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Alle porte di Poseidone ..E’ incredibile quanto sia ! agile e indifeso ma soprat- tutto dipendente dal papà e da%a mamma. È stupendo guardarlo mentre dorme tra loro circondato da due cu- scini più grandi di lui, vede- re il suo respiro che gonfia e sgonfia quel piccolo corpici- no ne%a simpatica posizione di "mi arrendo", ovvero con le zampette piegate a 90 gradi rivolte verso l’ alto e con i pugnetti chiusi con il po%ice infilato tra l indice e il medio. Stupendo è il suo odore, stu- pendo è osservare i suoi mo- vimenti durante il riposo del "guerriero" dopo ogni preda sbranata, come se fos- se ubriaco di cibo. Dolce la mamma leonessa che giace accanto a lui stan- ca de%e notti insonni sem- pre a caccia per procurare il cibo al suo cucciolo, stanca ma sempre pronta ad inter- venire ad ogni suo richia- mo, pronta a prote*erlo, accudirlo e crescerlo. Da% ’ altra parte il re leone con la sua lunga criniera da capobranco, ozioso osserva- tore e soddisfatto, si lecca il pelo, felice del suo piccolo branco. da ITA223 Voci&Venti Un simpatico e dettagliato resoconto dell e 3 barch e che hanno solcato l’Egeo alla scoperta dell e Insolite Cicladi Numero 13- Agosto/Settembre 2012 Spigolo viv0 Pagina 11 Tony Fari Pagina 4 Editoriale del Presidente pagine 5,7,8,9 Tratto dal film "il re leone" Libro del Mese Pagina 10

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Alle porte di Poseidone

..E’ incredibile quanto sia !agile e indifeso ma soprat-tutto dipendente dal papà e da%a mamma. È stupendo guardarlo mentre dorme tra loro circondato da due cu-scini più grandi di lui, vede-re il suo respiro che gonfia e sgonfia quel piccolo corpici-no ne%a simpatica posizione di "mi arrendo", ovvero con le zampette piegate a 90 gradi rivolte verso l’ alto e con i pugnetti chiusi con il po%ice  infilato tra l indice e il medio.Stupendo è il suo odore, stu-pendo è osservare i suoi mo-vimenti durante il riposo del "guerriero" dopo ogni preda sbranata, come se fos-se ubriaco di cibo.Dolce la mamma leonessa che giace accanto a lui stan-ca de%e notti insonni sem-pre a caccia per procurare il cibo al suo cucciolo, stanca ma sempre pronta ad inter-venire ad ogni suo richia-mo, pronta a prote*erlo, accudirlo e crescerlo.Da% ’ altra parte il re leone con la sua lunga criniera da capobranco, ozioso osserva-tore e soddisfatto, si lecca il pelo, felice del suo piccolo branco.

da ITA223

Voci&Venti

Un simpatico e dettagliato resoconto delle

3 barche che hanno solcato l’Egeo alla scoperta delle Insolite Cicladi

Numero 13- Agosto/Settembre 2012

Spigolo viv0

Pagina 11

Tony

Fari

Pagina 4

Editoriale del Presidente

pagine 5,7,8,9

Tratto dal film "il re leone"

Libro del Mese

Pagina 10

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ITA223 Sailing & Sporting Club Voci&Venti! ! ! ! ! pagina 2 Settembre/Ottobre 2012

ITA223 – Per il sociale

RACCOLTA FONDIRACCOLTA FONDI

Presentazione calendario 2012 90,00Avanzo cassa comune Sfida Skipper equipaggio Sofia

13,00

Resto cena Wasabi 28,00Totale raccolto ad oggi 131,00

Staff ITA223

Carissimi associati e amici tutti,

la nostra associazione tiene a tutti voi in modo particolare ed è sempre a%a ricerca di nuove soluzioni e for-mule che possano agevolarvi. Ci è capitato più volte di ricevere richieste di “super sconti” o offerte di last minutes, ma noi riteniamo non sia corretto e rispettoso nei con!onti di chi prenota e partecipa agli eventi a prezzo pieno.

Ricordiamoci sempre che la nostra associazione ha come scopo fare vela per passione, unire persone nel diver-timento e il tutto senza scopo di lucro!Per agevolarvi abbiamo promosso, negli anni precedenti, una serie di iniziative: da%a formula de% ’Advance Booking (che consente un sensibile risparmio a chi prenota in anticipo), a% ’istituzione del socio Gold, riser-vata a tutti i soci che rinnovano la tessera, che permette di avere uno sconto di almeno il 10% su tutti gli eventi velici.

Oggi aggiungiamo:Porta un amico: Per te subito il 5% di sconto e il 10% di sconto su%a prossima uscita .Torna a trovarci: Ti sei divertito? ti è piaciuta la nostra compagnia? Vorresti uscire ancora con noi? Per te il 5% di sconto su%a tua prossima prenotazione (solo per nuovi soci).Castello e quadrato: 10% di sconto su%a prossima uscita se la tua sistemazione è meno comoda. Navigare in coppia conviene: Se siete una coppia per voi il 10% di sconto su%a prenotazione.

Sperando di aver fatto cosa gradita ci auguriamo di vedervi presto per qualsiasi tipo di evento ITA223, velico e non.

