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LA RABBIA NON VA’ IN PENSIONE Alle sirene irresistibile della mostruosità capitalistica, dove uno su mille ce la fa a raggiungere la montagna colma di ricchezza ( ma per raggiungerla devi essere cinico, spietato, calpestare far piangere e soffrire tutti gli altri ) Vittorio Arrigoni opponeva il suo sensibilissimo restiamo umani. E per restare umani , lui che amava immensamente i senza voce , i deboli e gli oppressi , ha lottato fianco a fianco con il popolo palestinese ed è stato imprigionato , picchiato ed infine ammazzato solo perché era un compagno pronto a sacrificarsi a spezzare il pane con gli altri e donare la vita per gli sfruttati che sono sangue del proprio sangue , nervi dei propri nervi come i fratelli Cervi anch’essi morti perché erano dei compagni. E di fronte a tanta nobiltà d’animo in piena estate del 2011 la macchietta Nichi il pappagallo del padrone sente il bisogno di prendere le distanze dai compagni e fa sapere a tutto il mondo e le macchiette i killer della televisione e giornali spazzatura amplificano dando molto risalto che lui è stato un amico, è un amico e sarà un

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LA RABBIA NON VA’ IN PENSIONE

Alle sirene irresistibile della mostruosità capitalistica, dove uno su mille ce la fa a raggiungere la montagna colma di ricchezza ( ma per raggiungerla devi essere cinico, spietato, calpestare far piangere e soffrire tutti gli altri ) Vittorio Arrigoni opponeva il suo sensibilissimo restiamo umani. E per restare umani , lui che amava immensamente i senza voce , i deboli e gli oppressi , ha lottato fianco a fianco con il popolo palestinese ed è stato imprigionato , picchiato ed infine ammazzato solo perché era un compagno pronto a sacrificarsi a spezzare il pane con gli altri e donare la vita per gli sfruttati che sono sangue del proprio sangue , nervi dei propri nervi come i fratelli Cervi anch’essi morti perché erano dei compagni. E di fronte a tanta nobiltà d’animo in piena estate del 2011 la macchietta Nichi il pappagallo del padrone sente il bisogno di prendere le distanze dai compagni e fa sapere a tutto il mondo e le macchiette i killer della televisione e giornali spazzatura amplificano dando molto risalto che lui è stato un amico, è un amico e sarà un amico sempre e ovunque. Ma i proletari coscienti già lo sapevano perché lui è stato sempre un falso compagno ma un vero amico che vuole mantenere le disuguaglianze esistenti per entrare nelle grazie dei veri amici che contano e fanno girare il mondo a loro uso e consumo, come l’amico padrone che sfrutta gli operai , che gli fa lavorare come cavalli da corsa sull’orlo del precipizio dove cadono , non cadono infine cadono ad uno ad uno nella fossa . Come l’amico usuraio che dopo aver spillato fino all’ultimo centesimo dalle tasche della povera gente succhiano il loro sangue fino all’ultima goccia, come l’amico padrone di casa che sfratta l’inquilino senza pietà quando si trova in difficoltà e non può pagare l’affitto mandandolo così in mezzo alla strada in preda alla disperazione. Come i tanti amici ricchi, potenti e prepotenti come gli amici degli amici ai quali bisogna sempre togliersi il cappello e

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genuflettersi davanti a loro e se la genuflessione non viene fatta in un modo impeccabile la considerano uno sgarbo che va pagato con il sangue . Perciò mandano l’amico sicario che dicendoti amico la tua ultima ora è arrivata ti spara un colpo alla nuca , ma prima di morire arriva l’amico prete che ti dà la benedizione finale e ti raccomanda all’amico san Pietro per aprirti le porte del paradiso dove c’è l’amico Dio con le braccia spalancate pronto ad accogliere tutti gli amici della terra . E Antonio Spano come al solito se ne va in giro per l’università con gli occhi ben attento per vedere se tra quella immensa folla di amici studenti trova un compagno e finalmente la sua testardaggine viene premiata e tutto contento gli và incontro pronto per dirgli, io sono un compagno operaio che scrive dei libri , e se la cosa t’interessa è appena uscito l’ultimo mio libro: un operaio arrabbiato! Che puoi trovare sul mio blog. Ma questa contentezza viene un po’ meno quando il compagno studente non lo fece nemmeno finire di parlare che gli rispose : ti conosco ma non ho i soldi per comprare il tuo libro ! Antonio Spano cercò di replicare : ma io non voglio i soldi ! il libro è a disposizione sul blog gratuitamente. Ma lui molto infastidito rispose : ho detto che non ho i soldi per comprare il tuo libro! E allungò il passo come per dire : chiudi qui la discussione ! E Antonio Spano rimase di sasso , ma guarda un po’ in che modo tratta un compagno, che voleva solo dargli una informazione in più: c’è il mio blog a disposizione , se vuoi puoi leggere il mio ultimo libro e magari farlo circolare , come io leggo e faccio circolare gli scritti di tanti compagni, perché solo così le nostre idee camminando sulle nostre gambe non moriranno mai. Evidentemente quello era un altro falso compagno ed un vero amico. Antonio Spano dopo il giro nell’università continua la sua camminata nella centralissima via Sparano dove rivede dopo molti anni un anziano proletario della città vecchia che lui conosceva molto bene che davanti ad una

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gioielleria si affannava con una ramazza a cercare di schiacciare dei scarafaggi che uscivano dai tombini . Intorno a lui s’era radunata un bel po’ di persone che lo incitavano: eccolo là lo scarafaggio dai colpiscilo ! e lui lo inseguiva e dopo tanti colpi a vuoto finalmente lo schiacciava . E non faceva in tempo a prendere fiato che doveva rincorrere un altro scarafaggio, e di nuovo il tifo da stadio riprendeva : eccolo, eccolo non fartelo scappare fallo secco! E di nuovo dopo tanti colpi a vuoto lo scarafaggio veniva schiacciato e tutti a dirgli : bravo, bravo, e gli applausi si sprecavano. Ma chi applaude di più è l’amico padrone della gioielleria che guardava la scena con apprensione da dietro la vetrina della sua gioielleria ed era uscito in strada soltanto per dare la ramazza a quel vecchio proletario pregandolo di schiacciare tutti gli scarafaggi che uscivano dal tombino e che si dirigevano proprio verso la sua gioielleria. E Antonio Spano chiese all’anziano proletario: da quanto tempo stai facendo questo sgradevole lavoro? Saranno circa tre ore , rispose lui . E Antonio Spano lo incalza , ma almeno ti fai pagare? E lui sconsolato rispose: lo sai i ricchi come sono, più hanno i soldi e ancora di più ne vogliono avere, figurati se quello molla un centesimo! E allora se non sei pagato quel lavoro sgradevole fallo fare a lui che se ne sta dietro la vetrina a godersi lo spettacolo. Ma non fa niente , io sono fatto così non so dire di no a chi mi chiede un favore. Sempre così il povero che regala il suo tempo al ricco, disse amaramente Antonio Spano ma la discussione fu bruscamente interrotta dalle grida dei tifosi da stadio : attento, attento dal tombino sta fuggendo un altro scarafaggio , dai colpiscilo , dai ammazzalo! E mentre lui lo rincorre c’è chi dice : chiamiamo qualche televisione locale ! in modo che tutti lo vedono che se gli scarafaggi osano farsi delle passeggiate in via Sparano figurarsi cosa combinano nelle periferie abbandonate a se stesse. E mentre un altro borbotta : che schifo! È proprio pietoso lo

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stato in cui è ridotta la città , una anziana signora invece per nulla turbata ma molta dispiaciuta dice: perché schiacciate quegli animaletti ? poverini sono così innocui, che male vi fanno? Anche loro hanno diritto a vivere , sono o non sono delle creature di Dio? E Antonio Spano dopo la chiacchierata con l’anziano proletario lo lascia al suo sgradevole lavoro e se ne và al molo sant’Antonio che è la sua Portofino , una striscia di terra in mezzo al mare , da una parte ci sono gli scogli , dall’altra parte i box dei pescatori diviso da una sopraelevazione definita : la terrazza sul mare! Dove si può passeggiare ma anche sedersi sulle panchine e prendere il sole. Antonio Spano preferisce stare giù tra gli scogli e passeggiare avanti e indietro con lo slip abbassato per prendere così la tintarella integrale e godersi il mare mentre canta: quanto è bello questo cielo , quanto è bello questo mare! Che non è stato mai così bello come quel giorno . Ma ad un tratto gira lo sguardo verso la terrazza e smette di cantare , perché vede un uomo che più che guardare il mare , non smette di guardare il suo culo, che nonostante ha la veneranda età di 63 anni , a dire la verità è ancora bello da vedere non ha niente da invidiare ad un culo di un ventenne , così magro e senza un filo di grasso . Poi però si gira in avanti e lo spettacolo per l’uomo in terrazza è decisamente brutto da vedere perché ci sono tanti peli bianchi che circondano i due coglioni e poco sopra ci sono due ernie che sembrano altri due coglioni questo non è il ricordo del padrone che ha lasciato su di lui per il troppo sfruttamento , perché lui in fabbrica si è sempre difeso benissimo . Ma è invece il ricordo del borsone di libri che con grande sforzo cercava di diffondere alle manifestazioni . dove non è riuscito il padrone e riuscito il suo amore per il comunismo. L’uomo affacciato alla terrazza sembra un po’ contrariato nel vedere non più il bel culo ma quei quattro coglioni ricoperti di peli bianchi. Poi si mette subito la mano in testa per grattarla , poi

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quella mano se la strofina velocemente sulla faccia quasi per chiedersi : ma il vecchio davanti così brutto , è mai possibile che sia il giovane di dietro così bello che ho ammirato fino adesso? Ma poi appena lo sente cantare così forte da sentirlo persino in Albania non più la romantica canzone : quanto è bello questo cielo , quanto è bello questo mare! Ma tutta l’Italia proletaria alla violenza dei padroni risponde in massa senza paura , la lotta dura bisogna fare. E canta ancora più forte : No ai padroni , no ai burocrati cosa vogliamo , vogliamo tutto, lotta continua in tutta Italia e in tutto il mondo bisogna fare! Non ha dubbi altro che vecchio davanti , e giovane di dietro , quell’uomo è un pericoloso sovversivo, è un rivoluzionario. E a quel punto l’amico in terrazza è così sconvolto da non affacciarsi mai più. E Antonio Spano dopo quasi un ora di avanti e indietro per prendere il sole, si tira su la mutanda, s’infila i pantaloncini, s’infila la camicia salta da un blocco all’altro ed è sul lungomare pronto a dissetarsi alla fontana , ma gli tocca attendere un gruppo di amici podisti che continuano a saltellare mentre il primo di loro beve poi si butta l’acqua in faccia , poi beve di nuovo e di nuovo si butta l’acqua in faccia e continua e continua. A questo punto Antonio Spano in attesa del suo turno per vedere che effetto faceva incominciò a canticchiare: bandiera bianca la vogliamo no! Perché è il simbolo dell’ingiustizia , bandiera bianca la vogliamo no. Nessuno effetto perché il primo amico podista continua a buttarsi acqua in faccia e gli altri amici podista continuano a saltellare . E Antonio Spano continua a canticchiare: bandiera nera la vogliamo no ! perché è il simbolo della galera bandiera nera la vogliamo no. Ancora nessuno effetto il primo amico podista continuava a buttarsi acqua in faccia e gli altri amici podisti ancora saltellavano. A questo punto Antonio Spano più che canticchiare strillava: bandiera rossa la vogliamo sì! Perché è il simbolo della riscossa bandiera rossa la

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vogliamo sì. E l’effetto è miracoloso i cinque amici podisti in un attimo corrono via come il vento anzi più del vento e la fontana è a completa disposizione di Antonio Spano che dopo essersi dissetato riprende la sua lunga marcia che lo condurrà a casa . Il giorno dopo è di nuovo per la strada , attraversa la piazza rossa , poi prosegue per via Sparano , si siede sulla panchina e l’amico che gli sta a fianco subito si presenta: Mi chiamo Riccardo ! si mette le mani nei capelli e dice: non sopporto quel signore seduto di fronte a noi che canta a squarcia gola ! con la speranza che qualcuno gli dà qualche centesimo . Tutti i santi giorni sta qui a proporci e riproporci le solite canzoni degli anni sessanta , canzone napoletane e canzone del suo repertorio . Mi fa una testa così enorme da scappare, ma sentilo anche tu io non dico mai fesserie: Io ti vurria vasà ! ma secondo te grasso e grosso troverà mai qualche donna che lo vorrà baciare? Io dico di no! Ma guardalo quanto è brutto ed è diventato ancora più brutto adesso che strilla : io voglio per me le tue carezze, si io l’amo più della mia vita ! ed è patetico quanto aggiunge : ritornerò in ginocchio da te! Ma quale donna al mondo farà mai una carezza a lui, ma chi mai amerà quell’uomo nella sua vita , potrà aspettare in ginocchio una vita potrà fare tanti calli da farlo piangere per il dolore ma mai nessuno si fermerà davanti a lui. Si lamenta che non prende nessuna pensione, ma a cinquantasette anni che pensione potrà mai avere se non ha lavorato mai nella sua vita. Io invece ho una pensione d’invalidità , non ti dico in che cosa sono invalido perché i fatti miei non li svelo mai a nessuno perché io sono d’accordo con il detto : si dice il peccato ma non il peccatore! Perciò ti posso solo dire che prendo di pensione 250 euro al mese. Io ho sempre lavorato in nero nell’edilizia, nei ristoranti , ma nessuno mi ha aperto gli occhi per dirmi che mi dovevo fare assicurare , se così fosse stato a quest’ora dopo una vita di lavoro avrei avuto una bella pensione e non avrei nessun problema, invece

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adesso mi ritrovo con una misera pensione d’invalidità e devo aspettare 65 anni per prendere qualche euro in più. Ma ci vuole molto tempo ancora , perché questo te lo posso dire io ho cinquantacinque anni due anni in meno del cantante , però si vede la differenza tra me e lui non c’è proprio paragone e come il giorno e la notte: lui sembra un vecchio rammollito , io invece sembro molto più giovane della mia età! Per via della mia magrezza dovuta al fatto che sono sempre in movimento ed anche perché consumo poco nel mangiare , in poche parole sono una formica , risparmio su tutto , al contrario lui è una cicala che non fa altro che cantare , mangiare e bere in quantità . Beve di tutto vino, birra , aranciata un fiume di veleni che poi non smaltisce perché sta seduto tutto il giorno e canta in attesa che qualcuno generoso gli dà qualche centesimo , ma ancora di più in attesa di quell’angelo azzurro che lo bacia , che lo ama , per coronare così il suo sogno d’amore, cosa questa che non avverrà mai . Ma adesso ti lascio e scappo via , anche perché il cantante che è stonato mi ha fatto venire il mal di testa. Anche Antonio Spano va via attraversa tutta via Sparano , la piazza rossa e piano, piano arriva davanti alla stazione centrale scende poi il sottopassaggio affollatissimo lo percorre in tutta la sua lunghezza e quando sta per salire il primo gradino verso l’uscita vede una immigrata che stava in un angolo a chiedere l’elemosina e si sposta un po’ per consentire all’amico operaio delle pulizie di svolgere senza intralcio il suo lavoro , ma questo non basta perché l’amico operaio delle pulizie tutto irritato le grida: non devi soltanto spostarti tu da qui te ne devi proprio andare e mai più tornare. A questo punto Antonio Spano invece di proseguire la sua salita , con uno scatto velocissimo ridiscende il gradino e con tutta la rabbia che solo un pensionato può avere grida contro l’amico operaio delle pulizie: non andare oltre le tue mansioni ! il tuo compito è quello di pulire? Pulisce e

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basta! Non sta a te come non sta a nessuno cacciare un essere umano! E non dimenticare mai che sei un operaio oppresso e sfruttato , ti dovresti schierare dalla parte di chi vive nelle stesse tue condizioni o sta ancora peggio come il disoccupato o chi come la signora è dovuta scappare dal suo paese perché c’è la guerra , la miseria e la fame e che qui non ha trovato niente per questo è costretta a chiedere l’elemosina. Tu invece di cacciarla le devi dire: cara signora io con te non solo sono solidale ma voglio costruire un fronte unico di tutti i proletari contro i padroni che ci rapinano , ci affamano e ci costringono a chiedere l’elemosina per umiliarci , sottometterci e annientarci. Teniamoci per mano noi proletari prima che sia troppo tardi. Alle parole di Antonio Spano quell’amico operaio delle pulizie non replicò ma restò muto quasi sull’attenti appoggiandosi di tanto in tanto alla ramazza per non cadere a terra . Si rende conto che ha sbagliato e non ha nulla da obiettare quando infine Antonio Spano gli punta il dito contro in modo che se lo ficca bene in testa : è contro il padrone che devi scagliare la tua rabbia per la vita miserabile che conduci , non contro altri poveri ancora più poveri di te. Non fare mai più il razzista perché su quella strada pericolosissima puoi sempre trovare la rabbia di un pensionato che si scaglia contro di te! Antonio Spano dopo aver colpito al cuore razzista di quell’operaio delle pulizie fa il suo ritorno a casa con ancora tanta rabbia addosso e con l’immagine che non va più via dalla sua mente di quella povera e fragile donna così impaurita in quell’angolo del sottopassaggio della stazione tra tanta gente che le passava accanto indifferente, mentre l’amico operaio delle pulizie le gridava: tu da qui te ne devi proprio andare e mai più tornare! Antonio Spano dopo che è stato molto tempo seduto sul divano per cercare di calmarsi un po’ va a dormire , ma nel suo letto non fa che girarsi e rigirarsi, sono le 24 ma non riesce ancora a trovare sonno ma lui è

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deciso a volere sempre volere , fortissimamente volere trovare sonno, e infine questa sua testardaggine fu premiata. Ma dopo un po’ balza dal letto perché stanno sparando i fuochi d’artifici , si affaccia alla finestra della sua casa al primo piano di un casermone e vede davanti alla pizzeria di fronte una comitiva di amici che dopo aver mangiato ma ancora di più dopo aver bevuto si alzano dai tavolini e facendo un gran baccano si portano al centro del piazzale e danno vita a quel spettacolo di fuochi d’artifici . loro si divertono , schiamazzano e ridono a crepapelle fregandosene di chi ha tanta voglia di dormire perché la mattina successiva l’aspetta una dura giornata di lavoro o chi come Antonio Spano aveva appena trovato sonno ed è stato letteralmente fatto saltare dal letto . Dal frastuono e costretto suo malgrado ad affacciarsi alla finestra ed assiste a quello spettacolo di fuochi d’artifici non desiderato all’una di notte . E per un’altra ora ancora la comitiva di amici continua a fare fracasso come se fosse giorno . Molte altre persone si affacciano alle finestre ma nessuno parla si subisce in silenzio e non si deve per nessuna ragione al mondo disturbare quella comitiva di amici perché se qualcuno li irrita loro si vendicano e gli fanno trovare l’automobile danneggiata. Antonio Spano quando torna un po’ di quieta si mette a letto ma il suo volere , sempre volere ,fortissimamente volere dormire questa volta ha fallito verso le 3 stanco del gira e rigira molto infastidito si alza dal letto , sinfila i pantaloncini, la camicia , le ciabatte , prende l’automobile fa qualche chilometro poi la parcheggia che è ancora periferia e va a piedi verso il centro della città , lungo il tragitto non incontra nessuno lui sarà arrabbiato , sarà assonnato però nella sua mente gli frulla un motivetto molto in voga nella sua giovinezza: Tutta mia la città, un deserto che conosco , tutta mia la città! Ma non riesce a canticchiarla perché è di pessimo umore non avendo chiuso occhio per tutta la notte . Intanto arriva al sottopassaggio della stazione

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centrale senza incontrare ancora un’anima viva , sale sopra va verso la sala d’aspetto e se prima non ha incontrato un’anima viva qui è piena di senza tetto tutti a dormire sulle sedie e per terra , cosi pure nell’androne è un dormitorio pubblico. Antonio Spano si dirige verso la piazza rossa anche qui è solo lui a camminare, qualche senza tetto dorme sulle panchine , qualche altro in mezzo alle aiuole in compagnia di topi che scendono e salgono sugli alberi . Poi s’incammina per via Sparano e di nuovo non c’è nessuno che cammina , l’accompagna sempre il motivetto che lui cerca di scacciare dalla mente ma non ci riesce è un chiodo fisso: tutta mia la città , un deserto che conosco tutta mia la città, questa notte un uomo piangerà. No, no e ancora no lui non piangerà non vuole drammatizzare ancora di più la sua situazione , almeno le lacrime se le vuole risparmiare. E con questa decisione è arrivato in corso Vittorio Emanuele ma non è più tutta sua la città , perché ci sono automobile che sfrecciano veloci avanti e indietro . E mentre lui attraversa sulle strisce pedonali un automobile carica di amici giovanissimi molto euforici per poco non lo fa saltare in aria , però sono gentilissimi con lui gli danno il buon giorno gridandogli contro: bocchinaro , tua madre batte il marciapiede ! sua madre invece è morta da molto tempo , ma certe cose non puoi spiegare a degli amici. Scampato il pericolo e incassato il bel saluto si dirige verso piazza Ferrarese dove ci sono gli ultimi scampi della movida , una comitiva di amici studenti e studentesse parlano tra di loro anzi gridano , una amica urla all’altra puttana e l’altra risponde immediatamente in un modo che nessuno poteva immaginarsi perché molto originale perciò urla a sua volta: prostituta! E il resto degli amici ridono di gusto . E Antonio Spano non poteva non esclamare : qui si respira un alto livello culturale superato soltanto dall’amica macchietta l’apostolo della pubblica distruzione che candidamente dichiara che i neutrini vanno più veloci

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della luce nell’attraversare il tunnel che collega la Svizzera al Gran Sasso d’Italia . Antonio Spano sconsolato va verso piazza Mercantile mentre i locali si affrettano a chiudere , poi si dirige verso la basilica di san Nicola e i suoi ricordi vanno ai suoi vent’anni quando da disoccupato passava giornate intere ma anche nottate seduto sulla gradinata della basilica , perché lui per quasi quindici anni ha abitato in quella zona prima da disoccupato ma scapolo e poi da operaio ma con una famiglia sulle spalle vivendo si può dire in una topaia fredda e umida d’inverno ma crepando dal caldo d’estate non avendo nemmeno il cesso, in compenso però era frequentatissima da tanti amici topi e scarafaggi i quali anche se indesiderati avevano deciso di tenergli compagnia. Gran bei ricordi che Antonio Spano non dimenticherà mai , Ma per non pensarci continua la sua camminata verso piazza san Pietro , ad un tratto si ferma un Motorino e l’amico simpaticissimo tira fuori il malloppo dalle tasche e comincia a contare con avidità poi tira un sospiro di sollievo e di soddisfazione , la nottata all’amico scippatore ha reso molto bene mette perciò il malloppo al sicuro e di corsa va via sul suo motorino verso casa per il meritato riposo. Antonio Spano poi va verso la muraglia dove si gode l’immenso mare e senza staccare lo sguardo s’incammina per il lungomare ed infine arriva al molo sant’Antonio ovvero la sua Portofino sale sulla terrazza e guarda sempre l’infinito mare da dove incomincia a spuntare un punticino rosso luminoso , poi man mano che passano i minuti diventa un enorme palla rosso fuoco che lascia il mare e s’innalza sempre più verso il cielo . Antonio Spano indietreggia staccandosi dal muro della terrazza e si siede sulla panchina , è sfinito anche perché è dalle tre che cammina senza mai fermarsi , e sono le sei, si mette accovacciato , si tiene la testa tra le mani , quando ad un tratto salgono sulla terrazza un gruppo di amici che si scolano le ultime bottiglie di birra e poi le buttano giù tra gli scogli per sentire l’effetto che

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facevano . Poi non trovando di meglio da fare si avvicinano ad Antonio Spano cercando di canzonarlo : nonno come sei triste! Hai subito una delusione d’amore? Hai voglia di suicidarti ? i pesci già stano aspettando con la bocca aperta per fare di te un solo boccone così parlò il più guappo degli amici . Antonio Spano non si scompone , fra di sé non fa che ripetersi : cerco dei compagni ma trovo davanti a me sempre e soltanto degli amici ! altro che , tutta mia la città , la città è tutta in mano agli amici i quali più cerchi di scansarli e più te li ritrovi davanti. L’importante e di non dargli soddisfazione , solo così dopo un po’ ridiscendono dalla terrazza e vanno via. A questo punto lui rimasto solo si sdraia sulla panchina mentre viene accarezzato da un lieve vento che lo ristora. Antonio Spano non và a votare perché lui non partecipa alla falsa democrazia borghese , lui è per la democrazia proletaria, perciò non vota neppure per i referendum anche se molti proletari coscienti partecipano con entusiasmo . Lui però non ce la fa a partecipare a quella farsa , lui è per la lotta sempre più dura e senza paura! L’acqua pubblica si difende lottando e non delegando a chi la vuole privatizzare, a chi vuole il capitalismo che oltre a toglierci l’acqua ci toglie la vita e rende tutto un cimitero. Quindi un proletario cosciente non si lascia annacquare , non va a votare insieme ai tanti amici che dicono sì all’acqua pubblica ma poi in pratica per il costo eccessivo la negano e ancora di più negano la vita a tanti proletari. Mai quindi , fianco a fianco nelle gabine per votare insieme agli amici devoti dei capitalisti , ma sempre in piazza insieme agli altri proletari coscienti per lottare , per difendere l’acqua pubblica goccia , su goccia ma ancora di più per difendere il diritto alla vita di tutti gli esseri umani. Ed è per questo che Antonio Spano dà il suo contributo scrivendo e lottando e ancora scrivendo e non smette mai di dire come ha fatto ad un combattivo compagno studente : io ho un blog, dove puoi leggere qualcosa sulle

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mie esperienze di lotte! Davvero? fa lui incredulo e spalancando gli occhi dice: è stupendo, è meraviglioso, vado subito a vedere! Antonio Spano lo ritrova ad una manifestazione dopo un po’ di tempo sempre più combattivo e nel salutarlo gli dice: sei andato a vedere il mio blog? Lui cade dalle nuvole , non sapevo che hai un blog : ma è stupendo è meraviglioso corro subito a vederlo e ti faccio saper cosa ne penso ! e così passa un altro po’ di tempo e Antonio spano lo rivede ad un altra manifestazione lui è sempre combattivo ma lo ignora completamente sembra che non l’abbia mai visto in vita sua perciò Antonio Spano si guarda bene dal chiedergli: ciao compagno sei andato a vedere il mio blog? Perché già sa che gli dirà sempre cadendo dalle nuvole e sgranando gli occhi dalla meraviglia : davvero hai un blog? Ma è stupendo! Corro subito a vedere e ti faccio sapere! Ma Antonio spano non l’ha detto solo al compagno che cade dalle nuvole che ha un blog ma a tanti e tanti compagni perdeva persino la voce a furia di dire : i miei libri sono censurati da tutti ed è per questo che noi compagni dobbiamo fare un passa parola solo così le nostre idee non moriranno mai. Ben detto compagno hai perfettamente ragione andiamo subito a vedere il tuo blog e ti promettiamo che lo faremo circolare. Con le parole sono tutti d’accordo ma nei fatti solo pochi compagni mantengono la parola data, non c’è che dire: i veri compagni sono pochi ma buoni perciò bisogna tenerseli stretti, stretti perché essi sì sono indispensabili per la lotta che vedrà vincente il comunismo sul capitalismo. Però bisogna ammetterlo in questa fase storica gli amici le macchiette dell’internazionale del crimine stanno sferrando un attacco senza precedente ai proletari di tutto il mondo. In Italia gli amici le macchiette al potere stanno facendo una rapina dopo l’altra approfittando del fatto che si è in Agosto e crepando dal caldo i proletari stanno tappati in casa escono soltanto per fare la spesa sempre

