1
Corriere delle Alpi DOMENICA 19 OTTOBRE 2008 28 CRONACA DI CORTINA E CADORE Stefano Illing: «Il turista oggi inforca gli sci e pretende di poter fare un giro completo» LE PROSPETTIVE DEL TURISMO CORTINA/COLLE «L’impatto ambientale c’è ma è compensato dal traffico che il nuovo impianto elimina» «Obiettivo primario è rompere l’isolamento» La seggiovia del Giau è il primo tassello per “agganciare” Val Badia e Sellaronda «Le nostre società di im- pianti soffrono da anni di que- sta situazione. La nuova seg- giovia è fondamentale anche per il rilancio turistico di Col- le Santa Lucia». Tra i vari problemi di cui soffre Corti- na, si sa, c’è quello del suo iso- lamento dai comprensori scii- stici limitrofi. In particolare quello delle vallate toccate dalla Sellaronda. La strada che si sta seguendo per uscir- ne è quello dello sviluppo del passo Giau, che farà da ponte alla creazione di un nuovo ca- rosello sciistico da realizzare però rispettando al massimo l’ambiente. «Le indicazioni di mercato», spiega Illing, «ci di- cono che chi compra uno ski- pass compra anche aspettati- va di emozioni, sensazioni di libertà. Il turista non vuole più fare sempre la stessa pi- sta, ma inforca gli sci con un obiettivo, un percorso, com’è la Sellaronda. Per farlo pre- tende però di avere la pista fuori dall’albergo, di non per- dere troppo tempo sugli im- pianti, di avere sicurezza, ma nello stesso tempo di essere li- bero. Gli skibus riesce ancora ad accettarli, purché non sia- no troppo lunghi». Giro più corto e meno inqui- nante. «La seggiovia del Giau è stata realizzata pen- sando a questi principi», con- tinua Illing, «senza collega- menti il Giau, unico sbocco turistico per Colle, era desti- nato a morire. L’esistente seg- giovia di Fedare è da qualche anno compresa nel giro della Grande Guerra, che però com- prende ben tre skibus; quello tra Rocca Pietore e Alleghe, tra Selva di Cadore e Giau e tra Bai de Dones e Falzarego. Un percorso lungo, che a vol- te non si riesce a concludere in un giorno magari proprio per un piccolo ritardo di qual- che autobus. L’impianto che stiamo costruendo permet- terà di eliminare lo skibus tra Bai de Dones e Falzarego e quindi di accorciare il giro di almeno 45 minuti. In que- sto modo abbiamo collegato il Giau al Falzarego e quindi al- la Val Badia. Inoltre si è data una nuova prospettiva di svi- luppo alla zona, che permette agli imprenditori locali di col- locarsi in una posizione deci- samente migliore sul merca- to. Non senza dimenticare le positive ricadute sull’ambien- te. È vero che un impianto ha un impatto ambientale, ma nello stesso tempo può essere una risorsa. È stato calcolato infatti che l’eliminazione del- lo skibus comporterà una mi- nore emissione nell’ambiente di circa 60 tonnellate di ani- dride carbonica. Questo è sta- to un fatto determinante per avere i pareri positivi della Sovrintendenza e dei Comuni di Cortina e Colle». Fase due: collegare Cortina col Falzarego. Con lo stesso ragionamento si sta portando avanti il progetto per collega- re Cortina al passo Giau. «Sì», continua Illing, «la se- conda fase sarà realizzare un impianto che dalla zona di Fe- darola (lungo il passo Falzare- go) porti fino alla base della frana delle Cinque Torri. Que- sta, tra l’altro, potrebbe costi- tuire già di per se una pista naturale per scendere dal Giau. Oggi il collegamento col Falzarego viene garantito con uno skibus che parte da Son dei Prade ed arriva fino a Bai de Dones. Se lo eliminia- mo il turista sarà ancora più invogliato a lasciare la mac- china a casa perchè potrà an- dare e tornare sempre sugli sci. L’attenzione all’ambiente ricade poi anche sulla stagio- ne estiva, sulla quale, in parti- colare nella zona del Falzare- go, si è puntato molto». di Lorenzo Soratroi CORTINA. La nuova seggiovia del Giau è solo il primo tas- sello di un più ampio progetto che permetterà a Cortina, in un futuro si spera non molto lontano, di realizzare il tanto atteso collegamento sciistico con il passo Giau, il