di rinnovato conseguenteimpegno. Al riguardo, mentre ringraziamo il Signore per il camminoche ci ha già fatto percorrere, vogliamo rinnovare, anzitutto noiVescovo e parroci, l’impegno di lasciarci coinvolgere maggiormentenelle esigenze e nella bellezza della comunione: solo così potremocoinvolgere anche le comunità a noi affidate.

c) Il primo giorno della Visita pastorale ha avuto la significativa conclu-sione nel momento dell’Assemblea pastorale.Essa ha permesso di verificare la qualità del lavoro svolto nei cinqueincontri assembleari in preparazione alla Visita pastorale.Hai iniziato la Relazione evidenziando che solo da pochi mesi ti trovialla guida della comunità e che quindi, più che presentare un bilan-cio, potevi indicare soltanto una proposta di piano pastorale.L’hai articolata partendo dalla validità della parrocchia che conservala sua fondamentale importanza a condizione che diventi sempre piùuna comunità che ascolta, che celebra e che testimonia.Mi piace riprendere qualche tua affermazione: “… Si invitano tutticoloro che «prendono la parola» in questa comunità, sacerdoti e laici,a rispettare in primo luogo il senso di Colui che ci ha parlato, cioèGesù e il suo Vangelo”; “in questa parrocchia non scoraggiamo ledevozioni, ma preferiamo la liturgia sacramentale”; “la gente di que-sto quartiere vive una spaventosa precarietà di vita sociale, economi-ca e morale”.Queste affermazioni fanno da supporto a tutta una serie di propostee di prospettive. Esse sono quanto mai opportune per far crescere la

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parrocchia nell’ascolto della Parola attraverso la lectio Divina e tuttele attività di catechesi, nella celebrazione dei sacramenti della fede enella testimonianza della carità.Le risposte al Questionario, proprio perché vere e realistiche, costitui-scono un forte stimolo all’attività missionaria di codesta parrocchianel territorio. Il tuo entusiasmo e le esperienze ministeriali che ilSignore ha disposto per te, ti sosterranno, carissimo Padre Salvatore,nell’impegno di valorizzare le persone di buona volontà trovate inparrocchia e di coinvolgere altre nella molteplice attività pastorale chesei chiamato ad animare e dirigere. All’aiuto speciale, che il Signorecertamente accorderà anche per la preghiera del compianto PadrePignataro, vorrò associare anche una cordiale attenzione che ti con-forti nel pieno superamento di qualche difficoltà di salute.

d) Nel corso dell’Assemblea sono state ricordate le vicende legate alleComunità Neocatecumenali e, da parte tua, è stata richiesta una utilechiarificazione circa il “Centro Nazareth”.Per quest’ultimo, confermo quanto, sia Don Ricceri che tu stesso,avete potuto apprendere dalla documentazione esistente negli Ufficidi Curia. Aggiungo che noto con piacere il miglioramento da te favo-rito nel rapporto tra la parrocchia e il Centro. La Visita che vi hocompiuto martedì 22 febbraio, ha permesso di verificare ulterior-mente la lungimiranza di Padre Pignataro, come l’efficacia delle solu-zioni che è stato possibile trovare per risolvere alcuni problemi delCentro.Per quanto riguarda le vicende legate al sorgere e alla scomparsa delleComunità Neocatecumenali in parrocchia rinvio all’interventodurante l’Assemblea allegato alla presente, con l’auspicio che, purnella sofferta problematicità, quanto accaduto ci aiuti a crescere nel-l’autentico stile ecclesiale.

e) Anche la Visita all’Istituto scolastico comprensivo “Livio Tempesta”-Plesso Plaia, ha costituito un punto assai importante nel programmapredisposto.La responsabile dell’Istituto, come pure gli alunni, hanno fatto riferi-mento alle specifiche difficoltà ambientali in cui esso opera. Alriguardo sono sicuro che, nel rispetto delle vigenti leggi, non man-cherà da parte della parrocchia ogni possibile sostegno all’attività

Lettera conclusiva

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educativa dell’Istituto a favore degli alunni e quindi a beneficio ditante famiglie e dell’intero quartiere.

f ) Il dialogo personale con alcuni fedeli mi ha permesso di confortarefratelli e sorelle particolarmente provate e di raccogliere buoneimpressioni sul cammino che la parrocchia sta percorrendo. Analogheimpressioni sono pure emerse nel corso della visita, sabato 26 febbra-io, ad alcuni ammalati della parrocchia.Sono certo, carissimo Padre Salvatore, che continuerai nello sforzo direndere codesta comunità sempre più diligente nel compimento delleopere di misericordia che il Signore Gesù esige da noi suoi discepoliquale segno sicuro del nostro amore per Lui.

g) Nella mattinata di giovedì 24 febbraio si sono svolti gli incontri conil Consiglio pastorale parrocchiale e quello per gli affari economici.Mentre nel corso del primo sono state riprese tematiche già esamina-te durante l’Assemblea pastorale, quello con gli affari economici èstato dedicato all’esame della vasta e complessa problematica nel set-tore amministrativo ed economico.Nella consapevolezza che alcune questioni restano sospese al passatoe che tu, carissimo Padre Salvatore, sei responsabile soltanto dellagestione amministrativa di tua competenza, ti esorto ad affrontarecon la necessaria pazienza la situazione evidenziata anche nelle lette-re dei convisitatori Mons. Caruso e Mons. Baturi.Puoi contare sulla collaborazione degli Uffici di Curia e anche sullavicinanza cordiale e discreta che non mancherà da parte mia.

5. Desidero incoraggiare te e la comunità parrocchiale Beata VergineMaria Assunta in cielo alla Plaia a vivere l’altrettanto importante tempodel Dopo Visita.

Esso, come il periodo di preparazione, deve essere espressione di pro-fonda comunione vissuta fra le parrocchie del Vicariato e testimoniata dal-l’applicazione di modalità comuni e condivise.

Tali modalità consistono anzitutto nella prosecuzione della preghieraper la Visita pastorale e dell’esercizio della lectio Divina, come pure nelcostante impegno a valorizzare bene lo specifico servizio che gli organismidi partecipazione devono abitualmente esercitare. Non sia trascurata lasignificativa esperienza dell’Assemblea parrocchiale.

Lettera conclusiva

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Un’altra modalità da vivere in comune è costituita dall’impegno perqualificare meglio, a livello vicariale, la formazione degli operatori pasto-rali delle singole parrocchie. Essa comprenderà alcuni incontri base cuiseguiranno altri specifici nei singoli ambiti dove già sono in corso collau-date esperienze animate da alcuni Uffici diocesani.

Altro settore in cui devono distinguersi le parrocchie già visitate con-siste nell’attuazione dell’obiettivo per l’Anno pastorale che indico in occa-sione del pellegrinaggio diocesano a Mompileri.

Rientrano tra tali modalità anche i compiti affidati rispettivamente alVicario episcopale per la pastorale, Don Pietro Longo, e a Don VincenzoBranchina.

a) La parrocchia Beata Vergine Maria Assunta in cielo alla Plaia, che hagià sperimentato la ricchezza di questo dono, si distinguerà nella pro-secuzione della preghiera affinché tutte le altre parrocchiedell’Arcidiocesi possano prepararsi alla Visita pastorale, viverla e farlafruttificare doverosamente. Sono sicuro che sarà tua premura conti-nuare a far pregare la comunità fino alla conclusione della Visitapastorale nella nostra Arcidiocesi.

b) Sarai contattato dai Confratelli Pietro Longo e Vincenzo Branchinaper quanto di loro rispettiva competenza. Con Padre Vincenzo esaminerai le Lettere del Vicario generale e delVicario episcopale per l’amministrazione già in tuo possesso, curan-do, con il coinvolgimento del Consiglio per gli affari economici, ognipossibile attuazione dei loro suggerimenti e delle loro disposizioni. Diquanto sarà fatto al riguardo, si dia notizia ai competenti Uffici diCuria con comunicazione scritta che sarà conservata anche negliarchivi parrocchiali.Con Don Pietro, anzitutto privatamente e successivamente in riunio-ni di Consiglio pastorale, tratterai con la dovuta attenzione quantoevidenziato nella Relazione da te letta durante l’Assemblea pastoraleparrocchiale, come pure quanto emerso nei vari incontri svoltisidurante la Visita in codesta parrocchia.A tale scopo può essere di qualche utilità l’unita documentazione checomprende la sintesi di qualche mio intervento e l’indicazione di spe-cifici punti da attenzionare nella vita della parrocchia.Il Vicario foraneo sarà tenuto al corrente da parte del Vicario episco-

Lettera conclusiva

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pale per la pastorale circa i passi che intraprende e collaborerà nelmodo che gli sarà possibile.Da parte mia seguirò l’attività del Dopo Visita accompagnandola conla costante preghiera e con i migliori auspici per la sua migliore riu-scita.

6. Prima di concludere desidero esprimere la più viva riconoscenzaper l’affetto con cui sono stato da tutti ed ovunque accolto. È stato belloscambiarci sentimenti di fraternità e di gioia nel Signore.

7. Sono sicuro, carissimo Padre Salvatore, che, pensando alla Visitapastorale nella parrocchia Beata Vergine Maria Assunta in cielo alla Plaia,insieme e per tanti motivi possiamo ripetere le belle espressionidell’Apostolo Paolo:

«A Colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto pos-siamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui lagloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli deisecoli! Amen» (Ef 3,20-21).

Questa condivisione di lode al Signore sostenga e qualifichi l’impe-gno che ci unisce nella carità pastorale nei riguardi dell’intera comunitàdiocesana che il Signore mi ha affidato, ed in particolare della parrocchiaBeata Vergine Maria Assunta in cielo alla Plaia che ti vede entusiasta egeneroso “pastore proprio”.

Ti benedico con affetto paterno e con te benedico i fratelli e le sorel-le che ami e servi nel nome del Signore.

Catania, 18 novembre 2011

✠ SALVATORE GRISTINA

Prot. N. 1793/U - 197

Lettera conclusiva

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Lettera conclusiva

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PUNTI DA ATTENZIONARENELLA VITA DELLA PARROCCHIA

• Puntare sulla formazione degli operatori pastorali alla lucedella Parola di Dio, favorendo principalmente momenti dilectio Divina.

• Continuare nell’esperienza della domenica come giorno incui fanciulli, genitori ed operatori pastorali incontrino ilSignore nel sacramento dell’Eucaristia.

• Attenzionare particolarmente la cura delle persone ammalate,risorsa straordinaria per la Chiesa, cercando di coinvolgere igiovani. Aiutare, con l’aiuto dei Ministri straordinari dellaComunione o di altri operatori pastorali, quanti soffrono asentirsi sempre più parti integranti della comunità.

• Continuare nell’esperienza dell’Assemblea parrocchiale comeforma di promozione della corresponsabilità dei laici.

• Valutare la possibilità di una “missione popolare” nel difficileterritorio parrocchiale.

• Insistere nella bella esperienza di Vicariato facendo tutto ilpossibile per promuovere una pastorale integrata.

• Organizzare attività pastorali in sinergia con altre parrocchiedel Vicariato mettendo a disposizione, se necessario, gli spazidi cui la parrocchia è dotata.

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Visita Pastoralealla Parrocchia

Santa Lucia al Fortino

CAPITOLO V

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Informazioni statistiche

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MAPPA DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

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Via Antonino Abate

Via Acquicelladal n. 54 al n. 213

Via Bonaccorsi

Via Calcaredal n. 192 alla finedal n. 197 alla fine

Piazza Campo Trincerato

Via della Concordiadal n. 168 alla fine

Via Costantinodal n. 2 al n. 28numeri dispari

Via Fata Galante

Via Fiumara

Via Fortino Vecchiodal n. 32 alla finedal n. 35 alla fine

Via Fratelli D’Antonidal n. 54 alla finedal n. 53 alla fine

Via Geremianumeri paridal n. 1 al n. 41

Via Gismondo

Via Laurini

Via Meli

Via Passarello

Via Pescitello

Via Piombainumeri pari

Via Giuseppe Poulet

Via Saccheronumeri dispari

Via Sole

Via Suor Anna Cantalupo

Via Telefonodal n. 32 alla finedal n. 23 alla fine

Via Tripolinumeri dispari

Via Zammataro

Informazioni statistiche

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STRADARIO DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

NUMERO STIMATO DI ABITANTI: 2.766

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Fase

preparatoria

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Fase preparatoria

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Durante la fase preparatoria il parroco ed ilConsiglio pastorale parrocchiale hanno risposto alledomande del Questionario pastorale. È stato inoltreredatta una proposta di calendario della Visita pastoraleda sottoporre all’Arcivescovo per l’approvazione.

Di tale fase preparatoria alla Visita non sono statiredatti verbali, nè presentata alcuna documentazione.

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incontro

con

l’arcivescovo

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Carissimi fratelli e sorelle, datempo ci prepariamo alla Visitapastorale meditando la Parola diDio, il Direttorio, gli interventidel Vescovo, la nota pastoraledella C.E.I.: Il volto missionariodelle parrocchie in un mondo checambia nel coinvolgimento deifedeli, attraverso le C.E.B. e levarie realtà, con ritiri, veglie, lafesta di Santa Lucia, le novene e iltempo di Natale, Sant’Agata etc.Inoltre, dopo aver sensibilizzato ilConsiglio pastorale che nei suoimembri e realtà rappresentate, miha molto collaborato, ho la gioiadi presentare il programma dellaprossima Visita pastorale delnostro Arcivescovo. Programmache ci dà la possibilità di preparar-ci ancor di più spiritualmente conciò che scandirà di frequente lanostra vita parrocchiale, vale adire i momenti di preghiera eadorazione e specialmente la lectioDivina per una formazione bibli-

co pastorale permanente mirata aduna crescita nella comunione e nella missione. Accoglieremo il Vescovocon gioia e semplicità, nella verità della nostra realtà comunitaria, cosìcome siamo e con ciò che abbiamo.

ACCLAMIAMO: “BENEDETTO COLUI CHE VIENE NELNOME DEL SIGNORE!”

Catania, 15 Febbraio 2011 Sac. Filippo Gismondo

e Consiglio pastorale parrocchiale

Incontro con l’Arcivescovo

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Arcidiocesi di CataniaParrocchia Santa Lucia al Fortino

Dono del Padreper la nostra Chiesa

Visita Pastoraledi S. E. R.

Mons. Salvatore Gristina

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Calendario1

DOMENICA 27 FEBBRAIOore 10.00 - Celebrazione Eucaristica di apertura

ore 11.00 - Visita agli infermi

ore 19.00 - Celebrazione dei Vespri e Incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale ed il Consiglio per gli affari economici

MARTEDÌ 1 MARZOore 16.30 - Incontro nella Comunità Ecclesiale di Base,

via Fortino Vecchio, 55

ore 17.30 - Incontro nella Comunità Ecclesiale di Base,via Fratelli D’Antoni, 92

ore 19.30 - Celebrazione del Rito della Consegna della Bibbia

GIOVEDÌ 3 MARZOore 09.00 - Incontro con gli studenti e docenti dell’Istituto Comprensivo

“Caronda”

ore 11.00 - Incontro con il Gruppo “Madre del Redentore”della Legio Mariae

ore 16.00 - Incontro con alcuni commercianti del quartiere

ore 18.00 - Tempo per le confessioni e per il colloquio personale

ore 19.30 - Celebrazione dei Vespri

VENERDÌ 4 MARZOore 17.00 - Celebrazione dei Vespri

ore 18.00 - Assemblea pastorale parrocchiale

Incontro con l’Arcivescovo

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1 Approvato dall’Arcivescovo sulla base di quello formulato dal Consiglio pastorale par-rocchiale nella fase preparatoria.

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Ore 10.00 - Parrocchia Santa Lucia al Fortino

MESSA DI APERTURA

Prima dell’inizio della Celebrazione il parroco, Don FilippoGismondo, pronuncia un breve saluto di accoglienza, esprimendo lasua gioia e quella della parrocchia per il dono di grazia che il Signoreha cominciato a donare loro con la presenza dell’Arcivescovo.

Omelia dell’Arcivescovo

Carissimo Padre Filippo,Fratelli e Sorelle nel Signore,

1. Abbiamo iniziato la Celebrazione Eucaristica con il canto cheriporta le parole del Salmo 23, detto del buon Pastore: «Signore, sei tu ilmio pastore, non manco di nulla, su pascoli erbosi mi fai riposare, adacque tranquille mi conduci». Apprezzo la scelta di iniziare il nostroincontro con questo canto perché la Celebrazione Eucaristica vuole darcila possibilità di fare, anzitutto, questa esperienza, sia con la parola cheabbiamo ascoltato, sia con l’incontro personale che avremo con il SignoreGesù nella comunione eucaristica.

L’incipit del Salmo “Signore, sei tu il mio pastore” esprime già lanostra fede, l’esperienza - che già tante volte abbiamo fatto e in cui dob-biamo crescere continuamente - della presenza del Signore che guida lanostra esistenza personale ed anche il corso degli eventi nel mondo. Perquesto nella preghiera-colletta, che ho rivolto al Signore a nome di tuttivoi, ho supplicato nei seguenti termini: «Concedi, o Signore, che il corsodegli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà».

La volontà di Dio nei nostri riguardi e verso l’umanità consiste, peresempio, nel trionfo della giustizia e della pace che mancano tante volte ainostri giorni sulla scena mondiale. Quanto sono attuali queste parole!Quante preoccupazioni per quello che oggi accade in Libia e nei Paesi vici-ni, ma quante altre crisi nazionali dove la giustizia e la pace sono assentied esistono, invece, tante persone che soffrono. Preghiamo, in particolare,

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per questi Paesi dove mancano ancora giustizia e pace e sono presenti,invece, guerre, violenze, discriminazioni e difficoltà.

2. Tali difficoltà possono preoccuparci al punto che pure noi siamotentati, qualche volta, di dire: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signoremi ha dimenticato». Questa espressione che abbiamo udito nella primalettura appena proclamata (cfr. Is 49,14-15) è pronunciata dal popoloebraico in un momento di difficoltà.

È l’espressione che, qualche volta, può anche sorgere nel nostro cuoree può indurci a chiederci: il Signore è veramente il Padre, Colui che siprende cura di noi, oppure ci ha dimenticati, ci ha abbandonati? Esiste,cioè, la tentazione di pensare così nei momenti bui della nostra esistenza edel cammino dell’umanità. Davanti a questo interrogativo, che tante voltesi è levato nella storia, il Signore ha voluto assicurarci quasi sfidandoci adare una risposta ad una altra domanda che Egli pone: «Si dimentica forseuna donna del suo bambino così da non commuoversi per il figlio dellesue viscere?».

Questa è la certezza della nostra fede: la garanzia di una assistenzacontinua che il Signore ha sempre voluto assicurare al suo popolo. Inmezzo alle difficoltà personali e sociali, quando si è tentati di perdere lasperanza noi abbiamo questa parola: “Io non ti dimenticherò mai”.

Dio è fedele perché è Padre che si preoccupa dei suoi figli. Egli ci hadimostrato il suo amore in modo definitivo attraverso il sacrificio delFiglio. Dio è fedele e non si dimentica di noi anche se noi, qualche volta,ci dimentichiamo di Lui. Ecco allora quel senso di profonda fiduciaespressa oggi dal Salmo 23. Anche il Salmo 62, ci invita a riconoscere ilpotere salvifico del Padre: «Solo in Dio riposa l’anima mia, da Lui la miasalvezza, lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: non potrò vacil-lare».

Questa è la nostra speranza. Il cristiano non è una persona cui man-cano le difficoltà. Se noi abbiamo potuto ripetere nel salmo responsorialesolo in Dio riposa l’anima mia non è perché siamo più forti degli altri, maperché ci lasciamo guidare dalla Sua Parola accogliendoLa nel nostrocuore.

3. Abbiamo anche ascoltato quanto ci ha detto Gesù nel brano del

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Vangelo (cfr. Mt 6,24-34). Alle attuali e sempre più difficili domande,come ci vestiremo e cosa mangeremo, la Parola proclamata risponde conla necessità di mettere al primo posto il Regno di Dio, l’amicizia con ilSignore, il rapporto autentico con Lui. Se esiste questo, certamente cam-bia il modo di affrontare le necessità e i nostri bisogni. Senza questa fidu-cia nel Signore, se manca il pane, se manca il vestito possiamo anche esse-re tentati dalla disperazione e perdere la pace. Se invece c’è la fiducia nelSignore, anche con quelle difficoltà sappiamo andare avanti.

«Cercate prima il Regno di Dio» significa innanzitutto questo, il restoverrà in aggiunta. L’esperienza ci insegna che possiamo anche abbondarein ricchezze, ma se non mettiamo il Signore al primo posto non avremomai la pace del cuore.

La Chiesa opera perché ci siano la giustizia e la pace, affinché lavoria-mo tutti insieme per far crescere l’autentico benessere di tutti. La Chiesaè sempre in prima linea in questo senso, anche qui nella nostra Città e inquesto quartiere, tramite la parrocchia. La Chiesa, tuttavia, non può limi-tarsi a lavorare soltanto per il conseguimento del bene comune, ma deveanzitutto svolgere un servizio particolare che consiste nel proclamare ilVangelo, nel celebrare l’Eucaristia. Deve fare in modo che tutti trovino lapossibilità di crescere nella fede, nel rapporto con il Signore, nella ricercadel Regno di Dio, e così formati, lavorino sempre più per l’avanzamentodella comunità anche in campo civile, sociale, economico.

4. Oggi partecipiamo all’Eucarestia nel giorno del Signore e diamoinizio alla Visita pastorale in questa comunità parrocchiale. Mi presento avoi allo stesso modo di come l’apostolo Paolo si rivolse ai cristiani diCorinto, «come servo di Cristo e amministratore dei misteri di Dio» (cfr.1Cor 4,1-5). Noi, ministri del Signore - Vescovo, Presbiteri, Diaconi -siamo qualificati da questa identità: servi di Cristo. Paolo, nelle sue lette-re, lo sottolinea continuamente. Anche il Papa, come per primo fece SanGregorio Magno, si avvalse del titolo “servo dei servi di Dio”. Tutti al ser-vizio del Signore.

Con questo atteggiamento, il Vescovo viene a visitare questa comuni-tà. Amministra i misteri di Dio, annunzia il Vangelo, celebra l’Eucaristia,i sacramenti, vive il servizio nella comunità. Sono particolarmente lietoche in tutto questo mi collabora il carissimo Padre Filippo, vostro parro-

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co, che è qui stabilmente come pastore di questa comunità. Nel servizio del Vescovo e in quello del parroco devono stare al primo

posto l’essere servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Questa èla priorità. Gli Apostoli, all’inizio del loro ministero, istituirono le menseper i poveri. Si accorsero, poi, che le loro giornate si stavano trasforman-do in servizio sociale e si posero il problema per che cosa Gesù li avevamandati. Consapevoli che dovevano anzitutto andare in tutto il mondo,predicare il Vangelo, battezzare, invitarono i fedeli a farsi avanti per occu-parsi delle mense. Non abolirono le mense, ma invitarono altri ad occu-parsene. Il Vescovo, come il parroco, forti di questo esempio, devono pro-muovere la collaborazione dei laici che cresce sino al punto da diventarecorresponsabilità.

La Visita pastorale vuole favorire anche questa crescita nell’impegnodi tutti, nella collaborazione. Ringrazio le persone che già si impegnano edesorto tutti a collaborare di più, proprio perché il parroco e il Vescovo pos-siamo sempre più rispondere alla nostra identità.

Vi chiedo una particolare preghiera per noi sacerdoti perché teniamopresente quello che dice Paolo: «Ciò che si richiede agli amministratori èche ognuno risulti fedele». Questa fedeltà fa crescere certamente noi nellasantità, ma ci rende idonei a servirvi meglio, a farvi sperimentare la pre-senza di Dio e di Gesù Buon Pastore.

Così sia per tutti noi.

✠ SALVATORE GRISTINA

Alle 11.00 l’Arcivescovo, accompagnato dal parroco, si è recato a visi-tare alcuni infermi portando loro una parola di incoraggiamento e diconforto.

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Ore 19.00 - Parrocchia Santa Lucia al Fortino

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALEED IL CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI

Intervento dei segretari dei Consigli, signori Salvatore e GiusyTorrisi

Eccellenza Reverendissima,

La nostra parrocchia Santa Lucia al Fortino, negli ultimi vent’anni,nonostante l’avvicendarsi di tre parroci, si è sempre caratterizzata per il suorinnovamento pastorale, che nasce dalla scelta di una proposta di metodo-logia pastorale alla luce delle linee guida del progetto parrocchiaComunione di Comunità. Tale proposta, scaturita dall’ecclesiologia dicomunione, di servizio e di missione del Concilio Vaticano II, ha offertoalla nostra comunità parrocchiale una vera svolta spirituale, pastorale esociale. Il territorio parrocchiale è stato suddiviso in tre zone pastorali dovesono presenti le Comunità Ecclesiali di Base (CEB), animate da laiciimpegnati, abitanti nel quartiere, che vivono il loro ministero laicale nellaconsapevolezza del loro Battesimo. Le CEB sono una presenza dellaChiesa nel quartiere; esse come sentinelle intercettano i bisogni spirituali,sociali e materiali della gente del luogo. Il Consiglio pastorale, sin dall’ini-zio del nostro cammino di rinnovamento pastorale, ha rappresentato perla nostra comunità parrocchiale uno spazio vitale di reale partecipazione edi corresponsabilità tra laici impegnati e parroco al fine di promuovere,sostenere, coordinare e verificare tutta l’attività pastorale della parrocchia.

Tre i caratteri che lo contraddistinguono: carattere consultivo e nondeliberativo; carattere rappresentativo di tutte le realtà vive ed operanti inparrocchia; carattere promozionale di tutta la comunità parrocchiale. In talmodo, anche attraverso il numero ridotto dei membri, il Consiglio pasto-rale parrocchiale esprime il discernimento comunitario e nel servizio dicoordinamento della vita della parrocchia diventa un autentico laborato-rio pastorale e il timone di tutta la comunità parrocchiale.

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Il cammino parrocchiale, attraverso l’intenso impegno del parroco edi numerosi laici impegnati, è finalizzato a far convergere in un’autenticapastorale unitaria le molteplici attività di evangelizzazione, di liturgia e dicarità.

Le varie realtà presenti in parrocchia, che adesso elencherò e di cuioffrirò una breve presentazione, sono frutto di un coraggioso e tenacelavoro:

- Realtà degli animatori e coordinatori delle CEB e del nuovo gruppo diascolto, che oltre a coinvolgere e riunire la gente del luogo nella sede delleCEB per il cammino di catechesi permanente sulla prima tappa, la chia-mata, si impegna anche a partecipare agli incontri di formazione, aggior-namento promossi dalla Missione Chiesa-Mondo.

Inoltre, il parroco si riserva di confrontarsi con tale realtà soprattuttoquando si propongono iniziative nel territorio che coinvolgono le CEB(preparazione di altarini nel quartiere, in occasione della processione diSanta Lucia, novene di Natale, distribuzione dei rametti d’ulivo in tutte lecase della gente, mese di maggio, etc.).

- Coordinatrice dei catechisti e della catechesi per la formazione all’ini-ziazione cristiana dei fanciulli.

Da circa sei anni abbiamo adottato il cammino catecumenale che siattua in quattro tappe, suddivise in quattro anni consecutivi e che accom-pagna i fanciulli al termine del cammino a ricevere insieme i due sacra-menti (Eucaristia e Confermazione). Inoltre, c’è il desiderio di iniziare laquinta tappa del cammino con il gruppo dopo-cresima per coinvolgere iragazzi a non allontanarsi dalla parrocchia.

- Animatori/catechisti per la preparazione di genitori e padrini al sacra-mento del Battesimo.

La proposta che rivolgiamo ai genitori e padrini è quella di dueincontri prima della celebrazione del sacramento. Tali incontri sono cosìstrutturati: il primo incontro è dedicato alla presentazione e alla formazio-ne facendo comprendere il significato del Battesimo e prendere consape-volezza della sua importanza. Il secondo incontro vede coinvolto anche ilparroco che spiega i vari momenti che si vivranno durante la celebrazionedel rito del Battesimo.

- Il centro giovanile “Giovanni Paolo II” seguito da un gruppo di ani-matori che in quest’ultimi due anni ha visto coinvolti una nuova genera-

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zione di ragazzi attraverso attività di animazione estiva (esperienza delGrest), attività teatrali, sportive, canto, esperienze di scambio e di gemel-laggio con altre realtà ecclesiali della nostra Diocesi (scout, salesiani, altrerealtà giovanili …).

- �Èquipe dell’oratorio che vede rappresentati figure di animatori chesono referenti di tre diverse aree: Formazione e spiritualità; Organizzativa-logistica; Teatrale-sportiva e una segretaria.

- Il gruppo dei ministranti è formato da ragazzi del quartiere, che dopoun iniziale corso di formazione, condotto da un giovane animatore, vienecoinvolto a svolgere servizio durante le celebrazioni parrocchiali e a parte-cipare ai momenti che la Diocesi promuove per la realtà dei ministranti.

- Il gruppo liturgia che si incontra per preparare i vari momenti fortidella vita liturgica parrocchiale sia dentro il tempio sia fuori nel territorio,in particolare promuove approcci sempre nuovi e coinvolgenti per stimo-lare i lontani a conoscere il messaggio del Vangelo e incarnare nell’oggidella nostra storia e delle problematiche del quartiere i veri valori cristia-ni.

- Il gruppo cantori che anima le diverse liturgie e celebrazioni coinvol-gendo attivamente l’assemblea del popolo di Dio.

- Il gruppo Caritas, che ormai da diversi anni, s’impegna a risponde-re ai tanti bisogni della gente inizialmente, attraverso atteggiamenti diascolto e di conoscenza della situazione e successivamente, spesso con fati-ca e sacrificio, con l’offerta di un pacco-dono.

- Il gruppo accoglienza e pulizia della chiesa, servizio prezioso e riser-vato, che rende accogliente la nostra chiesa curandosi degli oggetti liturgi-ci, tovaglie dell’altare, addobbi dei fiori, paramenti del parroco…

- La Legio Mariae che si incontra settimanalmente, ogni martedì,coinvolge le persone della comunità parrocchiale, promuovendo una spi-ritualità mariana attraverso la recita del Santo Rosario meditato e laPeregrinatio Mariae affidando la statua della Madonna pellegrina ad ognifamiglia del quartiere che desidera accoglierla nella preghiera. Inoltre, laLegio Mariae promuove un apostolato verso gli ammalati e i poveri.

- Comitato dei festeggiamenti è rappresentato da persone che ormai datanti anni sono inseriti nella vita parrocchiale e con molta devozione erispetto vivono e trasmettono alle nuove generazioni il vero valore dellareligiosità popolare. Per la nostra comunità parrocchiale, la festa di Santa

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Lucia, oltre a curare i momenti liturgici in chiesa, diventa occasione dievangelizzazione per il quartiere attraverso messaggi evangelici o segni fortiche aiutino le persone a convertire il loro cuore e intraprendere una vitanuova in Cristo.

La vita della comunità parrocchiale trova il suo momento centralenell’Eucarestia, in particolare nella Messa prefestiva del sabato alle ore19.00, dove attingere l’Acqua viva attraverso l’incontro con Cristo Gesù.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Afferma di aver ascoltato con attenzione la relazione che presenta laparrocchia e ne elogia la chiarezza e la positiva coscienza dell’importan-za del Consiglio pastorale parrocchiale. Citando il Cardinale Martini,evidenzia come il “consigliare” nella Chiesa sia frutto della dignità bat-tesimale, frutto dello Spirito Santo e sia anche invito per chi presiede astare attento ai doni che il Signore elargisce con abbondanza. Il consi-gliare esige la consapevolezza, in chi lo fa, di dare un contributo e, inchi riceve il consiglio, la consapevolezza che il Signore gli stia parlandoattraverso i fratelli. Carattere consultivo significa esercizio di dignità, diresponsabilità battesimale e sacerdotale. Sottolinea il legame profondotra il consigliare e il discernere.

b. Incoraggia per il cammino sinora compiuto, ma sottolinea l’importan-za di tenere presente il cammino ancora da fare con l’aiuto del Signore.È molto importante la consapevolezza di essere spazio vitale di parteci-pazione e di corresponsabilità. Da questa chiarezza deriva tutta l’assi-duità del nostro impegno.

c. Si sofferma a sottolineare l’attività delle Comunità Ecclesiali di Base,anche in riferimento alla specificità del territorio. Questa metodologiadi comunione, di comunità, è molto importante e questa scelta fattadalla parrocchia è molto valida anche se, certo, non esaustiva. È signi-ficativo e arricchente che queste comunità siano animate da coppie disposi.

d. C’è tutta una ricchezza di attività portate avanti con tanto amore e

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generosità pur in mezzo alle difficoltà che non si possono nascondere.Le difficoltà sono dappertutto: la cosa positiva è che esistono delle per-sone che, consapevoli di esse, si impegnano a lavorare. Uno dei proble-mi più acuti è che, talvolta, il parroco sperimenta in maniera massiccial’assenza di aiuto. E in alcune parrocchie, purtroppo, quest’ultimasituazione si verifica spesso.

e. Invita a confidare sempre nell’aiuto del Signore, attirando altri adimpegnarsi grazie all’entusiasmo della propria esperienza. «Non vi sco-raggiate, condividete con gli altri la gioia che provate. Il Signore farà ilresto in modo che si allarghi sempre più questo impegno di collabora-zione e corresponsabilità».

f. Questi aspetti sono fondamentali e toccano il cuore della Chiesa e dun-que le finalità della Visita pastorale tra cui vi è la lectio Divina.Importanza della formazione istituzionale e permanente. Ribadiscel’urgenza della formazione degli operatori pastorali anche a livello diVicariato: occorre sviluppare molto di più questa apertura vicarialenella dimensione della continuità.

g. Insiste molto sul Dopo Visita apprezzando l’operato della Segreteria perla Visita pastorale e rassicurando circa la presenza mirata del Vicarioepiscopale per la pastorale. Padre Longo si dedicherà, appunto, ad aiu-tare le parrocchie a vivere i frutti della Visita. La Visita pastorale, donodel Padre per la Chiesa, è una scuola splendida e anche il Vescovo neesce arricchito, affinando sempre più la qualità del suo servizio. Perchési cresce sempre!

h. Chiede di continuare la preghiera per la Visita pastorale facendo atten-zione a tutto quello che matura; invita a leggere le lettere che vengonoinviate al parroco dal Vescovo e dai convisitatori. Invita a vivere iltempo del Dopo Visita a livello parrocchiale, vicariale e diocesano facen-do la sintesi degli obiettivi proposti dal documento C.E.I. Il volto mis-sionario delle parrocchie in un mondo che cambia.

i. Termina ringraziando per l’impegno che già si compie e assicura la suapreghiera e la benedizione sulle varie attività, esortando soprattutto adavere maggiore attenzione per le persone che sono sole o inferme per-ché sono una risorsa straordinaria.

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Ore 16.30 - Via Fortino Vecchio, 55

INCONTRO CON LA PRIMA COMUNITÀ ECCLESIALE DI BASE

Il parroco, Don Filippo Gismondo, dopo aver presentato gli animato-ri della CEB di via Fortino Vecchio, 55 e spiegato come ogni incon-tro si incentra sempre sulla Parola di Dio che fa poi da guida per tuttala settimana, inizia l’incontro sollecitando a pregare lo Spirito Santocome viene fatto all’inizio di ogni raduno.Segue la presentazione di una scheda a commento della pericope degliAtti degli Apostoli 2,42-47.

Commento al brano di Atti degli Apostoli 2,42-47

«Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e nel-l’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso ditimore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli Apostoli.Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ognicosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva partea tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequen-tavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia esemplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo».

In questa scheda ci viene rappresentata la prima comunità dei creden-ti cristiani. Nella prima comunità di Gerusalemme, i discepoli “erano assi-dui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e nell’unione fraterna,nella frazione del pane e nelle preghiere” (At 2,42). La fede dei fedeli è lafede della Chiesa ricevuta dagli Apostoli, tesoro di vita che si accrescementre viene condiviso (CCC n. 949). Tutto ciò che è accaduto in quellegiornate pasquali impegna ciascuno degli Apostoli, e Pietro in modo deltutto particolare, nella costruzione dell’era nuova che ha inizio con il mat-tino di Pasqua. Come testimoni del Risorto essi rimangono le pietre difondazione della sua Chiesa. La fede della prima comunità dei credenti èfondata sulla testimonianza di uomini concreti, conosciuti dai cristiani e,nella maggior parte, ancora vivi in mezzo a loro.

La perseveranza nella frazione del pane, si riferisce alla Celebrazione

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Eucaristica, indicata nei primi tempi col gesto rituale dello spezzare il paneconsacrato in vista della distribuzione (cfr. 1Cor 10,16). La Chiesa, casadi Dio, è il luogo proprio della preghiera liturgica per la comunità parroc-chiale. È anche il luogo privilegiato dell’adorazione della presenza reale diCristo nel Santissimo Sacramento. La scelta di un luogo adatto non èindifferente alla verità della preghiera: per la preghiera personale, questoluogo può essere un “angolo di preghiera”, con la Sacra Scrittura e condelle icone, per essere là, “nel segreto” davanti al nostro Padre. In unafamiglia cristiana, questa specie di piccolo oratorio favorisce la preghierain comune (CCC n. 2691) e per approfondire la fede che i credenti hannoabbracciato e della quale gli Apostoli sono i maestri autentici delle nostrecomunità, Chiesa tra le case.

La comunità non è solo un “radunare gente” e neppure il far stare lepersone insieme portandole ad una relazione tra loro, a lavorare ad unoscopo comune, o persino vivere insieme; non si realizza neanche se lascia-mo semplicemente lavorare lo Spirito. La comunità cristiana è la risposta,individuale e collettiva, di un popolo alla Parola di Dio.

Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Diversi dei presenti portano la loro testimonianza sull’efficacia diquesti incontri sottolineando come, dall’ascolto e dalla condivisione ingruppo della Parola di Dio, nasce poi la forza missionaria di annunciarlaagli altri. Ecco che allora si diventa tramite tra gli altri e la parrocchia.

Viene anche evidenziato il legame di affetto che unisce coloro che fre-quentano questa CEB e il sostegno reciproco nella formazione. Viene,però, lamentata una certa mancanza di assiduità nella preghiera. Tutti sidicono più cresciuti grazie a questa esperienza.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Evidenzia come tutti abbiano sottolineato il fatto che questa esperien-za dà loro tanta gioia ed è naturale che sia così perché si fa esperienzadi quello che ha detto Gesù: “Dove due o tre si riuniscono nel mio

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nome io sono in mezzo a voi”. È quanto accaduto ai due discepoli diEmmaus: la gioia dopo la delusione, la gioia che nasce dalla percezionedella presenza del Signore.

b. La presenza del Signore dà gioia ed è legata alla sua Parola eall’Eucaristia. Tutti gli incontri che avvengono in Chiesa hanno comesbocco necessario l’Eucarestia, dove tutto converge. La manifestazionedel Signore avviene in tanti modi, ma il momento più alto è laCelebrazione Eucaristica. E tutto questo dà gioia.

c. L’ascolto della Parola cambia la vita. Infatti, nel libro di Isaia leggiamoche come la pioggia scende sulla terra e non ritorna al cielo senza averfatto ciò per cui era stata mandata, ossia fecondare la terra, così avvie-ne per la Parola (cfr. Is 55,10-11). La Parola di Dio si paragona da sestessa alla pioggia che sempre raggiunge i risultati, è efficace e producefrutto. È importante farne esperienza concreta. La Parola diviene testi-monianza, invito, e così si diffonde.

d. «Su queste cose essenziali si può costruire il resto, quindi continuate,fate in modo che queste esperienze possano essere condivise da altri. Èdifficile, lo sappiamo; voi, intanto, date testimonianza di ciò che signi-fica percepire la presenza del Signore lasciandosi guidare dalla suaParola nella vita di ogni giorno».

Ore 17.30 - Via Fratelli D’Antoni, 92

INCONTRO CON LA SECONDA COMUNITÀ ECCLESIALE DI BASE

Intervento dell’animatore, signor Pippo Laudani

Un caloroso benvenuto a Sua Eccellenza dai coordinatori e animato-ri membri della Comunità Ecclesiale di Base, dove ogni mercoledì ci riu-niamo per confrontarci con la Parola di Dio a partire dal 1997, anno incui abbiamo ricevuto il mandato di animatori.

Da questa sede sono passate tante persone che si sono formate diven-

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tando operatori pastorali dei giovani di oratorio e di comunità, tra cuianche giovani seminaristi e diaconi che hanno fatto una loro piccola espe-rienza di comunità.

Stasera per noi è una grande gioia avere Sua Eccellenza in questa sededove un gruppo di persone si confronta con la Parola di Dio. La comuni-tà è una piccola cellula del nostro territorio della terza zona pastorale,come sentinella nel nostro quartiere, come lo erano le comunità diGerusalemme con i discepoli assidui nella preghiera e proclamando laParola del Signore.

Con queste poche Parole, Eccellenza, La ringrazio a nome di tutti imembri della comunità e che possa essere sempre guida e pastore per lanostra Chiesa di Catania.

Segue la presentazione di una scheda a commento della pericope degliAtti degli Apostoli 5,12-14.«Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degliApostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone;degli altri, nessuno osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava.Intanto andava aumentando il numero degli uomini e delle donne checredevano nel Signore».

Commento al brano di Atti degli Apostoli 5,12-14

Questa scheda ci parla di come si è formata la comunità attraversol’ascolto della Parola di Dio. La comunità dei discepoli è intimamentelegata alla venuta del Regno di Dio sin dall’inizio. Da essa, dopo la mortee resurrezione del Signore, si svilupperà la Chiesa, compimento di Israele,segno visibile e strumento della salvezza in mezzo a tutte le genti, germe eprofezia della nuova umanità. Non si può aderire a Cristo senza aderireanche alla Chiesa, parte essenziale del suo progetto. La sequela è possibilesolo nella comunità (CdA n. 205). Col passare del tempo, il Maestro, con-statando la refrattarietà delle folle curiose e superficiali, se ne tiene semprepiù in disparte per dedicarsi prevalentemente alla formazione del gruppodei discepoli, come facciamo noi oggi in comunità, piccola cellula della

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Chiesa nel territorio per proclamare e annunciare la Parola del Vangelo.Incoraggia i pochi che ancora lo seguono: «Non temere, piccolo gregge,perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno» (cfr. Lc 12,32).Garantisce che la comunità, da lui radunata, sarà solida per sempre «e leporte degli inferi non prevarranno contro di essa» (cfr. Mt 16,18). Ne affi-derà la guida a «Simone figlio di Giona» (cfr. Mt 16,17), al quale fin d’oradà significativamente il nuovo nome di Pietro, che vuol dire roccia. Saràlui il sostegno della futura costruzione. Intanto comincia a riconoscergliuna certa preminenza tra i Dodici, come portavoce dei suoi compagni(CdA n. 204). Pietro, nella prima comunità di Gerusalemme, è sempre inprima fila come protagonista nel prendere la parola a nome di tutti gliApostoli, nel compiere le guarigioni miracolose, nel punire gli indegni, nelconfermare le conversioni, nell’ammettere i pagani, nell’affermare la liber-tà cristiana di fronte alla legge mosaica (CdA n. 532).

L’attenzione personale e concreta che i discepoli meritano non deveoscurare nei catechisti la consapevolezza di agire come mediatori dell’in-contro tra Dio e l’uomo. Per accogliere con libertà e docilità la Parola diDio, l’uomo ha bisogno della grazia e dell’impulso soave e forte delloSpirito Santo che muove al consenso e dà la gioia del credere. È lo SpiritoSanto che dà all’uomo luce e forza perché risponda alla sua suprema voca-zione, lo mette in contatto con il mistero pasquale di Cristo e lo rendecapace di adempiere la nuova legge dell’amore (Documento pastorale dellacatechesi n. 133).

C’è un profondo bisogno di amore in ciascuno di noi, così spesso pri-gionieri delle nostre abitudini. È il bisogno di una parola di vita che vincale nostre paure e ci faccia sentire amati. Il profeta Amos (8,11) descrivecon efficacia questa situazione: «Ecco, verranno giorni - oracolo delSignore Dio - in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né setedi acqua, ma di ascoltare le parole del Signore». Se si arriva a comprende-re - come è capitato a tanti credenti di ieri e di oggi - che la Bibbia è que-sta “lettera di Dio” che parla proprio al nostro cuore, allora ci si avvicine-rà ad essa con la trepidazione e il desiderio con cui un innamorato legge leparole della persona amata. Allora Dio, che è insieme paterno e maternonel suo amore, parlerà proprio a ciascuno di noi e l’ascolto fedele, intelli-gente e umile di quanto egli dice sazierà poco a poco il nostro bisogno diluce, la nostra sete d’amore. Imparare ad ascoltare la voce di Dio che parla

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nella Sacra Scrittura è imparare ad amare: perciò l’ascolto delle Scritture èascolto che libera e salva. Solo Dio poteva rompere il silenzio dei cieli eirrompere nel silenzio del cuore: solo Lui poteva dirci - come nessun altro- parole d’amore. Questo è avvenuto nella sua rivelazione, dapprima alpopolo eletto, Israele, e poi in Gesù Cristo (DON BOSCO, Lettere ai cerca-tori di Dio).

Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Tutti concordano nel sottolineare l’importanza dell’ascolto dellaParola di Dio e sono grati agli animatori che ne curano l’approfondimen-to. Alcuni dei presenti testimoniano il rinnovamento della loro vita dopoil loro riavvicinamento alla parrocchia e grazie all’assidua frequenza dellaCEB. Non vengono nascoste le difficoltà dell’annuncio, tuttavia si vive unclima di famiglia che aiuta a curare poi le relazioni anche con le altre per-sone.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Sottolinea come sia molto importante questa esperienza dell’ascolto edell’approfondimento della Parola di Dio che è anche una verifica poi-ché pone sempre ad esempio, nella nostra vita, quello che faceva Gesù.Questa prassi era anche alla base della vita degli Apostoli.

b. Evidenzia come la CEB debba cercare di curare molto le relazioni, faci-litata in questo anche dal numero delle persone che la frequentanoaccomunate dallo stesso cammino di formazione.

c. Racconta la sua esperienza palermitana di parroco, della benedizionedelle case e di quanto essa sia stata proficua per la sua azione pastoraledi annuncio e di incontro con le persone.

d. La comunità è sacramento, segno e strumento della comunione conDio. Ogni esperienza ecclesiale si riveste di questa dignità battesimale-sacerdotale.

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e. «Non bisogna scoraggiarsi: in tanti posti del mondo mancano i sacer-doti, eppure la Parola di Dio si diffonde grazie a tanti cenacoli dove cisi riunisce attorno alla Sacra Scrittura».

L’incontro con le CEB si conclude in chiesa con la celebrazione delrito della consegna della Bibbia. Sull’altare viene poggiata una grande Bibbia mentre le varie Bibbie daconsegnare ai membri vengono disposte ai piedi dell’altare in unacesta accanto al cero pasquale. Il Vescovo riveste in sacrestia i paramenti per la Celebrazione deiVespri e dopo il canto d’ingresso l’animatore legge un’introduzione incui spiega il significato di tale celebrazione. Il canto è animato dal cen-tro giovanile parrocchiale “Giovanni Paolo II”.La Bibbia viene poi consegnata ad alcuni membri delle due ComunitàEcclesiali di Base, che da diversi anni si riuniscono nelle tre zone delterritorio, e al nuovo Gruppo di Ascolto formato da famiglie che stan-no iniziando un cammino di evangelizzazione.Alla fine, alcuni giovani e famiglie esprimono delle intenzioni di pre-ghiera. Il tutto si conclude con il Padre nostro cantato. Dopo la reci-ta della preghiera per la Visita pastorale segue la benedizionedell’Arcivescovo.

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Ore 09.00

VISITA ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO “CARONDA”

L’Istituto è attualmente frequentato da circa trecentonovantasei stu-denti e comprende sei classi della scuola dell’infanzia, undici classidella scuola primaria e due classi della scuola secondaria di primogrado. Il numero complessivo dei docenti è di circa sessanta.Accoglienza all’ingresso delle prime sezioni della scuola dell’infanziacon il canto di benvenuto:

Ciao amicoRit. Ciao amico, ciao, ciao, ciao

ciao amico, ciao, ciao, ciao.Se lo dici con il cuorevuole dire affetto e amore dimmi ciao!Ciao amico, ciao, ciao, ciaociao amico, ciao, ciao, ciaoSe lo dici con speranzavuole dire fratellanza dimmi ciao!Dico ciao al bimbo indianoal cinese all’australianoal negretto e all’ingleseal tedesco e all’olandeseallo svizzero e al francesea chi vive in Lussemburgoin America e nel Belgiomando a tutti il mio messaggio:“Non ti scordar ti aspettocome il fior che sboccia a maggionon ti scordar ti aspetto…”

Incontro al primo piano con una rappresentanza delle classi terze,quarte e quinte della scuola primaria e delle prime classi della scuolaprimaria di secondo grado.

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Discorso di benvenuto della dirigente, dottoressa Adriana Battaglia2

(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Sono lieta di accogliere qui Sua Eccellenza e Padre Filippo, che tutticonoscete.

Noi ci troviamo all’interno della parrocchia che ha una storia piùconsolidata rispetto alla nostra. Io parlo perché questo è il quarto anno chedirigo questa scuola; Padre Filippo mi ha preceduta e, quindi, ha iniziatoprima di me questa storia.

Volevo solo ricordavi una cosa che già vi è stata detta. L’Arcivescovoviene qui in Visita pastorale e io voglio farvi riflettere su queste due paro-line. È bene che un amico viene a trovarci ma viene con uno scopo benpreciso: se la Chiesa la chiama Visita pastorale è perché ha un compitoimportante. Voi sapete tutti chi è il pastore: colui che ama le sue pecorel-le. Gesù stesso nel Vangelo usa questa frase, “io sono il pastore e voi sietele mie pecorelle”; a Pietro dice “pasci il mio gregge”; inoltre usa questopunto di riferimento nella parabola della pecorella smarrita. Il fatto chel’Arcivescovo venga in visita non solo qui, ma in tutte le parrocchie, iquartieri, significa che ha a cuore le pecorelle. Quindi la visita del Vescovonon è soltanto la visita di un amico, e questa è già una cosa molto bella,ma è anche qualcosa di più. È il segno che Gesù ci ama, che ha a cuoretutti noi e si serve del parroco, del Vescovo, delle persone che hanno que-sti ruoli per verificare che nessuna pecorella si sia smarrita e che tutto pro-ceda per il meglio.

E siccome, come vedete, la scuola, la parrocchia, la Chiesa in genere,collaborano proprio per questo lavoro, noi siamo fiduciosi che con la col-laborazione della parrocchia, della Chiesa tutta, potremo riuscire in que-sta difficile opera. Grazie!

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2 Testo non rivisto dall’Autrice.

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Saluto di uno Studente

Eccellenza Reverendissima,

Innanzitutto Le porgiamo il saluto della nostra Preside, degli inse-gnanti, degli operatori scolastici, del Personale ATA, che qui da anni trovaospitalità, e di tutti gli alunni della Scuola “Caronda”, manifestandoLegratitudine per la Sua presenza tra noi.

La accogliamo con gioia grande perché comprendiamo quale signifi-cato ha la Visita pastorale che Ella sta compiendo nell’intera Arcidiocesi diCatania: Lei, carissimo Arcivescovo, viene tra tutti noi per conto di Gesùche più di duemila anni fa “ha visitato e redento il suo popolo”, ma checontinua a stare con noi nel tabernacolo e attraverso persone che, comeLei, ci visitano e si fanno “segni visibili” della Sua eterna ineguagliabileamicizia; sappiamo che “fare visita” ad una persona è un grande atto dicortesia, è una sincera manifestazione di rispetto nei confronti dell’altro: sivisita il prossimo per condividere una gioia, per portare una parola buonain un momento di sconforto, per dare un consiglio che apporti pace, pertogliere quelle ombre che invecchiano lo spirito, insomma per dimostrareche quella persona sta a cuore!

Per questa speciale occasione abbiamo perciò preparato canti e poesiesull’amicizia, appunto perché in Lei vediamo, oltre che un Padre, anche unamico, di quelli veri e sinceri.

In questi giorni che hanno preceduto la Sua Visita nella nostra scuo-la si sono accentuate sia quell’atmosfera di fraterna condivisione che lasocializzazione di idee per meglio accoglierLa; vogliamo sottolineare l’usodella parola “accentuate”, perché condividere e “mettere insieme” tutto ilbuono e tutto il bene, per fare ogni giorno un po’ di più, caratterizza giàla nostra comunità scolastica, composta da tanti bambini che, come i colo-ri dell’arcobaleno, arricchiscono la nostra realtà. È vero infatti, carissimoArcivescovo, che ognuno di noi è unico e rispettabile nella sua diversità diessere umano!

Non La vogliamo più stancare, ma desideriamo dirLe ancora grazie eche non dimenticheremo questo giorno, che ci ha portato Lei e, attraver-so Lei, la benedizione di Gesù. Le auguriamo che Maria, Madre del BuonConsiglio, Le ottenga tutto quello che desidera il Suo cuore di Pastoredella città di Sant’Agata.

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Chi trova un amico

Chi trova un amicopossiede un tesoropossiede una perla che prezzo non haed io ho trovato l’amico migliore ed ho conosciuto… il cuore di Gesù.É Lui che mi ha dato, da quando son nata,il tenero affetto di mamma e papàda sempre mi chiama per nome mi chiama nessun altro amico si fa capir di più.L’amico migliore è il cuore di Gesù (2 volte)

Chi trova un maestroimpara una stradachi trova una guidapiù rapido vaed io ho trovato il maestro miglioreed ho conosciuto il cuore di Gesù. É Lui che m’insegna che ho dei fratellim’insegna ad amarli con sinceritàmi dà un cuore nuovoche ha una scintillache è fuoco d’amore il cuore di Gesù.L’amore s’impara dal cuore di Gesù (2 volte)

Confiderò nel Signor, camminerò con Gesùmi poserò sul Suo cuor e l’amerò sempre più.

É tanto bello quando si è amici

È tanto bello quando si è amicigiocare insiemesentirsi felici.Col mio amicoè bello parlare

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avere mille segretida raccontaree ridere insiemeridere assaii motivi per riderenon mancano mai.

L’Albero degli Amici

Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono feliciper il semplice caso di avere incrociato il nostro cammino.Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, vedendo molte lune passare, gli altri li vediamo appena tra un passo e l’altro.Tutti li chiamiamo amici e ce sono di molti tipi.Talvolta ciascuna foglia di un albero rappresenta uno dei nostri amici. Il primo che nasce è il nostro amico Papà e la nostra amica Mamma,che ci mostrano cosa è la vita.Dopo vengono gli amici Fratelli, con i quali dividiamo il nostro spazio affinché possano fiorire come noi.Conosciamo tutta la famiglia delle foglie che rispettiamo e a cui auguriamo ogni bene.Ma il destino ci presenta ad altri amiciche non sapevamo avrebbero incrociato il nostro cammino. Molti di loro li chiamiamo amici dell'anima, del cuore.Sono sinceri, sono veri. Sanno quando non stiamo bene, sanno cosa ci fa felici. E alle volte uno di questi amici dell'anima si infila nel nostro cuore e allora lo chiamiamo innamorato.Egli dà luce ai nostri occhi, musica alle nostre labbra, salti ai nostri piedi.Ma ci sono anche quegli amici di passaggio, talvolta una vacanza o un giornoo un’ora. Essi collocano un sorriso nel nostro viso per tutto il tempo che stiamo conloro.Non possiamo dimenticare gli amici distanti, quelli che stanno nelle punte deirami e che quando il vento soffia appaiono sempre tra una foglia e l’altra.Il tempo passa, l’estate se ne va, l’autunno si avvicina e perdiamo alcune dellenostre foglie,

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alcune nascono l’estate dopo, e altre permangono per molte stagioni.Ma quello che ci lascia felici è che le foglie che sono cadute continuano a vivere con noi, alimentando le nostre radici con allegria.Sono ricordi di momenti meravigliosi di quando incrociarono il nostro cam-mino.Ti auguro, foglia del mio albero, pace, amore, fortuna e prosperità.Oggi e sempre... semplicemente perché ogni persona che passa nella nostravita è unica.Sempre lascia un poco di sé e prende un poco di noi.Ci saranno quelli che prendono molto, ma non ci sarà chi non lascia niente.Questa è la maggior responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.