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più misera . Al mercato si gira e rigira tra le bancarelle alla ricerca del prezzo più basso e quella frutta e verdura che doveva finire tutta nei cassonetti della spazzatura perché completamente marcia finisce invece nelle buste di quelle povere persone anziane sempre più deboli e sempre più indifesi i quali zitti , zitti , calando giù la testa e faticando molto nel portare quelle buste di frutta e verdura a casa che poi saranno costretti a buttare nella spazzatura . Se qualcuno di quelle povere persone anziane ha il coraggio di borbottare: ma nella busta cosa hai messo la frutta marcia? L’amico fruttivendolo prontamente gli grida contro: a quel prezzo stracciato cosa vorresti il caviale? Ma guarda un po’ lui che non ha niente da fare tutto il santo giorno dà fastidio a chi suda lavorando dalla mattina alla sera . E tutte le altre povere persone invece di dirgli bravo hai fatto bene a dirgli che non è onesto il suo comportamento, lo guardano con un sorriso che sembrano dire : ma questo pazzo da quale manicomio è uscito? E subito dopo ognuno ha qualcosa da rimproverare a colui che ha osato parlare , mentre l’amico fruttivendolo consegna anche a loro la busta di frutta marcia e senza lo scontrino e nessuno si guarda bene dal chiederlo , all’amico fruttivendolo potrebbero saltare i nervi e gridare ancora più forte: ma guarda un po’ che individuo spregevole , per quei pochi spiccioli che mi ha dato pretende pure lo scontrino, roba da mettergli non solo le mani addosso ma addirittura di afferrargli il collo e strozzarlo. E Antonio Spano era arrabbiato , è arrabbiato, e sarà arrabbiato fin quando il comunismo non sarà realizzato , cerca la lotta come il pane e come al solito lascia l’automobile nei pressi del carcere forse sperando inconsciamente che la rivolta parte dai dannati della terra. Lui gli manda un segnale per dire che c’è chi solidarizza per loro e gli fa giungere l’eco di : liberare tutti , vuol dire organizzarsi, vuol dire lottare ancora senza perdere un’ora ! ma i dannati della terra non si possono muovere, stanno

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come sardine gli uni attaccati agli altri , aspettano solo la morte come una liberazione dai loro mali. Ma finalmente una buona notizia gli immigrati quelli che sono riusciti a non morire annegati nel mare non più mediterraneo ma mare di morte , un vero e proprio cimitero di immigrati , coloro che sono riusciti a scampare alla morte , che hanno visto la morte con gli occhi , che hanno visto i loro parenti, i loro compagni di sventura inghiottiti dalle acque , così spaventati , così provati ed impauriti vengono presi e rinchiusi nei lager dei c.i.e. dei cara questo è il premio che si dà a chi è sopravvissuto a chi ha avuto la forza di voler vivere a tutti i costi. Ma da quei lager il 1 agosto del 2011 quei dannati della terra escono in massa occupano i binari dei treni, occupano la tangenziale e gridano al mondo intero : noi vogliamo vivere , noi vogliamo la libertà , perché siamo degli esseri umani. E per aver chiesto il diritto a vivere , per aver chiesto il diritto alla libertà , perché sono degli esseri umani vengono manganellati dal braccio violento della legge e fatti ritornare nei lager dove si cerca di dividerli in buoni e cattivi, dove i cattivi hanno costretti i buoni alla guerriglia. Ma non ci riusciranno mai a dividerli perché contro i padroni: siamo tutti cattivi! Così gridano gli immigrati di Nardò che nella Puglia migliore tanta pubblicizzata dai film, dalle canzone in Italia ,in Europa e nel mondo, non fanno vedere, sono tutti invisibili , bisogna nasconderli. Non fare sapere che per 2,50 euro all’ora in quelle campagne arse dal sole sono costretti a gettare il loro sangue nella raccolta dei pomodori , l’oro rosso che tanto ci si vanta di possedere. Quando si compra bisogna ricordarsi che quei pomodori quell’oro rosso , sono rossi di sangue fatto versare agli immigrati. I quali dormono ammassati in qualche baracca gli uni sugli altri. Che sono costretti a dare buona parte dei loro miseri guadagni ai caporali che li sfruttano , che l’ammazzano di lavoro e di guadagno non hanno che un mucchio di mosche in mano.

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Tutto questi cattivi immigrati hanno deciso di scioperare per un lavoro dignitoso , ben pagato e non più in nero. Ed è per questo che i cattivi immigrati della campagna , i cattivi immigrati chiusi nei lager ed i cattivi compagni provenienti da tutta la regione hanno dato vita ad una combattiva manifestazione che parte dalla piazza rossa ovvero la ex piazza Umberto attraversa le vie principale della città gridando: basta razzismo e sfruttamento . Ad un angolo di strada ci sono un gruppo di amici che si agitano molto , ma chi si agita ancora di più è un amico che Antonio Spano conosce benissimo fin dagli anni settanta . Questo amico lo trovava immancabilmente tutti i giorni nella piazza rossa, ma le sue idee non erano di rivolte, non era un indignato contro le ingiustizie e non stava in mezzo ai compagni per lottare contro il capitalismo e per il comunismo, niente di tutto questo. Lui non aveva ideali , lui pensava soltanto a se stesso , era soprannominato : lo scimmione! Ma intendiamoci quell’enorme animale era più presentabile di lui . E un impresentabile cosa ci fa in mezzo ai compagni? Cercava di smerciare la droga stando bene attento a non farsi vedere perché sapeva i rischi altissimi a cui andava incontro, perché i compagni dappertutto non facevano che gridare: morte agli spacciatori di droga! Ma nonostante ciò lui riusciva ad adescare i più vulnerabili , i più deboli e farli diventare suoi clienti . Adescò persino una bellissima ragazza tedesca che girava il mondo. Ed una giramondo che arriva a Bari dove può fare tappa se non nella piazza rossa, dove non poteva non essere notata dall’amico scimmione che le mise gli occhi addosso. Entrò nelle sue grazie anche perché sapeva un po’ di tedesco avendo lavorato per qualche anno in Germania . La corte che le fece fu asfissiante , sembrava una zecca non la mollava un attimo. Aveva una casa nella città vecchia e tanto fece che la convinse ad accettare la sua ospitalità , e lei non poteva fare diversamente , aveva pochi soldi e trovandosi in un

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paese straniero dormire finalmente in un letto dopo tanto vagabondare le sembrò la cosa giusta da fare. Vederli insieme nella piazza rossa ogni compagno domandava ad un altro compagno : ma cosa ci fa la bella con la bestia? E tutti si meravigliavano ed erano a dire la verità molto invidiosi. Lui consapevole di ciò si pavoneggiava , si gonfiava di petto ed era tutto euforico per quella conquista. Stavano sempre insieme dalla mattina alla sera, man , mano che passavano i giorni la bellezza di quella ragazza incominciava a svanire . Era evidente che a stare con lui faceva il pieno di droga , ormai lei era alle sue dipendenze , faceva tutto quello che lui voleva. Si era ormai alla fine degli anni settanta il movimento rivoluzionario si stava sciogliendo come neve al sole , molti abbandonavano la lotta, la guardia si era di molto allentata : morte agli spacciatori di droga ! era ormai un ricordo del passato, nella piazza rossa si spacciava liberamente e molti compagni sono caduti nel tunnel della droga alcuni dei quali hanno trovato la morte. Ormai l’amico scimmione la faceva da padrone finché un giorno fu arrestato insieme alla ragazza tedesca che fu subito rimpatriata con un foglio di via . Eccolo adesso sempre più scimmione urlare contro i manifestanti : ma guarda un po’ questi luridi! Si prendono le nostre strade come se fossero i padroni ,mentre noi siamo messi agli angoli. Ma guarda questi altri porci d’italiani che marciano insieme a loro , sono dei veri e propri traditori. Invece di stare dalla nostra parte stanno con lo straniero, invece di gridare : lavoro agli italiani , le case agli italiani ! gridano : lavoro agli immigrati , le case agli immigrati! Ma prendiamoli a calci in culo sia gli immigrati che i traditori e spazziamoli via. Ma dove si è visto mai che a casa nostra noi dobbiamo cedere il passo a loro , le automobili si devono fermare e il traffico deve impazzire per colpa di questi immigrati che pretendono il lavoro , ma mandiamoli via immediatamente, hai ragione dicono gli altri amici che

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stanno intorno però non se la sentono di caricare il corteo perciò l’amico scimmione oltre che a gridare non può andare . E così il corteo può proseguire senza incidenti per poi concludersi in piazza Benedetto Petrone ovvero la ex piazza della libertà sotto la sua lapide che sta li a ricordare che lui nel lontano 28 novembre del 1977 è stato ammazzato dai fascisti pagati dai padroni ed il modo migliore per ricordarlo è quello di lottare per il diritto al lavoro, per il diritto alla libertà e non stancarsi mai di gridare : Benedetto è vivo e lotta insieme a noi , le nostre idee non moriranno mai. E Antonio Spano era arrabbiato è arrabbiato e sarà arrabbiato finché il comunismo non sarà realizzato. Nel frattempo sfoga la sua rabbia camminando, camminando , camminando con la solita camicia che gli copre i pantaloncini tanto da sembrare una minigonna e con le vecchie ciabatte ai piedi arriva all’inizio di via Sparano e un amico sconosciuto si ferma davanti a lui e lo guarda fisso dall’alto in basso senza dire una parola. Antonio Spano si ferma anche lui curioso di sapere da che cosa è attratto , forse dalla minigonna che lascia intravedere le gambe di fuori , certo è che dopo un po’ l’amico sconosciuto gli gira intorno sempre guardandolo fisso dall’alto in basso . E così vicino che sembra che voglia ballare il ballo del mattone e si proprio quello che canticchiava Rita Pavone mancava soltanto la guancia a guancia. Poi si allontanò ma di tanto in tanto si girava per fissarlo di nuovo, e ancora di nuovo finché non lo perdeva di vista. E così ogni giorno Antonio Spano trovava l’amico sconosciuto, sempre muto come un pesce, una volta vicino alla stazione centrale , un’altra volta in via Sparano e altre volte ancora nella piazza rossa ma il copione che recitava era sempre lo stesso : si fermava davanti a lui , lo guardava dall’alto in basso, poi gli girava intorno sempre per fare il ballo del mattone senza però guancia a guancia! Poi s’allontanava sempre girandosi di tanto in tanto finché lo perdeva di vista. Antonio Spano

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nelle sue lunghe camminate arriva sul lungomare si toglie la camicia e la alza in aria come una bandiera bianca ma non in segno di resa perché lui non si è mai arreso davanti a nessuno e sempre come al solito combattivo. Se alza quella camicia è soltanto per difendere la testa dal sole che picchia , che picchia, che picchia così forte che più forte non si può. Perciò lui cerca di riparare la sua testa come meglio può , perché lui alla testa ci tiene dev’essere sempre sveglia , guai a farla smettere di funzionare il proletario potrebbe perdere una pedina importante nella lunga lotta che ci porterà al comunismo. Perciò Antonio Spano quando arriva nella sua Portofino su quei scogli si toglie i pantaloncini che vanno a dare man forza alla camicia che già tiene nella mano ben alzata per difendere ancora di più quella testa pensante dal sole implacabile. Il quale è avvisato: tu puoi colpire il suo culo non per niente ha già abbassato le mutande , puoi colpire le sue palle ! puoi colpire le altre parte del corpo che sono tutte a tua completa disposizione falle diventare anche nere , nere come il carbone ma lascia stare la sua testa essa appartiene in tutto e per tutto al proletariato! E così per una buona ora Antonio Spano cammina avanti e indietro con la mano alzata che regge il pantaloncino e la camicia per difendere la sua testa. Agli occhi degli amici può sembrare una resa non per niente un amico dalla terrazza scende giù dalla scala arriva vicino a lui e gli grida: ma che cazzo fai avanti e indietro con quel pantaloncino e camicia tenuti in alto così non ti abbronzi mai ! sdraiati su uno scoglio e stai fermo per ore e ore come adesso farò io. Non posso stare fermo risponde Antonio Spano ho bisogno di camminare , sempre camminare , nient’altro che camminare, la mia è una lunga marcia di un pensionato ch’era arrabbiato, è arrabbiato, e sarà arrabbiato fin quando il comunismo non sarà realizzato. E per fargli capire di che pasta è fatto un comunista gli canta forte, molto forte : la lotta continua in Italia, in Europa e

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nel mondo bisogna fare. Un altro giorno arriva un altro amico non dalla terrazza ma facendo l’equilibrista tra gli scogli e andando verso Antonio Spano gli disse: il sole non picchia forte potresti anche abbassare quel pantaloncino e quella camicia ! ma lui gli rispose: sembra che il sole non picchia , quello è ingannevole picchia eccome , e fa molto male ! per questo ho fatto un patto con lui : prenditi il culo, le palle, tutto il resto del corpo , ma la testa no! Perché mi serve è da lì che escono le idee di rivolta contro i padroni . E sempre dalla testa escono le canzoni che poi canta : signor padrone ancora una volta ci hai fregato , con le tue invenzioni dei sindacati , dei delegati , noi le categorie le vogliamo tutte abolire perché alla catena siamo tutti uguali! Signor padrone adesso basta per te finisce proprio male , perché siamo stanchi di farci ammazzare. E Antonio Spano dopo un ora che ha camminato avanti e indietro , si tira su la mutanda , s'infila i pantaloncini, e va via perché non è vero che lui vuol difendere solo la testa dal sole mentre se ne frega del corpo , e che sempre al sole gli abbia detto addirittura: fai del mio corpo quello che vuoi! Stava naturalmente scherzando perché lui non permette a nessuno di fare del suo corpo ciò che vuole nemmeno al sole. Perciò lui sta sempre in agguato e pronto per urlare: Io sono mio! Per questo il suo corpo è sempre bianco come la neve , solo di tanto in tanto gli da una velata di rosso , quel tanto che basta per non bruciarsi, perché non usa la protezione, lui odia impomatarsi e affronta la situazione a viso aperto e a torso nudo. E se non usa creme per proteggersi perché gli da fastidio , ancora di più gli da fastidio il telefonino , lui per parlare vuole vedere in faccia le persone, e la conversazione gli viene ancora meglio nella piazza rossa andando avanti e indietro ma anche stando comodamente seduto ad una panchina. Come si vede lui si accontenta di poco , ha un solo cruccio ed è quello di non poter viaggiare perché non se lo può permettere. Non gli resta

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quindi che andare con la famiglia al canalone ( un pezzetto di spiaggia pubblica alla periferia di Bari) e quando è solo va sempre a Portofino o sopra la terrazza o sotto tra gli scogli. E anche quel giorno dopo aver preso per un ora il sole se ne va sul lungomare verso la fontana dove li vicino fanno interminabili partite a carte in costume da bagno un gruppo di amici anziani che sono così bruciati dal sole che sembra che il fuoco gli debba uscire dalla testa . Sono tesi come corde di violini e per un nonnulla gridano come se fossero al mercato a vendere il pesce. E mentre Antonio Spano sta bevendo un po’ d’acqua e poi se la butta addosso per rinfrescarsi , prima d’incominciare il suo lungo cammino che lo riporterà a casa , arriva in quel momento vicino alla fontana una ragazza cinese molto affaticata nel trascinare il carrello pieno di merce varia . Vuoi qualcosa chiede con gentilezza ad Antonio Spano e lui molto dispiaciuto per non poterle comprare niente , perché non ha un centesimo addosso. Gli amici anziani militanti del tressette smettono per un attimo il loro gioco e tutti in un modo confidenziale hanno qualcosa da dirle: ben arrivata innamorata mia ! dice il primo degli amici, la cinesina ha un debole per me si pavoneggia il secondo degli amici. Vuoi giocare con me dice il terzo amico , lei gli da poco confidenza a malapena dice : volete comprare qualche orologio? E il quarto di quegli amici gentiluomini con molta galanteria osa chiedere : quanto ti prendi per un massaggio? Volete comprare i miei orologi insiste lei , mentre il quinto ed ultimo amico di quei gentiluomini supera tutti in sfacciataggine e le chiede : quanto vuoi per fare l’amore con me? E tutti gli altri a ridere di gusto mentre lei se ne va via carica di fatica e di dispiaceri dicendo soltanto : io non vendo l’amore , io vendo soltanto orologi. Un altro giorno Antonio Spano ritorna a Portofino e mentre va avanti e indietro su quella striscia di terra vede un pezzetto di una carta d’identità tutta bruciata ai bordi dove si poteva ancora leggere nome e

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cognome di un signore di Frosinone, l’età di 60 anni e i capelli brizzolati. Certamente un amico scippatore dopo il colpo se n’era andato tra gli scogli di Portofino a controllare il suo bottino e poi ha conclusa la sua buona opera quotidiana con un sfregio degno di lui : bruciando la carta d’identità di quel signore a cui ha rovinato il suo soggiorno a Bari! Antonio Spano dopo l’ora di sole preso a Portofino s’incammina per il lungo mare , poi per corso vittorio Emanuele , via Sparano , finché arriva nella sua piazza rossa e finalmente si siede . Accanto a lui c’è Gianni un amico povero , alto , magro e con una lunga barba, ha con se un bastone che l’aiuta nel camminare perché lui ha una gamba che gli fa male da quando se l’è spezzata cadendo da una impalcatura in un cantiere edile dove lavorava nel suo paese di Mesagne. Non ha avuto nessuno riconoscimento perché lavorava in nero, e da allora sono iniziati i suoi guai , al paese non ha trovato più lavoro , i suoi tre fratelli tutti sposati non lo potevano aiutare perché anche loro fanno fatica a mantenere le famiglie, e così lui ha incominciato a vivere di elemosina . Dopo un lungo tempo gli diedero una pensione d’invalidità al lavoro di 250 euro al mese , così poteva vivere con meno affanno le sue giornate. Ha girato si può dire tutta l’Italia ricorda con piacere : Roma, Venezia , Torino , Milano, Napoli! Ma dove è stato trattato meglio dice è stato in Germania. E sarebbe rimasto volentieri a Berlino ma per me che vivo per strada non era proprio l’ideale perché fa un freddo da morire. Ed è per questo che da un po’ di tempo vivo a Bari, la maggior parte del tempo lo passo in questa piazza, continua nel suo racconto Gianni qui non mi posso lamentare , dormo in un dormitorio gestito dai preti posso stare li per tre mesi poi devo andare via per fare posto ad altri senza tetto . Ma per me non ci sono problemi andrò in un altro dormitorio, l’unica cosa che mi da fastidio e che i preti sono severissimi vogliono che per le 22 devi già rientrare altrimenti chiudono il portone

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e resti fuori. Per mangiare fa il giro delle sette chiese: un giorno alla mensa della cattedrale , un altro giorno alla mensa nella parrocchia di sant’Antonio e così via. Adesso è molto arrabbiato perché nell’ultima visita medica da lui sostenuta gli hanno tolto dei punti quanto basta per non aver più diritto alla pensione d’invalidità. E non ti hanno spiegato il motivo chiede Antonio Spano, ma quale spiegazione s’infervora Gianni quelli fanno quello che vogliono , prima te la danno la pensione d’invalidità e poi te la tolgono . Con la scusa della crisi colpiscono noi poveri invalidi , a me quei 250 euro al mese facevano tanto comodo , perché è vero che riesco a dormire e mangiare dai preti , però tante cose di cui ho bisogno non posso comprarmeli e sono costretto a chiedere l’elemosina . è brutta questa mia vita , per camminare mi devo appoggiare al bastone perché la gamba mi fa male e più passa il tempo peggio sarà. Ho fatto ricorso per riavere la pensione d’invalidità speriamo che il Dio mi aiuta nel farmela riavere, io confido molto in Dio perché sono un forte credente , mi ritengo anche un buon cattolico, voglio bene a tutti anche a questi immigrati che sono in tanti in questa piazza che vanno avanti e indietro senza fare niente dalla mattina alla sera e rappresentano un costo altissimo per noi che li dobbiamo mantenere. Ci tengo a precisare che non sono razzista però tutti questi immigrati dovrebbero stare a casa loro perché qui non c’è lavoro per noi italiani figuriamoci se c’è lavoro per loro. Perciò non resta altro da fare che prenderli uno per uno e rimpatriarli . Ci dispiace gli devono dire: l’Italia e degli italiani ! noi veniamo in Africa a darvi fastidio? Non di certo , e così voi non dovete venire a dare fastidio a noi in Italia. E Antonio Spano si alza da quella panchina e se ne va non ce la fa più ad ascoltare quell’amico povero che vive d’elemosina , che riesce ad avere un tetto , riesce ad avere da mangiare , ma non gli riesce proprio ad accettare che anche gli altri poveri provenienti da altri paesi abbiano

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un tetto e da mangiare. E Antonio Spano in una manifestazione cittadina incontra un compagno studente che ha letto il suo libro : il clandestino operaio nella piazza rossa! E dice che l’ha trovato molto interessante poi aggiunge: anch’io sto scrivendo un libro dove narro che c’è bisogno d’amore . La verità è proprio questa ci si dovrebbe amare di più così sarebbe molto più facile vivere. Bisogna seguire l’esempio di Gesù che diceva di porgere l’altra guancia . Io mi sto avvicinando al suo insegnamento , perché la violenza porta altra violenza, l’odio porta altro odio. Perciò mai più violenza , mai più odio, solo così il mondo potrà essere migliore. Antonio Spano non ce la fa ad ascoltare il compagno diventato amico convertito al cristianesimo e gli dice : amico noi proletari la violenza la subiamo tutti i giorni dalla mattina alla sera , l’odio di classe lo portano avanti i ricchi , i potenti e i prepotenti altro che porgere l’altra guancia questi banditi ci rapinano in continuazione . Non vedi che siamo ridotti in mutande e non gli basta ci prendono pure a calci in culo e noi sempre zitti, mansueti, ci facciamo persino calare ad uno ad uno nella fossa , e tu dici che bisogna amarli, così facendo quelli ci massacrano tutti. Altro che amarli e porgere l’altra guancia a questi criminali bisogna reagire , bisogna lottare ed è pe questo che stiamo manifestando per non subire più lo sfruttamento e il razzismo . Tu dici di condividere le cose che dico e che anche tu stai scrivendo un libro e allora se proprio vuoi fare un opera di bene, denunci i mali del mondo e inviti i proletari a prendere coscienza ed a lottare per togliere la ricchezza a chi ne ha troppo per darla a chi non ha niente. Lottare quindi per una società dove regna l’uguaglianza e questa società non può non essere che comunista. L’amore che vuoi tu è la continuazione di questa sporca e orrida società divisa in classe dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri , rifletti amico e dopo aver tanto riflettuto torna ad essere

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quello ch’eri una volta e cioè: un compagno. E Antonio Spano che aveva incominciato quella manifestazione ben disposto e di buon umore nel vedere tanti proletari coscienti italiani e tanti proletari coscienti immigrati uniti nella lotta dura senza paura contro i padroni termina quella grandiosa manifestazione di umor nero nell’avere ascoltato quello che era una volta un compagno diventato improvvisamente un amico convertito al cristianesimo folgorato da Gesù sulla via dell’amore e del porgere l’altra guancia al padrone. E Antonio Spano al termine di quella grandiosa manifestazione quando arriva nella piazza rossa per buttare giù quell’amaro in bocca che gli è rimasto si reca alla fontana per bere un po’ d’acqua e per non bagnarsi in quella pozzanghera d’acqua , con i piedi si tiene in equilibrio ai bordi della fontana e poi si piega tutto in avanti appoggiandosi e nello stesso tempo spingendo il pomello dell’acqua , e mentre si disseta ode un urlo proveniente da uno di quel gruppo di amici che stavano un po’ più il la giocando a carte che dice : nonno in che brutta posizione ti sei messo! E tutti gli altri amici giocatori non fanno che ridere. Antonio spano li guarda un po’ e poi gli risponde : Io in qualsiasi posizione mi trovo riesco sempre a difendermi! Il guaio è il vostro che conoscete soltanto un’unica posizione che è quella di essere sempre degli amici devoti agli amici le macchiette i santi del comune, della regione , del parlamento e degli apostoli che stanno al governo in unione all’amico macchietta il Cristo in terra dei ricchi. E il 6 settembre del 2011 a l’una di notte Antonio spano non riesce a dormire si gira e rigira nel letto è agitatissimo , sbuffa in continuazione e così arrivano le due e poi le tre ci prova con il suo volere , sempre volere , fortissimamente volere cercare un po’ di sonno , ma tutti i suoi sforzi risultano vani . Perciò alle quattro salta dal letto e dopo un po’ è già nell’automobile per fare quei pochi chilometri che lo porta nelle vicinanze del carcere , parcheggia l’automobile e s’incammina verso

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il centro a piedi con il solito motivetto in testa : tutta mia la città, un deserto che conosco tutta mia la città! Ma è nei pressi del carcere e con forza scaccia via dalla testa quel motivetto e canta: liberare tutti , vuol dire lottare ancora, vuol dire organizzarsi senza perdere un’ora ! e lui non ha perso neppure un minuto di quel 6 settembre del 2011 che è la giornata dello sciopero delle cento città contro gli amici le macchiette al potere che hanno fatto la rapina del secolo contro i proletari. Lui quella mattina non va a Portofino , non va a vedere lo spuntare del sole e quando si alza splendente nel cielo, lui non si cala le mutande per dirgli: Dai infuocato sole prenditi il mio bianco corpo e fallo diventare nero come il carbone. No oggi gli dice: non sarò tuo! Oggi sarò tutto per la lotta. Intanto si fa un giro nella piazza rossa , ma non c’è nessuno si potrebbe quindi sedere , riposare un po’ perché è ancora molto presto per l’inizio della manifestazione . Ma lui non riesce a stare fermo va avanti e indietro finché arrivano le 8 e va verso piazza castello da dove partirà il corteo , dove ci sono già dei gruppi di proletari in attesa che arrivano gli altri da tutta la regione. Lui avrebbe voluto che il corteo partisse dalla piazza rossa che ricorda le lotte sostenute dai rivoluzionari specialmente quelli degli anni settanta . Invece partendo da piazza castello sta a significare che la lotta è un po’ annacquata non inciderà molto , anzi non inciderà un bel niente , perché ci hanno messo il cappello sopra quei partiti che non si distinguono molto dal p. d. l. ovvero il popolo della latrina con a capo l’amico, la macchietta il Cristo in terra dei ricchi che dopo aver fatto la rapina del secolo con tante di lacrime e sangue per il proletario ha la faccia tosta di dire : che il suo cuore gronda di sangue! Mentre se ne sta nella sua villa immersa nel verde a due passi dal mare. E mentre dice l’enorme falsità gli amici le macchiette i killer dei giornali e televisione spazzatura danno grande risalto a questa sua battuta per mostrare la sua grande sensibilità , umanità e

