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LAB VITA DA UNA UNITÀ DIDATTICA IN PRESA DIRETTA DAL MONDO DELLA RICERCA

Vita da lab

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Una unità didattica in presa diretta dal mondo della ricerca

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Page 1: Vita da lab

LABVITA

DAUNA UNITÀ DIDATTICA IN PRESA DIRETTA

DAL MONDO DELLA RICERCA

Page 2: Vita da lab

 

Page 3: Vita da lab

Marco Foiani - Direttore scientifico di IFOM

lavorare in ricerca richiede passione,

entusiasmo, impegno, dedizione.

la scuola è la “culla” in cui si formano

i ricercatori di domani

scuola, università, ricerca non sono mondi separati

ma un unico intreccio di persone, relazioni

e attività che hanno per obiettivo la crescita individuale

e l’elaborazione di saperi condivisi.

Il nostro Istituto, fondato nel 1998 dalla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, è un centro di ricerca no profit ad alta tecnologia dedicato allo studio dei meccanismi alla base dello sviluppo dei tumori. Fin dalla nascita abbiamo affiancato all’attività di ricerca la divulgazione scientifica, con particolare attenzione al mondo della scuola.Siamo debitori nei confronti della società, che fornisce al nostro centro supporto e finanziamento. Vogliamo pertanto ripagare la società con nuove forme di conoscenza scientifica con l’impegno a far germogliare nei giovani la passione per la scienza e per la ricerca. Un impegno che eleviamo a missione soprattutto in un paese in cui la cultura scientifica passa di frequente in secondo piano.L’attenzione alla Scuola è fondamentale per noi non solo perché è in questa fase della vita che i giovani si apprestano a diventare cittadini, ma anche perchéè proprio questa la “culla” in cui si formano i ricercatori di domani.Lavorare nella ricerca richiede passione, entusiasmo, impegno, dedizione.In particolare, come potrete cogliere in questa breve ma intensa incursione nella vita di Marco, lo specifico ambiente di lavoro di un istituto di ricerca scientifica di profilo internazionale è caratterizzato da un’età media giovane (30 anni circa), da una significativa percentuale femminile (62%), da una composizione estremamente cosmopolita (25% di stranieri provenienti da 23 paesi del mondo) e da un percorso di carriera lungo e competitivo.Costruire un dialogo attivo tra il mondo della ricerca e i giovani è, quindi, un obiettivo prioritario di IFOM per agevolare la formazione di talenti, promuovendo un continuum tra mondo della scuola, dell’università e del lavoro. Il progresso della ricerca scientifica nel nostro paese passa dai banchi di scuola. E questa iniziativa editoriale realizzata con Pearson Italia va sicuramente in questa direzione.

Ma S SiMo ESPo STi - Direttore editoriale di Linx

Per questa ragione Linx, il marchio editoriale scientifico di Pearson Italia, è lieta

di questa collaborazione con IFOM, un istituto di ricerca di livello internazionale

che ha sviluppato, per statuto e per vocazione, un forte impegno nella

diffusione della conoscenza scientifica, rivolgendo una particolare attenzione

al mondo della scuola.

Questo fascicolo è solo un esempio della collaborazione tra IFOM e Linx.

Forti del favore incontrato lo scorso anno dai nostri Biology Days, abbiamo in

preparazione un secondo ciclo di incontri con gli insegnanti presso l’Istituto.

Si tratta di una giornata durante la quale i docenti svolgono attività

di laboratorio, si confrontano con i ricercatori e lavorano con loro a un

esperimento che potranno poi replicare con gli studenti nei laboratori scolastici.

I materiali che qui presentiamo sono piuttosto inusuali nella forma comunicativa

– una sorta di “fotoromanzo scientifico” – ma crediamo possano servire per

stimolare gli studenti del quinto anno delle scuole superiori a guardare al lavoro

di ricerca come all’attività quotidiana di migliaia di giovani tra i quali, in un

futuro prossimo, potranno trovarsi anche loro.

Il “racconto” non è dunque solo un pretesto per illustrare alcuni concetti, ma

è un modo per contestualizzare i vari aspetti dell’attività scientifica: il piacere

dell’indagine e della scoperta, la collaborazione tra pari, la soddisfazione

per i risultati ottenuti.

Speriamo che questo “esperimento editoriale” sia accolto con interesse nella

scuola e che rappresenti uno sprone per approfondire la positiva collaborazione

fra Linx e IFOM, fra editoria scolastica e ricerca scientifica.

Page 4: Vita da lab

comunicazione dei risultati alla comunità

scientifi ca

CONCLUSIONE

valutazione dei dati raccolti e formulazione di una teoria per interpretare i risultati

ELABORAZIONE DATI

conoscenza approfondita del fenomeno

da indagare

DEFINIZIONE PROBLEMA

è la modalità con cui lavora la scienza moderna.

Ipotesi, esperimenti, dati e teorie sono gli strumenti

fondamentali con cui ogni scienziato cerca di raggiungere

una conoscenza della realtà oggettiva, affi dabile e condivisa.

La raccolta e l’elaborazione dei dati sono il cuore della

ricerca scientifi ca, le ipotesi di lavoro e le teorie ne sono

la spina dorsale. A garantire la validità e la coerenza

di una ricerca è l’intera comunità scientifi ca,

che ne passa al vaglio metodi e risultati.

IL METODO SCIENTIFICO

4

5

1

Page 5: Vita da lab

1 DEFINIZIONE PROBLEMAnella ricerca scientifi ca occorre avere chiaro il

proprio obiettivo e conoscere in modo approfondito

il fenomeno che si vuole indagare.

Marco vuole studiare i fattori proteici coinvolti nel

template switch (TS), un particolare meccanismo con

cui le cellule riparano il DNA. Per far questo, legge la

bibliografi a, fa ricerche su banche dati e ascolta

i seminari condotti dai suoi colleghi del laboratorio.

2 FORMULAZIONE IPOTESIlo scienziato propone una possibile linea di lavoro per

spiegare quanto osservato. Marco decide di studiare

il ruolo di un particolare fattore proteico coinvolto

nel fenomeno: Rad 55.

3 ESPERIMENTIlo scienziato raccoglie i dati per confermare o

smentire l’ipotesi. Utilizzando i mutanti di lievito, Marco

studia che cosa succede negli organismi che non

hanno il gene per Rad 55 e ne studia la sequenza.

4 ELABORAZIONE DATIi dati raccolti vengono messi in ordine e interpretati

elaborando una teoria che possa spiegarli.

Marco riesce a dimostrare che il gene Rad 55

gioca un ruolo chiave nel TS.

5 CONCLUSIONEi dati vengono organizzati e sottoposti al vaglio

della comunità scientifi ca. Marco partecipa

alla conferenza di Glasgow, in Scozia, e contribuisce

alla stesura dell’articolo da pubblicare.ESPERIMENTIraccolta dei dati sperimentali

FORMULAZIONE IPOTESIdefi nizione

del programma di lavoro

3

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Page 6: Vita da lab

c60’

sgs1Δchl1Δ

sgs1Δ

sgs1

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180’

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180’

120’

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-factor,

and released in media containing MMS 0.033% at 30°C for 180 min. Serial time points were collected for 2D gel (a)sgs1 (c),

sgs1Δ sgs1Δ chl1Δ

120’

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180’

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α

Log

180

Δ

Chl1 is required for the accumulation of template switch intermediates

60’

α

Log

sgs1sgs1

ctf4Δsgs1

-factor,

and released in media containing MMS 0.033% at 30°C for 180 min. Serial time points were collected for 2D gel (a)

and FACS analysis (b). The double mutant showed a clear reduction in X-molecule accumulation in respect to sgs1

180’

Chl1 is required for the accumulation of template switch intermediates

60’

α

Log

Questo sono io!

Qui ero ai laghi delle Zocche,

in Valtellina

*

...eccomi s

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palco fotograf

ato

da mio cugi

no

Michele Bordo

ni

*

Madhu

Livia

Page 7: Vita da lab

E questa è la mia

squadra!!

Lavoro all’IFOM, un istituto che si occupa di ricerca sul cancro e, per la precisione, di oncologia molecolare. Nel mio laboratorio siamo in dieci. Mi piace perché è un ambiente internazionale: ci sono ragazzi e ragazze che vengono da Italia, Spagna, Romania, Ungheria, India e Giappone.

Hi!

Il capo, anzi la capa, è Dana Branzei che viene dalla Romania, ma ha vissuto per 13 anni in Giappone, dove si è laureata e ha completato il suo dottorato di ricerca. È davvero in gamba: a soli 37 anni già dirige un intero laboratorio ed è una ricercatrice affermata! Vado molto d’accordo con lei perché è esigente ma allo stesso tempo è anche molto disponibile e comprensiva.