(Paul Montes, Missionario sudamericano)

Amicizia

Non posso darti soluzioni per tutti i problema della vita non ho risposte per i tuoi dubbi o timori, però posso ascoltarli e dividerli conte. Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro però quando serve staròvicino a te.Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano perchéti sostenga e non cadi.La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei però gioisco sinceramente quando ti vedo felicenon giudico le decisioni che prendi nella vita mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi.Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti, però posso offrirti lo spazio necessario per crescere Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo. Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere solamente posso volerti come sei ed essere tua amica. In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico in quel momento seiapparso tu...

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non sei né sopra, né sotto, né in mezzo, non sei né in testa, né alla fine dellalista, non sei né il numero 1 né il numero finale e tanto meno ho la pretesa di essere il 1° il 2° o il 3° della tua lista, basta che mi vuoi come amica.Non sono gran cosa, però sono tutto quello che posso essere.

(Jorges Luis Borges)

Domande dei ragazzi rivolte all’Arcivescovo

1. Cosa fai durante il giorno?2. Come era la scuola quando eri piccolo?3. Quando eri piccolo eri un bambino ubbidiente?4. Qual è la tua squadra del cuore?5. Perché indossi il vestito invece dei pantaloni?6. Ti piacciono gli animali?7. Cosa l’ha spinta a diventare sacerdote?8. Cosa è per lei l’amicizia?9. Riesce a mantenere i contatti con gli amici?

10. Se si riceve un torto da un amico, Lei cosa ci consiglia di fare?11. Cosa vuol dire avere fede?12. Qual è la preghiera che recita più spesso?

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Esordisce augurandosi di superare l’esame, viste le tante domande!Spiega il significato dell’incontro con la scuola nel contesto della Visitapastorale, sottolineando che anche in presenza di tanti impegni «biso-gna fare bene quello che dobbiamo fare in questo momento.Soprattutto se uno ha tante cose da fare». Per Lui, in questo momentola cosa più importante e più bella è quella di stare con i ragazzi e ne rin-grazia il Signore.

b. Ringrazia il Dirigente scolastico e tutti gli operatori scolastici.

c. Racconta alcuni episodi della sua vita scolastica ricordando con piace-re che gli insegnanti volevano bene ai loro alunni preoccupandosi dellaloro crescita. La scuola cambia nel tempo, cambiano tante cose, ma

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questa rimane la cosa più importante. Ricorda come i genitori, gli edu-catori, quando a volte era un po’ disobbediente, cercavano di responsa-bilizzarlo e questo è fondamentale in ogni intervento educativo.

d. Entusiasma i bambini assicurando che la sua squadra del cuore è ilCatania! Anche se Lui non è catanese di nascita, adesso lo è di adozio-ne. È bene tifare sempre per la propria squadra del cuore, bisogna peròimparare anche a saper perdere, se capita, e a rispettare sempre gli altri.

e. Prendendo lo spunto dell’abito, esorta i ragazzi ad essere decorosi quan-do si è in Chiesa.

f. Racconta poi, con tono molto paterno e confidenziale, il suo camminovocazionale e l’importanza di persone che lo hanno aiutato a capire lavolontà del Signore. Manifestando la sua gioia di essere sacerdote e lasua pronta risposta alla chiamata ad essere vescovo, si raccomanda alleloro preghiere.

g. Manifesta il suo plauso per la scelta del tema dell’amicizia perché essa«è una cosa talmente bella che Gesù ha voluto che i suoi discepoli com-prendessero che lui li considerava amici. Pensiamo sempre che Gesùvuole trattarci da amici». Il Signore ci ama, ci vuole bene, non ci abban-dona mai, ci dà sempre una mano quando stiamo per cadere. Averefede è cercare di capire sempre più tutto questo!

h. Rispondendo che la preghiera che recita più spesso è il Padre nostro,spiega che è la preghiera che ci ha insegnato Gesù ed esorta a pregarlasempre con trasporto e fiducia. Tutte le preghiere sono belle (l’AveMaria, la preghiera del mattino e della sera…), ma il Padre Nostro èquella che racchiude tutti i desideri del nostro cuore.

Il parroco invita i presenti alla recita della preghiera per la Visita pasto-rale. Sua Eccellenza benedice e congeda l’assemblea e poi si reca,accompagnato dal Dirigente scolastico e dal parroco, nelle aule perincontrare i bambini della scuola.

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Ore 11.00 - Casa della Carità (via Zammataro, 13)

INCONTRO CON IL PRESIDIO “MADRE DEL REDENTORE”DELLA LEGIO MARIAE

Il parroco presenta il presidio sottolineando come anche in questogruppo si privilegia l’ascolto della Parola di Dio accompagnato dallapresenza di Maria, che è modello di fervore nella fede e di sollecitudi-ne verso i più bisognosi.Dopo un breve saluto dell’Arcivescovo ai membri, segue la presenta-zione delle legionarie. Sua Eccellenza inizia l’adunanza con la preghie-ra di apertura. Segue la recita del Santo Rosario meditato senza le lita-nie. Il parroco declama il brano: “La liturgia dell’Eucarestia in unionecon Maria” tratto dal manuale ufficiale della Legione di Maria (capi-tolo 8, paragrafo 3). Successivamente il presidio recita la catena legio-nis e il Vescovo fa un’allocuzione.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Si dice lieto di condividere questo momento e particolarmente gratoper avergli fatto fare l’esperienza completa di una riunione della LegioMariae. Non è la prima volta che incontra questa bella istituzione, malo è nel viverla in modo così completo.

b. Sottolinea l’importanza durante la Visita pastorale della conoscenzaapprofondita di questa attività benemerita che si svolge nel territorio edè di conforto a tante persone. La dinamica dell’incontro spiega tuttoquesto. Sottolinea l’inizio con la preghiera e soprattutto con la recitadel Rosario che è mettersi con Maria, con il suo sguardo di madre,dinanzi agli avvenimenti della vita di Gesù per viverli come Lei. Unapreghiera che viene attualizzata poiché il Rosario si radica nella nostravita, letta in maniera particolarmente ricca alla luce degli eventi dellasalvezza.

c. Precisa l’importanza del riferimento all’Eucaristia: ogni incontro è

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esperienza di umanità e ci arricchisce; ogni incontro è esperienza dellapresenza di Gesù e ci rimanda all’Eucaristia. Essa è punto di partenza edi arrivo e dobbiamo fare in modo di viverlo pienamente: questo è ilcuore, la motivazione, la forza di quello che poi segue nella nostra esi-stenza.

d. Richiama il brano del Vangelo della vite e dei tralci. Senza essere inne-stati in Cristo non si può fare nulla e questo vale per tutta la Chiesa,per la collettività come per il singolo.

e. La Legio Mariae è un’esperienza particolarmente ricca e significativa perla condivisione della carità e per questo incoraggia e ringrazia i mem-bri del presidio augurando che ogni incontro possa significare tuttoquesto. Chiede di continuare a pregare per la Visita pastorale sostenen-do il Vescovo e tutti quelli che sono impegnati in questa esperienza.

Alle 16.00, accompagnato dal parroco e da alcuni membri delComitato dei festeggiamenti di Santa Lucia, si reca in visita pressoalcuni esercizi commerciali presenti nel territorio parrocchiale. Alleore 18.00 segue il tempo per le confessioni e i colloqui personali, poiripreso alle ore 20.00, dopo la preghiera del Vespro.

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Ore 18.00 - Parrocchia Santa Lucia al Fortino

ASSEMBLEA PASTORALE

Relazione pastorale del Parroco

Eccellenza Reverendissima,

Abbiamo provato a rispondere con semplicità al questionario pasto-rale tradotto in termini più semplici e dalla sintesi delle risposte dellediverse realtà della parrocchia (le Comunità Ecclesiali di Base; i catechisti,il Centro giovanile, la Legio Mariae, il Comitato dei festeggiamenti) èemerso ciò che cercherò di condividere in questa Assemblea pastorale. Laparrocchia Santa Lucia al Fortino si è sempre caratterizzata per il suo rin-novamento pastorale con la presenza di laici impegnati che vivono il loroministero laicale nella consapevolezza del loro Battesimo, sentendosi cor-responsabili insieme con me, parroco, della vita della parrocchia, condivi-dendo gioie e speranze, tristezze e angosce che spesso si sperimentano nel-l’azione pastorale. Il territorio parrocchiale è suddiviso in tre zone pasto-rali dove sono presenti le piccole Comunità Ecclesiali di Base (CEB) e unnascente gruppo di ascolto, guidate da animatori e coordinatori laici chevivono nel quartiere.

Per la nostra comunità parrocchiale, l’esperienza delle CEB ha rap-presentato uno strumento di passaggio da una “Chiesa-tempio” ad una“Chiesa-popolo di Dio” in cammino, attenta e vigile ad ascoltare i bisognidella gente del luogo non solo dal punto di vista materiale (casi di fami-glie in stato di grave povertà, disperate per la perdita di persone care acausa di lutti tragici o per altre cause…).

Le sedi logistiche delle CEB (garage, sartoria, casa Caritas) rappresen-tano questo modo di essere e di vivere la Chiesa, stando accanto e vicinoalla gente del luogo che spesso si sente sola nei suoi problemi e vittima dipregiudizi e ingiustizie. Per le CEB infatti, la Parola di Dio (Bibbia) non èmai disgiunta dall’ascolto della parola dell’uomo (ossia dall’ascolto dei biso-gnosi, dei poveri, dei malati, degli anziani soli e abbandonati, delle ragaz-ze madri, dei tossicodipendenti).

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Durante l’Anno pastorale le CEB propongono diverse iniziative dipre-evangelizzazione nel territorio per coinvolgere i più lontani: novene diNatale nelle case, negli androni dei palazzi, negli esercenti o realtà socialipresenti nel quartiere… La domenica delle Palme con la distribuzione deirametti d’ulivo a tutte le famiglie, nel mese di maggio si preparano alcunimomenti di preghiera all’interno di cortili o spazi all’aperto. Spesso la par-tecipazione a queste iniziative vede coinvolte solo le persone assidue allavita della parrocchia, ma crediamo che sia comunque un segno di speran-za e di rinascita essere presenti nel territorio.

Il cammino di catechesi permanente che si propone nella CEB si arti-cola e si sviluppa in diverse tappe, sulla scia del cammino fatto dal popo-lo di Dio nella storia della salvezza narrata dai 73 libri della Sacra Scrittura:dalla Genesi all’Apocalisse in chiave di liberazione e di salvezza progressiva-mente integrale. Ovviamente incarnando il tutto nell’oggi e nel qui dellanostra storia personale e sociale attraverso la revisione di vita e il confron-to comunitario.

Il cammino biblico viene ripercorso e rivisitato dalle CEB nell’otticadi tre versi usati spesso dal Signore Gesù nei suoi incontri con gli uominidel suo tempo. Verbi che stanno ad indicare le tre dimensioni dell’unicoprocesso di cambiamento radicale di vita indicato dal Vangelo agli uomi-ni di tutti i luoghi e di tutti i tempi. VIENI (e cioè la chiamata o vocazio-ne) SEGUIMI (ossia la conversione) e VAI (la missione). Il cammino d’inizia-zione cristiana per i fanciulli coinvolge anche le famiglie attraversomomenti di dialogo e di confronto con i catechisti.

In questi ultimi tre anni, tra le iniziative dell’oratorio abbiamo cerca-to di coinvolgere quei ragazzi che hanno ricevuto tutti i sacramenti attra-verso esperienze di gruppo e di attività ricreative.

È sempre difficile in questi tempi, segnati dall’emergenza educativa,parlare di gruppo giovanile e di coinvolgimento dei ragazzi proponendoloro un cammino di fede scandito a tappe e rispettando i tempi della lorocrescita. Il nostro territorio parrocchiale di Santa Lucia al Fortino non èesente da tali difficoltà e da problematiche ben più gravi che si cerca, conla fede e la speranza in Cristo Risorto, di rendere sempre meno gravi.Analfabetismo, allontanamento volontario e non, appena ricevuti i sacra-menti, attirati da altri lidi che promettono soldi facili ma che rendonoschiavi del potere e del peccato. Nonostante tutto ciò, nella nostra comu-

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nità parrocchiale esiste, da tre anni ormai, un gruppo giovanile parrocchia-le che porta in sé un nome che ci dice tutto: Giovanni Paolo II, colui chenella lontana memoria di una visita alla città di Catania, ci lascia un testa-mento: “Siate come le ginestre sulla lava”. In un ambiente in cui la lavaporta via con sé tutta la vita, noi dobbiamo rinascere rigogliosi, propriocome le ginestre dal colore così acceso che ricorda quello del sole. Propriocome il buon seminatore che non si stanca di seminare. I frutti del raccol-to, forse, nemmeno il seminatore li sa, ma ha fede in Dio. Quella fede chelo porta a guardare in alto: Duc in altum. Ed è quello che facciamo con inostri giovani: li portiamo a guardare oltre il loro confine, oltre quellapiazza dal nome così orripilante, Piazza Campo trincerato, per creare inciascuno di noi, in ciascuno di loro una piazza dal nome nuovo, perchéabbiamo un cuore nuovo: Piazza della Speranza.

I nostri Vescovi nel documento Educare alla vita buona del Vangelo, cisottolineano proprio ciò: «La cura del bene delle persone, educandoli algusto dell’autentica bellezza della vita» (par. 5).

I nostri momenti di incontro si alternano nell’arco di un mese tra:una veglia di preghiera, un momento di gemellaggio con altre realtà par-rocchiali presenti in Diocesi, un incontro di formazione ed una uscita conil nuovo gruppo di ascolto “Famiglia e Giovani”, una crescita continuanell’educazione, nel rispetto e nell’amore reciproco.

Nel nostro territorio parrocchiale esistono religioni e culture diverse:si va dagli evangelici per passare ai testimoni di Geova. Fino a poco tempofa erano presenti degli abitanti dello Sri Lanka che partecipavano aimomenti liturgici forti, la domenica mattina e anche ai Consigli pastoraliparrocchiali.

L’accostamento alla Santa Messa è il principio di tutto, il fulcro diogni attività, un incontro di festa settimanale, la sorgente d’acqua viva dacui andare a dissetarsi. Nonostante il nostro parroco cerchi di far parteci-pare tutti, variando gli orari delle Messe, si nota una poca presenza di gio-vani all’interno delle diverse celebrazioni. Stando a ciò che dicono, la scar-sa partecipazione è dovuta alla durata di ogni singola Messa.

La famiglia è sostenuta nel suo nascere attraverso corsi prematrimo-niali, incontri con genitori e padrini per ricevere e accogliere con maggio-re consapevolezza il sacramento del Battesimo per i loro figli. Spesso, confatica e impegno, gli operatori pastorali aiutano le famiglie a comprende-

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re la preziosità di tali sacramenti, cercando di rispettare i principi cristianie morali indispensabili per celebrare e vivere una coerente celebrazioneliturgica e leale testimonianza di vita.

La preghiera per le vocazioni non manca mai: dal nostro territorioparrocchiale il Signore ci ha donato la gioia di diverse esperienze vocazio-nali di giovani che si sono consacrati alla vita sacerdotale e religiosa comeanche laicale per amore di Cristo e della sua Chiesa.

Oggi, in un’epoca moderna, riusciamo ad annunciare il Vangeloattraverso MSM, SKYPE (entrambe CHAT), attraverso MAIL che i nostrianimatori personalmente ci inviano (in ricordo delle vecchie lettere che aitempi dei nostri genitori venivano scambiate) o, di recente, con FACEBOOK e con la creazione di un gruppo “Oratorio Santa Lucia al Fortino”che, attualmente, conta un centinaio di iscritti. Un modo nuovo per testi-moniare e diffondere la buona novella del Vangelo. Attraverso face book,qualcuno dei ragazzi riesce ogni sera a pregare la Compieta. Attraverso unachat ed un dialogo con l’animatore, man mano si è imparata questa pre-ghiera con cui si termina la giornata e non si può fare a meno, ogni sera,di recitarla.

Il confronto e lo scambio di esperienze pastorali con gli altri giovanie realtà parrocchiali presenti nel nostro Vicariato potrebbe essere un modoper sostenerci e aiutarci l’uno con l’altro, ma tali esperienze non sempresono fattibili e costanti.

SAC. FILIPPO GISMONDO

Parroco

Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Molti dei presenti danno una incisiva testimonianza del loro operato,evidenziando le problematiche sociali del territorio e l’esiguità degli ope-ratori pastorali rispetto alla gente e alle varie esigenze mentre a ciò siaggiunge il silenzio delle istituzioni; tuttavia si cerca di dare il meglio aiu-tandosi l’un l’altro.

Diverse le iniziative per coinvolgere i parrocchiani e soprattutto i gio-vani “cercando di guardarli in faccia”. Bisogna spronare, educare, semina-

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re speranza. Si avanza la proposta di un centro di ascolto per i giovani.Viene sottolineata l’importanza della preghiera e della formazione, soprat-tutto alla luce della Parola di Dio.

Stralci dell’intervento conclusivo dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Evidentemente non faccio la sintesi della relazione presentata da PadreFilippo e nemmeno riprendo tutti e singoli gli interventi. Avete vistoche si prende diligentemente nota di tutti gli interventi, perché tuttoquesto materiale è prezioso e servirà anche per il futuro.

b. Desidererei condividere con voi soltanto qualche piccola notazione eincomincio sottolineando la presentazione della Visita pastorale comedono del Padre per la nostra Chiesa. Sono contento di poter affermareche, pur essendo ancora agli inizi, insieme dobbiamo ringraziare ilSignore perché la Visita pastorale già si rivela davvero dono del Padre perla nostra Chiesa.Dono del Padre in tutti i tre tempi che la Visita pastorale comporta: lapreparazione, lo svolgimento e il tempo del Dopo Visita.

c. La preparazione, sia remota che immediata, ha visto coinvolte tantepersone nella preghiera, nell’impegno di attenzione al territorio, didiscernimento comunitario. Tutto ciò è veramente un grande dono delSignore e dappertutto ho potuto costatare che c’è stato questo fermen-to e questo coinvolgimento. Lo svolgimento l’abbiamo vissuto in que-sti giorni e anche qui ho trascorso dei momenti molto belli e moltosignificativi. La Visita, in tutti i suoi vari momenti, è stata preparata epredisposta da voi; essa rispecchia quello che è stato chiesto. Anchequesto mi pare molto importante: l’incontro viene preparato assieme eil Vescovo visita venendo incontro anche alle buone attese.

d. Nel periodo della preparazione e dello svolgimento, ha svolto un com-pito molto importante la Segreteria per la Visita pastorale, coordinatada Padre Massimiliano, il segretario del Vescovo. La Segreteria svolgeun lavoro prezioso perché fa vivere la Visita pastorale in modo organi-co, nella libertà di ciascuna comunità parrocchiale, ma cercando di dare

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uno stile unitario. Altrettanto importante per lo svolgimento dellaVisita è stata l’attività del Vicario foraneo, Padre Vincenzo Branchina,come pure quella di Don Pietro Longo, Vicario episcopale per la pasto-rale. Grande dono del Padre, quindi, sono da considerare le buone col-laborazioni per la preparazione e per lo svolgimento della Visita pasto-rale.

e. Adesso inizia il tempo del Dopo Visita: se la preparazione e lo svolgi-mento sono stati dono del Padre per la nostra Chiesa, questo dono por-terà ancor più frutto nel Dopo Visita. Ecco allora l’importanza dellarelazione e di tutti i vari interventi: sono stati delle preziose indicazio-ni per il futuro. Della relazione vorrei in maniera particolare sottolineare quanto accen-nava la signorina Lucia: la preghiera per le vocazioni non manca mai, eil Signore ci ha donato la gioia di diverse esperienze vocazionale di gio-vani che si sono consacrati alla vita sacerdotale. Qui c’è la mamma diPadre Salvo, oblato di Maria Immacolata; da questa comunità provie-ne pure Padre Giuseppe Raciti ed anche la stessa Lucia. Questi sonosegni molto importanti. Quando in una comunità ci sono risposte par-ticolarmente generose al Signore siamo in presenza di un segno chedeve essere letto e compreso anche perché molto incoraggiante. IlSignore qui ha chiamato delle persone; l’ambiente ha favorito la rispo-sta. Quanto sarebbe bello se in tutte le parrocchie dell’Arcidiocesi sipotesse dire: “in questa comunità parrocchiale sono maturati due, tresacerdoti, ed altre risposte di speciale consacrazione”. Si tratta di un ele-mento molto importante, di un segno emblematico.

f. Il Dopo Visita deve essere caratterizzato da questa consapevolezza: è undono del Padre per la nostra Chiesa e per questa amata comunità par-rocchiale di Santa Lucia al Fortino. Ed allora l’impegno continua.Questa sera non vi togliete il pensiero, non potete dire: “E così abbia-mo finito”, perché il bello incomincia adesso e siamo tutti coinvolti: misento coinvolto anch’io. È adesso che devono maturare dei frutti. IlDopo Visita è molto importante: vorremo instaurare uno stile di verifi-ca che ci dia anche la possibilità della continuità. Noi siamo bravi aprogettare perché abbiamo una fantasia molto fervida. Tutto sommato,tante cose le portiamo avanti insieme e, direi, abbastanza bene. Dove

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siamo più o meno carenti deve costituire oggetto di verifica.

g. Un frutto particolarmente significativo deve essere lo “stile di vicaria-to”, cui deve affiancarsi il contributo degli Uffici di Curia e il loro mag-giore contatto con le parrocchie. Ecco perché, oltre alla lettera indiriz-zata al parroco circa la Visita pastorale in parrocchia, scriverò anche unalettera al Vicario foraneo per sottolineare alcune cose a livello vicarialeche possano favorire lo stile di Vicariato che cerchiamo di acquisiresempre più.

h. La Visita pastorale, dono del Padre per la nostra Chiesa, è lievito e fer-mento e rappresenta una presenza per servire. La Chiesa è costituitanella stragrande maggioranza da laici che con la loro vita quotidiana,con il loro impegno di vivere la vita buona del Vangelo, la rendonoveramente popolo santo di Dio, lievito, fermento, luce, presenza perservire. Ringraziamo il Signore perché attraverso il dono del ConcilioVaticano II questa coscienza, a poco a poco, diviene sempre più chiara.Il dono del Concilio lo incominciamo a costatare adesso, anche attra-verso la preparazione e lo svolgimento della Visita pastorale. Anchequesta Assemblea parrocchiale, cioè il Vescovo assieme alla gente, è daannoverare tra le realtà più belle che sono frutto del Concilio.L’esperienza che stiamo vivendo ci aiuta a capire che il Concilio è statodavvero un grande dono del Signore per tutta la Chiesa.

i. Il punto non è se siamo molti o pochi. Il problema è che tipo di pre-senza viviamo all’interno della comunità. I primi cristiani erano pochi,però fecero sorgere una domanda nel loro ambiente: “perché questepersone si comportano così? Stanno in mezzo a noi, ma perché hannouno stile di vita diverso? Oggi il punto non è se siamo molti o siamo pochi; é se siamo persone,comunità che facciamo sorgere questa domanda. Noi non dovremmoscoraggiarci mai per il numero; dovremmo ardere di zelo missionario,ossia di vita cristiana che faccia sorgere anche queste domande. NelVangelo c’è scritto: “non temere piccolo gregge”.

l. Le persone che sono particolarmente impegnate, e penso che tutti voilo siate, possono tenere presente anche quella bella affermazione diPapa Benedetto XVI che ho riportato nel Direttorio: “si promuova gra-

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dualmente la corresponsabilità di tutti i membri del popolo di Dio”.Un cambiamento di mentalità, dunque, passando dal considerare i laicida collaboratori a corresponsabili.

m. Padre Filippo in questa parrocchia ha già questo dono del Signore cheè la vostra presenza, il vostro impegno di vita cristiana, la vostra colla-borazione. Esso, però, deve sempre più diventare corresponsabilità. Daqui l’importanza del Consiglio pastorale parrocchiale e del Consiglioper gli affari economici.

n. Accolgo l’invito “il Vescovo sia più presente”; già me lo hanno rivoltoben diciassette parrocchie! Lo considero come un gesto di affetto.Pregate affinché possa fare tesoro di tutto quello che il Signore mi dà lagioia di vivere in questi giorni e di tutto quello che ne consegue.

o. Terminiamo facendo riferimento al bel canto che ha aperto la nostraAssemblea: “è tempo di avere speranza”. La speranza nostra è anzituttoCristo risorto.Facciamo tutti in modo di vivere veramente questa speranza. La spe-ranza, dice Paolo ai Romani, non delude “perché lo Spirito di Dio èstato effuso nei nostri cuori”. Andiamo avanti, continuate a pregare perla Visita pastorale. Ogni domenica, negli incontri, nelle CEB, conti-nuate perché anche per le altre parrocchie la Visita pastorale possa esse-re quel dono bello che il Signore ci ha dato in questi giorni la grazia disperimentare. Grazie e auguri a tutti.

Dopo la benedizione finale dell’Arcivescovo viene eseguito il cantoAndiamo a costruire la città sottolineando l’impegno che suggella lachiusura della Visita pastorale e proietta nel tempo del Dopo Visita.

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lettera

conclusiva

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Carissimo Padre Filippo,

Con grande gioia ti indirizzo questa lettera che spero verrà incontroanche all’attesa tua e delle persone che più direttamente hanno collaboratoper la buona riuscita della Visita pastorale in codesta parrocchia SantaLucia al Fortino.

1. Scrivo la presente certamente per adempiere quanto suggerisce ilDirettorio per il Ministero pastorale dei Vescovi circa la conclusione dellaVisita (nº 225), ma, soprattutto, per cogliere la possibilità di rivivere con tee con l’intera comunità parrocchiale il tempo indimenticabile che ilSignore ci ha dato la grazia di vivere insieme nei giorni 27 febbraio, 1, 3 e4 marzo 2011.

La presente va letta alla luce della parte dedicata alla Visita pastoralenell’omelia della Messa Crismale del 21 aprile u.s. (cfr. allegati)3 in cui hofornito alcune indicazioni di fondo sul tempo di grazia che stiamo vivendo.Con questa lettera desidero anche collegarmi alla Celebrazione Eucaristicasvoltasi venerdì 25 marzo presso la parrocchia Santa Maria della Salette,con la quale abbiamo innalzato il nostro ringraziamento al Signore a con-clusione della Visita pastorale nel II Vicariato.

A più riprese ho rinnovato i sentimenti di gratitudine al Signore allo-ra sgorgati dal nostro cuore. Sono sicuro che lo stesso avete fatto tu e le per-sone che hanno sperimentato la vera natura della Visita pastorale: dono delPadre per la nostra Chiesa.

2. Il succitato numero 225 del Direttorio suggerisce, fra l’altro, alVescovo di ricordare la Visita svolta nella parrocchia, di apprezzare gliimpegni pastorali in atto e di stabilire alcuni punti per un cammino comu-nitario più impegnato.

Di seguito, perciò, accennerò alla preparazione e allo svolgimento del-la Visita in codesta parrocchia e sottolineerò l’urgenza dell’impegno affin-ché il fervore suscitato dall’evento non si affievolisca e, soprattutto, affin-ché i buoni propositi formulati nei vari incontri siano adesso attuati conl’aiuto del Signore.

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3 Per il testo dell’omelia cfr. pag. 109.

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3. È stata tua premura preparare remotamente e immediatamente laVisita pastorale.

Come tu stesso hai osservato all’inizio della relazione presentatanell’Assemblea pastorale del 4 marzo, le realtà della parrocchia (CEB, cate-chisti, centro giovanile, Legio Mariae, comitato dei festeggiamenti) sonostate coinvolte nella preparazione e particolarmente nell’esame delQuestionario “tradotto in termini più semplici”.

Oltre alle iniziative suggerite nel Direttorio, sono stati lodevolmentevalorizzate, per la preparazione della Visita pastorale, alcune circostanzeparticolarmente favorevoli come la festa patronale di Santa Lucia, le nove-ne e il tempo di Natale e la festa di Sant’Agata.

Gli incontri svoltisi nel triduo “Aspettando il Vescovo” hanno costitui-to l’ambiente più opportuno di preghiera e di riflessione in cui ho avuto lagioia di inserirmi nei giorni della Visita pastorale.

4. Sono venuto in parrocchia accolto con l’acclamazione: “Benedettocolui che viene nel nome del Signore”.

a) L’apertura della Visita pastorale è avvenuta con la CelebrazioneEucaristica di domenica 27 febbraio.La liturgia della Parola (Is 49,14-15; Sal 61; 1Cor 4,1-5; Mt 6,24-34)è stata per noi anzitutto fonte di sicura speranza e di pace espresse dalritornello al salmo responsoriale “Solo in Dio riposa l’anima mia”. Aquesta stessa esperienza ci rinviava Gesù nel Vangelo, esortandocianche ad una esigente coerenza (“Nessuno può servire due padroni”)e alla scelta essenziale (“Cercate, invece, anzitutto, il regno di Dio”).Le parole di Paolo mi permettevamo di presentarmi, e di presentareanche te, carissimo Filippo, come servo di Cristo e amministratore deimisteri di Dio.Ringrazio ancora il Signore perché, nella fedeltà alla Sua Parola, hopotuto durante l’omelia esortare ed incoraggiare, come pure invitarele persone presenti e, per loro tramite, l’intera parrocchia, a compren-dere il servizio che avrei svolto durante la Visita pastorale.

b) Per svolgerlo il meglio possibile mi sono affidato anche alla preghieradelle persone ammalate che ho visitato dopo la Santa Messa e alle qua-li ho portato la Comunione.Con grande gioia ho svolto un compito che il Signore affida in modoparticolare a noi suoi ministri e in cui noi possiamo e dobbiamo sem-

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pre più coinvolgere altre persone. Al riguardo, raccomando una speci-fica attenzione per la formazione permanente e per la buona testimo-nianza dei Ministri straordinari per la distribuzione della Comunione.

c) La prima giornata della Visita si è conclusa con la riunione delConsiglio pastorale preceduta dai secondi vespri della domenica.L’esauriente relazione dei segretari del Consiglio ha evidenziato comela metodologia delle CEB, attivata negli ultimi venti anni, si sia rive-lata feconda sotto tanti punti di vista.Ho pure apprezzato nei presenti la chiara coscienza circa la identitàcanonica del Consiglio pastorale parrocchiale e l’impegno a renderlo“autentico laboratorio pastorale e il timone di tutta la comunità par-rocchiale”.Una tale consapevolezza fa ben sperare per il futuro e, quindi, sonosicuro che il Consiglio, nel tempo del Dopo Visita, condividerà con tel’impegno di attuare le indicazioni maturate durante la Visita pastora-le.Alla riunione hanno preso parte anche le persone di fiducia di cui siavvale l’Amministrazione della parrocchia (cfr. lettera Prot. N.9/UV/2011 del 4 gennaio 2011 a firma del Vicario episcopale perl’amministrazione).Mons. Baturi ti ricordava la necessità di istituire il Consiglio parroc-chiale per gli affari economici ed anch’io ho insistito in tal senso.Sicuramente hai già provveduto al riguardo e, quindi, questo organi-smo ti collabora nell’attuazione di quanto suggerito dai Convisitatori.In caso avessi incontrato difficoltà nel costituire detto Consiglio, tiesorto a rimediare al più presto.

d) La giornata del 1 marzo è stata caratterizzata dall’incontro con le dueCEB.Ripenso con gioia all’entusiasmo delle persone incontrate e certamen-te il Signore avrà reso particolarmente ricco di benefici spirituali iltempo trascorso insieme.È bello rendersi conto della crescita spirituale dei fratelli e delle sorel-le che compongono le CEB. Ho rivissuto l’esperienza fatta in Brasilenegli anni 1983-84 quando ho avuto la possibilità di seguire CEBlocali, animate dallo stesso fervore ecclesiale seppur in contesto moltodiverso.Ti prego di salutare le due comunità e di ringraziare chi le ospita e le

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anima. Spero che sia possibile aumentare le CEB anche per renderesempre più presente ed operante la parrocchia in codesto quartiere.Le CEB esistenti e quelle che sorgessero si mantengano fedeli nel-l’ascoltare religiosamente la Parola e nel testimoniarla con ferma fidu-cia e speranza.

e) “La Visita pastorale, autentico tempo di grazia e momento speciale,anzi unico, in ordine all’incontro e al dialogo del Vescovo con i fedeli...”.Hai riportato opportunamente, carissimo Filippo, questa bella espres-sione nel dèpliant per la Visita pastorale distribuito alla comunità par-rocchiale.Ne ho fatto piena e gioiosa esperienza nei vari incontri di giovedì 3marzo.Abbiamo iniziato con la Visita all’Istituto Comprensivo Statale“Caronda” di via Zammataro. Mi ha fatto piacere constatare che vi seidi casa e che la tua opera è apprezzata. La Visita è ancora viva nel mioricordo anche per il clima di simpatia e di familiarità in cui si è svolta.Nella misura del possibile e nelle forme previste dall’ordinamento sta-tale, continua ad essere presente nell’Istituto anche per incoraggiarel’impegno educativo delle famiglie e della Scuola.Ricordo bene anche l’incontro con la Legio Mariae. Ho condiviso lapreghiera del Rosario con le sorelle e i fratelli del Presidio “Madre delRedentore”. Quella pausa orante mi ha fatto tanto bene e mi è stata digrande beneficio nel ritmo esigente della giornata e del tempo dellaVisita pastorale.Ti chiedo di salutare cordialmente i fratelli e le sorelle allora incontra-ti e di chiedere loro una speciale preghiera per la Visita pastorale edanche per tutti noi, presbiteri e Vescovo.Sono stati dono del Signore anche gli incontri con le persone che hoascoltato singolarmente. Abbiamo condiviso gioie, speranze e difficol-tà. Ancora una volta ho potuto verificare quanto è importante che noisacerdoti ascoltiamo di più le persone nelle magnifiche possibilità cheil ministero ci offre e specialmente con il sacramento della Riconcilia-zione e la direzione spirituale. Sono sicuro, carissimo Filippo, che nonti priverai della gioia che questi momenti procurano a tante personeed anche a noi stessi.Le visite ad alcuni esercizi commerciali e l’ascolto dei fedeli in parroc-

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chia mi sono stati di grande giovamento per conoscere meglio il con-testo umano e sociale in cui tu e gli operatori pastorali svolgete gene-rosamente le varie attività pastorali.Incoraggio e benedico tutto l’impegno profuso allo scopo di far com-prendere sempre meglio che la parrocchia è nel territorio “una presen-za per servire”.

f ) La Visita pastorale ha avuto il momento di chiusura con l’Assembleaparrocchiale aperta, come avvenuto in tanti altri momenti, con la pre-ghiera dell’Adsumus. Seppur in traduzione italiana, essa è preziosa perantichità di origine e ricchezza di contenuto.La preghiera ha illuminato il nostro incontro nel suo svolgimento: let-tura, da te fatta, della Relazione, interventi liberi, mio intervento con-clusivo.Come è possibile verificare dall’acclusa documentazione, abbiamoavuto la gioia di incontrarci per fare l’esperienza della presenza diGesù in mezzo a noi.Proprio per questo motivo tutti gli interventi sono stati arricchenti edincoraggianti perché non hanno nascosto le difficoltà, ma, e soprat-tutto, perché sono stati testimonianza di rinnovato impegno.Mi sono dilungato nel mio intervento anche perché incoraggiato dal-l’attenzione che leggevo nel volto dei presenti. Ho voluto soprattuttorispondere subito alla richiesta di colloqui più frequenti tra fedeli eVescovo. Cercherò anche, se il Signore mi aiuterà particolarmente, diaccogliere l’invito che mi è stato rivolto di qualche visita in più incodesta parrocchia. Anche se devo tener conto dei limiti di tempodisponibili, è bello che la Visita pastorale abbia l’effetto di suscitare ildesiderio di incontri più frequenti con il Vescovo. Lo desidero anch’ioardentemente. Intanto, potremo tenerci vicini nella preghiera e nel-l’impegno di mettere in pratica i buoni desideri e i propositi maturatinel corso della Visita pastorale. Lo auguro cordialmente a te e all’inte-ra comunità parrocchiale.

5. Desidero incoraggiare te e la comunità parrocchiale Santa Lucia alFortino a vivere l’altrettanto importante tempo del Dopo Visita.

Esso, come il periodo di preparazione, deve essere espressione di pro-fonda comunione vissuta fra le parrocchie del Vicariato e testimoniata dal-l’applicazione di modalità comuni e condivise.

Lettera conclusiva

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Tali modalità consistono anzitutto nella prosecuzione della preghieraper la Visita pastorale e dell’esercizio della lectio Divina, come pure nelcostante impegno a valorizzare bene lo specifico servizio che gli organismidi partecipazione devono abitualmente esercitare. Non sia trascurata lasignificativa esperienza dell’Assemblea parrocchiale.

Un’altra modalità da vivere in comune è costituita dall’impegno perqualificare meglio, a livello vicariale, la formazione degli operatori pastora-li delle singole parrocchie. Essa comprenderà alcuni incontri base cui segui-ranno altri specifici nei singoli ambiti dove già sono in corso collaudateesperienze animate da alcuni Uffici diocesani.

Altro settore in cui devono distinguersi le parrocchie già visitate con-siste nell’attuazione dell’obiettivo per l’Anno pastorale che indico in occa-sione del pellegrinaggio diocesano a Mompileri.

Rientrano tra tali modalità anche i compiti affidati rispettivamente alVicario episcopale per la pastorale, Don Pietro Longo, e a Don VincenzoBranchina.

a) La parrocchia Santa Lucia al Fortino, che ha già sperimentato la ric-chezza di questo dono, si distinguerà nella prosecuzione della preghie-ra affinché tutte le altre parrocchie dell’Arcidiocesi possano prepararsialla Visita pastorale, viverla e farla fruttificare doverosamente. Sonosicuro che sarà tua premura continuare a far pregare la comunità finoalla conclusione della Visita pastorale nella nostra Arcidiocesi.

b) Sarai contattato dai Confratelli Pietro Longo e Vincenzo Branchinaper quanto di loro rispettiva competenza. Con Padre Vincenzo esaminerai le Lettere del Vicario generale e delVicario episcopale per l’amministrazione già in tuo possesso, curando,con il coinvolgimento del Consiglio per gli affari economici, ogni pos-sibile attuazione dei loro suggerimenti e delle loro disposizioni. Diquanto sarà fatto al riguardo, si dia notizia ai competenti Uffici diCuria con comunicazione scritta che sarà conservata anche negliarchivi parrocchiali.Con Don Pietro, anzitutto privatamente e successivamente in riunio-ni di Consiglio pastorale, tratterai con la dovuta attenzione quantoevidenziato nella Relazione da te letta durante l’Assemblea pastoraleparrocchiale, come pure quanto emerso nei vari incontri svoltisidurante la Visita in codesta parrocchia.A tale scopo può essere di qualche utilità l’unita documentazione che

Lettera conclusiva

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comprende la sintesi di qualche mio intervento e l’indicazione di spe-cifici punti da attenzionare nella vita della parrocchia.Il Vicario foraneo sarà tenuto al corrente da parte del Vicario episco-pale per la pastorale circa i passi che intraprende e collaborerà nelmodo che gli sarà possibile.Da parte mia seguirò l’attività del Dopo Visita accompagnandola conla costante preghiera e con i migliori auspici per la sua migliore riusci-ta.

6. Prima di concludere desidero esprimere la più viva riconoscenza perl’affetto con cui sono stato da tutti ed ovunque accolto. È stato bello scam-biarci sentimenti di fraternità e di gioia nel Signore.

7. Sono sicuro, carissimo Padre Filippo, che, pensando alla Visitapastorale nella parrocchia Santa Lucia al Fortino, insieme e per tanti moti-vi possiamo ripetere le belle espressioni dell’Apostolo Paolo:

«A Colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto possia-mo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui la glo-ria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei seco-li! Amen» (Ef 3,20-21).

Questa condivisione di lode al Signore sostenga e qualifichi l’impegnoche ci unisce nella carità pastorale nei riguardi dell’intera comunità dioce-sana che il Signore mi ha affidato, ed in particolare della parrocchia SantaLucia al Fortino che ti vede entusiasta e generoso “pastore proprio”.

Ti benedico con affetto paterno e con te benedico i fratelli e le sorelleche ami e servi nel nome del Signore.

Catania, 21 0ttobre 2011

✠ SALVATORE GRISTINA

Prot. N. 1683/U - 191

Lettera conclusiva

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Lettera conclusiva

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PUNTI DA ATTENZIONARENELLA VITA DELLA PARROCCHIA

• Puntare sulla formazione degli operatori pastorali allaluce della Parola di Dio, favorendo principalmentemomenti di lectio Divina.

• Continuare nell’esperienza della domenica come giornoin cui fanciulli, genitori ed operatori pastorali incontrinoil Signore nel sacramento dell’Eucaristia.

• Valutare la possibilità di dar vita ad un’altra CEB all’in-terno del territorio parrocchiale.

• Costituire il Consiglio per gli affari economici.

• Attenzionare particolarmente la cura delle personeammalate, risorsa straordinaria per la Chiesa, cercando dicoinvolgere i giovani. Aiutare quanti soffrono a sentirsisempre più membra vive e parti integranti della comuni-tà.

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Visita Pastoralealla Parrocchia

Santi Angeli Custodi

CAPITOLO VI

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Informazioni statistiche

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MAPPA DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

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Informazioni statistiche

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Via Cristoforo Colombo

Via Domenico Tempio

Via del Principe

Via Mulino a vento

Via Gentile

Via Di Giacomo

Piazza Maravigna

Via Riccardo da Lentini

Piazza Federico di Svevia

Via Grimaldi

Via Plebiscito

Via Zurria

Via Fornaciai

Via Castone

Via Cotone

Via del Faro

Via Patriarca

Via Greco

Via Alberti

Via Oriente

Via Officina

Via Stella polare

Via Murifabbro

Via Parisi

Via Ortolani

Via Genovesi

Via Vivaio

Via Villascabrosa

Via Toledo

Via Aretusa

Via Sant’Angelo Custode

Via Colonna

Via Fornai

Via Reguleas Giovanni

Via Gramignani

STRADARIO DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

NUMERO STIMATO DI ABITANTI: 5.300

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Fase

preparatoria

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Relazione sulla Fase Preparatoria alla Visita Pastorale

PremessaNell’Anno pastorale 2006-2007 l’Arcivescovo ha invitato tutta la

Diocesi di Catania a leggere e a riflettere sulla Nota Pastorale della C.E.I.Il volto missionario della parrocchia in un mondo che cambia. Il Consigliopastorale parrocchiale formatosi in questa parrocchia il 13 febbraio 2009ha subito accolto l’invito e iniziato a riflettere su questa Nota. A ciascunmembro del Consiglio pastorale parrocchiale è stata consegnata una copiaper poterla visionare, leggere e studiare, per poi discuterla in riunione pre-sentando il pensiero di ognuno. Riflessione e studio che ha agevolato l’im-minente preparazione alla Visita pastorale.

La parrocchia si è mossa1) Sono stati tenuti incontri comunitari (16 e 23 ottobre 2010) nei

quali si è chiamata a raccolta l’intera parrocchia per sensibilizzare ifedeli ad una così fondamentale tematica (iniziativa comunicataattraverso la distribuzione di più di 2000 inviti). Tali incontri, tenu-ti da laici impegnati in parrocchia, hanno avuto come obiettivo quel-lo di far riflettere sul “popolo di Dio e sulla corresponsabilità dei laici”e sui “nuovi orizzonti di cambiamento pastorale”. Prendendo così inconsiderazione i sette obiettivi che scaturiscono dalla nota su citata.

2) È stata convocata un’Assemblea pastorale parrocchiale, tenutasi saba-to 6 novembre 2010 la quale è stata una benedizione di Dio, dovesono emersi aspetti e proposte importanti che sono state motivo diapprofondimento e di lavoro per tutta la comunità, soprattutto per ilConsiglio pastorale parrocchiale. L’Assemblea è stata una occasioneofferta per riflettere sul cammino effettuato, sulle nuove urgenze a cuila parrocchia è chiamata a rispondere; tutto illuminato dalla Visitapastorale imminente. In questo incontro si è cercato di rispondereinsieme al Questionario pastorale preparato per la Visita pastorale,preventivamente diffuso ai fedeli, in forma sintetica.

3) Sono state convocate diverse sedute di Consiglio pastorale parroc-chiale, il 15 novembre, il 6 dicembre e il 25 febbraio con ordine delgiorno incentrato sulla Visita pastorale per continuare l’analisi del

Fase preparatoria

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Questionario e avanzare proposte per lo svolgimento della Visitadell’Arcivescovo. Il Consiglio pastorale parrocchiale, seppur “giova-ne” nella sua costituzione, ha cercato di fare del suo meglio.

4) Partecipazione a momenti diocesani e vicariali quali l’Assembleapastorale diocesana guidata dall’Arcivescovo il 28 settembre 2010 el’Assemblea pastorale vicariale, guidata dal Vicario foraneo nellaquale, il 29 settembre 2010, ci si è concentrati sul settimo obiettivodella Nota della C.E.I..

5) Poiché la Chiesa, prima di essere un’organizzazione, è un mistero,una manifestazione del Dio trinitario, che ispira le azioni e le accom-pagna, ampio spazio è stato dato a momenti di preghiera, veglie men-sili, predicazioni incentrate sulla Visita pastorale e nell’AdorazioneEucaristica settimanale si è tenuta presente l’intenzione di preghieraper la Visita pastorale recitando davanti al Santissimo il bel compo-nimento realizzato dall’Arcivescovo per l’occasione. Tale componimento è stato diffuso anche per la preghiera personalee recitato ogni qual volta i diversi gruppi parrocchiali si sono riuniti.

6) Il 4 novembre 2010 in Cattedrale nella veglia di preghiera per laGiornata della Santificazione Universale, animata dal movimento ProSanctitate, l’Arcivescovo ha sottolineato più volte che la Visita pasto-rale ha come obiettivo il cammino di santità. Illuminati da questeparole, è stato invitato il Movimento Pro Sanctitate per fare una seriedi incontri con i giovani, i fanciulli del catechismo e tutta la comuni-tà, per risvegliare in ogni battezzato la coscienza ad essere chiamatoalla santità e quindi alla conversione, per progredire nel camminoumano e spirituale.

7) Si è continuato a tenere incontri settimanali di formazione biblica perentrare nell’universo biblico, per incontrare e fare l’esperienza di Dio,attraverso la sua Parola.

8) Nei due giorni che hanno preceduto la Visita dell’Arcivescovo in par-rocchia, è stata preparata l’accoglienza con una predicazione e unaveglia di preghiera sul tema: “Attendiamo nella fede il nostroPastore”.

Fase preparatoria

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incontro

con

l’arcivescovo

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Incontro con l’Arcivescovo

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Carissimi,

Avremo la gioia di vivereinsieme, qual momento tantoatteso e preparato, la Visitapastorale del nostroArcivescovo.

Il Vescovo compie la suaVisita con i sentimenti diCristo e con il cuore di padreincontra i figli per illuminarlie incoraggiarli, confermando-li nella fede.

La Visita pastorale,quindi, è segno della presenzadel Signore che visita il suopopolo nella pace, che vieneper ravvivare le energie deglioperai evangelici, lodarli,incoraggiarli e consolarli. LaVisita del Vescovo nello stes-so tempo è anche l’occasioneper richiamare tutti i fedeli alrinnovamento della propriavita cristiana e ad un’azioneapostolica più intensa.

Disponiamoci a viverequesto importantissimoevento con la preghiera e lapartecipazione ai momenti digrazia che il Signore ci dona.

Sac. Melissa Duilioe il Consiglio pastorale parrocchiale

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Calendario1

SABATO 5 MARZOore 17.30 - Celebrazione Eucaristica di apertura della Visita pastorale

ore 19.00 - Spazio a disposizione per le confessioni e il dialogo con ifedeli

DOMENICA 6 MARZOore 10.30 - Celebrazione Eucaristica con i ragazzi che seguono

l’itinerario di completamento dell’iniziazione cristiana

ore 12.00 - Spazio a disposizione per le confessioni e il dialogo con ifedeli

GIOVEDÌ 10 MARZOore 09.00 - Visita alla Scuola “Livio Tempesta”

ore 10.00 - Visita alla Scuola “Città dei Ragazzi”

ore 11.00 - Saluto al Centro Culturale “Concordia”

ore 17.30 - Celebrazione Eucaristica, Adorazione Eucaristica, Vespri eBenedizione Eucaristica

ore 19.00 - Incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale ed ilConsiglio per gli affari economici

SABATO 12 MARZOore 09.30 - Celebrazione Eucaristica e sacramento dell’Unzione degli

infermi

ore 19.00 - Assemblea pastorale parrocchiale

Incontro con l’Arcivescovo

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1 Approvato dall’Arcivescovo sulla base di quello formulato dal Consiglio pastorale par-rocchiale nella fase preparatoria.

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Ore 17.30 - Parrocchia Santi Angeli Custodi

CELEBRAZIONE EUCARISTICA DI APERTURA

Intervento del Parroco

Eccellenza Reverendissima,

È con profondo sentimento di commozione e di letizia che oggi Leporgo il benvenuto in questa nostra antica chiesa dei Santi Angeli Custodiche da secoli accoglie i fedeli nella fede cristiana con il sacramento delBattesimo e li benedice nell’ultimo viaggio verso la certezza dellaResurrezione in Cristo.

La saluto davanti alla comunità dei fedeli che oggi gremisce questoluogo, “popolo di Battezzati esultanti nella gioia, gioiosi per la Visita pasto-rale, per la Celebrazione Eucaristica” parole che Lei ci ha rivolto l’8 genna-io per l’apertura della Visita pastorale nel II Vicariato.

Sì, Eccellenza, popolo gioioso ed esultante, consapevole dell’evento digrazia che questa Sua Visita pastorale costituisce per tutti noi, momentoinsostituibile di conferma nella fede, di conforto e aiuto nella pratica dellavita quotidiana; perché “il Padre celeste guardando noi possa compiacersicome si è compiaciuto di Gesù”.

Mi piace utilizzare un’immagine molto cara a questa comunità par-rocchiale per comprendere bene la vocazione e la missione del Vescovo cheviene a visitarci nel nome del Signore: è l’immagine dell’angelo.

Chi è l’angelo? L’angelo è colui che “protegge”, “fa visita” o “segue dal-l’alto” per condurre verso la meta (come la mano destra della statua dellaparrocchia). Come indica San Giovanni nell’Apocalisse, l’angelo è chiama-to ad annunciare la luce della Chiesa celeste e a sovrintendere con la guidapastorale la comunità ecclesiale diocesana che vive nella storia tra incertez-ze e fragilità.

Dunque il Vescovo può essere chiamato anche “angelo della chiesa” ela sua missione, come diciamo nella preghiera che abbiamo imparato fin dabambini, è illuminare, custodire, reggere e governare. Questi quattro verbi

Incontro con l’Arcivescovo

5 marzo 2011

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illustrano i compiti, la responsabilità e la missione del Vescovo e possonoessere coniugati con le quattro “virtù cardinali”: Fortezza, Giustizia,Prudenza, Temperanza.

Illumina con fortezza la sua Chiesa con la predicazione e la riflessionemagisteriale.

Custodisce nella giustizia e aiuta la Chiesa a camminare verso il bene ditutti.

Regge la Chiesa con la virtù della prudenza.Governa con la virtù della temperanza.Ringraziamo il Signore per questa preziosa opportunità che ci viene

concessa, di avere l’angelo tra noi, principio visibile e fondamento dell’uni-tà della Chiesa.

Le presentiamo oggi una comunità di 5.300 anime che vive, cometante altre della nostra Diocesi e delle Diocesi di tutta Italia, i problemi e ledifficoltà del tempo presente. Le presenteremo, in questi giorni, il nostroquotidiano camminare, la gioia di appartenere a Gesù e la soddisfazione dipoter far tutto ciò assieme. Certo, non le nasconderemo le fatiche e le dif-ficoltà, le incomprensioni e i “passi lenti”, ma, ne sia certo, c’è sempre inciascuno di noi un cuore innamorato che palpita e un grande amore per lacomunità.

Pregheremo, assieme a Lei, lo Spirito perché, come dice la preghieraper la Visita pastorale, “ci spinga a più grande comunione, a più fervidatestimonianza evangelica, a continuo impegno per rendere sempre più mis-sionario il volto della nostra Chiesa particolare”.

E allora grazie, Eccellenza, per la sua attesa presenza in mezzo a noi,per il bene che vuole alle nostre comunità parrocchiali e per l’incoraggia-mento che infonderà a tutti gli operatori pastorali che, con generosa dispo-nibilità e grande entusiasmo, si impegnano a rendere vivo ed efficace ilcammino della parrocchia.

SAC. MELISSA DUILIOParroco

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Omelia dell’Arcivescovo

Carissimo Padre Duilio, Fratelli e Sorelle nel Signore,

1. Abbiamo ascoltato e accolto con gioia quello che il Signore ci hadetto nella Parola che è stata proclamata. A conclusione delle prime dueletture (Dt 11,18.26-28.32 e Rm 3,21-25a.28) abbiamo risposto coral-mente “Rendiamo grazie a Dio” e, alla fine del Vangelo (Mt 7,21-27)abbiamo accolto la Parola di Gesù con l’espressione “Lode a te o Cristo”.Così ci è stato insegnato e così rispondiamo quando partecipiamo allaSanta Messa; tuttavia, dobbiamo fare in modo che le espressioni che noipronunciamo corrispondano sempre più a quello che veramente proviamonel nostro cuore.

Infatti, quando ci limitiamo a dire solo per abitudine “Rendiamo gra-zie a Dio” e “Lode a te o Cristo” potremmo trovarci nella condizione dicui parla Gesù quando rivolgendosi ai discepoli ammonisce: “non chiun-que dice Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli”. Non basta! Ciò checonta, invece, è “fare la volontà del Padre che è nei cieli”.

Le superiori acclamazioni, invece, quando sono pronunciate con con-vinzione significano chiaramente che “siamo contenti che il Signore ci haparlato attraverso quei testi”. Si tratta di una grazia, un grande dono ilfatto che Dio si rivolga a noi in modo che la Parola ascoltata sia accolta,custodita, compresa e messa in pratica.

Ancora nel Vangelo Gesù ci invita ad essere quel terreno buono in cuila Parola seminata può produrre frutto. Se ci limitassimo soltanto ad ascol-tare non produrremmo alcun frutto: infatti, la semente che cade sulla stra-da o sulle pietre o in mezzo alle spine non riesce a portare alcun frutto. Seinvece cade sul terreno buono, lentamente produce il buon frutto. Ognivolta che ci mettiamo in ascolto della Parola di Dio, sia che la leggiamo siache la ascoltiamo, dobbiamo ricordarci di questa forte affermazione diGesù. Non basta constatare la semplice bellezza “estetica” della Parola diDio o la profondità del Vangelo. Dobbiamo fare in modo che, a questa,segua nella nostra vita un comportamento coerente. Dopo l’esultanza el’ascolto occorre l’impegno. Gesù vuole che costruiamo con saggezza sulla“roccia” la nostra vita. Costruire sulla sabbia non costa fatica e si fa tutto

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in fretta; più difficile, invece, costruire sulla roccia; bisogna faticare, met-tere impegno ogni giorno ed avere pazienza.

La roccia è Cristo stesso, la sua Parola, il Vangelo, il suo Amore; laroccia è anche la Sua morte, la Sua resurrezione e i doni dello SpiritoSanto. Questa roccia, che è dono di Dio, deve essere il fondamento sulquale costruire la nostra vita. Siamo invitati a stare sempre con Lui. Èquello che abbiamo chiesto al Signore nella preghiera colletta con una sot-tolineatura molto bella: “O Dio che edifichi la nostra vita sulla roccia dellatua Parola…”. È Dio stesso che compie quest’opera: il Padre edifica lanostra vita sulla roccia della sua Parola che si fa carne. Noi possiamocostruire su Gesù perché questo corrisponde al progetto di Dio: c’è unagire insieme di Dio e una nostra umile collaborazione. Siamo chiamati adessere docili a questo progetto e favorirlo, come Maria, con umiltà, ognigiorno della nostra vita.

2. Oggi il Signore ci dà la gioia di iniziare la Visita pastorale. In que-sti giorni ricostruiremo. Noi già siamo l’edificio di Dio, siamo la Chiesa;il Signore ha già operato questo miracolo: con i sacramenti dell’iniziazio-ne cristiana ci ha edificati come Chiesa, come Sua casa ed edificio spiritua-le.

La Visita pastorale significa accorgerci innanzitutto di tutto questo elodare insieme il Signore. Poi, essa è anche un occasione per verificare sela nostra comunità, la nostra parrocchia è fedele a questo progetto di Dio;se tutto quello che costituisce la vita della parrocchia è fondato sulla roc-cia, su quello che Gesù dice per la sua Chiesa.