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vicinanza verso chi soffre ma nello stesso tempo cercano di nascondere l’altra sua battuta , quella sì che è la sua verità assoluta quando dice: questo è un paese di merda! Che tradotto vuol significare : io riempirò di merda i proletari! E per questo a messo su il popolo della latrina. E per dimostrare che non scherza passa subito all’azione, taglia le pensioni , la sanità, il pubblico impiego. La parola d’ordine è privatizzare tutto in modo che i proletari si devono rendere conto che chi comanda è il padrone. L’unico vero Dio esistente a questo mondo. E il padrone comanda : via le poche conquiste ancora rimaste ai lavoratori! Voglio la libertà di licenziare , così i pochi operai coscienti saranno messi in mezzo alla strada : mentre tutti gli altri operai devono essere dei cavalli da corsa che devono correre sull’orlo del burrone , dove cadono non cadono infine cadono ad uno ad uno nella fossa . Chi sopravvive avrà una pensione da fame che ben presto porterà anche loro alla morte. Sui luoghi di lavoro regnerà la dittatura e il terrore e affinché nulla sfugge all’occhio del padrone verranno installate delle telecamere così subito si potrà intervenire appena si vede un cavallo da corsa che rallenta la sua andatura verso la fossa. Insomma i proletari si devono mettere bene in testa che la ricreazione è finita e che devono fare una bella cura dimagrante: togliamo a voi e incassiamo noi! Questo è il nostro motto. A questa vera e propria dichiarazione di guerra il proletario non doveva rispondere timidamente con quelle passeggiate nelle cento città che fanno gonfiare il petto a l’amico , la macchietta l’apostolo del lavoro che provocatoriamente dice: gli scioperanti sono quattro gatti! Noi andremo avanti lo stesso e nulla ci fermerà. Ma per gli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura anche quelle manifestazione all’acqua di rosa che non danno fastidio a nessuno per loro sono insopportabile perciò si scatenano e fanno un bombardamento a tappeto sui cervelli delle persone e

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gridano dappertutto come degli ossessi: gli scioperanti sono degli irresponsabili , gli scioperanti danneggiano il paese perché non si vogliono far rapinare, perché non si vogliono far togliere quel poco che gli è rimasto, non si vogliono far sfilare le mutande e restare nudi così è più facile calarli ad uno ad uno nella fossa. Altro che danneggiare il paese i danneggiati sarebbero i privilegiati se non arriva il malloppo rapinati ai proletari. In poco tempo c’è il rischio che loro non possono più continuare a fare la bella vita come hanno sempre fatto e come vogliono sempre fare perciò gli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura bombardano a tappeto i cervelli delle persone , perciò strillano istericamente che la rapina deve continuare : togliere ai poveri per dare ai ricchi ! è il loro gioco di società , il povero perde e piange , il ricco vince e ride . La ricchezza degli uni è dovuta al sangue fatto versare agli altri. Così è stato , così è , e così sarà , questo è il loro mercato. Più sfruttamento , più miseria più morte. Tanta e tanta rapina solo così la montagna di ricchezza diventa sempre più alta a disposizione dei ricchi che se la devono godere. Questa regola divina la vuole Dio e noi scrupolosamente la facciamo rispettare con le buone maniere a chi si lascia tranquillamente rapinare , tranquillamente spogliare, perché sa che lo facciamo per il suo bene, per il bene dei suoi figli . Con le cattive maniere a chi non vuole il bene del paese e pensa unicamente ed egoisticamente al proprio tornaconto, Lui è un nemico della nazione , un nemico di noi tutti che va isolato, confinato nell’inferno perché è un diavolo tentatore di Dio che vuole distruggere quello che lui ha creato. E cioè l’ordine naturale delle cose : il ricco che si gode il paradiso in terra e il povero che è vero che sta nell’inferno su questa terra ma per loro le prospettive sono meravigliose avranno il premio finale che è quello di godere in eterno il paradiso lassù nell’immensità del cielo. E così il 7 settembre del

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2011 la rapina è compiuta, alla tremenda botta data dagli amici le macchiette al potere al proletariato che frastornato , malconcio e diviso non ha saputo rispondere con la lotta sempre più dura da fare paura. E Antonio Spano quel giorno se ne stava nel suo ghetto dove c’è quel signore che ha dei problemi psichici che è soprannominato Pinguino dagli amici malavitosi del ghetto che lo umiliano giorno dopo giorno . Perciò lui è costretto a fuggire da una fermata all’altra dell’autobus spingendo la sedia a rotelle con sopra sua madre invalida che urlava di pianto nel vedere il figlio insultato dagli amici malavitosi, i quali non la smettevano di chiamarlo: Pinguino! Il signore rispondeva gridando: bastardi! E poi ancora bastardi , fino a perdere la voce ed a renderlo molto nervoso che mancava poco dal farlo impazzire. Questa era la scena quotidiana nel ghetto di santa Rita : la madre che piangeva e lui sull’orlo di una crisi di nervi mentre gli amici malavitosi se la ridevano. La signora non ce la fatta a resistere a tanta malvagità e crudeltà ed è morta di crepacuore. Il signore ripresosi da quel lutto liberatosi da quel peso della sedia a rotelle a più tempo libero da trascorrere nel centro di Bari. Tutte le mattine infatti se ne va nella rosticceria nei pressi dell’università mangia la focaccia e beve la bottiglia di birra beato e contento sembra che dalla vita non voglia altro. E così contento e beato che dopo l’ultimo morso alla focaccia si lecca anche le labbra . Lui vorrebbe fermare il tempo a questi riti mattutini e chi vuol vedere come è la contentezza e come è la beatitudine basta attraversare quella strada che dalla stazione centrale porta alla università dare una occhiata a quella rosticceria dove quel signore si gode quella focaccia e quella bottiglia di birra capisce subito che quella è la contentezza e la beatitudine. Purtroppo quel signore non può stare sempre nella rosticceria deve tornare anche a casa in quel ghetto di santa Rita . E qui comincia il suo calvario gli amici

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malavitosi appena lo vedono arrivare incominciano ad insultarlo chiamandolo : pinguino! Lui reagisce con irritazione gridando: bastardi! Poi sale di corsa in casa dove si chiude dentro ma non trova pace nemmeno li perché gli amici malavitosi suonano in continuazione al suo citofono . Lui si affaccia alla finestra tutto innervosito e grida : bastardi ! contro gli amici malavitosi che si divertono ad insultarlo : Pinguino, Pinguino! È il loro coro ossessivo. Il signore furioso scende giù pronto ad affrontarli ad uno ad uno e mentre minaccioso va verso uno di loro da quel casermone viene giù un vaso che colpisce al capo quel signore che cade a terra non dando più segno di vita . in un attimo gli amici malavitosi spariscono dalla circolazione , tutto tace c’è solo quel corpo immobile per terra . Qualche amico inquilino di quel casermone impietositosi chiama il 118 che arriva dopo un po’ e se lo portano all’ospedale. Qualche giorno dopo di casermone in casermone circola una sola voce : Pinguino è in coma! Antonio Spano torna a casa non fa neppure in tempo a sedersi a tavola per mandare giù il suo primo boccone di spaghetti fumanti nel piatto che dal terzo piano di quel casermone in cui abita si odono le grida di Anna un anziana signora che piangendo chiede aiuto , il figlio Giacomo di quarant’anni che vive con lei come al solito si è ubriacato e le alza le mani. E mentre lei esce sulla scala sempre piangendo e gridando aiuto lui li è dietro e tra uno schiaffo e un calcio grida anche lui: brutta vecchia rimbambita , strega che non sei altra vai via di casa , non ti voglio più vedere davanti agli occhi , sparisci per sempre dalla circolazione prima che ti ammazzo. Così grida Giacomo che non ha mai lavorato invita sua e che non fa altro che andare in giro per la città poi si ritira e vuole mangiare e bere a spese dalla madre pensionata è malata di Parkinson e lui invece di ringraziarla di esserle grata e magari aiutarla quella povera donna per la bella vita che gli fa fare quando torna a casa alza il gomito così

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tanto da ubriacarsi e poi si sfoga su di lei : vai via di casa , vecchia strega rimbambita! e lei grida tutta tremante: aiuto, aiuto ! Antonio Spano dal primo piano con l’altro inquilino che abita a fianco salgono sopra , così fanno gli inquilini del secondo piano , dal sesto piano in giù scendono gli altri inquilini che si ritrovano tutti sul ballatoio del terzo piano ad inveire contro Giacomo Non ti vergogni a dare pugni e schiaffi a tua madre grida un inquilino fai il guappo con lei perché non ci provi con me. Lo faccio anche con te risponde Giacomo e tra i due volano degli schiaffi ma vengono ma vengono subito divisi e fermati dagli altri inquilini. Ma Giacomo mentre e trattenuto cerca di svincolarsi per riprendere la lite e grida con rabbia: Tu che mi hai messo le mani addosso me la devi pagare! Tu hai finito di campare , tu considerati già morto ! Ma smettila gridano gli altri inquilini , ma lui grida ancora più forte deve scendere con me nel piazzale, gli devo dare una lezione così impara ad intromettersi nei fatti che non lo riguardano. Se io litigo con quella vecchiaccia ho le mie buone ragioni , lei è una strega e come tutte le streghe deve fare una brutta fine. Cerca di finirla gli urlano gli inquilini e lui risponde, forse non ci siamo capiti : la strega deve sparire , non la voglio più tra i piedi! E voi fareste bene a farvi i fatti vostri altrimenti le minacce che ho fatto a quello che ha osato mettermi le mani addosso valgono anche per voi . E meglio che tornate nelle vostre case ma gli inquilini replicano non lo vedi come hai ridotto tua madre , non fa che tremare , manca poco che le prenda un colpo. Ma allora non l’avete capito , io la voglio morta quella strega, io quella strega in casa non la voglio più , io voglio vivere da solo e le sue grida si sentono anche nel casermone a fianco e in quello di fronte , infatti sono tutti affacciati alle finestre. Qualcuno chiama i carabinieri che arrivano dopo un po’ , ma davanti a loro i bollenti spiriti di Giacomo si placano e gentile e parla a bassa voce e quando i carabinieri lo

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invitano a seguirlo non fa resistenza , ubbidisce come un bambino intimidito davanti al genitore severo , se lo portano in caserma e dopo un po’ visto che non è per niente pericoloso , avranno pensato alle solite esagerazioni di inquilini che non lo possono vedere , lo lasciano andare . E lui ritorna a casa ma almeno per quel giorno lo spettacolo è terminato. Ma per quel condomino non esiste un po’ di pace perché i ragazzi per sfuggire alla morsa del caldo non trovano di meglio da fare che stare ore e ore sotto il porticato e finché se ne stanno buoni e calmi a godersi il fresco nessuno a niente da ridire , il guaio è che sotto quel porticato si danno appuntamento in tanti ma tanti ragazzi anche dagli altri casermoni e tutti insieme fanno un chiasso enorme . Qualche inquilino non sopportandoli più scende giù e cerca di cacciarli ma non può nulla contro di loro perché sono davvero tanti . Lui cerca di convincere gli altri inquilini a dargli una mano nel cacciarli, ma loro però gli dicono che non c’è niente da fare bisogna sopportarli sono dei ragazzi . Ricordati quando anche tu eri ragazzo e ne avrai fatto certamente di peggio così è la vita, prima è toccato agli altri ora tocca a te sopportare ed avere pazienza. Antonio Spano non gli resta che farsi come al solito la sua lunga camminata che lo condurrà nella piazza rossa , lungo il percorso si trova davanti due testimoni di Geova che gli sventolano in faccia la loro rivista: svegliatevi! Proprio a lui che la notte non riesce a dormire neppure un po’ perciò gli dice: io sono così sveglio da non volere quella vostra rivista ! che per me quel vostro svegliatevi significa addormentarsi per sempre. Perché voi fate proprio quello : addormentare le coscienze! Le religioni sono l’oppio dei popoli mi riferisco naturalmente a tutte le religioni da cui bisogna stare alla larga . Come si fa ad andare dietro a delle balle colossale come quelle che raccontate voi , il cervello deve essere libero dalle droghe solo così può capire che le religioni sono tutte delle invenzioni del padrone che spinge i popoli

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ad andare dietro a tante sette cristiane tutte divise tra loro che si fanno concorrenza ma poi sono unite contro le altre religioni . E i proletari seguaci delle tante religioni sono incitati a fare le guerra sante . Ma nella divisione il solo a godere è il padrone , perciò bisogna essere uniti nella lotta per liberarsi per sempre da tutte le religioni e avendo la testa libera non resta altro da fare che togliere di mezzo il padrone che è il vero ostacolo nel costruire un mondo dove finalmente l’essere umano conta soltanto sulle proprie forze e capire che non deve fare affidamento su nessuno essere soprannaturale . I due testimoni di Geova che si erano presentati davanti ad Antonio Spano spavaldi come due bravi di manzoniana memoria per bloccargli il passaggio e per dirgli solo con la nostra rivista svegliatevi: tu vincerai! E gliela sventolarono in faccia . Ma dopo aver capito che lui era un comunista , un rivoluzionario, e un ateo che non crede a nessuna religione ,non sventolarono più la loro rivista svegliatevi ma pian, piano l’abbassarono fino a nasconderla del tutto per aprire un varco come per dire: Scusaci per il disturbo puoi riprendere il tuo cammino! Non avevamo capito che avevamo a che fare con un proletario cosciente. E in fabbrica dove si abbruttisce per il troppo sfruttamento , dove ti fanno sputare il sangue per guadagnare un centesimo , un operaio che ha risparmiato dei soldi invece di tenerseli stretti , stretti per poi spenderli per cose utili, nella euforia della propaganda padronale anche lui si lascia convincere dai speculatori che hanno messo gli occhi sui suoi risparmi dicendogli: se gli dai a noi vedrai che in poco tempo te li facciamo triplicare. E all’inizio sembrava proprio così e convinse un altro operaio a giocare in borsa: vedrai che guadagnerai! E lui che viveva con i suoi genitori i quali non pretendevano un centesimo aveva quindi tutto il salario a disposizione e risparmiando oggi risparmiando domani aveva messo su un bel gruzzoletto da parte che gli investì in titoli tecnologici ma al contrario

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dell’amico che all’inizio qualche euro l’aveva guadagnato lui in poco tempo perse quasi tutti i suoi risparmi e finalmente aprì gli occhi e si disse fra se : ma come i miei genitori mi danno da mangiare fanno mille sacrifici , mai sono andati in vacanza per farmi mettere qualche euro da parte ! ed io come un ingenuo mi sono fatto fregare dal padrone. Al quale non gli è bastato sfruttarmi dalla mattina alla sera e farmi sputare il sangue in fabbrica , non gli è bastato darmi un salario da fame , mi ha fregato anche i risparmi .Mi sono comportato proprio come un deficiente non me la perdonerò mai questa autentica pazzia da me compiuta. E adesso spogliato di tutto eccomi qua ad incominciare daccapo con la speranza che tutto quello che ho subito mi serve da lezione, e ricordarmi sempre in che modo animalesco riesco a portare a casa qualche euro. E gli amici dell’internazionale del crimine tornano a rapinare i proletari in tutto il mondo la loro parola d’ordine è: Massacriamoli ! In Grecia i pensionati dopo una vita di sfruttamento si vedono le pensione tagliate proprio nel momento in cui pensavano di trascorrere gli ultimi anni della loro esistenza con tranquillità si vedono d’un tratto impoveriti . La loro pensione non basta per mangiare , tagliano i salari anche ai lavoratori i quali devono stringere la cinghia e fare degli enormi sacrifici pe mantenere la famiglia . Molti operai sono licenziati e si trovano in mezzo alla strada , la povertà dilaga ovunque i proletari si organizzano , scendono in piazza fanno manifestazione su manifestazione ma gli amici le macchiette al potere rispondono con manganellate su manganellate a chi chiede soltanto del lavoro , del salario per poter dare da mangiare ai propri figli. Manganellate su manganellate agli studenti proletari che chiedono il diritto allo studio, ma ormai è diventato un privilegio per solo ricchi a loro non resta altro che emigrare se non vogliono essere condannati ad essere dei disoccupati a vita solo questo offrono gli amici le

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macchiette al potere i quali sono spietati non fanno altro che rapinare , rapinare e ancora rapinare ,non hanno pietà nemmeno dei bambini che non avendo cibo incominciano a soffrire di malnutrizione fanno tutto questo per poter sedere al tavolo degli amici le macchiette dell’internazionale del crimine che continuamente pone le sue condizioni: massacrate i proletari ! massacrate i proletari e la parola d’ordine impartita agli amici le macchiette al potere in Italia e l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi scatta sull’attenti e grida una sola parola: obbedisco! E immediatamente parte all’attacco: vi rapino dice ai proletari per il vostro bene e per il bene dei vostri figli! Voi pensate a lavorare e non fate caso se vi spillo un euro dietro l’altro, sappiate soltanto che quegli euro saranno spesi per il bene della nazione che grazie al vostro sacrificio sarà sempre più grandiosa . Per questo dobbiamo intervenire di nuovo sulle pensioni perché si vive più a lungo non si può andare in pensione quando si è ancora giovani non ce lo possiamo permettere , così si rischia di fare saltare tutto il sistema e il fallimento è alle porte. E per convincere i proletari che questa è la ricetta giusta gli amici le macchiette al potere si servono degli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura che bombardano, bombardano , bombardano a tappeto, nessuno cervello deve sfuggire al loro bombardamento : le rapine sono fatte per il vostro bene e per il bene dei vostri figli fatevi spogliare e vivremo tutti felici e contenti . E i proletari si lasciano convincere specialmente quando ci sono di mezzo i figli , cosa non si fa per vederli crescere bene e in salute , ma tutto naturalmente, perciò ci sacrifichiamo al massimo specialmente di fronte al pericolo e al rischio del fallimento. Al rischio che le fabbriche chiudono , al rischio di non avere più un euro di salario, come faremo a comprare un tozzo di pane? C’è il rischio quindi di cadere tutti per terra e morire di fame. A queste condizioni

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disastrose non vogliamo arrivare , perciò meglio feriti che morti. Siamo disposti a tutto , aumentateci i ritmi di lavoro dimezzateci i salari , però dateci almeno quel tozzo di pane che ci mantiene in vita. E diciamo ancora una volta : meglio feriti che morti! Perché la morte è proprio brutta . E già si vedono nella fossa con i vermi che si danno un gran da fare nel spolparli fino a fare rimanere dei loro corpi nient’altro che le quattro ossa . No, no, morire proprio no, noi non ci stiamo , per questo siamo disposti a fare qualsiasi sacrificio l’importante è restare in vita . E i padroni sanno che la paura fa novanta , che sono ossessionati dal morire e se ne approfittano , fanno una rapina dietro l’altra senza trovare nessuna resistenza. E la montagna di quattrini diventa sempre più alta per i ricchi dopo che hanno messo di nuovo le mani nelle tasche della povera gente. I ricchi dunque diventano sempre più ricchi e sfacciatamente ostentano la loro ricchezza facendo una vita lussuosa , una vacanza finiscono un’altra ricominciano. Gli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura che si sono prodigati per il bombardamento a tappeto sulla testa dei proletari che hanno consentito di farli rapinare senza nessuna reazione vengono premiati partecipando a pieno titolo alla vita lussuosa dei ricchi. Ma i proletari coscienti con il loro : noi non ci stiamo a farci rapinare ! vanno in mezzo agli altri proletari per convincerli a reagire : ora o mai più! Bisogna alzare la testa e diventare anche loro dei proletari coscienti che dicono: non vogliamo vivere nell’inferno dove voi ci avete condannati ! noi siamo pronti a morire per la nostra causa fregandoci di finire nella fossa in pasto ai vermi, tanto prima o poi quella è la fine che faremo, tanto vale vendere cara la nostra pelle. Se voi ci minacciate che ci sarà il fallimento , che chiuderete le fabbriche ,che ci licenzierete per farci finire tutti in mezzo alla strada , ebbene noi vi facciamo sapere che quelle strade ce li prendiamo con la forza e da li noi daremo

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l’assalto al vostro paradiso dove c’è la ricchezza che ci avete rapinato. Noi ci prendiamo le vostre ville immerse nei parchi e diventano dei beni comuni , dei centri sociali a disposizione di tutti , dove si fa cultura , teatro, spettacoli di ogni genere, dove ci si diverte , si balla e si gode il verde immenso dei vostri parchi, dove si respira a pieni polmoni l’aria freschissima che farà tanto bene specialmente agli operai che hanno sempre respirata aria avvelenata, in quelle fabbriche dove si sono abbruttiti. La montagna di ricchezza viene redistribuita ai legittimi proprietari ovvero a tutti i proletari che aboliscono lo stato di cose vigenti e danno inizio alla democrazia proletaria dove si lavora tutti e quel tanto che basta per soddisfare i bisogni primari . Niente più profitti , niente più lusso e mai più la concorrenza spietata tra gli individui , ma tanta e tanta lentezza nel lavorare che più che un lavoro sarà un divertimento dove tutti non faranno che dire: mi piace da morire lavorare! Ed ogni proletario cosciente dopo aver lavorato per il bene comune avrà spazio per la propria creatività e deve sentirsi realizzato tanto da esclamare : questa si che è vita! E si amerà davvero il prossimo come se stessi e non si farà agli altri quello che non si vorrebbe fosse fatto a se stessi. Abbiamo una sola vita davanti cerchiamo di viverla nei migliori dei modi. Perciò mettiamo tutta la nostra intelligenza a disposizione degli altri , tutti insieme dobbiamo andare alla ricerca del bene comune dove ognuno in questa comunità non fa che dire: mi sento a mio agio, mi sento bene! e si cercherà di conservare questa agiatezza e questo benessere il più a lungo possibile, cercando di debellare le malattie, mangiando cibo sano e genuino, respirando aria pulita , curando il verde , il paesaggio , i mari , i fiumi con l’acqua così limpida da potersi specchiare dentro. E per rendere il mondo sempre più bello da poterlo consegnare alle future generazioni che diranno: grazie per il paradiso che ci avete lasciato! spetta a noi adesso il compito di farlo

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rimanere incontaminato. E così sarà di generazione in generazione, perché il mondo è uno solo e va difeso con tutte le nostre forze . Questa è la sfida difficilissima da attuare che spetta al proletario cosciente , il quale va in mezzo agli altri proletari a convincerli a lottare , ad essere uno per tutti e tutti per uno. Adesso o mai più cambiamo l’Italia , l’Europa, il Mondo, su la testa e andiamo all’attacco. Ma ancora una volta i proletari si dimostrano ferventi devoti agli amici le macchiette i santi e gli apostoli in unione all’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi tutti uniti nel parlamento quel 14 settembre del 2011 per fare passare la rapina del secolo ai danni della povera gente. E contro questa rapina del secolo, a resistere , resistere e ancora resistere ci sono solo i proletari coscienti che cercano di assediare i palazzi del potere , innalzano le bandiere rosse per fare sapere a tutti che la lotta continua per il diritto al lavoro , al salario, al reddito garantito per i disoccupati , al diritto allo studio per gli studenti e quel riprendiamoci le vie , le piazze, le città e quei palazzi del potere da dove cacciare quegli amici le macchiette i santi gli apostoli in unione con l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi facente parte degli amici le macchiette dell’internazionale del crimine e per riprendersi tutta la ricchezza e ridistribuirla a tutti coloro che sono stati rapinati e cioè ai poveri. Ma l’assalto ai palazzi del potere viene respinto dal braccio violento della legge con cariche violente fatte di manganellate, manganellate tante manganellate da riuscire a fare indietreggiare e sempre più a fare allontanare dalla piazza i proletari coscienti. E così in quel palazzo del potere viene approvato quello che gli amici le macchiette dell’internazionale del crimine avevano ordinato : la rapina del secolo deve continuare ! e gli amici le macchiette al potere rispondono: obbediamo! E si prosegue nello sfruttamento senza precedenti degli operai i quali nel lavorare, tutti devono diventare ancora di più

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cavalli da corsa che corrono all’impazzata sull’orlo del precipizio, e devono avere come unico obiettivo il profitto, solo il profitto, nient’altro che quel maledetto profitto, mentre loro ad uno ad uno cadono nella fossa. Chi rallenta la corsa o peggio osa lamentarsi o protestare viene subito additato come un essere umano e quindi licenziato e mandato in mezzo alla strada a morire di fame mentre gli gridano contro : fannullone , fannullone, fannullone! E se una volta il pericolo numero uno ce lo canticchiavano pure, in modo che non ci dovevano essere dubbi, era la donna. Adesso invece è sempre la donna ma affiancato dall’operaio. Per gli amici le macchiette al potere sempre i più deboli sono i più pericolosi e contro di loro ci vuole la dittatura la quale deve regnare sovrana nelle fabbriche dove non ci sarà altro ritornello persino cantato come si vede loro vanno pazzi per il canto non fanno che proporlo in continuazione: dai , dai , dai una spinta! Verso il profitto che deve andare sempre più su , mentre tu operaio devi finire sempre più giù nella fossa. Se non muori nella fabbrica non credere di sopravvivere a lungo perché abbiamo pensato anche a quello , con la misera pensione che avrai non andrai molto lontano perché creperai ben presto di stenti e di fame e raggiungerai i tuoi compagni di lavoro che la pensione non l’hanno intravista nemmeno con il cannocchiale. Tutta la ricchezza a noi, tutta la povertà a voi, così hanno decretato gli amici le macchiette al potere ubbidendo agli ordini ricevuti dagli amici le macchiette dell’internazionale del crimine. E il suo rispetto è sacrosanto perciò il braccio violento della legge al primo accenno di ribellione non fa che manganellare quei proletari coscienti che con tanto coraggio hanno opposto resistenza per fare sapere che la lotta continua. Sta agli altri proletari capire che devono diventare sempre meno devoti ai santi in parlamento e agli apostoli in unione del Cristo in terra dei ricchi fino a diventare dei veri proletari

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coscienti che si organizzano e scendono nelle vie, nelle piazze per gridare : noi siamo l’internazionale proletaria che si riprende tutto quello che gli è stato tolto! Ad ogni botta degli amici le macchiette dell’internazionale del crimine rispondiamo con la lotta. E lo dimostriamo con i fatti , ogni via , ogni piazza di ogni città l’ occupiamo . E dopo averle occupate ce li prendiamo come ci riprendiamo , l’ Italia, l’Europa, il Mondo e gli amici le macchiette i santi gli apostoli in unione con l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi insieme agli amici le macchiette dell’internazionale del crimine dopo essersi arresi si dovranno guadagnare il pane con il sudore della fronte recitando nei teatri dei paesi e delle città quello che realmente hanno fatto quando erano al potere e cioè tanto ma tanto male agli operai sfruttandoli e poi licenziandoli . Tanta ma tanta miseria e fame, tanti ma tanti lutti e pianti , crimini e morti a danno dei proletari. E in quei teatri di paesi e di città avremo l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi che mentre fa lacrimare e sanguinare la povera gente lui spavaldamente fa il buffone in tutte le televisioni spazzature dicendo senza vergognarsi un po’ che per la rapina che è stato costretto a fare : il suo cuore gronda di sangue! E poi se ne va baldanzosamente nella sua villa immersa nel verde a due passi dal mare a riprendere la sua attività a lui più congeniale e cioè : il bunga, bunga ! poi appare di nuovo nella televisione spazzatura dove dice: questo è un paese di merda! Che tradotto vuol significare : riempirò di merda i proletari ! ed è vero perciò ha messo su il p.d.l. ovvero il popolo della latrina e nel riempire di merda i proletari lui esegue alla perfezione quello che gli amici le macchiette dell’internazionale del crimine gli hanno ordinato. Però commette un errore imperdonabile ,è poco galante verso l’amica la macchietta al potere in Germania la cancelliere che vuole cancellare il proletario dalla faccia della terra alla quale prima le fa il cucù e lei

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sorvola sopra con un sorrisetto e compatendolo un po’ : quel nonnino gioca a fare il bambino! Ma la seconda volta l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi non si comporta da nonnino che gioca a fare il bambino ma si comporta da vero e proprio latin lover che si permette addirittura di scartarla definendola in un modo sprezzante: una culona inchiavabile ! una offesa plateale e ripugnante persino per gli amici le macchiette dell’internazionale del crimine, che saranno criminali però tra di loro hanno un certo galateo da rispettare e chi non lo rispetta commette uno sgarro gravissimo che va pagato caro , anzi carissimo, tocca all’amica la macchietta al potere in Germania la cancelliere che vuole cancellare il proletario dalla faccia della terra che ha subito un così pesante insulto vendicarsi. E lei in un primo momento non parla e muta come un pesce ,evidentemente vuol servire la sua vendetta su un piatto freddo che arriva dopo non molto tempo . Si presenta ad una conferenza stampa insieme all’amico la macchietta la viltà al potere in Francia e alla domanda tanto attesa degli amici le macchiette i killer dei giornali e televisione spazzatura : che fine farà l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi? Loro si guardano e sorridono, e quel sorriso che farà il giro del mondo ha un solo significato: sarà condannato duramente! Anche lui dovrà rimanere affogato nella merda insieme al proletario del suo paese. Eccoli dunque a recitare tutti insieme la loro parte quegli amici le macchiette dell’internazionale del crimine che hanno stretto una alleanza di ferro tra loro per colpire il proletario di tutto il mondo. Ma sono divisi al massimo tra loro tra chi deve comandare e per questo sono pronti a pugnalarsi alle spalle e al momento opportuno scatenano persino delle guerre con distruzioni , miserie, fame ed uccisioni di uomini donne e bambini. Questi mostri che hanno costruita una società mostruosa non ci saranno mai più perché sconfitti per sempre dall’internazionale

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proletaria cosciente del lavorare meno , lavorare tutti , per vivere meglio. Molti dicono che questo è un sogno , che il mondo e stato brutto, è brutto e continuerà ad essere brutto. Ma ai proletari coscienti piace sognare un altro mondo possibile. E devono convincere gli altri proletari a partecipare a quel grande sogno e non essere più dei devoti ai santi al comune, alla regione , al parlamento , agli apostoli al governo in unione del Cristo in terra dei ricchi, che ordina la rapina del secolo a danno dei proletari . A voi lacrime e sangue mentre noi continueremo con i nostri festini a base di cocaina e donne oggetto . Chi si distingue in questo traffico è un piccolo padroncino , ma loro non amano questa definizione sa troppo di schiavismo e di antico, loro amano chiamarsi imprenditori che sa tanto di moderno . Questo imprenditore che dal nulla a deciso di diventare molto ricco, e per arrivarci fa la scalata del potere , entra nelle grazie dell’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi al quale porta vagonate di donne oggetto . Alcune si dichiarano esplicitamente escort , altre ci tengono a precisare siamo delle imprenditrice della Bari bene , ci piace vivere nel lusso e fare la bella vita a differenza della Bari male che vive nei ghetti una vita miserabile e tra noi e loro c’è un abisso. Non abbiamo nessuno contatto , quel contatto invece che vogliono avere con l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi . Perché lui è il potere, perché lui è il massimo della ricchezza . Perciò supplicano il padroncino facci arrivare a lui , digli che siamo disposto a tutto . E il padroncino è molto sensibile alle suppliche e porte al potente vagonate di carne umane a villa certosa , a palazzo Grazioli e ancora e poi ancora in Sardegna e se gli impegni lo portano a Milano non ci sono problemi le vagonate di carne umane salgono con lui sull’aereo di stato e la festa continua. E al padroncino che gli telefona per chiedergli come va , lui fa il gradasso : fanno la fila dietro la porta , ma io me ne sono fatte solo sette !

