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IL SENSO DELLA IL SENSO DELLA IL SENSO DELLA IL SENSO DELLA IL SENSO DELLA PROGETTUALITÀ PROGETTUALITÀ PROGETTUALITÀ PROGETTUALITÀ PROGETTUALITÀ Direttore Responsabile: Gianni Milani Proprietà: Associazione Comitato Civico Cortina Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004 Stampa: Tipografia Printhouse snc Euro 1,40 POSTE ITALIANE s.p.a. SPEDIZIONE IN A.P. -70% - D.C.B. BL 3 Periodico mensile di vita cittadina, cultura e attualità Periodico mensile di vita cittadina, cultura e attualità Periodico mensile di vita cittadina, cultura e attualità Periodico mensile di vita cittadina, cultura e attualità Periodico mensile di vita cittadina, cultura e attualità Anno IV numero 32 gennaio 2007 Anno IV numero 32 gennaio 2007 Anno IV numero 32 gennaio 2007 Anno IV numero 32 gennaio 2007 Anno IV numero 32 gennaio 2007 L’intervista a ... Gianfrancesco Demenego Convegno La terza età a Cortina La nuova mostra di Dino Gaspari L’Istituto Pio XII di Misurina 6 10 14 20 Impianti a fune: quale futuro? CONTINUA A PAG. 2 CHIUDE IL 2006 CHIUDE IL 2006 CHIUDE IL 2006 CHIUDE IL 2006 CHIUDE IL 2006 In Consiglio Comunale si dibattono In Consiglio Comunale si dibattono In Consiglio Comunale si dibattono In Consiglio Comunale si dibattono In Consiglio Comunale si dibattono stadio del tadio del tadio del tadio del tadio del ghiaccio e hiaccio e hiaccio e hiaccio e hiaccio e diritto di iritto di iritto di iritto di iritto di superficie uperficie uperficie uperficie uperficie di Carla Pompanin Inchiostro spiritoso 2007 Anno Nuovo 2007 Anno Nuovo 2007 Anno Nuovo 2007 Anno Nuovo 2007 Anno Nuovo AUGURI IMMODESTI AUGURI IMMODESTI AUGURI IMMODESTI AUGURI IMMODESTI AUGURI IMMODESTI di Ennio Rossignoli A vete presente? Ci sono trasmissioni in cui la Tv si parla per così dire addosso, presa com’è dalle paturnie dell’audience: sono esempi deplorevoli di autoreferenzialità, parola che include sensi egocentrici e che può nascondere ansie competitive (e povertà di ar- gomenti). Ma non è sempre così: infatti può non esserlo in casi come quello in cui un giornalista scrive del proprio giornale, semplicemente mosso dal de- siderio di fermarsi a guardare per un momento dentro il mondo del suo lavoro, special- mente quando questo mondo coincide con i luoghi della pro- pria storia personale. Appunto. È dal maggio di tre anni fa che Cortina ha trova- to per le sue tante voci, ovve- ro per la vita complessa della sua comunità, lo strumento di una pagina scritta a cui con- segnare i fatti, i commenti, le opinioni, che sono sì la mate- ria di ogni giornale, ma che in uno costretto dalla periodici- tà ai rapporti posticipati, può giovarsi di un tempo di rifles- sione e di una distanza critica sempre utili a chi ha per sta- L’antico adagio “vorrei ma non posso”, a cui spesso ricorrono i politi- ci quando non riescono a concretizzare le promesse eletto- rali, in questo momento non si adat- ta alla realtà di Cortina. Infatti la macchina comunale è in mano ad alcuni dirigenti che si sono rivelati nei fatti molto capaci. Con loro collaborano i dipendenti comu- nali che – anche questo è evidente – sanno dare il meglio, pur nelle diffi- coltà organizzative di una pubblica amministrazione. Questa situazione ha reso possibile il compimento di diverse promesse: lo stadio del ghiac- cio, la sala congressi, la pavimenta- zione di corso Italia. Il politico, quindi, può. A ben guardare, la lezione che im- pariamo da questi ultimi anni di amministrazione è banale: quando le idee a livello politico sono chiare (anche se possono non essere condi- vise da tutti), la macchina comunale procede con speditezza e competen- za; i soldi si trovano; i lavori sono svolti come da progetto e nei tempi concordati. La politica decide e la macchina comunale esegue. Dunque, il cittadino di Cortina sem- bra non debba preoccuparsi delle risorse economiche o tecniche per lo sviluppo delle opere pubbliche. Ciò di cui deve invece assicurarsi è che la parte politica sia preparata a conoscere il paese, per orientare le proprie scelte verso opere necessa- rie e di valore per la comunità. Una macchina efficiente, infatti, fa per- correre molti chilometri ed anche ad alta velocità, ma non dimentichia- mo di controllare anche la direzio- ne che prende, se non vogliamo ve- derci costretti a ripercorrere una lunga strada per tornare al punto di partenza. Rappresentare il bisogno, predi- sporre progetti sistematici e con uno sviluppo sensato, intercettare con idee forti ma non ideologiche, le ur- genze, è questo che chiediamo al prossimo Consiglio comunale: una progettualità coerente per la cresci- ta dell’universo Cortina. I lavori del Consiglio Co- munale per il 2006 si sono chiusi con la riunione mat- tutina del 28 dicembre e rias- sumono, con due soli punti al- l’ordine del giorno, l’intero ca- rattere dell’amministrazione Giacobbi. STADIO TADIO TADIO TADIO TADIO O O O O OLIMPICO LIMPICO LIMPICO LIMPICO LIMPICO Innanzitutto: il completamen- to della ristrutturazione dello stadio del ghiaccio, nella linea di continuità tracciata con i precedenti mandati France- schi, primo punto d’orgoglio dell’amministrazione, trova il perfezionamento degli atti che permetteranno la gestione eco- nomica dell’operazione. Ai 6 milioni di euro circa che si sono spesi finora per la co- pertura ed una prima siste- mazione interna della struttu- ra, si devono ora aggiungere lavori per ulteriori 6 milioni. Si tratta del secondo stralcio funzionale, già previsto da anni ma il cui avvio si è reso possibile solo dopo l’acquisi- zione da parte del Comune dell’immobile di proprietà del CONI. Determinante, quindi, il passaggio dello stadio in pro- prietà al Comune per permet- tere di investirvi ancora cifre così importanti. In questa riunione si è deter- minato di affidare i lavori alla GIS, in quanto – secondo il Sindaco – quest’ultima garan- tisce maggiore snellezza buro- cratica e tempestività rispetto CONTINUA A PAG. 2

Voci di Cortina - Gennaio 2007

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Anno IV numero 32 gennaio 2007

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Page 1: Voci di Cortina - Gennaio 2007

IL SENSO DELLAIL SENSO DELLAIL SENSO DELLAIL SENSO DELLAIL SENSO DELLAPROGETTUALITÀPROGETTUALITÀPROGETTUALITÀPROGETTUALITÀPROGETTUALITÀ

Direttore Responsabile: Gianni Milani

Proprietà: Associazione Comitato Civico Cortina

Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004

Stampa: Tipografia Printhouse snc

Euro 1,40POSTE ITALIANE s.p.a. SPEDIZIONE IN A.P. -70% - D.C.B. BL

3

Periodico mensile di vita cittadina, cultura e attualitàPeriodico mensile di vita cittadina, cultura e attualitàPeriodico mensile di vita cittadina, cultura e attualitàPeriodico mensile di vita cittadina, cultura e attualitàPeriodico mensile di vita cittadina, cultura e attualità Anno IV numero 32 gennaio 2007Anno IV numero 32 gennaio 2007Anno IV numero 32 gennaio 2007Anno IV numero 32 gennaio 2007Anno IV numero 32 gennaio 2007○

L’intervista a ...

Gianfrancesco Demenego

Convegno

La terza età a Cortina

La nuova mostra

di Dino GaspariL’Istituto Pio XII

di Misurina

6 10 14 20

Impianti a fune:

quale futuro?

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CHIUDE IL 2006CHIUDE IL 2006CHIUDE IL 2006CHIUDE IL 2006CHIUDE IL 2006In Consiglio Comunale si dibattonoIn Consiglio Comunale si dibattonoIn Consiglio Comunale si dibattonoIn Consiglio Comunale si dibattonoIn Consiglio Comunale si dibattonossssstadio del tadio del tadio del tadio del tadio del ggggghiaccio e hiaccio e hiaccio e hiaccio e hiaccio e dddddiritto di iritto di iritto di iritto di iritto di sssssuperficieuperficieuperficieuperficieuperficie di Carla Pompanin

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2007 Anno Nuovo2007 Anno Nuovo2007 Anno Nuovo2007 Anno Nuovo2007 Anno NuovoAUGURI IMMODESTIAUGURI IMMODESTIAUGURI IMMODESTIAUGURI IMMODESTIAUGURI IMMODESTIdi Ennio Rossignoli

A vete presente? Cisono trasmissioni incui la Tv si parla per

così dire addosso, presa com’èdalle paturnie dell’audience:sono esempi deplorevoli diautoreferenzialità, parola cheinclude sensi egocentrici eche può nascondere ansiecompetitive (e povertà di ar-gomenti).Ma non è sempre così: infattipuò non esserlo in casi comequello in cui un giornalistascrive del proprio giornale,semplicemente mosso dal de-siderio di fermarsi a guardareper un momento dentro ilmondo del suo lavoro, special-

mente quando questo mondocoincide con i luoghi della pro-pria storia personale.Appunto. È dal maggio di treanni fa che Cortina ha trova-to per le sue tante voci, ovve-ro per la vita complessa dellasua comunità, lo strumento diuna pagina scritta a cui con-segnare i fatti, i commenti, leopinioni, che sono sì la mate-ria di ogni giornale, ma che inuno costretto dalla periodici-tà ai rapporti posticipati, puògiovarsi di un tempo di rifles-sione e di una distanza criticasempre utili a chi ha per sta-

L’antico adagio “vorrei

ma non posso”, a cui

spesso ricorrono i politi-

ci quando non riescono

a concretizzare le promesse eletto-

rali, in questo momento non si adat-

ta alla realtà di Cortina.

Infatti la macchina comunale è in

mano ad alcuni dirigenti che si sono

rivelati nei fatti molto capaci. Con

loro collaborano i dipendenti comu-

nali che – anche questo è evidente –

sanno dare il meglio, pur nelle diffi-

coltà organizzative di una pubblica

amministrazione. Questa situazione

ha reso possibile il compimento di

diverse promesse: lo stadio del ghiac-

cio, la sala congressi, la pavimenta-

zione di corso Italia.

Il politico, quindi, può.

A ben guardare, la lezione che im-

pariamo da questi ultimi anni di

amministrazione è banale: quando

le idee a livello politico sono chiare

(anche se possono non essere condi-

vise da tutti), la macchina comunale

procede con speditezza e competen-

za; i soldi si trovano; i lavori sono

svolti come da progetto e nei tempi

concordati. La politica decide e la

macchina comunale esegue.

Dunque, il cittadino di Cortina sem-

bra non debba preoccuparsi delle

risorse economiche o tecniche per lo

sviluppo delle opere pubbliche.

Ciò di cui deve invece assicurarsi è

che la parte politica sia preparata a

conoscere il paese, per orientare le

proprie scelte verso opere necessa-

rie e di valore per la comunità. Una

macchina efficiente, infatti, fa per-

correre molti chilometri ed anche ad

alta velocità, ma non dimentichia-

mo di controllare anche la direzio-

ne che prende, se non vogliamo ve-

derci costretti a ripercorrere una

lunga strada per tornare al punto di

partenza.

Rappresentare il bisogno, predi-

sporre progetti sistematici e con uno

sviluppo sensato, intercettare con

idee forti ma non ideologiche, le ur-

genze, è questo che chiediamo al

prossimo Consiglio comunale: una

progettualità coerente per la cresci-

ta dell’universo Cortina.

I lavori del Consiglio Co-munale per il 2006 si sonochiusi con la riunione mat-

tutina del 28 dicembre e rias-sumono, con due soli punti al-l’ordine del giorno, l’intero ca-rattere dell’amministrazioneGiacobbi.

SSSSSTADIOTADIOTADIOTADIOTADIO O O O O OLIMPICOLIMPICOLIMPICOLIMPICOLIMPICOInnanzitutto: il completamen-to della ristrutturazione dellostadio del ghiaccio, nella lineadi continuità tracciata con iprecedenti mandati France-schi, primo punto d’orgogliodell’amministrazione, trova ilperfezionamento degli atti chepermetteranno la gestione eco-nomica dell’operazione.Ai 6 milioni di euro circa chesi sono spesi finora per la co-pertura ed una prima siste-mazione interna della struttu-ra, si devono ora aggiungerelavori per ulteriori 6 milioni.Si tratta del secondo stralciofunzionale, già previsto daanni ma il cui avvio si è resopossibile solo dopo l’acquisi-zione da parte del Comunedell’immobile di proprietà delCONI. Determinante, quindi,il passaggio dello stadio in pro-prietà al Comune per permet-tere di investirvi ancora cifrecosì importanti.In questa riunione si è deter-minato di affidare i lavori allaGIS, in quanto – secondo ilSindaco – quest’ultima garan-tisce maggiore snellezza buro-cratica e tempestività rispetto

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22222 Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di Cortina Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 gennaio 2007

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tuto professionale l’obbligo dellaobiettività (quella umanamen-te possibile). Dunque una fun-zione importante, che va al dilà della cronaca per entrare nel-la cultura. D’altronde, come hascritto Régis Debray, saggista epolitico francese, noi non siamomai del tutto contemporanei delnostro presente: “La storiaavanza mascherata, rientra inscena con la maschera della sce-na precedente, e noi non capia-mo più niente del dramma chesi sta recitando”. Ecco, il com-pito di un giornale che “vienedopo” è proprio quello di farcapire il senso di quella recita,di strappare la maschera a

quella storia perché essa noncontinui a confonderci: un com-pito arduo, impegnativo, cheesige anzitutto chiarezza d’in-tenti e onestà di metodi. Ebbe-ne, le “Voci di Cortina” rispon-dono a tali requisiti? La rispo-sta può venire solo parzialmen-te dal loro interno, ossia dai pro-positi di coloro che vi lavorano;l’altra parte del consenso - lapiù importante - appartiene ailettori, ai quali solo resta affida-to il riconoscimento della bon-tà dell’opera. Bisogna dire che iriscontri lusinghieri non sonomai mancati e questo - lungi dal-l’indurre a un riposo su alloriancora acerbi - è servito da ali-mento, da incentivo a migliora-re e migliorare. Ora si è aperto

un nuovo anno, che tutti al so-lito ci auguriamo prospero e fe-lice: anche se le nubi addensatesull’orizzonte del mondo nonpromettono giorni troppo sere-ni a una umanità contratta inmolte paure, soprattutto priva-ta di quell’entusiasmo, di quel-la fiducia nel possibile che sonoalla base di qualsiasi progetto,cioè di qualsiasi futuro. Ma que-sto non sembra riguardare ilgruppo delle “Voci”, di questigiovani impresari di una infor-mazione che poggia su eviden-ti presupposti di serietà, senzainoltre nascondere il fervore diuna intenzione di verità cherappresenta il valore non com-merciabile di una stampa che sirispetti ( e che rispetti anchequando critica, anzi soprattut-to quando critica!). Sicché a co-loro che accusano difetti di

mordente, lacune di aggressivi-tà, si può subito rispondere cheil giornale, questo giornale, nonè un pamphlet, un libello di fa-cili polemiche e giudizi spessofrettolosi, ma il documento diuna civiltà che vede nei rapporticon il mondo l’occasione di unadialettica democratica, ispirataalla libertà del pensiero e dellaparola, e non al suo abuso. Illettore perdonerà questa breveapologia di famiglia, che è an-che una allocuzione sui valoridi un mestiere e insieme unmodo indiretto di esprimere unauspicio davanti a questo neo-nato 2007: che sia un anno dibuone fortune per la nostraamata Cortina e, con un natu-rale riflesso, anche per le sortidelle sue “voci”.

Ennio Rossignoli

AUGURI IMMODESTIAUGURI IMMODESTIAUGURI IMMODESTIAUGURI IMMODESTIAUGURI IMMODESTICONTINUA DA PAG. 1

CHIUDE IL 2006CHIUDE IL 2006CHIUDE IL 2006CHIUDE IL 2006CHIUDE IL 2006

a quanto potrebbe fare l’entelocale. Evidentemente la cele-rità con la quale è stato conclu-so il progetto del centro con-gressi di Pontechiesa non èsembrata all’amministrazionecomunale ancora sufficienteper affidarsi, anche per lo sta-dio, alle proprie forze interne.Per permettere alla GIS di af-frontare l’ingente spesa, anchese solo formalmente in quantol’onere finanziario sarà co-munque a carico del Comune,il Consiglio Comunale si vedecostretto ad aumentarne la pa-trimonializzazione. L’opera-zione consiste nel passaggio inproprietà della GIS del CinemaEden e del Centro Fondo dipasso Tre Croci. Attraversol’acquisizione di questi due im-mobili la GIS potrà dimostra-re, nei confronti delle banche,la propria capacità di accede-re al credito.Il Comune si vedrà pertantoprivato di due immobili mal’Amministrazione pensa cosìdi procedere più velocementenelle opere. A propria garan-zia, richiede alla società inca-ricata la presentazione di pia-ni finanziari dettagliati e di re-lazioni periodiche da sottopor-re al vaglio del Consiglio Co-

munale, conuna certa fre-quenza.Il punto al-l’ordine delgiorno vienevotato dallasola maggio-ranza, con voto contrario del-l’opposizione che così si espri-me nella dichiarazione di voto:“Continuare ad investire cosìtanto in questo stadio è un er-rore. Sarebbe meglio puntarealla funzionalizzazione minimaper rendere l’impianto accetta-bile. Continuare a discuterne ècomunque tempo perso, vistal’ostinazione con cui l’ammini-strazione procede in questocampo”.La bassa considerazione perl’opinione della minoranza inquesta occasione è stata testimo-niata anche dall’atteggiamentodell’assessore Franceschi, gran-de promotore di questo stadiodel ghiaccio, che, pur essendopresente nel palazzo municipa-le, non ha ritenuto di assisterealla discussione ed è entrato insala solo per i successivi argo-menti.

DDDDDIRITTOIRITTOIRITTOIRITTOIRITTO DIDIDIDIDI SUPERFICIESUPERFICIESUPERFICIESUPERFICIESUPERFICIESecondo successo dell’ammini-strazione Giacobbi: l’avvio del

procedimento per la re-alizzazione di due case indiritto di superficie vedeimpegnati i consiglierinella seconda parte del-la seduta.L’argomento era statorinviato durante la sedu-ta di fine novembre, perpermettere l’elaborazio-ne di una proposta più

accurata.Com’è noto, anche grazie ainumerosi interventi sulla stam-pa, i volumi concessi per la rea-lizzazione delle due case in di-ritto di superficie a Zuel di Sot-to e a Gilardon, garantivano sìi diciotto appartamenti previstidal bando, ma di superficiescarsa per le esigenze delle fa-miglie assegnatarie, formate perla maggior parte da cinque opiù componenti. Si è pertantodeterminato di addivenire allerichieste della cooperativa de-gli assegnatari aumentando di1.000 mc il volume, andando arecuperarlo dalla scheda rela-tiva al diritto di superficie diCadelverzo che per il momen-to viene congelato (viste le pro-blematiche geologiche). L’ope-razione permetterà di realizza-re “signori appartamenti” -spiega l’assessore al patrimonioLorenzo Lacedelli – che avreb-bero una superficie media di 87metri quadrati. Il Comune ri-chiede però alla cooperativa direalizzarne 19 anziché 18, con-

dizione che ridurrà a 82 i metriquadrati di superficie utile me-dia ma permetterà di acconten-tare una famiglia in più.In considerazione dell’estensio-ne dei lotti a disposizione, ilConsiglio decide che la maggiorvolumetria verrà concentratatutta a Gilardon, dove potran-no essere previsti due edifici,mentre la situazione del lotto diZuel rimarrà invariata.In questa occasione il Consigliosi esprime all’unanimità. Anchel’opposizione si dichiara soddi-sfatta per le soluzioni adottateed auspica che l’esperienza ma-turata in questi anni permettaun’intensificazione dell’attivitànel settore del diritto di super-ficie. Ricorda come, data l’esi-guità di terreni adatti di pro-prietà comunale, sarebbe beneelaborare un Regolamento adhoc che fissi criteri e modalitàper la realizzazione in diritto disuperficie di lotti in collabora-zione con i privati o con l’enteRegoliero. Il Sindaco, pur avvi-sando che prima bisogna met-tere mano al P.A.T. (il nuovoPRG), conferma di concordaresull’iniziativa esposta dal con-sigliere Matti. A tal proposito,l’assessore Lacedelli preannun-cia la creazione, a brevissimo,di una nuova commissione, ilcui compito sarà proprio quel-lo di studiare e di approfondirel’argomento.

