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PROGETTARE UN TESTO (maestra Graziana)Perché un buon testo riesca bene, come in molte attività è necessario preparare un buon progetto.Fare un progetto significa pensare e studiare qualcosa prima di realizzarla.
PRIMA DI SCRIVERE …1. PENSA AL MOTIVO PER CUI SCRIVI2. PENSA AL LETTORE CHE LEGGERA’ CIO’ CHE STAI PER SCRIVERE3. PENSA A QUELLO CHE SAI SULL’ARGOMENTO4. PENSA AL TIPO DI TESTO CHE DEVI FARE E ALLE SUE CARATTERISTICHE5. PENSA A TUTTE LE IDEE CHE TI VENGONO IN MENTE SULL’ARGOMENTO6. METTILE IN ORDINE LOGICO (CON UNO SCHEMA “A SOLE”) O CRONOLOGICO (DIAGRAMMA DI FLUSSO) 7. NEGLI SCHEMI A SOLE DAI UN NUMERO PER OGNI IDEA SECONDO IL CRITERIO CHE RITIENI MIGLIORE 8. ELIMINA LE IDEE NON COERENTI, IN CONTRADDIZIONE, INUTILI O GIÀ DETTE9. INIZIA A SCRIVERE IL TESTO
L’ ORDINE LOGICO (SCHEMA A SOLE) L’ordine logico con lo schema a sole si fa quando bisogna fare descrizioni o parlare di un argomento preciso (es. i giochi dell’estate, il mio sport preferito, l’autunno, ecc.)
L’ORDINE CRONOLOGICO (SCHEMA A DIAGRAMMA DI FLUSSO)L’ordine cronologico con lo schema a diagramma di flusso si usa quando devi fare un testo che si sviluppa nel tempo, come il testo narrativo.
LE CARATTERISTICHE DI UN BUON TESTO:
LA COERENZA
Innanzi tutto, quando scriviamo un testo, dobbiamo star attenti che ogni sua parte sia
coerente con le altre, cioè le sue parti non devono contraddirsi.
Es. Sono salito sul pullman. Ma il pullman non era arrivato.
IL FILO LOGICO
Quando scrivi un testo ricorda che deve avere un filo logico che collega le informazioni
come anelli di una catena. Se mancano parole o frasi oppure se sono presenti frasi
superflue o che non c’entrano (incoerenti) il filo “si spezza”.
SCRIVERE SENZA RIPETIZIONI
Per scrivere un testo scorrevole occorre evitare, se è possibile, di ripetere le parole. Lo si
può fare sostituendo alcune parole od espressioni con altre che abbiano lo stesso
significato: ad esempio un sinonimo o un pronome.
Es.Ho visto Luca e Luca mi ha detto che non poteva venire da me. Allora ho risposto a
Luca che sarei andato io da Luca e Luca mi ha ringraziato.
Ho visto Luca e mi ha detto che non poteva venire da me. Allora gli ho risposto che sarei
andato io da lui e il mio amico mi ha ringraziato.
IL RITMO DEL RACCONTO
I nostri testi devono avere un buon ritmo perché così sono più piacevoli da leggere. Per
fare ciò, arricchiamo i fatti con qualche frase descrittiva, vivacizziamo con alcuni dialoghi
e aggiungiamo una o più riflessioni dei personaggi o del narratore
SEQUENZE BEN LEGATE
Il filo logico del mio testo è come una catena, che deve avere gli “anelli” (sequenze) ben
“saldati” uno con l’altro.
Le parole che ci servono per agganciare bene le sequenze, in “scrittura” si chiamano
“parole-gancio”.
Scuola di scritturaSCEGLIAMO I TEMPIIn un testo corretto i verbi che segnano il passaggio da un fatto all’altro devono avere lo stesso tempo. Per esempio, se decidi di scrivere il tuo testo al passato remoto, continua con questo tempo.
Ricorda che l’imperfetto è un verbo che indica un’azione che si prolunga nel tempo e che si accorda bene con gli altri tempi passati.
Ricorda anche che nel discorso diretto i tempi dei verbi possono essere diversi da quelli della narrazione.
Riscrivi il seguente brano trasformando i verbi col tempo sbagliato. Tieni conto che il racconto è al PRESENTE
IL VALORE DI UN’AMICAÈ un po’ di tempo che Lucilla non è contenta di stare nella sua classe. Le compagne parlavano fitto fitto tra loro e spesso smettono di parlare quando lei si avvicinava. Lucilla le guardò: Clara si nota per lo zainetto firmato, Maristella aveva un walk-man con l’antenna, Nadia sfoggiò un cellulare fiammante.
Lucilla è avvilita: vorrebbe essere uguale alle sue compagne, ma si sentì diversa. E soprattutto incompresa. Per fortuna c’è Zoe, la sua amica di sempre. Le due bambine fanno i compiti insieme e poi hanno giocato con le scarpe e le borse della mamma: _ Ma dove compri questi accessori così personali? _ si domandano e scoppiavano a ridere.Per farsi accettare da Zoe, Lucilla non ha bisogno di avere oggetti alla moda. Le bastava semplicemente essere … Lucilla.
Riscrivi il seguente brano trasformando i verbi col tempo sbagliato. Tieni conto che il racconto è al PASSATO REMOTO (+ imperfetto)
UNA FESTA A PUNTINIMancavano due giorni al compleanno di Marco ma lui ha il morbillo. Tutti hanno il morbillo. Giovanni aveva il morbillo. I gemelli della porta accanto avevano il morbillo. Leo ha il morbillo.Il giorno del compleanno la mamma lo portò in campagna, su una collina che Marco conosceva._ Qui c’è la casa di Pietro _ dice Marco._ Possiamo andare a trovarlo per un momento, _ aggiunse la mamma_ non prenderà il morbillo, visto che ce l’ha già!Suonano il campanello, entrano e … sorpresa! La stanza è piena di bambini col morbillo._ È un morbillo-party – spiega la mamma di Marco.
1. Controlla di aver sviluppato tutti i punti del tuo schema. 2. Per ogni sequenza controlla di aver scritto tutto per esaurire
l’argomento, facendoti le domande-guida che conosci (es. Chi? Come? Quando? Perché? Dove?). Evita però di ripetere cose già dette.
RILEGRILEGGEREGERE
ILIL TESTOTESTO
È importantissimo che ti inserisca spesso delle sequenze dove descrivi le emozioni dei personaggi, aiutandoti con l’”emozionario” che abbiamo fatto insieme.
3. Aggiungi brevi descrizioni (“pennellate”) per ogni personaggio o per l’ambiente in cui si svolge il fatto narrato.
4. Aggiungi anche qualche sequenza riflessiva che renda il tuo lavoro più originale e personale.
5. Controlla gli aggettivi: cerca di non usare i soliti, ma di essere un po’ più originale, magari cercando sul dizionario dei sinonimi.
6. Controlla che il testo abbia un filo logico resistente (ci sono dati mancanti, superflui o non coerenti?)
7. Controlla che le frasi siano ben collegate con le giuste parole-gancio.
8. Adesso pensa all’ortografia. Controlla tutte le frasi: le E hanno l’accento solo quando occorre? Controlla tutte le O, AI, A, ANNO (sono verbo avere? Vogliono l’H?) controlla che i nomi propri abbiano la maiuscola, le parole capricciose siano scritte bene, ecc…)
9. Adesso pensa alla punteggiatura: rileggi a voce alta e cerca di dare l’intonazione giusta. Se è necessario, aggiungi o togli qualche segno di punteggiatura. Fa’ la massima attenzione ai discorsi diretti!
10. Rileggi ancora un’ultima volta e consegna: AVRAI FATTO SICURAMENTE UN TESTO BELLISSIMO!
IL TESTO NARRATIVOCARATTERISTICHE
Il TESTO NARRATIVO racconta una storia, un fatto.
Può essere realmente successo (vero), verosimile o inventato( fantastico)
Appartengono ai testi narrativi vari tipi di racconti: fiabe, favole, miti, leggende, racconti autobiografici (personali), racconti di avventura, d’amore, di paura, umoristici, diario, lettere, ecc …
Tutti i TESTI NARRATIVI sono scritti seguendo uno schema preciso, formati principalmente da tre sequenze: SITUAZIONE INIZIALE (INTRODUZIONE), SVILUPPO E CONCLUSIONE.
Ogni TESTO NARRATIVO si svolge in un luogo e i fatti si sviluppano nel tempo, in ordine cronologico.
Il TESTO NARRATIVO racconta la storia di uno o più personaggi: alcuni sono più importanti (protagonista) altri meno (personaggi secondari)
Può essere scritto in prima persona (chi parla è anche il protagonista del racconto) o in terza persona (il narratore è esterno al racconto)
In ogni racconto possono esserci vari tipi di sequenze diverse: narrative, descrittive, di dialogo (discorsi diretti o indiretti) e riflessive.