Dana ha ottenuto molti riconoscimenti e pubblicazioni su riviste internazionali!

STORIEAffrontare la malattia

a quattordici annigrazie al blog e alla famiglia

ASSISTENZAL’infermiere

è un professionistadell’aiuto e dell’ascolto

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VITA DI AIRCDal 5 per mille nasce

un Programma specialeambizioso e concreto

Dana Branzei, dalla Romania con passioneDALL’OLIMPIADE DELLA CHIMICA

ALLE PROTEINE DEL CANCRO

Barnabas

Takuya

Demis

Federica

Italiana POST-DOC

Livia Provitera

Ungherese POST-DOC

Barnabas Szakal

Indiano POST-DOC

Madhusoodanan Urulangodi

Giapponese POST-DOC

Takuya Abe

Italiana POST-DOC

Federica Castellucci

Italiano studente PhD

Demis Menolfi

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G I U G N O

COME VIENE REGOLATO IL PROCESSO DI

RIPARAZIONE DEL DNA? CONOSCERLO A FONDO

CONSENTIRÀ DI PROGETTARE

Una ricercafondamentale

I meccanismi di riparazione del DNA permettono alle cellule di individuare e correggere gli errori che si verificano durante il processo di duplicazione del DNA.Quando una cellula si divide, il DNA che si trova all’interno del nucleo deve essere duplicato in modo che, dopo la divisione, ogni cellula figlia possa ricevere una copia di DNA identica a quella posseduta dalla cellula madre. Il questo meccanismo, ogni filamento della molecola di DNA originaria funziona da stampo per la sintesi di un nuovo filamento.

QUANDO IL SISTEMA SI INCEPPA

A volte, però, la DNA polimerasi, cioè l’enzima che consente la sintesi di nuove molecole di DNA, può fare degli errori, oppure la molecola di DNA originaria può venire danneggiata da agenti esterni come i raggi UV. Questi errori sono tenuti sotto controllo dai meccanismi di riparazione posseduti da tutte le cellule viventi. Quando questo sistema si inceppa, e gli errori diventano irreversibili, si formano delle alterazioni nel genoma che, con il passare del tempo, possono portare allo sviluppo di tumori.Per questo la ricerca di base in questo settore è così importante: individuare e caratterizzare i fattori coinvolti in questo processo potrebbe portare allo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali con una tossicità ridotta rispetto alle attuali chemioterapie.

che si verificano durante il processo di duplicazione del DNA

DNA polimerasi

NUOVE TERAPIE CONTRO I TUMORI

Oggi ho appuntamento con Dana. Mi ha scritto che vuole coinvolgermi in un progetto speciale...

Chissà di cosa si tratta...

Il progetto speciale è la partecipazione a una conferenza internazionale

in Scozia... tra meno di un mese!

Il progetto speciale è la partecipazione a una conferenza internazionale

in Scozia... tra meno di un mese!

Ciao, ti ho fatto venire qui perché

il prossimo 20 luglio a

Glasgow ci sarà un meeting sui

meccanismi di riparazione

del DNA...

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Sarebbe importante che il nostro gruppo

partecipasse. Te la sentiresti

di andare?

Ma certo!

Io ho detto subito di sì: dovrò lavorare sodo, perché i dati che abbiamo non sono suffi cienti, ma è un’opportunità davvero eccitante!

Pensavo che potresti approfondire il discorso sui fattori proteici coinvolti nel

template switch...

È il meccanismo* che studio da quando

sono all’IFOM: sono contento di

approfondirlo di più!

Bisogneràottimizzare al meglio il

lavoro...

LAB

DEFINIZIONE PROBLEMA

Conoscenza del fenomeno

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5

La classica ricerca in biblioteca può portare a risultati inaspettati!

Questo vecchio protocollo sembra

interessante... potrei usarlo per

purifi care il DNA...

Livia, che ha più esperienza di me, consiglia di documentarmi.

G I U G N O

Ti consiglio di leggere la

bibliografi a più recente per avere

bene il quadro della situazione.

Potresti avere delle nuove idee...

Sapevo di poter contare su di te...

...ma il modo più rapido per guardare la bibliografi a è fare una

ricerca in internet.

Sono stati pubblicati degli

articoli che ancora non ho letto...

DNA polimerasi

Fattori del Temp late Switch

Intermedi a forma di croce

DNAda duplicare

DNAduplicato

Exo

...e soprattuttoMai senza i mieiappunti!

*

L A B Z I O N A R I O

La duplicazione del DNA è il meccanismo molecolare con cui l’intero genoma viene copiato prima della divisione cellulare.

Il fi lamento è una delle due catene di DNA che formano la doppia elica.

Le DNA polimerasi sono una classe di enzimi che catalizzano la reazione di polimerizzazione del DNA.

LABInfo

TEMPLATE SWITCH (TS) Si traduce letteralmente come

“scambio di fi lamento stampo”.

È un meccanismo grazie al quale

le cellule possono continuare la

duplicazione della molecola di DNA,

anche se questa risulta danneggiata

e, in un secondo momento, riparare

il danno. Un errore su un filamento

di DNA, infatti, ne impedisce la

duplicazione, lasciando dei “buchi”

nella nuova molecola. In un primo

momento, un particolare enzima

(Exo 1) allarga il buco, in modo

da dare più spazio d’azione ad

altre molecole. Successivamente,

alcuni fattori proteici e una DNA

polimerasi individuano e copiano la

sequenza mancante nella molecola

gemella, formando dei caratteristici

intermedi a forma di croce. Infine,

altri fattori proteici aiutano la

molecola di DNA a “districarsi”,

generando due molecole di DNA

identiche.

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LABWeb

LE FONTI DI NOTIZIEAnche tu puoi informarti leggendo delle

riviste di divulgazione scientifi ca che puoi

acquistare in edicola oppure, se preferisci,

che puoi consultare online.

Ecco le più famose: NewScientist – è

un settimanale britannico a diffusione

internazionale che si occupa di scienza e

tecnologia. È in inglese (www.newscientist.

com). Le Scienze – è la versione italiana

del Scientifi c American dove si possono

trovare degli ottimi approfondimenti (http://

lescienze.espresso.repubblica.it). Wired –

da poco uscita anche in Italia, è un cult

per gli appassionati di tecnologia e

non solo (www.wired.com). Alcuni siti di

divulgazione esclusivamente online: Galileo

(www.galileonet.it); Oggiscienza

(www.oggiscienza.wordpress.com).

Un’altra possibile fonte di notizie sono gli

innumerevoli blog di scienziati e giornalisti.

Tocca a te scoprirli!

Forme classiche di

divulgazione scientifi ca

sono riviste, libri e

documentari.

G I U G N O

La lingua utilizzata in tutte le riviste

scientifi che è l’inglese.

In PubMed ogni voce corrisponde a un articolo scientifi co e riporta titolo, anno di pubblicazione, nome degli autori e nome della rivista su cui è stato pubblicato.

...dovrei andare a luglio...

Allora, a quando la

partenza per Glasgow?

wow, davvero bello! L’anno scorso sono andata

ad Amsterdam...

la conferenza è stata interessante e gli

altri partecipanti erano simpaticissimi!!

77

88888

PubMed è un database contenente informazioni sulla letteratura scientifi ca biomedica dal 1949 ad oggi. La prima versione online è del gennaio del 1996.

Le stesse parole possono essere ricercate su diverse banche dati. Si trovano riferimenti bibliografi ci ma anche molte altre informazioni come schemi, sequenze di geni e proteine, strutture molecolari.

LAB

Devo cercare tutti gli articoli

sul TS...FORMULAZIONE IPOTESI

Programma di lavoro

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9G I U G N O

MUTATIS MUDANDIS

L’induzione di mutazioni

genetiche specifi che

è molto usata in biologia

molecolare. È una

tecnica che prende il

nome di mutagenesi sito

specifi ca ed è utilissima

per capire la funzione

di un determinato

gene. Dal confronto

con il cosiddetto

“tipo selvatico” (cioè

l’organismo normale)

si possono ottenere

tantissime informazioni:

per esempio, se

l’organismo mutante è

in grado di duplicare

il proprio DNA o

se, invece, si divide

incessantemente non

riuscendo a controllare

il ciclo cellulare.

In genere la mutagenesi

sito specifi ca richiede

la conoscenza della

sequenza del gene che

deve essere mutato.

Di solito, la mutazione

avviene tramite

inserimento o delezione

di alcuni nucleotidi.