Carla Pompanin

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33333Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaNumero 32Numero 32Numero 32Numero 32Numero 32 gennaio 2007

IMPIANTI A FUNE,IMPIANTI A FUNE,IMPIANTI A FUNE,IMPIANTI A FUNE,IMPIANTI A FUNE,MOTORE DEL TURISMO INVERNALEMOTORE DEL TURISMO INVERNALEMOTORE DEL TURISMO INVERNALEMOTORE DEL TURISMO INVERNALEMOTORE DEL TURISMO INVERNALEMa i costi di gestione sono sempre più alti,Ma i costi di gestione sono sempre più alti,Ma i costi di gestione sono sempre più alti,Ma i costi di gestione sono sempre più alti,Ma i costi di gestione sono sempre più alti,ed esclusivamente a carico del gestore.ed esclusivamente a carico del gestore.ed esclusivamente a carico del gestore.ed esclusivamente a carico del gestore.ed esclusivamente a carico del gestore.A colloquio con Giovanni Valle, presidente dell’ANEF VenetoA colloquio con Giovanni Valle, presidente dell’ANEF VenetoA colloquio con Giovanni Valle, presidente dell’ANEF VenetoA colloquio con Giovanni Valle, presidente dell’ANEF VenetoA colloquio con Giovanni Valle, presidente dell’ANEF Venetodi Marina Menardi

Quanto costa andare asciare? Attrezzatura aparte (il costo è sogget-

tivo), per l’utente si fa presto afare i conti: uno skipass stagio-nale per adulti a Cortina, SanVito, Auronzo-Misurina (47impianti di risalita, 140 km dipiste) costa 500 euro in preven-dita entro il 23 dicembre, altri-menti sono 570 euro, scontati a390 per i residenti. Un giorna-liero va dai 37 di alta stagioneai 32 di bassa, vi sono poi tesse-re di durata (12 giorni a sceltanella stagione) a 315 euro, pac-chetti famiglia (il bimbo mino-re di otto anni scia gratis se ungenitore ha acquistato uno ski-pass di almeno due giorni,escluso lo stagionale), scontivari per juniores e seniores.Stesse opzioni per il DolomitiSuperski (450 impianti di risa-lita, 12 zone sciistiche, 1200 kmdi piste) con naturalmenteprezzi maggiorati: 570 euro lostagionale per adulti in preven-

dita, altrimenti sono 630 euro,360 euro la tessera per 12 gior-ni a scelta, il giornaliero che vadai 35 ai 40 euro a seconda del-la stagionalità. Anche in questocaso vari sconti per juniores,seniores e famiglie.Per qualcuno può sembrarecaro, ma lo è abbastanza dagarantire un guadagno alle so-cietà che gestiscono gli impian-ti a fune?Giovanni Valle, presidente re-gionale dell’ANEF Veneto,l’Associazione esercenti funi-viari della regione, ci tiene du-rante il nostro incontro a sotto-lineare come gli impianti a funesiano il motore trainante delturismo invernale. “Gli impiantia fune costituiscono la struttu-ra portante dell’economia dellevallate montane, con forti effet-ti trainanti sull’attività degli al-tri settori legati al turismo, turi-smo che in queste zone rappre-senta la principale ed in alcunicasi l’unica risorsa economica.”Oggigiorno, tuttavia, le societàdi gestione degli impianti si tro-vano ad affrontare spese di ge-stione sempre più elevate, afronte di guadagni contenutiche a volte vanificano gli sforzidegli operatori del settore.“L’attività degli impianti a fune,pur avendo forte valenza turi-stica, è comunque attività di tra-sporto, come tale soggetta alleregolamentazioni del Ministerodei Trasporti e relative prescri-zioni tecniche in materia di si-curezza, al pari degli altri con-cessionari di pubblici servizi ditrasporto. Si tratta inoltre di uninvestimento rigido, cioè fissonella zona, non trasportabilecome può succedere in altre at-tività legate all’industria o aitrasporti. La durata di un im-pianto a fune nel bilancio di unasocietà è stimata in vent’anni,dopodiché, nonostante possaessere ancora funzionante, ai

fini delle normative di sicurez-za e delle revisioni, è opportu-no sostituirlo. Inoltre, per quan-to riguarda il suo valore, gliammortamenti sono solo il30%, mentre il 70% è costituitoda costi di gestione.”Ma quando il trasporto riguar-da gli sciatori, subentrano, perle società di gestione, altre spe-se indispensabili per rendere lestazioni appetibili e frequenta-te, tra cui emerge l’innevamentoartificiale. “Il costo dell’inneva-mento varia dall’1 ai 2 euro almetro quadro, a seconda dellamorfologia del terreno, ed èesclusivamente a carico degliimpiantisti.”Giovanni Valle non dimenticadi rimarcare che negli ultimicinque anni i costi degli impiantia fune sono aumentati del 30%,poiché l’intero mercato a livel-lo mondiale è nelle mani di duegrosse compagnie, la Leitner ela Doppelmayer, che insiemehanno fatto cartello sui prezzi .Alla luce di queste considera-zioni è chiaro come le società diimpianti a fune, per poter resta-re al passo con la richiesta turi-stica e avvicinarsi all’equilibriodi bilancio, difficilmente riesca-no a sopravvivere solamentecon il prezzo del biglietto di tra-sporto, cioè il passaggio delloskipass, ma necessitino anche dicontributi esterni, tra cui i fi-nanziamenti dell’Unione Euro-pea in materia di turismo, tra-sporti e infrastrutture, e altrifondi regionali. Alla domandasu chi oggi possa essere interes-

sato a investire negli impianti afune, la risposta del presidenteregionale dell’Anef è semplice:“Tutti coloro che usufruisconodell’indotto generato dagli im-pianti a fune, vale a dire tuttele attività in montagna legate alturismo, quali l’albergatore, ilcommerciate, il maestro di sci,l’artigiano e così via. Si dovreb-be trattare di società a capitalediffuso”.L’adesione a consorzi di socie-tà (a Cortina c’è il Consorzioimpianti a fune di Cortina, SanVito e Auronzo, il quale, a suavolta, aderisce al più grandeDolomiti Superski), si è rileva-ta un’ottima soluzione per lagestione comune di spese e ri-sorse, favorendo i collegamen-ti tra le varie aree e garanten-do così la sopravvivenza di so-cietà che probabilmente da solenon avrebbero potuto conti-nuare la loro attività. Più facilisono anche, a livello consorzia-le, le azioni promozionali, pub-blicitarie e di marketing chepossano far raggiungere unasufficiente utilizzazione deicomplessi turistici legati all’in-dotto degli impianti a fune. Aquesto proposito risulta moltointeressante un’indagine sta-tistica commissionata nel lu-glio 2006 dal Dolomiti Super-ski sul tema “Gli italiani e losci”, svolta da Astra Ricerchedi Milano nel settembre scor-so, sulla quale ci riserviamo ditornare nei prossimi numeri diVoci di Cortina per un’analisipiù approfondita.

COS’È L’ANEF

L’ ANEF (Associazione NazionaleEsercenti Funiviari) nasce nel1987 in Alta Badia in seno allaSezione Funi della FENIT (Fede-razione Nazionale Imprese Tra-sporti) ed è riservata ai proprietarinonchè gestori di imprese funivia-rie, anche in qualità di operatorituristici.La struttura organizzativa del-l’ANEF è attualmente articolata insezioni territoriali a livello regiona-le e provinciale.La rappresentatività è assicuratadall’adesione diretta, o tramite lesezioni, di circa n° 300 aziende perun totale di circa n° 1.500 impianti.L’associazione aderisce alla Con-findustria e sul piano internaziona-le è parte di FIANET (FédérationInternationale des AssociationsNationales d’exploitation de tele-pheriques); infine ha rapporti conorganismi tecnico-professionali nazionali (UNI e UNIFER) e inter-nazionali (OITAF- OrganizzazioneInternazionale Trasporti a Fune).

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44444 Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di Cortina Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 gennaio 2007

NEVICA, PIOVE, FA FREDDO:NEVICA, PIOVE, FA FREDDO:NEVICA, PIOVE, FA FREDDO:NEVICA, PIOVE, FA FREDDO:NEVICA, PIOVE, FA FREDDO:quando il fattore climatico determina il mercato turisticoquando il fattore climatico determina il mercato turisticoquando il fattore climatico determina il mercato turisticoquando il fattore climatico determina il mercato turisticoquando il fattore climatico determina il mercato turistico

Per la comprensione delledinamiche economichedi una località turistica

come Cortina è necessario lostudio dei dati meteo al pari

delle altre numerose statistiche.Se un tempo l’operatore agrico-lo di valle accettava con rasse-gnazione le bizze del clima, oggisi studiano i numeri e si inter-

Temperature medie minimegen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic-6 -6 -2 -3 +3 +8 +8 +10 +6 +0 -3 -6-8 -5 -5 -0 +4 +8 +10 +9 +5 +1 -6 -8-8 -10 -4 -1 +6 +7 +10 +10 +7 +2 -4 -9-10 -7 -3 +1 +5 +8 +8 +10 +5 +3 -2 -6-8 -7 -2 -1 +5 +6 +10 +10 +3 +3 -4 -10-9 -5 -3 -1 +5 +7 +9 +9 +5 +1 +1 -3-6 -10 -4 -1 +5 +10 +10 +12 +4 -1 -2 -6-10 -7 -4 +1 +2 +8 +9 +10 +6 +4 -2 -7-10 -10 -6 -1 +5 +8 +10 +9 +7 +1 -4 -10-10 -8 -6 -0 +4 +7 +10 +7 +7 +3 -3

Temperature medie massimegen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic+7 +9 +14 +12 +17 +19 +22 +23 +23 +16 +8 +5+7 +13 +10 +11 +17 +22 +24 +26 +18 +13 +6 +5+7 +5 +10 +13 +18 +21 +24 +22 +20 +13 +6 +5+7 +5 +10 +13 +19 +24 +22 +25 +21 +12 +6 +6+5 +8 +9 +12 +20 +21 +24 +26 +16 +18 +9 +4+7 +8 +13 +12 +17 +21 +23 +23 +18 +12 +7 +5+3 +5 +14 +12 +21 +28 +26 +29 +20 +11 +10 +6+3 +7 +10 +12 +15 +22 +23 +24 +21 +15 +9 +8+6 +4 +10 +12 +20 +23 +24 +22 +19 +15 +9 +4+5 +6 +8 +13 +18 +21 +28 +19 +22 +17 +11

Stato del cielo alle ore 9 del mattino ora della rilevazione (s= sereno,m=misto,c=coperto)gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

14s -5m -12c

15s -8m -5c

18s -9m -4c

20s -2m -8c

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24s -3m -1c

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5 - 2m - 24c

8s -4m - 18c

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24s -4m -3c

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13s -8m -10c

12s -12m -6c

Acqua caduta o, nei mesi invernali, neve fusa in mmgen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic + - tot77,1 5,0 12,6 30,0 60,0 230,4 117,6 122,4 42,6 5,4 160,6 99,9 giu feb 96420,8 7,0 3,4 153,4 64,6 145,6 113,4 115,8 149,4 187,8 21,8 1,4 ott dic 98474,8 9,4 112,3 95,8 128,2 109,4 121,8 168,6 132,2 101,4 40,4 31,2 ago feb 11266,6 2,2 97,8 73,8 104,8 83,0 125,6 106,8 87,8 251,8 393,6 33,6 nov feb 1367

129,4 9,6 162,3 91,4 62,6 80,2 137,6 51,2 143,4 29,2 21,8 0,0 mar dic 9196,8 47,0 51,0 125,0 214,8 83,2 90,8 87,8 103,0 61,6 419,0 55,2 nov gen 1345

17,4 3,4 0,6 31,8 66,6 72,2 102,0 61,0 21,8 96,8 251,8 79,2 nov mar 80510,2 61,8 52,8 35,4 124,8 101,4 123,8 88,8 66,6 135,2 62,6 107,8 ott gen 9717,0 5,6 14,2 88,4 76,5 72,8 152,8 119,8 94,4 190,8 40,2 54,6 ott feb 917

15,2 45,8 38,6 89,6 91,6 79,2 92,0 229,0 98,4 23,8 14,8 ago nov 818

Andamento dei valori metereologici degli ultimi dieci anni

2003

199719981999200020012002

2001

2001

2001

2002

1999

2002

2005

1997199819992000

2002

19992000

1998

20032004

2004

20042005

2004

2005

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2003

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2006

2006

2006

2006

1997

2005

pretano i grafici per anticipareanche l’imprevedibilità deglieventi atmosferici.Non è certo un caso se l’inge-gno dei responsabili degli im-

pianti di risalita ha trovatoil modo di sfruttare il fred-do intenso delle nottiasciutte per rimediare allamancanza di precipitazio-ni; con beneficio per tutti.Ciò non toglie che le pre-occupazioni restino.Uno studio dell’Ocse avver-te che se, come sembra, en-tro il 2025 la temperaturadel pianeta di alzerà di ungrado, si passerà da 599 a500 località alpine (in Ita-lia da 81 a 71) in grado dimantenere condizioni dineve adeguate alla praticadello sci.Pare addirittura che le ban-che svizzere abbiano smes-so di finanziare gli impian-ti di risalita di paesi sotto i1.500 metri.Aggiungiamo poi uno stu-dio del Wwf secondo il qua-le negli ultimi dieci anni leprecipitazioni nevose nellelocalità alpine italiane sonocalate del 17,8%.

L’importanza del dato me-teo è dunque fondamenta-le anche per stabilire lepriorità strategiche quali:in che zone dislocare nuo-vi impianti di risalita ri-spetto alle tendenze clima-tiche, con quale esposizio-ne, con quale accesso allefonti idriche?

A Cortina esiste un osser-vatorio climatico “manua-le” nei pressi dello Stadio.La raccolta dati per contodell’Arpa Veneto è coordi-nata da Fabrizio Genova, il

quale continua in questa attivi-tà una tradizione di famiglia.All’attività manuale vanno ag-giunte anche le strumentazioniautomatiche per il monitorag-gio in tempo reale dei fenome-ni atmosferici.

I dati che pubblichiamo in que-ste pagine sono un riassunto del-l’archivio delle rilevazioni degliultimi cinquant’anni.Per ragioni di spazio, in questonumero non ci dilunghiamo ininterpretazioni; lasciamo ai let-tori la ‘lettura’ dei dati e delleindicazioni di tendenza, ricor-dando solo alcune semplici av-vertenze.

La statistica meterologica lavo-ra su delle serie di dati lunghealcuni secoli. In questo campopochi decenni non sono moltosignificativi.I dati sono stati raccolti nel cor-so degli anni con metodi di rile-vamento differenti. Occorreprestare attenzione soprattuttoai rilievi della neve: all’incircanegli ultimi 20 anni lo spessoredella neve caduta e di quellapresente al suolo avviene ogni24 ore. In pratica è come misu-rare ogni mattina alle 9 la nevesul tetto della macchina in so-sta e, per sottrazione, determi-nare quanta ne è caduta nelle24 ore. Non si tiene altresì con-to del fenomeno dello schiaccia-mento.Prima degli anni ‘80, la misu-razione avveniva ad intervallimolto più ristretti, registrandocosì maggiori misure di preci-pitazione.Per ovviare al problema - oltreche uniformare i dati con un co-efficiente standard - può essereutile considerare la quantità del-la “neve fusa” (misura dell’ac-qua derivante dallo scioglimen-to della neve) o l’indice di “co-pertura nevosa sul suolo”.

Edoardo Pompanin

(fonte dati: la Repubblica 14 dicembre 2006; ArpaVeneto stazione di osservazione di Cortina d’Am-pezzo c/o Fabrizio Genova)

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55555Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaNumero 32Numero 32Numero 32Numero 32Numero 32 gennaio 2007

COM’ERANO BELLI GLI INVERNI CON LA NEVECOM’ERANO BELLI GLI INVERNI CON LA NEVECOM’ERANO BELLI GLI INVERNI CON LA NEVECOM’ERANO BELLI GLI INVERNI CON LA NEVECOM’ERANO BELLI GLI INVERNI CON LA NEVE di Alfredo Spampani

Gli psicologi e gli studio-si del nostro cervellohanno sempre dichia-

rato che, in materia di eventi at-mosferici, la nostra memoria èmolto labile. L’importanza chele “previsioni” del tempo assu-mono nella vita e nelle attivitàumane è così grande che nonce ne rendiamo nemmeno con-to, benchè la meteorologia nonsia una scienza esatta e nemme-no una delle più antiche.In questi ultimi anni la cono-scenza delle previsioni del tem-po è notevolmente aumentataed anche il profano avverte ilcambiamento del clima e deltempo. Di chi è la colpa se latemperatura è aumentata esono diminuite le precipazioni?

I I I I I FENOMENIFENOMENIFENOMENIFENOMENIFENOMENI ATMOSFERICIATMOSFERICIATMOSFERICIATMOSFERICIATMOSFERICIIn questi ultimi inverni, oltrealle mancate precipitazioni ne-vose, si è riscontrata spesso“l’inversione termica”, terminecon il quale viene indicato il fe-nomeno che vede lo strato diaria calda stazionare al di so-pra di quella fredda creando losbarramento dei vapori e quin-di delle nubi, con ristagno diaria fredda al suolo, formandole famose nebbie.Altro fenomeno, che si è accen-tuato dopo il secondo conflittomondiale, è l’effetto “serra”. Laterra è circondata da una cap-pa di anidride carbonica deri-vata dalla combustione del car-bone e del gasolio, che non per-mette al calore terrestre di irra-diarsi, aumentando di conse-guenza la temperature, e per-tanto si è rotto il ciclo acqua,vapore, nubi, pioggia o neve.

AAAAANOMALIENOMALIENOMALIENOMALIENOMALIE METEROLOGICHEMETEROLOGICHEMETEROLOGICHEMETEROLOGICHEMETEROLOGICHE

AAAAA C C C C CORTINAORTINAORTINAORTINAORTINAIl 1916 è ricordato per l’incen-dio del villaggio di Cadin, il 21febbraio non c’era un filo dineve. Il giorno successivo necadde un metro e venti.Nel 1927, in occasione dei Cam-pionati Mondiali Universitari disci, in febbraio si gareggiò aPasso Giau in mancanza dineve in valle.

Nel 1931 si gareggiò, per le FIS- oggi Coppa del Mondo -, aForcella Nuvolau.Ci sono stati anni di abbondan-za di neve.Quattro metri di neve dal 3marzo al 13 dello stesso mesenel 1931. Dal 10 al 12 febbraiodel 1951 nevicò abbondamen-temente per 72 ore, lasciandosul terreno 2,70 metri di nevequando ve ne erano già 3 metrie trenta.Il 15 maggio di quell’anno incentro a Cortina, si misuraro-no ancora 90 centimetri di nevesui 7,42 metri caduti.Parlando degli anni ante guer-ra 1915-18, in una testimonian-za manoscritta di GiovanniAntonio Gillarduzzi de “Giob-be”, nato nel 1860, si parla del-l’alluvione del 1882, dopo unanno di siccità.Il 16 settembre di quell’annocadde tanta pioggia per 7 gior-ni consecutivi da produrre dan-ni immensi con gli straripamen-ti dei torrenti e dei ruscelli. Inquello stesso anno 1882, secon-da alluvione dal 28 ottobre al 7novembre.L’anno successivo, dall’autun-no 1883 alla primavera del1884, non cadde un solo fioccodi neve; due anni dopo, dal 15ottobre 1885, terza alluvione.

CCCCCHEHEHEHEHE COSACOSACOSACOSACOSA ACCADRÀACCADRÀACCADRÀACCADRÀACCADRÀ NEINEINEINEINEI

PROSSIMIPROSSIMIPROSSIMIPROSSIMIPROSSIMI INVERNIINVERNIINVERNIINVERNIINVERNI?????Torniamo ai giorni nostri. Latemperatura elevata e le scarseprecipitazioni nevose si sonoverificate in modo particolare inalta montagna, riducendo laportata d’acqua dei fiumi e deitorrenti, tanto che dei 40 ghiac-ciai presenti sulle Dolomiti neiprimi anni del ‘900, ne sono ri-masti solo quattro, in via diestinzione.Nel computo delle precipitazio-ni annuali acqua più neve, lamedia alla fine del secondo con-flitto mondiale era di 1243 mil-limetri, oggi si è ridotto a soli 870millimetri.Parlando del futuro, sempre intema di previsioni, l’Osservatorioper neve e ghiacciai di Davos, in

un bollettino già tre anni orsono,ha affermato che è perfettamen-te inutile costruire impianti di ri-salita e dotare piste con neve pro-grammata, poiché tra vent’anni,con lo sconvolgimento del clima

14 FEBBRAIO 1951: NEI TRE GIORNI PRECEDENTI CADDERO SU CORTINA QUASI TRE METRI DI NEVE;IN TUTTO L’INVERNO, IL PIÙ NEVOSO DEGLI ULTIMI 70 ANNI, CADDERO CIRCA 8 METRI DI NEVE!

sulle Alpi, non ci saranno più pre-cipitazioni nevose con conse-guenti danni per il turismo inver-nale, difficoltà d’approvvigiona-mento idrico, perdite enormi incampo agricolo.

LO SCI MONDIALELO SCI MONDIALELO SCI MONDIALELO SCI MONDIALELO SCI MONDIALE○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

Cortina si prepara, per ilquindicesimo inverno con-secutivo, ad ospitare legare della Coppa del Mon-do di sci femminile sullaspettacolare ed impegnati-va pista Olimpia delle To-fane. Il calendario preve-de il superG venerdì 19gennaio, la discesa liberasabato 20 e la prova di gi-gante a concludere l’evento do-menica 21 gennaio. Per rende-re la pista d’Ampezzo ancorpiù competitiva in materia di si-curezza, quest’estate sono statiposizionati dei nuovi tralicci peril sostegno delle reti di protezio-ne a metà delle Pale di Rumer-lo e all’inizio dello Scuss, questiultimi in fibra di carbonio, dinuova generazione, che garan-tiscono una tenuta ancora mag-giore delle reti all’impatto.È intanto incominciata ufficial-mente la rincorsa ai Campiona-ti Mondiali di sci alpino del2013: la federazione italianasport invernali ha trasmesso allaFIS la lettera ufficiale che for-malizza la candidatura di Cor-tina, atto indispensabile per per-mettere al comitato promotoredi incominciare ufficialmente i

lavori. Soltanto nel maggio2007, termine per la presenta-zione delle candidature, sapre-mo chi saranno le nostre locali-tà rivali. L’assegnazione avver-rà nel maggio 2008, al congres-so della FIS a Città del Capo.Intanto il comitato si sta atti-vando per la promozione e hagià trovato una decina di spon-sor. Da parte nostra i miglioriauguri e tutto il sostegno possi-bile al comitato e al suo presi-dente Enrico Valle. E se ci vabene… avanti con l’Hockey, ilBob, il Pattinaggio Artistico e diVelocità e anche lo Sci Nordi-co: i mondiali li vogliamo tutti!Lo sport è un futuro possibileper i nostri giovani ed insiemeuno dei mezzi più potenti dipromozione turistica.

Alice Gaspari

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66666 Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di Cortina Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 gennaio 2007

L � I N T E R V I S T A . . .

... A GIANFRANCESCO DEMENEGO... A GIANFRANCESCO DEMENEGO... A GIANFRANCESCO DEMENEGO... A GIANFRANCESCO DEMENEGO... A GIANFRANCESCO DEMENEGOIl resoconto di cinque anni passatiIl resoconto di cinque anni passatiIl resoconto di cinque anni passatiIl resoconto di cinque anni passatiIl resoconto di cinque anni passatinei banchi della minoranza fra battaglie,nei banchi della minoranza fra battaglie,nei banchi della minoranza fra battaglie,nei banchi della minoranza fra battaglie,nei banchi della minoranza fra battaglie,molto impegno e qualche soddisfazionemolto impegno e qualche soddisfazionemolto impegno e qualche soddisfazionemolto impegno e qualche soddisfazionemolto impegno e qualche soddisfazione di Carla Pompanin e Alice Gaspari

nome:GIANFRANCESCO DEMENEGO

età:62 ANNI (Classe 1944)

professione:GEOMETRA, EX INSEGNANTE

incarico:CAPOGRUPPO DI MINORANZA PER

�CORTINA OLTRE IL 2000hobby:

LAVORARE LEGNOE METALLI PREZIOSI

libro sul comodino:IL VANGELO

Questo mese, dopo l’in-tervista fiume al Sinda-co, abbiamo voluto in-

contrare Gianfrancesco Deme-nego – capogruppo di mino-ranza per la lista “Cortina Ol-tre il 2000”, per ricevere impres-sioni, esperienze e riflessioni ri-guardanti questi cinque annid’amministrazione “Giacobbi”,da chi ha vissuto l’esperienzasui banchi della minoranza, seb-bene forte di un 43% di voti alleelezioni.La responsabilità di rappresen-tare una gran fetta della popo-lazione si sente ancor di piùquando non si appartiene algruppo che decide e questa con-sapevolezza non ha fatto cheaumentare l’energia con cui ilcapogruppo Demenego affron-ta ogni sua battaglia ed anchequesta nostra intervista.