Promozioni e sconti

Via Edmondo De Amicis, 1 20090 BUCCINASCO (MI)

Abbiamo deciso di festeggiare l’autunno con un pranzo tutti insieme. Sarà l’occasione per ritrovarci, discutere delle prossime mete e raccontarvi qualche

anticipazione sui viaggi invernali e primaverili. Vi aspettiamo al Ristorante

Festa d’autunno21 ottobre 2012

http://www.lagosantamaria.it/ristor

ante.html

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Vorrei poter ripercorre nel dettaglio

i 4 meravigliosi giorni che ho passato insieme a Tony, Michela, Maurizio, Barbara, Claudio, Emanuela, Baup, ma ahimè di mezzo ci sono stati un trasloco e le vacanze di agosto. Non avendo foto mi appe%o quindi al solo ricordo di momenti indimenticabili

Per raggiungere le Tremiti, ed esat-tamente S. Domino veleggiamo spiegatamente per 4 ore con vento in poppa... io accompagnata da una lieve nausea che mi fa desiderare di far penitenza alimentare. Convinci-mento che si dilegua però come ar-riviamo in porto o meglio insenatura che, come un abbraccio proteso sul mare trasparente, invita ad andare incontro a questa isola dal ciuffo verde e dalle coste bianche. Nell'at-traccare alla boa, non ci sono pontili mobili, perdiamo il mezzomarinaio.Decidiamo, nonostante la stanchezza, di sbarcare la sera con un'onda birichina che ci lava fino alla spiaggia totalmente priva di illumi-nazione e questo ci fa un po' sentire come dei Marines pronti all'attacco a sorpresa... invece la sorpresa l'ab-biamo noi nel trovarci in un luogo accogliente per il turista ma ancora integro e naturale. Infatti, per vedere anima viva, dobbiamo carponare fino in cima al paese dove assistiamo ad un concerto in onore di Dalla, can-tato da suoi amici artisti e ripreso in diretta dalla RAI.C'è anche il prete in piazza, con la tonaca ed a piedi nudi, fantastico!. Dopo aver girato un po' conclu-diamo con un gelato prima di roto-lare nuovamente sulla costa per risalire a bordo del gommino che dà subito segni di cedimento...qualcuno mi spiega perché questi natanti di riserva sono perennemente sgonfi??Prima di salire a bordo del piccolo naviglio, cerchiamo sulla oscura spiaggia il mezzo marinaio con ben poche speranze di ritrovarlo..Nella penombra vediamo quello che sembra un tronco appoggiato ad uno

scoglio...sembra impossi-bile ma ....è proprio luiUna volta risaliti a bordo passiamo una notte agi-tata da onde anomale che ci fanno sognare la cena.

Altro momento indelebile è lo sbarco, sempre notturno, su S. Nicola, il cuore storico delle Tremiti.S. Nicola non necessita essere visi-tata da terra per essere apprezzata. Il tramonto si riflette sulle sue rocce spoglie che si accendono di arancio e rosa; l'isola sembra prendere fuoco per poi spegnersi in un languido cre-puscolo costellato di piccole luci gialle che ripercorrono tutto il suo profilo. Allora, i suoi monumenti prendono vita, si ergono fieri nel buio come volesse dire "io sono qui da secoli, che vuoi?" - "niente" ti vien da rispondere "se non entrare tra le tue vie, le tue chiese e le case che sanno di passato ancora presente". Abbiamo tutti l'impressione che il tempo si sia fermato e ci aspettiamo che un monaco dell'anno 1000 passi tranquillamente incurante dei nostri sguardi curiosi ed attoniti. Grazie ai Beni Culturali l'abitato di S.Nicola è in continuo restauro per essere ri-portato all'antico splendore; senza però la pretesa di snaturarlo e ren-derlo un set da Cinecittà come la nostra più prossima "Grazzano Visconti".

Intanto il mare si agita sempre più, smosso da un vento gagliardo. De-cidiamo di rientrare e ci facciamo riportare a bordo della nostra mitica "COAE DEVEIA" da un improvvi-sato taxi-gommone stile scafista al-banese (con tutto il rispetto per gli Albanesi). I due che lo pilotano sono due ragazzi del posto altamente alcolici e briosi.Infatti veniamo lanciati sulla scaletta come cime e con le cime, rischiando rovinosi approdi.Io perdo un tacco del sandalo ma a quel punto è la vita la cosa più im-

portante da salvare. Alla fine siamo tutti salvi e lavati.Passiamo un'altra notte di tormento, sbatacchiati tra le due isole dove siamo ancorati. Il mattino ci muo-viamo di buon'ora per concederci un bagno ed una colazione senza ri-morso.

Il resto del viaggio è fatto di sensa-zioni, sapori ed odori di terra e mare fusi insieme. Di colori sfumati o sfacciati sotto il sole cocente. Di ac-que cristalline e pure che invitano ai bagni spensierati.Non ti viene voglia di approfittare di questi luoghi magici. Ti sovviene una forma di rispetto per quello che vedi come se fosse cosa tua. E lo è.

Tornare alle Tremiti? Assolutamente si ed anche per più giorni. Tanto ab-biamo visto ma tanto abbiamo do-vuto tralasciare per mancanza di tempo.Le Tremiti sono un gioiello non valorizzato, uno scrigno prezioso dimenticato che non ha nulla da in-vidiare ad altri più famosi arcipelaghi Italiani.Io devo ringraziare tutti i miei com-pagni di viaggio perché siamo stati complementari e simpaticamente diversi - Claudio ricorderò per sem-pre i tuoi stivaletti in neoprene!!!! un particolare grazie al nostro didattico e paziente Capitano Tony, che ha tenuto le fila dei nostri primi ap-procci e poi a tutti noi dico "UEI CICCIA! A QUANDO LA PROS-SIMA?"

ITA223 Sailing & Sporting Club Voci&Venti! ! ! ! ! ! pagina 3 Settembre/Ottobre 2012

Tremiti

Alessandra Lenzi

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Il faro simbolo della città di La Coruna è il più antico esistente al mondo,costruito dai romani è an-cora oggi in attività. Attorno a questo faro girano delle leggende mitiche, la più famosa risale alla figura di Ercole, l'im-magine stessa della forza, colui che, si racconta,costruì le colonne che por-tano il suo nome ai limiti dello Stretto di Gibilterra per segnalare ai naviganti che in quel punto finiva il mare conosciuto e che al dilà esistevano solo l'ignoto, il pericolo e mostri terrificanti.Dopo tanti secoli di deca-denza dobbiamo arrivare al 1785 quando la torre passònelle mani del  Reale Con-solato Marittimo della Gali-zia, per vedere rinascerequesto monumento. I lavori finirono nel 1791 e con questo intervento il Faroprese l'aspetto con cui oggi lo conosciamo.