LABInfo

Sarebbe opportuno vedere qual è il ruolo svolto da altri fattori

come Rad 55.

Alcuni colleghi del lab stanno già lavorando sui fattori coinvolti nel template switch.

Ha sempre un entusiasmo contagioso.

Non vedo l’oradi partire!

Al lab meeting (l’incontro settimanale che facciamo

noi del gruppo) ottengo

qualche buon suggerimento...

Ecco, come potete vedere, queste sono le strutture intermedie del DNA durante il template switch

visualizzate con un gel bidimensionale...

Con Dana defi niamo il programma di lavoro: utilizzerò dei lieviti per indagare il ruolo del fattore Rad 55 e poi ne sequenzierò il gene.

Mi sembra una buona idea.

È arrivato il momento di

iniziare!

Pensavo anche di sequenziare il gene del

lievito e confrontarlo con quello di altri organismi.

Potrai visualizzare le differenze

tramite un gel bidi-

mensionale...

Lavorare con i mutanti ti

permetterà di capire cosa succede

quando qualcosa non funziona...

Meglio prendere appunti.

Ok, allora lavoriamo su

questi fattori...

LAB

Siamo tutti molto interessati ai risultati ottenuti da Madhu.

Più tardial laboratorio...

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G I U G N O

G I U G N O

Nella cappa a fl usso laminare un circuito continuo di aria garantisce il lavoro in condizioni di sterilità.

Runtione lab incimpor auta

Nella cappa a fl usso

Modelli per la realtà

Ho bisogno di un bel po’ di brodo di coltura per

avere cellule suffi cienti per tutti i miei esperimenti...

...e per fi nire aggiungo il glucosio...

Nel brodo di coltura ci sono tutte le sostanze necessarie per far crescere i lieviti.

Finalmente inizio gli esperimenti. La teoria stimola la rifl essione, ma la pratica ti dà la possibilità di misurarti con la realtà!

Tutte le cellule dell’IFOM sono conservate nei congelatori,

a meno ottanta gradi.

STANZA - 80

Ecco! Questo è

il ceppo di cellule che cercavo...

I viventi condividono molti meccanismi di base.È per questo che i biologi si avvalgono di organismi facili da studiare allo scopo di formulare teorie più generali. La scelta di un organismo modello dipende sia dal tipo di indagine che si vuole fare (genetica, comportamentale...) sia dal tipo di organismo al quale si vogliono trasferire i risultati (batteri, piante, animali...). Per studiare i meccanismi genetici negli eucarioti gli scienziati hanno scelto un microrganismo assai caro al genere umano: Saccaromyces cerevisiae, cioè il lievito del pane. UN MECCANISMO PERFETTO

Tutte le cellule nascono, crescono, si riproducono e muoiono. Il ciclo cellulare alla base della vita è così importante da essere strettamente regolato al livello molecolare. Un errore può essere fatale: la cellula può trasformarsi da sana a cancerosa e iniziare a dividersi incessantemente, invadendo i tessuti circostanti.

PREPARAbanana, limone, sale da cucina, acqua

distillata, sapone liquido, etanolo (freddo da frigo), pestello, bicchierino, cucchiaio,

cucchiaino, carta assorbente, cilindro graduato. Prepara una soluzione con:

1 cucchiaino di sale, 18 di succo di limone, 2 cucchiai di sapone, poi acqua fi no a 300 ml.

REALIZZAun pesto di banana con 2 cucchiai di

soluzione. Filtralo e mettine 9 cucchiaini in un bicchierino più 3 cucchiai di acqua. Inclina il

bicchierino e aggiungi 3 cucchiaini di etanolo.

OSSERVAin controluce il punto del cambio di fase

(acqua e alcol): quella specie di gomitolo biancastro è il DNA!

I L A B

Ecco qua: basta una notte di incubazione

in un buon brodo di coltura per ottenere tantissime cellule!!

Ora devo sincronizzare le cellule, in modo che

tutte siano allo stesso punto

del ciclo cellulare...

ESPERIMENTI Raccolta dei dati

eucarioti

sincronizzare

Tutte le cellule nascono, crescono, si riproducono e ciclo cellulare

ci divertiamo a scrivere nomi impossibili per prenotare gli strumenti

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L A B Z I O N A R I O

Gli eucarioti sono uno dei tre domini dei viventi costituito da organismi con cellule dotate di nucleo.

Il ciclo cellulare è l’insieme degli eventi che intercorrono tra due divisioni della cellula. È suddiviso in quattro fasi: G1, S, G2 e M.

La sincronizzazione è una tecnica che permette di avere tutte le cellule di una coltura nella stessa fase del ciclo cellulare.

G I U G N O

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Questi sono i lieviti visti

al microscopio ottico.

L A B K I T

CHE COS’È: la centrifuga è un apparecchio che permette di separare corpi di densità diversa.

A COSA SERVE: a seconda dei modelli e delle

condizioni di utilizzo, può essere utile per depositare le cellule sospese in un mezzo liquido, per separare i diversi organuli cellulari

o per ottenere le diverse

molecole organiche.

COME FUNZIONA: il campione viene inserito in un rotore che gira ad altissima velocità. Grazie alla forza centrifuga, i componenti più densi si depositano sul fondo. L’apparecchio possiede anche un sistema di raffreddamento per evitare di surriscaldareil campione.

A COSA SERVE:A COSA SERVE:dei modelli e delle

condizioni di utilizzo, può essere utile per depositare le cellule sospese in un mezzo liquido, per separare i diversi organuli cellulari

o per ottenere le diverse

molecole organiche.

COME FUNZIONACOME FUNZIONA

Grazie a questa potente centrifuga le cellule che erano nel brodo di coltura verranno raccolte sul fondo delle provette.

...4000 rpm, per 20 minuti a

4 gradi...

Quando si lavora con le cellule di lievito bisogna stare molto attenti a evitare contaminazioni. Batteri e muffe sono ovunque!!

Il contacellule è un dispositivo che permette la

registrazione manuale del numero di cellule

in un campione.

Quando si lavora con le cellule di lievito bisogna stare molto attenti a evitare contaminazioni. Batteri e muffe sono ovunque!!

Sono già in fase G1!

Adesso le conto: 1, 2, 3...

Nella fase G1 la cellula cresce sintetizzando RNA e proteine, mentre la duplicazione

del DNA avviene nella fase S.

E adesso l’ultimo passaggio di questa prima fase:

separo le cellule con il sonicatore per poterle contare.

Gli ultrasuoni aiutano a separare agglomerati di cellule che si formano in cultura.

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G I U G N O

Elettroforesi su gel di agarosio

L A B M A N U A L

Sciogliere la polvere di agarosio in una soluzione tampone;

versarla nella cella da elettroforesi e aspettare che si solidifi chi. Caricare i

campioni di DNA nei pozzetti del gel tramite una micropipetta.

Visualizzare il gel su un transilluminatore a UV o a luce blu.

Collegare il generatore di corrente alla cella elettroforetica e regolare potenziale e tempo della corsa.1 2 3 4

Coffee break!

Chissà se il nuovo metodo per purifi care

il DNA è meglio dell’altro...

Gli ultimi preparativi, e il gel di agarosio è pronto. Bisogna aspettare un po’ perché diventi solido. Mi sembra

il momento giusto per un...

Sul fondo di queste microprovette c’è il DNA genomico.

La microcentrifuga è meno potente e contiene volumi più piccoli delle altre centrifughe.

LABWeb

CHI HA INVENTATO LA PIPETTA? Le pipette servono per

misurare e prelevare

piccole quantità di liquidi.

Le prime erano di vetro

e avevano la forma di un

contagocce: le pipette

Pasteur, dal nome del

microbiologo che le inventò.

Oggi, su ogni bancone

che si rispetti, non può

mancare un intero set

di micropipette, dette

anche Gilson, dal nome

dell’inventore che diede

il nome anche alla marca

di produzione più diffusa.

www.youtube.com/

watch?v=IRVFZJ-VLCc

Perchè no!

LAB

Incredibile! Sta andando tutto alla perfezione e siamo anche in anticipo sui

tempi. Che dici, ce lo meritiamo

un caffè?

Dobbiamo estrarre e purifi care il DNA delle cellule di lievito. La sua purezza è molto importante: può infl uire sui risultati dei prossimi esperimenti.

5

ESPERIMENTI Raccolta dei dati

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L A B K I T

CHE COS’È: la cella elettroforetica è una vaschetta di materiale plastico usata come supporto per il gel in cui vengono introdotti i campioni da separare tramite elettroforesi.

A COSA SERVE: l’elettroforesi è usata per separare le molecole dotate di una carica elettrica (acidi nucleici, proteine) in base al loro peso molecolare.

