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Year book 2014 pallacanestro trapani

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Il riassunto della stagione della Pallacanestro Trapani

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Trapani è una città di 69.293 abitanti, conosciu-ta come Città del Sale e della Vela, ha sviluppato nel tempo una fiorente attività economica legata all’estrazione e al commercio del sale, giovandosi della sua posizione naturale, proiettata sul Medi-terraneo, e del suo porto, antico sbocco commer-ciale per Eryx (l’odierna Erice), sita sul monte che sovrasta Trapani. L’economia oggi si basa sul terziario, sulla pesca (anticamente quella del tonno rosso, con la mat-tanza), sull’estrazione ed esportazione del mar-mo, sulle attività legate al commercio e al turismo.L’agglomerato urbano include anche la popolo-sa frazione Casa Santa, appartenente tuttavia al

comune di Erice. Pertanto l’intero tessuto urbano cittadino raccoglie quasi 100 mila abitantiLa città di Trapani (dall’antico nome latino “Drepanum”, che ricorda la caratteristica forma di “falce”) occupa l’estrema punta occidentale del-la Sicilia. Il clima mite e le sue bellezze artistiche e paesaggistiche la rendono un polo turistico in sempre maggiore evoluzione, oltre che un luogo con altissima qualità della vita. All’interno della propria provincia, Trapani vanta la presenza di luoghi celebri come l’arcipelago delle Isole Egadi, S. Vito lo Capo, il monte Erice, la Riserva Naturale dello Zingaro e il Tempio di Segesta.

I molteplici impegni istituzionali mi hanno tenuto quest’anno lontano dal palazzetto anche se ho seguito “a distanza” le alterne vicende della nostra squadra.Merito va riconosciuto al Presidente Pietro Basciano che concretamente e coraggiosamente persegue il suo obiettivo di affermazione non solo della nostra squadra ma di tutto il basket trapanese.Ai suoi collaboratori che continuano a profondere impegno essenziale e silenzioso. All’allenatore, Lino Lardo, che tenacemente e umilmente, continua a credere nella forza dei valori espressi nella competizione. Alla nostra Squadra, capace di riprendersi e di regalarci momenti di grande entusiasmo, soprattutto quando avverte lo stimolo e l’incitamento dei tanti tifosi, fedeli sostenitori sempre pronti a guardare con ottimismo alle future sfide.E’ proprio questo connubio di valori, determinazione e fede sportiva che potrà regalare tante soddisfazioni alla cittadinanza trapanese. Ad Maiora.

Vito DamianoSindaco di Trapani

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Riorganizzata completamente nel 2011, la Pallacanestro Trapani raggiunge subito il suo primo traguardo stagionale vincendo la Coppa Italia DNC ed il campionato regolare DNC girone I senza alcuna sconfitta, unica in Italia. Il pubblico non solo la sostiene, ma è talmente numeroso e costante da far registrare dati di affluenza da podio: durante la stagione 2013/2014 la tifoseria della Pallacanestro Trapani è seconda nella classifica di affluenza nei palazzetti di A2 GOLD, con picchi di 4000 - 4500 spettatori per partita. I traguardi sempre ambiziosi e la voglia di radicarsi ulteriormente sul territorio cittadino, fanno della Pallacanestro Trapani una delle realtà di punta del movimento sportivo siciliano. Allenatori e atleti prestigiosi hanno sposato il progetto della società granata, rendendo Trapani un nuovo polo nazionale per la pallacanestro.

Il presidente della Pallacanestro Trapani è Pietro Basciano, in carica dalla stagione 2011-2012. Imprenditore di successo, da dieci anni è a capo di Lighthouse Group, una holding finanziaria internazionale, con headquarter in Bologna. Lo scopo imprenditoriale è quello di raggruppare e rendere sinergiche alcune realtà aziendali, indipendenti tra loro ma accomunate dallo stesso desiderio di eccellenza. Pensiero che guida anche la gestione della Pallacanestro Trapani, di cui Lighthouse è main sponsor, con l’obiettivo di farla diventare una società di riferimento in ambito nazionale nel corso dei prossimi anni. Pietro Basciano, che è anche vicepresidente della Fondazione Virtus, a Bologna, da pochi mesi riveste anche il ruolo di Presidente della Lega Nazionale Pallacanestro, imponendosi sempre più come uno dei personaggi emergenti all’interno del panorama cestistico italiano.

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Presidente Pietro Basciano, è l’ora del bilancio stagionale. E’ un compito scomodo?“No, per niente. Il fatto che la prima squadra non abbia reso per come ci aspettavamo non può sottrarre al nostro operato alcuna certezza consolidata”.Elenchiamone qualcuna…“Abbiamo lavorato dando il massimo di noi stessi. Abbiamo commesso errori e altri ne commetteremo, di questo possiamo essere certi. Ma noi siamo umili: non abbiamo la presunzione di pensare che tutto quello che facciamo sia corretto, però abbiamo posto le basi per far proseguire la vita del nostro club nel miglior modo possibile. La nostra casa, il PalAuriga, è diventata più accogliente, la società è cresciuta e la gente ci è stata vicina. Il nostro pubblico non ci ha mai abbandonato, neanche nei momenti più complessi. E’ il segnale che la città sta apprezzando il nostro lavoro. E non finisce qui, naturalmente”.A cosa fa riferimento?“All’immagine che la Pallacanestro Trapani dà di sé in tutta Italia. Nel panorama cestistico nazionale, tutti ormai sanno chi siamo. Tutti conoscono la nostra serietà e identificano il nostro modo di essere. Pian piano il nostro ‘marchio di fabbrica’ verrà fuori anche sul parquet”.Come si immagina questa società nel futuro?“La Pallacanestro Trapani, in superficie, è della famiglia Basciano, ma la proprietà di una società

sportiva non è come un oggetto: la squadra, il club e la maglia sono un bene comune. Quindi, il nostro obiettivo è quello di sviluppare il senso di appartenenza. Il mio desiderio è che quando va in campo la squadra della Pallacanestro Trapani sia riconoscibile per come si comporta, prima ancora che per come sono bravi i giocatori. Rispetto per gli arbitri, per gli avversari, temperamento, volontà, capacità di soffrire, empatia con i nostri tifosi: sono questi i valori che cerchiamo ogni giorno. E vogliamo fortemente che i nostri atleti siano da esempio a quelli del settore giovanile”.La sensazione è che tutto questo sia solo consolatorio e che l’amarezza sia prevalente: è così?“Chi pensa questo, è totalmente fuori strada: chi crede davvero che io cerchi motivi per consolarmi venga a vedere una partita del nostro settore giovanile. Quando a Pasqua, da presidente di Lega, sono sceso in campo a Torino per premiare la nostra squadra Under 13, in cui gioca anche mio figlio Salvatore, ho pensato dentro di me che nessun budget possa valere un’emozione del genere. I nostri ragazzi mi commuovono, sono il nostro futuro. Rappresentano la parte sana di noi stessi. Lo sport, la pallacanestro, sono la via più logica per costruire un territorio e una città migliori. Questo è il nostro obiettivo. Poi, c’è anche la società. La Pallacanestro Trapani è in salute, viva e ha un futuro importante”.

A proposito di emozioni, forse il problema di quest’anno è stato non averle trasmesse con la prima squadra. Al di là dei risultati, è mancato il fremito che dà un senso alla stagione.“Verissimo. Dobbiamo lavorare per questo, per migliorare questo aspetto. Come è vero che la Pallacanestro Trapani non vive soltanto di prima squadra, è altrettanto certo che atleti che costituiscano un riferimento di spessore sono una ricchezza per tutti. Un carburante di

entusiasmo insostituibile”.Chiudiamo, presidente. C’è qualcuno che vuole ringraziare, prima di tuffarsi nell’avven-tura della prossima stagione?“La mia famiglia, tutti quelli che lavorano nella Pallacanestro Trapani e ogni giorno lo fanno con passione. E i nostri sponsor: grandi e piccoli, tutti quanti. Abbiamo bisogno di loro, con loro creeremo una squadra più forte e proseguiremo a costruire qualcosa di importante per la nostra città”.

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Salve a tutti, anzi, “CIAO” a tutti, perché preferisco essere informale.In cosa consiste il ruolo di vice presidente? Mah, teoricamente a coadiuvare il presidente nell’eser-cizio delle sue funzioni, in realtà facendo un po’ di tutto, stante anche la lontananza fisica dello stesso, nel nostro caso, ed i suoi molteplici impegni azien-dali. Cerco, nei margini temporali che riesco a ritag-liarmi dalla mia attività lavorativa, anche dati i rap-porti di amicizia e di stima reciproca, di essere un punto di riferimento e confronto per chi sta a capo di questa società nelle molteplici considerazioni e conseguenziali decisioni che, spesso, si rivelano non semplici da prendere.Sensazioni provate finora dall’inizio della stagione: non pensavo che questa passione potesse coin-volgermi in tal modo! Se all’inizio dell’annata mi avessero chiesto se fosse possibile soffrire tanto e non riuscire ad ottenere i risultati agonistici che ci eravamo preposti, io di sicuro avrei risposto “NO”! E questa è un po’ l’amarezza che ci rimane, com-pensata, però, da tanti altri aspetti positivi di questa società, che ne fanno un modello assoluto, grazie all’imprimatur del presidente e all’azione di tutti i nostri collaboratori, nessuno escluso.Un grazie alla mia famiglia, moglie e figli, che han-no pagato, in modo temporale ed umorale, tutti gli impegni e le tensioni che ho maturato durante la stagione sportiva.Ai tifosi, stateci vicino, con un atto di maturità: si-amo fortunati per quello che il presidente ci per-mette di vedere e vivere ogni domenica. Prima o poi i risultati arriveranno. Grazie!