     Quali sono stati i cavalli diQuali sono stati i cavalli diQuali sono stati i cavalli diQuali sono stati i cavalli diQuali sono stati i cavalli dibattaglia della sua opposizione?battaglia della sua opposizione?battaglia della sua opposizione?battaglia della sua opposizione?battaglia della sua opposizione?L’obiettivo del gruppo di mino-ranza è stato principalmentequello di vedere garantito l’equi-librio fra i diritti di tutti i cittadi-ni. Nella pratica: il diritto di su-perficie, la viabilità e i parcheg-gi sono stati gli argomenti attor-no a cui si è più lavorato. Devoaggiungere che come consiglieridi minoranza abbiamo spessoricevuto e ricercato richieste esuggerimenti dai nostri concitta-dini e con il nostro lavoro abbia-mo cercato di dare voce alle esi-genze espresseci. Su quali argomenti si è trovatoSu quali argomenti si è trovatoSu quali argomenti si è trovatoSu quali argomenti si è trovatoSu quali argomenti si è trovatoin accordo con l’amministra-in accordo con l’amministra-in accordo con l’amministra-in accordo con l’amministra-in accordo con l’amministra-zione?zione?zione?zione?zione?Sostanzialmente sul regolamen-to per il diritto di superficie, seb-bene giunto con ritardo e dopo

un iter molto lento che si è pro-tratto per oltre 2 anni e mezzo.Anche molte, piccole modificheal regolamento edilizio e allenorme tecniche, tutte tese a sem-plificare la vita ai concittadiniche cercano di crearsi una casain cui vivere o un luogo di lavo-ro, mi hanno sempre trovatodisponibile. Quale scelta dell’amministra-Quale scelta dell’amministra-Quale scelta dell’amministra-Quale scelta dell’amministra-Quale scelta dell’amministra-zione L’ha più sorpresa, posi-zione L’ha più sorpresa, posi-zione L’ha più sorpresa, posi-zione L’ha più sorpresa, posi-zione L’ha più sorpresa, posi-tivamente?tivamente?tivamente?tivamente?tivamente?Senz’altro le dimissioni dell’as-sessore esterno Adriano Loren-zi ed il risparmio ottenuto conla riassunzione delle deleghe daparte del nostro “super” Sinda-co. La differenza non si è vista. E, negativamente?E, negativamente?E, negativamente?E, negativamente?E, negativamente?L’assoluta mancanza di pro-grammazione a lungo termineche fa sì che l’attuale ammini-strazione viva alla giornata edaffronti, perciò, i problemi inmodo disorganico. Inoltre lavendita di “Bredo” mi ha vistomolto contrario. Disapprovototalmente la vendita di “Bre-do”, nostro gioiello di famiglia,per ricavare risorse ottenibili in

altra maniera: sarebbe questo ilmodo di agire del buon padredi famiglia?L’ultima sorpresa è stata la leg-gerezza con la quale è stato af-frontato il delicato argomentodegli interrati, per il quale sia-mo dovuti andare in Consigliotre volte, e forse non è ancorafinita … C’è una scelta importante del-C’è una scelta importante del-C’è una scelta importante del-C’è una scelta importante del-C’è una scelta importante del-l’amministrazione che si sentel’amministrazione che si sentel’amministrazione che si sentel’amministrazione che si sentel’amministrazione che si sentedi condividere?di condividere?di condividere?di condividere?di condividere?La realizzazione della sala con-gressi. Non condivido però illuogo dov’è stata realizzata e lemodalità ma la struttura è diestrema importanza per Corti-na ed ora c’è. Quale è la scelta che menoQuale è la scelta che menoQuale è la scelta che menoQuale è la scelta che menoQuale è la scelta che menocondividecondividecondividecondividecondivide?????In realtà due. Innanzituttol’ostinazione nel buttare soldinello stadio, con altri 6 milionidi euro per il 2° stralcio; ed insecondo luogo, ma qui il disac-cordo è totale, l’azione legaleintrapresa contro gli artigiani diPian da Lago. Si tratta di unacinquantina di attività impren-ditoriali, di prezioso valore perl’economia del paese e alle qualinon si è voluto andare incontroin alcun modo, a differenza diquanto è stato spesso fatto peril settore alberghiero. Oggi l’am-ministrazione ci dice che la fac-cenda è in via di risoluzione:speriamo, ma ho delle riserve. Un’opera che Cortina avrebbe,Un’opera che Cortina avrebbe,Un’opera che Cortina avrebbe,Un’opera che Cortina avrebbe,Un’opera che Cortina avrebbe,se fosse stato Lei il Sindaco.se fosse stato Lei il Sindaco.se fosse stato Lei il Sindaco.se fosse stato Lei il Sindaco.se fosse stato Lei il Sindaco.Avrei puntato sulla realizzazio-ne di parcheggi: uno sicura-mente a due piani alla stazio-ne, con la creazione di un or-ganico polo di servizi per il cit-tadino e per il turista, concen-trando le attività sportive delcurling e delle bocce presso icentri sportivi che avrei vistobene a Fiames insieme alla pa-lestra di roccia, al fitness e alloStadio, con la piscina e i tennis.Inoltre avrei portato avanti l’iterdel passante di Zuel (progettogià finanziato dall’ANAS) edavrei lavorato per attuare lastrada di scorrimento, peraltrogià prevista dal nostro PRG, cheanche se migliorabile deve es-sere il punto fermo dei nostrisforzi, realizzando così due ope-re tangibili per il miglioramen-to della circolazione di Cortina.

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77777Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaNumero 32Numero 32Numero 32Numero 32Numero 32 gennaio 2007

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 E le risorse economiche per tut-E le risorse economiche per tut-E le risorse economiche per tut-E le risorse economiche per tut-E le risorse economiche per tut-ti questi investimenti?ti questi investimenti?ti questi investimenti?ti questi investimenti?ti questi investimenti?Il mio pensiero è conosciuto:l’amministrazione pubblica hal’onere della progettualità percreare le opere di cui il paese habisogno. Anche qui si tratta pre-valentemente di programma-zione, a lungo termine. L’inve-stimento economico, invece,deve farsi in sinergia con la par-te privata: l’imprenditore chedalla realizzazione dell’operautile alla comunità abbia mododi trarre anche un profitto,come ci danno esempio gli im-pianti di risalita. Quindi, come attrarre l’investi-Quindi, come attrarre l’investi-Quindi, come attrarre l’investi-Quindi, come attrarre l’investi-Quindi, come attrarre l’investi-mento privato?mento privato?mento privato?mento privato?mento privato?Un esempio: se accanto alla pi-sta del curling si prevedono ser-vizi per il pubblico, ad esempiobar, ristoranti, ecc. Questi ulti-mi attrarranno usufruitori an-che per la struttura sportiva e vi-ceversa, permettendo alla finedell’anno un’apertura più pro-lungata dell’impianto sportivo enel contempo un ritorno econo-mico per il ristoratore. In questitermini giovani ed imprenditorilocali interessati ad investire cisono. Sottolineo “locali”, inquanto l’amministrazione develavorare al fine di creare mag-giori occasioni di crescita e svi-luppo per la nostra gente. Un’opera che Cortina nonUn’opera che Cortina nonUn’opera che Cortina nonUn’opera che Cortina nonUn’opera che Cortina nonavrebbe …avrebbe …avrebbe …avrebbe …avrebbe …Beh, la frittata era già stata fat-ta cinque anni fa. Ma avrei spe-so il minimo indispensabile perla funzionalizzazione dello sta-dio, dov’è e com’è ora. Lo sta-dio ci sarebbe lo stesso, ma nuo-vo, allo stesso costo e con uncosto di gestione per gli anni avenire molto inferiore. In tutta onestà potrebbe garan-In tutta onestà potrebbe garan-In tutta onestà potrebbe garan-In tutta onestà potrebbe garan-In tutta onestà potrebbe garan-tire che, se questo fosse statotire che, se questo fosse statotire che, se questo fosse statotire che, se questo fosse statotire che, se questo fosse statoil Suo mandato, ora a Cortinail Suo mandato, ora a Cortinail Suo mandato, ora a Cortinail Suo mandato, ora a Cortinail Suo mandato, ora a Cortinaci sarebbero più residenti?ci sarebbero più residenti?ci sarebbero più residenti?ci sarebbero più residenti?ci sarebbero più residenti?Sicuramente: il diritto di super-ficie sarebbe partito prima eavrei puntato ad aumentare ilnumero delle case edificabili.Ben 27 concittadini, proprietaridi terreni edificabili, hannochiesto la possibilità di costru-ire la prima casa per i proprifigli, naturalmente in “dirittodi superficie”, rendendosi di-sponibili a cedere i detti terre-ni al Comune. Sono numeri che

parlano da soli.Avrei lavorato anche sulla pos-sibilità di concedere aumenti divolume degli edifici esistenti neitermini del 10-15%, da utiliz-zarsi per la prima casa.Inoltre Pian da Lago ha sicura-mente la necessità di vedere le-galizzata una quota residenzia-le libera dal vincolo produttivo. Spostiamoci nel settore alber-Spostiamoci nel settore alber-Spostiamoci nel settore alber-Spostiamoci nel settore alber-Spostiamoci nel settore alber-ghiero. Nel Suo programmaghiero. Nel Suo programmaghiero. Nel Suo programmaghiero. Nel Suo programmaghiero. Nel Suo programma2002 si leggeva “costruiamo2002 si leggeva “costruiamo2002 si leggeva “costruiamo2002 si leggeva “costruiamo2002 si leggeva “costruiamonuovi alberghi”: visti i cantie-nuovi alberghi”: visti i cantie-nuovi alberghi”: visti i cantie-nuovi alberghi”: visti i cantie-nuovi alberghi”: visti i cantie-ri aperti, è convinto che le nuo-ri aperti, è convinto che le nuo-ri aperti, è convinto che le nuo-ri aperti, è convinto che le nuo-ri aperti, è convinto che le nuo-ve costruzioni coinvolgano ca-ve costruzioni coinvolgano ca-ve costruzioni coinvolgano ca-ve costruzioni coinvolgano ca-ve costruzioni coinvolgano ca-pitali locali?pitali locali?pitali locali?pitali locali?pitali locali?Assolutamente nessun capitalelocale. Il grande tessuto alber-ghiero che Cortina aveva neglianni d’oro, è andato perso. Ri-mangono alcune grandi strut-ture, il Cristallo ad esempio, chetali devono restare. Per gli altri,quelli più piccoli, dove il proble-ma maggiore è la divisione fra icomponenti della famiglia,quando non tutti vogliano pro-seguire l’attività dei genitori, sideve permettere che l’attivitàprincipale venga parzialmentesuddivisa in più attività, tutteproduttive ci tengo a precisare,che possano essere gestite inmodo autonomo dalle diversefamiglie. Ciò a discapito forsedella destinazione alberghierama pur sempre nell’ottica del-l’imprenditorialità connessa alsettore turistico. Si potrebberocreare così saune, piscine, cen-tri benessere, ristoranti, fitnessa gestione autonoma, a serviziodell’albergo principale ma an-che di altri ospiti. Pensa che esistano vincoli edi-Pensa che esistano vincoli edi-Pensa che esistano vincoli edi-Pensa che esistano vincoli edi-Pensa che esistano vincoli edi-lizi non aggirabili?lizi non aggirabili?lizi non aggirabili?lizi non aggirabili?lizi non aggirabili?Non lo credo proprio. Sono con-vinto però che il problema essen-ziale siano i vincoli inaccettabilie sbagliati. Quando i vincolisono pochi e chiari, l’attività dicontrollo da parte dell’ammini-strazione pubblica, che è neces-saria, è più agevole. A questecondizioni i vincoli diventanomeno aggirabili. Quando poi ilvincolo è percepito come unacondizione giusta ed equamen-te applicata, cresce nel cittadi-no il senso di responsabilità nel-l’accettarlo e rispettarlo. È ancheper questo tipo di crescita civicadel paese, che noi amministra-tori dobbiamo adoperarci.

Il Suo errore politico più graveIl Suo errore politico più graveIl Suo errore politico più graveIl Suo errore politico più graveIl Suo errore politico più gravedegli ultimi 5 anni…degli ultimi 5 anni…degli ultimi 5 anni…degli ultimi 5 anni…degli ultimi 5 anni…Lo lascio dire ai miei elettori.Forse un’ingenuità da partemia, a 26 anni dal mio ingressoin politica, è il continuare a cre-dere che dare delle alternativee fare delle proposte all’attualegiunta possa innescare la lorodisponibilità alla collaborazio-ne, ma non dispero. Un Suo goal recente…Un Suo goal recente…Un Suo goal recente…Un Suo goal recente…Un Suo goal recente…Non mio ma del gruppo “Cor-tina oltre il 2000”: il golf. Il Sindaco ha dichiarato che ilIl Sindaco ha dichiarato che ilIl Sindaco ha dichiarato che ilIl Sindaco ha dichiarato che ilIl Sindaco ha dichiarato che ilSuo gruppo ha collaborato soloSuo gruppo ha collaborato soloSuo gruppo ha collaborato soloSuo gruppo ha collaborato soloSuo gruppo ha collaborato soloper questioni marginali, e cheper questioni marginali, e cheper questioni marginali, e cheper questioni marginali, e cheper questioni marginali, e cheper il resto è stato sempre piut-per il resto è stato sempre piut-per il resto è stato sempre piut-per il resto è stato sempre piut-per il resto è stato sempre piut-tosto negativo. Cosa gli rispon-tosto negativo. Cosa gli rispon-tosto negativo. Cosa gli rispon-tosto negativo. Cosa gli rispon-tosto negativo. Cosa gli rispon-de quando questi sostiene dide quando questi sostiene dide quando questi sostiene dide quando questi sostiene dide quando questi sostiene diaver dimostrato invece diaver dimostrato invece diaver dimostrato invece diaver dimostrato invece diaver dimostrato invece di“avercela fatta” (es. stadio,“avercela fatta” (es. stadio,“avercela fatta” (es. stadio,“avercela fatta” (es. stadio,“avercela fatta” (es. stadio,Pian da Lago)?Pian da Lago)?Pian da Lago)?Pian da Lago)?Pian da Lago)?Se ritiene che quanto fatto dal-la sua amministrazione signifi-chi “avercela fatta”, gliela lasciosia per lo stadio che per Pian daLago. Io non ne sarei fiero! E cosa risponde sulla collabo-E cosa risponde sulla collabo-E cosa risponde sulla collabo-E cosa risponde sulla collabo-E cosa risponde sulla collabo-razione del Suo gruppo?razione del Suo gruppo?razione del Suo gruppo?razione del Suo gruppo?razione del Suo gruppo?Mi pare chiaro che per collabo-rare bisogna essere almeno indue. Le nostre proposte nonsono state nemmeno prese inconsiderazione, in quanto ledecisioni vengono sempre as-sunte dalla Giunta senza con-sultare le altre parti e così por-tate all’approvazione del Con-siglio. I nostri interventi in Con-siglio Comunale ci sono stati, leproposte sono tutte agli atti,quelle marginali come quellesostanziali: ogni cittadino potràtrarre le sue conclusioni. La battaglia più appassionante?La battaglia più appassionante?La battaglia più appassionante?La battaglia più appassionante?La battaglia più appassionante?Tutte, perché nel momento incui viene intrapresa ciascuna hala sua importanza, per una per-sona, per un gruppo, per unacomunità ed uguale dignità aimiei occhi. Ha mai combattuto in Consi-Ha mai combattuto in Consi-Ha mai combattuto in Consi-Ha mai combattuto in Consi-Ha mai combattuto in Consi-

glio su puntigli personalistici,glio su puntigli personalistici,glio su puntigli personalistici,glio su puntigli personalistici,glio su puntigli personalistici,con Franceschi giusto per farecon Franceschi giusto per farecon Franceschi giusto per farecon Franceschi giusto per farecon Franceschi giusto per fareun nome?un nome?un nome?un nome?un nome?Mai, li ho dovuti subire piut-tosto. La differenza più significativaLa differenza più significativaLa differenza più significativaLa differenza più significativaLa differenza più significativadel Suo gruppo rispetto al teamdel Suo gruppo rispetto al teamdel Suo gruppo rispetto al teamdel Suo gruppo rispetto al teamdel Suo gruppo rispetto al teamdi Giacobbi.di Giacobbi.di Giacobbi.di Giacobbi.di Giacobbi.Innanzitutto la partecipazionee la condivisione con tutti i cit-tadini dei nostri progetti per ri-solvere le problematiche delpaese; l’ottica di cercare solu-zioni lungimiranti anche ai pro-blemi che possono sembrare piùcontingenti e l’apertura verso icontributi intellettuali che civengono offerti da esperti e per-sone esterne al gruppo.

La minoranza può incidere nel-La minoranza può incidere nel-La minoranza può incidere nel-La minoranza può incidere nel-La minoranza può incidere nel-l’amministrazione di un paese?l’amministrazione di un paese?l’amministrazione di un paese?l’amministrazione di un paese?l’amministrazione di un paese?Con questi? Per nulla. Con l’at-tuale normativa sugli Enti Lo-cali il ruolo della minoranza èstrettamente di controllo. Daibanchi della minoranza si puòfar conoscere ai cittadini comevanno le cose, ed anche questoè essenziale, ma non si possonocambiare. Come e con quali strumenti puòCome e con quali strumenti puòCome e con quali strumenti puòCome e con quali strumenti puòCome e con quali strumenti puòesercitare il proprio mandato?esercitare il proprio mandato?esercitare il proprio mandato?esercitare il proprio mandato?esercitare il proprio mandato?Esclusivamente esigendo chevenga rispettata la legalità. Tragli strumenti ci sono le inter-pellanze, le mozioni, le inter-rogazioni, il rendere nota lapropria posizione agli organidi stampa. E se la minoranza fosse stataE se la minoranza fosse stataE se la minoranza fosse stataE se la minoranza fosse stataE se la minoranza fosse stataassente?assente?assente?assente?assente?Immaginate cosa sarebbe potu-to accadere.In alcune occasioni la nostraopposizione dura ed attenta hafatto sì che alcune proposte didelibera venissero ritirate dal di-battito in Consiglio Comunaleper essere modificate e nellamaggior parte dei casi migliora-te (ben tre punti nel consiglio dinovembre). 

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88888 Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di Cortina Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 gennaio 2007

PICCOLI ARTIGIANI CRESCONOPICCOLI ARTIGIANI CRESCONOPICCOLI ARTIGIANI CRESCONOPICCOLI ARTIGIANI CRESCONOPICCOLI ARTIGIANI CRESCONO

Marciapiedi dissestati,erbacce che infestanoquelle che dovrebbe-

ro essere aree verdi, buche sul-l’asfalto, illuminazione scarsa,non una panchina, né un cesti-no dei rifiuti. È questo lo spet-tacolo desolante che ci si pre-senta appena arrivati a Pian daLago, in stridente contrasto conl’ordine e il decoro di Corso Ita-lia e dei villaggi d’Ampezzo.Fortunatamente, la situazionedi degrado di questa zona diCortina, vitale per l’economiadella nostra valle, sembra poterrientrare in tempi brevi. È giun-to infatti a compimento l’anno-so iter per l’accordo tra il Co-mune ed il Consorzio Insedia-menti Produttivi di Pian daLago per il completamento del-le opere di urbanizzazione del-la zona.Ma quanti anni ci sono voluti?Quindici, sedici? Non è azzar-dato parlare di “emergenzaPian da Lago”. Gli artigiani chequi operano tutto l’anno (in con-trotendenza rispetto al mordi-e-fuggi di molte aziende com-merciali del centro) la conosco-no molto bene e la subiscono datroppo tempo.Abbiamo scorso velocemente iprogrammi elettorali delle varieformazioni politiche che si sonosuccedute – sia alla maggioran-za che all’opposizione – negliultimi 10-15 anni e, invariabil-mente, il tema artigianato e, piùspecificamente Pian da Lago,definito nel P.R.G. “zona a vo-cazione artigianale”, occupano

non più di due righe. Eppure gliartigiani sono una realtà fonda-mentale di Cortina. Sono circa280 le aziende artigiane iscrittealla Camera di Commercio diBelluno che occupano più diun migliaio di addetti con con-tratti di lavoro annuali. Il set-tore artigiano, quindi, è un’at-tività trainante con produttivi-tà e ritorni fiscali di assolutovalore.La carenza di infrastrutture eil ritardo nell’urbanizzazionedi Pian da Lago sono solamen-te una minima parte delle dif-ficoltà del settore artigiano. Illettore si chiederà a questo pun-to: “Ma perché questi artigia-ni si lamentano tanto?”. Si la-mentano proprio perché nelpassato troppo spesso le loroistanze sono rimaste inascolta-te. Già, gli artigiani, noi artigia-ni siamo una sorta di “folla si-lenziosa”, abituata ad abbassa-re la testa, a stare zitta, a lavo-rare duro, a rischiare del pro-prio. È un po’ il male di Corti-na e delle valli di montagna,questo mugugnare, magari al-l’osteria, questo chinare il capo,il non voler “scendere in piaz-za” – secondo un’espressionemolto di moda – per rivendi-care ciò che si ritiene un dirit-to sacrosanto.Forse i tempi ora sono maturiper fare piazza pulita dello ste-reotipo dell’artigiano schivo o,peggio ancora, passivo, perproporre una presa di posizio-ne netta, una volontà di esseretenuti in considerazione nelledecisioni che riguardano la no-stra comunità. È tempo di farsentire la nostra voce e, se ne-cessario, di schierarci.Cosa chiediamo noi artigiani diCortina? Vogliamo offrire al-cuni spunti di riflessione e al-cune proposte concrete, riba-dendo ancora una volta allaattuale Amministrazione e aquella che si avvicenderà nel-l’immediato futuro, la volontàdi collaborare e il desiderio diessere visti come interlocutoridi dignità pari a tutte le cate-gorie socio-economiche di Cor-tina, nella certezza che le no-stre istanze e le priorità di svi-luppo della categoria non ri-

marranno lettera morta.

a) Istituzione di un Assesso-Istituzione di un Assesso-Istituzione di un Assesso-Istituzione di un Assesso-Istituzione di un Assesso-rato all’Artigianatorato all’Artigianatorato all’Artigianatorato all’Artigianatorato all’Artigianato, a garan-zia di un rapporto diretto, ef-ficace e trasparente con l’Am-ministrazione Comunale.Troppo spesso nel passato gliartigiani locali non sono staticoinvolti, né, tantomeno, inter-pellati per l’esecuzione di lavo-ri pubblici di una certa entità,appaltati di preferenza a ditteesterne. Se vi fossero dubbi alriguardo, ribadiamo che ci sa-rebbe piaciuto contribuire al-l’illuminazione pubblica, al-l’arredo urbano, alla risistema-zione del Municipio, mettendoa disposizione estro creativo,buona volontà ed esperienza.Richiediamo una maggiore tu-tela e rispetto della nostra pro-fessionalità.

b) Possibilità di espansionePossibilità di espansionePossibilità di espansionePossibilità di espansionePossibilità di espansione.Il PRG prevede la presenza dizone produttive di sviluppo ar-tigianale; una volta esaurita lacapienza di una zona, dovreb-be esserci la possibilità di cre-arne un’altra. Pian da Lago èzona produttiva ormai esauri-ta e vi è necessità di espansio-ne in altre aree. È in fase di re-alizzazione la zona a vocazio-ne artigianale di Fiames, ma,anche qui, ci sono voluti moltianni per far decollare l’inizia-tiva, che, peraltro, come Pianda Lago, presenta molte limi-tazioni alle possibilità di inse-diamenti abitativi per gli arti-giani. Molte imprese artigianelocali avrebbero la possibilità ela necessità di ampliare i pro-pri locali e l’attività, ma nonpossono attendere decenni perpianificare investimenti e as-sunzione di manodopera perritrovarsi – come è avvenuto aPian da Lago – impossibilitatia godere delle necessarie infra-strutture (strade, illuminazio-ne, aree verdi, case di abitazio-ne, servizi). Il presupposto ir-rinunciabile per la crescita el’espansione sono le infrastrut-ture realizzate in tempi brevisu un progetto organico.

c) Assunzione di manodope-Assunzione di manodope-Assunzione di manodope-Assunzione di manodope-Assunzione di manodope-rarararara. Molte aziende artigiane lo-

cali hanno difficoltà ad accre-scere la propria attività perchénon sono nelle condizioni dipoter assumere personaleesterno cui garantire vitto e al-loggio. Manca, infatti, unamensa pubblica e case alloggioa prezzi calmierati. Il parados-so della situazione è evidente:quando il PRG nel 2003 è dive-nuto operativo, dopo moltianni di stallo, sono state sbloc-cate tutte insieme decine diconcessioni edilizie che, a lorovolta, hanno fatto impennarela domanda di prestazioni ar-tigiane. Le leggi di mercato nonsi smentiscono. Ad una fortedomanda non è corrispostauna altrettanto adeguata offer-ta, con il risultato che la poten-ziale clientela si è rivolta altro-ve. Lo vediamo tutti i giorni alparcheggio della stazione, sem-pre affollato, nei periodi delfuori stagione, di furgoni diditte artigiane esterne, oppuresulle tabelle dei cantieri aperti,che pubblicizzano ditte nonlocali. Qui sta il paradosso:Cortina vanta decine di picco-le imprese artigiane di altissi-ma qualificazione professiona-le in ogni settore (edilizio,idraulico, carpentieristico, elet-trico e via discorrendo), impos-sibilitate però ad evadere lasempre crescente richiesta, permotivi contingenti, non certoper mancanza di volontà.