COME FUNZIONA: un campo elettrico (prodotto tramite un appropriato generatore) viene applicato alla cella elettroforetica. Le molecole migrano con diversa velocità in base alla massa molecolare.

La purezza, le dimensioni e la quantità del DNA si stimano osservando le bande fl uorescenti nel gel.

Visualizzo i risultati della corsa sul transilluminatore e taglio via le bande

della giusta massa molecolare.

G I U G N O

Quando questo gel avrà fi nito di correre dovrò estrarre il DNA che mi interessa e preparare

un secondo gel.

...piano ...il campione non deve

uscire fuori...

L’aggiunta di colorante blu permette di visualizzare la corsa dei

campioni.

...questo è l’ultimo e poi

ho fi nito.LABInfo

GEL BIDIMENSIONALEIl gel bidimensionale di agarosio è una

tecnica piuttosto nuova che permette

di separare strutture complesse di DNA.

Si tratta, in realtà di due elettroforesi

successive. In un primo momento viene

preparato un gel con una bassa percentuale

di agarosio a cui viene applicato un

campo elettrico a basso voltaggio. In

questo modo le molecole di DNA vengono

separate in base alla massa molecolare,

come avviene nell’elettroforesi di routine.

Successivamente, viene recuperato il

DNA della massa molecolare di interesse

che viene separato tramite un’altra corsa

elettroforetica. Questa volta, però, il gel

è preparato con una percentuale più alta di

agarosio e viene fatto correre in un campo

elettrico ad alto voltaggio. Questo secondo

passaggio consente di separare le

molecole di DNA in base alla loro forma.

LAB

1515151515

Bene, qui ho fi nito.Ora l’altra

elettroforesi.

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G I U G N O

G I U G N O

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LABStory

UNA SCOPERTA SCOTTANTENel 1969 dal Lower Geyser Basin, nel parco

nazionale di Yellowstone, venne

isolato un microrganismo straordinario, il

Thermus aquaticus, in grado di proliferare

a temperature elevatissime. Pochi anni

dopo fu estratta la sua DNA polimerasi,

un enzima che poteva resistere fi no

a 97,5 °C, condizione alla quale gli altri

enzimi vengono completamente inattivati.

Nel 1985, l’eccentrico biochimico americano

Kery Mullis pensò di utilizzare questo

particolare enzima, chiamato Taq polimerasi,

nei suoi esperimenti. Erano i primi passi di

quella che diventò presto una delle tecniche

più usate in laboratorio: la reazione a catena

della polimerasi o PCR, che permette

la moltiplicazione esponenziale del DNA.

In pochi anni la tecnica si diffuse

nei laboratori di tutto il mondo, grazie

anche alla produzione industriale della prima

macchina da PCR, il termociclatore

dell’azienda Perkin-Elmer, che permetteva

di compiere l’intero processo

in maniera automatica.

Kery Mullis vinse il

Premio Nobel per la

chimica nel 1993.

KERY MULLIS Appassionato surfi sta e personaggio eccentrico, Mullis racconta di avere avuto l’intuizione della PCR mentre, alla guida della sua macchina sportiva, stava attraversando un bosco di ippocastani in fi ore assieme alla sua ragazza.

di compiere l’intero processo

Passo alla fase successiva degli esperimenti...

Caricati i campioni, l’apparecchio procede in modo automatico.

La reazione va avanti tutta la notte.

LAB

ELABORAZIONE DATI

Valutazione deirisultati

Prima di procedere con la sequenza del gene devo fare una PCR...

Sei fortunato: riesco ad analizzarli

subito. Stasera saranno pronti.

I campioni, marcati con dei reagenti fl uorescenti,

vengono letti da un laser.

Ogni giorno qui all’IFOM vengono fatte tantissime sequenze: per fortuna c’è

un tecnico che si occupa di tutto...

LAB

Ciao! Ho dei campioni

da sequenziare. Quando riesci ad analizzarli?

Sì, però, è piuttosto diverso rispetto ad altri fattori

coinvolti nel template switch...

Guarda, Rad 55 ha delle parti simili ad

altre proteine

Ottenuta la sequenza del gene è importante fare dei confronti. Ci sono dei programmi fatti apposta per questo.

I campioni, marcati con dei reagenti fl uorescenti,

vengono letti da un laser.

Page 17: Vita da lab

pag.

15

G I U G N O

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16

Queste sono le immagini del gel D, l,ho ripetuto piu, volte e sono sicuro dei miei risultati

L A B K I T

CHE COS’È: la macchina per la PCR è un apparecchio che scalda e raffredda i campioni a temperatura e tempi stabiliti.

A COSA SERVE: consente di ottenere grandi quantità di una determinata sequenza di DNA in breve tempo.

COME FUNZIONA: i campioni sono sottoposti a cicli ripetuti di tre fasi a diverse temperature: la separazione dei fi lamenti del tratto di DNA da amplifi care; l’annealing (appaiamento) in cui si innesca la reazione di polimerizzazione; la sintesi del nuovo fi lamento di DNA.

del nuovo fi lamento

Bene. In poco tempo sei riuscito ad avere degli ottimi

risultati. Prepareremo un poster con le tue conclusioni e quelle di tutto il laboratorio.

I lieviti mutanti non formano gli

intermedi del template switch...

Inizialmente la bioinformatica si occupava solo dello studio del DNA e dell’RNA; oggi risulta fontamentale anche in altri settori, tanto che è nata una nuova disciplina: la Biologia Computazionale.

Gli strumenti informatici sono fondamentali per l’analisi dei fenomeni biologici. La mole di

dati a disposizione degli scienziati è spesso molto

elevata e diffi cile da interpretare.

Blast (Basic Local Alignment Search Tool) è un algoritmo usato per trovare regioni simili tra sequenze.

E la sequenza mostra che Rad 55 ha delle regioni che si legano al DNA, ma ha anche altre regioni piuttosto

diverse dagli altri fattori coinvolti nel TS...

Arriva anche Dana. Le ho mandato una mail dicendo che avevo qualcosa da mostrarle...

Abbiamo i risultati

degli esperimenti...

Eccomi qui. Cos’hai da farmi

vedere?

Dai risultati del gel bidimensionale si vede che Rad 55 è un fattore fondamentale del template switch.

UN MONDO DI SEQUENZESequenziare un gene è ormai un’operazione

di routine nei laboratori di biologia molecolare.

Ma la strada è stata lunga...

1953 scoperta della doppia elica del DNA

1974-1975 messa a punto dei primi metodi

manuali di sequenziamento del DNA

1977 Frederick Sanger determina l’intera

sequenza del DNA del virus OX174

1983 Kary Mullis inventa la PCR

1990 il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti

lancia il Progetto Genoma Umano (PGU)

1995 sequenziamento del primo

genoma di un organismo vivente: il batterio

Hemophilus infl uenzae

2001-2002 messa a punto di tecniche di

sequenziamento più rapide e economiche;

sequenziati i genomi di molti organismi modello 2003 pubblicata la sequenza dell’intero

genoma umano

LABReport

G I U G N OG I U G N O

Page 18: Vita da lab

pag.

16

5

G I U G N O

Arrivati al traguardo!!Nella ricerca scientifi ca la comunicazione gioca un ruolo chiave. La partecipazione a conferenze e simposi e la stesura di articoli fanno parte del lavoro di ogni ricercatore, che non si esaurisce, quindi, con l’ideazione e la realizzazione degli esperimenti, ma continua con la comunicazione dei risultati alla comunità scientifi ca, che ne valuterà l’importanza e verificherà la correttezza dei metodi. Uno dei modi migliori è la partecipazione a conferenze scientifi che: in queste occasioni i ricercatori (non solo appartenenti alle università ma anche a istituti pubblici o privati, industrie farmaceutiche ecc.) si incontrano per presentare e discutere del loro lavoro. Questi eventi si svolgono spesso all’estero e sempre in contesti internazionali. La conoscenza, infatti, non ha confini! Laboratori che si trovano in nazioni diverse possono avere come oggetto di studio lo stesso fenomeno e, perciò, può essere un vantaggio lavorare insieme. Spesso, unendo strutture e competenze, si riesce a ottenere un risultato migliore.

UNA LOTTA SENZA CONFINI

L’Unione Europea, tramite i programmi di supporto alla ricerca e all’innovazione, finanzia i settori strategici della ricerca e incoraggia le collaborazioni tra paesi membri. Il Beatson Institute è uno dei centri d’eccellenza della Gran Bretagna per la ricerca sul cancro. Si occupa di studiare il comportamento delle cellule tumorali al fine di progettare nuovi metodi diagnostici e terapie per combattere i tumori.Inoltre, è un centro di riferimento per la formazione e ospita molti eventi internazionali.