Si tratta, pertanto, di un momento di verifica nel quale cercheremodi valutare tutto il nostro impegno e la nostra sintonia alla vocazione bat-tesimale ricevuta; ci interrogheremo sulla nostra fedeltà e sul nostro impe-gno; ci chiederemo se tutto quello che è la vita della parrocchia rispecchiaquesto fondamento, questa roccia che è Cristo.

Avremo tante occasioni e tanti motivi per ringraziare il Signore.Avremo anche l’umiltà di riconoscere che abbiamo bisogno di raddrizza-re, forse, qualche pietra che rischia di non rispettare il progetto di Dio.Avremo bisogno anche di rafforzare le fondamenta per rendere la casa delSignore sempre più bella. Ci renderemo conto che questa casa del Signore,questa comunità parrocchiale, si trova in un territorio, in un ambiente ben

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preciso, una casa tra le case, un edificio nel territorio. Ci chiederemo, allo-ra, come viviamo questa presenza nel territorio, ricordandoci che Gesù civuole luce, lievito, fermento: questa è la missione della Chiesa. Cosìrisponderemo all’azione dello Spirito, come chiediamo nella preghiera perla Visita pastorale: “a rendere sempre più missionario il volto della nostraChiesa in questo territorio”.

Carissimi fratelli e sorelle, siamo chiamati ad essere segno della pre-senza del Signore in questo territorio; a vivere con la sapienza cristiana inquesti luoghi; ad essere testimonianza viva della Parola di Dio che annun-ziamo. Certamente siamo ben consapevoli delle nostre lacune, delle nostremancanze, ma la partecipazione all’Eucaristia ci purifica, ci confronta conla Parola e l’insegnamento di Gesù. Abbiamo bisogno sempre di essere for-tificati. L’Eucaristia è il pane che ci sostiene. Abbiamo bisogno sempredella forza dello Spirito e, partecipando all’Eucaristia, riceviamo questodono. Per questo iniziamo la Visita pastorale con la Celebrazionedell’Eucaristia.

Conceda il Signore che questo tempo sia davvero un dono grande delSuo amore, capace di farci crescere singolarmente e come comunità.Questo invochiamo dal Signore, mentre ci scambiamo l’augurio iniziandoil tempo benedetto della Visita pastorale.

Così sia per tutti noi.

✠ SALVATORE GRISTINA

Incontro con l’Arcivescovo

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Ore 10.30 - Parrocchia Santi Angeli Custodi

CELEBRAZIONE EUCARISTICACON I RAGAZZI CHE SEGUONO L’ITINERARIO

DI COMPLETAMENTO DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA

Saluto del catechista, signor Alessandro Sciuto

Eccellenza Reverendissima,

Con grande emozione Le rivolgo il più affettuoso saluto da parte del-l’equipe catechistica parrocchiale, dei 130 ragazzi che seguono il nostro iti-nerario catechetico e delle loro rispettive famiglie. Interprete del nostrostato d’animo è stato il salmo 121 appena cantato durante la processioneintroitale: “Quale gioia quando mi dissero andremo alla casa del Signore”.

Ecco il sentimento che pervade oggi i nostri cuori e che ci accomunain questo momento: la gioia.

Sappiamo bene che per noi cristiani ogni domenica è giorno di gioia.È giorno di gioia perché è giorno del Signore, il giorno in cui siamo con-vocati dal Signore Gesù nella sua casa, attorno alla mensa della sua Parolae del suo Corpo, per far festa, per lodarlo e ringraziarlo per i suoi innume-revoli benefici.

È giorno di gioia perché è giorno della resurrezione; il Signore Gesùci invita a risorgere con Lui da ogni tristezza, preoccupazione, ansia e pro-blemi che il mondo potrebbe darci.

È giorno di gioia perché è giorno della Chiesa, giorno in cui i battez-zati rinsaldano sempre di più il vincolo della comunione e dell’unità.

Cari ragazzi a questi motivi appena elencati, oggi ne aggiungiamouno in più per essere gioiosi, un motivo speciale: la presenza del nostroArcivescovo tra noi. Il nostro pastore è venuto a visitarci, la sua Visita nonpuò che arrecare gioia ai nostri cuori perché egli è qui “nel nome delSignore”. L’Arcivescovo è qui come pastore e maestro per recarci il messag-gio di amore di Gesù; è venuto a portarci parole di speranza, di incorag-giamento, di sostegno, parole importanti per la nostra vita. L’Arcivescovoè qui per ricordarci che solo restando saldi nella fede in Cristo Gesù potre-

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mo essere sicuri di superare ogni avversità nella vita presente e futura.Grazie Eccellenza per la sua presenza; grazie per l’impegno che mette

nel farsi sempre più vicino a noi e insieme celebriamo questa Eucaristiaimplorando da Dio per Lei, per la nostra comunità e per le nostre fami-glie, ogni bene.

Omelia dell’Arcivescovo

Carissimo Padre Duilio, Carissimi Ragazzi, Fratelli e Sorelle nel Signore,

1. È motivo di grande gioia per noi oggi partecipare all’Eucaristia.Già il canto con cui mi avete accolto sottolineava proprio questo “oggi èfesta, è giorno del Signore, andiamo fratelli, è il Signore che ci chiama,andiamo fratelli alla casa del Signore”.

Il Signore ci ha chiamati e noi abbiamo risposto. Ha chiamato ancheme per essere qui con voi, e sono particolarmente lieto di vivere questomomento della celebrazione della Santa Messa nel contesto della Visitapastorale. Noi facciamo tante visite, visitiamo gli amici, i parenti, gliammalati. Visitare e ricevere visite è una cosa molto bella. Quando noivisitiamo, imitiamo il Signore, il Figlio di Dio, che, facendosi uomo èvenuto in mezzo a noi per una “visita straordinaria”, per dirci che Dio ènostro Padre e ci vuole bene. Così anche noi, quando visitiamo, imitiamol’atteggiamento buono che Dio ha per noi. È molto bello questo: ilSignore ci visita, noi visitiamo gli altri; solo noi persone umane possiamovivere questa realtà. Io sono qui per visitare, cioè per incontrarmi con voi,carissimi ragazzi e carissime ragazze. Nella Messa ci incontriamo nel nomee nella gioia del Signore.

2. Sto facendo la Visita pastorale alla comunità parrocchiale dei SantiAngeli Custodi. Il termine “pastorale” è una parola che fa riferimento alPastore buono, cioè Gesù, che compì tanti gesti di bontà nei confronti diquelli che incontrava e, alla fine, diede la sua vita per molti. Noi siamo riu-niti per ricordare questo e, dopo la Consacrazione, lo sottolineeremo con

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le parole “Annunziamo la tua morte… proclamiamo la tua resurrezio-ne…”.

Prima di tornare al Padre, Gesù ha incaricato alcune persone, man-dandole in tutto il mondo, per riferire quello che Lui aveva loro insegna-to e ripetere alcuni gesti. Si trattava dei dodici apostoli, i quali, a lorovolta, prima di morire, incaricarono altre persone per svolgere questocompito. Oggi c’è il Papa - Benedetto XVI - come successore di Pietro, cisiamo tutti i Vescovi del mondo, come successori degli apostoli; ci aiuta-no i sacerdoti e anche i diaconi. Queste persone vengono incaricate di rap-presentare, cioè rendere presente Gesù con il sacramento dell’OrdineSacro. Il Vescovo, i sacerdoti e i diaconi hanno il compito di ricordare chec’è Gesù, Buon Pastore.

Voi, carissimi ragazzi, dovete pregare per il parroco, per me Vescovoe per tutti i sacerdoti perché possiamo rendere presente, sempre più e sem-pre meglio, Gesù Pastore grande, buono ed eterno che ci ama e ci chiededi essere persone sagge facendo sempre riferimento a Lui.

3. Il Vangelo appena proclamato (Mt 7,21-27) ci invita a rifletteresulla “saggezza”. Immaginate di essere a mare, in spiaggia. Una delle cosepiù frequenti che sono solite farsi a mare sono i castelli di sabbia. Tuttavia,accade spesso che, dopo aver tanto lavorato, il sopraggiungere di un’ondaspazza via ogni cosa. Al contrario, ci dice Gesù, se costruiamo una casasulla terraferma questa resisterà ad ogni intemperia.

Gesù parte da questo esempio facilmente comprensibile per invitarcia costruire la nostra vita sulla roccia. Egli stesso è la pietra sulla quale dob-biamo costruire. Ed io sono qui per augurare a tutta la comunità e a voi,cari ragazzi, di costruire la vostra vita e la vita della parrocchia su CristoGesù. Vi auguro di riuscirci tutti insieme.

Auguri a tutti voi!

✠ SALVATORE GRISTINA

Incontro con l’Arcivescovo

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Ore 9.00 - Via Gramignami, 97

VISITA ISTITUTO COMPRENSIVO “LIVIO TEMPESTA”

Il Circolo “Tempesta” fu istituito, con la denominazione “circolo deci-mo settimo”, nell’anno scolastico 1959-60 e raccoglieva intorno alplesso di via Gramignami le varie istituzioni statali, sussidiarie, parifi-cate e autorizzate dislocate nel vasto territorio che si estendeva dallavia Gramignami alla Piana di Catania. Nel 1963-64 assunse la deno-minazione “Livio Tempesta”.Si compone di quattro plessi (via Gramignami 97, via Plaia 193, viaS. Giuseppe La Rena 27, via Moncada 11).Il plesso visitato ospita la scuola materna (due classi), la scuola elemen-tare (sette classi), la scuola media (una classe).L’Arcivescovo viene accolto nell’aula magna con un canto di benvenu-to dal titolo “Rallegriamoci” e salutato dal Dirigente scolastico dotto-ressa Paola Occhipinti.

Domande dei ragazzi rivolte all’Arcivescovo

1. Qual è stata la motivazione per la quale ha intrapreso la vocazionesacerdotale?

2. Quali erano le materie preferite a scuola e quali studi haconseguito?

3. Da piccolo quali erano i suoi sogni nel cassetto?4. Perché i preti non possono sposarsi?5. Da ragazzo è stato fidanzato?6. Da ragazzo era fedele alla parola del Signore?7. Quale attività sportiva preferisce e quale ha praticato?8. Da piccolo era bambino bravo o monello?9. Faceva arrabbiare i suoi genitori?

10. Perché ci sono le guerre e che cosa possiamo fare perché ci siasempre la pace?

Incontro con l’Arcivescovo

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Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Inizia intessendo le lodi agli autori di un cartellone, dove viene raffigu-rato Gesù con i bambini, che ha come tema “Lasciate che i bambinivengano a me”.

b. Racconta circa la sua vocazione e quando è nata.

c. Racconta della sua ordinazione presbiterale ed episcopale.

d. Racconta dei suoi anni di scuola e sottolinea l’importanza dello studio.

e. Lancia un messaggio vocazionale.

f. Spiega il motivo del celibato dei sacerdoti (il Signore chiede ad alcunidi stare “particolarmente uniti” a Lui).

g. Indica, tra le attività sportive preferite, il nuoto.

h. Sottolinea l’importanza della pace ed individua come prima originedella guerra la mancanza di istruzione scolastica.

Ore 10.00 - Via Gramignami, 128

VISITA ALLA “CITTÀ DEI RAGAZZI”

Si tratta di un Istituto che si occupa di minori con particolari bisognie disagi. Tra i vari servizi svolti, quelli in campo didattico riguardanoscuola materna, elementare e media. Responsabili della struttura sonole Consacrate dell’ICAM, con a capo la signorina Maria Lombardo.L’Arcivescovo viene accolto nel teatro dell’Istituto con un canto.

Saluto del “sindaco” della Città dei Ragazzi

Buongiorno Sua Eccellenza,

In qualità di sindaco della “Città dei Ragazzi”, sono lieto di darle ilbenvenuto insieme ad alcuni esponenti della nostra giunta comunale edagli immancabili vigili.

Incontro con l’Arcivescovo

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Mi onoro, infatti, di essere il primo cittadino, la carica più alta, diquella città che molti anni fa fu ideata e realizzata da una grande persona:Padre Santo D’Arrigo, il quale con pochissime risorse, ma con grandecaparbietà, decise insieme alla nostra cara direttrice Maria Lombardo di farvenire su una piccola città tutta a misura di bambino, un luogo sereno,dove nel tempo molti di noi si sono formati e cresciuti.

È qui che trascorriamo la maggior parte della nostra giornata, è quiche studiamo e ci prepariamo per un futuro che vorremmo fosse il piùgrandioso e il meno scontato possibile. Qui ci confrontiamo con i nostricoetanei, ma anche con insegnanti ed educatori attenti e consapevoli delloro ruolo. Qui ci alleniamo a calcio e partecipiamo alle gare sportive, gio-chiamo, prepariamo lavoretti e recitiamo per gli spettacoli, impariamol’inglese e sappiamo usare un computer. Oltre ad imparare le tecniche e leregole giuste per fare tutto questo, abbiamo come la sensazione che nelfrattempo ci venga trasmesso anche qualcos’altro: rispetto, per esempio,solidarietà, altruismo, comprensione dell’altro, regole di vita oltre a quel-le del calcio. Questo voleva Padre Santo che imparassimo qui, possiamoanche non conoscere alla perfezione una tabellina (spero non mi ascolti lamaestra), dimenticare una poesia, una data storica, ma dimenticare diessere vicino a chi ha più bisogno, dimenticare di rispettare l’altro, questodavvero non possiamo farlo se non vogliamo deludere i nostri insegnanti.

Qui siamo i protagonisti, Sua Eccellenza, lo sappiamo bene, ci sen-tiamo sicuri e protetti, e vorremmo che il mondo intero fosse così per tuttii bambini, per tutti noi.

Un mondo pieno di colori e non di grigio cemento, di stelle e cuori-cini, come i nostri disegni, spazi enormi per la fantasia e i sogni, prati sucui correre e montagne mai così alte da non poter scalare, e poi tantipupazzi di neve e castelli di sabbia da costruire e ricostruire tra le nostrerisate, le risate dei bambini. E poi, sempre su di noi, lo sguardo attento,compiaciuto e affettuoso di adulti responsabili e autorevoli.

Grazie, Sua Eccellenza, per essere qui ad ascoltarci, benedica semprele nostre vite perché mai debbano allontanarsi dal mistero di Dio. Graziedai piccoli cittadini della “Città dei Ragazzi”.

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Incontro con l’Arcivescovo

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Intervento dell’Assistente sociale, dottoressa Laura Loniglio

Buongiorno Sua Eccellenza,

Naturalmente La ringraziamo molto per la Sua presenza qui oggi,una presenza che ha un significato importante per questo quartiere e perquesta struttura, che ha rappresentato e rappresenta, dal dopoguerra inpoi, una risorsa veramente straordinaria per il territorio. Che si è postacome convitto, come collegio prima, dando un tetto e molto altro agliorfani di guerra e ai bambini più disagiati, e che oggi offre un servizio disemiconvitto ai bambini dei quartieri più a rischio della nostra Città. Cioccupiamo di loro, delle loro famiglie, dei loro troppo spesso scontatidestini. E se oggi siamo ancora qui, a confrontarci, a vedere ogni giorno iloro sorrisi, non dobbiamo che ringraziare il nostro fondatore, colui cheha pensato e realizzato quest’opera con grande passione: Padre SantoD’Arrigo, cui andrà sempre il nostro pensiero e la nostra riconoscenza.

Il nostro non è certo un compito facile in un luogo dove le statisti-che in materia di devianza, particolarmente di devianza minorile, appaio-no davvero sconfortanti.

Catania continua, purtroppo, ad essere la capitale dalla criminalitàminorile. I dati in tal senso sono davvero impressionanti. La nostra città,infatti, vanta un ben triste primato, quello cioè di essere al primo posto inItalia per numero di minorenni arrestati. Emerge, inoltre, che perfino lastessa guida di numerose bande criminali sarebbe nelle mani di giovanis-simi.

Non è certo un caso se gli arrestati provengono per due terzi dai quar-tieri della periferia sud: San Giuseppe La Rena, Librino e San Giorgio, SanCristoforo e Angeli Custodi.

Il tema della devianza minorile, proprio nel territorio etneo, assumeaspetti molto preoccupanti, sia per la frequenza delle manifestazioni cheper la loro gravità.

Non può non esserci una stretta correlazione tra devianza minorile edegrado sociale, tra dispersione scolastica e criminalità minorile. Il tema èestremamente variegato e complesso, ma ciò che ci preme sottolineare è lasituazione di estremo degrado che interessa particolarmente il quartierenel quale operiamo. La stragrande maggioranza delle famiglie, ad esempio,

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con cui ci troviamo a interagire, sono alloggiate in abitazioni fatiscenti,malsane, con spazi molto ridotti. Non vi sono spazi verdi, luoghi di aggre-gazione, pochissime le risorse sul territorio.

Molti dei bambini che seguiamo vivono l’esperienza di un padre o diun fratello o di altro familiare in stato di detenzione, o agli arresti domi-ciliari o con altra misura alternativa. Sono bambini che frequentano il car-cere almeno una volta a settimana, vanno a colloquio dal genitore, e perfar questo spesso devono assentarsi da scuola. Sono bambini costretti adiventare adulti troppo in fretta, le cui esigenze vengono spesso trascura-te. Le occasioni di svago per loro sono davvero poche, il quartiere nonoffre nulla. Non una palestra, non una ludoteca. Tutto viene vissuto instrada, il luogo più pericoloso, dove si annida per loro ogni sorta di rischio.È lì che possono diventare facile preda per chi recluta manovalanza mafio-sa, è lì che apprendono certi schemi comportamentali che finiscono poicol diventare naturali anche per loro. Il dilagare del bullismo anche in etàprecoce ne è un esempio concreto.

Non irrilevanti sul piano numerico i casi di separazione da parte deigenitori, le difficoltà relazionali, la costituzione di nuove realtà familiari,che pongono il minore nella difficile situazione di accettare repentinamen-te la presenza di nuovi compagni per i propri genitori e magari anche dinuovi fratelli.

Inoltre sempre più pressante ed evidente il disagio economico deri-vante per molte famiglie dalla perdita del lavoro o dal persistere dello statodi disoccupazione. Diversi i casi di padri che inseriti da molti anni in unarealtà lavorativa si sono improvvisamente ritrovati a casa senza poter farenulla. Va da sé come le conseguenze in ambito familiare siano disastrosenon solo dal punto di vista pratico ma anche relazionale.

Questo, e molto più di questo, è ciò che affrontiamo quotidianamen-te, Sua Eccellenza. Lo facciamo con tutta la professionalità possibile, per-ché il “buon senso” senza la competenza necessaria serve a poco, ma anche,seguendo l’insegnamento di Padre Santo, con tutto l’amore possibile. Nonsono poche le volte in cui tutti noi, che operiamo all’interno della struttu-ra, torniamo a casa delusi, amareggiati, sconfortati. La nostra, a tratti,sembra una lotta impari, estrema, dove ci pare di scorgere solo vinti, anchenoi tra questi. Fuori da queste mura tutto ciò che facciamo rischia di esse-re vanificato, perché invece di potenziare le risorse per questi quartieri,

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troppo spesso ci vediamo allargare le braccia da parte delle istituzioni. Èproprio di questi giorni la notizia di ulteriori decurtazioni per i fondidestinati ai servizi sociali. Dovrebbe essere il primo pensiero per un poli-tico, il primo biglietto da visita per una città veramente civile, attenta aisuoi cittadini più bisognosi. Invece tutto, oggi, viene ridotto a puro calco-lo, si chiamano i cosiddetti tecnici per “operare tagli” alle già esigue spese,a fronte di un progressivo emergere di nuovi bisogni. Tutto diventa unmero mercanteggiare, dove i nomi, i volti delle persone non contano, né iloro disagi, né le loro difficoltà e men che meno le loro aspirazioni. Contaaltro, pare, ma è bene fermarsi qui, in un momento storico preciso in cuipersino il Cardinale Bagnasco ritiene che la politica debba “sforzarsi di tro-vare misura e sobrietà”.

In un simile clima, dove non riesce a profilarsi nemmeno la linea diun possibile orizzonte, noi continuiamo nell’incertezza ad andare avanti,ad aprire ogni giorno le porte della nostra struttura. Ci ritroviamo qui,insegnanti, animatori, istruttori, bambini, ragazzi, ma anche madri, padri,che si raccomandano, che cercano nei nostri occhi certezze, conferme, checi chiedono di ospitare anche altri loro figli o nipoti, che ci raccontano leloro storie, il loro lottare quotidiano. Vista da qui, Sua Eccellenza, la vitasembra un po’ più difficile di quanto non sia, un po’ più complicata,magari. Eppure basterebbe poco: intanto attenzione, capacità di compren-dere l’altro, attenzione e umiltà.

In questo sta la lezione di Padre Santo. Come quella volta in cui, sor-prendendo tutti, non esitò a inginocchiarsi al cospetto di quei ragazzi chegli furono indicati dal preside come i più, per dir così, indisciplinati dellascuola. S’inginocchiò e chiese scusa, perché se un bambino, un ragazzo, sicomporta male, vuol dire che gli adulti accanto a lui hanno commessodegli errori, non hanno saputo capire.

Questa immagine e queste parole porto sempre con me tutte le volteche incontro i professori dei nostri ragazzi, tutte le volte che mi sento direche sono infinitamente disinteressati, maleducati, irrecuperabili, qualcunoaggiunge. Non posso fare a meno di ripensare a quel Monsignore nel suoabito scuro, che scriveva libri e poesie, che non smetteva di sognare e pro-gettare per il proprio quartiere, che ogni tanto alzava la voce quando sisentiva contrariato, e che pure s’inchinava ai piedi degli “irrecuperabili”.

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Viene, quindi, letta una riflessione di Madre Teresa di Calcutta su “Ilgiorno più bello…” alla quale segue la lettura di una poesiasull’Arcivescovo Salvatore Gristina, composta da Mons. SantoD’Arrigo.

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Poesia per l’Arcivescovo

Salvatore Gristina, ora sei nostro Arcivescovo; ed io te lo dimostro: l’occhio Tuo buono guarda ogni bambino, veglia e sorride al nostro cuoricino; ad ogni istante, par che Tu ci culli; tutti aneliamo a te noi fanciulli: oh! Quanto abbiamo atteso questo giorno; respiriamo, se noi T’andiamo attorno; e, se sbandiamo, a Te facciam ritorno. Gristina Salvatore, or Tu Catania rendi felice come una Betania; Lazzar, Maria, Marta siamo; sempre come a Gesù noi Ti pensiamo: tu sei l’Arcivescovo dei cuori; i più piccini sono i Tuoi tesori: noi siamo del Tuo cuore la fucina, arcivescovo Salvatore Gristina.

MONS. SANTO D’ARRIGO

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Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Ricorda quando ha conosciuto Padre Santo D’Arrigo. Rimase colpitodella sua attenzione ai piccoli ed al quartiere Santi Angeli Custodi. LaCittà dei Ragazzi è segno, infatti, di questa “passione” del suo fondato-re. Invita a fare in modo che tale luogo continui ad essere sempre unabenedizione per il quartiere.

b. Illustra il senso della Visita, che nello specifico consiste nel ringraziareil Signore per l’opera di Padre Santo e la dedizione delle signorinedell’ICAM; invita a cercare di intensificare la collaborazione Centro eparrocchia, studiando i modi più opportuni per la crescita del quartie-re.

Ore 11.00 - Via Plaia, 43

VISITA AL CENTRO CULTURALE - BIBLIOTECA “CONCORDIA”

Saluto della Responsabile, dottoressa Silvana Cosentino

Il Cinema Concordia, come tutti gli altri cinema di quartiere ormaiscomparsi, è ancora caro nel ricordo degli abitanti del quartiere AngeliCustodi e di tanti catanesi.

Situato sulla via Plaia 43, ad angolo con via Stella Polare, aveva unacapienza di settecentosessantasei posti e fu attivo dal 1949 al 1979.

I suddetti locali, acquistati successivamente dal Comune di Catania,sono stati ristrutturati con l’utilizzo dei fondi relativi al progetto URBANper realizzarne un Centro Culturale.

Il Centro Culturale “ex Cinema Concordia” con molta curiosità daparte degli abitanti del quartiere viene inaugurato il 20 dicembre 2001.

La particolare peculiarità degli spazi del centro e le finalità di crearemomenti di aggregazione socioculturale hanno permesso in questi anni diospitare varie iniziative, molte delle quali volte a rivalutare le antiche tra-

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dizioni ma anche a recuperare alla memoria immagini e fatti. Il Centrodalla sua apertura ad oggi ha realizzato le seguenti iniziative: Feste e nume-rose conferenze sulle tradizioni (Feste di Carnevale per i bambini del quar-tiere - Natale: mostre di presepi e allestimento di icone - mostra suSant’Agata) - Esibizione di gruppo folkloristico - Spettacolo di burattini -Incontri con la medicina donna - Laboratori di musica etnica - Laboratoricity-lab - Laboratori di decorazione della tavola e di galateo della tavola -Laboratorio teatrale - Laboratorio di danza per ragazzi - Laboratorio crea-tivo per bambini - Laboratorio di informatica - Corso di disegno e pittu-ra - Corso di fotografia - Collettive di pittura - Presentazione di libri.

Attualmente, alcuni volontari di un’Associazione senza scopo di lucrostanno tenendo un corso di attività motoria per le donne del quartiere, uncorso di canto e un corso di chitarra. Tutte le attività svolte sono stateorganizzate a costo zero, ma con grande impegno ed entusiasmo. Si ricor-dano tra l’altro alcune manifestazioni interessanti che hanno avuto grandevisibilità e reso il Centro meno distante dal contesto culturale della cittàessendo visitato da tanti altri catanesi provenienti da altri quartieri.

Nel marzo 2002, all’inaugurazione della mostra su Angelo Musco erapresente anche l’attore Leo Gullotta che ha ricordato come lui stesso fosseun assiduo frequentatore del cinema Concordia nelle mattinate di “calia”dal vicino liceo Spedalieri da lui frequentato.

Nel marzo 2003 il Centro viene intitolato alla memoria dell’attoreAlberto Sordi. Per l’occasione l’Amministrazione ha organizzato unamanifestazione alla quale era presente l’attrice Anna Longhi simpaticacompagna dell’attore in molti films girati insieme; tuttavia il Centro con-tinua ad essere indicato “ex Concordia”.

Nel giugno 2004 in collaborazione con l’Archivio storico delComune di Catania, l’Associazione Catania Calcio, la BibliotecaRegionale Universitaria fu inaugurata alla presenza delle varie autorità lamostra “Clamoroso al Cibali... gli anni d’oro del Catania”.

L’idea di allestire tale mostra nacque dal fatto che il Centro “ex cine-ma Concordia” è allocato in un quartiere dove è vivissimo l’amore per lasquadra della propria città, ma l’orgoglio per le sorti del Catania coinvol-ge l’intera Città senza alcuna differenza ed è per questo che la mostra hareso il centro culturale e il quartiere Angeli Custodi protagonisti di ungrande evento.

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La mostra fu un omaggio dedicato alle nuove generazioni per cono-scerne la storia attraverso un excursus documentaristico e fotografico maanche a quanti vissero di persona gli anni di gloria del Catania attraversoi ricordi di quanto esposto.

Nell’ottobre 2004 fu ospitata, in occasione dell’ottantesimo anniver-sario della prima trasmissione radiofonica in Italia, una interessantemostra di radio d’epoca. All’inaugurazione erano presenti anche ilMagnifico Rettore dell’Università di Catania, gli attori Mariella LoGiudice, Pippo Pattavina e il maestro Nino Lombardo, mitica voce dellatrasmissione radiofonica “Il fico d’india”. Nel novembre 2006 il Centroculturale situato proprio sulla via Plaia, la vecchia strada che portava ailidi, considerato l’amore dei catanesi per la loro spiaggia, organizza lamostra “La Plaia.. un amore infinito dei catanesi”.

Attraverso foto, documenti d’archivio e materiale librario messi adisposizione da altre Istituzioni culturali della Città, si è potuto ricostrui-re un excursus cronologico della Plaia anni ‘20, anni ‘30, anni ‘40, anni ‘50e i mitici anni ‘60 nell’intento di farne conoscere l’aspetto storico-cultura-le e rappresentarne le valenze estetiche ed emozionali. Il Quartiere apprez-zò molto l’iniziativa e collaborò portando in mostra i loro attrezzi di coz-zolari, le reti … e altro.

Inoltre il Centro, allo scopo di favorire momenti di aggregazione esocializzazione, ospita proposte di Associazioni per la realizzazione di atti-vità culturali e risulta ben inserito con le Agenzie del territorio accoglien-do ogni anno i saggi scolastici delle scuole che ne fanno richiesta. Ha ospi-tato vari convegni e seminari e si è avvalso della presenza di personalità dirilievo nell’ambito della cultura catanese per conferenze e presentazione dilibri.

La Biblioteca “Concordia” è di recente fondazione e nasce all’internodegli spazi del Centro culturale “ex cinema Concordia” il 23 maggio 2008,allorquando alla presenza di Funzionari Istituzionali e dellaSovrintendenza ai Beni Culturali, il Commissario Vincenzo Emanuelepresso i medesimi locali ha posto la firma sull’atto Costitutivo dell’unicaBiblioteca del quartiere essendo questo privo di strutture di pubblica let-tura. È stata aperta al pubblico il 28 aprile del 2009. La Biblioteca che hain forza il seguente personale: dottoressa Cosentino Silvana - Responsabilesignora Gioco Francesca - Coll. Amm. Informatico signor Romeo Rosario

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- Coll. Amm. Informatico signor Trovato Salvatore - Esec. di Bibl. eLudoteca. Ha potuto concretizzare la sua nascita grazie alla grande dedi-zione profusa da tutto il personale, in quanto, non essendo stata impegna-ta alcuna spesa da parte dell’Amministrazione, tutto l’occorrente utile(scaffalature, libri e altro...) è stato reperito con zelo, data la consapevolez-za dell’importanza del servizio da offrire che è venuto ad affiancarsi e adaggiungersi alle altre attività che il centro culturale ha già avviato neglianni.

Il patrimonio librario consta di tremilaseicentonovantotto pubblica-zioni e ha duecentocinquantotto iscritti al prestito.

N.B.- Il quartiere agli inizi si è dimostrato indifferente e timido a prendere

contatti con la struttura; il 13 dicembre del 2002 si è verificato cheignoti durante la notte avevano divelto un cancello della struttura eportato via apparecchiature, successivamente l’atteggiamento è statodi grande rispetto per tutti noi e di crescente curiosità per tutto ciòche organizziamo.La fascia di età più difficile da coinvolgere è quella giovanile dai 13 ai18 anni.I bambini e le donne, soprattutto quelle anziane, sono gli utenti cherichiedono maggiore attenzione e servizi che l’Amministrazione, pur-troppo, non riesce del tutto a soddisfare.

- Si evidenzia a tutt’oggi la presenza di cassonetti davanti all’ingressodella biblioteca.

Segue il saluto di accoglienza da parte del Direttore della PrimaMunicipalità, dottor Paolo Italia, che - con poche e semplici parole -si dichiara disponibile, lui ed i suoi collaboratori, ad ascoltare gli even-tuali consigli che l’Arcivescovo vorrà dare.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Esprime gratitudine a Padre Duilio per aver organizzato questo incon-

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tro. Per la prima volta visita questa struttura e viene a conoscenza delletante attività svolte. Questo Centro è un esempio di come si possonovalorizzare e recuperare molte strutture degradate. Ci sono potenzialitàpreziose che vanno incoraggiate; tanti spazi abbandonati, fruibili, inve-ce per la comunità. Evidenzia come nonostante le immancabili difficol-tà economiche, i criteri di taglio della spesa pubblica non dovrebberosacrificare le voci riguardanti cultura, educazione e salute.

b. Sottolinea il valore culturale della Biblioteca ma anche quello socialeperché il Centro è anche occasione per stare insieme, soprattutto per igiovani, fascia più difficile da coinvolgere, ma che dovrebbe occupareun posto particolare.

c. Auspica la collaborazione tra Centro e parrocchia, per lavorare insieme,senza indebite “invasioni di campo”, tenendo conto del programmache la Chiesa si propone per i prossimi dieci anni: “Educare alla vitabuona del Vangelo”. Conclude complimentandosi per i risultati conse-guiti ed incoraggia i presenti a continuare.

Infine, l’Arcivescovo consegna un volume e riceve in dono due quadrida persone che frequentano il Centro. Quindi gli viene recitata unapoesia in dialetto dedicata a lui (di G. Mirabella).

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Ore 17.30 - Parrocchia Santi Angeli Custodi

CELEBRAZIONE EUCARISTICA,ADORAZIONE EUCARISTICA E VESPRI

Stralci dell’omelia dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Nella prima lettura (Dt 30,15-20) abbiamo ascoltato Mosè che parla alsuo popolo durante il viaggio verso la Terra Promessa. Egli invita ilpopolo a camminare con il Signore, cioè comportarsi come Lui vuole.Affidare ad un Altro il criterio per le nostre scelte significa “rinnegarenoi stessi”, come dice Gesù nel Vangelo (Lc 9,22-25); non possiamoessere noi stessi criterio per le nostre azioni ed il nostro punto di vistanon può dirsi certamente assoluto. Accogliere la Parola di Dio è già unrinnegare sé stessi. Poi “prenderela propria croce e seguirlo” è ilpasso successivo, difficile ma nonimpossibile.

b. Gesù dice, inoltre, che “il Figliodell’Uomo deve soffriremolto…”: il Padre gli indica que-sta via e il Figlio obbedisce, rinne-gando sé stesso. Noi siamo chia-mati a fare lo stesso: rinnegare…,prendere la croce e seguirlo… Mac’è la resurrezione! Non scoraggia-moci. Lo Spirito Santo ci illuminie ci fortifichi.

c. Nell’Eucaristia il Signore viene innoi per farci mettere in praticaquello che Lui stesso ha vissuto:un cammino molto impegnativo!

d. Ieri è iniziata la Quaresima. Si

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tratta di un dono del Signore, una possibilità che ci viene offerta pertornare alle origini e all’essenzialità della nostra vita cristiana. LaQuaresima serve a crescere nella comprensione del nostro Battesimo,con il quale siamo diventati discepoli del Signore. La Quaresima è untempo di grazia, particolarmente per voi che state vivendo la Visitapastorale. Ringrazio il Signore per le parole forti che ci ha, ancora unavolta, offerto. Il nostro angelo custode ci aiuti a vivere questo tempoprivilegiato e a realizzare le aspettative di Gesù.

Ore 19.00 - Parrocchia Santi Angeli Custodi - salone parrocchiale

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALEED IL CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI

Intervento del Segretario del Consiglio Pastorale Parrocchiale,signor Gaetano Ponte

Eccellenza Reverendissima,

Il Consiglio pastorale ed il Consiglio per gli affari economici (di cuifaccio parte insieme ad Alessandro Sciuto) Le danno il benvenuto. Questaè per noi un’occasione unica ed irripetibile per presentare a Lei l’avanza-mento della nostra opera, le condizioni del nostro territorio e per condivi-dere con Lei le nostre preoccupazioni e le nostre speranze.

I membri qui presenti siamo in carica dal 13 febbraio 2009, dalmomento in cui Don Duilio, eletto parroco l’8 settembre dell’anno prima,applicando il Can. 536, §1 del Codice di Diritto Canonico, ha sentito lanecessità di passare da suggerimenti informali a qualcosa di più stabile edufficiale. Siamo onorati di poter aiutare il parroco nel discernimento pasto-rale, nel formulare e portare avanti le grandi linee della pastorale parroc-chiale.

Sin dal primo incontro si è avvertito il bisogno di analizzare la realtàin cui viviamo tenendo presente la nota della C.E.I. “Il volto missionariodella parrocchia in un mondo che cambia” affinché fosse preso a modello

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per ogni tipo di suggerimento pastorale. Ed uno dei primi suggerimenti èstato quello di avviare un corso di formazione permanente (Corso Biblico),soprattutto per noi operatori, che facesse prendere coscienza della missionea cui si è chiamati dalla Sacra Scrittura.

Contemporaneamente, notando la disaffezione dei parrocchiani, si ècercato di scoprire quali fossero i motivi che allontanavano i battezzati dal-la Chiesa. La risposta è stata subito chiara, e Sua Santità Benedetto XVInon manca mai di sottolinearla: è in atto un processo di secolarizzazioneche induce ad agire e a pensare in modo sperimentale e utilitaristico, maisacrale e trascendente. Si sta perdendo il bisogno del sacro, e quello cheimporta è stare bene personalmente e magari con gli altri, anche se i rap-porti umani risultano sempre più limitati ed impoveriti.

Da questo siamo partiti per organizzare ogni attività pastorale nelnostro calendario.

Su circa cinquemilaetrecento residenti nel territorio della parrocchia,poco meno di quattrocento partecipano alla liturgia domenicale, quindidovevamo renderci il più possibile visibili all’esterno.

- Processioni nei periodi forti: Domenica delle Palme e Via Crucisvivente;

- Rappresentazione dei Misteri del Santo Rosario, che ad opera deibambini della nostra scuola di catechismo, ha attirato numerosi geni-tori;

- Peregrinatio della Madonna nelle case a cura della “Legione di Maria”;- Giornata del Malato, per attenzionare tutti quei cristiani che nella

malattia e nella sofferenza rivivono quotidianamente la flagellazionedi Nostro Signore Gesù Cristo;

- Memorial in ricordo della figura di Mons. D’Arrigo che per cinquan-taquattro anni ha guidato questa parrocchia.La gente è cambiata, è troppo affannata da mille problemi o attratta

da tante illusioni del mondo moderno; prega poco, non parla più con Dioo con i Santi, partecipa sempre meno alla vita della Chiesa.

Ma una parrocchia che non evangelizzasse sarebbe morta, e il nostroanimo, come si può vedere, arde del desiderio di trasmettere in ogni formae con ogni mezzo la fede; e chi ama contagia, accende, brucia.

Don Duilio, si prodiga instancabilmente per garantire all’interacomunità la necessaria assistenza spirituale e pastorale, cercando sempre di

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dare più stimoli alla popolazione, di intraprendere attività e opere parroc-chiali, di favorire soprattutto una vita spirituale più intensa di fede parteci-pata e matura con il coinvolgimento di bambini, ragazzi e genitori.

E, naturalmente, un grande merito in questa direzione, lo hanno icatechisti, ai quali i genitori, affidano i bambini per la loro prima educazio-ne spirituale, o per seguirli con la catechesi giovanile post-Cresima.

La nostra comunità parrocchiale presenta anche molti problemi, più omeno delineati o evidenti, che riguardano l’istituzione della famiglia: lapiaga delle dipendenze in genere di tanti giovani, l’ignoranza, la povertàche non è solo quella del denaro, ma anche la mancanza di salute, la solitu-dine affettiva, l’insuccesso professionale, la disoccupazione… gli handicapfisici e mentali, le sventure familiari e tutte le frustrazioni che provengonodall’incapacità di integrarsi nel gruppo umano più prossimo, tanto percitarne alcuni.

Noi ci auguriamo, Eccellenza Reverendissima, che la condivisione conLei di queste nostre preoccupazioni, come anche delle nostre speranze, uni-te alle Sue preghiere, alle Sue Parole incoraggianti e di richiamo da Pastore,siano per la nostra Comunità gocce preziose di acqua che disseta e balsamoprofumato che lenisce le ferite.

Per questo La ringraziamo di cuore della Sua Presenza in mezzo a noie vogliamo invocare i nostri Angeli Custodi affinché da questa Visita pasto-rale possiamo ricevere tutte le grazie che lo Spirito Santo vorrà effondere suciascuno di noi, per diventare sempre di più dei buoni discepoli delSignore.

Intervento del Segretario del Consiglio per gli Affari Economici

Eccellenza Reverendissima,

Il Consiglio per gli affari economici, che ufficialmente non è mai sta-to costituito, in realtà opera, collaborando fedelmente con il parroco, nel-l’amministrazione dei beni parrocchiali.

Gli “Angeli Custodi” non sono dotati di beni immobili: oltre all’aulaliturgica, alla casa canonica ed a parte di aule, tutto il resto è proprietàdell’I.C.A.M. concessa in comodato gratuito per uso pastorale.

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Quindi la parrocchia non ha grandi impegni economici, ma neancheintroiti che potrebbero far progettare opere di ristrutturazione tanto neces-sarie.

Tutto ciò che si è realizzato in questi anni (manutenzione aule catechi-smo - ristrutturazione teatro - tetto teatro - tetto sacrestia e bagni - corni-cione fiancata chiesa - perlinato nei corridoi - impermealizzazione del pun-to luce e risanamento dello scarico fognario del palazzo soprastante e l’ab-bassamento del tetto con pannelli mobili ecc..) è stato merito della genero-sità di pochi fedeli, ma soprattutto della disponibilità materiale di alcunigiovani (e non solo) che, dedicando tutto il tempo libero alla parrocchia,hanno permesso di portare a termine queste belle opere.

Il bilancio parrocchiale non si è mai chiuso in perdita, riusciamo acoprire le spese ordinarie, e solo un uso parsimonioso delle entrate consen-te di accantonare per spese improvvise.

Tante sono le richieste di aiuto economico fatte in questi anni e la spe-ranza è quella di riuscire a manutenzionare in maniera definitiva il tetto chelasciando infiltrare acqua potrebbe compromettere la staticità dell’edificiodi culto o rovinare l’affresco absidale.

Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Vengono evidenziate le tante difficoltà ancora presenti e da affrontare,quali la copertura della chiesa da rifare o il problema dello spaccio di dro-ga. Si cerca manovalanza tra i giovanissimi, impiegati nelle ore notturne,con salari che superano pure i mille euro a settimana, a vendere droga ailoro coetanei.

Viene, altresì, riconosciuta l’importanza della formazione degli stessioperatori pastorali, propedeutica alla pastorale missionaria necessaria per ilterritorio parrocchiale. Importante è poter contare su nuove leve, come,per esempio, nel caso della Legione di Maria.

Circa la pastorale nei riguardi degli ammalati, il quartiere presentauna situazione di incremento nell’indifferenza dei familiari degli stessiammalati. Nonostante i diversi tentativi già fatti dai ministri straordinaridella Comunione, spesso non si riesce a coinvolgere i parenti che rimango-no indifferenti.

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In questo senso, viene auspicata una opportuna collaborazione con lecase di cura per un impegno duraturo che aiuti a stimolare i giovani.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Apprezza particolarmente la fattiva collaborazione che il Consigliopastorale parrocchiale offre al parroco per affrontare le tante difficoltàdel territorio, specie quelle inerenti la delinquenza minorile.

b. Sottolinea l’importanza della testimonianza cristiana ed invita i presen-ti a far sorgere la domanda: “perché questi nostri fratelli si comportanocosì?” La visibilità maggiore è, infatti, la testimonianza, quella cioè cheinduce gli altri a porsi le domande vitale per la propria esistenza.Continuando ad insistere, anche chi è indifferente prima o poi si lasce-rà coinvolgere. Tutte le altre manifestazioni (per es. le processioni) sonoopportune nella misura in cui divengono segno di questa testimonian-za.

c. Noi siamo chiamati a seminare, anche se tante volte non ne vediamo ifrutti. Noi stessi, oggi, raccogliamo i frutti di chi ha seminato prima dinoi.

d. Ricorda come la nostra preoccupazione primaria non deve riguardare il“numero” dei partecipanti alle varie attività ed iniziative; non ci dob-biamo scoraggiare quando non aumentiamo di numero, ma quandonon cresciamo nella fede. Quando si è in pochi, poi, bisogna indu-striarsi e mettersi insieme per produrre più frutto, per esempio, a livel-lo vicariale o con la pastorale giovanile. Non chiusura, quindi, ma con-versione e condivisione!

e. Infine, circa la questione del tetto da rifare di cui è stato riferito, sug-gerisce la “linea di credito” che gli Uffici di Curia già portano avantiper far fronte alle tante esigenze di natura amministrativa-economicadelle parrocchie.

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Ore 9.30 - Parrocchia Santi Angeli Custodi

CELEBRAZIONE EUCARISTICA E UNZIONE DEGLI INFERMI

Saluto di un laico

Eccellenza Reverendissima,

Lo scorso 11 febbraio, nella ricorrenza della Beata Vergine Maria diLourdes, la Santa Chiesa ha celebrato l’annuale “giornata del malato”. Daqualche anno anche la nostra parrocchia attenziona questa circostanzaorganizzando una Celebrazione Eucaristica con l’Unzione degli Infermiper dare all’ammalato la forza e il dono di unirsi più intimamente allaPassione di Cristo attraverso la grazia di conforto, di pace e di coraggio cheè propria di questo sacramento.

Quest’anno però abbiamo deciso di spostare tale Celebrazione adoggi in occasione della Sua Visita per dare opportunità anche ai nostri fra-telli ammalati di vivere il momento di grazia che è la Visita pastorale, piùda vicino.

La Sua presenza, Eccellenza, riflette quella specialissima visita con laquale “il Pastore supremo” e “guardiano delle nostre anime”, Gesù Cristo,ha visitato e redento il suo popolo.

La Sua presenza è di conforto e di incoraggiamento per tutti noi, inparticolar modo, per chi ogni giorno si trova a scontrarsi con la malattia ecerca in Cristo una risposta alle proprie sofferenze.

Oggi sembra che Cristo stesso ci risponda dall’alto della Sua croce,culmine delle Sue sofferenze, e ci dica: “non sentirti mai abbandonato;non sentirti mai da solo. Proprio nel momento in cui la prova si fa piùdura, Io sono con te. Unisci le tue sofferenze alle mie, collabora con Mealla salvezza dell’umanità”.

Questa giornata inserita nel contesto della Visita pastorale indica atutti noi come, chi si trova, in una situazione di sofferenza e di difficoltàdeve essere al centro dell’attenzione di tutta la comunità parrocchiale,come leggiamo nella lettera ai Colossesi (1,24): “ Ora io sono lieto nellesofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimen-

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ti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa”.Così facendo un giorno potremo sentirci dire da Cristo: “Venite

benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi…perché ero malato e mi avete visitato, …curato” (cfr. Mt 25,34).

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ARCIDIOCESI DI CATANIA

Parrocchia

Santi Angeli Custodi

“Dopo questo incontro

con Te o Signore, fa che

la mia vita non sia

mai in contrasto

con il Tuo Vangelo

d’amore affinchè,

coloro che incontro

Ti cerchino e Ti amino

come il vero e unico

tesoro della loro vita”

VISITA PASTORALE5-12 MARZO 2011

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Ore 19.00 - Parrocchia Santi Angeli Custodi

ASSEMBLEA PASTORALE

Relazione pastorale del Parroco

1) DESCRIZIONE DEL TERRITORIOLa Chiesa fu costruita nel 1730 con le elemosine dei fedeli. Le limi-

tate dimensioni non rispondevano più al numero crescente degli abitantie nel 1882 la chiesa viene allargata.

Se nel 1882 si è dovuto provvedere ad allargare la struttura a causa delnumero crescente degli abitanti, oggi possiamo notare, dalla ricerca fattaattraverso il sito internet dei servizi Demografici e Decentramento delComune di Catania che il numero degli abitanti da 8000 è passato a 5300.

La parrocchia è sita in un quartiere che Vostra Eccellenza in questianni di episcopato a Catania ha avuto modo di conoscere. Contesto diffi-cile e per tanti aspetti problematico e che le istituzioni dovrebbero atten-zionare di più. Un contesto degradato sotto svariati punti di vista: urbano,economico, culturale e sociale.

Le strade disastrate e poco illuminate del quartiere, diventano luogoideale della delinquenza e dello spaccio di droga. Il territorio non offreparticolari stimoli e opportunità di crescita per i giovani. La strada conti-nua ad essere il luogo di aggregazione privilegiato.

Sono molte le famiglie che per mancanza di lavoro vivono in gravidifficoltà economiche. In molti casi alla povertà materiale fa eco unapovertà interiore e spirituale. Come si vedrà più avanti nella relazione, èscarso il senso di appartenenza alla comunità parrocchiale. Nei confrontidella parrocchia quasi tutti avanzano delle pretese, quasi fosse un centro dicollocamento al lavoro o di assistenzialismo. Sono pochi coloro che ven-gono per attingere a piene mani all’unica Fonte di ricchezza che può sal-vare e che può dare luce ad una vita buia e penosa.

Quartiere popolato anche da persone di diversa nazionalità, cultura ereligione. È questo il contesto in cui opera la parrocchia! Nei limiti dellesue capacità cerca di essere quel “Sale della terra” e quella “Luce delmondo” di cui ci parla Gesù nel Vangelo.

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In prima linea ci sono le Vincenziane che da anni operano nel quar-tiere. Le volontarie di tale gruppo, con la direzione spirituale del parroco,si riuniscono una volta al mese per approfondire la preparazione spiritua-le loro specifica e organizzare concretamente l’opera caritativa.

I fondi economici a cui attingono provengono dalle giornate di rac-colta generi alimentari promosse dalla parrocchia in particolari celebrazio-ni liturgiche (giovedì Santo, Confermazione e prime Comunioni, etc…) edalle loro offerte. Da otto mesi è nato in parrocchia un “Centro Ascolto”,che in sinergia col gruppo vincenziane, cerca di portare al quartiere nonsolo aiuto materiale, ma soprattutto spirituale, umano, consegnando sem-pre una parola di fiducia, di speranza e di ottimismo.

Da ottobre è stata avviata un’attività di sostegno scolastico (dopo-scuola) a cura dei volontari della parrocchia, per tentare di ovviare al feno-meno della dispersione e l’abbandono scolastico. C’è da evidenziare peròche tale iniziativa non ha avuto grande riscontro; pochi, infatti, sono staticoloro che hanno approfittato di questa opportunità. Forse la causa èdovuta all’organizzazione: un solo giorno a settimana è sembrato troppopoco ai genitori. Cercheremo di fare di più e meglio il prossimo anno.

2) CELEBRAZIONE EUCARISTICACome già detto in precedenza, c’è uno scarso senso di appartenenza

alla comunità parrocchiale. 5.300 persone dove una Santa Messa prefesti-va e due festive sono sufficienti. Dopo alcune richieste e qualche voltalamentele, all’inizio del mio parrocato ho aggiunto la Santa Messa dome-nica pomeriggio, prima inesistente. Dopo meno di un anno l’ho sospesaperché non esisteva la necessità. Da qui si deduce come la presenza dellepersone a Messa rispetto alla popolazione è bassa. La comunità si sforza intutti i modi di avvicinare i lontani attraverso inviti, volantini, feste parti-colari, l’opera dei Legionari di Maria. Si è cercato di porre sempre maggio-re attenzione ai momenti aggregativi e di incontro tra le persone, attraver-so teatro, cineforum, compleanni, anniversari, cercando in tutto di inse-rirvi proposte contenutistiche a vario titolo. Passato l’evento il risultatonon è affatto soddisfacente. Si cerca di avvicinare i lontani anche con testi-monianze esterne (Via crucis nei cortili, Domenica delle Palme, Via Crucisvivente per le strade, anche una marcialonga in occasione del Memorialpadre “Santo D’Arrigo”), recita del Santo Rosario nelle case del quartiere

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da parte della Legione di Maria portando la statua della Madonna. Ungruppo, quello della Legione di Maria, che da decenni ormai opera nellanostra comunità parrocchiale e con il proprio particolare carisma di fartrionfare l’amore per Cristo sotto il vessillo protettivo della Madre.Nonostante gli sforzi, è ancora lontano l’obiettivo di capillarizzare il rag-giungimento dei “lontani”.

Da segnalare, come note positive, un discreto numero di persone cheprendono parte la Celebrazione Eucaristica feriale costituito non solo dapersone “più adulti” ma anche da qualche giovane. La maggior parte sonopersone inserite in un cammino di fede e che operano all’interno della par-rocchia (rispetto ai 5.300 abitanti, certamente il numero è esiguo).

È anche vero che nasce l’esigenza di creare un gruppo liturgico, for-mato da gente preparata, per evitare errori nell’organizzazione delle cele-brazioni, o addirittura nel proclamare la Parola di Dio. Questa esigenza haorigine dalla consapevolezza che la vita della parrocchia ha il suo centronel giorno del Signore e l’Eucaristia è il cuore della domenica.

Non è concepibile quindi una celebrazione improvvisata, che non siaben preparata e curata in ogni suo aspetto (scelta appropriata dei canti,preparazione dei lettori, cura dei vari segni, etc.). Occorre puntare semprealla qualità delle nostre liturgie; che siano “semplici e belle; che siano capa-ci di narrare la perenne alleanza di Dio con gli uomini”.

Attenzionando i “lontani dalla fede”, la parrocchia non dimenticacoloro che si trovano “lontano” dalla comunità solo per situazioni dimalattia e/o di vecchiaia. A loro è garantita la Santa Comunione ognidomenica, la visita e il conforto del parroco, la celebrazione del sacramen-to della Confessione nei tempi forti della Chiesa e su loro richiesta e l’or-ganizzazione annuale della “giornata del malato”, nella quale la parrocchiaprovvede al loro trasporto in chiesa per la Celebrazione Eucaristica e l’am-ministrazione del sacramento dell’Unzione degli infermi.

3) FAMIGLIAPerché questo scarso senso di appartenenza alla comunità?Tutto dipende dalle famiglie? Forse si, infatti la maggior parte non

sono più in grado di educare alla fede, perché per primi sono esse che nonla vivono, e per questo delegano il parroco e i catechisti per l’educazionereligiosa dei figli (educazione religiosa che per buona parte dei genitori è

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solo tradizione “si fa così” o perché si vive una fede autocostruita).Allora la parrocchia cerca di puntare sulla preparazione al matrimonio

dove la maggior parte delle coppie sono spinte da questo passo o dall’atte-sa di un figlio o perché già si ritrovano genitori o dopo la convivenza. Datal’importanza di questi incontri da qualche anno si è formata un’equipe(purtroppo non parrocchiani) di persone che da decenni si occupano diorientamento familiare e corsi prematrimoniali. Si cerca di fargli compren-dere l’importanza vitale del passo che si sta facendo e che Gesù deve esserenon l’assente ma il primo invitato alle nozze. Si sta tentando di formare conqueste giovani coppie un gruppo famiglie. La comunità cerca sempre diseminare, il resto lo affidiamo a Dio.

4) BATTESIMOSuccessivamente si cerca di continuare il discorso iniziato con i coniu-

gi, quando chiedono per i loro figli il sacramento del Battesimo, e li prepa-riamo con l’incontro pre-battesimale tenuto da un catechista. In taleincontro viene presentato il sacramento del Battesimo come il fondamen-to di tutta la vita cristiana, il sacramento che rigenera a “nuova vita”mediante l’acqua e la Parola.

Perché il significato e la grazia del Battesimo appaiono chiaramentenei riti della celebrazione ampio spazio viene lasciato alla spiegazione dellaliturgia del sacramento, ripresa poi anche durante la celebrazione delBattesimo.

In definitiva, si punta sull’impegno dei genitori e dei padrini ad esse-re i primi testimoni di quella fede che hanno chiesto per il battezzando.

C’è da notare che sono molti i genitori che vengono per fissare la datadel Battesimo, ma quando gli viene detto che ciò sarà possibile solo dopoaver portato i documenti necessari, se ne presentano la metà, anzi menodella metà; perché? Tra i documenti c’è quello di idoneità, e spesso il padri-no e la madrina o sono conviventi o sposati al comune o divorziati e rispo-sati al comune o non hanno nè Comunione nè Confermazione o non fre-quentano affatto la Chiesa.

Questo dice parecchio sul contesto in cui la parrocchia opera!Non si ripresentano, come mai? Rinunciano al Battesimo? Forse tro-

vano altrove dove battezzare i figli senza i requisiti necessari? Non so dareuna risposta!

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5) CATECHESII neonati crescono diventano fanciulli, ecco che i genitori riportano i

figli per completare i sacramenti dell’Iniziazione Cristiana! Allora si cercaattraverso incontri con i genitori (disertati sistematicamente da parecchi diessi) di far prendere coscienza che i primi educatori alla fede sono loro. Perquesto la parrocchia ha adottato, seguendo anche le indicazionidell’Ufficio catechistico diocesano, il progetto “Emmaus” di Fontana doveattraverso tappe, consegne, liturgie si cerca di coinvolgere i genitori. Adessi è stato anche proposto di tenere un’incontro di catechesi con tutto ilgruppo, ancora però non ci sono state risposte!

Un cammino di catechesi nel quale siano esclusi i genitori sarebbeinfruttuoso, anzi lo è.

Occorre allora risvegliare la fede dei genitori perché possano quoti-dianamente testimoniarla ai loro figli. Spesso invece può capitare che ciòche si “costruisce” negli incontri di catechesi e nelle celebrazioni venga“demolito” in famiglia!