Una cosa interessante è che tra il 1849 ed il 1854 fu isti-tuita nel Faro una scuola per Guardiani del Faro che an-davano lì per imparare il me-stiere., (interessante visto i tempi di crisi odierni!!!!)Il Faro per secoli è apparso sugli stemmi della città e attraverso questerappresentazioni si possono anche vedere i vari cambia-menti a cui la torre èstata sottoposta.  Oggi essa continua la sua funzione di Faro, la sua caratteristica so-no quattro lampi di luce bianca con un periodo di 20 secondiche possono essere

visti ad una di-stanza di 23 miglia.   Ha un radiofaro ed il segnale per la nebbia.La sua posizione

geografica è : 43° 23' 9" Nord, 8° 24' 24" Ovest e la suaaltezza sul livello del mare è di 57 metri.E' aperta al pubblico fino ai piani superiori, l'unica stan-za non visitabile è quella del-la lanterna. Durante la salita si possono vedere i resti del-l'antica costruzione romana ed i segni dei seguenti rima-neggiamenti. Alla base detta torre si trova una piccola co-struzione che protegge la pietra con l'iscrizione origi-nale latina.Direi che un week end a La Coruna, visitando il faro ....se po fà....

Le luci di un faro

Ivan Oberti

ITA223 Sailing & Sporting Club Voci&Venti! ! ! ! ! ! pagina 4 Settembre/Ottobre 2012

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Nulla succede per caso, si è proprio così, nella vita nulla succede per caso...diversi eventi di questa vacanza mi confermano ancora una volta questa frase.

Iniziamo da:Una qualsiasi sera di un qualsiasi giorno lavorativo estivo prendendo il solito treno per il ritorno verso casa, incontro Marcella, che conosco poco, la vedo solo qualche minuto al bar della stazione al mattino per un caffè. Quella sera non avendo voglia di cu-cinare dico a Marcella “andiamo a prenderci un aperitivo” e tra qualche confidenza e una birra le chiedo “per-ché quest'estate non provi una vacanza diversa?” Detto fatto Marcella in due giorni prenota volo e vacanza. Mi chiedo, si troverà bene ? ....Ragazzi le colazioni a base di frutta tagliata in maniera elegante e precisa da Marcel-la sono inimitabili, le sue imitazioni dei " soliti idioti " al grido di: dica ???? un minuto e sono subito da lei risultano impareggiabili.

Ritorniamo a:Partenza da Malpensa alle 7:00 con volo per Roma e la mitica Adriana esperta di voli da e per Roma, arriva con tutto pronto check in online etc etc. e mentre noi viaggiatori di treno siamo in coda per le solite pratiche d'imbarco, lei che fa ??? manda un sms al concorso vinci un viaggio con

Alitalia e cosa succede ?? che vince il viaggio....coincidenza??? 

Proseguiamo con:Imbarco ad Atene Marina Alimos, a bordo della nostra barca Thetis bava-ria 47. Il Beppe apre le danze con un libro mitico " lo zen e l'arte della motocicletta"...un libro che gli sarà molto utile per contenere gli "attac-chi e le insidie verbali" della " prof. gonna a pieghe Fede ". Serata al tra-monto sotto il tempio di Poseidone a Capo Sounio.Partenza per Kithnos , non prima di aver fatto colazione con la frutta af-fettata di Marcella. Arrivo alla spiag-gia di Kolona in una baia paradisiaca dove oltre a ricongiungerci con la barca di Elisabetta, alla sera scaturi-sce una discussione accesa tra le no-stre cuoche se in nove persone dob-biamo cucinare 800 grammi o un chi-lo di pasta....dopo una dura lotta si decide per un chilo...chiaramente finisce tutto, anche la pasta cruda ancora nelle scatole.Giro di boa e arriviamo al giorno 14 Agosto, la colazione di Marcella offre pesche e mele affettate, ormeggiamo a Baia Flamboriu, visita alla chiesetta molto carina e cena in ristorante tipi-co greco al costo di 13 euro a testa.Ferragosto ..il temutissimo Meltemi ancora non si vede, meglio cosi, risa-liamo Kithnos verso nord e andiamo in baia a Agios Ioannis dove mentre

ormeggio con Maurizio all'ancora e la Roby che mi fà da tramite, " la prof dalla gonna a pieghe Fede" si gira e mi chiede : Ivan il frigo è acceso??? e qui aggiungo una nota sulla mia ru-brica del telefono alla voce " Federi-ca" per uso eccessivo di Fede consul-tare il medico " ah ah ah . Dopo una bella timonata di Bolina del Beppe andiamo a dormire sull'isola di Kea nella baia Ormos Polais dove sco-priamo i resti dell' antica Attika.Il Beppe, la Fede e Simonetta ore 5.10 del mattino in tender per vedere l' alba dalle rovine, uno spettacolo e noi ci godiamo mele e banane affettate della solita ed instancabile Marcella.Lasciamo Kea e risaliamo verso Capo Sounio dove incontriamo la terza barca della crociera Insolite Cicladi capitanata da Luca .Grande veleggiata Venerdì ultimo giorno di vacanza per le tre barche Thetis, Anne Fleur, Antonios ......è sempre bello veleggiare con degli amici.Equipaggio del Thetis : Ivan, Mau-rizio, Adriana, Simonetta, Beppe, Fe-de, Marcella,Roberta e Milisa.