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sembra il medico che riceve nel suo ambulatorio a cui da la solita supposta che fa miracoli perché le padroncine della Bari bene non fanno che dire: lo voglio ancora perché siamo della Bari bene e vogliamo stare ancora più bene, sempre più bene per arrivare sempre più in alto mentre mandiamo giù la Bari male che deve stare sempre più giù perché il loro male è il nostro benessere e il loro sprofondare nell’abisso e il nostro andare sempre più in alto e la scalata della vetta è cosa nostra. La Bari male è nell’inferno, cosa nostra in paradiso grazie alla supposto miracolosa dell’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi . E siccome nel paradiso noi vogliono stare per sempre siamo supplichevole e disposte a tutto con il potente di turno ma allo stesso tempo siamo inflessibili con la Bari male che vive nei ghetti , sfruttati sul lavoro con la testa sempre abbassata come cavalli da corsa che galoppano all’impazzata sull’orlo del precipizio dove cadono , non cadono infine cadono nel burrone . Chi si salva è perduto per sempre lo stesso, deve rimpiangere di essere rimasto in vita , piangerà per il resto dei suoi giorni, perché farà una vita infernale , avrà un salario da fame , tanto da fame che deve stringere ogni giorno di più la cinghia, tanto deve stringere che alla fine deve rimanere soltanto la cinghia. Non avrà una casa perché è un lusso che non si potrà permettere , chi andrà in affitto con i prezzi alle stelle non potrà più pagarlo sarà quindi sfrattato e rimarrà in mezzo alla strada con la sua famiglia. Con il salario da fame e senza una casa la loro vita sarà un inferno perciò verranno consegnati ai diavoli che li faranno bruciare sui ceppi accesi . Le padroncine della Bari bene avranno i figli laureati che subito diventeranno padroncini come i loro genitori , se non vorranno diventare padroncini apriranno degli studi professionali che di solito avranno successo, se non vorranno aprire degli studi professionali come per incanto vinceranno dei concorsi come dirigenti alla regione , mentre tanti comuni

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mortali da anni e anni quei concorsi non riescono a superarli e resteranno disoccupati a vita. I figli della Bari male seppure con molti sacrifici riescono anche a laurearsi ma il loro destino è la disoccupazione a vita come è successo ad Angela , che ha penato e buttato il sangue su quei veri e propri mattoni di libri per laurearsi in giurisprudenza , ma per fare l’avvocato se lo deve sognare perché l’ordine degli avvocati è un ordine mafioso entra soltanto chi vogliono loro , per tutti gli altri è una lotteria dove non si vincerà mai . Angela ha tentato in tutti i modi per farcela , prima si è lasciata sfruttare per ben due anni per il tirocinio e andata avanti e indietro sempre ubbidendo come un alunna ai suoi avvocati dai loro ufficio al tribunale , dal tribunale al loro ufficio non avendo un centesimo di paga. Dicono che questa è la prassi che bisogna fare la gavetta , stare una intera giornata a loro disposizione altrimenti non accedi alla professione . Devi praticamente essere una loro schiava , sembra di stare al servizio militare , la recluta al servizio del nonnino che gli devi portare il latte a letto , poi gli devi fare il letto ,pulire le scarpe , stare sempre attento ad ubbidirlo e non farlo arrabbiare altrimenti ti punisce facendoti un gavettone . E la sera prima di andare a dormire gli devi augurare la buona notte non solo a lui ma a tutti gli altri nonnini. Perciò devi prendere lo sgabello andare al centro della camerata salirci sopra e urlare: Buona notte nonnini il congedo è vicino per voi è finita per me c’è una vita, se il cielo è stellato un giorno è passato , se il cielo è sereno è un giorno in meno! Cucù, cucù, cucù! Alla fine dei due anni di schiavismo che loro chiamano di praticantato puoi fare l’esame di stato che non supererai mai perché è appunto una lotteria . Angela s’impegna come e più per la laurea , studia giorno e notte , butta sangue sui libri riesce a fare lo scritto in un modo impeccabile siccome è molto sensibile alla collega che non riesce a scrivere una parola sul foglio bianco alle sue invocazioni d’aiuto cede e le

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passa il compito. Alla fine siccome è appunto una lotteria l’amica lo supera lei invece no! Perciò piange e si dispera per questa enorme ingiustizia perché lei ci teneva a fare l’avvocato , desiderava stare dalla parte della povera gente , voleva difendere i deboli che non hanno i soldi per pagare un avvocato e pur non avendo commesso nessun reato restano in carcere a marcire per anni ed anni. Al contrario del ricco, potente e prepotente che se commette dei reati, solo perché può permettersi di pagare lautamente l’avvocato in galera non andrà mai e si potrà godere la vita. Il ricco vince sempre e se la ride, mentre il povero perde e non fa che piangere come Angela che deve rimandare il suo sogno d’avvocato per difendere la povera gente perché quell’esame non lo supererà mai così ha deciso quell’ordine mafioso degli avvocati. Il cui ingresso è riservato solo ai ricchi , mentre per i figli della povera gente tutti quegli anni di studi sono buttati al vento . Quella laurea non le servirà a niente per lei c’è solo qualche lavoro precario che ben presto ti porta ad impazzire. Intanto l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi chiede all’amico la macchietta il padroncino : chi mi porta stasera? E lui risponde c’è quell’attrice che a te piace tanto ma che si è sempre rifiutata di prendere la tua supposta miracolosa . E per aver fatto una cosa normale riceve i complimenti da tutti , c’è chi la considera una santa perché ha difesa la sua integrità e c’è chi la vuole candidare al premio Nobel per la medicina perché ha dimostrato che si può vivere anche senza la supposta miracolosa, insomma la mettono tutti sul piedistallo per ammirarla sempre di più . Ma subito la buttano giù appena si sa che la santa, la candidata al premio Nobel e pronta ad incontrare l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi se sistema il suo fratello in televisione. E lui risponde entusiasta: con le mie supposte miracolose s’arriva dappertutto! come ho sistemato le altre sistemerò tutti quelle che lo vorranno,

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basta fare la fila e poi scattare sull’attenti e dire : comandi mio dolce e buon padrone! E l’amico la macchietta il padroncino che gli porta le vagonate di carne umane presenta il conto . In un primo momento vuole andare al parlamento europeo ma poi ci rinuncia a fretta di bruciare le tappe vuol diventare subito ricco se non proprio come l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi avvicinarsi molto a lui perché è il suo modello . Io voglio fare tanti affari e tu mi devi aiutare , come no gli dice l’amico macchietta il Cristo in terra dei ricchi siamo fatti della stessa pasta. Io ti aiuterò , avrai appalti milionari, ma ti passo il sottosegretario alla protezione e i capi della Fin meccanica e concordi con loro . E l’amico la macchietta il padroncino dovunque va mette a disposizione le sue donne ma chi precipitosamente sale altrettanto precipitevolissimevolmente cade ma difende l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi perché è il suo salvadanaio se si rompe è la fine per tutti perciò dice: il cristo in terra dei ricchi , appunto perché è un Cristo in terra non può non aiutare i bisognosi. Ed io da un momento all’altro sarà perché c’è la crisi mi sono trovato in difficoltà , e lui che è tanto buono e tanto generoso aiuto me e la mia famiglia . E l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi conferma è proprio così : io ho aiutato un imprenditore che abituato a fare una vita agiata di colpo si è trovato in miseria! e per evitare che commettesse qualche atto sconsiderato gli ho dato una mano come sempre faccio . La mia vita sta a dimostrarlo io aiuto chiunque ha bisogno, perciò mi vogliono bene , perciò vengono da me e fanno la fila per partecipare alle cene conviviali e a tutti poi do un regalo ma ripeto ancora una volta : perché sono generoso. Che cosa c’è di scandaloso in tutto questo? Io non lo so, o meglio lo so benissimo : c’è soltanto dell’invidia perché ho il potere , perché ho tanto denaro! E soprattutto perché mi intrattengo con delle belle e brave ragazze che poi non

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faccio altro che farle lavorare in televisione che loro amano tanto. E il popolo è contento di quello che faccio per questo non fanno altro che urlare: meno male che Silvio c’è! E ancora più forte : Silvio sei tutti noi! E in suo soccorso arriva l’amico carissimo la macchietta il sanguinario della steppa rossa che dalla lontana Russia tra una uccisione e l’altra di qualche suo oppositore non fa che ripetere: è tutta invidia , la verità è che lui è un grande statista! E il credo politico di quel grande statista lo esprime benissimo una escort che dice : lui apprezza la nostra bellezza che ha un valore perciò la paga profumatamente a botte di 5000 – 10000 euro a notte , perché con noi si vola in cielo aperto dove si vedono tante stelle bellissime e indimenticabile. Chi è racchia e fa schifo deve restare a casa , perché se hai 2000 euro al mese puoi solo stare a casa . Questa escort è così abituata a volare alto nel lusso che non sa che la maggioranza dei proletari non guadagna 2000 euro al mese bensì 1200-1000- 800- 500 e c’è addirittura chi è disoccupato . Se lo sapesse che ci sono tanti proletari che vivono così miseramente sarebbe così schifata che certamente vorrebbe far aprire i campi di concentramento per fare funzionare a pieno ritmo i forni crematori per liberarsi di tutti quei dannati della terra. Questi sono i nuovi filosofi che circondano gli amici le macchiette al potere in Italia a cui gli amici le macchiette dell’internazionale dl crimine ordinano: la rapina del secolo contro i proletari deve continuare, perché la ricreazione è finita! Per questo bisogna lavorare di più , sempre di più, perché voi proletari : eravate dei cavalli da corsa, siete dei cavalli da corsa e sarete dei cavalli da corsa! Che corrono all’impazzata sull’orlo del precipizio che cadono , non cadono , infine cadono giù nella fossa. Chi riesce a sopravvivere siccome è ancora giovane non andrà in pensione a 60 anni ma bensì a 61, ma si è ancora giovane allora si va a 62 anni , ma si è ancora giovane allora si va a

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63 e poi a 64 e poi a 65 anni. E di fronte alle proteste dei proletari l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi grida: Io a 75 anni mi sento un giovanotto di 25 anni, e lavoro giorno e notte! Perché un operaio di 65 anni deve sentirsi vecchio? Perciò di un sol balzo le pensioni le porterò a 70 anni . E tutti i miei devoti devono gridare con me in coro: noi siamo i giovani , i giovani , i giovani ! noi siamo l’esercito della salvezza nazionale. E così cantando, cantando in pensione non si andrà mai . E se qualcuno vorrà andare andrà con il sistema contributivo che gli darà soltanto pochi euro da farlo morire di fame. Figurarsi se qualche proletario si potrà curare , ammalarsi sarà un lusso che non si potrà più permettere e dovrà crepare in casa, e si proprio crepare . Perché una volta c’era tanta umanità e sensibilità verso l’anziano in casa specialmente verso la madre, tanto è vero che il poeta l’ha immortalata recitando: mia madre ha sessant’anni e più la vedo e più mi sembra bella ! e ancora : vorrei cambiare vita con vita , darle il vigore degli anni miei , vedere me vecchio e lei dal sacrificio mio ringiovanita. Oggi non è più così la società mostruosa si è ancora di più incarognita. Sessant’anni d’allora sono ottant’anni d’oggi. E così Ninetta che è molto vecchia con mille dolori , non si regge più in piedi perciò resta ore e ore su quella poltrona in casa sua. Viene mossa soltanto per andare al bagno dove non riesce mai ad arrivare perché se la fa addosso prima. Se lei ha cresciuto otto figli di cui quattro maschi e quattro femmine , tutti gli otto figli non riescono ad accudire la loro mamma . tutti cercano o con una scusa o con un’altra di lavarsi le mani . Ad incominciare da Elisa che abita con Ninetta che è assegnataria di una casa popolare nel ghetto del c.e.p. ( in seguito anche se formalmente senza neanche andare sulla via di Damasco l’hanno convertito in san Paolo, Sostanzialmente resta il c. e. p. che sarà perseguitato per sempre ). E fin quando la madre Ninetta ad Elisa che è vedova di Romeo morto di tumore in giovane età le ha

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cresciuto i figli Caterina e Tiziano mentre lei andava a lavorare tutto andava bene . Adesso che è Ninetta ad avere bisogno di essere accudita tutti sfuggono al loro dovere. Elisa non può perché deve andare a lavorare, i suoi figli ormai grandi Tiziano un ventenne alto robusto potrebbe dare una mano anche perché è disoccupato si potrebbe quindi rendere utile per la famiglia ma al solo accenno di aiuto fa l’isterico e urla: Io sono un maschio e i maschi non fanno i lavori da femminucce! Ed è per questo sta sempre fuori casa e si ritira soltanto per mangiare( l’appetito non gli manca) e per dormire . Caterina è anche lei alta e robusta e con i suoi 22 anni potrebbe risolvere molti di quei problemi anche perché è stata disoccupata fino a pochi mesi addietro . Ma per non passare la vita a fianco della vecchiaccia così viene soprannominata Ninetta in famiglia ha trovato un lavoro precario che più precario non poteva essere. Ogni giorno si reca con altre precarie in giro per la città e i paesi limitrofi dove deve andare case per case per convincere gli inquilini a farsi un contratto per la luce più vantaggioso. Per ogni contratto stipulato loro dovrebbero avere una percentuale . E così ogni mattina Elisa accompagna la figlia Caterina che è senza patente alla stazione centrale di Bari, dove un caporale prende in consegna quelle ragazze e assegna ad ognuno di loro la zona in cui devono lavorare. Caterina va avanti e indietro , sale le scale dei condomini dove ci sono le porte che no aprono , le porte che appena aperte vengono subito sbattute in faccia , e i contratti che vengono firmati sono con il contagocce , ed alla fine della giornata Caterina si sente esaurita da tutto quel camminare avanti e indietro e su e giù per le scale delle palazzine mentre aspetta sempre alla stazione centrale la madre che la va a riprendere. Elisa con al fianco la figlia si reca dalla sorella Filomena che abita ad Enziteto un altro ghetto di Bari (poi abbellito formalmente in san Pio per dare l’impressione di vivere in un Paradiso ma

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sostanzialmente viverci è un inferno ) dove ha portato Ninetta che da sola non può stare e adesso se la va a riprendere per riportarla a casa. Ma con Filomena , Elisa non fa che litigare lei non vuole tenere la madre per nessuna ragione al mondo. Cos’è questa croce che mi hai messo in casa e che devo portarla addosso tutti i giorni ? sulla mia fronte non c’è mica scritto gioconda! Tu abiti nella casa di mamma e domani alla sua morte sarà tua, tu prendi le 500 euro di pensione e io le devo fare da mangiare a pranzo e cena senza avere un centesimo . Questa non è la casa del buon Gesù , chi entra non esce più , no, no, così non si può andare avanti io non sono la scema della famiglia. Questa situazione dev’essere risolta al più presto possibile , e così tutte le sere dopo la litigata con la sorella Filomena , Elisa torna a casa che è stanca morta . La figlia Caterina è stanca morta anche lei e mentre loro dormono Ninetta non fa che gridare : aiuto , aiuto, aiuto! Vuol essere aiutata ad alzarsi dal letto perché non resiste a stare coricata, , vuole stare seduta. Dopo un po’ ricomincia a gridare : aiuto , aiuto, aiuto! Perché vuole stare alzata. E così Elisa dopo aver fatto le nottate dietro la madre , ogni mattina deve accompagnare la figlia alla stazione centrale, accompagnare la madre nel ghetto di san Pio dalla sorella Filomena che riprende la litigata da dove l’aveva interrotta la sera precedente: Io non posso stare prigioniera in casa per accudire mamma, io ho bisogno di uscire per respirare aria, aria, aria, perché qui al chiuso soffoco. Ma Elisa non può replicare ha i minuti contati deve scapare al lavoro. Ci sarebbero le altre due sorelle da coinvolgere , una è Rita che abita al quartiere Carrassi in pieno centro e potrebbe essere la soluzione ideale. Ma Rita dice assolutamente di no aiuta la figlia sposata che va a lavorare a tenerle la figlia Ilaria di quattro anni . Va a prenderla all’asilo , le dà, da mangiare e qui comincia il calvario , Ilaria non si siede mai a tavola per mangiare, per farla mangiare la devo rincorrere con il

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piatto in mano per le stanze cercando di darle un boccone al volo . Due ore ci vogliono ad andare avanti e indietro a lei, e così e la sera per la cena io rischio d’impazzire e tu vorresti mettermi quell’altra croce addosso non ci penso nemmeno così finisco direttamente in un manicomio. Barbara abita a san Girolamo ha il marito disoccupato e vanno avanti e indietro dall’assistente sociale in cerca di qualche sussidio . Ho altro per la testa e poi di lei non ne voglio proprio sapere , ho fatto quel conto che non esiste più da quando tanto ma tanto tempo fa sempre con mio marito disoccupato e con due figli piccoli fui sfrattata perché non riuscivo a pagare l’affitto di casa, e la nostra cara mamma con la casa grande di cinque vani poteva benissimo ospitarmi come poi ha fatto con te ,invece con me è stata crudele , mi disse : sei sposata arrangiati ! e mi mandò sotto il porticato del teatro Piccinni che è il rifugio dei senza tetto in pieno centro di Bari a morire di freddo insieme ai miei due piccoli figli . Da allora per me è come morta non esiste più ! I quattro fratelli Giacomo è sposato fa l’autista ed è impegnato dalla mattina alla sera a portare pacchi per i negozi di Bari e non ha un minuto di tempo da dedicare alla madre. Filippo anche lui sposato fa il commesso ed ha a che fare con tanti clienti da sentirsi così frastornato che quando ritorna a casa dice : dopo tanta tempesta in quel negozio ,voglio soltanto un po’ di quieta da passare nel letto di casa. Michele anche lui sposato fa il muratore sotto il sole bollente dell’estate , sotto la pioggia e il freddo dell’inverno , come si vede la mia vita è un inferno non mi posso caricare di un altro inferno morirei di certo . Giuseppe anche lui sposato fa il ferroviere e dice : non posso mica portarmi mamma sui treni su e giù a spasso per l’Italia è impossibile . Ma se voi siete nell’impossibilità di aiutarmi dice Elisa le vostre mogli potrebbero darmi una mano , ma quando mai le nuore si sono occupate delle suocere da che mondo è mondo si sono sempre guardati in cagnesco e si sono fatti la guerra

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come topi e gatti . loro poi pur di non avere a che fare con la suocera sono disposti anche a divorziare e noi non possiamo rovinare le nostre famiglie per fare un favore a te dice Giacomo che è il più grande dei fratelli i quali dopo una vita che sono stati sempre disaccordi tra di loro finalmente su questo punto sono d’accordissimi . e poi continua Giacomo sempre da che mondo e mondo della madre si sono occupate sempre le figlie femmine. E non è da mettere in secondo piano il fatto che tu hai la casa , la pensione quindi il sacrifici tocca a te farlo. Intanto Caterina ch’era fuggita di casa per non avere niente a che fare con la vecchiaccia dopo tre mesi di avanti e indietro dalla mattina alla sera per le vie della città e dei paesi limitrofi, con quelle porte di case sempre sbattute in faccia, più che guadagnare ci ha rimesso pure perché quando andava nei paesi doveva pagare la benzina alla caporale che l’accompagnava perciò abbandona quel lavoro e ritorna a casa , ma sia ben chiaro dice alla madre: io di quella vecchiaccia non mi occupo ! perché mi fa schifo pulirle il culo! E così tutto il lavoro ricade su Elisa la quale dopo il danno ha subito la beffa perché ha cercato di avere il sussidio d’accompagnamento ma hanno avuto il coraggio di negarglielo nonostante che la madre da segni di squilibri mentali e diabetica non si muove più appena tenta di camminare cade per terra i bisogni se li fa addosso si vede lontano un miglio che Ninetta ha bisogno d’accompagnamento notte e giorno ma gli amici le macchiette al potere hanno tagliato anche lì perché sono dei vigliacchi pur di fare cassa colpiscono delle persone già morte. E il 3 -10 – 2011 a Barletta cade una palazzina e quattro operaie che lavoravano al pian terreno in un laboratorio più una ragazzina la figlia del proprietario di quel laboratorio che si era recata lì appena uscita da scuola restano sotto le macerie . Tutto questo perché si è buttato in fretta e furia a terra una palazzina a fianco per ristrutturarla e nonostante che in molti segnalavano delle

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crepe alla palazzina i responsabili dei lavori rispondevano : è tutto sotto controllo ! altrettanto dicevano i tecnici del comune. E il padrone di quel laboratorio pur vedendo la pericolosità stava zitto perché le sue operaie lavoravano al nero e non voleva guai e per non volere guai ha lasciato morire quelle operaie come topi in gabbia. E Antonio Spano attraversa la strada sulle strisce pedonali all’altezza di via Isonzo e l’istituto il liceo artistico, è in compagnia della nipotina di 5 anni quando sbuca all’improvviso una moto che per poco non gli prende sotto ,il conducente sta fuggendo inseguito da un giovane che grida: fermate quel ladro! Lo stesso dice dopo un po’ una anziana signora che si era alzata da terra con fatica: fermata quel ladro, mi ha rubato la borsa dove c’era la pensione appena riscossa ! e si dava schiaffi sulla faccia e piangeva piena di rabbia . Un gruppo di persone che si sono fermate non possono fare altro che consolarla , poco dopo arriva il giovane che ha inseguito il ladro ma non è riuscito a fermarlo e l’anziana signora non si da pace come farò adesso senza un soldo per mangiare ? e presa dalla disperazione continuava a darsi schiaffi in faccia. Nella borsa c’erano anche le chiavi di casa , tutte a me devono succedere e piangendo si tirava ancora schiaffi in faccia come se si volesse punire perché considerava quello ch’era successo tutta colpa sua, mentre il gruppo di persone cercando ancora di consolarla non facevano altro che dire : per noi poveri il vivere è diventato impossibile ci sono ladri dappertutto sia lassù in alto al governo che quaggiù in mezzo alla strada! Il 7 – 11- 211 Antonio Spano va nella piazza rossa dove finalmente si respira un po’ d’aria pulita è piena di studenti che sino dalla mattina si sono dati appuntamento per sfilare poi in corteo per le vie della città per rivendicare ancora una volta il diritto allo studio che viene sempre più negato . Si tagliano le risorse alle scuole pubbliche che diventeranno sempre più scuole di serie b , ma costeranno sempre di più tanto da costringere i figli

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dei proletari ad abbandonarle, ma nello stesso tempo si finanziano le scuole private dove potranno andare soltanto i figli dei ricchi. Insomma si ritorna al passato lo studio diventa cosa da ricchi , ovvero cosa nostra i figli dei proletari mandiamoli a zappare come i loro padri e i loro nonni. E il 13- 10- 2011 un pensionato solo abbandonato da tutti i suoi parenti è costretto a vivere tra la piazza rossa e la stazione centrale su una panchina ricoperta di cartoni e lì passa il suo tempo giorno e notte , ha appena riscossa la misera pensione che gli serve per comprare qualcosa da mangiare . Ma su quella misera pensione altri disperati come lui per portargliela via l’accoltellano e muore dissanguato in mezzo alla strada. E alla vigilia del 15- ottobre del 2011 Antonio Spano non riesce a chiudere gli occhi la sua è una agitazione continua finché salta dal letto alle 3 di notte , butta giù un boccone , prepara due panini e alle cinque è già pronto per andare nei pressi della stazione centrale dove l’attende il pullman che lo porterà a Roma per la grande manifestazione : noi il debito pubblico non lo paghiamo! Da Bari partono due pullman uno di studenti più moderati e l’altro degli autorganizzati lui naturalmente va con questi compagni più combattivi . Quando giunge a Roma, piazza della repubblica è già gremita lui stenta a farsi largo con il suo borsone carico di libri sulle spalle per chiedere ai partecipanti , t’interessa , il mio libro di denuncia sociale : le delizie di un orfanotrofio? E per convincerli dice anche : sono un compagno operaio! Ma con sua grande sorpresa si sente rispondere da un gruppo di persone, non c’interessa il tuo libro perché noi non siamo compagni. Possibile dice lui meravigliato , in una piazza che rivendica il diritto a non pagare il debito, a nazionalizzare le banche, affinché facciamo in modo che tutte le risorse finanziarie servono per il lavoro, per l’istruzione, per l’ambiente e la salute. In una piazza dove si rivendica il diritto allo studio al lavorare meno , lavorare tutti per vivere meglio e per un