Si sta puntando sui fanciulli; i catechisti con il parroco cercano intutti i modi di rendere gioioso, coinvolgente, attraente e anche divertentel’incontro di catechesi e anche la Celebrazione Eucaristica domenicale,avvalendosi di giochi, cartoni animati sulla Bibbia e sulla vita dei Santi epredicazione con segni e simboli che sintetizzano il messaggio evangelicodomenicale. Si cerca di investire per il futuro!

Questo impegno, sembra che stia portando buoni risultati in termi-ni di affluenza, da parte dei bambini e dei ragazzi dell’itinerario di cate-chesi, alla Celebrazione Eucaristica domenicale delle ore 10.30. C’è anchepresenza di qualche genitore alla celebrazione, purtroppo però in percen-tuale piuttosto esigua.

Sui fanciulli si punta anche attraverso il gruppo ministranti formatoda bambini che partecipano alla catechesi e da ragazzi che già hanno com-pletato il cammino di iniziazione cristiana. L’obiettivo è quello di far sco-prire loro la bellezza e l’importanza delle celebrazioni liturgiche e di con-seguenza l’impegno e la dignità del loro servizio all’altare; far sentire iragazzi come parte di un unicum, una tessera preziosa e scelta del mosai-co. Oltre a incontri di formazione, si vivono assieme momenti di fraterni-tà e condivisione per alimentare lo spirito di comunione, partecipandoanche agli incontri della Diocesi.

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La parrocchia propone un percorso di catechesi per gli adulti chechiedono i sacramenti della Confermazione e dell’Eucarestia della duratadi otto mesi, cercando negli incontri a cadenza settimanale (Santa Messae catechesi) di far prendere loro coscienza del proprio Battesimo e delladignità di figli di Dio che esso ha loro conferito.

6) ORATORIO E DOPO-CRESIMADopo aver completato i sacramenti dell’iniziazione cristiana, cosa

accade?Nonostante gli sforzi e l’impegno messo, assistiamo alla “dispersio-

ne”, al “saluto”, all’“addio!”.Si cerca attraverso il dopo-Cresima e l’oratorio, scuola calcio etc. di

non lasciarli per strada, preda di situazioni spiacevoli, ma soprattutto di farcontinuare a capire che sono “corresponsabili” della pastorale e che Dio lichiama a qualcosa e che ha un progetto su di loro.

Lavoro non certo facile ma c’è la buona volontà di coloro che si occu-pano di questo aspetto, accogliendo gli inviti di formazione che vengonoloro proposti non solo in parrocchia (preghiera, Adorazione Eucaristica,incontri etc.), ma anche fuori la parrocchia con corsi di formazione e con-ferenze sull’educazione e sulla formazione di giovani.

Il dopo-Cresima e l’oratorio quest’anno comincia a dare i suoi frutti… i ragazzi si affezionano, creano delle comitive, giocano e pregano insie-me, aiutano in tutte le attività.

7) FORMAZIONE PERMANENTESiccome la formazione cristiana non deve considerarsi mai esaurita,

ad ogni età ogni occasione è buona per scoprire nuovi dettagli della nostrafede… per questo non manca in parrocchia la formazione permanenteattraverso incontri settimanali di formazione biblica; esercizi spirituali neitempi forti della Chiesa; predicazioni e tridui nelle feste particolari; com-mento al Catechismo della Chiesa Cattolica nel gruppo Legionari diMaria ogni settimana, etc..

Oltre ai momenti di formazione organizzata dalla parrocchia si par-tecipa anche a quelli organizzati a livello vicariale e diocesano (convegnoCatechistico; Ritiro giovani d’Avvento e Quaresimali; Pentecoste giovani;incontri di formazione Caritas; corsi di formazione per educatori; etc…)

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8) PARROCCHIA E PASTORALE INTEGRATASiamo consapevoli che il Signore ha affidato non ad un battezzato,

ma a tutto il suo Santo Popolo, e cioè a tutta la Chiesa, il compito diannunciare il Vangelo, di testimoniare il Signore Risorto, per questo leparrocchie non possono, anzi non devono agire da sole. Non si può pen-sare ad una pastorale individualistica. Bisogna acquisire tutti una maggio-re consapevolezza della necessità di lavorare assieme in un’ottica di pasto-rale integrata.

Nel nostro vicariato, grazie all’impegno del Vicario foraneo, stiamocercando di lavorare insieme, si è formato il Consiglio pastorale vicariale.Stiamo cercando di presentarci nei nostri quartieri come l’unica Chiesa diCristo. Vengono concordati all’inizio dell’Anno pastorale date diverse deicorsi prematrimoniali e dei corsi di Confermazione per gli adulti; questoper mostrare e far comprendere la disponibilità e l’invito ad essere Chiesa.

Certamente stiamo lavorando e c’è ancora molto da fare; si deve cer-care, ad esempio, di dare risposte comuni in ambiti come la carità, la cate-chesi, il mondo giovanile.

9) CONCLUSIONICon la consapevolezza dei nostri limiti, ma fiduciosi nell’onnipoten-

za di Dio a cui nulla è impossibile, tutta la Comunità dei Santi AngeliCustodi, cerca di lavorare nella Vigna del Signore, testimoniando l’amoredi Dio manifestato in Cristo Gesù.

Per questi giorni di grazia vissuti, vogliamo presentare al patrono diquesta comunità, l’angelo custode, i nostri propositi e le nostre preghiereperché ci faccia vivere sempre e meglio il nostro Battesimo.

Vogliamo in questo giorno, anche ringraziare il Signore per l’incorag-giamento il sostegno che è venuto a portarci attraverso l’angelo dellaChiesa di Catania chiamato ad illuminarla con fortezza, a custodirla nellaGiustizia, reggerla con prudenza e governarla con temperanza.

Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

La prima domanda che viene posta all’Arcivescovo riguarda i corsi di

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preparazione ai ministeri del lettorato e dell’accolitato: alcuni parrocchia-ni affermano di essersi recati presso l’Ufficio liturgico diocesano per chie-dere notizie sui corsi di preparazione a questi ministeri, facendo riferimen-to al C.D.C. (can. 230) ed hanno ricevuta risposta negativa circa l’attiva-zione.

Viene sollevata la questione relativa alla Comunione per i divorziatirisposati ed al caso di persone conviventi che fanno da padrini o madri-ne. Si lamenta la diversa prassi presente nelle parrocchie e ci si chiede sequeste situazioni siano dovute a delle lacune nella formazione o semplice-mente al fatto di non voler mettere in pratica gli insegnamenti dellaChiesa.

Altri si limitano a comunicare, con entusiasmo, l’esperienza positivasu vari corsi pastorali frequentati.

Risposte dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Alla prima domanda l’Arcivescovo risponde che il corso di formazioneai ministeri del lettorato e dell’accolitato è stato istituito in Diocesi percoloro che si preparano all’Ordine sacro, presbiteri, diaconi transeuntie diaconi permanenti. Attualmente è ancora così.

b. Per la seconda domanda si è molto dilungato, essendo l’argomentovasto e complesso. Anzitutto pone l’accento sul “sentito dire”, che noncostituisce mai un buon presupposto per cominciare un discorso serio.Poi prende in esame la questione della Comunione ai divorziati, ricor-dando a tutti che, per ogni argomento, esiste un Magistero della Chiesavasto e approfondito, normativo e vincolante. Lo stesso vincolo hannoanche i sacerdoti che sono tenuti a far astenere dall’Eucaristia le perso-ne divorziate risposate, accogliendole in altro modo. Gli stessi, però,davanti ad una persona divorziata che chiede la Comunione, sulmomento, ove per esempio il fatto non è notorio, possono non rifiu-tarla pubblicamente (tali fedeli vanno ripresi in un altro momento). LaChiesa è la prima a soffrire di questa situazione, ma deve obbedire alcomando del Signore: “non osi separare l’uomo ciò che Dio unisce”.Poi accenna anche alle cause di nullità del matrimonio, al celibato dei

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sacerdoti, ed altri argomenti correlati e conclude affermando che - pur-troppo - l’ignoranza religiosa spesso ci sommerge.

c. Non tocca gli altri argomenti (di secondaria importanza) e passa diret-tamente alle conclusioni.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Stiamo vivendo il momento dell’Assemblea pastorale. Essa conclude lapreparazione e losvolgimento dellaVisita pastorale. Lapreparazione è stataottima e PadreDuilio l’ha ben pre-sentata e illustrata.Tutti dalla Relazionepastorale abbiamoappreso anche dellenotizie a noi nonconosciute e, certa-mente, anche il par-roco ed il Consigliopastorale parrocchia-le, durante il lavoropreparatorio diapprofondimento,hanno anche avutomodo di apprenderetanti nuovi aspetti enuove realtà. Mi pareche la Relazione siamolto puntuale edillustri bene il parti-colare territorio par-

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rocchiale. Fra l’altro Padre Duilio, sul settimanale diocesano“Prospettive”, ha recentemente fornito il suo prezioso contributo conun articolo riguardante la preparazione alla Visita pastorale da partedella parrocchia Santi Angeli Custodi.

b. Lo svolgimento della Visita pastorale ha risentito positivamente ditutto questo impegno previo e i vari momenti che abbiamo vissuto nesono una chiara testimonianza: la visita nelle scuole, le persone che hoincontrato, la celebrazione di questa mattina e di questa sera, la vostrapartecipazione, etc.. Queste stesse domande, il dialogo che stiamofacendo è certamente un fattore altamente positivo.

c. Adesso incomincia il tempo del Dopo Visita. Se da una parte ci siamoimpegnati a preparare bene ogni cosa, sarebbe illogico se tutto questofervore crollasse, o diminuisse. È importante che questo interesse equesta attenzione continuino nel tempo. Dalla Relazione abbiamo sen-tito, pur in mezzo a tante difficoltà, l’impegno che viene portato avan-ti da quanti a vario titolo collaborano direttamente con il parroco nellavita della comunità. La Visita pastorale ha, pertanto, lo scopo di poten-ziare tutto ciò. Abbiamo celebrato l’Eucaristia, ci siamo incontrati,abbiamo pregato; tutto questo ci ha certamente riempito di gioia ed hafortificato il nostro impegno. Adesso dobbiamo fare in modo che que-sta tensione resti, non si offuschi, altrimenti non avremo conseguito ilfrutto più bello della Visita pastorale. Dobbiamo continuare nell’impe-gno, fare in modo che queste giornate possano avere importanza anchenella vita ordinaria della parrocchia; ed è molto bello che nel depliantdella Visita pastorale da voi predisposto, oltre a quello che il parroco hascritto, agli incontri, alla preparazione e alla preghiera, ci sia anche ladescrizione della vita ordinaria della comunità. Si tratta certamente diuna ricchezza, un invito, una possibilità di vitalità, di incontri formati-vi per i vari gruppi. C’è l’incontro di formazione biblica, la preghiera;ogni gruppo ha, poi, un momento particolare; c’è la scuola di calcio, ilcineforum, le commedie teatrali.

d. La Visita pastorale rivitalizza la vita ordinaria della parrocchia. Questodeve essere il primo frutto, la prima manifestazione della efficacia diquesto dono del Padre per la nostra Chiesa. Nel Dopo Visita bisogna

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approfondire quello che è stato già trattato nella preparazione, fare inmodo che si percepisca di più il significato di “popolo di Dio”, di “cor-responsabilità”.

e. A questo incontro sono presenti il Vicario foraneo, Don VincenzoBranchina, ed il Vicario episcopale per la pastorale, Don Pietro Longo.Loro svolgono unservizio necessarioaffinché il DopoVisita possa essereuna benedizioneper questa comu-nità, come pureper tutte le altreparrocchie del IIVicariato. IlVicariato fa cresce-re noi sacerdoti inquesto stile dicomunione e dis intonizzaz ionepastorale (pastora-le integrata). Leparrocchie, le sin-gole persone e glioperatori pastoralipossano fare altret-tanto. Solo così sicoglie l’efficaciadello strumentodel Consigliopastorale diVicariato. Tuttoquesto deve essereintensificato parti-colarmente nel tempo del Dopo Visita. Il Vicario episcopale per la

Incontro con l’Arcivescovo

12 marzo 2011

423

ARCIDIOCESI DI CATANIA

ParrocchiaSanti Angeli Custodi

“Dopo questo incontrocon Te o Signore, fa che

la mia vita non siamai in contrasto

con il Tuo Vangelod’amore affinchè,

coloro che incontroTi cerchino e Ti amino

come il vero e unicotesoro della loro vita”

VISITA PASTORALE

5-12 MARZO 2011

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pastorale sarà presente, assieme al Vicario foraneo, perché dobbiamoinsieme cercare di mettere a frutto tutto l’entusiasmo e quanto in que-sti giorni abbiamo sperimentato e sottolineato, per favorire la forma-zione permanente.

f. In questo momento non posso riprendere tutto quello che PadreDuilio ha così bene sottolineato; tuttavia voglio invitarvi a continuarecosì come avete già fatto, facendo in modo che ci sia ancora più coin-volgimento.

g. Concludo riaffermando quello che dicevo stamattina durante la cele-brazione del sacramento dell’Unzione degli infermi: non sentiamoassenti dalla vita della comunità le persone che a vario titolo sono pia-gate dalla sofferenza. Esse hanno una grande presenza nella vita dellaChiesa; dobbiamo sempre più scoprire la risorsa straordinaria, la pre-senza preziosa di preghiera, di unione al Signore che esse manifestano.Il Dopo Visita ci darà la gioia di sperimentare tutto questo.Continuiamo nel nostro impegno. Grazie e auguri a tutti.

Incontro con l’Arcivescovo

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lettera

conclusiva

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Carissimo Padre Duilio,

Con grande gioia ti indirizzo questa lettera che spero verrà incon-tro anche all’attesa tua e delle persone che più direttamente hanno col-laborato per la buona riuscita della Visita pastorale in codesta parroc-chia dei Santi Angeli Custodi.

1. Scrivo la presente certamente per adempiere quanto suggerisceil Direttorio per il Ministero pastorale dei Vescovi circa la conclusionedella Visita (nº 225), ma, soprattutto, per cogliere la possibilità di rivi-vere con te e con l’intera comunità parrocchiale il tempo indimentica-bile che il Signore ci ha dato la grazia di vivere insieme nei giorni 5 -12 marzo 2011.

La presente va letta alla luce della parte dedicata alla Visita pasto-rale nell’omelia della Messa Crismale del 21 aprile u.s. (cfr. allegati)2 edella Celebrazione Eucaristica svoltasi venerdì 25 marzo presso la par-rocchia Santa Maria della Salette con la quale abbiamo innalzato ilnostro ringraziamento al Signore a conclusione della Visita pastoralenel II Vicariato.

A più riprese ho rinnovato i sentimenti di gratitudine al Signoreallora sgorgati dal nostro cuore. Sono sicuro che lo stesso avete fatto tue le persone che hanno sperimentato la vera natura della Visita pasto-rale: dono del Padre per la nostra Chiesa.

2. Il succitato numero 225 del Direttorio suggerisce, fra l’altro, alVescovo di ricordare la Visita svolta nella parrocchia, di apprezzare gliimpegni pastorali in atto e di stabilire alcuni punti per un camminocomunitario più impegnato.

Di seguito, perciò, accennerò alla preparazione e allo svolgimentodella Visita in codesta parrocchia e sottolineerò l’urgenza dell’impegnoaffinché il fervore suscitato dall’evento non si affievolisca e, soprattut-

Lettera conclusiva

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2 Per il testo dell’omelia cfr. pag. 109.

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to, affinché i buoni propositi formulati nei vari incontri siano adessoattuati con l’aiuto del Signore.

3. Circa la preparazione della Visita, è particolarmente significati-va la tua relazione in merito. Desidero ringraziarti per la diligenzadimostrata fin da quando, a pochi mesi dall’inizio del tuo ministero diparroco, costituendo il Consiglio pastorale parrocchiale, hai consegna-to ai suoi membri la Nota pastorale della C.E.I. Il volto missionario delleparrocchie in un mondo che cambia.

Degno di lode il coinvolgimento dell’intera comunità parrocchia-le negli appositi incontri del 16 e 26 ottobre 2010 e della successivaAssemblea parrocchiale del 6 novembre.

L’analisi del Questionario ha impegnato il Consiglio pastorale par-rocchiale e prendo nota con piacere della tua osservazione: “esso, sep-pur «giovane» nella sua costituzione, ha cercato di fare del suo meglio”(cfr. Relazione). Ciò costituisce una buona premessa e un motivo disperanza per l’avvenire.

Lodevole anche il molteplice impegno nella preghiera e nella rifles-sione e la conclusione della fase preparatoria con la “due giorni” tema-tica Attendiamo nella fede il nostro Pastore e Conferma nella fede i tuoifratelli.

4. Una tale preparazione ha reso sereno, gioioso e ricco di frutti losvolgimento della Visita.

a) Mi ha colpito l’esultanza che ha caratterizzato il tuo saluto all’ini-zio della Celebrazione Eucaristica di apertura della Visita, sabato 5marzo.Ricordo in particolare la bella catechesi circa il Vescovo, angelodella Chiesa, che il Signore gli affida per svolgervi i compiti delnostro angelo Custode. Ciò ha permesso ai fedeli di mettersi nellemigliori condizioni per vivere la Visita pastorale.L’indomani sono stato veramente felice per il dono che il Signoremi ha fatto con la Celebrazione Eucaristica domenicale animata

Lettera conclusiva

427

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dai ragazzi che si preparano a completare l’iniziazione cristiana.Ho notato la presenza di alcuni genitori e nonni dei ragazzi.Come tu stesso hai sottolineato nella Relazione durantel’Assemblea pastorale conclusiva, la Messa domenicale per i fan-ciulli e i loro genitori costituisce un punto qualificante del proget-to “Si sta puntando sui fanciulli … Si cerca di investire per il futu-ro”. Incoraggio vivamente tale impegno che accompagno con lapreghiera e con i più fervidi auguri di migliore successo possibile.

b) La mattinata di giovedì 10 marzo è stata dedicata ad incontri par-ticolarmente significativi. Anzitutto, la Scuola “Livio Tempesta”con il dialogo simpatico con gli alunni.È seguita la visita all’Istituto “Città dei Ragazzi” che ha permessodi ricordare con gratitudine l’opera dell’indimenticabile Mons.Santo D’Arrigo. L’incontro con le consacrate dell’ICAM ha evi-denziato la necessità di seguire con la dovuta attenzione la loromeritoria attività, come pure la situazione in cui si trovano. Sonosicuro che tu, carissimo Duilio, non mancherai di collaborarmi alriguardo, anche a motivo del filiale affetto che ti ha legato a PadreSanto.La Visita pastorale mi ha permesso di visitare per la prima volta ilCentro Culturale “Concordia”. Ho seguito con vivo interesse leinformazioni che mi sono state fornite e non ho mancato di sotto-lineare l’importanza di un tale Centro nello specifico contesto incui opera con buoni risultati, maggiormente apprezzabili a causadelle peculiari difficoltà ambientali.Mi pare che sia importante una intelligente collaborazione con ilCentro, affinché nelle attività che esso promuove sia presente lospecifico contributo della Chiesa a favore delle persone che lo fre-quentano.

c) Nel pomeriggio della stessa giornata, si è svolto l’incontro con-giunto del Consiglio pastorale parrocchiale e del Consiglio per gliaffari economici.Gli interventi introduttori dei due segretari, come pure quelli non

Lettera conclusiva

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programmati, mi hanno permesso di verificare personalmente sud-detta osservazione circa i due organismi che “pur essendo «giova-ni» nella loro costituzione, dimostrano vivo senso di autenticaresponsabilità”. In ciò sono certamente favoriti dal fatto che i loromembri sono già attivi nella pastorale parrocchiale.Come riportato nella documentazione allegata, ho esortato a cre-scere nella comunione, sia a livello parrocchiale che vicariale e dio-cesano, soprattutto in quelle attività che non sempre le singole par-rocchie possono svolgere isolatamente.Al riguardo sono lieto di osservare che ho visto i rappresentanti dicodesta parrocchia assidui e partecipi ai vari incontri di vicariato,come pure ai momenti di apertura e di chiusura della Visita pasto-rale nel II Vicariato.

d) Ricordo la ben riuscita Celebrazione Eucaristica con l’Unzionedegli infermi sabato mattina 12 marzo.La celebrazione è stata opportunamente collegata alla Giornatamondiale del malato che codesta parrocchia da alcuni anni atten-ziona per vivere a livello locale le grandi finalità che le assegnò ilBeato Giovanni Paolo II.L’omelia che ho tenuto mi ha permesso di sottolineare come laChiesa oggi cerca di rendere presente l’amore preferenziale di Gesùverso i sofferenti. Così facendo, la comunità ecclesiale ubbidisce alsuo Signore e mostra sentita gratitudine alle sorelle e ai fratelli cheuniscono le loro sofferenze alla Passione di Gesù trasformandolecosì in santificazione personale e in uno straordinario contributoall’azione della Chiesa.Tutto ciò deve essere sempre più compreso da parte dei fedeli. LaVisita pastorale costituisce una provvidenziale occasione per unagenerale crescita della nostra comunità diocesana nell’eserciziodella pastorale sanitaria.

e) La Visita pastorale si è conclusa con l’Assemblea pastorale durantela quale hai illustrato la Relazione che avevi preparato con ilConsiglio pastorale parrocchiale.

Lettera conclusiva

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Ne ho apprezzato la ricchezza di contenuto, l’articolazione, il rea-lismo e il messaggio di fiducia che ha trasmesso.Ho potuto in tale contesto fare alcune puntualizzazioni e indicarealcune linee che possono essere attenzionate adesso nel tempio delDopo Visita.Esso deve qualificare il “tempo ordinario” della parrocchia. Alriguardo, mi pare molto indovinato l’aver inserito nel dépliant perla Visita pastorale le attività che abitualmente si svolgono in par-rocchia.Esprimo vivo apprezzamento per l’abbondanza dei sussidi offertialle persone per vivere bene la Visita pastorale. Il Signore certa-mente renderà ricco di frutti un tale impegno.

5. Desidero incoraggiare te e la comunità parrocchiale dei SantiAngeli Custodi a vivere l’altrettanto importante tempo del Dopo Visita.

Esso, come il periodo di preparazione, deve essere espressione diprofonda comunione vissuta fra le parrocchie del Vicariato e testimo-niata dall’applicazione di modalità comuni e condivise.

Tali modalità consistono anzitutto nella prosecuzione della pre-ghiera per la Visita pastorale e dell’esercizio della lectio Divina, comepure nel costante impegno a valorizzare bene lo specifico servizio chegli organismi di partecipazione devono abitualmente esercitare. Non siatrascurata la significativa esperienza dell’Assemblea parrocchiale.

Un’altra modalità da vivere in comune è costituita dall’impegnoper qualificare meglio, a livello vicariale, la formazione degli operatoripastorali delle singole parrocchie. Essa comprenderà alcuni incontribase cui seguiranno altri specifici nei singoli ambiti dove già sono incorso collaudate esperienze animate da alcuni Uffici diocesani.

Altro settore in cui devono distinguersi le parrocchie già visitateconsiste nell’attuazione dell’obiettivo per l’Anno pastorale che indico inoccasione del pellegrinaggio diocesano a Mompileri.

Rientrano tra tali modalità anche i compiti affidati rispettivamen-te al Vicario episcopale per la pastorale, Don Pietro Longo, e a DonVincenzo Branchina.

Lettera conclusiva

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a) La parrocchia Santi Angeli Custodi, che ha già sperimentato la ric-chezza di questo dono, si distinguerà nella prosecuzione della pre-ghiera affinché tutte le altre parrocchie dell’Arcidiocesi possanoprepararsi alla Visita pastorale, viverla e farla fruttificare doverosa-mente. Sono sicuro che sarà tua premura continuare a far pregarela comunità fino alla conclusione della Visita pastorale nella nostraArcidiocesi. Suggerisco di continuare ad usare il testo della preghiera per laVisita pastorale e di inserire una specifica intenzione nelle Messedomenicali e nelle Solennità.

b) Sarai contattato dai Confratelli Pietro Longo e VincenzoBranchina per quanto di loro rispettiva competenza. Con Padre Vincenzo esaminerai le Lettere del Vicario generale edel Vicario episcopale per l’amministrazione già in tuo possesso,curando, con il coinvolgimento del Consiglio per gli affari econo-mici, ogni possibile attuazione dei loro suggerimenti e delle lorodisposizioni.Di quanto sarà fatto al riguardo, si dia notizia ai competenti Ufficidi Curia con comunicazione scritta che sarà conservata anche negliarchivi parrocchiali.Con Don Pietro, anzitutto privatamente e successivamente in riu-nioni di Consiglio pastorale, tratterai con la dovuta attenzionequanto evidenziato nella Relazione da te letta durante l’Assembleapastorale parrocchiale, come pure quanto emerso nei vari incontrisvoltisi durante la Visita in codesta parrocchia.A tale scopo può essere di qualche utilità l’unita documentazioneche comprende la sintesi di qualche mio intervento e l’indicazionedi specifici punti da attenzionare nella vita della parrocchia.Il Vicario foraneo sarà tenuto al corrente da parte del Vicario epi-scopale per la pastorale circa i passi che intraprende e collaborerànel modo che gli sarà possibile.Da parte mia seguirò l’attività del Dopo Visita accompagnandolacon la costante preghiera e con i migliori auspici per la sua miglio-re riuscita.

Lettera conclusiva

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Page 136: Visita Pastorale II Vicariato - seconda parte

6. Prima di concludere desidero esprimere la più viva riconoscen-za per l’affetto con cui sono stato da tutti ed ovunque accolto. È statobello scambiarci sentimenti di fraternità e di gioia nel Signore.

7. Sono sicuro, carissimo Padre Duilio, che, pensando alla Visitapastorale nella parrocchia dei Santi Angeli Custodi, insieme e per tantimotivi possiamo ripetere le belle espressioni dell’apostolo Paolo:

«A Colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto pos-siamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a luila gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei seco-li dei secoli! Amen» (Ef 3,20-21).

Questa condivisione di lode al Signore sostenga e qualifichi l’im-pegno che ci unisce nella carità pastorale nei riguardi dell’intera comu-nità diocesana che il Signore mi ha affidato, ed in particolare della par-rocchia dei Santi Angeli Custodi che ti vede entusiasta e generoso“pastore proprio”.

Ti benedico con affetto paterno e con te benedico i fratelli e lesorelle che ami e servi nel nome del Signore.Catania 3 settembre 2011

✠ SALVATORE GRISTINA

Prot. N. 1390/U - 142

Lettera conclusiva

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Lettera conclusiva

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PUNTI DA ATTENZIONARENELLA VITA DELLA PARROCCHIA

• Favorire ogni possibile attenzione nei riguardidell’Istituto “Città dei Ragazzi” e del Centro Culturale“Concordia”.

• Favorire ogni possibile iniziativa pastorale che faccia cre-scere la comunità nella comunione a livello parrocchiale,vicariale e diocesano.

• Potenziare il servizio a favore dei malati e degli anzianisensibilizzando anche i giovani al fine di far meglio com-prendere il compito della Chiesa di rendere presentel’amore di Cristo per i sofferenti.

• Puntare sulla formazione degli operatori pastorali allaluce della Parola di Dio, favorendo principalmentemomenti di lectio Divina.

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Visita Pastoralealla Parrocchia

Nostra Signora di Nazareth

CAPITOLO VII

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Informazioni statistiche

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MAPPA DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

Page 141: Visita Pastorale II Vicariato - seconda parte

Informazioni statistiche

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Strada Statale 114Strada Provinciale 112Contrada SimetoS. Demitri Fondo 28 SP 112

Stradale Coda VolpeContrada VaccarizzoContrada VaccarizzoV strada

Contrada VaccarizzoXXV traversa

Contrada VaccarizzoDelfino VII strada

Contrada VaccarizzoBaia dei mori

Contrada VaccarizzoCielo Azzurro

Contrada VaccarizzoFondo

Contrada VaccarizzoViale Delfino

Contrada VaccarizzoNettuno

Contrada VillaggioAurora

Contrada VaccazizzoVia Storione

Via Paganon ricadente in alcun villaggio

Via AlosaGiove

Via Ammiraglio NelsonCielo Azzurro

Via AntilleCielo Azzurro

Via ArsellaGiove

Via ArzillaDelfino nord

Via AterinaS. Giorgio al mare

Via AusoniaNettuno

Via BalestraAurora

Via Biscia di mareGiove

Via BlennioGiove

Via BogaCielo Azzurro

Via BoraCielo Azzurro

Via BrancinoDelfino sud

Via CaraceGiove

Via CapriscoNettuno

Via Cavallo marinoPrimosole est

Via CefaloSan Giorgio al mare

Via CheppiaCielo Azzurro

STRADARIO DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

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Via CioritaPrimosole est

Via CivettaSan Giorgio al mare

Via DanubioCielo Azzurro

Via del BrigantinoGiove

Via della CaravellaGiove

Via della PirogaGiove

Via della ZatteraGiove

Via del VascelloGiove

Via del CardoCollina Primosole

Via dell’EringioCollina Primosole

Via della FresiaCollina Primosole

Via del LentiscoCollina Primosole

Via del NoccioloCollina Primosole

Via della PilosellaCollina Primosole

Via della ValerianaCollina Primosole

Via del VischioCollina Primosole

Via DenticeGiove

Via DonnolaSan Giorgio al mare

Via DorataSan Giorgio al mare

Via EoloCielo Azzurro

Via FerracciaCielo Azzurro

Via Filzetta Giove

Via FragagliaNettuno

Via Fungo marinoPrimosole est

Via GattopardoSan Giorgio al mare

Via Gattuccio San Giorgio al mare

Via GhibliCielo Azzurro

Via GhiozzoCielo Azzurro

Via GirellaSan Giorgio al mare

Via GroncoCielo Azzurro

Via LacciaAurora

Via LamaAurora

Via LibeccioCielo Azzurro

Via LuccioDelfino sud

Via MaferoDelfino sud

Via Mar BalticoCielo Azzurro

Informazioni statistiche

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Via Mar CaspioCielo Azzurro

Via Mar NeroCielo Azzurro

Via Mar RossoCielo Azzurro

Via MartelloSan Giorgio al mare

Via MitiloGiove

Via MonsoneCielo Azzurro

Via MormiroCielo Azzurro

Via MoscardinoDelfino nord

Via MostellaPrimosole est

Via MugelloAurora

Via MurenaDelfino nord

Via NiloCielo Azzurro

Via NottolaAurora

Via ObiataPrimosole est

Via OcchiataDelfino sud

Via OcchiobelloDelfino nord

Via OmbrinaDelfino sud

Via OssirinaCielo Azzurro

Via PaganelloSan Giorgio al mare

Via PagelloDelfino nord

Via PalamitaAurora

Via PalomboSan Giorgio al mare

Via ParadiseaCollina primosole

Via ParagoDelfino sud

Via Pesce agoAurora

Via Pesce donzellaDelfino sud

Via Pesce fanciullaDelfino sud

Via Pesce pettineGiove

Via RenoCielo Azzurro

Via Rio della plaiaCielo Azzurro

Via Rio negroCielo Azzurro

Via RomboDelfino sud

Via RoncoDelfino sud

Via RovettoGiove

Via SalpaNettuno

Via SaracinaDelfino nord

Informazioni statistiche

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Via SardoneNettuno

Via SciarranoCielo Azzurro

Via SciroccoCielo Azzurro

Via SennaCielo Azzurro

Via SeriolaAurora

Via SerranoDelfino sud

Via SignatoCielo Azzurro

Via SparottoDelfino sud

Via SpigolaGiove

Via SpinaroloDelfino sud

Via SpinosoAurora

Via TamburoAurora

Via TamigiCielo Azzurro

Via TonnoAurora

Via TorpedineCielo Azzurro

Via VolgaCielo Azzurro

Via VongolaCielo Azzurro

Via ZeroloNettuno

Informazioni statistiche

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NUMERO STIMATO DI ABITANTI: 5.300

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Fase

preparatoria

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Ad esclusione della proposta di calendario dellaVisita pastorale, non è pervenuta alcuna documentazionerelativa all’attività preparatoria.

Fase preparatoria

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incontro

con

l’arcivescovo

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Calendario1

DOMENICA 13 MARZO

ore 10.45 - Accoglienza dell’Arcivescovo

ore 11.00 - Celebrazione Eucaristica di apertura della Visita pastorale

ore 12.30 - Incontro con i giovani che seguono l’itinerario dicompletamento dell’iniziazione cristiana

LUNEDÌ 14 MARZO

ore 17.00 - Assemblea pastorale parrocchiale

MERCOLEDÌ 16 MARZO

ore 10.30 - Visita ad alcuni ammalati della parrocchia

VENERDÌ 18 MARZO

ore 09.30 - Visita alla casa per anziani “Villa Reale”(Villaggio Cielo Azzurro - Baia dei Mori)

ore 11.00 - Visita alla casa estiva della Suore Canossiane(Villaggio Delfino); visita all’azienda “Nautica GLEM”;visita all’azienda “Panificio Calanni”; visita all’azienda “Mittica s.r.l. - lavorazione e trattamento cartone”

Incontro con l’Arcivescovo

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2 Approvato dall’Arcivescovo sulla base di quello formulato nella fase preparatoria.

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Ore 11.00 - Parrocchia Nostra Signora di Nazareth

MESSA DI APERTURA

Intervento del Parroco

Eccellenza Reverendissima,

Oggi 13 marzo 2011 è un giorno molto importante per la nostra par-rocchia che accoglie il Pastore della Diocesi in cui, in questa circostanza,noi vediamo impersonata la figura del Sommo Pastore: Gesù Cristo.

Esercitando l’autorità che gli compete, l’Arcivescovo qui presente, il3 giugno 2008 ci fece il grande dono di istituire in parrocchia questa chie-sa con il nome di “Nostra Signora di Nazareth”.

La Visita che oggi abbiamo la gioia di ricevere ha un immenso valo-re soprannaturale così come è intesa; indica, infatti, salvezza, benedizione,amore infinito di Dio verso tutti, ma in modo particolare verso coloro chesono spiritualmente disposti a corrispondere a questo inestimabile Amore.

La prima Visita pastorale la compì all’intera umanità Dio Padre,insieme al Figlio e allo Spirito Santo, cioè la Santissima Trinità che, coninfinito amore verso gli uomini, decise l’incarnazione della secondaPersona, che assumendo la natura umana annullò la distanza tra Dio e gliuomini di buona volontà. Da allora il Signore non ha cessato di visitarci,cioè di santificarci, s’intende se si corrisponde al suo amore. Una Visitaparticolare, dopo quella di Dio all’umanità, fu quella di Gesù, che permezzo di Maria Santissima, venne a San Giovanni Battista santificandoloancora nel seno della mamma Santa Elisabetta.

Lo capì benissimo il padre Zaccaria: “Benedetto il Signore, Diod’Israele perché ha visitato e redento (salvato) il suo popolo”. Ed ancoraZaccaria: visita che viene dalla misericordia. “Grazie alla bontà misericor-diosa del nostro Dio per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge perrisuscitare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra di morte”.

Nei primi vespri della terza settimana del tempo Ordinario la Chiesaci fa pregare così: «Visita e rinnova tutti gli uomini con la Tua misericor-dia». Rinnova questa parrocchia con l’intercessione della nostra Madonna,

Incontro con l’Arcivescovo

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Nostra Signora di Nazareth, di San Giuseppe, di Sant’Agata, del BeatoCardinale Dusmet, come abbiamo pregato recitando la Preghiera di pre-parazione.

SAC. SALVATORE MUSUMECIParroco

Omelia dell’Arcivescovo

Carissimo Padre Musumeci,Carissimi Fratelli e Sorelle nel Signore,

1. È con grande gioia che sono qui con voi per la celebrazione di que-sta Santa Messa che segna l’inizio della Visita pastorale. La gioia per me èancora più grande perché, qui, in questo luogo, come ha ricordato il caris-simo Padre Salvatore, il 3 giugno 2008 ho avuto l’onore di costituire que-sta comunità in parrocchia.

Ringrazio il parroco perché, nel saluto che gentilmente e affettuosa-mente mi ha rivolto, ha sottolineato in maniera bella, biblicamente ricca, ilcontenuto della Visita pastorale e il suo significato: Colui che ci visita è ilSignore! Egli è il nostro Pastore e la guida sicura. La Bibbia descrive propriola presenza del Signore in mezzo al suo popolo; vicinanza che si è realizza-ta in maniera piena proprio in Gesù, il Buon Pastore che è venuto a visitar-ci, a darci tante grazie, tra cui, soprattutto, la bella notizia dell’Evangelo,l’annuncio dell’Amore di Dio.

2. Gesù ha dimostrato questo Amore, oltre che con i miracoli checompiva, anche, in maniera piena e definitiva, dando la Sua vita per noi.Noi ci riuniamo, soprattutto la domenica, proprio per ricordare la morte ela resurrezione di Gesù, momento centrale della Santa Messa. Appena fini-ta la consacrazione, infatti, voi acclamerete “annunziamo la tua morteSignore, proclamiamo la tua resurrezione”. Ci riferiamo al cuore dellanostra fede, proprio perché facciamo memoria della Pasqua di Gesù, cen-tro della vita della Chiesa e della nostra vita personale. La Visita di Gesù siperpetua, pertanto, come presenza viva e reale nella Eucaristia.

3. La Visita pastorale costituisce un tempo di grazia che sono lieto divivere come servizio per rendere presente la “visita di Dio” in questo bel ter-

Incontro con l’Arcivescovo

13 marzo 2011

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Page 151: Visita Pastorale II Vicariato - seconda parte

ritorio. La Visita del Buon Pastore non è legata soltanto alla presenza delVescovo; c’è tra voi, infatti, il carissimo Padre Salvatore, parroco, che ne èil segno continuo.

4. Questa “visita”, come è stato già ampiamente sottolineato, devespingere verso un rinnovamento. “Rinnova, o Signore, questa parrocchia!”.Tutti abbiamo bisogno di diventare nuove creature, cambiando nella men-te e nel cuore. Gesù ha dato la sua vita per noi perché ci ama. Noi dobbia-mo rispondere a questo Suo amore con la nostra vita di ogni giorno, a scuo-la, in famiglia, nel compimento del nostro dovere, per strada, etc. Il tenta-tore, come ha fatto sin dall’inizio, cerca di allontanarci dall’amore delSignore, mediante l’inganno, il sospetto, facendoci perdere l’amicizia e lagioia di potere stare con Lui.

La pagina di Vangelo che abbiamo ascoltato ci ricorda come Gesùstesso fu tentato da Satana. Pur sperimentando i morsi della fame, ilSignore respinge il diavolo citando un’espressione della Sacra Scrittura. Cifa comprendere, allora, come la Parola di Dio è luce e forza per respingeregli assalti del maligno. Noi oggi leggiamo questa pagina per ricavare ungrande insegnamento: anche Gesù fu tentato, ma vinse. La vittoria di Gesùè anche la nostra vittoria se noi rimaniamo uniti a Lui, se noi ci lasciamoguidare dal suo esempio.

5. La Visita pastorale, fratelli e sorelle, è un occasione bella proprio pervivere in maniera particolare tutto questo. Lodiamo il Signore! Sono parti-colarmente lieto di poter svolgere questo servizio e di ricevere con voi que-sto dono. I vari incontri che faremo in questi giorni, ai quali vi invito cor-dialmente a partecipare, saranno certamente occasione per capire sempremeglio tutto questo. La Vergine Santissima, nostra Signora di Nazareth, ciaiuti, ci accompagni, ci faccia comprendere quello che Gesù ci dice perpotere metterlo in pratica.

✠ SALVATORE GRISTINA

All’omelia fa eco la preghiera dei fedeli che lascia trasparire la speran-za che l’incontro con l’Arcivescovo possa avvicinare i lontani e faraccrescere in ogni membro della comunità parrocchiale il valore dellacorresponsabilità e dell’unione.

Incontro con l’Arcivescovo

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Ore 12.30 - Parrocchia Nostra Signora di Nazareth

INCONTRO CON I CATECHISTI E I RAGAZZI CHE SEGUONOL’ITINERARIO DI COMPLETAMENTO DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA

Intervento delle catechiste

La catechesi nella nostra parrocchiaLa catechesi nella nostra parrocchia è coordinata, oltre che dal parro-

co, da tre catechiste: Antonella Di Paola (chi legge), Concetta Fichera eMaria Messina. Una si occupa del corso di preparazione alla PrimaComunione, due del corso di preparazione alla Confermazione. Ciascunodei due corsi dura due anni (una classe per ogni corso), i giovani sono intutto trentotto. In particolare, per quanto riguarda il corso di preparazionealla Confermazione, abbiamo previsto un cammino separato per chi siaccosta a questo sacramento in età più matura, cercando di andare incon-tro alle esigenze del percorso di vita e di fede del singolo individuo.Durante il corso di Prima Comunione, che si svolge una volta alla settima-na, vengono utilizzati il testo “Sarete miei testimoni” e il sussidiario di atti-vità ad esso abbinato. Per la Confermazione viene utilizzato il “Quadernodi Sarete miei testimoni”, che contiene sia i brani del Vangelo, che le atti-vità individuali e di gruppo ad essi ispirate. Ad ogni incontro, ormai quasitutti i nostri ragazzi portano la Bibbia o il Vangelo in modo che si possa fareriferimento diretto ad essi, teniamo presenti i punti più importanti sugge-riti dal sussidiario.

Ammettiamo di dover fronteggiare alcune difficoltà nel nostro percor-so, una di queste è strutturale e riguarda il territorio. Questo è dispersivo,oltre ad essere distante dal centro urbano, e se i genitori non hanno adegua-ti mezzi di trasporto non possono garantire puntualità e costanza per i lorofigli. Tuttavia le mamme e i papà formano, in molti casi, delle vere e pro-prie reti di solidarietà accompagnando, oltre ai propri figli, anche i loroamici e vicini di casa. Da parte nostra, per cercare di stabilire e mantenereil contatto con le famiglie e per capire eventuali situazioni particolari, orga-nizziamo periodicamente degli incontri con i genitori dei nostri ragazzi.

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Oltre alla catechesi, ogni sabato, le nostre due animatrici Agata Di Paola eAngela Pinzone coordinano le attività ricreative, che vanno dai giochiall’aperto al torneo di pallavolo, alle rappresentazioni di brani del Vangelo.

Due bambini recitano con gioia due preghiere all’Arcivescovo

CI SONO ANCH’IO

TUOI FRUTTI

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Non so se sarà bello anche per mepartecipare a questa preghiera:la preghiera di tutti nella Chiesa. Sarebbe meglio restarefra noi ragazzi, parlare piùsemplicemente, cantare... E poi almeno potremmodistrarci... Si sa i ragazzi! Invece tu, Signore, mi chiami ad occupare

il mio posto, là,nella Chiesa,accanto al catechista, al dottore,vicino all’ignorante e al sapiente,vicino a chi è bigotto,e a chi non sa nemmenoperché è qui. Ci sono anch’io. Va bene.Ci sono anch’io e pregocon tutta la Chiesa.

Dio, Padre Buono,chi rimane in te porta molto frutto,tu sei la linfa della mia vita.È con te che voglio crescere.Crescere come un albero forte,con rami frondosi;albero che dona frescura,albero colmo di frutti.Vorrei essere un alberosempre in primavera.

Fa’ che io sia un albero buono,che porta molto frutto;chi ama, dona.Chi ama spendela sua vita per gli altri.Chi ama è generoso,chi ama è paziente.Chi ama porta frutto.Fa’ che io canti con la mia vita lacarità.

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Ore 17.00 - Parrocchia Nostra Signora di Nazareth

ASSEMBLEA PASTORALE

Intervento di un laico

Eccellenza,

La Sua presenza, tanto gradita e attesa, accomuna i nostri sentimentia quelli presenti nel cuore di Zaccheo. Mossi dall’esigenza pressante diincrociare la nostra via con quella del Salvatore, riconosciamo in noi lostesso desiderio di scorgere la figura del Cristo, affrontando i propri limi-ti e quelli presentati dalle circostanze: i limiti, che appartengono al nostrooperato, alle nostre incomplete e modeste intuizioni, al nostro essere crea-ture fragili e insicure che si muovono tra le innumerevoli sfide del proget-to di salvezza di Dio Padre sull’uomo si uniscono alle oggettive difficoltàdi un territorio vasto e decentrato che diluisce la comunità su un’areamolto estesa e distante dal centro. Il vederla qui con noi ci dona la certez-za che il Buon Pastore Gesù affronta instancabilmente il lungo viaggio del-l’incontro con l’uomo e ne fa occasione di grazia e di crescita. Eccoci dun-que a fare tesoro di ogni singolo e prezioso momento di grazia che laMisericordia di Dio Padre ci accorda in questa Visita.

In questa presentazione le farà da guida una parola chiave, sceltacome pietra angolare di tutto il discorso, emersa come colei che più diogni altro termine racchiude fra le sue sillabe la storia, le caratteristiche, iconnotati salienti del nostro territorio e della comunità che lo anima; stia-mo parlando della parola “sorprendente”. Tale termine sposa perfettamen-te l’evoluzione di questo territorio che solo quattro decenni fa cominciavaad assistere nelle sue distese ai primi significativi insediamenti ad opera diuna parte di cittadinanza che individuava in questi luoghi il posto idealeper evadere dal caos cittadino. La nuova frontiera divenne però prestomira di una fascia di società che volle scommettere sull’abitare in manierapermanente sul territorio, giungendo lungo gli anni settanta e ottanta alsuo massimo insediamento generando una suddivisione del territorioidentificabile in tre fondamentali aree: collina, pianura e mare.

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Negli anni successivi la curva demografica si è stabilizzata fino a giun-gere all’odierna situazione che identifica all’incirca duemila abitanti percirca settecento nuclei familiari. A ciò si aggiunge una rilevante compo-nente straniera che, alimentata dai flussi migratori prima nordafricani, poialbanesi e in ultimo rumeni, ha trovato in loco un bacino occupazionaleindividuato principalmente nelle campagne circostanti e in secondo pianonell’edilizia e nel terziario. Sorprende, per tornare alla parola chiave, chequesto luogo è conosciuto ai più come un posto vacanziero disabitato neimesi invernali e lontano dallo svolgimento della vita sociale. Forse la gran-de area geografica su cui è dislocato tradisce l’occhio di chi osserva di sfug-gita senza soffermarsi troppo.

Nella nostra vita parrocchiale ci capita di leggere di tanto in tantoquesto stupore nei volti di chi, la domenica, si trova sul posto quasi invo-lontariamente durante gli orari della Celebrazione Eucaristica in occasio-ne di una gita fuori porta oppure chi, ospite presso qualche famiglia chefrequenta le funzioni liturgiche viene coinvolto a partecipare e, con suasorpresa, scorge una comunità radunata attorno alla mensa del Signore cheinnalza preghiere tessendo lodi e inni, o ancora durante la stagione estivaritrovare un altare all’aperto sul sagrato brulicante di fedeli e animatoriintenti ad offrire uno spazio di incontro col Padre durante i periodi vacan-zieri.

La parrocchia riconosce l’importanza del periodo estivo sul territorioe per questo integra la Celebrazione Eucaristica anche nei villaggi affaccia-ti sul mare e offre la propria collaborazione durante le processioni religio-se che vi si effettuano. Vi è anche una connotazione con un retrogustoamaro della parola “sorprendente”; sorprende infatti come nei nostricuori, in cui è ben delineata un’appartenenza ad un territorio ed ad unacomunità ben definite vi sia ancora un’incapacità di convogliare le proprieenergie verso l’utilità comune ripiegando spesso gli sforzi individuali versoobiettivi propri.

Tre anni fa lei fondò la parrocchia proprio per unire questo arcipela-go di idee in un unico percorso comunitario e da allora ci si è adoperatiper ottimizzare gli sforzi verso l’utilità comune. I frutti di questa sensibi-lizzazione all’appartenenza alla Santa Chiesa di Dio sono sull’attenzioneverso la preghiera, aspetto cruciale della vita nuova. In particolare è assi-dua la pratica dell’Adorazione Eucaristica, una riunione settimanale per la

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formazione degli adulti, il catechismo agli iniziati alla vita cristiana. Lacomunità parrocchiale, durante l’anno, si raduna in festa per la processio-ne del Bambino Gesù in occasione dell’Epifania, nella prima decade di set-tembre per la natività di Maria Santissima e, dal 2008, per l’anniversariodella fondazione della parrocchia.

Eccellenza, prima di passare la parola al nostro parroco che da quasimezzo secolo è stato testimone di tutte le evoluzioni di questa nostra real-tà essendone parte integrante e facendosi spesso custode della crescita spi-rituale di molti di noi, e al quale va il nostro più grazie, concludiamo que-sta presentazione citando un intervento di Giovanni Paolo II, consegnatoormai alla storia come Giovanni Paolo “Il Grande”, il quale rispondendoad una bambina che si chiedeva come mai lui fosse sempre in giro per ilmondo disse: «Io sono il parroco del mondo, e il parroco va dai propri par-rocchiani per sapere come stanno, di cosa hanno bisogno, cosa gli serveper vivere meglio».

Ringraziamo il Signore per averla qui con noi con questo stesso zeloche sarà capace di toccare i cuori e orientarli all’Amore del Buon Pastore.

Lettura sintetica dei sette obiettivi

PRIMOQuando ci si incontra con persone di scarsa frequenza religiosa si nota

poca fiducia nel prossimo, si lamenta un senso di estraneità anche tra per-sone che sono vicine di casa; questo non esiste tra persone che oltre allaSanta Messa festiva sono assidui nel frequentare le iniziative che si svolgo-no nella settimana.

SECONDOSi dà molta importanza all’Adorazione Eucaristica settimanale duran-

te la quale, oltre alla preghiera comunitaria si fanno momenti di adorazio-ne personale silenziosa; si coglie anche l’occasione per approfondire ilministero dell’Eucarestia nella vita cristiana.

TERZOSi constata, purtroppo, che la presenza alla Santa Messa festiva, rispet-

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to alla popolazione, non è numerosa; per quelli che vengono vale il secon-do punto.

QUARTOUna riunione formativa per adulti si fa ogni giovedì e fa incontrare

generalmente persone che sono assidue alla Santa Messa, all’adorazione; sifa il catechismo ai bambini di prima Comunione e Confermazione; rara-mente capita di avere coppie di fidanzati, che malauguratamente preferi-scono la convivenza.

QUINTOLa parrocchia per la Caritas mantiene in vita il banco alimentare sia

per raggiungere qualche cosa in più nell’economia delle famiglie più biso-gnose sia in particolare per incontrare le famiglie ed invitarle alla SantaMessa festiva.

SESTOLa parrocchia è molto isolata e alquanto lontana dal centro Città; tut-

tavia ci sono quelli che, sebbene ancora in piccolo numero, partecipano adeventuali iniziative diocesane o vicariali.

SETTIMOA dire la verità la maggior parte dei parrocchiani non comprende pro-

fondamente la pratica viva della religione. Ma ci sono delle persone che fre-quentano assiduamente le iniziative pastorali e all’occasione rappresentanodegnamente la parrocchia e specialmente sono di esempio per altri.

Intervento del Parroco, Sac. Salvatore Musumeci(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Sottolinea le difficoltà sociali ed umane presenti nel territorio; in modoparticolare, lamenta che nei rapporti interpersonali domina un’indiffe-renza imperante, accompagnata da una dose negativa di sfiducia. Si fanotare, però, con speranza il persistere di un gruppo di fedeli che conassiduità frequenta la comunità parrocchiale, curando l’adorazione per-sonale davanti a Gesù Eucaristia.

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b. La gente è permeata da tanta superficialità, dunque con molta fatica siriesce a colmare l’ignoranza circa i sacramenti. Vi è, comunque, unappuntamento di formazione fisso per adulti, che hanno gustato la bel-lezza della Sposa (la Chiesa), ogni giovedì.

c. La parrocchia è isolata, non essendoci case vicine; le persone, adulti ebambini, per raggiungerla devono percorrere a piedi strade per lo piùdeserte e disagiate.

d. Si è presenti nella misura del possibile alle iniziative diocesane.

Domande rivolte all’Arcivescovo

1. La nostra parrocchia vive immersa in un contesto geografico ottimaleper lo sviluppo dello scoutismo; come capo diocesano del movimentoci può dare suggerimenti verso questo percorso?

2. Un obiettivo di questa Visita pastorale è rappresentato dalla “pastoraleintegrata”. Quali percorsi possono metter la nostra parrocchia in rela-zione alle realtà comunitarie?

3. Il sacramento della Confermazione rappresenta spesso il “congedo” dalpercorso di crescita. Quale è la sua opinione a riguardo?

4. Chiedendole con profondo rispetto di lasciare per un attimo il servizioche Lei svolge con ammirevole zelo vorremmo chiedere come è rappre-sentata la speranza nella vita del battezzato Salvatore Gristina e come,invece, è rappresentata in quella dell’Arcivescovo metropolita della cittàdi Catania.

5. Nel Direttorio pastorale in dotazione alle parrocchie spicca l’azione dellaicato. Ci sviluppa il concetto di corresponsabilità?

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Mette in evidenza la particolarità del territorio parrocchiale, da cui nonsi può prescindere nemmeno in ambito di Visita pastorale, evento cherisulta esso stesso particolare.

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b. Precisa che la presenza di Gesù è legata sia ad una comunità che si riu-nisce per pregare ma anche alla presenza del presbitero che, con la suapersona, rappresenta il Signore tra i suoi.

c. Invita i presenti a formare una comunità che si sforzi di vivere ilVangelo. Sprona tutti a riunirsi insieme per riflettere e dare le rispostepiù opportune alle esigenze del territorio. È felice di constatare una col-laborazione già effettiva nelle “cose più semplici”, quali l’accompagna-re in auto i ragazzi alla catechesi, sia che trattasi dei propri figli, sia chesi tratti di altri giovani.

d. Invita a non considerarsi mai una parrocchia isolata; anzi sprona glioperatori pastorali ad incentivare la presenza alla vita e agli impegnidiocesani e di vicariato.

e. Considera favorevole il fiorire dell’esperienza scout e chiede di indivi-duare quei giovani adulti che possano impegnarsi e formarsi per diven-tare così le guide future.

f. Apprezza i contatti con la vicina Arcidiocesi di Siracusa e, in occasioneanche di attività spirituali precise, suggerisce che vengano utilizzati glispazi della parrocchia.

g. Si riserva la possibilità di utilizzare i luoghi belli e ridenti del territorio,come sede per incontri diocesani.

h. Precisa che non vi è un diverso modo di vivere la speranza, a secondadell’ufficio che ci viene affidato. La speranza è, infatti, un dono di cuisi fa esperienza già con il divenire cristiani. Da essa sola scaturisce quel-la forza che ci permette di vivere anche la corresponsabilità nel nostroimpegno pastorale.

i. Qualifica la sintesi ascoltata dei sette obiettivi come una fotografia det-tagliata e reale del tempo presente, una domanda che serva da pista-stu-dio per proiettarsi nel futuro.

j. Invita a costituire il Consiglio per gli affari economici, per risponderea quanto richiesto dal Codice di Diritto Canonico.

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Domande dei ragazzi rivolte all’Arcivescovo

1. Accetterebbe un altro lavoro?2. Come si diventa Papa?

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Gradendo gli interventi dei più giovani, con brio spiega che, tutti ilavori vissuti sono nobili attività per le quali impegnarsi, ma aggiunge cheper il Sacerdote, il Vescovo, già interpretare con coscienza il proprio com-pito, è sufficiente e gravoso, anche se la storia annovera meteore di santi-tà e di grazia, in persone, come don Sturzo, che impegnate nella Chiesa sisono distinte anche nel sociale.

Passa poi, con dovizia di particolari ed in un clima gioioso a descri-vere la procedura con cui, in seno al conclave, viene designato l’uomo cheverrà chiamato, in seno alla Chiesa, ad essere Papa.

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lettera

conclusiva

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Carissimo Padre Salvatore,

Con grande gioia le indirizzo questa lettera che spero verrà incontroanche all’attesa sua e delle persone che più direttamente hanno collaboratoper la buona riuscita della Visita pastorale in codesta parrocchia NostraSignora di Nazareth.

1. Scrivo la presente certamente per adempiere quanto suggerisce ilDirettorio per il Ministero pastorale dei Vescovi circa la conclusione dellaVisita (nº 225), ma, soprattutto, per cogliere la possibilità di rivivere con leie con l’intera comunità parrocchiale il tempo indimenticabile che ilSignore ci ha dato la grazia di trascorrere insieme nei giorni 13, 14, 16 e 18marzo 2011.

La presente va letta alla luce della parte dedicata alla Visita pastoralenell’omelia della Messa Crismale del 21 aprile u.s. (cfr. allegati)2 in cui hofornito alcune indicazioni di fondo sul tempo di grazia che stiamo vivendo.Con questa lettera desidero anche collegarmi alla Celebrazione Eucaristicasvoltasi venerdì 25 marzo presso la parrocchia Santa Maria della Salette,con la quale abbiamo innalzato il nostro ringraziamento al Signore a con-clusione della Visita pastorale nel II Vicariato.