ITA223 Sailing & Sporting Club Voci&Venti! ! ! ! ! ! pagina 5 Settembre/Ottobre 2012

Insolite Cicladi - Colazione da Marcella

Ivan Oberti

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Le gioie de%a navigazione portano a conosce-re spirito, umori, situazioni dei naviganti e ad osservarne gli atte*iamenti. Ma le cose, da che mondo è mondo, sono sempre andate ne%o stesso modo, e tutti, parzialmente o integral-mente riflettiamo tipi umani caratterizzati da mi%enni. Estate 2012: in navigazione tra le acque de%e Cicladi, brevi tappe a terra ci hanno regalato lo scorcio del tempio di Posei-done, che si stagliava su%a costa di Capo Sounio - il punto più a sud de%a penisola atti-ca- e la visita a% ’alba al tempio dedicato ad Atena ne% ’isola di Kea.  Com’ erano gli amori divini? Torniamo indietro nel tempo…

La coppia Zeus- Era.

Zeus è la trasgressione fatta persona, il dio più adultero de% ’Olimpo. Sposò Era in seconde nozze, che in verità era una de%e sue sore%e. L’ha tradita con innumerevoli donne, divini-tà e ninfe, facendo arrabbiare e ingelosire Era e inasprendo il suo carattere di persecutrice. Era dal canto suo ha trovato il marito giusto: divinità protettrice de%a monogamia, del matrimonio e del parto. In realtà si concesse alcuni amanti, tra i quali Crono, padre di Zeus stesso…..tutto in famiglia, ma gli incesti ne% ’ antica Grecia erano a% ’ordine del giorno. Era inoltre concepì Efesto “da sola” (diciamo senza l’aiuto del maschio), proprio per vendi-carsi de%e malefatte di Zeus. Il matrimonio istituzionale tra Zeus ed Era è costantemente segnato dai litigi per i numerosissimi tradi-menti di Zeus. Era diviene sempre più gelosa e perseguita tutte le sue amanti. Uno degli episodi più noti fu que%o de%a persecuzione di Io, una de%e sacerdotesse di Era che si invaghì del marito, e ne divenne l’amante. (n.d.r. qual-cuno dice mai con gli uomini sposati, e ha ragione!) Per prote*erla da%a persecuzione di Era, Zeus stesso la trasforma in vacca e si accoppia con lei trasformando se stesso in un toro…possente.Sempre più trascurata dal marito-!ate%o, Era decide di provocarlo sessualmente con un inganno. Si trucca e si traveste, ma ben sapen-do di mancare di appeal sessuale nei con!onti di Zeus, decide di impadronirsi del “nastro di

Afrodite” specialista ne%e arti de%a camera da letto (secondo voi cos’è il nastro di Afrodite? Lascio a%a vostra fervida immaginazione di scoprirlo) e con l’aiuto de%a dea de% ’Amore, riesce a catturare e domare gli appetiti di Zeus, che rimane fortemente stupito dal fatto che il rinnovato desiderio per Era, gli fa ac-cantonare le numerosissime amanti. Ma il lupo perde il pelo ma non il vizio. Atena. Nata da%a testa di Zeus, già adulta. Efesto, dio del fuoco e figlio di Era, spaccò la testa di Zeus (che naturalmente non muore) con un’ascia facendone emergere Atena dea de%a guerra. Atena è la fatidica dea tutta d ’un pezzo, disinteressata a% ’amore, dedita a%a guerra che portava a%a vittoria, ricorda-ta anche per essere dea de%a sa*ezza, de% ’in-te%igenza, de%a giustizia, de%e arti e dei me-stieri. Atena è soprattutto la dea da%a gonna plissettata, vergine per antonomasia, disinte-ressata al sesso. Si narra che Efesto provò a violentarla ma lei riuscì ad evitarlo; nono-stante questo, lui eiaculò su%a sua gamba; il seme cadde su%a terra e fecondò Gaia che ri-fiutò questo figlio. A%ora Atena lo raccolse in un cesto e lo diede a%e figlie di Cecrope. Erit-tonio divenne quarto Re di Atene.

Poseidone, Dio del Mare ( e dei naviga-tori che talvolta tormenta con le tempeste). Figlio di Crono e !ate%o di Zeus insieme ad Ade. Il padre Crono mangiò tutti i suoi figli. Solo Zeus evitò questa fine e costrinse il pa-dre a rigurgitare i !ate%i. Tra i tre !ate%i avvenne la suddivi-sione dei regni: a Zeus il cielo, a Ade gli inferi e a Posei-done il mare. Come signore del mare, Poseidone si stabilì negli abissi, dove viveva accerchiato da%e ninfe oceani-che, le Nereidi, dai tritoni e dagli ippo-campi. Quando il dio emergeva dal mare lo faceva armato di tridente, con un carro trai-nato da cava%i bianchi e con una scorta di delfini e tritoni. Il simbolo di Poseidone era il tridente, costruito dai Ciclopi, che con un solo colpo faceva scatenare maremoti e terremoti. Poseidone aveva un carattere iracondo e cupo, spesso puniva i mortali scatenando calamità lungo le coste. Si sposò con Anfitrite da cui ebbe tre figli Tritone, Roda e Bentesicima.

Anche Poseidone non si fece mancare nume-rose amanti, da%e quali ebbe figli, scatenando la gelosia de%a sua fedele sposa.

Apollo. Dio de%a musica. Uno dei più celebri figli i%egittimi di Zeus e di Leto e !ate%o geme%o di Artemide (per i Romani Diana), dea de%a caccia. Quando Era seppe de%a rela-zione tra Leto e il marito, come sempre cercò di impedire a%a partoriente di dare a%a luce l’ennesimo figlio di suo marito. Leto fu perse-guitata a “non trovare terra per dare a%a luce il figlio” e per questò vagò fino a giungere su%'isola di Delo, appena sorta da%e acque e, stando al mito, ancora ga%e*iante su%e onde e non ancorata al suolo. Non essendo perciò Delo ancora terra, Leto poté darvi a%a luce Apo%o e Artemide.