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e l’elenco delle società, anche di grande livello, costrette a sparire ogni anno è infinito. Dare stabilità ad un club significa non deludere il tifoso, che da un anno ad un altro non deve ve-dersi togliere da sotto la sua squadra, la ragione della sua passione. Nello sport italiano c’è una mentalità spesso poco corretta, in questo senso, perché il risultato conta più di tutto il resto. Anzi, a volte, pur di vincere si è persino disposti a indebitarsi, mentre noi intendiamo coniugare la stabilità strutturale alle componenti strettamente agonistiche”.Sì, ma nello sport si vendono emozioni, non beni di consumo.“Vero, si vendono emozioni: ma perché per ogni concerto si riesce a guadagnare su ogni singola t-shrit e nello sport bisogna solo chiedersi quanto ci sia da spendere, per chi organizza le attività?”.Insomma, la mentalità aziendale deve introdursi anche nelle nostre società.“Certo. E’ un processo lungo, ma possibile. Questa è la via maestra da percorrere. Del resto, l’America ne è un esempio fulgido. Ripeto: il concetto portante non è guadagnare, ma fare le cose per bene, per non costringere la proprietà a dissanguarsi e creare stabilità e solid-ità nell’intero ambiente, fornendo la possibilità di programmare e vivere in una realtà sana”.La Pallacanestro Trapani è su questa strada?“Il mio lavoro ha proprio questa prospettiva, quest’obiettivo”.Dal punto di vista appena menzionato, allora, il bilancio di questa stagione come deve essere considerato?“Per volere e scelta di Pietro Basciano, questo è

stato un vero e proprio anno zero. Era necessa-rio che io conoscessi cose, persone, ambiente e abitudini di questa città. Evidentemente non tutto è andato in maniera impeccabile, come è naturale, ma ho accumulato una serie infinita di input positivi. Ho visto tanta energia. Adesso, bisognerà capitalizzare queste conoscenze, met-terle a frutto, e canalizzarle nel miglior modo pos-sibile”.Il settore giovanile?“Abbiamo iniziato a lavorare. Da quando Pietro Basciano è presidente, sono ar-rivate tre convocazioni in azzurro per i nostri atleti. Sono iniezioni di fiducia che ci spingono a fare sempre meglio, che costituiscono un esempio per tutti i nostri ragazzi e per chi vuole iniziare a gio-care a pallacanestro. Siamo, però, soltanto all’inizio. E siamo consapevole che servirà del tempo per conseguire gli obiettivi che ci siamo prefissati”.Un’ultima battuta rivolta ai tifosi di Trapani, che hanno seguito con passione questa stagione e vogliono tornare a sostenere una squadra capace di trasmettere loro emozioni.“Vengo da una grande città come Torino, ma ho da subito apprezzato e capito come i 3.500 spet-tatori della Pallacanestro Trapani siano un patri-monio inestimabile. La gente di Trapani ha un’incredibile voglia di coinvolgersi e compromettersi emotivamente con la squadra, al di là del risultato. Noi dobbiamo essere bravi ad aiutare i nostri tifosi a fare esattamente questo, mettendoci del nostro. Questa è la trave portante di ogni pensiero futuro, di ogni progetto sul club, perché i tifosi sono la nostra anima”.

Julio Trovato, è giunto il momento del bilancio: partiamo dalla prima squadra.“Nessuno di noi può dire che quest’anno sia an-data bene. Ma io ho il dovere di guardare oltre”.Qual è la direzione?“Se la Pallacanestro Trapani vuole tendere verso una crescita futura costante, deve essere capace di investire in settori e servizi che, con il passare degli anni, possano coprire almeno una parte dei costi complessivi”.In che maniera?“Possiamo fare tanti esempi, ne scelgo un paio semplici: gestire il PalAuriga è costoso, ma se la mattina creiamo la possibilità di fare ginnastica dolce, faremo nascere una fonte di reddito che sarà un motore in più per il club, oltre che un vei-colo per avvicinare ulteriormente i nostri tifosi alla società. Oppure gli immobili, per citare un altro settore. Al momento, ovviamente, sosteniamo delle spese connesse agli alloggi degli atleti, ma se nel cor-so degli anni riusciremo pian piano ad acquisire a tutti gli effetti qualche locale, questo diverrebbe un bene prezioso a disposizione dell’intera organ-izzazione”.Vuol dire che c’è spazio per un profitto?“No, assolutamente. La questione non è guadagnare, perché siamo e rimaniamo una società senza scopo di lucro, ma intendiamo creare una vicenda aziendale che possa risultare il più possibile indipendente dal punto di vista economico. La Pallacanestro Trapani è una realtà importantissima del territorio

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“E’ stata una stagione difficile sul piano dei risultati. Dopo moltissimi anni trascorsi a tinte granata, mi sono trovato a vivere, insieme a tanti compagni di viaggio, vecchi e nuovi, una situazione emotiva difficile, in cui spesso mettere insieme le ragioni delle cose che non andavano bene non era affatto semplice. Confesso che neanche la mia esperienza mi ha aiutato a comprendere fino in fondo quali fossero i motivi per i quali non riuscissimo a raddrizzare l’annata. Mi preme, però, dire due cose: la prima è che solo da stagioni del genere possono nascere periodi ricchi di gioie; la seconda è che la povertà delle soddisfazioni con cui abbia-mo dovuto convivere è stata accompagnata dal piacere di affrontare questo viaggio con compagni d’avventura traboccanti di pas-sione. Inoltre, devo sottolineare che questa società, la Pallacanestro Trapani, legandosi alle tradizioni e guardando al futuro, sta cre-ando davvero qualcosa di solido per il territo-rio, come nei sogni di qualsiasi appassionato di sport e di basket della nostra città. Con questa intima consapevolezza, ringrazio per l’affetto ricevuto tutti coloro che hanno inter-agito con me in questa stagione e in questi anni. E’ arrivato il momento che io diventi un sem-plice abbonato e tifoso della Pallacanestro Trapani. Inviando il più grande “in bocca al lupo” a Pietro Basciano: basterà seguirlo e ci troveremo presto nel paradiso cestistico italiano”

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I sentimenti che mi hanno accompagnato in ques-ta stagione sono stati contrastanti. Alla delusione e alla amarezza che ho provato per un’annata sportiva non all’altezza delle attese, si è contrap-posta la consapevolezza che sto condividendo un interessante progetto insieme brave persone, che lavorano con passione ed impegno per il bene della Pallacanestro Trapani.

In questi due anni come coach del club, ho cer-cato di trasmettere quei valori indispensabili che non devono mai mancare all’interno di un gruppo di lavoro, specialmente in una società sportiva. La lealtà, la generosità, il massimo impegno ed il rispetto per tutti sono le basi del nostro progetto, che da subito ho condiviso con il presidente.

Penso che in questa direzione stiamo lavoran-do bene ed il gran numero di ragazzini che fre-quentano i corsi del nostro settore giovanile sono davvero un segnale positivo in quest’ottica. L’ac-coglienza che ho ricevuto fin dal mio arrivo, l’affet-to costante della gente e la straordinaria passione che anima la città di Trapani mantengono quella in cui viviamo un’isola felice nella quale lavorare e fare pallacanestro ad alti livelli.

Molte volte si giudica un annata sportiva solo dai risultati sul campo: oggi siamo consapevoli di non aver disputato una stagione soddisfacente, ma il percorso di questa realtà continua, anzi, dalla comprensione degli errori commessi sono sicuro che la Pallacanestro Trapani ripartirà ancora con motivazioni ancora più grandi.

Lino Lardo,coach

La stagione 2014/2015 della prima squadra della Pallacanestro Trapani è stata densa di accadimenti, al punto da diventare un vero e proprio viaggio pieno di emozioni. Come spesso accade nello sport, ai successi si sono sommate le sconfitte e le vicende meno gradevoli per il pubblico del PalAuriga, ma sempre all’insegna di un grande e sentito coinvolgimento, che ha reso l’affluenza trapanese agli incontri casalinghi una delle più continue e consistenti di tutta l’A2 Gold. Alla sua seconda apparizione consecutiva nel secondo campionato nazionale, infatti, la Pallacanestro Trapani ha cullato e a lungo inseguito il sogno di conquistare i play-off, classificandosi alla fine al decimo posto e concludendo l’annata, pertanto, al termine della stagione regolare. Tuttavia, la nostra partecipazione attiva alle in-iziative connesse con la Lega Nazionale Pallacanestro, sia quelle strettamente cestistiche, sia quelle che sono sfociate nell’ambito del sociale, ha consentito a Trapani di confermarsi e consolidarsi come una realtà solida, stabile e sempre presente nel panorama cestistico italiano, ponendo le basi per un futuro di continuità e progresso costante.

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Nato ad Albenga, in provincia di Savona, il 16 luglio del 1959, Lino Lardo, dunque, sta per compiere 54 anni. Prima di iniziare la sua carriera da allenatore, ha giocato ad alti livelli (fra A/1 e B/1) per diversi anni.Era un playmaker come oggi non se ne vedono quasi più: ragionatore, tutto fosforo, dedito ad organizzare il gioco per la squadra e a mettere i compagni nelle condizioni migliori per trovare la

soluzione offensiva ideale. Era anche un ottimo difensore. Nella sua carriera sul parquet, veste le maglie di Torino, Forlì, Verona, Sassari e Berga-mo. E’ anche avversario della Pallacanestro Tra-pani nella stagione 1986/87 (B/1), quando, con la casacca di Verona affronta la formazione granata allenata da Stefano Michelini, vincendo sia all’an-data che al ritorno.Bergamo è la città che segna il suo passaggio dal-

la carriera di giocatore a quella di allenatore. Infat-ti, è lì che decide di smettere di giocare, diventan-do (1996/97) assistant-coach di Carlo Recalcati e assumendo, nella stagione successiva, la carica di head-coach. Sulla panchina di Bergamo con-quista la promozione in A/2 nel 2001 e nel campi-onato seguente si trasferisce a Verona. Successivamente, allena per due anni la Viola Reggio Calabria (dal 2002 al 2004), che costitu-isce il suo definitivo trampolino di lancio: è proprio in riva allo Stretto che si guadagna la nomina di miglior allenatore dell’anno e l’interesse dei gran-di club. La sua carriera prosegue, infatti, all’Olimpia Mi-lano. Lardo guida Milano alla finale scudetto, per-sa contro la Fortitudo Bologna (2004/2005). La stagione seguente, però, gli riserva l’amarezza dell’interruzione del rapporto nel corso della sta-gione, sempre con l’Olimpia Milano. Nel 2006, viene scelto dalla Nuova Sebastiani Ri-eti (A/2): conduce il club laziale ad una stagione trionfale, con la vittoria della coppa Italia di cate-goria e la promozione nel massimo campionato. La sua avventura sulla panchina di Rieti termina nel giugno del 2009. E’ l’anticamera dell’approdo ad un altro tra i club più prestigiosi del basket italiano, la Virtus Bo-logna, dove lavora per due stagioni. Nel 2011, sottoscrive un contratto con la Virtus Roma. Con la società capitolina, il rapporto s’interrompe nel gennaio del 2012. Nell’anno solare in corso, infine, vive un’espe-rienza assai diversa, sul profilo personale e pro-fessionale, lavorando quattro mesi con la società libanese dell’Amchit.Dall’anno scorso è il capo allenatore della Pallacanestro Trapani.