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23

CONCLUSIONIComunicazione dei

risultati

CANCER RESEARCH UK

BEATSON INTERNATIONAL CANCER CONFERENCECo-sponsor ASSOCIATION FOR INTERNATIONAL CANCER RESEARCH

Cancer Models and Novel TherapiesSunday July 3 – Wednesday July 6 2011 Glasgow, Scotland

Speakers and Sessions:Keynote Address: Suzanne Cory (AU)

Signalling and Cancer I: Boris Bastian (US), Gideon Bollag (US), Lionel Larue (FR), Richard Marais (UK)Inflammation and Cancer Stem Cells: Frances Balkwill (UK), Mariano Barbacid (ES), Tessa Holyoake (UK),

Rob Nibbs (UK), Luis Parada (US), Marcos Vidal (UK)Angiogenesis and Invasion: Federico Bussolino (IT), Peter Carmeliet (BE), Kairbaan Hodivala-Dilke (UK),

Jim Norman (UK), Michael Olson (UK), Steve Wedge (UK)Targeting Protein/Protein Interactions: Alan Fersht (UK), Paul Polakis (US), Saul Rosenberg (US), Dale Porter (US)Signalling and Cancer II: Gerard Evan (UK), Margaret Frame (UK), Frank McCormick (US), Norbert Perrimon (US),

Catrin Pritchard (UK), Owen Sansom (UK)

Aims of the ConferenceThis conference will focus on the use of biological models of human cancer that may be used to provide insight

into the causes and processes of this disease. The study of these models will facilitate the discovery,development and testing of novel therapies.

Short talks will be granted to the authors of outstanding abstracts. Some financial assistance will be available to thepresenters of these talks through sponsorship from the Association for International Cancer Research.

Website, on-line registration, payment and abstract submission instructions: http://www.beatson.gla.ac.uk/conf

For additional information please contact:Tricia Wheeler, Conference Co-ordinator, Beatson Institute for Cancer Research, Garscube Estate,

Switchback Road, Bearsden, Glasgow G61 1BD, UK

Tel: +44 (0) 141 942 0855 Fax: +44 (0) 141 330 6426

E mail: [email protected]

Deadline for registration payment and abstract submission May 6 2011

Il Beatson Institute, dove si svolgerà la conferenza è davvero un bellissimo istituto.

La conferenza inizia domani. Intanto vado a curiosare nei laboratori e mi concedo un pranzo scozzese in mensa.

Incontro anche una ragazza tedesca che è stata da noi un po’ di tempo fa...

Cohesion involvement in damage-induced template switch events

Marco Fumasoni, Demis Menol�, Fabio Vanoli and Dana Branzei

Fondazione IFOM, Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, IFOM-IEO campus, Milan, ItalyUniversità degli Studi di Milano, Milan, Italy

The maintenance of genome integrity is essential for the correct transmission of the genetic information from one cell generation to the next. Damage on DNA represents an obstacle for the replication forks and cells respond to this by using DNA repair mechanisms and by activating the DNA damage checkpoint. In eukaryotes tolerance to damaged DNA is mediated by two main pathways that ensure damage-bypass and gap-�lling. They are mediated by translesion synthesis (TLS) polymerases or byrecombination-mediated pathways involving a switch to the undamaged sister chromatid. This latter mechanisms depends on homologous recombination and other factors involved in error-free post-replication repair and it is also known as damage-induced template-switch (TS). Both pathways are distinctly controlled through PCNA modi�cations with sumo and ubiquitin. Recent lines of evidence suggest that both types of damage-tolerance events happen predominantly behind the replication fork. The mechanisms regulating TS events during replication remain yet to be elucidated. Sister chromatid cohesion is an important process that is established during DNA replication and ensures the tethering of the sister chromatids until the anaphase in order to allow proper segregation. The cohesion process is mediated through the essential “cohesin” complex, a number of non-essential cohesion factors and by DNA catenation. In addition, cohesion is also essential during the G2-phase of the cell cycle to allow repair of DNA double strand breaks by homologous recombination. By using yeast (S. cerevisiae) as a model organism we have found that the non essential genes of the cohesion network play a role in promoting error-free damage tolerance through template switch. However, the exact role of those genes in the cohesion pathway remains elusive and therefore how their absence can a�ectdamage tolerance is still under investigation. The recent results on the in�uence of the cohesion network on TS will be presented and discussed.

Abstract1 4

60 120 1800

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120 sgs1sgs1 ctf4Δ

sgs1

sgs1ctf4Δ

60’ 120’ 180’

Budding yeast cells sgs1 and sgs1 ctf4 double mutant were grown to log phase, synchronized in G1 with α-factor, and released in media containing MMS 0.033% at 30°C for 180 min. Serial time points were collected for 2D gel (a)and FACS analysis (b). The double mutant showed a clear reduction in X-molecule accumulation in respect to sgs1 (c),suggesting a role for Ctf4 in the formation/stability of template switch intermediates.

180’

120’

60’

α

Log

180’

120’

60’

α

Log

sgs1 sgs1ctf4Δ

Ctf4 is required for the accumulation of template switch intermediates during replication of damaged template

a b

c

a b

c

2

a b

Introduction

Cohesion between sister chromatids opposes the splitting force exerted by the mitotic spindle during metaphasethereby ensuring correct segregation of the chromosomes. Fundamental to sister chromatid cohesion is the ring shaped cohesin complex, thought to hold replicated sister chromatids together (see Fig. a). The cohesin ring, which is composed by Scc1, Smc1 and Smc3 proteins is loaded onto chromosomes in G1, before the initiation of DNA replication, but is then stabilized by acetylation just after the the replication fork passage, thus allowing establishment of cohesion. In addition to the cohesin complex, several non-essential cohesion establishment factorshave been identi�ed in budding yeast, and many of them are known to be linked to the replication fork machinery.These factors have been divided in two distinct non-essential patwhays, based on cohesion epistatic tests and genetic interactions (b). One pathway is assembled around Ctf4, a central component of the replisome thatmediates the interaction of the the MCM helicase and the polα/primase complex. In addition to Ctf4, also the helicase Chl1 and the checkpoint complex Tof1/Csm3 belong to this group. The second epistasis group includes factors involved in the DNA damage checkpoint: an alternative RFC complex (composed by CTF18, CTF8 and DCC1) and MRC1.

sgs1Δ sgs1Δ chl1Δ

180’

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α

Log

180’

120’

60’

α

Log

60 120 1800

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120sgs1sgs1 chl1Δ

60’ 120’ 180’

sgs1Δ chl1Δ

sgs1Δ

5 Chl1 is required for the accumulation of template switch intermediates during replication of damaged template

Budding yeast cells sgs1Δ and sgs1Δ chl1Δ double mutant were grown to log phase, synchronized in G1 with α-factor, and released in media containing MMS 0.033% at 30°C for 180 min. Serial time points were collected for 2D gel (a)and FACS analysis (b). The double mutant showed a clear reduction in X-molecule accumulation in respect to sgs1 (c),suggesting a role for Ctf4 in the formation/stability of template switch intermediates.

INSTITUTIONS: CONTACTS: GRANTS:[email protected]

DNA REPAIR LABIFOM – FIRC Institute of Molecular Oncology

Via Adamello, 1620139 Milano

ITALYwww.ifom-ieo-campus.it

ERC 242928 Fellowship Mario e Valeria RindiIG 10637

3a b c

N

ARS305

N

ARS305

4164736593

d

Schematic representation of the major replication intermediates visualized by 2D gel electrophoresis (a). Genomic region containing the ARS305 origin on chromosome III . N stands for NcoI cuting site (b). Example of X-molecule accumulation as observed by 2D gel (c). The proposed structure of template switch intermediates arising duringreplication of damaged templates (d).

Schematic Representation of 2D Gel Replication Intermediates and Genomic Maps.

Ed ecco il mio lavoro

esposto in un poster. Non devo

parlare in pubblico ma devo essere

pronto a rispondere

alle domande di chi è

interessanto.

Maybe we’ve already

met somewhere...

Yes! I spent a month at IFOM Milan last

year... I was in a lab at the fi rst fl oor.

...certo che questo cibo

non è proprio appetitoso...

mmh vediamo un po’ cosa posso

prendere...

Il poster con i risultati del lab.

BEATSON INTERNATIONAL CANCER CONFERENCEASSOCIATION FOR INTERNATIONAL CANCER RESEARCH

Ed ecco il

Dopo tanto lavoro... eccomi qui

fi nalmente!!