Tutela della professionalità erispetto della figura dell’arti-giano, centralità delle infra-strutture, valorizzazione del-l’imprenditorialità locale:sono queste le nostre richiesteche da anni attendono una ri-sposta, e la cui soluzione nonpuò essere ignorata o procra-stinata all’infinito. Auspichia-mo che quelle due, tre righe diestrema vaghezza buttate lìcome contentino in campagnaelettorale, si trasformino benpresto in un programma orga-nico di interventi per la pro-mozione e lo sviluppo dell’ar-tigianato locale e per la valo-rizzazione di una risorsa am-bientale – nel senso più ampiodel termine – fondamentalenel tessuto economico e socia-le di Cortina.

AssociazioneArtigiani di Cortina

ASSOCIAZIONE ARTIGIANIDI CORTINA D'AMPEZZO

Via Pezié n. 11532043 Cortina d'Ampezzo (BL)

Tel. 368 7674980 � Fax 0436 879126E-mail: [email protected]

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99999Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaNumero 32Numero 32Numero 32Numero 32Numero 32 gennaio 2007

L’INTERVISTA CONL’INTERVISTA CONL’INTERVISTA CONL’INTERVISTA CONL’INTERVISTA CON . . . . . . . . . . . . . . .Gianfrancesco DemenegoGianfrancesco DemenegoGianfrancesco DemenegoGianfrancesco DemenegoGianfrancesco Demenego

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SSSSSpesso il Suo gruppo hapesso il Suo gruppo hapesso il Suo gruppo hapesso il Suo gruppo hapesso il Suo gruppo haaccusato l’amministra-accusato l’amministra-accusato l’amministra-accusato l’amministra-accusato l’amministra-zione di poca trasparen-zione di poca trasparen-zione di poca trasparen-zione di poca trasparen-zione di poca trasparen-za: ci può fare qualcheza: ci può fare qualcheza: ci può fare qualcheza: ci può fare qualcheza: ci può fare qualcheesempio?esempio?esempio?esempio?esempio?Avete mai provato achiedere un documentoin Comune?Questa situazione rendeil nostro impegno moltopiù faticoso e laborioso.Ci è capitato di avere a disposi-zione la documentazione riguar-dante il Consiglio Comunale ilgiorno stesso in cui si svolgevala seduta: è ovvio che così vienelimitata la nostra possibilità di in-tervento. Questi argomenti han-no bisogno di analisi, confrontie di dibattito. Tutti aspetti chevengono sacrificati visto che iltempo non c’è.

In queste condizioni quali azio-In queste condizioni quali azio-In queste condizioni quali azio-In queste condizioni quali azio-In queste condizioni quali azio-ni ha intrapreso la minoranzani ha intrapreso la minoranzani ha intrapreso la minoranzani ha intrapreso la minoranzani ha intrapreso la minoranzaper riuscire comunque a lavo-per riuscire comunque a lavo-per riuscire comunque a lavo-per riuscire comunque a lavo-per riuscire comunque a lavo-rare e per tutelare i diritti de-rare e per tutelare i diritti de-rare e per tutelare i diritti de-rare e per tutelare i diritti de-rare e per tutelare i diritti de-gli elettori?gli elettori?gli elettori?gli elettori?gli elettori?Spendere molte ore nella ricer-ca della documentazione e stu-diare le pratiche con la maggiorvelocità possibile. Con la docu-mentazione a disposizione, ilnostro tempo potrebbe certa-

mente essere speso in modo piùproficuo per la comunità.

Vivere a Cortina oggi è meglioVivere a Cortina oggi è meglioVivere a Cortina oggi è meglioVivere a Cortina oggi è meglioVivere a Cortina oggi è meglioo peggio rispetto a 5 anni fa?o peggio rispetto a 5 anni fa?o peggio rispetto a 5 anni fa?o peggio rispetto a 5 anni fa?o peggio rispetto a 5 anni fa?Vi sono meno prospettive di la-voro di un tempo e vanno ridu-cendosi con estrema facilità adogni passo falso di chi governaquesta comunità.

E per concludere: assessori sul-E per concludere: assessori sul-E per concludere: assessori sul-E per concludere: assessori sul-E per concludere: assessori sul-la torre. Chi butterebbe giù?la torre. Chi butterebbe giù?la torre. Chi butterebbe giù?la torre. Chi butterebbe giù?la torre. Chi butterebbe giù?Spero che l’elettorato facciaquesta scelta.

… e dirigenti sulla torre. Chi… e dirigenti sulla torre. Chi… e dirigenti sulla torre. Chi… e dirigenti sulla torre. Chi… e dirigenti sulla torre. Chibutterebbe giù?butterebbe giù?butterebbe giù?butterebbe giù?butterebbe giù?La scelta di aver dato loro l’in-carico. Infatti il loro lavoro nonè sostanzialmente cambiato,ma la loro presenza ha dere-sponsabilizzato la giunta. Que-sto è un danno per il paese, inquanto chi, sollevando dallaresponsabilità di molte scelte gliamministratori, gestisce unaparte consistente della cosa pub-blica, cioè i dirigenti, non cono-

sce le esigenze del paese e nonha la sensibilità per interpretar-le. Ciò non è dovuto ad unacattiva volontà dei dirigenti maalle loro esperienze di vita: nes-suno di loro ha vissuto a suffi-cienza a Cortina, per avere lasensibilità di capirne le esigen-ze. Lo sappiamo tutti, Cortinaè un caso più unico che raro,sotto molteplici aspetti.

Dopo 26 anni di politica, cosaDopo 26 anni di politica, cosaDopo 26 anni di politica, cosaDopo 26 anni di politica, cosaDopo 26 anni di politica, cosarisponde alla provocazionerisponde alla provocazionerisponde alla provocazionerisponde alla provocazionerisponde alla provocazione“largo ai giovani”?“largo ai giovani”?“largo ai giovani”?“largo ai giovani”?“largo ai giovani”?Giovane o meno giovane, cre-do che chiunque intenda dedi-carsi alla vita politica debba es-sere mosso innanzitutto dallaferma ambizione di dare digni-tà al paese in cui vive. Se giovi-nezza significa intelligenza,lungimiranza, voglia di impa-rare e di fare con entusiasmo,ma soprattutto indipendenzamorale ed economica, ebbene“largo ai giovani”.

Carla PompaninAlice Gaspari

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Sono 13 gli studenti cinesiche stanno affrontandoall’Alberghiero di Cortina

un percorso di studi non indif-ferente. Tre anni che li vedran-no impegnati alla pari dei lorocompagni di lingua italiana,nell’apprendimento di materiesicuramente ostiche e scono-sciute ma anche all’opera neilaboratori di cucina e sala, dovegià, dopo un mese di perma-nenza, dimostrano di aver ac-quisito una certa dimestichez-za. Hanno tutti meno di diciot-to anni e, nella maggior parte,sono ragazze. Ospitati in fami-glie di Cortina e del Cadore, igiovani studenti cominciano apronunciare qualche parolad’italiano, qualcuno riesce amettere assieme anche un’inte-ra frase.Tutti si sono scelti un nome ita-liano per facilitare le cose. Sifanno amare per la loro serie-tà e dolcezza nel proporsi. Na-talia, colei che più di tutto ama

i film d’amore, vuole fare la ca-meriera di sala ed ha indossa-to, come vuole la Scuola, perla prima volta in vita sua, unpaio di calze di nylon nere ab-binate ad una gonna. Una cosache un po’ l’ha imbarazzata.Loro, come tutti i coetanei delmondo, preferiscono i jeans.Celeste è già un’ottima cuocaanche se di cucina cinese, maintende imparare i segreti del-l’arte culinaria italiana e vuoletrovare lavoro dopo la scuola.Non intende tornare in Cinafino a che non avrà terminatol’intero percorso di studi. Nonvuole in sostanza pesare sullafamiglia. Claudia e Noemi inun primo momento hanno al-loggiato a Lozzo. Ma lì c’è sta-to qualche problema. Ora sonoospitate a Borca. Si meraviglia-no della simpatia della gente.“Ci avevano detto che qui inmontagna avremmo trovatopersone musone ed invece tut-ti si salutano, tutti sono ami-

ci”. Storie diverse, ma alla fine,poi, si somigliano tutte.Con l’arrivo a Cortina degli stu-denti cinesi, è diventato attivoil progetto patrocinato dal Mi-nistero dell’Istruzione chiama-to “Il Milione” che fa riferimen-to agli scambi culturali tra Ita-lia e Cina  e che coinvolge nellospecifico l’Ipssar di Cortina ealtre venti scuole d’Italia. “Nonè stato facile arrivare a rendereoperativo tale progetto”, dico-no i responsabili del Polo Val-boite. “Ci siamo giunti dopo dueanni di lavoroe di accordi.All’aeroportodi Venezia anovembre laprima sorpre-sa. Alcuni diloro non han-no trovato al-l’arrivo tutti ibagagli. Ma èstato forse iltrovar loro

STUDENTI CINESI A CORTINASTUDENTI CINESI A CORTINASTUDENTI CINESI A CORTINASTUDENTI CINESI A CORTINASTUDENTI CINESI A CORTINAHa preso il via il progetto “il Milione” per gli scambi culturaliHa preso il via il progetto “il Milione” per gli scambi culturaliHa preso il via il progetto “il Milione” per gli scambi culturaliHa preso il via il progetto “il Milione” per gli scambi culturaliHa preso il via il progetto “il Milione” per gli scambi culturalifra Italia e Cina e l’IPSSAR di Cortina è in prima lineafra Italia e Cina e l’IPSSAR di Cortina è in prima lineafra Italia e Cina e l’IPSSAR di Cortina è in prima lineafra Italia e Cina e l’IPSSAR di Cortina è in prima lineafra Italia e Cina e l’IPSSAR di Cortina è in prima linea

casa la maggiore difficoltà. Mapoi alla fine, sono stati il sensodell’ospitalità della gented’Ampezzo e del Cadore e l’ac-coglienza verso il diverso, ver-so il nuovo, a vincere”. I giova-ni si stanno integrando bene.Hanno visto per la prima voltala neve. Ogni giorno che passascoprono qualcosa di nuovo.Sempre più consci che l’oppor-tunità che è stata loro offerta èquella di una vita.

Nives Milani

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1010101010 Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di Cortina Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 gennaio 2007

A CORTINA C’A CORTINA C’A CORTINA C’A CORTINA C’A CORTINA C’È È È È È BISOGNOBISOGNOBISOGNOBISOGNOBISOGNODI UN’ALTRA STRUTTURA PER ANZIANI?DI UN’ALTRA STRUTTURA PER ANZIANI?DI UN’ALTRA STRUTTURA PER ANZIANI?DI UN’ALTRA STRUTTURA PER ANZIANI?DI UN’ALTRA STRUTTURA PER ANZIANI?Una risposta-proposta dalla Fondazione AnzianiUna risposta-proposta dalla Fondazione AnzianiUna risposta-proposta dalla Fondazione AnzianiUna risposta-proposta dalla Fondazione AnzianiUna risposta-proposta dalla Fondazione Anziani di Giacomo Pompanin

IIIIINTRODUZIONENTRODUZIONENTRODUZIONENTRODUZIONENTRODUZIONE:::::BREVEBREVEBREVEBREVEBREVE STORIASTORIASTORIASTORIASTORIALa fondazione nasce nel 1973a seguito dell’intervento di duefamiglie ospiti di Cortina –Astaldi e Falck – in favore del-la costruzione di una struttu-ra che potesse aiutare le per-sone anziane del paese. Un fer-mo intento che tuttavia non sirisolse in nulla di concreto.Dopo un lungo periodo di inat-tività, la Regione incaricòl’ing.Ugo Illing commissariodella fondazione e si arrivò cosìalla reale costituzione dellaONLUS “Cortina d’Ampezzoper anziani”, con uno statutoed un obiettivo preciso: la co-struzione di un centro che pos-sa ospitare persone anzianeautosufficienti.

Per tentare di rinnovare nellacittadinanza e nell’ammini-strazione comunale l’impor-tanza del progetto, il 15 dicem-bre scorso la Fondazione ha or-ganizzato un incontro alla salaDon Pietro Alverà al Palazzodelle Poste con titolo La terzaLa terzaLa terzaLa terzaLa terzaetà e i problemi sociali di Cor-età e i problemi sociali di Cor-età e i problemi sociali di Cor-età e i problemi sociali di Cor-età e i problemi sociali di Cor-tinatinatinatinatina. Quanto segue è ciò che èemerso dalla serata.

L’invecchiamento della popo-lazione in Provincia di Bellu-no e i suoi riflessi sul sistema

socio-economico ed assisten-ziale – relazione del prof. GinoZornitta.La continua crescita economi-ca che dagli anni ’60 sino aqualche tempo fa ha interessa-to il nostro paese, ha determi-nato il miglioramento dellaqualità della vita e, almeno inparte, delle condizioni di salu-te dei cittadini. I progressi incampo medico-scientifico han-no completato questo fenome-no e una delle conseguenze ditale situazione è stato il pro-gressivo invecchiamento dellapopolazione. Uno dei proble-mi della società contempora-nea è diventato quindi quellodi dare adeguata assistenza aduna popolazione sempre piùanziana; se nel 1971 in provin-cia di Belluno gli anziani era-no 63 ogni 100 giovani, nel2001 gli anziani erano diven-tati 171. Una popolazione conqueste caratteristiche richiededi pensare a strutture e serviziadatti ai bisogni degli utenti,che oggi, al contrario di quan-to accadeva qualche decenniofa, non sono più soddisfatteall’interno della famiglia.

Anche a Cortina occorre fare iconti con la necessità di dareuna risposta coerente al pro-blema degli anziani, e quindiquale primo obiettivo bisognaporsi la questione di garantireun alloggio a chi non producepiù reddito ed è costretto a vi-vere con le modeste risorse rap-presentate dalla pensione; quipiù che altrove i prezzi di mer-cato di un alloggio, quando èreperibile, sono senz’altro fuo-ri della portata del pensionatomedio.

LLLLLEEEEE TESTIMONIANZETESTIMONIANZETESTIMONIANZETESTIMONIANZETESTIMONIANZE DELLADELLADELLADELLADELLA

“F“F“F“F“FONDAZIONEONDAZIONEONDAZIONEONDAZIONEONDAZIONE D D D D DONONONONON V V V V VECCHIECCHIECCHIECCHIECCHI”””””DIDIDIDIDI C C C C CARPENEDOARPENEDOARPENEDOARPENEDOARPENEDO – M – M – M – M – MESTREESTREESTREESTREESTRE

EEEEE DELLADELLADELLADELLADELLA C C C C COMUNITÀOMUNITÀOMUNITÀOMUNITÀOMUNITÀ

“I “I “I “I “I FAGGIFAGGIFAGGIFAGGIFAGGI” ” ” ” ” DIDIDIDIDI U U U U UDINEDINEDINEDINEDINEUn’idea molto semplice le ac-

comuna entrambe: mettere adisposizione piccoli apparta-menti per anziani autosuffi-cienti, tentando, attraversol’assistenza, di rispettarne laprivacy, gli usi e le abitudini acui erano abituati nella propriaabitazione.

La prima nasce da una comu-nità religiosa e prende forma apoco a poco grazie alla volon-tà di don Armando Trevisiol,parroco del luogo. Il Don Vec-chi si presenta oggi come ungrande centro che ha la possi-bilità di offrire quasi duecentoappartamenti a bassissimoprezzo (basta la pensione mi-nima di 500 euro mensili), unazona mensa (2,90 euro per lacena, comunque facoltativa),una sala dove vengono orga-nizzati intrattenimenti di variogenere, oltre naturalmente apalestra, bar, cappella per lecelebrazioni, parrucchiere ecc.ecc. Sostegno continuo vienegarantito dal volontariato, dauna convenzione con il servi-zio civile e da medici di base.Tasse e spese di gestione delfabbricato sono ridotte al mi-nimo grazie a particolari con-venzioni con il comune ed entiaddetti.

La seconda prende vita invecedall’ASL ed è oggi concessa ingestione ad una società (s.r.l)

che l’amministra. È provvistadi un centro diurno e di unacasa albergo (mono-bi-triloca-li e foresterie per i parenti). Lagrande differenza dal centroDon Vecchi, dovuta probabil-mente anche alla diversa ori-gine, sta nel servirsi per la mag-gior parte di personale specia-lizzato (20% infermieri, 80%laureati nel settore) per assiste-re gli ospiti.

IIIIILLLLL DIBATTITODIBATTITODIBATTITODIBATTITODIBATTITOL’edificazione della struttura èstata pensata tenendo contodella contenuta richiesta che cisarebbe nel nostro paese rispet-to, ad esempio, ad una comu-nità più grande come quella diCarpenedo ed il numero degliappartamenti da realizzarsi èstato fissato a trenta, a seguitoappunto di un accurato studiodelle statistiche sull’invecchia-mento della popolazione. LaFondazione inoltre vorrebbepresentare il progetto definiti-vo solo dopo la decisione daparte del Comune sull’effetti-va ubicazione del fabbricato epunterebbe, a questo punto, asensibilizzare maggiormente ilpaese nella speranza di potercontare sulla collaborazione ditutta la comunità, la quale attra-verso donazioni e lasciti, potràdimostrare di capire il valore diquesta iniziativa (Scarpa Ghedi-

UN’IMMAGINE DEL CONVEGNO “LA TERZA ETÀ E I PROBLEMI SOCIALI DI CORTINA”AL CENTRO L’ING. UGO ILLING, COMMISSARIO DELLA FONDAZIONE ANZIANI

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1111111111Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaNumero 32Numero 32Numero 32Numero 32Numero 32 gennaio 2007

ALCOLISMO, CONTINUIAMO A PARLARNEALCOLISMO, CONTINUIAMO A PARLARNEALCOLISMO, CONTINUIAMO A PARLARNEALCOLISMO, CONTINUIAMO A PARLARNEALCOLISMO, CONTINUIAMO A PARLARNEUn po’ di storia ...Un po’ di storia ...Un po’ di storia ...Un po’ di storia ...Un po’ di storia ... di Alice Gaspari

Nell’800 l’abuso di liquori era per lo più considerato vi-zio, dissolutezza. La “cura” consisteva fondamental-mente nel ricovero coercitivo in manicomio. A tal pro-posito è interessante analizzare alcune statistiche (veditabella), provenienti dagli archivi dell’ex manicomio diVenezia sull’isola di San Servolo. Si può facilmente no-tare, oltre al progresso che da allora ha fatto la psichia-tria (!), come l’abuso di liquori fosse una delle cause nu-mericamente più rilevanti di inserimento in manicomio,inferiore solo alla pellagra e ad altre cause non megliospecificate (sconosciute, dispiaceri, eredità).Il problema dell’alcolismo iniziò a diventare epidemio-logicamente rilevante tra la fine dell’800 e l’inizio del‘900, con l’avvento dell’industrializzazione e della con-seguente espansione dei grandi centri urbani del nordItalia. Si cominciò allora a far largo il concetto di alcoli-smo come malattia, un notevole passo avanti che con-sentì agli alcolisti di essere trattati come malati, quindiricoverati in ospedale e curati. Il recupero avveniva tra-mite l’astinenza e la cura delle patologie collaterali; unavolta giudicati “migliorati”, venivano dimessi e venivaraccomandata loro l’astinenza, che però nella maggiorparte dei casi durava poco. Questo ge-nere di approccio all’alcolismo ha inizia-to a cedere solo negli anni sessanta, len-tamente, grazie alla pressione e al suc-cesso di teorie alternative, nate dalla ne-cessità di de-psichiatrizzare e de-medi-calizzare il trattamento degli alcolisti,per renderli soggetti attivi e partecipidella propria “terapia”. Nel 1964 al po-liclinico di Zagabria ha inizio la storia diVladimir Hudolin e del suo sistema eco-logico-sociale, che rappresenta oggi inItalia il modello più diffuso di interven-to sull’alcolismo e sui problemi alcolcor-relati. Per informazioni 339/5080956 o338/5778365.

Movimento complessivo dei pazienti nel novennio 1847-1855 ESISTENTI ENTRATI SORTITI MORTI

TOTALE 333 1760 1068 718

CAUSE ESISTENTI ENTRATI SORTITI MORTI

EREDITA’ 32 132 88 33

DISSOLUTEZZA 10 74 41 28

ABUSO DI LIQUORI 25 132 96 46

ONANISMO 14 40 27 22

CONTUSIONI AL CAPO 2 14 5 6

AFFEZIONI CEREBRO-SPINALI 10 71 37 32

FEBBRI INTERMITTENTI - 6 3 2

EPILESSIA 20 77 28 54

SIFILIDE 3 9 5 4

PELLAGRA 52 615 333 228

MIGLIARE - 5 - 2

CONGENITA 30 52 33 34

DISPIACERI 16 144 87 56

MISERIA 6 29 20 9

AMOR PROPRIO OFFESO 21 39 29 11

AMOR CONTRARIATO 17 33 27 12

SPAVENTO 12 27 19 10

ECCESSO DI STUDIO 2 7 4 3

GELOSIA 10 22 17 8

SCRUPOLI 8 15 15 3

CAUSE SCONOSCIUTE 67 217 112 113

Non ci hanno chiesto se eravamo colpevoliquando peregrinavamo tristi e grigi.Ma oggi nei nostri giorni non c�è più grigioreperché siamo vivi e serenicome non eravamo stati mai.Che per noi sia sempre cosìquesta vita, questa paceche splenda il soleche cada la pioggia.Vogliamo vivere come uomininon ridestarci dai nostri sogni in un incubo�(�Che per noi sia sempre così�, Inno dei club degli

alcolisti in trattamento).

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na – 1). Le richieste comunquenon mancano, anzi, sono nu-merose, garantisce la stessa pre-sidentessa.La soluzione più favorevolesembrerebbe essere la costru-zione in diritto di superficie chevincolerebbe l’edificio ad esclu-siva proprietà del Comune perfinalità sociale e quindi – ras-sicurazione per gli allarmati –non andrebbe mai a finire sul mer-cato della seconda casa, ma il suouso resterebbe esclusivamente de-stinato allo scopo originario (Il-ling – 3). Tutto ciò, concezionee realizzazione, non entra, onon dovrebbe entrare quindi in

conflitto con i presenti servizi– Casa di Riposo e servizio adomicilio – bensì si porrebbe acompletamento di essi.Cosa difficile per le persone di unacerta età è doversi adeguare a re-gole diverse, ad una vita scandi-ta da orari, ad una mensa collet-tiva, a dividere magari una stan-za con un’altra persona e a ve-dersi privato dell’indipendenza edella privacy. Noi (la Fondazio-ne, ndr), così come tutte le piùrecenti tendenze sociali dimostra-no, siamo convinti che gli anzia-ni debbano mantenere la propriaautosufficienza il più a lungo pos-sibile, per evitare il lento decadi-

mento mentale che una vita sen-za stimoli inevitabilmente provo-ca (Scarpa Ghedina – 1).