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Cresciuto cestisticamente nella sua città natale, in Liguria, prestissimo è andato via da casa, trasferendosi a Livorno quando aveva appena 14 anni.

Considerato una promessa assoluta del basket italiano, ha vissuto diverse tappe esaltanti: Treviso, Verona e Biella. La sua carriera è impreziosita da diverse presenze nella nazionale maggiore.

Tifa per la Sampdoria e per gli Utah Jazz. Il suo animale preferito è il condor. I suoi film preferiti sono “L’armata Brancaleone” ed “Il grande Lebowski”. Il libro che rileg-gerebbe sempre volentieri è “Le rose di Atacama” di Luis Sepulveda. Clicca prev-alentemente su Sampdoria.it.

Secondo il suo parere, il giocatore italiano più forte è Danilo Gallinari, quello europeo il serbo Milos Teodosic. Nel mondo, la sua preferenza ricade sull’argentino dei Hou-ston Rockets Luis Scola.Gli altri sport che segue con passione sono il calcio ed il ciclismo. I suoi idoli in queste discipline Angelo Palombo e Mar-co Pantani.Preferenze musicali: canzoni popolari. E i suoi artisti preferiti sono De Andrè e Guc-cini.

Ha chiuso la stagione viaggiando a 16.4 punti, 7.3 rimbalzi e l’81.3% ai tiri liberi.

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Playmaker di grande esperienza e determinazione, che fa della difesa e dell’altruismo le sue armi migliori. Arriva a Trapani da Pistoia, dove è stato fra i protagonisti dell’ultima splendida stagione (Lega A) e del precedente campionato, in cui ha conquistato la promozione nel massimo campionato.

Cresciuto nel Montecatini Sporting Club, con cui esordisce in serie A ad appena 17 anni, passa nel 1998 alla formazione di Massa e Cozzile, prima di rientrare a Montecatini, nel 2003, per disputare la LegaDue.

Nel 2007/2008 passa, sempre in Lega Due, all’Edimes Pavia: dopo 20 presenze, però, si accasa nelle fila di Veroli. Nel 2008 inizia una lunga parentesi a Venezia, fino al 30 giugno 2012. In totale, Meini vanta 262 presenze in LegaDue e 68 in serie A.

Il suo soprannome è “Meo”. Sposato con Elena, ha due figli: Carlotta e Lorenzo. Il suo giocatore preferito è Steve Nash. Il suo motto è tratto dal film “Ogni Maledet-ta Domenica”: “Ogni domenica si vince o si perde. Resta da vedere se si vince o si perde da uomini...”. Gli piacciono i tatuaggi e nel tempo libero ama leggere e ascoltare i Dire Straits.

Conclude l’annata con 2.7 assist e 1.7 recuperi di media a partita.

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E’ una guardia, che nell’ultima stagione ha giocato a Lanciano (Dnb), totalizzando 30 presenze, con quasi 11 punti di media in stagione regolare e 16 durante i playoff.

Cresciuto cestisticamente a Campobasso, si è trasferito a Roseto degli Abruzzi nel 2012/2013, militando nella formazione Under 19 e nella prima squadra (Dnb), prima della già citata esperienza di Lanciano. Ha fatto parte della nazionale italiana di Streetball (3 contro 3).

Il suo nickname è “Jay Jay”, ma nella sua breve carriera gli sono stati attribuiti tanti nomignoli, dato che il suo nome di battes-imo (Giangiacomo) si presta ad essere… accorciato.

Adora Michael Jordan, ha conseguito la maturità al Liceo Scientifico e studia Sci-enze Motorie. Ama la musica (eccetto quella italiana), il suo gruppo preferito è gli AC/DC e legge libri di ogni genere. Il suo vero punto debole? Le lasagne.

Ha concluso la stagione in crescendo, dal punto di vista personale, facendosi trovare sempre pronto quando è stato chiamato in causa.

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Cresciuto nelle giovanili di Treviso, la sua carriera ha vissuto molte tappe, a diverse latitudini ed in diversi campionati. Infatti, ha indossato le maglie del College Italia, di Treviglio, di Castelletto, di Sassari, di Scafati, della Fortitudo Bologna e ancora di Scafati.

Patrick tifa per la Roma, mentre la sua squadra NBA preferita sono i Brooklyn Nets. Ama i cani ed il film che gli è piaciuto di più è “300”.

Ha letto con piacere “L’ombra del vento” di Carlos Luis Zafòn e clicca volentieri su milanofinanza.it.

Le sue preferenze cestistiche sono: in Ita-lia Gigi Datome, in Europa Spanoulis e nel mondo Tim Duncan. Adora il mare, leggere e stare con gli amici.Preferenze musicali: house-commerciale. E il suo artista preferito è David Guetta.

Alla fine della stagione vanta la quinta po-sizione assoluta nel campionato nei rim-balzi catturati, con 8.6 palloni arpionati dai tabelloni a partita.

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Cresciuto nelle giovanili dell’Azzurra Bas-ket Trieste, Stefano Bossi è un giovane play-maker versatile, abile ad accoppiare la capacità di costruire il gioco con le doti realizzative. A quindici anni si è trasferito dalla sua cit-tà d’origine, Trieste, verso Udine, per mil-itare nell’allora “Snaidero”. L’anno dopo, Stefano è rimasto a Udine, ma per giocare in B2 nella “GSA”. Ormai diciottenne, si è mosso, poi, in direzione di Trento, dove ha disputato il campionato Under 19, insieme a qualche presenza in Lega2.

Da lì il trasferimento a Trapani, dove veste la maglia granata per la seconda stagione consecutiva. Nel suo palmares, anche di-verse presenze nelle nazionali giovanili: la più prestigiosa è anche la più recente, perchè corrisponde alla partecipazione all’europeo Under 20 a Creta della scorsa estate, al termine del quale l’Italia si è clas-sificata decima.

I suoi hobby sono lo sport in genere, e in particolare il calcio. La sua squadra del cu-ore, a proposito, è l’Inter. Si diletta con la lettura, soprattutto dei quotidiani sportivi e di cronaca. I suoi hobby sono la cucina e il cinema. Dichiara essere il suo piatto preferito il “Fricco”: una pietanza tipica fri-ulana composta da patate, uova e formag-gio. Adora Martin Scorsese e il suo film preferito è “Shutter Island”.

Nelle ultime partite sempre nel quintetto ti-tolare, quest’anno ha consegueito tre con-vocazioni consecutive per i raduni della Nazionale Italiana sperimentale.

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E’ un pivot di 205 centimetri e 87 Kg, proveniente della Pallacanestro Trieste. Cresciuto nella Azzurra Trieste, dove ha fatto tutta la trafila delle giovanili insieme a Stefano Bossi fino all’Under 17, si è poi trasferito alla Pallacanestro Trieste. Nel 2011/2012 e nel 2012/2013, ha giocato in doppio tesseramento anche in serie C Regionale, rispettivamente con Don Bosco Trieste e Ronchi.

“Ema” (questo il suo diminutivo) ama un piatto tipicamente mitteleuropeo: la pasta con il gulasch. Diplomato al Liceo Scientifico, è attualmente iscritto in Scienze della Comunicazione ed è attratto da tutte le letture che riguardano proprio la Comuni-cazione e il Linguaggio.

Il suo genere di film è il thriller, ma ha un debole anche per l’horror. La musica rock e in particolare i Led Zeppelin lo aiutano a caricarsi prima delle partite. Non è ap-passionato di calcio, il suo interesse è in-vece catalizzato dalla Moto GP. Il suo stile di pallacanestro preferito è quello dei San Antonio Spurs, ma il suo giocatore preferi-to è Dirk Nowitzki.

Con il passare delle gare, conquista un minutaggio sempre crescente, mostran-do con progressiva costanza le proprie doti. Contro Casalpusterlengo, alla penul-tima giornata, ottiene il proprio massimo stagionale con 10 punti realizzati.

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E’ cresciuto nella High School Memorial Catholic e poi ha indossato per quattro anni la maglia del College di Princeton.

T.J. Bray è una guardia, è alto 192 cm ed è mancino. Si tratta di un atleta che ha compiuto una progressiva crescita nell’ambito del suo College, giungendo nell’ultima stagione a totalizzare statistiche di prim’ordine: 18 punti e 4.8 rimbalzi a partita, con il 53.7 per cento nei tiri dal campo e in particolare il 41.3 nelle conclusioni da tre punti.

Numeri impreziositi dal fatto che sia il primo giocatore nella storia di Princeton ad aver smazzato più di 100 assist a stagione per tre anni consecutivi.

Chiude l’annata con un rendimento costante e apprezzato, con 9.6 punti a partita, il 38% da 3 e l’87% ai liberi.

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Cresciuto cestisticamente a Casale Mon-ferrato, ha iniziato nella stessa società ad allenarsi in prima squadra.

Prima di tornarvi nel 2009 da giocatore maturo, ha indossato le maglie di Valen-za, Virtus Siena ed Osimo, dove è stato capocannoniere dell’intero campionato di B/1. Poi ancora 4 stagioni a Casale, con una breve parentesi nel 2012 alla Fortitudo Bologna.