Afrodite. La dea de% ’amore è figlia di Zeus e Dione (si dice generata da%a spuma del ma-re nel quale erano caduti gli organi genitali di Urano, evirato da Crono). Dea de%a Be%ezza e de%'Amore; fu sposa di Efesto (que%o che tentò di violentare Atena….) ed amante di Ares con il quale generò Eros (dio de%'Amore, que%o che tira le !eccette). Vanitosa e tentatri-ce, protesse i Troiani ne%a guerra di Troia solo perché Paride la scelse come la più be%a tra le divinità, e in generale si divertiva a tor-mentare gli umani con le pene d ’amore. Il padre Zeus la punì tra-sformandola da seduttrice in sedotta, e facen-dola restare abbagliata dal corpo di Anchise fino al punto di innamorarsene, relegandola, quindi, in una posizione uguale a que%a dei mortali di !onte al desiderio. Finita male per vanità e schiava del sesso carnale.

Quindi Zeus si sposa con la sore%a, la quale a suo tempo ebbe una relazione con il loro pa-dre (Crono); Poseidone è il !ate%o di Zeus e figlio di Crono, quindi !ate%o anche di Era. Apo%o è figlio i%egittimo di Zeus. Efesto

figlio di Era ma non di Zeus, cercò di violen-tare l ’intoccabile Atena, l’unica divinità di tutto un pezzo che non gli si concesse, ma si rifece ampiamente con Afrodi-te, dea de%a seduzione….

Ecco da dove deriviamo….

ITA223 Sailing & Sporting Club Voci&Venti! ! ! ! ! ! pagina 6 Settembre/Ottobre 2012

Amori Divini: Odio, sesso e amore nell’antica Grecia

Federica Viganò

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Oddio, chi saranno, dove saremo capitati ?  Interrogativi inquietanti popolano le nostre menti, al “Gibilterra”, la sera de%a  presenta-zione de%a crociera ne%e Cicladi…..Le facce sembrano a posto, si scambiano quat-tro chiacchiere,  ma quanti siamo ??Poi dopo l’introduzione di Ivan, prende la parola il Bortolin, che sdrammatizza e a%enta la tensione (?), esordendo con il breviario da via*io: “kalimera – kalispera – kalinitta”Il resto è ormai storia.Partiamo da Atene – Marina di Alimnos, il 5 agosto, la mattina: caldo becco e provviste ab-bondanti a bordo.Hanno fatto cambusa gli altri, la sera del 4 noi siamo arrivati tarduccio; gentili !I compagni di via*io (il Borto, con Giulia, Michela e Claudio, oltre a Patty e me) sono simpatici, il mare perfetto, Eolo è con noi….  Chi c’ammazza ?Dopo le prime, rapide fasi conoscitive, a bordo si crea un buon clima: si naviga, ci si ferma, si mangia, si chiacchiera, si ride e scherza.Silenziosamente  e senza necessità di stabilire ruoli, ognuno trova la propria co%ocazione. Equipa*io “cazzuto” - per citare il nostro Co-mandante supremo - ed affiatato q.b.Il “vice-schettino” è Giulia; sempre attenta e presente. Claudio “the Doctor” è un navigante rodato, oltrechè tennista e tabagista inca%ito. Noi (includo Michela, Patrizia e me, Rolando) ci adoperiamo per quanto sappiamo fare; già non avere paraculi a bordo non è poco…

Paiono più rin!ancati  anche Luca e Giulia, che magari temevano di aver imbarcato de%e “zavorre”.Neo de%a navigazione i calzari del “Doc”, le cui esalazioni annichiliscono i gabbiani in volo e fiaccano la nostra strenua resistenza.Il primo e secondo giorno navighiamo incon-trando Elisabetta e i suoi.E qui il nostro equipa*io si spende in una si-gnorile performance : quando li passiamo, un “GranPavese di culi a dritta” saluta i nostri compagni di regata e la loro imbarcazione.Si naviga verso sud est, ra*iungendo FLE-VES;  dormiamo in rada sotto il tempio a CA-PO SOUNION.Poi si fa rotta per KEA e  KITHNOS - Kolona.

Ma le isole non hanno il sapore de%a Grecia: le baie, il mare, i colori non ci entusiasmano.  Siamo inquieti, ed abbiamo in mente “Mediter-raneo”…Così, in pochi minuti ed a% ’unanimità, prende corpo l’insano proposito di proseguire la navi-gazione verso altre isole più a sud:  SERIFOS e quindi MILOS. Sicchè - cameo per Giulia -   si naviga abbèstia !E la prima settimana vola via: tra bordi e strambate, risate, bagni, mangiate…  Vento teso e costante, spesso al traverso; mare sempre buo-no; sole a iosa.Insomma tutto bene. O meglio: goduria assoluta !! Solo qualche caldo intenso notturno innesca la competizione per dormire sul ponte, ma per i primi due /tre giorni, poi passa.La pazienza dei naviganti più esperti ci per-mette di acquisire familiarità con le manovre in navigazione; ci adoperiamo per incasinare il meno possibile orme*i ed ancora*i (almeno ci si prova !)Ciò nonostante, il diario di bordo annota un paio di orme*i con cime “a terra” che resteran-no negli annali de%a navigazione da diporto. Se ne ride ancora o*i (non solo noi)….Le isole più a sud sono decisamente altra storia: baie con acqua turchese, sabbia e scogli, piccoli paesi arroccati, ristorantini per qualche cena a terra.  Insomma, “la Grecia” !Tocchiamo SERIFOS e dopo una notte in baia salpiamo, il giorno seguente; sfiliamo SIFNOS, per vederla al ritorno, quando risaliremo verso Atene, e facciamo rotta verso MILOS. Arri-viamo al porto, dopo una sosta in baia e bagno ristoratore, coste*iando il vi%a*io dei pescato-ri. Banale dire “be%o” ?Poi si arriva in porto e ci gustiamo la discesa a terra, con visita a%a “Chora”, davvero molto su*estiva, specie di notteA MILOS ci incontriamo con Marzia e Luca, che intanto hanno pensato di testare la resisten-za de% ’asfalto de% ’isola con i loro arti inferiori… Salgono a bordo, reduci da una scivolata in motorino, incerottati e abrasi a dovere; ed im-mediatamente si integrano nel team, vomitando come gatti.Siamo coesi in insani propositi: vorremmo tutti proseguire verso Ios e poi Antiparos / Paros…