Bisogna considerare inoltre ivantaggi che la struttura por-terebbe a livello sociale allarga-to; il basso costo di ogni singo-lo appartamento permettereb-be alle persone che non possie-dono una casa di proprietà, dialzare il tenore di vita condu-cendo una vecchiaia dignitosa,e a coloro invece che la possie-dono di poterla lasciare ai figliche, come spesso accade, si tro-verebbero costretti ad emigra-re nei paesi limitrofi.

L’articolo si basa sull’incontro del 15 dicem-bre 2006 dal titolo La terza età e i proble-mi sociali di Cortina e successivi collo-qui con l’ing.Ugo Illing, la Sig.ra Sandra Scar-pa Ghedina e il sig. Stefano Zardini; nonchésulla seguente bibliografia:

Voci di Cortina, anno II numero 11 aprile 2005:(1) Una nuova concezione di residenza perla terza età: il progetto della fondazioneper anziani presieduta dalla signora San-dra Scarpa Ghedina di Nives Milani

Voci di Cortina, anno III numero 21 febbraio2006:(2) FONDAZIONE ANZIANI, Forse unasvolta verso la realizzazione del centroresidenziale di Nives Milani

(3) UNA CASA PER ANZIANI AUTOSUF-FICIENTI, Perché, dove, come di MorenaArnoldo

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1212121212 Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di Cortina Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 gennaio 2007

Via Bepin 6 - Cortinatel 0436 862462

INFO POINT GOLF A CORTINAINFO POINT GOLF A CORTINAINFO POINT GOLF A CORTINAINFO POINT GOLF A CORTINAINFO POINT GOLF A CORTINApresso i locali ex CIT,presso i locali ex CIT,presso i locali ex CIT,presso i locali ex CIT,presso i locali ex CIT,per rispondere alle domande di interessati e curiosiper rispondere alle domande di interessati e curiosiper rispondere alle domande di interessati e curiosiper rispondere alle domande di interessati e curiosiper rispondere alle domande di interessati e curiosi di Edoardo Pompanin

Rinvigorito dalle recentiautorizzazioni ammini-strative che hanno sbloc-

cato le procedure per l’appro-vazione del progetto, il “Golf aCortina” si presenta al grandepubblico del Corso Italia.Dal 22 dicembre fino al 7 gen-naio presso il Municipio Vec-chio è aperto uno Sportello In-formativo per gli appassionatie i curiosi.È così possibile mettersi al cor-rente del complicato lavoro por-tato avanti negli ultimi annidall’Associazione Golf Cortina,nata nell’agosto del 2000 con loscopo di realizzare una struttu-ra sportiva per la pratica delgolf nella Perla delle Dolomiti.Dopo l’approvazione del Piano

urbanistico attuativo, l’Associa-zione ha riaperto le iscrizioni

per l’adesione alla società. Perinformazioni è possibile chia-

mare il numero 333 1482038,oltre che visitare l’info point.

In due parole ricordiamo il pro-gramma di lavoro a venire.Nel 2007 si partirà con il pro-getto che prevede la realizza-zione del primo stralcio di 9buche, su un percorso com-plessivo di 18 green. Il cantiereaprirà in primavera. Il preven-tivo di spesa ammonta a 6/7milioni di euro per creare ilcampo gara e il campo prati-ca, per costruire la Club house(su terreno delle Regole) con irelativi parcheggi.Il termine dei lavori è previstoper la fine del 2008, forse conun leggero anticipo per l’edifi-cio e i parcheggi.

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AVVISIAVVISIAVVISIAVVISIAVVISIA.A.A. TOMBE DI FAMIGLIAA.A.A. TOMBE DI FAMIGLIAA.A.A. TOMBE DI FAMIGLIAA.A.A. TOMBE DI FAMIGLIAA.A.A. TOMBE DI FAMIGLIA

Entro il 9 febbraio 20079 febbraio 20079 febbraio 20079 febbraio 20079 febbraio 2007 èpossibile presentare alComune la domanda per

ottenere la concessione di una“tomba di famiglia” nel cimite-ro di Cortina.

Le “tombe di famiglia” dispo-nibili in questo periodo sono intutto 2828282828 e vengono date in con-cessione per 3030303030 anni (con ununico possibile rinnovo per al-tri trenta). La maggior parte ècollocata nei pressi dei muri dicinta.Il costo è così stabilito:

- tombe di famiglia singole lun-go il muro senza lapide: 1.9001.9001.9001.9001.900euro- tombe di famiglia doppie lun-go il muro senza lapide: 3.8003.8003.8003.8003.800euro- tombe di famiglia lungo ilmuro senza lapide per 4 fere-tri: 6.7006.7006.7006.7006.700 euro- tomba di famiglia con lapide esepolcri in cemento per 9 feretri:27.00027.00027.00027.00027.000 euro

Le concessioni verranno rila-sciate secondo un criterio og-gettivo, elencando in una gra-

duatoria tutte le domande pre-sentate in Comune. I criteri sonostati stabiliti da una deliberadella Giunta comunale. Sonoassegnati diversi punteggi allecondizioni nelle quali si trova lafamiglia richiedente. Ad esem-pio: se la famiglia risiede a Cor-

tina prende 7 punti; ogni com-ponente il nucleo famigliarevale 1 punto; un’età media ele-vata porta fino a 7 punti (me-dia superiore a 70 anni); se nel-la famiglia è presente un mala-to terminale, si ha diritto a 6punti. Le altre condizioni sonoriportare nel bando.

Chi ha interesse può contattarel’ufficio Patrimonio del Comune(0436 4291) e ritirare il modulodi richiesta.

L’INGRESSO DELL’INFO-POINT IN CORSO ITALIA PRESSO I LOCALI DELL’EX C.I.T.

UN ESEMPIO DELLE TOMBE DI FAMIGLIA IN CONCESSIONE

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1313131313Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaNumero 32Numero 32Numero 32Numero 32Numero 32 gennaio 2007

PIÙ PIÙ PIÙ PIÙ PIÙ AGEVOLE RISTRUTTURARE I RUSTICIAGEVOLE RISTRUTTURARE I RUSTICIAGEVOLE RISTRUTTURARE I RUSTICIAGEVOLE RISTRUTTURARE I RUSTICIAGEVOLE RISTRUTTURARE I RUSTICIIn questo senso si è mosso il Consiglio Comunale di novembreIn questo senso si è mosso il Consiglio Comunale di novembreIn questo senso si è mosso il Consiglio Comunale di novembreIn questo senso si è mosso il Consiglio Comunale di novembreIn questo senso si è mosso il Consiglio Comunale di novembre

Il consiglio comunale del 30 no-vembre è stato caratterizzato daltema edilizio.

Si è discussa l’osservazione pre-sentata dal capovilla di Acquabo-na – Siro Bigontina – che suggerivadi invertire i comparti produttivo eresidenziale dell’area di Socol, spo-stando così l’area residenziale sul-la sommità dell’ex discarica, in unazona decisamente più soleggiata.La riperimetrazione del compartoCademai consisteva solo nell’ade-guarlo al costruendo garage inter-rato sul lato nord dell’edificio, i cuilavori stanno volgendo a conclu-sione.Più accesa la discussione riguar-dante la variante richiesta per la re-alizzazione della strada di Cà deiNani. In seguito alle vivaci opposi-zioni dei privati che rischiavano divedersi espropriare i terreni per per-mettere l’allargamento della stradaprevisto dal Comune, è stata indivi-duata un’ipotesi migliorativa siaper la larghezza della strada che perla pendenza. Il nuovo tracciato saleverso l’ex kinderheim leggermentepiù a destra rispetto al precedente,interessando terreni che la proprie-

tà di Cà dei Nani ha acquistato re-centemente. La minoranza, che hadato voto contrario alla proposta,non ha nulla da eccepire sulla partebassa del tracciato ma si oppone allascelta di utilizzare da Cà dei Naniverso l’alto la strada boschiva esi-stente di proprietà comunale che sisnoda attraverso il bosco piuttostoche l’attuale strada che porta a Man-dres, sulla quale non sarebbero quasinecessari interventi. Per l’opposizio-ne si tratta dell’occupazione di unospazio vitale che viene tolto al bo-

sco (la stradaboschiva haora una lar-ghezza di cir-ca 60 centi-metri e diven-terebbe di 5metri e mez-zo), senza ap-portare alcunb e n e f i c i opubblico. Iltratto alto del-la vecchiastrada (chepassa pro-prio davanti a

Cà dei Nani) sarebbe da preferire inquanto richiederebbe opere limita-te, non andrebbe a toccare alcun ter-reno privato, in quanto un eventua-le allargamento potrebbe svilupparsiinteramente sul terreno della pro-prietà Cà dei Nani. Il consigliere DeBiasi sottolinea come il confine trainteresse pubblico ed interesse pri-vato, in questa operazione, risultimolto sottile e chiede una riflessio-ne.L’intervento più importante delConsiglio, che si esprime all’unani-mità, interessa alcune modifichenormative del piano regolatore con-cernenti i rustici. Gli edifici censitiin base allo studio dell’arch. Gell-ner, sui quali applicare la normati-va di conservazione delle tipologiecostruttive di montagna, sono a Cor-tina 360. La modifica in questione,che riguarda gli edifici censiti come

3a e 3b, coinvolge circa 150 rusticiche non presentano più nella strut-tura architettonica interna elemen-ti di valore tali da giustificare l’im-posizione del vincolo di tutela. Nelproprio intervento, l’arch. Maran-gon – dirigente del settore edilizia-urbanistica, spiega che, nella mag-gior parte dei casi, i fienili rimastinon hanno più alcun elemento ar-chitettonico interno da preservare.Pertanto si ritiene opportuno per-mettere anche per queste struttureuna semplificazione dei processi diristrutturazione (che comprendanoanche la sostituzione edilizia), fer-ma restando comunque la preser-vazione dell’aspetto esterno. In talmodo potranno essere contenuti icosti di ristrutturazione e di ade-guamento alla normativa antisi-smica.Viene portata alla discussione unanuova versione della norma che ri-guarda la realizzazione degli inter-rati, che vuole andare a chiarire lanorma approvata nel giugno di que-st’anno che aveva visto, tra l’altro, leosservazioni dell’APE (Associazio-ne Professionisti Edili di Cortina)sulle difficoltà di interpretazione edapplicazione. Quando andiamo instampa la delibera con il testo ap-provato, con voto contrario della mi-noranza, non è stata ancora pubbli-cata e quindi, data la delicatezza deltema, ci riserviamo ogni commentoad un prossimo numero.

Carla Pompanin

APPARTENENZASradicati dai terreni inclinidella montagnaassunti nelle futili leggi della vanitàe del divertimento obbligatoavanziamoelegantemente spoglinella noia o nell�eccesso.Bravi e buoni in tutto ciòche valeun po� più di nulla.Ma a sprazzi,in attimi cercati o giunti improvvisi,una risonanza di eredità,di appartenenza,di possesso elettivo,ricongiungela nostra anima alla bellezza di questa terrache ci è dono.Chiama intensa una voglia di cura.

Patrizia Siorpaes

L�ANGOLO

DELL

A POE

SIA

SALE & PEPE8 DICEMBRE 2006CONCERTO DI INAUGURAZIONEDELLA ALEXANDER HALL

30-nov Invito a tutti i dipendenti del Comune(prima gratificazione: finalmente si ricordano di noi!)01-dic Ogni dipendente è invitato a farsi accompagnareda un amico o conoscente (seconda gratificazione: anchel�accompagnatore, si sta avvicinando Natale!)6-dic Non tutti i dipendenti avranno diritto a portarel�accompagnatore (prima mortificazione: e come lo dico io almio invitato che non è più invitato?)7-dic Ai dipendenti i biglietti non vengono consegnatioggi: basterà fare la fila davanti alle porte dell�Alexander Hall(seconda mortificazione: non sarà un garbato �invito� a rimane-re a casa?)

UN ESEMPIO DI ARCHITETTURA DI MONTAGNA

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1414141414 Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di Cortina Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 gennaio 2007

A DUE PASSI DA CORTINA,A DUE PASSI DA CORTINA,A DUE PASSI DA CORTINA,A DUE PASSI DA CORTINA,A DUE PASSI DA CORTINA,L’ISTITUTO PIO XII DI MISURINAL’ISTITUTO PIO XII DI MISURINAL’ISTITUTO PIO XII DI MISURINAL’ISTITUTO PIO XII DI MISURINAL’ISTITUTO PIO XII DI MISURINACentro unico in Italia per la cura e la riabilitazione in quotaCentro unico in Italia per la cura e la riabilitazione in quotaCentro unico in Italia per la cura e la riabilitazione in quotaCentro unico in Italia per la cura e la riabilitazione in quotaCentro unico in Italia per la cura e la riabilitazione in quotadell’asma infantiledell’asma infantiledell’asma infantiledell’asma infantiledell’asma infantile di Morena Arnoldo (servizio fotografico di Diego Gaspari Bandion)

Unico centro nel suo ge-nere in Italia (in tuttaEuropa se ne contano

solo altri due,uno in Francia l’al-tro in Svizzera), dal 1970 l’Isti-tuto Pio XII di Misurina si oc-cupa della cura e della riabili-tazione in quota dell’asma in-fantile. Punto di riferimento pertante famiglie, che scelgono dicurare i loro bambini asmaticinon con farmaci, gode di micro-clima particolare, definito “qua-si miracoloso”.Chiediamo all’attuale direttore,il sig. Lino Bianchi, di parlarcidell’Istituto e dell’importanzache rappresenta a livello nazio-nale, ma non solo, per la curacontro le malattie respiratorie.

Perché molte persone scelgonoPerché molte persone scelgonoPerché molte persone scelgonoPerché molte persone scelgonoPerché molte persone scelgonodi curarsi a Misurina?di curarsi a Misurina?di curarsi a Misurina?di curarsi a Misurina?di curarsi a Misurina?Una fortunata concomitanza dicause rendono il luogo partico-larmente favorevole per la curae la riabilitazione dell’asma in-fantile e delle altre malattie re-spiratorie croniche: l’elevataaltimetria (1.756 slm), la totaleassenza di allergeni come l’aca-ro della polvere, il grado diumidità molto basso e semprecostante presente nell’aria, bo-schi di abeti e larici, la ricchez-za di radiazioni ultraviolette ela ionizzazione dell’aria. A Mi-surina si utilizza la “climatote-rapia”, che permette al bambi-no asmatico un periodo di re-missione della sua patologia re-spiratoria, eliminando o ridu-cendo la necessità di un tratta-mento farmacologico, con tut-te le conseguenze che seguono.

L’istituto ha festeggiatoL’istituto ha festeggiatoL’istituto ha festeggiatoL’istituto ha festeggiatoL’istituto ha festeggiatotrent’anni di attività. Quantetrent’anni di attività. Quantetrent’anni di attività. Quantetrent’anni di attività. Quantetrent’anni di attività. Quantepersone sono state curate?persone sono state curate?persone sono state curate?persone sono state curate?persone sono state curate?Quante persone vengono ospi-Quante persone vengono ospi-Quante persone vengono ospi-Quante persone vengono ospi-Quante persone vengono ospi-tate di media all’anno e pertate di media all’anno e pertate di media all’anno e pertate di media all’anno e pertate di media all’anno e perquanto tempo?quanto tempo?quanto tempo?quanto tempo?quanto tempo?Si calcola che oltre venticinque-mila persone sono state ospita-te presso l’Istituto. Di media

l’istituto ospita 25 – 30 bambininei mesi invernali, fino ad arri-vare a 100 nel periodo estivo,quando la scuola è chiusa. Unricovero può durare sessantagiorni, ma abbiamo ragazzi cherisiedono tutto l’anno a Misuri-na e frequentano le scuole ele-mentari e medie statali o i liceie gli istituti di Cortina.

E bambini di Cortina?E bambini di Cortina?E bambini di Cortina?E bambini di Cortina?E bambini di Cortina?In passato abbiamo ospitatobambini di Cortina, che hannotrascorso un certo periodo al-l’Istituto. Molto più spesso ven-gono per visite di controllo spe-cializzate.

Da dove vengono le persone cheDa dove vengono le persone cheDa dove vengono le persone cheDa dove vengono le persone cheDa dove vengono le persone cheospitate?ospitate?ospitate?ospitate?ospitate?L’istituto è accreditato dal Ser-vizio Sanitario Nazionale e conuna capienza di 100 posti-let-to, può accogliere bambini eadolescenti residenti su tutto ilterritorio nazionale sino a 18anni. Per la maggioranza ven-gono dal Nord Italia, in parti-colare dal Veneto.

I bambini in cura devono rima-I bambini in cura devono rima-I bambini in cura devono rima-I bambini in cura devono rima-I bambini in cura devono rima-nere lontani da casa per mesi,nere lontani da casa per mesi,nere lontani da casa per mesi,nere lontani da casa per mesi,nere lontani da casa per mesi,a volte anni: come affrontatea volte anni: come affrontatea volte anni: come affrontatea volte anni: come affrontatea volte anni: come affrontatequeste situazioni?queste situazioni?queste situazioni?queste situazioni?queste situazioni?Stare lontani dalla propria fa-miglia è sempre una sofferen-za. Noi cerchiamo di stare vici-no ai bambini il più possibile ea tutti i livelli. A questo scopoc’è uno staff di educatori co-stantemente presente e la psi-cologa. I ragazzi devono impa-rare a recuperare e a volersibene, nonostante la patologia.Si vuole educare alla conoscen-za dei sintomi, delle cause e deivari tipi di terapia dell’asma, inmodo da gestire coscientemen-te la malattia.

Che importanza ha lo sport nel-Che importanza ha lo sport nel-Che importanza ha lo sport nel-Che importanza ha lo sport nel-Che importanza ha lo sport nel-le cura?le cura?le cura?le cura?le cura?Un’attività fisica adeguata, con-sigliabili lo sci da fondo e il nuo-

to, è indispen-sabile nel bam-bino con asma,perchè ne mi-gliora la capa-cità respirato-ria e ne garan-tisce una cre-scita fisica corretta. Pressol’Istituto si seguono programmiadeguatamente costruiti. La ca-pacità di svolgere un’attività fi-sica da parte del bambino mi-gliora progressivamente finoalla scomparsa dell’asma dasforzo, che crea spesso nel bam-bino asmatico una sensazionedi disagio ed uno stato di infe-riorità.

Quante persone lavorano al-Quante persone lavorano al-Quante persone lavorano al-Quante persone lavorano al-Quante persone lavorano al-l’Istituto?l’Istituto?l’Istituto?l’Istituto?l’Istituto?Circa dalle 30 alle 40 persone,a seconda della stagione: c’è undirettore sanitario con tre me-dici assistenti turnisti, uno staffinfermieristico, un’équipe dieducatori, uno staff ammini-strativo, operai che si dedicanoalla manutenzione, alle pulizie,alla lavanderia, al guardaroba.Essendo una struttura “residen-ziale”, deve garantire tutti i ser-vizi del soggiorno.

L’Istituto usufruisce di qualcheL’Istituto usufruisce di qualcheL’Istituto usufruisce di qualcheL’Istituto usufruisce di qualcheL’Istituto usufruisce di qualcheconvenzione?convenzione?convenzione?convenzione?convenzione?L’Istituto è accreditato dal Ser-vizio Sanitario Nazionale. Pur-troppo abbiamo sempre difficol-tà con le ASL locali, sempremolto restie a dare ricoveri pres-so l’Istituto. In base alle ultimestatistiche in Italia ci sono piùdi 3 milioni di persone affetteda asma per problemi di aller-gia e di impatto ambientale olegate all’aspetto alimentare, dicui un milione circa sono mino-ri. Di questi il 5 per cento è informa più o meno grave. Nel-l’arco di un anno siamo sui 300– 350 ricoveri. Nonostante que-sto, ci sono sempre problemiper ottenere le convenzioni.

Questo succede perchè si tendea garantire un servizio nellapropria regione, ma sottolineoche in Italia non esiste un’alter-nativa all’istituto di Misurina.Nel 1999 l’asma è stata dichia-rata dal Parlamento Italianomalattia cronica e quindi inva-lidante. Pensi a quanto può ve-nire a costare un adulto, mala-to cronico, al servizio sanitarionazionale e quindi alla colletti-vità. Gli deve essere riconosciu-ta un’invalidità per quella pa-tologia. Pensiamo sia meglio in-vestire oggi in salute sui bambi-ni, quando la malattia è ancorarecuperabile.

E donazioni?E donazioni?E donazioni?E donazioni?E donazioni?L’attività dell’Istituto è ricono-sciuta dal Ministero delle Finan-ze come Onlus, quindi non ascopo di lucro. Vive fortunata-mente anche di elargizioni edonazioni, che nel futuro spe-riamo possano essere ancorapiù numerose.

Sono state fatte recenti ristrut-Sono state fatte recenti ristrut-Sono state fatte recenti ristrut-Sono state fatte recenti ristrut-Sono state fatte recenti ristrut-turazioni. Ce ne vuole parlare?turazioni. Ce ne vuole parlare?turazioni. Ce ne vuole parlare?turazioni. Ce ne vuole parlare?turazioni. Ce ne vuole parlare?L’Istituto necessita di lavori dimantenimento costanti, magrazie alla generosa donazio-ne di un benefattore parmigia-no, abbiamo potuto sistemaree rendere più funzionale tuttoil primo livello della Casa diCura. L’area sanitaria è stataattrezzata con nuovi ambula-tori per la fisiopatologia respi-ratoria, per le analisi e il dayhospital. Abbiamo ora ufficinuovi nell’area amministrativae nell’area alberghiera e nuo-ve camere per gli ospiti e per idipendenti.

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1515151515Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaNumero 32Numero 32Numero 32Numero 32Numero 32 gennaio 2007

Di chi è l’Istituto e come vieneDi chi è l’Istituto e come vieneDi chi è l’Istituto e come vieneDi chi è l’Istituto e come vieneDi chi è l’Istituto e come vienegestito?gestito?gestito?gestito?gestito?L’Istituto è di proprietà del-l’Opera Diocesana San Bernar-do degli Uberti di Parma. Ven-ne acquistato nel 1947, conl’aiuto di alcuni imprenditoriparmigiani, da Padre PaolinoBeltrame Quattrocchi il quale lotrasformò in colonia estiva peri bambini poveri. Dal 1970 ospi-ta i bambini malati di asma.Oggi è gestito da un ConsiglioGenerale con un Presidente etutti i suoi organi collegiali. C’èpoi un Direttore Amministrati-vo e responsabile del persona-le, un Direttore Sanitario di re-cente nomina, Ahmed Kantar,da cui dipende lo staff medicoe paramedico. Molto importan-te per l’Istituto è la presenzadelle Suore, le Piccole Figlie diParma, che da oltre trent’annilavorano in quest’opera. Svol-gono assistenza religiosa, ma cisono anche suore infermiere oimpegnate sul piano scolasticoed educativo.

Cosa bisogna fare per essereCosa bisogna fare per essereCosa bisogna fare per essereCosa bisogna fare per essereCosa bisogna fare per essereaccolti nell’Istituto?accolti nell’Istituto?accolti nell’Istituto?accolti nell’Istituto?accolti nell’Istituto?A seconda delle regioni c’è unaprassi amministrativa diversa,ma in generale per essere rico-verati, dopo aver fatto richiestaalla sede amministrativa, è ne-cessaria l’autorizzazione rila-sciata dall’ASL di residenza. Peralcune regioni come la Puglia,il Lazio e il Veneto, l’accesso èstato liberalizzato, è necessariasolo l’impegnativa del medicocurante.