Tifoso della Juventus, ha un debole ces-tistico per i Miami Heats ed il suo animale preferito è il ghepardo. Adora il film “Alla ricerca della felicità” con Will Smith e il suo libro preferito è “The Best”, che racconta la storia del calciatore genio e sregolatez-za George Best. Clicca di frequente su beatport.com.

Giocatori preferiti: Hacket tra gli italiani, Spanoulis in Europa e, in quanto mancino, adora Manu Ginobili. Ama pescare, viaggi-are e giocare a beach volley.

Preferenze musicali: hip hop. E i suoi artisti preferiti sono: Waly, J-Z e Lil Wayn

L a sua stagione come Capitano granata finisce con 9 punti a partita ed il 39% com-plessivo da 3.

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Alex Charles Legion è nato il 16/11/1988 a Detroit, Michigan, negli Statu Uniti. Dopo una carriera universitaria che lo ha visto vestire le maglie di Kentucky, Illinois e Florida International University, ha iniziato la sua carriera da profession-ista.

Si è imposto alle luci della ribalta italia-na per la sua esperienza Roseto, nella stagione 2013/2014, dove ha disputato la A2 Silver chiudendo il campionato a 23.3 punti di media, con il 62% da 2, il 37% da 3 e l’80% ai liberi, in un totale di 30 gare, che lo hanno reso il capocan-noniere del campionato. Durante questa stagione, a Veroli, aveva collezionato 9 presenze, con una media di 20.9 pun-ti ad allacciata di scarpe. Il suo picco erano i 28 punti realizzati proprio contro la Pallacanestro Trapani e la domenica successiva contro la Fortitudo Agrigen-to.

Si tratta di un realizzatore completo, tal-entuoso e dalle spiccate doti fisiche, in grado di far male alle difese avversarie in diversi modi e di infiammarsi letteral-mente in alcuni frangenti della gara.

Arrivato a Trapani a inizio dicembre, gio-ca complessivamente 18 gare in maglia granata, diventando il secondo miglior realizzatore del campionato (21.9 punti a gara) e il migliore in assoluto nei tiri liberi (con il 91%).

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Cresciuto nel settore giovanile della Pallacanestro Varese, vive la sua prima esperienza da senior a Castelletto Ticino, dove ottiene la promozione in Legadue, che diventa il suo campionato.

Infatti, nelle stagioni successive veste le maglie di Casale Monferrato e di Novara. Si trasferisce a Lumezzane (B1), dove si ferma fino al 2009 (nel 2008 viene convo-cato per un raduno della Nazionale). Successivamente, aiuta Sassari ad ottenere la della promozione nel massimo campionato. Nel 2010 si trasferisce a To-rino, con cui nel 2012/2013 centra la pro-mozione in Legadue. Nell’ultima stagione ha militato nell’Affrico Firenze, in Silver.

E’ nato come un’ala di grande atletismo, ma negli anni ha imparato sempre di più a giocare dentro l’area colorata.

Fidanzato, ama la grigliata di carne e ha come giocatore preferito Manu Ginobili. In Italia segue le vicende di Varese e Sassari. Non ama il calcio e il suo secondo sport è il tennis: ha un debole per Roger Federer. Legge volentieri saggistica, il film della sua vita è “Mediterraneo”.

Gioca 19 partite con la Pallacanestro Trapani, prima di risolvere la propria relazione contrattuale a fine febbraio.

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Chris Evans è nato a Chesapeake (Virginia) nel 1991 ed è un’ala di 203 centimetri. Dotato di particolare propensione offensiva, di percentuali dal campo di ottimo livello e di un atletismo fuori dal comune, possiede un vasto reper-torio di schiacciate. Curioso che abbia schiacciato per la prima volta a 13 anni.

Dopo aver militato nella high school di Petersburg, ha militato per due anni nel Wabash Valley Community College, dove ha fatto registrare una media di 19.5 punti, 8,2 rimbalzi e 2 assist. Trasferitosi alla Kent State University, nell’ultima stagione (2012/2013) ha fat-to rilevare una media di 16.2 punti e 7.7 rimbalzi (complessivamente anche 72 assist, 67 palle rubate e 24 stoppate).

Arriverà a Trapani da un’ottima stagione disputata nel massimo campionato greco, nelle fila della formazione del Trikala: per lui, una media di 16.4 punti e 7.2 rimbalzi.

Gioca a Trapani complessivamente 9 partite, fatturando 13.8 punti e 5 rimbalzi di media, prima di risolvere il proprio contratto ad inizio dicembre.

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Prodotto del vivaio della Pallacanestro Tra-pani, ha avuto già il privilegio di far parte del gruppo della prima squadra. Ciò è accadu-to durante il primo anno dell’era Basciano, quando la Pallacanestro Trapani ha disputato il campionato di DNC.

Anche lui, quindi, è stato partecipe della straordinaria annata in cui la formazione gra-nata ha conseguito un percorso netto con 39 vittorie (fra campionato e Coppa Italia) e nes-suna sconfitta. Playmaker di buon talento, è il più maturo dei tre giovani aggregati.Durante la trasferta di Napoli, ha vissuto la gioia dell’esordio in serie A, mettendo a referto anche 1 assist. Cresciuto nel vivaio della Pallacanestro

Trapani, per la prima volta è aggregato al gruppo della prima squadra.

Dotato di un discreto talento, ancora devono essere esplorate le sue capacità cestistiche. Si è meritato la convocazione del coach Lino Lardo per disciplina, senso di squadra e rispetto per i compagni. Frequenta la quarta classe del Liceo Scientifico Vincenzo Fardella di Trapani e il suo rendimento scolastico è sempre stato positivo.Appassionato di informatica e tecnologia, naviga spesso sui social network. Il suo secondo sport è il calcio e la sua squadra, ovviamente, il Trapani.

Prodotto del settore giovanile della Pallacanestro Trapani, è alla sua prima esperienza in prima squadra. Esterno versatile e con discreto talento offensivo, ha meritato la convocazione in prima squadra per la sua serietà e la sua passione, confermando fin da subito quanto di buono Lino Lardo aveva visto in lui.

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Fabrizio Canella è il nuovo innesto di valore nello staff tecnico della Pallacanestro Trapani. Canella sarà, insieme a Giacomo Genovese, assistente di Lino Lardo nella prima squadra e sarà impegnato attivamente nell’attività del settore giovanile del nostro club, all’interno del quale vestirà il ruolo di responsabile. Nato a Torino il 5 febbraio del

1984, ha iniziato a giocare a 9 anni nell’allora Pallacanestro Moncalieri, ora PMS Basketball. A 18 anni ha iniziato ad allenare, facendo da assistente a Julio Trovato.Quest’anno ha ricoperto il doppio ruolo di assistant coach della prima squadra e responsabile del settore giovanile granata.

Giacomo Genovese veste il ruolo di assistente al-lenatore di Lino Lardo. Per lui è un ritorno, dato che negli anni Novanta aveva coperto questo ru-olo nella storica Pallacanestro Trapani, avendo come capo-allenatore diversi personaggi stori-ci del basket italiano, quali Trivelli, Boero, Ben-venuti, Sacco, Sales e Gebbia. Durante la sua

assenza da Trapani, iniziata ormai vent’anni fa, sono susseguite diverse esperienze come capo allenatore che impreziosiscono ulteriormente il suo curriculum e hanno aumentato il prestigio del suo rientro. Fino alla scorsa stagione, Genovese era responsabile tecnico del settore giovanile del nostro club.

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“Non e’ solo una squadra di Pallacanestro: e’ un amore, un’ emozione trasmessa da mio nonno a mia madre, fino a me. É uno dei miei primissimi ricordi da bambino, é presente in ogni racconto degli attimi più belli della mia adolescenza. É parte integrante del mio percorso di crescita, sia come persona che come professionista. É un dono che ho ricevuto dalla vita, perché essere anche solo una minuscola rotellina nel grande ingranaggio che compone la macchina della tua esistenza é sicuramente il sogno di tutti i ragazzi che si immaginano grandi”

Salvatore Poma,preparatore fisico

“La possibilità di unire la passione per lo sport con la passione per la mia professione. Ciò mi fa sentire fortunato”

Pino Giliberto,osteopata

“E’ qualcosa che è nato per lavoro e passo dopo passo è divenuto sempre più una passione. Posso dire adesso di essere fiero di far parte di questa stupenda famiglia granata”

Walter Stabile,massaggiatore

“Passione e energia vitale allo stato puro!”

Rosario Sardina,medico sociale

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“Gestire un gruppo non è semplice e non si impara dall’oggi al dom-ani. Necessita tempo e intuizione: è un attività che richiede compiti molto impegnativi, alla quale bisogna dedicare tempo, passione e pazienza. il Team Manager deve avere grande capacità diplomatiche e di ascolto. Possiamo considerarlo l’anima della prima squadra, colui che ne “misura la febbre e gli umori” e sa come gestire gli sbalzi di “temperatura”. Chi ricopre questo ruolo sa quanto impegno e responsabilità comporti. Il Team Manager deve spesso fare degli interventi mirati, per evitare attriti potenziali e per permettere ai caratteri difficili della squadra di usare le proprie capacità in una direzione positiva. Fare da filtro tra spogliatoio e dirigenti, gestire gli atleti e le loro esigenze, risolvere dal piccolo al grande problema, far rispettare il regolamento interno, coordinare i programmi di lavoro, partecipare alle riunioni tecniche ed organizzative. Dev’essere in grado di individuare sul nascere quei problemi che possono diventare critici all’interno del gruppo e, quindi, lavorare suggerendo alla dirigenza le soluzioni migliori.Sicuramente, la parte più difficile di questo ruolo è la gestione del rapporto umano del singolo, insieme a quello tra i membri del grup-po. Si lavora con ragazzi che hanno dieci caratteri diversi, con dieci storie di vita e cestistiche diverse, alcuni di loro con culture tutt’altro che simili. E’ determinate avere pazienza nel trovare una soluzione per risolvere quei “piccoli” problemi organizzativi che i ragazzi pon-gono: non bisogna sottovalutare che, per rendere al meglio, ogni giocatore deve stare bene e sentirsi a proprio agio. Diventa fonda-mentale, quindi, conoscere ogni singola figura del gruppo. Conoscere le loro attitudini, le caratteristiche personali, le esperien-ze, i pregi, i difetti ecc… Un compito certamente non facile, ma necessario. Il Team Manager non ha pause, non può averne! Il suo lavoro è con-tinuo, le sue attenzioni non conoscono tregua. Perché il Team Man-ager gestisce il tempo del gruppo, ne è il coordinatore: in senso metaforico: considero il Team Manager quasi come “il coach del gruppo fuori dal parquet”. Spesso su di lui gravano delle responsabilità non indifferenti e non è un caso se il primo ad attivarsi e mettersi al lavoro subito dopo la