Ma in un rigurgito di sa*ezza il sagace “Borto” - che dorme con un orecchio al meteo marino (in verità, scopriremo poi, alquanto attempato e inaffidabile) ed un occhio al por-tafogli - propone, il giorno seguente, di cir-cumnavigare l’isola e cominciare a risalire.Pare che arrivi il Meltemi, e quindi ci tocca…

Peccato: ormai ci vedevamo proiettati a Ro-di… Ma ce ne facciamo presto una ragione.La scelta è oculata, ma per altro motivo, scopri-remo poi: il giorno dopo in effetti troviamo vento contro, e quindi ci sorbiamo alcune ore di navigazione lenta, di bolina, con mare “formato”.     Che il Borto c’azzecchi ?   O mena gramo Per fortuna, nei momenti difficili (?) de%a na-vigazione ci conforta e soccorre l’incro%abile ottimismo de%a Michy. Poi, il giorno seguente, il vento “mo%a”  sino quasi a sparire - e così nei successivi,  salvo po-che ore al giorno - costringendoci a qualche smotorata ne%a nostra risalita verso Atene. Tocchiamo SIFNOS, e anche qui panorami e mare sono tutti da godere.Si naviga e ci si ferma per bagni e cibo, quasi sempre in rada, salvo rifornimenti d ’obbligo.Poi ancora su, di nuovo a SERIFOS.  Patty (che intanto ha letto la Treccani, mentre noi ci esaurivamo in manovre) ed io dovremmo sbarcare il 14, da qualche parte lungo la rotta di risalita.Avevamo previsto un paio di giorni ad Atene, ma gli altri non faticano a convincerci che sta-re a bordo un altro giorno è meglio…Indi proseguiamo il 15 per KITHNOS ed infi-ne, il 16 mattina, ritroviamo Ivan e la sua a%e-gra combriccola, giusto sotto Capo Sounion.  Per noi due è la campane%a di fine ricreazio-ne…   Abbracci, saluti, scambi di recapiti: la cartolina di “fine di una be%a crociera”.Un po’ di tristezza, compensata da nuovi amici, da rivedere presto  , una volta tornati a Milano .E ora ?   Siamo pronti a riparti-re.Con ITA223, nemmeno da dire ! Grazie ragazzi, tutto davve-ro molto be%o; una vera “ricari-ca de%o spirito” !  Patty & Rollo

ITA223 Sailing & Sporting Club Voci&Venti! ! ! ! ! ! pagina 7 Settembre/Ottobre 2012

Timore sull’ Antonios ????

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ITA223 Sailing & Sporting Club Voci&Venti! ! ! ! ! ! pagina 8 Settembre/Ottobre 2012

Il fotoromanzo di viaggio del Sacro Equipaggio dell’Anne Fleur.

La  prima  cena  nella  rada  di  Apokriosis  nell’isola  di  Kythnos

l’unione  dei  fratelli  in  questo  tavolo,  vediamo  la  Maddalena  in  piene  lacrime  …

il  dopo  cena,  vediamo  il  Santo  Stefano  delle  vele  sempre  in  sicurezza  nell’oblio  …  Santa  Wonder  a  brindare  con  il  sangue  di  Jesus  ormai  nel  suo  avvenuto  trascendere  alla  casa  del  Signore  …  a  fianco  e  dietro  di  Lui,  i  suoi  angeli  custodi:  Fra  Brigante  da  Fiocco  e  

Fra  Talebano  da  Randista  …

Dopo  il  primo  arrembaggio  alla  barca  Antonios  nella  baia  di  Kolona  a  Kythnos

ma  …  

come  è  che  la  

loro  barca  è  

tuFa  in  ordi-­‐

ne???  

Per  rendere  veriJera,  l’atmosfera  di  quei  giorni  …  beaJ,  ho  deciso  di  citarVi.

i  postatomici

La  ma9na  a  Mericha,  ma  non  a  terra.

Eli,  ma  vado  bene  co

sì  al  Jmone???

 

...  in  tuFa  sicure

zza???!!!  …  meglio  di

 così  …  

cosa  può  volere

 una  skipper,  da

l  suo  equi-­‐

paggio???  Il  bri

efing  faFo  ben

e  dà  sempre  

una  gran  soddi

sfazione!!!

Dall’alto  del  Tempio,  il  Conte  scruta  la  rada  di  Ormos  Polais  nell’isola  di  Kea

ma  scusa  Eli,  a  ch

e  ora  se  

ne  è  andato  Iva

n  stamane???  …  

boh  presto  …  d

ice  che  c’è  vent

o  …  

ed  è  meglio  portarsi  a

vanJ  …

La  prima  giornata  a  terra  a  Mericha  isola  di  Kythnos

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ITA223 Sailing & Sporting Club Voci&Venti! ! ! ! ! ! pagina 9 Settembre/Ottobre 2012

Siamo  Solo  Noi!!!

L’ul5ma  rada  a

Capo  Sounio

…  dopo  la  3°  visita  alla  rada  …  scusa  Poseidone,  ma  …  c’hai  una  siga???

Ul5ma  Cena  ad  Alimos,  equipaggi  Anne  Fleur  e  Antonios  

Ringrazio  tuG  i  partecipan5  a  queste  due  bellissime  seGmane  di  vacanza  alle  Isole  Cicladi,  anche  a  chi  non  compare  nelle  foto,  Vi  ho  nel  cuore.  ElisabeMa,  la  Skipper  O.C.