COME SI COSTRUISCE UN TESTO NARRATIVOINIZIARE LA STORIA
L’INTRODUZIONE di una storia è importante perché, se è ben fatta, il lettore è incuriosito a continuare nella lettura. A volte si hanno tante idee belle ma è difficile cominciare a raccontare, non si sa da dove cominciare …ecco dei suggerimenti che potrebbero aiutanti:
INTRODUZIONE N.1: si caratterizza il protagonista con qualche pennellata che ci fa capire brevemente il suo aspetto fisico e il suo carattere, tenuto conto di quello che avviene dopo.
INTRODUZIONE N.2: si descrive l’ambiente dove si svolgerà la vicenda.
INTRODUZIONE N.3: si può cominciare con una sequenza riflessiva che ci spiega ciò che pensa il protagonista o il narratore sull’argomento che verrà sviluppato.
CONTINUARE LA STORIA
Lo SVILUPPO è il cuore della storia. È il punto del racconto dove accadono dei fatti che modificano la situazione iniziale per arrivare alla conclusione. Di solito è formato da più sequenze, anche diverse fra loro: narrative, descrittive, riflessive, emotive, di dialogo, …)
CONCLUDERE UNA STORIAAlcuni bambini, quando arrivano verso la fine di una storia, hanno fretta di terminare il proprio lavoro. Non dobbiamo fare questo errore, perché ci sono vari modi per concludere un racconto e bisogna scegliere quello più adatto.Alcuni suggerimenti:
puoi spiegare semplicemente come vanno a finire le cose (e così, poco dopo, ….) Puoi fare una sequenza riflessiva su quello che hai raccontato. (Io penso che Clara sia una bambina...) Puoi parlare dello stato d’animo del protagonista (Clara ora è felice, perché …) Puoi concludere con una domanda (Chissà se …?)
LA FIABALa fiaba è un testo narrativo di fantasia di origine popolare, tramandata per lungo tempo. Tempo: imprecisato (c’era una volta, tanto tempo fa,..)Luogo : imprecisato (bosco, castello regno,…)Schema classico:
introduzione (viene presentato il protagonista) incontro di difficoltà (arriva l’antagonista che danneggia il protagonista ) superamento della difficoltà (arriva l’aiutante che aiuta il protagonista con un elemento magico) lieto fine
LA FAVOLALe favole sono racconti molto brevi che hanno lo scopo di insegnare qualcosa. La morale (insegnamento) può essere espressa o sottintesa.Tempo e luogo: indeterminato.Personaggi: animali parlanti con pregi e difetti degli uomini.
Schema classico:
introduzione sviluppo conclusione morale (espressa o sottintesa)
IL MITO
I miti sono narrazioni fantastiche che riguardano l’origine dell’universo, degli astri, delle creature viventi. Spesso hanno i protagonisti sono dotati di poteri straordinari.Tempo origini del mondo o di una civiltàLuogo: la terra o l’universoPersonaggi principali: dei ed eroiStruttura:Introduzione,Sviluppo,Conclusione
LA LEGGENDALa leggenda è un racconto di fantasia dove si dà una spiegazione inventata ad una realtà che esiste davvero.Ad esempio si può parlare del perché di alcune usanze, di alcune caratteristiche fisiche di animali o piante, di fenomeni naturali, ecc …Tempo e luogo: indeterminato.Struttura:
introduzione (che spiega che all’inizio le cose non stavano così come ora: sequenza fantastica) sviluppo (accade un fatto per cui la situazione cambia: sequenza fantastica) conclusione (ora invece le caratteristiche sono cambiate:sequenza realistica
IL RACCONTO REALISTICOE un testo narrativo che racconta storie vere o verosimili. Possono narrare anche fatti storici Personaggi: persone normali e familiariTempo: di solito preciso (presente o passato)Luogo: reale Struttura:Introduzione,Sviluppo,ConclusioneNarratore: esterno o interno
IL RACCONTO D’AVVENTURAIl racconto d’avventura è un testo narrativo che racconta vicende emozionanti e rischiose. Il ritmo è veloce, ricco di suspense e colpi di scena.Tempo : passato o presente Luogo: posti esotici e inesplorati e pericolosiPersonaggi: protagonista furbo, coraggioso, giusto e con una gran forza d’animoantagonista malvagio violento e senza scrupolipossono esserci aiutanti del protagonista ma anche dell’antagonista
IL RACCONTO UMORISTICOÈ un testo narrativo che ha lo scopo di far ridere e racconta di situazioni ridicole e finiscono sempre con un lieto fine.Personaggi :sono strani, con pregi e difetti esageratiTempi e luoghi: di solito verosimiliTecniche per far ridere:
Imprevisto inverosimile Capovolgimento dei ruoli Giochi di parole Equivoci esagerazione
I RACCONTI DEL BRIVIDO
È un testo narrativo che ha lo scopo di fare paura.Gli eventi sono inspiegabili e misteriosi, oppure sono incubi del protagonista.
Personaggi: il protagonista di solito è una persona il più normale possibile così ogni lettore può immedesimarsi in lui. gli altri personaggi sono misteriosi o spaventosi.Luoghi: misteriosi, paurosi,inquietantiTECNICHE PER FAR PAURA:
ritmo veloce, suspense, colpi di scena, dati uditivi molto evidenziati (rumori, versi, grida …) sequenze emotive dettagliate,
puntini di sospensione.
IL RACCONTO AUTOBIOGRAFICOÈ un testo narrativo dove il narratore è anche il protagonista (narratore interno)È ricco di sequenze emotive e riflessiveTEMPO contemporaneo o del passato LUOGO: reale e familiareLINGUAGGIO : intimo e familiarePERSONAGGI : oltre all’autore interno, i personaggi sono familiari, amici, parenti, conoscenti …
IL DIARIOÈ un testo narrativo autobiografico in cui ci si rivolge ad un diario in seconda persona (TU) come ad un amico esprimendo liberamente pensieri, riflessioni, emozioni, segreti.TEMPO: si scrive prima data e ora Si annotano i propri pensieri di solito ogni giornoSTILE:intimo e amichevoleDIARIO DI VIAGGIO è un diario particolare dove si annotano descrizioni dei luoghi visitati.
LA LETTERAÈ un testo dove emittente e destinatario comunicano a distanza.SCHEMA:
LUOGO E DATA INTESTAZIONE TESTO CHIUSURA FIRMA
Esistono due tipi di lettera: la LETTERA PERSONALE (intima e amichevole) e la LETTERA FORMALE (più rispettosa)
ALTRI TIPI DI TESTO NARRATIVO:
LA BIOGRAFIA La BIOGRAFIA (da BIOS, vita e GRAPHIA, scrittura) è il racconto della vita di una persona reale. È scritta in terza persona e si basa su fatti reali su cui il narratore si è documentato. Di solito si tratta di personaggi importanti e famosi oppure persone comuni che hanno avuto una cita molto interessante e significativa.
Accanto ai fatti reali il narratore può anche aggiungere elementi di fantasia che rendono il racconto più avvincente o più interessante. In questo caso si dice che la biografia è romanzata. La biografia può essere
corredata anche da fotografie, pagine di diari, lettere che illustrano aspetti particolari della vita di quel personaggio.
In questo tipo di testo le date e l’ordine cronologico sono molto importanti.
Quando qualcuno scrive la biografia di se stesso usa la prima persona e il racconto si dice “autobiografico”.
IL RACCONTO DI FANTASCIENZA Il racconto di fantascienza unisce la scienza alla fantasia. È collocato nel futuro (di solito). I luoghi sono pianeti sconosciuti, lo spazio, ambienti virtuali. I personaggi sono esseri umani, alieni, robot, mutanti e
androidi.
Il contenuto di questi racconti riguarda l’esplorazione dello spazio, la scoperta di nuovi pianteti, le facoltà paranormali, un avvistamento di ufo o un contatto con gli alieni, viaggi nel tempo con macchine speciali.
Il linguaggio è scientifico e tecnologico, in modo tale da dare l’impressione di qualcosa di reale.
IL RACCONTO FANTASY È un testo di fantasia con una trama spesso molto complessa. Il protagonista del racconto di solito deve affrontare un’impresa difficilissima o un viaggio alla ricerca di qualcosa (un oggetto che è stato smarrito o
che è nelle mani del nemico) in un luogo pieno di pericoli popolato di personaggi di fantasia da maghi, troll, elfi, cavalieri, nani, giganti, hobbit, draghi, gnomi, folletti, fate, demoni,streghe e stregoni. Il protagonista è un eroe buono. Può essere un personaggio semplice e comune, povero e umile (un orfano, un contadino, un servo, un pastore, ecc…)che scopre di essere predestinato, cioè l’unico in grado di salvare il mondo o la sua terra da una minaccia molto più grande di lui. Egli affronta questo destino con forza d’animo e coraggio, aiutato di solito da altri personaggi buoni.
I luoghi del racconto fantasy sono di solito boschi e foreste incantate, grotte scure e palazzi meravigliosi, terre immaginarie ambientate in epoca imprecisata ma che assomiglia di solito al
medioevo, dove il Bene e il Male si affrontano usando armi come la magia e la guerra. Di solito vince il Bene, quindi l’eroe.