fine di una partita sia proprio chi riveste questo ruolo.Personalmente, ritengo fondamentale che la capacità diplomatica insieme a quella di gestione dell’umore siano da considerare come degli asset per la società e per il team. Spesso i club sportivi non considerano questo ruolo come una vera necessità e una priorità: l’esperienza fatta in questi 3 anni di lavoro sul campo mi ha fatto capire, invece, che ciò può essere un grave errore. Il Team Manager può avere successo e svolgere al meg-lio il suo lavoro solo se la società gli fornisce il giusto supporto. Ritengo, infatti, fondamentale che la società dia chiari indirizzi su quali sono gli obbiettivi da percor-rere, quale sia la filosofia, la mission del progetto che si

vuole percorrere. Concludendo, possiamo dire che essere un Team Man-ager comporta anni di diretta esperienza, di tentativi riusciti e non riusciti, di errori grandi o piccoli, di tanta buona volontà e di presupposti per ciò che poteva es-sere ma, in qualche modo, non è stato. Tuttavia, rimane indubbio che essere un buon Team Manager significa anche “Responsabilità” , “Diploma-zia”, “Autorevolezza”, “Capacità di Gestione”, “ Integ-rità”, “Umiltà” e tanto altro. Queste doti, se non si posseggono innate dentro di sé, difficilmente arriveranno in seguito. Ecco perché riten-go che essere un buon Team Manager equivalga ad essere un buon Team Leader.”

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La prestagione della Pallacanestro Trapani è sta-ta molto intensa e densa di impegni. A partire dall’inizio delle attività, l’universo granata è stato costellato da una serie di appuntamenti prestig-iosi e significativi, tanto dal punto di vista ago-nistico, quanto da quello simbolico. Dopo la pre-sentazione della prima squadra alla città, oltre a due amichevoli svolte al PalAuriga, contro Agri-gento e Barcellona, e a una sul parquet di Cefalù, contro Reggio Calabria, nel mese di settembre si sono svolte diversi altri eventi sui quali appare do-veroso spendere qualche parola in più.

MEMORIAL BASCIANONel weekend di sabato 13 e domenica 14 set-tembre, al PalAuriga si è disputata la seconda edizione del Memorial David Basciano. All’even-to, oltre alla Pallacanestro Trapani, hanno parte-cipato tre squadre del massimo campionato nazi-onale: Juve Caserta Basket, Pallacanestro Varese e Capo d’Orlando. I Granata si sono tolti la grandissima soddisfazi-one di battere Varese in semi-finale, con il punt-eggio di 103-99, prima di perdere in finale contro Caserta (per 75-90), che si è aggiudicata il torneo. Il risultato finale della manifestazione, ad ogni modo, è risultato estremamente soddisfacente e gratificante per tutta la società e per l’intera città di Trapani.

TORNEO SANT’AMBROGIOSi è classificata terza la Pallacanestro Trapani al Torneo Sant’Ambrogio, disputato a Reggio Cal-

abria il 19 e 20 settembre, insieme ai padroni di casa della Viola Reggio Calabria, all’Orlandina Basket e ad Agrigento. Dopo aver perso contro l’Orlandina la semi-finale, i granata hanno sconfit-to Agrigento nella finale per il terzo e quarto pos-to.

AMICHEVOLE VIRTUS BOLOGNA, VISITA LIGHTHOUSE E LISBONAIl 24 settembre la Pallacanestro Trapani ha in-trapreso un vero e proprio tour, che l’ha tenuta lontana dalla Sicilia per una settimana. La prima tappa è stata Bologna, anzi, per la precisione, An-zola dell’Emilia, dove si è tenuta il giorno stesso un’interessante amichevole contro la Virtus Bolo-gna, una delle squadre più prestigiose dell’intero panorama cestistico nazionale. Il risultato è stato davvero strepitoso ed emozion-ante, in virtù della volontà e dell’ottimo spirito dei granata, che a lungo hanno tenuto testa ai loro (più quotati) avversari. Così, in 40 minuti che hanno avuto il sapore di un personalissimo derby per il presidente Pietro Basciano (che è anche tra i soci della Fondazione Virtus), c’è stato spazio per una piccola emozione anche del coach Lino Lardo, dal 2009 al 2011 sul-la panchina felsinea.Dopo l’amichevole contro la Virtus Bologna, la mattina seguente la Pallacanestro Trapani ha fatto visita alla Lighthouse, l’azienda del presi-dente Pietro Basciano. E’ stata una bellissima occasione di conoscere una realtà nuova e mettersi in relazione con tantis-

sime persone che fanno parte della nostra stessa famiglia. Se si insiste tanto, in ottica aziendale, sui concetti di coesione tra reparti e team building, allora il successo della giornata è stato assoluto. Prima di congedarsi da questa bellissima espe-rienza, c’è stata anche la possibilità di giocare a scambiare i ruoli tra i nostri giocatori e gli impie-gati dell’azienda, ma anche di scattare le foto che sono state utilizzate, in seguito, per il calendario 2015 ufficiale dell’intero gruppo.Subito dopo la visita alla Lighthouse, la truppa

granata è volata alla volta di Lisbona, dove dal 26 al 28 settembre ha preso parte al prestigio-so “Torneo Internacional di Lisbona”, con Benfica (serie A portoghese), Obradoiro (serie A spagnola) e Siviglia (serie A spagnola). Per i Granata non ci sono state vittorie, ma di-verse prestazioni convincenti e test importanti prima dell’inizio del campionato. Inoltre, il respiro internazionale di questo avvenimento ha aperto la strada ad un orientamento sempre più ampio dei progetti del nostro club.

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Trapani: tradizione, innovazione e “Cummattere”

La definizione di responsabile marketing contiene in sé tante sfaccettature e letture che possono far comprendere in maniera errata quale possa essere il reale ruolo che ho ricoperto. Allora cerco di spiegarlo a modo mio, aiutato dal titolo, che riassume il mio operato di quest’anno.

Tradizione: si parte sempre da qualcosa che c’è, come i fantastici tifosi che hanno riempito il palazzetto ogni domenica, i genitori di tutti i nostri atleti, sempre presenti e disponibili, e questa straordinaria città, che sto amando ogni giorno di più, con tutti i suoi pregi e anche con i suoi difetti.

Innovazione: a tutto quello che c’è bisogna sempre dare un tocco di novità e quindi il mio primo obiettivo è stato quello di fornire tanti input diversi, inserendo nuove attività e idee, che potessero rendere la Pallacanestro Trapani un modello societario evoluto e, magari, provando a renderla un punto di riferimento anche a livello nazionale.

“Cummattere”: sì, perché questa parola siciliana riassume tut-to quello che serve nella realizzazione delle opere. Ciò che si propone va seguito, spiegato (anche più di una volta!), portato avanti, discusso e, proprio nel momento in cui si è sul punto di mandare tutto a monte per sopraggiunto limite di soppor-tazione, bisogna invece stare calmi… respirare… e continuare con il sorriso.

#ForzaGranata!!

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Uno degli aspetti principali del nostro lavoro stagionale ha riguardato la valorizzazione del PalAuriga. La nostra casa, infatti, è diventata sempre di più il centro e il punto di riferimento più intimo e, al tempo stesso, palese del nostro progetto. Non solo un luogo nel quale si dispu-tano gli allenamenti e le partite, dunque, ma cuo-re pulsante di un’attività in continuo movimento. A partire dal restyling della struttura, il PalAuriga si è legato in maniera ogni giorno più palese agli eventi che si sono svolti al suo interno. L’obietti-vo raggiunto è stato quello di far sentire a casa chiunque entrasse tra le mura del palazzetto, rendendo praticamente impossibile non rendersi

conto che questa è la casa della Pallacanestro Trapani! Tanto spazio ai colori sociali, granata e bianco, ma anche abbellimento con funzionalità pratica degli uffici e degli spogliatoi, perché chi accede al PalAuriga deve sentire di far parte a pieno della nostra famiglia.

PLAYGROUNDAll’esterno della struttura, per sforzo del presiden-te Basciano e di tutta la società, è stato realizzato un campo all’aperto destinato ad utilizzo pubbli-co. Questo spazio, nato allo scopo di regalare alla città un nuovo polmone nel quale consentire ai giovani trapanesi di giocare liberamente a basket,

ha accolto anche diversi tornei, manifestazioni ed eventi.

ATTIVITA’ E SERVIZINon solo basket. O, almeno, basket, ma non solo. Nel senso che oggi al PalAuriga sono diventati re-altà una serie di servizi che riguardano e inglobano le attività cestistiche, ma puntano anche all’intrat-tenimento e del coinvolgimento degli utenti. Già attivo il Bar, all’interno della struttura e per tutte le gare interne della stagione è diventato possibile usufruire gratuitamente del servizio di baby-parking, grazie ai nostri partner del Il Signor Nilson. Le partite hanno acquisito un’angolazi-one diversa per chi ha sfruttato i posti in “Prima Fila Granata”, cioè a bordo campo, di fianco alla panchina locali o a quella ospiti, con tanto di servizio al tavolo ed accesso all’area hospital-iy. Inoltre, è stato potenziato, proprio il servizio di Hospitaliy, prima, durante e dopo gli incontri disputati tra le nostre mura e in occasione degli eventi. E ancora, è stato possibile, per chiunque lo richiedesse, organizzare delle Feste di Com-pleanno con animazione, mentre il nostro fotogr-afo Giuseppe Di Salvo ha realizzato degli shoot-ing fotografici personalizzati, nei luoghi più veri e intimi della Pallacanestro Trapani. La sala confer-enze è diventata l’ambientazione privilegiata delle lezioni di un “Workshop di Fotografia sportiva”, sempre con il nostro fotografo ufficiale, che han-no permesso a tanti i tifosi e amanti del settore di applicare la passione per gli scatti a un ambito sportivo. Sono stati attivati corsi di Zumba e Pi-lates, mentre la zona esterna alla struttura è stata utilizzata anche per allestimento stand e per dare vita occasionalmente a un Mercatino dell’Artig-ianato, che ha permesso di valorizzare e mettere in mostre alcune produzioni ed eccellenze locali.