Cos’è il Consiglio Scientifico?Cos’è il Consiglio Scientifico?Cos’è il Consiglio Scientifico?Cos’è il Consiglio Scientifico?Cos’è il Consiglio Scientifico?L’Istituto Pio XII svolge attivi-tà di ricerca collaborando conCentri Universitari e Ospeda-lieri, italiani ed esteri. Il Consi-glio Scientifico consente all’Isti-tuto di fare ricerca e di allar-gare il proprio campo di com-petenze non solo all’asma maa tutta la patologia respirato-ria cronica e grave dell’età evo-lutiva. L’Istituto proprio per lesue peculiarità a livello clima-tologico infatti, consente di faredelle ricerche a livello scientifi-co uniche al mondo.

Ringraziamo il Direttore LinoBianchi per la disponibilità.

Sito ufficiale dell’Istituto: http://www.misurinasma.it/

Sala multimedialeAgli ospiti è garantita la continui-

tà didattica e la possibilità di fare

attività culturali e ricreative.

A disposizione dei ragazzi: parco

giochi, campo da pallavolo, cal-

cio, bocce, minigolf, palestra,sala cinema, sala tv, sala di lettu-

ra, sala di musica, laboratorio

multimediale.

Ex ScuderieIl Centro San Benedetto,foresteria – dependance.Le ex scuderie del Grand Hotel Sa-

voia, sono state ristrutturate e tra-

sformate in un piccolo centro poli-

funzionale, che accoglie le scuole

elementari e medie statali, oltre a

una foresteria per i genitori dei

bimbi più piccoli in cura, che pos-

sono trascorrere così del tempocon i loro cari.

Al piano terra dell’Istituto Pio XII si

possono ammirare le tempere mura-

rie di Millo Bortoluzzi, pittore trevi-

giano (1863 - 1933 Dolo). Le grandi

opere rappresentano scene di caccia,vedute, paesaggi, feste veneziane, vil-

le e giardini del tempo e si inseriscono

nella pittura del paesaggio della gran-

de tradizione Veneta.

L’associazione Amici di MisurinaAttualmente conta una cinquantina di soci ed è nata per volontà di quelle persone che avendo trascorsoun periodo di permanenza presso l’Istituto di Misurina continuano, ancor oggi, a condividere i medesimisentimenti che li portano a promuovere occasioni di incontro.Per informazioni: 0525- 431123 oppure 335- 7744482.http://www.amici-misurina.org

Un tempo…Grand Hotel SavoiaMisurina, con il suo lago e le Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo, è un luogo meraviglioso. Non a caso venne scelta

dall’aristocrazia europea come meta di villeggiatura. La splendida struttura che oggi vediamo a Misurina erainfatti il lussuoso Grand Hotel Savoia,costruito nel 1895. Ancora oggi è possibile ammirare la “sala del trono”

(nella foto) che funzionava come sala di rappresentanza della regina Margherita. Si deve al benedettino padrePaolino Beltrame Quattrocchi l’acquisto nel 1947, per la Diocesi di Parma, dell’intero complesso. Lo scopo era

quello di utilizzare l’hotel come una casa di vacanze per i bambini bisognosi, come fu per un lungo periodo.Successivamente si organizzò l’Istituto per accogliere ragazzi affetti da specifiche patologie polmonari. Nel 1970

Il “Villaggio Alpino Pio XII” venne ufficialmente trasformato in casa di cura per l’asma infantile, su indicazione del

dottor Gino Baronio, per molti anni Direttore Sanitario dell’Istituto.

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1616161616 Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di Cortina Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 gennaio 2007

ENERGIA DALL’ACQUA E DALLE MONTAGNEENERGIA DALL’ACQUA E DALLE MONTAGNEENERGIA DALL’ACQUA E DALLE MONTAGNEENERGIA DALL’ACQUA E DALLE MONTAGNEENERGIA DALL’ACQUA E DALLE MONTAGNEAnche in Ampezzo cresce l’interesse per l’idroelettricoAnche in Ampezzo cresce l’interesse per l’idroelettricoAnche in Ampezzo cresce l’interesse per l’idroelettricoAnche in Ampezzo cresce l’interesse per l’idroelettricoAnche in Ampezzo cresce l’interesse per l’idroelettrico di Stefano Lorenzi

La produzione di energiaelettrica da fonti alterna-tive, cioè con sistemi che

non necessitano della combu-stione di qualche elemento - eche quindi non producono gase fumi inquinanti - vive oggi inEuropa un momento partico-larmente felice. Accanto aigrandi impianti di produzione,capaci di fornire energia a inte-re città, stanno nascendo un po’ovunque piccoli sistemi di gene-razione elettrica, di modeste di-mensioni ma diffusi in modocapillare sul territorio e adegua-ti alle caratteristiche geografi-che dei siti in cui nascono. Que-sta politica permetterà, forse, dicambiare la logica della produ-zione di una risorsa così fonda-mentale come l’energia elettri-ca, integrando la fornitura ga-rantita dai grandi produttoricon una rete di medi e piccoligeneratori in mano ai cittadinie alle comunità locali, che sfrut-tano le possibilità del “fai da te”date dalla geografia: montagne,acque, vento.Non è una novità che fra lemontagne l’energia idroelettri-ca fa certamente da primadon-na, tanto che da quasi un seco-lo vengono sfruttate quasi tuttele grandi potenzialità della pro-vincia di Belluno, che dà ener-gia pulita e acqua per l’agricol-tura anche alla pianura.La messa in opera di piccoliimpianti idroelettrici, invece,fino a qualche tempo fa era con-siderata non vantaggiosa, siaper il costo delle opere, sia perla scarsa redditività del prodot-

to: chi non poteva utilizzarlodirettamente lo doveva vende-re alla rete elettrica nazionale aprezzi ridicoli, e quindi non so-stenibili economicamente.Oggi la musica è cambiata, ele politiche internazionalispingono verso un valore ag-giunto dell’elettricità prodottada fonti alternative: la comu-nità pubblica è oggi disposta apagare più cara la fornitura dienergie alternative, proprio perfavorire la loro espansione, al-trimenti non competitiva con icosti delle produzioni fossilitradizionali.Energia ben pagata, dunque,che ha attivato in tutte le Alpiuna corsa alla produzione, siada parte degli enti locali, sia deiprivati. Nella nostra provinciail consorzio BIM (l’associazionedi tutti i Comuni che gestisce gliacquedotti, la rete del metano ealtri servizi) lavora febbrilmen-te alla costruzione di decine diturbine un po’ in tutte le valli,collaborando con Comuni eaziende private.Naturalmente anche in Am-pezzo le opportunità sono mol-te, vista la ricchezza d’acquadei torrenti.Il progetto privato più recente,in tal senso, quello voluto daGildo Siorpaes sul Rio Falzare-go, dove una griglia sul torren-te presso il Cason de ra Lan-dries raccoglie una parte del-l’acqua e la convoglia, lungouna condotta forzata, fino a Pe-zié de Parù; là, una potente tur-bina trasforma da quest’autun-no l’energia di caduta dell’ac-

qua in elet-tricità, cheviene poii m m e s s anella retenazionaleattraversoun collega-mento viacavo. L’ac-qua è poir i lasc iatanella Co-s t e a n a ,

poco sotto allac o n f l u e n z atra questa e ilRio Falzarego.Una secondaturbina di me-dia potenza èquella realiz-zata dal Con-sorzio del-l’Acquedottodi Azzon, cheha sfruttato le condotte forzatedell’acquedotto per inserirviuna turbina all’altezza di Ru-merlo e produrre energia da ri-vendere all’Enel. Anche questoimpianto lavora dal 2006 e ibenefici economici rimangono alproduttore. Questo, peraltro, èil secondo impianto del consor-zio di Azzon, il quale ha già dacinquant’anni una turbina idro-elettrica a Gilardon, impiantocollegato alle condotte dell’ac-qua e rinnovato nel 1993.Altre nuove soluzioni sono allostudio dei tecnici locali, sia perconto dei privati sia del Comu-ne. L’amministrazione comu-nale vuole infatti sfruttare l’ac-quedotto del Forame - quelloche garantisce l’acqua a buonaparte del paese - trasformandoparte dell’energia cinetica del-l’acqua in energia elettrica. En-trano infine in gioco anche leRegole, proprietarie di buonaparte del territorio, che in que-sti mesi stanno studiando leportate dei vari torrenti per co-struire anch’esse una nuovacentralina. Altri studi sonosenz’altro in corso da parte diprivati e aziende, che vedono inquesto nuovo mercato una buo-na opportunità di reddito. Èinfatti la particolare convenien-za data dal prezzo di venditadell’energia all’Enel a renderecosì appetibile la costruzione diquesti impianti che, per contro,presenta costi e trafile burocra-tiche molto impegnativi.Il circolo introdotto da questanuova politica nazionale sem-bra essere, quindi, virtuoso:nuovi investimenti, ricerca ditecnologie migliori, nuove op-

portunità di lavoro e di reddi-to. Da tenere presente, però, cheil prelievo massiccio di acquadai torrenti altera la natura deiluoghi e scombina gli ecosiste-mi locali: la raccolta di acqua èquindi attentamente sorveglia-ta dal genio civile, che obbligai produttori a lasciare nei tor-renti una quantità d’acqua mi-nima che garantisca la soprav-vivenza di pesci e altre specieittiche, oltre che delle piante edegli animali che vivono sullesponde.Il massiccio uso del territoriofatto nei primi decenni del ‘900in tema idroelettrico ha sacrifi-cato intere valli alla produzio-ne di corrente per la nazione,con la costruzione di nuovi in-vasi artificiali, alterazione delclima locale e smembramentodi intere comunità (Longaronedocet). L’idroelettrico, infatti,produce sì energia pulita, ma ilconsumo di territorio per otte-nerla è notevole, mentre la resaintermini di ricavo/investimen-ti/efficienza è minore che peraltre tecnologie.Anche se probabilmente questotipo di produzione elettrica ri-sulta essere molto marginale ri-spetto alle necessità di consumodi industrie e città, conforta co-munque il pensiero che ognichilowatt prodotto con turbinead acqua consente di bruciareun po’ meno petrolio, gas o car-bone, con un respiro salubre inpiù nella nostra vita. Anchequesto pensiero va messo sullabilancia nel considerare vantag-gi e svantaggi di questo tipo diiniziativa.

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1717171717Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaNumero 32Numero 32Numero 32Numero 32Numero 32 gennaio 2007

L’ENERGIA DALLE MONTAGNE E DAI FIUMI DI CORTINA,TANTO PER DARE UN PO’ I NUMERI

Produzione annua in Kwh (chilowattora):- Centrale Enel di Campo-Ciou del Conte 11.000.000- Centralina sul Rio Falzarego 2.200.000- Centralina Acquedotto di Azzon a Rumerlo (1955) 840.000- Centralina Acquedotto di Azzon a Gilardon (2006) 350.000- Centralina in progetto acquedotto del Forame (*) 400.000

Costi di costruzione dell’impianto (euro):- Centralina sul Rio Falzarego 2.100.000- Centralina Acquedotto di Azzon a Rumerlo 280.000- Centralina in progetto acquedotto del Forame (*) 500.000

Tonnellate di gas serra risparmiati ogni anno (**):- Centrale Enel di Campo-Ciou del Conte 7.600- Centralina sul Rio Falzarego 1.500- Centralina Acquedotto di Azzon a Rumerlo (1955) 580- Centralina Acquedotto di Azzon a Gilardon (2006) 240- Centralina in progetto acquedotto del Forame (stima) 275

(*) Stime di massima della BIM Infrastrutture, progetto ancora da completare.(**) Rispetto a una equivalente produzione di energia elettrica da petrolio, valori intonnellate di anidride carbonica o gas equivalente emessi in atmosfera (690 g/kWh CO2 equiv.)

Per confrontare queste cifre con la pratica quotidiana si può fare conto che unafamiglia media di quattro persone, in un appartamento di circa 100 mq., consumaogni anno 3.500 Kwh di corrente, esclusa naturalmente l’energia impiegata per ilriscaldamento domestico e l’acqua calda.Le centraline d’Ampezzo, quindi, forniscono ogni anno energia sufficiente a sod-disfare il fabbisogno di corrente per un certo numero di famiglie:

Fabbisogno :- Centrale Enel di Campo-Ciou del Conte 3.143 famiglie- Centralina sul Rio Falzarego 629 famiglie- Centralina Acquedotto di Azzon a Rumerlo (1955) 240 famiglie- Centralina Acquedotto di Azzon a Gilardon (2006) 100 famiglie- Centralina in progetto acquedotto del Forame (stima) 114 famiglie

Si ringraziano Roberto de Zanna e Gildo Siorpaes per i dati forniti.

L’EDITORIA LOCALEL’EDITORIA LOCALEL’EDITORIA LOCALEL’EDITORIA LOCALEL’EDITORIA LOCALELe ultime novitàLe ultime novitàLe ultime novitàLe ultime novitàLe ultime novitàa cura di Morena Arnoldo

L ’anno 2006 ha visto lapubblicazione di decinedi opere sulla vita socia-

le, sportiva, artistica e storica delpaese, da parte di autori e CaseEditrici di Cortina. Salutiamofiduciosi il 2007, dando unosguardo alle ultimissime pub-blicazioni del 2006.La Cooperativa di CortinaCooperativa di CortinaCooperativa di CortinaCooperativa di CortinaCooperativa di Cortinapubblica “I nomi degli antichiampezzani. Nomi e cognomidegli antenati di famiglie am-pezzane nei documenti storicidal 1156 al 1600” di GiuseppeGiuseppeGiuseppeGiuseppeGiuseppeRichebuonoRichebuonoRichebuonoRichebuonoRichebuono.

Il libro raccoglie e ordina i nomipropri e i nomi di famiglia in-contrati dal famoso studiosodurante il suo paziente viaggionei documenti storici di interes-se locale.Il documento più antico che ri-guarda Ampezzo risale all’an-no 1156 ed è una pergamenacontenente il testo di una com-pravendita.Il periodo considerato dallostudio arriva fino al 1600. Daquegli anni, infatti, il Conciliodi Trento (1545-1563) sanciscel’obbligo di gestire un registro

dei battesimi con nome e co-gnome, al fine di evitare matri-moni tra consanguinei. Questa

novità ha senza dubbio agevo-lato chi oggi si occupa di rico-struire le origini familiari, lediscendenze e i legami di pa-rentela; in una parola, la ge-nealogia.Il volume si presenta con unaveste grafica ricercata. Tale scel-ta è un incentivo a collocare iltesto fra i libri di famiglia piùcari, quelli dove vengono raccol-te le fotografie e gli altri ricordipiù preziosi da tramandare.Il contenuto è tipicamente com-pilatorio e la lettura può risul-tare ostica. Questa caratteristi-ca non toglie nulla al piacere discoprire quanto profonde cor-rano le nostre radici nella valledi Ampezzo.

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NOVITÀ EDITORIALI

Autore Lieve Baetentraduzioni in ladino ampezzano di Stefano Lorenzi

Titolo Lotjee ra prinzipesa de ra Stries

Casa Ed. U.L.d’A.

Descrizione: quarto volume di sei, che racconta le avventu-re di Lotje, simpatica streghetta sempre nei guai a causadella sua incontenibile curiosità. Il racconto e i bellissimi di-segni sono opera dell’autore olandese Erben Lieve Baeten.Verrà regalato ai bambini delle scuole con modalità da defini-re entro la fine dell’anno scolastico 2006/2007.Collana: Letteratura per bambini.

Autore Cesare De AgostiniTitolo Monti – Il Rosso VolanteCasa Ed. Giorgio Nada Editore

Descrizione: Settimo volume della collana  dedicata alle bio-grafie dei campioni del mondo automobilistico, questa voltasi occupa della vita personale e sportiva di Eugenio Monti,che a suo tempo disputò qualche gara automobilistica mache è entrato nell’olimpo dello sport per le sue imprese con ilbob.Collana Vite da Corsa

Autore Carlo GandiniTitolo Da Cortina d’Ampezzo alle Alpi.

Angelo Dibona. Alpinista e Guida.

Casa Ed. U.L.d’A.

Descrizione: Il prezioso volume che vuole ricordare, nel cin-quantesimo dalla scomparsa, Angelo Dibona, è giunto allaseconda ristampa. In poco più di un mese le 2000 copiedella prima ristampa sono andate esaurite. Ora l’opera è nuo-vamente disponibile alla Cooperativa di Cortina e alla libreriaSovilla, o direttamente all’ULd’A (possibili spedizioni anche

a mezzo posta Tel 0436 868615  fax  876689 o e mail

[email protected]).Carlo Gandini racconta le imprese di una delle guide alpinepiù famose delle Dolomiti attraverso ricordi, disegni e scritti,a volte inediti.Collana Personaggi d’Ampezzo

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1818181818 Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di Cortina Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 gennaio 2007

UN RACCONTO DI NATALE di Francesco Chiamulera

La mattina lo svegliò il battito alla porta.Veronique. Erano le nove e Will si eraaddormentato solo alle cinque e mez-za, dopo gli ultimi preparativi. Lei en-trò con un sorriso e mentre lui era inbagno a farsi la doccia sedette sul lettoe guardò la camera spoglia, senza pen-sare a nulla perché non voleva piange-re. La luce del mattino filtrava attra-verso la veneziana. Sul pavimento, letre valigie aperte, piene di indumenti elibri. Il letto era ancora fatto. Sulloschienale della sedia i vestiti per la gior-nata.Si sentì come nell�occhio del ciclone,ieri sera c�erano stati i primi addii, poiquesto pomeriggio ce ne sarebberostati altri, in mezzo la partenza di Will,e questa strana calma, ora, un po� de-solata. Lui tornò dal bagno e si vestì infretta, scesero a fare colazione insiemee scherzarono come sempre, attornoal tavolo tondo, come se fosse un gior-no qualsiasi, come se niente stesse percapitare.Will era vivace e in vena di battute, suipancakes, sul caffè schifoso di Star-bucks, sul fatto che Rhode Island nonè un island, su tutto, su niente. Ma que-sta euforia oggi aveva qualcosa di pococonvincente. Perché non mi succedequalcosa, si disse, sta per andarsene enon la rivedrò più. Perché questo at-teggiamento minimalista, io e lei? Misento un ghiacciolo.Alle nove e mezza dovettero andare.Una montagna di bagagli venne tra-sportata per i corridoi, e insieme rag-giunsero l�ascensore. Sul marciapiediaspettarono un taxi. Al momento dicaricare i bagagli si ruppero le manigliedelle valigie, tutte nello stesso momen-to. Lui imprecò.Ci fu un ultimo sussulto, un attimo ap-pena, mentre il tassista aspettava: unabbraccio, uno sguardo. Il vento fred-do del New England. Se lo tirò dietromentre chiudeva la portiera della vet-tura. Lei lo guardò ancora e poi si giròe andò via. Il taxi si tuffò nel traffico.Eccola Veronique, che si faceva forzamentre camminava a ridosso del murobianco del dormitorio, con le mani nelcappotto lungo scuro e la figura un po�incerta, da lontano, una sagoma tra lealtre. Will la cercò da dentro la mac-china: perché non girava il capo versola strada, verso di lui? Veronique� ehi,

guardami� Successe. I loro occhi si in-contrarono ancora un istante, lei lovide e lui agitò la mano sorridendo. Leifece lo stesso. Poi il taxi girò nel viale, eWill tornò a guardare avanti.Allora successe un�esplosione, comeuna vampata dentro il cuore, un sus-sulto di angoscia e di vita, di rimpian-to, di furia; e dolore, dolore, dolorebruciante. Allora capì quanto contas-sero, dietro all�umorismo un po� distac-cato e alle battute e agli scherzi, dietroall�immagine sarcastica e disimpegnatache si era dato, quanto contassero an-cora le emozioni e le persone. Si sentìuguale a tutti gli altri ora.Tommaso uscì da Banana Republic, ilgrande negozio multipiano affacciatosulla Fifth Avenue. Pacchi e pacchettie sacchetti e il caos di New York a Na-tale. Il cielo era azzurro scuro, e sì chedomani su tutta la East Coast dovevanevicare, secondo il meteo. Chi se neimporta, si disse. Domani sarò sull�ae-reo. Dopodomani, a casa, in Italia.La mattina seguente, prestissimo, presel�autobus dalla Penn Station, con Giu-lia e Marco, che erano venuti a trovar-lo a Boston e coi quali era sbarcato aNew York sette giorni prima. Quandoil veicolo si mosse dalla stazione e ilcontorno netto di Manhattan preseforma al di là delle finestre� fu allorache Tommaso ebbe finalmente perce-zione che l�America lo stava salutan-do. I quattro mesi all�università si chiu-devano come un piccolo scrigno. Al-largò un mezzo sorriso al ricordo di-sordinato delle lezioni, degli sciatticompagni di stanza, del portiere paki-stano del dormitorio, con le mani untee l�inglese incerto. Una carrellata velo-ce come i personaggi di un film di Truf-faut. Beh, addio, si disse. Nelle orecchieaveva già Maroon 5, l�iPod sulle ginoc-chia, Giulia che gli riposava accanto. Ilbus correva sulla grande autostrada. GliUsa stavano ormai tra due discrete pa-rentesi.La giornata di Will passò lentamente.Sull�autobus, in mezzo ai boschi doratidel Connecticut, poi negli infiniti ser-penti autostradali che circondano NewYork, e infine a casa, a Philadelphia. Suofratello dormiva già, dovette fare tut-to a luce spenta, silenziosamente infi-

larsi sotto le lenzuola, nel buio, da solo.Pensò a Boston e a tutto quanto, a Ve-ronique. Qualcosa era rimasto in so-speso, una frase a metà, un sospiro,un�allusione�Sentì un�unica fitta di autentica dispe-razione, e restò assediato dal male peruna, due, tre, quattro ore. Una doman-da gli martellava nella testa � Cosa saràdi me ora? � e un volto davanti agliocchi, quello di lei.Doveva vederla. Ancora una volta.Domani, la vigilia di Natale, anche sel�aereo di lei partiva alle nove della sera.Trovò quiete nel pensiero che l�avreb-be rivista. E terrore al pensiero di af-frontare i suoi sentimenti. Nel mezzodella tempesta, per fortuna, si addor-mentò.Per Tommaso il tradimento venne al-l�aeroporto di Boston: niente volo perl�Italia, c�era da aspettare domani, ilventicinque. Natale in volo! Gli altri in-vece potevano partire, viaggiavano conun�altra compagnia. In un momentoodiò l�aeroporto, gli amici, Boston,l�America. Voleva tornare a casa. Si sentìuna specie di ostaggio.Decise di dormire in un albergo in cen-tro per la notte della vigilia. Era uno diquei posti per uomini d�affari di pas-saggio, caro, elegante, impersonale.Doveva strisciare una carta per attivarel�ascensore e al posto del receptionistc�era un computer che stampava la ri-cevuta al momento di lasciare l�hotel.La sua stanza era di un lusso sofisticatoe artificiale, legno scuro e TV al plasma.Nonostante il sistema di riscaldamen-to, Tommaso ebbe un brivido.Will arrivò alla South Station alle quat-tro del pomeriggio, dopo altre ottoestenuanti ore di viaggio sullo stessopercorso del giorno prima. Aveva pro-vato a chiamare Veronique per tuttala durata del tragitto, ma il cellulareamericano di lei era già spento, forseper sempre. La ragazza stava sicura-mente finendo i bagagli, diretta all�ae-roporto.Smontò dal bus in velocità, corse a sla-lom nella grande hall della stazione,uscì e chiamò un taxi. Di nuovo a Bo-ston. La città lo accolse ancora, pazien-te, non sembrava sorpresa nel vederlo,dopo solo una trentina di ore. Le fac-ciate dei palazzi vittoriani in pietra ros-sastra, le ghirlande diNatale sulle porte, gio-vani col paraorecchi cheportavano a spasso ilcane nel Public Garden,e, sopra a tutto questo,il cielo che andava scu-

rendosi: era Boston, col suo fascinonordico, cortese e impassibile.Cominciava già a nevicare quando iltaxi giunse nel campus studentesco. Sifece lasciare davanti alla porta dell�ap-partamento di Veronique. Cosa dove-va dirle? Non lo sapeva nemmeno lui.Aveva provato a fare progetti, si eraesercitato in spiegazioni e cose intelli-genti e sensate. Ma niente. C�era sololui e il suo desiderio di un ultimo con-tatto, di un saluto, che lo aveva spintofin qua. Suonò alla porta. Aspettò qual-che secondo ma non successe niente.Aspettò ancora, suonò ancora�aspettò. Il timore che lei fosse già intaxi, diretta all�aeroporto. Via, di cor-sa, presto! Si girò verso la strada in cer-ca di un altro tassista. Ma la porta siaprì all�improvviso. Lei.«Ehi!» fece Veronique, gli occhi spa-lancati. Aveva un maglioncino lilla, lasciarpa già al collo, un�aria come di unoche vede un animale esotico. «Tu seipazzo», fece a tempo a dire con unsorriso. Will si avvicinò. «Volevo dir-ti�» I loro corpi si toccavano già,poteva sentire le braccia di lei attornoai fianchi, il suo petto tiepido premerecontro la sua pancia. «Volevo dirti�»,contro il portone, a Boston, prima diNatale, ora e mai più. Si baciarono. Laneve cadeva.Nella stanza accanto a quella di Tom-maso una coppia faceva sesso. I due tizierano rumorosi, per quanto alzasse ilvolume del televisore e cercasse di con-centrarsi sul sito internet che aveva difronte agli occhi. Gli fece schifo stare asentirli la notte della vigilia. Vincendouna pigrizia antica, indossò giaccasciarpa e scarpe pesanti e uscì. Nevica-va fitto fuori, le strade erano bianche.Silenzio di tomba. Tra non molto sa-rebbe stata mezzanotte. Non l�avevamai vista così, Boston. Alzò lo sguardoalle finestre dei palazzi e le vide illumi-nate. Per la prima volta, Tommaso ebbeun balzo dentro. Non gli era mai capi-tato, nei tanti Natali italiani con la fa-miglia, coi parenti e la voce ovattata diNat King Cole dallo stereo in salotto:capì di essere solo. Qui era solo, a Bo-ston, a Natale � eppure la sua condi-zione aveva qualcosa di più ampio eprofondo. In quel momento incerto,mentre la sua vita gli si stringeva nellemani come un gomitolo, e anzichégiovane e pieno di avventure era uomo,