A più riprese ho rinnovato i sentimenti di gratitudine al Signore allo-ra sgorgati dal nostro cuore. Sono sicuro che lo stesso avete fatto lei e le per-sone che hanno sperimentato la vera natura della Visita pastorale: dono delPadre per la nostra Chiesa.

2. Il succitato numero 225 del Direttorio suggerisce, fra l’altro, alVescovo di ricordare la Visita svolta nella parrocchia, di apprezzare gliimpegni pastorali in atto e di stabilire alcuni punti per un cammino comu-nitario più impegnato.

Di seguito, perciò, accennerò alla preparazione e allo svolgimento del-la Visita in codesta parrocchia e sottolineerò l’urgenza dell’impegno affin-ché il fervore suscitato dall’evento non si affievolisca e, soprattutto, affin-

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2 Per il testo dell’omelia cfr. pag. 109.

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ché i buoni propositi formulati nei vari incontri siano adesso attuati conl’aiuto del Signore.

3. La preparazione della Visita pastorale è un tempo particolarmenteprezioso per l’intera comunità parrocchiale chiamata ad interrogarsi sulcammino percorso negli ultimi anni.

Parlare di preparazione per codesta parrocchia significa, carissimoPadre Salvatore, fare riferimento al ministero da lei svolto in tanti anni e sucui in diverse circostanze mi ha riferito.

Al riguardo e ben volentieri, faccio mie le espressioni che le ha rivoltoil Vicario generale nella lettera 1858/U del 16 ottobre 2010 a seguito della“Visita reale”: “siamo rimasti edificati nel constatare quanto negli anni pas-sati abbia lavorato e realizzato nella zona «Simeto contrada San Demetri».Soprattutto abbiamo ammirato l’autentico zelo sacerdotale esercitato nellaparticolare attenzione alla educazione cristiana dei fanciulli…”.

Preparazione alla Visita pastorale può essere considerata anche la isti-tuzione di codesta parrocchia che il Signore mi ha concesso la gioia di rea-lizzare in data 3 giugno 2008.

4. È, quindi, con particolare esultanza che mi sono trovato tra voi neigiorni 13-18 marzo per i vari momenti del programma da Lei predispostod’intesa con le persone che più la collaborano.

a) La Celebrazione Eucaristica di apertura della Visita pastorale si è svol-ta il 13 marzo, prima domenica di Quaresima. Ricordo bene la gioia da Lei espressa nel salutare il Vescovo e lesapienti parole con cui ha illustrato il significato della sua presenza.Lei concludeva il saluto facendo riferimento ad una intenzione dipreghiera nelle intercessioni dei Primi Vespri della III Domenica perAnnum: “Visita e rinnova tutti gli uomini con la tua misericordia”, edauspicando che la Visita pastorale fosse dono di autentico rinnova-mento per codesta parrocchia.Nel corso dell’omelia ho ripreso questo concetto esortando a far teso-ro della Parola che era stata proclamata e che ci aveva indicato la viasicura del vero rinnovamento nell’unione con Gesù vincitore del dia-volo e nostra forza per superare le tentazioni.Mi piace confermare a Lei, carissimo Padre Salvatore, e all’intera

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comunità parrocchiale, il costante ricordo per voi nella preghieraaffinché anche questo tempo successivo alla Visita pastorale possaessere davvero tempo di rinnovamento per la comunità parrocchiale.Ribadisco anche l’augurio formulato nei riguardi dei ragazzi presentinumerosi, con il loro genitori, alla celebrazione. Possano crescere nel-l’amicizia con Gesù ed essere educati alla vita buona del Vangelo. Alriguardo, è importante che, come ha sottolineato una catechista, con-tinui e sia consolidata la prassi di far portare ai ragazzi che partecipa-no alla catechesi la Bibbia o semplicemente il testo dei Vangeli.Ho pure apprezzato il fatto che i genitori, per superare le difficoltàlegate al territorio della parrocchia, “formano, in molti casi, delle veree proprie reti di solidarietà accompagnando, oltre ai propri figli,anche i loro amici e vicini di casa”.

b) L’Assemblea parrocchiale di lunedì 14 marzo è stata introdotta dallaproclamazione del brano di Luca (19,1-10) che riferisce sull’incontrodi Gesù con Zaccheo.Nell’intervento che è seguito e nelle sue parole, carissimo PadreSalvatore, sono state evidenziate la storia e le condizioni attuali in cuisi trova la parrocchia. Sono stati notati i lati positivi e non si è taciu-to circa le carenze esistenti.Ho ascoltato con attenzione perché era evidente la volontà di parlarecon verità e senza infingimenti d’occasione.È importante in questo tempo del Dopo Visita riprendere il contenu-to dei vari interventi e delle risposte alle domande che mi sono staterivolte. La documentazione allegata favorirà questo impegno.

c) È vero che si deve mirare al coinvolgimento di tutta la comunità. Èaltrettanto vero che questo scopo può essere realisticamente conside-rato e conseguito se, fondandoci sull’azione del Signore Risorto edaprendoci al soffio del Suo Spirito, sappiamo anche valorizzare lerisorse di cui la Chiesa oggi dispone.Tra queste merita particolare cenno il Consiglio pastorale parrocchia-le che con il parroco studia il territorio e propone risposte ai bisogniintravisti. Tutto ciò nella fedeltà al Vangelo di sempre e con attenzio-ne ai segni dei tempi, all’oggi che la Chiesa vive e nell’ambienteumano e sociale dove essa opera.

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Raccomando, quindi, che le persone che già collaborano lo faccianoin forma più organica con la formale costituzione del Consigliopastorale parrocchiale.Quest’organismo dovrà animare di entusiasmo missionario l’interacomunità parrocchiale, dando più valore ai momenti in cui essa già siesprime: l’Eucaristia domenicale, l’Adorazione settimanale, l’incontrodi formazione per gli adulti, la catechesi, l’attività della Caritas.Il Consiglio, poi, potrebbe studiare i modi più opportuni per attira-re qualche associazione o gruppo già presenti in Diocesi allo scopo diimpiantarsi in parrocchia rispettandone, con la responsabile guida delparroco, le peculiari caratteristiche.

d) Accanto al Consiglio pastorale, deve esistere in ogni parrocchia ilConsiglio per gli affari economici. Provveda in tal senso, anche alloscopo di poter disporre di persone competenti nella soluzione dellacomplessa problematica giuridico - amministrativa che caratterizzacodesta parrocchia.

e) La ringrazio per avermi guidato, nella mattinata di venerdì 18 marzo,nella visita al territorio della parrocchia. Ciò mi ha confermato nel-l’ammirazione per lo zelo pastorale che Lei testimonia con la presen-za in un territorio così vasto.Visitando alcune persone ammalate ho potuto constatare che Leicompie con fedeltà tale ministero. Ho anche notato come Lei è vici-no alle persone anziane ospitate presso il centro “Villa Reale”. Lo stes-so stile di vicinanza alla gente ho potuto coglierlo nelle varie soste chefacevamo ed, in particolare, presso qualche azienda o esercizio com-merciale.La visita alla Casa estiva delle Suore Canossiane ha permesso diaccennare all’attenzione che, insieme ad altre parrocchie, è rivolta allenumerose persone che trascorrono le vacanze nel territorio e, partico-larmente, nella fascia costiera, in strutture comunitarie o residenzeprivate.Certamente sarà possibile fare di più e meglio se tale settore pastora-le verrà curato con impegno interparrocchiale. Questo potrà favorireanche un maggior aggancio con le altre parrocchie del Vicariato chepotrebbero in tal modo familiarizzarsi con codesta comunità, offren-

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dole l’opportunità di superare le difficoltà legate alla propria configu-razione territoriale ed alla distanza dalla Città.Auguro e chiedo a Lei, come pure agli altri parroci del II Vicariato,una specifica riflessione e una conseguente azione pastorale al riguar-do.

5. Desidero incoraggiare lei e la comunità parrocchiale Nostra Signoradi Nazareth a vivere l’altrettanto importante tempo del Dopo Visita.

Esso, come il periodo di preparazione, deve essere espressione di pro-fonda comunione vissuta fra le parrocchie del Vicariato e testimoniata dal-l’applicazione di modalità comuni e condivise.

Tali modalità consistono anzitutto nella prosecuzione della preghieraper la Visita pastorale e dell’esercizio della lectio Divina, come pure nelcostante impegno a valorizzare bene lo specifico servizio che gli organismidi partecipazione devono abitualmente esercitare. Non sia trascurata lasignificativa esperienza dell’Assemblea parrocchiale.

Un’altra modalità da vivere in comune è costituita dall’impegno perqualificare meglio, a livello vicariale, la formazione degli operatori pastora-li delle singole parrocchie. Essa comprenderà alcuni incontri base cui segui-ranno altri specifici nei singoli ambiti dove già sono in corso collaudateesperienze animate da alcuni Uffici diocesani.

Altro settore in cui devono distinguersi le parrocchie già visitate con-siste nell’attuazione dell’obiettivo per l’Anno pastorale che indico in occa-sione del pellegrinaggio diocesano a Mompileri.

Rientrano tra tali modalità anche i compiti affidati rispettivamente alVicario episcopale per la pastorale, Don Pietro Longo, e a Don VincenzoBranchina.

a) La parrocchia Nostra Signora di Nazareth, che ha già sperimentato laricchezza di questo dono, si distinguerà nella prosecuzione della pre-ghiera affinché tutte le altre parrocchie dell’Arcidiocesi possano prepa-rarsi alla Visita pastorale, viverla e farla fruttificare doverosamente.Sono sicuro che sarà tua premura continuare a far pregare la comuni-tà fino alla conclusione della Visita pastorale nella nostra Arcidiocesi.

b) Sarà contattato dai Confratelli Pietro Longo e Vincenzo Branchinaper quanto di loro rispettiva competenza.

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Con Padre Vincenzo esaminerà le Lettere del Vicario generale e delVicario episcopale per l’amministrazione già in suo possesso, curando,con il coinvolgimento del Consiglio per gli affari economici, ogni pos-sibile attuazione dei loro suggerimenti e delle loro disposizioni. Diquanto sarà fatto al riguardo, si dia notizia ai competenti Uffici diCuria con comunicazione scritta che sarà conservata anche negliarchivi parrocchiali.Con Don Pietro, anzitutto privatamente e successivamente in riunio-ni di Consiglio pastorale, tratterà con la dovuta attenzione quanto evi-denziato nella Relazione da lei letta durante l’Assemblea pastorale par-rocchiale, come pure quanto emerso nei vari incontri svoltisi durantela Visita in codesta parrocchia.A tale scopo può essere di qualche utilità l’unita documentazione checomprende la sintesi di qualche mio intervento e l’indicazione di spe-cifici punti da attenzionare nella vita della parrocchia.Il Vicario foraneo sarà tenuto al corrente da parte del Vicario episco-pale per la pastorale circa i passi che intraprende e collaborerà nelmodo che gli sarà possibile.Da parte mia seguirò l’attività del Dopo Visita accompagnandola conla costante preghiera e con i migliori auspici per la sua migliore riusci-ta.

6. Prima di concludere desidero esprimere la più viva riconoscenza perl’affetto con cui sono stato da tutti ed ovunque accolto. È stato bello scam-biarci sentimenti di fraternità e di gioia nel Signore.

7. Sono sicuro, carissimo Padre Salvatore, che, pensando alla Visitapastorale nella parrocchia Nostra Signora di Nazareth, insieme e per tantimotivi possiamo ripetere le belle espressioni dell’apostolo Paolo:

«A Colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto possia-mo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui la glo-ria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei seco-li! Amen» (Ef 3,20-21).

Questa condivisione di lode al Signore sostenga e qualifichi l’impegno

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che ci unisce nella carità pastorale nei riguardi dell’intera comunità dioce-sana che il Signore mi ha affidato, ed in particolare della parrocchia NostraSignora di Nazareth che la vede entusiasta e generoso “pastore proprio”.

La benedico con affetto paterno e con lei benedico i fratelli e le sorel-le che ama e serve nel nome del Signore.

Catania, 21 ottobre 2011

✠ SALVATORE GRISTINA

Prot. N. 1681/U - 190

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PUNTI DA ATTENZIONARENELLA VITA DELLA PARROCCHIA

• Puntare sulla formazione degli operatori pastorali alla luce dellaParola di Dio, favorendo principalmente momenti di lectioDivina.

• Provvedere alla costituzione del Consiglio pastorale parrocchia-le e del Consiglio per gli affari economici. In tal senso, lepotranno essere di valido aiuto le indicazioni contenute nelDirettorio per la Visita pastorale, parte seconda, pagine 79-83. Lapresenza di tali organismi di partecipazione certamente contri-buirà alla riflessione e al bisogno di dare le risposte più oppor-tune alle molteplici esigenze del territorio.

• Insieme alle altre parrocchie del Vicariato interessate favorireogni possibile attenzione pastorale alle tante persone che nelperiodo estivo trascorrono le vacanze nella fascia costiera doveinsiste anche la sua parrocchia.

• Favorire ogni possibile apertura nei riguardi di associazioni ogruppi il cui impegno in parrocchia, con la sua responsabileguida, potrebbe essere particolarmente di ausilio all’interno delvasto e problematico territorio parrocchiale.

• Continuare nella bella esperienza catechistica che favorisce ilcontatto diretto dei ragazzi con la Parola di Dio.

• Continuare nell’esperienza della domenica come giorno in cuifanciulli, genitori e formatori incontrino il Signore nel sacra-mento dell’Eucaristia.

• Continuare nell’attenzione e nella cura delle persone ammalate,cercando di coinvolgere i più giovani. Aiutare quanti soffrono asentirsi sempre più membra vive e parti integranti della comu-nità.

• Incentivare la presenza degli operatori pastorali alla vita e agliimpegni diocesani.

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Visita Pastoralealla Parrocchia

Santa Maria della Salette

CAPITOLO VIII

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Informazioni statistiche

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MAPPA DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

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Via Acquicella Portotutta

Via Adamonumeri dispari

Via Argonautatutta

Cortile Arietetutto

Via Barcellonadal n. 23 alla finedal n. 26 alla fine

Via Cesare Battistitutta

Via Belfioredal n. 207 alla finedal n. 204 alla fine

Via Cacciatoretutta

Via Calabròtutta

Via delle Calcaredal n.1 al n. 101dal n. 2 al n. 86

Cortile Caliòtutto

Via Carrozzetutta

Via Certotutta

Cortile Ciliegiotutto

Via della Concordiadal n. 103 al n. 211dal n. 68 al n. 106

Via Cordaitutta

Via Delfotutta

Via De Lorenzotutta

Via Feliciottotutta

Via Fra Diavolotutta

Vicolo Galileotutto

Via Gelsominotutta

Via Giannittotutta

Vicolo Giobbetutta

Via Giuntinitutta

Via Latteatutta

Cortile Della Magnoliatutto

Via delle Margheritetutta

Vicolo Masottotutto

Informazioni statistiche

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STRADARIO DEL TERRITORIO PARROCCHIALE

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Vicolo Massaratutto

Vicolo Merlotutto

Via Mignemitutta

Cortile Motta Portotutto

Via Mulino a Ventosolo numeri pari

Via Officina Ferroviariatutta

Via Oratoriotutta

Via Pecoraitutta

Via Pegasotutta

Via Pietro Plataniasolo numeri disparidal n. 188 alla fine

Via Plebiscitodal n. 219 al n. 313

Via del Principedal n. 199 alla finedal n. 178 alla fine

Vicolo Ragnotutto

Via Ragonesedal n. 1 al n. 21dal n. 2 al n. 20

Via Santa Maria della Salettetutta

Cortile Sinopolitutto

Via Stazione Acquicellatutta

Cortile Torotutto

Via Tre socitutta

Via Tre uscitetutta

Via Trovatodal n. 53 alla finedal n. 48 alla fine

Via Vetranotutta

Via Villanovatutta

Via Vinciguerradal n. 1 al n. 45dal n. 2 al n. 62

Via Zerillitutta

Piazza Don Giuseppe Puglisitutta

Via Ferreratutta dal n. 211 di via dellaConcordia al n. 116 di ViaBarcellona

Cortile Maricchiolotutto dal n. 134 di Via SantaMaria della Salette al n. 115 diVia De Lorenzo

Informazioni statistiche

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NUMERO STIMATO DI ABITANTI: 3.850

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Fase

preparatoria

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Verbale della riunione del Consiglio Pastorale

Il giorno 12 novembre alle ore 18.30 presso i locali della parrocchiasi è riunito il Consiglio pastorale parrocchiale presieduto dal parroco DonEnzo Andronaco, a cui hanno partecipato: Don Antonino Falzone, Sig.naSpampinato Carmelina, Sig.na Russo Graziella, Sig.ra Pistorio Giuseppa,Sig. Foti Daniele, Sig. Petralia Francesco, Sig. Domenico Costanzo, Sig.raPatrizia Coppolino, Sig.ra Maria Cristina Marino, Sig. Antonio Sottile,Sig.na Taisia Messina e Milano Paolo con il seguente ordine del giorno:

1) Visita pastorale 2) Varie ed eventualiDopo la lettura e approvazione del verbale del precedente Consiglio

pastorale del 21 aprile 2010 si è proceduto all’esame dell’ordine del gior-no.

In apertura Don Enzo Andronaco ha presentato l’imminente Visitapastorale che riguarderà la parrocchia e in generale il II Vicariato, in cui èinserita la parrocchia Santa Maria della Salette, nel periodo, già stabilitodal nostro vescovo Sua Eccellenza Reverendissima Mons. SalvatoreGristina, che va dall’8 gennaio al 25 marzo 2011.

Don Enzo ha presentato pure il settimo obiettivo del Questionarioper la Visita pastorale che è l’obiettivo di tutta la Diocesi per l’Anno pasto-rale 2010-2011.

In linea con le indicazione del nostro Pastore verranno continuati eincrementati i momenti di lectio Divina, che già sono regolarmente effet-tuati ogni giovedì dalle 9.00 alle 10.15 con il gruppo di preghiera Betania.La lectio Divina come sottolineato dal nostro Arcivescovo deve caratteriz-zare la preparazione e lo svolgimento della Visita pastorale, in modo chetale salutare esercizio resti come frutto duraturo della Visita stessa.

In relazione ai singoli punti del Questionario è stato deciso di affida-re l’analisi e la compilazione ai vari gruppi associativi della parrocchia edella struttura più ampia dell’opera salesiana, secondo il criterio di asso-ciare la natura dell’associazione con l’argomento posto in esame nel singo-lo Questionario.

Don Enzo ha messo in risalto l’importanza dell’analisi degli obiettivi

Fase preparatoria

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proposti dal Questionario al fine di non considerare il momento dellacompilazione solo un’attività formale da svolgere ma un momento di cre-scita e rilancio per la parrocchia e per l’opera salesiana della Salette ingenerale.

Al presente verbale viene allegata la parte seconda del Direttorio perla Visita pastorale, parte seconda, “La pastorale parrocchiale” con i setteobiettivi e i relativi quesiti, corredato dal prospetto di suddivisione deisette obiettivi affidati ai gruppi associativi della parrocchia e dell’OperaSalesiana San Giovanni Bosco e il corrispondente calendario degli incon-tri, per l’analisi e la compilazione del Questionario.

Il Consiglio pastorale parrocchiale si è concluso alle 20.00 senza fis-sare la data del prossimo Consiglio, fissata successivamente per il 26novembre alle ore 18.00.

Verbale della riunione del Consiglio Pastorale

Il giorno 26 novembre alle ore 18.00 presso i locali della parrocchiasi è riunito il Consiglio pastorale parrocchiale presieduto dal parroco DonEnzo Andronaco, a cui hanno partecipato: Don Giuseppe Troina, DonAntonino Falzone, Sig.na Spampinato Carmelina, Sig.na Russo Graziella,Sig.ra Pistorio Giuseppa, Sig. Foti Daniele, Domenico Costanzo, Sig.raPatrizia Coppolino, Sig.ra Maria Rosa Schillaci, Sig.ra Maria Amato, Sig.Antonio Sottile, Sig. Carmelo Mazzei e Milano Paolo con il seguente ordi-ne del giorno:

1) Visita pastorale analisi 1º obiettivo2) Varie ed eventualiDopo la lettura e approvazione del verbale del precedente Consiglio

pastorale del 12 novembre 2010 si è proceduto all’esame dell’ordine delgiorno.

In apertura Don Enzo Andronaco ha presentato il calendario inbozza, degli incontri di Vicariato relativi alla Visita pastorale e una bozzadi progetto per gli incontri relativi alla parrocchia che riguarderà la parroc-chia dal 20 marzo al 25 marzo 2011.

Fase preparatoria

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Dopo si è passati all’analisi e discussione delle tematiche e delle pos-sibili risposte inerenti al 1º obiettivo con i relativi quesiti proposti.

Al presente verbale viene allegata la bozza del calendario dei momen-ti vicariali della Visita pastorale e la bozza degli incontri parrocchiali.

Il Consiglio pastorale parrocchiale si è concluso alle 19.30 fissando ladata del prossimo Consiglio, il 15 dicembre alle ore 18.00.

Fase preparatoria

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incontro

con

l’arcivescovo

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Carissimi parrocchiani, con il Mercoledì delle Ceneri, abbiamo intra-preso il cammino quaresimale in preparazione alla Pasqua di Risurrezione.L’annuale cammino di penitenza della quaresima, è il tempo di graziadurante il quale si sale al monte del Signore. I fedeli attraverso l’ascolto piùfrequente della Parola di Dio ed una più intensa preghiera, vengono pre-parati con la penitenza a rinnovare le promesse battesimali. È il tempofavorevole in cui lo Spirito Santo, in questo cammino di quaranta giorni,ci guida all’incontro con Dio e alla sequela di Cristo rendendoci vittorio-si sulle tentazioni. In questo tempo forte, s’inserisce un particolare donodel Padre: la presenza del nostro Arcivescovo Sua Eccellenza Mons.Salvatore Gristina che viene a visitare la nostra parrocchia. Il nostroPastore, interagendo con noi e con i consigli di partecipazione ci aiuterà,mediante il necessario discernimento, a dare un nuovo impulso di vita spi-rituale per giungere ad operare una rinnovata conversione pastorale. LaFesta di San Giuseppe che cade alla vigilia della visita ci aiuti ad accoglie-re il nostro Pastore.

Catania, 31 gennaio 2011Il Parroco

e il Consiglio pastorale parrocchiale

Incontro con l’Arcivescovo

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Calendario1

DOMENICA 20 MARZO

ore 10.30 - Celebrazione Eucaristica e apertura della Visita pastorale

ore 11.45 - Incontro con i ragazzi che seguono l’itinerario di completa-mento dell’Iniziazione Cristiana

ore 16.30 - Incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale

LUNEDÌ 21 MARZO

ore 16.30 - Spazio a disposizione per le confessioni e dialogo con i fedeli

ore 18.30 - Incontro con il Consiglio per gli affari economici

MARTEDÌ 22 MARZO

ore 09.00 - Visita all’Istituto Comprensivo “Andrea Doria”

ore 10.30 - Visita all’Istituto Comprensivo “Cesare Battisti”

ore 12.00 - Visita al Centro Professionale CNOS-FAP

GIOVEDÌ 24 MARZO

ore 16.00 - Visita ad alcune fabbriche presenti nel territorio parrocchiale

ore 18.00 - Incontro con i ragazzi dell’oratorio

ore 18.30 - Assemblea pastorale

VENERDÌ 25 MARZO

ore 09.30 - Visita ad alcuni ammalati della parrocchia

ore 18.00 - Celebrazione Eucaristica e chiusura della Visita pastorale alII Vicariato

Incontro con l’Arcivescovo

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1 Approvato dall’Arcivescovo sulla base di quello formulato dal Consiglio pastorale par-rocchiale nella fase preparatoria.

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Ore 10.30 - Parrocchia Santa Maria della Salette

MESSA DI APERTURA

Intervento del Parroco

Eccellenza Reverendissima,

Questo momento, tanto atteso, che ci ha visti impegnati a lungo,finalmente è arrivato.

A nome mio personale, dei Confratelli di questa comunità religiosa edi tutti fedeli della comunità parrocchiale Le porgo il più cordiale benve-nuto e il più vivo ringraziamento; prima di tutto, per la preparazione cheVostra Eccellenza ci ha fatto fare mediante i continui suggerimenti e i varimomenti da Lei personalmente guidati negli incontri Vicariali. Si sonorivelati occasioni preziose di confronto, di dialogo fraterno, di riflessioneattenta, di saggi suggerimenti e, soprattutto, di fraterna esperienza dicomunione ecclesiale. Abbiamo avvertito di appartenere a questa Chiesadi Catania affidata alle Sue cure premurose, delicate e sicure. È cresciutoin noi il senso di appartenenza alla Chiesa particolare e il legame con l’uni-co presbiterio da Lei presieduto.

Da oggi fino al giorno 25 l’avremo tra noi, non soltanto nelle cele-brazioni ma anche nei consigli di partecipazione: incontrerà i ragazzi delcatechismo e i loro genitori, i ragazzi delle scuole con i loro insegnanti, iragazzi dell’oratorio e, ancora, in mezzo alle strade della nostra parrocchiaper incontrare la gente nel loro posto di lavoro, in alcune fabbriche arti-gianali e in alcuni esercizi commerciali; visiterà e porterà il conforto delBuon Pastore ad alcuni nostri fratelli ammalati, porzione eletta dellanostra comunità parrocchiale.

Per tutto questo, e per quanto lo Spirito permetterà di realizzare tranoi mediante la Sua presenza, anticipatamente diciamo grazie a Dio che siserve della Sua persona. Nello stesso tempo ci rendiamo disponibili adaccogliere ogni invito, suggerimento e ogni correzione nella nostra attivi-tà pastorale per la crescita spirituale di tutta la comunità parrocchiale.

SAC. ANDRONACO VINCENZOParroco

Incontro con l’Arcivescovo

20 marzo 2011

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Omelia dell’Arcivescovo

Carissimi Presbiteri e Diacono,Fratelli e Sorelle nel Signore,e particolarmente voi carissimi Ragazzi e Ragazze che seguite il percorso di formazione per il completamento dell’ini-ziazione cristiana,

1. Sono contento di trovarmi qui con voi nel giorno del Signore, ladomenica, il giorno più bello della settimana, non soltanto perché c’èvacanza a scuola, ma soprattutto perché ci viene offerta la possibilità digioire e di trovarci insieme.

I cristiani, i discepoli del Signore, si radunano insieme soprattutto ladomenica, giorno del Signore, per ascoltare la Parola, in modo particolareil Vangelo, che ci parla di Gesù e per ripetere quello che Egli ha fatto e ciha ordinato di fare. Anche oggi noi sacerdoti faremo esattamente questo esottolineeremo che non lo facciamo perché l’abbiamo inventato noi, maperché il Signore ce lo ha comandato quando ha detto: “Fate questo inmemoria di me”. I cristiani ci riuniamo, allora, e obbediamo al comando,poi preghiamo e stiamo insieme.

La nostra adunanza ci aiuta a beneficiare e a ricevere tutti questi doni;poi torneremo a casa, in famiglia; riprenderemo la vita ordinaria, perdimostrare anche che abbiamo incontrato Gesù e ci siamo incontrati tradi noi. Tutto questo ci deve far diventare più buoni, ci deve aiutare a cre-scere bene. Ogni domenica noi abbiamo questa grande possibilità, ricevia-mo questo dono del Signore. Se vogliamo, possiamo riceverlo anche tantealtre volte durante la settimana, ma la domenica esso è particolarmenteimportante.

Oggi questo dono che riceviamo nel giorno del Signore è accompa-gnato dalla particolare gioia dell'inizio della Visita pastorale in questacomunità parrocchiale.

2. Nella prima parte della Messa abbiamo ascoltato le letture (Gn12,1-4a; Sal 32; 2Tm 1,8b-10) e soprattutto il Vangelo (Mt 17,1-9). SanMatteo ci riferisce un episodio molto importante nella vita di Gesù: laTrasfigurazione. Che cosa accadde? Pietro, Giacomo e Giovanni erano abi-tuati a vedere il Maestro; ogni giorno stavano con Lui e ascoltavano quel-

Incontro con l’Arcivescovo

20 marzo 2011

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lo che Egli diceva. Probabilmente, anche loro cominciavano a chiedersi: “èsoltanto un uomo, un maestro come gli altri, oppure no?”.

Alcuni giorni prima Gesù aveva fatto a quanti lo seguivano un discor-so tutto particolare. I discepoli pensavano che il loro Maestro sarebbediventato re ed avrebbe istaurato un nuovo regno. Evidentemente, ancheloro avevano sperato di divenire importanti in quanto suoi diretti seguaci.Gesù, invece, incominciò a dire che lo avrebbero perseguitato e bastona-to, gli avrebbero fatto tanto male e, perfino, lo avrebbero ucciso.Immaginate la loro delusione: altro che regno! Sei giorni dopo questodiscorso avvenne l’episodio descritto dal Vangelo: Gesù, quel Gesù cheloro avevano visto, si trasfigura. La descrizione è molto bella: fu trasfigu-rato davanti a loro, il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennerocandide come la luce. Era lo stesso Gesù che loro conoscevano, non eraun’altra persona. In quel momento, cioè, la divinità di Gesù si manifestò,divenne, in un certo qual modo “visibile”: da qui la luce, il volto lumino-so, le vesti splendenti.

Pietro, Giacomo e Giovanni, sorpresi per quanto accadeva udironouna voce che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’amato”. Gesù è il Figlio cheil Padre ama dall’eternità - “In lui ho posto il mio compiacimento” - per-ché si comporta come il Padre chiede, obbedendo alla Sua volontà.

3. Il Padre, riferendosi al Figlio, continua dicendo “ascoltatelo”.Noi riceviamo un ordine preciso; dobbiamo ascoltare Gesù. Ecco

quanto è importante ascoltare la parola di Gesù, cioè il Vangelo. Anche noi siamo chiamati a trasfigurarci, cioè a somigliare a Gesù.

Come avviene tutto questo? Anzitutto è Dio stesso che ci trasfigura nelBattesimo quando veniamo trasformati da figli dei nostri genitori in qual-cosa di ancora più bello, figli di Dio. Il Battesimo ci fa rinascere, ci fadiventare figli di Dio e ci trasforma interiormente. Proprio perché diven-tiamo una sola cosa con Gesù, membra del Suo corpo, diventiamo Chiesa,tempio dello Spirito Santo. Il Signore ci elargisce questo grande dono.

Ogni giorno dobbiamo cercare di vivere tutto questo: ecco la nostratrasformazione, ecco la nostra trasfigurazione. Non è una maschera, non èun abito, è qualcosa di molto profondo che avviene nella nostra vita. Pervivere questa trasfigurazione è necessario assecondare l’ordine di Dio,quello di ascoltare il Figlio Gesù. Questa è la trasfigurazione che il Signoreci dà la possibilità di vivere a condizione che ascoltiamo Gesù.

Incontro con l’Arcivescovo

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4. Oggi ha inizio la Visita pastorale in questa parrocchia. Sono parti-colarmente contento che la Visita inizi con l’incontro con voi, carissimiragazzi.

Nella preghiera per la Visita c’è una espressione molto bella: “Aiutacia vivere la Visita pastorale pienamente disponibili e docili all’azione delloSpirito Santo”. Lo Spirito Santo ci spinge a più grande comunione, a piùfervida testimonianza evangelica.

Se noi ci trasformiamo, se viviamo la vita nuova, diamo testimonian-za che è possibile vivere una vita buona in qualsiasi luogo dove ci trovia-mo: in questo quartiere, nella nostra città, nella nostra Sicilia, nel nostropaese.

Lo Spirito Santo, ancora, ci spinge a continuo impegno per renderesempre più missionario il volto della nostra Chiesa. Vedete com’è bellaquesta corrispondenza? Il volto di Gesù brillò come il sole; il nostro voltopersonale deve avere questa luce, il volto della nostra Chiesa deve averesempre un carattere più missionario. Dobbiamo distinguerci sempre perquesta testimonianza e per questo annunzio di Gesù. Oggi contempliamoil volto luminoso di Gesù trasfigurato: la Visita pastorale deve fare inmodo che il volto della nostra Chiesa, delle nostre parrocchie, delle asso-ciazioni, dei gruppi, dei movimenti diventi sempre più trasfigurato, sem-pre più missionario.

5. Padre Vincenzo ha ricordato che oggi, nella Chiesa di Catania, sicelebra la Giornata del Seminario: questa trasformazione in alcuni divieneancora più bella. Noi ministri del Signore, Vescovo, sacerdoti, diaconi,siamo il volto di Gesù buon pastore.

Oggi, allora, vogliamo pregare in maniera particolare per i giovaniche si preparano al sacerdozio, per i seminaristi della nostra Diocesi, per iseminaristi salesiani, per tutti coloro che si preparano a conformarsi sem-pre più a Gesù come Suoi ministri.

La Vergine Santissima, che qui onoriamo con il titolo di Vergine dellaSalette, accompagni sempre i nostri buoni propositi e ci conduca ad acco-gliere nella nostra vita la parola che il Figlio, ancora una volta, ci rivolgecon passione.

Così sia per tutti noi.

✠ SALVATORE GRISTINA

Incontro con l’Arcivescovo

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Ore 11.45 - Parrocchia Santa Maria della Salette

INCONTRO CON I RAGAZZI CHE SEGUONO L’ITINERARIODI COMPLETAMENTO DELL’INIZIAZIONE CRISTIANA

Intervento di una catechista

Eccellenza Reverendissima,

Sono Patrizia Coppolino rappresentante del gruppo catechistico. Leporgo il saluto di tutto il gruppo e Le diamo il benvenuto. Vorrei iniziarecon il dirLe che la nostra comunità si ritrova attorno all’Eucarestia dome-nicale proprio con la celebrazione del mattino dove vede la rilevante pre-senza dei ragazzi della catechesi.

La formazione dei catechisti è oggetto di particolare attenzione.Il primo momento formativo a cui partecipiamo è il Convegno cate-

chistico diocesano. Per l’Anno pastorale in corso in linea con le indicazio-ni della diocesi la formazione è particolarmente caratterizzata dalla lectioDivina.

Relativamente alla catechesi per i ragazzi, il cammino è di tipo cate-cumenale mantenendo per l’amministrazione dei sacramenti il criterio deldoppio binario, tradizionale e catecumenale, di norma entrambi in cinqueanni.

Esiste un progetto catechistico parrocchiale che è articolato da sca-denze temporali e consegne simboliche.

La catechesi dell’opera salesiana non si limita solamente a quellasacramentale, ma prevede la partecipazione dei gruppi agli itinerari forma-tivi ispettoriali stratificati per fasce d’età.

Adesso vorrei presentarle i nostri gruppi: precatechesi, affidati allasignora Mirella e signora Loredana supportate da Carmelo; due gruppi diprimo anno comunione affidati alla signorina Graziella e i signori Dario eFrancesca; due gruppi che quest’anno riceveranno l’Eucarestia affidati allasignorina Natalia e signora Mirella, e signori Maria Concetta e Daniele;due gruppi di primo anno Confermazione affidati alle signorine Miriam eTaisia e un gruppo affidato a me e mio marito Antonio; un gruppo di

Incontro con l’Arcivescovo

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secondo anno Confermazione affidati ai signori Francesca e Paolo suppor-tati da Riccardo e Roberta; un gruppo di cresimandi affidati alle signoreMelina e Mariella; un gruppo di catecumeni affidati alla signora Rosaria.

SIG.RA PATRIZIA COPPOLINOCatechista

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. L’Arcivescovo, rispondendo ad alcune domande spontanee, affermacome la caratteristica del Vescovo e dei sacerdoti consista nell’esserecome Gesù Buon Pastore.

b. Spiega come si diventa sacerdoti partendo dalla propria esperienza divita. Ricorda i genitori, le maestre, i catechisti e tutte quelle personeche, a vario titolo, hanno contribuito alla Sua crescita umana e cristia-na. Racconta della Sua ordinazione episcopale, avvenuta nel 1992, e deimomenti di commozione vissuti alla presenza della madre; suggerisce,infine, ai ragazzi di comportarsi bene, ascoltare i genitori, gli educato-ri, mettendo tanta buona volontà in ciò che si è chiamati a fare nellavita.

c. Racconta delle difficoltà avute ma, evidenzia che, come Gesù nel deser-to, è possibile vincere le tentazioni. Ascoltando Gesù si possono respin-gere le tentazioni che ci sono sempre, a qualunque età. Riconosce comeanche i sacerdoti non sono esenti dalla tentazione, ma il Signore li aiutaa vincerle.

d. Racconta della propria vocazione, di quando fu ordinato sacerdote nel1970 a Roma in piazza San Pietro da Papa Paolo VI. Fu un momentodi grande gioia vissuto con tutta la famiglia e gli amici. Poi racconta deiprimi anni dopo l’ordinazione sacerdotale, degli studi a Roma, delleesperienze della Nunziatura in Costa D’Avorio, nelle Antille e inBrasile. Sottolinea l’importanza della conoscenza delle lingue straniereed invita i ragazzi a studiarle bene.

e. Sottolinea la gratitudine e la gioia di essere Vescovo di Catania dopoesserlo stato ad Acireale.

Incontro con l’Arcivescovo

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f. Invita i ragazzi a compiere bene il proprio dovere nello studio, impe-gnandosi oggi per il domani.

g. Chiude l’incontro ringraziando il Signore ed augurando a tutti di pote-re rispondere sempre al Suo amore, magari accorgendosi della chiama-ta al sacerdozio

Ore 16.30 - Parrocchia Santa Maria della Salette

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

Intervento del Segretario

Eccellenza Reverendissima,

Nella qualità di segretario del Consiglio pastorale della parrocchiaSanta Maria della Salette Le presento i componenti laici del Consigliopastorale parrocchiale e la loro funzione.

Signorina Carmelina Spampinato come rappresentante delleOrsoline dell’Istituto Sant’Angela Merici di via Cordai, 59 che opera nelnostro quartiere.

Signora Maria Cristino Marino che rappresenta le VolontarieVincenziane che svolgono nel territorio della parrocchia un servizio atten-to per i più bisognosi, con l’annuncio del Vangelo, con visite a domicilioe aiuti specifici.

Signor Salvatore Caliò presidente dell’Unione ex-allievi la cui finalitàe quella di svolgere un cammino formativo e un impegno nel sociale dabuoni cristiani e onesti cittadini, con l’impegno di mantenere desta l’at-tenzione della Città per il quartiere e coinvolgere nell’associazione ex-allie-vi residenti in loco.

Signor Tommaso Manganaro (Antonio Sottile), presidentedell’Associazione C.G.S. (Cinecircolo Giovanile Socioculturale DonBosco), con l’impegno di annunciare Cristo con lo stile di Don Bosco atutti, specialmente ai giovani con i mezzi della cultura.

Incontro con l’Arcivescovo

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Signor Michele Scalia referente per l’Associazione P.G.S. OR.SA -Santa Maria della Salette, la cui finalità è quella di avvicinare attraverso losport i giovani, educando amorevolmente e cristianamente gli associatisecondo il modello di San Giovanni Bosco.

Signor Domenico Costanzo presidente dell’Associazione SanVincenzo de’ Paoli, che opera nel settore socio-assistenziale, attenta aibisogni di chi soffre.

Signorina Taisia Messina referente per l’oratorio di cui è incaricatoDon Luigi Calapaj che con le numerose attività formative e ricreative hala finalità principale di portare all’incontro con Cristo secondo il metodopreventivo di Don Bosco: ragione, religione e amorevolezza.

Signorina Graziella Russo referente del gruppo dei ministri straordi-nari della Comunione che svolge il prezioso compito di portare GesùEucaristia agli ammalati, con la scelta di essere presenza attenta nel terri-torio con monitoraggio continuo.

Signor Pistorio Giuseppe e Signor Francesco Petralia come referentidel Circolo Operaio San Giuseppe sezione femminile e sezione maschile,con attività ricreative e momenti formativi con la guida spirituale degliassistenti.

Signor Daniele Foti, referente del gruppo liturgico che anima e coor-dina e cura le celebrazioni liturgiche per una partecipazione piena e attivadell’assemblea con finalità di creare una maggiore comunioni tra i varicomponenti e animare tutte le Sante Messe.

Signora Patrizia Coppolino referente del gruppo catechisti con fina-lità di formare i membri del gruppo basandosi sullo studio di alcuni docu-menti base della catechesi e con la lectio Divina e incontri di programma-zione, di verifica e di didattica e con ritiri periodici.

Signora Foti Domenica referente del gruppo Betania con finalità disuscitare la “coscienza” del cammino spirituale alla luce del Vangelo diLuca su Marta e Maria con conseguente annuncio della parola di Dio aifratelli in appositi “centri di ascolto”, attraverso il metodo della lectioDivina ogni giovedì.

Signor Riccardo Pellegrino referente della Municipalità e attento alleesigenze della parrocchia, nella qualità di Consigliere della 1º Municipalitàe Presidente della terza Commissione Consiliare, manutenzione strade.

Signor Carmelo Mazzei referente del comitato feste che ha la finalità

Incontro con l’Arcivescovo

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di preparare feste esterne e processioni in particolare la festa dellaMadonna della Salette il 19 settembre (domenica) e la festa di SanGiuseppe il 19 marzo, basandosi sui principi di sicurezza e legalità.

Intervento di un rappresentante della Società San Vincenzo de’Paoli, signor Domenico Costanzo

Eccellenza Reverendissima,

La società San Vincenzo de’ Paoli è un’organizzazione cattolica inter-nazionale di laici fondata a Parigi dal beato Federico Ozanam e dai suoicompagni nel 1833. Posta sotto il patrocinio di San Vincenzo de’ Paoli, essasi ispira al suo pensiero ed alla sua opera, sforzandosi di portare sollievo, inspirito di giustizia e carità, con impegno personale a coloro che soffrono.

Fanno parte della famiglia vincenziana, oltre alle conferenze, le Suoredella carità ed il volontariato vincenziano, e sono presenti con alcuni rap-presentanti nella nostra parrocchia.

La conferenza San Vincenzo de’ Paoli nasce nel gennaio del 1894 aitempi dell’allora Arcivescovo di Catania Sua Eminenza il Card. GiuseppeBenedetto Dusmet con l’affiliazione al Consiglio Generale Internazionaledi Parigi. A seguito degli avvenimenti bellici della prima ed in particolarmodo della seconda guerra mondiale tutti i documenti e le testimonianzefurono distrutte compresi alcuni confratelli che perirono sotto i bombarda-menti che ridussero in macerie quasi tutta la casa salesiana compresa lachiesa dove trovò la morte l’allora parroco Padre Ragusa assieme ad alcuniragazzi e parrocchiani.

L’attività della conferenza sebbene ebbe una fase di stasi a causa dellamancanza di locali e soci confratelli, nel 1947-48 con l’arrivo dei salesianialla Salette si formò il nuovo gruppo e la nuova conferenza. In atto è pre-sente nel quartiere assistendo circa quattrocento famiglie, dando loro aiutosenza alcuna distinzione di razza, religione e colore politico. Dal 1995 è infunzione un centro di ascolto a suo tempo inaugurato da Sua EccellenzaMons. Luigi Bommarito, offrendo gratuitamente, a chi ne fa richiesta,consulenza legale e medica, nonchè tecnica amministrativa e fiscale.

Le famiglie che vengono assistite sono la maggior parte povere e biso-

Incontro con l’Arcivescovo

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gnose, alcune vivono nell’indigenza più assoluta, ricevendo da quest’ope-ra non solo un ristoro corporale (molti di loro hanno bisogno di sfamar-si), ma soprattutto una parola amica, un conforto fraterno, una spinta allafiducia ed alla speranza in un Dio che è Padre e che ci ama sempre.

Oltre alle riunioni periodiche del gruppo della conferenza, ci riunia-mo ogni mese assieme ai rappresentanti del volontariato vincenziano e alleSuore della carità col parroco, per avere un’incontro formativo e discuteredei casi più urgenti e da attenzionare con una certa immediatezza.Visitiamo gli ammalati e le famiglie più bisognose del quartiere in colla-borazione e sinergia alle altre rappresentanze della famiglia vincenziana.

Caratteristica del gruppo è la visita domiciliare agli ammalati edanziani che qui nel nostro quartiere, e in particolar modo nella nostra par-rocchia, è molto sentita, avendo come residenti un'alta percentuale di per-sone appartenenti alla terza età.

La nostra conferenza è mista, composta da quindici confratelli trauomini e donne. L’attività di volontariato espletata consiste non solo neltamponare in un primo momento le emergenze dando aiuto in viveri,denaro, indumenti, medicinale e suppellettili vari, ma soprattutto nel daresostegno morale, cercando di studiare insieme all’assistito il modo da farlouscire dallo stato di emergenza, ecco perchè è stato creato ed aperto il cen-tro ascolto. Collaboriamo con le istituzioni locali ed in particolar modocon le assistenti sociali presenti nel quartiere per le varie necessità burocra-tiche e ci occupiamo in particolar modo dei bambini in tenera età, oppu-re in età scolare e dei giovani sia dal punto di vista morale che da quellodi recupero sociale per quanto riguarda la devianza minorile e l’abbando-no scolastico (l’acquisto di libri, tute, scarpe, occhiali da vista ecc...). Lanostra parola di conforto è la testimonianza di fede cristiana sono motivodi conforto e sostegno oltre che incoraggiamento a tanta povera gente chemolte volte è sola, ammalata e sfiduciata.

Il Centro Ascolto consta di due stanzette più un sottoscala che fungeda deposito per derrate alimentari. Apre due volte la settimana, il merco-ledì e il venerdì dalle ore 16.30 alle ore 18.30 e a turno i confratelli accol-gono le richieste e le istanze di chiunque si rivolge per avere un aiuto siamateriale che spirituale. Molte volte, i casi più particolari, ci vengonosegnalati da persone a noi molto vicine oppure addirittura dal parroco odai salesiani. Fino all’anno scorso e dal lontano 1994 siamo stati conven-

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zionati con il banco alimentare per quanto concerne i generi alimentari,mentre da quest’anno abbiamo deciso di non rinnovare la convenzione.Non abbiamo mai avuto alcun contributo da enti pubblici. Le risorse eco-nomiche ci provengono esclusivamente dalle offerte elargite durante ifunerali, tramite le cartelle del fiore che non marcisce, e grazie soprattuttoal parroco ed ai Padri Salesiani, che a differenza delle altre parrocchie cit-tadine, ci danno la possibilità di amministrare interamente tali risorse.

Altri proventi sono offerte dalla Banca d’Italia in prossimità dellefeste natalizie e da qualche socio sostenitore benestante che di tanto intanto sostiene qualche famiglia da noi segnalata.

Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Il parroco evidenzia le problematiche relative al Banco Alimentare, inparticolar modo la cura per i “veri” poveri. Racconta di alcune visite domi-ciliari, di situazioni estreme, per cui è difficile evangelizzare chi non ha unletto dove dormire. Viene poi affrontato il tema relativo alle giovani cop-pie che cercano di “fuggire” dal quartiere e che è sempre più difficile acco-gliere nel Centro di Ascolto.

Viene presentata la realtà del “Circolo San Giuseppe” fondato daDon Bonomo, oggi formato da circa 115 persone, diviso in sezione fem-minile e maschile. Si caratterizza per la riunione formativa, la Messadomenicale, il primo venerdì del mese.

Circa la situazione della catechesi viene evidenziato da un lato l’ab-bandono di alcuni ragazzi dopo la Confermazione, ma anche la partecipa-zione di altri a cammini più impegnativi offerti dalla Famiglia Salesiana,per esempio in ambito missionario. Si fa un lavoro di evangelizzazione edi educazione, mettendoci tutto il cuore in una situazione in cui spesso leIstituzioni sono assenti e ci si adegua all’abbandono. In tal senso, ilDirettore dell’oratorio parla dell’impegno per dare solidità e continuitàall’esperienza quotidiana che non si limita al cortile come spazio libero.Più complesso è il lavoro con gli adolescenti e i giovani che spesso sono giàstrutturati e influenzati a causa della mentalità del quartiere.

Viene ancora evidenziata la necessità di attenzionare la “gioventù

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persa” di San Cristoforo, quella fuori dall’oratorio, quella dello spaccio didroga. Si lavora molto nella prevenzione grazie alla FormazioneProfessionale, che però soffre i problemi economici dovuti alle attuali scel-te politiche. Il discorso si allarga anche alla sicurezza nel quartiere e allapresenza della forze dell’ordine, poiché da soli non è possibile risolveretutti i problemi.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. L’Arcivescovo incoraggia i presenti a non demordere dinanzi alle tantedifficoltà facendo riferimento al racconto della Trasfigurazione di Gesùcome esperienza di incoraggiamento nei confronti dei discepoli. Invitaa crescere nella certezza che il Signore è sempre al lavoro con noi e que-sto deve costituire l’incrollabile fondamento della nostra speranza.

b. Evidenzia, poi, l’importanza degli organismi di partecipazione necessa-ri per lavorare insieme, per cercare di capire e intervenire anche con chidi competenza. Per la Formazione Professionale sottolinea che la stessaConferenza Episcopale Siciliana segue con attenzione tale questione.

c. Invita a valorizzare le risorse disponibili, in modo che si possa essere unmodello per gli altri. In tal senso, è necessario lavorare insieme anchecome Vicariato, sia nel tempo che si sta vivendo che in quello del DopoVisita.

d. Condivide il dispiacere per le situazioni di difficoltà del territorio echiede di affrontarle, a partire da questo momento, coordinandosimeglio con le altre parrocchie, per esempio in relazione al BancoAlimentare o alla catechesi. Si tratta di sfide che la Chiesa deve affron-tare, seminando con fiducia e speranza. Come raccogliamo il frutto dichi ha seminato prima, così anche noi dobbiamo preparare tempibuoni per chi verrà dopo.

e. Esorta ad interagire con le Istituzioni nonostante la crisi e gli sprechi.

f. Spinge a ricominciare sempre, ad avere fiducia in Dio, ad offrire aglialtri la speranza che ci sostiene. Non si tratta di discorsi campati in aria,

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perché la speranza è una risorsa che ci permette di lavorare giorno pergiorno. Il Signore risorto cammina con noi!

g. Ricorda che la condizione umana è di camminare, con il rischio a voltedi scoraggiarsi, ma, soprattutto, con la forza della speranza, dell’impe-gno per dare il nostro contributo. La Chiesa in questo territorio non èchiamata a risolvere tutti i problemi che le Istituzioni trascurano, ma afare la sua parte con speranza, una speranza da testimoniare e da dif-fondere.

h. Presenta il nuovo ruolo di don Pietro Longo per la cura del Dopo Visita,ed invita a fare riferimento a lui tutte le volte che sarà necessario.

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Ore 18.30 - Parrocchia Santa Maria della Salette

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI

Il parroco presenta i membri del Consiglio e la storia del Consiglioattraverso i verbali passati; descrive le voci di bilancio della parrocchia, sot-tolineando l’impegno profuso per le feste di San Giuseppe e dellaMadonna della Salette, per la sicurezza, la legalità, il risparmio, l’evange-lizzazione come segno di novità.

Indica come le entrate siano piuttosto esigue e presenta l’ultimobilancio. Riprende il testo delle lettere ricevute a conclusione della Visitareale, precisando circa alcune questioni.

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Ore 9.00

VISITA ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO “ANDREA DORIA”

La dottoressa Biagia Grassia, Dirigente dell’Istituto, ringrazia i genito-ri e i ragazzi presenti. Saluta l’Arcivescovo presentando quanto la scuo-la ha fatto per rendere significativo e bello l’incontro. Seguono dei canti realizzati dall’orchestra della scuola.

Domande dei ragazzi rivolte all’Arcivescovo

1. Perché porta il cappello?2. Perché in Africa si soffre la fame?3. Cos’è la chiesa locale?4. Cos’è la Visita pastorale?5. Quali sono i compiti del Vescovo?6. Ci parla di una Sua esperienza scolastica.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Saluta e ringrazia per l’affettuosa accoglienza, particolarmente l’orche-stra, e spiega il perché della Sua presenza e della Visita facendo riferi-mento a Gesù Buon Pastore.

b. Spiega cos’è e come è articolata l’Arcidiocesi. Mostra l’anello e ne evi-denzia il significato: l’essere sposato con la Chiesa di Catania e, quin-di, precisa le funzioni e i compiti del Vescovo.

c. Racconta della Sua infanzia e della Sua esperienza scolastica, coinvol-gendo i ragazzi che avevano posto prima le domande.

d. Parla della Pasqua, di Gesù che è morto per tutti, della liberazione dalpeccato. Egli è il Salvatore e, guardando a Lui, tutti dovrebbero com-portarsi bene.

e. Ricorda ai ragazzi l’importanza di non sprecare il cibo, di non fare i

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capricci, di pensare a chi soffre la fame. Ringrazia per l’ascolto e porgegli auguri ai presenti, accompagnandoli con la benedizione.

Ore 10.30

VISITA ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO “CESARE BATTISTI”

Sintesi dell’intervento del Dirigente scolastico, dottoressa Maria PaolaIaquinta(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Il Dirigente presenta agli alunni l’Arcivescovo ed evidenzia il ruolo edil rapporto del parroco, don Enzo Andronaco, con la scuola. Fa riferimen-to ad uno studente, sospeso dalla scuola per il suo comportamento, che hachiesto di poter essere presente a questo incontro, permesso che gli è statonaturalmente accordato.

Sintesi dell’intervento del Parroco(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Il parroco introduce il Vescovo ai ragazzi parlando del Papa, di SanPietro, degli Apostoli e poi dei Vescovi come successori.

Domande dei ragazzi rivolte all’Arcivescovo

1. Il ricordo di Giovanni Paolo II.2. Il ricordo di Padre Puglisi e il perché del suo assassinio.3. Cosa significa essere Vescovo a Catania.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Ringrazia per l’organizzazione dell’incontro la Preside e i docenti.

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Ringrazia il parroco e presenta Padre Massimiliano Parisi.

b. Sottolinea che la Sua vita di Vescovo è legata a Giovanni Paolo II chelo ha nominato (nel 1992) Vescovo Ausiliare di Palermo, lo ha trasferi-to (nel 1999) ad Acireale e successivamente (nel 2002) a Catania.Racconta della beatificazione di Giovanni Paolo II e del suo esseremodello per tutti.

c. Ricorda i suoi incontri con Giovanni Paolo II: in Costa D’Avorio pres-so la Nunziatura Apostolica; ad Agrigento, con uno scambio di simpa-tiche battute e tanti altri momenti che sono stati sempre motivo digrande gioia.

d. Sottolinea come Giovanni Paolo II sia stato un grandissimo Papa e unuomo straordinario di preghiera. Giovanni Paolo II sentiva la presenzadel Signore nella sua vita e Gli era vicino con la preghiera.

e. Spiega poi ai ragazzi il senso della preghiera e come pregare bene a par-tire dal “Padre nostro”, non solo ripetendo la formula, ma riflettendosulle parole che diciamo.

f. Parla, poi, del suo legame con Padre Pino Puglisi e della sua figura digrande educatore in tutti gli ambienti dove si trovava. Il perché dell’as-sassinio è da cercare nella sua cura per i giovani, attività che disturbavai mafiosi della zona. Padre Puglisi è stato come il chicco di frumentoche deve “morire” per dare frutto: la sua morte non è stata vana, il suoesempio è vivo e deve costituire uno stimolo per tutti noi a comportar-ci bene.

g. Conclude augurando ai ragazzi una crescita serena, sotto la protezionedi Giovanni Paolo II e Padre Pino Puglisi.

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Ore 12.00

VISITA ALLA SCUOLA PROFESSIONALE CNOS-FAP

Intervento del Direttore del Centro, Don Giuseppe Troina, SdB(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Ricorda ai presenti chi è il Vescovo e quello che ha già fatto durantela Sua Visita in parrocchia. Parla dell’operato degli educatori nel quartieree per il quartiere; della formazione professionale frutto dell’intuizione diSan Giovanni Bosco e fiore all’occhiello della Congregazione Salesiana daoltre centocinquanta anni.

Descrive i corsi presenti presso l’istituto e gli obiettivi: la formazioneprofessionale per il futuro dei ragazzi e l’aiuto alla crescita della personasotto tutti gli aspetti. Indica la necessità di pensare, confrontarsi, riflette-re, scegliere il meglio per la propria vita, elevarsi culturalmente, socialmen-te e spiritualmente.