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altro mondo possibile da subito praticabile . In una piazza che chiede: proletari d’Italia solleviamoci, proletari d’Europa , solleviamoci, proletari di tutto il mondo solleviamoci! Dovunque bisogna sollevarsi e alzare in alto le bandiere rosse della riscossa . In questa piazza c’è invece chi s’indigna alla parola compagno , ma è scandaloso, ma allora che cosa siete venuti a fare se non siete compagni chiede Antonio Spano e loro ripetono candidamente in questa piazza non ci sono solo compagni ma ci sono anche degli amici. No, no, anche qui ci sono degli amici non è possibile grida Antonio spano e va subito via per non lasciarsi rovinare quella splendida giornata da questi amici. E incomincia così la sua marcia lungo il corteo che lo porterà nella piazza rossa ( i borghesi si ostinano a chiamarla ancora piazza san Giovanni) nello stesso istante in cui in tutto il mondo i proletari coscienti marciano per raggiungere le loro piazze rosse da dove inizierà per tutti i proletari la riscossa. Ma il grosso del corteo non raggiungerà mai la piazza rossa perché il braccio violento della legge padronale l’ha occupata girando all’impazzata con i loro blindati , spaventando i manifestanti che stavano arrivando nella piazza rossa e facendo capire loro che è meglio che scappate via altrimenti vi schiacciamo . E per chi non ci sta , che protesta e tenta una reazione lanciano gas lacrimogeni che sono così atroci da fare lacrimare e mancare il respiro tanto da sentirsi di morire. Lanciano poi degli idranti in modo che nessuno si avvicini all’entrata della piazza rossa. Questa è la grande provocazione la piazza rossa è stata scippata con la forza dagli amici le macchiette al potere facente parte degli amici le macchiette dell’internazionale del crimine che vuol fare sapere in mondo visione che qui in Italia: l’ordine padronale è ristabilito, e la rapina del secolo può continuare senza interruzione. Ma nel corteo ci sono dei compagni che non ci stanno ad indietreggiare e cercano di resistere ingaggiando una dura battaglia . Ma

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gli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura fanno un bombardamento a tappetto sui cervelli dei tanti devoti che non fanno altro che ripetere quello che loro dicono contro i rivoltosi: sono dei lanzichenecchi, degli zombi del passato che ritornano, sono dei teppisti. Ma i proletari coscienti i veri comunisti non fanno che gridare sempre più forte : siamo tutti dei teppisti contro i capitalisti, noi siamo quelli della lotta dura senza paura. Perciò alziamo al vento le nostre bandiere rosse e si va tutti alla riscossa senza indietreggiare di un millimetro , senza rinunciare alle nostre rivendicazioni , bisogna rispondere colpo su colpo , bisogna passare al contrattacco per rivendicare da subito il diritto al lavoro stabile e sicuro, al salario garantito per i disoccupati, al diritto alla casa , alla sanità all’istruzione garantita per tutti gli studenti proletari . E in questa Italia dove i padroni se la mangiano e se la bevono il 25 – 10 – 2011 un alluvione distrugge quelle perle delle cinque terre dove si piangono 9 morti un giovane fino all’ultimo a cercato di resistere ma è stato travolto dal fiume di fango che spazzava via tutto e tutti. Dopo il disastro si vogliono tutti dare da fare , ma bisogna intervenire prima , rimboccarsi le maniche e lavorare nelle piccole opere di manutenzione del territorio , curarlo nei minimi particolari, pulirlo proprio come si fa con la propria casa . A nessuno verrebbe in mente di tenere la propria casa sporca e così si deve fare con il territorio. Ci vuole prevenzione, tanta prevenzione solo così i danni del maltempo saranno evitati e non si assisterà a quelle tragedie che fanno tanto male. Ma questa è l’Italia voluta dagli amici le macchiette padronali i quali pensano solo a saccheggiarla e rapinarla per il loro profitto sempre più in alto .Questa è l’Italia sostenuta dai devoti che non fanno che gridare: Silvio pensaci tu, meno male che Silvio c’è! E le conseguenze le vediamo tutti , appena piove un po’ più del solito , subito ci sono le montagne e le colline che franano , i fiumi che

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straripano causando tante distruzioni e morti. Tutto questo perché si pensa a delle grande opere mostruose come la t.a.v. che non servono a nulla se non a fare profitti peri padroni . Si vuole distruggere una intera vallata per fare un tunnel nella montagna per fare passare un treno ad alta velocità che non c’è assolutamente bisogno , ma lo si fa perché ci sono dei grandi affari per loro e un costo pesantissimo per i proletari . E per fare quella inutile grande opera mostruosa sono disposto a tutto, hanno militarizzata la zona e i proletari coscienti che cercano di opporsi vengono manganellati . Questa è l’Italia degli amici le macchiette padronali che ci vogliono imporre tramite gli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura che bombardano i cervelli delle persone che dicono : i licenziamenti facili sono un bene per il paese perché così facendo si riduce la disoccupazione ! i padroni cacciano gli operai dal lavoro e la disoccupazione diminuisce con queste barzellette cercano di farci ridere , ma c’è poco da ridere perché se si licenziano gli operai finiscono in mezzo alla strada ed è un fatto tremendo il non poter dare da mangiare ai propri figli e scioccante e si rimane sconvolti e si è sull’orlo di una crisi di nervi , si sente d’impazzire e si cerca di farla finita per sempre ecco cos’è un licenziamento la rovina dell’operaio , la rovina della sua famiglia . E i padroni con i loro megafoni gli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura ci parlano di licenziamenti , di operai che finiscono in mezzo alla strada come si trattasse di cicche di sigarette che si possono benissimo buttare per terra. È mostruoso che questo accade gli operai che sono costretti a salire sopra una gru e rimanerci giorni e notti per rendere visibile la loro lotta , gli operai che s’incatenano davanti ai cancelli della loro fabbrica gli operi che vanno in corteo a Roma per dire che noi i licenziamenti non l’accetteremo mai , ed invece di essere ascoltati vengono manganellati è disumano tutto ciò .

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Non permettiamo mai più di licenziare un operaio , un essere umano ha diritto al lavoro , ha diritto al salario, ha diritto alla vita . E chi afferma il contrario è un mostro a cui va impedito di pronunciare la parola licenziamento. A questo mondo non si licenzia più nessuno a questo mondo si assume , si assume, si assume fino ad accogliere tutti . Vieni compagno che c’è posto anche per te , viene compagno che ci si stringe, e ci si stringe, affinché tu non rimani escluso perché noi compagni vogliamo restare umani. Ognuno deve dare il proprio contributo di lavoro , ognuno deve mettere la propria intelligenza al servizio della collettività affinché davvero si cerca di creare quel paradiso in terra tanto sognato, dove ogni ognuno potrà dire è proprio bello vivere . Tutto questo dopo aver sconfitto gli amici le macchiette dell’internazionale del crimine che hanno messo su questa società mostruosa, dove una minoranza vive nel privilegio e nella ricchezza e nel lusso e costringe la maggioranza dei proletari a vivere nella povertà e nella miseria . il paradiso per loro dove si canta e si ride , l’inferno per i proletari dove non fanno altro che soffrire e piangere. Questa è la loro società mostruosa che per mantenerla tale sono disposto a tutto. Il loro è un saccheggio continuo dell’ambiente e il 5 novembre del 2011 un forte nubifragio affonda la città di Genova i torrenti che l’attraversano esondano e la furia dell’acqua trascina tutto come birilli , automobili, autobus, camion e c’è la tragedia nella tragedia 6 persone muoiono tra cui una madre con due bambini che escono di corsa dalla loro automobile e cercano la salvezza in un androne di un palazzo ma proprio lì la furia dell’acqua li raggiunge e loro muoiono affogati . Questa è l’Italia calpestata, violentata e assassinata dai padroni senza scrupoli che costruiscono dove non si deve costruire, cementificano dove non si deve cementificare e si è tutto impermeabilizzato impedendo all’acqua d’essere assorbita dai terreni , ma di trascinarsi velocemente e

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minacciosamente a valle come un fiume in piena trascinandosi con se pezzi di montagne , e detriti di ogni genere . E quando non si curano minimamente i terreni, i fiumi , i torrenti la natura si ribella a questo scempio e le conseguenze sono le città allagate che si porta con se distruzioni e morti, con la gente che piange e si dispera per avere perso case , negozi tutta la fatica di una vita. È così lacrime e sangue sono state versate sulle cinque terre dove lavorando giorno e notte si cerca di non fare sparire per sempre quelle perle meravigliose . lacrime e sangue sono state versate a Genova e così nel resto d’Italia , ma non solo, anche nel mondo ci sono state tragedie su tragedie e con morti . In thailandia ci sono state 590 morti un disastro spaventoso e gli amici le macchiette al potere in quel paese si sono dati da fare per salvare il centro ricco e affaristico scaricando tutto verso la periferia . Questo è ancora più odioso perché è da razzisti cercare di salvare le zone dei ricchi lasciando affogare le zone dei poveri. È sempre la solita storia che si ripete da secoli : i ricchi non fanno altro che pensare egoisticamente che a se stessi , la loro ricchezza è dovuta al sangue che si fa versare ai poveri. Non c’è più religione dicono i devoti presi dallo sconforto di fronte a questi disastri . Ma i proletari coscienti lo dicono da sempre che non c’è religione , c’è solo la nostra intelligenza , la nostra vita perciò usiamola tutta prima che sia finita , c’è solo la nostra forza che va unita per fare una immensa forza per poterci liberare dagli amici le macchiette al potere che si sono riuniti a Cannes in Francia dove hanno fatto la solita passerella per dire : che la Grecia deve pagare il debito , deve cioè pagare gli usurai massacrando la povera gente con tagli sempre più netti alle pensioni , ai salari e con licenziamenti di massa .I proletari di quel paese rispondono con la lotta ma vengono manganellati dal braccio violento della legge padronale perché rapinare , affamare e manganellare chi si ribella , questo è il loro

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sistema. E nell’Italia si replica : rapine dietro rapine ai proletari e l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi di fronte alla disperazione della povera gente se ne esce dicendo: In Italia va tutto bene , siamo la quinta potenza industriale del mondo ! da noi c’è tanta ricchezza , i ristoranti sono pieni , negli aeroporti, nelle stazione e sulle autostrade ci sono le code, ma cosa vogliamo di più . La crisi è una invenzione dei comunisti i soliti invidiosi che cercano con la falsità di mandarmi a casa , ma dopo di me è meglio che si sappia : c’è il diluvio! Perciò io resto bene in sella , io non posso permettere il diluvio, per questo qualche piccolo sacrificio si può fare . Lui lo chiama piccolo sacrificio aumentare l’età per andare in pensione . Una volta si diceva ch’era già duro lavorare per trentacinque anni , se un operaio entrava a 20 in fabbrica era già una fortuna uscirne vivo a 55 anni . Adesso con il bombardamento a tappetto effettuato dagli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura sui cervelli della gran massa dei proletari gli hanno convinto che si può lavorare oltre i 65 anni e si può andare oltre i 40 di contributi per accedere alla pensione , perché dicono che non ci possiamo più permettere le pensioni baby . lavorare trentacinque anni per loro è poca cosa , parlano così perché non hanno mai lavorato in vita loro , dovrebbero andare in fabbrica farli lavorare alla catena di montaggio per qualche anno e poi chiedere a loro: cosa ne dite si può lavorare fino a 67 anni? Per adesso naturalmente perché fra non molto non basteranno più i 67 anni ma vorranno i 70 e poi gli 80 anni. Tutto questo per fare capire che le pensioni gli operai non le vedranno mai più. Bisogna pagare i contributi ma si uscirà dalla fabbrica non per andare in pensione , ma per andare direttamente al cimitero: fabbrica , cimitero! Questo è il tragitto riservato ai proletari. Questo è il loro sogno , perché considerano scandaloso che un operaio ad un certo punto della sua

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esistenza prenda dei soldi senza lavorare, prenda dei soldi e se ne va in giro per la città . Ma come si permette lui che è uno schiavo , che dovrebbe stare in fabbrica a farsi sfruttare , ad un certo punto fa il signore e se ne va girovagando per le vie della città. Ma è insopportabile che uno schiavo voglia somigliare a noi. Non c’è più religione , Dio, Dio, Dio, tu che lo puoi diglielo che c’è una enorme differenza tra un signore e uno schiavo . Diglielo tu che lo puoi che lui è uno schiavo , deve fare la vita da schiavo e deve morire da schiavo. Passeggiare per le vie della città è cosa nostra , e cosa nostra deve rimanere per i secoli, secoli e secoli. Altrimenti che cosa nostra è così trafficata , così affollata da non distinguere più il signore dallo schiavo. È la fine della nostra raffinatissima civiltà . O mio signore , o mio buon Dio tu che tutto puoi diglielo con tutta la tua potenza allo schiavo che su questa terra a lui tocca l’inferno il paradiso invece è cosa nostra, e cosa nostra deve restare per i secoli, secoli e secoli. Così hanno deciso gli amici le macchiette dell’internazionale del crimine che difendono il loro potere. Chi si ribella è subito manganellato dal braccio violento della legge padronale. E cosi il povero operaio che ha vissuto nell’illusione: si è vero che faccio una vita che fa schifo, che faccio una vita di merda! Che ogni mattina tutto assonnato maledicendo il giorno in cui sono nato , mi devo alzare presto dal letto per andare a lavorare per trentacinque lunghi anni , sentendo quel rumore che mi trafigge il cervello che solo la fabbrica può dare . Ma poi finalmente anch’io potrò alzarmi dal letto quando più mi fa comodo , potrò andare a passeggiare per le vie della città come un signore. Invece tutto ad un tratto viene a sapere che tutto ciò non si può fare , perché tutto appartiene a cosa nostra. E tu non sarai mai una cosa nostra , tu non sarai mai un signore perché tu sei schiavo e guadagnerai il pane con il sudore della tua fronte e non basta tu devi prendere le sembianze di un animale tu devi essere un cavallo da

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corsa che corre , che corre , che corre sull’orlo del precipizio dove cade ,non cade, infine cade nel burrone , questo è il tuo destino. Altro che pensione tu uscirai dalla fabbrica da morto, e se hai la fortuna di sopravvivere non ti permetteremo più di restare in fabbrica , ormai sei tutto spremuto come un limone , non sapremmo di che farcene di te e la tua sopravvivenza è un affronto fatto a noi perciò ti licenziamo. E il vivere per te fuori dalla fabbrica sarà una lunga agonia , ormai vecchio , acciaccato , senza nessuno , e senza un becco di un quattrino tu vedrai la morte con gli occhi. Come vedono la morte con gli occhi il 6 – 11- 2011 padre e figlio a Matera in Basilicata trascinati da un’onda d’acqua e fango e poi inghiottiti dal torrente Gravina . Mentre a Pozzuoli in Campania muore un uomo schiacciato nella sua automobile dalla caduta di un grosso albero e nell’isola d’Elba una anziana signora di 81 anni annega nella sua invasa dall’acqua . Ma il 11- 11- del 2011 l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi è costretto a dimettersi , questo è il piatto servito a freddo dall’amica la macchietta al potere in Germania la cancelliere che vuol cancellare il proletario dalla faccia della terra e dall’amico la macchietta la viltà al potere in Francia che in quella famosa conferenza stampa con quel sorriso che passerà alla storia gli pongono l’ultimatum : o ti dimetti o sarai colpito nel tuo affetto più caro ovvero il portafoglio, e lui immediatamente risponde : no, no, il portafoglio no! E da subito le dimissioni . Questo dispiace molto ai suoi devoti che però incitati dall’amico la macchietta il killer 150 chili di ciccia da quel foglio spazzatura lo invitano a fare l’ennesimo colpo di teatro: Non ti dimettere , resisti e vai alle elezioni ! ma lui questa volta tra lo scegliere di resistere come dicono i suoi devoti,, o dimettersi , sceglie di dimettersi altrimenti con la borsa che va giù c’è il rischio del crollo delle sue aziende e questo lui non lo può permettere perciò sceglie le sue aziende e si mette nelle mani sicure di chi li può evitare il tracollo . E non poteva

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non essere che lui l’amico, la macchietta : il lupo famelico della bocconi che in unione con i suoi lupacchiotti dai monti colmi di ricchezza scendono a valle per fare un solo boccone della povera gente, per poi scappare sui monti sempre più colmi di ricchezza. E il 17-11-2011 gli studenti proletari di tutto il mondo scendono in piazza contro le rapine effettuate dagli amici le macchiette dell’internazionale del crimine e per un altro mondo possibile a New York tentano di assediare Wall Street , il covo della finanza ma vengono brutalmente manganellati e più di 200 studenti proletari arrestati. Anche in Italia il vento della rivolta si fa sentire , ma a Milano, Roma e Palermo il braccio violento della legge padronale risponde con i manganelli per disperderli , per isolarli , perché sanno che gli studenti proletari isolati sono invisibili mentre in tanti e organizzati sono invincibili. Anche a Bari il movimento degli studenti proletari rispondono in massa alla mobilitazione mondiale gridando per le strade: se non ora quando, ora o mai più il potere dev’essere nelle mani dei proletari coscienti, ora o mai più salveremo il mondo dalla catastrofe. Perciò ad ogni botta degli amici le macchiette dell’internazionale del crimine si risponde con la lotta. Ma nonostante la grande partecipazione dei studenti proletari alle manifestazioni in tutta Italia , tanti proletari purtroppo se ne stanno alle finestre , ai balconi e sui marciapiedi a guardare , invece di scendere in piazza a lottare perché c’è il mondo da salvare e il comunismo da realizzare. Si comportano ancora una volta da devoti che si genuflettano davanti agli amici le macchiette i santi al comune , alla regione, al parlamento il quale ha la strada spianata il 18-11-2011 nel dare la fiducia all’amico la macchietta il lupo famelico della bocconi in unione con i suoi lupacchiotti che dai monti colmi di ricchezza hanno il via libera per scendere a valle per fare un solo boccone dei proletari. E per rapinare tutto quello che possono rapinare, raschiando persino il fondo del barile , per poi

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scappare con il malloppo sui monti sempre più colmi di ricchezza . E per fare passare questa rapina come se nulla fosse successo gli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura bombardano i cervelli della povera gente strillando: non è vero che dai monti colmi di ricchezza scende a valle il lupo famelico della bocconi in unione con i suoi lupacchiotti per fare un solo boccone della povera gente. é una colossale menzogna messa in giro dai comunisti che sono come al solito nemici del nostro paese. La verità è quella che diciamo noi e cioè quello che scende a valle è un moderno san Francesco che non viene d’Assisi , ma viene da un convento da lassù sui monti lombardi dove una volta tra quelle pietre poteva nascere anche un fiore . Ma oggi in piena crisi con la recessione che avanza e i licenziamenti che dilagano su quei monti e su quelle pietre non nasce neppure un filo d’erba . E per non fare morire di fame la passera e i passerotti il moderno san Francesco così sobrio e sempre più poverello viene in giro per chiedere a voi poveri delle briciole che siete obbligati a dare perché: Dio lo vuole! e se malauguratamente disubbidite e fate morire di fame la passera e i passerotti la vendetta di Dio sarà implacabile, voi poveri morirete tutti . Se invece vi sacrificate e sarete generosi il Dio vi premierà perché come sapete è infinitamente buono e da ultimi su questa terra fi farà diventare primi lassù nel Paradiso. Pensate all’enorme vantaggio che avrete. Quindi si è ad un bivio o ci salviamo tutti o periremo tutti e se periremo tutti i più penalizzati sarete voi perché patirete in eterno le pene dell’inferno, dove i diavoli si divertiranno con i forconi a farvi girare e rigirare sui ceppi accesi. Riflettete al grande pericolo che andate incontro, e ricordate anche che una volta per salvare la patria si dava l’oro comprese la collana ch’era il ricordo della madre morta e l’anello che ci legava fino alla morte del coniuge. Quelli sì ch’erano grandi sacrifici in confronto a quelli che si chiedono oggi a voi e cioè

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soltanto delle briciole. Ma chi scende a valle è proprio l’amico la macchietta il lupo famelico della bocconi con i suoi lupacchiotti che farà un solo boccone dei proletari. L’ha giurato in mondo visione agli amici le macchiette dell’internazionale del crimine: noi andremo fino in fondo! e di tutte le certezze e i privilegi di quel piccolo mondo antico non rimarrà niente. Noi navigheremo nel mare aperto della globalizzazione , via quindi le pensioni d’anzianità , non ci sarà più lo scalino, e nemmeno lo scalone ma ci sarà soltanto un volo che darà a tanti operai l’illusione d’afferrare la pensione ma cadranno invece ad uno ad uno nella fossa. Via la sanità la vecchietta da curare nelle struttura pubblica era uno scandalo insopportabile , la sua casa sarà la sua prigione dove finirà i suoi giorni paralizzata in un letto. È una vergogna avere un figlio d’operaio laureato , il figlio dell’operaio e già fortunato se farà l’operaio. Il quale se lo può dimenticare il contratto nazionale di lavoro , lui deve piegare la testa e diventare un cavallo da corsa che corre, che corre, che corre dove cade, non cade, infine cade nella fossa . quella della fossa è l’unico posto fisso che noi con certezza gli garantiamo. E l’amico la macchietta il lupo famelico della bocconi con i suoi lupacchiotti è così impegnato a fare un solo boccone dei proletari per poi scappare sui monti colmi di ricchezza non può certo interessarsi dell’ambiente e curare le montagne dove basta un po’ di pioggia che franano come nel messinese dove quel cumulo di terreno finisce sulle case dove muoiono tre persone tra cui un bambino di 10 anni e il 22- 11- 2011 a Marcellinara in Calabria si sfiora la tragedia perché crolla il ponte mentre il treno appena passato rimane in bilico con 21 persone nelle carrozze che hanno visto la morte con gli occhi. Ed a Termini imerese hanno il coraggio di chiudere la fabbrica della fiat con duemila operai ai quali in una zona dove c’è già tanta disoccupazione da fare spavento gli si da il contentino della cassintegrazione che è un veleno che a

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poco a poco li porterà alla morte in quel deserto dove una volta c’era la vita grazie alla classe operaia. Morte , morte, morte, solo la morte sanno dare gli amici le macchiette dell’internazionale del crimine, come gli amici le macchiette al potere in Egitto dove il 23- 11- 2011 ai manifestanti che chiedevano soltanto libertà, libertà, libertà e lavoro, Lavoro, lavoro , hanno risposto con il fuoco ammazzando 40 persone . E gli amici le macchiette al potere nelle Filippine dormono tranquilli e sereni e non si scomodano minimamente per dare l’allarme che un tifone sta per arrivare e dopo un po’ le conseguenze sono spaventose più di mille sono i morti e non si contano i feriti e le case distrutte. La povera gente scampata al disastro è terrorizzata e si teme un epidemia . E gli amici le macchiette al potere in Siria in un anno hanno ucciso più di cinquemila persone tra cui quattrocento bambini solo perché una folla immensa è scesa in piazza ripetutamente per chiedere libertà , fratellanza , e uguaglianza. E il 12- 12- 2011 a Torino una ragazza di 16 anni che non è più immacolata e pura perché si è concessa volontariamente al suo fidanzato , ma invece di vivere quel momento tanto atteso con gioia e felicità e magare gridarlo al mondo: questo per me è stato il più bel giorno della mia vita . Lei rovina tutto , si presenta davanti ai suoi familiari vergognosa, vergognosa perché è convinta di aver commesso un grave peccato , s’inventa perciò uno stupro e chi può commettere uno stupro su una ragazzina se non qualche nomade ? la voce si sparge in un baleno , la gente scende in strada , si forma subito un corteo e subito dopo si dà l’assalto al campo nomade della zona che viene dato alle fiamme . Quegli uomini donne e bambini in preda al terrore sono costretti a scappare , ma uno di loro viene raggiunto da quei assatanati e mentre gli gridano contro : bastardo, devi morire! lo prendono a calci e pugni e solo per miracolo riesce a scampare a quel linciaggio . Ma la ragazza non regge alla menzogna ha uno scrupolo di

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coscienza e piangendo dice la verità ai suoi familiari che non c’è stato nessuno stupro , i nomadi non c’entrano niente sono innocenti , il mio è stato soltanto un atto d’amore . E suo fratello scappa verso quegli assatanati gridando: fermatevi , fermatevi, non c’è stato nessuno stupro! E gli assatanati restano delusi e contrariati : perché interrompere quella bella emozione d’inseguire i nomadi con i bambini che piangono , con quella brutta notizia? E il 23- 12- 2011 in quel parlamento dove da sempre il P,D.L. ha il massimo riconoscimento della L di latrina che è il suo vanto , la sua vetrina e dovunque va l’espone per fare vedere a tutti in modo che non ci sono dubbi che loro sono una latrina . Il P.D. invece senza la L si sentiva menomata faceva di tutto per averla , il suo raggiungimento lo considerava come una promozione. Adesso che l’ha ottenuto è soddisfatto è come aver toccato il cielo con un dito . è così tutti insieme appassionatamente da quella latrina possono lanciare tanta merda contro i proletari . Questo avvenimento ricorda tanto ad Antonio Spano quando da ragazzo nella sua Tricarico nel freddo dell’inverno dove c’era molta neve le ragazze della scuola magistrale lassù nel convento delle suore di santa Chiara quando uscivano e dovevano intraprendere la lunga discesa per tornare a casa dovevano fare molta attenzione a non scivolare su quella strada ghiacciata e così camminando piano, piano sempre tenendosi a stento in equilibrio arrivavano a sant’Angelo e dopo un po’ arrivavano sotto il muretto di san Francesco dove quella strada era ancora più in discesa e più pericolosa ma questo non era il solo pericolo che correvano quelle studentesse perché ad attenderle sopra quel muretto di san Francesco stavano dei ragazzi che si erano fatto una bella provvista di palle di neve che poi le scaricavano addosso a quelle povere studentesse che non facevano altro che strillare per la doppia paura che avevano ch’era quella rotolare per terra per la strada

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ghiacciata o di essere colpiti dalle palle di neve. Quell’atto di violenza era vile perché compiuto da forti che giocavano al tiro al bersaglio contro i deboli . Oggi quell’atto di violenza è ancora più vile perché i forti colpiscono i deboli con tanta merda da farli affogare dentro e mentre i proletari cercano a fatica di non affogare il lupo famelico della bocconi con i suoi lupacchiotti dai monti colmi di ricchezza che è sceso a valle per fare di loro un solo boccone ha facile gioco nel fare rapine su rapine. È così è certificato gli operai per andare in pensione non hanno più lo scalino e nemmeno lo scalone, ma devono fare un volo con l’illusione di afferrarla ma con la certezza di avere un pugno di mosche in mano e di cadere ad uno ad uno nella fossa . Gli altri proletari avranno tasse su tasse da non farli arrivare più alla fine del mese , mentre i pensionati non avranno più l’indicizzazione della loro pensione e senza quei pochi euro saranno destinati a fare la fame. Il lupo famelico con i suoi lupacchiotti dagli schermi della televisione spazzatura cerca di scusarsi per quelle rapine, dicendo che lui è costretto a farle perché è soltanto un esecutore d’ordini che provengono dall’alto. Quando è il turno della lupacchiotta spiegare la rapina sulle pensioni ad un certo punto piange , subito il lupo famelico le stringe il braccio dicendole: commuoviti pure! Il coccodrillo si mangia i figli e poi piange, il Cristo in terra dei ricchi dopo aver fatto rapine su rapine , dopo aver ridotto alla fame e fatto lacrimare e sanguinare i proletari afferma con spudoratezza e senza vergognarsi un po’ : che è il suo cuore che gronda sangue! La lupacchiotta dopo aver succhiato il sangue dei proletari sino all’ultima goccia piange. Tutta questa messinscena per fare vedere che anche gli animali hanno tanta ma tanta sensibilità ma ancora di più hanno un gran cuore. Ma ancora una volta gli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura bombardano il cervello dei devoti