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Chi è Manuela Greco

Manuela Anna Greco, in arte Mag, è nata a Milano, dove vive e lavora.Con Ennepilibri, Editore di Imperia, a novembre 2007, ha pubblicato il suo primo romanzo "Ma il cuore non si arrende..." e il 21 marzo 2009, in oc-casione della Giornata Mondiale del-la Poesia, è uscita la sua prima rac-colta di poesie "Su e giù per l'anima."A maggio 2009, ha vinto il concorso "Incipit da favola. Il racconto lo scri-vi tu.", indetto da ilmiolibro.it e Scuola Holden, con la fiaba "Una ro-sa per Tea."Grazie al premio ottenuto, ha pubbli-cato, con Ilmiolibro.it, la raccolta di racconti "Anime perse e no."A giugno 2010 è uscito il suo secondo romanzo “Cherry Sweet Love”, edito da La Vita Felice.Ad aprile 2011, è uscita la raccolta poetica “Dentro il mare”, edita da LietoColle.Il suo sito è www.manuelagreco.com

IL LIBRO –

I versi di Manuela Anna Greco nascono da una cadenza morbida e non criptica con uno slancio emotivo che commuove e fa rab-brividire. Spesso la poesia si fonde con la prosa deformandosi in espressioni simboliche: l’Autrice diventa mare come testamento poetico assumendo arbitrariamen-

te, in un gioco di specchi, la sem-bianza di voci e di ombre, di ac-qua, di mattino, di sera. La mate-rializzazione del tempo ideale con il tempo reale si slega da vincoli e il suo viaggio diventa riconoscenza per l’ascolto di se stessa e di ogni cosa il mondo chiarisce nello sguardo intellettuale degli altri intorno.L’acqua, il mare, il mistero delle distanze/lontananze incolmabili: l’Autrice non parla di chiusura ma di aperture, non di partenze ma di approdi. Il fondo del mare dove emergere con dignità, con chia-rezza per recintare spazi già cono-sciuti.

(Rita Pacilio)

Il libro del Mese: DENTRO IL MARE

Autore: Manuela Anna Greco

Edizione: Lieto CollePagine: 29Prezzo € 10,00

ITA223 Sailing & Sporting Club Voci&Venti! ! ! ! ! ! pagina 10 Settembre/Ottobre 2012

Calendario 201215-16 Settembre

E’ ancora estate.... week end nel golfo della spezia

22-26 Settembre

Mini crociera Festival del Cous Cous

26-30 Settembre

Mini crociera Festival del Cous Cous

22-30 Settembre

Crociera Festival del Cous Cous ed Egadi

29-30 Settembre

Week End Bimbi: Navigazione riservata ai genitori e ai loro “mezzi marinai”

20-21 Ottobre

Week End Young: Appuntamento nel Golfo dei Poeti con i giovani di ITA223

01-04 Novembre

Un caffè a Ustica: Circumnavighiamo una delle isole più incontaminate del mediterraneo

21 Ottobre

Festa d’autunno

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Bentornati! … almeno così si dice, in realtà mi di-spiace moltissimo che siano finiti quei giorni dedi-cati alla nostra libertà, denominati “ferie”! Avete veleggiato? Avete mai riflettuto su come vi vedono gli altri? In barca, ognuno di noi è visto dagli altri più intensamente che nella vita di tutti i giorni, in quanto persone e spazio, non cambiano e con il trascorrere del tempo si percepiscono sempre più informazioni che ci permettono di co-noscere e inconsciamente di in-quadrare chi ci sta vicino. È inevitabile, ed in relazione al comportamento di ognuno, si reagisce in modo diverso. Ma tornando alla domanda … come mi vedono gli altri? Ognuno di noi ha le sue pau-re, i suoi timori, incertezze o … nessuno le confessa mai in barca, per vari motivi, perché non ci si conosce be-ne la prima volta o non lo si vuole far vedere o dire … ma “vivendo” in barca tutto spesso sembra più accentuato ed il timore di essere “scoperti” spesso peggiora le cose. Farò alcuni esempi, banali e sono sicuro che dentro di Voi ne avreste moltissimi da raccontare … un mio amico aveva “paura” dentro di sè di fare il prodiere, nel senso che andare a prua a cambiare le mura allo Spi lo rendeva insicu-ro, aveva paura di scivolare sempre e farsi male. Riusciva a fare quanto doveva fare ma per lui era

una sofferenza e non lo ha mai detto a nes-suno, perché non voleva essere “meno” de-gli altri.  Lui me lo ha confessato ed io gli ho detto che anche io, in determinate si-tuazioni, avevo gli stessi timori, ma che era bene non nasconderlo, prima di tutto perché lui sarebbe stato più rilassato, ma-gari lo si aiutava fino a quando quel timore gli fosse passato o .. magari mai ma … al-meno era più rilassato, non serve nascon-derlo tenendosi il timore dentro di sé. Questo vale per mille cose, non solo mano-vre in barca, ad esempio a me fa un po’ ef-fetto pulire il pesce … una volta mentre ve-leggiavamo abbiamo pescato al traino due bellissimi pesci, non ricordo nemmeno che

pesci fossero … il pescatore era esperto, anche nel pulirli, ma chiese chi volesse pulire il pesce … io gli dissi che non avevo mai pulito un pesce, figu-riamoci pesci così grandi …  perché mi fa schifo in sostanza … quindi provai … mi infilai il guanto anti-taglio di ferro e mi spiegò come pulirlo … in fondo non era difficile né faceva così schifo ma … non mi è passata, mi fa sempre senso! In barca, se

tutti si aprono verso gli altri, si crea un’ armonia sincera, non si sente nemmeno più il biso-

gno di nascondere qualcosa agli altri. Talvolta questa sensazione invece è percepibile, per questo Vi chiedo di abbatterla, di condividere anche i propri timori, in barca forse è più fa-

cile farlo che nella vita di tutti i gior-ni,  approfittiamo nel farlo, anche solo

il timore di fare un nodo o … proviamo a lasciarci conoscere. 