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Nel corso di questa stagione, abbiamo deciso di organizzare una serie di eventi che potessero porre la Pallacanestro Trapani come punto di rifer-imento per il territorio. Lo sport, in questo senso, costituisce un motore straordinario per catalizzare e arricchire questo genere di iniziative.

METTI UNA SERA… IN PIAZZANel corso dell’anno sono stati realizzati alcuni ap-puntamenti che hanno reso Piazza Vittorio Veneto il centro della vita cestistica trapanese. “Metti una sera... in piazza” è stata una serie di eventi che hanno incluso tornei aperti alle bam-bine e ai bambini del minibasket, la presenza di stand espositivi e ad alcune esibizioni artistiche.

FESTA DI CARNEVALEGrazie alla collaborazione con Il Signor Nilson, nostro partner che si è occupato del nostro servizio di “baby-parking”, il PalAuriga è diventato teatro anche della nostra festa di Carnevale. L’evento, destinato a tutti i bambini della città, ha previsto l’allestimento di un parco giochi e durante il corso del pomeriggio del 17 febbraio ha preso vita una manifestazione all’insegna del divertimento e del sorriso. Ci sono stati una sfilata, gonfiabili, animazione, un concorso di maschere di carnevale e, ovviamente, anche un pizzico di pallacanestro.

RNB BASKET FESTIVALIn occasione dell’RNB Basket Festival, l’evento che ha inglobato le finali di Coppa Italia di Lega Nazionale Pallacanestro (6-8 Marzo, Rimini), la Pallacanestro Trapani non poteva mancare. Siamo stati presenti con uno stand che ha propos-to alcuni prodotti tipici della nostra terra e tutto il

nostro merchandising. Il nostro RNB Basket Fes-tival è stato un fantastico successo, che ci ha consentito di mettere in luce su scala nazionale l’operato della nostra società, ma, soprattutto, le bellezze dell’intero territorio trapanese. Ci sentiamo di ringraziare sinceramente la Lega Nazionale Pallacanestro, che ha organizzato la manifestazione, e tutti i nostri partner che hanno consentito la partecipazione della Pallacanestro Trapani. In particolare, grazie di cuore a: Toyota Handling, Tonno Auriga, Sosalt, 3 I Arreda, Sicil-ia Bedda, IAL Emilia Romagna, Conte del Tella-ro Wines, Spalding, Mercahndago, Amaro Rizza, Abate Franca vini, Art tech, Abc Medical e Pro Shop Ferrara.

LOTTERIA DI PASQUA E FESTA MINIBASKETIl pomeriggio della vigilia di Pasqua non è stato

mai così attivo al PalAuriga: è stata realizzata una vera e propria festa con giochi e premi, che ha coinvolto i più giovani degli atleti granata: quel-li del minibasket! Al termine di questo evento, e prima della sfida tra Jesi e Pallacanestro Trapani, il nostro pomeriggio è culminato alle 19.30 con l’estrazione finale dei biglietti vincenti della Lotte-ria di Pasqua. Ricordiamo che parte del ricavato complessivo scaturito dalla vendita dei tagliandi verrà devoluto in beneficenza ad A.S.L.T.I.- Onlus “Liberi di crescere”, l’ associazione dei genitori dei bambini affetti da malattie oncologiche, curati presso l’Unità Operativa di Oncoematologia pedi-atrica sita nell’ospedale dei bambini di Palermo (www.liberidicrescere.it). Con un piccolo gesto è stato possibile tentare di vincere un premio e, contemporaneamente, diversi tifosi si sono resi protagonisti di un’azione nobile.

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Fiore all’occhiello assoluto del settore marketing ed eccellenza assoluta per un club di basket, oggi davanti all’entrata principale del PalAuriga sorge il nostro T-Store. Si tratta di un negozio interamente dedicato alla Pallacanestro Trapani, al cui interno è disponibile tutto il nostro merchandising. In par-ticolare, grazie alla collaborazione con Spalding, MerchandAgo e Space 23, è possibile trovare e reperire il materiale indossato dalla prima squa-

dra e dallo staff, ma non solo. Ci piace intendere quest’area come un luogo estremamente per-sonalizzante per la nostra realtà e tutto da sco-prire, con elementi in continuo rinnovamento e proposte incessanti. Non solo abbigliamento e divise ufficiali, pertanto, ma anche maglie cele-brative, gadget sfiziosi e accessori che possono donare un tocco di granata ad ogni momen-to della giornata e della vita degli appassionati.

L’inaugurazione dell’attività del nostro T-Store si è tenuta il 2 novembre, nel corso di una vera e propria “Smooth Opening” che ha preceduto la partita contro la Pallacanestro Trieste 2004. Per l’occasione, nostro testimonial e graditissimo os-pite è stato Carlton Myers, un monumento asso-luto della pallacanestro italiana. Nel corso della stagione, poi, questo luogo ha accolto la visita di altri personaggi celebri e importanti tanto in ambi-

to locale, quanto nazionale. Tra gli altri, particolar-mente gradita è stata la visita di Gianluca Basile, a sancire l’inizio del weekend che ha visto giocare la sua Orlandina al PalAuirga, mentre toccante è stato il contributo di Ciccio Mannella, in occa-sione di un evento a lui dedicato: è stata creata appositamente una maglietta celebrativa, mentre un vessillo raffigurante la sua divisa storica è sta-to simbolicamente appeso sul tetto del PalAuriga.

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Maria Cristina TempestaStore manager

“Entrata da poco in questo mondo

sono subito stata affascinata dalla storia

che la pallacanestro ha saputo

dare alla città!”

Francesco CavarrettaUfficio Marketing

“ Amore per la Mia Citta’, Passione per il mio lavoro e per questo

meraviglioso sport, Senso di appartenenza ad un progetto

e a quella che sta diventando sempre di più, giorno dopo giorno,

una Grande Famiglia”

LA PALLACANESTRO TRAPANI E’ PER ME...

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Da quest’anno la Pallacanestro Trapani ha inizia-to a organizzare una serie di eventi che si sono inseriti all’interno di un progetto commerciale denominato “Trapani in Business Program”. In questo modo, la nostra società si è occupata di programmare e di realizzare degli incontri period-ici tra vari partner, ogni volta con ambientazioni e location diverse. Durante ogni appuntamento, ciascuno ha avuto la possibilità di presentare se stesso e la propria

attività, con l’intento di creare nuove opportunità lavorative e commerciali grazie alla mediazione della Pallacanestro Trapani, che è stata il fulcro e il collante per l’intermediazione costante fra le parti. Il buon successo di questa serie di attività ha permesso di ampliare la rete di contatti e in-terazioni che gravitano attorno al nostro universo, lasciando presagire la ripetizione e l’incremento di queste attività durante il corso della prossima stagione agonistica.

www.prometeocoperture.it

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“Non c’è nulla di più complicato in una società sportiva, solitamente, che gestire la comunicazione quando la prima squadra rende al di sotto delle attese, dunque in una stagione sportiva che stenta ad offrire ai propri tifosi delle emozioni positive. Eppure, questa volta non è andata esattamente così, per-ché la crescita del “dietro le quinte” è stata così repentina e significativa che ci basta considerare questo passaggio come un’efficace “palestra” per ciò che sarà. Siamo cresciuti e abbiamo cercato la comunicazione in maniera molto più intensa, informando tutti con una massiccia presenza non solo sul nostro sito ufficiale, ma anche su tutti i “social” più importanti (Facebook, Twitter, Instagram): provando a far orientare i nostri ti-fosi su ogni ambito del mondo granata con regolarità. Consolidata la proficua collaborazione con Telesud (il debutto con le dirette in streaming delle partite esterne ha avuto comunque un grande successo) e Radio Cuore, da quest’anno abbiamo “regolarizzato” la presen-za di diverse figure, tutte essenziali: Gianluca Tartamel-la, Giuseppe Cassisa, Salvatore Barraco, Lorenzo Floria, Federico Tarantino, Stefania Renda, Andrea Franco, Rosa-rio Milana e Giuseppe Di Salvo. Tutti accomunati da grande passione e voglia di stare sul pezzo. Abbiamo provato a sfruttare ogni refluo di venticello a favore, ma più spesso abbiamo dovuto risalire ripide chine. Poco importa: siamo e rimaniamo sempre al servizio dei nostri tifosi e degli appassionati, consapevoli di poter sempre commettere errori, ma fieri di indossare la maglia granata anche dietro una tastiera o un microfono. Grazie a tutti per come ci avete seguito, il nostro auspicio è fare sempre meglio!”