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1919191919Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaNumero 32Numero 32Numero 32Numero 32Numero 32 gennaio 2007

era pianto, era in piedi davanti al futu-ro, la sua vera solitudine venne fuoriall�improvviso, tutta intera, muta, pe-sante. Sono spoglio di tutto, si disse.Mi resta solo questo tenace attacca-mento alla vita. Una rivolta control�annichilimento. L�entusiasmo per lecose nuove. L�affetto per il passato.Odori, ricordi, sensazioni. L�ambizionedi farli arrivare a qualcun altro, attra-verso lo strumento imperfetto delleparole.Camminò tanto, attraversò la BostonUniversity deserta, e alla fine, chissàcome, approdò alla Marsh Chapel, lachiesa del campus, quella dove solo unmese prima si era fermato ad ascoltareun amico che cantava motivi barocchie romantici col coro universitario.Le porte erano aperte; da dentro pro-veniva una luce leggera. Un piccoloalbero con bianchi lumini era statoallestito sulla destra. In testa alla na-vata stavano uomini di diverse con-fessioni cristiane, c�era un prete cat-tolico e una religiosa vestita con unabito bianco, sicuramente di unaqualche chiesa protestante. MentreTommaso sbirciava dalla corta scalain pietra che stava fuori dall�ingressoun individuo gli passò accanto edentrò con decisione, prendendo po-sto in uno degli ultimi banchi. Avevauna giacca imbottita rossa e argentoe jeans e scarpe grosse. Era uno delsuo dormitorio, un americano. Nonsapeva il suo nome. Non lo cono-sceva se non per avere condiviso conlui un paio di viaggi dentro al vec-chio ascensore. Niente più. Cosa cifaceva qua, ora?Entrò. Si sedette accanto al ragazzo. Sisalutarono con un cenno. La veglia pro-seguì con una veloce predica, e qual-che preghiera. Le candele profumava-no. Era bello.Poi stettero tutti quanti in piedi, a can-tare �Silent Night�. L�organo li accom-pagnò per un pezzo, poi smise del tut-to, e ci furono solo le loro voci. Willpensava al Natale e a Veronique. Tom-maso cantò con gli altri, da quanto erache non lo faceva? Fu così che mentrecantava si ritrovò in una strana sensa-zione.I due ragazzi guardarono l�altare men-tre �Silent Night� si concludeva quasisottovoce; poi a mezzanotte menodieci tutto finì, e lentamente la genteuscì dalla chiesa. Tommaso e Will cam-minarono un poco insieme.«Di dove sei?»«Philadelphia».«Ci sono stato questo novembre, èbella».«Uhu� non è male, sì».Parlarono di piccole cose, senza prete-se. La neve aveva smesso di scendere.Era mezzanotte. Senza saperlo, Will eTommaso avevano pensieri comuni.Tutto si è scoperto, si dissero, e tutto èancora da cominciare.

OPINIONI:LA CHIMICA DELL�AMORE

Poeti, scrittori artisti, da sempre,hanno cercato di comprenderel’essenza dell’amore, la grandeenergia che coinvolge intera-mente l’uomo, nel corpo, nellamente e nello spirito. Dal puntodi vista socio-biologico, l’amorepuò esser visto come un proces-so che unisce due individui alloscopo di favorire la riproduzio-ne della specie, gratificando lacoppia con benessere e gioia, ri-ducendo l’ansia provocata dal-lo stress. L’amore è anche unprocesso dinamico che, coinvol-gendo molte aree del cervello,presenta una evoluzione: dopola prima fase della curiosità edell’attrazione, esplode la tem-pesta biochimica dell’innamora-mento cui segue la fase dell’at-taccamento che, con alterne vi-cende può anche durare tutta lavita.Negli ultimi anni, i neuroscien-ziati, gli scienziati che studianoil sistema nervoso, hanno cerca-to di capire in che modo si for-mano le emozioni, le sensazio-ni, i diversi stati d’animo, il con-flitto tra sentimento e ragione.La scoperta dei neurotrasmetti-tori, ha permesso di comprende-re cosa succede nel cervelloumano nel tempo dell’amore. Ineurotrasmettitori o mediatorichimici sono sostanze prodottedalle cellule nervose chiamateneuroni. Tali sostanze medianocioè inducono le varie emozio-

ni, gioia o dolore, serenità o pa-ura, amore o odio. A secondadelle circostanze, le cellule delcervello elaborano sostanze chi-miche indicate con il nome diadrenalina nel caso di una rea-zione aggressiva o di endorfinase c’è uno stato di soddisfazionee così via. Sono tanti i neurotra-smettitori studiati negli ultimi 50anni. Come già detto, nell’amo-re vi sono due fasi: l’innamora-mento e l’attaccamento.1. La fase dell’innamoramentoè una esperienza improvvisa eimprevedibile che induce un le-game e una inspiegabile attra-zione tra due individui moltodiversi tra loro che presentanoun reciproco interesse; c’è qual-cosa che fa scattare la scintilla.Questa prima fase in cui vi ècuriosità e ricerca, eccitazione einnalzamento del tono del-l’umore, è mediata dalla produ-zione di dopamina e nor-adre-nalina che attivano il desideriosessuale. La durata di questafase va da sei mesi a tre anni eviene considerata un tempo mi-nimo per l’adattamento e la for-mazione della coppia, la nasci-ta del neonato e la preparazio-ne di un ambiente tranquillo. Sianella donna che nell’uomo siverifica un cambiamento nellostato ormonale che induce undiverso stato mentale.2. La fase dell’attaccamento ècaratterizzata dalla esigenza di

vicinanza per cui una eventua-le separazione della coppia creauno stato di malessere e di agi-tazione in entrambi. La fase del-l’attaccamento è regolata dallasecrezione da parte della ipofi-si, di ossitocina e vasopressina.La ossitocina stimola nella don-na un comportamento materno,le contrazioni durante il parto ela secrezione del latte; nell’uomol’ossitocina induce un compor-tamento rilassato che proteggedalle malattie cardiovascolari,dall’infarto e dalla depressionenervosa. La vasopressina ridu-ce la diuresi e aumenta il rias-sorbimento dell’acqua. La sero-tonina altro mediatore chimicoè responsabile della aggressivi-tà. Il suo cattivo metabolismo incaso di separazione può causa-re uno stato depressivo.

In conclusione il sentimento del-l’amore che inizia con l’attrazio-ne e l’innamoramento, evolvenell’attaccamento e crea un le-game nella coppia allo scopo difornire al neonato un ambienteprotetto cioè una famiglia checonsenta al piccolo di raggiun-gere l’autonomia. Il tutto è re-golato dai neurotrasmettitori. Incambio dell’impegno, la Naturaoffre come gratificazione, gioiae benessere, sicurezza e salute,soddisfazione e tranquillità.

Vincenzo Giancaspro

ULTIMEULTIMEULTIMEULTIMEULTIMEDAL MONDO LADINODAL MONDO LADINODAL MONDO LADINODAL MONDO LADINODAL MONDO LADINO

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Dopo aver lasciato la presiden-za dell’UldA in mano ad ElsaZardini, nel luglio scorso, SiroBigontina, da oltre vent’anni at-tivamente coinvolto nel mondoladino, lascia anche l’incarico invetta alla Federazione per leUnioni Culturali Ladine delleDolomiti del Veneto.Nella relazione consegnata inqualità di presidente uscente, Bi-gontina ha sottolineato i successidei ladini negli ultimi anni e so-

prattutto l’approva-zione dello statuto edei due regolamenti diattuazione della Fede-razione, seppur in un clima di no-tevole difficoltà. Con la chiusuradel suo mandato Bigontina di-chiara: “Il ruolo dei ladini storicitirolesi di Anpezo Fodom e Colchiude oggi un lungo periodo cheli ha tenuti a capofila di tutti i la-dini che via via si sono accodatidichiarando la loro ladinità”. I

Ladini del bellunese, in-fatti, sono ora suddivi-si in ben 7 sezioni. Ilpresidente uscente af-ferma, comunque, chealla Federazione nonmancherà il sostegnoda parte delle tre sezio-ni ladine di Anpezo-

Fodon, Col e Rocia su program-mi da condividere e approvarein Federazione.La nuova presidente della Fe-derazione è Francesca LareseFilon, eletta con 6 voti favore-voli e 3 astenuti. La carica di vicepresidente rimane, per il mo-mento, vacante. c.p.

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2020202020 Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di Cortina Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 Numero 32 gennaio 2007

Al Municipio VecchioAl Municipio VecchioAl Municipio VecchioAl Municipio VecchioAl Municipio VecchioGEOMETRIA E BELLEZZA:GEOMETRIA E BELLEZZA:GEOMETRIA E BELLEZZA:GEOMETRIA E BELLEZZA:GEOMETRIA E BELLEZZA:UNA RICERCA INFINITA DI DINO GASPARIUNA RICERCA INFINITA DI DINO GASPARIUNA RICERCA INFINITA DI DINO GASPARIUNA RICERCA INFINITA DI DINO GASPARIUNA RICERCA INFINITA DI DINO GASPARI di Roberto Pappacena

Chiuso da tempo imme-morabile nel nido di so-gni del suo studio-labo-

ratorio, Dino Gaspari ha deci-so finalmente di uscire ancorauna volta allo scoperto, ma so-prattutto di “sfidare” il pubbli-co con il suo messaggio di altapoesia visiva che scaturisce nonsolo da una fervida ricchezzainteriore ma anche da un digni-toso disprezzo dei facili guada-gni connessi con la vanità com-merciale e con l’adeguarsi allemode di tanta arte contempo-ranea.Seguendo l’itinerario da lui pro-posto, il visitatore percorre tresale gremite di opere di scultu-ra, che partono dai lavori piùantichi in alluminio, ad altri inlegno (seconda sala), animatispesso da giochi di specchi chedei corpi lignei sono l’animaluminosa e dinamica, per poi

approdare, nella terza sala, altrionfo degli specchi e dei cri-stalli che, se degradano in basilignee, intendono dimostrare la“caduta dei valori”, riscontra-bile in tante espressioni del no-stro tempo. Scultore, dunque, didenuncia, Dino Gaspari, maanche atipico per il ricorso allabellezza e alla verità della purageometria; egli, tuttavia, sa an-che nutrire le sue forme di va-lori umani e spirituali che diquelle forme sono, in un certosenso, il fine supremo. Attrattidalla loro pura e, al contempo,dinamica eleganza, noi le osser-viamo stimolati nell’intelligen-za ma anche animati dalll’im-pulso di toccarle, di carezzarle,identificandoci con i messaggi,tra segreti ed espliciti, che sca-turiscono con flessuosa elegan-za da quei corpi lignei, e soprat-tutto dalle loro anime cristalline

che avvincono i nostriocchi con i loro magici,pulsanti riflessi. Unmondo, insomma, que-sto di Dino Gaspari, diforme che trascendonola pura materia, in sin-tonia con l’intelligenzae con i sensi di chi le os-serva.Ha ragione, per que-sto, Alba LazzarettoZanolo, che ha presen-

DINO GASPARI

È nato a Cortina d’Ampezzo nel 1930.Si è diplomato presso l’Accademia delle Belle Arti a Vene-zia e fin dall’inizio ha seguito con grande interesse le ricer-che di Alberto Viani e Henry Moore.Ha insegnato all’Istituto d’Arte materie plastiche e artisti-che.Mostre personali dal 1956 a Cortina, Vicenza, Padova, Bo-logna, Roma, Tuscania ed esposizioni collettive in Italia,Canada, Argentina e Paraguay.Ha partecipato a più di sessanta simposi e concorsi disculture in legno, in neve e in ghiaccio in Italia, Francia,Germania, Finlandia, Svezia, Russia, Giappone, Canada eStati Uniti.

tato la mostracon garbata pe-netrazione in-t e r p r e t a t i v a ,quando affer-ma: “L’artista,solitario e ap-partato, ti chia-ma quasi con di-sperato appello,vuole che anchetu entri con luinel grande gio-co, vuole che an-che tu tocchi lesue opere, vuoleche anche tu cer-chi con lui le in-finite possibilitàdi rappresentarela perfezione, edi comprendere“l’arcano mira-bile e spavento-so dell’esistenzauniversale”. Edha anche ragioneRenato Civelloquando scrive:“Gaspari aggre-disce il cirmolo … non per cimen-tarsi in una sperimentazione aset-tica, quasi a misurare l’ardimen-to di un’alchimia costruttiva, maper ricavarne tutte le possibili al-lusioni ideali”.Un percorso fotografico, infine,propone al visitatore le mirabili

Ritrattospecchi e cristalli cm. 29 - 2004

Fiorelegno e specchi cm. 148 - 1998

“sculture in neve” che hanno af-fermato la fama di Dino Gaspariin diverse località del mondo.

Roberto Pappacena

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2121212121Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaNumero 32Numero 32Numero 32Numero 32Numero 32 gennaio 2007

BABY SITTING A CORTINA:BABY SITTING A CORTINA:BABY SITTING A CORTINA:BABY SITTING A CORTINA:BABY SITTING A CORTINA:un nido alternativo per i bimbi da 1 a 3 anniun nido alternativo per i bimbi da 1 a 3 anniun nido alternativo per i bimbi da 1 a 3 anniun nido alternativo per i bimbi da 1 a 3 anniun nido alternativo per i bimbi da 1 a 3 anni di Alessandra Menardi

A Cortina un asilo nidocomunale non cè, nonc’è mai stato e forse

mai ci sarà. Difficile trovareposto per il proprio bimbo nel-l’unico nido, quello montesso-riano a Zuel, se non si è preno-tato ancor prima di dargli unnome, ancor prima di averloun figlio. Attualmente la listad’attesa è di oltre trenta bimbi.I nonni, quelli che possono, sidanno da fare.Ecco allora che i genitori si or-ganizzano e nasce un nido-fa-miglia.Nella riunione del 15 dicembrel’AGe (Associazione genitori)ha esposto la volontà di realiz-zare in collaborazione con laParrocchia di Cortina e l’orga-

nizzazione di Centro SpazioRagazzi un baby-sittingbaby-sittingbaby-sittingbaby-sittingbaby-sitting, cosìlo hanno chiamato. Il modelloè ispirato alle TagesmutterTagesmutterTagesmutterTagesmutterTagesmutter al-toatesine e trentine, le mammedi giorno che, da tempo, comenei Paesi Nordici, accolgono ipiù piccini (di età inferiore a 3anni) nella propria casa, peraccudirli mentre mamma epapà lavorano.In Italia vengono anche chia-mati nido famiglianido famiglianido famiglianido famiglianido famiglia, un’alter-nativa innovativa al nido tra-dizionale.L’accoglienza dei bambini èflessibile e il servizio è perso-nalizzato con una maggiore li-bertà di scelta per i genitori. Indefinitiva, la famiglia è messanelle condizioni di associarsi

ad altre e organizzare il servi-zio più adatto a lei. Un nidofamiglia può essere realizzato,oltre che nella propria abitazio-ne, anche in un locale preso inaffitto adatto allo scopo.L’educatore è una mamma cheha seguito una formazione. Lefamiglie guidano la gestione ela conduzione.Nel progetto esposto dall’Agedi Cortina ad accudire i bimbisaranno due collaboratori delCentro Spazio Ragazzi, affian-cati da qualche mamma, che sirenderà disponibile. Le mam-me riceveranno una formazio-ne, seguendo corsi appositi.

La Parrocchia di Cortina met-terà a disposizione gli spazi e icosti, quali riscaldamento eluce.

La fase sperimentale di seimesi potrebbe partire da feb-braio-marzo. È previsto un ser-vizio di 4 ore e mezza – dalle8.00 alle 12.30 – per cinquegiorni alla settimana e per die-ci bambini.L’incontro era volto anche adascoltare le necessità, soprat-tutto di orario delle famiglie, inprevisione della stesura di unprogetto definitivo.La proposta trova risposta adun’esigenza sentita, un aiutosoprattutto per le madri stret-te tra bimbi e lavoro. Si speraora non accada come perl’apertura agostana della Scuo-la dell’infanzia Frenademez.Sembrava un bisogno primario.È stato fatto un sondaggio perattivare il servizio: sono statidistribuiti 150 questionari, 130sono state le risposte, di cui solo35 favorevoli all’apertura inagosto. Troppo pochi bimbi percoprire i costi.Vorrebbe dire non cogliereun’opportunità di aiuto alle fa-miglie.

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Istituto Tecnico CommercialeIstituto Tecnico CommercialeIstituto Tecnico CommercialeIstituto Tecnico CommercialeIstituto Tecnico CommercialePROGETTO DIPROGETTO DIPROGETTO DIPROGETTO DIPROGETTO DIINNOVAZIONE DIDATTICAINNOVAZIONE DIDATTICAINNOVAZIONE DIDATTICAINNOVAZIONE DIDATTICAINNOVAZIONE DIDATTICA

L’istituto tecnico commer-ciale del Polo della Valboite, già dal corrente

anno scolastico 2006/2007, hainiziato l’attuazione di un pro-getto di innovazione didatticaapprovato dal collegio dei do-centi in base al regolamento sul-l’autonomia degli istituti scola-stici. La finalità è rispondereall’istanza del territorio di inte-grare la preparazione scolasti-ca tipica di un istituto tecnicocommerciale, allargando il cam-po d’indagine a discipline col-legate più strettamente all’am-bito turistico.L’innovazione prevede lo studiodello spagnolo, oltre al tedesco

e all’inglese, con un quadro ora-rio settimanale per le lingue ar-ticolato nel seguente modo: 4ore d’inglese, 3 di tedesco e 2 dispagnolo.Nel settore tecnico professiona-le, la formazione giuridico eco-nomica degli alunni sarà inte-grata con alcuni moduli di eco-nomia e legislazione turistica.L’esigenza di rinnovamento ri-guarda anche l’incremento del-le capacità operative degli stu-denti e prevede il potenziamen-to delle esperienze di alternan-za scuola lavoro, offrendo aglistudenti la possibilità di farepratica anche in aziende diret-tamente collegate al settore tu-ristico.Da sottolineare che la prepara-zione offerta con le materie trat-tamento testi e matematica con-sente di sostenere l’esame dellapatente informatica europea.Si prevedono infine soggiornistudio all’estero per consolida-re le competenze linguistiche.

Marina Menardi

Cortina TurismoCortina TurismoCortina TurismoCortina TurismoCortina TurismoDE STEFANI LASCIADE STEFANI LASCIADE STEFANI LASCIADE STEFANI LASCIADE STEFANI LASCIA

Venerdì 1 dicembre Al-berto de Stefani si è di-messo dalla carica di

presidente del Consorzio Cor-tina Turismo. “Dimissioni ir-revocabili per motivi famiglia-ri, nessun contrasto interno,come invece era accaduto al-cuni anni fa, quando de Ste-fani si dimise per incompati-bilità con l’allora direttore diCortina Turismo Fava”, cispiega Enrico Ghezze, vicepresidente del Consorzio e at-tualmente reggente ad inte-rim. “Il problema è che le di-missioni sono sopraggiunteall’improvviso, senza alcunpreavviso, e così mi sono tro-vato, senza aspettarmelo, al-l’apertura della stagione in-vernale, ad avere anche que-sto incarico”. Ricordiamo cheEnrico Ghezze è anche am-ministratore delegato dellaFaloria SpA e presidente delConsorzio Impianti a fune diCortina, San Vito e Auronzo,

nonché membro del direttivodel Dolomiti Superski e del-l’Anef Veneto.

De Stefani ha lavorato molto,ci spiega Ghezze, era presen-te tutti i giorni negli uffici delConsorzio per poter seguire almeglio l’andamento della pro-mozione turistica. “Al mo-mento c’è un vuoto, ma il pro-gramma è partito bene, abbia-mo fatto il primo transfer Ve-nezia-Cortina e le ragazzestanno lavorando al meglio.Siamo riusciti a spendere ilgiusto come preventivato,aspettiamo ora fine gennaioper riunire il direttivo e cerca-re un sostituto.”Con la fine del 2006 de Stefa-ni decade anche dall’incaricodi presidente del ConsorzioDolomiti, l’organismo turisti-co provinciale, e anche in que-sto caso, ci sarà una poltronavacante.

Marina Menardi

Per contattare la redazione diVoci di Cortina potete scrivere :Voci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaVoci di CortinaMaion, 146Maion, 146Maion, 146Maion, 146Maion, 14632043 Cortina d’Ampezzo32043 Cortina d’Ampezzo32043 Cortina d’Ampezzo32043 Cortina d’Ampezzo32043 Cortina d’Ampezzo

oppure inviare un e-mail a:[email protected]@[email protected]@[email protected] tel: 339 6176147339 6176147339 6176147339 6176147339 6176147

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L’URBANISTICAL’URBANISTICAL’URBANISTICAL’URBANISTICAL’URBANISTICAFRA CULTURA E TRADIZIONEFRA CULTURA E TRADIZIONEFRA CULTURA E TRADIZIONEFRA CULTURA E TRADIZIONEFRA CULTURA E TRADIZIONE di Pier Maria Gaffarini

TradizioneTradizioneTradizioneTradizioneTradizione (dal latino traditio– onis, consegna, trasmissione)è intesa come la trasmissione neltempo, da una generazione aquelle successive, di memorie,notizie, testimonianze, pone lacondizione di viverla e non è daconfondere con l’identità, quan-do questa finisce può significareche i tempi sono cambiati.Quindi non può essere né utileinvocare il passato, né continua-re sulla strada da qualche tem-po intrapresa senza osservarlacon spirito critico.