Page 19: Vita da lab

pag.

17

G I U G N O 27

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1

2

3

30

LABReport

I NUMERI DELLA RICERCA ITALIANA La ricerca scientifi ca e l’innovazione

tecnologica sono usati per delineare

la competitività di un paese. Ecco

alcuni dati italiani emersi dall’ultimo

rapporto del CERIS-CNR:

3,8 il numero dei ricercatori ogni

mille occupati in Italia. La media UE è

6,1, la più alta in Finlandia con 14,5.

19,2 accessi alla banda larga ogni

cento abitanti. La Danimarca arriva

quasi al 40%.

93 mila i ricercatori in Italia,

1.448.000 in tutta Europa.

1,28 la spesa italiana per la ricerca

e sviluppo in rapporto al prodotto

interno lordo. La media UE è 1,77,

Israele ha il valore più alto: 4,76.

127 i brevetti ottenuti dall’Italia nel

settore delle biotecnologie nel 2006.

La Germania ne ha 723, il totale dei

brevetti nella UE è di 2335.

447 le pubblicazioni scientifi che

dell’Italia per milione di abitanti.

La media UE è 496. Il Giappone ne

ha 414 e gli Stati Uniti 694.

(fonte: CERIS – CNR 2010)LABWeb

APPUNTI PER UNA RICERCA EUROPEAERA sta per European Research Area. Si tratta

di una serie di iniziative che l’Unione Europea

ha programmato per incentivare la libera circolazione

delle persone e delle idee nell’ambito della ricerca

scientifi ca e dell’innovazione tecnologica. Nell’ultimo

rapporto OCSE emerge, infatti, che nei paesi europei

la situazione è ancora molto frammentata e

sono necessari degli interventi mirati per sfruttare

al meglio tutte le potenzialità della ricerca europea.

I settori strategici individuati dall’Europa sono:

le scienze della vita per la salute; le tecnologie

dell’informazione; le nanotecnologie; il settore

dell’aeronautica e dello spazio; la qualità e la sicurezza

alimentare; lo sviluppo sostenibile e i cambiamenti

globali; la partecipazione dei cittadini

nella società della conoscenza.

(http://ec.europa.eu/research/era/index_en.htm)

Ed ecco che inizia la conferenza! Il direttore dell’istituto ci dà il benvenuto. In tutto saranno tre giorni tra seminari e sessioni di poster.

E l’ultimo giorno... grande festa!!

Ascolto un sacco di interventi interessanti. Tutti in inglese, ovviamente.

Ci sono persone che vengono da tutta Europa!

Questa è la foto di gruppo con tutti i partecipanti alla conferenza. Ci sono moltissimi giovani ricercatori.

La prima comunicazione è di un gruppo di Barcellona.

Welcome at Beatson, one of the main institute of

cancer research in UK...

This slide shows the cancer cells before

and after the treatment...

Sono proprio dei risultati

sorprendenti...

Este es nuestro trabajo de

investigación científi ca!

Questo metodo potrebbe

essere utile anche a noi...

I,m here!

Page 20: Vita da lab

pag.

18

5

CONCLUSIONIComunicazione dei

risultati

Come si scrive un articolo scientificoIl processo di verifica degli studi scientifici avviene soprattutto tramite la pubblicazione dei risultati su riviste specializzate che attuano il cosiddetto metodo del peer review (dall’inglese, revisione dei pari), cioè una valutazione ad opera di persone che conoscono molto bene l’argomento. Dopo aver terminato il lavoro sperimentale i ricercatori scrivono un articolo scientifi co, cioè una sorta di relazione dove spiegano che cosa è stato fatto e a quali conclusioni sono giunti. In seguito il lavoro viene sottoposto al comitato editoriale di una rivista a scelta che, dopo un’accurata analisi, decide se pubblicarlo o meno.

DALLE CONOSCENZE NUOVE IDEE

Una volta che la ricerca è stata pubblicata, entra ufficialmente nel “mercato delle nuove idee”. I risultati di questo lavoro possono suscitare altre domande e funzionare come punto di partenza per altre ricerche o, ancora, essere la base per lo sviluppo di una nuova tecnologia. Tradizionalmente, i dati e le scoperte scientifiche sono patrimonio dell’intera comunità. Oggi, però, considerati gli enormi investimenti che la ricerca scientifica comporta, i risultati e i metodi tendono a essere coperti da un brevetto che assicura lo sfruttamento economico esclusivo (anche se temporaneo) delle invenzioni agli autori e ai loro finanziatori. Un esempio sono gli studi condotti dalle aziende farmaceutiche per lo sviluppo di nuove terapie.

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1

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L U G L I O

...in auto gli racconterò i particolari...

Prima di ripartire sento i ragazzi su skype.

È diffi cile che Dana si sbilanci, si vede che è proprio soddisfatta del nostro lavoro!

Scrivere un articolo è impegnativo perchè deve riassumere in poche pagine il lavoro di mesi.

Ma la vera conclusione dell’avventura è un’altra... la pubblicazione dell’articolo scientifi co.

Eccomi tornato in lab. Sono stato via solo

pochi giorni ma sembrano molti di più.

Benissimo... il poster è piaciuto. Credo

che ci contatteranno diversi gruppi di ricerca per

delle collaborazioni...

Comunque arrivo stasera.

Mi venite a prendere

all’aeroporto?

Il nostro poster è piaciuto molto, mi

hanno fatto un sacco di domande.

Tutto bene a Glasgow?Racconta!

Benissimo direi!

Ma allora come è andata?

Davvero?!!

Sì hai ragione, facciamo come dici, in più metterei una

didascalia.

Un vero successone!

Questa fase però necessita di un

grafi co ulteriore, altrimenti non

si capisce...

Page 21: Vita da lab

pag.

19

O T T O B R E

SCEGLIun esperimento che hai fatto a scuola,

in laboratorio, a casa oppure seguendo le istruzioni trovate in

questo fascicolo per estrarre il DNA genomico dalla banana.

SCRIVItu un articolo scientifi co seguendo

lo schema indicato in queste pagine: titolo, autori e abstract.

Poi, ricorrendo all’aiuto del tuo libro di biologia, prova a elaborare anche

l’introduzione, materiali e metodi, i risultati e la discussione. Se vuoi puoi corredare il tutto con delle fotografi e

da inserire nel testo. E mi raccomando: non dimenticare di completare

l’articolo includendo la bibliografi a e la sitografi a!

I L A B

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7

8

10

11

12

9

LABInfo

VOGLIO FARE LO SCIENZIATO! Diventare un ricercatore può essere lo sbocco

ideale per chi ha la curiosità di capire come funziona

il mondo. Oggi, nuove scoperte e tecnologie

all’avanguardia hanno aperto opportunità interessanti

nel mondo scientifi co e, uno dei campi più promettenti,

è la ricerca nel settore delle biotecnologie.

Ma come fare a inserirsi nel campo della ricerca?

Ecco alcuni suggerimenti

• Non trascurare lo studio delle materie scientifi che.

Una buona preparazione di base è importante per

superare i test d’ingresso alle varie facoltà.

• Scegli un campo di studio che ti piace.

È molto più semplice riuscire se si nutre un vero

interesse per quello che si sta studiando!

• Scegli fi n da subito una facoltà che ti permetta di

seguire una laurea specialistica di buon livello.

Non devi pianifi care il tuo percorso universitario

nei minimi dettagli ma è utile avere già un’idea

sulle possibili alternative.

• Per completare la tua formazione è importante

ottenere un dottorato di ricerca (PhD).

Spesso questo studio è sostenuto da borse di studio.

• Non trascurare di passare dei periodi all’estero, è

fondamentale nella formazione di uno scienziato.

In laboratorio è arrivata la rivista, anche gli altri ragazzi si congratulano con noi.È passato un po’ di

tempo da quando sono stato a Glasgow ma,per fortuna,continuo

a sentire alcunepersone che ho conosciuto in

quell’occasione.

Hai visto l’articolo? Siamo tutti molto

contenti...

Ora che questa piccola avventura si è conclusa ne comincerò un’altra. Dana ha già in mente nuovi esperimenti e io tra un anno fi nirò il

dottorato. E poi? Non lo so, forse rimarrò qui o forse andrò all’estero a fare altre esperienze. Ma una cosa è certa:

non abbandonerò facilmente questa VITA DA LAB!

Great!

1111111111

1212

dottorato. E poi? Non lo so, forse rimarrò qui o forse andrò all’estero a fare altre esperienze. Ma una cosa è certa:

VITA DA LAB!

to be continued...