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dicendo : per la vostra generosità dimostrata nel donare tante briciole a san Francesco che dal convento lassù su quei monti lombardi è sceso a valle soltanto per poter sfamare la sua passera e i suoi passerotti e la passerotto ha pianto di gioia perché grazie a voi è riuscita a sopravvivere. Il buon Dio per tanta sensibilità dimostrata in questi giorni di pace e di gioia ancora una volta ha voluto mandare il suo bambinello per farlo nascere in mezzo a voi perciò cantiamo insieme: Tu scendi dalle stelle o Re del cielo e vieni in una grotta al freddo e al gelo. Tutto questo per farvi capire che su questa terra potete stare tranquilli nessuno morirà di fame e di freddo. E invece proprio nel centro di Bari il 2- 1-2012 un pensionato con una pensione di 700 euro di cui 450 euro dell’Inps e 250 euro di pensione per aver lavorato all’estero si vede arrivare una lettera dall’Inps in cui gli comunicano che deve restituire 800 euro da lui illecitamente incassati . Nel leggere quella lettera è così scioccato , così sconfortato da non reggere il colpo al fatto che non sa come pagare quel debito e si butta giù dalla sua abitazione situata al 4 piano. E il giorno della befana che dovrebbe portare i doni a tutti una coppia di sposi che sono disoccupati e momentaneamente assistite dal comune in un albergo, non resistono più a vivere in quelle pessime condizioni e decidono di farla finita . E nella stanza di quell’albergo il marito soffoca la moglie con un cuscino e poi lui vaga per ore e ore verso il lungomare ed infine trova il coraggio di mettere fine alla sua esistenza buttandosi nelle acque gelide del mare. E gli amici le macchiette al potere per distrarci un po’ ci dicono che la nave va , invece il 13- 1- 2012 la nave crociera costa concordia partita da Civitavecchia con 4000 persone a bordo si avvicina troppo all’isola del Giglio per fare ammirare agli abitanti di quell’isola la bellezza e lo splendore di quella nave come per dire: venite anche voi , fate anche voi il viaggio della vostra vita , noi siamo qui a

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vostra disposizione per farvi fare il giro del mondo in pochi giorni . Venite con le vostre famiglie , portate i vostri bambini che non faranno altro che una cosa semplicissima mentre girano il mondo si divertiranno un mondo con i nostri animatori. E sembrava che continuassero a dire : guardate che bellezza, guardate che splendore ! e siccome siamo così buoni per farvela ammirare meglio ci avviciniamo ancora di più alla costa , perché noi siamo incuranti del pericolo , siamo o non siamo lupi di mare? E ci teniamo a dire un ultima cosa qui sulla nave oltre al divertimento con canti e balli , c’è tanta ma tanta concordia. Ma dopo un po’ c’è soltanto il caos non appena quella nave va a sbattere contro uno scoglio ed incomincia ad inclinarsi. I passeggeri impauriti e terrorizzati cercano una via di fuga o con le scialuppe o a nuoto in quelle acque gelide . Il capitano che dovrebbe essere l’ultimo ad abbandonare la nave , invece si mette subito in salve e dalla costa osserva la nave che affonda mentre 15 persone sono morte e altre 20 persone risultano disperse . Tutto questo disastro per avvicinarsi sempre più alla costa per farsi tanta ma tanta pubblicità per quel profitto che è l’unica ragione di vita per il padrone. Adesso c’è il pericolo di un disastro ambientale quell’isola rischia di restare così inquinata che difficilmente crescerà un Giglio . Questa è la loro nave che va, è l’immagine dell’Italia , il proletario che affonda nella merda e l’amico la macchietta il lupo famelico della bocconi con i suoi lupacchiotti dopo la rapina scappa sui monti sempre più colmi di ricchezza, dove con tanta ma tanta pubblicità fa finta di toccare anche i ricchi che amano frequentare Cortina dove tutti dicono che è da un pezzo ma è meglio precisare è da sempre che se la spassano in quel luogo di villeggiatura tra una sciata e l’altra , fra tante mangiate e bevute da fare ingrassare così tanto gli albergatori da non avere più la forza di rilasciare neppure uno scontrino , mentre loro si divertono in quel gioco di società che consiste nel fare

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vedere che sono ricchissimi sfrecciando sulle loro fuoriserie , ma allo stesso tempo almeno una volta l’anno sentono il bisogno di provare l’emozione d’essere poverissimi mostrando la dichiarazione dei redditi in cui non ci sono dubbi : la carta come si sa canta ed è quello che conta! Loro guadagnano meno di un operaio. E per questi scherzi da ricchi mandano i controlli che è soltanto pubblicità per ingannare i proletari facendoli credere che anche i ricchi piangono dopo aver sottratto loro qualche centesimo. Ma non si fanno queste cose grida il comico dall’hotel a cinque stelle che è la sua dimora abituale e minaccia di fare lo sciopero della battuta ma non per un giorno e nemmeno per due, ma per sempre , io non vi faccio più ridere e per l’ultima volta vi dico quel vaffanculo che non sentirete più. Ma come fate a non capire che così facendo il turista non verrà più in Italia , nessuno porterà più il suo Yacht a Portofino o sulla costa Smeralda dove ci sarà soltanto un deserto . Andranno tutti nella ricca Francia che diventerà ancora più ricca mentre noi avremo la povera Italia che diventerà sempre più povera . Ma siamo diventati matti? Non vi accorgete che così facendo in poco tempo saremo tutti morti. Siamo o non siamo uno stato capitalista ? se è così allora diamo la libertà a chi se lo può permettere di sfrecciare sulle autostrade con le loro fuoriserie senza ostacoli per fermarli , perché così facendo oltre ad interrompere un emozione che solo il brivido dell’alta velocità può dare si ferma anche il tempo che come si sa è denaro fresco che facendolo circolare portano benessere e ricchezza per tutto il paese. Libertà quindi senza ostacoli perché questa è la nostra democrazia , altrimenti avremo la dittatura comunista dove tra tanti controlli il ricco viene spogliato di tutto e molti annusando il pericolo scappano all’estero con tutto il loro capitale e ancora una volta in questo paese non resterà che povertà . Quindi per il bene del paese lasciamo sfrecciare libere le fuoriserie e fermiamo invece le piccole

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automobile con i proletari a bordo , ostacoliamo in tutti i modi perché devono capire che loro devono essere tartassati e se si ribellano e protestano vanno manganellati , perché loro sono abituati ad essere tartassati e ancora di più sono abituati a lavorare o meglio ad essere sfruttati . Aumentategli il lavoro o meglio lo sfruttamento e noi mangiamo e ci divertiamo questa si che è vita e l’Italia così facendo diventa sempre più bella , ed è bella appunto perché i proletari lavorano e sono sfruttati e noi capitalisti mangiamo e ci divertiamo e ricordatevi sempre che noi non rinunceremo mai alla nostra dolce vita lassù sui monti colmi di ricchezza dove gli amici le macchiette i lupi della bocconi non insegnano altro agli amici le macchiette i lupacchiotti che l’amico la macchietta il lupo famelico perde il pelo ma non il vizio di fare un solo boccone dei proletari. Questo è il loro vangelo che ogni amico la macchietta il lupacchiotto deve non solo rigorosamente osservare ma lo deve persino giurare appena mette piede nel tempio della bocconi : Io l’amico la macchietta il lupacchiotto giuro d’imparare a memoria quel vangelo ed ubbidire a tutto quello che il Dio comanda e cioè finché starò su questa faccia della terra non m’importa se nel lungo proseguire della mia vita terrena perderò il pelo ma di sicuro prometto che non perderò il vizio di fare un solo boccone del proletario. E dopo quel giuramento solenne gli amici le macchiette i lupacchiotti hanno la strada spianata per incutere terrore nelle valle dove non fanno altro che dire: Tu operaio come ti permetti di volere ancora l’articolo 18 ! come ti permetti in una fabbrica che è totalmente cambiata di dire ancora qualche ma o addirittura qualche se al tuo padrone . Non sai che il tuo secolo è passato , non vedi che sei antico e arretrato , che sei una zavorra che ostacoli la nostra civiltà. Adesso siamo nel nuovo secolo , siamo nell’ultra moderno dove ti ripetiamo ancora una volta a te che sei cocciuto che non ci sono più i ma e neppure i se , esiste

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soltanto : comandi signor padrone! E ricordalo per sempre: Io sono il padrone e tu lo schiavo! Io ordino e tu ubbidisci. E l’ordine non può essere che lavorare, lavorare, lavorare come un cavallo da corsa che corre, che corre, che corre sull’orlo del precipizio dove cade non cade ed infine cade nella fossa. E un amico la macchietta il lupacchiotto si distingue talmente nel portare avanti quel vangelo dettato direttamente da Dio su cui lui ha giurato fedeltà assoluta e si è così immedesimato nella parte che si è autoproclamato il talebano liberale di Dio , e un talebano liberale mica lo nascondono al contrario lo premiano dandogli la massima visibilità facendolo girare da una televisione spazzatura all’altra dove non fa che affermare il suo credo politico che ripete in continuazione che non è altro che tutto quello che Dio vuole e a cui nessuno si può opporre perché è verità infallibile e cioè : l’operaio dev’essere flessibile, lo facciamo entrare in fabbrica e dopo un po’ lo licenziamo facendo di lui un solo boccone ! con questo sistema semplicissimo avviene una turnazione continua. E per chi non avesse capito lo ripetiamo : l’operaio l’assumiamo e subito dopo lo licenziamo facendo di lui un solo boccone. Così facendo si ottiene la piena occupazione nei cimiteri. Per gli operai che devono andare in pensione si adotta lo stesso sistema lo mettiamo in aspettativa nel senso che aspetta e spera di andare in pensione ma non andrà mai perché quando è il suo turno di andare in pensione a 60 anni noi furbescamente l’età pensionabile l’alziamo a 65 anni , quando poi lui sta per arrivare ai 65 anni noi l’alziamo a 70 anni così mentre lui aspetta e spera noi lo facciamo crepare . è proprio un genio dicono gli amici le macchiette i killer della televisione spazzatura facendo scattare un applauso convinto dai devoti , lui si schernisce fa il modesto e dice : sono soltanto un talebano liberale di Dio! se questo vi dispiace e lo trovate riduttivo affermiamolo pure che sono : un genio talebano liberale di Dio! E la

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fama di questo amico la macchietta il lupacchiotto non poteva non arrivare all’amico la macchietta il lupo famelico che non se lo lascia scappare per inserirlo nella sua squadra di rapinatori. E su quei monti colmi di ricchezza le macchiette al potere di una volta si godevano la vita ed erano sordi alle proteste dei proletari , ma non erano muti perché dicevano sempre: la mafia non esiste! È una menzogna letteraria uscita dalla penna di qualche scrittore comunista un po’ fantasioso. Ma basta ignorarli , non prenderli sul serio , così nessuno ci fa caso . Del resto in Italia sono in pochi che leggono, giustamente la gente è saggia pensa alle cose importante, alle cose che veramente contano nella vita per esempio: pensa a mangiare! I libri quindi lasciamoli perdere mettiamoli in un cantuccio è facciamoli fare la muffa anche perché sono in tanti che scrivono , pensate che c’è persino un operaio che scrive libri , lui dice di denuncia sociale . Noi sappiamo soltanto che ha battuto tutti i record per quando riguarda la letteratura : lui se li scrive e lui se li legge ! quindi lasciamoli fare , non ci disturbano minimamente, e noi possiamo tranquillamente affermare che il : potere logora chi non ce l’ha . Noi invece che ce l’abbiamo godiamo di ottima salute. E a chi ci accusa di essere dei ladri noi che non abbiamo nulla da temere oltre a non abbassare minimamente il capo facciamo di più e serenamente : alziamo le mani molto in alto in modo che tutti vedano che sono pulite! Adesso invece gli amici le macchiette al potere, non solo parlano in continuazione ma sono sempre più insofferenti alle critiche e ai primi accenni di protesta passano al contrattacco gridando e insultando il proletario. Siete dei bamboccioni , riferito ai proletari che non trovano lavoro e sono costretti a farsi mantenere dai loro genitori. Siete dei fannulloni riferito ai proletari che non vogliono diventare dei cavalli da corsa, che corrono sull’orlo del precipizio dove cadono, non cadono, infine cadono nella fossa ma vogliono restare

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degli esseri umani che vogliono vivere , nient’altro che vivere. Siete degli sfigati riferito ai studenti che a 27- 28 anni non si sono ancora laureati , così grida l’amico la macchietta il lupacchiotto che si definisce un genio compreso, solo perché è cresciuto in una famiglia di lupi che gli hanno sempre protette le spalle per non fargli trovare ostacoli nella sua carriera fulminante di lupacchiotto che colleziona un successo scolastico dopo l’altro . E con la strada spianata non può non essere che promosso, promosso, promosso, naturalmente a pieni voti perché i professori sono anche loro degli amici macchiette appartenenti alla razza dei lupi e non possono non chiedere al lupacchiotto che degli argomenti a piacere e poi chiedergli quanto ti meriti? E lui tranquillamente risponde : il massimo del voto con la lode . e così di lode in lode diventa subito professore e tutti a gridare sbalorditi : ma è straordinario, no è soltanto ordinario perché gli altri concorrenti alla cattedra si ritirano perché sanno che c’è l’amico la macchietta il lupo padre pronto a fare di loro un solo boccone . E l’amico la macchietta il lupacchiotto grida ancora più forte da lassù su quei monti colmi di ricchezza : sei uno sfigato ! perché lui non sa come si vive nella valle di lacrime dove è un inferno , perché lo studente proletario piange, nel vedere il padre cassintegrato che di nascosto piange anche lui e si distrugge giorno dopo giorno nel non poter far fare alla sua famiglia una vita dignitosa , e di non potersi più permettere di pagare gli studi al figlio , perché in casa non ci sono più i soldi neppure per mangiare. Ed è per questo che per mantenersi agli studi quel studente per pochi euro fa un lavoro massacrante tutte le notti in un ristorante dove il cliente per via dell’alzata di gomito facile è sempre un po’ alticcio e non fa altro che chiamarlo: Cameriere mi porti una bistecca, cameriere mi servi un altro secondo , cameriere ti ordino, cameriere ubbidisci. Cameriere di qua, cameriere di la ed infine un fiume di : cameriere

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champagne. E lui deve correre , e lui deve ubbidire , e lui deve soltanto dire : signorsì! Perché la prima cosa che gli hanno detto appena assunto : il cliente ha sempre ragione, il cliente è sacro, il cliente è tutto e tu sei niente. Al primo signornò ti troverai in mezzo alla strada. E dopo aver corso avanti e indietro per tutta la notte in quel ristorante ritorna a casa sfinito e distrutto ed in quelle condizioni penose deve studiare e poi deve andare a dare gli esami e gli amici le macchiette i lupi professori sanno che non sei l’amico la macchietta il lupacchiotto al quale chiedergli intimoriti e sussurrandogli dimmi un argomento a piacere e subito dopo bravo hai meritato la lode. Tu sei un figlio di un cassintegrato , tu sei un cameriere al quale si può benissimo fare una domanda a quiz che mai e poi mai saprai rispondere perciò subito dopo il professore di turno gli grida in modo che tutti debbano sentire: lei non è preparato torna la prossima volta . è così di volta in volta gli anni passano e poi ci si ritrova insultato dall’amico la macchietta il lupacchiotto che da lassù sui monti colmi di ricchezza gli grida contro: sei uno sfigato ! lo studio non fa per te , per noi sei soltanto un costo eccessivo che non possiamo più permetterci , torni a fare il cameriere e cerca di farlo bene. Per la scuola dei padroni quello studente è soltanto un fallito, come lo è stato tanto ma tanto tempo fa Antonio Spano , anzi ancora di più il suo è stato un fallimento continuo è ereditario suo padre si è rovinato la salute nel zappare la terra, da cui non riusciva neppure a ricavare il necessario per dare da mangiare alla sua famiglia. Anche la madre si è rovinata la salute nel seguire il marito nel duro lavoro della terra . E tutti e due non facevano altro che dirgli : figlio mio non zappare mai nella tua vita perché questo è un lavoro maledetto. Ma nonostante le loro suppliche lui non poteva non essere che un zappatore . Perciò fu mandato subito dopo l’elementare, all’avviamento professionale di tipo agrario dove non insegnavano altro che a coniugare il verbo

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zappare ma non in un modo condivisibile perché egualitario e cioè : io zappo, tu zappi, egli zappa , noi zappiamo, voi zappate , essi zappano. Niente di tutto questo , quei professori lo coniugavano a modo loro e non facevano che ripetere ossessivamente : io padrone mangio tu operaio zappi . quando era il turno di Antonio Spano nell’essere interrogato alla domanda: tu zappi! Lui rispondeva quello che i suoi genitori gli avevano sempre detto : figlio mio nella tua vita non zappare mai. Perciò lui diceva con naturalezza : io non zappo ! per questo rifiuto venne rimandato il primo anno, rimandato il secondo anno, addirittura bocciato al terzo anno . la scuola dei padroni lui non la sopportava e quando con la forza e lacrimando lo facevano entrare dalla porta lui con gioia usciva dalla finestra e la sua gioia non veniva meno quando i professori gli gridavano contro: guarda che se continui così , tu sarai destinato ad essere un ragazzo di strada. Questa frase è l’unica cosa buona appresa in quella opprimente scuola dei padroni . Perché su quella strada ha partecipato a tanti cortei , a tante manifestazioni che per lui è stata una vera scuola di strada proletaria dove si è così istruito da laurearsi nella lotta continua contro i padroni e dovunque va insieme agli altri proletari coscienti cerca di alzare delle barricate gridando con forza: attenti all’amico che sarà una macchietta ma è sempre un lupo famelico della bocconi che dai monti colmi di ricchezza scende a valle per fare un solo boccone dei proletari . Ha rapinato le pensioni con il famoso volo che a chi ne ha diritto da l’impressione di afferrarla invece cade nella fossa. Adesso va all’attacco degli operai e per convincerli tutti ad accettare la precarietà non fa che ripetere che il posto fisso è monotono . Certo non parla del suo posto fisso che è così gratificante e bello da svolgere che lui ne ha tranquillamente più di uno . Il posto fisso monotono è il loro e l’operaio lo sa bene che è monotono e noioso anzi sa di più quel posto fisso è così opprimente , così brutto da

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sembrargli di stare in una galera , però se lo tiene stretto, stretto perché sa che se lo molla per lui c’è solo l’alternativa di una grande festa in suo onore che è quella di finire in mezzo ad una strada a morire di fame per poi concludere tutto con l’allegra calata nella fossa per ballare in compagnia dei vermi il suo ultimo tango. Per questo motivo l’articolo 18 va difeso con le unghie e con i denti che vuol significare che bisogna uscire dalle fabbriche bloccare le strade , bloccare le stazioni alzare ovunque le barricate e diventare così dei proletari coscienti che una volta istruiti nella scuola di strada proletaria si cerca poi di convincere i devoti della scuola dei padroni di lottare insieme a noi e di non stare a sentire mai più gli amici le macchiette i killer dei giornali e televisione spazzatura con le loro mitragliette sempre in azione che non danno scampo e non fanno che dire: per salvare l’Italia , per fare crescere l’Italia c’è un solo modo eliminare l’articolo 18 che costringe il padrone a sposarsi e tenere per tutta la vita l’odiato operaio comunista , il vecchio operaio che non si regge più in piedi perché è spremuto come un limone , l’operaio invalido che è come avere una catena ai piedi . Via dunque questi lacci e lacciuoli , libertà, libertà, tanta libertà nel licenziare con la massima semplificazione e cioè: con un calcio in culo! E se l’operaio reagisce , protesta , gli diamo tante manganellate . Questa è l’Italia che vogliamo , questa è l’Italia che sogniamo , un Italia che sa farsi rispettare : appena s’assume subito dopo si licenzia! In un girotondo che sarà l’invidia del mondo e tutti vorranno venire ad investire da noi perché questo sarà il paese del massimo profitto e del bengodi per tutti. E Antonio Spano che si è formato nella scuola di strada proletaria non può non tornare sulla strada e mentre attraversa il sottopassaggio della stazione centrale tra tanta gente che va e viene si trova a camminare fianco a fianco ad una ragazza la quale non rallenta il suo passo e nemmeno aumenta l’andatura

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altrettanto fa Antonio Spano . Quell’uno , due, dei loro passi è l’unica cosa che hanno in comune, per il resto mentre lui è pensieroso , silenzioso e un po’ affaticato perché i suoi 64 anni sono duri da portare e si fanno terribilmente sentire , lei con la forza e l’esuberanza ma anche la rabbia dei suoi vent’anni non fa che gridare minacciosa con il suo telefonino: mamma quello io l’uccido! E lo ripete un’altra volta ancore più accalorata e decisa: mamma quello io l’ uccido . Antonio Spano spaventatissimo istintivamente si mette la mano sul cuore pensando che quei colpo sono diretti a lui . Ma subito dopo si rasserena vedendo che sulla sua mano non c’era una goccia di sangue. Mentre la ragazza continua ancora a gridare con molta rabbia: mamma hai capito benissimo quello io lo tolgo dalla faccia della terra! Così la finisce per sempre di pensare che noi siamo due coglione . E si mamma lasciatelo dire : ci considera due coglione! Per questo si comporta come un padrone ed è anche un ladrone ed imbroglione . Finisce di dire che quel padrone è anche ladrone e imbroglione , quando sono giunti sul piazzale davanti alla stazione centrale poi qui le loro strade si dividono . La ragazza va verso i treni chissà in quale città consumerà la sua vendetta per liberarsi per sempre dal suo oppressore . Antonio Spano invece va verso la piazza rossa con un dubbio nella mente , la ragazza non faceva che dire : quel padrone è un ladrone e imbroglione ! vuoi vedere che ha letto il mio libro: razza padrona ladrona e imbrogliona! Anche lui non ha scritto altro che per essere veramente liberi bisogna liberarsi per sempre dai padroni che opprimono ogni giorno di più i proletari , i deboli i senza voce . Ma quel dubbio iniziale sparisce subito dopo e gli è tutto chiaro , è un puro caso che quelle frasi pronunciate dalla ragazza coincidono con il titolo del suo libro che lei di sicuro non ha letto , perché se l’avesse fatto avrebbe senz’altro capito che lui non parla di vendetta individuale che non portano da nessuna

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parte ma che ti rovinano per sempre l’esistenza . Lui parla di lotte collettive solo così ci si libera per sempre dai padroni e incominciamo a costruire quell’altro mondo possibile che tutti i proletari si auspicano. E nella piazza rossa Antonio Spano è molto irritato ed arrabbiato nell’assistere a quella penosa scena di due vigili urbani che si avvicinano ad un immigrato senegalese che stava seduto sulla panchina e gli tolgono la borsa che aveva a fianco dicendo: la sequestriamo perché tu la stavi vendendo. L’immigrato senegalese cercò di trattenerla replicando: io non stavo vendendo niente! Quella borsa la tenevo soltanto al mio fianco quindi non me la potete portare via , se lo fate è soltanto un abuso . è un abuso dicono gli altri tre immigrati senegalesi che stavano seduti su di un'altra panchina e vanno in aiuto al loro connazionale . Sentite dice uno dei vigili voi che venite da tanto lontano non penserete mica che noi siamo degli imbecilli? Se pensate questo è meglio che ve lo togliete dalla testa , qui ci sono delle persone intelligenti che non si lasciano fregare da voi , perciò questa borsa la sequestriamo perché noi l’abbiamo detto mille volte che in questo giardino è vietato la vendita di qualsiasi oggetto, e con noi i furbi non li fate . Noi non facciamo i furbi diciamo soltanto la verità il nostro compagno quella borsa non la stava vendendo ma la teneva soltanto al suo fianco . Intanto quei due vigili avevano chiamato dei rinforzi che immediatamente arrivarono e il comandante che li guida non è per niente dialogante alza subito la voce e non ammette repliche . La borsa è sequestrata e vi conviene non protestare altrimenti vi portiamo al nostro comando e giuro che li vi faccio passare dei guai . Ma quello che fate è ingiusto non si trattano così delle persone , questa è prepotenza bella e buona dice uno degli immigrati . Ho detto che non vi voglio più sentire di protestare altrimenti vi porto al comando l’hai capito si o no disse spazientito il comandante dei vigili ma

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l’immigrato per niente intimorito ribatte : lo conosciamo benissimo il vostro comando dove qualche giorno fa un nostro connazionale è stato preso a ceffoni ! ma a noi le minacce non fanno paura quando stiamo nel giusto lo gridiamo dappertutto . Ho capito fa il comandante sempre più spazientito Sali sull’automobile e rivolto al capannello di persone che si era formato battendo le mani grida : cosa fate vi godete lo spettacolo? Su via andate via se volete assistere a qualche spettacolo è nel teatro che dovete andare qui noi stiamo soltanto lavorando , non facciamo altro che il nostro santissimo lavoro per tenere pulita questa piazza Umberto che se non ci fossimo noi a vigilare sarebbe piena d’immigrati che occuperebbero tutti gli spazi per vendere la loro merce abusivamente. E come i santi medici Cosimo e Damiani stanno fissi nella chiesa e solo raramente vengono spostati , così due vigili stanno fissi nella piazza rossa e dopo ave passato delle ore nell’automobile , per sgranchirsi un po’ le gambe non trovano di meglio da fare che fermare un ragazzo alto magrissimo tutto pelle e ossa il quale anche lui sta sempre nella piazza rossa dove va avanti e indietro lo perquisiscono e dalle tasche del giubbotto escono due flaconi di metadone li posano sulla panchina come per metterli in mostra e subito dopo gli mettono le manette come se fosse un pericoloso mafioso . E la gente che va e viene di fretta per questa volta rallenta per poi fermarsi molta incuriosita da quello inatteso spettacolo perché fa un certo effetto vedere un ragazzo ammanettato che resta così per un bel po’ di tempo , finché arrivano altri vigili che lo fanno salire sulla loro automobile con la gente che continua ad arrivare sempre più numerosa non sola si ferma ma si accalca vicino ai finestrini dell’automobile per vedere da vicino com’è fatto un ammanettato. E mentre tutti si chiedono chissà quale grave reato avrà commesso quell’automobile va via come un razzo. Dopo un po’ tra i militanti della birra che fanno la spola tra il bar e la piazza

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rossa circola una sola voce : i vigili hanno portato via il ragazzo ammanettato! Cosa avrà fatto di così grave ? chiede un militante appena arrivato mentre si scola la bottiglia di birra fino all’ultima goccia : non c’è nemmeno bisogno che te lo dico, non ha fatto assolutamente niente. Ormai sappiamo come vanno queste cose , invece di arrestare i ladri arrestano chi non da fastidio a nessuno. E quel ragazzo ammanettato che agli occhi della gente era sembrato un pericoloso mafioso il giorno dopo era già libero di andare avanti e indietro nella piazza rossa. Che è bella da vedere specialmente il giovedì che si popola d’immigrati dell’Europa dell’est quasi tutte badante che approfittando della giornata di riposo dove oltre ad abbracciarsi , ridere , scherzare e mangiare dei panini ognuno di loro fa la fila per consegnare il pacco all’autista di quel pulmino parcheggiato li a due passi che è un loro connazionale e che li deve portare ai loro familiari nei paesi natii un modo questo per essere sempre in collegamento e sentire un po’ di meno la nostalgia che li attanaglia. Ma quella marea di gente che parla una lingua incomprensibile è mal sopportata dall’amico la macchietta Michi il santo sceriffo il quale da ordini ai suoi vigili che a loro volta continuano a dire a quell’autista di quel pulmino di non sostare più lì perché da fastidio ai commercianti della zona perciò fatti più in là . Quell’autista grattandosi la testa per cercare di capire bene e molto dubbioso risponde: fatti più in là ma dove? E loro molto irritati dicono: in un altro posto, vai in periferia , vai all’inferno l’importante che sparisci da questo posto, dove noi finalmente possiamo liberare il giardino da queste babele di lingue che ci da tanto fastidio. E fatevi più in là dicono agli immigrati che da tanti anni animano un mercatino davanti all’università . Anche loro ripetono : fatevi più in là ma dove? E la solita risposta non si fa attendere : andate in un altro posto, andate in periferia , andate all’inferno ! ma questa via va liberata dalla vostra