IL RACCONTO GIALLOÈ un testo narrativo realistico nel quale succede un reato (furto, omicidio, rapimento) in cui non si conosce il colpevole né il movente (motivo per cui è stato compiuto). L’investigatore deve compiere un’inchiesta (indagine)
raccogliendo indizi (i particolari sull’accaduto) e ricostruendo i fatti. A volte deve verificare gli alibi dei sospettati (la dimostrazione che il sospettato era in un altro luogo al momento del reato).
Spesso lo scrittore introduce alcuni elementi che confondono le idee facendo ricadere i sospetti su persone innocenti, in modo tale che, una volta scoperto il colpevole, sia ben evidente prima la suspence e poi il colpo di scena. Dopo aver trovato il colpevole l’investigatore spiega il movente (il motivo che ha spinto il colpevole a commettere quel reato.
I luoghi e i tempi sono generalmente circondati da un’atmosfera carica di tensione.
La struttura del racconto giallo è: introduzione/reato/indagine/soluzione del caso.
IL RACCONTO STORICOÈ la narrazione di una vicenda inventata dallo scrittore ma ambientata in una realtà storica rappresentata con molta cura e attenzione alle usanze e alla mentalità del tempo.
Gli avvenimenti storici cono realmente accaduti mentre la vita dei personaggi sono invece inventate.
I protagonisti, infatti, non sono realmente esistiti, mentre può accadere che si parli anche di personaggi storici ma essi hanno solo un ruolo secondario.
Ogni sequenza di un testo narrativo è introdotta da parole-gancio specifiche. Ecco alcuni esempi che possono esserti utili:
Le sequenze di un TESTO NARRATIVO
SITUAZIONE INIZIALEViene presentato il
PROTAGONISTA e si spiega il LUOGO e il TEMPO in cui si
svolge la storia.
UN GIORNO, C’ERA UNA VOLTA,
TANTO TEMPO FA, IERI, L’ALTRO GIORNO, UNA VOLTA, ALL’INIZIO, UN TEMPO PRIMA IN PASSATO L’ANNO SCORSO UNA SETTIMANA FA, L’ALTRO
IERI (DUE GIORNI FA), …
SVOLGIMENTOLa parte centrale del racconto dove si narrano i fatti in ordine
di tempo (ORDINE CRONOLOGICO). E’ la parte più lunga del racconto e a volte è
formata da più di una sequenza.
NELLO STESSO TEMPO, CONTEMPORANEAMENTE, NEL
FRATTEMPO, FRATTANTO, MENTRE, POI, PIU’ TARDI,
POCO DOPO, DOPO, IN SEGUITO,
ALL’IMPROVVISO, IMPROVVISAMENTE, PERO’, ALLORA, QUINDI, PERCIO’,
MA, POICHE’,QUINDI, SICCOME, INFATTI, …
CONCLUSIONESi racconta come va a finire la storia.
INFINE, ALLA FINE, FINALMENTE,
AL TERMINE, …PAROLE- GANCIO
Infatti Cioè Ossia, ecc…
Introdurre un chiarimento, una spiegazione
PerchéPoichéSiccome, ecc …
Spiegare la causa di un fatto
AffinchèIn modo che, perché ecc…
Indicare uno scopo
Quindi perciòdunqueper questo ecc…
Indicare una conclusione
sono usate per
sono usate per
sono usate per
sono usate per
L’ORDINE CRONOLOGICODi solito nei racconti i fatti sono narrati in ordine cronologico (cioè nell’ordine in cui accadono).Le parole del tempo in questi testi:
- Precisano la DURATA delle azioni (per un’ora, tra un mese, l’anno dopo, ecc…)- Di cono il momento in cui avvengono (domani, ieri, all 12130, ecc…)- Sottolineano la CONTEMPORANEITà o la SUCCESSIONE TEMPORALE (prima,, poi, durante, …)
FLASHBACK Può succedere a volte che l’autore interrompa la narrazione per parlare di fatti che sono accaduti prima di quelli che sta raccontanto: questa tecnica si chiama FLASHBACK.Si creano così due tipi di schemi:LA FABULA, in cui i fatti sono narrati cronologicamente e l’INTRECCIO, dove i fatti sono intrecciati secondo uno schema scelto dall’autore, che inserisce dei FLASHBACK per rendere il racconto più avvincente o scorrevole.Schema:Fabula:testo in ordine cronologicoIntreccio: testo intrecciato da inserimenti di flashback
Vediamone un esempio di intreccio:CASTELLI DI SABBIAEra la mattina di ferragosto e, come voleva la tradizione, ad Alassio i bagnanti di ogni spiaggia si preparavano alla gara di castelli di sabbia.-Mamma, faremo tardi! – disse Enrico impaziente. Doriana sospirò. Quattro passi, un vicoletto da percorrere, una strada da attraversare e, in pochi minuti, ecco il mare.
MaPeròTuttaviaBensì, benchèInveceanzio oppureal contrario , nonostantesebbene, ecc. …
QuandoMentreAppenafinchèfinalmentead un certo puntodi punto in bianco ecc…
Introdurre una frase in contrasto con la precedente
Indicare il tempo in cui avvengono i fatti
sono usate per
sono usate per
improvvisamente, all’improvviso,Con gioiaCon enorme sorpresa …Ovviamente ecc…
per indicare il modo con cui avvengono i fatti
sono usate per
Sulla sabbia, grandi e piccoli erano già al lavoro: qualcuno scavava, altri ammassavano la sabbia umida, i bambini andavano venivano con i loro secchielli colmi d’acqua. Enrico li raggiunse, mentre Doriana si sdraiò al sole e chiuse per un po’ gli occhi.Si rivide bambina, proprio in quella spiaggia, in un lontano 16 agosto . La piccola Doriana piangeva disperata perché la mareggiata della notte aveva inghiottito il suo castello di sabbia premiato dalla giuria come il migliore. -Non vieni ad aiutarci? - disse ad un tratto una voce. – Oggi per che se ne intende di castelli è vietato fare le lucertole!---= le parole del tempo---- = ordine cronologico---- = flash back--- = ripresa dell’ordine cronologico
AMPLIARE UN TESTOSu scuola scrittura: A volte capita di fare bei testi, ma troppo brevi perché non ci viene in mente cosa poter aggiungere . La prima tecnica per ampliare un testo è quella di soffermarsi su ogni frase e porsi delle domande. Si può ampliare un testo aggiungendo anche aggettivi, descrizioni (sequenze descrittive) riflessioni (sequenze riflessive) o dialoghi (sequenze dialogiche). In questo modo il lavoro risulterà piacevole da leggere.Breve testo:Di solito non chiedo mai niente, ma quando ho visto quel paio di scarpe, ho chiesto alla mamma di comprarmele.Purtroppo lei non era d’accordo e non mi ha accontentata.Poi è arrivato il giorno del mio compleanno e quando ho aperto la scatola, ho trovato proprio le scarpe che desideravo.Ero la bambina più felice del mondo.
Aggiungere domande con numeretti nel punto in cui vanno aggiunte.Domande possibili:
a. Perché le desideravi?b. Quando le hai viste?c. Dove?d. Com’erano fatte?e. Per quale motivo la mamma ti ha detto di no?f. Tu cosa hai pensato?g. Te le aspettavi o è stata una sorpresa?h. Come hai reagito?i. Quando le hai messe per la prima volta?j. Le metti ancora?k. Ti piacciono sempre?
LE PAROLE “DESCRITTINE”
Per descrivere un OGGETTO:è di forma …
le sue dimensioni sono …davanti …dietro …
a sinistra ...a destra …
sopra …sotto …
all’esterno ….all’interno ….è fatto di ….
se lo tocco (dati tattili)….Se lo ascolto (dati uditivi)…
se lo annuso (dati olfattivi)….se lo assaggio (dati gustativi)…
Per descrivere un AMBIENTE, l’ordine puo’ essere:
dall’alto verso il bassodal basso verso l’altoda destra verso sinistrada sinistra verso destrada lontano a vicinoda vicino a lontanoLE PAROLE CHE POSSONO AIUTARMI NELLA DESCRIZIONE SONO:Davanti …Dietro …A sinistra...A destra …Sopra …Sotto … Accanto …
Per descrivere una PERSONA:Presentazione: si presenta la persona di
cui si sta parlando (ad esempio indicando il nome, l’età o dove vive).
Aspetto fisico: corporatura, viso,bocca, naso, occhi, orecchie,capelli , ecc …
Abbigliamento: come si veste di solitoCarattere: com’è e come si comporta con
gli altri, i suoi pregi e i suoi difettiGusti personali: le piace …
Non le piace …il suo piatto preferito è …il suo gioco preferito è …
ama molto è …odia invece è …
ha paura quando …è triste quando …
e’ felice quando ….Con me si comporta ( … E TANTO ALTRO!)Conclusione: di questa persona io penso
che …Usare sempre le parole che descrivono che abbiamo
trovato insieme!!!