Sottolinea i grandi sacrifici della Congregazione e dei docenti perportare avanti questo lavoro, vista la grande crisi a livello regionale e lamancanza di contributi che permettano di pagare gli stipendi ai professo-ri. Lo sforzo comune che si compie costantemente vuol fare emergere lacapacità di ciascuno per sé, le proprie famiglie e il quartiere.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Ringrazia il Direttore e parla dell’importanza della formazione profes-sionale per l’inserimento nel mondo del lavoro e per la vita.

b. La Scuola della vita non finisce mai perché tanti abbiamo bisogno diessere persone migliori e discepoli di Gesù attenti e fedeli; anche ilPapa, il Vescovo, sono alunni alla scuola di Gesù e tutti dobbiamoimparare da Lui.

c. Augura a tutti che possano far tesoro della formazione che ricevono edell’insegnamento del Vangelo per divenire buoni cristiani e onesti cit-

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tadini, come Don Bosco voleva i suoi giovani.

d. Ricorda come in Sicilia e a Catania c’è una bella presenza della FamigliaSalesiana, dopo Torino e Roma. Catania ha una ricchezza salesianaunica e ciò fin dalle origini. Per tutti questa presenza è una benedizio-ne!

e. Rinnova il suo sostegno per risolvere il problema della FormazioneProfessionale e si impegna in seno alla Conferenza Episcopale Sicilianaa farsi tramite dei bisogni dei ragazzi e dei docenti.

f. Augura ai ragazzi di vivere bene il periodo di formazione in questascuola, di conservarne il ricordo e di valorizzare questo dono per la vitafutura e per dare un contributo alla crescita civile e ecclesiale dellanostra Città.

g. Ringrazia, infine, i ragazzi, i docenti, la Famiglia Salesiana.

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Ore 16.00

VISITA AL CENTRO MOBILI “DI MAURO”

Saluto del proprietario, signor Di Mauro

Eccellenza Reverendissima,

Quando ho ricevuto la notizia da parte del parroco della Sua presen-za nel nostro quartiere e in questa parrocchia per la Visita pastorale, sonorimasto molto contento; quando, poi, leggendo il programma, ho vistoche Sua Eccellenza veniva a visitare il nostro modesto negozio, sono statoben lieto nel sapere che il mio esercizio era stato incluso nella lista dellaSua visita.

La notizia, tanto gradita, mi ha messo in agitazione e mi sono adope-rato per preparare la dovuta accoglienza al Buon Pastore che va alla ricer-ca di tutti i suoi figli per portare e fare percepire l’amore di Dio Padre neiconfronti di tutti.

Ho voluto invitare, oltre ai collaboratori e ai dipendenti, gli amici piùvicini per farli partecipi e condividere con loro questa significativa espe-rienza. Insieme a loro porgo a Sua Eccellenza il più cordiale benvenuto.

Voglia gradire la nostra accoglienza e doni la Sua paterna benedizio-ne a noi e alle nostre famiglie.

Ore 18.00

INCONTRO CON I RAGAZZI DELL’ORATORIO

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

L’Arcivescovo parla della Madonna e di come il suo sguardo maternosi posi su tutti i presenti, così come guardava Gesù. Invita i ragazzi a cre-scere bene per dare alla Madonna la gioia di maturare, come Gesù, in età,sapienza e grazia.

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Spiega il significato di queste ultime tre parole e invita a pregare laMadonna, perché aiuti i presenti a crescere come Gesù. Augura a tutti diessere fedeli a questo impegno e a farlo concretamente.

Ore 18.30 - Parrocchia Santa Maria della Salette

ASSEMBLEA PASTORALE

Relazione Pastorale del Parroco

PARTE PRIMA: LA COMUNITÀ PARROCCHIALEDati logisticiLa parrocchia” Santa Maria della Salette” ha sede nel VI quartiere

denominato San Cristoforo, in via Santa Maria della Salette, 116 e fa partedella prima e ottava municipalità della città di Catania.

Tel/ fax 095.341520 - E-mail: [email protected]

StruttureLa chiesa dedicata alla Madonna della Salette è stata voluta e fatta

costruire dal Beato Cardinale Benedetto Giuseppe Dusmet nel 1872. Ilcardinale volle mettere sotto la protezione della Madonna la parte occi-dentale della città.

Il 9 marzo 1893 fu inaugurato il Nuovo Oratorio Festivo “LeoneXIII”. Settimanalmente vi si recavano un sacerdote, qualche chierico ealcuni giovani dalla vicina casa salesiana “San Filippo Neri” sita in viaTeatro Greco. In seguito l’oratorio rimase fiorente e fu gestito da zelantisacerdoti diocesani. Nel 1943 la Chiesa venne danneggiata dai bombarda-menti; Mons. Patanè ne affidò la ricostruzione ai Salesiani e donò loro ilterreno attiguo dove oggi sorge l’oratorio salesiano San Giovanni Bosco.

Nel 1949 la chiesa fu costituita parrocchia e come primo parroco funominato Don Stefano Nicoletti, SDB.

Accanto alla chiesa sorgono i locali dell’Opera salesiana, con ampiocortile, teatro, sale e saloni per le attività della parrocchia, dell’oratorio,della scuola e del Centro Professionale.

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PresbiteriIl parroco, don Vincenzo Andronaco, nato a Cesarò (ME) il 5 gen-

naio 1952 e nominato il 1 settembre 2008, è coadiuvato dai viceparrociSDB: Don Antonino Falzone, Don Vincenzo Lo Sardo e dall’incaricatodell’oratorio Don Luigi Calapaj; tutti e tre sono inseriti nel sistema delsostentamento del clero. Don Lo Sardo si occupa della zona di viaAcquicella Porto dove ogni domenica celebra l’Eucaristia e il sabato sera lacatechesi per i ragazzi in preparazione alla Messa di prima comunione. Ilparroco si avvale, inoltre, della collaborazione occasionale degli altri con-fratelli della comunità salesiana.

Partecipazione dei fedeli alle Celebrazioni EucaristicheIn data 23 novembre 2010 abbiamo chiesto ai Servizi Demografici

del Comune di Catania i dati dei residenti in parrocchia; ci è stato dettoche in parrocchia risiedono tremilaottocentocinquanta persone. Ritengoche sono di più, in quanto tanti hanno ricevuto la casa altrove ma di fattostanno nel territorio parrocchiale.

La partecipazione alla Messa domenicale e festiva non è alta, si aggi-ra a circa l’8% della popolazione. La Messa prefestiva è partecipata da per-sone adulte e anziane quasi tutte donne.

La domenica vi è una partecipazione comprensiva delle diverse fascedi età, con bambini, ragazzi, giovani, giovani coppie che accompagnano ifigli e famiglie e vi è una maggiore presenza di uomini.

La presenza alla Messa feriale è bassa, eccetto quando si celebrano ifunerali (circa sessantacinque l’anno) o circostanze particolari: tridui,novene, ricorrenze varie.

Durante il periodo estivo la percentuale dei partecipanti, sia allaMessa domenicale, sia alla Messa festiva si abbassa ulteriormente.

Orario delle Celebrazioni EucaristicheOra solare: Feriale ore 17.30

Festiva ore 8.0010.30 - 17.30

Ora legale: Feriale ore 18.30Festiva ore 8.00

11.30 - 18.30

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Organismi di PartecipazioneConsiglio Pastorale ParrocchialeIl Consiglio pastorale parrocchiale è stato costituito il 16 dicembre

1989, come risulta dai registri dei verbali, e fatta eccezione per qualcheanno, si è regolarmente incontrato per riflettere, studiare, programmare everificare la vita pastorale della parrocchia. Si incontra cinque - sei voltel’anno.

In preparazione alla Visita pastorale si è dato un calendario più fittodi incontri per organizzare la riflessione sul Questionario cercando dicoinvolgere i componenti dei gruppi, delle associazioni e delle varie realtàdi cui sono rappresentanti nel Consiglio pastorale parrocchiale.

Consiglio parrocchiale per gli affari economiciIl Consiglio per gli affari economici è stato costituito il 13 gennaio

1990, confronta il registro dei verbali ed è formato dal parroco che lo pre-siede, dell’economo della Casa salesiana e da due membri laici della par-rocchia, dei quali uno è il segretario del Consiglio pastorale parrocchiale.

S’incontra poche volte l’anno per approvare il bilancio, per gli inter-venti da fare sulle persone e sulla struttura e quando si verificano situazio-ni particolari da risolvere.

Anche l’attività economica del Comitato delle feste della Madonnadella Salette e di San Giuseppe è verificata e approvata dal Consiglio pasto-rale parrocchiale e dal Consiglio per gli affari economici.

Associazioni, movimenti, gruppiNell’ambito degli adulti sono presenti i seguenti gruppi:

• Circolo Operaio San Giuseppecon il ramo maschile e il ramo femminile, una volta molto fiorente eattivo, oggi ridotto a un numero relativamente esiguo e formato dapersone anziane. Il gruppo femminile ha un incontro di formazionesettimanale con l’assistente spirituale. Mentre il ramo maschile, cheha una sede stabile presso i locali dell’oratorio, frequenta giornalmen-te ed è seguito dall’assistente spirituale. In tutto, uomini e donne,sono circa settanta persone.

• Unione Ex-allievi di Don BoscoÈ formata da circa quarantacinque persone, alcuni residenti in par-

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rocchia, la maggior parte provenienti da varie parti della Città. Sono,per lo più, professionisti che hanno ricevuto alla Salette la loro for-mazione iniziale e che dopo tanti anni si sono ritrovati per continua-re, mediante gli incontri formativi, la loro crescita spirituale alla scuo-la di Don Bosco. Costituiscono una presenza preziosa perché sonomemoria storica di un passato che ancora oggi si fa presenza median-te la testimonianza e le tante iniziative a livello culturale a favore diquesto quartiere

• Associazione San Vincenzo de’ PaoliÈ formata da circa quindici persone che si occupano del servizioCaritas della parrocchia, mediante un centro di ascolto e l’assistenzaalle famiglie più bisognose. Periodicamente si incontrano con il par-roco per momenti di verifica dell’attività e per incontri di formazio-ne.

• Volontarie VincenzianeCollaborano con l’Associazione San Vincenzo per il servizio dellacarità. Sono solo in sei, seguono con assiduità le persone che assisto-no; per alcune di esse l’assistenza è permanente, viste le condizioniparticolarmente disagiate.Incontrano le persone nelle loro case, per cui l’assistenza è mirata eoculata. Significativo è anche il sostegno umano e cristiano.Mensilmente viene verificata e programmata la loro azione. Vienepure curata la loro formazione spirituale con riferimento al periodoliturgico.

• Gruppo liturgicoAnima, coordina e cura le celebrazioni liturgiche per una partecipa-zione piena ed attiva dell’assemblea; promuove i ministeri di fatto perla proclamazione della Parola, per il servizio all’altare, per il canto, perl’animazione musicale, per il decoro, la pulizia della chiesa e dellesuppellettili; vi partecipano quindici persone.

• Gruppo dei catechistiÈ formato da ventotto persone. La maggior parte di loro segue il cam-mino di completamento dell’iniziazione cristiana dei fanciulli e deiragazzi, alcuni il cammino di completamento dell’iniziazione degliadulti, altri un gruppo di Catecumeni. Si è provveduto, in questi annial ricambio inserendo, preparandoli, elementi più giovani; settima-

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nalmente viene curata la loro formazione attraverso la lectio Divina ocon incontri di programmazione, di verifica e di didattica. Sono pre-visti celebrazioni e ritiri periodici.

• Gruppo di Preghiera “Betania”È un gruppo che si incontra ogni giovedì mattina per la celebrazionedelle Lodi e per la lectio Divina della Parola della domenica successiva.

• Gruppo FesteSi impegna a preparare, d’intesa con il Consiglio pastorale parrocchia-le e il Consiglio per gli affari economici, le feste con le relative proces-sioni, la preparazione liturgica e quanto è necessario per la buona riu-scita delle feste, tenendo conto di principi: sicurezza e legalità. È com-posto da venti persone.Nell’ambito dell’oratorio oltre alle sale da giuoco e al cortile, apertitutti i giorni, sono presenti e curati i seguenti gruppi:

• Mini Savio Club si incontra ogni lunedì; è composto da quindiciragazzi.

• Savio Club fa attività di gruppo ogni martedì; ne fanno parte dodiciragazzi

• Gruppo dei Ministranti si incontra ogni mercoledì.• Gruppo Animatori per la formazione si incontra il lunedì e per la

catechesi il venerdì; sono quindici giovani.• Associazione PGS, per le attività sportive, comprende sei dirigenti e

venticinque atleti nel settore calcio.• Associazione CGS, per le attività culturali comprende venti adulti, la

Compagnia teatrale Don Bosco e il Gruppo Danza che è composto daquaranta bambine.Oltre alla formazione a livello locale, periodicamente i gruppi parteci-pano agli incontri regionali di formazione per le diverse fasce di età.

Comunità di Vita consacrataNel territorio parrocchiale è presente la comunità SdB, impegnata

nella parrocchia, nell’oratorio, nella Scuola, nella Formazione professiona-le, in tre cappellanie e sempre disponibile alla collaborazione anche con lealtre parrocchie.

Vi è anche presente un Istituto di Vita Secolare: Istituto Sant’AngelaMerici.

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Organizzazioni SocialiCentro di Ascolto organizzato dall’Associazione San Vincenzo De

Paoli. Centro di Aggregazione “Michele Magone” per ragazzi dai quindici

ai diciotto anni presso l’oratorio salesiano.

PARTE SECONDA: LA PASTORALE PARROCCHIALEPrimo obiettivoLa parrocchia luogo di accoglienza, di ascolto, di annunzio e di testimo-

nianza.In premessa bisogna evidenziare che per effetto delle nuove costruzio-

ni ubicate nella periferia della parrocchia il territorio risulta troppo estesoe i confini dovrebbero essere ridisegnati come è stato fatto rilevare in sededi Visita reale (15 dicembre 2010).

La mentalità di una parte degli abitanti della parrocchia è spessointrisa di indifferenza e ignoranza religiosa.

Il livello socio - culturale - economico della popolazione si presentadiversificato nelle varie zone del territorio: a nuclei familiari di ceto mediosi contrappongono famiglie emarginate, non solo a motivo della sub-cul-tura di base, ma anche perché economicamente impossibilitate a soddisfa-re spesso le esigenze primarie del vivere quotidiano. Questa situazione èantica; alcuni studiosi dicono che il quartiere di San Cristoforo è rimastoindietro di almeno cinquant’anni. Oggi, con la crisi globale che stiamovivendo, la situazione si è maggiormente aggravata. La presenza d’immi-grati è significativa. Esistono immigrati nordafricani, senegalesi e unnucleo di polacchi e rumeni, assistiti dalla conferenza San Vincenzo de’Paoli come Centro Ascolto e pacco viveri.

A parte l’aspetto assistenziale, gli immigrati non sono presenti in par-rocchia. Manca a tutt’oggi l’annuncio diretto del Vangelo.

Ai lontani risulta difficile annunciare il Vangelo dopo l’esperienzadelle C.E.B. (periodo del Giubileo) che non è riuscita a incidere sul nostroterritorio, per difficoltà dovute alla mancanza di preparazione degli anima-tori parrocchiali e anche alla diffidenza degli abitanti, dovuta a problemipratici, per esempio gli “arresti domiciliari” di componenti familiari. Diconseguenza una buona parte della pastorale della parrocchia è rivolta aquelli che vengono e a quanti si preparano a ricevere i sacramenti di com-pletamento dell’iniziazione cristiana, ragazzi e giovani adulti.

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Secondo obiettivoIl completamento dell’iniziazione cristiana dei fanciulli e itinerari di

vita cristianaLa comunità si ritrova attorno all’Eucarestia domenicale e la celebra-

zione del mattino vede la rilevante presenza dei ragazzi della catechesi. Laformazione dei catechisti è oggetto di particolare attenzione. Il primomomento formativo cui partecipano i catechisti è il ConvegnoCatechistico diocesano.

Per l’Anno pastorale 2010-2011 in linea con le indicazioni pastoralidella Diocesi in particolare per i gruppi strettamente connessi con la par-rocchia (catechisti, volontarie vincenziane, ministri straordinari, gruppo dipreghiera Betania) la formazione è particolarmente caratterizzata dalla lec-tio Divina. In riferimento alla conoscenza e allo studio delle tre NoteC.E.I. ci si riserva di poter approfondirle in seguito.

Relativamente alla catechesi per i ragazzi, il cammino è di tipo cate-cumenale, pur mantenendo per l’amministrazione dei sacramenti il crite-rio del doppio binario, tradizionale e catecumenale, di norma entrambi incinque anni. Il progetto catechistico parrocchiale è articolato da incontricatechistici, da momenti di preghiera, da momenti ricreativi, da momen-ti liturgici e celebrativi con scadenze temporali e consegne simboliche. Lacatechesi non si limita alla catechesi sacramentale, ma prevede che ognirealtà associativa abbia i propri momenti di crescita e di formazione. Laparrocchia salesiana prevede la partecipazione di alcuni gruppi agli itine-rari formativi regionali stratificati per fasce d’età e aperti alla scelta voca-zionale.

Terzo obiettivoDomenica, Pasqua settimanaleIl giorno del Signore - come fu definita la domenica fin dai tempi

apostolici (1) - ha avuto sempre, nella storia della Chiesa, una considera-zione privilegiata per la sua stretta connessione col nucleo stesso del miste-ro cristiano. La domenica infatti richiama, nella scansione settimanale deltempo, il giorno della risurrezione di Cristo. È la Pasqua della settimana,in cui si celebra la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, il compi-mento in lui della prima creazione, e l'inizio della «nuova creazione» (cfr.2Cor 5, 17). È il giorno dell’evocazione adorante e grata del primo gior-

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no del mondo, ed insieme la prefigurazione, nella speranza operosa,dell’«ultimo giorno», quando Cristo verrà nella gloria (cfr. At 1,11; 1Ts4,13-17) e saranno fatte «nuove tutte le cose» (cfr. Ap 21,5). Alla domeni-ca, pertanto, ben s’addice l’esclamazione del Salmista: «Questo è il giornoche ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso» (Sal 118 [117],24). Questo invito alla gioia, che la liturgia di Pasqua fa proprio, porta ilsegno dello stupore da cui furono investite le donne che avevano assistitoalla crocifissione di Cristo quando, recatesi al sepolcro «di buon mattino,il primo giorno dopo il sabato» (Mc 16,2), lo trovarono vuoto. È invito arivivere, in qualche modo, l’esperienza dei due discepoli di Emmaus, chesentirono «ardere il cuore nel petto» mentre il Risorto si affiancava a lorolungo il cammino, spiegando le Scritture e rivelandosi nello «spezzare ilpane» (cfr. Lc 24,32.35). È l’eco della gioia, prima esitante e poi travol-gente, che gli Apostoli provarono la sera di quello stesso giorno, quandofurono visitati da Gesù risorto e ricevettero il dono della sua pace e del suoSpirito (cfr. Gv 20,19-23).

La Celebrazione dell’Eucarestia domenicale da quanto si rileva dalnumero di partecipanti, circa l’8% degli abitanti della parrocchia non èconsiderata dalla maggior parte il cuore della domenica. Molti partecipa-no perché legati alla catechesi, per obbligo secondo uno stile preconcilia-re e solo alcuni sentono la partecipazione all’Eucarestia come vertice ditutta la vita parrocchiale, di conseguenza solo alcuni percepiscono ladomenica come giorno del Signore, della Chiesa e della famiglia. Sembrache la domenica sia diventata il giorno della visita e permanenza presso inuovi templi dell’era post-moderna i “centri commerciali”. Nonostante gliaspetti negativi sottolineati, la domenica per alcuni continua ad essere “Ilgiorno del Signore” ed essi partecipano volentieri a momenti formativicon ritiri incontri e confronti. La parrocchia grazie ai momenti formativiofferti alle varie realtà della stessa e dell’oratorio offre a tutti una parteci-pazione attiva alle celebrazioni valorizzando e sollecitando i ministeri difatto di lettore, cantore, salmista, suonatore, ministrante etc. Il tutto vienecoordinato dal parroco e dal gruppo liturgico.

Quarto obiettivoPastorale degli adulti: al servizio della fede delle personeLa parrocchia tramite le associazioni della stessa e dell’oratorio sale-

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siano ha un’attenzione particolare verso i giovani e gli adulti nella dimen-sione affettiva, lavorativa e ricreativa promuovendo la crescita degli stessiin tutte le dimensioni.

La parrocchia propone momenti di formazioni a chi si accosta alsacramento del matrimonio per mezzo di corsi che essendo strutturati diconcerto con le altre parrocchie del vicariato offrono la possibilità d’inse-rimento in qualsiasi periodo dell’anno.

L’equipe dei formatori propone ai fidanzati un cammino con conte-nuti di fede e contenuti diversificati tramite una equipe per un periodo ditre mesi. Anche per i giovani - adulti è previsto un itinerario che li portaal completamento dell’iniziazione cristiana.

La parrocchia per mezzo dell’Associazione San Vincenzo dei Paolioffre il servizio di un centro ascolto. Si ritiene opportuno crearne uno alivello vicariale.

Vengono preparate le giovani coppie che chiedono per i loro figli ilsacramento del Battesimo, tramite momenti di formazione personalizzati.

Per i genitori che chiedono per i loro ragazzi i sacramenti di comple-tamento dell’iniziazione cristiana, la parrocchia offre momenti di forma-zione atti a preparare le varie consegne previste dall’itinerario e che vengo-no date loro in apposite celebrazioni con loro preparate. Non manca l’at-tenzione per le famiglie in difficoltà e in particolare per chi vive momentidi particolare sofferenza morale o fisica con visite e momenti di dialogo.

Pur non essendoci una scuola di formazione alla politica, delegabile alivello vicariale o diocesano, i formatori dei gruppi e delle varie associazio-ni da quelle giovanili a quelle adulte offrono momenti di riflessioni sullaeducazione alla politica, responsabilità sociale partecipazione alla cosapubblica.

Quinto obiettivoDimensione popolare della Chiesa e parrocchia aperta al territorioLa parrocchia è inserita nella 1ª e 10ª municipalità (zona di confine

di Acquicella Porto).La parrocchia con l’annesso oratorio salesiano pur essendo collegata

con altri centri sociale dispone di un Circolo maschile e femminile SanGiuseppe in cui vengono promosse attività pastorali e ricreative, di unCGS (Circolo Giovanile Socioculturale) in cui vengono promosse attività

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di cinema, musica, teatro e multimedialità; di una PGS (PolisportivaGiovanile Salesiana) che raccoglie ragazzi e giovani per le attività sportivenel settore Calcio e Volley. Inoltre, l’oratorio, in collegamento con ilComune di Catania, porta avanti un Centro di Aggregazione per ragazzi egiovani denominato “Michele Magone”. La parrocchia è anche l’EnteCapofila di un Progetto finanziato dalla “Fondazione per il Sud” denomi-nato: “Progetto San Cristoforo. Un Quartiere da vivere. Viviamolo insie-me” che si prefigge di intervenire sul territorio costituendo una larga retequasi trenta enti per interventi specifici e diversificati a favore del quartie-re.

Le iniziative di carattere culturale e sociale sono in particolar modoportate avanti in collaborazione con l’Unione Ex-allievi che, nata allaSalette alla fine dell’anno 2003, svolge una preziosa attività sociale e cul-turale con iniziative annuali: Premio “Quartiere Vivo”, convegni e confe-renze su temi sociali e anche religiosi come il convegno tenutosi il 25 set-tembre 2010 in occasione del 22º anniversario della beatificazione delCardinale Dusmet su “Il Beato Dusmet e la Salette”.

Il senso di appartenenza e di identificazione nonostante la mobilita-zione e gli spostamenti delle persone per vari motivi (famiglia, residenza,lavoro) è evidenziato dalla partecipazione alle sue feste religiose e popola-ri: festa di Santa Maria della Salette (3ª domenica di settembre) e festa diSan Giuseppe.

Si mantiene un giusto equilibrio tra liturgia e pietà polare, mediantela collaborazione del Gruppo Liturgico e il Comitato Feste. Queste duefeste religiose dimostrano lo sforzo di continuare il carattere popolare pro-prio della Chiesa e di questa parrocchia. Anche la valorizzazione dei PiiEsercizi, Santo Rosario, Via Crucis ci permette una presenza di testimo-nianza e di preghiera nel territorio parrocchiale.

Il forte senso di appartenenza dei lontani è pure evidenziato dalla par-tecipazione al numero elevato di funerali celebrati durante l’anno nellaparrocchia e dalle varie ricorrenze che diventano occasione importante perl’annuncio e la catechesi.

La testimonianza e la promozione della carità è assicurata dallaConferenza San Vincenzo dei Paoli attraverso “il banco alimentare”, ilcentro ascolto e l’assistenza dei poveri a domicilio attraverso la preziosaattività di volontariato delle Volontarie Vincenziane. Particolarmente deli-

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cato è il servizio dei ministri straordinari che, settimanalmente, con lacomunione ai malati manifestano l’attenzione e la comunione della par-rocchia verso i sofferenti.

La comunicazione del Vangelo è attuata con un metodo tradizionaleanche in considerazione del livello popolare della parrocchia.

Sesto obiettivoPastorale integrata e Consiglio pastorale vicarialeDai Consigli pastorali tenutisi recentemente è stata evidenziata la

necessità che non è più possibile lavorare in maniera autonoma nelle par-rocchie del Vicariato e si stanno rivedendo alcune attività e modi di pro-cedere in maniera tale che ci sia uno stretto collegamento e coordinamen-to tra le parrocchie del Vicariato al fine di evitare delle sovrapposizioni einutili sprechi di risorse materiali e umane attraverso la realizzazione diattività comuni e modi condivisi.

È emerso che è possibile grazie al senso comunionale dei parroci delvicariato pensare alla realizzazione di una “pastorale integrata”, anche inconsiderazione che il territorio del II Vicariato risulta essere una zonaabbastanza omogenea per livello socio-culturale.

Certo tutto questo può avvenire anche con la valorizzazione e l’acco-glienza dei diversi carismi. Questa parrocchia è pervasa dallo SpiritoSalesiano, ma ciò costituisce una forza in più nell’attuazione degli orienta-menti e indicazioni pastorali della C.E.I. e del nostro Arcivescovo.

Esempi di comunione e collaborazione tra le parrocchie del Vicariatosono i momenti di preghiera e formazione vissuti insieme, come la ViaCrucis vicariale, la formazione dei fidanzati e la preparazione al sacramen-to del Matrimonio.

Le diverse realtà ecclesiali sono testimonianza di comunione e colla-borazione con possibilità di crescita in ordine all’evangelizzazione, allacatechesi e alla promozione sociale e culturale del Quartiere.

Settimo obiettivoComunità Ministeriale responsabile dell’annuncio del VangeloDa qualche anno è in atto un processo che tende a un coinvolgimen-

to dei parrocchiani al fine di suscitare nuovi protagonisti attraverso unavalorizzazione dei ministeri istituiti e di fatto, creando disponibilità per

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maggiori spazi di partecipazione.In riferimento alla catechesi c’è stato un ricambio generazionale al

fine di realizzare un nuovo modo di fare catechesi meno scolastico e piùaccogliente e associativo.

I vari ministeri di fatto sono svolti da soggetti diversi e si tenta, nono-stante le comprensibili difficoltà, ad allargare il cerchi dei collaboratori.

L’unità del presbiterio che in concreto si attua nel Vicariato è eviden-ziata dalla disponibilità all’aiuto reciproco, anche per le celebrazioni e inparticolare la Salette, in quanto comunità di presbiteri religiosi SDB, risul-ta disponibile per l’aiuto nelle varie parrocchie del Vicariato.

Si evidenzia anche la presenza all’interno della parrocchia di due cor-sisti del Diaconato Permanente.

In relazione al dilagante “analfabetismo” religioso i parroci delVicariato con una pastorale integrata e con una maggiore formazione deilaici anche con momenti formativi vicariali tentano di arginare questofenomeno in una società sempre più secolarizzata.

Il Consiglio pastorale parrocchiale e il Consiglio degli affari economi-ci rappresenta il tentativo migliore per favorire il coinvolgimento, la par-tecipazione, la corresponsabilità e la comunione dove si progettano e siverificano le azioni pastorali. La condivisione delle problematiche di ordi-ne economico caratterizzata da principi di legalità e trasparenza contribui-scono a coinvolgere maggiormente i fedeli nel senso di appartenenza allacomunità parrocchiale.

Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Viene sottolineato che gli operatori pastorali sono stati invitati a par-tecipare a questo incontro anche se non sono presenti tutti. Si cerca di cre-scere nella comunione sia nella parrocchia che nel Vicariato. Non vienepresentata una parrocchia “diversa”, ma quella che è nella realtà di tutti igiorni. Il lavoro preparatorio per la Visita è stato proficuo per verificare larealtà parrocchiale e rilanciare.

Un catechista afferma il significativo livello di formazione e crescitaspirituale grazie anche alla lectio Divina. Aggiunge che non sempre è faci-

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le lavorare con i ragazzi ma che bisogna avere fiducia e speranza.Viene presentato il problema degli anziani del quartiere, che avrebbe-

ro bisogno di un centro d’incontro, l’unione Ex-allievi, una realtà checerca di aiutare i giovani del quartiere così come da ragazzi sono stati aiu-tati.

Un ministro straordinario della Comunione presenta la sua testimo-nianza di impegno e di gratitudine per quanto vive attraverso questo ser-vizio.

Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Vorrei anzitutto ringraziare il Signore per la bella esperienza che stiamovivendo. A più riprese, nei giorni scorsi, ho sottolineato l’immensa gra-titudine da rivolgere al Signore perché ha condotto la Chiesa in questiultimi decenni attraverso il grande dono del Concilio Vaticano II.Dobbiamo saper cogliere queste realtà nuove e belle.

b. Questo incontro appartiene alle cose belle che sono maturate ultima-mente: dobbiamo fare in modo di renderle particolarmente benefichenella Chiesa. Dalle attività degli organismi di partecipazione, come ilConsiglio pastorale parrocchiale, il Consiglio per gli affari economici,sono venuti fuori valori come la comunione, la collaborazione, la cor-responsabilità.

c. Questi valori non esistono in astratto, sono incarnati da persone chevogliono crescere nella comunione, che collaborano, che vogliono sem-pre più esercitare questa corresponsabilità. Questa è la strada che oggiil Signore apre, e noi viviamo la responsabilità di seguire questi fortiorientamenti.

d. Ringrazio Don Enzo per la relazione che ci ha presentato. Essa ci hapermesso di conoscere in maniera organica tutta la bella realtà dellaparrocchia Santa Maria della Salette. Anche questo è un elementomolto bello da coltivare sempre più: la conoscenza del territorio e dellepersone.

e. Questa è una parrocchia “fortunata” perché c’è tutto quello che la pre-

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senza, la tradizione, lo stile, l’operosità dei padri Salesiani hanno testi-moniato e testimoniano ancora. Ci siete voi, Orsoline e tante personeche fate parte di gruppi, di associazioni e che vi impegnate instancabil-mente nella pastorale parrocchiale. Posso dirvi che questa non è unaparrocchia particolarmente disagiata. È vero che anche qui esistono ledifficoltà comuni a tutto il territorio, ma qui potete contare sulla pre-senza dei Salesiani, che costituisce certamente un valore, un carisma,un dono del Signore.

f. Si è accennato alla necessità dei rapporti con le parrocchie vicine, conil Vicariato, con gli Uffici diocesani: è quanto dobbiamo fare in manie-ra particolare nel tempo del Dopo Visita. La preparazione ha avutosoprattutto un carattere parrocchiale e questa relazione ne rappresentail frutto. Ogni parrocchia si presenta nella verità, per lodare il Signoree per rinnovare l’impegno ad andare avanti più uniti. Il II Vicariatoanche per questo mi pare che possa definirsi in tal senso alquanto “for-tunato”: ho intravisto nei sacerdoti questa gioia di lavorare insieme el’impegno di aumentare la comunione e la collaborazione. È un aspet-to su cui dobbiamo particolarmente scommetterci, facendo in modoche anche gli Uffici di Curia possano impegnarsi qui nel territorio.

g. Nella fase che adesso segue bisogna incrementare la comunione perprogettare insieme. A più riprese si è accennato anche all’opportunitàdi un centro di ascolto a livello vicariale per questo tipo di attenzioneal sociale, alle emergenze, alla difficoltà che tante famiglie oggi, pur-troppo, vivono.

h. Abbiamo la consapevolezza che alcune cose riguardano la comunitàparrocchiale, altre il Vicariato, altre ancora chiedono l’intervento alivello diocesano. Se noi facciamo funzionare questi cerchi concentriciviviamo veramente la bella realtà della Chiesa: cerchi concentrici al cuicentro esiste Gesù Cristo, c’è l'Eucaristia e il Vangelo. Dobbiamo farein modo che questa dimensione spirituale sia assicurata, altrimentirischiamo di smembrarci, di correre ognuno per i fatti propri.

i. Dobbiamo valorizzare le tante buone occasioni che la pastorale ordina-ria ci offre per evangelizzare. Ad esempio: i funerali permettono diannunziare Cristo risorto e la speranza che riponiamo in Lui. Si tratta,

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allora, di essere una comunità che nella vita ordinaria si sforza di testi-moniare il Signore risorto.

j. I primi cristiani non avevano chiese, non avevano tutte le possibilità dicui oggi noi disponiamo. Vivevano in ambienti più problematici deinostri, però ebbero il merito di far sorgere la domanda “ma questi per-ché vivono così?”. Oggi la vera difficoltà consiste nel fatto che si è atte-nuato il valore della testimonianza. I tempi più belli della Chiesa sonoquelli in cui in essa abbondano persone con la risorsa della testimo-nianza personale, dell’alta qualità del loro amore al Signore, e così rie-scono ad evangelizzare in modo profondo ed autentico.

k. Nella Preghiera della Visita pastorale chiediamo al Signore di vivere laVisita e anche il Dopo Visita, pienamente disponibili all’azione delloSpirito Santo che ci spinge a più grande comunione, a più fervida testi-monianza evangelica, a continuo impegno per rendere sempre più mis-sionario il volto della nostra Chiesa. È l'augurio che formulo per que-sta carissima comunità. È questo l'impegno che ci ha caratterizzato neigiorni della Visita pastorale e che con l'aiuto del Signore ci accompa-gnerà anche dopo. Auguri a tutti.

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lettera

conclusiva

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Carissimo Don Vincenzo,

Con grande gioia ti indirizzo questa lettera che spero verrà incontroanche all’attesa tua e delle persone che più direttamente hanno collabora-to per la buona riuscita della Visita pastorale in codesta parrocchia SantaMaria della Salette.

1. Scrivo la presente certamente per adempiere quanto suggerisce ilDirettorio per il Ministero pastorale dei Vescovi circa la conclusione dellaVisita (nº 225), ma, soprattutto, per cogliere la possibilità di rivivere conte e con l’intera comunità parrocchiale il tempo indimenticabile che ilSignore ci ha dato la grazia di trascorrere insieme nei giorni 20 - 25 marzo2011.

La presente va letta alla luce della parte dedicata alla Visita pastoralenell’omelia della Messa Crismale del 21 aprile u.s. (cfr. allegati)2 in cui hofornito alcune indicazioni di fondo sul tempo di grazia che stiamo viven-do. Con questa lettera desidero anche collegarmi alla CelebrazioneEucaristica svoltasi venerdì 25 marzo in codesta parrocchia, con la qualeabbiamo innalzato il nostro ringraziamento al Signore a conclusione dellaVisita pastorale nel II Vicariato.

A più riprese ho rinnovato i sentimenti di gratitudine al Signore allo-ra sgorgati dal nostro cuore. Sono sicuro che lo stesso avete fatto tu e lepersone che hanno sperimentato la vera natura della Visita pastorale: donodel Padre per la nostra Chiesa.

2. Il succitato numero 225 del Direttorio suggerisce, fra l’altro, alVescovo di ricordare la visita svolta nella parrocchia, di apprezzare gliimpegni pastorali in atto e di stabilire alcuni punti per un cammino comu-nitario più impegnato.

Di seguito, perciò, accennerò alla preparazione e allo svolgimentodella Visita in codesta parrocchia e sottolineerò l’urgenza dell’impegnoaffinché il fervore suscitato dall’evento non si affievolisca e, soprattutto,affinché i buoni propositi formulati nei vari incontri siano adesso attuaticon l’aiuto del Signore.

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2 Per il testo dell’omelia cfr. pag. 109.

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3. Dalla documentazione consegnata in Segreteria risulta evidente,carissimo Don Vincenzo, l’impegno con cui hai preparato la comunità avivere la Visita pastorale.

Desidero sottolineare, in particolare, come i gruppi presenti in par-rocchia, ed anche l’Opera Salesiana San Giovanni Bosco, sono stati coin-volti nell’esame del Questionario.

Nel messaggio con cui introduci il calendario della Visita pastoralehai scritto fra l’altro: «Il nostro Pastore, interagendo con noi e con iConsigli di partecipazione, ci aiuterà, mediante il necessario discernimen-to, a dare un nuovo impulso di vita spirituale per giungere ad operare unarinnovata conversione pastorale».

4. Nei giorni trascorsi con voi ho cercato di realizzare questo bel pro-gramma.

a) Abbiamo iniziato il 20 marzo con la Celebrazione Eucaristica dellaseconda domenica di Quaresima (Gn 12,1-4a; Sal 32; 2Tm 1,8b-10;Mt 17,1-9). Grazie ancora, carissimo Don Enzo, per le affettuose esapienti parole di accoglienza.La numerosa presenza e l’attenta partecipazione di tanti ragazzi eragazze che completano l’itinerario di iniziazione cristiana hanno resoparticolarmente gioiosa la celebrazione. Mi sono sentito come SanGiovanni Bosco in mezzo ai suoi giovani e così ho potuto anche dia-logare con loro durante l’omelia.Lo stesso clima di familiarità ha caratterizzato l’incontro che è segui-to alla Santa Messa.Le strutture di cui la parrocchia dispone facilitano l’efficace organiz-zazione della catechesi arricchita dalle attività oratoriali offerte airagazzi.Sono stato veramente felice di dialogare con i ragazzi e, profittandodella concomitanza della Giornata diocesana per il Seminario, hopotuto anche testimoniare circa il cammino formativo che mi ha por-tato al ministero.Con tutto il cuore formulo l’augurio che, anche attraverso tali incon-tri, possano sorgere altre generose risposte al Signore che non si stan-ca di chiamare al ministero sacerdotale, compreso quello che con

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tanta generosità i Salesiani svolgono qui a Catania e in altri territoridell’Arcidiocesi.

b) La riunione del Consiglio pastorale parrocchiale che si è svolta nelpomeriggio della stessa domenica ci ha permesso di attivare la intera-zione da te auspicata. Abbiamo esercitato il discernimento comunita-rio che ci ha consentito di valorizzare la luce della Parola ascoltatadurante la Messa del mattino per una sapiente lettura delle condizio-ni in cui vive ed opera la parrocchia. Ho ascoltato con attenzione edho partecipato al dialogo che mi ha molto arricchito.La parrocchia dispone di tante persone già esperte nei vari settoridelle normali attività e di quelle che sono frutto dello spirito e dellostile salesiano. Sono risorse da valorizzare maggiormente anche alivello di Vicariato, tenendo conto che qualche parrocchia vicina sitrova in condizioni più disagiate.

c) L’incontro con il Consiglio per gli affari economici (lunedì 21 marzo)mi ha permesso di verificare gli apprezzamenti formulati daiConvisitatori e di esaminare alcuni suggerimenti da essi avanzati.Incoraggio a proseguire con i criteri di trasparenza per la gestioneamministrativa della parrocchia e con quelli di sicurezza, della legali-tà e del risparmio per quanto riguarda le feste religiose.

d) Conserverò sempre un bel ricordo della mattinata del martedì 22marzo dedicata alla visita alle Scuole Andrea Doria, Cesare Battisti ealla vostra Scuola Professionale.Ho trovato una cordiale accoglienza e tutto si è svolto in modo spon-taneo ed impeccabile. Era evidente il generoso impegno profuso datutti per l’organizzazione degli incontri.Come accaduto in altre scuole, il dialogo con gli alunni ha costituitoil qualificante momento centrale. Mi ha dato tanta gioia poter legarele vicende della mia vita a persone ed eventi civili ed ecclesiali di gran-de spessore.Mi pare che in tutte le manifestazioni del nostro impegno educativo,e particolarmente a quello legato alla “vita buona del Vangelo”, debbaessere sempre curato l’aggancio al Signore e a tutte le persone e glieventi che ci parlano di Lui e ci aiutano a vederLo presente nellanostra vita.

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L’incontro con i giovani della vostra Scuola Professionale mi ha per-messo di sottolineare ancora una volta quanto sia preziosa l’operaeducativa della Famiglia Salesiana. Suscita, perciò, meraviglia la scar-sa attenzione degli Enti regionali verso una tale attività così beneficaper la buona crescita di tanti ragazzi e così determinante anche perridurre la disoccupazione giovanile. Per ciò che mi riguarda, conti-nuerò ad essere quanto più possibile vicino agli alunni e ai docenti deicorsi professionali che con tanti sacrifici voi attivate.

e) Giovedì 24 marzo, dopo l’interessante visita ad alcuni esercizi com-merciali e il gioioso incontro con i ragazzi dell’oratorio, si è svoltal’Assemblea pastorale.Grazie ancora, carissimo Don Enzo, per la relazione che hai presen-tato dopo averla preparata coinvolgendo ampiamente tante personedisponibili.Essa ha fornito una visione ampia della comunità parrocchiale nellasua ricca articolazione di presenza salesiana, di associazioni e gruppi.È ben comprensibile il rilievo assegnato alle attività dell’oratorio.L’uso intelligente del Questionario ha permesso di descrivere informa organica la pastorale parrocchiale.Ti esorto ad utilizzare il meglio possibile questa parte della Relazioneanche nel tempo del Dopo Visita. Ci cono tanti aspetti positivi su cuiinsistere; ci sono anche prospettive che possono diventare mete daraggiungere con l’aiuto che il Signore assicura a quanti lavorano nelSuo nome.

f ) Nella lettera che il Vicario generale ti ha indirizzato dopo la Visitareale, si fa espresso riferimento all’estensione del territorio parroc-chiale. Ne abbiamo anche brevemente accennato in privato.Ti chiedo di riprendere insieme al Vicario foraneo il suggerimento diuna eventuale modifica di confine con la vicina parrocchia “BeataMaria Vergine Assunta in cielo alla Plaia”. Nel valutare questa possi-bilità, tuttavia, non deve essere tralasciato il fatto che mentre nell’al-tra parrocchia il parroco non dispone di viceparroco, voi salesianipotete assicurare una presenza più numerosa. Incontratevi, i due par-roci, con il Vicario foraneo e successivamente comunicatemi le con-clusioni raggiunte di comune accordo.

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5. Desidero incoraggiare te e la comunità parrocchiale Santa Mariadella Salette a vivere l’altrettanto importante tempo del Dopo Visita.

Esso, come il periodo di preparazione, deve essere espressione di pro-fonda comunione vissuta fra le parrocchie del Vicariato e testimoniata dal-l’applicazione di modalità comuni e condivise.

Tali modalità consistono anzitutto nella prosecuzione della preghieraper la Visita pastorale e dell’esercizio della lectio Divina, come pure nelcostante impegno a valorizzare bene lo specifico servizio che gli organismidi partecipazione devono abitualmente esercitare. Non sia trascurata lasignificativa esperienza dell’Assemblea parrocchiale.

Un’altra modalità da vivere in comune è costituita dall’impegno perqualificare meglio, a livello vicariale, la formazione degli operatori pasto-rali delle singole parrocchie. Essa comprenderà alcuni incontri base cuiseguiranno altri specifici nei singoli ambiti dove già sono in corso collau-date esperienze animate da alcuni Uffici diocesani.

Altro settore in cui devono distinguersi le parrocchie già visitate con-siste nell’attuazione dell’obiettivo per l’Anno pastorale che indico in occa-sione del pellegrinaggio diocesano a Mompileri.

Rientrano tra tali modalità anche i compiti affidati rispettivamente alVicario episcopale per la pastorale, Don Pietro Longo, e a Don VincenzoBranchina.

a) La parrocchia Santa Lucia al Fortino, che ha già sperimentato la ric-chezza di questo dono, si distinguerà nella prosecuzione della pre-ghiera affinché tutte le altre parrocchie dell’Arcidiocesi possano pre-pararsi alla Visita pastorale, viverla e farla fruttificare doverosamente.Sono sicuro che sarà tua premura continuare a far pregare la comu-nità fino alla conclusione della Visita pastorale nella nostraArcidiocesi.

b) Sarai contattato dai Confratelli Pietro Longo e Vincenzo Branchinaper quanto di loro rispettiva competenza. Con Padre Vincenzo esaminerai le Lettere del Vicario generale e delVicario episcopale per l’amministrazione già in tuo possesso, curan-do, con il coinvolgimento del Consiglio per gli affari economici, ognipossibile attuazione dei loro suggerimenti e delle loro disposizioni. Di

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quanto sarà fatto al riguardo, si dia notizia ai competenti Uffici diCuria con comunicazione scritta che sarà conservata anche negliarchivi parrocchiali.Con Don Pietro, anzitutto privatamente e successivamente in riunio-ni di Consiglio pastorale, tratterai con la dovuta attenzione quantoevidenziato nella Relazione da te letta durante l’Assemblea pastoraleparrocchiale, come pure quanto emerso nei vari incontri svoltisidurante la Visita in codesta parrocchia.A tale scopo può essere di qualche utilità l’unita documentazione checomprende la sintesi di qualche mio intervento e l’indicazione di spe-cifici punti da attenzionare nella vita della parrocchia.Il Vicario foraneo sarà tenuto al corrente da parte del Vicario episco-pale per la pastorale circa i passi che intraprende e collaborerà nelmodo che gli sarà possibile.Da parte mia seguirò l’attività del Dopo Visita accompagnandola conla costante preghiera e con i migliori auspici per la sua migliore riu-scita.

6. Prima di concludere desidero esprimere la più viva riconoscenzaper l’affetto con cui sono stato da tutti ed ovunque accolto. È stato belloscambiarci sentimenti di fraternità e di gioia nel Signore.

7. Sono sicuro, carissimo Don Enzo, che, pensando alla Visita pasto-rale nella parrocchia Santa Maria della Salette, insieme e per tanti motivipossiamo ripetere le belle espressioni dell’apostolo Paolo:

«A Colui che in tutto ha potere di fare molto di più di quanto pos-siamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui lagloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli deisecoli! Amen» (Ef 3,20-21).

Questa condivisione di lode al Signore sostenga e qualifichi l’impe-gno che ci unisce nella carità pastorale nei riguardi dell’intera comunitàdiocesana che il Signore mi ha affidato, ed in particolare della parrocchia

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Santa Maria della Salette che ti vede entusiasta e generoso “pastore pro-prio”.

Ti benedico con affetto paterno e con te benedico i fratelli e le sorel-le che ami e servi nel nome del Signore.

Catania, 28 ottobre 2011

✠ SALVATORE GRISTINA

Prot. N. 1712/U - 194

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PUNTI DA ATTENZIONARENELLA VITA DELLA PARROCCHIA

• Puntare sulla formazione degli operatori pastorali alla lucedella Parola di Dio, favorendo principalmente momenti di lec-tio Divina.

• Continuare nell’esperienza della domenica come giorno in cuifanciulli, genitori ed operatori pastorali incontrino il Signorenel sacramento dell’Eucaristia.

• Attenzionare particolarmente la cura delle persone ammalate,risorsa straordinaria per la Chiesa, cercando di coinvolgere igiovani. Aiutare, con l’aiuto dei Ministri straordinari dellaComunione o di altri operatori pastorali, quanti soffrono asentirsi sempre più parti integranti della comunità.

• Intensificare la collaborazione pastorale con le parrocchie vici-ne mediante collegamento di operatori pastorali, non esclu-dendo, se necessario, di mettere a disposizione delle altrecomunità i tanti bei locali di cui la parrocchia è dotata.

• Insieme al Vicario foraneo valutare la possibilità di una revi-sione dei confini parrocchiali, come peraltro suggerito a con-clusione della Visita reale.

• Insistere nella bella esperienza di Vicariato facendo tutto ilpossibile per promuovere una pastorale integrata.

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CAPITOLO IX

Incontri Vicarialial

II Vicariato

Sacro Cuore di Gesù al Fortino - San Cristoforo alle SciareSan Giuseppe La Rena - B.V.M. Assunta in cielo alla Plaia

Santa Lucia al Fortino - Santi Angeli CustodiNostra Signora di Nazareth - Santa Maria della Salette

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Fase

preparatoria

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Lettera di convocazione

Ai Rev. di Confratelli Presbiteri

Oggetto: incontro di Vicariato

Martedì 12 ottobre p.v., alle ore 10.30, presso l’hotel “Il GelsoBianco” si terrà l’incontro dei presbiteri del Vicariato.

Dopo la celebrazione dell’ora media si discuterà del seguente ordinedel giorno:

1. nomina del presbitero come membro di segreteria per la Visita pasto-rale nel nostro Vicariato;

2. presentazione del “Questionario per la Visita pastorale” (Sac. PietroLongo, Vicario per la pastorale);

3. varie ed eventuali.

La conclusione dei lavori è prevista dopo il pranzo.Fraterni saluti.

Catania, 8 ottobre 2010

SAC. VINCENZO BRANCHINA

Vicario foraneo

Fase preparatoria

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Lettera di convocazione

Ai Rev.di Confratelli PresbiteriAi Religiosi e alle Religiose

Ai membri del Consiglio pastorale vicarialeAi membri dei Consigli pastorali parrocchiali e degli affari economici

Alle Confraternite aventi sede nel II VicariatoAi rappresentanti delle Associazioni laicali e movimenti e

Nuove Comunità che operano nel II Vicariato

Oggetto: consegna del Questionario pastorale

Come è noto, giovedì 7 ottobre u.s., il nostro Arcivescovo ha comu-nicato che, mercoledì 20 ottobre p.v., presso la parrocchia Santa Mariadella Salette, alle ore 19.00, desidera consegnare ai parroci e ai segretari deiConsigli pastorali parrocchiali e del Consiglio pastorale vicariale il“Questionario pastorale”. Esso sarà uno strumento da valorizzare nellapreparazione della Visita pastorale in quanto offrirà l’occasione, attraversoun discernimento comunitario, per comprendere e descrivere lo statoattuale delle nostre comunità (cfr. Direttorio per la Visita pastorale. Letteradell’Arcivescovo, 9, d), così da fornire al nostro Pastore quegli elementinecessari perché possa Egli svolgere al meglio la sua missione e la SuaVisita possa portare abbondanza di frutti spirituali per la nostra Chiesa diCatania (cfr. Preghiera per la Visita pastorale).

Per questo invito tutti i parroci e le persone in indirizzo a sollecitareche nessuno manchi a questo evento di grazia per le nostre singole parroc-chie e per l’intero Vicariato.

Fraterni saluti in Cristo nostro Signore.

Catania, 8 ottobre 2010SAC. VINCENZO BRANCHINA

Vicario foraneo

Fase preparatoria

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Ore 10.30 - Hotel “Il Gelso Bianco, 12 ottobre 2010

INCONTRO DEI PRESBITERI DEL II VICARIATO

Verbale dell’incontro

Martedì 12 ottobre 2010, alle ore 10.30, presso l’hotel “Il GelsoBianco”, si è svolto l’incontro dei presbiteri del II Vicariato con il seguen-te ordine del giorno:

1. nomina del presbitero come membro di segreteria per la Visita pasto-rale nel nostro Vicariato;

2. presentazione del “Questionario per la Visita pastorale” (Sac. PietroLongo, Vicario per la pastorale);

3. varie ed eventuali.Sono presenti tutti i parroci delle otto parrocchie, eccetto Cammilleri

Salvatore (parroco alla Beata Maria Vergine Assunta in cielo alla Plaia).Inoltre sono presenti: Mapela Moses Alex, vicario parrocchiale alla BeataMaria Vergine Assunta in cielo alla Plaia, Coppone Filadelfio, rettore chie-sa Crocifisso Maiorana, Ucciardo Antonio, cappellano all’AereoportoInternazionale Fontanarossa, Balsamo Rosario, studente di VI anno delSeminario, che svolge attività pastorale presso la parrocchia Santi AngeliCustodi, Longo Pietro, Vicario per la pastorale.

Dopo la celebrazione dell’ora media si discute il:Punto 1 all’o.d.g.Tutti i presenti sono concordi nell’indicare il sottoscritto (Branchina

Vincenzo) come membro di segreteria per la Visita pastorale nel IIVicariato.

Punto 2 all’o.d.g.Il Sac. Pietro Longo, Vicario per la pastorale, nel presentare il

“Questionario pastorale”, si sofferma a descrivere la seconda parte. Eglimostra con degli esempi come le domande, che fanno da stimolo per ladiscussione sui sette obiettivi, dall’introduzione alla Nota pastorale dellaC.E.I. Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, sonotutte trattate nella nota stessa. Constata che noi presbiteri dovremmo giàconoscere bene il suddetto documento, considerato che l’Arcivescovo ce

Fase preparatoria

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ne ha fatto dono durante gli incontri personali svolti nell’Anno sacerdota-le.

Il sottoscritto ha sottolineato ciò che l’Arcivescovo scrive nella sua“lettera alla Comunità diocesana”, e precisamente: i questionari (quellopastorale e quello per la Visita reale) siano trattati con libertà e con gran-de responsabilità così da fornirgli quegli elementi necessari perché possaEgli svolgere al meglio la Sua missione nel visitare le nostre parrocchie.Inoltre, come emerge dalla stessa lettera, i questionari offriranno l’occasio-ne per esercitare il discernimento comunitario, verificando il camminosvolto in questi anni dalle nostre comunità parrocchiali, in maniera parti-colare sulla lectio Divina, sul funzionamento degli organismi di partecipa-zione e sulla formazione degli operatori pastorali. Per questo bisogna coin-volgere al massimo i vari Consigli pastorali parrocchiali e il nascenteConsiglio pastorale vicariale. Il Sac. Duilio Melissa fa presente che ha giàorganizzato nella sua parrocchia delle Assemblee pastorali per il mese diottobre. I parroci, dopo il dialogo, hanno concordato di incontrarsi contutto il Consiglio pastorale vicariale alla fine di novembre, dopo varie riu-nioni da fare nelle singole parrocchie con i Consigli pastorali, in modo chepossano emergere le proposte da fare all’Arcivescovo. Il sottoscritto, infi-ne, ha raccomandato di fare i verbali dei singoli incontri che si svolgeran-no in parrocchia, in modo da poter conservare la documentazione.

Punto 3 all’o.d.g.Al Vicario per la pastorale sono stati indicati come membri del

Consiglio pastorale diocesano il Sac. Filippo Gismondo e il signorGaetano Ponte (segretario del Consiglio pastorale vicariale). I parroci, infi-ne, hanno concordato un calendario sia per i “corsi di Confermazione” pergli adulti sia per i “corsi matrimoniali” da svolgere in Vicariato.

L’incontro si è concluso con il pranzo consumato nello stesso alber-go.

Catania, 13 ottobre 2010SAC. VINCENZO BRANCHINA

Vicario foraneo

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Ore 19.00 - Parrocchia Santa Maria della Salette, 20 ottobre 2010

CONSEGNA DEL QUESTIONARIO PASTORALE

Saluto iniziale del Vicario Foraneo

Eccellenza Reverendissima,

Mi permetta di rivolgerLe, a nome dei presbiteri del II Vicariato, unsaluto che traggo da 1Sam 16,4-5. Sono le parole che gli anziani diBetlemme (presbitero significa anziano) rivolsero a Samuele quando sucomando del Signore andò in quella città per ungere Davide come futurore. Così dice il testo sacro:

«Gli anziani vennero incontro trepidanti e gli chiesero: “È di buonaugurio la tua venuta?” Rispose (il profeta): “È di buon augurio. Sonovenuto per sacrificare al Signore. Provvedete a purificarvi, poi venite conme al sacrificio”. Fece purificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacri-ficio».

Con grande gioia noi presbiteri, membri dei Consigli pastorali par-rocchiali e del Consiglio pastorale vicariale, dei Consigli per gli affari eco-nomici e rappresentanti delle otto parrocchie presenti nel territorio del IIVicariato, Le diamo il benvenuto, certi che la Sua venuta è di buon augu-rio.

È naturale avere un po’ di trepidazione per la Visita imminente, maci sono di consolazione le parole da Lei pronunciate in Cattedrale duran-te l’omelia del 7 ottobre u.s. «Il pastorale mi accompagnerà come segnospeciale durante la Visita […]. Mi presenterò con questo segno di viaggioperché fratello nel pellegrinaggio che la Chiesa compie, sotto la guidadello Spirito Santo, verso la meta eterna. Nel cammino non mancherannomomenti di stanchezza: il bastone sarà sostegno per me e, con amore fra-terno e paterno, lo offrirò a tutti. Condivideremo gioie e speranze, tristez-ze e angosce: saremo sempre più Chiesa che riceve e diffonde l’amore, lamisericordia e la tenerezza che il Buon Pastore ha per noi e per tutta l’uma-nità».