Fal- zarego e quindi la Val Badia e la Sellaronda. «Le località che oggi “tirano” sono quelle che offrono collegamenti», spiega Stefano Illing, presidente di “Cortina Turismo”. Limitati al minimo gli interventi effettuati sulla zona del tracciato CORTINA. Sono ormai in una fase avanzata al passo Giau, in Comune di Colle Santa Lucia, i lavori per la costruzione della nuova seg- giovia Fedare-Forcella Ne- gra, grazie alla quale si po- trà finalmente concretizzare il collegamento sciistico tra il passo Giau ed il passo Fal- zarego. Nello stesso tempo, sul versante nord della For- cella Croda Negra, partendo dalla stazione di monte del nuovo impianto, si sta lavo- rando alla realizzazione di uno skiweg della lunghezza di quasi 2 chilometri che per- metterà agli sciatori di rag- giungere le piste esistenti nella zona del Col Gallina, in Comune di Cortina. Il progetto è stato studiato per contenere al minimo l’impatto sul territorio e con- sentire agli sciatori un colle- gamento strategico tra le due vallate, attualmente ga- rantito soltanto dal pullman rientrante nel giro della Grande Guerra. Una soluzio- ne considerata ormai non più al passo con i tempi. Con- siderata l’alta quota della zo- na dove si svolgono i lavori e la stagione ormai inoltra- ta, i lavori si stanno svolgen- do ingaggiando una vera cor- sa contro il tempo. «Le opere civili sono or- mai quasi completate», spie- ga l’ingegner Stefano Illing, che ha redatto l’intero pro- getto, «e, se la neve rimane lontana ancora per almeno tre settimane, incrociando le dita, la seggiovia potrà an- dare in funzione per Nata- le». Il nuovo impianto, una seggiovia biposto della ditta Doppelmayr, avrà una lun- ghezza di 420 metri ed una portata oraria di 1200 perso- ne/ora. Sarà gestito dalla so- cietà “Averau” (quella che ha in concessione gli impian- ti delle Cinque Torri), che per la sua costruzione ha avuto l’aiuto economico di altre due società di impianti ampezzane, la “Ista” e la “La- gazuoi”. Sul Giau verrà mon- tato il nuovo modello chia- mato “Chairdrive”, che si di- stingue per la compattezza delle stazioni e la ridotta ru- morosità, in linea perciò con l’estrema attenzione al- l’ambiente prestata nell’ela- borazione dell’intero proget- to di collegamento sciistico. È la prima volta che questo modello di impianto viene montato in Italia e ciò ha comportato qualche lungag- gine burocratica in più per- ché si sono dovute acquisire delle particolari autorizza- zioni da parte del ministero dei Trasporti. «La seggiovia sale attraverso un canalone e sarà quasi invisibile», spie- ga ancora Illing, «tutte le ap- parecchiature, motore e ten- ditore, sono comprese nella stazione di partenza, che è più nascosta. I montaggi si eseguiranno con l’elicotte- ro». Anche lo skiweg avrà un impatto minimo sull’ambien- te. Non perciò una vera e propria pista, ma una sorta di sentiero innevato, dove lo sciatore potrà godere, più che della velocità, dello splendido paesaggio che lo circonda. Il tracciato, della larghezza di cinque metri, segue le linee naturali del terreno e gli interventi con i mezzi meccanici sono stati li- mitati assolutamente al mi- nimo, ovvero al livellamen- to di qualche dosso che per- metta la necessaria battitu- ra con il gatto. Per superare un piccolo dislivello, a metà percorso circa, è prevista l’installazione di un tapis roulants che verrà tolto du- rante l’estate. (lo.so.) Il plinto della stazione motrice dell’impianto Prende forma anche lo skiweg Due km di “semi-pista” per raggiungere il Col Gallina I lavori per la realizzazione della stazione di arrivo «USACANADA 2008» INCIDENTE A OKLAHOMA CITY CADORE. Un grave inciden- te ha rovinato il clima spensie- rato col quale procedeva il raid “UsaCanada2008”, che ha per protagonisti Matteo Gra- cis (di Pieve), Riccardo Vianel- lo (di Calalzo) e Andrea De Mas (di Belluno). Nella notte americana tra giovedì e vener- dì, quando in Italia era da poco mattina, ad Oklahoma City, Riccardo Vianello è volato giù dal cassone del pick-up a