Replication and Recombination Factors Contributing toRecombination-Dependent Bypass of DNA Lesions byTemplate SwitchFabio Vanoli1.¤, Marco Fumasoni1,2., Barnabas Szakal1, Laurent Maloisel3, Dana Branzei1*

1 Fondazione IFOM, Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, Milan, Italy, 2Universita degli Studi di Milano, Milan, Italy, 3CEA, DSV, iRCM, SIGRR, LRGM, and CNRS, UMR 217,

Fontenay-aux-Roses, France

Abstract

Damage tolerance mechanisms mediating damage-bypass and gap-filling are crucial for genome integrity. A major damagetolerance pathway involves recombination and is referred to as template switch. Template switch intermediates werevisualized by 2D gel electrophoresis in the proximity of replication forks as X-shaped structures involving sister chromatidjunctions. The homologous recombination factor Rad51 is required for the formation/stabilization of these intermediates,but its mode of action remains to be investigated. By using a combination of genetic and physical approaches, we showthat the homologous recombination factors Rad55 and Rad57, but not Rad59, are required for the formation of templateswitch intermediates. The replication-proficient but recombination-defective rfa1-t11 mutant is normal in triggering acheckpoint response following DNA damage but is impaired in X-structure formation. The Exo1 nuclease also hasstimulatory roles in this process. The checkpoint kinase, Rad53, is required for X-molecule formation and phosphorylatesRad55 robustly in response to DNA damage. Although Rad55 phosphorylation is thought to activate recombinational repairunder conditions of genotoxic stress, we find that Rad55 phosphomutants do not affect the efficiency of X-moleculeformation. We also examined the DNA polymerase implicated in the DNA synthesis step of template switch. Deficiencies intranslesion synthesis polymerases do not affect X-molecule formation, whereas DNA polymerase d, required also for bulkDNA synthesis, plays an important role. Our data indicate that a subset of homologous recombination factors, together withDNA polymerase d, promote the formation of template switch intermediates that are then preferentially dissolved by theaction of the Sgs1 helicase in association with the Top3 topoisomerase rather than resolved by Holliday Junction nucleases.Our results allow us to propose the choreography through which different players contribute to template switch inresponse to DNA damage and to distinguish this process from other recombination-mediated processes promoting DNArepair.

Citation: Vanoli F, Fumasoni M, Szakal B, Maloisel L, Branzei D (2010) Replication and Recombination Factors Contributing to Recombination-Dependent Bypassof DNA Lesions by Template Switch. PLoS Genet 6(11): e1001205. doi:10.1371/journal.pgen.1001205

Editor: James E. Haber, Brandeis University, United States of America

Received March 8, 2010; Accepted October 13, 2010; Published November 11, 2010

Copyright: � 2010 Vanoli et al. This is an open-access article distributed under the terms of the Creative Commons Attribution License, which permitsunrestricted use, distribution, and reproduction in any medium, provided the original author and source are credited.

Funding: This work was funded by the following sources: ERC 242928 (http://erc.europa.eu/index.cfm?fuseaction = page.display&topicID = 65); AIRC (https://www.direzionescientifica.airc.it); FIRC fellowship Mario e Valeria Rindi (www.fondazionefirc.it). The funders had no role in study design, data collection andanalysis, decision to publish, or preparation of the manuscript.

Competing Interests: The authors have declared that no competing interests exist.

* E-mail: [email protected]

. These authors contributed equally to this work.

¤ Current address: Memorial Sloan-Kettering Cancer Center, New York, New York, United States of America

Introduction

Proliferating cells are constantly exposed to DNA damage from

both endogenous and exogenous sources. These DNA lesions can

cause replication fork collapse and cell cycle arrest thereby posing

a serious threat to genome integrity. To avoid the catastrophic

consequences associated with fork demise, cells have evolved

multiple mechanisms by which arrested or stalled replication forks

can be rescued. These mechanisms are collectively referred to as

DNA damage tolerance (DDT) mechanisms and involve factors

belonging to two main repair pathways: the RAD52 homologous

recombination (HR) and the RAD6/RAD18 post-replication repair

(PRR) pathways [1,2]. The DDT mechanisms available in a cell

are largely divided into two classes. One utilizes a combination of

replicative and translesion synthesis (TLS) polymerases to replicate

across the lesion, and in such situations the bypass can occur either

in error-free or in error-prone manners [3,4]. The other DDT

mechanism copies the information from undamaged segments of

the genome, usually in an error-free manner and is referred to as

template switch [2,5–7].

The mechanism, mode of action and factors implicated in

template switch remain largely unknown [2]. Since template

switch refers to a damage bypass process that operates in an error-

free manner, it had been presumed to resemble and/or to involve

recombination. Accordingly, distinct mechanisms involving re-

combination were proposed to account for template switch. One

replication restart model of template switch, known also as the

chicken foot model, proposes that the damage-bypass occurs at the

site of fork stalling and involves pairing of the newly synthesized

sister chromatids and replication fork regression [5,8,9]. The other

PLoS Genetics | www.plosgenetics.org 1 November 2010 | Volume 6 | Issue 11 | e1001205

��

� PLoS one titolo della rivista su cui è pubblicato lo studio.

� Open access signifi ca “accesso libero” e indica che l’articolo scientifi co è a disposizione dei lettori, gratuitamente, online.

� Titolo riassume in modo chiaro l’argomento e i risultati dello studio.

� Autori chi ha contribuito alla ricerca. Il primo è il ricercatore che ha condotto gli esperimenti, l’ultimo è chi ha supervisionato il lavoro.

� Affiliazioni centri e istituti in cui lavorano gli autori.

� Abstract una sorta di riassunto dello studio.

� Citazione codice con cui è possibile rintracciare lo studio nelle banche dati.

� Finanziamenti si esplicita chi ha fi nanziato la ricerca.

All’interno l’articolo è strutturato in:� Introduzione racconta le premesse da cui sono partiti i ricercatori per formulare la loro ipotesi di lavoro.

� Materiali e metodi si descrivono tecniche e metodologie utilizzate per condurre gli esperimenti.

� Risultati e discussione si descrivono i risultati ottenuti con gli esperimenti e le conclusioni a cui si arriva con la loro analisi.

� Bibliografia è la lista degli articoli usati per scrivere il lavoro.

Page 22: Vita da lab

pag.

20

E tu...CE L’HAI UNA VERA

MENTALITÀ SCIENTIFICA?Usando le tue conoscenze e

il buon senso, prova a rispondere alle domande riportate di seguito.

Potrai scoprire se la ricerca scientifi capotrebbe far parte del tuo futuro.

Un corpo immerso in un liquido, galleggia se:a.haunadensitàminorediquelladelliquido

incuièimmerso.

b.haunadensitàminoredi1,checorrisponde

alladensitàdell’acqua.

c.haunamassaminorediquelladel

liquidoincuièimmerso.

d.haunvolumeminorediquello

delliquidocheèingradodispostare.

In casa salta improvvisamente la luce. Che cosa fai?

a.Cenialumedicandela.

b.Verifichiselalucedellescalefunziona.

c.Controlliilcontatoreincantina.

d.Telefoniall’aziendadidistribuzionedell’elettricità.

Soluzioni

3

4

Chi ha inventato il metodo scientifi co?

a.Aristotele.

b.GalileoGalilei

c.IsaacNewton.

d.AlbertEinstein.

Qual è il numero di molecole contenute in una mole di sostanza?

a.6,022x102,3

b.6,022x10230

c.6,022x10-2,3

d.6,022x1023

1

2

DA 0 A 4 RISPOSTE CORRETTE La mente razionale non è forse la caratteristica che ti contraddistingue e “scienze” non sembra esserela tua materia preferita. Tuttavia, con un impegno adeguato potresti riuscire a diventareun discreto ricercatore.

DA 5 A 9 RISPOSTE CORRETTENon sempre nel prendere una decisione analizzi tutte le informazioni in tuo possesso ma agisci d’impulso. Se vuoi diventare un bravo ricercatore devi imparare a usare meglio il metodo scientifi co!

DA 10 A 14Hai delle buone conoscenze scientifi che e, prima di rispondere, usi in modo appropriato le informazioni in tuo possesso. Se vuoi diventare uno scienziato... sei sulla strada giusta!

15 RISPOSTE CORRETTEComplimenti! Hai una vera mentalità scientifi ca. Niente di meglio per diventare un ottimo scienziato!!

1 b.