Per descrivere un ANIMALE:
Presentazione: CHE COS’E’? la specie (es. cane) e, se lo sappiamo, la razza (es. pastore tedesco) e il nome (es. Fido)
Aspetto fisico: COM’E’ FATTO? Pelo (colore, aspetto, macchie, dati tattili),muso, occhi, orecchie, naso,baffi,corpo, zampe, coda, ali, corazza, pinne, tentacoli, artigli, pungiglione, ecc ...
Comportamento: CHE COSA FA? Giochi, abi-tudini(dati di movimento), alimentazione(cosa mangia e beve), dove vive, dove dorme, ecc …
Carattere: COM’E’? (allegro, giocherellone, solitario, affettuoso, ecc …), come si comporta con me, come si comporta quando c’è un estraneo, cosa gli piace, cosa non gli piace
In primo piano …
Sullo sfondo …
Vicino …
Lontano
DESCRIVERE CON ORIGINALITÀ
Quando descriviamo qualcosa o qualcuno, dobbiamo far attenzione a non cadere nella banalità: le caratteristiche del soggetto da descrivere devono essere presentate senza fare un noioso elenco.
Ad esempio, per descrivere una ragazza, io posso scrivere che:1. La ragazza aveva: gli occhi blu, i capelli neri e lunghi, un bel sorriso e la pelle liscia.
Ma posso anche scrivere2. I suoi luminosi occhi blu si intravvedevano tra le ciocche lunghe e morbide dei suoi capelli corvini che
le scendevano lungo le spalle. Un bel sorriso aperto e sincero riscaldava il bel volto dalla pelle liscia e morbida.
Leggiamo alcuni esempi tratti da bravi scrittori e da cui possiamo prendere spunto quando dobbiamo scrivere un testo descrittivo:
MODELLI DESCRITTIVIIL GUERRIERO.Chase era un uomo robusto, dal volto rasato e con i capelli castani leggermente brizzolati sulle tempie. Le spesse sopracciglia adombravano un paio di occhi castani sempre guardinghi e in movimento anche quando l’uomo stava parlando con qualcuno. A dispetto della sua mole, Chase era incredibilmente veloce e scattante quando era necessario. Il custode era armato di tutto punto: su un lato della cintura pendevano due coltelli e sull’altro una mazza formata da sei lame unite tra di loro. L’elsa di una spada corta spuntava dal fodero dietro la spalla destra e una balestra, completa di quadrelle dalla punta di ferro, penzolava da un laccio di cuoio assicurato al fianco sinistro. (Da “La Spada della Verità” , di Terry Goodkind)
LA GIOVANE DONNA.La donna era vestita in maniera elegante. Non sembrava avesse fretta, anzi: si muoveva con il passo lento e costante dei viaggiatori esperti. Poi la donna sbucò da dietro una curva e lui rimase senza respiro. Era alta quanto lui, doveva avere più o meno la sua stessa età e aveva una cascata di lunghi capelli castani che le scendevano lungo i fianchi. Il vestito che indossava era molto particolare: squadrato, con una cintura di cuoio intorno alla vita. Il tessuto era di ottima fattura, morbido, quasi brillante. Non ne aveva mai visto uno così, era un abito molto elegante nella sua semplicità. Non vi erano i merletti che era solito vedere sui vestiti delle donne, non c’era nessun lustrino che distraesse gli occhi di chi guardava colei che lo indossava. La donna si fermò e le pieghe della stoffa si drappeggiarono introno alle sue gambe. Al vedere il ragazzo, rimase ferma con le mani lungo i fianchi. Le sopracciglia ricordavano il profilo delle ali di un predatore in volo e i suoi occhi verdi non mostravano nessuna paura. Quello sguardo, di una volontà ferrea era molto intenso e permetteva a Richard di scorgervi la cosa che lo attraeva più di tutto: l’intelligenza. (Da “La Spada della Verità” , di Terry Goodkind)
LA STREGA.Richard si girò verso la strega. Shota portava un lungo vestito color grigio sfumato le cui pieghe si agitavano lievemente mosse dalla brezza. I folti capelli dai riflessi ramati erano mossi, la pelle era morbida e liscia e gli occhi erano color mandorla. Era così bella da togliere il fiato. La sua voce aveva un tono tranquillo, dolce e vellutato. Un accenno di sorriso le apparve sulle labbra turgide. (Da “La Spada della Verità” , di Terry Goodkind)
LA DONNA GUERRIERA.Il capo di quel gruppo di uomini armati era una donna dai lunghi capelli castano chiaro che le scendevano dietro le spalle. Indossava un vestito di cuoio rosso sangue, decorato all’altezza del ventre con una mezza luna gialla, affiancata da una stella dello stesso colore. La donna lo fissò con uno sguardo privo di emozione sfoderando un accenno di sorriso. Aveva gli occhi colmi di scherno. La donna continuò a tenere le mani sui
fianchi e a sorridere in tono beffardo. Lo afferrò per i capelli e lo costrinse a guardarla negli occhi: “Io sono Denna, sono una Mord-Sith!”- disse, mentre il suo sorriso mostrò una fila di denti perfetti. (Da “La Spada della Verità” , di Terry Goodkind)
Il PRIMO DELLA CLASSE. Anton, il figlioletto del portalettere, aveva il viso infantile più singolare del mondo. Aveva un visetto sereno e pallido dai tratti pronunciati, che un naso curvo e serio accentuava; era coronato da un ciuffo di capelli estremamente radi e giallo-biancastri. La fronte alta troneggiava, incutendo rispetto, sopra il paio di sopracciglia bianche, di sotto alle quali due occhietti azzurrini e profondi guardavano il mondo seri e precocemente maturi. Un tratto di accanita ostinazione appariva sulle sue labbra esangui, sottili e serrate; un bel mento regolare e imponente completava il viso. La testa era sostenuta da un collo esile e la corporatura era mingherlina e delicata. Soltanto le mani rosse e robuste, che ciondolavano dai polsi fragili come se vi fossero appiccicate leggermente, formavano uno strano contrasto. Anton portava sempre abiti graziosi e puliti. Non un granello di polvere sulla giacca, non un buco, per piccolo che fosse, nelle calze, non una cicatrice né una scalfittura sul visetto liscio e pallido. Giocava di rado, non si accapigliava mai coi ragazzi, non rubava mele rosse nell'orto del vicino. Egli studiava solamente, studiava dalla mattina fino a tarda notte. (Da Il primo della classe, di J. Roth)
LA NONNA. Mia nonna si chiama Anna, ma tutti ormai la chiamano "Nina". E’ una vecchietta piccola e un po' grassoccia che veste ancora all'antica con quei vestiti lunghi fino al polpaccio e sempre di colore scuro. Penso che sia ormai uno dei rari casi in via di estinzione, infatti la maggior parte delle nonne dei miei compagni di scuola hanno un aspetto più giovanile e moderno. Nonna Nina ha un viso tondo, con qualche ruga e con degli piccoli occhi castani molto dolci ed espressivi. Il suo naso è leggermente piatto e le labbra sono pallide ma carnose. Porta la dentiera e, a volte, quando parla sembra che da un momento all'altro debba scapparle di bocca. I suoi capelli, lunghi e raccolti sulla nuca, sono castani, o meglio erano, perché ora sono brizzolati. La nonna non dimostra la sua età; è infatti sempre in movimento, non sta mai ferma! Quando si mette a tavola dice sempre che ha poco appetito, ma poi, tra una chiacchiera e l'altra, finisce col mangiare il doppio di noi. Parla in continuazione e ci racconta spesso episodi accaduti nella sua gioventù; a me piace ascoltarla, anche se i suoi racconti li ho già sentiti più volte. Nina è una persona molto buona, generosa e benvoluta da tutti perché è sempre disponibile ad aiutare gli altri. Ama molto gli animali, infatti possiede un vivacissimo cane chiamato Birba e un docilissimo gatto bianco. Alla nonna piacciono moltissimo i bambini ed è veramente felice e contenta quando è circondata dai suoi nipotini. Io penso di essere la sua nipotina preferita perché fin da piccola ho sempre ricevuto da lei particolari attenzioni e regali. Ogni volta che la vado a trovare mi abbraccia in continuazione e mi riempie sempre le tasche di caramelle. E’ proprio un'ottima persona; mi ritengo molto fortunata ad avere una nonna così! (Testo di Marzia, 10 anni)
Sottolinea con colori diversi:
descrizione del viso
descrizione degli occhi, sopracciglia, sguardo
descrizione dei capelli
descrizione della bocca, del sorriso e della voce
descrizione della corporatura
dati di movimento
descrizione dell’abbigliamento
sequenze riflessive
DESCRIVO ME STESSO (interiormente)
Domande guida:
introduzione (dati anagrafici)
breve accenno sull’aspetto fisico
i miei interessi:
come passo le giornate il mio sport preferito o quello che pratico (perché mi piace, sono bravo o no, ecc…) il mio tempo libero (come e con chi lo passo, come mi sento quando lo trascorro, …)
il rapporto con gli altri:
come penso di comportarmi con gli altri, come mi vedono i miei genitori, cosa pensano di me le mie insegnanti, cosa pensano di me i miei amici,…
il mio carattere:
tre aggettivi per definirlo, quali sono gli aspetti che mi piacciono, quali invece vorrei cambiare, come sono cambiato nel corso degli anni
le mie emozioni:
sono felice o no? cosa vorrei che succedesse nella mia vita, cosa mi fa paura e cosa invece mi rende sereno. ci sono stati degli episodi che mi hanno reso più forte o che mi hanno reso più debole, episodi in cui mi sono vergognato di me stesso ed altri in cui invece sono stato fiero di me,…
se penso al mio futuro:
come mi vedo, come vedo la mia vita, cosa mi aspetto e cosa vorrei,…
sequenza riflessiva-conclusiva.