bor- do del quale stava facendo ri- torno al motel ed ha battuto violentemente il capo sull’a- sfalto dopo un volo di diversi metri. Pronto è stato l’inter- vento dell’ambulanza, allerta- ta da Matteo Gracis e Andrea De Mas, anch’essi a bordo del- la vettura ma che sono miraco- losamente riusciti ad evitare di essere sbalzati fuori. Riccar- do Vianello è stato portato al- l’ospedale, dove ora (a 36 ore dall’incidente) è ricoverato in prognosi riservata. «Ma, per quello che è possibile», spiega al telefono Matteo Gracis, «ci tengo a tranquillizzare: intan- to abbiamo subito avvertito la famiglia di Riccardo, e i genito- ri saranno qui già domani (og- gi per chi legge, ndr); e poi assi- curo che Ricky è sempre rima- sto cosciente, pur in presenza di un forte trauma cranico, che per ora non ha comunque richiestol’interventochirurgi- co. La respirazione e tutti gli altri parametri vitali sono a po- sto. Attualmente è tenuto sot- to sedativi, dal momento che occorre vedere come evolverà un quadro clinico comunque definito critico dai medici. Pos- so aggiungere che qui in ospe- dale, dopo un primo momento di disorientamento, ci stanno seguendo con attenzione. Ric- cardo è visitato ogni cinque ore da una neurologa, che pe- raltro si tiene in contatto con un suo collega di Milano. Allo stato però non si sbilanciano nel fare previsioni. Nella mi- gliore delle ipotesi», aggiunge Matteo Gracis, «Riccardo po- trebbe restare qui ancora un paio di giorni e poi rientrare in Italia; nella peggiore, potreb- bero servire delle settimane e forse anche un’operazione». Ma come è avvenuto l’inci- dente? Matteo Gracis lo rico- struisce lucidamente. «Era- vamo stati in un locale», rac- conta, «e siccome avevamo be- vuto un paio di birre, per evita- re possibili complicazione in caso di controlli, avevamo de- ciso di farci riaccompagnare al motel da due ragazze. Erava- mo tutti e tre sul cassone del pi- ck-up, in una posizione che ne- gli Usa è assolutamente lega- le, oltre che essere la preferita da tanti. La ragazza al volante però correva un po’ troppo, e allora stavamo cercando a ge- sti di avvertirla perchè rallen- tasse. Ad un certo punto», dice ancora Matteo, «non so bene perchè, ha dato una brusca sterzata e Riccardo è volato via. Io e Andrea, per il rotto della cuffia, siamo invece riu- sciti a tenerci. Tra l’altro le due tipe, dopo averci fatto scendere, si sono dileguate; e ora stiamo anche vedendo con la polizia di rintracciarle». A questo punto il vostro viaggio s’interrompe... «Pri- ma di tutto veniva la salute di Riccardo», dice Andrea De Mas, «per cui il problema ini- ziamo a porcelo solo adesso. Ci siamo dati una settimana di tempo, nella quale resteremo certamente qui a Oklahoma City. Se poi Ricky sarà in gra- do di tornare a casa con i geni- tori, potremmo anche pensare di concludere io e Matteo il tour, ovviamente tagliando delle tappe. Se invece le cose non dovessero evolvere nel giusto verso, ripartiremmo da qui col nostro amico non appe- na sarà in grado di viaggiare. Ma non vogliamo nemmeno pensare a questa seconda ipo- tesi: sappiamo che in queste ore c’è da monitorare un ema- toma interno abbastanza se- rio», aggiunge, «ma siamo fidu- ciosi che andrà piano piano riassorbendosi e che non ci sarà bisogno di operare». Matteo Gracis e Andrea De Mas hanno ovviamente infor- mato dell’accaduto sia il conso- lato e sia l’ambasciata italiana più vicini «e», spiegano, «stia- mo ricevendo la necessaria as- sistenza. Anche con l’ospedale è tutto a posto; la polizza inter- nazionale stipulata prima di partire ci sta coprendo». Tutte le news sul blog www.usaca- nada2008.wordpress.com. Marco Antinarella Vola dal pick-up, Ricky è grave E’ tenuto sotto sedativi per un serio ematoma alla testa Riccardo Vianello poche ore prima dell’incidente L’ospedale di Oklahoma City dove è ricoverato Riccardo Vianello Matteo e Andrea (che erano con lui) sono invece riusciti a tenersi aggrappati BC2POM...............18.10.2008.............21:52:09...............FOTOC13