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presenza ingombrante , solo così possiamo dare un decoro all’università . Ma in questo modo noi saremo costretti a fare la fame? Andiamoci piano con certe affermazioni dicono i vigili voi la fame la facevate al vostro paese d’origini , qui da noi mangiamo tutti , abbastanza bene e in abbondanza e se proprio sarete sfortunati e vi dovrebbe andare male state pur certo che un piatto di minestra dai preti si rimedia sempre, perciò via , via sgomberate da questa via . Tutto questo perché l’amico, la macchietta , Michi il santo sceriffo intende camminare senza inciampare specialmente dopo aver mangiato tanto pesce ricevuto in dono dai padroni che con quel gesto hanno voluto mandargli un messaggio preciso : mentre tu ti mangi le cozze pelose , noi senza più ostacoli ci mangiamo la città! Qualche suo devoto , diventato un po’ meno devoto anche perché sta incominciando a fare i primi passi per diventare un proletario cosciente gli chiede inorridito: ma tu a questo dono molto ma molto scandaloso avrai di certo rifiutato ? lo avrai di sicuro rispedito al mittente? Dicendo: con me certe cose non solo non si fanno , ma non si pensano nemmeno! Ma lui risponde furbescamente: non sono mica scemo! Quelle cozze pelose me le ho mangiate , anzi dirò di più siccome erano tante le ho messe nel bagno , subito dopo le ho raggiunte, ho chiuso la porta a chiave , ed altroché : pancia mia fatti capanna! di certo avrò battuto tutti i record : me ne ho fatto mille in una notte! Inutile dirvi che notte quella notte, certe squisitezze, certe prelibatezze si possono viverle solo in paradiso non certo in quei ghetti di periferia che sono così infernali che sarebbe giusto chiamare carbonara due, quartiere belzebù , il C.e.p. quartiere lucifero , enziteto , quartiere del demonio, ma siccome tutti avrebbero detto di quei proletari che hanno la sfortuna di vivere in quell’inferno : poveri diavoli che pena ci fate! Noi sempre furbescamente per alleviare le loro sofferenze quei quartieri li abbiamo abbelliti nella

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forma e addirittura li abbiamo santificati. Carbonare due è diventato santa Rita, il C.e.p. quartiere san Paolo . Enziteto quartiere san Pio. Tutti questi santi fanno di tutto per convincere il loro fratello san Pietro ad aprire le porte del Paradiso un domani non molto lontano per questi dannati nell’inferno di quei quartieri per fare vedere loro il Dio che è tanto buono e che li accoglierà abbraccia aperte e non gli farà più soffrire più per secoli, secoli, e secoli. E per liberarsi della piazza rossa e da quella bella idea che avevano i rivoluzionari comunisti di farla diventare sempre più rossa abbattendo quel monumento al Re ( che non aveva per niente meritato l’amore del popolo come falsamente stava scritto su quel monumento, perché quel popolo l’ha sempre massacrato) per innalzare molto in alto la bandiera rossa della riscossa proletaria . la Bari nera che più nera non si può prende il sopravvento , restaurano quel monumento lo lucidano per bene per farla ridiventare piazza Umberto per dare il loro segnale di morte che in questa città la restaurazione è compiuta. Ma per dare un segnale di vita e per innalzare ancora una volta la bandiera rossa della riscossa da tutta Italia i compagni formatosi nella scuola di strada proletaria nel luglio del 2011 invece di pensare a se stessi e andarsene in vacanza come i tanti amici spensierati che sotto il solleone , su quella spiaggia felici e contenti non fanno che cantare : al mare, al mare io voglio soltanto giocare e poi quando è sera ballare con te, con te , con te , solamente con te . loro invece pensano al bene comune perché sono sensibili e altruisti perciò si recano in massa alla grande manifestazione contro la tav nella val di Susa che è un opera inutile , dannosa e costosa. Inutile perché c’è già una linea ferroviaria che va da Torino a Lione che no è neppure tanto trafficata , è dannosa perché vogliono bucare una montagna ripiena di amianto sfregiando così un territorio e facendolo diventare un cimitero dove chissà se ci sarà un sopravvissuto che potrà raccontare :

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com’era verde la nostra valle, com’era bella la nostra valle! E come il poeta che di fronte al morbo che infuriava e al pane che mancava non gli restava che piangere e lacrimare per la sua bellissima Venezia messa in ginocchio è ridotta ad uno strazio. Anche lui struggente e pentendosi di essere rimasto in vita non gli resterà che piangere e lacrimare pe la sua verde e bella val Susa perduta per sempre. E per fare quella mostruosità il lupo famelico della Bocconi con i suoi lupacchiotti dai monti colmi di ricchezza scenderà a valle per fare ancora una volta un solo boccone dei proletari a cui farà rapine su rapine per poi consegnare il malloppo a dei padroni senza scrupoli che pur di farlo fruttare al massimo sono pronti a compiere quell’atto contro natura e distruggere per sempre la verde val Susa , la bella val Susa , la viva val Susa per farla diventare un cimitero. Perché così era, così è, così sarà è la ragione di vita dei padroni , la cui ricchezza è dovuta al sangue che fanno versare ai proletari . E quei compagni che si sono battuti come leoni cercando in tutti i modi d’impedire quella mostruosità vengono manganellati ed inseguiti persino tra i boschi dal braccio violento della legge padronale e il 26- 1- 2012 26 compagni tra i più attivi , quelli che hanno fatto più resistenza , quelli che hanno detto meglio morire con il ricordo di com’era verde e bella la val di Susa , che vedere la mostruosità dell’alta velocità , meglio morire da partigiani lassù in montagna che stare al mare come i tanti amici spensierati e sempre più individualisti ed egoisti che non fanno altro che cantare : al mare, al mare, al mare , io voglio soltanto giocare e poi quando è sera ballare con te, con te , con te, solamente con te. Quei 26 compagni partigiani vengono arrestati e subito macchiati come teppisti , cercando così di dividere i manifestanti contro la tav in buoni e cattivi . I buoni che possono fare una lunga passeggiata ed anche arrivare vicino al cantiere per gridare qualche slogan di protesta e di dissenso , ma poi sempre da buoni dopo aver

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compiuta quella azione dimostrativa si ritorna a casa , mentre la mostruosità deve andare avanti . I cattivi invece quelli che non vogliono fare nessuna passeggiata e tantomeno dopo essersi pacificati con la propria coscienza tornarsene a casa , ma vogliono invece impedire i lavori e gridano : questa tav non si deve fare ne adesso ne mai e prima d’incominciare i lavori dovete passare sopra i nostri corpi . Quei manifestanti sono i cattivi ed anche pericolosissimi perché possono fare diventare cattivi anche i buoni , e se anche i buoni diventano cattivi si incattivisce tutta la valle e se s’incattivisce tutta la valle va a finire che i lavori non incominceranno mai . Perciò prima che sia troppo tardi i cattivi i pericolosissimi vanno incarcerati perché sono dei teppisti . Ma il movimento dei compagni non si lascia dividere tra buoni e cattivi , tra buoni e teppisti. Perciò gridano così forte che dalla val di Susa l’eco possente si sente in tutta Italia , in tutta l’Europa , in tutto il mondo: siamo tutti teppisti , siamo tutti contro i capitalisti! Che vogliono lo sperpero di miliardi per la mostruosità della tav mentre tagliano i treni per i pendolari che sono sempre più dei veri e propri carri bestiame , si vogliono tagliare i treni a lunga percorrenza tanto da fare diventare la Puglia con quel binario morto bella è impossibile da raggiungere, la Basilicata dove il binario è sempre stato morto anch’essa bella e impossibile da raggiungere e chi proprio si vuole avventurare tra quelle montagne lo potrà fare solo con l’asinello. Anche la Calabria e la Sicilia sono belle e impossibili da raggiungere ma al danno di avere il binario morto si aggiunge la beffa dell’autostrade Salerno Reggio Calabria che sarà un opera incompiuta in eterno dove circoleranno soltanto velocissime mazzette di euro per gli amici degli amici , mentre le automobile dei comuni mortali continueranno ad andare così lentamente che per fare pochi chilometri ci vorranno delle ore . Così si divide l’Italia e i sogno dei separatisti si realizza innalzare nuovi muri e nuove

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frontiere , ogni regione sta per proprio conto che vuol significare che ogni povero deve rimanere nel proprio territorio così facendo non ci sarà più la mescolanza tra i popoli. Solo i ricchi possono viaggiare con i treni sempre più veloci e sempre più costosi . A questo disegno mostruoso dicono di no i lavoratori dei treni di notte che vogliono difendere il loro posto di lavoro e per far si che i proletari possono circolare liberamente sui treni per tutta l’Italia. Perciò hanno fatto un presidio sui binari della stazione di Milano dove dal dicembre del 2011 facendo a turno alcuni di loro salgono sulla torretta sfidando il freddo e il gelo dell’inverno per rappresentare la scuola di strada proletaria che lotta per unire i proletari del sud Italia con quelli del nord Italia e i proletari d’Italia con quelli dell’Europa e del mondo , mentre di fronte a loro in segno di sfida sta il Pirellone che rappresenta la scuola dei padroni dove i tanti Formigoni in comunione e ristorazione con il loro capo (che si vanta di essere puro e casto perché ha come modello Gesù) ballano con i ricchi i potenti e i prepotenti ed in combutta con loro si mangiano e si bevono la Lombardia e poi fanno di tutto per dividere il proletario del nord da quello del sud per rapinarlo con più facilità e sempre di più. E il 13-2 -12 anche la giustizia padronale non può non condannare i due padroni della fabbrica dell’eternit di Casal Monferrato i quali non hanno fatto niente per fermare quella fabbrica che ha ucciso 1800 operai e se la condanna è arrivata lo si deve solo agli operai che hanno lottato con tenacia ed hanno resistito alle lusinghe di quei padroni che volevano comprare il loro silenzio e hanno costretto anche il sindaco a rifiutare quei soldi che in un primo momento avevano accettato . E nello stesso giorno in Grecia i proletari già massacrati dalle rapine degli amici le macchiette al potere che sanno solo dire di sì alle richieste degli amici le macchiette dell’internazionale del crimine con alla testa l’amico la macchietta la viltà al potere in

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Francia e dell’amica la macchietta la cancelliere al potere in Germania che hanno deciso di cancellare il proletario dalla faccia della terra. Quei proletari Greci non ci stanno a farsi di nuovo rapinare perciò scendono in piazza ed assediano il parlamento ma vengono barbaramente manganellati dal braccio violento della legge padronale . E in Italia i padroni non rispettano neppure la loro legge che dice che i tre operai della fiat di Melfi licenziati devono rientrare al loro posto di lavoro . Ma il padrone con arroganza li umilia tenendoli fuori della fabbrica , colpiscono quei tre operai per impaurire altri 1000- 10000 – 100000- milioni di lavoratori per dire loro che al primo accenno di ribellione noi vi annienteremo. E per i 26 compagni arrestati perché si opponevano alla tav i proletari coscienti formatosi nella scuola di strada proletaria il 25- 2- 2012 in 70 mila da Bussoleno a Susa non fanno che gridare : siamo tutti cattivi, siamo tutti teppisti , siamo contro i capitalisti! Giù le mani dalla val Susa , la val Susa no si tocca la difenderemo con la lotta. La riuscita della manifestazione irrita così tanto il lupo famelico della bocconi che ordina al braccio violento della legge padronale di manganellare. E loro non si fanno pregare e passano subito in azione , ai manifestanti che alla stazione di Torino si accingono a prendere il treno per Milano li salutano rompendo la testa a molti di loro , e sono così accecati dalla rabbia che manganellano persino i finestrini dei treni scambiandoli per le teste dei compagni, e non vedendo uscire del sangue manganellano ancora più forte. Il 27- 2- 2012 i compagni sono di nuovo davanti al cantiere per impedire i lavori tra di loro c’è Luca Abbà un compagno contadino proprietario di quel suolo che vogliono espropriare , il quale sale sul traliccio da dove vuole gridare a tutto il mondo che lui non si farà mai espropriare quel suolo e lo difenderà con le unghie e con i denti . Perché lui vuole continuare a produrre frutta, verdura, ortaggi , legumi per dare da mangiare , per dare

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la vita agli esseri umani e non vuole essere complice di quella mostruosità chiamata tav che porta tanta distruzione al territorio , che porta tanta nocività e morte alle persone. Di fronte a tanta determinazione qualsiasi persona di buon senso avrebbe preso tutte le precauzioni per non far correre nessun pericolo a Luca Abbà e invece un poliziotto fa proprio quello che non doveva essere fatto e cioè salire anche lui sul traliccio . E mentre Luca Abbà gli grida : non venirmi dietro perché sono capace di arrivare fin su a toccare i fili dell’alta tensione! Ma il poliziotto non gli dà retta e continua a salire forse è arrivato anche al suo orecchio quella storiella che tanti e tanti anni prima quando era ancora un ragazzo ad Antonio Spano in quell’orfanotrofio di Marsico nuovo dove fu rinchiuso per scontare una pena di 8 anni solo perché a casa sua non aveva da mangiare , un suo compagno di sventura che se ne stava sempre triste , malinconico e taciturno volle raccontare proprio a lui. E aprì il suo cuore dicendo : se sono in questo stato pietoso non solo è colpa di questa schifosissima vita che facciamo in orfanotrofio , ma anche perché essendo di Anzi temo per il mio paese ma ancora di più per la mia famiglia. Devi saper che vicino a Anzi c’è un altro paese che si chiama Laurenzana , certo agli occhi del turista può essere uno spettacolo unico vedere quei due paesi appollaiati sulle montagne che sembrano dei presepi , con quei contadini che salgono lungo il sentiero con gli asinelli , le mucche e le pecorelle e sembra che si recano non alle loro case ma alla grotta dove c’è il bambinello con Giuseppe e la Madonna . E poi di notte vedere quei presepi con tante luce e tutto un incanto sembra di vivere in un mondo fiabesco. Invece la realtà è diversa gli abitanti di quei due paesi sono rivali da sempre sembrano dei fratelli coltelli pronti a pugnalarsi a vicenda. Sono così in guerra tra loro che le tante teste calde di Laurenzana hanno minacciato più volte di mettere un lenzuolo davanti al sole per oscurarci , per farci restare per

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sempre al buio senza più luce e senza più calore. E se non arriva più luce e calore , il freddo sarà così pungente che c’è il rischio di morire assiderati ed io temo molto per i miei familiari , questo è il mio tormento disse il ragazzo . Ma Antonio Spano cercò di rincuorarlo dicendo : sono tutte favole che si raccontano in giro per ridere un po’ . Lunga vita dunque a quel tuo paese e ancora di più ai tuoi familiari. Ma quelle favole evidentemente a furia di raccontarle si tramandano da paesi a paesi e di generazioni in generazioni e c’è chi ci crede che una cosa del genere sia possibile come quel poliziotto il quale vola con la sua fantasia e già pensa che il salire sul traliccio di Luca Abbà non è un caso isolato , ma che altri manifestanti saliranno su altri tralicci per dare il loro assalto al cielo in un modo individuale per colpire poi tutti insieme collettivamente all’ora convenuta per stendere anche loro quel lenzuolo che non farà arrivare mai più il sole sul cantiere , con le conseguenze catastrofiche che tutti possiamo immaginare . In poco tempo tutto sarebbe al buio , non ci sarebbe più luce , non ci sarebbe più calore , e il freddo glaciale ben presto si farebbe sentire così tanto che i manganelli invece di alzarsi improvvisamente s’abbasserebbero e i poliziotti indeboliti e congelati cadrebbero per terra mentre la neve si alzerebbe sempre di più fino a ricoprirli del tutto tanto da fare una tomba di neve ad ognuno di loro, i rinforzi che arriverebbero subirebbero la stessa sorte, una vera disfatta per il braccio violento della legge, tutti morti , sempre : ubbidendo, tacendo e credendo nella patria bella. ! e quei cattivi , quei teppisti che dicono di essere dei proletari coscienti formatosi nella scuola di strada proletaria avrebbero partita vinta non solo nella val di Susa che tornerebbe ad essere sempre più verde, sempre più bella e sempre più viva . Ma avrebbero partita vinta anche contro il lupo famelico della bocconi che senza più difesa sarebbe facile preda dei rivoluzionari ed una volta accalappiato e messo

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la museruola lo farebbero girare per tutti i teatri dei paesi e delle città in modo che tutti si possono rendere conto che è finita la sua epoca in cui faceva del proletario un solo boccone . E subito dopo l’assalto ai palazzi del potere s’innalzerebbe la bandiera rossa della riscossa per fare sapere al mondo intero che quelli ch’erano dei ragazzi di strada , che poi si sono formati nella scuola di strada proletaria hanno finalmente realizzato il loro sogno ch’era il comunismo. Perciò il poliziotto non ascolta le grida di Luca Abbà e lo segue sul traliccio perché vuole impedire quell’assalto al cielo , l’ oscuramento del sole , il clima glaciale dove lui sarebbe di sicuro sepolto sotto la neve , e questione di vita o di morte . Lui vuole assolutamente vivere anche a costo di dare la morte agli altri . e dopo aver toccato i fili dell’alta tensione Luca Abbà cade giù a prima vista sembra morto ma per miracolo è ancora vivo , lo portano di corsa all’ospedale dove sta combattendo la sua battaglia più dura che è quella di vivere , vivere, vivere perché non solo la val di Susa ma tutta l’Italia, tutta l’Europa, tutto il mondo proletario ha bisogno di compagni generosi ed altruisti come lui. In tutta Italia alla notizia del drammatico gesto esplode la rabbia dei proletari coscienti che occupano le stazioni , le autostrade, il braccio violento della legge non fa che manganellare, manganellare, manganellare, c’è persino la caccia al manifestante lo cercano addirittura nei bar dove seminano il terrore tra chi in quel momento stava sorseggiando una tazza di caffè. Dopo un po’ gli amici le macchiette i Killer dei giornali e della televisione spazzatura mettono in azione le loro mitragliette : bisogna essere ancora più duri con chi occupa le stazioni le autostrade ! non aver pietà di loro , perché quelli sono la feccia rossa. A quella menzogna , a quella falsità a quel grande imbroglio i compagni rispondono indignati : di rosso c’è soltanto la bandiera dell’avanti o popolo alla riscossa che la trionferà sempre e ovunque ! perché quel

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rosso è amore per gli oppressi , i deboli, i senza voce , e la liberazione dal bisogno e da tutte le schiavitù . è uguaglianza per tenersi per mano bianchi, gialli , neri per fare un mondo di mille colori dove i razzisti, e gli sfruttatori ne resteranno fuori. Quel rosso quindi è vita per tutta l’umanità affratellata . La feccia è nera è una cosa loro o meglio è cosa nostra che è tutt’una con : la razza padrona ladrona e imbrogliona! E quei padroni che non hanno mai lavorato in vita loro, ci vogliono far credere che quel loro discutere nelle località turistiche vuol dire lavorare. E sono così professori nel rubare e nell’imbrogliare che senza vergognarsi un po’ ma con una faccia tosta che ha dell’incredibile vanno nella loro televisione spazzatura e lo gridano addirittura : Se noi padroni ci siamo impoveriti, la colpa e degli operai che si sono arricchiti! E per dimostrare ai tanti increduli che dicono la verità mostrano la loro dichiarazione dei redditi dove di fronte all’evidenza dei fatti nessuno può fare obiezione : gli operai guadagnano di più dei loro padroni! E con la carta che canta e che fa fede , si sentono in diritto di gridarlo ancora più forte : via, via, via, l’articolo 18 che protegge ,i fannulloni , gli assenteisti e i ladri. I fannulloni sarebbero gli operai che lavorando sulla catena di montaggio chiedono delle pause per andare a pisciare , gli assenteisti sarebbero sempre quegli operai che per non impazzire dietro quei ritmi assurdi di lavoro si prendono qualche giorno di malattia, i ladri sarebbero ancora una volta quegli operai che dopo aver così duramente lavorato ricevono in cambio una miseria di salario che pur comprando cibi scadenti e stringendo ogni giorno di più la cinghia non riescono a sfamare le loro famiglie. Questi operai sarebbero i privilegiati , i garantiti su cui scagliare la rabbia dei precari che di tanto in tanto prendono un misero salario , e dei disoccupati che di quel misero salario non prendono nemmeno un centesimo. E dalla scuola dei padroni lassù sui monti colmi di ricchezza l’amico la

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macchietta il lupo famelico della bocconi con tutti i suoi lupacchiotti scendono a valle per dividere il proletario in buoni e cattivi per avere così facile gioco nel fare di loro un solo boccone. E per riuscire nel loro intento gli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura fanno come al solito un bombardamento a tappeto e come se non bastasse mettono in azione le loro mitragliette : eccolo là il nemico numero uno , il cattivo da cui dovete prendere le distanze , il cattivo che deve essere isolato ! è l’operaio che è così privilegiato , così garantito da pretendere come un diritto la sua ciotola di pasta giornaliera . Mentre voi buoni precari vi accontentate di una mezza ciotola di pasta giornaliera e ancora di più voi buoni disoccupati che di quella ciotola di pasta vi accontentate di sentire soltanto l’odore . Per comandare in eterno bisogna sempre dividere il proletario questo è il motto della razza padrona ladrona e imbrogliona che si scaglia contro l’altro pericolo numero uno è la donna che si lamenta in continuazione perché lavora sia fuori casa che in casa come Elisa che dal quartiere san Paolo di Bari da dove è confinata insieme agli altri dannati della terra , ancora non si rassegna a l’idea di volere l’assegno di accompagnamento per la mamma Ninetta che le viene come al solito negato nonostante che i bisogni se li fa addosso e nel letto e che di notte non fa che piangere e gridare: Elisa aiutami, Elisa aiutami, Elisa aiutami! Ed Elisa stanca morta per avere lavorato l’intera giornata si deve alzare dal letto per correre dalla madre che vuole stare in piedi , e poi seduta, di nuovo in piedi ma cade per terra ed Elisa deve fare un enorme sforzo per tirarla su e metterla di nuovo seduta e stare accanto a lei per tutta la notte. Elisa spera sempre in quell’assegno di accompagnamento per potersi permettere una badante perciò fa ricorsi e ancora ricorsi ma l’esito è sempre negativo . Ormai lo deve capire anche lei che lo stato sociale garantisce sempre meno diritti, e se ha dei

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problemi gli deve risolvere in famiglia . E lei si rivolge alle sorelle che le sbattono la porta in faccia dopo averle gridato contro: chi ha la rogna se la gratta! Lei si rivolge ai fratelli che sdegnati le rispondono: accudire la madre spetta alle donne! Noi siamo uomini e facciamo soltanto lavori da uomini, e le sbattono anche loro la porta in faccia. Ad Elisa le restano i due figli che però da molto tempo hanno fatto sapere come la pensano : Caterina se ne sta chiusa tutto il giorno nella sua stanza ed il culo ad una vecchiaccia non lo pulirà mai e poi mai ! Tiziano sta diventando una malattia per Elisa perché le dice sempre : con il lavoro ho chiuso ! a dire la verità non ha mai incominciato nemmeno a cercarlo . Però pretende ogni mattina dopo aver fatto colazione dieci euro per le sigarette e per gli altri vizi, e se la madre non glieli da lui la prende a calci e pugni e la trascina per terra da una stanza all’altra tirandole con forza i capelli mentre lei piange e urla per il dolore e piange e urla Ninetta che è costretta ad assistere terrorizzata alle violenze subite dalla figlia da parte del nipote. Mentre Caterina se ne sta sempre tranquillamente nella sua camera come se non fosse successo nulla , come se il pianto di dolore della madre ed il pianto di terrore della nonna che per l’occasione se l’è fatta ancora di più addosso non la riguardasse. E quando la nonna le dice : perché non intervieni quando ci sono queste continue violenze in questa casa ? lei cinicamente risponde : io non m’intrometto nelle questioni che riguardano mia madre e mio fratello! Ed Elisa dopo aver fatto la nottata ad aiutare la madre ed averle detto la mattina dopo di non alzarsi dalla poltrona perché se cadi per terra non c’è nessuno che ti aiuta torna al lavoro e li scoppia a piangere mentre si sfoga con una compagna di lavoro la quale non fa che ripeterle : non puoi subire le violenze di tuo figlio in silenzio! devi assolutamente denunciarlo altrimenti peggiorerai la tua situazione. E lei asciugandosi le lacrime le risponde rassegnata : io

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denunciare il mio figlio? Il sangue del mio sangue? Non lo farò mai a costo di farmi ammazzare. Spero solo in Dio a cui chiedo continuamente di farmi la grazia di fargli cambiare la testa , che gli faccia trovare un lavoro e di lasciare quella cattiva compagnia che lo sta portando su una cattiva strada. Ma la compagna di lavoro insiste : non serve a niente pregare, servono invece i fatti. Le violenze anche quelle commesse dai nostri figli vanno denunciate , solo così lo puoi mettere sulla retta via prima che sia troppo tardi . Se io avessi un figlio che mi riempisse di botte immediatamente lo denuncerei senza esitazione . Non bisogna mai stare zitti di fronte alle violenze , mai e poi mai bisogna sempre gridare e denunciare le violenze, i soprusi e le ingiustizie che subiamo sia in casa che dappertutto . Ma Elisa non fa che ripeterle scuotendo la testa : io non ce la faccio a denunciare mio figlio , il sangue del mio sangue , piuttosto mi ammazzo. E contro questo schifo che avanza Antonio Spano con la sua rabbia che non va in pensione fa come al solito il giro dell’università sperando di trovare qualche locandina in cui s’incita alla rivolta da parte dei proletari coscienti, ma a fare il giro dell’università ci sono anche quelli della digos che sperano invece di non trovare nessuna locandina , che lì non succeda niente , che lì regna il silenzio , altrimenti sono pronti alla repressione. E Antonio Spano sempre con la rabbia che non va in pensione è ancora di più arrabbiato perché lì nulla si muove almeno per il momento e la conferma l’ha incrociando lo sguardo con quelli della digos che sono sorridenti soddisfatti e contenti. Perciò a lui non resta altro da fare che andarsene nella piazza rossa, dove i militanti della birra dopo aver fatto la colletta si scolano quelle bottiglie di birra per non pensare alle loro miserabile esistenze . Ma a ricordarglielo che la loro è proprio una miserabile esistenza ci pensano i carabinieri che arrivano all’improvviso , frenano di colpo la loro automobile , escono di scatto e chiedono: documenti,