RACCONTARE LE EMOZIONI
Quando scrivo un testo, soprattutto i testi personali e tutti i narrativi, devo fare molta attenzione ad inserire spesso delle sequenze “emotive”, cioè che spiegano le emozioni provate dal personaggio.
Altrimenti il mio testo rischia di essere “freddo”, come se lo scrivesse un robot che non prova emozioni.
Arricchimento
lessicale
Ecco quattro specchietti che ti aiuteranno a trovare le parole giuste per esprimerti.
L’EMOZIONARIO DELLA GIOIAal settimo cielo (quando ti ho incontrato ero al settimo cielo!)in estasi (quando vedo un quadro bellissimo sono in estasi)raggiante (quando mi hai detto che venivi con me ero raggiante di gioia)elettrizzato (ero elettrizzato all’idea di giocare con la vostra squadra)esultante (il pubblico era esultante)euforico (quando sono euforico non riesco a stare fermo)entusiasta (Luca era entusiasta della proposta)su di giri (oggi sono su di giri e non riesco a combinare niente)beato (il bimbo dorme beato tra le braccia della mamma)deliziato (ero deliziato nell’ascoltare quella bellissima musica)contento (sono contento di vederti)felice (sono felice per te)gioioso (oggi è un giorno gioioso perché si sposa il mio amico)allegro (oggi in classe c’è un clima allegro)di buon umore ( mi sono alzato di buon umore)gratificato (un bel voto mi gratifica sempre)compiaciuto (sono compiaciuto per il mio goal)appagato (dopo una merenda e un bel pisolino mi sento appagato)sereno (non preoccuparti per me: sono sereno perché so di avere ragione)spensierato (i bambini piccoli sono spensierati)ottimista (dopo la verifica che avevo fatto, mi sentivo ottimista: sarei andato bene!)lieto (sono lieto di conoscervi)soddisfatto (sono soddisfatto del mio lavoro)confortato (quando mi hai abbracciato mi sono sentito molto confortato)confortato (quando mi hai abbracciato mi sono sentito molto confortato)
L’EMOZIONARIO DELLA TRISTEZZADistrutto quella notizia mi ha distruttoDisperato quel bambino non trovava più la sua mamma ed era disperatoSchiacciato quel dolore l’ha schiacciato e non riesce a reagireAngosciato non angosciarti, vedrai che le cose migliorerannoTormentato non tormentarti, hai fatto tutto quello che poteviSofferente ti vedo sofferente: cosa è successo?
Affranto ho il cuore affranto per quello che ho saputoAmareggiato Luca era amareggiato perché da lui non se l’aspettavaAfflitto Giorgio era afflitto perché non trovava lavoroRattristato non rattristarti, vedrai che Lidia guarirà!Sconsolato quel bimbo aveva un pianto sconsolatoSconfortato mi sconforta sapere che non vieniscontento sono scontento di come sono andate le cosescoraggiato quando la maestra mi sgrida mi scoraggiosfiduciato non me ne va bene una e ormai sono sfiduciatoin pena non stare in pena per me: me la caveròInfelice che vita infelice che ha quel poveretto!In crisi quelle parole mi hanno mandato in crisiA terra ieri avevo il morale a terra ma oggi va meglioGiù di corda oggi Anna è un po’ giù di cordaAddolorato mi addolora vederti così tristeAfflitto mi affligge questa litigataAmareggiato sono amareggiata dal tuo comportamentoAvvilito non ci riuscirò mai, sono proprio avvilitoUmiliato mi sono sentito umiliato dal suo sguardo di disprezzodeluso mi hai deluso: da te non me l’aspettavo di certo!demoralizzato ormai si è demoralizzato e pensa di non farceladepresso quel bimbo non ride mai, forse è depressoDispiaciuto credimi: sono davvero dispiaciuto!Mortificato sono mortificato, scusa mi dispiace tanto e non lo farò più.Rammaricato non rammaricarti, non potevi farci nienteMalinconico il tramonto mi rende sempre malinconicoTriste oggi sono triste e non so il perchèMesto aveva sul volto un sorriso mestoSpiacente sono spiacente, ma te la devi cavare da soloinsoddisfatto
L’EMOZIONARIO DELLA RABBIAinsoddisfatto l’interrogazione è andata bene ma sono insoddisfatto: per quanto ho studiato doveva andare meglio.corrucciato che sguardo corrucciato che hai!Scocciato le scoccia dovermi sempre prestare la colla: è ora che ricambi il favore.Sdegnato con uno sguardo sdegnato, le sorellastre guardarono il brutto vestito di Cenerentola e se ne andaronocontrariato Luca era contrariato e glielo si leggeva in facciaseccato mi secca doverti sempre ricordare il tuo doverestizzito non parlarmi sempre con quel tono stizzito: nessuno ti ha fatto niente.
adombrato quando le cose non vanno come dice lui si adombra subitoalterato il tuo atteggiamento mi fa un po’ alterareinasprito il loro rapporto si è inasprito e non riescono più a tornare buoni amiciInfastidito mi infastidisce tornare a casa e vedere che ancora devi cominciare i compitiAdirato ero adirato con teAstioso usi sempre un tono astioso nei confronti di tua sorellaindispettito Valeria era indispettita con Sara che non l’ha invitataesasperato quando provo e non riesco a far goal mi sento esasperatoinnervosito questo musica inquietante mi innervosisce un po’: abbassa il volume.incollerito Luciano era incollerito e non è neanche voluto venire al telefonoIrato Luigi era un po’ irato ma dopo gli è passata ed è andato tutto beneIrritato quanto sei irritante, vuoi stare un po’ zitta?Offeso le tue parole mi hanno offeso: era proprio necessario esprimerti in questo modo?Risentito Andrea era risentito perché non avete telefonato anche a luiScandalizzato li ho visti picchiare un bambino più piccolo: ro scandalizzato dal loro comportamento.incattivito è incattivito con il mondo interoindignato sono indignato: non avresti dovuto farlo!in collera non essere in collera, non l’ho fatto appostainferocito Rebecca era inferocita: glielo si leggeva negli occhi.inviperito Francesca era inviperita: come hai fatto a farla arrabbiate così?Irascibile Paolo è sempre il solito irascibile: basta un niente per farlo imbestialire!nero ho perso due partite e quando sono tornato a casa ero nero.rabbioso non essere sempre così rabbioso con tutti: controllati!bollente sono bollente di rabbiafumante sono fumante di rabbiafuori dai gangheri certe parole mi mandano fuori dai gangherifuori di sé non sono riuscito a calmarla perché era fuori di sèfurente sono furente con la mia amica che non mi ha avvisto della verifica di oggifuribondo Giorgio era furibondo quando ha visto che non c’eriInfuriato sono infuriata con lui, non me lo devi neanche nominare!furioso Giovanni è furioso: sta urlando come un pazzoimbestialito il tuo comportamento mi fa imbestialire
L’EMOZIONARIO DELLA PAURA affannato sono in affanno fino a che non saprò che stai bene
agitato Luca è agitato perché deve raccontare alla mamma della nota che ha presoallarmato hai una voce allarmata …. Che è successo?Angosciato non so perché, ma oggi mi sento angosciatoansioso la sua mamma è molto ansiosa e non vuole che prenda freddoapprensivo non essere così apprensivo: anche se vanno a giocare fuori, non succederà nulla!Atterrito aveva gli occhi atterriti e capii che aveva visto tutta la scenacol batticuore, scendi dall’albero, chè la nonna sta già col batticuore!crucciato che sguardo crucciato che hai… va tutto bene?disturbato quella musica mi disturba perché è inquietate: spegnila subito.fobico non essere così fobico: i ragni sono innocui!guardingo quel tizio si aggirava con fare guardingo: sicuramente nascondeva qualcosa!impaurito il primo giorno delle elementari tutti i bimbi sono un po’ impauritiimpensierito sono impensierita per la mia mamma che non sta tanto benein agonia, se non mi dici al più presto che è andato tutto bene, mi farai stare in agonia!in apprensione, Giulio era in apprensione fino a che non gli dissero che l’intervento chirurgico era perfettamente riuscitoin pena, non stare in pena per me: saprò cavarmelain trepidazione ho lasciato mio padre in trepidazione, aspettando il mio ritornoinorridito la vista del sangue mi fa inorridire!inquieto quel ragazzo è inquieto, glielo si legge in facciaintimidito quando un adulto mi rivolge la parole io mi sento intimidito e mi bloccointimorito quel bulletto di quinta mi intimorisce: ne parlerò con la mia maestraminacciato mi sento minacciato dalla sua presenza, perché ha giurato che me l’avrebbe fatta pagarenervoso i rumori forti mi rendono nervosipauroso Roberto è proprio pauroso: salta alla vista di un topolino!pensieroso ti vedo pensieroso: tutto bene?pietrificato rimase pietrificato dalla paura alla vista della stregapreoccupato sono preoccupato perché non riesco a trovare il mio cagnolinosbigottito rimase sbigottito e non riuscì più a proferire parolascioccato non mi piace il fuoco: da piccolo mi sono ustionato e sono rimasto scioccatosconvolto è sconvolta: datele un po’ di tempo e forse capiràscoraggiatonon scoraggiarti: tutti possono migliorare, se lo vogliono davvero!Sgomento sono sgomento: non riesco a capire come sia successo!smanioso non essere così smanioso: rilassati e andrà tutto bene.sospettoso sei sempre così sospettoso … impara a fidarti degli altri!Spaurito aveva lo sguardo spaurito come se si sentisse davvero fuori postospaventato sono spaventato dalla verifica di domani, ma so che andrà tutto bene.terrorizzato i serpenti mi terrorizzano.