Vola dal pick-up, Ricky è grave - AziendaProdAction Network · na, si sa, c’è quello del suo iso-lamento dai comprensori scii-stici limitrofi. In particolare ... Son dei Prade

Embed Size (px)

Citation preview

Corriere delle AlpiDOMENICA19 OTTOBRE 2008 28CRONACA DI CORTINA E CADORE

Stefano Illing: «Il turistaoggi inforca gli sci e pretende

di poter fare un giro completo»

LE PROSPETTIVE DEL TURISMO

CORTINA/COLLE«L’impatto ambientale c’èma è compensato dal trafficoche il nuovo impianto elimina»

«Obiettivo primario è rompere l’isolamento»La seggiovia del Giau è il primo tassello per “agganciare” Val Badia e Sellaronda

«Le nostre società di im-pianti soffrono da anni di que-sta situazione. La nuova seg-giovia è fondamentale ancheper il rilancio turistico di Col-le Santa Lucia». Tra i variproblemi di cui soffre Corti-na, si sa, c’è quello del suo iso-lamento dai comprensori scii-stici limitrofi. In particolarequello delle vallate toccatedalla Sellaronda. La stradache si sta seguendo per uscir-ne è quello dello sviluppo delpasso Giau, che farà da pontealla creazione di un nuovo ca-rosello sciistico da realizzareperò rispettando al massimol’ambiente. «Le indicazioni dimercato», spiega Illing, «ci di-cono che chi compra uno ski-pass compra anche aspettati-va di emozioni, sensazioni dilibertà. Il turista non vuole

più fare sempre la stessa pi-sta, ma inforca gli sci con unobiettivo, un percorso, com’èla Sellaronda. Per farlo pre-tende però di avere la pistafuori dall’albergo, di non per-dere troppo tempo sugli im-pianti, di avere sicurezza, manello stesso tempo di essere li-bero. Gli skibus riesce ancoraad accettarli, purché non sia-no troppo lunghi».

Giro più corto e meno inqui-nante. «La seggiovia delGiau è stata realizzata pen-sando a questi principi», con-tinua Illing, «senza collega-menti il Giau, unico sboccoturistico per Colle, era desti-nato a morire. L’esistente seg-giovia di Fedare è da qualcheanno compresa nel giro dellaGrande Guerra, che però com-prende ben tre skibus; quello

tra Rocca Pietore e Alleghe,tra Selva di Cadore e Giau etra Bai de Dones e Falzarego.Un percorso lungo, che a vol-te non si riesce a concluderein un giorno magari proprioper un piccolo ritardo di qual-che autobus. L’impianto chestiamo costruendo permet-terà di eliminare lo skibus

tra Bai de Dones e Falzaregoe quindi di accorciare il girodi almeno 45 minuti. In que-sto modo abbiamo collegato ilGiau al Falzarego e quindi al-la Val Badia. Inoltre si è datauna nuova prospettiva di svi-luppo alla zona, che permetteagli imprenditori locali di col-locarsi in una posizione deci-

samente migliore sul merca-to. Non senza dimenticare lepositive ricadute sull’ambien-te. È vero che un impianto haun impatto ambientale, manello stesso tempo può essereuna risorsa. È stato calcolatoinfatti che l’eliminazione del-lo skibus comporterà una mi-nore emissione nell’ambiente

di circa 60 tonnellate di ani-dride carbonica. Questo è sta-to un fatto determinante peravere i pareri positivi dellaSovrintendenza e dei Comunidi Cortina e Colle».

Fase due: collegare Cortinacol Falzarego. Con lo stessoragionamento si sta portandoavanti il progetto per collega-re Cortina al passo Giau.«Sì», continua Illing, «la se-conda fase sarà realizzare unimpianto che dalla zona di Fe-darola (lungo il passo Falzare-go) porti fino alla base dellafrana delle Cinque Torri. Que-sta, tra l’altro, potrebbe costi-tuire già di per se una pistanaturale per scendere dalGiau. Oggi il collegamentocol Falzarego viene garantitocon uno skibus che parte daSon dei Prade ed arriva fino aBai de Dones. Se lo eliminia-mo il turista sarà ancora piùinvogliato a lasciare la mac-china a casa perchè potrà an-dare e tornare sempre suglisci. L’attenzione all’ambientericade poi anche sulla stagio-ne estiva, sulla quale, in parti-colare nella zona del Falzare-go, si è puntato molto».

di Lorenzo Soratroi

CORTINA. La nuova seggiovia del Giau è solo il primo tas-sello di un più ampio progetto che permetterà a Cortina,in un futuro si spera non molto lontano, di realizzare iltanto atteso collegamento sciistico con il passo Giau, il Fal-zarego e quindi la Val Badia e la Sellaronda. «Le localitàche oggi “tirano” sono quelle che offrono collegamenti»,spiega Stefano Illing, presidente di “Cortina Turismo”.