Eccellenza, mi piace leggere la Visita pastorale che Lei si prepara a

Fase preparatoria

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svolgere nel nostro Vicariato alla luce del brano della Scrittura sopra cita-to. Samuele, dopo avere rassicurato gli anziani che la sua visita era di buonaugurio, dichiara loro che era andato per sacrificare al Signore. Come nonvedere in esso la prefigurazione dell’unico vero sacrificio gradito a Dio cheè quello compiuto dal suo Figlio Gesù Cristo. È Lui che «ha amato laChiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola permezzo del lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsicomparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga oalcunché di simile, ma santa e immacolata» (Ef 5,26-27). Di questo sacri-ficio noi ne facciamo memoria in ogni Celebrazione Eucaristica. FareEucaristia sappiamo che significa esprimere il nostro ringraziamento alSignore e Lei, Eccellenza, più volte ha ribadito che la Visita pastorale «rap-presenta anzitutto una bella occasione per lodare e ringraziare il Signoreper il bene realizzato ed esistente nella nostra vita personale e comunita-ria”. Samuele, infine, invita gli anziani, Iesse e i suoi figli, a purificarsi per-ché possano partecipare con lui al sacrificio.

Il Questionario che stasera ufficialmente consegnerà alle nostre par-rocchie, insieme al questionario per la Visita reale che noi parroci abbia-mo ricevuto questa mattina, sono sicuro che diventeranno l’occasionequanto mai opportuna per l’esercizio del discernimento personale e comu-nitario, così da stimolarci ad una conversione, anch’essa personale e comu-nitaria. Fin d’ora Le assicuriamo che faremo questo lavoro con serietà,coinvolgendo al massimo gli organismi di partecipazione e l’intera comu-nità, così da offrirLe quegli elementi necessari perché possa svolgere almeglio la sua missione di Pastore di questa Chiesa, «ammonendoci, rim-proverandoci» (se è necessario) «ed esortandoci con ogni magnanimità edottrina» (2Tm 4,2).

Alla fine dell’incontro Samuele «unse Davide in mezzo ai suoi fratel-li, e lo Spirito del Signore irruppe su di lui» (1Sam 16,13).

Il Signore che è fedele e mantiene le sue promesse, La aiuterà nel suoministero; noi lo accompagneremo con la preghiera (che sicuramente tor-nerà a nostro vantaggio). Siamo certi che alla fine della sua Visita saremofortificati dallo Spirito perché le nostre comunità acquistino nuovo slan-cio apostolico.

Grazie Eccellenza per la sua presenza, e ancora una volta Le rivolgia-mo il nostro benvenuto: BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL

SIGNORE.

Fase preparatoria

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Celebrazione dei Vespri

Recita dei salmi con iniziale spiegazione sintonizzata all’evento dellaVisita pastorale.Lettura Breve: At 15,35-38.39b-41.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

1. Evidenzia come il II Vicariato, con questa celebrazione, si metta nel-l’atteggiamento di preparazione immediata alla Visita pastorale, cheavrà inizio l’8 gennaio e termine il 25 marzo 2011.

2. Illustra il significato dei simboli che compongono l’icona della Visitapastorale. Il Buon Pastore è segno dell’azione di Cristo nella Chiesa,ieri, oggi e sempre; lo stemma, invece, piccolo e in basso, manifestala speranza dell’Arcivescovo di potere visitare la porzione di Chiesa aLui affidata, da oggi sino alla conclusione dell’evento di grazia.

3. Apprezza il sussidio liturgico predisposto, in particolare la parte cen-trale della copertina, ove sono rappresentate le immagini dei Santi icui nomi danno il titolo alle otto parrocchie del II Vicariato. In talefigura si può leggere la ricchezza dei doni delle differenti comunitàecclesiali.

4. Vengono enucleate, poi, le fasi di un’adeguata preparazione, indivi-duate nella preghiera, nella conoscenza del territorio, nel discerni-mento comunitario, nell’utilizzo degli strumenti idonei, quali i que-stionari.

5. L’intervento si conclude con l’affidamento della Visita a Dio e aMaria.

Consegna del Questionario pastorale ai parroci e ai segretari dei variConsigli pastorali.Responsorio.Intercessioni e recita del Padre Nostro.Benedizione e canto finale.

Fase preparatoria

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Page 238: Visita Pastorale II Vicariato - seconda parte

Lettera di convocazione

Ai Rev. di Confratelli Presbiteri

Oggetto: incontro di Vicariato

Martedì 23 novembre p.v., alle ore 10.30, presso la parrocchia SanGiuseppe La Rena si terrà l’incontro dei presbiteri del Vicariato.

Dopo la celebrazione dell’ora media si discuterà del seguente o.d.g.:1. messa in comunione dei lavori di preparazione alla Visita pastorale

che si stanno svolgendo nelle singole parrocchie;2. comunicazione della segreteria per la Visita pastorale (Sac.

Massimiliano Parisi);3. varie ed eventuali.

La conclusione dei lavori è prevista dopo il pranzo.Fraterni saluti.

Catania, 15 novembre 2010SAC. VINCENZO BRANCHINA

Vicario foraneo

Fase preparatoria

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Page 239: Visita Pastorale II Vicariato - seconda parte

Ore 10.30 - Parrocchia San Giuseppe La Rena, 23 novembre 2010

INCONTRO DEI PRESBITERI DEL II VICARIATO

Verbale dell’incontro

Martedì 23 novembre 2010, alle ore 10.30, presso la parrocchia SanGiuseppe La Rena, si è svolto l’incontro dei presbiteri del II Vicariato conil seguente ordine del giorno:

1. messa in comunione dei lavori di preparazione alla Visita pastoraleche si stanno svolgendo nelle singole parrocchie;

2. comunicazione della segreteria per la Visita pastorale (Sac.Massimiliano Parisi);

3. varie ed eventuali.Sono presenti oltre ai parroci delle otto parrocchie, Don Coppone

Filadelfio, rettore Chiesa Crocifisso Maiorana, Balsamo Rosario, studentedi VI anno del Seminario che svolge attività pastorale presso la parrocchiaSanti Angeli Custodi, Don Massimiliano Parisi.

Dopo la celebrazione dell’Ora Media si discute il: Punto 1 o.d.g.Tutte le parrocchie hanno convocato i vari Consigli pastorali parroc-

chiali per preparare la Visita pastorale e stanno organizzando incontri coni vari gruppi per presentare e rispondere comunitariamente alQuestionario pastorale.

Punto 2 o.d.g.Don Massimiliano Parisi ha consegnato un “promemoria” per la

Visita. Ha inoltre sottolineato:a. l’importanza di curare la documentazione sia nella fase preparatoria

(necessità di redigere i verbali dei vari incontri che si svolgeranno inpreparazione della Visita pastorale), che nella fase di svolgimento;

b. preparare con cura la scaletta dei vari incontri con l’Arcivescovo;

c. consegnare la Relazione pastorale al Vicario per la Pastorale eall’Ufficio di segreteria per la Visita pastorale quindici giorni primadella Visita nella propria parrocchia.

Fase preparatoria

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Page 240: Visita Pastorale II Vicariato - seconda parte

Punto 3 o.d.g.I parroci hanno concordato di fissare un incontro di Consiglio pasto-

rale vicariale il prossimo 10 dicembre. L’incontro si è concluso con il pranzo offerto dal parroco.

Catania, 23 novembre 2010SAC. VINCENZO BRANCHINA

Vicario foraneo

Fase preparatoria

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Page 241: Visita Pastorale II Vicariato - seconda parte

Lettera di convocazione

Ai membri del Consiglio Pastorale Vicariale

Oggetto: Convocazione

Venerdì 10 dicembre p.v., alle ore 18.30, presso la parrocchia SantiAngeli Custodi si terrà l’incontro del Consiglio pastorale vicariale con ilseguente o.d.g.:

1. raccolta dei verbali dei vari Consigli pastorali parrocchiali con le pro-poste del Calendario parrocchiale della Visita pastorale;

2. proposta del Calendario vicariale della Visita pastorale;3. varie ed eventuali.

Fraterni saluti.

Catania, 27 novembre 2010

GAETANO PONTE

Segretario Consiglio pastorale vicariale

Fase preparatoria

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Page 242: Visita Pastorale II Vicariato - seconda parte

Ore 18.45 - Parrocchia Santi Angeli, 10 dicembre 2010

INCONTRO DEL CONSIGLIO PASTORALE VICARIALE

Verbale dell’incontro

Venerdì 10 dicembre 2010, alle ore 18.45, presso la parrocchia AngeliCustodi, si è riunito il Consiglio pastorale del II Vicariato con il seguenteordine del giorno:

1. raccolta dei verbali dei vari Consigli pastorali parrocchiali con le pro-poste del Calendario parrocchiale della Visita pastorale

2. proposta del Calendario vicariale della Visita pastorale3. varie ed eventuali.

Sono presenti tutti i membri del Consiglio pastorale vicariale trannei rappresentanti della parrocchia “Maria Santissima Assunta”.

Dopo aver recitato la Preghiera per la Visita pastorale, il Vicario fora-neo, Sac. Branchina, ha riferito del precedente incontro avuto tra i parro-ci del Vicariato in vista della ormai imminente Visita dell’Arcivescovo,Mons. Gristina. Si discute, quindi, il:

Punto 1 o.d.g.Poiché non tutti avevano pronti i verbali dei vari Consigli pastorali

parrocchiali con le proposte del Calendario parrocchiale della Visita pasto-rale, è stato deciso che quanto prima i vari parroci consegnino quantosopra direttamente al segretario dell’Arcivescovo.

Punto 2 o.d.g.Per quanto riguarda i momenti da vivere comunitariamente a livello

vicariale, si propone all’Arcivescovo i seguenti incontri:

GENNAIO 2011- Sabato 8 ore 18.00: Celebrazione d’apertura presso l’Assunta- Sabato 15 o 22 mattina: Incontro con i presbiteri del Vicariato- Martedì 25 ore 19.00: Incontro con i catechisti a San Cristoforo

FEBBRAIO 2011- Lunedì 14 ore 18.30: Operatori Caritas- Giovedì 24: Riunione del Movimento Cattolico

Fase preparatoria

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Internazionale per la Pace, Pax Christi (luogo ed orari ancora da con-cordare)

- Domenica 27 ore 17.30: Incontro con gli appartenenti ad Istituti diVita consacrata presso la parrocchia Santa Lucia

MARZO 2011- Venerdì 11 pomeriggio: Via Crucis per i quartieri da Angeli Custodi

a Piazza Palestro- Domenica 13: Ritiro Diocesano di Pentecoste a cura

dell’Ufficio per la pastorale dei giovani (Sac. Salvo Consoli per i det-tagli);

- Martedì 22 ore 19.00: Consiglio pastorale vicariale presso laChiesa Santa Maria Goretti;

- Venerdì 25 ore 18.00: Celebrazione a chiusura della Visita pressola Salette.Punto 3 o.d.g.Considerato che le vacanze natalizie sono alle porte, il Vicario fora-

neo ha raccomandato alle parrocchie che riceveranno la Visita del Vescovoa gennaio, di contattare quanto prima i vari dirigenti scolastici per orga-nizzare l’incontro con l’Arcivescovo.

Si è convenuti nel fare incontrare i diversi responsabili della liturgia edel canto per organizzare i vari momenti comunitari.

L’incontro si è concluso alle ore 19.45 con un momento di preghie-ra.

Catania, 10 dicembre 2010SAC. VINCENZO BRANCHINA

Vicario foraneo

GAETANO PONTE

Segretario Consiglio pastorale vicariale

Fase preparatoria

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Page 245: Visita Pastorale II Vicariato - seconda parte

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incontro

con

l’arcivescovo

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Calendario1

SABATO 8 GENNAIOParrocchia Beata Vergine Maria Assunta in cielo alla Plaia: CelebrazioneEucaristia di apertura della Visita pastorale al II Vicariato

SABATO 22 GENNAIOHotel “Il Gelso Bianco”: Incontro con i Sacerdoti del Vicariato

MARTEDÌ 25 GENNAIO Parrocchia San Cristoforo alle Sciare: Incontro con i Catechisti

LUNEDÌ 14 FEBBRAIO Chiesa Santa Maria Goretti: Incontro con gli Operatori della Caritas

VENERDÌ 11 MARZO Parrocchia Angeli Custodi - Piazza Palestro: Via Crucis Vicariale

DOMENICA 13 MARZO Parrocchia Santa Maria della Salette e parrocchia Beata Vergine MariaAssunta in cielo alla Plaia: Incontro con i Giovani in occasione delRitiro di Quaresima organizzato dall’Ufficio diocesano di Pastorale gio-vanile

MARTEDÌ 22 MARZO Parrocchia Sacro Cuore di Gesù al Fortino: Incontro con il Consigliopastorale vicariale

VENERDÌ 25 MARZO Parrocchia Santa Maria della Salette: Celebrazione Eucaristica di chiu-sura della Visita pastorale

Incontro con l’Arcivescovo

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1 Approvato dall’Arcivescovo sulla base di quello formulato dal Consiglio pastorale vica-riale nella fase preparatoria.

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Ore 18.00 - Parrocchia Beata Maria Vergine Assunta in cielo alla Plaia

MESSA DI APERTURA DELLA VISITA PASTORALE AL II VICARIATO

Intervento iniziale del Vicario Foraneo

Eccellenza Reverendissima,

Dice il detto popolare: “L’Epifania, ogni festa porta via”. Sappiamoche questo non è vero. Non solo perché le festività natalizie si chiudonocon la festa liturgica odierna, Battesimo del Signore, ma per noi, porzionedell’amata Chiesa di Catania che vive nel II Vicariato, inizia la Visitapastorale di Colui che è successore degli Apostoli. Nel rivolgerLe il salutoa nome dei presbiteri e di tutti i fedeli, mi piace informaLa sul modo incui ci siamo preparati ad accoglierLa. Ci è stato di grande aiuto la Paroladi Dio che la liturgia ci ha dato nel tempo di Avvento. La Chiesa ci ha pre-sentato la figura di Giovanni Battista che ci invitava a preparare la visitadel Signore. Non prepararsi significava perdere quella grazia apportatrice disalvezza (cfr. Tt 2,11) che sarebbe venuta proprio dalla celebrazione delNatale.

Per accoglierlo, il Battista dava delle indicazioni: Convertitevi, perchéil regno di Dio è vicino. Oggi il tema della conversione personale e pasto-rale corre il rischio di cadere nella trappola dell’efficientismo, dell’appari-re, nel nostro sentirci apposto anche con la coscienza, perché, personal-mente e comunitariamente, siamo ben organizzati nell’affrontare le variesituazioni pastorali che si presentano.

«No!» Gridava Giovanni, non ci si prepara auto-contemplandosi, maaccogliendo un Altro, raddrizzando i suoi sentieri, le sue vie. Sappiamo che,nella Scrittura, i termini sentieri e vie di Dio stanno ad indicare la leggedivina, la Sua volontà. Tante volte siamo tentati a livello personale e comu-nitario a ritagliarci, sulla nostra sagoma, una propria lettura della volontàdi Dio e vogliamo quasi ridurre Dio ad un cappellano che venga a darci lasua benedizione alle nostre belle e sante iniziative. A noi che siamo inna-morati dei nostri progetti, la Chiesa ci ha invitato a preparare, cioè, met-

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terci di fronte alle vie di Dio. Infine, la Scrittura nota che il Battista stavanel deserto e vestiva e mangiava in modo selvatico. È un invito a ritorna-re all’origine, al tempo in cui il popolo stava nel deserto e si lasciava gui-dare dalla Parola di Dio.

Eccellenza, ci aiuti! Non vogliamo trattarLa come il Cappellano diCorte che viene a benedire le nostre belle iniziative, ma come “Colui cheviene nel nome del Signore”.

Disse Gesù ai suoi apostoli: Chi ascolta voi, ascolta me (cfr. Mt 10,40).Ci metteremo, pertanto, all’ascolto attento della Sua parola. Padre, Le pre-senteremo, in questo tempo, le comunità che Lei ci ha affidato, ciò cheesse fanno e/o trascurano. Ci aiuti nel discernimento e ci sproni a compie-re la missione che Cristo stesso si aspetta da noi.

Grazie, Eccellenza, per la Sua presenza e con affetto Le diamo il ben-venuto.

SAC. VINCENZO BRANCHINA

Vicario foraneo

Omelia dell’Arcivescovo

Carissimi Fratelli Presbiteri e Diacono,Fratelli e Sorelle nel Signore,

1. In questa domenica, la Chiesa celebra la Festa del Battesimo delSignore. Con essa, come già accennato dal Vicario foraneo, giunge a con-clusione il tempo di Natale, vissuto con particolare gioia e ricchezza difrutti spirituali.

Alle parrocchie, alle comunità del II Vicariato, il Signore offre la pos-sibilità di continuare a vivere un tempo particolarmente intenso con ildono della Visita pastorale. Accogliamo, dunque, questo evento come pro-secuzione di tutto quello che il Natale ci ha fatto celebrare e sperimenta-re.

2. Abbiamo ascoltato nel brano del Vangelo (cfr. Mt 3,13-17) cheGesù si presenta a Giovanni il Battista, al quale è affidata una missioneparticolare: essere il precursore, colui che prepara tutti ad accogliere l’in-

Incontro con l’Arcivescovo

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viato di Dio. Giovanni interpreta questo ruolo con grande fedeltà, veritàe generosità; a tal punto che la gente lo considera il Messia.

Il Battista amministra un battesimo, sintesi di ciò che predica. Lapurificazione con l’acqua è un fatto attestato in tutte le religioni; tale gestoriveste con lui un significato di conversione, di impegno a sintonizzarsi sucolui che sta per venire. Il giorno in cui Gesù si presenta al fiumeGiordano, Giovanni rimane sorpreso, dice che è lui ad aver bisogno diessere purificato non certo Gesù, che si è messo in fila con grande senso disolidarietà. Veramente ha condiviso la condizione umana, veramente si èinserito tra il suo popolo! Egli vuole rispettare il compito che Dio ha affi-dato a Giovanni: ecco il senso di quella frase: “Dobbiamo adempiere ognigiustizia”. Gesù vede lo Spirito che scende su di Lui sotto forma di colom-ba e si ode quella voce del Padre che lo indica quale figlio amato, figlio delquale il Padre si compiace. Si tratta di una Teofania: si manifesta il Figlio,il Padre lo presenta pubblicamente e lo Spirito discende su di Lui.

Sappiamo bene che quando celebriamo i misteri e la vita di Gesù, noinon ricordiamo soltanto degli avvenimenti belli e significativi che riguar-dano Lui, ma celebriamo qualcosa che riguarda anche noi che facciamomemoria di quei fatti: questa è la bella realtà della liturgia! La vita dellaChiesa ricorda e celebra; la Chiesa si sente pienamente inserita in quelloche celebra per cogliere i frutti del mistero di cui fa memoria.

3. Il Prefazio della Santa Messa sottolinea che nel Battesimo di Gesùsi manifesta il mistero del nuovo lavacro. Cosa significa questa espressio-ne?

Il nuovo lavacro è il Battesimo e nel Battesimo di Gesù è manifesta-to il mistero del nuovo lavacro. Sono due realtà diverse, Giovanni stessodice: «Io vi battezzo con acqua, colui che viene dopo di me vi battezzeràin acqua e in Spirito». La novità dice la realtà profondamente diversa delnuovo lavacro, del sacramento del Battesimo istituito da Gesù. Noi, oggi,siamo chiamati dalla liturgia a pensare al nostro Battesimo, proprio perquesto, rinnoveremo, tra poco, le promesse battesimali. Dobbiamo farmemoria spesso di quel momento, dobbiamo saper dire subito la data,perché conosciuta bene. Il giorno del nostro Battesimo occorre infatti farefesta, così come avviene per il nostro compleanno. Se possiamo, rechiamo-ci al fonte battesimale dove siamo rinati nell’acqua e nello Spirito. È que-

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sto l’evento straordinario che si realizza nel Battesimo: una nuova nascita!È il primo dei sacramenti, è l’inizio di quel cammino che ha come desti-nazione la casa del Padre. La vita cristiana è corrispondenza concreta efedele agli impegni che tra poco rinnoveremo. Il Battesimo ci inserisce inCristo, «diventiamo figli e lo siamo veramente» dice Giovanni nella suaprima lettera. Non si tratta di un titolo onorifico, perché siamo veramen-te inseriti in Cristo, diventiamo una sola cosa con Lui. Questo è il grandedono: veniamo innestati in Cristo sacerdote, re e profeta. L’unzione batte-simale ricorda proprio questo: noi diveniamo popolo sacerdotale, regale,profetico. Sappiamo cosa significa questo? Il nostro sacerdozio battesima-le? La nostra vita offerta a Dio?

Noi siamo popolo regale nel senso che esercitiamo la regalità diCristo, cioè il servizio, l’amore, il lavare i piedi agli altri. Noi siamo popo-lo profetico nel senso che diamo testimonianza al Signore Gesù. IlBattesimo opera in noi tutto questo; fa di noi la famiglia di Dio, la Chiesadel Signore Gesù.

4. Abbiamo ascoltato cosa dice il Padre nei riguardi di Gesù: «È ilFiglio che io amo, del quale mi compiaccio». Noi siamo figli, dobbiamovivere in modo tale che il Padre possa compiacersi di noi. La nostra vitadeve dare gioia al Padre ed essere modellata su quella di Gesù. Il Padre sicompiace di Gesù perché è Figlio obbediente, che compie sempre la SuaVolontà.

Può essere il Signore contento di noi? Di noi che conosciamo i nostridifetti, le nostre lacune, talvolta le nostre infedeltà, i nostri peccati?

Dio ci ama, ci aiuta, ci mette sempre in piedi. Certamente tante voltedobbiamo riconoscere i nostri limiti, ma il Padre si compiace anche diquesta fiducia, di questo atteggiamento filiale: riconosciamo le nostre noncorrispondenze al suo amore, non ci arrendiamo, mettiamo sempre buonavolontà per andare avanti.

5. Riflettendo su questa ricchezza di significato, apriamo, con questaCelebrazione Eucaristica, anche la Visita pastorale nel II Vicariato. Si per-cepisce il clima di gioia. Ringrazio il Vicario foraneo, Sac. VincenzoBranchina, per quello che ha messo in rilievo all’inizio: il cammino di pre-parazione a questo momento che stiamo vivendo e il senso vero, profon-

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do della visita del Signore. Appare chiaro allora perché noi, in questo IIVicariato, disponiamo, con la Visita pastorale, di un’ulteriore gioia, unprolungamento dell’abbondanza di grazia del tempo natalizio.

Apriamo la Visita pastorale! Essa ci dà la gioia di considerarci, diincontrarci, di riconoscerci come popolo regale, sacerdotale, profetico;come Chiesa del Signore; come famiglia di Dio. Ci offre l’occasione diriconoscere l’opera del Signore, per accorgerci di tutto quello che Egli nelsuo amore elargisce, per contemplare poi le meraviglie che ha operato. DaVescovo ho la gioia di poter anzitutto notare tutto questo e ringraziare convoi il Signore per la bella realtà delle nostre comunità parrocchiali.Prenderemo in esame pure i limiti e le difficoltà, ma anzitutto saremooccupati a mettere in evidenza quello che il Signore ha fatto. Proveremoinsieme profonda gratitudine nel vedere come il Signore ha lavorato, con-tinua a lavorare e non ci abbandona, come il Signore ha fiducia in noi e cichiama ad essere sempre segno della sua presenza oggi, nel nostro tempoe nel nostro territorio. La Visita pastorale ci spronerà ad essere sempre piùpopolo di battezzati, ad esercitare sempre meglio la missione che personal-mente e comunitariamente abbiamo come popolo di figli di Dio, comeChiesa. Ciascuno di noi dovrà capire ed impegnarsi sempre più per viverequesta identità e questa ricchezza.

6. Ciò avverrà se noi vivremo la Visita pastorale così come chiediamoal Signore nella preghiera che, penso, già conosciate e che deve diventaresempre più familiare per restare, infine, come preghiera quotidiana. Noidobbiamo vivere in comunione il tempo della Visita pastorale, sia con leparrocchie che l’hanno già ricevuta che con quelle che la riceveranno.Chiediamo nella preghiera: «aiutaci a vivere la Visita pastorale pienamen-te disponibili e docili all’azione dello Spirito Santo». Il Battesimo, laConfermazione, l’Eucaristia, i sacramenti dell’iniziazione cristiana ci arric-chiscono sempre più con il dono dello Spirito.

«Pienamente disponibili e docili all’azione dello Spirito che ci spingea più grande comunione»: è manifestazione, prova, segno di comunione ilnostro convenire qui. Saluto con affetto particolare i nostri carissimi sacer-doti, i parroci, gli altri sacerdoti impegnati in questo territorio. La Visitapastorale ci deve far fare l’esperienza di più grande comunione, e dobbia-mo gioire di questo. Dobbiamo impegnarci perché questa comunione sia

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sempre più operativa e ricca di frutti. Ecco che gli incontri, che vivremoanche a livello vicariale, sono molto importanti. Si alterneranno incontrinelle singole parrocchie ed incontri a livello di Vicariato: dobbiamo cre-scere in questa comunione. È condizione necessaria per l’altro traguardocui ci spinge lo Spirito Santo: «più fervida testimonianza evangelica», cosìcome è lo stile di Gesù. Noi dobbiamo imitarlo nell’annunzio del Vangelo,nella vicinanza, nella solidarietà verso tutti. Affronteremo anche i proble-mi che ci sono in questo territorio, guarderemo in faccia anche la realtà nelsuo aspetto sociale, tutto quello che costituisce la vita della gente proprioperché in contesti precisi siamo chiamati ad operare. La Visita pastorale,così intesa, potrà dare un volto sempre più missionario alla nostra Chiesa,ci farà diventare sempre più presenza di Gesù che, come sottolineato daPietro, dopo il momento del Battesimo, iniziò la sua missione e «passòbeneficando, facendo del bene e sanando tutti coloro che erano sotto ilpotere del male».

7. Vogliamo chiedere al Signore, per intercessione della VergineSantissima, dei Santi Patroni delle nostre comunità, che il frutto bellodella Visita pastorale in questo II Vicariato possa essere che il Padre, guar-dando la vita di ciascuno di noi, le nostre comunità parrocchiali, possacompiacersi così come con amore paterno si è compiaciuto di Gesù.

Lavoriamo per questo! Il Signore ci darà questa gioia. Così sia per tutti noi.

✠ SALVATORE GRISTINA

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Ore 9.30 - Hotel “Il Gelso Bianco

INCONTRO CON I SACERDOTI DEL II VICARIATO

Momenti dell’incontro

1. Celebrazione ora media 2. Riflessione dell’Arcivescovo3. Intervento del Vicario foraneo4. Interventi liberi da parte dei sacerdoti5. Pranzo

Sintesi della riflessione dell’Arcivescovo sulla Lettura breve (Mc 6,6b-7.30-32)(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. L’Arcivescovo invita, dapprima, a contemplare Gesù nell’adempimentodella Sua missione, perché dall’insegnamento proveniente dalla Sua esi-stenza, in particolare dal mistero pasquale, si possono gustare frutti etrarre norme e prospettive per una condotta di vita davvero evangelica.La Chiesa deve guardare al Suo Maestro per esserne la continuazione,il suo Corpo mistico.

b. Indica, poi, nella chiamata e nell’invio dei dodici, da parte di Gesù,l’identità profonda dell’essere Vescovo e Sacerdote all’interno dellaChiesa. Sull’esempio degli Apostoli, nella preghiera personale e neimomenti di comunione e d’incontro, bisogna colloquiare con gioia colSignore ed aggiornare i fratelli sulle meraviglie che Dio ci concede dicompiere nel ministero.

c. Ricorda, inoltre, che, per custodire e per rinvigorire il dono grandedella chiamata sacerdotale, Gesù esorta a controllare l’urgenza che pro-viene dai mille impegni quotidiani, per accogliere la sua richiesta:«Venite in disparte in un luogo solitario e riposatevi un po’». Gli incon-tri di Vicariato devono rispondere sempre più a tale esigenza; bisognadunque valorizzarli ed arricchirli, per evitare di rimanere travolti dalletante cose e di perdere così di vista l’essenziale, cioè i momenti esplicitidi preghiera, di studio e di riposo.

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d. Avvia il momento di condivisione tra i sacerdoti, informando che haconcluso la Visita pastorale nella parrocchia Sacro Cuore di Gesù alFortino e ribadendo che per tutta la Diocesi è davvero un tempo di gra-zia, perché tutte le parrocchie si ritrovano unite nella preghiera anchese impegnate in tempi e modi diversi dal dono del Padre che è la Visita.

Sintesi dell’intervento del Vicario Foraneo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

Padre Vincenzo Branchina afferma che nel Vicariato i sacerdoti lavo-rano bene e in sinergia e sottolinea, come significativa ed importante, siala presenza dell’apporto della comunità dei Salesiani.

Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

I sacerdoti prendono la parola liberamente e sottopongono all’atten-zione dell’Arcivescovo esigenze e pensieri sintetizzati nei seguenti punti.Occorre:

• ridefinire i confini della parrocchia Santa Maria della Salette;• organizzare l’incontro dei sacerdoti del Vicariato possibilmente a fine

Visita;• avviare scuole di formazione per operatori pastorali e provvedere che

gli Uffici di curia forniscano il competente supporto alle parrocchie;• portare avanti ciò che si è cominciato come cammino del Consiglio

pastorale vicariale;• porsi in continuità con il parroco e la storia precedente della parroc-

chia a cui si è mandati;• intensificare il lavoro del Vicariato come iter di comunione;• visitare il commissariato di polizia;• prendere in esame la possibilità di un banco alimentare gestito a livel-

lo vicariale;• individuare dei laici a cui affidare compiti specifici;• lavorare nella linea della pastorale integrata.

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Ore 19.00 - Parrocchia San Cristoforo alle Sciare

INCONTRO CON I CATECHISTI

I catechisti del II Vicariato intervenuti all’incontro, dopo il segno dicroce, si pongono con attenzione in ascolto del brano evangelico diLuca 3,1-18.

Intervento del Vicario foraneo

Eccellenza,

La trasmissione della fede nel nostro quartiere credo che rispecchi lasituazione italiana e avviene, citando K. Rahner, in una situazione globaledi «diaspora»2, cioè di dispersione del Popolo di Dio in mezzo alla gentedel nostro quartiere (carico di tanti problemi) e che di fatto è pagana nellamente e nel cuore (cfr. At 7,51). Purtroppo questo divorzio tra la fede pro-fessata con le labbra e la prassi della vita quotidiana spesso si nota anchenei cosiddetti praticanti.

La parrocchia viene spesso considerata come un’agenzia di consumodi pratiche religiose, anche per quanto riguarda la catechesi. Ciò frenal’orientamento tanto auspicato dai Vescovi circa la priorità assoluta del-l’evangelizzazione, quella conversione pastorale che, avendo come modellol’iniziazione cristiana, permette di dare unità alla vita della comunità e diaprirsi alle diverse situazioni spirituali dei non credenti, degli indifferenti,di quanti si accostano o si riaccostano al Vangelo, di coloro che cercanoalimento per il loro impegno cristiano3.

Quindi, si fa fatica a passare da una mentalità sacramentale conserva-trice ad una mentalità missionaria, da una catechesi finalizzata a ricevereun sacramento (considerato come un rito che sacralizza un momento della

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2 Si tratta di un fenomeno da interpretare perché tale «diaspora» non è semplicemente undato di fatto, bensì possiede un proprio senso teologico. Cfr. K. RAHNER, Significato teo-logico della posizione del cristiano nel mondo moderno, in ID., Missione e grazia. Saggi di teo-logia pastorale, Roma 1964, 33-35.3 Cfr. Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 59

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vita tipico dell’uomo religioso lontanissimo dalla fede autentica) ad unacatechesi finalizzata alla vita. Ciò emerge anche dalla tabella sintetica cheho preparato alla luce delle relazioni che i parroci mi hanno fatto perveni-re e che andrebbe arricchita e analizzata in una commissione all’internodel nascente Consiglio pastorale vicariale alla luce degli Orientamentipastorali dell’Episcopato italiano Educare alla vita buona del Vangelo.

All’interno delle comunità parrocchiali del Vicariato sotto varieforme, metodologie, carismi (gruppi giovanili, gruppi di adulti, ComunitàEcclesiale di Base, Cammino Neocatecumenale, Rinnovamento nelloSpirito, Legio Mariae), i fedeli laici cercano di crescere nella fede e nellacomunione (unità nella diversità), per essere testimoni nei loro ambientidi vita della novità portata da Cristo.

La catechesi dei fanciulli si svolge, in maniera quasi unanime, in unitinerario di tipo catecumenale, cercando di coinvolgere il più possibile igenitori attraverso incontri a loro rivolti, consapevoli che l’iniziazione cri-stiana dei fanciulli interpella la responsabilità originaria della famiglia.Infatti, tutti constatiamo che, se alle spalle dei ragazzi non c’è una famigliacredente, è molto difficile educare i bambini alla fede. Se l’annuncio, rice-vuto in parrocchia, non trova echi e radici nell’ambiente familiare, essorischia di essere come quel seme della parabola evangelica che, piantato inun terreno arido, sassoso o pieno di rovi, viene rubato o muore o viene sof-focato. Constatiamo che nonostante la grande passione e lo zelo che i nostricatechisti hanno nello svolgere il loro ministero, l’attuale azione pastoraled’iniziazione cristiana spesso, non inizia alla vita cristiana, in quanto non èraro assistere a comportamenti contrari alla fede in chi ha ricevuto i tresacramenti dell’iniziazione cristiana. Ne è segno, anche in questo caso,quanto emerge dalla tabella: nella maggioranza dei casi dopo aver ricevutoil sacramento della Confermazione i ragazzi abbandonano la vita ecclesia-le. Per questo alcuni hanno coniato un nome nuovo alla Confermazione: lafesta dell’addio.

Anche nel nostro Vicariato aumentano i casi di bambini non battez-zati e si sono presentati casi di adulti che chiedono il Battesimo. Possoattestare, essendo Direttore del Servizio Diocesano per il Catecumenatoche (tranne un caso particolare) i parroci mi hanno chiesto l’autorizzazio-ne a procedere e chiarimenti per l’itinerario da adottare. Ritengo che talicasi sono provvidenziali perché l’intera comunità parrocchiale cresca nella

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consapevolezza che con l’iniziazione cristiana la Chiesa madre genera i suoifigli e rigenera se stessa4.

In quest’opera appassionante e ardua che è l’iniziazione cristiana deiragazzi ci rendiamo conto che è necessaria una maggiore formazione deicatechisti per lavorare insieme e non solo come “battitori liberi” anche sepieni di buona volontà, e trovare strategie per proporre cammini parallelicon i genitori dei ragazzi che frequentano l’itinerario di completamentodell’iniziazione cristiana, adattando gli orari alle loro esigenze. I ragazzi,infatti, non hanno autonomia di scelta, né libertà d’azione e neppure pos-sono cambiare il loro stile di vita senza il sostegno della famiglia. È fonda-mentale, quindi, che questa venga coinvolta nello stesso itinerario dei figli,risvegliando in loro la fede da testimoniare nella loro vita quotidiana, inmodo tale che i ragazzi la vedano e la sentano. Un maggiore coinvolgimen-to deve essere pensato anche per i padrini, visto che, seguendo laTradizione, ancora sono richiesti nella celebrazione dell’iniziazione cristia-na. Senza il coinvolgimento durante il lungo itinerario di formazione (ame non risulta che si attenziona ciò), si corre il rischio di valutare l’idonei-tà dei padrini solo sul fatto che sono regolarmente sposati in chiesa (anchese poi non svolgono una vita in sintonia con la fede).

Per quanto riguarda la preparazione alla Confermazione degli adultisvolgiamo diversi corsi nelle singole parrocchie, ma differenziati neltempo, per dare la possibilità a tutti quelli che nel Vicariato vogliono un“corso accelerato”, di poter partecipare. Con tutta sincerità dobbiamoaffermare che tali corsi sono lontani da quanto auspica la terza nota C.E.I.sull’iniziazione cristiana.

Anche la preparazione immediata alla celebrazione del matrimonio lasvolgiamo, in quasi tutte le parrocchie, diversificata nel tempo. Moltospesso questi corsi sono vissuti dai nubendi come una tassa da pagare perricevere il sacramento. Per questo si ha la consapevolezza che l’ascolto è fal-sato in quanto non è presente, in chi li frequenta, l’umiltà di chi è consa-pevole che colui che parla ha qualcosa di importante da dirgli. Per questomotivo, ai primi incontri di questi corsi, cerchiamo di fare il “primoannunzio”. Solo dopo facciamo le catechesi mistagogiche (partendo dai

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4Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 7.

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riti) e/o morali: dall’unità e indissolubilità del matrimonio alla paternità ematernità responsabile, alla necessità di lasciarsi guidare ogni giorno dallaParola di Dio, che è lampada per il nostro cammino (cfr. Sal 118,105).

Purtroppo sono molte le coppie che vengono già con un prestampa-to per avere l’autorizzazione da noi parroci per fare il “corso rapido” di unasettimana in una famosa parrocchia di Catania. Se è vero che per parecchi,per motivi di lavoro, è opportuno svolgere questo corso obbligatorio nel-l’arco di una settimana, per i più è vissuto come il corso che costa meno(in termini di tempo).

In tutte le parrocchie si fanno degli incontri per il Battesimo dei bam-bini tenuti principalmente dai parroci e, in alcuni casi, collaborati da cop-pie. Ma nonostante i Vescovi italiani si siano preoccupati di non creare un“vuoto di attenzione” dal Battesimo del bambino alla tradizionale “iscri-zione” alla catechesi e abbiano elaborato uno strumento preziosissimo, ilcatechismo Lasciate che i bambini vengano a me (1992), bisogna costatareche tale vuoto, tranne eccezioni, è presente nel nostro territorio.

Per evangelizzare i cosiddetti “lontani”, a volte, si fa fatica a mettereda parte formule e metodologie ancorate ad epoche passate e che non par-lano più all’uomo di oggi. In occasione del Giubileo del 2000 si sono svol-te nel nostro territorio le missioni popolari. Ciò aveva suscitato entusia-smo, stupore e meraviglia tra la gente del quartiere per il fatto che dei “cat-tolici” laici andavano per le case ad evangelizzare. Tuttavia per quantoriguarda la nascita di nuovi centri d’ascolto i risultati sono stati modesti edi vita breve.

Eccellenza, mi permetta di chiudere questo mio intervento con unaparola autorevole, quella dell’allora cardinale Ratzinger in occasione delConvegno dei catechisti e degli insegnanti di Religione nel grandeGiubileo (10 dicembre 2000): «Prima di parlare dei contenuti fondamen-tali della nuova evangelizzazione vorrei dire una parola sulla sua strutturae sul metodo adeguato».

1 STRUTTURALa Chiesa evangelizza sempre e non ha mai interrotto il cammino

dell’evangelizzazione … Questa evangelizzazione porta frutto: dà luce egioia, dà il cammino della vita a tante persone; molti altri vivono, spessosenza saperlo, della luce e del calore risplendente da questa evangelizzazio-

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ne permanente. Tuttavia osserviamo un processo progressivo di scristianiz-zazione e di perdita dei valori umani essenziali che è preoccupante. Granparte dell’umanità di oggi non trova nell’evangelizzazione permanentedella Chiesa il Vangelo, cioè la risposta convincente alla domanda: Comevivere?

Perciò cerchiamo, oltre l’evangelizzazione permanente, mai interrot-ta, mai da interrompere, una nuova evangelizzazione, capace di farsi sen-tire da quel mondo, che non trova accesso all’evangelizzazione “classica”.Tutti hanno bisogno del Vangelo; il Vangelo è destinato a tutti e non soloa un cerchio determinato e perciò siamo obbligati a cercare nuove vie perportare il Vangelo a tutti.

Però qui si nasconde anche una tentazione - la tentazione dell’impa-zienza, la tentazione di cercare subito il grande successo, di cercare i gran-di numeri. E questo non è il metodo di Dio. Per il regno di Dio e così perl’evangelizzazione, strumento e veicolo del regno di Dio, vale sempre laparabola del grano di senape (cfr. Mc 4,31-32). Il Regno di Dio ricomin-cia sempre di nuovo sotto questo segno. Nuova evangelizzazione non puòvoler dire: Attirare subito con nuovi metodi più raffinati le grandi masseallontanatesi dalla Chiesa. No - non è questa la promessa della nuovaevangelizzazione. Nuova evangelizzazione vuol dire: Non accontentarsidel fatto, che dal grano di senape è cresciuto il grande albero della Chiesauniversale, non pensare che basti il fatto che nei suoi rami diversissimiuccelli possono trovare posto - ma osare di nuovo con l’umiltà del picco-lo granello lasciando a Dio, quando e come crescerà (cfr. Mc 4,26-29). Legrandi cose cominciano sempre dal granello piccolo ed i movimenti dimassa sono sempre effimeri…. “Non perché sei grande ti ho eletto, al con-trario - sei il più piccolo dei popoli; ti ho eletto, perché ti amo...” dice Dioal popolo di Israele nell’Antico Testamento ed esprime così il paradossofondamentale della storia della salvezza. Certo, Dio non conta con i gran-di numeri; il potere esteriore non è il segno della sua presenza… Certo,Paolo alla fine della sua vita ha avuto l’impressione di aver portato ilVangelo ai confini della terra, ma i cristiani erano piccole comunità disper-se nel mondo, insignificanti secondo i criteri secolari. In realtà furono ilgerme che penetra dall’interno la pasta e portarono in sé il futuro delmondo (cfr. Mt 13,33). Un vecchio proverbio dice: “Successo non è unnome di Dio”. La nuova evangelizzazione deve sottomettersi al mistero del

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grano di senape e non pretendere di produrre subito il grande albero. Noio viviamo troppo nella sicurezza del grande albero già esistente o nell’im-pazienza di avere un albero più grande, più vitale - dobbiamo invece accet-tare il mistero che la Chiesa è nello stesso tempo grande albero e piccolis-simo grano…

2 IL METODODa questa struttura della nuova evangelizzazione deriva anche il

metodo giusto. Certo, dobbiamo usare in modo ragionevole i metodimoderni di farci ascoltare o meglio: di rendere accessibile e comprensibilela voce del Signore... Non cerchiamo ascolto per noi, non vogliamoaumentare il potere e l’estensione delle nostre istituzioni, ma vogliamo ser-vire al bene delle persone e dell’umanità, dando spazio a Colui, che è laVita. Questa espropriazione del proprio io offrendolo a Cristo per la sal-vezza degli uomini, è la condizione fondamentale del vero impegno per ilVangelo…

Da questa legge dell’espropriazione seguono conseguenze molto pra-tiche… Pochi anni fa leggevo la biografia di un ottimo sacerdote delnostro secolo, Don Didimo, parroco di Bassano del Grappa… Al nostroproposito dice Don Didimo, per esempio: “Gesù predicava nel giorno, dinotte pregava”. Con questa breve notizia voleva dire: Gesù doveva acqui-stare da Dio i discepoli. Lo stesso vale sempre. Non possiamo guadagnarenoi gli uomini. Dobbiamo ottenerli da Dio per Dio. Tutti i metodi sonovuoti senza il fondamento della preghiera. La parola dell’annuncio devesempre bagnare in una intensa vita di preghiera.

Dobbiamo aggiungere un passo ulteriore... La vita intera di Gesù fu… un cammino verso la croce, ascensione verso Gerusalemme. Gesù nonha redento il mondo tramite parole belle, ma con la sua sofferenza e la suamorte. Questa sua passione è la fonte inesauribile di vita per il mondo; lapassione dà forza alla sua parola.

Il Signore stesso, estendendo ed ampliando la parabola del grano disenape, ha formulato questa legge di fecondità nella parola del chicco digrano che muore, caduto in terra (cfr. Gv 12,24). Anche questa legge èvalida fino alla fine del mondo ed è, insieme col mistero del grano di sena-pe, fondamentale per la nuova evangelizzazione. Tutta la storia lo dimo-stra…».

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San Paolo, di cui oggi celebriamo la festa della Sua conversione, ci diadi essere profondamente innamorati di Cristo e lo stesso Suo zelo per por-tare gli uomini a Cristo. In 1Cor 9,16.19 leggiamo: “Guai a me se nonpredicassi il Vangelo! … Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo ditutti per guadagnarne il maggior numero”.

Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

I catechisti prendono la parola per comunicare con semplicità la loroesperienza. Dagli interventi si evincono difficoltà, domande, ma anchepunti di forza.

Le difficoltà si colgono relativamente ai certificati di idoneità, allapreparazione, spesso non adeguata al sacramento del Matrimonio, allacatechesi per i lontani, alla complessità del “Testo di Fontana”, all’avvici-namento e coinvolgimento degli adulti e delle coppie, alla formazione peri catechisti.

Le domande emerse sono:• Come superare la paura di aprirsi a nuove forme di evangelizzazione?• Come comportarsi nei confronti degli elementi che disturbano il

cammino di completamento di iniziazione cristiana?• È opportuno amministrare i sacramenti a chi, completato l’iter dei

quattro anni di formazione, mostra di non essere pronto?Il racconto del vissuto ha evidenziato: la bellezza e l’utilità del cam-

mino di completamento d’iniziazione cristiana, soprattutto laddove gliadulti si sono lasciati coinvolgere nell’esperienza; l’entusiasmo che perma-ne tra le difficoltà perché il centro dell’annuncio poggia su Gesù Cristo,incontrato, amato, seguito.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Sottolinea anzitutto la particolare gioia degli incontri realizzati a livel-lo vicariale. Essi permettono di conoscersi meglio e di condividere leesperienze vissute, un po’ come avviene, in occasione del convegnodiocesano dei catechisti.

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b. Tutti gli interventi, frutto di variegata esperienza ed opportunamen-te annotati, dovranno essere studiati a livello parrocchiale, vicariale ediocesano nel tempo del Dopo Visita. Sottolinea l’importanza dei pro-blemi rilevati ed auspica, pertanto, che si trovi il tempo per attenzio-narli con adeguati incontri di studio e di discernimento, organizzatia vari livelli.

c. Partendo dal presupposto che “il catechista dà quello che riceve”,l’Arcivescovo orienta anche l’attenzione dei presenti verso la forma-zione permanente dei catechisti, invitandoli ad incentivare momentispecifici che, curati bene da chi li presiede, risultino sempre più spe-cializzati e quindi arricchenti. Si sofferma poi sulla fede, dono che siriceve, si vive e si condivide. L’iniziativa è sempre in mano a Dio dicui si diventa collaboratori solo nella misura in cui si aderisce fidu-ciosamente a Lui. Per questo non è bene scoraggiarsi o pensare dibasarsi solo sulle proprie energie per comunicare l’Evangelo.L’Arcivescovo, in tal senso, richiama alla memoria dei presenti ilbrano evangelico della “pesca miracolosa”, del quale trae l’insegna-mento che il Signore non ci abbandona mai, ci spinge a non esserepigri, ad esercitare la fede in Lui che agisce, a mostrare disponibilitànel lasciarsi guidare e a profondere impegno nella formazione conti-nua.

d. Passa poi ai ringraziamenti per il lavoro svolto e agli auguri per quel-lo futuro.

Il momento successivo vede l’Arcivescovo impegnato nel rinnovo delMandato ai catechisti.La recita comunitaria del Padre Nostro e la benedizione finale fannosì che in un clima di preghiera si sciolga l’incontro con il desiderio intutti di poter ripetere l’esperienza.

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Ore 19.00 - Chiesa Santa Maria Goretti

INCONTRO CON GLI OPERATORI DELLA CARITAS

Preghiera iniziale: dopo il segno di croce viene proclamato il branoTobia 4,1.3.5-10.

Il Sacerdote Andronaco Vincenzo S.d.B., parroco di Santa Mariadella Salette, introduce, poi, l’incontro presentando l’opera degli operato-ri della Caritas nel Vicariato, attraverso la seguente relazione.

Intervento di Don Vincenzo Andronaco, SdB

Il servizio della Carità nel II VicariatoQuasi tutte le parrocchie del II Vicariato hanno sede nel quartiere di

San Cristoforo, che viene considerato: “Quartiere a rischio”.Il livello socio-culturale-economico della popolazione si presenta

diversificato nelle varie zone del territorio: a nuclei familiari di ceto mediosi contrappongono famiglie emarginate, non solo a motivo della sub-cul-tura di base, ma anche perché economicamente impossibilitate a soddisfa-re spesso le esigenze primarie del vivere quotidiano. Questa situazione èantica; alcuni studiosi dicono che il quartiere di San Cristoforo è rimastoindietro di almeno cinquant’anni. Oggi, con la crisi globale che stiamovivendo, la situazione si è maggiormente aggravata.

Sono molte le famiglie che, o per mancanza di lavoro o perché ilcapofamiglia è in stato di detenzione, vivono in gravi difficoltà materiali.A soffrire maggiormente sono le fasce più deboli, i bambini, spesso lascia-ti in mezzo alle strade; i ragazzi, che facilmente evadono l’obbligo scolasti-co e sono esposti a rischio di devianza; i giovani che, non trovando lavo-ro, facilmente sono tentati di entrare nella rete dello spaccio di droga pursapendo di correre seri rischi; gli anziani e i malati, alcuni di loro abban-donati, tutti bisognosi di conforto e di assistenza.

Alla povertà materiale si associa, in molti casi, la povertà interiore espirituale. Scarso è il senso di appartenenza alla comunità parrocchiale e aquella ecclesiale. Ma nei confronti della Chiesa quasi tutti avanzano dellepretese.

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Dalla tabella allegata si evince che tutte la parrocchie si sono attivateper cercare di rispondere ai bisogni della gente. Nelle relazioni delle stessesi è concordi nel rilevare che non si riesce a fare fronte alle reali richieste.Sono cinque le parrocchie che operano attraverso la Caritas parrocchiale:Beata Vergine Maria Assunta in cielo alla Plaia, San Cristoforo, SantaLucia al Fortino, San Giuseppe La Rena, Nostra Signora di Nazareth. LaConferenza San Vincenzo de’ Paoli è presente al Sacro Cuore di Gesù alFortino, ai Santi Angeli Custodi e a Santa Maria della Salette; il volonta-riato Vincenziano nelle parrocchie Santi Angeli Custodi e Santa Mariadella Salette. Globalmente si riesce a raggiungere oltre 800 famiglie; glioperatori sono circa 50.

Viene privilegiato il contatto personale con le famiglie bisognose por-tando loro il pacco dei viveri e insieme una parola di conforto, di solida-rietà e di vicinanza della comunità parrocchiale. In alcune parrocchie èanche presente un “centro di ascolto delle povertà” per indirizzare la gentepresso chi può aiutarli a cercare di risolvere i tanti problemi.

Mentre nel recente passato erano molte le parrocchie che usufruiva-no del Banco Alimentare adesso sono rimaste solamente in tre. Non si èrinnovata la convenzione a causa delle difficoltà dovute a varie ragioni: lagente se ne approfittava, sorgevano situazioni poco felici e sconvenienti,aumentavano sempre le pretese, si presentava anche chi non aveva biso-gno, sorgevano spesso litigi e si arrivava anche a trattare male gli operato-ri. Il Banco, mentre prima portava nelle sedi parrocchiali le derrate ali-mentari, ora non lo fa più. Ciò costituisce una grossa difficoltà nel reperi-re il mezzo idoneo per il trasporto e il personale. Ci si rende conto chequesta situazione costituisce un serio problema da risolvere attraverso unariflessione e un’intesa comune.

Come Sua Eccellenza ricorda, nell’incontro con noi presbiteri si eraposto il discorso, ma non vi era stato il tempo di approfondirlo. In questoincontro ritengo se ne possa discutere. In tutte le parrocchie periodica-mente gli operatori si incontrano con il parroco per verificare e monitora-re gli interventi ma anche per momenti di formazione e di preghiera.

I fondi economici derivano principalmente dagli introiti del “Fioreche non marcisce”, dal contributo dei parroci e delle VolontarieVincenziane. Siamo consapevoli che, nonostante il nostro impegno, nonsi riesce a risolvere il problema dei poveri, cerchiamo di stare e di cammi-

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nare con loro accompagnandoli con il nostro amore fraterno e la nostratestimonianza cristiana.

Nel territorio di questo Vicariato è presente una struttura gestita dallaCaritas diocesana che svolge il servizio di Prima accoglienza Maschile invia Plebiscito, 254; ospita extra comunitari e barboni, offre servizio doc-cia, pasto serale e prima colazione.

Ai limiti della presente relazione supplisca l’apporto dei presenti inquesto incontro di Vicariato.

Servizio della carità nelle parrocchie del II Vicariato

Incontro con l’Arcivescovo

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Parrocchia

B.M.V.Assunta

Sportellodi lavoro

170Famiglie

130Famiglie

ArenaCarmela

Licciardello G.Arena Angelox

x x 4

Merc.Sab.9.0012.00

x

ResponsabileCaritas A. S.Vincenzo

VolontariatoVincenziano

CentroAscolto

BancoAlimentare

NumeroOperatori

GiorniOra

NumeroAssistiti

N.Signoradi

Nazareth

70Famiglie

ArenaRaimondo

xx

fino al2010

x 8Merc.17.0019.00

SanGiuseppeLa Rena

LaudaniTania

x 10Al

bisogno

SantaLucia

al Fortino

100Famiglie

AzzolinaAntoninoMirabella

Giuseppina

x x x 15Merc.9.3010.30

SacroCuore

al Fortino

200Famiglie

CostanzoMimmo

Viola AmatoMaria

x x xx

fino al2010

15 A.S.Vinc.

5 Volont.

Merc.16.3018.30

S. Mariadella

Salette

15Famiglie

AuteriInnocenzoDe FilippoGiuseppe

x x 3Merc.16.3018.30

SanCristoforo

10Famiglie

Vella LinaLitricoGrazia

x xx 11SS. AngeliCustodi

8 5 3 2 5 3 68 695

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Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

I diciasette interventi ascoltati hanno evidenziato delle tematiche chepossono raccogliersi in tre gruppi:

Problemi:- aprire gli occhi su quali sono i veri poveri- interruzione della distribuzione degli alimenti- attenzione da prestare alle realtà di povertà nuove affiorate oggi - Progetto S. Cristoforo: condizioni per la partecipazioneProposte:

- promuovere un Centro di ascolto vicariale- studiare progetti legati alla Fondazione per il Sud- ridare dignità alle persone stimolando le istituzioni e gli assistenti

sociali- far sentire la voce della Chiesa in ambito politico per cambiare delle

leggi, che tengano conto delle esigenze e i bisogni dei più poveriEsperienze avviate:

- contatto diretto nelle case- centro di ascolto parrocchiale- progetto di una casa di seconda accoglienza- realtà del Volontariato Vincenziano

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Sottolinea come i momenti parrocchiali e vicariali facciano cresceretutti nello stile ecclesiale di conoscenza, di comunione e di condivi-sione. Eleva, pertanto, un ringraziamento al Signore per la serietà el’importanza dell’incontro con gli operatori della carità.

b. Richiama il brano della Sacra Scrittura letto all’inizio (Tb 4,1.3.5-10), soprattutto relativamente all’insegnamento imperativo di «nondistogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà da te lo sguar-do di Dio». La povertà è da sempre un argomento difficile da gestire,come si evince dagli stessi Atti degli Apostoli. Ogni comunità parroc-

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chiale dovrebbe trovare in sé le energie adatte per risolvere i problemie le difficoltà della gente, ma occorre, spesso, anche aiuto esterno spe-cializzato. È saggio agire in contemporanea sull’educazione delle per-sone ed anche sopperire alle emergenze concrete.

c. Non è peregrina l’idea di costituire un Centro vicariale, ma occorreuno studio attento per organizzarlo bene e con persone competenti,che abbiamo il bagaglio di scienze umane relative, per non incorreresul nascere in un colossale fallimento. Nasce il dubbio sulla possibili-tà che la “Fondazione per il Sud” sovvenzioni ed aiuti il sorgere delsuddetto Centro vicariale. L’Arcivescovo limitatamente a questopunto dà mandato di studiare la proposta e di ponderare con discer-nimento la situazione.

d. Desidera come frutto dell’incontro che si incentivino “incontri-Caritas”, chiedendo aiuto alla Caritas diocesana. Richiede un servizioattento di compagnia e solidarietà presso le persone anziane. Esorta,nella misura del possibile, a tentare il dialogo con i politici e con lamunicipalità in genere, pur cosciente che si tratta di un terrenoimpervio bisognoso dell’impegno di tutti e consapevole che i fruttispesso resteranno solo sperati. Auspica, dunque, che si lavori perincentivare una mentalità di “cittadinanza attiva”.