CulturaCulturaCulturaCulturaCultura (dal latino culturader.to di còlere, coltivare); an-tropologicamente l’insieme deivalori, tradizioni, modelli dicomportamento, ed anche del-le attività materiali che carat-terizzano il modo di vita di ungruppo sociale. Resterebbe daconsiderare, attraversoun’analisi mirata, quali sono,oggi, i modelli di comporta-mento e le caratteristiche as-sunte dal modo di vita dellacomunità.

Questi modelli sono senza dub-bio influenzati dai “contatti”indotti dal turismo e dalla faci-lità della trasformazione dellerisorse in beni di consumo conuna diffusa distribuzione deivantaggi. In questo caso l’insie-me dei valori di una comunitàdeve essere posto come con-fronto e arricchimento recipro-co, non come subordinazione.

L’Ampezzo ha costruito la suafortuna sull’unicità del luogo esulla proprietà del suolo, affa-scinato da un “capitale” a di-sposizione fornito dalla naturache ne è la padrona, ma ora, inun mondo dove contano l’im-maginazione e l’innovazione,non è più il tempo delle piccoleidee.

Come non si può restare anco-rati ad un’urbanistica governa-ta dall’uso del suolo, con pocheidee e poco coraggio, con cano-ni estetici legati a modelli supe-rati, giustificati dal presunto

gradimento di uno stile monta-no che aveva la sua forza nel-l’abitare e nel produrre legatialla terra, mentre sono in esse-re nuove proposte e nuove for-me di un’architettura tesa oltreche a risparmiare energia, aporsi in modo diverso con lospazio dove s’inserisce e inte-ragisce.

Nascono delle perplessità, fa-cendo seguito a quanto scrittonelle Voci del mese d’ottobre,sul permanere delle intenzionidi uno sviluppo che continuaad usare le risorse senza porreun qualsiasi limite, od una se-rie d’utilizzi alternativi.Scriveva B. Brecht: “Un elefan-te può crescere come un elefante,ma non più di un elefante”.

Se si considerano i vari passag-gi che si sono succeduti dal se-colo scorso, sino ai nostri gior-ni, notiamo la costante preoc-cupazione per un uso parsimo-nioso e corretto delle risorse.Sembra opportuno richiamarlie porli dinanzi alla nostra at-tenzione anche per trarne, ovesi voglia, confronti, consigli,idee e propositi.

“Le risorse naturali della ter-ra, ivi incluse l’aria, l’acqua, laflora, la fauna e particolar-mente il sistema ecologico na-turale, devono essere salva-guardate a beneficio delle ge-nerazioni future, medianteuna programmazione accura-ta ed un’appropriata ammini-strazione”.Secondo dei venticinque principi della Di-chiarazione sull’ambiente urbano, appro-vata da 110 delegazioni il 16 giugno 197216 giugno 197216 giugno 197216 giugno 197216 giugno 1972,durante la Conferenza dell’ONU tenutasia Stoccolma.

“Sviluppo sostenibile: lo svilup-po che è in grado di soddisfarei bisogni della generazione pre-sente, senza compromettere lapossibilità che le generazionifuture riescano a soddisfare ipropri”.Dal Rapporto Brundtland Presidente dellaCommissione Mondiale su Ambiente eSviluppo, anno 1987anno 1987anno 1987anno 1987anno 1987.

L’accento sulle generazioni fu-ture non era occasionale, si deb-bono porre in atto delle atten-zioni in aree dove l’indice d’an-zianità è molto elevato. Queste,dovrebbero essere rivolte allaformazione e all’aiuto delle clas-si giovani d’età, per aprirle adapprendimenti necessari a nuo-vi ambiti occupazionali o allaproduzione di beni immaterialila cui localizzazione spaziale èindifferente: matematica, chimi-ca, informatica, arte, design.

Infatti le imprese, gli studi, o icentri che operano nella produ-zione “immateriale”, già orasono localizzati ovunque, la tra-smissione del prodotto avvienevia cavo e con l’utilizzo dei pro-grammi applicativi mediati dal-l’uso del computer.

Biodiversità.Biodiversità.Biodiversità.Biodiversità.Biodiversità. È la totalità deipatrimoni genetici, specie edecosistemi presenti nella terra.È importante sia sotto l’aspettoeconomico (risorse), sia sottoquello scientifico, ed è importan-te il suo ruolo per il funziona-mento dell’ecosistema terrestre.Governa i cicli biochimici e lastabilità del clima, regola i de-flussi delle acque e rinnova ilsuolo.

La perdita della biodiversitàpuò essere riconosciuta da unattento esame biofisico delle ri-sorse in luogo, e può rilevare imotivi della sua perdita. Il fatto

è che le attività umane hannooccupato, e stanno occupando,troppo spazio.

In ogni modo l’analisi della bio-diversità non vuole essere unindice di quanto male possanoandare le cose. È l’indicazionedi come le cose stanno e deipossibili interventi al riguardo,e dovrebbe portarci a più infor-mate discussioni su ciò che èpossibile fare. In ogni caso e intutte le direzioni cui si rivolga ilnostro pensiero, la conoscenzapuò indicarci il punto in cui sia-mo, il senso del verso da intra-prendere con propositi, pro-grammi e scelte condivise, tra-durre l’astrazione delle disputefra schieramenti in termini con-creti, diminuendone la paraliz-zante confusione.

“Bisognerebbe riflettere su cosaci comunicano le prese d’atto diuna situazione, come possonoessere utilizzate, come possonoaiutarci al cambiamento, inquale maniera possono miglio-rare la nostra comprensione deiluoghi, come possono comple-tare le nostre azioni affinché leattività divengano sostenibili.”

Elaborazione da: L’impronta ecologica dellenazioni di M. Wackernaghel e altri. 1010101010marzo 1997marzo 1997marzo 1997marzo 1997marzo 1997

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LETTERE AL GIORNALE

N.B. nota benePRIMI PASSI PER LA GESTIONE OPERATIVAPRIMI PASSI PER LA GESTIONE OPERATIVAPRIMI PASSI PER LA GESTIONE OPERATIVAPRIMI PASSI PER LA GESTIONE OPERATIVAPRIMI PASSI PER LA GESTIONE OPERATIVADEI MARCHI “DEI MARCHI “DEI MARCHI “DEI MARCHI “DEI MARCHI “CORTINACORTINACORTINACORTINACORTINA” E “” E “” E “” E “” E “SCOIATTOLOSCOIATTOLOSCOIATTOLOSCOIATTOLOSCOIATTOLO”””””

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ALEXANDER HALL:LA SORPRESA DI UNCITTADINO AL BUFFETDI INAUGURAZIONESono più di 30 anni che aCortina d�Ampezzo, in temadi futuro e di progresso al-berghiero e turistico, si sen-te questo ritornello: �Mancaun centro congressi�; �Man-ca un centro congressi�!!Lo ha ricordato anche il Sin-daco Giacobbi nella seratadell� 8 dicembre. Lo ha con-fermato anche l�arch. DeBona, a nome della Ammi-nistrazione Regionale, quan-do ha detto che l�industriaalberghiera di tutta la valla-ta ha finalmente grosse op-portunità di lavorare in pie-no con una stagionalità di 12mesi all�anno grazie alla re-alizzazione del centro Con-

gressi Alexander Girardi, chein quella memorabile sera-ta, si stava finalmente inau-gurando.Alle fine dello stupendoconcerto inaugurale, è sta-to offerto un ricchissimo edelegantissimo rinfresco abuffet ai circa 600 invitati.Mi aspettavo di vedere glialbergatori di Cortina d�Am-pezzo impegnati a dimo-strare a tutti il meglio dellaloro professionalità in temadi ristorazione ed il loro sen-so per l�ospitalità.Ed anche ad esprimere lasoddisfazione per il tantosospirato Centro Con-gressi.  Purtroppo così non è stato.Gli albergatori c�erano, matra gli invitati.

Sisto Menardi

Dal 2005 il Comune diCortina d’Ampezzo èproprietario dei marchi

registrati “Cortina” e “Scoiat-tolo”, a seguito della cessione daparte della Provincia di Bellu-no che li aveva in dote dall’exAzienda di Soggiorno.L’Amministrazione si avvaleda tempo della collaborazionedi un esperto in materia di mar-chi per impostare un’attivitàadatta a gestire professional-mente questi importanti loghicommerciali.Con una delibera di Giunta, ilComune prende però tempoprima di stabilire una gestionedefinitiva.In prima battuta intende infat-ti regolare la questione diretta-mente con i propri Uffici, so-prattutto per fare esperienza.Nel frattempo sono state stabi-lite alcune regole generali per ilperiodo ‘transitorio’.

L’autorizzazione all’utilizzo deisimboli grafici Cortina e Scoiat-tolo potrà essere gratuita perle iniziative non commerciali eper quelle di promozione perl’immagine turistica del territo-rio ovvero solo nei casi di ripro-duzione dei marchi su materia-le informativo. Per le iniziativea scopo di lucro l’autorizzazio-ne sarà rilasciata solo dietro uncompenso adeguato ai diversicasi.Le autorizzazioni concesse apagamento saranno rilasciateprevia sottoscrizione di un con-tratto di licenza.L’incarico per la gestione deimarchi è affidato al Settore Se-greteria.Tutte le domande dovrannoperò essere sottoposte allaGiunta comunale, che esprime-rà un parere.All’Istituto d’Arte di Cortinasarà chiesta la disponibilità a

collaborare per la realizzazio-ne di un “brand-book” , cioè diun manuale con le regole di co-municazione riferite al marchio.

edoardo pompanin

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SARDISARDISARDISARDISARDIA CORTINA D’AMPEZZOA CORTINA D’AMPEZZOA CORTINA D’AMPEZZOA CORTINA D’AMPEZZOA CORTINA D’AMPEZZO di Roberto Pappacena

Ce ne sono, e come, a co-minciare da mia moglie,Giovanna Biddau, che io

conobbi quarantanove anni fa,mentre mi accingevo a recarmial Giau e al Nuvolau. Fu allorache mi chiese: “Come mai, pro-fessore, è venuto a Cortina?”.“Piuttosto che mi mandasseroa Sassari!”, fu la mia risposta.E lei: “Io sono di Sassari!”. E,poco tempo dopo, per punirmidella gaffe, decise di sposarmi.

Tra i Sardi in vista, l’ex Cara-biniere Serafino Spiggia, di Or-gòsolo, sempre cortesementedisponibile e ricco di iniziati-ve; Silvio Cubeddu, lettore in-faticabile di libri che alimenta-no la sua vasta cultura e la suainteriore sensibilità; il DottorRoberto Orani, che non restaentro i confini della sua bennota professionalità, ma si pro-diga per iniziative culturali diprim’ordine.

Non posso qui elencarli tutti, iSardi di Cortina: basta dare unosguardo ai componenti dell’at-tivissimo Circolo dei Sardi nelBellunese (tel/fax 0437 932514),del quale, tra l’altro, sono Socibenemeriti onorari Renato Bal-samo e Renato Pesavento.

Questa premessa per sottoli-neare la pubblicazione di unbel calendario 2007, dedicatoalle chiese romaniche dellaSardegna, curato dal dottorOrani che ha provveduto allefoto delle chiese, appunto, in-quadrate tutte in modo perfet-to, e illustrate da testi illumi-nanti di Ilsa Orani, figlia delDottore, archeologa e appas-sionata di opere d’arte, cui vatutta la nostra stima.

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Periodico di vita cittadina, cultura e attualitàDirettore Responsabile: Gianni MilaniGianni MilaniGianni MilaniGianni MilaniGianni MilaniProprietà: Associazione Comitato Civico CortinaAssociazione Comitato Civico CortinaAssociazione Comitato Civico CortinaAssociazione Comitato Civico CortinaAssociazione Comitato Civico Cortina - Maion 146 - Cortinad’Ampezzo (BL)Autorizzazione Tribunale di Belluno nr. 3/2004Stampa: Tipolitografia Printhouse sncTipolitografia Printhouse sncTipolitografia Printhouse sncTipolitografia Printhouse sncTipolitografia Printhouse snc -Pian da Lago, 74 - Cortinad’Ampezzo (BL)Comitato di Redazione: Marina Menardi, Alice Gaspari, EdoardoMarina Menardi, Alice Gaspari, EdoardoMarina Menardi, Alice Gaspari, EdoardoMarina Menardi, Alice Gaspari, EdoardoMarina Menardi, Alice Gaspari, EdoardoPompanin, Roberto Pappacena, Francesco Chiamulera, StefanoPompanin, Roberto Pappacena, Francesco Chiamulera, StefanoPompanin, Roberto Pappacena, Francesco Chiamulera, StefanoPompanin, Roberto Pappacena, Francesco Chiamulera, StefanoPompanin, Roberto Pappacena, Francesco Chiamulera, StefanoLorenzi, Morena ArnoldoLorenzi, Morena ArnoldoLorenzi, Morena ArnoldoLorenzi, Morena ArnoldoLorenzi, Morena ArnoldoVia del Mercato, 14 - Cortina d’Ampezzo (BL)Via del Mercato, 14 - Cortina d’Ampezzo (BL)Via del Mercato, 14 - Cortina d’Ampezzo (BL)Via del Mercato, 14 - Cortina d’Ampezzo (BL)Via del Mercato, 14 - Cortina d’Ampezzo (BL)Impaginazione: Carla PompaninCarla PompaninCarla PompaninCarla PompaninCarla PompaninContatti: [email protected]@[email protected]@[email protected]

cell. 339/6176147cell. 339/6176147cell. 339/6176147cell. 339/6176147cell. 339/6176147Internet: www.comitatocivicocortina.comwww.comitatocivicocortina.comwww.comitatocivicocortina.comwww.comitatocivicocortina.comwww.comitatocivicocortina.comTesti di esclusiva proprietà - stampato su carta riciclata

a cura di Roberta Majoni

APRE I BATTENTIIL CENTRO POLIFUNZIONALE DI PONTECHIESA

8-dic Per tutti coloro che attendevano con ansia e curiosità l’inau-gurazione ufficiale dell’Alexander Hall, il sogno si è realizzato. Nellagrande serata di apertura del centro polifunzionale, gli ospiti sonostati deliziati dal prestigioso concerto de “I Cameratisti della Feni-ce” diretti dal maestro Alberto Veronesi, al quale è seguito un riccobuffet. Gli invitati hanno quindi potuto visitare le varie sale, tra cui lasala “Enel” studiata come centro congressi dalle molteplici disponi-bilità. Il 10 di dicembre, la sede del Pontechiesa ha ospitato l’OpenDay, ovvero una giornata dedicata alla gente del posto che in questimesi ha potuto assistere alla trasformazione di un ex magazzinonel centro multifunzionale più moderno del territorio.

suolo. Anche l’impianto elettrico sarà rimodernizzato mentre per quanto concerne l’esterno, si cercherà diintervenire a livello generale.

15-dic La Vodafone rinnova ed amplia la partnership con lo Sci Club Cortina. Il presidente del team, IgorGhedina, da tempo infatti aveva allacciato con la compagnia telefonica diversi accordi commerciali. “Unacollaborazione della quale dobbiamo essere orgogliosi, visto che è legata alle attività dello Sci Club e dellaScuola Sci Snowboard Cortina, le due massime espressioni sportive del paese”, commenta Ghedina.Ø Il progetto del campo da golf di Cortina è stato presentato a Milano dai responsabili del CircoloAmpezzano. Ormai sembrano non esserci più dubbi: le prime nove buche del campo si faranno in localitàFraina Naulù, con inizio lavori nell’aprile 2007.Ø Scoperta dalla Guardia di Finanza in collaborazione con il Dipartimento Provinciale dell’Arpav diBelluno, un’area dove sono stati abbandonati quattro depositi di rifiuti tossici all’interno dell’ex Villaggio Enidi Borca di Cadore. In seguito al sequestro della zona in questione, la Società proprietaria si è assuntal’onere di smaltire i rifiuti ed ha provveduto a proprie spese al ripristino dei luoghi.

16-dic “Geometria e Bellezza: Una Ricerca Infinita” è il titolo dell’ultima mostra di Dino Gaspari, cheverrà inaugurata nei locali del Comune Vecchio di Cortina. Scultore da sempre, Gaspari è tra i più grandiartisti di Cortina. Osservando le sue opere, le parole non bastano per descrivere la magia delle suecreazioni.

20-dic Presentato in Sala Cultura il lavoro di restauro svolto negli anni scolastici 2002-2005 dai ragazzidella Scuola Media Rinaldo Zardini. A seguito del ritrovamento di una grande quantità di cartelloni in unastanza adibita ad archivio della Scuola Elementare Duca D’Aosta, è nato un fascicolo intitolato “Omaggioalla Storia D’Italia, Cartelloni Restaurati” che può essere acquistato presso la Cooperativa di Cortina.Ø Il Comune di Cortina premia gli studenti meritevoli. Ben 40 gli studenti selezionati per meritiscolastici di rilievo, tra diplomati, universitari e laureati. L’ammontare complessivo degli assegni premio èdi 15.500 euro.

21-dic L’offerta alberghiera di Cortina per il periodo delle festività risulta estremamente efficiente; lestanze di tutti gli alberghi risultano prenotate fino all’Epifania compresa e la richiesta resta prevalentementeitaliana. Il picco di afflusso di vacanzieri stranieri è invece previsto, come ogni anno, nei mesi di gennaioe febbraio.

27-dic Primo appuntamento all’Alexander Hall con la musica. Attrae un ampio pubblico il concerto delcantautore italiano Roberto Vecchioni. Gli innumerevoli bis richiesti all’artista testimoniano il successodella manifestazione, prima del nutrito cartellone natalizio di “Cortina Incontra”.

26-nov L’Assessore Gianluca Lorenzi comunica a malincuore la necessità di “tagliare”le spese per l’abbellimento del paese in vista delle festività natalizie: penalizzato dai rigoridella passata finanziaria, il budget consentirà oltre ai classici alberi di Natale, i solitiaddobbi di baranci che incorniceranno Corso Italia. Ci si consola con la nuova illumina-zione per la quale sono stati investiti più di 150.000 euro e l’imminente apertura del nuovocentro polifunzionale “Alexander Girardi”.

28- nov Natale a Cortina ancor più all’insegna del glamour e dello shopping. Sono infattipreviste grosse novità nel settore del mega business commerciale con l’apertura di ben trenuovi negozi di abbigliamento, più un quarto che presto andrà a sostituire in pieno centroil famoso “Zestel”, di proprietà della Cooperativa. Per il popolo della notte invece tramontala leggenda del Billionaire, ma potrà comunque consolarsi nei locali ormai cult che, a dirlatutta, nulla hanno da invidiare.Ø Ufficio Skipass aperto, ormai manca solo la neve. Come ben noto, nonostantei lavori di innevamento artificiale, per il momento le condizioni di forte escursione termicadiurna non hanno permesso agli amanti dello sci di praticare l’amato sport già da finenovembre. Nel frattempo, l’organizzazione propone una vasta offerta di pacchetti e possi-bilità per accontentare ogni target di clientela. La neve arriverà con il ponte dell’Immaco-lata, non abbondante ma sufficiente per dare il via alla stagione sciistica.

29-nov “ Nessuna nuova tassa in previsione per i cittadini di Cortina”. È quantoannuncia l’assessore al bilancio, Giampietro Ghedina, per calmare gli animi di coloro che,preoccupati dai dettami contenuti nella nuova finanziaria, temevano imposte aggravate enuove tasse. Ghedina afferma, inoltre, che non vi saranno nemmeno ritocchi all’aliquotadell’Ici .

30-nov Ultima replica della Filodrammatica d’Ampezzo al Cinema Eden: un vero suc-cesso. In undici serate oltre 2500 persone hanno assistito alla commedia brillante “ I nipotidolenti posero” di Giorgio dell’Antona e recitata da undici ampezzani. Come sempre perla comunità ampezzana, la filodrammatica è sinonimo di aggregazione, tradizione edivertimento.Ø L’Age, Associazione Italiana Genitori, in collaborazione con l’amministrazionecomunale di Cortina e la Gis, organizza al cinema Eden una conferenza sul tema:“Orientamento scolastico, come scelgliere il nostro futuro!” Giovanna Calderoni, presidedell’Istituto comprensivo Rinaldo Zardini, ribadisce l’importanza che, per i ragazzi, rivestela scelta della scuola superiore, nell’ottica di un futuro orientamento del mondo del lavoro.

1-dic L’Assessore al bilancio Gianpietro Ghedina porta in consiglio il documento diprevisione per il 2006. Nell’illustrarlo, sottolinea l’aumento di entrate nelle casse comunaliderivato dalle concessioni edilizie (incrementatosi di 80mila euro) e dell’ Ici (200mila euroin più rispetto alla rilevazione precedente). Le nuove entrate permettono d’inserire la spesaper l’acquisto degli arredi destinati alla nuova biblioteca civica, da completare al piano terradell’Hotel Savoia, che ammonterà circa a 150mila euro.Ø Party esclusivo in alta quota intitolato” I love me”. Organizzato dal marchioDainese, vede protagonisti 150 selezionatissimi ospiti tra personaggi del mondo sportivo,Vip e giornalisti provenienti da tutto il mondo. Accolti all’Hotel Alaska, verranno poiaccompagnati sopra i 2500 metri nel meraviglioso scenario del rifugio 5 Torri.

2-dic La strada per accedere a Ca’ dei Nani anima nuove polemiche: in ConsiglioComunale, la maggioranza espone la proposta fatta dai proprietari dell’ex Kinderheim inmerito ad una variante per la strada d’accesso che da Pecol porta a Mandres. L’Asses-sore Paolo Franceschi spiega ai consiglieri come la realizzazione della nuova strada, adestra dell’attuale esistente, sarebbe totalmente a carico dei proponenti. La minoranza, diparere contrario, vede nel progetto una mera speculazione edilizia.

5-dic Il Sindaco di Cortina, avv. Giacomo Giacobbi, invia una lettera ai suoi”CarissimiConcittadini” che fanno parte del Consorzio Insediamenti Produttivi di Pian da Lago perdare una svolta all’annosa questione inerente le opere di urbanizzazione della stessa.L’invito rivolto è quello di sottoscrivere un atto di cessione dei terreni. Avvenuta lacessione il Comune potrà completare, in nome e per conto del Consorzio, gli interventinecessari a dare la dignità ed i servizi di cui Pian da Lago necessita.

6-dic Lino Lacedelli festeggia il suo 81° compleanno con la semplicità che lo hasempre contraddistinto. Il grande alpinista resta per Cortina un esempio da continuare aproporre alle nuove generazioni.

8-dic Finalmente, dopo un lungo e doloroso silenzio forzato (per gli impegnativi lavoridi ristrutturazione), sono tornate a suonare le campane del nostro amato campanile.Grande l’emozione di tutti i presenti in piazza Venezia per l’atteso concerto e grande anchela soddisfazione del nostro parroco, don Davide Fiocco, il quale, in un sentito discorso,ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione delle opere.

12-dic La Parrocchia si sta già preparando alla ristrutturazione interna ed esterna dellaChiesa dei SS Filippo e Giacomo. Si intende rimuovere l’attuale pavimentazione perfarne una nuova inserendo un sistema di riscaldamento a serpentine posizionate sotto il