teso non essere tesa, vedrai che riuscirai a fare tutto quello che ti è stato richiestotormentato sono tormentato dal dubbio di aver fatto la cosa giustaturbato certi atteggiamenti della mia amica mi lasciano turbata: come può comportarsi così?
TANTI MODI PER DIRE …. DIREQuando nei testi utilizziamo il discorso diretto o indiretto, usiamo spesso il verbo DIRE; ma esistono tanti altri verbi che possono sostituirlo senza fare ripetizioni:
1. AFFERMARE dire di sicuro2. AGGIUNGERE dire qualcosa in
più3. AMMETTERE accettare come
verità4. BALBETTARE dire con difficoltà5. BISBIGLIARE dire a bassa voce6. BORBOTTARE dire
lamentandosi7. BRONTOLARE dire
lamentandosi8. CHIARIRE dire per spiegare9. CHIEDERE 10. CONCLUDERE dire l’ultima cosa11. CONCORDARE mettersi
d’accordo12. CONFERMARE dire di sì13. CONFESSARE dire di aver colpa14. CONFIDARE dire un segreto15. CONSIGLIARE dare un consiglio,
suggerire16. DETTARE17. DESCRIVERE18. DICHIARARE dire ufficialmente19. DISCUTERE parlare per
confrontarsi20. DOMADARE21. ESCLAMARE dire ad alta voce22. GEMERE dire con lamento23. GRIDARE dire urlando24. INSINUARE dare un’idea
negativa25. INSISTERE dire tante volte26. INTERROGARE fare domande27. INTERVENIRE infilarsi in un
discorso28. LAMENTARSI dire con tristezza
29. MENTIRE dire bugie30. MINACCIARE promettere qualcosa i
brutto31. MORMORARE dire a bassa voce32. NARRARE raccontare33. PARLARE34. PRECISARE dire di preciso35. PROPORRE fare una proposta36. RACCONTARE37. RECITARE dire a memoria38. REPLICARE rispondere,
ripetere39. RIBADIRE ripetere con
convinzione40. RIBATTERE rispondere con
forza41. RICONOSCERE accettare come
verità42. RIFERIRE dire ad altri43. RIPETERE dire due volte44. RISPONDERE45. RIVELARE dire un segreto46. SCHERZARE47. SGRIDARE48. SOGGIUNGERE dire qualcosa in
più49. SOSPIRARE dire con sospiri50. SOSTENERE dire con
convinzione51. SPIEGARE far capire52. SUGGERIRE dire di nascosto,
consigliare53. SUSSURRARE dire a bassa voce54. ULULARE gridare di rabbia o di
dolore 55. URLARE dire con un urlo
ESEMPIO
GIOVANNA DICE: “MAMMA, MI FAI MALE!“LA MAMMA DICE: “TI STO SOLO PETTINANDO I CAPELLI!“GIOVANNA DICE: “SÌ, MA MI FAI MALE: FAI PIÙ PIANO!”LA MAMMA DICE: “TI HO DETTO CHE TI STO SOLO PETTINANDO, NON FARLA LUNGA!”GIOVANNA DICE ANCORA: “ SE TIRI ANCORA RIMARRÒ PELATA!”LA MAMMA DICE: “VA BENE, FORSE HO TIRATO UN PO‘ TROPPO: CERCHERÒ DI STARE PIÙ ATTENTA”GIOVANNA DICE: “PERCHÉ NON PROVIAMO A METTERE UN PO’ DI BALSAMO?”LA MAMMA DICE: “HAI AVUTO UNA BUONA IDEA!”
TRASFORMIAMO IL VERBO DIRE:
Giovanna BRONTOLA: “Mamma, mi fai male!“La mamma SOSPIRA: “Ti sto solo pettinando i capelli!“Giovanna INSISTE: “Sì, ma mi fai male: fai più piano!”La mamma RIBADISCE: “Ti ho detto che ti sto solo pettinando, non farla lunga!”Giovanna RIBATTE ancora: “ Se tiri ancora rimarrò pelata!”La mamma AMMETTE: “Va bene, forse ho tirato un po‘ troppo: cercherò di stare più attenta”Giovanna PROPONE: “Perché non proviamo a mettere un po’ di balsamo?”
La mamma RICONOSCE: “Hai avuto una buona idea!”
LA TAVOLOZZA DEI COLORIFAMIGLIA DEI BIANCHI
BIANCO
BIANCO AVORIO
BIANCO CREMA
BIANCO MAGNOLIA
BEIGE
FAMIGLIA DEI GIALLI
GIALLO
GIALLO LIMONE
GIALLO CANARINO
GIALLO AMBRA
GIALLO ARANCIO
GIALLO PASTELLO
GIALLO GRANO
GIALLO ORO
BIONDO
FAMIGLIA DEI ROSA
ROSA
ROSA FUCSIA
ROSA SALMONE
LAMPONE
MAGENTA
MALVA
ORCHIDEA
PESCA
ROSA ANTICO
ROSA PALLIDO
ROSA SHOCKING
FAMIGLIA DEI ROSSI
ROSSO
ROSSO AMARANTO
ROSSO SCARLATTO
ROSSO ARAGOSTA
ROSSO FRAGOLA
ROSSO TIZIANO
ROSSO FUOCO
ROSSO RUBINO
ROSSO BORFEAUX
ROSSO FULVO
ROSSO CARMINIO
ROSSO CASTAGNO
ROSSO CILIEGIA
ROSSO GRANATA
ROSSO CREMISI
ROSSO RAMATO
ROSSO SANGUE
ROSSO MATTONE
ROSSO VERMIGLIO
ROSSO PORPORA
FAMIGLIA DEI MARRONI
MARRONE
CASTANO
BISCOTTO
BISTRO
BRONZO
CAMOSCIO
CIOCCOLATO
ECRU
OCRA
SABBIA
SEPPIA
KAKI
FAMIGLIA DEI VERDI
VERDE
VERDE GIADA
VERDE LIME
VERDE OLIVA
VERDE SMERALDO
VERDE PISELLO
VERDE MARE
VERDE MENTA
VERDE MUSCHIO
VERDE PASTELLO
VERDE VERONESE
VERDEAZZURRO
FAMIGLIA DEI BLU
BLU ELETTRICO
BLU NOTTE
BLU OLTREMARE
BLU CERULEO
BLU COBALTO
FAMIGLIA DEGLI AZZURRI
AZZURRO
AZZURRO ACQUAMARINA
AZZURRO CARTA DA ZUCCHERO
CELESTE
TURCHESE
TURCHINO
FAMIGLIA DEI VIOLA
VIOLA
VIOLETTO
AMETISTA
GLICINE
INDACO
LAVANDA
MELANZANA
PERVINCA
PRUGNA
FAMIGLIA DEI GRIGI
GRIGIO
GRIGIO ARDESIA
GRIGIO ARGENTO
GRIGIO CENERE
FUMO DI LONDRA
FAMIGLIA DEI NERI
NERO
NERO CARBONE
PAROLE CHE DESCRIVONO…..