Limitati al minimogli interventi effettuatisulla zona del tracciato

CORTINA. Sono ormai inuna fase avanzata al passoGiau, in Comune di ColleSanta Lucia, i lavori per lacostruzione della nuova seg-giovia Fedare-Forcella Ne-gra, grazie alla quale si po-trà finalmente concretizzareil collegamento sciistico trail passo Giau ed il passo Fal-zarego. Nello stesso tempo,sul versante nord della For-cella Croda Negra, partendodalla stazione di monte delnuovo impianto, si sta lavo-rando alla realizzazione diuno skiweg della lunghezzadi quasi 2 chilometri che per-metterà agli sciatori di rag-giungere le piste esistentinella zona del Col Gallina,in Comune di Cortina.

Il progetto è stato studiatoper contenere al minimo

l’impatto sul territorio e con-sentire agli sciatori un colle-gamento strategico tra ledue vallate, attualmente ga-rantito soltanto dal pullmanrientrante nel giro dellaGrande Guerra. Una soluzio-ne considerata ormai non

più al passo con i tempi. Con-siderata l’alta quota della zo-na dove si svolgono i lavorie la stagione ormai inoltra-ta, i lavori si stanno svolgen-do ingaggiando una vera cor-sa contro il tempo.

«Le opere civili sono or-

mai quasi completate», spie-ga l’ingegner Stefano Illing,che ha redatto l’intero pro-getto, «e, se la neve rimanelontana ancora per almenotre settimane, incrociandole dita, la seggiovia potrà an-dare in funzione per Nata-le». Il nuovo impianto, unaseggiovia biposto della dittaDoppelmayr, avrà una lun-ghezza di 420 metri ed unaportata oraria di 1200 perso-ne/ora. Sarà gestito dalla so-cietà “Averau” (quella cheha in concessione gli impian-ti delle Cinque Torri), cheper la sua costruzione haavuto l’aiuto economico dialtre due società di impiantiampezzane, la “Ista” e la “La-gazuoi”. Sul Giau verrà mon-tato il nuovo modello chia-mato “Chairdrive”, che si di-

stingue per la compattezzadelle stazioni e la ridotta ru-morosità, in linea perciòcon l’estrema attenzione al-l’ambiente prestata nell’ela-borazione dell’intero proget-to di collegamento sciistico.È la prima volta che questomodello di impianto vienemontato in Italia e ciò hacomportato qualche lungag-gine burocratica in più per-ché si sono dovute acquisiredelle particolari autorizza-zioni da parte del ministerodei Trasporti. «La seggioviasale attraverso un canalonee sarà quasi invisibile», spie-ga ancora Illing, «tutte le ap-parecchiature, motore e ten-ditore, sono comprese nellastazione di partenza, che èpiù nascosta. I montaggi sieseguiranno con l’elicotte-

ro».Anche lo skiweg avrà un

impatto minimo sull’ambien-te. Non perciò una vera epropria pista, ma una sortadi sentiero innevato, dove losciatore potrà godere, piùche della velocità, dellosplendido paesaggio che locirconda. Il tracciato, dellalarghezza di cinque metri,segue le linee naturali delterreno e gli interventi con imezzi meccanici sono stati li-mitati assolutamente al mi-nimo, ovvero al livellamen-to di qualche dosso che per-metta la necessaria battitu-ra con il gatto. Per superareun piccolo dislivello, a metàpercorso circa, è previstal’installazione di un tapisroulants che verrà tolto du-rante l’estate. (lo.so.)

Il plinto della stazione motrice dell’impianto

Prende forma anche lo skiwegDue km di “semi-pista” per raggiungere il Col Gallina