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Una famiglia tutta granata. Ognuno di noi, nel suo piccolo, lavora per grandi obiettivi e tutti siamo fondamentali. La domenica senza la Pal-lacanestro Trapani, non è domenica. Federico Tarantino, collaboratore ufficio stampa

Un esempio di grande cultura sportiva e non solo. Fiero di far parte di questa società, nella quale la passione per il basket è a portata di tutti. Andrea Franco, video maker

Amore, Passione, Tradizione, Coinvolgimento, Attaccamento, Appartenenza, Dedizione, An-ima, Fratellanza, Granata, Spirito, Emozione, Percorso, Brivido, Famiglia, Palpitazione, Ne-cessità, Sostegno, Struggimento, Abnegazi-one, Orgoglio, Cuore, Vita. La Pallacanestro Trapani è ognuno di noi.Gianluca Tartamella, responsabile social media Contribuire a rendere un servizio giornalistico

agli appassionati di basket, commentando le gare interne, con l’augurio di poter farle vivere o rivivere. Un fil rouge che accomuna le pas-sioni e le emozioni di un odierno campionato di serie A, con quelle che hanno segnato uno storico passato cestistico trapanese.Giuseppe Cassisa, giornalista e telecronista

Non e’ solo un lavoro o l’impegno domenicale, e’ la gioia di far parte di una squadra, di un progetto, di una famiglia (quella Basciano) che conosco da anni e che ha salvato le sorti di uno sport cosi’ radicato nella nostra citta’. Rosario Milana, operatore di ripresa

Avere l’onore di raccontare le emozioni che questa squadra ha saputo dare. E avere la gioia di vedere, anche se non più da giocatore, mio marito in maglia granata.Stefania Renda, giornalista e conduttrice di gold basket

La Pallacanestro Trapani è una delle passioni più forti della mia vita. E’ una passione che mi è stata tramandata dalla mia famiglia e che io ho coltivato da quando avevo poco più di cinque anni. La Pallacanestro Trapani per me è una famiglia che condivide gli stessi valori sportivi e lo stesso amore per la maglia color granata. Lorenzo Floria, collaboratore ufficio stampa

Il mio sfogo più bello dai pensieri quotidiani. Un momento di svago da cogliere più seriamente possibile, giorno dopo giorno, mese dopo mese e, ormai, anche anno dopo anno.Gaspare Fanana,speaker

Passione, lavoro e divertimento al tempo stesso.Giuseppe di Salvo,fotografo

Divertimento, da prendre con serieta'Sergio Scalabrino,Rilevatore statistiche fiba-stat

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Grazie anche alla preziosa collaborazione con la Virtus Trapani, il nostro settore giovanile ha compiuto dei consistenti passi in avanti. Per mer-ito del responsabile d’area Fabrizio Canella, dei coach, dei dirigenti, di tutte le persone coinvolte e, soprattutto, dei ragazzi, la politica di program-mazione e di strutturazione sistematica del lavoro ha già dato diversi frutti, lasciando intravedere uno scorcio del potenziale presente a Trapani. Come si dice in questi casi, ad maiora.

TORNEI DI PASQUANel corso delle festività pasquali, diversi gruppi

del nostro settore giovanile sono stati impeg-nati con successo in giro per l’Italia, nell’ambito di diversi tornei di respiro nazionale e, addirittu-ra, internazionale. Ecco, in dettaglio, l’operato dei vari gruppi.Partiamo dalla squadra Under 17 d’Eccellenza della Lavoro Doc Trapani, allenata da Daniele Parente, che dal 2 al 6 Aprile è sta-ta protagonista a Varese al torneo “Giovani Leg-gende”, affrontando alcune eccellenti realtà del panorama addirittura internazionale. Due sono state le vittorie granata (contro Pallacanestro Daverio e Pallacanestro Le Bocce Erba), mentre tre le sconfitte (con Robur Et Fides Varese, Rudes

Zagabria e Urania Milano), a seguito delle quali la manifestazione è stata conclusa all’undicesimo posto. Per la squadra, è stata una strepitosa oc-casione per divertirsi e apprezzare anche le doti di alcuni giovani aggregati per l’occasione (Drigo, Nicosia, Vassallo, Dellosto e Donda). Stessa età, ma gruppo differente, per la formazione regionale della Taverna Paradiso Trapani allenata da Valerio Napoli, che è stata di scena a Cesenatico dal 4 al 7 aprile, nell’ambito del torneo internazionale “Pasqua all’Eurocamp”. La squadra, composta quasi interamente da giocatori del ’99, contro le altre che, invece, schieravano anche diversi atleti del ’98, ha concluso il torneo con un successo (ai danni dell’Ujpest-MT Budapest) e tre sconfitte (Giants Basket Marghera, Sportlandia Tradate e Costone Siena). La vittoria conquistata sul cam-po nel finale dell’evento è stata il coronamento di una magnifica esperienza. Scendendo di cat-egoria, anche la squadra Under 14 “M” di Matteo Ferrara è stata dal 4 al 7 aprile a Cesenatico per il “Pasqua all’Eurocamp”. Anche per loro, lo scotto dell’età ha fatto la differenza nei risultati, ma non ci stancheremo mai di ribadire quanto siamo fieri di questi meravigliosi ragazzi. Per la cronaca, le squadre affrontate sono state PMS San Mauro, Basket Melzo, TG Wuerzburg e Asset Banca San Marino, contro cui è sempre valsa la grande ded-izione e il fair-play dei nostri ragazzi, apprezza-to da tutti coloro i quali sono entrati a contatto con loro.Infine, la truppa Under 13 “F” di Fabrizio Canella dal 2 al 5 Aprile è stata impegnata a Torino al trofeo “La colomba fa canestro”. Tre sono state le vittorie della Caffè Vergnano Trapani (contro Cus Torino, Eridania Basket e PMS San Mauro), mentre due le sconfitte (con Armani Junior Milano e Vizura Belgrado), che hanno permesso ai nostri

ragazzi di conquistare un più che soddisfacente quinto posto in classifica.

GIOVANI IN PROVAA inizio marzo, un gruppo di giovani provenienti da tutta Italia ha avuto la possibilità di conoscere Trapani e la realtà della nostra società. Sono in-tervenuti anche il coach Lino Lardo, che ha diret-to uno degli allenamenti in programma, Alex Le-gion, grazie a cui i ragazzi hanno appreso qualche dritta sulla vita da professionista, e Julio Trovato, vero punto di riferimento di tutta l’organizzazione.

ATLETI IN NAZIONALESe è vero che l’obiettivo di un settore giovanile è che tutti i ragazzi coinvolti imparino e migliorino insieme, in particolare diversi dei nostri atleti sono emersi e hanno fatto parte delle rappresentative provinciali e regionali connesse con la propria categoria, mentre due dei tesserati granata han-no provato sulla propria pelle l’emozione di ve-nire convocati con le Nazionali Italiane giovanili. Per tutta la società, questi premi al lavoro svolto rappresentano un segnale importante che funge da gratificazione e ulteriore stimolo per continu-are a investire su questo settore. Nello specifico, Davide Fontana, classe 1999, è stato convocato come riserva a casa per il raduno della Nazion-ale Italiana Under 16 che si è svolto a Roma il 3 dicembre. Fra convocati e riserve, il tecnico della Nazionale Under 16 Antonio Bocchino per l’occa-sione ha chiamato 21 atleti. Lorenzo Tartamella, classe 2000, è invece stato convocato per due ra-duni della Nazionale Italiana Under 15, vivendo a Battipaglia due stupende esperienze (dal 12 al 14 dicembre e dal 13 al 15 febbraio), sotto la guida del Responsabile Tecnico Andrea Capobianco.

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Abbiamo gia’ vinto

“Quando mi è stato chiesto di scrivere questo articolo per il nostro Year Book, ho pensato subito all’intervista fatta per il programma “Gold Basket”. Ovvero l’intervista in cui si è parlato anche di Set-tore Giovanile, che è finita con un “ABBIAMO GIA’ VINTO”. Lo so che questa frase potrebbe sembrare addirittura azzardata, visto che i campionati non sono ancora finiti, ma questo è il mio pensiero più sincero riguardo al Settore Giovanile, ossia che l’importante non è né vincere né partecipare, ma migliorare e sentirsi un giocatore facente parte di una squadra della Pallacanestro Trapani. Vincere a tutti i costi è l’obbligo di una prima squadra, mentre per il settore giovanile l’aspetto veramente importante è impara-re ad allenarsi e progredire individualmente, sia dal punto di vista sportivo che comportamentale, ma, soprattutto, sentire il senso di appartenenza alla pro-pria società: la PALLACANESTRO TRAPANI. Non voglio parlare dei risultati ottenuti quest’anno, anche se sono stati molto positivi, ma mi fa piac-ere insistere sul fatto che tutte le nostre squadre si stanno facendo conoscere, e non solo perché siamo vestiti tutti uguali, ma per come giochiamo e per come ci comportiamo. Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di andare a giocare anche fuori dalla regione, facendo almeno un torneo per squadra. Voglio evi-denziare che tutti i nostri giocatori hanno capito cosa vuol dire far parte di un team e questo lo si capisce per esempio vedendo i ragazzi iniziare tutti gli allena-menti in orario e sempre vestiti con capi d’abbiglia-mento con il nostro marchio. Infine, voglio fare i com-plimenti a tutti e sono sicuro che se l’atteggiamento sarà sempre questo... VINCEREMO SEMPRE... “

Fabrizio Canella Responsabile Tecnico Settore Giovanile

Crescere con passione: meglio una persona con passione che 50 semplicemente interessate!Daniele Parente,Allenatore settore giovanile

Una passione che ha accompagnato la mia vita negli ultimi 35 anni. E questa Pallacanestro Trapani rappresenta il momento piu’ importante di un percorso meraviglioso.Girolamo Solina,Dirigente settore giovanile

Tra le caratteristiche che descrivono questa stupenda città si dice che Trapani “divida i due mari”. Mi piace pensare a Trapani proprio come la città che unisce le acque del nostro paese, così come la Pallacanestro Trapani riesce a mettere insieme la passione e l’amore per lo sport più bello che esista.Valeriano D’Orta,Talent scout

Per me, trapanese doc, la Pallacanestro Trapani è senso di appartenenza al colore gra-nata e alla squadra della mia città e del mio cuore.Valerio Napoli,Allenatore settore giovanile

Stare a contato con ragazzi straordinari che condividono con me la stessa passione per lo sport piu’ bello al mondo e l’amore per i colori granata!Matteo Ferrara,Coach settore giovanile

Quella sana famiglia sportiva che mi sta dan-do la possibilita’ di vivere la mia passione in maniera attiva, che mi rende ogni giorno di piu’ fiero ed orgoglioso di farne parte, animando in me un senso di appartenenza e un amore verso questi colori che non finira’ mai di esistere.Sergio Solina,istruttore settore giovanile