UNA PERSONA
UNA PERSONA PUÒ ESSERE:Alta, slanciata (alta e snella), spilungona (sproporzionalmente alta e molto magra) di statura media, regolare, bassa, piccola, minuta (piccola e magra), di corporatura regolare, magra, smilza (asciutta e sottile), segaligna (magra e piena di vigore), secca (vistosamente magra), scarna (molto magra, quasi scheletrica), emaciata (molto dimagrita, generalmente in conseguenza di una grave malattia), allampanata (magrissima), sparuta (pallida e magra) smunta (dall’aspetto scarno, emaciato per la fatica e la sofferenza), esile (sottile), snella (dall’aspetto agile e slanciato), grossa, grassa, tozza (di corporatura larga e massiccia), tarchiata (di membra grosse), florida, robusta (di costituzione vigorosa e resistente), paffuta (grassoccia), …
IL PORTAMENTO DI UNA PERSONA Può ESSERE:diritto, eretto, deciso, curvo, fiero, sicuro di sé, maestoso, solenne, superbo, altero, serio, semplice, naturale, umile, dimesso, sottomesso, allegro, vivace, brioso, giovanile, scattante, distinto, elegante, guardingo, …IL PASSO Può ESSERE:agile, leggero, pesante, sicuro, incerto, svelto, accelerato, veloce, frettoloso, lesto, spedito (agile e veloce), rapido, nervoso, cadenzato (regolato di un certo ritmo), energico, lento, di lumaca, di tartaruga, strascicato, malfermo, vacillante, stanco, regolare, sempre uguale, inuguale, irregolare, affrettato, da gigante, da atleta, …IL VOLTO DI UNA PERSONA PUÒ ESSERE: Regolare, irregolare, ovale, tondo, regolare, squadrato, spigoloso, affilato, lungo, largo, paffuto, pieno, rubicondo, florido, magro, incavato, fresco, rugoso, rugoso, scavato da rughe profonde, butterato (pieno di cicatrici lasciate dai brufoli)smunto, scarno, emaciato, sparuto, ossuto;colore: roseo, arrossato, sanguigno, pallido, giallognolo, olivastro, bruno, abbronzato, paonazzo (rosso che tende al viola), livido (colore tra il blu e il nero);espressione: allegro, vivace, gaio, gioioso, giocondo,meravigliato, stupito, sorpreso, sorridente, tranquillo, calmo, sereno, spiritoso, affascinante, luminoso, dolce, triste, stanco, addolorato, spaventato, inquieto, adirato, rammaricato (dispiaciuto),teso, eccitato, malinconico, pensoso, minaccioso risoluto simpatico, arrogante, antipatico, serio, triste, imbronciato, terreo (spaventato), infelice, felice …
LA CAPIGLIATURA PUÒ ESSERE:lunga, folta, fluente, fitta, ricca, abbondante, sciolta, fluente (lunga e morbida), corta, rada, …
I CAPELLI POSSONO ESSERE:morbidi, ispidi (rigidi e pungenti), ruvidi, lanosi, docili, soffici, fini, spessi, duri, ribelli, sporchi, puliti,…colore: castani, castano chiaro, castano scuri, biondi: biondo uniforme, pallido, cinerino, fulvo, luminoso, opaco, giallo, spento; neri(non si dice “capelli mori”, ma “persona mora”): nero denso, quasi blu, nero lucente, corvini; rossi, ramati, rossicci, brizzolati (che cominciano ad incanutire, cioè a diventare bianchi), grigi, bianchi, canuti, tinti, con le meches, …aspetto: arruffati, spettinati, pettinati, trascurati, incolti, scomposti, scompigliati, spioventi, sciolti, ricciuti, ricci, crespi;
acconciatura: ondulati, inanellati, con la frangetta, pettinati lisci all’indietro, raccolti in due o in un’unica treccia, a spazzola, alla nazzarena (lunghi e sciolti), sciolti, a cresta, con la coda, con le trecce, legati, con le spille, con il gel, …
LA FRONTE PUÒ ESSERE: alta, bassa, stretta, larga, spaziosa, ampia, sfuggente (inclinata all’indietro), rugosa, grinzosa, increspata, corrugata (solcata da rughe), distesa, aperta, serena, …
GLI OCCHI POSSONO ESSERE:tondi, enormi, grandi, piccoli, minuscoli, sottili, a mandorla a fessura;colore: castani, castano chiari, castano scuri, neri, azzurri, celesti, verdi, grigi, verde acqua, verde-azzurro, grigio-verde, cerulei (azzurro intenso), di un colore indefinito, truccati …;posizione: sporgenti, incavati, infossati, storti…lucentezza: brillanti, sfavillanti, arrossati, lucenti, sfolgoranti, rilucenti, lustri, accesi, ardenti, lucidi, opachi, spenti:espressione: vivi, vispi, vivaci, mobili, espressivi, cupi, minacciosi, canzonatori, severi, freddi, penetranti, furbi, sorridenti, imbambolati, assonnati, attoniti (immobili per lo stupore), spalancati, spauriti, smarriti, pietosi, limpidi, intelligenti, scrutatori, tristi, truci, miti, lacrimosi, miopi, gonfi,…;
LE ORECCHIE POSSONO ESSERE: Appuntite, piccole, grandi, a sventola, adornate con orecchini, …
IL NASO PUO’ ESSERE: Regolare (che non presenta nulla di particolare), lungo, grosso, piccolo, corto, affilato (sottile), greco (simile a quello delle statue greche) a patatina, a punta, appuntito, aguzzo, bitorzoluto, all’insù, adunco (piegato ad uncino) camuso (largo e schiacciato), storto, aquilino (curvo come il becco dell’aquila), dritto, spigoloso, paonazzo (arrossato), schiacciato, piatto, rincagnato (piatto e schiacciato all’’insù), spiovente, sottile, scottato (dal sole), …
LA BOCCA PUO’ ESSERE: piccola, grande, larga, stretta, rotonda, a cuore,…chiusa, sorridente, triste, bavosa, sdentata,…rosea, rossa, corallina, vermiglia, paonazza, livida, pallida…con la dentiera, con l’apparecchio, con un dente d’oro,…con i denti puliti, bianchi, perfetti, regolari, sani, sporchi, giallastri, neri, cariati, da coniglio, con i canini appuntiti, …
LE LABBRA POSSONO ESSERE:grosse, sporgenti, tumide (gonfie) secche, screpolate, lisce, ruvide, a cuore, siliconate, carnose, sottili, truccate,
LA VOCE PUÒ ESSERE:
volume e intensità: alta, bassa, esile, sommessa, fioca (sgradevolmente indebolita e attenuata), acuta, grave, forte, prepotente, sonora, stentorea (notevolmente sonora e potente) tonante (particolarmente imponente e fragorosa), stridula (acuta e stridente come un sibilo);tono: solenne, imperiosa (autoritaria), affettuosa, dolce, aspra, minacciosa, irosa, impaziente, adirata, afflitta, triste, implorante, allegra, vivace, suasiva (convincente), arrogante, prepotente, piagnucolosa, timbro: argentina, nasale, squillante, acuta, chiara, gradevole, sgradevole, armoniosa, metallica, vibrante, melodiosa, soavenitidezza: chiara, limpida, velata, rauca, affaticata, …
UNA PERSONA PUÒ PARLARE:poco, molto, a tempo e luogo, adagio, lentamente, in fretta, sommessamente, con arroganza, con scioltezza, con chiarezza, con gentilezza; in modo concitato, calmo, garbato, cortese, cordiale, leale, elegante, volgare, minaccioso, corretto, sgrammaticato, ridicolo, buffo, incomprensibile, amichevole, cordiale, familiare, autoritario, …
L’ABBIGLIAMENTO PUÒ ESSERE:la maglietta, il maglione, la gonna, il vestito, i pantaloni, la tuta, la felpa, i jeans, il pigiama, il cappotto, il giacchetto, il giaccone, l’impermeabile, …la calzamaglia, i collant, i calzettoni, le calzine, le scarpe, gli scarponi, le ciabatte, le pantofole, …la borsetta, i gioielli (collane, anelli, orecchini, bracciali,…) il fazzoletto, il foulard, il berretto, il cappello, …in generale, il modo di vestire può essere : elegante, sportivo, curato, trasandato, trascurato, …
DI CARATTERE UNA PERSONA PUO’ ESSERE:affettuosa, espansiva, riservata, sensibile, cordiale, gioiosa, allegra, serena, entusiasta, ottimista, pessimista, triste, malinconica, ansiosa, pacifica, tranquilla, calma, irritabile, nervosa, focosa, eccitabile, ribelle, incerta, instabile, indecisa, volitiva, risoluta, costante, dolce, affabile, docile, mite, orgogliosa, presuntuosa(che si crede di essere migliore di quello che è), spaccona, capricciosa, invadente, generosa, pigra, …simpatica, umile (che non si dà tante arie), calma , educata , buona, seria, mattacchiona, giocherellona, vivace, contenta, serena, allegra, felice, spiritosa aperta, silenziosa, amichevole, curiosa, studiosa, romantica, innamorata, forte, gentile, su di morale, …antipatica, noiosa, dispettosa, mogia, disperata, vanitosa(che si dà delle arie), presuntuosa agitata, birichina, maleducata , cattiva, crudele, pazza, bulla, arrabbiata, furiosa, timida, chiusa (che non fa amicizia con nessuno), annoiata, giù di morale, chiacchierona, vagabonda, prepotente, violenta, …
REGOLA D’ORO:1. Leggi bene tutte le parole prima di scegliere quella giusta.2. Scegli solo una parola di cui conosci bene il significato (se hai dubbi, chiedi a
qualcuno).3. Evita di fare un elenco troppo lungo di parole per un solo elemento.