I lavori per la realizzazione della stazione di arrivo

«USACANADA 2008»INCIDENTE A OKLAHOMA CITY

CADORE. Un grave inciden-te ha rovinato il clima spensie-rato col quale procedeva ilraid “UsaCanada2008”, che haper protagonisti Matteo Gra-cis (di Pieve), Riccardo Vianel-lo (di Calalzo) e Andrea DeMas (di Belluno). Nella notteamericana tra giovedì e vener-dì, quando in Italia era da pocomattina, ad Oklahoma City,Riccardo Vianello è volato giùdal cassone del pick-up a bor-do del quale stava facendo ri-torno al motel ed ha battutoviolentemente il capo sull’a-sfalto dopo un volo di diversimetri. Pronto è stato l’inter-vento dell’ambulanza, allerta-ta da Matteo Gracis e AndreaDe Mas, anch’essi a bordo del-la vettura ma che sono miraco-losamente riusciti ad evitaredi essere sbalzati fuori. Riccar-do Vianello è stato portato al-l’ospedale, dove ora (a 36 oredall’incidente) è ricoverato inprognosi riservata. «Ma, perquello che è possibile», spiegaal telefono Matteo Gracis, «citengo a tranquillizzare: intan-to abbiamo subito avvertito lafamiglia di Riccardo, e i genito-ri saranno qui già domani (og-gi per chi legge, ndr); e poi assi-curo che Ricky è sempre rima-sto cosciente, pur in presenzadi un forte trauma cranico,che per ora non ha comunquerichiesto l’intervento chirurgi-

co. La respirazione e tutti glialtri parametri vitali sono a po-sto. Attualmente è tenuto sot-to sedativi, dal momento cheoccorre vedere come evolveràun quadro clinico comunquedefinito critico dai medici. Pos-so aggiungere che qui in ospe-dale, dopo un primo momentodi disorientamento, ci stannoseguendo con attenzione. Ric-cardo è visitato ogni cinqueore da una neurologa, che pe-raltro si tiene in contatto conun suo collega di Milano. Allostato però non si sbilanciano

nel fare previsioni. Nella mi-gliore delle ipotesi», aggiungeMatteo Gracis, «Riccardo po-trebbe restare qui ancora unpaio di giorni e poi rientrare inItalia; nella peggiore, potreb-bero servire delle settimane eforse anche un’operazione».

Ma come è avvenuto l’inci-dente? Matteo Gracis lo rico-struisce lucidamente. «Era-vamo stati in un locale», rac-conta, «e siccome avevamo be-vuto un paio di birre, per evita-re possibili complicazione incaso di controlli, avevamo de-

ciso di farci riaccompagnareal motel da due ragazze. Erava-mo tutti e tre sul cassone del pi-ck-up, in una posizione che ne-gli Usa è assolutamente lega-le, oltre che essere la preferitada tanti. La ragazza al volanteperò correva un po’ troppo, eallora stavamo cercando a ge-sti di avvertirla perchè rallen-tasse. Ad un certo punto», diceancora Matteo, «non so beneperchè, ha dato una bruscasterzata e Riccardo è volatovia. Io e Andrea, per il rottodella cuffia, siamo invece riu-

sciti a tenerci. Tra l’altro ledue tipe, dopo averci fattoscendere, si sono dileguate; eora stiamo anche vedendo conla polizia di rintracciarle».

A questo punto il vostroviaggio s’interrompe... «Pri-ma di tutto veniva la salute diRiccardo», dice Andrea DeMas, «per cui il problema ini-ziamo a porcelo solo adesso.Ci siamo dati una settimana ditempo, nella quale resteremocertamente qui a OklahomaCity. Se poi Ricky sarà in gra-do di tornare a casa con i geni-

tori, potremmo anche pensaredi concludere io e Matteo iltour, ovviamente tagliandodelle tappe. Se invece le cosenon dovessero evolvere nelgiusto verso, ripartiremmo daqui col nostro amico non appe-na sarà in grado di viaggiare.Ma non vogliamo nemmenopensare a questa seconda ipo-tesi: sappiamo che in questeore c’è da monitorare un ema-toma interno abbastanza se-rio», aggiunge, «ma siamo fidu-ciosi che andrà piano pianoriassorbendosi e che non cisarà bisogno di operare».

Matteo Gracis e Andrea DeMas hanno ovviamente infor-mato dell’accaduto sia il conso-lato e sia l’ambasciata italianapiù vicini «e», spiegano, «stia-mo ricevendo la necessaria as-sistenza. Anche con l’ospedaleè tutto a posto; la polizza inter-nazionale stipulata prima dipartire ci sta coprendo». Tuttele news sul blog www.usaca-nada2008.wordpress.com.

Marco Antinarella

Vola dal pick-up, Ricky è graveE’ tenuto sotto sedativi per un serio ematoma alla testa

Riccardo Vianello poche ore prima dell’incidente L’ospedale di Oklahoma City dove è ricoverato Riccardo Vianello

Matteo e Andrea(che erano con lui)sono invece riuscitia tenersi aggrappati

BC2POM...............18.10.2008.............21:52:09...............FOTOC13