Incontro con l’Arcivescovo

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Ore 16.30 - Parrocchia Angeli Custodi, Piazza Palestro

Lettera di richiesta

Al Sig. Sindacodel Comune di Catania

Oggetto: Allestimento palco

In occasione della Visita pastorale dell’Arcivescovo al II Vicariato, sisvolgerà l’11 marzo p.v. una Via Crucis, con partenza alle ore 16.30 dallaparrocchia Santi Angeli Custodi e arrivo previsto alle ore 18.00 presso laPiazza Palestro.

SI RICHIEDE

l’allestimento di un palco nella suddetta Piazza Palestro nei pressidella Porta Garibaldi.

Si ringrazia in anticipo, per quanto la S.V. Ill.ma vorrà cortesementedisporre in merito e si porgono distinti Saluti.

Catania 23 febbraio 2011SAC. VINCENZO BRANCHINA

Vicario foraneo

VIA CRUCIS VICARIALE

L’Arcivescovo dà inizio all’azione liturgica della Via Crucis con il segnodi croce. La guida prepara i cuori a vivere in profondità tale momento con leseguenti parole

Incontro con l’Arcivescovo

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Munizione introduttiva

«In questo tempo particolarmente favorevole per le parrocchie delnostro Vicariato che è la Visita pastorale del nostro Vescovo, segno e stru-mento della vicinanza del Buon Pastore che “passa beneficando e sanandocoloro che sono prigionieri di ogni forma di male”, ci siamo qui riuniti periniziare la celebrazione della Via Crucis attraverso le strade dei nostri quar-tieri. Ci apprestiamo a rivivere, nell’ascolto della parola, l’ultimo trattodella vita di Cristo: dall’Orto degli Ulivi alla tomba scavata nel Giardino».

I quadri della passione di Cristo sono proposti per la riflessione e perla contemplazione del fedele itinerante, quali Cammino di dolore,Spazio della rivelazione dell’Amore trinitario, Scuola di vita evangeli-ca e Supplica per la riconciliazione e la pace.La preghiera è intervallata dalle espressioni del noto canto popolareall’Addolorata “Santa madre, deh, Voi fate che le piaghe del Signoresiano impresse nel mio cuore”.

Stralci dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Abbiamo appena concluso il pio esercizio della Via Crucis. La parolaesercizio significa che ci siamo lasciati coinvolgere, abbiamo messo delnostro sia personalmente che comunitariamente, abbiamo accompa-gnato Gesù in questo cammino, anche aiutati dalle belle riflessioniascoltate, che ci hanno offerto la possibilità di ricevere una così poten-te grazia.

b. Ci sentiamo in comunione con tutte le comunità dell’Arcidiocesi che inquesto venerdì hanno compiuto lo stesso itinerario, sia in parrocchiache nelle case private, dove molte persone, anche ammalate, sperimen-tano, nella propria carne, quelle situazioni che noi abbiamo meditato.Ciò che caratterizza la Via Crucis è l’annuncio della morte del Signore ela sua resurrezione, nucleo centrale della fede nell’ambito dell’esperien-za eucaristica. Ogni pio esercizio ha valore perché riconduce al cuoredell’Eucarestia. Ciò che abbiamo vissuto è il contenuto di quello che

Incontro con l’Arcivescovo

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ogni volta proclamiamo e confessiamo nella Santa Messa: “Annunciamola tua morte Signore, proclamiamo la tua resurrezione ...”.

c. Abbiamo percorso le vie dei quartieri di questo Vicariato, con Gesù.Tutti insieme con Lui abbiamo offerto agli altri la possibilità di un pen-siero, di una preghiera e di una riflessione. Il Signore solamente sa quel-lo che è avvenuto nei cuori di tante persone che ci hanno visto in grup-po sfilare mostrando la Croce di Cristo. Viviamo sempre, come Chiesa,la devozione popolare: questo è bello ed importante. Abbiamo datotestimonianza di una Chiesa viva, anche per i segni esterni, ma soprat-tutto con la nostra presenza.

d. È lo Spirito che ci guida e noi vogliamo che soffi con potenza in noinel corso della Visita pastorale. Nella preghiera chiediamo di “farcivivere pienamente disponibili e docili all’azione dello Spirito Santo checi spinge a più grande comunione”, quella che in questo momentoabbiamo vissuto con Cristo e tra noi, “a più fervida testimonianza evan-gelica”, abbiamo mostrato infatti che la Chiesa è la comunità di GesùCrocifisso e Risorto e “a continuo impegno per rendere più missiona-rio il volto della nostra Chiesa particolare”.

e. Con la pratica della Via Crucis ci siamo immedesimati in diverse realtàdi questo territorio. Ci sono state proposte tematiche forti a livello per-sonale che comunitario riguardanti il nostro territorio e tutto il mondo.La Visita pastorale ci dona molte occasioni per mostrare il vero voltodella Chiesa, essa dunque ci arricchisce e si rivela luogo dove noi pos-siamo vedere ed incontrare il Signore Risorto nelle nostre parrocchie enei vicariati, percependo una voce che ci dice:«Io sono con voi tutti igiorni fino alla fine del mondo»: questo è l’augurio che ci sostiene edeve guidare la nostra Chiesa ora e dopo questo evento di grazia che èla Visita pastorale.

g. Facciamo nostra l’esperienza degli Apostoli che partirono e il Signoreoperava insieme con loro e confermava il loro annuncio; anche oggi ilSignore confermerà la nostra opera: questa è la grazia dell’appartenen-za alla Chiesa. La Visita pastorale è l’occasione opportuna per riceveretutto questo con la speciale intercessione della Vergine Santissima e deiSanti che ci invitano a sperimentare ciò che essi stessi hanno ricevuto evissuto.

Incontro con l’Arcivescovo

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Ore 15.30 - Parrocchia Santa Maria della Salette

Parrocchia Beata Vergine Maria Assunta in cielo alla Plaia

INCONTRO CON I GIOVANIIN OCCASIONE DEL RITIRO DI QUARESIMA ORGANIZZATODALL’UFFICIO DIOCESANO DI PASTORALE GIOVANILE

L’Arcivescovo raggiunge i giovani nel pomeriggio e viene aggiornatosu quanto vissuto nella mattinata.

CELEBRAZIONE EUCARISTICA

Omelia dell’Arcivescovo

Carissimi Fratelli Presbiteri e Diacono,Carissimi Giovani,Fratelli e Sorelle nel Signore,

1. Sono particolarmente lieto di essere con voi per l’Eucaristia inoccasione delle ritiro di Quaresima. Ho chiesto a Padre Salvo che esso sisvolgesse nel territorio della Visita pastorale e, quindi, in questo IIVicariato. Non avendo mai vissuto l’evento della Visita pastorale, nemme-no da parroco a Palermo, l’ho iniziato qui a Catania con tanta trepidazio-ne e con un senso quasi di curiosità. Si è subito mostrato veramente, ancheper me, un tempo di grazia, un tempo in cui il Signore mi dà la gioia dicrescere nell’esercizio del ministero di Vescovo in questa Chiesa. Semprepossiamo accogliere nuovi doni e sempre possiamo rispondere meglio aquello che il Signore, nella sua fiducia infinita, ci affida. Ogni giorno Loringrazio perché dalla Visita pastorale sto ricavando tanto bene accorgen-domi che quello che ricevo è decisamente sempre molto di più di quelloche riesco a dare. Ringrazio, inoltre, i carissimi sacerdoti delle parrocchiegià visitate, il Vicario foraneo, padre Vincenzo, e tutte le persone che col-laborano alla Visita pastorale.

Incontro con l’Arcivescovo

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2. Credo anche che San Giovanni Bosco sarà particolarmente conten-to di avere tanti ragazzi, tanti giovani qui in questo centro, in questaChiesa dove i carissimi padri Salesiani svolgono il loro servizio, la loro atti-vità. In padre Vincenzo, parroco di questa comunità parrocchiale, saluto eringrazio i Salesiani e le Salesiane per la loro presenza, come pure tutte lePersone di vita consacrata che rendono particolarmente bella la nostraChiesa.

La Vita consacrata attraversa un periodo di difficoltà perché si assot-tiglia e si riduce parecchio il numero dei membri. Questa è la causa dellachiusura delle case religiose, processo non indolore per tutte quelle perso-ne che hanno beneficiato per tanto tempo della presenza dei consacrati, adesempio delle suore. Carissime ragazze che vi trovate qui: io prego ilSignore questa sera affinché faccia sorgere in qualcuna di voi la domanda:«Perché non io?» Ai ragazzi dico che tra i sacerdoti la situazione non èmigliore, e quindi anche per voi la domanda. Ci sono qui due seminaristiche stanno vivendo il tempo del seminario, periodo in cui sperimentanola gioia di essere stati chiamati dal Signore e si preparano per poter diven-tare, lo speriamo, bravi sacerdoti.

Domenica prossima saremo tutti invitati in Diocesi a pregare per ilSeminario e a dare anche il nostro sostegno. Come frutto di questo ritiro,sarebbe veramente grande grazia del Signore se avvenisse quello che stia-mo dicendo: io ci prego, pregateci pure voi. Il Signore ci ascolta: preghia-mo intensamente e chi avvertisse questo desiderio dica subito di sì a Dio.È una grande gioia: lo testimoniano le nostre carissime sorelle qui presen-ti ed anche noi sacerdoti. Se il Signore chiama lasciamoci coinvolgere daLui e viviamo in pienezza il senso vocazionale della vita cristiana.

3. Nella preghiera Colletta ho chiesto al Signore per tutti noi di vive-re questo tempo di Quaresima crescendo nella conoscenza del mistero diCristo e testimoniarlo con una degna condotta di vita. Conoscere talmen-te Cristo da amarLo e vivere poi come suoi discepoli, come suoi amici,uniti sempre a Lui e disponibili a seguirlo in maniera più intensa.

Nella seconda lettura (cfr. Rom 5,12.17-19), un brano della lettera diPaolo ai Romani abbiamo uno dei testi più belli ed anche difficili dell’epi-stolario paolino. L’Apostolo, affascinato dall’opera di Cristo, riflette sulsuo significato, in rapporto a quello che accadde all’inizio della Creazione.

Incontro con l’Arcivescovo

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L’offerta dell’amicizia da parte di Dio suscitò l’invidia del diavolo. Satana,maledettamente furbo, getta il sospetto su Dio e la tentazione ha il suoeffetto, col risultato che anziché diventare come Dio si accorsero di esserenudi, cioè avevano perso l’amicizia, l’intimità con Dio e, per questo, sinascosero, come leggiamo nella prima lettura (cfr. Gn 2,7-9;3, 1-7).

Nel Vangelo (cfr. Mt 4,1-11) troviamo Gesù, il nuovo Adamo, che èpure tentato. Il diavolo, per intrappolarLo, si preparò bene, dosò gli inter-venti. Anche in questo caso troviamo un sospetto, un dubbio: se tu seifiglio di Dio ordina a queste pietre di trasformarsi in pane. Questo episo-dio avviene dopo il Battesimo, durante il quale si ode una voce dall’alto:«questi è il mio figlio». Gesù ha la coscienza di essere figlio di Dio. I pro-genitori incominciarono un dialogo e si lasciarono intrappolare. Gesù alcontrario, risponde ma chiude subito il dialogo con l’affermazione: «nondi solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».Per tre volte il diavolo ricorre a citazioni bibliche. Il nuovo Adamo si faforte con la parola di Dio, respinge le insinuazioni, i dubbi, i sospetti, leprovocazioni, tutta l’opera del diavolo con il riferimento forte, deciso allaparola di Dio.

Paolo riflette sul comportamento del primo Adamo e del nuovoAdamo. L’affascina il miracolo, lo straordinario che costituisce il cuoredella nostra fede: «come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sonostati costituiti peccatori», da Adamo, infatti ereditiamo la condizione delpeccato originale, «così anche per l’obbedienza di uno solo tutti sarannocostituiti giusti»: l'obbedienza totale di Gesù fino a dare la sua vita per noi,ci salva.

4. Paolo è affascinato dal mistero di Cristo! Egli, però, sottolinea chenon c’è uguaglianza tra la disobbedienza e l’ubbidienza, tra il peccato e lasalvezza. L’Exsultet cantato nella Veglia di Pasqua, a un certo punto haun’espressione che ci lascia di stucco: «O felice colpa!». Il peccato diAdamo, “o felice colpa”, ci meritò un tale e così grande riparatore, ilRedentore. Noi dobbiamo sempre più approfondire tutto questo, farlodiventare criterio orientativo della nostra vita. Imitiamo dunque Gesù nelrespingere, nell’allontanare da noi la tentazione.

Quante volte diciamo: «io sono tentato» e quasi ci meravigliamo checiò accada e, quindi, ci scoraggiamo. Sant’Agostino sentiva i suoi cristiani

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che ripetevano questa frase. Commentando il Vangelo di oggi, dice: «tu timeravigli di essere tentato? Ma non abbiamo ascoltato che anche Gesù futentato? Gesù fu tentato e noi non dobbiamo essere tentati? Anziché fer-marci al fatto che siamo tentati, pensiamo che Gesù ha vinto, la Sua è giàla nostra vittoria. Noi siamo stati tentati in Cristo, noi abbiamo già vintocon Cristo».

Carissimi, tutto ciò non è solo una bella espressione, è la verità!All’inizio di questa celebrazione vi è stato il rito dell’aspersione a ricordodel Battesimo, che ci ha reso membra del corpo di Cristo, siamo diventa-ti una sola cosa con lui; in lui siamo stati tentati, in lui abbiamo vinto.Questo è il mistero di Cristo; lasciamoci affascinare da ciò e cerchiamo dicomprenderlo sempre più. Con l’aiuto del Signore, con l’esempio dellaVergine Santissima, dei santi nostri amici protettori, cerchiamo di rende-re la nostra vita sempre più conforme a questo mistero. Carissimi ragazzie carissime ragazze soprattutto nell’ambiente dove vivete, rendete presen-te Cristo, date agli altri la gioia che il Signore dà a voi: ve lo auguro affet-tuosamente.

✠ SALVATORE GRISTINA

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Ore 19.00 - Parrocchia Sacro Cuore di Gesù al Fortino

INCONTRO CON IL CONSIGLIO PASTORALE VICARIALE

Proclamazione del brano biblico (Lc 5,1-11)

Intervento del Vicario foraneo

Eccellenza,

Il Consiglio pastorale di questo II Vicariato è un organismo di parte-cipazione molto giovane. Si è riunito per la prima volta il 21 gennaio del2010, giorno in cui si è costituito, ed è così composto:

• dai parroci del vicariato: 1. Sac. Camilleri Salvatore, parrocchia Beata Vergine Maria Assuntain cielo alla Plaia;2. Sac. Melissa Duilio, parrocchia Santi Angeli Custodi;3. Sac. Coco Ezio, parrocchia San Cristoforo;4. Sac. Andronaco Vincenzo, S.d.B., parrocchia Santa Maria dellaSalette; 5. Sac. Branchina Vincenzo (Vicario foraneo), parrocchia SacroCuore di Gesù al Fortino;6. Sac. Gismondo Filippo, parrocchia Santa Lucia al Fortino;7. Sac. Riccioli Paolo, parrocchia San Giuseppe La Rena;8. Sac. Musumeci Salvatore, parrocchia Nostra Signora di Nazareth.

• dai Sacerdoti:1. Don Filadelfio Coppone - Rettore della Chiesa SantissimoCrocifisso di Maiorana;2. Don Antonio Ucciardo - Cappellano dell’Aeroporto di Catania.

• dai Segretari dei Consigli pastorali parrocchiali:1. Signora Vinciguerra Fortunata, parrocchia Beata Vergine MariaAssunta in cielo alla Plaia;2. Signor Ponte Gaetano (segretario Consiglio pastorale vicariale),parrocchia Santi Angeli Custodi;

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3. Signora Colletta Antonella (segreteria Consiglio pastorale vicaria-le), parrocchia San Cristoforo;4. Signor Milano Paolo, parrocchia Santa Maria della Salette;5. Signor Torrisi Sebastiano (vicepresidente Consiglio pastorale vica-riale), parrocchia Sacro Cuore al Fortino;6. Signor Torrisi Salvo, parrocchia Santa Lucia al Fortino;7. Signora Distefano Natalia, parrocchia San Giuseppe La Rena;8. Signor Messina Giovanni, parrocchia Nostra Signora di Nazareth.

• dalle Superiori (o loro delegate) delle comunità religiose femminili odi vita consacrata:1. Serve della Divina Provvidenza: Sr. Lorenzina.2. I.C.A.M.: signorina Russo Anna Maria;3. Istituto Sant’Angela Merici: signorina Spampinato Carmelina.

• da una coppia di sposi: Coniugi Raimondo e Domenica Arena (par-rocchia San Giuseppe La Rena)

• da un rappresentante dei gruppi, movimenti, associazioni e nuovecomunità ecclesiali che operano a livello vicariale:1. Missione Chiesa-Mondo: signorina Zoda Lucia;2. Rinnovamento nello Spirito: signora Nicastro Stefania;3. Cammino Neocatecumenale: coniugi Enzo e Katia Celeste;4. Comunità Sant’Egidio: dottor Cerreti Walter;5. Conferenza San Vincenzo: coniugi Mimmo e Rosa Costanzo;6. Confraternita San Cristoforo alle Sciare: coniugi Vincenzo e MariaAuteri;7. Legio Mariae: signora Torrisi Francesca8. AIMC: insegnante Renda Caterina.In tale occasione non sono state costituite le varie commissioni, come

prevede lo Statuto, poiché si è ritenuto opportuno prima di tutto cono-scersi e analizzare per sommi capi le varie problematiche pastorali dellediverse parrocchie.

Per questo nel secondo incontro, che si è svolto il 26 maggio 2010, isegretari dei Consiglio pastorale parrocchiale hanno brevemente presenta-to una relazione delle attività pastorali che si fanno nelle varie parrocchie.È stato un momento proficuo perché l’ignoranza (cioè la non conoscenza)può produrre dei pregiudizi e questi impediscono di fare un vero discerni-mento comunitario, che è lo scopo ultimo degli organismi di partecipazio-

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ne. Alla fine di tale incontro c’eravamo dati appuntamento all’inizio delnuovo Anno pastorale per la formazione delle varie commissioni.

Il 7 ottobre, durante la Celebrazione Eucaristica per l’anniversariodella Sua ordinazione episcopale, Lei ci ha comunicato che il II Vicariato,a cui avrebbe fatto visita, sarebbe stato il nostro, per questo tutte le ener-gie sono state utilizzate per preparare al meglio questo evento di grazia.Come Consiglio pastorale vicariale ci siamo incontrati il 10 dicembre perdecidere cosa proporLe come incontri di Vicariato per questa Visita pasto-rale.

Eccoci ora riuniti in questo incontro che coincide quasi con la chiu-sura della Sua Visita al nostro Vicariato. Credo che questo appuntamentosarà proficuo per cominciare a gettare le basi per il Dopo Visita.

Mi permetto introdurre la discussione, sottolineando alcuni aspettiche mi sembra siano emersi nelle varie relazioni, Assemblee pastorali eincontri in cui ho partecipato nelle diverse parrocchie.

1) Il nostro Vicariato, che si trova in un cosiddetto “Quartiere a rischio”della città, comprende una vasta area che va dal “Fortino” (PiazzaPalestro) ai confini con la Diocesi di Siracusa (Vaccarizzo). Quasicome un ritornello, in ogni relazione si è fatto notare che “il livellosocio - culturale - economico della popolazione si presenta diversifi-cato nelle varie zone del territorio: a nuclei familiari di ceto medio sicontrappongono famiglie emarginate, non solo a motivo della sotto-cultura di base, ma anche perché spesso economicamente impossibi-litate a soddisfare le esigenze primarie del vivere quotidiano”.

2) L’evangelizzazione, scopo principale dell’attività della Chiesa , avvie-ne in un contesto di dispersione delle comunità parrocchiali in mezzoalla gente del nostro quartiere che, come è stato evidenziato, è caricodi tanti problemi e che di fatto è pagana nella mente e nel cuore (cfr.At 7,52).

3) Tante energie, come Ella ha potuto sicuramente notare, si spendonoper la catechesi permanente, cercando di curare al meglio i cosiddet-ti vicini, attraverso diverse metodologie, gruppi, movimenti, religio-sità popolare, lectio Divina, cercando di colmare il vuoto che si èvenuto a creare tra la fede professata con le labbra e la prassi della vitaquotidiana.

4) Lei ha sicuramente notato anche la passione che i catechisti mettono

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per cercare di evangelizzare i tantissimi “consumatori di culto” e ilsenso di frustrazione che a volte sorge quando, nonostante tutti glisforzi, la maggioranza di coloro che completano il cammino di inizia-zione cristiana abbandonano la vita della comunità; coloro che hannofatto il percorso di preparazione al matrimonio, tranne rare eccezio-ni, non hanno un seguito, etc.

5) Un altro aspetto che emerge dagli incontri svolti è il senso di impo-tenza che si sperimenta davanti alle tantissime richieste di aiuto eco-nomico a causa delle povertà sempre più crescente (di questo neabbiamo parlato a lungo durante l’incontro degli operatori dellaCaritas svoltosi il 14 febbraio u.s.).

6) Un altro ritornello, un po’ triste, spesso intonato è stato: “siamopochi”, “impreparati”, davanti ai tanti problemi che sorgono. In par-ticolare mi riferisco all’emergenza educativa dei giovani, alla proble-matica familiare e su come raggiungere i cosiddetti “lontani”. Forseconsumiamo tante energie e sforzi per servire i vicini, trascurando lamaggioranza degli uomini, che non sanno di essere infelici, miserabi-li, poveri, ciechi e nudi (cfr. Ap 3,17) perché non conoscono DioPadre.

7) Un ultimo ritornello mi piace ricordare. Quasi tutti hanno detto chesi è consapevoli che non si può più pensare ad una pastorale parrocchia-le individualista e con spirito di autosufficienza. Sono significativi gliaiuti che i sacerdoti del Vicariato si scambiano quando occorre (pre-ziosissima la disponibilità dei Salesiani); i corsi matrimoniali e diConfermazione degli adulti vengono concordati insieme per serviremeglio i fedeli della zona. Ma tutto questo non basta. Credo, pertan-to, che sia auspicabile una “scuola” di formazione che si svolga a livel-lo vicariale che, senza la pretesa di affrontare e risolvere tutte le pro-blematiche, aiuti gli “operatori pastorali” ad agire con maggiore com-petenza.

8) Per non sottolineare solo gli aspetti problematici, mi piace evidenzia-re, prima di dare spazio agli interventi, la gioia e l’entusiasmo che laSua presenza ha prodotto in coloro che l’hanno incontrata. Questo cisprona a continuare a gettare le reti certi che il Signore agirà attraver-so le nostre povere forze. Sorprendete, infine, è stata l’accoglienzaricca di calore, di semplicità, di canti gioiosi e di interrogativi degli

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alunni delle scuole che Lei ha visitato. La disponibilità dei dirigentiscolastici e degli insegnanti, interpella noi Chiesa di pensare ad unprogetto, nel rispetto delle proprie competenze, per poter collabora-re con le scuole del nostro quartiere sull’emergenza educativa.Eccellenza, ci aiuti nel discernimento, per individuare “le priorità” da

attenzionare, perché, soprattutto come Vicariato, possiamo lavorare insie-me e collaborare responsabilmente.

Interventi non programmati(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

In un clima di sincera ricerca della volontà di Dio e della letturaattenta dei segni dei tempi, i membri del Consiglio pastorale vicarialeesprimono in modo spontaneo quello che preme loro di più, relativamen-te ai sette obbiettivi della C.E.I. da incarnare nel territorio del II Vicariato.Di seguito alcuni spunti.

Emergenza educativa:• bisogna partire dalle famiglie per sopperire in modo adeguato

all’emergenza educativa ed auspicare così una migliore e proficua col-laborazione Chiesa - Scuola;

• sotto la spinta della Visita pastorale e alla luce dei bellissimi incontriavuti nelle scuole, come organizzare il Dopo Visita in questo ambitoeducativo?

• proporre un concorso alle famiglie in sinergia Scuola e Chiesa;• valorizzare come mezzo per raggiungere le famiglie il cammino del

catecumenato;• occorre attenzionare i lontani tramite una metodologia antica e sem-

pre nuova che è una relazione umana basata su semplici e belle capa-cità affettive;

• nel contatto con l’altro, bisogna privilegiare l’aspetto antropologico,ma è auspicabile un approccio unitario delle varie agenzie educative;

• valorizzare i laici nella pastorale, perché è mutato il concetto stesso difamiglia, si assiste infatti all’imperversare della moda della conviven-za prematrimoniale;

• puntiamo sulla bellezza e il sorriso per avvicinare i lontani.

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Caritas• in attesa di un Centro vicariale organizzare la questione pacco spesa

nelle diverse parrocchie.

Formazione• attivare scuole di formazione per operatori pastorali, avendo cura di

non sovraccaricare le stesse persone e di vagliare finalità e priorità;• intensificare e favorire incontri tra i catechisti, operatori Caritas;• si cerchino le risorse umane del nostro territorio ed impieghiamole

per venire incontro alla formazione negli ambiti della catechesi, dellacarità e della liturgia;

• rispolveriamo il convegno di Verona.

Sintesi dell’intervento dell’Arcivescovo(a cura della Segreteria per la Visita pastorale)

a. Ringrazia il Signore per l’esperienza vissuta con l’incontro; sottolineacome la Visita pastorale abbia promosso gli organismi di partecipa-zione e desidera che il loro nascere non si risolva in un fuoco fatuo,ma diventi spazio in cui si eserciti la responsabilità di ciascuno;

b. Auspica che negli incontri si favoriscano la comunione e l’incoraggia-mento reciproco. Quest’ultimo risulta ingrediente importante nel-l’estendere il regno di Dio; i risultati, infatti, non dipendono da noi,ma dal Signore. A noi come Chiesa, cioè come tralci uniti alla vite,Gesù chiede piena e fiduciosa disponibilità a gettare le reti.

c. Ringrazia per la preparazione e per lo svolgimento della Visita pasto-rale, frutto già di impegno serio nell’affrontare l’evento.

d. Incita a vivere il tempo del Dopo Visita cercando di consolidare ciòche si è sperimentato, anche nella consapevolezza che gli altriVicariati hanno guardato e guardano al II e al I Vicariato per imitar-ne lo stile. Invita a far passare l’idea che il Dopo Visita è altrettantoimportante, come conseguenza di una preparazione seria e di unosvolgimento impegnativo.

e. Precisa che la Chiesa è una “presenza per servire”, insegnamentomutuato dal Convegno delle Chiese di Sicilia. In tal sento e in modo

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sinergico lavorano sia i diversi carismi che un’assidua comunicazioneantropologica.

f. Spinge a studiare una formula di scuola di formazione che utilizziinnanzitutto come linguaggio comune il Catechismo della ChiesaCattolica.

g. Invita a contare sulla preghiera delle persone ammalate, preziosa estraordinaria risorsa di grazia.

h. Suggerisce due priorità: la comunione presbiterale e l’incremento del-l’attività del Consiglio pastorale vicariale che sarà favorito dal buonfunzionamento dei Consigli pastorali parrocchiali. Occorre istituirecommissioni e gruppi di studio che tengano conto anche degli ambi-ti e delle indicazioni del Convegno di Verona.

i. Illustra il ruolo di don Pietro Longo accanto alle parrocchie delVicariato nel tempo del Dopo Visita come supporto e tramite per gliUffici di Curia, in ambito di pastorale.

j. Propone di valorizzare il giornale Prospettive per mettere in rete lebelle esperienze vissute.

k. Riprende, infine, il brano evangelico di Luca 5,1-11 per indicare nel-l’atteggiamento di prendere il largo un monito costante della Chiesaed un esercizio costante della fede, senza inutili ripiegamenti e sco-raggiamenti perché non siamo impresa, ma corpo di Cristo e Chiesa.

Si passa poi alla Preghiera per la Visita pastorale e l’Arcivescovo con-clude con la Benedizione finale.

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Ore 18.00 - Parrocchia Santa Maria della Salette

CELEBRAZIONE EUCARISTICADI CHIUSURA DELLA VISITA PASTORALE

Intervento del Vicario foraneo

Eccellenza Reverendissima,

Il 20 ottobre 2010, giorno in cui ci ha convocati per consegnare aiparroci e ai segretari dei vari Consigli pastorali parrocchiali il Questionariopastorale per prepararci alla Sua Visita alle nostre parrocchie, con moltatrepidazione Le rivolsi un saluto tratto dal 1Sam 16,4-5. Erano le paroleche gli anziani di Betlemme rivolsero a Samuele. Così dice il testo sacro:«Gli anziani vennero incontro trepidanti e gli chiesero: «È di buon augu-rio la tua venuta?».

Siamo giunti alla conclusione e con gioia (non perché è finita) Lediciamo: Grazie di questo tempo che ci ha fatto vivere! È stato faticoso(ma chi lo ha detto che le cose belle non costano fatica?), ma abbiamo spe-rimentato come erano vere le parole che più volte Lei ha ribadito: «LaVisita pastorale rappresenta anzitutto una bella occasione per lodare e rin-graziare il Signore per il bene realizzato ed esistente nella nostra vita per-sonale e comunitaria».

Ed è stato proprio così. Grandi cose ha fatto il Signore nelle nostrecomunità, attraverso le nostre povertà. Abbiamo, infatti, sperimentato chesono vere le parole dell’Apostolo: “noi portiamo un grande tesoro in vasidi creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio enon da noi” (cfr. 2Cor 4,7). Lei più volte ci ha incoraggiato davanti allenostre tristezze, al nostro senso di impotenza, ai nostri fallimenti, ricor-dandoci le parole di Benedetto XVI: «Non siamo un centro di produzio-ne, non siamo un’impresa finalizzata al profitto, siamo Chiesa. Siamo unacomunità di persone che vive nella fede. Il nostro compito non è creare unprodotto o avere successo nelle vendite. Il nostro compito è vivere esem-plarmente la fede, annunciarla; e mantenere in un profondo rapporto con

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Cristo e con Dio stesso non un gruppo di interesse, ma una comunità diuomini liberi che gratuitamente dà, e che attraversa nazioni e culture, iltempo e lo spazio».

Per questo ci è di aiuto iniziare il Dopo Visita con questa celebrazio-ne nella solennità dell’Annunciazione del Signore. Scriveva l’allora cardi-nale Joseph Ratzinger:

«Nazareth ha un messaggio permanente per la Chiesa. La NuovaAlleanza non comincia nel Tempio, né sulla Montagna Santa, ma nellapiccola casa della Vergine, nella casa del lavoratore, in uno dei luoghidimenticati della "Galilea dei pagani", dal quale nessuno aspettava qualco-sa di buono».

(Joseph Ratzinger, Il Dio di Gesù Cristo)

Eccellenza, dalle nostre comunità, con il cuore che si è maggiormen-te aperto rendendosi disponibile all’azione dello Spirito Santo grazie allaSua visita, partirà, ne siamo certi, un nuovo slancio missionario nel nostroquartiere spesso guardato con sospetto dai più.

Un grazie particolare Le vogliamo rivolgere perché ci ha dato la pos-sibilità di conoscerLa meglio, grazie ai suoi ricordi, che ha voluto condivi-dere con i nostri ragazzi ogniqualvolta lo hanno sottoposto ad una sorta diinterrogatorio, con domande incredibili. Lei, inoltre, ha creato moltoentusiasmo tra la nostra gente sorpresa di vederLa camminare per le stra-de dei nostri quartieri e lieta di scoprire una figura molto familiare diver-sa da quella ieratica che i più si erano fatti di Lei: “un Padre umile, pazien-te, disponibile capace di ascoltare e condividere, aperto al dialogo contutti, piccoli e adolescenti, giovani e adulti, anziani e malati” (cfr. A.Adamo, in Prospettive, anno XXVII, n. 7, p. 8).

In attesa di ricevere le lettere che Lei invierà alle nostre comunità par-rocchiali e che saranno sicuramente frutto della Sua meditazione davantial Signore, noi parroci Le assicuriamo fin d’ora che guideremo le comuni-tà che ci sono affidate secondo le indicazioni e le sottolineature che ci hagià indicato.

Grazie, Eccellenza per la Sua presenza e ancora una volta Le diciamo:BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE.

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Omelia dell’Arcivescovo

Carissimi Fratelli Presbiteri e Diaconi,Carissime Persone di Vita consacrata,Fratelli e Sorelle nel Signore,

1. La Chiesa oggi celebra con particolare esultanza la Solennitàdell’Annunciazione del Signore e contempla il progetto di Dio così ricor-dato nell’orazione Colletta: «O Padre tu hai voluto che il tuo Verbo sifacesse uomo nel grembo della Vergine Maria».

Il progetto fu anzitutto comunicato alla Vergine Maria proprio per-ché, come sottolinea l’insegnamento della Chiesa nella Lumen Gentium«volle il Padre delle misericordie che l’accettazione della predestinataMadre precedesse l’incarnazione». Essa si realizzò perché ci fu l’accettazio-ne, l’eccomi, la disponibilità della persona chiamata a collaborare. È que-sto lo stile di Dio: il Signore bussa ed attende che noi apriamo la porta delnostro cuore. Il consenso di Maria è descritto in maniera ampia e detta-gliata nella pagina del Vangelo proclamato (cfr. Lc 1,26-38).

2. L’identità di Maria è presentata con una ricchezza particolare chenon ha nulla di solenne, come rilevato dal Cardinale Ratzinger nell’espres-sione che ci è stata ricordata all’inizio da padre Vincenzo. Il Signore sce-glie con un criterio particolare: non a Gerusalemme, nel Tempio, ma inuna casa modesta della Galilea viene trovata Colei che deve collaborare algrande mistero della salvezza. La Vergine è raggiunta dall’angelo che lerivolge un saluto: «Rallegrati, o piena di grazia, il Signore con te!», che,come abbiamo ascoltato, suscita un certo turbamento e uno sforzo volto acapire il senso di questo saluto. L’angelo lo spiega: «hai trovato grazia pres-so Dio». È l’azione di Dio che rende piena di grazia la Vergine Santissima,che le fa trovare favore presso di Lui.

Al saluto segue l’annuncio della missione: «Concepirai e darai allaluce un figlio, e lo chiamerai Gesù». L’identità del nascituro è descritta conampi riferimenti alle attese di Israele. In ogni parola di Luca si può trova-re un riferimento alle tante profezie che hanno sostenuto la speranza diIsraele.

L’identità del nascituro è pure evidenziata dall’autore della lettera agli

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Ebrei, nel brano che abbiamo ascoltato (10,4-10): entrando nel mondoCristo assume l’atteggiamento di piena disponibilità alla volontà di Dio,per realizzare ciò che il Padre dispone per lui. Gesù applica a se stesso quel-lo che era stato descritto nel brano come l’ideale più bello che una creatu-ra possa raggiungere e che consiste nel presentarsi al Signore dicendo:«ecco, io vengo per compiere la tua volontà». Ed è proprio questa obbe-dienza a salvarci, come commenta l'autore della lettera agli Ebrei.

Maria ascolta e umilmente dinanzi a tutto quello che le dice l’ange-lo, palesa il suo dubbio: «Come avverrà questo?» Si apre già all’azione delSignore, però chiede di essere aiutata a comprendere meglio. L’angelo larassicura e le dà un segno: la prossima maternità di Elisabetta. L’angeloproclama quel principio che noi dobbiamo sempre ricordare: «Nulla èimpossibile a Dio» e che pure Gesù ricorderà con le parole «impossibileagli uomini ma non a Dio».

Dopo aver ascoltato «nulla è impossibile Dio», Maria, con pienalibertà e disponibilità, dice il suo “eccomi”. Maria e Gesù sono in totalesintonia. Il progetto dell’incarnazione si realizza per la disponibilità dellaMadre e del Figlio.

3. Ogni volta che contempliamo un mistero della salvezza, noi siamoinvitati a fare una doppia azione: certamente lodiamo il Signore, ma dob-biamo anche sentirci interpellati da quello che celebriamo. È sempre così:tutti i misteri che la liturgia ci fa celebrare narrano la misericordia di Dio,ci dicono cosa ha fatto Gesù e ci invitano a chiederci: «Che significa que-sto per me?»

Noi lodiamo il Padre per il suo progetto salvifico e siamo estasiatidavanti all’atteggiamento di Maria. Nel mistero dell’incarnazione ritornia-mo alla nostra origine: lì siamo nati, in quel momento inizia la storia cheoggi noi viviamo, tutto quel cammino che si concluderà, per noi singolar-mente e per tutta la Chiesa, nella casa del Padre. Celebriamo il misterodella nostra origine, guardando a Maria, donna di fede.

Dio parla, Dio si rivolge a noi come a figli, come ad amici; vuoleentrare nella nostra vita. Qual è il nostro atteggiamento? La prima lettura(cfr. Is 7,10-14.8.10c) ci ha presentato un tipo di risposta, quella di Acaz«non tenterò il Signore». Il profeta aveva chiesto al re di chiedere qualco-sa, quale segno di accettazione dell'intervento di Dio nella sua vita e nel

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suo ruolo di guida del popolo. Acaz non accetta di lasciarsi guidare dalSignore. Maria invece si apre e diventa modello di fede.

4. Noi ascoltiamo tutto questo nella circostanza della conclusionedella Visita pastorale nel secondo Vicariato.

Possiamo considerare la Visita pastorale una grande Annunciazioneper tutti noi. Il Signore è venuto a visitarci, a parlarci. Più volte mi è statoricordato il passo dell’Apocalisse dove i capi della comunità venivanoappellati “angeli della chiesa”. L’angelo illumina, custodisce, regge e gover-na; allo stesso modo, da Buon Pastore, mi è chiesto di curare la Chiesa inCatania.

Durante la Visita pastorale, ho avuto la gioia di salutarvi ed accostar-vi con semplicità. Il Signore ci ha concesso di conoscerci meglio: voi avetepotuto conoscere meglio la persona del Vescovo ed io ho conosciuto voi.In questo momento rivedo i vostri volti, che mi sono noti e familiari.

Vi rivedo con la gioia di salutarvi, arricchiti dalla grazia di Dio, per-ché fate parte della Chiesa, siete le membra del corpo di Cristo, siete figlidel Padre, siete tempio dello Spirito Santo.

Ho potuto riconoscervi amati dal Signore e perciò ho potuto ripeter-vi «il Signore è con voi!».

Nel corso della Visita pastorale vi ho esortati a non avere paura, avivere la dignità di Chiesa, comunità del Signore, a svolgere la missioneche il Signore ci affida. Ho ascoltato e condiviso con voi il significato delladomanda di Maria: «Come avverrà questo?» Ho detto a voi e a me: «Nontemere, nulla è impossibile a Dio!» Ho dato a voi ed a me stesso la certez-za di Pietro: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do;nel nome di Gesù Cristo il Nazareno alzati e cammina».

Ci siamo testimoniati reciprocamente la gioia della disponibilità alSignore, la gioia dell’eccomi di Maria. Nel ritornello al salmo responsoria-le abbiamo riaffermato quello che ha caratterizzato il tempo della Visitapastorale: divenire sempre più volenterosi per rispondere meglio alSignore.

5. Inizia adesso il tempo del Dopo Visita che possiamo paragonare aldopo Annunciazione. Noi dobbiamo vivere come Maria dopo l’Annun-ciazione; dobbiamo avere la consapevolezza che la Visita pastorale ha arric-

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chito in noi la presenza di Gesù. Egli, come fece con Maria, ci muove, ci fa mettere in cammino verso

gli altri: «Maria si alzò e andò in fretta». Noi dobbiamo vivere il DopoVisita con lo stesso atteggiamento, dobbiamo presentarci agli altri nellenostre rispettive comunità, nel nostro territorio, arricchiti dalla presenzadel Signore, il Quale, attraverso la nostra collaborazione e la nostra solida-rietà, desidera che i fratelli e le sorelle che incontreremo vivano la stessaesperienza di Giovanni: «sussultò di gioia nel grembo di Elisabetta». IlDopo Visita dia alle nostre parrocchie la gioia di meritare l’elogio cheElisabetta rivolse a Maria: «beata colei che ha creduto nell’adempimentodi ciò che il Signore le ha detto».

Con gioia e verità posso dire beate le parrocchia del Sacro Cuore diGesù al Fortino e di Santa Lucia, beata la parrocchia di Santa Lucia al for-tino, beata la parrocchia di San Giuseppe La Rena, beata la parrocchia deiSanti Angeli Custodi, beata la parrocchia di San Cristoforo, beata la par-rocchia di Santa Maria della Salette, beata la parrocchia della BeataVergine Maria Assunta in cielo alla Plaia, beata la parrocchia di NostraSignora di Nazareth, beate comunità perché hanno vissuto con fede laVisita pastorale, sono cresciute nella fede, hanno creduto nell’adempimen-to della Parola del Signore e si sono dichiarate disponibili a compiere lavolontà del Signore.

6. Concludo con un pensiero di ringraziamento per tutte le personeche hanno curato preparazione e svolgimento della Visita pastorale in que-sto II Vicariato. Ringrazio affettuosamente per voi i carissimi fratelli pre-sbiteri parroci e gli altri presbiteri residenti ed operanti in questo territo-rio. Un grazie speciale alla Segreteria della Visita pastorale per l’intelligen-te e preziosa collaborazione. Le nostre comunità loderanno ed esulteran-no nel Signore perché ci ha visitato e ha guardato alla nostra realtà, allanostra umiltà. Tutti insieme magnifichiamo il Signore perché ha operato econtinuerà ad operare cose grandi. Così sia per tutti noi.

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lettera

conclusiva

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Carissimo Padre Vincenzo,

1. Sono lieto di indirizzarti la presente che certamente ti giungeràdesiderata ed attesa nella qualità di Vicario foraneo nel II Vicariato, doveho svolto la Visita pastorale dal sabato 7 gennaio al 25 marzo 2011.

La Visita pastorale ha qualificato in modo straordinario il servizio diVicario foraneo, compito che ti ho affidato in data 26 giugno 2008. Hosempre ammirato lo stile e la generosità con cui svolgi tale mansione. IlSignore ti ricompensi largamente; da parte mia, ed anche a nome dei pre-sbiteri del Vicariato, il grazie più sincero.

2. Per scrivere questa lettera ho riletto l’abbondante documentazioneche descrive, nei momenti vicariali, la preparazione e lo svolgimento dellaVisita pastorale nel II Vicariato. Allego alla presente parte della documen-tazione raccolta.

Ho rivissuto momenti ed esperienze che il Signore mi ha dato la gioiadi vivere e che mi ha elargito tramite l’opera generosa di tante persone e,in modo speciale, dei fratelli presbiteri: tu, evidentemente, sei al primoposto e, quindi, a te un grazie particolarmente affettuoso per l’impegnoprofuso dall’8 ottobre 2010 al 25 marzo 2011.

La prima è la data della lettera con cui invitavi i confratelli all’incon-tro presso l’hotel “Gelso Bianco”. Esso era destinato alla scelta di unPresbitero come membro della segreteria per la Visita pastorale e alla pre-sentazione, da parte del Vicario episcopale per la pastorale Don PietroLongo, del Questionario per la Visita pastorale. L’ho consegnato il 20ottobre successivo durante la celebrazione dei vespri presso la parrocchiaSanta Maria della Salette.

Le espressioni di saluto che mi hai rivolto in quella occasione sonostate particolarmente eloquenti ed incoraggianti anche per l’eletta assem-blea orante composta da Presbiteri, Persone consacrate, da membri delConsiglio pastorale vicariale e dei Consigli pastorali parrocchiali e deiConsigli parrocchiali per gli affari economici, come pure da rappresentan-ti delle Confraternite, delle Associazioni e movimenti laicali e nuoveComunità che operano nel II Vicariato.

Nella seconda data, 25 marzo 2011, ci siamo riuniti per la

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Celebrazione Eucaristica di chiusura della Visita pastorale, presso la par-rocchia Santa Maria della Salette. Anche in tale occasione hai saputo espri-mere egregiamente i sentimenti che ciascuno nutriva nel proprio cuore.

3. Tra le due date, la documentazione registra i numerosi momentiche si sono succeduti nel Vicariato e che mi piace citare: l’apertura dellaVisita pastorale presso la parrocchia Beata Vergine Maria Assunta in cieloalla Plaia (8 gennaio 2011); l’incontro con i Sacerdoti del Vicariato (22gennaio); con i catechisti presso la parrocchia San Cristoforo alle Sciare(25 gennaio); con gli operatori della Caritas presso la chiesa Santa MariaGoretti (14 febbraio); la Via Crucis Vicariale dalla parrocchia Santi AngeliCustodi a Piazza Palestro (11 marzo); l’incontro con i giovani del Vicariatoe dell’Arcidiocesi per il ritiro di Quaresima presso l’oratorio dei Salesianide La Salette (13 marzo); la riunione del Consiglio pastorale di Vicariatopresso la parrocchia Sacro Cuore di Gesù al Fortino (22 marzo).

4. I vari incontri mi hanno permesso di comprendere meglio le con-dizione del territorio del II Vicariato.

La verifica è stata condotta con sereno discernimento comunitario ealla luce della fede. Per questo non è mancata la lode al Signore per il Suoamore e per le meraviglie che compie anche tramite la nostra umile e gene-rosa collaborazione.

Abbiamo anche formulato proposte e progetti di cui riprendo quan-to mi sembra più urgente. Affido le seguenti considerazioni alla tuaresponsabilità di Vicario foraneo e, per tuo tramite, a quella dei carissimifratelli Parroci e altri Sacerdoti del Vicariato, del Consiglio pastorale vica-riale, come pure a quella delle persone che più hanno operato per il frut-tuoso svolgimento della Visita pastorale.

a) Conservo un ricordo particolarmente caro e felice dell’incontro con isacerdoti del Vicariato svoltosi il 22 gennaio.Esso ha costituito una bella verifica di quanto ho sottolineato nellariflessione a commento della lettura breve (Mc 6,6-7.30-32) dell’oramedia: la gioia dell’incontro con Gesù e tra di noi per essere confer-mati nella generosità del nostro ministero.Tu sai quanto mi sta a cuore, e come cerco di favorire, la fraternità tranoi sacerdoti. Mi consola assai constatare come da parte tua trovo

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piena sintonia ed operosa condivisione in tale fondamentale settore.Ti chiedo, perciò, di continuare in tale impegno che già offre frutticonsolanti di crescente comunione tra i sacerdoti del Vicariato. Mi hadato tanta gioia sentire spesso parole di ammirazione da parte deifedeli che sono edificati ed incoraggiati dall’affetto che regna tra isacerdoti.Dall’incontro sono scaturite numerose proposte su cui avete giàcominciato a riflettere; vi chiedo di passare alla fase più operativa,valorizzando anche l’apporto del Consiglio pastorale di vicariato.

b) L’incontro con i catechisti del Vicariato (25 gennaio) è stato apertodalla proclamazione del brano di Luca (3,1-18) che presentaGiovanni Battista sul quale “scese la parola di Dio” e che predicavaindicando a tutti opportuni itinerari di conversione.Seguiva la tua relazione ampia, competente ed illuminante. Rilevanteè stata l’annotazione “la catechesi dei fanciulli si svolge in manieraquasi unanime, in un itinerario di tipo catecumenale, cercando dicoinvolgere il più possibile i genitori...”, mentre non sono state taciu-te le difficoltà che ancora si riscontrano nei vari ambiti della cateche-si.Molto opportunamente hai chiuso il tuo intervento con le sapienti esempre attuali parole rivolte dal Card. Ratzinger ai catechisti e agliinsegnanti di religione che celebravano il grande Giubileo del 2000.Gli interventi, quasi sempre esemplari testimonianze, dei presentidevono essere valorizzati nel contenuto propositivo ed anche comespinta a ripetere tali incontri. Proseguiamo su questa strada per inco-raggiare e formare in modo permanente le tante persone impegnatenell’evangelizzazione di sempre e nella multiforme attività catecheti-ca.La rinnovazione del mandato alle catechiste ed ai catechisti presentimi ha dato la bella opportunità di manifestare i sentimenti di fiduciae di gratitudine che nutro nei loro riguardi, come anche di invocarela benedizione del Signore sul loro prezioso servizio.

c) Il servizio della carità nel II Vicariato è stato illustrato da DonVincenzo Andronaco SdB, dopo che tutti avevamo ascoltato leespressioni bibliche tratte dal Libro di Tobia (4,1-3.5-10) ed, in par-ticolare, l’esortazione “Non distogliere mai lo sguardo dal povero,

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così non si leverà da te lo sguardo di Dio”.Le condizioni del “Quartiere a rischio” in cui insistono le parrocchiedel Vicariato rendono molto impegnativo l’atteggiamento succitato.La relazione di Don Vincenzo e i numerosi interventi dei presentihanno descritto la molteplice premura che le parrocchie vivono neiriguardi dei disagiati: persone singole e famiglie, minori ed anziani,persone sole ed ammalate.Da tutti è stato suggerito un maggiore coordinamento delle risorse,di persone e di attività, esistenti nel territorio, senza escludere undoveroso discernimento circa l’accoglienza e la valorizzazione di con-tributi esterni.Al riguardo, è opportuno riprendere in esame l’opportunità di unCentro Vicariale sia di ascolto, che di eventuale distribuzione di vive-ri. Tale centro deve avvalersi di volontari che provengono da tutte leparrocchie.Sarebbe pure utile esaminare, seppure con la dovuta prudenza, le pos-sibilità contenute nel Progetto San Cristoforo, a cura dellaFondazione per il Sud.

d) Grande significato di comunione e di testimonianza hanno avuto laVia Crucis di Vicariato (11 marzo) dalla parrocchia Santi AngeliCustodi a Piazza Palestro come l’incontro con i giovani del Vicariatoe dell’intera Arcidiocesi per il Ritiro di Quaresima (13 marzo) pressol’oratorio della parrocchia de La Salette.Con la Via Crucis è stata offerta a tanta gente la possibilità di riflet-tere e pregare. Essa è stata davvero una fervida testimonianza evange-lica nel territorio dove sono riscontrabili tante situazioni di sofferen-ze e di disagio da illuminare e da condividere alla luce del misteropasquale.Il Ritiro di Quaresima per i giovani dell’Arcidiocesi ha dato a tantiragazzi di diversa provenienza la possibilità di trovarsi in un quartie-re con particolari difficoltà.Ho chiesto che le iniziative promosse dall’Ufficio per i giovani (comedel resto anche dagli altri Uffici) si svolgano nelle parrocchie dove incontemporanea ha luogo la Visita pastorale. Spero che ne venga comefrutto uno stile di condivisione a livello diocesano allo scopo di rag-giungere anche il traguardo di “gemellaggio” o iniziative del genere.

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e) La provvidenzialità della Visita pastorale per il sorgere della creazioneo per il consolidamento degli organismi di partecipazione a livello diVicariato è emersa chiaramente nel corso dell’incontro con ilConsiglio pastorale vicariale svoltosi presso la parrocchia Sacro Cuoredi Gesù al Fortino martedì 22 marzo. Detto organismo, come tu stesso hai rilevato, è “molto giovane”essendo stato costituito nel gennaio 2010. Nella relazione di apertu-ra ne hai illustrato la composizione e i primi passi per la necessariaconoscenza e stima reciproca, come pure il successivo impegno per lapreparazione della Visita pastorale nel Vicariato.La stessa relazione offriva una puntuale e ricca descrizione socio-eco-nomica e pastorale del territorio del Vicariato. I successivi interventihanno integrato e sviluppato ampiamente la relazione. È stato conso-lante constatare la partecipazione dei presenti al dialogo costruttivo efiducioso. Particolarmente noi presbiteri siamo stati così invitati adaccogliere e valorizzare l’appassionato coinvolgimento dei christifide-les laici nella missione che Gesù ci ha affidato. L’incontro con ilConsiglio pastorale di vicariato durante la Visita pastorale e quelli checertamente si sono svolti successivamente, devono diventare un’arric-chente acquisizione di stile per la nostra Chiesa particolare ed offrireai Parroci la possibilità di crescere nella pastorale d’insieme.Ti chiedo, pertanto, un particolare impegno, d’intesa con il Vicarioepiscopale per la pastorale, affinché si consolidino la stima e il buonfunzionamento di tutti gli organismi di partecipazione parrocchiali evicariali.

f ) Mi sta particolarmente a cuore che sia incrementato il molteplice ser-vizio che il Signore Gesù chiede a noi suoi discepoli a favore delle per-sone provate dalla sofferenza e dalla solitudine.In tal ambito è possibile aggregare tante persone di buona volontà,favorendo anche la presenza dei giovani che in tal modo possonoanche dare il meglio di sé.Le sorelle e i fratelli che sperimentano solitudine e sofferenze devonosentirsi al centro delle comunità parrocchiali e devono divenire sem-pre più per tutti noi preziosa risorsa di intercessione presso il Signore.

5. Sono sicuro, carissimo Vincenzo, che tu e i fratelli presbiteri avete

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già ripreso nei vostri incontri le riflessioni che ho offerto alla vostra atten-zione nei numeri 6-8 dell’omelia della Messa Crismale del 2011. Tu stes-so e Don Pietro Longo avete già iniziato a svolgere in codesto II Vicariatoi compiti speciali che con fiducia vi ho affidato.

6. Avviandomi al termine della presente, mi piace ripetere ancora unavolta il più vivo ringraziamento a te e ai carissimi parroci e alle persone chevi hanno collaborato nella preparazione della Visita pastorale. Ringraziocordialmente anche la segreteria per la Visita pastorale, ed in particolare ilsuo coordinatore, Don Massimiliano Parisi. La vostra collaborazione èstata davvero intelligente e fruttuosa.

7. Concludo con la richiesta più importante: si continui a pregare perla Visita pastorale nelle singole parrocchie e negli incontri di Vicariato.

Voi ne sperimentate già i benefici: con la preghiera per la Visita pasto-rale avete il mezzo privilegiato per ringraziarne il Signore e per supplicar-lo, con grande amore fraterno, affinché la Visita pastorale possa costituireanche per le altre parrocchie quello che avete sperimentato in abbondan-za: con la Visita pastorale davvero il Signore ci sta visitando e la Sua Visitaè sempre salvifica e ricca di grazia.

Affido tutti voi all’azione dello Spirito affinché nel II Vicariato cre-scano la comunione e la testimonianza evangelica e sia sempre più chiaroe luminoso il volto missionario delle otto parrocchie che lo compongono.

E con paterno affetto tutti benedico nel nome del Padre, del Figlio edello Spirito Santo.

Catania, 2 aprile 2012

✠ SALVATORE GRISTINA

Prot. N. 464/U - 70

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PUNTI DA ATTENZIONARE NEL VICARIATO

• Promuovere la collaborazione tra le parrocchie del II Vicariatomediante collegamento di operatori pastorali. In tal senso, è necessa-rio un lavoro intelligente e continuo del Consiglio pastorale vicaria-le, in sinergia con il Vicario episcopale per la pastorale.

• Curare la formazione continua dei catechisti in collegamento conl’Ufficio diocesano catechistico. Organizzare degli incontri tra pre-sbiteri e laici impegnati nella catechesi per riprendere le questionitrattate durante l’incontro del 25 gennaio 2011 (con i catechisti).

• Costituire a livello vicariale una Consulta delle Caritas e degli orga-nismi di volontariato. La Consulta, in particolare, permetterebbe unacontinuità dell’esperienza di incontro-conoscenza già avviata duran-te la Visita e al contempo favorirebbe un approfondimento dei biso-gni e delle risorse del II Vicariato. Opportuna la costituzione di unCentro vicariale (Banco alimentare, Centro sociale e sportello infor-mazioni per i problemi legati alle normative vigenti), dopo uno stu-dio attento e con persone competenti, in possesso di un necessariobagaglio di scienze umane

• Insieme con il Consiglio pastorale vicariale e con Don EnzoGiammello SdB valutare le possibilità offerte dalla “Fondazione peril Sud” nel Progetto San Cristoforo.

• Studiare una formula di scuola di formazione per operatori pastoraliche utilizzi innanzitutto come linguaggio comune il Catechismodella Chiesa Cattolica.

• Incrementare l’attività del Consiglio pastorale vicariale anchemediante il buon funzionamento dei Consigli pastorali parrocchiali.Istituire commissioni e gruppi di studio che tengano conto anchedegli ambiti e delle indicazioni del Convegno di Verona. Insieme alConsiglio pastorale vicariale riprendere il testo della Relazione pre-sentata in occasione dell’incontro del 22 marzo 2011 presso la par-rocchia Sacro Cuore di Gesù al Fortino.

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CAPITOLO X

“Ricordi fotografici”