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Nel 1953 Alfred Hershey e Martha Chase dimostrarono che il materiale genetico è costituito da DNA e non da proteine. Per i loro esperimenti usarono degli isotopiradioattivi del fosforo e dello zolfo perché

a.ivirusutilizzatinell’esperimento

potevanofacilmentenutrirsidialimenti

contenentiquestiisotopi.

b.all’epocadell’esperimentoeradifficilereperire

isotopiradioattividialtrielementi.

c.leproteinecontengonozolfomanonfosforo,

mentreilDNAcontienefosforomanonzolfo.

d.leproteinecontengonofosforomanonzolfo,

mentreilDNAcontienezolfomanonfosforo.

Se non esistessero i processi di fermentazione,con quale dei seguenti alimenti potresti ugualmente continuare a nutrirti?

a.Yogurt. c.Vino.

b.Pane. d.Miele.

Per osservare i dettagli di un mitocondrio devi usare:a.ilmicroscopioelettronico.

b.ilmicroscopioottico.

c.ilmicroscopiostereoscopico.

d.unmicroscopioqualsiasi.

In quale dei seguenti luoghi geografici la tua ombra sarà più corta?

a.AlPoloNord. c.AlPoloSud.

b.All’Equatore. d.AlTropicodelCancro.

5

6

In base a quale proprietà fisica vengono separati i corpi e le molecole in una centrifuga?a.Lamassa. c.Lagrandezza.

b.Ilpeso. d.Ladensità.

Nelle piante avviene:a.lafotosintesi.

b.larespirazionecellulare.

c.lafotosintesielarespirazione

cellulare.

d.nessunodeidueprocessi.

La DNA polimerasi è:

a.unenzimacaratteristicodeilieviti.

b.unastrutturadelDNAgenomico.

c.l’enzimachecatalizzala

polimerizzazionedelDNA.

d.unenzimausatonellaPCR.

In un laghetto ci sono delle ninfee. Ogni giorno raddoppiano l’area occupata cosicché dopo dieci giorni il laghetto è completamente rivestito. Dopo quanti giorni era pieno per metà?

a.Nove. b.Sette. c.Cinque. d.Due.

Se osservi una matita immersa in un bicchiere d’acqua sembra spezzata. Responsabile di questo fenomeno è:

a.ladiffrazionedellaluce.

b.lalucecheattraversailvetrodelbicchiere.

c.l’effettootticosullaretina.

d.larifrazionedellaluce.

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Workshop, concorsi, lezioni e materiali per la LIM: sono tantissime le attività ideate da IFOM e linx per avvicinare la ricerca al mondo della scuola.

Da anni l’IFOM ha affi ancato all’attività di ricerca un intero settore che si occupa di comunicazione e divulgazione della

scienza, il cui interlocutore principale è la scuola secondaria (di primo e secondo grado) con i suoi studenti e docenti.

Particolare l’approccio adottato da IFOM, che si impegna a coinvolgere direttamente gli utenti perché aiutino gli

esperti a elaborare nuove strategie ed esperienze didattiche per arricchire il percorso scolastico.

Nella visione di IFOM, infatti, i docenti non sono solo i destinatari delle iniziative di aggiornamento e formazione,

ma sono anche importanti collaboratori, coloro che conoscono a fondo la realtà scolastica con i suoi effettivi bisogni.

Il contatto con la ricerca avvicina gli insegnanti al circuito della ricerca scientifi ca, stimolando il docente a diventare

egli stesso “ricercatore” in prima persona e, successivamente, formatore per i propri colleghi.

Oltre a questo, sono previste anche attività per gli studenti: vere e proprie full immersion nel mondo della ricerca

biologica avanzata durante le quali i ragazzi hanno l’opportunità di mettere le mani su tecniche e strumenti usati ogni

giorno dai “veri” ricercatori. Inoltre, con il progetto studente-ricercatore, c’è la possibilità per chi frequenta

il penultimo anno della scuola secondaria di secondo grado, di trascorrere un periodo di due settimane nei laboratori

del centro di ricerca.

Per info: www.ifom-fi rc.it/ifomperlascuola

Linx, con la sua esperienza pluriennale nella progettazione e produzione di materiale didattico scientifi co, si presenta

come una risorsa altamente qualifi cata per intraprendere e approfondire lo studio delle scienze naturali. Oltre ai testi

dedicati alle scuole secondarie di secondo grado e al materiale di approfondimento disponibile online, Linx propone

molte altre risorse per studenti e insegnanti.

Un esempio sono i laboratori virtuali con cui è possibile progettare e realizzare esperimenti scientifi ci. Grazie all’interfaccia

tridimensionale, estremamente realistica, è possibile simulare un gran numero di attività che si svolgono normalmente

nei laboratori di biologia, chimica e fi sica. Sul sito linxedizioni.it, inoltre, è possibile consultare e scaricare materiali didattici

e la rivista Linx Magazine.

Fra ottobre 2011 e febbraio 2012, nelle maggiori città italiane, si svolgerà il progetto Campus organizzato da Linx:

delle giornate di formazione che includono un seminario in un laboratorio di ricerca, la presentazione del laboratorio

virtuale di biologia e un workshop sull’uso in classe del LIMbook.

Tutte le info su: www.linxedizioni.it

Vuoi provare una VITA DA LAB?

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© 2011, Pearson Italia, Milano-Torinowww.pearson.itTutti i diritti riservati

Responsabile editoriale Maria Grazia GuanziroliProgettazione e stesura dei testi Tullia CostaProgettazione grafi ca e impaginazione Debora Di LeoRedazione Cinzia MauriFotocomposizione Garon, CremonaRicerca iconografi ca Tullia CostaControllo tecnico-grafi co e controllo di qualità Emiliano BiondoCopertina Debora Di LeoImmagini di copertina Patrizia Ferreri

Le foto che illustrano questo fascicolo sono di Patrizia Ferreri.

Si ringraziano Assunta Croce ed Elena Bauer, di IFOM, per il supporto alla progettazione e organizzazione. Si ringrazia Valentina Murelli per avere partecipato all’avvio di questo progetto.Si ringraziano Marco Fumasoni, Dana Branzei e il suo gruppo di lavoro per la disponibilità con cui hanno collaborato alla realizzazione di questo fascicolo.

Le fotografi e del Beatson Institute di Glasgow (p.16) per gentile concessione di Reiach and Hall architects (© P. Zanre). Le foto della conferenza di Glasgow (pp. 16-17) dal sito http://www.beatson.gla.ac.uk/component/option,com_joomgallery/Itemid,192

Per i passi antologici, per le citazioni, per le riproduzioni grafi che, cartografi che e fotografi che appartenenti alla proprietà di terzi, inseriti in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti. È vietata la riproduzione, anche parziale o a uso interno didattico, con qualsiasi mezzo, non autorizzata.

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per fi nalità di carattere professionale, e conomico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifi ca autorizzazione rilasciata da:

AIDRO Corso di Porta Romana n. 108 20122 Milano e-mail [email protected] sito web www.aidro.org

Stampato per conto della casa editrice presso: CPM, Centro Poligrafi co Milano Spa, Casarile (MI), Italia

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Linx, marchio editoriale di Pearson Italia specializzato nelle discipline scientifi che

per la scuola secondaria di secondo grado, dalla sua nascita ha l’obiettivo

di dialogare con studenti e insegnanti per collegare lo studio delle scienze con

quanto avviene fuori dalla scuola, nei centri di ricerca e nel mondo del lavoro.

IFOM, Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, da anni affi anca alla ricerca scientifi ca

un programma didattico destinato a docenti e studenti delle scuole secondarie.

VITA DA LAB è il resoconto di un percorso di ricerca attraverso i suoi protagonisti:

un gruppo di giovani ricercatori dell’IFOM, uno degli istituti di eccellenza del

nostro paese. A guidare il lettore sono gli step del metodo scientifi co, che sono

anche le tappe che Marco, il protagonista della storia, deve via via raggiungere

per arrivare al suo traguardo.

Questa pubblicazione si rivolge a studenti e insegnanti interessati a scoprire

che cosa avviene realmente “dietro le quinte” dei grandi istituti di ricerca.

VITA DA LAB è un oggetto ricco di spunti per ampliare e approfondire gli

argomenti di biologia affrontati in classe e rappresenta un punto di partenza

per chi, in futuro, volesse orientarsi verso questo settore del sapere.

Vita da Lab fa parte del progetto CAMPUS di Linx, dedicato agli studenti del

quinto anno della scuola secondaria di secondo grado.

Il progetto, realizzato in collaborazione con istituzioni universitarie e centri di

ricerca, propone materiali cartacei e digitali mirati alla preparazione dell’Esame

di Stato e all’ingresso degli studenti nel mondo dell’università.

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LABVITA

DAUNA UNITÀ DIDATTICA IN PRESA DIRETTA

DAL MONDO DELLA RICERCA