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documenti, documenti! Poi li perquisiscono ad uno ad uno facendo tenere loro le mani alzate e non trovando niente vanno via . Ma dopo un po’ ritornano e di nuovo frenano di colpo la loro automobile escono di scatto e chiedono : documenti, documenti , documenti! A questo punto uno dei militanti della birra che non ne può più di quella vita miserabile sbuffando e pieno di rabbia dice: Un’ora fa ci avete chiesto i documenti e ci avete perquisiti, adesso ricominciamo di nuovo ma che stiamo giocando a guardie ladri? Noi non giochiamo ma stiamo soltanto facendo il nostro dovere rispose un carabiniere e il militante della birra replica altro che dovere la vostra è una provocazione bella e buona , ma come ti permetti stai zitto grida il carabiniere , ma come stai zitto non posso neanche parlare? Ma dove stiamo in uno stato dittatoriale? il carabiniere va su tutte le furie e urla : stai zitto, non fiatare , altrimenti ti arresto , mi arresti e perché? ho detto stai zitto , non fiatare , non te lo ripeto più ti arresto immediatamente! A questo punto intervengono i suoi compagni che spingendolo indietro ripetono : stai zitto non fiatare che quello non scherza ti arresta per davvero , lui sta zitto ma guarda il carabiniere con gli occhi così fissi e con quella faccia cosi rabbiosa che sembra dire : io quello lo strangolo! E sempre spinto indietro dai suoi compagni di scatto si svincola da loro e sfoga la sua rabbia dando dei pugni sul primo albero che trova di fronte e dicendo : io quello l’ammazzo, io quello l’ammazzo, io quello l’ammazzo! Mentre i suoi compagni continuano a dirgli stai zitto, , non parlare che se quello ti sente ti porta in galera ed uno di loro gli mette la mano sulla bocca per fargli capire che la deve tenere chiusa se vuole evitare qualche guaio. E Antonio Spano sempre più con la rabbia che non va in pensione s’incammina verso l’uscita della piazza rossa, quando ad un tratto si ferma perché incuriosito da un gruppo di amici che in un angolo guardano per terra tra la panchina e l’aiuola quello che

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sembra un mucchio di stracci invece non è un mucchio di stracci ma è un uomo tutto rannicchiato che non dà segni di vita. Il più caro di quel gruppo di amici cerca di smuoverlo con la punta del piede, nel farlo usa molta delicatezza non perché teme di fare del male a quel povero uomo , teme invece per se stesso non si sa mai può essere contagiato da qualche malattia infettiva da portarlo direttamente al cimitero. Dopo un po’ arriva il 118, l’uomo è sempre rannicchiato su se stesso , ancora non si muove, però è ancora vivo e la dottoressa che lo ha visitato decide di portarlo subito in ospedale. A questo punto un altro carissimo amico di quel povero uomo per terra, un militante della birra che si è appena scolata una bottiglia più collerico che mai urla: ma quando non sa reggere la birra perché la beve? Ogni volta è la stessa canzone , prima beve come un maiale e poi si butta per terra, fa il finto morto per andare in ospedale, dove si fa dieci , quindici giorni di vacanze a spese di noi poveri fessi che paghiamo. E sempre più dobbiamo pagare se Monti non si decide una buona volta a dare un bel taglio netto alla sanità. Si devono chiudere gli ospedali, bisogna privatizzare tutto quella è l’unica soluzione chi vuole farsi curare o fare le vacanze come quell’ubriacone se li deve pagare di tasca propria e chi non ha i soldi lo si lascia crepare per strada . Perciò dottoressa date retta a me , invece di portarlo in ospedale , la prima fogna che trovate buttatelo dentro solo così noi avremo un gran risparmio , perché quell’uomo anche se non vale niente però costa tanto ma proprio tanto a noi tutti. La dottoressa guarda disgustata quell’amico militante della birra, non dice una parola ma è la sua faccia che parla è un libro aperto e sembra dire : possibile che al mondo esistono degli individui così mostruosi! Infine scuotendo la testa dalla sua bocca esce solo una frase ma è rivolta all’autista dell’autombulanza : andiamo di corsa all’ospedale! Antonio Spano con la sua rabbia che non va in pensione

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poco dopo raggiunge corso Cavour e tra la folla che va e viene a visto Giacomo l’inquilino del terzo piano che non lo fa dormire di notte perché è quasi sempre ubriaco e urla in continuazione che vuole ammazzare quella strega di sua madre. Sta davanti al bar e come al solito ubriaco e barcollando, barcollando parla ai passanti : a me che sono un signore e voi tutti lo potete testimoniare , il porco padrone di questo bar aiutato dai suoi servi mi ha cacciato fuori senza pietà perché dice che io bevo e non pago. Ma non è vero niente, è una grande falsità e una grandissima menzogna . Io quando entro in un bar la prima cosa che faccio è quello di pagare e poi bevo , mai e poi mai mi permetterei di bere senza pagare ne va della mia onorabilità perché io sono un signore e come tale voglio essere trattato. Invece quel porco di un padrone aiutato dai suoi scagnozzi ha calpestato la mia dignità mi ha trattato come un delinquente e mi ha messo alla porta come se fossi un cane. Ma io mi appello a voi passanti guardatemi e ditemi con franchezza vi sembro un delinquente ? non di certo , si vede eccome che sono un signore ed un vero gentiluomo perciò io adesso rientro nel bar e dico al quel porco padrone non ti permettere mai più di cacciarmi fuori, e chiedimi scusa e poi comanda ai tuoi servi portate da bere al signore che è un gentiluomo che paga sempre il conto. Il suo discorso ai passanti sembra che non l’ascolta nessuno , invece c’è un gruppo di ragazzi che si sono fermati e lo riprendono sul cellulare e dopo avergli detto metteremo tutto su you Tube così diventerai famoso scoppiano in una fragorosa risata. Antonio Spano dopo aver assistito allo spettacolo di Giacomo se ne ritorna nel suo ghetto di santa Rita dove ad un angolo di strada stazionano sempre un gruppo di amici malavitosi che per non morire di noia non trovano di meglio da fare che voler prendere in giro e deridere un giovane poliomielitico che non vuole arrendersi a restare chiuso come un prigioniero nella sua casa , perciò con una

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forza di volontà eccezionale ed anche se con molta fatica cerca di fare la sua passeggiata quotidiana strisciando quasi per terra le sue debole gambe. La sua sofferenza è enorme , il suo viso sembra una maschera di dolore ma questo non mette minimamente in imbarazzo un amico malavitoso che urla : dai che sei il primo al traguardo! E gli altri ridono , se vai alle olimpiadi la medaglia d’oro non te la toglie nessuno grida un altro amico malavitoso mentre gli altri continuano a ridere, ma lui non è un atleta aggiunge un altro di quegli amici non vedete che si muove tutto è senz’altro un ballerino però quello che sta ballando non è tarantella ma semplicemente tremarella. E tutti di nuovo a ridere . Sempre così questi amici malavitosi sono dei veri e propri vigliacchi sempre pronti a calpestare i deboli , ma ancora più pronti ad essere dei ferventi devoti che si inginocchiano e baciano le mani agli amici potenti. Il giovane poliomielitico passa davanti a loro a testa alta e con molto coraggio li guarda con disprezzo ma senza dire una parola perché sono degli amici vigliacchi piccoli, piccoli lui invece è un vero uomo , pronto il giorno dopo e tutti gli altri giorni ancora a rifare con la stessa fatica, e con la stessa sofferenza e con il viso che sembra una maschera di dolore , la stessa strada da dove mai nessuno lo farà indietreggiare fino a farlo rinchiudere per sempre come un prigioniero nella sua casa. Antonio Spano con la rabbia che non va in pensione ritorna a casa cerca di dormire perché è notte fonda ma Giacomo come al solito tiene tutti svegli grida come un ossesso mentre insegue la madre per le scale : brutta strega ti devo ammazzare! La madre presa dal terrore piange e grida anche lei : aiuto , aiuto, aiuto! l’amico inquilino del secondo piano sale le scale infuriato e con la scopa in mano va verso la madre di Giacomo che piangendo e tremante tutta vede in lui il suo salvatore , mentre Giacomo già si sta preparando al peggio . Ma l’amico inquilino del secondo piano sorprende tutti perché

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grida anche lui da far spavento contro la povera donna : tu la devi finire di gridare, la notte Io devo dormire in pace! Te lo dico per l’ultima volta dopo le ventidue voglio il massimo silenzio altrimenti , la vedi questa scopa te la spacco in testa , così la facciamo finita una volta per sempre. Dopo lo sfogo l’amico inquilino del secondo piano torna nella sua casa sbattendo con forza la porta . Giacomo si sente galvanizzato ed esclama : finalmente una persona intelligente che ha capito come stanno realmente le cose! Quella strega di mia madre è la causa di tutto , io sono soltanto una vittima e grida con più forza: con la scopa non la dovevi soltanto minacciare , ma le dovevi davvero spaccare la testa! La dovevi ammazzare non sai che gran piacere mi avresti fatto se la mandavi al cimitero. Invece siamo sempre al punto di partenza , la strega è sempre viva e vegeta e continua a gridare , io ho capito la lezione : tocca a me zittirla per sempre, giuro su Dio che un giorno o l’altro la strozzo! Dopo un po’ nella palazzina torna il silenzio , almeno per quella notte lo spettacolo è terminato. Delle gesta di Giacomo si discute persino nella farmacia dove tutti difendono quella povera donna che piange, che trema e vive nel terrore – E tutti hanno la soluzione pronta : in galera deve andare quel mostro! Il farmacista nel vedere il carabiniere coglie la palla al balzo e ne approfitta per dirgli : ma perché non prendete qualche provvedimento in difesa di quella povera donna, che deve subire le violenze sia di giorno che di notte da parte del figlio che non fa altro che ubriacarsi? Il carabiniere assicura tutti , abbiamo provveduto , quel delinquente deve stare agli arresti domiciliari perché ha avuto il coraggio di mettermi le mani addosso adesso potete stare tranquilli , ma quali tranquilli, con gli arresti domiciliari voi avete peggiorate la situazione dicono in coro quel capannello di persone , se fino adesso quella povera donna non è morta , adesso morirà di sicuro, quell’ubriaco va allontanato dalla madre non

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avvicinarlo ancora di più a lei . Il carabiniere borbotta: cosa volete che vi dico non sono io che prendo le decisioni io eseguo soltanto degli ordini. Ma gli arresti domiciliari per Giacomo durano pochi giorni perché dal terzo piano si odano ancora urli e schiamazzi vola persino una bottiglia di birra verso la veranda e i frantumi di vetri finiscono giù sfiorando l’inquilina del primo piano che stava affacciata al balcone , la quale ripresosi dallo spavento non fa che gridare : tu sei pazzo, pazzo, pazzo! Tu devi essere rinchiuso immediatamente in qualche manicomio, basta, basta, basta tu hai superato ogni limite , tu sei un elemento pericoloso e non puoi vivere assolutamente in mezzo a noi così ripete subito dopo ai carabinieri a cui lei si è rivolto. E i carabinieri vedendo che la protesta stava montando da parte di tutti gli inquilini decidono di portarsi via Giacomo con la speranza che al suo ritorno sia perfettamente guarito . E in quella casa popolare del san Paolo Ninetta non fa che piangere e gridare : aiuto , aiuto, aiuto! ed Elisa non sa cosa fare è molto stanca del duro lavoro che svolge fuori casa , poi gli tocca quel supplemento di lavoro in casa alza la madre dal letto con uno sforzo enorme l’appoggia su se stessa e la trascina nel bagno li toglie il pannolone sporco , la lava , gli mette il pannolone pulito poi sempre con grande sforzo la trascina nel soggiorno e la mette seduta sul divano , Ma Ninetta dopo un po’ ricomincia a piangere vuole stare in piedi, Elisa con una pazienza eroica la alza , ma subito dopo Ninetta ripiange vuole stare seduta , e così per tutto il giorno ma anche per buona parte della notte per Elisa non c’è pace. Finalmente quando Ninetta trova un po’ di sonno Elisa ne approfitta per andare al supermercato a fare un po’ di spesa , ma in casa ha fatto ritorno Tiziano che si è molto stancato nell’andare avanti e indietro sul motore perché lui non cammina a piedi si stanca facilmente lui va in moto però senza casco perché lui è un guappo e come un guappo viene regolarmente fermato e multato e la

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madre deve subito correre a pagare e così di continuo. Anche quel giorno è stato multato ed è per questo che è arrabbiato ma è ancora di più arrabbiato perché ha una gran fame e la mamma tarda ad arrivare , perciò lui la chiama sul cellulare e urla: vieni immediatamente altrimenti ti faccio uscire il sangue dal naso! E per aver tardato un po’ di più lui mantiene la promessa con un ceffone le fa uscire il sangue dal naso , e poi pretende subito la bistecca al sangue, e la madre non se lo fa ripetere due volte scappa in cucina e dopo un po’ la bistecca al sangue viene servita all’adorato figlio. Quando Elisa torna al lavoro si sfoga e scoppia di nuovo a piangere davanti all’amica la quale insiste lo devi denunciare non ci sono alternative altrimenti lui continuerà ancora a picchiarti , io al tuo posto non avrei esitato di corsa l’avrei denunciato . Ma Elisa ancora una volta risponde: piuttosto mi faccio ammazzare ma non denuncerò mai mio figlio perché è sangue del mio sangue! E siamo a Maggio e ce lo cantano pure che è il mese dei fiori e bisogna sempre sognare che il più bel fiore sei tu amore . Dalla scuola dei padroni da lassù sui monti colmi di ricchezza il messaggio deve giungere chiaro a valle voi proletari pensate a sognare che io il lupo famelico della bocconi penso a fare di voi un solo boccone, una rapina e un massacro continuo. Antonio Spano che è uscito dalla scuola di strada proletaria non si lascia incantare , non sogna ma sta sempre vigile e attento con la sua rabbia che non va in pensione e ricorda che il 9 maggio del 1978 Peppino Impastato venne ucciso dalla mafia perché lui da vero comunista e da grande rivoluzionario dalla sua radio non faceva altro che prendere in giro e ridicolizzare i mafiosi presentandoli per quello che erano degli amici macchiette, c’era tanto da ridere su di loro se non era per il fatto che quelli erano dei criminali che ammazzavano chiunque ostacolava i loro loschi affari. Il corpo di Peppino Impastato fu fatto saltare tra i binari in modo che tutti gli

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amici le macchiette i killer dei giornali e televisione spazzatura invece di scrivere e gridarlo con forza : è morto un grande uomo che ha avuto il coraggio di sfidare da solo i mafiosi! lo presentarono come un mostro , è morto un terrorista mentre stava preparando un attentato. Proprio come avvenne il 12 dicembre del 1969 per la strage di piazza fontana a Milano invece di scrivere e gridare che la strage è di stato , diedero subito in pasto ai devoti affamati i due mostri che fecero l’attentato e chi potevano essere i due terroristi se non due anarchici Valpreda e Pinelli ma grazie ai comunisti e agli anarchici la verità venne a galla, perché la verità è rivoluzionaria. I due compagni erano innocenti la strage è di stato E così il 9 maggio del 1978 grazie ai compagni la verità venne a galla, perché la verità è rivoluzionaria sempre e ovunque sotto tutte le latitudine, Peppino Impastato è stato assassinato dalla mafia che cercava di terrorizzare tutti persino il giorno del suo funerale lanciando il suo messaggio mafioso : domani ci saranno i funerali voi non andateci , lasciamolo solo e diciamo una volta per tutte che noi la mafia la vogliamo , non perché ci fa paura , perché ci da sicurezza , perché ci identifica, perché ci piace. Noi siamo la mafia e tu Peppino non sei stato altro che un povero illuso, sei stato un ingenuo, sei stato nuddu immischiato cu niente. E gli amici le macchiette ,la mafia padronale nella fiat di Pomigliano dove regna il terrore costringe un operaio che si ferma per un attimo per prendere un po’ di fiato, per non impazzire e per non morire su quella mostruosa catena di montaggio a recarsi al centro del reparto e con un microfono in mano a umiliarsi e gridare : io sono un uomo che non vale niente! Colpiscono uno per educarne cento, mille, cinquemila, in modo che tutti si rendono conto che in quella fabbrica l’essere umano non ha valore è niente, lì hai un valore soltanto se sei un cavallo da corsa che corre , che corre, che corre, sull’orlo del burrone che cade , non cade, infine cade nel burrone .

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Come si vede in fabbrica siamo al regime fascista e nazista che ben presto si estenderà a tutta la società. Ieri per il proletario c’era la via che conduceva ai campi di concentramento oggi c’è la via che conduce al burrone, l’amico la macchietta padronale sa solo dare distruzione, miseria e morte. E il 19 maggio del 2012 l’amico macchietta un padroncino quando era un vincente se la rideva e diceva : questa sì che è vita ! quando invece ha incominciato ad essere un perdente piangeva e ce l’aveva con il mondo e quel mondo per lui era rappresentato dalla istituto professionale di stato Morvillo , Falcone di Brindisi frequentato da ragazze proletarie che avevano tanta voglia di vivere , invece porta la più orribile delle morte perché per lui le ragazze proletarie non valgono niente , fa esplodere tre bombole di gas collegate a un timer è una strage dove muore Melissa Bassi un’altra ragazza Veronica Capodimonte in gravissime condizioni , altre tre ragazze con ustioni in tutto il corpo ed ancora cinque ragazze ferite in maniere meno grave . E il 20 maggio 2012 l’Emilia è sconvolta dal terremoto ci sono sette morti è una strage di operai che restano sepolti sotto i capannoni che vengono giù come carta peste , e il 29 maggio 2012 il terremoto si fa ancora sentire i morti arrivano ad essere in tutto 27 e di nuovo una strage di operai ai quali dei padroni senza scrupoli che pensano solo al profitto , nient’altro che al profitto impongono il loro ultimatum agli operai : o morire di fame da disoccupati o morire sepolti sotto i capannoni che ancora una volta vengono giù come carta peste . questo è il loro sistema capitalistico dare la morte a l’operaio che non vale niente, mentre tutto intorno c’è distruzione e desolazione con decine di migliaia di famiglie che piangono disperate perché hanno perso tutto quello che erano riuscito a mettere su dopo una intera vita di lavoro ed ora sono costrette a vivere nelle tende. E da lassù sui monti colmi di ricchezza il lupo famelico della bocconi scende a valle per fare un solo

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boccone del proletario specialmente per l’immigrato il quale viene acchiappato fatto salire in tutta fretta sull’aereo e rispedito al suo paese natio con il cerotto sulla bocca per non farlo gridare che lui non vuole andare a morire di fame perché è un essere umano e come tale ha diritto al salario, al lavoro, alla vita. Ma non c’è niente da fare la vita dell’immigrato come quella di tutti gli altri proletari non vale niente così ha deciso la scuola dei padroni dove ogni lupacchiotto lo giura: nella mia vita non farò altro che un solo boccone del proletario! Negli Stati uniti i lupacchiotti si chiamano i Chicago boy ognuno di loro lo giura : io che sono un bravo ragazzo ovvero una testa di cazzo, ci cago sul proletario ! i Chicago boy si considerano dei missionari e dovunque vanno non fanno che ripetere , noi non facciamo altro che mettere in pratica ciò che Dio ci ha rivelato e la santa chiesa ci propugna a credere : far affogare nella merda il proletario! Questi bravi ragazzi hanno molti proseliti nel mondo , l’Italia è piena specialmente nel parlamento così lo chiamano loro, ma sarebbe più giusto chiamarlo magnamento . Appartengono tutti al popolo della latrina da dove non fanno altro che scaricare merda sui proletari , tanta merda fino ad affogarli . Il lupo famelico della bocconi fa un solo boccone dei proletari , dal magnamento dopo aver tanto mangiato il popolo della latrina gli affoga nella merda e in ogni paese è la stessa cosa perché questi bravi ragazzi sono tutti sul libro paga della razza padrona ladrona e imbrogliona la quale dopo aver fatto la guerra al proprio proletario tutti insieme in una santa alleanza gli amici le macchiette dell’internazionale del crimine è pronta ad un intervento umanitario in qualche paese selvaggio per portate tanta civiltà, libertà e democrazia. E per farlo scatenano come sempre gli amici le macchiette i killer dei giornali e televisione spazzatura per fare un bombardamento a tappeto al cervello delle persone che devono diventare

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dei ferventi devoti mentre viene gridato loro: state tutti nelle vostre case comodamente seduti nelle poltrone e mentre mangiate noccioline su noccioline assisterete al più spettacolare evento mai visto prima in televisione! a voi non resta altro che fare il tifo perché stanno arrivando i nostri , ma non dalla prateria a cavallo ad un cavallo e con in testa un generale, si dicono queste cose per ingannare il nemico la verità è che stanno arrivando i nostri all’improvviso e con grande sorpresa dal cielo. Eccoli , eccoli , eccoli finalmente continuate pure a mangiare noccioline su noccioline ma mentre mangiate guardate, guardate, guardate il bersaglio è stato colpito, colpito , colpito, che bello , che bello, che bello . Che luci, che colori è uno spettacolo indescrivibile, è magnifico, magnifico, magnifico è meraviglioso, meraviglioso, meraviglioso, solo i nostri sanno darci queste immense emozioni. Guardate , guardate, guardate il bersaglio è stato di nuovo colpito. Colpito , colpito , colpito così continuano a gridare gli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura che se terminano il bombardamento a tappeto ai cervelli delle persone è solamente perché mettono in azione le loro mitragliette perché nessuno si deve distrarre è tutti devono fare il tifo e da ferventi devoti gridare anche loro tra una mangiata e l’altra di noccioline , il bersaglio è stato colpito, colpito, colpito, che bello, che bello, che bello, che luci, che colori, è uno spettacolo indescrivibile, è magnifico, magnifico, magnifico, è meraviglioso, meraviglioso, meraviglioso, e ancora più tifosi e ferventi devoti si abbracciano e fanno salti di gioia mentre gli amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione spazzatura continuano a scrivere e gridare: che spettacolo . che forti emozioni! Solo noi occidentali siamo capaci di elevarci così in alto da portare la nostra civiltà, la nostra libertà, e la nostra democrazia a quel paese selvaggio , da dove in cambio prendiamo soltanto delle materie prime che la sono

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abbandonate a se stesse mentre da noi vengono trasformate in ricchezza tanta ricchezza non solo per voi che potrete mangiare ancora di più noccioline ma per tutti i popoli del mondo che ne avranno grandi benefici . Ma i compagni quelli veri che provengono dalla scuola di strada proletaria che hanno resistito alle sirene mostruose dei capitalisti che li voleva comprare per poi plasmarli e trasformarli in autentici mostri loro hanno voluto semplicemente restare umani per dare voce agli oppressi, ai deboli , ai poveri ed è per questo che non fanno altro che gridare , che dalla scuola dei padroni da lassù sui monti colmi di ricchezza quello che scende a valle è proprio l’amico la macchietta il lupo famelico della bocconi con i suoi lupacchiotti che l’hanno giurato : Faremo un solo boccone dei proletari! Ed in unione con le altre scuole padronali sparse nel mondo ma in special modo con la scuola dei padroni americani dove ogni Chicago boy lo deve giurare, io che sono un bravo ragazzo : ci cago sui proletari! questi amici le macchiette dell’internazionale del crimine non vanno in quel povero paese a fare un intervento umanitario, a portare la civiltà, la libertà e la democrazia . Ma vanno a fare una aggressione mostruosa , vanno a fare la guerra. E quel guardate, guardate , guardate , il bersaglio è stato colpito, colpito, colpito, sono le tonnellate di bombe sganciate che hanno fatto strage di esseri umani , uomini, donne e bambini . Chi si salva scappa terrorizzato e specialmente i bambini quel terrore se lo porteranno dentro per tutta la vita e poi c’è lo strazio dei feriti che è indescrivibile . La guerra è mostruosa bisogna sempre fermarla e ricordarsi in ogni istante che come non vogliamo che le bombe cadono su di noi e i nostri figli così bisogna non volere che cadono sulle altre persone e i loro figli. Gridiamolo sempre e ovunque : mai più guerre, mai più orrori! Perché quella guerra e quell’orrore oltre a causare morti e orribili feriti agli uomini, donne e bambini, causa anche danni

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mostruosi all’ambiente tanto da avere l’aria inquinata, la terra inquinata, l’acqua inquinata e con l’avanzata inarrestabile dei tumori la morte è assicurata non solo in quel povero paese dove le tonnellate di bombe sono state sganciate ma persino nei ricchi paesi dell’occidente dove i tanti devoti pensano di vivere una vita salutare mentre sono in vacanza felici e spensierati su quella spiaggia dove non fanno altro che cantare: al mare , al mare, al mare io voglio soltanto giocare e poi quando è sera ballare con te, con te, con te, soltanto con te! Invece noi proletari coscienti , noi compagni ci rivolgiamo a te fervente devoto degli amici le macchiette padronali non inginocchiarti mai più davanti a loro , non baciare mai più le loro mani o peggio ancora strisciare ai loro piedi , non chiederti mai per chi suona la campana della morte o del dolore: essa suona sempre per te! Perciò diventi anche tu un proletario cosciente e un vero compagno che alza sempre in alto la testa e lo grida con forza : io non sono un uomo di niente! io non sono un cavallo da corsa che corre , che corre, che corre sull’orlo del burrone dove cade ,non cade infine cade giù . gridalo ancora di più : io sono mio e di nessun’altro ! e continua a gridarlo sempre e ovunque : Io sono un essere umano , io sono un uomo il cui valore è immenso! Donna gridalo : io sono mia e di nessuno altro , ne dell’amico la macchietta padronale che è sempre pronto a sfruttarmi ne del figlio violento che non fa altro che tirare calci e pugni. Perciò non è sangue del mio sangue , ma è invece sangue infetto che va allontanato in fretta e per sempre dalla mia vita. Gridiamolo tutti insieme : noi siamo l’internazionale dei proletari coscienti che provengono dalla scuola di strada proletaria che scendono in piazza decisi a rispondere ad ogni botta dei padroni con la lotta, a non farsi mai più pecore perché il lupo se le mangia . Ma passare subito al contrattacco accalappiando l’amico la macchietta il lupo famelico della bocconi e i suoi lupacchiotti e mettendo loro la museruola

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così non faranno mai più un solo boccone dei proletari. Mettendo un tappo al culo dei Chicago boy sparsi nel mondo così nessuno ci caga più sui proletari. E poi più forti che mai diamo l’assalto ai monti colmi di ricchezza per redistribuirla a tutti i proletari sotto forma di lavoro , quel lavorare meno lavorare tutti per vivere meglio. Un lavoro gratificante , piacevole dove si produce quello che veramente serve alla comunità . Si lavorerà così poco e lentamente da potersi poi godere le città a misura degli esseri umani. Non più centri belli da vedersi e periferia così brutte da sembrare dei lager. Ci devono essere tanti centri tutti belli da vedere ma ancora di più da viverli liberi da quelle armi di distruzione di massa che sono le automobile e collegati tra loro con metropolitane di superfice. Quei centri tutti belli da vedere ma ancora di più da viverli con tante biblioteche, teatri , centri sociali , con quelle piazze grandiose, strade larghissime e immensi parchi tutti pieni di uomini , donne e bambini gioiosi di vivere mentre si divertono e cantano e ballano . E poi stanchi si ritorna a casa che sono così belle che si possono descriverle con le parole del cantante che cantava : in quella stanza non ci sono più pareti , ma alberi infiniti ! la casa quindi è la continuazione della città dove ci sono tanti ma tanti alberi da sembrare infiniti e che danno tanto ossigeno e vita perché nelle città a misura degli esseri umani la saluta viene prima di tutto , ci sarà una lotta spietata contro tutte le malattie in modo tale che dalla nascita alla vecchiaia sarà un godere della vita. Tutto deve essere un paradiso non quello falso che ci hanno promesso nel regno dei cieli , ma quello vero qui sulla terra . E questa bellezza incontaminata la difenderemo con le unghie e con i denti , dai mostri che sono sempre in agguato e pronti a farci ripiombare nelle brutture di sempre . E di questa bellezza che noi godremo la consegneremo in tutto il suo splendore ai nostri figli, ai nostri nipoti e pronipoti che diranno riconoscenti e

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meravigliati : come erano umani i nostri padri, I nostri nonni e i nostri bisnonni! E per ringraziarli a noi non resta altro da fare: che restare umani come loro !

30- maggio-2012