Un patrimonio della città!Maurizio Felice,responsabile organizzativo settore giovanile

Sentirmi dentro a questo bellissimo sportPietro ScalabrinoDirigente settore giovanile

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CATANIA DAVIDED’ANGELO FRANCESCODEL GIUDICE LORENZODI LALLO GABRIELEGENOVA JOUMENLENTINI DAVIDE

MANUGUERRA GIUSEPPEMESSINA FRANCESCOMICELI ANTONINOMUSACCO FEDERICONOTO LORENZOPERALTA GRETA

SALUTO ANTONINOTARTAMELLA DAVIDETERRANOVA PAOLOTORRENTE FRANCESCOVENEZIANO GIUSEPPE

BARRACO GABRIELEBUCARIA STEFANOCAMPO FRANCESCOCARDINALE GIORGIOCRAPANZANO GIANLUCAFRASCA’ GIANLUCAGIACALONE FEDERICO

MINAUDO ALESSANDRAMINAUDO ROBERTAMINORE GIOVANNINASO MICHELEPAGOTO SALVATOREPLAIA EDOARDOROCCHETTI DAVIDE

ROMANO ANDREASIMONTE ENRICOTROVATO PABLOVENZA FRANCESCOVERME PIETROVULTAGGIO FRANCESCO

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BASCIANO SALVATORECARDINALE ENRICODORIA DAVIDEFANZONE GIACOMOGRAZIOSO MARCOLICARI VITO

MARTINICO ANTONINONICOSIA ALESSANDROTARTAGLIA GIANLUCATARTAMELLA LUCIANOTILOTTA FILIPPOVITRANO GIUSEPPE

AUGUGLIARO ANTONIOBUFFA DAVIDEFANARA ROBERTOMAZZEO SALVATORE OCCHIPINTI ANTONIO LUCIOVACIRCA ROBERTO

ADRAGNA GIOVANNIBANDIERA RICCARDOBARBARA GIUSEPPEBARBERA ALESSIOBASIRICO' GIANPAOLOCAMPANIOLO FABIO

CATALANO MAUROGALIA FRANCESCOGALIA LEONARDOGIAMMARINARO PIEROGIGLIO DAVIDEGRECO ALESSANDRO

LA TORRE VITOMAZZEO CORRADOMINAUDO LEONARDOPELLEGRINO DARIORUSSO GIUSEPPESALA BARTOLOMEO

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BUCARIA SALVATORE DE FILIPPO ALDODI VITA SIMONEFONTANA DAVIDELICARI EMANUELE VINCENZO LORENTINO CLAUDIO

MICELI GIACOMOPELLEGRINO SALVATOREPOLLINA FRANCESCOPURASSANTA ALESSANDROSARRO DAVIDESCHIFANO ALESSANDRO

SOLINA SIMONESORRENTINO MARCOVITTA LEONARDOVULTAGGIO ALESSANDRO

ALECI DANIELECANCELLIERE GIUSEPPECANDIA VITOFIGUCCIO ANTONINOFLORES ANTONIOMINORE ALESSANDRO

PIAZZA GIOACCHINO PURASSANTA LORENZO SCALABRINO SERGIOSOMMA GIUSEPPETARANTINO FEDERICO TRAVERSA GIOVANNI

XHILONE GIUSEPPE

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SIAMO UN Pò VUOTINI EH

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Se è vero che la prima squadra di una società ne costituisce la punta, l’apice, l’elemento sotto le luci dei riflettori, è altrettanto innegabile che le fondamenta del movimento che ne anima le sorti provengono dalle radici della sua passione ces-tistica, ossia direttamente dal Minibasket. Per questo, e nel tentativo di creare un filo conduttore di continuità tra passato, presente e futuro del nostro club, nel corso dell’annata che volge alla conclusione molte attenzioni sono state direzion-ate sui più piccoli degli appartenenti alla famiglia granata. Oggi l’area minibasket della Pallacan-estro Trapani conta più di cento bambini iscritti, divisi in annate che vanno dalla categoria Baby (2010), fino agli Esordienti (2003, che sono gli uni-ci a cimentarsi nei primi incontri competitivi con altre squadre), passando per Pulcini (2008-2009),

Scoiattoli (2006-2007) e Aquilotti (2004-2005). I nostri bambini, per tutto l’anno hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con i ragazzi della prima squadra, affinché sia chiaro che tutti indos-siamo la maglia granata. Nei pomeriggi precedenti alle partite interne di A2 Gold, anche i piccoli delle varie categorie hanno giocato al PalAuriga, all’interno di continui tornei organizzati invitando i pari età delle altre squadre del territorio, coinvolte con regolarità e all’inseg-na di amicizia e divertimento. Inoltre, si è cercato di ampliare il raggio d’azione e il bacino d’utenza delle attività svolte nel circondario, coinvolgendo le scuole elementari del’area trapanese con una serie visite di delegazioni granata, inclusi gli atleti della prima squadra, e dei tornei di easy basket organizzati tra le classi dei vari istituti.

“La Pallacanestro Trapani negli ultimi due anni ha voluto rinsaldare l’importanza dell’attività del Settore Giovanile e del Mini Basket. Come responsabile del Settore Mini Basket sono soddisfatta del lavoro che stiamo svolgendo e dell’affluenza dei bambini ai nostri corsi. Abbiamo cercato di creare un ambiente gioioso e idoneo ad ogni fascia d’età: partendo dai più piccoli, abbiamo creato uno spazio apposito per loro, con mate-riali e strumenti idonei ad avviarli ad un’attività motoria di base, con canestri e palloni alla loro altezza. Per quanto riguarda le altre categorie, i bambini hanno la fortuna di allenarsi al PalAuriga, sullo stesso campo sul quale gioca la serie A, con ben 4 canestri sempre a loro disposizione e a contatto continuo con i giocatori della prima squadra. Inoltre, siamo riusciti a portare nella maggioranza delle scuole elementari di Trapani e dintorni i gli atleti e lo staff della squadra maggiore, proprio per avvicinare i bambini al nostro sport e, contemporaneamente, alla Pallacanestro Trapani. Abbiamo organizzato ogni domeni-ca dei tornei che hanno coinvolto tutte le re-altà della provincia, per offrire ai nostri iscritti tante possibilità di confronto. Il nostro scopo è stato quello di fornire loro un’educazione sportiva proficua, offrendo contemporaneamente la possibilità di nuove amicizie, in ambiente sano e trasmetten-do i primi fondamentali di questo bellissimo sport”

Amalia Pomilio,responsabile minibasket

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Un’ esperienza in più da poter aggiungere alla mia vita, che mi fornisce la possibilità di trasmettere ai piccoli che alleno l’amore per lo sport e lo spirito di gruppo, in una società in cui, purtroppo, il “TUTTI PER UNO E UNO ER TUTTI” è ormai un concetto trascurato.

Anna Maria Drago,Istruttrice minibasket

È uno dei riferimenti essenziali per il territorio ed i bambini che hanno bisogno di crescere liberi e autonomi nei sani principi sportivi di impegno e condivisione.

Gli strumenti utili per poter raggiungere questo traguardo sono passione coerenza e competenza.

Come dice Gaber: “Libertà non è star sopra un albero, non è il volo di un moscone, non è uno spazio libero. Libertà è partecipazione”

Enza Maria Aglieri Rinella,Istruttrice minibasket

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Tra le tante persone della Pallacanestro Trapani che vivono spesso sotto le luci della ribalta, ce ne sono alcune che, a dire il vero, sotto i riflettori ci stanno spesso, perché sono sempre presenti, ma che meriterebbero di godere di maggiore atten-zione. Non da parte nostra, certamente, perché ognuno di noi ha perfettamente chiaro quanto grande sia la loro importanza, né da quella degli addetti ai lavori, che conoscono altrettanto l’util-ità di personaggi come loro, ma della comunità, che spesso, invece, sottovaluta qualcosa di as-solutamente decisivo. Stiamo parlando di quelli che generalmente sono considerati semplice-

mente “custodi”, ma che, in realtà, noi sappiamo perfettamente e letteralmente essere i “Signori del palazzo”. Senza di loro, ogni attività risulter-ebbe letteralmente impossibile. Se non fosse gra-zie a loro, la maggior parte dei problemi quotidiani della vita al PalAuriga risulterebbero irrisolti. E in-vece, sempre con un sorriso, nonostante la fatica, a loro basta solo qualche attimo per orientarsi nei meandri di quello che è il loro regno e trovare le chiavi che ne aprono ogni porta. A noi, onesta-mente, sembra davvero il minimo dedicare loro questo spazio e ricordare quanto Franco, Baldo e Vanessa siano fondamentali per noi.

“E’ un motivo d’orgoglio lavorare per la società che rappresenta la mia città in tutta Italia. Per me è un onore far parte di questa grande famiglia, nella quale si lavora ogni giorno per cercare di migliorarsi in ogni singolo aspetto. Da anni ormai questo non è più solo il mio impiego, ma anche la mia quotidianità, la mia passione, il mio orgoglio, e spero che lo rimanga anche nel mio futuro!Sono fiero e orgoglioso di fare parte della Pallacanestro Trapani a prescindere da qualsiasi risultato sportivo, bello o brutto che sia, oggi e sempre. Un forte abbraccio a tutti i miei colleghi.”

Baldo Accardo,custode

“Uno sport che mi porta a stare con ragazzi di tutte le età, che con la loro passione e la loro grinta mi coinvolgono ogni giorno di più!”

Franco Badalucco,custode

“Azione… Forza… Grinta… Amicizia… e Onore alla maglia granata!”

Vanessa Badalucco,custode

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“Una grande bellissima famiglia”

Anna Basciano,segreteria

“Da quattro anni un lavoro, ma da sempre una grande passione!”

Marco Agugliaro,factotum

“Una grande opportunità di crescita, sia dal punto di vista personale, sia da quello professionale, che mi ha permesso di vivere la mia prima esperienza lavorativa lontano da casa”

Luca Lazzarone,ufficio tecnico

“Lavoro e passione sportiva”

Stefano di Bono,amministrazione

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