Come ci vedono gli altri? … forse più vicini a noi stessi!

So di essere entrato un po’ nel personale di ognuno di voi, ma l’equipaggio in fondo è sempre un equipaggio “mi-sto”.

Equipaggio Misto........ (Parte seconda)

A%a prossima...

Massimo Boccignone

ITA223 Sailing & Sporting Club Voci&Venti! ! ! ! ! ! pagina 11 Settembre/Ottobre 2012

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Io e la mia amica Laura amiamo visceralmente l'Egitto antico e quando ci incontriamo prima o poi finiamo per scambiarci impressioni e ricordi dei nostri via*i a%a ricerca del profumo di que%a magnifica cultura antica che tanto contagiò i popoli mediterranei. A seguito de%'ultima piacevole chiacchierata, mi sono ricordata di Thor Heyerdhal, biologo ed antropologo nor-vegese che nel periodo ante e post be%ico sorprese e scandalizzò il mondo scientifico contemporaneo per le sue intuizioni che di-mostrò senza però ottenere il dovuto plauso.Iniziò la sua carriera di biologo nel 1937 vivendo per lunghi periodi ne% ’arcipelago Polinesiano  per studiare e specialmente intuire che gli abitanti di que%e isole provenivano  dal lontano Sud America. Le sue convinzioni nascevano da% ’ascolto di anti-che le*ende che narravano le imprese del dio-condottiero Tiki che guidò il suo popolo da un grande continente oltre Oceano, il Perù, verso le Isole Marchesi solcando i mari con vasce%i co-struiti con legno di balsa.Purtroppo non fu sostenuto dai grandi de%a scienza perchè non potè portare a supporto de%e sue convinzioni documenti scritti che non esistevano ma, deriso e denigrato dai suoi pari, non potè che cogliere il guanto de%a sfida e provare con la sua vita la veridicità de%e sue teorie. Così, capitanò una spedizione ne%a foresta de%'Ecuador per trovare il materiale necessario a%a costruzione de%'imbarca-zione, il "Kon-Tiki"- (Figlio del Sole), che varò ne%'aprile del 1947, con un gruppo di 5 temerari ed un pappaga%o. In 101 giorni di navigazione coprì quasi 4300miglia nautiche parten-do da%e coste del Perù e spia*iando su%a barriera cora%ina de%'arcipelago di Tahiti.L'imbarcazione era poco più che una zattera con vela quadra, mal governabile ma facilmente trasportabile da%a correnti e questo naturale approdo dimostrò che, non solo il legno di balsa poteva resistere a lunghi periodi in mare, ma che la migrazione era effettivamente possibile.

Quest'impresa non fece che galvanizzare il giovane Thor che si dedicò anima e corpo a%a dimostrazione de%a fondatezza de%a propria intuizione provando che l'Isola di Pasqua fu probabil-mente la prima terra abitabile lungo il tragitto dei via*iatori provenienti dal continente americano.Successivamente, nel 1969, affascinato da%a cultura egizia e da%e raffigurazioni funerarie che rappresentavano imbarca-zioni in papiro atte al via*io oltre la morte, che Thor riteneva capaci di attraversare l’Atlantico, decise di costruire una barca seguendo le antiche tecniche e partire a%a volta de% ’oceano.La barca fu battezzata "Ra", nome del dio sole ma, il primo tentativo durò solo 56 giorni dopo i quali lo scafo cominciò a sfasciarsi. 10 mesi dopo seguì un altro tentativo con il "Ra II" che fu costruito con giunchi più resistenti da%e abili mani dei pescatori del lago Titicaca.Fu un successo; in 57 giorni ra*iunse le coste de%e Isole Barba-dos, 3270 miglia di mare aperto ed ostile su di una barca di can-ne. Con questa sua ultima   impresa chiuse il cerchio de%e sue ipotesi, dimostrò la plausibilità de%'influsso culturare de%e ci-viltà norda!icane con le popolazioni americane nel periodo precolombiano. Continuò poi la sua incredibile corsa verso la dimostrazione di verità nascoste costruendo nel 1978 il Tigris per provare che i Sumeri poterono navigare oltre il Golfo Persi-co. Coprì 6800km partendo da%'Iraq, passando per l'Oceano Indiano e tornando  dopo cinque mesi di navigazione a%'imboc-catura del Mar Rosso. La sua vita fu coste%ata di imprese mozzafiato e dimostrazioni empiriche di teorie azzardate che purtroppo lasciarono quasi insensibili gli scettici e gli inte%ettuali ottusi ma il successo di pubblico e  il grande affetto che quest'uomo le*endario riuscì a seminare intorno a sè, lo rendono quasi immortale.Almeno così la pensano gli abitanti di Co%a Micheri, sopra Alassio, che  hanno avuto la fortuna di ospitarlo fino a%a fine dei suoi giorni, il 18 aprile 2002. Doveste passare un weekend nei pressi di Alassio, cercate sul famoso muretto la piastre%a dedicata a Thor Heyerdhal, il ca-parbio sognatore, ed al suo mitico Ra II. Ne%a sua lunga vita il vikingo Thor seppe, con la sua tenacia e la grande umanità, co%egare idealmente il mondo antico con il nuovo e svelare orizzonti finora impensabili.La sua esistenza è stata la realizzazione di un sogno, non impos-sibile seppur incredibile e travolgente come l’oceano che ha sol-cato per lunghi anni e l’ottusità inte%ettuale ha rappresentato lo  scoglio sul quale ha rischiato di nau!agare ma, “il suo cuore ha sempre volato alto come un falco”

ITA223 Sailing & Sporting Club Voci&Venti! ! ! ! ! ! pagina 8 Aprile 2012

Messaggio in una bottiglia: L’incredibile sogno di Thor

LA MENTE CHE SI APRE AD UNA NUOVA IDEA NON TORNA MAI ALLA DIMENSIONE PRECEDENTE.

Albert Einstein (1879-1955)

Alessandra Lenzi