Ad esempio: aveva un viso bello, affascinante, triste, roseo, simpatico e con un neo (troppo!).
LE VOCI DEGLI ANIMALIAlce bramisce Allodola trilla, canta Allocco bubola Anatra anatra, starnazza Ape bombisce Aquila grida Asino ragliaAvvoltoio pulpa Balena canta Bue muggisce Calabrone ronza, bombisce Cammello bramisce (rummel) Canarino canta, cinguetta, gorgheggia Cane abbaia, gagnola, guaiola, guaisce, latra, mugola, ringhia, uggiola, ulula Capinera cinguetta, gorgheggia Capra bela Cardellino trilla Cavalletta zilla Cavallo nitrisce, sbuffa Cervo bramisce Cicala frinisce Cigno stride Cinghiale bofonchia Civetta stridisce Colombo tuba Coniglio ziga Cornacchia gracchia Elefante barrisce Foca soffia Fringuello chioccola Furetto potpotta Gabbiano garrisce Gallina chioccia, schiamazza, coccodia Gallo canta, chicchiricchia Geco schiocca Gatto miagola, ustola, ronfa, fa le fusa, gnaola
Ghiandaia grida Grillo frinisce Gufo bubola Iena ride Leone ruggisce Lupo ulula Maiale grugnisce, grufola, grugna, strogola Merlo fischia, zufola, chioccola Mosca ronza Mucca muggisce Oca starnazza Orso bramisce, ruglia Pappagallo ciangotta Passero cinguetta, pispiglia, schiamazza Pavone paupula Pecora bela Pettirosso chiccola, spittina Piccione tuba, gruga Pipistrello stridisce Pulcino pigola Rana gracida Rondine garrisce, zinzilula, cinguetta Rondone garrisce Sciacallo ulula Scimmia grida, farfuglia Serpente sibila Tacchino gloglotta Topo squittisce Tordo zirla Tortora gruga Usignolo gorgheggia Vacca muggisce Volpe guaiola, gagnòla, gannisce Zanzara ronza, zufola
DESCRIVERE GLI ANIMALIDati staticiCorpo: piccolo, medio, regolare, grosso, massiccio, largo, tozzo
robusto, muscoloso, forte, affusolato, allungato, appiattito, cilindrico, magro, esile,
snello, goffo, elegante … Pelle: dura, coriacea, cornea, robusta, provvista di squame, piastre, placche, nuda, umida, liscia, viscida,…Pelo: maculato, striato, chiazzato, corto, lungo, ruvido, ispido, liscio, morbido, lucente, arruffato, … Collo: lungo, flessuoso, mobile, corto, robusto, tozzo, …Coda: fragile, robusta, diritta,
cadente, mozza, prensile, liscia, arricciata, folta, spelacchiata, biforcuta, elegante, a ventaglio, …Piume: corte,
lunghe, rade, folte, leggere, morbide, ispide, variopinte, screziate, …Ali: appuntite, arrotondate, ampie, robuste, membranose, variopinte, iridescenti, trasparenti, fragili, …Orecchie: dritte, cadenti, mobili, tagliate, …Becco: adunco, ricurvo, appuntito, diritto, seghettato, piatto, largo, …
Zanne o denti: radi, fitti, lunghi, robusti, aguzzi, affilati, appuntiti, acuminati, taglienti, …
Lingua: lunga, vischiosa, bifida, biforcuta, …
Dati dinamiciMammiferi: si nutre, si
disseta, nasce, vive, muore, si riproduce, allatta la prole, …Cammina, salta, balza, galoppa, trotta, trotterella, si
arrampica, si nasconde, si acquatta, si divincola, lecca, fa le fusa, …Afferra, artiglia, ghermisce la preda, mostra i denti, aggredisce, uccide, divora, sbrana, bruca, rumina,… Uccelli: aprono, stendono, spiegano, drizzano, frullano, dibattono, agitano, raccolgono le ali …Volano, si librano, planano,…Si lisciano, gonfiano le piume, …Si accovacciano, si alzano, si abbassano, saltellano, …Beccano, razzolano, raspano, …
Pesci: risalgono la corrente, nuotano, si tuffano, guizzano, galleggiano, boccheggiano, …Rettili: strisciano, si attorcigliano, si divincolano,
scattano, saettano la lingua, si rizzano, avvolgono nelle spire, fischiano, sibilano, stritolano, …
DATI STATICI E DINAMICI: FENOMENI NATURALI E AMOSFERICI
L’ACQUA
Dati statici
Benefica, fresca, dissetante, indispensabile, ristoratrice, potabile, inodore, insapore, incolore, dolce, salata, salmastra, effervescente …
Viva, corrente, calma, stagnante …
Pulita, chiara, limpida, pura, cristallina trasparente …
Sporca, scura, torbida, inquinata …
Impetuosa, irruente, travolgente, rovinosa, violenta, furiosa, torrenziale,
scrosciante …
Dati dinamici
Sgorga, stilla, gocciola, zampilla, scaturisce, dirompe, fiotta, rigurgita, sprizza, spruzza …
Affluisce, confluisce, defluisce, lambisce, cade, scende, precipita, scroscia …
Allaga, inonda, rovina, devasta, bagna, lava, pulisce, deterge …
LE FOGLIE
Dati statici
Persistenti, caduche, ovali, rotonde, cuoriformi …
Verdi, fresche, novelle …
Secche, aride, inaridite, appassite, vizze, accartocciate, fragili …
Gialle, rossastre, rugginose …
Dati dinamici
Frusciano, fremono, tremano, vibrano, frondeggiano, mormorano …
Si staccano, cadono, scricchiolano, turbinano, volano, si posano, volteggiano, ricoprono …
LA NEVE
Dati statici
Bianca, candida, …
Fredda, densa, dura, gelata, ghiacciata …
Lieve, leggera, soffice, farinosa …
Acquosa, sudicia, fangosa …
Eterna, perenne …
Dati dinamici
Cade,fiocca, scende, turbina, si posa, mulina, sfarfalla, volteggia, ricopre,
imbianca, ammanta, nasconde, infarina, si accumula, si scioglie, si squaglia…
IL VENTO
Dati statici
Marino, montano, umido, secco …
Lieve, gentile, dolce …
Fresco, frizzante …
Freddo, gelido, pungente, caldo,
infuocato, tiepido, piacevole ...
Forte, impetuoso, gagliardo, infuriato, scatenato, rabbioso, violento, temporalesco …
Dati dinamici
Alita, fiata, sospira, spira, si sprigiona, soffia, sbuffa, sussurra, mormora, rumoreggia, stormisce …
Fischia, sibila, mugola, muggisce, urla, ulula, si alza, s’infuria, si scatena, sradica, abbatte, muta, cala, cessa, si rabbonisce, si calma …
IL SOLE
Dati statici
Pallido, opaco, languido, annacquato, malinconico, velato, spento, rannuvolato, debole, fioco, malato, moribondo …
Forte, caldo, vivido, ardente, raggiante, rovente, cocente, splendente, sfolgorante, sfavillante, smagliante…
Dati dinamici
Sorge, si leva, si alza, nasce, spunta …
Fiammeggia, abbronza, riscalda, scotta, brucia, brilla, splende, arde, illumina, dardeggia, folgora, percuote, riverbera, saetta, sferza …
Cala, scende, tramonta, declina …
LE NUVOLE
Dati statici
Alte, basse, piccole, grandi …
Leggere, vagabonde …
Bianche, bigie, brune, cenerognole, dorate, rossastre, grigie, infuocate …
Dense, scure, oscure, torbide, nere, minacciose, procellose, tetre …
Dati dinamici
Si addensano, si intorbidano …
Si spostano, fuggono, strisciano, corrono, veleggiano …
Si rompono, si squarciano, si aprono, si disperdono, si dissipano …
LE REGOLE D’ORO DI UN BUON RIASSUNTO
o Leggere bene il testo, per comprendere bene il suo contenuto edil significato delle parole che contiene (altrimenti usare il
vocabolario)
o Dividere il testo in sequenze, con una barretta (ci si accorge che è cambiata la sequenza quando si cambia personaggio, luogo, tempo, azione, o argomento).
o Ad ogni sequenza, da’ anche un titolo per verificare di aver capito bene l’argomento.
o Scrivere su quaderno una frase per ogni sequenza,utilizzando domande guida:CHI? COSA FA? DOVE? QUANDO? PERCHÉ? CON CHI?
o Rileggi il testo per togliere le ripetizioni e aggiusta le frasi,se serve, con le parole-gancio.
o Rileggi tutto ancora una volta.o Ricordati che:- nel riassunto si usa soltanto il discorso indiretto- il riassunto è scritto sempre in terza persona.
Maestra Graziana